Speleologia n. 58 - giugno 2008

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Spulciando in biblioteca GROTTE Bollettino del Gruppo Speleologico Piemontese CAI UGET n. 146, luglio - dicembre 2006 AA. VV.: Parsifal o non Parsifal Relazione dell’attività esplorativa condotta durante il campo estivo 2006. In questa importante grotta nella Conca delle Carsene, presso il Marguareis, sono state esplorate nuove gallerie per un totale di 500 metri. Remotino (Alberto Remoto): Su Dimoniu Su Dimoniu è il nome di fantasia assegnato dagli scopritori di una nuova grotta nella Conca delle Carsene, presso il Marguareis. Si tratta di un abisso con andamento verticale profondo circa 100 metri. Lovera Ube: Campo alla Brignola La Brignola è il nome di un monte presso il Mongioie (Alpi Liguri). Si dà relazione dell’attività esplorativa condotta durante un campo nell’agosto 2006. Il risultato più interessante è la scoperta e l’esplorazione di un abisso ad andamento verticale, denominato Terra Cava, profondo 140 metri. Sono state inoltre visitate e rilevate molte grotticelle della zona, già segnalate in precedenza. Elenco e breve descrizione di tutte le 36 grotte della zona Brignola. Eusebio A.: Rocher de sel a Djelfa (Algeria) Relazione di una rapida visita in questa località algerina, circa 300 chilometri a sud di Algeri. Sono presenti alcuni duomi salino-gessosi di età triassica con interessanti fenomeni carsici. (CB) N. 147, gennaio-giugno 2007 B. Vigna: L’area carsica Valdinfer-

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no – Rocca d’Orse Si tratta di un’area carsica nota e studiata da molti anni, nella quale si conoscono una quarantina di grotte. Di recente è stato scoperto ed esplorato l’abisso Tao, profondo 385 metri che costituisce la massima profondità fra tutte le grotte dell’area. La scoperta fornisce nuovi elementi per comprendere l’idrologia attuale e antica di questo massiccio carsico. I. Cicconetti: No Tao Relazione dell’esplorazione della grotta Tao nel massiccio di Rocca d’Orse (val Tanaro, prov. di Cuneo). Era stata scoperta nel 1997 ed esplorata fino a – 114. L’esplorazione è stata ripresa nel 2007. Attualmente la grotta ha uno sviluppo di circa un chilometro e raggiunge la profondità di -385 metri. Ha andamento prevalente verticale. Non è percorsa da torrente, ma si ritiene che possa costituire un tassello importante per capire la circolazione idrica, sempre piuttosto misteriosa, del massiccio di Rocca d’Orse. A. Balestrieri: Fata Morgana Descrizione di una nuova grotta nel ben noto massiccio di Monte Fenera (val Sesia). Scoperta nel 1998, l’esplorazione è stata condotta un po’ alla volta fra il 1998 e il 2006. La maggior difficoltà è data dalla presenza di 2 sifoni che solo saltuariamente si svuotano. Le misure della grotta sono: lunghezza 350 m., dislivello – 55 m. L’articolo comprende la storia della scoperta e dell’esplorazione, l’itinerario, la descrizione e le note tecniche. U. Lovera: Pigramente posizionando il Mongioie Sintesi delle esplorazioni condotte sul Mongioie da parte dei molti gruppi speleologici che vi hanno lavorato. Ripartizione dell’area in diverse zone, in vista di un riposizionamento rigoroso di tutte le grotte tramite GPS.

A. Gobetti: Le future esplorazioni a Piaggia Bella Analisi di tutti i punti del sistema di Piaggia Bella che potrebbero dar luogo a prosecuzioni e che quindi meritano un supplemento di ricerche. A. Eusebio, R. Onorato: L’incidente speleosub alla sorgente Bossi (canton Ticino) Resoconto di un incidente mortale occorso durante un’esplorazione alla sorgente Bossi, una grotta-risorgenza che ha il suo punto più basso in una strettoia a -90 metri. Pur nella disgrazia, le squadre di soccorso italiane e svizzere hanno dimostrato un alto grado di efficienza e professionalità. G. Badino: Come si scaldano i discensori? Analisi del riscaldamento dei discensori durante la discesa dei pozzi. E’ condotta in rigorosi termini matematici e si conclude con avvertimenti pratici per gli esploratori; fra le conseguenze più importanti, l’utilità di bagnare la corda prima di scendere i pozzi col discensore. (CB)

GROTTE E DINTORNI Rivista semestrale del Museo Speleologico Franco Anelli e delle Grotte di Castellana. n. 14 dicembre 2007 La pubblicazione, giunta al settimo anno di vita, si apre con il contributo “Quasi una storia della speleologia” di G. Badino; la sua riflessione prende le mosse da una considerazione: i materiali impiegati nell’esplorazione delle grotte hanno introdotto grandi sviluppi nella speleologia, rivoluzionando più volte l’idea stessa di mondo sotterraneo e quindi modificando più volte il tipo di persone che ne è stato attratto. Tanto che più volte, soprattutto in


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La Buca della Condotta

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Una grotta imperiale

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La collezione di Ulisse

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La storia degli scisti di Besano

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Tempi solcati

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Le porte del Marmo Platano

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