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Notizie estere

IRAQ

I risultati del progetto di ricerca curdo – tedesco nel Kurdistan iracheno (2007)

Non molti speleologi prenderanno sul serio l’ipotesi di andare in Iraq in questo momento.

Di conseguenza l’unica fonte esauriente sulle grotte dell’Iraq è una bibliografia pubblicata da Claude Chabert, Ray Mansfield e Pierre Strinati nel 2000. Comunque, esiste una zona differente dell’Iraq nella quale terroristi e rapimenti sono sconosciuti e dove la gente è molto ospitale nei confronti degli stranieri: la regione autonoma del Kurdistan, nel nord-est del paese. Lì si trova la famosa Grotta di Shanidar, nella quale si sa che vi sono sepolture dell’uomo di Neanderthal. Grazie a circostanze favorevoli, si è potuto realizzare, fra ottobre e novembre 2007, un progetto curdo - tedesco di ricerca speleologica. E’ stato portato avanti su invito del Ministero Curdo del turismo ed è stato supportato logisticamente in modo eccellente dal Museo delle Antichità di Suleymaniyah. In 3 settimane sono state topografate 21 grotte, per un totale di 8.115 metri di sviluppo, confermando la Kuna Kamtiar come quella attualmente più estesa dell’Iraq, con 5.060 metri di lunghezza.. La cavità è una complicata rete di passaggi in spaccature fossili creata dall’aggressione di acida acqua sulfurea (come la grotta di Lechuguilla, New Mexico, USA). Un altro punto di grande interesse è Trshawaka, una grotta di calcare con una sorgente sulfurea al suo interno. L’acido solforico ha dissolto la roccia carbonatica e ha prodotto una crosta di gesso che ricopre il soffitto e le pareti della cavità. L’esplorazione della

Elenco delle grotte più lunghe (dati a Novembre 2007) Grotta Ubicazione Lunghezza Kuna Kamtiar governatorato di Kirkuk 5.060 m* Sahra governatorato di Sulaimani 1.080 m* Fasaya Haditha city (valle dell’Eufrate) circa 1.000 m (no rilievo) Pigeon Cave Haditha city (valle dell’Eufrate) circa 732 m (no rilievo) Kuna Baa governatorato di Sulaimani 767 m* Kouna Kowter/Malan Dohuk gov. (?), Tahkt-e-Solehman circa 650 m (schizzo) Useiba da definire 570 m Gejkar governatorato di Sulaimani 438 m* *Rilevate nel corso della spedizione 2007 Trshawaka si è interrotta, per mancanza di tempo, su un ampio passaggio del fiume. Si ipotizza che la risorgenza della grotta fuoriesca ad un chilometro circa in direzione nord-est. Al mondo sono conosciute poche grotte attive con acqua sulfurea – come la Kane Caves in Wyoming, la Cueva de Villa Luz in Mexico e la Movile Cave in Romania – e in tutte si sono rilevate forme di vita uniche. In potenziale esplorativo nel nord- est Iracheno è ancora molto alto e le autorità locali sono desiderose di condurre ulteriori indagini. I risultati della spedizione del 2007 saranno presto disponibili in lingua inglese nella pubblicazione “Berliner Höhlenkundliche Berichte.”

Michael Laumanns michael.laumanns @bmf.bund.de

MESSICO

Ottimi i risultati della spedizione Tláloc 2008

Nell’aprile scorso si è conclusa Tláloc 2008, spedizione speleologica di vari gruppi siciliani, lombardi e messicani negli stati di Puebla e Chiapas (Messico). Nello stato di Puebla sono proseguite le ricerche nel municipio di Hueytamalco, nei dintorni del villaggio di Atepetaco. Nella zona – già oggetto di due spedizioni (1998 e 2002) – c’è stato un vero e proprio exploit esplorativo: la verifica di segnalazioni ha dato luogo alla scoperta di numerose cavità, tra le quali la Cueva del Viento e la Cueva de Mama Mia, con ambienti maestosi e notevoli corsi d’acqua. La giunzione tra le due grotte ha portato alla nascita di un sistema di circa 5 chilometri di sviluppo con tre ingressi. L’obiettivo prioritario, il collegamento tra questo sistema e il Resumidero de Miquizco (quasi 2 km di sviluppo e 3 ingressi) è fallito per pochissimi metri, ma forse è solo questione di tempo. La sua realizzazione permetterebbe una spettacolare

traversata dall’inghiottitoio principale alla risorgenza. L’aspetto biospeleologico è sorprendente: incredibile la varietà zoologica (tra cui pesci e gamberi) probabilmente dovuta a percorsi idrici dove si alternano tratti ipogei e tratti esterni ed anche all’imponenza degli inghiottitoi che convogliano tronchi di ragguardevoli dimensioni, garantendo un notevole apporto di materiale organico. L’esplorazione del sotano de los Cochinos, a monte e a valle, ha portato ad uno sviluppo di circa un chilometro. Sono state esplorate sommariamente anche diverse cavità “minori”: Huertas Tri, Cueva Gloria, Enchonada e altre che sembrano offrire prospettive interessanti. Molte segnalazioni aspettano di essere verificate e le descrizioni sono molto allettanti. L’esito delle ricerche e delle esplorazioni ha prolungato la permanenza nel Puebla, ridimensionando il programma in Chiapas. Qui, con il gruppo di Comitan, è proseguita l’esplorazione di un interessante sotano, fermatasi a -80 per mancanza di corde (quasi tutte già spedite a Città del Messico). A concludere la spedizione, la ricognizione su un Cessna pilotato da Omar, presidente del gruppo, ha permesso una prospettiva spettacolare su una serie di maestosi sotanos nel sud-est del Chiapas, vicino alla frontiera col Guatemala. La loro difficilissima accessibilità via terra ne ha impedito l’esplorazione speleologica, con la sola eccezione di un pozzo di oltre 210 metri che purtroppo chiude. Gruppi partecipanti alla spedizione: Speleo Club Ibleo (RG); Gruppo Speleologico Belpasso (CT); Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole (BG); Gruppo Grotte Milano CAISEM; Gruppo Grotte i Tassi (MI); Speleo Club Orobico CAI (BG). Per la partecipazione messicana, erano presenti diversi membri del gruppo URION. Per la parte organizzativa ha dato un apporto insostituibile Jorge Rueda Higareda. La spedizione ha ottenuto il patrocinio di SSI, UMAE, ESRL e FSRS.

Giorgio Pannuzzo GSB Le Nottole

Errata Corrige In riferimento all’articolo “Le acque carsiche dell’altopiano di Otavi” apparso su Speleologia 57, p. 44-49 leggasi: Gruppi speleo partecipanti: CAI Vittorio Veneto, ed Arianna (Treviso) Rilievi topografici: Fersuoch Andrea, Fileccia Alessio, Tormene Giuseppe