Speleologia n. 49 - Dicembre 2003

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Notizie italiane Lombardia Ingresso Fornitori (Pian del Tivano - CO) Durante una visita alla cavità che si presentava subito dopo pochi metri occlusa da una frana instabile, si decide di tentare ugualmente la disostruzione motivata dalla violenta corrente d’aria soffiante e così, dopo tre pesanti uscite di scavo, si trova la via buona. La parte iniziale si presenta subito impegnativa a causa di alcuni laminatoi stretti ed allagati, mentre più oltre la grotta esplode in un dedalo di condotte. Il ramo principale, dopo circa mezzo chilometro, si biforca in un bivio che dà accesso a due immense regioni estese per migliaia di metri. La prima si divide ulteriormente in vari settori: le gallerie Motobecane, l'Armaghed-don (salone di 80 x 40 m con vari rami affluenti), Africa e Shanghei. Nelle ultime due zone sono state effettuate parecchie uscite per la vicinanza con la grotta Stoppani, ma la giunzione sfugge ancora nonostante siano pochi i metri che separano le due grotte. La seconda regione, dopo un nero P 30, intercetta una galleria inizialmente fossile e lunga oltre un chilometro che termina nell'immenso salone “L’Australia” (100 x 70 m); anche in questo ramo si trovano decine di prosecuzioni parzialmente esplorate e rilevate. La zona è di difficile accesso a causa di un lungo e basso passaggio (Ghiaiowai) apparentemente fossile ma che purtroppo, dopo alcuni giorni di pioggia, è stato trovato semi allagato. Questa situazione limita di fatto le esplorazioni ai soli periodi di magra o gelo ed infatti, ad un anno dall’apertura dell’ingresso, le uscite effettuate in L’ Australia sono state solamente due. Sempre sotto il P 30 si trova un'altra zona denominata “Moltrasia”. Durante le ultime uscite sono state scoperte numerose diramazioni, aprendo di fatto due nuovi fronti esplorativi: il primo si dirige verso i Piani di Nesso (piccolo pianoro con pochissime cavità e nessuna con sviluppo degno di nota), il secondo è fermo su pozzo con una violentissima corrente d’aria. Al momento sembra direzionarsi verso il complesso Tacchi – Zelbio; anche qui la percorribilità è ostacolata dai soliti laminatoi e sifoni. In un anno sono stati rilevati 13 km di gallerie (la stima dell’esplorato è di oltre 16 km) per una profondità di 399 m ma il potenziale è tutt’altro che esaurito e molte sono le prospettive d’avanzamento nei vari settori. Nonostante alcuni componenti il GGM abbiano reso agibile un secondo ingresso che by- passa la zona iniziale dei laminatoi allagati, le uscite sono comunque impegnative perché implicano una permanenza in grotta di oltre 24 ore.

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La possibilità di giunzione con la Grotta presso la capanna Stoppani e il Complesso Tacchi – Zelbio è di forte stimolo per la prosecuzione delle esplorazioni. Oltre allo Speleo Club Erba ed alla Associazione Speleologica Comasca hanno partecipato alle esplorazioni diversi gruppi Lombardi ed alcuni indipendenti. Sergio Mantonico, Speleo Club Erba

L’Altro Mondo (Pian del Tivano - CO) Parallelamente all’attività ad "Ingresso fornitori", proseguono le prospezioni sul fianco N della sinclinale della Val Nosè, in particolare lungo il versante meridionale del Monte San Primo. Oltre all’Abisso dei Mondi, esplorato alcuni anni fa fino alla profondità di 300 m, dopo un massiccio lavoro di disostruzione, è stato scoperto “L’Altro Mondo”, interessante cavità che raggiunge la profondità di 290 m per uno sviluppo di 700 m. Al suo interno un enorme pozzo - scivolo di 200 m con dimensioni medie 10 x 6 purtroppo termina in un salone senza nessuna possibilità di prosecuzione. Marzio Merazzi, Speleo Club Erba

Ancora novità dalla Valle Imagna e Val San Martino Sono state scoperte ed esplorate alcune brevi cavità nei comuni di Bedulita, Brumano, Rota, Almenno San Bartolomeo, Palazzago e Fuipiano. Tra tutte spicca la “Grotta Bella, Sopra Marcia Sotto” che si apre lungo una strada sterrata nelle cave di quarzo e diaspro di Roncola. La grotta è formata da una sala riccamente concrezionata lunga 15 m, larga 8 m e alta sino a 5 m. Una serie di passaggi in frana conduce ad una fessura terminale. Dalla sala parte anche una bella galleria che si divide poi in cunicoli che portano nei pressi dell’esterno. Lo sviluppo reale raggiunge i 70 metri. Andrea Maconi Gruppo Grotte Milano CAI SEM

Friuli Ancora scoperte a Timau (UD) Non smette di regalare sorprese la "Grotta sopra la centrale di Timau"(FR 89) in comune di Paluzza, già conosciuta almeno dal 1887, dove la collaborazione tra il Gruppo Triestino Speleologi, il Gruppo Grotte Novara ed il Gruppo Speleologico Carnico "Michele Gortani" del CAI di Tolmezzo sta producendo

notevoli risultati. Nel tentativo di congiungere la "Grotta sopra la centrale di Timau" con la "Grotta della risalita", a seguito di una serie di risalite a camini stranamente tralasciati dalle precedenti esplorazioni, vecchi e nuovi speleo freschi di corso hanno scoperto negli ultimi mesi diverse decine di metri di nuove gallerie ben concrezionate e con le stesse caratteristiche labirintiche del resto della cavità. I rami nuovi, che partono da sopra il grande finestrone in parete caratteristico della grotta, alternano risalite bagnate a strettoie e gallerie suborizzontali che si avvicinano all'esterno. Tutto è ancora in fase di esplorazione e rilievo. Le ultime scoperte e quelle degli scorsi anni stanno trasformando la parete che sovrasta il "Fontanon di Timau" in un complesso articolato di grotte che, per quanto superficiali (si sviluppano, infatti, prevalentemente parallele alla parete dove sono situati gli accessi e puntano poco all'interno), ha un notevole sviluppo spaziale e numerosi interrogativi da risolvere. Speriamo che non tardino a regalare altri elementi alla conoscenza, soddisfacendo anche la nostra voglia di giocare con il mondo. Claudio Schiavon, Gruppo Speleologico Carnico "Michele Gortani" CAI Tolmezzo

Toscana Abisso Gigi-Squisio, nuovo ingresso del Saragato (Alpi Apuane M.Tambura - LU) E’ nel 2000 che in Carcaraia (M.Tambura), alla quota di 1225 m, allarghiamo un piccolo buco soffiante con una strettoia impercorribile dopo pochi metri. Dopo qualche anno e precisamente nel gennaio 2003, forziamo il passaggio e dopo un breve meandro scendiamo un pozzo di 20 m, ma le neve ci costringe a rimandare l’esplorazioni alla primavera. Con nuovo entusiasmo troviamo una serie di pozzi e meandri che ci portano fino a -260 m, dove la grotta incontra ambienti molto più grandi di quelli percorsi. Da qui, scendendo un pozzo da 100 m e uno da 30 m , ci colleghiamo con quello che è il grande complesso Saragato - Aria Ghiaccia, in prossimità del pozzo Aki, avvicinando con il nuovo ingresso queste lontanissime zone. A monte del collegamento ancora tantissime cose da vedere, che fanno presagire altri sviluppi. Di particolare interesse una diramazione che, con piccole condotte freatiche, ci fa spostare in pianta direzione N-W, avvicinandoci molto all’abisso


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