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Cartoline che passione

Paolo Forti La storia della speleologia si ricostruisce anche attraverso le piccole cose: cartoline postali, timbri, saluti...

In alto a sinistra: annullo filatelico prodotto per l’Expo Cave 2001, Samcheok, Corea del Sud.

In alto a destra: “La Sala Féerique, il salone magico, delle Grottes de Betharram nei pressi di Lourdes (Francia)”. Editions Gaby.

A fianco: particolare di un plastico tridimensionale che riproduce l’ambiente carsico. Di Namrata Schaub e Pali Berg, Ed. Speleo Projects, Allschwill, Svizzera.

Nell’ultimo articolo sulla biblioteca sociale (Il tesoro della SSI, Speleologia n. 45) si era data rapidamente la notizia che nel 2001 il Centro di Documentazione Speleologica “F. Anelli” si era arricchito di un’altra sezione tematica: quella delle cartoline. Quello delle cartoline postali è un classico del collezionismo in generale e anche molti speleologi di ogni nazione si sono lasciati attrarre da questo particolare mondo: esistono infatti sezioni filateliche di varie Società Nazionali di Speleologia, che organizzano appositi incontri per vendersi-scambiarsi quanto in loro

possesso. Esiste anche una rivista internazionale (The speleo-stamp collector) in cui oltre al tema dei francobolli viene di tanto in tanto affrontato quello delle cartoline. Negli ultimi 10-20 anni sono stati pubblicati anche alcuni interessantissimi libri totalmente dedicati alle immagini di questa o quella famosa grotta turistica sulla base delle cartoline postali che nell’arco di anche oltre 100 anni erano state via via stampate. Proprio sfogliando questi libri ci si è resi conto di come questi piccoli e di per sé insignificanti oggetti possano invece rivestire un importante ruolo di documentazio

ne, a volte insostituibile, per la storia dell’esplorazione e, soprattutto, del turismo speleologico. E non solo. Infatti esistono anche molte cartoline che sono state stampate appositamente per commemorare un evento, una riunione, una ricorrenza speleologica…. Se quindi la parte anteriore della cartolina ci presenta l’immagine di una grotta o di un altro aspetto del carsismo o della attività speleologica, il retro non è per questo meno importante: le frasi che vi sono riportate e, più spesso, le firme o i timbri e gli annulli filatelici che vi si trovano possono essere di grande interesse per la ricostruzione della storia stessa della speleologia. Per tutti questi motivi, quando quasi per caso nel ottobre del 2001 si è presentata l’occasione di acquisire un lotto di cartoline postali (quasi tutte provenienti dalla ex Cecoslovacchia) il Centro “F. Anelli” non si è fatto sfuggire tale opportunità. Dopo quella data si sono avute altre acquisizioni importanti, quali quella di un’ampia selezione di cartoline relative alla Grotta di Castellana in Puglia e quella di una quindicina di cartoline (tutte della fine dell’800 o dell’inizio del 900) sulla Grotta Azzurra di Capri. Nel 2002 poi, è arrivata una prima importante donazione: il nostro ex Presidente Arrigo Cigna, infatti, ha deciso di liberarsi di una grossa scatola da scarpe polverosa e imbucata sotto una scansia del suo studio

che era stracolma di cartoline inviate a lui o da lui inviate alla famiglia, provenienti da grotte e/o eventi speleologici in ogni angolo del mondo. Proprio la donazione di Cigna ci ha fatto pensare che probabilmente molti speleologi conservano, senza però alcun interesse particolare, le cartoline speleo che ricevono: tale materiale nella maggioranza dei casi, prima o poi, è destinato alla distruzione. E’ per questo che chiediamo innanzitutto a tutti i soci SSI, ma anche a chiunque altro ci legga ed abbia cartoline di grotta buttate da qualche parte, di donarle al Centro “F.Anelli”, ove verranno ben conservate e, in un futuro prossimo, catalogate così che potranno risultare utilissime per ricerche di ogni genere sulla speleologia. Per il futuro, poi, ci farebbe davvero piacere che chiunque andando in Italia o all’estero invii alla biblioteca una cartolina di soggetto speleologico: questo da un lato potrebbe permetterci di ampliare notevolmente la documentazione moderna in questo campo ed inoltre potrebbe anche servire per documentare in futuro l’attività speleologica italiana all’estero. Forse sono un inguaribile ottimista, ma credo proprio che se ci sarà la collaborazione che mi aspetto, nel volgere di qualche anno anche la sezione “Cartoline” del Centro di Documentazione Speleologica “F.Anelli” acquisirà un’importanza sopranazionale non inferiore a quella che le altre sezioni, prima di tutto quella dei libri e delle stampe antiche, già anno stabilmente conquistata. ■

Postojnska Jama, Adelsberg Grotte, Grotte di Postumia. Milanski dom, di A. Bolé, Postumia, 1917.

“Stampa di alcune immagini della Dechenhohle (Iserlhon, Germany)”, realizzate tra fine ‘800 e primi ‘900.

In basso a sinistra: “Isola di Staffa e la sua grotta basaltica”, collezione della Biblioteca della Societé Suisse de Speleologie. Photo di R. Weger

Sotto: da Gerard e Martin Kalliatakis. Ed. Imafo, disegno di L. Macary 1988.