SPAZI CONFINATI

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FOGLIO PERIODICO DI INFORMAZIONI DAL MONDO SIR. DICEMBRE 2015

LAVORARE IN

RIFERIMENTI NORMATIVI D.LGS. 81/08 SOLUZIONI PROPOSTE DA SIR SAFETY SYSTEM NOVITÀ DAL MONDO BW / HONEYWELL


LAVORARE IN AMBIENTI CONFINATI NEI LUOGHI CONFINATI POSSONO ESSERE PRESENTI O FORMARSI ACCIDENTALMENTE ATMOSFERE PERICOLOSE, ASFISSIANTI, TOSSICHE, INFIAMMABILI O ESPLOSIVE. LA PREVENZIONE, CHE SI PONE COME OBIETTIVO LA PROGRESSIVA RIDUZIONE DEI RISCHI, DEVE PASSARE INNANZITUTTO ATTRAVERSO LA VALUTAZIONE DEGLI STESSI E CONSEGUENTEMENTE L’ADOZIONE DI IDONEE MISURE DI SICUREZZA, LAVORANDO PER AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO E LA CONOSCENZA DEI FENOMENI E DELLE RELATIVE MISURE DI PROTEZIONE DA PARTE DEGLI OPERATORI COINVOLTI. DATA DUNQUE L’IMPORTANZA DEL TEMA, SIR SAFETY SYSTEM HA DEDICATO QUESTA PUBBLICAZIONE AD APPROFONDIRE APPUNTO L’ARGOMENTO DEI LAVORI IN AMBIENTI CONFINATI CON L’OBIETTIVO DI SENSIBILIZZARE GLI OPERATORI E FORNIRE INDICAZIONI TECNICHE E POSSIBILI SOLUZIONI A CHI OPERA IN QUESTI AMBIENTI DI LAVORO.

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influenze provenienti dall’ambiente circostante, essi possono invece configurarsi come tali e rivelarsi altrettanto insidiosi; è il caso ad esempio di camere con aperture in alto, vasche, depuratori, camere di combustione nelle fornaci e simili, canalizzazioni varie, camere non ventilate o scarsamente ventilate. Naturalmente gli esempi citati non vogliono essere esaustivi degli infiniti casi che possono verificarsi ma, oltre a rappresentare la casistica più frequente di ambienti in cui avvengono gli eventi incidentali, vogliono costituire un invito alla riflessione e alla cautela ogni volta che si devono eseguire dei lavori in ambienti simili. In questi casi infatti la valutazione dei rischi deve considerare anche tutti i pericoli e le situazioni che, in ambienti non confinati, non genererebbero rischi significativi.

Per ambiente confinato si intende uno spazio circoscritto, caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può portare ad un infortunio grave o mortale, in presenza di agenti chimici pericolosi (ad esempio, gas, vapori, polveri). Alcuni ambienti confinati sono facilmente identificabili come tali, in quanto la limitazione legata alle aperture di accesso e alla ventilazione sono ben evidenti e/o la presenza di agenti chimici pericolosi è nota (serbatoi di stoccaggio, silos, recipienti di reazione, fogne, fosse biologiche). Altri ambienti ad un primo esame superficiale potrebbero non apparire come confinati. In particolari circostanze, legate alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa o ad

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riferiMENTI NORMATIVI D.LGS. 81/08 RIFERIMENTO NORMATIVO CHE REGOLA I LAVORI ALL’INTERNO DI AMBIENTI CONFINATI IN CUI POSSONO ESSERE PRESENTI AGENTI CHIMICI ASFISSIANTI, TOSSICI O INFIAMMABILI

TU 81/08

Art. 66 - Lavori in ambienti sospetti di inquinamento Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi. Art. 111 - Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavoro temporanei in quota in rapporto alla frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata dell’impiego. Il sistema di accesso adottato deve consentire l’evacuazione in caso di pericolo imminente. Art. 121 - Presenza di gas negli scavi 2. Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell’aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratore, ed essere muniti di idonei dispositivi di protezione individuale collegati ad un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto all’esterno dal personale addetto alla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all’interno ed essere in grado di sollevare prontamente all’esterno il lavoratore colpito dai gas 3. Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la natura e la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché sia assicurata una efficace e continua aerazione.

Linee Guida ISPESL /

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali PRIMA DI DISPORRE L’ENTRATA DEI LAVORATORI ALL’INTERNO DI AMBIENTI CONFINATI È OPPORTUNO CONTROLLARE CHE LE APERTURE DI ACCESSO ABBIANO DIMENSIONI TALI DA PERMETTERE L’INGRESSO E L’USCITA DEL LAVORATORE CON TUTTO L’EQUIPAGGIAMENTO ED IL RECUPERO IN CONDIZIONI DI EMERGENZA. PER I LAVORI DI PULIZIA, MANUTENZIONE, STOCCAGGIO E COMUNQUE NEI LAVORI IN SPAZI CONFINATI, SONO NECESSARI I DPI DI ACCESSO, POSIZIONAMENTO, TRATTENUTA, ARRESTO E CADUTA.

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Allegato IV - Requisiti dei luoghi di lavoro 3. Vasche, Canalizzazioni, Tubazioni, Serbatoi, Recipienti, Silos 3.1. Le tubazioni, le canalizzazioni e i recipienti, quali vasche, serbatoi e simili, in cui debbano entrare lavoratori per operazioni di controllo, riparazione, manutenzione o per altri motivi dipendenti dall’esercizio dell’impianto o dell’apparecchio, devono essere provvisti di aperture di accesso aventi dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi. 3.2.1. Prima di disporre l’entrata di lavoratori nei luoghi di cui al punto precedente, chi sovraintende ai lavori deve assicurarsi che nell’interno non esistano gas o vapori nocivi o una temperatura dannosa e deve, qualora vi sia pericolo, disporre efficienti lavaggi, ventilazione o altre misure idonee. 3.2.3. I lavoratori che prestano la loro opera all’interno dei luoghi predetti devono essere assistiti da altro lavoratore, situato all’esterno presso l’apertura di accesso. 3.2.4. Quando la presenza di gas o vapori nocivi non possa escludersi in modo assoluto o quando l’accesso al fondo dei luoghi predetti è disagevole, i lavoratori che vi entrano devono essere muniti di cintura di sicurezza con corda di adeguata lunghezza e, se necessario, di apparecchi idonei a consentire la normale respirazione. 3.5. Nei serbatoi, tini, vasche e simili che abbiano una profondità di oltre 2 metri e che non siano provvisti di aperture di accesso al fondo, qualora non sia possibile predisporre la scala fissa per l’accesso al fondo dei suddetti recipienti devono essere usate scale trasportabili, purché provviste di ganci di trattenuta.

RISCHI DA CONSIDERARE NEGLI SPAZI CONFINATI Rischi associati alla presenza di agenti chimici aerodispersi pericolosi. Rischio di asfissia (mancanza di ossigeno) a causa di: • permanenza prolungata con scarso ricambio di aria; • reazioni chimiche (es. reazione tra rifiuti e ossigeno); • ossidazione (es. ruggine in serbatoi di acciaio); • rischio di avvelenamento (inalazione o contatto epidermico); • gas/fumi o vapori velenosi. Rischio di incendio ed esplosione a causa di: • gas/vapori/liquidi infiammabili; • polveri disperse in aria, in elevate concentrazioni

(es. farine nei silos); • decomposizione di sostanze organiche.

Rischio di asfissia: • la normale aria ambiente contiene circa il 20,9%

di ossigeno in volume; • al di sotto del 19,5% viene considerata carente; • al di sotto del 16% -> pericolo.

Rischio caduta durante l’accesso (se lavoro in quota, cioè > 2m): • accesso mediante scala o altro mezzo; • accesso in sospensione (mediante corda).

Procedura di valutazione e gestione dei rischi: • se possibile, eliminazione del rischio alla fonte; • verifica dall’esterno dell’atmosfera interna; • valutazione dell’attività da eseguire; • materiali e attrezzature; • ventilazione dell’ambiente (aumentare il numero di aperture, ventilazione meccanica); • verifica dell’aria contenuta nell’ambiente confinato; • identificazione del contaminante; • determinazione della sua concentrazione; • verifica della percentuale di ossigeno -> se carente procedere a bonifica; • gestione del soccorso e della emergenza.

Se necessario, il lavoratore dovrà essere dotato di idonei DPI di posizionamento, trattenuta, discesa, salita e di arresto caduta, incluse le linee di vita collocate intorno al punto di accesso degli spazi confinati. Dovrà inoltre essere dotato di eventuali altri tipi di DPI (ad esempio, per la protezione della cute) Modalità di accesso all’ambiente confinato Indossato il tipo di DPI respiratorio, i lavoratori accedono al luogo di lavoro utilizzando cinture di sicurezza e funi di adeguata lunghezza per garantire lo svolgimento del lavoro e un rapido recupero in condizioni di emergenza; in particolare un lavoratore deve sempre assistere dall’esterno presso l’apertura di accesso ed essere in grado di recuperare un lavoratore infortunato e/o colto da malore nel più breve tempo possibile e secondo quanto stabilito nelle procedure di emergenza.


SOLUZIONI PROPOSTE DA SIR SAFETY SYSTEM › RILEVAZIONE OSSIGENO e/o OSSIGENO + ESPLOSIVITÀ:

››

RILEVATORE MULTIGAS LEL/O2: (esplosività+ossigeno)

RILEVATORE MONOGAS O2: BW CLIP O2 ART. 815 22N

BW MICROCLIP XL 2 GAS ART. 816 04XL

1° Ipotesi

Concentrazione di ossigeno > 19% Tipologie di DPI utilizzabili: 1. Maschera pieno facciale Maschera pieno facciale con filtro combinato può essere idonea,ma si dovrà fare attenzione alle scelta del filtro in base alle tipologie di prodotto stoccate nell’area.

2. Dispositivo elettroventilato Un’alternativa in termini di comfort: Dispositivo elettroventilato con filtri combinati Tornado art. 453 20 (in base alla scelta del cappuccio può variare il fattore di protezione nominale). ATTENZIONE! Per varie sostanze non possono essere utilizzati sistemi filtranti come le maschere pieno facciali o elettroventilati ma solo ISOLANTI (es. metano, freon, monossido di carbonio).

3. Dispositivo ad aria compressa T/A line art. 453 60 Questa opzione potrà essere presa in considerazione se si avrà la certezza che la bocchetta di aspirazione del compressore si trovi in area sicura.

2° Ipotesi

Concentrazione di ossigeno < 19% Tipologie di DPI utilizzabili: 302 38

303 16

Autorespiratori Tali dispositivi risultano necessari se l’aria all’interno degli spazi confinati non è adatta alla respirazione a causa della presenza di gas, fumi o vapori o per la mancanza di ossigeno. L’utilizzo di autorespiratori riguarda anche eventuali squadre di soccorso intervenute per emergenza. Se necessario, il lavoratore dovrà essere dotato di idonei DPI di posizionamento, trattenuta, discesa, salita e di arresto caduta, incluse le linee di vita collocate intorno al punto di accesso degli spazi confinati. Dovrà inoltre essere dotato di eventuali altri tipi di DPI per la protezione della cute (art. 302 38 tuta Chemfor Plus o art. 303 16 tuta Chemfire consigliabile se presente il rischio di esplosività dell’ambiente). 05


SOLUZIONI PROPOSTE DA SIR SAFETY SYSTEM › SCELTA DEL DISPOSITIVO IN FUNZIONE DELL’ACCESSO:

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La scelta del dispositivo di ancoraggio più idoneo alla realtà lavorativa può essere fatta secondo due criteri:

1° criterio Se il mezzo principale di accesso in uno spazio confinato è costituito da una scala, il lavoratore deve essere connesso ad un sistema di arresto caduta provvisto di dispositivo di recupero; il sistema permette il recupero del lavoratore in caso di caduta o di incapacità a risalire. IL SISTEMA NON DEVE ESSERE USATO DA UN LAVORATORE CHE SALE E SCENDE IN SOSPENSIONE

2° criterio Se il mezzo principale di accesso in uno spazio confinato è costituito da un sistema che solleva e fa scendere il lavoratore in sospensione, esso deve essere nello stesso tempo sollevato od abbassato con un argano e deve essere attaccato ad un sistema di arresto caduta provvisto di dispositivo di recupero come dispositivo di sicurezza.

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IL SISTEMA CONSENTE AL LAVORATORE IN SOSPENSIONE DI ESSERE SEMPRE AGGANCIATO A DUE FUNI

› MODALITÀ DI ACCESSO ALL’AMBIENTE CONFINATO

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Indossato il tipo di DPI respiratorio, i lavoratori accedono al luogo di lavoro utilizzando cinture di sicurezza e funi di adeguata lunghezza per garantire lo svolgimento del lavoro e un rapido recupero in condizioni di emergenza (art. 553 59 corda 20 m con asole o, preferibile, art. 331 38 corda antifiamma). Nel caso in cui nell’ambiente di lavoro non possa essere esclusa la formazione di un’atmosfera esplosiva, le attrezzature di lavoro, gli impianti e il tipo di lavorazione eseguita devono escludere la formazione di fiamme e scintille e comunque di qualsiasi tipo di innesco.

553 59

331 38

Equipaggiamenti di soccorso e rianimazione La messa a disposizione di idonei equipaggiamenti di soccorso e rianimazione dipenderà dalla tipologia di emergenza a cui si dovrà far fronte. Qualora tali equipaggiamenti vengano forniti per il soccorso, è essenziale che il personale ad essi dedicato sia addestrato al loro uso, art. 811 50 rianimatore Apollo, art. 811 41AL valigetta per aziende alimentari che ricordiamo contiene prodotti per ustioni.

811 50 811 41AL

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NOVITà 2016 BW/HONEYWELL DA GENNAIO 2016 Bw/Honeywell, nell’ottica di ottimizzare l’efficienza e la funzionalità dei propri prodotti, da Gennaio 2016 lancia sul mercato i nuovi Gas Alert MicroClip XL e Gas Alert MicroClip X3, in sostituzione della linea di rilevatori Gas Alert MicroClip XT.

Gas Alert MicroClip XL:

Gas Alert MicroClip X3:

stesse caratteristiche del Gas Alert MicroClipXT, garanzia di 2 anni, ma in più, offre una maggiore durata della batteria, 18 ore. Testato anche per garantire prestazioni efficaci in condizioni di temperature molto fredde, fino a -20° C.

aspettativa di 5 anni di vita, supportata da garanzia di 3 anni; nuovo sensore O2 che non necessita sostituzione durante il periodo di vita del rilevatore; alto grado di protezione da polvere ed acqua IP68 (fino a 45 minuti a una profondità di 1.2 m); durata della batteria 18 ore anche in condizioni meteo difficili fino a -20° C.

Codici di riferimento: 816 03XL MicroClip XL 1 gas LEL 816 04XL MicroClip XL 2 gas LEL - O2 816 05XL MicroClip XL 4 gas LEL - O2 - H2S - CO 816 06XL MicroClip XL 3 gas LEL - O2 - CO 816 07XL MicroClip XL 2 gas H2S - CO

Codici di riferimento: 816 03X3 MicroClip X3 1 gas LEL 816 04X3 MicroClip X3 2 gas LEL - O2 816 05X3 MicroClip X3 4 gas LEL - O2 - H2S - CO 816 06X3 MicroClip X3 3 gas LEL - O2 - CO 816 07X3 MicroClip X3 2 gas H2S - CO

I vecchi modelli GasAlertMicroClip XT 81603-81604-81605-81606-81607 potranno essere ordinati, previa disponibilità, fino al 31.12.2015, mentre le parti di ricambio saranno disponibili, su richiesta, fino al 31.12.2019.

SIR indice una campagna di promozione sull’acquisto del nuovo Gas AlertMicroClip X3, praticando un extra sconto per rottamazione degli strumenti MicroClip XT funzionanti o strumenti multi-gas di marca concorrente. Gli ordini dovranno essere trasmessi entro il 20.12.2015. SIR/BW si riservano il diritto di addebitare la differenza tra sconto standard e sconto extra nel caso gli strumenti rottamati siano consegnati non funzionanti o fuori dal termine temporale previsto.

DA MARZO 2016 Da Marzo 2016 BW introdurrà nel mercato la nuova versione dei Gas AlertClip Extreme, il nuovo Gas Alert BW CLIP, con i seguenti codici: 815 16N BW CLIP H2S - 2 anni (ex codice 815 16) 815 18N BW CLIP CO - 2 anni (ex codice 815 18) 815 22N BW CLIP O2 - 2 anni (ex codice 815 22) 815 24N BW CLIP SO2 - 2 anni (ex codice 815 24) 815 26N BW CLIP H2S - 3 anni (ex codice 815 26) 815 28N BW CLIP CO - 3 anni (ex codice 815 28) Caratteristiche del nuovo BW CLIP: › Funziona fino a 3 anni, senza manutenzione, senza bisogno di calibrazione e sostituzione di sensori o batterie. › Per i codici 815 16N BW CLIP H2S e 815 18N BW CLIP CO (versione 2 ANNI) è possibile l’ibernazione: si mette il dispositivo in un apposito alloggiamento quando non viene utilizzato per più di una settimana ed è possibile prolungarne la “vita” per lo stesso periodo, per un massimo di un anno.

Questa funzione consente di estendere la durata di 24 mesi del rilevatore fino a 3 anni, invece dei 2 standard. › Funzionamento con un solo pulsante. › Registrazione automatica dei 35 eventi (anziché 10 del precedente Clip Extreme) più recenti di presenza di gas e dei risultati del test ad impatto. › Resistente all’acqua. › Self test automatico della batteria, dei sensori e dei

componenti elettronici (mentre nel precedente Clip Extreme era necessario avviarlo tramite pulsante). › Compatibile con MicroDock II. › Introduzione del sistema automatico IntelliDox che permette Bump Tests più veloci, riduzione del consumo di gas, possibilità di personalizzazioni in base alle necessità operative.

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SEDE VIA DEI FORNACIAI, 9 - ZONA IND. 06081 ASSISI - PERUGIA - ITALY T. +39 075 804.37.37 F. +39 075 804.37.47

FILIALE VIALE EUROPA, 74 20090 CUSAGO - MILANO - ITALY T. +39 02 903.94.575 F. +39 02 903.94.441

MAIL: SIR@SIRSAFETY.COM WWW.SIRSAFETY.COM


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