Querciabella Magazine Primavera 2017

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Primavera 2017

forerunner of winemaking excellence

L’arte dello scacco matto!

Una bellezza da 99/100 punti

Le api & gli ulivi


Querciabella Magazine Primavera 2017 © 2017 Querciabella Società Agricola Querciabella SpA Via di Barbiano 17 50022 Greve in Chianti fi · Italia Tel + 39 055 8592 7777 www.querciabella.com Foto dei vini: Walter Prina. Foto delle api e del sovescio: Catiuscia Minori & Marco Torriti. Illustrazioni: Giuseppe Di Lupo.

Le api di Querciabella in Maremma si godono la ricchezza dei sovesci


Sommario 4 Una bellezza da 99/100 punti

7 Le api & gli ulivi


Querciabella Chianti Classico Riserva 2013 A un passo dalla perfezione Dopo aver ottenuto gli elogi di critici, giornalisti, ristoratori e consumatori con il Chianti Classico Riserva 2011, Querciabella ha aggiunto un ulteriore tassello al mosaico di eccellenza che da sempre contraddistingue il suo Chianti Classico. La nuova Riserva 2013 presenta tratti simili ad alcuni degli altri vini pluripremiati dell’azienda situata a Greve in Chianti. Imbottigliata solo nelle annate migliori, la Riserva è frutto dell’attenzione meticolosa alla micro-vinificazione e della volontà di esaltare le caratteristiche delle singole sottozone del Chianti Classico. La qualità superiore di questo vino è testimoniata dai punteggi sopra la media ottenuti da alcuni dei più autorevoli critici italiani e stranieri. Il fondatore di Gambero Rosso e Doctor Wine Daniele Cernilli ha conferito 99 punti al Chianti Classico Riserva 2013 – il più alto tra i vini della denominazione. Solo cinque vini hanno ottenuto il punteggio di 99/100 nella Guida Essenziale ai Vini d’Italia di Cernilli, presentata ufficialmente all’Hotel Principe di Savoia a Milano, lo scorso ottobre. L’annata 2013 è stata caratterizzata da temperature sotto la media e piogge frequenti fino a estate inoltrata, quando finalmente si è raggiunto il clima ideale per la maturazione delle uve, in agosto e settembre. Grazie al lavoro di una squadra eccezionale, che ha curato con attenzione le uve nei vigneti e in cantina, Querciabella ha creato un Sangiovese in purezza che è sinonimo di eleganza e armonia con la natura. Come da tradizione, Querciabella Chianti Classico Riserva 2013, insieme alle nuove annate di Batàr, Camartina, Chianti Classico e Mongrana, sarà presentata ufficialmente nei prossimi mesi alla Chianti Classico Collection di Firenze e in seguito alle rassegne di Prowein, a Dusseldorf, e di Vinitaly, a Verona. 

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“Giovanile, teso, di una finezza aristocratica all’assaggio, dove la componente acida tende il corpo in modo straordinario, i tannini sono appena percettibili, e la silhouette gustativa prende aspetti grintosi e raffinati, preludendo a una sottile e lunghissima persistenza. Se un Chianti Classico può definirsi perfetto, questo è il caso.” — Daniele Cernilli, Doctor Wine


Querciabella Magazine ¡ Fall 2016

Uno sciame di api nella tenuta di Querciabella in Maremma

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forerunner of winemaking excellence

Le api & gli ulivi La ricchezza della biodiversità Un’oasi per le api Querciabella possiede circa 32 ettari di vigneti in Maremma, coltivati secondo i principi della viticoltura biologica e biodinamica vegetale che caratterizzano la filosofia dell’azienda da oltre vent’anni. Nel 2009, la proprietà decide di inserire alcune colonie di api nella tenuta maremmana, per incrementare la biodiversità e lanciare un messaggio alla comunità vitivinicola sulla necessità di tutelare gli insetti impollinatori dal declino dovuto principalmente all’uso massiccio di insetticidi e fitofarmaci e ai cambiamenti climatici. Nasce così la campagna Bee Biodynamic, un’iniziativa ideata da Querciabella volta a sensibilizzare produttori e consumatori sull’importanza della api in agricoltura e sui benefici derivanti da una gestione biodinamica dei vigneti. Marco Torriti, responsabile aziendale in Maremma, e Catiuscia Minori, apicoltrice di Querciabella, ci parlano dell’unicità del territorio maremmano e della gestione cruelty-free delle api a Querciabella – che non prevede cioè il prelievo del miele dalle arnie.

Botta e risposta con Marco Torriti e Catiuscia Minori Come mai si è deciso di inserire le api proprio in Maremma e cosa rende questo territorio unico dal punto di vista della biodiversità? Marco: Il clima della Maremma è per certi aspetti ideale per le api. La vicinanza al mare assicura temperature miti, con fioriture durante quasi tutti i periodi dell’anno; la spiccata ventosità rende l’aria tersa e pulita e la luce solare ha un’intensità inusuale e benefica. Aggiungiamo a tutto ciò la mancanza di un’agricoltura estensiva e troviamo un ecosistema unico. Qui, oltre alle uve, coltiviamo cereali e ortaggi e abbiamo sempre un sovescio molto vigoroso che offre agli insetti un habitat splendido. Io sono una persona molto curiosa e lo studio delle api mi ha entusiasmato. Quale ruolo svolgono gli impollinatori nel settore vitivinicolo? Perché sono fondamentali? Marco: Relegare le api al solo ruolo di impollinatori significa guardare solo una parte del mondo, come i cavalli con i paraocchi. Le api, e con loro un gran numero di altri insetti, donano bellezza, suoni e colori al mondo.

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In alto: Marco Torriti, responsabile aziendale di Querciabella in Maremma. In basso: Catiuscia Minori, apicoltrice di Querciabella in Maremma.


Querciabella Querciabella Magazine Magazine · Primavera · Fall 2016 2017

Non voglio parlare dell’energia che c’è in un sovescio fiorito pullulante di insetti, mi limito a considerare che bellezza porta bellezza, e noi non potremmo mai fare nulla di buono in un luogo brutto e inospitale. Per fare un esempio, gli ulivi che hanno la fortuna di dare protezione a un alveare producono costantemente e sempre più delle altre piante. Non c’è un intervento diretto delle api nella fecondazione dei fiori degli olivi, c’è una sinergia che va oltre ciò che può essere confutato scientificamente. Ecco perché, per me, questi insetti sono fondamentali. Catiuscia: Il 79% della produzione agricola italiana in qualche modo beneficia dell’impollinazione. Maggiore è la varietà di pronubi (insetti impollinatori) migliore è lo stato di salute del territorio. Noi nel nostro piccolo vogliamo contribuire alla ricchezza delle specie di insetti preservando la qualità delle piante e del terreno. Cosa distingue la gestione ‘vegan’ di Querciabella, fatta senza prelevare il miele dalle api? Catiuscia: Con il passare degli anni, non volendo stressare le api, abbiamo pensato a qualche forma di allevamento diversa. La top bar è stata la nostra prima scelta di arnia “autogestista”, perché lascia libere le api di costruire i loro favi e noi non raccogliamo mai loro le scorte. Quest’anno abbiamo realizzato delle arnie in stile giapponese, sempre basandoci sulla libertà di questi insetti e sulla salvaguardia della specie. Le nostre arnie sono tutte stanziali, non controlliamo la sciamatura delle api ma ci limitiamo solo a recuperare gli sciami quando è possibile, perché non sempre riescono a trovare un’altra dimora così sicura dove insediarsi. Operando con questa modalità non siamo mai circondati da famiglie numerose e indirizzate alla produzione di miele perché ogni anno, seguendo il loro istinto naturale, le api si dividono sciamando. Quali sono i benefici di una gestione agricola biologica/biodinamica per le api? Marco: Coltivare per noi non significa esclusivamente attuare una gestione agricola biodinamica. Nell’agricoltura intensiva sono stati applicati sistemi e tecnologie tipici della produzione industriale. Proprio per questo non possiamo parlare di agricoltura, si tratta solo di sfruttamento delle risorse. Coltivando il terreno con rispetto e dedizione, invece, la nostra azienda dà alle api un habitat sano dove ripararsi dai veleni e dalle sostanze tossiche utilizzate nelle pratiche agricole “convenzionali”. 

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Sopra: un’ape intenta a gustare un fiore di malva a Querciabella in Maremma Sotto: un’illustrazione di Giuseppe ‘Beppe’ Di Lupo



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