sardegnaquotidiano26

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COPIA DI CORTESIA

NORVEGIA Il killer non era solo: con me altre due cellule. A Oslo la folla tenta il linciaggio

QUOTIDIANO

DI CAGLIARI

Anno I Numero 29 Martedì 26 luglio 2011 0,80 Euro

SIOTTO Bocciato alla maturità si incatena per protesta ai cancelli

IBARBO La mezzala è già in casa può essere il sostituto di Lazzari

Michele Salis a pagina 15

L’EDITORIALE

Tutti in piazza Ma in due anni cosa ha fatto questa Giunta? di Vito Biolchini

L

a manifestazione di oggi davanti al Consiglio regionale non è la prima e non sarà l’ultima. Perché la crisi sarda si sta attorcigliando in una sorta di spirale: tutto si ripete con frequenze sempre più elevate. Avevamo visto sia i pastori che i piccoli imprenditori delle partite Iva protestare in via Roma negli ultimi mesi. E la gente normale si chiede: “Perché oggi queste categorie sono di nuovo in corteo? Perché? Nel frattempo, non è successo niente?”. Le risposte che si possono dare sono diverse. Intanto, a fronte del problema apparentemente semplice posto dai manifestanti (“La crisi ci sta massacrando, la Regione ci deve aiutare”), le risposte della politica non possono che essere complesse e riguardare diversi livelli di responsabilità. Oggi, ogni atto che voglia risolvere una situazione di crisi passa attraverso il vaglio di più soggetti che la gente chiama genericamente “la politica” o “la burocrazia”. Paradossalmente, più una richiesta è semplice, più la strada che porta ad una sua risposta è articolata. Per questo servono una politica coesa e una pubblica amministrazione efficiente: per coniugare la rapidità dell’azione con il rispetto delle leggi. La politica sarda oggi è coesa? Il centrodestra che governa alla Regione è unito e in grado di dare risposte, anche le più elementari? A leggere le recenti dichiarazioni dei leader del Pdl isolano, dovremmo dire di no. Chi protesta chiede poi alla politica di fare in fretta. Ma i problemi vanno affrontati per tempo. E qui sta la grave responsabilità della Giunta Cappellacci: non avere “aggredito”, in due anni, nemmeno una delle grandi questioni aperte: né quelle di sua diretta competenza (la sanità), né quelle in cui era fondamentale il rapporto con il governo Berlusconi. E lo stallo disastroso sulla vertenza entrate, l’impotenza sul caso Vinyls e lo smacco sulla Tirrenia stanno lì a dimostrarlo. Peccato che il livello nazionale sia fondamentale per dare risposte, ad esempio, ai vessati da Equitalia: il loro futuro dipende da Tremonti. Ma Cappellacci, La Spisa, Nizzi, Pili e Murgia possono qualcosa contro il ministro, loro compagno di partito? Il centrodestra sardo ha una voce autorevole quando rappresenta i suoi problemi al centrodestra nazionale? La vicenda dell’agricoltura, poi, è paradossale. Perché tutto è precipitato dopo le dimissioni dell’assessore Prato, da molti indicato come il responsabile della crisi. Da quando c’è il nuovo assessore, Mariano Contu, di agricoltura e pastorizia nemmeno si parla più. Per combattere la crisi servono idee chiare e assessori competenti: quanti di questa giunta regionale lo sono? Mi raccomando, oggi non usate la macchina se dovete andare in centro. E arrivederci alla prossima manifestazione. vitobiolchini.wordpress.com

a pagina 10

Virginia Saba e Gabriele Lippi alle pagine 16-17

TIRRENIA Uno schiaffo alla Sardegna

Il governo vende la compagnia alla Cin senza che la Regione venga coinvolta, salta il tavolo della trattativa per l’ingresso della Sardegna nella società che dovrà gestire i collegamenti

marittimi. Il governatore Cappellacci e l’assessore ai Trasporti Solinas annunciano il ricorso alla Corte costituzionale contro la cessione ai privati, mobilitazione a tutti i livelli. Tutta l’o-

perazione potrebbe essere bloccata dall’intervento dell’Anitrust. Francesca Zoccheddu alle pagine 2-3

ANFITEATRO

VIA ROMA

Siluro del Comune «Palco smontato senza il via libera»

ISLAM

n La protesta del Movimento Pastori Sardi torna in città per chiedere alla Regione più attenzione al comparto agropastorale. E la Questura dispone la chiusura totale di via Roma, il divieto di sosta alla Marina e lungo tutto il tracciato del corteo, che partirà da piazza Marco Polo, davanti alla Fiera, per arrivare fin sotto le finestre del Consiglio regionale, dove è previsto un incontro con i vertici della Giunta.

n La dirigente del settore Cultura del Municipio ha inviato alla società “Sardegna Concerti” una diffida contro l’utilizzo del palco, smontato all’Anfiteatro romano, per gli spettacoli all’Arena Beach. Esposto alla Procura anche da parte dell’imprenditore Caldart: «Verifichi se ci sono state irregolarità nello smontaggio della struttura».

n La comunità musulmana cittadina chiede al sindaco Zedda di onorare gli impegni presi in campagna elettorale: «Abbiamo bisogno di un luogo in cui poter pregare e dove insegnare la religione ai nostri figli». Tra le richieste, anche quella di un cimitero islamico e la garanzia, per le donne, di poter portare il velo senza incorrere in sanzioni. Dal Pdl la frenata di Anselmo Piras, ex assessore alle Politiche sociali: «No ai privilegi».

Per i pastori in città super “zona rossa”

L’imam al sindaco: ci dia la moschea

Enrico Fresu a pagina 9 Marcello Zasso a pagina 8

Paola Pilia a pagina 12

MUSICA PER LE BAND SARDE IL TORMENTONE VIAGGIA SUL WEB

a pagina 22


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L’ISOLA A PICCO

SCORPIO Prezzi stracciati n L'assessore dei Trasporti, Christian Solinas ha stigmatizzato, la recente cessione dei quattro traghetti veloci Tirrenia, Scorpio, Aries, Taurus e Capricorn, venduti a prezzi "stracciati". «Sono costati 220 milioni di euro, in particolare la Scorpio, varata nel 1999, è costata 55 milioni. Con il decreto legge 5 agosto 2010 n.125, convertito in legge (n.163) nell'ottobre successivo, lo Stato ha autorizzato Tirrenia a vendere le quattro motonavi separata-

mente, al di fuori delle procedure di privatizzazione, a un milione di euro, come traghetti in disarmo» ha ricostruito Solinas, che parla di "ennesimo scandalo". Scorpio ha cambiato bandiera ed è stata ceduta a un altro armatore. «Con quella stessa norma, il parlamento ha fatto salvi gli schemi di convenzione adottati dai ministeri dei Trasporti e dell'Economia da sottoscriversi con gli aggiudicatari dei compendi aziendali Tirrenia e Siremar».

TIRRENIA La Regione è affondata il governo vende le navi n Il governo ordina “avanti tutta”. Il commissario straordinario Giancarlo D’Andrea vira negli uffici di Onorato, Aponte e Grimaldi e la Tirrenia approda alla “Compagnia italiana di navigazione”. La trattativa della Regione con gli armatori napoletani perde la rotta. Naufraga la Sardegna. E la politica, per qualche ora resta senza bussola. L’Isola schiuma di rabbia, si aggrappa allo Statuto per aprire il conflitto di competenze con lo Stato e arma la Flotta sarda come fosse una nave da guerra. L’onda lunga delle polemiche sale alta e minaccia la maggioranza. Sbatte sui già precari equilibri del centrodestra sardo e la tempesta annunciata spazza via il “tavolo Sardegna”, quello delle vertenze aperte e che si chiudono sempre con il governo che piglia tutto. È così anche questa volta. La prima corona di fiori che arriva sulla battaglia persa dalla Sardegna la poggia il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli: «Il governo ha mantenuto un altro importante impegno programmatico». Poi arriva l’epitaffio del suo collega allo Sviluppo economico, Paolo Romani: «Un ingente problema di una società pubblica è stato trasformato in una nuova e strategica opportunità di mercato». In Sardegna si scatena la bufera. Il presidente della giunta Ugo Cappellacci e l’assessore dei Trasporti Christian Solinas, affidano a un comunicato congiuto la reazione ufficiale della Regione. «Abbiamo contestato fin dall’inizio le procedure per il passaggio di Tirrenia alla Cin - scrivono - e dinanzi a scelte che mettono a repentaglio i diritti dei sardi faremo valere le nostre

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PIÙ FLOTTA SARDA Roberto Capelli consigliere dell’Api chiede alla giunta di rafforzare la flotta sarda

ANNULLARE LA VENDITA Il deputato Pdl Pili chiede alla Regione di impugnare la vendita fatta dal “suo” governo

LE REAZIONI Cappellacci e Solinas annunciano il ricorso alla Corte costituzionale e alla commissione antitrust dell’Ue

LO SMACCO Naufraga l’ipotesi dell’ingresso nella newco degli armatori napoletani. Ai sardi resta la rabbia e la Saremar ragioni alla Corte costituzionale e all’Unione europea». In coda la promessa che è insieme una minaccia: «Le navi Scintu e Dimonios sono nate come processo di legittima difesa ma davanti ai nuovi attacchi - chiudono Cappellacci e Solinas - la reazione sarà altrettanto forte perché chi oggi pensa di aver incassato un risultato domani dovrà leccarsi le ferite». LO SCHIAFFO DEL GOVERNO Per il capogruppo del Psd’Az in Consiglio regionale, Giacomo Sanna, per ora, le botte le prende solo la Sardegna: «La svendita della Tirrenia alla Cin è uno schiaffo in faccia a tutti i sardi». Per il presidente dei sardisti servono le vie legali: il ricorso alla Corte costituzionale; e quelle del mare: la flotta sarda deve andare avanti e deve essere potenziata. Dai banchi dell’opposizione alza i toni Roberto Capelli (Api): «La Sardegna risponda all’arroganza del governo rafforzando la flotta sarda che deve diventare, per tutto l’anno e anche per le merci, la compagnia di stato dei sardi». Per il vice presidente del Consiglio Miche Cossa (Riformatori): «La vendita di Tirrenia dimostra che il governo è contro la Sardegna e che a Belusconi non importa niente dell’Isola». Il Pd parla da Roma e con il capogruppo in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta annuncia una nuova proposta di legge per la continuità territoriale: «È un colpo mortale all’economia sarda e lascia perplessi la firma del contratto con la Cin, prima del via libera dell’antitrust europea». Mauro Pili, deputato a Montecitorio,

si smarca dal governo e dalla sua maggioranza: «La vendita di Tirrenia deve essere impugnata a tutti i livelli e a Roma ha prevalso la logica del liberarsi di un carrozzone piuttosto che quella di garantire la continuità territoriale ai cittadini sardi». L’altro ex presidente della giunta, oggi parlamentare dell’Idv, Federico Palomba attacca: «Il governo ha tradito la Sardegna e pure la giunta “amica”». Reazioni a caldo che promettono vendetta. Per ora l’unica cosa certa è che da ieri la Tirrenia è senza sardi. Venduta per 380 milioni di euro agli amatori privati sono sotto inchiesta all’antitrust per aver ingabbiato l’Isola con tariffe da record e aumenti fuori controllo: più 110 per cento e più 150 per cento. ALLA CIN LE NAVI NON I DEBITI Il contratto che mette alla guida della nuova Tirrenia, Aponte, Grimaldi e Onorato è stato firmato dal commissario Giancarlo D’Andrea e dall’amministratore delegato di Cin, Ettore Morace, negli uffici di Legance, i consulenti dei gruppi Snav-Gnv, Moby e Grimaldi. La comunicazione di rito dei nuovi padroni del mare sardo ribadisce «il rispetto delle procedure e delle tempistiche». Specifica che «prevede l'acquisto del marchio Tirrenia, di 18 navi e delle linee attraverso la convenzione che verrà stipulata con il ministero delle Infrastrutture; sono esclusi dall’acquisizione la Siremar (la società Siciliana), i fast ferries, le proprietà immobiliari e le opere d’arte». In coda la sottolineatura: «Il passaggio di Tirrenia a Cin rimane condizionato al via libera antitrust da parte della Commissione europea e interverrà definitivamente solo in tale data». Ma per la Sardegna la beffa è già consumata e il business dei biglietti dei sardi resta ai napoletani. A.Mo.

A ROMA Si complica l’altra vertenza: entrate a rischio

PALAZZO CHIGI Il minsitro Tremonti e il sottosegretario Letta

n Un confronto con lo Stato “di alto profilo”, con la consapevolezza che «quest'anno la scure del Governo è calata soprattutto sulle autonomie speciali». Alla vigilia di un confronto sulle entrate che si presenta tutt'altro che facile, l'assessore ribadisce le cifre preoccupanti che riguardano anche la Sardegna. «Secondo le proiezioni – spiega abbiamo un'incidenza sulla finanza regionale che in termini di capacità di spesa proietterà un aggravio per la nostra Regione». «Avremo precisa La Spisa - una diminuzione di capacità di spesa di circa 460 milioni, cioè dall’attuale livello di capacità di spesa derivante dai limiti del patto di stabilità di poco più

di 3 miliardi attuali, saremo chiamati a scendere nel 2014 ad una spesa di circa 2 miliardi e 700 al netto della sanità. Gli enti locali avranno un aggravio, ancora sul patto di stabilità, di circa 150 milioni di euro complessivamente». La Spisa sollecita l’approvazione delle norme di attuazione sulle entrate «sono fondamentali perché una volta approvate non potranno esse-

BILANCIO La Spisa chiede il via libera per le norme di attuazione che valgono oltre due miliardi di trasferimenti

re modificate unilateralmente dallo Stato mettendo la Regione al riparo dai rischi di future svantaggiose interpretazioni ministeriali». «L’assessore La Spisa finalmente sembra aver colto in tutta la sua drammaticità il rischio che la Sardegna possa perdere le ingenti risorse finanziarie previste nell’Intesa Stato-Regione del 2006». Commenta così il capogruppo dell'Idv, Adriano Salis, l'allarme lanciato dal vicepresidente della Regione. «La giunta Cappellacci/La Spisa – accusa - ha finora colpevolmente temporeggiato. Forse è arrivato il momento di minacciare le barricate per poter ricevere quel che è dovuto alla Sardegna»


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LA POLEMICA Le tariffe beffa votate a Roma n La “Compagnia italiana di navigazione” acquisisce definitivamente la Tirrenia, la Regione chiede la riscrittura delle convenzioni e si prepara a sollevare il conflitto di attribuzione con lo Stato davanti alla Corte Costituzionale. L’ultima querelle prima che la firma del commissario governativo, Giancarlo D’Andrea, mettesse fine alla trattiva per l’ingresso della Regione nella Cin, va in onda proprio sulle convenzioni che valgono 72 milioni di euro anno per otto di fila. Fanno parte integrante dell’accordo di vendita perché se l’Unione europea dovesse considerarli come aiuti di Stato, Aponte, Onorato e Grimaldi non verseranno i 180 milioni che devono pagare a rate, sui 380 milioni del prezzo offerto. L’ATTACCO DI PILI ALLA REGIONE «Non conta chi gestisce la Tirrenia, ma le regole che devono essere imposte al soggetto gestore per svolgere al meglio e al minor costo le rotte da e per la Sardegna». Questa la posizione del Pdl, Mauro Pili, che è ritornato all’attacco sulle «condizioni penalizzanti per l’isola». Il cuore del problema, sostiene Pili, sono le convenzioni, dalle quali risulta anche un «errore materiale per il quale i sardi pagherebbero più dei non residenti sulla rotta Olbia Genova per 7 mesi all’anno, media e alta stagione». Chi doveva accorgersene – secondo l'ex presidente della Regione - non se ne è accorto e chi lo ha scritto ha preferito tacere. La “di-

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LA DENUNCIA E LA SMENTITA L’assessore Solinas aveva precisato che le tariffe beffa erano un errore materiale fatto dal ministero

strazione” però non sarebbe solo dell'attuale Giunta e del commissario straordinario di Tirrenia, Giancarlo D'Andrea, ma anche dei parlamentari sardi che hanno approvato il decreto legge “padre” di quelle convenzioni (il 135 del 25 settembre del 2009). Nella legge di conversione “Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione dei sentenze della Corte di Giustizia delle Comunità europee”, (approvata il 19 novembre del 2009 con 302 voti a favore e 263 contrari) era inserita la partita Tirrenia. Votarono a favore i deputati del centrodestra Mauro Pili, Settimo Nizzi, Bruno Murgia, Carmelo Porcu, Luca Barbareschi, Piero Testoni, Paolo Vella. LA CONTINUITÀ AEREA Dai primi giorni di settembre si riparlerà di continuità territoriale aerea. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, spiegando che per quel periodo è prevista la conferenza dei servizi a Roma. «Perseguiamo - ha detto Cappellacci - una continuità che rappresenti non solo uno strumento per garantire effettività e stabilità al diritto alla mobilità dei Sardi, ma anche la via per aprire le porte del Mediterraneo e dell'Europa alla nostra Isola e al suo sistema economico». L'obiettivo resta la compagnia aerea sarda, con l'attenzione puntata su quanto avviene in casa Meridiana. Francesca Zoccheddu


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L’ISOLA A PICCO

LEGGE SUL GOLF

«Proposta indecente, ritiratela» n I distinguo sono cominciati prima ancora che la proposta di legge preparata dai Riformatori arrivasse nell’aula di via Roma. Perché quella sullo sviluppo dell’attività golfistica in Sardegna, e che sarà discussa questo pomeriggio, imbarazza più di uno dei consiglieri del centrodestra guidato dal presidente della Giunta Ugo Cappellacci. Per non parlare degli eletti col centrosinistra, che senza giri di parole (e dopo aver votato contro anche in commissione Urbanistica) parlano di proposta «indecente», che non dovrebbe essere nemmeno messa in calendario sia perché «è uno schiaffo alla Sardegna che arranca e viene stritolata dalla crisi», sia perché «mina le basi del piano paesaggistico regionale e si pone come grimaldello per ricominciare le speculazioni edilizie sulle coste». IL CENTRODESTRA È DIVISO I distinguo, quindi: quelli della maggioranza in primis. A difendere il provvedimento, oltre ai Riformatori, nel centrodestra è rimasto solo il capogruppo del Pdl Mario Diana, insieme con una buona pattuglia di eletti: «La proposta di legge firmata dal Meloni è buona e consentirebbe davvero di destagionalizzare il turismo e di creare un volano economico formidabile, esattamente come è successo in Spagna, Portogallo e Marocco, dove i turisti appassionati di golf sono ormai di casa». Quindi sì alla proposta «stando attenti però a tutelare il paesaggio: non vogliamo l’assassinio del territorio, dovremo stare molto attenti alla questione delle volumetrie e dell’utilizzo dell’acqua, con le falde che devono essere tutelate». Insomma, bene il testo, che però può comunque essere migliorato. O in aula o in commissione. E il ritorno del testo in commissione Urbanistica è proprio uno degli scenari possibili per questa contestata proposta di legge. Un passo indietro plausibile soprattutto per una ragione: nel piano paesaggistico regionale, che dovrebbe essere modificato a stretto giro, non è prevista la possibilità di realizzare nuovi campi da golf. Quindi quelli della proposta dei Riformatori sarebbero fatti in deroga al Ppr: «Penso che la proposta di legge spiega Matteo Sanna, presidente della commissione Urbanistica - sia un provvedimento molto importante per lo sviluppo economico regionale, che possa trasformarsi in uno strumento eccellente ma penso allo stesso modo che spetti a noi mettere dei paletti contro le ipotesi di speculazione». Ecco quindi la possibilità o di modificare gli indici edificatori per le costruzioni annesse ai campi già in Aula, nel corso della discussione, oppure di rimandare tutto il «provvedi-

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I campi da golf che la legge prevede si possano realizzare in Sardegna per completare l’offerta turistica per gli appassionati dello sport.

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I nuovi posti di lavoro che potrebbero essere creati dalla realizzazione degli impianti e della loro manutenzione e gestione.

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I milioni di euro che la Regione dovrebbe stanziare per la promozione fuori dalla Sardegna del comparto golfistico isolano.

mento in commissione per ulteriori verifiche e miglioramenti». Migliorie volute anche dal capogruppo Sardista Giacomo Sanna: «Il testo arrivato in Aula difficilmente verrà approvato: per questo motivo serve una valutazione serena della proposta, soprattutto per quanto riguarda le cubature e la localizzazione geografica dei campi, tutti sulla costa e nemmeno uno nell’interno». L’OPPOSIZIONE ATTACCA «La posizione del Partito Democratico è chiara: quella proposta va ritirata. Viviamo la fase più acuta e drammatica della storia della nostra Isola, ci sta franando la terra sotto i piedi e dobbiamo affrontare delle emergen-

I COMMENTI Ipotesi di rinvio del testo in commissione per miglioramenti. Le opposizioni: «Imbarazzante». Pdl in difesa ze che arrivano dai pastori, dalle partite iva, dai sindacati, dagli imprenditori, dagli enti locali. E loro non trovano di meglio che parlare di golf». Il Democratico Giampaolo Diana non nasconde le sue critiche: «È una cosa imbarazzante, ed è lo stesso disagio e imbarazzo che attraversa la maggioranza di centrodestra. Chiederemo quindi che, per decenza e per etica politica, venga ritirata la proposta». Sulla stessa linea

SUL GREEN Arriva domani pomeriggio in Consiglio regionale la proposta di legge sul turismo golfistico in Sardegna

IL CALENDARIO MOZIONI E PROGETTI DI LEGGE n Una convocazione con un ordine del giorno fitto e complesso. La seduta di quest’oggi si aprirà alle 9.30 e avrà come primo punto e argomento di discussione le modifiche allo status giuridico delle Unioni di Comuni e a seguire la proposta di legge n.300 firmata da Mario Diana (Pdl). Si entra poi nel vivo con la discussione della mozione 134, prima firmataria la Zuncheddu (Indipendentistas), sulle servitù militari nell’Isola, e della 130 sull’installazione dei radar di penetrazione militare (Bruno, Pd). Prima della pausa pranzo, ancora spazio per due mozioni: la 136 (firmata da Roberto Capelli, di Api) per fronteggiare i ritardi nell’erogazione dei contributi per il settore agricolo, e la 131 (di Giacomo Sanna, Psd’Az), sull’attuazione del contratto di programma sottoscritto nel 2002 dal Consorzio Latte di Macomer e dal ministero dello Sviluppo Economico. Il dibattito dell’aula consiliare proseguirà poi nel pomeriggio, alle 16.30, con appunto la discussione sulla proposta di legge per il turismo golfistico in Sardegna.

INTERVISTA .FRANCO MELONI «Niente cemento vogliamo solo aiutare il turismo»

anche Adriano Salis, capogruppo dell’Idv: «In Aula diremo chiaramente che la legge non deve essere discussa: così com’è non serve, regala soldi e volumetrie e non dà garanzie di sviluppo. Il golf può aiutare il turismo, ma non così». «È un provvedimento assurdo - attacca dal canto suo Roberto Capelli, di Api - che serve solo ai costruttori per speculare sul nostro territorio». Infine la bordata di Luciano Uras, di Sel: «Abbiamo dato sempre parere negativo al testo della proposta, e in Aula chiederemo che il dibattito venga congelato. Se non ci dovessimo riuscire, ci opporremo con tutte le nostre forze affinché sia bocciato». Giacomo Bassi

n Non ci sta a passare come uno che vuole la cementificazione delle coste. E nemmeno come un politico che ha a cuore solo gli interessi dei ricchi, «perché è una fandonia che il golf sia solo per un’élite». Così Franco Meloni, ex supermanager del Brotzu prestato alla politica nelle fila dei Riformatori, spiega i perché e i percome della proposta di legge sul golf che porta la sua firma (insieme con quella dei suoi colleghi in via Roma). «Se davvero quello che ci viene attribuito fosse così come raccontato, allora saremmo nei guai...». E invece com’è, dottor Meloni? È che noi abbiamo fatto una proposta finalizzata non a far giocare tutti a golf, come sostiene qualcuno, ma ad aiutare i territori e il turismo a destagionalizzarsi. È una legge che serve a dare lavoro ai nostri disoccupa-

. ti, a far crescere le nostre imprese, a far aumentare il Pil regionale, a fare un minimo di programmazione verso il settore del turismo, che per troppo tempo è stato lasciato solo e senza un governo. Così chiedete un sacco di soldi alla Regione. No, attenzione: nella proposta originaria la legge parlava di un certo impegno finanziario per favorire la costruzione dei campi, la manutenzione e la promozione. Poi però in commissione le cose sono cambiate, i fondi diminuiti e in cambio sono state offerte maggiori cubature agli investitori. Sempre di 15 milioni si tratta: più dei fondi che servirebbero per evitare l’introduzione del ticket. Per non parlare del rischio colata di cemento. Allora, quest’ultima è una falsità: non ab-

«Quindici milioni in tre anni? Sono cifrette che la Regione spende per guadagnare subito molto più di quanto ha investito»

biamo alcun interesse a favorire i costruttori né a deturpare il paesaggio. Lo scopo invece è proprio l’opposto: preservare il territorio e farlo vivere tutto l’anno. A spese della collettività. Ma sono soldi spalmati in cinque anni: cosa volete che siano? Sono una cifretta. Una “cifretta” in carico alla Regione per la promozione di iniziative imprenditoriali private, però. Ma è la Regione quella che ha più da guadagnare da questa iniziativa: prenderà il 10 per cento dell’Iva sui prodotti acquistati dai turisti, e prima ancora grazie alla creazione di almeno tremila nuovi posti di lavoro, incasserà anche l’Irpef. Per non parlare del resto dell’indotto, insomma: viale Trento paga per cinque anni e guadagna per sempre. G.B.


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OPINIONI FUORI DAL CORO

“VITTORIONE” CECCHI GORI FRAUDOLENTO di GIORGIO COLOMBA

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er essere una decisione assunta all’insegna di “Silence”, sta generando un po’ troppo rumore. In effetti, il titolo del romanzo di Shusaku Endo, da cui il progetto del film in sodalizio col produttore di Scorsese, Graham King, non pare foriero di soverchia fortuna per Vittorio Cecchi Gori. Con l’accusa di aver provocato un passivo fallimentare di 600 milioni, distraendo beni patrimoniali della Fin.ma.vi. a beneficio di altre società del suo gruppo, per l’ex patron della Fiorentina il tribunale di Roma ha da ieri disposto gli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta. Appreso dei guai giudiziari in cui il loro produttore è tornato a dibattersi, pare che Benicio Del Toro, Daniel Day Lewis, Leonardo Di Caprio, protagonisti in pectore della pellicola, stiano insistendo per modificare, se non la trama, almeno il titolo del lungometraggio, cassando Silence per un più consono Blood Sweet and Tears. In agile disimpegno tra calcio e tv, celluloide e politica, pianti e incanti, retrocessioni e perquisizioni, Vittorione è sempre stato uomo di gradi numeri. Come scordarsi, ad esempio, nelle more della sua separazione dalla moglie Rita Rusic, la richiesta della gentil signora di una buonuscita pari ad oltre duemila miliardi di lire? Questionarne valse comunque la pena, perché solo così poté successivamente dischiudere il cuore a Valeriona Marini. Con la quale, nelle brevi pause tra una scazzottata e l’altra, tra una denuncia e l’altra per aggressione, lesioni e minacce, pare ci sia persino stato qualche nanosecondo di passione. Turbato, però, dalle solite “attenzioni” giudiziarie. Celeberrima quella del luglio 2001 in cui, ancora albeggiando, la Madama si presentò nella casa romana in cui Vittorio stava pernottando con Valeria nazionale. Durante l’accurata perquisizione saltò fuori una cassaforte da cui emerse un profluvio di “neve”. “E’ zafferano”, si schermì più volte il padrone di casa. Irreperibili in letteratura sia il risotto alla coca, che lo “sniffo” allo zafferano, non venne creduto. Ora, “attenzionato” di nuovo dalla revanche manettara che incombe sul Paese dal Parlamento in giù, la speranza è che l’ex senatore del Ppi ed ex padrone di Videomusic venga scagionato al più presto: in uno stato ad alta pervasività bancarottiera come lo Stivale, ogni rischioso precedente va disinnescato subito.

il semaforo

LA FOTOSEQUENZA .DI ESTIQAATSI

l OSCAR TABAREZ

Ex allenatore del Cagliari Il Maestro ha fatto un colpo da maestro: il “suo” Uruguay conquista la quindicesima Copa America (una più dell’Argentina) dominando nella finalissima di Buenos Aires un Paraguay spaesato. E Tabarez, orgoglioso della “Celeste”, già pensa a Brasile 2014... Oscar Washington, forza vecchio cuore rossoblù.

l ALBERTO TEDESCO

Semidimissionario Pd Un passetto l’ha fatto, e dal Pd se ne andato. Non “molla” però il Senato... per carità, Tedesco, un passetto alla volta: sia mai che il trauma sia troppo devastante. A proposito, prima di dire ciao al Pd, il senatore “graziato” ha detto: «Mi hanno trattato peggio di una colf». Vietato commuoversi.

l THE INDEPENDENT

Amabile giornale inglese L’Independent di Londra pubblica nell’edizione di lunedì un lungo articolo sul Belpaese: «Non fatevi ingannare dall’ipocrita simpatia degli italiani» si legge sulle sue colonne, infarcite dai soliti luoghi comuni “pizza e mandolino”. Ma alle tare di casa loro non ci pensano mai?

Trema tutto e Travaglio scappa in brache La scena è questa: dalle quattro mura di casa sua un compassato Marco Travaglio racconta ai telespettatori di Passaparola le italiche vicende: «... e pare che parte di questi soldi sia andata prima ai Ds e poi al Pd... blabla...». All’improvviso la colonna di libri sulla scrivania comincia a vacillare. Il gelo cala sull’oratore. Un fulmine di terrore nei suoi occhi che iniziano a roteare, prima a

destra e poi a sinistra. È pathos: «Resto qui a rischio crollo o mi alzo e me ne frego delle braghe?». Una fulminea valutazione, e poi... «macchissenefrega»... l’impavido si alza e se ne va. Fermo immagine sulla sedia vuota con tanto di voce fuorionda (la sua) corredata di improperio: «...azz..». Sarà stato il Pd a scatenare l’ira della crosta terrestre, o la lectio magistralis del telebacchettatore?

TRA FIUMI DI SPRECHI E VORAGINI REGIONALI di Luciano Uras

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ell’utilissima requisitoria resa dalla Corte dei Conti l’8 luglio scorso sul rendiconto generale si spiega quanto sia complesso acquisire le segnalazioni di danno all’erario in relazione alla costituzione, gestione e liquidazione degli organismi partecipati. Una selva di società controllate e finanziate dalla Regione che fa registrare un’imponente voragine debitoria di centinaia di milioni di euro capace di risucchiare le poche risorse manovrabili. Il processo di riforma di riduzione degli enti e dei consigli di amministrazione si è arenato, in qualche caso bloccato. Cosa dire del sistema dei controlli? Quello che dovrebbe garantire la legittimità degli atti, la loro coerenza rispetto al programma di governo, agli indirizzi del legislatore regionale anche in materia di rigore finanziario? Tutto fermo.

www.giorgiocolomba.it

Colpevolmente. La relazione presentata dalla Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali, approvata dal Consiglio regionale lo scorso 21 giugno, denuncia la sistematica violazione delle normative in materia di controllo degli assessorati nei confronti degli atti disposti da agenzie, enti, aziende o società partecipate. Un dato così allarmante è negli atti pubblici della Regione, quindi accessibili a tutti. Eppure, niente si muove. Non si tratta di costruire modalità nuove di vigilanza, particolarmente vessatorie verso chi esercita le responsabilità di amministrazione. Si tratta di far funzionare un sistema che, con efficacia, persegua la buona gestione del bene comune, delle risorse finanziarie di tutti, rispettando così ognuno di noi e tutta la comunità del popolo sardo. I costi del sistema istituzionale sono anche i debiti accumulati dalle società

IL PERSONAGGIO . Il “Feltri shock” ha colpito ancora Ma è andato oltre di Silvia Zingaropoli

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pubbliche, dalle gestioni inconcludenti di Enti e Aziende, dalla mancata iniziativa delle Direzioni generali degli Assessorati preposti al controllo, anche dei conti. Non è più tollerabile che l’Sbs, azienda agricola regionale con 1000 capi, 1000 ettari, e 10 milioni di debiti non sia stata ancora venduta; che Abbanoa, gestore del sistema idrico totalmente pubblico, non riduca il deficit impressionante dovuto, in gran parte, alla mancata riscossione dei canoni; che l’Azienda per l’edilizia abitativa mantenga 130 milioni di euro non spesi nonostante la lamentata carenza di alloggi; che l’Agenzia del Lavoro giri la Sardegna con un costoso tir a fare propaganda per politiche del lavoro inesistenti. Ecco a cosa servono i controlli: intervenire, qualche volta per fare, altre per impedire che si faccia danno. Presidente Commissione d’inchiesta sull’applicazione delle leggi regionali

. SARDEGNA QUOTIDIANO

n All’inizio filava tutto liscio. E le notizie che giungevano da Oslo ben si sposavano con la linea del Giornale: «Eh sì, l’attentatore è un integralista islamico: facciamoci la prima pagina». Ma la storia cambiò le carte in tavola, e come molti altri colleghi, il duo Feltri-Sallusti “bucò” la notizia: l’attentatore non solo era cristiano, ma persino norvegese. Per carità, capita anche ai migliori, niente di male. Il problema è un altro: infatti il giorno dopo (cioè ieri) Vittorio Feltri, forse spiazzato dall’identikit del folle, è andato oltre. Giudicate voi. Titolo dell’editoriale: “Quei giovani incapaci di reagire”. Teoria: se quei ragazzi decimati sull’isola di Utoya, invece di pensare ognun per sé, avessero aggredito l’attentatore in

gruppo, la strage non sarebbe stata di quelle proporzioni. Embé certo. Due sono le cose: o Feltri ha preso troppo sole, oppure... vabbé, ma perché stupirsi? Del resto stiamo parlando dello stesso Feltri che, dopo la morte di Enzo Baldoni, disse: «Un uomo della sua età avrebbe fatto meglio a farsi consigliare da Alpitour la località dove trascorrere vacanze estreme». Eppoi, Israele fece «bene a sparare» alla nave pacifista turca... e la crisi economica? È finta, «gli italiani sono ricchi». Perché l’importante è spiazzare, destabilizzare. Anche a costo di creare ad arte un messaggio fittizio. Vittorio Feltri è un gran professionista. Solo che per “apparire” non è necessario “stupire”. “Feltri shock”? Ma ci faccia il piacere.

CAPPELLATE Vittorio Feltri

Direttore Fiorentino Pironti Vicedirettore Alessandro Ledda Editore Società Cooperativa Giornalisti Sardi Presidente Antonio Moro Amministratore delegato Vito Meloni Sede legale viale Marconi 60/A 09131 Cagliari Redazione Centro Direzionale “Pittarello” ex SS 131 km 10,8, 09028 Sestu (CA) tel. 070/2330660, fax 070/2330678 Mail redazione@sardegnaquotidiano.it Stampa Grafiche Ghiani SS 131 km 17,450, 09023 Monastir (CA) Pubblicità tel. 070/2330660, fax 070/2330679 Progetto grafico Alberto Valeri Srl Registrazione Tribunale di Cagliari n. 7 del 27/04/2011


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TAGLI E FALSI MITI

notizie inutili

NEI TEMPI BUI DELLE ENERGIE RINNOVABILI

HARRY POTTER 8 E IL CALICE DI VINO

di AGRICOLA

P

are che le energie rinnovabili non godano più la popolarità di una volta. Il Governo ha dimezzato gli incentivi e la giunta regionale sarda si è data da fare per rovinare la loro reputazione. Non siamo ancora alla macchina del fango ma poco ci manca. Si mettono assieme cose vere, sospetti e informazioni sbagliate. Alla fine si ha difficoltà a capire cosa è una pala eolica e chi è Denis Verdini, a distinguere il ruolo delle cellule di silicio da quello di Flavio Carboni. Escludiamo ogni dolo e ogni malizia, pensiamo piuttosto che, anche in questo caso, entri il maledetto vizio sardo di temere le novità e di sparargli contro. In sede storica è stato appurato che il prete che individuava il diavolo nel treno a vapore, quello citato dal Carducci, era un sardo emigrato in Toscana. I nemici del nuovo, quando vogliono far danno, si alleano con i poeti che da noi costituiscono una agguerrita falange. Loro, i poeti, vogliono una Sardegna incontaminata, bella e selvaggia, tale da stupire il miliardario che la sorvola in elicottero e il cummenda lombardo che la percorre in Suv. Ma quali sono le risorse su cui possiamo contare, oggi, per tirar fuori la Sardegna dalla coda della classifica? Le miniere sono esaurite, le zone industriali lottano per sopravvivere, il turismo mostra i suoi limiti, il settore primario piange. In una situazione di recessione dichiarata, le energie rinnovabili rappresentano una possibilità. Metterci d’accordo sul fatto che queste tecnologie rappresentano una risorsa e non una fregatura mi sembra sia la prima cosa da fare. Risolto il dilemma il resto sarà più facile. Nei 24mila chilometri quadrati della nostra isola c’è spazio per pale eoliche, per pannelli fotovoltaici e anche per coltivare biomasse da destinare a fini energetici. C’è spazio soprattutto adesso, dopo che la tendenza ad allevare le pecore nelle stalle (e a nutrirle con mais americano) libera immensi territori prima destinati al pascolo. Certo ci sono problemi da risolvere: chi rilascia le autorizzazioni? Chi decide quali superfici utilizzare? Chi si incarica di esercitare i controlli? E altre quisquilie di questo genere. Mi sembra chiaro che tutte le incombenze debbano essere messe in capo alla Regione e che tutti i parametri debbano rapportati ai benefici. Stabiliamo anche, per cortesia, che ogni decisione deve essere controfirmata da chi la assume, accompagnata dalle motivazioni e resa pubblica in tempo reale.

intanto in viale trento...

Oreris in spiaggia

n Daniel Radcliffe, interprete di Harry Potter, aveva confessato di aver avuto gravi problemi con l’alcol. L’attore ha dichiarato di avere superato la sua dipendenza. «Mi offrivano da bere perché ero famoso. Ma poi ti rendi conto che non riesci più a fermarti. Ma ne sono definitivamente uscito».

SAPETE CHE SHAKIRA NON È SICURA DI SÉ? n Anche le belle piangono. È il caso di Shakira: bella, sensuale e affascinante. Ma nonostante questo la cantante di “Waka Waka” ha confessato di non essere così sicura di se stessa: «Ho problemi come tutte le altre donne. Fino a pochi anni fa ero complessata perché mi ritenevo bassa, grassa e con le gambe corte. Ancora oggi non mi sento così attraente».

LE VACANZE DI SARKO’ IN SELLA A UNA BICI n Il presidente francese Nicolas Sarkozy continua a trascorrere le vacanze sulla sua bicicletta, a Fot de Bregancon. Look decisamente ginnico: pantaloncini e maglietta nera, Sarkozy continua a proseguire il suo percorso tra le strade della riviera francese, ma rallenta per concedersi ad alcune fotografie dei turisti.

LA PARIETTI RICORDA I TEMPI DI BRASS n Alba Parietti è stata ospite del salotto panoramico “Fortemente White” di Forte dei Marmi. La showgirl (girl?), dal sex appeal senza tempo, ha raccontato dei suoi successi, tra Rai e Mediaset, dei suoi film erotici con Tinto Brass e delle commedie per famiglie dei primi anni novanta.

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DISABILI Quei parcheggi usurpati n Un problema che sempre disturba i disabili, è trovare i parcheggi auto a loro riservati e eternamente occupati da persone che sono tutt’altro che disabili e dunque privi di contrassegno nell’auto. Attaccarsi al clacson e a volte vederli apparire con una faccia attonita, pure scocciati perché si erano parcheggiati “un attimo”, fa pensare… E’ un segno di grandissima inciviltà a cui assistiamo sempre più spesso. Nonostante le sanzioni siano doppie rispetto ad un normale divieto di sosta e siano penalizzati togliendo punti dalla patente, non si riesce a debellare questa brutta abitudine tutta italiana. Non vorrei anche quest’anno assi-

stere all’indecoroso spettacolo nella Spiaggia di Santa Luria/Quartu: vedevo un padre che portava per tanti giorni di seguito in braccio la figlia disabile da una grande distanza rispetto al posto auto riservato ai disabili perché, i furbetti del quartierino ne avevano preso possesso già dalla mattina presto. Poi un giorno giustamente è arrivata una pattuglia dei vigili urbani. Chissà chi l’ha avvisata?

MULTE INUTILI Le sanzioni sono doppie ma non si riesce a debellare questa brutta abitudine tutta italiana

Molto spesso girando per Cagliari ho visto i parcheggi disabili occupati a lato dai cassonetti per la raccolta differenziata di carta e vetro (questo in Via Carducci e poi ancora in Via Mameli proprio di fronte ad un centro di riabilitazione per disabili). In quanti altri parcheggi succede? Assurdo ed intollerabile. Come appunto trovo assurdo che un disabile in carrozzina debba fare lo slalom tra i vasconi di fiori e le pensiline dei bar all’aperto che occupano i marciapiedi. A che serve avere gli scivoli se il resto del marciapiede non è usufruibile? Marisa Melis Associazione Genitori Tosti

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LA GRANDE CRISI

VIA ROMA I pastori ancora in piazza allargata la “zona rossa” IL CORTEO La manifestazione parte alle 10 dalla Fiera, poi passa in viale Diaz. Chiuso al traffico il lato portici di via Roma, divieto di sosta in tutti gli isolati intorno al Consiglio regionale

IL FUTURO BRUXELLES È L’OBIETTIVO A SETTEMBRE PARTIRANNO IN 4MILA

di Marcello Zasso

n All’inizio il grande viaggio a Bruxelles dei pastori era previsto per luglio, ora è slittato a settembre. «Sono tanti i problemi organizzativi - spiega Andrea Cinus del Movimento pastori sardi - le adesioni sono già quattromila e non è facile trovare spazio per tutti sulle navi e sui treni per arrivare a Bruxelles. Ma ci andremo, se tutto fila liscio, nella prima metà d settembre». Le manifestazioni che hanno dato maggiore risalto alla vertenza dei pastori sono state il blocco degli aeroporti di Cagliari e Olbia e la pacifica invasione del salotto della Costa Smeralda . Poi ci sono stati gli episodi meno quieti, quello della guerriglia in via Roma (in quella circostanza un pastore ha perso un occhio a causa degli scontri con le forze dell’ordine) e quello del viaggio a Roma (in quel caso le forze dell’ordine, con le maniere forti, non hanno permesso ai pastori di andare oltre Civitavecchia). «Durante l’inverno e la primavera passati “in letargo” - annuncia Felice Floris - abbiamo tenuto viva la questione, ora è giunta di nuovo l’ora di tornare in piazza: questa è solo la prima manifestazione».

n «A cosa è servito un anno di lotta? Cosa ha fatto la politica in un anno? Adesso basta coi giochetti». Felice Floris carica la truppa in vista della calata in via Roma. Il Movimento pastori che lui guida oggi torna alla carica del Consiglio regionale. Che, visti i precedenti, è stato blindato. E ieri è stata allargata di qualche isolato la “zona rossa”. Divieto di sosta e di transito per lasciare le strade sgombre: niente auto a disturbare la marcia dei manifestanti e il controllo delle forze dell’ordine. Il corteo dei pastori partirà alle 10 dalla Fiera e viale Diaz sarà chiusa al traffico per permettere il passaggio dei manifestanti, poi riprenderà regolarmente. Nel lato portici di via Roma, invece, il traffico sarà interrotto per tutta la durata della manifestazione

marcello.zasso@sardegnaquotidiano.it

sotto il Consiglio regionale. Si preannuncia una giornata di traffico intenso in tutte le strade principali della città, come capita quando via Roma viene sbarrata per le manifestazioni. IL PALAZZO BLINDATO Per quanto riguarda i parcheggi, i divieti di sosta non riguardano più soltanto il perimetro del palazzo del Consiglio regionale (le vie Porcile, Cavour e Lepanto): l’area ieri è stata estesa. Dalle 7 alle 16 non sarà possibile parcheggiare dall’inizio di via Roma (all’angolo con viale Regina Margherita) fino a via Concezione e in tutto il reticolo di stradine intorno al Consiglio regionale. Niente auto in via Lepanto fino a via dei Pisani, in via Cavour e via Sardegna nei tratti tra via Concezione e via Regina Margherita e in via Porcile nel tratto tra via dei Pisani e via Roma. Le mi-

l’orario 7

L’ora in cui scattano i divieti di sosta intorno al Consiglio regionale.

10

L’ora in cui il corteo parte dalla Fiera.

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L’ora in cui la circolazione torna regolare.

ARTIGIANI La strage delle piccole imprese

L’ALLARME 1.633 le aziende chiuse

n Tremila e novecento posti di lavoro scomparsi dall’inizio del 2009 allo scorso giugno. Spariti assieme alle 1.633 aziende che hanno chiuso i battenti in questi due anni e mezzo. Le imprese artigiane sarde lanciano l’sos. Secondo il rapporto di Confartigianato le nuove attività appena entrate nel mercato puntano in particolare su magazzinaggio, assistenza per macchine da lavoro, servizi di pulizia. In base alle statistiche elaborate da Movimprese (istituto di Unioncamere-Infocamere) sulla base della natalità-mortalità delle imprese registrate alle Camere di commercio, negli ultimi sei mesi hanno chiuso i battenti 587 attività: dal primo gennaio al 30 giugno 2011 la me-

dia è quasi di due aziende chiuse al giorno. «Nonostante la politica non abbia saputo affrontare i nodi strutturali - afferma Luca Murgianu, presidente di Confartigianato imprese Sardegna - ci sono ancora imprenditori che aprono nuove attività». Il consigliere regionale Pdl Edoardo Tocco, presidente della commissione Lavoro: «La burocrazia sta ammazzando l’impresa la selva di nor-

I DATI Quasi quattromila posti di lavoro in fumo negli ultimi due anni e mezzo: oltre 1.600 le aziende che hanno chiuso

me spesso crea confusione. Presenterò una proposta di legge per creare uno sportello unico che agevoli la vita degli imprenditori, per snellire i procedimenti. Intanto presto partirà il bando per le piccole attività: ci sono già i fondi, circa dieci milioni di euro, e questa volta per attivare il finanziamento basteranno pochi giorni». Per il consigliere Pd Giampaolo Diana, membro della stessa commissione, «niente di tutto questo è arrivato né in commissione né in aula. Domani (oggi, ndr.) noi rientriamo in Consiglio per discutere la legge sui campi da golf, il che la dice lunga sull’interesse della regione per le piccole imprese». Francesca Ortalli

sure eccezionali sono legate alla manifestazione del 19 ottobre, quando la protesta dei pastori in via Roma si è trasformata in guerriglia, con danni e feriti. Ora il Movimento pastori sardi torna in via Roma e annuncia una grande partecipazione. LA FOLLA IN PIAZZA «Non saremo soli: con noi ci saranno i trasportatori, gli artigiani i commercianti e gli studenti. Perché se la nostra categoria non sta bene, le altre non stanno meglio - spiega Floris - la pastorizia è l’ossatura dell’economia sarda, e anche gli altri vengono già a sostenerci in piazza. Ma poi andrà sempre peggio: arriveranno a protestare pure i disoccupati e i cassaintegrati». Il malessere è diffuso e la politica non sembra in grado di dare risposte soddisfacenti. «È ora di finirla, o si danno una mossa o la Sardegna sarà in fiamme». Non è minaccioso il tono di Felice Floris, ma parte dal presupposto che i sardi stiano soffrendo troppo e che meritino qualcosa di più. Un altro esponente dell’Mps carica i pastori «Saremo circa in 40mila a manifestare - annuncia Andrea Cinus - pastori e altre categorie di sofferenti, perché siamo tutti stanchi della politica: sarà una manifestazione carica di rabbia. Questa classe politica deve andare a casa, non è in grado di amministrare». Cinus rimprovera la gestione politica della loro vertenza. «Ora dobbiamo rimboccarci le mani e ottenere lo stato di crisi dal governo regionale, la politica deve fare qualcosa per noi - continua - non è possibile che per la Padania saltino fuori dei soldi che sanano le multe per le quote latte fasulle. Perché da noi non si può ottenere la giusta remunerazione per il latte?». Oggi in via Roma ci sarà anche una delegazione di pastori siciliani. «Vogliamo allargare la lotta contadina in tutto il territorio italiano - annuncia Martino Morsello del Movimento dei forconi - contro il governo che ha distrutto le aziende agricole. Vogliamo che il governo decreti lo stato di crisi e che l’agricoltura venga considerata attività strategica».


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CONCERTI NEL CAOS

PALCO DELL’ANFITEATRO

Il Comune: smontaggio abusivo di Enrico Fresu enrico.fresu@sardegnaquotidiano.it

n Gli operai sono al lavoro per montare il palco, i biglietti già in vendita e migliaia di persone sono pronte ad applaudire Fabri Fibra domani sera, all’Arena beach del Poetto. Ma rischia di saltare tutto: il Comune di Cagliari ha inviato una diffida a Michele Palmas, presidente della cooperativa Sardinia jazz, principale organizzatore del cartellone di eventi programmati sulla spiaggia di Quartu. Il senso del documento è questo: avete smontato il palco dell’Anfiteatro senza autorizzazioni, e senza chiedere niente agli uffici del Municipio avete trasferito tutto in un altro spazio. La conclusione: la coop non può usare quelle strutture per scopi differenti dall’organizzazione di Jazz in Sardegna, quindi anche per gli eventi previsti dell’estate quartese, compresi quelli programmati da altri, ai quali il palco non può essere ceduto a titolo oneroso né gratuito. Il provvedimento è stato adottato d’urgenza: Palmas, che secondo una determina dirigenziale del giugno 2010 è solo custode degli impianti, ha comunicato, ieri pomeriggio, la fine dei lavori di smantellamento all’Anfiteatro. Al Comune sono caduti dalle nuvole. Quali lavori? Chi li ha autorizzati? Nessuno, a quanto pare. Tanto che, ricevuto il documento poco prima delle 18, la dirigente della Cultura Serenella Piras ha preparato la diffida ben prima dell’ora di cena. Una rapidità rara che, da sola, abbassa la media dei tempi di risposta della burocrazia cagliaritana. E ieri è stato firmata una lettera che potrebbe mandare a monte, se non si dovesse trovare una alternativa, non solo il concerto del rapper di Senigallia, ma an-

LA DIFFIDA Il Municipio: le strutture smontate senza autorizzazioni, i Palmas non possono usarle a Quartu

gli atti LA NUOVA DENUNCIA L’esposto depositato in Procura, corredato di foto, denuncia le operazioni di smontaggio del palco che è stato trasferito a Quartu. Il Comune ieri sera ha inviato una diffida alla società dei Palmas.

che gli appuntamenti con Daniele Silvestri, Luca Madonia, Caparezza, Bandabardò, Park Avenue, Planet Funk, Sud Sound System, Gianluca Grignani. Tutti artisti che avrebbero dovuto suonare sul palco che è stato preso “in prestito” dall’area di viale Sant’Ignazio. L’ESPOSTO IN PROCURA Nella intricata storia degli spettacoli estivi cagliaritani c’è anche un ulteriore elemento, che arriva dalla Procura. È un nuovo esposto, presentato da Filippo Serra, organizzatore di eventi, e dal collega Andrea Caldart,

autore della denuncia contro l’allora dirigente del settore Cultura Gerolamo Solina. Caldart aveva accusato il tecnico di aver affidato la gestione dell’Anfiteatro alla società dei Palmas, Sardegna Concerti, senza regolare gara. Ieri mattina è tornato al terzo piano del palazzo di piazza Repubblica e ha bussato alla porta del pm Daniele Caria, che conduce l’inchiesta sulle anomalie dell’utilizzo delle strutture nell’arena. L’imprenditore in questi giorni ha controllato tutti i movimenti sulle gradinate romane. Ha visto operai con i caschetti, imbragati, che smontavano il palco e,

«La chiusura dell’Anfiteatro è stata voluta dai talebani, la città pagherà per molti anni questa decisione». Massimo Palmas, patron di Sardegna Concerti.

«Impossibile fare una gara e non affidare la gestione dell’Anfiteatro a Palmas, ci avrebbe fatto causa e avremmo rischiato di perderla». Gerolamo Solina, ex dirigente del settore Cultura el Comune.

I LAVORI Due delle foto a corredo della denuncia presentata da Andrea Caldart in Procura. Sopra: gli operai smontano il palco, sotto lo rimontano in spiaggia

pezzo a pezzo, lo trasferivano a Quartu a bordo di camion di una società di Capoterra, per poi rimontare tutto come era prima. L’oggetto dell’esposto è: “Smontaggio struttura reticolare metallica e strutture lignee di quadratura palcoscenico anfiteatro di Cagliari”. Di seguito c’è la narrazione, sintetica ma precisa, di quanto osservato “casualmente” negli ultimi giorni, a partire da venerdì scorso. A corredo alcune foto, che dimostrano la veridicità di quanto raccontato. In chiusura si legge l’invito al magistrato: «La portiamo a conoscenza dei fatti sopra elencati affinché la signoria vostra verifichi la sussistenza di eventuali reati». Chiedono, i due imprenditori, di venire anche informati di un’eventuale archiviazione della denuncia. Sono anni che Caldart cerca di rendere pubblica quella che ha definito una gestione di favore, sempre per le stesse persone, del business degli spettacoli in città. E questo nuovo esposto potrebbe aprire un nuovo filone. LE ALTRE INDAGINI Non è la prima volta che la Procura entra sull’Anfiteatro. Ancora c’è da capire di chia sia la responsabilità dei danni, che di certo ci sono, che la legnaia ha arrecato alle pietre millenarie. Ancora da stabilire (l’udienza per il rinvio a guidizio è fissata per settembre) se gli uffici comunali, nel corso degli anni, abbiamo agito correttamente nel gestire lo spazio e la strumentazione, installata lì fino a venerdì: secondo la magistratura i dirigenti (indagati) e i fratelli Massimo e Michele Palmas (indagati con la presidente della società) avrebbero concesso e usato beni acquistati con soldi pubblici al di fuori delle finalità previste dalle convenzioni.

PROCURA Nuovo esposto dell’imprenditore Caldart: chiediamo alla magistratura di verificare evantuali reati


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STRAGE IN NORVEGIA

OSLO Il killer non era solo «Con me due cellule»

IN AULA Per Breivik processo a porte chiuse. Al giudice: «Sono stato io ma non sono colpevole». Prima dell’udienza la folla tenta di linciarlo. Il Paese si ferma per un minuto di silenzio n Lutto in tutta Europa. A partire da Bruxelles dove si è tenuto un minuto di silenzio, alle 12, alla Commissione europea e al quartier generale della Nato. Poi stesso rito nei Paesi nordici per onorare i 76 morti della duplice strage di venerdì scorso. Alla decisione, presa in Norvegia da re Harald V e dal primo ministro Jens Stoltenberg, si sono subito unite Danimarca, Svezia, Finlandia e Islanda. In Norvegia, inoltre, un minuto di stop per i treni e le contrattazioni di Borsa. Ieri si è anche tenuta l’udienza preliminare a porte chiuse in aula di massima sicurezza. Alle 13 il fanatico reo confesso, Anders Behring Breivik, è comparso davanti al Tribunale di Oslo per l'udienza preliminare, che si è svolta a porte chiuse, in un’aula di massima sicurezza. Il Tribunale ha inflitto a Breivik otto settimane di carcerazione preventiva, di cui quattro in isolamento totale, senza poter avere alcun contatto con l'esterno. Breivik, che è accusato di terrorismo, resterà quindi in isolamento totale fino al 22 agosto, mentre le otto settimane di carcerazione preventiva termineranno il 26 settembre. DUE COMPLICI Breivik, davanti al giudice, ha ammesso di essere stato l'autore delle stragi Di Oslo e Utoya, ma si è definito «non colpevole». Breivik ha aggiunto che nelle stragi di Oslo sono coinvolte altre due cellule inserite in una vera e propria organizzazione. Secondo il presidente del tribunale, Geir Engebretsen, quello dell'esistenza di un'organizzazione è un elemento che richiede ulteriori indagini e giustifica la decisione di porre il killer in isolamento totale per le prime quattro settimane. «Ho agito per salvare l'Europa», ha detto il massacratore, per «dare un forte segnale per la salvezza europea». È una frase che ricalca i propositi già espressi nel memoriale di 1.500 pagine diffuso da Breivik su Internet poco prima degli attacchi di Oslo. Ieri è emerso anche che il folle killer era già stato segnalato ai servizi di sicurezza lo scorso marzo per aver acquistato prodotti chimici in Polonia. Il reo confesso avrebbe voluto

un'udienza pubblica per poter fare delle dichiarazioni, ma la polizia ha ufficialmente chiesto, e ottenuto, che l'udienza si tenesse a porte chiuse, per evitare di offrire una scena mediatica al killer. La polizia aveva anche chiesto, come poi è avvenuto, che il giudice disponesse otto settimane di carcerazione preventiva per poter raccogliere tutti gli elementi probatori necessari per procedere all'incriminazione, senza rischio di fuga. Il Paese non si è ancora rimesso dallo choc. E la tensione, la rabbia, il dolore sono esplosi in un tentativo di linciaggio. Prima che il Breivik arrivasse in aula la folla ha tentato di dare l'assalto all'automobile che si pensava trasportasse il killer verso l'aula del tribunale. La gente ha circondato l'auto, battendo le mani contro i vetri e obbligandola a fermarsi prima che intervenisse la polizia. A Varsavia intanto la Procura ha smentito la notizia dell'arresto di un presunto complice di Breivik. In precedenza i media polacchi avevano raccontato che un uomo era stato arrestato a Breslavia, nel sud-ovest della Polonia, su indicazio-

numeri 76

È il bilancio dei morti negli attacchi compiuti da Anders Behring Breivik: otto per la bomba a Oslo, 68 al campo estivo a Utoya.

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A mezzogiorno un minuto di silenzio a Bruxelles, alla Commissione europea e alla Nato. Poi stesso rito, oltre che in Norvegia, in Danimarca, Svezia, Finlandia e Islanda.

ne e richiesta della polizia norvegese. Si fa meno pesante la tragica conta delle vittime delle due stragi: 76 e non 93 morti. Otto a causa della bomba piazzata nel centro di Oslo, 68 (e non 85) quelle uccise a sangue freddo al campo estivo dei giovani laburisti a Utoya. «Abbiamo dato la priorità alla cura dei feriti e ai soccorsi ai sopravvissuti, così è successo che nella notte tra venerdì e sabato scorso sull'isola di Utoya alcune delle vittime sono state contate due volte» ha detto il capo della polizia norvegese Oystein Maeland. La polizia ha comunque detto di «non poter escludere completamente» la possibilità che ci siano altri coinvolti negli attacchi. A Utoya, infatti, ci sono cinque dispersi e la polizia sta cercando altri corpi negli edifici colpiti a Oslo. Tra i feriti, 31 sono in condizioni gravi o critiche. Fra le altre cose è merso che Breivik voleva uccidere l'ex premier norvegese. Secondo il quotidiano norvegese Aftenposten, durante il lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto dalla polizia il fanatico ha detto che sperava di uccidere l'ex primo ministro norvegese Gro Harlem Brundtland sull'isola di Utoya. Agli inquirenti, Breivik ha spiegato che voleva uccidere la Brundtland quando è venuta a parlare al campo estivo laburista all'inizio del pomeriggio di venerdì, ma

LE LACRIME Scene di dolore nella cerimonia per le vittime delle due stragi. Ieri tutta la Norvegia si è fermata per un minuto. Come gli altri Paesi nordici.

che poi è arrivato troppo tardi. L'ex primo ministro laburista, alla guida del Paese per tre mandati fra il 1981 e il 1996, è stata definita «assassina del Paese» nel delirante manifesto di 1.500 pagine che Breivik ha diffuso su Internet. Ieri diversi quotidiani d’oltremanica scrivevano dei legami che Breivik aveva con gli ambienti dell'estrema destra britannica. Scotland Yard ha inviato un suo alto dirigente per collaborare con gli investigatori norvegesi dopo la lettura del “manifesto” di Breivik in lingua inglese, nelle quali, fra l'altro, l'uomo fa riferimento a una presunta società segreta fondata a Londra nel 2002 per portare avanti la crociata antimusulmani. Il premier David Cameron è stato invitato - scrive il Times - ad avviare un monitoraggio degli ambienti dell'estremismo di destra dopo l'ammissione da parte di Breivik di aver avuto contatti con l'English Defence league. Ma è tutta l'Europa che si scopre vulnerabile di fronte al terrorismo di estrema destra. «Serve una risposta politica comune della Ue per difendere la libertà, per difendere la democrazia, per rispondere alla xenofobia», ha detto il premier spagnolo Luis Rodriguez Zapatero che Breivik aveva incluso con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy tra i traditori di “categoria A” da condannare a morte.

LA FAMIGLIA Il padre: doveva togliersi la vita

IL KILLER Il padre: per me uno shock

n Vergogna. Per quel figlio da cui è stato lontano per molto tempo e che forse non ha mai conosciuto bene . E non sa riconoscere. «Non sento di essere suo padre. Come ha potuto andare lì e uccidere così tante persone innocenti, e pensare che tutto è ok? Avrebbe dovuto togliersi la vita anche lui». Jens Breivik, il padre dell'autore delle stragi di Oslo e Utoya, non sa capacitarsi dell'accaduto. Ex diplomatico norvegese ora in pensione, vive a Cournanel, un paesino nel sud della Francia. La sua abitazione è stata perquisita dagli agenti che stanno indagando a livello internazionale su eventuali legami tra il killer e gruppi eversivi dell'estrema destra europea. Ma lui non ha nulla

da nascondere e del resto da quel figlio ha preso le distanze ormai da anni: è dal 1995, ha detto, di non avere contatti con lui, dal giorno del 16esimo compleanno del ragazzo. A troncare i contatti è stato proprio Anders: «Non abbiamo mai vissuto insieme - ha precisato Jens Breivik abbiamo avuto solo qualche contatto quando era bambino. Da piccolo era un ragazzo normale, ma solita-

LO SHOCK Ex diplomatico ora vive in Francia, la casa è assediata dai giornalisti: «Non lo sento mio figlio»

rio. Non era affatto interessato alla politica». La notizia delle stragi gli è caduta addosso come un fulmine a ciel sereno: «Leggevo i giornali online, all'improvviso ho visto il suo nome e una fotografia. È stato uno shock scoprirlo», ha raccontato al giornale norvegese Vg. E ora aggiunge amareggiato: «Dovrò vivere con questa vergogna per il resto della mia vita, la gente mi collegherà sempre a lui». I giornalisti si accalcano da domenica davanti alla casa di Jens Breivik, il padre del killer. L'uomo però fino ad ora non si è fatto vedere a Cournanel. Solo la moglie è uscita qualche minuto di casa nella serata di ieri per tentare di convincere i giornalisti ad allontanarsi.


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CONTINENTI

ROGO TIBURTINA CAOS LUNGO I BINARI PENDOLARI FURIOSI

n Sette o otto treni soppressi, tra le 400 e le 450 persone in attesa di salire su un convoglio che, non appena riescono a partire, vengono sostituite sui binari da altri pendolari. Attese medie che vanno da pochi minuti a più di un'ora per riprendere il viaggio. Alcuni intercity dirottati su Civitavecchia, anche in questo caso con inevitabili ritardi sulla tabella di marcia. Nessun problema per gli Eurostar, che viaggiano sulla tratta straordinaria, e per i convogli diretti a Fiumicino. È questa la situazione della stazione ferroviaria di Orte Scalo a 36 ore dal rogo della Tiburtina. «Orte - spiegano alla Polfer - è diventata una sorta di succursale della Tiburtina, nel senso che gran parte del traffico ferroviario viene smistato da qui. È quindi inevitabile che si creino disagi. Da questa mattina si alternano momenti di normalità a periodi di grande affollamento di gente in attesa di un treno. Man mano che le code vengono smaltite iniziano a formarsi di nuovo». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli ha annunciato l’istituzione di una commissione ministeriale d'inchiesta per accertare le cause che hanno provocato l'incendio presso la stazione Tiburtina di Roma.

ancora più rumore se interessa un Paese di incrollabile tradizione cattolica come l'Irlanda. A tanto si è arrivati, però, dopo le tensioni tra il governo di Dublino e il Vaticano in seguito all'uscita del rapporto d'indagine sulla diocesi di Cloyne, che ha fatto luce sugli abusi di 19 preti pedofili tra il 1996 e il 2009, con 40 vittime accertate, e sulle relative coperture, chiamando in causa l'allora vescovo John Magee, ex segretario di tre Papi.

AMY WINEHOUSE È ANCORA MISTERO SU CAUSE DELLA MORTE

Afghanistan Ucciso un parà italiano n Un parà morto e altri due feriti, di cui uno in fin di vita: a meno di una settimana dall'attacco in cui è rimasto ucciso il geniere Roberto Marchini, l'Italia paga l'ennesimo tributo alla guerra in Afghanistan. Stavolta però non è stato un ordi-

79 di corso Vercelli, si è aperta una crepa. Al momento alla stessa Centrale non sono stati TERREMOTO segnalati altri danni, nè feriti. La zona maggiormente inteSCOSSA IN PIEMONTE ressata dalla scossa - si è apLIEVISSIMI DANNI preso dalla Sala Operativa dei n Una scossa sismica con Vigili del Fuoco di Torino - è magnitudo 4.2 è stata avvertita quella del Pinerolese. dalla popolazione in provincia di Torino. Le strumentazioni dell'Ingv hanno registrato la PIRATI INFORMATICI scossa alle 14,31. Le località HACKER ANONYMOUS prossime all'epicentro sono VIOLANO PC POLIZIA Cantalupa, Pinasca e Cumiana. Danni in un'abitazione di n Migliaia di documenti ricorso Vercelli, a Torino, sono servati della polizia italiana, stati segnalati alla Centrale qualcuno classificato come seoperativa del Comando Pro- greto, sarebbero finiti su Intervinciale dei Carabinieri del ca- net attraverso un gruppo di poluogo piemontese. Lo si ap- hacker legato ad Anonymous. I prende dalla stessa Centrale pirati informatici affermano di operativa dove sono giunte aver violato la rete del Cnaipic, centinaia di chiamate di citta- quel settore della polizia podini da varie zone del Torine- stale che agisce contro il crimise. Secondo le informazioni ri- ne online. La polizia postale ferite ai Carabinieri, nelle pa- non conferma ma nemmeno reti dell'abitazione, al numero smentisce la notizia. Si limita a

gno, i micidiali Ied che infestano le strade dell'Afghanistan, ad uccidere il primo caporal maggiore David Tobini: il parà di 28 anni in forza al 183esimo reggimento “Nembo” di Pistoia - uno dei reparti d'elite dell'Esercito - è morto al termine di

far sapere che sta eseguendo verifiche tecniche per accertare i motivi della pubblicazione sul web di documenti «apparentemente riconducibili» al Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.

FALLIMENTO FIN.MA.VI ARRESTATO CECCHI GORI L’ACCUSA È BANCAROTTA n I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta disposta dal Tribunale capitolino nei confronti di Vittorio Cecchi Gori. L'imprenditore cinematografico è stato arrestato dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma nel contesto delle indagini riguardanti il fallimento della

una lunga battaglia combattuta casa per casa a Khame Mullawi, villaggio nei pressi di Bala Murghab. Il quarantunesimo morto italiano dall'inizio della missione, ha riaperto lo scontro politico sull'opportunità della permanenza nel paese.

Fin.ma.vi Spa e di altre società del gruppo Cecchi Gori. Nel corso delle indagini è emerso che Cecchi Gori avrebbe distratto i beni facenti parte del patrimonio sociale della Fin.Ma.Vi spa, provocando un passivo fallimentare pari a circa 600 milioni di euro, attraverso strumentali operazioni di finanziamento a favore di altre società a lui riconducibili, tra cui due società statunitensi: la Cecchi Gori Pictures e la Cecchi Gori Usa.

OMICIDIO MEREDITH PERITI: «SUL COLTELLO NON C’È SANGUE» n Sulla lama del coltello con cui, secondo la ricostruzione dell'accusa, sarebbe stata uccisa Meredith Kercher «non vi è traccia di sangue» e «l'ipotesi della contaminazione è notevole tenendo conto delle pro-

cedure utilizzate per le repertazioni». Lo hanno dichiarato durante l'udienza di ieri mattina i periti Carla Vecchiotti e Stefano Conti, nominati dalla corte d'Assise d'Appello di Perugia per esaminare il coltello con cui sarebbe stata uccisa Meredith e il reggiseno della ragazza, considerati in primo grado le due "prove regine" che hanno portato alla sentenza di condanna per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione per omicidio.

PEDOFILIA IRLANDA VATICANO RICHIAMA NUNZIO APOSTOLICO n Per la Santa Sede richiamare a Roma un nunzio apostolico «per consultazioni» rappresenta un fatto più unico che raro, senza precedenti a memoria d'uomo. L'iniziativa, poi, fa

n È ancora mistero sulla morte di Amy Winehouse. Un'inchiesta del coroner è stata aperta ieri e riaggiornata al 26 ottobre, in quanto la polizia non ha trovato nulla di sospetto a casa della star e per ora è impossibile conoscere le cause del decesso. L'attesa è dunque tutta per l'autopsia: i campioni di tessuto sono stati prelevati ieri, in modo da rendere fattibile un funerale il prima possibile secondo le tradizioni ebraiche. Ma i risultati degli esami tossicologici potrebbero farsi attendere per qualche giorno. E intanto sui giornali si moltiplicano le ipotesi sulle ultime ore di vita della star. Secondo il Daily Mirror, a spingere la cantante ad unirsi al 'club dei 27' sarebbe stato il fidanzato, il regista Reg Traviss, che dopo averla beccata al telefono con l'ex marito Blake Fielder-Civil è andato su tutte le furie e l'ha lasciata.

LOTTA AL CRIMINE DA OBAMA SANZIONI CONTRO LA CAMORRA n Gli Usa varano sanzioni per combattere associazioni criminali internazionali, tra le quali la Camorra accusata dal dipartimento del Tesoro di fare capo ad un traffico di prodotti contraffatti, tra i quali Cd, Dvd e software, oltre a capi d'abbigliamento, che danneggia il mercato dei prodotti americani. Le sanzioni colpiscono anche la Yakuza giapponese, il cartello della droga messicano Las Zetas, e un'associazione che opera nelle repubbliche ex sovietiche.


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Siotto Bocciato alla maturità Elmas Il Cie è off limits, protesta si incatena ai cancelli della scuola dei parlamentari e dei giornalisti

Poetto Per i chioschi demolizione più vicina

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Islam «Zedda ci dia spazi di preghiera» di Paola Pilia n Quaranta giorni mancano al Ramadan. Alla fine del nono mese del calendario islamico si tiene una delle due feste più sentite di tutto l’anno per i musulmani: quella della rottura del digiuno. La comunità cagliaritana vorrebbe uno spazio per la preghiera che contenga i mille fedeli, in tempo per osservare la ricorrenza. Fino ad ora i musulmani di Cagliari e hinterland hanno pregato nella piccola moschea di via Del Collegio, nel quartiere della Marina. Dentro, quando erano pochi e ci stavano. All’aperto, con i tappetini sui marciapiedi, le altre volte. Per loro fino ad ora nessuno ha trovato uno spazio. A campagna elettorale finita, per evitare di accendere i toni inutilmente, ieri Abdullah Luca de Martini, professore cagliaritano convertito all’Islam nel 2002, che a nome della comunità mantiene i rapporti con politici e giornalisti, ha tirato fuori la lettera con le richieste che furono presentate ai candidati. Lo ha fatto per ricordare che la comunità musulmana esiste e non può essere ignorata. Rivolto al sindaco Massimo Zedda, che prima del voto volle visitare lo spazio adibito a moschea, e ai cagliaritani in genere. Le richieste sono semplici: «Riteniamo che siano ra-

numeri 40

I giorni che mancano alla fine del Ramadan, dopo i quali si tiene la festa della rottura del digiuno

100

Il numero delle persone che può contenere la sede di via Collegio

3000

Il numero approssimativo di musulmani presenti nel cagliaritano che chiedono un luogo di preghiera

gionevoli, non contrastino con la legge e non costituiscano alcuna forma di privilegio», precisa De Martini. Al primo punto c’è lo spazio per la preghiera, quella delle due feste del lunario islamico, ma anche quella che si svolge ogni venerdì tra mezzogiorno e mezzo e l’una e mezzo. La sede di via del Collegio contiene appena cento persone, i musulmani del cagliaritano sono tra i 2 e i 3mila. E molti non frequentano proprio perché sanno che gli spazi non sono sufficienti. Al Comune si chiede un’area grande e senza canoni d’affitto. Non è necessario che sia sempre la stessa. «Un capannone della fiera può andare bene - spiega De Martini - ma anche l’ex liceo artistico di piazzetta Dettori o il lato sinistro della scuola Riva in piazza Garibaldi». Non c’è bisogno di requisiti particolari. L’importante è che non sia vicino a immagini di esseri umani o simboli di altre religioni. Ai musulmani della Sardegna meridionale manca anche un cimitero. Fino

LA PROPOSTA Tra le diverse ipotesi «un capannone della Fiera, l’ex liceo di piazzetta Dettori o un lato del Riva»

PDL PIRAS CONTRARIO «SI RISCHIA L’ORDINE» n Da assessore alle Politiche sociali disse no alla richiesta di un’area comunale per la costruzione di una moschea. Oggi che siede nei banchi dell’opposizione Anselmo Piras (Pdl), conferma la sua contrarietà a concedere ai musulmani spazi pubblici per la preghiera. «Sono per la libertà di religione, ma non a spese di chi non la pratica. Diventerebbe sovvenzionata dal Comune e si creerebbero confusione e proteste che rischiano di sfociare nell’inciviltà». «Quello alla preghiera è un diritto e il Comune deve impegnarsi. Dobbiamo dare un segno di civiltà», dice invece Fabrizio Rodin (Pd), presidente della Commissione Politiche sociali. «Un tema che affronteremo nelle prossime riunioni che convocherò». Diverse vedute anche sul velo. «Se lo volessero sarebbe un conto, ma non è mai una scelta delle donne», secondo Anselmo Piras. Per Rodin: «A Cagliari non ci sono problemi di ordine pubblico, quindi le donne possono andare in giro con il volto coperto, se è una loro scelta». Al sindaco Zedda si chiedono risposte prima del Ramadan.

RODIN SUL VELO «A Cagliari non ci sono problemi di ordine pubblico, quindi le donne possono andare in giro con il volto coperto, se è una loro scelta».

ad ora sono sei gli islamici sepolti a Cagliari, per loro solo una pietra e una lapide che non può essere alta più di 25 centimetri. Nel cimitero di San Michele c’è un piccola area destinata ai non cattolici. Con il previsto ampliamento del camposanto, la comunità islamica chiede che le sia riservato uno spazio di sepoltura. Per favorire l’integrazione e il dialogo tra le religioni i musulmani propongono di poter tenere in una sala comunale corsi d’insegnamento della religione e della lingua araba classica. A Zedda e agli eletti del consiglio infine la richiesta di non adottare ordinanze comunali che siano punitive, come il divieto di macellazione rituale, necessario per il consumo della carne secondo il precetto musulmano, o la proibizione del velo femminile. «Si cerca di vietare il velo con la scusa dell’ordine pubblico - dice De Martini - questa è una forma moderna di persecuzione verso le donne, che non sono costrette a indossarlo».

SEPOLTURE Nella lettera al sindaco anche la richiesta di un cimitero: a San Michele solo una piccola area dedicata

Comune L’Idv: tagli a giunta e ad auto blu, maxi risparmio

IN COMUNE Idv soddisfatta per l’azione della Giunta Zedda

n «Abbiamo portato valori nuovi al centro dell'azione amministrativa cagliaritana». Sono entusiastici i toni con cui si apre il primo incontro pubblico dell'Italia dei Valori cagliaritana dopo le elezioni amministrative. «Certo – ammette Giovanni Dore, uno dei due consiglieri comunali piazzati dall'Idv - in un primo momento la volontà del sindaco di costruire una giunta di tecnici d'area ha colto di sorpresa tutte le forze politiche, ma nel caso dell'Idv tutto si è risolto al meglio con la nomina di Pierluigi Leo all'assessorato ai Servizi tecnologici e di Patrizia Canu alla presidenza della commissione urbanistica della municipalità di Pirri». Dore prosegue la sua relazione snoc-

ciolando le importanti questioni che il nuovo esecutivo è chiamato ad affrontare: dal pesante deficit dell'ente lirico (25 milioni), a quello accumulato da Abbanoa (373), dal Campus di viale la Playa, ai parcheggi di via Roma passando per le annose questione dello stadio Sant’Elia, anfiteatro e piano di utilizzo dei litorale. «Sfide difficili – aggiunge Gialeto Floris, neo presidente della commissione

IL DIBATTITO Primo incontro pubblico tra eletti del partito e i cittadini: «Abbiamo portato aria di vero rinnovamento»

Personale – che potremo affrontare con successo se sapremo preservare i valori di collaborazione e dialogo che hanno ispirato le prime settimane di lavoro della giunta Zedda». Pierluigi Leo, neo assessore Idv, è di poche ma efficaci parole: «Tagliando dieci delle quindici auto blu e riducendo gli assessorati da tredici a dieci la nuova giunta ha già ottenuto un importante risultato: un risparmio annuo di 240 mila euro». Ma la discontinuità più rilevante secondo Leo sta proprio nell'atteggiamento che giunta e maggioranza hanno adottato nei confronti dei funzionari del Comune, improntata a massima collaborazione e correttezza. Giampaolo Salice


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CAGLIARI

Rotatoria Appelli per le tre jacarande n Sono partiti i lavori per la rotatoria in piazza San Benedetto, ma arrivano subito le polemiche. Per realizzare l’opera saranno sradicate tre jacarande dallo spartitraffico di via Dante e questo sta creando malumori tra associazioni e cittadini. «L’associazione Fare Verde ha avuto modo di visionare il progetto che, tra le altre cose, preve-

de lo spostamento delle ultime tre jacarande posizionate attualmente nelle nella parte finale della Via Dante. Chiediamo un incontro ufficiale tra residenti e commercianti, e invitiamo il sindaco Zedda a provvedere prima di proseguire i lavori», ha detto Simone Spiga, responsabile di Fare Verde. La sorte degli alberi sta a cuore ai

Elmas Il Cie è off limits

Ciclisti per una mobilità sostenibile, Pietro Olla e Salvatore Lobina: «Siamo contrari ad una variante del genere perché gli alberi sono sempre da tutelare nelle città, tanto più a Cagliari (e in particolare in via Dante, dove gli alberi di jacaranda regalano una suggestione cromatica peculiare e gradevolissima)».

L’ISPEZIONE .

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«Informazione vietata» SIT IN Mobilitazione della Fnsi e dell’Ordine contro il divieto d’accesso nel Centro di accoglienza. Stop all’ingresso della base dell’Aeronautica. Siddi: «Così ci impediscono di informare» n Avieri in mimetica all’ingresso, carabinieri, alt e modi bruschi di chi deve eseguire ordini senza discutere. E così alla delegazione dei giornalisti è stato impedito l’ingresso nella base dell’aeronautica militare di Elmas, che ospita il Cie (Centro di identificazione e espulsione per immigrati). Un divieto che è conseguenza di una circolare del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che limita l’accesso ai centri di accoglienza (Cie e Cara) solo ad alcuni organismi umanitari internazionali. Uniche ammesse nella struttura due parlamentari del Pd, Amalia Schirru e Caterina Pes, titolari della facoltà di visita ispettiva. Il presidio di giornalisti era capeggiato dal segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, e dal

presidente dell’Associazione stampa sarda Francesco Birocchi. Insieme a loro un drappello di cronisti. Ma alla manifestazione, dal nome emblematico “Lasciateci entrare” hanno aderito in tutta Italia oltre alla Fnsi, l’Ordine dei giornalisti, testate, comitati, associazioni ( Articolo21, Asgi, da Primo Marzo) sindacati, semplici cittadini. L'iniziativa si è svola in contemporanea nei Centri Cie e Cara di Roma, Modena, Gradisca, Torino, Milano, Bari, Santa Maria Capua Vetere, Trapani, Catania, Lampedusa, Porto Empedocle. «È una limitazione della libertà di informare i cittadini, tutelata dall’articolo 21 della Costituzione, su quello che cosa succede in strutture come queste», tuona Franco Siddi. Impossibile documentare che cosa succe-

de e in quali condizioni versino i disperati disposti a traversate pericolose pur di sbarcare sulle nostre coste. «Questi centri sono assimilati a carceri, pur non essendolo», spiega Francesco Birocchi, «da qui l’assurda sovrapposizione di rigidità e controlli. E il divieto per chi escercita il diritto di cronaca». «Non ci permettono di entrare a casa nostra, nel nostro territorio», dice indignato Mariano Strazzeri, vicesindaco di Elmas. «Eppure», presegue, «potremmo intervenire con le associazioni». Il Cie di Elmas resta off limits ai giornalisti, le due parlemantari passano la sbarra per la loro visita ispettiva. Saranno loro a riferire sulle condizioni dei dieci giovani immigrati algerini, unici ospiti del Cie. Domani o dopo potrebbero essere espulsi e sapere la loro destinzione. Qualcuno informa la Prefettura. La risposta di un funzionario è scontata: così sono le disposizioni, che vanno rispettate. Massimiliano Lasio

Le due deputate Pd Schirru e Pes «I 10 algerini sognano la libertà» n «Stanno bene, sono curati e ben tenuti». Le uniche che possono dire qualcosa sui dieci ragazzi algerini, unici ospiti del Cie di Elmas, perché li anno visti, non sono due croniste d’assalto ma due parlamentari del Pd, Caterina Pes e Amalia Schirru. Età media 20-25 anni, «potrebbero essere i miei figli», dice Caterina Pes. Tutti diplomati, uno

vuol fare il cuoco, un altro il sarto. Il loro sogno è poter andare in Francia. «Veniamo da una dittatura, vorremmo solo lavorare, avere un futuro», riferisce la Pes riportando le parole degli immigrati. «Da noi non c’è nessuna possibilità, siamo una generazione perduta», riferisce la deputata Pd, ma è come se gli algerini gridassero in coro. (m.l.)


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CAGLIARI

Al largo Soccorso un surfista in difficoltà n Un surfista di 35 anni è stato salvato dalla Capitaneria di porto al Poetto di Quartu. Poco prima delle 16 l’uomo stava cavalcando le onde col suo windsurf quando si è spezzato il boma e non è più riuscito a gestire la tavola. Mentre la corrente lo portava a largo, la sua situazione di pericolo è stata

notata dai bagnini dello stabilimento dei Vigili del fuoco. Alle 15,55 la segnalazione è arrivata alla sala operativa della Guardia costiera che ha subito mandato la motovedetta CP 811 sul posto e ordinato l’intervento di un gommone della società L’approdo presente in spiaggia. Alle 16,20 i due mezzi

hanno trovato il surfista con la sua tavola alla deriva, a circa 500 metri dalla spiaggia. Una volta raggiunto, i soccorritori si sono accorti che il giovane era in buone condizioni e l’hanno riaccompagnato a terra visto che non era in grado di farlo senza la sua vela.

POLIZIA STRADALE

«Mi assumono come autista» Ma era ubriaco

n Bere la notte prima di un impegno importante non è di sicuro una buona idea. Mettersi alla guida dopo aver bevuto nemmeno. «Tra poche ore devo fare una visita medica per essere assunto come autista», così ha detto un 44enne di Mores agli agenti della Polizia stradale che l’hanno fermato alle 3 della notte tra venerdì e sabato in viale Elmas. Magari l’uomo considerava la visita una formalità e la sera prima è andato a festeggiare il nuovo lavoro. Ma quando gli agenti gli hanno fatto la loro visita, l’esame del tasso alcolemico nel sangue, hanno scoperto che aveva bevuto abbastanza: il tasso era di 2.20 grammi per litro, molto al di sopra del limite consentito. IL NERVOSO E IL RECIDIVO Durante i controlli del fine settimana la Polizia stradale si è dovuta occupare anche di un trentenne Cagliaritano che, probabilmente innervosito dai controlli al posto di blocco, ha quasi sfondato la portiera della sua auto con un calcio. Tra le centinaia di persone controllate dagli agenti ai posti di blocco anche un quarantenne di Lamezia Terme, al quale è stata sequestrata l’auto perché aveva un tasso alcolemico di 2,30 grammi per litro. Non solo, la Stradale ha scoperto che era recidivo: nel 2008 era già stato denunciato dalla Municipale cagliaritana dopo un incidente, anche in quella circostanza gli era stata confiscata l’auto. CONTROLLI A TAPPETO Durante il fine settimana sono stati 874 i conducenti di cui la Polstrada di Cagliari ha controllato il tasso di alcol nel sangue e 8 di loro sono risultati oltre i limiti consentiti, mentre sono state 12 le patenti sequestrate. Gli agenti hanno rilevato anche 7 incidenti in cui sono rimaste ferite 8 persone. Il totale dei punti decurtati dalle patenti è stato di 339. Sabato anche le pattuglie della Polizia stradale hanno avuto molto da fare a causa dell’incendio scoppiato tra via Simeto e il raccordo tra la 195 e la 130. Proprio in quel tratto la Stradale si è occupata di chiudere al traffico entrambe le direzioni finché il fuoco non è stato spento.

POETTO Nuove nubi nere si addensano sul futuro dei chioschi della spiaggia dei Centomila

DAVIDE LENZA/FC

Poetto Uffici e Procura d’accordo

i chioschi verso la demolizione L’INDAGINE La pratica sui baretti potrebbe passare dall’Edilizia privata del Comune a quella pubblica, così partirebbe subito l’ordine di abbattimento sollecitato dalla magistratura nel 2009 n Altro che demolizioni a ottobre. Le ruspe si avvicinano al Poetto e i chioschi potrebbero essere abbattuti prima della fine dell’estate. La procedura di demolizione dovrebbe entrare presto nella sua fase esecutiva. Dall’edilizia privata del Comune la pratica potrebbe passare a quella pubblica e qui tornerebbe nella mani di Mario Mossa, l’ingegnere che nel 2009 firmò la prima ordinanza di demolizione. L’unico punto su cui si può discutere non è il se, ma il come. Resta solo da decidere il criterio, ossia: come procedere e da quale chiosco iniziare se si dovesse stabilire di abbattere gradualmente le strutture. Irricevibile, dunque, la proposta dei gestori che durante la scorsa conferenza dei servizi avevano suggerito di iniziare i lavori a ottobre. I dirigenti comunali sanno bene di non poter

fermare le ruspe, se lo facessero rischierebbero una denuncia per omissione d’atti d’ufficio. Così come nulla hanno potuto le ordinanze dell’ex sindaco Emilio Floris che anzi, sembra abbiano solo complicato la situazione. Il vecchio primo cittadino, il giorno prima delle amministrative, si era affrettato a firmare lo stop alle demolizioni sostenendo che i lavori avrebbero creato pericoli per i bagnanti. I gestori così non hanno potuto demolire e ricostruire prima della stagione, ritrovandosi in piena estate con il problema irrisolto. I provvedimenti di Floris sono anche finiti in Procura: sulla vicenda il pm Gaetano Porcu (che ha indagato sugli abusi al Poetto) ha aperto un’inchiesta per chiarire le circostanze di quella decisione. Per il magistrato le ordinanze non sollevano il servizio di

Edilizia del Comune a dar seguito ai provvedimenti del 2009. E, sempre durante la scorsa conferenza di servizi, la dirigente Clara Pala ha fatto sapere che sulle ordinanze di demolizione di due anni fa «non hanno inciso le ordinanze sindacali di maggio». Come dire, messaggio ricevuto. Ora l’ultimo salvagente a cui aggrapparsi resta il Pul, il piano di utilizzo del litorale, la cui approvazione è attesa da anni e che potrebbe regolamentare una volta per tutte la situazione. Ma anche questa strada sembra in salita: se il piano venisse approvato a breve, le autorizzazioni demaniali che i gestori hanno fino al 2015 decadrebbero immediatamente. Questo vuol dire che per le future concessioni si dovrebbe procedere con una gara pubblica che non offrirebbe nessuna garanzia agli attuali proprietari dei baretti che hanno allargato le loro strutture senza avere autorizzazioni e permessi e che per anni sono stati tollerati senza che nessuno sembrasse accorgersi della situazione. Maddalena Brunetti

L’ALTRO LATO L’OTIUM È L’UNICO A POSTO n L’unico a non trovarsi ingarbugliato nella rete di permessi, ordinanze e stop forzati è il gestore dell’Otium. L’unico che aveva deciso di non aspettare proroghe e demolire subito il baretto per poterlo ricostruire secondo le regole. Per questo a maggio è stato anche l’unico a non ricevere l’ordinanza del sindaco Floris che ha bloccato i cantieri sulla spiaggia. Quando il sindaco uscente firmò i provvedimenti l’Otium era già stato buttato giù. Ecco perché ora è il solo che ha potuto far partire il cantiere. Pedana in legno e tettoia dello stesso materiale che copre cento metri quadri, per un totale di 500 metri quadrati, il nuovo chiosco verrà realizzato seguendo le linee di quello che sarà il Pul e dunque potrà servire anche da modello per tutti coloro che vorranno ricostruire le strutture sulla spiaggia.

L’inchiesta Il pentito di ‘Ndrangheta torna davanti al pm

IL TRIBUNALE Varacalli di nuovo davanti ai pm Alessandro Pili

n Il pentito di ‘Ndrangheta Rocco Varacalli è stato sentito dalla Procura. A farlo finire nuovamente sotto interrogatorio è stata la sua ex compagna Maria Lucia Angioni che, andando via di casa, lo ha denunciato per maltrattamenti. La vicenda potrebbe sembrare privata ma non lo è, perché di mezzo ci sono un omicidio, una pistola di cui nessuno sapeva nulla e un’inchiesta contro le ‘ndrine piemontesi. La Angioni, lasciando il pentito, decide di raccontare un episodio che aveva sempre tenuto per sé: l’alba del 24 febbraio 2009 Varacalli le aveva puntato una pistola in faccia. Solo poche ore dopo era stato ucciso Alberto Corona, il servo pastore ritrovato in un ovile di Serdiana. Per il delitto finirono sotto accusa

Francesco Baldussu e suo padre Raffaele: a loro si arrivò anche grazie a Varacalli che, con un microfono, aveva raccolto testimonianze utili all’inchiesta. Anche per questo la Angioni è stata chiamata a ripetere il suo racconto in aula, nel processo contro i Baldussu, assestando un ulteriore colpo all’alibi di Varacalli che aveva sostenuto di aver passato tutta la notte assieme alla sua amante. Una versione traballante per

L’INCHIESTA Varacalli accusato di maltrattamenti sulla ex compagna: dalla donna rivelazioni sul delitto Corona

via di una telefonata e un sms che i due si scambiarono la notte del delitto. Ieri Varacalli è stato sentito per i maltrattamenti: accompagnato dal suo avvocato Stefania Bandinelli, ha risposto alle domande del pm Alessandro Pili negando ogni responsabilità e sostenendo che la sua ex si stia vendicando per gelosia. La questione non è di poco conto, ha fatto allarmare anche il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli. Grazie alle rivelazioni di Varacalli gli inquirenti piemontesi hanno assestato un duro colpo alla ‘Ndrangheta piemontese. L’inchiesta potrebbe franare con la credibilità del pentito se si scoprisse che, sul delitto Corona, ha preso in giro tutti. M.B.


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CAGLIARI

I fondi Nuova lite sul Master and back n I consiglieri del Pd, con Giampaolo Diana in testa, hanno detto: «I fondi Master and back per i dottorandi sono a rischio». L’assessore al Lavoro Franco manca ha replicato: non sono a rischio perché non sono mai stati dovuti. E in questo scontro si inserisce anche Davide Fara, uno dei leader del comitato che

si è battuto per la revisione della tassazione delle borse regionali Master and Back: «I dottorati di ricercafanno parte della fase di formazione che, nell'ambito del Master and Back, gli studenti devono svolgere fuori dall'isola. Per questo non avrebbe senso prevedere dei finanziamenti per dottorati nel ban-

do destinato ai progetti di rientro (back) previsti dopo il periodo di formazione all'estero. Prese di posizione come quella del Pd rischiano di aumentare la confusione intorno al Master and Back, rendendo più complicata la gestione del programma di alta formazione». G.S.

Siotto Bocciato alla maturità si incatena VIALE TRENTO Stefano Farci, 18 anni, ha ottenuto 50 su 100, prova non superata. Per protesta decide di legarsi ai cancelli: «La commissione ha sbagliato». Il preside: difficili ripensamenti n Cinquanta su cento: esame non superato. Per tanti scoprire di essere stati bocciati alla maturità è un brutto colpo, ma Stefano Farci, 18 anni di Capoterra, una carriera scolastica con qualche debito, ma regolare, proprio non se l'aspettava. Così ha deciso che contro quella che, secondo lui, è una grande ingiustizia doveva fare qualcosa, e stamattina si è legato al cancello che per cinque anni ha attraverstato tutte le mattine, quello del liceo classico Siotto. «Sono arrivato presto, verso le sette, e ho annodato la corda alle sbarre», racconta Stefano, «non volevo far entrare nessuno perché speravo che così chiamassero il preside, invece è arrivata la polizia». Gli agenti gli hanno imposto di spostarsi dall'ingresso per non intralciare il passaggio di chi doveva lavorare, lui ha obbedito ma è rimasto legato al cancello. «Penso al mio futuro, voglio iscrivermi in Medicina e farlo quest'anno. Ho chiesto di accedere agli atti dell'esame, ho

ottenuto i miei compiti e li ho fatti correggere a dei docenti esterni, non della scuola». Risultato? «Mi hanno detto che le valutazioni sono state troppo basse. Ad esempio il tema: ho preso sette quindicesimi, quattro e mezzo, quando, durante tutto l'anno, la mia media è stata di sei e mezzo. Non credo di essermi dimenticato come si scrive da un giorno all'altro». Stefano ha preso venti su quarantacinque agli scritti e quindici trentesimi all'orale. Arrivava all'esame con quindici punti di credito, non il massimo possibile, ma neppure così poco: «Ho avuto qualche debito negli anni scorsi e problemi con un insegnante, ho cambiato sezione. Questo non c'entra con l'esame: non voglio ripetere ingiustamente l'anno». E vuole assolutamente iscriversi all'università. «Purtroppo per lui, penso che sarà difficile». Risponde il preside del liceo Siotto Antonio Loddo. «In passato, quando ero al Pacinotti, ho avuto

LA PROTESTA Stefano Farci incatenato al cancello del Siotto

ROBERTO CADEDDU/FC

altri casi simili ma per arrivare ad una decisione ci sono voluti anni». La scuola, spiega il dirigente, non può entrare nelle valutazioni della commissione, composta da presidente e tre docenti esterni affiancati da tre interni. «Non so dire se l'esame si sia svolto in un clima sereno o meno, dal momento che non ero presente. Posso solo prendere atto delle lamentele del ragazzo rispetto ai voti espressi dai colleghi, ma non posso intervenire in alcun modo». Anche un'eventuale revisione dei compiti, imposta da un giudice, spetterebbe alla stessa commissione, che è nominata dal ministero e le cui decisioni non sono sindacabili nel merito. L'unica possibilità sarebbe l'annullamento dell'esame che consenta una iscrizione con riserva all'Università, ma è una eventualità che appare piuttosto remota. «A noi per primi dispiace che si sia venuta a creare questa situazione – conclude Loddo –, al ragazzo abbiamo garantito la massima disponibilità con l'accesso agli atti, ma non possiamo fare altro». Stefano, comunque, non si arrende, si è già rivolto ad un avvocato farà ricorso in tutte le sedi possibili. Michele Salis


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SPORT LAZZARI «LA FIORENTINA IL MIO VOLERE RINGRAZIO CELLINO, ME L’HA PERMESSO»

FIOCCO ROSA CONTI ANCORA PAPÀ È NATA MELODY, IERI 32 ANNI PER AGO

n «Venire alla Fiorentina era una mia volontà e ringrazio Cellino per avermelo permesso». Queste le prime parole di Lazzari in viola. Il giocatore presentato ieri si è soffermato anche sulle altre presunte trattative: «Il Milan? C'era stato qualcosa a gennaio, ma niente di serio e come per l'Udinese». Parlando della sua nuova avventura: «La concorrenza? Fa parte di questo mestiere, al mio arrivo a Cagliari che avevo davanti Fini e Biondini».

n Domenica notte Daniele Conti è diventato papà per la terza volta. Sua moglie Valeria ha dato alla luce Melody nella clinica di Sant’Anna, terzogenita della famiglia Conti. Ieri il capitano rossoblù ha festeggiato insieme al vice Alessandro Agostini che ha compiuto 32 anni. Il rossoblù, che si prepara alla sua nona stagione con il Cagliari, oggi sarà in conferenza stampa.

Cagliari La mezzala è già in casa Ibarbo cambia il mercato di Virginia Saba virginia.saba@sardegnaquotidiano.it

n Vuoi vedere che Ibarbo cambia il mercato del Cagliari? O almeno, dovrebbe essere così, se fossero tutti d’accordo. Perché se è stato portato a Cagliari come attaccante, se Cellino aveva dichiarato scherzosamente “gioca dove cavolo vuole”, se il suo procuratore lo ha messo esterno destro o sinistro in un tridente, e se lui stesso si è presentato dicendo «assomiglio a Robinho e Balotelli», certo è che Donadoni ora si ritrova un po’ spiazzato e sta cercando di capire bene dove metterlo. E quindi, di conseguenza, quali reparti avrebbe scoperti o meno. Forse, solo vedendolo coi suoi occhi, ha capito. E per ora la constatazione più ovvia avendolo davanti dà ragione ai video presenti su you tube. Ibarbo è un centrocampista. Esattamente un interno o mezzala per il centrocampo a tre ma ancora di più nel modulo con due mezzepunte dove partecipa alla fase offensiva. Esattamente il modulo provato da Donadoni nel secondo tempo dell’amichevole a Ussana. GLI ESPERIMENTI Premesso che Ibarbo era nella “next generation” destinata a lasciare un segno e che il presidente Cellino ha avuto merito e prontezza di portare a Cagliari il giocatore non resta che metterlo nelle migliori condizioni per “esplodere”. Ha un fisico possente, importante anche nel gioco aereo, una buona difesa di palla ed ecco che si entra in confusione. Le doti offensive sono ulteriormente evidenziate dalla sua capacità di muoversi liberamente alla ricerca dell’ultimo passaggio. Perché Ibarbo ha visione di gioco, ha un buon destro e ama gli spazi aperti, anche troppo. Ma l’impressione è che abbia ancora così tante cose da imparare e che tutta quella potenza sia ancora nascosta che non si escludono esperimenti in attacco, piano che probabilmente ha Cellino. Ma forse, per questo ci vorrà del tempo e Donadoni per ora non può che metterlo dove sa giocare: «Io sono una mezzala», ha detto Ibarbo sabato pomeriggio. E mezzala sia. SE LA MEZZALA C’È GIÀ L’allenatore rossoblù così in un certo senso avrebbe risolto il problema della partenza di Lazzari trovando in Ibarbo il suo sostituto. Lo stesso Lazzari arrivato a Cagliari come trequartista fu trasformato in mezzala da Allegri. A Donadoni a questo punto non resterebbe altro che cercare il centrocampista “di corsa”, o volendo un doppione più classico di Ibarbo con doti offensive. A quel punto le seconde punte si riducono a una, El Kabir. Più Nenè, Larrivey e Suazo. E allora sì che sarebbe giustificato l’acquisto di un’altra seconda punta, soprattutto se si intende costruire un modulo come il 4-3-2-1. Anche se sarebbe proprio un capriccio, perché alla fine Cossu ed El Ka-

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VICTOR IBARBO Nel gennaio 2009 il 21enne colombiano fu sul punto di trasferirsi all'Udinese per quattro milioni di dollari ma la trattativa saltò e il giocatore rimase all’Atletico Nacional, club di Medellìn, anche per un’altra stagione e mezza

bir dietro una prima punta come Suazo o Nenè o Larrivey non sarebbero male. Ma di fondo c’è che Donadoni anche sabato pomeriggio ha detto di volere due centrocampisti comunque e «qualcosina davanti». E allora il quesito è, come e dove utilizzare Ibarbo? Insomma ancora non si è capito granché. IL DIAMANTE GREZZO Per ora l’impressione è che Donadoni non abbia avuto ciò che ha chiesto. In compenso potrebbe avere il privilegio di lanciare Ibarbo, ovvero dare un taglio affascinante a quello che Cellino ha definito «un diamante grezzo». E ancora: «Una punta esterna che parte da destra ma che sa giocare anche spalle alla porta. Un giocatore che può essere una bel-

lissima sorpresa». In attesa di capirne di più non resta che aspettare le prossime mosse di mercato. I nomi sono sempre gli stessi, anche se Cellino assicura che i suoi prediletti non sono ancora usciti allo scoperto. Di certo alla fine il centrocampo i suoi grandi nomi li ha già, uno come Candreva avrebbe fatto fare “il salto di qualità”. Ma il grande nome, era probabilmente nei sogni di Donadoni e non nelle intenzioni del presidente Cellino che non ammette grossi ingaggi o grandi spese. Scanso smentite, ovviamente, si attende un’altra promessa o qualche arrivo dalla serie B. Ma ci sarebbe anche l’ipotesi di portare un altro straniero, così aveva annunciato il presidente qualche giorno fa. Per ora ci si accontenti dei diamanti grezzi.

VICTOR IBARBO Il colombiano ha 21 anni

NOTIZIARIO VIA ALLA CAMPAGNA ABBONAMENTI IL 9 AGOSTO A OLBIA CONTRO L’ARIS SALONICCO n L’annuncio il presidente Cellino lo aveva dato il giorno della presentazione del “connubio” tra il Cagliari e il Credito Sportivo Italiano per la cosrtuzione del nuovo stadio. «Non posso fare la campagna abbonamenti con lo stadio in queste condizioni ma voglio premiare i fedelissimi». Ieri l’anuncio ufficiale: dal 27 luglio al 13 agosto prossimo, gli abbonati della passata stagione sportiva, potranno rinnovare la propria tessera in vista del campionato 2011-12. “Rimarranno invariati costo ed attribuzione di settore e posto. Tutti gli aderenti riceveranno in omaggio la card "Noi Cagliari Calcio" che, tra l'altro, consentirà di mantenere bloccato il prezzo dell'abbonamento e di avere la prelazione di scelta del posto anche per l'ulteriore stagione da disputarsi nel nuovo stadio”, così si legge nel sito

rossoblù a partire da ieri. Per richiedere l’abbonamento i tifosi potranno recarsi nella sede di Viale la Playa o nel negozio di via Paoli “Robe di Kappa”. Nel frattempo il Cagliari si è ritrovato ieri per la ripresa dei doppi allenamenti. Al mattino test di corsa mentre di pomeriggio la squadra ha svolto un lavoro tattico sulla transizione, poi ancora corsa intervallata da una fase di recupero. Oggi di nuovo tutti in campo alle 9.30 per la ripresa degli allenamenti di sera sarà consentito l'accesso al pubblico presso il campo della Primavera, limitatamente alla capienza della tribuna. Intanto si è fissato un altro appuntamento estivo: martedì 9 agosto allo stadio "Nespoli" di Olbia il Cagliari giocherà l’amichevole contro i greci dell'Aris Salonicco, nota squadra greca tra le più famose della penisola.

Mercato Aguero al City, Pastore verso il Chelsea

SERGIO AGUERIO Va al City

n Il futuro di Sergio Aguero è in Premier League, con la maglia del Manchester City. Ormai è questione di giorni, ma l'ufficializzazione è imminente: è stato lo stesso Roberto Mancini a confermare l'acquisto dell'attaccante argentino: «So che la società sta parlando con l'Atletico Madrid. Penso che in 4-5 giorni in settimana la trattativa sarà chiusa». Ormai raggiunto l'accordo con l'Atletico Madrid - 45 milioni di euro - mancano solo gli ultimi dettagli sulla durata del contratto e lo stipendio del giocatore. Aguero arriverà a Manchester indipendentemente dal destino di Tevez. L'Inter è alla finestra, soprattutto qualora proprio il Manchester United rilanciasse per Sneijder (40 milioni). In quel caso po-

trebbe destinare i soldi in entrata per arrivare a Tevez. Imminente anche lo sbarco in Inghilterra di Pastore. Più Chelsea che United, però. I Blues vogliono stringere i tempi e la trattativa è ormai arrivata a buon punto. Soprattutto perché il Tottenham continua ad opporsi alla cessione di Luka Modric, prima richiesta di Andrè Villas-Boas. Anche il ritorno in Spagna, destinazione Barcellona, di Fabregas è vicino:

INTER Il Manchester torna alla carica per Sneijder, i nerazzurri andrebbero su Tevez. Aquilani, la Fiorentina lavora sull’ingaggio

il Barca ha rilanciato l'offerta, portandola da 30 a 36 milioni, l'ultimo ostacolo è Thiago Alcantara che per il momento non sembra intenzionato a firmare per l'Arsenal. Con la partenza di Menez, la Roma vorrebbe subito reinvestire per l'acquisto del portiere olandese Stekelenburg. A quel punto la Roma cederà Julio Sergio al Lecce. La firma di Aquilani alla Fiorentina dovrebbe arrivare a breve. Il presidente del Genoa Preziosi: «Palacio non va all'Inter senza contropartita, ma l'affare si può ancora fare. Un ritorno di Milito? Impossibile, Floccari mi piace molto». Sul portiere: «Frey, Sirigu o Storari? Mi piacciano di più i primi due». Il Palermo ha ceduto lo svizzero Kasami al Fulham a titolo definitivo.


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Il maestro L’Isola festeggia Tabarez un amore lungo vent’anni di Gabriele Lippi

ENRICOLOCCI/FC

n Ha vinto l'Uruguay, e anche Cagliari festeggia. In onore di Tabarez, ma non solo. Il legame che unisce Montevideo al capoluogo sardo è stato cucito a doppio filo negli anni Novanta dal presidente Cellino e dal procuratore Paco Casal. L'ultima Coppa America conquistata dalla Celeste risaliva al 1995. Era la selección di Enzo Francescoli e Pepe Herrera, due che al Sant'Elia hanno lasciato il segno, e di Daniel Fonseca, anche lui indimenticabile, nel bene e nel male. Ma in quella nazionale muovevano i primi passi anche Abeijon e Lopez, due che indimenticabili a Cagliari lo sarebbero diventati. Ha vinto l'Uruguay perché in panchina aveva un allenatore geniale, un altro che fuori dalla sua patria ha saputo essere profeta soltanto in Sardegna, portando al Sant'Elia bel gioco ed emozioni, e qualche anno dopo David Suazo. Quello del Maestro, che forse da ieri è un po' meno triste, era un Cagliari straordinario, capace di umiliare la Juventus con un netto 3-0 in casa e di battere l'Inter a San Siro, chiudendo nono ad appena tre punti dalla qualificazione in Coppa Uefa. Ha vinto il suo Uruguay perché si è dimostrata la squadra più completa, in grado di abbinare il talento di giocatori come Suarez e Forlan all'istin-

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ÓSCAR TABÁREZ È nato a Montevideo il 3 marzo 1947 e allenò il Cagliari nel 19941995 e 4 gare nel 1999-2000

to al combattimento e alla sopravvivenza, quella famosa garra charrúa tanto simile alla “barrosia casteddaia”, e così ben rappresentata in rossoblù da Abe e Dieguito. Il guerriero e il capitano, quello che accettò uno stipendio al minimo sindacale pur di tornare al Sant'Elia, e quello che non è riuscito a terminare la carriera nel suo Peñarol perché ormai casa sua non poteva che essere a Cagliari. Quelli che in campo non mollavano un centimetro, picchiavano se necessario, e qualche volta lo facevano pure fuori. Chiedete a Fabiàn Valtolina e Giacomo Tedesco che conseguenze possa avere mettersi contro un uruguagio orgoglioso. La garra non è mai mancata nemmeno a “Sa Pibinka” Dario Silva, che rincorreva ogni pallone e che ora insegue una vita normale dopo aver perso entrambe le gambe in un incidente d'auto. Al “Mago” Fabian O'Neill, forse faceva difetto solo quella per poter essere all'altezza dei più grandi. Ma l'Uruguay è anche patria di chi a Cagliari non è riuscito a sfondare, un po' per demeriti propri e un po' per sfortuna. È il caso di Gregorio Perez, sulla panchina rossoblù nel 1996, sulle orme di Tabarez, ma licenziato dopo appena sei punti in sei giornate in una stagione che sarebbe terminata con la retrocessione in serie B dopo lo spareggio di Napoli

contro il Piacenza. La stessa “maledizione charrúa dell'esonero” che si abbatterà su Cellino nel 1999/2000, iniziato con le speranze della seconda era Tabarez e terminato con l'orribile penultimo posto di Ulivieri. Con Perez arrivò Luis Romero, lo “spizzador” la cui cessione provocò tumulti e rivolte tra i sostenitori del Peñarol. Per lui dieci presenze e zero gol in serie A, tante quante quelle di Waldemar Victorino, capostipite degli uruguagi rossoblù nella stagione 1982/83, e comunque più di quanto ottenuto dieci anni dopo da Marcelo Tejera, arrivato diciannovenne dal Defensor Sporting con il biglietto da visita del fuoriclasse, per tornare in patria con le pive nel sacco e con appena cinque partite giocate alle spalle. Montevideo e Cagliari, così distanti eppure così simili, tanto che per molti di loro la Sardegna è diventata una seconda casa. Non stupiscono dunque le parole di Diego Lopez, sentito da Sky Sport 24 poco prima della finale contro il Paraguay: «Io capitano virtuale dell'Uruguay? La mia fascia sarà sempre quella del Cagliari», o la scelta di mettere ai bambini le magliette di Forlan e di Suarez, ma non quella di Cavani, «perché tra Cagliari e Napoli non scorre buon sangue». E non sorprende nemmeno che la Sardegna, domenica, abbia tifato per la Celeste.


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SPORT BALOTELLI PIROETTA E TACCO MANCINI LO SBATTE IN PANCHINA

JUVENTUS RUMMENIGGE ATTACCA MAROTTA: «CERTO, È INTERISTA»

n Piroetta e tacco davanti alla porta: così Balotelli attaccante del M.City fa infuriare Mancini in amichevole e va in panchina: «Dobbiamo dare prova di serietà e professionismo, Mario non l’ha fatto».

n «Rummenigge ha perso un'occasione per stare zitto. Evidentemente pesa il suo passato nerazzurro». È la replica di Marotta della Juventus a Rummenigge, presidente del Consiglio di Vigilanza del Bayern Monaco che ha detto di Vidal: «Ora gioca in un club che è come lui, basta guardare la storia giudiziaria della Juventus o i suoi ultimi risultati sportivi».

BARCELLONA LA GIOIA DI SANCHEZ «NEL CLUB PIÙ FORTE AL MONDO» n Le prime parole di Sanchez al Barca: «Ho scelto il Barcellona perché per me non contano i soldi ma i titoli. Nell'Udinese ho imparato molto. Ora sono nella squadra più forte del mondo».

MENEZ SALUTA ROMA E VA AL PSG «SCELTA PER LA MIA CARRIERA» n «Lasciare la Roma mi dispiace un pò, ma questa è una scelta per la mia carriera». Da ieri Jeremy Menez è un giocatore del Paris SaintGermain. «Ringrazio tutti, soprattutto i tifosi», ha detto l'attaccante, che ha ascoltato il consiglio del ct nazionale, Laurent Blanc, che a giugno suggerì ai Bleus di scegliere possibilmente squadre francesi prima di Euro-2012.

Serie D Oggi il Sant’Elia al via

i club sardi cercano il riscatto fabio.salis@sardegnaquotidiano.it

n Oggi alle ore 18 il Progetto Sant'Elia dà il via alla nuova stagione. La matricola cagliaritana è la prima delle cinque squadre sarde che cercheranno di riscattare la scorsa deludente stagione: nessuna qualificata ai playoff e tre retrocesse (Castiadas, Tavolara e Sanluri). Giovedì 28 sarà la volta del Porto Torres, domenica 31 l'Arzachena, l'1 agosto Budoni (giovedì iniziano i test) e Selargius. Ci sarebbe dovuta essere anche la Villacidrese nel lotto delle pretendenti ma il club di Siro Marrocu è destinato a scomparire per il forte decifit. OGGI IL PROGETTO SANT'ELIA Finite le feste per la storica promozione, il presidente Franco Cardia ha rivoluzionato la rosa, affidata ancora alle cure di Max Pani, il mister che ha dato la svolta lo scorso anno. Tanti i colpi messi a segno dal diesse Roberto Ibba. Vestiranno la maglia biancazzurra i portieri Di Leo (‘79) e Misiano (‘92), i difensori Di Laura (‘91), Ianniciello (‘88), Belfiore (‘93), Sedda (‘92), i centrocampisti Cotza (‘88) e Travaglione (‘81), gli esterni Cordeddu (‘88), Garrucciu ('91), Festa ('91) e gli attaccanti Farrugia ('80), Atomei ('92) e Mirko Lugas ('88). Sono sette i giocatori confermati: i difensori Chessa, Frongia, Loi e Boi, il centrocampista Dessì, gli attaccanti Ibba e Atzori. Defezione dell'ultim'ora per Bergese rimasto in Argentina per problemi familiari. In prova i difensori Di Paolo ('92) e Murgia (‘91).

tis (‘74), ex Torres e l’anno scorso a Pomezia, il mediano Andrea Mura (‘88, Porto Corallo) e gli attaccanti Antonio Borrotzu (‘78, 18 gol col Tavolara), Alessandro Manca (‘92, ex Nuorese). Preso il baby Ladu (‘95). ARZACHENA, DOMENICA 31 Gli smeraldini vanno in ritiro ad Aritzo. La rivoluzione voluta dal presidente Tonino Ragnedda è iniziata con la scelta di Virgilio Perra in panchina. Il tecnico ex Selargius ha voluto alcuni big dei granata come l’attaccante Emiliano Melis (‘79), il difensore Porcu (‘80), i centrocampisti Di Prisco (‘85) e Nuvoli (‘87), il difensore Pitta (‘91) e l’esterno d’attacco Federico Melis (‘93). Presi anche i difensori ex Budoni Pinna (‘86), Rossi (‘84, Pianese, un ritorno) e Voican (‘92, Steaua Bucarest). Restano il regista Angheleddu, il bomber Figos e il mancino talentuoso Mastinu. BUDONI, L’1 AGOSTO Perso il tecnico Raffaele Cerbone (andato a Olbia), il presidente dei galluresi Giovanni Sanna ha scelto il suo vice, Giuseppe Bacciu. La squadra ha cambiato poco: i difensori Pinna (Arzachena), Melino (Olbia) e il mediano Nardo (Olbia) e l’attaccante Amione, sono stati sostituiti dal centrale Palazzo (ex Tavolara), il centrocampista nigeriano Ezeadi (messosi in luce a Muravera) e l’esterno Cristian Sias (ex Torres). Confermati gli esperti Scugugia, Pau e Capello, e i giovani di qualità Meloni, Farris, Motzo e Mesina.

GIORICO FIRMA: «CON LA TORRES PER VINCERE» n In attesa di conoscere in quale campionato giocherà, la Torres oggi inizia la preparazione. Ieri, il raduno a Santa Maria Coghinas con il tecnico Mauro Giorico che potuto finalmente siglare il contratto. «L’accordo economico e sui programmi c’era da tempo spiega il neo-tecnico rossoblù - la firma è arrivata solo ora ma era una formalità. Sono felice per l’opportunità che mi è stata data di allenare in un club blasonato e con una tifoseria molto attaccata alla squadra». L’ex mister del Fertilia è pronto a tutto: «Attendiamo notizie sul ripescaggio, se andremo in serie D faremo un ottimo campionato, se resteremo in Eccellenza siamo motivati per cercare in tutti i modi di vincere e raggiungere un obiettivo che la città di Sassari aspetta da tempo. Lo pretendono la società e i tifosi». Squadra rivoluzionata, dei senatori dello scorso anno sono rimasti solo il portiere Deliperi e il difensore Curcio. Tanti gli acquisti, tolti l’attaccante Fabrizio Falchi (ex Porto Torres), il centrocampista Gibo Diouf (ex Tortolì) e il difensore Riccardo Idda (ex Brindisi), i vari Joseph Manzini (mediano), Alessandro Piras (interno), Matteo Tedde (esterno) e Andrea Sanna (punta) arrivano dal Fertilia come Giorico. «Li ho voluti io ma erano stimati anche dalla società, sono avvantaggiato perché li conosco ma ci sarà tanto da lavorare sull’amalgama». In tutto 26 elementi, compresi i dieci giovani del vivaio rossoblù come Piga, Casu, Mura, Barroccu, Piras, Sias, Mulas, Pippia, Cossu e Pazzola. «Li valuteremo in queste settimane e poi vedremo il da farsi», chiude il tecnico torresino Giorico.

AVVIO La matricola cagliaritana oggi inizia la preparazione, poi toccherà al Porto Torres di Hervatin e all’ambiziosa Arzachena di Perra. Per il Budoni prima i test, l’1 agosto parte come il Selargius di Fabio Salis

ECCELLENZA

SI PARTE Boi, Ibba, Frongia e Dessì tra i reduci della vittoria in Eccellenza

VILLACIDRESE ARRIVA L’ESCLUSIONE NIENTE “D”

ANCHE IL FERTILIA AL LAVORO Ieri è iniziata la nuova stagione del Fertilia che ha sostituito in panchina proprio Giorico con Massimiliano Paba, ex responsabile del settore giovanile dei giuliani. Rivoluzionata la rosa, preso dal Bosa il portiere Antonio Piras (ex anche del Tortolì), il difensore Tullio Ledda (un ritorno), l’attaccante Roberto Carboni. Confermato lo zoccolo duro composto da Luca Carboni, Marco Puddu, Giancarlo Caravagna, Stefano Mereu e Andrea Simula. Tanti i giovani di valore come Luiu, Sanna, Busi, Soro e Deriu.

PORTO TORRES, GIOVEDÌ 26 Finito il ciclo con Rosario Affuso, il presidente Enrico Piras ha affidato la panchina a Gianluca Hervatin, turritano doc, reduce dal brillante campionato a Valledoria. Con sé il tecnico ha portato il portiere Giovanni Sanna (‘92) e il trequartista Roberto Puggioni (‘80, un ritorno). Acquistati anche il difensore Massimo Demar-

SELARGIUS, L’1 AGOSTO Quasi tutto nuovo, la società con gli innesti di Mura e Figus, il diesse Farci (un ritorno) e il tecnico Vincenzo Fadda (ex Taloro, prima esperienza in D. Sono rimasti Davide Puddu, Giacomo Garau e Simone Farci. Acquistati i centrocampisti Nicola Lai, Nicola Rais e il portiere Arrus. In arrivo il centrale Giorgio Piras e, forse, la punta Luca Caboni ex Budoni.

BEACHTENNIS TRONO A CARMELITA-CUSINU

Mondiali Scozzoli argento-record nei 100 rana

n Il beach tennis sardo ha eletto le nuove campionesse sarde di doppio, ma l’oscurità ha fatto rinviare la finalissima del doppio maschile. Sui campi del chiosco La dolce vita sul Poetto di Cagliari, Stefania Carmelita e Lucia Cusinu succedono sul trono rosa alla coppia Stefania AccardiFederica Defraia, che non si è presentata a difendere il titolo per l’infortunio di Defraia. Carmelita e Cusinu hanno trionfato in finale su Alessandra Russo e Patrizia Mirtillo per 9-8. La finale maschile è stata rinviata a sabato alle 16: Max Conti e Michele Floris (Bt Cagliari) dovranno difendere lo scettro da Diego Fratini e Alberto Tamponi. L.C.

ARGENTO Fabio Scozzoli

n La parola fine per la Villacidrese è arrivata. Il club di Siro Marrocu fa parte della ventina di società di serie D che non hanno passato l'esame della Covisod e, insieme con Sapri, Rovigo, e Pomezia, non ha nemmeno presentato il ricorso. Le speranze di iscrizione erano quasi nulle, benché il presidente Marrocu cercasse una compensazione tra i crediti che il club vantava con la Lega Pro (per l’utilizzo dei giovani) e i debiti (stipendi non pagati e contributi non versati). Infatti, già da una settimana, i giocatori di proprietà erano stati svincolati, segnale che l’esclusione era segnata. Quasi impossibile sarà ripartire dall’Eccellenza, la penale di 100mila euro da pagare in contanti è consentita solo alle squadre di Lega Pro.

n Medaglia d’argento con il nuovo primato italiano. Fabio Scozzoli è arrivato secondo nella finale dei 100 metri rana, ai mondiali di nuoto. L'oro è andato al norvegese Alexander Dale Oen. La medaglia dell'azzurro si impreziosisce con il nuovo record italiano: 59"42, che migliora il 59"83 ottenuto domenica nelle batterie. Terzo il sudafricano Van Der Burgh (59"49). Il giapponese Kitajima, quattro volte campione olimpico (100 e 200 metri rana nel 2004 e 2008) si è dovuto accontentare del quarto posto con il tempo di 1'00"03. «È un argento molto bello - dice l’azzurro Ieri (in semifinale, ndr) pensavo di non aver sbagliato nulla. Oggi invece qualcosa sì, la virata e poi sono arri-

vato lunghissimo all'arrivo. Però credo di aver nuotato molto bene, l'argento è un sogno che si avvera, a questa gara ci tenevo tantissimo, ora che ci penso mi commuovo». Così come il vincitore dell'oro, che ha dedicato la sua medaglia alle vittime della strage avvenuta in Norvegia: «L'aspetto più importante è stato sentirsi vicini spiritualmente ai miei connazionali - ha detto Dale Oen - La vita va avanti, ma

NUOTO L’azzurro 2° col primato italiano dietro il norvegese Dale Oen. Il Setterosa in semifinale, battuta la favorita Australia

non dimenticheremo mai quei morti, che resteranno per sempre nei nostri cuori». Altro bel risultato dell’Italia col Setterosa che si è qualificato alle semifinali nella pallanuoto femminile eliminando la favorita Australia ai rigori 14-12 (9-9 dopo i supplementari). Per le altre gare Cesar Cielo si è imposto nella finale dei 50 farfalla in 23’’10. Il brasiliano fu trovato positivo a un diuretico, era stato ammonito dal Tas dopo che la Fina aveva chiesto lo stop di tre mesi. «È stato un grande sollievo e una grande gioia - ha detto Cielo - Questi ultimi mesi sono stati molto intensi». La cinese Ye Shiwen ha vinto i 200 misti in 2’08’’90, la statunitense Vollmer oro nei 100 metri farfallacon il tempo di 56’’87.


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CULTURA

CAMÙ Diversificazione i centri comunali verso una svolta IL PROGETTO L’assessore Puggioni: a settembre un tavolo per rpensare il sistema. L’obbiettivo: un polo museale e archeologico integrato. Frongia: ma con meno fondi c’è il problema gestione

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a città ha bisogno di un progetto culturale di lunga durata». La neo “assessora” alla Cultura del Comune di Cagliari Enrica Puggioni ha una parola d’ordine: programmazione. E due obiettivi principali: la creazione di un polo museale e archeologico integrato e il ripensamento globale delle modalità di gestione dei centri comunali d’arte. Che attendono di conoscere il loro futuro, come Camu’, il consorzio che ne gestisce alcuni (Castello di San Michele, Exmà, Ghetto, Search), e che ha la proroga in scadenza al prossimo settembre. «Sono centri coperti da un finanziamento regionale fino al dicembre 2012», spiega l’assessore. «Si andrà quindi avanti in regime di proroga fino a quella data. La programmazione sarà necessariamente a medio raggio». Enrica Puggioni sottolinea poi di aver trovato una situazione molto disorganica, da una parte i centri culturali, dall’altra l’idea del polo museale. «C’è da compiere una ricognizione dell’esistente, per capire destinazioni e funzioni, e una riorganizzazione generale. A settembre verrà avviato un tavolo tecnico fra tutte le istituzioni, compresa l’Università, da cui mi aspetto grande collaborazione, per portare a sistema il nostro patrimonio». Percorsi integrati, cartello-

nistica unica, un solo biglietto. «Un progetto di ampio respiro che richiederà almeno quattro anni per la sua realizzazione». L’assessore Puggioni ritiene fondamentale la diversificazione dei centri. «Ho già avuto un incontro con il consorzio Camu’ e con la cooperativa che gestisce il Lazzaretto, concordano con questa esigenza. Si tratta di spazi particolari, non sono musei, non sono siti archeologici, e quindi in un polo museale e archeologico integrato della città andranno collocati nella giusta dimensione». E vuole precisare che da parte sua non c’è nessun pregiudizio: «Si sta facendo una ricognizione dell’esistente per valorizzarlo al meglio e in prospettiva, in un contesto di massima trasparenza, l’esistente che merita verrà premiato». Si riferisce non solo ai centri gestiti da Camu’ l’assessore alla Cultura, ma anche agli altri presenti in città. Il panorama in effetti è composito, con un fiore all’occhiello istituzionale, la Galleria comunale d’arte. Col tempo gli spazi sono cresciuti: l’ex Vetreria di Pirri, Villa Muscas, il Palazzo di Città, la Passeggiata Coperta, il Teatro Civico di Castello. «Oggi si sono aggiunti il Parco della Musica e la Mediateca del Mediterraneo», dice Fabrizio Frongia, presidente di Camu’. «Sono aumentati gli spazi e diminuite le risorse, e per tutti questi luoghi si pone e

si porrà il problema della gestione». La gestione, questo è il dilemma. Puggioni, a questo proposito, ha un’idea precisa: «I centri culturali devono certamente aprirsi ai privati, ma sempre sotto il controllo forte della pubblica amministrazione». Roberto Concas, storico dell’arte, progettista di sistemi museali e di importanti mostre a Cagliari (una per tutte “Da Renoir a Picasso”, al castello di San Michele nel 2001, con record di visitatori ancora imbattuto) interviene sul tema. «In città non esiste un soggetto giuridico di gestione che non sia il Comune. La Fondazione partecipata è la soluzione più idonea, con soggetti pubblici e privati insieme, sciolti però dalla pars politica». «È necessario fare business e non basarsi solo sull’erogazione dovuta del servizio pubblico», aggiunge Concas. «Altrimenti il rischio serio è quello di arrivare a chiudere i centri comunali d’arte perché non ci saranno più risorse per gestirli».

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PROGETTO IN 4 ANNI L’assessore Puggioni: piano di ampio respiro per ridisegnare il sistema museale.

LA RETE MUSEALE Camù è il consorzio che gestisce centri comunali d’arte come il Castello di San Michele, l’Exmà, il Ghetto degli Ebrei e Search.

PATRIMONIO DISPERSO Disperdere questo patrimonio non si può. Ne è assolutamente convinta l’assessore Puggioni, secondo la quale, oltretutto, «i centri culturali devono svolgere anche una importante funzione sociale e di valorizzazione del territorio». È il caso del Lazzaretto, calato nella realtà particolare del quartiere di Sant’Elia. Otto dipendenti, costi di gestione annui intorno ai 235mila euro, uscito nel 2008 dal consorzio Camu’. «Abbiamo deciso di dare una caratterizzazione al centro, puntando sull’etnografia», dice Morgan Cera, presidente della cooperativa “Sant’Elia 2003”, che gestisce lo spazio. «All’inizio, infatti, i centri comunali avevano ciascuno una cifra riconoscibile. Poi sono diventati contenitori culturali indifferenziati». Cera lancia anche una proposta: «I gestori dovrebbero aprirsi di più all’associazionismo cittadino, a tutti coloro che organizzano manifestazioni d’arte, musica, teatro, e che, con a monte un organo che ne selezioni le proposte, dovrebbero avere la possibilità di fruire gratuitamente degli spazi». Il dibattito rimane aperto: quale sarà dunque il futuro dei centri comunali d’arte? L’assessore Puggioni lo ribadisce con sicurezza: «Nel sistema museale della città garantiranno il massimo della qualità e dell’offerta plurale diversificata». Massimiliano Messina


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CULTURA

MONTEVECCHIO

Il Festival che rischia di morire

È

sempre stato un luogo d’arte condivisa, di studio, di sperimentazione. Un luogo importante di cultura, di socialità. Un cantiere, appunto. Mai lustrini e notorietà. Il Cantiere di lavoro teatrale di Montevecchio, Festival quasi storico del panorama sardo, lancia un grido d’allarme. Dopo una nascita appassionata nell'agosto del 1996, rischia di morire. Gli organizzatori, Aurora Aru, Franco Marzocchi e Anna Maria Loddo hanno rotto il silenzio dopo anni di sacrifici, fatica, impegno. «Siamo stanchi di sperare che l’anno successivo sia migliore racconta Aurora Aru. - A fine luglio non sappiamo ancora il budget. Fino a notizia certa il Festival è sospeso». Poi si scopre una convenzione del Comune di Guspini per il concerto di Paolo Fresu. Non solo spazi disponibili, la cura di provvedere all’allestimento di un palco a norma, l’attivazione del servizio d’ordine dei vigili urbani, la pulizia dei bagni e dell’area….Insomma tutto quello che in tanti anni in questo territorio, non abbiamo mai avuto». Per questo l’idea di una lettera aperta al sindaco di Guspini, «una lettera nata senza invidia», ci tengono a precisare gli autori. «Ci viene in mente - scrivono - l’investimento professionale e umano per Montevecchio di decine di “noti” che si chiamano Ascanio Celestini, Vinicio Capossela, Rodrigo Garcia, Giuliano Scabia, Gianmaria Testa, Paolo Rossi, Marcello Fois, Francesco Bo-

info

LA NASCITA NEL 1996 Dalla passione di Aurora Aru, di Franco Marzocchi e Anna Maria Loddo nel borgo minerario di Montevecchio, spazio di idee e linguaggi artistici.

nomo, Marco Cavicchioli, Veronica Cruciani, Valentina Lodovini, che al Cantiere sono venuti per lasciare qualcosa alle persone e al luogo e non per esibirsi una sera. Centinaia di “ignoti” giovani sardi, italiani, europei, latinoamericani che in quella Miniera hanno studiato, prodotto arte e sono cresciuti. Ci vengono, poi, in mente gli 800mila euro di contributi regionali investiti da noi in questo territorio». E con amarezza ricordano: «Anni di sottovalutazione, di mancanza di collaborazione, di cauzioni pagate anticipatamente in denaro contante, in assegni bancari o circolari, di fidejussioni, di spazi indisponibili, di cancelli chiusi, di minacce, di denunce, di promesse non mantenute, di convenzioni sottoscritte e disattese. Fino all’anno scorso, quando il Comune ci ha perfino fatto pagare tutto ciò che metteva a disposizione: il palco, le sedie e i tavoli per la mensa e ci ha costretto a pagare di tasca nostra il piano di sicurezza. Leggiamo, poi, nella stessa convenzione che, per il concerto è stato corrisposto agli organizzatori il compenso di 10mila». «Ora - conclude Aurora Aru - noi vogliamo chiarezza, vogliamo sapere se è ancora il caso di investire in questa zona o cercarci altri spazi. Ci aspettiamo che qualcuno dell’Amministrazione, ci dica: non ci servite, non ci interessate, non ci importa nulla di quello che avete fatto o farete, ci date solo fastidio e, una volta per tutte, levatevi di torno». Francesca Fradelloni

VINICIO CAPOSSELA Il cantante è stato ospite del Festival di Montevecchio nelle passate edizioni


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CULTURA

MUSICA Video dell’estate ora il tormentone è su Fb e Youtube IN RETE Da Randagiu Sardu ai Ratapignata fino agli Zaman Afro Reggae, le clip “made in Sardinia” girate nell’Isola inondano il web, condivise sulle bacheche dal popolo di Facebook di Francesca Cardia

E

state di musica, stagione di tormentoni. Se poi sono in sardo funzionano ancora di più. Da “Fibai e tessi” rappamuffing agricolo di Randagiu Sardu, a “Furianta Dusu” una miscela di reggae-roots-ska targata Ratapignata, fino a “Noon” l’afro reggae senegalese, ma sardo d’adozione, dei Zaman AfroReggae e ancora “Shame” . Musica e video “made in Sardinia” che entrano in testa e non ne escono più. Viaggiano su Youtube, girano su Facebook, condivisi da una bacheca all’altra raggiungono le migliaia di visualizzazioni. VECCHIA FILASTROCCA Testi in limba per la vecchia filastrocca campidanese riadattata in una versione dal retrogusto un po’ “old school” hip hop e raggamuffin per “Fibai e tessi”. “A fibai e tessi no podid'essi a tessi e fibai no poid'essi mai ma lassai de tessi e fibai de pressi po torrai a tessi je podid'essi”. Testo ironico e sarcasmo ma di denuncia per riportare in rima i problemi dell’Isola: la povertà, la crisi, il turismo cafone che non rispetta la natura e non porta introiti, lo spettro del

nucleare, e poi Quirra e i lavori infiniti sulla 131. E qualche rima è dedicata a "quelli che se la tirano...". Il singolo di Randagiu Sardu apre la strada al terzo album dell'artista sanlurese che uscirà nel prossimo autunno 2011 per la Nootempo records, la factory musicale indipendente fondata da Alisandru Sanna, da molti conosciuto come Quilo (Sa Razza / Maloscantores) che ha seguito la direzione artistica di questo progetto musicale fin dal suo esordio (album “io Randagiu sardu - 2008”). Il video Clip dalle ambientazioni agresti è stato girato nelle campagne della Marmilla, tra Villanovafranca e Sanluri, con il supporto per le riprese e l’editing del fotografo-repoter Roberto Pili già autore di altri video clip per altre band indipendenti. Parla della saudade per l’Isola il video di “Furianta Dusu”, terzo singolo estratto dall'album dai Ratapignata "Sonu 'e magasinu". La clip è stata realizzata dal regista cagliaritano Angelo Camba, 34 anni, filmaker alla “Punto Doc” che ha dovuto lasciare la Sardegna a traino del lavoro che nell’Isola non c’è. Camba con i Ratapignata fa il bis dopo il successo di “La’ ga di ddu dongu”. «Ce l’avevo in mente da molto tempo un video di questo tipo», spiega il regista, che vi-

ve a Milano da sette anni, e che ha voluto mettere su pellicola il suo “struggimento” di emigrato. «Quando torno a Milano ascolto sempre i gruppi sardi, Ratapignata, Balentìa. E in particolare ascolto il pezzo “Furianta Dusu”». L’incipit della canzone parla di due parole nascoste in un bigliettino, “Appu perdiu dus o tres fueddus scaressius in unu paperi”. «Due parole nascoste in un bigliettino che mi fanno sentire sempre un po’ a casa anche se davanti ai miei occhi si erge il Duomo di Milano». Camba, i suoi amici, la compagna, la famiglia sono anche i protagonisti di questo video, girato tra Cagliari e la costa, un regalo ai Ratapignata e un regalo all’Isola intera. «Volevo far capire cosa prova chi è costretto a vivere lontano dalla Sardegna, le sensazioni del ritorno, i colori, il divertimento, il mare, le facce e quelle della ripartenza, la sofferenza del distacco che è sempre e comunque intensa».

info

LOCATION UNICHE Camba, Martis e Pili hanno girato nell’Isola: «Offre location uniche».

DIETRO LE QUINTE Il video di Randagiu Sardu è stato girato nelle campagne della Marmilla (foto Roberto Pili). Quelli di Ratapignata e Zaman Afro Reggae a Cagliari

REGGAE D’ADOZIONE E poi ci sono gli Zaman Afroreggae. Connubio tra Senegal e Sardegna sulle note del reggae. Il loro video “Noon” sta spopolando su Facebook. Il tam tam da un profilo all’altro e il gioco è fatto. Il video è stato girato da Andrea Martis, venticinquenne regista di Sarroch. Una valigetta misteriosa che passa di mano in mano, in una città abbacinante e moderna. Si intravedono scorci dell’Exmà, la cattedrale a Castello, il terminal crociere del Molo Ichnusa, Su Siccu, vecchi capannoni vicino a Sant’Elia. «Cagliari come location è eccezionale», spiega il giovane filmaker, «riprendendo nel modo adeguato sembra una città europea, affascinante e unica». Gli Zaman avevano già spopolato sul web l’anno scorso, su google in particolare, con la versione originale del Waka Waka. E ora tentano di fare il bis. L’aggancio con Martis è arrivato tramite i Train to Roots, altra band isolana, che l’anno scorso col video di “Shame” girato sempre dal regista di Sarroch riuscirono a toccare le 150mila visualizzazioni complessive. «Il video sta girando tantissimo su Facebook», conferma il filmaker, «speriamo riesca a fare gli stessi numeri dell’altro». Ora Martis è stato contattato dagli Almamediterranea per girare il video della canzone “Sandalia”.


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VISIONI

ALCINEMA CAGLIARI ARENA VILLA MUSCAS Via Sant’Alenixedda, 2 - Tel. 070271709 Sala 1 Riposo CINECLUB NAMASTE Via Ospedale, 4 - Tel. 3290380299 Sala 1 Chiusura Estiva

CINE TEATRO NANNI LOY ❆▲ho Via Trentino, 15 - Tel. 070201691 Sala 1 Chiusura Estiva h

Sala 3

Sala 4

Sala 5

Captain America: il primo vendicatore Ore 18.30-20.00-21.15-22.30 Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 18.30-19.45-21.30-22.30 Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 18.45-20.00-21.45-22.40

Sala 6

Cars 2

Sala 7

Per sfortuna che ci sei Ore 18.40-20.40-22.40

Ore 19.00

GREENWICH D’ESSAI Via Sassari, 67 - Tel. 070666859 Sala 1 Chiusura Estiva

❆h

SPAZIO ODISSEA Viale Trieste, 84 - Tel. 070271709 Sala 1 Chiusura Estiva

❆▲h

Sala 3

Sala 11

This is beat - Sfida di ballo Ore 22.25

Sala 12

Bitch Slap - Le superdotate Ore 17.30-19.50-22.15

Sala 13

MURAVERA SPAZIO ONE WAY Localita’ Costa Rei Sala 1 Transformers 3

THE SPACE CINEMA CINECITY ❆▲ho Loc. More Corraxe - C/O Centro Comm.le La Corte del Sole - Tel. 0702281700 Sala 1 Captain America: il primo vendicatore 3D Ore 19.00-21.30 Sala 2

Captain America: il primo vendicatore Ore 19.30-22.00

Sala 3

Cars 2 Ore 18.15

Sala 3

Sala 5

Sala 6

Sala 7

Sala 8

Sala 9

Il ventaglio segreto Ore 20.25

Sala 3

L’ultimo dei templari Ore 22.30

Sala 4

Per sfortuna che ci sei Ore 18.30-20.30-22.30

Sala 5

Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 19.50-22.30

Sala 6

Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 18.30-21.00

Sala 7

OZIERI TEATRO CIVICO OZIERI ho Via Sebastiano Satta - Tel. 079758666 Sala 1 Cars 2 Ore 21.00 NUOVO SUPERCINEMA ❆▲ho Via Satta, 53 - Tel. 078164251 Sala 1 Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 17.30-20.00-22.30

IGLESIAS CINEWORLD ❆▲ho Localita’ Monte Figu - Tel. 078133510 Sala 1 Riposo Sala 2 Riposo Sala 3 Riposo Sala 4 Riposo Sala 5 Riposo Sala 6 Riposo

SANT’ANNA ARRESI MODERNO Via Cagliari, 2 - Tel. 0781966744 Sala 1 Riposo

❆▲h

NUORO MULTIPLEX PRATO ❆▲ho Localita’ Prato Sardo - Tel. 085413000 Sala 1 The Tree of Life Ore 18.15-21.00 Sala 2

Transformers 3 Ore 18.00-21.00

Sala 8

Captain America: il primo vendicatore 3D Ore 20.00-22.30

Sala 4

Captain America: il primo vendicatore 3D Ore 18.00-20.30-22.50

Sala 9

Bitch Slap - Le superdotate Ore 18.10-20.20-22.30

Sala 5

Cars 2

Ore 18.20

Sala 10

Transformers 3

Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 19.00-22.00

Sala 11

Transformers 3 3D Ore 18.30-21.30

Cocoon

Sala 12

Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 18.30-21.30

Ore 19.30-22.30

Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 18.00-21.00 Captain America: il primo vendicatore Ore 18.40-21.20 Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 17.30-20.30 Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 18.30-21.30 Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 19.30-22.20 Captain America: il primo vendicatore 3D Ore 19.50-22.30

SASSARI ARISTON Viale Trento, 5 - Tel. 079291273 Sala 1 Riposo

▲ho

QUATTRO COLONNE ❆▲ho Via Vittorio Emanuele - Tel. 079239369 Sala 1 Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 18.00-21.00 SASSARIESTATE CINEMA Cortile scuola media N. 2 Sala 1 Il pezzo mancante

ILMETEO

Sala 6

Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 20.00-22.40

TORTOLI’ GARIBALDI ❆▲ho Corso Umberto, 57/59 - Tel. 0782622088 Sala 1 Captain America: il primo vendicatore Ore 19.00-21.45

Sala 2

Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 18.30 Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 21.30

OLBIA CINEMA TEATRO OLBIA ❆▲ho Viale delle Terme, 2 - Tel. 078928773 Sala 1 Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 19.30-22.30 Sala 2

Ore 21.15

Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 18.20-21.10

Ore 18.15-20.30-22.40

Sala 2

MODERNO ▲ho Viale Umberto, 18 - Tel. 079236754 Sala 1 Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 17.30-20.30

CINEMA GIORDO ▲o Via Asilo 2 - Tel. 0796391508 Sala 1 Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 19.00-22.00

ALGHERO MIRAMARE ❆▲h Piazza Sulis, 1 - Tel. 079976344 Sala 1 Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 18.30-21.30

Sala 3

Transformers 3

TEMPIO PAUSANIA

▲ho

CARBONIA Ore 21.30

Ore 19.00 Sala 4

At the end of the day - Un giorno senza fine Ore 17.35-19.45-21.55

TEATRO VERDI Via Politeama - Tel. 079239479 Sala 1 Riposo

Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 19.30-22.30

THE SPACE CINEMA LE VELE ❆▲ho Via delle Serre (Quartucciu) - Tel. 892111 Sala 1 L’ultimo dei templari Ore 21.40

Sala 2

Cars 2

Transformers 3 Ore 21.30

Sala 1

Per sfortuna che ci sei Ore 17.45-19.55-22.05

Sala 11

SESTU

CINEWORLD ❆▲ho Viale Monastir, 128 - Tel. 0702086096 Sala 1 Captain America: il primo vendicatore 3D Ore 18.45-21.30 Sala 2

Sala 10

Ore 17.30-19.55 h

CINE TEATRO ALKESTIS ❆h Via Loru, 31 - Tel. 070306392 Sala 1 The hunter - Il cacciatore Ore 21.30

CINETECA SARDA Viale Trieste, 126 - Tel. 070275271 Sala 1 Riposo

le trame

Captain America: il primo vendicatore Ore 19.00-22.00

BUDONI

BITCH SLAP LE SUPERDOTATE

Genere Azione Anno 2009 Durata 105 minuti Regia Rick Jacobson Con Julia Voth, Erin Cummings Trama Tra donne super sexy, macchine super veloci e potentissime armi, prende forma un omaggio al genere Exlpoitation. Le “superdotate” sono Trixie, una spogliarellista piuttosto ingenua, Camero, killer e corriere della droga, e la donna d'affari Hel. Le tre ragazze entrano in scena a bordo di un'auto d'epoca: sono alla ricerca di un bottino di diamanti...

CAPTAIN AMERICA: IL PRIMO VENDICATORE

Genere Fantastico Anno 2011 Durata 124 minuti Regia Joe Johnston Con Chris Evans, Hugo Weaving Trama Il famoso eroe dei fumetti, Steven Rogers, meglio conosciuto come “Captain America”, arriva sul grande schermo in un film che racconta le sue gesta. Cresciuto durante la Grande Depressione, Steven ha sviluppato un forte odio verso i nazisti. Respinto dall'esercito per via della debolezza fisica, decide di partecipare ad un programma sperimentale grazie al quale si trasformerà in Captain America...

AT THE END OF THE DAY

Genere Thriller Anno 2010 Durata 93 minuti Regia Cosimo Alema' Con A. Harwood Mills, S. Cohan Trama Thriller made in Italy ambientato nella folta vegetazione di una foresta che un tempo, a insaputa dei protagonisti che si sono recati lì per giocare una partita di Soft- Air, era una base militare, sede di misteriose operazioni. In un crescendo di tensione, i sei amici si rendono conto di non essere i soli a frequentare quei boschi...

HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE - PARTE II

Genere Fantastico Anno 2010 Durata 130 minuti Regia David Yates Con E. Watson, D. Radcliffe Trama Capitolo conclusivo della saga fantasy che vede protagonista il celebre mago Harry Potter. Nel mondo della magia, lo scontro tra le forze del bene e quelle del male vede il proprio momento culminante: tutto è in gioco e nulla è al sicuro. Nell'epica resa dei conti con Lord Voldemort, Harry è chiamato a compiere la più ardua delle imprese...

ARENA BUDONI Via Trieste, 19 Sala 1 Che bella giornata Ore 21.30

LA MADDALENA ARENA LA CONCHIGLIA Via Principe Amedeo - Giardini Pubblici Sala 1 Cars 2 Ore 21.45

PALAU ARENA EFFETTO NOTTE Via Nazionale, 113 - Loc. Montiggia Sala 1 Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare Ore 21.45

SAN TEODORO ARENA SAN TEODORO Via Magenta nei pressi del complesso scolastico Sala 1 Harry Potter e i doni della morte - Parte II Ore 21.30

SANTA TERESA DI GALLURA CINEMA ARENA Via Capo Testa, 6 - Tel. 0789754684 Sala 1 Cars 2 Ore 22.00

ORISTANO MULTISALA ARISTON ❆▲ho Via Diaz, 1A - Tel. 0783212020 Sala 1 Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 18.30-22.00 Sala 2

Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 20.00-22.30

Sala 3

Cars 2 3D Ore 18.30-21.00

GHILARZA JOSEPH ❆h Corso Umberto I, 211 - Tel. 078554047 Sala 1 Chiusura Estiva

SANTA GIUSTA MOVIES MULTISALA ❆▲ho Localita’ Zinnigas - Tel. 0783359945 Sala 1 Captain America: il primo vendicatore 3D Ore 17.35-20.10-22.35 Sala 2

Harry Potter e i doni della morte - Parte II 3D Ore 17.30-20.00-22.30

Sala 3

This is beat - Sfida di ballo Ore 18.15-20.15-22.35

Sala 4

Transformers 3

Sala 5

Cars 2

Sala 5

In viaggio con una Rock Star Ore 20.25-22.35

Sala 6

Il truffacuori Ore 18.00-20.20-22.30

Ore 18.30-22.15 Ore 18.00

LEGENDA

❆ h o ▲

Aria condizionata Acceso disabili Servizio bar Dolby sourround


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