EyeSee 3/2022

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RIVISTA SCIENTIFICA E DI INFORMAZIONE OFTALMOLOGICA FGE S.r.l.-Reg. Rivelle 7/F - 14050 Moasca (AT) - Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) - Anno IV - N. 3/2022 - Trimestrale 3/2022ANNOIV VERSO UNA VISIONEPIÙ CHIARA Ripensare alle lenti hi-tech per la correzione della presbiopia TECNICHE CHIRURGICHE L’unica costante è il cambiamento, con Amar Agarwal SULL’ESPERTORIFLETTORI Marie-JoséTassignon APPROFONDIMENTI La Zona Grigia, con Diego Ponzin

Angela Turtoro, MD

Alessandro Franchini, MD

EditorialE

il Tribunale di Asti n. 1/2020 del 05/02/2020

Alessandro Mularoni, MD Paolo Nucci, MD, FEBO

Copertina

Giuseppe Scarpa, MD

VERSO UNA VISIONE PIÙ CHIARA riflEttori Sull’ESpErto UNA MENTE INESAURIBILE PIENA DI IDEE largo ai giovani UN CONTINENTE PIENO DI OPPORTUNITÀ CaSi da inCubo LA SFORTUNATA CATENA approfondimEnti LA ZONA D’OMBRA tECniChE ChirurgiChE L’UNICA COSTANTE È IL CAMBIAMENTO EvEnti CongrESSuali ControvErSiE

Andrea Piantanida, MD

Philippe Sourdille, MD

Francesco Carones, MD

Enrico Zonghi, MD

Luca Buzzonetti, MD

Pubblicità telinfo@fgeditore.it01411706694

Laura Gaspari, www.eyeseenews.itredazione@eyeseenews.itMA

Grafica e impaginazione

Béatrice Cochener-Lamard, MD, PhD

Arthur Cummings, MD, FRCS

Elisabetta Ferracini

Vittorio Picardo, MD

Silvia Schiavon

Matteo Forlini, MD

Diego Ponzin, MD

RIVISTA SCIENTIFICA E DI INFORMAZIONE OFTALMOLOGICA3/2022ANNOIV VERSO UNAPIÙVISIONECHIARA Ripensare alle lenti hi-tech per la correzione della presbiopia TECNICHE CHIRURGICHE è il cambiamento, con Amar Agarwal RIFLETTORI Marie-JoséTassignon APPROFONDIMENTI La Zona Grigia, con Diego Ponzin 44425034323026221442

Pasquale Troiano, MD

FGE srl – Fabiano Gruppo Editoriale Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) Sede legale: Regione Rivelle, 7 14050 Moasca(AT)

1 Sommario

Vincenzo Orfeo, MD

CovEr topiC

Marie-José Tassignon, MD, PhD, FEBO

Tel RegistrazioneFax0141/17066940141/856013presso

Matteo Sacchi, MD

Direttore responsabile Ferdinando f.fabiano@fgeditore.itFabiano

Stefan Palkovits, MD, PhD

Timothy Norris

Coordinamento scientifico Vittorio Picardo, MD

Emilio Pedrotti, MD

Massimiliano Serafino, MD

Editore

Copia omaggio

Hanno collaborato a questo numero: Jorge Alió, MD, PhD, FEBO Amar Agarwal, M.S., FRCS, F.R.C.Ophth Lucio Buratto, MD

Carly Siu-Yin Lam, BSc (Hons); MSc; PhD Artemis Matsou, MD Cosimo Mazzotta, MD, PhD

CATARATTA BILATERALE SIMULTANEA: SÌ O NO? nEwS nEwS dallE aziEndE

Luca Vigo, MD

Cristiano Guenzi

Giuseppe Perone, MD

Redazione

A quarantuno anni dalla sua cre azione, la European Society of Cataract and Refractive Surgeons è una delle società leader a livello mondiale. Si occupa di molti cam pi dell’oftalmologia, dall’insegna mento, alla ricerca, all’innovazione, a costanti aggiornamenti della no stra professione, e tiene due gran di meeting annuali dove colleghi da tutto il mondo si ritrovano anno dopo anno. L’aiuto molto forte di ESCRS all’Ucraina è la testimo nianza di un ruolo e di un’influenza crescenti. Oggi siamo molto più di una società scientifica, siamo una comunità vivida. Com’era nel 1991? Dopo la sua in venzione da parte di Harold Ridley, la lente intraoculare fu accolta con riluttanza dai primi utilizzatori. Nel 1949, quando impiantò la prima

Professor Philippe Sourdille

di Professor Philippe Sourdille, ex Presidente ESCRS dal 1994 al 1996

EditorialE

A

IOL, non esisteva il microscopio chirurgico nella nostra specialità, le suture erano 5/0 seta, l’estrazio ne intracapsulare era lo standard di chirurgia attraverso un’incisione di 180°. La lente di Ridley era re lativamente pesante ed erano stati osservati eventi avversi importanti. Anche le modifiche della camera anteriore di Choyce e Strampelli han no incontrato problemi con l'endo telio Quandocorneale.Cornelius Binkhorst inven tò nel 1962 la seconda generazio ne di IOL, a fissazione sclerale, il mondo accademico non fu di sup porto, per non dire altro! I ricordi delle complicazioni iatrogene con i primi impianti erano troppo forti. Alcuni professionisti privati, princi palmente europei, hanno seguito quella nuova pista, incoraggiati dai

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ESCRS E L’EREDITÀ DEI SUOI FONDATORI E LEADER

Tutte le www.eyeseenews.itcollegandosinumerocontenuteintervisteinquestosonoconsultabilialsito:

I primi 4 Presidenti di ESCRS in ordine cronologico: Emmanuel Rosen (1991-1993), Philippe Sourdille (1994-1996), Michael Blumenthal (1997-1999), Thomas Neuhann (1999-2001)

Dublino, è stato straordinariamen te Nelefficiente.1996la fusione dell'European e dell’American Journal of Implant and Refractive Surgery è stato un altro cambiamento strategico, av viato e realizzato da Emmanuel e Steve Obstbaum. Ad oggi, questa è ancora una delle poche fusioni riuscite di riviste mediche america ne ed europee. Fiducia e amicizia sono state le forze trainanti in que sta straordinaria avventura in cui il carisma dei due iniziatori ha gioca to un ruolo importante per riunire colleghi di culture diverse. Nello stesso anno, durante un incon tro dell'ASCRS a Seattle, Emmanuel e i dirigenti della società decisero di creare un ‘winter meeting’, incentra to sulla chirurgia refrattiva. La logica era quella di proporre un forum edu cativo per riunire esperti e discutere i diversi approcci: cheratotomia, laser, Comeimpianti.Presidente, come capore dattore della nostra rivista, come persona influente e attiva per tutta la sua vita, Emmanuel Rosen meri ta la nostra gratitudine e il nostro amorevole ricordo.

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loro primi risultati. Lo spirito com battivo e la creatività di Jan Worst furono inoltre stati di grande aiuto. Nel 1981 Cornelius Binkhorst fondò l’International Intra-ocular Implant Club, richiamando nuovi talenti da differenti Paesi. Il congresso an nuale radunò sempre più colleghi da diversi luoghi ogni anno e l’as senza di un ufficio permanente non facilitò i bisogni crescenti di istru zione e riconoscimento scientifico. Nel 1991, dopo un congresso a Parigi, gli organizzatori locali, Dan Lebuisson e il sottoscritto, fecero un resoconto dell’evento con Emmanuel Rose, Ulf Stenevi, Paddy Condon. La domanda di Emmanuel: “Dobbiamo inventare la ruota ogni anno?” fu il movimen to iniziale verso la creazione di un ufficio permanente, una commis sione e una lingua ufficiale. Nac que così ESCRS ed Emmanuel ne divenne il primo Presidente. ESCRS è stata il traguardo della vita di Emmanuel. Dall’inizio fino ai tempi più recenti ha creato, ge stito, ampliato l’influenza della no stra società. Il supporto di Agenda come nostro ufficio, con sede a

VERSO UNA VISIONE PIÙ CHIARA

Ripensare alle lenti hi-tech per la correzione della presbiopia

La crescita costante di un settore come quello della correzione del la presbiopia pone dunque all’in tera comunità dei chirurghi del segmento anteriore nuove sfide da affrontare e rende necessario il rafforzamento del dialogo e della collaborazione con le aziende allo scopo di massimizzare proattiva mente la soddisfazione del consu matore finale, il paziente.

4 S Cover TopiC

“Mettere delle barriere ad ogni categoria è molto difficile”, affer ma. “Ogni volta che proviamo a mettere ogni lente in un ‘conteni tore’, che sia quella delle trifocali, delle EDOF o delle così chiama te monofocal plus, o monofocali avanzate, ci rendiamo conto che in realtà questa operazione non è possibile: le loro caratteristiche spesso si combinano”. Béatrice Cochener-Lamard è Professores sa e Direttrice di Dipartimento del Brest University Hospital in Francia. Cochener-Lamard è l’attuale Presi dente dell’Accademia Oftalmolo gica Francese, ex Presidente della Società Oftalmologica Francese, di ESCRS e della Società Francese di Chirurgia di Cataratta e Refrattiva, ed è una riconosciuta esperta di lenti intraoculari a livello interna zionale, specialmente in relazione alla correzione della presbiopia. Se la questione qui fosse esclusi vamente semantica, ossia relativa al nome da dare a ciascuna len te, non avrebbe probabilmente la stessa ricaduta. Il problema risiede principalmente nella rigidità delle barriere tra diversi prodotti poste da determinate strategie di mar keting che, secondo Cochener, generano confusione nel medico e complicano, anziché facilitare, il processo di selezione.

Intervista alla Professoressa Béatrice Cochener-Lamard, Brest University Hospital,Francia e al Dottor Francesco Carones, Carones Vision, Italia

Si attribuisce ad Aristotele, seppur con non poco dibattito, la pater nità della parola ‘presbiopia’: l’u nione del prefisso πρέσβυς , che indica l’anziano, e ὤψ , occhio, ci dà bene l’idea della consapevolez za che si aveva fin dall’antichità di questa condizione, ossia l’invec chiamento - inevitabile - dell’oc chio. La correzione della presbio pia ha una storia molto lunga alle sue spalle, a partire dai primi oc chiali introdotti proprio in Italia intorno alla metà del tredicesimo secolo fino ad arrivare all’invenzio ne delle lenti intraoculari da parte di Sir Harold Ridley nel secondo Dadopoguerra.allorala tecnologia ha fatto passi da gigante, soprattutto nel campo delle lenti intraoculari e ha avuto uno sviluppo velocissimo in un tempo decisamente ridotto come due decadi: basti pensare che la prima bifocale diffrattiva fu approvata nel 2005 dalla Food and Drug Administration, una data che ci sembra letteralmente l’altro ieri. Con 1,8 miliardi di pre sbiti al mondo, secondo i dati del 2020 del World Report on Vision dell’Organizzazione Mondiale del la Sanità, l’industria ha lavorato in cessantemente per immettere sul mercato nuovi prodotti, diverse tecnologie e differenti concetti, e a uno straordinario proliferare di proposte nell’ambito delle lenti Trifocali,intraoculari.bifocali, lenti EDOF, monofocal plus, fino alle soluzio ni di nicchia, come la pinhole o le Light Adjustable Lens: secondo Béatrice Cohener-Lamard, l’arsena le non smette di rifornirsi, mentre le categorie dove queste lenti vengono allocate rimangono sempre le stesse.

BéatriceProfessoressaCochener-Lamard

“Oggi in molti Paesi europei, dall’arrivo delle multifocali le prin cipali sopravvissute sono le trifo cali con qualche cambiamento nei biomateriali, il passaggio da idrofile a idrofobiche e qualche modifica nelle zone ottiche e nelle zone focali estese, che inducono qualche effetto EDOF”, esordisce Cochener. “Questo ha reso la di stinzione tra EDOF e multifocale meno netta”.

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La confusione è basata sul fatto che la famiglia EDOF corrisponde nella realtà a diversi concetti con lo stesso obiettivo che è la qualità della vista ela ricerca di una curva di defocus continua

di Laura Gaspari e Timothy Norris

“Il problema qui è che nascono delle lenti che non rispecchiano a pieno le vecchie classificazioni: ad esempio possono esserci delle lenti non catalogate come trifoca li che in termini di range di fuo co lo sono. C’è tanta confusione nel mondo delle IOL ad alta per formance”, aggiunge Francesco Carones. Direttore Medico e CEO di Carones Vision, Il Dottor Caro nes è un pioniere in Italia dell’im pianto di lenti intraoculari ad alta tecnologia ed è spesso presente a livello internazionale nei dibattiti sul tema.

“Il dibattito è tutto a livello di mar keting e come le industrie vendo no le loro lenti”, rimarca Cochener.

Béatrice Cochener-Lamard

Dottor Francesco Carones

diffrattivo con zone focali estese è il principio pionieristico descrit to come EDOF; proprio come la modulazione asferica può essere combinata con la multifocalità ri frattiva”, spiega Cochener. “Il limi te, quindi, non è netto e la scelta finale si basa sull’opinione perso nale e sull’esperienza dei singoli chirurghi. Quando le lenti intrao culari EDOF vengono utilizzate per la mini-monovisione, la miopia in dotta può causare un effetto halo, simile a quello che si verifica con gli impianti multifocali diffrattivi”. Cochener ha dunque notato che la maggior parte dei chirurghi che impiantano regolarmente IOL per la correzione della presbio pia scelgono le lenti trifocali nella chirurgia delle lenti rifrattive, con l’obiettivo di offrire l’indipendenza dagli occhiali ma con la necessità di raggiungere l’emmetropia. In altre situazioni, come con i pazien ti anziani, con quelli che richiedo

“Infatti, il fatto che, secondo i la boratori, la categorizzazione degli impianti varia per un identico prin cipio, tra avanzati e “premium” non rimborsati rende più difficile il loro posizionamento e il costo può

TROPPE LENTI, POCA CHIAREZZA

Per Cochener la nomenclatura at tribuita dal marketing e la massic cia presenza sul mercato di diversi modelli genera confusione e ren de la selezione dei pazienti impe gnativa. “La confusione è basata sul fatto che la famiglia EDOF cor risponde nella realtà a diversi con cetti con lo stesso obiettivo che è la qualità della vista e la ricerca di una curva di defocus continua. Tuttavia, la categoria d’impianto

no una qualità della vista notturna, con quelli che hanno già subito un intervento di chirurgia refrat tiva della cornea, o con un focus particolare sull’impianto pinho le per cornee irregolari, vengono utilizzati preferibilmente gli im pianti EDOF. “Tutti questi impianti vengono pagati di tasca propria dal paziente se viene rimosso un cristallino trasparente. In caso di intervento di cataratta, alcuni Pa esi hanno introdotto un sistema di co-pagamento, con tariffe che variano a seconda del produtto re; questo può influenzare anche la scelta di alcuni modelli rispetto ad altri. In tutti i casi, non appena il paziente presenta un astigmati smo corneale di 0,75 D o più, è necessaria una versione torica”, rimarca Cochener.

Francesco Carones

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uno solo: il paziente si rivolge ad un chirurgo oftalmico per vederci bene in ogni condizione di vita, di notte e di giorno, e nonostante le aziende siano alla ricerca di solu zioni che permettano di liberarsi degli occhiali, ciascuna di esse of fre un compromesso che non sod disfa a pieno il concetto di felicità del paziente.

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di raggiungere l’indipendenza da gli occhiali con una buona qualità visiva, ovvero essere privi di oc chiali alla luce del giorno, di notte, al sole, alla guida di notte, al com puter o durante la lettura in con dizioni di scarsa illuminazione. Se questo obiettivo fosse raggiunto, il paziente sarebbe davvero felice.

Il problema qui è che nascono delle lenti che non rispecchianoa pieno le vecchie classificazioni: ad esempio possono essercidelle lenti non catalogate come trifocali che in termini di rangedi fuoco lo sono. C’è tanta confusione nel mondo delle IOL ad alta performance

IL DELDILEMMACOMPROMESSO

diventare un criterio di scelta”. Nonostante ciò, ci sono novità molto interessanti nell’arsenale delle IOL ad alta tecnologia. “L’a vanzamento più interessante sta nelle monofocal plus: non solo do vrebbero sostituire le monofocali tradizionali, ma sono usate anche a scopo refrattivo nella correzione della presbiopia. In combinazione con la micromonovisione, danno dei risultati molto interessanti, correggendo la presbiopia senza sofisticazioni ottiche e senza sacri fici nella visione notturna”, spiega Tuttavia,Carones.il punto della questione sol levato, in particolare da Cochener, è

Come definiamo la felicità per un paziente oftalmico? “Felicità per un paziente è ‘poter dimenticare i propri occhi’”, risponde Cochener. “L’obiettivo finale sarebbe quello

Tuttavia, i chirurghi dovrebbero fornire informazioni precise sulle prestazioni delle IOL al fine di ren dere ragionevoli le aspettative dei pazienti”.

Il paziente presbite è quello la cui vista inizia a peggiorare dai 40 anni, età in cui si è ancora abba stanza attivi. La scelta della lente

deve ovviamente essere subordi nata alle esigenze individuali, oltre che a determinate caratteristiche anatomiche, tenendo in conside razione anche eventuali condizioni pregresse e fattori di rischio. “La domanda che faccio al paziente è quanto potrebbe pesare, nell’am bito di una scelta di compromesso, avere una visione notturna distur bata dalla presenza di aloni e cer chi attorno alle fonti di luce e non solo. La soddisfazione del paziente è centrale”, spiega Carones, “ed è fondamentale questa discussio ne sul massimo vantaggio rispetto al compromesso, dove il vantag gio è chiaramente l’indipendenza dall’occhiale e il compromesso è la qualità della visione notturna. Se per il paziente la qualità della visione notturna è un problema, allora opto per il compromesso, scegliendo una lente più semplice dal punto di vista ottico”.

“La componente torica per me è fondamentale: l’astigmatismo va corretto e non c’è nessuna ragione per non farlo. Secondo me va cor retto tutto ciò che sta al di sopra di mezza diottria di astigmatismo previsto residuo”.

La scelta della lente più idonea per ciascun paziente è un percor so complesso in cui non esistono indicazioni certe e valide per tutti. “I criteri di scelta sono tantissimi e personalizzabili da chirurgo a chirurgo: il mio approccio valuta se il paziente è in primis idoneo alla correzione della presbiopia, sulla base di aspetti anatomici,

Ci sono dei casi estremi in cui non vi è effettivamente alcuna soluzione plausibile sul mercato. Il trattamento dell’ipermetropia, ad esempio, è ancora un’esigen za insoddisfatta. “Nei pazienti ipermetropi, che sono casi mol to complicati a causa degli occhi molto piccoli, è necessario avere una potenza delle lenti molto ele vata e non sempre sul mercato ci sono lenti multifocali adatte a questi pazienti. L’unico vantaggio è che possono subire un interven to chirurgico senza rischi significa tivi rispetto agli occhi miopi di età inferiore ai 55 anni. Allora qual è la soluzione?” si chiede Cochener.

“Un impianto piggyback è poten zialmente un’opzione”. Sono ne cessarie opzioni adeguate anche per i pazienti con occhi anatomi camente normali, ma con fattori di rischio retinico personali o fa miliari. “Infine, un’altra esigenza non soddisfatta è una lente EDOF diffrattiva adatta per l’impianto

I Paesi europei dovranno discutere con le loro autorità sanitarie se a partire da un certo livello di prestazioni ottiche l’impianto debba continuare a essere pagato di tasca propria dai pazienti. In altre parole, se i pazienti devono continuare a pagare il costo del progresso

Béatrice Cochener-Lamard

Secondo Béatrice Cochener, no nostante il concetto sia affasci nante, la Light Adjustable Lens è una soluzione che non ha trovato ancora il suo mercato e, ancora una volta, nonostante le premesse di una maggiore customizzazione, va bene solo per casi specifici. “Ci sono molte limitazioni: l’alto costo del laser per il chirurgo e della IOL per il paziente, e la limitata quan tità di correzione che è possibile fornire,” afferma Cochener. “Può avere un ruolo in situazioni speci fiche in cui il calcolo della poten za della IOL è complicato e non è nemmeno supportato dall’ottimiz zazione dell’IA, come l’ametropia elevata e la chirurgia post-cornea le dell’impianto”.

compra il laser e si occupa proprio di chiudere la superficie. Non lo vedo proprio come approccio di routine”.

patologici e delle esigenze del paziente stesso”, spiega Carones.

“Pinhole è una lente eccezionale nel controllo delle aberrazioni di ordine superiore in cornee alte rate, sia da chirurgia pregressa, o da traumi, da post trapianto, che da cheratocono”, spiega Carones. “L’approccio terapeutico di queste lenti si adatta a questo tipo di oc chi”. Anche queste lenti però hanno delle limitazioni. “Le pinhole van no benissimo nella mia esperienza per le cornee irregolari, il limite è che se ne raccomanda l’impianto monoculare. È difficile impiantar le in entrambi gli occhi, perché il paziente potrebbe essere troppo disturbato da una vista binoculare di pessima qualità; e ricordiamoci che si parla di pazienti già difficili da trattare”, commenta Cochener. Anche la LAL ha forti limitazioni, motivo per cui è ancora una solu zione di nicchia. “Sono lenti inte ressanti: per quanto sia una tec nologia che secondo me prenderà piede, non diventerà mai lo stan dard. Ci sono dei costi aggiuntivi da sostenere che non sono giusti ficati secondo me tra impianto e laser, che serve a chiudere il po limero. Possono andare bene nei casi di miopie ed ipermetropie estreme, casi limite, ma pur sem pre una nicchia molto ristretta”, afferma Francesco Carones. “Po trebbe esserci in un ipotetico fu turo un centro di riferimento che

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Il mercato propone oggi anche soluzioni per quei pazienti per cui le tecnologie multifocali non sono idonee: le lenti pinhole e la Light Adjustable Lens (LAL, RxSight).

Anche con il meglio dell’attuale tec nologia multifocale, sono spesso necessari miglioramenti per fornire la piena indipendenza dagli occhia li, ha sottolineato Cochener. “È ab bastanza comune dopo l’impianto di lenti trifocali fare un ulteriore passo usando il laser se non si arriva allo zero perfetto sul rifrat tometro”, ha spiegato. “Tuttavia, l’avvento delle versioni toriche è un enorme miglioramento e ci consente di correggere l’astigma tismo corneale a partire da 0,75 D con IOL per la correzione della presbiopia”.

Grafico di Market Scope dal Market Report 2022 sulla crescita mondiale delle IOL per la presbiobia

condo Carones e AECOS, questa nuova terminologia aiuterebbe a classificare anche quelle lenti che originariamente non ricadevano né nell’una, né nell’altra categoria.

L’offerta è ampia e, come già fat to intendere, la penetrazione è poca. Ci sono delle tendenze in rialzo però, osservate almeno nel la realtà europea, che possono aprire di più l’arena del dibattito sul raggiungimento della pura em metropia, includendo sempre più pazienti. “I numeri sono ancora molto bassi ovunque. Dall’ultimo congresso di AECOS abbiamo osservato che la penetrazione in questo momento delle lenti ad alta performance è del 6,3-6,4% e sale all’11,5% se si considera no anche le IOL toriche”, dice Carones. “Il mio mondo personale, che è esclusivamente quello di una clinica privata, ha ovviamente dei numeri alti. Si parla comunque di una nicchia, nulla a che vedere con i volumi di un ospedale pubblico”. Quali sono i motivi di questa scar sa penetrazione delle lenti ad alta tecnologia nella correzione della presbiopia? “Il motivo principale secondo me è sicuramente il co sto, che è a carico del paziente e questo non è accettabile in Paesi come la Francia, che ha un for te sistema di previdenza sociale. Inoltre, i chirurghi sono i venditori effettivi di queste lenti: non c’è un intermediario tra noi e l’industria,

Cochener concorda sulla necessi tà che le aziende adottino nuovi criteri e ha affermato che dovrem mo dimenticare il termine di mar keting “premium” e concentrarci sulle proprietà ottiche e sull’obiet tivo mirato. “La standardizzazione dei criteri e dei prezzi dovrebbe facilitare la classificazione ogget tiva degli impianti”, ha affermato Cochener. “I Paesi europei do vranno discutere con le loro au torità sanitarie se a partire da un certo livello di prestazioni ottiche l’impianto debba continuare a es sere pagato di tasca propria dai pazienti. In altre parole, se i pa zienti devono continuare a pagare il costo del progresso”.

“Pensiamo di avere risolto così la difficoltà di categorizzare le lenti ad alta performance dando a cia scuna di loro il proprio contenito re dove stare in maniera comoda. All’inizio sarà molto difficile intro durre il nuovo linguaggio”, spiega, “ma la speranza è che si uniformi nella terminologia, sia dal punto di vista metodologico-scientifico sia da quello della divulgazione e informazione anche da parte delle aziende produttrici”.

La questione terminologica sta diventando dunque di estrema importanza: come abbiamo visto le differenti categorizzazioni e i nomi dati dall’industria alle va rie lenti sul mercato non sembra no rispondere alle esigenze degli oftalmologi e generano confusio ne nel processo di selezione. Una riforma della terminologia è stata proposta allo scorso meeting eu ropeo dell’American-European Congress of Ophthalmic Surgery (AECOS) allo scopo di semplificare e rendere inequivocabilmente più comprensibile la categorizzazione. “La nuova terminologia si basa so stanzialmente su due criteri princi pali: le caratteristiche ottiche e le proprietà di performance”, spie ga Carones. “Le caratteristiche ottiche si dividono in diffrattive e non diffrattive, mentre per quan to riguarda quelle di performance suddividiamo in lenti a full range of focus, che si riferiscono alle vec chie trifocali e a increased range of focus, ossia le vecchie EDOF”. Se

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del solco negli occhi in cui la sacca capsulare non è perfetta o instabi le, o per l’impianto piggyback. Le aziende dovrebbero pensarci; è un messaggio che stiamo cercando di trasmettere”.

DI NUMERI EPROSPETTIVEBASSI,FUTURECAMBIAMENTIRADICALI

UNA NUOVA PROPOSTA DI CODIFICAZIONE

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di cataratta con correzione della presbiopia, ma dall’inclusione di pazienti che fanno un intervento a scopo solo refrattivo per svaria ti motivi. Il COVID ha sicuramente accelerato questa tendenza, con la difficoltà delle mascherine, gli oc chiali che si appannano, la scarsa volontà di portare lenti a contat to, l’affaticamento visivo dovuto a lunghe permanenze davanti agli schermi, e la voglia di disfarsi de gli occhiali”.

Francesco Carones

In tutta Europa più o meno la ten denza è uniformemente in cresci ta, seppur con velocità diverse. “In tanti Stati europei la sostituzione del cristallino a scopo refrattivo è ormai sdoganata, soprattutto nei Paesi del nord: Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca. I Paesi del sud Europa, a parte la Spagna, sono più conservativi, però in re altà ormai si sta andando in que sta direzione”, afferma Francesco AlloraCarones.come si può migliorare la situazione e spostarsi sempre più verso l’emmetropia pura senza perdersi in una miriade di con cetti? “È urgente formare tutti i chirurghi della cataratta all’evolu zione dell’ottica delle lenti intrao culari semplificando i principi e so stenendo la necessità di allineare la loro pratica allo stato dell’arte, integrando le IOL di tecnologia avanzata. Questa consapevolezza può essere rafforzata informando i pazienti che ora devono sapere cosa possono aspettarsi dalla chi rurgia della cataratta, che è diven tata chirurgia refrattiva, con l’o biettivo non solo di riguadagnare una chiara visione a distanza, ma anche di essere meno dipenden ti dagli occhiali” afferma Béatrice Cochener. “Dobbiamo smettere di pensare in termini di numero di pazienti, concentrandosi piuttosto sulla qualità di ciò che offriamo. Dobbiamo smettere di portare

Dobbiamo fare in modo che la torta diventi sempre piùgrande: dobbiamo ridurre il numero di IOL monofocali e includere sempre più persone interessate a migliorare la qualità della loro vista

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La rivoluzione sta nelle mani di aziende e chirurghi assieme, ma la mentalità deve cambiare, so prattutto per fare in modo che i numeri continuino ad aumentare e che sempre più pazienti possano vederci bene anche invecchiando e possano continuare a svolgere agilmente le proprie attività quo tidiane. “Dobbiamo fare in modo che la torta diventi sempre più grande: dobbiamo ridurre il nume ro di IOL monofocali e includere sempre più persone interessate a migliorare la qualità della loro vi sta”, conclude Carones.

e questo ci mette nella posizione molto delicata e scomoda di do ver garantire che il prodotto che forniamo porti a determinati risul tati, ovvero il raggiungimento del target di rifrazione previsto che i pazienti si aspettano,” spiega Cochener. “Ma poiché ci sono com promessi visivi inerenti a tutte que ste lenti, questo obiettivo è molto difficile da raggiungere. Molti chi rurghi non hanno una formazione sufficiente e troppi concetti conti nuano a generare confusione”. Secondo Cochener, i recenti svilup pi nella chirurgia del segmento an teriore hanno portato a una nuova categorizzazione dei chirurghi del segmento anteriore piuttosto che delle lenti. “Ci sono secondo me due tipi di chirurghi”, sostiene. “Da un lato c’è chi esegue normalmente la chirurgia della cataratta a livelli standardizzati e opta per la scelta fa cile e veloce, senza soffermarsi sulle caratteristiche ottiche delle IOL e senza discutere diverse opzioni con il paziente, quindi non facendo pro messe ed evitando costi aggiuntivi. Dall’altra parte ci sono i chirurghi refrattivi: quelli che cercano di for nire ai propri pazienti l’emmetropia e l’indipendenza dagli occhiali”. af ferma Cochener. “Hanno familiarità con l’ottica avanzata delle lenti in traoculari e con i criteri per l’infor mazione e la selezione del paziente e sono desiderosi di offrire risultati ottimizzati, avendo l’indipendenza dagli occhiali come obiettivo comu ne nella loro pratica quotidiana”.

avanti concetti ottici troppo dif ficili da capire, dobbiamo ripen sare le strategie di marketing e concentrarci sull’assistenza di alto livello ai nostri pazienti. I pazienti dovrebbero essere sempre inco raggiati a chiedere il meglio per la loro vista. A tal fine sarebbero utili dei registri che raccolgano dati sui bisogni del paziente e sugli aspet ti da considerare per realizzare in futuro lenti sempre migliori”.

La tendenza comunque è in rialzo grazie alla chirurgia a puro sco po refrattivo. “I dati mostrati da Market Scope registrano un au mento nel 2020-2021 del 2,1% della penetrazione di questo tipo di tecnologia. Si tratta della per centuale più alta dal lancio di que ste lenti, nel 2006-2007”, afferma Carones. “Il rialzo non è tanto dato dall’aumento di operazioni

Ripensare anche la chirurgia della cataratta per Cochener è fondamen tale. “Con ESCRS stiamo scrivendo delle linee guida, e sono presenti due gruppi di lavoro: uno di catarat ta e uno di chirurgia refrattiva. Non sorprende che i due gruppi si sovrap pongano quando si tratta di discutere di impianti intraoculari per la cataratta e per la presbiopia; ciò nonostante, per questa indicazione si consiglia comunque di rimuovere la lente solo quando il processo di opacizzazione è iniziato” ha osservato Cochener. “Il messaggio chiave è ricordare che la chirurgia della cataratta si è evoluta per diventare una chirurgia refrattiva, con la capacità di ridurre al minimo o addirittura eliminare la necessità di correzione degli occhiali, e che è dovere dei chirurghi utilizzare tutti i mezzi per offrire il meglio per i loro pazienti, in accordo con il progresso scientifico”, conclude.

Professoressa Tassignon, quali sono le sue sottospecialità e le sue aree di interesse? Nella nostra carriera di oftalmologi tendiamo a passare da un argomento all’altro a seconda delle circostanze. Sono partita come chirurgo vitreo-reti nico per poi passare al segmento an teriore. Poi, sono andata sempre più “anteriormente” dal cristallino fino alla cornea. Ora invece sono tornata al seg mento posteriore, ma tra il cristallino e la retina. Quindi al momento il mio in teresse principale è il vitreo e la catarat ta in età pediatrica con le malformazio ni del vitreo anteriore ad essa correlate.

Intervista alla Professoressa Marie-José Tassignon, Università di Anversa, Belgio

RiflettoRi sull’espeRto

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Chi sono state le persone più influenti nella sua carriera? Chi considera un mae stro e un mentore?

Quando ero ancora in specialità spes so dicevo: “Wow, le persone sul palco ai congressi, vorrei avere la loro cono scenza e competenza!”. La mia carriera si è costruita grazie anche a persone a cui sono ancora grata perché mi hanno aiutato molto. La prima di queste è il Professor Jan Worst. Era una persona strana, ma era talentuoso e innovativo. Pensava in modo peculiare, e lo segui vo con facilità perché eravamo molto simili in questo. Credo che questa so miglianza fosse la ragione per cui anda vamo così d’accordo. Mi ha insegnato molto, ed è stato grazie a lui che ab biamo scoperto che lo spazio di Berger era di fatto importante. È stato essen ziale per me.

Un’altra persona molto significativa per

Professoressa Marie-José Tassignon

M

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L’incredibile energia innovativa e la storia di una grande maestra dell’oftalmologia internazionale, Marie-José Tassignon

UNA MENTE INESAURIBILE PIENA DI IDEE

Marie-José Tassignon è uno di quei pilastri dell’oftalmologia internaziona le, una protagonista nell’innovazione, che ha visto e respirato i momenti più significativi degli ultimi decenni. In tervistare una personalità così fonda mentale potrebbe spaventare all’inizio, perché sembra così fuori dalla porta ta di un semplice giornalista. Invece, Marie-José Tassignon è una persona facile da avvicinare, che ama racconta re molto della sua vita e dei suoi tra guardi, spiegando ogni dettaglio con semplicità e trattando il proprio inter locutore come pari. E tuttavia, dietro questa amabilità e disponibilità, sen tiamo la forza e la statura intellettuale di una straordinaria innovatrice, ricerca trice, di un chirurgo abilissimo, di una donna che ha collaborato con i grandi dell’oftalmologia, che è stata Presiden te della European Society of Cataract and Refractive Surgeons (ESCRS), del lo European Board of Ophthalmology (EBO) e dell’Academia Ophthalmolo gica Internationalis, insegnante e guida per le nuove generazioni di oftalmolo

gi. Ancora attiva all’Ospedale Univer sitario di Anversa, in Belgio, e oltre, Marie-José Tassignon ci ha raccontato la sua storia, i suoi successi e i suoi de sideri per il futuro in questa bella e inte ressante intervista concessa ad EyeSee.

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di Laura Gaspari

Quali sono stati i suoi più grandi traguar di e contributi all’avanzamento dell’oftal mologia?

liferazione e migrazione delle cellule epiteliali, e nel tempo non si avrà alcu na opacizzazione capsulare posteriore. Sono convinta che alcuni oftalmologi non la eseguano perché perderebbe ro gli introiti dallo YAG laser. Va bene, è una loro responsabilità. Per quanto riguarda l’impiego di questa tecnica nei bambini, le evidenze sulla sua sicu rezza sono molto forti. Tuttavia credo che quelli che non provano almeno ad imparare questa tecnica, lo facciano per una questione etica.

Lei è presente sulla scena internazionale ed è coinvolta nei grandi avanzamenti dell’oftalmologia. Quanto di ciò che fa e ha appreso trova spazio nella quotidianità della sua pratica clinica?

Marie-José Tassignon

Il più grande traguardo della mia vita è stato sviluppare una tecnica per ri solvere il problema dell’opacizzazione capsulare posteriore (PCO) nell’inter vento di cataratta, la bag-in-the-lens. È una tecnica impegnativa e le persone hanno paura di danneggiare la cap sula posteriore, ma sono arrivata ad una soluzione al problema della PCO facendo una capsuloressi controllata dal chirurgo e inserendo il margine di entrambe le capsule nella scanalatura della lente. Questo impedisce la pro

La mia carriera è stata un punto di svolta per il ruolodelle donne in oftalmologia. Non mi piace molto l’idea di essere scelta perché sono una donna. Voglio piuttosto essere scelta per i miei meriti.

Mi piace progettare e sviluppare stru menti per migliorare la chirurgia e i suoi risultati. Sto lavorando a nuovi device chirurgici e nuove tecniche. È molto im portante per me: è un miglioramento che ci aiuta a costruire da generazione a generazione.

Il numero delle donne in oftalmologia sta crescendo, e tra loro molte stanno lavorando attivamente, assumendosi ➧

la mia carriera è stato Charles Kelman, l’inventore della facoemulsificazione. Ero tanto giovane rispetto a lui, ma ab biamo lavorato molto assieme. Andavo a New York tutti gli anni per dare cor si sulla chirurgia della cataratta in casi complicati, qualcosa che mi ha aiutato molto a crescere nella mia carriera. Ho avuto l’opportunità di incontrare Sir Ridley, l’inventore delle lenti intraocula ri. Era una persona molto umile, che sa peva spiegare in modo semplice quali erano le sue idee. Era una personalità davvero ricca, anche se è stato molto criticato ai suoi tempi, come spesso ac cade a chi introduce qualcosa di nuovo. Un’altra persona molto influente per me è stato un altro belga, Charles Schepens, che fece un lavoro mera viglioso nella Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, salvando la vita a molte persone. Poi andò a Boston via Londra e durante il suo viaggio incontrò un ingegnere di nome Oleg Pomeranzeff con cui lavorò per sviluppare l’oftalmoscopio indiretto. Queste sono le persone più importanti nella mia carriera.

Lei è una delle più conosciute e lodate specialiste nell’oftalmologia internazio nale: cosa ne pensa della scarsa presenza femminile in questa specialità?

La risposta per me è molto diretta. Utilizzo tutto quello che ho sviluppato

La mia carriera è stata un punto di svol ta per il ruolo delle donne in oftalmolo gia. Non mi piace molto l’idea di essere scelta perché sono una donna. Voglio piuttosto essere scelta per i miei meriti. Per esempio, quando sono stata pro posta per il ruolo di Capo Dipartimen to ad Anversa ero l’unica donna in dieci candidati. Ho pensato di avere poche possibilità, ma alla fine ho ottenuto il lavoro e non perché sono una don na. Questo è successo anche quando sono diventata Presidente dell’ESCRS e dell’EBO: non era per via del mio genere, ma perché ho lavorato per la società per molti anni.

Qui sotto, Marie-José Tassignon all’Ospedale Universitario di Lubumbashi (Congo) nel 2018

perché ci credo, altrimenti non lo farei. Quindi certamente quello che ho svi luppato e imparato lo applico nella mia pratica quotidiana, assolutamente.

Poi vorrei vedere pienamente realizza ta la tecnica per trattare i pazienti che si lamentano di floaters, con laser più avanzati di quelli che abbiamo ora, con una maggiore visibilità e la possibilità di ancorare e stabilizzare l’occhio per tratta re i floaters in modo completo. Questo permetterebbe di ridurre il numero di vitrectomie in caso di floaters gravi. Vor rei inoltre collaborare con le aziende per sviluppare nuovi device per facilitare gli oftalmologi nella chirurgia a livello di su perficie oculare, sulla sclera e sul lembo corneale. È qualcosa che vorrei davvero vedere implementato nella pratica quoti diana di un oftalmologo.

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Devo dire, non so se sono una brava insegnante o no. Non ho mai avuto lamentele dai miei studenti, ed è un buon segno. D’altra parte, insegnare è sicuramente qualcosa che amo fare. Voglio essere in grado di insegnare le cose in maniera semplice: nulla è ve ramente difficile nella vita, quindi se le cose si capiscono con semplicità, si è in grado di trasmetterle altrettanto con facilità. Anche raccontare la storia del le cose e delle persone è importante. Come sono arrivata dove sono ora? Bi sogna conoscere il passato perché ogni nostro traguardo è costruito sull’eredità

Marie-José Tassignon

vita e nulla deve essere ignorato. Lo svago per me è molto importante: bisogna rilassarsi o non si va avanti. Il fatto è che io mi rilasso nel mio lavoro. Certo, ci sono momenti veramente folli dove mi dico: “Ma perché ho accetta to così tanti lavori assieme di nuovo?”. È il momento in cui realizzo che devo fare un passo indietro e respirare, ma sto ancora pensando a sviluppare cose perché è il mio hobby.

Vorrei vedere pienamente realizzata la tecnica per trattarei pazienti che si lamentano di floaters, con laser più avanzati di quelli che abbiamo ora, con una maggiore visibilità e la possibilità di ancorare e stabilizzare l’occhioper trattare i floaters in modo completo.

Avere un hobby solo per averne uno non è interessante secondo me: per esempio il golf è interessante perché bisogna costruire delle strategie e fare scelte mentre giochi, ma lo faccio già nel mio lavoro. So come farlo, non devo necessariamente impararlo correndo dietro una pallina, anche se è molto sa lutare. Comunque, pratico sport a livel lo amatoriale perché comprendo faccia bene per avere una vita sana.

Poi certo, c’è la mia famiglia: ho figli e nipoti e adoro passare del tempo con loro. Avere dei nipoti mi ha fatto capire meglio cosa accade quando si è gio vani genitori. Tutto ha il suo ruolo nella

di chi ci ha preceduto. Non la pensavo così anni fa quando ero un’insegnante più giovane, ci ho messo del tempo per impararlo. Inoltre, gli studenti ricordano le piccole storie su ciò che stai loro inse gnando: è una buona tecnica per capire e ricordare meglio. Credo di avere stu denti un po’ ovunque nel mondo ed è molto piacevole quando viaggio e trovo le persone che mi salutano. A volte non ricordo dove e quando le ho incontrate: poi realizzo chi sono e che non mi han no dimenticata. È una bella sensazione.

Vorrei avere già bag-in-the-lens con l’opzione di dare accomodazione o pseudo-accomodazione al paziente. Il brevetto è pronto e spero sia accessibi le presto anche per le aziende perché è veramente una soluzione per non avere opacizzazione capsulare posteriore, nes suna possibilità di dislocazione dovuta a fibrosi e la lente può essere allineata a seconda dell’asse visivo del paziente.

Marie-José Tassignon con il Professor Jan Worst all’ESCRS di Vienna (2000)

La Lampada di Aladino. Un desiderio, una svolta che vorrebbe vedere pronta per i suoi pazienti.

Cosa ne pensa di sé stessa come inse gnante? Quanto è importante dare spa zio ai suoi studenti?

Quanto è importante la sua professione nella sua vita? Quali sono le sue passioni e hobby fuori dalla sua professione? Credo questo sia un cliché, ma è vero che fare di un hobby la propria profes sione rende la vita più facile! Quando ero più giovane mi piaceva dipingere. Mi piace molto la moda ed effettiva mente volevo diventare una fashion designer, ma poi ho capito che sareb be stata una vera e propria professione e farlo come hobby sarebbe stato im possibile. Bisogna scegliere nella vita. È importante essere pienamente coin volti nella propria professione quindi sì, è una grande parte della mia vita.

anche delle mansioni di responsabilità. Stiamo avvicinandoci sempre più alla parità di genere. Tuttavia, è anche vero che non tutte le donne sono interessa te a ruoli di responsabilità all’inizio della loro carriera, e per varie ragioni, tra cui la famiglia. Non si può mai sapere quali siano le responsabilità di una persona e ognuno fa le sue scelte e ha le sue ra gioni, ma se si decide di avere un ruolo di responsabilità, è meglio non farlo solo per ragioni personali e materiali, ma per portare avanti un’idea. La re sponsabilità consuma tempo e bisogna metterlo in conto. Non è questione di popolarità, ma di raziocinio.

RiflettoRi sull’espeRto

L’efficacia delle lenti MiYOSMART nella gestione della miopia è sostenuta nel tempo e i bambini che hanno smesso di utilizzarle non hanno mostrato effetto rebound, come dimostrato da uno studio di follow-up di 6 anni1 . Un team dedicato e specializzato potrà rispondere ad ogni richiesta di approfondimento. Scriva a oculisti@hoya.it per un appuntamento! 1 Lam CS, et al. Myopia control in children wearing DIMS spectacle lens: 6 years results. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2022;63:ARVO E-Abstract 4247 2 Jong M, Jonas JB, Wolffsohn JS, et al. IMI 2021 Yearly Digest. Invest. Ophthalmol. Vis. Sci. 2021;62(5):7. https://doi.org/10.1167/iovs.62.5.7 Myopiadall’InternationalRiconosciutaInstitutecomesoluzioneefficaceperlagestionedellamiopia2

Largo ai giovani

Tutti i grandi sono stati giovani e molti dei giovani oggi saranno grandi do mani. Per questo motivo nessuno di loro è lasciato essere un’isola a sé, ma deve essere coltivato in un conte sto che dia opportunità e possibilità a chiunque voglia mettersi in gioco. Su queste basi si fonda il programma di ESCRS Young Ophthalmologists, dove gli stessi giovani si associano per darsi reciproco sostegno nel cammino verso una brillante carriera. Di ESCRS e dei suoi giovani abbiamo parlato con la Dottoressa Artemis Matsou, oftalmologa greca che attualmen te lavora al Queen Victoria Hospital, East Grinstead nel Regno Unito e il Dottor Stefan Palkovits, del Hanusch Hospital di Vienna, attivi da anni all’in terno di ESCRS, e che hanno condi viso con EyeSee tutte le opportunità che un giovane oftalmologo europeo può scegliere per non limitarsi ad es sere un’isola a sé, ma attivamente far parte del tutto.

“Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”. Il celebre incipit del poeta, religioso e saggista britannico John Donne, in cui l’individuo è visto come parte del tutto, è la metafora perfetta per una società come la European Society of Cataract and Refractive Surgeons (ESCRS): una rete di specialisti che creano un tutto, che sia di supporto al dialogo oltre i confini e che promuova il progresso e l’avanzamento nella chi rurgia del segmento anteriore.

I GIOVANI PER I GIOVANI: OPPORTUNITÀ AD OGNI ANGOLO Le esperienze di Artemis Matsou e Stefan Palkovits all’interno di ESCRS Young Ophthalmologists sono molto simili. “Mi sono unito a ESCRS nel 2016

e ho fatto parte del Young Ophthalmo logy Committee, una commissione che cambia ogni quattro anni e che orga nizza e programma i contenuti per i giovani oftalmologi”, spiega Stefan Palkovits, oggi specialista di glaucoma, chirurgia della cataratta e malattie della superficie oculare. “Il comitato si com pone di diverse persone provenienti dai vari Paesi europei, idealmente un giovane per Paese. Ora sono membro dell’Education Committee”. La Dotto ressa Matsou, è specializzata in trapian to di cornea e chirurgia del segmento anteriore. “Mi sono unita a ESCRS come membro nel 2015, e ho fatto par te del Young Ophthalmologists Com mittee dal 2020. Faccio anch’io parte dell’Education Committee, portando il punto di vista dei giovani oftalmologi”, Comeracconta.grande società scientifica e specialistica europea, ESCRS apre ai propri giovani membri moltissime opportunità per crescere come pro fessionisti in un ambiente internazio nale. “Le opportunità sono tantissime, dal seguire i congressi annuali della società, fino al simposio per i giova ni oftalmologi organizzato ad ogni meeting, le sessioni video, i wet lab, i corsi: si parte dalle basi, fino ad ar rivare agli argomenti più complessi. Tutto è fatto su misura per i giovani ad ogni livello, compresi quelli ancora in specialità”, afferma Matsou. “La par tecipazione dei giovani ai congressi è essenziale e dovrebbero essere moti vati ad essere più attivi. Per esempio, quando ero specializzanda, mi propo nevo di sottoporre progetti di ricerca e presentare ad ogni congresso a cui partecipavo. Questo mi ha dato la possibilità di essere coinvolta in pro getti di ricerca di alta qualità e di fare pratica nelle presentazioni ai miei col

Dottoressa Artemis Matsou

UN CONTINENTE PIENO DI OPPORTUNITÀ

Intervista alla Dottoressa Artemis Matsou, Queen Victoria Hospital, East Grinstead, UK e al Dottor Stefan Palkovits, HanuschVienna,Hospital,Austria

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In un mondo fatto di “isole”, ESCRS YOs vuole creare una “pangea” che sia una casa per tutti i giovani specialisti europei

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Stefan Palkovits

CON UNA PANDEMIA

“L’importante era non perdere con tatto con il nostro campo, dovevamo mantenere la forma mentis della no stra professione, e non vedendoci di persona, non avendo accesso ai wet lab e alle conferenze in presenza, il ri schio c’era”.

leghi a livello internazionale”. Una delle opportunità più grosse che ESCRS dà ai membri, soprattut to ai più giovani, è quella di concor rere per fellowship e grant, per in centivare la mobilità e la ricerca. “Ci sono tre grant disponibili: il Pioneer Research Grant, il Clinical Research Grant e il Systematic Review Award. I primi due si riferiscono alla ricerca clinica e premiano la proposta mi gliore, il terzo invece vuole finanziare la revisione basata sulla metodologia della Cochrane Library su dati empirici relativi al segmento anteriore”, illustra Stefan Palkovits. “Esiste poi la Peter Barry Fellowship che supporta il vinci tore della borsa per un anno di training e ricerca clinica in una struttura estera. Tutte grandi opportunità, per un gio vane specialista, di acquisire nuove abilità ed esperienze”. Le fellowship e le observership messe a disposizione da ESCRS sono un’enorme opportuni tà per i giovani dei vari Stati europei di

Dottor Stefan Palkovits

a cambiare e ad adattarci molto velo cemente. Le giovani generazioni forse sono state più veloci ad assorbire que sti cambiamenti, usando la tecnologia e i social media per rimanere informati e connessi”, spiega Artemis Matsou.

La Dottoressa Matsou all’ESCRS Winter Meeting in Portogallo 2022

L’iscrizione a ESCRS per gli specializzandi è gratuita per i primianni. Non ci sono davvero scuse per non farne parte e loconsiglio veramente a tutti i giovani oftalmologi

NON CI SI FERMA NEMMENO

di Laura Gaspari

Lo spazio virtuale è diventato quindi fondamentale. “ESCRS in generale è stata in grado di adattarsi e spostarsi sullo spazio virtuale. Abbiamo visto che funziona, anche se è un piacere tornare a vedersi di persona, soprattut to per quelle attività che non possono stare online, come i wet lab e altri corsi

Inutile dire che il COVID-19 ha impat tato largamente anche sulle oppor tunità offerte ai giovani oftalmologi di ESCRS, che si sono subito dati un gran da fare per non fermarsi, cercan do di adattarsi alle sfide difficili che la pandemia stava ponendo all’oftalmo logia a livello mondiale. “Il COVID ci ha insegnato ad essere sempre pronti

fare rete. “Il servizio messo a disposi zione da ESCRS è molto generoso, ma ovviamente bisogna passare da pro cessi molto competitivi di selezione. Tuttavia, queste opportunità aiutano i più giovani a mettersi in contatto con i propri pari all’estero, creare una rete, conoscere direttamente le altre perso ne”, aggiunge Artemis Matsou.

IMPARARE DAI GRANDI

La riapertura dei congressi in presen za in tempo di pandemia ha visto la diminuzione anche dei posti nelle sale durante i simposi, che ha fatto nascere sessioni meno affollate come i Meet

La partecipazione dei giovani ai congressi è essenziale e dovrebbero essere motivati ad essere più attivi

Largo ai giovani

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pratici”, aggiunge Palkovits. ESCRS tuttavia non ha smesso di pun tare molto sull’apprendimento, an che con materiale online. “Non solo ESCRS ha uno dei congressi annuali più partecipati, ma sta puntando mol to anche alle opportunità educative online, grazie al lancio del nuovo sito web”, spiega Palkovits. “Si ha acces so online alle registrazioni delle pre cedenti presentazioni, ai contenuti on demand, video con tips&tricks chirurgici. Esiste anche la piattaforma ILearn, con corsi interattivi sul segmen to anteriore di alta qualità che danno crediti ECM. Inoltre, i membri hanno accesso ai contenuti esclusivi del Journal of Cataract and Refractive Surgery”.

“NESSUNA SCUSA” È fondamentale, sia per Artemis Matsou che per Stefan Palkovits, unirsi ad una società come ESCRS fin dall’inizio della propria carriera, se non addirittura quando si è an cora in specialità. “C’è così tanto materiale educativo, e ci sono così tante attività e opportunità di fare rete che ogni oftalmologo può be neficiarne! Partecipare attivamente alle attività espande la mente. Pri ma ci si unisce e si inizia ad usufruire di tutte queste opportunità, meglio è”, rimarca Matsou. “Consiglio viva mente a tutti i giovani oftalmologi di unirsi a ESCRS, anche a quelli non specializzati direttamente nella chi rurgia del segmento anteriore, poi ché la chirurgia della cataratta è una delle procedure basilari per tutti gli oftalmologi a prescindere dalla loro sottospecialità di interesse”.

Uno screenshot di un congresso virtuale di ESCRS

“A tal proposito esiste il progetto Journal Club, in cui i giovani oftalmo logi di ESCRS ospitano gli esperti e le discussioni si focalizzano sulle valuta zioni critiche di articoli recentemente pubblicati con domande agli esperti invitati e un fantastico dialogo”, spie ga Artemis Matsou. “Sono sempre tutti disponibili, ci dedicano il loro tempo libero e rispondono alle nostre domande, ci lasciano perle di saggez za in sessioni molto interattive a cui in realtà tutti possono partecipare e sono utili per qualsiasi livello di expertise”.

ESCRS, improvvisamente tutti i nomi che avevi visto solo sui paper diven tano raggiungibili: puoi parlarci di per sona, puoi conoscerli, puoi lavorarci. Forse per me è una delle più grandi esperienze”, racconta Palkovits.

L’incoraggiamento ad unirsi al con tinente è fortissimo e le possibilità ci sono per tutti. Essere isole sperdute nel mare non giova a nessuno. “L’iscri zione a ESCRS per gli specializzandi è gratuita per i primi anni. Non ci sono davvero scuse per non farne parte e lo consiglio veramente a tutti i giovani oftalmologi”, conclude Palkovits.

Artemis Matsou

The Expert, ormai pratica diffusa in quasi tutti i meeting. “Queste sessioni ospitano circa 15-20 persone e sono molto utili soprattutto per i giovani perché hanno la libertà di fare una do

manda agli esperti senza magari sen tirsi intimiditi da una sala piena. Penso sia veramente utile per farli sentire a proprio agio”, afferma Matsou. Anche il programma del simposio dedicato esclusivamente ai gio vani durante il meeting annuale di ESCRS ha sempre dato loro la pos sibilità di incontrare gli esperti e discutere apertamente con loro. “Il programma del simposio dedicato ai giovani permette a tutti di espor re il proprio caso direttamente a de gli esperti che partecipano, così da avere la loro opinione e feedback. Questa interazione permette una grande crescita personale e profes sionale”, aggiunge Palkovits.

Il grande ‘continente ESCRS’ non solo offre così tante opportunità ai giova ni dal punto di vista educativo e pra tico, ma spinge anche la vecchia e la nuova guardia a incontrarsi e rompere quell’impressione spesso percepita dell’esperto inarrivabile, che un giova ne fa fatica ad avvicinare e che cono sce solo sulla carta. “Quando prendi parte alle attività di una società come

“Durante l’intervento di cataratta il sacco si era danneggiato”, racconta Forlini. “Più il tempo passava più la stabilità della lente si trovava appe sa ad un filo, in un equilibrio sempre più precario”. Giunti a quel punto bastava davvero poco, ed un picco lo trauma è stato tutto ciò che ser viva per far precipitare la situazione. “È stato un trauma banale, la classi ca bottarella. Non sarebbe successo nulla con una capsula integra. Inve ce in questo caso la IOL inserita nel la capsula danneggiata è caduta nel vitreo. Ovviamente la paziente ha subito di colpo un calo visivo molto importante e ha capito che qualco sa non stava affatto andando per il verso giusto”, racconta.

Un occhio per fortuna è andato bene, l’altro, il sinistro, ha iniziato ad avere delle complicanze”, rac conta MatteoForlini.Forlini, MD, è consulente di chirurgia vitreoretinica presso

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l’Ospedale di Stato di San Marino. Attivo in numerose cliniche dell’E milia-Romagna, si è sempre distinto per la capacità di risolvere casi chi rurgici di particolare complessità.

Per collegarsi al video, scansionare il codice QR

“Per un oculista, miopia elevata

N

“Dopo la PRK era rimasto un resi duo refrattivo nell’occhio sinistro, e questo ha portato il chirurgo a inter venire più e più volte per corregge re il difetto. Come conseguenza di ciò si è sviluppata in pochi anni una cataratta, che ha reso necessario un intervento di facoemulsificazione”, spiega Forlini. “Purtroppo, nono stante la presenza di una piccola rottura posteriore della capsula, il chirurgo ha scelto di inserire una IOL nel sacco”.

A questo punto, rivoltasi al suo ocu lista, la paziente si è ritrovata in una situazione più complessa di quello che poteva immaginare.

Intervista al Dottor Matteo Forlini, Ospedale di Stato di San Marino

“Parliamo di una signora di ses sant’anni, di una piccola città della Toscana, affetta da miopia elevata. Nel ‘98 si sottopone ad una PRK per risolvere il difetto refrattivo, e qui sarebbe dovuta finire la storia.

Un anno dopo, lo stesso chirurgo decide di inserire una ICL IOL nel solco come add-on alla lente pre cedente, per correggere la miopia residua.

Matteo Forlini, MD

Alle prese con una sciagurata sequela di eventi, la decennale e rocambolesca disavventura di una paziente tra colpi di scena e un lieto fine

Casi da inCubo LA SFORTUNATA CATENA

Nella vita può succedere di essere quel paziente a cui per un po’ tut to va storto. Quel paziente che a partire dal desiderio di migliorare il proprio standard di vita si ritrova a combattere, conseguenza dopo conseguenza, una sfortunata catena di eventi. Come una palla di neve che rotola a valle, crescendo sem pre più man mano che scende. Una corsa che in questo caso ha avuto la fortuna di terminare nella clinica del Dottor Matteo Forlini.

di Timothy Norris

“Per questo motivo l’oculista, che era un chirurgo anteriore, non ha considerato prudente occuparsi di persona di un intervento al seg mento posteriore, specialmente in considerazione dell’elevato rischio di distacco di retina”, aggiunge. Dall’altra parte, non intervenire non era a sua volta un’opzione percorribile.

“Trattandosi di una paziente co munque afachica, a quel punto avrebbe avuto bisogno di un oc chiale da tredici diottrie, il classico occhiale a fondo di bottiglia di una volta, ma da una sola parte”, osser va Forlini. “In aggiunta, mantenere

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la IOL in camera vitrea sarebbe sta to incosciente, perché sarebbe stata solo una questione di tempo prima di scatenare una reazione a catena nella direzione di un distacco di re tina. A quel punto tutto si complica ulteriormente e al chirurgo non re sta altro che tamponare gli effetti di un danno permanente”, sottoscrive. L’operazione era dunque inevitabi le. Il problema era trovare il chirur go Allaadatto.ricerca di un secondo parere, la paziente viene finalmente indirizza ta al Dottor Matteo Forlini nel suo studio di Ravenna.

conta Forlini. “Una IOL che cade in camera posteriore potrebbe essere comparata non ad un sasso, ma ad un intero yacht scagliato in uno sta gno. Affondando nel vitreo, la IOL genera fenomeni di trazione, altera l’equilibrio del vitreo e questo può avere gravi conseguenze per la reti na. Per scongiurare il rischio di una vitreoretinopatia proliferativa oppu re di un distacco retinico trazionale o regmatogeno, abbiamo quindi optato senza esitare per una vitrec tomia”, spiega Forlini. “Una volta ultimata, è stata effettuata una pro filassi con fotocoagulazione laser a 360°. A quel punto è stato neces sario rimuovere l’ICL che era ancora

significa retina fragile”, osserva Forlini.

Matteo Forlini nella sala operatoria dell’Ospedale privato accreditato Domus Nova di Ravenna

Matteo Forlini

“Abbiamo iniziato direttamente con una vitrectomia pars plana”, rac

Una IOL che cade in camera posteriore potrebbe essere comparata non ad un sasso, ma ad un intero yachtscagliato in uno stagno. Affondando nel vitreo, la IOLgenera fenomeni di trazione, altera l’equilibrio del vitreo e questo può avere gravi conseguenze per la retina

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“Tra la vitrectomia e la rimozione di due lenti intraoculari dal segmen to posteriore, l’intervento si era al lungato fino ad un’ora e mezza. A quel punto la Artisan Iris Claw era davvero la soluzione più veloce ed efficiente. Specialmente in questi casi particolarmente delicati può scongiurare la possibilità di effet ti avversi come decompensazioni corneali, glaucomi secondari o un edema maculare cistoide”, conclu de Forlini.

Casi da inCubo

Grazie ad un intervento di succes so, la sfortuna della paziente ha finalmente esaurito i colpi. Ad un mese dall’operazione l’occhio si nistro mostrava una BCVA di 7/10 e nessun segno di danno retinico.

“Anche se c’erano dei timori per la retina, questa non si è mai stacca ta”, spiega Forlini “Anzi, era in per fette condizioni. Il recupero della paziente è stato leggermente più lungo del previsto a causa di una cornea subedematosa, con qualche piega nella membrana di Descemet causata dalle numerose manovre

“Non svegliare il can che dorme”. La vitrectomia è una procedura necessaria in questi casi per scongiurare il rischio di una unproliferativavitreoretinopatiaoppuredidistaccoretinico.

L’ICL sfugge alla presa e scivola nel segmento posteriore attraverso la rottura dellaposteriore.capsula

attraverso la stretta pupilla, per poi essere delicatamente rimosse attra verso l’incisione.

“L’ICL era fortunatamente molto pieghevole, e dunque è stato pos sibile far passare una lente di quel le dimensioni attraverso la pupilla senza arrecare un danno all’iride”, ha affermato Matteo Forlini. “Infine, ho provveduto ad inserire una IOL Iris Claw retropupillare”.

effettuate durante l’operazione. Un danno comunque provvisorio che si è risolto nel breve periodo, miglio rando visibilmente ad ogni visita settimanale”.

presente in camera anteriore”. A suo discapito, la paziente non aveva ancora del tutto finito di stupire. In un momento di grande delicatezza, l’ICL sfugge alla presa del chirurgo, scivola attraverso la rottura della capsula posteriore e cade inesorabilmente nel segmen to posteriore.

Oltre alla preparazione del chirurgo, l’outcome ottimale dell’intervento è stato possibile grazie alla scelta della lente ad enclavazione iridea: una lente facile da inserire e con un grande profilo di sicurezza. Ideale per una paziente che non vede l’ora di spezzare la sfortunata catena.

“L’ICL era praticamente appesa sul nulla”, racconta Forlini. “Quan do sono andato a prenderla con la pinza è stata sufficiente una minima pressione e la lente si è eclissata. Non si trattava di una complican za grave, ma in quel momento la pupilla della paziente ha iniziato a restringersi. Non solo la visibilità si stava riducendo gradualmente, ma era a quel punto necessario ri muovere due lenti di dimensioni ragguardevoli, in particolare la ICL, attraverso un’iride contratta”. Usando due micropinze coccodril lo, entrambe le lenti vengono pian piano portate in camera anteriore

Lente per il controllo della progressione miopica nei bambini ed adolescenti

www.itallenti.com

La miopia sta diventando un problema sempre più diffuso a livello planetario.

Per rispondere a questa problematica Ital-lenti ha sviluppato MYOPKIDS, un’innovativa lente con defocus periferico, con lo scopo di limitare lo sviluppo della progressione miopica nei bambini e negli adolescenti.

La ricerca medica italiana sui tessuti, bloccata da un provvedimento del Ministero, in cerca di soluzioni alternative.

Sono passati centodiciassette anni dalla prima cheratoplastica effettuata su un paziente umano, ad opera di Eduard Zirm. Un azzardo in viso alla sequela di fallimenti che avevano tappezzato il se colo precedente, e un onorevole rico noscimento ai tentativi stessi, quello del 1905 fu il primo segnale che un trapian to di cornea sarebbe stato in futuro un percorso possibile. Una strada spianata verso un radioso futuro.

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“Alla fine dell’anno scorso siamo entrati in un’era in cui le limitazioni alla possi bilità di usare a scopo di ricerca tessu ti umani non idonei al trapianto sono diventate più grosse che mai”, spiega Diego Ponzin. “Perché ci è stato det to che non siamo autorizzati, nella fase di asportazione a scopo di trapianto, a chiedere l’assenso a un utilizzo alternati vo per ricerca”.

Diego Ponzin è Presidente della Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO) e Direttore della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ONLUS (FBOV)

Diego Ponzin è Presidente della Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO) e Di rettore della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ONLUS (FBOV), un’ec cellenza nazionale ed internazionale non solamente in ambito di procurement dei tessuti corneali, ma anche nel settore della ricerca e dello sviluppo di tecno logie e soluzioni in ambito clinico e nello studio della fisiopatologia oculare.

LA ZONA D’OMBRA

sto nel novembre del 2021.

Al giorno d’oggi, la cheratoplastica perforante, l’origine di tutto, è stata in buona parte soppiantata dal trapianto selettivo di strati singoli della cornea. Tecniche di grande raffinatezza come la DALK, la DMEK e molte altre, frutto di menti brillanti del passato e del pre sente, come Arthur von Hippel e Gerrit Melles, hanno iniziato ad essere prati cate con grande frequenza solo negli ultimi anni.

Il settore del trapianto di cornea è an cora lontano dalla perfetta standardiz zazione di altre procedure chirurgiche in oftalmologia, e molte sono ancora le sfide che la ricerca si pone per il perfe zionamento della tecnica, della sicurezza e dell’efficacia a beneficio del paziente. Un progresso brillante che tuttavia vede subire in Italia una brusca battuta d’arre

“Il Veneto era pioniere in questo”, spie ga Ponzin. “Da almeno vent’anni chie diamo ai parenti, in caso di tessuti non idonei al trapianto, di poter usare il tes suto del donatore per usi alternativi nel rispetto della privacy, della tracciabilità e della sicurezza definita dalla normativa. Tuttavia, a fronte di una serie di interpel lanze giunte nel corso dello scorso anno, il Centro Nazionale Trapianti ha rivolto al Ministero della Salute un’interrogazio

Approfondimenti

Le radici profonde di questo limite alla ricerca nasce da un percorso apparen temente virtuoso, da delle linee guida promosse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi III nel 2006 con l’istituzione e l’accredita mento delle biobanche, in cui si sanciva che i tessuti donati non idonei all’utilizzo clinico potevano essere utilizzati nell’am bito della ricerca con requisiti di parte cipazione volontaria, gratuità ed ano nimato. Una prassi resa attuabile dalla volontà dei parenti del defunto tramite consenso informato sulle possibilità che il tessuto donato possa contribuire ad un uso alternativo al trapianto, che, secon do quanto affermato da Diego Ponzin, raccoglieva un’ampia adesione.

Intervista al Dottor Diego Ponzin, Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ONLUS, Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO)

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Il Centro di Ricerca della Fondazione della Banca degli Occhi del Veneto è un’eccellenza nazionale ed internazionale in campi di ricerca medico e scientifica come trapianti, malattie rare e cellule staminali.

Una delle soluzioni tampone per affron tare temporaneamente questo blocco nell’ambito della ricerca oftalmologica riguarda l’utilizzo di tessuti corneali do nati da pazienti viventi.

Per quanto non nella più rosea delle si tuazioni, è noto che le prime cornee tra piantate con successo da Eduard Zirm furono da un giovane donatore vivente tristemente destinato all’enucleazione.

di Timothy Norris

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Tessuto che potrà essere di grandissima utilità per la ricerca, perché in questo mo mento, venendo meno la possibilità di utilizzare tessuti da donatore, ci troviamo nella necessità di andare avanti utilizzan do questi canali alternativi”, aggiunge. Per trovare una via d’uscita dalla zona d’ombra normativa in cui la ricerca si trova in questo momento, la necessità di adeguare i centri deve essere anteposta ad un lavoro capillare di sensibilizzazione del paziente.

“Per quanto stia faticando ad attecchire come tecnica, la SMILE dà all’oftalmolo go la possibilità di lavorare internamente al tessuto corneale asportando un lenti colo, una porzione interna dello stroma.

“Il Ministero della Salute ha ravvisato un problema, una mancanza di regola mentazione nella richiesta dell’assenso, rendendo quindi illecita la prassi prece dente in assenza di una norma che pre

ne formale relativa alla liceità di questo utilizzo alternativo, per la ricerca e per la formazione”, aggiunge. “La senten za che ne è seguita è stata un’autentica doccia fredda”.

“È stato fatto molto baccano, nel nostro mondo. Tutte le società scientifiche col pite hanno scritto delle dichiarazioni in merito, tuttavia, per il momento la situa zione non sembra indicare un cambio di rotta”, afferma Ponzin.

Nel novembre 2021, citando un edito riale FBOV scritto da Ponzin, Fasolo e Ferrari, l’Ufficio Legislativo del Ministe ro della Salute vieta l’utilizzo per ricerca scientifica di organi e tessuti prelevati allo scopo di trapianto, ma ritenuti non idonei, consentendo la sola esecuzione di attività di validazione e formazione strettamente finalizzate al miglioramen to dei trapianti stessi. Il motivo è che non ci siano i presupposti legali per chiedere ai familiari del donatore di testimoniare la volontà del loro congiunto relativa mente all’utilizzo del proprio corpo per la ricerca. Un rovescio della medaglia della legge del 10 Febbraio 2020 “Nor me in materia di disposizione del pro prio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”, che da una parte ha per messo all’individuo di donare il proprio corpo alla scienza, dall’altro ha generato un vuoto normativo trasformato presto in un vizio di forma.

Alla fine dell’anno scorso siamo entrati in un’era in cui le limitazioni alla possibilità di usare a scopo di ricerca tessuti umani non idonei al trapianto sono diventate più grosse che mai

Le cornee del donatore undicenne Karl Brauer sono un emblema per la chirur gia, e per la ricerca in questo settore.

“Vediamo già i vantaggi di un procu rement da donatore vivente, non solo per delle soluzioni chirurgiche come la cheratoplastica lamellare o additiva, ma proprio per quanto riguarda l’approv vigionamento necessario a continuare la ricerca”, spiega Ponzin. “Ci interessa moltissimo conservare, ad esempio, i lembi prelevati da SMILE perché ci apre alla possibilità di creare una banca di tes suti umani di inestimabile valore donati in modo legittimo da donatori viventi.

Parliamo di un tessuto umano di grande qualità, generalmente proveniente da cornee sane che possono essere di va lore inestimabile per la ricerca”, afferma Ponzin. “Inoltre è tessuto di poca o nes suna utilità per il paziente nel breve, e molto probabilmente nel lungo periodo, in quanto essendo frutto di una chirurgia refrattiva ha già ultimato il suo scopo e non c’è alcun interesse diretto a conser vare il lembo asportato”.

“Una buona idea sarebbe invitare gli oftalmologi a informare e sensibilizzare il paziente sull’argomento, in particola re sulla possibilità di donare alla ricer ca il proprio tessuto corneale”, spiega Ponzin. “Questo però può essere fatto solamente quando in Italia ci sarà una biobanca di riferimento per uso clinico e per la ricerca di questa inestimabile tipo logia di tessuto”, conclude.

Diego Ponzin

veda la volontà del congiunto all’utilizzo dei tessuti del defunto per la ricerca”, spiega Diego Ponzin. “Se prima si cerca va di capire se il deceduto avesse in vita manifestato un assenso alla donazione, oggi per il Ministero non può essere più surrogato un allargamento dell’assenso ai famigliari. Questo ci ha improvvisa mente inibiti dall’utilizzo per attività di ricerca di tessuti non idonei al trapianto, riducendo di molto le attività su cui pos siamo procedere, come la validazione e la formazione, ma non per la ricerca”. Questo problema ha investito la medi cina nella sua interezza. Nella speranza di vedere un miglioramento della situa zione in positivo, diverse società scien tifiche hanno fatto sentire la loro voce.

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“Mentre l’iniettore viene introdotto at traverso la sclerotomia all’interno della camera anteriore, inseriamo una pin za MST attraverso una porta laterale e con questa afferriamo l’aptica ‘guida’,

Come una tecnica semplice e veloce da apprendere può davvero fare la differenza in casi particolarmente complessi

Tecniche chirurgiche

L’UNICA COSTANTE È IL CAMBIAMENTO

Intervista al Professor Amar Agarwal, Dr. Agarwal’s Eye Hospital and Eye ResearchChennai,Centre,India

Presidente e Direttore del Dr. Agarwal’s Eye Hospital and Eye Research Centre, Amar Agarwal è rinomato per la sua attività pionieristica nella chirurgia oftalmologica del segmento anteriore e del segmento posteriore

Q

“Prima di tutto, dobbiamo rendere il più raggiungibile possibile la punta di una delle due aptiche della IOL pieghevole tre pezzi. Per questo

Amar Agarwal, M.S., FRCS, F.R.C.Ophth, è Presidente e Diretto re del Dr. Agarwal’s Eye Hospital and Eye Research Centre, con più di 103 ospedali in undici nazioni del mon do. Insieme al primo impianto di una Glued IOL, Agarwal è stato un pionie re di numerose tecniche chirurgiche del segmento anteriore e posteriore, come la Phakonit, le pupilloplastiche Pinhole e Single Pass 4 Throw, la IOL Scaffold e molto altro.

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Questa è la storia di un cambiamento costante, di come la complessa pro cedura della fissazione delle PC IOL può mettere le basi per la creazione di una tecnica semplice, efficiente e ver satile, concepita come un’estensione delle mani del chirurgo stesso.

La tecnica “A Stretta di Mano”, o Handshake Technique, è stata svi luppata nel 2008 dal Dottor Amar Agarwal e il suo team, allo scopo di massimizzare la manovrabilità del chi rurgo durante la procedura di inseri mento e fissazione intrasclerale delle Glued IOL tre pezzi nei pazienti con una capsula assente o non in grado di sostenere una lente intraoculare.

motivo caricheremo la IOL nell’i niettore in modo da lasciare l’aptica leggermente protrusa all’esterno”, spiega Agarwal.

L’unica costante è il cambiamento. Una tecnica di grande semplicità può influire positivamente sull’efficacia di un intervento anche in casi particolar mente complessi e in occhi con una capsula danneggiata.

Ho sviluppato la procedura Glued Intrascleral Haptic Fixation insieme al mio team nel 2007, e non molto tempo dopo mi sono accorto che era necessario sviluppare una tecnica complementarespecifica per rendere il tutto più semplice, veloce ed efficiente

te una facile manovrabilità all’interno di uno spazio ristretto come un globo oculare. Secondo Agarwal, questa tecnica può risultare estremamente utile nel caso di IOL sublussate. “Nel caso di una IOL dislocata, penso pri ma di tutto ad effettuare una vitrecto mia, passo poi la punta dell’aptica di mano in mano e rimuovo in tutta sicu rezza la lente. Questo riduce il rischio di un trauma all’endotelio corneale”, spiega Agarwal. “L’unico criterio di esclusione è ovviamente l’impossibili tà di effettuare questa tecnica con una IOL pieghevole a pezzo singolo. Puoi effettuarla in sicurezza con una pie ghevole tre pezzi, o una lente rigida ad un singolo pezzo”.

“A quel punto siamo pronti per la fase della Stretta di Mano: il chirurgo afferra con le pinze l’aptica di coda e mante nendola flessa, entra in camera poste riore con una seconda pinza a cocco drillo tramite la seconda porta laterale situata dall’altra parte dell’occhio, rag giungendo l’aptica ed afferrandola per la punta”, spiega. “L’aptica di coda è dunque tenuta con entrambe le mani del chirurgo, tramite le due pinze. Ora

La Tecnica a Stretta di dell’occhiochiusodelloall’internodellafacilitaManomanovrabilitàchirurgospazio

Post OP a 10 anni di Glueduna IOL

Amar Agarwal

A quel punto, mentre l’aptica viene saldamente tenuta e fatta passare at traverso la sclerotomia, l’iniettore viene rimosso in modo da lasciare la secon da aptica ‘di coda’, fuori dall’incisione. “Un assistente mantiene quindi l’aptica guida ferma fuori dalla porta laterale, mentre poco distante il chi rurgo entra nell’occhio attraverso una seconda sclerotomia con un altro paio di pinze MST e con queste piega la seconda aptica facendola entrare in camera anteriore”, spiega Agarwal.

è possibile passarsi in tutta sicurezza l’aptica da una pinza all’altra, come in una stretta di mano, e condurla attra verso la seconda sclerotomia”. Con una tecnica a Stretta di Mano effettuata correttamente, la proce dura di fissazione della lente può essere completata inserendo en trambe le aptiche in un tunnel in trasclerale da 26 gauge Scharioth tuck per poi sigillare il tutto con una goccia di colla di fibrina.

tenendola ben stretta mentre la lente viene iniettata. Afferrare l’aptica per la sua estremità è molto importante per mantenere la sua stessa integrità”, spiega Agarwal.

di Timothy Norris

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La tecnica a Stretta di Mano permet

“Ogni chirurgo dovrebbe apprendere questa tecnica”, afferma Agarwal. “Si tratta di un’aggiunta che può davvero portare il chirurgo al prossimo livello”, conclude.

“Ho sviluppato la procedura Glued Intrascleral Haptic Fixation insieme al mio team nel 2007, e non molto tem po dopo mi sono accorto che era ne cessario sviluppare una tecnica com plementare specifica per rendere il tutto più semplice, veloce ed efficien te”, spiega Agarwal. “Un anno dopo abbiamo ultimato lo sviluppo della Handshake Technique e dopo qual che anno siamo riusciti a pubblicare questa tecnica nel Journal of Cataract and Refractive Surgery, vincendo per altro il premio per Miglior Filmato al Congresso ASCRS-ASOA di Chicago nel 2012”.

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Si è svolto a Roma dal 18 al 21 maggio 2022, nella suggestiva cornice del Centro Congressi Rome Cavalieri Waldorf Astoria, il 19° Congresso Internazionale SOI 2022. Abbiamo intervistato alcuni dei suoi protagonisti, raccogliendo per voi informazioni, novità, storie e opinioni sul mondo dell’oftalmologia italiana.

19°

CHIRURGIA DELLA CATARATTA: I CASI COMPLICATI

Giuseppe Perone riassume il corso sulla gestione dei casi complicati in chirurgia della cataratta che si è svolto du rante il 19° Congresso Internazionale SOI, un argomento molto importante da tenere conto soprattutto dopo due anni di pandemia.

L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA DIETA PER I NOSTRI OCCHI Lucio Buratto al 19° Congresso Internazionale della So cietà Oftalmologica Italiana illustra quanto è importante l’alimentazione per i nostri occhi, per prevenire le malattie e vivere in salute.

Per vedere tutte le video interviste integrali oppurewww.eyeseenews.itaccedidirettamenteutilizzando il codice QR

INTERNAZIONALECONGRESSO SOI 2022 SOCIETÀ OFTALMOLOGICA ITALIANA

EvEnti CongrEssuali

NUOVI INSIGHT IN OCULISTICA PEDIATRICA

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L’IMPORTANZA DEL FILM LACRIMALE NELLA CHIRURGIA DELLA CATARATTA E REFRATTIVA

Luca Vigo dal 19° Congresso Internazionale SOI 2022 ci rias sume la sua relazione sull’importanza di un buon film lacrima le soprattutto in vista di una chirurgia della cataratta o di una chirurgia refrattiva.

TERAPIE CHIRURGICHE RIFRATTIVE COMBINATE NELLA GESTIONE DEL CHERATOCONO

Andrea Piantanida dal 19° Congresso Internazionale SOI ci riassume gli argomenti di punta in ambito oculistico pedia trico affrontati durante le giornate di congresso: la gestione del piccolo paziente in età preverbale, quella del bambino ipovedente e il ruolo della posturologia nei casi di strabismo.

LA SEMIOTICA DELLE PATOLOGIE RETINICHE IN ETÀ PEDIATRICA

Cosimo Mazzotta riassume il corso ospitato al 19° Congres so Internazionale della SOI, che ha preso in rassegna tutte le opzioni terapeutiche per la gestione del paziente affetto da cheratocono.

Angela Turtoro parla della sua relazione al 19° Congresso Internazionale SOI sugli strumenti diagnostici per le malattie retiniche in età pediatrica.

EvEnti CongrEssuali

POST-CHIRURGICA

PREVENZIONE E TERAPIA DELL’ENDOFTALMITE

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NUOVE TECNICHE PER LA RIABILITAZIONE DEL PAZIEN TE CON PROBLEMI DI CORNEA

Giuseppe Scarpa, da SISO 2022, mette in guardia i colle ghi sulla prevenzione e la terapia dell’endoftalmite post-chi rurgica, senza mai tenere fuori campo il problema dell’anti biotico-resistenza.

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Si è svolto a Roma dal 19 al 21 maggio 2022, presso il Centro Congressi Europa del Policlinico Gemelli il primo congresso della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (S.I.S.O.). Il Congresso ha ospitato rappresentanti delle aziende e della classe medica, riunendoli per discutere e confrontarsi sulle nuove innovazioni in oftalmologia. Abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti, che ci hanno parlato di tutte le novità in campo e dell’importanza di non smettere di dialogare.

I CONGRESSO DELLA S.I.S.O. SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE OFTALMOLOGICHE

Alessandro Mularoni, Vice Presidente Vicario della SISO, parla in diretta dal primo congresso della neonata società di nuove tecniche per la riabilitazione dei pazienti con pa tologie corneali endoteliali.

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Matteo Sacchi da SISO 2022 ci parla delle novità nella patogenesi del glaucoma acuto, degli studi a riguardo, le ipotesi e le questioni ancora aperte nei casi di glau coma ad angolo chiuso.

IL TRAPIANTO DI LIMBUS

Emilio Pedrotti dal primo congresso SISO, parla del trapian to di limbus. Ancora un argomento di nicchia, ma che pro mette molto bene nell’ambito dei trapianti di cornea.

LA SOSTITUZIONE DELLA IOL: QUALCHE INDICAZIONE

ANTIBIOTICO-RESISTENZA E PROFILASSI PRE-OPERATORIA NELLA CHIRURGIA DELLA CATARATTA Alessandro Franchini affronta il tema dell’antibiotico-re sistenza in oftalmologia e dell’uso degli antisettici nel pre-operatorio nella chirurgia della cataratta, un argomento molto caldo e attuale anche al primo congresso SISO 2022.

Vincenzo Orfeo da SISO 2022 dà qualche indicazione su quei casi in cui si deve andare a sostituire una IOL per risultati insoddisfacenti a livello refrattivo per il paziente.

NOVITÀ NELLA PATOGENESI DEL GLAUCOMA ACUTO E POTENZIALI RICADUTE CLINICHE

Vittorio Picardo, conduttore nelle due giornate del Summit sulla Miopia di Viterbo, illustra il ricco programma dell’incontro e dell’importanza di parlare tutti insieme di miopia, comprendendo sia lo stato dell’arte, che le nuove e varie soluzioni a disposizione per prevenirla, correggerla o rallentarla.

La correzione, la prevenzione e il rallentamento della progressione miopica sono stati protagonisti assoluti il 10 e l’11 giugno 2022 a Viterbo in occasione del Summit sulla Miopia, ospitato presso l’Hotel Terme Salus. Due giornate di respiro internazionale e, per la prima volta nel nostro Paese, un importante momento di confronto tra gli autori di importanti studi clinici e gli oculisti pediatri italiani, insieme per continuare ad assicurare le migliori tecnologie e i più efficaci trattamenti per il controllo della progressione miopica nei piccoli pazienti.

L’INCONTRO TRA LO SPECIALISTA E IL MONDO DEI PAZIENTI

Paolo Nucci ed Elisabetta Ferracini, in diretta dal Summit sulla Miopia di Viterbo 2022, discutono l’importanza di una buona divul gazione scientifica, chiara e semplice, che sia in grado di aiutare il paziente e consumatore finale a comprendere meglio ciò che è me glio per la sua salute. Elisabetta Ferracini è stata ospite del Summit sulla Miopia nella giornata di venerdì 10 giugno, dove ha portato le domande del pubblico agli specialisti di oftalmologia pediatrica.

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EvEnti CongrEssuali

PERCHÉ È IMPORTANTE PARLARE DI MIOPIA?

SUMMIT SULLA MIOPIA VITERBO 2022

Pasquale Troiano parla dei fattori di rischio per la miopia, dell’importanza di conoscerli e individuarli per proporre le migliori soluzioni di controllo e prevenzione, soprattutto ai piccoli pazienti.

Paolo Nucci, Massimiliano Serafino e Luca Buzzonetti di scutono dell’importanza dell’oftalmologia pediatrica, della lotta alla miopia infantile e della necessità della comunione di intenti tra mondo degli oculisti e degli ottici.

FATTORI DI RISCHIO PER LA MIOPIA E ATTUALI POSSIBILITÀ DI GESTIONE

MIOPIA INFANTILE: LE SOLUZIONI NUOVE E L’ALLEANZA TRA OCULISTI E OTTICI

CONTRO LA DIFFUSIONE DELLA MIOPIA

DEFOCUS PERIFERICO E PROGRESSIONE MIOPICA:

Paolo Nucci e Massimiliano Serafino intervistano Carly Lam, pioniera degli studi sul defocus periferico nel rallentamento della progressione miopica. Carly Lam è stata ospite illustre al Summit sulla Miopia di Viterbo il 10 giugno 2022, dove ha presentato i risultati di follow up a 6 anni del suo studio.

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COLLABORARE SI PUÒ: OCULISTI E OTTICI INSIEME

LA PAROLA ALLA PROFESSORESSA CARLY LAM

Enrico Zonghi parla dell’importanza di sensibilizzare sempre più oculisti e ottici sul forte aumento della miopia in tutto il mondo. Per questo motivo il dialogo tra professioni è fonda mentale ed è necessario trovarsi in occasioni come quello del Summit di Viterbo per fare il punto sulla situazione e trovare una linea comune di contrasto alla miopia.

CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico – Milano (Italia) Centro Oftalmológico de Minas Gerais – Belo Horizonte (Brasile) Centro di chirurgia oculare (Giordania)

CONGRESSO NAZIONALE DI CHIRURGIA DELLA CATARATTA E DELLA REFRATTIVA VIDEO CATARATTA MILANOeREFRATTIVAnumerosealtresessionidurantel’anno•venerdì 21 e sabato 22 ottobre 2022 2022

Con la collaborazione di: TommasoBernardoCandianMutaniMarcoTavolato

Reyes-Giobellina Eye Clinic – Cordoba (Argentina)

Nuffield Health Brighton Hospital (UK)

Tan Tock Seng Hospital (Singapore)

Organizzato e diretto da: Lucio Buratto

Clinica Barraquer – Barcellona (Spagna)

FYEO and Maxima Medical Center – Eindhoven (The Netherlands) Hospital da Luz – Lisbona (Portogallo)

iFocus Øyeklinikk – Haugesund (Norvegia)

Petz Aladàr Teaching Hospital – Gyor (Ungheria)

Il programma è in costante aggiornamento. Per le novità visitare il sito www.wcr.it

Collegamenti streaming con trasmissione live in HD di chirurgia da:

www.okyo.eu

Vittorio Picardo

Liv Hospital Ulus – Istanbul (Turchia)

Iscriviti al congresso e scegli il corso omaggio di tuo gradimento. È necessaria la preiscrizione. Il numero di accessi è limitato.

Sala Rossa IL NUOVO CONCETTO DI VISIONE FUNZIONALE E QUALITÀ DELLA VITA NELLA CHIRURGIA DELLA CATARATTA: PARLIAMONE CON I NOSTRI PAZIENTI dalle 12.00 alle 13.00 con il contributo non condizionante di Johnson & Johnson

Sabato 22 ottobre

Per maggiori dettagli vai sul sito www.medicongress.it

Sala Verde OCCHIO SECCO dalle 11.00 alle 13.00 a cura di L. Buratto, L. Marino

Venerdì 21 ottobre

I CORSI MONOTEMATICI, gratuiti, si svolgeranno nelle varie sale, mentre in Auditorium si svolgeranno le sessioni congressuali.

Sala Gialla CHIRURGIA REFRATTIVA DI SUPERFICIE E INTRAOCULARE dalle 8.30 alle 10.30 (prima parte) e dalle 11.00 alle 13.00 (seconda parte) a cura di J. Aliò jr, L. Buratto

Sala Verde PRACTICE MANAGEMENT dalle 8.30 alle 10.30 a cura di J. Buratto

VIDEO CATARATTA MILANOREFRATTIVA•venerdì 21 e sabato 22 ottobre 2022

Auditorium LE BARRIERE ALLA CORRETTA SELEZIONE DELLA IOL: QUALI SONO OGGI E COME SUPERARLE dalle 13.00 alle 14.00 con il contributo non condizionante di Alcon

i corsi di

Sala Rossa CHIRURGIA DELLA CATARATTA: TRICKS dalle 8.30 alle 11.30 a cura di T. Candian, B. Mutani

Controversie

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Uno dei dibattiti più vivi nel campo del segmento anteriore è sicuramente sulla possibilità di fare un intervento di catarat ta ad entrambi gli occhi lo stes so giorno oppure no. Su EyeSee a tal proposito si sfidano due nomi internazio nali dalle opinioni diverse, ma non del tutto avversarie: a di fesa della cataratta bilaterale

U

CATARATTA BILATERALE SIMULTANEA: SÌ O NO?

simultanea il Professor Jorge Alió, Professore e Direttore del Dipartimento di Oftalmolo gia dell’Università di Alicante, Spagna e Direttore della Clini ca Vissum di Alicante. A difen dere l’opinione contraria inve ce il Dottor Arthur Cummings, della Wellington Eye Clinic di Dublino, Irlanda. Voi da che parte state?

Le lenti Essilor ® Stellest™ rallentano la progressione della miopia del 67% (1) (1) Rispetto alle lenti monofocali, se indossate dai bambini almeno 12 ore al giorno, tutti i giorni. Bao, J., Huang, Y., Li, X., Yang, A., Zhou, F, Wu, J., Wang, C., Li, Y., Lim, E.W., Spiegel, D.P. Drobe, B., Chen, H., 2022. Spectacle Lenses With Aspherical Lenslets for Myopia Control vs Single-Vision Spectacle Lenses: A Randomized Clinical Trial. JAMA Ophthalmol. 140(5), 472-478. https://doi.org/10.1001/jamaophthalmol.2022.0401. Essilor® e Stellest™ sono marchi registrati di Essilor International. Montatura Ray-Ban® Le lenti Stellest™ sono la soluzione visiva di Essilor® progettata per contrastare la miopia dei tuoi bambini. Rallentano in media del 67%(1) la progressione della miopia rispetto alle lenti monofocali, se indossate 12 ore al giorno.

APELLIS COMUNICA RISULTATI INCORAGGIANTI DI DUE STUDI DI FASE

della crescita delle lesioni dovuta al pegcetacoplan e non in comparazione all’aumento significativo e consistente delle stesse nel gruppo placebo.

“Sono elettrizzata nell’osservare que sto effetto incrementale nel tempo, un segnale del fatto che pegcetacoplan è in grado di preservare sempre più fo torecettori. Con pegcetacoplan siamo davvero sulla soglia di una prima vera potenziale terapia per l’atrofia geo grafica”, ha affermato nel comunicato Eleonora Lad, MD, PhD, ricercatrice capo dello studio OAKS, responsabile e Professoressa associata di oftalmolo gia al Duke University Medical Center.

News 44

3 PER IL TRATTAMENTO INTRAVITREALE DELL’ATROFIA GEOGRAFICA

A

creased-effectsnounces-24-month-results-showing-inleases/news-release-details/apellis-anhttps://investors.apellis.com/news-reFonte:

Lo studio DERBY ha mostrato una ridu zione delle lesioni causate da GA del 19% a seguito di una terapia intravi treale mensile con pegcetacoplan. Un risultato simile è stato ottenuto dallo studio OAKS, con una riduzione del 22% con lo stesso regime. Entrambi gli studi hanno mostrato un ottimo profilo di Nessunasicurezza.differenza significativa è stata tuttavia osservata tra pegcetacoplan e il trattamento placebo a 24 mesi concer nente gli endpoint chiave secondari, a causa della progressiva perdita di acui tà visiva causata dall’atrofia geografica nel lungo periodo. Un ulteriore studio, GALE, prenderà in esame i pazienti trattati con pegcetacoplan nell’arco di tre anni.

Apellis Pharmaceutical ha annunciato i risultati top-line a 24 mesi degli studi DERBY ed OAKS, mostrando un’effi cacia incrementale nel tempo del far maco intravitreale pegcetacoplan per il trattamento dell’atrofia geografica.

In base ai risultati dei due studi di fase III, il peptide PEGylato pegcetacoplan ha dimostrato una riduzione significati va della progressione lesiva dell’atrofia geografica rispetto alla baseline, com parata al gruppo placebo. Inoltre, nel periodo di trattamento tra i mesi 18 e 24, l’effetto del farmaco intravitreale ha mostrato un’efficacia maggiore rispetto alle precedenti fasi semestrali. Secondo il comunicato stampa di Apellis, questo effetto è dovuto alla forte riduzione

I

“L’investimento a lungo termine portato avanti dal NEI nel campo dell’imaging avanzato sta già oggi cambiando la nostra concezione della patologia oculare”.

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Secondo Michael F. Chiang, M.D, Direttore del NEI, l’imaging multimodale è e sarà sempre più un grande alleato nella ricerca di pato logie ad oggi senza una cura, tra cui la distrofia maculare vitelliforme.

L’IMAGING AD ALTA TECNOLOGIA RIVELA I DETTAGLI DI UNA RARA DISTROFIA RETINICA

LiuFonte:T,Aguilera N, Bower AJ, et al. Photoreceptor and Retinal Pig ment Epithelium Relationships in Eyes With Vitelliform Macular Dystrophy Revealed by Multi modal Adaptive Optics Imaging. Investigative Ophthalmology & Visual Science. doi:10.1167/iovs.63.8.272022;63(8):27-27.

“Questo studio è un chiaro esem pio di quanto l’imaging avanzato può rivelare il più sottile detta glio patologico in una rara malat tia dell’occhio, garantendo utili informazioni per il futuro sviluppo di una terapia efficace”, ha dichia rato in un comunicato stampa.

livello di recettore e un progressivo calo della qualità della vista. 11 pazienti affetti da VMD sono stati analizzati dal team di ricer ca del NEI usando un sistema di imaging multimodale, mostrando diverse densità cellulari e maggiori effetti sulle cellule dell’epitelio pig mentato retinico o sui fotorecetto ri in base alle mutazioni dei geni IMPG1, BEST1, PRPH3 e IMPG2.

I ricercatori del National Eye Institute (NEI) di Bethesda sono ri usciti a definire le lesioni retiniche causate dalla distrofia maculare vitelliforme (VMD) a seconda della diversa mutazione genetica.

La VMD è una patologia genetica ereditaria che causa un accumulo a livello maculare di lipofuscina, un pigmento giallo lipidico detto anche ‘pigmento dell’invecchiamento’. Questo accumulo, simile all’albume d’uovo, genera un danno retinico a

L’assunzione di sale può ulterior mente contribuire a questo effetto, portando a un rischio ancora più elevato di sviluppare il glaucoma. “Questi risultati suggeriscono la necessità di valutare ulteriormen te gli effetti dell’assunzione di sale sulla perfusione al nervo ottico e su qualsiasi danno glaucomatoso associato”, sostengono gli autori dello studio.

TsengFonte: VL, et al. J Glaucoma. 2022; IJG.0000000000002044.doi:10.1097/

S

TROVATA ASSOCIAZIONE TRA SALE E RISCHIO DI GLAUCOMA PER I PAZIENTI IN TERAPIA ANTIPERTENSIVA

46 News

Secondo uno studio, l’assunzione frequente di sale nella dieta può aumentare il rischio di glaucoma nei pazienti in terapia antipertensiva. L’analisi ha coinvolto i parteci panti della fase d’incidenza del Thessaloniki Eye Study, uno studio basato sulla popolazione delle ma lattie croniche dell’occhio condot to nella Grecia settentrionale. Gli autori dello studio hanno esami nato l’associazione tra l’assunzione di sale nella dieta e la prevalenza di qualsiasi glaucoma ad angolo aperto, glaucoma primario ad an golo aperto e sindrome da pseudo esfoliazione (PFX) nella popolazio ne complessiva dello studio e nel sottogruppo di pazienti sottoposti a trattamento con terapia antiper tensiva L’analisitrattamento.hacoinvolto 1.076 parte cipanti in totale, di cui 89 su 1.076 (8,3%) con glaucoma ad angolo aperto, 46 su 789 (5,8%) presen tano un glaucoma primario ad an golo aperto e 287 su 1.030 (27,9%) hanno la PFX. In totale, 784 par tecipanti (72,9%) seguono una te rapia con farmaci antipertensivi. All’interno della fase di incidenza, a tutti i partecipanti è stato chiesto che tipo e che che frequenza utiliz zano il sale nei loro alimenti: 1.047 su 1.076 (97,3%) hanno dichiarato l’uso di comune sale da cucina. Nell’intera popolazione dello stu dio, non è stata trovata alcuna associazione statisticamente signi ficativa tra la frequenza dell’assun zione di sale in quelli con e sen za glaucoma ad angolo aperto, glaucoma primario ad angolo aper

to e PFX. Tuttavia, negli utilizzatori di farmaci antipertensivi, l’assun zione frequente di sale è associata a probabilità più elevate di glauco ma ad angolo aperto e glaucoma primario ad angolo aperto. Non è stata trovata alcuna associazione significativa tra un qualsiasi livel lo di assunzione di sale e PFX. La pressione diastolica inferiore a 90 mmHg è risultata essere un ulterio re fattore di rischio per il glaucoma ad angolo aperto in coloro che se guono una terapia antipertensiva. Gli autori credono dunque che i risultati supportano il ruolo dell’u so degli antipertensivi come po tenziale modificatore della misura d’effetto nella correlazione tra as sunzione di sale e glaucoma nella popolazione in fase di incidenza del Thessaloniki Eye Study. Hanno inol tre ipotizzato che gli stessi farmaci antipertensivi possano interrompe re l’autoregolazione vascolare, por tando a una diminuzione del flusso sanguigno al nervo ottico e ad un aumento del rischio di glaucoma.

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VAIOLO DELLE SCIMMIE: RICONOSCERE LA SINTOMATOLOGIA OCULARE PUÒ CONTRIBUIRE AD UNA DIAGNOSI PRECOCE

Nature ha pubblicato uno studio annoverando le diverse manifesta zioni oculari associate al vaiolo delle scimmie, con la loro frequenza e la fase di insorgenza, allo scopo di in formare gli oftalmologi e favorire di conseguenza una più rapida e tem pestiva diagnosi della patologia. L’analisi condotta condotto da Abdelaal A et al, ha raccolto molte plici casistiche da altri studi, sotto lineando la frequenza di sintomi di diversa intensità associabili ad un’in fezione da MPXV (monkeypox virus) come edema palpebrale, congiunti vite e lesioni delle rime ciliari, nonché fotofobia, ulcere corneali, cheratiti e perdita dell’acuità visiva e cecità nelle fasi più avanzate della patologia.

Secondo gli autori dello studio, considerato che la maggior parte

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Abdelaal,Fonte: A., Serhan, H.A., Mah moud, M.A. et al. Ophthalmic mani festations of monkeypox virus. Eye (2022). s41433-022-02195-zhttps://doi.org/10.1038/

N

delle manifestazioni oftalmiche su perano il limite delle manifestazioni rare (<5%), e considerata la cresci ta costante di casi a livello globale, è molto importante che gli oftal mologi tengano in considerazione l’infezione da MPXV come diagnosi differenziale in presenza di un pa ziente manifestante una simile sin Latomatologia.listadelle manifestazioni oculari con relativa frequenza è consultabi le al link qui di s41433-022-02195-z/tables/1https://www.nature.com/articles/seguito:

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50 News dalle azieNde

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Il Lipovisial 10 ml è un prodotto sterile senza conservanti, con tecnologia 3K Spray che, attraverso uno speciale tappo dosatore multidose, consente una tripla attività di protezione contro la contaminazione microbiologica grazie ad una valvola di chiusura ermetica, al filtro purificatore dell’aria e ad una superfice batteriostatica a base di EDTA (disodio edetato). Questa tecnologia permette di preservare l’integrità della superficie Iloculare.Lipovisial presenta una formulazione completa caratterizzata da un giusto equilibrio tra i vari componenti:

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decongestionanti e lubrificanti, conferisce alla soluzione una maggiore capacità umettante, migliora il comfort visivo e prolunga la sensazione di freschezza.

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Omisan farmaceutici, azienda italiana innovativa nel settore dei prodotti oftalmici, ha reinventato le gocce oculari grazie al nuovo concetto di gocce oculari in spray.

Spray liposomiale per la secchezza oculare

Il sistema con nebulizzatore sviluppato e lanciato dalla Omisan, pioniera del mercato, rende il collirio in spray igienico, pratico ed efficace, evitando sprechi o difficoltà nella somministrazione delle gocce: con una sola erogazione, la soluzione viene distribuita uniformemente su tutta la

I Liposomi, microsfere fosfolipidiche, dotati di un’elevata attività idratante, ricostituiscono e reintegrano lo strato lipidico del film lacrimale, strato che rappresenta quella barriera protettiva di contenimento, che ne controlla la sua evaporazione.

Prodotto per adulti e bambini, ideale in caso di stati irritativi ed infiammatori dell’occhio e dell’area perioculare, le cui cause scatenanti possono essere smog, fattori ambientali, climatici e stati allergici. Ideale anche in caso di patologie della superficie oculare soprattutto nei bambini e ragazzi, legate all’uso continuativo e prolungato di dispositivi come PC, tablet, smartphone, dovuto in parte alla situazione pandemica, che producono un lacrimazionerossore,omeostatica,alterazionedelladeluninvolontarioculare.lubrificazioneedlacrimaleguentedell’ammiccamento,rallentamentoconconse-alterazionedelfilminsensoqualitativo,unaminorefficienzadelladellasuperficieQuestiatteggiamentiproduconoinfattiaumentonellaevaporazionefilmlacrimale,conperditacomponenteacquosaednellasuastabilitàconconseguentefastidioemoltospessoriflessa.

I colliri in spray rivestono un ruolo importante nell’ampio panorama dei colliri per il trattamento del discomfort dovuto alla secchezza oculare, delle ipo o dislacrimie.

Il Lipovisial rappresenta un utile alleato e coadiuvante nel trattamento della secchezza oculare per pazienti di tutte le età.

Il Sodio ialuronato (sale sodico dell’Acido ialuronico), ha proprietà mucomimetiche, mucoadesive, viscoelastiche e un’altissima capacità idratante; vanta proprietà riepitelizzanti, antinfiammatorie ed emollienti, è in grado di ricostituire e stabilizzare il film lacrimale, grazie alla sua elevatissima capacità di inglobare molecole d’acqua, rendendo la superficie oculare confortevole.

• La Vitamina B5 assicura la massima idratazione per gli occhi e aiuta a prevenire irritazioni, affaticamento e secchezza.

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controllata L’uso di lenti fotoselettive FLOOX® oltre ad essere protettive nei confronti delle radiazioni UV, eliminando e/o riducendo le basse lunghezze d’onda del visibile (radiazione blu), riducono sia la diffusione davanti alla retina che il velo di distanza, ottimizzando il contrasto. STANDARD POLARIZZATE FLOOX 450 FLOOX 450 FASHION FLOOX 450 FLOOX 450 FLOOX 480 FLOOX 480 FASHION FLOOX 450 FASHION FLOOX 480 FLOOX 500 FLOOX 500 FASHION FLOOX 480 FLOOX 500 FLOOX 520 FLOOX 480 FASHION FLOOX 540 FLOOX 500 INDICATE PER LE PATOLOGIE QUALI: • CONGIUNTIVITI • CHERATITI CON ELEVATA FOTOFOBIA • CATARATTA • DISTROFIE CORNEALI • EDEMA CORNEALE • POST VITRECTOMIA RETINOPATIA DIABETICA • DEGENERAZIONE MACULARE • GLAUCOMA • FARMACI FOTO SENSIBILIZZANTI • TERAPIA FOTODINAMICA LENTI DISPONIBILI NEI MATERIALI: www.flooxlenses.it

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52 News dalle azieNde

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(1) Vagge A, Ferro Desideri L, Car nevali A, Del Noce C, Campo sampiero D,Agrusta M, Ponzin D, Pellegrini M,Vaccaro S, Nicolò M,

Bibliografia:

O

• inibizione del metabolismo ener getico.

Inoltre sono ottimamente tollerato anche per trattamenti protratti e ri sulta essere protettivo e lenitivo in caso di irritazione oculare e palpe brale. (1,2)

(2)ScorciaV,TraversoCE,GiannaccareG.EfficacyofaNewCommercialOcularSprayContainingOftasecurCitrusExtractforReducingMicrobialLoadintheConjunctivaofPatientsReceivingIntravitrealInjections.OphthalmolTher.2021Sep8.doi:10.1007/s40123-021-00384-9MencucciR,GhelardiE,CelandroniF,MazzantiniC,VecchioneA,Pellegrini-GiampietroDE,FavuzzaE,LanducciEAntisepticsandtheOcularSurface:InVitroAntimicrobialActivityandEffectsonConjunctivalandCornealEpithelialCellsofaNewLiposomalOcularSprayContainingBiosecur®CitrusExtractPMID:35284982PMCID:PMC9114213DOI:10.1007/s40123-022-00492-0

Oftasecur gocce oculari e Oftasecur spray oculare, grazie alla loro formu lazione brevettata, possono contri buire a controllare la carica batterica e ridurre il rischio d’insorgenza di possibili processi infettivi anche in campo chirurgico oculare. (1,2)

Oftasecur gocce oculari e Oftasecur spray oculare sono prodotti a base di liposomi di Biosecur® e di ipromellosa. Il Biosecur®, utilizzato per la pri ma volta in ambito oftalmico, è un complesso naturale e brevettato di bioflavonoidi e polifenoli, con atti vità antimicrobica ad ampio spettro. L’azione antibatterica può essere at tribuita a diversi meccanismi:

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Tra i nostri prodotti di punta, presentiamo le due novità Vivinex™ Impress™ e Vivinex™ Gemetric™ oltre alla conosciuta NANEX multiSert+™.

NANEX multiSert+TM

meglio comprenderne le esigenze. Con oltre 10 milioni di lenti intraoculari vendute in tutto il mondo, grazie alla qualità ed alla sua dedizione HOYA Surgical Optics ha conquistato la fiducia dei chirurghi.

54 News dalle azieNde

H

HOYA Surgical Optics, i cui prodotti sono utilizzati dai chirurghi oculisti di tutto il mondo, è leader mondiale nello sviluppo di lenti intraoculari precaricate per soddisfare le diverse esigenze e metodiche chirurgiche. Da sempre in prima linea con una gamma di prodotti dalle caratteristiche uniche, Hoya Surgical Optics lavora a stretto contatto con chirurghi e pazienti per

Nanex multiSert+™ è il più piccolo sistema di iniezione al mondo per lente intraoculare C-loop precaricata idrofoba e progettato per incisioni fino a 1.8 mm. Con il suo innovativo design consente al chirurgo di effettuare una chirurgia della cataratta con incisioni sub-2.2 mm senza compromessi. Grazie al suo sistema di trattamento della superficie all’ossigeno attivo, il materiale di cui è fatto Nanex multiSert+™ dimostra una forte adesione capsulare e una significativa riduzione della PCO comparata ad una superficie non trattata. Nanex multiSert+™ è un sistema precaricato 4-in-1 che prevede diverse opzioni a disposizione del chirurgo: iniezione a stantuffo e iniezione a vite in un unico dispositivo, disegnato per consentire un rilascio fluido della lente rispetto ad altri sistemi di iniezione e per mitigare la possibilità di brusco rilascio.

HOYA SURGICAL OPTICS: SOLUZIONI INNOVATIVE PER LA CHIRURGIA DELLA CATARATTA

Flavio HOYADirectorBusinessLongatoDevelopmentEMEASurgicalOptics

La vista come interesse primario per HOYA

Vivinex™ Gemetric™

Vivinex Impress™ utilizza il sistema precaricato multiSert+™ 4-in-1 che prevede diverse opzioni a disposizione del chirurgo: iniezione a stantuffo e iniezione a vite in un unico dispositivo, disegnato per consentire un rilascio fluido della lente rispetto ad altri sistemi di iniezione e per mitigare la possibilità di brusco rilascio.

Come definisce il nostro claim, siamo focalizzati sulle singole necessità del chirurgo e del paziente. Nello stesso tempo abbiamo un respiro globale impegnandoci nella distribuzione delle nostre lenti precaricate in tutto il territorio mondiale.

HOYA Surgical Optics introduce Vivinex Impress™ la nuova lente intraoculare “Enhanced Monofocal” precaricata. Vivinex Impress™ è una lente monofocale con una profondità di fuoco estesa per consentire al paziente una maggiore capacità visiva a distanza intermedia.

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di questa innovativa IOL trifocale segnaliamo il materiale di cui è composta, acrilico, idrofobico e glistening free, il design proprietario asferico dell’ottica, che migliora notevolmente la qualità dell’immagine. In presenza di decentramento, il coma è inferiore in HOYA Vivinex™ Gemetric™ rispetto alle IOL concorrenti per un diametro pupillare di 4,0 mm. E’ inoltre possibile calcolare precisamente il potere del cilindro con l’ausilio del nuovo HOYA Toric Calculator 4.3.

Vivinex™ Impress™

L’innovativa lente trifocale Vivinex™ Gemetric™ idrofobica glistening-free precaricata nel collaudato iniettore multiSert™, offre una qualità visiva per i pazienti senza pari e un’eccezionale stabilità rotazionale. Dotata di una tecnologia proprietaria è declinata in due versioni (Gemetric™ e Gemetric™ Plus) per adattarsi alle esigenze visive dei diversi pazienti ed è disponibile anche in versione Tratorica.ibenefici

In HOYA Surgical Optics, consentiamo ai chirurghi oculisti di migliorare la vista e la qualità della vita di milioni di persone che soffrono di cataratta, per aiutarli a celebrare la vita, visivamente. I nostri prodotti sono noti per offrire sicurezza, affida bilità e facilità d’uso. Qualità, fiducia, dedizione e attenzione ai dettagli sono profondamente radicate nella nostra eredità giapponese e nel marchio HOYA.

Super leggeri e soffici al tatto: sono i nuovi occhiali LOOKKINO NIL KIDS Serie 3880, dedicati a bambi ni dai 4 anni di età, alla loro gioia e Pervivacità.ottenere occhiali ultraleggeri che soddisfino l’uso dinamico che ne fanno i più piccoli, infatti, i nuovi modelli hanno il frontale realizzato in NIL (Natural Injection Light), un tecnopolimero evoluto le cui par ticelle sono plasmate nelle forme più originali e bilanciate. La grande novità in questo prodotto è rap presentata dalle aste con la parte interna in EVO (EVOlution poly mer), derivate dallo sviluppo dei “fratelli maggiori” RUBBER EVO. EVO è un materiale soffice al tat to, quindi particolarmente indica to per le montature da bambino e per garantire un maggior comfort di calzata in un uso dinamico senza rinunciare al tocco più “cool” degli iconici prodotti NIL. La combinazione tra i due materiali,

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entrambi 100% atossici e ipoaller genici, rende gli occhiali NIL KIDS perfetti per soddisfare le esigenze dei bambini in termini di qualità, si curezza e immagine. I nuovi modelli si adattano alla fisionomia dei volti dei più piccoli grazie a tecnologie esclusive pensate per migliorare la loro vita sin dall’infanzia e ogni prodotto è studiato in collaborazio ne con medici oculisti, specialisti e genitori, per offrire un prodotto ec Ilcellente.ciclo produttivo degli occhiali LOOKKINO mantiene standard ec cellenti in tutto il suo corso; questo si traduce in un controllo severo di ogni fase della produzione e nel ri spetto di precise norme per mon tature conformi alle disposizioni applicabili per i dispositivi medici. Tutte le montature LOOKKINO, inoltre, sono tracciabili perché pen sate, disegnate e prodotte intera mente in Italia da LOOK-made in Italia.

NIL KIDS, I NUOVI MODELLI LOOKKINO VESTONO DI LEGGEREZZA GLI OCCHI DEI BAMBINI

56 News dalle azieNde

Pierro Volume 1 Volume 2

Luisa

Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it Ordina la tua copia su www.fgeditore.it Stand 2W01 MiCo North - Level +1 Hall B ATLANTE DI DIAGNOSTICA OCULARE Guida alla interpretazione delle immagini: Ecografia, OCT, OCTA, Fluorangiografia

La risposta del Centro Ricerca e Svi luppo di D.A.I. Optical non si è fatta attendere, presentando, ormai due anni fa MYOGA, la lente monofoca le intelligente progettata per il con trollo della progressione miopica. L’introduzione del defocus avviene variando progressivamente la curva tura superficiale della lente, secondo una particolare legge di potere. La qualità ottica è garantita dall’utilizzo

L’INNOVAZIONE DI DAI OPTICAL CONTINUA: I DESIGN FREE-FORM MYOGA E NI-ZOOM

Negli ultimi anni l’utilizzo delle strate gie ottiche per il controllo della pro gressione miopica è aumentato espo nenzialmente, legittimato dai risultati sempre più incoraggianti pubblicati in letteratura. Sebbene il modello di emmetropizzazione proposto dall’In ternational Myopia Institute (IMI) di New York resta euristico, è ormai chiaro che l’introduzione di un potere ottico positivo sulla retina periferica possa portare ad un rallentamento della progressione della miopia. Si ritiene che il segnale ottico di defo cus, trasdotto dalla retina periferica, induca una cascata di reazioni biochi miche nei tessuti circostanti (epitelio pigmentato, coroide), portando ad un rimodellamento sclerale (dovuto pro babilmente ad un’alterata espressio ne genica).

58 News dalle azieNde

Certamente questo modello teori co maturerà nei prossimi anni, con l’avanzare della ricerca. Tuttavia, alla luce di queste nuove informazioni, è chiaro che limitarsi a compensare la miopia di un bambino in progressio ne è ormai da considerarsi obsoleto, incompleto.

MYOGA

ottimizzazione delle mappe progres sive sono in continuo sviluppo, mi gliorando continuamente il comfort e i tempi di adattamento. Ne è una testimonianza I-ZOOM, l’ultima len te progressiva rilasciata sul mercato che, grazie a numerose ottimizzazioni software, presenta un livello di aber razioni laterali nettamente inferiore alle lenti progressive tradizionali. La sensibile riduzione dei valori di aber razione cilindrica indotta consente di eliminare l’effetto “ondeggiamento” che spesso viene percepito dai por tatori di lenti progressive soprattutto durante la camminata. Si rileverà an che un tempo di adattamento ridot to, acquisendo in breve tempo una visione nitida a tutte le distanze.

della più recente tecnologia di lavo razione free-form e dalle numerose ottimizzazioni software.

Il processo produttivo free-form re gala a MYOGA altri vantaggi, come la possibilità di realizzare la lente in ogni indice di refrazione, su ogni po limero e con ogni prescrizione, sia sferocilindrica che prismatica. Inoltre, MYOGA non è utilizzata come una lente progressiva, pertan to realizzare l’occhiale finito è sem plicissimo: è sufficiente allineare il centro ottico della lente con l’asse visivo, esattamente come viene fatto per una lente monofocale. Si consi glia una durata di trattamento di 2 anni, effettuando visite Oftalmologi che di controllo ogni 6 mesi.

I-ZOOM

Come è possibile osservare dal gra fico, la legge di variazione del pote re si sviluppa su tutti i meridiani ed è possibile suddividerla in tre zone ottiche. Centralmente è presente la zona di compensazione della mio pia, con un diametro di 9 mm, grazie alla quale MYOGA garantisce una vi sione nitida. Da questo punto in poi inizia la zona di variazione del defo cus che si estende fino a 17,5 mm di raggio, punto in cui si raggiunge già il valore massimo di defocus (+2,00/2,50 D). La zona più perife rica della lente mantiene il defocus costante, per non interferire ecces sivamente con il coordinamento dei movimenti oculari.

GLI ALGORITMI OTTIMIZZAZIONEDI

L’innovazione del Centro Ricerca e Sviluppo di D.A.I. Optical è in prima linea anche nella compensazione ot tica della presbiopia. Gli algoritmi di

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L’ecosistema software free-form per mette di ottimizzare la mappa di po tere su più livelli, è un sistema mo dulare che perfeziona il calcolo della superficie ottica ad ogni passaggio. DNA Patch Technology è una delle ottimizzazioni più importanti. Per mette, infatti, di suddividere la su perficie della lente in microaree di calcolo, in modo da garantire una precisione punto per punto. Inoltre, grazie ad un modello matematico utilizzato negli studi di sequenzia mento del DNA (da cui il nome della tecnologia), tutte le microaree della lente vengono fuse omogeneamen te in un’unica superficie ottimizzata. A coordinare il tutto vi è un algorit mo di intelligenza artificiale (AI Tech.) che, basandosi su un ricco database di design progressivi, assicura la di

mensione minima delle aree funzio nali della lente.

Un ulteriore livello di ottimizzazione è rappresentato dalla tecnologia Pupil Opening. Questo algoritmo all’avan guardia, all’interno della simulazione 3D del sistema occhio-lente, effettua una serie di operazioni per deter minare il miglior diametro pupillare per il calcolo della lente, in relazio ne al potere ottico prescritto. Inol tre, è possibile migliorare il comfort di I-ZOOM in casi di anisometropia lieve o conclamata, utilizzando la tecnologia Balance Corridor. Ridi stribuendo la curva di potere lungo i corridoi progressivi è possibile mi gliorare la cooperazione binoculare, rendendo la visione più stabile ed efficiente.

Essilor® è un marchio registrato di Essilor International

Scopri di più sul sito guardiamo lontano: inquadra il qr code

Per aderire ed apparire nel sito la invi tiamo a scrivere Lorelazionimediche@essilor.it.a:stessoposterconsegnato alle 4000 classi italiane e contenente “le buone regole da non perdere di vista” è in allegato a questo numero di Eye See, per supportare il messaggio di preven zione dei medici oculisti italiani. Il 2021 è stato solo un punto di parten za per il progetto Guardiamo Lontano!. Le 4000 classi già coinvolte prosegui ranno infatti il percorso anche nel cor so dell’anno scolastico appena iniziato grazie a nuove iniziative, materiali e la boratori. Inoltre, nuove scuole saranno selezionate e coinvolte nel progetto, così da essere vicini a sempre più do centi e famiglie.

IL PROGETTO

L

no così in aula un promemoria costante sui comportamenti adeguati da adot tare per salvaguardare la salute degli occhi, tra cui l’importanza di mantenere corrette distanze e condizioni lumino se, la regola 20-20-20 e la necessità di sottoporsi a controlli periodici della vista.

Leggere, scrivere, guardare la lavagna ed utilizzare il computer sono tra le at tività visive che impegnano quotidiana mente bambini e ragazzi.

Per gli insegnanti è previsto un pro gramma formativo di 25 ore diviso in 6 moduli e accreditato dal Ministero dell’Istruzione: qui vengono affrontati temi quali il rapporto tra vista e appren dimento, la ricerca sulla miopia e sulla sua progressione e il ruolo del docente e della scuola nella prevenzione dei di fetti Vengonorefrattivi.inoltre fornite indicazioni per comunicare con lo studente miope e la sua famiglia, elementi base ma fon damentali per facilitare il dialogo con il bambino e la sua famiglia.

Il progetto Guardiamo Lontano! entra nelle scuole con l’obiettivo di appro fondire il tema della salute visiva, sen sibilizzare al riconoscimento dei primi sintomi della miopia e suggerire ai ge nitori di rivolgersi agli oculisti del pro prio territorio.

Le classi coinvolte hanno ricevuto un KIT informativo ed educativo com prensivo di un poster con le 10 buone abitudini visive, bambini e ragazzi han

Per sensibilizzare e informare famiglie e ragazzi è stato inoltre realizzato il sito web dedicato www.guardiamolontano.it. Una sezione informativa sul mondo dell’oc chio permette ai genitori di approcciare la salute oculare, i difetti refrattivi e le soluzioni correttive. Attraverso test e giochi che riproducono attività quoti diane, invece, bambini e ragazzi posso no apprendere attivamente le corrette abitudini visive, ritrovando e rinforzan do i messaggi ricevuti in classe.

PER ESSILOR®: LA SALUTE VISIVA DEI BAMBINI È… AL PRIMO BANCO!

Nel 2021 Essilor grazie al progetto Guardiamo Lontano! ha ingaggiato ol tre 4000 classi primarie e secondarie di tutto il territorio nazionale. Il progetto ha coinvolto sinergicamente docenti, alunni e famiglie, tutto grazie ad un entusiasmante e completo percorso didattico e non solo.

1Journal of Behavioral Optometry. Children’s Vision Care in the 21st Century & Its Impact on Education, Literacy, Social Issues & the Workpla ce: A Call to Action

Infine, la sezione in via di sviluppo a chi rivolgerti permette ai genitori di trovare e contattare gli oculisti che aderiscono al progetto per fissare un appuntamento o richiedere maggiori approfondimenti.

60 News dalle azieNde

I loro occhi sono costantemente solle citati, in classe come durante il gioco. L’80% dell’apprendimento avviene tra mite la vista, una visione non efficien te potrebbe perciò limitare il successo scolastico degli studenti (1). Un’indagine della Commissione Difesa Vista del 2020 rivela che il 20% dei genitori di bambini tra i 4 e i 10 anni non ha mai sottoposto il proprio figlio ad un esame della vista, nella maggioranza dei casi questo è motivato dal fatto che il bam bino “ci vede bene”.

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Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it

Giuseppe Di Meglio

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COMITATO SCIENTIFICO

SEGRETERIA SCIENTIFICA Paolo G. Limoli (Milano) - paololimoli@libero.it SPONSOR MANAGEMENT Patrizia Costanzo - sanfrgian@libero.it SEGRETERIA ORGANIZZATIVA e PROVIDER ECM Reg. Rivelle 7/F - Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it PRESIDENTI DEL CONGRESSO Prof. Renato Meduri, Prof. Teresio Avitabile GENES AND CELLS News strategies in low vision therapy XXI CONGRESSO NAZIONALE DISAVEIPOVISIONETHEDATE Presidente Sergio Z. Scalinci Vicepresidente con delega alla ricerca Enzo M. Vingolo Segretario scientifico Paolo G. Limoli ROMA, 30 Settembre - 1 Ottobre 2022 Crowne Plaza Roma - San Pietro Via Aurelia Antica 415 - Roma 20PercorsoFADcrediti per Medici Oculisti e Ortottisti

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Paolo Carelli (Napoli), Federico Bartolomei (Bologna), Rocco Di Lorenzo (Palermo), Maria Rosaria Franco (Lecce), Emilia Gallo (Catania), Paolo Giuseppe Limoli (Milano), Marco Ulisses Morales (Padova), Marcella Nebbioso (Roma), Erika Rigoni (Latina), Sergio Zaccaria Scalinci (Bologna), Lucia Scorolli (Bologna), Gianfrancesco Villani (Verona), Enzo Maria Vingolo (Roma)

Significativa riduzione della PCO: processo di produzione brevettato che include un esclusivo trattamento all'ossigeno attivo della superficie posteriore della lente.2

Iniettore ProtezionemultiSert+TMdell'incisione:3

Impareggiabile prevedibilità e controllo di iniezione: un rilascio della lente controllato grazie al sistema di iniezione precaricato unico e brevettato da HOYA.5

IOL NanexTM

References: 1. Data on file, HOYA Medical Singapore Pte. Ltd, 2018. 2. Matsushima H, et al. Active oxygen processing for acrylic intraocular lenses to prevent posterior capsule opacification. J Cataract Refract Surg. 2006; 32:1035-1040; (PCO study in rabbit eye). 3. Comparative porcine eye study: study result. David J Apple International Laboratory for Ocular Pathology, University Hospital Heidelberg. Report on file. 4. Data on file, HOYA Medical Singapore Pte. Ltd, 2019. 5. Data on file, HOYA Medical Singapore Pte. Ltd, 2019.

il più piccolo iniettore disponibile per un sistema di lente intraoculare C Loop idrofoba precaricata.4

Il sistema precaricato NanexTM multiSert+TM elimina i compromessi tradizionalmente associati alla chirurgia della cataratta con incisioni sub 2,2 mm DELLA CATARATTA SENZA COMPROMESSI

Sistema precaricato con 4 possibilità di impianto: iniezione a stantuffo o a vite, beccuccio in 2 modalità di elongazione in funzione della preferenza del chirurgo e del singolo caso chirurgico.

Collaudato materiale acrilico idrofobo: più di 10 milioni di lenti impiantate nel Mondo in 15 anni 1

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DALLA SUPERFICIE AL FONDO DEL PROBLEMA DUE MESI DI STERILITÀ DOPO LA PRIMA APERTURA COMPATIBILE CON L’IMPIEGO DI LENTI A CONTATTO SOLUZIONE AUTOPRESERVATA BREVETTO INTERNAZIONALE LA COMBINAZIONE AD AZIONE MULTIPLA CHE SEMPLIFICA LA GESTIONE DEL PAZIENTE CON OCCHIO SECCO

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