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GOOD VIBES BY DIVEL ITALIA


PROGRESSIVE BUSINESS FORUM

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2022 2023

19-20 giugno


Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Gennaio 2022 numero 1 www.b2eyes.com In copertina Divel

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Sommario

b2eyes.com

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GOOD VIBES BY DIVEL ITALIA

Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 20089 Rozzano (MI) Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 022021 Copia omaggio

PROGRESSIVE BUSINESS

FORUM

B2TRADE

Editoriale Non si era deciso di cambiare? 3 Attualità Eyewear verso i livelli pre Covid (Omicron permettendo) 4 Mido si sposta a fine aprile 10 Hoya: con MiyoSmart abbiamo lanciato una nuova categoria 12 VisionOttica Award 2022: con Palermo amplia la giuria 16 Zeiss festeggia i 175 anni con un fatturato record 18 Cinque generazioni per cinque ottici 22

B2STYLE

Moda Have Fun Sun 28 Mini and Fuchsia 30

B2EXPERT

L’ottico digitale Nell’era dell’ottico multipotenziale 32 Eye Marketing Centri ottici e tendenze, le cinque da seguire 36 Lab Ricerca visiva e test di cancellazione: il Brevis Test 40

B2TECH

Lenti oftalmiche Filab lancia la sua lente per il controllo miopico 44

Lo gnommero

Aspettando Mido (o Godot?) 54

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Editoriale

Non si era deciso di cambiare? di Angelo Magri

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quanto di elevata prossimità fisica all’utente finale. Cosa hanno in comune la preoccupazione di non avere un Mido come una volta e quella per clienti sprovvisti di un seppur minimo livello di tutela come il certificato verde di base? Che ci siamo già dimenticati delle promesse fatte nel marzo di due anni fa, quando scoppiò la pandemia con le sue tragiche conseguenze sanitarie ed economiche: saremo migliori, nuova normalità, post Covid sembrano già luoghi comuni più che concetti su cui basare una rinascita collettiva. Forse dovremmo immaginare le fiere in una maniera completamente o in buona parte diversa da prima: uno sforzo che però non si possono assumere soltanto gli organizzatori, ma anche e soprattutto i loro attori principali, cioè espositori e visitatori. Forse dovremmo tornare a riprendere in considerazione quelle precauzioni adottate nei primi mesi del 2020, fatte di appuntamenti, protezioni diffuse e attenzioni igieniche nel punto vendita, servizio a domicilio, intelligente utilizzo del digitale, che avrebbero dovuto trasformarsi in opportunità costanti anziché in modalità per tamponare un’emergenza. Per mesi ci siamo illusi a vicenda che dopo questa tragedia saremmo stati migliori o almeno avremmo cambiato buona parte dei comportamenti precedenti, spesso mal sopportati. A due anni di distanza, e a tragedia ancora in corso, sembriamo esserci già dimenticati di tutti questi buoni propositi. E della volontà di cambiare, possibilmente in meglio, non pare esserci nemmeno l’ombra.

ennaio è stato segnato da due notizie importanti per il settore: il rinvio di Mido a fine aprile e i centri ottici inseriti tra le attività esenti da green pass. Già prima di Natale e poi nelle settimane successive non facevamo altro che chiederci che ne sarebbe stato di Mido in programma a metà febbraio. Nel frattempo gran parte degli italiani, nonostante l’impennata della quarta ondata di Covid, non rinunciava a viaggiare, andare in vacanza, uscire al ristorante o festeggiare nelle case. Inevitabilmente, visto il clima di diffidenza e preoccupazione serpeggiante tra gli addetti ai lavori e alla luce delle difficoltà negli spostamenti internazionali, gli organizzatori del salone hanno dovuto optare per l’ennesimo rinvio, confidando che la primavera avanzata porti maggiore fiducia. Il Dpcm del 21 gennaio inseriva i negozi di ottica nel ristretto elenco delle attività considerate dal Governo necessarie per assicurare il soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie degli italiani, quindi esentate dal richiedere ai clienti il green pass base a partire dal 1° febbraio. Associazioni e operatori erano giustamente soddisfatti, per il riconoscimento di utilità sociale del ruolo dell’ottico optometrista, che di fatto va nella scia delle decisioni prese durante i lockdown del 2020, con i centri ottici sempre aperti, e, perché no, anche per quello mediatico della categoria. Giustamente, tuttavia, al momento dell’uscita del decreto si faceva anche notare che la loro attività prevede una parte professionale tanto rilevante

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Attualità

Eyewear verso i livelli pre Covid (Omicron permettendo) di Angelo Magri

La proiezione dei dati dei primi 9 mesi del 2021 indica una crescita dell’export di occhiali made in Italy dell’1,5% rispetto al 2019. Per il mercato interno invece netto miglioramento rispetto al 2020, ma non ancora tale da tornare al trend precedente la pandemia

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ll’assemblea Anfao di metà dicembre a Milano sono stati presentati i dati del settore aggiornati al settembre scorso, che migliorano ulteriormente le attese della prima parte dell’anno e prospettano un ritorno completo ai valori del 2019 alla fine del 2021. «Nonostante la ripresa della pandemia a livello internazionale le aspettative sul futuro si mantengono positive, guardando al 2022 con fiducia e rilancio - hanno commentato in quell’occasione dall’associazione delle aziende italiane di eyewear e oftalmica - A guidare la ripresa sono soprattutto le montature da vista per l’export e le lenti oftalmiche sul mercato interno. Inoltre, i principali mercati di esportazione dell’occhialeria italiana sono tutti in ripresa e per alcuni di questi gli occhiali sono già tornati ai valori pre Covid». Tra gennaio e settembre 2021 l’export è cresciuto del 42,7% rispetto allo stesso periodo del 2020 e dello 0,4% rispetto al 2019, attestandosi a quasi 3 miliardi di euro. «In particolare, l’aumento è stato del 48,5% per le montature, del 40,8% per gli occhiali da sole e del 20,3% per le lenti

- spiegano in Anfao - Al contempo, in relazione al 2019 si registra un incremento del 6,6% per le montature, mentre i dati relativi agli occhiali da sole riscontrano ancora una leggera flessione pari all’1,9%». Crescono tutte le maggiori aree di destinazione dell’occhialeria italiana sia rispetto al 2020 sia in confronto al 2019, fatta eccezione per l’Asia. E il gap rispetto al 2019 è già stato, in parte o totalmente, colmato sui principali mercati di sbocco, a eccezione della Spagna. «Nei primi nove mesi del 2021 per l’occhialeria italiana ci sono stati dei segnali incoraggianti anche sul mercato interno: netta la ripresa rispetto al 2020, con le vendite presso il canale ottico cresciute in valore del 23,2% nel primo semestre - ricordano ancora in Anfao - La dinamica ricalca il quadro generale dell’ottica nazionale degli ultimi anni: un incremento trainato dalle lenti oftalmiche e, al loro interno, dal segmento a maggior valore aggiunto, le lenti progressive, e in parte dalle montature. L’occhiale da sole recupera bene sul 2020, ma resta molto in sofferenza e lontano dai valori del 2019.

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Attualità

Aderente a

La bilancia commerciale dell’industria dell’occhialeria in Italia nei primi nove mesi del 2021. Fonte: dati Anfao

In questo quadro occorrerà monitorare pure il canale online che nel sunwear, anche grazie alla digitalizzazione spinta, alla migliore dimestichezza con gli strumenti digitali e alla disponibilità pressoché immediata, risulta essere in crescita». Alla luce della dinamica congiunturale dei primi nove mesi, dunque, le previsioni sono ottimistiche. «Il 2021 per tutte le economie mondiali è stato atteso come cruciale per la ripartenza, anche grazie all’arrivo massiccio dei vaccini contro il Covid. Cina e Stati Uniti da subito hanno saputo reagire alla crisi e per prime si sono affacciate alla ripresa,

già nel corso dell’anno passato - è la sintesi di Anfao - In Italia in termini di contagi e ripartenza sicuramente il vaccino ha giocato e sta giocando un ruolo fondamentale: il clima di fiducia è tornato positivo e i livelli di spesa si sono incrementati, investimenti, produzione ed esportazioni, soprattutto nel settore manifatturiero, hanno saputo reagire e recuperare bene. Anche la prospettiva dei conti pubblici sembra essere superiore al previsto». Tuttavia ci sono ancora dei fattori critici che «potrebbero minare questa ripresa generale, a cominciare dalla sostanziale incertezza che le varianti infondono sull’andamento della pandemia e delle campa-

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Attualità

Vendite per area geografica. Fonte: dati Anfao

gne vaccinali - sottolineano dall’associazione di categoria - In Italia poi saranno da monitorare bene l’andamento dell’inflazione e gli annunciati rincari dell’energia, la spinta alla ripresa dovuta al settore delle costruzioni e soprattutto il rispetto delle condizioni imposte dall’Europa per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In questo contesto generale anche l’occhialeria italiana sta seguendo tali traiettorie, con un recupero che va oltre le previsioni almeno fino a settembre 2021».

Anfao stima, dunque, complessivamente un +37% per l’export nel 2021 rispetto all’esercizio precedente. «Confermando questo trend, ciò significherebbe anche un aumento in valore sul 2019 (+1,5%) e previsioni sulla stessa linea per la produzione - affermano - Sul mercato domestico si prevede un incremento complessivo del 30% rispetto al 2020, mentre non è scontato il ritorno ai valori pre Covid. Infine il dato sull’occupazione si conferma stabile per il 2021 e il 2022».

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Attualità

Mido si sposta a fine aprile a cura della redazione

Lo hanno deciso all’inizio del nuovo anno gli organizzatori, alla luce della situazione pandemica mondiale

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ga il presidente, Giovanni Vitaloni - Mido 2022 tra fine aprile e inizio maggio è, quindi, la migliore data per tornare ad assolvere la nostra missione: creare e massimizzare le opportunità di business internazionale e dare lustro e nuova vita a un settore straGiovanni Vitaloni, presidente di Anfao e di Mido: tegico. Stiamo inoltre l’edizione 2022 del salone si continuando a lavoraterrà dal 30 aprile al 2 maggio, sempre a Fieramilano Rho re, pronti ad accogliere espositori e visitatori nella massima sicurezza seguendo quelle che saranno le norme vigenti». La principale manifestazione mondiale dell’eyewear, a circa tre mesi dall’evento, riconferma il format, mantiene aperte le iscrizioni dei visitatori che, anche quest’anno, potranno utilizzare i treni, messi a disposizione dell’organizzazione, con sosta a Rho Fiera e prenotabili prossimamente sul sito del salone, e continua a lavorare sul ricco programma di eventi, tra l’area Otticlub e il Centro Congressi. Inoltre, è già disponibile la piattaforma online, inaugurata a giugno scorso in occasione di Mido 2021 Digital Edition, nella quale è possibile intraprendere le prime attività di contatto in attesa di aprile.

ssicurare a espositori e visitatori una manifestazione al massimo potenziale di traffico internazionale, in un periodo dell’anno favorevole e proficuo per le attività commerciali, ma anche nel rispetto dello svolgimento delle altre fiere internazionali del settore, che a loro volta hanno subìto una ricalendarizzazione a causa della quarta ondata di Covid: sono le motivazioni del rinvio di Mido 2022, inizialmente in programma dal 12 al 14 febbraio, che ora si riposiziona da sabato 30 aprile a lunedì 2 maggio, sempre presso i padiglioni di Fieramilano Rho. Per gli organizzatori si tratta di «un momento strategico dell’anno per il business e per l’internazionalizzazione che riporta alle origini Mido, il quale, nelle sue prime edizioni, si svolgeva proprio nel mese di maggio: l’auspicio è che l’arrivo della primavera possa rendere più sicuri e agevoli gli spostamenti tra paesi, confermando il salone come un motore imprescindibile delle attività del comparto a livello mondiale», precisano dalla segreteria organizzativa della mostra. «Oggi ci sembra piuttosto evidente che un evento fieristico internazionale realizzato a febbraio potrebbe mettere a rischio la partecipazione di una parte di espositori e visitatori: vogliamo dare voce alle esigenze delle aziende e confermare Mido manifestazione clou dell’anno, in un 2022 che sta già dando segnali significativi di ripresa per l’occhialeria in tutto il mondo – spie-

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Attualità

Hoya: con MiyoSmart abbiamo lanciato una nuova categoria di Angelo Magri

L’amministratore delegato Maurizio Veroli illustra i risultati raggiunti sul mercato interno dalla lente per il controllo della progressione miopica e anticipa le attività per il 2022

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ver contribuito a creare una nuova categoria in Italia. È consapevole e orgoglioso di questa affermazione Maurizio Veroli, numero uno di Hoya Italia. «Da almeno un anno nel nostro settore, a tutti i livelli, non si fa che parlare di gestione della progressione miopica: la nostra azienda, con il lancio di MiyoSmart nel novembre 2020, ha svolto e continua a svolgere un ruolo chiave in tal senso - sottolinea Veroli - Basti pensare che nel mondo si conta già oltre 1 milione di persone che hanno scelto e utilizzano regolarmente MiyoSmart, con risultati positivi, peraltro avallati da rilevanti studi clinici». Ed è proprio su questo tema che si sofferma maggiormente l’amministratore delegato della società oftalmica. «Gli studi clinici che stanno alla base della nostra lente sono stati pubblicati su riviste scientifiche: è questo che fa la differenza, insieme al numero di anni di ricerca alle spalle spiega il manager - Ed è questo pure l’aspetto più rilevante anche per la classe medica, che ne ha confermato l’interesse agli ultimi appuntamenti congressuali cui abbiamo partecipato, quello della Società Oftalmologica Italiana a novembre e soprattutto l’evento della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica a dicembre, dove siamo stati protagonisti di una tavola rotonda con il gotha dell’oculistica specializzata a livello nazionale».

Il gruppo di giovani ottici optometristi della sessione New generation, all’interno della Hoya Faculty 4.0 Myopia Management, con l’amministratore delegato dell’azienda oftalmica, Maurizio Veroli

Da qui la decisione dell’azienda di potenziare ulteriormente, con nuove risorse, il suo medical relations team, gruppo di lavoro interamente dedicato all’informazione degli oftalmologi sulle novità di Hoya, in particolare per quanto riguarda proprio il controllo dell’evoluzione miopica. L’attività informativa nei confronti dell’area medica, del resto, sarà uno dei pilastri della strategia societaria in tale ambito anche nel 2022, insieme al coinvolgimento del pubblico finale, genitori e

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Attualità famiglie in primis, e alla formazione del mondo ottico optometrico. «Proseguiremo con il progetto formativo della Hoya Faculty 4.0 Myopia Management, che ha fatto registrare iscrizioni e consensi elevati nei mesi scorsi - dice ancora Veroli - Particolarmente vivaci sono risultate le sessioni che abbiamo denominato Real time e New generation, dedicate rispettivamente a otto professionisti della visione più esperti e ad altrettanti più

giovani: ci siamo confrontati con loro, abbiamo ascoltato le singole testimonianze, cercato di cogliere gli spunti più interessanti che potevano offrire a noi e a tutti i colleghi che hanno seguito in diretta o in streaming l’iniziativa, alla luce della loro esperienza con MiyoSmart». L’ad di Hoya Italia è rimasto particolarmente colpito da un’affermazione. «Un ottico optometrista della New generation ha fatto notare che con questa tipologia di lenti siamo di fronte alla prima vera innovazione tecnologica, a livello di geometria, dopo le progressive: un’innovazione destinata a durare negli anni e di cui proprio i giovani di oggi possono ancora più beneficiare, dal momento che, nel 2050, anno di riferimento per la sfida contro la miopia, saranno ancora attivi». Il 2022 di Hoya sarà focalizzato anche su un altro importante ambito professionale, quello della compensazione della presbiopia. «Nel 2021 abbiamo registrato un buon ritorno dalla campagna consumer su Hoyalux iD MySelf, la nostra progressiva top di gamma - ricorda Veroli - Questo ci ha convinto a tornare anche quest’anno a comunicare tale prodotto, particolarmente apprezzato dagli ottici optometristi italiani e dall’utente finale, scegliendo come partenza il Festival di Sanremo, un’opportunità unica per far conoscere Hoyalux iD MySelf al grande pubblico». Il numero uno di Hoya Italia si mostra, dunque, soddisfatto non solo dell’ultimo esercizio, ma dell’intero biennio appena concluso, nonostante le difficoltà legate alla situazione sanitaria ed economica globale. «Credo che tutto quello che ha fatto Hoya Italia dal 2020 a oggi abbia contribuito a migliorare in maniera significativa il mix di prodotto per il retail nazionale e per la sua clientela», conclude Veroli.

A Sanremo con Hoyalux iD MySelf La campagna di comunicazione Hoyalux iD MySelf è ripartita in televisione durante il Festival di Sanremo 2022, uno degli eventi mediatici italiani più importanti dell’anno, e proseguirà nei mesi di febbraio e marzo. «Si è trattato di un investimento importante per dare visibilità non solo a Hoyalux iD MySelf, ma anche agli ottici indipendenti, con un chiaro riferimento alla professionalità dei nostri partner Hoya Center in apertura e in chiusura dello spot - spiega Veroli - Per la seconda volta, dopo gli Europei di calcio dell’estate scorsa, abbiamo puntato su un evento di grande richiamo per il pubblico televisivo». «La straordinaria visibilità mediatica per i partner Hoya Center andrà avanti per tutto l’anno, online e nel punto vendita, per attrarre in store ancora più persone e valorizzare al meglio il loro ruolo di professionisti della visione - aggiungono dall’azienda di Garbagnate Milanese - Gli Hoya Center possono, infatti, contare sui nuovi materiali di visibilità Hoyalux iD Myself, in particolare un vero ciak personalizzato, da utilizzare per coinvolgere i clienti finali, facendoli parlare in modo alternativo della loro esperienza con le lenti Hoya: l’ottico optometrista potrà poi veicolare queste testimonianze sui canali social, comunicando al pubblico la propria professionalità».

La nuova campagna su Hoyalux iD MySelf, protagonista anche al Festival di Sanremo 2022, evidenzia la professionalità dei centri ottici

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Attualità

VisionOttica Award 2022: con Palermo amplia la giuria a cura della redazione

Quest’anno il concorso, promosso dall’insegna di Vision Group e giunto alla nona edizione, prevede per i vincitori anche un importante riconoscimento in denaro e due corsi formativi presso la Sioo-Sga di Firenze

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er i vincitori del VisionOttica Award 2022, loro conoscenze acquisite, nuovi docenti nelle organizzato in collaborazione con Aloeo, università con corsi in Ottica e Optometria - comAdoo, Federottica e le università Italia- menta Giuseppe Longoni, presidente della giuria ne con corso di laurea in Ottica e Opto- VisionOttica Award - Il concorso, per il nono anno metria, è previsto un importante riconoscimento consecutivo, offre la possibilità di partecipare a in denaro, la possibilità di partecipare gratuita- stage presso i centri dell’insegna, un’esperienza mente a due corsi formativi professionali e mana- lavorativa in cui crediamo molto, che prevede geriali presso la scuola Sioo-Sga di Firenze e di l’affiancamento di professionisti altamente qualisvolgere, come nelle precedenti edizioni, il con- ficati con anni di esperienza nel nostro settore e sueto stage lavorativo di due mesi presso i centri nel mondo VisionOttica». VisionOttica: opportunità concrete, sottolinea il Inoltre, l’edizione 2022 amplierà ulteriormenbrand di Vision Group, che te la giuria, i cui membri permettono di entrare susalgono così a quota 14 bito in contatto con il moncomponenti con la nuova do del lavoro ed esperti del partecipazione di Valeria settore al conseguimento Militello, professoressa ordella laurea. dinaria di Fisica applica«Il VisionOttica Award è un ta e Biofisica molecolare concorso che coinvolge un e coordinatrice di Ottica ampio pool di professionisti e Optometria a orientai quali credono in un unimento professionale sperico comune denominatore: mentale, che rappresenta portare valore alla prol’Università di Palermo. La fessione attraverso nuove giuria sarà quindi compoleve ben preparate per ofsta da otto membri incafrire al pubblico prestazioricati dagli atenei italiani ni ottico optometriche semcon corso di laurea in Ottipre più qualificate e che ca Optometria e sei mempossano diventare, con le La locandina di VisionOttica Award 2022 bri istituzionali.

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Attualità

Zeiss festeggia i 175 anni con un fatturato record di Nicoletta Tobia

Il gruppo ha chiuso al 30 settembre scorso l’esercizio 2020-21 con il dato più alto di sempre e anche in Italia la divisione Vision Care ha messo a segno il suo miglior risultato, superando i 100 milioni di euro

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l 2021 è stato un anno significativo per Zeiss. Ben 175 anni fa, Carl Zeiss aveva gettato le basi per quella che oggi è una realtà con circa 35 mila dipendenti nel mondo, attiva in quattro segmenti di business: Semiconductor Manufacturing Technology, Industrial Quality & Research, Medical Technology e Consumer Markets. E proprio in concomitanza con la celebrazione di questo importante anniversario, l’azienda ha raggiunto risultati record. Ce ne parla Michele D’Adamo, amministratore delegato del gruppo in Italia. Qual è stata nel 2021 la performance a livello di fatturato del gruppo Zeiss e, in particolare, per quanto riguarda la divisione Vision Care? Siamo molto soddisfatti di aver festeggiato i 175 anni raggiungendo il nostro massimo storico. Abbiamo infatti chiuso con un fatturato che ha superato i 7,5 miliardi di euro (rispetto ai 6,3 miliardi dell’esercizio precedente, con un incremento di circa il 20%, ndr) e l’Ebit è cresciuto raggiungendo un margine del 20%: per noi, e in generale, si tratta di un risultato molto alto. A questa performance hanno contribuito in maniera positiva tutti e quattro i segmenti, che hanno registrato crescite a due cifre, e tutte le regioni. Anche a livello italia-

no, dove ciascuna business unit è rappresentata in misura diversa, abbiamo raggiunto un record, nonostante un andamento generale dell’economia non particolarmente positivo. Nella divisione Vision Care, all’interno della quale rientrano sia le lenti da vista sia quelle Michele D’Adamo, amministratore delegato da sole, abbiamo supedel gruppo Zeiss in Italia rato per la prima volta i 100 milioni di euro di fatturato. Una situazione finanziaria solida e un ottimo risultato, dunque, nonostante l’emergenza sanitaria ci abbia messi a dura prova. Per quanto riguarda Vision Care, a fronte del perdurare di uno scenario critico legato alla pandemia, quale impostazione strategica e quali innovazioni hanno consentito tale risultato positivo? Fondamentalmente siamo una realtà tecnologica, per Zeiss l’innovazione è un pilastro e come gruppo investiamo il 13% del fatturato in ricerca e sviluppo, il che significa circa un miliardo di euro.

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Lente per il controllo della progressione miopica nei bambini ed adolescenti La miopia sta diventando un problema sempre più diffuso a livello planetario. Per rispondere a questa problematica Ital-lenti ha sviluppato MYOPKIDS, un’innovativa lente con defocus periferico, con lo scopo di limitare lo sviluppo della progressione miopica nei bambini e negli adolescenti.

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Attualità stire i loro clienti con sempre maggior successo: l’aspetto della gestione del consumatore finale è un’area su cui stiamo investendo in maniera consistente, così da permettere agli ottici di essere a loro volta percepiti come esperti competenti, a cui affidarsi senza timori. Sostenibilità ambientale e responsabilità sociale sono due aspetti fondamentali per l’azienda: quali sono i progetti in tale ambito? Il gruppo Zeiss è di proprietà di una Fondazione: nello statuto redatto dal 1890 c’erano già i primi embrioni di responsabilità sociale. La nostra Fondazione, tra l’altro, supporta e finanzia programmi di ricerca nel campo della scienza, della matematica, della tecnologia e dell’ingegneria, pertanto questi non sono concetti nuovi per noi. Di recente però ci siamo dati l’obiettivo ambizioso di imprimere un’ulteriore accelerazione su tali questioni, anche perché la sensibilità generale al riguardo è aumentata. La sostenibilità è parte integrante della nostra agenda strategica 2025, al punto tale che esiste uno specifico programma che la affronta con approccio molto concreto, cui anche noi partecipiamo. Cinque diversi gruppi di lavoro si stanno focalizzando su temi che vanno dalla generazione di modelli di business ecologici alle supply chain green, sino all’impegno sociale, per ottenere risultati con benefici sostenibili e di vasta portata. Entro il 2025 Zeiss vuole inoltre raggiungere la carbon neutrality nelle proprie attività in tutto il mondo. Anche a livello italiano abbiamo messo in campo azioni molto concrete. Ad esempio, già dal 2020, nel nostro stabilimento in provincia di Varese, utilizziamo solo energie rinnovabili e abbiamo ridotto considerevolmente i consumi di carta con un’azione di sensibilizzazione sui nostri collaboratori. Quest’anno avremo tante altre novità, che vanno dallo sviluppo di materiali ecologici per le lenti da sole, sino a iniziative come Selvatica, il progetto non profit di riforestazione nel territorio della provincia promosso da TEDxVarese, di cui Zeiss è partner e al quale ha donato, in occasione del proprio anniversario, 175 piante. Abbiamo in programma una giornata green per i nostri collaboratori in cui andremo a piantare insieme gli alberi, per trasformare questa donazione simbolica in un’azione concreta.

A sinistra, Sara Maroni, pr and event manager di Zeiss, in un momento della conferenza stampa per la presentazione del progetto non profit di riforestazione Selvatica promosso da TEDxVarese, di cui l’azienda oftalmica è partner

Inoltre quasi il 12% della nostra forza lavoro a livello internazionale è dedicato a tale area. Quindi proprio l’innovazione, di prodotto e di tecnologia, è sicuramente un punto cardine nella nostra impostazione strategica. Anche l’anno scorso, pur nelle difficoltà che ha presentato, ci ha dato grandi soddisfazioni e riscontri positivi sulle novità che abbiamo introdotto. Oltre a ciò, c’è un altro aspetto molto importante su cui stiamo sempre più puntando e che riguarda la gestione della relazione con i centri ottici. In base alle testimonianze da parte di molti clienti, raccolte anche personalmente, è emerso che, soprattutto nei momenti difficili della pandemia e delle chiusure, hanno sentito la nostra presenza e ci hanno considerato come punto di riferimento in grado di supportarli nell’emergenza: questo sta dando i suoi frutti, perché in qualche modo si sono legati ancora di più a noi. Stiamo inoltre investendo molto nella tecnologia digitale e nella customer experience, con l’obiettivo di semplificare e rendere più efficiente il loro lavoro. Quali sono gli obiettivi e le principali novità per il 2022? Nel corso di questo nuovo anno proporremo novità di prodotto e di tecnologia molto interessanti, ma anche servizi innovativi che metteremo a disposizione dei nostri partner per porli in condizione di essere ancora più competitivi e di ge-

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Attualità

Cinque generazioni per cinque ottici In principio era il target e quando si pianificavano le attività commerciali l’obiettivo era individuare i clienti fidelizzati e potenziali, con l’idea di clusterizzarli per età, sesso, professione, potere di spesa e gusto personale, al fine di promuovere prodotti e servizi adatti a loro. I new media hanno cambiato tale approccio

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on l’avvento del digitale non si parla più solo di target, ma di generazioni. La generazione è un gruppo di persone unite dagli stessi valori, atteggiamenti e sogni, vissuti in un contesto storico simile: mai come in questo momento è diventato essenziale per l’ottico conoscerle tutte per presidiare i canali giusti e modulare la comunicazione in modo mirato per creare attrazione. L’ottico ha impiegato un po’ di tempo per comprendere l’importanza dei new media come palco online su cui salire ogni giorno per raffor-

di Angelica Pagnelli*

zare la comunicazione in store e ora che nel settore, con o senza il supporto di agenzie specializzate, ogni negozio va verso il consolidamento della propria presenza sul mercato, essere sulle piattaforme preferite dalle diverse generazioni è il focus dei professionisti della visione. È da escludere ad esempio la sola permanenza sul canale Facebook dedicato maggiormente ai Baby Boomer, nati tra il 1945 e il 1964, che di fatto rappresentano i portatori delle progressive. La loro epoca è quella del boom economico caratterizzata da rivoluzioni e femminismo. Si tratta della generazione che preferisce come media la televisione: la pubblicità televisiva delle aziende oftalmiche sull’ultima lente adatta per leggere a tutte le distanze farà di sicuro breccia nel loro cuore. Con questa generazione l’ottico deve sempre tenere attiva la relazione e può usare il contatto telefonico per comunicare che i suoi occhiali sono pronti. Il tono di voce su

*Angelica Pagnelli è ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica. Coordina i processi di innovazione e, attraverso la sua consulenza strategica, crea una visione finalizzata alla realizzazione di idee, prodotti, progetti e contenuti originali.

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Attualità cui l’ottico dovrebbe attivare una comunicazione basata sullo storytelling. Sono i nati tra il 1981 e il 1995. Social media fan, cultori dei network e dei reality show, fruitori di Netflix e Spotify, apprezzeranno la buona comunicazione abbinata all’autorevolezza e naturalmente i podcast sui contenuti dell’ottica. Smartphone e tablet sono gli strumenti preferiti. Essere accolti in negozio con iPad per individuare la loro scheda digitale sarà molto apprezzato. La comunicazione visual del feed di Instagram dovrà essere interessante per stimolare l’acquisto di un occhiale, ma il contenuto non va mai trascurato: catturare la loro attenzione, infatti, è molto difficile, perché vengono soddisfatti da combo perfette tra estetica e racconto. È la generazione che compra da smartphone e da pc. Avere un sito del centro ottico conta per intrattenere i Millennials, ma bisogna vestire i messaggi di immediatezza perché scorrono continuamente tra varie pagine, pur restando in modo molto marginale su Facebook e Tik Tok. Gen Z: iperconnessi, multimediali alla nascita, totalmente immersi in una realtà visuale, maggiormente attratti dalla rapidità piuttosto che dall’accuratezza, usano solo Tik Tok e Twich. Sono nati tra il 1995 e il 2010 e sono creatori di contenuti prima ancora di essere fruitori. Amano l’e-commerce con tempi di attesa uguali a zero come Amazon Prime. Lanciano sfide e non sono

Facebook deve essere sempre diretto, semplice, di buon gusto. Sono abituati alle televendite e il racconto dei plus del prodotto è dunque molto apprezzato. Restano i clienti con il più alto potere d’acquisto e che continuano a coltivare i propri hobby: proporre diverse soluzioni visive per il giardinaggio, i viaggi o la passeggiata al parco sarà di grande ispirazione e li farà tornare giovani. Molti di loro spendono ancora in contanti e non risulterebbe insolita la richiesta da parte dell’ottico di “lasciare un acconto”. È su Facebook e talvolta su Twitter la Generazione X, quelli nati tra il 1965 e il 1980, in target per lenti progressive oppure occhiali da vicino e da lontano, amante dell’eyewear da sole utile a proteggersi. Pionieri del selfie (che una volta si chiamava autoscatto) e fruitori consapevoli, scelgono solo dopo aver letto recensioni. Ecco perché a questi clienti l’ottico può chiedere di lasciarne una sulla pagina social e può instaurare una comunicazione via email o WhatsApp che risulta per loro più congeniale della telefonata. Il computer resta lo strumento preferito anche per gli acquisti online, ma per uno importante come l’occhiale consulteranno l’e-commerce del centro ottico per finalizzare in negozio. Mantenere una solida forma di comunicazione personale con il supporto digitale è fondamentale per continuare ad attirare questa generazione. Millennials: un’altra generazione con

Immagini tratte da ©Freepik

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Attualità fedeli ai brand. Coinvolgerli con video e proposte veloci deve essere l’obiettivo dell’ottico: è quindi necessario che conosca sempre la playlist dei loro marchi del momento per stimolarli all’acquisto, anche perché sono i nuovi clienti del lusso, più concentrati su un lusso legato al nome del brand, ai valori che questo diffonde e condivide, come la sostenibilità, a volte anche a discapito della qualità. Inutile parlare con loro del processo con cui si è arrivati alla lavorazione di una montatura in acetato e inutile è anche proporre marchi sconosciuti oppure occhiali di massa. Quelli da sole richiamano la loro attenzione e vincerà sulla boutique l’ottico che li racconta velocemente oltre che meglio. Il professionista che produce contenuti Tik Tok sarà il suo preferito, ma attenzione alla qualità e alla costanza nella realizzazione dei video. Sono i clienti futuri delle progressive: non verranno attirati da Facebook, ma da un canale YouTube o coinvolgenti interazioni nelle Stories di Instagram che guardano con costanza invece del feed. Apprezzeranno il

Immagine tratta da ©Freepik

punto vendita che invia loro il link PayPal per il pagamento e che li contatta con un vocale e non con un messaggio testuale per avvisarli che sono arrivati gli occhiali ordinati. Incuriosirli come fosse un gioco di comunicazione è fortemente raccomandato, ma niente forzature e insistenze durante la vendita, perché sono sempre loro a dettare le regole. Infine, occhio alle Perennials, una generazione che non si distingue per età anagrafica, ma per attitudine mentale. Sono donne over 40 o 50 amanti della moda, amiche di tutte le generazioni, che apprezzano Instagram, stanno approcciando Tik Tok e sono cultrici delle live: proporre loro una diretta in ottica su temi beauty e benessere visivo può essere, ad esempio, un’ottima idea per creare interesse in queste consumatrici atipiche che indossano gli occhiali come oggetto di culto. Farle sentire rappresentate con immagini Instagram evocative di una donna esclusiva, amante del bello e dei contenuti, sarà l’obiettivo del centro ottico per stimolare l’acquisto della loro montatura caratterizzante.

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Marchon: fra Stati Uniti e Italia, sempre accanto agli ottici La proprietà americana rappresenta la possibilità di offrire avanguardia e prodotti innovativi, la sede italiana una produzione avanzata e sostenibile: l’obiettivo è garantire un servizio di eccellenza ai propri partner, anche attraverso sistemi di riassortimento automatico. L’animo americano Fondata nel 1983, Marchon Eyewear è uno dei maggiori produttori e distributori al mondo di occhiali da vista e da sole. All’azienda si sono affidati marchi importanti nel panorama moda e lifestyle. Il gruppo dispone di un portafoglio ben segmentato e posizionato che fornisce non solo brand interessanti, ma anche di forte valore sia per i clienti sia i consumatori: questi sono tutti punti che contraddistinguono Marchon dalla maggior parte degli attori del settore. Calvin Klein, Donna Karan, Karl Lagerfeld, Lacoste, Lanvin, Liu Jo, Longchamp, Nike e Salvatore Ferragamo sono solo alcuni dei marchi in licenza al gruppo. Nel 2008 Marchon è stata acquisita da VSP Global, un’importante realtà statunitense attiva nell’ambito assicurativo e amministrata da oftalmologi, con l’obiettivo di rendere accessibili per i suoi 88 milioni di membri cure oculistiche e occhiali. Come società del gruppo VSP Global, Marchon offre un portfolio di tecnologie e prodotti innovativi nel campo della vista per garantire un’esperienza personalizzata e ad alto valore aggiunto ai propri clienti, rappresentati dai quasi 90 milioni di associati e dai 38 mila oculisti del network VSP. Il “cuore” italiano Lo stabilimento produttivo di proprietà di Marchon a Puos d’Alpago, in provincia di Belluno, con il suo network di terzisti di livello mondiale, è uno tra i più avanzati del settore. Poli di distribuzione high tech centralizzati si trovano in quasi dieci sedi nel mondo: quello per l’Emea ad Amsterdam, ad esempio, vanta un nucleo di servizio ai clienti automatizzato all’avanguardia. L’azienda garantisce ai propri partner una gestione rapida e accurata degli ordini di qualsiasi dimensione e un elevato livello di servizio. Il lato sostenibile La storia dell’impegno di Marchon Eyewear per la sostenibilità e le iniziative di responsabilità aziendale ha aperto la strada a un ambizioso piano d’azione integrato: EYES ON TOMORROW. Questo programma globale a lungo termine assicura che gli occhiali e i processi di Marchon abbiano un impatto minore sul pianeta. Marchon Eyewear si sforza di utilizzare 26

Alcuni modelli dell’ultima collezione di Lacoste N12022


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materiali più sostenibili nella produzione dei suoi occhiali di qualità, inclusi i materiali Acetate Renew, Upcycled Plastic, Plant-Based Resin, Responsible Acetate, Magnesium Alloy e Bio-Based Lenses. Marchon Eyewear è la prima azienda di occhiali a produrre e vendere montature realizzate con l’Acetate Renew di Eastman, un materiale completamente sostenibile, che viene utilizzato per la fabbricazione delle montature dei suoi brand di proprietà e in licenza e che offre all’azienda tre vantaggi fondamentali. Minore impatto di carbonio. Oltre a contenere circa il 40% di materiali riciclati certificati e il 60% di materiali biologici, l’Acetate Renew riduce l’emissione di gas serra e il consumo di combustibile fossile rispetto all’acetato tradizionale, rispondendo così alla richiesta dei clienti di una moda più sostenibile. Meno rifiuti nelle discariche. Generalmente l’80% del materiale utilizzato per la produzione di montature in lastre di acetato diventa scarto: anziché essere inviati nelle discariche, gli scarti vengono invece restituiti a Eastman, che li ricicla per produrre nuovi materiali, dando vita a un processo di produzione circolare. Pari livello di prestazioni. A differenza di altre alternative sostenibili, l’Acetate Renew è identico all’acetato classico, garantendo a chi lo indossa la stessa valenza qualitativa ed estetica che si aspetta da Marchon. Il programma MARS Marchon ha lanciato il programma MARS di riassortimento automatico nel marzo 2021: si tratta di un sistema centralizzato per gestire in modo ottimale e personalizzato la scelta dei prodotti, la pianificazione delle forniture e il riassortimento stesso. MARS nasce dall’esigenza di aiutare i clienti dell’area wholesale a migliorare le loro performance di vendita sulla base della capacità di proposta di prodotto, di pianificazione degli acquisti, di attività di marketing del punto vendita e così via. Con queste soluzioni, punta a sostenere il proprio cliente come se fosse un punto vendita di proprietà. A novembre 40 ragioni sociali a livello globale e oltre 100 punti vendita hanno già attivato il programma: per l’azienda avere il controllo quotidiano dei dati di sell out e delle performance dei suoi brand è uno strumento imprescindibile per migliorare e rafforzare la propria presenza sul mercato. Marchon considera comunque strategico il presidio territoriale dell’agente di zona, senza tuttavia escludere gli appuntamenti fieristici o un rapporto diretto con l’azienda nel caso dei local key account. Il cliente MARS dedica a Marchon uno spazio all’interno del proprio punto vendita: decide autonomamente quali brand esporre, quali prodotti scegliere per ciascuno di essi, quanto stock conservare all’interno del negozio. Infine, dal punto di vista operativo è attiva la partnership con la più importante società di software gestionali per gli ottici italiani presente sul mercato, Bludata, che garantisce lo scambio dati fra il cliente e Marchon. 27

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Alcune montature prodotte e distribuite da Marchon: da sinistra, due modelli Dragon Eyewear e un occhiale da sole Lanvin


Moda

Under Armour

Have Fun Sun di Francesca Tirozzi

Missoni

Eté Lunettes

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Moda

Dolce & Gabbana

Prada

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Moda

Balenciaga

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Mini and Fuchsia di Francesca Tirozzi

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Moda

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L’ottico digitale

Nell’era dell’ottico multipotenziale Con l’avvento del metaverso e in generale di nuove tecnologie e metodi di interazione attraverso la rete, è necessario, o almeno auspicabile, diventarlo: non si tratta di avere dei super poteri, ma di ispirarsi a un modo di vivere le cose e il lavoro sempre diverso e improntato alla scoperta

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ono passati vent’anni dal lancio di Second Life, il mondo virtuale elettronico digitale che consentiva di costruirsi una “nuova” vita praticamente da zero: grazie a un avatar in 2D, si poteva realizzare ciò che nella realtà risultava più difficile per molti. Nel frattempo, precisamente nel 2006, l’apertura della piattaforma Facebook al mondo intero ha cambiato completamente il modo di relazionarsi con l’ambiente internet, compreso l’ambito professionale. In questi anni ciò che non è mai mutato è la possibilità per le persone e per i professionisti di presenziare luoghi virtuali mostrandosi per ciò che desiderano apparire e non necessariamente per quello che realmente sono. Per quanto paradossale e aberrante sembri, la verità è questa. Affittando una camera di hotel e una super auto, con un paio di foto e

di Nico Caradonna*

di Stories è possibile mostrare agli altri uno status costruito e non corrispondente alle realtà. Facebook e in generale gli strumenti che il mondo digitale offre consentono ciò. Ma non solo questo, per fortuna. Alla fine del 2021 si è verificato un evento che ha stravolto tutti. Il creatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ne ha ufficializzato il passaggio a Meta, ovvero la più grande trasformazione del social network da lui fondato. In sintesi l’idea è investire tutto sul metaverso, che rappresenta l’evoluzione naturale dei social. Attraverso visori e strumenti simili ai joypad della PlayStation sarà possibile vivere un’esperienza totalizzante e immersiva, che farà nascere nuove forme di interazione fra le persone, in ambienti virtuali ma con oggetti, luoghi ed eventi corrispondenti alla realtà. E proprio qui, sulle nuove forme di interazione sociale è importante fermarsi a riflettere per capire quale sarà il futuro che attende l’ottico e, in generale, il nostro settore. Nessuno sarà escluso da questo tsunami, simile all’avvento

*Nico Caradonna è ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore.

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L’ottico digitale generazioni, perché potendei social network. Se interzialmente tutti avranno net, grazie alle sue infinite l’opportunità di metterpotenzialità, ha portato si in gioco in uno scemolti a pensare che nario come il mesia stata la causa di taverso. L’unico tanti negozi chiuelemento indisi, con l’arrivo spensabile sarà del metaveril desiderio di so in parecchi reinventarsi e probabilmente di appassioimmaginerannarsi a nuovi no di essere ambiti, anche di fronte alla al di fuori del fine del monmondo della do, in questo visione e degli caso dell’ottica. occhiali. CoE invece no, non loro che lo fansarà così. Camno e che l’hanno bieranno sicurasempre fatto sono mente le regole del definiti multipotengioco, ma nessuno verziali. Non sono persone rà escluso dalla possibiImmagine tratta da ©Freepik speciali, né dotate di super lità di reinventare la propria poteri. Hanno semplicemente presenza sul mercato. un modo di vivere le cose, il lavoro, Nel decennio passato si è palesata la le passioni e l’amore, sempre diverso e imnecessità, per tutti, di essere raggiungibili prontato alla scoperta. Non si accontentano attraverso un browser o almeno un canale di essere la stessa “versione” di sé per tutta social. È chiaro a ogni professionista che i la vita, o per tutta la carriera professionale, clienti ci cercano attraverso chat e restano in ma amano sperimentare. contatto con il punto vendita mediante l’uso Nel contesto attuale esistono professionisti di app e newsletter. Nulla da temere dunque della visione che hanno saputo farsi strada a causa del metaverso, a patto che si abbia raggiungendo grandi obiettivi, non solo di ancora voglia di crescere ed evolversi. Si business, perché grazie alla loro curiosità tratterà di studiare e sperimentare una nuoe adattabilità hanno messo a frutto ciò che va dimensione virtuale e tridimensionale, hanno appreso in altri studi e altre esperienattraverso cui i clienti potranno relazionarsi ze non legate all’ottica. Il saper mixare le cocon il proprio ottico di fiducia. Che non sarà noscenze teoriche del nostro mondo con tutto un mondo a sé, ma complementare alla realquello che è l’ispirazione proveniente da altà fisica del negozio di ottica. tri settori ha reso gli ottici multipotenziali già Nasceranno quindi centri ottici nel metapronti per il futuro che vedremo realizzarsi verso e al loro interno ci saranno gli avatar sin dal 2022. dei professionisti della visione ad accoglieNel prossimo articolo di questa rubrica score e informare le persone di ogni aspetto ripriremo un collega ottico in grado di valorizguardante il benessere visivo. Affinché ciò zare la propria multipotenzialità per ottenere possa svilupparsi e portare reali cambiagià oggi risultati molto interessanti e prepamenti nel settore è necessario un cambio di rarsi sin d’ora all’ingresso nel metaverso. passo. Non si deve pensare solo alle nuove

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Centri ottici e tendenze, le cinque da seguire I professionisti della visione risultano pronti a essere maggiormente empatici, a utilizzare le tecnologie digitali a disposizione, a formarsi, a creare collaborazioni e a pubblicare su TikTok? Sono i trend del momento, da rafforzare o avviare nel 2022

I

di Riccardo Accardi*

Maggiore empatia Coinvolgere e motivare il proprio team è determinante per il successo o l’insuccesso di un’azienda: comunicare messaggi atti a raggiungere un obiettivo condiviso o una crescita personale dei collaboratori si rivela essenziale per ottenere i risultati prefissati. Così come lo è l’empatia nei confronti tanto dei dipendenti quanto dei consumatori finali. Questo vale anche per un centro ottico: mettersi nei panni del cliente consentirà una prospettiva completamente diversa. Sarà possibile comprendere quali emozioni prova durante un acquisto e quali sono, invece, le eventuali difficoltà incontrate: in ambito pratico sarà fondamentale, per poter essere empatici, iniziare ad esempio ad ascoltare quali sono le sue esigenze visive tramite una valutazione approfondita. La chiave per capire i consumatori è dunque l’ascolto empatico, ovvero cercare di comprendere tutto ciò che l’altra persona sta comunicando, incluso il linguaggio non verbale. Non bisogna per forza portare a termine una vendita immediata a tutti

n un articolo di Mariagrazia Repola, Ninja Marketing all’inizio di gennaio ha messo in evidenza come la pandemia abbia cambiato le nostre esistenze sotto ogni punto di vista e come anche il business abbia inevitabilmente subìto una forte scossa. Lo scorso anno abbiamo analizzato gli sviluppi della situazione in atto, con le possibili soluzioni e accorgimenti, basati anche su un’esperienza personale, per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Il mondo sta evolvendo ulteriormente e le aziende, soprattutto le più piccole come dice la stessa Repola, devono imparare ad adattarsi di conseguenza. Nell’articolo, l’autrice stila dieci trend che avranno un impatto maggiore sui business di minori dimensioni nel 2022: cinque li ho trovati calzanti anche per i centri ottici.

*Ottico e optometrista, vincitore del VisionOttica Award 2018, responsabile marketing di VisionOttica Accardi.

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Eye Marketing un’esperienza sempre all’avanguardia. È possibile anche, mettendo a disposizione il know how di ogni individuo del proprio team, organizzare degli incontri interni per migliorare il lavoro di squadra e le relazioni tra il gruppo, facendo crescere lo spirito di appartenenza all’impresa e limitando le situazioni conflittuali. Il networking L’ottica è storicamente un mondo difficile per avviare collaborazioni e condivisione con altri colleghi. C’è chi ha una strategia più commerciale, chi più professionale e soltanto negli ultimi anni grazie ai nuovi canali di comunicazione sono nate partnership tra ottici anche da una zona all’altra dell’Italia. Sempre più si ha la necessità di condividere, ascoltare e imparare dall’esperienza altrui. Così si potrà affinare la propria strategia alimentando il networking e la collaborazione, che aiuteranno i centri ottici a ispirarsi a vicenda costruendo nuove relazioni.

i costi, ma sviluppare una relazione con il proprio cliente: sicuramente verrà apprezzato il tempo che gli avremo dedicato. Tecnologie digitali e cloud I negozi di ottica devono investire maggiormente nelle nuove tecnologie digitali e cloud per una migliore esperienza lavorativa e facilità dei processi interni aziendali. La trasformazione digitale offre ai piccoli business un modo per cambiare, mentre la tecnologia cloud fornisce la piattaforma per rendere questo cambiamento possibile e più sicuro. Un esempio su tutti, e alcuni la stanno già adottando, è la videocentratura che, collegata ai gestionali e a un tracer, permette di ordinare via web le lenti oftalmiche scelte dal cliente e di riceverle entro poche ore pronte per il montaggio.

TikTok leader indiscusso TikTok diventerà il leader dei social media e le piattaforme online non potranno fare altro che adattarsi a questa egemonia. I negozi di ottica risultano pronti a entrare in questo nuovo mondo? Oggi sono pochi quelli che lo presidiano. Non è sempre facile per il professionista della visione trovare tempo per dedicarsi all’attività social: Tik Tok in particolare richiede video brevi e l’utente vuole vedere contenuti personalizzati in maniera divertente. È sicuramente una possibilità in più per far conoscere il proprio brand, una nuova collezione o un nuovo servizio, ma occorre grande impegno per generare viralità, rafforzare la community e lanciare una comunicazione d’intrattenimento: va, perciò, studiata in ogni dettaglio la realizzazione di tali contenuti.

Coaching e tutoraggio dei dipendenti Aiutano la formazione del personale e migliorano le prestazioni del team per raggiungere particolari obiettivi, distinguendosi così dai concorrenti. Le aziende leader dell’ottica mettono a disposizione diversi corsi e webinar sulle tematiche principali per ampliare le proprie conoscenze e competenze in ambito commerciale, marketing, psicosociologico e tecnico. Essere sempre aggiornati su nuove strategie di vendita, materiali e tecnologie è fondamentale per dare al cliente

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Ricerca visiva e test di cancellazione: il Brevis Test di Lisa Bottoni Ottica optometrista

Utilizzato in una tesi sperimentale, questo metodo è risultato di facile comprensione ed esecuzione per analizzare l’effetto crowding nei bambini

L’

espressione inglese “crowding” letteralmente significa affollamento. Quando si parla di effetto crowding, in ambito visivo e psicologico, ci si riferisce a quel fenomeno percettivo in base al quale risulta difficile riconoscere un target a causa della contemporanea presenza di distrattori. L’effetto crowding influenza molteplici attività della vita quotidiana quali la ricerca visiva, l’apprendimento, la correttezza della lettura, il riconoscimento di oggetti, la velocità di lettura. Esistono in psicofisica, ramo della psicologia che studia, con metodo sperimentale, i rapporti che legano i fenomeni psichici ai fenomeni fisiologici, diversi test realizzati per indagare l’effetto indotto dall’affollamento nella ricerca visiva. Questi possono essere definiti “carta e matita”, sono abbastanza facili da somministrare e differiscono tra loro per le caratteristiche degli stimoli utilizzati. La ricerca visiva coinvolta in tale tipo di test può essere facile o difficile

in relazione alla similarità tra target e distrattori e, quindi, alla conseguente richiesta di processi top-down oppure bottom-up. La performance del soggetto esaminato viene calcolata registrando la velocità di cancellazione e il numero di errori commessi. Il più diffuso è il “Test delle campanelle”, (Gauthier et al., 1989), utilizzato soprattutto in ambito neuropsicologico con bambini dai 4 agli 8 anni: è composto da 4 fogli, ognuno contenente fino a 35 campanelle nascoste in mezzo ad altri stimoli come auto, animali e frutta. Nel test delle campanelle, distrattori e target sono rappresentati da figure stilizzate, con caratteristiche e forme molto diverse tra loro e ciò rende alcune di esse più familiari e riconoscibili di altre, in un quadro complessivo che appare visivamente disomogeneo. L’esigenza di mettere a disposizione degli specialisti della visione, in particolare ottici optometristi e ortottisti, un test nel quale tutti i simboli avessero la medesima difficoltà, in relazione sia alla dimensione sia alla forma,

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Lab solitaria orientata in una determinata direzione: questo simbolo rappresenta il target di ricerca. Il soggetto osservato, quando l’esaminatore dà inizio al test, cerca con gli occhi (senza utilizzare il dito) tutte le C che sono orientate nella medesima direzione del simbolo di riferimento, tentando di essere preciso e di impiegare il minor tempo possibile. Una volta individuate, le C target devono essere barrate con un tratto obliquo dalla matita dal soggetto esaminato. Quando avrà finito di scorrere tutti i target, dovrà posare la matita e si passerà alla scheda successiva. Nelle prime due schede di test (T1 e T2) le C sono disposte in 5 file ordinate con 31 C ciascuna. L’unica differenza tra T1 e T2 è l’affollamento: nella prima scheda le C sono più distanziate, nella seconda l’affollamento aumenta e si riducono quindi gli spazi tra le C, anche se la quantità totale dei simboli non cambia. In T3 e T4, invece, le C sono disposte nello spazio in maniera disordinata. Anche in questa coppia di schede cambia il tipo di affollamento, che è basso in T3 ed è elevato in T4. L’esaminatore, nel corso del test, ha il compito di cronometrare il tempo impiegato dal soggetto e annotarlo in secondi per ogni scheda. Inoltre, prende nota su una scheda di controllo dei vari errori commessi dall’esaminato, che possono essere di omissione (quando il bambino non vede una C uguale al target e quindi non la barra) o di sostituzione (quando il bambino barra una C diversa dal target). Nel mio lavoro di tesi presso la Civica Scuola di Optometria di Milano, affiancato dal relatore Gabriele Esposito, ho scelto di studiare e di proporre il Brevis Test a un campione di bambini, inserendomi in un filone di ricerca aperto da Alessio Facchin all’Università di Milano Bicocca. Ho somministrato il Brevis Test a 45 bimbi di età compresa tra i 5 e i 9 anni che frequentano la Scuola primaria paritaria Madonna della Neve ad Adro, in provincia di Brescia. In questo studio preliminare ho rilevato come il Brevis Test sia risultato di

Figura 1

ha guidato il mio lavoro in cui ho utilizzato un nuovo test di cancellazione, il Brevis Test, che limita la variabilità dei risultati grazie all’utilizzo del medesimo grafema che si ripete, variando però la sua direzionalità. Il test si compone di 5 schede cartacee. La scheda iniziale viene utilizzata come pre-test (Figura 1) per familiarizzare con il compito, mentre le schede successive (T1, T2, T3, T4) costituiscono il test vero e proprio. In ogni scheda sono presenti 155 anelli (C) di Landolt orientati in modo casuale nelle otto direzioni spaziali principali. All’inizio di ogni scheda, in posizione centrale e isolata, si trova una C

Figura 2

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Lab

Tabella 1

facile comprensione ed esecuzione, tanto che è stato portato a termine da tutti i bambini. Le quattro tavole del test, combinate tra loro, hanno consentito di valutare i risultati utilizzando le varie combinazioni possibili tra le variabili fitto/largo e ordinato/non ordinato. Si evidenzia anzitutto come l’affollamento non sia una variabile che, crescendo, riduce sempre la velocità d’esecuzione del test (Figura 2): dipende dalla tipologia di layout, ovvero se si è utilizzato quello randomizzato oppure quello sequenziale. I dati evidenziano, infatti, (Tabella 1) che l’aumento dell’affollamento riduce i tempi di esecuzione nella modalità sequenziale e li dilata nella modalità random.

Età (anni)

Media di omissioni T1

Media di omissioni T2

Media omissioni T3

Media di omissioni T4

5

9,38

8,46

13,38

14,62

6

9,00

8,50

11,00

14,00

7

7,27

3,82

7,36

11,55

8

3,64

3,93

7,86

10,00

9

6,20

3,60

7,20

10,20

Media complessiva

6,71

5,38

9,40

11,91

Tabella 2

Immagine tratta da ©Freepik

Analizzando invece il tipo di errori commessi dai bambini, si nota che quelli di omissione nel layout ordinato risultano maggiori con affollamento basso, mentre in quello randomizzato risultano maggiori con affollamento elevato. Nella Tabella 2 è possibile verificare la media del numero di omissioni effettuate dai bambini esaminati in ogni test nelle varie età. Il passaggio dal layout sequenziale a quello randomizzato aumenta comunque il numero degli errori di omissione, sia in caso di affollamento elevato sia in quello di affollamento basso. Dopo questi primi dati, assai interessanti, è in previsione a breve termine un ampliamento del campione a ulteriori fasce d’età per poter realizzare degli opportuni valori normativi di riferimento e mettere così a disposizione dei clinici il nuovo test, capace di offrire indicazioni su quanto sia vincolante l’affollamento in ambito visivo, in particolare nel corso dell’attività scolastica.

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Filab lancia la sua lente per il controllo miopico di Francesca Tirozzi

Con sei anni di ricerca alle spalle, Myopya è disponibile sul mercato da gennaio: il focus di questo nuovo prodotto è sull’effetto dominante dei segnali visivi sul meridiano orizzontale rispetto al meridiano verticale

I

l 2022 di Filab è partito con il debutto di Myopya. La nuova lente per il controllo della progressione miopica utilizza un sistema brevettato che studia la struttura retinica e il suo processo di controllo, realizzato sulla base di una ricerca avviata nel 2012 e conclusasi nel 2018, focalizzata sull’effetto dominante dei segnali visivi sul meridiano orizzontale rispetto al meridiano verticale. «La produzione, effettuata totalmente a Lucca presso i nostri laboratori, ci ha permesso di immettere sul mercato la lente in diversi materiali e indici a seconda delle esigenze dell’utente finale, abbinando i migliori trattamenti antiriflesso protettivi - spiega il direttore commerciale di Filab, Stefano Cazzola - Il nostro percorso di conoscenza del prodotto prevede per quest’anno una serie di incontri con l’area medica su tutto il territorio nazionale, avvalendoci della collaborazione di Mauro Zuppardo, nostro consulente scientifico, che curerà la divulgazione delle caratteristiche di Myopya». Il programma ha già visto a fine 2021 le presentazioni della nuova lente ai Congressi della Società Oftalmologica Italiana di Roma e della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica di Firenze, dove Filab ha illustrato il proprio catalogo completo dedicato ai più piccoli. Zuppardo curerà anche gli incontri con gli ottici

partner. «Il 31 gennaio siamo partiti con un primo evento ad Ancona, presso la nostra filiale, dove abbiamo invitato una trentina di professionisti della visione, il massimo numero di partecipanti per lo spazio a nostra disposizione secondo le atStefano Cazzola, direttore commerciale di Filab tuali misure sanitarie - dice ancora Cazzola - Abbiamo coinvolto principalmente gli ottici delle Marche: a breve sarà disponibile il calendario degli eventi regione per regione dove abbiamo l’intenzione di organizzare ulteriori meeting con l’obiettivo di presentare non solo Myopya, ma anche Floox, la nostra lente fotoselettiva a protezione controllata». Al termine di ogni incontro viene rilasciato al professionista un attestato di frequenza oltre alla targa di “Centro autorizzato per vendita di Myopya”. «Infine, proseguiremo con le presentazioni presso i medici oculisti: due nostri referenti interni saranno a loro disposizione per appuntamenti in tutta Italia», conclude Cazzola.

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PRESCRIZIONE & TRAINING, un binomio vincente È opportuno andare oltre la prescrizione, per dotare l’utente delle abilità visive, visuoposturali e mentali necessarie a svolgere le proprie occupazioni in modo rapido, preciso e senza fatica. Si tratta di generare un servizio fidelizzante di alta qualità e, al tempo stesso, una imprenditorialità finalizzata non solo a incrementare i servizi al consumatore ma anche a identificare il professionista della visione come risolutore di problemi e promotore di benessere ed efficienza. Viene così colmata la mancanza di questa importante prestazione di cui non si occupano altre figure. Nell’attuale società digitale praticamente tutti necessitano di essere efficienti con basso stress, ma se ciò non si concretizza, l’alternativa è operare nelle proprie attività con stanchezza e fatica. Il professionista può quindi divenire il punto di riferimento tecnico di questo servizio sul territorio in cui opera. Istituto Scientifico Intervision, società di scienze visive e optometria avanzata, dal 1991 assiste i professionisti di tutta Italia e approfondisce i problemi della vista e il comportamento in un’ottica di ergonomia applicata al lavoro, all’apprendimento, allo sport e all’età senile. L’esperienza Intervision ha dato soluzione all’evidenza che il problema visivo non è limitato alla vista, ma interessa la resa operativa dell’individuo in termini di efficienza, comfort e benessere. Nel 2004 ha registrato in EUIPO, l’ufficio europeo per la proprietà intellettuale, l’idea JET Program e dodici anni dopo ha fondato JET Program International, start up di ricerca e sviluppo per l’efficienza visiva motoria e mentale, che ha sede in Trentino e centro clinico-sperimentale a Milano con la direzione del dott. Maurizio Giannelli, optometrista e tecnico della prevenzione, esperto di ergonomia applicata e psicomotricista esperto nei problemi di apprendimento. JET Program è un gruppo di studio in continua espansione con oltre cinquanta partner a inizio 2022, in cui collaborano, con positivo rispetto delle proprie identità, Optometristi, Oculisti, Ortottisti, Psicomotricisti, Psicologi, Neuropsichiatri, Logopedisti, Fisioterapisti e Osteopati. I risultati vengono trasferiti a tutti i partner con nuovi esercizi comprensivi di protocollo applicativo.

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JET Program è un avanzato sistema di testing e di training che conquista la persona ed entusiasma il professionista perché rapido e oggettivo e genera collegamento interprofessionale Una creazione tutta italiana!


ADV Cinque i punti di forza del sistema JET Program Completa l’esame visivo perché rivela i collegamenti tra visione, abilità mentali, memoria e concentrazione e l’integrazione centro periferica utile all’equilibrio e all’assetto posturale. Armonizza visione, postura e abilità mentali perché allena in modo rapido e coinvolgente tutte quelle abilità percettive, mentali e motorie necessarie a studiare, lavorare, fare sport. Ottimizza l’apprendimento perché coinvolge e motiva bambini e studenti a superare i ritardi tramite l’interazione visiva e cognitiva con pattern che generano un rapido potenziamento mentale. Ritarda il decadimento percettivo e cognitivo perché il training JET Program recupera l’efficienza ridotta, aumenta le capacità percettive e di concentrazione, stabilizza la postura anti cadute. Aumenta l’imprenditorialità con un servizio di grande utilità pratica che caratterizza e differenzia il Centro e lo collega con professionisti e specialisti che erogano altri servizi. Particolarità del sistema JET JET Program è un potente sistema di Testing e di Training. Contiene protocolli di Test delle abilità visive-percettive-motorie che completano l’esame visivo indagando le abilità necessarie all’occupazione svolta ed è soprattutto un sistema di Training multisensoriale sotto il controllo visivo. Ha il grande pregio di oggettivare e documentare l’efficacia del training che viene posto sotto il controllo visivo con integrazione posturale, uditiva e linguistica anche in più idiomi. Il training multisensoriale con l’unità JET Program Uno stativo motorizzato adegua l’altezza dell’ampio monitor touch superveloce con risoluzione 4K che mostra pattern molto captativi con i quali l’utente interagisce mediato dal ritmo e da pedane sincronizzate. Visione, movimenti oculari, tatto propriocettivo, udito, equilibrio e assetto posturale, linguaggio, consapevolezza visuo spaziale, memoria e concentrazione vengono messi in atto in un processo di armonizzazione multisensoriale guidata dalla visione. I punti forti Il feedback tattile, visivo e propriocettivo fornito da JET riscontra l’azione in tempo reale producendo un immediato adeguamento percettivo e motorio. Questo tipo di training è molto gradito e risulta auto rinforzante per i veloci miglioramenti che la persona percepisce chiaramente in ogni incontro. Il Trainer è fortemente alleggerito nella conduzione degli esercizi sia perché larga parte di questi sono ottimizzati nell’unità JET sia perché tale training genera una forte e continua partecipazione da parte dell’utente stesso che ne viene sostenuto. Finalmente il training visivo fornisce dati oggettivi e documentabili. I Report per gli invianti sono formulati con il linguaggio dei destinatari. I risultati sono veloci e percepibili dalla persona in ogni incontro. Addestramento, assistenza e formazione continua per i Partner Tutorial online, corsi webinar, formazione a distanza e in presenza, assistenza on site per valutare casi specifici e per aprire collaborazioni sul territorio favorendo la relazione con altri professionisti, sono alcuni dei servizi a disposizione dei Partner. N12022 47

Le Applicazioni JET Program • • • • • •

Applicazione VISION e Low Vision Applicazione EDUCATIONAL Applicazione ANTIAGE Applicazione POSTURAL Applicazione SPORT Applicazione Manager e Aziende

Nei prossimi numeri gli approfondimenti sulle Applicazioni

Dicono di noi Con JET Program risolvo una grande quantità di problemi che insieme a quello visivo alterano la qualità della vita dei miei utenti. (testimonianza di un Optometrista, Partner JET)

JET Program sta realizzando i miei sogni! Sono contentissima e vi voglio ringraziare per aver arricchito la mia vita professionale. (testimonianza di una Oftalmologa, Partner JET)

Per carenza di personale stiamo facendo poco training, ma solo con i Test di Performance JET Program abbiamo aumentato i contatti sul territorio e la quantità di clienti! (testimonianza di un Centro Ottico, Partner JET)

La mia mente adesso è veloce e mi stanco meno facendo più cose di prima. Leggo a lungo, sono spariti i disagi anche alla guida, il mio movimento è preciso e ora ho un buon equilibrio. Siamo stupiti di come siano migliorati il linguaggio e la concentrazione nel bambino. Ora legge meglio, sta più attento e comunica bene i suoi pensieri.

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Ital-lenti: le opportunità delle lenti “perifocali” Myopkids Per la realizzazione di Myopkids Ital-Lenti è partita da studi clinici che hanno condotto all’ideazione delle lenti “perifocali”. «Il concetto si basa sul principio del defocus ottico periferico necessario per controllare l’evoluzione miopica dei bambini in età di sviluppo compresa tra i 6 e i 14 anni - spiega Paolo Marchesi, product & marketing manager dell’azienda oftalmica - Per indurre un rallentamento dell’allungamento assiale del bulbo oculare di base, la lente viene concepita con una zona centrale di 9 mm di diametro, atta a correggere la miopia come una normale monofocale: al di fuori di questa zona viene creato un “defocus periferico” in modo da controllare e ritardare in maniera efficace la progressione miopica nei soggetti giovani. Un semplice “foro stenopeico” non è tuttavia sufficiente ad assolvere efficacemente alle esigenze visive fisiologiche del portatore: è perciò necessario sviluppare l’area di defocus periferico con una geometria progressiva dal centro alla periferia della lente». Marchesi sottolinea che bisogna tenere, inoltre, in considerazione un altro aspetto fondamentale della fisiologia dell’occhio, la “asimmetria della retina”. «Gli studi evidenziano un effetto potenzialmente dominante dei segnali visivi nel meridiano retinico orizzontale rispetto al meridiano verticale - aggiunge il manager - La nostra retina presenta una maggiore densità di cellule retiniche nel meridiano orizzontale e questo comporta una maggiore acuità visiva e sensibilità al contrasto rispetto a quello verticale». Gli studi effettuati hanno, inoltre, confermato che l’asimmetria fornisce condizioni utili per ridurre la progressione miopica nei bambini. Ma cosa significa asimmetria neurale? «La retina periferica nasale presenta il 300% in più di cellule gangliari e oltre il 40% in più di coni rispetto alla retina temporale - precisa Marchesi - Ottimizzando una lente con una geometria così specifica e strutturata nel rispetto della fisiologia della retina è possibile effettivamente inibire la crescita assiale non controllata del bulbo oculare». Le indagini, durate 5 anni, hanno coinvolto un importante numero di soggetti, suddivisi in due gruppi: il primo di 94 bambini, in età compresa fra i 7 e 14 anni, è stato corretto con la lente “perifocale”, il secondo di controllo di 52 bambini, nella stessa fascia d’età, è stato corretto con lenti monofocali tradizionali. «Il follow up della ricerca ha portato a risultati decisamente interessanti - spiega il manager - Dopo i primi due anni nel gruppo di bambini che hanno utilizzato le lenti perifocali si è evidenziata una riduzione dell’allungamento assiale del bulbo oculare del 56% e un ulteriore 31% nei successivi tre anni, quindi con un’effettiva diminuzione

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L’azienda oftalmica illustra le caratteristiche della nuova geometria alla base del suo prodotto dedicato alla gestione della progressione miopica

Uno dei corsi di formazione sulle Myopkids, N12022 proposti dalla società dell’Alpago


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Figura 1

Figura 2

nel periodo di utilizzo di oltre il 65%. (Fig. 1) Per quanto riguarda il potere correttivo, durante i primi due anni di test nei soggetti corretti con lenti perifocali ha registrato una riduzione del 34% e nei successivi tre anni una ulteriore del 40% che, se sommate nei 5 anni di test, portano a una decrescita totale del potere refrattivo di oltre il 50% tra i due gruppi di soggetti testati». Per la progettazione delle Myopkids, Ital-lenti ha sviluppato una innovativa geometria con tecnologia P.P.D., acronimo di Peripheral Progressive Defocus, grazie alla quale è stata realizzata una lente con un potere centrale di 9 mm per la correzione della miopia e un defocus periferico che si sviluppa sull’asse orizzontale in modo asimmetrico con un potere progressivo di 2,00 D. nella parte nasale e di 2,50 D. nella parte tempiale. (Fig. 2) «Questa geometria “perifocale” permette la miglior funzionalità fisiologica retinica e posturale del soggetto, garantendo un’ottimale dinamica di visione ed efficacia nel controllo dell’evoluzione miopica», sottolinea Marchesi. Le lenti Myopkids vengono realizzate in due materiali: indice 1.5 per le basse ametropie e indice 1.6 Retina per le medio alte ametropie. «Nel catalogo Kids abbiamo denominato “Retina” il nostro materiale UVTech a totale protezione dalle radiazioni UV e dalla luce blu dannosa fino ai 420 nm, la miglior soluzione per una adeguata ed efficace protezione degli occhi dei nostri bambini», aggiunge il professionista. La gamma di correzione delle lenti Myopkids si estende da 0 a -10 diottrie con un cilindro massimo di 6 diottrie. «Il posizionamento di prezzi di tale prodotto è stato ponderato per agevolare tutte le famiglie nell’approcciare questa tipologia di lente per i bambini e gli adolescenti con problemi di rapidi incrementi miopici e, come tutte le lenti che rientrano nel catalogo Kids, anche le Myopkids rientrano nel “programma sostituzione agevolata” riservando una speciale condizione commerciale nel caso di sostituzione delle lenti al controllo oculistico semestrale - conclude Marchesi - Tutto il progetto lenti Kids, comprese le lenti Myopkids, è supportato da un ampio programma di formazione tecnica già iniziato lo scorso anno e che proseguirà anche nel 2022: coinvolge tutti gli operatori del settore, ottici optometristi, medici oculisti e ortottisti, su tutte le soluzioni dei problemi visivi dei bambini. Nell’ambito delle giornate formative verranno affrontati i vari temi specifici, supportati dalle esperienze dirette dei professionisti e degli esperti che hanno collaborato con Ital-Lenti allo sviluppo e ai test di questi prodotti». 49

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ESSILOR® PRESENTA LA NUOVA CAMPAGNA VARILUX®, PER DARE VISIBILITÀ AI CENTRI OTTICI PARTNER Essilor® prosegue e rinnova l’impegno di dimostrare concretamente la vicinanza ai propri Centri Ottici Partner confermando, anche per il 2022, il proprio investimento nella comunicazione Media.

Un nuovo spot emozionale il cui protagonista è sempre Raphael, un architetto affermato, esigente e affetto da presbiopia

IN TV

Un piano di comunicazione a 360° sviluppato per massimizzare la copertura mediatica e per accrescere la conoscenza della marca Varilux® sul largo pubblico. Il piano si declina in diverse attività: in TV, sui social, in store e sulle principali riviste di settore

IN STORE

SUI SOCIAL NETWORK 50

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INTEGRATA E PERFETTA IN OGNI DETTAGLIO E COINVOLGERE I CLIENTI Un piano integrato per dare visibilità ai Centri Ottici Partner e coinvolgere i clienti

CAMPAGNA TV AD ALTISSIMA FREQUENZA Da FEBBRAIO, Una campagna televisiva multicanale in onda in Prime Time sulle principali emittenti nazionali ad alta audience

PIANO DIGITAL E SOCIAL POTENZIATO Un piano digital dedicato e arricchito da tanti contenuti social disponibili su Myessilor

CAMPAGNA PREMIUM IN STORE Un KIT di materiali in-store di Raphael visto in TV per coinvolgere i clienti a 360°

CAMPAGNE DI MARKETING LOCALE Grafiche personalizzabili per potenziare le iniziative marketing sia online che offline 51 Essilor® e Varilux® sono marchi registrati di Essilor International

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Il 2022 di Transitions inizia da subito a tutto volume con grandi novità per potenziare il mercato Un anno straordinario, il 2021, per Transitions in Italia, che ha visto una crescita a doppia cifra costante. Risultati positivi, frutto di un grande dispiegamento di risorse, per continuare a tenere alta l’attenzione sul brand. «Nel 2021 l’investimento sul mercato è stato enorme - conferma Alessandra Barzaghi, country director Transitions Italia - Due i boost media multicanale, in primavera e in autunno, con una campagna strategica a 360 gradi: online, social media e tv. Con oltre 18 mila passaggi per lo spot istituzionale, abbiamo totalizzato 400 milioni di visualizzazioni in un anno, con una media di 8 milioni a settimana, una visibilità sostanziosa per gli ottici che propongono i nostri prodotti». Il 2022 vede una continuità d’intenti, con un piano marketing e comunicazione strutturato e importante. L’investimento sarà consistente e fornirà il giusto sprint per tutto l’anno. «Partiamo già a febbraio con una campagna sugli Style Colors, che prevede una pianificazione massiccia su piattaforme online e sui social media, cui seguirà la campagna multi canale, che includerà tv generalista e on demand, con partenza in primavera - illustra Maristella Rizzo, marketing manager Transitions Italia - Inoltre, proseguiamo con il format video di successo, Light Expert Talks, lanciato nel 2021 che mette al centro i professionisti della visione che hanno deciso di condividere con i colleghi i propri segreti per conquistare la clientela e la propria esperienza di portatori di lenti Transitions». Non solo spinta mediatica però. Il brand leader delle lenti intelligenti alla luce ha protocollato un vero e proprio piano d’azione trasversale per accrescere il business dell’ottico che vende Transitions. «Nel 2021, in Italia abbiamo messo in atto il piano Transitions in 4 pilastri, che si basa su Training, Rituale di vendita, Visibilità Premium all’interno dei negozi e Supporto all’Ottico», spiega ancora Barzaghi. Con questo programma, Transitions si pone l’obiettivo di facilitare il lavoro del professionista nel centro ottico, offrendo formazione continua, orientata sia al sell out sia alla tecnologia del prodotto, suggerendo come raccomandare le lenti Transitions durante l’iter consulenziale, ideando corner dimostrativi impattanti a effetto Wow e rendendo l’esperienza dei clienti più appagante. «Per noi diventa imprescindibile un’attività di formazione degli ottici - afferma Barzaghi - Il nostro trainer Salvatore La Causa ha seguito oltre 1.500 professionisti, con un altissimo tasso medio di soddisfazione, pari al 4,8 su 5. L’obiettivo è fornire loro un valido supporto anche per formare i membri del proprio team di vendita». Altro punto fondamentale è l’allestimento premium studiato per valorizzare gli spazi di vendita, a partire dalla vetrina fino agli espositori all’interno del centro ottico. Installazioni di grande effetto, in sinergia con gli altri materiali presenti, che mettono in risalto anche le montature e possono servire a sostenere e argomentare la conversazione dell’ottico sulle lenti e a dimostrarne la magia dell’attivazione e dei colori. «Il programma, dati alla mano, si è rivelato vincente - continua Barzaghi - I partner ottici che hanno deciso di accogliere questo piano di attivazione sono cresciuti su Transitions in media 6 volte di più rispetto agli altri: il 2022 per noi va in continuità con questa strategia». Il brand viene percepito come di alta qualità, innovatore e adatto a tutte le generazioni, anche grazie

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Alessandra Barzaghi

alla disponibilità dei colori moda Style Colors - ambra, ametista, smeraldo e zaffiro - che vanno ad aggiungersi ai 3 Iconic Colors - grigio, verde grafite e marrone. Una gamma cromatica di tendenza per soddisfare le necessità di un pubblico sempre più esigente e alla ricerca della scelta giusta per ogni stile e outfit. «È molto soddisfacente parlare con i nostri partner ottici e scoprire che il cliente finale si reca nel punto vendita chiedendo espressamente di Transitions - dichiara Rizzo La comunicazione spinge molto sugli Style Colors, una leva decisiva per il centro ottico, in quanto accelera l’intenzione d’acquisto di ben 3 volte». Non vengono poi a mancare novità lato prodotto, nell’ottica di un’amplificazione della gamma per conquistare un pubblico più ampio. La famiglia XTRActive® si rinnova completamente dando vita alla nuova XTRActive® New Generation, adatta a chi manifesta una maggiore sensibilità alla luce e necessita di una lente ancora più protettiva. Inoltre, è perfetta per chi guida molto, in quanto si attiva anche dietro il parabrezza, o per chi semplicemente preferisce una lente più scura anche ad alte temperature. Oltre alla gamma XTRActive® New Generation, si rafforzerà la presenza sul mercato di una novità assoluta, le lenti Transitions® XTRActive® Polarized™, progettate appositamente per i portatori che sono frequentemente esposti a situazioni di forte abbagliamento. Le lenti Transitions® XTRActive® Polarized™ si attivano passando da chiare in ambienti interni a extrascure e polarizzate al sole, per raggiungere un’efficienza di polarizzazione fino al 90%, assimilabile a quella delle lenti da sole polarizzate.

Maristella Rizzo

Comunicazione massiva e multicanale per aumentare il traffico nei centri ottici, innovazioni di prodotto e attività per i professionisti della visione. Obiettivo? Consolidare ulteriormente la proposta di valore del brand leader delle lenti intelligenti alla luce

Innovatore non solo per i prodotti di ultima generazione, ma anche nel modo di comunicare, Transitions si conferma un punto di riferimento per i centri ottici e per il 2022 punta tutto su una forte spinta comunicativa a inizio anno e su una presenza costante sui canali media.

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Da chiare in interni a scure all’esterno

Transitions è un marchio registrato, il logo Transitions e Transitions Light Intelligent Lenses sono marchi di Transitions Optical, Inc. usati su licenza di Transitions Optical Limited. ©2021 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico della lente. Montatura Rayban® – Lenti Transitions Style Colors Smeraldo

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Transitions è un marchio registrato, il logo Transitions e Transitions Light Intelligent Lenses sono marchi di Transitions Optical, Inc. usati su licenza di Transitions Optical Limited. ©2021 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico della lente. Montatura CAROLINE ABRAM PARIS® - Lenti Transitions Style Colors Ametista.


Lo gnommero

Aspettando Mido (o Godot?)

di Sergio Cappa

“ESTRAGONE: Un luogo incantevole. Panorami ridenti. Andiamocene. / VLADIMIRO: Non si può. / ESTRAGONE: Perché? / VLADIMIRO: Aspettiamo Godot. / ESTRAGONE: E se non viene? / VLADIMIRO: Torneremo domani. E magari dopodomani. Forse. E così di seguito. Insomma... Fino a quando non verrà. / RAGAZZO: Il signor Godot mi ha detto di dirvi che non verrà questa sera ma di sicuro domani. / VLADIMIRO: Allora andiamo? / ESTRAGONE: Andiamo. // Non si muovono”. Questo è un estratto dal serratissimo dialogo tra i due protagonisti in scena, oltre ad altre tre comparse, della fortunata opera teatrale del drammaturgo irlandese Samuel Beckett, pubblicata nel 1952 in lingua francese, Aspettando Godot. Due uomini vestiti miseramente si lamentano continuamente, accanto a un solo

albero di scena, del freddo e della loro vita di stenti, aspettando uno sconosciuto signor Godot che manda a dire, per bocca di un anonimo ragazzo che gli cura le capre, che non verrà oggi, forse domani. L’opera è in due atti nei quali non sembra esserci sviluppo del tempo, ma solo un’evoluzione di micro eventi, con molte pause e silenzi come si fosse in un circo della vita. Un testo dell’assurdo in cui per due volte non accade nulla, una tragicommedia costruita intorno alla condizione dell’attesa. A inizio gennaio abbiamo avuto un’altra volta l’annuncio del rinvio di Mido, alla fine di aprile. Negli ultimi 24 mesi i comunicati si sono succeduti più volte: il Covid non ha concesso diversamente. Metafora beckettiana il virus, immateriale ed etereo protagonista della tragicommedia della nostra vita in attesa, si

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è più volte fatto annunciare ma non dal medesimo “ragazzo” bensì da maschere dello stesso, che noi chiamiamo varianti e per distinguerle le additiamo con lettere greche, quasi che battezzarle con nomi biblici e riconoscibili possa sembrare sacrilego. Invece i tornado e i tifoni hanno nomi di donna perché concreti: tuttavia i morti sono gli stessi. Ma ogni volta la variante nuova ci annuncia che il virus se ne andrà domani. Forse. Allegoria beckettiana inversa che ci indebolisce, ci logora nell’ansiosa gestazione della gratifica finale, ma come Vladimiro ed Estragone al termine della tragicommedia non ce ne andiamo. Rimaniamo in attesa, provati e debilitati ma ottimisti e fidenti, della prossima edizione di Mido in primavera. Aspettando Mido, dove solo per uno shift d’accento non ci è concessa una curiosa rima.


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