La Leggendaria Charly Gaul

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ggi gli sportivi, quelli veri, sono per noi l’equivalente di ciò che gli eroi del mito rappresentavano per i greci o per i romani. Sono esempi straordinari resistenza, coraggio, capacità di sfruttare fino all’estremo la forza, non solo quella fisica ma anche quella che viene dalla concentrazione, dall’attenzione, dalla tenacia. Charly Gaul è stato senza dubbio uno di questi eroi: non si può definire diversamente un ragazzo che, non ancora ventiquattrenne, sfida il freddo e la neve e la stanchezza per tagliare il traguardo semias-

siderato, senza nessuno a inseguirlo, perché in tanti si sono ritirati e il ciclista che arriverà secondo ha ben otto minuti di ritardo. Non è un caso allora che l’impresa compiuta da Charly Gaul l’8 giugno del 1956 venga ricordata oggi, a ben 60 anni di distanza, con questa Gran Fondo, che è una festa del ciclismo e dei valori dello sport. Una festa anche per la nostra città e per la nostra montagna, il Bondone, ancora più bella se avvicinata in bicicletta, alla velocità della pedalata, che ti fa assaporare ogni metro e, soprattutto, rende impagabile il raggiungimento della vetta.

di Trento

Auguro dunque a tutti i partecipanti, qualunque sia il loro grado di preparazione, di affrontare la corsa nel migliore dei modi. E auguro alla Gran Fondo Charly Gaul di continuare ad essere un appuntamento importante per tutti gli sportivi che vogliono misurarsi con se stessi e conoscere meglio l’ambiente naturale che circonda la città di Trento. Buona Charly Gaul a tutti" *Alessandro Andreatta sindaco di Trento


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O T N E R T a l l e d a z z a r r la te À T L I CIV

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ncastonata nel cuore delle Alpi, la città di Trento si sviluppò al tempo dei Romani. E di quel periodo conserva ancora parecchi elementi, a partire dallo spazio archeologico sotterraneo di piazza Cesare Battisti per continuare con la basilica paleocristiana, che offrono rari ma completi esempi di urbanistica romana, in un allestimento affascinante e suggestivo. Nel corso della sua millenaria evoluzione, Trento ha saputo attrarre elementi di tradizioni tra loro molto diversi, provenienti dal Nord e dal Sud Europa, fondendoli in un mix davvero unico, tanto da essere stata scelta

come sede del Concilio della Controriforma (1545-1563). Dal punto di vista culturale la città propone una gamma davvero ampia di alternative: dalla Storia con la “s” maiuscola che si respira nell’austero Castello del Buonconsiglio (residenza dei vescovi di Trento dal XIII fino alla fine del XVIII secolo, oggi sede museale) agli aspetti particolari della vita della Chiesa presentati al Museo diocesano, fino ad arrivare alle mille iniziative ed eventi a carattere scientifico del nuovissimo MUSE Museo delle Scienze, affiancato dalla villa-fortezza cinquecentesca di Palazzo delle Albere. Da non perdere poi Le Gallerie di

Piedicastello e il Doss Trento, dove ci si potrà immergere nella storia del Trentino e visitando il Museo delle Truppe Alpine. Senza dubbio il centro politico, religioso e monumentale della città è la piazza del Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le “Case Cazuffi-Rella. In questa piazza, in cui fu sepolto San Vigilio, sorge l’omonimo Duomo di San Vigilio, in stile romanico, edificato nel 1212 per volere del vescovo Federico Vanga e in cui si tennero tutte le sedute formali del Concilio di Trento. Il palazzo Pretorio e la merlata Torre Vanga del XIII sec. formano assieme al Duo-


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TRENTO

pearl in the heart of the alps A city and its special histor Precious treasure to discover Through the most significant periods of History, Trento has managed to find an increasingly important role a san artistic and cultural point of reference amid European Capitals. The city of great festivals and Christmas Trento is the perfect stage for International festivals and events such as the Trento Film Festival and the Festival of Economics. History and tradition are celebrated through costumed historical revivals such as the Feste Vigiliane and the Palio delle Contrade. The atmosphere in Trento during Christmas time is unique: biting cold and the white of snow, Christmas magic and tradition, handmade products and flavors of the well-known Christmas Market of Trento will offer you a special holiday time.

edazione città A cura della R ei Romani, la

. mpi d Fondata ai te e le vestigia di tanti imperi tt conserva inta ntichi castelli, ecco i a li g a i Dai muse perdere n o n “tesori” da

mo un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca fontana del Nettuno. Notevoli sono anche i palazzi in stile rinascimentale-veneto e con le facciate affrescate che sorgono nell’elegante Via Belenzani. Due edifici caratteristici, entrambi del ‘500 sono la chiesa di Santa Maria Maggiore, in marmo rosso, e il palazzo Tabarelli sulla cui facciata sono scolpiti 22 profili di personaggi storici locali. Da visitare infine il Palazzo Pona Geremia del sec. XV con la scenografica facciata, decorata da affreschi raffiguranti episodi di vita della città e miti, e la Chiesa di Sant’Apollinare (XIII sec.) eret-

ta ai piedi del Doss Trento, presso l’antico borgo di Piedicastello. Assolutamente immancabile una visita agli altri Castelli della Provincia di Trento che assieme al Castello del Buonconsiglio rendono questa zona del Trentino Alto Adige un territorio quasi fiabesco: Castello di Stenico, Castel Thun e Castel Beseno. Tutti sono sedi del complesso museale provinciale del Castello del Buonconsiglio. Da non perdere infine nel periodo natalizio un giro tra le bancarelle del mercatino di Natale di Trento e magari una visita in quelle degli altri mercatini del Trentino Alto Adige.

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ELDA VERON

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lla consolle de "La Leggendaria Charly Gaul" (così come di gran parte dei progetti che nascono a Trento e dintorni) c'è lei, la direttrice dell'Apt Elda Verones. Pugno di ferro in guanto di velluto, Elda è un inesauribile vulcano di idee e pragmatismo, la donna che - in questi anni - con lungimiranza e passione, ha saputo tramutare un'occasione celebrativa in una delle più importanti manifestazioni ciclistiche d'Italia. Refrattaria ai rif lettori e più incline alla "politica del fare", se oggi Trento può vantare un'offerta turistica non più declinata esclusivamente sugli sport invernali, il merito è soprattutto suo. Elda Verones, come nasce "La leggendaria Charly Gaul"? Il Monte Bondone, l'8 giugno del 1956, è stato lo scenario di una delle imprese ciclistiche più spettacolari e memorabili dell'ul-

e dell’APT Trento Verones direttric

timo secolo. Così, nel 2005, era doveroso rendere omaggio al grande protagonista di quella vittoria epica, intitolando la salita del Bondone a Charly Gaul. Un gesto simbolico per manifestargli, anche 50 anni dopo, tutta la riconoscenza di un'intera comunità quella dei _"Bondoneri"_ in primis. Davanti alle telecamere della tv lussemburghese, un Gaul ormai costretto in carrozzina ha potuto rendersi conto, forse per l'ultima volta nella sua vita, quanto grande ed immortale sia stata la sua impresa. E, due mesi dopo quella intitolazione, l'Angelo della Montagna ci ha lasciati per sempre… E' vero, ma di lui oggi resta questo evento che non è più solo celebrativo. La Leggendaria Charly Gaul è infatti ormai diventata una delle Gran Fondo più importanti del mondo, come certifica la scelta dell'Unio-

Valle dei Laghi Monte Bondone o by D. Mosna Archivio APT - Phot

ne Ciclistica Internazionale di farne, già da diversi anni, l'unica tappa italiana dell'UCI Gran Fondo World Series. Un evento sportivo ma anche un volano per il turismo... Il ritorno della Charly Gaul così come della Moserissima - in termini di arrivi, presenze e fidelizzazione della nostra clientela - è innegabile. Anno dopo anno abbiamo migliorato l'organizzazione della rassegna, qualificando i percorsi e, soprattutto, mettendo in rete tutte le strutture ricettive del territorio e i prodotti. Abbiamo avviato una vera e propria rivoluzione culturale per far capire agli operatori turistici che il filone della bicicletta, se interpretato ed organizzato in maniera condivisa, poteva diventare una delle chiavi della internazionalizzazione. Scommessa vinta, dunque? I numeri ci dicono di sì. Dopo aver appli-


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Pugliese vulcanica A cura di Mario Gran Fondo la

della Alla consolle pt Trento Monte Bondone A direttrice dell' "I numeri ci dicono i: h g per la Valle dei La smo la strada ri tu lo ic c il è che zazione" Internazionaliz

cato un rigido disciplinare e aver investito tanto sulle infrastrutture, installando una segnaletica adeguata e aprendo nuovi punti-officina, oggi la zona di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi è diventata, nei fatti, un'area realmente bike-friendly. In termini d'indotto quanto vale questa Gran Fondo? Lo scorso anno abbiamo contabilizzato circa 15mila presenze turistiche e, almeno il 20% di queste proviene dall'estero. E' un dato significativo, ma tutt'altro che casuale visto che sono anni, ormai, che investiamo risorse nella promozione dell'evento sui mercati stranieri. Quanto può crescere ancora questa manifestazione? Noi lavoriamo nella consapevolezza che si può sempre migliorare. In questi anni abbiamo puntato soprattutto sul consolidamento

dell'immagine, curando tutti gli aspetti che compongono l'evento, dalla nutrizione al rispetto dell'ambiente. In tal senso, abbiamo accolto con grande soddisfazione il riconoscimento dell'Agenzia Provinciale per l'Ambiente di Trento che ha premiato la 'Charly Gaul' come un evento eco-sostenibile. Anche sul piano mediatico la Gran Fondo è ormai diventata un appuntamento importantissimo… Sì, come lo scorso anno ci sarà la diretta Rai, ma direi che tutti gli organi d'informazione hanno sempre seguito, con grande interesse, lo sviluppo di una manifestazione che oggi sarebbe riduttivo definire solo ciclistica. Così si spiega quell'esercito di volontari ogni anno a presidio della Gran Fondo? Sono il nostro fiore all'occhiello. Possiamo contare sull'aiuto prezioso di un migliaio di

persone che, a titolo gratuito, rendono possibile l'organizzazione dell'evento assieme allo staff dell'ASD Charly Gaul Internazionale. Con circa 580 volontari dislocati sui percorsi, possiamo dire, con orgoglio, che la sicurezza oggi è uno dei tratti distintivi de La Leggendaria Charly Gaul. A conferire prestigio alla manifestazione anche i tanti testimonial che, anche quest'anno, si presenteranno ai nastri di partenza… Oltre a Francesco Moser ci terrei a ricordare Gilberto Simoni, Marino Basso, ma anche Juri Chechi, Antonio Rossi e Cristian Zorzi. Senza dimenticare Paolo Savoldelli che a Trento veste i panni dello speaker. Tutti campioni celebratissimi, che hanno sempre accettato con grande entusiasmo il nostro invito, contribuendo a loro modo al successo di questo grande evento.


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edazione A cura della R uto a Coppi,

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a sua specialità erano le salite. Quelle aspre e impossibili delle Alpi ghiacciate, con gli strappi verticali e senza nemmeno il conforto di un tornante dove far rifiatare i polmoni. Charly Gaul, che i francesi pronunciavano “Sciarlì Gol”, era uno scalatore puro. Non un fine stratega che procedeva con scatti assassini, ma un corridore dall’incedere potente che amava il calvario della progressione. Era capace - raccontano i testimoni dell’epoca - di tenere lo stesso ritmo per centinaia di chilometri amministrando al meglio le proprie energie, mentre gli avversari cadevano sfiancati, l’uno dopo l’altro, ai bordi della strada. Nato l’8 dicembre 1932 a Pfaffenthal, in Lussemburgo, Charly Gaul non aveva però soltanto coraggio. Sapeva correre con l’intelligenza tattica dei campioni e in salita possedeva una straordinaria abilità a giocare con i rapporti agili. Lo battezzarono “l’angelo della montagna” perchè, quando c’era da soffrire, lui metteva le ali, spuntando regolarmente dal centro del gruppo e facendo il vuoto dietro di sé. Charly aveva un fisico minuto e secco, nervoso e reattivo, un fisico tagliato per la salita. Tra quei fasci muscolari celava incredibili riserve di energia che sprigionava ogni qual

volta l’asfalto s’impennava sulle ruote. Ma al di là delle etichette, Gaul andava forte ovunque, anche in pianura. Tra il 1956 e il 1959, si aggiudicò il Tour e, per ben due volte, anche il Giro d’Italia, sbaragliando la spietata concorrenza di Magni, Favero, Géminiani, Baldini e Anquetil. Successi netti, che certificano anche la capacità di difendersi - e a volte di dettar legge - su ogni tracciato. Come era accaduto a Coppi, il ciclismo lo aveva strappato ad un onesto lavoro di garzone. In gioventù lavorava come salumiere finché non fu in grado di mantenersi con il ciclismo. Tra i dilettanti si mise in luce vincendo il Giro dei Dodici Cantoni nel 1951 e la Freccia del Sud nel 1951 e 1953, anno in cui fece il suo esordio come professionista. I risultati non tardarono ad arrivare e il giovane lussemburghese nel 1954 trionfò nel Circuito delle Sei Province e si piazzò terzo nel Campionato mondiale di Solingen, ostacolato da uno scontro con Fausto Coppi. Da qui si originò la storica rivalità con il francese Louis Bobet, vincitore della maglia iridata, che lo relegò nuovamente nel gradino più basso del podio nel Tour de France dell’anno successivo, quando Gaul vestì però la maglia di miglior

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scalatore. Il simbolo di re della montagna fu suo in carriera per due volte sia nella corsa a tappe francese (1955-56) che nel Giro d’Italia (1956, 1959). Piacque subito alla gente, per via di quella resistenza alla sforzo, per quell’incedere costante e, soprattutto, per le sue formidabili rimonte. Alla Grande Boucle del 1958 recuperò un quarto d’ora di ritardo a Raphael Géminiani. Al Giro dell’anno seguente stroncò la resistenza del divo Anquetil maltrattandolo lungo le rampe che salivano al Piccolo San Bernardo. Le sue furono imprese davvero straordinarie e solitarie, ottenute senza l’apporto di gregari eccellenti o di una grande squadra. Anche se il suo nome si lega indissolubilmente ad una della tappe più drammatiche e leggendarie del Giro, la Merano – Monte Bondone dell’8 giugno 1956, Charly regalò tante pagine epiche del ciclismo dell’epoca che - allora come oggi - si nutriva soprattutto di imprese. La sua vita terminò il 6 dicembre 2005, quando venne ricoverato d’urgenza in un ospedale di Lussemburgo per un’embolia polmonare. Due giorni dopo Charlie Gaul, l’angelo della montagna, avrebbe compiuto 73 anni.


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ove ore, sette minuti e ventotto secondi. Fu il tempo da leggenda che, esattamente mezzo secolo fa, impiegò il ciclista lussemburghese Charly Gaul per coprire il tracciato della ventunesima tappa del Giro d’Italia 1956. Nulla di strano, se non fosse per le terribili condizioni meteo di quella giornata di finta primavera. Era l’8 giugno, si partiva da Merano, ma la frazione che attraversava i passi Rolle e Brocon era da tregenda. Una nuvola plumbea si posò attorno al Monte Bondone e, subito, si scatenò una bufera con neve, vento e gelo. Gaul fu il primo di questi stoici atleti ma - dopo il traguardo - ricordano i testimoni, versava in uno stato di semi-congelamento, tant’è che riuscì a proferir parola solamente dopo essere stato immerso in una vasca d’acqua calda. Ben 44 degli 87 ciclisti partiti (più della metà) abbandonarono la corsa prima dell’arrivo. Alcuni salirono in ammiraglia dopo pochi chilometri intuendo che, in quelle condizioni, non si poteva pedalare. Altri provarono a resistere, ma crollarono assiderati. Tutti quelli che tagliarono il traguardo, in ogni caso, riportarono bronchiti e malanni assortiti. Il secondo classificato di giornata, Alessandro Fantini, giunse con quasi 8 minuti di ritardo da Gaul; a dodici primi arrivò invece Fiorenzo Magni (avendo una spalla fratturata, reggeva il manu-

da Una giornata ile e uno scalatore sib strada impos e che, nella bufera, tagliò es h a lussemburg to. Cronostori la e g n o c im e il traguardo s ica passata agli annali p di una corsa e o m del ciclis

brio con un laccio stretto fra i denti), mentre la maglia rosa Pasquale Fornara si ritirò. Gaul risalì così in un sol giorno dal quattordicesimo posto in classifica, che occupava alla partenza della 21ª tappa, al primo, un primato che difese con i denti fino all’arrivo a Milano. In quegli anni, il ciclismo era sinonimo di fatica ma, tra tante imprese eroiche, negli occhi e nelle menti degli appassionati dell’epoca rimarrà indelebilmente scolpita quella compiuta da Charly Gaul l’8 giugno di 60 anni fa che - dopo 242 km di inenarrabili fatiche - lo portò ad assicurarsi successo di tappa, maglia rosa e vittoria finale della corsa. L’anno dopo, però - per una spietata legge del contrappasso - Charly Gaul perse il Giro d’Italia quando era in maglia rosa, scivolando dalla prima alla quarta piazza finale. Nella tappa del Monte Bondone, confidando sul vantaggio in classifica, si fermò infatti a urinare, venendo però proprio in quel momento attaccato e staccato dai rivali, Louis Bobet e Gastone Nencini in testa. Proprio Nencini andò a vincere quel Giro e Gaul assaporò, per una volta, quanto può essere affascinante e traditore il Monte Bondone.


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A cura di Mario

Pugliese

olo". "Tu sei il mio id di dicembre ra e Così, in una s Marco Pantani e s is d 7, del 199 rly Gaul. a h C ario. al grande ontro leggend c in n u i d a ri Sto o feroce Con un epilog

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arco Pantani detestava i tipi alla Lance Armstrong e adorava quelli come Charly Gaul. Tanto che, nel dicembre del 1997, aveva insistito per andare a trovarlo in Lussemburgo: "Se parliamo di scalatori puri - era il pensiero del Pirata - Gaul è stato il più grande. Quello che ha fatto lui in montagna non l'ha mai fatto nessuno". Una stima assolutamente ricambiata, visto che tre mesi dopo quell'incontro, durante un'intervista, Charly Gaul parlò così di Pantani: "Marco in questo momento è il ciclista più forte, l'unico capace di staccare tutti in salita. Gli manca un po' di potenza in pianura, ma quando la strada sale non ce n'è per nessuno". A quel punto, un cronista gli chiese: Pantani più forte anche di Charly Gaul? "In questo finale di millennio - era stata la risposta - Marco è il più forte di tutti. Ma la sua storia deve essere ancora scritta e

Charly Gau lla montagna

dunque a questa domanda potremo rispondere solo quando appenderà la bicicletta al chiodo". L'incontro fra il romagnolo e il lussemburghese - in un'indimenticabile serata del 5 dicembre del 1997 - si celebrò fra sorrisi, abbracci e reciproci attestati di stima: "E' stata una sorpresa - disse Gaul - che abbia chiesto lui di incontrarmi: non l’avrei mai immaginato". Per Marco, invece, conoscere Charly Gaul era un desiderio che aveva fin da ragazzino quando, in tivù, sentì raccontare per la prima volta di quell'Angelo della Montagna capace di scrivere una pagine leggendaria del ciclismo battendo gli avversari e la bufera di neve sulla mitica salita del Monte Bondone. Pantani considerava Gaul il suo antesignano, il grimpeur che - più di tutti - gli assomigliava. Uno di fronte all'altro, in quella sera di dicembre, nella casa del lussemburghese,

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i due si scambiarono racconti ed aneddoti. Con la riverenza che si tributa alle leggende, fu Marco - che di lì a poco avrebbe trionfato a Giro e Tour - a chinarsi di fronte a quel campione, dicendogli in un francese tremolante "Vous êtes mon idole" (Tu sei il mio idolo). Ma perché Pantani voleva incontrare prima possibile Charly Gaul? "Ormai ha la sua età - confidò ad un amico - e so anche che non sta troppo bene di salute. Ci terrei a salutarlo prima che lui muoia". Per una feroce circostanza del destino, nel febbraio del 2004, fu Charly Gaul a presenziare, avvolto nel suo paletot grigio, ai funerali di Pantani. E ai cronisti che, con discrezione, gli chiedevano un ricordo, l'Angelo della Montagna, con la voce rotta dall'emozione, affidò queste parole: "Ora che è sceso dalla bicicletta posso dirlo, forse lui era più forte di me".



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UGO ROSSI*

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l Trentino è una terra che ha fatto crescere molte “leggende delle due ruote”, campioni del ciclismo come Francesco Moser, Maurizio Fondriest e Gilberto Simoni, mentre altri giovani si stanno facendo le ossa in Italia e in Europa. Campioni, ancora, che hanno potuto allenarsi su impegnative salite di montagna ma anche su spettacolari percorsi in pianura, strade trentine spesso diventate tappe del Giro d’Italia. Tanti dunque, da sempre, gli appassionati e i tifosi di questo sport! Così anche quest'anno la “Leggendaria Charly Gaul’, la Gran Fondo intitolata

all'Angelo della Montagna e alla sua mitica impresa al Giro d'Italia dell'8 giugno 1956 – qui alla sua undicesima edizione – fa parte dell’UCI World Cycling Tour, il circuito con prove in tutto il mondo che consente di qualificarsi ai Campionati del Mondo Amatori e Master. È un percorso che, toccando il bel paesaggio della Valle dei Laghi, i terrazzamenti a vite della Valle di Cembra fino alla scalata degli avvincenti tornanti del Monte Bondone per la conquista del traguardo, sottolinea la nostra identità trentina. Ma è anche un'occasione di festa, che si completa con ‘La

Moserissima’, la ciclostorica internazionale di Trento dedicata agli appassionati di ciclismo vintage. Un grazie agli organizzatori di questa importante e significativa manifestazione e un saluto agli atleti che si cimenteranno con le salite del Bondone, con l'auspicio che possano cogliere risultati tecnici di grande valore nel ricordo del “grande” Charly Gaul” *Ugo Rossi (Presidente della Provincia autonoma di Trento)


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una gara nota in tutto il mondo, che si snoda lungo un circuito di straordinaria bellezza. Parliamo della Leggendaria Charly Gaul -UCI Granfondo World Series, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione. L’ “Angelo della Montagna”, a cui è intitolata, può andarne fiero. Fra Trento, il monte Bondone e l’affascinante territorio della valle dei Laghi, dove le bellezze del Trentino trovano una delle loro più compiute realizzazioni, i par-

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provinc

tura, foreste, iale all’agricol

tecipanti alla gran fondo avranno modo anche quest’anno di dare miglior prova di sé, e di qualificarsi alla Finale del Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI – UWCT. Un benvenuto a tutti, agli atleti e ai loro team, così come ai tanti estimatori di una gara che, partendo dall’incantevole cornice di piazza Duomo, a Trento, si snoderà fra borghi incantati, amene colline coperte di vigneti e di boschi, laghi di grande bellezza, inerpicandosi quindi sulle pendici

Turismo e pro

mozione

del Bondone, sempre sul filo del cronometro. Senza dimenticare i numerosi eventi di contorno, compresa la “Moserissima”, ciclo storica internazionale di Trento rivolta ai tanti appassionati del ciclismo vintage. Michele Dallapiccola* Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, Turismo e promozione


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Sport

Cultura

Le cose concrete sono quelle che ci piacciono di più, soprattutto se rimangono sul territorio e a sostegno di tre importanti valori sociali per la nostra collettività e per la comunità locale.

93 interventi a favore della solidarietà 170 interventi a favore della sport 293 interventi a favore dello cultura


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l Trentino è da sempre terra di sport, di grandi campioni delle due ruote, di epiche tappe alpine, a partire da quella legata al nome di Charly Gaul. Una gara avvincente, la “Leggendaria Charly Gaul”, che nel corso degli anni è divenuta un appuntamento sempre più sentito e atteso tra gli appassionati delle due ruote. Una competizione che sa coinvolgere ed emozionare, contribuendo nel contempo a conferire grande visibilità a uno straordinario patrimonio paesaggistico ambientale. La partenza da Piazza Duomo a Trento, il far parte del circuito Alpe Adria Tour, del 1° InBici Top Challenge e dell’UCI Gran Fondo World, l’attraversamento di località di interesse storico culturale e anche sportivo con il classico arrivo sul Monte Bondone, riempiono questa gara di significati sportivi davvero importanti. Pendenze impegnative che mettono a dura prova i valori sportivi degli atleti e che scaldano il cuore dei tifosi, proprio come è accaduto a Charly Gaul,

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che – con la sua impresa del 1956 - lega per sempre il proprio nome a quello del Monte Bondone e, in senso più ampio, a quello della montagna trentina. Da sempre sono queste tappe a regalare i momenti più attesi: la strada che sale, lo sforzo massimo, la montagna. Ingredienti che rendono epiche alcune giornate di sport ed in questo senso il Trentino garantisce uno scenario al top proponendo per gli amanti di questa disciplina centinaia di chilometri di strade in scenari naturali ideali, una sorta di palestra a cielo aperto. È un messaggio che da anni lanciamo ai nostri ospiti, consapevoli di poter offrire loro un territorio ideale per muoversi all’aria aperta e per divertirsi in maniera sana, sia con le due ruote ma anche in tante altre discipline sportive. In Trentino proprio l'ambiente è perno di un sistema che pone al centro la sostenibilità ambientale e la montagna, dove si punta sulla qualità e salubrità dei prodotti, sull’ac-

coglienza ma anche su servizi efficienti, infrastrutture, mobilità, relazioni sociali, insomma dove la montagna ed i suoi valori di autenticità possano essere protagonisti. Manifestazioni come la “Leggendaria” rappresentano in questo senso uno strumento molto efficace per promuovere questi valori, non solo fra i partecipanti, ma anche tra i tantissimi appassionati presenti sul percorso di gara. Un cordiale benvenuto va dunque agli atleti e agli accompagnatori e un complimento agli organizzatori accanto a un particolare riconoscimento alla fondamentale opera dei moltissimi volontari, grande patrimonio delle nostre comunità, impegnati lungo il percorso e in tutti quei servizi tesi a garantire la sicurezza e il pieno successo alla manifestazione". *Tiziano Mellarini (Assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile Provincia autonoma di Trento)


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Noi, come Cassa Rurale seguiamo i nostri valori per poter effettuare delle scelte giuste e mirate, offrendo un servizio dedicato alla soddisfazione delle persone che ne fruiscono. L’investimento sull’individuo quale esso stesso “valore aggiunto” ci rende la Tua Cassa Rurale. Comunicazione limpida Collaborazione e cooperazione Correttezza Crescita e sviluppo Disponibilità Impegno www.cr-vallelaghi.net

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l risultato finale, se tutto sarà stato amalgamato con sapienza, sarà il Muse, l’innovativo museo delle scienze di Trento progettato da Renzo Piano che, dopo soli tre anni di vita, ha già staccato più di un milione e mezzo di biglietti d’ingresso diventando una delle istituzioni culturali più visitate d’Italia. A dispetto della classificazione museale, il museo trentino è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto alla classica esposizione fatta di grandi sale cupe e silenziose. Qui la protagonista assoluta è la luce che pervade tutti gli ambienti,

dalla terrazza affacciata sulla valle dell’Adige al seminterrato dove sono ospitate la più grande mostra di dinosauri dell’arco alpino e la serra tropicale. “The big void” (il grande vuoto) che collega tutti i livelli è “occupato” da animali tassidermizzati sospesi con sottilissimi fili d’acciaio per creare nel visitatore l’illusione di fluttuare nello spazio mentre interagisce con i monitor o osserva gli oggetti esposti sui grandi tavoli di legno chiaro. Ogni aspetto del Muse è mirato a coinvolgere attivamente il visitatore: al quarto piano, dedicato alle “Alte Vette”,

a Trento delle scienze n&Crow Photo by Huf to

si trovano il tunnel multimediale in cui si può vivere l’esperienza multisensoriale di volare sopra i ghiacciai alpini, sciare a tutta velocità lungo una parete ripidissima o essere travolti da una valanga. Scendendo di un livello si viene catapultati in un sentiero di montagna in cui provare l’emozione di un incontro con un animale selvatico, mentre al “+2” una serie di suggestive installazioni mostra le mutazioni epocali del nostro pianeta durante le ere geologiche e, in particolare, il processo di formazione delle Alpi. Il primo piano affianca


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FROM THE JURASSIC TO THE FUTURE A journey through the stunning halls of MuSe, Trento's innovative, Renzo Piano-designed museum, which in just three years has already been visited by over a million and a half people

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la preistoria della “time machine”, una grotta multimediale dove vivere l’esperienza di un antichissimo rito, all’imminente futuro del FabLab dove sperimentare stampanti digitali e altre attrezzature all’avanguardia. Il piano terra è dedicato all’infanzia con la sezione “maxi Ooh!”, dedicata alle esperienze sensoriali per l'infanzia e la Palestra della scienza dove chi è rimasto bambino dentro potrà giocare a riprodurre dei piccoli esperimenti di fisica o scienze naturali. Infine, la proposta del MUSE si arricchisce, a partire dal 16 luglio e fino al 30

giugno 2017, di una importante mostra temporanea dedicata al tema delle ESTINZIONI, un’ esposizione di grande respiro che invita a riflettere sul rapporto tra uomo e natura. Una percorso che parla di catastrofi e gradi sfide, ma anche di fortune e grandi successi. Dalla maestosità dei dinosauri e degli ultimi grandi mammiferi al destino della più ingombrante delle scimmie: l’uomo. Per continuare a scoprire le tante sorprese che il museo trentino riserva ogni giorno vi consigliamo di visitare il sito www.muse.it

What is a museum's recipe for success? Take an old abandoned industrial area, a prodigiously talented architect, the marvellous setting of Trentino's mountains, and a brilliant idea on how to set up a world-class exposition. Mix it all together in just the right way and you'll get MuSe, Trento's innovative museum of sciences. Designed by celebrated architect Renzo Piano, in just three years of existence the venue has welcomed over 1.5 million visitors, quickly becoming one of Italy's most popular cultural institutions. As far from stereotype as possible, MuSe has none of the gloomy, silent and mostly empty vast rooms we normally associate with the word “museum” Here, light plays a leading role, and pervades every corner of the facility from the panoramic terrace overlooking the Adige Valley all the way down to the basement, which houses the Alpine region's largest dinosaur exhibit as well as a tropical greenhouse. The “Big Void” connecting the various levels is “inhabited” by taxidermied animals, suspended mid-air by thin steel wires, to give visitors the impression of floating in space as they interact with the monitors or observe the items on display. Finally, from July 16th until June 30th of 2017, MUSE will also house a temporary exhibition on the theme of EXTINCTIONS, a wide-ranging project that invites us to reflect on our relationship with nature. A fascinating journey through cataclysms and great challenges, but also through lucky breaks and rousing triumphs, from the grandeur of dinosaurs and of the last great mammals to the fate of the Earth's most cumbersome ape: man. To learn more about the many surprises that Trento's MuSe has in store, we suggest you visit the museum's website at www.muse.it/en/


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ortunata la terra che non ha bisogno di eroi”, dice il Galileo di Bertolt Brecht mentre si reca ad abiurare la sua teoria sull’universo di fronte alle autorità ecclesiastiche, scegliendo di rinunciare ai propri principi per salvare la pelle. Altrettanto fortunata può dirsi quella terra che ha degli uomini che non rinunciano alle proprie idee e le difendono diventando eroi. Loro malgrado. E’ proprio per questo motivo che figure come quella dell’irredentista Cesare Battisti, di cui nel 2016 si celebra il centenario della morte, hanno un ruolo così importante: testimoniano come il nostro Paese si sia formato grazie al sacrificio personale di alcuni uomini dotati di questo spessore morale. Nato a Trento il 4 febbraio 1875, subito dopo il liceo si trasferisce prima a Graz, dove viene in contatto con gli intellettuali socialisti della città austriaca, poi a Firenze dove si laurea in geografia. Subito dopo la laurea, inizia un’intensa attività giornalistica e politica e, nel 1911, ottiene un seggio al parlamento viennese dove ben presto si fa notare per i suoi interventi a favore della causa dei territori di lingua italiana all'interno dell'impero asburgico Quando dopo l’attentato di Sarajevo scoppia la guerra contro la Serbia, Battisti abbandona

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il Trentino e inizia un'intensa campagna a favore dell’intervento italiano contro l'Austria. Nel momento in cui Casa Savoia dichiara guerra agli austro-ungarici si arruola volontario nelle fila degli alpini. La sua esperienza di geografo si rivela molto importante per lo stato maggiore per realizzare mappe aggiornate dei territori di combattimento, ma ben presto si reca a combattere sul fronte dove viene promosso ufficiale per il coraggio dimostrato sul campo. Viene catturato dal nemico il 10 luglio 1916 mentre guida il suo reparto alla conquista del Monte Corno e, due giorni dopo, viene condannato per alto tradimento (per il governo di Vienna Battisti era formalmente ancora un parlamentare) e condannato a morte per impiccagione. Nel 1922 il Regno d’Italia promulga una legge per la costruzione di un monumento funerario per ospitare i resti del patriota e viene incaricato l’architetto veronese Ettore Fagiuoli che presenta un progetto in linea con i "gusti" del regime. Ma tra lungaggini burocratiche, difficoltà di finanziamento e scarso apprezzamento da parte del regime fascista per la figura di Battisti, il grande mausoleo sulla sommità del Doss Trento verrà inaugurato solo nel 1935. Sì, forse Brecht aveva ragione, ma è bello sapere che ci sono uomini che sono eroi senza volerlo essere.

THE HEROIC PATRIOT Born in Trento on February 4th 1875, after high-school he moved first to Graz, where he became acquainted with the Austrian city's socialist intellectuals, then to Florence, where he received his degree in geography. Immediately thereafter, he set out on a prolific career as a journalist and politician, and in 1911 he obtained a seat in the Austro-Hungarian parliament, where he soon garnered attention for his commitment to the cause of Italian territories within the Hapsburg empire. Following the assassination of Franz Ferdinand and the start of the First World War, Battisti left Trentino and began an impassioned campaign calling for Italy to join the Triple Entente against Austria. In 1922, the Kingdom of Italy ordered the construction of a funerary monument to house the patriot's remains, and entrusted the project to architect Ettore Fagiuoli, whose design reflected the aesthetic tastes of the period. However, bureaucratic and financial difficulties, coupled with dwindling interest on the part of the Fascist government, meant that the great mausoleum atop the Doss Hill, in Trento, wasn't completed until 1935.


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I salumi del trentino...da 60 anni dalla nostra famiglia alla tua tavola www.segata.com


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l cicloturismo genera in Europa un indotto di oltre 40 miliardi di euro, con 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti, secondo le rilevazioni dell'Enit. In Italia ha un valore potenziale di 3,2 miliardi di euro e sta crescendo ad un ritmo costante. Benché la vacanza in bicicletta sia una pratica diffusa soprattutto nell'area di lingua tedesca, incomincia a trovare i primi interessanti riscontri anche tra i turisti italiani. Varie regioni si stanno attrezzando per rispondere alle esigenze di questo target di vacanzieri ed il Trentino è il prima linea in questo senso". L'analisi puntuale è di Franco Aldo Bertagnolli, presidente dell'Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, il professionista più indicato per scattare una foto credibile ed aggiornata sul cicloturismo "made in Trentino". "Qui - spiega - abbiamo una rete di piste ciclabili e di percorsi attrezzati e dedicati ai ciclisti di oltre 500km. Questa rete di ciclabili, inizialmente pensata per le esigenze di mobilità e la promozione di un'attività fisica da parte dei residenti, arricchisce la nostra offerta turistica, rispondendo alle esigenze di quei turisti che vogliono pedalare in sicurezza al di fuori di strade caratterizzate da traffico promiscuo.

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A mio avviso il cicloturismo è destinato ad aumentare costantemente in futuro e la nostra terra offre le condizioni ideali per questo filone vacanziero. In Trentino, infatti, c'è anche un'offerta enogastronomica di qualità, molto apprezzata dal ciclo-turista che abbina spesso il piacere del buon cibo o di un buon bicchiere ai momenti di relax". Ma qual è il profilo-tipo del cicloturista che viene in Trentino? "Noi - spiega Bertagnolli riscontriamo diverse tipologie. Da una parte ci sono i cosiddetti cicloturisti, cioè coloro che trascorrono la loro vacanza in bicicletta, preferibilmente con una modalità di tipo itinerante, spostandosi di tappa in tappa fino alla meta finale. Una larga maggioranza è poi composta da turisti che hanno scelto di trascorrere in Trentino la propria vacanza e che utilizzano la bicicletta con intensità diverse. Si fermano mediamente in Trentino tra le cinque e le nove notti e spendono in media circa 60/80 euro al giorno e si tratta in prevalenza, per circa i due terzi, di ospiti stranieri, provenienti per lo più da Paesi di lingua tedesca, Germania in primis e dall'Olanda". Che cosa rappresenta all'interno della vostra offerta turistica una manifestazione come la

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Gran Fondo Charly Gaul? "Questa manifestazione è diventata negli anni sempre più importante - prosegue il presidente dell'Apt - e il merito è anche di un patrimonio paesaggistico non riproducibile e dal valore straordinario. Il miglior modo di visitare la nostra terra è la bicicletta. Sui pedali, infatti, si possono cogliere sfumature e particolari che andrebbero persi con mezzi più veloci, si può recuperare una dimensione lenta di fruizione del territorio, una dimensione sostenibile ed ecologica". Un evento che può ancora crescere? Bertagnolli è convinto di sì: "Determinante in futuro sarà estendere le stagionalità con strategie di internazionalizzazione, commercializzazione e fidelizzazione dei clienti, cercando di aumentare la spesa media del turista. In questo senso manifestazioni come la Charly Gaul sono un eccellente strumento di promozione, possono aiutarci ad aumentare l'appeal di questo importante segmento che in futuro è destinato ad aumentare e sul quale punteremo sempre con più decisione". *Franco Aldo Bertagnolli - presidente dell'Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi



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iciotto chilometri, 1485 metri di dislivello, trentotto tornanti, pendenza media dell’8,9% con punte massime del 17%. Questa, raccontata in numeri, è la radiografia della leggendaria salita del Monte Bondone, quella che - in un giugno di tregenda di 60 anni fa - fu teatro dell’impresa memorabile dello scalatore Charly Gaul che, avvolto dal nailon e col viso stravolto dal gelo, dopo 242 chilometri di calvario, tagliò il traguardo che lo consacrerà, per sempre, nell'olimpo dei grandi dello sport. Il lussemburghese - recitano le cronache di quegli anni - concluse la 21ª tappa del Giro d’Italia (partita da Merano) con otto minuti di vantaggio sul secondo classificato, in uno stato di semicongelamento. Conquistò la tappa, la maglia rosa e il Giro d'Italia. E quel giorno nacque la leggenda dell'Angelo della Montagna. Ancor oggi il fascino di rivivere quelle storiche gesta ed effettuare la scalata sul ‘massiccio’ trentino è rimasto immutato, ed il Monte Bondone

tornerà ad essere protagonista con l’undicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul”, dal 15 al 17 luglio, in un caledeiscopio d’iniziative ed appuntamenti sul pedale. Si comincerà con la cronometro in Valle dei Laghi di venerdì 15 luglio, lungo 24 km con partenza ed arrivo a Cavedine. La giornata successiva sarà all’insegna della passione per il vintage ciclistico, con la seconda ciclostorica “La Moserissima” con biciclette ed abbigliamento d’epoca, terminando domenica 17 con “La Leggendaria Charly Gaul” e i percorsi ‘mediofondo’ e ‘granfondo’, rispettivamente di 57 km e 2000 metri di dislivello e 141 km e 4000 metri di dislivello, con partenza da Piazza Duomo a Trento ed arrivo sul Monte Bondone in località Vason. Si tratta di un tracciato tecnicamente molto impegnativo per ciclisti temprati alla fatica, a loro agio in salita, ma competitivi anche come passisti. Un percorso completo e poliedrico che, in questi primi dieci anni, ha sempre premiato atleti di

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grande valore. Quest’anno l’evento festeggerà undici anni di ‘onorata carriera’ e sarà l’unico appuntamento nostrano dell’UCI Gran Fondo World Series, che assegna le partecipazioni al Campionato del Mondo amatori e master. Quella della Gran Fondo trentina è una storia di cuore e di passione nata nel 2005, quando Charly Gaul giunse sul Monte Bondone per l’intitolazione a suo nome della famosa salita di Vason. In quell’occasione un giornalista lussemburghese propose di rievocarne l’eroismo con un raduno internazionale di cicloamatori. L’idea piacque e così l’anno successivo l’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi diede vita a “La Leggendaria Charly Gaul”. In quell'occasione l'Angelo della Montagna era apparso stanco, provato dalla malattia che due mesi dopo lo spegnerà per sempre: ma ugualmente aveva voluto tenere fede alla promessa fatta. Accompagnato dai familiari, che sapevano quanto ci tenesse, quella sul Bondone fu una delle ultime appa-


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rizioni pubbliche di Charly Gaul. Una giornata all’insegna del ricordo e della commozione che visibilmente l’aveva colto quanto gli erano state mostrate le rare immagini dalla cineteca RAI della storica tappa. Momenti che resteranno impressi per sempre nella memoria dei trentini e che, da soli, condensano il significato di un evento che va ben oltre il significato sportivo. Ma oltre all’offerta sportiva, la "tre giorni" consacrata al ciclismo propone anche alcune proposte turistiche, a cominciare dal pacchetto “una vacanza leggendaria”, costituito da un soggiorno di due notti in hotel, agriturismo o B&B, e la possibilità di visitare i più bei luoghi del Trentino con due visite guidate di cui una al Castello del Buonconsiglio e l’altra al centro storico di Trento, un brindisi con spumante Trento DOC a Palazzo Roccabruna e la possibilità di usufruire della Guest Card Trentino, per visitare in assoluta tranquillità e relax musei, castelli e parchi naturali del Trentino.

l’olimpionico Juri Chechi e il campione di ciclismo Francesco Moser guidano il gruppo alla partenza da piazza Duomo a Trento Photo by Newspower


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I PERCORSI Abbiamo realizzato percorsi adatti a tutti i ciclisti. I laghi, le montagne, le salite, le discese... abbiamo disegnato ogni emozione per farvi vivere una giornata di sport indimenticabile

GRANFONDO E MEDIOFONDO 2 percorsi per La leggendaria Charly Gaul Trento Monte Bondone di domenica 17 luglio. La granfondo di 141 km. e 4000 mt. di dislivello è prova di qualificazione alla Finale del Campionato Mondiale Master e Cicloamatori 2016 per le categorie Donne e Uomini, mentre il percorso medio di km.57 e 2000 mt. di dislivello è prova di qualificazione alla Finale del Campionato Mondiale Master e Cicloamatori 2016 per le categorie Donne e Uomini, il percorso medio inoltre ripercorre la mitica salita Charly Gaul ROAD RACE COURSE There are two distances. The 141 km Long distance (Grandondo) which is the qualifier event for all males and females below 50 and 57 km distance (Mediofondo) which is the qualifier event for the UWCT final for men and women above 50, all taking off from the fascinating Trento city centre, and finishing in Vason, at 1.650 meters a.s.l., on the same exact point that Gaul crossed in 1956.

Per Info in merto al regolamento, dettagli tecnici e chiusura strade www.laleggendariacharlyegaul.it



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A V O U N A L O L L E D A VIT " O F F I R E "SC Q

uando lo vedi spuntare, col cappello da pistolero, cavalcando il trattore tra i vigneti della sua tenuta di Castel di Gardolo, capisci subito che oggi Francesco Moser è un uomo appagato. Il fisico è quello asciutto di sempre e, se non fosse per quella chioma argentata, si direbbe che per lui le lancette del tempo si siano quasi fermate. Rispetto al Moser corridore, però, il viso è più rilassato e il sorriso - assai raro ai tempi spigolosi delle corse - oggi sgorga limpido come il nettare dei suoi vini. Per il resto, è il Moser di sempre. E quando lo vedi camminare anche oggi con quegli stivaloni imbrattati di fango capisci il motivo per cui, in passato, qualcuno l'ha soprannominato "Lo sceriffo".

Dopo i convenevoli, ci presenta, con orgoglio, la sua cucciolata di bovari del bernese, accende le luci del museo privato, poi apre un bianco Trento doc e, tra una battuta e l'altra, l'intervista può cominciare: "La Moserissima? E' stata una bella idea e sono davvero grato ad Elda Verones che ha insistito per farne un appuntamento fisso. Per me e Aldo è l'occasione di una pedalata piacevole sulle strade di casa, il pretesto per incontrare gli amici di sempre. Ci sarà Simoni, Fondriest e tanti corridori del trentino che, come noi, condividono l'amore per la bicicletta". Ci sono campionissimi che, imborghesiti dalla ricchezza, recidono il loro legame con la terra d'origine e - come gli zii d'America tornano al paese una volta all'anno con l'auto

lucida e le sporte di regali sottobraccio. Francesco Moser, al contrario, vive da sempre in simbiosi geometrica con il "suo" Trentino, fiero della sua identità e geloso custode delle tradizioni di questa terra. Qui, sul fianco di una collina, ha costruito il suo eremo e qui - dove è nato - concluderà la sua esistenza: "Non potrei mai vivere lontano dai miei vigneti - dice - con i soldi guadagnati in carriera non ho mai avvertito il bisogno di prender casa a Montecarlo. Prima vivevo per il ciclismo, adesso la mia grande passione è il vino. Cavalcare una bicicletta è sempre un'emozione particolare, ma anche il trattore regala le sue soddisfazioni". Con Moser - soprattutto davanti ad un calice di bianco - si può parlare del ciclismo di ieri e


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Pugliese occasione A cura di Mario na splendida

a? U La Moserissim n amici vecchi e nuovi co per pedalare

di oggi e la sua analisi, mai banale, è sempre una lezione preziosa, da ascoltare in liturgico silenzio: "Nibali al Giro ha avuto un po' di fortuna, ma per vincere serve anche quella. In ogni caso, nelle grandi corse a tappe, tra Vincenzo ed Aru, siamo competitivi. Peccato che manchi il corridore italiano da classica ed anche un velocista di rango mondiale. Le ragioni? Il Pro Tour ha rivoluzionato il ciclismo, costringendo i team ad investire cifre troppo alte. Una stagione tra i professionisti, anche ai miei tempi, costava parecchio, ma come è possibile pensare a budget di 10-15 milioni di euro? Qualche anno fa i ciclisti più forti correvano tutti da noi. Oggi di squadre italiane ce n'é mezza, la Lampre Merida. Anche il calendario dei professionisti, ai miei

Il campi

itor o Moser vinc one Francesc

tempi, era concentrato soprattutto in Italia, dove c'erano tantissime corse. Oggi invece le gare italiane si contano sulla punta delle dita". Ciclismo italiano in crisi, dunque? "Sì e no - risponde Moser -. Nel senso che, per quanto riguarda gli amatori, io credo che un movimento così dinamico e numeroso non l'abbiamo mai avuto. Dagli anni '90 in poi sono spuntate tantissime gran fondo e, anche grazie alle campagne sulla eco-sostenibilità e sulle emissioni zero, la cultura della bicicletta in Italia ha fatto passi da gigante. Nella zona di Trento, ad esempio, dove vivo, c'è una rete ramificatissima di piste ciclabili ed anche il cicloturismo, che prima era un fenomeno di nicchia, adesso anche grazie al prezioso lavoro dell'Apt è diventato una realtà

alia 1984 e del Giro d'It iphoto Photo by Bettin

importantissima. Dunque, non si può parlare di bicicletta in crisi, anzi". Diverso, però, è il discorso legato ai professionisti… "In effetti - ammette - da questo punto di vista, non viviamo un periodo molto florido e temo che, in futuro, le cose non possano migliorare. Il problema è che c'è una carenza di vivai. In passato, ogni paese aveva la sua piccola squadra di ciclismo. Oggi, invece, i team sono diminuiti e per i talenti, soprattutto in provincia, le opportunità di affermarsi si sono ridotte drasticamente". L'intervista è finita e Moser ci congeda con due bottiglie di bianco. Risale sul trattore e il cappello da sceriffo si perde nuovamente tra i vigneti. Come quando, ai bei tempi, si alzava sui pedali e salutava il gruppo.


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l "valore aggiunto" di questa manifestazione è la grande capacità di coniugare sport, cultura e territorio, quindi di valorizzare quelle che sono le caratteristiche identitarie del comune di Trento. La Gran Fondo, che celebra un'impresa leggendaria, rappresenta un grande evento sportivo, ma anche l'occasione per promuovere il nostro territorio in chiave turistica. Già da diversi anni, infatti, per favorire le politiche della destagionalizzazione, abbiamo deciso - come amministrazione - di investire a 360° nel filone del cicloturismo. Un segmento che, come ci indicano i dati

di presenze e arrivi, rappresenta oggi una voce importante per gli imprenditori della vacanza. Del resto, quando si amministra un territorio come Trento, è doveroso avere una particolare attenzione all'ambiente e alle politiche della eco-sostenibilità e delle "immissioni zero". Al di là di quelle che sono le implicazioni economiche, però, a me piace sottolineare soprattutto il senso di una rievocazione che celebra un grande momento di sport e che rende omaggio ai valori più sani del ciclismo, quello inteso come fatica, come glorificazione del gregariato, come esaltazione dello sforzo atletico. In tal

senso, Charly Gaul ci ha lasciato una grande eredità che va tramandata, con cura ed orgoglio, anche alle nuove generazioni. La sua impresa sul Monte Bondone dimostra che, con la tenacia ed il sacrificio, nessun traguardo è precluso. Una bella lezione di vita che oggi vogliamo celebrare assieme ad un'intera comunità che, da sempre, si identifica con lo sport ed i suoi protagonisti. *Andrea Robol - Assessore con delega per le materie della cultura, biblioteche, sport e pari opportunità del comune di Trento



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LA S I R E S MO Un’immagine

L

a genesi de "La Moserissima” aveva una mission speciale: rendere omaggio alla decima edizione di una delle manifestazioni granfondistiche più prestigiose dello Stivale: “La Leggendaria Charly Gaul”. Ma dopo una prima edizione subito baciata da un successo inatteso, da manifestazione puramente celebrativa si è deciso di farne un evento proiettato nel futuro. E così - come si dice "a grande richiesta" - “La Moserissima”, inserita nel calendario del Giro d’Italia d’Epoca, festeggerà quest'anno il suo secondo anno di vita sabato 16 luglio. La novità assoluta è lo sdoppiamento dei percorsi: il primo

sarà un ‘medio’ di 35 km, il secondo un ‘lungo’ di 56 km. Rimarranno invece tappa fissa i due ristori alla cantina Cavit e Maso Villa Warth. Epicentro dell'evento la città di Trento (start ed arrivo nella scenografica Piazza Duomo) e la vallata attraversata dal fiume Adige, scenario di una fitta rete di piste ciclabili, strade bianche immerse nel verde, il tutto incastonato tra i caratteristici borghi e paesaggi lungo l’antica strada romana Via Claudia Augusta che - come recitano le antologie di storia - fu disegnata per mettere in contatto la cultura romana con quella germanica. Testimonial dell'evento, ovviamente, Fran-

ione di gioia e pass ower sp Photo by New

cesco Moser, monumento del ciclismo planetario, alla consolle invece il collaudato staff organizzativo dell’ASD Charly Gaul Internazionale e dell’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Le biciclette d’epoca dovranno essere rigorosamente costruite in annate precedenti il 1987, in una manifestazione dedicata agli amanti del vintage e ai simboli del nostro: “Con la stessa voglia di mettermi in gioco e migliorarmi - spiega Francesco Moser - assieme ai miei figli abbiamo accolto la proposta della direttrice dell’ApT di Trento, Elda Verones, di creare una manifestazione che potesse


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guardare al passato ed esaltare la tradizione. Pedaleremo nella nostra magnifica regione andando a cercare le strade bianche con le biciclette vintage, come quelle che io e i miei fratelli abbiamo usato per tanti chilometri. La nascita de ‘La Moserissima’ è stata il nostro modo per far scoprire la bellezza dei nostri luoghi in bicicletta, ricordandoci delle tradizioni passate”. A metà di luglio, dunque, andrà in scena una gara non competitiva nata per celebrare i personaggi e il ciclismo degli anni d’oro ed una famiglia, quella dei Moser, capace di scrivere la storia del ciclismo dagli anni ’50 ai giorni nostri.

uppo er guida il gr ancesco Mos Fr e ento Tr on pi di e m Il ca anch sulle strade bi


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I PERCORSI Abbiamo realizzato percorsi adatti a ciclisti appassionati del Vintage. Start ed arrivo di entrambi gli itinerari avverranno nella scenografica Piazza Duomo a Trento, ove si eleva, nel bel mezzo della piazza, la fontana del Nettuno, disegnata nel 1769 da Francesco Antonio Giongo. Questo raduno cicloturistico internazionale non competitivo dovrà necessariamente effettuarsi con biciclette costruite prima del 1987, ma “La Moserissima” è anche una sciccheria dal punto di vista dell’abbigliamento, dato che i protagonisti dovranno “addobbarsi” a dovere, come avessero fatto un viaggio con la ‘macchina del tempo’.

Per Info in merto al regolamento, dettagli tecnici e chiusura strade www.lamoserissima.it

La Moserissima sostiene l'Associazione trentina Fibrosi Cistica

LUNGO - MEDIO 2 percorsi per la Moserissima, a moltiplicare anche l’entusiasmo degli appassionati del ‘vintage’ in bicicletta. Il primo sarà un ‘medio’ di 35 km, il secondo un ‘lungo’ di 56 km. Rimarranno invece tappa fissa i due ristori alla cantina Cavit e Maso Villa Warth. Il leitmotiv di entrambi gli itinerari sarà ovviamente la città di Trento, in una passeggiata cicloturistica che valorizzerà il territorio trentino e le piste ciclabili della zona, strade bianche immerse nella natura rigogliosa e i passaggi caratteristici sulle strade sterrate.

LUNGO- MEDIO 2 itineraries for the Moserissima, for the joy of those with a sweet spot for “vintage” cycling. The first is a 35 Km “medium” route and the second a 56 Km “long” route. Both will include refreshment stops at Cantina Cavit and Maso Villa Warth. The common denominator of the two itineraries will of course be the city of Trento, for a stroll on two wheels that promotes Trentino's territory and takes advantage of the local bike paths, unpaved roads surrounded by lush greenery, through the area's distinctive and breathtaking scenery.



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A NC R OBER T O S T

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china,

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a Leggendaria Charly Gaul" condensa, in un unico evento, tanti elementi vincenti della nostra comunità: la predisposizione alla fatica di una cittadina laboriosa che ha saputo costruire, con tenacia e lungimiranza, una grande industria del turismo; la bellezza inestimabile dei nostri paesaggi, che vanno sempre tutelati e valorizzati con la massima cura ed attenzione; la celebrazione di un uomo e delle sue imprese epiche che hanno fatto del ciclismo uno

economiche, r le politiche uti e turismo agricole, trib

sport unico e affascinante. L'eredità che ci ha lasciato idealmente Charly Gaul rappresenta, anche mezzo secolo dopo, una grande lezione di vita, che ci ricorda come, con l'ostinazione e la predisposizione al sacrificio, nessun traguardo è precluso. L'Angelo della Montagna, quel giorno sul Monte Bondone, lottò contro gli avversari, che si arresero uno dopo l'altro; contro le condizioni meteo proibitive, che - in una strana giornata di giugno - lo catapultarono nel cuore di un'autentica bufera; contro

A cura di Mario

Pugliese

l turismo: L'Assessore a un unico "Condensati in alienti is evento i tratt ntità" e id a della nostr

la solitudine che finì solo dopo il traguardo quando, semicingolato, ricevette finalmente una coperta calda sulle spalle. Per tutte queste ragioni, oggi torniamo a celebrare il rito di una corsa che va ben oltre gli steccati dello sport. E allora, per un giorno, alziamoci tutti sui pedali… la montagna di Trento vi aspetta! *Roberto Stanchina - Assessore con delega per le politiche economiche, agricole, tributi e turismo


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ggestivo e - Passaggio su rm Te a ig rn Ga arly Gaul Salita di Leggendaria Ch ower dei ciclisti alla Photo by Newsp


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da L'estate vista

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J U R I C HEC H

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L U A "G O I P M ESE " E L A S R E UNIV Juri Chechi al

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a Gran Fondo Charly Gaul è un evento speciale in cui convivono, in un equilibrio perfetto, la passione per lo sport, intesa nella sua dimensione più vera, e l'amore per il territorio". Lo spot più bello ha una firma a cinque cerchi, quella dell'olimpionico Juri Chechi, prestigioso testimonial della manifestazione trentina: "E' una gara splendida - dice - organizzata ottimamente. Un'occasione per celebrare l'impresa di un grande campione del passato e, nello stesso tempo, vivere una giornata di vero ciclismo su una delle montagne che hanno scritto alcune delle pagine più emozionanti di questo meraviglioso sport". Juri, che effetto le fa scalare il Bondone? Ogni volta, per quanto possa essere allenato, tra quei tornanti faccio una fatica bestiale. Come dicono i veri ciclisti, 'vado su col mio

passo', mi guardo attorno, mi godo il panorama mozzafiato, i colori del paesaggio, respiro gli odori di quella fantastica montagna. Pedalare dentro quella cartolina mitiga la sofferenza della fatica, ma arrivare in cima, anche con il mio passo, non è comunque uno scherzo. L'evento celebra un grande campione del passato, ma anche il ciclismo di un'epoca in cui la bicicletta era sinonimo di fatica… Ho avuto due miti sportivi nella mia adolescenza: Mohamed Dali e Fausto Coppi. Ho sempre amato le loro gesta, ma anche l'impresa di Charly Gaul sul Bondone, in quella celebre tappa del 1956, va annoverata tra le pagine immortali dello sport mondiale. Charly era un atleta minuscolo, certamente uno dei più grandi scalatori di tutti i tempi, ma comunque un atleta a cui 'Madre Natu-

le Olimpiadi

di Atene 2004

ra' non aveva donato particolari qualità atletiche. La sua fu una grande performance sportiva, ma anche una vittoria costruita con il cuore, con la tenacia e con tutte quelle caratteristiche che partono più dalla mente che dai muscoli. In questo senso, credo che Charly Gaul debba essere considerato come un modello di riferimento universale, perché ci ha dimostrato che, con la volontà ed il sacrificio, nello sport come nella vita, si possono ottenere risultati che vanno ben al di là delle nostre umane possibilità. Lei è anche un grande appassionato di ciclismo: qual è oggi il suo corridore preferito? Conosco molto bene Vincenzo Nibali, è un'amicizia che in un certo senso vivo come un privilegio perché lui, oltre che un grande campione, è una bellissima persona. Penso che lui, vittoria dopo vittoria, si stia avvici-


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Pugliese timonial A cura di Mario nore degli anelli" tra i tes ico

ig l fis C'è anche il "S o trentina: "Quell'atleta da e m d della gran fon egnato che, nello sport co o di s lt o in a m h o minuto ci nacia contan te la e re o u c nella vita, il li" più dei musco

nando ai grandi campioni del passato, penso a Gimondi, a Bugno, a Moser o Saronni. Dopo il Giro ho mandato un messaggio sia a lui che a Scarponi, col quale è giusto condividere i meriti di questa grande vittoria. Io tifo per Vincenzo, anche se lo stesso Fabio Aru è un corridore che mi appassiona. In generale che idea ha del ciclismo di oggi? Come ho detto, io sono un grande appassionato di questo sport che, negli anni, ho seguito alternando la gioia per alcune imprese fantastiche allo scoramento per i tanti, troppi casi di doping. Da questo punto di vista, chi mi conosce, sa che io sono un fondamentalista, fervido sostenitore della 'tolleranza zero'. Spero che in futuro si possa parlare sempre di più di grandi successi e sempre meno di atleti 'taroccati'. Perché lo sport, quello vero, con il doping non centra davvero niente.


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B I C IB U S

a l l e s In à t t i c tra tagna mon i h g a l e

- La Lago di Lagolo

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na grande novità per l’estate trentina su iniziativa della Provincia Autonoma di Trento e l’Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Un’immersione in bicicletta nel cuore del trentino! Spensierate pedalate nei dintorni di Trento, salite mitiche, panorami mozzafiato. Itinerari e piste ciclabili ideali per famiglie e a prova di biker per vivere un’esperienza meravigliosa sulle due ruote alla scoperta di natura, cultura ed enogastronomia. Il nuovo BICIBUS Trento – Sarche collega i più bei paesaggi della Valle dei Laghi fino alle Dolomiti di Brenta Patrimonio UNESCO e al Lago di Garda. Nelle varie tappe potrete scoprire le bellezze della città di Trento e della sua montagna, il Monte Bondone, e godere dell’incantevole Valle dei Laghi! Al ritorno è possibile pedalare nella caratteristica Valle dell’Adige e visitare la città di Rovereto. Il servizio BICIBUS Trento – Sarche è attivo dal 1° maggio al 19 giugno 2016 nei giorni di sabato e domenica e dal 22 giugno

al 18 settembre 2016 nei giorni di mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica. La tariffa per l’utente è pari a quella ordinaria del trasporto pubblico extraurbano e per la bicicletta è pari a 6,00 Euro a giornata. Nell’ambito del biglietto famiglia (nucleo famigliare composto da uno o due adulti e fino a 4 minori per un massimo di 6 utenti) il biglietto bici per i minori è gratuito. Informazioni e prenotazioni: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. +39 0461 216000 info@discovertrento.it www.discovertrento.it ON THE SADDLE ROUND CITY, MOUNTAIN AND LAKES Complete bike immersion in the heart of Trentino: lovely rides around Trento, legendary climbs, breathtaking sceneries. Ideal bike routes and cycle paths for families and mountain bikers to experience marvelous rides on the two wheels through nature and culture. The new BICIBUS Trento - Sarche includes the

natura più vera vacanza nella lehn Photo by R. Kiau

most beautiful landscapes from Valle dei Laghi to the Dolomites protected by UNESCO and Lake Garda. Along the path you will discover the beautiful city of Trento, its mountain, Monte Bondone, and the enchanting Valle dei Laghi! On the way back it is possible to cycle in the distinctive Valle dell’Adige and visit the city of Rovereto. The BICIBUS Trento – Sarche will be active starting from the 1st of May to the 19th of June 2016 on Saturday, Sunday and from the 22nd of June to the 18th of September on Wednesday, Thursday, Friday, Saturday and Sunday. The fee for the consumer is the same applied for the public transportation out of town and for the bicycle the amount is of 6,00 Euros for the whole day. For families (one or two adults, from 1 to 4 children and for a maximum of 6 users) the bicycle ticket is free. Info and bookings: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tourist Board Ph. +39 0461 216000 info@discovertrento.it www.discovertrento.it


TEXmarket srl - via Zuegg 36 - 39100 BOLZANO Tel. 0471 060 900 - Fax 0471 060 949 www.texmarket.it - cyclingline@texmarket.it


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edazione a A cura della R lla via trentin

de Alla scoperta ostenibile, o-s al turismo ec hilometri immersi c to l quattrocen alle Dolomiti a nella natura, d Lago di Garda

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na segnaletica ben curata, percorsi adatti anche alle famiglie con bambini e “bicigrill” disseminati lungo la strada dove sorseggiare un caffè, gustarsi uno snack o controllare la pressione delle gomme. E ovviamente dei paesaggi spettacolari dovunque si posi lo sguardo. Sono questi gli ingredienti della via trentina al turismo eco-sostenibile, un percorso riservato ai turisti su due ruote che si snoda per oltre quattrocento chilometri e che permette di attraversare tutta la regione sui pedali, dalle Dolomiti al Lago di Garda. Gli itinerari sono studiati per assecondare tutte le esigenze. Dalla salita che si inerpica sulle pendici del Monte Bondone (dedicata alla memoria di Charly Gaul) alla pista ciclabile che attraversa la Valsugana qui trovano il loro "habitat naturale" sia il ciclista esperto che cerca la salita impegnativa sia il neofita che vuole semplicemente godersi una corroborante passeggiata con il vento fra i capelli. Si pedala fra i campi di mele o fra i vigneti, nei centri urbani o lungo i boschi, in riva ai

laghi o costeggiando l’Adige, su percorsi il cui grado di difficoltà è ben segnalato dai cartelli che aiutano il ciclista ad orientarsi e a capire se le difficoltà da affrontare sono eccessive o adeguate. Tanti tracciati, con mille caratteristiche differenti, ma accomunati da un'unica peculiarità: permettono di vivere questa esperienza in totale sicurezza. E se la stanchezza accumulata dovesse essere eccessiva tornare al punto di partenza non sarà un problema grazie alla fitta rete di trasporti pubblici che consente di trasportare le biciclette con facilità. HOLIDAY ON TWO WHEELS Clear and detailed signage, a variety of routes for families with children, and “bike stops” scattered all along the road where you can sip on a coffee, enjoy a snack or check the pressure of your tires. Plus, of course, breathtaking vistas wherever you turn. These are the ingredients of the Via Trentina for Eco-Friendly Tourism, a cycling path that unfolds over more than 400 kilometres and lets you visit the entire region with your feet on

a totale ili in sicurezz lehn R. Photo by Kiau

the pedals, from Trento to Rovereto and from the Dolomite mountains to Lake Garda. The different itineraries were planned to have something for all tastes: from the iconic climb up Monte Bondone, named for Charly Gaul and suitable for both street and mountain bikes, to the cycling path that wanders through the Valley of Lakes, there are plenty of options for both the challenge-seeking expert and the novice who just wants to enjoy an invigorating ride in a beautiful setting. Breeze passed fields of apple trees and vineyards, through towns and villages or into the woods, alongside lakes and the Adige river, all on bikeways where the degree of difficulty is clearly indicated by signs which help bikers get their bearings, and understand if the difficulties ahead are appropriate or excessive. Each of the many routes has its own distinctive features, but all share one common trait: they allow cyclists to enjoy this experience in total safety. And should you become excessively fatigued, getting back to the base is never a problem, thanks to an extensive public transportation network that allows for easy bike transport.


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La stazione

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lcuni minuti di una pellicola mai vista documentano in formato 16 millimetri il passaggio di Charly Gaul sul Monte Bondone nella tappa del Giro d’Italia del 1956: emerge anche questo dal lavoro di ricerca realizzato dalla Fondazione Museo storico del Trentino e dall’Apt Trento Monte Bondone Valle dei laghi con finalità turistiche e culturali. “Nei miei lunghi anni trascorsi al seguito delle corse ciclistiche su strada non ho mai passato una giornata infernale come quella di oggi”. È il 9 giugno del 1956, il giorno dopo la 21esima tappa del Giro d’Italia con arrivo in salita a Vaneze di Monte Bondone, quando Emilio De Martino, giornalista e scrittore italiano, apre con queste parole il suo editoriale in prima pagina su La Gazzetta dello Sport. L’8 giugno di quell’anno, nei pressi di Trento sulle asperità del Bondone, si era appena consumata una delle sfide epiche più incredibili della storia del ciclismo: dopo oltre 240 chilometri e quasi 4.500 metri di dislivello un drappello di corridori bagnati e infreddoliti era giunto al termine della tappa sotto un’ab-

la Cima Palon 0, sullo sfondo '5 ni Trento an i gl de nizio useo Storico di Bondone all'i Fondazione M te by on o M ot l Ph de ca sciisti

bondante nevicata. A passare per primo il traguardo fu il lussemburghese Charly Gaul, che scrisse quel giorno il proprio nome nella storia dei miti del grande ciclismo. Oggi, a sessant’anni di distanza – con la salita del Bondone che nel frattempo è stata intitolata a Charly Gaul – l’Apt Trento Monte Bondone Valle dei Laghi e la Fondazione Museo storico del Trentino promuovono insieme un pacchetto di iniziative di carattere storico, turistico e culturale reso possibile dalla collaborazione dei due direttori Elda Verones (per l’Apt) e Giuseppe Ferrandi (per la Fondazione). La rassegna è legata non soltanto alla tappa del 1956 ma anche al ruolo del Monte Bondone e al rapporto tra la popolazione e la montagna. La mostra "Il Monte Bondone. Storie e memorie dell’Alpe di Trento a 60 anni dall’impresa di Charly Gaul" inaugurerà a Trento il 14 luglio prossimo presso la sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento in via Garibaldi, una delle principali vie del centro cittadino, in concomitanza con il fine settimana in cui si disputeranno l’11esima edizione della gran-

fondo “La Leggendaria Charly” e la seconda edizione della ciclostorica “La Moserissima”. Nel mese di agosto la mostra sarà trasferita a Candriai, sul Monte Bondone, e successivamente a “Le Gallerie” di Piedicastello, a Trento. Il percorso espositivo, curato per la Fondazione Museo storico del Trentino da Alessandro de Bertolini e Luca Caracristi con il regista Lorenzo Pevarello (che ha individuato il materiale audiovisivo d’epoca dal fondo di proprietà della famiglia Montagni), si occuperà di differenti tematiche, dai primi insediamenti sul Monte Bondone alla nascita del turismo, dai periodi di guerra allo sviluppo delle vie di comunicazione, dai primi impianti di risalita ai grandi eventi sportivi fino alla tappa del Giro d’Italia del 1956. In mostra ci saranno numerose immagini d’epoca e alcune video-installazioni. Tra queste, il documento audiovisivo inedito del 1956. A corredo del percorso espositivo sarà pubblicato un catalogo fotografico con un approfondimento dei testi in mostra. Il volume conterrà anche un’appendice finale con delle interviste inedite ad alcuni protagonisti della tappa del ’56.


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La neve av vo

Mostra a cura di:

Provincia Autonoma di Trento

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n quella domenica di (finto) giugno di 60 anni fa, lui c'era. Partì in mezzo al gruppo tra il freddo e la pioggia. Poi il freddo diventò gelo e la pioggia si tramutò in neve. E lì cominciò il calvario (al traguardo, su 86 partenti, non arrivarono in 45). Il Moser di allora era Aldo, uno allenato alla fatica: “Avevo 22 anni ed ero terzo in classifica. Quel giorno il Giro d’Italia partiva da Merano, si scalavano le montagne di Costalunga, Rolle, Gobbera, Brocon e infine il monte Bondone: 242 chilometri in totale. Le prime quattro salite sterrate, il Bondone asfaltato. Sapevamo tutti che sarebbe stata una giornata dura, probabilmente la tappa decisiva per l'assegnazione della maglia rosa, ma nessuno immaginava che cosa ci aspettava". A rendere il quadro ancora più complicato, un contrattempo - tutt'altro che marginale per un ciclista - che, oggi, Aldo ricorda così: "La mattina dissi ai miei familiari, venuti a trovarmi, di riportare le scarpe di scorta a casa, ormai mancavano solo due giorni e il Giro sarebbe finito. Poi, però, quando mi vestii per la corsa, non

alia del 1956 nte il Giro d'It ivio Moser Photo by Arch

trovai né le scarpe da gara né quelle di scorta. Sparite. Per errore mi avevano portato via anche quelle. Ai compagni della Torpado ne chiesi un paio in prestito. Nessuno aveva il 42. Presi allora le scarpe di Gilberto Dall’Agata, un mio gregario. Che però aveva il 44 di piede. Telefonai a casa, chiesi di riportarmi le scarpe, ci saremmo trovati nei pressi di Predazzo. Ci arrivai con i piedi rovinati e i muscoli dolenti e, mentre mi fermavo per cambiarmi le scarpe, nella bufera, la corsa diventò una guerra. Gaul lo avrei rivisto solo al traguardo, anzi, il giorno dopo, alla partenza”. Aldo Moser arrivò decimo, a 21’28” da Gaul e finì quel Giro d’Italia al quinto posto, malgrado le dita della mano che si sgelarono solo due mesi dopo: "Ma ci fu un tratto della corsa - ricorda - in cui Charly Gaul rischiò di perdere quella tappa e sicuramente anche il Giro. Mi misi al suo fianco e, malgrado fossi sofferente, lo riportai sui battistrada, ricucendo uno svantaggio che lui da solo non avrebbe mai colmato. E' un dettaglio che tante volte la gente dimentica e anche lui, a fine gara, non fu particolarmente riconoscente.

A cura di Mario

Pugliese

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Solo diversi anni dopo, quando già da tempo avevamo appeso la bicicletta al chiodo, Charly mi chiamò dicendomi che, siccome si trovava dalle parti di Trento, avrebbe voluto incontrarmi. In quell'occasione, bonariamente, gli rinfacciai quell'aiuto prima del Bondone e lui, in quell'occasione, ammise che il mio lavoro fu determinante e, finalmente, con un sorriso mi ringraziò". Ma chi era Charly Gaul in mezzo al gruppo dei ciclisti? "Era un tipo taciturno - ricorda oggi Aldo - uno che parlava poco, anche se era forte e dunque rispettato da tutti. Era un perfetto giocatore di poker, dalla faccia non capivi mai che cosa aveva in mente. L'unico modo per batterlo era stargli sempre a ruota, ma quando la strada saliva, in pochi ci riuscivano". Tanti ricordi e, 60 anni dopo, un rimpianto ancora vivo. Poteva vincerlo Aldo Moser quel 39° Giro d'Italia? "Sì, quell'anno potevo vincere io. Ho avuto tanta sfortuna e le corse, a volte, si perdono anche se sei il più forte. Ma Charly non ha rubato nulla ed è stato il degno vincitore di quel Giro d'Italia".


Via Alcide de Gasperi, 51 - Trento 38123 T. 0461 915591


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ine - Em Lago di Caved

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l ricco fine settimana de “La Leggendaria Charly Gaul” - che propone eventi agonistici ma anche un bouquet di iniziative culturali e ricreative - si aprirà, come tradizione impone, con la spettacolare prova a cronometro. La "corsa contro il tempo", per altro, è valevole come unica tappa italiana dell’UCI Gran Fondo World Series e consente ai primi classificati (25% di ciascuna categoria) di qualificarsi alla Finale del Campionato Mondiale UCI Gran Fondo World Series. Si tratta dunque di un banco di prova importante e, proprio per questo, è lecito attendersi un qualificassimo lotto di contendenti pronti a darsi battaglia fino all'ultimo centesimo di secondo. La prova, in programma il 15 luglio, si snoderà lungo il percorso già collaudato nelle precedenti edizioni. I cronomen sfrecceranno lungo i ventiquattro chilometri dell’anello

naturale disegnato nella Valle dei Laghi con partenza e arrivo dalla località di Cavedine. I primi chilometri di gara presentano una breve salita pedalabile verso Vigo Cavedine, un tratto non particolarmente selettivo ma comunque importante per impostare la giusta andatura, dopodiché una veloce discesa porterà i bikers sulle sponde del Lago di Cavedine. Si proseguirà poi in pianura fino alla località Ponte Oliveti, il tratto più congeniale per i passisti veloci. Al termine del tratto pianeggiante comincerà l'impegnativa salita verso Castel Madruzzo e Lasino, ultimo ostacolo da superare prima della finish line. Un percorso suggestivo, con le Dolomiti in sottofondo, un tracciato veloce, tecnicamente poliedrico e dunque adatto a corridori completi. L'intero itinerario è disegnato, come detto, nell'incantevole Valle dei Laghi, territorio

il tempo ozioni contro ower Photo by Newsp

magico a quindici minuti d'auto da Trento. Qui è l'acqua a dominare il paesaggio, con i bacini di Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e altri invasi naturali di più piccole dimensioni. In questa zona - che lambisce anche i piccoli borghi di Vezzano, Lasino, Calavino e Padergnone - si incontra un paesaggio particolare, in cui si mescolano vegetazione mediterranea e alpina, e convivono olivo, faggio, leccio e conifere, così come l’alloro e il muschio. Una sorta di incantevole cartolina immersa nella natura che, di solito, si percorre con le cadenze slow di una passeggiata corroborante. Un privilegio non concesso ai cronomen, chiamati a percorre quel tracciato nel più breve tempo possibile.


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a r t s legrande pa più e r p m e s i d Vivere lo spor

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vete trascorso l’inverno rinchiusi fra quattro mura domestiche sollevando pesi, sudando sui rulli o spingendo su pedali di biciclette che non si spostano di un millimetro? Bene, se adesso - arrivata l'estate - siete alla ricerca di un'alternativa alla solita corsetta nel parco sottocasa, la risposta è a Trento, dove si trova la "palestra" più grande del mondo, quella che, a pochi minuti dal capoluogo, si estende per centinaia di chilometri quadrati nel comprensorio delimitato dal Monte Bondone e dalla Valle dei Laghi. Tapis roulant? No, qui si corre fra i prati fioriti, nei sentieri fra i boschi o fra i vigneti del Marzemino e del Nosiola.

Spinning? Perché mai restare chiusi in una stanza a guardare la schiena del compagno di fatica quando si può salire fra i boschi ammirando dietro ogni curva un nuovo scorcio mozzafiato e respirando l’aria fresca delle montagne? Se invece preferite gli sport acquatici, gli specchi d’acqua cristallina della valle sono lì ad aspettarvi con i loro centri dedicati al wind surf, sul lago di Cavedine, o al wake-board, sul lago di Terlago, oppure potrete decidere di passare la giornata mulinando la pagaia di un kayak o facendovi trasportare dalla vela di una piccola deriva godendovi il paesaggio delle montagne che vi circondano.

lla natura t immersi ne geli Photo by N. An

L’offerta sportiva di questo territorio è talmente vasta e diversificata che comprimerla in un elenco è un’impresa davvero titanica. Si va dai percorsi per gli appassionati di trekking alle pareti rocciose attrezzate per chi ama l’arrampicata. Chi ha detto che lo sci di fondo sia soltanto uno sport invernale? Basta munirsi di bacchette, aggiungere le ruote agli sci e lo ski-roll diventa un divertente surrogato nell’attesa che torni la neve; se invece le bacchette preferite usarle per camminare vi troverete in buona compagnia con i tanti praticanti di nordic walking che trovano nella Valle dei Laghi il luogo ideale per praticare questa disciplina.


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THE BIGGEST “GYM” IN THE WORLD

Windsurfing, wakeboarding, kayaking, hiking, roller skiing, rock climbing and hang gliding: in summer, sportspeople have their pick in the area between Monte Bondone and the Valley of Lakes

i luca Comandin k, trekking, n ia G i d ra u c A rd, kaya urf, wake-boa durante

no: Wind s ata e deltapla ato dal ic p m a rr a ll, ski-ro elimit mprensorio d l'estate nel co e dalla Valle dei Laghi un ne Monte Bondo rio di opportunità per gli a n io ricco camp port amanti dello s

Tutto questo vi sembra troppo tranquillo, lo sport per voi è adrenalina pura? Niente paura qui c’è posto anche per i più temerari. Salite sulla cima delle montagne e provate l’emozio-

ne di volare sulle Alpi con un deltaplano o con la vela di un parapendio. Perchè questa terra è così, una “palestra” che non ti stanca mai e soprattutto non si dimentica.

Did you spend your winter lifting weights inside your house, sweating on the treadmill or pedalling away on bikes that never move a single inch? Well, if now that summer is here you're looking for something different from the usual jog around your neighbourhood, the answer is Trento, home to the world's biggest outdoor “gym” - the one just a few minutes from town, that extends for hundreds of square kilometres in the area between Monte Bondone and the Valley of Lakes. Treadmills? No way! Here, you get to run through wildflower meadows, on woodland trails, and across the vineyards of Marzemino and Nosiola. Spinning? Why would you stay indoors and look at someone's back when you can head up into the woods, and discover a new breathtaking view around every turn, while breathing in the clean mountain air? If instead you're keener on water sports, the area's crystal-clear lakes and streams are ready to welcome you with an assortment of activities. Go windsurfing on Lake Cavedine, try wakeboarding on Lake Terlago, spend the day paddling your kayak along picturesque torrents, or simply let your boat drift gently as you take in the spectacle of the mountains all around you. The area's wealth of possibilities for outdoor enthusiasts - from scenic hiking trails to a plethora of equipped rock formations for climbers - is such that even compiling a list is near impossible. And who said cross-country skiing has to be a winter sport? Just grab some poles, add wheels to the skis, and enjoy roller skiing, a fun summer surrogate where no snow is needed. If instead you'd rather use the poles for walking, you'll be in good company among the many nordic walking aficionados who consider the Valley of Lakes a perfect setting for this discipline.


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Tra

a m cine a z z a i eP i r a f f A Grande afflue

P

erchè Trento occupa, da sempre, la testa delle graduatorie delle città dove si vive meglio? Per la sua invidiabile posizione geografica alle falde delle Alpi e ai piedi di quel paradiso escursionistico che è il Monte Bondone? Per i servizi che l’amministrazione locale offre ai suoi cittadini? O per l’atmosfera cordiale e rilassata che si respira passeggiando per le sue strade? Per tutto questo, certo, ma soprattutto perché è una città estremamente vivace dal punto di vista culturale, come testimoniano sia i suoi numerosi musei che le rassegne che, ogni anno, attirano qui migliaia di turisti. La più longeva e famosa a livello mondiale è il Trento Film Festival che, ogni anno a cavallo fra aprile e maggio, tramuta la città del Conci-

o in piaz nza di pubblic

ll'economia del Festival de . Simonini e on si ca oc ento in Photo by M za Duomo a Tr

lio nella capitale mondiale dell’alpinismo. La rassegna dedicata ai temi della montagna - che quest’anno ha spento sessantaquattro candeline ospitando ben 108 film - riunisce cineasti, scrittori, personaggi dello spettacolo e semplici appassionati che partecipano alle conferenze sui temi ambientali o visitano le mostre che fanno da corollario alla proiezione delle pellicole. Nato nel 1952 grazie ad un’iniziativa del vicepresidente del Club Alpino Italiano Amedeo Costa per regalare una vetrina alle neonate iniziative cinematografiche dell’associazione, il festival si è conquistato nel corso degli anni una fama sempre crescente fino a diventare uno dei più importanti appuntamenti del settore a livello mondiale (da trent’anni affianca

al concorso la kermesse “Montagnalibri”, una sorta di fiera mondiale dell’editoria di settore). Molto più recente è invece la nascita dell’altro evento che movimenta la primavera trentina, il Festival dell’Economia, nato nel 2006 da una sinergia fra vari soggetti istituzionali e dell’editoria che oggi comprende - fra gli altri - Università di Trento, amministrazione comunale e provinciale, Il Sole 24 ore e la casa editrice Laterza. L’idea che ispira tutta questa iniziativa è semplice e geniale al tempo stesso: portare i temi della economia che riguardano la vita di tutti fuori dalle accademie e renderli fruibili e interessanti anche da parte di chi non ha una preparazione specifica sull’argomento. Per ottenere questo risultato gli organizzatori realiz-


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FROM FILMS TO FINANCES The Province of Trento features a rich calendar of events, but two festivals really stand out: an international film festival and the Festival of Economics.

edazione vincia di A cura della R venti della pro

oe Nel calendari egne di grande successo: ss Trento due ra ternazionale di film ed il in una kermesse onomia c E ll’ Festival de

zano conferenze tenute da alcuni dei maggiori esperti mondiali con un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti che vengono ospitate nelle sale più suggestive dei magnifici edifici storici del centro come il Palazzo del Buonconsiglio, il Palazzo Thun o il Teatro Sociale.

Un format che ha ottenuto un successo tale per cui ad ogni successiva edizione aumenta considerevolmente il numero dei visitatori. Un risultato tutt’altro che scontato per un Festival con un tema così importante e al tempo stesso così complesso.

Why is it that Trento, year after year, ranks as the Italian city with the highest quality of life? Is it for its enviable geographic location, at the feet of the Alps and right next to that hiking paradise that is Monte Bondone? For the services the local administration provides to its citizens? Or for the friendly and relaxed vibe you get when strolling through its streets? It is indeed for all these reasons, but it is also because the city is extremely active from a cultural standpoint, as evidenced by its many museums and also by the special events that always attract thousands of tourists to the city. The oldest and best-known of these is certainly the Trento Film Festival, which every year, between April and May, turns the city of the Council into the world capital of mountaineering. The event was born in 1952 thanks to the efforts of Amedeo Costa, then vice-president of the Club Alpino Italiano, who sought a showcase for the newborn film-making groups in his association. Over the years, however, the festival grew exponentially, and today it is one of the world's most important events on the topic of mountains, adventure and exploration. For the past 30 years, “Montagnalibri” - a kind of world book fair of mountain-related themes has run concurrently to the festival. Much more recent, instead, is the birth of another event which enriches Trentino's spring: the Festival of Economics, created in 2006 through a synergy between public and private organizations, including the University of Trento, the city and provincial government, the “Il Sole 24 Ore” newspaper and the Laterza publishing group.

L&L s.r.l. Sede legale:

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lia a per la famig , una vacanz lli ne vu do Ca on . B G te by Mon Photo


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La

à t t i cl de Natale nata I mercatini di

O

gni momento dell’anno è quello giusto per visitare Trento. La città è talmente bella, accogliente e ricca di attrattive che offre ai visitatori suggestioni sempre diverse in ogni stagione, nel periodo delle feste poi da il meglio di se e diventa assolutamente magica, diventa la “Città del Natale”. Le luci e gli addobbi allestiti nelle piazze cittadine accompagnano grandi e piccini in un’atmosfera unica attraverso il ricco programma di eventi e animazioni organizzato dall’amministrazione comunale. Durante i fine settimana sotto il tradizionale albero illuminato i bambini possono visitare la casa di Babbo Natale e ricevere un

piccolo regalo, una caramella o un libricino. Oppure possono partecipare a una delle tante divertenti attività educative che si svolgono nella “Casetta degli Elfi”: da quelle legate alle fattorie didattiche trentine, alle proposte riguardanti attività manuali o grafiche in cui i bimbi vengono sensibilizzati giocando sui temi della solidarietà e del riuso. E dopo aver giocato o aver partecipato a una piccola recita, tutti in carrozza sul trenino di Babbo Natale. Per chi è troppo cresciuto per sedersi sulle ginocchia di Santa Claus invece è assolutamente da non perdere una passeggiata fra le tradizionali casette dei mercatini del centro storico per apprezzare i prodotti dell’ar-

era a Trento le in Piazza Fi mpanile Photo by A. Ca

tigianato locale o assaggiare le specialità enogastronomiche trentine in un percorso allietato dalla musica dei concerti itineranti delle bande musicali o dal canto dei cori di montagna che da queste parti sono una vera istituzione. E mentre ci si lascia trasportare dalla gioiosa atmosfera che pervade la città si può anche fare un gesto di generosità verso i meno fortunati visitando il mercatino del volontariato dove potrete sostenere le oltre cinquanta associazioni cittadine che si occupano di disabilità, ambiente e progetti di sviluppo del sud del mondo. Da non perdere in Valle dei Laghi gli eventi di “Spirito Artigiano nel Borgo della Grappa”


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THE CHRISTMAS CITY

by the editorial staff Trento features a rich program of events throughout the year. But from November to January, the city turns into a magical nativity scene

edazione a di eventi A cura della R cco programm

n ri Trento offre u ione dell'anno. Ma da g in tutte le sta naio la città diventa un en g novembre a pe magico prese

Every time of the year is the right time to visit Trento. The city is so beautiful, welcoming and filled with attractions that visitors in all seasons are wooed by its charms. The winter holidays, however, bring out the very best of its spirit, as Trento turns into a truly magical place: “the Christmas city.” On weekends, under the glow of the traditional Christmas tree, children can visit Santa's house and receive a small gift, such as candy or a booklet. Or they can part in one of the many fun – and educational! - activities in the “Elves' Hut.” And if you're a little too grown up to sit on Santa Claus' lap, then you will definitely enjoy a stroll through the stands of the picturesque Christmas Markets, which are set up every year in the historical centre. Here, you can find a variety of products by local artisans and craftsmen, as well as the very best in Trentino's enogastronomic tradition – all to the sound of live music, including the cheerful tunes of travelling bands and the a cappella carols sung by the local “mountain choirs,” a beloved icon of Trentino. Whatever you choose to do, we're sure that in Trento you'll truly experience an enchanted Christmas.


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a r e ' C . . . a t l o V una Feste Vigilian

L

a fondazione di Trento risale alla notte dei tempi e la città, per la sua posizione strategica (è ribattezzata "la porta delle Alpi"), ha sempre rivestito un’importanza fondamentale fin dall’epoca romana. Importanza che si è accentuata ancora di più nel medioevo quando, con l’istituzione da parte dell’Imperatore del principato vescovile, la città ai piedi del Bondone visse il suo periodo di massimo fulgore. Per conservare le tradizioni di quelli che per anni sono stati erroneamente definiti dalla storiografia “i secoli bui”, i tridentini organizzano periodicamente delle rievocazioni che animano le notti delle strade e delle piazze del centro storico. Una delle più amate sono le

cosiddette “Feste Vigiliane”, le due settimane ricchissime di iniziative dedicate alla memoria di San Vigilio, il vescovo martire patrono della città. All’inizio di ogni estate, verso la metà di giugno, viene ricreato il “Borgo di San Vigilio”, la grande esposizione in cui trovano casa orafi, scultori del legno, pittori, i migliori rappresentanti dell’arte e dell’artigianato trentino che rievocano l’epoca in cui i mercanti scendevano dalle valli verso il capoluogo per proporre i loro manufatti. Le mura merlate di Piazza Fiera invece sono la quinta ideale per il tribunale di penitenza che ricostruisce, in chiave satirica, un'inquisizione medievale in cui il condannato viene sottoposto alla

i nobili e, il corteo de Panato D. by Photo

“Tonca”, l’imprigionamento in una gabbia che viene poi immersa nelle acque gelide dell’Adige. Il fiume è protagonista anche del Palio dell’Oca in cui gli equipaggi dei vari rioni si affrontano su delle zattere in prove di abilità sfidando la corrente. L’evento di chiusura del ricchissimo programma è la “Mascherada dei Ciusi e dei Gobj”, la riproposizione folkloristica di un’antica contesa fra Trento e Feltre. Da non perdere, per rivivere la storia medievale, è l’appuntamento con le “Feste Madruzziane” che si tengono nel mese di luglio a Calavino, piccolo paese della Valle dei Laghi che si trasforma in un borgo d’altri tempi per riscoprire i momenti di vita quotidiana dal sapore antico:


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ONCE UPON A TIME… Trento pays homage to its illustrious past with a rich calendar of historical reenactments. From the Palio to the Mascherada, here are the events that folklore fans can't afford to miss

edazione lasonati A cura della R aggio ai suoi b

om Trento rende n ricco calendario di u trascorsi con riche. Dal Palio alla to s i n ntamenti rievocazio ecco gli appu ell'antico ", a d ra e h c s a "M nti d re per gli ama da non perde folklore

la sfilata in costume, musica, cibo della tradizione, antichi mestieri, un concorso di pittura, laboratori, spettacoli e costumi medievali. Settembre invece è il mese del Palio delle Contrade, l’attesissima celebrazione della vittoria dell’esercito della città sulle truppe veneziane nel 1487, vittoria che pose definitivamente fine alle mire espansionistiche della Serenissima nell’arco alpino. Si tratta di una manifestazione curatissima sotto tutti gli aspetti. I lavori preparatori dell’evento iniziano nell’ottobre dell’anno precedente e coinvolgono più di 500 persone poi - quando nel primo fine settimana di settembre si alza il sipario - Piazza del

Duomo diventa un angolo di Rinascimento con sbandieratori, musici, araldi, balestrieri e alabardieri che riportano indietro nel tempo le migliaia di visitatori (nei tre giorni di rappresentazioni si arrivano a superare anche le 20.000 unità) prima di assistere alle prove di abilità degli arcieri delle varie contrade che si contendono il premio finale, la “faretra imperiale”. Per ulteriori informazioni sulle Feste Vigliane è possibile visitare il sito www.festevigiliane.it mentre per avere notizie sul Palio delle Contrade il sito di riferimento è www.amicitta.com

The founding of Trento dates back to time immemorial, and due to its strategic location as “the gateway to the Alps,” the city played a crucial role already in the days of Ancient Rome. Its importance kept growing in the centuries that followed, and when the Emperor instituted the Prince-Bishopric of Trent in 1027, the city at the feet of Monte Bondone embarked on its period of greatest splendour. In order to preserve the traditions of what are often – and mistakenly – called the “dark ages,” every year tridentini (as Trento's people are called) organize a series of events that enliven the streets and piazzas of the town's historical centre. Among the most popular are the so-called “Feste Vigliane” (or “Vigilian Celebrations”), two eventpacked weeks that honour the memory of St. Vigilius, a martyr bishop and the city's patron saint. The battlements of Piazza Fiera are instead the perfect backdrop for the tribunal of penance, a satirical recreation of a medieval inquisition where the culprit is sentenced to the “Tonca”: this dreadful punishment consists in being locked in a cage and dunked into the Adige's freezing waters. The river also serves as setting for the Palio dell'Oca, where crews from each of the city's neighbourhoods face off on rafts, battling the current a series skill contests. The busy program of events culminates in the “Mascherada dei Ciusi e dei Gobj”, a folkloristic re-enactment of an ancient feud between the cities of Trentro and Feltre. For further information on the Feste Vigliane, please visit the site: www.festevigiliane.it For news about the Feste Madruzziane, see: www.festemadruzziane.it Information about the Palio delle Contrade can be found at: www.amicitta.com


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NI B E R T O S IM O

A cura di Mario

Pugliese

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l Monte Bondone è una salita che va rispettata. Non puoi farla ‘tanto per provare’. E’ una montagna per gente esperta e, anche se vai su col tuo passo, tra quei tornanti spigolosi rischi sempre di piantarti”. Gilberto Simoni è uno che di salite se ne intende. Perché le sue imprese più belle, in carriera, le ha costruite proprio quando la strada saliva. Il Monte Bondone lo conosce a memoria, “anche se - dice - nel corso della mia carriera avrei voluto incontrarlo più volte”. E invece, su quella leggendaria montagna, “Gibo” al Giro d’Italia ha pedalato soltanto una volta, nel 2006. Ed il ricordo - in maglia Saunier Duval - non è neanche tanto bello: “Era la sedicesima tappa - racconta Simoni - e visto che c'erano da scalare i 38 tornanti del Monte Bondone, tutti sapevamo che quella frazione avrebbe deciso una bella fetta di Giro. Ricordo una fuga del colombiano della Panaria Miguel Ángel Rubiano, ripreso prima dell’ascesa finale. Fu una tappa nella

quale molti big soffrirono le pene dell'inferno. Alla fine, restammo in dieci e tra questi mancavano Savoldelli, Di Luca, Sella e Cunego, ovvero quei campioni che, alla vigilia, venivano dati per favoriti". E tra quei dieci, indovinate un po' chi scattò per primo? "Partii come al solito molto deciso e, dietro di me, mi seguì il mio compagno di squadra Leonardo Piepoli, che aveva già vinto tre tappe prima. Quel giorno, però, Ivan Basso che vestiva la maglia rosa ne aveva più di tutti. Scattò in un tornante e Leonardo perse subito terreno. Io risposi più col cuore che con le gambe, ma un chilometro dopo, quando Basso accelerò nuovamente, non trovai più le energie per replicare. Arrivai al traguardo con un ritardo di 1’26” sulla maglia rosa". Arrivare secondi sul mitico traguardo del Monte Bondone sarebbe, per molti, una grande soddisfazione, non per "Gibo" che, in carriera, voleva vincere sempre: "Il Bondone è una salita molto lunga, che si addice-

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va alle mie qualità di passista scalatore. Ripeto, mi sarebbe piaciuto correre più volte su quella salita selettiva, perché lì non puoi barare o correre in maniera tattica. Se hai le energie, puoi sperare di giocarti la vittoria, ma se non stai bene, lassù non c'è nessuno che ti può salvare". Un consiglio ai partecipanti della Gran Fondo Charly Gaul? "Preparatevi molto bene - è il diktat di Simoni - questa non è la salita della domenica. Per farla bisogna essere molto ben allenati e, se possibile, quella montagna bisogna conoscerla. E' una salita nervosa che, anche se affrontata a basse andature, non ti concede respiro. Devi alzarti spesso sui pedali e, quando sotto le ruote la strada s'impenna al 18%, il rischio di andare in debito di energie è sempre molto alto. Venite alla gran fondo per divertirvi e pedalare in compagnia, ma ricordatevi, il Bondone, dalla cui cima si vede tutto il Trentino, è una montagna vera. Una montagna che va rispettata".


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ento con i territori di Tr su no ba ur te Bondone Il trekking mica del Mon ra no pa a ezzer st una vi Photo by A. Gh


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edazione A cura della R

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Per chiunque pratichi il ciclismo da agonista, amatore o semplice cicloturista, il nome di Charly Gaul e la sua impresa nella Trento-Bondone sono l'icona stessa del Ciclismo Epico. Nessuna immagine esprime in modo più immediato, drammatico, incisivo lo spirito “eroico” che anima questo sport fin dalle origini. E non c'è cultore della bici che non sogni di pedalare almeno una volta sulle strade della

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della Il Presidente listica ic C Federazione ello b Italiana: "Che y Gaul rl a h C re diventa giorno" n u r almeno pe

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Storia. La Leggendaria Charly Gaul Gran Fondo World Series è l'invito irresistibile a diventare noi stessi parte della Leggenda, non solo da semplici spettatori, ma da protagonisti. L'enorme successo della Gran Fondo è in fondo semplice: “Trasforma il tuo sogno in realtà: per un giorno diventa anche tu Charly Gaul che pedala sulle rampe del Bondone. E intanto goditi lo stupore di

ista Fabio Aru iana con il cicl iphoto Photo by Bettin

questo paesaggio unico al mondo. Fatti un “selfie” sullo sfondo del mitico Monte, posta la tua foto in bacheca o su facebook in bella evidenza tra i ricordi più belli con la scritta: “Io c'ero, e ci sarò ancora”. *Renato Di Rocco (Presidente della Federazione Ciclistica Italiana)


Dal 1974, una lunga passione per il ciclismo.

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el 1956, Marino Basso - campione del mondo nel 1972 - aveva undici anni. Eppure, l'impresa di Charly Gaul, seguita - come tutti - con l'orecchio incollato ad una vecchia radio, se la ricorda bene: "Ero piccolo - spiega 60 anni dopo - ma ero già un grande appassionato di ciclismo. A quei tempi la televisione non ce l'aveva quasi nessuno, ma l'impresa di quel corridore lussemburghese che arrivò mezzo morto sul traguardo del Bondone fece ben presto il Giro d'Italia. I giornali il giorno dopo pubblicarono quella famosa foto in cui Gaul spunta dalla bufera con il volto sofferente. Per noi ragazzini dell'epoca che correvamo su biciclette pesanti come lavatrici, l'Angelo della Montagna divenne subito un mito. Tanto che, appena ne ebbi l'opportunità, feci di tutto per incontrarlo". Cosa ricorda di quell'incontro? Eravamo a casa sua in Lussemburgo ed ebbi il vero privilegio di ascoltare, dalla sua voce, il racconto di quella giornata epica. Cosa le disse Gaul? Con gli occhi ancora lucidi per l'emozione,

A cura di Mario

ssi o e Franco Bito o, Marino Bass er ow sp w Ne by o Phot

mi confidò: "Guarda Marino, io una fatica così non l'ho mai fatta in tutta la mia vita. Facevo il corridore ed ero abituato alla sofferenza, ma non avrei mai immaginato che il ciclismo potesse riservarmi prove simili". Quell'impresa gli aveva dato grande celebrità, è vero, ma l'aveva anche segnato per sempre. In che senso? Tagliò il traguardo con le dita congelate, le gambe tremanti e la mente offuscata dalla fatica, gli ultimi chilometri pedalò come un automa. Andò avanti per inerzia e per disperazione, sperando - metro dopo metro - di vedere all'orizzonte lo striscione del traguardo. Mi confidò di non essersi neppure reso conto di aver vinto. Non gioì per quell'impresa, gli bastò essere arrivato vivo. Ma il Bondone è davvero così duro? E' una salita impegnativa, anche perché è molto lunga, ma sul piano delle altimetrie non è così terribile. Dipende, come sempre, dall'andatura con cui l'affronti. Ci sono montagne molto più difficili da scalare in bicicletta ma, dopo l'impresa di Gaul, il

Pugliese

ap el mondo di G Il campione d tro con Gaul e on racconta l'inc oto del Giro del d d svela un ane ne fu fatale anche o 1976: "Il Bond " le a al Cannib

Bondone ha acquisito un fascino particolare e, ogni qual volta il Giro è capitato da quelle parti, in corsa è stata bagarre. Come quella volta che, vent'anni dopo Charly Gaul, sul Bondone ci arrivò lei… A differenza di ciò che accadde nel 1956, quella volta faceva caldo, anzi caldissimo. Fu una tappa di grandi battaglie e, alla fine, proprio sul Bondone, Eddy Merckx andò in crisi e perse quel Giro d'Italia. Anche quest'anno la vedremo al via della Gran Fondo? Certamente. Lo scorso anno mi arrabbiai anche un po' con gli organizzatori perché avevano mosso troppo il fondo del tratto sterrato e pedalare sulla terra morbida fu una fatica bestiale. Ad un certo punto pensai 'ma chi me lo fa fare?'. Poi, però, mi venne in mente proprio Charly Gaul, il suo racconto, la sua fatica e allora tra me e me dissi: 'Dai Marino che ce la puoi fare!'. Andai su con un'andatura regolare e tagliai felice il traguardo. Vinsi una delle tante sfide con me stesso. Anche queste sono soddisfazioni.


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i luca Comandin A cura di Gian anza attiva", c a "v e lax

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pigolando tra lo shopping delle eleganti vetrine del centro storico di Trento ed il brivido di discese mozzafiato con le scioline ai piedi. Questo - e molto altro - si può trovare sul Monte Bondone. “L’Alpe di Trento” si trova a circa quindici chilometri dalla città ed è un punto di riferimento per gli sportivi in tutte le stagioni. Ciclisti, trekkers, ma anche semplici appassionati di passeggiate nella natura trovano qui la loro meta ideale. Durante l’estate l’imbarazzo della scelta è fra il relax, godendosi i meravigliosi scorci dolomitici, o la vacanza "attiva", assistendo o partecipando ad uno dei tanti eventi che vengono organizzati sulle strade. Ma quando le temperature si abbassano il Monte Bondone diventa un vero paradiso per gli appassionati di sport invernali. La tradizione che lega questi luoghi allo sci ha radici lontane (basti pensare che, nel 1934, qui venne realizzato il primo impianto di risalita d’Europa che operava come slittovia) e si è mantenuta ed evoluta col tempo, creando strutture all’avanguardia e piste

sempre più emozionanti. Non a caso, su questi particolari tracciati innevati, nel 2013, si è svolta la 26ª edizione delle Universiadi invernali. La più nota è certamente la “Gran Pista”, inserita nella classifica delle 100 discese più belle del pianeta stilata dalla CNN. Questa bella “rossa” piuttosto tecnica si affaccia sul massiccio delle Dolomiti di Brenta e nei suoi 3550 metri attraversa boschi di conifere e betulle e, grazie all’ottimo impianto di innevamento programmato, è utilizzabile al meglio anche nei periodi con scarse precipitazioni. A renderla molto apprezzata dai discesisti contribuisce anche la seggiovia “Rocce Rosse” che, in poco più di sette minuti, supera i quasi novecento metri di dislivello. Anche gli snowboarder più esigenti trovano il loro habitat ideale sul Bondone. L’half pipe da 120 metri di lunghezza con pareti molto alte consente di tentare i “trick” più arditi ed emozionanti, la “linea verde small” e la “linea rossa medium” per lo slope style, l’unico limite sono l’abilità e il coraggio dell’atleta. La “montagna di Trento” sfata anche la tradizione che vuole che lo sci sia uno sport

olo Photo by A. Russ

per mattinieri. Il giovedì e il sabato infatti lo snowpark e le piste Cordela, Diagonale Montesel e Lavaman sono illuminate fino alle 22.30, consentendo agli stakanovisti della neve di provare l’emozione di una discesa sotto le stelle. E per gli amanti dello sci nordico il Centro Fondo Viote offre 37 chilometri di piste per tecnica libera e classica tracciate lungo la soleggiata Conca delle Viote a 1.565 metri di altitudine, riconosciuta come il paradiso dello sci da fondo, tra la ricca vegetazione alpina ai piedi delle Tre Cime del Monte Bondone. E se non si è capaci o non si vuole sciare? Tranquilli, c’è posto anche per voi. Potete sperimentare l’atmosfera accogliente dei rifugi, accompagnare i vostri figli al family village o sorseggiare una bevanda calda allo skibar mentre guardate i vostri amici perdersi all'orizzonte o muovere i primi passi sugli sci. Una sola cosa non si può fare sul Monte Bondone: annoiarsi. Per saperne di più: www.discovertrento.it


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MONTE BONDONE, FUN FOR ALL SEASONS Whether you prefer relaxing comfortably or chasing the next adrenaline rush, Trento's mountain offers endless opportunities every month of the year

Photo by N. Ange

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“Trento's Alp” is about 15 kilometres from the city and is the go-to spot for sportspeople 12 months a year: an ideal destination for cyclists, hikers, and for those who simply enjoy a nice stroll through breathtaking natural sceneries. In summer, the choice is between a more “relaxed” approach, basking in the marvellous vistas of the Dolomites, or an “active” holiday, taking part in one of the many events that are organised each year. But when temperatures drop, Monte Bondone becomes a true paradise for winter sports enthusiasts. The area boasts a long and proud skiing tradition (suffice it to say that Europe's very first ski lift system was built here in 1934), and throughout the decades it has maintained its cutting edge, with the creation of state-of-the-art facilities and exciting new slopes. Not coincidentally, in 2013 the ski district was chosen to host the 26th edition of the Winter Universiade. Monte Bondone also provides an ideal habitat for snowboarders, even the most demanding ones. The 120-metre half-pipe, with its extremely high walls, allows boarders to attempt the most daring and gravity-defying tricks, while the “linea nera,” the “linea rossa medium” and the “linea verde small” provide abundant options for slopestyle enthusiasts. Furthermore, Trento's mountain challenges the notion that skiing is a morning sport, as every Thursday and Saturday, the snowpark as well as 3 pistes (Cordela, Diagonale Montesel and Lavaman) remain open until 10,30 at night, allowing late-risers or skiing Stakhanovites to experience the rush of a run under the stars. And for lovers of cross-country skiing, the Centro Fondo Viote offers 37 kilometres of trails suitable for both freestyle and classic techniques. www.discovertrento.it


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ERWIN VERV

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edazione A cura della R el

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a Gran Fondo "Charly Gaul" è l'unica tappa italiana del Gran Fondo World Series UCI, il più prestigioso circuito granfondistico del pianeta. Un riconoscimento che gli organizzatori trentini si sono conquistati "sul campo", organizzando, nel 2013, in maniera esemplare i campionati del mondo: "In effetti - spiega il coordinatore del circuito Erwin Vervecken - in quell'occasione, il Trentino dimostrò tutte le sue grandi capacità, allestendo un'edizione iridata davvero perfetta. In quella manifestazione, infatti, vennero allestiti, con la massima cura, non solo gli aspetti tecnici e sportivi dell'evento, ma anche le prospettive promozionali legate al marketing turistico. La Leggendaria Charly Gaul è la gara perfetta per la qualificazione in Italia al circuito Gran Fondo World Series dell’UCI: una bellissima località adatta ad una perfetta vacanza, partenza della mani-

festazione nel centro della città di Trento ed un percorso impegnativo per i partecipanti". "L'Italia - prosegue Vervecken - vanta una ricca tradizione nelle granfondo e una delle competizioni di maggior pregio e notorietà è proprio la Gran Fondo Charly Gaul. Il Gran Fondo World Series UCI è molto felice di poter includere nel suo circuito questo grande evento. Del resto, l’Italia è Gran Fondo e Gran Fondo è l’Italia". Un attestato di stima non solo a parole. L'unione Ciclista Internazionale, infatti, ha garantito che "La Leggendaria Charly Gaul" sarà la tappa italiana del Gran Fondo World Series UCI almeno fino al 2017: "E' un riconoscimento che questa manifestazione merita - conclude Vervecken - a Trento, infatti, si celebra il ciclismo che piace a noi, quello legato ai valori primordiali del ciclismo, come la fatica, l'impegno e il sacrificio. Charly Gaul, che è stato un meraviglioso

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testimonial di questa disciplina, è il personaggio più indicato per reclamizzare i principi più autentici dello sport. L’Italia offre una grande varietà di paesaggi per il turista che abbina la vacanza alla bicicletta. In una città come Trento si può visitare il centro città, andare ai laghi o in montagna, ma si può anche pedalare in pianura o usare la mountain bike. Tutto quello che un ciclista necessità in un colpo solo". Già, ma che cosa può fare il nostro paese per diventare sempre più bike-friendly e aumentare il suo appeal sul mercato internazionale della vacanza in bicicletta? "Penso abbiate già fatto molto - conclude Vervecken - gli automobilisti condividono le strade con i ciclisti, cosa che non accade in tutti gli altri paesi. Ci vorrebbero più piste ciclabili nei centri città o ai lati di strade trafficate, ma in montagna ci sono sufficienti piste per divertirsi in bicicletta".


IL 60° ANNO DALLA MITICA IMPRESA

SCARTEZZINI FIORENZO, ORAFO DI TRENTO È L’AUTORE DEL TROFEO CELEBRATIVO

Una S simboleggia la strada i tornanti del Monte Bondone. Partendo alla base più larga e restringendosi su sino ad arrivare alla vetta. Hai due lati della S le due ruote con corone che si contrappongono in uno sforzo ma anche in una competizione. Sul lato destro una foto d’ epoca di Charly Gaul anch’ essa della mitica salita a ricordare il sopra citato 60esimo. E il contemporaneo 2016 con il logo a colori che spicca nel sobrio elegante nero.

LA MAGLIA CELEBRATIVA

DEL 60° ANNIVERSARIO

REALIZZATA DA TEXMARKET

I RISTORI DE LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL SONO COMPOSTI DAI PRODOTTI DEL TERRITORIO TRENTINO E VENGONO STUDIATI ASSIEME AL NUTRIZIONISTA DOTT. MICHELE PIZZININI: “Idratazione e alimentazione sono gli aspetti più importanti da considerare in una gara come La Leggendaria Charly Gaul. E’ noto infatti che il rendimento è inversamente proporzionale all’idratazione corporea: quanto più l’atleta si disidrata, tanto più la sua prestazione fisica è compromessa. In una gara impegnativa come La Leggendaria Charly Gaul, che si svolge sotto il sole di luglio, l’idratazione diventa quindi fondamentale. Per ovviare a problemi di disidratazione sono stati disposti lungo i percorsi 12 punti di ristoro, collocati in maniera tale che atleti abbiano la possibilità di approvvigionarsi di liquidi con regolarità. Quando la prestazione fisica si protrae è indispensabile programmare anche una corretta alimentazione. Dal 2011 la sfida degli organizzatori è stata quella di coniugare una corretta alimentazione per uno sforzo eccezionale con la bontà dei prodotti del Trentino. Ebbene crediamo con soddisfazione, che il risultato sia stato raggiunto. Sicuro che i partecipanti alla gara apprezzeranno questo sforzo, attendiamo il loro giudizio.” Dott. Michele Pizzinini


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i e d a r r e La t et m r u go

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angiare è incorporare un territorio”. Quando il geografo francese Jean Brunhes coniò questo aforisma non sappiamo se pensava al Trentino, ma oggi sappiamo che avrebbe dovuto farlo. Perché in questa terra, quando ci si siede a tavola, non ci si limita "solo" a mangiare, ma si intraprende un vero e proprio viaggio nella cultura e nelle tradizioni di un territorio fatto di boschi e montagne in cui i sapori diventano le indicazioni per seguire la strada maestra. Le eccellenze enogastronomiche trentine sono talmente tante che sarebbe un'impresa racchiuderle in un solo menù. La sola scelta dei vini può porci di fronte a dei dubbi difficilmente risolvibili. Aperitivo con le bollicine del Trentodoc, lo spumante metodo classico o una Nosiola? Teroldego o Marzemino per accompagnare la polenta? E non sentitevi neppure in colpa se non riuscirete a decidere di fronte alla sconfinata lista dei formaggi. Non

è affatto scontata la scelta fra lo squisito “Puzzone di Moena” (che deve il suo nome all’intenso aroma che emana) o il delizioso “Casolet” della Val di Sole cucinato alla piastra. La secolare tradizione casearia di queste zone è in grado di mettere in difficoltà i più navigati buongustai. E non potrà mancare un bicchiere del pregiato Trentino DOC Vino Santo, per accompagnare il dessert e da meditazione, frutto di una tecnica di lavorazione lunga e laboriosa, cui si dedica un esiguo numero di viticoltori della Valle dei Laghi. Tuttavia esiste una certezza: non potrete mai dire di aver provato la vera cucina trentina se non avrete assaggiato, almeno una volta nella vita, i mitici canederli, i tradizionali gnocchi fatti di pane, latte uova, formaggio e speck. Che siano serviti nel loro brodo di cottura o che vi vengano proposti nella loro variante “asciutta” ricoperti di burro fuso, questa golosissima pietanza conferma il più classico degli adagi popolari:

le cose più semplici sono anche le più buone. Lo speck, che qui è molto meno affumicato rispetto alla variante altoatesina, è il principe dei salumi del territorio, ma non vanno assolutamente trascurate specialità come la “carne salada”, un particolare prodotto che si ottiene dalla fesa di bovino, o la “luganega” stagionata o affumicata. E a fine pasto? Ancora una volta è la saggezza popolare a venirci in aiuto. “Una mela al giorno toglie il medico di torno” dice il proverbio e qui le mele sono di casa da sempre come protagoniste degli strudel o degli altri dolci tipici. Che altro resta da dire? Buon appetito. Per approfondire la conoscenza dell’enogastronomia locale vi consigliamo di consultare il sito di Palazzo Roccabruna, la casa dei prodotti tipici trentini: www.palazzoroccabruna.it


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A LAND FOR FOODIES

From wines to cheeses, from speck to canederli, we take a look at the highlights of Trentino's cuisine

edazione k ai A cura della R ggi, dallo spec

a Dai vini ai form mo alla scoperta della ia d canederli, an o ina del Trentin prelibata cuc

roni Photo by C. Ba

The list of specialities for which Trentino is renowned is so long that it'd be impossible to condense it in a single menu. Merely selecting a wine can be a challenging task, with such a wealth of excellent options. What will you sip on for your aperitivo, a bubbly Trentodoc spumante or an aromatic Nosiola? Which red pairs best with polenta, Teroldego or Marzemino? And decisions will not be simpler once you get to the endless cheese list: tough to say which is best between Moena's “Puzzone” (which owes its name to its distinctive... aroma) and a grilled serving of the Sole Valley's delicious “Casolet.” The area's centennial dairy tradition is capable of bewildering even the most consummate gourmands. And don't forget to try a glass, either with dessert or on its own, of Trentino's prized Vino Santo (meaning “Holy Wine”), whose long and complex vinification process is still followed step by step by a small number of winemakers in the Valley of Lakes. One thing, however, is certain: you can't say you've truly experienced Trentino's cuisine if you haven't tasted, at least once in your life, the legendary canederli. These traditional dumplings are made with bread, milk, eggs, cheese and cured speck ham, and can be served either in a broth or in their “dry” variant, topped with a glaze of melted butter – a delectable treat that proves how true the old saying is: the simplest things are also the best. To learn more about Trentino's enogastronomical tradition, we suggest you have a look at Palazzo Roccabruna's website, the reference for local wine and cuisine: www.palazzoroccabruna.it/en


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A I V E C O R C A I R O T S della Il Castello del

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uando nel 1027 l’imperatore Corrado II creò il principato vescovile di Trento di certo non immaginava che, proprio da queste parti, sarebbe transitata così tanta Storia con la “S” maiuscola. Non poteva pensare che la sua neonata istituzione avrebbe governato questo territorio per quasi ottocento anni, fino alle campagne di Napoleone. Né tantomeno poteva ipotizzare che qui, cinquecento anni dopo, si sarebbe tenuto il famoso Concilio che cambiò gran parte dei destini d’Europa o che la città sarebbe stata protagonista dei moti rivoluzionari del Risorgimento o che avrebbe subìto, in tempi meno remoti, le ferite di due guerre mondiali. Ma era proprio questo il destino del capoluogo della Venezia Tridentina: diventare una delle città beneme-

rite della storia d’Italia. E così, come la città ha attraversato i secoli diventando un simbolo del nostro paese, lo stesso ha fatto il suo monumento più famoso, quel Castello del Buonconsiglio che fu per secoli la fastosa residenza dei principi vescovi che governavano il Trentino. Il piccolo poggio roccioso, originariamente denominato Malconsey (la leggenda vuole che questo nome sia dovuto a una comunità di streghe che vi si era insediata), venne individuato dal podestà di Trento nel 1238 come sito per la costruzione di una fortificazione difensiva, ma perse quasi subito le sue prerogative militari per diventare residenza vescovile. Da questo momento in poi, oltre al più beneagurante nome di “Buonconsiglio”, l’antica fortezza subì quella serie di modifiche ed

a Trento Buonconsiglio iniani Ge Photo by- P. m

ampliamenti della struttura che l’hanno resa uno degli edifici architettonicamente più interessanti di tutto l’arco alpino. All’interno della cinta muraria è riconoscibile il nucleo originario della fortezza costituito dal duecentesco Castelvecchio e dalla grande torre circolare a cui, a cavallo del ‘400, i principi vescovi fecero collegare la Torre Aquila all’interno della quale si può ammirare l’affresco del ciclo dei dodici mesi commissionato dal vescovo Giorgio di Liechtenstein. Dello stesso periodo è l’aggiunta della merlatura e del loggiato di gusto veneziano dal quale si può godere una stupenda vista su tutta la città. Risale invece ai primi anni del sedicesimo secolo l’aggiunta del “Magno Palazzo”, l’edificio voluto dal cardinal Bernardo Clesio noto per i bellissimi af-


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A CROSSROADS IN HISTORY A brief history of Buonconsiglio Castle, the lavish former residence of the ecclesiastic aristocracy that ruled Trentino for centuries

edazione A cura della R l Castello del

de Alla scoperta per secoli la fastosa , lio che Buonconsig ncipi Vescovi ri P i e d a z n e resid il Trentino governarono

freschi commissionati dal principe mecenate ad alcuni dei migliori artisti dell’epoca. Oggi il maniero espone collezioni che spaziano dall’archeologia all’arte contemporanea e fa parte - con il Castello di Stenico, Castel Be-

seno, Castel Thun e Castel Caldes - della rete museale della provincia di Trento. Per ulteriori informazioni sulle attività del Castello del Buonconsiglio è possibile visitare il sito www.buonconsiglio.it

When Emperor Conrad II created the Prince-Bishopric of Trent in 1027, he never could have imagined that so much history would pass through the area. He probably wouldn't have predicted that his fledgling principality would govern this land for nearly 800 years, until the days of Napoleon. Nor could he have known that the town, 500 years later, would host the famous council that shaped the fate of Europe and, indirectly, of the world we live in today. No man of the Middle Ages could have forecast that this Alpine city would play a leading role in the 19th century fight for Italian independence, or that it would bravely endure the ravages of two world wars. Yet, such was the destiny of Trento: to become one of Italy's most meritorious cities. And the city's long, fascinating and glorious history is mirrored by that of its most famous monument, the Buonconsiglio Castle, which served for hundreds of years as the official residence of the prince-bishops who ruled Trentino. Today, the manor houses collections that range from archaeology to contemporary art, and together with Castello di Stenico, Castel Beseno, Castel Thun and Castel Caldes, it forms the museum network of the province of Trento. For information on activities and events at Buonconsiglio Castle, visit the site: www.buonconsiglio.it/index.php/en


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edazione A cura della R issioni zero,

em Filiera corta, tà. L'Apt di Trento ili eco-sostenib Valle dei Laghi ne Monte Bondo vanguardia a ll' a iù sempre p "green". Tanto e h nelle politic n prestigioso da meritarsi u … to riconoscimen

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on basta una semplice etichetta per definirsi una località bike-friendly. Servono strutture, servizi e anche una reale cultura "green", proiettata cioè sulla eco-sostenibilità ambientale e davvero convinta che una comunità possa progredire anche sposando, nelle sue politiche dei trasporti, scelte consapevoli ad "emissioni zero". Per questo Elda Verones - direttrice dell'Apt di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - oltre a preoccuparsi di segnaletica, fondi stradali e piste ciclabili, ha tentato in questi anni di costruire, mattone dopo mattone, una radicata cultura della bicicletta: "Che non significa - precisa - acquistare l'ultimo modello super-costoso di bicicletta in carbonio, bensì rispettare l'ambiente, pedalare in simbiosi col territorio, interpretare il

cicloturismo non come una disciplina solo sportiva, ma come uno stile di vita". Concetti importanti, supportati da azioni concrete, che sono valse alla Gran Fondo Charly Gaul un riconoscimento di grande prestigio: l'Agenzia Provinciale per l'Ambiente di Trento ha infatti inserito la manifestazione ciclistica nel novero degli "Eventi eco-sostenibili". Non si tratta, come detto, solo di una targa, bensì di un traguardo importante conquistato dopo un lungo percorso fatto di campagne di sensibilizzazione, di investimenti infrastrutturali, di politiche realmente proiettate verso la tutela e la valorizzazione dell'ambiente. "Prima dei servizi e delle strutture ricettive - ricordano dall'APT - noi promuoviamo innanzitutto il territorio. La nostra forza non è nei testimonial e neppure nelle campagne

Lamar ra dei Laghi di zzarin Photo by M. La

pubblicitarie, bensì nella storia secolare di una città come Trento, nella bellezza impareggiabile di una montagna come il Bondone, nell'habitat assolutamente unico della Valle dei Laghi. Queste sono le nostre principali risorse e questo è ciò che, come Apt, promuoviamo prima di tutto". Grande attenzione al territorio e anche alle sue eccellenze. Per questo, nei ristori della Gran Fondo "Charly Gaul" vengono privilegiati i prodotti "a filiera corta", quelli che nascono su un territorio che, da un punto di vista enogastronomico, rappresenta da sempre un'eccellenza italiana: "Chi ci viene a trovare - conclude orgogliosa Elda Verones - non solo deve visitare il Trentino, ma deve gustarlo a tavola e sorseggiarlo in un bicchiere.


PROGRAMMA DELL'EVENTO giovedì 14 luglio ore 17,30

Fondazione Caritro Via Garibaldi, 33 a Trento. Inaugurazione mostra: Il Monte Bondone. Storie e memorie dell’Alpe di Trento a 60 anni dalla mitica impresa di Charly Gaul (visitabile fino al 31 luglio)

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venerdì 15 luglio ore 11.00

Presentazione libro “Il carattere del ciclista” di Giacomo Pellizzari presso la Fondazione Caritro Via Garibaldi, 33 a Trento

venerdì 15 luglio ore 17.00

Gara cronometro UCI Gran Fondo World Series con partenza e arrivo a Cavedine

sabato 16 luglio ore 8.30

La Moserissima con partenza e arrivo in Piazza Duomo a Trento

sabato 16 luglio ore 17,30

Vason sul Monte Bondone: 60^ anniversario dalla mitica impresa di Charly Gaul; inaugurazione monumento a Charly Gaul

domenica 17 luglio ore 8.00

Partenza medio fondo e gran fondo UCI Gran Fondo World Series da Piazza Duomo a Trento e arrivo a Vason sul Monte Bondone

domenica 17 luglio ore 11.00

Intrattenimento musicale dell'Orchestra Avanti e 'ndrè con Dario e Oscar a Vason sul Monte Bondone Dal 9 al 23 luglio da non perdere la mostra dell’artista ed ex ciclista Miguel Soro presso il Museo del Ciclismo – Cantine Moser (su prenotazione) Dal 15 al 16 luglio Expo in Piazza Fiera a Trento

LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL GRAN FONDO WORLD SERIES 10/07/2016 RAI 3 TRENTINO ALTO ADIGE “L’attesa” ore 9.45 17/07/2016 RAISPORT “La Corsa” diretta dalle 11.00 alle 12.45 – differita dalle 21.45 alle 23.15 24/07/2016 RAI 3 TRENTINO ALTO ADIGE “La Sintesi” ore 9.45 Un ringraziamento alla sede Rai di Trento e al Direttore Sergio Pezzola

UN SENTITO RINGRAZIAMENTO A: I Comuni di Aldeno, Besenello, Cavedine, Cimone, Drena, Dro, Garniga Terme, Giovo, Lavis, Madruzzo, Trento, Vallelaghi, il Commissariato del Governo per la Prov. Di Trento, La Questura e la Polizia Stradale Servizio Scorte di Trento, i Carabinieri di Trento, Aldeno, Candriai, Madruzzo, Vallelaghi, il Corpo Forestale PAT, i Corpi di Polizia Locale Trento Monte Bondone, Rotaliana Kӧnigsberg, Alto Garda e Ledro, Comunità della Valle dei Laghi, la Provincia Autonoma di Trento (Ag. Prov. Delle foreste demaniali, Dip. Lavori Pubblici e Mobilità, Dip. Bacini Montani, Ser. Antincendi e Protezione e Protezione Civile, Serv. Prevenzione Rischi, Serv. Sost. Occupazionale e Valorizzazione Ambientale, Serv. Foreste e Fauna, Serv. Gestione Strade, Uff. Attività Sportive, Uff. Polizia Amministrativa); ASIS, Azienda Forestale Trento Sopramonte, gli ASA Carabinieri in congedo Aldeno, Cembra, Val di Non, Valle dei Laghi, Mori, Charly Gaul; i Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari Trento, Giovo, Cimone, Calavino, Cavedine, Garniga Terme, Vezzano, Terlago, Padergnone, Lasino; il Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone, le Pro Loco Calavino e Garniga Terme, la SAT di Ravina, i Gruppi Alpini di Sardagna e Palù di Giovo, la Croce Rossa Trento e Valle dei Laghi, gli Operatori Turistici ed economici del Monte Bondone, Trento e Valle dei Laghi; Trento Funivie, GS Fraveggio, GS Ponte Alto, SS Aldeno, GS Alto Garda, Marathon Club Trento, Motoclub Trento, Autoindustriale Srl, Ufficio stampa Newspower, i media, tutti collaboratori e i numerosi volontari!


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della Il Presidente Valle dei Comunità della scinante a Laghi: "Un aff o s o viaggio a ritr ciclismo" nell'epica del

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orrere "La Leggendaria Charlie Gaul" vuol dire correre la storia, è sicuramente questa la sensazione che provano gli atleti che affrontano l'impegnativa salita al Bondone che nel lontano '56 Charlie Gaul ha trasformato in mito. Sono bastati pochi anni affinché quella che doveva essere la rievocazione storica di un grande evento sportivo, diventasse a sua volta un appuntamento importante tanto da essere inserito, unica tappa italiana, nel calendario della UCI Granfondo world series. Quindi "La Leggendaria Charlie Gaul" è un appuntamento al quale gli appassionati di

ciclismo non possono mancare anche semplicemente appollaiati lungo i tornanti del Bondone ad incitare i corridori. Nel corso degli anni la manifestazione è cresciuta da tutti i punti di vista e di questo va reso merito agli organizzatori e in particolare all'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi che ha saputo cogliere l'idea e renderla rapidamente concreta. Nessuno fa niente da solo e quindi un pensiero riconoscente va anche a tutti coloro che in vario modo hanno creduto nel progetto, l'hanno sostenuto e hanno dedicato tempo, passione e risorse. Se a tutto questo si aggiunge la bellezza di

un ambiente come quello del Bondone e della Valle dei Laghi si dà origine ad un connubio di sport e natura che non ha rivali a garanzia di sicuro successo. Voglio sperare che queste sensazioni siano percepite anche dai numerosi appassionati sia che spingano sui pedali o facciano semplicemente il tifo lungo il percorso e che tornando alle loro case portino con sé un ricordo piacevole del nostro territorio e sentano il desiderio di tornarci ancora". *Attilio Comai (Presidente Comunità della Valle dei Laghi)


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i , Valle dei Lagh onte Bondone APT Trento, M 000 Tel. 0461.216 trento.it er info@discov rento.it rt ve www.disco .it riacharlygaul da en www.lalegg issima.it www.lamoser

6 046190320 112 so Pronto soccor 113 ri ie Carabin 115 Polizia 118 o Vigili del Fuoc 111 89 8 1. 6 04 nitaria Emergenza sa ne 1 do 51 on 9 B 9 te 18 6 04 Trento Mon Polizia Locale 1 41 4 9 9 0 80 Questura 0 4 9 o 9 tin 27 800 ggiare in Tren a Utenza Viabilità - Via tro Assistenz en C o 800017615 er nn re B l bblico pu l Autostrada de co ni io az el ento Ufficio R Comune di Tr 0461821000 T R A SP OR T I 2 046193000 porti Trentino Tras 57 23 82 04611 Radio Tax oleggiatori on ut A o tin en Consorzio Tr

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ne Amministrazio e Direzione e C) InBici Magazin (F Cesena te, 431 - 47521 Via Delle Scalet Pugliese onsabile Mario Direttore Resp cchi Ro rale Maurizio , Direttore Gene Roberto Sgalla . Dr , se Mario Puglie do Al In Redazione r Fabbr, mbardi, Dr. Iade Paolo Aghini Lo ò, Roberto BetAl ca Lu Facchini, o Zanardi, Mario Gardini, Dr. Pier Dr. Alessandro tini, Paolo Mei, ni di an Com lippi, Gianluca Fischi, Bruno Fi o APT Trento ic af gr to fo ivio Fotograf i Arch li, Bettini Photo, Foto Castagno 5, io ud St oll, fu Play to, Monte Bond chivio APT Tren Ar , er pa ow sp am w st Ne oser, Ufficio ghi, Archivio M di a m ne, Valle dei La cia autono onomia - Provin Festival dell'ec ting S.p.A. ke ar M o Trentin Trento, Fototeca Rocchi graf ico Gianni D Archivio foto Management LT s es sin Bu n Italia Distribuzione ni sa de ico Federico Lo Progetto graf ra Falco Sa ng ti ke ar M Responsabile ni Rocchi Facebook Gian le bi sa on sp rucchio Srl Re itore Villa Ve e Poligrafica Ed

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LIO 2016 G U L 7 1 6 1 5 1

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THE CYCLING IN PIONS M A H C F O D L AN

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