Il Segno settembre 2015

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il

Segno

...quello che gli altri non scrivono...

multe

quindicinale indipendente

I cittadini ci parlano dei rifiuti

Sergio Ierace

I collezionisti Il Segno di Rocca di Papa

Alle pagine 12 e 13

A pagina 9

Farmacia Silvestrini dei Campi, risponde si vende! al Pd

Elezioni in vista

Candidati cercasi

A pagina 6

Alle pagine 10 e 11

Arriva l’asfalto

44mila euro periCampi A pagina 14

Questione Canarini cinghiali la nuova e politica stagione

A pag. 8

Il Comune di Roma ha recapitato ai Vigili di Rocca di Papa decine di verbali per violazione al codice della strada

Anno XIV, n. 9 - settembre 2015

di

www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Fra trent’anni l’Italia sarà non come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione Ennio Flaiano 1967

A pag.15

CUL TU RA

A pagina 7

Pasquale Boccia

Fiori rubati, Consigli comunali, sedute deserte una storia dell’estate nessuna informazione

A pagina 5

A pagina 14

Il bel tempo Frattarelli, il Patrick del teatro alle giovane pianista O’Leary Suore d’Ivrea di Rocca di Papa e gli Easypop

Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori: Rossana, Maurizio, Bruno, Luisa, Bruna, Enzo, Italia, Fiammetta, Cristina, Emanuela, Patrizio, Renato, Fabrizio, Nadia, Orlando, Gianfranco, Annarita, Alessandro, Jessica&Davide, Paola, Mauro, Roberto, Orofino, Angela, Luigi, Antonello, Marco, Renato, Rosa, Sonia, Paola, Sandro, Mario, Gennaro&Gianni&Gino, Milvia, Elisa, Francesca&Bernardo, Piero, Alfredo&Tiziana, Claudio, Danilo, Miriam, Paolo&Alberto, Francesca, Vincenzo, Anna, Francesco, Bruna, Laura, Gabriele, Camilla, Mauro, Enea, Ermanno, Franco, Luana, Daniele, Nicola e Giovanni.

A pagina 9

A pagina 10

A pagina 22


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Noi stiamo dalla parte dello scrittore

Erri De Luca

sotto processo per le sue parole sul progetto TAV

il

Segno

organo quindicinale dell’associazione culturale “Editoriale il Segno” C.F. 92028150586 P.IVA 12706861007 Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

ilpiccolosegno@libero.it

REDAZIONE Mauro Artibani, Bruna Benelli, Federico De Angelis, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa, Laura Fico, Mario Gabbi, Paola Gatta, Mauro Giovanelli, Anna Giovanetti, Toshi Kameda, Marcello Loisi, Camilla Lombardozzi, Loredana Massaro, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Florentina D. Pagnejer, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Vincenzo Rufini, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Sandro Tabellione, Francesca Torino ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

Stampa: Arti Grafiche Ciampino Via Firenze, 21 Ciampino (Rm) Tel. 06-7960205

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà.

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ATTUALITÀ

il Segno - settembre 2015

Salvini, Bossi e... il Trota alla scoperta delle origini La strategia della Lega per conquistare nuovi voti

di Mauro Giovanelli - “Ascoltami bene Trota, ti sei accorto che forse sta ritornando il nostro momento? Anzi il tuo!” - “Perché papi?” - “Ehm... dunque le lauree che ti ho fatto prendere in Albania sono servite a un bel niente?” - “No! No! Ho capito qualcosa, ma adesso mi sfugge!” - “Non hai visto? Non hai sentito i suoi discorsi?” - “Di chi?” - “Vuoi o non vuoi diventare un delfino? Prendere il mio posto?” - “Sì! Sì! Papi” “Allora apri bene le bran... ehm! Le orecchie.” - “Sì! Sì! Papi” - “E non chiamarmi papi, con lui ho chiuso... dunque in un primo tempo Salvini si è dichiarato disposto ad aprire per l'integrazione degli extracomunitari e migranti però se viene applicata alla lettera la legge Bossi-Fini. Sono io Bossi, tuo padre, mi segui?” - “Sì! Sì! Papi, sei tu!” - “Ti ho già detto di non... comunque per ora è riuscito a «nettare» la Lega dalle ruberie di coloro che denunciavano «Roma Ladrona» e sta creando la «Lega Nazionale», mica è scemo, neppure lui ha scritto in fronte «Jo Condor». Quello era Letta” - “Sì! Sì! Letta... no, scusa, pa... pi” - “Ehm... quindi nell’ampolla ha sostituito l’acqua della sorgente del Po con la grappa e non solo, l’elmo gallico cornuto l’ha appeso sull’architrave del caminetto.” - “Sì! Sì! Pa... caminetto.” - “Non ripetere quello che dico! Fai attenzione. Poi ha sostenuto che dobbiamo accogliere in Italia «solo profughi cristiani», non indossa quasi più felpe e tshirt, praticamente va in giro seminudo, ed è arrivato a dichiarare pubblicamente che sarebbe disposto ad ospitare un migrante nel suo bilocale. Ci sei? Dalle cannonate ai gommoni degli scafisti è passato al

Il richiamo della foresta

buonismo.” - “Sì! Sì! Pa... buonismo! Brutto, brutto buonismo.” - “Mah! Uhm... immediatamente il giorno dopo sente quel parroco di un paese vicino a Savona, mi pare si chiami Onzo… - “Sì! Sì! Pa... stronzo, stronzo!” - “Non interrompermi per…!!! Onzo! Non stronzo, Onzo, il paesino dell’entroterra di Albenga dove quel certo don Angelo Chizzolini ha dichiarato: «Piuttosto che dare la canonica ai migranti la brucio» e lui, Salvini, gli dà ragione, ritorna una bestia, si imbufalisce contro tutti gli stranieri. Stasera invece, all’improvviso, ho sentito che diceva agli «amici» che se Renzi va alla finalissima di tennis a New York, lui parte subito per il Sudafrica, vuole andare nella grotta Rising Star, nella Dinaledi Chamber,

presso Maropeng, non lontano da Johannesburg. Io vecchio celodurista sono bene informato!” - “Sì! Sì! Pa... anch’io ce l’ho duro! Voglio andare anch’io, anch’io! Bello Sudafrica! Aspetta! Chiamo l’autista.” - “Ma che Ca...! Insomma vuol conoscere un certo signor «Naledi» che in lingua Sotho significa «stella». Afferma che ce ne sono altri... Non hai notato qualcosa di strano in lui? Non saprei... la barba, i capelli, lo sguardo allucinato, i peli che dallo stomaco gli sono andati dappertutto... si porta dietro Borghezio” - “Sì! Sì! Pa... signor Naledi ha peli dappertutto” - “Sto parlando del tuo segretario idio...! Salvini... Matteo!!!” - “Sì! Sì! Pa... Matteo... buono, buono Matteo, ma... Salvini chi è?

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ATTUALITÀ Dopo 17 anni la procura dà il via libera alla storica sentenza

il Segno - settembre 2015

L’abusivismo nella Valle dei templi di Agrigento

di Francesca Torino Dopo un’attesa durata 17 anni, la procura di Agrigento ha finalmente messo in atto quanto stabilito dalla sentenza definitiva secondo la quale comune, parco archeologico e soprintendenza dovevano provvedere al controllo continuo sull’abusivismo nella Valle dei Templi di Agrigento. Così, in questi ultimi giorni di agosto, nel sito archeologico definito dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1997, le ruspe hanno dato avvio alle prime demolizioni di immobili giudicati abusivi poiché costruiti in luoghi considerati inedificabili. Non sono mancate le polemiche in seguito a questo provvedimento da parte, soprattutto, dei proprie-

tari di queste abitazioni, che hanno subito sguinzagliato i loro avvocati contro la procura. Tentativo che non ha avuto un buon esito visto l’atto giudiziario esecutivo firmato dal sostituto procuratore: il primo mattone è stato buttato giù.

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Una vicenda emblematica che dovrebbe far riflettere noi cittadini, che viviamo all’interno di un parco regionale, su quanto si possa fare di importante e significativo per tutelare, valorizzare e promuovere un territorio ricco di tesori naturalistici e artistici.

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Permettere ad abusivi di costruire in luoghi che depauperano il nostro paesaggio, di fargli chiudere con cancelli e catene sentieri destinati agli escursionisti e agli amanti della natura, significa essere complici di atti criminali e contro i cittadini stessi di tutti i Castelli Romani. L’abusivismo va combattuto con ogni mezzo e ben vengano sentenze e provvedimenti giudiziari, seppur in ritardo, come quelli che hanno visto protagonista la Valle dei Templi. Bisognerebbe focalizzare l’attenzione della cittadinanza su cosa sta perdendo e sta dando vita a causa della corsa verso il cemento e il mattone: a delle aberrazioni che devastano il nostro paesaggio e il nostro ecosistema. È in posti del genere che desideriamo vivere e far crescere i nostri figli? È a questo prezzo che accettiamo a testa bassa che qualcuno ci privi di una parte del bosco o di accedere a un sentiero? L’esempio di Agrigento dovrebbe insegnarci che possiamo ancora lottare contro l’abusivismo per rendere vivibile e turisticamente interessanti i luoghi che ci circondano.


AMBIENTE

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tempi moderni

il Segno - settembre 2015

In Italia circolano 608 auto ogni mille abitanti, è record europeo

di Roberto Sinibaldi

“Vuole la busta?” Invariabilmente rispondo di no. No perché poi la busta la devo buttare e non voglio inquinare oltre quello che già faccio. No perché in genere ne poso fare a meno. Se prendi il pane c’è già la busta di carta, se compri la verdura si possono riutilizzare le sporte di plastica che si sono accumulate in casa, oppure usare quelle di tela, usare una borsa come facevano le nostre nonne. Insomma senza plastica forse non possiamo più vivere, ma ne possiamo ridurre di molto l’impiego. Del resto basta guardare un po’ in giro e si vedono buste abbandonate da ogni parte. Nel mare la concentrazione di plastica è talmente elevata da mettere in pericolo molte specie di pesci, per non parlare di quello che si trova dentro gli stomaci di balene e capodogli. A largo del Pacifico le correnti marine hanno creato un vortice fatto di plastica galleggiante che va alla deriva e che è pericoloso anche per la navigazione. La plastica è di-

Vivere senza plastica Si inquina meno e si risparmia

ventata un’isola enorme, è il Pacific Trash Vortex, con un diametro di 2500 chilometri. La plastica è un derivato del petrolio e come tale è uno dei prodotti distintivi dell’epoca moderna. Ha sostituito altre materie, che però avevano il pregio ineguagliabile rispetto alla plastica, di non inquinare così tanto e quindi in definitiva erano, quelle sì, meno costose perché prive di impatti ambientali.

Cosa possiamo fare per non morire di plastica? Mettere da parte tutto “l’usa e getta” che in genere si fonda su oggetti di plastica, centrare le nostre azioni su concetti opposti, come riutilizza e ricicla. Una piccola rivoluzione personale, che sommata insieme ad altri che pensano la stessa cosa, può diventare un cambiamento sociale. È facile e ci guadagniamo, in soldi, ma soprattutto in salute.

Ad Alcatraz il Festival Ecofuturo

Dal primo al 6 settembre si è svolto ad Alcatraz (la Libera Università immersa nel cuore delle colline umbre, a metà strada fra Gubbio e Perugia, fondata nel 1981 da Jacopo Fo) la seconda edizione del Festival Ecofuturo (www.festivalecofuturo.it) durante il quale è stato presentato un pacchetto di soluzioni rivoluzionarie capaci di far risparmiare agli italiani una cosa come 200 miliardi di euro e

creare milioni di posti di lavoro. Il programma ha visto all’attivo numerosi incontri, seminari, laboratori, spettacoli e concerti sui temi centrali dell’ecologia: dalla mobilità sostenibile al“vivere e abitare”, dalla questione dei “rifiuti zero” al risparmio energetico. Alcuni incontri hanno approfondito il tema delle eco-tecnologie per il Sud del mondo.

L’Italia alla conquista dei primati europei. Ultima praticamente in tutto, ci sono però due primati che nessuno riuscirà a toglierci. Il primo record è per il “parco automobili”. Il nostro Paese, infatti, ha le macchine più vecchie d’Europa. “Il 47% delle autovetture circolanti in Italia - ci fa sapere una ricerca condotta dal Centro Studi Continental sono state immatricolate più di dieci anni fa mentre la media europea si attesta sul 37%”. E solo il 23% di queste vetture circolanti ha meno di 5 anni. “Questo significa che sulle nostre strade sono presenti moltissime macchine Euro 0, 1 e Euro 2 e dunque fortemente inquinanti”. L’altro primato (ma in realtà l’Italia è “solo” seconda) riguarda il numero di veicoli circolanti: ben 608 autovetture ogni mille abitanti. “Praticamente c’è più di un’auto ogni due abitanti”. A batterci è il Lussemburgo (663 automobili ogni mille abitanti). In Germania, per esempio, ne circolano 539, in Francia 512, in Spagna 476, nel Regno Unito 464. La media Ue (su 28 Paesi) è ferma a 487 auto ogni mille abitanti. Tutti questi dati, dicono i ricercatori, “non giocano purtroppo a beneficio della qualità dell’ambiente e della sicurezza”. (F.T.)

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il Segno - settembre 2015

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 luglio 2015 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.983 (maschi 8.396; femmine 8.587). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.429.*

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)

Orariimpossibiliedisinformazione i cittadini disertano il Consiglio *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

Ma l’amministrazione dice: «Non partecipano perché si fidano ciecamente di noi»

di Sergio Rasetti Disertare i consigli comunali non fa bene ai roccheggiani perchè perdono il quadro reale della situazione, il modo con il quale si assumono decisioni che regolano la vita del paese. La diserzione è causata essenzialmente dall’amministrazione che non cura la comunicazione e sceglie orari da uffici pubblici per i consigli: inizio lavori ore 9,30/10. Anche quello importantissimo del 31 luglio si è svolto nella disinformazione più assoluta senza l’affissione di alcun avviso pubblico. Praticamente un consiglio in seduta segreta dove un unico cittadino, il sottoscritto, assisteva quasi come un clandestino. La storia si ripete da tempo e racconta di un governo della città che vuole decidere in solitudine approvando a maggioranza dei presenti, chissà se ben documentati, i provvedimenti all’ordine del giorno. Sarebbe ora che il presidente del consiglio comunale, signor Luigi Ferazzoli si decidesse ad assicurare l’informazione visibile e puntuale delle convocazioni del consiglio su tutto il territorio comunale. Tutto sembra svolgersi secondo le regole ma dagli interventi dei consiglieri si capisce che le regole applicate sono quelle mai

Romei e Crestini

scritte: “Fate il vostro intervento se volete. L’opposizione esercitati pure la sua noiosa oratoria e presenti proposte che non prenderemo in considerazione. La maggioranza (3/4 persone) ha deciso e quello si approva”. È impressionante vedere alcuni consiglieri dell’opposizione arrivare in seduta con voluminosi fascicoli contenenti documentazioni, proposte e delibere che evidentemente hanno richiesto impegno e competenza mentre sui banchi della maggioranza fa bella mostra di se soltanto il foglio dell’ordine del giorno, come in una qualsiasi assemblea condominiale. L’apoteosi dell’incredulità si raggiunge durante le dichiarazioni di voto quando i capigruppo dovrebbero spiegare le ragioni del loro voto e quelli della maggioranza o usano

poche parole (Barbante) o appaiono loquaci (De Santis). Il primo se la sbriga con pochi monosillabi, il secondo con voli pindarici che portano fuori tema ma servono a dimostrare che in chiacchiere è ferrato. Come evidenziato nei dibattiti gli altri consiglieri della maggioranza hanno molto poco da dire e c’è perfino qualche assessore avaro di spiegazioni anche su provvedimenti importanti. Sembra che non si parli molto nemmeno nelle commissioni consiliari, dove gli “specialisti” dovrebbero approfondire analisi e discussione sui provvedimenti da adottare visto che, per qualche incomprensibile ragione, le commissioni difficilmente si riuniscono per lavorare. La maggioranza, orfana di un consigliere perennemente assente (Lucatelli) e di un altro (Pizziconi) che quando c’è gli vota contro, sembra convinta (parole di un assessore che aspira a diventare sindaco) che l’assenza dei cittadini alle sedute del consiglio è determinata dalla grande fiducia che essi ripongono in questa amministrazione. Ma se i roccheggiani frequentassero i consigli comunali potrebbero farsi un’opinione personale della situazione. Potrebbero “assistere” i loro eletti. “Invitarli” ad intervenire per illustrare compiutamente le loro

Santangeli e De santis

posizioni sui provvedimenti in esame. Potrebbero “stanare” chi non è all’altezza del mandato assegnatogli. Individuare gli “assenteisti” e non votarli la prossima volta. Potrebbero “indurre” maggioranza e consiglio a praticare una politica amministrativa ragionata e il più possibile condivisa. Gli attuali rappresentanti del popolo roccheggiano saranno capaci di riportare gli “amministrati” alla partecipazione abbandonando questo modo di fare (politica) che ha creato il vuoto attorno a loro e alle istituzioni? Noi ne dubitiamo e da inguaribili ottimisti speriamo che presto (alle elezioni comunali del 2016) potremo scegliere una nuova classe dirigente che rispetta chi l’ha nominata con il suo voto.

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ROCCA DI PAPA Continua la cessione del patrimonio immobiliare pubblico. La giunta accelera

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il Segno - settembre 2015

Farmacia dei Campi: si vende All’asta l’ex scuola del Vallone di Paola Gatta Non si arresta la vendita del patrimonio pubblico da parte dell’amministrazione comunale di Rocca di Papa. La giunta ha infatti deciso di vendere la farmacia comunale dei Campi d’Annibale, dopo aver ceduto anche la titolarità di quella del centro storico due anni fa, e l’ex scuola elementare del quartiere Vigne, che potrebbe finire nelle mani dei soliti costruttori. Per quanto riguarda la farmacia, il comune ha decretato di interrompere anticipatamente la convenzione con la ASP di Ciampino, la società che gestisce attualmente il servizio, la cui scadenza naturale era fissata al 3 settembre 2016. Ma, stante le precarie condizioni economiche delle casse pubbliche e la necessità di incassare il più possibile adesso, in vista delle prossime elezioni, la giunta non ha più freni. Il patrimonio pubblico sta pian piano scomparendo, una politica di dismissioni che non trova fine. Ora, per procedere all’asta della titolarità della farmacia di via Vecchia di Velletri, il settore affari istituzionali del comune dovrà commissionare una perizia giurata che dovrà stabilirne il valore. Entro il mese di settembre, dunque, l’operazione potrà essere completata con la pubblicazione del bando di vendita. Per quanto riguarda l’ex scuola di via del Vallone, invece, la dismissione può essere già avviata con una base d’asta di 335.793 euro. L’elenco delle dismissioni è lungo e, dopo questa ulteriore cura dimagrante, il patrimonio pubblico roccheggiano si avvicinerà praticamente allo zero. La delibera di giunta n. 97 del 16 luglio 2015 dice testualmente che “si intende utilizzare il patrimonio immobiliare comunale quale potenziale fonte di risorse da utilizzare per” raggiungere gli obiettivi del patto di stabilità, in base al decreto legislativo n. 78 firmato il 19 giugno scorso dal Presidente della Repubblica anche per consen-

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LA FARMACIA COMUNALE DEI CAMPI

Con delibera del 16 luglio 2015 la giunta guidata da Boccia ha deciso di procedere alla valutazione della licenza della farmacia comunale dei Campi d’Annibale, in esecuzione della delibera di consiglio comunale n. 46 del 28 luglio 2011 che prevedeva un fitto elenco di cessioni di edifici pubblici.

L’EX MUNICIPIO DI VIALE ENRICO FERRI

L’ex edificio comunale ospita oggi l’ufficio ASL per le prenotazioni; la sede dell’Ass.ne Aurora; la sala insonorizzata per le registrazioni musicali affidata con un bando a un’Ass.ne; il polo dell’affido; la scuola di pittura di Carfagna; l’Archivio Storico Comunale. L’edificio è nell’elenco delle cessioni.

LA PRIMA FARMACIA COMUNALE

Il Comune ha già venduto la licenza della Farmacia Comunale del centro storico, ospitata in un edificio donato dal compianto compaesano Pizzicannella. Nessuno ha garantito i cittadini del centro storico visto che i nuovi proprietari, subentrati al Comune, hanno trasferito l’attività in altra sede.

L’EX SCUOLA DI COLLE DELLE FATE

L’ex scuola materna di via del Vallone è prossima alla cessione. L’amministrazione comunale ne ha già deliberato la vendita con una base d’asta di 335.793 euro (delibera di giunta n. 97 del 16 luglio 2015). Oggi è sede di un gruppo di Protezione Civile e degli uffici dell’Aimeri.

L’ATTUALE DEPOSITO DELL’AIMERI

Il Comune ha deciso di mettere sul mercato anche l’area che attualmente viene utilizzata dall’Aimeri, la società che gestisce i servizi di igiene ambientale (rifiuti e verde), come deposito di alcuni mezzi, come magazzino attrezzatura e come spogliatoio per i dipendenti. Dove saranno trasferiti?

L’EX SEDE DEI VIGILI URBANI

Quando l’amministrazione, pochi anni fa, trasferì il Comando della Polizia Locale nella sede di Viale Silvio Spaventa, su piazza della Repubblica, ci aveva spiegato che era necessario per un servizio più efficiente. Poi gli uffici dei Vigili sono stati spostati nell’ex farmacia comunale del centro storico.

tire ai comuni di rinegoziare i mutui e di “incrementare ulteriormente la liquidità per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili”. In definitiva, i comuni vendono i “beni comuni” per ripianare i deficit creati da politiche economico-finanziarie completamente sbagliate. In due legislature firmate Boccia, quindi, Rocca di Papa ha praticamente perduto definitivamente il patrimonio pubblico accumulato con fatica e sacrifici dai sindaci che lo hanno preceduto. Un risultato che lo farà entrare di diritto nella storia del nostro paese.

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il Segno - settembre 2015

ROCCA DI PAPA

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Comitato Campi senza sede? Per il Pd è una scelta sacrosanta Nella vicenda dell’ex sede istituzionale va in scena la bagarre amministrativa

di Luigi Serafini Il 6 agosto l’amministrazione comunale di Rocca di Papa ha scritto la parola fine nella vicenda dell’ex sede del comitato di quartiere dei Campi d’Annibale, restituendo le chiavi all’unico aggiudicatario che aveva presentato un’offerta di circa 19mila euro. Resta l’amaro in bocca per la scelta di non battersi fino in fondo per riprendersi ciò che era sempre stato nelle disponibilità dei beni pubblici comunali. Eppure il 3 febbraio 2015 il vice-sindaco Maurizio Querini aveva scritto al curatore fallimentare del tribunale di Velletri per informarlo che in caso di aggiudicazione, il comune “sarà costretto a proporre opposizione agli atti esecutivi per ottenere una giusta sentenza che travolgerebbe il decreto stesso”. Parole chiare che evidentemente non sono servite a convincere il sindaco e il resto della giunta comunale che, infatti, ha deciso di non dar seguito ad alcuna battaglia legale. La posizione di Querini è rimasta isolata, segno che all’interno dell’ammistrazione esistono varie anime ma quella che prevale è dettata esclusivamente da Boccia-FeiSciamplicotti. In questo marasma amministrativo ad animare ulteriormente lo scontro con l’ex presidente del comitato, Gianfranco Silvestrini,

ci ha pensato la segretaria del Partito democratico, Raffaella Taggi, che in un comunicato, dopo aver ringraziato il sindaco (per che cosa non si capisce) ha scritto testualmente: “È giusto, in un momento di crisi e difficoltà, pretendere privilegi anacronistici come utilizzare soldi pubblici per comprare una sede ad un comitato?”. A leggere la posizione del Pd sembra quasi che qualcuno si sia messo a leggere gli annunci economici per trovare una sede istituzionale, omettendo di dire che, a un prezzo modesto, hanno deciso di non riprendersi ciò che era loro da decenni. Boccia sta vendendo praticamente tutte le proprietà pubbliche incassando centinaia di migliaia di euro e avrebbe potuto benissimo spenderne 19mila per riprendersi un locale pubblico di quasi 70 metri quadrati, posto sulla piazza principale del più grande quartiere roccheggiano in cui risiedono 7mila cittadini. La Taggi avrebbe fatto meglio a tacere ma evidentemente deve guadagnarsi sul campo la candidatura alle prossime elezioni. Alla domanda della Taggi, comunque, rispondiamo così: “È giusto, in un momento di crisi e di mancanza di lavoro per tanti giovani, che il sindaco e il vicesindaco di Rocca di Papa abbiano un contratto di lavoro con la Regione Lazio? È giu-

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sto, in un momento di crisi e di casse vuote, che il comune paghi un avvocato 50mila euro per risolvere il problema dell’ex albergo Europa di piazza Margherita, problema creato dagli stessi amministratori comunali?”. Potremmo continuare all’infinito ma preferiamo fermarci qui. Non si è fermato invece Gianfranco Silvestrini che, rispondendo punto su punto, ha ribadito la posizione del comitato di quartiere ricostruendo la verità dei fatti elencando date, lettere e richieste varie rimaste senza risposta da parte dell’amministrazione comunale. Scrive Silvestrini: “Il Pd dice sul suo volantino il falso e dimostra una totale incapacità conoscitiva. È grave che il Pd non sappia che nesuna sede alternativa è stata comunicata. Il comitato dopo aver subito varie minacce esecutive di sfratto nonché atti vandalici che hanno reso la sede inope-

Gianfranco Silvestrini

rante tramite il taglio dei cavi telefonici, ha chiesto al sig. sindaco, con una lettera urgentissima, di conoscere entro e non oltre 10 giorni in quali locali poteva continuare a svolgere la sua attività. Mai avuta risposta!”. “Il sig. sindaco -prosegue la nota- non doveva acquistare ma difendere una proprietà che era già del Comune e dei cittadini tutti, non del comitato, ma incredibilmente l’atto notarile non è stato mai registrato e ciò ha causato la perdita del locale per soli 19.500 euro a discapito del patrimonio dei cittadini tutti”. Infine Gianfranco Silvestrini, ex presidente di un comitato di quartiere scioltosi dopo 36 anni di attività, ha rivolto una domanda allo stesso Partito democratico di Rocca di Papa: “Perché il Pd non rimprovera gli amministratori della svendita degli immobili comunali?”.

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ROCCA DI PAPA In questo contesto solo i bracconieri hanno campo libero all’interno dei boschi

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il Segno - settembre 2015

La questione dei cinghiali alla luce delle incapacità politiche

di Sergio Rasetti Non ci sono dubbi: troppi cinghiali nel Parco creano situazioni di pericolo per gli uomini, danni all’ambiente e all’agricoltura. Alcuni sindaci rompono il silenzio e criticano la politica del Parco dei Castelli Romani. Il commissario dell’ente Parco risponde che ci sono molte questioni da affrontare che al momento impediscono interventi concreti. L’argomento, all’ordine del giorno a seguito dei recenti fatti di cronaca e dalle frequenti “passeggiate” che gli animali fanno nei pressi delle abitazioni, dovrebbe essere affrontato concretamente per aggiornare leggi e regolamenti relativi. Purtroppo la politica resta lontana dalle questioni concrete, quelle che interessano la quotidianità dei cittadini, che ogni politico dovrebbe conoscere bene visto che in generale ha cominciato la sua “carriera” partendo dai consigli comunali. Ma sembra che il politico “doc” non appena viene “premiato” con una elezione ai livelli superiori (regione-parlamento) dimentica di essere stato eletto per far funzionare meglio la macchina pubblica legiferando nel modo più appropriato. Finisce così che il commissario del Parco, Caracci, politico

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anche lui, propone l’attivazione dell’ennesimo “tavolo tecnico” per affrontare e risolvere il problema. Si prospettano i soliti tempi biblici mentre le istituzioni perdono sempre più credibilità. Si dice che la questione del sovranumero dei cinghiali, ad oggi, se la sono posta soltanto i bracconieri che girano nei bosci di notte per un’attività illegale. Sembra che riescano a portare fuori dai boschi numerosi esemplari al mese che poi trasferiscono verso destina-

Cinghiali nei boschi

«Ratti tra i secchi per i rifiuti. Bisogna intervenire subito»

Un nostro lettore di Rocca di Papa ci ha inviato una lettera in cui segnala la presenza di topi a ridosso dei contenitori per la differenziata posti nei pressi della sua abitazione. La lettera, all’inizio del mese di settembre, è stata anche inviata agli uffici preposti del Comune. Eccone il testo: “Il sottoscritto, residente in Rocca di Papa, in via di Frascati n. ..., segnala che nel condominio dirimpettaio dove sono posizionati i contenitori per la raccolta differenziata (spostati impropriamente rispetto alla collocazione originaria scelta dalla società Aimeri, che va assolutamente ripristinata) ha rilevato che nell’ultimo periodo, a seguito di una verifica costante, sono presenti numerosi ratti. Vi chiede gentilmente di risolvere questo improcrastinabile problema. Distinti saluti”. Gaetano Andreozzi

zioni ignote. È in arrivo l’autunno e altri argomenti attirano l’attenzione

1985-2015 Il Cruciverba compie 30 anni con l’occasione premia i suoi clienti con imperdibili offerte per la NUOVA stagione scolastica

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della politica e dei media. Tavoli tecnici e provvedimenti per moderare la presenza dei

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cinghiali non sono partiti ed è molto probabile che se ne riparlerà al prossimo fatto di cronaca. Senza farla tanto difficile la cosa più saggia da fare sarebbe la cattura controllata di un certo numero di esemplari da destinare alla legittima catena alimentare.

P. S. Il sindaco di Ariccia, Cianfanelli, ha ricordato che la vigilanza degli uomini del Parco finisce alle ore 19,00 lasciando campo libero a bracconaggio, furti di alberi, discariche, pascolo abusivo e, abusi edilizi. È davvero impossibile organizzare il lavoro di questi vigilanti secondo orari più utili per il controllo delle attività illegali che avvengono nei nostri boschi?

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ROCCA DI PAPA

il Segno - settembre 2015

I cittadini denunciano i disservizi della raccolta dei rifiuti su tutto il territorio

«Disavventure con un operatore Aimeri» Risiedo a Rocca di Papa. Mi piace molto la pulizia delle strade, mi do da fare per mantenerla. Forse è così perché sono anziano e di una provincia dell’Emilia (caratteristiche che evidentemente autorizzano alcuni roccheggiani ad inquietarsi con me quando mi vedono rimproverare i loro figli che sporcano o non rispettano le regole delle immondizie). Ho letto che nel Lazio sono quasi tutti “impuniti”, ma ora provo a far punire qualcuno, “denunciando” la sporcizia di viale Ferri. Lunedì 3 agosto, alle 10,20, in via Ferri appunto (20 metri prima della fine, salendo), vedo a sinistra uno spazzino fermo vicino al suo bidone (manuale, con ruote, marrone), da cui esce il manico della ramazza di saggina. Gli dico che son lieto di potergli parlare, perché è della Aimeri. Lui (taglia tonda, 50 anni o poco meno, con baffetti ben curati) tace, mi guarda inespressivo, poi continua a fare un messaggio col suo cellulare. Gli spiego che finalmente posso dire a chi è incaricato delle pulizie stradali, che l’ultimo tratto di via Ferri viene pulito malissimo: ad esempio davanti ai numeri 34 e 36 c’è da varie settimane un grosso ramo di alloro (buttato lì da chissà chi) che impedisce di passare sullo stretto marciapiede che c’è tra le auto e il muro. “Lei conosce quel tratto?”. Silenzio. “Oggi pulisce via Ferri?”. Silenzio, mi guarda immobile e poi continua lento col suo cellulare. Io dico: “In quel tratto passa qualche volta il mezzo con spazzole rotanti, ma fa solo

l’asfalto, e lascia quel marciapiede (che è comunale) pieno di guanti di gomma, buste di plastica con scarti, bottiglie spesso rotte, detriti del muro, ecc.”. Lui tace, fermo, guardandomi inespressivo. Sembra scemo, o fa di tutto per sembrarlo. “Oggi i bidoni degli scarti alimentari non sono ancora stati svuotati dal vostro carro attrezzi, che di solito passa alle 6,30. Sa dirmi perché?”. Col capo fa cenno di no. “C’è qualche sciopero in corso?”. Col viso fa espressione tipo“Non so”. Continuo: “Se oggi pulisce qui, faccia finalmente la scaletta che sale da via Ferri alla via del mercato: è breve ma sempre zozza, con vetri, buste di plastica con scarti. Ci passano bambini e vecchi, spesso è pericolosa!”. Lui resta come prima. Gli dico “Buona giornata”, lui emette un

La scalinata di Viale Ferri

Marciapiede in Viale Ferri

mugolio, guarda appena intorno, e resta lì. Alle 13,30 controllo via Ferri e la scaletta. Sono restati zozzi proprio come erano prima. Oggi, 4 agosto, ho fatto fotografie di quel tratto di via Ferri (con ramaglia, scarti di muro,ecc). Sulla scaletta c’è la bottiglia verde rotta, il suo collo “guarda” erbaccia mai divelta,

una busta di plastica in cui c’è piscio giallo, carte buttate. Ve le mando. Questa mia testimonianza è qui scritta e volutamente documentata perché con essa chiedo ad Aimeri e al Comune di agire, e finalmente colpire qualche “impunito” che è pagato con soldi pubblici (cioè di chi paga tasse e servizi). Giorgio Grassi

Rifiuti ovunque ma una tassa salata da pagare

Cari concittadini, ogni nuovo giorno ci troviamo a fare la gimcana tra sacchetti di rifiuti maleodoranti lasciati di nascosto vicino alle nostre case o magari molto spesso gettati dai finestrini delle auto in corsa nel mezzo delle nostre strade principali e non... Quello che più mi rammarica è il fatto che mentre noi paghiamo fior di quattrini e siamo accorti a differenziare, una gran parte della popolazione non paga nulla. E non solo non paga ma crea sporcizia e disagio in tutto il paese e se la ride beatamente alle spalle di chi paga sempre di più. Sarà possibile intraprendere una iniziativa con le autorità o dobbiamo pensarci noi? Mail firmata

Buongiorno gentile redazione, sono di nuovo qui con un’altra domandina. Mi è appena arrivata la TARI (la Tassa sui rifiuti, n.d.d.) per l’anno 2015 e,

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sorpresa, c’è un sostanzioso aumento. Non ci era stato detto che con la raccolta differenziata ci sarebbe stata una diminuzione della TARI? Bene, vediamo: per l’anno 2014 ho pagato euro 472,16 (per una casa di 117mq, più 38 di garage, non un villone su tre piani). Per il 2015 mi si chiedono euro 625,50. La casa non si è allargata e neanche il garage, che dire? Mi sembra un’esagerazione senza nessun motivo. Sarà mia cura chiedere all’ufficio competente spiegazioni ma so già che, tipo prestigiatori, faranno risultare tutto in regola. Sulla cartella che mi è arrivata c’è scritto: Tassa rifiuti anno 2015, parte fissa euro 353,41; poi altra voce: Tassa rifiuti anno 2015 parte variabile euro 242,30. Parte variabile? Che vuol dire? Mi posso aspettare che negli anni diventi qualsiasi cifra a capriccio degli amministratori? Sempre più disgustata. Barbara Zei


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ROCCA DI PAPA

il Segno - settembre 2015

Con le elezioni ormai alle porte rispuntano i soliti politicanti

Volantini anonimi invitano i cittadini a impegnarsi per cambiare il paese

di Daniela Di Rosa Sette mesi, mancano solo sette mesi alle prossime elezioni comunali, inizia il valzer dei candidati, delle liti, dei partiti e partitini, delle alternative vere e di quelle finte, quelle cioè che in realtà supportano il partito di maggioranza. Dei gruppi matriosche presenti su Facebook (perché è lì che da mesi la campagna è iniziata) ne ho parlato in precedenza, ogni gruppo è distinto dall’altro ma ha un comune denominatore: “l’amore per Rocca”! Ognuno è dentro l’altro fino ad arrivare alla matriosca più grande, il Partito democratico. Nella vita reale qualcuno con coraggio si è già palesato, altri vagano nel limbo dell’anonimato, del “ma chi sono?”. Da alcune settimane girano volantini senza firma con simboli persino inquietanti, in cui,

pseudo-politicanti, invitano i cittadini a muoversi per il bene del paese, il famoso “amore per Rocca”, dove spronano gli elettori a lottare per il “vero” cambiamento e a contattare un numero di cellulare, rigorosamente senza nome, o a prendere contatti attraverso una fantomatica mail. Un volantino così pieno di voglia di fare ma ovviamente anonimo. Vogliono forse l’effetto sorpresa? O sono i soliti noti che nel silenzio tombale degli ultimi quattro anni rispuntano con l’avvicinarsi della fatidica data? Oppure è solo vergogna? Altrimenti perché fare un volantino invitando i cittadini ad esporsi, mentre loro quel volantino nemmeno lo firmano? Non mi aspetto novità da un movimento che si trincera nell’anonimato, mi aspetto invece la solita lista-civetta, magari di estrazione politica apparentemente opposta alla maggioranza, ma in realtà di appoggio

Tagli boschivi

gare deserte trattativeprivate

Il palazzo comunale

alla maggioranza stessa che malgoverna questa cittadina da vent’anni. Rocca di Papa, avendo raggiunto i 17 mila abitanti, per la prima volta potrebbe andare al ballottaggio e, se sarà così, qualunque lista civetta alla fine dovrà fare dichiarazione di voto… i giochi sono aperti, staremo a vedere, intanto si accettano scommesse!

Non cambia il trend nelle gare per l’aggiudicazione dei tagli boschivi comunali che finiscono deserte salvo poi procedere a trattativa privata, in cui il valore iniziale diminuisce. Questa volta è toccato a due particelle forestali, la n. 48 (Monte Cavo) e la n. 96 (Montepennolo) per una estensione totale di circa 8 ettari. Nessuno si è presentato alla gara del 28 agosto e quindi il comune ha determinato “di procedere alla vendita del materiale legnoso […] con il sistema della trattativa privata”. Perché le ditte disertano le gare e poi trattano privatamente? Il dubbio è che possa esistere una sorta di cartello del settore basato sulla spartizione a tavolino dei tagli.


il Segno - settembre 2015

ROCCA DI PAPA

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Fei-Sciamplicotti, sfida aperta eCrestinicontinua la sua marcia A 7 mesi dalle elezioni amministrative la politica naviga nell’incertezza

di Paola Gatta Per capire le cose bisogna guardare da lontano. Dando un’occhiata da fuori, dalle logiche della politica di palazzo qualcosa emerge. Partiamo da qualche dato di fatto: il sindaco Boccia non potrà essere ricandidato perché ha già fatto due mandati (è sindaco dal 2006). Normalmente in questi casi il sindaco uscente ha buone possibilità di collocare come primo cittadino un suo collaboratore. Una persona che possa continuare la sua stessa politica. Il sindaco Boccia non si sottrae a questa logica e – nei fatti – ha da tempo indicato in Mauro Fei, attuale fedelissimo assessore ai lavori pubblici, quello che secondo lui dovrà essere il suo successore. Per fare queste operazioni il Partito democratico deve saltare le primarie, che oltre a essere dilanianti di per sé, esporrebbero il partito ad evidenti lacerazioni contrappositive tra i componenti della scuderia Boccia, ossia Maurizio Querini (attuale vicesindaco) e Silvia Sciamplicotti (assessore al centro storico). Per semplificare le cose il Pd si è eletto un segretario molto aderente alle richieste del sindaco. Le elezioni sono state una specie di farsa, con un solo candidato segretario e nessuna discussione vera. Al di là delle dichiarazioni formali dell’attuale segretario di partito, il suo peso politico è praticamente pari a zero, tanto che i capibastone del Pd roccheggiano pare che non la considerino troppo. Ma anche non fare le primarie ha i suoi contro. Significherebbe allontanare Querini e Sciamplicotti dal partito. Fra i tre cavalli di razza della scuderia Boccia in corsa per la carica di sindaco, Fei è il predestinato da Boccia stesso; Querini ha dichiarato vicinanza a una sinistra non troppo allineata al Pd e Sciamplicotti è ri-

?

masta in silenzio da mesi. Forse le sue quotazioni stanno crescendo? Sarebbe potenzialmente il primo sindaco donna ed è certamente più capace ed esperta degli altri due. Fei ha meno titoli, è poco scolarizzato, è un po’ più rozzo degli altri, è quello che brilla di meno per acume e ingegno, ma per Boccia queste sono tutte qualità! Nascosto tra le pieghe della prossima campagna elettorale c’è Roberto Barbante, ex vicesindaco. Ha scelto una posizione defilata, forse perché il suo ruolo politico si è rivelato più volte in conflitto con la sua attività di geometra. Con le mani in pasta in vari progetti che riguardano Rocca di Papa, potrebbe essere l’ago della bilancia dentro il Pd. A destra c’è bonaccia. Qualcuno si presenterà e sarà pure eletto consigliere comunale. Poco capaci, o poco propensi, a fare vera opposizione, saranno gli stessi che per anni hanno consentito a Boccia di governare senza problemi.

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In condizioni normali lo scontro sarebbe tutto interno al Pd, un partito che nel tempo è andato a ricalcare le posizioni dell’amministrazione cittadina, senza che ormai sia possibile distinguere la formazione politica dall’amministrazione pubblica. Ma negli ultimi tempi è uscita fuori una inaspettata presenza, quella del consigliere di opposizione Emanuele Crestini, l’unico che, da solo, dà filo da torcere a Boccia e ai suoi assessori. Fa una vera opposizione con denunce, articoli sui giornali, attività sui social network, contrapposizione in consiglio comunale, proposte portate dai cittadini, idee per il governo del territorio, messe nero su bianco. Rispetto a tutto questo Boccia e le persone di apparato dell’amministrazione mostrano insofferenza, impediscono o rallentano l’accesso ai documenti, sostengono le posizioni più incredibili della giunta comunale… Crestini è il solo che fa opposizione e ha raccolto in questi mesi l’attenzione di tutti e il plauso di molti. Il suo metodo è quello della denuncia politica circostanziata, comprovata da riscontri documentali. A questo il sindaco e l’amministrazione raramente replicano, proprio perché non sanno che dire, proprio non possono dire nulla. Del resto come si fa a difendere le scelte che ci hanno portato a quel rosario di disastri che è sotto gli occhi di tutti? Dal cantiere abbandonato dell’ex hotel Europa, a piazza della Repubblica, alla farsa della funicolare finita ma senza strada di collegamento per gli autobus, c’è di tutto. Boschi che non rendono, parcheggi abbandonati, abusivismo selvaggio, centro storico in decadenza, debiti di bilancio per decine di milioni di euro. Su tutto questo le repliche di Boccia sono tenui, quasi incolori. E Crestini avanza.

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il Segno - settembre 2015

di Andrea Sebastianelli Chi di spada ferisce di spada perisce. Questa frase evangelica calza a pennello per ciò che sta accadendo al corpo dei vigili urbani di Rocca di Papa che, evidentemente, aspira a conquistare uno dei primi posti nella “classifica nazionale delle multe ricevute”, record finora detenuto da “un automobilista con targa straniera che circolava a Verona violando numerose regole del codice della strada. Si tratta di un veronese al quale sono state notificate 103 sanzioni per divieti di sosta, accessi abusivi alla ZTL e transiti abusivi sulle corsie riservate ai bus” (fonte Il Gazzettino di Verona). Ma la sfida è appena cominciata, perché l’anonimo veronese deve ora fare i conti con i nostri Vigili! Infatti, in appena un anno (dal 10 luglio 2014 al 13 luglio 2015, ma il conteggio potrebbe aumentare notevolmente) il Comune di Rocca di Papa si è visto recapitare dal Comune di Roma una quindicina di verbali per infrazione al codice della strada, quasi sempre per lo stesso motivo: “Accedeva nella zona a traffico limitato (ZTL) senza la prescritta autorizzazione, violando l’art. 7/9-14 del Codice della Strada”. Le automobili assegnate ai Vigili, incorse in questi verbali, sono due: la Toyota Avensis (targa: DV289SL) e la Fiat Panda 4x4 (targa: EG232BW). La prima domanda che poniamo al comandante dei Vigili, Sergio Ierace, è questa: perché questi continui spostamenti da Rocca di Papa a Roma e viceversa? E perché le auto del Comune entrano senza autorizzazione in zone dove bisogna essere in possesso di un permesso ZTL? E perché in alcuni casi invadono anche le corsie riservate ai bus? Noi riteniamo che chi esercita un ruolo istituzionale

A P P R O F O N D I M E N T O

Vigili multati e a servizio della politica Chi paga?

Le auto assegnate ai Vigili sono state utilizzate per trasportare chi? E per quali pubblici servizi?

Sopra: Palazzo Valentini a Roma. A fianco:  Sergio Ierace

di rilievo che spesso multa i cittadini scorretti, deve dare l’esempio e non incorrere nelle stesse infrazioni. Non sappiamo se nel frattempo il comune abbia presentato richieste di annullamento dei verbali e, nel caso, con quale motivazione. Sappiamo solo che il regolamento per accedere alla ZTL di Roma è ferreo e non ammette furbizie o favoritismi. Ma torniamo alle multe. La maggior parte di queste violazioni riguarda l’ingresso al varco ZTL n. 12 (quello di via del Teatro di Marcello). Si tratta dell’ingresso per accedere a piazza Venezia, dove a pochi metri si trova Palazzo Valentini, sede della Città Metropolitana di Roma (l’ex Provincia). Il dubbio che tali spostamenti siano stati effettuati per trasportare il sindaco di Rocca di Papa alla Provincia è molto forte visto che Pasquale Boccia ricopre il ruolo di capogruppo Pd in questo

Il Sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia

Ente sovracomunale. Per esempio, una delle infrazioni dell’8 maggio 2015 certifica un ingresso non autorizzato alle ore 16,12, cioè un quarto d’ora prima di un Consiglio della Città Metropolitana (iniziato alle ore 16,30). A questo punto le domande si moltiplicano, a parte l’assurdità di commettere periodicamente le stesse infrazioni al Codice della Strada: perché le auto assegnate ai Vigili devono essere utilizzate dal sindaco/consigliere provinciale Boccia come fossero un taxi? E perché un Vigile deve essere utilizzato come fosse un tassista visto che ogni comandante lamenta sempre il numero ridotto di personale a disposizione? L’elenco delle multe è imbarazzante. Addirittura in un solo giorno, il 26 gennaio 2015, la Toyota Avensis è incorsa in tre infrazioni: la prima e la seconda per essere entrata alle ore 15,30 e alle ore 17,34 nella ZTL di via del Teatro di Mar-

cello, la terza per aver occupato la corsia di via Ostiense riservata ai bus. E non è un’eccezione visto che altre infrazioni ricadono negli stessi giorni, a distanza di qualche ora. L’8 maggio 2015, per esempio, alle ore 10,07 la Toyota entrava illegalmente dal varco n. 12 (sempre quello di via del Teatro di Marcello). Lo stesso giorno, alle ore 16,12, l’auto incorreva nella identica infrazione. A ragionarci un po’ appare evidente che le contestazioni potrebbero riguardare il trasporto da Rocca di Papa a Roma (andata) del sindaco alla Provincia, e il ritorno da Roma a Rocca di Papa (come il servizio offerto dal Cotral). Un fatto che, se confermato, ci appare di una gravità assoluta: può un sindaco fare un uso così disinvolto delle automobili assegnate al Comando di Polizia Locale? E ora le contravvenzioni da chi verranno pagate? segue a pag. 13


Sull’argomento anche un’interrogazione presentata dal consigliere Emanuele Crestini Violazione per violazione Un elenco imbarazzante

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segue da pag. 12

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Dai cittadini con le loro tasse? Da chi guidava le vetture? Da Pasquale Boccia sindaco? O da Pasquale Boccia cittadino? Da Sergio Ierace comanGiorno Ora Auto Vigili Luogo infrazione Tipo di infrazione Multa dante dei Vigili? O da chi Via Teatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 93,88 10 luglio 2014 11,58 Toyota Avensis altro? ROMA (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione In attesa di risposte che Via Teatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 forse non arriveranno mai, 22 gennaio 2015 15,25 Toyota Avensis ROMA (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione riteniamo che della viTeatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 cenda debba occuparsi il 26 gennaio 2015 15,30 Toyota Avensis Via ROMA (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione consiglio comunale al fine Teatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 di chiarire i vari punti che, 26 gennaio 2015 17,34 Toyota Avensis Via ROMA (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione secondo il nostro modesto Ostiense - ROMA Corsia riservata € 94,88 avviso, potrebbero ravvi- 26 gennaio 2015 17,47 Toyota Avensis Via (ingresso n. 68) ai mezzi pubblici sare la fattispecie del reato 31 marzo 2015 14,50 Toyota Avensis Via Teatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 di “danno erariale”. ROMA (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione Della prima multa ripor15,52 Fiat Panda 4x4 Via S. Maria Maggiore Ingresso in zona ZTL € 94,88 tata nell’elenco a fianco, 8 aprile 2015 ROMA (varco ZTL n. 15) senza autorizzazione quella del 10 luglio, Il Teatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 Segno se ne occupò sul nu- 8 maggio 2015 10,07 Toyota Avensis Via ROMA (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione mero di settembre 2014 Teatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 (pagina 21). In quell’occa- 8 maggio 2015 16,12 Toyota Avensis Via ROMA (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione sione, alla fine dell’artiTeatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 colo, consigliavamo al 25 maggio 2015 11,29 Toyota Avensis Via ROMA (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione primo cittadino di Rocca Vittorio Veneto Ingresso in zona ZTL € 94,88 di Papa che “per evitare 26 maggio 2015 15,05 Toyota Avensis Via (varco ZTL n. 22) senza autorizzazione multe simili la prossima 13,13 Fiat Panda 4x4 Via Teatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 volta dovrebbe conside- 3 giugno 2015 (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione rare l’ipotesi di giovarsi Via Teatro di Marcello Ingresso in zona ZTL € 94,88 del servizio Cotral, siamo 15 giugno 2015 11,47 Toyota Avensis (varco ZTL n. 12) senza autorizzazione certi che lo apprezzerebbe 12,38 Fiat Panda 4x4 Via Agostino Depretis Ingresso in zona ZTL € 94,88 molto”. Ma evidentemente 13 luglio 2015 (varco ZTL n. 17) senza autorizzazione il consiglio non è piaciuto Via Nazionale Corsia riservata 13 luglio 2015 12,58 Fiat Panda 4x4 € 94,88 a Boccia e le multe sono (ingresso n. 61) ai mezzi pubblici diventate non un’eccezione ma addirittura la regola. L’impressione che se La pianta con i varchi alla Zona ne ricava è che Il Segno a Traffico Limitato (ZTL) del Comune di Roma. In evidenza il varco che ha abbia scoperchiato la riscontrato l’entrata senza permesso punta di un iceberg perché altre contestazioni potreb- delle automobili assegnate al Comando dei Vigili Urbani di Rocca di Papa. bero essere arrivate anche prima del 10 luglio 2014 e anche dopo il 13 luglio 2015. Prima di andare in ROMA stampa abbiamo infatti ap(Centro) preso che il consigliere d’opposizione Emanuele Crestini ha presentato una Palazzo Valentini (Provincia di Roma) mozione dal titolo: “Multe a veicoli in dotazione alla polizia locale per infrazione al codice della strada – interrogazione urgente con risposta scritta”. In questa interrogazione, che Varco ZTL n. 12 (Via del Teatro di Marcello) il consigliere ci ha gentilmente inviato, figura un elenco di ben 21 verbali di contestazione. Ma la cosa strana è che alcuni verbali presenti nella nostra tabella soli, testimoniano la conclu- contratto di lavoro con la Re- Romani. Tanti incarichi che non figurano in quella di Cre- sione ingloriosa in cui sta in- gione Lazio, ricopre il ruolo di dovrebbero renderlo più acstini. Un mistero fitto che po- cappando la legislatura guidata capogruppo del pd alla Città corto nell’uso o nell’abuso di trebbe nascondere non la punta da Boccia che, ricordiamolo, Metropolitana di Roma, ed è il automobili che rientrano tra i ma un enorme iceberg dai nu- oltre ad essere il primo citta- presidente della comunità dei beni pubblici. meri impressionanti che, da dino di Rocca di Papa, ha un sindaci del Parco dei Castelli Andrea Sebastianelli

A P P R O F O N D I M E N T O


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ROCCA DI PAPA

Fiori rubati e vasi rotti è Peppone e don Camillo Quest’estate non sono mancati i momenti tragicomici

di Daniela Di Rosa Rocca di Papa, grazie alle persone che si “occupano” della cosa pubblica, offre sempre spettacoli al limite del grottesco, così al limite da risultare comici, anzi tragi-comici. Quest’estate è stato un “fiorire” di piccoli eventi, alcuni riusciti, altri meno, forse troppo enfatizzati da chi li organizzava da risultare poi mediocri. È il caso dei fiori e delle foto dislocati per le vie del centro storico. La mattina di ferragosto, una mattina buia, nuvolosa e piovosa, passando per il corso notavo i vasi e le foto bordate di rosso. Ammetto che ero all’oscuro dell’iniziativa e, complice la brutta giornata e le poche persone presenti, l’insieme più che darmi la sensazione di allegria mi ha rattristata, il tutto aveva un aspetto quasi cimiteriale! Fortuna che l’allegria è arrivata il giorno dopo, quando tra lo

“sconcerto” degli organizzatori occhi e torcia in mano, girava e lo “scandalo” di una parte nottetempo per rubare vasi, della comunità, si è scoperto questo sì molto più incisivo e che due vasi erano stati rubati! pericoloso di una mozione in In un battibaleno mi sono ritro- consiglio comunale). vata catapultata in un romanzo Dopo due giorni di “caccia al di Guareschi, “Peppone e don ladro”, dopo che tutti sospettaCamillo”. vano dei soliti sobillatori, su Sui vari profili Facebook si è una pagina Facebook è apparso scatenata la caccia all’untore, si un post, dove un neo-eletto alla è gridato al sacrilegio Proloco, indignato invocando punizioni come non mai, ha severe, richiedendo a scritto che il parroco gran voce l’intervento conosceva il reo, anzi del sindaco per installe ree, due signore anlare delle telecamere ziane del posto… il (magari sarebbe meneo-eletto ha così Il corso glio metterle dove citchiesto la pubblica tadini incivili gettano la gogna, qualcuno insistendo spazzatura). L’organo “uffi- sulla necessità di parlarne duciale” del comune a nome della rante la messa, un ragazzo burEmili (e qui il ridicolo non si è lone ha poi proposto il taglio sfiorato, si è superato) in un ar- delle mani… qualcuno più ticolo di fuoco, ha poi lanciato serio ha scritto: “Mi sa che è strali e accuse contro gli invi- cominciata la campagna elettodiosi, mettendoci dentro addi- rale”, gli ho risposto: “Sì, solo rittura uno dell’opposizione (io che non è ambientata in una ho immaginato un consigliere cittadina alle porte di Roma di minoranza che in calzama- nell’estate del 2016, ma in un glia nera, mascherina sugli paesino di montagna del 1950”.

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È tempo di elezioni

Comincia ai Campi l’asfaltatura delle strade

Per un costo di 44mila euro saranno asfaltate due strade dei Campi d’Annibale: via 4 Novembre (100 metri) e via Montepennolo (300 metri), per un totale di 400 metri lineari. Lo ha deciso il 20 agosto scorso la giunta comunale approvando la delibera n. 108. Questo è anche il segnale che la campagna elettorale è già iniziata, visto che da sempre l’asfaltatura delle arterie più disastrate avviene proprio in clima di elezioni. C’è però da tener conto che la decisione è presa ma l’inizio dei rifacimenti previsti è ancora di là da venire. Le strade colabrodo a Rocca di Papa non mancano, basta transitare su via Frascati, via Roma o via Rocca Priora (le tre strade principali di accesso al paese) per rendersi conto delle condizioni degradate del manto stradale.


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Quote popolari, kit della Umbro evisitemedicheperigiovaniatleti La nuova stagione dei Canarini comincia all’insegna della qualità

di Sandro  Tabellione Lo scorso 10 agosto 2015 ha preso il via la quarta stagione calcistica dei Canarini Rocca di Papa, la famosa gialla (dal colore della casacca). “Si riparte con un nuovo management proiettato verso il futuro e la crescita della società -ci dicono dall’ufficio stampa- una base solida allargata e formata da appassionati uomini di calcio che hanno sposato il nuovo progetto societario nella stagione che sancisce i 90 Anni di calcio cittadino”. Le basi di cui si parla sono quelle dell’Accademia del calcio Marco Amelia che ha permesso di raggiungere risultati davvero entusiasmanti, tanto che i Canarini sono oggi una delle realtà più belle e attive del nostro paese. Intanto, nei giorni scorsi, l’intera cittadina castellana è stata coinvolta nella campagna “Sostengo il calcio”. Centinaia di cittadini hanno immortalato il

proprio volto con la maglia celebrativa dei 90 anni per sostenere il calcio a Rocca di Papa. Un’altra bella notizia, che testimonia la qualità raggiunta dai Canarini, riguarda la Umbro, la nota casa inglese famosa per la cura dei dettagli e la scelta di materiali di prima qualità per i nuovi kit tecnici. “Per i Canarini Rocca di Papa c’è anche il ritorno delle maglie giallo-blu mentre, per la prima volta nel panorama calcio dilettantistico, tutti i bambini saranno sottoposti a uno screening medico di secondo livello composto da visita cardiologica, ecografia, elettrocardiogramma e analisi delle urine”. Un investimento importante per il quale, le famiglie, non dovranno supportare alcun costo aggiuntivo essendo incluso nella quota di adesione.

Ma torniamo alla cronaca d’attualità. In questi giorni il gruppo di appassionati che guida la società sta lavorando per rendere la struttura del gavini Lionello ospitale e acco-

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gliente, pronta per la prossima stagione agonistica che già si prefigura ricca di tornei e sfide importanti. Alcuni dei migliori tornei, infatti, sono ormai diventati un vero e proprio punto di riferimento estivo e meta di ritiri di squadre professionistiche giovanili. L’ultima bella novità riguarda la quota di adesione che possiamo definire molto popolare. Questa, oltre ad includere il kit tecnico della Umbro, prevede 10 mesi di attività e la visita medica specialistica. Ma non è finita. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie roccheggiane, la quota di iscrizione potrà essere pagata in dieci rate a interessi zero grazie all’accordo stipulato con la compagnia Deutsche Bank. “Attraverso il nostro sito Internet, roccadipapacalcio.it, è possibile trovare informazioni più dettagliate sui nostri nuovi progetti”.


Cominciano le visite guidate d’autunno

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TERRITORIO

il Segno - settembre 2015

Il 27 settembre Il Segno riprende il suo programma alla riscoperta del territorio

Le visite guidate organizzate dal nostro giornale continuano anche in autunno. Sono cinque gli appuntamenti che si terranno da settembre a novembre. La partecipazione, come sempre, è libera. Le acque, i boschi, il paesaggio: il più indifeso e immateriale dei nostri beni, non può essere tutelato se non è conosciuto e frequentato. Il territorio è di tutti e partecipare alle nostre visite guidate può essere uno dei modi per difenderlo. Passeggiare nella natura e conoscere i luoghi dove viviamo, ci aiuta a proteggerli e a valorizzarli. Una promozione culturale che ci può far riscoprire una morale ecologica fondata sul rispetto dell’ambiente. Camminare nella natura, in luoghi affascinanti e ricchi di storia, significa ritrovare il piacere di una passeggiata domenicale con persone che condividono lo stesso stile di vita, fatto di cose semplici e profonde. Il primo appuntamento è per domenica prossima, 27 settembre. Andremo al Tuscolo, una delle mete classiche dei Castelli Romani, ricca di fascino e paesaggi emozionanti, luogo di storia e di miti legati alla latinità e alla successiva nascita di Roma.

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il Segno - settembre 2015

Cultura e

... dintorni

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Il bel tempo del teatro alle Suore d’Ivrea

Un racconto sulla passione per il teatro negli Anni Trenta

di Federico De Angelis Era quello per S. il tempo del teatro. Si recitava in una sala all’interno del convento delle suore d’Ivrea: le attrici entravano dal portone verde scuro, dopo aver attraversato la piazza ove una fontana faceva udire scrosci lenti e affannati: qualche sfaccendato che sostava nell’ora meridiana davanti alla rivendita di tabacchi, si voltava appena a guardare, fischiando un motivo in voga. Subito quasi accecante il contrasto tra la luminosa ampiezza e la penombra angusta dell’androne. Scendevano per le scale vorticose, avvolte in velari di sciolte chiome; al fondo uno stridìo di voci infantili invitava una cauta discesa per gradini sbrecciati. Ma non così cauto lo scendere delle ragazze: rese audaci dalla consuetudine, calavano tra i volteggi delle gonne, alternando argentino vociare e fragori di risa, che la volta bassa faceva a lungo echeggiare per i corridoi deserti e le chiuse stanze. Dopo un breve quanto tortuoso percorso per i meandri semibui del convento, la luce della scena coi fondali gualciti e le robe della finzione sparse per il palco, accoglieva lo sciamare ilare delle giovani. La suora regista, di slanciata figura nell’abito scuro, austera tuttavia aperta a sobri sorrisi, con piglio deciso troncava il ciarlare, presto impartendo disposizioni sulla recita da eseguire: così puntuali e precisi da tradire trascorse esperienze teatrali. Abile nell’assegnare le parti secondo le attitudini delle ragazze, riusciva a persuaderle fissando lungamente il volto, usando una specie di attrazione magnetica di cui non era del tutto consapevole: si prodigava poi in elaborate istruzioni sulle più opportune espressioni, i gesti più consoni, i toni di voce più idonei a cogliere il carattere dei personaggi. Spesso producendosi lei stessa nella recita, accentuando fino al grottesco gesti e movenze, muovendosi con abilità, occupata a momenti da un entusiasmo incontenibile, una gioia selvaggia, quasi una crudeltà nel dar voce alle figure del dramma, da lasciare allibite le ragazze: prese da meraviglia e sgomento davanti all’esibizione della suora che pareva del tutto invasata dal demone della recitazione, cui non poneva limite il rigore dell’abito monacale. S. ne rimaneva più delle altre affascinata; ammirando poi la rapidità con cui Suor Carolina si ricomponeva. Riassumendo il decoro di religiosa; allora era lei che entusiasta ne ascoltava i consigli, avidamente ne bevevo gli insegnamenti, chiedeva sempre più dettagliate indicazioni. Non si recitava affatto a soggetto; c’era ogni volta un copione da rispettare con le battute prescritte: per questo Suor Caro-

La piazza principale di Rocca di Papa. A destra si intravede il palazzo delle Suore d’Ivrea

lina si mostrava esigente fino all’esasperazione nel pretendere l’esatto apprendimento delle parti. Le prove erano lunghe, faticose, spesso estenuanti: ogni sforzo teso a cogliere le corde più segrete del personaggio, fino a lasciarsi invadere dall’altro, giungendo a un’identificazione pressoché totale in un gestore estatico prossimo alla danza, ove gradualmente il fluire del tempo s’andava contraendo in un presente che attenuasse abitudini e screzi caratteriali. Il talento personale delle giovani si esaltava in siffatte prove: i sentimenti ogni volta più intensi da mettere spavento a più d’una che avvertiva una specie di segreta perversione, un piacere quasi proibito in quell’estraniarsi graduale. Attraverso la maschera e tanto più calata nella parte, l’attrice comprendeva meglio se stessa grazie al felice paradosso insito nel recitare. Questo a S. non riusciva particolarmente bene: per questo segretamente trepidava ogni volta nell’indossare i panni del personaggio: ma bastava uno sguardo di Suor Carolina a darle il coraggio e la giusta presunzione nell’affrontare la prova. La sera della prima, la platea è folta di spettatori impazienti e vocianti; si scambiano sberleffi, trillati richiami, si sbriciolano merende. Si direbbe un pubblico per niente compreso nell’attesa per l’evento che tra poco accadrà sul palco. Ma al sollevarsi del sipario si fa improvvisamente silenzio. Sono catturati dalla meraviglia per la lu-

minosità della scena, i colori accesi dei fondali, il volteggiare smagliante dei costumi. Ed ecco dal fondo scuro avanzare al proscenio l’interprete di Giuda, mostrare la disperazione pel tradimento or ora consumato. L’attrice appare totalmente immedesimata nel ruolo. La voce sapientemente scurita, il gesto preciso paiono sempre più gli unici possibili: quasi Giuda da sempre si fosse straziato in quel modo. La platea è pervasa dalla potenza della parola, che dalla finzione crea una realtà in cui lo spettatore tende a trascendere la propria situazione e a comprendersi nell’azione rappresentata. I corpi sono presi nella trama delle voci, che si fondono, si separano, tornano a proporsi coralmente. Nell’aprirsi alla visione, le coscienze si riconoscono in una verità che avvertono oscuramente sovrastarle, inquietate da rapide illuminazioni sulla propria finitezza: irrompono domande sul senso da dare a essa, sul buio della colpa che rende partecipi all’opera del tradimento. Ma a questo punto Padre Barsi, il Parroco che aveva assistito composto e partecipe alla rappresentazione, estrae dalla tonaca un enorme fazzoletto e soffiando si deterge le lacrime copiose sulle gote gonfie: più tardi confesserà che la recita e in particolare la scena del pentimento di Giuda gli serve da meditazione, una specie di breviario figurato, che ogni volta gli muove il pianto, anche per l’energia con cui l’attrice s’appropria del personaggio. Consumato il dramma, la farsa rasserena gli animi perturbati e commossi: negli scoppi di risa si liberano tensioni accumulate pel quasi religioso partecipare all’azione drammatica. Era quello per S. il tempo del teatro in quei lontani anni ‘30. Tempo di vita grama e sogni, speranze segrete e ideali caduti, accettazione del reale e incanti: tempo che chiedeva al teatro uno specchio personale; nel quale rimirare con nuova consapevolezza la propria realtà, comprendere come l’apparizione insensata dell’esistere celasse il dispiegarsi d’un destino che seguita a tessere nel mondo una rete di significati.


L’EVENTO

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il Segno - settembre 2015

Il talento di Francesco Frattarelli giovane pianista roccheggiano A luglio la Masterclass di pianoforte svoltasi presso il Casale Talevi

di Sandro Tabellione Il giovane pianista roccheggiano Francesco Frattarelli ha sorpreso tutti in occasione della Masterclass di Pianoforte per giovani musicisti svoltasi dal 21 al 27 luglio scorsi presso il Casale Talevi di Cartoceto (Pesaro Urbino). L’obiettivo della kermesse musicale è stato quello di studiare e approfondire il testo musicale dell’opera per tastiera di J. Sebastian Bach, uno dei più grandi compositori di tutti i tempi e che continua a sorprendere per la sua “modernità”. A sovrintendere al lavoro degli allievi il noto pianista iraniano, Maestro Ramin Bahrami, che può essere considerato, a livello mondiale, uno dei più importanti studiosi e interpreti della musica bachiana. Come detto, fra gli allievi (provenienti da diverse zone d’Italia), il più piccolo era Francesco Frattarelli residente nel nostro comune. Francesco ha preparato e presentato due brani, tratti dal quaderno di Anna Magdalena Bach, il minuetto in SOL maggiore e la musette in RE maggiore. Durante la settimana della Masterclass il

Maestro Ba- Il giovane pianista roccheggiano hrami ha otti- Francesco Frattarelli prova sul m i z z a t o palco prima del concerto sotto l’esecuzione dei la guida del M° Ramin Bahrami. brani e alla fine del periodo ha voluto premiare anche Francesco facendolo partecipare al concerto finale tenutosi nella splendida cornice neo-barocca del Teatro Comunale di Cagli davanti a numerosi spettatori. Il piccolo pianista ha svolto un’ottima esecuzione vincendo, tra l’al- pianista verso il grande compositore tetro, l’emozione per il suo primo concerto desco vissuto nella prima metà del 1700. di fronte al pubblico, tanto che alla fine è Quello ottenuto con questa Masterclass stato premiato dallo stesso Maestro Ba- rappresenta un primo, importantissimo, hrami e dall’organista Maestro Louise passo nella giovane carriera di Francesco. Marie Bach con un busto in gesso del Come procederà il piccolo pianista Rocgrande compositore. Questo premio sim- chigiano? bolico ha avuto l’intento di caratterizzare Noi continueremo a seguirlo aggiornando e impostare la preparazione del giovane i nostri lettori.

Festa dello gnocco, raccolti 500 euro per la solidarietà di Anna Brandani La somma ricavata dalla Festa dello gnocco è di € 500 (450 il netto dell’incasso arrotondata poi a 500) ed è stata data, come da indicazioni di don Costantino, alla Caritas parrocchiale per consegnarla alla famiglia che a seguito dell’incendio che ha distrutto l’abitazione si è trovata in grave stato di necessità. Se ci fossero state più risorse, si sarebbe potuto dare un aiuto in più anche ad altri nostri concittadini che stanno soffrendo più di tanti altri questo stato di crisi economica. Perché si è scelto di fare una cena e non di chiedere un contributo libero di solidarietà come si fa abitualmente con gli sms o una telefo-

nata? Semplice, perché una pizza ogni tanto la andiamo a mangiare tutti con i nostri amici e parenti; lo gnocco (o qualunque altro piatto) è il pretesto per ricominciare a vivere la comunità, per stare insieme a persone che mai ci saremmo sognate di invitare a cena; e in più divertendoci e gustando un piatto tra i più prelibati, avremmo soddisfatto anche la nostra parte più intima. Poco... è meglio di niente! Un grazie particolare ai volontari della Protezione Civile Comunale, ogni sera puntuali ma con una disponibilità che va oltre lo spirito di servizio; al mattatore delle serate, Fabrizio Castri che, come al solito, con la naturalezza che gli è consona nel raccontare storielle e barzellette, ha fatto sì che l’alle-

gria fosse la degna compagna dell’ottima cena; risate ed applausi ad Anna Giovanetti autrice e narratrice delle poesie in dialetto roccheggiano; ad Assy che anche col dolore nel cuore non ha rinunciato ad allietare gli ospiti con la sua bella voce e presenza; al maestro Dionisio e agli altri componenti del concertino sempre pronti ad ogni richiamo del cuore; alla Longarina e al suo personale di sala e di cucina; all’instancabile Stefano, ad Angela, Antonella, Manuela... a tutti noi, i volontari del servizio ma soprattutto a tutti coloro che hanno accolto benevolmente l’iniziativa, che hanno sentito il dovere morale di contribuire partecipando alla cena e sono rientrati a casa soddisfatti e col piacere di aver partecipato.

L’idea di un lettore

Associazione di scacchi a Rocca

Un nostro lettore ci ha chiesto di lanciare un appello per la costituzione di un’associazione di scacchisti a Rocca di Papa, uno sport amato e praticato da tante persone. In passato il nostro paese ha anche ospitato importanti iniziative che hanno riscosso molto successo per l’alto numero di partecipanti, poi l’idea si è arenata come spesso accade a Rocca di Papa. L’invito che rivolgiamo ai tanti appassionati roccheggiani di scacchi, qualora fossero interessati, è di scrivere una mail a ilpiccolosegno@libero.it, vi comunicheremo il numero di cellulare della persona che ha lanciato l’idea.


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PAGINA APERTA

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Spunti La storia del pepe, l’ingrediente di che in cucina non deve mai mancare psicologia

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

La lettura e la Biblioterapia

Leggere è sempre un arricchimento personale, i libri stimolano la nostra fantasia, possiamo immaginare personaggi e ambienti come fosse un film. Quando il cinema realizza le trasposizioni cinematografiche dei best seller, accade a tanti di rimanere delusi e vedere svanire la “magia” della trama o dei personaggi sul grande schermo. Ma i libri possono anche essere utilizzati in modo terapeutico. Lo psicologo può infatti prescrivere la lettura di alcuni libri in particolare ai pazienti, come “compiti a casa”, per stimolare la riflessione, la conoscenza e l’approfondimento di contenuti emersi in terapia e di tematiche specifiche. L’obiettivo della Biblioterapia è quello di sviluppare le risorse e di potenziare le capacità di adattamento, di coping (far fronte a), l’autoefficacia, l’autostima, l’assertività, il problem solving, la comunicazione efficace (www.biblioterapia.it). Spesso, è capitato che fosse il paziente stesso a parlarmi di un libro che lo aveva colpito, e che poi io ho letto a mia volta, per comprendere meglio le emozioni suscitate. Si possono scegliere anche i libri di uno specifico scrittore, perché magari porta avanti gli stessi contenuti elaborandoli in testi successivi. Oppure, più frequentemente, si sceglie una tematica e si propone la lettura di libri che l’affrontano da diversi punti di vista. L’importante è poi discuterne insieme. È molto importante far accostare alla lettura i bambini sin da piccoli con i libri illustrati, iniziare leggendo per loro, e quando sono in grado di leggere da soli comprare quelli con testi via via più lunghi. Ed è fondamentale poi chiedergli che cosa li ha colpiti, quale personaggio hanno preferito e perché (magari incarnava delle qualità che avrebbe desiderato possedere o si rivedevano in lui). Per i bambini è meglio proporre libri cartacei, per non affaticare la vista. Avranno tutto il tempo da grandi di leggerli in versione eBook.

di Francesca Torino Tutti nelle proprie cucine e nelle proprie prelibatezze usano il pepe. Usato già nell’antichità presso i popoli del Mediterraneo grazie agli scambi commerciali con la Mesopotamia, era considerata la droga per eccellenza per la sua straordinaria capacità aromatizzante e per il suo sapore piccante. Non a caso, tra le varie spezie importate dalle Indie, questa era la più costosa. Inoltre, veniva usata per facilitare la digestione, facendo attenzione a non ingerirne dosi eccesive per non nuocere al fegato. Il pepe non è altro che una liana dal fusto legnoso e dalle foglie di un verde intenso, ovali e aguzze. I fiori sono minuscoli e di un giallo-verdastro, le bacche piccole e di forma sferica e dapprima verdi, poi gialle e infine rosse. È da loro che se ne ricava la spezia pregiata e tanto amata in cucina. Il pepe viene colto e

conservato in modo diverso in base agli usi che se ne vogliono fare. Le bacche verdi vengono conservate in aceto di alcol per divenire pepe verde; se raccolte prima della maturazione e lasciate seccare al sole, si ottiene quello nero; quando sono mature e prive della loro polpa e le si sfregano nell’acqua, si ha il pepe bianco. Quest’ultimo molto usato nel Malabar, in India, come offerta nei sacrifici agli dèi insieme ad altre spezie, il cui profumo era considerato evocativo del mondo celeste. Invece, in Occidente, per il suo carattere forte e deciso, il pepe simboleggiava la virilità e il potere, ma anche l’umiliazione e il vassallaggio se lo si possedeva o meno. Questa accezione negativa ri-

Occhio alla Nutrizione Il caffè che sveglia la mente

di Laura Fico* Apro questi appunti riportandovi l’ultima frase di un articolo che ho letto ultimamente sulla rivista Biologi Italiani: “Le giornate dovrebbero iniziare con un abbraccio, un bacio, una carezza e un caffè…” Charles M. Schulz; non mi voglio soffermare sul romanticismo del pensiero ma voglio sottolineare le proprietà non conosciute del caffè. Questa miscela, ottenuta dalla torrefazione dei semi della pianta de Coffea, attraversa la barriera emato-encefalica e oltre a svegliarci sembra avere effetti benefici contro l’insorgenza di alcune malattie neurodegenerative. Dai primi anni del 2000 si sono susseguiti parecchi studi che hanno asso-

ciato il regolare consumo di caffè ad una riduzione significativa della comparsa ed evoluzione del morbo di Parkinson. La caffeina(1), infatti, riduce la distruzione dei neuroni della sostanza nera del cervello, manifestazione degenerativa di

sale al Medioevo, quando ai signori veniva inviato del pepe in segno di sottomissione. A Aix-En-Provence (sud della Francia) era stata inventata un’imposta da pagare con il pepe. Inoltre, questa droga era considerata come parte di una dote e dono obbligatorio per le domande di nozze. Insomma, essere senza pepe in casa, oggi come ieri, è qualcosa di assai negativo. Ieri perché senza ricchezze economiche, oggi senza ricchezze nei nostri piatti. questo morbo. Inoltre agisce sulla memoria a lungo termine e riduce le placche amiloidi tipiche dell’Alzheimer. Insomma, la caffeina riesce a contrastare alcuni processi che portano al declino cognitivo durante l’invecchiamento. Sicuramente c’è ancora molto da studiare ma sarà un piacere per gli amanti di questa bevanda accompagnare la prossima pausa caffè con il confortevole pensiero di aiutare il proprio cervello. Attenzione però a non eccedere: rimangono le controindicazioni tipiche associate al suo consumo come palpitazioni, tremori e insonnia. Caffeina: alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate.

(1)

*Biologa Nutrizionista


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L’angolo della storia

CULTURA

Mayerling e il mistero del Principe Rodolfo

di Vincenzo Rufini Nel tempo del secolo XIX gli Stati nazionali, e non, erano in massima parte governati dalle casate aristocratiche, le quali esercitavano il loro potere in regime monarchico. In alcuni casi l’istituto della monarchia era assoluto; in altri di tipo costituzionale, in cui il monarca esercitava il proprio potere affiancato da un parlamento eletto su base censitaria. La loro attività pubblica non si discostava molto da Stato a Stato. I loro rampolli vivevano all’ombra dell’augusto genitore, o genitrice, che regnava col fiero proposito di preparare le migliori condizioni affinché l’erede al trono gli succedesse col pieno favore del popolo. Spesso però la linea di successione, secondo quanto prescriveva la Legge Salica (il regolamento delle monarchie), veniva di fatto accelerata dagli attentati alla persona del regnante, come nei casi di Umberto I re d’Italia e Alessandro II di Russia, periti sotto i colpi di isolati giustizieri. Gli eredi al trono venivano guidati dalla tenera età da un precettore, quasi sempre un ufficiale di grado elevato; per loro si contraevano matrimoni combinati nell’ottica della ragion di Stato. Ognuno di questi privilegiati individui svolgeva la propria esistenza su un doppio binario: quello ufficiale a cui dovevano sottostare e quello privato, e veritiero, costellato da plétore di amanti, di vacue attività, di amici perdigiorno. Un tipico esempio di ciò lo si poteva riscontrare nella monarchia asburgica retta dall’Imperatore Francesco Giuseppe, il quale esercitava il proprio dominio su una vastità di territori e su una molteplicità di genti che per alcuni aspetti anticipava le nostre società multietniche. Ed è in questi luoghi che avvenne un episodio le cui dinamiche finali non sono state mai chiarite in modo esauriente e ancor oggi è relegato in quegli arcani indecifrabili che fanno la felicità dei sostenitori delle varie Teorie del complotto.

L’erede al trono d’Austria-Ungheria era il Principe Rodolfo d’Asburgo, figlio primogenito di Francesco Giuseppe; costui trascorreva la sua esistenza in preda ad un’insoddisfazione assoluta costellata dalla vicinanza di una moglie che non amava e dai gravosi affari di Stato cui si rifiutava di prestare attenzione. Come tutti gli aristocratici del tempo si era ritagliato un angolo suo proprio nel castello di Mayerling, qui riceveva la sua donna amata: la principessa Maria Vetséra, una donna bellissima secondo quanto riferito dalle cronache del tempo. Inoltre aveva continui contatti col nazionalismo ungherese, fautore di un distacco dell’Ungheria dall’Austria sotto gli auspici e la guida del predetto Rodolfo. Onde perseguire un tale progetto sarebbe stata condizione indispensabile il possedere una tempra di statista molto elevata cosa che il principe non possedeva, quindi il tentativo non ebbe seguito. D’altrocanto la sua vicenda amorosa non era ben vista a corte e non erano pochi coloro che premevano per un’interruzione della relazione con la bella Maria. L’epilogo della vicenda si ebbe nel castello di Mayerling, dove furono rinvenuti cadaveri i due amanti; la versione ufficiale, subito accreditata, fu che Rodolfo era morto d’infarto e non fu fatta menzione della Vetséra. In seguito si cominciò a far strada l’ipotesi, forse più veritiera, che il principe avesse ucciso l’amante e poi si sarebbe suicidato. Francesco Giuseppe affermò, stranamente, che qualsiasi cosa si dicesse sarebbe stata meglio che la verità; la quale fu sicuramente affermata dall’Imperatore in un lungo telegramma cifrato al papa Leone XIII. Anni dopo l’ultima Imperatrice d’Austria, Zita d’Asburgo, affermò che i due sarebbero stati uccisi in quanto la loro storia danneggiava la corte austriaca, un epitaffio che ci ricorda la fine di Diana d’Inghilterra e del suo amante; anche questa vicenda avvolta nella nebbia delle

il Segno - settembre 2015

Rodolfo d’Asburgo

illazioni. In conclusione possiamo soffermarci, in mancanza di verità

esplicite, sul fatto che la vicenda di Mayerling rappresentò il passaggio del carro di Fetonte sulle monarchie, ormai giunte al capolinea della storia e che di lì a poco sarebbero state spazzate via dalla Grande Guerra. Ma i vizi e le trasgressioni privati sarebbero stati il lascito verso le nuove forme di Stato, i cui rappresentati avrebbero continuato a perseguire il loro ruolo istituzionale sul vecchio doppio binario del pubblico apparire e del privato agire.

La poesia del mese

di Anna Giovanetti

Addio anni Sessanta

Cari anni ‘60 testimoni della mia adolescenza meteora volata via troppo in fretta portando via i miei sogni, la mia spensieratezza la mia voglia di vita, la mia incoscienza. Primi amori, primi batticuori smania di crescere, di andare incontro al mondo ma anche primi dolori, prime sofferenze, che mi hanno segnato nel modo più profondo! C’era però con me, la giovinezza, la speranza nel futuro che in qualche modo mi hanno sempre aiutato a credere in un mondo tutto mio, da dividere con chi avrei superato anche l’ostacolo più duro. E anche se la vita spesso ti punisce e ti dice che in fondo non è sempre bella come credi, se gli anni passati non torneranno mai, c’è sempre il ricordo dolce che il cuore custodisce e sprazzi di gioia, un angolo di cielo che un po’ la vita ti addolcisce!

Anche due azzurrine di Rocca ai campionati europei Wako 2015 Lavinia Casciotti e Marta Sellati

Dal 22 al 30 agosto 2015 a San Sebastian (Spagna), si sono svolti i Campionati Europei WAKO 2015 per le categorie Cadetti e Juniores. L’Italia si è presentata a questo importante appuntamento che ha visto la partecipazione di ben 37 nazioni e 1500 atleti, con una delegazione di 125 azzurini, impegnati nelle varie specialità: Full Contact, K1, Kick Light, Point Fighting e Light Contact. Anche due atlete di Rocca di Papa hanno rappresentato i colori dell’Italia in questo sport da contatto, Lavinia Casciotti, del Manfredi Team nella categoria Cadetti-50 per la specialità Light Contact, e Marta Sellati dell’Associazione Moo Do-Jung Do Kwan nella categoria Juniores-60 per la specialità Point Fighting.


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CULTURA In giro per musei... Stadio di Domiziano

Lettera Armi e armature dell’Impero all’alba La riflessione

di Florentina D. Pagnejer Nei silenzi, ho chiesto per te al vento che scivolava tra i tuoi capelli, di sfiorarti il viso come se fossero le mie dita ardenti nel desiderio di toccarti, ho chiesto alla pioggia se mai una goccia toccasse le tue labbra, di lasciarti il sapore del mio bacio invisibile, profondo... ho chiesto al sole di cercare di capire il colore dei tuoi occhi, alla terra di respirare il profumo dei tuoi passi, ho chiesto alla musica di scatenarti il brivido nel cuore, alla notte di riempirti i sogni di me... alla luna di spogliarti nel buio e appoggiare la sua luce sul mio corpo e poi sul tuo, all’universo di regalarti l’infinito. Ho chiesto al cuore mio di non amarti teneramente ma di trascinarti oltre gli spazi, oltre il mare e al mare ho chiesto di regalarti il blu per coprirti gli sguardi quando il sole non c’è. Ho chiesto, non ricordo a chi, di sussurrarti parole d’amore al posto mio, perché mi sconvolge dirti “ti amo” e così ho deciso di spedire all’alba la mia lettera dedicata a te, come un foglio strappato al destino che, forse, potrebbe capitare nelle tue mani. Quanto vorrei che leggessi queste righe! Quanto vorrei che la natura esaudisse i miei desideri! Quanto vorrei essere tua, un po’ nel vento, un po’ nel mare, sotto il sole, ad un angolo d’infinito, in una notte con la luna piena. Quanto vorrei, al sorgere del sole, poter ringraziare l’alba per averti letto, magari, queste mie povere, umili parole... Forse tu, scosso dal grido della natura per i miei sentimenti, potresti accorgerti di me e magari darmi la mano e camminarmi accanto nel destino, o forse potresti rimanere freddo come la statua di David e allora, se così fosse, scriverò di nuovo all’alba, chiederò di far sapere all’universo che rimarrai comunque per me la ninfea della vita e se cadessi circondato del buio, correrei sempre a sollevarti, a indicarti la luce, al di là del mare, al di là dell’alba, al di là di tutto.

di Francesca Torino Dopo anni di restauro, lo Stadio di Domiziano apre al pubblico con una nuova mostra sulle armi e le armature dei gladiatori romani. Situato nel cuore di Roma, sotto Piazza Navona, è il posto ideale dove raccontare la storia militare degli antichi romani. L’esposizione si prefigge lo scopo di attraversare, come in una sorta di viaggio e grazie alle sei diverse sezioni in cui è organizzata, i secoli che ripercorrono la gladiatura romana. Il periodo storico preso in esame dalla mostra va dal secolo IV a.C. al II d.C. Nelle sale è possibile osservare le diverse evoluzioni che hanno visto protagonista l’armamento dei gladiatori, nonché oggetti utilizzati nell’agone sportivo (era il luogo dove si svolgevano le gare sportive), quali lance, guantoni, dischi da lancio, strumenti musicali. Interessante anche l’armamento da parata, legato alle diverse cerimonie imperiali, e quello militare, che negli anni ha subito forti influenze da quello dei gladiatori. Questi ultimi protagonisti indi-

scussi dell’esposizione proprio per i vari cambiamenti che hanno subito all’interno della società romana: da guerrieri catturati in battaglia e costretti a combattere ai giochi, a combattenti professionisti. Inoltre, è possibile apprendere le diverse classi gladiatorie come quella dei Thraeces e degli Hoplomachi, che si riconoscono – rispettivamente – dalla loro spada ricurva e dai loro alti schinieri; i Sagittarii, noti per i loro archi e le loro frecce; i Venatores, che combattevano con le fiere. Grazie a delle grandi vetrine è possibile per i visitatori vedere come si svolgevano i combattimenti e in base a quali regole

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dovevano affrontarsi sull’arena le coppie scelte di combattenti. L’esposizione temporanea è stata organizzata e promossa dallo Stadio di Domiziano. L’obiettivo degli ideatori è non solo far conoscere una parte di storia importante di Roma, ma anche valorizzare un sito archeologico, quale è lo Stadio, all’interno della città stessa e che ha visto lunghi lavori di restauro prima di essere riportato alla luce. Un motivo in più per andarci. Fino al 31 dicembre 2015 Stadio di Domiziano Via di Tor Sanguigna, 3 Roma.

L’Attestato di rischio dematerializzato Sportello dell’automobilista

di Maurizio Santangeli* L’attestato di rischio (ATR) è il documento che certifica la presenza o assenza di incidenti neglianni e che riporta la classe di merito dell’assicurato. È un documento che la compagnia assicurativa deve rilasciare ogni anno, almeno un mese prima della scadenza annuale della polizza. Dal 1° luglio scorso si è cominciato a parlare di dematerializzazione dell’attestato di rischio delle polizze R.C.A. L’Istituto per la Vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), ha pubblicato sul proprio sito Internet il regolamento su tale dematerializzazione. Il nome è probabilmente troppo complesso, ma la cosa importante è che tutto diventerà più semplice nella gestione della polizza auto. Cosa cambierà? L’attestato di rischio non dovrà essere più consegnato all’assicuratore in sede di stipula di un nuovo contratto assicurativo poiché i dati contenuti saranno automaticamente memorizzati in una banca dati unica degli ATR, e la compagnia assicurativa lirecupererà direttamente da lì. L’assicurato potràricevere il suo attestato

surichiesta, e solo in via telematica. Il nuovo documento conterrà il codice fiscale del soggetto titolare della polizza, o partita IVA se persona giuridica, le generalità del proprietario del veicolo assicurato, l’indicazione del numero di sinistri degli ultimi 5 anni, intendendosi per tali quelli pagati, anche a titolo parziale, con la precisazione se si tratta di danni a cose, persone o entrambi e l’indicazione del numero di incidenti con responsabilità principale e di quelli con responsabilità paritaria (con la relativa percentuale di responsabilità). Grazie a questa banca dati il disbrigo delle pratiche sarà più veloce e ci sarà un controllo più efficace da parte delle compagnie contrastando le frodi collegate alla falsificazione degli attestati cartacei. Restiamo a vostra disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

*Sportello telematico dell’automobilista e agenzia HDI Assicurazioni Via Frascati 34, Rocca di Papa Tel. 06-9497748


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IL PERSONAGGIO

il Segno - settembre 2015

Tanti progetti e non solo jukebox per Patrizio Pirone e la sua band

Il batterista roccheggiano intervistato dalla rivista di musica Drum Club

di Andrea Sebastianelli Patrizio Pirone è un giovane di Rocca di Papa. Uno di quei giovani genuini, sempre sorridenti, pronti a farsi in quattro se solo gli viene chiesto. Patrizio Pirone (in arte Patrick O’Leary in ricordo di suo nonno originario dell’Irlanda) è anche un musicista, un batterista, che da diversi anni sta cercando di fare di questo mestiere il suo unico lavoro. L’impegno e la passione non gli mancano e, a quanto pare, neanche le idee. Patrizio, insieme ad altri due musicisti, Gianluca (Luka) Fiorentini (tastierista frontman) e Franco Gatta (chitarrista) e alla voce femminile di Viola Patrizio Pirone Fiorentini, ha dato vita al complesso musicale “Easypop” che ripercorre la storia del jukebox. “Portiamo con noi il nostro jukebox che contiene i titoli di 130 canzoni cha vanno dagli anni 50 agli anni 80, uno spettacolo unico nel suo genere, in cui è proprio il pubblico a scegliere cosa vuole ascoltare digitando sul jukebox il numero relativo. Solo che invece del disco parte la canzone suonata dagli Easypop”. Un’idea intrigante di cui Il Segno si è già occupato in passato, che ha subito riscosso un enorme successo, tanto che di Patrizio Pirone e del suo gruppo si è interessato anche il giornalista Paolo Pavone

della rivista “Drum Club”, periodico nazionale ed europeo dedicato alla cultura musicale e agli strumenti musicali. Una rivista specializzata che sull’ultimo numero in edicola (settembre 2015, pagine 62-63) ospita proprio un’ampia intervista in cui Patrizio spiega il suo percorso artistico, le sue idee per il presente e anche quelle per il futuro. “Avevo circa 8 anni - racconta Patrizio a Drum Club - contagiato da mio fratello batterista. Non avendo però il permesso di toccare la sua batteria, ho cominciato con i fustini del Dash e alcuni secchi di vernice, più dei coperchi delle pentole che immaginavo come piatti. Mia madre continuava a urlarmi di smetterla!”. Patrizio nel 2008 si trasferisce negli Stati Uniti, e qui ha la possibilità di suonare per un intero anno accanto a musicisti americani di fama e non. Un’esperienza indimenticabile per lui: “Mi ha fatto capire che la musica è un linguaggio universale. Con i musicisti americani - racconta ancora a Paolo Pavone - non ho trovato rivalità e, anzi, mi hanno sempre fatto sentire a mio agio. Mi sono trovato a conoscere musicisti professionisti che, con grande umiltà, suonavano senza alcun problema anche con chi era alle prime armi”. Con la sua band “Easypop” Patrizio ha ri-

60 anni di matrimonio (diamante) Auguri a Elena e Cirino Messina

celebrate le nozze di diamante (60mo anniversario di matrimonio) tra Elena Sellati e C i r i n o  M e s sina. Un traguardo importante e raro che ha permesso ai due “sposi” di ricevere l’affetto di tutti i loro parenti e amici. Elena Sellati e Cirino Messina A Elena e a CiLo scorso 20 agosto presso il convento dei rino vanno anche gli auguri dell’inPardi Passionisti di Rocca di Papa, si sono tera redazione del Segno.

Gli Easypop

cevuto un’offerta che non può certo rifiutare: un lungo tour su una nave da crociera. “Mi sto preparando a livello psicologico, sapendo di affrontare un lungo periodo fuori dall’Italia. Meno male - conclude - che i miei compagni di viaggio sono parte della mia famiglia e così sarà più facile affrontare la sfida”. Inoltre, nel prossimo inverno la band parteciperà al programma televisivo “Tu sì que vales” su Canale 5. A Patrizio a agli “Easypop - la storia del jukebox” va il nostro in bocca al lupo perché siamo convinti che, insieme a loro, sull’oceano e in qualunque altro posto, ci sarà anche un pizzico di Rocca di Papa nel loro cuore.

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il Segno - settembre 2015

di Annarita Rossi Finché ad ogni alba di un nuovo giorno, lassù, sugli alberi, gli uccelli canteranno ancora multiple melodie e le rondini in cielo con le loro evoluzioni garriranno, vi sarà speranza. Una ricerca condotta da tre atenei statunitensi però non nutre molte speranze per la Terra che sarebbe entrata in una nuova fase di estinzione, la sesta, nella quale l’uomo potrebbe essere il primo a scomparire, come fecero i dinosauri milioni di anni fa in quanto esso, rientrando tra i vertebrati si troverebbe ad alto rischio essendone già scomparsi 400 di vertebrati dal 1900. Il cambiamento climatico, l’inquinamento e la deforestazione sono le cause principali e se nulla verrà fatto per fermare questo processo distruttivo, l’ambiente e le sue creature ne risentiranno fortemente e a ritmi accelerati. É stato calcolato che fra tre generazioni umane si saranno persi benefici incalcolabili per l’agricoltura; basti pensare al già noto fenomeno delle api che stanno scomparendo e che sono un

La vita nei modi di dire

TEMI D’OGGI

Estinzione e animali da salvare

campanello d’allarme da non sottovalutare dato che soltanto con la loro impollinazione è possibile mantenere una biodiversità vegetale. E a tal proposito, le fiabe talvolta ci aiutano a comprendere meglio l’ambiente nel quale viviamo, come nella bella storia istruttiva intitolata “Arbinbambinoalbero”, fiaba ecologica avventurosa, dove la nostra concittadina e scrittrice Maria Pia Santangeli, narra a grandi e piccini il rispetto per la natura e la lotta per la sopravvivenza di tante specie attraverso le avventure di un bambino, Arbin, nato rivestito da una corteccia di albero nonché di tante foglie in testa, il quale, rimuoverà finalmente la sua scorza, non prima però di aver fatto diversi incontri e scoperte durante le sue peripezie,

di Enea Trinca

Gli “amici” sono come le corde dei violini, non chiedergli niente... si potrebbero “scordare”.

La televisione è lo specchio del paese, vedi persone che parlano, parlano, parlano... dopo di che comincia finalmente l’abbiocco.

Colui che ha cattiva memoria, gode più volte delle stesse cose come fosse la prima volta.

A volte mi chiedo se, dopo 40 anni di matrimonio, avrò diritto a un periodo di “semilibertà”.

Al gioco non si vince mai, bene che vada si ottengono solo prestiti... a breve scadenza.

Se nei momenti di difficoltà non sai dove andare, di sicuro non perderai mai la strada.

il T o c c o

di Ermanno Gatta

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IL RACCONTO DEL MESE

La favola di Arbin

con corvi, aquile, orsi e volpi mentre insieme alla lucciola Lumilùut libererà gli uccelli intrappolati nelle reti posizionate nel bosco dai bracconieri. E tra i tanti messaggi che si colgono nel libro, sarà proprio la lucciola a far riflettere il lettore sulla fatalità della natura quando questa viene sfruttata dall’uomo in quanto Lumilùut cerca una compagna che non troverà per poi partire insieme ad altre due lucciole nella speranza di poter ripopolare la regione. Ma non tutto è perduto, una bella notizia ci perviene dalla Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) che nel 2014 ha constatato in Italia il boom delle nascite di cicogne e censito ben 277 coppie nidificanti (cifra quasi triplicata in due anni), che hanno allevato amorevolmente 537 pulcini, i quali hanno già spiccato il volo. Tra queste è stata individuata anche la cicogna bianca, esemplare che una trentina di anni fa era stato dato per estinto a causa del bracconaggio ma che la Lipu, grazie al suo intervento con nidi artificiali posti in diversi territori, non ha permesso. Ancora una volta quindi la passione, la tenacia, l’impegno e la dedizione di tutti quei volontari che hanno a cuore la natura e le sue creature dimostrano quanto il ritorno di specie destinate a scomparire, sia possibile.

Forse un sogno di Noga

Le navi contrabbandiere solcano il Mare, stretto tra Oriente e Occidente, sfiorando le Colonie Elleniche e le rotte dei pirateschi traffici dorati e delle lente galee leonine. E ancora, incontrando i miseri relitti delle mistiche navi della Croce e dei Bizantini spavaldi e solenni; allora qualcuno apre un libro di storia, pagina dopo pagina, secolo dopo secolo, tutto ciò leggendo alimenta la sua fantasia notturna ed il suo cuore cambia ritmo, accelera, quasi non ne po’ più... e si sveglia. Accende una luce e ricordando chiaramente quello che ha sognato inizia a trascriverlo velocemente su un foglio. Ed al termine si chiede se è stato un vero sogno oppure se una realtà sconosciuta lo ha catturato. Non potrà più, dopo quel sogno, credere che quel Mare sia rimasto come una volta ed allora aspetterà. Aspetterà che la sabbia delle sue spiagge si metta in cammino ed insieme alle flottiglie dei saggi pescatori vada a recuperare sul fondo tutte le cose lasciate in precedenza dagli uomini. Ma ancora una volta non sa se è un sogno o una realtà. E nemmeno il trascorrere del tempo potrà sciogliere questo dilemma e lui morirà con il dubbio che nessun’altro abbia raccolto quel patrimonio e che tutto, forse, finirà nei miti del futuro. Rocca di Papa, 24 ottobre 2008


il Segno dei tempi

il Segno - settembre 2015

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

Piazza dell’erba

Ultima pagina

Passeggiando per Rocca di Papa, per le sue caratteristiche stradine e piazzette del centro storico, ci si può soffermare su tanti particolari che ci permettono di andare indietro con gli anni, alle prime fasi in cui intorno a piazza Vecchia (il primo luogo di ritrovo dei roccheggiani) il borgo cominciava ad espandersi. Pilastri, archi, selci, gradini logorati di pietra sperone… ogni cosa è un vero e proprio salto nel passato. Lungo i muri è facile notare delle immagini sacre di santi e madonne, che i vecchi abitanti del posto chiamano ancora “le chiesuole”. Poi, giunti a piazza Garibaldi, l’antica piazza dell’Erba, oltre alla fontana detta “della barcaccia” si può ammirare la deliziosa facciata di una casa, qui immortalata dal maestro Carfagna. Questa facciata è intatta da ben 160 anni, da quando cioè i contadini-boscaioli di Rocca di Papa, stanchi dei soprusi subiti, decisero di ribellarsi allo strapotere di Casa Colonna, dando vita a una rivoluzione che avrebbe portato alla famosa Repubblica di Rocca di Papa nell’anno 1855. Di fronte a questa facciata i rivoltosi eressero un palo sul quale collocarono il cappello rosso della libertà al grido mazziniano “Dio e popolo”. La storia ci è stata ricordata da Francesco Giovanetti, che ha ereditato questa bella casa da suo padre “Vittoriettu”, che proprio in piazza Garibaldi, al n. 20 gestiva una norcineria-salumeria, punto di riferimento di tanti roccheggiani. Vittoriettu, a sua volta, l’abitazione l’aveva ereditata dal padre Giuseppe. Ringraziamo il signor Francesco per aver conservato l’antichità architettonica e la bellezza di questa facciata, con i suoi pilastri e le sue finestre che si aprono sulla splendida piazza Garibaldi.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

LE ANTENNE RTI DA ABBATTERE Sono un semplice cittadino e lettore del Segno e, credo, come tutti i cittadini di Rocca di Papa, ho un certo interesse per la questione delle antenne

di Monte Cavo che seguo attraverso le vostre pubblicazioni. Ho letto anche la sentenza del TAR del 2014. Ho pensato di scrivervi per sapere se ci sono delle novità in merito; se l’amministrazione ha deciso di dare

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esecuzione alla sentenza oramai divenuta definitiva e in che modo. Spero ci siano delle novità. Un vostro lettore. G. G.

Gentile lettore, a distanza di

quasi 10 mesi dalla sentenza da lei citata, non si segnalano purtroppo delle novità circa l’esecuzione. Evidentemente la nostra amministrazione è attiva sì nel multare gli antennari ma abbatterne i tralicci proprio no.

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