Il Segno marzo 2017

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Segno

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www.ilsegnonews.com Il Segno di Rocca di Papa

ANNO XVI, n. 3 - MARZO 2017

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LA RICORRENZA: Il 14 marzo 2008 ci lasciava Chiara Lubich

Piatto ricco... mi ci ficco Il 14 marzo 2008, all’età di 88 anni, veniva a mancare a Rocca di Papa Chiara Lubich, fondatrice nel 1943 dell’Opera di Maria, conosciuta come Movimento dei Focolari. Il 25 giugno 1968 Chiara Lubich fece un discorso a Rocca di Papa destinato a restare nella

storia. Tra l’altro disse: «Occorre un movimento nuovo, un movimento cristiano, il quale consideri che i beni sono di Dio e che se sono in mano nostra, debbono esserlo per essere distribuiti agli altri. Questa è la rivoluzione che noi vogliamo fare».

Sindaco e assessori, dopo nove mesi, si aumentano lo stipendio

Qual è il vero Crestini?

Dottor Jackyll e Mister Hyde

Nel preparare questo numero del Segno ci siamo scontrati con una domanda secca: qual è il vero Emanuele Crestini? Quello che da marzo 2013 a novembre 2015 ha svolto con coraggio e competenza il ruolo di consigliere comunale, o quello che abbiamo visto in campagna elettorale e poi nel ruolo di sindaco? Ieri lo stipendio pieno dei politici era un eccesso, oggi no. Ieri pubblicare i dati su reddito e patrimonio era un dovere civico, oggi no. Ieri aggiornare il sito Internet pubblicando atti e documenti del Comune era un obbligo sancito dalla legge, oggi no. Ieri l’ufficio staff del sindaco Boccia era visto come uno spreco, oggi no. Ieri incassare troppi soldi dall’autovelox era vessatorio, oggi no. Ieri le antenne erano illegali e andavano abbattute, oggi no. Ieri i politici navigati, alla continua ricerca di poltrone, erano una vergogna, oggi non più. Allora torniamo alla domanda di partenza: qual è il vero Emanuele Crestini? Leggendo questo numero forse ve ne farete un’idea. Il pungolo

Al sindaco Crestini stipendio pieno: oltre 3.000 euro. 1.700 per la vicesindaco Giannone. 1.400 per gli altri tre assessori (Rossetti, Montalto e Cimino). La riduzione promessa in campagna elettorale è già dimenticata A pagina 8

Mercato del venerdì

Spostarlo o no?

I cittadini discutono A pagina 5

Chi è il segretario comunale? A pagina 4

Crestini e Giannone

La piaga Ciò che i politici di Rocca non dichiarano REDDITI e PATRIMONIO

Alle pagine 8 e 9

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«Se il programma non viene rispettato è giusto che i cittadini cambino idea» L’INTERVENTO

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di Massimo Onesti Quando in una campagna elettorale un movimento partitico si propone per concorrere presenta un programma e una serie di punti, che poi i candidati, una volta eletti, dovrebbero avere come cardini fondamentali a cui attenersi per intraprendere l’opera per la quale sono stati premiati dai cittadini. Invece molte volte queste promesse pre-elettorali vengono disattese e quando ci si trova all’altro lato della barricata, cioè in quella del potere, piccolo o grande che sia, molti di questi schieramenti cambiano le loro strategie per gli opportunismi e le contingenze che il governare comporta e tante ragioni ideologiche e battaglie intraprese durante la campagna pre-elettorale possono prendere delle strade diverse se non addirittura opposte a quelle degl’intenti iniziali. Come esempio, guardando al nostro ambito locale, possiamo notare come tutte le campagne pre-elettorali, da una trentina d’anni condotte nel nostro paese, siano state impostate sempre verso una battaglia per la dismissione e quindi la rimozione delle antenne. Battaglia che poi per la maggior parte dei casi, dato che la popolazione è molto sensibile a questa problematica, porta sempre a far vincere chi aveva posto fra i primi obiettivi l’abbattimento dei tralicci scalzando così la vecchia amministrazione ormai assopita a questa come verso altre questioni. Cosicché poi assistiamo, nei primi mesi d’insediamento al potere, a qualche assemblea, qualche convegno in cui si

rassicurano i cittadini che l’amministrazione sta lavorando e che presto il problema verrà risolto anche se non sarà facile ecc.. E così la questione va via via sfumando fino a che le sentinelle d’acciaio e cariche di onde elettromagnetiche poste a guardia di Monte Cavo stanno sempre lì, sempre più numerose, minacciose e trionfanti. Anche in questi ultimi recenti periodi, dopo che un nuovo potere ha preso il sopravvento a Rocca di Papa, a cui anch’io ho dato il mio sostegno, stiamo avendo la percezione che l’escalation sembra la solita e che presto anche questa volta non sarà possibile ottenere quella rimozione da noi cittadini tanto desiderata. Sembra proprio che questa storia della rimozione delle antenne sia utile soprattutto per le campagne elettorali e per far vincere la coalizione di turno. Spostandoci più a livello nazionale abbiamo visto invece come interessi di lobby industriali e private abbiano potuto far cambiare opinione alla prima cittadina di Roma Virginia Raggi che, prima delle elezioni, in piena campagna elettorale, affermò che mai avrebbe acconsentito a far realizzare uno stadio a Tor Di Valle, area a forte rischio esondazione del fiume Tevere. Invece poi, storia recentissima, si è detto che il sindaco o la sindaca (come si preferisce) ha ottenuto una grande vittoria perché ha ridotto quasi della metà le cubature e che

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quindi tutto sarà fatto secondo le regole che a questo punto, mi dico io, potranno di volta in volta cambiare a seconda poi delle direttive di chi si trovi a occupare le poltrone del comando. Sembra proprio che le catastrofi, vedi tragedia della valanga di Rigopiano, ai bordi del Gran Sasso, poco insegni a chi gestisce le nostre vite e i nostri territori. Ho preso spunto per questo articolo da una discussione sul tema della coerenza e dell’incoerenza ideologica, avuta sulla pagina Facebook Rocca in cammino, dove io affermavo soprattutto di non prestare molto sostegno alla fissità di avere una certa coerenza o attaccatezza a una determinata ideologia ma di lasciare invece che gli eventi e i fatti che si svolgono davanti a noi possano anche far mutare le proprie opinioni e, di conseguenza, anche le proprie scelte e direzioni politiche non ottenebrate dalle convinzioni ideologiche ma più che altro cercando il modo di risolvere le problematiche sociali. Naturalmente sono stato un po’ criticato da chi invece ha a cuore

il Segno - Marzo 2017

mantenersi ancorato alle proprie sicurezze di colore e di parte che invece dovrebbero essere lasciate sempre più alle spalle se si vogliono vedere le cose che avvengono in modo dinamico, asciutto, critico e moderno. Non mi faccio nessun problema di coerenza o incoerenza se le scelte di chi ho anche appoggiato non garbano più alla mia visione dei fatti del momento e non mi faccio quindi nessuno scrupolo a togliere il mio piccolo sostegno a chi poi è come se avesse tradito in qualche modo le mie aspettative e penso che in fondo ogni cittadino debba fungere un po’ da pungolo per i politici che ci governano dimodoché qualsiasi amministrazione di qualsiasi schieramento politico o ideologico non debba di nuovo assopirsi e lasciare irrisolti i problemi che ci attanagliano. Quindi, ritornando alla domanda iniziale, io penso che se un partito ha un programma debba attenersi, almeno nel mandato governativo, al programma che ha sottoscritto con il cittadino il quale lo ha votato anche in base alle premesse e promesse di quel programma mentre gli elettori poi non debbano poi sentirsi in nessun modo vincolati a quella coalizione se la stessa non soddisfa le sue prerogative. Poi c’è la coerenza a un determinato credo, in cui si ripongono quegl’ideali che ognuno di noi ha riguardo la propria visione del mondo ma questo ha a che fare più con la singola sfera personale e fare convogliare questi valori verso un determinato schieramento politico oggi come oggi sembra essere più difficile e lungi dal poter realizzarsi.


il Segno - Marzo 2017

INDOVINA QUANTI ERAVAMO?

Nel 1871 a Rocca di Papa la popolazione residente si componeva di 2.864 persone. Cento anni dopo, nel 1971, erano 7.877.

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A Crestini indennizzo di 3.100 € Lagiunta siaumenta gli stipendi

Per la vicesindaco Giannone 1.700 euro mensili. Per tutti gli altri 1.400 €

di Andrea Sebastianelli Stipendi aumentati del 122% per sindaco e giunta. Oltre 3.000 euro lordi per Crestini, quasi 1.700 per la vice Giannone e circa 1.400 per gli assessori Rossetti, Montalto e Cimino. Le stesse cifre che percepiva la giunta precedente guidata da Boccia. La richiesta di tornare a stipendio pieno è stata protocollata da Emanuele Crestini lo scorso 10 febbraio 2017 (prot. n. 3416), mentre i membri della giunta avevano già presentato tale dichiarazione tra il 16 e il 20 gennaio 2017 (protocolli 1064, 1114, 1504 e 1523). Lettere inviate al segretario comunale e al settore bilancio, che ora dovranno predisporre il provvedimento definitivo, per revocare la precedente determina n. 982 del 15 novembre 2016 con cui chiedevano la riduzione degli stipendi del 55%. Ma non è finita, perché l’indennità piena sarà addirittura retroattiva: dal mese di febbraio 2017 per il sindaco Crestini, e dal 1° gennaio 2017 per gli altri membri della giunta. Non sappiamo se tale decisione sia stata presa coinvolgendo i consiglieri comunali di maggioranza, sappiamo però

Così in campagna elettorale

che sono stati sufficienti appena nove mesi per dimenticarsi della promessa fatta in campagna elettorale, sbandierata sul programma uscito vincitore alle elezioni di giugno 2016: «Vista la precaria situazione finanziaria del Comune e la pesante pressione fiscale, combatteremo in tutti i modi ogni forma di spreco. Partirò dal taglio della mia indennità di sindaco e di quella degli assessori. I risparmi verranno destinati a far fronte a situazioni di

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ronica Giannone, bocciata dagli elettori ma premiata da Crestini nel ruolo di vicesindaco e assessore, l’aumento è sostanzioso: da € 754,86 a € 1.677,47. Agli altri membri della giunta (Vincenzo Rossetti, Pier Paolo Montalto e Veronica Cimino) è andata un po’ peggio (si fa per dire) passando da 617,61 a1.372,47 euro. Tutto nella legge sia chiaro. Crestini e i suoi assessori hanno legittimamente chiesto l’indennità piena ma restano indelebili le sue battaglie (quando era all’opposizione e poi ribadendole in campagna elettorale) contro i costi eccessivi della politica. Fino a ieri Crestini considerava l’indennità piena percepita dagli amministratori uno spreco da eliminare, mentre oggi è un diritto sancito dalla

Stipendi sù del 122%

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€ 1.372,47 € 754,86 Vincenzo Rossetti € 617,61 Pier Paolo Montalto € 617,61 Veronica Cimino € 617,61 Emanuele Crestini

Veronica Giannone

disagio familiare e per micro crediti alle aziende in difficoltà». Facendo un po’ d’ironia, potremmo pensare che forse Crestini si riferisse alle famiglie dei componenti la giunta e, per quanto riguarda le aziende in difficoltà, al Gran Caffè Roma Srl per il quale risulta dipendente! Fatto sta che il sindaco ha chiesto un cospicuo aumento di stipendio, da 1.372,47 a 3.049,94 euro. Anche per Ve-

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€ 3.049,94 € 1.677,47 € 1.372,47 € 1.372,47 € 1.372,47

legge. Il fustigatore di ieri sta ora incarnando i difetti più fastidiosi dei politici navigati. Ma non è ancora detta l’ultima parola perché il provvedimento, per quello che ci risulta, deve ottenere la copertura finanziaria ed essere approvato definitivamente. C’è tutto il tempo, dunque, per chiedere al sindaco e alla sua giunta di ritirarlo ripristinando le indennità ridotte. #noaumentoindennità


ROCCA DI PAPA L’atto firmato (e pubblicato) dalla giunta Crestini riporta il nome di Senzio Barone

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il Segno - Marzo 2017

Chi è il segretario comunale? In delibera c’è quello di Frascati di Luigi Serafini Che Rocca di Papa sia ormai molto legata a Frascati lo sapevamo. Vuoi per due assessori di chiara matrice frascatana (Vincenzo Rossetti e Pier Paolo Montalto, entrambi candidatisi qualche anno fa a Frascati ma bocciati dai frascatani), vuoi per il sindaco Crestini i cui legami con la città tuscolana sono a tutti noti. A ulteriore conferma di questo gemellaggio politico ora interviene anche un atto ufficiale del Comune di Rocca di Papa. Un atto predisposto dalla giunta roccheggiana il 29 dicembre 2016 (delibera n. 136), con cui chiede al demanio di poter acquisire alcune proprietà immobiliari, tra cui diverse aree dell’ex centro equestre Pratoni del Vivaro, l’ex campo di tiro a segno ai Campi d’Annibale, una casa popolare (sempre ai Campi d’Annibale), e il museo geodinamico della Fortezza oggi gestito dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Su questa richiesta torneremo in futuro in un articolo specifico perché le cose da dire sono molte e tutte interessanti. Adesso, invece, la nostra attenzione la vogliamo concentrare sulle firme presenti nell’atto, peraltro già pubblicato all’Albo pretorio del Comune di Rocca di Papa. Da un lato c’è quella del sindaco

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Le visite specialistiche si prenotano in farmacia

Emanuele Crestini, dall’altro quella del segretario comunale. Ma un sobbalzo ci ha colpito improvvisamente: sotto il titolo del Segretario Comunale è stato apposto il nome del dottor Senzio Barone, segretario comunale di Frascati, al posto del dottor Tindaro Camelia, segretario di Rocca di Papa. La domanda sorge spontanea: non è che qualcuno ha copiato le parti essenziali di un atto già impostato dal Comune di Frascati dimenticandosi poi di togliere il nome di Senzio Barone? Nel caso i fatti fossero andati in questo modo, bisognerebbe però capire perché AVOLO IZZA AL T MENU’ P lta

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un atto del Comune di Frascati in formato word (è il formato del computer da cui è possibile fare il classico copia/incolla) fosse a disposizione dell’amministrazione comunale di Rocca di Papa. Ora speriamo che i frascatani facciano lo stesso, pubblicando un atto di deliberazione dell’attuale commissario con la firma del segretario comunale di Rocca di Papa. In fondo questo gemellaggio un po’ ci piace, perché permette alle due cittadine castellane di scambiarsi informazioni utili per la predisposizione di pratiche importanti. A quando anche un gemellaggio ufficiale tra cittadinanze?

Dal mese di ottobre 2016 presso la farmacia D’Apolito di via Roma a Rocca di Papa i cittadini possono usufruire di un servizio gratuito molto importante: la prenotazione di tutte le visite specialistiche. Per prenotarsi è sufficiente presentare l’impegnativa del medico curante e il codice fiscale. Al resto ci pensa il sistema operativo che permette di prenotare la propria visita in tutti gli ospedali e ambulatori della ASL RM (non solo di Roma e provincia ma dell’intera regione Lazio). “Lo abbiamo attivato per dare un servizio in più a tutti i cittadini di Rocca di Papa -ci ha detto il dottor Ferruccio Benedetti, farmacista e presidente dell’AGIFAR, l’Associazione dei Giovani Farmacisti di Roma e Provincia-, abbiamo avuto un buon riscontro e anche il passaparola è stato importante per farlo conoscere”. Per ricevere ulteriori informazioni è possibile contattare il dottor Benedetti e la dottoressa D’Apolito al n. di telefono: 06.9496621.

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ROCCA DI PAPA SuFacebooki cittadinisiconfrontanosudue temi importanti il Segno - Marzo 2017

Sul mercato del venerdì la parola va ai cittadini di Daniela Di Rosa Due gli argomenti che la scorsa settimana hanno appasla nostra piazza

sionato virtuale.  Il prmo: le dichiarazioni della vicesindaco Giannone sul tema abusivismo, decisamente discordanti con altre sue dichiarazioni di un anno fa, quando era segretaria del gruppo politico Insieme per Rocca di Papa. Erano talmente evidenti e imbarazzati le sue contraddizioni che è stato facile pensare a come si cambia in fretta quando si passa dall’aspirare ad avere una poltrona ad averla veramente. Nel video di un anno fa, le sue parole rivolte all’ex sindaco Boccia furono: “Signor Sindaco indìca subito un consiglio comunale straordinario impellente”. Nel secondo video, quello di pochi giorni fa, in poche parole raccontava che il consiglio comunale straordinario non si poteva fare. Così, visti gli innumerevoli commenti negativi nei riguardi della vicesindaco e assessore all’urbanistica (da molti considerata lei sì abusiva, perché candidata consigliera non eletta), in suo soccorso arrivava Massimiliano Calcagni (presidente del consiglio comunale). Queste le sue parole: “[...] devo anche ricordare che l’amminiconsegne a domicilio

Il mercato del venerdì molti anni fa

strazione non è un organo sovrano riguardo al tema sopracitato”. Solo che a contraddirlo è stata proprio la Giannone che, sempre nel video di un anno fa, diceva (rivolgendosi alla giunta Boccia): “Al contrario, i nostri amministratori si nascondono nel silenzio o addossano ogni responsabilità alla Procura della Repubblica. Troppo facile: la gestione territoriale è una specifica competenza del Comune”. Delle due l’una, la Giannone mentiva prima o mente ora? IL MERCATO SETTIMANALE Il secondo argomento, molto sentito nel nostro paese, è

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Frutta e Verdura

servizio per ristoranti e alberghi

stato l’ipotetico spostamento del mercato settimanale del venerdì, uno storico mercato che si tiene da sempre nel centro storico e che da alcuni anni vede una continua perdita di fruitori e, di conseguenza, di banchi. La pagina Facebook d un gruppo di Rocca di Papa ha pensato bene di lanciare un sondaggio con varie opzioni: lasciarlo dove si trova da decenni, con tutte le difficoltà che comporta, a cominciare dallo spostamento delle auto parcheggiate al Belvedere e il conseguente sovraffollamento delle stesse in viale Enrico Ferri, una ripida salita per arrivarci a piedi e la mancanza di parcheggio per chi è automunito, il tutto per tentare di

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tenere vivo un centro storico “moribondo” da anni, con decine di negozi chiusi. Un’altra proposta: spostarlo in piazza Claudio Villa (di fronte alla sede del Parco), molto più ampia, fornita di parcheggio interrato e vicina alla fermata degli autobus. Un’altra ancora: spostarlo ai Campi D’Annibale. Poi c’è il Carpino, dove sarebbe il più bel mercato dei Castelli, con un panorama mozzafiato, una deliziosa piazzetta con due bar dove rinfrescarsi, un parcheggio multipiano... ma purtroppo non è fattibile. A detta dei commentatori, non molti in realtà, perché su una pagina che conta quasi 4.000 iscritti solo un centinaio hanno manifestato la loro preferenza e solo una quindicina hanno commentato, il mercato anche se oggi appare triste, povero e poco frequentato deve restare lì perché a loro ricorda tanto il passato e lì incontrano vecchi amici: più che un mercato direi un centro-anziani. Forse sarà il caso di fare un salto nel presente, lasciare il passato ai ricordi e far entrare Rocca di Papa nel futuro, spostarlo in un luogo meno nostalgico ma più accessibile permetterebbe un coinvolgimento di tutto il paese. Al di là di un piccolo sondaggio che offre spunto solo ad un inutile campanilismo tra quartieri e a piccoli interessi di bottega, un comune serio dovrebbe scegliere la soluzione migliore per l’intero paese, siamo 17 mila abitanti, non bastano poche decine di persone virtuali a decidere per tutti, forse servirebbe un referendum cittadino. La discussione è appena cominciata. Per dire la vostra scriveteci.

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ROCCA DI PAPA Nel 2009 le conclusionidiuna conferenza dei servizi sulle antenne di monte Cavo

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il Segno - Marzo 2017

Comune-Parco-Regione dicono ‘no’ ma nessuno trasmette l’atto

Se ciò che ci apprestiamo a raccontare venisse confermato, ci troveremmo di fronte a un fatto molto grave sul quale solo la magistratura potrebbe fare chiarezza. La vicenda riguarda ancora una volta la vetta di monte Cavo che da decenni ospita i ripetitori radio-tv. Siamo nel 2009 e il Comune di Rocca di Papa convoca (prot. n. 19221 dell’1 luglio) una conferenza dei servizi per decidere in merito alla «conversione alla tecnologia digitale degli impianti di radiodiffusione televisiva nella stazione di monte Cavo». In quel momento è un argomento fondamentale perché il passaggio alla nuova modalità, se non autorizzato dal Comune, non solo libererebbe la vetta dai tralicci ma creerebbe un grosso problema economico e logistico ai colossi italiani delle telecomunicazioni. Alla conferenza sono presenti, oltre all’allora sindaco Boccia e agli assessori Fei e Cardinali, anche i rappresentanti dell’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, i tecnici del Ministero dello sviluppo economico, l’Arpa Lazio, il Parco dei Castelli Romani, e i rappresentanti di due colossi: Mediaset e Raiway (le stesse aziende su cui pendono sentenze di trasferimento ancora inapplicate). Presenziano all’incontro anche Anna Maria Fondi, Responsabile affari generali del Comune, ed Elisabetta Santangeli, Responsabile del settore ambiente. La Conferenza si conclude con un nulla di fatto, mancando peraltro la Regione Lazio, e allora il Comune ne convoca un’altra per il 16 settembre. In questo secondo incontro, presente anche la Regione, il

Comune dà «parere negativo alla digitalizzazione di tutti gli impianti di emittenza presenti sul territorio comunale» sentiti anche i pareri degli enti sovracomunali (Parco dei Castelli in primis), in attesa di acquisire i pareri mancanti. Il 7 ottobre si tiene un terzo incontro per decidere in merito all’istanza presentata da RTI (Mediaset) e Raiway tesa a ottenere l’autorizzazione per passare al digitale. Alla fine l’amministrazione comunale informa i presenti che, «valutate le specifiche risultanze della conferenza, adotterà la determinazione di conclusione del procedimento». Così, nella conferenza dei servizi finale (prot. n. H/113) del 6 novembre 2009, il Comune esprimerà parere negativo, dopo che anche la Regione Lazio (prot. 186804-09 del 7 ottobre) aveva detto di no. L’atto conclusivo di questo iter procedurale è la trasmissione della decisione presa da Comune-

Parco-Regione agli altri enti e alle stesse aziende (RTI e Raiway), e infatti il 24 novembre 2009 viene predisposta la lettera, con tanto di protocollo comunale (n. 33921) da inviare a tutti ma, e qui siamo al fatto Una parte dei tralicci sulla vetta di monte Cavo sconcertante, questa lettera non sarebbe mai E per quale motivo? Per fare un stata spedita, non avrebbe mai la- favore a chi? E in cambio di che sciato il palazzo comunale. Un cosa? Ci troveremmo di fronte a fatto gravissimo che, se confer- una violazione senza precedenti. mato, andrebbe subito chiarito. Signor sindaco, se la sente di fare Chi aveva interesse a non inviare piena luce su questo, che è uno dei la decisione assunta dai tre Enti tanti aspetti che hanno fatto di circa la non autorizzazione a tra- monte Cavo un intreccio di vesformare i vecchi impianti in ap- rità, mezze verità e omissioni? (A.S.) parati digitali? Chi l’ha occultata?

Luca Marotti: Sulle antenne serve una mobilitazione, la salute non si può svendere

Il 18 febbraio ai Campi d’Annibale nella sede di “Obiettivo cittadini e territorio”, facente riferimento al consigliere Massimo Grasso, si è svolta un’iniziativa promossa da “Noi con Salvini” sulle antenne di monte Cavo. Abbiamo rivolto due domande al segretario cittadino Luca Marotti. Che cosa vi proponete di fare in merito Marotti ai tralicci che da 40 anni inquinano Rocca? “Ci muoveremo su due fronti. Da un lato organizzando una manifestazione che riporti in primo piano i danni alla salute e all’ambiente prodotti dalle antenne. Dall’altro promuovendo una serie

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di azioni politiche tra cui un’interrogazione parlamentare sull’intera vicenda, a cominciare dalla decisione dell’amministrazione di monetizzare la presenza dei tralicci sul proprio territorio lasciando inapplicate le sentenze di trasferimento”. La manifestazione sarà aperta a tutti? “Assolutamente sì, l’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini e alle forze politiche che vogliono che sulle antenne si attui una sola strategia: no a svendere la salute pubblica in cambio di denaro”. Un tema dimenticato da molti ma destinato a tornare d’attualità.

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il Segno - Marzo 2017

di Andrea Sebastianelli La legge (decreto legislativo n. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016) parla chiaro: sindaco, assessori e consiglieri comunali sono obbligati a pubblicare, oltre all’atto di nomina e al curriculum, anche le dichiarazioni dei redditi e dei patrimoni (comprese quote azionarie, di partecipazione in società e la titolarità di imprese), e pure quelli dei familiari stretti se gli stessi non si oppongono ma in questo caso, dice la legge, «deve essere data evidenza del mancato consenso». Solo l’assessora Cimino ha presentato la dichiarazione di non consenso da parte del coniuge e dei parenti fino al secondo grado. Tutti gli altri no. Rocca di Papa, insomma, è quasi del tutto fuorilegge, a cominciare dal sindaco Crestini che sul sito comunale ha pubblicato una dichiarazione dei redditi parziale (il modello deve essere pubblicato integralmente anche se alcune pagine risultano bianche) mentre la certificazione sul patrimonio e su eventuali quote azionarie è completamente assente. Alla faccia della trasparenza sbandierata in campagna elettorale. Ma non è il solo. C’è anche chi ha fatto di meglio non pubblicando né redditi né patrimonio. È l’assessore al bilancio Vincenzo Rossetti. Anche tra i consiglieri di maggioranza c’è chi non rispetta la legge. Ci sono quelli che hanno reso noti i propri redditi ma non il patrimonio: Gian Luca Zitelli (poco più di 4.700 euro dichiarati ma sulle proprietà nessuna notizia); Mario Santoro (27.000 euro dichiarati -riferiti peraltro all’anno 2013!- ma silenzio sul patrimonio); Lorena Gatta (12.600 euro ma il documento sul patrimonio non c’è). Anche i consiglieri di minoranza

ROCCA DI PAPA

Malgrado la normativa non tutti pubblicano i dati su reddito e patrimonio

Crestini nasconde il patrimonio e Rossetti pure il reddito

Politico

Emanuele CRESTINI

Ruolo

Veronica GIANNONE Vincenzo ROSSETTI Pier Paolo MONTALTO Veronica CIMINO Massimiliano CALCAGNI Laura FICO Bruno FONDI Roberta CARNEVALI Paolo GATTA Lorena GATTA Gian Luca ZITELLI Lorenzo ROMEI Annarita RUFINI Mario SANTORO Pasquale BOCCIA Silvia SCIAMPLICOTTI Elisa PUCCI Ottavio ATRIPALDI Danilo ROMEI Massimo GRASSO

Sindaco

Vicesindaco

Reddito1

€ 18.540 € 2.788

Patrimonio2

NO SI

Lavoro

Dipendente

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Assessore DATO al Bilancio MANCANTE Assessore € 59.008 Servizi Sociali Assessore € 9.011 all’Ambiente Presidente € 27.621 Cons. Com. Rocca € 25.966 in Comune Apertamente € 24.000

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Rocca € 20.470 in Comune Insieme € 12.680 per Rocca Insieme € 4.799 per Rocca Insieme €0 per Rocca Insieme €0 per Rocca 3 Insieme € 27.712 per Rocca Consigliere DATO DP (ex PD) MANCANTE Consigliera € 46.375 PD Consigliera DATO DP (ex PD) MANCANTE Laboratorio DATO Rocca di Papa MANCANTE Ricostruiamo € 29.905 Rocca Obiettivo € 14.647 Cittadini

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Nutrizionista

Studentessa Aiuto cuoca Studente Dentista

Ingegnere

NO

Ufficiale CC

SI

Avvocato

NO

Dipendente

1) I dati si riferiscono alla dichiarazione dei redditi del 2015 (reddito annuale) 2) Ha presentato la dichiarazione sulla situazione patrimoniale? 3) Il dato si riferisce alla dichiarazione dei redditi del 2013 (reddito annuale)

La fonte dei dati pubblicati è il sito Internet del Comune di Rocca di Papa al 9 marzo 2017 Elaborazione grafica Il Segno

Rag. MARINA CALABRO’ Consulente del Lavoro Dott.ssa ELEONORA GIANCARLI Consulente del Lavoro

non spiccano per trasparenza: né Pasquale Boccia, né Ottavio Atripaldi, né Elisa Pucci hanno reso noti il loro redditi e il patrimonio, mentre Danilo Romei ha pubblicato solo il 730 (quasi 30.000 euro l’anno) ma non le proprietà. Hanno invece rispettato la norma la vicesindaco Veronica Giannone, gli assessori Pier Paolo Montalto e Veronica Cimino, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Calcagni e i consiglieri comunali Lorenzo Romei (nessun reddito in quanto studente anche se in campagna elettorale si era presentato come studentelavoratore), Annarita Rufini, Bruno Fondi, Roberta Carnevali, Paolo Gatta, Laura Fico, Silvia Sciamplicotti e Massimo Grasso. Il più “ricco”, in base al reddito, risulta l’assessore ai servizi sociali, Montalto (59.000 euro), seguito dalla Sciamplicotti (46.000), e da Danilo Romei. Sotto i diecimila euro risultano due assessori, Cimino (9.000 euro) e Giannone (appena 2.788 euro all’anno), e il consigliere Zitelli. Senza reddito, infine, risultano Lorenzo Romei, Annarita Rufini e Roberta Carnevali. La legge prevede anche delle sanzioni amministrative (da 500 a 10.000 euro) per la mancata pubblicazione dei dati. Ma la trasparenza non era il punto forte del programma di Crestini?

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il Segno - Marzo 2017

A P P R O F O N D I M E N T O

di Andrea Sebastianelli In uno dei suoi film Roberto Benigni, nei panni di Dante-Johnny Stecchino, si trovava a dover intuire la più grande piaga di Palermo mentre girava per la città con lo zio avvocato: «La più grave di queste piaghe -spiegava lo zio- che veramente diffama la Sicilia e in particolare Palermo agli occhi del mondo... lei ha già capito, è inutile che io glielo dica... mi vergogno a dirlo...». A questo punto lo spettatore era portato a pensare alla mafia, mentre la piaga più grande, per lo zio, era il traffico:«Troppe macchine! È un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici, famiglia contro famiglia, troppe macchine!». La stessa scena potrebbe essere riproposta a Rocca di Papa. Se un roccheggiano dovesse pensare alle piaghe che affliggono la nostra cittadina penserebbe subito alla “questione antenne”, all’abbandono del Vivaro e del centro storico, ai danni ambientali e ai dissesti idrogeologici che periodicamente provocano frane un po’ in tutti i quartieri. E invece no. Anche da noi, stando alla giunta Crestini, la più grande piaga è la stessa che attanaglia Palermo: il traffico.

25 SINISTRI IN 3 ANNI MA PER IL COMUNE È VERA EMERGENZA

Partiamo dal progetto “La mia città più sicura”. La giunta lo ha deliberato il 28 ottobre 2016 (tenete a mente questa data) dicendo che «i siti critici sui quali l’amministrazione vuole intervenire hanno registrato, negli anni 2012-2014, 25 incidenti e 43 feriti», cioè una media di 8,3 sinistri all’anno (con 14,3 feriti). Tutt’altro che una piaga, penserete, tanto più che proprio sulla scheda predisposta dal Comune, l’indice di danno/rischio per Rocca di

«Rocca è colpita da una grande piaga che diffama l’intero paese... il traffico» In via Frascati, via Campi d’Annibale, via delle Barozze e viale Enrico Ferri, nel triennio 2012-2014 ci sono stati 25 incidenti stradali, cioè 8,3 all’anno. Ma per l’amministrazione comunale si tratta di una vera emergenza per la quale ha presentato un progetto dal costo complessivo di 323.000 €

Papa è di appena 6 punti su 25. Malgrado questo,però, l’amministrazione Crestini ha presentato un progetto per chiedere alla Regione Lazio un finanziamento cospicuo, 226.100 euro, a cui bisogna aggiungere la quota comunale, altri 45.000 euro, e la quota del CTL (Centro di ricerca per il trasporto e la logistica), ente che ha predisposto lo studio, pari a 51.900 euro. Totale del progetto: 323.000 euro per cercare di evitare 8,3 sinistri all’anno che, almeno sulla carta, sembrano fisiologici. Alla faccia del bicarbonato di sodio! avrebbe esclamato Totò. Ma non è finita, perché l’amministrazione comunale intende concentrare il progetto “La mia città più sicura” su alcune specifiche strade comunali: via Campi d’Annibale, via Frascati, Viale Enrico Ferri e via delle Barozze. E allora vediamo il numero di sinistri capitati in queste arterie pericolosissime. Il quadro dei

sinistri, contenuto nel progetto, rivela che in via Campi d’Annibale, nel triennio 20122014, c’è stato un solo incidente stradale (con 1 ferito), in via Frascati 14 sinistri (25 feriti), in viale Ferri 1 (1 ferito) e in via delle Barozze 9 sinistri (e 16 feriti). Tutt’altro che una piaga, starete ancora pensando, in una realtà come Rocca di Papa dove le condizioni delle strade sono quelle che sono, e dove l’asfalto pessimo e le numerose buche sono spesso la prima causa dei sinistri (soprattutto per motociclisti e ciclisti). Senza considerare che già oggi, per legge, parte dei proventi delle multe stradali devono essere utilizzati per mettere in sicurezza le strade (segnaletica verticale e orizzontale, pulizia margini, controllo del territorio, ecc.). Nel triennio 2012-2014 il Comune di Rocca di Papa ha incassato dalle multe 870.000 euro, di cui 584.000 reinvestiti

in sicurezza. Ma poco importa, perché il progetto prevede ora altri 323.000 euro da utilizzare in parte per una serie di lezioni agli studenti delle scuole di Rocca di Papa, agli anziani e, udite udite, al centro di prima accoglienza di Mondo Migliore. Vuoi mettere la soddisfazione di un immigrato scappato dalla guerra che, rimpatriano per non aver diritto al permesso di soggiorno, quando rientra in patria saprà tutto sulla sicurezza stradale di Rocca di Papa!? IN ARRIVO UN SISTEMA INFORMATICO PER GESTIRE I SINISTRI

Il paradosso di questo megaprogetto è contenuto, a nostro avviso, nella «descrizione dettagliata di tutte le attività e interventi previsti», in cui si legge: «Uno dei primi obiettivi segue a pag. 9


segue da pagina 8

E CON GLI INTERVENTI STRUTTURALI ROCCA SARÀ COME NEW YORK

Ma la dotazione di un sistema informatico, per l’amministrazione Crestini, non è ancora sufficiente a garantire la sicurezza. Il progetto prevede anche la creazione di una Consulta cittadina che dovrà, periodicamente, seguire i corsi di formazione previsti nell’attività (altre spese per la collettività). Poi ci sono gli interventi pratici, a cominciare dalla realizzazione della segnaletica orizzontale e verticale (con disegni colorati tridimensionali e marker luminosi… manco fossimo New York… e con bande rumorose), di sistemi di protezione per il pedone (con l’installazione dei cosiddetti

Ecco le strade più sinistrate del paese Strada

Via Campi d’Annibale

Sinistri Feriti

1

1

1

1

Via Frascati

14 25

Via delle Barozze

9

16

Piazza della Repubblica

3

3

Strada Provinciale 18

3

4

Viale Enrico Ferri Corso Costituente

Piazza G. Di Vittorio

Strada Provinciale 217

safety cross illuminati che prevedono la realizzazione di segnali rialzati, luminosi e, appunto, illuminati), di dissuasori di velocità (anche questi luminosi) e, infine, la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati, con tanto di attraversamento pedonale semaforizzato e illuminato. «Benvenuti a Miami in Florida!», altroché Castelli Romani, Rocca di Papa… qui siamo in pieno stile crestiniano. Al progetto, vorremmo che l’amministrazione aggiungesse solo una piccola postilla: qualora dopo tutti questi soldi spesi in sicurezza stradale, i sinistri dovessero restare invariati o, peggio, aumentare, il sindaco e la giunta dovranno pagare di tasca propria i 323.000 euro spesi con le tasse dei cittadini della Regione. IL MISTERO DELLA DELIBERA DI GIUNTA

Arriviamo ora alla data della delibera: venerdì 28 ottobre 2016. Anche su questo aspetto c’è un mistero. Lunedì 31 ottobre, infatti, le consigliere d’opposizione Silvia Sciamplicotti ed Elisa Pucci, protocollano in fretta e furia una lettera (prot. 24393), indirizzata al sindaco, in cui chiedono spiegazioni circa la presenza quella stessa mattina nell’ufficio dello staff del sindaco di una signora intenta, con Loisi, addetto allo staff del sindaco, e con la Giannone, vicesindaco, a fare fotocopie e a utilizzare computer e stampanti comunali. Il tutto avveniva, come detto, lunedì 31 ottobre. Nella lettera le due consigliere scrivono che “alla richiesta di informazioni in merito al titolo e attività dalla medesima signora svolte, non ci sono state date informazioni”. La consigliera Sciamplicotti aveva solo capito che si trattava di

1

2 2

1

2 2

Strada

Via dei Laghi

Sinistri Feriti

23 38 1

1

Via dei Colli

2

5

Via dei Chiusini

1

Via Madonna del Tufo Viale delle Calcare Via dei Gelsomini Via Monte Pennolo Via Calabria

1

2

1 1

3 2 2

1 1

Periodo 2012/2014 (Fonte Polizia Locale) In neretto le strade a cui è rivolto il progetto

qualcuno legato a La Sapienza, e infatti il CTS, il centro che ha predisposto il progetto “La mia città più sicura”, fa parte dell’università romana. Resta valida però la domanda: chi era questa signora? Visto che i tempi di presentazione del progetto da 323.000 euro erano in scadenza, è presumibile pensare che si trattasse di una frenesia legata a dover ultimare la pratica. Ma se lunedì 31 ottobre tale pratica non era ancora completa, come ha fatto la giunta ad approvare il venerdì precedente la delibera con i relativi allegati? Tralasciamo gli errori contenuti nel progetto (ne segnaliamo almeno tre gravi: 1) l’aver dichiarato che «Il progetto si integra all’interno del Piano triennale delle opere pubbliche che comprende la sistemazione e la messa in sicurezza di via Roma», dimenticando che il finanziamento per via Roma è stato rigettato dalla Regione Lazio a luglio 2016; 2) l’aver scritto che lungo via Campi d’Annibale è «situata la scuola Montanari…». È mai possibile che il Comune non sappia come si chiamano le sue scuole?; 3) l’aver dichiarato che in viale Ferri «nel 2015 si è verificato un incidente mor-

tale che ha coinvolto un pedone». Per fortuna quel pedone è vivo e vegeto). Errori dettati probabilmente dalla fretta di cui sopra. GROTTAFERRATA E ROCCA DI PAPA

il Segno - Marzo 2017

cui vuole tendere l’amministrazione comunale è la dotazione di strumentazione atta a migliorare la conoscenza del fenomeno di incidentalità sulle proprie strade», con «la dotazione di un sistema informativo che migliori la capacità di analisi del fenomeno». Il nuovo sistema informatizzato consentirà alla polizia locale di raccogliere i dati annuali degli incidenti; fare statistiche; disporre delle “mappe dei punti neri” (è scritto proprio così); fare analisi generiche sul Comune (trend sul numero dei morti, feriti, incidenti, ecc.). Ora, a parte che nel triennio 2012-2014 nessun morto fortunatamente è stato registrato a Rocca di Papa, ciò che spicca è l’inutilità di tale sistema stante i numeri di cui sopra. Per fare grafici, statistiche e analisi è sufficiente utilizzare il programma Excel già in dotazione di tutti i sistemi informatici esistenti (pubblici e privati). A costo zero. A ben guardare viene il sospetto che in questo progetto il vero affare lo facciano proprio le aziende e i programmatori di questi sistemi che, se possono avere un senso nelle grande città dove è davvero difficile gestire il variegato mondo dei sinistri stradali, da noi appare del tutto fuori luogo. Vista l’esiguità dei “nostri” numeri basterebbe mettere un vigile a riempire una tabella Excel ogni volta che avviene un sinistro (cosa che riteniamo faccia già oggi) così da avere, a fine anno, un quadro esatto, completo ed esauriente di tutto ciò che è avvenuto lungo le strade di Rocca.

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A P P R O F O N D I M E N T O

Infine, c’è un altro mistero da chiarire: pare che un progetto identico sarebbe stato presentato a ottobre 2016 al Comune di Grottaferrata ma il commissario prefettizio, da poco arrivato, lo avrebbe inesorabilmente bocciato. È vero? E perché riproporlo a Rocca di Papa praticamente identico a parte il numero dei sinistri? Quali ditte forniscono gli apparati di informatizzazione? È opportuno usare in questo modo fondi pubblici regionali? Tramite quale contatto il CTL ha proposto il progetto a Rocca? Domande che attendono risposte. Andrea Sebastianelli

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ROCCA DI PAPA Sospetti di incompatibilità sul ruolo della dott.ssa Laura Fico

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La mensa si informatizza ma i pasti non convincono

di Luigi Serafini È partito a marzo il nuovo sistema di pagamento per il servizio della mensa scolastica. Una modalità diversa, informatizzata, che fatica però a incontrare i favori di molti genitori di Rocca di Papa che sulla pagina Facebook del Comune hanno posto numerosi interrogativi non sempre chiariti dall’amministrazione che, tramite la consigliera comunale Laura Fico, delegata alla commissione mensa, si è limitata a dire che “il nuovo servizio porterà praticità, convenienza ed efficienza a favore dei cittadini”. «Insieme al nuovo sistema di pagamento - commenta Claudiovoglio sperare che venga innovata anche l’igiene alimentare visto che i bimbi trovano spesso capelli e altre schifezze nei piatti…». Accuse gravi che avrebbero fatto sobbalzare dalla sedia qualunque amministratore pubblico ma non il nostro Comune che si è limitato a ringraziare vivamente il cittadino per la sottolineatura, aggiungendo che «l’igiene alimentare e la qualità dei cibi sono degli elementi fondamentali sui quali l’amministrazione presta costantemente attenzione». Poi il consiglio di rivolgersi alla società Siarc che gestisce il servizio. Un modo come un altro per lavarsene le mani. A supporto del signor Claudio interviene poi una mamma, Silvia, confermando «l’igiene alimentare scarsissima e qualità dei pasti ai minimi storici». A questo punto la reazione del Comune è un tantino più decisa:

Laura Fico

«L’amministrazione, nella veste della delegata alla mensa scolastica, Laura Fico, è impegnata da tempo al miglioramento della qualità del servizio reso», aggiungendo che «molti altri utenti ci hanno testimoniato positivamente i cambiamenti…». Sarà come dice l’addetto alla pagina Facebook comunale ma intanto, secondo la signora Silvia, «la maggior parte delle mamme che ho sentito al riguardo dicono la mia stessa cosa». A questo punto interviene direttamente la consigliera Fico, la quale conferma che «sta lavorando per garantire la qualità, la varietà e l’apporto nutrizionale corretto di ogni pasto a mensa» garantendo poi «per la qualità degli alimenti» serviti. La legge dà all’ente committente, cioè al Comune, “la responsabilità di definire i requisiti della gara d’appalto, decidere la tipologia del servizio, quante risorse assegnare e come impiegare l’investimento. La committenza è inoltre tenuta a sorvegliare l’an-

Orario Continuato Lune d chiu ì so

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damento complessivo del servizio con controlli sulla qualità merceologica e il rispetto delle proporzioni degli alimenti, sulla buona organizzazione complessiva e sul grado di soddisfazione dell’utente”. Spetta invece alla ASL fornire le direttive per la stesura di menù

il Segno - Marzo 2017 corretti ed equilibrati da inserire nei bandi di gara. Ma l’atteggiamento professionale della consigliera Fico è giustificato dal fatto che lei è anche nutrizionista, svolgendo tale professione proprio a Rocca di Papa. E ricoprire la delega nella commissione mensa potrebbe essere in aperto conflitto di interesse visto che la Fico, per lo svolgimento del suo ruolo istituzionale, viene a contatto con centinaia di genitori magari desiderosi di conoscere nei dettagli la dieta migliore per il proprio figlio. Dallo scambiare due chiacchiere nella scuola a ricevere nello studio privato il passo potrebbe essere breve. Non sarà così, conosciamo la correttezza della dottoressa Fico, ma evitare queste sovrapposizioni tra ruolo politico e professione esercitata nell’ambito dello stesso territorio, ci pare il minimo sindacale, non fosse altro per un discorso di opportunità. Secondo noi la dottoressa Fico dovrebbe redigere una dichiarazione in cui si impegna a non ricevere nel suo studio genitori e figli frequentanti le scuole di Rocca di Papa. Intanto, però, le polemiche sul servizio mensa non sembrano placarsi.

Promosse dall’Associazione L’Alveare

Due importanti petizioni per il rilancio del castagno

A seguito di quanto emerso nel Convegno “Rilancio del castagno: gestione sostenibile e bioprodotti” tenutosi a Rocca di Papa il 12 novembre 2016, l’Alveare (Associazione Amici del Castagno di Rocca di Papa) ha indirizzato due petizioni: una ai Sindaci dei Comuni montani dei Colli Albani (Rocca di Papa, Rocca Priora, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Artena, Velletri e Lariano) e l’altra al Presidente Zingaretti e ai Gruppi consiliari della Regione. La petizione rivolta ai Sindaci chiede loro di impegnarsi a promuovere alcuni semplici, ma essenziali passi istituzionali necessari al rilancio della castanicoltura. Questa attività tipica della zona albana, infatti, sta soffrendo in maniera particolare l’attuale congiuntura economica e ha bisogno, per riprendere slancio, soprattutto di un adeguato quadro normativo e di scelte amministrative lungimiranti. Tutto ciò non comporta investimenti finanziari insostenibili, ma, al contrario, rende possibile l’accesso ai finanziamenti europei, senza i quali il settore boschivo non può permettersi i miglioramenti qualitativi e produttivi indispensabili per affrontare proficuamente i mercati. A Zingaretti e ai Gruppi Consiliari regionali, invece, si chiede soprattutto la rapida modifica di alcune norme che di fatto impediscono la cura dei boschi cedui e la creazione di un tavolo di lavoro per affrontare le criticità del settore in maniera consapevole ed efficace. A sostegno di questa iniziativa si sono schierati i protagonisti del mondo boschivo albano: aziende e operatori boschivi, dottori forestali e agronomi, proprietari e associazioni. L’Alveare


il Segno - Marzo 2017

ROCCA DI PAPA

Costarellenon ècomunale lo dice un atto del 2004 L’amministrazione toglie i vincoli a un’area privata

I consiglieri comunali hanno dichiarato il contrario

di Andrea Sebastianelli Siamo venuti in possesso di un nuovo documento circa il traliccio Acea installato in località Costarelle (area posta tra monte Cavo e il sottostante centro storico di Rocca di Papa). Nel consiglio comunale del 31 gennaio scorso l’amministrazione comunale ha deciso di togliere l’ultimo e unico vincolo rimasto sulla particella catastale 365 (foglio mappale n. 11), il vincolo di uso civico, cioè l’esistenza di un diritto collettivo di raccogliere legna. La cosa grave che sottolineammo nell’articolo di febbraio a proposito dell’atto approvato, era che i consiglieri comunali di maggioranza avevano dichiarato nelle premesse che la suddetta area era di proprietà del Comune. Avevamo posto anche una serie di domande a cui nessuno però ha ritenuto di dover rispondere. Veniamo ora a questo nuovo documento. L’atto di cui parliamo è la scrittura privata sottoscritta il 1° giugno 2004 tra l’allora sindaco di Rocca di Papa, Carlo Ponzo, e il signor Claudio Fondi (per intenderci uno dei Polentone). In quest’atto si chiarisce inoltre che “il terreno in parola è di proprietà del Sig. Ascanio

Branca, ma nei confronti di quest’ultimo il Sig. Claudio Fondi ha attivato (in data 28 aprile 2004) giudizio avanti al Tribunale Civile di Frascati, per ottenere sentenza dichiarativa di usucapione”. In questa scrittura, dunque, è chiara al Comune la proprietà dell’area (Ascanio Branca) su cui poi sarebbe stato collocato il ponte radio Acea, ed è pure chiaro il possesso: Claudio Fondi. Ma l’aspetto più interessante è al punto 2, in cui “Il Sig. Claudio Fondi cede e trasmette al Comune di Rocca di Papa il possesso delle porzioni di terreno e soprastante casotto ove ubicare gli apparati di trasmissione segnati in rosso sull’allegata planimetria”. Il Fondi, cioè, si impegna a cedere al Comune non l’intera particella ma esclusivamente il pezzettino di area, delle dimensioni di 4,40 metri x 4,40 metri, su cui andrà a collocarsi il traliccio con 6 antenne VHF e 6 antenne UHF, oltre a un’antenna parabolica di due metri.

E allora perché l’amministrazione Crestini oggi ha deciso di svincolare non il quadratino dell’Acea ma l’intera particella catastale che appartiene a un privato? Ma non è finita perché al punto 3 della scrittura privata (vedi sopra) c’è un altro passaggio fondamentale da cui si comprende che la situazione dell’area, rispetto al 2004, non ha subito alcuna modifica. “Il Sig. Claudio Fondi -si legge- si obbliga a cedere la proprietà delle parti segnate in rosso (cioè l’area di 4,40 x 4,40 metri) entro 30 giorni dalla pubblicazione della sentenza del Tribunale [...] che accerterà l’avvenuto usucapione della particella in parola”. Ma, è

11 sempre scritto nel contratto, “qualora, entro il termine di anni otto non fosse ancora intervenuta sentenza oppure fosse negativa per il Sig. Claudio Fondi, il presente contratto si intenderà risolto e il Comune potrà procedere tramite esproprio”. Gli otto anni sono scaduti nel 2012, il Tribunale -per quanto ne sappiamo- non ha riconosciuto il diritto di usucapione al Sig. Claudio Fondi e, per quanto ci risulta, il Comune di Rocca di Papa non ha mai attivato la pratica di esproprio. Ancora una volta invitiamo l’amministrazione a rendere noti eventuali atti sull’argomento che dimostrino la proprietà della particella catastale 365, foglio 11 (Costarelle). In caso contrario resta confermato che i consiglieri comunali hanno dichiarato il falso scrivendo nelle premesse che il Comune è proprietario di questa particella. Dovesse arrivare un esposto in Procura ne risponderanno loro. Resta infine da capire il motivo per il quale poi sia stato chiesto alla Regione di svincolare dal diritto di legnatico l’intera particella e non solo il quadrato di terreno Acea. I dubbi già espressi nell’articolo di febbraio sulla regolarità e l’opportunità di approvare quest’atto, non solo restano tutti in piedi ma alla luce della scrittura privata del 2004 ne escono ulteriormente rafforzati. E le dichiarazioni dell’ex delegato alle antenne, Bruno Petrolati, a proposito delle sue dimissioni, sembrano piuttosto bizzarre quando dice di lasciare al Comune situazioni ormai risolte, tra cui quella del traliccio Acea. Togliere il vincolo a Costarelle più che risolvere un problema ci sembra che l’abbia creato.

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ROCCA DI PAPA L’amministrazione Crestini non dice che ne sarà delle 189 opere da acquisire

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il Segno - Marzo 2017

Abusivi, botta e risposta in video e ora la palla passa alla Procura di Luigi Serafini La battaglia delle 189 famiglie roccheggiane incappate nella procedura di acquisizione degli immobili realizzati abusivamente, e del Comitato ProCase del presidente Iadecola, è arrivata forse al suo punto estremo. Ormai la politica non c’entra più nulla, ciò che conta sono i nove mesi trascorsi dall’insediamento della giunta guidata da Crestini che, sul tema “abusivismo”, è rimasta silente. Un silenzio rotto nelle ultime settimane a suon di video lanciati sui social network. Un botta e risposta senza rinunciare ai colpi bassi tra lo stesso Iadecola e la giunta Crestini. Ma la notizia più rilevante su quest’argomento l’ha data ilmamilio.it, informando che «nei giorni scorsi, il procuratore di Velletri incaricato della spinosa questione abusivismo, avrebbe ricevuto il sindaco Crestini contestandogli diverse cose. In prima

istanza, sarebbe stata contestata la non applicazione delle sanzioni previste all’articolo 15 della legge 1479 del 1939 in materia di danno ambientale alle domande di condono edilizio. Il magistrato avrebbe quindi richiesto al sindaco come mai l’iter delle acquisizioni, ad ormai 9 mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione non sia stato ancora avviato e soprattutto -scrive ancora ilmamilio-, avrebbe contestato al primo cittadino ed alla sua squadra lo scarso controllo del territorio dal momento che - stando a quanto emerge - a Rocca di Papa si continuerebbe a costruire abusivamente in diverse zone. Punto questo sul quale, a quanto pare, la Procura sarebbe stata particolarmente intransigente». Ovvio, per la Procura l’esecuzione di sentenze passate in giudicato non conosce scappatoie e, come al solito, laddove la politica non si as-

Panorama di Rocca di Papa

sume alcuna responsabilità è costretta a intervenire la magistratura limitandosi ad applicare la legge. A queste notizie l’amministrazione, nel momento in cui andiamo in stampa (14 marzo 2017) non ha ancora risposto. Non ha né smentito, né precisato. Come al solito è rimasta in silenzio. La domanda che poniamo noi è la seguente: perché dal momento del suo insediamento fino a oggi

l’amministrazione comunale non ha convocato un consiglio comunale per esaminare l’intera questione? In quel consiglio, intanto, avrebbe potuto dichiarare che parte di questi abusi, se abbattuti, potrebbero creare un’emergenza sociale ingestibile. Anche perché resta da capire perché l’amministrazione, al contrario, si sia sbrigata a togliere il vincolo esistente, con tanto di consiglio comunale, all’area di Costarelle, ritenuta zona ormai compromessa, mentre queste zone, ugualmente compromesse (alcune contengono abusi anche vecchi di vent’anni), non vengono considerate allo stesso modo. Ma la legge non è uguale per tutti? Come per la vicenda di monte Cavo, anche questa delle procedure appare intrisa di troppe verità, mezze verità e omissioni. Alla magistratura, dopo la resa della politica, il compito di sbrogliare questa matassa inestricabile.

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il Segno - Marzo 2017

ROCCA DI PAPA

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Autovelox, un 2017 da record Previste multe per 670.000 euro In funzione anche il “targa system” per scoprire subito le auto irregolari

di Daniela Di Rosa Pensavamo che il record di previsione di incasso per le violazioni al Codice della strada lo avessimo raggiunto nel 2016, quando l’amministrazione prevedeva di incassare proventi per 520.000 euro. Nel 2017, invece, il Comune di Rocca di Papa prevede di incrementare ulteriormente tale cifra di ben 150.000 euro per un totale di 670.000 euro. Come al solito, cambiano i suonatori la la musica è sempre la stessa. Quando un bilancio è in rosso si mette in atto lo stesso sistema: utilizzare le multe, soprattutto l’autovelox, per portare un po’ di liquidità nelle casse comunali. Nei prossimi giorni la task-force dovrebbe entrare nel vivo, visto che il 28 febbraio 2017 è stato deliberato l’impegno di spesa per il servizio di noleggio autove-

lox. Non solo, il nuovo affidamento prevede anche “il noleggio dell’apparecchiatura elettronica Velomatic 512D bidirezionale e Targa System 2.0 per il controllo delle autovetture con copertura assicurativa scaduta, revisione scaduta, veicoli rubati o sottoposti a fermo amministrativo con Tablet-Pc per il controllo immediato su strada di targhe e patenti”. Controlli giusti al fine di impedire che possano circolare veicoli non in regola ma resta da mandare giù il boccone dell’autovelox che sempre più spesso è il modo più semplice per mettere direttamente le mani nella tasche dei cittadini. Prevedere di incassare nel 2017 la strabiliante cifra di 670.000 euro dalle violazioni al Codice della strada appare più una militarizzazione del controllo del territorio. La determina del settore Polizia locale n. 183, prevede l’effettuazione di

Quanto rendono le multe ANNO

INCASSO

2013

€ 165.000

2012 2014 2015 2016 2017

€ 480.000 € 225.000 € 280.000

€ 520.000* € 670.000*

* Incasso previsto nel Bilancio di previsione

“24 servizi mensili Autovelox più 10 servizi di controllo con Targa System 2.0 da effettuarsi contemporaneamente”. Per l’automobilista, insomma, non pare esserci scampo. Tornano alla mente le parole dell’attuale sindaco quando, da consigliere d’opposizione, riteneva una politica ingiusta quella di

considerare l’autovelox una sorta di Bancomat dell’amministrazione Boccia, un modo sbrigativo per avere soldi sicuri da mettere in bilancio. Parole lontane che, lette oggi, suonano come una beffa. Poi c’è la questione delle strisce blu, che si volevano abolire e che invece stanno sempre lì. Ma questo è un altro discorso.


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Cultura e

... dintorni

il Segno - Marzo 2017

Il futuro dei Castelli ripartedalla cultura

Presentato l’Osservatorio dei Colli Albani per l’archeologia e l’ambiente di Franco Arietti La civiltà latina nasce sui Colli Albani, come ricordano sia le famose leggende qui ambientate (Alba Longa, Romolo e Remo, Rea Silvia, Orazi e Curiazi, ecc.), che la copiosa documentazione archeologica in merito alle straordinarie esperienze secolari degli Albani nell’ambito del Lazio antico. Per molti secoli l’attività politico-religiosa di tutti i popoli del Latium Vetus è stata incentrata sui Colli Albani e su questa base ha avuto origine la storia di Roma. La somiglianza tra la distribuzione spaziale delle antichissime curie gentilizie albane e la moderna dislocazione dei paesi castellani è impressionante; somiglianza che si riscontra, purtroppo, anche nell’abitudine di dividersi e di racchiudersi in comparti stagni. Per questo, esattamente come allora, i castellani non hanno alcuna percezione delle potenzialità del proprio territorio: sono una cinquantina le principali città italiane e i Colli Albani, con oltre 300.000 abitanti, rientrano tra le prime dieci. Nasce l’Osservatorio dei Colli Albani per l’Archeologia e l’Ambiente L’unione tra le associazioni archeologiche e ambientaliste che storicamente operano nell’area dei Colli Albani, alla quale hanno aderito molti studiosi, scaturisce dalla necessità di operare nello spazio civico della grande comunità albana, superando asfittici localismi. L’Osservatorio sarà aperto al contributo che in futuro altre associazioni e studiosi vorranno fornire aderendovi. Come sempre, sarà assicurata la piena collaborazione a tutte le istituzioni. In un momento di acuta crisi economica e di diffusa disoccupazione, si cercherà di suggerire l’opportunità di valorizzare le risorse archeologiche ed ambientali in modo da sviluppare il turismo e creare nuovi posti di lavoro. Verrà inoltre ribadita la necessità dell’Osservatorio di rapportarsi, nel prossimo futuro, con un apparato istituzionale sovracomunale più solido, articolato e autorevole, che possa rappresentare degnamente, anche sotto il profilo politico, un ambito territoriale così vasto. Durante la

conferenza stampa sono state esaminate alcune problematiche territoriali tra le più note, come il parco archeologico della città di Tuscolo, l’area archeologica di Monte Cavo da ripristinare (presso la quale potrebbe sorgere una terrazza panoramica raggiungibile da una funivia che dovrebbe partire da Castel Gandolfo), quella di Nemi e la situazione dei due Musei nazionali (Museo dell’Abbazia di San Nilo e Museo delle navi romane di Nemi). Sul sito web dell’osservatorio, in via di costruzione, non verrà presentata solo l’attività delle singole associazioni, ma si svilupperà un ampio dibattito sulla vita culturale albana in generale, al quale parteciperanno le voci più autorevoli provenienti dai vari ambienti, quindi non solo specialisti che operano nel campo dell’ambiente e dell’ar-

cheologia, ma anche dalle istituzioni pubbliche o scientifiche, così come dal mondo politico. Con loro si discuterà di tutela, valorizzazione, divulgazione, prospettive turistiche e soprattutto di disoccupazione, precarietà e lavoro. In questa prospettiva, sia gli amministratori comunali che quelli operanti nelle altre istituzioni pubbliche, potranno avere un punto di riferimento autorevole e orientarsi, operando nel migliore dei modi per il bene del nostro territorio. L’Osservatorio, attraverso le associazioni che operano a diretto contatto con le varie realtà comunali albane, svilupperà - non solo nelle scuole in collaborazione con gli insegnanti, ma anche nel corso della normale attività divulgativa - il tema dell’appartenenza ad un territorio che vanta straordinarie origini storiche. In questa prospettiva, verranno stimolati ambienti diversi dal nostro per la nascita di altri osservatori che si occupino di temi vitali per i Colli Albani. Il nostro territorio fa parte della Città metropolitana e non sappiamo quale sarà, quale forma avrà e quali competenze saranno assegnate all’istituzione che amministrerà l’area dei Colli Albani definita per ora solo

“Zona omogenea”. Inoltre, tutto ciò che avviene nel nostro territorio ci viene calato dall’alto. La nostra popolazione dovrebbe essere informata su quanto avviene in proposito e partecipare a dibattiti, convegni ecc. In questi termini il ruolo della stampa potrebbe essere decisivo. Le numerose testate giornalistiche che operano sui Colli Albani hanno sicuramente il grande merito di fare informazione, anche ad ottimi livelli, facendo conoscere le innumerevoli realtà locali sotto ogni aspetto. Ma in un momento di grande crisi come questo sarebbe opportuno riflettere sull’opportunità di porre l’accento sulle grandi questioni. Per esempio si sente la mancanza di un giornalismo d’inchiesta, che vada a fondo sulle questioni più importanti che interessano tutto il territorio albano, un giornalismo magari meno polemico e più propositivo, che privilegi le idee, che aiuti movimenti di opinione come il nostro e che operi assieme a noi e a quanti svolgono ugualmente e in modo disinteressato attività culturale e di volontariato: un giornalismo che possa contribuire a programmare il futuro della nostra regione e rimettere in marcia un territorio in profonda crisi economica e di valori.

Recital di Piero Botti all’OrbiL

Al “Giardino magico degli OrbiL” di via Frascati, diventato ormai uno dei punti di riferimento culturali e creativi di Rocca di Papa, lo scorso sabato 4 marzo si è tenuta una interessante Lectio teatralis sulla Commedia dell’arte tenuta da un Piero Botti apparso in ottima forma. La storia delle maschere raccontata con la chitarra da uno specialista del cosiddetto teatro-canzone, ci ha fatto entrare in uno spaccato

troppo spesso dimenticato o, peggio, sottovalutato. A pochi giorni dall’inizio della Quaresima, quando nel 600700 gli attori utilizzavano questo periodo dell’anno per fare dei veri e propri viaggi Piero Botti interiori nella fantasia dell’Italia di quei secoli, ci viene il sospetto che questa “lezione” sia stato un esperimento per la prossima Estate roccheggiana. Sarà così? Vedremo. (Sandro Tabellione)


TEMI D’OGGI

il Segno - Marzo 2017 di Vincenzo Rufini In quel deposito culturale che è stato il secolo 19mo si può attingere a piene mani. Uno degli elementi nuovi che si affacciarono alla ribalta di quel tempo fu “Il Romanzo d’Appendice” altrimenti detto Feuilleton; ed uno degli autori che principiò tale arte dello scrivere fu Alessandro Dumas padre. Codesto scrittore francese iniziò ad elaborare le sue concezioni letterarie nel tempo della restaurazione, in quello spazio temporale seguito alla caduta di Napoleone e al ritorno al potere delle vecchie monarchie abbattute dalla rivoluzione. Dumas prima che scrittore prolifico fu un uomo di mondo che iscrisse il suo nome nel Pantheon dell’allora Romanticismo trionfante; fu amico di Giuseppe Garibaldi e come lui massone d’alto rango, fu un grande viaggiatore e dilapidatore di fortune economiche. Il suo nome è principalmente legato alla saga dei “Tre Moschettieri” ma il nostro autore ha scritto anche un altro grande romanzo frutto di un fatto di cronaca realmente avvenuto nella

Dumas e la morale del Conte di Montecristo

La nostra storia

Francia d’inizio Ottocento: “Il conte di Montecristo”. La storia romanzata di questo personaggio racconta la vita di Edmondo Dantes, il quale alla vigilia di essere promosso capitano del vascello “Pharaon” e nell’approssimarsi del suo matrimonio con la bella Mercedes, viene ingiustamente accusato di essere un agente bonapartista e rinchiuso in carcere nel bieco Castello d’If, una vecchia fortezza cinquecentesca, situato nel Golfo di Marsiglia. In questa prima parte del romanzo l’autore evidenzia le condizioni politiche del tempo, e allo stesso tempo pone in risalto le condizioni sociali dell’epoca, ma verrebbe da dire di tutte le epoche.

La poesia del mese

Le donne festeggiate soltanto per un giorno, non sono certo quelle che tutti conosciamo e non si capisce cosa bisogna festeggiare se si pensa a quante di loro muoiono in un anno. E muoiono per mano di chi più si fidano, di quelli che con loro dividono la vita, compagni, mariti, amici che solo perché son uomini le umiliano e le uccidono con crudeltà infinita! C’è sempre la paura di denunciare, di alzare la testa, di smascherare il mostro per una concezione che può sembrare strana, ma forse è solo per pudore, per un errato senso d’inferiorità o semplicemente per non essere additata come una “puttana”. Non è facile veramente essere donna in questo mondo, non lo era una volta e non lo è nemmeno adesso, anche se di diritti ne abbiamo conquistati e anche se per fortuna gli uomini non sono tutti uguali ci sono quelli dolci, sensibili, quelli cioè che sono davvero innamorati. E a tutti gli uomini dico: festeggiate la donna giorno dopo giorno dividete con lei ogni cosa, fatela sentire importante ed amata, e non aspettate l’8 marzo per donarle una rosa!

di Anna Giovanetti

Festeggiare le donne?

il T o c c o

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Dumas

Spunti di psicologia

A cura della Dott.ssa Bruna Benelli

L’Invidia, uno dei 7 peccati capitali, è personificata dal suo collega marinaio Danglars, il quale aspira a divenire capitano della nave “Faraone”, ma deve inchinarsi alle superiori capacità di Edmondo. La Rivalità amorosa che scava nel cuore del suo rivale Fernando Mondego un abisso di malvagità, tanto da fargli inventare di sana pianta l’accusa di bonapartismo per poterlo eliminare dalla sua strada onde avere campo libero per conquistare il cuore della avvenente catalana. L’Ingiustizia, che procede di pari passo con una smodata determinazione a fare carriera nella magistratura del regno, incarnata da Villefort, bieco procuratore del re pronto a distruggere un uomo per la bramosia del potere. Alla fine del romanzo al coraggio e alla vendetta perseguita con fredda e scaltra determinazione, a cagione dell’ingiustizia subita, subentrano il perdono e la misericordia che contribuiscono a rasserenare l’animo ferito di Edmondo, facendogli capire che l’aura di felicità che di diritto gli spettava di vivere e che esseri malvagi hanno reciso, non potrà restituirgliela nessuna vendetta, sia pure la più spietata.

di Ermanno Gatta

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La porno vendetta

Il Revenge Porn è il fenomeno di cui si sta parlando ultimamente. Ancora poco conosciuto in Italia, consiste nella pubblicazione sul web di foto e video di atti sessuali all’insaputa della donna, di solito ad opera di ex mariti, ex fidanzati o pretendenti respinti. Se n’è parlato in particolare a causa del suicidio di Tiziana Cantone, la ragazza che aveva girato dei video hard e li aveva inviati a quattro uomini con cui intratteneva delle relazioni virtuali sui social network. I video erano stati pubblicati su alcuni siti porno e su un sito per scambisti. Erano nati anche dei gruppi su Facebook a lei dedicati e avevano aperto anche dei profili fasulli a suo nome, persino le immagini tratte dai video circolarono su whatsapp. Tiziana sporse denuncia e si ritirò a casa, aveva vergogna di essere riconosciuta. Iniziò a stare male, ad avere crisi di pianto, depressione, fino ad arrivare a suicidarsi. Nel settembre 2016 è stata presentata una proposta di legge per l’introduzione dell’articolo 612-ter nel Codice penale, che dice: “È punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque pubblica nella rete Internet, senza l’espresso consenso delle persone interessate, immagini o video privati, comunque acquisiti o detenuti, realizzati in circostanze intime e contenenti immagini sessualmente esplicite, con conseguente diffusione di dati sensibili, con l’intento di causare un danno morale alla persona interessata. La pena è aumentata della metà se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa”. Spesso le donne innamorate, si fidano dei partner, pensando che non sarebbero mai in grado di far loro del male. Occorre invece, essere meno fiduciose e di fronte a comportamenti violenti, rivolgersi subito ad uno Sportello o ad un Centro antiviolenza che forniscono sostegno psicologico e legale.


il Segno dei tempi

Ultima pagina

il Segno - Marzo 2017

nei disegni del Maestro Franco Carfagna «Nella zona delle Prata, sovrastante il burrone di Pentima Stalla, alle pendici di monte Ara, l’acqua sgorgava fresca e pura in un ambiente definito “visione dantesca”» (dallo storico roccheggiano Tito Basili). Un’acqua buonissima che aveva le stesse proprietà di quella di Fiuggi! Stiamo parlando dell’acqua del Pantanello e non possiamo elencare tutte le personalità del mondo scientifico, culturale e politico che, nel corso degli anni, ne hanno esaltato la bontà e le proprietà. Tanti furono anche i medici che ne consigliavano l’uso perché favoriva la pulizia delle vie urinarie. Oltre al Pantanello, a Rocca di Papa esistevano altre due sorgenti: la “magnesiaca”, che era un’acqua molto frizzante, scomparsa qualche secolo fa; e la “ferruginosa”, che aveva il colore della ruggine (l’acqua ruzza si dice da noi), che resistette fino agli anni Sessanta. Due di queste fonti non esistono più mentre quella del Pantanello ancora sgorga malgrado lo stato di abbandono in cui verte l’area. Ma i ricordi che accompagnano ancora molti rocchiciani di oggi sono tanti. Chi aveva un somarello e

un carrettino, lo attrezzava per portare i turisti, per poche lire, da piazza Margherita alle varie fonti, soprattutto nelle ricorrenze: 1° maggio, pasquetta, 25 aprile e ferragosto. L’area del Pantanello era meravigliosa, un prato immacolato fino alle Rotte Cave, così chiamate perché scavate nel lapillo e utilizzate in tempo di guerra per proteggersi dai bombardamenti. In occasione di queste festività gruppi di riazzi e riazze (ragazzi e ragazze) si organizzavano co ‘u fagottiellu (fagotto) per andare a fare u’ pranzettu con ciambelle, uova sode, pizza di Pasqua, pane, pomodori e patate. Per i giochi

Dèllo pe’ u Pantaniellu, la sorgente dell’amore

era d’obbligo portare la corda per fare quattro salti, i “pappari” (i bottoni… e se non c’erano erano anche capaci di strapparseli dai vestiti), il pallone e la mazzafionna. Durante questi pic-nic nascevano anche incontri romantici, qualche sorrisetto, un appuntamento. In seguito, magari con la

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it

Le lettere non superiori alle 10 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

CAMPO SPORTIVO... COSE DA PAZZI! Gentilissimo direttore, le scrivo per fare una piccola riflessione: questo paese è distrutto, manca di servizi, di programmi e soprattutto di lavoro per i nostri compaesani e giovani. Qualche tempo fa ho visto pubblicata sul sito del

Comune una delibera che conferma un mutuo contratto dal Comune per € 170.000 per mettere in sicurezza e finire il campo sportivo. Va bene ed è giusto incentivare lo sport ma quanti ne beneficeranno realmente? C’è qualcuno dietro questa storia che vuole speculare?

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Ci vorrebbe una bella denuncia alla Corte dei Conti invece che indebitare i cittadini di altri 170.000 euro. Per fortuna che c’era il “buco”! Spero che vigiliate sulle ditte che lavoreranno, ci sono tante ditte che si fingono “sportivi ed amanti dello sport”. Mail firmata

scusa di uscire per andare a prendere l’acqua, ci si incontrava di nuovo al Pantanello avviando un’amicizia che poteva poi sfociare in qualcosa di più serio, fino al matrimonio. Speriamo che questo luogo di fascino e bellezza venga al più presto recuperato, anche solo come parco pubblico.

il

Segno

Periodico dell’associazione culturale “Editoriale il Segno” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5 del 19/02/2002

DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli Stampa: CSC Grafica Via A. Meucci, 28 Guidonia Montecelio (Rm)

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MATEMATICA - FISICA INGLESE - FRANCESE BIOLOGIA - CHIMICA

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