Il Segno marzo 2011

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PICCOLO

il Segno

Sigilli al depuratore Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

Anno X, n. 3 - Marzo 2011

La Procura di Velletri ha sequestrato il depuratore di Valle Vergine

Depuratori e fogne, il miracolo mancato

di Sergio Rasetti Il macigno che è caduto su Rocca di Papa, sui suoi cittadini e sugli Amministratori, non è stato come quello che non causò vittime o danni, motivo per il quale fu eretto il Santuario della Madonna del Tufo. Quello di oggi causa danni per circa 40 mila euro al giorno, denunce penali per inquinamento e conseguenze giudiziarie che saranno stabilite dalla magistratura.

SEGUE A PAGINA 13

Elezioni comunali

La guerra dei simboli

a pagina 17

Addizionale Irpef

Aumenti pertutti

a pagina 9

Quartiere Vigne

Cemento in piazza

a pagina 5

I sigilli a uno dei tre depuratori di Rocca di Papa sono stati apposti lo scorso 21 febbraio per il superamento dei valori di scarico previsti dalla legge. Ricostruiamo le tappe di questa vicenda iniziata nel 2007, quando la Regione indicava come prioritarie le opere di adeguamento dei tre depuratori cittadini, Valle Vergine, Valle Focicchia e Vivaro.

Alle pagine 12 e 13

Come vivono i giovani a Rocca?

Diamo la parola ai nostri ragazzi a pagina 8

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ATTUALITA’

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Ogni italiano paga circa 646 euro all’anno per la politica

25 miliardi di euro ogni anno perpagare lo stipendio alla casta di Andrea Rasetti Secondo le stime della Uil, sono oltre 1,3 milioni le persone che vivono direttamente, o indirettamente, di politica. Un vero e proprio esercito composto da oltre 145 mila tra parlamentari, ministri, amministratori locali di cui 1.032 parlamentari nazionali ed europei, ministri e sottosegretari; 1.366 presidenti, assessori e consiglieri regionali; 4.258 presidenti, assessori e consiglieri provinciali; 138.619 sindaci, assessori e consiglieri comunali. A questi vanno aggiunti gli oltre 12 mila consiglieri circoscrizionali (8.845 nelle sole Città Capoluogo); 24 mila persone nei Consigli di Amministrazione delle 7 mila società, Enti, Consorzi, Autorità di Ambito partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni; quasi 318 mila persone che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla Pubblica Amministrazione; la massa del personale di supporto politico addetto agli uffici di gabinetto dei ministri, sottosegretari, presidenti di regione, provincia, sindaci, PICCOLO

il Segno

organo mensile dell’associazione culturale

“Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE

Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

assessori regionali, provinciali e comunali; i direttori gener a l i , amministrativi e sanitari delle ASL; la moltitudine dei componenti dei consigli di amministrazione degli ATER e degli Enti Pubblici. Ogni anno i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 18,3 miliardi di euro (36mila miliardi delle vecchie lire!), a cui occorre aggiungere i costi derivanti da un “sovrabbondante” sistema istituzionale quantificabili in circa 6,4 miliardi di euro, arrivando così alla cifra di 24,7 miliardi di euro. Una somma che equivale al 12,6% del gettito Irpef (comprese le addizionali locali), pari a 646 euro medi annui per contribuente. Nel 2010 il solo costo per il funzionamento dei Consigli e Giunte Regionali è stato di REDAZIONE

Noemi Bevilacqua, Gianfranco Botti, Piero Botti, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Stefania Colasanti, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Rita Gatta, Marzia Mancini, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Ilaria Signoriello, Sandro Tabellione, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com

circa 1,2 miliardi di euro, pari al 14,1% del gettito derivante dall’Addizionale Regionale IRPEF. Per le Province il costo per il funzionamento dei rispettivi Consigli e Giunte, come si ricava dai certificati consuntivi del 2008 (ultimo dato omogeneo pubblicato dal sito del Ministero degli Interni) è stato di circa 455 milioni di euro. Per i Comuni, comprese le Comunità Montane e le Unioni dei Comuni, nel 2008 (vale lo stesso discorso delle Province) il costo per il funzionamento delle Giunte e Consigli è stato di oltre 1,6 miliardi di euro, che equivale al 55,8% del getILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@libero.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativo-promozionale nel loro stesso ambito. Stampato in proprio

IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

Ringraziamo i nostri sostenitori: Marina, Enzo, Giorgio, Bruno, Gennaro, Franco, Barbara, Augusta, Daniela, Paola, Pino, Annarita, Gianluca, Antonello, Ettore, Alberto, Nadia, Andrea, Aldo, Orlando, Paola, Italia, Omero, Marzia, Bruno, Paola, Sandro, Fabrizio, Giorgio&Mario, Marcello, Patrizio, Rossana, Rita, Nicola, Sergio, Vincenzo, Fabrizio, Giulia, Gabriele, Piero, Stefania, Gianfranco, Loredana, Paola, Angelo e Anna.

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tito delle Addizionali Comunali IRPEF. Per le consulenze, gli incarichi, le collaborazioni e le spese per i comitati e varie commissioni la spesa nel 2009 è stata di 3 miliardi di euro. Per i compensi, le spese di rappresentanza, il funzionamento dei consigli di amministrazione, organi collegiali, delle Società pubbliche o partecipate ed Enti, locali e nazionali, si sono spesi nel 2010 2,5 miliardi di euro. I costi di gestione del parco auto della Pubblica Amministrazione (auto blu e grigie), secondo una stima molto prudente, ammontano a circa 4,4 miliardi di euro l’anno. Il costo per la direzione delle 255 Aziende sanitarie e ospedaliere è di oltre 350 milioni di euro; mentre il costo dei Consigli di Amministrazione degli Ater/Aler è di circa 40 milioni di euro. I costi per il personale contrattualizzato, di nomina politica, per le Segreterie di Presidenti, Sindaci e Assessori, secondo nostre stime, si aggirano intorno a 1,5 miliardi di euro l’anno. Fin qui i costi diretti e indiretti della politica. Si potrebbero, però, già ottenere risparmi di spesa, quantificabili in almeno 6,4 miliardi di euro, approntando una riforma per ammodernare e rendere efficiente il nostro sistema istituzionale. Basti pensare, ad esempio, che se le Province si limitassero a spendere risorse, soltanto per i propri compiti attribuiti dalla Legge, il risparmio sarebbe quantificabile in 1,2 miliardi di euro annui. Inoltre, se si accorpassero gli oltre 7.400 Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, il risparmio ammonterebbe a circa 3,2 miliardi di euro. Senza contare che con una più “sobria” gestione del funzionamento degli uffici regionali, si potrebbero risparmiare 1,5 miliardi di euro. Oltre 500 milioni di euro l’anno potrebbero arrivare da una razionalizzazione del funzionamento dello Stato centrale e degli uffici periferici, anche a seguito del decentramento amministrativo avvenuto in questi anni (come nel caso dei Ministeri del Turismo, dei Giovani, degli Affari regionali e di vari dipartimenti affidati a diversi sottosegretari). Sul prossimo numero vi spiegherò come è possibile iniziare a ridurre tali costi senza eccessivi sacrifici.


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di Andrea Sebastianelli Nella mia vita sono due i politici di cui credo di sapere quasi tutto, dei quali ho decine di libri che ne indicano i pensieri e le azioni (che leggo e rileggo a fasi alterne). Il primo, quello che amo di più (e che in Italia è pressochè dimenticato) si chiama Carlo Rosselli (1899-1937, assassinato dai fascisti in Francia), l’inventore di quel socialismo liberale che stava alla base del movimento -da lui fondato- “Giustizia e Libertà”. Rosselli era uomo di pensiero ma ancor più uomo d’azione, fu il primo a capire la natura autoritaria del fascismo e a piantare i semi di quell’unità necessaria per sconfiggere Mussolini, che lo temeva più di ogni altro avversario. Fu anche il primo a comprendere che non ci può essere socialismo senza libertà così come libertà senza giustizia sociale. Carlo Rosselli è stato il più grande e lungimirante intellettuale italiano dei primi anni del secolo, più ancora di Antonio Gramsci, perchè rispetto al pensatore comunista aveva la capacità di penetrare le coscienze della società civile, parlando in modo diretto e coinvolgente. In poche righe Rosselli andava al sodo della questione anche quando affrontava argomenti ostici e complessi come, per esempio, le critiche al marxismo o all’azione dell’allora Partito Comunista.

3 ATTUALITA’ L’Ass.ne “L’alveare” propone un interessante incontro sulla figura del “grande” Sindaco di Firenze

Giorgio La Pira e la politica dimenticata

L’altro pensatore da me Nazionale toscano. Nel amato, uomo politico di 1946 viene eletto all’Asgrande valore, è Giorgio La semblea Costituente. Nel Pira. Quando ho letto la lo1948 è nominato sottosecandina dell’incontro pubgretario al Ministero del Lablico proposto dall’Ass.ne voro; nel 1950 scrive in l’Alveare ho fatto un sob“Cronache Sociali” il fabalzo. “Toh! -ho pensatomoso saggio L’attesa della in questa Rocca di Papa in povera gente, nel quale dicui parlare di politica “alta” mostra la necessità e la consembra impossibile, qualcreta possibilità del lavoro e che speranza c’è ancora se della casa per tutti. Nel a qualcuno viene in mente 1951 interviene presso Stadi parlare di Giorgio La lin in favore della pace in Pira”. Molti conoscono Carlo Rosselli Corea. Il 6 luglio è eletto l’operato di questo politico Sindaco di Firenze (1951democristiano ma, per quelli che non 1958; 1961-1965). La sua opera di Sinsanno nulla di lui, indicherò una breve bio- daco è caratterizzata da grandi realizzagrafia soltanto per incuriosirli così da non zioni amministrative e da straordinarie iniziative di carattere poliperdersi l’incontro del tico-sociale. Sotto la sua prossimo sabato 26 marzo Giorgio La Pira amministrazione si costrui(ore 15.30 presso l’aula scono, in varie zone della consiliare del Comune di periferia, moltissime case Rocca di Papa). popolari; viene riedificato il Chi era Giorgio La Pira? nuovo Teatro Comunale e Nasce il 9 gennaio 1904 a realizzata la Centrale del Pozzallo (RG), in Sicilia, Latte. Firenze viene dotata primogenito di una famidi un numero di scuole tale glia di umili condizioni. da ritardare di almeno Ma riuscirà a laurearsi in vent’anni la crisi dell’ediliGiurisprudenza. zia scolastica in città. A Firenze diventa docente Nello stesso tempo, La Pira di Diritto Romano. Alla viconduce una coraggiosa gilia della guerra (1939) lotta in favore dei lavoratori fonda e dirige la rivista Principii, subito vietata dal Regime. L’11 del Pignone. Poi la sua “missione” proseagosto 1944, liberata Firenze, La Pira guirà in favore del disarmo mondiale e torna a insegnare all’Università e collabora della pace tra i popoli. al quotidiano del Comitato di Liberazione Il resto, credo, lo scoprirete sabato.

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Venerdì 25 Marzo

VIAGGIO NEI SAPORI

“ROMA ANTICA” P r im a t a p p a


PAGINA APERTA Il 150mo dell’Unità d’Italia sarà ricordato anche a Stoccolma 4

Letteratura, cinema e arte in onore dell’Italia Ci sembra interessante far conoscere le attività promosse a Stoccolma per il 150° dell’Unità d’Italia dall’Istituto Italiano di Cultura. Forse potranno bilanciare - in parte le parole e i gesti della Lega che dimostra costantemente il suo rammarico per 150ntenario. Le notizie, tratte da un articolo del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, dott. Paolo Grossi, ci sono state inviate dalla signora Luciana Bacci Szomory, italiana che vive in Svezia da quarant’anni.

di Paolo Grossi* Le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia hanno preso avvio a gennaio con un ciclo di film sul Risorgimento, che dai primi cortometraggi muti di Alberini e Caserini, realizzati agli inizi del Novecento, sono giunti

fino alle opere di grandi maestri come Germi, Rossellini e Visconti per concludersi in marzo alla proiezione, alla presenza del regista, del recentissimo Noi credevamo di Mario Martone ( 2010). Molti film saranno proiettati gratuitamente nei principali cinema di Stoccolma. Nel mese di marzo due saranno gli eventi maggiori: la terza edizione del Documentario Storie dell’Italia, e la pubblicazione del quinto numero di CARTADITALIA. Lungo la primavera una serie di conferenze in collaborazione con il Museo del Medi introduzione a due grandi mostre: l’arte del vetro di Murano al Museo Halwylska e i capolavori della pittura veneta del ‘700 al Waldemarsudde. Sempre negli stessi mesi, da maggio ad agosto, verrà alle-

Beneficio d ’ inventario

di Ettore Zanca

Gli amici di Parmenide

Mi sono sempre chiesto quale sacra fiamma arda nei pensatori quando concepiscono una idea. I filosofi, ad esempio, ore e giorni di spremitura cerebrale, per giungere alle conclusioni che esiste il portacenere perché c’è la sua proiezione ideale da qualche parte. Parliamo di rapporto “platonico” convinti che il filosofo parlasse di difficoltà coniugali. Io amo scrivere percependo quello che la realtà e le persone mi passano anche sottobanco, ho capito che la filosofia è frutto di episodi reali. Per esempio Parmenide. Per me ha elaborato la sua teoria dopo una rimpatriata con amici che non vedeva da secoli. Il cervellone greco aveva concepito una teoria secondo cui il tempo altro non è che una percezione umana. Aveva elaborato il paradosso per cui una lepre in ambito ideale, potrebbe essere battuta dalla tartaruga. Non fatemi spiegare come, altrimenti il mio professore di filosofia mi rispedisce in quarta ginnasio a 39 anni suonati. In pratica il

Stoccolma

stita la mostra Il furore delle immagini, 150 anni di storia della fotografia italiana. L’inizio di settembre coinciderà con l’apertura di una nuova grande esposizione questa volta al Millesgarden, in cui saranno esposte le opere di

tempo non esiste. È vero. Ho constatato. Dopo vent’anni ho rivisto due miei amici d’infanzia, vissuta in un quartiere degradato di Palermo. Nel fare colazione insieme il congelatore della nostra amicizia è stato aperto. Non era cambiato nulla, le nostra sfide eterne a calcio sui marciapiedi, i nostri primi dolori, i tradimenti virtuali con le prime fidanzatine che ci allontanavano dalla strada e proponevano segnali oscuri cui non sapevamo resistere. Anni di distanze inutili e affetto mai sopito. In mezzo vite, matrimoni, figli, lauree, delusioni, separazioni e frustrazioni. Nulla di tutto questo ha inciso in quelle due ore passate davanti al mare a parlare di noi, scoprendo una voglia di proteggersi nuovamente che brucia quel fastidioso senso di vuoto che prende di taglio. Sicuramente Parmenide ha provato tutto questo, prima del suo filosofeggiare. Magari un suo amico ritrovato gli avrà detto commosso nel salutarlo: “siamo cresciuti accanto a killer e spacciatori, è un miracolo essere venuti su sani e onesti”. Un miracolo già, quasi un paradosso.

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alcuni tra i più noti artisti contemporanei, italiani e non, che si sono confrontati nell’arco della loro carriera con la tecnica vetraria. La partecipazione italiana alla Fiera del libro di Goteborg (a metà settembre), un convegno e una mostra sull’editoria italiana, la Settimana della Lingua italiana nel mondo e infine una esposizione fotografica dedicata alla più recente produzione contemporanea allestita nei nuovi locali di Fotografinshus nei mesi di novembre e dicembre, completano un programma culturale che comprenderà oltre sessanta avvenimenti nell’arco dell’anno. *Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura

Al via i seminari di Ilaria Cusano

Con piacere segnaliamo due iniziative particolari e molto interessanti. La prima è un seminario dal titolo “Incontro tra maschile & femminile: la coppia reale”, condotto dalla dott.ssa Ilaria Cusano e da Sandro Pravisani. Gli appuntamenti sono per sabato 26 e domenica 27 marzo. La seconda iniziativa riguarderà “Il risveglio dei sensi corso di danza meditativa”, condotto da Ilaria Cusano. Una lezione di prova si è già svolta lo scorso 7 marzo. Ecco invece le date del Corso: dal 21 marzo al 20 giugno 2011, dalle ore 18.00 alle ore 19.30. Entrambi i seminari si terranno presso l’Associazione “Ultravisione” di Rocca Priora (Via Carpinello n. 40). Per informazioni e iscrizioni: cell.re 327-8576451 (Ilaria) ilaria.cusano@gmail.com; www.shaktilandia.blogspot.com


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INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 gennaio 2011 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.186 (maschi 8.060; femmine 8.126). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.173.*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282

Rischio cementificazione sull’unica piazza del quartiere delle “Vigne” Il Comune avrebbe deciso di rilasciare l’ennesima concessione edilizia

Piazza A. De Gasperi al quartiere “Vigne”

Il tono delle richieste che i Comitati inviano all’Amministrazione, che a volte si possono leggere sulle apposite bacheche, la dice lunga sul rapporto che c’è tra i rappresentanti dei quartieri e il Palazzo. Le dimissione dei membri del Vivaro, avvenute già da oltre un anno senza motivazioni ufficiali e pubbliche, dimostra la delusione di molti di essi. Sembra siano stati ben presto colti da una disaffezione e un disagio derivanti dall’atteggiamento dell’Amministrazione che dimostra la completa indisponibilità a voler condividere le decisioni con gli eletti nei quartieri. Probabilmente a causa di questa situazione al Comitato Vigne, nei confronti del quale comunque da

cittadini esprimiamo una severa censura, è “sfuggita” completamente una decisione dell’Amministrazione relativa alla sistemazione di piazza Alcide De Gasperi e delle due aree limitrofi alla piazza. Su di esse, che tutti credevano non edificabili anche per l’esistenza di un sottostante fosso intubato, starebbe per essere rilasciata invece una concessione edilizia. La questione ha destato l’attenzione di alcuni cittadini che ritengono il rilascio della concessione giuridicamente improponibile e stanno valutando la possibilità di rivolgersi alle superiori autorità competenti. Piazza Alcide De Gasperi, ora è soltanto uno spazio poco più ampio di una co-

S.r.l.

TUTTO PER L’EDILIZIA VIA DELLE BAROZZE, 53 00040 ROCCA DI PAPA (ROMA) Tel/Fax 06-9499408

mune strada utilizzato totalmente a parcheggio. Per essa si prospetta una soluzione che, mentre riduce notevolmente l’area per la sosta, non contiene alcun altro spazio a disposizione, come dovrebbe, per essere denominata piazza. Tenuto conto che si tratta dell’unica area che si può destinare a questo scopo nell’intero quartiere delle Vigne, non è difficile capire quanto sia importante che gli spazi in questione diventino parti integranti di essa senza alcun tipo di edificazione. Per questo c’è da restare sconcertati al pensiero che il Consiglio Comunale ha approvato la proposta senza valutare bene il risultato che si sarebbe conseguito. Ci chiediamo se i Consiglieri Comunali hanno visto e ragionato sul progetto prima di approvarlo; noi nutriamo forti dubbi in proposito. Convinti che tutto dipende da quell’arroccamento nel Palazzo di certi “politici” che non lasciano nessuno spazio alla partecipazione sulle questioni vitali per il paese, sospingendo sempre di più i cittadini alla sfiducia e al disimpegno, auspichiamo che la decisione sia revocata per procedere all’elaborazione di un progetto che tenga conto delle effettive esigenze della collettività. Sergio Rasetti

Discarica abusiva, sequestro e denuncia

I Carabinieri della Stazione di Rocca di Papa, diretti dal Comandante Atripaldi, lo scorso 22 febbraio hanno denunciato un 60enne perché nel suo terreno, che si trova all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani, sottoposto a vincoli paesaggistici ed ambientali, aveva creato una vera e propria discarica a cielo aperto, su cui erano stati abbandonati senza alcun permesso anche rifiuti di tipo speciale e pericolosi. I Carabinieri, infatti, nell’area che è stata sequestrata hanno rinvenuto 300 pannelli di eternit, scarti edilizi ed altro materiale inerte. Il proprietario del terreno dovrà ora rispondere della violazione di leggi speciali in materia di ambiente, beni culturali e tutela del paesaggio nonché del reato di distruzione o deturpamento di bellezze naturali.


Superati i 16 mila

ROCCA DI PAPA Come è cambiata la popolazione roccheggiana in 12 mesi

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Più nascite e meno decessi, più donne che uomini di Sandro RESIDENTI AL 1 GENNAIO 2010 Tabellione In un anno come è NATI mutata la popolazione residente a MORTI Rocca di Papa? I dati nella tabella a lato ci ISCRITTI ANAGRAFE dicono che il nostro paese attrae molti CANCELLATI “forestieri”. Infatti in 12 mesi si sono INCREMENTO iscritti all’anagrafe comunale ben 786 RESIDENTI AL nuovi cittadini a 31 DICEMBRE 2010 fronte di 467 che in- RESIDENTI vece hanno lasciato IN FAMIGLIA Rocca di Papa. E ad RESIDENTI iscriversi sono di più IN CONVIVENZA le donne (398) rispetto agli uomini (388). Il numero totale dei residenti è passato dai 15.771 del 1° gennaio 2010, ai 16.148 del 31 dicembre 2010 (+ 377 in appena un anno). Rocca di Papa poi si conferma cittadina in cui sono maggiori le nascite (176) rispetto ai decessi (118). Un altro dato interessante è quello riguardante i

tempi moderni

maschi 7.830

femmine 7.941 tot. 15.771

maschi 55

femmine 63

maschi 109 maschi 388 maschi 238 maschi 204

maschi 8.304 maschi 7.883 maschi 151

femmine 67

tot. 176

femmine 398

tot. 786

femmine 229 femmine 173

tot. 118

tot. 467 tot. 377

femmine 8.114 tot. 16.148 femmine 7.961 femmine 153

tot. 15.844 tot. 304

nuclei familiari. Infatti, se guardiamo la tabella, possiamo vedere che i residenti in famiglia sono 15.844 mentre quelli definiti “residenti in convivenza” sono appena 304. C’è però da dire che spesso i conviventi non dichiarano la nuova residenza per cui il dato appare poco credibile rispetto alla realtà.

di Roberto Sinibaldi

Nello zapping domestico mi sono soffermato solo su qualche fugace visione di pezzi dell’Isola dei Famosi. Lo snobismo elitario dei miei familiari non mi ha concesso di più. Io la televisione la vedo, possibilmente trasmissioni leggere, al massimo un telefilm americano. Permeato dalle scene d’azione e sempre più contagiato dall’imperante politicamente scorretto, anch’io ho deragliato con piacere dall’altra parte, lontano da ogni sofisma intellettuale sono approdato ormai da tempo nel determinismo interventista, e avrei immaginato un lieto fine per l’Isola. L’idea è semplice, antica nella sostanza, innovativa nella forma, drammatica nell’applicazione, divertente

per il pubblico, economicamente vantaggiosa per i più bisognosi. La ricetta è questa: si prendono quattro maiali, non grufolanti animali, bensì quella specie di motosiluri sottomarini usati nell’ultima guerra mondiale. Sopra ci si mettono otto baldi lagunari, estratti a sorte tra i più determinati. L’operazione è a sorpresa in una notte di luna piena. I guastatori arrivano sull’Isola dal mare, sotto il pelo dell’acqua, superano la sorveglianza che difende i naufraghi. Accendono un paio di telecamere e iniziano a picchiare di santa ra-

gione vip e nip. Li gonfiano per il loro e il nostro bene. Poi tornano alla civiltà e piazzano il video, che girerà con lauti ricavi su tutte le tv della Terra.

I soldi saranno devoluti ai bambini dell’Africa (come ha fatto in edizioni passate Vladimir Luxuria, ma questa volta saranno molti di più). Sono certo del successo del nuovo format e che più di qualcuno dei politraumatizzati andrà alle ospitate televisive a dire che hanno fatto bene a menargli: “i modi erano un po’ rudi, ma la causa era giusta!”.

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Petizione a sostegno del Parco dei Castelli

E’ partita la petizione a sostegno del Parco dei Castelli Romani, dopo i tagli e il commissariamento dell’ente, decisi dalla Regione Lazio. I cittadini firmeranno per chiedere 4 cose concrete. Eccole: 1. OPZIONE ZERO NUOVE COSTRUZIONI Chiediamo ai Sindaci di deliberare un impegno concreto per la sostenibilità ambientale nel territorio con uno stop al consumo del territorio e una moratoria generale dell’edilizia di almeno otto anni e un impegno effettivo e sostanziale nel recupero e riqualificazione dei centri storici e degli edifici non utilizzati. 2. MANTENIMENTO DELL’ATTUALE PERIMETRAZIONE Chiediamo al Presidente e all’Assessore all’Ambiente regionali di assumere l’impegno concreto a mantenere l’attuale perimetrazione del Parco. 3. APPROVAZIONE DA PARTE DELLA REGIONE DEL PIANO DI ASSETTO Chiediamo al Presidente e all’assessore all’Ambiente regionali, di avviare le procedure di approvazione in Consiglio regionale del Piano di assetto del Parco, così come adottato dal Consiglio direttivo con delibera n. 23 del 21.05.2009. 4. APPROVAZIONE DEL DECRETO DI NOMINA DEI NUOVI RAPPRESENTANTI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO Chiediamo alla Presidente della Giunta della Regione Lazio di approvare i decreti di nomina dei componenti del Consiglio direttivo del Parco, considerando che la Comunità dei Sindaci e la Provincia di Roma hanno già provveduto a indicare quelli di loro spettanza. A promuovere la petizione sono molte associazioni del Castelli. Per informazioni: comitatocastelliromani@ gmail.com


ROCCA DI PAPA Le disillusioni e le “avventure” di una donna che crede in una politica diversa il Segno - Marzo 2011

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La politica conserva se stessa, cambia tutto per non cambiare nulla

di Daniela Di Rosa Nel mezzo del cammin della mia vita… posso tranquillamente definirmi troppo ingenua o rimbambita. Esattamente cinque anni fa, alle ultime elezioni comunali ne uscii distrutta, non ero candidata ma ho appoggiato il PD locale con un candidato del mio partito di riferimento di allora (PdCI) pensando stupidamente di contribuire al benessere del paese, fui una sprovveduta. Durante la campagne elettorale ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare, lotte fratricide nello stesso schieramento per un voto in più, perché non tutti i candidati vengono eletti ma chi prende più voti. La sera prima eri a cena coi compagni di lista, gli amici, il giorno dopo ti trovavi insultata, ingannata proprio da loro per rubarti quei pochi voti che in un piccolo paese fanno la differenza, tutto a un tratto la tua casa di cinquanta metri in legno con annesso piccolo rifugio per cani abbando-

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nati diventava una mega villa di quattrocento metri; il tuo piccolo, sudato e guadagnato lavoro da impiegato, si trasformava in una dirigenza super pagata regalata dal politico di turno… la macchina del fango opera anche qui, vuoi togliere di mezzo un ostacolo? Formiamo un gruppo e sputtaniamo ma di nascosto, nell’ombra, davanti solo sorrisi, strette di mano e attestati di stima… dopo qualche tempo, nauseati, uscimmo dalla maggioranza con l’intenzione di dedicarci al giornalismo e al volontariato. Passò del tempo e arrivò il ciclone Vendola, chiamò a raccolta i superstiti della sinistra a Firenze, presi dall’entusiasmo partimmo in quattro io, Andrea Sebastianelli, Piero Fondi e Sandro Guidi (da poco scomparso), avevamo uno striscione molto fotografato e visto nei vari tg nazionali, c’era scritto “Rocca di Papa ricomincia dal 3%...” (era la percentuale dei voti raccolti da Sinistra Arcobaleno) e come una scema ricaddi nel sogno che si trasforma in incubo! Sperare nell’unità a sinistra almeno qui a Rocca per battere la “dittatura” di Boccia, arrivato a quasi trent’anni di potere, come assessore, vice-sindaco e sindaco! Tre anni per dissipare malumori, inimicizie, vecchi rancori quasi insormontabili, che faticaccia mettere allo stesso tavolo Fondi e Trombetta ma finalmente trovammo l’accordo, non l’amicizia, il rispetto, il sentimento. L’accordo… ricordo i discorsi con Piero, Stefano Galli, Aldo Morana, via dalle vecchie logiche di partito, via i vecchi schemi politici, anzi via i vecchi politici nel bene o nel male “collusi” col “sistema Boccia”, prima di tutto via noi e avanti al nuovo, la società civile, i giovani, facciamo una lista di Sinistra Ecologia e Libertà, tutta nuova. Proposi un candidato donna e lì scemò

dal 1946

Se deciderete di poggiare la Vostra “Lista di Nozze” presso di noi, saremo felici di aggiungere un nostro prezioso regalo ai tanti e magnifici che riceverete nel giorno più bello della Vostra vita!!! NOVITA’ 2011 - Lista per conviventi Vai a vivere con il tuo fidanzato? Devi mettere su casa? Vieni a scegliere piccole cose da farti regalare da parenti e amici!

l’entusiasmo dei maschietti, ma almeno erano tutti d’accordo su un candidato nuovo di zecca senza un passato politico e che non avesse fatto parte della giunta Boccia: e chi propongono il “trio medusa”? Maurizio De Santis!!! Ho pensato ad un omonimo, no è proprio lui, l’ex vice-sindato di Boccia, sempre tesserato PD, cacciato senza una spiegazione, anzi ne girano parecchie, come quella che lui non era d’accordo col piano regolatore, ma se l’ha votato, se l’ha sempre sostenuto, se da anni gli chiediamo di dissociarsi pubblicamente da quel progetto e non lo fa; oppure come quella di un accordo non rispettato dal Sindaco per un’alternanza alla poltrona, oltretutto impossibile, voci sì... ma lui, De Santis, non ha mai dato chiarimenti, li darà se sarà eletto! Ma ci ha preso per scemi, dillo subito perché sei stato cacciato, accetta le primarie, mettiti in gioco, scendi dal piedistallo e forse avrai il mio voto! Detto questo è ricominciato l’incubo, amici che sparlano di te, cene a cui non t’invitano, incontri segreti a tua insaputa, accordi tra loro, vecchi nemici che diventano amici per un loro candidato… ultima scena, quindici giorni fa, alla Regione Lazio, divanetti, tavolino, presenti Aldo Morana, Stefano Galli, Giancarlo Trombetta, Barbara Frittella, Mario Casciotti, due segretari, due onorevoli, Zaratti e Nieri. Morana: “Tutto deciso, De Santis Sindaco senza primarie”. Io: “Perché non le primarie che è l’arma più democratica che abbiamo per far decidere ai cittadini?”. Morana: “Perché siamo tutti d’accordo”. Io: “Io no. Non è giusto, non è corretto, è sleale. Mi avete ingannata, credevo di parlare tra esseri umani”. Zaratti: “E tu in politica cerchi gli esseri umani, svegliati”. Tutto cambi perché nulla cambi, questa per me è la scelta De Santis.

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ROCCA DI PAPA

I giovani in un paese che si allontana dalle loro esigenze Problemi e prospettive nelle parole dei nostri ragazzi

di Marzia Mancini In questo periodo di forte crisi i giovani sono i più colpiti, e direi che questo è decisamente l’aspetto più grave di questa realtà, dato che noi giovani rappresentiamo il futuro e la speranza. Ed è proprio quest’ultima che sta pian piano scomparendo in questo clima di tempesta economica, sociale e politica in cui il ‘ragazzo’ è ridotto ad una fragile foglia nel pieno della tromba d’aria, sballottolato a destra e sinistra senza una meta e lasciato solo nella paura. Diventa, infatti, sempre più difficile immaginare il proprio futuro nella totale incertezza, data dalla svalorizzazione delle scuole e delle università, dalla mancata tutela politica e dall’assenza di lavoro per il quale la meritocrazia è stata ridotta alle ‘leggi’ della raccomandazione e a squallidi compromessi. I valori della bellezza e della famiglia si fanno così sempre più lontani estendendo conseguenze spesso drammatiche come l’alcool, la droga e la delinquenza. Dunque sono i giovani ad essere i protagonisti di questa mia intervista rivolta alla vita e alle opportunità che può offrir loro un paese come Rocca di Papa. In generale, il nostro paese è stato definito un po’ ‘vecchio’ sia dal punto di vista delle attrattive che da quello economico-sociale. Giorgia, 19 anni, dice di apprezzare Rocca di Papa per il paesaggio naturalistico al di fuori del caos cittadino, e proprio per questo desidera che l’ambiente venga protetto da atti di inciviltà che, anche se diminuiti dopo la raccolta differenziata, continuano a ripetersi deturpando la bellezza dei nostri panorami con materassi, lavatrici, divani e rifiuti di ogni tipo. Pertanto il controllo e la pulizia divengono fondamentali. Giorgia ha inoltre sottolineato il problema di molte

strade roccheggiane piene di buche che logorano le nostre macchine, e lavorativamente parlando ha affermato che Rocca di Papa è l’ultimo posto in cui cercherebbe un lavoro, perché se la crisi si sente ovunque, nel nostro paese si sente dieci volte di più e sarebbe impensabile aprire un’attività commerciale dove il commercio è morto! Anche per quanto riguarda il divertimento, ed altre attività Giorgia non frequenta il paese ma si dirige sempre nei paesi limitrofi. Infine, considera molti siti di Rocca di Papa a rischio sicurezza a causa dell’affollamento di extracomunitari che hanno portato più delinquenza, ed è proprio questo che in un futuro la potrebbe spingere a trasferirsi in un altro paese. Giacomo, definisce Rocca di Papa un’ ”oasi di pace” e “genuinità” in cui ama vivere e pensa non sia un caso che molti cittadini siano giunti da Roma ad abitare qui, ed è proprio per questo che metterebbe fine alle costruzioni selvagge che a scopo di lucro abbattono la vera ricchezza del paese, ossia la natura. Anche Giacomo è soddisfatto dei risultati ottenuti con la raccolta differenziata e delle istituzioni politiche che hanno realizzato l’apertura di nuove scuole, inoltre essendo un appassionato sportivo apprezza il Sindaco Boccia per aver organizzato tornei calcistici per i quali sono state invitate

importanti squadre come la Lazio e l’Atletico Roma. Il sogno di Giacomo sarebbe quello di veder nascere una struttura sportiva in grado di accogliere tanti giovani che possano praticare lo sport che amano, senza doversi recare altrove e allontanandosi dai rischi della ‘strada’. Continuerebbe certamente ad abitare a Rocca di Papa per la sua atmosfera magica. Invece Camilla, 21 anni, non si trova molto bene nel suo paese, lo considera sottosviluppato rispetto ai paesi limitrofi come Grottaferrata o Frascati, pensando che sia ancora troppo legato al passato. Desidererebbe che vengano ristrutturate alcune zone ma soprattutto il Comune, che data la sua importanza rappresentativa non ha una bella presenza. Confida molto nella prossima apertura di un centro commerciale nella parte bassa di Rocca di Papa, dove la nuova palestra potrà attirare più giovani. Nonostante tutto Camilla continuerebbe ad abitare questo luogo. Luca, 17 anni, vorrebbe ridare splendore a Rocca di Papa entusiasmando i suoi giovani abitanti attraverso nuove opportunità di divertimento, come un cinema, una sala bowling, nuovi pub, e più eventi sportivi e culturali che possano unire e far crescere i ragazzi insieme. In futuro preferirebbe trasferirsi vicino la capitale sperando di trovare la modernità, l’apertura mentale e le opportunità lavorative che qui non si trovano. Per quanto mi riguarda, penso che Rocca di Papa sia un patrimonio naturale e storico

il Segno - Marzo 2011

ineguagliabile, per non parlare dei panorami mozzafiato e di quell’atmosfera suggestiva che soprattutto sotto Natale, con la grande cometa illuminata, sembra di vivere in una favola. Purtroppo però non viene valorizzata ed i suoi punti di forza rimangono nell’ombra, facendola sembrare una vecchia signora che ha bisogno di un bel ‘lifting’ e di più premure. Innanzitutto bisogna interrompere questo giro vizioso per cui lasciando il commercio e il turismo in stato di abbandono, nessuno è pronto ad investire e a voler conoscere il paese, privandolo della possibilità di ‘rialzarsi’. Inoltre se questi due settori funzionassero ci sarebbe molto più lavoro e benessere, andrebbero incrementati gli eventi culturali come mostre, spettacoli e laboratori didattici. Bisognerebbe sfruttare e conservare i siti storici e naturalistici per gite istruttive ed educative, ridare vita alla funicolare e pubblicizzare le tradizioni e le particolarità di questo paese per attirare nuovi visitatori che dovranno rimanere ammaliati, divertiti ed invogliati a tornare. Importante in questo senso sono i mezzi pubblici, che attualmente scarseggiano nei collegamenti con gli altri paesi. Sì al teatro, alla musica e allo sport, fonti di vita e di crescita collettiva. Continuerei anche io a vivere a Rocca di Papa, se non fosse per lo scempio delle antenne di Monte Cavo, non posso immaginare un futuro per me e la mia famiglia messo a rischio dalle nocive radiazioni deleterie per la nostra immagine e soprattutto per la nostra salute! Per finire voglio fare un piccolo appello ai ‘giovani’: “Anche quando tutto sembra non avere più senso, non arrendetevi mai e continuate sempre a lottare per i vostri diritti ed i vostri valori, non dimenticando mai i vostri sogni e senza essere costretti ad amare ciò che vi viene imposto! Rivolgo il mio appello anche ai genitori che spesso considerandoci ormai adulti, smettono di esserci vicini, mentre è proprio in questo momento di buio che sentiamo il bisogno di essere guidati e sostenuti nel tentativo di ritrovare le certezze perdute”. Viva i giovani e chi lotta per loro!!!


ROCCA DI PAPA Con il federalismo fiscale della Lega, 3.528 Comuni applicheranno gli aumenti il Segno - Marzo 2011

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Irpef, a Rocca di Papa fino al 2007 sipagava l’aliquota 0,20. Oggi è a 0,70 Solo a Frascati e Lanuvio l’addizionale Irpef stà sotto la soglia dello 0,30 Comune

ALBANO

Addizionale Irpef

0,80

ARICCIA*

0,80

CASTEL GANDOLFO

0,50

CIAMPINO

0,70

COLONNA

0,80

FRASCATI

0,20

GENZANO DI ROMA

0,60

GROTTAFERRATA*

0,65

LANUVIO

0,30

MARINO

0,70

MONTE COMPATRI

0,70

MONTE PORZIO C.

0,80

NEMI

0,80

ROCCA DI PAPA

0,70

ROCCA PRIORA VELLETRI

0,80

*Comuni che applicano un tetto di esenzione.

Saranno molte le regioni interessate all’aumento delle aliquote Irpef (da cui i prelievi diretti in busta paga o dal cedolino della pensione) previste nel nuovo decreto sul federalismo fiscale. A essere colpiti

0,80

saranno 3.528 comuni (il 44% del totale) e 16,7 milioni di italiani. A lanciare questa sorta di allarme è stato nei giorni scorsi l’Ifel, l’Istituto per la finanza locale dell’Anci (Ass.ne Naz. Comuni Italiani), che ha elabo-

rato una vera e propria mappa degli aumenti. Le regioni più colpite saranno quelle a statuto speciale, ma anche altre regioni subiranno la stretta degli aumenti. Nel Lazio, su un totale di 378 comuni, solo 75 hanno attualmente un’aliquota Irpef nella fascia “00,39” euro, e le amministrazioni interessate all’aumento –calcola l’Ifelsaranno quindi il 20%. Questo allarme Irpef ci permette di fare il punto dalle nostre parti. Rocca di Papa, dal 2007, ha un’aliquota dello 0,70, mentre fino al 2006 tale soglia era fissata allo 0,20. Un aumento di oltre il 200% e non è escluso che tale aliquota subisca gli effetti del federalismo fiscale arrivando al massimo attualmente consentito (0,80). Nell’area dei Castelli Romani sette Comuni applicano l’aliquota dello 0,80; tre l’aliquota dello 0,70; un Comune l’aliquota dello 0,65 (Grottaferrata), un altro (Genzano) dello 0,60 e Castel Gandolfo dello 0,50. Solo due Comuni stanno al di sotto di questa soglia. Si tratta di Lanuvio (0,30) e Frascati (0,20). Alcuni Comuni, però, hanno deliberato un tetto di esenzione per l’addizionale comunale. E sono Ariccia e Grottaferrata. Luigi Serafini

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Installazione di Anna Onesti per i 150 anni dell’Italia

Nelle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia c’è anche la mano di un’artista di Rocca di Papa. Si tratta di Anna Onesti, protagonista dell’esposizione che dal prossimo 23 marzo sarà possibile ammirare a Palazzo Poli, a Roma. L’evento artistico, proposto dall’Istituto nazionale per la grafica, sarà caratterizzato dal titolo “Di tre colori”, installazione ideata e realizzata proprio da Anna Onesti, che da diversi anni ormai è una delle artiste roccheggiane più apprezzate dello stivale. Entrando nei particolari della sua opera, si tratta di un allestimento formato da ben 150 lanterne di carta, tinteggiate nei colori italiani, verde-bianco-rosso, che danno un effetto esclusivo e speciale. L’iniziativa rientra fra quelle che dal 17 marzo hanno preso piede nella Capitale e in diverse città e paesi della regione. (P.G.)

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Diritto di parola Dal segretario de La Destra riceviamo e pubblichiamo 10

“Noa listecivicheibride, sì a una destra aperta”

Per la prossima tornata Elettorale Amministrativa gli “unici” rappresentanti politici ad avere un simbolo di Partito nelle file dell’elettorato di centro-destra siamo noi della “Destra”. I nostri “amici” (tanti) di centro-destra hanno l’ardire di pretendere il candidato Sindaco senza avere un simbolo di Partito che li rappresenti. Noi de “la Destra” non faremo nessuna coalizione con liste civiche-ibride che per Rocca di Papa sono state un fallimento per tutti i cittadini. D’ora in avanti faremo il possibile per avere i nostri rappresentanti al Comune per fare in modo – anche- di poter aprire quegli armadi, come ha dichiarato in assemblea pubblica e per mezzo stampa l’uscente o messo alla porta Vice-Sindaco. Per chi vorrà che tutto questo abbia un fine, faccia il possibile per essere solidale con noi de “la Destra”, poiché allo stato attuale della situazione siamo gli unici che non hanno gli scheletri nell’armadio da nascondere, gli unici che si siano contrapposti da quindici anni ad un’Amministrazione del “saper fare” che è sotto gli occhi di tutti - sempre unitamente ad un’opposizione (liste civiche) assenti.

Il 26 febbraio scorso, sotto la presidenza di Antonio Mazzocchi e con la partecipazione del Premier Berlusconi, si è svolto a Roma il Congresso Nazionale del Movimento dei Cristiano Riformisti. Uno degli interventi più apprezzati è stato quello di Danilo Romei (foto a lato), capogruppo roccheggiano, che con passione ha sottolineato come il Movimento dei Cristiano Riformisti oggi faccia paura. Perché intimorisce l’arroganza religiosa ed il fanatismo islamico, con la potenza della sua fede nell’uguaglianza e nel rispetto della persona, senza distinzioni di sesso, di età, di etnia; perché ridicolizza una politica di corruzione e lassismo, con l’incorruttibilità del suo principio fondante: l’affermazione della dignità umana, attraverso il sacrosanto diritto alla tutela della famiglia, del lavoro e della libertà. Ed è esattamente tutto questo che gli esponenti del Movimento roccheggiano porteranno nelle prossime elezioni comunali. Soltanto una quotidiana e sincera cura del paese – ribadisce il capogruppo Romei - un forte

La Destra preferi- Alvaro Fondi sce la politica come servizio alle sue idee, più attuali che mai, e alla comunità, rifiutando la logica dell’asservimento ai potenti di turno e ai gruppi dirigenti auto-referenziali che proseguono il mantenimento del potere fine a sé stesso. Per ridare senso all’impegno politico e fiducia ai cittadini. In questa prospettiva La Destra apre la sua lista a chiunque vuole condividere un percorso che privilegia il futuro del paese non rinunciando, al tempo stesso, alla liberta e alla coerenza. Chi sarà interessato ad aggregarsi con “la Destra” sarà il benvenuto. “L’unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azioni”. E. Pound. Il Direttivo Il Segretario Cittadino de “La Destra” Alvaro FONDI

il Segno - Marzo 2011

Una precisazione de La Fabbrica di Nichi

Cari Amici e Compagni della Fabbrica di Nichi – Rocca di Papa -. Vi scriviamo questo breve comunicato per chiarimenti in merito alle notizie apparse su “Il Piccolo Segno” nel penultimo ed ultimo numero del giornale. La nostra Fabbrica è stata menzionata in entrambi i casi accostandoci a scenari non reali. Nel numero di Gennaio si dice nel Borsino dei Sindaci: “Bruno Petrolati, potrebbe partecipare alle primarie per la scelta del candidato del centrosinistra (Sel-Rifondazione-Idvdelusi PD- Lista Grillo-Fabbrica di Nichi). La nostra risposta: La Fabbrica di Nichi non è un nuovo partito politico, è fatta di persone, non ci sono tessere e si può partecipare senza dover “appartenere”, scegliamo ognuno per sè, avendo chiaramente idee politiche affini, ma sulla base dei programmi. Nel numero di Febbraio ci si avvicina al momento delle elezioni ed il climax aumenta… Tra il Borsino dei Consiglieri appare la foto di Lorenzo Ofantino (membro fondatore della Fabbrica ) con scritto “candidatura sicura di SEL”. Risposta: “ L’interessato l’ha appreso dal giornale e nessun membro ha intenzione di candidarsi nelle liste elettorali del 2011”. Per dovere di cronaca. La Fabbrica di Nichi - Rocca di Papa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Le proposte dei Cristiano Riformisti

impegno in prima persona senza vigliacche deleghe, possono condurre a quel miglioramento che Rocca di Papa merita adesso più che mai. Sono molti ed evidenti gli errori dell’attuale Amministrazione. Ambiente. La tutela del cittadino passa dalla serietà e dall’impegno delle scelte politiche. E’ stata avviata l’avventura della raccolta differenziata senza una seria programmazione. E’ mancato il controllo, e la conseguente messa in regola della popola-

zione. Così, oggi molti pagano per tutti quelli che, esenti da tasse, continuano a gettare sacchi di rifiuti sulle strade. Perché la raccolta differenziata non è stata estesa all’intero territorio? Sicurezza dei cittadini. Intorno, sotto e sopra le piazze, sulle quali costante è la presenza degli agenti di Polizia Locale, ci sono strade dissestate, vicoli nei quali non ci si sente al sicuro, soste selvagge che impediscono il passaggio dei pedoni. Perché non ampliare il controllo da parte degli agenti all’intero paese? Con l’ultimo concorso sono stati assunti sei nuovi vigili, il Comando oggi può contare su un gruppo di tredici elementi, numero sufficiente per l’intero territorio, esagerato per le sole

piazze. Il lavoro. Nessuna iniziativa è stata presa in tal senso. La disoccupazione resta la nota dolente di Rocca di Papa. Non sono state fatte scelte innovative per la creazione di nuovi posti di lavoro, non è stata data la giusta importanza al turismo. Molti esercizi commerciali sono stati costretti a chiudere. Depuratore. Da anni il depuratore sito in Via Borgo Valle Vergine Campagna non funziona. L’Amministrazione paga ditte esterne per il mantenimento del livello di sicurezza. La spesa quotidiana oscilla fra i ventimila ed i trentamila euro. Saremo noi roccheggiani a pagare? E come? Una lungimiranza politica avrebbe risolto prima il problema ed investito poi quelle stesse cifre in attività utili per tutti i roccheggiani. Charles Haddon Spurgeon, (Kelvedon 1834 – 1892), predicatore battista riformato britannico, ancora conosciuto come “il principe dei predicatori”, scriveva: “La politica migliore è l’onestà”. Danilo Romei ne è convinto. Emilio Cioran


ROCCA DI PAPA

il Segno - Marzo 2011

A sorpresa è arrivato il commissariamento dell’Udc

Armando Serafini nominato “traghettatore” del partito

Lamberto Trivelloni, Consigliere nazionale dell’Udc, ha espresso viva soddisfazione per la nomina a commissario della sezione di Rocca di Papa, di Armando Serafini. La decisione è stata presa dalla direzione provinciale del partito di Casini. “Si tratta di una scelta che premia un impegno politico dispiegato da lungo tempo da un roccheggiano capace di aggregare attorno a sé un consistente gruppo di militanti –ha detto Trivelloni- che fanno dell’Udc una delle formazioni politiche emergenti per numero e qualità, nel panorama locale. Ciò a dimostrazione del fatto che l’Udc a Rocca di Papa –ha concluso- è un partito in forte crescita, anche grazie all’impegno di persone nuove che si

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vogliono impegnare per il bene del paese”. Il neo commissario, Serafini, ha ringraziato tutti coloro che lo hanno aiutato nella campagna di tesseramento, da cui è partito il rilancio dell’Udc locale. “Tra le prime iniziative in programma –ha detto Serafiniè prevista un’assemblea cittadina degli iscritti e successivamente un grande appuntamento pubblico con la partecipazione di esponenti provinciali e regionali del partito”. Armando Serafini ha poi ringraziato il Vice-Presidente della Giunta regionale del Lazio e Ass.re all’Urbanistica, On. Ciocchetti, per il sostegno ricevuto, e i Coordinatori provinciali Pagano e Dionisi. Il Commissario ha infine fatto

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Armando Serafini

sapere che a breve, in vista delle prossime elezioni amministrative, saranno avviati una serie di incontri con i rappresentanti delle diverse realtà istituzionali, politiche e sociali del paese. Paola Gatta

Esenzione Tarsu

Il Comune ha apportato alcune variazioni significative nell’applicazione dell’esenzione totale o parziale della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Ecco le nuove regole: • esenzione dal pagamento della tassa nel caso di nucleo famigliare formato da un unico componente ultrasessantacinquenne con reddito non superiore alla pensione sociale I.N.P.S. e superficie tassabile non superiore a mq 70; • riduzione del 50% dell’importo della tassa nel caso di nucleo familiare formato da due componenti ultrasessantacinquenni con reddito non superiore alla pensione sociale I.N.P.S. e superficie tassabile non superiore a mq 80. Il sospetto è che con queste nuove regole gli aventi diritto all’esenzione saranno davvero pochi!

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il Segno - Marzo 2011

di Andrea Sebastianelli Il 21 febbraio sono stati apposti i sigilli al depuratore comunale di Valle Vergine su ordine del PM di Velletri, Giuseppe Travaglini, per il superamento dei valori di scarico dettati dal decreto legislativo 152/06. Il provvedimento, che vede il Sindaco Boccia e l’Assessore all’Ambiente Cardinali indagati d’ufficio, ha fatto piombare la cittadinanza di Rocca di Papa nelle stesse identiche condizioni dei Comuni più disastrati d’Italia in tema di tutela dell’ambiente e dell’igiene pubblica. E, soprattutto, il provvedimento appare come l’ultimo tassello di una serie di eventi leggendo i quali non poteva che finire così. Infatti già il 3 agosto 2007 la Regione Lazio indicava come prioritarie le opere di adeguamento dei tre depuratori cittadini, Valle Vergine, Valle Focicchia e Vivaro. Necessità ribadita cinque mesi dopo, il 31 gennaio 2008, in occasione della firma del protocollo d’intesa tra Regione, Provincia di Roma e Acea Ato 2, al fine di fronteggiare “la scarsa funzionalità e inadeguatezza di molti sistemi di depurazione esistenti”. Adesso, a quattro anni di distanza, si è arrivati al punto di massima urgenza, non solo ambientale e sanitaria, ma anche economica visto che l’amministrazione ha dovuto incaricare delle ditte specializzate per lo svuotamento delle vasche, per il trasporto e lo smaltimento dei reflui con mezzi idonei presso l’impianto di Roma Est al costo di circa 40 mila euro giornalieri. In un solo mese di interventi, facendo due conti, si arriva alla spesa di 1,2 milioni di euro, nella speranza che l’emergenza finisca e che il depuratore torni a funzionare nel modo corretto. Pochi giorni prima del seque-

A P P R O F O N D I M E N T O

La Procura mette i sigilli al depuratore

Dal 2007 sono passati quattro anni prima di dare avvio ai lavori. La scossa arriva solo con il sequestro deciso dal Sostituto Procuratore di Velletri, Travaglini. Indagati d’ufficio Sindaco e Assessore

stro, esattamente il 17 febbraio, era stato esposto il cartello di inizio dei lavori di adeguamento da parte della società GTA Srl di Albano Laziale, che il primo dicembre 2010 si era aggiudicata la gara per circa 800 mila euro (la gara partiva da una base di un milione di euro). Il più arrabbiato di tutti è proprio il Sindaco di Rocca di Papa che, per scongiurare l’emergenza, il 18 dicembre 2007 aveva chiesto ad Acea Ato 2 la presa in consegna dei servizi di depurazione comunale. E infatti il 21 gennaio 2008 Acea Ato 2 convocava una conferenza di servizi per risolvere la questione. Un mese dopo la firma tra Regione, Provincia e Acea Ato 2, era la Prefettura di Roma a sollecitare il neo-nominato Commissario Delegato a mettere in pratica interventi immediati per scongiurare l’emergenza. Visto che tutto sembrava rimanere immobile, il 23 maggio 2008 il Sindaco Boccia, su delega dell’Ing. Massimo Sessa, Commissario per l’emergenza idrica e inquinamento, convocava una nuova conferenza di servizi, stavolta a carattere straordinario, per evidenziare ulteriormente il grave pro-

Pasquale Boccia

blema della depurazione delle acque reflue di Valle Focicchia. Finalmente, un anno dopo, nel giugno 2009, Acea Ato 2 informava il Comune e gli enti coinvolti che il progetto esecutivo era stato portato a termine e valicato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata. Tanto che il 4 dicembre 2009 vennero anche definite le procedure per indire il bando di gara. Tutto sembrava superato e l’emergenza pareva ormai scongiurata. Ma intanto passava un altro anno prima dell’aggiudicazione definitiva dei lavori alla ditta di Albano Laziale. Come avviene spesso per molte cose all’italiana, anche

Alberto Cardinali

in questo caso viene da domandarsi: di chi è la colpa dell’emergenza ambientale scaturita dal pessimo funzionamento della depurazione comunale? A tale domanda potranno rispondere soltanto le indagini condotte dal dott. Travaglini, noto per la sua intransigenza e competenza soprattutto nelle tematiche ambientali. Per il momento la sola certezza è che i costi giornalieri di trasporto e smaltimento delle acque reflue saranno, some sempre, i cittadini a doverli pagare.


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supplemento al n. 3 - Marzo 2011 de “il Segno”

n.

Ciclo dei rifiuti

Relazione finale

L’On. Antonio Rugghia ha presentato il 22 febbraio scorso la relazione finale della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel Lazio. Un quadro completo di ciò che avviene nella nostra regione in un settore delicato, con un occhio rivolto alle infiltrazioni della criminalità organizzata

In IV e V pagina

L’Osservatorio Regionale sulla Sicurezza

di Luisa Laurelli* Nei giorni scorsi è stata finalmente insediata la nuova Commissione Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio alla cui presidenza è stato eletto Filiberto Zaratti consigliere del centrosinistra. Segue in VI pagina

News da Monnezza Mafiopoli

Il libro del mese

In VII pagina

In ultima pagina

il Segno

il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

Regione Lazio La legalità riparte dalla scuola

In VII pagina

L’audizione del Prefetto di Roma, Pecoraro

In V pagina

Ritratti d’autore

Il sacrificio di Libero Grassi

In II e III pagina


La “scrittura creativa” di Libero Grassi

Ritratti d’autore,

LIBERO GRASSI di Ettore Zanca “Chi si offende tradisce il patto dell’inutile omertà, rimane senza la protezione del silenzio, dell’assenso del tanto dobbiamo sopravviverci qui dentro, allora dillo pure che sei offeso…”. Niccolò Fabi, “offeso”

Non ne posso più. Sono convinto che se mi ribello, non sarò solo. Io parlo la loro lingua e questo mi avvantaggia. Io lo so che cominciano col chiedermi una piccola tassa. Ma poi a loro interessa davvero tutto quello che ho. Io non lavoro per vivere, vivo per lavorare, la mia azienda l’ho cresciuta, ci ho giocato la mia esistenza e sto rimanendo a galla. Mi hanno rapito il cane, io parlo la loro lingua e lo so che non è un caso. Come non è un caso che poco dopo hanno cercato di rapinare le paghe dei dipendenti della fabbrica. Io parlo la loro lingua e capisco quanto la posta che vogliono mi possa costare.

VOGLIONO PRENDERSI LA MIA VITA

Vogliono prendersi la mia fabbrica, che vuol dire prendersi la mia vita. Allora che senso ha continuare a costruire e far crescere qualcosa che non mi apparterrà. È un sopruso, l’ennesimo di questa terra che amo ma che vive nutrendosi delle ingiustizie. Io parlo la loro lingua e loro lo sanno. Io capisco che certi atteggiamenti, certi amici che il Segno

non mi vogliono più vedere, le persone che non mi invitano più a prendere il caffè, sono alcuni dei passi che portano all’isolamento. Lo so come fanno. I predatori attaccano in tanti, prendono la vittima alla gola e la finiscono, quello che resta poi va nello stomaco degli avvoltoi. Ma questa non è natura. Questa è cultura dell’omertà e della disinformazione. Basta provare a parlare una lingua comune che il nome di tutto quello che mi sta succedendo si trova.

IL PRIMO MATTONE PER UNA CITTA’ NON MAFIOSA

Ma io non voglio i riflettori su Palermo perché si veda che è mafiosa, io voglio essere il primo mattone per una città non mafiosa. Io voglio essere il primo tra tanti che mi saranno accanto. A tanti non si può far male.

“Se scrivo al giornale, potrei essere solo davvero, quella solitudine che sembra gelo. Il freddo che questa città non farebbe sentire climaticamente te lo da nell’anima, quando contrasti il male. Ma se non lo faccio anche la mia coscienza mi lascerà”

Adesso sono a un bivio. Se faccio questa cosa, se scrivo al giornale, potrei essere solo davvero, quella solitudine che sembra gelo. Il freddo che questa città non farebbe sentire climaticamente te lo da nell’anima, quando contrasti il male. Ma se non la faccio anche la mia coscienza mi lascerà, non potrei guardare in faccia nessuno di quelli che amo. Magari finisce che da qui si creeranno associazioni di imprese contro il racket, magari i giovani, i commercianti, inizieranno a dire “basta”, si inventeranno nomi solari per delle organizzazioni che contrastano le richieste di pizzo

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

a muso duro. Sì, magari sarà così.

IO NON VOGLIO ESSERE COME LORO

E io non sentirò più freddo. Allora lo faccio… e domani consegno le chiavi dell’azienda a chi mi dovrebbe proteggere, ma io non voglio essere protetto, io so che la gente mi proteggerà e proteggerà la SIGMA, io parlo la loro lingua, ma non voglio essere come loro. CA Giornale di Sicilia 10 gennaio 1991

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II

26 agosto 1991, l’attentato a Libero Grassi


Ritratti d’autore,

LIBERO GRASSI Caro estortore, volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere… Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al “Geometra Anzalone” e diremo no a tutti quelli come lui. Libero Grassi

Una breve biografia

Una vita contro il racket per la dignità del lavoro Libero Grassi è forse il simbolo delle azioni tardive in tema di lotta al racket delle estorsioni. Dopo di lui sono nate molte associazioni di protezione dal pizzo, ma di fatto era un emarginato. Lasciato solo dagli imprenditori e da chi poteva aiutarlo. Tranne le forze dell’ordine di cui rifiutò la scorta quasi con amarezza. Imprenditore di una piccola ditta tessile, viene fatto oggetto di richieste di pizzo e piccoli e grandi sfregi, tra cui il sequestro del cane presente in azienda e il suo restituirlo in fin di vita. Nonostante la pressione, Libero decide di parare il colpo e rispondere con i mezzi d’informazione, cui va a raccontare per filo e per segno quanto gli sta accadendo. Forse è proprio questo, come sostiene anche Augusto Cavadi nel suo nuovo libro “101 storie di mafia” a far imbe-

stialire la mafia. Si può al limite tollerare una ribellione al racket, si può anche non far pagare qualcuno che si mette di traverso, ma non bisogna fare “scruscio”, ovvero rumore. Dopo la pubblicazione della lettera al “giornale di Sicilia” (riportata a lato), Grassi è un condannato a morte. Il 26 agosto 1991 alle sette di mattina viene assassinato davanti casa. L’immagine che più mette i brividi è quella del figlio, come racconta sempre Cavadi. Ai suoi funerali, col feretro in spalla mostra le due dita in alto, in segno di vittoria. Quello che più sconvolge è che Libero Grassi non era un eroe, come non lo era nessun altro che è morto per combattere la mafia. Semplicemente era

Libero Grassi

l’ennesima persona che non voleva impantanarsi nel liquame delle illegalità sottotraccia, voleva vivere esercitando solo il suo lavoro. E trovava normale protestare perché qualcuno non glielo faceva fare. Dopo la sua morte sono sorte molte associazioni a protezione degli imprenditori, ma è proprio l’avverbio di tempo preferito da chi dovrebbe garantire la legalità che duole, usato quotidianamente e mai passato di moda. Dopo. Sempre dopo. (E.Z.)

brevi dalla cronaca

“CORSARO NERO”, 14 ARRESTI PER DROGA

Avevano messo in piedi un'organizzazione, che riusciva ad importare cocaina direttamente dal Venezuela per spacciarla per le strade della Capitale. In manette sono finite 14 persone al termine di una indagine durata due anni e coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della Procura di Roma. La banda era composta in prevalenza da una famiglia residente a Roma ma originaria della Calabria. Il capofamiglia, Salvatore Tripodi, 50 anni, nato a Cinquefrondi, in provincia il Segno

di ROMA e PROVINCIA

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III RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

di Reggio Calabria, grazie alle sue conoscenze aveva allacciato contatti diretti con i cartelli venezuelani. La cocaina giungeva nella Capitale con corrieri sudamericani che la trasportavano con il metodo degli ovuli ingeriti. Le indagini compiute dalla sezione antidroga della squadra mobile della Capitale, diretta da Vittorio Rizzi, e del COmmissariato Fidene, diretto dal dr. Paolo Volta, erano partite da un semplice arresto compiuto dalla polizia nella borgata Fidene nel 2008.


IV

di Daniela Di Rosa “Nella Regione Lazio si mettono in campo molte risorse per la gestione del ciclo dei rifiuti, però queste risorse poi non sono allocate in termini tali da poter garantire l’efficienza e la chiusura del ciclo sulla base delle direttive dell’Unione Europea e delle indicazioni della legislazione nazionale. Molte di queste risorse, infatti, vengono «distratte» per attività che non portano a un’efficienza del ciclo ma, anzi, creano dei pesi ulteriori al ciclo stesso e allontanano la possibilità di renderlo efficiente, perché ci sono molti sprechi”. Queste le parole usate dall’On. Antonio Rugghia in qualità di relatore della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nel Lazio, presentando la relazione conclusiva lo scorso 22 febbraio e approvata pochi giorni dopo, il 2 marzo. Per quanto riguarda gli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti nel Lazio, una delle audizioni che ha confermato la presenza della criminalità organizzata nella nostra regione, è stata quella di Giancarlo Capaldo, Coordinatore della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia), svoltasi il 7 ottobre 2009. Secondo Capaldo questa presenza è “multiforme”, ben rappresentata da ‘Ndrangheta, Camorra e Mafia siciliana. “Si tratta di una presenza accertata ed evidenziata in numerose indagini che hanno portato al sequestro preventivo di centinaia e centinaia di milioni di euro di immobili, società, ecc.”. Sono soprattutto tre le operazioni che hanno scoperchiato le responsabilità della

R E T E

A N T I M A F I E

Non è emergenza criminale ma l’allarme rimane Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel Lazio

criminalità organizzata nelle cosiddette ecomafie: “Sabbie mobili”, “Re Mida” e “Girotondo”. “Tuttavia –ha precisato il Procuratore Capaldo- non vi sono attualmente in corso dei procedimenti strutturati come procedimenti concernenti il ciclo dei rifiuti e la criminalità organizzata di stampo mafioso”. A conferma di quanto dichiarato dal Procuratore, vi è anche la testimonianza del Gen. Filippo Ridondale, Comandante della Regione Lazio della Guardia di Finanza, secondo cui “non sono emersi collegamenti con aspetti di criminalità organizzata per quanto riguarda lo specifico settore. I rilievi di maggior spicco – ha concluso il generaleriguardano il divieto di abbandono e le attività di gestione dei rifiuti non autorizzate”. Ma qualche problema in realtà

esiste e lo evidenzia il Prefetto di Roma, Pecoraro, ascoltato dalla Commissione Parlamentare il 25 maggio 2010. Per il Prefetto, il ciclo illecito dei rifiuti nella provincia di Roma “sembra essersi consolidato su un modus operandi articolato e fondato su metodi associativi, che si concretizza in modo particolare nella falsificazione di documenti di trasporto e certificati di analisi, nella simulazione di operazioni di recupero e di smaltimento, con la perpetrazione di truffe e di evasione fiscale”. Secondo il Prefetto di Roma “l’esperienza investigativa ha attestato che i settori nevralgici dei traffici illeciti consistono nei passaggi intermedi presso impianti di stoccaggio e di recupero, dove si svolgono la falsificazione dei documenti di trasporto e il cosiddetto girobolla, e in secondo luogo nel tra-

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sporto dei rifiuti, che investe ogni fase del procedimento gestionale”. Un primo allarme sulle possibili infiltrazioni criminali nel ciclo dei rifiuti venne lanciato dal Sindaco di Roma, Alemanno, partendo dal fatto che “se il settore pubblico non è in grado di sostenere questo impegno, anche in collaborazione con privati ma in un quadro di regole determinate dalle istituzioni, si apre la strada anche a infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore del ciclo dei rifiuti”. Molto significativa in questo senso è stata l’ultima l’operazione condotta dai Carabinieri nel NOE di Roma e Caserta, unitamente alla Guardia di Finanza di Marcianise, che ha permesso di emettere un provvedimento di custodia cautelare a carico di Salvatore Belforte, capo del-


V

L’audizione del Prefetto di Roma

“Il pericolo delle cosche c’è” Ecco un estratto dell’audizione del 25 maggio 2010 del Prefetto di Roma, GIUSEPPE PECORARO

“Vi ho ringraziato e soprattutto ho apprezzato che ci abbiate chiamato, perché voi capite la situazione: i Prefetti vengono informati ovviamente quando l’autorità giudiziaria è intervenuta, quindi non effettuano un’attività di prevenzione in materia di rifiuti, soprattutto perché l’attività di controllo è svolta da un organo tecnico che dipende dalla regione, l’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente, n.d.r.). Le competenze sono parcellizzate tra Stato, Provincia e Regione, per cui talvolta capire dove ci troviamo non è semplice. Noi quindi ci muoviamo quando, grazie al rapporto che esiste tra forze statali, forze dell’ordine e Prefetto, noi siamo in grado di ca-

pire la situazione. Proprio per la sua posizione geografica, il Lazio attrae i traffici, soprattutto in una situazione in cui oggi l’86 per cento del monte rifiuti è portato in discarica. Tenuto conto che si tratta di Roma, la maggior parte va nella discarica di Malagrotta, che ormai è in via di esaurimento. Abbiamo altre cinque discariche, anch’esse ormai quasi all’esaurimento: Inviolata di Guidonia Montecelio, Cecchina Roncigliano ad Albano Laziale, Cupinoro a Bracciano, Fosso del Prete a Civitavecchia e Colle Fagiolara a Colleferro. Abbiamo poi due termovalorizzatori in funzione dalle parti di Colleferro, mentre un terzo dovrebbe entrare in funzione presso Malagrotta. La situazione è particolarmente difficile, tenuto conto che l’86 per cento dei rifiuti vanno in discarica e che la

raccolta differenziata nella regione riguarda soltanto il 12,9 per cento, la percentuale più bassa in tutto il centro Italia. Questa mancata pianificazione può favorire l’intervento da parte di proiezioni delle cosche mafiose, camorristiche e della ‘ndrangheta. Già nell’aprile 1996 verificammo come il Lazio potesse essere oggetto di attenzione da parte di altre associazioni e cosche mafiose, nel corso dell’amministrazione comunale di Anzio”.

La relazione finale della Commissione Parlamentare

l’omonimo clan. Questa operazione si è rivelata molto importante perché ha permesso di verificare concretamente l’interferenza criminale nel passaggio dalla raccolta allo smaltimento attraverso società di comodo. Circa i reati comuni connessi al ciclo dei rifiuti, significativi appaiono i dati forniti dal Presidente di Legambiente Lazio, contenuti nel rapporto annuale redatto sulla base delle informazioni fornite dalle forze dell’ordine. Secondo questi dati, il Lazio risulta al secondo posto nella scala nazionale per numero di reati ambientali. Più specificatamente, per quanto concerne il ciclo dei rifiuti, nel 2009 sono state accertate nella nostra regione 288 infrazioni, vi sono state 319 persone denunciate, 23 arresti e 180 sequestri. La maggior parte delle infrazioni, però, si sono verificate all’interno del territorio della provincia di Roma, che addirittura si posiziona quarta complessivamente a livello nazionale fra tutte le province italiane per numero di infrazioni.

Il Procuratore della Repubblica di Velletri, Silverio Piro, il 15 giugno 2010, ha infatti riferito in Commissione dei procedimenti conclusi o in corso, connessi alla gestione del ciclo dei rifiuti, il più rilevante dei quali è quello riguardante l’impianto di termovalorizzazione di Colleferro”. Un altro capitolo riguarda invece il “disastro della Valle del Sacco, dove effettivamente si sono trovati indici d’inquinamento rilevanti a seguito di misurazioni effettuate dall’ASL locale. Si sono verificate responsabilità di amministratori e soprattutto di società coinvolte nello smaltimento dei rifiuti. L’indagine –ha proseguito il Procuratore Piro- risale al 2005 e riguarda soprattutto il consorzio CRL e la Caffaro Srl di Colleferro. In particolare, il procedimento riguarda gli scarichi di acque reflue senza alcuna autorizzazione, che hanno inquinato diversi acquedotti della Valle del Sacco”. Altri procedimenti di rilevante interesse condotti dalla procura di Velletri nel 2006 e nel 2007 hanno riguardato la

contraffazione del codice CER (sono i codici identificativi dei rifiuti) da parte di alcune società nel trasportare rifiuti che in realtà non avrebbero potuto essere trasportati per consentirne, in questo modo, il loro occultamento e la successiva distruzione. In conclusione, per quanto riguarda gli illeciti nel campo della gestione dei rifiuti riferibili alla criminalità organizzata, la Commissione ha concluso che “il Lazio si presenta come una regione particolarmente interessata a questo tipo di illegalità, sia per la presenza di ampie porzioni di territorio morfologicamente adatte alla discarica e all’occultamento illecito dei rifiuti e sia per la vicinanza con quelle aree della provincia di Caserta ad alto rischio ambientale, dove in passato e ancora oggi nell’attualità sono state individuate presenze criminali nel settore”. C’è da dire che già alcune relazioni di precedenti Commissioni sul ciclo dei rifiuti avevano indicato località quali Cassino, Latina, Formia, Pomezia e Ardea come terri-

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tori nei quali, dalla fine degli anni ‘70, si erano insediati ed ingranditi molti gruppi appartenenti alle organizzazioni più pericolose della criminalità organizzata calabrese, siciliana e, in particolare, campana. “Tuttavia –ha aggiunto la Commissione presieduta dall’On. Pecorella-, l’ipotesi di filiere criminali operanti nel settore dello smaltimento illecito di rifiuti non hanno avuto particolare riscontro nei procedimenti penali attivati nel distretto giudiziario del Lazio. Si riscontrano invece connessioni tra attività imprenditoriali e fenomeni di corruzione della pubblica amministrazione. Non vi sono attualmente in corso – è scritto nelle conclusioni- procedimenti strutturati concernenti il ciclo dei rifiuti e riguardanti la criminalità organizzata di stampo mafioso”. Questo è ciò che emerge dalla relazione della Commissione Parlamentare. Ma è certo che la gestione del ciclo dei rifiuti nel Lazio presenta molte criticità su cui le istituzioni devono fare la loro parte. Daniela Di Rosa

R E T E


Osservatorio regionale sulla sicurezza... le cose da fare E’ stato riempito così un vuoto che durava da circa un anno e che gettava una macchia sull’operato della Giunta Polverini. Mentre si fanno tante nomine e si tagliano i servizi sanitari, sulla lotta alle mafie la Regione per un anno non ha detto e non ha fatto niente. Anzi è ricominciata la tiritera che a parlare di mafie si danneggiano i territori (vedi gli interventi in aula di autorevoli esponenti del centrodestra) e si cancellano i fatti di Fondi da importanti documenti presentati al Consiglio da parte del centrosinistra. Questo atteggiamento unito all’attenta campagna di immagine con l’affissione dei 6x3 sull’usura, fa capire a chi è più attento, che nel merito concreto non ci si vuole entrare mentre si “abusa” dell’argomento “sicurezza” come sempre per strumentalizzazioni politiche. Solo così si spiega il grave ritardo nell’insediamento della Commissione Sicurezza, nella nomina dei componenti dell’Osservatorio regionale, il mancato insediamento dell’Agenzia regionale per i beni confiscati (istituita con legge approvata all’unanimità), la riduzione dei fondi di bilancio che non coprono tutte le finalità delle leggi regionali del settore, la mancata costituzione di parte civile in alcuni processi di mafia. Pochi sanno che nella precedente legislatura grazie alla costituzione di parte civile, la Regione Lazio ha ottenuto anche il risarcimento del danno economico procurato alla collettività. D’altra parte la nuova legislatura si è aperta pochi mesi fa con la carcerazione di uno dei consiglieri regionali della PDL più votato del Lazio, già presente in Consiglio negli anni precedenti. Romolo Del Balzo Presidente della Commissione lavori pubblici rimasta bloccata per mesi per via delle sue vicende giudiziarie, che più volte nel passato aveva criticato l’attività della Commissione Sicurezza da me presieduta, è stato arrestato con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode in appalto pubblico e truffa. Ma come succede sempre più spesso in politica, invece di farlo dimettere da Presidente gli è stata affidata nei giorni scorsi la presidenza della Commissione Giochi Olimpici 2020 e grandi eventi (sic!). Ma torniamo alla situazione di un anno fa, sperando che la nuova Commissione Sicurezza voglia operare in continuità

dal punto di vista istituzionale, riprendendo il rapporto diretto con le Prefetture, le Questure, le Procure, le Associazioni, le Organizzazioni sindacali del settore e con i cittadini. Mi auguro che l’obiettivo della lotta alle mafie continui ad essere perseguito trasversalmente nei vari ambiti di intervento regionali, dai diversi assessorati, visto che le mafie operano economicamente in alcuni territori nel commercio, nell’urbanistica, nei lavori pubblici, nei territori (dalle cave ai parchi) deturpando l’ambiente, nella gestione delle società di servizio, creando danni irreparabili alla collettività. Mi auguro anche che la Presidente Polverini mentre dichiara sul caso Del Balzo: “Siamo fiduciosi nella magistratura. Non è opportuno esprimersi adesso”, voglia nel frattempo attuare le indicazioni della mozione del 2009 votata dal Consiglio regionale in seduta straordinaria sulla presenza delle mafie nel Lazio, per quanto attiene il controllo dell’operato delle società e delle aziende regionali, a cominciare dalla sanità, che voglia contribuire alla istituzione degli uffici della DIA a Latina, che effettui l’attività di controllo e di coordinamento rivolta agli Enti Locali che spetta alla Regione in ambito urbanistico, in quello dei lavori pubblici e nella tutela dell’ambiente, visto che il Lazio ha siti protetti e le coste tirreniche sempre a rischio speculazione e distru-

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di ROMA e PROVINCIA

* LUISA LAURELLI già Presidente della Commissione Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio

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zione. Vorrei anche che il nuovo Osservatorio come da indicazioni di legge, “sfornasse” documenti ed analisi sul fenomeno della criminalità nel Lazio e sulla sicurezza, utili a chi amministra per meglio orientare l’azione delle Istituzioni. Sono state cancellate dal sito dell’Osservatorio irresponsabilmente tutte le cose fatte dalla precedente Amministrazione e questo non va bene. Infine un progetto su cui ho tanto lavorato e che a causa delle dimissioni di Marrazzo non si è potuto concludere, è quello della realizzazione dell’ICAM di Roma. E’ l’Istituto di Custodia Attenuata finanziato dalla Regione con l’accordo del Ministero di Giustizia, del Comune di Roma e delle altre realtà coinvolte. E’ stata approvata pochi mesi fa una mozione che impegna l’Amministrazione regionale a realizzare quel progetto in prosecuzione con quanto fatto nel passato. Io ci sto lavorando da fuori perché trovo che un Paese civile non possa permettere che bambini da zero a tre anni “scontino” il carcere assieme alle loro madri. Si deve realizzare una struttura alternativa prima possibile.


il libro del mese

Tutti a “danzare” intorno ai rifiuti di Loredana Massaro Un libro intelligente “Monnezza” di Francesco De Filippo, anzi intelligentissimo. A fronte della gravità e della pesantezza del tema trattato, l’autore è capace di scriverne con una levità assoluta, con umorismo e leggerezza. Siamo a Pianura, quartiere di Napoli, ma proprio al suo inizio, il territorio è incantevole e di spazio ce n’è tanto, molte sono le famigliole oneste che hanno bisogno di “casarelle”, appartamenti insomma tutti abusivi, grazie alla corruzione imperante degli uffici comunali, delle forze dell’ordine, delle prefetture, delle autorità ecclesiastiche e tutto finisce per essere abusivo, le strade, i parchi giochi, la scuola, la chiesa e la discarica appunto. A dirigere la marea montante di sacchetti di “monnezza” c’è don Pasquale, il boss della zona, il cui preciso disegno è unicamente trarre profitto da questa miniera d'oro.

I sacchetti aumentano, i cittadini si lamentano, non possono più respirare, qualcuno protesta ma il giro d’affari è diventato troppo grosso per essere gestito e governato, ora la “monnezza” viene pure da fuori, da Milano per esempio ma anche dalla Francia e dalla Germania e stavolta sono liquami strani di un fetore nauseante, addirittura fosforescenti. Nel frattempo i politici hanno le mani legate da corde pesanti quali la corruzione, la connivenza, il clientelismo e infatti la camorra avanza inesorabile a colpi di pistola, perché mai è riuscita a fare tanto denaro come adesso nel caos che si è creato. Siccome però la situazione è drammatica ecco un fiorire di comitati e commissioni per far fronte alla situazione e trovare qualche brillante soluzione. Da Roma, dai palazzi del potere piovono soldi, è una manna dal cielo dove tutti hanno da spartirsi qualcosa e mentre l’Impianto di gassificazione è impantanato tra le carte delle commissioni corrotte, a qualcuno

La legalità riparte dalle scuole

Gli studenti delle scuole primarie e secondarie del Lazio da quest’anno andranno a lezione di legalità. Partirà infatti dall’educazione delle nuove generazioni il lavoro dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio. Lo scorso 11 febbraio sono stati presentati sia il nuovo organigramma che le linee programmatiche dell’organo tecnico scientifico pensato per monitorare e contrastare le attività della criminalità organizzata attraverso una sinergia tra istituzioni e forze dell'ordine. Per la presentazione dei nuovi componenti

Partirà dall’educazione delle nuove generazioni il lavoro dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio

dell’Osservatorio, presieduto da Rosario Vitarelli, direttore della divisione anticrimine della Questura di Roma, sono intervenuti il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il Questore Francesco Tagliente, il Prefetto Giuseppe Peco-

mento per dare maggiore sicurezza alle persone. Tra i primi impegni c'è quello di andare nelle scuole per diffondere tra gli studenti la cultura della legalità”. Andrea Rasetti

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viene in mente il mare, è tanto, lascia pulito, non si vede niente, poi sarà la volta del fuoco e della diossina, poi i primi comitati spontanei di cittadini, poi i giornalisti, poi le infiltrazioni dei clan nella guerriglia in corso, finché una mattina…

raro e l’assessore regionale alla Sicurezza Giuseppe Cangemi. L’Osservatorio avrà tre obiettivi prioritari: la mappatura, con cadenza biennale, del territorio regionale, in cui individuare le aree maggiormente esposte a fenomeni di criminalità, la stesura di uno studio annuale sui dati e le dinamiche del crimine e il monitoraggio della validità degli interventi finanziati dalle istituzioni. Le attività della struttura saranno finanziate con uno stanziamento di 150mila euro. “Noi abbiamo il dovere di monitorare, intercettare i bisogni e costruire risposte, perché vogliamo una Regione sicura” ha detto la Polverini. “Dopo Lazio-Sicuro ha aggiunto - anche l’Osservatorio sarà uno stru-

VII RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

di ROMA e PROVINCIA

Monnezza

(Francesco De Filippo Infinito edizioni 2010)


NEWS da 17 febbraio, Cerveteri

RECUPERATI IMPORTANTI RESTI ARCHEOLOGICI

MAFIOPOLI

Il 17 febbraio scorso, nel corso di un servizio in aero-cooperazione per la tutela dei siti UNESCO del Lazio, Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale, hanno individuato, in località Banditaccia (Cerveteri), nelle vicinanze della necropoli, un capitello dorico e due tombe a camera. In una di queste è stata recuperata una coppa a vernice nera, di epoca compresa tra il IV e il III secolo a.C., di particolare rilevanza storica, in quanto effigiata con il simbolo della Trinacria. I resti archeologici, nascosti tra la folta vegetazione, sono stati individuati grazie alla visuale aerea, particolarmente vantaggiosa dopo le recenti piogge. Sul posto, funzionari della Soprintendenza Archeologica dell'Etruria Meridionale per gli aspetti di tutela del sito e per il successivo recupero del capitello marmoreo, elemento di grande valore scientifico per la tipologia inedita nella zona di Cerveteri. 4 marzo, Frascati

IN MANETTE 4 MEMBRI DEL CLAN CASAMONICA

I Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno arrestato, per droga, quattro esponenti del “clan Casamonica”. Durante diversi servizi di osservazione e pedinamento in abiti civili, i militari hanno accertato la presenza di un vero e proprio “supermercato della droga”, aperto 24 ore su 24, situato all’interno di un vicolo senza uscita, in località Arco

di Travertino, ove abitano quasi esclusivamente gli appartenenti alla famiglia dei Casamonica. I carabinieri hanno osservato i numerosi clienti che in fila, ordinatamente, aspettavano il loro “turno” per acquistare la cocaina e così sono intervenuti portando a termine, con l’ausilio di unità cinofile, diverse perquisizioni domiciliari. I militari al termine dell’operazioni hanno arrestato 3 uomini ed una donna per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, denunciandone a piede libero altre 2. I Carabinieri, unitamente a personale dell’ACEA, hanno scoperto anche il furto di energia elettrica in due abitazioni, denunciando a piede libero altri due appartenenti al clan.

Sequestro di beni per oltre 100 milioni di euro ai danni di esponenti del clan dei Casalesi operanti nel basso Lazio. L’operazione, denominata ‘Verde Bottiglia’, ha permesso di individuare una complessa ramificazione di beni e rapporti finanziari per il riciclaggio di denaro, proveniente dagli affari del clan dei Casalesi, che veniva reinvestito in attività lecite. I destinatari del provvedimento sono i pregiudicati Gennaro De Angelis, Antonio Di Gabriele e Aladino Saidi ai quali sono stati confiscate ditte individuali, terreni, fabbricati, vetture e partecipazioni societarie. I sequestri sono stati effettuati a Roma, L’Aquila, Frosinone, Formia, Gaeta, Cassino, Aquino e Castrocielo. (A cura di Andrea Rasetti)

Sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro ai danni di Pasquale Capano, calabrese ma residente a Roma da vent’anni, considerato un appartenente al clan Muto di Cetraro (Cs) e per il quale avrebbe investito parte dei proventi delle attività illecite in mobili, immobili a Roma, in Toscana, in Basilicata e in Calabria, intestandoli a familiari e prestanomi. Fra i beni sequestrati una villa con piscina a Roma, un villaggio sportivo a Trigoria, un villaggio turistico a San Nicola Arcella (CS), 11 fabbricati, 12 terreni, quote di partecipazione in 18 società, 2 aziende, 9 autovetture di lusso, 1 aliscafo, 1 imbarcazione e numerosi rapporti bancari.

www.issuu.com/ilpiccolosegno

ilpiccolosegno@libero.it

“Nel Lazio operano clan dei Casalesi nel pontino mentre la ‘ndrangheta si occupa maggiormente di riciclo di denaro sporco nei grandi locali del centro della Capitale. Le cosche sono spesso in contatto con ciò che rimane della Banda della Magliana, senza dimenticare l’ingerenza di famiglie nomadi quali i Casamonica o i Di Silvio”. ALL’INTERNO

L’avvocato Finirà la antiSaviano Mafia? L’arresto di Michele Santonastaso, l’avvocato anti-Saviano, difensore del boss Francesco Bidognetti del clan dei Casalesi, dimostra che la mafia dei colletti bianchi è un pericolo sempre in agguato

Bianca La Rocca di SOS Impresa

“Il gioco è fatto”

Undici arresti e decine di perquisizioni a Roma per l’indagine denominata ‘Il gioco è fatto’, che ha svelato un sodalizio criminale dedito all’usura, al riciclaggio, all’estorsione e alla truffa

di Andrea Sebastianelli Lo scorso 21 settembre è stata la giornata contro l’usura promossa da SOS Impresa di Confesercenti, che ha messo in evidenza un giro di affari che raggiunge 20 miliardi di euro. E la regione Lazio figura tra i primi posti in questa drammatica e sconcertante classifica. In questo numero della nostra “Rete Antimafie” troverete quindi un approfondimento per comprendere la diffusione e la radicalità di quelli che un tempo venivano chiamati strozzini o cravattari e che spesso oggi fanno capo a gruppi criminali organizzati con strutture capillari ben distribuite nel vasto territorio laziale. Troverete anche la triste storia di un usurato che grazie alla sua tenacia, all’amore della propria famiglia, al supporto delle forze dell’ordine e di SOS Impresa, ha saputo denunciare gli aguzzini iniziando una nuova vita dopo aver subito minacce d’ogni tipo al limite della sopportazione umana. Un atto di coraggio prima di decidere di farla finita. Nel Lazio sono circa 28 mila i commercianti finiti in questa ragnatela da cui appare difficile potersi liberare. Ma rivolgendosi alla rete capillare messa in piedi da SOS Impresa, uscire dal tunnel dell’usura non è più impossibile. Buon approfondimento.

PADRE PUGLISI

Un recente dossier di Daniele Poto, dell’Associazione “Libera”, ha portato alla luce le strade che le organizzazionizioni criminali (‘Ndrangheta, Camorra, Cosa Nostra e Sacra Corona Unita), attraverso il calcio tentano di percorrere per riciclare denaro sporco, controllare il giro di scommesse clandestine, comprare partite e gestire persino i settori giovanili. Un caso su tutti, quello del Potenza Calcio, il cui presidente Giuseppe Postiglione, fu arrestato nel novembre del 2009. L’inchiesta della Procura scoperchiò una fitta rete di collegamenti tra la società e gli ambienti criminali NE LLE PAGINE IV e V

Giuseppe Postiglione

Altro colpo Paolo Borsellino Cent’anni Appalti nel mirino al clan di storia I PM della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria hanno chieso le prime condanne per gli imputati della ‘Ndrangheta accusati di svolgere affari illeciti nel porto di Gioia Tauro. Ad accusarli le dichiarazioni di Cosimo Virgiglio che ai Castelli gestiva l’hotel Villa Vecchia.

Proseguono le azioni delle forze dell’ordine contro il clan dei Casamonica che controllano l’usura e i traffici di droga a Roma e provincia. I Carabinieri di Castel Gandolfo hanno arrestato tre esponenti dell’omonima famiglia rom, in seguito ad un blitz condotto in un’abitazione di Ciampino.

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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

il Segno

il Segno

supplemento al n. 11 - Novembre 2010 de “il Segno”

n.

supplemento al n. 12 - Dicembre 2010 de “il Segno”

n.

Casamonicary sto Gli eredi della Magliana

Chi sono i Casamonica? Come hanno conquistato la Capitale? Quando iniziarono la loro scalata all’egemonia criminale della regione? Il clan, che oggi conta oltre 600 adepti, sembra ormai avere ramificazioni che ricordano quelle della famosa Banda della Magliana, di cui sono gli unici e veri eredi. In IV e V pagina

Il libro del mese

Grottaferrata L’ex ristorante diventa un bene comune

In VI pagina

Nasce la Rete per la legalità contro l’usura e il racket

In VI pagina

Roma e Lazio “riciclone” di... denaro sporco delle mafie Carceri che News da

Organizzare scoppiano Mafiopoli il coraggio Quella di Pino Masciari e della sua famiglia è una storia che non può essere dimenticata. Pino è un imprenditore calabrese che non cede al ricatto e ai soprusi della ‘Ndrangheta ma con tenacia e coraggio riesce a scardinare un sistema criminoso ritenuto prima di lui invincibile.

il Segno

Con 3,3 miliardi di euro ogni anno l’usuraimbavaglia un’intera regione

11 Le mafie nelpallone

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il Segno

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca Credito Cooperativo Castelli Romani IBAN:IT11B0709239230000000103028

supplemento al n. 10 - Ottobre 2010 de “il Segno”

n.

il Segno

Stampato in proprio

Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

il Segno

il Segno

15 marzo, Roma

COLPO AI CASALESI DEL BASSO LAZIO

SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 40 MLN DI EURO

Manoscritti e foto anche se non pubbliil Segno cati non si restituiscono. Il contenuto organo dell’associazione culturale degli articoli, dei servizi, le foto ed i “Terre Sommerse Castelli” loghi, rispecchia esclusivamente il Registrazione Tribunale di pensiero degli artefici e non vincola Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono DIREZIONE riservate ai soli associati e simpatizVia dei Monti, 24 - Rocca di Papa zanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito. DIRETTORE

RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

Arrestato per concorso esterno ad associazione mafiosa Giorgio Magliocca, sindaco di Pignataro Maggiore, provincia di Caserta, e consigliere di Gianni Alemanno al comune di Roma. Magliocca, assunto nel 2010 per chiamata diretta dalla giunta Alemanno con qualifica di dirigente, è accusato di aver gestito i beni confiscati al clan camorristico Ligato-Lubrano per conto dello stesso clan. In particolare non avrebbe permesso l’utilizzo dei beni per scopi sociali lasciandoli nella totale disponibilità degli uomini del clan.

9 marzo, Roma

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA supplemento al n. 3 (marzo 2011) del mensile indipendente

11 marzo, Roma

ARRESTATO MAGLIOCCA, CONSIGLIERE DI ALEMANNO

In VII pagina

Ritratti d’autore

Falcone, l’uomo che volava molto in alto

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo della Rete? Da oggi puoi consultare tutti i numeri dei nostri mensili collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! DI ROSA in VII pagina

In VII pagina

In VI pagina

La storia di Padre Pino Puglisi, ucciso dalla Mafia perchè le sue parole facevano più paura delle pallottole. ETTORE ZANCA in II e III pagina

In VI pagina

In VII pagina

In VII pagina

La vita e la storia del giudice Borsellino assassinato il 19 luglio 1992 nel cuore della sua Palermo. ETTORE ZANCA in II e III pagina

In VII pagina

In III pagina

In ultima pagina

In II e III pagina


Che cos’è e come funziona la depurazione delle acque

il Segno - Marzo 2011

Nei decenni passati, e fino a pochi anni fá, il notevole aumento del consumo di acqua da parte delle industrie, delle attivitá produttive e domestiche, portó ad un aumento del carico delle acque reflue, complicando o addirittura impedendo in parte, il potere di autodepurazione dell´acqua. Il mancato equilibrio naturale venne ripristinato tramite una notevole spesa per la realizzazione di impianti di depurazione e di reti fognarie adeguate che attraverso l´impegno adottato dal personale addetto agli impianti e alla manutenzione della rete fognaria, portarono, e portano tuttora, queste opere al mantenimento di un’acqua corrente pulita. Come funziona un impianto 1. Le acque reflue vengono raccolte dalle singole reti fognarie e convogliate mediante collettori all’impianto di depurazione. In molti casi è indispensabile il sollevamento (1) dei liquami convogliati dal collettore per inviarli alle fasi successive. Come primo trattamento all’interno di un impianto di depurazione troviamo la grigliatura (2), che serve per la rimozione del materiale grossolano ( pezzi di plastica, legno, sassi, carta ecc.), tutto ció che potrebbe altrimenti intasare tubazioni e pompe. Il grigliato viene lavato, pressato e portato in discarica. Nella dissabbiatura disoleatura (3) avviene la separazione delle

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Schema di un impianto di depurazione

sabbie per sedimentazione naturale, mentre la separazione e la risalita degli olii e grassi in superficie viene favorita mediante insufflazione di aria che, assicurando una limitata turbolenza impedisce anche la sedimentazione di sostanze organiche. Nella vasca di sedimentazione primaria (4) avviene la separazione per gravitá dei solidi sedimentabili. I fanghi che si accumulano sul fondo della vasca vengono sospinti dalla lama di fondo del carroponte raschiatore nelle tramogge di raccolta e da queste vengono poi prelevati per essere inviati ai trattamenti successivi. A questo punto terminano i trattamenti meccanici i quali hanno asportato circa 1/3 del carico organico. L’eliminazione delle

sostanze disciolte e i solidi sospesi avviene nella vasca a fanghi attivi (6). Questo processo si basa sull’azione metabolica di microrganismi p.e. batteri che utilizzano le sostanze organiche e l’ossigeno disciolti nel liquame per la loro attivitá e riproduzione. In tal modo si formano fiocchi costituiti da colonie di batteri facilmente eliminabili nella successiva fase di sedimentazione. Per un’ottimale assorbimento delle sostanze è neccesaria una sufficiente presenza di ossigeno, che viene fornito mediante insufflazione di aria dal fondo. La separazione dei fiocchi di fango dalla miscela aerata si ottiene per sedimentazione nella vasca di sedimentazione finale

(7). Un ponte raschiatore raccoglie il fango sedimentato. L’acqua in uscita dalla sedimentazione finale puó definirsi a questo punto pulita e puó pertanto essere restituita al corso d’acqua superficiale (8). Oltre ai processi meccanici e biologici risultano necessari anche altri trattamenti che hanno lo scopo di limitare le sostanze nutritive come azoto e fosforo nello scarico finale, sostanze che possono portare a problemi di ipertrofia nei fiumi e laghi. La rimozione dell’azoto avviene con processi biologici tramite batteri speciali nelle vasche di ossidazione, mentre per l´eliminazione del fosforo si utilizza un processo chimico, che consiste nell’aggiunta di sali di ferro durante il processo depurativo.

Depuratori e fogne, il miracolo mancato SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Questo enorme masso era in bilico sulla testa dei roccheggiani da oltre 30 anni e l’ex Sindaco Enrico Fondi, come ha testimoniato in Consiglio Comunale, aveva già dovuto sopportarne il peso giudiziario per ben due volte durante il suo mandato. Parliamo della mancata messa a norma del depuratore delle acque nere di Via Borgo Valle Vergine che, sottoposto ai dovuti controlli degli enti preposti, è risultato non correttamente funzionante, tanto che il magistrato ha disposto il suo sequestro con la relativa chiusura dell’uscita delle acque non correttamente depurate. Le conseguenze sono gravissime. I liquami che giungono nella vasca devono essere trasferiti a bordo di appositi automezzi che fanno la spola giorno e notte tra l’impianto sequestrato e un sito dove pos-

sono essere trattati come previsto. L’operazione oltre che molto costosa è anche notevolmente complessa perché in caso di pioggia abbondante l’afflusso di acqua, che mai avrebbe dovuto arrivarci, può superare di molto la capacità di aspirazione dalla vasca e il rischio che tutto finisca nel terreno con le relative conseguenze è molto elevato. Una situazione simile a quella di tanti altri

A P P R O F O N D I M E N T O

comuni d’Italia, dicono alcuni, ma questo non può bastare a sopire la preoccupazione dei cittadini che temono serie ripercussioni economiche per tutti, viste le fatture rilevanti che le casse comunali dovranno saldare alle aziende che stanno lavorando su mandato del nostro Sindaco. L’evento induce a pensare che chi ha governato il paese non ha dedicato la sua attenzione agli aspetti fondamentali: la salute dei cittadini e dell’ambiente. Dopo il trentennale problema antenne scoppia il trentennale problema fogne e depuratori. Questo è un paese che deve riacquistare la voglia di sfilarsi da un trend negativo che dipende sicuramente dagli uomini incaricati dagli elettori a giocare la partita. Sergio Rasetti


ROCCA DI PAPA

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il Segno - Marzo 2011

“Il fallimento di Legambiente è il fallimento di tutti i cittadini ” Il Presidente di Legambiente Rocca di Papa risponde a un nostro articolo

Ringrazio il sig. Serafini per la domanda con la quale mi chiama in causa per sapere se il gruppo Legambiente esiste ancora oppure no. La risposta è diretta a tutti coloro che consciamente o no hanno condiviso lo stesso dubbio. Se altre cento persone si ponessero la stessa domanda, probabilmente il circolo di Legambiente della nostra città sarebbe di fatto operante ed attento ai problemi che investono il nostro territorio, non solo quello di Rocca di Papa, ma anche quello di tutta l’area dei Castelli Romani. Faccio presente che nei quattro anni successivi alla costituzione del circolo oltre alle vicissitudini connesse all’avviamento della sezione, oggi finalmente operativa, le iscrizioni, salvo casi unitari, non hanno mai registrato sia per numero sia per continuità nel tempo, livelli tali da innescare quelle spinte propositive e quei processi virtuosi necessari ed importantissimi per un ambito tematico come la salvaguardia del nostro ambiente/territorio cui il sig. Serafini giustamente fa notare la carenza. C’è una tendenza a

pretendere che le cose vadano fatte solo nel momento in cui tutto è pronto e funzionante. Ritengo che se esiste una sensibilità ambientale, è compito di ciascuno di noi esternarla non solo con le parole ma anche con i fatti. Ognuno deve dare il proprio contributo, in primis quello comportamentale. Il fatto che esista il circolo Legambiente a Rocca di Papa, così come esistono tante altre associazioni ambientaliste, deve essere di stimolo per la partecipazione diretta ai temi ambientali. Così come per tutte le altre problematiche che investono l’intera comunità cittadina. Se non c’è una partecipazione diretta della cittadinanza a qualsiasi iniziativa o discussione di problemi che ci riguardano, questi ultimi rischiano di essere affrontati in modo errato, incompleto e quindi sono destinati a rimanere irrisolti. Le deleghe seguite da “immancabili critiche” che ci fanno sentire “a posto con la nostra coscienza” di fronte ad un “errore” che avremmo potuto evitare, sono davvero poco costruttive. Aderendo ad una delle tante

associazioni con la forza importantissima dei numeri, ovvero delle adesioni, proponiamo a chi ci governa, indipendentemente dal colore partitico, la nostra più ampia e disinteressata partecipazione per la soluzione dei problemi da risolvere. In qualità di presidente mi assumo tutte le responsabilità per la scarsa attività del circolo e sto valutando l’ipotesi di cessare il rapporto di partenariato con Legambiente Nazionale se anche quest’anno non riuscirò ad aggregare un buon numero di cittadini desiderosi di dare il loro contributo umano di idee, proposte ed azioni. “Legambiente”, “ Italia Nostra”, “ WWF”, rischiano di essere solo delle semplici etichette destinate a rimanere tali se prive del contributo suddetto. Il sig. Serafini reclama un’associazione che faccia propri i temi ambientali e si faccia sentire. E’ per questo che ho creato il circolo “Legambiente Rocca di Papa”, realizzato un sito, predisposto una sede, presieduto tavoli in piazza, fatto opera di divulgazione in tutte le scuole medie ed elementari dei

Vermicino-Rocca di Papa un evento che si ripete

Nuove iniziative del Club Auto Storiche Rocca di Papa

di Angelo Cavalli Dal 1921 al 1965 l'Automobile Club di Roma organizzava la gara automobilistica in salita Vermicino-Rocca di Papa. Il percorso, pur con numerose variazioni al tracciato nel corso degli anni, si snodava per 14,400 km con partenza dalla frazione di Vermicino presso la storica fontana del Vanvitelli, transito per Frascati, Squarciarelli e arrivo a Rocca di Papa presso il Santuario della Madonna del Tufo. La difficoltà della gara era rappresentata dai tornanti e dal notevole dislivello tra la partenza e l'arrivo, 465 metri. Il vero lancio in campo nazionale e internazionale della gara avvenne negli anni ‘50 ad opera di Francesco Santovetti, grande appassionato, benemerito mecenate dell'automobilismo storico, al quale si deve il recupero di più di 300 auto storiche. Tra i piloti celebri che si affrontarono ci

furono Marzotto, vincitore della corsa del 1949 con la Ferrari, Bracco con la Maserati, Biondetti, Borzacchini, Fagioli e Taruffi. Nuvolari partecipò alle prove, ma, purtroppo, le sue richieste economiche per la gara risultarono troppo onerose per gli organizzatori. Su questo percorso si disputò per molti anni la famosa Coppa Gallenga e su queste strade strade si cimentarono anche le nostre Jaguar con Biondetti e Pezzoli: nel ‘51 Biondetti si piazzò 3°, dietro due Ferrari, nel ‘52 Pezzoli 2° dietro Ferrari, nel ‘53 Pezzoli ancora 3°. Dal 2009, grazie al “Club Auto Storiche Rocca di Papa”, è nata la rievocazione storica della cronoscalata, che quest’anno sarà alla 3a edizione, dopo il grande successo della scorsa edizione che ha visto la massiccia partecipazione della Scuderia Jaguar Storiche.

Castelli Romani, consegnando personalmente un opuscolo sulla salvaguardia del parco regionale; nulla rispetto ai tantissimi problemi che abbiamo, ma pur sempre qualche cosa che si potrebbe ripetere ed ampliare se ci fossero persone disposte a dedicare un po’ del loro tempo a questi temi. Da solo è difficile curare il sito, partecipare ad eventi, manifestazioni ed altre attività connesse al circolo. Ci vorrebbero soci collaboratori che avessero un minimo di entusiasmo e voglia di fare. Spero quindi che il sig. Serafini voglia aderire anche lui. Ma, se qualcuno ignorava l’esistenza del Circolo Legambiente a Rocca di Papa, ora grazie anche al Piccolo Segno ne è venuto a conoscenza. Quindi chi vuole può contattarmi per aderire e condividere con i gli associati le proprie idee, suggerimenti ed iniziative. Sono soprattutto i cittadini, ai quali è lasciata la libertà di aderire e partecipare alla Polis pubblica, - con o senza Legambiente - che devono rispondere alla sua domanda. Con i migliori saluti. Enrico Cacciatori

Intanto, per scaldare i motori, ecco i primi appuntamenti del 2011 per le auto storiche: - Sabato 2 aprile “Passeggiata di Primavera” da Rocca di Papa a Sermoneta, visita al Castello e pranzo in locale tipico – si svolgerà anche una piccola gara di regolarità dimostrativa – - Domenica 29 maggio “2° Giro dei Castelli Romani”. Per informazioni: Alessandro 349-2447492


il Segno - Marzo 2011

ROCCA DI PAPA

Con 687 donazioni è un nuovo record L’Avis ha presentato il bilancio di un anno

L’anno 2010 si è chiuso in modo molto soddisfacente e positivo per la nostra associazione, riuscendo ad avere un incremento sia del numero delle donazioni che dei nuovi Soci donatori. Sono state infatti raccolte 687 sacche di sangue, superando la più ottimistica previsione di inizio anno che stimava un raggiungimento di 600 sacche rispetto alle 545 del 2009; questo traguardo (+ 142 sacche rispetto al 2009) ci permette di raggiungere ancora una volta l’autosufficienza sangue per la nostra cittadina secondo i parametri stabiliti dall’O.M.S. in base alla popolazione residente. Tale numero tiene in considerazione sia le donazioni effettuate nel nostro centro raccolta che presso il centro trasfusionale di Frascati con un incremento del 26,06% sull’anno precedente. Molto soddisfacente è risultato il lavoro svolto dal gruppo dirigente nell’attività promozionale, che ha portato l’avvicinamento di nuove persone alla nostra sezione concretizzatosi con la successiva iscrizione di 87 nuovi Soci, dei quali 80 donatori effettivi. Ciò ci ha permesso di superare il numero dei 52 nuovi iscritti dell’anno precedente, mantenendo un buon TREND di crescita dei Soci donatori che contribuiscono così a tenere viva la nostra associazione . Nel secondo semestre del 2010 la nostra sede ha acquistato un nuovo lettino portando a cinque le postazioni disponibili per i prelievi, grazie alla generosa donazione della famiglia DEL NERO-FONDI. Oltre alle attività principali, volte soprattutto alla raccolta di sangue ed alla fidelizzazione dei Soci donatori, il 2010 è stato un anno particolarmente attivo che ha impegnato il Direttivo per la realizzazione di diversi programmi. Nel periodo da gennaio al mese di maggio si è svolto il programma Avis-scuola che ha visto coinvolte tutte le classi quinte elementari del territorio di Rocca di Papa, sia degli istituti pubblici che parificati. Il programma ha avuto, oltre agli incontri organizzativi preliminari con gli insegnanti, due incontri presso la

sede comunale, dove ha partecipato anche il Sindaco, e la sede della nostra associazione per la presentazione delle attività dell’Avis e del volontariato in genere. La manifestazione si è conclusa nel mese di maggio, alla presenza delle autorità comunali e del corpo insegnante, c/o la sala parrocchiale del S.Cuore con la premiazione dei migliori elaborati e la consegna di un attestato di partecipazione a tutti gli scolari. Nel periodo intercorso tra giugno ed ottobre, come già avvenuto lo scorso anno, è stato effettuato un servizio aggiuntivo, (l’esame del PSA) per gli uomini oltre i 45 anni di età, grazie ad un accordo

con la ASL/RM-H. Dal mese di giugno, ai fini di una campagna preventiva per le donne, è iniziato un programma di test tiroidei (analisi TS3, TS4 e TSH) , effettuati nell’ambito della donazione in accordo con la ASL/RM-H; tale test, a carico della ns. Associazione, si è protratto per tutto il 2010. Nel mese di ottobre, per dare visibilità maggiore alla nostra associazione, abbiamo partecipato alla Sagra delle castagne con uno Stand posto in via Madonna del Tufo e, sempre a fini promozionali, abbiamo sponsorizzato la “VII maratonina della Castagna” partecipando direttamente con il ns. gazebo per distribuire materiale informativo. Dal mese di giugno, grazie all’impegno del socio-consigliere Vincenzo De Angelis che ha provveduto alla realizzazione gratuita di un DB in Access, la ns. sede ha attivato un insieme di programmi informatici che migliorano e facilitano notevolmente la gestione del centro per tutte le attività inerenti le dona-

zioni e la gestione dei Soci. Per tutto il 2010 è continuata la collaborazione tra le Avis afferenti all’ ASL/RM-H, nell’ambito del coordinamento che coinvolge tutti i Presidenti delle varie Avis partecipanti in riunioni mensili c/o la sede dell’Avis Velletri, con l’intento di portare avanti attività e programmi in maniera congiunta per poter ottenere migliori risultati ed avere maggiore voce nell’ambito dell’Avis Provinciale e Regionale. Durante tutto l’anno,sempre con la massima discrezionalità ed efficienza, si è provveduto a fornire assistenza sangue per tutti quei concittadini che ne hanno fatto richiesta, essendo questo il fine principale per cui viene donato il sangue. Di seguito si riportano le prossime date in cui ci sarà la Raccolta di Sangue presso la nostra sede in Via Campi d’Annibale (sotto al centro anziani): - domenica 10 aprile; - venerdì 22 aprile; - domenica 8 maggio.

La lettera degli iscritti e dei simpatizzanti di Sel

Ma in Sinistra Ecologia e Libertà gli iscritti contano qualcosa o no? La domanda sorge spontanea perché quando ci siamo iscritti a Sinistra Ecologia e Libertà avevamo una speranza, quella di entrare in un partito in grado di travolgere i vecchi metodi, coinvolgendo militanti, simpatizzanti e cittadini nelle scelte da cui può dipendere il futuro di un territorio. Purtroppo, almeno a Rocca di Papa, questo non è avvenuto visto che 3 o 4 dirigenti locali si riuniscono a porte chiuse, decidono strategie e alleanze senza rendere partecipi gli iscritti, che sono visti come dei semplici nomi messi a riempire una tabella. Che cosa chiede un iscritto al suo partito? La cosa più semplice: di poter partecipare nelle scelte e poterle discutere apertamente. Niente altro. Ma forse già questo per qualcuno è troppo rivoluzionario, poiché vorrebbero fare e disfare a piacimento senza troppe rotture di scatole. Sono le stesse persone che nei dibattiti pubblici parlano di “trasparenza e partecipazione come elementi essenziali della politica”... parole parole, soltanto parole. Non siamo degli ingenui idealisti, sappiamo che la politica è fatta di tante cose e, soprattutto, che la politica è fatta dagli uomini e sono loro che in ogni territorio agiscono per conto di un’idea. E a volte agiscono in modo pessimo arrecando seri danni a quella stessa idea, perché è proprio nella pratica quotidiana che si misura la validità di un progetto. Per questo ci è sembrato giusto manifestare questo nostro disagio rispetto a quanto sta accadendo a Rocca di Papa nella scelta che riguarda la collocazione di Sel alle prossime elezioni amministrative. Era necessario creare un’alternativa credibile rispetto al governo locale e invece si è preferito percorrere strade contraddittorie. Come si fa ad appoggiare

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senza nessuna discussione o confronto la candidatura dell’ex vice-sindaco Pd di Rocca di Papa (tutt’ora iscritto al Pd, e che in tre anni non ha mai speso una parola per denunciare o fare un mea culpa sulle scelte fatte dalla maggioranza), che ha partecipato alla stesura dell’ultimo Piano Regolatore, elogiandolo in ogni occasione, quello stesso Piano Regolatore che i rappresentanti di Sinistra Ecologia e Libertà, insieme a quelli delle altre forze della sinistra cittadina, hanno definito una vera e propria colata di cemento? Oppure del cosiddetto “Nodo di Squarciarelli”? O ancora del taglio boschivo che tre anni fa devastò la Via Sacra? Che hanno da dire i dirigenti di Sinistra Ecologia e Libertà ora che avrebbero deciso di sostenere uno dei protagonisti di quella stagione politica? Non è un problema personale ma politico! Di colpo tutto è stato dimenticato e nell’assenza totale di dibattito hanno deciso che la giunta Boccia deve essere combattuta con gli stessi metodi. E’ davvero questo il partito “nuovo” lanciato da Nichi Vendola? E’ normale che Sinistra Ecologia e Libertà organizzi incontri privati, cene e quant’altro, decidendo quali iscritti e militanti invitare e quali no? Quali candidature fare e quali no? E’ questa la democrazia partecipata di cui il Consigliere Morana va blaterando? Noi crediamo nel progetto politico di Sinistra Ecologia e Libertà e non lo lasceremo morire per i vostri soliti giochetti. Saremo presenti in ogni occasione e in ogni occasione manifesteremo il nostro dissenso di fronte ai vostri metodi autoritari e di inciviltà politica. Seguono 32 firme


La femminilità fra arte e poesia

ROCCA DI PAPA

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di Rita Gatta Un pomeriggio all’insegna dell’arte e della poesia, quello dedicato alla donna l’8 Marzo nell’Aula Consiliare di Rocca di Papa: una figura femminile che emblematicamente “ è “, attraverso i versi di una delle più vere rappresentanti dell’altra metà del cielo: Madre Teresa di Calcutta. Questa piccola grande donna incita, attraverso parole sempre attuali, ad andare avanti, senza arrendersi, realizzando qualcosa che farà del nostro cammino terreno il perno della nostra esistenza. Ed è proprio quel cammino che la donna ha fatto nella storia, superando ostacoli, realizzando sogni e convinzioni, conquistando diritti e dignità… In questa occasione si è voluto rendere omaggio a tutte le persone intervenuta, donando loro qualcosa che nasce da una sapiente miscela di arte e poesia: una splendida opera pittorica dell’artista Marina Funghi, corredata da versi tutti dedicati alla donna. Un volto femminile che osserva e tra le mani, ramificate intorno alla splendida Rocca, custodisce il caratteristico scenario della cittadina castellana, riprodotta per una seconda volta, nel verde del paesaggio montano. Opera quest’ultima che ha voluto essere un omaggio tra artiste: l’autrice e la nostra Oriana Zamira Croce che attivamente ha partecipato all’organizzazione dell’evento, ideato e programmato in concertazione con il Presidente del Consiglio Comunale Anna Brandani e con il Consigliere delegato alla Cultura Simone Pizziconi. Nel corso della manifestazione, alla Non abbiamo mai ricevuto risposta alle 10 domande (che riprenderemo a pubblicare sul prossimo numero) fatte al Sindaco Boccia e rivolte anche ai suoi Assessori da 580 giorni circa tramite questo giornale. Sono domande che mostrano una chiave di lettura precisa sul modo di operare di questa Amministrazione che dovrebbe essere giudicata anche in relazione a questo atteggiamento. Persone che decidono per noi cittadini da oltre 20 anni come

quale erano presenti le Autorità cittadine, Gianfranco Botti ha illustrato alcune delle opere più significative delle artiste del passato e commentato le tele e le realizzazioni plastiche delle pittrici rocchegiane Ida Abbati, Patrizia Favara, Marisa Pierluigi, Donatella Paone, Vittoria Trinca e Oriana Croce che hanno esposto in una mostra significativa e ricca di fascino. La suadente e incisiva voce di Maria Rita Panci ha donato espressività e forza ai versi delle poesie dedicate alle donne, proprio come la voce maschile di Mario Giovanetti ha reso omaggio, insieme a quella delle poetesse Aurora De Luca, Anna Giovanetti, Nadia Rufini e Silvia Santirosi, alla figura femminile vista come madre, moglie, figlia, compagna… Magicamente la serata si è animata con la suggestiva danza del ventre della bellissima Mary de Freitas e alla recitazione di altri versi, un'aura trasparente ha circondato i presenti per il resto della serata, arricchendo di una positiva influenza il giorno dedicato all’essenza femminile dell’Umanità intera.

il Segno - Marzo 2011

Il Comitato Campi risponde a Trinca

Egr. Direttore, a seguito della pubblicazione sul vostro giornale dell’intervento del Consigliere del Pdl, Trinca, sulle antenne, ci consenta di replicare alle cantonate del sig. Trinca. Il Sig. Trinca, Consigliere comunale Pdl, era stato consigliato da questo Comitato che, prima di scrivere una cosa nei nostri confronti, sarebbe stato meglio informarsi, anche perché la sede del nostro Comitato è sempre aperta a tutti. Come si può prendere per buono quello che scrive il Sig. Trinca se non conosce neanche chi è il Vice Presidente di questa organizzazione e, se non è informato, come fa a chiamarlo in causa? Tanto per chiarire, il riferimento sul Sig. Labasi Enzo è errato perchè non ha mai ricoperto la carica di Vice Presidente. Inoltre diciamo al Sig. Trinca che labasi in data 1 dicembre 2010 ha dato le proprie dimissioni che sono state accettate all’unanimità il 3 dicembre. Tali dimissioni sono state riportate sul verbale n. 14 del Comitato e consegnate all’ufficio affari generali del Comune di Rocca di Papa (prot. 34821 del 16 dicembre 2010). Il Sig. Trinca sostiene che tutte le iniziative intraprese dalel forze politiche sono state fallimentari e se ciò è vero non è mica colpa del Comitato dei Campi. Quello che possiamo dire in merito alle antenne è che il Centro Storico di Rocca di Papa negli anni passati era pieno di antenne. Le uniche manifestazioni contro tali antenne le ha fatte solo il Comitato di Quartiere Campi d’Annibale e grazie ad esse oggi il nostro centro storico è senza antenne. Inoltre, ricordiamo al Sig. Trinca che questa organizzazione non ha mai lasciato cadere e continua a fare la lotta contro le antenne, facendo ogni sforzo e avendo messo intorno ad un tavolo il 10 ottobre 2009, tutte le forze politiche, Comitati di Quartiere, amministrazione comunale ed esperti e, guarda caso, il documento che scaturì da quell’incontro venne formato da tutti tranne che dal Sig. Trinca del Pdl. Comunque, se il Sig. Trinca ha idee migliori e organizza manifestazioni contro le antenne, questo Comitato lo sosterrà, attendiamo impazienti. Tanto per chiarire e nella speranza di vedere pubblicata la nostra risposta possibilmente integrale, se non fosse altro, per una informazione democratica e costruttiva. Il Comitato di Quartiere Campi d’Annibale

Risposte mai arrivate

Boccia e Ferrazzoli; che da Amministratori non ci fanno affatto ridere come Sellati e Castri; donne della squadra che assolvono abbastanza bene al loro compito come Sciamplicotti e Trinca ma non incidono nei campi più delicati: ambiente, lavori pubblici, urbanistica; uomini che sono già tanto impegnati con il loro lavoro personale, si ripropon-

gono per continuare l’opera allineati e coperti. Sono soddisfatti di come hanno operato. Nemmeno in privato manifestano qualche dubbio su come sono andate le cose. Un atteggiamento da “nominati” come avviene in Parlamento. Nessuna perplessità: potrebbe costare la ricandidatura o l’assessorato che gli interessa. Cosa farà l’elettore? Si accon-

tenterà di quello che passa il convento? Dei personaggi che si agitano sulla scena soltanto ad ogni allestimento dei seggi elettorali? Gli elettori sono naturalmente arbitri del loro destino ma come fanno gli arbitri di calcio farebbero bene a non perdere mai di vista il pallone e quelli che gli corrono dietro. Soltanto così si possono espellere quei giocatori talmente fallosi da non meritare di poter restare sul campo della politica amministrativa locale. il-sognatore.blogspot.com


ROCCA DI PAPA

il Segno - Marzo 2011

Scoppia la guerra dei simboli politici Le elezioni amministrative entrano nel vivo

Il municipio di Rocca di Papa

Quella che sta avvenendo a Rocca di Papa, per le prossime elezioni amministrative, è una vera e propria guerra per accaparrarsi i simboli dei partiti. Per lo più si tratta di partiti “finti”, nel senso che non hanno dirigenti, non hanno sezioni, non hanno militanti. Non hanno niente. Ma i simboli fanno gola. Abbelliscono le liste e danno l’idea che il candidato Sindaco sia stato scelto da vari partiti e invece, così non è. E’ il caso di Italia dei Valori che

da mesi appare imbalsamata su chi detiene il simbolo. “E’ mio!”, “No, è mio!”. Il Pd dà per certo che Idv appoggerà Boccia, ma anche De Santis si dice certo che la lista Di Pietro starà con lui. E i responsabili locali dicono semplicemente: decideranno i vertici del partito provinciale e regionale. Quindi inizia un’altra guerra, fatta di conoscenze e frequentazioni, tra chi conosce meglio la “persona importante” o il “politico influente” che può deci-

dere dove andrà il suo simbolo. Da mesi i simboli vanno, vengono, a volte ritornano e, quando tornano, diventano importanti. Magari un simbolo denigrato poco prima (perché ritenuto avversario), diventa di colpo importante, prezioso. Poi c’è il caso di Sinistra Ecologia e Libertà. Due circoli, due segretari, due idee, due strategie. Tutto è doppio e c’è chi gira per il paese e vede il simbolo associato a De Santis, poi lo vede con la Federazione della Sinistra, poi ancora col Pd. Un altro caso è quello del Pdl. Da mesi girano voci su chi detiene il simbolo berlusconiano. Ognuno è convinto di averlo per sé, perché ognuno è stato rassicurato dal proprio referente di corrente. Ma poi tutto viene rimesso in discussione. Come se ne uscirà? Semplice, basta non curarsene attendendo le ore 12.00 di sabato 16 aprile quando scadranno i termini per presentare le liste dei candidati. In quel momento tutto diventerà più chiaro. O forse no? Luigi Serafini

Come si vota a Rocca di Papa

Il sistema elettorale nei Comuni con meno di 15.000 abitanti Il sistema elettorale per i Comuni con una popolazione inferiore a 15mila abitanti (Rocca di Papa ha superato i 16 mila ma questo dato, per diventare ufficiale, deve essere certificato dal censimento che si terrà quest’anno), per eleggere il Consiglio comunale, si effettua con sistema maggioritario, contestualmente all’elezione del Sindaco. Ciascuna candidatura alla carica di Sindaco è collegata ad una lista di candidati alla carica di Consigliere comunale. Il numero dei candidati non deve essere superiore al numero dei Consiglieri da eleggere (16) e non inferiore ai tre quarti (12). Nella scheda elettorale è indicato, a

fianco del contrassegno, il candidato alla carica di Sindaco. Il voto è unico, sia che l’elettore voti la lista, sia che voti il candidato a Sindaco.

Assegnazione dei seggi Per l’assegnazione dei seggi, occorre considerare la cifra elettorale di ogni lista e la cifra individuale di ciascun candidato. Ciascuna lista ottiene tanti seggi quanti sono i quozienti relativi alla lista compresi nella graduatoria. Alla lista collegata al candidato alla carica di Sindaco che ha riportato il maggior numero di voti sono attribuiti due terzi dei seggi assegnati al Consiglio (11 su 16); i restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente fra le altre liste (metodo d’Hondt).

elezioni 2011

il BORSINO dei SINDACI

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Pasquale Boccia L’attuale Sindaco Pd è il candidato di una coalizione costruita intorno al Partito Democratico.

Maurizio De Santis L’ex vice-sindaco Pd starebbe cercando di allargare la coalizione che lo sosterrà

Enrico Fondi La figura storica del PSI di Rocca di Papa avrebbe tagliato il traguardo della candidatura a Sindaco per il centrodestra

Alvaro Fondi A meno di un ripensamento dell’ultima ora, sarà lui il candidato Sindaco de La Destra, che si presenterà da sola

Gennaro Spigola L’esponente di Rifondazione e sindacalista Cgil, al momento sarebbe candidato Sindaco della Federazione della Sinistra

SEL Sinistra Ecologia e Libertà starebbe ancora valutando il da farsi rispetto alla prossima tornata elettorale Lista civica solo donne


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Per un “vero” 8 marzo

Cultura e

il Segno - Marzo 2011

Le fatiche delle donne

Per motivi di spazio non sono qui pubblicati tutti i canti del capitolo del libro di Maria Pia Santangeli Rocca di Papa al tempo della crespigna e dei sugamèle. Ce ne scusiamo con i lettori. Molti saranno pubblicati nel prossimo numero con la seconda parte del capitolo dedicato alle donne.

di Maria Pia Santangeli Le donne, che andavano a giornata sotto padrone nelle vigne dei maggiori proprietari terrieri, in certi periodi dell’anno erano pari ai boscaioli quanto a levatacce. Il paese, avvolto nell’oscurità, era deserto, le porte sprangate. Ma, a differenza dei boscaioli che si allontanavano quasi silenziosi, le donne s’avviavano cantando a squarciagola - senza che nessuno si lamentasse di questa sveglia canora, ricordata da tutti con nostalgia. Qualcuna aveva cominciato, solitaria, nel suo vicolo, mentre si faceva lume, sventolando davanti a sè ‘u tizzo’, un legno acceso a un’estremità, (“...cantéo perchè tenéo paura...”); tutte le altre, dopo essersi radunate davanti alla chiesa o in piazza dell’erbe intorno alle rispettive caporale1, al momento d’iniziare la discesa del Corso, intonavano forte, insieme, con orgoglio: Quando passiamo noi spariscono le stelle, noi siamo le più belle, lasciateci passar...

Fiore de cardi no’ mojo (non voglio) fa’ dormì manco li sordi giacchè non dormo io, nemmeno l’altri.

E vojo cantà che me va bbona quannoso’ vecchia dico la corona e tutti me diranno: “Che vecchia bbona”. Le prencipe Colonna2 è prepotente à dotato la fìa malamente co’ li sordi de’la povera gente. Aria a’li venti che me n’ò da fa’ de tanti amanti l’avevo uno e l’ò donato ai venti.

Lo mio amore si chiama Donato Me l’à donato il cuore, io me l’ò preso poi va dicenno che gliel’ò rubbato.

Fuori del paese, però, i canti cessavano: i chilometri da percorrere spesso erano parecchi. (i territori di Frascati e di Morena erano luoghi di lavoro abituali). Le donne e le ragazzette tiravano fuori dal grembiule, ripiegato a guisa di grossa tasca, delle patanelle, piccole patate che gene-

... dintorni

ralmente si davano ai maiali, o delle castagne lesse; parlavano, si scambiavano confidenze; forse qualcuna, che non aveva avuto il tempo di farlo prima di uscire di casa, recitava la preghiera “del viaggio”. Una volta iniziato il lavoro -nei campi e nelle vigne non era consentito conversarei canti riprendevano per alleviare la fatica e la monotonia dei gesti. I lavori eseguiti dalle donne a giornata erano ciclici, stagionali. Esse andavano per lo più a saramentà, legà ‘e vite, scacchià, fa’ ‘u fiénu, ‘nzorvà, fa’ ‘a fronna, ‘e canna, velegnà e coje ‘a liva, cioè raccoglievano i sarmenti, legavano le viti co’ ‘a giuncarella (il giunco), scacchiavano, ammucchiavano il fieno, falciato dagli uomini, davano lo zolfo in polvere, scuotendo dei sacchetti di canapa rada. E in settembre raccoglievano nei canneti ‘a fronna ‘e canna, le foglie delle canne. Ogni donna doveva formarne tre grossi fasci da cinquanta mannelle l’uno. (Le foglie, seccate sul posto, venivano poi conservate nelle cantine. Si dovevano ammollare la sera prima del loro impiego. Erano indispensabili per la legatura dei tralci nuovi delle viti, per le piante di pomodoro e per molti altri usi. I piccoli proprietari generalmente eseguivano questo lavoro da soli, nei propri canneti. Quasi tutti ne possedevano uno). Infine le donne venivano ingaggiate per la vendemmia. Dopo, nelle vigne solitarie, parecchie donne e ragazzetti tornavano per proprio conto a rampazzà, a cercare qualche ciocchetta d’uva sfuggita agli occhi dei vendemmiatori. E da novembre in poi le braccianti si recavano, tutte infagottate, verso i colli più bassi a raccogliere le olive. A raccogliere le olive andavano anche molti bambini. E così fra i tanti lavori, senza conversari, le donne a giornata erano diventate vere specialiste di canti di ogni genere, dalla onnipresente Pia de’ Tolomei,a stornelli e canzoni. Quasi sempre erano le più giovani a cominciare. (“...sempre a cantà stai!” mi dicevano...”). Tutte le donne, però, si lasciavano un po’ di fiato per la via dei ritorno. Prima di staccare qualcuna diceva sempre: “Sor padrone d’a bbursa (o da’la coda) d’oro, pìa ‘a bbursa e comincia a pagàne, ché ‘ste Rocchiciane se ne vònno ine!”. (“Signor padrone dalla borsa d’oro, prendi la borsa e comincia a pagare, ché queste Rocchigiane se ne vogliono andare!”). Quando erano sotto al paese -le donne non si servivano nè del tram nè della funicolare per risparmiare - il rito del mattino si

ripeteva. Verso il tramonto, da via Frascati - che non era fiancheggiata da case, ma solo da alcuni fienili e stalle - giungevano le loro voci. Non si ricordano canti, invece, in un’altra attività che, fino al 1910 circa, ha visto ancora fatiche di donne, inquadrate dalle caporale. Quando il paese era ben innevato, gli uomini ripulivano le profonde cavità degli antichi pozzi di neve3 - diventata ghiaccio, la neve sarabbe stata utilizzata l’estate successiva, anche a Roma- ne rivestivano il fondo con la paglia e spalavano la neve in mucchi, ma erano quasi interamente le donne a trasportarla ai pozzi sui loro capistìeri in equilibrio sulla testa. Le donne per pochi soldi facevano viaggi per tutta la giornata. Il freddo intenso, le mani intirizzate, gli scialli intorno alla testa che ogni tanto si scioglievano, creando impaccio nei movimenti delle braccia alzate a sorreggere ‘u capìstiere, non invogliavano ai canti. L’inverno restava sempre una preoccupazione per chi non aveva la cantina piena di provvisio’ (provviste). Nessun canto dunque e poche le parole. Risuonava solo di tanto in tanto il grido d’incitazione “Pia ‘u maju!” (Prendi il maglio), che gli uomini addetti alla pigiatura della neve si scambiavano. (Il maglio era un ceppo con due manici). Note

1/Continua

1. Le caporale erano donne di fiducia dei proprietari, reclutavano le operaie, tenevano conto delle giornate di lavoro e, talvolta, distribuivano le paghe. Nel periodo della prima guerra mondiale ve n’erano circa una decina e ciascuna si portava dietro una squadra di otto, dodici donne.

2. I Colonna furono, quasi ininterrottamente, signori di Rocca di Papa dal 1426 al 1816.

3. Verso il 1900 un pozzo di neve si trovava nel praticello sito fra Viale Enrico Ferri e Via S. Francesco d’Assisi.


RACCONTI

il Segno - Marzo 2011

IL RACCONTO DEL MESE

Il gatto Tolomeo

E

di Noga ccolo lì quel matto di un gatto! Mi guarda e finge di non vedermi: ha le fibrille sparate in avanti e muove i padiglioni delle Il gatto per gli antichi orecchie come un egizi, era molto più di radar della marina un semplice animale militare. Ma io ti domestico, era l'incarconosco gatto mio: non fare il nazione di una divinità, la dea Bastet, protetfurbo con me! Altrimenti ti ributto trice della casa. Per ingraziarsi la dea-gatta sulla strada. Capito vecchio fur- la moglie di re Tolomeo (246-222 a. C.), Berebastro? Ti ricordi nice, fece edificare quando eri magro un grande tempio che come una siepe potata e miago- riempì di tante statuine come questa, ritrovata lavi, miagolavi e ti ad Alessandria strusciavi alle mie d'Egitto. scarpe? Povero micio, mi dissi: eri nero come un pezzo di carbone spento. Ti si notava soltanto perché eri lucido di pioggia. E ti portai a casa con grande gioia di mia madre. Cioè dire gioia è un poco esagerato. Lei ne fu semplicemente contenta, ma ti accudì amorevolmente da subito affidandoti poi alla Pucci, la bianca gatta paciosa, che da un tempo immemorabile si aggirava per la nostra casa. E quando la Pucci se ne andò ne prendesti possesso tu definitivamente. Ma come ti sei permesso! La Pucci era insostituibile e la sua morte, (dignitosissima morte), aveva generato in me e nei miei genitori una voragine di rimpianti: sarà stata curata bene? avremo fatto qualche cosa di inadeguato? avrà mangiato chissà che cosa? Ma no la Pucci era vecchia, anzi vecchissima. Ma questo non era stato mai ammesso da mia madre, che ormai la riteneva eterna come una piramide d’Egitto! O giù di lì... Insomma Tolomeo cerchiamo di stare sereni e tranquilli: il mangiare non ti manca. Sei accudito a dovere perfino troppo per un bastardone come sei tu! ero come la fuliggine... sai cos’è la fuliggine? No non lo sai e io non te lo dico nemmeno... Ecco ci risiamo: mi fai diventare un ragazzino pretenzioso. Mi fai sempre questo effetto. Ma mica soltanto te: tutti i gatti! Accidenti Tolomeo come sei antipatico! Perché mi guardi così, di sotto in su, e nemmeno ti degni di regalarmi un briciolo di fusa? Già, ma guarda un poco che razza di bestiola mi doveva capitare: antipatica, nera e anche un poco presuntuosa. Ma sei un ladro di grande rispetto e accidenti se rubi! Rubi anche quello che sicuramente non potresti trangugiare... Ma tu continui a farlo come se ti fosse stata affidata una missione: vai dagli umani e ruba, ma ruba di tutto! Lo vedi? continui a farmi diventare un ragazzino. Accidenti ai gatti! Ma come fanno a essere così sornioni eppure

N

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Frammenti

di Scrittura

In transito/7

(squarci di mambo) di Stefania Colasanti

attentissimi a tutto ciò che li circonda? Sono veramente un prodotto speciale e più sono di strada più sono meravigliosamente animali. Ma saranno stati così da sempre ? hissà come era il gattone che dormicchiava sulle ginocchia di Cleopatra? E quello che faceva le fusa vicino ai piedi di Nerone? Avrà partecipato tutto contento al famoso incendio di Roma correndo dietro alle migliaia di topi che uscivano a precipizio dalle catapecchie della Suburra in fiamme? Continuo a chiedermi le cose più strane quando parlo o scrivo di gatti... E parlare o scrivere di gatti è come avventurarsi in un mondo sconosciuto. Ahi voglia a studiarli approfittando di tutte quelle strane discipline scientifiche... alla fine non ne saprai molto di più. Ti sembra logico aver conservato tutte le caratteristiche dei felini selvatici come se non avessi vissuto per migliaia di anni esclusivamente vicino agli umani? E tu hai provveduto a organizzarti al meglio in tribù e sottotribù andando in giro, anche di notte, magari a dormire in una casa e durante il giorno a vivere in una casa diversa e alla sera andando a magiare nei pressi di una trattoria che: “povera bestiola chissà quanta fame ha!”. Ma ogni abitante di quelle case è convinto che tu sei il “loro” gatto così simpatico e sornione. Si può essere più sfacciati? E quando proprio sei senza risorse ti dedichi alla caccia. Noi “gattari” sapremmo fare a meno di voi? E come sarebbero le rovine degli antichi monumenti romani senza la vostra assidua presenza? Sicuramente molto tristi e sembrerebbero definitivamente abbandonate. Ma mi viene un sospetto: che siano proprio i gatti i loro custodi per l’eternità non essendone, noi uomini dell’oggi, degni di farlo? 27 febbraio 2011

C

Le mie gambe si muovevano impazzite alla ricerca di mia figlia, la gola emetteva grida disumane sperando che Julia potesse avvertire il pericolo che si scagliava su di noi. Ho strappato quella donna al suo primo bagno haitiano, con Sara in braccio ho aperto la porta e lei, nuda, muta nel terrore, cercava di afferrare la mia mano. Il pavimento, come un alligatore affamato, l'ha inghiottita. Ho adagiato la piccola per terra sperando invano, cercando non so cosa, provando a chiedere aiuto e ho perso pure mia figlia, Mambo. Spaventata scappò via dai fischi, dai rumori di vetri che esplodevano, dalle tonnellate di cemento che cadevano sbriciolandosi come uova scaraventate sul muro, dalle urla degli ospiti dell'albergo e degli abitanti della tua isola e.. non ricordo altro. Ora giaccio immobile per le fratture in questo loculo: che sia l'imbarcadero di Caronte? Che sia la contropartita alle mie colpe? Sei di nuovo in silenzio, accanto a me. Sfiori la mia testa e rassicuri la mia anima. Ma il dolore viaggia assordante dentro quest’uomo, rassegnato ormai a divenire futura polvere. Dimmi Mambo: -come mai la vostra magia non ha previsto quest’apocalisse? I vostri Dei Voodoo hanno omesso di avvisarvi che l'isola diventerà proprietà degli Zombi?- -Huncan dice che lo scetticismo degli uomini accresce la cecità. Hai visto cose di cui non rammentavi l'esistenza. La vita, companheiro, diventa vita durante la dipartita e tu non sei ancora pronto-. Il vecchio stregone proseguiva nella sua litania di preghiere, A parlarmi era sempre Lei, bellissima bambola mulatta. Temevo per la sorte della mia famiglia e non solo: dov’è il pianto dei bambini? Le ninne nanne delle mamme? Odo solo il vecchio e te e ora il calpestio della terra sopra la mia testa: saranno venuti a tumularmi? Continuo a chiedermi perché sono ancora vivo se non posso vedere il cielo. 7/Continua


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L’angolo della storia

CULTURA

Roma, una storia millenaria

di Vincenzo Rufini Il 21 aprile del 753 a.C. con la fondazione di Roma (Ab Urbe Condita), ha inizio una storia irripetibile che segnerà in modo indelebile l'intero genere umano. Un minuscolo villaggio di pastori, la cui nascita è avvolta più nella leggenda che nella realtà, destinato a divenire il faro della civiltà. Una città trasformatasi in nazione e poi in un Impero, che ha raccolto l'intera eredità della Grecia classica, l'ha perpetuata nel tempo e l'ha ampliata con la sua cultura, per poi propagare nell'intero mondo, allora conosciuto, i cardini della civiltà e della conoscenza. Roma è stata una città destinata a diventare nel corso dei secoli il centro di molteplici espressioni dell'evoluzione storica. La repubblica iniziale, seppur lontana dalla ideale repubblica di Platone, raggiunge il suo apice con la creazione delle basi giuridiche del vivere comune e che saranno i pilastri di quello che sarà il Diritto Romano. Nella storia militare pone il suo suggello nelle vincenti tre guerre puniche contro i cartaginesi, di cui rimane memorabile, negli annali della storia antica e nelle menti umane lo scontro tra due tra i più grandi generali del mondo antico: Publio Cornelio Scipione detto l'Africano e Annibale Barca. Ambedue accomunati da un identico destino, in quanto furono privati dalle rispettive patrie della riconoscenza dovuta e destinati ad un volontario esilio. La tarda repubblica vede l'affermarsi di colui che diverrà il più grande fra i romani: Giulio Cesare, il quale creerà i presupposti per l'instaurazione dell'Impero; un Impero che sfiderà i secoli e che raggiungerà livelli di civiltà e di cultura (Roma caput mundi) molto elevati e nel contempo vedrà scendere, nell'esercizio del potere di alcuni suoi protagonisti deteriori, la sua moralità ad un degrado assoluto. Nel 476 d.C. i barbari, già penetrati nell'Impero negli anni precedenti ed a Roma stessa con Odoacre nel 410, pongono termine a quello che era l'Impero

Romano d'Occidente. L'Impero d'Oriente con capitale Costantinopoli gli sopravviverà per altri mille anni. In questo frangente storico Roma, pur perdendo a causa delle invasioni barbariche il ruolo di capitale del mondo, si appresta a divenire il faro spirituale del nascente mondo cristiano. In questo periodo di tempo che va sotto il nome di Medioevo la città vedrà ridotto il suo rango sociale e storico a livelli molto bassi; l'antico centro del mondo vedrà il faro della storia trasferirsi ad altre città europee. Nemmeno il periodo turbolento delle crociate, che infiammerà l'Europa con il suo messaggio apocalittico, costituito dalla volontà di liberare il Santo Sepolcro dagli Islamici conquistatori e le sue più pratiche ragioni di liberare le rotte commerciali del Medio Oriente, la vedrà protagonista. Il Pontefice sarà solo il promotore delle imprese militari in Terrasanta, ma non ne sarà il protagonista. Intorno alla fine del basso medioevo Roma perderà anche il papato, il quale verrà trasferito per circa settanta anni e per volontà dei re francesi, ad Avignone in Francia. E' questo un tempo in cui sembra prefigurarsi la definitiva caduta nell'oblio della città eterna; ma è con il sorgere del Rinascimento che Roma assurge a una nuova vita, come una linfa culturale che la ritrae da un torpore definitivo per rimembrarla alle antiche glorie. In questo volgere di tempo la città vede il fiorire di monumenti e opere d'arte che la riportano ad occupare quel centro della cultura mondiale che aveva nelle epoche del passato. Paradossalmente occuperà un ruolo primario anche negli avvenimenti storico-religiosi che si susseguiranno nel corso del 16° secolo, in virtù di uno scisma: la spaccatura della cristianità ad opera del frate agostiniano Martin Lutero. Questo scisma conferirà alla città di Roma, sede del papa capo indiscusso di tutti i cattolici del mondo, un ruolo importantissimo in contrapposizione a molte importanti città europee divenute centri del nuovo credo protestante. La città continuerà ad esercitare il

il Segno - Marzo 2011

La poesia del mese di Anna Giovanetti

suo fascino conturbante, con il suo lascito culturale, fatto di vestigia antiche e moderne, di arte rinascimentale e di permanente linfa barocca, vaporosa e magniloquente, accompagnato da una propensione all'esercizio perpetuo del potere, con le sue ambizioni, i suoi intrighi, i suoi drammi, le sue esagerazioni e il suo dispotismo, a volte illuminato e altre volte tirannico. In questi tempi Roma assume quel ruolo di contrapposizione, spirituale e materiale, contro altri poteri costituiti (vedasi lo scontro perenne con gli islamici per il controllo del Mediterraneo e in tempi più recenti lo scontro tra Pio VII e Napoleone, visto come il nuovo anticristo) che la differenzia, in modo negativo, dalla Roma antica centro di propulsione culturale e politico del mondo antico, con il suo ruolo catalizzatore e assimilatore delle varie culture. Un ruolo di contrapposizione che la porrà in competizione, nell'Ottocento, con l'idea di stato unitario dell'Italia in una lotta senza quartiere che vedrà la sconfitta del potere temporale dei papi e la realizzazione dell'Italia unita ed indivisibile.La breccia di Porta Pia, il 20 settembre 1870, scaverà un solco profondo tra coloro che credevano negli ideali risorgimentali e coloro i quali stavano dalla parte del Pontefice. Roma in questo frangente storico, che va sotto il nome di Questione Romana e durerà per 59 anni, ritroverà quell'antica virtù dell'assimilazione che la fece grande nel mondo antico e riuscirà ad ergersi a doppia capitale: dello stato nazionale costituitosi e del cattolicesimo. Roma in questo inizio del 21 secolo appare ancora con tutto il suo fascino, forte della sua impronta culturale e storica; probabilmente la chiave di codesta valenza plurisecolare va ricercata in una sorta di némesi storica che le conferisce il singolare privilegio di essere una città destinata ad esercitare in sempiterno l'arte del potere.

Donna

La donna nella storia è sempre stata considerata oggetto di piacere per l’uomo era una proprietà privata ed egli la teneva in suo potere.

La sola cosa che le competeva era quella di pensare alla famiglia lei doveva preparare bei pranzetti cucire, ricamare e fare figli.

Poi per fortuna scattò nella sua mente una sana e convinta ribellione la donna disse basta coi soprusi “è giunta l’ora della liberazione”. Da allora son cambiate molte cose anche se son successe lentamente siamo arrivate in ogni attività e lotteremo ancor tenacemente. Con questo non abbiam però perduto la dolcezza e il fascino usuale e l’uomo non deve credersi battuto, per lui l’amore proveremo uguale.

Noi vogliamo soltanto essere uguali parlare insieme delle stesse cose non vogliamo più sentirci inferiori ma nemmeno dominare sentenziose.

Essere più capite e rispettate valorizzate per quello che valiamo il nostro corpo ci rende orgogliose ma non è solo per quello che esistiamo. Per questo state attenti voi maschietti e rispettate questa condizione perché adesso sappiamo cosa fare un passo falso ed è.... rivoluzione!!


STORIE Il 1° aprile il libro sarà presentato a Mazzano Romano

il Segno - Marzo 2011

Stefania Colasanti presenta il suo primo lavoro E’ con grande piacere che segnaliamo un evento letterario che coinvolge direttamente una nostra collaboratrice, Stefania Colasanti, che il prossimo 1 aprile (ore 18,00) presenterà il suo primo libro, “Io, Ninnolo di Dio”, presso la sala conferenze della biblioteca comunale di Mazzano Romano, dove Stefania vive e scrive. Alla presentazione del libro, oltre all’autrice, ci sarà anche Damiano Laterza, scrittore e giornalista del quotidiano “Il Sole 24 Ore”. “Io, Ninnolo di Dio” ricostruisce le tappe salienti della vita della protagonista, Elena, fatte di vicissitudini, avventure, esperienze ed amori. Storie che si intrecciano tra loro in grado di coinvol-

gere il lettore in un appassionante cammino, fatto di ironia, sorrisi ma anche di angosce e drammi. Un libro che invitiamo i nostri lettori a leggere. Ma chi è Stefania Colasanti? Inizia a scrivere a 12 anni partecipando al suo primo concorso (in latino) e vincendo il primo premio. Continua a scrive poesie e brevi racconti. Poi accantona questa sua passione per dedicarsi alla crescita dei figli e al loro mantenimento, lavorando per molto tempo. Dopo il suo quarantesimo compleanno decide di comprare un computer e, quello stesso giorno, inizia la gestazione del suo primo libro.

“Io, Ninnolo di Dio” può anche essere acquistato online sul sito: www.lafeltrinelli.it. Paola Gatta

Ettore Zanca conquista la platea letteraria romana Alla libreria “Fandango” di Roma si è svolto “8x8”

Lo scorso 1 marzo a Roma, presso la libreria “Fandango Incontro” si è svolta una interessante kerm e s s e letteraria patrocinata dalla casa editrice Newton Compton dal titolo “8x8”. Si è trattato di un vero e proprio concorso letterario organizzato da “Oblique” e dalla “Fandango Libri”, basato su una particolarità che è tutta descritta dal titolo, 8x8: otto date in quattro città, in cui tra migliaia di racconti sono state selezionati quelli di 64 scrittori. Quelli selezionati devono superare anche un’altra prova: otto a serata leggono il loro racconto inedito e devono farlo in otto minuti di tempo. I vincitori parteciperanno alla grande finale

che si terrà in occasione della fiera del libro di Torino. L’altra cosa che ci piace segnalare è che tra gli scrittori emergenti selezionati uno è stato proprio il nostro Ettore Zanca, collaboratore del Segno, con il racconto “Palermitudini, Zisa Football Club”. Ma la cosa ancora più importante è che la sua prova orator-letteraria ha ricevuto il terzo premio. La giuria, composta da Alessandra Penna, Anna Voltaggio, Leonardo Luccone, Lorenza Ghinelli (autrice del libro Divoratore) e Martino Gozzi, hanno apprezzato il lavoro di Ettore, soprattutto per la sua struttura capace di dividere e di emozionare allo stesso tempo, di non essere un racconto scontato ritenendolo una base per un futuro romanzo. A Ettore vanno i nostri complimenti e l’incitamento a continuare a scrivere perché sta dimostrando una predisposizione e una capacità veramente rara. (D.D.R.)

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Invito alla lettura Monnezza

(Francesco De Filippo Infinito edizioni 2010)

di Loredana Massaro Un libro intelligente “Monnezza” di Francesco De Filippo, anzi intelligentissimo. A fronte della gravità e della pesantezza del tema trattato, l’autore è capace di scriverne con una levità assoluta, con umorismo e leggerezza. Siamo a Pianura, quartiere di Napoli, ma proprio al suo inizio, il territorio è incantevole e di spazio ce n’è tanto, molte sono le famigliole oneste che hanno bisogno di “casarelle”, appartamenti insomma tutti abusivi, grazie alla corruzione imperante degli uffici comunali, delle forze dell’ordine, delle prefetture, delle autorità ecclesiastiche e tutto finisce per essere abusivo, le strade, i parchi giochi, la scuola, la chiesa e la discarica appunto. A dirigere la marea montante di sacchetti di “monnezza” c’è don Pasquale, il boss della zona, il cui preciso disegno è unicamente trarre profitto da questa miniera d'oro. I sacchetti aumentano, i cittadini si lamentano, non possono più respirare, qualcuno protesta ma il giro d’affari è diventato troppo grosso per essere gestito e governato, ora la “monnezza” viene pure da fuori, da Milano per esempio ma anche dalla Francia e dalla Germania e stavolta sono liquami strani di un fetore nauseante, addirittura fosforescenti. Nel frattempo i politici hanno le mani legate da corde pesanti quali la corruzione, la connivenza, il clientelismo e infatti la camorra avanza inesorabile a colpi di pistola, perché mai è riuscita a fare tanto denaro come adesso nel caos che si è creato. Siccome però la situazione è drammatica ecco un fiorire di comitati e commissioni per far fronte alla situazione e trovare qualche brillante soluzione. Da Roma, dai palazzi del potere piovono soldi, è una manna dal cielo dove tutti hanno da spartirsi qualcosa e mentre l’Impianto di gassificazione è impantanato tra le carte delle commissioni corrotte, a qualcuno viene in mente il mare, è tanto, lascia pulito, non si vede niente, poi sarà la volta del fuoco e della diossina, poi i primi comitati spontanei di cittadini, poi i giornalisti, poi le infiltrazioni dei clan nella guerriglia in corso, finché una mattina…


Il Goldoni di Piero Botti Le nozze ha convinto il pubblico di Figaro SIPARIO APERTO

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di Rita Gatta Goldoni, in questo periodo di fine carnevale, ha fatto compagnia al folto pubblico del Teatro civico di Rocca di Papa, facendo registrare un tutto esaurito in quasi tutte le serate di programmazione. Con la regia di un Piero Botti ironico e bonario nei panni di Gianduia, salvo poi lanciare siluranti frecciatine riferite all’attualità, il Laboratorio Teatrale Domus Artis, ha presentato dal 4 al 6 marzo l’opera “Gli innamorati”. Due innamorati litigiosi, puntigliosi che vivono l’attesa delle nozze in un punzecchiarsi continuo che scarica frecce avvelenate di gelosia, in un mutare repentino di atteggiamenti e di espressioni. Ben studiata la scenografia che porta lo spettatore ad essere presente in una stanza della casa di Fabrizio (uno strepitoso Massimo Onesti) a Milano. Squattrinato e un po’ stralunato, sempre alla ricerca di una soluzione che gli permetta di uscire dalla miseria, costui è lo zio di Eugenia (Virginia Serafini) capricciosetta innamorata, costantemente tenuta a freno dalla saggia Flaminia (una convincente Maria Del Nero). Quest’ultima, ve-

Piero Botti con la giovanissima Sara Cuculi

dova, cerca di blandirla e di darle buoni consigli, affinché la relazione amorosa con Fulgenzio (Guglielmo Lato), psicologicamente vulnerabile nella sua incontrollabile gelosia, non degeneri in una rottura definitiva, visto anche che tra i due innamorati il sentimento sembra essere sincero, nonostante le incessanti baruffe. Tra crucci, puntigli, gelosie e capricci che descrivono una società frivola, un po’ mediocre e a volte ipocrita, ruotano gli altri personaggi che fanno da stimolo costante alla trama: Roberto, un gentiluomo (Alessandro Gatta), Rosaura (Mariangela Cimini), Clorinda (Silvia Fondi), co-

gnata di Fulgenzio, Succianespole un comico servo, vivace e furbetto (Giorgio Serafini), Tognino, servitore di Fulgenzio (Gianni Fondi), Ridolfo, amico di Fabrizio (Luigi Sellati) che impalmerà alla fine l’assennata Flaminia. Un messaggio dall’autore in questa trama un po’ burlesca: conviene che i motivi dei litigi tra gli innamorati siano leggeri, futili e che mai si giunga agli eccessi. Lo spettacolo ben riuscito ha potuto offrire al pubblico un’atmosfera briosa con musiche e canti dal vivo: bella la voce di Sara Cuculi, accompagnata da Valentina Gabrielli al pianoforte e da Silvio Querini alla mandola.

Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa

Direttore Artistico: Alberto Querini

dal 19 al 27 marzo 2011

Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it

MARZO sabato 19 (ore 21.00), domenica 20 (ore 18.00), sabato 26 (ore 21.00), domenica 27 (ore 18.00) Cartellone “Professione Teatro” presenta:

“Le nozze di Figaro”

Adattamento e regia di Annalisa Biancofiore

con Alberto Querini, Silvia Moranti, Alessandro Catalucci, Tania Benvenuti, Gabriele Sisci, Livia Saccucci e Maria Amabile

PREVENDITA: Presso la profumeria “Bellezza e salute”, Corso Costituente, 25 Rocca di Papa

Altre informazioni: cell.re 347-6024928 tel. 06-9499340 Prezzi dei biglietti: 12 euro interi, 10 euro ridotti

il Segno - Marzo 2011

In scena al Teatro

Fra le più complesse e vivaci commedie del teatro francese, “Le nozze di Figaro”, scritta da Beaumarchais nel 1778, 11 anni prima dello scoppio della rivoluzione francese, secondo capitolo della cosiddetta “trilogia di Figaro” (che comprende anche Il Barbiere di Siviglia e La madre colpevole), è un congegno teatrale perfetto. È il ritratto ironico e divertito di una famiglia in crisi, con i suoi conflitti e lo scontro tra ciò che è giusto socialmente e ciò che è sbagliato moralmente. Commedia leggera dal carattere rivoluzionario, “Le Nozze di Figaro” rappresenta la lotta del terzo stato contro l’aristocrazia, il conflitto incessante tra le classi so- Alberto Querini c i a l i dell’ancient regime, con risvolti di satira sociale che furono fin dagli inizi fra i motivi del successo delle opere di Beaumarchais, insieme al linguaggio schietto e spiritoso e alla netta rottura con la tradizione del teatro borghese a lui contemportaneo La vicenda raccontata è il seguito de “Il barbiere di Siviglia”. Sono passati tre anni. Rosina è diventata la Contessa D’Almaviva, ma il Conte, stanco della vita coniugale, fa la corte alla vivace e spiritosa cameriera della moglie, Susanna, prossima sposa di Figaro. Figaro è indignato. La Contessa, amareggiata dall’atteggiamento del marito, si turba per l'amore che ha per lei il giovanissimo paggio Cherubino, ed è proprio sfruttando la gelosia del conte per Cherubino che le due donne e Figaro ordiscono una beffa a suo danno. Prende così il via un turbinoso gioco d’equivoci, tra finti appuntamenti e travestimenti, che sfocerà nell’immancabile lieto fine, con il conte pentito, la pace coniugale ristabilita e le nozze di Figaro e Susanna celebrate.


il Segno - Marzo 2011

di Daniela Di Rosa

RIFLETTORI

Voglio parlarvi ancora di noi donne

Sono una di quelle persone che pensa sia vero che il battito d’ali di una farfalla in una foresta possa provocare un terremoto nella parte opposta del mondo, tutto ci riguarda e fa parte della nostra vita. Alla morte di papa Wojtyla, da laica, mi ritrovai a sperare in un suo successore messicano perchè (almeno così si diceva) sarebbe stato meno conservatore e meno spigoloso dell’attuale... e tutti a dirmi: ma che t’importa, non sei cattolica! E’ vero, ma sono una cittadina e conosco il peso politico della chiesa e un papa illuminista sarebbe stato meglio di uno oscurantista.

Da qualche mese assistiamo alle primarie americane e, pur essendo consapevole della poca differenza che c’è tra repubblicani e democratici, tra un canditato democratico uomo e uno donna, ho inutilmente sperato per quest’ultima, anche perchè Obama (che sembrava il più a “sinistra” dalle prime dichiarazioni) si è prontamente schierato con lo Stato d’Israele ammorbidendo anche la sua uscita dal pantano dell’Iraq... di conseguenza da donna avrei preferito Hillary, la prima presidentessa americana. Ma, come dicevamo tanti

Rifiuti elettronici, Italia ultima

Per non parlare, poi degli elettrodomestici abbandonati accanto ai cassonetti o, peggio, dove capita. Ecco, soprattutto a proposito di questi ultimi, ci siamo mai chiesti che fine fanno il nostro vecchio computer, il frigo, la macchina fotografica digitale ecc.? Ebbene, quello dello smaltimento dei rifiuti elettronici, o cosiddetto e-waste, è diventato uno dei più gravi problemi per i Paesi della Comunità Europea in particolare. Sono stati classificati come Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, per la cui raccolta e smaltimento l’Unione Europea ha varato, all’inizio del 2003, una Direttiva, implementata, poi, nella maggior parte degli Stati membri, tra cui l’Italia. A disciplinare il settore nel nostro Paese è il D.Lgs 151/05 e successivi Decreti Ministeriali. Tutte le aziende produttrici o importatrici di apparecchiature elettriche ed elettroniche devono risultare iscritte al Registro AEE, per poter vendere sul territorio italiano; e si fanno carico del finanziamento per la gestione. Tuttavia, però, gli italiani non sanno come smaltire un apparecchio elettronico, quindi il 58% degli elettrodomestici non viene riportato ai venditori per di il ritiro uno contro uno. La per- Ermanno centuale, già alta, sale all’86% Gatta nel caso di apparecchiature informatiche ed elettroniche e all’88% di apparecchi di piccole dimensioni come i telefonini. Andrea Rasetti

il T o c c o

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L’angolo della psicologia

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

anni fa, prima di una donna ci sarebbe stato un presidente nero. Prima gli uomini di tutte le minoranze etniche degli Stati Uniti poi toccherà ad una donna (speriamo non sia così), ritenteremo tra cinque anni. Da noi va ancora peggio, il cammino politico delle donne è sempre più difficile. Le famose quote rosa avrebbero dovuto garantirci una quasi parità in Parlamento ma le prime a non capire quella legge sono proprio le donne, le prime a non votare una donna sono le altre donne e ancora oggi, come vent’ anni fa, mi chiedo il perchè... non c’è politico che non dichiari che le donne sono migliori, che il mondo governato da loro sarebbe molto più vivibile ma, a parte Zapatero in Spagna e i Paesi scandinavi, il resto del mondo politico fatica a dare spazio alle donne (vedi la Francia che ha preferito un mediocre Sarkozy a una grande donna come la Segolene Royal. Siamo più della metà degli uomini ma ancora non ci fidiamo delle donne.

Ho 35 anni e non ho ancora terminato gli studi universitari, trovo difficile studiare ben sapendo che quando terminerò la mia situazione sarà identica ad adesso. I politici sanno fare solo promesse, ma non si è fatto niente di positivo per il mercato del lavoro. Ho letto, poi, che nel caso in futuro, dovessero dare delle agevolazioni anche per quanto riguarda le case, favoriranno i ventenni, o addirittura i ventenni che hanno dei figli. Quindi la fascia che va dai 30 ai 40, rimarrà sempre fuori. Io trovo che sia impossibile al giorno d’oggi, andare via di casa, se non c’è qualche parente che te la lascia. Dovrei forse sperare che muoia qualcuno di famiglia? Mi scusi per lo sfogo…

Salve, non mi dice se è un uomo o una donna, purtroppo al giorno d’oggi il genere sessuale femminile, è ancora sottoposto a discriminazione. Avrà notato infatti, come le donne siano svantaggiate rispetto agli uomini, un po’ in tutti gli ambiti lavorativi. Minori opportunità di carriera, stipendi più bassi. Lei dipinge una situazione triste, ma purtroppo, terribilmente reale, rimaniamo tutti in attesa di una svolta, che potrebbe accadere solo se cambiasse il governo, tanto per cominciare. Io le suggerirei, però, nel frattempo, di non lasciarsi abbattere, pensando che niente potrà cambiare, perché i cambiamenti se li desideriamo davvero, dobbiamo anche procurarceli, ossia adoperarci affinché avvengano. Quindi questo significa, che lei stesso/a deve mobilitarsi, terminare gli studi, e nel frattempo magari la situazione generale potrebbe essere cambiata. Guardi alla vita, con l’ottica del bicchiere pieno a metà, invece che del bicchiere mezzo vuoto, le sarà utile per sostenerla e farla andare avanti con nuove speranze. Utilizzi la sua rabbia come “energia” che la spinge ad andare avanti, sempre e meglio. Per scrivere: dottoressabenellibruna@ virgilio.it


il Segno dei tempi il Segno - Marzo 2011

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

Il disegno del maestro Carfagna ci permette di parlare di una strada storica di Rocca di Papa, via Augusto Giovanazzi. Come si raggiunge? Partendo da piazza Garibaldi, si prende via Leonida Montanari (medico e adepto dei moti pre-garibaldini) e dopo cento metri si gira a destra passando sotto un caratteristico arco che presenta

Via Augusto Giovanazzi

Ultima pagina

ancora le capriate di castagno. Proprio qui comincia via Augusto Giovanazzi. Ma chi era costui? Giovanazzi fu un valoroso ufficiale di Rocca di Papa caduto nella Grande Guerra del 1915-18. Ma la strada a lui dedicata presenta un’altra particolarità ed è una cantina (ripresa da Carfagna) che conobbe gloriose storie. Siamo nel 1848, l’Italia era divisa in tanti staterelli che Garibaldi cercava di unire, e intanto i “carbonari” partecipavano di notte a riunioni segrete sfidando le truppe del Papa. E proprio in questa cantina di appena 16 metri quadrati si incontravano uomini eroici e dagli alti ideali che avevano un solo sogno: l’Italia unita! Successivamente la cantina divenne un forno da cui prendevano corpo pagnotte e “filoni rocchiciani” (erano delle schiaccatelle di 60 cm fatte con farina bianca a differenza delle pagnotte per le quali si utilizzava farina di grano grezzo e crusca). Ma torniamo alla nostra cantina. Anche dopo l’unità d’Italia continuavano le riunioni segrete. Questa volta, siamo nel 1880, ad incontrarsi erano alcuni anarchici che non accettavano le leggi del Re. Poi dal 1921, con l’avvento del fascismo, furono i cosiddetti sovversivi (comunisti, socialisti, anarchici) a utilizzare la cantina di via Giovanazzi per le loro riunioni e sembra che proprio qui venivano scritti i volantini contro il regime di Mussolini. Nel 1946, con il ritorno delle libertà democratiche, anche la “nostra” cantina tornò ad essere un luogo libero e aperto, in cui si produceva il buon vino dalle uve che nascevano in località Sacramento e Colle delle Streghe (oggi quartiere Vigne). Divenne così una fraschetta molto frequentata. Oggi purtroppo questo locale è chiuso ma il proprietario, mantenendo vivi gli antichi ricordi, durante le feste locali lo apre (con il nome di “Taverna dei briganti”) facendolo diventare rifugio, non più segreto, di visitatori e turisti e offrendo loro gustose specialità roccheggiane. Un ultimo ricordo: questa cantina ospitò, oltre al patriota cesenate-roccheggiano Leonida Montanari, anche il suo amico fraterno Angelo Targhini. Entrambi, sul punto di essere giustiziati da Mastro Titta, da anti-clericali quali erano, rifiutarono la confessione del prete. E mentre insistevano nel convincerli a confessarsi, si sostenevano a vicenda per non cedere e resistettero fino all’ultimo. Targhini aveva 26 anni, Montanari 25!

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

SICUREZZA E RISPETTO Caro sognatore ti volevo informare di uno spiacevole fatto avvenuto nei pressi di piazza Di Vittorio la mattina del 3 febbraio 2011 verso le 11.00. Una signora anziana veniva investita con l’auto (eroicamente ha salvato la vita a 3 bambini che erano a mezzo metro da lei) da un uomo che guidava senza patente, bollo e assicurazione e ancora, cosa più triste e avvilente, lo stesso scappava andando a nascondere la macchina per poi tornare sul posto dove suo malgrado dopo la testimonianza (udite udite) di una giovane straniera è stato

riconosciuto. A questo punto i vigili hanno provveduto al sequestro del mezzo. Ma cosa importa se ci sequestrano la macchina? Ce ne facciamo un’altra e continuiamo a guidare senza patente e assicurazione… tanto che ci fanno? E così è stato: l’uomo (per definirsi tale si dovrebbero avere le palle per prendersi le proprie responsabilità) continua a circolare tranquillamente come nulla fosse accaduto. Ora mi domando se invece di uno del posto fosse stato un romeno, cosa avremmo detto o fatto? Dove sono le forze dell’ordine a Rocca di Papa? Aspettiamo che venga investita un’altra

persona e poi interveniamo? Speriamo che questo non avvenga e che questa persona, come tante altre che girano privi di ogni requisito sul nostro territorio, vengano al più presto fermati. La signora in questione conosciuta da tutti per la sua bontà ed immensa fede non ha voluto denunciare il suo investitore poiché, dice, che a lei a 85 anni non serve nessun tipo di risarcimento, ma che sarà la mano del Signore a giudicare entrambi quando arriverà la loro ora. Sarei molto felice se pubblicassi questa lettera come piccola soddisfazione di una signora anziana che non cerca

vendetta ma solo giustizia ed impegno da parte di chi ci amministra e tutela a svolgere al meglio ognuno il proprio lavoro. Lettera firmata IL SEGNO E LE PAGELLE Bravi ragazzi. Mi è molto piaciuta la pubblicazione delle pagelle ai politici che mi ha permesso di conoscere im modo ampio le loro attività. Perchè non lo fate ogni trequattro mesi? Sarebbe un modo divertente per tenere i cittadini sempre informati sulle cose locali. Marco Del Nero


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