Il segno febbraio 2017

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Segno

il

quello che gli altri non scrivono...

mensile indipendente

www.ilsegnonews.com Il Segno di Rocca di Papa

ANNO XVI, n. 2 - FEBBRAIO 2017

IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO

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LA RICORRENZA: Bombe su Rocca di Papa - 14 febbraio 1944 - ore 13.57 - Vittime: 77

Denaro malato

Dalla testimonianza di Gianfranco Botti: «Quei volti grigi, mascherati di paura, incalcinacciati, io li ho visti. Sette ne ho visti, in fila nella barberia di Silvietto Casciotti, all’imbocco del Cannetaccio. Disseppelliti da don Angelo Favale e dalla

sua squadra di Azione Cattolica. Che, come ci si muove tra le macerie di un bombardamento, era andata ad impararlo a Frascati, dopo le bombe lì sganciate l’8 settembre 1943, il giorno della dichiarazione dell’armistizio».

Per il Comune le antenne sono un modo come un altro per far soldi LA SALUTE DEI CITTADINI AL PRIMO POSTO

Non solo monte Cavo Mentre la Regione ha confermato che monte Cavo, malgrado le sentenze di trasferimento, resta un sito strategico per i ripetitori televisivi, l’amministrazione sta trattando con gli “antennari” per rimettere in sesto il bilancio comunale. Il tutto senza aver speso una sola parola sui rischi per la salute pubblica, ormai dimostrati dagli studi condotti a Rocca di Papa dal CNR. Su quel denaro pesa la sorte di centinaia di cittadini ammalatisi perché le loro cellule, esposte da di Andrea 40 anni alle onde, 24 ore su 24, si sono ammalate. Sebastianelli

Tralicci alle Costarelle

Nel consiglio comunale del 31 gennaio l’amministrazione Crestini ha approvato un atto dal titolo misterioso: «Permuta e sdemanializzazione di un comprensorio terriero del demanio civico in località Costarelle e compensazione con altro comprensorio di maggior consistenza in località Campi d’Annibale». Un modo come un altro per non far capire nulla ai cittadini. Cerchiamo quindi, come è nostro solito, di fare chiarezza. L’area delle Costarelle si trova a ridosso di via Monte Cavo campagna, la stradina che dalla piazza dei Campi porta a monte Cavo, area che da decenni ospita alcuni tralicci per ponti-radio, tra cui quello di Acea. Fino al 2005 questo ripetitore si trovava sulla Fortezza. Segue a pagina 7

Tragedia Hotel Rigopiano

Alle pagine 8 e 9

Gloria al Fatti lavorare lavoro ma... senza protezioni A pagina 13

L’incontro con Christian e Zoe aRoccadiPapa A pagina 2

Caso acquisizioni famiglie lasciate sole al loro destino A pagina 11

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il mercatino delle curiosità ogni terzo sabato del mese LEGGI L’ARTICOLO A PAGINA 6!


ATTUALITÀ Si tratta di Christian Verdini, del gruppo cinofilo USAR dei Vigili del Fuoco

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il Segno - Febbraio 2017

Abbiamo incontrato a Rocca di Papa uno degli eroi dell’hotel di Rigopiano

di Andrea Sebastianelli Oggi nell’hotel di Rigopiano regna solo il silenzio. Ciò che resta di quella tragica slavina del 18 gennaio sono le storie. Quelle degli 11 sopravvissuti, tra cui quattro bambini, e quelle dei 29 che non ce l’hanno fatta. Poi ci sono le storie dei soccorritori, gli eroi civili, che con tenacia e competenza hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per salvare vite umane. Abbiamo incontrato uno di questi eroi civili, anche se lui si schernisce, “perché questo -dice- è semplicemente il nostro lavoro”. Si tratta di Christian Verdini, 34 anni. Vive a Marino ma è facile incontrarlo a Rocca di Papa poiché la sua compagna, Veronica Morelli, è proprietaria del ristorante “Il Pantanello” ai Campi d’Annibale. È lì che lo abbiamo incontrato, insieme all’altro eroe civile, colui che lo accompagna in ogni momento, perché il loro rapporto si basa su una perfetta simbiosi. Zoe è il suo nome, ed è un pastore belga malinois di sei anni. Christian è uno dei quattro membri dell’unità cinofila Lazio all’interno dell’USAR, il team dei vigili del fuoco che si occupa di ricerca e soccorso in ambiente urbano. Ognuno di loro ha un cane, con cui ogni giorno affronta piccole e grandi emergenze. Zoe dal 2012 è parte integrante del Corpo, avendo superato gli esami che lo hanno portato a diventare un vero e proprio pompiere a quattro zampe. Christian e Zoe erano stati chiamati anche ad Amatrice dopo il terremoto. “Un’esperienza traumatica perché quando arrivi e trovi solo cadaveri sembra quasi che il tuo lavoro sia inutile”. A Rigopiano, invece, i soccorsi hanno salvato molte vite. Quando si pensava che non ci potessero essere più sopravvissuti, Christian e gli altri uomini dell’USAR non si sono persi d’animo. L’istinto e il fiuto innato di Zoe, Falco,

Fix e Bell (gli altri cani pompiere) sono stati determinanti. “A mezzanotte siamo partiti da Teramo per Farindola, il Comune dove si trova Rigopiano, e siamo arrivati all’hotel alle 9 di mattina grazie all’elicottero che abbiamo in dotazione. Il primo impatto è stato drammatico. C’era solo neve, non si vedeva altro. L’albergo era completamente sommerso”. Christian e gli altri uomini (Giampiero Ruggiero e Fabrizio Cataudella) diretti da Lorenzo Botti, responsabile del nucleo regionale del Lazio, hanno subito iniziato a lavorare incessantemente entrando chi nell’unico locale rimasto intatto,

Christian Verdini e Zoe durante una delle fasi di scavo di un cunicolo

il centro termale dell’albergo, chi cercando altri ingressi nel tentativo di trovare dei sopravvissuti. “I cani avevano avvertito qualcosa nella zona dell’ascensore. Armati di strumenti e forza di volontà abbiamo intercettato dei solai e abbiamo iniziato a forarli per vedere che cosa ci fosse al di sotto”. In quel punto sono emerse le prime voci e poi, dopo altro lavoro di scavo, i primi salvataggi: sei persone, tra cui un bambino, Edoardo. Il team, infatti, grazie alle indicazioni ricevute dal giovane cuoco Giampiero Parete che, per una coincidenza fortuita, nel

Così si presentava l’hotel di Rigopiano (1.200 metri) la mattina del 19 gennaio, agli occhi del team USAR. L’albergo (l’accumulo che si vede al centro della foto) era completamente sepolto

momento della tragedia si trovava fuori dall’albergo, aveva saputo che nella sala biliardo stavano giocando i bambini. Ed è lì che si sono concentrate le ricerche. “Con l’ausilio della telecamera telescopica, fatta passare in un foro del solaio, abbiamo visto dei lampadari e abbiamo capito che era la sala biliardo. A un certo punto abbiamo intravisto una sagoma e degli occhi. È stata un’emozione indescrivibile”. Erano gli occhi della piccola Ludovica, poi via via gli altri bambini: Gianfilippo, e Samuel. Tutti salvi, grazie a questi eroi civili e ai loro cani, ma anche grazie alla testardaggine. Sì, perché Christian, dopo quest’esperienza, si è meritato il soprannome di “Tigna”, proprio perché si era ostinato a scavare in un cunicolo, lo stesso da cui verranno fatti uscire i quattro bambini. “Zoe era sicura di sentire qualcosa e io, che conosco bene il mio cane, sentivo che bisognava continuare in quel punto”. L’altro aspetto importante da

sottolineare è che il team lavora in simbiosi. Lo sforzo di uno è lo sforzo di tutti, la gioia e il dolore di un compagno è la gioia e il dolore di ognuno. Una condivisione che caratterizza il lavoro dei vigili del fuoco. “Mio padre era vigile del fuoco e da sempre ho respirato l’aria di questo Corpo che richiede tanti sacrifici ma che sa darti anche tante soddisfazioni”. I vigili del fuoco sono ora nel cuore di tutti gli italiani, ed è per questo che vogliamo spendere una parola anche per i precari, i cosiddetti vigili discontinui. “Io per alcuni anni sono stato uno di loro” ci dice Christian. Precari che spesso sono determinanti e non si comprende perché ancora oggi debba esistere questa categoria di operatori dello Stato che sembra quasi essere un gruppo inferiore. Le contraddizioni di un’Italia che sa mostrare il meglio di sé nel momento dei soccorsi ma che non riesce a trovare una soluzione per questi vigili precari. A Christian e a Zoe diciamo soltanto grazie.

Il team USAR ospite di Rai Tre a Geo & Geo. Da sinistra: Fabrizio Cataudella (con Falco), Giampiero Ruggiero (con Fix), Lorenzo Botti (con Bell) e Christian Verdini (con Zoe).


il Segno - Febbraio 2017

INDOVINA QUANTI ERAVAMO?

Nel 1971 a Rocca di Papa la popolazione residente si componeva di 7.908 persone.

ROCCA DI PAPA

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notizie, informazione, attualità

Gravi inadempienze sul lavoro dei rifugiati. Esposto di Grasso

Il Mamilio rende pubblico il protocollo d’intesa tra Comune e Prefettura

di Andrea paio di guanti. Nella foto si Sebastianelli nota un giovane richiedente In pieno autunno il asilo togliere le erbacce da un sindaco Crestini si muro fatiscente privato, con i vantava, con tanto di sassi privi di cemento pronti a servizio fotografico, di far la- venir giù al primo urto. vorare gratuitamente alcuni L’articolo 5 di questo regolarifugiati ospiti del centro di mento dice che spetta al Coprima accoglienza di Mondo mune garantire la necessaria Migliore in virtù dell’ac- formazione dei migranti imcordo sottoscritto con la Pre- piegati, dotandoli di “strufettura. Un accordo mai reso menti, attrezzature e pubblico malgrado dispositivi di protele richieste avanzate zione individuale dai consiglieri d’opper l’esercizio delle posizione e dagli orattività al fine di rigani di stampa. Ora durre al minimo finalmente dopo qualsivoglia rischio circa quattro mesi, per la propria e l’algrazie a ilmamilio.it, trui incolumità”. quel protocollo Massimo Grasso Aspetto che, a giud’intesa è stato dicare dalle foto reso noto nei suoi punti sa- mandate da Crestini a mezzo lienti, soprattutto quelli che re- mondo, sembra completagolano l’impiego gratuito dei mente disatteso. rifugiati in lavori socialmente Su tali negligenze il consiutili. E proprio grazie al bel gliere d’opposizione Masservizio fotografico con tanto simo Grasso, ha presentato di marchio comunale (di cui un esposto alla Asl “per le mostriamo una delle fotografie mancate garanzie sul lavoro per più lampanti), si vede che i mi- i migranti di Mondo Migliore”. granti hanno lavorato senza Scrive ancora Grasso: “Non inavere la benché minima pro- dossavano il casco, nelle attitezione personale, a parte un vità di falegnameria non

indossavano gli occhiali, non indossavano le scarpe antinfortunistiche, nei lavori delle scale e sui tetti non indossavano la cintura di protezione, né erano assicurati con le funi. Apparentemente non indossavano guanti idonei alle attività lavorative eseguite”. Accuse gravi per le quali Grasso ha chiesto alla Asl “di predisporre i necessari controlli e destinare le sanzioni dovute, informando l’autorità giudiziaria competente contro tutti coloro che verranno ritenuti responsabili”. Sullo stesso argomento la con-

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sigliera del Pd, Elisa Pucci, ha presentato un’interrogazione durante il consiglio comunale del 31 gennaio, per la quale si è in attesa della risposta da parte dell’amministrazione comunale. La vicenda è grave perché sembra che l’amministrazione Crestini abbia badato più alla propaganda politica che alla sicurezza dei giovani rifugiati impiegati in attività che definire pericolose è poco. Che non ci sia scappato il ferito appare davvero una felice circostanza dovuta più che altro al caso.

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ROCCA DI PAPA Centinaia di famiglie in emergenza e la macchina amministrativa non ha brillato

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il Segno - Febbraio 2017

Ghiaccio e rubinetti a secco due settimane di ordinaria follia di Luigi Serafini Il gelo di metà gennaio ha messo in ginocchio Rocca di Papa, mandando in tilt la fornitura dell’acqua potabile e, con essa, le caldaie per il riscaldamento. Centinaia le chiamate all’Acea che gestisce il servizio idrico mentre il Comune si è limitato a evidenziare sul proprio sito Internet il numero verde a cui rivolgersi. I casi più difficili hanno interessato i quartieri Centro storico e Campi d’Annibale dove decine di famiglie hanno dovuto fare a meno di acqua e riscaldamento per più di una settimana. La protesta è subito sbarcata su Facebook, con la denuncia di inadempienze alla società romana che in quasi due anni non è riuscita a risolvere i gravi problemi di una rete idrica che, nemmeno a dirlo, fa acqua da tutte le parti. Dopo una settimana di polemiche l’amministrazione comunale ha segnalato tali inadempienze all’Autorità di controllo, la quale ha aperto una procedura verso Acea che, molto probabilmente, non porterà a nulla. Stiamo ancora aspettando la famosa denuncia annunciata in un comunicato stampa dal sindaco Crestini ad Acea dopo una serie di ritardi negli interventi di ripristino in piena estate, quando le rotture di alcune condutture provocarono disagi

Inquilini morosi Ecco il bando per accedere al contributo

Sopra: un’autobotte Acea ai Campi d’Annibale

(foto tratta da ilgrilloonline.it)

a residenti e automobilisti. A settembre anche il Movimento 5 Stelle scrisse al Comune per segnalare i troppi ritardi negli interventi di ripristino ma a gennaio la situazione è di nuovo peggiorata. Alcuni utenti ci hanno segnalato che, per sostituire i contatori rotti, hanno dovuto firmare un foglio ai tecnici Acea in cui era scritto che il costo dell’intervento sarebbe stato a carico dell’utente. Oltre al danno la beffa. Chi risarcirà invece i cittadini dei disagi subiti resta un mistero visto che dal Comune la patata bollente è stata semplicemente scaricata all’Acea. Una denuncia in tal senso è stata presenAVOLO IZZA AL T MENU’ P lta

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A lato: un contatore rotto

tata dal consigliere d’opposizione Massimo Grasso che già qualche anno fa, in qualità di avvocato, si occupò delle bollette inviate dall’allora gestore del servizio (Acque Potabili di Torino) a decine di roccheggiani. “E assurdo che ogni anno i cittadini debbano subire le inadempienze di chi dovrebbe garantire un servizio efficiente” ha detto Grasso, aggiungendo che “dopo due anni ancora nessuna bolletta è stata recapitata e il rischio è che le cifre possano diventare esorbitanti. Nel frattempo il Comune fa orecchie da mercante”. Anche questa appare una vicenda delicata e pronta a esplodere.

Il 23 gennaio il Comune di Rocca di Papa ha pubblicato il “bando per la concessione di contributi agli inquilini morosi incolpevoli titolari di contratto di locazione e soggetti a provvedimenti di sfratto”. Il bando è “aperto”, nel senso che in ogni momento dell’anno si potranno presentare le domande fino a esaurimento dei contributi stanziati dalla Regione Lazio. “Il moroso incolpevole -si legge nell’avviso redatto dal settore dei servizi sociali- è l’inquilino che si trova in situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone di locazione per la perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare”. Il bando è rivolto a famiglie con un reddito annuale non superiore a 35mila euro, a cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari purché in possesso di permesso di soggiorno. Il contributo previsto va dai 6mila ai 12mila euro. (S.T.)

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ROCCA DI PAPA Crestini prima vota per l’ex sindaco Boccia e poi per Romei Il libro di Piero il Segno - Febbraio 2017

Ilmembro diminoranza lo sceglie la maggioranza

di Daniela Di Rosa Scontro in consiglio comunale per l’elezione del rappresentante dell’opposizione in seno alla commissione mensa. A scatenare la protesta della minoranza è stata la decisione della maggioranza di non voler prendere atto della loro scelta ma di votarsi il membro dell’opposizione a loro più congeniale. Quello che può dare meno fastidio, ci verrebbe da aggiungere. “Una decisione inaccettabile -ha tuonato Silvia Sciamplicotti- visto che in passato ogni maggioranza ha sempre rispettato la decisione della minoranza sulla scelta del loro rappresentante”. Ma stavolta è andata diversamente. Nel consiglio comunale del 22 dicembre addirittura la maggioranza targata Crestini aveva votato per l’ex sindaco Boccia, di fatto impedendo alla consigliera Elisa Pucci, votata dai membri della minoranza, di essere eletta nella commissione. Forse perché una donna, per giunta avvocato, fa davvero paura in un settore delicato come quello del servizio mensa! Vedere Crestini e i suoi fedelissimi votare per Boccia è stato quasi uno spettacolo esilarante visto che Crestini quando era consigliere diceva peste e corna dell’ex sindaco, mentre adesso lo ritiene ido-

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neo per ricoprire questo ruolo. Dopo pochi giorni, come era prevedibile, Boccia si è detto impossibilitato ad accettare l’incarico, e nel consiglio comunale del 31 gennaio è andata in scena la seconda parte. Anche stavolta a scegliere il membro di minoranza non sono stati i consiglieri di minoranza, come potrebbe sembrare ovvio, ma quelli della maggiornaza, che hanno eletto Danilo Romei, considerato guarda caso il consigliere di minoranza più vicino alla giunta Crestini. Le polemiche non sono mancate e sia Silvia Sciamplicotti che Elisa Pucci hanno parlato di un vero e proprio attacco alla democrazia: “Se la maggioranza si sceglie il suo membro di fiducia anche tra la minoranza vuoldire che qualcosa non sta funzionando bene dal punto di vista della partecipazione democratica”. Secondo noi è ancora peggio:

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un membro dell’opposizione votato a forza con i soli voti della maggiornaza, dovrà essere sempre grato a chi lo ha votato e quindi risulterà meno libero di denunciare pubblicamente ciò che non va nel servizio mensa. Da parte sua Danilo Romei respinge i dubbi, sostenendo che svolgerà il suo ruolo con il massimo della responsabilità. Resta il fatto che la maggioranza, mostrando i muscoli per intimidire l’opposizione, vuol decidere su ogni aspetto votando anche al posto dei consiglieri d’opposizione. Che altro aggiungere? Che da parte nostra valuteremo l’operato della commissione mensa in base al lavoro che saprà svolgere e all’attenzione che saprà mettere nel verificare puntualmente la regolarità e la qualità del servizio rivolto a centinaia di bambini di Rocca di Papa.

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Botti sulla sua Rocca di Papa ha raccolto molti consensi

Dopo la presentazione di ottobre del suo libro (“Sapevo fare solo Mi e Re”) incentrato sui ricordi legati a Rocca di Papa, Piero Botti ha raccolto molti giudizi positivi su quet’opera che mette al centro personaggi e storie spesso dimenticate, protagonisti di anni indimenticabili (quelli fra gli ‘80 e il 2000) che hanno permesso al paese di crescere sotto molti punti di vista, a cominciare dalla condivisione. Piero Botti, autore di

Piero Botti nel suo laboratorio d’arte di viale Enrico Ferri

opere teatrali, musicista, pittore e scrittore, ha colto forse l’essenza del roccheggiano di una volta, il sapersi impegnare senza ottenere nulla in cambio. Una dote che andrebbe trasmessa alla generazione dei nuovi roccheggiani. Chi non l’avesse ancora letto, può acquistare il libro presso l’edicola di piazza della Repubblica o all’alimentari-tabaccheria di piazza Garibaldi.

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ROCCA DI PAPA Il Comune, in crisi di liquidità, starebbe valutando il reale indebitamento dell’ente

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il Segno - Febbraio 2017

Allarme conti pubblici: i debiti ammonterebbero a 24 milioni €

di Luigi Serafini Un Comune sull’orlo della bancarotta. In queste ore l’amministrazione comunale starebbe quantificando il reale indebitamento delle casse comunali che, stando ad alcune indiscrezioni, ammonterebbe a una cifra record tra i 22 e i 24 milioni di euro (oltre quaranta miliardi delle vecchie lire). Numeri preoccupanti che, se confermati, non lasciano intravedere nulla di buono. Eppure l’amministrazione, malgrado siano passati sette mesi dal suo insediamento, ancora non dice chiaramente come stanno le cose, mentre i cittadini hanno il diritto di conoscere la situazione economico-finanziaria perché solo in questo modo è possibile capire dove si sta andando e, soprattutto, quale futuro li attende. La stessa rottamazione delle cartelle relative a tributi locali rimasti insoluti, prevista da un decreto legge del governo, potrebbe paradossalmente peggiorare lo stato del bilancio, poiché i mancati incassi messi a ruolo, ammontanti a circa 7 milioni di euro, sono parte integrante del bilancio comunale e, se non saldati dai debitori, dovrebbero a quel punto essere tolti dal bilancio stesso andando ad incrementare ulteriormente il buco. Quanti soldi riuscirà ad incassare l’amministrazione con la rottamazione delle cartelle? A oggi è un mistero.

Poi c’è la questione dei grandi evasori. Stando alle parole dell’assessore al bilancio, Vincenzo Rossetti, sarebbero tre i grandi imprenditori le cui tasse non pagate ammonterebbero a circa 1,5 milioni di euro. Non capiamo la reticenza della giunta Crestini nel rendere pubblici i nomi di questi grandi debitori. Un silenzio sospetto che sembra quasi voler proteggere il loro anonimato. Perché? Se il debito comunale dovesse essere di queste proporzioni, Crestini dovrebbe anche spiegare come ha potuto assumere un addetto alla sua segreteria a 22.000 euro l’anno per cinque anni, e come ha potuto dare il via libera a nuove assunzioni pubbliche da qui al 2018, andando a gravare ulteriormente sul bilancio comunale. Ancora ricordiamo l’intervista

Così scriveva Crestini un mese prima delle elezioni. Poi il silenzio

rilasciata a ilmamilio.it dall’assessore Rossetti appena insediatosi, nella quale definiva il bilancio comunale in linea con la maggior parte dei bilanci pubblici italiani, così come ricordiamo le sue dichiarazioni, più recenti, su

Rocca di Papa esempio di città virtuosa dal punto di vista finanziario. La frenesia nel voler incassare soldi il prima possibile (in primis dagli antennari) sembra davvero l’ultimo tentativo prima del disastro.

Si tiene in via Frascati, nel piazzale antistante il B-Bar (distributore IP)

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il Segno - Febbraio 2017 segue dalla prima pagina

Successivamente un accordo tra l’allora sindaco Ponzo e l’Acea sancì lo spostamento a Costarelle, prevedendo anche un canone mensile di circa 9mila euro (dal 1957 il canone era di 30mila lire, sì lire, all’anno). L’area di Costarelle in questione, però, non era del Comune ma di un membro della famiglia Fondi (Polentone) che risultava in verità occupare tale terreno privato la cui proprietà era di un certo Ascanio Branca.

A COSTARELLE ESISTE UN VINCOLO Così l’amministrazione fece un altro accordo oltre a quello con Acea, cioè con l’occupante del terreno, in base al quale il Comune avrebbe dovuto entrare in possesso dell’area. Ma su questo terreno vigeva l’uso civico, cioè l’esistenza di un diritto collettivo di far legna. Una situazione intricata che, di fatto, ha impedito di incassare il canone. Meglio rinunciare al canone che togliere l’uso civico, hanno sempre pensato al Comune. Fino a ieri. La legge, infatti, consente di spostare un uso civico da un’area a un’altra, svincolando la prima. Ed è l’oggetto misterioso della delibera approvata a maggioranza nel consiglio comunale del 31 gennaio. Sono molti però i dubbi che permangono, a cominciare da una domanda: perché il Comune ha voluto togliere questi vincoli all’area delle Costarelle? Solo per incassare il canone? Una decisione rischiosa visto che, se il tentativo andasse in porto, come è probabile, Rocca di Papa avrebbe un’area, posta a ridosso del sottostante centro storico, legittimata ad ospitare tralicci di ripetitori considerato che tale particella non solo non è inserita nel Piano di assestamento forestale ma viene anche definita “com-

ROCCA DI PAPA

Cancellare l’uso civico apre la strada a nuovi e più pericolosi tralicci

Il Comune toglie i vincoli all’area in loc. Costarelle

promessa” dal perito demaniale Cosimo Pica. Ma non è tutto: quando nel 2004 il sindaco Ponzo sottoscrisse il contratto con Acea per lo spostamento dell’antenna, questo ottenne anche il via libera del Parco dei Castelli Romani. Insomma, l’area delle Costarelle, venendo meno anche l’ultimo vincolo rimasto sulla particella, potrà ospitare tralicci senza che nessuno lo possa più impedire, avendo anche il nulla-osta del Parco. Vincolo che la giunta Crestini vuole togliere a tutti i costi. Ma siamo proprio sicuri che tale area adesso sia di proprietà pubblica? O piuttosto il vincolo di uso civico verrà tolto a un proprietario privato che a sua volta potrebbe rivendicare il canone in questione? E Acea, vedendo la situazione ingarbugliata, non essendone chiara la proprietà, potrebbe decidere di non pagare l’affitto (ricordate la vicenda Condominio Monte Cavo?).

TOGLIERE IL VINCOLO E REGOLARIZZARE CHI? Perché dunque la decisione di Crestini e Petrolati di svincolare Costarelle, togliendole l’unico vincolo che ancora esiste e che impedisce l’ulteriore proliferare di antenne? In consiglio comunale l’assessore all’urbanistica Giannone, rispondendo ad alcune giuste osservazioni di Silvia Sciampli-

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cotti, ha dichiarato che l’area in questione è di proprietà pubblica mentre nel 2004 era chiaro a Ponzo (ma anche a Eleuteri che era assessore al bilancio) che l’area apparteneva a un componente della famiglia Fondi. Chi ha ragione? Chi sbaglia? La cosa strana è che i tecnici comunali di ieri sono gli stessi di oggi e quindi o erano distratti ieri o lo sono oggi. E come è possibile allora che esistano versioni tanto contrastanti? Ci risulta addirittura che al Fondi sia stato riconosciuto dal tribunale il diritto alla proprietà Costarelle per usucapione. IN ARRIVO IL TRALICCIO PER LA TELEFONIA? A ben scavare, però, ci sorge qualche sospetto essendo noi molto maliziosi. Non è che svincolando dall’uso civico l’area

Località Costarelle

di Costarelle, Crestini stia puntando a installare in realtà il mega traliccio di telefonia cellulare (alto 30 metri) che altrimenti dovrebbe sorgere nei pressi dell’asilo dei Campi d’Annibale? Un mega traliccio che non sovrasterà più la scuola ma l’intero centro storico di Rocca di Papa. Dalla padella alla brace. Caro sindaco ma lei, le antenne, non voleva abbatterle? E adesso che fa, toglie i vincoli perfino dalle aree che ospitano i tralicci rendendoli di fatto regolari? Sta forse facendo le prove per regolarizzare anche le antenne di monte Cavo? Strano che nessun consigliere di maggioranza abbia avuto qualche dubbio su ciò che stava approvando. Una decisione che più che risolvere un vecchio problema sembra aprirne di nuovi. Andrea Sebastianelli

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ROCCA DI PAPA

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il Segno - Febbraio 2017

Altroché combattere le antenne il Comune insegue l’accordo La Regione conferma monte Cavo sito per le tv malgrado le sentenze di trasferimento

di Andrea Sebastianelli Abbiamo dovuto tirare fuori una vignetta del 1990 del compianto delpi (Piero Del Nero) per descrivere ciò che sta avvenendo oggi intorno alle antenne di monte Cavo. Ieri era Enrico Fondi, nelle vesti di sindaco, a voler monetizzare le antenne. Oggi in quelle stesse vesti c’è Crestini, attratto dallo stesso business. Infatti la battaglia (solo presunta) contro le antenne di monte Cavo sta diventando sempre più una chance di tipo finanziario. Ormai si parla esclusivamente di trattativa economica tra l’amministrazione comunale e gli “antennari” per definire quanti soldi il Comune debba percepire per tollerare sul suo territorio i tralicci televisivi. Già, perché le antenne non lasceranno mai Rocca di Papa, né ora né mai. A rivelarlo è stato Bruno Petrolati, delegato comunale alla questione antenne, durante una riunione convocata dalla responsabile del settore bilancio, Anna Rita D’Andrea, il 15 novembre 2016. Petrolati fa mettere a verbale che “il Capo Gabinetto della Regione Lazio (Andrea Baldanza, n.d.d.) ha anticipato che sul territorio del Comune di Rocca di Papa permarranno comunque le emittenti televisive mentre verranno delocalizzate quelle radiofoniche». A queste parole ci saremmo aspettati una pronta replica dell’amministrazione comunale, visto che diverse sentenze, del Tar prima e del Consiglio di Stato poi, hanno dato ragione al Comune ordinando il trasferimento di alcune emittenti televisive. Invece niente di tutto ciò, anzi. Il sindaco Crestini ha ribadito che per l’amministrazione è prioritario “raggiungere un accordo stragiudiziale (con gli antennari,

n.d.d.), e di accertare l’entrata riportata nel Bilancio di previsione”. Tradotto: le antenne devono fruttare perché è necessario riportare in equilibrio il bilancio comunale a rischio default. Il sindaco Crestini e il delegato Petrolati, insomma, pongono la questione economica come unica strategia per trattare con le società che da decenni occupano abusivamente le postazioni di monte Cavo vetta. Qualora non fosse chiaro, Crestini aggiunge: “l’obiettivo di cui sopra (incassare i soldi il prima possibile, n.d.d.) è diventato quello sul quale l’amministrazione comunale sta puntando in via principale onde garantire sia l’equilibrio del bilancio corrente, sia quello dei

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Antenne a monte Cavo vetta

bilanci futuri”. Sulla salute dei cittadini nemmeno una parola, eppure ecco che cosa scriveva quando era un consigliere d’opposizione combattivo, a proposito della sentenza che autorizzava l’allora sindaco Boccia ad abbattere le antenne: “Considerato che dopo una lunga attesa di decenni, la popolazione è stanca di attendere altro tempo per vedere riconosciuto un proprio diritto fondamentale, quello alla salute, chiede che l’amministrazione comunale esegua la sentenza del Tar per abbattere immediatamente le antenne di monte Cavo”. Ora che al comando c’è lui se ne guarda bene dall’abbattere le antenne, preferendo

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il Segno - Febbraio 2017 segue da pagina 8

farci affari. Altri tempi, altri interessi. Prima contavano i cittadini ora no. Prendere soldi dagli antennari per raddrizzare il bilancio è la strada più facile, e per far vedere che l’amministrazione non scherza, si è affidata a un legale di nota fama, professore ordinario di diritto costituzionale all’Università “RomaTre”, Alfonso Celotto. E infatti il professor Celotto ha predisposto un’azione perfetta dal punto di vista giuridico, visto che sempre nella riunione del 15 novembre, Petrolati conferma che “è all’esame dei legali incaricati da tutte le parti una bozza di accordo nella quale il Comune ha chiesto espressamente che venga inserito un impegno da parte della Società IDA Srl (la società riconducibile a Edoardo Caltagirone, proprietaria di parte della vetta di monte Cavo) al versamento immediato a favore del Comune di almeno 1.000.000 di euro”. Ma non è finita, perché Petrolati si spinge oltre. Parlando dell’affitto annuale che gli antennari dovranno corrispondere al Comune, “precisa che il canone, del quale si chiederà di stabilire l’importo fin da subito, potrà essere corrisposto al Comune una volta risolte tutte le questioni urbanistiche comunali e sovra comunali”. Cioè il Comune non prende neppure in considerazione le sentenze di abbattimento emesse dai tribunali ma parla addirittura di “risolvere” le questioni urbanistiche rimaste aperte così da spianare la strada agli antennari che, a quel punto, potranno pagare un affitto regolare. Eppure soltanto tre anni fa le indagini scientifiche condotte dal Centro Nazionale delle Ricerche (CNR) all’interno della scuola media di Rocca di Papa avevano certificato il danno prodotto dalle onde elettromagnetiche alle cellule esposte. Il comunicato ufficiale emesso congiuntamente dall’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) e dal CIRPS dell’Università di Roma “La Sapienza” parlava chiaro: «Il Dott. Marinelli del CNR di Bologna ha collaborato alla campagna con un interessante esperimento di bio-monitoraggio per verificare gli effetti sulle cellule umane dei campi elettromagnetici presenti nei

ROCCA DI PAPA

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Ecco i risultati shock della ricerca condotta dal CNR di Bologna alla scuola media «La popolazione -concluse Marinelli- deve essere protetta»

Il 2 maggio 2013, in un convegno all’Università di Roma “La Sapienza”, vengono presentati i risultati di una campagna di studio e monitoraggio sugli effetti che le onde elettromagnetiche hanno sulle cellule viventi. Le conclusioni, sintetizzate dall’intervento del dottor Fiorenzo Marinelli, dell’Istituto di genetica molecolare dell’Università di Bologna, non lasciano dubbi: “Le cellule, sottoposte allo stesso campo che irradia le persone, si ammalano; è indispensabile che le istituzioni sanitarie e politiche attivino un sistema di protezione della popolazione di Rocca di Papa”. Parole forti basate non su congetture ma su esperimenti scientifici che avrebbero dovuto far convergere comune, cittadini e scienziati a combattere la stessa battaglia a

Fiorenzo Marinelli del CNR

tutela dell’intera popolazione. E invece così non è stato. Tutti hanno preferito far finta di niente. Ma torniamo allo studio del dottor Marinelli il quale, dopo aver confermato che lo “IARC (International Agency for Research on Cancer) classifica i campi elettromagnetici come possibilmente cancerogeni per l’uomo”, analizza i risultati delle cellule CEM collocate presso il secondo piano della scuola Leonida Montanari di Rocca di Papa (un’aula in cui si vede Monte Cavo). I risultati sono da shock. Conclude Marinelli: “Ci

territori già citati: avendo concretamente verificato la presenza di danni alle cellule esposte, anche quando l’intensità dei campi era al di sotto della soglia di attenzione, suggerisce di compiere un approfondito studio epidemiologico a tutela della salute dei cittadini». Un allarme rimasto completamente inascoltato e che oggi vale meno di zero. Oggi quello che conta è incassare soldi per salvare il bilancio, perché i soldi, si

sono evidenze scientifiche che la radiazione: 1) sia un rischio per la salute dei cittadini di Rocca di Papa; 2) le cellule sottoposte allo stesso campo che irradia le persone, si ammalano. Le cellule esposte mostrano alterazioni di proliferazione, geni apoptotici di sopravvivenza e metilazione del DNA; 3) è possibile che il campo che danneggia le cellule in coltura danneggi anche la popolazione; 4) occorre fare una indagine epidemiologica dividendo la popolazione in classi di esposizione”. Conclude quindi il prof. Marinelli che è “indispensabile che le istituzioni sanitarie e politiche attivino un sistema di protezione della popolazione”. Fin qui la scienza. Poi le solite chiacchiere della politica.

sa, non hanno odore. E in più aprono carriere politiche a volte inaspettate. Qualche anno fa l’ex presidente del fu Comitato di quartiere dei Campi d’Annibale, Gianfranco Silvestrini, aveva lanciato uno slogan che portava in ogni riunione sulle antenne: «La salute dei cittadini al primo posto». Oggi di salute dei cittadini non parla più nessuno e Silvestrini ha anche smesso di portare quello striscione alle assemblee. Andrea Sebastianelli

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ROCCA DI PAPA Ilcaso più eclatante è quello di Serafini, delegato agli animali

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L’attrazione del sindaco pergliexdelegatidiBoccia

di Daniela Di Rosa I politici hanno la memoria corta, tutto quello che dicono in campagna elettorale viene automaticamente dimenticato appena siedono ai posti di comando, che siano politici nazionali o locali poco cambia. Nel nostro paese abbiamo assistito a cinque anni di dura lotta tra un consigliere di opposizione, Crestini, e la maggioranza targata Pd. Il primo accusava il Pd di essere la causa di tutti i mali che affliggevano Rocca di Papa (d’altronde il partito mal-governava la città da 20 anni), i consiglieri piddini erano per lui il “nemico” pubblico numero uno, da rottamare in fretta e mandare definitivamente a casa. Il resto è storia, Crestini diventa sindaco e cosa fa? Offre deleghe a vecchi piddini rottamati da altri piddini, firma “documenti” del Pd a sostegno del SI al referendum costituzionale, fa anche di più: invita il comitato piddino a riunirsi nel suo bar! Nascita di un folle amore o accordi presi in precedenza in cambio di pacchetti di voti? Oppure un aiutino per tentare la scalata al Pd locale? A rompere le uova nel paniere sono stati i cittadini di Rocca di Papa che non hanno l’anello al naso come credono i componenti del “cerchio magico” intorno al sindaco, non si sono fatti

infinocchiare e ha stravinto il No, con buona pace dei vari Calicchia, Taggi, Fei e company che preparavano la sua vittoriosa entrata al prossimo congresso cittadino del partito. Tornando alle deleghe, mi affiora alla mente un ricordo di poco più di un anno fa. Era sera, era appena terminato un consiglio comunale dell’era Boccia. Camminavo in una piazza semi-deserta insieme a due persone, uno oggi è un componente influente, forse il più influente, di IPR (Insieme per Rocca di Papa, coalizione che ha sostenuto Crestini), incontriamo Giorgio Serafini dirigente locale del Pd, per dodici anni delegato al randagismo per l’amministrazione Boccia, tra i due volano parole grosse, insulti e anche un sonoro vaffa. C’è da dire che poco tempo prima Crestini aveva fatto ben due

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interrogazioni contro Serafini-delegato. E oggi cosa fa il sindaco? Offre la delega al randagismo proprio a lui! Di nuovo a lui? Credo sia il primo caso di delega a vita. Ma la cosa più stupefacente è che Serafini otto mesi fa era candidato consigliere per il Pd contro Crestini, eppure già al ballottaggio andava dicendo di un suo accordo con un fantomatico componente di IPR per riavere la delega. È stato imbarazzante e preoccupante un mese fa vedere Serafini in consiglio comunale sorridente accanto all’uomo che l’aveva preso a male parole un anno prima... potere della politica, anzi potere di una delega, fa diventare amici i “nemici”. Ora, pur non mettendo in dubbio il suo amore per gli animali, è bene ricordare che da anni noi volontarie animali-

il Segno - Febbraio 2017

ste contestiamo questa delega, raccogliemmo persino delle firme contro di lui, da anni chiediamo che gli venga tolta per incompetenza in materia legislativa e soprattutto per incapacità nel far rispettare le leggi a tutela degli animali. Potrei elencare decine di casi dove i maltrattamenti erano così evidenti che meritavano una denuncia verso i proprietari, denunce da lui mai presentate (forse in un solo caso e su insistenza di noi volontarie). Mi limito a ricordare i ventidue gatti fatti sparire da un appartamento e mai più ritrovati (anche in questo caso Crestini fece un’interrogazione). Rintracciato il proprietario venne denunciato alle autorità e sui giornali, persino il quotidiano La Repubblica ne parlò, ma Serafini ignorò; oppure il cane corso trovato ferito a ridosso del bosco un anno fa, noi abbiamo denunciato il caso alle autorità e sui giornali mentre lui, come sempre, ha ignorato. Tornando ai giorni nostri, da due mesi un gatto (trovato in fin di vita da due cittadine) è ospite del canile sanitario, Serafini sa benissimo chi sono i proprietari, io stessa gliel’ho detto, e cosa fa? Non li invita a riprendersi il gatto, ma lo chiede alle persone che l’avevano soccorso. Ed è di pochi giorni fa la richiesta di un suo intervento per un cane maltrattato, si è presentato, ha visto il cane e se ne è andato, dichiarando che lui non poteva fare nulla. Ma è o non è il delegato? Non solo poteva, doveva intervenire. Almeno in questo settore speravo che il nuovo sindaco si distinguesse dal predecessore, e invece dei soliti inciuci, credevo che la delega agli animali venisse data a un volontario animalista credibile e non al solito politicante.

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il Segno - Febbraio 2017

di Andrea Sebastianelli È stata un’assemblea molto partecipata. Oltre ottanta persone hanno ascoltato attentamente ciò che Alessio Iadecola, presidente del Comitato Pro-Case, e l’avvocato Strippoli, hanno detto in merito alla procedura di acquisizione delle case abusive avviata dal Comune di Rocca di Papa dopo le sollecitazioni della Procura di Velletri. Alessio Iadecola ha fatto un intervento molto duro sulle responsabilità della politica locale, “perché -ha dettose noi abbiamo commesso un reato costruendo delle case, la colpa è anche dei politici che hanno chiuso un occhio, a volte anche tutti e due, e che ci hanno fatto credere che a Rocca, se volevi farti una casa, dovevi fare in questo modo”. I cittadini intervenuti hanno posto delle domande soprattutto su quello che potrà accadere nei prossimi mesi, ma una soluzione del tutto indolore appare difficile anche alla luce del silenzio sull’argomento da parte dell’amministrazione guidata da Emanuele Crestini, lo stesso che in campagna elettorale invocava la convocazione di un consiglio comunale urgente, aperto ai cittadini, per dare risposte esaurienti al fine di tranquillizzare le 189 famiglie oggetto dell’acquisizione. “Questo silenzio da parte del Comune è un macigno -ha detto la signora Francesca- perché nessuno ci dice di che morte dobbiamo morire. Ci dicessero che le nostre case se le prenderà il Comune così non ci pensiamo più”. Un altro roccheggiano si è sfogato dicendo che “da quando ho ricevuto la lettera a casa non si dorme più e mio padre è morto pochi mesi fa a

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Acquisizioni, 200 famiglie abbandonateallorodestino L’assemblea si è svolta il 26 gennaio al centro anziani

Alessio Iadecola denuncia le responsabilità della politica

causa di una malattia accelerata proprio dalle preoccupazioni. La mia casa è stata fatta venti anni fa e adesso il Comune si è ricordato di prendersela”. Alessio Iadecola, che ha ricevuto dai presenti il via libera a presentare un esposto sulle inadempienze del Comune di Rocca di Papa in merito all’argomento, ha poi sollevato un problema che anche dalle pagine del Segno abbiamo posto in diversi articoli e su cui la politica di ogni schieramento è rimasta in colpevole silenzio: “Come mai alcune case sono state oggetto di acquisizione mentre altre, poste a poche decine di metri, sono state addirittura sanate, oppure proprio non risultano? Una cittadina -ha detto poi Iadecola- cinque mesi fa ha segnalato al Comune la realizzazione di un’opera abusiva ma a distanza di tanto tempo nessuno è ancora intervenuto. Perché? Ci sono forse figli e figliastri? Ecco gli esposti presentati, anche quello alla Asl, ma non è accaduto nulla. Siamo stanchi -ha poi continuato- di dover pagare noi per tutti”. La vicenda delle sanatorie concesse dall’amministrazione comunale nel corso degli ultimi trentanni dovrebbe avere le stesse attenzioni, da parte della magistratura, delle case

Il tavolo di presidenza della Pro-Case. Al centro, vicino a Iadecola, l’avvocato Strippoli mentre risponde ai cittadini

costruite dai cittadini spesso spinti dalla necessità, favorita anche dai prezzi eccessivi del cosiddetto mercato regolare. “Ci sono troppe cose che non tornano in questa vicenda -ha detto ancora il presidente del Comitato Pro-Case- e i politici sembrano ormai averci abbandonato. Abbiamo più volte scritto al sindaco di Rocca di Papa per chiedergli un incontro ma non ci ha mai risposto”. A questo punto i mugugni sono cresciuti tra i presenti, soprattutto perché a Rocca di Papa c’è un intero quartiere, quello dei Campi d’Annibale (ma non solo) costruito quasi tutto abusivamente. “E allora perché dobbiamo pagare solo noi?” ha domandato un’altra signora. L’avvocato Strippoli ha portato in evidenza le vittorie ottenute in molti ricorsi

presentati, che hanno strappato un giudizio di sospensione dei procedimenti di acquisizione avviati, “ma -ha poi chiaritoquesto non significa che abbiamo vinto la guerra. C’è ancora molto da fare ma l’importante è capire che cosa vogliono davvero fare i sindaci che hanno avviato le procedure”. Ad assistere all’assemblea c’era anche il consigliere d’opposizione Massimo Grasso che, invitato a dire la sua, ha dichiarato che “compito della politica è quello di dare risposte chiare, anche di fronte a situazioni spinose come questa. E bisogna anche approfondire le responsabilità di chi ha favorito il proliferare del fenomeno dell’abusivismo edilizio”. La questione, insomma, è ancora lontana dall’essere risolta.

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ROCCA DI PAPA Problemi per l’aggiudicazione alla società campana che aveva vinto il bando?

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IlquartieredeiCampid’Annibale resta senza farmacia comunale di Daniela Di Rosa Nel tentativo di trovare un po’ di pubblicità per il Segno alla fine di gennaio siamo entrati nella farmacia dei Campi d’Annibale in via Vecchia di Velletri convinti che vi avremmo trovato i nuovi proprietari, quelli che avevano vinto il bando scaduto nel mese di giugno 2016, cioè sette mesi fa, offrendo 550mila euro. Il 21 giugno 2016 la commissione aveva approvato l’aggiudicazione provvisoria e pochi giorni dopo, l’8 luglio 2016, quella definitiva. Invece all’interno dei locali abbiamo trovato un farmacista con il camice bianco a marchio ASP, la società di Ciampino che avrebbe dovuto passare le consegne alla Società Farmacia del Buon Augurio di San Giuseppe Vesuviano in provincia di Napoli. Sorpresi, abbiamo chie-

Farmacia chiusa in via Vecchia di Velletri

sto informazioni e ci è stato risposto che la ASP avrebbe garantito il servizio fino al 31 gennaio 2017 e che a proposito dei nuovi acquirenti non ne sapeva nulla. Così il primo febbraio siamo tornati in via Vecchia di Velletri e abbiamo trovato chiuso. Allora abbiamo cominciato a chiedere ai soliti bene informati notizie in merito e ci è

stato detto che il sindaco e l’avvocato Anna Maria Fondi sono dovuti partire per Nola (Napoli) in tutta fretta a sottoscrivere davanti a un notaio il contratto di cessione della farmacia. Sarà vero? Sarà una barzelletta? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che il servizio al momento è stato sospeso. Nel momento in cui andiamo

in stampa, la saracinesca è abbassata e nessun avviso spiega agli utenti che cosa è accaduto. Ma è mai possibile che l’amministrazione comunale, dopo un’aggiudicazione definitiva decisa dalla commissione di gara l’8 luglio 2016, si ricordi solo l’ultimo giorno di firmare l’atto di cessione al fine di consentire ai nuovi acquirenti il proseguimento dell’attività? La macchina amministrativa sotto la guida di Crestini evidentemente è ancora in rodaggio ma intanto i cittadini dei Campi d’Annibale, il quartiere più popoloso di Rocca di Papa con circa 7mila residenti, dovranno aspettare ancora qualche settimana (speriamo non sia qualche mese) prima di poter usufruire dei servizi farmaceutici di via Vecchia di Velletri. Sempre che la farmacia riapra i battenti negli stessi locali, altrimenti i tempi si potrebbero allungare di molto.

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ROCCA DI PAPA

Licenziata senza motivo è tornata al lavoro ma... La vicenda di Gloria Pizzicannella ha mobilitato il paese

di Andrea Sebastianelli Più di diecimila persone raggiunte attraverso un articolo pubblicato sulla nostra pagina Facebook, oltre duemila messaggi di solidarietà, una raccolta firme consegnata all’amministrazione comunale. Sono questi i risultati straordinari della mobilitazione cittadina, con lo slogan “Io sto con Gloria”, a sostegno della giovane appartenente alla categoria delle persone svantaggiate, licenziata senza un motivo plausibile dalla cooperativa che gestisce la classe comunale all’interno della scuola “Giardino degli ulivi”. A indignare ulteriormente i cittadini il fatto che Gloria Pizzicannella, che svolgeva la mansione di bidella, dopo sei anni di lavoro era stata sostituita da un’altra ragazza, per giunta non appartenente a categorie protette, ma parente di una neo-

eletta consigliera comunale di maggioranza, nonché amica dello stesso sindaco Crestini. Una parentela che può aver influito sull’assunzione? Non lo sappiamo. Sappiamo però che Gloria si è vista ricevere una lettera in cui gli veniva comunicato il licenziamento. Dopo questa mobilitazione qualcosa è cambiato e Gloria ha riottenuto il suo lavoro a partire dal gennaio scorso. Dopo la notizia avevo ricevuto una bella lettera di Gloria in cui si diceva felice e ringraziava tutti coloro che l’avevano incoraggiata a non mollare, soprattutto sua madre Marina, che ha lottato affinché il diritto di Gloria a lavorare (sancito dalla legge) fosse rispettato fino in fondo. Ma quando sembrava che tutto si fosse risolto per il meglio, ecco la novità dell’ultimo momento: invece di lavorare tre ore al giorno (previste dal contratto) Gloria ne deve lavorare solo la

Gloria Pizzicannella

metà, anche se qualcuno gli avrebbe assicurato che, di ore, gliene sarebbero state pagate tre. Non sappiamo se sia vero, ma visto che la classe è pagata con i soldi dei cittadini, ci troveremmo di fronte a un danno erariale. La sensazione è che si sia voluto dare a Gloria un contentito, per levarsela dalle scatole. Caro sindaco, visto che la classe comunale è pagata dai roccheggiani, vogliamo sapere la verità, tutta la verità, su questa storia che definire vergognosa è poco. Gloria ha il diritto di lavorare come prevede il suo contratto,

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né più né meno, perché non sta chiedendo elemosine o posti al sole, ma semplicemente che gli venga riconosciuto il diritto di lavorare per le ore previste. Nei mesi in cui è rimasta a casa, Gloria è stata soggetta a molte calunnie, alcune anche gravi, e ci saremmo aspettati una presa di posizione chiara e netta da parte dell’amministrazione comunale. Cosa che non è mai avvenuta. Non solo, attendiamo ancora alcune risposte circa la composizione di questa classe comunale, a cominciare dall’idoneità professionale delle tre insegnanti che qui vi operano. Hanno tutte le abilitazioni e i titoli di legge necessari per insegnare? L’idea che se ne ricava da quanto accaduto, ma speriamo di sbagliare, è che Gloria sia stata riassunta al fine di far ripiombare il silenzio su questa classe comunale. Evidentemente la mobilitazione cittadina deve avervi spaventato sul serio. Gloria ha riottenuto il lavoro, e anche l’altra ragazza assunta al suo posto ancora opera in quella classe. Il contratto prevede l’utilizzo di una seconda bidella per una sola classe? Vogliamo sapere come stanno le cose. E se qualcuno ha sbagliato vogliamo sapere perché lo ha fatto. Se per incapacità o altro.


Cultura e

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... dintorni

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Pane insanguinato, 200 testimonianze per capire un paese negli anni di guerra

Sabato 11 febbraio alle ore 17 la presentazione del libro in aula consiliare di Andrea Sebastianelli Sono stati necessari circa due anni di lavoro per raccogliere le testimonianze di 200 roccheggiani su uno dei periodi più brutti della storia di Rocca di Papa, quello degli anni di guerra conclusisi nel 1944 con gli atroci bombardamenti del 14 febbraio e del 25 maggio. Sabato 11 febbraio, alle ore 17, presso l’aula consiliare di corso Costituente, la scrittrice Maria Pia Santangeli presenterà il libro di cui è stata curatrice, “Pane insanguinato”. Un libro che si preannuncia intenso dal punto di vista della memoria che farà riemergere, coi i suoi dolori e le sue tragedie. Un libro che mancava nel vasto panorama della letteratura locale che aveva sì raccontato la guerra nelle sue sfaccettature più diverse, a cominciare dalle conseguenze che ebbero i bombardamenti Alleati sulla popolazione inerme di Rocca di Papa, ma che ora trova la sua giusta continuazione nelle parole dei protagonisti, semplici cittadini che portano inciso il segno indelebile di quegli anni terribili. Pane insanguinato sembra voler dire proprio questo: un paese ridotto

alla fame e per di più una fame macchiata di sangue. Come a dire che le prime vittime della guerra sono sempre i più deboli. Maria Pia Santangeli ancora una volta ci stupisce, riuscendo a penetrare nei ricordi profondi di un popolo, quello roccheggiano, che in lei trova il coSopra: la scrittrice Maria Pia Santangeli raggio di mettersi a A Lato: la locandina nudo. dell’evento dell’11 febbraio Insieme a lei, oltre al sindaco di Rocca di Papa Emanuele Cre- Alberto Querini e stini, presenterà l’opera Gianni Fondi e dall’atuno dei massimi storici trice Maria Rita Panci. dei Castelli Romani, Ugo Spetterà invece a Paolo Mancini, i cui testi sono Valbonesi e alla sua chiopere fondamentali per tarra suonare alcuni conoscere la storia re- brani musicali. La cocente del nostro territorio. pertina del libro è stata Alcune testimonianze sa- disegnata da Piero Genranno lette dagli attori tilini.

L’iniziativa, promossa da Gennaro Spigola, si terrà giovedì 2 marzo alle ore 17

Conferenza del prof. Mario Tiberi alla biblioteca

Il prossimo giovedì 2 marzo, alle ore 17,00, la biblioteca comunale di Rocca di Papa in viale Enrico Ferri tornerà ad ospitare una conferenza del professor Mario Tiberi, già ordinario di politica economica presso l’Università di Roma La Sapienza. L’iniziativa, promossa da Gennaro Spigola, sindacalista e punto di riferimento della sinistra cittadina, verterà, come è nelle consuetudini del prof. Tiberi, su un argomento molto attuale,

spesso al centro del dibattito politico, sociale ed economico mondiale. Infatti, nella saletta della biblioteca si affronterà il tema dal titolo “Crisi della globalizzazione, crisi dell’Europa, crisi italiana: crisi del capitalismo? “Invitiamo tutti a partecipare alla conferenza - ci ha detto Gennaro Spigola - perché comprendere dove ci stanno portando le politiche economiche è fondamentale per riportare il ruolo della politica in primo piano”.

Mario Tiberi e Mario Draghi


TEMI D’OGGI

il Segno - Febbraio 2017 di Vincenzo Rufini Nel corso della storia vi sono stati secoli che hanno attraversato il tempo con un incedere leggero, quasi impercettibile. Altri secoli, invece, hanno determinato in modo indelebile il fluire dell’evoluzione, con il loro carico di avvenimenti, personaggi, documenti e capolavori artistici. Un secolo che sarà ricordato per sempre e che ha posto le basi della modernità è stato il XVI, quello che viene menzionato come il ‘500. Il Secolo inizia con l’affermarsi di un movimento, il Rinascimento, che costituirà una delle espressioni più alte dello scibile umano. La Rinascenza, come viene chiamato questo stile che solo in seguito assumerà il nome di Rinascimento, esalta la classicità greca e romana e ricolloca l’uomo, in perfetta simiglianza con l’Umanesimo, al centro dell’universo affermando quella che sarà definita la teoria antropocentrica (l’uomo al centro di ogni cosa). I capolavori del Rinascimento spaziano dall’arte, alla letteratura, alla filosofia, alla scienza primordiale, alla magia vera e

La poesia del mese

Il XVI secolo tra arte, scienza e letteratura La nostra storia

propria, in cui il fascino dell’irrazionale e dell’ermetismo comincia a camminare di pari passo con la modernità. Il secolo XVI ha avuto nel Rinascimento il suo motore trainante, ma ha prodotto anche altri avvenimenti: come non ricordare l’Eliocentrismo, quella determinante teoria astronomica di Niccolò Copernico, la quale affermando che è il sole l’astro fisso intorno a cui girano i pianeti, sconfessa la vecchia e desueta teoria tolemaica. Altri avvenimenti hanno marcato il solco del secolo, quali le interminabili guerre tra Francia e Spagna con i rispettivi sovrani, Francesco I di Valois e Carlo V d’Asburgo, che hanno posto la Spagna nel ruolo di potenza

di Anna Giovanetti

Carnevale... ogni scherzo vale

È febbraio e come ogni anno ecco, arriva il Carnevale carri, maschere e lo slogan per cui ogni scherzo vale.

Ma di scherzi, amici cari ne subiamo a profusione e non solo nel periodo di Arlecchino e Balanzone. Sono scherzi regalati dai politici ogni anno truffe, inganni e corruzione che però non pagheranno. Anzi (e qui viene lo scherzo) tutto questo malaffare siamo noi, coi nostri soldi a doverlo risanare. E se vengono scoperti sembran puri per davvero, quella casa? Quel palazzo? Gli è piovuto giù dal cielo. Se non cambierà qualcosa ci dovremo rassegnare perché poi è sempre quaresima passato il Carnevale!

il T o c c o

La Venere del Botticelli

dominante in Europa. Ma l’avvenimento cardine è rappresentato dalla frattura irreversibile del Cristianesimo causata dalla ribellione del monaco agostiniano tedesco Martin Lutero, che diede vita a un movimento di protesta, il Protestantesimo appunto, che oltre alla separazione del popolo cristiano sarà la causa di infinite guerre di religione e di diatribe teologiche. Nel campo letterario-filosofico possiamo annoverare delle vere e proprie pietre miliari: Il Principe di Niccolò Machiavelli; le opere di William Shakespeare; l’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam. Il secolo non è solo genio e arte, è anche avvolto dai tarli dell’Inquisizione, dall’Indice dei libri proibiti e dalla caccia alle streghe. Qualche anno fa il professor Luigi Firpo, uno dei massimi esperti del ‘500, in polemica con il regista Franco Zeffirelli, affermò che lui in quel secolo ci abitava. Noi, più modestamente, possiamo affermare che il secolo decimosesto è la nostra magione in cui abbiamo tutti gli archètipi cui la modernità dapprima e la contemporaneità poi hanno provveduto a dare uno sviluppo evolutivo alla conoscenza.

di Ermanno Gatta

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Il mondo straordinario degli insetti

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di Annarita Rossi Un crepitio di foglie secche, poi un’ombra enorme sovrasta quel piccolo essere intento a trasportare con tenacia un semino. Passa qualche minuto e l’animaletto sbuca da una piccola galleria sotterranea per volgere lo sguardo attento tra il fogliame frusciante dove ora la luce filtra chiara. Il passo del viandante si è allontanato e con esso anche il pericolo, la formica è salva. Quanti insetti potremmo trovare tra quelle foglie, sui rami degli alberi e sui fiori. Insetti belli, brutti, spesso repellenti, colorati, che si illuminano e che lavorano persino per noi. Sono questi piccoli animali ad avere timore dell’uomo, il quale al cospetto deve apparire loro come un gigante. A volte infatti, alcuni di loro pungono per difesa ma sono tutti, indiscutibilmente, utili a qualcosa nell’ecosistema di questo pianeta. Le coccinelle, che la tradizione vuole portino fortuna con il loro colore rosso e i puntini neri, allontanano i pidocchi dalle rose fungendo da insetticida naturale. Se non vi fossero le api e tutti quegli insetti volanti tra i quali le farfalle, che si posano di fiore in fiore, non vi sarebbe impollinazione e senza di questa non vi sarebbero frutti. Persino le odiate zanzare sono utili a qualcosa, rappresentano cibo fondamentale per alcuni tipi di uccelli, pipistrelli, ragni, lucertole, salamandre e rane; ve ne è poi un tipo che funge da impollinatrice delle colture tropicali come il cacao. Nelle calde notti d’estate si può notare una luce intermittente, è quella delle lucciole che sfregando le ali la emettono per richiamare un partner. Non solo, le lucciole sono utili agli agricoltori poiché mangiano le lumache e sono degli eco-catalizzatori ed indicatori di equilibrio ambientale. Ad aiutare gli agricoltori vi è anche il lombrico che si potrebbe definire un ingegnere ecologico, infatti, ingurgitando la terra in quantità incredibili, la espelle rendendola friabile e arricchita di sali minerali. Quindi, soltanto preservando questa catena alimentare e permettendo agli insetti di svolgere il loro compito ecologico, si potrebbe vivere in un mondo più sano e sicuro privo di pesticidi ed insetticidi.


il Segno dei tempi

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il Segno - Febbraio 2017

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

L’albero della libertà a piazza dell’Erba

Passeggiando per Rocca di Papa, per le sue caratteristiche stradine e piazzette del centro storico, ci si può soffermare su tanti particolari che ci permettono di andare indietro con gli anni, quando intorno a piazza Vecchia il borgo cominciava a espandersi. Pilastri, archi, selci, gradini logorati di pietra sperone… ogni cosa è un vero e proprio salto nel passato. Lungo i muri è facile notare delle immagini sacre di santi e madonnine, che i vecchi roccheggiani chiamavano “le chiesuole”. Poi, giunti a piazza Garibaldi, l’antica piazza dell’Erba, oltre alla fontana dell’800 detta “della barcaccia” si può ammirare la deliziosa facciata di una casa, qui immortalata dal maestro Carfagna. Questa facciata è intatta da ben 160 anni, da quando cioè i contadini di Rocca di Papa, stanchi dei soprusi subiti, decisero di ribellarsi alla strapotere di Casa Colonna, dando vita a una rivoluzione che avrebbe portato alla famosa Repubblica di Rocca di Papa nell’anno 1855. Di fronte a questa facciata i rivoltosi eressero un palo sul quale collocarono il cappello rosso della libertà al grido mazziniano di “Dio e popolo”. La storia ci è stata ricordata da Francesco Giovanetti, che ha ereditato questa bella casa da suo padre “Vittoriettu”, che proprio in piazza Garibaldi, al n. 20, gestiva una norcineria-salumeria, punto di riferimento di tanti roccheggiani. Vittoriettu, a sua volta, l’abitazione l’aveva ereditata dal padre Giuseppe. Ringraziamo il sig. Francesco per aver conservato l’antichità architettonica e la bellezza di questa facciata, con i suoi pilastri e le sue finestre che si aprono sulla splendida piazza Garibaldi.

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Le lettere non superiori alle 10 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

SERVIZIO POSTALE IN VIA DELLE ROSE Vi scrivo per sapere se vi sono stati segnalati ritardi nella consegna della posta a Rocca di Papa. Per esempio qui, nella zona di via delle Rose (quartiere Vigne) raramente si vede un postino negli ultimi tempi e, se possibile, gradirei sa-

perne i motivi. Grazie. Lettera firmata

CHI SPORCA VIA ROCCA PRIORA? Caro Sebastianelli, mi sa dire perché non vengono fatti dei controlli a tappeto per fermare chi butta per strada ogni tipo di rifiuti? Il caso di via Rocca

Priora è vergognoso. Ogni giorno mi trovo a passare per questa strada per andare al Vivaro e mi accorgo che c’è chi butta le buste dell’immondizia direttamente per terra, così che i rifiuti si sparpagliano dappertutto. Questi delinquenti la devono finire! Amedeo Frasca

il

Segno

Periodico dell’associazione culturale “Editoriale il Segno” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5 del 19/02/2002

DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli Stampa: CSC Grafica Via A. Meucci, 28 Guidonia Montecelio (Rm)

STUDENTESSA UNIVERSITARIA DI INGEGNERIA IMPARTISCE

RIPETIZIONI di

MATEMATICA - FISICA INGLESE - FRANCESE BIOLOGIA - CHIMICA

a ragazzi scuole elementari, medie e superiori

Contattare 347-3049583


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