Il Segno febbraio 2015

Page 1

il

Segno

...quello che gli altri non scrivono...

quindicinale indipendente

www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it Facebook: Il Segno di Rocca di Papa

Il Consiglio Teatro Cotral Affidata punta sul servizio da rivedere silenzio ma... la gestione

Il Segno su Facebook

Informare e partecipare A vincere è la democrazia

di Andrea Sebastianelli Clicchi e hai la sensazione di fare qualcosa. Su Facebook è così. Ma poi le cose cambiano veramente? L’attivismo di una volta è diventato clicktivism. Sei su un social network, ti appare una petizione per una causa che condividi, clicchi e partecipi. Dai il tuo “mi piace”, forse senza l’illusione di poter cambiare il mondo, ma nella redazione del Segno si resiste all’adagio che vuole che il mondo cambi noi. Mentre in molte pagine fb, o siti Internet, si va alla spasmodica ricerca di fan (stando bene attenti a non imbattersi in attivisti con opinioni proprie), al Segno, dei numeri, ce ne importa fino a un certo punto, le diatribe digitali para-tribali cerchiamo di evitarle, anche se più di qualche fake ci tira dentro per forza, e seguiamo il corso delle cose, almeno di quello che succede e non succede nella nostra amata Rocca di Papa. I problemi sono quelli che conosciamo, aggravati – questa è più di una sensazione – da una politica quasi mai all’altezza delle nostre aspettative.

Segue a pagina 5

Emil Cioran

I furbetti della TARI

Anno XIV, n. 2 - 1/28 febbraio 2015

A pagina 6

La vera eleganza morale consiste nell’arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte

A pagina 8

A pagina 11

(filosofo 1911-1995)

Riparte Nuova Funicolare il Museo tempi più lunghi per di Geofisica la strada di collegamento

A pagina 7

A pagina 15

Mentre i cittadini stanno pagando al massimo la tassa sui rifiuti, i soliti furbetti non pagano nemmeno un euro non essendo inseriti negli elenchi dei contribuenti. Il Segno ha portato alla luce il caso eclatante della società che gestisce il parco comunale dei Campi d’Annibale (la pompa) che da anni non paga la tassa sui rifiuti. Il comune ne era a conoscenza da quasi due anni ma nessun controllo è stato fatto. Come mai?

Guai in vista per il E le mamme parcheggio al Carpino tacciono A pagina 9

Elettrosmog

A pagina 10

RINGRAZIAMO I NOSTRI COLLABORATORI E SOSTENITORI:

Paolo&Alberto, Paola, Roberto, Bruna, Renato, Giuseppina, Paola, Federico, Giulia, Milvia, Orofino, Nicola, Cristina, Luigi, Mario, Sandro, Antonello, Luana, Rossana, Bruno, Fabrizio, Emanuela, Antonio, Italia, Tiziana, Francesca&Bernardo, Orlando, Alessandro, Ilaria, Jessica&Davide, Mario, Alessandro, Manuela&Luca, Marcello, Claudio, Rosa, Federico, Andrea, Maurizio, Gianfranco, Fiammetta, Renato, Bruna, Laura, Vincenzo, Loredana, Gabriele, Camilla, Florentina, Annarita, Mauro, Enea, Franco e Lamberto

A pagina 16

USIAMO ESCLUSIVAMENTE PRODOTTI ITALIANI

Rocca di Papa Via Gramsci 36 tel. 06.94791024

Per tutte le novità e informazioni sul salone è possibile consultare la pagina Facebook:

Freestyle di A. Meconi Vieni a trovarci!

Orario no stop dal Martedì al Sabato 9.00-18.00 è gradito l’appuntamento


2

Noi stiamo dalla parte dello scrittore

Erri De Luca

sotto processo per le sue parole sul progetto TAV

il

Segno

organo quindicinale dell’associazione culturale “Editoriale il Segno” C.F. 92028150586 P.IVA 12706861007 Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

ilpiccolosegno@libero.it

REDAZIONE Mauro Artibani, Bruna Benelli, Federico De Angelis, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa, Laura Fico, Paola Gatta, Mauro Giovanelli, Anna Giovanetti, Toshi Kameda, Marcello Loisi, Camilla Lombardozzi, Loredana Massaro, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Paola Rufini, Vincenzo Rufini, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Sandro Tabellione, Alessia Tino ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

Stampa: Arti Grafiche Ciampino Via Firenze, 21 Ciampino (Rm) Tel. 06-7960205

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà.

IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO: Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani IBAN: IT-12-Q-07092-39230000000110977

ATTUALITÀ

il Segno - febbraio 2015

Il Ghetto Ebraico di Roma nel“giorno della memoria” Furono 1259 i deportati romani finiti ad Auschwitz

di Annarita Rossi Oggi si fa la storia. Questo giorno verrà ricordato. Tra molti anni i giovani chiederanno, meravigliandosi, di questo giorno. Oggi si fa la storia e voi ne fate parte. Seicento anni fa, quando altrove fu addossata loro la colpa della Peste Nera, Casimiro cosiddetto il Grande disse agli ebrei che potevano venire a Cracovia. Essi vennero. Trascinarono i loro averi in città. Si sistemarono. Misero radici. Prosperarono. Negli affari, nella scienza, nell’istruzione, nelle arti. Arrivarono qui senza niente, niente e fiorirono. Per sei secoli c’è stata una Cracovia ebrea. Riflettete su questo. Da stasera quei secoli sono una diceria. Non ci sono mai stati. Oggi si fa la storia. Tratto dal film “Schindler’s list” premiato con sette premi Oscar e basato sulla storia vera di Oskar Schindler, imprenditore tedesco che durante la seconda guerra mondiale salvò dall’eccidio ben 1200 ebrei, per non dimenticare la persecuzione di un popolo, quello ebreo e lo sterminio di oltre 15 milioni di persone perpetrato in pochi anni per mano di quella che fu la follia nazista. E proprio a ricordo di tanta atrocità, il 27 gennaio è stato rievocato a livello internazionale il

Giorno della Memoria per celebrare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche. Una giornata densa di emozioni e di dolore raccontato dai sopravvissuti al genocidio di massa che non potrà mai essere dimenticato. A Roma nel Ghetto Ebraico in via Portico d’Ottavia, uno tra i più antichi al mondo, nel 1943 all’alba di un giorno nefasto i nazisti effettuarono un rastrellamento catturando numerose persone. Durante la retata in tutta Roma furono 1259 gli ebrei tra donne, uomini e bambini che vennero prelevati a forza, deportati e caricati su un convoglio composto da carri bestiame, destinazione Auschwitz. Soltanto 17 persone riuscirono a sopravvivere, patendo indicibili disumanità, ma nessun bambino. Dopo tanto orrore, oggi il Ghetto Ebraico appare al visitatore come un luogo affascinante. Impossibile non rimanere incantati da

tanta storia mentre si incontrano il Teatro Marcello e i resti del Tempio di Apollo. Nei pressi del Teatro Marcello alcune targhe apposte sui muri e talune lapidi preservano l’iscrizione in latino, spiegano che proprio quel luogo durante il Medioevo venne adibito a mercato del pesce, divenendo il mercato del pesce di Roma. Proseguendo il cammino, da un vicolo si avvista la Sinagoga e anche una lapide commemorativa dell’olocausto. Si procede quindi per via Portico d’Ottavia nel luogo in cui ci si immerge nel cuore del ghetto e dove si possono scorgere vari ristoranti, trattorie e pasticcerie della cultura culinaria sia ebraica sia romana. Un bel luogo da visitare anche per non abbandonare mai “la memoria”.

Renzi da rottamatore a restauratore

di Daniela Di Rosa Finalmente Napolitano, il nostro quasi centenario presidente, si è dimesso, vorrei dire “era ora” e lo dico, sono una delle centinaia di persone che al suo secondo insediamento, imposto dall’accordo tra centrodestra e centrosinistra, ha circondato per una notte Montecitorio, avrei voluto fare di più, magari la presa della Bastiglia, ma il popolo pecorone ha accettato di buon grado il suo secondo mandato, faceva troppo comodo ai due schieramenti fintamente avversi. Ho avuto come un leggero sospiro alle sue dimissioni, un piccolo mancamento, ho pensato: E mo’ chi metteranno? I miei pensieri vagavano tra vari nomi, Rodotà, Imposimato, ero pronta a sostenere Magalli, sì proprio lui, il presentatore, il più votato dai lettori del Fatto Quotidiano, uno scherzo? Può darsi, ma mica tanto! Quando ecco che Renzi, il buffone di corte (la corte di Arcore) fa un nome, un nome solo, prendere o lasciare: Mattarella! E chi è, mi sono detta, poi ho pensato al Mattarellum, la vecchia

legge elettorale, subito dopo a un ministro della difesa del governo D’Alema, che mentre i nostri giovani soldati morivano a causa dell’esposizione all’uranio impoverito, lui dichiarava pacioso che non era l’uranio a far morire i ragazzi. È lui l’uomo nuovo del Colle! E meno male che Renzi faceva il “rottamatore”, con lo slogan: “fuori i vecchi politici”. Caspita! Mattarella ha settant’anni ed è uno degli esponenti della prima Repubblica, dc doc… è nuovo di zecca! Il povero Renzi è succube del “diavoletto” Berlusconi, della sua riabilitazione (che vergogna, un condannato alla cerimonia d’insediamento), del patto del nazareno e perde consensi, che si inventa il fiorentino? Un finto dispetto (l’elezione di Mattarella) all’ex cavaliere, dimenticandosi che nell’ottobre 2014 il giornale Libero (di area destra) pubblicò i nomi dei candidati presidenti graditi a Berlusconi: Finocchiaro e, udite udite, Mattarella. E con le finte liti tra PD e FI, Renzi risale nei sondaggi. Tanto gli italiani che ci cascano e li votano li trovano sempre!


ATTUALITÀ

3

“Questa economia uccide” il Segno - febbraio 2015

Il papa nel suo video messaggio in occasione dell’Expo di Milano

“Viviamo nel paradosso dell’abbondanza, c’è cibo ma non tutti mangiano” di Roberto Sinibaldi Papa Francesco non poteva essere più chiaro: bisogna “sradicare l’iniquità”. Bisogna “rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della iniquità”. Questo ha detto nel messaggio inviato all’Expo. La finanza governa l’economia, che governa la politica, che governa tutti noi. In pratica siamo tutti dipendenti dalle fluttuazioni finanziarie che dominano il mondo. Il costo del riso in Asia è stabilito dagli speculatori che comprano azioni scommettendo sul futuro prezzo delle risorse alimentari, dall’altra parte del pianeta. “Viviamo nel ‘paradosso dell’abbondanza’. Infatti, c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi”. Parole semplici e concetti profondi. La sintesi del pontefice è immediatamente efficace. Uno degli obiettivi dell’Expo è di scrivere la “Carta di Milano” che dovrebbe diventare una sorta di protocollo di Kyoto sul cibo: un impegno

per ridurre gli sprechi e combattere la fame nel mondo, che sarà consegnato il 16 ottobre al segretario generale dell’Onu Ban-ki Moon, quando interverrà all’Expo. Alla cerimonia del 7 febbraio, una sorta di preinaugurazione, Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, domanda agli organizzatori di Expo, “dove sono i pescatori, gli allevatori, gli agricoltori?”. Evidenziando così la scarsa attenzione ai produttori della filiera. “Se non saranno protagonisti di Expo – ha ammonito – costruiamo sulla sabbia”. Ma l’Expo si presenta anche con altre ambiguità, come la definizione data dagli organizzatori, secondo cui l’Expo è un grande parco tematico, proPetrini

Papa Francesco

prio come Eurodisney o Gardaland, che tra l’altro, alla sua conclusione, tra sei mesi, sarà completamente smantellato, come impone il suo regolamento. Il rischio è che le idee

iniziali si possano perdere un po’ per strada. E il motto “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, possa comprendere più che le persone, le multinazionali.

L’esortazione di Carlo Petrini

“L’Expo accolga a braccia aperte i contadini e i più poveri. La Carta di Milano non sia un mero documento, ma un vero inizio”: questa l’esortazione del fondatore di Slow Food, Carlin Petrini, a Expo delle Idee. “Il nervo scoperto che oggi sta mettendo in ginocchio milioni di contadini ha un nome chiaro: si chiama libero mercato, che applicato al cibo sta generando uno sconquasso di proporzioni bibliche” ha poi aggiunto.

Già nel giugno 2014, in occasione del Salone del gusto, il fondatore di Slow Food, aveva manifestato i suoi dubbi sull’evento di Milano con un’affermazione inequivocabile: “Abbiamo accettato di stare dentro l’Expo, ma ci stiamo in maniera critica: l’Expo non ha anima, deve mettercela altrimenti non serve al sistema Paese. Da quando l’hanno presentato, si è trasformato in un evento che non ha nulla a che fare con il cibo, con la nutrizione e con il pianeta”.

SUPER OFF ERTE 2015

TANTI PRODOTTI

PER LA TUA CASA E IL FAI DA TE

OLIO 15-40 TAMOIL

ANTIGELO 1 litro

€ 2,00

4 litri

€ 22,90

BATTERIE AUTO BOSH 56 ah

€ 79,00

45 ah

€ 59,00

CATENE da NEVE € 29,90


4

di Giorgia Pellicciotti* Scrivo alla relazione de “Il Piccolo Segno” di Rocca di Papa a nome dell’intero presidio di Libera dei Castelli Romani. Era nostra intenzione replicare all’articolo comparso sul numero di dicembre 2014 de “Il Segno” in merito alle ultime novità riguardati il bene confiscato situato in via dei Principi a Rocca di Papa e, in particolar modo, a un presunto rifiuto del Presidio di Libera di occuparsi della gestione di suddetto bene. A tal proposito vi inviamo la seguente rettifica al fine di rendere chiara la nostra posizione e quella di tutta l’associazione sul tema del bene di Rocca di Papa e dei beni confiscati in generale. Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie nasce il 25 marzo del 1995, a seguito del bollente periodo precedente caratterizzato dai più eclatanti casi di stragismo mafioso, dalla sempre maggiore concretizzazione della trattativa Stato-Mafia e dall’inesorabile incedere della criminalità organizzata sul territorio italiano e non solo. Spesso si tende a fraintendere, per non dire banalizzare, l’attività che questa associazione (o rete di associazioni) svolge in ambito sociale. Appare alquanto altisonante attribuire l’arduo compito della “lotta contro la mafia” ad un’associazione composta prevalentemente, per non dire esclusivamente, da cittadini, da volontari. Ma l’antimafia non deve essere identificata e correlata esclusivamente ai concetti di maxiprocesso, articolo di denuncia, inchiesta giudiziaria… Tutto ciò ricopre indubbiamente un ruolo fondamentale, ma non esclusivo, nella lotta alla criminalità organizzata. Libera interpreta l’antimafia anche come restituzione della giustizia sociale, affermazione del diritto, raggiungimento della libertà e della realizzazione individuale, riporta il problema dell’illegalità a misura d’uomo, facendolo sentire indubbiamente più vicino e urgente, ma anche più affrontabile, meno inoppugnabile. Due sono i settori in cui Libera lavora più intensamente: la memoria, ovvero il ricordo e la divulgazione delle storie delle vittime di mafia e del loro esempio, e i beni confiscati. Quest’ultimo aspetto è il più delicato e il più equivocabile. Spesso si tende a dire che Libera “possiede” o “gestisce” i beni confiscati alla criminalità organizzata: niente di più errato, con la sola eccezione del bene confiscato in via IV novembre 98 a Roma, che venne assegnato a Libera per la realizzazione della sua sede nazionale. Appena nata, Libera promuove una raccolta di firme per quella che poi sarà la legge 109 del 1996 riguardo la riassegnazione dei beni confiscati. In sostanza questa legge prevede che tali beni vengano affidati all’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati che dovrà destinarli alle amministrazioni statali, regionali o locali che possono scegliere se utilizzarli per realizzare servizi pubblici (caserme dei Carabinieri, asili comunali, uffici), o assegnarli tramite bando pubblico ad un’as-

ATTUALITÀ

il Segno - febbraio 2015

Ci scrive l’Associazione Libera Castelli Romani

“Tra i nostri compiti anche quello di monitorare i beni confiscati alla criminalità”

Don Ciotti

sociazione o cooperativa delle tipologie previste dalla legge 159 del 2011 che riutilizzerà il bene a fini sociali. Minimo comune denominatore: restituzione del bene alla cittadinanza, alla società, così che tutti possano riutilizzare ciò che era stato illecitamente sottratto al pubblico godimento. Qual è il compito di Libera all’interno di questo scenario? Quello di promuovere, accompagnare, sostenere gli enti e le associazioni in quello che talvolta può essere il difficoltoso percorso del riutilizzo del bene, affinché avvenga in ma-

niera trasparente e rispettosa dei principi di legalità, pari opportunità e utilità sociale. Di conseguenza Libera, come i presidi territoriali che la compongono, non può “rifiutare la gestione del bene” come erroneamente scritto nell’articolo, in quanto non ne è mai stata richiesta e non ne ha la facoltà. Di conseguenza, quello che il presidio dei Castelli Romani sta cercando di fare a Rocca di Papa e in tutta la zona castellana, è monitorare i beni confiscati disseminati sul territorio, tentare di fare chiarezza laddove la situazione risulti di difficile lettura nell’ottica di promuoverne il più opportuno utilizzo. E ci offriamo anche in questo caso, nei limiti delle nostre possibilità, a contribuire alla ricerca delle soluzioni per il riutilizzo. Inoltre, essendoci occupati personalmente del bene e conoscendone anche i risvolti più recenti, era nostro intento scrivere un articolo che racchiudesse tutte le vicissitudini della villa confiscata... Ne abbiamo la possibilità? Vi ringraziamo per la cortesia e l’attenzione. *Associazione Libera Castelli Romani

La storia della “casa rosa” da villa completa a rudere Nel 2008 la Procura della Repubblica di Roma pone sotto sequestro in via dei Principi (la strada che conduce alla frazione del Vivaro) una villa di 170 mq, in perfetto stato con annesso mobilio ed elettrodomestici (compreso il giardino di 2.000 mq e una piscina coperta). Nel 2010 il comune di Rocca di Papa ottiene in affidamento il bene e, da quel momento, succede di tutto. La villa viene depredata di ogni cosa, dai mobili alle finestre, dalle porte al cancello esterno in ferro, dalle inferriate ai lampadari. Non rimane più nulla mentre la strut-

tura comincia a deteriorarsi. Nel frattempo il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, cerca di affidarla a un’associazione onlus di Frascati ma l’operazione non va in porto perché il finanziamento chiesto alla Regione non viene concesso malgrado il primo cittadino avesse già annunciato alla stampa la concessione di tale contributo. Successivamente si

cercano altre strade ma nessuna va a buon fine e, nel frattempo, il bene sequestrato continua nel suo decadimento. Nel 2014, cioè quattro anni dopo averlo preso in affidamento, il comune di Rocca di Papa pubblica un bando cercando associazioni o imprese interessate a gestire il bene. Viene presentata una sola offerta, di un’associazione di Ostia, La casa di Massimo onlus, con l’impegno di realizzare nell’ex villa sottratta ai criminali un centro di accoglienza sociale. Progetto che ora sarebbe al vaglio dell’amministrazione.


ROCCA DI PAPA

il Segno - febbraio 2015

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 dicembre 2014 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.845 (maschi 8.269; femmine 8.549). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.374 mentre le convivenze 61.*

5

NUMERI UTILI

Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)

notizie, informazione, attualità

Informare e partecipare, a vincere è la democrazia. Anche su Facebook *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

Segue dalla prima pagina

Indipendenza, diversità e aggregazione, possono concretizzare la straordinaria volontà collettiva di cambiare lo stato delle cose e recuperare, attraverso l’impegno, la credibilità, la collaborazione, la partecipazione e la ricerca di nuove soluzioni, l’aspettativa per un futuro migliore. Nella pagina fb del Segno questa prospettiva di lavoro sembra implicitamente condivisa dai navigatori. Anche lì ci troviamo controcorrente rispetto ai canoni digitali imperanti: contro ogni regola di comunicazione postiamo video da quasi 10 minuti. “Non si può, sono documentari, non video veloci!”, ci dicono quelli che sanno bene che chi gira sulla rete dedica poche battute di ciglia a ogni nuova notizia. Sarà sicuramente così, ma noi lavoriamo per documentare, per lasciare una traccia testimoniale nella memoria dei nostri concittadini. Vogliamo illustrare, evidenziare, portare documenti, cifre, ragionamenti. Lavorare per suggestioni di immagini che accarezzano l’occhio e lasciano indifferenti il cervello ci interessa di meno. Questo significa che

I video più visti sulla pagina Facebook del Segno

pure chi legge, consulta, guarda da casa deve – se vuole – fare uno sforzo in più, soffermarsi più di un nanosecondo su una notizia, confrontare qualche documento. D’altra parte un’informazione così, che certamente può stare stretta a un medium veloce come il web, “fa parlare le cose”, mette i cittadini davanti all’evidenza fattuale, oggettiva, tangibile di quello che si può confrontare. La deriva di un populismo informatico, molto forte e presente nella rete, è un rischio che corriamo tutti. La spazzatura che ingorga di byte inutili i nostri computer con fatica ci fa discernere le cose buone, più interessanti, o che abbiano almeno una realistica probabilità di verità. Ecco, al Segno stiamo tentando proprio questo. Facciamo vedere le cose per come sono. Alcune, quelle dove riusciamo ad arrivare. Gli altri, specialmente chi partecipa alle discussioni nascondendosi nell’anonimato più

Aumenti TARI: i cittadini pagano l’incapacità dell’amministrazione

Numero contatti:

Aumenti TARI: i cittadini assediamo il comune per il caro rifiuti

Numero contatti:

Viaggio all’interno dell’ex convento di Monte Cavo

Numero contatti:

4.900

Ecco come sarà uno dei 6 tralicci alti 30 metri per la telefonia mobile

Numero contatti:

La benedizione degli animali in occasione della festa di S. Antonio Abate

Numero contatti:

La voce assordante dell’elettrosmog sulla vetta di Monte Cavo

Numero contatti:

infamante e con disperata volgarità pretende di infangare il prossimo o, più astutamente, di parlare d’altro, vengono a rimorchio. Su Rocca di Papa infatti l’informazione giornalistica non esiste. Esistono sì vari giornali e siti e pagine fb, ma parlano del tempo, delle nevicate, delle cartoline, della Rocca che fu… tutte cose magari pure interessanti, ma che sono altro rispetto all’informazione che abbiamo la pretesa di fare noi. Dire le cose come stanno. E basta. Anche le verità scomode. Anche facendo nomi e cognomi.

3.900 3.400 3.100 2.900 2.800

Le intimidazioni non mancano e abbiamo ormai inanellato una bella serie di consigli, suggerimenti, sottolineature, che nella terra di Leonardo Sciascia chiamano “avvertimenti”. Naturalmente non ci sentiamo calati nei panni di nessun eroe letterario. Possiamo solo dire che ci piace fare questo lavoro, pensando che sia una cosa dovuta. Dovuta ai cittadini e alla nostra coscienza. Sperando che possa servire anche per una cosa molto più grande di noi. Una cosa che si chiama democrazia. Andrea Sebastianelli

I l C i cl i s ta ciclo-officina

Vendita cicli Ricambi Assistenza Riparazione RIVOLGERSI PRESSO:

AUTORICAMBI F.LLI RUTIGLIANO A&O

Via Frascati 52 Rocca di Papa (Roma) Tel. 06 9496616 - Cell. 338 7530479

ARTIGIANI DEL DOLCE DAL 1965 Specialità siciliane Rinfreschi per ogni ricorrenza


ROCCA DI PAPA Non si arresta il caos provocato dalle corse extraurbane soppresse senza avviso

6

il Segno - febbraio 2015

Ancora ritardi e soppressioni il Cotral fa infuriare i cittadini

di Sergio Rasetti Quale potenziale utente del servizio di trasporto pubblico gestito dal Cotral che collega Rocca di Papa a Roma-Anagnina vi informo (temo che i vostri collaboratori politici e tecnici non hanno rappresentato in modo efficace la situazione) che il paese è pesantemente penalizzato dal disservizio che ogni giorno va in scena a danno degli utenti appiedati dalle continue soppressioni di corse per guasti agli automezzi o mancanza di personale (a quanto riferiscono gli addetti). I ritardi e le assenze dal lavoro o dalla scuola si contano a migliaia tra i roccheggiani Cotraltrasportati. Immaginate le difficoltà quotidiane con datori di lavoro, capi ufficio, insegnanti o con i colleghi che aspettano il cambio sul posto di lavoro? Come Loro sanno, l’On Zingaretti ha posto la prima pietra del cantiere insieme al nostro sindaco Boccia, Rocca di Papa è stata “premiata” dal Cotral con un investimento di 9 milioni di euro per il ripristino della funicolare e le opere connesse. Un progetto salutato dai roccheggiani con entusiasmo sull’onda di quella “incoscienza popolare” che non si è soffermata a ragionare sulle opportunità di questa scelta. Dovrebbe essere la politica a indirizzare le “onde anomale”,

ragionando con i cittadini sulle scelte più opportune. Dovrebbe essere la politica, dopo attente valutazioni, a realizzare opere necessarie alla comunità. Dovrebbe essere la politica a verificare che le scelte fatte da chi dirige un’azienda pubblica come il Cotral corrispondono alle effettive esigenze degli utenti. È ormai opinione diffusa, vista anche la situazione reale sul campo, che il ripristino della funicolare non è stata una buona idea, mentre i tempi di realizzazione si allungano notevolmente (almeno altri duetre anni per fare la strada di collegamento tra via Frascati e la stazione a valle). I passeggeri, alle prese con la realtà odierna, sono veramente

arrabbiati (le frasi che si ascoltano ad ogni corsa soppressa sono irripetibili) e si ragiona già sul fatto che se questa situazione delle cose non regolari dovesse protrarsi a funicolare entrata in funzione, le attese di un autobus, che è stato soppresso o si è guastato, presso la stazione a valle sarebbero ancora più insopportabili. Il 2015 si è aperto con disservizi che sembrano addirittura più pesanti dell’anno precedente. Abbiamo assistito alla soppressione di due corse consecutive che hanno lasciato gli aspiranti viaggiatori dalle 9 alle 11:30 in attesa del miracolo: un autobus che li portasse a destinazione. Quando ne è arrivato uno, che

Intanto il nostro comune ha incontrato i vertici Cotral

I continui disagi e disservizi del Cotral somo stati al centro dell’incontro tra l’amministrazione comunale di Rocca di Papa e i vertici dell’azienda regionale, svoltosi lo scorso 28 gennaio. “Abbiamo fatto presente che Rocca di Papa non è servita da nessun altro mezzo di trasporto e che, per la sua posizione, non è certamente di passaggio per altre direttrici - ha spiegato l’assessore ai Trasporti Roberto Sellati - e dunque se un bus salta si rimane a piedi. Il presidente ci ha inoltre dato garanzie circa la previsione di una nuova corsa Velletri-Rocca di Papa che consenta ai nostri studenti di tornare direttamente a casa dopo le lezioni”. Dopo le parole speriamo che arrivino finalmente i fatti, visto che negli ultimi tempi tante sono state le segnalazioni dei cittadini circa i cronici ritardi degli autobus e le soppressione delle corse.

EDICOLA POLIDORI RICARICHE TELEFONICHE

PAGAMENTI BOLLETTE

Biglie tti

Piazza Alcide De Gasperi, 201 - 00040 Rocca di Papa (RM) Orario: 6:30/13:00 -16:00/19:30 - Tel. 06.94.95.527

Un bus del Cotral

dopo aver fatto scendere i passeggeri, ripartiva con la tabella “fuori servizio” è stato bloccato sulla piazza dagli utenti inferociti e si è sfiorato un serio incidente a spese dell’autista che non poteva asso-

lutamente farli salire effettuando una corsa non autorizzata. Fortunatamente la presenza di due vigli urbani è servita a calmare gli animi, ma è evidente che la questione della regolarita del servizio assume rilevanza anche rispetto alla sicurezza del personale e al mantenimento dell’ordine pubblico. Signori politici, non ritienenete che Rocca di Papa meriti più attenzione dalle vostre amministrazioni (regionale e comunale) che hanno la prima responsabilità per il trasporto pubblico? Resto fiducioso che sarà fatto l’impossibile per assicurare al più presto a Rocca di Papa un servizio adeguato.


ROCCA DI PAPA

il Segno - febbraio 2015

Funicolare, lavori a buon punto Resta ilnodo della nuova strada

7

La strada di collegamento con via Frascati (1,3 km) costerà 300 € al mq + iva

di Luigi Serafini Abbiamo documentato in un video, pubblicato sulla pagina Facebook “Il Segno di Rocca di Papa”, lo stato dei lavori della funicolare. Tre le cose che ci hanno colpito: i lavori di posa dei binari sono realizzati al 50%; la stazione di Valle Vergine è quasi finita; i lavori per la strada di collegamento tra Valle Vergine e via Frascati non sono neanche cominciati, anzi, ci stanno problemi per degli espropri che la società Cotral Patrimonio evidentemente non ha avviato per tempo; i tempi di conclusione dei lavori quindi si dilatano fino ai primi mesi del 2017, quando invece inizialmente la consegna della funicolare era prevista a luglio 2014. Infine i costi, che passano da 4 milioni e mezzo a oltre 9 (più l’iva). I bene informati fanno notare che il costo iniziale di 4,5 milioni non prevedeva la strada. Ma era stato detto che quello era il costo del ripristino della funicolare e per far funzionare la funicolare la strada è un elemento essenziale! Come si fa a non considerarlo? Comunque nel 2013 nessuno aveva fatto questa distinzione. Ora sembra quindi che il costo della strada sia di circa 4 milioni di euro (sempre esclusa l’iva), che si deve sommare a quello della linea della funicolare. La strada in mezzo al bosco

per arrivare a via Lavori in corso per la nuova funicolare Frascati è lunga 1.300 metri. L’area su cui deve passare è di proprietà della ex Stfer (poi Stefer). Infatti è il percorso del vecchio tram. Quindi non deve essere comprata. Gli espropri di cui si parla riguardano forse un paio di immobili, evidentemente costruiti abusivamente sull’area. Esagerando possiamo immaginare una strada larga 10 metri. Quindi 1.300 metri di lunghezza per milioni di euro per 13.000 mq 10 di larghezza fanno 13.000 abbiamo, come costo di realizmetri quadrati. Dividendo 4 zazione della strada, poco più Il disegno della nuova strada di collegamento con via Frascati

Aurea Cash è certificata e autorizzata dalla Banca d’Italia - Iscriz. n. VIF 500369

di 300 euro per mq. A cui poi va aggiunta l’iva. A noi pare un prezzo un po’ alto. Ci piacerebbe che qualcuno ci spieghi come si fa ad arrivare a una cifra simile. Sullo sfondo rimane un interrogativo pressante: come è stato possibile avviare i lavori dei binari e delle stazioni della funicolare senza mettere mano alla realizzazione della strada? Quando la funicolare sarà finita, specialmente la stazione di valle Vergine rimarrà inutilizzata in attesa della strada per un altro paio d’anni? E se sì, non c’è il rischio che possa essere preda di vandalismo?

VASTA SCELTA di ALTA BIGIOTTERIA delle MIGLIORI MARCHE Orologi

Via Campi d’Annibale 76/E - Rocca di Papa (Rm) - Tel. 06-9496952

SU TUTTA LA BIGIOTTERIA

SCONTI

DAL 30% AL 50%

Orecchini-Bracciali-Collane

Vuoi vendere il tuo oro? Noi te lo supervalutiamo! Vuoi acquistare i tuoi regali in oro? Noi ti proponiamo una vasta scelta a prezzi vantaggiosissimi!

Cornici in argento e molto altro... UNA GRANDE OCCASIONE!!! OROLOGI PRYNGEPS AL 50%


ROCCA DI PAPA

8

il Segno - febbraio 2015

In consiglio si spera nel silenzio ma dal Palazzo le notizie escono Malgrado gli orari impossibili Il Segno garantisce un’attenta informazione

di Sergio Rasetti Il primo consiglio comunale del 2015 a Rocca di Papa si è svolto all’insegna del metodo brevettato negli anni precedenti: convocazione alle prime ore del giorno quando i lavoratori sono diretti al lavoro, i non occupati sono ancora a dormire, le mamme presso le scuole e poi a fare la spesa, gli anziani non hanno ancora occupato la piazza. Buon giorno, buon giorno. C’è già qualcuno che ha fretta di concludere la seduta, già pensa alle sue incombenze personali e teme che le richieste di spiegazioni puntuali che farà l’opposizione gli procureranno una pessima giornata. I più tranquilli sembrano quelli che hanno il permesso pagato per assentarsi dal lavoro; forse sono proprio loro che suggeriscono le convocazioni mattutine, così ottengono due ottimi risultati: astensione dal lavoro a norma di legge, gettone di presenza, e assenza di pubblico che assiste alla seduta. Meglio non dare nell’occhio, se qualcuno si accorge che si presentano in consiglio poco preparati la prossima volta gli elettori li lasciano a casa. La novità è che ora i consigli comunali, almeno quelli più intessanti, sono videoregistrati da quegli strani volontari del Segno, gli unici capaci di stare lì per ore a seguire con attenzione tutti i particolari e poi si divertono come pazzi a “sbobbinare” le riprese, estrarre “il succo” del lavoro fatto nella seduta e metterlo su Facebook a disposizione dei cittadini che vogliono informarsi. Così le notizie escono dal palazzo con una certa regolarità. La cosa forse non fa molto piacere agli occupanti delle “poltroncine comunali” che continuano a prendere decisioni con una trasparenza da

Consiglio comunale fra pochi intimi

vetro smerigliato. L’opposizione gongola (sicuramente quella rappresentata da chi vuole che le cose siano fatte rispettando leggi e norme alla lettera), le sue proposte e opinioni non restano dentro quell’aula poco amata; ora escono più incisive all’esterno. È anche l’unico modo per sapere se quanto sostiene dovrebbe essere fatto ha il consenso dei cittadini o deve essere rivisitato. Chi non è stanco di consiglieri comunali che per 5 anni decidono tutto come vogliono senza chiedere un parere ai cittadini? Molti degli attuali consiglieri comunali (e gli altri promossi nelle più alte sfere della politica) sono tra coloro che hanno fatto il possibile per demolire la vita politica di base così da non dover rispondere a nes-

suno dell’esercizio del potere, nemmeno agli iscritti ai partiti o sostenitori. I risultati sono drammatici: ora chi governa spesso cade nelle maglie della giustizia. Un risultato che nemmeno i più pessimisti dello scorso secolo avrebbero immaginato. A Rocca di Papa siamo certi che i sopra citati iscritti non servono assolutamente, ma sarebbe bene lavorarci con impegno al mantenimento di questa non necessità. Il modo migliore è interessarsi da vicino alla vita pubblica in tanti, coinvolgere i giovani davvero (non bastano figli e nipoti dei politici di lungo corso), convincere gli anziani che hanno ancora un ruolo importante mettendo a disposizione le conoscenze indispensabili (Internet aiuta ma ci vuole ben altro). Siamo ancora in tempo. Approfittiamone.

L’esempio di Roma per combattere l’illegalità diffusa

Un piano della giunta capitolina per prevenire il malaffare nel palazzo e dintorni. Norme già previste a livello nazionale adattate alla specificità di Roma Capitale. Rotazione triennale degli incarichi dei dirigenti al vertice e dei dipendenti degli altri livelli. Sottoscrizione di “patti di integrità” da parte delle imprese che si aggiudi-

cano gli appalti. Istituzione di una “Commissione che promuove la cultura di legalità e trasparenza”. Mappatura delle aree dove i rischi della corruzione sono più possibili. La rotazione del personale nei servizi che si occupano di attività esposte maggiormente alla corruzione è considerata lo strumento più efficacie.

I dipendenti, assumendo i nuovi incarichi potranno/dovranno verificare che gli atti istruiti precedentemente sono conformi a leggi e regolamenti. Tutti i dipendenti sono tenuti a segnalare illeciti o comportamenti che danneggiano l’interesse pubblico osservati durante lo svolgimento delle proprie mansioni.

Potranno rivolgersi alla magistratura, al superiore, al responsabile comunale anticorruzione, all’autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Garantita tutela e anonimato. Vediamo chi, politico o sindacalista, avrà voglia di contestare queste norme e con quali argomentazioni. Vediamo se negli altri comuni le

giunte comunali avranno voglia di fare la stessa cosa. Ormai è certo che, se la cronaca ogni giorno regala all’opinione pubblica notizie di corruzione e malaffare nei palazzi, bisogna correre ai ripari e tutti i dipendenti pubblici dovrebbero essere i primi a rallegrarsene. Non credete? (S.R.)


il Segno - febbraio 2015

di Andrea Sebastianelli Tutti ricordano le numerose proteste per i recenti aumenti della tassa sui rifiuti. Aumenti che in alcuni casi sono stati del 100 e anche del 200%, costringendo centinaia di cittadini a chiedere una rateizzazione e molte attività commerciali a rischiare la bancarotta. Non tutti però sono stati toccati dagli aumenti, anzi, i soliti furbi anche in questo settore non sono mancati. Nell’elenco, a spiccare, è soprattutto il gestore del Parco comunale dei Campi d’Annibale (la pompa) che, come emerse già nel consiglio comunale del 29 agosto 2013, non risulta neppure iscritto negli elenchi dei contribuenti della Tarsu. In quella occasione a denunciare la vicenda fu il consigliere d’opposizione Emanuele Crestini, supportato dal presidente della commissione urbanistica, Simone Pizziconi, che addirittura lesse in consiglio il verbale di commissione in cui la responsabile del settore bilancio del comune, dottoressa D’Andrea, confermava il mancato pagamento della tassa sull’immondizia da parte della Fratelli Fondi Trade Srl. In quella seduta tutti erano presenti, dal sindaco agli assessori ai tecnici, ma nessuno evidentemente se ne è preoccupato e quindi, dopo un anno e mezzo, la stessa società continua a non versare quanto dovrebbe. Ancora una volta è stata la responsabile comunale D’Andrea a confermare con lettera prot. n. 2710 del 20 gennaio 2015 che “la società Fratelli Fondi Trade Srl non risulta iscritta nei ruoli Tarsu/Tari relativamente al

ROCCA DI PAPA

La società che gestisce il parco comunale dei Campi non risulta nemmeno iscritta nei ruoli Tarsu/Tari

Tassa sui rifiuti, i soliti furbi che non pagano

Lo chalet del parco dei Campi d’Annibale, la pompa

chiosco su aree pubbliche sito nel parco comunale la pompa”. Una vicenda che ormai va avanti da decenni mentre i soliti fessi, cioè noi cittadini, abbiamo dovuto fare l’ennesimo buco alla cintura per pagare le sontuose bollette. Il fatto è ancora più grave visto che la Fondi Trade Srl ha gestito per anni un’attività commerciale all’interno di un parco pubblico. Come è possibile che nessuno (amministrazione, polizia locale, ecc.) è mai intervenuto a sanare questa vergognosa situazione? Eppure le prime denunce sono apparse sul Segno fin dal 2013 e oggi siamo al punto di partenza. Qui si sta parlando di una cosuccia piuttosto grave: danno erariale. Con l’aggravante che l’amministrazione, pur essendone a conoscenza, non ha

PNEUMATICI TERMICI di tutte le marche a prezzi promozionali

Rocca di Papa - Via Frascati, 16 - Tel. 06.9497048

mosso un dito. Anzi, come atto di riconoscenza, il comune di Rocca di Papa ha voluto concedere alla Fratelli Fondi Trade Srl altri 19 anni di gestione del parco pubblico dei Campi, dandogli anche la possibilità di sub-affittare l’attività commerciale. Bell’esempio di tutela dei beni pubblici, non c’è che dire. Che fine ha fatto la spazzatura prodotta dallo chalet del parco negli ultimi dieci anni? Da chi è stata raccolta? A pensar male si fa peccato, però non vorremmo che l’Aimeri abbia pure provveduto a prelevare le buste cariche di rifiuti direttamente nel parco. Oltre al danno la beffa. Al momento una sola cosa è chiara: i rifiuti prodotti dalla pizzeria-bar del parco, per almeno un decennio, sono stati pagati dai cittadini di

9

Rocca di Papa. E, cosa ancor più grave, li continuano ancora a pagare con un comune che piange miseria in ogni momento con un bilancio in costante rosso. Già questo sarebbe sufficiente per fare marcia indietro rispetto alla nuova convenzione che concede alla Fratelli Fondi Trade Srl la gestione della pompa fino al 2032. La stessa convenzione, infatti, all’art. 7, tra gli obblighi del gestore, pone proprio il pagamento della tassa sui rifiuti che il gestore, invece, risulta non aver mai pagato. Condizione essenziale, secondo noi, per far decadere entrambe le convenzioni, sia quella vecchia (ancora in vigore), sia quella nuova che, peraltro, a un anno e mezzo dall’approvazione, pare non sia stata ancora sottoscritta perché i signori gestori non si sarebbero nemmeno presentati dal notaio. “Che fretta c’è?” dicono al comune. La stessa cosa che diceva il consigliere Crestini quando, il 29 agosto 2013, chiedeva all’amministrazione i motivi di tanta fretta nell’approvare la nuova convenzione. Ora speriamo che qualche consigliere comunale presenti una formale denuncia sia alla Corte dei conti sia alla Procura perché in tutta questa vicenda sono troppi gli elementi che non tornano.

Studio BOTTI EMANUELA CONSULENZA TRIBUTARIA e FISCALE CONTABILITA’ - SUCCESSIONI CENTRO CAF - IMU - 730 - UNICO ISEE - ISEEU per Università

Avvocato in sede previo appuntamento Viale Silvio Spaventa, 14 - 00040 Rocca di Papa

tel. 06/9499489 - Fax 06/31055622 - studiobotti@tiscali.it Orario apertura ufficio: Lunedì-Mercoledì-Giovedì 9-12.30 / 15.30-18 (martedì e venerdì CHIUSO)


ROCCA DI PAPA La popolazione, assuefatta dalle rassicurazioni, è caduta in un sonno profondo

10

il Segno - febbraio 2015

L’elettrosmog fa male? Nemmeno le mamme se lo chiedono più

di Daniela Di Rosa Nella nostra cittadina estesa su un piccolo monte alle porte di Roma vige una norma, una regola che vale per tutti: non disturbare l’amministrazione! Solo poche voci “fuori” dal coro e per lo più di gente venuta da altri luoghi, ogni piccolo o grande problema del paese viene accolto con grande clamore ma subito dopo quasi dimenticato. Queste poche voci “coraggiose” sono probabilmente libere da parentele ingombranti, o solamente più attente al bene comune, o magari meno bisognose di “favori”, altrimenti non si spiegano i tanti silenzi di fronte al problema antenne. Non mi spiego il silenzio delle mamme, di solito così attente alla salute dei loro figli eppure tanto poco interessate al problema delle onde elettromagnetiche. Da più di trent’anni gravano sulle nostre teste quei tralicci di ferro sulla vetta di monte Cavo, oltre a deturpare un luogo un tempo definito incantato e perciò meta di pellegrinaggi turistici, minano o no la nostra salute e quella dei nostri figli? Nessun comitato di genitori si è formato (almeno io non ne sono a conoscenza) per ottenere dall’amministrazione un serio monitoraggio delle onde e una seria statistica delle malattie causate da queste ul-

time. Ci sono studi, effettuati proprio dentro la nostra scuola media, che dimostrano l’effettiva pericolosità ma alla popolazione, a quanto pare, bastano le rassicurazioni della giunta locale. A Napoli, nella famosa “terra dei fuochi” per decenni le giunte che si sono succedute hanno rassicurato i cittadini e solo ora, dopo che le morti sono aumentate a dismisura colpendo soprattutto i più piccoli, la popolazione si è ribellata! A Rocca di Papa spesso si scrive del problema, lo facciamo noi con gli articoli, i comitati di quartiere con i volantini, i movimenti organizzando incontri, i partiti raccogliendo firme… e poi di nuovo silenzio, per mesi tutto tace, persino su Facebook, sulle pagine dedicate al paese, dopo i tanti “mi piace” e i commenti dettati dall’emotività, si passa ad altro. Ma se intorno a un mensile locale, a un comitato di quartiere o movimento o partito non c’è la cittadinanza è tutto inutile! Che cosa possiamo fare da soli? Anzi, cos’altro possiamo fare? Dove siete mamme? Tra poco avremo altri alberi di ferro di venti piani sparsi per il paese, una proprio a ridosso dell’asilo comunale dei Campi… possibile che per avere l’ultimo modello di cellulare super connesso ad Internet e con decine di applicazioni, dimenti-

Rag. Alfredo Orlando Commercialista e Revisore dei Conti Rag. Ercole Gatta Commercialista e Revisore dei Conti Dott.ssa Irene Orlando Dottore in Economia e Commercio

Contabilità aziende Dichiarazioni fiscali e successioni Calcoli IMU e TASI Consulenza fiscale e contenzioso Pratiche per CCIAA – INPS – SUAP

Piazza Alcide De Gasperi, 9 - 00040 Rocca di Papa (Rm) Tel. 06/9497278 - Fax 06/9496445 - mail: info@studiorlando.it

cate la salute dei vostri figli? Spesso mi sento dire: ma il cellulare lo vuoi, lo usi? Internet lo vuoi? Certo che lo voglio ma non a scapito della mia salute, certo che lo uso, lo uso da dieci anni, e come ho fatto fino ad ora? Non sarà che il potenziamento serve per connettersi col telefonino sempre e in ogni luogo? Le vedo le mamme, al bar, al supermercato, ovunque “chattano” e “selfiano” (non esiste

Tralicci a monte Cavo

come parola ma rende bene l’idea), basta questo per dimenticare che tutte queste onde potrebbero nuocere ai propri figli? Sì, è possibile, perché vedo i figli fare altrettanto. Ho un cellulare comprato anni fa alla Coop, costo trenta euro, chiamo, rispondo, invio e ricevo messaggi, l’ipad 5, 6, 7, 8 non lo voglio, non mi interessa, a casa ho Internet, non è molto veloce ma va bene così, non vado di fretta!

Orario Continuato

Lune d chiu ì so

N el pe r i od o sc o l asti c o AP ER TU RA Pizzette bianche € 0,50 OR E 7 .3 0 Pizzette rosse € 0,70


il Segno - febbraio 2015

ROCCA DI PAPA

11

Sono solo due le offerte arrivate per la gestione del teatro civico L’associazione “Il bosco vecchio” di Grottaferrata si è aggiudicato il bando

di Paola Gatta Il teatro civico di Rocca di Papa sarà gestito per i prossimi cinque anni dall’associazione “Il bosco vecchio” con sede a Grottaferrata. Questo è il responso della commissione comunale chiamata a giudicare le offerte pervenute in seguito al bando per l’affidamento in concessione della struttura culturale di via San Sebastiano. A differenza di quanto era trapelato inizialmente, le offerte arrivate non erano quattro ma soltanto due: quella de “Il bosco vecchio” e un’altra di un’associazione di Palestrina “Raffaello SanzioBlue in the face”, esclusa per l’assenza di alcuni timbri sull’offerta tecnica da parte del legale rappresentante. Non ha quindi trovato conferma l’interessamento diretto di alcuni importanti teatri di Roma. I timori espressi dopo aver letto il bando pubblicato dal comune sono dunque stati tutti confermati. Un bando costruito in modo poco appetibile dove gli oneri superavano di gran lunga gli aspetti più squisitamente artistici. Dall’affitto di 500 euro mensili, al pagamento delle bollette, dal versamento di una fideiussione bancaria a garanzia della gestione fino alla fornitura del personale tecnico-amministrativo necessario per mandare avanti un teatro che, dopo al-

cune stagioni altaIl teatro civico di Rocca di Papa lenanti dovute a chiusure improvvise per manutenzioni varie, si trova ora a un bivio importante da cui potrà dipendere il proprio futuro. Un’altra considerazione da fare riguarda l’assenza di associazioni e compagnie di Rocca di Papa che, evidentemente, non se la sono sentita di mettersi in gioco, complice (come detto) sì un bando poco appettibile e molto oneroso ma, anche una caratteristica tipica di molte associazioni roccheggiane, da sempre attaccate alle sottane di veniva stabilito che, a discre“mamma comune” per orga- zione dell’amministrazione, il nizzare spettacoli e promuo- comune poteva concedere un contributo. Che significa a divere iniziative. Fatto sta che ora l’associa- screzione dell’amministrazione che si è aggiudicata la zione? Per noi significa solo gestione del teatro comunale, che se chi vince ci sta simpadovrà allestire un programma tico gli diamo il contributo alin grado di rilanciare la strut- trimenti nisba! Tutti elementi tura, nella speranza che l’am- che hanno allontanato altre ministrazione comunale possibilità di gestione. All’asconfermi la concessione di un sociazione “Il bosco vecchio” contributo economico per sop- va il nostro in bocca al lupo e prerire alle prime spese. Anche non macherà occasione, da questo è stato uno degli aspetti parte nostra, di conoscerli in anomali del bando, laddove modo più approfondito.

Il comune paga ma l’ascensore non funziona

La denuncia viene ancora una volta dal consigliere Emanuele Crestini, che ha scovato un’altra brutta pagina dell’amministrazione comunale. È una cosa relativamente piccola, ma significativa di un certo modo di amministrare. Riguarda la manutenzione dell’ascensore del parcheggio interrato di piazza Claudio Villa. Un ascensore che non funziona da molto tempo, per cui però il comune continua a pagare 1.850 euro l’anno per una manutenzione che evidentemente non si fa. Crestini ha posto il problema al sindaco e all’assessore ai lavori pubblici, inviando ripetutamente interrogazioni e da ultimo una lettera formale. Lettera che non ha mai avuto risposta. Sindaco e assessori che fanno? Oltre allo sperpero di denaro pubblico e il mancato funzionamento di un ascensore, che costringe chi scende al parcheggio a usare delle scale sporche e maleodoranti, quello che colpisce è la gestione della cosa pubblica da parte degli amministratori. Se questo è il metodo non si vedono vie d’uscita per il disastrato bilancio comunale.

Orlando Brunetti

Gioielleria

CARTOLIBRERIA IlCruciverba REGALA e/o

REGALATI UN LIBRO

Parcheggio interrato

GUESS

morellato

TU TTO per CARNEVALE Gioielli in argento della linea

ROCCA DI PAPA - Via Campi d’Annibale, 78/a Tel./Fax 06.9496452

J.Cavalli

Corso della Costituente, 32 - Rocca di Papa (Rm) Tel. 06-9498667


Strada in abbandono Protestano i residenti di via Rocca Priora 70

ROCCA DI PAPA

12

Un tratto dissestato di via Rocca Priora 70a

di Luigi Serafini Con le ultime piogge e le ultime gelate notturne le condizioni di percorribilità del tratto di strada di via Rocca Priora (dai numeri civici 70a/1 fino a 70a/17) sono diventate insostenibili per i numerosi residenti. Anche semplicemente uscire di casa sta diventando un problema, dovendo fare i conti con fango, erbe infestanti, spini e un manto stradale nella maggior parte dei casi inesistente. Il comune pare non interessarsi troppo della

il Segno - febbraio 2015

questione, visto che in tutti i quartieri roccheggiani le condizioni della viabilità lasciano a desiderare un po’ dappertutto. Ma nel caso di questo tratto di via Rocca Priora si ha la netta sensazione di non essere presi proprio in considerazione, quasi questi cittadini non facessero parte della comunità roccheggiana. Già ad agosto dello scorso anno, i residenti inviarono una segnalazione al sindaco, alla polizia locale e all’ufficio tecnico di Rocca di Papa, unitamente all’ufficio igiene pubblica della Asl RMH, per chiedere i necessari interventi di messa in sicurezza a tutela della salute pubblica, visto che la strada risulta non a norma con tombini sopralevati rispetto al manto di calpestio, assenza di muri di contenimento e di canali di scarico delle acque piovane. Insomma, una situazione che definire paradossale è poco.

Ciao Peppe

Giuseppe Manieri era una persona nota a Rocca di Papa, essendo uno dei meccanici più apprezzati del nostro paese. Da tanti anni gestiva l’autofficina in via Frascati. Dallo scorso 10 dicembre Peppe non c’è più, stroncato da un male incurabile. Il nostro ricordo va a due anni fa quando Peppe, nel giorno in cui il movimento dei forconi dichiarò uno sciopero nazionale, fu l’unica attività di Rocca di Papa ad abbassare le saracinesche per protestare contro le ingiustizie che stavano colpendo una categoria specifica di artigiani e piccoli imprenditori. Peppe era così. Non amava nascondersi dietro inutili parole, preferiva affrontare le situazioni apertamente. E proprio in questo modo ci piace ricordarlo. Ora la sua attività passa nelle mani del figlio Stefano, un passaggio di consegne carico di responsabilità. Sappiamo quanto Stefano fosse legato a suo padre e a lui va il nostro affettuoso pensiero affinché possa superare le difficoltà che man mano gli si porranno davanti. A Peppe va il nostro semplice saluto.

Il 15 febbraio si terrà l’assemblea dei Soci Avis

L’Avis è forse l’associazione più famosa di Rocca di Papa. Anzi, senza forse, lo è sicuramente perchè i risultati conseguiti fino a oggi sono andati oltre ogni più rosea aspettativa. L’Avis riesce a coinvolgere i cittadini e i cittadini ricambiano questo

coinvolgimento diventando donatori. Un dare-avere che fa crescere l’intera comunità roccheggiana. Per far conoscere meglio le attività svolte e i successi ottenuti, il presidente Bruno Eleuteri invita tutti i Soci a partecipare all’Assemblea Ordinaria dei

Soci Avis anno 2015, che si terrà presso la sede locale, sita in via Campi d’Annibale n. 135/b il giorno 15 febbraio 2015 alle ore 7:30 in prima convocazione e in seconda convocazione stesso giorno e stesso luogo alle ore 11:00. Partecipate numerosi

`tÜ|ÄçÇ

Ristorante Pizzeria

LA LONGARINA “lunedì digiuno”

www.lalongarina.it

Venerdì 20 febbraio

F e s t a in Maschera

musica e divertimento per grandi e piccoli

Menù a buffet a 20 €

Via dei Colli, 1

(trav. di Via delle Barozze) Rocca di Papa Tel. 06.9495135

Venerdì 27 febbraio

SERATA ROM ANESC A Menù tipico e non solo

Centro Estetico e Solarium

Via Campi d’Annibale, 169 Rocca di Papa (Rm) - Tel. 06.9499266

PROMOZIONI VISO

4 trattamenti viso specifici 105,00 € oppure 6 trattamenti viso specifici 140,00 € offerta valida fino al 28 febbraio 2015

APERTO TUTTI I GIORNI LUN. 9,30 - 13,30 pomeriggio chiuso

ORARIO CONTINUATO MART./SAB. 9,30 - 19,00

e-mail: centroesteticomarilyn@gmail.com


Con il patrocinio della

CITTÀ DI ARICCIA

19-20-21-22 febbraio 2015

PalAriccia

Via del Bosco Antico - Ariccia

PalaKilgour

Via delle Cerquette 92 - Ariccia

GALÀ dei CAMPIONI 21 FEBBRAIO ORE 21:00 per info e prenotazioni pattinaggioroma@yahoo.it

L'Asd Polisportiva Onlus Pian Due Torri in collaborazione con la FIHP Lazio e con LIBERTAS organizzerà nei giorni 19, 20, 21 e 22 febbraio 2015 la terza edizione del Trofeo Internazionale Roma di pattinaggio artistico a rotelle. La competizione avrà luogo ad Ariccia presso il PalAriccia ed il PalaKilgour. Il Trofeo Internazionale è riconosciuto dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio (FIHP) e dagli organismi internazionali della nostra disciplina sportiva (FIRS, CERS). Complessivamente ci si attende la presenza di circa 500 atleti e 3000 spettatori. Nella scorsa edizione hanno preso parte al trofeo le rappresentative di Germania, Slovenia, Brasile, Spagna e Australia. Anche dall'Italia la partecipazione è stata numerosa con atleti provenienti da diverse città (Roma, Napoli, Firenze, Viterbo, Genova, Reggio Calabria, Terni, Bologna, Udine, Gorizia, Modena, Lamezia Terme e Trieste). Quest’anno ci si aspetta la partecipazione anche delle rappresentative di Cipro e Portogallo e delle società di Milano, Brescia, Mantova, Verona, Rieti, Latina, Savona, Torino e Cagliari. La manifestazione raccoglierà il meglio del pattinaggio artistico internazionale con atleti campioni nazionali ed internazionali tra i quali campioni europei e mondiali. Una parte del Trofeo, la Coppa LIBERTAS, sarà dedicata anche agli atleti più piccoli ed alle categorie promozionali così da poter far condividere lo stesso ambiente ad atleti di alto livello ed atleti che sognano di ripercorrere le stesse tappe dei loro beniamini. Sabato 21 febbraio alle ore 21 presso il Palariccia in via del Bosco Antico si terrà la cerimonia di apetura con tutte le società, gli allenatori e gli atleti presenti sulla pista. Un appuntamento aperto a tutti e per tutti per conoscere uno sport meraviglioso dove sport ed arte si incontrano, dove tecnica e coreografia si fondono insieme trasmettendo allo spettatore emozioni uniche. Vi aspettiamo.


ROCCA DI PAPA

14

il Segno - febbraio 2015

Scuola elementare dei Campi

22

La fontanella è sparita da mesi e il comune che fa?

AIO R BB FE

Chi ci abita dice che è sparita da mesi, dopo che qualcuno, forse, se l’è portata via. Le uniche tracce che lasciano intravedere l’esistenza di una fontanella sono i tubi in pvc rimasti allacciati e la base della piccola struttura in ferro cementata al suolo. Per il resto nessuno sembra interessato a ricollocare questo piccolo bene comune, posto a poche decine di metri dalla scuola elementare dei Campi d’Annibale, zona frequentata da centinaia di persone tra bambini, insegnanti e genitori, soprattutto nelle ore di punta. Ma l’ufficio tecnico del nostro comune non riesce proprio a ripristinare una nuova fontanella? E il delegato all’arredo urbano queste cose non le vede? Oppure fa finta di niente? A Rocca di Papa sembra proprio che le cose funzionino così: piccoli problemi diventano questioni irrisolvibili. Cinque mesi, però, per una cosuccia da niente, ci sembrano davvero troppi. Che fine ha fatto la fontanella vicino alla scuola elementare dei Campi d’Annibale?

Ricominciano le visite guidate organizzate dal nostro giornale. Il primo luogo del 2015 che andremo a visitare è Fontan Tempesta. Si tratta di una sorgente tra le più antiche dei Castelli Romani, che affascinò artisti, poeti e scrittori di ogni epoca. Il fontanile è immerso nei boschi di castagno e si trova a pochi metri dalla strada basolata romana conosciuta con il nome di Via Sacra. Ciò che colpisce di questa località è soprattutto l’atmosfera invernale con il bosco che, seppur addormentato, riesce a trasmettere colori e profumi unici. Ci piace pensare che siano gli stessi colori che affascinarono i molti pittori che fra il Settecento e l’Ottocento amavano abbandonarsi in questi luoghi dando libero sfogo alla loro creatività. La partecipazione alle nostre visite guidate è libera e, chi ne avrà voglia, potrà pranzare insieme a noi in una fattoria didattica poco distante dalla fonte. di Elisa Gabrielli

BAR PASTICCERIA GASTRONOMIA Rinfreschi su ordinazione LIVE MUSIC EVENTI Cocktail-Bar

A Rocca di Papa in Via Campi d’Annibale 76/A

Tel. 06-9497681

FRUTTA e VERDURA ai Campi d’Annibale

SOLO PRODOTTI LOCALI PREZZI PAZZI su tuttae la merc

Clementine € 0,99 al kg Arance € 0,99 al kg Mele Melinda € 0,99 al kg Patate 5 kg € 1,99

Via Campi d’Annibale 76/F - Rocca di Papa (Rm) Tel. 320-06.88.801 (di fronte alla Chiesa del Sacro Cuore) Orari Apertura 8.00-13.00 /15.30-19.30 - Domenica 8.00-13.00


ROCCA DI PAPA

il Segno - febbraio 2015

Il Museo di Geofisica staperriaprireibattenti Al via la nuova convenzione con l’Istituto Nazionale

È stata approvata la nuova convenzione per la gestione del museo di geofisica posto a ridosso della Fortezza di Rocca di Papa. Della chiusura della struttura, rimasta inattiva per molti mesi, se ne era occupato Il Segno sul numero di dicembre, e ora si apre dunque una nuova stagione che dovrebbe portare anche alla rioccupazione del personale locale composto da tre persone per i servizi di biglietteria. Garanzie in questo senso sono arrivate sia dal sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, che dall’assessore Mauro Fei, sollecitati dal consigliere comunale Emanuele Crestini che nella seduta del 26 gennaio scorso aveva chiesto garanzie per il reimpiego del personale del museo. “Questo personale -ha detto l’assessore Fei- era in carica al museo tramite un’associazione convenzionata con l’Istituto Nazionale di Geofisica e ora sarà il comune ad

avere il compito di gestire questo aspetto. Noi -ha concluso- faremo tutto il possibile affinché tale personale possa continuare a lavorare presso il museo”. Ogni anno l’ex osservatorio geodinamico conta su circa 7.000 visite, la maggior parte delle quali sono rappresentate da scolaresche provenienti da tutto il La terrazza del museo di geofisica Lazio. Una cifra che potrebbe ziati i guai dal punto di vista essere facilmente superata con gestionale. La speranza è che un po’ di investimenti dal finalmente il museo di Rocca punto di vista della comunica- di Papa possa fare quel salto di zione e della didattica. Il con- qualità tanto atteso. Parte atsiglio comunale, per voce di tiva, ne siamo sicuri, sarà rapSimone Pizziconi, ha inoltre presentata soprattutto dai tre ringraziato il dott. Gasperini giovani di Rocca di Papa che per il lavoro svolto nel ruolo di con il loro impegno lo hanno direttore del museo. Sarà forse fatto arrivare a livelli impensaun caso ma proprio in seguito bili solo qualche anno fa. Paola Gatta alla sua fuoriuscita sono ini-

Villino 45 mq + 800 mq terreno da ristrutturare - documenti perfetti Campi - euro 39.900

Appartamento Bilocale con bagno, balcone panoramico + cantina 10 mq Centrale - euro 42.900

Appartamento Trilocale con bagno, balcone panoramico termoautonomo Piazza Erba - euro 69.900

Appartamento con grande terrazzo panoramico PERFETTO termoautonomo nel Castello - euro 99.000

www.retere.it

Appartamento mq 100 da ristrutturare con entrata indipendente e 2 posti auto - Campi - euro 99.000 Appartamento Trilocale con bagno, terrazzo, ottimo stato + BOX doppio termoautonomo Campi - euro 129.000

Appartamento 95 mq ingresso salone, 2 camere, 2 bagni + 300 mq giardino, termoautonomo ai Campi - euro 139.900

Villa bifamiliare 220 mq come nuova, panoramica, adiacenze centro, PERFETTA, termoautonomo Palazzolo - euro 249.000

in Piazza della Repubblica

15

Giorno del ricordo

Rocca di Papa ricorda i tragici avvenimenti delle foibe

In occasione della ricorrenza, il 10 febbraio, del “Giorno del ricordo”, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giulianodalmata e delle vicende del confine orientale, lo scorso 12 febbraio il comune di Rocca di Papa ha organizzato un incontro presso l’aula consiliare. L’iniziativa, ritenuta un momento celebrativo della ricorrenza nazionale, è stata rivolta soprattutto alle scuole, con lo scopo di rendere doveroso omaggio a tutte le vittime e giusto riconoscimento ai superstiti, allo scopo di custodire e diffondere la conoscenza di quei tragici eventi. All’iniziativa hanno preso parte il dottor Emanuele Merlino, dell’associazione “10 febbraio” e la dottoressa Patrizia Pezzini dell’Associazione Nazionale Venezia, Giulia e Dalmazia.

AFFITTI

Appartamento trilocale

ottimo arredato termoautonomo

Centrale - euro 379

Appartamento bilocale

meraviglioso parquet arredatissimo - termoautonomo

Centro - euro 399

Villa Angolare 150 mq

soggiorno 4 camere balcone giardino termoautonomo

Centro - euro 699

Villa Laterale 170 mq NUOVA MAI ABITATA

salone 4 camere cucina 2 bagni, 2 balconi terrazzo grande giardino

Calcare - euro 749

Tel. 06.94.94.076


ROCCA DI PAPA

16

il Segno - febbraio 2015

Varianti autorizzate oppure no? Il parcheggio a rischio sequestro

Sarebbero in corso verifiche su alcune parti, già realizzate, dell’opera

di Andrea Sebastianelli Sarebbero in corso degli accertamenti tesi a verificare la regolarità di alcune opere eseguite nell’ambito del parcheggio multipiano di piazza Valeriano Gatta (località Carpino). Secondo queste notizie, tali accertamenti potrebbero condurre al sequestro della più imponente opera pubblica eseguita a Rocca di Papa negli ultimi cinquant’anni. Il problema sarebbe l’assenza di alcune autorizzazioni necessarie per la messa in opera di diversi interventi, assenza che però non avrebbe impedito alla società di costruzione di realizzare lo stesso quei manufatti. Tra questi interventi anche la vasca in cemento armato necessaria per l’acqua del sistema antincendio, il cui progetto sarebbe privo non solo del preventivo e obbligatorio nulla osta del Parco dei Castelli Romani, ma addirittura della certificazione relativa al vincolo idrogeologico, fondamentale per una zona come quella del Carpino, caratterizzata da un declivio naturale che presenta diverse abitazioni ai suoi piedi. Nel momento in cui andiamo in stampa, abbiamo saputo che le autorità competenti avrebbero chiesto diversi documenti alla ditta esecutrice dei lavori, al fine di verificare gli interventi effettivamente realizzati. Tutte queste irregolarità, ancora da verificare, potrebbero essere alla base dell’allungamento dei tempi di consegna dell’opera. Resta da capire come sia stato possibile aver eseguito degli interventi come varianti in corso d’opera senza avere le autorizzazioni necessarie. Ora, con l’accertamento di eventuali responsabilità da parte delle autorità competenti, il rischio è che l’intera opera pubblica possa

Il parcheggio durante una delle fasi di lavorazione e, sotto, il cartello di sequestro del cantiere affisso dai Carabinieri nel 2013

finire sotto sequestro e magari rimanere con i sigilli per molto tempo. Ricordiamo che il parcheggio multipiano di piazza Valeriano Gatta, caratterizzato da 200 posti auto a tariffa oraria e da 35 box in vendita con concessione della durata di novant’anni, si sarebbe dovuto concludere nel febbraio del 2012, cioè esattamente tre anni fa. Invece, il cantiere continua ad essere attivo e i lavori proseguono seppure non a ritmi elevati. La struttura vera e propria sembra in fase piuttosto avanzata, mentre in forte ritardo appaiono i lavori previsti nell’area sottostante caratterizzata da una forte scarpata. La notizia di queste irregolarità, al momento solo presunte, potrebbe mettere a rischio la consegna stessa dell’opera. L’eventuale sequestro sarebbe il secondo

A ROCCA DI PAPA

Via Focicchia, 47 traversa via Barozze

Tel. 06-9495151 Cell. 338-7711334

visto che già nel 2013 il cantiere fu sottoposto a un’azione giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Velletri, tramite i Carabinieri di Rocca di Papa, per l’inosservanza delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

SEMPRE A DISPOSIZIONE PER SODDISFARE LE VOSTRE ESIGENZE SALA RISERVATA SU PRENOTAZIONE PER I VOSTRI EVENTI


Festival internazionale della pace i grandi cori a Rocca di Papa il Segno - febbraio 2015

di Sandro Tabellione Continuando nella tradizione anche quest’anno l’associazione musicale Castelli Romani, presieduta da Eugenio Ferrario, ha organizzato la V Edizione del Festival Internazionale della Pace e della Fraternità che si svolgerà ai Castelli dal 12 al 15 marzo. Sponsor consueto istituzionale è la XI Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini che, a costo zero, permetterà all’associazione di usufruire di alcune strutture (Palazzo Rospigliosi a Zagarolo per la cerimonia di inaugurazione e Teatro Principe di Palestrina per il concerto di chiusura della domenica). Altro ente coinvolto sarà l’importante Fondazione Pierluigi da Palestrina. Il festival sarà inaugurato dall’esibizione di 4 cori stranieri e del Coro Perosi di Cave che, a nome dei cori italiani, darà il benvenuto alle formazioni estere. Venerdì 13, invece, i concerti saranno ospitati a Cave, Rocca Priora, Rocca di Papa e a Frascati. Per quanto riguarda Rocca di Papa, il concerto del Pomfreet School - POMFREET - Connecticut (Stati Uniti), si svolgerà presso il Santuario della Madonna del Tufo con inizio alle ore 19:00. Si tratta di un coro studentesco americano ac-

ROCCA DI PAPA

compagnato da l’Unisono, un coro italiano formato dagli studenti del Liceo Volterra di Ciampino diretto da Fabio de Angelis. Sabato 14 marzo, inoltre, i 4 cori americani terranno un concerto a Roma nella Basilica di Sant’Agnese fuori le mura sulla via Nomentana (ore 20:30). In quest’occasione farà gli onori di casa il coro Ottava Nota dell’associazione musicale dei Castelli Romani. La giornata conclusiva, quella di domenica, vedrà due cori stranieri impegnati al

17

mattino ad animare messe a San Pietro mentre a Rocca di Papa, sempre al Santuario della Madonna del Tufo, il Prince of Peace Choir - MARYLAND (Stati Uniti) canterà durante la messa delle 9:00. Nel pomeriggio, infine, a partire dalle 16:30 al Teatro Principe ci sarà il grande concerto di chiusura. “Anche quest’anno lo spessore artistico e culturale del nostro festival -ci ha detto Eugenio Ferrario- è assai elevato. In particolare segnalo la fama e la bravura del coro dell’Università di Puerto Rico vincitore nel 2014 a Parigi di uno dei più importanti concorsi corali a livello mondiale”. Al di fuori di questa manifestazione, martedi 3 marzo un altro coro americano, il Thacher School Chamber Choir (college di prestigio frequentato dai personaggi del mondo del cinema), verrà a Rocca di Papa per fare due cose: la prima è una partita di calcio (appuntamento al campo sportivo alle 15:00) contro i ragazzi del coro Unisono di Ciampino; la seconda è un’esibizione nella Chiesa del Sacro Cuore alle 18:00. “Per quest’ultimo avvenimento -ha concluso Eugenio- devo ringraziare il delegato alla sport del comune, Tonino Gentili, che si è adoperato per mettere a disposizione la struttura sportiva”.


18

di Roberto Sinibaldi Incontro Eliza Puscoi in un pomeriggio freddo e piovigginoso, davanti alla chiesa del Crocifisso, nella parte alta del centro storico di Rocca di Papa. L’empatia è immediata ed Elisa comincia a parlare di sé. “Mi chiamo Eliza Puscoi, sono nata a Bucarest, in Romania. Sono venuta in Italia nel 1995, in Liguria. Da lì mi sono trasferita in Inghilterra, per tre anni, dove ho conosciuto il mio futuro marito (Orlando Vitali), roccheggiano, e quindi poi sono venuta qui; si può dire che sono venuta per amore. All’inizio a Rocca di Papa è stato un po’ difficile per me. Ero sola… Poi abbiamo avuto due bambini, Federico e Maria. Dopo la nascita dei miei due bambini ho cominciato a scrivere e con il tempo le cose sono andate meglio”. Che cosa hai scritto? “Ho cominciato a scrivere… Ho scritto un romanzo, cinque libri di favole, che ho scritto per i miei figli. Alcune addirittura le abbiamo scritte insieme, perché loro hanno scelto i personaggi, il soggetto... Poi ho scritto anche poesie. Mentre facevo queste cose ho cominciato a fare volontariato, con quella che oggi è una mia amica, Margherita Silvestrini, con l’Aquilone rosa onlus. Quindi ho lavorato con i bambini, con corsi di inglese, di cucina, di teatro… Cose così, piccoline, che sono state molto carine. Per me questo è stato il primo passaggio per entrare dentro la società roccheggiana. Pian pianino le persone hanno cominciato a conoscermi e – credo – ad apprezzarmi, così si è saldato un rapporto”.

E adesso? “Ora sono a Rocca di Papa da circa dieci anni e mi sento anch’io un po’ roccheggiana… Ho fatto amicizia con tante, tantissime persone, che mi considerano parte integrante delle loro relazioni, sia tra amici e conoscenti, sia nell’ambito del volontariato che svolgo alla Caritas di Frascati o all’università Popolare di Rocca di Papa. Esperienze bellissime, che ti fanno rendere conto che tanto più sei generoso, tanto più ricevi dalle persone”.

Come ti trovi? Come è cambiato nel tempo l’inserimento nella vita sociale? “Io mi trovo bene. Conosco molte persone a livello proprio personale e credo di poter dire la stessa cosa anche per tanti romeni che vivono qui. Conosco i loro problemi, che esistono naturalmente, ma derivano principalmente dalla crisi generale, che riguarda tutti. Complessivamente penso che vada abbastanza bene. L’integrazione c’è, c’è stata e credo ci sarà ancora. I bambini romeni delle scuole di Rocca di Papa, per esempio, per la maggior parte sono bilingue, specialmente se hanno entrambi i genitori romeni a casa si parla la lingua romena. Credo che si

ROCCA DI PAPA

il Segno - febbraio 2015

Inizia il nostro viaggio tra le comunità “altre” dei Paesi presenti da anni a Rocca di Papa

Eliza Puscoi, da Bucarest a Rocca di Papa, passando per Londra siano integrati nelle scuole molto bene. Vedo maestre e maestri che fanno dei progetti avanzati per l’integrazione. Mi auguro che questi processi vadano ancora più avanti. D’altro canto credo che i roccheggiani siano pronti a incontrare questa diversità… Anche se alla fine siamo tutti uguali”.

Mi accennavi dell’iniziativa sulle favole… “Anche le nostre piccole iniziative, come quella di sabato 14 febbraio, «Il mondo delle favole e della poesia» (nell’aula consiliare del Comune, ore 8:30-12:30) sono utili per creare una stabile relazione culturale tra noi, con chi vive in questa città, tra i nostri figli, che indistintamente potranno partecipare, anzi, essere loro i veri protagonisti di questa mattinata. Il progetto nasce inizialmente come lettura di qualche mia favola, poi ho coinvolto alcune persone importanti di Rocca di Papa, come Maria Pia Santangeli, Rita Gatta, Anna Giovanetti, Nadia Rufini… E a questo punto perché non invitare anche qualche poeta e scrittore romeno, che vive a Roma, di cui sono amica? Insomma, una cosa tira l’altra, è venuta fuori questa iniziativa. Ma il vero motore di tutta l’organizzazione è stato il professor Bob Salmi, dell’università popolare di Rocca di Papa. A conclusione della manifestazione di sabato, presenteremo alcuni libri romeni, che poi regaleremo alla biblioteca comu-

Eliza Puscoi

nale, affinché i bambini possano leggere in romeno, per non dimenticare la loro lingua d’origine”.

Quali altre proposte hai in programma per Rocca di Papa? “Molte, ma preferisco presentarle al momento della loro realizzazione. Per adesso vorrei dire che sono grata a Rocca di Papa e ai suoi abitanti, per l’accoglienza, l’apertura e la disponibilità. In particolare vorrei sottolineare anche che molti romeni la domenica si raccolgono presso la chiesa del Crocifisso per la messa. Mi sento di ringraziare personalmente per questa bellissima chiesa, che possiamo usare per la preghiera”.

Si dice romeno o rumeno?

Diciamo subito che si può dire in entrambi i modi. La studiosa Luisa Valmarin in un saggio del 1989 dal titolo “La guerra del ru- e del ro-” scrive che c’è stata una “evoluzione semantica del nome”, ossia un cambio di significato. Dalla fine del XVI secolo, infatti, rumân in-

dica non solo l’appartenenza ad un popolo, ma anche la “condizione sociale di servo della gleba”, perché la classe dominatrice slava toglie ai rumeni i diritti civili e rumân assume il senso di “schiavo”. Nonostante la servitù della gleba venga abolita nel 1746, la connota-

zione negativa del termine continua ad indicare le categorie più umili, e quindi si preferisce romeno. Oggi rumeno sembra ancora resistere a romeno, anche se è in atto una lenta progressione nell’affermazione di romeno. (R.S.)


il Segno - febbraio 2015

Cultura e

... dintorni

19

Il mito Albano nei racconti di Tito Livio

Un viaggio affascinante nella prima storia di Roma

di Andrea Sebastianelli Chi si è immerso nella Storia di Roma di Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.) non ha potuto non entusiasmarsi per le tante storie narrate con dovizia di particolari, soprattutto per le fasi più antiche, che portarono alla nascita della grande città che avrebbe conquistato il mondo fino ad allora conosciuto. Nel primo libro Tito Livio si occupa diffusamente delle vicende che portarono alla fondazione di Roma, non senza prima soffermarsi sugli accadimenti di Enea e di suo figlio Ascanio che daranno vita alla lunga dinastia Albana. Se consideriamo che Livio scrive di avvenimenti accaduti un migliaio di anni prima di lui, restiamo sorpresi della sua capacità (quella che alcuni storici definiscono fantasia basata su racconti mitici) di narrare dettagliate vicende di uomini, condottieri, tradimenti, conquiste e sconfitte. Per esempio, nel libro XV, lo storico romano racconta dei prodigi delle acque del lago Albano che “senza alcuna pioggia od altra qualsiasi causa, raggiunse un livello insolito”. Per conoscere le cause di questo prodigio da Roma vengono addirittura inviati ambasciatori a interrogare l’oracolo di Delfi, il cui responso è inequivocabile: “O Romano, bada di non far rimanere l’acqua di Albano entro il lago, bada di non lasciarla scorrere al mare per il suo corso naturale; la farai defluire incanalandola per i campi e la disperderai dividendola in ruscelli”, confermando quanto già predetto da un vecchio della città di Veio, cioè che Roma avrebbe ottenuto la sua vittoria sui Veienti soltanto quando i Romani avessero fatto defluire le acque del lago secondo le prescrizioni rituali. Scrive Livio: “Si venne finalmente a sapere su che cosa si fondavano le accuse degli dei di aver trascurato le cerimonie e di aver interrotto la tradizione: i magistrati, eletti irregolarmente, non avevano bandito con le forme prescritte le ferie Latine e il sacrificio sul monte Albano (l’attuale monte Cavo, n.d.a.). E così si fece per decreto del Senato”. Già questo breve passo ci fa comprendere come fosse fondamentale per la storia di Roma che Livio si apprestava a pubblicare, far risaltare gli stretti legami esistenti con le prime popolazioni che popolarono il Latium Vetus, e quindi proprio con quei villaggi che nell’Età del bronzo cominciarono a popolare le alture dei Colli Albani. L’occasione è fornita proprio da una festività importante come

le ferie Latine, ritenuta la più importante manifestazione politico-religiosa della storia di Roma, che accompagnerà la città eterna in tutta la sua millenaria storia. Infatti, in precedenza, Livio si sofferma su un altro prodigio: una pioggia di pietre proveniente dal mons Albanus. Anche in questo caso il prodigio nefasto viene interpretato come una furente ira degli dei arrabbiati con Roma e con il re Servio Tullio (cronologia tradizionale: 578-534 a.C.) per aver abbandonato i sacri riti. Scrive Livio: “Mentre il regno di Tullio e tutto lo Stato romano avevano raggiunto un alto grado di gloria e di potenza, fu annunziato al re e ai senatori che sul monte Albano erano pioLa Via Sacra vute pietre. E poichè a stento si poteva credere a una cosa simile, inviati alcuni ad osservare quel prodigio, in loro presenza [...] caddero frequenti dal cielo le pietre”. Ma non è finita perché Livio aggiunge un altro particolare che conferma la sua “necessità” di collegare avvenimenti incredibili al volere degli dei. Infatti, ad un certo punto “sembrò loro (agli emissari romani, n.d.a.) inoltre di udire una voce possente dal bosco sacro sulla sommità della vetta (monte Cavo, n.d.a.) che ammoniva gli Albani di celebrare secondo il patrio rito quelle cerimonie sacre che essi [...] avevano posto in oblio”. Fu così che i romani, per colmare l’ira di Giove, istituirono una festa novendiale (si tratta delle ferie Latine) che durava appunto nove giorni consecutivi in cui ogni attrito fra i popoli del Lazio doveva essere interrotto e contemporaneamente

Tito Livio

dare corso a una serie di sacrifici in onore di Giove sul monte Albano. Tito Livio ha un compito essenziale per la “nuova” città targata Augusto: riprendere i fili dei forti legami esistenti, anche geograficamente, tra Roma e Alba, tra i romani e gli albani. Il motivo è chiaro: Augusto deve dimostrarsi all’altezza del suo predecessore Caio Giulio Cesare morto nel 44 a.C., un anno dopo aver percorso l’antica strada Albana (l’attuale Via Sacra) fino al tempio dedicato a Giove. Augusto deve far diventare concreti i legami di sangue con la stirpe Latina, seguendo quella tradizione di Cesare idealmente legato all’arrivo di Enea. Quando Cesare muore, Tito Livio ha appena 14 anni, Ottaviano Augusto pochi di più, 18. Il connubio tra il nuovo imperatore e il nascente storico è imprescindibile per dare a Roma un nuovo futuro dalle basi solide seppur impostate sul mito. In questa ottica le ferie Latine diventano l’unità temporale tra passato, presente e futuro. Per dirla con lo storico Alexandre Grandazzi, la mentalità mitica ha paura del vuoto e, nel nostro caso, questo vuoto viene colmato con maestria da Tito Livio che darà vita alla prima affascinante opera monumentale sulla storia di Roma.


20

PAGINA APERTA

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

Harry ti presento Sally

Gli uomini e le donne possono essere solo amici? È quello che si sono chiesti degli psicologi francesi che hanno condotto una ricerca in Normandia, i quali hanno scoperto che il maschio tende a interpretare i segnali di amicizia della femmina come attrazione sessuale e la donna sottovaluta i segnali di interesse sessuale maschile pensando siano solo amicizia. Anche i ricercatori della Norwegian University of Science and Technology, che hanno intervistato 308 laureandi tra i 18 e i 30 anni, hanno concluso che gli uomini solitamente sopravvalutano l’interesse sessuale proveniente dalle donne e queste ultime sottovalutano l’interesse sessuale maschile. I ricercatori norvegesi hanno ipotizzato che gli uomini siano portati alla sopravvalutazione perché il loro istinto naturale alla riproduzione li spinge a ricercare diverse partner (come a dire “Ogni lasciata è persa”). Questi studi che sembrano basarsi un po’ sull’ovvietà, e che nella vita quotidiana sono esplicitati dall’esperienza comune, ossia molti uomini e donne sono amici, ovviamente quando l’attrazione sessuale non c’è, offrono degli spunti di studio per comprendere quanto i fraintendimenti possano contribuire alle molestie sessuali. A una festa per esempio, un uomo può conoscere una donna, iniziare a scherzarci, lei si trova bene con lui, ride alle sue battute e l’uomo pensa già di averla conquistata e passa all’azione. È importante invece iniziare improntando il rapporto in senso amichevole, sondando il terreno, per poi cercare di capire se si hanno delle chances di conquista. In fondo, ad Harry ci sono voluti degli anni per conquistare Sally e costruire con lei un bellissimo rapporto d’amore.

di Marcello Loisi Quando a tavola vogliamo commettere una piccola trasgressione, la mente vola subito alle patatine fritte. Sono facili da preparare e con pochi ingredienti (patate e olio) e pochi minuti, sono pronte per essere mangiate. A parte la noia di sbucciare le patate, si direbbe quasi che si tratti di un fast food, ma nei veri fast food le cose non sono mai così semplici. Negli USA, le patate fritte di McDonald’s sono preparate con 13 ingredienti, impiegati sia in fase di produzione — nelle fabbriche, dove vengono prefritte — sia nei vari ristoranti. L’elenco degli ingredienti è questo: patate (ovviamente), olio di colza, olio di semi di soia, olio di semi di soia idrogenato, aroma naturale di carne (sì, avete letto bene), grano idrolizzato, latte idrolizzato, acido citrico, dimetilsilossano (un antischiu-

...

......

mogeno), destrosio, pirosfato acido di sodio, terz-butil-idrochinone e, dulcis in fundo, sale. Non sembra di leggere

gli ingredienti di una ricetta, ma piuttosto i componenti di un farmaco! Però almeno di una cosa, qui in Italia, ci confortiamo: nei McDonald’s italiani le pata-

Occhio alla Nutrizione Semplicemente arancia

di Laura Fico* L’arancia, originaria della Cina, fu portata in Italia dagli Arabi. Si racconta che i Mori crearono con questo succoso frutto un ottimo sorbetto utilizzando la neve dell’Etna! Le arance coltivate in Italia, circa 40 tipi, sono acquistabili al mercato da Ottobre a Giugno. Siamo quindi nel periodo giusto per gustare le “Tarocco” dal colorito più rosso e quindi ricche di antociani (1). L’arancia è conosciuta da tutti come il frutto della salute ed infatti una di medie dimensioni soddisfa il fabbisogno giornaliero di vitamina C; questa vitamina, tra le molteplici proprietà, rafforza il sistema immunitario contro

......... ..........

d i gu u e s i t i o n Q.... s ........

.

Spunti Le patatine con di 1000 ingredienti psicologia

.... ...............

il Segno - febbraio 2015

l’attività di virus e batteri. Inoltre favorisce l’assorbimento del ferro contenuto negli alimenti: un bicchiere di spremuta può aumentare di tre volte l’assorbimento del ferro assunto in una normale colazione. Questo frutto con il suo moderato apporto calorico (34 Kcal ogni 100 gr) è ottimo anche

....

...

to

tine sono preparate con “soli” 9 ingredienti. Le patatine surgelate e vendute in busta da altri produttori (come Findus, Pizzoli, McCain o BoFrost) ne contengono solo due: patate e olio (quasi sempre di girasole o di palma). Il minimo necessario, insomma, ma che basta e avanza per ottenere un buon prodotto. Impossibile non notare l’assurdità degli ingredienti delle patatine di McDonald’s. Il fatto, poi, che in alcuni Paesi come il nostro, lo stesso prodotto sia venduto senza alcuni di quegli ingredienti rende chiaro che qualcuno di questi è possibile evitarlo. Ovviamente, nel resto del mondo continuano a inserirli per convenienze commerciali (maggiori tempi di conservazione, maggiore facilità di cottura, ecc.). In tutti i casi, comunque, il guinness va alle patatine Pringles, che contengono dai 19 ai 30 ingredienti. Lo sfizio, a questo punto, si fa complicato.

per chi sta a dieta; il consiglio è di non privarla totalmente della pellicina bianca sotto la buccia perché questa è ricca sia di vitamina P (rutina), che aiuta ad assimilare la vitamina C, che di pectina, che favorisce il senso di sazietà ed agevola l’assorbimento dei nutrienti favorendo, tra l’altro, il transito intestinale. Non dimentichiamoci poi che questo fantastico frutto aiuta a prevenire le neoplasie, non a caso è stato scelto come simbolo dall’associazione di ricerca sul cancro. Con il freddo non rinunciamo alle arance sulle nostre tavole anche se...aihmè… non saranno a chilometro zero! (1) Antociani: pigmenti naturali con importanti azioni antiossidanti.

*Biologa Nutrizionista


il Segno - febbraio 2015

L’angolo della storia

Tutto merito degli Amanuensi

di Vincenzo Rufini “L’ignoranza è la notte dello spirito, notte senza luna e senza stelle”. Questa lapidaria affermazione si deve a quel grande e fine letterato che fu Marco Tullio Cicerone, uno dei più raffinati rappresentanti di quella civiltà che gli antichi romani elaborarono e diffusero nel mondo allora conosciuto. Questo monito ha viaggiato nel corso dei secoli accompagnando l’uomo di cultura, tenendolo sempre vigile sul pericolo che l’ignoranza, una volta preso il sopravvento nella società, avrebbe potuto causare. Già dopo Cicerone e dopo la caduta dell’impero romano d’occidente l’umanità sprofonda nelle tenebre più oscure con la calata dei barbari nella culla della civiltà, registrando un’involuzione nei costumi e nel modo di pensare, portando l’Europa ad essere permeata da un manto indicibile di ignoranza. La società venne fatta regredire a tal punto che tutte le acquisizioni che l’evoluzione culturale aveva generato vennero perse dalla stragrande maggioranza della popolazione, rimanendo un ricco patrimonio culturale solo per pochi eruditi. Tutta la filosofia, la letteratura, la poesia, che dalla Grecia avevano iniziato il loro cammino e a Roma avevano raggiunto una tappa importante, sembravano dimenticate, come se non fossero mai esistite, soltanto le vestigia materiali rimanevano moniti immobili a rammentare all’umanità deturpata dalla follia barbarica ciò che era stato. Per nostra fortuna, oltre ai pochi sapienti sopravvissuti all’uragano dell’ignoranza trionfante, vi furono gli amanuensi (i copisti dell’epoca), che al riparo del pericolo dei barbari nei loro eremi benedettini dell’alto Medioevo si presero l’onere di copiare gli antichi testi in modo da perpetuarli nel tempo, affinché giungessero a noi moderni. Svolsero il più grande servigio che l’umanità potesse ricevere;

CULTURA

grazie al loro lavoro oscuro e perfetto abbiamo avuto la conoscenza del mondo classico e conseguentemente abbiamo potuto sviluppare il percorso culturale da cui sono scaturiti l’Umanesimo, il Rinascimento, il Razionalismo, l’Illuminismo, il Romanticismo, che ci hanno aiutato a percorrere quel processo evolutivo che è la ragion d’essere della modernità. Nella nostra età contemporanea in mezzo al progresso tecnologico che ci ha offerto piaceri mai conosciuti e messo a disposizione gli strumenti per migliorare il nostro intelletto, avvertiamo anche l’uso non sempre oculato che facciamo di codesti mezzi tecnici, tanto che in alcuni casi ne sfruttiamo solo la parte negativa.

Inoltre, si assiste nella società europea, e non solo, a un livellamento verso il basso della conoscenza. Un nuovo medioevo culturale e antropologico si paventa all’orizzonte, tanto il livello di ignoranza è diffuso e in spaventoso aumento; gli strumenti a nostra disposizione per combatterlo sono molteplici ma stentiamo a utilizzarli nel modo più appropriato. La cultura, la quale dovrebbe essere il nutrimento intellettuale di tutti, è sempre più un piacere per pochi, speriamo che sorgano i nuovi amanuensi col precipuo fine di irrorare le menti contemporanee del nettare della conoscenza.

La poesia del mese

di Anna Giovanetti

Volare nella neve

Quanto tempo passato dietro la finestra nelle lunghe giornate d’inverno da bambina quando la neve cadeva lenta lenta e ogni cosa intorno faceva più piccina.

Tutto sembrava attutirsi al suo cadere, perfino paure e dispiaceri copriva col suo manto, l’aria d’un tratto si faceva più mite e ogni forma si assopiva… per incanto! Io col nasino schiacciato contro i vetri che si appannavano con il mio respiro, guardavo i bianchi fiocchi volteggiar nel vento e mentre essi cadevano… Io salivo!

Sì, vi assicuro era un effetto strano, salivo sì veloce verso il cielo, come avessi le ali veramente e per quanto mi sembrava fosse vero, mi prendeva d’un tratto un’emozione che mi scuoteva e… tornavo tra la gente. Ogni tanto mi prende quella dolce nostalgia e torno col pensiero alla mia infanzia, quando bastava poco per sognare, quando tutto sembrava così semplice quand’era così facile… volare!

21

In giro per musei

Food il futuro del cibo

di Marcello Loisi Fino al 1 marzo 2015, il Palazzo delle Esposizioni ospita “Food, il futuro del cibo”, una grande mostra curata da National Geographic che narra, sotto tutti i suoi aspetti, l’importante tema dell’alimentazione. Il filo rosso della mostra è una domanda: in che modo è possibile sfamare in maniera sostenibile un mondo sempre più popolato?

Si prevede che entro il 2050 la Terra conterà più di 9 miliardi di abitanti, 2 in più rispetto agli attuali, con i conseguenti fabbisogni alimentari. Attraverso oltre 90 fotografie scattate in tutto il mondo, numerosi grafici e testi, l’esposizione evidenzia le criticità di un modello economico che produce troppo e male senza riuscire a cancellare la fame nel mondo. L’inquinamento dell’ambiente, la scomparsa di specie animali e vegetali e lo spreco di cibo sono solo alcuni dei tanti problemi che scaturiscono da una gestione della produzione alimentare in mano alle grandimultinazionali, tra i principali colpevoli di una diseguale distribuzione delle risorse nel globo. La mostra ci illustra cinque possibili azioni per risolvere il problema del cibo: rendere l’agricoltura più sostenibile; rendere più produttivi i terreni; usare le risorse in maniera efficiente; cambiare stili alimentari; ridurre gli sprechi. Questa esposizione si prefigge di esplorare le possibili soluzioni a questa sfida globale, allo scopo di promuovere una consapevolezza collettiva a tutti i livelli, dalle singole famiglie alle scuole, dai villaggi a vertici mondiali. Tutto ciò perché ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire a ridisegnare un nuovo modello, ognuno di noi può fare la differenza.


22

STORIE

IL RACCONTO DEL MESE

Il coraggio Serapo 2011 di cambiare

È

così che succede: improvvisamente salta fuori dalle pagine del libro e si mette a di Noga sedere, stralunato, vicino a me. Come è successo a Cetara di Forìo (vedi nota) con Florentino Ariza. Ma questa volta è il Cavaliere dalla Triste Figura in persona, è il Cavaliere Errante, seguito dal suo scudiero Sancho Panza con l’asino e la sua bisaccia ripiena ditori neri con le camice sgargianti e i loro sacchi neri sulle spalle, che ritornano ai di cose, traballante sul basto. luoghi consueti per un riposo notturno Cosa faccio? li seguo? Ma a cosa servirebbero la lancia e la spada difficile, in un prato d’erba verdastra e e la bacinella del barbiere come elmo? malata, sotto giovani pini pazienti. Ronzinante... poi! Decidere di seguire fantasticando i personaggi evocati da Cerer quanto mi sforzi non sento il cavantes è un esercizio molto complicato. valcare di Ronzinante, né l’incitaMa allora: cosa fare? mento del Cavaliere. Getto lo sguardo al di là di un finestrone Ma allora perché lo intravedo qui, vicino spalancato: collane di gabbiani sfrecciano a me, e lo sento ansimare? Ha gli occhi in volo ruotando su loro stessi. Volano nel inquieti, la bocca spalancata come chi atsole ormai al tramonto. Poi, in un attimo, tende ansiosamente una risposta ad una si sparpagliano in tutte le direzioni: non domanda, che non potrà mai essere forriesco più a seguirli. Sembra che tentino mulata. di impedire, ai merli e alle cornacchie, di Mi sollecita forse a seguirlo? occupare il loro medesimo spazio. Non I gabbiani non lo sanno ma anche essi sembrano agguerriti: ma sfruttando il sono dei Cavalieri Erranti nel cielo scuvento, che dal mare soffia ostinatamente rito da una notte incombente, su un mare verso terra, riescono a impedire momen- che meravigliosamente spasima, con le taneamente a quegli estranei l’occupa- sue onde biancastre, contro una spiaggia zione del loro cielo. ormai taciturna. E mentre, oltre le brevi dune della spiagGiugno 2011 gia, in un lampo di luce, intravedo di nuovo il Cavaliere Errante cavalcare stancamente, Nota: vedi testo pubblicato sul “Segno” mi sorprendo ad osservare una fila di ven- di dicembre 2010, pag. 21

P

L’amore nei versi e nelle riflessioni di Florentina D. Pagnejer

Innamorarsi di ogni brivido che scuote il silenzio dentro di noi. Innamorarsi di quel traguardo dove ci accolgono le mani tese dell’anima assaporando quell’essenza della vita, quella pazzia unica, sovrana, eterno sussurro chiamato AMORE. Parliamo dell’amore come se fosse festa di un giorno quando invece dovremmo sentire ogni giorno come una festa dell’AMORE.

Silenzio e amore

il Segno - febbraio 2015

In una notte il silenzio mi toccò il cuore. Persa in me quella luce di quell’io... Ti cerco ancora profondamente, AMORE, ti chiamo... ma come un fantasma mi lasci il mormorio... Ruscello nella notte, innamorato della luna racconta ai miei sensi il grido d’AMORE capisco il pianto dell’ acqua gelida che

sussurra accolgo il brivido che spunta all’ angolo del mio triste, stanco, ma innamorato cuore... Oh! Dolce raggio di sole che scaldi il rumore dei miei passi ero rimasta lì... strusciando una foglia. Sul mio corpo nudo cadevano le gocce di silenzio ed io, rimasta a piedi nudi, sfioravo quasi i sassi, in riva di quel mare mentre i miei brividi crollavano di gioia... Innamorata io? Ma sì! Forse per colpa della pioggia quando toccava il mio viso tormentato dal profondo buio, mi chino a te, AMORE, e le ginocchia son piegate su quell’anta del tempo, su quello che perdutamente chiamerò, per sempre, unicamente, AMORE...

Spunti di cinema

di Camilla Lombardozzi Vincitore dei premi del pubblico al 64mo Festival di Berlino e al Sundance Film Festival “Difret - Il coraggio di cambiare”, racconta la storia di Hirut, una bambina di quattordici anni che vive in Etiopia, nel villaggio di Addis Abeba. La pellicola promossa dall’attrice e regista Angelina Jolie, è tratta da una vicenda realmente accaduta negli anni 90, che ha destato tanto scalpore, non solo per il coraggio ma anche per la sensibilità che ha voluto raccontare, anzi gridare al mondo intero. Hirut, viene rapita mentre torna da scuola da un gruppo di uomini a cavallo, tra cui si nasconde il suo spasimante che, una volta portata in un luogo appartato, la violenta. Secondo la tradizione, infatti, Hirut sarà ora obbligata a sposare il suo carnefice. In preda alla disperazione, al dolore e all’angoscia per quanto subito Hirut riuscirà a scappare dai suoi carcerieri, sparando e uccidendo con un fucile il suo futuro marito. La bambina viene rinchiusa nel carcere di Addis Abeba, in attesa di un processo. È in prigione che incontrerà Meaza Ashenafi, fondatrice di un’associazione di donne avvocato, in difesa delle donne etiopi vittime di violenza, la quale tenterà l’impossibile per salvarle la vita. Scritto e diretto da Zeresenay Berhane Mehari, il film non è esteticamente ben sviluppato, la messa in scena è a dir poco elementare e in alcune sequenze scadente; si presenta come una pellicola più da piccolo schermo che da cinema… tuttavia il messaggio che il regista voleva dare era un altro ed è per questo che Difret ha ottenuto apprezzamenti positivi sia da parte della critica che del pubblico al Festival di Berlino e al Sundance Film Festival. Il tema centrale che emerge nel film è il non rispetto della donna, l’arretratezza mentale di un popolo che accusa una bambina di omicidio, quando questa si è solo difesa da chi gli ha rovinato la vita. Mehari affronta il processo di civilizzazione di un villaggio attraverso la figura di Hirut, vittima innocente e non assassina. Difret va a toccare le corde più profonde della nostra coscienza, mostrandoci un popolo in cui le arretrate e soprattutto mal interpretate tradizioni sembrano essere più importanti della legge stessa. Difret non è solo una battaglia in nome delle donne, ma anche in nome dell’applicazione della legge, è il coraggio di cambiare una società, di evolverla, è la forza di una bambina che rivendica la sua liberà. Del cast fanno parte: Meron Getnet, Tizita Hagere, Haregewoin Assefa, Shetaye Abreha, Mekonen Laeake e Meaza Tekle.


il Segno - febbraio 2015

di Annarita Rossi Gli animali vivono immersi in un eterno presente ma ciò non li rende meno empatici verso i loro simili e verso gli umani. In Canada due biologi ricercatori, durante i loro appostamenti, si imbattono in un cervo ferito. Quando i branchi di lupo affamato si avvicinano all’animale offeso, i due uomini pensano che ormai l’unica sorte di quella povera bestia sia quella di venire sbranata dal branco ma ciò non accade in quanto un altro cervo si pone davanti all’animale indifeso e con grande coraggio lo protegge evitando l’attacco. La mattina seguente, i ricercatori scopriranno che i due cervi avranno superato la notte indenni mentre i lupi se ne saranno andati. Che gli animali provano le stesse emozioni degli uomini viene riscontrato anche da quelle storie di amore incondizionato dove troviamo cani ma anche gatti, oranghi e leoni, per citarne solo alcuni, che adottano

La vita nei modi di dire

TEMI D’OGGI

Anche gli animali si emozionano

altri animali di diversa specie rimasti orfani. L’obiettivo di fotografi naturalisti ha potuto catturare e fermare immagini che altrimenti risulterebbero difficili da credere come quella di un pastore tedesco che in un parco in Australia soccorre un piccolo canguro la cui madre viene investita da un’auto; e poi quella di una gatta, mamma con cuccioli che un giorno, attirata dal pigolio disperato di alcuni pulcini, quando li trova a terra accanto ad una chioccia ormai senza vita, li prende e li trasporta nella sua cuccia scaldandoli con il suo corpo proprio come fa con i suoi piccoli. E tante altre belle storie ancora. Questo fenomeno che prende il

di Enea Trinca

Male è che alcuni animali non parlano. Bene sarebbe se alcune persone imparassero a imitarli. Nuvole e belle parole sono compagne di viaggio, vanno via... col vento.

Si può piangere sia per un uomo che per una cipolla.

Sogna grandi campi ma coltivane uno piccolo.

Per pochi la fortuna è cieca, per molti la disgrazia ci vede benissimo.

Il vero amore è come un fantasma, tutti ne parlano ma in pochi l’hanno visto.

Quando sei sicuro di avere il coltello dalla parte del manico, assicurati che il tuo avversario non abbia la pistola. Un laureato in lettere... non farà mai il postino.

il T o c c o

di Ermanno Gatta

23

di

Pillole ECONOMIA di Mauro Artibani

Quantitative easing

nome di empatia e che letteralmente significa sentire insieme e che provano tutti gli animali, non è frutto della fantasia di chi li ama ma di importanti ricerche scientifiche condotte in Italia negli ultimi anni. Quindi, se ci capita di stare male ed il nostro cane è un po’ abbattuto è perché lui sta male davvero in quanto è come se avvertisse il nostro stesso dolore, ma se siamo felici e sereni anche lui lo sarà. Pertanto, un cane che viene fatto partecipe della vita quotidiana dei suoi padroni, senza venire parcheggiato in un giardino o peggio ancora tenuto legato ad una catena tutto il giorno poiché si ha la convinzione che il suo compito sia soltanto quello di fare la guardia, sarà un animale contento di condividere ogni momento della propria vita accanto a colui o a coloro che sono per esso il capobranco, altrimenti, lasciato solo per troppe ore al giorno, sarà destinato inevitabilmente a vivere un’esistenza triste e malinconica.

Costa meno girare in macchina, aumenta il potere d’acquisto; costa meno fare merci. Va bene per chi le produce e chi le acquista. Scende il prezzo dell’Euro: bene! Migliora la bilancia commerciale UE, ancor di più la capacità competitiva delle imprese continentali. Avanti tutta per la crescita con la deflazione allora? Macché, si fa in tutt’altro modo. L’atteso annuncio arriva dalla conferenza stampa del presidente della Bce, Mario Draghi. La Banca centrale europea interviene per il rilancio dell’economia con un massiccio programma di acquisto titoli, per l’importo di 60 miliardi di euro ogni mese a partire da marzo. Il programma di quantitative easing (allentamento quantitativo) consiste nell’aumento della quantità di moneta in circolazione tramite l’acquisto di titoli di Stato e altre obbligazioni. L’obbiettivo: contrastare i rischi di deflazione, riportando il tasso di inflazione verso il 2%, e agevolare il credito. Le misure della Bce daranno più certezze e più potere di acquisto permettendo anche ai cittadini di spendere di più. Per tutti dice il ministro dell’Economia, Padoan, in una conferenza stampa a Davos: “Per un cittadino italiano cambia, c’è più potere di acquisto e più certezza per il futuro”. Con cotanto dire si intende dire: sostegno alla domanda per acquistare, far vendere e ri-produrre. E qui c’è il bluff: si dice sostegno alla domanda, magari con il debito, si intende dire sostegno ai prezzi. Essipperché, se il sostegno alla domanda si ottiene già deflazionando, all’opposto il sostegno ai prezzi si tenta reflazionando. Giust’appunto si tenta. Seppur lecito tentar di dar sostegno ai prezzi, il farlo si mostra inefficace e qui sbandano le politiche monetarie. Quale sostegno avrà quella domanda, per fare la crescita, quando a regime i prezzi saranno aumentati suppergiù del 2%? E, ancor di più, perché gli abitanti del vecchio continente, abbondantemente affrancati dal bisogno, dovrebbero trovare conveniente spendere a debito per dar sostegno ai prezzi?


il Segno dei tempi il Segno - febbraio 2015

nei disegni del Maestro Franco Carfagna A piazza Garibaldi fino a dopo la guerra c’era una farmacia al civico 21 (che in seguito divenne il bar dei fiorai, oggi chiuso). Per oltre mezzo secolo esercitò l’attività di farmacista un uomo che non era né dottore né laureato. A guidarlo fu solo tanta pratica avendo cominciato ad operare in questo settore fin da bambino. Per questo aveva conquistato la fiducia di tutti i rocchiciani, tanto che le donne si rivolgevano sempre a Giggettu u farmacista (così era chiamato) invece che al titolare dell’attività. Se quando entravano non lo vedevano, si limitavano a domandare al vero farmacista: “Non mmì stà Giggettu?” salvo poi vederlo spuntare dal retrobottega e allora esclamavano: “Ah, essulu vé! O Gigge’, fiema (mia figlia) t’è a tossa che je tengo da dane?”. Spesso si evitava persino di andare dal medico condotto (tantu Giggettu era mejo de issu, ancora dicono in molti). Se, per caso, qualcuno gli diceva: “Me ‘ngenne a gola, che me pozzo piane?”, Giggetto (che conosceva la psicologia dei roccheggiani) forniva delle piccole bustine colorate, insapori, da versare nell’acqua. Era talmente tanta la fiducia che avevano in lui che, appena bevuta, dicevano di sentirsi subito meglio. Una volta si presentò una mamma che descrisse i sintomi della malattia che aveva colpito tutta la famiglia. Giggetto le pre-

L’oiu de ricinu de Giggettu

scrisse delle dosi di olio di ricino, un olio sciulognu (scivoloso), ‘maru (amaro) e puzzulente. Lo si ingoiava tappandosi il naso. La donna si presentò a casa dicendo al marito: “Tajo piatu l’oiu de ricinu, piate ‘n gucchiaru (un cucchiaio)”. “Ma levate dèsso” gli rispose l’uomo. Senza arrendersi la donna ci provò col figlio: “Piate po’ de oiu”. Di tutta risposta: “O ma’, io me sento be’”. Infine, si rivolse alla figlia, la quale le rispose: “U cerco ssu cosu puzzulente”.

Ultima pagina

Decisa a non dar loro soddisfazione, la donna allora sbottò: “Bonu oiu! Vorrà dice che mo pio io”. E mandò giù la medicina in un colpo solo. Quel giorno era in programma, per cena, una succulenta polenta con le salsicce ma la poveretta non riuscì a prepararla in tempo perché dovette lasciare più volte u votatore (il mattarello) per correre verso lidi lontani, cioè i gabinetti (che all’epoca stavano fuori dalle case), per gli effetti collaterali dell’oiu de ricinu di Giggettu u farmacista.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

VIA ROCCA PRIORA E LE VORAGINI Ormai sta diventando impossibile percorrere via Rocca Priora per andare al Vivaro. Le voragini sono infinite e si corre il serio rischio di commettere un incidente, con gravi danni per le persone e per le automobili. La manutenzione non viene fatta da anni e, quando si è fortunati, qualcuno si ricorda di attappare le buche. Una ne attappi e un’altra se ne crea.

Questo ormai lo abbiamo capito tutti. Via Rocca Priora fa parte o no della viabilità cittadina? Fatecelo sapere almeno ce ne faremo una ragione. Lettera firmata

PORTA A PORTA AI CAMPI. QUANDO? Gentile direttore, si può finalmente sapere quando inizierà la raccolta differenziata ai Campi d’Annibale? Da mesi il comune ci sta prendendo in

giro annunciando l’attivazione del servizio. A ottobre ci hanno consegnato una lettera che ci informava che a metà mese sarebbe partito il porta a porta. Sono passati altri quattro mesi e non se ne sa più nulla. Come mai? Dott. Riccardo Buzi

LA BELLEZZA DELLA VIA SACRA Mi è capitato di percorrere recentemente la bellissima strada

romana di Monte Cavo, la Via Sacra. È stato stupendo perché i colori dell’autunno la rendono ancora più affascinante. Spero che un po’ di manutenzione venga però fatta perché le foglie, la terra e i rami caduti in molti punti la stanno coprendo nuovamente. Sarebbe un peccato disperdere il lavoro fatto recentemente, che ha permesso di riscoprire per intero il percorso tra la natura. Silvia Gatta

IL PROSSIMO NUMERO DEL SEGNO USCIRÀ SABATO 14 MARZO


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.