Il Segno febbraio 2011

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PICCOLO

“ il Segno

Promesse mancate

Anno X, n. 2 - Febbraio 2011

5 anni dopo

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

La Bélèn e la Canalis hanno fatto sapere che non avrebbero partecipato alla manifestazione indetta dalle donne. E chi se ne frega?! Vittoria

L’amministrazione ha rispettato o no gli impegni presi nel 2006?

I castagneti, Ufficio Postale Le proteste problemi e prospettive Tabellione a pagina 12

di Giorgio Grassi* Il Convegno sul Castagno organizzato da L’Alveare, di cui si era dato avviso su Il Piccolo Segno di gennaio, si è regolarmente tenuto. Ricco di contenuti tecnici e informativi (presentati da veri esperti e da amministratori pubblici), ma straordinariamente povero di cittadinanza. Eppure era stato esplicitamente rivolto a chi coltiva castagno e a chi opera nel settore forestale (poiché il Comune ha in proprietà ben 1500 ettari circa di boschi), con l’obiettivo chiaro di segnalare anche le possibili nuove vie aperte all’occupazione giovanile.

SEGUE A PAGINA 9

Elezioni comunali

Le novità

Alle pagine 19-22

Ciao “Capitano”

A pagina 6

Sollecitati da un lettore abbiamo analizzato i cinque anni di governo a guida Pd. Lo abbiamo fatto mettendo a confronto il programma presentato dall’Ulivo nel maggio del 2006 con i risultati effettivamente conseguiti. Dall’ambiente alla cultura, dai lavori pubblici al sociale, dal turismo al commercio, fino alla partecipazione e al bilancio. Purtroppo emerge un dato inequivocabile: i programmi servono solo per vincere le elezioni, perchè poi i politici fanno quello che vogliono senza tenerne conto.

Da pag. 13 a pag. 18

Ma si continuano a costruire palazzi Aumentano i cartelli “vendesi”

Rasetti a pagina 7


ATTUALITA’ I politici di oggi non sanno rappresentare al meglio i cittadini

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Visto ciò che accade oggi i cittadini tornino a vigilare di Sergio Rasetti Non siamo affatto sulla buona strada. Dopo aver ottenuto in Parlamento la fiducia ampia di tre voti, “forse commercializzati”, già si pensa a regole speciali per non disturbare il manovratore che si dovrà muovere come sul filo di un rasoio. Gente di provata esperienza sul campo, ora con ruoli decisivi per il governo, pensa ad arresti preventivi per chi “potrebbe commettere il reato di manifestazione violenta”. L’idea si sperimenta subito con i pastori sardi nel porto di Civitavecchia; volevano raggiungere Roma con dei pullman per illustrare le loro ragioni direttamente ai cittadini, alla politica e al Governo. Al loro arrivo sono stati chiusi nello spazio portuale, privati degli automezzi che avevano regolarmente prenotato, e della più importante libertà: quella di manifestare liberamente e spiegare direttamente ai cittadini della capitale il loro disagio di imprenditori e lavoratori. Erano gli stessi, ringraziati e ammirati da tutti, che avevano donato, nel novembre 2009 ai loro colleghi abruzzesi colpiti PICCOLO

il Segno

organo mensile dell’associazione culturale

“Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE

Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

dal terremoto, mille pecore per far ripartire subito la pastorizia, fondamentale attività economica della zona del disastro. L’assordante chiacchiericcio dei politici delle trasmissioni televisive ci distrae al punto da non farci rendere conto che si sta superando il limite della legalità costituzionale. E’di questa situazione che molti del centrodestra vorrebbero approfittare per “modernizzare la Costituzione”. Forse hanno bisogno di azioni preventive di questo genere per garantirsi una tranquillità nel palazzo che consenta di varare leggi convincendo i parlamentari, uno ad uno, nel chiuso delle stanze dove non deve giungere alcun clamore che possa far titubare l’Onorevole da convincere. REDAZIONE

Noemi Bevilacqua, Gianfranco Botti, Piero Botti, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Stefania Colasanti, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Rita Gatta, Sandro Guidi, Marzia Mancini, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Ilaria Signoriello, Sandro Tabellione, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com

Un lavoro che è già facilitato dal fatto che loro, gli Onorevoli, sono stati eletti soltanto perché già nominati dai loro capi e la loro rielezione continua a restare prerogativa degli stessi grazie a quella bella legge elettorale, indicata dal suo stesso ideatore: una porcata. Sarà bene che padri e nonni spieghino a figli e nipoti come leggi di questo tipo si sono già viste al tempo del fascismo e che oggi sarebbero soprattutto loro, i giovani, ad esserne i maggiori “beneficiari”. Comunque nessun provvedimento, su questo terreno, è possibile affidare a “questo Parlamento di nominati dai segretari di partito e in tempi dove Ministri in carica perdono pubblicamente il controllo arrivando a spintonare giornalisti non compiacenti con il Presidente del Consiglio. Episodi accaduti quando il Governo aveva una maggioranza di 100 voti. Cosa dobbiamo spettarci ora che ne ha avuti soltanto 3? Sarà bene non delegare l’attenzione su questi temi soltanto ai rappresentanti, così detti, del popolo; ma vigilare politicamente, giorno dopo giorno, di persona. ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@libero.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativo-promozionale nel loro stesso ambito. Stampato in proprio

IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

Ringraziamo i nostri sostenitori: Andrea, Franco, Paola, Ettore, Sandro, Daniela, Paola, Andrea, Luigi, Ilaria, Rita, Vincenzo, Loredana, Gabriele, Anna, Stefania, Paolo, Bruna, Ermanno, Alberto, Marina, Rossana, Aldo, Bruno, Sergio, Italia, Barbara, Giulia, Bruno, Pino, Gianfranco, Fabrizio, Patrizio, Nadia, Enzo, Nicola, Orlando, Gennaro, Fabrizio, Omero, Augusta, Piero, Paola, Gianluca, Giorgio e Mario, Paola e Antonello.

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il Segno - Febbraio 2011

Un sostegno alla casa famiglia Milly e Memmo

di Don Franco Monterubbianesi* Cari amici, Rai 2 il 25 Gennaio scorso ha dedicato una puntata della trasmissione “Sulle vie di Damasco”, alla realtà di “Capodarco” e alla questione della disabilità, dal titolo: “Avrò cura di te”. Crediamo sempre di più che potrà servirvi per capire la grandezza dell’opera che dobbiamo fare insieme, qui ai Castelli, per rispondere al grido delle madri, come il grido di mamma Dora nel filmato presentato in tv. Il grido: “Dopo di noi che fine faranno i nostri figli disabili?”. Cercate di rivederlo e di farlo vedere, anche perché qui ai Castelli abbiamo una grande opera da realizzare nella struttura dell’ex ristorante “La Bazzica”, tra Frascati e Grottaferrata, requisito alla criminalità organizzata e che può diventare, con il concorso del Comune di Grottaferrata a cui è stato assegnato, e dei Comuni limitrofi, un grande Polo per la disabilità sia fisica che mentale e psichiatrica, con il coinvolgimento dei giovani, come impresa sociale, per il futuro sia abitativo che lavorativo. E’ una progettualità di cui vi parleremo sempre più per coinvolgervi, che sta nascendo a poco a poco. Speriamo con la collaborazione di tutti, in un azionariato popolare, di ogni cittadino, ma anche con la partecipazione di tutte le forze sociali, politiche ed economiche del territorio dei Castelli. Cari amici, questo è l’appello che vi chiediamo di condividere. Don Franco e tutti noi della Casa Famiglia “Milly e Memmo”. * fondatore di Capodarco


ATTUALITA’

il Segno - Febbraio 2011

“Vieni giù, vieni giù, seiunadonnapuretu” Dopo trent’anni le donne sono tornate in piazza

di Daniela Di Rosa “Se non ora quando?”... questo è stato lo slogan scelto per la manifestazione del 13 febbraio scorso, quella organizzata dalle donne per dire basta a Berlusconi e alla sua patetica, squallida, volgare e maschilista visione del mondo femminile. Io aggiungo: “Era ora!”. Quanto ancora dobbiamo sopportare da una classe dirigente così deprimente? E quando le donne smetteranno di essere nemiche di se stesse? Perchè da che esiste il mondo sono proprio le donne, almeno una parte consistente di esse, che intralciano il loro cammino verso un’emancipazione reale. Da ragazza alle manifestazioni, rivolgendomi alle donne affacciate alle finestre, gridavo: “Vieni giù, vieni giù, sei una donna pure tu!”. Avevo una medaglia al collo con su scritto: “Il futuro dell’uomo è nella realizzazione della donna”. Avevo meno di vent’anni e la certezza che il mondo sarebbe cambiato... ma Berlusconi e le sue televisioni erano dietro l’angolo, per un periodo è sembrata la rivoluzione, invece velocemente ci fu un’involuzione della specie femminile (oltre che maschile), almeno qui in Italia. Anno dopo anno, ha preso forza la cultura (tipicamente maschile) del far finta di dare libertà come, per esempio, l’otto marzo, che da giornata di lotta si è trasformata in una libera uscita obbligatoria, con il per-

messo dei mariti-papà. Quest’anno vi prego, dopo i bunga-bunga del Presidente, delle minorenni marocchine, brasiliane, napoletane... dopo lo schifo che persino le stesse donne dei festini dicono di provare (leggete nelle intercettazioni come viene descritto il papi: culo flaccido, vecchio, stà più di là che di quà, deve solo sganciare... ecc.). Dopo che queste escort (così oggi si chiamano alcune prostitute) ce le ritroviamo Consigliere (Minetti) con 15 mila euro al mese, pagate da noi, l’otto marzo per protesta non uscite e venite in piazza a dire come disse Veronica Lario: “Basta con questo ciarpame politico!”. Basta col corpo delle donne esposto come carne da macello; basta con le barbie-girl; basta con gli insulti del Premier a Rosi Bindi, perchè sono offese a tutte noi; basta col confondere l’amore libero col libero compenso,q uello è solo un commercio. E non sono affari suoi, quando le sue

“donnine” devono poi legiferare per noi, e se andare con una minorenne è reato, lo è anche per Lui! Dov’è il mondo cattolico, perchè non si indigna, perchè il Vaticano svende il suo credo per “trenta denari”? Chi vota Popolo delle libertà vota soprattutto Berlusconi, che altro deve fare ancora quest’uomo per far dire anche a voi: basta, dimettiti?

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Secondo l’Unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo, il 66% degli italiani dispone di una formazione insufficiente per partecipare informata allo sviluppo della società della conoscenza. Si tratta di 36 milioni di persone da considerare analfabete, semi analfabete o analfabete di ritorno; comunque non in grado di affacciarsi sul mondo del lavoro e difendersi di fronte ai continui cambiamenti che lo hanno investito. Una notizia sulla quale riflettere. Non vi pare? il-sognatore.blogspot.com

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PAGINA APERTA

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Le straordinarie doti di un gatto da biblioteca

La storia di Dewey, il gatto che aiuta gli esseri umani

di Annarita Rossi Era una fredda mattina d’inverno quando fu ritrovato un gattino tutto tremolante posto nella cassetta metallica per la restituzione dei libri alla biblioteca comunale di una piccola cittadina americana. Grazie alle amorevoli cure della bibliotecaria che lo aveva salvato e riuscito a tenere in biblioteca, il gattino sopravvisse. Dewey, così fu chiamato, si mostrò subito socievole e lo staff realizzò che lavorare con la sua simpatica presenza era persino meno faticoso. Fece gioire grandi e piccini, mostrandosi di notevole aiuto a quelli meno fortunati, i quali divennero assidui frequentatori della biblioteca.

Dewey, aveva quello spiccato dono di sentire immediatamente chi era più bisognoso, saltando sul ventre proprio di questi per fare le fusa. Tra i tanti che videro migliorare la loro condizione di salute, un anziano depresso ed una bambina paraplegica ai quali regalò grandi sorrisi e voglia di vivere. La bibliotecaria invece riuscì a sconfiggere il cancro con il sostegno di Dewey, il quale durante tutta la malattia non la perse mai di vista, neanche per un attimo. Divenne presto la mascotte della biblioteca, facendone aumentare i profitti, diventando una sorta di celebrità. Non di rado, alcuni turisti deviavano il

Beneficio d ’ inventario

di Ettore Zanca

Il Signor B e i Dodo

“Faine da corda, vampiri di mattina, camaleonti sempre troppo uguali e amico che ti piaccia o no è così, lo zoo è qui”. Ligabue, lo zoo è qui, sopravvissuti e sopravviventi

Ho più volte constatato come il mondo animale, venga spesso in soccorso nel consentire di illustrare le miserie umane. Spesso sentite paragonare uomini a sciacalli, volpi, avvoltoi, lupi, peccato che pochi siano aquile. Un argomento preferito di conversazione massmediatica è sicuramente il Signor B e le sue imprese da ars amatoria a pagamento e festini, con la scorta ad attendere fuori da palazzo e la escort dentro. Ovviamente l’opposizione politica e i magistrati indagano e inveiscono, manco si dovesse sgominare una pericolosa associazione a delinquere, una holding tra camorramafiandranghetasacracoronaunita, tutti insieme come un gigantesco Gormito. A seguire fino alla nausea quelle che possono de-

loro viaggio per vedere dal vivo il famoso gatto della biblioteca. Dewey, visse come un re per quasi vent’anni in quella biblioteca e la padroncina volle scrivere un libro per raccontarne la meravigliosa storia, dall’epilogo struggente,

finirsi, vista la affinità del tema, puttanate, mi è venuto un dubbio. Che poi è diventato un teorema. Per quanto si vada contro il signor B, non si può negare che abbia rivoluzionato molti modi di operare pubblicamente in Italia, ha liberalizzato e commercializzato la tv, ha sovvertito le modalità di comunicazione politica, ha fatto in piazza ciò che molti fanno di nascosto anche dalle mogli (e qualcuno può lanciare strali fino a un certo punto visti gli scheletri nell’armadio fatti di pedofili e viados). Tutto questo ha costretto i suoi avversari alla spasmodica ricerca del motivo per toglierselo definitivamente dagli zebedei, perché per quanto arrogante, sfacciato, libertino e politically incorrect possa apparire, la gente lo vota, lo rivota e lo ricandida. Non solo, ma lo invidia, pensate se qualcuno di noi fosse ogni girono additato a settanta e passa anni come uno stantuffo instancabile, passerebbe sopra a qualsiasi offesa e si beccherebbe pure le pacche sulle spalle. In breve: B fa paura. Per liberarsi di un predatore così feroce e pericoloso, ci vuole astuzia, bisognerebbe attendere il momento giusto, provare a indagare in ambienti che dimostrino inequivocabilmente eventuali collegamenti scomodi, trovare quelle prove inoppugnabili in numero tale da non poter negare l’evidenza. Insomma ci vorrebbe una classe politica e una magistratura, capaci di operare seriamente e in silenzio, rispondendo a tono e con civiltà anche a provocazioni da basso pollaio. Invece la mia impressione è che il movimento “Anti B” si stia muovendo in massa con l’intel-

il Segno - Febbraio 2011

che aveva comunque avuto la fortuna di vivere in quanto, per lei, quel filo che congiungeva i loro due cuori, sapeva per certo che non si sarebbe mai spezzato, neanche quando Dewey ormai non c’era più. Chiunque abbia vissuto con un gatto, leggendo questa storia vera, non potrà che commuoversi, confermando come i comportamenti mostrati da Dewey non siano poi diversi da quelli di altri gatti. Soltanto imparando ad interagire con un gatto si può osservare che cosa vuole esprimere quando in silenzio ci guarda, assistendoci mentre stiamo male sia moralmente che fisicamente, confortandoci e stimolandoci. Ci si accorge così che le capacità sensitive di Dewey sono comuni a molti gatti ma sta a noi notarle, stabilendo un rapporto con l’animale, non considerandolo come un essere schivo da ignorare o allontanare ma accogliendolo, proprio come fu fatto con quel bellissimo gatto dal pelo lungo e rosso il quale, con il suo modo di essere, portò addirittura benefici cambiamenti all’intera comunità. ligenza dei Dodo, animali talmente sempliciotti da estinguersi in un battito di ciglia al primo predatore degno di questo nome. Per afferrare il loro tasso d’intelligenza guardatevi una scena esilarante del film “l’era glaciale” che li vede protagonisti. Sembra che B abbia portato i suoi oppositori a rovistare nelle prurigini, nei festini, nelle orge, nelle immoralità superficiali, riuscendo a farli distogliere dai bocconi succulenti che magari tiene davvero in frigo, i reati degni di questo nome, le amicizie inopportune. Verrebbe quasi da dire che li ha storditi con un po’ di tette e gli ha fatto nascondere i veri vizi. Non voglio aderire a una tesi neo-complottista, ma dopo l’undici settembre siamo un po’ tutti spaventati che in mancanza di nemici ci si faccia male da soli. Si chiama onanismo masochistico estremo. Quello che più mi impaurisce è proprio che il Dodo, forse era convinto di andare nella direzione giusta, mentre chi lo stava per sbranare si leccava i baffi pregustandone la carne. Che si dice poi non essere stata tanto succulenta.


ATTUALITA’ L’iniziativa, rivolta ai Comuni, è stata presentata il 31 gennaio

il Segno - Febbraio 2011

La Comunità Montana a sostegno dell’immigrazione

di Andrea Rasetti Dare vita a una cabina di regia unica, per gestire una rete istituzionale dedicata alla popolazione immigrata. L’iniziativa è stata promossa dalla Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini lo scorso 28 gennaio, presso la sede di Rocca Priora, a cui hanno partecipato gli addetti ai servizi sociali dei Comuni aderenti all’ente montano. Il fenomeno dell’immigrazione non può essere ignorato e anche le amministrazioni locali devono essere in grado di costruire percorsi formativi e informativi favorendo il dialogo e la conoscenza reciproca a tutto vantaggio dell’integrazione socio-cututrale. “E’ doveroso e necessario ormai – ha detto il Presidente Giuseppe De Righi - che le Istituzioni si responsabilizzino su questa re-

altà, cominciando a Il Presidente della dare risposte e a sta- Comunità, De Righi bilire almeno un primo contatto con l’immigrato, modificando anche un atteggiamento culturale verso comunità che vanno accolte e integrate al meglio nel nostro tessuto sociale, di cui fanno parte in tutto e per tutto”. Secondo i dati del 2009 forniti dalla Caritas sulla presenza di immigrati nei paesi appartenenti alla comunità bulgari e romeni. montana, l’incidenza degli Con quest’iniziativa i Comuni immigrati sulla popolazione potranno formare i loro addetti residente è di circa circa il 9%, sugli aspetti giuridico-normapercentuale che tradotta in tivi relativi all’immigrazione. cifre significa 15 mila immi- La Comunità Montana avrà il grati su 167 mila abitanti, con delicato ruolo di coordinare e un 60% di prevalenza di neo- gestire sia i progetti che le succomunitari, pari a 8.283 fra cessive fasi.

3,5 mln di euro dalla Provincia

Entro il prossimo 31 marzo i Comuni (ma anche i privati) potranno presentare alla Provincia di Roma progetti finalizzati alla salvaguardia e alla valorizzazione dei borghi e dei centri storici. L’ente provinciale ha messo a disposizione 3,5 milioni di euro. I progetti dovranno riguardare iniziative in grado di produrre ricadute stabili e durature per le attività produttive e culturali locali, come la creazione di centri commerciali naturali o la realizzazione di alberghi diffusi. Ma anche misure eco-compatibili ed energeticamente “pulite”, la riqualificazione e il recu-

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pero degli spazi pubblici e l’abbattimento delle barriere architettoniche. La Provincia finanzierà per un massimo del 90%, un solo progetto per ciascun Comune. La valutazione delle proposte sarà fatta da un Comitato istituito appositamente, in base a una griglia di punteggi articolati su sei tipologie di criteri (tra cui il livello di innovazione, l’accessibilità ai programmi e lo sviluppo sostenibile. La graduatoria sarà approvata entro 180 giorni dalla chiusura del bando. Paola Gatta

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Se Radio Padania incita alla violenza

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“Ieri sono andata in Questura. E ho denunciato Radio Padania. Perché non si può ascoltare, senza reagire e senza fare niente, il “Movimento studentesco padano” invitare i poliziotti a picchiare duro, a spaccare le ossa ai manifestanti (precisando certo dei centri sociali), “Fateci sentire il crac delle ossicine del braccio...” . Questo scrive Arianna Ciccone di Valigia Blu, un sito che ha come sottotitolo: Cittadini senza appartenenza politica in difesa della corretta informazione e del bene comune. Ancora una volta l’etica professionale viene chiamata in causa; ancora una volta si fa appello ad una corretta informazione. Qui non si tratta di fare propaganda politica, ma di incitare all’odio e alla violenza. Bene ha fatto, quindi, Youtube a rimuovere il file audio che era stato inviato, anche se solo per denunciare l’accaduto, da Daniele Sensi, che da anni fa il monitoraggio di Radio Padania. Ad ascoltare il file, però, appare più una trasmissione cabarettistica che non una vera minaccia alla democrazia. Una specie di cabaret estremista. Bisogna avere il coraggio, la volontà, di riprendere il senso del confronto civile, del rispetto reciproco, di vedere l’altro come un avversario e non come un nemico da eliminare. (tratto da NewsLinet.it)

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CIAO CAPITANO

In ricordo di Sandro Guidi, il nostro caro “Capitano”

il Segno - Febbraio 2011

“Venite in paradiso là dove vado anch’io perchènonc’èinfernonelmondodelbuon Dio”

Fabrizio De Andrè (Preghiera in gennaio)

Non è facile salutarti e guardare la tua foto sorridente, non è facile accettare che tu non ci sia più, non è facile non dire banalità quando muore un amico e io le voglio dire, anzi le vogliamo dire perchè parlo a nome di tutta la redazione del Segno. Eri una persona per bene, colto, generoso, impegnato, a volte collerico e, nonostante tutto, allegro... quante discussioni, quante manifestazioni, quanti congressi sempre accompagnati dalla musica dell’amato Fabrizio De Andrè. Ho tanti aneddoti da raccontare come quello di qualche anno fa, eravamo a Perugia, alla “marcia per la pace” (ben 24 chilometri da fare a piedi), portasti il cagnolino che ti avevo regalato, alla fine del tragitto eravamo tutti distrutti, fummo colpiti da un acquazzone. Ricordo la corsa in cerca di un riparo, il cane terrorizzato che scappava e le risate... Un altro ricordo. La festa di settembre, non potevi mancare, un matrimonio nel bosco, il mio con Andrea.

Sandro alla manifestazione a favore della libertà di stampa del 3 ottobre 2009

al suo matrimonio. In questi ultimi anni non hai mai fatto mancare il tuo sostegno alle numerose iniziative,

il concerto-mostra dedicato a De Andrè (fu tua l’idea); oppure la decisione di impegnarti in politica diventando

Sandro con l’astronauta ed ex parlamentare europeo Umberto Guidoni

Adesso ci manchi, manchi a tutti i tuoi amici, sento il pianto di Nadia, il silenzio di Enrico, l’incredulità di Enzo e di Carletto, e di Stefano che ti aveva incontrato solo una settimana prima. Ma più che altro vedo lo sguardo triste e muto di Claudia, non c’era niente da dire... anche lei aveva avuto la gioia di averti

Da sx: Marco Furfaro, membro nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà, Umberto Guidoni, Sandro e Daniela

segretario locale dei Comunisti Italiani; fino all’impegno nel Comitato di Quartiere Centro Storico di cui sei stato il primo Presidente eletto. Affrontasti questa avventura con passione e partecipazione, perchè il quartiere roccheggiano era per te un crogiuolo di sapori, odori. I vicoli li conoscevi come pochi perchè lì da bambino, e poi da ragazzo, avevi costruito le basi della tua vita. Poi la vita in mare, con le lunghe assenze (soprattutto dalla tua famiglia) e la grande gioia del ritorno quando potevi riabbracciare i tuoi figli. A loro, e a tutti i tuoi familiari, va oggi il nostro pensiero. Ciao “Capitano”. Daniela Di Rosa e la redazione del Segno Sandro in una della riunioni a sostegno della sinistra


il Segno - Febbraio 2011

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 dicembre 2010 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.148 (maschi 8.034; femmine 8.114). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.160.*

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282

Le case non si vendono ma si continuano a costruire palazzi *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

Malgrado la crisi del mercato immobiliare il cemento non conosce freni

di Sergio Rasetti Oltre a quelli che si vedono raggruppati nella foto, sono centinaia i cartelli di tutte le dimensioni che offrono appartamenti, villini, ville in vendita sull’intero territorio comunale di Rocca di Papa. Un mercato fermo per la crisi economica che imprenditori e amministratori pubblici non avevano evidentemente previsto, procedendo alacremente negli ultimi anni ad una edificazione non opportuna, un consumo di territorio eccessivo, una pesante modificazione ambientale, uno snaturamento della caratteristica principale del paese: l’immenso patrimonio boschivo che lo circonda. L’impatto visivo di questo pesante fardello lo si può “ammirare” soprattutto d’inverno, dall’alto, quando lo sguardo è meno ostacolato dagli alberi che hanno perso il vestito: tetti, tetti, tetti. Milioni di tegole che hanno coperto la terra già ricca di vegetazione. Cemento che ha sostituito colture e animali al pascolo. Di notte, a chi guarda dal basso, migliaia di

punti luminosi mos t r a n o m e g l i o l’espansione incredibile realizzata negli ultimi anni, scandita dalla sola cosa che agli amministratori nessuno può negare di aver fatto: una rete di illuminazione pubblica che ha inseguito diligentemente case regolari e irregolari. Utile per ottenere consenso elettorale più facilmente. Centinaia di case che nessuno può comprare per i prezzi proibitivi. Complessi residenziali semivuoti dove chi si è già trasferito non si sente a proprio agio. Imprenditori in difficoltà con le banche alle quali devono pagare rate di mutui per immobili che restano invenduti. Si potrà sanare in qualche modo tutto questo? Una cosa è certa: chi raccoglierà il testimone per la dire-

Fed. della Sinistra

Incontro pubblico

zione del paese, anche se saranno gli stessi che l’hanno diretto negli ultimi 15 anni, non potrà continuare così. Dovrà avviare un processo che metta fine ad un’espansione non strettamente funzionale alla naturale crescita della popolazione residente. O c’è qualcuno che può dimostrare che questa opzione non costituisce il primo e più concreto interesse dei cittadini di Rocca di Papa? C’è da augurarsi che da oggi la “Città della fraternità” voglia essere “fraterna” in primo luogo con i suoi stessi cittadini.

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Il prossimo martedì 1 marzo si terrà presso l’aula consiliare del Comune di Rocca di Papa un’iniziativa pubblica promossa dalla Federazione della Sinistra che toccherà diversi temi che interessano i cittadini, a cominciare del referendum sull’acqua pubblica e sulla raccolta dei rifiuti basata sulla differenziata. Non mancheranno alcuni riferimenti a temi cari ai cittadini roccheggiani, come per esempio la richiesta di aprire una sede del Centro Anziani anche nel centro storico, uno sportello bancario e postale ai Campi d’Annibale, e una razionalizzazione dei parcheggi a strisce blu. Gennaro Spigola, rappresentante del Comitato nazionale acqua pubblica, farà la relazione introduttiva, mentre le conclusioni saranno fatte dal Consigliere Giulio Croce. L’appuntamento è alle ore 17.00. Sono stati invitati il Sindaco e le forze politche e sindacali.

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ROCCA DI PAPA Servizi sociali, il vero fiore all’occhiello dell’amministrazione

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Le politiche sociali non hanno risentito della crisi

il Segno - Febbraio 2011 Valentina Trinca

Forti ritardi invece nel commercio e in altri settori delicati

di Marzia Mancini “Nonostante la crisi e la conseguente ristrettezza economica in cui verte lo Stato italiano, il Comune di Rocca di Papa riesce con impegno a proteggere e a mettere al primo posto le politiche sociali, limitando il più possibile eventuali danni”. Queste sono state le rassicurazioni espresse dall’Assessore ai servizi sociali, Valentina Trinca, che ha spiegato l’importanza dell’integrazione delle scuole con le politiche sociali. Come già detto, i bambini e le scuole rappresentano la speranza del futuro e pertanto il Comune ne fa una delle maggiori priorità, investendo molto in nuovi progetti e cercando di garantire una scuola di valore in grado di sopravvivere ai famosi ‘tagli’ Gelmini. E proprio in riferimento al mio articolo di ottobre 2010, in merito alla difficile situazione scolastica per la quale il Comune di Rocca di Papa si era prefissato diversi obbiettivi, posso annunciare con gioia che il 10 gennaio 2011 è stata inaugurata la sezione comunale di cui si era parlato, “Giardino degli Ulivi”, un grande passo per aiutare la scuola roccheggiana. Inoltre grazie alla mobilitazione comunale e all’inserimento di insegnanti qualificati c’è stato un ampliamento dell’offerta didattica e sono stati riconosciuti diversi tempi prolungati, precedentemente negati a causa dei ‘tagli’. Importante svolta per Rocca di Papa è anche l’apertura di una nuova sezione delle medie, che permetterà ai ‘cittadini’ più giovani di iscriversi direttamente nel loro paese limitando almeno in parte l’emorragia di iscrizioni che si riversa nei paesi limitrofi come Grottaferrata. Anche in merito ai costi delle mense scolastiche il Comune si

è preoccupato di contenerli, venendo incontro alle esigenze economiche delle famiglie colpite dalla crisi. Preoccupazione notevole per le politiche sociali è il problema della disoccupazione, l’assessore mi ha raccontato delle pesanti difficoltà in cui si trovano tante famiglie che chiedono aiuto sperando di trovare un posto di lavoro. Nonostante non sia facile arginare la richiesta occupazionale, il Comune ha realizzato un progetto di assunzione chiamato “Uscerato” che ha assunto tre ragazzi con importanti problematiche. In conclusione, in questi anni di governo le politiche sociali si sono battute per il diritto allo studio, per il sostegno alla terza età e per dare supporto alle donne, mantenendo mediamente un buon bilancio sociale e cercando di far sentire il meno possibile il peso della crisi economica. Ora che la maggioranza è al termine del suo mandato, devo

L’inaugurazione della scuola nel Quartiere Vigne

dire che sono stati portati a termine con successo tanti progetti necessari al benessere del nostro paese e che dobbiamo congratularci con il Comune soprattutto per la costante presenza mostrata nel problema ‘scuole’, ma purtroppo non posso omettere il rovescio della medaglia che non è molto chiaro e che contrasta con la visione più rosea di Rocca di Papa. Continuano ad esserci condizioni molto critiche che sembrano essere abbandonate a loro stesse… Proprio nel settore dell’occupazione giovanile riscontriamo le problematiche più sentite! Parlando con i miei coetanei prevale il senso di smarrimento e di impotenza. Se hai le giuste conoscenze un lavoro, anche

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precario, lo trovi. Altrimenti non ci sono possibilità. Ciò che servirebbe sarebbe una capacità di ascolto e di valutazione delle capacità dei giovani, senza dover prima passare per le solite scorciatoie. E’ vero non si può aiutare tutti ma perché prendere in giro?! Un altro fatto, se pur di minore importanza, che mi ha lasciato davvero perplessa, è il rinnovo della mia carta d’identità, quest’ultima mi è stata fatta per la prima volta nel novembre 2005 in forma cartacea e alla mia richiesta di averla in formato elettronico come si fa in quasi tutti gli altri paesi, mi è stato risposto che sarebbe stato possibile solo nel gennaio 2006. Sono tornata nel 2011 per il rinnovo della carta e di nuovo me la fanno cartacea perché il Comune non compra i macchinari per quella elettronica. Saranno pur piccoli particolari ma da non lasciare inosservati, infatti un paese dovrebbe essere curato e seguito nel progresso a partire dai minimi dettagli. Invece al riguardo delle situazioni più drammatiche basta ricordare quella del commercio in cui gli esercenti sono stati lasciati per un periodo persino senza illuminazione, denunciando una condizione di totale abbandono. E ancora la grave emergenza del randagismo e le disumane condizioni in cui vengono ‘sopportati’ gli animali nei canili, il rispetto per gli animali rappresenta una delle più alte forme di civiltà di un paese, del tutto assente a Rocca di Papa. Infine per non parlare dello scandalo delle antenne, per il quale tutti fanno finta di niente…Mah!!! Se c’è, dove si nasconde la verità? Forse sotto strati e strati di apparenza?! Credo che ci sia molto da scavare!


il Segno - Febbraio 2011

Segue dalla prima pagina

ROCCA DI PAPA

I castagneti di Rocca di Papa, problematiche, potenzialità, prospettive

Il dott. Grimaldi e Claudio Botti

Cercando spiegazioni a tante assenze, mi son detto che io però conosco ancora troppo poco i roccheggiani (infatti risiedo a Rocca, ma sono nato e ho lavorato altrove). Comunque rifiuto di ipotizzare che sulle assenze abbiano interferito “giochi” politici locali (che personalmente evito accuratamente), perché contrastare l’informazione e lo sviluppo del territorio sarebbe certamente una cattiva politica. Faccio ora un breve resoconto di quel convegno per far sapere, a chi fosse interessato, quali principali novità sono oggigiorno segnalate da chi conosce la programmazione castanicola nazionale. Tra i relatori infatti c’erano tre partecipanti al Tavolo di filiera del MiPAAF (Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), che ha recentemente varato il Piano nazionale del Settore castanicolo. Questo importante Piano sancisce, dal 18 novembre 2011, l’accordo tra Stato, Regioni e Province autonome quanto a strategie, priorità e modalità d’intervento e di finanziamenti, in merito a castanicoltura da frutto, da legno, aspetti collegati alla multifunzionalità del castagno. Su questo argomento, L’Alveare farà un ulteriore incontro dibattito in marzo. Chi vuol leggere il Piano veda in internet: www.politicheagricole.it /SettoriAgroalimentari /Castanicolo. Il presidente dell’Alveare, Claudio Botti, aprendo i lavori ha precisato che l’associazione è aperta ai contributi di chiunque intende fornire informazioni e idee; non ha fini politici, va vista “come uno sgabello tra cittadinanza e amministratori pubblici”, i quali hanno le loro competenze. L’assessore al Bilancio di Rocca,

Sciamplicotti, ha riferito di più iniziative del Comune per la gestione dei boschi; fu studiata anche una forma consortile a maggioranza pubblica, ma l’associazione privata cui affidare i lavori non si formò, perché qui non c’è aggregazione. L’associazionismo invece è stato indicato nel Piano di Settore nazionale come elemento condizionante per ricevere i contributi pubblici: questi devono essere mirati al recupero economico, ambientale e sociale dell’area castanicola, presentando progetti integrati tra chi compone la filiera (enti pubblici, operatori economici), che assicurino di mantenere nell’area stessa il maggior possibile “valore aggiunto” ai prodotti che quell’area produce (legno, frutto). Fazzi e Alessandri, della Comunità Montana dell’Amiata, hanno riferito degli ottimi risultati conseguiti dai produttori delle associazioni Valorizzazione dell’Amiata (12 Comuni delle province di Grosseto e Siena) e Valorizzazione del Prodotto tipico locale Castagna dell’Amiata. Hanno informato poi della costituzione nel 2009 dell’associazione Castanea Network Europeo, che unisce varie cooperative castanicole di più paesi, è sostenuta da UNCEM e Regione Toscana, è collegata al Centro di Studio e Documentazione sul Castagno di Marradi (FI) e all’Associazione nazionale Città del Castagno. L’associazionismo è decisivo per portare prodotti e territorio a un incremento di valore economico, ma ha senso solo se è collegamento reale tra locale amministrazione comunale, popolazione, realtà del luogo. Sull’argomento tutt’Italia ha problematiche simili,

che hanno però trovato casi esemplari di soluzioni stabili, sempre basati sulla sinergia tra le varie componenti dell’area interessata. Di trattamenti boschivi e raccolta di biomasse ha trattato Nati (CNR-Ist.Valorizz. del Legno e Specie Arboree), mostrando foto e dati (operativi ed economici) di confronto relativi a esbosco con escavatore, con escavatore con processore, con cippatrice per scarto, cippatrice per piante intere, lavorazione in sito oppure convogliando a un punto di lavoro, ed altro. Alcuni dati hanno riguardato anche la biomassa ricavabile da potature di fustaia di castagni da frutto. La Toscana ha progettato BIOCANET (Biomassa del Castagno in Network, per chi volesse ricorrere all’informatica). Ha parlato poi Palozzi, Sindaco di Canepina, comune del Viterbese che ha cedui ma soprattutto fustaie da cui in annate buone si raccolgono sino a 35 mila quintali di frutti (circa un terzo del totale dei Monti Cimini). Incrementi economici sono stati conseguiti evolvendo sia il settore legno (negli anni ‘60 se ne faceva legno per botti in 40 ditte circa, ora le segherie ricavano travi e reddito, con macchinari moderni), sia il collegamento tra turistico e frutto (nelle tre ultime settimane di ottobre, i 3.400 canepinesi aprono le cantine e vendono castagne, vini e cibi ad oltre 30.000 persone). Mansi, a lungo amministratore nel comune di Scala e nella Comunità Montana Penisola Amalfitana (Salerno), ha riferito sull’iter di un recupero dimostrativo di un castagneto a frutto degradato, che diede ottimi risultati agronomici ed economici (produttivi e turistici) poi trasferiti ad altre realtà italiane. Un privato ricevette fondi pubblici vincolando la proprietà a precisi interventi tecnici; la Comunità Montana fece corso di potatura ad operai (che ora lavorano in associazione e in proprio) e intervenne sul castagneto che fu poi affidato al proprietario; costui attrezzò parcheggio e servizi per i turisti, aprì i cancelli ben applicando però le direttive agronomiche dell’agronomo pubblico. Modello esportabile, dice Mansi, che raccomanda di “non farsi inqui-

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nare dalla politica”. Dell’argomento cinipide galligeno del castagno riferisco per ultimo, per riunire quanto detto da me (ero nel gruppo Difesa e avversità del Piano di Settore), dall’assessore all’Ambiente di Rocca Cardinali, da Palozzi. Il pericoloso insetto, dapprima sottovalutato, colpisce già in tutt’Italia, ma ora è nel mirino dei migliori esperti. Essi hanno importato dall’estero il più valido antagonista naturale, il Torymus, e lo stanno sia moltiplicando (in particolari appezzamenti e laboratori, con manodopera specializzata), sia “lanciando” per diffonderlo in tutti i castagneti italiani (con tecnici locali). Il MiPAAF ha una “cabina di regia” che coordina i Servizi fitosanitari regionali, è collegata ai ricercatori, aggiorna le normative, finanzierà alcune azioni. Ogni Regione ha già deciso e finanziato iniziative di lotta in proprio. Nuove aree di moltiplicazione si possono fare, ma potranno dare Torymus non prima di due o tre anni; la massima parte dei Torymus è fornita all’Italia ancora dall’Università di Torino. Il Lazio si avvale delle competenze dell’Università della Tuscia dal 2008, i castanicoltori viterbesi sono stati aiutati anche da Provincia e Comunità Montana dei Cimini, che hanno acquistato Torymus, già lanciati in più punti. L’assessore regionale Birindelli assicurò a fine 2010 lanci in ogni altra provincia, ma pare ci siano state difficoltà operative. Per la zona Provincia romana fu programmato lancio a Palestrina; il Servizio fitosanitario disse che la zona di Rocca di Papa non era prioritaria; a Velletri si è costituito un Comitato di crisi per il cinipide, che vaglia (e all’occorrenza contesterà) i lanci regionali. Nel breve dibattito che è seguito, è stato ricordato che il castagno fu introdotto nel 1500 dai Colonna per motivi economici e ha dato sostentamento importante, poi quasi perduto. Il territorio va considerato bene prezioso, che però non va “tutelato” impedendone l’utilizzo, ingessandolo, ma va gestirlo dinamicamente con cura. Botti, a chiusura, ha ringraziato Grimaldi moderatore del convegno, i relatori e gli intervenuti. L’Alveare nel convegno odierno ha “seminato” idee, con discorsi finalizzati al lavoro; darà continuità al suo programma, con prossimi incontri. Giorgio Grassi *già CRA-FR - Consiglio per la ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Roma e Caserta


ROCCA DI PAPA

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Benvenuti a Rocca di Papa, “Città della fraternità”! Il nostro paese avrebbe bisogno davvero di azioni fraterne

Fraternità. Una parola impegnativa. Utilizzata spesso in modo strumentale; senza nessuna voglia di farla seguire da contenuti concreti. Da tempo viene usata a Rocca di Papa in ogni occasione dagli amministratori. Quando la pronunciano, si vede dai loro occhi che lo fanno con il cuore. Poi nella pratica di governo, ai cittadini, difficilmente appaiono fraterni e, in generale, di essi si pensa quanto segue: Non sono fraterni se non fanno rispettare a tutti leggi e regolamenti. Non sono fraterni se non impediscono il proliferare delle antenne abusive che “ forse “ fanno male alla salute. Non sono fraterni se non decidono le cose pubbliche alla luce del sole. Non sono fraterni se per fare assunzioni non usano procedure chiare e inattaccabili. Non sono fraterni se la pratica di un cittadino qualunque resta per mesi nei cassetti. Non sono fraterni se consulenti e fornitori sono pagati dopo molti mesi, spesso dopo

anni. Non sono fraterni se approvano licenze edilizie “ a stralcio “ per chi ha entrature politiche nel palazzo mentre gli altri aspettano anni. Non sono fraterni se lasciano proliferare costruzioni che i più “ intraprendenti “ fanno senza licenza con i conseguenti danni ambientali e serie conseguenze per gli stessi interessati. Non sono fraterni se da costruzioni abusive si lasciano scaricare le acque nere nel terreno con il conseguente inquinamento delle falde acquifere che sono di tutti. Non sono fraterni se lasciano proliferare muri e muretti di recinzione o sostegno che deviando il naturale decorso delle acque meteoriche finiscono per creare danni e pericoli. Non sono fraterni se per le recinzioni di orti e terreni agricoli, in un paese dove il castagno è sovrano, lasciano usare pali di ferro o di cemento dimenticando una precisa regola comunale. Non sono fraterni se lasciano i boschi ai “

Esiste ancora il gruppo di Legambiente?

La domanda sorge spontanea perché a giudicare dal silenzio sui tanti temi di carattere ambientale (che a Rocca di Papa non mancano), l’associazione ambientalista sembra del tutto assente. Il 7 dicembre di due anni fa Legambiente organizzò un incontro pubblico in piazza De Gasperi (quartiere Vigne) per far conoscere ai cittadini le sue attività e nel maggio 2010 in Legambiente Rocca di Papa piazza della Repubblica allestì in occasione di “Puliamo il mondo” 2009 un banchetto per raccogliere firme a favore del referendum sull’acqua Palazzola, ecc.)? E sulle possibilità di recupubblica. Dopodichè solo silenzio. pero del Pantanello? E sulla salvaguardia dei Ed è un peccato perché Legambiente po- boschi? Questi sono soltanto alcuni dei temi trebbe essere un’importante risorsa per l’in- su cui un’associazione come Legambiente tero territorio e invece appare come dovrebbe far sentire la sua voce e invece c’è un’associazione-vetrina, messa in bacheca soltanto silenzio. Diciamo questo perché senza alcun riscontro pratico. Non vor- Rocca di Papa ha bisogno di associazioni remmo che la delusione abbia conquistato i “vere”, presenti sul territorio e che sappiano suoi membri, a cominciare dal Presidente rappresentare una voce dissonante rispetto Enrico Cacciatori, non vedendo sbocchi po- alla cementificazione selvaggia a cui siamo sitivi a favore dell’ambiente di Rocca di sottoposti. Quindi la domanda la rivolgiamo Papa. Per esempio, sul tema dei rifiuti e della al Presidente Cacciatori: ma Legambiente raccolta differenziata avviata dall’ammini- Rocca di Papa esiste ancora oppure è stata strazione Legambiente che idea ha? E sulla soltanto una meteora? tutela dei monumenti (Via Sacra, Arcioni, Luigi Serafini

il Segno - Febbraio 2011

faccio come mi pare “ e allo scarico selvaggio di ogni cosa. Non sono fraterni se lasciano proliferare trasformazioni di cantine in abitazioni di fortuna per ospiti stranieri accettando che vadano a vivere in ambienti malsani, in promiscuità e pericoli. Non sono fraterni se non fanno pagare la raccolta dei rifiuti a tutti trascurando la puntuale ricerca degli evasori che non dovrebbe essere poi così difficile: una casa o cantina = un’utenza, o no? Non sono fraterni con i commercianti se istallano mille paletti a prescindere e non pianificano in modo da evitare mega strutture commerciali che ammazzano il piccolo ma arricchiscono il grande che viene da fuori. Non sono fraterni se non curano come dovuto la Via Sacra, i resti degli Arcioni e gli altri pochi ma importantissimi resti archeologici e storici. Non sono fraterni con i giovani se con gli atteggiamenti sbagliati gli fanno intendere che, per avere attenzione, bisogna partecipare a quelle attività che danno visibilità ai politici per essere rieletti o essere figli, fratelli, nipoti di quelli che frequentano il palazzo. Non sono fraterni con i dipendenti pubblici se intervengono per velocizzare quella specifica pratica, per cancellare una multa, ridurre o ritardare indebitamente il pagamento di quanto dovuto alle casse comunali. Non sono fraterni in tante altre occasioni che ognuno può ben individuare. Non dovrebbe essere difficile per nessuno capire che la “ fraternità reale “ si può perseguire soltanto rimettendo a posto le cose nel pubblico, nel privato e nel proprio intimo. Sergio Rasetti

In via dei Principi

Bene sequestrato dato in uso per fini sociali

Il Comune di Rocca ha concesso l’uso di un immobile di via dei Principi (la strada che conduce al Vivaro), tolto nel marzo di un anno fa alla criminalità organizzata, all’Associazione Tuscolana Solidarietà di don Baldassare Pernice. Nella struttura sorgerà una casa di accoglienza per le donne sole e per le madri con minori. La concessione d’uso del bene avrà per il momento una durata di quattro anni.


ROCCA DI PAPA I dieci cani ospiti del mini-rifugio salvi per miracolo il Segno - Febbraio 2011

Un crollo improvviso nell’ex residenza Ferri

E’ crollato la notte tra giovedì 10 e venerdì 11 febbraio un alto muro dell’ex residenza dell’On. Enrico Ferri in Viale Madonna del Tufo, proprio a ridosso del distributore di carburanti Shell. Nell’area sottostante si trova anche un mini-rifugio comunale che ospita una decina di cani abbandonati che, per fortuna o

per miracolo, sono rimasti illesi. Infatti i grossi blocchi sono caduti a pochi centimetri dalle loro cucce (foto a lato). Ora alcuni di questi animali sono stati sistemati in altri rifugi dei Castelli Romani, mentre sull’accaduto sono stati effettuati dei rilievi da parte dei Vigili del Fuoco. Sembra che a provocare il crollo siano state le infiltrazioni di acqua piovana e l’assenza di una manutenzione costante dell’opera. Il muro, che poggiava su una parete naturale mista a tufo e lapillo, era alto diversi metri. L’area è stata posta sotto sequestro dalla Polizia Municipale di Rocca di Papa. Scampato il pericolo, le volontarie animaliste lanciano un appello per far adottare i cani rimasti nella piccola area. (D.D.R.)

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Abbandonato tra i calcinacci il pulmino donato dalla Provincia

La Provincia di Roma, alcuni anni fa, donò alle amministrazioni comunali dei pulmini elettrici a impatto ambientale uguale a zero. Anche Rocca di Papa ricevette questo dono. Ma da circa un anno quel pulmino si trova abbandonato sotto il ponte che conduce in piazza della Repubblica, con gli pneumatici a terra, lasciato tra calcinacci e rifiuti vari. Non è un bell’esempio di rispetto per le cose pubbliche. Perchè non restituirlo all’ente provinciale oppure affidarlo a qualche associazione di volontariato? (L.S.)

il Comune informa

SEQUESTRATO UN EDIFICIO ABUSIVO COSTRUITO SU TERRENO COMUNALE

Il Comune di Rocca di Papa lo scorso 19 gennaio ha posto sotto sequestro un manufatto costruito abusivamente su terreno comunale in via 14 Febbraio ai Campi d’Annibale. L’edificio in muratura misura 10 metri x 9 e presenta una copertura a tetto con tegole e gronde.

ORDINANZA DI DEMOLIZIONE DI UN MANUFATTO IN CEMENTO ARMATO

Lo scorso 2 febbraio la Polizia Municipale di Rocca di Papa ha redatto un verbale di demolizione per un manufatto in cemento armato costruito senza alcuna autorizzazione in via Vicinale delle Faete, in località Campi d’Annibale. La struttura, stando alle rilevazioni effettuate sul posto, presenta un piano seminterrato di metri 10,40 x 9,50 e un piano rialzato di metri 9,50 x 9,50. Inoltre erano già state gettate le basi per un ulteriore secondo piano. VIA LA SOSTA A PAGAMENTO IN PIAZZA VALERIANO GATTA (CARPINO) Con un’Ordinanza del 31 gennaio scorso il Comune di Rocca di Papa ha revocato i parcheggi a pagamento nella piccola piazza Valeriano Gatta (zona Carpino). Le strisce blu sono state sostituite dalla sosta regolamentata a tempo determinato di mezz’ora.

MICHELA EMILI CONFERMATA “ADDETTA ALLA SEGRETERIA DEL SINDACO” Con la delibera n. 4 del 18 gennaio 2011 l’amministrazione comunale ha deciso di rinnovare l’incarico alla dott.ssa Michela Emili, in qualità di “addetta alla segreteria del Sindaco”. La Emili dovrà curare l’immagine del Sindaco coordinando le iniziative promosse dal primo cittadino. L’incarico avrà una durata di tre mesi.


ROCCA DI PAPA Il Comitato dei Campi d’Annibale torna a chiedere un secondo ufficio postale

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il Segno - Febbraio 2011

“I disagi sono ormai quotidiani e i roccheggiani non ne possono più” di Sandro Tabellione Dopo i disagi delle ultime settimane dovuti alla chiusura improvvisa dell’unico ufficio postale di Rocca di Papa (sembrerebbe per alcuni problemi di funzionamento dei computer), il Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale è tornato alla carica per chiedere all’amministrazione comunale di affrontare uno dei problemi più sentiti dai cittadini: l’apertura di un secondo ufficio postale. La richiesta non è nuova ma ora sembra davvero arrivato il momento di definire la questione. “Il Comitato -si legge

nella lettera inviata al Sindaco e a tutti i Consiglieri Comunali- a seguito di continue lamentele e risentimento da parte dei cittadini, facendo proprie tali lamentele, chiede a questa amministrazione di adoperarsi con urgenza affinchè si risolva una volta per tutte tale disagio che riguarda tutti”. Rocca di Papa oggi ha superato i 16 mila abitanti e un solo ufficio postale è davvero insufficiente a rispondere alle esigenze degli utenti-cittadini che sempre più spesso devono far uso delle competenze delle Poste (pagamenti vari, bonifici, spedizioni, conti correnti, permessi di soggiorno, ecc. ecc.). “Per questo -continua il Presi-

dente Silvestrini- si rende necessario un secondo ufficio postale da ubicarsi nella zona dei Campi d’Annibale”. Nella lettera poi si porta l’esempio del vicino Comune di Artena, un paese di circa 13 mila abitanti, che è servito da due uffici postali. E allora il Comitato dei Campi si domanda: “Perchè Rocca di Papa non dovrebbe avere lo stesso servizio?”. Speriamo che presto il

Cittadini protagonisti

L’assemblea del CdQ Centro Storico si terrà il 12 marzo

Nella nostra attività di Comitato accogliamo le istanze dei cittadini e le presentiamo all’amministrazione al fine di contribuire a migliorare la qualità della vita nel Centro storico: vorremmo però ricordare che spesso le criticità presenti sono dovute anche ad una mancanza di collaborazione e di rispetto delle regole da parte di noi cittadini: ad esempio sarebbe desiderabile un maggior contributo di tutti i cittadini alla pulizia del paese. La passeggiata panoramica di via Roma sta diventando una discarica a cielo aperto: buste, bottiglie vuote, frigoriferi... Se ci lamentiamo che non è pulita c’è pure qualcuno che l’ha sporcata! Che fatica, inoltre, portare un frigo in mezzo ai boschi o un materasso sulle scalette del Belvedere! Ma chi ce lo fa fare, soprattutto quando c’è un Numero Verde (800 598 826) che ci permette di far ritirare a domicilio gratis e senza fatica. Lo stesso vale per lo smaltimento delle pitture, delle gomme, etc… o quando si svuotano le cantine: abbiamo la fortuna di un Numero Verde a nostra disposizione, così non inquiniamo e viviamo nel pulito. Da metà giugno 2010 inoltre, in virtù di una Direttiva Comunitaria, a fronte dell’acquisto di un nuovo elettrodomestico (lettore dvd, tv, frigo…) il rivenditore è tenuto a ritirare il vecchio senza alcun ag-

gravio di oneri o costi a carico del consumatore: un motivo in più per non gettare ed inquinare ma lasciare che altri facciano, bene e gratuitamente, il loro lavoro. Ricordiamoci che il bosco è una nostra ricchezza e preservarlo è un nostro dovere: l’impegno è di ognuno di noi e riguarda l’eredità che lasciamo ai nostri figli. Dobbiamo purtroppo constatare che sono ancora numerose le buste contenenti spazzatura gettate nei cestini di rifiuti o all’angolo delle strade... Abbiamo la fortuna della raccolta alla porta di casa, che gusto c’è ad uscire con una busta piena di rifiuti, magari indifferenziati, e gettarla via di nascosto? Sporchiamo il paese, rendiamo più difficoltoso il lavoro della raccolta e quindi portiamo un danno alla comunità! Lo stesso vale per chi butta per terra carte, scontrini... le strade saranno più pulite se noi stessi non gettiamo nulla per terra. Ai giardinetti, la ‘zona giochi’ destinata ai bambini era piena di rifiuti! Gettati da chi? È stato addirittura necessario mettere una locandina per invitare alla pulizia! Ci rivolgiamo inoltre ai proprietari dei cani affinché rispettino il regolamento comunale e le norme della convivenza civile: non lasciamo liberi i cani senza controllo -possono diventare un pericolo per grandi e piccoli- e raccogliamo i loro bisogni. Avere un cane non deve diventare

L’ufficio postale di Rocca di Papa

Comune chieda un incontro con i responsabili delle Poste per chiudere questa eterna questione.

un problema per gli altri, ledendo la libertà altrui e il decoro del paese. Svegliamoci, ritroviamo una coscienza civile, tutto questo dipende dal nostro comportamento, se sporchiamo di meno, è più facile avere una città pulita. Consideriamo che il nostro centro storico è la nostra casa: a casa non buttiamo per terra l’immondizia... facciamo lo stesso nella nostra città. N.B. 1) Le nuove buste attualmente distribuite dai supermercati in realtà non sono completamente riciclabili, e quindi non possono essere in alcun modo utilizzate per la nostra raccolta differenziata. 2) Vi aspettiamo sabato 12 marzo alle ore 10 in Aula Consiliare per l’Assemblea dei residenti nel Centro storico. Comitato di Quartiere Centro Storico


Cinque anni dopo

il Segno - Febbraio 2011

2006 2011

Ma Sindaco e Assessori il loro programma lo avevano letto?

Il bilancio dei 5 anni dell’amministrazione guidata dal Sindaco Boccia

di Andrea Sebastianelli A leggere le 27 pagine del programma con cui Boccia il 28 maggio 2006 chiedeva la fiducia dei roccheggiani, viene da chiedersi se il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri di maggioranza quel programma lo abbiano effettivamente letto. Se confrontiamo le cose fatte in questi ultimi cinque anni con il Programma che l’Ulivo si era dato, emerge un fallimento senza precedenti e in ogni settore. Delle cose annunciate solo alcune sono state effettivamente realizzate mentre gran parte delle promesse sono rimaste tali. Perché dunque l’amministrazione guidata da Boccia non è riuscita a realizzare quel programma elettorale? La risposta risiede in due motivazioni. La prima riguarda la presenza di un’opposizione incapace a far emergere le contraddizioni di chi ha governato. Un’opposizione non all’altezza di contrastare le scelte approvate a maggioranza; un’opposizione con pochissime idee (e pure confuse) che ha fatto dormire sonni più che tranquilli alla compagine

del Pd. Può sembrare paradossale ma una maggioranza senza opposizione si dilata, si contorce, si chiude in se stessa dimenticando i paletti che aveva messo nero su bianco. La seconda ragione sta nella mancanza di programmazione che ha caratterizzato questi cinque anni. Ogni assessorato ha dato l’idea di essere un “Comune nel Comune”, ognuno a gestire le cose del suo ufficio senza una visione generale della missione amministrativa. La dimostrazione sta in un dato che abbiamo riscontrato, seguendo cinque anni di iniziative. Quasi mai gli assessori erano presenti alle iniziative dei colleghi assessori, ognuno presenziava le proprie non tenendo per niente conto dell’azione amministrativa unitaria. Boccia ha cercato di porre rimedio a questo disfacimento cercando di accentrare le attività, l’unico modo che aveva per raddrizzare la baracca. Poi, rendendosi conto della deriva (perché almeno lui il suo programma del 2006 lo avrà letto!), si è “berlusconizzato”, puntando tutto sulla politica dell’immagine personale. Prendendo spunto dalla lettera del

ISTITUZIONI

2006 - La promessa: • “Un grande ruolo acquista la “Consulta Permanente” che è chiamata a verificare le fasi di realizzazione del programma e a dare suggerimenti”.

2006 - La promessa: • “Costituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi per incentivare la partecipazione dei giovani”.

2006 - La promessa: • “Realizzazione di un progetto che vada a rilevare e a monitorare costantemente il grado di soddisfazione degli utenti dei servizi”.

2011 - Dopo 5 anni: - Nessuna Consulta Permanente è stata istituita dall’amministrazione.

2011 - Dopo 5 anni: - Il Consiglio Comunale dei Ragazzi non è stato mai costituito. 2011 - Dopo 5 anni: - Nessun sistema di rilevazione del grado di soddisfazione dei cittadini è stato messo in atto.

sig. Succurro che sullo scorso numero ci chiedeva di parlare dei politici di Rocca di Papa e di ciò che hanno fatto, abbiamo deciso di pubblicare le parti essenziali del programma del 2006 cercando di capire che cosa è stato portato a compimento e che cosa no. E poi abbiamo dato i voti a maggioranza e opposizione, avendo seguito per cinque anni la loro attività. I lettori si divertiranno, i politici un po’ meno (a parte qualcuno), i cittadini, che sono stati male amministrati, non si divertiranno per niente.

AMBIENTE

2006 - La promessa: “Costruire una filiera del legno, dalla gestione al controllo del bosco fino ai prodotti finiti, prevedendo anche la possibilità di riciclare gli scarti della lavorazione con l’utilizzo di tecniche innovative (biomasse)”.

2011 - Dopo 5 anni: - Niente di tutto ciò è stato fatto.

2006 - La promessa: • “Rafforzamento del contatto diretto Assessorato Ambiente-cittadino, grazie al potenziamento del servizio ambiente online”.

2011 - Dopo 5 anni: - Il sito internet del Comune, fino a due settimane fa, era praticamente inesistente, così come il filo diretto con i cittadini attraverso la rete online. Solo ora, a fine mandato, il Sindaco ha avviato il nuovo sito istituzionale (ma ancora privo di gran parte dei contenuti), forse per promuovere la sua ricandidatura?


2006-2011 Il bilancio dei 5 anni dell’amministrazione Boccia il Segno - Febbraio 2011

2006 - La promessa: • “Riqualificare l’area del Pantanello, già parzialmente bonificata”.

A P P R O F O N D I M E N T O

2006 - La promessa: • “I due obiettivi da realizzare nel prossimo mandato saranno l’istituzione di un Ufficio Forestale e, successivamente, la creazione di una vera e propria Azienda Mista o Società Pubblico-privata per la gestione delle risorse forestali comunali”.

2006 - La promessa: • “Compito preminente della prossima amministrazione sarà quello di dare attuazione al Piano Strategico di Sviluppo Socio-Economico dell’ Università Roma Tre, che rappresenta lo strumento fondamentale per rogrammare la riqualificazione del territorio, delle attività che vi si svolgono, della crescita socio-economica, indicando metodi e strategie per rendere operative le proposte”.

2006 - La promessa: • “Creazione di un campus scolastico e liberazione degli attuali edifici del centro storico da destinare ad attrezzature ricettive o a residenza del campus universitario di geofisica”.

2006 - La promessa: • “Valorizzazione dei percorsi naturalistici e recupero dei casali raggiungibili con mobilità sostenibile”.

2006 - La promessa: • “Restauro della Fortezza degli Annibaldi”.

2011 - Dopo 5 anni: - Il degrado e l’abbandono è continuato nel corso degli anni fino a oggi. Nessun intervento di recupero è stato posto in opera, basta recarsi sul posto.

2011 - Dopo 5 anni: - Nessun Ufficio Forestale è stato creato all’interno del Comune e nessuna Azienda Mista è stata formata. Sfruttare interamente la filiera del legno e dare vita a una società per la gestione dei boschi era nel progetto ideato dal prof. Tiziano Onesti (vedi il numero scorso del Segno), ma niente di quanto promesso è stato fatto fino ad oggi. Anzi, recentemente l’amministrazione ha affermato che i boschi non sono redditizi (?)”. 2011 - Dopo 5 anni: - Il Piano ideato dall’Università Roma Tre aveva fotografato le condizioni generali e particolari di Rocca di Papa diventando uno strumento essenziale di analisi e programmazione per gli interventi. Purtroppo è rimasto solo sulla carta e l’amministrazione non ne ha tenuto conto perdendo altro inutile tempo.

2006 - La promessa: • “Recupero dell’ex cava di lapillo con la realizzazione di attrezzature per la fruizione turistica”.

2006 - La promessa: • “Restaureremo gli Arcioni (resti di acquedotto romano)”.

2006 - La promessa: • “Istituire nei parchi (Campi d’Annibale e Landsberg am Lech) idonei percorsi attrezzati per l’esercizio di attività ricreative e sportive con consequenziale valorizzazione delle aree suindicate”.

2011 - Dopo 5 anni: - L’ex cava ha subito interventi di consolidamento per circa mezzo milione di euro e dopo essere stata utilizzata per depositare diversi metri cubi di terra proveniente dai lavori per la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Claudio Villa, appare oggi un’area desolata, lontana dalla promessa di farla diventare un luogo attrezzato per il turismo. 2011 - Dopo 5 anni: - Gli Arcioni sono sempre più abbandonati a loro stessi. Anzi, nei loro pressi sono state realizzare opere in cemento armato che ne mettono in pericolo la conservazione. 2011 - Dopo 5 anni: - Nulla di ciò è stato fatto. Anzi, il Parco del centro storico Landsberg (malgrado i tanti soldi spesi) è in preda a degrado e abbandono.

URBANISTICA

2011 - Dopo 5 anni: - Il campus scolastico all’americana è ancora un’utopia, così come la trasformazione di edifici del centro storico in strutture ricettive e a disposizione delle università.

2006 - La promessa: •“Il nuovo Piano Regolatore Generale perseguirà l’opzione zero. Zero sarà il consumo di ulteriore suolo. Il nuovo Piano localizzerà le nuove trasformazioni in ambiti territoriali già dotati di tutte le infrastrutture. Zero sarà la cubatura che il nuovo Piano prevederà di realizzare. L’opzione zero garantisce a Rocca di Papa una ripresa del proprio sviluppo socio-economico”.

2011 - Dopo 5 anni: - Nel dicembre scorso Rocca di Papa ha superato i 16 mila abitanti. Il termine “opzione zero” è stato abbondantemente superato come ammesso dallo stesso Ufficio di Piano che ha previsto con il nuovo PRG un aumento di residenti di altre 4.500 unità che porterebbero il numero finale a 21 mila abitanti. Per quanto riguarda lo sviluppo socioeconomico ricordiamo che Rocca di Papa si trova agli ultimi posti per reddito procapite tra i Comuni dei Castelli Romani.

2011 - Dopo 5 anni: - I lavori di scavo archeologico sono stati avviati e sono tutt’ora in fase di esecuzione.

2006 - La promessa: • “E’ fondamentale adottare il Nuovo Piano subito dopo l’elezione del Sindaco. Le nuove norme regionali prevedono tempi certi e brevissimi per la definitiva approvazione degli strumenti urbani-

2011 - Dopo 5 anni: - Il Nuovo Piano è stato approvato dal Consiglio Comunale il 28 giugno 2007, cioè dopo circa 400 giorni dall’inizio della legislatura. Il 15 luglio 2009 (cioè 1.155 giorni dall’inizio della legislatura Boc-

2011 - Dopo 5 anni: - Non si registrano progetti in tal senso. I casali, a 5 anni di distanza, hanno peggiorato le loro condizioni strutturali.


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supplemento al n. 2 - Febbraio 2011 de “il Segno”

n.

Roma e provincia

La MAPPA degli interessi criminali

Chi si spartisce il territorio criminale della Capitale e dell’intera regione? Quali interessi si nascondono dietro le organizzazioni malavitose che ormai si sono insediate in modo permanente anche nel Lazio? La relazione del Presidente della Corte d’Appello di Roma merita un’attenta analisi. In IV e V pagina

Canili lager

Un nuovo business

E’ stata presentata, dopo tre anni di lavoro, un’inchiesta dell’associazione animalista Aidaa che ha messo in luce i vasti interessi criminali della malavita organizzata nella gestione di canili lager, soprattutto nel Sud Italia. Un business che rende ogni anno circa 100 milioni di euro.

In VII pagina

il Segno

il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

Castelli Romani

Affidato un nuovo bene sequestrato

In VII pagina

Operazione contro traffico internazionale di droga

In VI pagina

Stalking, pedofilia e reati domestici in aumento

Droga a News da San Basilio Mafiopoli

In VI pagina

In ultima pagina

In V pagina

Ritratti d’autore

Boris Giuliano, il commissario-sceriffo

In II e III pagina


Boris Giuliano, uno sceriffo contro la Mafia

Ritratti d’autore,

BORIS GIULIANO di Ettore Zanca Questa è una storia che inizia con una imprecisione sul nome. Il Commissario Boris Giuliano, ottimo poliziotto della Squadra Mobile, diventatone poi anche capo, non si chiamava Boris. Non di primo nome. Per tutti in famiglia era Giorgio. Per i giornalisti Boris era una pennellata nominativa che ben contornava l’intero quadro. Un uomo allegro ma duro, scrupoloso nel suo lavoro con due baffi e un viso da poliziotto americano. Soprannominato non a caso e senza alcuna ironia “lo sceriffo”. Questa è una storia che ricorda vagamente la battaglia delle Termopili.

I CORLEONESI FANNO PULIZIA TRA LE COSCHE

Tra gli anni sessanta e settanta la Mafia scatenava tutta la sua potenza di fuoco contro chiunque provasse a contrastarla. Era il periodo dei Corleonesi impegnati a fare pulizia dentro e fuori le cosche. A contrastare un esercito invisibile c’erano anche onesti portatori di divise delle forze dell’ordine. Persone che contrariamente a tanti ibridi conoscevano esattamente i confini tra il bene e il male e li difendevano. Boris era uno di questi. Nella gola che separava Palermo dalla sua invasione barbarico-mafiosa c’era anche lui. I giornalisti di cronaca nera che a quei tempi convivevano con gli orari della Squadra Mobile ricordano con una punta di tenerezza un furgoncino, simbolo della povertà dei mezzi con cui si contrastava il crimine. il Segno

Era uno dei pochi mezzi civetta usati per il pedinamento. C’era poco materiale ma tanto cervello. Boris era uno dei più brillanti. Il problema, più per la Mafia che per lui, era che tutto gli riusciva dannatamente facile. Sembrava che avesse le stimmate dell’intuizione, ma aveva anche una dote che alla lunga ne ha fatto il nemico numero uno di Cosa Nostra.

LA DOTE MIGLIORE DI GIULIANO ERA L’OSTINAZIONE

Non mollava mai. Per questo ancora adesso le vie che conducono al suo omicidio sono plurime, anche se motivate da unica mano. Indagava alacremente sulla scomparsa di Mauro De Mauro, giornalista de “l’Ora”, fu il primo a intuire le implicazioni scomode delle piste che seguiva. Una fra tutte quella che chiariva

“Fu tra i primi ad ascoltare il progenitore di tutti i pentiti di Mafia, Leonardo Vitale, considerato successivamente pazzo, ma in grado di snocciolare agli increduli inquirenti un quadro di Cosa Nostra che Buscetta anni dopo dovrà solo limitarsi a confermare”

definitivamente la morte di Enrico Mattei, i suoi mandanti e i motivi che portarono al sabotaggio del suo elicottero. Fu tra i primi ad ascoltare il progenitore di tutti i pentiti di Mafia, Leonardo Vitale, considerato successivamente pazzo, ma in grado di snocciolare agli increduli inquirenti un quadro di Cosa Nostra che Buscetta anni dopo dovrà solo limitarsi a confermare. Il meccanismo della sua eliminazione sembra scattare su un episodio, il ritrovamento di una valigia all’aeroporto contenente denaro a pagamento di una partita di droga. È uno degli elementi

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

su cui Giuliano inizia a verificare tutti i rapporti tra Mafia e stupefacenti, collaborando con l’FBI allo smantellamento di una porzione importante dell’asse di traffico italoamericano.

“LA MAFIA GLI FECE PAGARE TUTTO”

Prima di quel 21 luglio 1979, giorno in cui come dice Daniele Billitteri sul suo libro dedicato al suo amico Commissario, Boris Giuliano “voleva pagare solo un caffè al bar Lux e la Mafia gli fece

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il Segno

II

21 luglio 1979, l’attentato a Boris Giuliano


Ritratti d’autore,

BORIS GIULIANO

pagare tutto”, Boris lascia piccole gocce di episodi allegri. Come quando raccontava che in un paesino i Carabinieri stavano indagando su un omicidio e lui stava dando una mano. Il Maresciallo incaricato delle indagini aveva in mano un fucile forse usato per il delitto ma sentenziò: “questo fucile non spara da anni!”, Giuliano si accorse che nella stanza insieme all’oro c’era anche il sospetto, fermato e lasciato in disparte. Gli chiese solo: “sei stato tu?”, risposta “sì!” “e perché non l’hai detto?” , “nessuno me lo aveva chiesto”, “con che hai sparato?”, “con quello”. Stava indicando il fucile in mano al Maresciallo, quello che non sparava da anni. Lascia la sua malinconia nel vedere andare via tra il piombo amici e colleghi, dicendo “è il nostro mestiere, dobbiamo aspettarcelo”.

29 LUGLIO 1983, A PALERMO E’ UN GIORNO COME UN ALTRO

Lascia la sua immagine di uomo coraggioso ma non imprudente. Aveva paura, ma andava avanti anche se come canta Faletti in “signor tenente”: qui diventa sempre più dura quando ci tocca di fare i conti con il coraggio della paura. Quello che più colpisce è che se ne è andato come uno sceriffo a cavallo. Il suo più grande dramma era proprio quello di trovarsi a cavallo tra una Mafia rurale e una che metteva le mani su Palermo con tutti i mezzi. Ma questo non può spaventare uno sceriffo.

Una breve biografia

Il Commissario che fiutava una traccia e la seguiva fino in fondo Boris Giuliano è stato un investigatore della Polizia di Stato, in servizio alla Squadra Mobile di Palermo, dalla fine degli anni sessanta fino al suo omicidio avvenuto il 21 luglio 1979. Divenne anche capo della Squadra Mobile dopo la promozione ad altri incarichi di Bruno Contrada, suo ottimo amico e suo superiore. Nei vari procedimenti a suo carico, Contrada non volle mai che si facessero illazioni sul rapporto col Commissario Giuliano, è stato uno dei pochi argomenti su cui si è difeso con veemenza maggiore. Chi lo ha conosciuto parla di Boris come di un uomo brillante e allegro e con un intuito investigativo fuori dal comune. Lo steso che gli valse anche un tirocinio presso l’accademia FBI di Quantico. Fu ucciso da Leoluca Bagarella all’interno del bar Lux, mentre pagava un caffè. Sul suo omicidio si muovono alcuni moventi. Il primo porta alle sue indagini sulla scomparsa del Giornalista Mauro De Mauro. Si ipotizza che Giuliano o fosse vicino a scoprire l’effettiva sussistenza della tesi dell’attentato a Enrico Mattei, Presidente dell’ENI che osteggiava le compagnie petrolifere americane (tesi appunto battuta da De Mauro), oppure che avesse scoperto che De Mauro era in possesso di informazioni importanti sui legami tra Mafia e politica in particolare in merito al cosiddetto Golpe Bor-

il Segno

di ROMA e PROVINCIA

ghese. La seconda pista porta a una serie di connessioni che Giuliano aveva scoperto tra Leoluca Bagarella e Michele Sindona, mentre cercava di effettuare l’arresto del primo, nonché mentre collaborava insieme agli inquirenti statunitensi allo smantellamento di un traffico di droga. Durante i processi tuttavia ci furono alcune singolari tesi che misero in comune l’omicidio Giuliano con quello del Maresciallo dei Carabinieri

Basile, avvenuto qualche mese dopo. Secondo alcuni elementi emersi in procedimenti contingenti i due sarebbero stati uccisi per il fastidio che arrecavano alla Mafia rurale di Monreale sulla quale si trovavano a indagare. Le orme di Boris sono state seguite dal figlio Alessandro, valente capo della Squadra Mobile di Milano e autore dell’arresto del serial Killer Michele Profeta mentre era in servizio a Padova.

40 associazioni si riuniscono in rete per conbattere l’usura

Un coordinamento nel Lazio tra le varie associazioni e fondazioni che combattono ogni giorno il fenomeno dell’usura e del racket si è costituito recentemente nell’ambito di “Rete per la legalità” che riunisce oltre 40 associazioni a livello nazionale. “Alla rete si aderisce sulla base di un codice etico - ha spiegato Lino Busà, Presidente di Sos Impresa, costola di Confesercenti - che a sua volta si basa su tre principii: volontariato, gratuità e obbligo di denuncia”.

www.sosimpresa.it febbraio 2011 - n.

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il Segno

III RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

Il Commissario Boris Giuliano


IV

di Andrea Sebastianelli E’ sufficiente leggere alcuni titoli dei quotidiani del mese scorso per rendersi conto che l’emergenza criminale a Roma e nell’intera regione è un allarme più che motivato. “Così le mafie si dividono il territorio”, “La Mafia vuole gli alberghi. I cinesi griffe contraffatte”, “Gli appalti obiettivo del clan”, “Mafia, crescono le infiltrazioni nella Capitale”. Sono tutti titoli scaturiti dalla relazione del Presidente della Corte d’Appello di Roma, Giorgio Santacroce, che ha messo in evidenza un intero anno di lotta al crimine organizzato. Solo nell’ultimo anno sono stati avviati a Roma ben 354 provvedimenti per mafia, 356 misure cautelari e 377 richeste di rinvio a giudizio. Un provvedimento per ogni giorno dell’anno. Questi pochi dati dimostrano che le infiltrazioni nel tessuto socio-economico sono ormai stabili e quindi è necessario acquisire consapevolezza per frenare l’avanzare incontrastato dei nuovi boss. E allora è bene averla a mente la mappa della criminalità di Roma e provincia. In tutto il Lazio sono stati individuati dall’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio tra le 60 e le 70 cosche provenienti dalle altre regioni italiane. 25 legate alla ‘Ndrangheta, una ventina alla Camorra, 15 a Cosa Nostra, 2 vicine alla Sacra Corona Unita della puglia. Poi ci sono i gruppi criminali locali, a cominciare dal clan dei Casamonica.

Roma e provincia terra di conquista per i criminali

LE COSCHE CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI ROMA

R E T E

A N T I M A F I E

SETTORI ECONOMICI SOTTO ATTACCO DELLA CRIMINALITA’

- Distribuzione di prodotti ortofrutticoli e mercato agroalimentare - Appalti grandi opere - Edilizia residenziale - Smaltimento dei rifiuti - Settore della ristorazione - Supermercati - Centri commerciali

Un intreccio fitto di relazioni e di spartizione del vasto territorio laziale, con precisi ambiti di interessi, usura, riciclaggio, estorsioni, droga e controllo degli appalti pubblici. A Roma a farla da padrone sono i Casamonica con diramazioni che arrivano a coinvolgere ex appartenenti della dissolta Banda della Magliana. Per alcuni quartieri è possibile parlare di veri e propri confini stabiliti tra i clan rivali. San Basilio (zona est di Roma) a comandare è la ‘ndrina dei Sergi-Marando; alla Borghesiana il clan Ierinò; a Flaminio Nord la vera padrona è la ‘Ndrangheta con le ‘ndrine Morabito, Bruzzaniti, Palamara, Speranza e Scriva. Nei quartieri a sud della Ca-

dati dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio

pitale, Tor Bella Monaca e Centocelle, è la Camorra (clan Moccia) a gestire le attività criminali con rapporti sempre più stretti con la ‘Ndrangheta (‘ndrine La Rosa e Nastasi), con Cosa Nostra (Turone e Miloni) e i Casamonica che, infatti hanno avuto il loro nucleo originario a Morena (Ciampino) per poi allargarsi ben presto in tutto l’Appio-Tuscolano compresa l’Anagnina fino ai Castelli. Il tutto insieme al clan degli Alvaro. Sul litorale laziale a contendersi soprattutto il mercato della droga sono alcuni esponenti dell’ex Banda della Magliana, il clan Fasciani, il clan Cuntrera-Capuana, il clan Triassi (legato a Cosa Nostra) e il clan Senese della Ca-

morra. In queste zone la criminalità è specializzata anche nell’acquisizione, tramite prestanome, di attività commerciali e di servizi pubblici. Nell’area fra Nettuno ed Anzio a operare sono principalmente gli uomini della ‘ndrina dei Gallace insieme ai clan Anastasio e Veneruso. Ad Aprilia sono le ‘ndrine Alvaro e Nirta-Strangio a dettare le regole, mentre nella zona dei Castelli Romani si segnalano infiltrazioni pericolose della ‘Ndrangheta con la ‘ndrina dei Molè, con il consolidamento dei Casamonica particolarmente dediti all’usura e al riciclaggio. Per quanto riguarda i settori economici di interesse criminale, al primo posto figurano

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il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

il Segno

‘Ndrangheta ‘Ndrina Gallace – ‘Ndrina Serpa – ‘Ndrina del Locale di Sibari – ‘Ndrina Morabito-BruzzanitiPalamara – ‘Ndrina Mollica – ‘Ndrina Alvaro – ‘Ndrina Mancuso – ‘Ndrina Longo-Versace – ‘Ndrina Gligora – ‘Ndrina Barbaro – ‘Ndrina PernaPranno – ‘Ndrina Piromalli – ‘Ndrina Mammoliti – ‘Ndrina Carelli-Tripodoro – ‘Ndrine del Locale di Marina di Gioiosa Ionica – ‘Ndrina Commisso – ‘Ndrina Franze – ‘Ndrina Marando Cosa Nostra Famiglia dei Barcellonesi – Famiglia dei CaruanaCuntrera-Vella-Corleonesi – Famiglia Santapaola – Famiglia Cammarata – Famiglia Madonia – Famiglia di Porta Nuova – Famiglia Priviteri – Famiglia di San Lorenzo – Famiglia Rinzivillo – Famiglia RimiBadalamenti – Famiglia Ribisi (Calafata-Farruggio) Camorra Clan Senese – Clan Stolder – Ex Clan Alfieri – Clan Moccia – Clan Cozzolino – Ex Clan Zaza – Clan Fabbrocino – Clan Anastasio – Clan Veneruso Altre formazioni siciliane Famiglia dei Cursoti Sacra Corona Unita Clan Tornese Altre organizzazioni Famiglia Virgutto ex appartenenti Banda della Magliana Famiglia Nicoletti Clan Casamonica - Clan Alvaro


Leggendo la relazione del Presidente della Corte d’Appello

Nel 2010 si è registrato un forte aumento nei reati che riguardano la persona

Tra le mura di casa Pedofilia

Sono in aumento i casi di violenza tra le mura domestiche. Le denunce sono passate da 733 a 794 con un incremento di oltre il 7,5%. Anche le denunce per sottrazione di minore sono cresciute, da 161 sono passate a 183. In questo caso l’incremento negativo è risultato essere del 12,2%. Il numero di procedimenti per violazione degli obblighi di assistenza familiare vede forse l’impennata più alta con 1.337 casi nel 2010 rispetto ai 1.332 dell’anno precedente.

Le denunce per pedofilia nel 2010 sono tragicamente aumentate. Infatti, dalle 327 notizie di reato del 2009, si è passati a quasi 400, con un incremento del 21%. Un dato davvero preoccupante e che merita un’attenzione continua. L’ipotesi di reato più diffusa è stata quella di “diffusione e divulgazione di materiale pedopornografico” con 198 procedimenti. Subito dopo vi è il reato di “detenzione di materiale pedopornografico”, che ha visto porre in atto 184 provvedimenti giudiziari.

Stalking

Il cosiddetto stalking, che colpisce principalmente le donne, è in forte aumento. A sei mesi dall’entrata in vigore della legge sono stati aperti 314 provvedimenti per delitti di tipo persecutorio. Sei mesi dopo i provvedimenti sono triplicati, ben 932. “A presentare le denunce -ha detto il Presidente della Corte d’Appello di Roma- sono soprattutto donne, non necessariamente legate da vincoli familiari o da relazioni affettive con il persecutore”.

Un territorio diviso in clan e famiglie criminali gli investimenti nelle attività commerciali e l’apertura di imprese individuali nel settore dei servizi (pulizie, catering, ecc.). L’altro grande business è rappresentato dalle società immobiliari che sono l’arma più efficace per entrare nel mercato degli immobili con il fine di riciclare il denaro sporco proveninete dalle attività illecite. A Roma è particolarmente estesa la rete di acquisizione di supermercati, ristoranti e negozi di abbigliamento, fino agli autosaloni. Poi c’è un altro settore in cui le mafie hanno dimostrato di eccellere, ed è il coinvolgimento di operatori finanziari nelle attività di riciclaggio. Anche nei diversi settori ogni clan criminale sembra avere una specificità. Nella distribu-

zione di prodotti ortofrutticoli e agroalimentari sono i Casalesi e i Tripodo a detenere il controllo; negli appalti e nelle grandi opere edili, oltre ai Casalesi, ci sono i Cuntrera-Caruana, i Rizzuto e i Santapaola; nello smaltimento illegale di rifiuti troviamo ancora i Casalesi; nel settore della ristorazione e del turismo si spartiscono la torta i Cuntrera-Caruana, i Triassi, i Fasciani, i Bardellino e altri clan della Camorra napoletana. Le mani sulla grande distribuzione (supermercati) sono state messe da tempo da diversi clan camorristici, oltre ai soliti Casalesi, e da alcuni ex esponenti della Banda della Magliana; mentre autosaloni e centri commerciali sembrano essere appannaggio della

famiglia Senese e di Nicoletti, ritenuto il cassiere della Banda romana dissolta. Un altro dato importante che ci permette di valutare la portata delle infiltrazioni criminali nell’intera regione, è quello relativo ai beni sequestrati. Fino al 2009 a Roma e provincia risultano 268 i beni sottoposti a sigilli (189 solo nella Capitale e il resto in diversi centri tra cui Ardea, Grottaferrata, Monterotondo, Marino e Velletri). A Latina e provincia i beni sequestrati sono stati 39; nel frusinate 25; a Viterbo 4. Nessun sequestro invece a Rieti e provincia. Infine c’è il grande “giro” dell’usura, forse il più importante settore commerciale per i criminali. I dati più recenti parlano di un

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R E T E

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il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

aumento vertiginoso di società, commercianti e ora anche singole famiglie, che si rivolgono a quelli che una volta si chiamavano “strozzini” e che invece oggi nascondono una vera e propria organizzazione capillare con tanto di ruoli e incarichi (da colui che avvicina le potenziali prede grazie alla “collaborazione” di banchieri e commercialisti, fino agli addetti alla riscossione. Società a tutti gli effetti con all’apice gli esponenti del clan dei Casamonica. Negli ultimi anni le forze dell’ordine sono riuscite ad arginare l’estensione della criminalità, grazie anche all’opera di magistrati in grado di mettere insieme i tanti tasselli delle infiltrazioni. Andrea Sebastianelli

V


“Operazione Madera”, colpita organizzazione internazionale

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sgominato un vasto giro di droga

Si è conclusa all’alba dell’8 febbraio, dopo un anno e mezzo di serrate indagini, un’importante operazione antidroga condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nei confronti di un’agguerrita banda criminale transnazionale, dedita al traffico di cocaina. Le investigazioni, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma - dott. C. L. - e sviluppate dai militari del Gruppo di Fiumicino, hanno tratto origine nell’estate del 2009, da un episodio criminoso represso all’interno dello scalo aeroportuale Leonardo da Vinci, nei confronti di un elemento dell’organizzazione che stava tentando di introdurre in Italia 22 kg di cocaina, occultati all’interno di oggetti di artigianato etnico, proveniente da Santo Domingo. Immediatamente, sono stati attivati i protocolli investigativi, con l’apporto di personale specializzato del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), mediante l’effettuazione di intercettazioni tecniche ed in-

formatiche, analisi di tabulati telefonici, pedinamenti, appostamenti, che hanno consentito di delineare, attraverso un quadro probatorio chiaro e rigoroso, l’intero organigramma del clan e, soprattutto, di reprimere ogni tentativo di immissione nel territorio nazionale di ulteriori quantitativi di cocaina. Infatti, con il coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.), sono stati più volte intrapresi opportuni contatti con vari organismi di polizia dell’Unione Europea, al fine di bloccare in quei Paesi carichi di sostanze stupefacenti destinati ai vertici romani della compagine malavitosa. In particolare, su attivazione dei finanzieri di Fiumicino, presso l’aeroporto di Barajas (Madrid) sono stati sequestrati ad opera della Policia Nacional 32 Kg di cocaina diretti a Roma, con l’arresto di 4 corrieri di nazionalità italiana provenienti da Santo Domingo. Altri 2 kg di cocaina sono stati sequestrati a Francoforte dalla Polizia tedesca, mentre 6 kg di droga nascosti all’interno di

pentole da cucina sono stati individuati presso lo scalo di Malpensa. In entrambi i casi sono stati tratti in arresto i corrieri. Sostenuto da ingentissime risorse finanziarie, il gruppo di narcotrafficanti romani aveva da ultimo concluso un nuovo accordo con i fornitori sudamericani, ma l’intero carico di cocaina (28 kg), che viaggiava tramite una spedizione DHL, è stato bloccato nei giorni scorsi presso l’aeroporto Simon Bolivar di Caracas, in Venezuela. I capi dell'organizzazione, Carmine Bongiorno di 47 anni e Paola Straneo di 40 anni, entrambi romani, unitamente ai loro sodali Paolo Burroni di 57 anni, residente ad Arezzo e Francesco Porcelli di 51 anni residente a Cerveteri (RM), tutti tratti in arresto, hanno ritenuto nel tempo che queste perdite derivassero dalla sfortuna o dagli inadeguati metodi di occultamento e hanno provato ad

Individuato spaccio di cocaina

L’intervento della Polizia nel quartiere di San Basilio

Non è stato facile per gli investigatori del Commissariato San Basilio, diretto dal dott. Adriano Lauro, riuscire a superare l’articolata organizzazione di “vedette e sentinelle” attuata dagli spacciatori delle “case occupate” della zona di via Gigliotti. Questa volta i poliziotti, all’interno di un’auto civetta, si sono confusi tra gli spacciatori in fila per acquistare lo stupefacente, fermi lungo la strada in prossimità del marciapiede. Gli investigatori hanno notato che era lo stesso S.M. 21enne

già conosciuto alla Polizia, che prendeva l’iniziativa contattando i tossicodipendenti. Lo spacciatore, dopo essersi avvicinato al “cliente” di turno per ricevere “l’ordine” ed il contestuale pagamento, estraeva dalle tasche la dose richiesta consegnandola al tossicodipendente. Grande è stata la sorpresa del pusher quando, avvicinatosi al veicolo del Commissariato di zona, anziché due tossicodipendenti si è trovato davanti due agenti della Polizia di Stato. Gettati a terra alcuni involucri contenenti polvere bianca,

S.M. ha cominciato a correre nel tentativo di scappare. Mentre un agente ha recuperato gli involucri, un altro ha rincorso e bloccato il pusher. Accompagnato e controllato presso gli uffici del Commissariato, nelle tasche dei suoi pantaloni i poliziotti hanno trovato e sottoposto a sequestro 1.400 euro, provento dell’illecita attività di spaccio. Esaminati presso il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica, gli involucri sono risultati contenere cocaina, già pronti per essere immessi in commercio. Luigi Serafini

il Segno

di ROMA e PROVINCIA

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VI RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

inventarne di nuovi, incuranti che ogni passaggio venisse monitorato dagli investigatori. La Straneo è stata bloccata sotto casa, mentre attendeva un taxi che l’avrebbe accompagnata in aeroporto. Da lì si sarebbe imbarcata nuovamente per Santo Domingo, dove avrebbe dovuto concludere ancora una transazione per l’importazione di cocaina. Nella sua valigia c’era un’ingente somma di denaro in contanti. Le indagini bancarie e patrimoniali, effettuate parallelamente, hanno consentito di accertare un’enorme sproporzione tra gli scarsi redditi dichiarati ed i cospicui beni a disposizione dell’organizzazione; numerosi appartamenti nel centro di Roma, lussuose autovetture e moto di grossa cilindrata, oltre a denaro, orologi ed altri preziosi, per un valore totale di circa 4 milioni di euro, sono stati sequestrati e per essi è stata richiesta la confisca definitiva. Da sottolineare, inoltre, il profilo particolarmente pericoloso del clan criminale che avrebbe voluto attentare anche all’incolumità personale di un pregiudicato agli arresti domiciliari presso la sua abitazione nel centro di Roma. L’intervento degli investigatori ha consentito di evitare la consumazione del delitto. L’operazione di polizia ha complessivamente portato all’arresto, in territorio nazionale ed estero, di 12 elementi facenti parte del gruppo criminoso ed al sequestro di circa 90 kg di cocaina. Andrea Rasetti


Un’inchiesta durata 3 anni

Canili lager, nuovo business criminale

di Daniela Di Rosa E’ durata circa tre anni l’inchiesta portata avanti dall’Aidaa (l’Associazione italiana difesa animali d’affezione) che ha scopercgiato gli interessi criminali dietro il business degli animali da compagnia, principalmente cani ma non solo. I numeri portati alla luce sono raccapriccianti. In 82 mila canili lager sono tenuti oltre 35 mila cani a fronte di una capienza che non dovrebbe superare i 20 mila. Ogni anni i Comuni versano una cifra vicina ai 22 milioni di euro per la retta dei randagi ospitati in rifugi convenzionati. Di questa cifra, però, solo un terzo (circa 7 milioni di euro) vanno veramente per il ricovero degli animali. Il resto finisce illecitamente nelle tasche dei gestori in combutta con la criminalità. L’Aidaa conferma che soltanto nel Sud d’Italia esistono una novantina di canili privati gestiti direttamente o per conto

della malavita. Questi lager risultano essere dei veri e propri “centri di business clandestino” in cui spesso gli animali vengono utilizzati e preparati per le feroci lotte dietro cui si nasconde il grosso e ricco mercato delle scommesse. Gli introiti sono stati calcolati, solo in questo settore, in 100 milioni di euro ogni anno. Il primato dei rifugi lager, ovviamente, spetta al centro-sud: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia ma anche il Lazio figura tra le regioni che si differenziano in negativo nella tutela degli animali. Le strutture sono quasi sempre inadeguate e, nella maggior parte dei casi, risultano dei veri e propri tuguri con gabbie strette pochi metri in cu devono convivere anche dieci o venti cani. E più cani si ammucchiano più aumentano le rette versate dalle amministrazioni comunali. Quindi nessuno ha interesse a far adottare gli animali ospitati. Dietro questi interessi c’è la criminalità vera, quella feroce che ha fatto (e fa)

strage di uomini: ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra e Sacra Corona Unita. Nessuno vuole rinunciare a questo settore che dà entrate facili e richiede pochissimi investimenti. Poi ci sono anche i rifugi lager che operano a tutto vantaggio della vivisezione, vendendo i cani a società che operano sotto-legge, facendo ancora oggi sperimentazione sugli animali da compagnia. Tante situazioni tragiche stanno emergendo in tutta Italia anche grazie a “Striscia la notizia” che quasi ogni giorno scopre canili lager e maltrattamenti che di umano non hanno nulla.

E’ il secondo in pochi mesi nel territorio dei Castelli Romani

Un altro bene della malavita restituito al “bene comune”

di Andrea Rasetti Un altro immobile sequestrato ai criminali è stato restituito al “bene comune”. Questa volta è avvenuto a Rocca di Papa (Rm), cittadina dei Castelli Romani, in cui circa un anno fa (era il 24 marzo 2010) la Procura della Repubblica di Velletri sequestrò un intero edificio posto al confine tra il paese e la sua frazione verde del Vivaro, in via dei Principi. Si tratta di un complesso immobiliare costituito da diversi vani che adesso saranno trasformati in una casa di accoglienza dedicata alle donne sole e alle madri con figli minori. Un luogo che potrà donare loro una

nuova speranza di vita. Il Comune di Rocca di Papa, infatti, ha donato il bene all’Associazione Tuscolana Solidarietà il cui presidente è l’instancabile don Baldassare Pernice che da

anni si preooccupa di restituire dignità e valore agli emarginati, italiani ed axtracomunitari. Soltanto due mesi fa un altro “bene” criminale, posto sotto sequestro nella vicina Grotta-

il Segno

di ROMA e PROVINCIA

febbraio 2011 - n.

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il Segno

VII RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

ferrata (il ristorante “La Bazzica”, foto a lato), era stato destinato a diventare un polo per la disabilità attraverso l’idea di un impresa sociale coordinata dalla comunità di Capodarco che da circa quarant’anni è impegnata in questo delicato settore. Sapere che da beni negativi nascono realtà positive è la vera conquista della nostra epoca, dove si riconosce l’uso sociale a disposizione dei più deboli. Per questo è fondamentale che i Comuni dimostrino attenzione verso ciò che avviene sui loro territori poichè, molto spesso, è proprio lì che si verificano quelle infiltrazioni criminali che sono una piaga più diffusa di quello che si possa pensare. Un plauso quindi all’amministrazione comunale di Rocca di Papa.


NEWS da 10 febbraio, Velletri

OPERAZIONE ANTIDROGA AI CASTELLI ROMANI

MAFIOPOLI

All'alba del 10 febbraio è scattata un'operazione antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Velletri che ha portato all’esecuzione di 15 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti che, in maniera continuativa ed organizzata, si erano resi responsabili di spaccio di stupefacenti nei luoghi della "movida" alle porte della Capitale. Le indagini, condotte durante tutto il 2010, hanno permesso di accertare che gli arrestati (tutti cittadini italiani), hanno gestito un consistente smercio di cocaina e hashish, rifornendo i frequentatori di pub e discoteche della zona dei Castelli Romani. Nel corso dell'operazione sono state centinaia le dosi di cocaina e hashish sequestrate dai Carabinieri. Numerose le perquisizioni effettuate. 13 febbraio, Roma

FERMATI CORRIERI DIRETTI IN SPAGNA CON 100 OVULI

Erano pronti per partire alla volta della Spagna con un carico di 100 ovuli contenenti hashish. Arrestati dalla Polizia di Stato quattro cittadini stranieri (uno Spagnolo e tre Ucraini) per detenzione ai fini di spaccio internazionale di sostanza stupefacente. Gli agenti del Commissariato Viminale, diretto dal dr. Carmine Belfiore, hanno notato il quartetto confabulare dapprima nei pressi di un’agenzia viaggi di via Solferino a Roma e poco dopo di

fronte ad un’altra situata all’interno della stazione. Insospettiti, gli agenti hanno effettuato immediatamente degli accertamenti. I tre cittadini ucraini avevano acquistato un biglietto aereo con destinazione Malaga nella prima agenzia mentre il cittadino spagnolo ne aveva acquistato uno per lo stesso giorno e per lo stesso volo nella seconda. Sempre più convinti che i quattro stessero per organizzare qualcosa di illecito, i poliziotti non li hanno persi di vista un solo istante. La svolta è giunta quando lo spagnolo e gli ucraini si sono separati per recarsi nei rispettivi alberghi situati nelle vie limitrofe della stazione ferroviaria, via Palestro e via Milazzo.

ARRESTATI TRE RAPINATORI IN FLAGRANZA

www.issuu.com/ilpiccolosegno

ilpiccolosegno@libero.it

“Nel Lazio operano clan dei Casalesi nel pontino mentre la ‘ndrangheta si occupa maggiormente di riciclo di denaro sporco nei grandi locali del centro della Capitale. Le cosche sono spesso in contatto con ciò che rimane della Banda della Magliana, senza dimenticare l’ingerenza di famiglie nomadi quali i Casamonica o i Di Silvio”. ALL’INTERNO

L’avvocato Finirà la antiSaviano Mafia? L’arresto di Michele Santonastaso, l’avvocato anti-Saviano, difensore del boss Francesco Bidognetti del clan dei Casalesi, dimostra che la mafia dei colletti bianchi è un pericolo sempre in agguato

Bianca La Rocca di SOS Impresa

“Il gioco è fatto”

Undici arresti e decine di perquisizioni a Roma per l’indagine denominata ‘Il gioco è fatto’, che ha svelato un sodalizio criminale dedito all’usura, al riciclaggio, all’estorsione e alla truffa

di Andrea Sebastianelli Lo scorso 21 settembre è stata la giornata contro l’usura promossa da SOS Impresa di Confesercenti, che ha messo in evidenza un giro di affari che raggiunge 20 miliardi di euro. E la regione Lazio figura tra i primi posti in questa drammatica e sconcertante classifica. In questo numero della nostra “Rete Antimafie” troverete quindi un approfondimento per comprendere la diffusione e la radicalità di quelli che un tempo venivano chiamati strozzini o cravattari e che spesso oggi fanno capo a gruppi criminali organizzati con strutture capillari ben distribuite nel vasto territorio laziale. Troverete anche la triste storia di un usurato che grazie alla sua tenacia, all’amore della propria famiglia, al supporto delle forze dell’ordine e di SOS Impresa, ha saputo denunciare gli aguzzini iniziando una nuova vita dopo aver subito minacce d’ogni tipo al limite della sopportazione umana. Un atto di coraggio prima di decidere di farla finita. Nel Lazio sono circa 28 mila i commercianti finiti in questa ragnatela da cui appare difficile potersi liberare. Ma rivolgendosi alla rete capillare messa in piedi da SOS Impresa, uscire dal tunnel dell’usura non è più impossibile. Buon approfondimento.

PADRE PUGLISI

Un recente dossier di Daniele Poto, dell’Associazione “Libera”, ha portato alla luce le strade che le organizzazionizioni criminali (‘Ndrangheta, Camorra, Cosa Nostra e Sacra Corona Unita), attraverso il calcio tentano di percorrere per riciclare denaro sporco, controllare il giro di scommesse clandestine, comprare partite e gestire persino i settori giovanili. Un caso su tutti, quello del Potenza Calcio, il cui presidente Giuseppe Postiglione, fu arrestato nel novembre del 2009. L’inchiesta della Procura scoperchiò una fitta rete di collegamenti tra la società e gli ambienti criminali NE LLE PAGINE IV e V

Giuseppe Postiglione

Altro colpo Paolo Borsellino Cent’anni Appalti nel mirino al clan di storia I PM della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria hanno chieso le prime condanne per gli imputati della ‘Ndrangheta accusati di svolgere affari illeciti nel porto di Gioia Tauro. Ad accusarli le dichiarazioni di Cosimo Virgiglio che ai Castelli gestiva l’hotel Villa Vecchia.

Proseguono le azioni delle forze dell’ordine contro il clan dei Casamonica che controllano l’usura e i traffici di droga a Roma e provincia. I Carabinieri di Castel Gandolfo hanno arrestato tre esponenti dell’omonima famiglia rom, in seguito ad un blitz condotto in un’abitazione di Ciampino.

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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

il Segno

il Segno

supplemento al n. 11 - Novembre 2010 de “il Segno”

n.

supplemento al n. 12 - Dicembre 2010 de “il Segno”

n.

Casamonicary sto Gli eredi della Magliana

Chi sono i Casamonica? Come hanno conquistato la Capitale? Quando iniziarono la loro scalata all’egemonia criminale della regione? Il clan, che oggi conta oltre 600 adepti, sembra ormai avere ramificazioni che ricordano quelle della famosa Banda della Magliana, di cui sono gli unici e veri eredi. In IV e V pagina

Il libro del mese

Grottaferrata L’ex ristorante diventa un bene comune

In VI pagina

Nasce la Rete per la legalità contro l’usura e il racket

In VI pagina

Roma e Lazio “riciclone” di... denaro sporco delle mafie Carceri che News da

Organizzare scoppiano Mafiopoli il coraggio Quella di Pino Masciari e della sua famiglia è una storia che non può essere dimenticata. Pino è un imprenditore calabrese che non cede al ricatto e ai soprusi della ‘Ndrangheta ma con tenacia e coraggio riesce a scardinare un sistema criminoso ritenuto prima di lui invincibile.

il Segno

Con 3,3 miliardi di euro ogni anno l’usuraimbavaglia un’intera regione

11 Le mafie nelpallone

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

il Segno

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca Credito Cooperativo Castelli Romani IBAN:IT11B0709239230000000103028

supplemento al n. 10 - Ottobre 2010 de “il Segno”

n.

il Segno

Stampato in proprio

Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

il Segno

il Segno

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un pregiudicato romeno di 20 anni con le accuse di frode informatica e installazione di apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni informatiche. Il giovane clonatore è stato notato da un militare della Stazione Carabinieri Roma Monteverde Nuovo, nella sala bancomat di una banca di via della Magliana mentre stava armeggiando sullo sportello. I militari hanno potuto bloccare il giovane proprio mentre stava per installare le sofisticate apparecchiature che consentono di carpire i codici delle bande magnetiche delle carte e i relativi PIN. Per il 20enne romeno si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli. (A cura di Andrea Rasetti)

Un vasto piano antirapina predisposto dal Comando Gruppo Carabinieri di Ostia ha interessato tutta la provincia a nord della Capitale consentendo di acciuffare in flagranza di reato tre persone. Il dispositivo è stato incentrato sul controllo di quelli che erano ritenuti “obiettivi sensibili”, ovvero quelle attività commerciali che, statisticamente, sono maggiormente esposte alle rapine (supermercati, farmacie, gioiellerie, distributori di carburante ecc.) ed è stato attuato negli orari più a rischio, spesso coincidenti con l’orario di chiusura, quando in cassa vi è più denaro ed il buio favorisce i malviventi nel far perdere le tracce subito dopo i colpi. Il ser-

Manoscritti e foto anche se non pubbliil Segno cati non si restituiscono. Il contenuto organo dell’associazione culturale degli articoli, dei servizi, le foto ed i “Terre Sommerse Castelli” loghi, rispecchia esclusivamente il Registrazione Tribunale di pensiero degli artefici e non vincola Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono DIREZIONE riservate ai soli associati e simpatizVia dei Monti, 24 - Rocca di Papa zanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito. DIRETTORE

RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

9 febbraio, Roma

CARTE DI CREDITO CLONATE MANETTE A UN RUMENO

14 febbraio, Ostia

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA supplemento al n. 2 (febbraio 2011) del mensile indipendente

vizio ha visto il coinvolgimento di numerose pattuglie sia in uniforme che in borghese con compiti di presidio delle arterie più importanti e sorveglianza discreta degli obiettivi prescelti. Alla fine nella rete dei militari sono finiti in tre, per due rapine messe a segno ad Anguillara Sabazia e a Santa Marinella. Ad Anguillara Sabazia i Carabinieri della Compagnia di Bracciano hanno arrestato due romeni pregiudicati. A Santa Marinella (RM) invece, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un giovane del posto, 27enne, il quale, armato di taglierino, aveva costretto il titolare di una farmacia a consegnargli tutto l’incasso.

In VII pagina

Ritratti d’autore

Falcone, l’uomo che volava molto in alto

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo della Rete? Da oggi puoi consultare tutti i numeri dei nostri mensili collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! DI ROSA in VII pagina

In VII pagina

In VI pagina

La storia di Padre Pino Puglisi, ucciso dalla Mafia perchè le sue parole facevano più paura delle pallottole. ETTORE ZANCA in II e III pagina

In VI pagina

In VII pagina

In VII pagina

La vita e la storia del giudice Borsellino assassinato il 19 luglio 1992 nel cuore della sua Palermo. ETTORE ZANCA in II e III pagina

In VII pagina

In III pagina

In ultima pagina

In II e III pagina


stici. L’adozione del Nuovo Piano è una priorità assoluta che andrà risolta entro i primi cento giorni di amministrazione”.

LAVORI PUBBLICI

2006 - La promessa: • “Sistemazione piazza Alcide De Gasperi, per la quale si è provveduto all’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva. Il progetto prevede la sistemazione della piazza e l’arredo urbano”. 2006 - La promessa: • “Ultimazione dei lavori per le nuove sedi Avis e Protezione Civile”.

2006 - La promessa: • “Completamento parcheggio Villa Barattolo”.

2006 - La promessa: • “Demolizione e ricostruzione della scuola materna ai Campi d’Annibale”.

2011 - Dopo 5 anni: - Nulla è cambiato. La piazza non ha subito alcun intervento migliorativo.

2006 - La promessa: • “Considerata l’inadeguatezza dell’attuale sede della scuola materna del Centro Storico saranno individuati ed acquisiti nuovi locali più idonei per fronteggiare anche l’elevata richiesta di iscrizioni”.

2006 - La promessa: • “E’ previsto il recupero ambientale del Fosso della Focicchia per tutto il tratto compreso nel centro abitato che va da piazza Valeriano Gatta a Via Frascati”.

2006 - La promessa: • “Realizzazione di un parcheggio in galleria al di sotto di piazza della Repubblica con ingresso in via Marino Centro Urbano”. 2006 - La promessa: • “Ristrutturazione dell’edificio comunale ex albergo Europa”.

2011 - Dopo 5 anni: - Non sono stati individuati nuovi edifici per le attività scolastiche del centro storico. Solo l’attuale sede municipale di Corso Costituente, una volta trasferite le attività amministrativoistituzionali in piazza della Repubblica, avrebbe potuto ospitare una nuova scuola ma invece sarà trasformata in abitazioni civili. 2011 - Dopo 5 anni: - Gli odori nauseabondi che provengono dal fosso ancora oggi continuano a scatenare le proteste degli abitanti di Via Frascati.

2011 - Dopo 5 anni: - Su quest’opera pubblica l’amministrazione comunale ha saggiamente fatto marcia indietro, preferendo realizzare il parcheggio al Carpino (piazza Valeriano Gatta), oggi in fase di realizzazione. 2011 - Dopo 5 anni: - I lavori sono ancora in fase di esecuzione e procedono molto lentamente per l’emergere di nuovi problemi legati, sembrerebbe, alla stabilità dell’edificio.

RIFIUTI

2006 - La promessa: • “Incentivare l’utilizzo dell’Ecocentro, destinato a raccogliere varie tipologie di rifiuti, che troverà una nuova collocazione”.

2011 - Dopo 5 anni: - L’opera è stata ultimata, seppure molti dubbi restano dal punto di vista funzionale e della sicurezza.

2011 - Dopo 5 anni: - L’Ecocentro di via Borgo Valle Vergine (via delle Barozze) è in condizioni pietose come evidenziato sul numero del dicembre scorso. Nessun nuovo sito è stato individuato malgrado le promesse fatte in campagna elettorale ai cittadini residenti a pochi metri dall’Ecocentro.

2006 - La promessa: • “Individuazione di un’area per lo stoccaggio dei materiali inerti”.

2011 - Dopo 5 anni: - Nessuna area è stata individuata.

2011 - Dopo 5 anni: - I lavori si sono svolti come previsto e la nuova scuola è stata inaugurata il 26 marzo 2010. Anche il nuovo plesso scolastico delle Vigne (Giardino degli Ulivi) è stato inaugurato il 19 marzo 2010.

2006 - La promessa: • “Realizzare un ambulatorio veterinario ed una struttura per il mantenimento degli animali randagi”.

2011 - Dopo 5 anni: - Nessun ambulatorio veterinario, né un rifugio attrezzato è stato realizzato né messo in cantiere dall’amministrazione.

2011 - Dopo 5 anni: - Questi progetti sono stati ultimati in modo pressoché perfetto nei tempi annunciati e le nuove sedi sono ormai operative.

TUTELA ANIMALI

il Segno - Febbraio 2011

cia) il Consiglio Comunale ha fatto proprie le 383 Osservazioni pervenute inserendole in 22 mega-Osservazioni che hanno modificato i precedenti ambiti territoriali. Circa i “tempi brevissimi” annunciati dal Sindaco per la sua definitiva approvazione da parte della Regione Lazio, valgono le parole usate dall’ideatore del PRG di Rocca di Papa, Arch. Marco Putano: “Il clamoroso ritardo delle contro deduzioni alle osservazioni al Nuovo Piano e il processo di adozione degli strumenti di programmazione di Regione e Provincia hanno fatto venir meno la possibilità per la nostra amministrazione di fruire di quel percorso procedurale preferenziale che avrebbe portato questa amministrazione ad esercitare deleghe o sub deleghe in materia paesistica, ambientale, sviluppo agricolo e rurale”.

A P P R O F O N D I M E N T O


2006-2011 Il bilancio dei 5 anni dell’amministrazione Boccia ATT. ECONOMICHE

2006 - La promessa: • “Fondamentale sarà la creazione di una rete di collegamento tra le varie aziende boschive presenti sul territorio che potranno ampliarsi a tutto vantaggio dell’occupazione e dello sviluppo economico.

2006 - La promessa: • “Previsione di due aree di modeste dimensioni da destinare ad attività produttive di carattere artigianale (legname e prodotti tipici) a Campi d’Annibale e via delle Barozze all’altezza di via delle Calcare”.

2006 - La promessa di 5 anni fa: • “Prioritario sarà l’impegno della nostra amministrazione a dare un forte segnale di assunzione di responsabilità nei confronti delle problematiche che ancora attanagliano il settore del Commercio, con riferimento specifico ai commercianti del Centro Storico”.

2006 - La promessa: • “Promozione strutture alberghiere”.

2006 - La promessa: • “Istituzione di un laboratorio stabile per la valorizzazione delle arti e tradizioni popolari, interscambio culturale a carattere nazionale”.

il Segno - Febbraio 2011

2011 - Dopo 5 anni: - Non è mai stata predisposta una rete di collegamento tra le aziende boschive. Per quanto riguarda l’occupazione e lo sviluppo economico del paese, i recenti dati dimostrano che per reddito procapite Rocca di Papa (€ 9.740) è uno dei Comuni più poveri dei Castelli Romani, battuto anche dall’altro Comune montano, Rocca Priora (€ 10.588), e da Nemi (€ 11.342). La media regionale pro-capite è di € 23.000. 2011 - Dopo 5 anni: - Niente è stato fatto in questo senso, né ai Campi d’Annibale né in via delle Barozze, a meno che si prenda in esame l’avvenuta apertura di alcuni punti-ristoro.

2011 - Dopo 5 anni: - La crisi del commercio è stato uno dei grandi fallimenti dell’amministrazione guidata da Boccia. Il Centro Storico negli ultimi 5 anni ha visto la chiusura di decine di attività commerciali.

2011 - Dopo 5 anni: - Negli ultimi cinque anni hanno chiuso i battenti diverse strutture ricettive (Hotel Ortensie, Hotel Europa, Regina Bosco, ecc.). 2011 - Dopo 5 anni: - Non si hanno notizie di alcun laboratorio stabile a carattere nazionale, a meno che non si intenda con ciò il “Laboratorio Centro Storico” (nato pochi mesi fa) e che si è distinto per le panchine rosse collocate nel centro storico; e per alcune iniziative (tra cui la realizzazione di palle di natale da parte delle mamme!) che non hanno sortito alcun rilancio della vita del centro storico mobilitando solo alcune decine di persone.

2006 - La promessa: • “Promozione di iniziative tendenti a decentrare a Rocca di Papa istituti universitari inerenti le scienze forestali”.

2011 - Dopo 5 anni: - Niente è stato fatto in questa direzione.

SERVIZI SOCIALI

2006 - La promessa: • “Completamento della procedura di realizzazione del centro di cura per portatori di handicap e centro di formazione con museo delle maestranze ippiche per riprendere le tradizioni storiche proprie della zona Vivaro”.

2011 - Dopo 5 anni: - Niente è stato fatto in questa direzione. Per quanto riguarda la frazione del Vivaro, l’amministrazione il 24 febbraio 2010 ha approvato due PUA (Piano di Utilizzazione Agricola) per realizzare altrettante strutture ricettive.

2006 - La promessa: • “Apertura di una nuova sede farmaceutica il località Le Vigne”.

2011 - Dopo 5 anni: - La farmacia è stata aperta come promesso.

2006 - La promessa: • “Interventi prioritari sulla Via Sacra: custodirla, reclamizzarla, valorizzarla, garantendo una manutenzione periodica”.

2011 - Dopo 5 anni: - La Via Sacra è stata completamente abbandonata a se stessa. Addirittura seri danni sono stati prodotti da un taglio boschivo comunale (maggio 2008) che ha rovinato diverse basole di epoca romana e danneggiato irrimediabilmente le tabelle esplicative delle specie arbustive presenti a ridosso dell’opera viaria di duemila anni fa. Senza tener conto che nel dicembre 2009 si è verificato il crollo parziale di un’ala dell’ex convento di M.Cavo.

2006 - La promessa: • “Istituire il Polo per l’affidamento familiare sovradistrettuale coordinato dalla Provincia per mettere in campo le azioni più adeguate volte ad evitare l’istituzionalizzazione di minori in difficoltà”.

2011 - Dopo 5 anni: - Il progetto è stato avviato con successo e il Polo è oggi una felice realtà, a cui si aggiunge l’apertura del nuovo Consultorio, inaugurato recentemente.

CULTURA

2006 - La promessa: • “Restaureremo l’organo a canne del Duomo”.

2006 - La promessa: • “Occorrerà istituire una consulta delle associazioni”.

2011 - Dopo 5 anni: - L’antico organo a canne del Duomo dell’Assunta non è stato restaurato. Il relativo finanziamento regionale non è stato utilizzato.

2011 - Dopo 5 anni: - Non risulta che sia stata istituita una Consulta delle associazioni.


il Segno Febbraio 2011

Sindaco Pasquale Boccia

2006-2011 Le pagelle del Segno voto:

5

Pd - In questa legislatura Boccia ha tenuto salde le redini di un’amministrazione che rischiava di andare in frantumi dopo la fuoriuscita del vice Sindaco Pd, Maurizio De Santis. Purtroppo, l’aver dovuto riparare spesso le falle e le incapacità di alcuni assessori-consiglieri, gli ha fatto perdere di vista l’azione amministrativa vera e propria, ottenendo risultati piuttosto modesti se consideriamo l’assenza quasi totale dell’opposizione. Motivo in più per realizzare quanto detto e scritto nella campagna elettorale precedente e invece ha pensato solo a vivere alla giornata. Ha cercato, esagerando, di coprire queste carenze di risultati puntando su due cose: la comunicazione, incentrata su un periodico comunale “a sua immagine” e su un ufficio stampa che ha accentrato tutte le attività comunali sotto l’ala protettrice del primo cittadino; e il supporto quasi ossessivo alle attività dei Focolarini, tralasciando completamente la visione laica delle istituzioni.

Pres.Cons.Com. Anna Brandani voto:

5

+

Pd - Ha diretto con semplicità e competenza le sedute dei Consigli Comunali. Quasi nulla la sua azione politica, infatti non si ricordano ordini del giorno di valenza nazionale e/o internazionale approvati dalla maggioranza. Un caso su tutti: il termovalorizzatore di Albano (contro cui oggi si sono schierati il Sindaco e la maggioranza). Due anni fa il Consiglio preferì non votare una mozione contraria alla realizzazione del super impianto di Albano, dicendo che non c’erano prove scientifiche sui danni prodotti (o forse perchè in Regione c’era Marrazzo?).

ViceSindaco Roberto Barbante

5

voto:

+

Pd - Delega: Politiche dei lavori pubblici e manutenzione urbana - Opere di urbanizzazione - Attuazione ATO2. E’ stato il motore dell’amministrazione, gestendo il settore dei lavori pubblici in modo autoritario. Troppi i ritardi negli interventi di riparazione delle strade e soprattutto non ha inciso sulla buona conservazione e il rilancio del centro storico, con interventi che hanno visto la messa in opera di travertino bianco e di falsi sampietrini, stravolgendo le caratteristiche del più antico quartiere del paese. Sarà sua anche l’idea di tappare le buche delle strade del centro storico con l’asfalto anziché ripristinare i sampietrini? Importante invece la sua competenza nella realizzazione di nuove opere pubbliche (soprattutto le due scuole).

Assessore Roberto Sellati

voto:

6

-

Pd - Assessore Urbanistica (Politiche per la promozione del territorio e del turismo - Politiche per lo sport - Edilizia residenziale pubblica – Trasporti) Per quanto riguarda il nuovo Piano Regolatore non ha saputo gestire in modo ottimale la fase delle Osservazioni, lasciando i cittadini in balìa delle voci di piazza e dei sentito dire. Ma forse è stata una scelta. Si è invece distinto nella conservazione ottimale dell’edilizia residenziale esistente, tralasciando però del tutto una politica abitativa vicina alle necessità delle giovani coppie e delle nuove famiglie. Circa il turismo è stato il suo punto di forza, in cui ha raggiunto buoni risultati dimostrando un’innata capacità nel coordinare le predisposizioni di associazioni locali e di singoli cittadini. Ha ridato dignità, dopo alcuni anni disastrosi, alla Sagra delle Castagne. Detiene il record (secondo solo al Sindaco Boccia) di longevità amministrativa come assessore (ben 14 anni ininterrotti!).

Assessore Valentina Trinca

voto:

Assessore Luigi Ferazzoli

voto:

7

+

Pd - Assessore Servizi Sociali (Politiche scolastiche, sociali, della salute e della persona) E’ stato l’assessorato più attivo dell’amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Al suo attivo ci sono due nuove scuole inaugurate, servizi sociali attenti alla territorialità e alle nuove emergenze sociali. Ha saputo indirizzare con competenza e professionalità gli uffici comunali occupandosi in prima persona delle tante e svariate attività. Fossimo il Sindaco le daremmo più spazio e visibilità.

6

Pd - Assessore Comunicazione e Attività Produttive (Comunicazione e semplificazione amministrativa - Attività produttive - Protezione Civile) Gli innegabili successi ottenuti nel dare il Assessore giusto valore alle attività della Protezione Civile non bastano a coprire il fallimento Mauro delle politiche di sviluppo e rilancio del voto: Fei commercio roccheggiano, completamente Pd - Assessore Affari Generali (Ottimiz- disattese. Però un importante risultato è zazione e sviluppo della organizzazione stato quello di aver preteso l’istituzione dei Comitati di Quartiere dopo anni di prointerna dell’ente) Non è riuscito a comunicare le cose che ha messe mancate. fatto, se le ha fatte, neanche utilizzando il Assessore periodico comunale nel modo dovuto. A sua giustificazione c’è il fatto che il settore Marika + di sua competenza è molto “interno” e voto: Sciamplicotti poco si presta a pubblicizzazioni verso il mondo esterno. Pd - Assessore Programmazione e Bilancio (Bilancio, programmazione e paAssessore trimonio, definizione e verifica indirizzi gestionali) Alberto Se è vero che i boschi non hanno reso voto: Cardinali quanto avrebbero dovuto vuoldire che non Pd - Assessore Ambiente ha compreso il potenziale ambientale di L’ambiente è stato il grande assente nel- Rocca di Papa. Eppure sarebbe bastato l’azione amministrativa degli ultimi cin- leggersi le relazioni del prof. Tiziano Oneque anni, malgrado le promesse e gli sti per capirne l’importanza per l’intera annunci. Subentrato al Vice Sindaco De collettività. Anche il cosiddetto “Bilancio Santis (che ricopriva tale assessorato) non partecipativo”, ritenuto il fiore all’ocha saputo imprimere né una svolta in posi- chiello della trasparenza amministrativa, tivo né conservare il lavoro fatto. La vi- si è ridotto in alcune riunioni e poco più, cenda della Via Sacra (la strada di epoca tanto che il documento economico-finanromana che sale fin sopra Monte Cavo per ziario per cinque anni è rimasto queluna lunghezza di 3 km, danneggiata ine- l’oscuro strumento che era anche in sorabilmente da un taglio boschivo comu- precedenza. Ha cercato di recuperare la sinale) resta tutt’oggi come esempio tuazione, ideando il “Laboratorio Centro negativo di scarsa attenzione e sensibilità Storico” che ad oggi ha prodotto qualche verso i monumenti collocati a ridosso dei iniziativa interessante ma con scarsi risulboschi. Se invece di polemizzare ogni tati socio-economici. Se Rocca di Papa è volta (e per ogni cosa) con il Parco dei Ca- agli ultimi posti nelle classifiche dell’ecostelli, avesse pensato a come migliorare le nomia dei Castelli Romani (occupazione, attività di salvaguardia del patrimonio am- commercio, turismo, ecc.) significa che bientale pubblico avrebbe svolto un lavoro non è riuscita a incidere, malgrado impeprezioso e necessario. Lascia un’eredità gno e capacità, nel cambio di rotta. non facile da gestire per chi subentrerà nel- Avrebbe dovuto distribuire le risorse in l’assessorato. modo differente.

5

4

5


Consigliere Maurizio Querini

2006-2011 Le pagelle del Segno voto:

6

Capogruppo Pd in Consiglio Comunale con delega politiche giovanili e gemellaggio Ha dedicato molto tempo al suo ruolo di Capogruppo del Partito Democratico e poco a quello di amministratore. Ha comunque tenuto il gruppo unito in questi cinque anni, superando con disinvoltura anche l’affaire De Santis. Dopo tanti anni di esperienza politico-amministrativa è ora che faccia un salto di qualità.

Consigliere Simone Pizziconi

voto:

5

+

Consigliere Pd - delega politiche risorse idriche, politiche culturali, valorizzazione memorie della città, educazione alla legalità Ha cercato di ritagliarsi un ruolo pregiato nella promozione delle attività culturali ma non sempre è riuscito nel suo intento. E’ apparso troppo condizionato dall’apparato di governo mentre avrebbe dovuto essere più autonomo e propositivo. Per esempio le attività culturali pian piano gli sono state sfilate dal “Laboratorio Centro Storico” che altro non è stato che la promozione di attività di tipo culturale.

Consigliere Fabrizio Castri

voto:

7

+

Consigliere Pd – delega alla cura e decoro servizi cimiteriali, censimento e toponomastica, Comunità Montana Si è molto impegnato e nelle sue attività ha sempre dato il meglio di sé. Il cimitero comunale è finalmente diventato un luogo curato e ben manutenuto. Anche sulla toponomastica ha cercato di mettere ordine rispetto al caos di qualche anno fa.

Consigliere Giorgio Serafini

voto:

5

Consigliere Pd – delega tutela dei diritti degli animali e decoro urbano Nella delega alla tutela degli animali ha potuto ottenere ben poco anche se supportato da volontari e volontarie animaliste di Rocca di Papa sempre pronti a correre in suo soccorso. Del promesso rifugio comunale nessuna notizia così come nessuna notizia si è avuta dell’annunciato ambulatorio veterinario. Nel decoro urbano ha lasciato molto a desiderare dimostrando di non avere un’idea generale sull’immagine da dare alla città. Per sopperire a ciò l’amministrazione ha dato infatti vita al “Laboratorio Centro Storico”.

Delegato Fabrizio De Angelis

voto:

4

Pd - cittadino delegato ai problemi e progetti inerenti alle azioni positive per lo sviluppo della frazione Vivaro Non si è avuta notizia delle sue attività. Pesa il suo silenzio sulle dimissioni in blocco del Comitato di Quartiere Vivaro e sui due PUA approvati dall’amministrazione relativi alla cementificazione di parte della frazione verde di Rocca di Papa.

Dopo 5 anni d’opposizione

Diamo i voti anche ai Consiglieri di minoranza Consigliere Aldo Morana

voto:

6

+

5

il Segno Febbraio 2011

Consigliere Gino Del Nero

voto:

Consigliere Roberto Trinca

voto:

+

Consigliere Fli E’ uno dei politici del centrodestra con maggiore esperienza consiliare e per questo da lui ci saremmo aspettatati una maggiore incisività nel trattare le questioni di Rocca di Papa. E’ apparso troppo accondiscendente rispetto alle scelte votate dalla maggioranza.

6

Consigliere Pdl E’ stato forse l’unico esponente politico di centrodestra che ha cercato di frenare l’azione amministrativa della maggioranza con critiche e analisi chiare e comprensibili. Non supportato dagli altri esponenti del suo stesso schieramento.

Consigliere Luigi De Santis

voto:

5

Consigliere Pdl E’ intervenuto poche volte per far conoscere il suo punto di vista e quando lo ha fatto è stato quasi esclusivamente per sostenere le richieste dei cacciatori.

Consigliere Sinistra Ecologia e Libertà Malgrado l’impegno e la presenza costante spesso non è riuscito a svolgere al meglio l’azione di opposizione, soprattutto sulle grandi opere pubbliche realizzate e sulle Consigliere attività di gestione delle risorse econovoto: mico-finanziarie. Enzo non giudicabile Buona la sua attenzione per le problematiBotti che ambientali e per le mozioni di profilo nazionale e internazionale. Consigliere Pdl Poco presente non è sembrato interessato Consigliere al ruolo ricoperto. Avrebbe fatto meglio a lasciare spazio ad Giulio altri esponenti del centro-destra eletti nella voto: Croce sua lista, per meglio sostenere i colleghi di opposizione. Consigliere Rifondazione Comunista Da uomo di grande esperienza politica Consigliere qual’è, ci saremmo aspettati di più, soprattutto in termini di presenza nei Consigli Massimo Comunali e di contrapposizione all’attuale voto: Saba maggioranza. Alcuni suoi spunti e interrogazioni dimostrano comunque che ha sa- Consigliere Udc puto svolgere bene il suo ruolo. E’ apparso essere in sintonia con la maggioranza troppe volte, tanto che i più lo Consigliere considerano parte integrante dell’amminiEnrico + strazione Boccia. Viste le sue capacità ci voto: saremmo aspettati una maggiore azione Fondi tesa a evidenziare le negatività e i punti deboli delle scelte della maggioranza. Invece Consigliere Lista Civica La Castagna Quando è entrato negli argomenti ammi- ha preferito spesso non esporsi ritenendo nistrativi ha dimostrato di avere un’ottima il ruolo dell’opposizione poco importante conoscenza delle problematiche che ri- e incisivo nella politica di oggi incentrata guardano Rocca di Papa. Spesso si è tro- sullo strapotere dei Sindaci. vato d’accordo con le scelte Ha messo a disposizione le sue compeamministrative. Poco interessato alle que- tenze professionali, a cominciare da quelle stioni ambientali si è dimostrato interes- nel settore dell’editoria che hanno regalato sato quasi esclusivamente a vicende di tipo ai cittadini delle opere molto interessanti e di qualità. urbanistico.

6

5

n.g.

6


ROCCA DI PAPA Il Pd rifiuta le primarie per scarsa democrazia o per paura?

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il Segno - Febbraio 2011

“Siamo bravi e siamo forti”... se la cantano e se la suonano

di Daniela Di Rosa Da un articolo apparso su Il Tuscolo di gennaio (così come già annunciato dal Segno) trova conferma che il Sindaco di Rocca di Papa, Boccia (Partito Democratico), si ricandiderà tra meno di tre mesi alle elezioni comunali senza passare per le primarie perchè lui, le primarie, le ha già vinte cinque anni fa! Ha per caso acquisito l’immunità così come avviene sull’isola dei famosi? Lì se vinci una gara sei salvo dal rischio uscita... ma la politica non è un gioco. Voglio ricordare a lui (e a tutti) che Vendola, Presidente uscente della Puglia, nonostante gli apprezzamenti del Pd, non fu ricorfermato dal Partito Democratico ma fu costretto a ri-partecipare alle primarie (vinte cinque anni prima). Non aveva lui, per grazia divina, acquisito l’immunità come il nostro Sindaco uscente, e accettò con umiltà e senso altamente democratico, di confrontarsi... e vinse! Le cose sono due: o il Sindaco ha paura o è poco democratico. L’altro motivo, stando sempre all’articolo del Tuscolo, per voce del segretario locale del Pd, sarebbe la buona amministrazione di tutta la compagine di governo! E chi l’ha stabilito? Si lodano da soli, come ogni

mese fanno su Comune informa, che ormai in paese chiamano Comune propaganda! E’ talmente tutto perfetto su quel periodico che il nostro paese sembra finto... quanto è verde, quanto è pulito, quanto è ricco (è all’ultimo posto nella graduatoria della ricchezza pro-capite dei Castelli Romani!). Un consiglio, a Roma si dice: “chi si loda si sbroda!”. Tradotto vuol dire lascia che siano i cittadini ad apprezzare il vostro lavoro perchè se lo fate tra di voi stona... e

anche molto. L’articolo del Tuscolo continua poi parlando di alleanze dando quasi per certo l’appoggio di Italia dei Valori all’attuale Sindaco ma, stando a quanto da noi appreso, IdV avrebbe smentito... aspettiamo comunque conferme dal segretario cittadino, Bruno Fondi. Per finire colgo anche un’altra nota stonata, il nome di chi ha scritto quell’articolo, Michela Emili, ma non è la segretaria di Pasquale Boccia che, per contratto, deve curare la sua immagine? Po-

Pasquale Boccia

trebbe mai una persona parlar male del suo datore di lavoro? No! Però eticamente potrebbe astenersi da scrivere articoli sul Sindaco e parlare d’altro, magari facendo un’intervista ad un candidato di opposizione... ma sarebbe troppo democratico e decisamente, per me, questo Pd non lo è.

“Operazione verità sul PRG” L’Arch. Marco Putano ha presentato le sue idee per le elezioni Ha le idee chiare l’Arch Marco Putano, il realizzatore del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa poi stravolto dall’amministrazione con l’aggiunta di 22 mega osservazioni. Ed è su queste 22 “variantone” che Putano ha deciso di costruire la sua campagna elettorale se riuscirà a presentare una lista con l’aiuto del Movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo. Quella che Putano ha chiamato “operazione verità sul PRG” è stata lanciata in occasione di un incontro svoltosi lo scorso 4 febbraio in una sala del bar-enoteca di via Frascati a cui hanno partecipato una decina di persone, spinte dalla volontà di lanciare idee nuove ed efficaci per cambiare volto a Rocca di Papa. Impresa titanica verrebbe da dire vista la realtà locale ma bisogna prendere atto che Putano appare come una persona “pulita”, non schiava di ideologie politiche, capace di lanciare poche

In piedi, l’Arch. Marco Putano

idee ma molto interessanti. Dalla sua parte c’è il fatto che conosce come nessun’altro il Piano Regolatore di Rocca di Papa e, proprio su questo, potrebbe decidere di lanciare alcune iniziative per chiarire diversi punti rimasti in ombra, soprattutto a livello procedurale. (A.S)

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ROCCA DI PAPA I proprietari delle aree individuate potranno opporsi entro i primi giorni di marzo

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il Segno - Febbraio 2011

Nuova funicolare, partono gli espropri delle aree interessate di Marcello Morrone Il Cotral ha comunicato che il progetto definitivo della nuova funicolare di Rocca di Papa ha superato anche l’ultimo ostacolo ed è stato approvato. Allo stesso modo l’azienda regionale dei trasporti ha redatto l’elenco delle aree individuate su cui ricade quella che viene chiamata “pubblica utilità”, ossia le zone che dovranno essere sottoposte ad esproprio per consentire che il progetto si realizzi così come previsto e annunciato. Sono circa sedici i proprietari interessati e, tra questi, spiccano anche alcune società tra cui l’Immobiliare For.Gian. Srl, l’Immobiliare Barozze Srl e il Consorzio per l’acquedotto del Simbrivio.

Poi ci sono i singoli proprietari, per lo più cittadini di Rocca di Papa, che in quelle zone hanno dei terreni, nella maggior parte dei casi frutto di eredità di familiari diretti. L’azienda dei trasporti ha anche comunicato che è “possibile prendere visione della relativa documentazione presso la sede” stessa della “Cotral Patrimonio Spa” (Roma, Via Bernardino Alimena, 105) e depositare in quella stessa sede eventuali memorie scritte e documenti entro 20 giorni dalla comunicazione inviata il 10 febbraio scorso. Quindi c’è tempo fino ai primi giorni di marzo per opporsi agli espropri annunciati. Dopo questa fase dovrebbe entrare nel vivo la piena operatività del progetto che, ricordiamo, ha avuto il suo benestare nel Consiglio Comunale svoltosi il 22 luglio del 2010.

Dall’idea lanciata da un nostro lettore

La “lista della spesa” Promemoria per i candidati alle prossime elezioni

Il 24 febbraio incontro in aula consiliare

Appello al centrosinistra

Il ciclo amministrativo volge ormai al termine e presto saremo chiamati a rinnovare la nostra amministrazione comunale. In quella circostanza i cittadini avranno l’occasione per esprimere un giudizio di merito sull’amministrazione uscente e, soprattutto, l’opportunità di eleggerne nuovi rappresentanti che sappiano rispondere ai più alti criteri di onestà, capacità e competenza che il compito richiede. I partiti sono da tempo impegnati a preparare questo appuntamento, in una situazione per essi obiettivamente difficile, a causa dell’ormai evidente distacco dalla società civile che patiscono, e che impedisce loro di interpretare pienamente le esigenze e le aspettative della popolazione, in un contesto sociale ed economico tra i più difficili della nostra storia recente. Con questa consapevolezza appare chiara la necessità che le imminenti elezioni siano preparate in modo nuovo, facendo sì che l’elaborazione dei programmi sia frutto del confronto con la gente e la scelta dei candidati rispecchi profondamente le indicazioni che i cittadini vorranno fornire, attraverso lo strumento delle elezioni primarie. Per questo chiamiamo tutte le forze politiche e sociali, che si riconoscono nell’area del centro-sinistra, ad un confronto su come preparare la scadenza elettorale, rivolgendo loro l’appello ad abbandonare dannose tentazioni autoreferenziali ed invitandole ad un incontro pubblico, giovedì 24 febbraio alle ore 17.30 presso l’aula consiliare del Comune di Rocca di Papa. Il comitato promotore

Apre la sezione SeL

Raccolgo l’idea di G. Gatta relativa a quella che lui ha indicato come “Liste della spesa” destinate ai candidati a Sindaco e a Consiglieri Comunali e mi auguro che altri lettori vorranno raccogliere l’invito. Una piccola, ma secondo me significativa, lista delle cose che gli eletti si dovrebbero impegnare a fare è la seguente:

1° Organizzare una squadra operativa, responsabile delle procedure e dei risultati per combattere l’abusivismo edilizio. 2° Non affidare deleghe a persone per le quali si può configurare un conflitto di interessi.

Sabato 4 febbraio è stata inaugurata la nuova sezione di Sinistra Ecologia e Libertà di Rocca di Papa, a cui hanno partecipato anche i due coordinatori Barbara Frittella e Stefano Galli. SeL a Rocca di Papa, infatti, è formata da due sezioni che a breve dovranno decidere che cosa fare alle prossime elezioni amministrative visto che le primarie dovrebbero essere saltate, ossia se 4° Dare comunicazione delle riunioni del Consiglio Comu- presentare una propria lista con il simbolo SeL (considerato il nale a mezzo di appositi manifesti da affiggere, per tempo, traino a livello nazionale di Nichi Vendola) oppure se aderire al progetto politico lanciato da Maurizio De Santis, l’ex vice-Sinin tutti i quartieri. Sergio Rasetti daco Pd di Rocca di Papa. Staremo a vedere nei prossimi giorni.

3° Dare l’opportunità di partecipare alle gare, anche per lavori pubblici di piccola entità, dandone informazione puntuale anche alle ditte locali e assicurando i corrispondenti pagamenti in tempi brevi e certi.


le voci della piazza

il Segno - Febbraio 2011

...il BORSINO dei CONSIGLIERI - chi sale e chi scende Andrea Croce

candidatura possibile PD

Luigi De Santis

Flavia Vitali

Simone Pizziconi

Marco Rapo

Gino Del Nero

Alberto Cardinali

Bruno Romano

candidatura possibile PD candidatura possibile PD

candidatura sicura PD

Maurizio Querini

candidatura incerta PD

candidatura sicura PD

Roberto Barbante

candidatura sicura PD

Mario Casciotti

Marika Sciamplicotti

Bruno Fondi

Lorenzo Ofantino

candidatura incerta PD

candidatura sicura PD

candidatura sicura IDV

Fabrizio Castri

candidatura incerta PD

Roberto Sellati

Davide Palozzi

Mauro Fei

Giorgio M. Coppola

candidatura possibile PDL

candidatura sicura PD

candidatura possibile PDL

candidatura sicura PD

Roberto Fondi Intorno a lui potrebbe nascere una lista unica appoggiata dal centrodestra e da alcuni esponenti della società civile

Barbara Frittella Coordinatrice di uno dei circoli di Sinistra Ecologia e Libertà, potrebbe essere l’unica donna candidata a Sindaco di Rocca di Papa

candidatura sicura SEL

Aldo Morana

candidatura sicura SEL

Valentina Trinca

Enrico Fondi

Sergio Carrarini

candidatura sicura PDL

E QUELLI ANCORA IN FORSE

Stefano Galli

Gulio Croce

candidatura sicura PD

Maurizio De Santis L’ex vice-sindaco si presenterà a capo di una lista civica appoggiata da varie componenti politiche e civili di Rocca di Papa

candidatura sicura SEL

Mario Gatta

candidatura incerta PDL

Marco Putano L’ideatore del PRG originario di Rocca di Papa, si presenta con u proprio simbolo appoggiato dal Movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo

candidatura sicura SEL

Luigi Ferazzoli

candidatura sicura PD

Pasquale Boccia L’attuale Sindaco Pd è il candidato di una coalizione costruita intorno al Partito Democratico.

candidatura sicura FLI

Margherita Silvestrini

Gennaro Spigola L’esponente di Rifondazione e sindacalista Cgil, al momento sarebbe candidato Sindaco della Federazione della Sinistra

candidatura sicura Rifond. candidatura poss. Rifond.

201 1

I CANDIDATI SICURI

candidatura sicura FLI

Anna Brandani

candidatura possibile IDV

il BORSINO dei SINDACI

ioni

candidatura sicura PDL

Giorgio Serafini

candidatura incerta PD

elez

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e il BORSINO delle COALIZIONI

Alvaro Fondi A meno di un accordo, oggi ancora lontano, con il Pdl, sarà lui il candidato Sindaco de La Destra, che si presenterà da sola

Lista civica De Santis

Lista civica

I partiti, di ogni schieramento, sono ben lontani dal raggiungere accordi di coalizione. Se le elezioni ci fossero tra una settimana avremmo 8 liste, un’enormità al solo pensarci. Proseguono infatti gli incontri serrati e,

alla fine di marzo, i primi risultati dovrebbere tagliare il traguardo. Il Pd sta cercando di chiudere la sua coalizione, mentre il più attivo è sicuramente l’ex Vice-Sindaco Pd, De Santis, che sta allargando sempre più la sua

lista civica; mentre Sel e Rifondazione sembrano non aver ancora deciso. Anche nel centrodestra regna ancora molta confusione ma alla fine dovrebbe uscire un candidato unico.


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Diritto di replica

“Sulle antenne la mia posizione è chiara”

Il Consigliere Pdl, Trinca, risponde al Comitato Campi

Egregio direttore, vorrei approfittare delle pagine del vostro giornale per rispondere all’articolo, pubblicato sul numero di Gennaio 2011, del sig. Sandro Tabellione, che mi vedeva chiamato in causa dal Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale da parte del Presidente del Comitato stesso. Ringrazio innanzitutto il vostro giornale che mi consente di replicare e fare chiarezza sulla “questione antenne” che il Comitato tutto, e non solo il presidente, porta avanti da molti anni sul territorio di Rocca di Papa ed ai Campi di Annibale in particolare. Il primo punto che mi preme chiarire, consiste nella constatazione che nonostante tutta la “buona volontà” profusa per risolvere il problema delle antenne, queste sono aumentate a dismisura con il passare degli anni (specialmente gli ultimi) sul territorio comunale. Sarebbe opportuno che il Comitato, ed il suo presidente, ammettessero il fallimento di tutte le “azioni politiche” finora intraprese nella lotta ai ripetitori e si cominci a cercare una soluzione “differente”, con l’aiuto di “tutte” le forze politiche, una strategia nuova che magari possa essere più “efficace”, evitando di arroccarsi su posizioni che fino ad ora si sono rivelate fallimentari ed infruttuose. Vorrei che il Comitato, ed i cittadini di Rocca di Papa in primis, prendano in considerazione il documento presentato durante il Consiglio Comunale dedicato alle antenne, dai Consiglieri di minoranza (me compreso) che chiede a gran voce di “riappropriarsi” come ente comunale del terreno di nostra proprietà sulla vetta di Monte Cavo, lasciato fino ad ora in balia dei privati che si trovano a gestirlo e a sfruttarlo ricavandone profitti alle spalle della nostra comunità. Il secondo punto riguarda la mia “bramosia di apparire”, che si sposa con il mio impegno politico alla “luce del sole” a tutela e servizio di “tutti i cittadini” di Rocca di Papa e non ad appannaggio di un singolo quartiere. Ed invito il Comitato ed il suo presidente ad “informarsi” (presso l’albo pretorio o da me medesimo) sulle interrogazioni da me presentate, riguardo i vari problemi che affliggono il nostro territorio, evitando di fare insinuazioni false e tendenziose con il solo fine di denigrare la mia persona e il mio modo di “fare politica”. Il terzo punto riguarda un argomento molto delicato riguardo la vicepresidenza del Comitato di Quartiere occupata (mi auguro che il direttivo prenda dei provvedimenti) dal “neo segretario” del Partito Democratico di Rocca di Papa sig. Labasi, poiché come da statuto chi fa parte del Comitato non può ricoprire cariche politiche sul territorio.

Chiudo questo mio intervento chiedendo ai Comitati di quartiere, ed a tutti i cittadini liberi, una collaborazione attiva e propositiva per risolvere “tutti” i problemi che affliggono la nostra comunità, Roberto Trinca svuotata di ogni “identità paesana” che sta minando il nostro “orgoglio roccheggiano” e l’amore verso il nostro paese che è alla base del mio impegno politico. Restando sempre aperto ad ogni confronto e consiglio intendo chiudere questa diatriba triste e inutile, che finisce per far passare in secondo piano il fine ultimo della mia missione politica; la rinascita del nostro paese. Roberto Trinca Consigliere Comunale PDL Rocca di Papa

il Segno - Febbraio 2011

Un comunicato de “La Voz”

La Città di Rocca di Papa sarà chiamata alle urne per decidere chi sarà il prox Sindaco. Rocca di Papa con una popolazione superiore a 15000 abitanti avrà quindi il sistema elettorale che prevede il doppio turno con ballottaggi in caso non si abbia un candidato che abbia superato il 51% dei voti espressi. Il Gruppo La Voz, comunicherà a breve a chi darà il proprio sostegno per la corsa al "palazzo rosa" di C.so della Costituente. Il cammino attuale de "La Voz" consiste nel collaborare fattivamente per migliorare la città, essere al fianco dei cittadini e segnalando tempestivamente all'amministrazione piccoli disagi. Promuovendo campagne di sensibilizzazione nel sociale. Il disfattismo non è nel ns dna. La Voz, quindi non parteciperà in prima persona alle prox elezioni amministrative 2011, visto che per parteciparvi è necessario un buon progetto a cui stiamo lavorando con amore e intensità. Partecipare ora con un progetto a metà sarebbe contrario ai ns principi e di poca serietà. Altri, chissà, forse lo faranno, parteciperanno con progetti a metà o poco sviluppati pur di figurare, non è il ns caso, noi non cerchiamo notorietà. Nel 2016 saremo pronti a presentare il ns programma e le ns idee in dettaglio non escludendo alleanze. Tuttavia, visto il buon potenziale o bacino d'utenza (voti) che il gruppo possiede, per le imminenti elezioni daremo il ns appoggio alla forza politica che si dimostrerà capace di presentare un programma forte nei contenuti e di amore per questa città. No ai programmi del "contro a tutti i costi", no ai programmi del "disfattismo". Certi di aver preso una giusta e responsabile decisione un cordiale abbraccio a tutti i ns simpatizzanti. Marco Rapo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Ecco i Cristiano Riformisti

Una nuova forza politica si affaccia sul panorama roccheggiano, per le prossime, calde elezioni comunali. E’ il gruppo dei Cristiano Riformisti (che il prossimo 26 febbraio terrà il Congresso Nazionale), costola del PdL che il presidente, l’onorevole Antonio Mazzocchi attualmente Questore alla Camera dei Deputati, ha fondato nel 2006 con lo scopo di dare voce alla componente cattolica del centrodestra. Il capogruppo, Danilo Romei, è da decenni militante nella destra moderata di Rocca di Papa, amico e collaboratore di Erder Mazzocchi che ricopre la carica di presidente dell’ARSIAL, un importante Ente per lo sviluppo dell’agricoltura nella Regione Lazio. Il gruppo dei cristiano riformisti crede nei principi della dottrina sociale della Chiesa che pongono in atto nell’attività politica da laici, come è e deve essere laica la politica,

ma profondamente convinti che la solidarietà e la giustizia equa e clemente rappresentino dei valori condivisibili e utili anche per chi non crede. Il movimento si fonda su valori ben definiti: la famiglia, il lavoro, le identità culturali e contemporaneamente l'incontro con l’altro. E su tutto, il valore principale, l’onestà. Tutti gli esponenti sono roccheggiani veraci, amanti della cittadina in cui abitano, convinti delle potenzialità del paese Rocca di Papa e, non dimentichi del suo illustre passato, sono pronti ad impegnarsi perché possa ripercorrere quella strada maestra di civiltà, di accoglienza turistica, attraverso un sano, legale e stimolante sviluppo di tutte le attività del paese, con la creazione di numerosi posti di lavoro con iniziative innovative e all’avanguardia nel contesto nazionale. L'intento è quello di creare una forza politica alternativa

all'attuale e paludosa amministrazione, aprirsi alle possibili al- Danilo Romei leanze di partiti, di movimenti e di persone che abbiano voglia di lavorare per far crescere Rocca di Papa. Se un’Amministrazione, nel suo senso più ampio, è specchio e volere dei suoi cittadini, allora Rocca di Papa merita assai di più di quella che oggi le è concessa. E’ tempo di restituire valore alla politica: essa è l’arte di governare un popolo, è amministrazione della cosa pubblica, è impegno al servizio del cittadino per il bene comune. E’ necessario sanare e rivoluzionare una mentalità “politicante” malata che agisce sempre in cambio di qualcosa, che manipola e tradisce la fiducia dei suoi elettori. Mai più un lampione in cambio di un voto. Ma luce equa per l’intera Rocca di Papa.


il Segno - Febbraio 2011

Cultura e

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L’inno di Mameli nella storia d’Italia

di Rita Gatta Un fremito di orgoglio nell’Aula consiliare di Rocca di Papa, il 27 gennaio, ha accomunato gli ascoltatori attenti alle vibranti parole del Professor Franco Tamassia docente di Diritto Pubblico presso la Facoltà di Economia dell’Università di Cassino. Criticato e sottovalutato, a volte grossolanamente frainteso, il nostro Inno Nazionale è più che mai attuale: a una rilettura attenta e con un serio approfondimento storico, ci si rende conto che esso ricalca un vero programma di vita più che mai necessario in questo periodo; rivaluta il concetto di uno Stato unito, coeso, nel quale il primato deve essere della collettività, scavalcando gli individualismi; una Nazione nella quale gli Italiani devono sentirsi “fratelli”, figli di una stessa madre ed eredi di una stirpe dalla storia eroica come quella di una Roma antica con la quale volle unificarsi il popolo italico, divenendo uno Stato destinato ad un futuro glorioso, quando le attuali civiltà europee non erano ancora nate. Relatore dello stimolante incontro, coinvolgente nella dialettica e nei colti riferimenti storico-letterari il professor Tamassia ha evocato l’immagine di un’Italia che da espressione geografica converge in un “comune sentire”. Ad organizzare l’evento la dott.ssa Antonia Di Lonardo, presidente dell’Associazione culturale L’Osservatorio, la quale ha introdotto la conferenza insieme al dott. Claudio Santangeli, alla presenza del Sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia. Scritto nel 1847 da un giovanissimo Goffredo Mameli, morto a soli ventidue anni per una ferita ricevuta durante la difesa della Repubblica Romana, musicato da Michele Novaro, l’Inno è il “Canto degli

... dintorni

Se ne è parlato a Rocca di Papa in un incontro promosso dall’Ass.zione L’Osservatorio con il prof. Franco Tamassia

Italiani” che si rifà al programma mazziniano, dove il popolo è un soggetto a se stante, dotato di una propria spiccata personalità. Ma torniamo indietro di poco più di un secolo e mezzo, in pieno Risorgimento e saremo testimoni di un eroico momento di riscatto di un’Italia divisa per troppo tempo in diversi Stati, sotto la dominazione dei Borboni nel Sud, degli Austriaci nel Nord, del Papa lo Stato pontificio nel Centro, i Savoia nel Regno di Sardegna, con una manciata di piccoli statarelli tra un confine e l’altro. Spiccano in quel periodo figure di alto vaGoffredo Mameli

lore come Mazzini, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II, trascinatori di piccoli eroi chiamati alla lotta, alla ribellione da un rigurgito di orgoglio. Quel “Stringiamoci a coorte…“ è l’urlo del giovanissimo poeta che grida al riscatto, che anela il risveglio nella coscienza di tutti della necessità di unirsi, superando gli individualismi, sotto un unico simbolo, quel tricolore che era faro e luce per i patrioti. E il rinnovato slancio è proprio quello che spinge a mettere l’elmo della vittoria, gloriosa e immortale proprio come quella di Scipione l’Africano vincitore su Annibale a Zama. Nell’inno si legge tutto l’amor proprio e la grande cultura che l’autore dispiega per incitare gli Italiani alla lotta di liberazione: siamo tra il popolo dei Comuni lombardi che a Legnano sconfigge l’imperatore Barbarossa: una Lega lombarda vittoriosa che è un inno all’unità, non alla secessione; stringiamo nella mano quel sasso che Gianbattista Perasso, il Balilla genovese scaglia con rabbia contro gli Austriaci e che fa brillare tra la cittadinanza la miccia della rivolta popolare; vibra in noi la rispettabilità di Francesco Ferrucci che difende Firenze contro l’imperatore Carlo V ed in punto di morte dà lezione di cavalleria e dignità al mercenario Maramaldo; ci lasciamo coinvolgere nella ribellione siciliana dei Vespri contro i Francesi. Immortali pagine di storia scritte in un’Italietta che era stata definita “espressione geografica” dallo straniero che ci disprezzava, che contribuiva ad alimentare in noi un senso di sfiducia, rassegnazione, umiliando e calpestando ogni nostra dignità. Questo quanto denunciavano i patrioti cercando di scuotere il torpore nel quale gli Italiani parevano essere caduti. Il nostro Inno Nazionale è una lirica sacra che rispecchia il programma della vera religione umana: quella della ragione, della conquista della dignità di un popolo che ha il dovere e il diritto di essere unito nella ricerca della Libertà, quella stessa che eleva l’Uomo e lo immortala nella Storia.


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L’angolo della storia

Il mito razionale e il mito creativo

di Vincenzo Rufini Le grandi civiltà, oltre ad elaborare documenti e ad edificare vestigia da tramandare nel corso dei secoli, vedono percorrere la loro esistenza da quella particolare linfa vitale che è rappresentata dal mito, il quale incarna tutto ciò che ha il sapore gradevole dell'irraggiungibile e dell’arcano e ha permeato fin dai primordi l’intera avventura umana. Un fascino discreto e assoluto, come una bella favola che determina la crescita di ogni bimbo, così l’uomo adulto ha sempre amato accompagnare la sua crescita con qualcosa di irrazionale, di irraggiungibile e di fantastico. Il mito che fa da riflesso al razionale con il suo mondo di bisogni, di aspirazioni, di potere e di servitù; il mito, essenza creativa di una psiche concepita per volare alto ed invece costretta dalla realtà temporale a percorrere con passo incerto i sentieri dell’esistenza. L’antica società occidentale ha elaborato diverse mitologie, ma due fra queste hanno avuto il potere di permearne il percorso plurimillenario. Il politeismo del mondo antico elabora e metabolizza l’antico mito del Vello d’oro (secondo la mitologia greca era la pelle dell’ariete inviato da Giove per portare il salvo i mitici Frisso e Elle nella remota Colchide); il monoteismo post-romanico costruisce il mito del Santo Graal (secondo la vulgata cristiana era la coppa in

Invito alla lettura

CULTURA

cui Giuseppe d’Arimatea aveva raccolto il sangue di Cristo). La comparazione dei due miti ci porta ad evidenziare alcune differenze: il mito antico del Vello d’oro funge da richiamo a cui risponde l’eroe greco Giasone con i suoi Argonauti, il quale dopo vicissitudini varie riesce a carpirlo e ad impossessarsene, facendo sua la conoscenza intrinseca ed esplorando una dimensione diversa, simboleggiata dalla Colchide, ritenuta inarrivabile dalla concezione mentale dell’epoca. Nella cultura politeistica l’ignoto, l’irraggiungibile, il mistero sono entità astratte, lontane, pericolose, ma al fine raggiungibili dalla volontà umana. L’uomo è in grado di perforare l’inconoscibile grazie al suo modo razionale di percorrere i sentieri dell’essere per giungere a conquistare il mito e a saziare la sua sete di conoscenza. Il mito moderno del Graal, i cui elaboratori originari furono Chrètien de Troyes e Wolfram von Eschenbach, rappresenta anch’esso un cammino verso la conoscenza, il cui protagonista è il cavaliere Perzeval che nell’ottocento Riccardo Wagner ribattezzerà Parsifal, il quale dovrà passare attraverso molte prove per purificare se stesso e poi riprendere il cammino della ricerca. Ma a differenza del mito politeistico il Graal non viene raggiunto, forse ciò sta a significare che la purificazione dell’essere moderno, incarnato da Parsifal, non è giunta a buon fine, oppure che l’uomo

tale e prodotto il rifiuto sociale e la segregazione in spietate istituzioni totali. Solo negli ultimi decenni, l'evoluzione della psichiatria, pur non riuscendo a cancellare del tutto pregiudizi e riserve, ha permesso la chiudi Loredana sura dei manicomi e la denunMassaro cia del sistema che li Paura della diversità, vergogna governava. Ma la storia degli e ignoranza hanno da sempre “invisibili”, degli “alienati” che accompagnato la malattia men- in passato, sia sotto i regimi to-

Il cimitero dei pazzi

Amore e psiche

antico, rappresentato da Giasone, era riuscito a depurare se stesso dalle scorie di una razionalità limitativa per poter essere pronto ad acquisire il mito con il suo tesoro di conoscenza. Nel mondo antico il mito aveva termine con l’inizio della filosofia, e quindi di una forma evoluta di razionalismo; nel mondo moderno il mito, quindi l’irrazionale, ha marciato di pari passo con la razionalità, rappresentando un dualismo sapienziale che gli antichi non si ponevano. Ambedue i miti contengono una medesima fonte iniziale: il desiderio ancestrale di arrivare a possedere una forma di conoscenza assoluta; è l’uomo stesso che non pago del senso della vita che è chiamato a condurre cerca nei lidi che esulano dalla razionalità la sua ragion d’essere: l’appagamento dei suoi sensi e del suo io. La morale da trarre dalla introspezione dei due miti è che l’essere umano proprio per la sua natura, fondata sull’evoluzione e sulla curiosità, è portato in tutte le epoche alla ricerca della conoscenza e della perfezione, sempre pronto a percorrere i sentieri che lo separano da essa armato dai due elementi che ne costituiscono la sua essenza: la ragione razionale e l’aspirazione irrazionale.

talitari che al riparo di sistemi liberaldemocratici, sono morti annientati negli ospedali psichiatrici, è rimasta comunque per lo più sconosciuta. “Il cimitero dei pazzi” (Infinito Edizioni 2010) è una di queste storie, un episodio di quella tragedia corale dimenticata e ricostruisce, con precisione e passione, l'incredibile vicenda di quattromila malati di mente,

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quasi tutti sepolti senza un “nome” sulla croce, senza che ne fosse riconosciuta l'identità, a Cadillac sur Garonne, nel sudovest della Francia, in un cimitero divenuto nel 2008 monumento nazionale, per volere dei cittadini di Cadillac che si sono presi l'onere civilissimo di non nascondere ma anzi di testimoniare quella parte anche tragica e oscura della loro storia, laddove il sindaco locale voleva fare del luogo un parcheggio. Questo piccolo gruppo di cittadini, guidati dal noto psichiatra Michel Bénézech, hanno intrapreso una vera e propria battaglia per difendere il luogo e la sua memoria. L'autore Francesco Zarzana ricostruisce la storia di un luogo: un paese di poco più di duemila abitanti, dove ripo-

sano quattromila "alienati", la cui storia s'intreccia con quella dell'adiacente ospedale psichiatrico e del castello prigione dove erano internati i "pazzi" nella Francia del regime filonazista di Vichy che sterminò 45.000 malati di mente, in quella che loro chiamavano “operazione eutanasia”. Emergono allora frammenti di vite "occultate”, di uomini e donne che non furono mai cercati né reclamati, invisibili da morti come lo erano stati da vivi, abbandonati se non respinti dai famigliari al loro destino. I quattromila dimenticati di Cadillac sono come un simbolo degli "alienati"del mondo. L'autore si augura che il suo libro aiuti a rompere il silenzio su quei poveri malati che hanno vissuto pagine di orrore all'interno di istituzioni, cosiddette totali, come quella di Cadillac. Ha scritto l'autore di essersi prefisso lo scopo di recuperare dati e fatti e riconsegnarli alla memoria sociale, grazie all'intreccio delle dolorose storie personali recuperate.


STORIE

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IL RACCONTO DEL MESE

N

Collage

elle grotte di caldi tufi sotterranei, dove rimbombano ancora le grida dei nostri avi, giacciono in attesa sconosciute forme di di Noga creta, di marmo e di bronzo. Ma tutto ciò svanisce nel forno delle sigarette assassine contrabbandate attraverso lo stretto Mare delle conquiste e delle guerre, delle colonie elleniche e dei pirateschi traffici dorati. Mare solcato dalle lente galee leonine e dalle rustiche navi della Croce. Mare desiderato dai bizantini spavaldi e solenni. Arroventato dalle ciminiere galleggianti portatrici della guerra dei fasci e della conquista pellerossa e mafiosa. Dove uomini, ormai vittoriosi, dalle mascelle ruminanti marciano contro il nero ferro uncinato. E lui, l’Orfano Sconosciuto, desidera riavere il proprio passato perduto nella vena dell’ignoto padre, accogliente il benzolo sperimentale di Auschwitz. Timbri, date e firme che trascinano quella Storia in un affannato presente, che non percepisce fino in fondo l’atrocità di quel nome: Auschwitz. Piatta Terra dei Cavalieri, attraversata da schiere veloci innalzanti la Croce Sanguinante di Terra Santa offerta ai popoli conquistati. Teutoni catafratti e silenziosi e benedetti nella fede. L’Orfano Sconosciuto forse ha in sé qualche stilla di tutto questo. Forse è una stilla antica, proveniente dalle origini stesse delle consuetudini baluginanti nella mente del Feudatario, sprofondato nel castello di pietra, lontano dal suo Re. Solenne nel fumigare del camino in attesa delle battaglie di primavera, lassù al Nord lungo il fiume, sulla pianura di torba, calpestata dalle stanche milizie con le lance abbassate, punteggiate di neri corvi a riposo. E sulle antiche tombe sparse aleggia tutt’ora il profumo degli incensi cerimoniali e gravano le voci degli officianti mentre, all’intorno, cavalli barbari scalpitano, nell’attesa dei loro cavalieri lanciati alle conquiste e ritornanti appiedati e silenziosi, con gli elmi contusi dai colpi dei loro antichi conquistatori. li scudi pendenti sulle spalle: esterrefatti dalle loro medesime imprese e dalle parole in stanco latino appena percepite e strappate via dal vento della corsa. Come dal vento della steppa, da fanciulli, rincorrenti all’infinito le mandrie di cavalli imbizzarriti. Solai rimbombanti di ferri e di ghiaia del fiume o dei depositi geologici distrutti o delle cave svuotate o delle pianure e colline rapinate dei boschi e dei prati con le lepri saltellanti sulle pietraie aride e subito, con un ultimo salto, cadenti fra nugoli di pallini di piombo infuocato dei cacciatori ecologici. Ghiaie delle coste spumeggianti di acque correnti tra le scorie

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Un racconto che vi sorprenderà

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Frammenti

di Scrittura

In transito/6

(squarci di mambo) di Stefania Colasanti

delle antiche fucine dei Tirreni e ormai corrugate dalla poltiglia del Tempo. Delle acque invivibili e murate, delle capanne abusive, delle abitazioni vuote, delle pinete infiammate. E il calvo tecnocrate nemico degli uomini, delle donne, dei vecchi, dei bambini e dei giovani che abiteranno nei suoi cementi, che mangeranno, su freddi tavoli, cibi dai sapori sapidi bevendo vini inscatolati o bevande nere fluttuanti di inutili spume, ride e si inebria delle mascelle rapide, degli occhi spenti, perduti nel film televisivo, delle orecchie protese alle onde radiofoniche portate su zampette sculettanti con al collo collane di ambre artificiali, non più contenitori di caldi insetti bruniti, antichi quanto il mondo. sfioro oggetti assemblati lontano, da curate mani femminili calzate di bianchi guanti asettici in spazi senza polveri, costellati di fredde lampade, pregni di silenzi estremi. Mani femminili già perfette milioni di anni fa, quando non esistevano occhi tondi né occhi a mandorla. Visi bianchi, passettini rapidi, gambe arcuate : donne che conservano in fondo agli occhi stregati la visione del fungo arrampicantesi velocemente nel cielo, baluginante di fulmini e di fumi bianchi. Donne stravolte dalla visione della distruzione assoluta e dalle ombre bruciate delle vittime, stampate sui parapetti dei ponti, come poster. E osservo, ai bordi dei grandi tavoli ministeriali, oligarchie tristi sedute sulle poltrone di cuoio impregnate del fumo dei sigari dei padri fondatori dell’Unità della Nazione. Rottura della socialità diffusa, delle aspettative degli anziani a riposo, dondolanti le carrozzine dei nipoti neonati. nell’ora del tramonto, in un triste panorama suburbano degradato, intravedo ombre sfuggenti di felini alla ricerca di un frammento di pianura ancestrale, dove correre e cacciare. E all’imbrunire, esauste, scomparire al riparo di assetati oleandri polverosi.

E

E,

Sto pagando per aver pensato in quell’istante ogni possibile nefandezza verso un essere celestiale? -Come ti chiami?- Il suo nome, il miglior suono che abbia mai sentito: LOURDES-. -Chi sei?- -Mambo!- Sara mi chiama e mentre distraggo lo sguardo la mia Dea è scomparsa. Occhi neri pieni di vita, simili a quelli del viso che mi fa visita, che mi regala un poco di luce in quest’inferno puzzolente ma privo di fiamme. Il viso che mi angoscia e tormenta. Sei nella mia fantasia e sento l'odore della tua pelle, profumo di zagare, attimi di solo piacere per le mie narici, costrette da troppe ore a questo fetido miasma. Il viaggio percorso con rewind ha riportato nella totale oscurità il tuo nome, perché io possa finalmente chiamarti e chiedere spiegazioni. Lourdes, vieni qui, siediti vicino a me e parlami, dimmi delle mie donne, dimmi perché il fato ha voluto questo e cosa mi aspetterà dopo la morte. Dimmi, perché ti sei avvicinata a me! Accidenti a questa cantilena, non ne posso più! BASTAAA! Grido perché mi senta quest'uomo che con la sua vieja voce da troppo tempo, sta cantando il suo lamento per cucinarmi a dovere le frattaglie già condite a puntino da questa sepoltura. Il mio grido provoca una nube di polvere e faccio tornare in disparte quei pochi sospiri di vita rimastami. -Estranejro lascia che il velho preghi e che la terra continui a raccogliere anime! Il suo compito è condurle nel loro lungo viaggio. Ele (LUI) è un hungan, stregone potente! Lui veglia su tutti i conviventi di questo sepolcro. Molti diverranno zombi, pochi vedranno un nuovo sole!Voce amica e melodiosa, perché sono qui? Dovevo godermi una vacanza, ritrovare me stesso, riposare la mente. L'illusione di una sola notte, mille stelle danzanti al suono dei vostri tamburi e poi... l'inferno! Il forte tremore non veniva dalla meravigliosa sensazione di libertà ma da questa malvagia terra. 6/continua


Il club di auto storiche polo dell’automobilismo SIPARIO APERTO

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di Angelo Cavalli Finalmente anche a Rocca di Papa un Club di veicoli di interesse storico, che consentirà agli appassionati di conoscersi e frequentarsi. Un’auto d'epoca rappresenta la testimonianza dell’evoluzione della tecnologia nel mondo automobilistico, a partire dal 1800, ossia dalla nascita del primo veicolo a quattro ruote, e dalla nascita del primo motore a scoppio nel 1860 per mano di Bersani e Matteucci, due inventori italiani. Il Club, senza scopo di lucro, persegue il fine di recuperare e valorizzare la memoria storica della cronoscalata “Vermicino–Rocca di Papa”, svoltasi dal 1921 al 1964, mediante l'organizzazione di manifestazioni rievocative e l'allestimento di un Museo permanente. Gli anziani si ricordano molto bene quando, su piazza Margherita sfrecciavano Ferrari, Maserati, Alfa Romeo e Jaguar. Il Club intende promuovere la conoscenza ed il recupero delle auto storiche in genere, riunire gli appassionati, organizzare e partecipare ad eventi, gare, raduni e concorsi indetti dalla Commissione

Angelo Cavalli

Sportiva Automobilistica Italiana (CSAI). Verrà anche costituita una sezione dedicata al modellismo. Durante lo scorso anno sono state organizzate già due importanti manifestazioni, il “1° giro dei Castelli Romani”, al quale hanno partecipato ben 120 auto storiche e la 2a rievocazione della “Vermicino-Rocca di Papa”, arricchita dalla partecipazione massiccia della “Scuderia Jaguar Storiche”, importante realtà nazionale con la quale il Club ha iniziato un proficuo rapporto di collaborazione. Rocca di Papa può e deve diventare un polo dell’automobilismo storico in Italia!

di Michele La Ginestra e Adriano Bennicelli regia di Sergio Zecca con Michele La Ginestra, Francesca Baragli, Claudia Campagnola, Massimo De Giorgio,Vania Lai, Matteo Vacca

4, 5 e 6 marzo Gli innamorati di Goldoni Regia di Piero Botti

Club autostoriche Rocca di Papa

Presidente Pio Fondi Vice-Presidente Alessandro Tosini Direttore Organizzativo Paola Fondi Direttore Tecnico (carr.) Gianni Fazi Direttore Tecnico (mecc.) Luciano Verdini Dir. Sportivo e Archivio Angelo Cavalli Addetto Stampa Mattia Fondi

www.clubautostoricheroccadipapa.it

Direttore Artistico: Alberto Querini

Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it

“A ruota libera”

Al Teatro Civico

Pio Fondi

Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa

Domenica 20 febbraio ore 18.00

il Segno - Febbraio 2011

PREVENDITA: Presso la cartolibreria “La cartaria”, Corso Costituente, 14 Rocca di Papa (no il sabato) Altre informazioni: cell.re 347-6024928 tel. 06-9499340 Botteghino: aperto 1 ora prima dello spettacolo

La poesia del mese di Anna Giovanetti

Monito

Chi riaccenderà il sole quando ormai la sua luce e il calore con un velo di fumo e di nebbia avremo coperto. Chi salverà il mare dalla schiuma odorante di morte che di tante creature sta segnando la sorte.

Chi farà rifiorire la terra Quando ormai di veleni inondata Sarà squallida, spoglia, riarsa e non saprà più cos’è la rugiada.

Chi farà ritornare a cantare sopra i rami di quercia, ormai brulla, l’usignolo dalla voce argentina, di cui allor non sapremo più nulla.

Chi potrà far tornare il sereno nei nostri cieli che già stanno minacciando tempesta. Chi farà ancor festa per l’arcobaleno.

E in un mondo che stiamo uccidendo consapevoli ma indifferenti che faranno domani i tuoi figli ormai disperati e impotenti?


RIFLETTORI

il Segno - Febbraio 2011

Pochissime idee (e pure inutili) per far tacere le voci libere

di Daniela Di Rosa

Per parlare più approfonditamente di tv, il Segno da mensile dovrebbe diventare quotidiano in modo tale da potrevi consigliare o sconsigliare la visione di un programma, di un film, dare le mie pagelle, le mie critiche... ma così, una volta al mese, è davvero complicato. Passano le emozioni, si spegne l’entusiamo, si smorza l’indignazione... no! quella ancora ce l’ho e spero anche voi, sono ancora arrabbiata per la telefonata (anzi le telefonate) in diretta ad Annozero e all’Infedele, la prima di Masi (direttore generale della Rai) per interposta persona (Berlusconi) la seconda fatta da Ber-

lusconi stesso a Gad Lerner. In tutte e due c’era la chiara intenzione di intimorire oltre che di offedere. Mitica quella del tremebondo Masi, con un inizio autoritario e un finale surreale oltre che ridicolo, con Santoro sicuro di sè e deciso a difendere la libertà di parola (art. 21 della Costituzione) e un Masi balbettante, impacciato, che contraddiceva sè stesso in diretta tv... addirittura esilarante! Più preoccupante l’altra (di telefonata) con un Berlusconi tonante di rabbia, insultava il conduttore, le donne presenti in studio e intimava come un padrone alla Zanicchi di an-

Tutti al cinema della parrocchia!?

Se non fosse stato per un quotidiano sempre molto attento (Italia Oggi), non avremmo scoperto alcune pieghe nascoste nel cosiddetto “decreto milleproroghe” (è quel decreto dove ci finisce tutto -o quasi- ciò che non è entrato nella finanziaria del Governo). Uno dei “regali” in esso contenuti, ad esempio, è stato l’euro di aumento per gli spettacoli cinematografici. Così gli utenti dovranno ancora una volta mettere mani al portafoglio per vedere un film... ma non tutti. Infatti, anche in questo settore, il Governo ha voluto fare un altro bel regalino alla Chiesa, dopo quello di qualche giorno fa che ha esonerato dal pagamento della nuova imposta municipal-federalista sugli immobili (Imu) per chiese, ospedali, cliniche, scuole private, alberghi e oratori, quando questa diventerà operativa (dal 2014). Ma torniamo al cinema e all’aumento di 1 euro del biglietto d’ingresso, approvato dal Parlamento. Ebbene, anche in questo caso saranno esentati i film proiettati nelle sale parrocchiali. Invece, tale esonero, non riguarderà le sale delle associazioni no-profit, quelle che una volta si chiamavano Società di mutuo soccorso. A evidenziare l’anomalia è stato di Vincenzo Donvito dell’Ass.ne Ermanno per i diritti degli utenti e consu- Gatta matori (Aduc), secondo cui il Governo ha varato “un nuovo privilegio fiscale che si aggiunge alla miriade di altri privilegi”. E bravo governo...! Andrea Rasetti

il T o c c o

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L’angolo della psicologia

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

Daniela Di Rosa e “Zoro”

darsene dalla trasmissione, cosa che peraltro non ha fatto. Pochi giorni fa è arrivato il colpo di grazia per questi due programmi. Che cosa hanno pensato per far tacere le poche voci ancora libere in tv? Ecco pronta una bozza per favorire il Cavaliere con una serie di nuove regole. Primo: affiancare un conduttore di destra a Santoro, Gad Lerner, Floris, Augias, Mannoni, Berlinguer, Gruber, ecc. ecc. Secondo: affiancare un comico di destra alla Dandini, il doppio di Zoro (quello che a Parla con me rappresenta i due volti della sinistra), non sarà più del Pd ma del Pdl. Poi la ciliegina finale. Un argomento non può essere trattato da più programmi nell’arco di alcuni giorni. Esempio: se Vespa parla di Ruby, Santoro non lo può più fare. Garimberti, Presidente Rai, ha detto: “Sono regole da Unione Sovietica degli anni di Breznev”. Infatti, Berlusconi vede comunisti dappertutto ma l’unico rimasto in Italia è proprio lui (lo ha detto pure Ferrara, lo smutandato).

Se i bambini sono depressi

Gent.ma Dottoressa, ho letto che ha tenuto un incontro sulla depressione ad Albano presso il CPA, Studio di psicologia e psicoterapia, ma non sono potuta venire, potrebbe dirmi qualcosa sulla depressione infantile?

Gentile lettrice, la depressione nei bambini può manifestarsi con cambiamenti nei comportamenti: come difficoltà ad alzarsi al mattino per andare a scuola, non avere voglia di frequentare i coetanei, maggiore irritazione, distraibilità, labilità dell’umore, pianti, lamentele. Il bambino si isola, non si prende cura di se stesso, l’autostima è bassa. Vari studi hanno dimostrato che bambini e adolescenti possono manifestare il sovrapporsi di sintomi di depressione, di ansia, di disturbo della condotta e di disturbo oppositivo-provocatorio. Un altro disturbo depressivo meno frequente in età evolutiva è il disturbo maniaco-depressivo, detto anche disturbo bipolare. Bambini e adolescenti affetti da tale disturbo attraversano periodi di iperattività, specialmente durante la fase maniacale ed è molto probabile che mostrino comportamenti aggressivi e antisociali seguiti da gravi alterazioni dell’umore di natura ciclica. Ovviamente, in presenza dei sintomi elencati il genitore non può fare diagnosi da solo, ma con l’opportuna sensibilità con cui ha colto i vari segnali emessi dal bambino deve rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta, non fermandosi solamente alla visita pediatrica. Mi può scrivere al mio indirizzo mail se desidera ulteriori chiarimenti. Per scrivere alla Dott.ssa Benelli: dottoressabenellibruna@ virgilio.it


il Segno - Febbraio 2011

Nelle feste paesane spesso si ritrovano i sapori dell’antica cucina. E’ il caso di quello che veniva chiamato “sanguinaccio” (la cui preparazione fortunatamente è stata vietata dal Ministero della Salute), ma che per tanti anni ha rappresentato uno dei piatti più popolari. Il disegno del maestro Carfagna vuole proprio farci conoscere questo lato della tradizione culinaria di Rocca di Papa. Dopo l’abbattimento del povero maiale, il sangue veniva raccolto in un contenitore ed era necessario girarlo continuamente per evitare che coagulasse. Del maiale, lo sanno bene i norcini, non si butta niente (solo il fiele si butta -perchè potrebbe rendere amara tutta la carne- e le unghie)! Ma torniamo al nostro “sanguinaccio”. Il fusto dell’acqua bollente

Ultima pagina

il Segno dei tempi

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

I sapori di una volta

restava a cuocere sul fuoco e per due-tre volte vi si immergevano le budella (‘e mazza si dice a Rocca di Papa) per renderle pulite. Mentre qualcuno eseguiva quest’operazione, un’altra persona aveva il compito di preparare il peperoncino (quello calabrese di Diamante, la città gemellata con Rocca di Papa, sarebbe stato perfetto!)

tagliuzzandolo e, allo stesso tempo, tritando con un coltellaccio delle bucce di arancio. Poi bisognava ridurre a pezzetti il grasso ricavato dalle budella, e questo serviva a evitare che durante la cottura il “sanguinaccio” si indurisse. Il tutto veniva messo nel recipiente contenente il sangue dell’animale e, di solito con le mani, si girava diverse volte aggiungendo del sale. Subito dopo bisognava assaggiare il tutto per verificare che il sapore fosse quello giusto. La fase successiva era il cosiddetto inzaccamento e quest’operazione richiedeva l’utilizzo di un mestolo per versare il liquido saporito, ma senza esagerare per non farlo scoppiare. Le due estremità venivano poi legate e il tutto si rimetteva nel callaro con l’acqua bollente per l’ultima cottura. Ed era così pronto per essere arrostito sul fuoco.

Carfagna su Facebook

Segnaliamo con molto piacere una pagina facebook dedicata a questa rubrica che, di volta in volta, vuole farvi conoscere alcune storie di Rocca di Papa grazie alla mano felice del maestro Franco Carfagna. Invitiamo i lettori ad andarla a visitare (facebook il segno dei tempi), lasciando anche qualche commento.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

MURO IN CEMENTO, COM’E’ FINITA? Ho appreso dal vostro giornale (numero di gennaio 2011) di un muro in cemento armato realizzato nei pressi di un bosco nella località denominata Campi di Annibale. Io abito in tutt’altra zona ma vorrei sapere come è andata a finire questa vicenda. Potete farmi sapere qualcosa visto che nessuno ne ha più parlato? Grazie. Silvio Accolla

Gentile lettore, la informiamo che lo scorso 29 gennaio l’opera in questione è stata oggetto di un’ingiunzione di demolizione da parte della Polizia Municipale di Rocca di Papa.

VERITA’ O NO IO VI LEGGO Vi leggo sempre con molto interesse perchè riuscite a farmi sapere cose che mai avrei pensato. Quando porto il giornale a casa mio marito ogni volta si sorprende e mi dice: ma sarà tutto vero quello che scrivono? Io non lo so se voi scrivete il vero però devo dirvi che parlando con amiche e amici molti argomenti trovano conferma. Finisco con una richiesta: potete interessarvi delle condizioni della strada in cui abito e che vi ho indicato nella mail? Forse riuscirete voi a fare quel miracolo che tante volte abbiamo chiesto a un assessore. Un caro saluto a Daniela che con i suoi articoli mi fa fare un

sacco di risate quando parla di televisione. Lettera firmata

TROPPE CRITICHE ALL’AMMINISTRAZIONE Non vi sembra di esagerare nelle critiche che rivolgete all’amministrazione comunale? Io ritengo, vivendo quotidianamente nel paese, che molte cose buone siano state fatte. Non saranno perfette ma non la vedo nemmeno così tragica. Parlate tanto di ambiente ma li vedete i Comuni vicini che hanno saputo svilupparsi con nuovi quartieri creando abitazioni e strutture? Rocca di Papa deve stare al passo coi tempi e con la modernità se non vuole restare isolato. Già siamo un paese di montagna e

se non ci apriamo rischiamo di restare indietro. Mario Pucciarelli COMUNICAZIONE DEL SEGNO Se desiderate ricevere via mail il programma del 2006 con cui l’Ulivo vinse le elezioni amministrative di Rocca di Papa, potete richiederlo scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica. Visto che diranno che ci siamo inventati tutto, è meglio prevenire e mettere voi lettori nelle condizioni di valutare se quelle promesse elettorali dopo 5 anni siano o no state rispettate. Vi assicuriamo che è anche un gioco divertente, per trascorrere qualche ora in allegria insieme alla propria famiglia.


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