Il Segno settembre 2014

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il Segno PICCOLO

...quello che gli altri non scrivono...

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Anno XIII, n. 14 - 1/30 settembre 2014

Raccolta È già lotta Estate, per il futuro luci e ombre dei rifiuti ai Campi a Rocca sindaco A pagina 18

A pagina 23

quindicinale indipendente

A pagina 8

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Approfondimento alle pagine 16 e 17

Il caso Sciamplicotti Via Sacra, Cento numeri Il ballo delle una storia enon sentirli dimissioni di soprusi

di Andrea Sebastianelli E con questo sono cento! Tredici anni fa ebbe inizio quest’avventura editoriale, nata quasi per gioco tra pochi amici desiderosi di fare qualcosa, nel loro piccolo, per contrastare almeno a livello locale l’avvento di quella nuova cultura (o sottocultura) definita oggi con il termine di “berlusconismo” che stava invadendo l’Italia. Per questo, ieri come oggi, siamo molto sensibili al tema del conflitto di interessi che riguarda, a tutti i livelli, tanti politici di destra e di sinistra. Come pensavamo di contrastare il berlusconismo dilagante? Dando voce agli avvenimenti locali, sostenendo con convinzione le scelte del giovane sindaco di allora, Carlo Ponzo che, pochi anni dopo, avrebbe invece intrapreso strade da noi ritenute deleterie per il paese. Segue a pagina 21

ro

Quarto Quel pasticciaccio brutto incarico della TASI, la nuova per Boccia? tassa sui servizi

Abusi edilizi, il comune va all’incasso A pagina 6

100! n u me

Pagina Facebook

Rocca fa il boom

Escalation di violenza Parteilnuovo censimento che succede a Rocca? A pagina 9

Illuminazione pubblica A pagina 14

Studio Tecnico

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Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori: Ermanno, Mauro, Camilla, Paola, Toshi, Sandro, Silvia, Simone, Mauro, Giulia, Paola, Tiziana, Bruna, Antonello, Italia, Marco, Luigi, Claudio, Orofino, Valentino, Cristina, Emanuela, Massimo, Roberto, Anna, Rosa, Maurizio, Gianfranco, Marco, Fabrizio, Jessica&Davide, Mario, Cristina, Massimo, Rossana, Nadia, Laura, Fiammetta&Giuseppe, Roberto, Renato, Marcello, Luisa, Patrizio, Enzo, Mariapia, Paola&Alessia, Annarita, Vincenzo, Loredana, Anna, Bruna, Franco, Diana, Daniele, Gennaro e Nicola.


ATTUALITÀ

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il Segno - Settembre 2014

Tutti all’ascolto di Radio Renzi genio italico che la dà a bere a tutti

L’ex sindaco di Firenze sembra proprio aver messo (quasi) tutti d’accordo

PICCOLO

il Segno

organo quindicinale dell’associazione culturale “Editoriale il Segno” C.F. 92028150586 P.IVA 12706861007 Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

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REDAZIONE Mauro Artibani, Bruna Benelli, Federico De Angelis, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Mauro Giovanelli, Anna Giovanetti, Toshi Kameda, Marcello Loisi, Camilla Lombardozzi, Loredana Massaro, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Paola Rufini, Vincenzo Rufini, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Gennaro Spigola, Sandro Tabellione, Alessia Tino ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

Stampa: Il Torchio Arti Grafiche Via Sublacense, km 13,600 Subiaco (Rm) Tel. 0774-822252

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di Mauro Giovanelli Più che un’ideologia il Renzismo è una corrente politica basata su leggi fisiche che si rifanno alla teoria della relatività. Essa trova spunto dalla formula e=mc2 (2 è l’esponente di c, si legge “al quadrato”, come gli stipendi degli adepti, che sono anche “al cubo”) e intende promuovere la velocità (c) come elemento fondante dello sviluppo delle masse (m) attraverso una sedicente coalizione d’avanguardia denominata Larghe Intese. Questa alleanza ha messo quasi tutti d’accordo: tecnici delle relazioni, esperti di marketing, massmediologi, banchieri, tuttologi, opinionisti, pubblicisti, critici e acritici, imprenditori, manager pubblici e privati, intellettuali o presunti tali. Nella sua fase sperimentale tale rivoluzionaria concezione del modo di intendere la vita in società è attualmente applicata solo in Italia avendo questo Paese già concepito in passato, ed esportato, altri sistemi di convivenza reciproca come il fascismo, mafia, e altre amenità. È una ventata di estremo centrismo che poggia anche su altri princìpi scientifici come quello di Archimede, dei vasi comunicanti, fino al quinto postulato di Euclide, per arrivare alla teoria isostatica. I mancati elettori che desiderassero ulteriori approfondimenti sono invitati a consultare appositi testi che, a richiesta e con beneplacito di Forza Italia, saranno forniti gratuitamente dal Partito Democratico, nella persona di Pina Picierno, non a caso laureata in scienza delle comunicazioni e perciò seduta al Parlamento Europeo insieme ai Borghezio, le Mussolini e via discorrendo. Evitare categoricamente di confondere tale movimento con il becero cinque stelle, esigua parte di cittadini che anela a dar voce al popolo. Infatti occorre aggiungere che il

La recente copertina dell’Economist

“Renzismo” è una sorta di filosofia che si ispira anche, rinforzandoli, ai valori dello scoutismo e mira ad indirizzare il pensiero della gente su concreti aspetti delle leggi che governano l’Universo, affrancando quindi l’uomo dai miseri e superati problemi quali lavoro, equità sociale, dignità, fisco, sovranità, ecc. Siffatto nuovo corso ha raccolto consensi insperati dalla stampa, in particolare quotidiani che usufruiscono di finanziamenti pubblici, dalla televisione, anche quelle reti apparentemente fuori dalla giurisdizione del leader occulto sig. B., e dai più quotati professionisti dell’informazione nonché presenzialisti del piccolo schermo. L’altro condottiero, o meglio “guida”, da qui il nome della corrente di pensiero, è l’energico Renzi (e) che, quando innesca la retromarcia alla mascella, spara un quanto di energia il quale impatta gli incisivi, sorta di deceleratori e deviatori di particelle, che viene quindi indirizzato al suolo e qui immediatamente insabbiato da un cannone al silicio. Tali segnali sono definiti riforme. Nessuno ci capisce alcunché ma non importa, ciò che conta è la velocità con cui vengono sputate, cioè il loro numero nell’unità di tempo. La quantità di emissioni è in-

fatti il tema principale dei vari talk-show di “approfondimento” nonché articoli delle maggiori testate giornalistiche che si occupano del fenomeno: velocità associata all’immagine. Quest’ultima, formata da fotoni che materializzano il Matteo così come ci appare, più è cangiante, più è oggetto di profonda analisi. Infatti il suo ologramma, con una rapidità da far invidia al più sofisticato dei ciclotroni, passa dal chiodo in pelle alla giacca con spacchi laterali e padeletta posteriore basculante idonea per non ostacolare la continua fuoriuscita di programmi elaborati anche dal retrostante potente reattore di cui questi è ben equipaggiato. In quest’uomo il genio italico ha ritrovato il suo riscatto, gli altri, che imbecilli, stanno ancora lambiccandosi il cervello sulla teoria dell’unificazione che neppure Einstein ebbe il tempo di tradurre in formula, una sciocchezza per B. e R. dove B sta per Bosone (da non confondersi con Cesano Boscone), ispiratore e ideologo, e R per Radio Renzi, diffusore a forte impatto sociale. E pensare che gli avversari, detrattori, sfigati, pessimisti etichettati “soliti gufi” continuano a dire che si sta parlando del nulla... roba da non credere.


ATTUALITÀ La società si divide in 2 gruppi: chi la pensa come te e chi no

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Confrontarsisu Internet? Sì,ma quanto è difficile! di Daniela Di Rosa Il mondo è uno ed è uguale per tutti… però poi esiste la visione del mondo e lì le cose cambiano e si complicano perché la visione si moltiplica e diventa “le visioni” con le conseguenti versioni dei fatti. Ognuno di noi possiede la propria versione della verità! Ogni individuo, in base a fattori culturali e ambientali si “costruisce” la sua idea della vita e crea il proprio mondo fatto a “compartimenti stagni”. Le varianti sono infinite ma alla fine (almeno per la mia esperienza personale) la società si divide in due gruppi, quelli che la pensano come te e gli altri: i primi sono coloro con cui condividi le giornate, i passatempi, le vacanze, gli impegni e la vita sociale, gli altri sono coloro che incontri, saluti, che ti sono anche simpatici e che, in linea di massima, rispetti… finché tutto resta in superficie, mai approfondire un tema contrastante perché a quel punto si abbassano le “paratie” e inizia lo scontro. Tre sono i temi che più degli altri accentuano queste differenti visioni, la provenienza, il sesso e la religione… che io traduco in due sottospecie, i tolleranti e

gli intolleranti. In questi giorni Internet (e in primis il mondo di Facebook) è in subbuglio per la storia dei due marò, uno dei due ha avuto un malore… e qui i tolleranti e gli intolleranti che di solito si tengono lontani e divisi entrano in contatto, si incontrano e si scontrano, a quel punto la faccenda si trasforma nel più resistente sottogruppo, quello politico, destra e sinistra, e a dispetto dei cambiamenti in corso (Pd e Pdl governano praticamente insieme) ritornano in grancassa fascisti e comunisti! Nonostante il secolo-breve sia finito da un pezzo le due ideologie, grazie ai nostalgici, resistono ancora e riemergono dal limbo con tutto il loro strascico di retorica. Di solito frequento gruppi che avvalorano le mie idee, evito di entrare in collisione con gli altri, un po’ per rispetto della “pagina” altrui e un po’ perché la maggior parte si nasconde dietro falsi account. Però, alcuni giorni fa, non ci sono riuscita e me ne

Si impartiscono lezioni di

Pianoforte e Organo

rammarico, pensavo ingenuamente che i tempi fossero maturi per un confronto civile, che fossero preparati ad accettare altre versioni della storia, affrontare verità evidenti… mi sbagliavo, ho sentito chiamare i due militari “martiri”, negare la realtà dei fatti, dichiarare false tutte le prove contro di loro, persino la loro confessione non sarebbe reale; ho visto infilarci dentro navi greche, aerei americani, spie russe, giornaliste “rosse”, volontarie in cerca di divertimento rapite per finta, di tutto e di più pur di non vedere la realtà! Ho chiesto più volte una parola in ricordo dei due poveri pescatori morti e me li hanno trasformati in terroristi, mi sono arrivati insulti non ri-

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petibili, il più violento? “putrida fogna”! Eppure non ero stata né volgare né tantomeno aggressiva, dicevo: hanno confessato, c’è un processo in corso, aspettiamo, noi, se la situazione fosse stata inversa avremmo fatto ciò che stanno facendo i giudici indiani. E giù tutta la retorica dio-patria-famiglia, hai voglia a spiegare che tutto il mondo è paese e che anche lì hanno dio-patria e famiglia, che noi non siamo superiori a nessuno; è partito l’attacco alla comunista, sono arrivati a Stalin senza passare per Hitler, sono diventata una “mangiapreti” (vero) “mangiabambini”(falso, non mangio carne) amante di stranieri, preferibilmente negri e arabi (ma solo se musulmani, a quanto pare i cattolici mi sono indigesti). A quel punto mi sono ritirata, ho augurato loro una buona serata, ho rialzato le paratie, chiuso i compartimenti stagni e sono tornata alla mia visione del mondo, un mondo senza confini, senza religioni… dove tutti possiamo girare liberamente, dove esiste una sola razza, quella umana! Ebbene sì, lo considero un mondo migliore. Per dovere di cronaca però devo anche aggiungere che qualche eccezione c’è sempre… ringrazio L.F. perché è stato l’unico che pur non pensandola come me, e probabilmente di idee politiche opposte alle mie, ha sempre mantenuto un comportamento civile, anzi mentre si discuteva di matrimoni gay sulla mia pagina Facebook, ha persino cercato di comprendere la mia versione… purtroppo lui è l’eccezione che conferma la regola!

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di Sandro Tabellione il Comitato regionale di controllo contabile sta intensificando la propria azione di vigilanza in seno all’ente Regione. La presidente Valentina Corrado (del movimento 5 stelle), che subentrò a Carlo Ponzo, nel corso di una seduta aperta al pubblico e trasmessa in diretta streaming sull’apposito canale Youtube, ha illustrato le richieste indirizzate alla giunta volte ad ottenere una serie di documenti necessari per lo svolgimento dei compiti statutari del Corecoco. In particolare, il Comitato dovrà esprimere un parere da allegare alla legge di approvazione del rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio 2013. Così, con una lettera indirizzata all’assessore al bilancio, Alessandra Sartore, il Corecoco ha sollecitato l’invio dei rendiconti degli enti dipendenti e delle società partecipate, degli enti parco, di Laziodisu, di Arpa Lazio, dell’Asp, di Aremol e dell’Agenzia regionale del Lazio per i trapianti e le patologie connesse. Un’altra richiesta agli uffici della giunta riguarda la trasmissione al Corecoco delle determinazioni dirigenziali con impegno di spesa delle diverse direzioni regionali in forma semplificata. In tema di trasparenza, il Corecoco ha indirizzato al presidente del consiglio regionale, Daniele Leodori, e al segretario generale, Antonio Calicchia, la richiesta di rendere accessibili le determinazioni dirigenziali del consiglio e di sostituire i documenti cartacei con quelli informatizzati. Nella sua risposta, anch’essa allegata all’ordine del giorno del Corecoco, il presidente Leodori informa di aver dato mandato al segretario generale di provvedere alla pubblicazione sul sito web del consiglio di tutte le determinazioni di spesa. Inoltre, Leodori ha scritto che è attualmente allo studio la fattibilità dell’informatizzazione e la dematerializzazione delle determinazioni e che “il progetto partirà nel più breve tempo possibile”. Un capitolo a parte ha meritato il bilancio consolidato del Gruppo Regione Lazio. La Regione, infatti, dal 2012 partecipa alla sperimentazione della nuova disciplina in

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REGIONE LAZIO Si è riunito il Comitato Regionale Controllo Contabile

Regione Lazio, è l’ora dei controlli

il Segno - Settembre 2014

materia di armonizzazione dei sistemi contabili degli enti territoriali, introdotta dal decreto legislativo 118/2011. Diretta a garantire la trasparenza e la comparabilità dei dati di bilancio degli enti pubblici, la nuova disciplina prevede che gli enti in sperimentazione predispongano uno schema di bilancio consolidato, comprensivo cioè dei dati dei bilanci degli enti e degli organismi strumentali. In quest’ottica, la giunta regionale ha deliberato l’approvazione degli elenchi degli enti di diritto privato e delle società controllate che entreranno a far parte dell’area di consolidamento del bilancio del Gruppo Regione Lazio per l’anno 2013. Come si legge nella delibera di giunta n.

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143 del 25 marzo 2014, rientrano in tale area di consolidamento l’Agenzia regionale per gli investimenti e lo sviluppo del Lazio S.p.A. - Sviluppo Lazio SpA, Cotral SpA e Cotral Patrimonio SpA, Astral SpA, Lait SpA, Lazio Service SpA, Lazio Ambiente SpA, SAN. IM. SpA, l’Agenzia per lo sviluppo delle amministrazioni pubbliche (Asap), l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio (Arpa). A illustrare il provvedimento ai membri del Corecoco è intervenuto il dirigente dell’area Società controllate ed enti pubblici dipendenti della Regione, Filippo Barbagallo. Nel corso della seduta la presidente Valentina Corrado ha anche annunciato controlli da parte del Corecoco sulla regolarità degli adempimenti fiscali da parte della giunta e del consiglio regionale e controlli - “non a campione, bensì a tappeto, per area”, come ha precisato la presidente - sulle determinazioni dirigenziali di spesa della giunta regionale. Infine, è stato toccato il tema dei soggetti in quiescenza che, per il decreto 90/2014, non potranno più ricoprire incarichi nella pubblica amministrazione se non a titolo gratuito e della mancata presentazione di una proposta di legge di assestamento di bilancio sia nel 2013 che nel 2014. Anche su quest’ultimo punto l’esponente dei cinque stelle si è riservata di chiedere chiarimenti assieme al quadro delle numerose variazioni di bilancio adottate dalla giunta. All’incontro, oltre alla presidente, erano presenti tutti i membri del Corecoco: Luca Gramazio (Pdl - FI), Daniele Mitolo (Per il Lazio), Oscar Tortosa (Psi), Gianfranco Zambelli (Pd). Nel corso della seduta è intervenuto anche il consigliere Devid Porrello (M5s).

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il Segno - Settembre 2014

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 30 giugno 2014 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.747 (maschi 8.250; femmine 8.497). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.329.*

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)

È un’escalation di violenza che cosa succede a questo paese? *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

Accoltellamenti, risse, rapine e delinquenza comune: ogni mese ce n’è una

di Andrea Sebastianelli L’ultimo fatto di cronaca avvenuto a fine agosto, sicuramente il più grave poiché ha ridotto in fin di vita un giovane del posto, è l’ennesimo segnale che Rocca di Papa sta vivendo un’emergenza. Il punto su cui discutere non è, però, quello della sicurezza. Le statistiche degli Interni ci dicono che il nostro è un paese sicuro, quindi la prospettiva da cui guardare è un’altra, e riguarda l’aspetto sociale ed economico. A confermarlo, anche in questo caso, sono le statistiche: Rocca di Papa è tra gli ultimi paesi dei Castelli per reddito pro-capite e uno degli ultimi nel lavoro giovanile. La crisi degli ultimi tempi non ha fatto altro che accentuare le difficoltà generali. La responsabilità dell’amministrazione non sta nel non organizzare la sicurezza ma, casomai, nel non saper intercettare il malessere generale crescente, lasciando che ognuno, soprattutto i più giovani, si arrangi come meglio può. E allora furti, rapine, risse e aggressioni sono diventati il modo per andare avanti facendo del degrado morale e civile la sola strada da percorrere. Oggi è difficile correre ai ripari, il comune non ha soldi da spendere e quei pochi li utilizza in malomodo. Quando una comunità è in difficoltà è necessario inviare dei segnali di attenzione, intervenendo prima che accada il peggio. Pensiamo ai giovani roccheggiani, soprattutto quelli che non hanno spalle forti: vedono una realtà che fa finta che non esistono, la sola cosa che gli si chiede è di non essere troppo visibili. Ma loro esistono e bisogna avere il coraggio di guardarli

Cinque mesi di ordinaria follia 26 APRILE 2014

BOMBA ALL’UFFICIO POSTALE

Un fragoroso boato turba la tranquillità notturna di tanti cittadini di Rocca di Papa, svegliatisi intorno alle 4 del mattino dopo lo scoppio di una bombola nei pressi delle Poste di via Cavour. Le indagini portano all’incriminazione di un cittadino roccheggiano.

11 MAGGIO 2014

MEGA RISSA AL CAMPO DI CALCIO

5 espulsi e una mega rissa è il bilancio della partita di seconda categoria tra il Real Rocca di Papa e la Nuova Castelli Romani di Albano valida per la promozione in prima categoria. Dopo pochi minuti intervengono i Carabinieri di Rocca di Papa che scortano gli ospiti fino a via dei Laghi.

18 GIUGNO 2014

UOMO AGGREDITO AI CAMPI D’ANNIBALE

Nel quartiere Campi, nella centralissima piazza Di Vittorio, un boscaiolo roccheggiano di 59 anni viene trovato a terra in una pozza di sangue. La vittima era stata colpita ripetutamente con un bastone. Responsabili del pestaggio risultano essere alcuni compaesani del boscaiolo.

8 LUGLIO 2014

RISSA A NEMI, 7 ROCCHEGGIANI COINVOLTI

I Carabinieri di Velletri arrestano a Nemi in flagranza di reato dieci cittadini italiani (sette di Rocca di Papa), responsabili del reato di rissa aggravata. I fermati hanno un’età compresa tra i 20 e i 35 anni. La rissa era scoppiata in pieno centro a Nemi, in piazza Umberto I.

26 AGOSTO 2014

ACCOLTELLATO GIOVANE ROCCHEGGIANO

Poco dopo la mezzanotte in piazza Valeriano Gatta un 42enne del posto viene ridotto in fin di vita dopo essere stato colpito da ben cinque coltellate molte delle quali all’addome. Il giorno dopo l’aggressore, un albanese di 27 anni, si costituisce.

in faccia e parlarci. Per loro, oggi, lo straniero è l’usurpatore, quello che ruba il lavoro e la felicità. In questo paese da vent’anni nulla è stato fatto per i giovani roccheggiani. La sola cosa che l’amministrazione è riuscita a fare è spendere soldi per quella cosa che si chia-

mava “Informagiovani”. A chi è servita non lo sappiamo (o forse sì), che risultati abbia ottenuto nessuno ce lo ha detto, quanti progetti sono andati in porto è un mistero. Quanto è costata idem, nessuno riesce a conteggiarlo. Adesso che i buoi sono scap-

pati dal loro recinto, non è più tempo di chiacchiere, Rocca di Papa deve ritrovare la sua capacità di reagire dove ciascuno (cittadini, istituzioni, politica, organi di informazione) faccia la sua parte, iniziando da come poter superare quest’emergenza sociale.


ROCCA DI PAPA

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il Segno - Settembre 2014

È già lotta sul candidato sindaco L’agodellabilanciasaràBarbante Si riaccende la discussione in casa Pd in vista delle elezioni del 2016

di Luigi Serafini Il sindaco Boccia accende la miccia su un dibattito che evidentemente appassiona molto il partito democratico: quello sul prossimo sindaco di Rocca di Papa, per le elezioni del 2016. La tattica appare smaccata: chiama in campo un paio di nomi (Sciamplicotti e Fei) e lascia che si consumino un po’, li prova, li testa. Il sindaco, dopo che ilmamilio.it ha pubblicato, certo non casualmente, la notizia dei nomi possibili, smentisce e dice che non ci sono tensioni, lui e i suoi assessori sono una squadra e stanno lavorando tutti insieme. Bravi. Un piccolo saggio di ipocrisia per vedere reazioni e posizionamenti. Tra l’altro i nomi citati, fedelissimi di Boccia sindaco, non annoverano quello che potrebbe essere il vero ago della bilancia di tutta la partita: l’ex vicesindaco Roberto Barbante, forte di circa 600 preferenze personali alle ultime elezioni. Il candidato sindaco vincente potrebbe essere proprio quello con cui vorrà allearsi Barbante. Non ci resta che ribadire quello che già scrivemmo proprio un anno fa: tra Fei, Querini e Sciamplicottiil più piazzato è Mauro Fei. Qualcuno dirà che ha scarsa esperienza, ha meno titoli, è poco scolarizzato, è un po’ più rozzo degli altri, è quello che brilla di meno per acume e ingegno. Se è così, il candidato

del Pd sarà proprio lui! Ma una questione così importante non avrebbe bisogno di un minimo di dibattito? Un dibattito interno e soprattutto esterno al partito? La domanda è pleonastica e la risposta dovrebbe essere scontata: sì. Invece il Pd è una ridotta, un fortilizio vuoto, non presidiato, senza persone, senza contraddittorio, senza idee. La totale identificazione dei

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ruoli tra amministrazione e partito ha annullato qualsiasi capacità critica, qualsiasi espressione, se non di dissenso, almeno di richiesta di analisi, qualsiasi possibilità di domandare, capire, proporre, financo partecipare. Ci dicono che i giovani del Pd siano in fermento. Forse, ma non producono cambiamenti tangibili rispetto a una situazione calcificata da decenni di

potere in mano alle stesse persone. Un controllo delle tessere di tipo ragionieristico, organizzato per caseggiati, l’anno scorso ha svilito anche solo l’ipotesi di un dibattito in fase congressuale. Le tessere si sono contate, ma quasi non c’era bisogno perché non è che fossero state fatte alle persone, ma, come accade spesso, attribuite nominalmente a dei nomi. Quindi ognuno aveva il suo pacchetto. Fatte le somme, i dirigenti, ossia il sindaco e gli assessori, hanno attribuito qualche carica ai più vogliosi e fine. Il Pd non può essere il partito nel quale comanda il sindaco. Amministrazione comunale e partito sono e devono essere due cose distinte. La segreteria del partito non può essere composta da fiduciari del sindaco. Ci dovrebbero essere persone leali, con capacità di analisi e di critica, non persone fedeli che sappiano solo e sempre annuire ai cenni del capo. Così il partito non funziona. È quello che, con le dovute proporzioni, si sperimenta a livello nazionale. Il Pd, l’ultimo partito non proprietario, si sta avviando in una spirale nella quale il dibattito è prosciugato e il dissenso interno è bollato di opposizione (i gufi, i rosiconi e i professoroni). A Rocca di Papa le cose sono più semplici, ma la prospettiva ci pone di fronte allo stesso baratro.

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Il sindaco-consulente Boccia verso il quarto incarico politico Dopo Comune, Parco dei Castelli e Regione ora è la volta dell’ex Provincia

di Paola Gatta Bentornate Province. Dopo gli annunci relativi alla loro cancellazione, ecco rispuntare questi enti di secondo livello (ora si chiamano così) con tanto di nomine politiche. Infatti, rispetto alle Province come le abbiamo conosciute fino a pochi mesi fa, la sola cosa che è cambiata è la nomina dei rappresentanti: prima li sceglievano i cittadini attraverso il voto, ora invece la partita è tutta interna ai partiti, spetta a loro in definitiva decidere chi andrà a far parte dei 144 membri della Città Metropolitana (la precedente Provincia era formata da 45 consiglieri e 12 assessori), presieduta dal sindaco di Roma Ignazio Marino (la legge stabilisce che il primo cittadino della città capoluogo ne diventa presidente). Il prossimo 5 ottobre, quindi, il nuovo ente si insedierà nello stesso palazzo che fu sede della Provincia di Roma. In queste ore le forze politiche stanno conducendo discussioni e confronti per decidere quali, tra sindaci e consiglieri comunali dei 121 comuni dell’hinterland romano, andranno ad occupare le nuove luccicanti poltrone. Sembra che anche il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, avrebbe avanzato la sua candidatura, evidentemente non contento dei suoi già tre incarichi (sin-

daco, presidente della comunità dei sindaci del Parco dei Castelli Romani, consulente per conto dell’assessorato alle politiche sociali della Regione Lazio). Ora vorrebbe puntare al quarto incarico, diventare cioè anche consigliere (o assessore) della Città Metropolitana. Con tutti questi incarichi viene da domandarsi quando avrà il tempo per dedicarsi un po’ ai problemi di Rocca di Papa. Certo, la battaglia per essere scelti è dura, visto che molti sindaci e consiglieri vorrebbero salire su questo nuovo carrozzone ma pare che il sindaco di Rocca di Papa è nell’elenco dei sicuri. Intanto, sul fronte dei costi, i cittadini non possono dormire sonni tranquilli. L’ANCI (l’associazione dei comuni italiani) ha garantito che i neo-eletti consiglieri metropolitani non percepiranno stipendio ma, leggendo la cosiddetta legge Delrio (il sottosegretario di Renzi ideatore di quella che a

questo punto possiamo chiamare «cancellazione-truffa» delle Province) apprendiamo che “restano a carico delle Città Metropolitane gli oneri connessi con le attività in materia di status degli amministratori, relativi a permessi retribuiti,

Consegna buste porta a porta

Il comune di Rocca di Papa comunica che il servizio di consegna delle buste per la raccolta differenziata “porta a porta”, sia per i cittadini del Centro Storico che del quartiere Vigne, dallo scorso 11 agosto viene effettuato presso la ex scuola di via del Vallone - Uffici Aimeri Ambiente. Gli orari sono i seguenti: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9:30 alle 12:30; giovedì dalle 15:00 alle 17:00.

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Boccia ha fatto poker

oneri previdenziali, assistenziali ed assicurativi. Come ha ben sottolineato Vincenzo Bisbiglia sul Tempo, “tolto quello che è lo stipendio netto (1.400 euro al mese per i consiglieri), restano tutti i compensi, compresi i permessi retribuiti, ovvero il risarcimento che l’ente deve al datore di lavoro dei consiglieri per le giornate passate in consiglio fra assisi e commissioni. Cifre molto alte -ha aggiunto il giornalista del quotidiano romano- a volte anche a cinque zeri, che in passato hanno anche destato i «sospetti» della magistratura”. La crisi persiste ma solo per i cittadini... perché i politici trovano sempre una scappatoia.

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Quel pasticciaccio brutto della TASI, la tassa sui servizi ROCCA DI PAPA

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il Segno - Settembre 2014

Ecco dove andranno i soldi incassati dalla TASI

di Paola Gatta TASI sta per Tassa sui Servizi Indivisibili. È l’ultima di una serie interminabile di sigle che sembra studiata apposta per far smarrire i cittadini contribuenti (TIA - Tariffa di Igiene Ambientale; TARSU Tassa per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani; TARI - Tassa sui rifiuti; IUC - Imposta Unica Comunale). Il governo ha deciso che nei comuni che entro il 23 maggio non hanno deliberato le aliquote la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre (soprattutto per venire incontro alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, nei comuni dove erano previste le elezioni comunali). Ulteriore proroga ad ottobre 2014: il cosiddetto decreto-ponte ha ufficialmente prorogato il pagamento della prima rata TASI al 16 ottobre in quei comuni dove non sono state deliberate le aliquote entro il 23 maggio (è il caso di Rocca di Papa): questa data però riguarda solo i comuni che delibereranno entro il 10 settembre. Per chi ritarderà ulteriormente, invece, si profila il versamento al 16 dicembre con aliquota base all’1 per mille in luogo

delle aliquote dall’1 per mille fino al 2,5 per mille (eventualmente si può arrivare fino al 3,3 per mille se si considera il possibile addizionale dello 0,8 per Spese di pubblica € 413.240,88 mille previsto per introilluminazione durre delle detrazioni). Il Comune di Rocca di Spese derattizzazione € 57.178,00 Papa, nonostante di questo e prev. randagismo argomento se ne parli dalla Spese per pubblica scorsa primavera, è riuscito € 309.581,12 sicurezza e vigilanza* a deliberare solo per il rotto della cuffia, come si suol Spese € 100.000,00 dire. Nonostante le assicucimiteriali* razioni dell’amministrazione si è avuta la Spese € 520.000,00 dimostrazione concreta di per i servizi sociali* una completa incapacità programmatoria, visto che di TASI (e delle sue scaTOTALE: € 1.400.000,00 denze) se ne sta parlando * Quota parte da mesi. Invece qui si arriva all’ultimo momento. Per la giunta Boccia sarebbe stato un ricorrente; abitazioni occupate da soggetti guaio serio considerato che ha previsto di che risiedono o abbiano la dimora, per più incassare dalla TASI una cifra record: 1,4 di sei mesi all’anno, all’estero; fabbricati milioni di euro. Questi soldi (circa 3 mi- rurali ad uso abitativo. Infine la Tasi non liardi delle vecchie lire) andranno a co- è dovuta in relazione alla quantità dei riprire le spese per la pubblica fiuti assimilati che il produttore dimostri illuminazione, per la derattizzazione e la di aver avviato il recupero. Di tutto questo lotta al randagismo, oltre a una parte dei nella delibera del comune non c’è traccia. soldi necessari per la sicurezza, la vigi- Certo, la legge dice che il comune “può” predisporre delle agevolazioni, ma la loro lanza, il cimitero e i servizi sociali. C’è inoltre un dettaglio non da poco: nella mancata considerazione denota una scarsa bozza di delibera sulla TASI, predisposta attenzione sociale. dall’amministrazione, non compaiono le Infine, per quanto riguarda il costo del agevolazioni previste dalla legge. Infatti servizio di raccolta rifiuti c’è da sottoliil Comune può prevedere riduzioni ed neare che era aumentato del 20% nel 2012 esenzioni nel caso di: abitazioni con unico e di un altro 30% nel 2013. Quest’anno a occupante; abitazioni tenute a disposi- Rocca di Papa abbiamo già pagato più zione per uso stagionale od altro uso li- dell’anno scorso, ma stiamo aspettando il mitato e discontinuo; locali, diversi dalle conguaglio di fine anno. Quindi avremo abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso sicuramente un altro corposo aumento, il stagionale o ad uso non continuativo, ma terzo di fila.

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Dopo il “ballo delle dimissioni” Ferazzoli torna in Consiglio il Segno - Settembre 2014

di Andrea Sebastianelli Un nuovo gioco è stato lanciato nel palazzo comunale di Rocca di Papa: indovinare quando si dimette Silvia Sciamplicotti (da quali incarichi non riusciamo più a seguirlo). Sì perché l’assessora ha le dimissioni facili, salvo poi ritirarle in men che non si dica. Era già successo il 3 dicembre 2013 in occasione della sua elezione a presidente del consiglio comunale. Dopo la nomina, il sindaco annuncia ai presenti che lei lascerà il suo ruolo da assessore. E invece dopo pochi giorni la notizia viene smentita e lei resta al suo posto, un sedere su due poltrone. Il gioco si è ripetuto il 2 settembre scorso durante la riunione dei capigruppo consiliari per decidere la data del consiglio comunale che dovrà sancire il ritorno, in qualità di presidente del consiglio stesso, di Luigi Ferazzoli, costretto, tra luglio e agosto 2013, ad abbandonare il suo ruolo. Che ti fa la Sciampli? Durante la riunione fa protocollare le sue dimissioni (prot. 22190). Penserete: si sarà dimessa per preparare il ritorno di Ferazzoli, e invece la motivazione è tutta interna a qualche strategia politica che ci sfugge. Parla di “pressanti e stringenti motivi di natura personale”. Stop. Nella riunione dei capigruppo, i membri prendono atto della scelta e la stessa riunione viene proseguita da Danilo Romei che provvede a convocare il consiglio del 16 settembre 2014 (ore 16:00). La storia sembra finita ma pochi giorni dopo avviene ciò che non ti aspetti, dimenticando che dove c’è lei tutto è possibile. Che ti fa? Presenta un’altra lettera (prot. 22604 dell’8 settembre 2014) in cui ritira le precedenti dimissioni perchè il Ministero delle Finanze avrebbe scritto al comune dicendo di convocare con urgenza un consiglio per approvare le tariffe della nuova tassa IUC (TARI + TASI, cioè: ex Imu + Tarsu). A dire della Sciamplicotti, Romei avrebbe fatto di tutto per non convocare quel consiglio facendolo, di fatto, saltare con le conseguenze del caso (leggere articolo a fianco). Così l’assessora rifà capolino, sacrificandosi per il bene della patria. Ora tralasciamo la lettera del Ministero, visto che la scadenza

ROCCA DI PAPA

del 10 settembre per determinare le aliquote IUC-TASI era nota da mesi. Il problema è che l’amministrazione se ne era completamente dimenticata, segno che i nostri (dal sindaco all’assessore al bilancio, alla Sciampli) erano in altre faccende affaccendati. Convocare il consiglio comunale, lo ha ricordato Enrico Fondi in consiglio, è un atto che deve seguire delle regole precise: inviare a tutti i consiglieri la proposta da mettere in discussione affinché si possano preparare; allegare il parere della commissione specifica (in questo caso quella sul bilancio); allegare il parere del revisore dei conti visto che si sta parlando di una

indietro, specificando però che “si riserva di ripresentarle (le dimissioni, n.d.d.) in un momento più opportuno”. Vale a dire: quando ri-vuole lei, sempre che nel frattempo non decida di ri-tirarle. Ora passiamo al ruolo di presidente del consiglio comunale. Anche questa vicenda è abbastanza tortuosa e vale la pena ricostruirla per sgombrare il campo da ipocrisie e mezze verità che l’hanno caratterizzata dal momento dell’abbandono di Ferazzoli. Il 3 giugno 2011 Ferazzoli (per conto della maggioranza ) viene eletto presidente mentre Danilo Romei (per l’opposizione) viene nominato suo vice. Tutto

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vazioni. Nel consiglio comunale del 3 dicembre il capogruppo Pd Santangeli dichiara: “L’elezione del nuovo Presidente [...] deve essere considerata una sorta di “Interim” nell’attesa di rivedere al più presto seduto al suo posto il consigliere Ferazzoli”. Lo stesso concetto espresso a più riprese dal sindaco e dalla stessa Sciamplicotti appena eletta. In pratica Santangeli inventa un interim che non esiste visto che il consiglio ha eletto un nuovo presidente. “Interim” sarebbe stato se avessero lasciato Romei al suo posto senza smuovere pedine con mosse e contromosse. E infatti la Sciamplicotti, come

LEI, LUI E L’ALTRO

Silvia Sciamplicotti

tassa pluriennale che andrà a comporre il bilancio comunale. E allora che cosa pretendeva la Sciamplicotti? Che Romei, che è membro della minoranza, facesse questa sorta di “lavoro sporco”: convocare il consiglio per conto della maggioranza, senza rispettare le norme di cui sopra. Eppoi dare carattere d’urgenza a un consiglio l’avremmo capito se ci fosse stato un terremoto o un alluvione, ma non sull’approvazione di una tassa la cui scadenza è nota da almeno sei mesi. Danilo Romei, quindi, si è limitato a procedere come ha sempre fatto nella convocazione dei consigli: far rispettare le regole e la legalità. Capendo la brutta aria, cioè il rischio di non deliberare sulla nuova tassa (hai visto mai che i cittadini risparmiassero qualcosa!), la Sciampli ha fatto marcia

Luigi Ferazzoli

come previsto, fino a quando Ferazzoli è costretto a lasciare lo scranno al sostituto Romei, in attesa di poter rientrare per rioccuparlo legittimamente. Romei si insedia nel consiglio del 29 agosto 2013 e, per tre mesi, assolve alla funzione di vice. Ma il 3 dicembre 2013 avviene la svolta che chiude definitivamente la parentesi Ferazzoli. L’amministrazione decide di nominare un nuovo presidente del consiglio comunale perché nel frattempo Ferazzoli si dimette in seguito alle pressioni esercitate dalla maggioranza. A questo punto la decisione è scontata: Ferazzoli esce di scena definitivamente. La scelta, allora, ricade sulla già assessore all’urbanistica Sciamplicotti. Romei resta vice-presidente. L’assurdo, e qui entriamo nel campo dell’ipocrisia, è nelle moti-

Danilo Romei

detto, nella sua lettera di dimissioni non fa alcun accenno alla restituzione del legittimo ruolo a Ferazzoli. Perché, appunto, se l’intenzione della maggioranza fosse stata effettivamente quella di garantirlo nel suo ruolo, si sarebbe limitata a “sopportare” per qualche mese Romei in modo che, una volta rientrato il “presidente in carica” (Ferazzoli) avrebbe trovato integro il suo posto. Semplicemente. Ora invece Ferazzoli dovrà essere ri-votato dai colleghi consiglieri con il rischio di non essere eletto alla prima seduta. Perchè intanto, in seguito all’atteggiamento della Sciampli, maggioranza e opposizione stanno ai ferri corti in un clima alquanto esasperato mentre lui, Ferazzoli, avrebbe avuto diritto a un ambiente consiliare più sereno. Bentornato Luigi!


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di Corrado Colizza* Pur rendendoci conto degli innumerevoli problemi che assillano anche il territorio di Rocca di Papa, desideriamo riprendere il colloquio sul tema radon, gas radioattivo. Ciò è dovuto da due fatti: a) Da un monitoraggio avvenuto nel 2005 in varie scuole del Lazio, e su richiesta degli allora direttori, riportiamo i valori della concentrazione media di Radon di una scuola di Rocca di Papa rilevati e calcolati in cinque locali: archivio (piano seminterrato) = 6.400 Bq/mc; locale attiguo palestra (piano interrato) = 20.551 Bq/mc; aula (1° piano) = 1.122 Bq/mc; segreteria (piano terra) = 428; palestra = 1.800 Bq/mc. Purtroppo occorre tener presente che la normativa italiana imponeva, a salvaguardia della salute dei dipendenti scolastici, l’effettuazione delle operazioni di bonifica nel caso il valore di concentrazione della radioattività raggiungesse i 500 Bq/mc. b) Abbiamo inviato, per posta certificata, al Sindaco Boccia sia la richiesta di uso della sala consiliare per svolgere un incontro informativo sulla radioattività nei Castelli Romani, sia

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Presto un convegno sui pericoli del radon

Dopo il monitoraggio avvenuto in una scuola di Rocca

la disponibilità nel supportare l’amministrazione nel dare informazioni sul tema Radon nelle scuole, nelle associazioni, in genere alla popolazione ed alla sensibilizzazione del personale comunale anche per la ricaduta sul regolamento edilizio comunale. Come noto i locali scolastici sono considerati, sia ambienti di lavoro per i dipendenti, sia ambienti di vita per i bambini che li frequentano, ed una raccomandazione dell’Euratom, pubblicata a salvaguardia della popolazione (bambini compresi), prevedeva un limite massimo di 400 Bq/mc, per i fabbricati esistenti e di 200 Bq/mc per quelli da progettare. Dato che questa raccomandazione in Italia (Veneto a parte)

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non ha avuto seguito, nel gennaio scorso è di nuovo intervenuto l’ente euroeo Euratom pubblicando sulla gazzetta europea, e per tutte le nazioni che ne fanno parte, una direttiva sull’argomento (che sarà recepita anche nella normativa italiana entro il gennaio 2016) che riduce il limite operativo da 500 a 300 Bq/mc per gli ambienti di lavoro e per gli ambienti di vita.

* portavoce dell’associazione “gruppo presenza – mons. G. Grassi” di Marino

Per info: gruppopresenzamgg@hotmail.it

C’è un autovelox che davvero può aiutare gli automobilisti

di Sergio Rasetti Falco 193 è uno dei nuovi autovelox in grado di accertare in un attimo se siamo assicurati e abbiamo fatto la prescritta revisione del veicolo, se indossiamo le cinture o se il veicolo è sottoposto a sequestro, oltre naturalmente a registrare la nostra velocità. Una bella novità che contribuisce ad aumentare la sicurezza nella circolazione stradale. La possibilità per le autorità competenti: polizia stradale, carabinieri e vigili urbani di lavorare sulla sicurezza stradale molto più efficacemente dei semplici controlli sulla velocità tramite i quali l’unico risultato certo è fare “cassetta” per sistemare i bilanci comunali. Sarebbero 4 milioni le auto che circolano senza assicurazione e probabilmente sono proprio queste il vero pericolo per gli utenti della strada. Sicuramente molto più pericolosi di chi supera i limiti di velocità di 8-10 chilometri l’ora e viene impallinato dal solito autovelox in esercizio nelle ore “comode”, quelle dei pensionati e delle casalinghe in uscita per la spesa quotidiana. Anche i nostri vigili, se gli amministratori lo volessero, potrebbero dedicarsi a questa attività alleggerendo la pressione sui limiti di velocità che in alcuni casi sono proprio eccessivi. Risulta che l’apparecchiatura necessaria ha un prezzo assolutamente accessibile, con 6-7000 euro si può acquistare e, una volta accertata l’infrazione, non ci sono ricorsi che tengano. Ai contrari basta chiedere soltanto come reagirebbero in caso di incidente con un automobilista non assicurato con tutte le conseguenze del caso. Noi ci siamo passati e non è stato piacevole. Molti comuni si sono già attrezzati. Il nostro comune avrà voglia di fare la scelta giusta? Lo scopriremo nel prossimo futuro.


il Segno - Settembre 2014

di Giulia De Giorgi Lo scorso 27 agosto si è insediata la nuova dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Leonida Montanari” di Rocca di Papa. Si tratta di Lucia De Michele, 45 anni, docente di lettere nella capitale, che avrà un compito non facile, dirigere il settore più importante e delicato della cittadina. Pochi giorni dopo, il primo settembre, come da programma, si è riunito il collegio dei docenti presso l’aula consiliare di corso Costituente e, in questa occasione, il sindaco Boccia ha dato il benvenuto alla neo dirigente a nome dell’intera cittadinanza. “Auguro buon lavoro al nuovo dirigente scolastico – ha detto il primo cittadino – che da oggi sarà alla guida dell’agenzia di formazione più importante per il futuro e la crescita della nostra comunità. I nostri uffici sanno l’attenzione che sempre abbiamo voluto riservare alla scuola e alle esigenze del corpo docenti e degli studenti, ci sarà quindi una stretta collaborazione sia per quanto riguarda le politiche educative che il settore dei lavori pubblici, per intervenire tempestivamente laddove si presenti la necessità”. Su quest’ultimo tema, in effetti, negli ultimi

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Si è insediata la nuova dirigente scolastica Si tratta della 45enne romana Lucia De Michele

Tanti problemi da affrontare: dalle strutture al radon tempi non sono mancati problemi seri dal punto di vista delle strutture scolastiche. Infiltrazioni d’acqua, infissi di pessima qualità, porte di sicurezza chiuse, per citare solo alcuni problemi dovuti per lo più ad assenza di manutenzione come evidenziato circa un anno fa da un’indagine condotta dal consigliere d’opposizione Crestini. In più resta aperta la questione radon, il temibile gas (vedi articolo a lato e l’inchiesta apparsa sul secondo numero di febbraio 2014) presente in alcune strutture. “Mi auguro e sono certo - ha poi aggiunto il sindaco - che sapremo instaurare un rapporto di proficua collaborazione per incentivare ancor di più l’interconnessione dell’istituto scolastico con il territorio, con la sua vo-

Il sindaco Boccia e la nuova dirigente scolastica

cazione artistica e il grande patrimonio ambientale e culturale che possiede”. Dal canto suo, Lucia De Michele ha apprezzato il caloroso benvenuto ricevuto e, ha assicurato, “il mio primo proposito sarà quello di conoscere Rocca di Papa e i suoi cittadini, per es-

sere più vicina agli studenti”. Alla nuova dirigente scolastica rivolgiamo quindi i nostri migliori auguri di buon lavoro e, insieme a lei, facciamo un grande in bocca al lupo agli insegnanti, agli studenti e a tutti gli operatori scolastici per il nuovo anno ormai alle porte.

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ROCCA DI PAPA Nel1983il geometra Fabbri segnalò l’appropriazione di un tratto di strada antica 12

il Segno - Settembre 2014

Via Sacra, dopo la ripulitura riprendiamoci ciò che è nostro di Andrea Sebastianelli Negli ultimi mesi, grazie al lavoro volontario portato avanti dal Gruppo Archeologico Latino di Rocca di Papa, si è tornati a parlare della Via Sacra, della sua bellezza e della sua millenaria storia. Recentemente, il 31 agosto, anche il quotidiano La Repubblica, con una delle sue firme più note delle pagine culturali (il poeta e scrittore Marco Lodoli) ha dedicato un articolo a questo monumento viario unico nel suo genere, con un titolo bello e affascinante: “Ascesa al Monte Cavo sulle orme dei poeti”. I poeti sono Goethe, Belli, Pirandello ma, come scrive Lodoli, “la vera guida è Petrarca”. Continua Lodoli: «È un percorso straordinario, la via che portava al tempio di Iuppiter Latialis, protettore dei popoli della regione, ancora perfettamente conservata con la sua pavimentazione di basolato, ripida tra boschi di castagni ombrosi. Si procede nella natura, sulla storia. Qui hanno camminato -continua LodoliGoethe e Pirandello, Andersen e il Belli, anche loro attratti come noi da una promessa di felicità». Anche noi saremmo tentati di farci conquistare da questa «promessa di felicità» ma preferiamo (o meglio, dobbiamo, perché questo è l’ingrato compito di un giornalista) mettere il dito nella piaga e toccare un argomento che è stato completamente rimosso, ieri come oggi. L’appropriazione di un tratto della Via Sacra. Prima di raccontarvi questa incredibile storia, credo sia necessario sapere che l’“antica strada comunale Via Sacra” (è questa la dicitura riportata sulle piante comunali) venne sottoposta al vincolo da parte della Soprintendenza Archeologica per il Lazio il 9 aprile 1984, in

base alla legge n. 1089 del 1939. Un risultato importante, ottenuto soprattutto grazie alle pressanti richieste di una figura indimenticabile come fu quella di Bruno Martellotta, coadiuvato dall’ormai ex bibliotecario di Rocca di Papa, Carlo Cofini. Che cosa significa vincolare un bene archeologico? Semplicemente vuol dire proteggerlo da eventuali soprusi. Nella lettera di vincolo, l’allora soprintendente Veloccia Rinaldi, fa presente che il vincolo ricade anche “laddove il basolato non sia attualmente visibile, è comunque chiaramente individuabile il tracciato antico”. Quindi la protezione dello Stato è su tutto il tracciato romano esistente, non esclu-

la Via Sacra a tutti i veicoli, autoveicoli ed altri automezzi, il transito per detta strada potrà essere fatto solo a piedi”. Con queste poche parole l’ex sindaco Brunetti ha messo una pietra miliare sulla tutela del monumento viario di monte Cavo. Ma veniamo all’appropriazione di un tratto di strada. Prima delle citate azioni di tutela era accaduto un fatto gravissimo. Il 19 febb r a i o 1983 il tecnico comunale del settore lavori pubblici, il geometra Fabbri, presenta una relazione dal titolo “Recinzioni abusive nella località Guardianone” (l’area del Guardianone, dal nome di un antico casale, è posta ai piedi di monte Cavo, fino a via dei Laghi, e la Via Sacra l’attraversa). Scrive Fabbri: “La società Monte Cavo […] ha recinto con pali di legno e rete metallica un tratto del terreno circostante il casale […] con la detta recinzione ha incorporato un tratto della strada comunale Via Sacra. Inoltre, dove la Via Sacra si collega con la statale via dei Laghi è stato posto in opera un cancello, sostenuto da due pilastri in muratura di pietrame”. Continua il solerte geometra comunale: “Con la posa in opera della recinzione e del cancello, la Via Sacra non è più strada per il pubblico transito in quanto circa metri

sfregio o r t l a n u Nel 2008

sivamente su quello (la quasi totalità) basolato. Anche il comune di Rocca di Papa fa la sua parte. L’allora sindaco Gianfranco Brunetti, comprendendo l’importanza del luogo e la necessità di preservarlo, un anno dopo l’apposizione del vincolo da parte della soprintendenza, emette un’ordinanza (tuttora valida non essendo mai stata revocata) che nella sua semplicità è un cimelio di tutela preventiva come pochi. L’ordinanza n. 115 dice: “È fatto divieto di transitare per

La Via Sacra a monte Cavo

lineari 300 di sede stradale rientrano nella recinzione eseguita. Da informazioni assunto presso l’ufficio urbanistica non risulta che sia per la recinzione sia per il cancello sia stato concesso alcun nulla osta, pertanto i detti lavori risultano essere abusivi”. Che cosa pensate sia accaduto dopo questa segnalazione? Assolutamente niente. Né comune (Brunetti non era ancora sindaco), né soprintendenza, si mossero per ripristinare i luoghi nel loro status originario. Da quel momento sono passati ormai più di trentanni e nessuna amministrazione comunale ha mai pensato di riprendersi ciò che era suo, cioè nostro. Così un pezzo della Via Sacra è diventato privato. Oggi bisognerebbe riprendere queste carte e ripristinare la legalità, una strada pubblica, perdipiù storica e vincolata, non può essere sottratta impunemente anche di fronte all’inerzia e corresponsabilità di chi per anni ha gestito la cosa pubblica con superficialità e incapacità. È il momento di riprenderci ciò che ci è sempre appartenuto.


il Segno - Settembre 2014

ROCCA DI PAPA

Tutti pazzi per Rocca di Papa boom della pagina Facebook In poche settimane il gruppo social è arrivato a più di duemila iscritti

di Daniela Di Rosa Tutti pazzi per Rocca di Papa. Il paese montano dei Castelli Romani sta spopolando su Facebook grazie al gruppo social “Tutta Rocca di Papa” che, in poco meno di un mese, conta oltre 2.000 iscritti. Un vero e proprio record, ottenuto grazie al fascino esercitato dalla storia del paese raccontata attraverso immagini e filmati d’epoca, in grado di mettere in comunicazione tra loro non solo i roccheggiani residenti ma anche quelli che vivono in altre città e in altre parti del mondo e che hanno quindi l’opportunità di riconnettersi con le loro radici. A far nascere questo gruppo Facebook è stata l’intuizione dei Carfagna, il nostro Franco e il figlio Luigi, da sempre appassionati di storie locali e dei personaggi caratteristici che ne hanno fatto la storia passata e più o meno recente. Oltre a loro due, le pagine del social sono animate in particolare da Luigi Dandini (Keta) che sta tirando fuori delle chicche davvero entusiasmanti, come il vecchio orologio meccanico della chiesa o la tessera del primo conducente della funicolare (Luigi Dantini soprannominato Giggiotto);

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Il mitico Lippò

Il bar all’interno dell’ex albergo a Monte Cavo - Anni 30-40

Armando Serafini, “specializzato” nelle foto storiche dei nostri bei luoghi, da piazza Regina Margherita all’ex albergo di monte Cavo; Fabrizio Castri e Tuatha Na Sidhe Danira (Sciamplicotti), intenti a inserire immagini che testimoniano la grande partecipazione popolare alle manifestazioni citta-

Prima sagra dell’arte - 1971 (Miro Fondi, la giornalista Luciana Vinci e un Franco Carfagna in “tenera” età)

dine; Pio Gatta, l’uomo della memoria infinita, capace di regalare i suoi personali ricordi di avvenimenti, personaggi e detti cittadini. Poi ci sono Felice e Nicola Pagliuso, Mauro Franco Zanecchia e, con lui, tantissimi

altri, tra cui Maria Assunta Serafini, che stanno rovistando nei loro album di famiglia, tirando fuori fotografie d’epoca (alcune veramente significative) e avvenimenti memorabili. Lo scambio di battute tra i vari aderenti al gruppo avviene rigorosamente in dialetto roccheggiano. E anche questo è un aspetto caratteristico di questo social, perché spesso sono proprio le frasi in rocchicianu a sorprendere e a far amare ancora di più il paese. Ma su “Tutta Rocca di Papa” c’è spazio anche per la città com’è oggi. E Allora ecco le foto spettacolari di Enrico Se-

rafini, pronto a immortalare paesaggi, panorami e scorci di Rocca di Papa; così come la nostra Paola Rufini, attenta soprattutto ai particolari. Poi c’è l’archivio del compianto e amato fotografo di Rocca di Papa, Franco Pagliuso, i cui scatti hanno accompagnato decine di generazioni e che ora i figli stanno pian piano spulciando per bene. Tutte queste cose insieme hanno dato vita a un gruppo che affascina e che è capace di coinvolgere l’intera comunità. Molte persone nel vedere immagini e ricordi della “Rocca sparita” vengono prese da un senso di malinconia. E allora viene da domandarsi: chi ci ha fatto perdere tante ricchezze? Chi ci ha tolto tanta bellezza? Chi ci ha ridotto nello stato in cui siamo? Perché oggi, guardando il passato, ci sembra di vivere in un pessimo presente? Qualcuno sarà pur responsabile delle tante cose perdute, non fosse altro per non aver fermato l’evidente declino. Concludo con due consigli: il primo è quello di iscriversi al gruppo Facebook; il secondo è di non trasformare questa bella pagina in una carrellata di parenti e nipoti di oggi o di anniversari recenti (per questo ognuno ha già il proprio profilo Facebook).


Se il vizio dell’annuncite è ben presente anche a Rocca ROCCA DI PAPA

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di Gennaro Spigola A volte si rischia di essere ripetitivi nel segnalare tutte le inadempienze ascrivibili alle istituzioni che governano il paese che però sono il risultato fortemente negativo dell’incapacità gestionale e non solo, ed a mio avviso è giusto risegnarle per evitare che la memoria storica della cittadinanza venga depauperata. Assistiamo sistematicamente alla politica dell’annunciazione (prassi utilizzata dal governo centrale) che però non trova mai un riscontro reale, ne sono un esempio inconfutabile le questione che a seguire vi elenco: • raccolta differenziata dei rifiuti urbani in tutto il territorio e apertura dell’isola ecologica che subiscono continuamente degli slittamenti facendo pagare l’onere dell’aumento delle tariffe ai cittadini che non riescono ad avere un servizio efficiente e continuo; • definizione dei lavori dell’ex albergo Europa che doveva essere utilizzato per ospitare il comune ed altri servizi. Immobile acquistato per sanare il debito accumulato dal comune verificabile dal bilancio in rosso e

dalle delibere di riferimento; • cattiva organizzazione della polizia municipale che spesso ha come diretta conseguenza il disservizio: piazza della Repubblica che è uno dei punti principali della cittadina non vede, in molte occasioni, la presenza dei vigili; • continui slittamenti dei lavori della fantomatica funicolare che dovrebbe diventare il vettore trainante del trasporto, dimenticando completamente che i cittadini di Rocca di Papa utilizzano come unico mezzo di trasporto per Roma e viceversa il Co.Tra.L. che tutti i sacrosanti giorni sopprime corse senza dare un minimo di preavviso (caro sindaco Pasquale Boccia e care istituzioni non basta fare una labile segnalazione sul quotidiano Il messaggero quando il popolo comincia a mormorare per risolvere i disservizio, perchè questo comportamento politico è di fatto annoverabile nell’elenco della politica delle annunciazioni); • chiusura della farmacia in zona piazza Garibaldi scoprendo un pezzo importante del territorio di un servizio essenziale per la cittadinanza; • investimenti per il territorio, per rilanciare il commercio e il

turismo, per poter creare nuova occupazione e in modo particolare quella giovanile. Non ho la prosopopea con questo articolo di risolvere i problemi segnalati (che sicuramente sono una parte di quelli esistenti) ma spero di toccare la sensibilità della gente che tutti i giorni critica questo insostenibile ed ingiustificato comportamento delle istituzioni in carica, che riusciamo ad incontrare solo nelle feste, nelle ricorrenze ed in modo particolare quando si avvicinano gli appuntamenti elettorali (ne sono state un esempio eloquente le elezioni europee). Per chiudere, non possono essere sufficienti quattro fioriere di piazza della Repubblica o l’istallazione della fontanella a piazza Claudio Villa o l’invito fatto con i manifesti dei giovani del partito democratico a frequentare il loro circolo (probabilmente staranno elaborando uno sblocca– Rocca di Papa) a risolvere i problemi, ci vuole un cambiamento reale, una strambata che metta davanti alle responsabilità chi ha governato e chi sta governando che ha avuto come effetto negativo il declino continuo della città, si spera non irreversibile.

Parte il censimento della rete elettrica

Sciolto il contratto Acea. Censire ci costa 20mila €

Sarà eseguito il censimento dell’intera rete di pubblica illuminazione. A deciderlo è stato il comune di Rocca di Papa, ufficio tecnico settore lavori pubblici, così da poter “programmare i necessari interventi di adeguamento, ammodernamento tecnologico e impiantistico, di ampliamento e di messa a norma finalizzato a una migliore qualità del servizio”. Nelle intenzioni lo scopo è quello di ridurre i costi di gestione e di manutenzione degli impianti, elementi che dovrebbero portare conseguentemente a un importante risparmio energetico. Effettivamente a Rocca di Papa esistono delle contraddizioni molto evidenti in tema di pubblica illuminazione. Ci sono zone quasi completamente al buio mentre altre sono iper-illuminate. Se vi è capitato di vedere il corso principale di notte potete ben comprendere questo concetto.

Sembra di trovarsi in pieno giorno e allora viene da domandarsi: ma tanto spreco è proprio necessario? Poi, basta girare per qualche vicoletto ed ecco che i lampioni si accendono, poi si spengono e poi, d’improvviso, si riaccendono, segno evidente che l’impianto comincia ad avere qualche falla. Per non parlare dei Campi d’Annibale, dove alcuine strade sono completamente prive di lampioni. La storia recente della pubblica illuminazione a Rocca di Papa comincia nel 2000, poco dopo l’arrivo di Carlo Umberto Ponzo in qualità di sindaco. Il comune sottoscrive con la società romana Acea Spa una convenzione la cui scadenza viene fissata al 31 dicembre 2014, ossia tra pochi mesi. Che cosa prevede l’accordo? Semplice, “la gestione in concessione della rete di pubblica di pubblica

il Segno - Settembre 2014

Parco dei Castelli

È arrivato il nuovo direttore

Maurizio Fontana

Geologo, dal 2007 al 2010 direttore del Parco Regionale dei Monti Simbruini, Maurizio Fontana è il nuovo direttore del Parco Regionale dei Castelli Romani. Formuliamo auspici di buon lavoro, sia per il nuovo direttore, sia per il Parco, che negli ultimi tre anni ha visto passare ben cinque diversi direttori. Il nuovo direttore, il sesto, speriamo che possa rimettere in moto la struttura dell’Ente e attivare un ventaglio di proposte che lo rendano elemento trainante nel territorio dei Castelli Romani.

illuminazione comprendente la progettazione e realizzazione di nuovi impianti, l’ammodernamento di quelli esistenti nonché la ordinaria manutenzione della rete stessa”. Insomma, l’Acea ha carta bianca. C’è da dire che nel 2000 Rocca di Papa era davvero un paese al buio, tanto che l’arrivo della società capitolina fu accolto con grande soddisfazione un po’ da tutti. Nel frattempo Acea Spa (poi diventata Acea Luce Spa) cede la mano e la convenzione passa alla Società Manutenzione Illuminazione Spa, con sede legale a Bologna. Ma il 13 dicembre scorso il comune, dovendo rispondere ai tagli imposti dalla spending review, chiede di poter sciogliere il contratto stipulato nel 2000. Cosa che avviene. Da qui la decisione di censire la rete elettrica dell’intero territorio per un costo di quasi 20mila euro. Viene da domandarsi se non valeva la pena attendere la scadenza naturale del contratto e chiedere alla società bolognese di svolgere questo censimento che, nel frattempo (il 26 giugno scorso), il comune di Rocca di Papa ha già affidato (senza gara) a una società di S. Giorgio a Cremano, provincia di Napoli, la RLM Srl. Insomma, speriamo solo di non essere finiti dalla padella alla brace! Paola Gatta


ROCCA DI PAPA

il Segno - Settembre 2014

Acqua naturale o gasata a 5 centesimi per 1,5 litri

Inaugurata la fontana leggera di piazza C.Villa Un cittadino alla fontana leggera

di Sandro Tabellione Dopo circa due anni dalla sua collocazione è finalmente entrata in funzione la “fontana leggera” di piazza Claudio Villa a Rocca di Papa, a pochi metri dalla sede del Parco dei Castelli Romani. La casetta che distribuisce acqua potabile erogherà acqua naturale e frizzante al prezzo di 5 centesimi di euro per ogni litro e mezzo. Per accedere al servizio gli utenti dovranno acquistare un’apposita tesserina magnetica, al costo di 3 euro, a cui bisogna aggiungere 5 euro come prima ricarica. Restituendo la card si avrà diritto al

rimborso integrale dei 3 euro. “Il sistema della card prepagata -ci spiega Roberto Sellati, assessore all’igiene urbana di Rocca di Papa- è stato scelto sia perché garantisce ai cittadini di poter sempre riempire la bottiglia d’acqua senza doversi mettere alla ricerca dei 5 centesimi, sia perché evita l’uso stesso di monetine che, accumulate nella macchinetta, spesso sono preda di atti di delinquenza comune”. All’inaugurazione della fontana leggera, avvenuta la mattina del 16 agosto, oltre all’assessore, era presente anche il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, che ha apprezzato il lavoro svolto dallo stesso Sellati e dal dirigente Giovanni Gatta, responsabile del procedimento amministrativo. Da notare la presenza di Luigi Ferazzoli, tornato sul campo della politica dopo una lunga pausa per motivi personali. A spiegare come funzionerà la fontana è stato il responsabile della società Blu Lazio, vincitrice del bando, Roberto Rosini, che si è soffermato soprattutto sul percorso dell’acqua all’interno dell’impianto, con l’uso di lampade antibatteriche per poi passare alla refrigerazione. Le card prepagate possono essere acquistate presso la tabaccheria di via Frascati 3 e presso il Bar Europa di piazza della Repubblica. “Sono molto contenta che finalmente questo servizio sia entrato in funzione - ha detto la signora Elena Gatta - ora anche noi roccheggiani possiamo usufruire di acqua fresca e buona come già avveniva in tanti paesi vicini”. Il progetto “fontana leggera” prevede altre installazioni nel paese, nei quartieri Vigne e Campi d’Annibale, ma ancora non si conoscono i tempi per la loro effettiva realizzazione.

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Sono online gli atti del convegno sul castagno

Claudio Botti col prof. Carbone

Comunico che gli ormai quasi “mitici” atti del convegno tenutosi a Rocca di Papa il 10 novembre 2012, dal titolo “Il castagno: da frutto, da legno, che altro?” sono consultabili online sul sito dell’Associazione L’Alveare amici del castagno: alvearerdp.it. Questo grazie a Franco Pagliuso dell’Alveare, che ha sbloccato ogni ostacolo. Sul sito è stato inserito molto materiale riguardante l’organizzazione (inviti, sede, ecc.), ma se vi interessano le sole notizie tecniche, vi indico il percorso più rapido: entrate nel sito, a sinistra in basso cliccate “Atti del convegno 2012”, poi “Atti del convegno”, vi si apre l’indice, che potete far scorrere sino al punto che vi interessa e, cliccando lì, andrete direttamente sull’argomento che cercate. Buona lettura. Io per primo, rileggendo quanto fu detto nelle relazioni, nelle risposte degli esperti e negli approfondimenti, sono rimasto stupito della forte attualità delle notizie tecniche che furono date in quel convegno. E della continuità operativa che l’Alveare ha avuto dal 2010 a oggi. Ringrazio tutti coloro che vi hanno partecipato. Anche a nome di Claudio Botti, Presidente dell’Alveare, già molto impegnato nell’organizzare il prossimo convegno previsto per l’8 novembre prossimo, che tratterà soprattutto del legno del castagno. Giorgio Grassi Corso della Costituente, 10 Rocca di Papa

Tel. 329-5635482


il Segno - Settembre 2014

A P P R O F O N D I M E N T O

di Roberto Sinibaldi Il comune di Rocca di Papa, per salvare il bilancio disastrato, ha deciso di mettere in piedi la più grande operazione di riscossione che la storia ricordi. Si tratta della riscossione delle sanzioni dovute per la realizzazione di edifici abusivi, a cui si aggiungono quelle per il cosiddetto danno ambientale, una sorta di indennizzo. Sarebbero centinaia i cittadini interessati. Ma non è finita, perché oltre alle sanzioni sarebbero già pronte molte lettere per acquisire al patrimonio pubblico più di cento manufatti abusivi. Un’operazione da diversi milioni di euro che garantirà alle casse comunali un bel gruzzoletto. Ma entriamo nel dettaglio per comprendere come si è arrivati a questa mega operazione.

PRIMA MOSSA All’inizio del 2012 il Consiglio Comunale ha deliberato un regolamento per le sanzioni pecuniarie in materia di abusi edilizi (deliberazione n. 5 del 20 febbraio 2012, avente per oggetto: “Regolamento per applicazione norme sulla repressione degli abusi. Criteri e modalità di calcolo sanzioni amministrative pecuniarie e delle somme da corrispondere a titolo di oblazione previste in materia di abusi edilizi dal DPR 380/2001 e dalla L.R. 15/2008”). Nel regolamento allegato alla deliberazione, sono riportate le diverse tipologie di abusi edilizi, i dettagli relativi alle varie difformità e tutti gli aspetti tecnici che si devono considerare per la definizione delle sanzioni pecuniarie. I vari articoli di legge stabiliscono un minimo e un massimo per le sanzioni. Per esempio, nel caso di “accertamento di inottemperanza all’ingiunzione a demolire”, ossia nel caso che il proprietario che ha costruito abusivamente non demolisca la sua casa, come gli è stato ordinato dall’amministrazione comunale, la multa da pagare (secondo il comma 3, dell’art.

Abusi edilizi vecchi e nuovi Il comune va all’incasso

Dopo anni di inerzia, l’amministrazione comunale passa al contrattacco sul fronte dell’abusivismo edilizio e si appresta a richiedere oltre 4 milioni di euro agli abusivi 15 della legge regionale n. 15/2008) va da 2.000 a 20.000 euro. Per inciso va detto che il pagamento della sanzione non sana l’abuso. Sempre nel 2012 la giunta guidata dal sindaco Boccia incarica un professionista con studio a Roma, l’avvocato Paolo Iorio, con il compito di fornire consulenza legale in materia di urbanistica ed edilizia e nello specifico “per il completamento delle procedure obbligatorie per legge di acquisizione al patrimonio comunale di manufatti abusivi realizzati sul territorio comunale […] nonché tutte le pratiche relative alla definizione delle acquisizioni al patrimonio comunale delle opere abusive”. Un incarico preciso, scaduto nel dicembre 2012 e che ora sarebbe in fase di rinnovo (e che prevede una parcella di svariate migliaia di euro).

SECONDA MOSSA Dopo due anni e mezzo dalla deliberazione del 2012 relativa al regolamento per le sanzioni in materia di abusi edilizi e dalla nomina del super-esperto, l’ufficio tecnico del comune ha redatto le ordinanze per richiedere i soldi agli abusivi. Secondo le previsioni dell’amministrazione le comu-

nicazioni dovrebbero essere spedite a 234 proprietari di altrettanti abusi edilizi. Le ordinanze “tipo”, con le quali si ingiunge ai proprietari di provvedere al pagamento delle sanzioni, riporterebbero tutte la sanzione massima di 20.000 euro (peraltro con una evidente “carenza di motivazioni” facilmente impugnabile). Facendo una semplice moltiplicazione si arriverebbe alla non disprezzabile cifra di 4milioni e 680mila euro. Il pagamento dovrà essere effettuato entro 30 giorni (ma potrà essere rateizzato). Resta un dubbio, non certo trascurabile, e riguarda le responsabilità dell’amministrazione comunale che, ricordiamolo, governa Rocca di Papa praticamente con gli stessi uomini da circa vent’anni: può quest’amministrazione, la stessa sotto il cui controllo (?) si sono verificati gli abusi entrati nell’elenco, incassare soldi per multe che richiede solo ora? In questo caso c’è un chiaro salto logico: la stessa amministrazione che evidentemente ha omesso i controlli ora ingiunge pagamenti milionari.

TERZA MOSSA Oltre le multe ci saranno da pagare da parte dei cittadini abusivi circa 800 mila euro,

ripartiti tra 500-600 proprietari, per il danno ambientale. Anche per queste sanzioni valgono le stesse osservazioni sui mancati controlli dell’amministrazione, negli anni passati. Ad accelerare l’“operazione incasso e acquisizione” forse è stata anche la nomina del nuovo comandante della Polizia locale, Sergio Ierace, ritenuto l’uomo forte in grado di andare avanti senza guardare in faccia nessuno. Infatti, il suo primo eclatante intervento, avvenuto il 23 marzo scorso, ha riguardato un capannone, costruito probabilmente nel 2010, senza permessi nel quartiere dei Campi d’Annibale. L’opera è stata posta sotto sequestro ma nessuno ci ha spiegato perché ci sono voluti almeno quattro anni per applicare la legge. Oltre ai proprietari dell’immobile, autori dell’illecito, si deve ritenere che anche altri non abbiano fatto quello che avrebbero dovuto.

CONTRACCOLPI Le elezioni comunali sono previste per la primavera del 2016, una data non lontanissima e certo richiedere ai cittadini, che per quanto abusivi sono pur sempre elettori, qualche misegue a pag. 17


segue da pag. 16

MOSSE FUTURE Registriamo che esiste un ulteriore elenco. Quello delle “domande di condono edilizio ai sensi della legge 47/85, ancora da definire”. La legge n. 47 è del 1985, ovvero 29 anni fa. Nel comune di Rocca di Papa giacciono ancora 803 domande senza risposta. Per la stragrande maggioranza di esse nelle note si legge “Manca tutta la documentazione”. Sono passati quasi trent’anni e l’amministrazione sta ancora in attesa che l’abusivo di allora mandi una pianta di quello che realizzò. Una attesa vana? Quasi certamente sì, ma di questo pare che nessuno (o quasi) se ne preoccupi.

LA FANTASCIENZA Esiste infine un elenco davvero fantastico, positivamente sorprendente: è quello degli abusi che “il Comune intende acquisire al patrimonio Comunale”. Pur riconoscendo la buona fede all’eventuale politico che vorrà acquisire anche solo qualcuna delle 114 proprietà abusive finora trattate, dubitiamo fortemente che sarebbe sostenuto da una coesa maggioranza politica. Nel caso di Rocca di Papa sarebbe composta dai discendenti politici di

E l’opposizione che dice?

Il consigliere comunale Emanuele Crestini, da noi interpellato, punta il dito contro l’amministrazione comunale. “Non saremmo a questo punto, con il territorio devastato da un abusivismo dilagante, se semplicemente il sindaco Boccia avesse fatto il suo dovere. Per anni ha tollerato, se non indirettamente incentivato, ogni genere di costruzioni abusive, con una politica disattenta e una sensibilità ambientale indegna di un vero sindaco, per non parlare dell’ex vicesindaco costruttore, Roberto Barbante. Personalmente sono per applicare la legge – sempre – non solo quando si deve fare cassa. Il rischio è che si ripeta il copione che già in altri casi ci ha portato a bilanci finti, a posto formalmente, ma senza soldi in cassa. È già successo per gli affitti degli orti, per esempio. Novecentomila euro messi a bilancio, riscossi solo in piccolissima parte. Un giochetto che il sindaco si appresta a rifare con le sanzioni degli abusivi? Uno dei problemi è che una volta messo in bilancio qualche milione di euro derivante dalle sanzioni per l’abusivismo, poi la macchina amministrativa si fermi e rimanga tutto com’è. Non sarebbe solo un premio all’abusivismo, coloro che hanno consentito la realizzazione di quegli stessi abusi, negli anni passati.

COME ANDRÀ A FINIRE? Sono certamente atti dovuti, ma resta il fatto che sarà avviata una procedura che da qualche parte finirà, non sappiamo quando. Più verosimilmente si arenerà, creando di fatto una situazione ingarbugliata, inserita peraltro in un contesto economico generale di grande difficoltà. Resta poi da verificare quanti saranno in grado di pagare quanto richiesto dal comune. Inoltre, se dovesse essere confermata la tendenza a far pagare a tutti la stessa cifra per ogni abuso (20 mila euro), ci troveremmo di fronte a un secondo abuso: far pagare allo stesso modo chi ha costruito una casetta e chi ha realizzato un mega palazzo.

PERCHÉ SI FA TUTTO QUESTO? Per mettere a posto i bilanci del Comune. Si pone in entrata la somma derivante dalle sanzioni teoricamente da riscuotere. In bilancio compaiono così alcuni milioni di euro. Ma sono soldi del monopoli, è una finzione, perché in effetti non sono entrati in cassa. Lo sa-

Emanuele Crestini

ma anche un danno milionario per le casse del Comune, ossia di tutti noi. E i cittadini di Rocca di Papa non possono pagare ancora una volta per l’incapacità del sindaco! È come se i politici si pagassero le campagne elettorali con i soldi dei cittadini. Così diventiamo merce di scambio per una sistema che perpetua se stesso, puntando sempre sugli stessi uomini. Si dice che prevenire è meglio che curare. Ma a Rocca di Papa non c’è stato un piano adeguato di edilizia popolare, o un tentativo di riqualificare il centro storico, cose che avrebbero evitato almeno gli abusi edilizi per necessità e non c’è stato un piano di controllo e repressione alle prime avvisaglie degli abusi. Ora ci sono le sanzioni!”.

ranno se e quando i proprietari abusivi pagheranno. Ma di questo il comune non si preoccuperà molto, specialmente in prossimità della campagna elettorale dei prossimi mesi. Risulterà così un bilancio formalmente in pareggio, ma con le casse vuote. Un piccolo capolavoro che poi, una volta eletto il prossimo sindaco, i cittadini pagheranno con comodo. Magari l’amministrazione comunale richiederà un prestito alla Cassa Depositi e Prestiti, come l’attuale amministrazione ha già fatto, che i cittadini pagheranno in comode rate nei prossimi decenni (senza accorgersene perché mimetizzate nelle tasse comunali).

E LE ACQUISIZIONI? Per legge le case abusive devono essere abbattute o acquisite. Diventerebbero così di proprietà comunale. Una procedura virtuosa, se proprietà comunale significasse effettivamente proprietà pubblica. Ma abbiamo sotto gli occhi un esempio illuminante di come il sindaco ha gestito l’unica acquisizione di un immobile che ha ottenuto finora: si tratta della “Casa rosa”, una sontuosa villa in via dei Principi, assegnata al comune dalla Procura

il Segno - Settembre 2014

lione di euro, mal si concilia con le promesse elettorali che i candidati potranno fare tra qualche mese. Fermo restando che le leggi si devono applicare e che contrastare l’abusivismo edilizio è uno degli elementi di base per la tutela del paesaggio e della vivibilità dei luoghi, la domanda più semplice che viene da porre è: perché per anni non si è fatto nulla? Si è anzi lasciato proliferare un abusivismo che ha rappresentato storicamente una merce di scambio per i politici locali. In altre parole: tu mi voti e io chiudo tutti e due gli occhi e ti permetto di costruire abusivamente. I Campi sono diventati un quartiere, in gran parte edificato in questo modo. Sanzionare adesso è giusto. È giusto, ma tardivo. L’amministrazione prenderà forse un po’ di soldi, magari anche molti, ma il paesaggio originale di Rocca di Papa, il suo ambiente, i suoi boschi non ce li ridarà nessuno. Sarebbe stato meglio esercitare negli anni un controllo del territorio e impedire la realizzazione di tanti abusi edilizi.

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A P P R O F O N D I M E N T O

della Repubblica (perché sequestrata a una banda di malviventi). Nel 2011 il Comune di Rocca di Papa dichiarò trionfalmente che nella villa avrebbe realizzato un progetto con finalità sociali. La casa è di 200 mq ha un garage, una piscina e un giardino di 2.000 mq. La villa al momento dell’acquisizione da parte del Comune era arredata, perfettamente funzionante e dotata di ogni confort. A distanza di pochi mesi, la villa fu ridotta a un rudere, dove fu rubata e vandalizzata ogni cosa. Inutile dire che il progetto non è mai partito. Se questo è quello che è riuscito a fare il sindaco con la sua prima e unica acquisizione è facile immaginare cosa succederebbe se le acquisizioni fossero centinaia. È per questo che non si faranno mai, per questo e soprattutto per le necessità elettorali che sconsiglieranno i politici della giunta Boccia di attuare un qualsiasi reale provvedimento. Sarebbe un obbligo di legge, ma certamente vengono prima i voti.


Anche quest’anno luci e ombre per l’“Estate roccheggiana” 18

di Sergio Rasetti Anche l’estate roccheggiana 2014 se ne va senza novità di rilievo. Non ci si aspettava nulla di significativo e così è andata. Con l’aria che tira nelle casse pubbliche e private il trend paesano estivo non poteva certo migliorare; dobbiamo soltanto ringraziare le iniziative “private” di quei pochi che avevano già dimostrato di saperci fare, aziende o associazioni, per rendere passabile l’estate dei residenti che sembrano aver abbandonato in massa la vacanza “fuori porta” per causa di forza maggiore. Le iniziative di origine “istituzionale” non sono andate oltre quanto si era già visto gli altri anni. Ripetuto quel deficit di informazione che limita la partecipazione. Ormai si è convinti che pannelli informativi luminosi e siti Internet sono più che sufficienti per informare e i camminatori di un tempo con locandine e parole hanno scelto la tastiera. Non si rendono conto che il risultato è ancora molto scarso. Gli stessi operatori di commercio, ristorazione e bar sono molto poco informati e impreparati ad una adeguata accoglienza. L’amministrazione comunale si limita a patrocinare gratuitamente le iniziative, qualcuno fa un discorsetto di circostanza dando l’impressione che già sta pensando alle prossime elezioni e tutto procede come previsto. Quando va bene affluenza moderata di residenti; pressoché assente quella dei forestieri. La perdita di attrazione turistica non si combatte con il trend di questi ultimi anni. Non si combatte con la sola proposta nostrana in ogni campo culturale o del tempo libero. Allo stesso tempo non si combatte senza valorizzare adeguatamente ciò che c’è di straordinario a disposizione come il tema dei murales che i nostri artisti hanno

Rocca Medievale

ROCCA DI PAPA

il Segno - Settembre 2014

Un potenziale inesauribile

Alcuni eventi che hanno caratterizzato l’estate appena trascorsa ci dicono che Rocca di Papa ha un potenziale quasi inesauribile. L’intuizione del Gruppo Archeologico di realizzare una festa medievale sulla Fortezza è la punta di un iceberg sotto il quale c’è un tesoro vasto che attende solo di essere valorizzato. Stessa cosa le Notti al borgo, promosse nell’ambito del Laboratorio centro storico della Sciamplicotti, che hanno, seppur limitatamente, rivitalizzato alcuni luoghi del nostro paese coinvol-

gendo decine di volontari desiderosi solo di mettersi al servizio di una buona idea. Rivedere piazza Garibaldi finalmente strapiena in occasione dello spettacolo teatrale in dialetto roccheggiano è la riprova che le cose si possono fare anche a costo zero. La nota dolente ancora una volta viene dalla Pro Loco che, ormai è chiaro, punta solo agli eventi nei quali girano soldi. Il Festival della pizza è un’ottima idea per portare gente ma se questo non si accompagna ad altre iniziative

Notti al Borgo

abbondantemente già illustrato ma che ora avrebbe bisogno di altro respiro, magari anche in concerto con i paesi gemellati e di murales italiani e stranieri. Su altro versante, se abbiamo in casa una scuola di ballo come la Roma Dance Studio con i maestri Andrea e Marco De Angelis che ottengono i massimi riconoscimenti nazionali e internazionali e “regalano” da alcuni anni agli affezionati frequentatori della “Pompa” un bellissimo spettacolo estivo, bisognerebbe capire come mai non abbiamo ancora pensato a trasformare l’appuntamento in uno degli eventi di punta che, a informazione adeguata data, richiamerebbe numerosissimi

che sappiano valorizzare i luoghi del paese non comprendiamo la necessità di aver dato vita a un ente di tipo pubblico gestito come fosse un’azienda privata. Quest’estate la Pro Loco è stata praticamente assente, a parte i patrocini gratuiti concessi un po’ a tutti. Un esempio per tutti, aver deciso di abbandonare la Notte verde al centro storico, l’unica iniziativa in grado di mettere insieme cittadini, associazioni, commercianti e artisti di ogni genere, è stato un pessimo segnale.

appassionati. Ci auguriamo che i responsabili della Proloco vorranno assumersi l’onere di affrontare con un taglio decisamente diverso l’impegno che hanno preso accettando il mandato dalla città per progettare e organizzare eventi e calendari compatibili con le esigenze del nostro tempo. Non temiamo di essere considerati i soliti bastian contrari chissà con quali secondi fini. A noi interessa sottolineare aspetti fondamentali che se non verranno presi in considerazione nei modi più opportuni decreteranno il definitivo declino di una speranza legittima “la rinascita della Regina dei Castelli”.

Teatro dialettale


il Segno - Settembre 2014

ROCCA DI PAPA

Il valzer degli orari per gli uffici comunali

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Ricordare il giorno e l’ora giusti è un vero impazzimento Sanatoria del 2009

Nella pubblica amministrazione dare sostanza alle parole d’ordine del premier Renzi “Semplificazione e Risparmio” (alle quali la maggioranza degli italiani si aggrappa come ultimo appiglio per continuare in qualche modo a galleggiare) non è facile, sopratutto se chi deve metterle in pratica non si mette dalla parte degli utenti e ci riflette bene. A Rocca di Papa i pards del presidente del consiglio al governo locale ci sembrano poco in vena di riflessioni. La nuova regolamentazione degli orari di apertura degli uffici comunali, in vigore dal primo aprile 2014, è praticamente fatta su misura per far ritornare l’utente più volte per la stessa pratica. In particolare quelli dell’ufficio protocollo sono tali che tenerli a mente è una vera impresa. Tre orari diversi su cinque giorni di apertura. Abbiamo sperimentato, a nostre spese, quella chiusura del mercoledì alle ore 11:00 che sorprende l’incauto cittadino

consegne a domicilio

che non ha memorizzato bene il nuovo orario imposto per risparmiare (?). Si dovrà tornare il giorno dopo, ma attenzione, perchè il giovedì l’orario di apertura è diverso, si protocolla soltanto di pomeriggio. Non è unicamente una seccatura con annesso rompicapo. È una vera e propria perdita di soldi per il cittadino, che lievita sempre di più insieme a quella già certificata con la chiusura dell’ufficio anagrafe il sabato mattina, che molte proteste ha suscitato tra i cittadini-lavoratori. Infatti, quel servizio rappresentava una delle poche cose positive nel funzionamento del nostro comune. I consiglieri comunali di maggioranza e opposizione farebbero cosa gradita se volessero occuparsi della questione, forse è possibile qualche modifica agli orari in questione per agevolare i cittadini, abbandonando almeno per una volta, la nota abitudine (soltanto di alcuni?) di occuparsi essenzialmente di casi personali.

Orari di apertura degli uffici comunali 9:00

13:00

mercoledì 8:15

11:00

lunedì

martedì giovedì

venerdì

15:00 15:00 9:00

17:30 17:30 13:00

Un metodo che porta a facili riconferme di poltrone, ma non risolve mai i problemi della comunità. Comunque, le poltrone, che sopportano gli stessi deretani da 10, 15 e anche 20 anni, sono stanche e chiedono a gran voce che siano cambiati al più presto. È probabile che dovranno aspettare il 2016 quando gli elettori, se avranno capito la lezione, potranno eleggere consiglieri con nuovi fondo schiena sormontati da teste più adatte di quelle attuali. Noi non abbiamo nessun dubbio che quelle poltrone saranno accontentate perchè moltissimi elettori faranno la scelta giusta. Il Sognatore

Arriva il ricorso di Carnevali contro la revoca del comune

C’è una novità nella vicenda della sanatoria dell’imprenditore del legname di Rocca di Papa, Bruno Carnevali. Dopo la decisione del comune, avvenuta il 16 aprile scorso, di revocare la sanatoria precedentemente concessa (in seguito a una serie di articoli apparsi sul nostro giornale), il 15 luglio è arrivato il ricorso al Tar del Lazio per chiedere “l’annullamento, previa sospensiva, dell’efficacia del provvedimento di revoca in sede di autotutela del permesso per costruire in sanatoria n. 739 del 5 agosto 2009”. Il comune, quindi, si è costituito in giudizio affidando la sua difesa all’Avv. Rolando Grossi, che dovrà rappresentare l’ente dinnanzi al Tar del Lazio dimostrando i motivi che hanno portato il settore urbanistica di corso Costituente a revocare il permesso precedentemente concesso a Carnevali.

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ROCCA DI PAPA

9 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA

VICENDA GALLI Signor sindaco, nel consiglio comunale del 29 agosto 2013 la sua amministrazione ha sostenuto la regolarità dei capannoni realizzati dalla Edilmostra Galli in base alla legge 160/2010 che permette di demolire e ricostruire volumi realizzati prima del 1995. Analizzando le foto aeree, però, si è visto che alcuni di questi volumi furono edificati dopo tale data, addirittura a partire dal 2005. Come mai quelle dichiarazioni che tutto era perfettamente regolare?

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EX ALBERGO EUROPA 2 Signor sindaco, la Fam Sr, la società incaricata di realizzare il nuovo municipio in piazza della Repubblica, ha citato il comune di Rocca di Papa per una serie di mancati pagamenti che avrebbero provocato l’interruzione dei lavori. L’opera doveva essere consegnata il 1° aprile 2009. Sono trascorsi 5 anni da questa data. Come mai? Di chi sono le responsabilità?

da 289 giorni

Che attendono una risposta

IN AFFARI CON CARNEVALI Signor sindaco, il 6 agosto 2003, lei ha acquistato un terreno di 1.500 mq, ricadente nell’area del Piano Particolareggiato Calcare-Valle S. Lorenzo, insieme all’imprenditore Bruno Carnevali. Terreno poi rivenduto al doppio del prezzo alla Cooperativa edilizia Lorenzo I per 160mila euro. Vista la vicenda della sospetta sanatoria edilizia concessa dal comune a Carnevali nel 2009, non crede di dover chiarire pubblicamente i suoi rapporti con il noto imprenditore del legname?

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ATTRAZIONE  PER IL MATTONE Signor sindaco, abbiamo dimostrato che il suo ex vicesindaco-geometra Barbante, mentre ricopriva i diversi incarichi pubblici (assessore lavori pubblici, ambiente, ecc.), ha messo in piedi anche diverse società immobiliari, realizzando opere e strutture a Rocca di Papa, in alcuni casi in affari con un esponente dell’opposizione consiliare, Mario Gatta. Come mai su queste vicende non ha chiesto alcun chiarimento al suo ex vicesindaco? E come mai non ha ritenuto di dover affrontare l’argomento in consiglio comunale?

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VICENDA MORZILLI DETTO UMBERTINO Signor sindaco, nel marzo 2008 venne assassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto dagli inquirenti un personaggio vicino alla “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, aveva acquisito dei terreni in via delle Barozze (ricadenti nel Piano Particolareggiato) per circa 350mila euro, rivenduti, a distanza di pochi anni, a 5,5 milioni di euro, terreni poi sequestrati dalla magistratura. Come mai il consiglio comunale non si è mai occupato della vicenda?

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PRATICA SEBASTIANELLI

10 Signor sindaco, come mai la pra-

tica edilizia riferita all’abitazione del nostro direttore, Andrea Sebastianelli, è stata tirata fuori subito dopo che Il Segno aveva portato alla luce le note vicende (vedi le altre 9 domande)? Chi ha ordinato al suo ufficio tecnico di visionare tale pratica? E con quale scopo?

Orlando Brunetti

Gioielleria

RISTORANTE PIZZERIA ALBERGO

MAX

norma dell’esproprio, ha sottoscritto un accordo con l’imprenditore Carnevali basato su uno scambio di aree: un terreno pubblico fronte-vista su via dei Laghi per una scarpata di via della Ruccia. Visto che tale strada non è stata mai realizzata non possiamo riportare alla proprietà pubblica il terreno di 3.500 mq ceduto a Carnevali?

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TERRENO CEDUTO  3 A CARNEVALI Signor sindaco, lei nel 1993 ha ceLA QUADRIFAMILIARE 6 Signor sindaco, a proposito del terduto all’imprenditore del legname Carnevali un terreno boscato di 1.616 mq in loreno acquistato con Carnevali, calità Tre Colli (uscita su via Barozze) alla come mai lei ha chiesto al suo vicesindaco cifra incredibile di 250mila lire (cioè 125 di realizzare il progetto di una quadrifamieuro). Può spiegare questo fatto? liare su tre livelli di cui uno interrato? Non crede di aver fatto una leggerezza affidanVICENDA CARNEVALI dolo al suo vicesindaco? E come mai, ot4 Signor sindaco, l’imprenditore del tenuta l’approvazione da parte dell’ufficio legname, Carnevali, ha presentato comunale (31 agosto 2008) ha chiesto una richiesta di sanatoria edilizia in base sempre a Barbante di realizzare una nuova IA alla legge n. 47/1985 che di sanare perizia estimativa? Esistono rapporti tra ORpermette T A A volumi realizzati entro l’ottobre del 1983. lei, Barbante e i dirigenti e tecnici della soT 4! volumi cietà Lorenzo I, a cui ha ceduto il terreno? CA che01tali SANsiVO Dalle foto aeree è visto 2 REsoloRaIpartire LE dal 2002, 19 furono realizzati P A TERRENO SCAMBIATO anni dopo il 1limite imposto dalla legge. 6 7 CON CARNEVALI Come maiIL la sua amministrazione il 5 agoSignor sindaco, dopo la ristrutturasto 2009 ha concesso tale sanatoria che ora andrebbe revocata? Come e quando intende zione dell’ex colonia di via Cavour, doprocedere in tal senso visto che sono pas- vendo realizzare una strada di collegasati circa sei mesi da quando il consigliere mento con via delle Barozze, la sua amministrazione, invece di adottare la Crestini ha portato alla luce la vicenda?

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il Segno - Settembre 2014

Cento numeri e non sentirli SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

La sintesi di un giornale come il nostro, che si è sempre autofinanziato, in fin dei conti sta tutta qui. Decidere liberamente le battaglie da sostenere, ragionando esclusivamente sul bene dell’intera cittadina e non sugli interessi di pochi. Da quel febbraio del 2002 tante cose sono cambiate. È cambiata l’Italia, è cambiata Rocca di Papa, siamo cambiati anche noi, nel senso che man mano che Il Segno cresceva, in termini di copie distribuite e di numero di lettori, abbiamo accelerato sulla qualità dell’informazione fornita, intendendo per qualità non solo la capacità di fare inchieste sui tanti aspetti che riguardano la gestione della cosa pubblica, ma anche la capacità di assolvere con serietà al ruolo di “sentinelle” dell’amministrazione. Ruolo che ogni giornale e ogni giornalista dovrebbero sempre essere in grado di assolvere. Tante sono le persone che dovrei ricordare e ringraziare per questi primi 100 numeri, innanzitutto coloro (primo fra tutti il mai dimenticato Enrico Casciotti) che hanno collaborato con noi, chi per un breve periodo e chi ha continuato a farlo fino a oggi. Poi i nostri inserzionisti che, malgrado gli inviti dei potenti di turno a non fare pubblicità sul nostro giornale, se ne sono semplicemente fregati comprendendo, seppur qualche volta non ne hanno condiviso articoli e opinioni, lo spirito li-

bero e indipendente che da sempre anima Il Segno. Infine voi lettori che avete fatto del Segno il giornale “che si può trovare nella casa di ogni roccheggiano” (citando la lettera di un nostro affezionato lettore di Roma il quale, tornando a Rocca di tanto in tanto, gira le case dei numerosi parenti trovando sempre, in ogni casa, una copia del nostro giornale). Chiudo ringraziando anche quei lettori che non ci amano e

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Uno dei primi numeri del Segno

che non condividono quanto scriviamo. È proprio questa libertà di dissentire che ci fa amare la democrazia. Incontrare cittadini che ci criticano per questo o quell’articolo, parlare con loro e confrontarci, lo riteniamo un sano modo di vivere la realtà cittadina. Con questo spirito siamo arrivati al numero cento e, vi assicuro, ancora non accusiamo stanchezza. Andrea Sebastianelli

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In ZTL senza permesso

L’automobile del comune multataaRoma Chi paga?

Il destino è beffardo! A luglio la macchina in dotazione al comune, una Toyota Avensis che è nelle disponibilità della Polizia locale e più in generale dell’amministrazione comunale, è stata multata a Roma perché entrava senza permesso in una zona a traffico limitato. Ora ci domandiamo: chi pagherà la multa? Sono quasi 100 euro se pagati entro 60 giorni, altrimenti molti di più. Mentre il comune fa cassa con l’autovelox è a sua volta multato per violazione del Codice della Strada. Sarebbe comico se non per il fatto che la multa alla fin fine la pagheranno i cittadini. La macchina, usata teoricamente per compiti di servizio e non per scorrazzare sindaco e assessori come affermano riservatamente alcune fonti interne all’amministrazione, è comunque nelle disponibilità degli uffici del sindaco e della giunta, per “le loro necessità di mobilità”. Però, la Toyota in questione, è un’automobile “civile”, cioè non presenta stemmi del comune né una scritta identificativa e quindi è praticamente irriconoscibile. Per evitare multe simili la prossima volta il sindaco dovrebbe considerare l’ipotesi di giovarsi del servizio Cotral, siamo certi che lo apprezzerebbe molto.

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ROCCA DI PAPA

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il Segno - Settembre 2014

Esposti, rapporti e denunce: chefinehanno fatto i gatti spariti? Della vicenda di viale Silvio Spaventa si sta interessando anche l’ENPA

di Daniela Di Rosa Ricordate Principessa? La gatta che viveva in viale Spaventa n. 6 a Rocca di Papa e fatta sparire nel mese di novembre insieme ad altri ventuno gatti? Sono trascorsi altri mesi, mesi di colpevole silenzio da parte delle istituzioni, nessuno, e dico nessuno, si è preoccupato di informarsi sulla vicenda. Il proprietario dell’appartamento, il signor Palumbo, colui che aveva in custodia i gatti spariti, non ha mai voluto dare spiegazioni, anzi con arroganza, come se niente fosse, si è persino presentato ad una passeggiata organizzata dal Segno, non se ne è andato nemmeno quando il direttore del giornale non ha voluto stringergli la mano… ora mi chiedo come mai tanta sfacciataggine e tanta sicurezza? Probabilmente contava sulla nostra educazione, sul nostro rispetto per gli altri intervenuti alla camminata, alcuni provenienti da Roma, io personalmente l’avrei preso a parolacce ma, non conoscendolo, credo di avere anche scambiato qualche parola con lui. Fatto sta che né Maria, proprietaria di Principessa, né Ciro, affittuario sfrattato e detentore degli altri gatti, né la sottoscritta, né l’Associazione Arcipelago 2000 hanno dimenAurea Cash è certificata e autorizzata dalla Banca d’Italia - Iscriz. n. VIF 500369

ticato l’accaduto. Per tutta l’estate abbiamo tempestato Internet, la storia è finita anche su La Repubblica, quotidiano nazionale. Purtroppo, il primo esposto fatto da tutti noi non ha sortito alcun effetto, l’intervento pubblico del consigliere di opposizione Crestini, ha prodotto però due interessanti note: una del delegato per i diritti degli animali e una del capo dei vigili… poi un silenzio assordante e, per tutti noi, incomprensibile. Nel mese di agosto, tutti e tre, abbiamo presentato una vera e propria denuncia a un commissariato di Roma, sperando che se dal civile passi al penale la questione venga presa più seriamente… ci sarà un giudice a Roma?

Ma non è finita. Pochi giorni fa, Maria invia una mail all’ENPA (Ente nazionale di protezione animali), associazione già contattata in precedenza, in cui scrive della sua delusione, del suo rammarico per le tante promesse non mantenute, del loro disinte- Principessa, uno dei gatti spariti resse verso questi gatti… e qualcosa si è viato esposti, denunce, articoli mosso anche lì, l’hanno ri- e quant’altro… non so se richiamata scusandosi e hanno troveremo mai Principessa e messo a nostra disposizione gli altri amati felini, ma un po’ un loro avvocato, abbiamo in- di giustizia ce l’aspettiamo!

Tre mesi fa lo scempio al Parco Landsberg

Sono trascorsi più di tre mesi dalla denuncia presentata al Corpo Forestale dello Stato da parte del nostro direttore sulle decine di alberi, tutti di notevoli dimensioni, tagliati all’interno del parco pubblico “Landsberg am Lech”, sito tra viale Madonna del Tufo e via Alberobello a Rocca di Papa, sottoposto a interventi di riqualificazione e recupero per cui attualmente l’area risulterebbe essere “area di cantiere”. Scriviamo “risulterebbe” perché, a parte le strisce bianco-rosse che delimitano l’intera area verde, nessun cartello è stato affisso con le indicazioni di rito (inizio lavori, fine, responsabile di cantiere, della sicurezza, ecc.). Allora viene da domandarsi: ma l’area in questione, attualmente è considerata area

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di cantiere o no? E perché la ditta incaricata di eseguire il progetto (finanziato con soldi pubblici dalla Provincia di Roma – Dipartimento IV, Servizio 1 “Pianificazione territoriale”) ha cominciato ad operare senza darne avviso? Dopo oltre 100 giorni da quella denuncia non abbiamo saputo più nulla. Di chi la responsabilità? Dov’è finito il copioso materiale tagliato abusivamente? E il comune perché non è intervenuto? Ora i lavori sono fermi, l’amministrazione comunale non fa sapere niente, e nel parco continua a regnare il degrado e il pericolo. I tempi del progetto, dunque, sembrano proprio allungarsi visto che l’autunno è ormai alle porte.

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Porta a porta ai Campi e al Vivaro L’Aimeri restituisce 1 mln di euro ROCCA DI PAPA

il Segno - Settembre 2014

di Luigi Serafini Il prossimo 15 ottobre dovrebbe entrare nel vivo l’allargamento del servizio di raccolta “porta a porta” nel quartiere dei Campi d’Annibale e al Vivaro, la frazione verde di Rocca di Papa. Anche l’ultimo ostacolo alla copertura dell’intero territorio comunale dovrebbe essere stato superato. Si tratta dell’entrata in funzione del cosiddetto ecocentro (o isola ecologica) di via Borgo Valle Vergine, una traversa di via delle Barozze, posta sotto sequestro circa tre anni fa. Infatti, lo scorso 22 luglio finalmente l’amministrazione comunale ha approvato la convenzione con il Consorzio di bonifica Tevere e agro romano, l’ultimo atto necessario alla riapertura della struttura che così potrà tornare a ricevere rifiuti urbani e assimilabili. Tra questi, ovviamente, quelli derivanti dalla raccolta con il sistema del “porta a porta”. Per quanto riguarda il servizio di igiene ambientale il sindaco Boccia ha confermato che “a maggio 2015 scadrà il contratto con la società Aimeri” e che l’amministrazione sta “già lavorando per predisporre un nuovo bando di gara europeo per permetterci di arrivare alla scadenza con un nuovo gestore, senza prorogare il contratto attualmente in essere, avendo cura di contenere i costi”. Sul fronte dei costi, intanto, qualche bella notizia la dobbiamo registrare. Infatti, ha

fatto sapere Giovanni Gatta, responsabile comunale del servizio, circa “un anno fa abbiamo chiuso una transazione con la quale la società Aimeri Ambiente ci ha riconosciuto 750 mila euro di penali applicate per il mancato rispetto del contratto e del capitolato, insieme ad altre somme dovute al minor servizio reso di 143 mila euro per le annualità 2013, 2014 e 2015, per un totale di circa 1 milione e 100 mila euro determinanti in questo momento di affanno. A fronte di tutto questo abbiamo poi rivisto il servizio erogato applicando un ulteriore ribasso dei costi”. Ci complimentiamo per il lavoro svolto ma ci viene un dubbio: se i cittadini hanno pagato per un servizio mai ricevuto, perché questi soldi restituiti dalla Aimeri al comune non vengono redistribuiti ai cittadini attraverso le nuove bollette della Tarsu/Tari? Il comune di questi soldi che ne ha fatto (o che ne farà)? Attendiamo risposta. Infine, “è partita la campagna ComposTiAmo, che prevede la possibilità di far partecipare i cittadini in maniera autonoma alla gestione dei rifiuti biodegradabili derivanti dagli scarti della cucina e dalle cure del giardino, tramite il compostaggio domestico”. Sul sito Internet del comune sono disponibili i moduli per l’iscrizione all’albo dei compostatori che prevede anche uno sconto sulla bolletta.

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LA LETTERA

«Per avere quale servizio pago 418 euro di Tarsu?»

Vi invio questa mia esperienza e considerazione per una eventuale pubblicazione se lo riterrete opportuno. Premetto che recentemente ho soggiornato brevemente in Umbria, precisamente in provincia di Perugia. Oltre alle bellezze naturali e monumentali della zona, l’aspetto che mi ha colpito maggiormente è stata la pulizia delle strade, anche dalle erbacce. Inoltre, mio figlio di 13 anni, ad aprile è stato in gita scolastica nella zona tra la Romagna e il Friuli Venezia Giulia (forse sto parlando della luna)... ma quando mi ha chiamata al telefono la prima cosa che mi ha detto non è stata: “Mamma sono arrivato” ma: “Mamma qui è tutto pulito non c’è per terra neanche il più piccolo pezzo di carta o cicca o erbaccia”. E se lo nota un ragazzino è tutto dire. Sabato 16 agosto ore 8:30, uscendo da casa ho trovato quanto rappresentato dalla foto allegata. Il giorno prima il servizio raccolta umidi e non riciclabili (era venerdì) non è stato effettuato, forse perché era ferragosto? Mah, mistero, inoltre il fatto che ci sono in giro cani e gatti (più o meno) randagi e che talvolta le buste vengono “inavvertitamente” lasciate in strada, comporta questo inconveniente ma magari l’addetto al ritiro della plastica (sabato), peraltro già passato a quell’ora, poteva armarsi di ramazza e busta e fare uno sforzo in pi per rimediare al caso. Il tutto è rimandato a lunedì (e se nel frattempo arrivano i topi?) a meno che non mi armi io di ramazza. Se poi, oltre a questo “inconveniente”, la via di accesso a casa (le altre non mi sembrano da meno) è invasa di erbacce e qualsiasi cosa che cade a terra dalle buste o dal camioncino per la raccolta lì giace e là resta per i posteri, mi chiedo: per avere quale servizio pago annualmente la bellezza di 418 euro di TARSU (anno 2013) e impiego parte del mio tempo a raccogliere l’immondizia attraverso gli appositi contenitori e secondo i giorni di ritiro programmati? Penso che la pulizia di un paese, e purtroppo Rocca di Papa non è pulita, dipenda innanzitutto dalla civiltà dei cittadini, dalla efficacia e diciamo anche buona volontà degli operatori del settore e dall’efficienza dell’amministrazione comunale che dovrebbe vigilare e adottare gli opportuni provvedimenti (sopralluoghi, controlli sul servizio, multe e provvedimenti anti-evasione). Se un paese è pulito ne traggono vantaggio tutti; il bene pubblico è di tutti e quindi anche nostro, le nostre case sono così sporche? I topi non arriveranno perché mi sono armata di ramazza (forse quest’anno avrò uno sconto sulla TARI!) ma qualcuno che “inavvertitamente” lascia le buste per terra e non negli appositi contenitori mi sentirà. Barbara C.


ROCCA DI PAPA Parte la stagione 2014/2015 della Nuova Canarini Rocca di Papa con 2 novità

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il Segno - Settembre 2014

Arriva un sito Internet rinnovato eil Titolo regionale “giovanissimi”

di Giulia De Giorgi Grandi novità nei Canarini di Rocca di Papa. Con uno slogan in bella evidenza (“In alto i cuori e fuori la voce per la regina dei Castelli”), la società calcistica, da sempre amata dai roccheggiani, ha deciso di rafforzare la sua immagine attraverso il sito Internet (www.roccadipapacalcio.it) completamente rinnovato non solo nella grafica e nei contenuti, ma anche nel tipo di comunicazione rivolta agli utenti online. Particolarmente curato sarà l’aggiornamento costante del portale sulle numerose attività svolte dai Canarini, soprattutto sugli allenamenti, gli incontri di calcio e le iniziative che si svolgono a Rocca di Papa. Inoltre, dal sito ci si potrà collegare direttamente alle piattaforme social di Facebook e Twitter. Il restyling Internet si è reso necessario anche in seguito al gran numero dei contatti, circa 10mila in ogni trimestre, che dimostra come il sito sia diventato ormai un punto di riferimento per tutti gli appassionati e i simpatizzanti. Intanto, per quanto riguarda il calcio giocato, è partita la campagna iscrizioni per la stagione 2014-2015. Anche qui si se-

I giovani Canarini durante una partita di calcio

gnala una grossa novità: l’arrivo del Titolo Regionale nella categoria “Giovanissimi Fascia B 2001” la cui panchina è stata affidata a Pio Romei, stimato tecnico roccheggiano. Quanto fatto fino a oggi, fanno sapere i Canarini, “incorona il lavoro dell’Accademia del Calcio Marco Amelia, con un fortissimo richiamo dettato dalla notevole crescita dei bambini, molti dei quali sono già nel mirino di società professionistiche per le quali

Alessandra Luciani

stanno sostenendo test in attesa di aggregarsi nelle preparazioni estive”. Questo ci permette di dire che la società calcistica roccheggiana è ormai esempio di società che accompagna i bambini nella crescita senza creare illusioni e false speranze, e che tende ad allontanare tutte quelle figure nebulose che ruotano intorno al mondo del calcio giovanile e che troppo spesso rappresentano il male oscuro delle stesse società.

Tre medaglie per la giovanissima atleta roccheggiana

Campionati italiani di tiro a segno Alessandra Luciani la sorpresa La nostra giovane concittadina Alessandra Luciani, atleta della sezione di tiro a segno di Velletri nonché rappresentante della nazionale italiana tiro a segno, nelle ultime finali dei campionati italiani, svoltisi a Roma dal 24 al 27 luglio scorsi, ha ottenuto dei risultati davvero entu-

siasmanti. Alessandra, infatti, si è piazzata al secondo posto di fascia d’età nella gara di C10 (carabina ad aria compressa a 10 metri), seconda sia di fascia d’età che assoluta nella gara di CST (carabina sportiva a terra a 50 metri) e terzo posto di fascia d’età nella gara di CS3P (ca-

rabina sportiva 3 posizioni a 50 metri), portando a casa ben 3 medaglie d’argento ed una di bronzo. Che altro aggiungere? Ad Alessandra vanno i nostri complimenti per i successi conseguiti e l’augurio che possa raggiungere altri ambiziosi traguardi. (L.S.)


il Segno - Settembre 2014

Dopo gli ultimi fatti di cronaca

INTERVENTI

«Sulla sicurezza il vero fallimento»

di Danilo Romei* L’articolo 2 del Decreto del Ministero dell’Interno del 5 agosto 2008, stabilisce che il Sindaco interviene per prevenire e contrastare le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all’abuso di alcool. Eppure, la sicurezza a Rocca di Papa è un’utopia. Negli ultimi mesi la nostra cittadina è salita agli onori della cronaca... nera. Una decina di giorni da, in Piazza Valeriano Gatta un roccheggiano è stato accoltellato; questo episodio è soltanto uno dei numerosi atti di violenza che negli ultimi tempi si susseguono nel nostro paese. Non si contano ormai più gli scippi nel mercato settimanale del venerdì. Il centro storico è divenuto luogo di incontro per compravendita di sostanze stupefacenti, sotto lo sguardo impaurito ed impotente dei residenti. L’ufficio postale è stato oggetto di numerose rapine. Gravissimo l’atto di profanazione nel cimitero cittadino. Questa è oggi Rocca di Papa, terra di nessuno, di spudorata e violenta anarchia. I cittadini, tutti, chiedono a gran voce un urgente intervento da parte delle istituzioni. Dov’è l’amministrazione e cosa fa per tutelare la sua cittadinanza? È assente, come lo è

da troppo tempo, ormai. L’attuale maggioranza è allo sbando, alcuni suoi rappresentanti sono ufficialmente presenti a part time, nel rispetto di una moda che sembra dilagare a Rocca di Papa e che ha condotto il paese allo sbando. Le casse comunali sono vuote, frutto di una pessima amministrazione della “res publica”. Il sindaco, in servizio part time per l’impegno alla Regione, offre ormai solo la costanza della sua assenza o, quando è presente, la spavalderia della sua sordità nei confronti delle innumerevoli richieste di intervento, provenienti da singoli cittadini o nella forma delle tante interrogazioni presentate in consiglio comunale che ancora attendono una risposta. Così non si vuol bene al paese in cui si vive. Non si vuol bene ai cittadini per i quali si amministra il bene comune. Non si vuol bene a se stessi, considerando che una cattiva e smidollata amministrazione del paese non fa onore e, per quanto l’onore non faccia rima con il denaro, è la maggior ricchezza che possiamo lasciare in eredità a chi verrà dopo di noi. Il pessimo ricordo che i cittadini, padri e figli, avranno dell’attuale amministrazione roccheggiana, durerà nel tempo, certi nomi risuoneranno all’orecchio come gli artefici del più inglorioso periodo vissuto da Rocca di Papa. Dimissioni. Questo vi chiediamo. Ora. *Consigliere Comunale

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Il Pd e l’impegno per la città

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«Tante idee a favore della partecipazione»

Il partito democratico, viste le ultime notizie, per le quali ci sarebbe già un testa a testa per le elezioni del 2016, informa la cittadinanza, le istituzioni, le altre forze politiche ed i vari organi di informazione che c’è un direttivo ed una segreteria. I suddetti sono grati di essere stati informati e che soprattutto qualcun’altro abbia già fatto tale lavoro. Al contempo il direttivo stesso, vista la lontananza dall’appuntamento elettorale, ha scelto di avere altro da fare: ci siamo occupati dei giovani, occupazione e formazione, non gli abbiamo promesso un posto di lavoro ma li abbiamo informati su percorsi e possibilità. Abbiamo scelto di rinnovare la tradizione della festa dell’Unità, puntando su momenti di aggregazione e cultura: abbiamo per gran parte fallito, la cittadinanza non ha partecipato ma fieri di averci messo la faccia dopo anni di silenzi e di assenza. Abbiamo sbagliato ma ci siamo! A tal proposito ci teniamo a ribadire, rispetto alle future elezioni che:

a) È il partito che stabilisce le regole, sulla base di risultati, impegno e requisiti.

b) Nessuno si auto investa di candidature varie.

c) Saranno le Primarie, mezzo principe del PD, quindi il popolo a stabilire chi sarà alla guida di questo meraviglioso paese.

Infine, il partito democratico invita donne e uomini di buona volontà a partecipare ai direttivi con il fine di costituire un vero e proprio Coordinamento Operativo, senza chiacchiere o litigi inutili. Un gruppo che, speriamo, ci dia una mano a lavorare nel territorio, a rivalutarlo e a sfruttarne le risorse migliori. Crediamo fortemente che tale gruppo, che si verrà a costituire, sia uno strumento di supporto che ci permetterà di essere più incisivi. Siamo fortemente motivati e determinati ad andare avanti, oltre qualsiasi giochetto politico. Lavoriamo pronti a discutere con tutti, ma non ci faremo fermare da nessuno. Per tale motivazione è fondamentale far capire quanto sia indispensabile l’aiuto e il supporto di ogni singolo cittadino. Da soli non siamo nessuno, ma tutti insieme riusciremo ad andare oltre e concentrarci sui problemi del nostro paese. Tali problematiche vanno al di là di ogni schieramento politico, ma accompagnano la vita quotidiana di ciascuno di noi. Vi chiediamo solamente di lasciare chiacchiere sterili a chi non ha voglia di lavorare. Noi abbiamo una necessità, quasi vitale, di collaborazione e supporto. Vi lasciamo la nostra email: roccadipapapd@gmail.com per eventuali osservazioni e considerazioni. La segreteria del Partito Democratico di Rocca di Papa

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di Marcello Loisi A Rocca di Papa c’è qualcuno che di moto se ne intende, è un nostro concittadino da 20 anni. È Angelo Cavalca, siamo andati a trovarlo e abbiamo parlato della sua passione per le due ruote. Angelo, hai a che fare con le moto da molto tempo? “Proprio così, e già prima di venire a Rocca di Papa avevo un’officina a Morena, che ho aperto quando avevo vent’anni”. Quindi, quella per le moto è un’attrazione che hai da quando eri un ragazzo? “Da quando avevo 14 anni, quando sono entrato per la prima volta in un’officina. Iniziai a lavorare regolarmente poco dopo, occupandomi di moto da un meccanico di Roma che mi insegnò i rudimenti del mestiere. Dopo sei anni, aprii la mia officina. Oggi lavoro presso un’officina di moto come responsabile tecnico, ma tutto il mio tempo libero è dedicato alle moto storiche”. Da quello che vedo, non ti occupi proprio di tutte le moto. “Restauro e colleziono le moto, a volte partendo proprio da una carcassa o poco più, ma il mio forte sono le Vespe e le moto giapponesi degli anni Settanta e Ottanta. Queste ultime, secondo me, sono le migliori, vanno meglio di tutte. E poi ho cominciato con quelle, ho maturato un rapporto speciale con loro. Comunque, spesso i miei amici mi chiedono aiuto per sistemare anche altre moto ben più antiche. Recentemente ho avuto il piacere di mettere a nuovo una Moto Guzzi Superalce, una gran bella moto, anche se aveva una settantina d’anni!”. Quindi, magari partendo da

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il Segno - Settembre 2014

Un meccanico con l’amore per le belle moto d’epoca Angelo Cavalca ci svela i segreti della sua passione

telai arrugginiti, riesci a dare nuova vita alle vecchie glorie di un tempo? “Sì, con molta pazienza, un po’ di esperienza e cercando i pezzi di ricambio un po’ ovunque. Non sono solo in queste imprese, mi aiutano degli amici che hanno la mia stessa passione: un carrozziere, un cromatore, un verniciatore e, per le cose più complesse, un mio vecchio amico e maestro che fa l’elettrauto”. Oltre al lavoro in officina, che altro fai? “Nel settore delle moto d’epoca sono molto importanti le fiere, le più grandi sono quelle di Reggio Emilia ed Imola, ma anche quella di Capannelle a Roma. Si incontrano migliaia di altri appassionati ed è possibile scambiare o reperire qualche pezzo introvabile. Inoltre, cosa non da poco, è in posti del genere che mi capita di ammirare veicoli mai visti, a me sconosciuti. Io ho 52 anni e mi interesso di moto da sempre, ma ci sono alcuni mezzi che veramente ancora mi sorprendono: micromotori, ciclomotori, anche italiani. Incredibile!”. Se stai spesso fuori, che dice la tua famiglia? “Questo hobby impegna tutto il mio tempo libero e qualche volta mi porta a trascurare i rapporti familiari. È anche vero, però, che mio figlio sembra che voglia seguire le mie orme, tant’è che ultimamente

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mi accompagna ai motoraduni, come nel caso del giro della Puglia: 600 km di tour insieme. Con lui, se vorrà, condividerò la mia passione per le moto e gli insegnerò un mestiere. Nel frattempo, sta studiando in un istituto tecnico, perché prima viene la teoria, poi la pratica”. Infine, la domanda più importante: tra le tante moto che hai nel garage, quali sono le tue, quelle che usi personalmente? “Tre Honda degli anni ‘70 (più esattamente, per gli intenditori, una CB Four 750 K1 del 1970, una CB Four 500 K1 del 1972 e una Bol d’Or 750 del 1980) e due Vespe (una 125 del 1965 e una 50 del 1991). Oltre alle moto, ho anche un’Alfa Romeo, un’Alfetta 2000 dell’83. Tra le moto la più divertente è la Vespa 125 che, quando andiamo in giro, riconoscono tutti e in molti risveglia ricordi lontani. La più guidabile, però, anche perché è la più recente, è l’Honda Bol

Angelo con le sue Vespe

d’Or, modello di punta tra quelli che hanno fatto la storia delle moto giapponesi tra gli anni Settanta e Ottanta. Per me le moto sono un lavoro, una passione, una filosofia di vita. Guardare il paesaggio, le persone in sella ad una moto dà una sensazione diversa rispetto a qualsiasi altro mezzo. Non a caso le moto sono il simbolo della libertà e, aggiungerei io, conoscendo la tua moto e guidando con prudenza si può assaporare meglio ogni dettaglio del nostro Paese, che è il più bello del mondo”.

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Cultura e

“Per ordine del Ministro vi denuncio” il Segno - Settembre 2014

di Andrea Sebastianelli Una lettera accorata (vedi foto a destra) giunge a Roma alla segreteria particolare di Benito Mussolini. È il 14 luglio 1932. A scrivere al Capo del Governo è Assunta Meconi, moglie di Italiano Casciotti (foto in alto), che quattro mesi prima, il 7 marzo, era stato arrestato con l’accusa di essere un sovversivo antifascista. La polizia da tempo era sulle tracce dei membri dell’Organizzazione Comunista dei Castelli Romani che, con le sue cellule presenti in ogni paese, stava creando non pochi problemi al regime. Italiano Casciotti era il responsabile di una delle cellule roccheggiane. “L’organizzazione comunista di Rocca di Papa -scrive il 26 agosto il Questore Cocchia al Prefetto di Roma- comprende tre cellule, delle quali una diretta dal manovale Casciotti Italiano convertito alle idee estreme da Rufini Eusebio capo-zona di quel Comune”. Stando al rapporto della Regia Questura di Roma, “alla cellula del Casciotti furono aggregati i seguenti individui: Brunetti Dante, vetturino, De Santis Oreste, vetturino, Zoppi Velio, manovale, e Basili Emilio, carbonaio”. Italiano Casciotti fu anche accusato di essere stato lui a convincere Oreste De Santis ad aderire alla cellula comunista di Rocca di Papa. Ma torniamo alla lettera della moglie Assunta. “Da quattro mesi mio marito trovasi nelle carceri giudiziarie di Roma sospetto sovversivo. Mi hanno fatto la sentenza per sfrattarmi da casa, ho due piccoli bambini,

... dintorni

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La mattina del 7 marzo 1932 la polizia politica fascista arresta Italiano Casciotti, capo della cellula comunista di Rocca di Papa, e membro dell’ organizzazione comunista dei Castelli Romani. Ecco la sua drammatica storia.

uno lattante, e non ho nessun mezzo di fortuna. A tutte le famiglie degli arrestati per lo stesso motivo -scrive ancora la signora Assunta- è stato inviato un sussidio di lire 250 e a me nulla, che ne ho più bisogno degli altri”. La moglie di Italiano, insomma, trovandosi in una condizione disperata, cerca in tutti i modi di affrontare i problemi dovuti all’arresto del marito, avendo due figli da mantenere. La lettera viene inviata al Capo della Polizia, il quale il 16 luglio scrive alla Questura di Roma per chiedere notizie dettagliate su Italiano Casciotti “specialmente per quanto riguarda il lato politico, unitamente a tutti i dati segnaletici di rito”. Anche in merito alla concessione del sussidio di 250 lire, viene chiesto il parere del Questore. Intanto la vicenda giudiziaria di Italiano Casciotti prosegue. Il 5 settembre la Commissione Provinciale della Questura torna a occuparsi di lui decidendo di sottoporlo all’ammonizione, primo passo per finire al confino politico. Era ancora vivo il ricordo del roccheggiano Luigi Buonomo, che il 5 giugno 1930, dopo essere stato arrestato con l’accusa di professare idee comuniste e di essere in contatto diretto con il fuoriuscito Giuseppe Di Vittorio (padre storico della CGIL), fu condotto al confino di Lipari per circa un anno. Dalla nota del Questore apprendiamo che “mentre faccio

riserva di trasmettere copia del rapporto di ammonizione e i dati segnaletici di rito, informo che alla moglie dell’individuo, Meconi Assunta, è stato già concesso, il 6 corrente (agosto 1932, n.d.d.) un sussidio di lire 250”. A dicembre Italiano Casciotti viene inserito tra i sovversivi prosciolti dai vincoli dell’ammoizione. Questo avvenne per atto di clemenza di Mussolini deciso in occasione della celebrazione del “decennale dell’era fascista”. Comunque, conclude il Questore Cocchia, “nei di lui confronti, che risiede nel Comune di Rocca di Papa, viene mantenuta debita vigilanza”. La storia di Italiano Casciotti è simile a quella di tanti uomini e donne che durante il ventennio non si piegarono, malgrado gli stenti e le sopraffazioni, alla ferocia del regime fascista.


LA STORIA

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Dieci anni vissuti con passione Festeggia l’associazione moto club “Cabum Bikers Rocca di Papa”

Dieci anni vissuti con passione. Unico Moto Club Custom FMI Rocca di Papa, comincia la sua attività nel 2004 e quelli vissuti sono stati 10 anni di storia, di strada e di amicizia. I Cabum Bikers nascono quasi per caso da un gruppo di amici, il legame si fonda soprattutto sulla voglia di andare in moto insieme, di divertirsi in maniera sana e responsabile, di macinare chilometri con una velocità che ti permette di godere del paesaggio circostante, di vivere appieno la magia che queste moto sanno dare. Il segreto di tanta longevità sta anche nel fatto che l’associazione, e con essa i suoi aderenti, non si è mai legata a disposizioni e obblighi dettati da scopi commerciali o da interessi personali o da secondi fini. “La passione condita da voglia di amicizia pura e semplice - ci racconta il presidente Mario Querini- ti fa avvicinare a chi vuole condividere come te tutte le emozioni vissute in sella, dalla prima riunione del 2004, dove erano presenti una dozzina di amici fondatori, il tempo trascorso, come la strada fatta, è tanto. Abbiamo conosciuto molti paesi stranieri, visitato tanti luoghi, rimasti nella nostra memoria grazie a quell’occhio fotografico che fissa nella mente immagini suggestive”. Così, costituito il gruppo, quegli sparuti e irriducibili amici hanno poi visto aggiungersi un nutrito stuolo di appassionati e altri se ne aggiungeranno purché, come ha ricordato il

I Bikers roccheggiani al gran completo

stare assieme in allegria, macinando chilometri in sella alle nostre amate moto”. Camilla Lombardozzi

La bandiera

presidente Querini, “abbiano nel cuore lo stesso spirito e la stessa voglia di avventura e di goliardia, finalizzata allo

La Birra nella Contea

Torna la nuova edizione de “La Birra nella Contea”

Serate di musica dal vivo, poesia e soprattutto tanta buona birra Ha preso il via giovedì 11 settembre, presso piazza Claudio Villa a Rocca di Papa, la IX edizione de “La Birra nella Contea”, l’appuntamento annuale diventato ormai una tradizione roccheggiana. Quest’anno la grande novità riguarda il concorso birra artigianale che darà vita a

una sfida sicuramente entusiasmante. Oltre alla degustazione di birra, però, come sempre c’è grande spazio per la musica. Sabato 13 si esibirà il gruppo “Cold Shot” con un omaggio a Stevie Ray Vaughan. Nell’ultima serata, domenica, invece, ci sarà il concerto dei “Trenchtown

Motel” con un tributo al grande Bob Marley. Da segnalare, sempre domenica 14, la quinta edizione del Concorso Poesie dialettali, curata da Rita Gatta, che riunisce i più seguiti poeti dei Castelli Romani. Dimenticavamo di dirvi che alla Contea si pranza e si cena. Buon divertimento!


AMBIENTE

il Segno - Settembre 2014

tempi moderni

di Roberto Sinibaldi

Secondo l’orientamento degli ultimi anni, la giornata mondiale del debito ecologico, l’Earth OvershootDay, arriva sempre prima. Nel 2013 infatti questo non felice appuntamento era caduto il 20 agosto e purtroppo la tendenza è confermata: quest’anno è stato anticipato al 19 agosto. Questo è il giorno in cui l’umanità ha esauritoil suo budget ecologico per l’anno in corso e comincia a vivere oltre il limite. Il Global Footprint Network (centro di ricerca internazionale sulla sostenibilità)stima che in meno di otto mesi si consumino più risorse rinnovabili e capacità di assorbimento della CO2 di quanto il pianeta possa mettere a disposizione per un intero anno. Iniziamo quindi a prelevare stock di risorse naturali, mentre accumuliamo anidride carbonica in atmosfera. Proprio come in un bilancio con entrate e uscite, il Global

Il prossimo 22 ottobre si festeggeranno i 25 anni del gemellaggio tra Rocca di Papa e la cittadina bavarese di Landsberg am Lech. Nel 1989, di fronte all’allora sindaco Enrico Fondi e al borgomastro tedesco Franz Xaver Rößle, una madrina d’eccezione presenziò alla firma del patto di amicizia: Luise Rinser. Sarebbe bello dedicare a lei, che più di tutti volle questo gemellaggio, il 25mo anniversario. Per chi non la conoscesse ecco una breve biografia: la scrittrice Luise Rinser nasce a Pitzling (vicino Landsberg) il 30 aprile 1911. Figlia di ricchi agricoltori, cresce in ambiente cattolico prendendo gli studi di psicologia e pedagogia all’università di Monaco, dove poi svolge un’attività triennale in qualità d'’insegnante; osteggiata dalle autorità naziste dopo l’apparizione del suo primo volume (1940), viene arrestata nel 1944 sotto l’accusa di alto tradimento (cfr. il resoconto Gefängnistagebuch, 1946); dal 1946 vive come libera scrittrice e dal 1954 di-

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La giornata mondiale del debito ecologico

Da fine agosto stiamo consumando le scorte

Footprint Network misura la domanda e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici, determina la nostra impronta ecologica, cioè la domanda

mondiale di terreni agricoli, pascoli, foreste e zone di pesca necessari per sostenerne i consumi, e la mette a confronto con la capacità di questi

ecosistemi di generare nuove risorse e assorbire i rifiuti che produciamo. I dati che si ottengono dovrebbero far rifletcheanche visto tere, quest’anno abbiamo già esaurito le risorse annuali e saremo costretti ad intaccare risorse che la natura non sarà in grado di rigenerare. Si può quindi dire che viviamo a debito! Occorre diffondere una nuova cultura,cambiare le nostre abitudini quotidiane, il nostro stile di vita. Una buona partenza potrebbe essere,ad esempio,lasciare la macchina più spesso possibile,fare una bella passeggiata se non dobbiamo allontanarci troppo da dove siamo. Quando possibile, mangiare cibi di stagione, prodotti non del parte dall’altra mondo.Consumare meno risorse, stare attenti all’utilizzo dell’acqua e inquinare meno. L’ambiente è fragile ed ha bisogno di tutte le nostre attenzioni.

25 anni di gemellaggio Rocca di Papa-Landsberg am Lech

Luise Rinser il giorno della sottoscrizione del patto di amicizia tra Rocca e Landsberg

venta moglie (in terze nozze) del compositore Carl Orff (famoso principalmente per i Carmina Burana). Nel 1984 i Verdi tedeschi propongono la sua candidatura alla presidenza della Repubblica Fede-

rale Tedesca. Tra le altre cose, la Rinser fu particolarmente sensibile al tema dei diritti animali, come si può leggere, ad esempio, in un capitolo del suo romanzo Io sono Tobia e nella prefazione

che la Rinser scrisse per il saggio Sulla immortalità degli animali di Eugen Drewermann (teologo, psicoanalista e psicoterapeuta tedesco). Si spegne in Germania il 17 marzo 2002 all’età di 91 anni. (A.S.)


PAGINA APERTA

Spunti Acque della di salute. O no? psicologia

A cura della Dott.ssa Bruna Benelli

Tempo di scuola

È arrivato settembre, le vacanze sono finite, riaprono le scuole, ricomincia il lavoro per molte persone (quelle che ne hanno uno…). Inizia lo stress per tutti i milioni di alunni che riprenderanno lo studio in un luogo, l’edificio scolastico, che non è solo un luogo fisico, ma un ambiente sociale, formativo, educativo, ed “emotivo”, importantissimo. A scuola si imparano tante cose, alcune nozioni verranno ricordate per tutta la vita, altre si dimenticheranno dopo l’interrogazione, ma il clima della classe, quello no. E come è importante! Lo è per noi adulti, stare in un luogo lavorativo dove si stringono dei rapporti di rispetto reciproco, magari si riceve un supporto, un sorriso dai colleghi, si va al bar nelle pause pranzo; quanto lo è, quindi, per i nostri figli trovarsi bene a scuola? È fondamentale. Un giorno magari avranno dimenticato i nomi di alcuni compagni, ma ciò che ricorderanno di più è lo spirito collaborativo, il senso di fratellanza che nasce nella classe, il divertimento, ma anche le discussioni nelle ore di assemblea, che servono a crescere e a maturare. Immaginiamo invece che stare a scuola diventi un incubo, non tanto per la paura delle interrogazioni e delle verifiche, ma per le prese in giro, le molestie subite dai compagni e reiterate giorno dopo giorno, che arrivano a sminuire l’autostima in formazione di nostro/a figlio/a. Ecco quindi, che diventa essenziale una buona comunicazione tra genitori e figli, e una maggiore attenzione ai loro vissuti, non facendoli vivere sotto una campana di vetro per proteggerli dal “mondo esterno cattivo”, ma accompagnandoli fino ad un tratto, per poi lasciarli camminare da soli, proprio come si faceva quando da bambino stava muovendo i primi passi. Il genitore deve supportare, non deve fare l’amico, deve incarnare il suo ruolo; in famiglia devono esserci dei confini elastici, che devono permettere di uscire e di rientrare; devono esserci anche delle regole che vanno osservate, ma più di tutto deve essere insegnato il rispetto per il prossimo. Ricordiamoci che la prima agenzia educativa è la famiglia e non la scuola. Buona ripresa delle attività.

di Marcello Loisi La pubblicità, si sa, ha come obiettivo quello di vendere un prodotto: un’automobile, una bibita, un viaggio. Ognuno di questi beni e servizi ha le sue caratteristiche, che possono essere evidenziate da una buona promozione. Ma quando si parla di acqua in bottiglia, come si fa? Si può far leva sulla forma e sul colore del contenitore, sull’etichetta e soprattutto sul marchio. Alcuni, più furbi, sfruttano altri strumenti, come nel caso della Uliveto e la Rocchetta. Questi marchi si fregiano del titolo di “acque della salute”, promettendo al consumatore proprietà taumaturgiche. Stando ai loro slogan, sarebbero capaci di mantenere la salute digestiva, reidratare l’organismo, combattere la stipsi, l’osteoporosi, i calcoli ecc. Il tutto sostenuto “scientificamente” da importanti associazioni di medici (come quella dei medici di famiglia). Sembrerebbe proprio di essere davanti a delle preziose pozioni magiche e non a delle bottiglie d’acqua. Peccato

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che si possano comprare al supermercato. Proprio a causa di queste altisonanti promesse, questi due marchi sono passati sotto la lente del Giurì della pubblicità e dell’Antitrust, i quali li hanno sanzionati per slogan ingannevoli. Le sanzioni sono state di 100 mila euro per l’azienda e di 30 mila per una delle associazioni di medici che ha avallato l’operazione pubblicitaria. Le motivazioni di questi provvedimenti consistono nell’inesistenza di quelle proprietà guaritrici di cui queste “acque della salute” si vantano, non essendo assolutamente migliori di qualsiasi altra acqua, in bottiglia o del rubinetto.

NUTRIZIONE e SALUTE

Occhio al gelato!

di Laura Fico* Intraprendere una dieta richiede volontà e pazienza ma spesso si ricorre a diete veloci “fai da te” oppure prese da una rivista o scaricate da internet ignorando i pericoli che si nascondono dietro grandi promesse e forti dimagrimenti. Molto spesso si tratta di diete fortemente ipocaloriche, monotone e sbilanciate. La drastica riduzione dell’apporto calorico giornaliero si traduce in una perdita di massa muscolare e acqua quando è proprio la massa muscolare ad influire in larga parte sul nostro metabolismo basale. Il consumo esclusivo di alcuni

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nutrienti come le proteine, consigliata nella dieta Dukan o Atkins, provoca una pericolosa carenza di minerali e vitamine. Per non parlare di diete lontanissime da principi scientifici come la “dieta del gruppo sanguigno” che prevede, ad esempio, di assumere solo carne per persone di gruppo sanguigno zero.

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Purtroppo, l’ammenda non ha fatto cambiare all’azienda le sue politiche pubblicitarie, che procedono come prima, forse anche perché la multa, a confronto delle vendite (400-500 milioni di bottiglie l’anno), è risibile. Ora, l’Antitrust ha annunciato che sta avviando un altro procedimento nei confronti della Uliveto e della Rocchetta, ma intanto calciatori, modelle e fringuellini continuano a propinarci acqua imbottigliata, facendoci credere che sia la panacea di ogni male. Sarà forse arrivato il momento di cominciare a bere la buona (ed economica) acqua del rubinetto? Spesso non si considera che queste diete possono essere causa di disturbi cardiaci, renali e metabolici in alcuni casi anche fatali. L’organismo necessita di un preciso introito calorico che deve tenere conto del sesso, dello stato ormonale, dei parametri antropometrici, della composizione corporea, e dei LAF (1). Tale calcolo deve essere stimato da un esperto del settore che suddividerà le calorie nelle giuste percentuali di nutrienti. Quindi, quando necessario, affidiamoci a un professionista e facciamoci coccolare lungo il percorso verso il benessere fisico e soprattutto mentale. LAF: Coefficiente di moltiplicazione del metabolismo basale che indica il Livello di Attività Fisica: pari a 1 per attività nulla o non deambulante, 1.45 per un’attività normale, 2.50 quando vi è un marcato impegno motorio.

(1)

*Biologa Nutrizionista


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L’angolo della storia

La fine degli Zar e l’enigma Anastasia

di Vincenzo Rufini La storia è piena di enigmi, ogni suo passo è costellato da realtà ufficiali e verità nascoste; uno di codesti interrogativi lo ritroviamo all’inizio del secolo ventesimo in quella terra sconfinata che una volta era chiamata la “Santa Russia”. Un vero e proprio continente (per estensione territoriale) che abbraccia due continenti: l’Europa e l’Asia; un immenso Stato retto da secoli da un’autocrazia che ha nello Zar l’incarnazione di un potere assoluto, passato indenne a tutti i venti della storia che hanno profondamente mutato la società europea. La Russia, quando in Europa ha termine la “Belle Epoque” e cominciano a spirare i venti della Grande Guerra, è il paese immutabile e invariabile di sempre: lo stesso Paese da Pietro il Grande a Nicola II Romanov. Ma il nubifragio storico che sta per abbattersi sull’Europa del 1914 travolgerà anche le steppe russe e le sue magnifiche città riccamente decorate dall’arte Barocca e le guglie gotiche delle sue cattedrali. Lo Zar Nicola II è un debole uomo di stato, influenzato dalla Zarina tedesca Alessandra Feodorovnae, dallo strano predicatore Grigorij Rasputin, uomo dedito all’alcool e versato all’esoterismo, il quale ha raggiunto un’influenza a corte per le sue capacità di curare lo Zarevic Alessio affetto da emofilia. L’operato del santone suscita risentimento e gelosia a corte. Nicola non ha il polso della realtà del suo popolo e del suo Paese, tanto da imbarcarsi in una guerra moderna solo con la forza numerica dei suoi soldati, imponente ma irrilevante di fronte agli armamenti della modernità. La guerra mette a nudo l’arretratezza russa e favorisce le spinte centrifughe che operano inizialmente un cambio di regime, con la rivo-

CULTURA

luzione massonica del febbraio del 1917 guidata da Aleksandr Kerenskij, poi con la rivoluzione bolscevica di Lenin nell’ottobre dello stesso anno che provoca il ritiro della Russia dalla guerra e l’imprigionamento della famiglia reale, la quale verrà sterminata il 17 luglio 1918 ad Ekaterinburg. L’episodio oltre a suscitare un’enorme impressione nel mondo dà adito a quell’enigma che durerà fino alla fine del ventesimo secolo, dall’eccidio si sarebbe salvata la figlia quartogenita dello Zar, la granduchessa Anastasia. L’enigma è stato coltivato da tutto il movimento zarista che nutriva, alimentando il mito di Anastasia, di tenere viva l’illusione di ritornare ad una restaurazione impossibile; ma anche storici, semplici curiosi si sono prodigati nella ricerca di Anastasia, anche Hollywood si è cimentato in ciò con un bellissimo film interpretato

da Ingrid Bergman e Yul Brinner ed avente il merito di lasciare aperta ogni ipotesi. Solo dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica , nel 1991, si è proceduto alla ricerca ed al ritrovamento dei resti della famiglia imperiale il cui esito del Dna ha dato responso positivo sulla loro identità, ma anche qui l’enigma ha continuato a persistere, nel ritrovamento mancavano i corpi di Alessio e Anastasia, corpi che sarebbero stati trovati in una zona limitrofa tempo prima. Insomma anche la scienza non è riuscita a porre la parola fine a questo guazzabuglio; il fluire del tempo ha alimentato uno di quei miti che da sempre accompagnano la vicissitudine umana, il poter credere e sperare in una illusione per poter meglio sopportare la cruda realtà.

Il 25 settembre si parla del teatro Il teatro civico di Rocca di Papa è chiuso e nessuno ci ha ancora detto quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale circa la sua gestione futura. Il Segno, nei mesi scorsi, ha aperto un dibattito che ha coinvolto alcuni protagonisti della vita culturale del nostro paese, da Enzo De Angelis a Piero Gentilini, da Massimo Onesti a Piero Botti, oltre ai numerosi articoli scritti per smuovere le acque e mantenere vivo il tema “teatro”. Un solo protagonista è mancato in quel confronto, l’amministrazione comunale che, evidentemente, ha ritenuto di non dover dare alcuna spiegazione nè tantomeno svelare le sue intenzioni sul futuro della struttura. Visto il perdurare di questo silenzio, Il Segno ha pensato di aprire un dibattito pubblico proprio presso il teatro civico per il prossimo GIOVEDì 25 SETTEMBRE ALLE ORE 17:30. Nei giorni scorsi abbiamo inviato la richiesta al sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, e all’assessore al bilancio, Maurizio Querini, affinché aprano il teatro e partecipino anche loro a questa discussione pubblica. Tutte le associazioni del paese (ACS, ATC, Terre Sommerse, Il Grillo, L’Osservatorio, ecc.), tutte le compagnie teatrali esistenti sul territorio (quella diretta da Piero Botti, la Strana compagnia, ecc.), tutti i protagonisti della vita culturale di Rocca di Papa, e tutti i cittadini, sono invitati a partecipare.

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Invito alla lettura

Storia di una ladra di libri

di Loredana Massaro Germania, 1939. Il nazismo al culmine del suo delirio. Il paese in attesa che gli eventi accadano, la Morte mai stata così presente, ed è solo l’inizio. “Storia di una ladra di libri” di Zusak Markus è un libro profondo ma di facile lettura anche per i più giovani. La Morte in persona è l’Io narrante della storia, che sin dalle prime pagine, presentandosi al lettore, lo invita a fidarsi perché lei sa essere allegra, amabile persino affettuosa. La Morte è sempre in movimento, il suo lavoro non conosce pause. Liesel sta fuggendo dalle rovine della sua casa e della sua famiglia, accompagnata dal fratellino più piccolo e diretta al paese vicino a Monaco dove l’aspetta la famiglia che li ha adottati. Nell’inverno gelido e bianco di neve, il bambino non ce la fa, ed è proprio vicino alla sua tomba che lei trova il primo libro da rubare. Nel giorno del funerale del fratello, Liesel Meminger raccoglie un oggetto trovato nella neve, qualcosa di imprevedibile e confortante al tempo stesso, un libro abbandonato o, forse, dimenticato dai custodi del cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le viene in mente che potrebbe essere un segno, la prova tangibile di un ricordo che si protrarrà nel futuro: lo ruba e lo porta con sé. Il romanzo è dunque la storia d’amore di Liesel per i libri e per le parole, che per lei diventano un talismano contro l’orrore che incombe. Perché rubarli significa salvarli, e soprattutto salvare se stessa. Impara presto a leggere e si fa esperta e temeraria nella sua passione: strappa i libri ai roghi nazisti perché “ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri”, poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n’è uno in pericolo. Liesel salva libri, come farebbe con qualsiasi altra creatura. Quando però la sua nuova famiglia nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all’improvviso diventa più profondo e più temerario. “Storia di una ladra di libri” è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito. Un libro commovente, in cui la storia di un popolo si mescola con quella personale di una bambina che trova la sua salvezza nelle parole dei libri.


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STORIE

IL RACCONTO DEL MESE

Wipptal e il cimitero dei “bambini dei segni”

rrivare in piena estate nella Wipptal è una grande emozione. La natura, debitamente curata e amata, ti è imperiodi Noga samente vicina. Il paese è ordinato, colorato, pulito, con tutte le sue insegne in ferro o in legno perfettamente disegnate e dipinte indicanti tutti i luoghi, tutte le vie, tutti i sentieri che si snodano verso le cime delle montagne vicine: è sicuramente un mondo ordinato e diverso! Ero alla ricerca del fantomatico cimitero dei “bambini dei segni”; ma non ero tanto sicuro che esistesse davvero. Una storia questa dei “bambini dei segni” che, una volta appresa, l’avevo considerata una vera e propria fiaba tramandata nei secoli dai valligiani del luogo. Però mi era sorto qualche dubbio. Era troppo particolareggiato il racconto che avevo ascoltato una sera dalla viva voce di un vecchio montanaro: un uomo ormai sugli ottanta, con un vocione profondo che, quando improvvisamente cambiava lingua, passando dall’italiano al tedesco, diventava più sonoro e squillante. L’uomo si chiamava Josef Adam. Il cognome non saprei proprio come trascriverlo tanto la parola era quasi priva di vocali perché, mi spiegò il vecchio, i suoi antenati erano originari della lontana Polonia.

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gli mi aveva consigliato di recarmi in quel luogo dove ero giunto, per verificare sul posto quella storia che mi aveva raccontato e che intrecciava morte, fede cristiana e certamente una quantità di riti pagani: chissà! forse di origine celtica. A chi rivolgersi per sapere dove era il cimitero che cercavo? Mi guardai attorno: un alto muro di pietra circondava un’area che comprendeva una chiesa, un minuscolo cimitero cristiano ed una piccola cappella. La chiesa inalberava uno snello campanile che terminava con un pinnacolo altissimo con una palla dorata ed una croce alla sommità. Entrai: mi ritrovai solo. L’interno profumava di incenso; i quadri sacri brillavano sfiorati dalla lieve luce naturale che, da un grande oculo gotico, penetrava all’interno; il soffitto era completamente affrescato; alle pareti erano appesi decine di ex-voto dipinti su piccole tavolette. Ognuna di esse raccontava con semplicità un evento familiare accaduto anche secoli prima. Ma di tutte una mi colpì in modo particolare: vi era rappresentato un bambino in fasce, certamente un neonato, adagiato su un altare mentre un uomo lo accarezzava, mi sembrò, con una certa insistenza. Sul lato sinistro della tavoletta, in basso, vi era una data: 1810. Due figure, una femminile ed una maschile, certamente i genitori del bambino e chiaramente affrante, erano poste una a destra ed una a sinistra della scena dipinta: scena che era quasi del tutto simile a quella descrittami dal vecchio Josef Adam. Ciò era sufficiente perché, uscito dalla chiesa, chiedessi in giro dove fosse il famoso cimitero dei “bambini dei segni”.

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i tutte le persone interrogate una soltanto, piuttosto scontrosamente, mi indirizzò verso una vecchia costruzione diroccata che sorgeva solitaria al margine di un torrente. Accanto alla costruzione, delimitato da una semplice staccionata, si trovava un campo con infisse in terra ed appena affioranti, una serie di povere lapidi mortuarie alcune in pietra altre in marmo: da tutte traspariva noncuranza e abbandono. Tentai di leggere alcune di esse. La cosa che mi colpì fu la circostanza che al nome di battesimo: Karl, Rudolf, Maria, Adam, Johann, Matthias non seguiva mai il cognome e che tutte le lapidi riportavano una frase sibillina: deceduto alla nascita e cristianamente battezzato. Su un lato della staccionata, bene piantata in terra, si ergeva una grande stele in pietra grigia con incisa una lunga scritta in tedesco in caratteri gotici: per me illeggibili. Avevo la certezza di avere trovato il cimitero che stavo cercando. Ma cosa significava quella frase “bambini dei segni”? Pensai che forse era indispensabile parlare con qualcuno del luogo. Magari con il parroco della chiesa vicina dove mi recai velocemente e all’interno, inginocchiato in preghiera, vi era un prete il quale, sentendo il rimbombo dei miei passi, si alzò e guardandomi con curiosità mi disse : “Voi non siete di queste parti. Cosa desiderate?”.

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ro frastornato: come chiedere notizie su quei bambini? E se era veramente una frottola? Una favola? E se Josef Adam mi aveva preso in giro? Tirai un gran sospiro e facendomi coraggio: Padre, dissi, chi sono i bambini dei segni? Il sacerdote trasalì e mi fissò severamente. Poi mi prese per un braccio dicendomi: Venga con me! Uscimmo dalla chiesa ed entrammo nella piccola cappella posta lì a fianco. Con un cenno autoritario mi fece sedere. Quindi prese un libricino da dentro una specie di bacheca in

vetro che lui aprì con una chiavetta dorata. Il libricino apparentemente era molto antico. Infatti il prete, a dimostrazione di ciò, mi indicò una data stampigliata in fondo alla prima pagina: 1735. Quindi si mise seduto accanto a me e tenendo il piccolo libro chiuso fra le mani giunte, iniziò a parlare: “Un tempo, nei secoli passati, presso parecchi Santuari Mariani della Diocesi vigeva l’usanza di portare i bambini nati morti davanti all’immagine miracolosa di Maria affinché, per Sua intercessione, fossero brevemente riportati in vita per poterli battezzare. Dopodichè venivano degnamente sepolti in terra consacrata.

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li accompagnatori, genitori, parenti, amici, arrivavano reggendo una candela accesa. Il bambino veniva deposto sull’altare e massaggiato. Quando si potevano constatare “segni” di vita come cambiamento del colore della pelle, apertura della bocca e degli occhi o altro, gli accompagnatori si ritenevano esauditi perché il bambino appunto aveva “dato dei segni”. Il parroco, o il sagrestano, fatto venire precipitosamente, poteva così battezzarlo. Dopo di che veniva sepolto in terra consacrata e la sua povera, piccola anima raggiungeva il Paradiso diventando uno dei Santi Angeli del Signore”. Terminò il suo racconto guardandomi intensamente negli occhi. Io non potevo più reggere quella situazione e lo salutai. Mentre mi dirigevo alla macchina per allontanarmi, una volta per tutte, da quel paese mi sembrò di essere inseguito da tutti gli angeli del Paradiso che, saltandomi addosso a turno, ognuno mi gridava negli orecchi: “Josef Adam non ti ha raccontato una frottola! Adesso corri via e vai a raccontare questa storia ai tuoi amici!”. Così ho tentato di fare sperando che “i bambini dei segni” siano veramente tutti in Paradiso e che ridano alle nostre spalle di “uomini di poca fede!”. 16 novembre 2009


il Segno - Settembre 2014

di Andrea Giacometti Qualche giorno fa guardavo Forum, la trasmissione in onda su Rete 4, in cui si discutono casi giuridici davanti a un giudice, con l’intervento del pubblico parlante. Il caso discusso coinvolgeva un uomo sposato e la sua ex-amante single. L’uomo accusava la ragazza di avergli fatto lasciare la moglie e poi di averlo abbandonato, prendendo a frequentare un altro uomo. L’ex amante, invece, aveva citato in giudizio l’uomo perché era diventato persecutorio nei suoi confronti, con continui messaggi al cellulare e tampinamenti: l’uomo non poteva accettare la fine della storia, perché riteneva di essere stato indotto a lasciare la moglie per essere poi abbandonato senza nessuna spiegazione. Aldilà della storia in sé, aldilà della veridicità delle cause della trasmissione, quello che è stupefacente è ciò che è uscito fuori dalle opinioni del pubblico parlante. I commenti, sia degli uomini che delle donne, si possono riassumere in questo: “Se la ragazza fosse stata al suo posto, non si sarebbe rovinata una famiglia!”. Ora mi chiedo: “E se fosse stato l’uomo a rimanere al suo posto? Se fosse stato fedele alla moglie e ai figli?”. Nel 2014, nel fatidico III Millennio, nel super tecnologico mondo occidentale, vige ancora la mentalità maschilista, che si perde nella notte dei tempi, che vuole l’uomo “cacciatore” e la donna pronta a riaccogliere il cacciatore in casa, senza fare troppe storie, magari, per amore dei figli! Personalmente ritengo che l’uomo sia un essere pensante e senziente, non un animale succube dei bollenti spiriti e incapace di “tenerselo” nei pantaloni. La donna, sposata o single, ha diritto di essere amata come persona altrettanto pensante e senziente, in modo esclusivo. È possibile e lecito che un uomo e una donna decidano di avere una storia esclusivamente di sesso, ma ciò deve essere una decisione condivisa. La donna “amante”, invece, viene vista come la meretrice di turno che rovina le famiglie: la donna tentatrice da cui l’uomo non ha scampo! Tutto ciò mi ricorda una storia che parlava di un uomo..., una donna..., una mela..., un ser-

La donna deve stare al suo posto. E l’uomo? L’ARGOMENTO

pente... Ah sì…! La storia di Adamo ed Eva! La mela che Adamo mangia perché tentato da Eva... Poi Eva dice di essere stata ingannata dal serpente. E il libero arbitrio? Esiste? Per quanto possiamo essere tentati, uomini o donne, possediamo un cervello, non spegniamolo coi luoghi comuni. Il problema è che questi luoghi comuni ci sono utili! Sono rassicuranti: 1) Per l’uomo, che continua a “giocare” il ruolo di potere, con l’egemonia maschile intramontabile; 2) per la donna che “gioca” il ruolo della vittima più di quanto non si pensi, anche mascherato dietro alle accanite battaglie femministe. In entrambi i casi ci troviamo

Rocca guarda Roma è una poesia dedicata a Rocca di Papa, pubblicata da Eliza Puscoi nel libro “I Poeti Contemporanei-208” (a cura della Casa Editrice Pagine). Eliza vuole, in questo modo, rendere omaggio a Rocca, città che l’ha adottata... visto che proprio grazie a questa poesia ha pubblicato i suoi primi due libri. Eliza Puscoi gestisce anche una pagina Facebook, “Eli e la sua poesia”. “Di questa pagina vado molto fiera - ci racconta riesco a far incontrare i poeti italiani con quelli rumeni ed altri... traducendoli a vicenda in italiano, rumeno e alcuni in inglese. Devo dire che i poeti e i lettori sono contenti, in quanto tutti possono essere letti ovunque..”. L’entusiasmo di Eliza è contagioso e i suoi progetti editoriali interessanti. Per questo pubblichiamo la sua poesia Rocca guarda Roma.

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davanti a “ruoli” conosciuti, in cui nulla è in discussione. Arroccati nelle rispettive posizioni, non c’è pericolo di ritrovarsi l’uno davanti all’altra, uomo e donna, diversi sì, ma ugualmente vincenti; non si rischia di essere se stessi, privi di sovrastrutture ideologiche derivanti da retaggi culturali duri a morire. Senza

questi “ruoli” che definiscono un preciso “copione sociale”, ci sentiremmo nudi, vulnerabili, ci dovremmo confrontare l’un l’altra, veramente alla pari. Ma una volta per tutte: corriamo il rischio di essere individui sani, completi, entrambi dominanti ed entrambi dipendenti, in un gradevole gioco d’interscambio dell’esistenza!

Al mattino ieri su Roma, tra il cielo e la terra, era apparsa a meraviglia una stesa di foschia.

dipinta a mano come per incanto.

Rocca guarda Roma Era così bianca e pura da far credere a magia, era così fitta e bella da creare poesia.

Immaginavo il Colosseo, Castel Sant Angelo, che bello! coperte da quella mantella sorridere nel cuor eterno.

Che hanno visto tante volte: piogge, vento, nemici e neve, ma mai come stavolta abbracciate e coccolate. Perché Roma è eterna con i suoi Imperatori, e con gli avi che abitavano nei cunicoli dei Fori.

All’orizzonte il cielo scuro, poi il velo del bianco puro e la Rocca sul Monte Cavo,

Che mai l’avevo vista così serena e ricca, che stava ritta in piedi a comandare il mondo.

Pareva che all'istante era pronta a nuotare, nell'immenso mare bianco di sogni e di speranze.

Ma ecco che gli elefanti da Annibale guidati, eran scesi giù dal manto per ricordarci del passato... Non c’è da aver paura: sono solo dei fantasmi, che ora nel Paradiso sono con tutti gli eroi.

Già, perché ora possiamo ammirare tutto ciò, ma gli avi hanno combattuto le temperie per noi! 22 gennaio 2014


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CINEMA

il Segno - Settembre 2014

Tratto dal libro scritto nel 2012 da Gillian Flynn Di Caprio,  De Niro e Brad Pitt Arriva L’amore bugiardo sul nuovo set di Martin Scorzese il nuovo thriller di Fincher di Camilla Lombardozzi Ora che anche la 71ma edizione della mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha chiuso i battenti, Hollywood decide di non lasciare i fan a bocca asciutta. Questo perché il paradiso del cinema americano non può far attendere a lungo la sete di conoscenza dei tantissimi cinefili. Ed ecco giungere quasi per magia una notizia assai saporita, come se fosse il

De Niro e Scorzese

vostro piatto da portata preferito. Il regista Martin Scorzese dirigerà, rullo di tamburi… Leonardo di Caprio (oramai attore feticcio di Sco), Brad Pitt e Robert De Niro in un nuovo progetto, purtroppo non si tratta di un film vero e proprio come noi tutti ci aspettavamo, considerato anche il calibro degli attori e del regista (che messi insieme formano un team imbattibile) ma un cortometraggio. Questo corto prevede uno spot pubblicitario per la campagna promozionale della Melco-Crown Entertainment, società di resorts e casinò; a rivelare la suddetta news è stato il giornale americano Deadline, il quale ha specificato che la casa di produzione RatPac Entertainment si occuperà di finanziare l’intero corto pubblicitario. La sceneggiatura di questo spot è affidata a Terrene Winter che, come ricorderete, scrisse quella della strepitosa pellicola The Wolf of Wall Street. Chissà, magari questa magia si estenderà ad un vero e proprio film, in cui i tre mostri sacri del cinema mondiale potrebbero cimentarsi in ruoli assai interessanti e accattivanti!

Tanto atteso quest’anno nelle sale cinematografiche italiane è il thriller Gone Girl - L’amore bugiardo, adattamento cinematografico del romanzo L’amore bugiardo scritto nel 2012 da Gillian Flynn, che della pellicola cura la sceneggiatura. Il film, diretto dal regista vincitore del Golden Globe per la miglior regia in Social Network, David Fincher, vede protagonisti Ben Affleck e Rosamund Pike. Una coppia di sposi, all’apparenza felice e tranquilla; una vita perfetta che presto si sgretola nel buio più profondo, quando Nick Dunne (Affleck) in occasione del suo quinto anniversario di matrimonio si accorge che sua moglie Amy (Pike) è scomparsa, senza aver lasciato traccia. Ben presto Nick verrà accusato dalla polizia di essere un assassino, i media lo metteranno sotto la gogna e, vedendosi sgretolare il mondo fatto di certezze e perfezione, metterà in discussione qualsiasi cosa. Un thriller dinamico e ambiguo che sembra promettere bene fin dal primo trailer rilasciato dalla 20th Century Fox, qui potete trovare il link:

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Ax3ptN5ZtUw Del cast fanno parte oltre a Ben Affleck e Rosamund Pike, anche Neil Patrick Harris, Tyler Perry e Emily Ratajkowski. Gone Girl aprirà la 52esima edizione del New York Film Festival (26 settembre 12 ottobre 2014) e arriverà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 2 ottobre. Colpevole o Innocente? Quando tutti gli indizi portano a te scagionarti diventa difficile… Camilla Lombardozzi

Ecco Gioia, la rom romantica di Giulia De Giorgi Io rom romantica è un film del 2014 la cui regia porta la firma di Laura Halilovic, classe 1989. Il tema affrontato è molto attuale quanto sentito in Italia. La chiave scherzosa e ironica attraverso la quale è stato concepito il film lo ha reso leggero e frizzante. La protagonista è Gioia (interpretata da Claudia Ruza Djordjevic), una ragazza rom che vive con la sua famiglia a Falchera. Le sue condizioni economiche sono modeste tanto che la loro abitazione, una casa popolare, si trova nella periferia di Torino. Il padre, Armando, è una persona autoritaria ma da buon padre è angosciato e preoccupato per l’avvenire di sua figlia. La sua preoccupazione più grande è che la figlia possa rimanere senza marito. Dall’età di quattordici anni tutte le cugine di Gioia hanno trovato marito e formato una famiglia, mentre lei, a diciotto, continua a rifiutare file di pretendenti. Suo padre è anche preoccupato dalle ripercussione che il comportamento di Gioia potrebbe avere sulla sua credibilità. Infatti la protagonista si rifiuta di portare le gonne, non vuole sposarsi, ha progetti lavorativi… insomma si comporta come una vera e propria gagè (ter-

Claudia Ruza Djordjevic e Marco Bocci

mine che indica chi non appartiene alla tradizione culturale dei rom). Ma se la comunità tratta Gioia come una gagè, per gli italiani resta soltanto una zingara. La ragazza, che è nata a Torino, per incomprensibili motivi burocratici, non può ottenere la cittadinanza italiana e per questo si ritroverà ad affrontare delle difficili situazioni nelle quali si sentirà doppiamente emarginata: allontanata dalla sua gente ma non voluta nemmeno da quella cui lei si ispira. In questo clima di infelicità arriverà Alessandro (Marco Bocci), il meccanico del suo quartiere, che diventerà suo amico e confidente e soprattutto la aiuterà a realizzare il suo sogno di diventare una regista.


il Segno - Settembre 2014

di Annarita Rossi Quella malga che dalla vallata si intravedeva isolata su per la montagna, era abitata da un uomo e dal suo cane Buck. La gente della valle diceva di lui che era un uomo scorbutico e che il suo carattere sarebbe peggiorato da quando era morta la sua Gertrude. Gli era stato dato l’appellativo di “Alpino”. Ma l’Alpino invece era uomo di gran cuore; egli si sentiva più compreso dalla natura e dagli animali che dagli uomini dai quali più volte era rimasto deluso. Insieme al suo inseparabile Buck andava a fare la legna nei boschi e a raccogliere i funghi, poi sempre con lui al seguito, mungeva le mucche che, con il loro latte, gli davano da che vivere per tutto l’anno. Faceva infatti il burro e il formaggio che non di rado offriva con un pezzo di pane a qualche forestiero di passaggio. Come non voler bene agli alberi che gli davano la legna ma anche l’ossigeno, ai fiori che lo inebria-

La vita nei modi di dire

TEMI D’OGGI

L’Alpino e il suo Buck

vano con il loro profumo, agli insetti che li impollinavano, agli uccelli che lo allietavano con le melodie più belle e al suo Buck? A Buck che era la sua ombra, voleva un bene dell’anima. Un inverno, era stato proprio Buck che, abbaiando in un modo diverso, lo aveva portato via in tempo dalla valanga che si stava avvicinando. Nonostante il cane stesse diventando inesorabilmente vecchio, le giornate le trascorreva sempre al suo fianco. Un giorno l’Alpino si ammalò, ma ogni volta che stava male, diventava silenzioso, come un animale ferito. Ad ogni movimento del suo capo, Buck spostava la sua testa nella stessa direzione, quasi a tentare di

di Enea Trinca

Il cervello deve essere una bevanda veramente buona visto che ultimamente parecchie persone la bevono. Certi politici non solo giocano a scaricabarile ma lo fanno dopo essersi bevuto tutto il contenuto.

Uno che non era capace di ammazzare una mosca inventò il Ddt.

Comprarsi un pappagallo equivale a togliere la parola a tua moglie e a tua suocera.

Per la memoria, prendo una medicina veramente miracolosa di cui... non ricordo il nome.

Dagli amici più fidati si impara che degli amici non bisogna fidarsi.

Vorrei provare l’ebbrezza del vuoto... per cortesia mi faresti entrare dentro la tua testa? Una società fondata sul lavoro... sogna il riposo.

il T o c c o

di Ermanno Gatta

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di

Pillole ECONOMIA di Mauro Artibani

Clienti fedeli

capire qualcosa di più del dolore del suo vecchio. Poi un pomeriggio, lasciatagli la porta di casa socchiusa, Buck corse più forte che poteva sulla neve fino a raggiungere a valle qualcuno che conosceva e abbaiando insistentemente, lo convinse a seguirlo fino in malga. Constatato il grave stato di salute dell’Alpino, fu chiamato un medico, il quale lo visitò e curò. Soltanto allora il cane, ormai vecchio e stanco, che aveva accudito l’Alpino malato, giorno e notte, stando ai piedi del suo letto, una mattina non si svegliò più. L’Alpino che, poche volte nella vita era stato così addolorato, lo seppellì nel bosco, sotto l’albero eterno. Era lì che Buck trovava riposo, quel cane che aveva salvato più volte la vita dell’Alpino, aveva ora una lapide in legno inciso che voleva ricordarlo così: Buck unico vero grande amico, mentre lassù in cielo volteggiando le aquile stavano a guardare.

C’è un’identità tutta propria dell’economia dei consumi che è mancata ai sistemi economici precedenti: tutto-quel-che-serveper-vivere-si-è-fatta-merce. Non potendoci sottrarre al vivere, tocca acquistarla; tocca farlo pure, però, per farla crescere ‘sta benedetta economia. Altro cardine dell’economia dei consumi: la congenita insufficienza dei redditi a smaltire quanto prodotto. Il debito, la soluzione. Furbetti del quartierino, di tutte le risme, sono all’uopo apparsi: c’è chi elabora teorie monetarie per renderlo spendibile, alcuni abbassano il costo del denaro, altri lo prendono e lo prestano; altri ancora, e sono i più, lo prendono per vivere e far crescere l’economia. Tutto bene fin quando salta il tappo e quel credito, diventato debito, smette di fluire. C’era una volta, insomma, anzi c’erano pseudo denari che surrogavano gli acquisti che facevano la crescita, ora sono meno, molti meno e quella crescita non cresce. Senza farla troppo lunga e complicata prendiamo al volo quel che offre, tra le pieghe, il mercato. Cosa sono le carte fedeltà, i punti regalo, le promozioni ad personam e i cellulari gratis con sim in abbonamento e le cialde del caffè espresso con obbligo contrattuale? Affiliazioni? Già, magari per ficcare il cliente dentro relazioni di lunga durata? Cosa c’è di meglio che incastri di tal fatta se si vuol sottrarre l’impresa al gioco al massacro della competizione che riduce gli utili? E se si vuol sottrarre l’azienda ai rischi di quegli aumenti di produttività che sfidano il management ad ammortizzare l’accelerato turn over delle merci? E cosa c’è di meglio per il consumatore, attrezzato professionalmente, che sottrarsi a quelle offerte impudiche dei produttori, per svincolare il loro business dalla concorrenza che contiene i prezzi delle merci e confeziona posizioni di rendita? E, per esempio, sentire l’obbligo di smarcarsi dai fidelizzatori, acchiappando tutte le carte fedeltà per acchiappare solo quel che conviene?


il Segno dei tempi

Ultima pagina

il Segno - Settembre 2014

nei disegni del Maestro Franco Carfagna In questo disegno il maestro Carfagna mostra la chiesa del duomo di Rocca di Papa, così come appare da un vicoletto di fronte. Carfagna ha preferito non disegnarla tutta perché, ci dice, questo è compito dei cattolici che con la loro fede potranno completarla alta e possente. Ora vogliamo raccontare un po’ di storia della chiesa parrocchiale. Il tutto inizia nel 1613 quando, nella chiesetta del Crocifisso, fu proclamato patrono S. Carlo Borromeo. Da quel momento cominciò a farsi largo l’idea di edificare un’altra chiesa, più grande e accogliente, vista la crescita demografica del paese. Così il 13 maggio 1664, dopo aver spianato il terreno grazie al lavoro spontaneo di tanti roccheggiani, venne posata la “prima pietra”. Due anno dopo, però, con la morte del cardinale Colonna, massimo finanziatore dell’opera, l’edificazione subì un drastico stop fino al 1730, quando papa Clemente XII, già vescovo di Frascati, fece riprendere i lavori donando 1.000 scudi, somma racimolata con una tassa su frutta, vino e bestiame. A contribuire nella realizzazione della nuova chiesa fu anche S. Leonardo da Porto Maurizio il quale, il 12 maggio 1735, dopo una predica trascinò i fedeli fino alla vicina cava per trasportare le pietre in spalla. Cosa che si ripeté varie volte. L’attuale duomo venne completato nel 1754 ma già nel

Il duomo 100! e la sua lunga storia

1806 (il 16 agosto), a causa di un forte terremoto, subì molti danni strutturali, aggravati ulteriormente dal sisma del 12 ottobre 1814. Furono danneggiate anche molte opere. Nuovi interventi vennero eseguiti ma nel 1944 le incursioni aeree degli anglo-americani provocarono il crollo della volta e del campanile. Più recentemente, nel 1966, cedette uno sperone. Tutte queste notizie le abbiamo prese dal libro di don Luigi De Angelis (cap. VII, pag. 35 e ss.), che ricoprì il ruolo di parroco dal 1943 al 1970. Libro che invitiamo a leggere. I riazzi di una volta (gli ultra cinquantenni di oggi) ricordano don Luigi soprattutto per la sua statura. Era alto, di corporatura robusta e maestosa e, già solo per questo, a quei ragazzini incuteva soggezione. Era sempre serio, assorto nella preghiera con un libricino nero in mano e quando lo si incontrava per strada bisognava salutarlo con una frase di rito: “Sia laudato Gesù Cristo”. E lui rispondeva: “Sempre sia lodato”.

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Don Luigi De Angelis è stato un parroco molto amato e non è un caso che abbia retto la parrocchia per quasi un trentennio.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

PIÙ CONTROLLI IN PIAZZA Per la prima volta vi scrivo, ma sempre vi leggo. Vorrei porre l’attenzione su un prossimo disastro che coinvolgerà, dal mio punto di vista, il paese. Vi siete accorti che nei pomeriggi estivi il parco di piazza Margherita (piazza della Repubblica, n.d.r.) si riempie di stranieri, soprattutto ragazzi, che giocano a calcio, fanno gruppo tra loro, si rinforzano e

spesso non sono educati nei confronti di chi passa? Non si può richiedere un controllo occasionale dalle forze dell’ordine che, passando, anche in macchina, diano forse solo l’idea di un controllo? Ben si sa che, ignorando, rischieremo di avere “bande” giovanili che turberanno la serenità dei nostri giovani (ci sono a Rocca?) e dei nostri bambini. Vedo la potenza del vostro scrivere e a voi mi appello per sensibiliz-

zare tutto il comune.

C. B.

OPEN DAY AL PARCHEGGIO? Gentile Redazione del Segno, visto che seguite da mesi la storia del parcheggio sotterraneo di Piazza Claudio Villa, vorrei chiedervi se sono in corso gli “Open Day del Parcheggio”, come si fa con le palestre quando, ad inizio stagione, aprono le porte a futuri possibili clienti per far conoscere le loro

attività. Da diversi giorni, infatti, i cancelli sono aperti, giorno e notte! Io pago il mio abbonamento ma chi me lo fa fare visto che la mia macchina è “all’aperto” e che chi non paga sicuramente entra ed esce come vuole, e io un giorno di questi rischio anche che mi trovo il posto occupato? Non mi sembra un bel modo di fare! Ne sapete qualcosa in più? Grazie per l’attenzione Lettera firmata

IL PROSSIMO NUMERO DEL SEGNO USCIRÀ SABATO 11 OTTOBRE


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