Il Segno giugno 2014 - I

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“ il Segno PICCOLO

BASTA

...quello che gli altri non scrivono...

www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Anno XIII, n. 11 - 1/15 giugno 2014

quindicinale indipendente

AGGRESSIONI Art. 21 della Costituzione Italiana: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure».

Lo squadrismo, tra il 1914 e il 1922, imperversava in ogni città italiana. Bruciando giornali, distruggendo redazioni e massacrando giornalisti e intellettuali. Ai piccoli squadristi di oggi, diciamo semplicemente di farla finita! La redazione del Segno esprime piena solidarietà nei confronti del direttore Andrea Sebastianelli per quanto accaduto domenica 8 giugno. Atti intimidatori, insulti e provocazioni non faranno venir meno il nostro diritto, sancito dalla Costituzione, a scrivere in piena libertà e autonomia. Noi, a differenza di altri, non dobbiamo rendere conto a nessuno. Soltanto ai nostri lettori. La redazione de Il Segno

Se è una guerra contro un giornale, essa è puerile; se è una guerra contro la stampa, voi vi morirete.

Armand Marrast (1834)

Cronache da un paese alla deriva

di Andrea Sebastianelli Ogni fine settimana, ormai da qualche mese, subisco aggressioni di ogni tipo dai soliti personaggi che l’unica regola che conoscono è quella basata sull’insulto libero e gratuito. Fin qui nulla di sorprendente, visto che da anni stiamo portando alla luce gli intrecci affaristici, il malaffare, gli abusi, lo strapotere della politica, dei palazzinari e di tutto ciò che ruota intorno a questo patto di ferro tra pubblico e privato. Quindi, il minimo che ti puoi aspettare è proprio essere insultato di continuo. Ma quanto accaduto domenica 8 giugno ha superato ogni limite. Urli, sproloqui, spintoni, gomitate, piedi calpestati, da uno, due, poi cinque, poi dieci (poi non li ho più contati) individui tutti perfettamente riconducibili a un unico gruppo, quello che ruota intorno all’amministrazione comunale: amministratori, dirigenti di partito, imprenditori, organizzatori di manifestazioni varie, cittadini asserviti al potente di turno, ecc. La frase più dolce è stata “Pezzo di m…”, tanto per far capire il clima. Ma che cosa ha scatenato questo putiferio? Semplicemente l’insuccesso di una gara del campionato italiano enduro di bici. Con chi sfogarsi dunque? Con i delinquenti che hanno collocato pericolose assi di legno chiodate sui percorsi? Con le proprie incapacità organizzative? Con l’amministrazione comunale che ha autorizzato la gara solo poche ore prima dell’atteso evento? Certamente no! Il capro espiatorio è stato trovato nel direttore del Segno.

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ATTUALITÀ

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il Segno - 1/15 giugno 2014

Come diceva Andreotti: “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”

Tutti sul grande carro del vincitore mentre l’Italia aspetta il miracolo PICCOLO

il Segno

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REDAZIONE Patricia Antolovic, Mauro Artibani, Bruna Benelli, Federico De Angelis, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Mauro Giovanelli, Anna Giovanetti, Toshi Kameda, Marcello Loisi, Camilla Lombardozzi, Nanci Marietto, Loredana Massaro, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Paola Rufini, Vincenzo Rufini, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Gennaro Spigola, Alessia Tino, ilsognatore ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

Stampa: Il Torchio Arti Grafiche Via Sublacense, km 13,600 Subiaco (Rm) Tel. 0774-822252

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di Mauro Giovanelli Vi siete accorti quanto sia sempre più numeroso l’esercito dei giornalisti nostrani filo governativi? Un vero e proprio corpo d’armata deputato alla tutela del nuovo salvatore della Patria e, guarda caso, tutti collaboratori di importanti quotidiani che usufruiscono dei finanziamenti pubblici. Ricordo un trafiletto dove uno di questi aveva addirittura paragonato la salita al trono del giovane scattista delle riforme allo scommettitore che, per uscire dalla palude della sfiga, trova infine il coraggio di puntare con ammirevole audacia l’ultima “fiche”. Quanta pazienza ci vuole! Deve proprio essere una questione di abito mentale se a certuni tale accostamento fa subito scattare la molla dell’indignazione pensando che il residuo gettone faceva parte di un cospicuo lotto acquistato, con i soldi dei cittadini, dai predecessori dell’attuale primo ministro. Tralascio di disquisire sullo stile non proprio ortodosso adottato dall’ex guida scout nell’appropriarsene. Oppure è la sensibilità a far percepire la massima cautela adottata dai molti cronisti nell’avanzare critiche al nuovo esecutivo, sempre però accompagnate da attenuanti generiche e almeno dieci righe sui successi comunque conseguiti? A meno che... ci sono! Alla fin fine non sarà molto più semplicemente una

questione di intelligenza a permettere di registrare gli inviti alla ragionevolezza, il coro unanime di osanna al lasciamolo lavorare, le condanne alla violenza verbale, sperticate lodi al nuovo miracolo? Andatevi a leggere le varie rubriche “lettere al Direttore” o “La posta di...” poi ne riparliamo. O sono io ad essere tanto cocciuto da non comprendere la totale fiducia dispensata al manovratore proprio da coloro che, per mestiere, dovrebbero ogni giorno controllarne il percorso? A sospettare che possa anche essere una rappresentazione a salvaguardia del tornaconto che si identifica con la rendita di posizione ormai acquisita? In fondo, fra le tante caste di cui è ammorbato questo Paese, non esiste forse anche quella dei giornalisti e dei conduttori TV? Circa gli accadimenti politici di questi tre mesi, culminati nella trionfale parata a seguito dei risultati conseguiti dall’ex sindaco di Firenze alle ultime europee, non era certo necessario essere usciti dalla Bocconi, come Monti, per capire che il PD sia diventato la fotocopia della vecchia DC, con tutti i finti ribaltamenti del caso. E non è forse un mistero inspiegabile, se non con la fede, come agli addetti all’informazione possa essere sfuggito che già nell’apostolo Letta Enrico si fosse reincarnato il sistema andreottiano del “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”?

Con questa sua massima il divo Giulio si riferiva ovviamente a sé stesso, gli altri si arrangiassero. A mio modestissimo parere siamo su un binario morto e da italiano dico che mi crea turbamento l’investitura popolare di Renzi, proprio perché accolta favorevolmente dall’elettorato di destra e dalla stampa al centro di nessuna sinistra. Per onestà non mi posso esimere dal dire che per fortuna sono facilmente individuabili i pochi, ma buoni, rimasti a informare, descrivere accuratamente ogni fatto che ci riguarda. Nelle vesti di giocatore mi preme chiudere questo biasimevole pezzo con una delucidazione in merito alla metafora citata in apertura. La “fiche” di Matteo, che l’avrei piuttosto definita una bella e robusta “placca” da casinò, non è stata posta nel piatto di una partita a poker dove la sfida, improntata all’intelligenza, lealtà, fantasia, abilità e temperamento, doti inesistenti nei nostri governanti, alla lunga premia sempre il migliore. Direi che la puntata sia piuttosto finita sul tavolo verde o rosso della roulette. Azzardo puro. In fondo i soldi sono dei cittadini, quelli che tirano le cuoia, e i politici, alla fine, si presentano sempre alla cassa per riscuotere e rimettersi in gioco. La vignetta è stata tratta da www.controlacrisi.org, il quotidiano online che libera l’informazione


il Segno 1/15 giugno 2014

ATTUALITÀ

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Ad Albano va in scena la Giornata del libro

Il 7 giugno si è svolta la quinta edizione con poeti e artisti

di Loredana Massaro Uno scambio simbolico di reciprocità, rispetto, empatia, quello che si sono scambiati uomini e donne di Albano Laziale, il pomeriggio di sabato 7 giugno durante la V Edizione della manifestazione “Libri e rose”, evento culturale promosso per la Giornata Mondiale del Libro. La direzione artistica ed organizzativa è stata curata dalla professoressa Bruna De Felici. Gli uomini hanno portato le rose e le donne i libri, mentre i giovani studenti del Liceo classico “Ugo Foscolo”, hanno tenuto una vera e propria performance sul filo conduttore del “ritorno a casa”, per cui sono stati scelti due titoli e due autori che nel panorama della letteratura novecentesca rappresentano sicuramente due momenti fondamentali. “Tempo di vivere Tempo di morire” di Erich Maria Remarque e “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese. Il primo è un libro autobiografico dove si ripercorre la presa di coscienza del soldato tedesco Ernst Graeber, che di ritorno dal fronte russo per una licenza, trova in Germania la casa dei suoi genitori completamente distrutta dai bombardamenti alleati, anche sua moglie è dispersa; da qui Graeber inizia a porsi interrogativi esistenziali sull’assurdità della guerra e sulla vacuità dell'ideologia nazista. Il secondo romanzo “I Dialoghi con Leucò” sono una serie di ventisette brevissimi racconti, scritti sotto forma di dialogo, che Cesare Pavese compose tra il dicembre del 1945 e marzo 1947. Il tentativo operato da Pavese in quest’opera è quello della riscoperta di quel sostrato culturale comune, irrinunciabile e costitutivo che è il mito. Un mito che, seppur facente parte di un'epoca ormai tramontata (quella greca), ci appartiene ancora in maniera profonda,

nella misura in cui sublima ed eternizza le angosce e le esperienze più intime dell’uomo. Il mito del viaggio intrapreso da Odisseo per ritornare a Itaca, si intreccia con le vicende dell’autore stesso, esiliato nel 1935 a Brancaleone Calabro dal regime fascista. Pavese fece ritorno a Torino nel 1936, ma dovette affrontare la delusione di sapere che l'amata Tina si era sposata con un altro uomo e che le sue poesie

erano state ignorate. Le due opere sono state presentate rispettivamente da Andrea Flebus e Pia Carolla. Hanno condotto il reading di prosa e musica Beatrice Musella e Marcello Maria Panunzi. Voci recitanti Terenzio Ciancarelli e Giuditta Maselli. Intermezzi musicali di Federico Gelli, Giuseppe Maselli e Matteo Dioniso Violo. Ci vediamo tutti alla prossima edizione.

Festa per i 70 anni dell’ANPI ricordando Rosario Bentivegna

Si sono svolte a Roma il 6 e 7 giugno - sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica - le celebrazioni per il 70esimo anniversario della nascita dell’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Una iniziativa che ha riscosso importanti risultati di partecipazione ed emozione. Presenti folte delegazioni di Comitati Provinciali dell’Associazione provenienti da tutta Italia. Dettagli, rassegna stampa, foto e testi dei messaggi pervenuti sono disponibili su www.anpi.it/70-anniversario-della-fondazione-dellanpi. Tra i documenti è disponibile anche il testo integrale dell’intervento del Presidente Nazionale dell’ANPI, Carlo Smuraglia, nel corso della cerimonia solenne di apertura delle celebrazioni svoltasi nella Sala Auditorium del Centro Congressi Frentani.

Parlando dell’ANPI non si possono non ricordare Rosario Bentivegna e Carla Capponi, i due gappisti protagonisti dell’attacco di via Rasella a Roma durante l’occupazione nazista, le cui ceneri saranno ospitate temporaneamente al museo storico della Liberazione in via Tasso, dopo essere stati rifiutati dal cimitero acattolico. Sempre onore al compagno Bentivegna! A.S. Per tutte le altre offerte scarica la rivista direttamente dal sito Internet.

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da Tokyo Toshi Kameda Prima i nuclearisti affermavano con sicurezza che era “impensabile” la fusione del nocciolo e anche se dovesse succedere, ci assicuravano, non c’è molto da preoccuparsi ed è “impensabile” la relazione tra il tumore tiroideo e le radiazioni. È evidente, invece, la relazione tra questi due fattori: 72 tumori tiroidei su 270mila persone sotto i 18 anni di età rispetto ai dati diffusi prima dell’incidente, cioè uno o due tumori all’anno su un milione di giovani. Ma le autorità sottovalutano questa gravità dicendo che non vi sono dati di confronto perché finora non sono mai stati eseguiti esami a tappeto. Perciò, assicurano, qualcuno poteva aver contratto il tumore prima dell’incidente. Lo dice il consigliere della gestione del rischio di radiazioni sulla salute, Shunichi Yamashita, che è stata molto criticata anche per un’altra affermazione secondo cui non esistono rischi di tumore per le esposizioni al di sotto di 100 millisievert all’anno. È sempre lo stesso discorso di Chernobyl, anche allora dicevano che i casi riscontrati furono solo dovuti ad esami fatti a tappeto con macchinari sofisticati. Se fosse vero questo perché non avviano un confronto con le persone in tutto il Paese? Perché, secondo il professore dell’ospedale universitario della provincia di Fukushima, Shinichi Suzuki, “non è detto che sia un vantaggio per i pazienti la scoperta e la cura precoci del tumore tiroideo. Per questo motivo sarebbe difficile realizzare i massicci esami sui piccoli fuori della provincia di Fukushima”. Il ministero dell’ambiente ha esaminato le persone tra 3 e 18 anni di altre province e ha confermato che la frequenza del tumore tiroideo non è diversa da quella di Fukushima. Sembra ancora essere viva, nel potere, la logica di nascondere la verità, come prima sul probabile rischio di un grave incidente nucleare, poi sull’incidente stesso ed ora sulle sue conseguenze. Tutti gli esami diagnostici sono esclusivi dell’ospedale universitario di Fukushima il quale non permette l’aiuto

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Contro il nucleare, dentro il nucleare

Le verità non dette sui bambini ammalati

di altre strutture ospedaliere. Forse per non farci conoscere la realtà? Però, malgrado ciò, qualche clinica li esegue ugualmente e a volte anche in modo più curato. Quindi, anche le informazioni sugli esami eseguiti sono rigorosamente chiuse nei cassetti dell’ospedale di Fukushima al punto che i genitori non possono avere nemmeno una foto dell’ecografia con cui chiedere un parere ad altre strutture, né avere una diagnosi. L’ospedale mette i piccoli sul banco d’esame ed invia una semplice comunicazione scritta senza un colloquio. Finisce tutto qui, giustificandosi col fatto che non si deve procurare allarme ai pazienti. Per ottenere informazioni bisogna seguite una procedura burocratica secondo la legge sull’accesso alle informazioni riservate agli organi amministrativi. È negato così di fatto il diritto all’informazione. L’ospedale di Fukushima non è un santuario della medicina. Ad esempio, a una ragazza è stata trovata la cisti ma era meno di 20 millimetri perciò l’ospedale le ha detto che non era necessario effettuare il secondo esame. Preoccupata, lei si è comunque rivolta a un altro ospedale e tre mesi dopo gli è stato riscontrato un nodulo tiroideo. Vi sono altri casi simili, tanto che molti genitori non si fidano più dell’ospe-

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Bambini sottoposti al controllo della radioattività dopo l’incidente di Fukushima

dale e delle autorità provinciali, Non sarà facile il futuro che aspetterà i nostri bambini. Per tutta la vita, dovranno essere sottoposti a esami e saranno costretti a vivere con l’angoscia di ammalarsi, in particolare le ragazze sono molto preoccupate per la loro maternità. Sappiamo bene che questo stato non vuole assumersi nessuna responsabilità e non è difficile immaginare che in futuro respingerà molti casi sospetti della relazione tumore tiroideo-radiazioni come e già accaduto nei confronti delle vittime dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki del 1945 o di quelle dell’inquinamento del mare di mercurio di Minamata del 1956. Dobbiamo stare molto attenti affinché non si ripeta la stessa cosa tra alcune decine di anni. toshiditalia@yahoo.co.jp

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il Segno 1/15 giugno 2014

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 marzo 2014 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.699 (maschi 8.228; femmine 8.471). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.307.*

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)

Volano scintille tra i membri Pd della commissione bilancio *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

L’assessore Querini ha chiesto al presidente Simone Pizziconi di dimettersi

di Paola Gatta Restano tesi i rapporti tra i rappresentanti del Partito Democratico eletti nella commissione Bilancio. Da una parte c’è il presidente Pd, Simone Pizziconi, dall’altra l’assessore comunale Pd Maurizio Querini che, evidentemente, rimprovera al collega di partito di aver bocciato il bilancio relativo al 2013 sia in commissione sia in consiglio comunale. Così, nell’ultima riunione tenutasi lo scorso 6 giugno, sono volate parole grosse tra i due, un botta e risposta secco che evidenzia ancora una volta il clima teso nella maggioranza di governo in attesa del famoso rimpasto che il sindaco Boccia annuncia ormai da tanto tempo ma che non arriva mai, segno anche questo che spostare adesso pedine e incarichi potrebbe essere piuttosto pericoloso per la tenuta del partito. Ma torniamo alla seduta di venerdì 6 giugno convocata per discutere delle aliquote IMU e Irpef. Oltre all’assessore e a Pizziconi, la commissione è composta da altri due membri, Monia Lucatelli (anche lei in capo alla maggioranza) e da Danilo Romei per l’opposi-

Da sin.: Pizziconi, Querini e Fei A fianco: il municipio

zione. Nella riunione mancava la consigliera Lucatelli che, come il suo presidente, aveva espresso voto contrario al Bilancio consuntivo 2013, risultando poi assente in consiglio comunale. Il dato politico è che la più importante commissione consiliare ha cominciato ad avere molti dubbi sulla solidità del bilancio comunale, da qui il nervosismo che Querini non è riuscito a trattenere in commissione dopo che Pizziconi insisteva nel chiedere un abbassamento delle aliquote IMU e Irpef, ottenendo peraltro l’appoggio del consigliere

Orario Continuato

Ritornano gli eventi SUMMER NIGHT Serate di Musica, Balli o Karaoke

Lune d chiu ì so

DIVERTITEVI CON NOI Venerdì 20 giugno e Venerdì 4 luglio

Romei. A questo punto l’assessore al bilancio è sbottato chiedendo a Pizziconi “di esplicitare formalmente la sua appartenenza politica o meno alla maggioranza, perché in caso contrario dovrebbe dimettersi da presidente per riequilibrare la composizione politica della commissione”. Pronta la replica del consigliere-presidente Simone Pizziconi che, incalzato, ha risposto picche “essendo stato eletto dai cittadini di Rocca di Papa”. Ma Pizziconi è andato oltre dicendo: “Se non essere d’accordo su alcuni punti proposti dalla giunta significa so-

stenere le richieste di dimissioni, incentiverò ulteriormente la mia presenza in maggioranza” invitando poi l’assessore e collega di partito a rivedere le posizioni espresse e dicendosi pronto a incontrarsi con l’intera maggioranza onde chiarire la situazione. Alla fine però la commissione bilancio ha comunque bocciato la proposta di alzare le aliquote Imu e Irpef. Ora la battaglia sarà tutta di tipo politico e sembra escluso che lo scontro emerso in commissione tra gli esponenti del Pd potrà essere ricucito come se niente fosse accaduto.

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Il comune si costituisce parte civile nel mega processo al Ras delle discariche

Lo scorso 5 giugno si è tenuta la prima udienza del processo che vede coinvolto Manlio Cerroni, il padrone della discarica romana di Malagrotta soprannominato “Il supremo”. Il giudice ha accolto 150 richieste di costituzione di parte civile, arrivate principalmente da associazioni ed enti pubblici che sarebbero stati danneggiati dalla gestione dei rifiuti finita sotto processo. Tra queste richieste vi è anche quella del comune di Rocca di Papa, depositata già il 6 maggio scorso. L’amministrazione comunale, rappresentata dal giovane avvocato Silvio Casciotti, “ha richiesto il risarcimento di tutti i danni subiti per i reati di truffa e frode nelle pubbliche forniture contestate agli imputati implicati nel procedimento relativo al servizio di smaltimento, trattamento e recupero dei rifiuti presso gli impianti di Albano Laziale”. “La Giunta comunale ha deliberato tempestivamente negli interessi di tutti i cittadini - ha detto il sindaco Boccia -, nei tempi procedurali e senza alcun ritardo o dilazione, chiedendo il risarcimento della somma indebitamente riscossa dalla Pontina Ambiente nell’ordine di un milione di euro per il periodo 2006/2012”. A sollecitare l’amministrazione a costituirsi parte civile nel processo era stato il consigliere Mario Gatta che, sull’argomento, aveva presentato un’interrogazione. Giulia De Giorgi Aurea Cash è certificata e autorizzata dalla Banca d’Italia - Iscriz. n. VIF 500369

ROCCA DI PAPA

tempi moderni

di Roberto Sinibaldi

Domenica 22 giugno sulle Dolomiti ci sarà la nona edizione della Sellaronda Bike Day. Una giornata ciclistica non competitiva. L’evento permette agli appassionati delle due ruote di compiere il giro di quattro passi dolomitici in assenza di automobili e gas di scarico. Le strade attorno al Sella rimarranno infatti chiuse al traffico motorizzato. Si tratta di una manifestazione ciclistica non competitiva aperta a tutti (non sono necessarie tessere o affiliazioni) e si svolge osservando il Codice della Strada. Pochissime le regole e nessun vincolo per partecipare. Non ci sono tasse, iscrizioni, o altri costi. Semplicemente per motivi di sicurezza si consiglia di effettuare il giro in senso antiorario, indossare il casco e tenere la destra. Considerando che partecipano anche famiglie con bambini, i ciclisti sono invitati a moderare la velocità in discesa. Inoltre il regolamento al punto 1 dice che “Tutti i partecipanti sono tenuti a rispettare l’ambiente”. Fantastico! Il percorso si snoda in uno dei paesaggi naturali più

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il Segno 1/15 giugno 2014

Un esempio per noi

20.000 ciclisti che vogliono soltanto pedalare Uno scorcio delle Dolomiti

belli del mondo, le Dolomiti, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale. Per gli appassionati del ciclismo è uno spettacolo naturale unico, coniugato con i tipici rifugi alpini e deliziose specialità locali. I partecipanti sono 20.000 per ciascuna delle due edizioni annuali di questa manifestazione. Vengono da tutta Italia, e spesso dall’estero, per un evento organizzato in maniera egregia con un anno di anticipo. Questi partecipanti mettono in moto un indotto valuta-

bile in una decina di milioni di euro l’anno e – soprattutto – con bassissimi impatti ambientali. Nel Lazio non ci sono esempi paragonabili (alla lontana la Granfondo Roma, 7.000 partecipanti, terza edizione 12 ottobre 2014), di luoghi paragonabili invece ne abbiamo, per esempio nei Castelli Romani. Il Vivaro e i boschi

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ROCCA DI PAPA Procedere con progetti forzati non aiuta né il turismo né il nostro ambiente

il Segno 1/15 giugno 2014

Dopo le antenne, a monte Cavo comanda la bibicletta estrema

di Sergio Rasetti Prima le antenne di ogni tipo e grandezza. Poi una selva di edificazioni abusive o autorizzate per chi ha santi in Paradiso e vuole stargli il più vicino possibile. Ora è il tempo della bicicletta che scorazza come e dove vuole. Nei nostri boschi, ex meravigliosi, la due ruote versione down hill si sta comportando come un terribile ordigno che devasta ciò che incontra. In assenza di qualsiasi rispetto del regolamento esistenti, questo tipo di disciplina costituisce un vero e proprio pericolo per chi si avventura a passeggiare lungo gli antichi sentieri dei boschi roccheggiani, malgrado sia in vigore il “Regolamento per la disciplina dell’accesso ed utilizzazione dei boschi di proprietà comunale di Rocca di Papa” (vedi a pagina 11). Malgrado ciò, monte Cavo è preso d’assalto da migliaia di biciclette che singolarmente, in gruppo o organizzate per manifestazioni, si esibiscono cavalcate dai proprietari. A spese della salute del bosco, del sottobosco, della fauna e della conservazione di importanti siti archeologici? Gli organizzatori “dell’Assoluto Italiano di Enduro” hanno scritto: “L’appuntamento tricolore di sabato 7 e domenica 8 Giugno 2014 un’occasione

unica per approfondire la conoscenza e la scoperta di un mondo tutto da scoprire come il fuoristrada estremo”. “Nel territorio di Rocca di PapaMonte Cavo si prevede l’approdo di un gran numero di persone coinvolte a vario titolo nell’evento sportivo”. “Ringrazio a nome di tutto il comitato organizzatore il Comune di Rocca di Papa, l’Assessore allo sport, il presidente della Proloco Emiliano D’Andrea… che con il loro sostegno consentono la realizzazione di questo evento”. Quindi tra il Regolamento per l’accesso nei boschi e il “fuoristrada estremo” c’è un conflitto grande come tutto il monte oggetto di “aggressione”. La manifestazione dell’8 giugno non era di “fuoristrada estremo” ma ci chiediamo se autorizzarla prima di definire percorsi possibili e specifiche regole comunali con i relativi mezzi da mettere a disposizione per controllarne il rispetto da parte di tutti, è stata, per caso, una scelta sbagliata. La nostra opinione non ci impedisce di esprimere solidarietà agli organizzatori e partecipanti dell’Assoluto Italiano Enduro per gli irresponsabili atti di sabotaggio denunciati alle autorità; ma dobbiamo rilevare che la conclusione della gara, affatto positiva, si è verificata principalmente a causa della

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La disciplina del down hill in una foto d’archivio

cattiva organizzazione dell’evento come si può evincere dalla lettura di tanti commenti in rete dei partecipanti. Ci chiediamo che valore hanno per questi amministratori i progetti e le ottime iniziative dell’Associazione Amici del Castagno di Rocca di Papa, il Presidente della quale (Claudio Botti) ha ricevuto dal sindaco Boccia la delega al Patrimonio Boschivo Comunale, se poi si autorizzano attività in pieno contrasto con le indicazioni degli esperti nazionali e del buon senso. Ma arrivati a questo punto occorre che ciascuno faccia la sua parte per impedire altri danni, ripristinare legalità e imporre i giusti comportamenti. Le persone che hanno l’incarico di farlo, per scelta o per obbligo (politici e dipendenti

pubblici) ci sono, serve soltanto che si decidano finalmente a tirare la testa fuori dalla sabbia, guardarsi bene intorno e poi affrettarsi a chiudere le numerose falle lasciate aperte nel sistema applicando quello che hanno a disposizione: leggi e regolamenti.

P.S. Per quanto riguarda il progetto “della Pro Loco di Emiliano D’Andrea” con le sue piste, navette per risalite, parcheggi e quanto altro, ci auguriamo che si vorrà procedere alla luce del sole informando, consultando, ascoltando favorevoli e contrari; esperti dell’ambiente e delle tecniche ciclistiche, soprattutto gli enti pubblici preposti, evitando “forzature politiche” che sono sempre state il motivo principale degli sbagli fatti in campo ambientale.

Rag. Alfredo Orlando Commercialista e Revisore dei Conti Rag. Ercole Gatta Commercialista e Revisore dei Conti Dott.ssa Irene Orlando Dottore in Economia e Commercio

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8 di Luigi Serafini Sabato e domenica scorsa (7 e 8 giugno), si sono svolte le gare di bici a Rocca di Papa. Erano gare di campionato italiano, tra l’altro per una disciplina molto particolare, il down hill: ci si butta in sentieri in discesa a tutta velocità. Quelli che scendono non sono più ciclisti, sono bardati come marziani e più che altro sembrano motociclisti che fanno fuori strada. Gli ingredienti di questa ricetta sono: un negozio di biciclette di Roma (Bike Store), la Proloco di Rocca di Papa e i boschi di Monte Cavo. I primi hanno dei legittimi interessi di bottega, infatti hanno organizzato la gara, con quote di iscrizione che vanno da 25 a 50 euro (da moltiplicare per centinaia di iscritti); i secondi dovrebbero fare gli interessi del luogo (“pro-loco”), ma più che altro hanno organizzato l’accoglienza dei partecipanti, con sistemazioni in alberghi e ristoranti. Albergatori e ristoratori che volevano partecipare alla partita dovevano convenzionarsi, a quanto pare. Convenzionarsi con chi? Qui entriamo dentro un labirinto non chiaro, perché accanto alla Proloco su questo evento ha tratto profitto Castelli Experience e Paesionline, che sono due siti internet dietro ai quali ricorrono i soliti nomi, per esempio quello di Emiliano D’andrea, già presidente della Proloco. Insomma, alla fine si è creato una specie di monopolio, per cui tutto passa da lì e gli operatori che vogliono lavorare devono convenzionarsi, che tradotto pare proprio che significhi che devi pagare. In caso contrario resti a bocca asciutta. Il terzo ingrediente della ricetta

ROCCA DI PAPA

Prima di provocare altri guai è bene approfondire il tema

Dopo la gara ciclistica di sabato 7 e domenica 8 giugno

sono i boschi di Monte Cavo, i boschi pubblici di Rocca di Papa, ricchi di ripidi pendii in mezzo alla macchia. Con una bella pensata la Proloco inventa il “Bike Park della Capitale” e mette sul mercato i boschi pubblici di Rocca di Papa, ipotizzando una struttura permanente. Ovviamente chi verrà pagherà, ci informa il solerte D’Andrea, anche 10 o 15 euro al giorno, rincara. Ma chi verrà affitterà, per così dire, un pezzo di bosco pubblico, la possibilità di passarci con le bici, di scendere a tutta velocità in mezzo al bosco, producendo tutta una serie di impatti. Una volta a valle sarà riportato in vetta con un mezzo a motore – assicura D’Andrea – creando traffico e inquinamento intorno a Monte Cavo. Tra l’altro ci informano che la strada per la vetta sarà chiusa per tutti, tranne ovviamente per chi paga per fare su e giù: su con jeep e pulmini e giù con le bici in mezzo alla macchia. Tutti gli altri, i semplici camminatori, escursionisti, chi va per funghi, chi va a correre, chi vuole solo respirare l’aria del bosco, che fa? Visto che non paga se ne può pure stare a casa!

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Un solco creato dal continuo passaggio delle bici da down hill

Ma chi ha deciso che questa cosa si deve fare e in questo modo? La Proloco? E la Proloco chi l’ha incaricata? È chiaro che in assenza di una politica appena un po’ attenta, gli interessi privati prevalgono su quelli pubblici, ma qui siamo al rovesciamento delle parti: i privati decidono sulle proprietà pubbliche. Chi nei giorni scorsi si è trovato a passeggiare intorno a Monte Cavo non ha potuto fare a meno di notare il trambusto, il traffico e anche, bisogna dirlo, la tracotanza di alcuni di questi presunti ciclisti che si fanno

portare in vetta da grossi fuoristrada che sfrecciano a tutta velocità, facendo rumore e affumicando chi sta passeggiando pensando di stare in un Parco, in un’area tutelata (a proposito, il Parco dei Castelli Romani in tutto questo dove sta?). Possibile che si debba mercificare tutto? La quiete dei boschi, il verde degli alberi, la sicurezza dei sentieri, la serenità di fare una passeggiata in cerca di funghi o per godersi un panorama hanno un valore o vale soltanto quello da cui si può spremere denaro contante? Corso della Costituente, 10 Rocca di Papa

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il Segno 1/15 giugno 2014

ROCCA DI PAPA

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Campionato Italiano di enduro ora arrivano anche gli esposti Crestini: Sono favorevole alle gare ma le autorizzazioni erano illegittime

giorno sbagliato i guardiaparco di Paola Gatta “Le gare di bici dello scorso fine settimana ti fanno il verbale, se è il Parco non erano debitamente autorizzate”. Que- che sbaglia fanno finta di sta la denuncia del consigliere comunale di niente!”. opposizione Emanuele Crestini, che ha Come ciliegina sulla torta, presentato una serie di esposti alle autorità nella fretta di preparare i permessi, le autorizzazioni sono pubbliche. L’autorizzazione comunale per le gare di uscite dal Parco e dal Comune discesa libera nel bosco ha veramente del- senza le carte dei percorsi di l’incredibile, è stata emessa venerdì 6 giu- gara e senza un piano per la sicurezza e, gno (poche ore prima come detto, della gara), con una frase senza rispetiniziale che Crestini giutare i tempi dica esilarante: “La predi pubblicasente autorizzazione è zione. Uno stata rilasciata fuori dalstato di cose l’orario di servizio (ore quanto meno 15,35) e pertanto priva di discutibile, numero di protocollo ma dal quale in ogni caso valida ed efemerge una ficace”. gestione pa“Il Comune praticamente sticciata, con dichiara che non è stato Emanuele Crestini le autorizzacapace di fare il proprio lavoro nei tempi previsti. Da questa auto- zioni rilasciate tutte all’ultimo certificazione dell’imperfezione della nota momento, mal fatte o addirit– prosegue Crestini – discende la sua ille- tura illegittime. “Come si fa a gittimità e quindi la sua inefficacia. Qual- permettere una manifestazione siasi studente di diritto amministrativo sa così importante priva dei doche gli atti pubblici hanno valore solo se vuti permessi? Chi si assume hanno una firma, una data e numero di pro- la responsabilità di andare oltre la legge? tocollo. Nel nostro caso mancavano gli ul- Il sindaco sapeva e non ha fatto nulla, anzi, timi due elementi. Quindi l’atto non ha da quanto so è proprio lui che ha spinto valore e ho segnalato la cosa a Carabinieri, perché le gare si facessero lo stesso. OvCorpo Forestale dello Stato, Parco dei Ca- viamente hanno firmato i tecnici del Costelli Romani, Polizia Locale e al sindaco mune, non si sa se e quanto pressati dal sindaco stesso”. di Rocca di Papa”. Ma c’è di più: “Anche il Nulla Osta del Il consigliere in questi giorni ha raccolto Parco dei Castelli era illegittimo, questa lo sfogo di molti cittadini che non condivolta perché non sono stati rispettati i vidono questa invasione nel nome di un tempi di pubblicazione – osserva sempre presunto sviluppo che porta soldi solo agli Crestini – la legge sembra valere solo per organizzatori. i cittadini. Se ti beccano che vai a funghi il “A Rocca di Papa viviamo in un ambiente

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L’autorizzazione concessa alle 15:35 del 6 giugno 2014 priva di n. di protocollo e data

ancora ricco di boschi, boschi pubblici. Un’area che per bellezza dei panorami, storia, archeologia e per il suo valore ambientale dovrebbe essere tutelata dal Parco regionale dei Castelli Romani, ma soprattutto dagli stessi amministratori del nostro Comune. È sconcertante – conclude Crestini – che, al contrario, ci dobbiamo difendere per prima cosa da questi politici che antepongono i loro interessi di bottega a quelli dei cittadini, la ricerca dei voti alla buona amministrazione, i soldi al valore della nostra storia”.

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segue dalla prima

il Segno 1/15 giugno 2014

Dico subito che il nostro giornale si è occupato principalmente del downhill (che, a detta degli stessi praticanti, è la disciplina più impattante e invasiva sotto tanti punti di vista), nel tentativo di aprire una discussione sull’opportunità di portare questa pratica a Rocca di Papa. Allora chiariamo subito un’altra cosa: questo giornale non è contro le biciclette, anzi. Da anni scriviamo articoli esaltando la bici come esempio di mobilità sostenibile e come traino per il rilancio di un turismo solidale e ambientale. Ma che c’entrano il downhill e l’endurance che necessitano di percorsi “costruiti”, messi in sicurezza, che danneggiano il suolo e il sottobosco e che prevedono un grande uso di mezzi a motore superinquinanti (Suv e furgoni) per fare su e giù trasportando biciclette e ciclisti che poi si lanciano in discesa a forte velocità? Questo non è favorire né il turismo solidale né il turismo ambientale ma solo una grande confusione incontrollata. Ma torniamo alla gara del campionato nazionale svoltasi tra sabato 7 e domenica 8 giugno e cominciamo a parlare di fatti dopo le tante chiacchiere a sproposito tirate fuori ad arte da chi vuole solo coprire le proprie responsabilità.

A P P R O F O N D I M E N T O

La questione delle autorizzazioni Chiunque costruisca eventi, più o meno importanti, sa che avere le autorizzazioni richieste dalla legge è il primo passo imprescindibile. E invece abbiamo scoperto che la mattina di venerdì 6 giugno (cioè a poche ore dall’evento) il funzionario comunale della gestione del patrimonio boschivo, Elisabetta Santangeli, e l’avvocato comunale, Anna Maria Fondi, scrivono al presidente dell’A.S.D. Bike Store Racing

Cronache da un paese alla deriva Una giornata vissuta pericolosamente... con la rabbia per il mezzo flop del campionato italiano di endurance sfociata negli insulti contro il nostro giornale, reo di favorire e istigare azioni violente. Se non fossimo nel 2014 parleremmo di puro squadrismo

Team, Loredana Ruggeri, per comunicargli quanto segue: “I termini previsti per la conclusione del procedimento (cioè l’autorizzazione, n.d.d.) restano sospesi fino alla presentazione della documentazione richiesta”. La nota (prot. 14927) continua così: “Lascia perplessi il fatto che, successivamente ai sopralluoghi congiunti […] e agli strettissimi tempi a disposizione prima dell’inizio della gara non abbiate ancora provveduto a depositare presso il Comune di Rocca di Papa i percorsi definitivi che intendete far percorrere agli atleti”. Avete capito? La mattina di venerdì 6 giugno, a poche ore dalla gara, nessuno conosceva i percorsi! Tanto che l’autorizzazione, peraltro priva di data e di numero di protocollo del comune (quindi, secondo molti, illegittima), arrivava soltanto il pomeriggio di venerdì. Hai voglia, caro assessore al bilancio, Querini, che domenica ti scalmanavi tanto a parlare del sostegno dato dal comune alla gara del campionato di endurance! Ma quale sostegno e impegno? Se la gara la ritenevate davvero importante, l’autorizzazione

l’avreste concessa qualche mese prima consentendo agli organizzatori di programmare bene l’evento.

Il regolamento comunale per la fruizione dei boschi Allo stesso assessore, che evidentemente è un po’ smemorato, ricordo che circa un anno fa lui (come tutto il consiglio comunale) ha votato a favore dell’approvazione del “Regolamento per la disciplina dell’accesso ed utilizzo dei boschi di proprietà comunale” che presenta una serie di articoli, 13-17-18-20-23 e 27 (vedi riquadro a fianco) che cozzano profondamente con le discipline sportive di forte impatto ambientale. Evidentemente, né l’amministrazione comunale né la Pro-loco, si sono ricordate del proprio regolamento perché altrimenti avrebbero subito abbandonato l’idea dell’enduro e del downhill optando per gare di mountain-bike più appropriate al nostro territorio. A sorprendere è anche quanto dichiarato dal sindaco Boccia sul Messaggero dell’11 giugno. Evidentemente anche lui non conosce il regolamento comunale da lui stesso proposto e approvato con grande enfasi.

Purtroppo la logica e il buon senso non sono di casa, né in corso Costituente né nella Proloco. Basta guardare il video inserito proprio dalla Pro-loco sul proprio sito Internet per capire la pericolosità di tali discipline. Ciclisti bardati con supercaschi, cavigliere, maglie protettive, ecc. lanciati (nel pomeriggio di sabato) a folle velocità lungo le strade del centro storico con i cittadini ignari di che cosa stesse succedendo, costretti a spostarsi velocemente per non essere investiti! Ringraziamo la Proloco per avercelo mostrato direttamente!

Organizzazione del campionato di enduro La cosa migliore per valutare il livello organizzativo di un evento, non è quello di sentire le chiacchiere costruite ad arte da chi vuole coprire le proprie falle, ma leggere gli interventi di chi ha partecipato alla gara, quindi dei diretti interessati, che hanno ampiamente discusso su quanto accaduto a Rocca di Papa sui siti Internet ufficiali. Da questi apprendiamo che il parziale flop (pasegue a pag. 11


segue da pag. 10

Il ruolo della Pro-Loco e il conflitto d’interessi Ora veniamo alla Pro-loco. La gara del campionato nazionale di enduro di sabato e domenica ha scoperchiato il doppio ruolo dell’attuale presidente, Emiliano D’Andrea. Da un lato, appunto, rappresenta l’ente non profit di pubblica utilità, dall’altro, svolge il ruolo di imprenditore privato tramite due portali Internet di turismo, Castelli Experience e Paesionline. Che cosa è accaduto? Semplice, il ruolo pubblico e quello privato si sono mescolati, mentre dovrebbero restare ben separati. Quindi, tornando al campionato di enduro, la Pro-loco ha promosso l’evento portandolo a Rocca di Papa e i siti Internet

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL’ACCESSO ED UTILIZZO DEI BOSCHI DI PROPRIETA’ COMUNALE

Art. 13 - Protezione della fauna selvatica e prelievo venatorio, che recita: “E’ vietato: - disturbare, molestare, catturare, ferire o uccidere la fauna selvatica”.

Art. 17 - Disturbo della quiete e dell’habitat naturale, che recita: “Non sono consentite attività rumorose che per la loro intensità o durata disturbino la quiete dei luoghi”.

Art. 18 - Giochi ed attività sportive, che recita: “Non sono consentiti tutti i giochi e le attività rischiose per l’incolumità dei frequentatori”.

Art. 20 - Pubblicità e segnaletica, che recita: “E’ vietato apporre, anche temporaneamente, cartelli o altri mezzi di pubblicità di qualunque tipo”. Art. 23 - Manifestazioni, che recita: “Il rilascio dell’autorizzazione comporta l'obbligo, a carico del titolare della medesima, di agire con la diligenza richiesta dalla natura dell’attività eser-

citata al fine di prevenire qualsiasi danno all’ambiente. A garanzia degli obblighi assunti (ripristino dello stato dei luoghi e pulizia dell’area) il titolare dell’autorizzazione dovrà costituire un deposito cauzionale infruttifero mediante fidejussione bancaria o assicurativa. L’ammontare di tale deposito è determinato di volta in volta dal settore di competenza in relazione alla tipologia e durata della manifestazione, nonché al presumibile afflusso di pubblico, allo scopo di tutelare il patrimonio boschivo dai danni che potrebbero verificarsi”. [...] Lo svolgimento delle manifestazioni è sottoposto all’osservanza delle prescrizioni di seguito riportate: - è vietata ogni manomissione di elementi esistenti (alberi, manto erboso, terreno, arredo) compiuta dall’intestatario dell’autorizzazione o comunque riconducibili alla manifestazione/attività da esso svolta nel bosco”. Art. 27 - Circolazione a cavallo e con biciclette, che recita: “Per evitare danni alla vegetazione e al suolo è consentito la circolazione di specie equine, biciclette e velocipedi in genere, esclusivamente lungo i sentieri esistenti”.

Anni ‘20, spedizione punitiva a Roma presso una sede sindacale socialista

privati hanno gestito le prenotazioni in alberghi e bed & breakfast. Senza questo intreccio di interessi sarebbe avvenuta una cosa ovvia: la Pro-loco avrebbe fatto l’elenco di alberghi, B&B, ristoranti e trattorie di Rocca di Papa e lì, senza favorire nessuno, avrebbe indirizzato gli interessati al pernotto, alla cena, ecc. Invece che cosa è successo? Che i siti Internet dell’imprenditore del turismo indirizzavano le richieste di pernottamento verso le realtà alberghiere convenzionate con loro. In tutto questo mezzo flop, quindi, qualcuno comunque ha tratto il suo guadagno. Ed è paradossale, per esempio,

che per organizzare la Mangialonga, la Pro-loco chieda il contributo di tutti gli albergatori e ristoratori di Rocca di Papa, salvo poi affidare ai siti Internet di mediazione turistica (società private) la gestione degli alloggi indirizzata solo alle attività convenzionate. In un paese normale Emiliano D’Andrea si sarebbe già dimesso dal ruolo di presidente della Pro-loco, visto l’intreccio di interessi, ma noi viviamo a Rocca di Papa e quindi le poltrone restano ben attaccate al sedere. La conclusione di tutta questa vicenda ci dice una sola cosa: Rocca di Papa ha bisogno di progetti turistici

seri, che tengano conto sia delle forze che delle fragilità del territorio. Procedere senza direzione, improvvisare scelte azzardate e fuori luogo non serve a nessuno. Infine, vorrei rassicurare gli squadristi che mi insultano (e con me insultano l’intera redazione), sul fatto che il Segno continuerà a occuparsi del malaffare incarnito sul nostro territorio, delle nefandezze che vi accadono, dei conflitti di interesse che ancora persistono, delle ingiustizie che subiscono tanti cittadini e di tutto quello che qui succede. Non riuscirete a trascinarci nel vostro fango. Andrea Sebastianelli

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il Segno 1/15 giugno 2014

role loro) dell’evento è stato provocato sì da “alcuni locals contrari alla gara (pseudoambientalisti?), che hanno tolto i cartelli per i trasferimenti e, soprattutto, messo sul percorso tavole di legno con chiodi (segni di intolleranza e inciviltà che hanno dell’incredibile)” ma anche da un’organizzazione definita di “scarso livello”. Per esempio abbiamo scoperto, leggendo alcuni commenti, che sul percorso c’erano escursionisti a piedi e a cavallo che non sapevano niente della gara. Anche Massimiliano75 non le manda a dire e scrive espressamente: “Che schifo, 100-150 partecipanti già la dicono lunga su come sia stata preparata questa gara! Oltre ai cavalli si sono viste assi con chiodi! Ma la Federazione è responsabile in primis di questo flop, hanno assegnato il Campionato ai primi che si sono presentati”. Un altro ha postato: “Sembrava una gara provinciale... zero pubblico, zero operatori e soprattutto: 100 partenti? Si fanno alle gare regionali 100 partenti!”. Southdreamwork segnala, per esempio, che lungo il percorso c’erano “poche o nessuna fettuccia!”, che “i cartelli indicanti i percorsi erano di dimensioni microscopiche” e addirittura che “il prologo presentava diversi punti pericolosi e non era presente nessuna protezione sul percorso”. Ci fermiamo qui perché quanto scritto è sufficiente per capire che il mezzo flop è stato causato da azioni di sabotaggio criminali – che qui condanniamo – ma anche da forti carenze organizzative.

ECCO IL REGOLAMENTO APPROVATO DAL COMUNE

A P P R O F O N D I M E N T O


ROCCA DI PAPA Strumentalizzare il mezzo flop dell’evento non serve a coprire le responsabilità

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Ecco come una gara di biciclette diventa un alibi per piccole rivalse di Daniela Di Rosa Come si può strumentalizzare un evento andato male? Semplice, facendo ricadere la colpa dell’insuccesso a “fattori” esterni, uomini o cose... il brutto tempo, il boicottaggio alla manifestazione (chiodi su tavole di legno), l’indifferenza verso tale manifestazione e la critica preventiva alla stessa. Cosa è successo al raduno di biciclette del 7 e 8 giugno? che in realtà è stato un insuccesso… tutto è molto chiaro e viene ampiamente spiegato negli articoli delle altre pagine. A me interessa, invece, ciò che è accaduto domenica 8, in piazza della Repubblica quando, a conti fatti, un raduno ciclistico che altrove raccoglie alcune centinaia di adesioni qui da noi ne ha racimolate poco più di un centinaio! Il malumore per il mancato introito, per la mancata riuscita dell’iniziativa si è trasformato in rabbia e la rabbia ha bisogno di uno sfogo per accampare difese e assoluzioni. Dove convogliare tutta questa rabbia? Dove trovare il “colpevole”? Facile, c’è un giornale locale, notoriamente molto critico verso la

giunta locale (critiche supportate da fatti e documenti), che quindici giorni prima, in un paio di articoli, manifestava perplessità verso un evento considerato tra i più impattanti per il benessere del bosco (già poco tutelato)… ora, noi del Segno, siamo spesso attaccati, insultati, minacciati, anche molto seriamente (alcune querele arrivate che sono state subito archiviate). Senza considerare le allusioni su espropri di case, minacce di aggressioni con coltello (subito denunciate) e via discorrendo... ma quello che è accaduto domenica è fuori da ogni regola civile. Il nostro direttore, mentre si avviava verso l’auto, in compagnia di altre due persone, tra cui un componente del giornale, è stato pian piano circondato da un gruppetto inferocito, tra cui alcuni organizzatori, esponenti dell’amministrazione e persone che forse avevano un conto in sospeso con il Segno (la lingua ferisce più della spada). Sono piovuti insulti, spintoni, le ennesime minacce. Il paese e la gente dov’erano? Scaltramente si allontanava, capirai, c’era tutta la “crema” del posto che sbraitava verso l’odiato giornalista, meglio dileguarsi e poter dire in seguito: Io non c’ero, non ho visto, non ho sentito! Io so chi c’era e che, prudentemente, si è allontanato… poteva accadere di tutto! A questo punto entra in scena la piazza “virtuale”, già verso le ore diciotto era un Un sentiero boscato di Rocca di Papa susseguirsi di

Uno dei boschi di Rocca di Papa

post di solidarietà verso gli or- modi per galleggiare in mare ganizzatori, la Pro-loco citta- piatto e sicuro, uno di questi è dina, la giunta, il sindaco, il non esporsi mai…”. parroco, la puerpera… neanche Il direttore del Segno si espone un post di solidarietà verso An- sempre, nel bene o nel male, drea Sebastianelli, colpevole di può piacere o non piacere, ma cosa? Boh! A me piace mettere questa è la sua forza e oserei di le cose al loro posto, far sì che più, è anche la forza di tutti noi le persone si guardino dentro e redattori! vengano allo scoperto...perciò In merito alle illazioni sulla ho postato questo: “Condanno faccenda dei chiodi, secondo l’accaduto, un atto vandalico cui il mandante sarebbe Seba(tavole con chiodi lungo il per- stianelli, non meritano nemcorso), ma chiedo solidarietà meno di essere prese in anche per il direttore del Segno considerazione, probabilmente per l’aggressione accaduto a la “voce” l’ha messa in giro la margine della gara… siccome stessa persona che ha compiuto conosco i miei “polli” e la l’ignobile gesto! piazza virtuale la seguono tutti, ero sicura delle risposte, un Vieni a scoprire la nuova assordante silenzio e vaghi collezione Estate 2014 giri di parole di scarpe, abiti senza mai noe accessori esclusivi... minare il direttore, e senza solidarizzare con lui. Dopo un po’, perché in fondo anch’io ho un cuore e comprendo, ho postato: “Sono certa che in «priPiazza della Repubblica, 27 vato» di solidarietà ne Rocca di Papa riceverà tanta! Ci sono molti


ROCCA DI PAPA

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9 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA

VICENDA GALLI Signor sindaco, nel consiglio comunale del 29 agosto 2013 la sua amministrazione ha sostenuto la regolarità dei capannoni realizzati dalla Edilmostra Galli in base alla legge 160/2010 che permette di demolire e ricostruire volumi realizzati prima del 1995. Analizzando le foto aeree, però, si è visto che alcuni di questi volumi furono edificati dopo tale data, addirittura a partire dal 2005. Come mai quelle dichiarazioni che tutto era perfettamente regolare?

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EX ALBERGO EUROPA 2 Signor sindaco, la Fam Sr, la società incaricata di realizzare il nuovo municipio in piazza della Repubblica, ha citato il comune di Rocca di Papa per una serie di mancati pagamenti che avrebbero provocato l’interruzione dei lavori. L’opera doveva essere consegnata il 1° aprile 2009. Sono trascorsi 5 anni da questa data. Come mai? Di chi sono le responsabilità?

da 196 giorni

Che attendono una risposta

IN AFFARI CON CARNEVALI Signor sindaco, il 6 agosto 2003, lei ha acquistato un terreno di 1.500 mq, ricadente nell’area del Piano Particolareggiato Calcare-Valle S. Lorenzo, insieme all’imprenditore Bruno Carnevali. Terreno poi rivenduto al doppio del prezzo alla Cooperativa edilizia Lorenzo I per 160mila euro. Vista la vicenda della sospetta sanatoria edilizia concessa dal comune a Carnevali nel 2009, non crede di dover chiarire pubblicamente i suoi rapporti con il noto imprenditore del legname?

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ATTRAZIONE  PER IL MATTONE Signor sindaco, abbiamo dimostrato che il suo ex vicesindaco-geometra Barbante, mentre ricopriva i diversi incarichi pubblici (assessore lavori pubblici, ambiente, ecc.), ha messo in piedi anche diverse società immobiliari, realizzando opere e strutture a Rocca di Papa, in alcuni casi in affari con un esponente dell’opposizione consiliare, Mario Gatta. Come mai su queste vicende non ha chiesto alcun chiarimento al suo ex vicesindaco? E come mai non ha ritenuto di dover affrontare l’argomento in consiglio comunale? VICENDA MORZILLI DETTO UMBERTINO Signor sindaco, nel marzo 2008 venne assassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto dagli inquirenti un personaggio vicino alla “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, aveva acquisito dei terreni in via delle Barozze (ricadenti nel Piano Particolareggiato) per circa 350mila euro, rivenduti, a distanza di pochi anni, a 5,5 milioni di euro, terreni poi sequestrati dalla magistratura. Come mai il consiglio comunale non si è mai occupato della vicenda?

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PRATICA SEBASTIANELLI

10 Signor sindaco, come mai la pra-

tica edilizia riferita all’abitazione del nostro direttore, Andrea Sebastianelli, è stata tirata fuori subito dopo che Il Segno aveva portato alla luce le note vicende (vedi le altre 9 domande)? Chi ha ordinato al suo ufficio tecnico di visionare tale pratica? E con quale scopo?

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norma dell’esproprio, ha sottoscritto un accordo con l’imprenditore Carnevali basato su uno scambio di aree: un terreno pubblico fronte-vista su via dei Laghi per una scarpata di via della Ruccia. Visto che tale strada non è stata mai realizzata non possiamo riportare alla proprietà pubblica il terreno di 3.500 mq ceduto a Carnevali?

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TERRENO CEDUTO  A CARNEVALI Signor sindaco, lei nel 1993 ha ceLA QUADRIFAMILIARE 6 Signor sindaco, a proposito del terduto all’imprenditore del legname Carnevali un terreno boscato di 1.616 mq in loreno acquistato con Carnevali, calità Tre Colli (uscita su via Barozze) alla come mai lei ha chiesto al suo vicesindaco cifra incredibile di 250mila lire (cioè 125 di realizzare il progetto di una quadrifamieuro). Può spiegare questo fatto? liare su tre livelli di cui uno interrato? Non crede di aver fatto una leggerezza affidanVICENDA CARNEVALI dolo al suo vicesindaco? E come mai, ot4 Signor sindaco, l’imprenditore del tenuta l’approvazione da parte dell’ufficio legname, Carnevali, ha presentato comunale (31 agosto 2008) ha chiesto una richiesta di sanatoria edilizia in base sempre a Barbante di realizzare una nuova IA alla legge n. 47/1985 che di sanare perizia estimativa? Esistono rapporti tra Rpermette O T A A volumi realizzati entro l’ottobre del 1983. lei, Barbante e i dirigenti e tecnici della soT N 4! volumi cietà Lorenzo I, a cui ha ceduto il terreno? CA che01tali SA siVO Dalle foto aeree è visto 2 REsoloRaIpartire LE dal 2002, 19 furono realizzati P A TERRENO SCAMBIATO anni dopo il 1limite imposto dalla legge. 6 7 CON CARNEVALI Come maiIL la sua amministrazione il 5 agoSignor sindaco, dopo la ristrutturasto 2009 ha concesso tale sanatoria che ora andrebbe revocata? Come e quando intende zione dell’ex colonia di via Cavour, doprocedere in tal senso visto che sono pas- vendo realizzare una strada di collegasati circa sei mesi da quando il consigliere mento con via delle Barozze, la sua amministrazione, invece di adottare la Crestini ha portato alla luce la vicenda?

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ROCCA DI PAPA La giovane roccheggiana e la passione per il disegno

il Segno 1/15 giugno 2014

di Marcello Loisi Ombretta Blasucci è una ragazza di 22 anni, di Rocca di Papa, che nutre una grande passione: il disegno. Lei è una di quelle persone che, coltivando giorno per giorno i propri interessi e la propria tecnica, spera di poter fare dell’illustrazione il proprio lavoro, la propria vita. Abbiamo scambiato qualche parola per conoscere il suo lavoro e sapere quali strade ha immaginato per il suo futuro professionale.

Qual è stato il percorso formativo? “Ho frequentato il liceo classico indirizzo linguistico ad Ariccia, niente a che fare con ciò che vorrei fare ora. La scelta si è rivelata comunque buona, dato che uno dei miei desideri è quello di viaggiare e incontrare nuove persone. Dopo il liceo, ho seguito i corsi dell’Accademia delle Belle Arti fino a quando, a causa di alcune difficoltà, come quelle legate alla lontananza da Rocca di Papa, l’ho lasciata. Devo dire che l’esperienza all’Accademia è stata formativa, mi ha permesso di conoscere da vicino la variegata realtà artistica romana, cosa che non può che arricchire. Purtroppo, però, quando mi iscrissi non avevo un indirizzo stilistico chiaro, cosa che non mi ha favorito. Per emergere come illustratore, occorre ideare e costruire un proprio linguaggio artistico, che sia riconoscibile e costituisca il veicolo della propria sensibilità e dei propri pensieri”.

Osservando alcuni dei tuoi disegni (nel frattempo, Ombretta ha tirato fuori una miriade di taccuini e quaderni), mi sembra di percepire un filo rosso, una cifra stilistica tua, dei temi ricorrenti. “Sono sensibile alle influenze nipponiche. Sono legata ai grandi classici delle fiabe come Cappuccetto Rosso e le favole dei fratelli Grimm, ma nel tempo sto creando il mio mondo, mi ci sto addentrando e sto conoscendo i personaggi che lo abitano. A forza di disegnare gli stessi soggetti, emergono dei dettagli che li caratterizzano e che li rendono vivi. Penso di costruire delle storie che uniscano queste figure, in modo da esprimere alcuni concetti attraverso le relazioni e le vicissitudini dei personaggi”.

Il mondo di Ombretta, carta, penna e fantasia

Che tecniche utilizzi? “Sulla carta utilizzo principalmente gli acquerelli, le matite, i pastelli e le penne per inchiostrazione a punta sottile. Ultimamente mi sto esercitando a lavorare con le tavolette grafiche e programmi di grafica, come Photoshop, ma vorrei imparare a destreggiarmi anche con la serigrafia, per stampare i miei disegni su magliette, spille, borse e quaderni”.

Hai un tuo laboratorio? “Non propriamente, ma ho un luogo in cui mi trovo a mio agio: L’Albero di Carote, il ristorante takeaway vegano di via Gramsci. Un anno fa, per vari motivi, decisi di non mangiare più proteine di origine animale. Scelta che fu aiutata anche dall’apertura di questo locale, il quale mi ha fatto conoscere anche la cucina crudista. La mia propensione a raffigurare il cibo e le mie scelte in campo etico e alimentare si sono incontrate proprio qui, così ho esposto alcuni miei lavori in questo locale”.

A proposito, in che modo fai conoscere i tuoi disegni? “Ovviamente, la rete è la vetrina più efficace, se usata in modo adeguato. Oltre ai social network, gestisco anche un blog, dove carico i miei disegni e pubblico alcuni pensieri, complementari all’aspetto visivo. Per me le parole sono importanti e, assieme alle immagini, diventano ancora più forti e incisive”.

Qual è il tuo rapporto con Rocca di Papa? “Conflittuale. Spesso mi scontro con la lontananza del paese da Roma, specialmente a causa dei trasporti poco efficienti, ma c’è anche dell’altro. Qui è difficile organizzare qualcosa che non si limiti a una festa mangereccia come la Sagra delle Castagne. Ma devo riconoscere che gran parte del mio immaginario, del mondo che disericorrenza gno, trova qui le sue

ARTIGIANI DEL DOLCE DAL 1965 Specialità siciliane Rinfreschi per ogni

radici. Il panorama, il silenzio, gli alberi e il mare in lontananza hanno da sempre colmato i miei occhi e nutrito la mia fantasia. Sono cose che non posso e non voglio trascurare”.

Cosa hai in mente per il futuro? “Prima di tutto viaggiare e scoprire il mondo. Vorrei conoscere persone con le quali collaborare, come ho già fatto, lavorando come illustratrice di libri e blog. Non mi dispiacerebbe far parte di qualche officina virtuale, insieme ad altri artisti, creando qualcosa di nuovo. Comunque, sono dell’opinione che tutto converga nel formare una persona e che tutto serva a renderci più sensibili, più vicini alle cose importanti, che sentiamo nostre”.


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Cultura e

... dintorni

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L’arte di Giovanni Cozzi l’artista amato dalle donne

Si è spento a Rocca di Papa, a 55 anni, il grande fotografo

di Andrea Sebastianelli A metà maggio è venuto a mancare uno dei cittadini più illustri di Rocca di Papa. Si tratta di Giovanni Cozzi, artista della fotografia noto in tutto il mondo per i suoi scatti di donne ma non solo. Giovanni è stato stroncato da un infarto a 55 anni, all’alba di giovedì 15, mentre si trovava nel giardino della sua casa roccheggiana a respirare un po’ d’aria fresca. “Il tocco di Cozzi era sempre riconoscibile: le donne fotografate da lui erano totalmente femminili, seducenti, luminose” ha scritto di lui Giuseppe Di Piazza sul Corriere della Sera, ricordando che “sono sue le foto best seller in Italia, alcuni scatti del calendario di Sabrina Ferilli: quasi un milione di copie venduta da Max alla fine del ‘99. Per il mensile di Rcs, Cozzi realizzò un’enorme quantità di calendari e copertine: da Martina Stella ad Alena Seredova, da Cristiana Capotondi a Nina Moric, da Randi Ingerman a Giovanna Mezzogiorno”. Un artista apprezzato non solo per la sua professione ma anche per il suo modo di fare, schietto e spiritoso. La sua carriera era iniziata negli anni Ottanta, nella Roma dei cosiddetti paparazzi. Trent’anni di grandi scatti, copertine di successo, reportage inconfondibili che lo hanno portato a girare in lungo e in largo l’Italia e il mondo. Ha detto ancora di lui Andrea Rossi sulla Gazzetta dello Sport: “Aveva una sensibilità fuori dal comune e un istinto che gli permetteva di cogliere l’essenziale, che gli permetteva di avvicinarsi alla verità, alla bellezza”. Ma non solo. Infatti, “i

Cristiana Capotondi in una foto di Giovanni Cozzi per Max, agosto 2006

Giovanni Cozzi

suoi lavori sugli Stati Uniti e su Cuba sono bellissimi, ma lui era l’uomo che amava le donne, quasi prigioniero di quell’empatia straordinaria che lo portò a diventare una star internazionale, e di cui lui era certo consapevole”. “Ora -fa sapere infine Giuseppe Di Piazza- aveva grandi progetti: editare libri (il primo, bellissimo su Lee Jeffries, il fotografo caravaggesco di barboni è uscito pochi mesi fa), lanciare giovani artisti e giovani fotografi. Un progetto interrotto da una fine improvvisa e ingiusta”. La speranza è che questi progetti possano comunque realizzarsi, magari attraverso un’associazione o una fondazione a lui dedicata, perché la forza dell’arte e dell’artista è proprio quella di resistere al trascorrere del tempo e alla brevità

On the beach

dell’esistenza umana. Gli scatti di Cozzi sono un percorso segnato dalle sue intuizioni e da quello che Bruce Chatwin chiamerebbe “l’occhio assoluto”, una meta da raggiungere. Venere allo specchio di ispirazione caravaggesca


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RETE in MOVIMENTO Dopo una storica sentenza della Corte di Giustizia europea

il Segno 1/15 giugno 2014

Così i motori di ricerca si spartiscono i mercati

di Marcello Loisi Poche settimane fa, la Corte di Giustizia europea si è espressa con una sentenza storica che ha obbligato tutti i motori di ricerca online ad accogliere le richieste dei privati cittadini di cancellare dei link nel caso questi siano inappropriati o inadeguati, in riferimento alla propria persona. Questa sentenza comporterà delle spese ingenti per aziende come Google, la quale si è adeguata immediatamente e ha rilanciato annunciando un investimento notevole. Il “Big G” investirà un miliardo di dollari per portare la connessione ad Internet in tutto il globo, anche a quei due terzi della popolazione mondiale che non hanno accesso alla rete. Per fare ciò, intende lanciare in orbita 180 satelliti di “piccole” dimensioni (di circa 100 chili), che graviterebbero a una distanza dalla Terra inferiore a quella di altri satelliti, in modo tale da consentire velocità di trasmissione più elevate. Google ha già sperimentato, per lo stesso fine, dei palloni aerostatici (simili a delle piccole mongolfiere) capaci di trasmettere i segnali necessari. Sembra che i due progetti procederanno indipendentemente l’uno dall’altro. Questa laboriosità da parte del colosso aziendale si spiega con i già palesati interessi di Facebook (forse il suo unico reale concorrente) su quelle zone del pianeta prive di connessione. Portare Internet in quei luoghi significa

assicurarsi un mercato ancora più vasto di quello attuale, garantendo l’accesso alla rete a più di 2 miliardi di utenti-consumatori. Due colossi stanno, dunque, giocando la spartizione dei nuovi mercati digitali, quelli dal futuro più promettente, ma nel frattempo consentiranno a popoli interi di poter usare Internet, con tutto il suo bagaglio di conoscenze illimitate e cascate di informazione-spazzatura. Occor-

Questione di... Nutrizione

Prima c’è la colazione

di Laura Fico* La colazione secondo le più recenti linee guida è giustamente considerata come il pasto più importante della giornata, questo perché deve ristabilire il giusto equilibrio ormonale e glicemico dopo il prolungato digiuno notturno. L’apporto energetico è intorno al 15-20% del totale giornaliero e deve essere equilibratamente distribuita tra proteine, carboidrati e un giusto apporto di fibre. I carboidrati sono la prima fonte di energia fruibile per il cervello, le proteine sono i macronutrienti che hanno funzione strutturale e bioregolatrice e le fibre sono in grado di migliorare l’utilizzazione del glucosio modulando la ri-

rerebbe, però, riflettere sul fatto che le comunità che oggi sono prive di accesso alla rete sono anche quelle potenzialmente più vulnerabili allo shock che può costituire Internet. Lasciare questo processo tecnologico e sociale in mano a due aziende commerciali potrebbe risultare azzardato, rischiando di dare in pasto miliardi di persone a queste società affamati di utili.

sposta insulinica. Promossa quindi la tazza di latte con biscotti fatti in casa o pane integrale e marmellata ma anche yogurt con insalata di frutta; bocciate merendine ricche di sciroppo di glucosio e conservanti come bocciato è il succo di frutta commerciale causa di un “pericoloso” picco glicemico.

E per chi gradisce il salato? Va benissimo una bella fetta di pane ai cereali con prosciutto da abbinare ad una sana spremuta di arance o un thè. Fare una colazione equilibrata è importante anche e soprattutto per i bambini: saltarla è uno dei principali fattori di rischio obesità ed è causa di calo di attenzione e di scarso rendimento scolastico. Cerchiamo quindi di dedicare più tempo a questo momento e, quando si può, di goderne con calma e in compagnia degli altri familiari. Obesità: deriva dal latino obesitas, che significa “grasso, grosso o paffuto”. L’indice di massa corporea (IMC) è un valore che mette a confronto peso e altezza, definendo le persone obese quando è maggiore di 30 kg/m2. *Biologa Nutrizionista

Il Coro Giovanile Diapason vince la kermesse “Canzone di noi”

Lo scorso venerdi 6 giugno il Coro Giovanile Diapason diretto dal Maestro Fabio De Angelis ha vinto la prima edizione della “Canzone di Noi” trasmessa da Tv 2000 al termine di una competizione iniziata a ottobre dello scorso anno e che ha visto la partecipazione di realtà corali provenienti da tutta Italia. L’occasione per ascoltarli e festeggiarli c’è stata lo scorso 11 giugno presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati dove, dalle ore 19, assieme ad altri cori tutti diretti da Fabio De Angelis (fra cui Ottava Nota dell’Associazione Musicale dei Castelli Romani presieduta dal roccheggiano Eugenio Ferrario), si è tenuto un seguitissimo concerto.


il Segno 1/15 giugno 2014

Il nuovo film di Eli Roth

Green Inferno sulle orme di Ruggero Deodato

di Camilla Lombardozzi Tutti noi ricordiamo il capolavoro del 1980 di Ruggero Deodato, “Cannibal Holocaust”, definito il film più controverso e violento mai realizzato nella storia del cinema per le scene di mutilazione e macellazione di corpi di giovani ragazzi. Insomma, una pellicola ad alto contenuto di violenza; motivo per cui fu a lungo criticato soprattutto per le reali uccisioni di animali rappresentate sullo schermo e per l’impression a n t e realismo delle sue scene. Tuttavia c’è a chi questa pellicola, nonché il genere cinematografico, è piaciuto così tanto, che a distanza di Ruggero Deodato molti anni, ha deciso di omaggiare Deodato e il suo capolavoro, con un altro film, sto parlando di “Green Inferno” diretto da Eli Roth, in uscita a settembre. La trama è semplice, Justine è la figlia di un importante membro dell’ONU, alla continua ricerca di evadere da un mondo che non le appartiene. Troverà una via di uscita in un gruppo di attivisti newyorkesi, pronti a partire per un viaggio in Amazzonia in difesa dei diritti di una tribù peruviana e contro il disboscamento ad opera delle multinazionali a scopi speculativi. La missione è quella di smascherare le illegalità che si verificano ogni giorno sul suolo amazzonico e postarle in streaming, per mostrare al mondo la realtà nuda e cruda della criminalità delle azioni di queste multinazionali. Lo scopo è riuscito e il gruppo è pronto a tornare in patria, quando (rullo di tamburi) l’aereo sul quale viaggiavano ha un guasto e precipita nella giungla, qui gli attivisti vengono attaccati e rapiti dagli stessi selvaggi che volevano difendere, i quali si rivelano essere degli efferati cannibali. Nel trailer del film, presentato lo ricordiamo per la prima volta al Festival del Cinema di Toronto, non si vedono scene a tinte gore né scenari raccapriccianti, ma conoscendo Roth, sappiamo che ama tenere sulle spine il suo pubblico fino alla fine.

VAGABONDANDO

In giro per musei...

a ridosso del Colosseo

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Una mostra sul libro e sulla cultura dell’intelletto di Marcello Loisi A Roma, presso il Colosseo, è stata allestita una mostra temporanea dedicata alla diffusione della conoscenza nel mondo antico attraverso uno degli strumenti più importanti della storia umana, che ancora oggi usiamo: il libro. Tale esposizione è dovuta ad alcuni recenti ritrovamenti emersi durante i lavori alla Metro C, che ci hanno consegnato alcune interessanti testimonianze archeologiche. La nascita della tradizione scritta occidentale si deve alla Grecia e alla sua espansione imperiale, in età alessandrina. Proprio ad Alessandria venne edificata la prima biblioteca, uno dei più rilevanti poli culturali della storia. Infatti, è qui che molte delle opere greche sono state conservate, trascritte, tramandate e anche perse per sempre a causa di numerosi eventi che la portarono alla rovina. Anche la città di Pergamo si fregiava

di una nota biblioteca, tanto da incuriosire i romani, durante le guerre di Grecia del II secolo a.C. La prima biblioteca latina, però, vide la luce solamente nel I secolo d.C., sotto l’impero di Augusto. L’imperatore romano è stato uno dei primi uomini politici a fare della cultura un mezzo di propaganda. Alcuni esempi sono l’opera epica di Virgilio, l’Eneide, dedicata ad Augusto e alla sua nobile e mitica discendenza; e il circolo di intellettuali e poeti voluto da Mecenate (con il sostegno di Augusto), al quale hanno fatto parte lo stesso Virgilio e Orazio. La mostra, presente al Co-

losseo fino al 5 ottobre, è suddivisa in sette sezioni, in ognuna delle quali vengono mostrati i diversi strumenti e metodi di scrittura e conservazione dei manoscritti, rivelando allo spettatore moderno, come avveniva la trascrizione dei testi e a opera di chi, spesso schiavi colti o liberti sotto dettatura. Affreschi, rilievi e statuette, ci illustrano come si arrivava alla prima edizione di un libro e alla sua pubblicazione. Interessante, inoltre, l’approfondimento sulla vita degli scrittori e sulla nascita del diritto di autore, in concomitanza con quella della stampa.

Midnight in Paris di Woody Allen viaggiando tra presente... e passato di Giulia De Giorgi Il protagonista di questo particolare film è Gil, sceneggiatore di successo, in vacanza a Parigi con la sua fidanzata Inez. Snervato dalla superficialità di Hollywood, Gil decide di prendersi una vacanza per trovare l'ispirazione giusta a completare il suo primo romanzo nonostante le resistenze della fidanzata che non crede fino in fondo nelle sue capacità. Mentre Gil si ritrova a passeggiare tra le strade di Parigi, nel cuore della notte, accetta un passaggio da una bella quanto bizzarra vettura d’epoca. Magicamente, come fosse una macchina del tempo, la stravagante vettura catapulta Gil indietro nel tempo, nella mitica Parigi degli anni venti e della “Generazione perduta”. Qui, per una notte, incontra gli scrittori e gli artisti che hanno vissuto a Parigi in quell'epoca: c’è lo scrittore Francis Scott Fitzgerald con la moglie Zelda, il compositore Cole Porter che suona Let's Do It al pianoforte, Ernest Hemingway che gli offre lezioni di scrittura e di vita, ancora Salvador Dalí, Luis Buñuel, Pablo Picasso, Man Ray e tanti altri. Quando la notte volge al termine, Gil si ritrova

nel presente ma, rimasto completamente affascinato e catturato da quella straordinaria esperienza, ogni notte, a mezzanotte, accetta un passaggio da quell’auto per poter di nuovo ripercorrere e rivivere quella sensazione. Mentre vive in quella che considera l'età dell’oro, incontra Adriana, una bellissima donna, compagna di Picasso e Amedeo Modigliani. Gil si innamora di lei e insieme sono vittime dello stesso incanto: si ritrovano proiettati nel Maxim’s della Belle Époque, l’epoca tanto amata e osannata da Adriana come la vera età dell’oro. Qui incontrano Henri de ToulouseLautrec, Paul Gauguin ed Edgar Degas. Adriana, insoddisfatta della sua epoca, decide di rimanere nella Belle Époque mentre Gil, che non ha altra scelta se non quella di lasciarla lì, ritorna alla sua epoca dove prende coraggio e lascia la fidanzata Inez. Come quella, ormai lontana, sera magica si ritrova a vagare per le strade che costeggiano la Senna, stavolta però l’uomo incontrerà una ragazza parigina e, a differenza di quanto accaduto con Adriana, i due scopriranno di avere una passione comune: fare passeggiate a piedi sotto la pioggia.


PAGINA APERTA Riprendono il 29 giugno le nostre visite guidate

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Alla scoperta di Fontan Tempesta e di Nemi

Il Segno riprende il suo un ciclo di visite guidate nei Castelli Romani, dal titolo “Le acque, i boschi, il paesaggio”, perchè il più indifeso e immateriale dei nostri beni, non può essere tutelato se non è conosciuto e frequentato. Il territorio è di tutti e il presidio sociale che può essere esplicato da chi partecipa alle nostre visite è uno degli elementi principali su cui riteniamo di poter fondare la tutela: conoscenza e partecipazione quindi, due pilastri della democrazia diretta, non delegata. Motore di una promozione culturale che ci appare come l’unico modo per tornare a una morale ecologica che punti sull’incontro fra sapere e innovazione, mantenendo coesione sociale e qualità della vita. Il prossimo appuntamento si terrà domenica 29 giugno. Vi porteremo a scoprire un percorso che ricalca alcuni tratti della strada romana che dall’Appia conduceva a monte Cavo, proseguendo a Fontan Tempesta, una fonte che il Piranesi riprodusse come una cascata, per arrivare fino a Nemi. Notevoli alcuni scorci sul lago e la stratificazione geologica del versante a monte del sentiero, che evidenzia la natura vulcanica del territorio. Partecipare alle nostre visite porta direttamente a tutelare l’integrità della natura, conservare i valori culturali delle stratificazioni storiche, rileggere i miti, riscoprire

percorsi, assaporare cibi, ascoltare il canto di un uccello, sentire il profumo del bosco. Non si tratta di vagare nella stantìa oleografia che descrive i Castelli Romani come bucolici archetipi di inviolata bellezza, ma di conoscere la ricchezza dei nostri territori, perché ognuno di noi sia più consapevole e appagato dal diritto di cittadinanza che deriva dalla fruizione di luoghi ricolmi di risorse storiche e naturali. LA SCHEDA

Data: domenica 29 giugno 2014

Ora e luogo dell’appuntamento: ore 9,00 rotonda del ristorante La Foresta, via dei Laghi km 11,700, Rocca di Papa Grado di difficoltà: basso Dislivello: 200 mt

Lunghezza percorso: 7 km Durata: 3 ore circa

Abbigliamento/attrezzatura: scarpe da trekking

Accompagnatori: Andrea Sebastianelli e Roberto Sinibaldi

Partecipazione libera, contributo facoltativo Pranzo possibile a prezzo convenz. a 15 € Informazioni e prenotazioni: 349 5783869; 346 1739853; ilsegnodiroccadipapa@gmail.com

Questi cuccioli di due mesi cercano urgentemente casa Questi cagnolini (un incrocio lupetto-huskye e due incroci simil-labrador, cercano casa. Hanno circa due mesi e sono tutti maschietti. Cercano casa anche que-

ste due belle gattine, anche loro di circa due mesi. Per informazioni e adozioni potete scrivere a: ilpiccolosegno@libero.it (cell.re 346-3079377).

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Spunti di letteratura

Il ritorno di Bonnie e Clyde

di Camilla Lombardozzi America, anni Trenta, Bonnie Elizabeth Parker e Clyde Chestnut Barrow formavano la coppia di criminali statunitensi più famosa dell’epoca. Morirono in un agguato ad opera della polizia il 23 maggio del 1934, Bonnie aveva 23 anni e Clyde 25, la loro macchina crivellata da 1.167 colpi fu l’epilogo amaro del loro grande amore. Sia la musica che il cinema resero omaggio più volte a questi personaggi, considerati nella cultura due icone del ‘900. Eminem lo fece nel 1996 con una canzone intitolata Bonnie and Clyde, Marilyn Manson lo fece in Putting Holes In Michael Sucsy Happiness; nel 1937 uscì nella sale cinematografiche Sono Innocente di Fritz Lang con Hanry Fonda e Sylvia Sidney nei panni di Clyde e Bonnie. Sicuramente la pellicola più significativa fu Gangster Story di Arthur Penn del 1967 con Warren Beatty interprete di Clyde e Faye Dunaway, di Bonnie. Il film di Penn rappresenta un’icona dei gangster movie, nonché l’ultimo lungometraggio, vincitore di ben due premi Oscar, che parla delle gesta dei due rapinatori di banche statunitensi. Sino ad oggi… Infatti, a quarantasette anni da Gangster Story, Bonnie e Clyde rivivranno nuovamente al cinema grazie a Michael Sucsy, che riporterà in auge il mito dei due belli e dannati, con uno script ad opera di Jeff Guinn, ispirato al libro d’inchiesta di David Auburn e Sheldon Turner, intitolato: Go Down Together: The True, Untold Story of Bonnie and Clyde. Interpreti dei due fuorilegge nell’America della grande depressione saranno: Nicholas Hoult (X-Men) e Emilia Clarke (Games of Trones); la pellicola si intitolerà “Go Down Together” e arriverà nelle sale cinematografiche nel 2016. Volente o nolente la storia di Bonnie e Clyde sembra essere nata per diventare cinema, perciò mettetevi comodi cari spettatori e preparatevi a rivivere le gesta della celebre coppia criminale americana.


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L’angolo della storia

Il potere con gli occhi di Stendhal

di Vincenzo Rufini A cavallo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento si afferma in Europa quel particolare movimento culturale denominato Romanticismo, il cui vento innovatore scuote le certezze elaborate dal precedente neo classicismo. Il movimento Romantico ha insito nel suo messaggio la valorizzazione del sentimento e una nuova lettura del Medioevo meno demonizzante ed assai più favorevole a vedere con occhio benevolo l’età di mezzo. In campo letterario una delle innovazioni che il Romanticismo introduce è quella del Romanzo Storico, una rilettura del passato, prossimo o remoto che sia, attraverso personaggi irreali ma di provato fondamento storico. Tipico di ciò è un memorabile affresco sul periodo storico che va dalla sconfitta definitiva di Napoleone a Waterloo fino alla Restaurazione, ed è costituito da uno di quegli scritti che una volta venivano chiamati “Romanzi Immortali”, e cioè “La Certosa di Parma” di Stendhal. L’autore, grande amante dell’Italia e partecipe ammiratore del carattere italiano, ambienta nella città di Parma la sua narrazione storico-romanzata. Descrivendo il contesto storico post-bonapartista ci offre un piacevole ed istruttivo ritratto del potere, dei suoi intrighi e del suo cinismo, corredato dalle vicende umane di coloro i quali vi gravitano intorno. Nel piccolo ducato di Parma (anche se l’autore pensa al ducato di Modena, ma non lo può rappresentare in quanto egli è in Italia in qualità di diplomatico), presentato da Stendhal come il prototipo della tirannia, vediamo il ritratto di quello che nel 20mo secolo verrà chiamato Totalitarismo, con il suo controllo totale ed assoluto della vita

CULTURA

dei sudditi. Nella fattispecie il tiranno è il principe Ranuccio Ernesto, il quale esercita la sua signoria nel parmense. Vediamo sfilare ad una ad una le eterne cariatidi della politica di professione; la lotta di potere tra il primo ministro conte Mosca (di cui Stendhal porta nel secolo XIX il prototipo del politico concepito da Machiavelli nel 16mo secolo, un concentrato di competenza, di scaltrezza e di cinismo arguto) e il ministro della giustizia Rassi, un briccone di moltissimo ingegno e al contempo un politico mediocre ed intrigante che alla fine ha la meglio sul conte Mosca. In questo coacervo di bassezze, di odii e di lotte per il potere si muovono personaggi secondari; i comprimari di

tutte le epoche, coloro i quali vivono di riflesso le vicissitudini del potere e ne divengono gli inconsapevoli strumenti di giochi molto più grandi di loro. Il personaggio principale del romanzo è Fabrizio Del Dongo, incapace di determinare da solo la propria vita, un individuo pieno di spontaneità di sentimenti, una pedina di gioco manovrata dalla zia Gina Sanseverina e sempre alla ricerca dell’amore assoluto che vede rispecchiarsi nell’agognata Clelia, di cui è follemente innamorato ma che la struttura del potere gli impedirà di arrivare al lieto fine. Il grande scrittore francese ci dà una lezione di storia e di filosofia politica utilizzando e maneggiando da maestro incomparabile i personaggi del libro, sempre uguali in ogni epoca ed in ogni regime. È sempre la forma che muta secondo i tempi, ma la sostanza è semStendhal pre immutabile.

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Psicologa-Psicoterapeuta Svolge attività terapeutica con bambini, adolescenti e adulti presso il suo studio sito in Via Ascanio, 3 - Albano Laziale (Roma) Contatti: 331.6171362 dottoressabenellibruna@virgilio.it

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Invito alla lettura

L’essere donna

di Loredana Massaro Il presupposto filosofico dello studio sulla donna era per Simone de Beauvoir, “la morale esistenzialista”, quel complesso di categorie e di valori che lei stessa schematizzava così: identità contro alterità, libertà contro subordinazione, soggettività contro oggettivazione, trascendenza contro immanenza. Fu una scelta di campo per una forma di pensiero che consentisse alla femminilità di ritrovare se stessa. Per questo scrisse Il secondo sesso. La struttura del saggio consta di quattro parti: nella prima si analizza l’essere-donna alla luce della biologia e della psicologia. La scienza ci rivela la “realtà” materiale dell’essere-donna, ma non ci dice che cosa “deve essere” una donna, né che cosa “può essere” una donna. La seconda sezione del libro affronta l’esseredonna dal punto di vista della storia: ciò che la donna è stata, secondo quanto ci illustrano la storiografia, la letteratura, le scienze sociali. La donna è stata una “presenza-assenza”, una presenza reale assente alla storia che è storia scritta e fatta dagli uomini, dal sesso maschile. La donna è stata ciò che l’uomo ha voluto che fosse. La terza parte è dedicata allo studio della “immagine” della donna proposta dai Miti più antichi fino all’immagine femminile creata dalla Letteratura. La quarta parte è un’analisi fenomenologico-strutturale del “vissuto” femminile, descritto in forma evolutiva attraverso le varie età della vita: dall’infanzia alla vecchiaia. La condizione femminile del presente è quella di una “astratta eguaglianza” contro una “concreta ineguaglianza”. Bisogna che la donna scenda nell’individuale e approfondisca la conoscenza di se stessa. Tutte le identità che le vengono proposte dalla cultura ufficiale sono identità alienanti, che la mortificano, che registrano il suo stato di assenza culturale, di minorità sociale. La donna che sceglie per la libertà, per l’identità, per la trascendenza può invece interrogarsi tanto sulla propria storia individuale quanto sulla propria storia come “secondo sesso”. La donna oggi può provare a tematizzare qualcosa di diverso, trovare la strada per la sua libertà. Una libertà che la pone in questione come individualità, più come “donna”, ma come “questa donna qui”, Io-donna.


il Segno dei tempi il Segno 1/15 giugno 2014

nei disegni del Maestro Franco Carfagna I bombardamenti di Rocca di Papa, avvenuti nel 1944, sono stati ricordati con diversi articoli (memorabili gli ultimi di Gianfranco Botti su questo giornale) anche grazie ai roccheggiani del tempo le cui testimonianze si possono trovare in due bei libri, quello di Don Luigi De Angelis e quello, più recente, di Mons. Giovanni Busco. Anche il compianto Alberto Tenerelli, giornalista, cittadino onorario di Rocca di Papa, dedicò all’argomento diversi resoconti. Gli “alleati” sparsero nei cieli, dai primi di gennaio, le terribili fortezze volanti rafforzate dagli spaventosi e piatti bombardieri inglesi (i bimotori Whtley bombardarono prima Genova nel 1940 per poi interessare tutta l’Italia). Questi velivoli erano carichi di bombe MT120 alte 1,20 metri, di acciaio e di colore grigio, a forma di una bombola a gas. Nei suddetti libri (tutti consultabili presso la biblioteca comunale di viale Enrico Ferri) vengono ricordati anche i nomi di coloro che si adoperarono per aiutare i roccheggiani, dai dottori alle suore del castello De Farro, dalle moniche tedesche ai parroci senza

dimenticare tanti cittadini volenterosi. Dopo la guerra abbiamo continuato a fare i conti coi i resti di queste armi. Infatti, i riazzi, impazienti di divertirsi, raccoglievano proiettili, bombe, tutto… se ne trovavano in ogni angolo del paese e, per gioco, si cercava di farle esplodere. Gli spaghetti di polvere nera schizzavano come saette in mezzo alle gambe. Umberto Cippitelli ricorda che una bomba inesplosa venne trovata au Binzu (quartiere del centro storico). La tirarono fuori e la fecero “ruozzulà giù pe ‘u corsu”. Lo stesso Carfagna raccoglieva i bossoli dei fucili e delle mitraglie: “Toglievo le pallottole mettendole alla rovescia rispetto alla spoletta, la tiravo per aria e sentivo un gran botto mentre nel frattempo mi nascondevo dietro un muro o un albero. Ricordo continua a raccontare Francoche qualcuno, giocando, sparò un cannone dalle Faete e questo andò a colpire un’abitazione in via Achtermann n. 5, la casa di mio nonno Gnolu. Fortunatamente a casa in quel momento non c’era nessuno! Nei boschi era facile trovare bombe a mano. I riazzi si divertivano a lanciarle e spesso subivano menomazioni, alcuni rimettendoci

Girenno pe’ ‘a Rocca dopo guera

Ultima pagina

anche la vita. Speriamo che la seconda guerra mondiale sia stata davvero l’ultima per noi, così i

bambini di oggi non dovranno raccontare dei grandi disastri umani che le guerre combinano.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

I NOSTRI ERRORI ERRATA CORRIGE Sul numero scorso a proposito dei risultati roccheggiani delle elezioni per il rinnovo del consiglio europeo, nel breve commento a supporto delle schede tecniche, abbiamo scritto che la distanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle era di 9 punti percentuali. Invece la distanza esatta tra le due forze politiche era esattamente del 7,5%. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori. ANCORA SUI GATTI DI VIA FOCICCHIA Chiamato in causa nell’ultimo

numero de Il Segno, intendo precisare, per quanto riguarda la questione sparizione gatti, che in via Focicchia non vi è solo il Ristorante La Vecchia Stazione. Perciò se la Vecchia Stazione ama gli animali e in special modo dà da mangiare ai gatti, è da elogiare ma, ripeto, in quella via non è il solo ristorante esistente. Grazie. Cirino Messina

ERBE INFESTANTI AI CAMPI D’ANNIBALE Volevo segnalare la necessità di intervenire lungo molte strade del grosso quartiere dei Campi d’Annibale perché ormai le erbacce stanno inva-

dendo la carreggiata. Non è un obbligo ripulire periodicamente i bordi della proprietà? Una volta, appena cominciava la primavera, si cominciava a tagliare, adesso invece si lasciano crescere liberamente erbe e rovi. Anche da questi comportamenti si capisce se un cittadino si comporta bene oppure no. Mi hanno detto al Comitato di quartiere dei Campi che loro hanno segnalato più volte, sia verbalmente che con lettera, queste problematiche al comune però a oggi non c’è stata nessuna risposta in merito. Spero che leggendo questa lettera qualcosa accada. Massimo Foretini

IL SEGNO IN ABBONAMENTO Vi seguo da molti anni con interesse e apprezzamento ma spesso ho difficoltà a trovare le copie del giornale, soprattutto da quando è diventato un quindicinale. Come posso fare per poterlo ricevere direttamente a casa? Dott. Stefano Torrisi

Gentile Stefano, diversi lettori ci stanno sottoponendo la tua stessa richiesta ma ancora non siamo in grado di gestire un alto numero di invii soprattutto per l’elevato costo che comporta un servizio di questo tipo. Però ci stiamo lavorando.


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