GRUEMP | Rivista FiloStraTa Maggio 2015

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QUADRIMESTRALE FILOSTRATA MAGGIO 2015

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filostrata Quadrimestrale di informazione Anno XIX - N° 1 - MAGGIO 2015

UN PENSIERO A.MI.CO

Sped.Abb.Post / 70% Filiale di Padova da P D C.M.P.

IL GIOVANE INQUIETO E IL SAGGIO AGRICOLTORE Storia Motivazionale

C’era una volta un giovane che, amando moltissimo il lavoro che faceva, appena ne aveva l’occasione, per continuare con le sue evoluzioni professionali, partecipava ai più svariati corsi che qualcuno gli proponeva. Questo suo interesse però, dopo un po’, cominciò a generargli una certa irrequietezza e così un amico gli propose di fare un’esperienza particolare, andando a trovare un vecchio agricoltore che abitava in un paesino sperduto della zona. Arrivato sul posto, il giovane, trepidante per l’ulteriore conoscenza che si apprestava a fare, bussò alla porta e subito una anziana signora lo fece accomodare in un bellissimo giardino che profumava di vegetazione ben curata. L’anziano contadino era li tra le sue piante e subito accolse il visitatore con la domanda: «Cosa l’ha portata fin qui?». Il giovane un po’ confusamente raccontò del suo lavoro, dei tanti corsi tecnici, della sua frenesia di conoscere sempre cose nuove. Il suo torrente di parole veniva interrotto solo da alcune domande di precisazione che il vecchio gli rivolgeva di tanto in tanto. A un certo punto, dopo aver capito come poteva aiutare il giovane, il vecchio saggio lo invitò a seguirlo in un’altra zona del suo giardino e gli mostrò altre piante e altre ancora, soffermando però ad un certo punto la sua attenzione su tre in particolare. La prima era una pianta di pomodori. Il vecchio disse al giovane che la pianta del pomodoro è una pianta stagionale. Ogni anno lui piantava i semi e aspettava che la pianta crescesse e che i frutti maturassero e così via via da tanti anni sempre così. Mostrò poi una pianta di mele: era una pianta nata da un semplice seme gli disse. La pianta era cresciuta piano piano e per i primi due anni lui l’aveva sostenuta con un paletto perché crescesse dritta e da lì in poi l’aveva sempre accudita con cura finchè un giorno, dopo circa tre anni, il melo cominciò a dare i primi frutti e da allora ogni anno continuava a donarli e anche copiosi. Ancor oggi, aggiunse il vecchio contadino, provvedo a curarla ma più raramente, le fornisco ogni tanto il giusto nutrimento anche potando i rami secchi ed eliminando i parassiti. Poi il saggio agricoltore gli mostrò un albero di datteri. Si trattava di una pianta veramente rigogliosa. Ma a quella questa vista il vecchio si commosse e svelò al giovane uomo che quell’albero era stato piantato da suo padre anche se sapeva che non avrebbe fatto in tempo a godere dei suoi frutti perché era una pianta che sarebbe cresciuta molto lentamente. L’aveva piantato lo stesso sapendo semplicemente che i suoi i frutti li avrebbero raccolti i suoi figli. A quel punto il saggio agricoltore fece una lunga pausa e poi rivolgendosi al giovane visitatore gli disse: «Lei può considerarsi un uomo fortunato, perché ha con se molti semi di pomodoro, di mela e di datteri da coltivare. Lei è fortunato, perché è libero di scegliere cosa farne di questi semi. Può ancora scegliere quali piantare, quali coltivare, di quali frutti lei vuol godere subito e anche a chi vuol lasciare tutti i frutti che non riuscirà a mangiare». Tratto da “I porcospini di Schopenhaur”

Per ulteriori informazioni visitate il sito WWW.GRUEMP.IT FILOSTRATA - Anno XIX - N° 1 Maggio - dal 1996 50^ ed.

Rivista quadrimestrale - Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1490 del 12.12.1995 Sped. Abb. Post. - 70% filiale di Padova Editore, direzione, amministrazione e redazione: Via G. Fortin 6-7 - 35128 Padova - tel. 049.80.25.103 - fax 049.80.37.049 - Mail: mediaform@gruemp.it Direttore editoriale: Claudio Frasson Direttore responsabile: Erika Bollettin Comitato di direzione: Claudio Frasson e Damiano Frasson Segreteria di redazione: Silvia Vettore Redazione grafica: Andrea Frasson Stampa: Grafiche Leone - Noventa Padovana (PD) / Flyeralarm SrL - Bolzano I marchi e le denominazioni FiloStraTa, GRUEMP, Corsa Nella Luce, Avventura Vincente, Uomini Eccellenti, SODIART, Cliente-A.MI.CO., GRUEMP MEDIAFORM, formazioneAmica, e altri sono registrati © dal 1996 GRUEMP snc - Padova. Scritti e disegni pubblicati rimangono di proprietà esclusiva e riservata della rivista. I manoscritti non pubblicati non vengono restituiti. Il contenuto degli articoli non redazionali, non impegna il pensiero della Direzione. La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da GRUEMP snc, al solo fine dell’invio presso l’indirizzo da lei autorizzato del periodico quadrimestrale “FiloStraTa”. I dati sono conosciuti oltre che dai responsabili ed incaricati del trattamento nell’ambito della società GRUEMP snc, dalla società incaricata per la cellophanatura e la stampa delle etichette apposte sulle copie. Potrà in ogni caso accedere in ogni momento ai dati personali che la riguardano, l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati personali , nonchè opporsi all’autorizzazione degli stessi ed esercitare ogni altro diritto previsto dall’art. 7 scrivendo a GRUEMP s.n.c. - Via Mons. G. Fortin, 6-7 - 35128 PADOVA.

AREE TEMATICHE DI GRUEMP

GRUEMP GRUEMP HA SEDE A PADOVA E SI OCCUPA DI FORMAZIONE, CONSULENZA, COUNSELLING E COACHING. IL PROGETTO NASCE NEL 1993 CON I FRATELLI CLAUDIO E DAMIANO FRASSON, FORMATORI, CONSULENTI E COACH, ESPERTI IN SISTEMI E STRATEGIE FINALIZZATI ALLO SVILUPPO PERSONALE E PROFESSIONALE.

ISCRITTI NEL REGISTRO FORMATORI PROFESSIONISTI AIF (Associazione Italiana formatori). GRUEMP SIGNIFICA GESTIONE RELAZIONI UMANE E MOTIVAZIONE PERSONALE, DICHIARANDO COSÌ, CON IL NOME STESSO DELLA SOCIETÀ, IL FORTE ORIENTAMENTO UMANISTICO SULLA CENTRALITÀ DELLA PERSONA IN COSTANTE RELAZIONE CON ALTRE PERSONE, AMBIENTI, CONTESTI E RISORSE TECNOLOGICHE CHE LA CIRCONDANO. GRUEMP AIUTA AD AUMENTARE NELLE PERSONE LA CONSAPEVOLEZZA SUL VALORE DEL “CAPITALE UMANO”, VISSUTO NELL'IMPORTANTE RAPPORTO DINAMICO “INDIVIDUOGRUPPOORGANIZZAZIONE”. GRUEMP LAVORA DA PIÙ DI VENT'ANNI CON I PROPRI CORSI E SERVIZI PERSONALIZZATI IN TUTTA ITALIA E PREVALENTEMENTE NEL NORDEST.

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UN PENSIERO A.MI.CO

- A cura di Claudio e Damiano Frasson

NIAMO ED RTIAMO CONOSCENZA CON EMOZIONE

È iniziata finalmente l’EXPOsizione universale di Milano! Se sarà un successo, lo sapremo solo alla conclusione. Nel frattempo si sono già toccati due record: quello dei paesi presenti (52) e quello “tipico” italico del ritardo e dell’opacità dei lavori. Forse però sta passando in silenzio un’altra caratteristica che di sicuro accompagnerà i visitatori durante tutto il periodo, un’altra tipicità italiana di cui certamente possiamo andarne fieri nel mondo, noi Exponiamo con Emozione. Il made in Italy è emozione, coinvolgimento, bellezza, qualità. Ogni prodotto Italiano che ci rende unici nel mondo e che esportiamo in tutto il mondo, ha un design accattivante, intelligente, emozionalmente coinvolgente. Nessuno come noi Italiani ha il gusto per il bello, per il ben fatto, per la funzionalità, nessuno come noi sa trasferire ed esportare emozioni espresse da oggetti, da macchinari e utensili, dai mobili, dall’abbigliamento, da opere d’arte di inarrivabile genialità. Nonostante le sventure recenti, i problemi irrisolti, le arretratezze di sistema e l’inesorabile declino di una classe dirigente stantia e obsoleta, continuiamo a sfornare qualità e innovazione, figuriamoci cosa potremmo fare se non fossimo vessati da uno “stato nemico e ladro”, come pensa la maggioranza delle persone. Anche nella formazione siamo all’avanguardia ed emozionalmente competitivi, almeno in quelle poche ma serie realtà che da anni aiutano persone e imprese a sviluppare sia le competenze tecnico professionali sia le competenze trasversali, le quali favoriscono anch’esse il Business, come: autostima, intelligenza emotiva, leadership, teambuilding. Saper ideare e creare prodotti, sistemi e servizi di qualità è un’arte che ha profonde radici culturali di cui noi italiani siamo tra i più efficaci interpreti, ma anche saper EXPOrre, quindi esprimersi con e per mezzo dell’emozione è una capacità non meno importante, anzi forse lo diventa ancora di più pensando che oggi clienti e utenti vogliono essere coinvolti, vogliono essere protagonisti, vogliono vivere il prodotto o il servizio che acquistano. Con GRUEMP da più di vent’anni aiutiamo soprattutto piccole e medie imprese, professionisti, manager, imprenditori, artigiani, industriali o commercianti ad interpretare questo mondo che cambia, acquisendo logiche e conoscenze adatte a coniugare tradizione e innovazione. Cerchiamo di aiutare le persone a comprendere che, in questo mondo globale, serve tenere ben salde le proprie radici, ma bisogna anche saper lanciare lo sguardo oltre il consueto, oltre l’abitudine, oltre l’orizzonte di domani. Serve fare appunto una tras-formazione intelligente, di se stessi, del proprio modo di fare, del modo con cui gestiamo le relazioni con gli altri, con il mondo e con i mercati. I mercati sono fatti di esseri umani e di conversazioni: esse stanno facendo nascere nuove forme di organizzazione sociale e un nuovo scambio della conoscenza. Le aziende sono formate da comunità di persone, basate sulla comunicazione, su questioni umane, su problemi umani. Siamo passati da clienti consumatori a clienti co-produttori, un passaggio epocale che in un certo senso emerge anche dal tema dell’EXPO2015. Per nutrire il pianeta e creare energia per la vita servono idee, servono valori, servono anche emozioni, serve saper coniugare intelligenza razionale con intelligenza emotiva. Dunque gli esseri umani di questo nuovo tipo di mondo si devono formare nel sapersi trasformare per essere lavoratori della conoscenza, in tempi di società liquida, per continuare a saper “EXPOrre ed EXPOrtare conoscenza con emozione”.


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QUADRIMESTRALE FILOSTRATA MAGGIO 2015

QUADRIMESTRALE FILOSTRATA MAGGIO 2015

FORMAZIONE SVILUPPO PERSONALE

PIÙ INTELLIGENZA EMOTIVA PER IL MANAGEMENT A cura di Damiano Frasson

La formazione permanente associata allo sviluppo di competenze trasversali è la sfida di un nuovo ideale: “migliorarsi continuamente e migliorare la propria vita per evolvere poi anche la propria professionalità”. Una formazione continua del 3° millennio dovrà essere finalizzata a riqualificare, consolidare e migliorare competenze, attitudini, abilità e atteggiamenti mentali. La formazione lungo tutto l’arco della vita (Lifelong Learning) è diventata anche un’ esigenza del moderno sistema economico che richiede adattamento, flessibilità e costante aggiornamento delle conoscenze. È giunto ormai il momento di considerare la formazione permanente dell’adulto come parte integrante della sua vita, permettendogli di mantenere un elevato livello di partecipazione ed integrazione sociale, che altrimenti non potrebbe avere in conseguenza di un mondo che cambia continuamente e ad una velocità che spesso diviene difficile da sostenere. Queste considerazioni hanno portato il mondo aziendale a strutturare programmi di formazione e consulenza orientati allo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze tecniche ma anche di tipo “soft”. Recenti studi hanno evidenziato, per le aziende, la necessità di sostenere la miglior espressione dei vari ruoli organizzativi, soprattutto in riferimento a quelli del top e del middle management, attraverso i miglioramenti più tipici degli aspetti “soft”. In questo ambito possiamo individuare tre macro-tipologie di competenze (relazionali-realizzative-gestionali) che sono utili a manager, impreditori, professionisti e anche ad ogni persona adulta che voglia gestire in modo più efficace ed efficiente la propria vita e la propria attività professionale all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione. Queste competenze specifiche devono essere acquisite e consapevolizzate mediante servizi di formazione, orientati prevalentemente all’apprendimento esperienziale, all’empowerment e all’intelligenza emotiva. Le organizzazioni si trovano, sempre di più, ad

PAURA GRATIS PER TUTTI... ...MEGLIO POSITIVITÀ E SPERANZA! A cura di Damiano Frasson

avere nei loro quadri, collaboratori validi per le loro competenze tecniche, ma a volte meno validi nelle loro competenze “soft”. Anche per gli imprenditori e i manager, abituati come sono a valutare se stessi e gli altri solo in funzione degli aspetti di conoscenza tecnica, guardare dentro di sé per rinforzarsi nell’espressione della propria personalità è sicuramente vantaggioso proprio in rapporto all’importante ruolo sociale che svolgono. Generalizzazioni e distorsioni percettive riducono la consapevolezza e determinano la predisposizione più o meno evoluta delle persone nel considerare a livello psicofisico globale, l’impatto sistemico e interdipendente che hanno i vari aspetti della realtà sugli individui. Anche se gli ambienti e i contesti sono ben diversificati, le persone inevitabilmente portano “letteralmente a spasso” le proprie potenzialità di coinvolgimento da un ambito all’altro. Spesso hanno difficoltà ad imparare da ciò che accade loro in ogni frangente della propria giornata.

Poche righe provocative, forse un po’ forti, che riguardano ciò che spesso e da più parti viene creato ad hoc per gli occhi, per i pensieri e per i cuori delle persone: la Paura. Ma quale prezzo stiamo pagando per tutto questo? Dalla televisione escono scene che creano disagio, timore, ansia, terrore, film che narrano storie cruente di cui avere paura, talk show su drammi umani e naturali, che oggettivamente intimoriscono. Purtroppo nei mass media ogni evento drammatico viene amplificato a dismisura. Molte testate giornalistiche creano strategie di vendita per i loro quotidiani con notizie “bomba”, con titoloni a “effetto shock”. La classe dirigente o politica non conosce l’uso di termini propositivi o che inneschino fiducia e speranza, schiacciata com’è tra esigenze elettorali e un linguaggio duro che, si dice, parli alla “pancia del paese”. I Black Block vestiti e bardati di nero come i fanatici estremisti dell’ISIS mettono paura. Stiamo rischiando persino di avere timore dell’Expo 2015 e di andare in gita a Milano, come se in qualsiasi giorno dell’anno ci fosse in gioco la nostra sicurezza. Pensiamo sia così anche nella nostra cittadina di residenza, per le strade o sul lavoro. L‘emozione di cui stiamo parlando potrebbe essere usata in modo meno disinvolto per Per questi motivi, “Corsa nella Luce”, come primo step del percorso formativo sulla Leadership ed Intelligenza non rischiare di ingenerarla anche a chi ha soltanto Emotiva di GRUEMP, è un’esperienza a tutto tondo, full-immersion ma è soprattutto “un’opportunità di un po’ di timore o disagio. Sappiamo bene che a volte apprendimento molto avanzato” sulle relazioni umane e sulla motivazione personale. I percorsi formativi la molla motivazionale più forte per smuovere le persone esperienziali di GRUEMP sono incardinati su consolidati criteri della qualità personale e professionale e sono ad agire è la Paura. Ma allora come mai le persone appasviluppati con metodologie di formazione attive, pratiche, concrete, dinamiche, coinvolgenti. Ormai anche per iono immobilizzate e stanno ferme anche di fronte ad imprenditori, dirigenti e manager è tempo di puntare molto su Intelligenza emotiva e altre competenze “soft”, opportunità concrete, positive e dai possibili risvolti per continuare ad evolvere le loro capacità di leadership. benefici? Forse perché ormai questa emozione è sollecitata fin troppo e come ben sappiamo, quando diventa insostenibile, ci immobilizza. Quindi non resta che lavorare per diminuirla, per andare oltre e superarla. Ogni giorno sentiamo usare e abusare di un linguaggio iconografico e parlato fatto di segni e parole cupe, scure, nere, dolorose, che favoriscono il nascere di una cultura pericolosa: quella di sentirsi sempre in pericolo e di avere timore di tutto e di tutti. Forse dietro a tutto ciò potrebbe esserci un qualche progetto globale sul controllo di massa ma forse anche no. Magari c’è solo una profonda mancanza nell’essenza umana al riguardo della capacità di proporre prevalentemente istanze positive e propositive. Nasce però il dubbio che il cosiddetto “sistema” abbia in realtà il timore che la gente si svegli, che le persone ragionino con la loro testa, che gli individui imparino ad essere più autonomi e socialmente integrati. Che interi popoli possano dare sfogo alla loro intelligenza, alla loro essenza solidale, pacifica, collaborativa, da veri esseri umani spiritualmente in equilibrio con la natura e con il pianeta. È importante nutrire il Pianeta con il cibo per alimentare il corpo, ma proviamo anche a nutrire le nostre menti e i nostri cuori di conoscenza, arte, bellezza, positività, obbiettivi, speranza, amore, pace e solidarietà. La Paura è un’importante emozione ma è soltanto una delle tantissime che proviamo, come la tristezza, la rabbia, la sorpresa, la gioia, la fiducia e l’aspettativa. Tutte le emozioni ci qualificano come persone, come esseri umani. Per avere più rispetto degli altri bisogna imparare ad avere più sensibilità ed empatia per le loro emozioni.

FORMAZIONE AZIENDALE MANAGERIALE

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LEADERSHIP IERI, OGGI E DOMANI... A cura di Claudio Frasson

La leadership è una delle parole più utilizzate in ambito manageriale e politico, al punto che non si contano le definizioni e i diversi orientamenti che vogliono spiegare questa importante competenza. Ci si scontra però spesso con una forma di “pensiero retrò” o per dirla come oggi va di moda “vintage” e cioè che il Leader è il “Capo”. Se ora iniziassimo ad aprire un dibattito culturale sulle distinzioni tra questi due termini (capo e leader), perderemmo di vista l’obbiettivo di questo breve articolo. Oggi possiamo dire che la competenza di leadership, la si può apprendere attraverso strumenti creati con rigore scientifico, ammesso che una persona si senta a capo di altri, o si trovi alla guida di qualcuno in un determinato contesto. Possiamo dire che in ogni occasione nel quale ci confrontiamo con altre persone, in famiglia, nel lavoro, nello sport, in politica, nel sociale si innescano condizioni e presupposti in cui, più o meno consapevolmente, mettiamo in gioco la nostra personale leadership. Possiamo inoltre affermare che questa nostra abilità “soft” dovrebbe essere messa in gioco in modo “positivo” e “vincente”; famoso è il concetto Win-Win cioè: Io Vinco Tu Vinci. Un tempo si sviluppavano queste capacità quasi esclusivamente sul campo della pratica quotidiana, mixando sapientemente carisma e autorità. Si comprese poi che carisma e autorità senza il riconoscimento di una effettiva competenza, non portavano all’autorevolezza. Ecco allora il nascere di molte scuole di leadership rivolte a manager e dirigenti d’impresa, che passavano il tempo a studiare le gesta dei grandi condottieri della storia occidentale come Alessandro Magno, Giulio Cesare, Napoleone, Ghandi e molti altri, oppure ad imparare studiando manuali come “l’arte della guerra” di Von Clausewitz, o altre metodologie descritte negli antichi testi Cinesi. Poi si svilupparono percorsi di forte impatto motivazionale con prove off-limits per infondere coraggio e fermezza, doti che senz’altro un leader dovrebbe possedere. Ma oggi cosa si può ancora fare dal punto formativo per imparare a migliorare la presa di decisioni, la capacità di motivare e gestire i propri collaboratori? Come possiamo risponderealle esigenze dei contesti nei quali vogliamo esprimere una Leadership forte, competente, motivante, trasformativa ed equilibrata? Un approccio innovativo, giunto in Italia da qualche anno, è quello dei “Serious Game” o dei giochi di ruolo, che oggi è possibile tramite l’uso di simulatori e applicativi di Intelligenza Artificiale; strumenti di apprendimento sviluppati su piattaforme informatiche che contengono vari scenari possibili da integrare con modalità di Formazione A Distanza (FAD). Per la precisione il modo più produttivo è quello di sperimentarsi in un percorso formativo, cosiddetto “Blended” e cioè strutturato attraverso un mix di formazione in aula/tutoraggio on line/FAD. GRUEMP, già forte di una ventennale esperienza sulla formazione per la leadership, ha da poco inserito nella sua proposta formativa proprio un percorso di questo tipo, una proposta all’avanguardia per leader all’avanguardia - visita il nuovo sito www.winleadership.it. Ecco allora che capi, guide, ispiratori, dirigenti o amministratori delegati che siano, oggi possono avere a disposizione il meglio di ciò che la formazione esperienziale può proporre. Possono cogliere la sfida se di base hanno valori positivi da mettere in gioco, obbiettivi importanti e il desiderio di proporsi come Leader eccellenti.

FORMAZIONE GENITORI EDUCATORI

GIOVANI E TECNOLOGIA DIGITALE: AIUTIAMOLI A NON PERDERSI! A cura di Andrea Frasson

Oggi siamo più che mai immersi nell’era digitale e nessuno potrà più tornare indietro. Per i figli di oggi e di domani (Nativi Digitali) utilizzare la tecnologia, internet o qualsiasi altro supporto digitale è un’esigenza che fa parte del loro modo di essere. I giovani oggi vengono definiti “multitasking” per la loro capacità di utilizzare contemporaneamente più strumenti tecnologici, facendo anche attività diverse. Ecco quindi che incoraggiarli ad un utilizzo efficace è un aspetto importante per evitare loro spiacevoli inconvenienti, dettati da un basso livello di maturità ed esperienza. Ma allora cosa fare per aiutarli e sensibilizzarli ad un corretto utilizzo di questi strumenti? Le prime figure che dovrebbero prestare aiuto su questo sono i genitori, che devono accompagnare i figli a scoprire questo vasto mondo della rete, ed essere per loro interlocutori attivi. È chiaro che i più esperti di tecnologia e internet sono i giovani, spesso però lo sono solo nell’utilizzo. Un altro ambito di aiuto è la scuola che non può escludere

dai propri spazi la cultura digitale. Oggi nelle scuole gli insegnanti devono aiutare i ragazzi ad apprendere anche attraverso la tecnologia e far comprendere loro che esistono informazioni di ogni genere ma che bisogna saper distinguere quelle veritiere, attendibili e utili da quelle false, distorte o peggio ancora artefatte. Per questo è importante integrare lo studio con più mezzi come: libri, articoli, dispense, riviste, web, e-Book, video e altri supporti che facilitino l’apprendimento. Un fattore sicuramente comune a queste due figure educative (genitori e insegnanti) è quello di creare consapevolezza tra i ragazzi, aiutarli a sostenersi in modo positivo tra loro, a guardarsi bene attorno prima di prendere come riferimento notizie, mode o stili di vita poco salutari per il loro “essere” e il loro “divenire”. I giovani di oggi saranno gli adulti di domani ed è quindi importante prendersi la responsabilità di esplorare, conoscere e accettare il “loro” mondo digitale che, rispetto al “nostro” si è trasformato ed evoluto.


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FORMAZIONE SVILUPPO PERSONALE

PIÙ INTELLIGENZA EMOTIVA PER IL MANAGEMENT A cura di Damiano Frasson

La formazione permanente associata allo sviluppo di competenze trasversali è la sfida di un nuovo ideale: “migliorarsi continuamente e migliorare la propria vita per evolvere poi anche la propria professionalità”. Una formazione continua del 3° millennio dovrà essere finalizzata a riqualificare, consolidare e migliorare competenze, attitudini, abilità e atteggiamenti mentali. La formazione lungo tutto l’arco della vita (Lifelong Learning) è diventata anche un’ esigenza del moderno sistema economico che richiede adattamento, flessibilità e costante aggiornamento delle conoscenze. È giunto ormai il momento di considerare la formazione permanente dell’adulto come parte integrante della sua vita, permettendogli di mantenere un elevato livello di partecipazione ed integrazione sociale, che altrimenti non potrebbe avere in conseguenza di un mondo che cambia continuamente e ad una velocità che spesso diviene difficile da sostenere. Queste considerazioni hanno portato il mondo aziendale a strutturare programmi di formazione e consulenza orientati allo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze tecniche ma anche di tipo “soft”. Recenti studi hanno evidenziato, per le aziende, la necessità di sostenere la miglior espressione dei vari ruoli organizzativi, soprattutto in riferimento a quelli del top e del middle management, attraverso i miglioramenti più tipici degli aspetti “soft”. In questo ambito possiamo individuare tre macro-tipologie di competenze (relazionali-realizzative-gestionali) che sono utili a manager, impreditori, professionisti e anche ad ogni persona adulta che voglia gestire in modo più efficace ed efficiente la propria vita e la propria attività professionale all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione. Queste competenze specifiche devono essere acquisite e consapevolizzate mediante servizi di formazione, orientati prevalentemente all’apprendimento esperienziale, all’empowerment e all’intelligenza emotiva. Le organizzazioni si trovano, sempre di più, ad

PAURA GRATIS PER TUTTI... ...MEGLIO POSITIVITÀ E SPERANZA! A cura di Damiano Frasson

avere nei loro quadri, collaboratori validi per le loro competenze tecniche, ma a volte meno validi nelle loro competenze “soft”. Anche per gli imprenditori e i manager, abituati come sono a valutare se stessi e gli altri solo in funzione degli aspetti di conoscenza tecnica, guardare dentro di sé per rinforzarsi nell’espressione della propria personalità è sicuramente vantaggioso proprio in rapporto all’importante ruolo sociale che svolgono. Generalizzazioni e distorsioni percettive riducono la consapevolezza e determinano la predisposizione più o meno evoluta delle persone nel considerare a livello psicofisico globale, l’impatto sistemico e interdipendente che hanno i vari aspetti della realtà sugli individui. Anche se gli ambienti e i contesti sono ben diversificati, le persone inevitabilmente portano “letteralmente a spasso” le proprie potenzialità di coinvolgimento da un ambito all’altro. Spesso hanno difficoltà ad imparare da ciò che accade loro in ogni frangente della propria giornata.

Poche righe provocative, forse un po’ forti, che riguardano ciò che spesso e da più parti viene creato ad hoc per gli occhi, per i pensieri e per i cuori delle persone: la Paura. Ma quale prezzo stiamo pagando per tutto questo? Dalla televisione escono scene che creano disagio, timore, ansia, terrore, film che narrano storie cruente di cui avere paura, talk show su drammi umani e naturali, che oggettivamente intimoriscono. Purtroppo nei mass media ogni evento drammatico viene amplificato a dismisura. Molte testate giornalistiche creano strategie di vendita per i loro quotidiani con notizie “bomba”, con titoloni a “effetto shock”. La classe dirigente o politica non conosce l’uso di termini propositivi o che inneschino fiducia e speranza, schiacciata com’è tra esigenze elettorali e un linguaggio duro che, si dice, parli alla “pancia del paese”. I Black Block vestiti e bardati di nero come i fanatici estremisti dell’ISIS mettono paura. Stiamo rischiando persino di avere timore dell’Expo 2015 e di andare in gita a Milano, come se in qualsiasi giorno dell’anno ci fosse in gioco la nostra sicurezza. Pensiamo sia così anche nella nostra cittadina di residenza, per le strade o sul lavoro. L‘emozione di cui stiamo parlando potrebbe essere usata in modo meno disinvolto per Per questi motivi, “Corsa nella Luce”, come primo step del percorso formativo sulla Leadership ed Intelligenza non rischiare di ingenerarla anche a chi ha soltanto Emotiva di GRUEMP, è un’esperienza a tutto tondo, full-immersion ma è soprattutto “un’opportunità di un po’ di timore o disagio. Sappiamo bene che a volte apprendimento molto avanzato” sulle relazioni umane e sulla motivazione personale. I percorsi formativi la molla motivazionale più forte per smuovere le persone esperienziali di GRUEMP sono incardinati su consolidati criteri della qualità personale e professionale e sono ad agire è la Paura. Ma allora come mai le persone appasviluppati con metodologie di formazione attive, pratiche, concrete, dinamiche, coinvolgenti. Ormai anche per iono immobilizzate e stanno ferme anche di fronte ad imprenditori, dirigenti e manager è tempo di puntare molto su Intelligenza emotiva e altre competenze “soft”, opportunità concrete, positive e dai possibili risvolti per continuare ad evolvere le loro capacità di leadership. benefici? Forse perché ormai questa emozione è sollecitata fin troppo e come ben sappiamo, quando diventa insostenibile, ci immobilizza. Quindi non resta che lavorare per diminuirla, per andare oltre e superarla. Ogni giorno sentiamo usare e abusare di un linguaggio iconografico e parlato fatto di segni e parole cupe, scure, nere, dolorose, che favoriscono il nascere di una cultura pericolosa: quella di sentirsi sempre in pericolo e di avere timore di tutto e di tutti. Forse dietro a tutto ciò potrebbe esserci un qualche progetto globale sul controllo di massa ma forse anche no. Magari c’è solo una profonda mancanza nell’essenza umana al riguardo della capacità di proporre prevalentemente istanze positive e propositive. Nasce però il dubbio che il cosiddetto “sistema” abbia in realtà il timore che la gente si svegli, che le persone ragionino con la loro testa, che gli individui imparino ad essere più autonomi e socialmente integrati. Che interi popoli possano dare sfogo alla loro intelligenza, alla loro essenza solidale, pacifica, collaborativa, da veri esseri umani spiritualmente in equilibrio con la natura e con il pianeta. È importante nutrire il Pianeta con il cibo per alimentare il corpo, ma proviamo anche a nutrire le nostre menti e i nostri cuori di conoscenza, arte, bellezza, positività, obbiettivi, speranza, amore, pace e solidarietà. La Paura è un’importante emozione ma è soltanto una delle tantissime che proviamo, come la tristezza, la rabbia, la sorpresa, la gioia, la fiducia e l’aspettativa. Tutte le emozioni ci qualificano come persone, come esseri umani. Per avere più rispetto degli altri bisogna imparare ad avere più sensibilità ed empatia per le loro emozioni.

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LEADERSHIP IERI, OGGI E DOMANI... A cura di Claudio Frasson

La leadership è una delle parole più utilizzate in ambito manageriale e politico, al punto che non si contano le definizioni e i diversi orientamenti che vogliono spiegare questa importante competenza. Ci si scontra però spesso con una forma di “pensiero retrò” o per dirla come oggi va di moda “vintage” e cioè che il Leader è il “Capo”. Se ora iniziassimo ad aprire un dibattito culturale sulle distinzioni tra questi due termini (capo e leader), perderemmo di vista l’obbiettivo di questo breve articolo. Oggi possiamo dire che la competenza di leadership, la si può apprendere attraverso strumenti creati con rigore scientifico, ammesso che una persona si senta a capo di altri, o si trovi alla guida di qualcuno in un determinato contesto. Possiamo dire che in ogni occasione nel quale ci confrontiamo con altre persone, in famiglia, nel lavoro, nello sport, in politica, nel sociale si innescano condizioni e presupposti in cui, più o meno consapevolmente, mettiamo in gioco la nostra personale leadership. Possiamo inoltre affermare che questa nostra abilità “soft” dovrebbe essere messa in gioco in modo “positivo” e “vincente”; famoso è il concetto Win-Win cioè: Io Vinco Tu Vinci. Un tempo si sviluppavano queste capacità quasi esclusivamente sul campo della pratica quotidiana, mixando sapientemente carisma e autorità. Si comprese poi che carisma e autorità senza il riconoscimento di una effettiva competenza, non portavano all’autorevolezza. Ecco allora il nascere di molte scuole di leadership rivolte a manager e dirigenti d’impresa, che passavano il tempo a studiare le gesta dei grandi condottieri della storia occidentale come Alessandro Magno, Giulio Cesare, Napoleone, Ghandi e molti altri, oppure ad imparare studiando manuali come “l’arte della guerra” di Von Clausewitz, o altre metodologie descritte negli antichi testi Cinesi. Poi si svilupparono percorsi di forte impatto motivazionale con prove off-limits per infondere coraggio e fermezza, doti che senz’altro un leader dovrebbe possedere. Ma oggi cosa si può ancora fare dal punto formativo per imparare a migliorare la presa di decisioni, la capacità di motivare e gestire i propri collaboratori? Come possiamo risponderealle esigenze dei contesti nei quali vogliamo esprimere una Leadership forte, competente, motivante, trasformativa ed equilibrata? Un approccio innovativo, giunto in Italia da qualche anno, è quello dei “Serious Game” o dei giochi di ruolo, che oggi è possibile tramite l’uso di simulatori e applicativi di Intelligenza Artificiale; strumenti di apprendimento sviluppati su piattaforme informatiche che contengono vari scenari possibili da integrare con modalità di Formazione A Distanza (FAD). Per la precisione il modo più produttivo è quello di sperimentarsi in un percorso formativo, cosiddetto “Blended” e cioè strutturato attraverso un mix di formazione in aula/tutoraggio on line/FAD. GRUEMP, già forte di una ventennale esperienza sulla formazione per la leadership, ha da poco inserito nella sua proposta formativa proprio un percorso di questo tipo, una proposta all’avanguardia per leader all’avanguardia - visita il nuovo sito www.winleadership.it. Ecco allora che capi, guide, ispiratori, dirigenti o amministratori delegati che siano, oggi possono avere a disposizione il meglio di ciò che la formazione esperienziale può proporre. Possono cogliere la sfida se di base hanno valori positivi da mettere in gioco, obbiettivi importanti e il desiderio di proporsi come Leader eccellenti.

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GIOVANI E TECNOLOGIA DIGITALE: AIUTIAMOLI A NON PERDERSI! A cura di Andrea Frasson

Oggi siamo più che mai immersi nell’era digitale e nessuno potrà più tornare indietro. Per i figli di oggi e di domani (Nativi Digitali) utilizzare la tecnologia, internet o qualsiasi altro supporto digitale è un’esigenza che fa parte del loro modo di essere. I giovani oggi vengono definiti “multitasking” per la loro capacità di utilizzare contemporaneamente più strumenti tecnologici, facendo anche attività diverse. Ecco quindi che incoraggiarli ad un utilizzo efficace è un aspetto importante per evitare loro spiacevoli inconvenienti, dettati da un basso livello di maturità ed esperienza. Ma allora cosa fare per aiutarli e sensibilizzarli ad un corretto utilizzo di questi strumenti? Le prime figure che dovrebbero prestare aiuto su questo sono i genitori, che devono accompagnare i figli a scoprire questo vasto mondo della rete, ed essere per loro interlocutori attivi. È chiaro che i più esperti di tecnologia e internet sono i giovani, spesso però lo sono solo nell’utilizzo. Un altro ambito di aiuto è la scuola che non può escludere

dai propri spazi la cultura digitale. Oggi nelle scuole gli insegnanti devono aiutare i ragazzi ad apprendere anche attraverso la tecnologia e far comprendere loro che esistono informazioni di ogni genere ma che bisogna saper distinguere quelle veritiere, attendibili e utili da quelle false, distorte o peggio ancora artefatte. Per questo è importante integrare lo studio con più mezzi come: libri, articoli, dispense, riviste, web, e-Book, video e altri supporti che facilitino l’apprendimento. Un fattore sicuramente comune a queste due figure educative (genitori e insegnanti) è quello di creare consapevolezza tra i ragazzi, aiutarli a sostenersi in modo positivo tra loro, a guardarsi bene attorno prima di prendere come riferimento notizie, mode o stili di vita poco salutari per il loro “essere” e il loro “divenire”. I giovani di oggi saranno gli adulti di domani ed è quindi importante prendersi la responsabilità di esplorare, conoscere e accettare il “loro” mondo digitale che, rispetto al “nostro” si è trasformato ed evoluto.


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QUADRIMESTRALE FILOSTRATA MAGGIO 2015

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filostrata Quadrimestrale di informazione Anno XIX - N° 1 - MAGGIO 2015

UN PENSIERO A.MI.CO

Sped.Abb.Post / 70% Filiale di Padova da P D C.M.P.

IL GIOVANE INQUIETO E IL SAGGIO AGRICOLTORE Storia Motivazionale

C’era una volta un giovane che, amando moltissimo il lavoro che faceva, appena ne aveva l’occasione, per continuare con le sue evoluzioni professionali, partecipava ai più svariati corsi che qualcuno gli proponeva. Questo suo interesse però, dopo un po’, cominciò a generargli una certa irrequietezza e così un amico gli propose di fare un’esperienza particolare, andando a trovare un vecchio agricoltore che abitava in un paesino sperduto della zona. Arrivato sul posto, il giovane, trepidante per l’ulteriore conoscenza che si apprestava a fare, bussò alla porta e subito una anziana signora lo fece accomodare in un bellissimo giardino che profumava di vegetazione ben curata. L’anziano contadino era li tra le sue piante e subito accolse il visitatore con la domanda: «Cosa l’ha portata fin qui?». Il giovane un po’ confusamente raccontò del suo lavoro, dei tanti corsi tecnici, della sua frenesia di conoscere sempre cose nuove. Il suo torrente di parole veniva interrotto solo da alcune domande di precisazione che il vecchio gli rivolgeva di tanto in tanto. A un certo punto, dopo aver capito come poteva aiutare il giovane, il vecchio saggio lo invitò a seguirlo in un’altra zona del suo giardino e gli mostrò altre piante e altre ancora, soffermando però ad un certo punto la sua attenzione su tre in particolare. La prima era una pianta di pomodori. Il vecchio disse al giovane che la pianta del pomodoro è una pianta stagionale. Ogni anno lui piantava i semi e aspettava che la pianta crescesse e che i frutti maturassero e così via via da tanti anni sempre così. Mostrò poi una pianta di mele: era una pianta nata da un semplice seme gli disse. La pianta era cresciuta piano piano e per i primi due anni lui l’aveva sostenuta con un paletto perché crescesse dritta e da lì in poi l’aveva sempre accudita con cura finchè un giorno, dopo circa tre anni, il melo cominciò a dare i primi frutti e da allora ogni anno continuava a donarli e anche copiosi. Ancor oggi, aggiunse il vecchio contadino, provvedo a curarla ma più raramente, le fornisco ogni tanto il giusto nutrimento anche potando i rami secchi ed eliminando i parassiti. Poi il saggio agricoltore gli mostrò un albero di datteri. Si trattava di una pianta veramente rigogliosa. Ma a quella questa vista il vecchio si commosse e svelò al giovane uomo che quell’albero era stato piantato da suo padre anche se sapeva che non avrebbe fatto in tempo a godere dei suoi frutti perché era una pianta che sarebbe cresciuta molto lentamente. L’aveva piantato lo stesso sapendo semplicemente che i suoi i frutti li avrebbero raccolti i suoi figli. A quel punto il saggio agricoltore fece una lunga pausa e poi rivolgendosi al giovane visitatore gli disse: «Lei può considerarsi un uomo fortunato, perché ha con se molti semi di pomodoro, di mela e di datteri da coltivare. Lei è fortunato, perché è libero di scegliere cosa farne di questi semi. Può ancora scegliere quali piantare, quali coltivare, di quali frutti lei vuol godere subito e anche a chi vuol lasciare tutti i frutti che non riuscirà a mangiare». Tratto da “I porcospini di Schopenhaur”

Per ulteriori informazioni visitate il sito WWW.GRUEMP.IT FILOSTRATA - Anno XIX - N° 1 Maggio - dal 1996 50^ ed.

Rivista quadrimestrale - Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1490 del 12.12.1995 Sped. Abb. Post. - 70% filiale di Padova Editore, direzione, amministrazione e redazione: Via G. Fortin 6-7 - 35128 Padova - tel. 049.80.25.103 - fax 049.80.37.049 - Mail: mediaform@gruemp.it Direttore editoriale: Claudio Frasson Direttore responsabile: Erika Bollettin Comitato di direzione: Claudio Frasson e Damiano Frasson Segreteria di redazione: Silvia Vettore Redazione grafica: Andrea Frasson Stampa: Grafiche Leone - Noventa Padovana (PD) / Flyeralarm SrL - Bolzano I marchi e le denominazioni FiloStraTa, GRUEMP, Corsa Nella Luce, Avventura Vincente, Uomini Eccellenti, SODIART, Cliente-A.MI.CO., GRUEMP MEDIAFORM, formazioneAmica, e altri sono registrati © dal 1996 GRUEMP snc - Padova. Scritti e disegni pubblicati rimangono di proprietà esclusiva e riservata della rivista. I manoscritti non pubblicati non vengono restituiti. Il contenuto degli articoli non redazionali, non impegna il pensiero della Direzione. La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da GRUEMP snc, al solo fine dell’invio presso l’indirizzo da lei autorizzato del periodico quadrimestrale “FiloStraTa”. I dati sono conosciuti oltre che dai responsabili ed incaricati del trattamento nell’ambito della società GRUEMP snc, dalla società incaricata per la cellophanatura e la stampa delle etichette apposte sulle copie. Potrà in ogni caso accedere in ogni momento ai dati personali che la riguardano, l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati personali , nonchè opporsi all’autorizzazione degli stessi ed esercitare ogni altro diritto previsto dall’art. 7 scrivendo a GRUEMP s.n.c. - Via Mons. G. Fortin, 6-7 - 35128 PADOVA.

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ISCRITTI NEL REGISTRO FORMATORI PROFESSIONISTI AIF (Associazione Italiana formatori). GRUEMP SIGNIFICA GESTIONE RELAZIONI UMANE E MOTIVAZIONE PERSONALE, DICHIARANDO COSÌ, CON IL NOME STESSO DELLA SOCIETÀ, IL FORTE ORIENTAMENTO UMANISTICO SULLA CENTRALITÀ DELLA PERSONA IN COSTANTE RELAZIONE CON ALTRE PERSONE, AMBIENTI, CONTESTI E RISORSE TECNOLOGICHE CHE LA CIRCONDANO. GRUEMP AIUTA AD AUMENTARE NELLE PERSONE LA CONSAPEVOLEZZA SUL VALORE DEL “CAPITALE UMANO”, VISSUTO NELL'IMPORTANTE RAPPORTO DINAMICO “INDIVIDUOGRUPPOORGANIZZAZIONE”. GRUEMP LAVORA DA PIÙ DI VENT'ANNI CON I PROPRI CORSI E SERVIZI PERSONALIZZATI IN TUTTA ITALIA E PREVALENTEMENTE NEL NORDEST.

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UN PENSIERO A.MI.CO

- A cura di Claudio e Damiano Frasson

NIAMO ED RTIAMO CONOSCENZA CON EMOZIONE

È iniziata finalmente l’EXPOsizione universale di Milano! Se sarà un successo, lo sapremo solo alla conclusione. Nel frattempo si sono già toccati due record: quello dei paesi presenti (52) e quello “tipico” italico del ritardo e dell’opacità dei lavori. Forse però sta passando in silenzio un’altra caratteristica che di sicuro accompagnerà i visitatori durante tutto il periodo, un’altra tipicità italiana di cui certamente possiamo andarne fieri nel mondo, noi Exponiamo con Emozione. Il made in Italy è emozione, coinvolgimento, bellezza, qualità. Ogni prodotto Italiano che ci rende unici nel mondo e che esportiamo in tutto il mondo, ha un design accattivante, intelligente, emozionalmente coinvolgente. Nessuno come noi Italiani ha il gusto per il bello, per il ben fatto, per la funzionalità, nessuno come noi sa trasferire ed esportare emozioni espresse da oggetti, da macchinari e utensili, dai mobili, dall’abbigliamento, da opere d’arte di inarrivabile genialità. Nonostante le sventure recenti, i problemi irrisolti, le arretratezze di sistema e l’inesorabile declino di una classe dirigente stantia e obsoleta, continuiamo a sfornare qualità e innovazione, figuriamoci cosa potremmo fare se non fossimo vessati da uno “stato nemico e ladro”, come pensa la maggioranza delle persone. Anche nella formazione siamo all’avanguardia ed emozionalmente competitivi, almeno in quelle poche ma serie realtà che da anni aiutano persone e imprese a sviluppare sia le competenze tecnico professionali sia le competenze trasversali, le quali favoriscono anch’esse il Business, come: autostima, intelligenza emotiva, leadership, teambuilding. Saper ideare e creare prodotti, sistemi e servizi di qualità è un’arte che ha profonde radici culturali di cui noi italiani siamo tra i più efficaci interpreti, ma anche saper EXPOrre, quindi esprimersi con e per mezzo dell’emozione è una capacità non meno importante, anzi forse lo diventa ancora di più pensando che oggi clienti e utenti vogliono essere coinvolti, vogliono essere protagonisti, vogliono vivere il prodotto o il servizio che acquistano. Con GRUEMP da più di vent’anni aiutiamo soprattutto piccole e medie imprese, professionisti, manager, imprenditori, artigiani, industriali o commercianti ad interpretare questo mondo che cambia, acquisendo logiche e conoscenze adatte a coniugare tradizione e innovazione. Cerchiamo di aiutare le persone a comprendere che, in questo mondo globale, serve tenere ben salde le proprie radici, ma bisogna anche saper lanciare lo sguardo oltre il consueto, oltre l’abitudine, oltre l’orizzonte di domani. Serve fare appunto una tras-formazione intelligente, di se stessi, del proprio modo di fare, del modo con cui gestiamo le relazioni con gli altri, con il mondo e con i mercati. I mercati sono fatti di esseri umani e di conversazioni: esse stanno facendo nascere nuove forme di organizzazione sociale e un nuovo scambio della conoscenza. Le aziende sono formate da comunità di persone, basate sulla comunicazione, su questioni umane, su problemi umani. Siamo passati da clienti consumatori a clienti co-produttori, un passaggio epocale che in un certo senso emerge anche dal tema dell’EXPO2015. Per nutrire il pianeta e creare energia per la vita servono idee, servono valori, servono anche emozioni, serve saper coniugare intelligenza razionale con intelligenza emotiva. Dunque gli esseri umani di questo nuovo tipo di mondo si devono formare nel sapersi trasformare per essere lavoratori della conoscenza, in tempi di società liquida, per continuare a saper “EXPOrre ed EXPOrtare conoscenza con emozione”.


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