Rivista FiloStraTa Ottobre 2016: Il capitale umano rimane il focus

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RIVISTA FILOSTRATA OTTOBRE 2016

GESTIRE IL CAMBIAMENTO INVESTENDO SULLE PERSONE

filostrata Quadrimestrale di informazione Anno XX - N° 2 - OTTOBRE 2016

Sped.Abb.Post / 70% Filiale di Padova da P D C.M.P.

A cura di Claudio Frasson Il contesto locale o globale in cui operano oggi le aziende pubbliche e private, profit e no-profit, rende sempre più aduo e complesso formulare previsioni di medio-lungo periodo che siano stabili e certe. Lo sanno bene gli “scenaristi” (esperti nell’analisi di trend economici, commerciali, politici, tecnologici) che trovano sempre più impegnativo fornire indicazioni utili alle aziende per definire le proprie strategie. I piani strategici pluriennali del secolo scorso sono da tempo un lontano ricordo ed il successo di un’azienda, se non addirittura la sua sopravvivenza, dipende sempre di più dalla tempestività con cui identifica l’esigenza di un cambiamento e come riesce ad attuarlo rapidamente in tutte le sue “parti”. Crisi passeggera o strutturale? Opportunità da cogliere o minaccia da fronteggiare?

EDITORIALE

GRUEMP L’arte e le scienze della formazione

GRUEMP HA SEDE A PADOVA E SI OCCUPA DI FORMAZIONE, CONSULENZA, COUNSELLING E COACHING. IL PROGETTO NASCE NEL 1993 CON I FRATELLI CLAUDIO E DAMIANO FRASSON, FORMATORI, CONSULENTI E COACH, ESPERTI IN SISTEMI E STRATEGIE FINALIZZATI ALLO SVILUPPO PERSONALE E PROFESSIONALE.

Vanno azionate molte “leve” di intervento e a volte basta una sola parte incoerente del “sistema aziendale” per far traballare tutto il progetto. Le “parti” che costituiscono il sistema azienda e che consentono di realizzare tutte le attività sono sia materiali (ad esempio: gli impianti, le tecnologie, i capitali economici) che immateriali (ad esempio: il talento, il capitale umano, le competenze, la cultura, il clima e così via). Ecco il motivo per usufruire quindi dei tipici servizi di supporto allo sviluppo delle potenzialità personali: la Consulenza, il Coaching e la Formazione aiutano infatti a sostenere i processi di cambiamento del “sistema” azienda attraverso un forte coinvolgimento della maggior parte dei collaboratori. Le metodologie di Formazione – Consulenza – Coaching che usiamo sono molto collaudate e all’avanguardia. Se c’è una committenza predisposta, sensibile e desiderosa di fare le cose al meglio, dal punto di vista sistemico, anche i collaboratori si allineano a questo approccio. Anzi, spesso accade che siano proprio loro a voler evolvere l’organizzazione aziendale, proprio perché la vivono tutti i giorni e ne vedono pregi e difetti.

Per ulteriori informazioni visitate il sito WWW.GRUEMP.IT FILOSTRATA - Anno XX - N° 2 Ottobre - dal 1996 52^ ed.

Rivista quadrimestrale - Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1490 del 12.12.1995 Sped. Abb. Post. - 70% filiale di Padova Editore, direzione, amministrazione e redazione: Via G. Fortin 6 - 35128 Padova - tel. 049.80.25.103 - fax 049.80.37.049 - Mail: mediaform@gruemp.it Direttore editoriale: Claudio Frasson Direttore responsabile: Erika Bollettin Comitato di direzione: Claudio Frasson e Damiano Frasson Segreteria di redazione: Silvia Vettore Redazione grafica: Andrea Frasson Stampa: Grafiche Leone - Noventa Padovana (PD) / Flyeralarm SrL - Bolzano I marchi e le denominazioni FiloStraTa, GRUEMP, Corsa Nella Luce, Avventura Vincente, Uomini Eccellenti, SODIART, Cliente-A.MI.CO., GRUEMP MEDIAFORM, formazioneAmica, e altri sono registrati © dal 1996 GRUEMP snc - Padova. Scritti e disegni pubblicati rimangono di proprietà esclusiva e riservata della rivista. I manoscritti non pubblicati non vengono restituiti. Il contenuto degli articoli non redazionali, non impegna il pensiero della Direzione. La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da GRUEMP snc, al solo fine dell’invio presso l’indirizzo da lei autorizzato del periodico quadrimestrale “FiloStraTa”. I dati sono conosciuti oltre che dai responsabili ed incaricati del trattamento nell’ambito della società GRUEMP snc, dalla società incaricata per la cellophanatura e la stampa delle etichette apposte sulle copie. Potrà in ogni caso accedere in ogni momento ai dati personali che la riguardano, l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati personali , nonchè opporsi all’autorizzazione degli stessi ed esercitare ogni altro diritto previsto dall’art. 7 scrivendo a GRUEMP s.n.c. - Via Mons. G. Fortin, 6-7 - 35128 PADOVA.

- A cura di Claudio e Damiano Frasson

IL CAPITALE UMANO RIMANE IL FOCUS Nuovi scenari con trend in evoluzione si stanno manifestando grazie all’innarrestabile trasformazione digitale di questa postmodernità. Siamo immersi in un mondo innovativo dove serve avere una formamentis “Glocal”, cioè saper gestire un approccio alla vita e al lavoro “globale/sistemico” tenendo conto contemporaneamente delle caratteristiche, potenzilità e necessità del proprio contesto di riferimento locale. Anche parlare di aumento della complessità è ormai “riduttivo”, perchè, se da un lato questa è ormai una costante in aumento, è pur vero che l’umanità ha oggi moltissimi nuovi strumenti per gestire efficacemente la propria vita personale e professionale di quanto non fosse possibile fare nel secolo scorso. Il mondo si trova di fronte ad una enorme opportunità: innovare il proprio stile di vita e la propria esistenza utilizzando il meglio che il progresso scientifico mette e metterà a disposizione, mantenendo anche il meglio della tradizione, dei valori positivi, delle molteplici opzioni culturali che caratterizzano l’umano e il

suo immenso capitale. Per la verità forse nulla è così nuovo: filosofi, sociologi, antropologi, medici, studiosi e scienziati di ogni tipo concordano da tempo sul fatto che siamo entrati in un tempo globalizzato dove gli eventi si susseguono velocissimi, in modo discontinuo e curvilineo, con dei veri e propri salti quantici. Oggi tutto si stabilizza e ritorna inquieto, caos e ordine si mescolano continuamente non più solo in natura ma anche nella quotidianità. Il lavoro cambierà ancora molto le sue forme, i suoi sistemi, le strategie App-licative; la digitalizzazione permerà tutto portando con sè vantaggi che forse ci sono ancora sconosciuti, ma anche nuovi problemi da risolvere e delle fondamentali sfide da vincere: condivisione di risorse, confronto di idee, collaborazione, tolleranza, pacifica convivenza, maggiore diffusione di Benessere. Paradossalmente vivremo un nuovo risorgimento della centralità del “capitale umano” , unico focus che potrà guidare innovativi processi di apprendimento, di socializzazione, di vita e lavoro.

ILEARN, APPRENDERE PER IL FUTURO ISCRITTI NEL REGISTRO FORMATORI PROFESSIONISTI AIF (Associazione Italiana formatori). GRUEMP SIGNIFICA GESTIONE RELAZIONI UMANE E MOTIVAZIONE PERSONALE, DICHIARANDO COSÌ, CON IL NOME STESSO DELLA SOCIETÀ, IL FORTE ORIENTAMENTO UMANISTICO SULLA CENTRALITÀ DELLA PERSONA IN COSTANTE RELAZIONE CON ALTRE PERSONE, AMBIENTI, CONTESTI E RISORSE TECNOLOGICHE CHE LA CIRCONDANO. GRUEMP AIUTA AD AUMENTARE NELLE PERSONE LA CONSAPEVOLEZZA SUL VALORE DEL “CAPITALE UMANO”, VISSUTO NELL'IMPORTANTE RAPPORTO DINAMICO “INDIVIDUOGRUPPOORGANIZZAZIONE”. GRUEMP LAVORA DA PIÙ DI VENT'ANNI CON I PROPRI CORSI E SERVIZI PERSONALIZZATI IN TUTTA ITALIA E PREVALENTEMENTE NEL NORDEST.

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A cura di Fabio Bonaldo

Secondo il senso comune, ed anche secondo la psicologia dell’età evolutiva, ogni età richiede alcune specifiche competenze. I bambini devono saper giocare, gli adulti saper lavorare ed aver cura dei minori, i ragazzi devono imparare, devono avere la competenza dell’apprendimento. Tradizionalmente un’ampia parte della nostra vita, dai 6 ai 20 anni circa, è principalmente dedicata ad acquisire tutta una serie di conoscenze e di capacità utili ad affrontare la vita adulta. Solo recentemente però ha cominciato a farsi largo l’idea che questa attività dell’apprendere è una competenza a se stante, trasversale a tutte le altre competenze, si tratta di “imparare ad imparare”. La novità di quest’epoca post-moderna è che l’attività di apprendimento non è più confinata in un periodo della vita, ma si estende in tutta la sua

durata, dunque si può affermare che “l’imparare ad imparare” è la competenza del presente e del futuro. È da questa consapevolezza che Gruemp è partita per progettare il suo nuovo corso dedicato ai ragazzi: “I Learn”, ovvero “Io apprendo”. I Learn è un percorso di formazione che non affronta specifiche discipline scolastiche, ma che cerca invece di rispondere al bisogno dei giovani studenti di trovare la loro strada per diventare il più possibile autonomi nel loro importante compito di formare la propria persona attraverso le conoscenze e le capacità che assimilano nei vari contesti educativi, senza dover dipendere dal costante controllo dei genitori e dalla continua azione tampone delle “ripetizioni”. Per raggiungere questo ambizioso traguardo tre sono i punti su cui concentra “I Learn”. Il giovane viene prima messo in condizione di conoscere meglio il suo personale stile di apprendimento aiutandolo ad apprezzare le sue qualità ed ad elevare il suo livello di autostima. Contemporaneamente egli scopre quali sono i suoi margini di miglioramento così da diventare consapevole di cosa gli manca per costruire la sua competenza d’apprendimento. Secondariamente vengono proposti e sperimentati metodi e strumenti per rendere più efficace lo studio. Qui i metodi tradizionali vengono integrati a quelli più innovativi, anche attraverso gli strumenti offerti dal web e dall’e-learning. Infine il terzo e fondamentale elemento è la motivazione all’apprendere: il partecipante può diventare più consapevole di come dentro di lui viene generata la motivazione a studiare, così può capire quando studia per passione o perché spinto da elementi esterni, ovvero impara a distinguere la motivazione intrinseca da quella estrinseca. Da qui viene guidato a cercare il modo per trovare dentro di sé i motivi per apprendere e a non farlo solo in vista di un premio o, peggio ancora, per paura di una punizione. In conclusione “I Learn” offre ai ragazzi una possibilità in più per pensare e costruire il proprio futuro da protagonisti della propria vita, pronti e competenti a diventare adulti attrezzati per il miglioramento continuo.


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RIVISTA FILOSTRATA OTTOBRE 2016

RIVISTA FILOSTRATA OTTOBRE 2016

GESTIRE LE EMOZIONI USANDO L’INTELLIGENZA A cura di Damiano Frasson

Emozioni ed intelligenza: un connubio che viene da lontano. Fino a qualche decennio fa si pensava che l’intelligenza fosse un concetto da riservare esclusivamente all’aspetto “razionale” del nostro pensiero. Facilmente chi aveva migliori performance cognitive si riteneva fosse più intelligente. Molti studi in ambito psicologico e delle scienze dell’apprendimento hanno dimostrato che questa visione era molto riduttiva. Coniugare poi intelligenza ed emozioni sembrava un aspetto ancor più lontano, fino all’avvento “dell’intelligenza emotiva” studiata per la prima volta nei primi anni ’90 da John D. Mayer e resa famosa al mondo dal famoso libro di Goleman

“Intelligenza Emotiva”, che la qualifica come una vera e propria competenza sociale. Oggi ormai la scienza ha studiato e approfondisce sempre più anche l’intelligenza nelle piante, l’intelligenza animale, l’intelligenza artificiale, e persino l’intelligenza collettiva o di massa. Ma allora ci viene spontaneamente da chiederci: cos’è l’intelligenza? Il dibattito ancora molto animato su cosa si intenda per intelligenza è lontano dall’approdare a conclusioni certe, sembra però avere messo d’accordo gli studiosi delle varie correnti epistemologiche su cosa non è: • non è solo genetica (studi recenti hanno rivelato che non è una tabula rasa, ma l’uomo è già

A cura di Damiano Frasson

Spesso intendiamo la nostra motivazione come una benzina da mettere nel motore; la metafora regge ma dipende anche dal tipi di motore che abbiamo a disposizione. Nel caso non sia molto potente possiamo avere benefici nel consumo ma poco sprint, nel caso sia molto potente aumenta la performance ma di solito anche i consumi. Proseguendo sulla metafora, se teniamo il piede sull’acceleratore ma non inseriamo mai le marce, possiamo fare tanto rumore ma rimaniamo fermi, se anche ci mettiamo in corsa e rapidamente andiamo al massimo, senza saper frenare o scalare le marce, rischiamo di schiantarci. A volte ci capita nella nostra vita di pretendere di mantenere elevata la nostra auto-motivazione riuscendo così a raggiungere i nostri traguardi, senza agire su cambio e

frizione evitando di dare più giri e potenza al motore oppure guidando maldestramente sbattendo a destra e sinistra, o peggio lasciando che altri guidino la nostra auto al posto nostro. Ecco perché spesso è utile portare auto e pilota a fare un “tagliando formativo” soprattutto se ci si accorge di avere la retro inserita !!! Ecco allora sei marce per la nostra auto-motivazione: 1^ darsi valore 2^ fare attività stimolanti 3^ sviluppare una prospettiva futura

• non è solo matrice culturale;

4^ definire i propri obbiettivi

• non è solo apprendimento correlato all’istruzione;

5^ riconoscere i risultati già raggiunti

• non è solo contesto sociale;

6^ sviluppare resilienza (la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento difficile o un ostacolo).

DOVE SONO LE EMOZIONI? NEL TUO CORPO A cura di Damiano Frasson

quale aree del corpo erano “attivate” dall’emozione, e quali no. Dall’esperimento è emerso come ci sia una omogeneità nelle risposte dei soggetti dell’esperimento e come effettivamente ci siano delle aree specifiche del nostro corpo che vengono attivate a seconda dell’emozione sentita.

Ci sono ancora molte persone convinte che le emozioni risiedano nel nostro cervello o nel nostro cuore. Il nostro sistema percettivo sensoriale / nervoso centrale sono continuamente in condizione di percepire, provare e riconoscere emozioni che il nostro corpo evidenzia in una specifica parte collocandone il corrispondente significato.

Già altri studi avevano confermato come le emozioni fossero percepite in diverse parti del corpo, ma sembrava che non ci fosse un significativo collegamento tra la parte del corpo

SPRIGIONA LA TUA ENERGIA... 6 MARCE PER DARE POTENZA

programmato per imparare a parlare e sa fare di conto in modo rudimentale. Noam Chomsky sostiene che “per l’uomo imparare il linguaggio è istintivo, come per un ragno tessere la tela”);

L’intelligenza dunque è la somma variabile di tutti questi fattori (genetica, cultura, apprendimento, istruzione, esperienza) che, come le note su un pentagramma, concorrono con diversi e variabili accenti a produrre e sviluppare la musica del nostro pensiero. Il prof. Ken Richardson, autore del libro ‘Che cos’è l’intelligenza’ (Einaudi 1999), sostiene che nei sistemi cognitivi le interazioni sopradescritte hanno il compito di armonizzarsi alle strutture dell’ambiente esterno, che possono variare moltissimo nel corso della vita di ogni persona. Negli esseri umani l’evoluzione della loro propensione alla collaborazione e uno stile di vita sempre più sociale hanno aumentato molto la complessità di queste strutture, rendendo necessaria una nuova intelligenza, in modo che l’individuo possa a sua volta agire su questi sistemi esterni e ristrutturarli in continuazione in funzione dei suoi bisogni, desideri, motivazioni ed obbiettivi. Percepire consapevolmente, riflettendo e rielaborando costruttivamente ciò che sono le nostre continue esperienze di vita ha dunque molto a che vedere con la nostra intelligenza e con le nostre emozioni.

Alcuni scienziati finlandesi dell’Aalto University hanno chiesto a un gruppo di persone di localizzare nel loro corpo dove sentissero ogni emozione, scoprendo risultati sorprendenti e coerenti nonostante le diversità culturali dei soggetti studiati. Queste persone hanno riferito che la felicità e l’amore scatenano attività in quasi tutto il corpo, mentre la depressione ha avuto l’effetto opposto, di totale inattività. Pericolo e paura innescano, invece, forti sensazioni nella zona del torace, e la rabbia è una delle poche emozioni che attiva le braccia. Si è trovata conferma così che il sistema emozionale presente nel cervello invia segnali al nostro corpo permettendoci di affrontare la situazione-stimolo (afferma Lauri Nummenmaa).

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Anche il prof. Antonio Damasio, docente dell’Università del Southern California, suggerisce da anni come non si possa parlare di emozioni ragionando unicamente in termini di “testa” e cervello ma che sia necessario un coinvolgimento del corpo. Ecco quindi altre conferme in tale senso, su quanto asserito dal molti anni dalla Psicosomatica, dalla PNEI e dalle scienze del comportamento umano. dov’era percepita l’emozione, i cambiamenti percepiti e il modo in cui la mente identifica consapevolmente l’emozione. Gli studiosi Finlandesi hanno così fatto un altro esperimento con circa 700 volontari provenienti da Finlandia, Svezia e Taiwan, ai quali veniva richiesto di disegnare su una sagoma dove “sentivano” ognuna delle 14 emozioni prese in esame nello studio, quindi

Quando siamo nella fase di accensione chiediamoci: Chi c’è alla guida della nostra vita? Io, altri, o i miei condizionamenti?

6 COMPONENTI PER LO SVILUPPO MANAGERIALE A cura di Claudio Frasson

Nei modelli interpretativi di tipo sistemico, che usiamo per intervenire a supporto dell’impresa, si trovano spesso le combinazioni di queste componenti: ► le strategie (che costituiscono la risposta che l’azienda si dà per assicurare la propria continuità e prosperità); ► l’organizzazione (ovvero la struttura che definisce ruoli e responsabilità all’interno di uno schema sufficientemente stabile come descritto nell’organigramma funzionale ai processi); ► gli strumenti operativi (per produrre beni o servizi ma anche per regolare i flussi di lavoro, i sistemi di pianificazione e controllo, i sistemi informativi, i miglioramenti); ► le persone (soprattutto per quanto riguarda le competenze trasversali e quelle più specifiche realizzative-relazionali-gestionali, le loro motivazioni e i valori individuali); ► i comportamenti organizzativi (cioè il modo in cui le persone svolgono i vari compiti ed operano all’interno delle attività previste dai processi funzionali ed inter funzionali); ► i riconoscimenti (vale a dire i criteri espliciti o impliciti in base ai quali vengono apprezzati o sanzionati i comportamenti delle persone). I cambiamenti strategici, organizzativi e operativi, una volta definiti, sono relativamente veloci da attuare. Le azioni che favoriscono un adeguamento di conoscenze, capacità e comportamenti, richiedono invece strumenti adeguati e lo sviluppo di professionalità specifiche. Un fronte su cui la piccola e media impresa ha necessità di evolversi è per esempio quello della digitalizzazione delle varie attività. Ormai i soft-ware a disposizione per agevolare il lavoro dei collaboratori sono infiniti.

Casomai si tratta di individuare le aree che risultano ancora troppo scoperte dalla digitalizzazione del servizio, perchè è proprio lì che si dovrà intervenire. Bisogna liberare il tempo delle persone dalla gabbia di abitudini in cui si trovano, così, con la loro esperienza, possono dedicarsi di più agli aspetti di marketing e di assistenza tecnico-commerciale al cliente. La mia esperienza mi porta a dire che è proprio su questo tipo di attività che le imprese hanno il gap più forte da colmare per coniugare sopravvivenza, innovazione e sviluppo.


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RIVISTA FILOSTRATA OTTOBRE 2016

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GESTIRE LE EMOZIONI USANDO L’INTELLIGENZA A cura di Damiano Frasson

Emozioni ed intelligenza: un connubio che viene da lontano. Fino a qualche decennio fa si pensava che l’intelligenza fosse un concetto da riservare esclusivamente all’aspetto “razionale” del nostro pensiero. Facilmente chi aveva migliori performance cognitive si riteneva fosse più intelligente. Molti studi in ambito psicologico e delle scienze dell’apprendimento hanno dimostrato che questa visione era molto riduttiva. Coniugare poi intelligenza ed emozioni sembrava un aspetto ancor più lontano, fino all’avvento “dell’intelligenza emotiva” studiata per la prima volta nei primi anni ’90 da John D. Mayer e resa famosa al mondo dal famoso libro di Goleman

“Intelligenza Emotiva”, che la qualifica come una vera e propria competenza sociale. Oggi ormai la scienza ha studiato e approfondisce sempre più anche l’intelligenza nelle piante, l’intelligenza animale, l’intelligenza artificiale, e persino l’intelligenza collettiva o di massa. Ma allora ci viene spontaneamente da chiederci: cos’è l’intelligenza? Il dibattito ancora molto animato su cosa si intenda per intelligenza è lontano dall’approdare a conclusioni certe, sembra però avere messo d’accordo gli studiosi delle varie correnti epistemologiche su cosa non è: • non è solo genetica (studi recenti hanno rivelato che non è una tabula rasa, ma l’uomo è già

A cura di Damiano Frasson

Spesso intendiamo la nostra motivazione come una benzina da mettere nel motore; la metafora regge ma dipende anche dal tipi di motore che abbiamo a disposizione. Nel caso non sia molto potente possiamo avere benefici nel consumo ma poco sprint, nel caso sia molto potente aumenta la performance ma di solito anche i consumi. Proseguendo sulla metafora, se teniamo il piede sull’acceleratore ma non inseriamo mai le marce, possiamo fare tanto rumore ma rimaniamo fermi, se anche ci mettiamo in corsa e rapidamente andiamo al massimo, senza saper frenare o scalare le marce, rischiamo di schiantarci. A volte ci capita nella nostra vita di pretendere di mantenere elevata la nostra auto-motivazione riuscendo così a raggiungere i nostri traguardi, senza agire su cambio e

frizione evitando di dare più giri e potenza al motore oppure guidando maldestramente sbattendo a destra e sinistra, o peggio lasciando che altri guidino la nostra auto al posto nostro. Ecco perché spesso è utile portare auto e pilota a fare un “tagliando formativo” soprattutto se ci si accorge di avere la retro inserita !!! Ecco allora sei marce per la nostra auto-motivazione: 1^ darsi valore 2^ fare attività stimolanti 3^ sviluppare una prospettiva futura

• non è solo matrice culturale;

4^ definire i propri obbiettivi

• non è solo apprendimento correlato all’istruzione;

5^ riconoscere i risultati già raggiunti

• non è solo contesto sociale;

6^ sviluppare resilienza (la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento difficile o un ostacolo).

DOVE SONO LE EMOZIONI? NEL TUO CORPO A cura di Damiano Frasson

quale aree del corpo erano “attivate” dall’emozione, e quali no. Dall’esperimento è emerso come ci sia una omogeneità nelle risposte dei soggetti dell’esperimento e come effettivamente ci siano delle aree specifiche del nostro corpo che vengono attivate a seconda dell’emozione sentita.

Ci sono ancora molte persone convinte che le emozioni risiedano nel nostro cervello o nel nostro cuore. Il nostro sistema percettivo sensoriale / nervoso centrale sono continuamente in condizione di percepire, provare e riconoscere emozioni che il nostro corpo evidenzia in una specifica parte collocandone il corrispondente significato.

Già altri studi avevano confermato come le emozioni fossero percepite in diverse parti del corpo, ma sembrava che non ci fosse un significativo collegamento tra la parte del corpo

SPRIGIONA LA TUA ENERGIA... 6 MARCE PER DARE POTENZA

programmato per imparare a parlare e sa fare di conto in modo rudimentale. Noam Chomsky sostiene che “per l’uomo imparare il linguaggio è istintivo, come per un ragno tessere la tela”);

L’intelligenza dunque è la somma variabile di tutti questi fattori (genetica, cultura, apprendimento, istruzione, esperienza) che, come le note su un pentagramma, concorrono con diversi e variabili accenti a produrre e sviluppare la musica del nostro pensiero. Il prof. Ken Richardson, autore del libro ‘Che cos’è l’intelligenza’ (Einaudi 1999), sostiene che nei sistemi cognitivi le interazioni sopradescritte hanno il compito di armonizzarsi alle strutture dell’ambiente esterno, che possono variare moltissimo nel corso della vita di ogni persona. Negli esseri umani l’evoluzione della loro propensione alla collaborazione e uno stile di vita sempre più sociale hanno aumentato molto la complessità di queste strutture, rendendo necessaria una nuova intelligenza, in modo che l’individuo possa a sua volta agire su questi sistemi esterni e ristrutturarli in continuazione in funzione dei suoi bisogni, desideri, motivazioni ed obbiettivi. Percepire consapevolmente, riflettendo e rielaborando costruttivamente ciò che sono le nostre continue esperienze di vita ha dunque molto a che vedere con la nostra intelligenza e con le nostre emozioni.

Alcuni scienziati finlandesi dell’Aalto University hanno chiesto a un gruppo di persone di localizzare nel loro corpo dove sentissero ogni emozione, scoprendo risultati sorprendenti e coerenti nonostante le diversità culturali dei soggetti studiati. Queste persone hanno riferito che la felicità e l’amore scatenano attività in quasi tutto il corpo, mentre la depressione ha avuto l’effetto opposto, di totale inattività. Pericolo e paura innescano, invece, forti sensazioni nella zona del torace, e la rabbia è una delle poche emozioni che attiva le braccia. Si è trovata conferma così che il sistema emozionale presente nel cervello invia segnali al nostro corpo permettendoci di affrontare la situazione-stimolo (afferma Lauri Nummenmaa).

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Anche il prof. Antonio Damasio, docente dell’Università del Southern California, suggerisce da anni come non si possa parlare di emozioni ragionando unicamente in termini di “testa” e cervello ma che sia necessario un coinvolgimento del corpo. Ecco quindi altre conferme in tale senso, su quanto asserito dal molti anni dalla Psicosomatica, dalla PNEI e dalle scienze del comportamento umano. dov’era percepita l’emozione, i cambiamenti percepiti e il modo in cui la mente identifica consapevolmente l’emozione. Gli studiosi Finlandesi hanno così fatto un altro esperimento con circa 700 volontari provenienti da Finlandia, Svezia e Taiwan, ai quali veniva richiesto di disegnare su una sagoma dove “sentivano” ognuna delle 14 emozioni prese in esame nello studio, quindi

Quando siamo nella fase di accensione chiediamoci: Chi c’è alla guida della nostra vita? Io, altri, o i miei condizionamenti?

6 COMPONENTI PER LO SVILUPPO MANAGERIALE A cura di Claudio Frasson

Nei modelli interpretativi di tipo sistemico, che usiamo per intervenire a supporto dell’impresa, si trovano spesso le combinazioni di queste componenti: ► le strategie (che costituiscono la risposta che l’azienda si dà per assicurare la propria continuità e prosperità); ► l’organizzazione (ovvero la struttura che definisce ruoli e responsabilità all’interno di uno schema sufficientemente stabile come descritto nell’organigramma funzionale ai processi); ► gli strumenti operativi (per produrre beni o servizi ma anche per regolare i flussi di lavoro, i sistemi di pianificazione e controllo, i sistemi informativi, i miglioramenti); ► le persone (soprattutto per quanto riguarda le competenze trasversali e quelle più specifiche realizzative-relazionali-gestionali, le loro motivazioni e i valori individuali); ► i comportamenti organizzativi (cioè il modo in cui le persone svolgono i vari compiti ed operano all’interno delle attività previste dai processi funzionali ed inter funzionali); ► i riconoscimenti (vale a dire i criteri espliciti o impliciti in base ai quali vengono apprezzati o sanzionati i comportamenti delle persone). I cambiamenti strategici, organizzativi e operativi, una volta definiti, sono relativamente veloci da attuare. Le azioni che favoriscono un adeguamento di conoscenze, capacità e comportamenti, richiedono invece strumenti adeguati e lo sviluppo di professionalità specifiche. Un fronte su cui la piccola e media impresa ha necessità di evolversi è per esempio quello della digitalizzazione delle varie attività. Ormai i soft-ware a disposizione per agevolare il lavoro dei collaboratori sono infiniti.

Casomai si tratta di individuare le aree che risultano ancora troppo scoperte dalla digitalizzazione del servizio, perchè è proprio lì che si dovrà intervenire. Bisogna liberare il tempo delle persone dalla gabbia di abitudini in cui si trovano, così, con la loro esperienza, possono dedicarsi di più agli aspetti di marketing e di assistenza tecnico-commerciale al cliente. La mia esperienza mi porta a dire che è proprio su questo tipo di attività che le imprese hanno il gap più forte da colmare per coniugare sopravvivenza, innovazione e sviluppo.


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EDITORIALE

GRUEMP L’arte e le scienze della formazione

GRUEMP HA SEDE A PADOVA E SI OCCUPA DI FORMAZIONE, CONSULENZA, COUNSELLING E COACHING. IL PROGETTO NASCE NEL 1993 CON I FRATELLI CLAUDIO E DAMIANO FRASSON, FORMATORI, CONSULENTI E COACH, ESPERTI IN SISTEMI E STRATEGIE FINALIZZATI ALLO SVILUPPO PERSONALE E PROFESSIONALE.

Vanno azionate molte “leve” di intervento e a volte basta una sola parte incoerente del “sistema aziendale” per far traballare tutto il progetto. Le “parti” che costituiscono il sistema azienda e che consentono di realizzare tutte le attività sono sia materiali (ad esempio: gli impianti, le tecnologie, i capitali economici) che immateriali (ad esempio: il talento, il capitale umano, le competenze, la cultura, il clima e così via). Ecco il motivo per usufruire quindi dei tipici servizi di supporto allo sviluppo delle potenzialità personali: la Consulenza, il Coaching e la Formazione aiutano infatti a sostenere i processi di cambiamento del “sistema” azienda attraverso un forte coinvolgimento della maggior parte dei collaboratori. Le metodologie di Formazione – Consulenza – Coaching che usiamo sono molto collaudate e all’avanguardia. Se c’è una committenza predisposta, sensibile e desiderosa di fare le cose al meglio, dal punto di vista sistemico, anche i collaboratori si allineano a questo approccio. Anzi, spesso accade che siano proprio loro a voler evolvere l’organizzazione aziendale, proprio perché la vivono tutti i giorni e ne vedono pregi e difetti.

Per ulteriori informazioni visitate il sito WWW.GRUEMP.IT FILOSTRATA - Anno XX - N° 2 Ottobre - dal 1996 52^ ed.

Rivista quadrimestrale - Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1490 del 12.12.1995 Sped. Abb. Post. - 70% filiale di Padova Editore, direzione, amministrazione e redazione: Via G. Fortin 6 - 35128 Padova - tel. 049.80.25.103 - fax 049.80.37.049 - Mail: mediaform@gruemp.it Direttore editoriale: Claudio Frasson Direttore responsabile: Erika Bollettin Comitato di direzione: Claudio Frasson e Damiano Frasson Segreteria di redazione: Silvia Vettore Redazione grafica: Andrea Frasson Stampa: Grafiche Leone - Noventa Padovana (PD) / Flyeralarm SrL - Bolzano I marchi e le denominazioni FiloStraTa, GRUEMP, Corsa Nella Luce, Avventura Vincente, Uomini Eccellenti, SODIART, Cliente-A.MI.CO., GRUEMP MEDIAFORM, formazioneAmica, e altri sono registrati © dal 1996 GRUEMP snc - Padova. Scritti e disegni pubblicati rimangono di proprietà esclusiva e riservata della rivista. I manoscritti non pubblicati non vengono restituiti. Il contenuto degli articoli non redazionali, non impegna il pensiero della Direzione. La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da GRUEMP snc, al solo fine dell’invio presso l’indirizzo da lei autorizzato del periodico quadrimestrale “FiloStraTa”. I dati sono conosciuti oltre che dai responsabili ed incaricati del trattamento nell’ambito della società GRUEMP snc, dalla società incaricata per la cellophanatura e la stampa delle etichette apposte sulle copie. Potrà in ogni caso accedere in ogni momento ai dati personali che la riguardano, l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati personali , nonchè opporsi all’autorizzazione degli stessi ed esercitare ogni altro diritto previsto dall’art. 7 scrivendo a GRUEMP s.n.c. - Via Mons. G. Fortin, 6-7 - 35128 PADOVA.

- A cura di Claudio e Damiano Frasson

IL CAPITALE UMANO RIMANE IL FOCUS Nuovi scenari con trend in evoluzione si stanno manifestando grazie all’innarrestabile trasformazione digitale di questa postmodernità. Siamo immersi in un mondo innovativo dove serve avere una formamentis “Glocal”, cioè saper gestire un approccio alla vita e al lavoro “globale/sistemico” tenendo conto contemporaneamente delle caratteristiche, potenzilità e necessità del proprio contesto di riferimento locale. Anche parlare di aumento della complessità è ormai “riduttivo”, perchè, se da un lato questa è ormai una costante in aumento, è pur vero che l’umanità ha oggi moltissimi nuovi strumenti per gestire efficacemente la propria vita personale e professionale di quanto non fosse possibile fare nel secolo scorso. Il mondo si trova di fronte ad una enorme opportunità: innovare il proprio stile di vita e la propria esistenza utilizzando il meglio che il progresso scientifico mette e metterà a disposizione, mantenendo anche il meglio della tradizione, dei valori positivi, delle molteplici opzioni culturali che caratterizzano l’umano e il

suo immenso capitale. Per la verità forse nulla è così nuovo: filosofi, sociologi, antropologi, medici, studiosi e scienziati di ogni tipo concordano da tempo sul fatto che siamo entrati in un tempo globalizzato dove gli eventi si susseguono velocissimi, in modo discontinuo e curvilineo, con dei veri e propri salti quantici. Oggi tutto si stabilizza e ritorna inquieto, caos e ordine si mescolano continuamente non più solo in natura ma anche nella quotidianità. Il lavoro cambierà ancora molto le sue forme, i suoi sistemi, le strategie App-licative; la digitalizzazione permerà tutto portando con sè vantaggi che forse ci sono ancora sconosciuti, ma anche nuovi problemi da risolvere e delle fondamentali sfide da vincere: condivisione di risorse, confronto di idee, collaborazione, tolleranza, pacifica convivenza, maggiore diffusione di Benessere. Paradossalmente vivremo un nuovo risorgimento della centralità del “capitale umano” , unico focus che potrà guidare innovativi processi di apprendimento, di socializzazione, di vita e lavoro.

ILEARN, APPRENDERE PER IL FUTURO ISCRITTI NEL REGISTRO FORMATORI PROFESSIONISTI AIF (Associazione Italiana formatori). GRUEMP SIGNIFICA GESTIONE RELAZIONI UMANE E MOTIVAZIONE PERSONALE, DICHIARANDO COSÌ, CON IL NOME STESSO DELLA SOCIETÀ, IL FORTE ORIENTAMENTO UMANISTICO SULLA CENTRALITÀ DELLA PERSONA IN COSTANTE RELAZIONE CON ALTRE PERSONE, AMBIENTI, CONTESTI E RISORSE TECNOLOGICHE CHE LA CIRCONDANO. GRUEMP AIUTA AD AUMENTARE NELLE PERSONE LA CONSAPEVOLEZZA SUL VALORE DEL “CAPITALE UMANO”, VISSUTO NELL'IMPORTANTE RAPPORTO DINAMICO “INDIVIDUOGRUPPOORGANIZZAZIONE”. GRUEMP LAVORA DA PIÙ DI VENT'ANNI CON I PROPRI CORSI E SERVIZI PERSONALIZZATI IN TUTTA ITALIA E PREVALENTEMENTE NEL NORDEST.

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A cura di Fabio Bonaldo

Secondo il senso comune, ed anche secondo la psicologia dell’età evolutiva, ogni età richiede alcune specifiche competenze. I bambini devono saper giocare, gli adulti saper lavorare ed aver cura dei minori, i ragazzi devono imparare, devono avere la competenza dell’apprendimento. Tradizionalmente un’ampia parte della nostra vita, dai 6 ai 20 anni circa, è principalmente dedicata ad acquisire tutta una serie di conoscenze e di capacità utili ad affrontare la vita adulta. Solo recentemente però ha cominciato a farsi largo l’idea che questa attività dell’apprendere è una competenza a se stante, trasversale a tutte le altre competenze, si tratta di “imparare ad imparare”. La novità di quest’epoca post-moderna è che l’attività di apprendimento non è più confinata in un periodo della vita, ma si estende in tutta la sua

durata, dunque si può affermare che “l’imparare ad imparare” è la competenza del presente e del futuro. È da questa consapevolezza che Gruemp è partita per progettare il suo nuovo corso dedicato ai ragazzi: “I Learn”, ovvero “Io apprendo”. I Learn è un percorso di formazione che non affronta specifiche discipline scolastiche, ma che cerca invece di rispondere al bisogno dei giovani studenti di trovare la loro strada per diventare il più possibile autonomi nel loro importante compito di formare la propria persona attraverso le conoscenze e le capacità che assimilano nei vari contesti educativi, senza dover dipendere dal costante controllo dei genitori e dalla continua azione tampone delle “ripetizioni”. Per raggiungere questo ambizioso traguardo tre sono i punti su cui concentra “I Learn”. Il giovane viene prima messo in condizione di conoscere meglio il suo personale stile di apprendimento aiutandolo ad apprezzare le sue qualità ed ad elevare il suo livello di autostima. Contemporaneamente egli scopre quali sono i suoi margini di miglioramento così da diventare consapevole di cosa gli manca per costruire la sua competenza d’apprendimento. Secondariamente vengono proposti e sperimentati metodi e strumenti per rendere più efficace lo studio. Qui i metodi tradizionali vengono integrati a quelli più innovativi, anche attraverso gli strumenti offerti dal web e dall’e-learning. Infine il terzo e fondamentale elemento è la motivazione all’apprendere: il partecipante può diventare più consapevole di come dentro di lui viene generata la motivazione a studiare, così può capire quando studia per passione o perché spinto da elementi esterni, ovvero impara a distinguere la motivazione intrinseca da quella estrinseca. Da qui viene guidato a cercare il modo per trovare dentro di sé i motivi per apprendere e a non farlo solo in vista di un premio o, peggio ancora, per paura di una punizione. In conclusione “I Learn” offre ai ragazzi una possibilità in più per pensare e costruire il proprio futuro da protagonisti della propria vita, pronti e competenti a diventare adulti attrezzati per il miglioramento continuo.


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