FREAKS, cinema e altri fenomeni LIMITED EDITION

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#LTD Edition 2012


DART FENER h a s cel to B5 2 C o mmuni ca t i o n p er Org a ni zza re e C o mu n i ca re

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i suo i E vent i in terpl ane ta r i Il presente volume è stato stampato

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in numero di 1500 esemplari /Editing by: ONIONS sede legale: Via Generale C. Sachero, 5

S CE G LI A N C H E TU

10090 Sciolze (TO) studio: Piazza Castello, 51 - 10123 Torino telefono: 011.0266178 mobile: 335.5350025 e-mail: info@onionsweb.com web: www.onionsweb.com /All Rights Reserved /Printed in Italy Finito di stampare da GRAF ART Officine Grafiche Artistiche S.r.l. nel mese di dicembre 2012 /Realizzato per il progetto DART HUMAN FENER Ufficio stampa e comunicazione B52Communication s.a.s. di Sara Ratti e C. www.b52c.com /Progetto grafico /Impaginazione /Realizzazione tecnica:

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FREAKS Staff /Stampa: GRAF ART - Officine Grafiche Artistiche S.r.l.

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ISBN: 978-88-97247-14-2 B|52|Communication Piazza Castello, 51 - Torino - Tel. 340.8659442 www.b52c.com - info@b52c.com


concept /

DART HUMAN FENER

! o t k i N aks arada le di Fre

B u t a a l K

ia L’editor

Stiamo per entrare nel lato oscuro della Forza e

abbiamo un po’ paura, perché a guidarci come un nero Virgilio sarà un personaggio da maneggiare con cautela. Mr. Dart “Human” Fener in persona… Cosa aggiungere alle opere stellari che lo ritraggono nella mostra d’arte contemporanea a lui dedicata? Sembra che tutto sia già stato detto, invece no! Noi di Freaks abbiamo in serbo per voi un succulento menù imperiale che vede il nostro ospite alle prese con il lato fragile della Forza, messo a nudo impietosamente da una parcella analitica da duecento dollari. Inoltre, non paghi, raccoglieremo stupiti la sua inaspettata confessione onirica e adolescenziale in esclusiva per voi. Ma non ci siamo dimenticati della sua fama terribile e apocalittica, quindi ci occuperemo del suo inedito ruolo di capoufficio raccontato nel sorprendente raccontoverità di uno stressato e insoddisfatto Clone Trooper, che non farà una bella fine… Infine, per i feticisti del respiro profondo e raggelante, un regalo da collezione: il gadget fustellato del nostro tenebroso protagonista. Ritaglia e assembla il tuo Dart Fener in carne ed ossa, o meglio in carta ed inchiostro… Buona visione. Stefano Delmastro / Roberto Melle


KEEP CALM AND SAY

LUKE, I’M YOUR FATHER 2


Era diventato insostenibile il peso di quel segreto. Per molti anni era stato facile ignorare il passato, fino a quando il futuro non sarebbe più stato futuro senza l’inevitabile resa dei conti. Adesso lui era lì, faccia a faccia con la sua paura e con uno psicologo da 200 dollari l’ora.

promozione sul lavoro... Ma questa non è una promozione sul lavoro. Beh, è o non è il capo?

Ci ho provato di nuovo. Ah sì?

Ma no, deve solo creare la situazione. Tipo un combattimento all’ultimo sangue?

Lo psicologo da 200 dollari l’ora non ne poteva più. Ascoltava le sue risposte con un certo disinteresse mentre scarabocchiava sul taccuino come una quindicenne durante una inutile conversazione telefonica. Non ce l’ho fatta. Capisco. Ma non è vero. Non può capire. Effettivamente no, non posso. Ma dovrò pur dire qualcosa?!? Con quello che mi paga… Mmh... Idee? Competeva spesso al povero psicologo da 200 dollari l’ora la parte del creativo rampante. Natale? Le solite cose, parenti, amici, mangiate eterne... l’immancabile tombola. No, intendevo... la vigilia di Natale è il momento migliore per le comunicazioni importanti: dolce attesa, matrimonio,

E su quelle parole si sentì trasalire. Già, lui era il capo, ma in quel contesto, su quel lettino che lo faceva sentire in imbarazzo, lui era semplicemente Anakin, ovvero ciò che era stato. Ok, lasciamo perdere. Quanto sarebbe piaciuto allo psicologo da 200 dollari l’ora. Avrebbe voluto dirgli “Bravo, ecco fai così”. E invece…

Era quello il vero problema di Anakin: metteva davanti a tutto il suo piacere personale e questo rappresentava un problema per le persone che lo circondavano, anche perché spesso finivano morte ammazzate.

fa lo dedico “a mio figlio”? Perché no? Perché ero sarcastico? Allo psicologo da 200 dollari l’ora non rimaneva che applicare il metodo dei metodi, il metodo sperimentale per eccellenza, il metodo che si applica nelle emergenze: sparare assolutamente a caso. Un biglietto insieme alla colazione? Non sono mica la sua fidanzata. Durante una gita al parco dei divertimenti? Non sono mica sua madre. E allora guardi, ci penso io. Gli faccio una chiamata anonima e non se ne parla più. E cosa gli dice? Luke, sono tuo padre. E attacco. Ah, proprio così? Sì! E ci evitiamo pure lo spargimento di sangue. Ma se è anonima come potrà capire che sono io?

Era quello il vero problema dello psicologo: non si rendeva conto che il paziente che aveva davanti non rappresentava proprio un esemplare tipo della razza umana.

Lo psicologo da 200 dollari l’ora non avrebbe mai fatto quella chiamata e nemmeno risposto alla domanda. Non aveva paura di essere disintegrato, dilaniato o vaporizzato, voleva solo liberarsi in fretta del paziente più difficile della storia della psicanalisi. Così, accompagnandolo verso la porta, lo congedò con l’ausilio dell’orologio.

Come sarebbe una birra? Sì, lo inviti a prendere una birra. Alla cantina di Chalmun... è molto di moda nella nostra galassia. Da Mos? Sì, proprio lì. Vedrà, vi piacerà farvi due chiacchiere davanti a una birra. Certo, e magari il bicchiere della staf-

Oh, la sua ora è finita. Sono 200 dollari. Paghi pure alla mia segretaria. 200 senza fattura ovviamente. Se vuole la fattura... lei capisce, vero? Cosa vuole che le dica, c’è crisi dappertutto. Si faccia dare un nuovo appuntamento. A prest... Francine, fai entrare il prossimo paziente. Grazie.

Io pensavo più a una cosa tipo... una birra.

Testi: Valentina Mannone

3




Questo sogno tra lava, fuoco e metallo, che rievoca la genesi della mia creazione, mi turba maestro. Il dolore e la rabbia che mi pervadono, si acquietano solo quando chiudo gli occhi. Una visione in divenire, i miei occhi aperti da una luce che abbaglia, attraverso le camere visive della mia nuova maschera, del mio nuovo io, di Dart Fener.

Rispondi alle ombre Fener, la verità non ammette incertezze, onora te stesso. Quella luce invade i miei sogni la notte, mi ricorda una transizione, la vista di un passato lontano, la mia vita su Naboo e la mia amata madre, la fraterna amicizia con il temuto Obi One, il frutto nascosto di un amore perduto, salvifico e mai dimenticato, la mia dolce Padme.

Quel bagliore avvolge questo senso di perdita, mi scalda e fa affiorare i ricordi della mia vita Jedi. La forza ricorda il mio lato umano, me stesso.

Non puoi che varcare vie di tenebra, lì alberga la tua meta. Sento il mio peso cadere nel vuoto, in un profondo luogo oscuro, freddo, inospitale. I battiti irrequieti del mio cuore, del mio respiro, della mia ira, si attenuano e percepisco la presenza di due bambini giocare…

Abbandona quelle fantasie dolciastre, figlie di debolezze fallaci. L’equilibrio nella forza? Forse hanno un senso le parole infrante di dolore di Obi One, le perplessità del maestro Yoda, il mancato amore… dei miei figli...

Tu sei temibile, imperscrutabile, e dominerai oltre ogni limite.

Testi: Pierpaolo Bottino - Francesca Trinca / Layout: Giorgio Rubbio

La tua maschera inumana rivela il tuo io; compiaciti della forza più buia.


BIG HEAD

DART FENER www.chemilcalnine.com B.Ratliff 2012

fre aks for fun


Testi: Roberto Melle | Layout: Matteo Emme

Mi chiamo Paloò e sono un Clone Trooper originario, cioè tanto per intenderci, uno dei sei cloni sopravissuti alla gestazione derivante dal gene fondamentale di Jango Felt e sinceramente la mia logora armatura bianca comincia a starmi un po’ stretta… Gli altri miei cinque fedeli compagni sono caduti onorevolmente negli anni, durante le arcinote “Guerre dei cloni”, indi per cui, dei primi iniziati rimango solo io. Lavoro in un asettico ufficio presso il ministero della Grande Repubblica Galattica e non ne posso più. Una volta era bello, sempre nel mezzo dell’azione a schivare colpi e spade laser come se piovesse, quante emozioni… Ora non più, visto che invecchiavo a velocità doppia rispetto ad ogni normale umano, adesso sono qui, in questo noioso ufficio ad archiviare gli stati di servizio degli altri cloni che portano avanti la saga interminabile che non avrà mai fine. Dato che tutti gli altri Troopers discendono anche un po’ da me, ogni volta che devo prendere nota della dipartita di un collega mi piange il cuore, senza contare gli ormai frequenti “cazziatoni” del capo, sempre più nervoso ultimamente. Tuttavia ormai ci ho fatto l’abitudine, ogni volta è sempre la stessa storia; prima una serie di esplosioni assordanti, a seguire il sinistro e sordo ronzio delle light saber che si attivano, poi raggi laser, urla e colluttazioni ed infine, imprescindibile, il rumore degli stivali che si avvicinano minacciosi, la porta che si apre violentemente e preceduto dall’inconfondibile e raggelante respiro profondo, arriva lo sfogo immotivato nei miei confronti. Sono stufo! D’altronde non è la sola controindicazione della mia carriera ormai in declino; dopo agitate notti insonni ogni mattina mi sveglio demotivato, una veloce colazione a base di protein Pills, un’integrazione liquida al gusto caffè e poi di nuovo dentro questo scafandro soffocante. Senza contare il traffico delle astronavi in coda verso il ministero, i posti di blocco e le tempeste radioattive che mi dividono dal posto di lavoro. Finalmente arrivo stressato alla mia scrivania già brulicante di cloni terminati da classificare e mi viene da vomitare, inoltre devo andare continuamente in bagno vista la mia conclamata prostatite fotonica che non è cosa da poco. Vi sembra cosa semplice farla attraverso questa corazza? Chiedetelo pure ai più aitanti e presuntuosi Storm Troopers che ci hanno sostituito ultimamente… Del resto della giornata vi ho già detto, routine e stress da ritorno fanno il resto. Una volta tornato in quella celletta spaziale che mi ostino a chiamare casa non ho la minima voglia di vedere neanche un film, ieri sera ad esempio sul primo canale galattico c’era “Guerre Stellari”… Già visto. Comunque sia, passa un giorno passa l’altro, non pensiate che non abbia mai cercato di dare una svolta alla mia vita di androide. Innumerevoli ed inascoltati sono stati negli anni i curricula che ho fatto girare inutilmente per la galassia, e di tutto rispetto oltretutto: “SERGENTE PRESSO L’ADVANCED RECON COMMANDO E SUCCESSIVAMENTE SCALANDO TUTTA LA SCALA GERARCHICA FINO AD ARRIVARE A FAR PARTE DELL’ORDINE 66 HO SERVITO CON LEALTÀ, INDIPENDENZA E DISCIPLINA LA REPUBBLICA. ADESSO SENTO IL BISOGNO DI FARE NUOVE ESPERIENZE, ALLA LUCE DELLA MIA ONORATA CARRIERA PLURI-DECENNALE…” Il mio appello è stato fino ad ora inascoltato, fino a questa sera, quando di ritorno dall’ennesimo turno fotocopia di questi ultimi anni tristi e inoperosi, trovo un dispaccio elettronico nella mia posta… Eccitato e spaventato, leggo il documento con ansia. La missiva digitale dice: “EGREGIO UFFICIALE, ABBIAMO RICEVUTO LA SUA DOMANDA CHE ABBIAMO IMMEDIATAMENTE INOLTRATO AL NOSTRO UFFICIO PERSONALE. PERTANTO È PREGATO DI PRESENTARSI QUANTO PRIMA PRESSO LA DIREZIONE DI DISNEY WORLD – LOS ANGELES PER RICOPRIRE IL RUOLO DI COMPARSA NELLA ZONA DI ACCOGLIENZA DEL PARCO DIVERTIMENTI. DISTINTI SALUTI, IL DIRETTORE GENERALE, GEORGE LUCAS.”

/ THE END



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