Rutìn.it n°7 Febbraio 2012

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N°7 Anno II - Febbraio 2012 - www.rutin.it - Tabloid Gratuito a Fumetti

n.7

Consigli dall’etere

Bei Tempi Andati

Intervista a PACO ROCA Factory Girl di Emiliano Terenzi

Surfing Sottozero

/rutin.official @rutin_it


www.rutin.it - Numero 7 - Anno II - Febbraio 2012

INDICE 3

REAL TIME

di Sketch & Breakfast

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PELVIUS

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DEBUG

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di Vano

di Nevitz

DA HUI

di Luca Rota Nodari

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PINK TURNS TO BLUE

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UN FUMETTISTA ALLA ...

di Marta Baroni

di Jlenia Currò

EDITORIALE Sopravvissuti a San Valentino Siete entrati ultimamente in un bar e avete notate qualcosa di diverso, più spento, meno colorato, stranamente non luccicante? Niente colore rosso, nessun cuore alle pareti e immagini di giovani e atletici ragazzi in t-shirt che si baciano appassionatamente? Niente di cui preoccuparsi: siamo solo sopravvissuti a San Valentino. In qualsiasi modo la si voglia vedere, questa ricorrenza non passa mai inosservata. Conta una schiera di ‘haters & lovers’ che si combattono come i Montecchi e i Capuleti dall’alba dei tempi: ci sono i single che si deprimono per l’assenza di una dolce metà, quelli che attaccano il consumismo sfrenato e le major dei cioccolatini, quelli che si munirebbero di kalashnikov per eliminare le coppiette felici, e le coppie alternative che odiano la ricorrenza perché ‘non hanno bisogno di un giorno preciso per festeggiare’. E dall’altro lato, ci sono quelli che si preparano settimane prima all’evento, studiando tutto nei minimi dettagli. Alle 13 il parrucchiere, poi di corsa alle 15 dall’estetista per il disboscamento coatto e furioso, candele, cioccolatini e regalo. È facile lasciarsi andare a declinazioni di ‘superiorità’: sono molte le sopracciglia che si alzano parlando di San Valentino, non si può negare. Ma sotto sotto San Valentino è come l’influenza: speri sempre che non capiti proprio a te, ma se succede, in fondo, sei ben contento di non andare a lavorare. E poi, sarà ridondante e scontato ma “Se non vi innamorate è tutto morto/vi dovete innamorare che diventa tutto vivo”. E se lo dice quel ragazzaccio di Benigni, con un matrimonio di 21 anni alle spalle ... possiamo prenderci la libertà di crederci un po’! Roberta Bonori

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Grafica, marchi e contenuti di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà di Eggs Press s.r.l. e dei rispettivi autori.

www.rutin.it N° 7 - Anno II - Febbraio 2012 Editore: Eggs Press s.r.l. Direttori Editoriali: Guido Muzi Emanuele Tani info@eggspress.it Sede Legale: Via Yser, 21 00198 Roma Sede Operativa: Via G. Paisiello, 32 00198 Roma

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Registrato presso il Tribunale di Roma n. 83/2011 del 16 Marzo.

Ufficio Marketing: Luca Maria Polacco Anna Maria Possidente marketing@eggspress.info Art Director: Damiano Monti Copertina, Grafica e Impaginazione: Alessandro Di Bacco Foto a cura di: Romina Nizar

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Sketch & Breakfast

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imona Zulian, originaria della Brianza, cresce con la passione per tutto ciò che riguarda l’arte (ciò che lei definisce artisticoso) e un amore incondizionato per i felini; dopo il diploma conseguito al liceo artistico evolve le sue doti di disegnatrice umoristica alla Scuola del Fumetto di Milano. Andrea Ribaudo, dalla provincia di Milano, cresce con la convinzione che i fumetti, potranno un giorno salvare il mondo ... o almeno renderlo più allegro. Dopo aver passato anni a ‘studiare’ l’arte dell’animazione (insomma, a guardare i cartoni animati) approda anch’egli alla suddetta Scuola del Fumetto. Insieme sono la mente creatrice e creativa (talvolta anche cretina) di Sketch & Breakfast, la pagina facebook dove raccolgono gag, sketch e parodie umoristiche di tutto quello che gli capita sotto tiro, dai personaggi dei cartoni animati, ai programmi televisivi, mettendo anche sul piatto una buona dose di luoghi comuni e situazioni quotidiane che vedono schierarsi contro uomini e donne ... situazioni che spesso e volentieri estrapolano dalla loro stessa vita.

http://www.facebook.com/pages/ Sketch-Breakfast/109837852436097


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Vano

È

l’autore di Ghenga, il fumetto seriale a tiratura nazionale uscito alcuni anni fa in edicola, incentrato sul tema degli studenti fuorisede e al quale hanno collaborato solo disegnatori e grafici italiani. La sua particolarità sta nel parlare dell’argomento con un suo stile personalissimo, presentando le avventure di Sara, Sabrina e Arianna in chiave ironica e surreale. Francesco Rivano, detto Vano, ha anche realizzato il video animato di Safari rmx di Jovanotti, con il quale ha vinto il premio della critica su Qoob; ha collaborato con Left nelle vesti di vignettista satirico e curato la sigla del documentario Le Dame e il Cavaliere, uscito in dvd in tutte le librerie. Inoltre, proprio su Ghenga è stato realizzato un documentario, andato in onda sul canale tematico Current TV. Attualmente, oltre a collaborare con Rutìn.it sta preparando la sua prima graphic novel, che si intitolerà Nutrirsi d’Avanzi. La sua scelta di sposare il progetto alla base della nostra rivista è legata al fatto che ne appoggia lo spirito di condivisione libera.

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Superman: dal fumetto alla tv dalla tv al fumetto digitale

S

mallville, la serie tv dedicata al giovane Clark Kent, giunta alla decima serie, ha chiuso definitivamente i battenti lo scorso maggio. Grande la delusione dei fan, che da anni seguivano con passione le avventure da liceale di Superman, il personaggio dei fumetti creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1938. Ma da buon supereroe Superman non ‘morirà’ neppure questa volta. DC Entertainment ha di recente annunciato il lancio online della serie a fumetti Smallville Season 11. La nuova serie digitale sarà pubblicata il prossimo 13 aprile, con i nuovi capitoli rilasciati con cadenza settimanale. In seguito il fumetto, firmato da Bryan Q. Miller, ex-autore della serie tv, verrà diffuso anche in versione cartacea, corredato da una guida agli episodi della serie televisiva. Di altissimo livello lo staff creativo he oltre a Miller include il print cover artist Gary Frank (Superman Secret Origin), il digital cover artist Cat Staggs e l’illustratore Pere Perez (Batgirl). Serena De Domenico StudentVille.it


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RomaComics & Games torna al grido di ‘Spread!’

C

on il RomaComics & Games 2012 l’attualità si fa fumetto e ‘Spread!’ diventa un’onomatopea. Per indicare cosa? Il gioco è aperto a tutti coloro che vorranno cimentarsi, creatività e matita alla mano, con la sfida lanciata dagli organizzatori della kermesse, che torna al Palalottomatica dal 2 al 4 marzo con una seconda edizione fresca e intelligente. Un appuntamento ricco di sorprese e novità, che si apre agli aspiranti disegnatori e autori, accendendo un cono di luce sulle giovani promesse (che potranno presentare i loro lavori presso gli stand di K1995) e dando vita a un vero e proprio concorso in cui verrà premiata la migliore vignetta contenente l’onomatopea più gettonata degli ultimi 6 mesi: ‘Spread!’ Tutto in una non-stop di tre giorni dedicata a grandi e piccini, a chi del fumetto ha fatto un lavoro, a chi ne fa un passatempo insostituibile, a chi è cresciuto con DylanDog, Topolino e oggi vuole scoprire cosa hanno in serbo le nuove generazioni. A cura della Redazione

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Omaggio ad Andy Warhol

È

stato pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore americano, nonché figura predominante della pop art statunitense. Stiamo parlando di Andy Warhol, artista dal successo sempre in crescita, scomparso a New York il 22 febbraio 1987. A venticinque anni dalla sua morte, Roma ha deciso di rendere omaggio alla sua figura e alla sua espressione artistica. Dal 7 marzo al 30 giugno al Chiostro del Bramante sarà infatti possibile visitare la mostra Andy Warhol’s Factory, dedicata alla fabbrica di idee creata proprio da Andy Warhol. L’allestimento, curato da Gianni Mercurio, sarà spettacolare ed offrirà una commistione di diversi media, per ricreare la scena dell’ultima avanguardia della storia dell’arte. Attraverso opere, fotografie, video, film-documenti e installazioni si ripercorrerà la storia del progetto contro-culturale che raccoglieva artisti di ogni genere e che, nel 1968, si è trasformato in una vera e propria industria che ha segnato e modificato il sistema dell’arte. Paola Faedda


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+ME, autoritratti e piume in una mostra-manifesto

I

suoi clienti abituali sono editori del calibro di Mondadori o della Penguin, mentre le sue illustrazioni sono popolate da ragazzine adolescenti o post-adolescenti, vitali e pronte a irrompere nel mondo con spensierata allegria. Non sorprende allora che per il suo debutto nel mondo dell’arte Luisa Montalto abbia realizzato una serie di solitari autoritratti, più riflessivi che vitali, nei quali la figura umana, il volto, spesso cinereo, quasi grottesco, è illuminato solo da misteriose quanto iconiche piume. +ME è il titolo della mostramanifesto di Luisa Montalto in programma fino al 6 marzo alla Mondo Bizzarro Gallery di Roma. Una mostra in cui una ventina di piccoli dipinti meticolosamente realizzati a olio vanno a comporre un’installazione site-specific, dalla quale emerge il segno buio dell’artista e il significato antiretorico del piumaggio. +ME segna il punto di arrivo momentaneo di una ricerca tanto interiore quanto esteriore per un’artista destinata a lasciare il segno. A cura della Redazione

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L’avanguardia americana a Roma

E

spressionismo astratto, pop art, minimalismo e post-minimalismo, arte concettuale e fotorealismo. Queste le correnti messe in mostra fino al 6 maggio al Palazzo delle Esposizioni di Roma, con un’esposizione dal titolo Il Guggenheim. Avanguardia americana 1945–1980. Attraverso 60 opere di 50 artisti diversi, tra i quali Pollock, de Kooning, Rothko, Gorky, Calder, Lichtenstein, Warhol, Rauschenberg, Serra, Noland e Close, l’esposizione curata da Lauren Hinkson e Matteo Lanfranchi prende in esame gli Stati Uniti dal secondo dopoguerra agli anni ‘80, un periodo di trasformazioni economiche, politiche, sociali e culturali, ma soprattutto un periodo segnato da sfide radicali alla tradizione consolidata. La mostra, composta da opere provenienti in maggioranza dalla collezione della Solomon Guggenheim Foundation di New York, è un percorso artistico che vuole da un lato indagare la natura intrinseca, il senso e la finalità dell’arte e dall’altro lato riflettere sull’evoluzione del Guggenheim come istituzione culturale che da sempre ha offerto sostengo agli artisti emergenti. Paola Faedda



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Nevitz

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lasse 1984, disegnatore professionista dal 2005. Passa la sua vita viaggiando e disegnando ad ogni occasione che gli si presenta. Animatore in Giappone, designer di giocattoli a Hong Kong, illustratore in Spagna e in Italia. Tra gli altri lavori ha pubblicato tavole pubblicitarie per McDonalds e strisce a fumetti per un quotidiano di Hong Kong. Ora sta per uscire in Italia il suo primo manga: Adventure Hunter.

http://futurechoco.tumblr.com/


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B

envenuti alla tranquillissima baia di Da Hui! Qui potrete assistere a storie tra adolescenti patiti del Surf e ragazze da urlo che diventano pazze per tutto ciò è la tendenza del momento. Le vicende si svolgono tra la spiaggia e il chiringuito coinvolgendo i bagnanti con le loro battute pungenti a tempo di musica caraibica e il ritmo incessante delle onde ... Fino ad ora avete conosciuto solo parte della compagnia e con il proseguire delle puntate farete parte della loro vita tra i banchi di scuola, il chiringuito e ovviamente, il Surf!

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Il Vittoriano si tinge di surrealismo

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l meraviglioso è il fine dell’arte. Così diceva André Breton, teorico del surrealismo. E la ricerca del meraviglioso sembra essere alla base di tutte le opere di uno degli artisti più eccentrici mai esistiti, Salvador Dalí. Tra i maggiori esponenti del surrealismo, il movimento artistico che si avvale dell’automatismo psichico puro, ovvero che intende lasciare l’inconscio a briglia sciolta, Dalí è sempre stato un uomo bizzarro, estroso e straordinario. Dal 10 marzo al 30 giugno il Complesso del Vittoriano a Roma cercherà di rendere omaggio all’artista e all’uomo Dalì: ospiterà infatti un’esposizione con oltre 150 dipinti ad olio, disegni, documenti e fotografie, adottando però un approccio inedito. La mostra, in collaborazione con la fondazione Gala – Salvador Dalí metterà in luce il rapporto che correva tra il pittore e la nostra penisola. I suoi viaggi in Italia, le sue impressioni e gli incontri per ideare collaborazioni artistiche saranno il collante per una mostra che tenterà di svelare l’animo di questo artista. Paola Faedda


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Marta Baroni

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arta Baroni nasce a Roma nel 1989, dove vive e lavora come illustratrice freelance e disegnatrice di fumetti. Ha frequentato la Scuola Internazionale di Comics e attualmente studia comunicazione visiva all’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie. Nel 2010 è uscito il suo primo libro, Vertigine, un romanzo illustrato edito dalla Ded’A Edizioni. Ama sperimentare e nel maggio 2011 ha fondato insieme a Tony Kill la sua etichetta indipendente, Tentacoli, con cui si diverte a creare fanzine e ogni genere di produzione totalmente DIY. Nel tempo libero fa un sacco di aperitivi, divora pop corn e serie tv, viaggia più che può e progetta la sua futura vita in una lontana e piovosa cittadina del nord Europa.

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Un fumettista alla

conquista dell’Oscar Il fumetto è uno dei pochi mezzi artistici in cui si può ancora sorprendere il lettore ci racconta in un’intervista lo spagnolo Paco Roca, autore di Rughe, la pluripremiata graphic novel da cui è stato tratto l’omonimo lungometraggio di Ignacio Ferreras, candidato come miglior film d’animazione agli Academy Awards 2012.

C

om’é nato il progetto di Rughe? È nato da due considerazioni. La prima: l’idea della vecchiaia, perché i miei genitori sono anziani e volevo fare una storia per comprendere questa condizione. Volevo sapere ciò che sentono, ciò che si aspettano dalla vita, la solitudine che hanno. Da lì, ho pensato di fare un fumetto sulle case di cura, e ho cominciato a documentarmi. In seguito a questa prima idea iniziale, seppi che il padre di uno dei miei migliori amici aveva il morbo di Alzheimer. Lo conoscevo da molto tempo e ho potuto vedere come la malattia lo stava colpendo, e quanto velocemente: il suo nome era Emilio, che è il nome che ho messo al personaggio principale di Rughe. Messe insieme due idee, la vita in una casa di cura e il tema del morbo di Alzheimer, è nato il fumetto. Approdato al cinema a gennaio, Rughe è ora candidato all’Oscar come miglior film d’animazione. Si aspettava la nomination? Ho avuto una sensazione di ‘effetto valanga’ con i riconoscimenti ricevuti da Rughe, che fa finito per travolgermi. Immagino che il suo successo sia indipendente dalla sola qualità del fumetto. Ricevere poi addirittura una nomination all’Oscar con il lungometraggio d’animazione

è stato un grandissimo onore, un riconoscimento che mi rende veramente felice, sia per il film che per la graphic novel stessa. Per documentarsi sull’Alzheimer, lei ha trascorso molto tempo con persone affette da questa malattia. Come ha vissuto questa esperienza? È stata gratificante, perché gli anziani sono stati molto aperti. E poi ho trovato meravigliose tutte le persone che si dedicano a lavorare nelle case di cura. Una delle cose che si verifica sempre nelle residenze è la monotonia e la solitudine, e la situazione è anche difficile perché di solito nessuno tende a migliorare la propria condizione. In una società veloce, efficiente, quasi psicotica nel relazionarsi allo scorrere del tempo, pensa che il tema della vecchiaia sia diventato un tabù? Assolutamente. Ma essere vecchi non significa essere malati. Si tratta di un processo biologico naturale. È logico che quando si è anziani abbiamo meno energia o mobilità ma siamo ancora persone. Gli anziani hanno bisogno di cure specialistiche, ma meritano di essere trattate con rispetto. Come affrontare la vecchiaia? Dobbiamo cercare di rendere il nostro ultimo stadio della vita il più agevole possibile. Creare sane abitudini senza rinunciare alla mondanità. Godersi le amicizie e il partner finché è possibile. Alcuni lettori di Rughe hanno ammesso di essersi commossi con la sua graphic novel. Si aspettava una tale reazione?

C’è sempre stata quella speranza, ma realisticamente non lo credevo affatto. Quando ho iniziato a realizzare Rughe, avevo dubbi sul fatto che una storia del genere avrebbe funzionato. Parlavo al pubblico di anziani e di Alzheimer, raccontavo in una storia la monotonia e la noia... Non sembrava la graphic novel più interessante del mondo. Come lei stesso ha sottolineato più volte “il bello del fumetto è che rende accessibili e interessanti anche argomenti più duri e difficili da trattare”. Secondo lei, quali caratteristiche lo rendono un mezzo così particolare e, da un certo punto di vista, privilegiato? Il fumetto ha strumenti sufficienti per trattare qualsiasi argomento. Uno dei motivi per cui mi piace il medium del fumetto, sia come lettore che come autore, è che ci sono tanti strumenti e opportunità per scoprire che esso è uno dei pochi mezzi artistici in cui si può ancora sorprendere il lettore. Jlenia Currò Si ringrazia per la traduzione Daniela Mazza

L’intervista integrale su

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