Clown Celeste recensito su Teatro.org

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CLOWN CELESTE

Un libro poetico come poetica è l’essenza del Clown. E proprio questo sembra essere il tema conduttore del testo: l’essenza del Clown. Non tanto la storia, le diverse modalità, il mestiere, le tecniche, ma il cuore vero che si nasconde dietro il naso rosso e il sorriso spontaneo di quella figura magica, ingenua, stilizzata, colorata triste e allegra di una maschera che non è altro che una delle mille facce dell’uomo. Il clown è un modo di essere nella vita, un modo di guardare la realtà, una sensibilità speciale, una sapienza profonda non fondata sull’istruzione ma sulla natura. E’ l’amore per le cose piccole, l’attenzione per la semplicità, la capacità di sorridere degli esseri umani e di noi stessi. Oltre al racconto, cronaca di un gruppo di clown al lavoro in europa, alle loro avventure di teatro di strada, il libro racconta proprio la specificità che anima questo tipo di ricerca artistica. Le illustrazioni stilizzate con un tratto di matita, e venate di allegra malinconia, mostrano l’essenzialità nel disegno vitale della figura del clown. Il clown è attento al più piccolo dei gesti, al micromovimento, al volo di una farfalla, al rimbalzo di una pallina. Il clown percepisce il respiro del mondo e il suo movimento: “Tout bouge” diceva Jean Lecoq: tutto si muove, tutto canta, dalle stelle alle margherite. La funzione pedagogica per lo studio di questa particolare arte scenica è profonda e formativa per l’intera vita. E in questa disciplina è l’individuo che viene messo continuamente al centro: nudo, privo di infrastrutture, senza barriere, luci, scenografie, senza filtri, senza finzioni nella sua fragilità, nella sua verità. E’ la comicità del nostro corpo, l’espressione del nostro viso, il dramma della nostra vita, la verità del nostro cuore. Questo è essere clown e questa è la vera difficoltà nel raggiungere il traguardo finale: emozionare ed incantare un altro cuore che ci guarda e che si pone davanti a noi come spettatore. Anche a lui è richiesto uno sforzo: l’abbandono alla poesia, l’accettazione dell’incanto, la spogliazione dalla propria finzione. Per questo i bambini hanno più facilità nell’incontro con il clown. Per questo noi adulti dobbiamo recuperare l’infanzia perduta che è il nostro piccolo giardino fiorito e il nostro paradiso. Il clown ci aiuterà.

Clown Celeste Pedagogia creativa per un teatro comico Emmanuel Gallot-Lavallèe Cartman Edizioni Torino 2010 Pagg. 117 Euro 15,00

Inserita il 10 - 05 - 11 Fonte: Elena Siri

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