Onde forma. Galleria di immagini

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AVE APPIANO

ONDE FORMA

Galleria di immagini

CARTMAN


COLLANA MEDIA&MEDINA

Non dicere ille secrita abboce


Ave Appiano

ONDE FORMA Galleria di immagini

Copyright © 2007 Cartman Edizioni, Torino. È vietata la riproduzione non autorizzata effettuata con qualsiasi mezzo, anche parziale. Cartman Edizioni Strada Cartman, 150 – 10132 Torino – Italia Tel./fax 0118905849 www.cartmanedizioni.it info@cartmanedizioni.it - redazione@cartmanedizioni.it Page layout: Paola Saporito

CARTMAN


Questo e-book è abbinato al volume ONDE FORMA - Riflessioni su energia e bellezza di Ave Appiano

ISBN 978-88-89671-06-1, F.to 150x210, 160 pp. (ill. b/n - col.), euro 20,00.


Premessa

Nelle arti figurative come nell’architettura sono le linee che organizzano le strutture e attivano i pattern, richiamando archetipi depositati nella memoria, nelle forme del pensiero, nei sogni, nell’immaginario, nelle associazioni della fantasia. Una analisi che prenda in considerazione gli archetipi dovrebbe quindi proporsi di valorizzare la genesi delle forme, risalendo al vertice del principio di ogni cosa. In queste pagine si propone appunto un percorso che renda conto delle forze messe in campo dagli archetipi per trasformarsi in energie visive e in architetture della bellezza. Le linee, come le parole in campo poetico, sono gli strumenti per dare corpo, figura e struttura all’immaginazione e permetterle di scendere o risalire alle certezze dell’archetipo, così da lasciarlo riaffiorare attraverso le forme della creatività dell’arte. Partendo dal principio che le forme sono il frutto della aggregazione di punti, linee e piani, di figure geometriche e di spazializzazioni create dalla percezione, giungendo anche ad articolazioni molto complesse, è essenziale considerare innanzitutto il valore espressivo delle forme semplici e delle loro potenzialità comunicative. In particolare, a proposito di composizioni a impianto geometrico, è opportuno tenere conto del carattere espressivo delle linee con le quali si esprime la struttura del progetto, degli orientamenti che esse creano e del loro comportamento con gli effetti della luce e con il colore. Si spiegano da questo punto di vista certe forme primitive dei pittogrammi, degli ideogrammi e degli psicogrammi, i primi rappresentativi di oggetti, i secondi espressivi di idee e concetti, i terzi di moti della psiche: questi prototipi della comunicazione umana prescrittoria testimoniano la neces9


sità di coniugare l’idea a una forma, la mente all’immagine, riducendo a energie geometriche elementari concetti anche complessi fondati su elementi astratti. D’altra parte, come ha osservato Andrej Tarkovskij, è impossibile spiegare soltanto “attraverso il processo di conoscenza basata sull’intelletto la nascita dell’immagine artistica, unica, indivisibile, che è stata creata ed esiste su un piano diverso da quello intellettuale. Bisogna semplicemente mettersi d’accordo sui termini. Nella scienza l’intuizione sostituisce la logica. Nell’arte, invece, come nella religione, l’intuizione è equivalente alla convinzione, alla fede. È una condizione dell’anima e non un metodo di pensiero. La scienza è empirica, mentre il pensiero per immagini è mosso dall’energia della rivelazione” (Tarkovskij 1986, trad. it. p. 41).

Torino, 8 febbraio 2007

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Nella pagina di apertura: Disney Concert Hall a Los Angeles di Frank Gehry (1999-2003)

A sinistra: Serra delle palme a Kew di D. Burton e R. Turner (1844-48) In basso: City Hall a Londra, di N. Foster (1998-2002)

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Son-O-House, esterno e interno, a Son en Breugel, Studio Nox (2002/04)

Eden Project, Cornovaglia di Nicholas Grimshaw (1996-2001) 14

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A destra: Casa Domes a Los Angeles, di Bernard Judge, 1962

Richard Buckminster Fuller, 1967, Esposizione Universale di Montreal

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Turning Torso a Malmoe, di S. Calatrava (2005)

Torre di cristallo del Nationale-Nederlanden Building a Praga, di F. Gehry

Stazione dell’Aeroporto di Saint-Exupéry a Satolas-Lione, di S. Calatrava; (1989-1994) Stazione d’Oriente a Lisbona, di S. Calatrava; (1993-1998)

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Vedute del Palazzo di Giustizia ad Anversa, di Richard Rogers

Palazzo delle Arti Reina Sofia a Valencia di S. Calatrava (2005)

Burj Al-Arab a Dubai di Tom Wills-Wright (1994-99) 20

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Guggenheim Museum di Frank Gehry a Bilbao (1991-97) 22

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Guggenheim Museum di Frank Gehry a Bilbao (1991-97)

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Hotel Marquès di Riscal a Elciego, di Frank Gehry

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Biblioteca della Libera UniversitĂ di Berlino, di Norman Foster (2005)

Planetario delle Arti e delle Scienze a Valencia, di S. Calatrava (19912001)

Padiglione BMW, Francoforte sul Meno (1999) 26

Biblioteca della Seikei University a Tokio, di Shigeru Ban (2006-2007) 27


Centro commerciale Peek&Cloppenburg a Colonia (1999-2005), di R. Piano

Ponte-isola di Vito Acconci a Graz, Austria, 2003

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Le piramidi della Grande Motte, di Jean Balladur (1965-75)

Teatro dell’Opera a Sydney di Jørn Utzon 30

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Cappella di N么tre Dame du Haut a Ronchamp, di Le Corbusier (1950-1954)

Ponte Zubizuri a Bilbao, di S. Calatrava (1990-1997)

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Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright a New York (1946-1959)

Frattali di Mandelbrot

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Sitografia essenziale www.orangevoid.org.uk www.edidomus.it www.graz03.at www.richardrogers.co.uk www.guggenheim-bilbao.es www.edenproject.com www.calatrava.com http://art-idea.com

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In questo testo, l’Autrice indaga sull’energia e la bellezza dell’archetipo dell’onda-forma che dalle più remote testimonianze dell’uomo riemerge nelle più recenti e suggestive ideazioni dell’architettura contemporanea e delle sue forme “fluide”. Il grado massimo del legame tra uomo, natura e creazione si esprime, da sempre, attraverso la curva e il concetto di rotondità. Oltre a corrispondere, grazie alle sue anse, a una sagoma che soggiace a molte forme della cosmogonia naturale, essa esprime il lato femminile delle cose del mondo, la morbidezza accogliente del ventre materno ma anche, in senso più astratto, l’armonia delle relazioni umane, la fluidità del pensiero e il divenire privo di soluzioni di continuità, senza inizio né fine. In virtù di queste forze originarie la curva è profondamente collegata alla vita, alla crescita, allo sviluppo, ed è espressione del pensiero, della creatività, del movimento e dell’azione che si propaga da un nucleo. AVE APPIANO è docente di Visual Design e di Teorie dell’immagine presso il DAMS dell’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni più recenti Dentro l’Arte e Anima e forma (Ananke); Estetica del rottame e Bello da mangiare (Meltemi).

Opere di copertina e progetto grafico di Ave Appiano.


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