Segreto sulla Gazzetta d'Alba

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GAZZETTA D’ALBA

MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011

CULTURA & SPETTACOLI

L’economia essenziale secondo Francesco Maggio INCONTRO

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all’economia effimera all’economia essenziale è il titolo dell’incontro preparato per lunedì 21 febbraio, alle 21, dal centro culturale San Paolo e ospitato nella sede, in piazza San Paolo 14, con Francesco Maggio. Economista e giornalista, Maggio è stato ricercatore economico a Nomisma. Ha scritto di finanza etica ed economia non profit per il Sole 24 ore e per il settimanale Vita, di cui curava l’inserto Etica & finanza. È autore di Nonprofit (Il Mulino), con il quale ha vinto il premio Ape 2003. Il suo ultimo libro è La bella economia. Sto-

Carmagnola: don Andrea Gallo ospite della Cena con l’autore

rie, idee e protagonisti che possono cambiare volto alla scienza triste (Fazi). Sembra che le grandi potenze economiche del pianeta stiano vivendo in un perdurante stato confusionale e che la loro economia si sia inceppata. A ben guardare, l’etica è stata la grande assente dalla scena economica di questi anni, caratterizzati da un’inguaribile ingordigia. Che sia proprio l’etica la scintilla capace di rimettere in moto il sistema? Quali altri fattori potranno concorrere nel medio periodo a invertire un ciclo negativo che la globalizzazione sembra aver ulteriormente aggravato? Sono le domande alle quali Maggio proverà a rispondere. m

LIBRI

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arà don Andrea Gallo l’ospite della Cena con l’autore di sabato 19, alle 19.30, alla Trattoria della vigna, in via San Francesco di Sales a Carmagnola. Don Gallo presenterà Sono venuto per servire, scritto con Loris Mazzetti, autore dei programmi televisivi Il fatto con Enzo Biagi, Che tempo che fa con Fabio Fazio, Vieni via con me con Fazio e Roberto Saviano. Don Gallo è fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova. Prete «in

direzione ostinata e contraria» come lui stesso ama definirsi (citando il suo amico Fabrizio de André) da decenni è impegnato a fianco degli ultimi e degli emarginati. Nel libro don Gallo racconta il suo percorso pastorale iniziato nel 1959; la sua esperienza come missionario in Brasile negli anni della dittatura, i suoi incontri con personaggi, ma soprattutto espone le sue posizioni sull’utilizzo del preservativo, del sacerdozio femminile, del testamento biologico, della legalizzazione delle droghe leggere. Per informazioni: tel. 011-97.15.622. m.b.

Visti al Festival, arrivo nelle sale

Il “Campo” e Ufficio cultura della Diocesi

“IlGrinta”e“Margincall”, grandi film “morali” alla Berlinale

“Caffè filosofico”, luogo di ricerca e di dialogo ad Alba

CINEMA

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entre l’Italia affermava timidamente la sua presenza con Albanese e il suo Qualunquemente (ma cosa capiranno gli stranieri di una comicità così legata al nostro Paese?) e con la gentile commedia Gianni e le donne del bravo Gianni di Grigorio, lo stesso che anni fa conquistò Venezia con Pranzo di ferragosto, la Berlinale ha incassato con altrettanta modestia quella che al momento è una delle migliori edizioni degli ultimi anni. Senza acuti e senza star, magari anche senza capolavori da qui alla fine, ma con un’alta qualità media della proposta. Certo, se si apre con un film come Il Grinta dei Coen (questione della reperibilità a parte) le cose vengono facili. Il remake del film con John Wayne è un western classico e al tem-

po stesso postmoderno; un lavoro di tessitura su un corpo già esistente che instaura un dialogo sottile tra i due registi e il genere che si trovano ad affrontare, ma anche tra lo spettatore e il cinema classico. Tra citazioni di Sentieri selvaggi e revisioni del western moderno, Il Grinta racconta soprattutto una storia di redenzione: il salvataggio di una persona, più che l’esecuzione di una vendetta, che ne fa un racconto profondamente morale. Come il grande western è sempre stato e forse – dicono i Coen – non potrà mai più essere. Come morali sono da sempre i film sulla grande finanza americana, numerosi in questo periodo di crisi. Così, dopo il secondo Wall Street e il documentario da Oscar Inside Job, ecco Margin call di Chandor (in concorso), un’altra storia in cui si parla di brocker e gra-

INCONTRI

M Un’inquadratura del “Grinta”. fici, di uffici con vista su Manhattan e di tizi ambiziosi con la camicia a righe e le bretelle. A giudicare da quanto gli americani sono ossessionati da questo immaginario yuppie, si direbbe che da American psycho di Ellis siano passati solamente un paio d’anni, e che delle sinistre ossessioni di quel libro sia rimasta soprattutto la sostanza: il denaro, cioè, come entità invisibile e onnipresente. Denaro che non esiste ma determina ogni cosa, denaro che lavora al di sotto della superficie e corrode la stabilità del sistema. Margin call è un film di grandi interpreti, con Kevin Spacey, Jeremy Irons e Stanley Tucci al loro meglio. Se vogliamo, è anche la solita storia di bolle finanziarie, di riunioni

notturne e sedute davanti a computer sui cui schermi figurano calcoli incomprensibili. Questa volta, però, c’è l’onestà di ammetterlo: «Mi spieghi la cosa come a un bambino di sei anni», dice un super manager a uno dei suoi, «come a un golden retriever». Geniale. Come la scena in cui uno dei protagonisti attraversa in taxi le vie di New York e osservando la gente si chiede come è possibile che nessuno di loro sappia che cosa stia avvenendo: e cioè che il mercato sta crollando, che anzi è già crollato, ma solo in pochi sanno perché e soprattutto se ne renderanno conto. Come Il Grinta dei Coen, anche Margin call uscirà a breve sull’onda della presentazione alla Berlinale. Roberto Manassero

Per il ciclo di conferenze ospiti il chirurgo del “San Lazzaro” di Alba Salvatore Camera e padre Adolfo De Col

La storia dell’ospedale di Wamba in fondazione “Ferrero” INCONTRO

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a prossima conferenza del ciclo organizzato dalla fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero nell’auditorium di strada di mezzo ad Alba, venerdì 18 febbraio, alle 21, sarà con il dottor Salvatore Camera e padre Adolfo De Col. Il tema della serata è la Storia dell’ospedale cattolico di Wamba, in Kenya. Un luogo dove, da oltre quarant’anni, si promuove la dignità umana in tutte le sue espressioni. La struttura

è dotata di duecento posti letto per curare e assistere, con responsabilità e trasparenza, indipendentemente da etnia, stato sociale, religione, credo politico. L’ospedale di Wamba si trova a circa 400 chilometri a nord-est di Nairobi, in una zona molto povera e arida della savana, che i pazienti raggiungono spesso a piedi impiegando molti giorni di cammino. La struttura si estende su un’area di oltre cento acri (40 ettari) ed è una “città” autonoma. Sorge

in una zona abitata da tribù di seminomadi – quarantamila persone – per le quali è, da anni, un punto di riferimento. I ricoverati ogni anno sono quasi tremila. Da tempo è attiva anche una scuola di formazione e un convitto per infermiere. Una recente decisione del governo locale in ambito educativo ha comportato un aumento sensibile del numero di allieve, con la conseguente necessità di ampliare le strutture della scuola e del convitto. Salvatore Camera, specia-

lista in chirurgia generale e vascolare, direttore del Dipartimento di chirurgia dell’Azienda sanitaria di Alba e Bra, da anni è volontario nell’ospedale di Wamba. Dopo la laurea conseguita a Torino e le specializzazioni a Genova, Camera è stato sempre chirurgo ospedaliero a tempo pieno. A dialogare con lui, padre Adolfo De Col, missionario della Consolata di Torino. Dopo aver lavorato alcuni anni nella scuola, è partito per l’Africa dove, per

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l Caffè filosofico è un’esperienza avviata nel 1992 a Parigi da Marc Sautet nel Cafè des Fares e diffusasi in tutta Europa. Anche in Italia sono state avviate con buon interesse di pubblico varie esperienze. Ci sono illustri precedenti: basti pensare che il circolo illuminista italiano più prestigioso, nella Milano del Settecento, prese il nome del Caffè. L’associazione Il Campo, con il sostegno dell’Ufficio diocesano per la cultura, intende proporlo ad Alba, da domenica 20 febbraio. In questa iniziativa, la filosofia ritorna a essere non tanto un discorso tecnico, riservato ad addetti ai lavori, ma lo stimolo a promuovere la riflessione in modo libero, aperto e dialogante. Oggi il clima di incertezza vent’anni, ha svolto attività pastorale presso la tribù degli Ameru, nel Nord del Kenya. Si è occupato della creazione di un grande acquedotto, della precaria situazione sanitaria e scolastica. Da quando è tornato in Italia, si dedica all’animazione missionaria e all’organizzazione di viaggi nelle missioni per educare alla mondialità, alla fraternità e alla solidarietà evangelica. Per assistere alla conferenza occorre ritirare i biglietti d’ingresso, gratuiti, presso la Fondazione, l’Enolibreria Marchisio, la Biblioteca di Alba, le librerie Zanoletti di Alba e Crocicchio di Bra. Per informazioni, rivolgersi al numero 0173-29.52.59. m

del vivere, delle prospettive del futuro, invitano a riprendere e a contribuire a una rinnovata riflessione critica. Diventa viva l’esigenza di creare un luogo dove discutere su temi e problematiche attuali o innovative e non usuali, contro la cultura dell’omologazione, per una ripresa di capacità critica nel vivere il presente. Il Caffè diventa il simbolo di un luogo di ricerca e di dialogo fuori dalle istituzioni tradizionali, capace di valorizzare l’incontro libero tra le persone, per stimolare un serio approccio ai problemi tuttora aperti, nonostante – o proprio per questo – i risultati raggiunti dalla ricerca scientifica e dallo sviluppo tecnologico. Il programma. Presso il Caffè Calissano, in piazza del Duomo, si terranno alcuni incontri, aperti a tutti, con l’intervento e la guida di un filosofo. Si è scelto, come traccia, il tema La filosofia e la cura di sé. Fin dall’antichità una delle grandi funzioni della filosofia fu di guidare a «prendersi cura di sé, dei propri pensieri». Domenica alle 17.30 Alberto Banaudi darà inizio agli incontri con una breve conversazione, che si intreccerà nel dialogo con i presenti. Si terminerà verso le 19, con possibilità di fermarsi presso la pizzeria Calissano a continuare la conversazione. Il Caffè filosofico continuerà domenica 6 marzo con Giuseppe Riconda dell’Università di Torino e proseguirà il 20 marzo con Giovanna Morone del Liceo scientifico di Alba. pi.ra.

“Granelli di parole” per Milena Anfosso

“Segreto” di Simona Sacco

Corneliano, Piccinelli in Biblioteca

POESIA

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LETTERATURA

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ilena Anfosso di Coazzolo, che compirà 24 anni giovedì 17 febbraio, ha vinto la sesta edizione del concorso nazionale di poesia Granelli di parole, organizzato dall’editore Kimerik di Patti, in provincia di Messina. Milena, che ha frequentato il Liceo classico ad Alba, studia lettere antiche all’Università di Torino. La sua opera, PapaveriSibari (510 a.C.), ha ricevuto il primo premio nella categoria Poesie, racconti, favole. Questi e altri suoi componimenti sono già stati pubblicati da Kimerik sull’antologia Una pagina di poesia. f.g.

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ubblicata in una nuovissima collana (Impronte) di Cartman edizioni, la raccolta di Simona Sacco, giovane scrittrice fossanese segnalata in numerosi concorsi, lascia il segno. Vuoi per la “forma” del libro, intitolato SegretoSettantottopoesie: piccolo formato, piccolo prezzo (5 euro), il dettaglio dell’opera di un grande pittore (Kandinsky) in copertina. Vuoi per il “contenuto”: il richiamo di un grande poeta (Pablo Neruda) come ispirazione per il nome di collana, il titolo evocatore di svelamento, scoperta e ricerca, settantotto poesie intense e delicate. «Preziosa e incisiva, la poesia di Simona Sacco attinge a un serbatoio emozionale alimentato dalla spiccata attitudine dell’autrice a osservare, percepire, interpretare emozioni e avvenimenti», scrive Cecilia Caprettini. m

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a biblioteca Oreste Scarzello di Corneliano ospiterà, venerdì 18 febbraio, lo scrittore Franco Piccinelli. L’autore, che è nato a Neive e vive a Roma, presenterà il suo ultimo libro, edito nel 2010: Il prete, la sarta e il diavolo. Giornalista, Piccinelli ha esordito con il primo romanzo (Le colline splendono al buio) nel 1961, diventando successivamente anche poeta. È considerato uno dei maggiori narratori di memoria collettiva e di epica contadina. Il libro, il suo trentanovesimo, racconta la vita di un paese delle Langhe fra le due guerre con escursioni anche in anni precedenti. La serata avrà inizio alle 20.45. r.b.


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