Rapporto agricolo 2002

Page 1

Bundesamt für Landwirtschaft

Office fédéral de l’agriculture

Ufficio federale dell’agricoltura

Uffizi federal d’agricultura

R A P P O R T O A G R I C O L O

Editore

Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG)

CH-3003 Berna

Tel : 031 322 25 11

Fax: 031 322 26 34

Internet: www blw admin ch

Copyright: UFAG, Berna 2002

Concetto e produzione

Artwork, Grafik und Design, S Gallo

Stampa Bruhin AG, Freienbach

Fotografie

Archivio fotografico Agrofot

Archivio Keystone

Blue Planet Bild

– Christof Sonderegger, fotografo

– FAL Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura

– Masterfile Schweiz

Peter Studer, fotografo

PhotoDisc Inc

Prisma Dia-Agentur

Produttori svizzeri di latte PSL

– Svizzera Turismo

– UFAG Ufficio federale dell’agricoltura

– USC Unione svizzera dei contadini

Distribuzione

UFCL, Distribuzione pubblicazioni

CH-3003 Berna

N d’ordinazione:

italiano: 730 680 02 i

10 2002 200 82894

tedesco: 730 680 02 d

10 2002 2800 82894

francese: 730 680 02 f

10 2002 1400 82894

Fax: 031 325 50 58

Internet: www bundespublikationen ch

S I G L A E D I T O R I A L E 2
■■■■■■■■■■■■■■■■ Indice Prefazione 4 ■ 1. Ruolo e situazione 1.1 Economia 9 dell’agricoltura 1 1 1 L’agricoltura, parte integrante dell’economia 10 1 1 2 Mercati 19 1 1 3 Situazione economica del settore agricolo 47 1 1 4 Situazione economica delle singole aziende 52 1.2 Aspetti sociali e società 65 1 2 1 Aspetti sociali 66 1 2 2 Società 84 1 3 Ecologia ed etologia 91 1 3 1 Ecologia 92 1 3 2 Etologia 117 1.4 Valutazione della sostenibilità 123 ■ 2. Provvedimenti di 2.1 Produzione e smercio 131 politica agricola 2.1.1 Strumenti sovrasettoriali 133 2 1 2 Economia lattiera 147 2 1 3 Produzione animale 154 2 1 4 Produzione vegetale 160 2 1 5 Valutazione dei provvedimenti 171 2 2 Pagamenti diretti 175 2 2 1 Importanza dei pagamenti diretti 176 2.2.2 Pagamenti diretti generali 184 2 2 3 Pagamenti diretti ecologici 194 2 3 Miglioramento delle basi 213 2 3 1 Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale 214 2 3 2 Ricerca, consulenza, formazione professionale 223 2 3 3 Materie ausiliarie, protezione dei vegetali e delle varietà 230 2 3 4 Allevamento di animali 237 2 4 Ispettorato delle finanze 239 ■ 3. Aspetti internazionali 3.1 Sviluppi sul piano internazionale 245 3 2 Confronti sul piano internazionale 275 ■ Allegato Tabelle A2 Atti legislativi in ambito agricolo A63 Terminologia e metodi A66 Abbreviazioni A82 Bibliografia A84 I N D I C E 3

Il 2001, per il settore primario svizzero, è stato un esercizio che rientra nella media. Il valore della produzione finale è risultato del 4 per cento inferiore rispetto alla media triennale Ciò è riconducibile soprattutto ai minori rendimenti della produzione vegetale Le prospettive per il 2002 sono tuttavia decisamente migliori Le stime per l’anno corrente indicano risultati economici paragonabili a quelli del 2000, che è stato un anno soddisfacente Ciò è rassicurante, soprattutto se si tiene conto delle difficoltà del mercato lattiero

L’economia lattiera dovrà affrontare una fase impegnativa di ristrutturazione, non soltanto per quanto concerne il settore della trasformazione, bensì anche per quanto riguarda il settore primario Le cause della situazione attuale sono radicate nel tempo Negli Anni ‘70 e ‘80, l’industria della trasformazione si è dotata di strutture sovradimensionate, che non hanno potuto essere smantellate prima e a partire dall’entrata in vigore del nuovo disciplinamento del mercato lattiero L’incremento dei prezzi del latte negli Anni ’80, d’altro canto, ha ridotto la necessità di adeguarsi delle aziende agricole Le aziende dedite alla trasformazione e quelle agricole, dunque, non erano abbastanza pronte per affrontare la situazione attuale. Le forze di mercato, che sono determinanti per la produzione di derrate alimentari in virtù del nuovo articolo della Costituzione, hanno messo in risalto la debolezza dell’economia lattiera svizzera Spero che dalla crisi in atto si possano gettare le basi per una ristrutturazione che dia nuovo impulso vitale alle aziende lattiere e di trasformazione, rafforzando l’intera economia lattiera svizzera Ciò è importante, visto che la produzione lattiera costituisce un ’ampia quota della produzione finale e contribuisce ad incrementare la produttività agricola

La struttura del terzo Rapporto agricolo ricalca quella delle edizioni precedenti. Vengono illustrati gli effetti della politica agricola sul piano economico, ecologico e sociale, analizzati gli sviluppi dei provvedimenti di politica agricola e affrontati aspetti internazionali. Rispetto all’anno scorso alcuni ambiti sono stati trattati in modo più esaustivo Alcuni aspetti sociali, come ad esempio il comportamento in materia di consumi o l’opinione della popolazione sull’agricoltura, sono stati affrontati nella parte 1 2, mentre la parte 1 3 è dedicata al tema del benessere degli animali

Il reddito nell’agricoltura è mediamente inferiore a quello del resto della popolazione Questa situazione si riscontrava pure quando vigeva la precedente politica agricola I risultati dell'analisi centralizzata dei dati contabili della FAT mostrano, inoltre, che la situazione non è peggiorata. Dopo l’anno record 1989, il livello del reddito è costantemente diminuito fino al 1996 Le diminuzioni maggiori si sono registrate ancor prima della prima tappa della riforma agraria, avviata nel 1993 Nel frattempo si è assistito ad un netto miglioramento. La maggior parte dei contadini è in grado di formare capitale proprio sufficiente per garantire l’esistenza dell’azienda Tuttavia, ciò non avviene in tutte le aziende Circa un terzo di esse, infatti, è in difficoltà economiche Negli Anni ‘90 la quota di queste aziende è lievemente aumentata in ragione del forte orientamento del settore verso il mercato Analogamente a quanto è stato il caso finora l’agricoltura svizzera, per lo stesso volume di produzione, ha un dispendio di lavoro superiore rispetto alle aziende estere di paragone Vi è dunque un margine di manovra

4 P R E F A Z I O N E ■■■■■■■■■■■■■■■■
Prefazione

per la riduzione dei costi o per la crescita delle aziende. In un settore caratterizzato da un volume di mercato stagnante e da progressi tecnici continui, la cessazione dell’attività è una conseguenza naturale Essa consente alle altre aziende di garantire le proprie basi economiche.

Il mutamento strutturale, finora, ha avuto luogo essenzialmente nel quadro dell’avvicendamento generazionale In linea di massima la sostenibilità sociale è stata garantita Per una parte delle aziende sarà difficile anche in futuro poter affermarsi in un contesto vieppiù concorrenziale Per tale motivo, con l’ulteriore sviluppo della politica agricola (PA 2007) sono state proposte misure d’accompagnamento supplementari, come ad esempio gli aiuti di riqualificazione, per poter continuare in maniera socialmente sostenibile il processo di adeguamento.

Le perplessità e le paure dei contadini vanno affrontate con serietà La ristrutturazione è stata richiesta da tutte le parti coinvolte. Sono tuttavia convinto che attraverso la PA 2007 potranno essere raggiunte soluzioni economicamente, socialmente e ecologicamente sostenibili

Direttore dell’Ufficio federale dell‘agricoltura

P R E F A Z I O N E 5
6

■■■■■■■■■■■■■■■■ 1. Ruolo e situazione dell’agricoltura

1 7

L’articolo 104 della Costituzione sancisce che la Confederazione provvede affinché l’agricoltura, tramite una produzione ecologicamente sostenibile e orientata verso il mercato, contribuisca efficacemente a:

a garantire l’approvvigionamento della popolazione;

b salvaguardare le basi vitali naturali e il paesaggio rurale;

c garantire un ’occupazione decentrata del territorio

Dagli obiettivi ancorati nella Costituzione si evince che i compiti affidati all’agricoltura vanno ben oltre la mera produzione di derrate alimentari In tale contesto, si parla infatti di agricoltura multifunzionale La cura del paesaggio, la salvaguardia delle basi vitali naturali e l’occupazione decentrata del territorio sono prestazioni che vanno a vantaggio della collettività, ma che tuttavia vengono retribuite soltanto in parte sul mercato

Il concetto di «sostenibilità» è stato ancorato nella Costituzione per la prima volta nel 1996 Esso è assurto a importante linea direttrice per l’operato politico dopo la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992

Il Consiglio federale intende seguire gli effetti della nuova politica agricola. Nell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura ha fissato i presupposti necessari a tal fine L’articolo 1 capoverso 1 di detta ordinanza sancisce, infatti, che la politica agricola e le prestazioni dell’agricoltura vanno esaminate nell’ottica della sostenibilità Il capoverso 2 prescrive di valutare le implicazioni di ordine economico, ecologico e sociale L’UFAG è incaricato di redigere un rapporto annuale sui risultati delle analisi Tale mandato viene assolto attraverso il Rapporto agricolo

Le tre dimensioni della sostenibilità rappresentano la struttura alla base delle informazioni contenute nel capitolo 1 del presente rapporto Esso fornisce informazioni sul ruolo e la situazione dell’agricoltura

8 1 . R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1

1.1 Economia

Per poter fornire le prestazioni da essa richieste, l’agricoltura necessita di una base economica sufficientemente ampia La descrizione delle conseguenze economiche della politica agricola rappresenta pertanto un punto cardine del resoconto In tal modo è infatti possibile ottenere informazioni sui risultati economici delle aziende agricole, sullo sviluppo strutturale, sull’interconnessione con gli altri settori dell’economia o sulle condizioni di mercato

Di seguito è illustrato il ruolo economico dell’agricoltura in qualità di tassello dell’economia, vengono fornite informazioni sulla produzione, il consumo, il commercio esterno, i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo rilevati sui singoli mercati, descritta la situazione economica dell’intero settore e delle aziende individuali nonché presentato un progetto sulla prestazione delle aziende agricole in Svizzera.

■■■■■■■■■■■■■■■■
9 1 . 1 E C O N O M I A 1

■ Aziende agricole

1.1.1 L’agricoltura, parte integrante dell’economia

Il calo del numero di aziende agricole è un processo riscontrabile non solo in Svizzera, bensì anche nel resto d’Europa Di seguito è illustrata l’evoluzione in Svizzera e in Paesi scelti dell’UE

Evoluzione del numero di aziende agricole in Svizzera e in Paesi scelti dell’UE

L’entità della variazione del numero di aziende agricole nel decennio dal 1990 al 2000 registrata in Svizzera è simile a quella rilevata nel gruppo scelto di Paesi dell’UE In quasi tutti i Paesi considerati si segnalano flessioni evidenti. Il calo più consistente riguarda la Danimarca, mentre la flessione minore è stata riscontrata in Gran

■■■■■■■■■■■■■■■■
Paese Numero di aziende Variazione 1990–2000 1990 1995 2000 in % Germania 653 550 566 910 471 960 -27,8 Francia 923 590 734 800 663 810 -28,1 Italia 2 664 550 2 482 100 2 152 210 -19,2 Austria 278 000 221 750 199 470 -28,2 Paesi Bassi 124 800 113 200 101 550 -18,6 Danimarca 81 270 68 770 57 830 -28,8 Spagna 1 593 640 1 277 600 1 287 420 -19,2 Gran Bretagna 243 060 234 500 233 250 -4,0 Svizzera 92 815 79 479 1 70 537 -24,0 1 1996 Fonti: Eurostat, UST
Bretagna
10 1 . 1 E C O N O M I A 1
Tabella 1, pagina A2

■ Calo della manodopera famigliare

Per le persone che lavorano nel settore primario si distingue fra occupati a tempo pieno ed occupati a tempo parziale, ma anche fra manodopera famigliare e manodopera extrafamigliare Nella categoria della manodopera famigliare rientrano il capoazienda e gli altri membri della famiglia. Per quanto concerne la manodopera extrafamigliare viene fatta una distinzione fra lavoratori svizzeri e lavoratori stranieri

Evoluzione della manodopera famigliare ed extrafamigliare

19901996 2000

Manodopera famigliare Capiazienda, donne Capiazienda, uomini Altra manodopera famigliare, donne Altra manodopera famigliare, uomini

Manodopera extrafamigliare Manodopera extrafamigliare, svizzere

Manodopera extrafamigliare, svizzeri

Fonte: UST

N u m e r o
Straniere Stranieri 0 150 000 175 000 200 000 225 000 250 000 125 000 100 000 75 000 25 000 50 000 1 . 1 E C O N O M I A 11 1

Nel periodo fra il 1990 e il 2000 la manodopera famigliare è diminuita di 51’500 unità ossia del 24 per cento circa 35'755 unità, ossia il 70 per cento della manodopera totale, rientrano nella categoria dell’altra manodopera famigliare Anche in termini relativi la diminuzione registrata in questa categoria è stata più consistente rispetto a quanto rilevato nella categoria dei capiazienda Il 70 per cento del calo ha interessato il periodo parziale dal 1990 al 1996, il 30 per cento gli anni dal 1996 al 2000 Nel secondo periodo parziale considerato si è quindi verificato un rallentamento Si riscontrano differenze anche per quanto concerne l’evoluzione del numero di uomini o donne Fra il 1990 e il 1996 la quota di donne è diminuita di poco meno del 27 per cento, mentre nel periodo parziale fra il 1996 e il 2000 si è addirittura registrato un incremento di 3'269 unità (+6%) La quota di uomini è invece diminuita in entrambi i periodi parziali presi in esame. Nel 2000 sono stati censiti complessivamente 31'000 uomini occupati nell’agricoltura in meno rispetto al 1990 Nel decennio considerato, nella categoria della manodopera famigliare la proporzione fra uomini e donne è variata a favore delle donne. Mentre nel 1990 il 55 per cento della manodopera famigliare era rappresentata da uomini, nel 2000 tale quota è scesa al 43 per cento circa

Nella categoria della manodopera extrafamigliare si registra invece un ’evoluzione inversa. Fra il 1990 e il 2000 l’aumento è stato di 1'732 unità (+5%). Nel periodo parziale fra il 1990 e il 1996 l’incremento è stato addirittura di 8'171 unità (+23%) Negli anni dal 1996 al 2000 si è invece registrato un calo di 6'439 unità (–14%) Nel decennio considerato, nella categoria della manodopera extrafamigliare la proporzione fra uomini e donne è rimasta pressoché costante

In Svizzera, fra il 1990 e il 2000 l’effettivo di bestiame bovino è diminuito da 1,86 a 1,59 milioni di capi Ciò corrisponde a un calo del 15 per cento Nel periodo considerato l’effettivo di vacche ha subito una flessione del 10 per cento. Mentre il numero di vacche, il cui latte viene messo in commercio è diminuito del 15 per cento, quello delle vacche senza produzione di latte commerciale è aumentato di 34'105 unità Nel decennio preso in esame la quota di vacche che producono latte commerciale rispetto all’effettivo di vacche è scesa dal 92 all’86 per cento

12 1 . 1 E C O N O M I A 1
Evoluzione del numero di vacche con o senza produzione di latte commerciale 19901996 2000 N u m e r o Vacche con latte commerciale Vacche senza latte commerciale Fonte: UST 0 800 000 700 000 600 000 500 000 400 000 300 000 200 000 100 000 726 362 64 542 70 367 98 647 693 676 615 645
Tabella 2, pagina A3 ■ Aumento del numero di vacche senza produzione di latte commerciale

■ Evoluzione degli indici dei prezzi

Le cosiddette vacche senza produzione di latte commerciale comprendono le vacche munte nonché le vacche madri e quelle nutrici Fra il 1990 e il 2000 l’effettivo di vacche madri e di vacche nutrici è aumentato di 13'536 unità, raggiungendo quota 44'882 capi. Per quanto concerne le vacche munte, invece, si è registrato soltanto un lieve incremento pari a 2'759 unità La quota di vacche madri e vacche nutrici rispetto all’effettivo di bovine senza produzione di latte commerciale è quindi passata dal 21 al 45 per cento Nel 2000 la quota di tali animali rispetto all’effettivo totale di vacche ammontava al 6 per cento circa

Dopo aver registrato, nel 2000, un lieve incremento, nell’anno oggetto del rapporto l’indice dei prezzi alla produzione è diminuito del 5,4 per cento La flessione è riconducibile in particolare al basso livello dei prezzi nei settori cerealicolo e della produzione animale

Evoluzione dell'indice dei prezzi alla produzione, al consumo e all'importazione delle derrate alimentari nonché dell'indice dei prezzi dei mezzi di produzione agricoli

Indice dei prezzi all'importazione delle derrate alimentari 1 Indice nazionale dei prezzi al consumo, sottogruppo derrate alimentari e bevande

Indice dei prezzi dei mezzi di produzione agricoli Indice dei prezzi alla produzione, agricoltura

1 Base maggio 1993 = 100 Per questo indice non sono disponibili dati più vecchi Per quanto concerne l'indice dei prezzi all'importazione il gruppo «derrate alimentari» comprende i sottogruppi «carne», «altre derrate alimentari» e «bevande». Essi si riferiscono a una selezione di prodotti e non rispecchiano l'intero settore delle importazioni di derrate alimentari

Fonti: UST, USC

Sull’indice nazionale dei prezzi al consumo influiscono i costi e i margini della trasformazione degli alimenti e del commercio di prodotti alimentari, i prezzi praticati sul mercato mondiale per le derrate alimentari e le materie prime utilizzate nella produzione di alimenti (il 40% circa del consumo di derrate alimentari, espresso in calorie, viene importato), il cambio del franco svizzero e, nella misura di un settimo circa, i prezzi indigeni alla produzione Nell’anno oggetto del rapporto l’indice è aumentato di 2 punti percentuali rispetto al 2000

Sull’indice dei prezzi dei mezzi di produzione agricoli influiscono in particolare i prezzi degli alimenti per animali, delle sementi, del materiale vegetale, dei concimi, degli ammendanti del suolo e dei prodotti fitosanitari nonché gli investimenti in attrezzature e in ambito edile Parte di quanto rilevato mediante l’indice nazionale dei prezzi al consumo figura nel rispettivo indice A tal riguardo vanno citati i costi dell’energia (carburanti, elettricità), del telefono, dell’acqua, della manutenzione e delle riparazioni. L’indice dei prezzi dei mezzi di produzione agricoli presenta, seppure in maniera meno marcata, lo stesso andamento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo Nel 2001 l’indice è aumento dello 0,7 per cento raggiungendo quota 99,9 per cento

Siccome l’indice dei prezzi all’importazione delle derrate alimentari non comprende l’intero paniere delle importazioni di prodotti alimentari, non è così rappresentativo come l’indice dei prezzi alla produzione o quello dei prezzi al consumo Nel 2001 l’indice è rimasto invariato al livello di 111,8 punti percentuali.

13 1 . 1 E C O N O M I A 1
I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 )
75 80 85 90 95 100 105 110 115 1990–921993 1994 1995 1996 1997 1998 19992000 2001

Rispetto al 2000, nell’anno oggetto del rapporto vi è stato un incremento di poco meno del 2 per cento delle importazioni e delle esportazioni totali Le importazioni sono passate da 139,4 a 141,9 miliardi di franchi, le esportazioni da 136 a 138,5 miliardi di franchi. Per quanto concerne i prodotti agricoli le importazioni hanno registrato un aumento di mezzo punto percentuale, passando da 8,5 a 8,6 miliardi di franchi, mentre le esportazioni sono cresciute dell’1,5 per cento, passando da 3,5 a 3,6 miliardi di franchi

In ambito agricolo l’UE è il principale partner commerciale della Svizzera Nell’anno oggetto del rapporto il 72,1 per cento dei prodotti agricoli importati (6,2 mia fr ) proveniva dall’UE Il 65,5 per cento dei prodotti esportati dalla Svizzera (2,4 mia fr ) è stato destinato ai Paesi membri dell’UE. Rispetto all’anno precedente si registrano lievi aumenti sia delle esportazioni sia delle importazioni Dal 1990 le importazioni dall’UE sono cresciute di 1,4 miliardi di franchi e le esportazioni di 0,7 miliardi di franchi

Eccezion fatta per l’Italia, nel periodo dal 1990 al 2001 il valore del commercio di prodotti agricoli fra la Svizzera e determinati Paesi dell’UE è aumentato sia per le esportazioni sia per le importazioni Nel periodo considerato, le esportazioni verso l’Italia hanno subito un calo di 91 milioni di franchi, mentre le importazioni da questo Paese sono aumentate di 449 milioni di franchi Tra i Paesi scelti l’incremento maggiore delle importazioni riguarda pertanto l’Italia Dal profilo quantitativo il Paese da cui la Svizzera importa di più è la Francia, mentre quello dal quale importa di meno è l’Austria Negli anni dal 1990 al 2001 le esportazioni verso la Germania sono aumentate di 369 milioni di franchi Lo scorso decennio la Svizzera ha quindi intensificato gli scambi con il suo vicino nordico. La Germania è saldamente al primo posto nella classifica delle esportazioni Il bilancio del commercio esterno è decisamente negativo per quanto concerne la Spagna e i Paesi Bassi, mentre le importazioni e le esportazioni con l’Austria si situano a un livello relativamente

14 1 . 1 E C O N O M I A 1
modesto ■ Commercio esterno di prodotti agricoli Evoluzione del commercio esterno agricolo con l'UE Fonte: DGD Germania Francia Italia Austria Spagna Paesi Bassi Altri Paesi 777 1 021 408 832 387 1 635 248 1 407 281 1 347 372 900 191 211 140 157 64 478 47 383 127 763 92 593 525 717 358 575 Importazioni Esportazioni 200015001000 5000 In mio fr 5001000 2001 1990

Evoluzione delle importazioni e delle esportazioni di prodotti agricoli e trasformati per categoria di prodotti

Latticini (4)

Tabacco e diversi (13, 14, 24)

Derrate alimentari (20, 21)

Alimenti per animali, cascami (23)

Cereali e preparazioni (10, 11, 19)

Generi voluttuari (9, 17, 18)

Semi oleosi, grassi, olii (12, 15)

Piante vive, fiori (6)

Verdura (7)

Frutta (8)

Prodotti di origine animale, pesci (1,2,3,5,16)

Bevande (22)

Le importazioni di prodotti agricoli e trasformati sono considerevoli per tutte le categorie di prodotti Negli ultimi undici anni sono aumentate in modo massiccio le importazioni di bevande, di prodotti di origine animale (compr i pesci), di prodotti della categoria «derrate alimentari» (p es preparazioni a base di verdura e frutta) nonché di cereali e preparazioni Se nel 1990 il primato era detenuto dai prodotti di origine animale, nel 2001 sono state le bevande a fare la parte del leone. Contrariamente a quanto è il caso per le importazioni, sul piano delle esportazioni vi sono categorie di prodotti meno importanti Tra queste rientrano ad esempio la frutta, la verdura e i prodotti di origine animale. I prodotti più esportati sono le derrate alimentari trasformate, il formaggio e i generi voluttuari Nel periodo dal 1990 al 2001 gli aumenti maggiori sono stati registrati per le derrate alimentari trasformate e per i generi voluttuari L’esportazione di latticini, invece, ha subito una flessione Le eccedenze di esportazione riguardano le categorie «latticini», «tabacco e diversi» e, dall’anno oggetto del rapporto, anche le derrate alimentari Nel 1990 eccedenze di esportazione erano state registrate per i latticini, con 248 milioni di franchi, mentre nel 2001 il primato è andato alla categoria «tabacco e diversi» con 271 milioni di franchi Per quanto concerne il latte, l’eccedenza è invece diminuita di 122 milioni di franchi ed ammonta a 126 milioni di franchi

15 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Fonte: DGD
541 415 594 346 659 388 469 295 849 812 475 534 154 338 120 276 420 605 160 422 718 742 438 636 3 552 4 433 4 579 30 494 7 898 7 822 48 1 382 106 1 194 165 1 507 89 1 004 25 342 45 288 Importazioni Esportazioni 2000150010005000 In mio fr 5001000 2001 1990 ( ): Voce di tariffa

Per quanto concerne le importazioni pro capite di prodotti agricoli e trasformati si registrano evoluzioni diverse da un Paese all’altro Tra il 1990 e il 2001 vi è stato un incremento nella maggior parte dei Paesi considerati, eccezion fatta per Italia, Germania, Paesi Bassi e Svizzera L’incremento maggiore delle importazioni è stato rilevato in Australia con 297 dollari pro capite, seguita dall’Irlanda con 218 dollari pro capite Il calo più evidente riguarda invece la Germania (–126 $ pro capite) Anche per quanto concerne le esportazioni si registra un incremento, eccezion fatta per Francia, Germania e Paesi Bassi. Nel periodo dal 1990 al 2001 il Paese per il quale è stato registrato l’aumento maggiore delle esportazioni pro capite è stata l’Australia (+370 $), seguita dall’Austria (+200 $) Il calo più evidente nel periodo considerato riguarda invece i Paesi Bassi (–143 $ pro capite) Con un valore netto delle importazioni di 389 dollari pro capite, nel 1990 la Svizzera figurava al primo posto seguita dal Giappone con 262 dollari pro capite Considerato il valore netto delle esportazioni, il primato era detenuto dall’Irlanda (893 $ pro capite), seguita dai Paesi Bassi (673 $ pro capite) A undici anni di distanza, il Giappone, con un valore netto delle importazioni di 366 dollari pro capite, ha strappato il primo posto alla Svizzera, mentre per quanto concerne il valore netto delle esportazioni, l’Irlanda ha dovuto cedere il primato ai Paesi Bassi (927 $ pro capite)

16 1 . 1 E C O N O M I A 1
OCSE Irlanda Paesi Bassi Australia Canada Francia Spagna USA Italia Austria Germania Gran Bretagna Giappone Svizzera 1 671 842 1 517 624 1 701 1 074 1 844 1 171 528 411 158 114 575 400 392 259 561 406 585 402 389 354 215 245 256 353 186 377 380 463 180 338 301 434 307 560 254 443 224 400 281 633 262 651 17 383 14 276 196 174 166 120 Importazioni Esportazioni 1 500 1 000 5000 In $ pro capite 500 1 000 1 500 2 000 2001 1990
Evoluzione pro capite delle importazioni e delle esportazioni di prodotti agricoli e trasformati in Paesi scelti
Fonte:

■ Grado di autoapprovvigionamento del 62 per cento

L’agricoltura svizzera produce il 60 per cento circa delle derrate alimentari consumate sul piano interno (espresse in calorie) Si constatano tuttavia fluttuazioni annuali Nel 2000 è stato registrato un grado di autoapprovvigionamento del 62 per cento, ossia 4 punti percentuali in più rispetto al 1999. Tale incremento è riconducibile alla buona annata nel settore della produzione vegetale Per quanto concerne i prodotti di origine animale, nel 2000, come nel 1999, la quota indigena è rimasta stabile (95%) Nel settore della produzione vegetale il valore è passato dal 40 per cento nel 1999 al 46 per cento nel 2000, avvicinandosi al livello registrato nel 1998 (47%)

■ Uscite della Confederazione per agricoltura ed alimentazione

Nell’anno oggetto del rapporto la Confederazione ha speso complessivamente 50’215 milioni di franchi, ossia il 6,5 per cento in più rispetto al 2000. L’importo destinato all’agricoltura ed all’alimentazione è stato di 3’962 milioni di franchi La voce «agricoltura ed alimentazione» figura tuttora al quinto posto dopo l’assistenza sociale (12’535 mio. fr.), le finanze e le imposte (9’472 mio. fr.), il traffico (8’107 mio. fr.) e la difesa nazionale (4’956 mio fr )

Evoluzione delle uscite della Confederazione per

Nell’anno oggetto del rapporto la quota dell’agricoltura e dell’alimentazione rispetto alle uscite globali della Confederazione si è stabilizzata al livello del 7,9 per cento

L’evoluzione delle uscite per produzione e smercio è in funzione dell’adempimento di quanto previsto dall’articolo 187 capoverso 12 delle disposizioni transitorie della nuova LAgr, secondo cui cinque anni dopo l’entrata in vigore della legge i mezzi finanziari impiegati nel settore del sostegno del mercato vanno ridotti di un terzo rispetto alle spese per il 1998 Sulla base di tale disposizione, nel quinquennio in questione la riduzione corrisponde a 400 milioni di franchi circa. Nel 1998 le uscite per produzione e smercio erano state di 1'203 milioni di franchi, nel 2001 di 902 milioni di franchi In questi tre anni i mezzi finanziari sono quindi stati ridotti di 301 milioni di franchi

1 . 1 E C O N O M I A 17 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
ed alimentazione 1990/921993 1994 1995 1996 1997 1998 199920002001 I n m i o f r I n % Cifre assolute (mio. fr.) In % delle uscite globali Fonte: Conto dello Stato 0 4 500 4 000 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500 7,0 9,5 9,0 8,5 8,0 7,5 3 0 4 8 3 4 1 6 3 4 9 6 3 5 4 7 3 9 5 3 3 9 0 8 3 9 2 6 4 1 9 7 3 7 2 7 3 9 6 2
agricoltura
Tabella 48, pagina A56 Tabella 13, pagina A13

Evoluzione delle uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione

Avvertenza: il Conto dello Stato 1999 costituisce la base per la ripartizione dei mezzi finanziari fra i singoli ambiti di spesa Le uscite per la valorizzazione delle patate e della frutta oppure quelle dell’Amministrazione federale dei cereali 1990/92, ad esempio, figurano come uscite dell UFAG All epoca non esistevano ancora conti separati Ne consegue che le cifre inerenti al 1990/92 non sono identiche ai dati del Conto dello Stato

Fonti: Conto dello Stato UFAG

La prudenza dimostrata in occasione dell’allestimento del preventivo inerente ai pagamenti diretti per il 1999 e il 2000 ha comportato, nel 2000, una minor spesa di 172 milioni di franchi Alla luce di ciò, per il 2001 il Consiglio federale ha deciso di aumentare le aliquote dei contributi Nel 2001 vi è quindi stato un incremento dei pagamenti diretti pari a 210 milioni di franchi rispetto al 2000

Nell’anno oggetto del rapporto le uscite per il miglioramento delle basi hanno subito un aumento di 31 milioni di franchi rispetto al 2000 Tale crescita rientra nel quadro del previsto ampliamento dei provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali.

18 1 . 1 E C O N O M I A 1
Ambito di spesa 1990/92 1999 2000 2001 In mio. fr. Produzione e smercio 1 685 1 318 955 902 Pagamenti diretti 772 2 286 2 114 2 334 Miglioramento delle basi 207 148 246 277 Ulteriori uscite 384 445 412 449 Totale agricoltura e alimentazione 3 048 4 197 3 727 3 962

1.1.2 Mercati

Nel complesso, il 2001 è stato caratterizzato da tempo caldo. A Nord delle Alpi si sono avute piogge da intense a molto intense, mentre in Ticino e sull’Altipiano il sole non è mancato In estate sono state rilevate temperature superiori alla media stagionale, ma anche piogge frequenti

Nell’anno oggetto del rapporto è stato registrato un ulteriore incremento della produzione di latte e formaggio Per quanto concerne il latte, anche il prezzo medio alla produzione è lievemente aumentato Nel settore della produzione animale i dibattiti sull’ESB e sull’afta epizootica hanno determinato una flessione della domanda di carne con conseguente aumento dell’offerta e calo dei prezzi alla produzione Nei settori della campicoltura, dell’orticoltura e della frutticoltura per gran parte dei prodotti si sono avuti rendimenti più contenuti rispetto al 2000.

La produzione finale, ossia il valore di tutti i prodotti del settore primario, ha subito una flessione del 4,7 per cento rispetto all’anno precedente: il 10,7 per cento in meno per piante e prodotti vegetali (252 mio fr ) e l’1,9 per cento in meno per animali e prodotti di origine animale (100 mio fr )

19 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Composizione della produzione finale – 2001 Latte 36% Suini 14% Bovini 13% Altri prodotti di origine vegetale 2% Frutta, verdura 10% Mosto d'uva 7% Cereali 7% Fonte: USC 1 Stima, stato inverno 2001/2002 Totale 7 275 mio fr 1 Pollame, uova 5% Altri prodotti di origine animale 2% Patate, barbabietole da zucchero 4%
Tabella 14, pagina A14

■ Produzione: sfruttato appieno l’aumento del contingente

Latte e latticini

Per l’economia lattiera il 2001 è stato nuovamente un anno positivo I produttori hanno approfittato dell’aumento dei contingenti e la produzione di formaggio, prodotti a base di latte fresco, burro e latte in polvere è aumentata Il buon andamento del mercato nel 2001 è stato sinonimo di prezzi alla produzione stabili Si è inoltre registrata una lieve tendenza al rialzo dei prezzi al consumo

Rispetto all’anno precedente la produzione totale di latte ha registrato un incremento di 70'000 tonnellate, raggiungendo quota 3,94 milioni di tonnellate Il 19 per cento circa del volume di produzione è servito all’autoapprovvigionamento o è stato somministrato agli animali dell’azienda Nell’anno oggetto del rapporto la produttività delle vacche da latte è cresciuta ulteriormente fissandosi al livello di 5'540 kg (+70 kg)

Nel 2001 i produttori lattieri hanno venduto 3,21 milioni di tonnellate di latte Questo quantitativo proveniva da 614’608 vacche Per la prima volta dal 1990/92, si è registrato un lieve incremento dell’effettivo di vacche pari a 3'000 capi (+0,4%) Tale evoluzione è riconducibile alla stasi nelle vendite di vacche venutasi a creare nella primavera e nell’autunno 2001 a causa dell’ESB e dell’afta epizootica

Evoluzione dell'effettivo di vacche e della produttività 1990/92199920002001 N u m e r o d i v a c c h e k g d i l a t t e p e r v a c c a Effettivo di vacche Produttività per vacca Fonte: USC 660 000 680 000 5 600 5 500 5 400 5 300 5 200 5 100 5 000 4 900 4 800 4 700 780 000 760 000 740 000 720 000 700 000 800 000 20 1 . 1 E C O N O M I A 1
Tabelle 3–13, pagine A4–A13

1

E C O N O M I A

di 220 230

per mese – 2000 e 2001 250 240

Forniture I n 1 0 0 0 t Forniture di latte 2001 Forniture di latte 2000 Fonte: TSM

1 . 1

270 260

Eccezion fatta per i mesi di novembre e dicembre, nell’anno oggetto del rapporto le forniture mensili di latte sono risultate superiori a quelle registrate nel 2000, soprattutto nei mesi di gennaio, marzo e nel periodo da giugno ad agosto L’incremento della produzione è riconducibile all’aumento generalizzato del 3 per cento dei contingenti lattieri applicato nell’anno lattiero 2001/2002

Nel 2001 il quantitativo totale di latte commercializzato (3,21 mio t) è stato valorizzato come segue:

latte di consumo e altri latticini: 1'066'000 t (+1,0%)

formaggio: 1'420'000 t (+0,7%)

280 290 300 310 ■ Valorizzazione 21

latte
panna/burro: 724'000 t (+1,8%) G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e

Il volume di fabbricazione di formaggio è aumentato del 2,9 per cento rispetto all’anno precedente Vi è stato un incremento del 5,4 per cento per il formaggio a pasta molle, il cui volume di produzione si è attestato a 6'978 tonnellate, e del 4,9 per cento per il formaggio a pasta semidura che ha raggiunto quota 48'164 tonnellate. Il volume di produzione di formaggio fresco e di formaggio a pasta dura ha registrato una lieve tendenza al rialzo Rispetto all’anno precedente, nel 2001 la produzione di specialità, come ad esempio formaggi a base esclusivamente di latte di pecora o di capra, è aumentata del 30 per cento, passando da 494 a 643 tonnellate

Per la prima volta dopo anni, nel 2001 si è registrata una ripresa nella fabbricazione di burro L’aumento rispetto all’anno precedente è stato del 14,5 per cento e il volume di produzione è passato da 36'611 a 41'904 tonnellate. L’incremento è in relazione alla crescita registrata nella produzione di latte

Nell’anno oggetto del rapporto vi è stato un ulteriore aumento della produzione di latte in polvere, soprattutto di quella di latte intero che è passata da 10'332 a 15'559 tonnellate (+50,6%) Ciò è riconducibile al maggiore fabbisogno dell’industria cioccolatiera che ha preferito acquistare il prodotto in Svizzera anziché importarlo

La produzione di prodotti a base di latte fresco non cessa di aumentare, mentre quella di latte di consumo ha subito una flessione dello 0,8 per cento rispetto all’anno precedente Una crescita si registra soprattutto nella produzione di yogurt e dessert a base di latte.

Per il settore lattiero la bilancia del commercio esterno è tuttora positiva La Svizzera esporta più formaggio, latte in polvere, yogurt e panna di quanto ne importa.

1 . 1 E C O N O M I A 1 22
Evoluzione della valorizzazione
latte
1990/92199920002001 I n 1 0 0 0 t l a t t e Altri latticini Panna Burro Fonti: TSM, USC Formaggio Latte di consumo 0 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500
del
commerciale
■ Commercio esterno: esportazioni di yogurt al rialzo

■ Consumo: formaggio e yogurt particolarmente richiesti

Evoluzione delle esportazioni e delle importazioni di formaggio 1990/92199920002001

Nell’anno oggetto del rapporto, le esportazioni di formaggio, una voce molto importante dal profilo economico, sono diminuite dell’1,4 per cento fissandosi a 53'099 tonnellate Le importazioni di formaggio sono invece aumentate lievemente, raggiungendo quota 31'245 tonnellate Il volume d’importazione di formaggio a pasta dura (Parmigiano, Grana Padano) è stato di 7'340 tonnellate (+6,8%). Sorprendente, nel 2001, l’incremento del 47,7 per cento delle esportazioni di yogurt attestatesi sul livello di 3'981 tonnellate Il volume d’importazione di yogurt è invece insignificante (151 t) Le esportazioni di latte in polvere sono scese da 13'992 a 4'905 tonnellate (–65%). Pure le importazioni sono diminuite, segnatamente del 51,2 per cento Anche le esportazioni di panna hanno subito un forte calo rispetto all’anno precedente Esse sono infatti diminuite di 832 tonnellate (–55%)

Osservando i dati sul consumo pro capite dei singoli latticini si riscontrano tendenze diverse rispetto all’anno precedente. All’aumento del consumo di formaggio e yogurt si contrappongono la stabilità nella domanda di ricotta e il lieve calo della richiesta di burro

Evoluzione del consumo pro capite di latticini 1990/92199920002001

Rispetto al 2000 il consumo pro capite di formaggio è aumentato di 1,8 chilogrammi raggiungendo quota 18,4 chilogrammi. L’incremento maggiore è stato nuovamente registrato in relazione al consumo di formaggio fresco Nell’anno oggetto del rapporto ne sono stati consumati 4,5 chilogrammi pro capite (+36,4%) Dopo tre anni di stasi, vi è stata una ripresa nelle vendite di yogurt.

1 . 1 E C O N O M I A 23 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
I n t Esportazioni Importazioni Bilancia commerciale Fonti: DGD, UFAG 0 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000
k g p r o c a p i t e Formaggio Yogurt Fonte: USC Burro Ricotta 0,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 14,0 16,0 18,0 20,0

■ Prezzi alla produzione: lieve incremento

Terminologia e metodi, pagina A68

Il prezzo d’obiettivo fissato dal Consiglio federale per il latte con un tenore complessivo di 73 grammi di grasso e proteine è rimasto invariato a 77 centesimi il chilogrammo Com’era già stato il caso l’anno precedente, anche nel 2001 sono stati spuntati prezzi superiori al prezzo d’obiettivo.

Prezzi del latte spuntati nel 2001 a livello nazionale e regionale

Le differenze tra i prezzi delle singole regioni sono relativamente contenute Da un confronto con i dati del 2000 emerge un lieve incremento dei prezzi del latte A livello svizzero, il prezzo del latte è aumentato di 0 49 centesimi il chilogrammo fissandosi a quota 79.90 centesimi. Il prezzo del latte biologico è cresciuto dell’1,3 per cento attestandosi a 95 32 centesimi il chilogrammo Per il latte biologico viene pagato un prezzo da 15 a 17 centesimi il chilogrammo in più rispetto a quello corrisposto per il latte convenzionale.

■ Prezzi al consumo: tendenza al rialzo

Nel 2001 un chilogrammo di Emmental costava mediamente 20 59 franchi L’aumento rispetto all’anno precedente è stato di 41 centesimi Per 125 grammi di Camembert tutto grasso il consumatore ha pagato 2.70 franchi, ossia 16 centesimi in più rispetto al 2000

Evoluzione degli indici dei prezzi al consumo per il latte e i latticini

Per la prima volta da anni, nel 2001 sono aumentati gli indici dei prezzi al consumo di latte e latticini L’incremento più massiccio (+4 punti, ossia +4,3%) ha interessato l’indice del prezzo al consumo del burro Gli altri sono cresciuti mediamente di 1 punto

cts /kg CH Regione I Regione II Regione III Regione IV Regione V Totale 79 90 80 05 80 40 79 63 79 30 80 41 Latte ad uso industriale 78 65 78 84 79 05 78 69 77 72 79 88 Latte trasformato in formaggio 79.73 80.34 79.46 79.53 79.23 82.45 Latte biologico 95 32 95 32 95 79 94 57 94 98 Non rilevato Fonte: UFAG
1990/92199920002001 I n d i c e ( m a g g i o 1 9 9 3 = 1 0 0 ) Latte Formaggio Burro Fonte: UST Panna Altri latticini 75 85 80 90 95 100 105 1 . 1 E C O N O M I A 1 24

■ Margine lordo : tendenzialmente in crescita

Nel dicembre 2001 il margine lordo di trasformazione e distribuzione del latte e dei latticini è risultato decisamente superiore a quello rilevato nel mese di novembre dello stesso anno Tale incremento è riconducibile all’adeguamento dei coefficienti di ponderazione dei singoli margini lordi in funzione dei quantitativi di latte valorizzato, attuato in dicembre, e al forte aumento del margine lordo del burro registrato in dicembre

Evoluzione del margine lordo del latte e dei latticini – 2001

G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e I n d i c e ( g e n n a i o 1 9 9 7 = 1 0 0 ) Fonte: UFAG 105 115 114 113 112 111 110 109 108 107 106 Terminologia e metodi, pagina A69 1 . 1 E C O N O M I A 25 1

Animali e prodotti di origine animale

Nell’anno oggetto del rapporto il mercato della carne ha subito i contraccolpi delle discussioni sull’ESB e sull’afta epizootica. Nel primo semestre, le economie domestiche private hanno consumato il 10 per cento di carne bovina in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente Sono invece cresciute del 5 per cento le vendite di carne di pollame, di agnello e di cavallo Nel caso dell’afta epizootica, per prevenire il contagio le autorità svizzere hanno decretato il blocco delle importazioni di prodotti di origine animale provenienti in particolare dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dai Paesi Bassi Soltanto nel marzo 2002 sono stati revocati gli ultimi provvedimenti nei confronti della Gran Bretagna

Per garantire una vigilanza adeguata, il 28 febbraio 2001 il Consiglio federale ha deciso di istituire un ’unità di controllo sull’ESB che opererà nei prossimi sei anni L’unità di controllo, diretta dall’UFV, dall’UFSP e dall’UFAG, è incaricata di individuare eventuali lacune esistenti a livello d’esecuzione e di garantire l’applicazione uniforme di tutte le disposizioni vigenti in materia di ESB Il Consiglio federale ha pure stanziato un importo di 1,1 milioni di franchi per il finanziamento di ulteriori ricerche in merito alle malattie provocate da prioni e alla loro trasmissibilità

Germania e Francia hanno revocato il divieto d’importazione di bestiame da allevamento e da reddito svizzero rispettivamente il 30 novembre 2001 e il 3 maggio 2002 Dopo oltre cinque anni sono quindi state soppresse queste restrizioni assolutamente ingiustificate dal profilo scientifico

Per la prima volta da anni si è registrato un incremento dell’effettivo di bestiame bovino. L’aumento è stato di 23'000 capi, ossia dell’1,4 per cento. Ciò potrebbe essere dovuto ai prezzi straordinariamente elevati praticati nel 2000 che hanno incentivato l’ingrasso di bestiame grosso È nuovamente cresciuto pure l’effettivo di pollame da ingrasso. Nell’anno oggetto del rapporto è stato registrato un incremento del 40 per cento rispetto al 1990 Nello stesso periodo, l’effettivo di galline, invece, è diminuito del 26 per cento Negli ultimi tre anni il numero di ovini, caprini ed equini è rimasto relativamente stabile

Evoluzione degli effettivi di bestiame Specie animali 1990 1999 2000 2001 1990–1999/2001 in 1 000 in 1 000 in 1 000 in 1 000 % Bovini 1 858 1 609 1 588 1 611 -13,74 Suini 1 776 1 453 1 498 1 548 -15,56 Ovini 355 424 421 420 18,78 Caprini 61 62 62 63 2,19 Equini 38 49 50 50 30,70 Pollame da ingrasso 2 878 3 747 3 808 3 993 33,75 Galline ovaiole e da allevamento 2 795 2 223 2 150 2 069 -23,17 Fonte: UST
■ Produzione: effettivo di pollame da ingrasso al rialzo
1 . 1 E C O N O M I A 1 26
Tabelle 3–13, pagine A4–A13

Rispetto al 2000 la produzione di carne di manzo e di vitello è aumentata del 7,4 per cento Nel caso della carne di manzo, tale incremento è dovuto, per il 40 per cento, al fatto che il peso alla macellazione era mediamente più elevato e, per il rimanente 60 per cento, al maggior numero di macellazioni. Per quanto concerne la carne di vitello tale proporzione è esattamente inversa Nonostante la straordinaria domanda, la produzione di pollame da ingrasso è cresciuta soltanto dell’1 per cento Ciò potrebbe essere riconducibile alle innumerevoli prescrizioni vigenti in materia di costruzione di nuovi padiglioni da ingrasso che ostacolano un rapido adeguamento della produzione alla domanda

La produzione di uova è aumentata del 5 per cento Nell’anno oggetto del rapporto ne sono state prodotte 685 milioni. Un terzo circa della produzione viene smerciato attraverso il canale della vendita diretta, i due terzi rimanenti sono acquistati dai commercianti all’ingrosso

1990/92199920002001 I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) Carne di manzo Carne ovina Carne di pollame Fonti: Proviande e GalloSuisse Carne di vitello Carne caprina Uova in guscio 70 140 130 120 110 100 90 80 Carne suina Carne equina 1 . 1 E C O N O M I A 27 1
Evoluzione della produzione animale

■ Commercio esterno: il Brasile è il principale fornitore di carne bovina

La carne secca è da anni il prodotto d’esportazione per eccellenza. Il 97 per cento delle esportazioni, per complessive 829 tonnellate, è destinato alla Francia e alla Germania Dall’Italia vengono invece importate annualmente circa 195 tonnellate di carne secca

Le importazioni di carne di animali della specie bovina e suina sono diminuite rispettivamente da 14'800 a 8'000 tonnellate e da 15'700 a 9'300 tonnellate a causa dell’aumento della produzione indigena Il principale fornitore di carne di manzo e di vitello è il Brasile, che detiene una quota del 70 per cento, seguito dagli Stati Uniti (10%) e dall’Africa del Sud (10%) Dalla Germania e dall’Austria proviene quasi il 100 per cento della carne suina importata Qualità della carne comparabile, sistemi di stabulazione rispettosi degli animali e trasporti brevi potrebbero essere all’origine di questa preferenza per la carne tedesca e austriaca. Nuova Zelanda e Australia sono, tradizionalmente, i principali fornitori di carne di pecora e di agnello (86%), mentre Stati Uniti e Canada sono i maggiori esportatori di carne equina verso la Svizzera (67%)

Nel 2001 le importazioni di bestiame equino sono state superiori dell’11 per cento a quelle effettuate l’anno precedente Complessivamente sono stati importati 150 asini, muli e bardotti nonché 2’900 cavalli e piccoli pony Le importazioni di uova in guscio hanno registrato un ulteriore incremento dell’8 per cento

■ Consumo: aumenta il consumo di pollame

Nel 2001 il consumo di carne e di pesce è aumentato dell’1,1 per cento rispetto all’anno precedente fissandosi a quota 443'000 tonnellate La domanda è cresciuta per la carne di pollame (+7,3%), equina (+8,5%), selvaggina e conigli (+10,1%) nonché per pesci e crostacei (+2,4%), mentre è nuovamente diminuita per la carne bovina (–4,8%) Per la prima volta dal 1998 il consumo pro capite di carne e pesce è aumentato L’incremento è stato dello 0,3 per cento Il consumo pro capite ammonta a 59,76 chilogrammi La carne più consumata è quella suina (25,27 kg), seguita dalla carne bovina (9,73 kg) e dal pollame (9,62 kg). Pollame e agnello sono gli unici due tipi di carne per i quali è stato registrato un aumento significativo del consumo rispetto al 1990/92 Ciò potrebbe essere dovuto al maggiore consumo in strutture di grandi dimensioni come ristoranti, mense, ospedali, eccetera, ma soprattutto alla convenienza della carne di pollame rispetto agli altri tipi di carne Il calo più massiccio dal 1990/92 è stato registrato nel consumo di carne di manzo (–23,2%) e suina (–14,4%)

1 . 1 E C O N O M I A 1 28
Evoluzione del consumo pro capite di carne e uova 1990/92199920002001 I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) Carne di manzo Carne suina Carne caprina Fonti: Proviande e GalloSuisse Carne di pollame Carne di vitello Carne ovina 70 120 115 110 105 100 95 90 85 80 75 Carne equina Uova in guscio (pz.)

Il 95 per cento della carne di manzo, di vitello e di maiale consumata in Svizzera è di produzione indigena Per riscontrare dati analoghi bisogna risalire al 1991 La maggiore domanda di carne di pollame è stata coperta quasi esclusivamente mediante importazioni. La quota indigena è diminuita del 2,5 per cento e ammonta al 40 per cento circa Quote molto basse, inferiori al 15 per cento, sono state riscontrate in relazione alla carne equina e di coniglio nonché al pesce Nell’anno oggetto del rapporto, per tutte le categorie di bestiame da macello nonché per il pollame i produttori hanno spuntato prezzi inferiori rispetto all’anno precedente La domanda di carne bovina estremamente contenuta e l’aumento dell’offerta hanno comportato perdite dell’ordine del 20 fino al 45 per cento per le vacche e il bestiame da banco (torelli, buoi e manze). Per agnelli, polli da ingrasso e suini la perdita è stata del 2 per cento al massimo Gli animali della specie bovina sono i più esposti alle fluttuazioni stagionali dei prezzi Il fatto che la maggior parte delle vacche partorisca nei mesi invernali si ripercuote sul mercato dei vitelli (durata dell’ingrasso da 3 a 4 mesi) e degli animali da banco (durata dell’ingrasso da 13 a 16 mesi) Nel periodo da gennaio ad agosto del 2001 i prezzi della carne di vitello sono diminuiti fino a 10 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione Grazie al calo dell’offerta, a fine anno essi si sono ripresi raggiungendo quota 14 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione. Per quanto riguarda gli animali da banco, nei mesi da maggio ad agosto i produttori hanno spuntato i prezzi più bassi in assoluto, ossia da 6 10 a 6 40 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione Come ogni anno, la maggiore domanda di carne per grigliate ha avuto ripercussioni positive sui prezzi della carne suina che nel periodo da giugno a luglio ha superato quota 5 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione

Prezzi praticati mensilmente per bestiame da macello e suini da carne acquistati presso l'azienda – 2001

Nel 2001 il prezzo delle uova vendute ai centri di raccolta è aumentato di 1,5 centesimi il pezzo È quindi terminata la fase di calo costante che perdurava dal 1998 Dal 1990 i prezzi dei polli sono in continuo calo Ciò potrebbe essere dovuto soprattutto alla diminuzione dei costi degli alimenti per animali

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 29 1
f r / k g P M Vacche, classe commerciale T2/3 Torelli, classe commerciale T3 Vitelli, classe commeciale T3 Suini da carne, leggeri Fonte: USC 0 00 2 00 4 00 6 00 8.00 10 00 12 00 14.00 16 00 G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e ■ Prezzi alla produzione: prezzi della carne bassi

Il calo dei prezzi alla produzione della carne bovina è stato all’origine della flessione dei prezzi al consumo di 2 franchi circa il chilogrammo Sia per la carne bovina, sia per quella suina sono stati registrati prezzi al consumo simili a quelli rilevati nel 1990/92, nonostante nel frattempo i prezzi alla produzione siano diminuiti del 20 per cento circa Da anni aumentano invece i prezzi dei prodotti di carne e dei polli indigeni freschi

Nell’aprile 2002, per la prima volta le importazioni sono state prese in considerazione nel calcolo dei margini lordi di trasformazione e distribuzione della carne di manzo, di vitello e di maiale Per la carne di agnello era già stato il caso nel 2001 I margini calcolati retroattivamente a gennaio 1999 confermano la tendenza al rialzo. Nell’anno oggetto del rapporto il margine lordo nominale di trasformazione e distribuzione della carne suina è stato mediamente del 30 per cento superiore a quello rilevato nel periodo di base (febbraio-aprile 1999). Aumenti decisamente minori sono stati registrati per il margine lordo della carne bovina (+12%), di vitello (+11%) e di agnello (+5%) Il margine lordo di trasformazione e distribuzione di tutti i tipi di carne fresca (suina, bovina, vitello, agnello) nonché dei prodotti di carne e degli insaccati è aumentato del 10 per cento circa rispetto al periodo di base Le flessioni mensili più consistenti hanno interessato la carne suina, il cui indice è variato da 114,1 a 132,0 punti.

1 . 1 E C O N O M I A 1 30
al consumo: calo dei prezzi della carne di manzo ■ Margine lordo della carne Evoluzione dei
carne
I n d i c e ( f e b b r a i oa p r i l e 1 9 9 9 = 1 0 0 ) Carne suina Carne di manzo Carne di vitello Carne d'agnello Varietà di carne fresca, prodotti di carne e insaccati Fonte: UFAG 135 130 125 120 115 110 105 100 95 G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e
■ Prezzi
margini lordi per la
– 2001

■ Tempo caldo e bagnato

Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale

I mesi a cavallo tra il 2000 e il 2001 sono stati caratterizzati da temperature eccezionalmente elevate e da frequenti precipitazioni. Come già in gennaio e in marzo, i primi giorni di primavera sono stati miti, ma piovosi Un drastico calo delle temperature è stato registrato nel periodo pasquale e nella seconda quindicina di aprile Il mese di maggio si è avuto tempo soleggiato, secco ed estremamente caldo A Pentecoste, che nel 2001 cadeva nei primi di giugno, è iniziato un periodo caratterizzato da temperature decisamente più basse e frequenti piogge con gelate notturne fino in pianura e quantità di pioggia notevoli Grazie al rialzo delle temperature verificatosi a fine giugno, a Nord delle Alpi è stato possibile recuperare il ritardo Il tempo bello e caldo è proseguito fino ad inizio luglio. In tutta la Svizzera nei mesi di luglio ed agosto sono state registrate temperature di rispettivamente 1 e 2 gradi centigradi superiori alla media pluriennale I danni della grandine sono stati contenuti e localmente circoscritti Il mese di settembre è stato avaro di sole e piovoso. È seguito un ottobre nel corso del quale sull’Altipiano si sono avute le temperature più miti dall’inizio delle rilevazioni, nel 1864 I primi giorni di novembre si è verificato un drastico calo delle temperature Il mese di dicembre è stato caratterizzato da giornate estremamente fredde e il clima polare si è protratto fino alla fine delle due prime decadi di gennaio

■ Produzione: rendimenti generalmente inferiori alla media

Variazioni rispetto all’anno precedente della superficie coltivata sono state registrate soltanto per quanto concerne i cereali. La riduzione della superficie messa a frumento, segale, orzo ed avena non ha potuto essere compensata dall’aumento di quella messa a spelta, triticale e mais da granella Si è quindi registrata una flessione di poco meno dell’1,7 per cento della superficie cerealicola Un aumento del 13 per cento ha invece interessato la superficie messa a leguminose a granelli, soprattutto piselli proteici

Composizione della superficie coltiva aperta – 2001

Totale 290 188 ha

Mais verde e da silo 14%

41 252 ha

Verdure in pieno campo

3% 8 390 ha

Colza 5%

13 129 ha

Barbabietole da zucchero 6%

17 757 ha

Altre colture 5% 16 300 ha

Cereali 62% 179 576 ha

Patate 5% 13 784 ha

Fonte: USC

Su una superficie di 24'137 ettari, equivalente al 2,3 per cento della SAU, sono state coltivate colture perenni 15’086 ettari erano vigneti, 6’937 ettari frutteti e 257 ettari colture di bacche

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 31 1
Tabelle 3–13, pagine A4–A13

Aziende con colture speciali

Valori in funzione dell'ubicazione dell'azienda secondo la tipologia FAT (max. 1 UBG/SAU; oltre 10% di colture speciali/SAU)

Secondo i dati della Centrale svizzera dell’orticoltura, nell’anno oggetto del rapporto 12'700 ettari sono stati riservati alla coltivazione di ortaggi Per anni, questa superficie (comprese le particelle coltivate a più riprese sull’arco di un anno) ha continuato ad aumentare Nel 2001 le condizioni meteorologiche hanno invece determinato un lieve calo (–200 ha) rispetto all’anno precedente L’incremento maggiore si registra per le superfici coltivate a ortaggi stagionali. Dal 1997 esse sono aumentate di 500 ettari raggiungendo quota 7'000 ettari nell’anno oggetto del rapporto Lattuga cappuccio e cavolfiore sono i principali ortaggi stagionali La superficie sulla quale sono coltivate verdure destinate all’immagazzinamento è costante da diversi anni (1'600 ha). Carote e cipolle sono le verdure destinate all’immagazzinamento più coltivate Nell’anno oggetto del rapporto la superficie delle serre, 820 ettari, è rimasta invariata rispetto al 2000, ma è aumentata lievemente rispetto agli anni scorsi Tra i principali prodotti coltivati in serra vanno citati i pomodori, la valerianella, la lattuga cappuccio e i rapanelli La superficie riservata alla coltivazione di verdure per conserve (fagioli, piselli, spinaci e carote) non cessa di diminuire Nell’anno oggetto del rapporto è scesa a 3'100 ettari

Continuano la diminuzione della superficie sulla quale viene coltivata frutta a granelli e l’aumento di quella messa ad alberi da frutto a nocciolo 4'700 ettari sono stati riservati alla produzione di mele, 940 ettari a quella di pere. Rispetto all’anno precedente le superfici con alberi da frutto a granelli hanno pertanto subito una flessione dell’1 fino al 2 per cento La superficie con alberi da frutto a nocciolo è invece aumentata del 6 per cento attestandosi a 1'240 ettari La superficie riservata alla coltivazione di bacche è rimasta pressoché stabile (630 ha) Mentre la superficie messa a fragole è ulteriormente diminuita, come nel quadriennio precedente, quella coltivata a lamponi, mirtilli e ribes è aumentata di diversi ettari

Fonte: UFAG - GG25 © Swisstopo (BA024503)
32 1 . 1 E C O N O M I A 1

Nel 2001 l’UST ha effettuato un censimento degli alberi da frutto nei campi. In tale occasione sono stati censiti 2,6 milioni di alberi da frutto ad alto fusto 240'000 alberi, ossia il 9 per cento del patrimonio degli alberi da frutto, sono stati piantati negli ultimi dieci anni. In occasione del censimento condotto nel 1991 erano stati contati ben 3,6 milioni di alberi da frutto ad alto fusto È doveroso osservare che non è possibile confrontare direttamente i risultati dei due censimenti, in quanto – contrariamente a quanto è stato il caso durante il censimento del 1991 – nel 2001 non sono stati contati gli alberi da frutto a mezzo fusto né quelli ubicati al di fuori delle aziende agricole Inoltre, il censimento del 2001 comprende un numero maggiore di Comuni rispetto a quello svolto dieci anni fa Secondo le stime degli esperti, il coefficiente di correzione per il 2001 ammonta a 230'000 alberi Alla luce di tale dato è possibile concludere che dal 1991 vi è stato un calo del numero di alberi da frutto del 20 per cento circa.

Nell’anno oggetto del rapporto il rendimento delle colture campicole è stato inferiore rispetto all’anno precedente Un calo di rendimento medio è stato registrato soprattutto per le barbabietole da zucchero e le patate Ciò è riconducibile rispettivamentealla alla semina e alla piantagione tardiva I raccolti di cereali e colza rientrano nella media

pluriennale 1 . 1 E C O N O M I A 33 1 Evoluzione del rendimento di prodotti scelti della campicoltura 1990/92199920002001 I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) Frumento autunnale (55,64 q/ha) Patate (382,60 q/ha) Prodotti (rendimenti 2001) Fonte: USC Colza (29,69 q/ha) Orzo (55,88 q/ha) Barbabietole da zucchero (593,22 q/ha) 70 140 130 120 110 100 90 80

Il volume di produzione di cereali dipende in misura considerevole dalle condizioni meteorologiche Rispetto alla media del periodo 1990/92 esso è diminuito Un calo significativo è stato registrato soprattutto per quanto concerne la produzione di orzo Rispetto al frumento e all’orzo, la produzione di mais da granella è rimasta piuttosto stabile. La produzione di avena è diminuita, mentre quella di triticale è aumentata.

Benché la maggior parte della frutta rientri nella categoria delle colture perenni, i frutticoltori si adeguano alle esigenze del mercato. Da diverso tempo, ogni anno una superficie di 240 fino a 620 ettari messa a mele viene sostituita, nella misura di 160 fino a 260 ettari, con nuove colture La quota di sostituzione ammonta quindi mediamente al 4 per cento Le varietà di cui è cessata la coltivazione, con un calo annuo di oltre il 10 per cento della superficie, sono soprattutto: Gloster, Spartan, Primerouge, Kidds, Glocken, Jonathan e Idared. È invece aumentata la superficie con varietà per le quali la domanda è considerevole ossia Gala, Braeburn e Topaz Rispetto all’anno precedente la superficie messa a Gala è aumentata del 12 per cento, quella coltivata a Topaz del 29 per cento e quella riservata alla varietà Braeburn addirittura del 50 per cento

La superficie messa ad albicocche ammonta complessivamente a 565 ettari Nell’anno oggetto del rapporto, la varietà tradizionale Luizet occupava 370 ettari (65%) dell’intera superficie riservata alla produzione di albicocche Sulla superficie rimanente sono state coltivate varietà nuove Dal 1997, ogni anno su 30 ettari vengono piantate nuove varietà La quota di superficie di cui ogni anno viene rinnovata la struttura varietale ammonta all’11 per cento circa dell’intera superficie messa ad albicocche. Orangered, Goldrich, Hargrand e Bergeron sono le principali nuove varietà Dal 1997 la superficie sulla quale esse vengono coltivate è aumentata considerevolmente passando da 5 a 111 ettari. Le varietà sono innumerevoli: nel 2000 sono state censite per la prima volta 25 nuove varietà, coltivate tuttavia su superfici esigue di 0,01 fino a 5 ettari

Il tempo freddo e piovoso, che ha caratterizzato la primavera 2001, non ha influito soltanto sul rendimento di frutta e verdura, bensì pure sulla loro qualità La verdura cresciuta o raccolta in periodi caratterizzati da frequenti piogge non può venir conservata a lungo Il clima umido ha favorito pure la diffusione di malattie fungine Esse

1 . 1 E C O N O M I A 1 34
Produzione di cereali 1990/92199920002001 I n 1 0 0 0 t Frumento Triticale Fonte: UFAG Segale Avena Spelta Mais da granella Orzo 0 1 400 1 200 1 000 800 600 400 200 547 490 561 456 245 218 274 212 254 194 342 211

■ Valorizzazione: flessione nella valorizzazione di semi oleosi

hanno rappresentato una forte minaccia soprattutto per le verdure destinate all’immagazzinamento, segnatamente cipolle, carote e sedano, durante tutto il periodo della crescita Nel caso delle colture protette, i produttori hanno dovuto far fronte a un rischio di contagio decisamente minore.

Il volume di mercato di frutta e verdura coltivabili in Svizzera ammontava rispettivamente a 163’000 tonnellate e 480'000 tonnellate Rispetto al quadriennio precedente, il volume di produzione è diminuito dell’1 per cento per quanto concerne la verdura e del 4,5 per cento per quanto riguarda la frutta Le quote di verdura e frutta svizzere rispetto all’intero volume di mercato ammontavano rispettivamente al 55 e al 73 per cento Negli ultimi anni esse sono diminuite lievemente nel caso delle verdure, mentre sono rimaste costanti per la frutta.

Secondo le rilevazioni, nell’anno oggetto del rapporto sono state colte 123'700 tonnellate di mele e 21'600 tonnellate di pere. Rispetto al quadriennio precedente vi è stato un calo del raccolto del 17 per cento per le mele e del 5 per cento per le pere Com’era già stato il caso in passato, la varietà Idared ha fatto registrare il rendimento più elevato (37 t/ha), seguita da Golden Delicious (34 t/ha) Nel 2001 il raccolto di frutta a nocciolo è stato da esiguo a medio, mentre quello di bacche è risultato eccezionale In particolare sono stati raccolti quantitativi da primato di lamponi.

Le strutture di valorizzazione e di trasformazione delle barbabietole da zucchero sono rimaste invariate Continua invece il processo di concentrazione presso i mulini e le aziende di essiccazione delle patate da destinare a scopi foraggeri Una vera e propria riorganizzazione ha interessato gli oleifici e le aziende di trasformazione dei grassi A seguito della chiusura, nel novembre 2000, dell’unico stabilimento di estrazione, in Svizzera sono andati persi due terzi della capacità di lavorazione e di raffinazione dei semi oleosi Parte della perdita della capacità di raffinazione ha potuto venir compensata nel quadro dalle aziende rimanenti A causa di queste circostanze, il traffico di perfezionamento delle fave di soia è diminuito considerevolmente. Dal 2001, per la trasformazione dei semi oleosi indigeni viene utilizzato l’80 per cento circa della capacità disponibile

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 35 1
Olio di
20002001 I n t Importato Pressato 1 Esportato Consumato Fonti:
1 Olio estratto da fave di soia indigene o importate 0 16 000 14 000 12 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000
soia commestibile
DGD, SwissOlio

Una quota del 77 per cento delle mele raccolte nell’anno oggetto del rapporto ha potuto venir venduta come mele da tavola, il 20 per cento è stato destinato alla produzione di sidro e il rimanente 3 per cento all’autoapprovvigionamento nell’azienda Rispetto ai dati dell’anno precedente, il quantitativo destinato alla trasformazione è diminuito del 15 per cento Tale quota è andata a favore dello smercio di frutta da tavola Il raccolto di pere è stato valorizzato in misura analoga a quanto era stato il caso nel 2000: il 67 per cento come pere da tavola, il 31 per cento per la trasformazione tecnica e il 2 per cento all’interno delle aziende di produzione

Il quantitativo di mele trasformate negli stabilimenti di ammostatura è stato di 66'000 tonnellate, quello di pere di 31'500 tonnellate Nel 2001 il raccolto di mele e di pere da sidro è stato rispettivamente del 51 e del 67 per cento della media decennale (1991–2000) Per coprire il fabbisogno svizzero sono necessarie circa 77'000 tonnellate di mele da sidro e circa 15’500 tonnellate di pere da sidro all’anno L’esiguo raccolto di mele da sidro del 2001 non ha consentito di coprire il fabbisogno annuale. È quindi stato necessario ricorrere al concentrato di succo di mela prodotto nell’anno precedente e solitamente destinato all’esportazione Nonostante ciò, il 31 dicembre 2001 il quantitativo di concentrato di succo di mela stoccato presso gli stabilimenti di ammostatura e disponibile per l’esportazione ammontava pur sempre a 9'400 tonnellate, che corrispondono a 70'000 tonnellate di mele da sidro. Benché il raccolto di pere da sidro del 2001 possa essere definito esiguo, è stato possibile coprire nella misura di circa il doppio il fabbisogno annuale A fine dicembre 2001, il quantitativo di succo di concentrato di succo di pera da destinare all’esportazione ammontava a 1'200 tonnellate circa, ciò che corrisponde a 9'000 tonnellate di pere Dopo anni è nuovamente aumentata la produzione annua di bevande non fermentate a base di succo di frutta Quella di bevande fermentate a base di succo di frutta è invece ulteriormente diminuita, seppure in lieve misura

Negli scorsi anni, la produzione di acquavite di frutta a granelli da parte di aziende artigianali è diminuita considerevolmente Ciò è riconducibile alle condizioni più severe in materia di qualità poste dalle aziende di trasformazione e dai consumatori di acquavite di frutta a granelli, all’evoluzione dei prezzi e all’armonizzazione fiscale introdotta il 1o luglio 1999 per le bevande contenenti alcool di distillazione Le attività commerciali di alcosuisse (profitcenter della Regia federale degli alcool) si sono praticamente arrestate

1 . 1 E C O N O M I A 1 36

■ Commercio esterno: calo delle importazioni

Nell’anno oggetto del rapporto sono state fornite 870 tonnellate di ciliegie da conserva, trasformate prevalentemente in prodotti surgelati Nel 2000 ne erano state fornite 2'300 tonnellate

Nella maggior parte dei casi i raccolti e le importazioni di prodotti campicoli sono risultati inferiori all’anno precedente Per il grano tenero non si sono rese necessarie importazioni integrative in quanto la liberalizzazione del disciplinamento del mercato dei cereali panificabili ha determinato una riduzione straordinaria delle scorte con conseguente aumento dell’offerta Nel 2001 le importazioni di grano duro sono aumentate del 22 per cento rispetto all’anno precedente Tale fluttuazione rientra nella fascia consueta di variazione degli acquisti e delle scorte. Le importazioni di orzo e mais da granella sono diminuite del 50 per cento A ciò ha contribuito il calo costante del consumo di alimenti energetici per animali e il fatto che nel 2001 le scorte disponibili hanno ridotto il fabbisogno d’importazione.

Com’è stato il caso per le barbabietole da zucchero, nell’anno oggetto del rapporto anche la produzione di patate ha subito un calo rispetto all’anno precedente È quindi diminuito pure il quantitativo di patate destinate ad essere somministrate fresche al bestiame o essiccate per la fabbricazione di alimenti per animali. Per coprire il fabbisogno indigeno di patate, soprattutto quello delle aziende di trasformazione, com ’ era già stato il caso negli anni precedenti, il DFE ha aumentato temporaneamente il contingente doganale ordinario delle patate.

Produzione indigena e importazione di prodotti scelti

Grano tenero Orzo, mais da granella

Importazioni 2000

Zucchero Semi oleosi Patate Verdure Frutta (frutta tropicale esclusa)

Produzione indigena 2000

Importazioni 2001

Produzione indigena 2001

Fonti: USC, Associazione svizzera frutta, Centrale svizzera dell'orticoltura DGD Zuccherifici Aarberg e Frauenfeld SA

Nell’ambito del commercio esterno di zucchero e semi oleosi vi sono state variazioni di natura strutturale Le minori importazioni di semi oleosi sono riconducibili al calo della capacità di trasformazione sul piano indigeno Alla fine del 2000, il principale oleificio svizzero ha cessato l’attività La sua capacità corrispondeva a due terzi di quella nazionale Da allora le importazioni di semi oleosi sono state sostituite da quelle di oli commestibili.

I n 1 0 0 0 t
0 100 200 300 400 500 600 700 800 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 37 1

Importazioni + Variazione scorte Produzione indigena

Mentre il consumo indigeno di zucchero è rimasto stabile negli ultimi dieci anni, il traffico di perfezionamento è diventato vieppiù importante Lo zucchero è riesportato sotto forma di gassose soprattutto nei Paesi limitrofi dell’UE Per queste voci doganali, l’UE prevede infatti un dazio inferiore a quello applicato dalla Svizzera (Protocollo 2 dell’accordo di libero scambio) Le norme vigenti sono oggetto dei negoziati bilaterali con l’UE (cfr la parte 3 1 dedicata agli sviluppi sul piano internazionale) Qualora venisse scelta la cosiddetta soluzione a doppio zero, gli esportatori svizzeri di gassose non potranno più approfittare delle attuali agevolazioni Negli ultimi due anni le importazioni di zucchero sono rimaste costanti Nel 2001 il raccolto di barbabietole da zucchero è risultato inferiore a quello da primato del 2000 Il trasferimento delle eccedenze ha consentito di mantenere un approvvigionamento adeguato

Nell’anno oggetto del rapporto sono state importate 215'000 tonnellate di verdure fresche e 46'000 tonnellate di frutta fresca Ciò corrisponde a un aumento del 5,8 per cento delle importazioni di verdura e a un calo del 6 per cento di quelle di frutta rispetto al quadriennio precedente In questi quantitativi sono comprese le varietà di frutta e verdura coltivabili anche in Svizzera

Nel 2001 sono stati importati 142,1 milioni di litri di vino rosso e 22,5 milioni di litri di vino bianco A questi quantitativi si aggiungono 12,2 milioni di litri di vino spumante, 7,8 milioni di litri di vino per la trasformazione e 1,7 milioni di litri di vino dolce Rispetto al 2000 le importazioni di vino rosso sono diminuite di 4,3 milioni di litri, mentre quelle di vino bianco sono aumentate di 4,8 milioni di litri. Tale incremento è riconducibile all’unificazione dei contingenti di vino bianco e di vino rosso attuata il 1o gennaio 2001 (cfr la parte 2 1 dedicata a produzione e smercio) Dopo il lieve calo registrato nel 2000, nell’anno oggetto del rapporto le importazioni di vino spumante sono nuovamente aumentate (+1,4 milioni di litri) Un lieve incremento è stato registrato pure per le esportazioni di vini svizzeri Con un quantitativo pari a 730'000 litri circa esse rimangono tuttora poco significanti

1 . 1 E C O N O M I A 1 38
1990/92199920002001 I n 1 0 0 0 t
Evoluzione
della bilancia dello zucchero
Espor
Fo
0 450 400 350 300 250 200 150 100 50
tazioni Consumo netto
nte: Ufficio fiduciario degli importatori svizzeri di derrate alimentari

■ Consumo: calo del consumo di frutta e verdura

Dopo i valori minimi registrati a metà degli Anni ’90, il consumo pro capite di pane era ritornato al livello del 1990 Nell’anno oggetto del rapporto è nuovamente diminuito fissandosi a 50 chilogrammi pro capite All’origine di tale calo vi sono le nuove abitudini alimentari dei consumatori e cambiamenti di tendenza. Se alla fine degli Anni ’90 era stato riscontrato un aumento del consumo di pane speciale, nel 2001 i dati risultano in lieve calo

Il consumo pro capite di verdure è stato di 67 chilogrammi, quello di frutta di 23 chilogrammi (frutta tropicale esclusa) Rispetto alla media del quadriennio 1998/2001 il consumo è diminuito di un chilogrammo sia per la verdura sia per la frutta

Nell’anno viticolo 2000/2001 il consumo di vino rosso e di vino bianco (esclusi i vini per la trasformazione) è stato di 286 milioni di litri, ossia 2 milioni di litri in meno rispetto all’anno precedente La quota di mercato rappresentata dai vini rossi svizzeri ammonta al 41 per cento circa (–1%). Il consumo di vino bianco svizzero ha registrato una notevole flessione Esso è infatti diminuito di 3,1 milioni di litri La quota di mercato rappresentata dal vino bianco svizzero ammonta al 76 per cento, dopo aver subito un calo del 5 per cento sull’arco di cinque anni Il consumo di vino rosso svizzero è invece stabile La quota di mercato ammonta al 29 per cento circa In cinque anni vi è quindi stato un incremento del 3 per cento. Il consumo globale di vino, compreso quello per la trasformazione, ammonta a 294 milioni di litri Il 69 per cento di tale quantitativo è rappresentato dal vino rosso

■ Prezzi alla produzione: aumento del ricavo nel settore ortofrutticolo

Dopo la liberalizzazione del mercato cerealicolo e di quello dei semi oleosi i prezzi alla produzione si sono stabilizzati al livello generalmente più basso A causa del calo della produzione indigena registrato nel 2001, in singoli settori i prezzi hanno nuovamente subito un incremento (barbabietole da zucchero, semi oleosi). Eccezion fatta per il frumento della classe top e la segale, è stato possibile raggiungere i prezzi indicativi negoziati da swiss granum per il raccolto di cereali 2001

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 39 1
Evoluzione del
1990/92199920002001 D i f f e r e n z a i n % Prezzi alla produzione 2001 Frumento, cl. I, 55.65 fr /q Barbabietole da zucchero, 13.3 fr /q Colza, 79.57 fr /q Fonte: FAT Orzo, 45.08 fr /q Patate, 35.15 fr /q –40 –50 –60 –70 –30 –20 –10 0
ricavo alla produzione per i prodotti campicoli

Siccome l’importo dei tributi doganali è fisso, le fluttuazioni di prezzo sui mercati internazionali hanno avuto ripercussioni soprattutto sul ricavo della coltivazione indigena di cereali panificabili, barbabietole da zucchero e semi oleosi Gli altri provvedimenti di sostegno del mercato hanno tuttavia avuto un effetto stabilizzante sulla formazione dei prezzi e finora è stato possibile evitarne il crollo

Per gran parte delle verdure, nel 2001 i produttori hanno potuto spuntare prezzi maggiori rispetto agli anni precedenti Il prezzo è stato mediamente di 2 46 franchi il chilogrammo Tale valore è superiore del 13 per cento a quello registrato nel 2000 e addirittura del 20 per cento rispetto alla media del triennio precedente I produttori di verdura hanno registrato un giro d’affari di 649 milioni di franchi Nonostante l’offerta più contenuta rispetto all’anno precedente, il giro d’affari è aumentato di 43 milioni di franchi (+7%)

L’esempio della lattuga cappuccio mostra quali ripercussioni hanno avuto le variazioni dell’offerta sul prezzo e di conseguenza sul ricavo Un calo dell’offerta del 10 per cento circa (12'108 tonnellate) ha comportato un incremento del prezzo del 27 per cento (3 39 fr /kg) Il ricavo è cresciuto del 14 per cento, passando da 36 a 41 milioni di franchi Il livello dei prezzi è stato elevato in tutta Europa Nonostante questo esempio positivo per i produttori, se si considerano i valori medi sono numerose le aziende che hanno subito danni economici dovuti alle avverse condizioni meteorologiche

I prezzi della frutta da tavola sono stati generalmente migliori di quelli dell’anno precedente Per le ciliegie da distillazione ai produttori sono stati pagati 89 centesimi il chilogrammo per 18 gradi Brix (tenore in zucchero). Il prezzo è stato di 4 centesimi il chilogrammo inferiore rispetto all’anno precedente nonostante il calo del 50 per cento della produzione

1 . 1 E C O N O M I A 1 40
e delle importazioni Prezzo 2000Prezzo 2001
1 3 5 7 9 1113 15 17 19 21 23 25 27 29 31 3335 37 39 41 43 45 47 49 51 Offerta 2000 Settimana Fonte: Centrale svizzera dell'orticoltura Offerta 2001 0 1 000 800 600 200 400 I n t f r / k g 0 6 5 4 3 2 1
Lattuga cappuccio verde: prezzo e offerta nel 2000 e 2001

■ Prezzi al consumo: evoluzione del paniere di frutta e verdura

Evoluzione del paniere di frutta e verdura nel 2001 rispetto al valore medio del quadriennio precedente 1

Paniere 2001

1 Somma dei prezzi al consumo di melanzane (250 g), funghetti di Parigi (250 g), finocchi (500 g), carote (1 kg), cavolfiore (1 kg), cavolo cinese (350 g), cavolo bianco (500 g), coste (250 g), porri verdi (250 g), peperoni (200 g), cavolo rapa (600 g), pomodori tondi (2 kg), zucchine (600 g), cipolle commestibili (500 g), cicoria Witloof (500 g), cetrioli (1kg), lattuga cappuccio (1 cespo), rapanelli (2 ciuffi), patate (2,5 kg), mele (1 kg), arance (1 kg), banane (1 kg), kiwi (4 pezzi), uva (1 kg)

In singoli casi la differenza di prezzo del paniere rispetto all’anno precedente è stata superiore al 14 per cento All’inizio del 2001 sono stati registrati prezzi al consumo decisamente inferiori rispetto all’anno precedente. Le piogge di marzo/aprile hanno influito negativamente sui raccolti Da metà aprile alla seconda quindicina di giugno i prezzi non hanno cessato di aumentare I minori rendimenti hanno comportato un forte rincaro dei prezzi a livello europeo e di conseguenza un aumento anche dei prezzi delle merci importate Nei mesi di luglio e agosto si è registrato un forte calo della domanda, tipico del periodo delle vacanze. Sull’arco di dieci settimane il prezzo del paniere è diminuito di 14 50 franchi, ossia del 20 per cento Il tempo umido e fresco di settembre ha frenato la crescita delle verdure Nel mese di ottobre, caratterizzato da temperature particolarmente miti, vi è stata una ripresa. In novembre le gelate hanno fatto la loro comparsa in anticipo rispetto agli anni precedenti e le colture di pieno campo hanno dovuto venir rimosse Le temperature polari registrate in dicembre hanno spinto verso l’alto i prezzi delle merci indigene e importate

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 41 1
4 7 1013 16 19 2225 28 31 34 37 40 43 46 49 52 1 Settimana T o t a l e f r
1997–2000 Fonte: UFAG
Paniere
48 76 74 72 70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 Margine lordo verdura 19931994 1995 1996 1997 1998 1999 2001 2000 f r / k g Margine lordo x quantità Prezzo alla produzione in fr./kg Vendita in fr./kg Margine lordo in fr./kg Fonte: UFAG 0 3 00 2 50 2 00 1 50 1.00 0 50 I n m i o f r 380 370 360 350 340 330 320 310 300 290 280

Margine lordo frutta

Se si considerano i margini lordi di trasformazione e distribuzione (differenza fra prezzo alla produzione e prezzo al consumo) di determinati prodotti ortofrutticoli, per il 2001 è possibile esprimere le seguenti considerazioni

Per la frutta (mele, pere, albicocche, ciliegie, fragole, nettarine ed arance) il prezzo alla produzione è stato del 3,8 per cento superiore a quello registrato l’anno precedente, per le verdure (cavolfiore, carote, cetrioli, cipolle, cicoria Witloof, pomodori e patate) il dato è stato addirittura del 9,6 per cento Anche a livello di prezzi al consumo è stato registrato un notevole rincaro Il prezzo di vendita è aumentato del 6,8 per cento per la frutta e del 6,3 per cento per la verdura Il margine lordo della frutta è cresciuto del 9,2 per cento, quello della verdura del 3,9 per cento rispetto all’anno precedente Dal profilo quantitativo, il volume delle vendite è risultato decisamente inferiore all’anno precedente con conseguente calo del 6,3 per cento per la frutta e dello 0,3 per cento per la verdura del valore del margine lordo ponderato in funzione della quantità Ciò significa che, a livello commerciale, per i prodotti considerati non sono stati raggiunti risultati migliori rispetto all’anno precedente e che a causa dell’aumento dei costi per il personale e la distribuzione, il bilancio a fine anno è stato peggiore rispetto al 2000 Si può quindi concludere che il 2001 non è stato dei migliori né per i produttori, né per i commercianti e che i consumatori hanno dovuto pagare prezzi da primato

1 . 1 E C O N O M I A 1 42
19931994 1995 1996 1997 1998 1999 2001 2000 f r / k g Margine lordo x quantità Prezzo alla produzione in fr./kg Vendita in fr./kg Margine lordo in fr./kg Fonte: UFAG 0 4 50 4 00 3 00 2 50 3 50 2 00 1 50 1 00 0 50 I n m i o . f r . 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0

Analisi degli utili lordi di diversi rami d’azienda

In virtù dell’articolo 7 LAgr, la Confederazione stabilisce le condizioni quadro della politica agricola in modo da consentire all’agricoltura di conseguire dalla vendita dei prodotti il più elevato ricavo possibile Attualmente il ricavo corrisponde a tre quarti delle entrate complessive del settore, mentre i pagamenti diretti ne rappresentano un quarto Dedotti gli importi versati dalla Confederazione per il sostegno del mercato, circa due terzi delle entrate vanno considerate ricavo L’ottimizzazione del mercato può contribuire ad aumentare i redditi

Il contributo di un ramo d’azienda alla formazione del reddito è il risultato della differenza fra il prezzo di vendita del prodotto in questione e i costi delle prestazioni preliminari In ambito economico questo valore è chiamato valore aggiunto lordo al prezzo di mercato. In economia aziendale esso è denominato utile lordo comparabile (ULC). Per ULC si intende la differenza fra ricavo lordo e spese per beni e servizi che possono essere chiaramente attribuite a un ramo d’azienda Questo approccio non considera i costi strutturali, in quanto la loro attribuzione a singoli rami d’azienda comporta notevoli problemi di natura metodologica

Per appurare il valore aggiunto effettivamente realizzato sul mercato, gli ULC vengono di volta in volta calcolati tenendo conto o evitando di considerare i mezzi finanziari della Confederazione. Fra i mezzi finanziari considerati rientrano i contributi stanziati per il sostegno del mercato, quelli previsti per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo, i contributi per terre coltive aperte e colture pluriennali nonché i contributi specifici per i piselli proteici e i semi oleosi Nel presente testo i mezzi finanziari della Confederazione summenzionati vengono chiamati «contributi»

Gli ULC sono calcolati sulla base delle indicazioni contenute nel classificatore «Utili lordi 2000 e 2001» allestito da LBL/SRVA/IRAB Le stime per l’anno 2007 si basano sui prezzi e i contributi utilizzati nel modello di prognosi SILAS elaborato dalla FAT su incarico dell’UFAG Si tratta di un modello di ottimizzazione della produzione e del reddito agricolo che considera la produttività nonché le condizioni quadro della politica agricola e il rispettivo nesso con i prezzi Il calcolo dell’ULC per il 2007 non contempla le possibili ripercussioni del progresso tecnico sui rendimenti e sulle ore lavorative I dati sui prezzi praticati in Baviera (Germania) nel 2000 in determinati rami di produzione, utilizzati nel confronto, sono tratti dalle pubblicazioni del Ministero bavarese dell’agricoltura e delle foreste

I risultati illustrati di seguito concernenti gli anni 2000 e 2007 sono espressi, a seconda dei casi, per ettaro o per ora lavorativa

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 43 1
■ Metodologia

nel settore della

Per quanto riguarda il settore della produzione animale, nella rubrica «latte» vengono presentati i risultati dei tre prodotti «latte Drink», «burro» ed «Emmental» esportato nell’UE

per ha – 2007

Contributi per ha – 2000

Contributi per ha – 2007

Fonti: UFAG, LBL, SRVA, IRAB

L’ULC per ettaro rilevato per il latte prodotto senza insilati e destinato alla fabbricazione di Emmental è superiore a quello registrato per il latte di consumo (latte Drink) ottenuto somministrando insilati agli animali Se si detraggono i contributi, il quadro si presenta in modo diverso Mediante il latte Drink può essere conseguito un ULC per ettaro più elevato rispetto a quanto è il caso producendo Emmental da destinare all’esportazione nell’UE Va tuttavia osservato che il latte Drink deve venir smerciato soltanto in Svizzera e che per il latte utilizzato come materia prima è prevista una considerevole protezione alla frontiera

ULC per ora lavorativa – 2000 e 2007 f

Latte Drink Il Burro, imballaggi di grandi

imensioni

Emmental, esportazioni nell'UE

ULC esclusi i contributi per ora – 2000

ULC esclusi i contributi per ora – 2007

Ingrasso intensivo di bovini

Vacche madri e nutrici (Natura beef)

Contributi per ora – 2000

Contributi per ora – 2007

Fonti: UFAG, LBL, SRVA, IRAB

1 . 1 E C O N O M I A 1 44
Latte Drink Il Burro, imballaggi di grandi dimensioni Emmental, esportazioni nell'UE
ngrasso intensivo di bovini Vacche madri e nutrici (Natura beef) f r / h a ULC esclusi i contributi per ha – 2000 ULC esclusi i contributi
■ Risultati produzione animale ULC per ha – 2000 e 2007
I
0 9 000 8 000 7 000 6 000 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000
r / h
0 35 30 25 20 15 10 5
d

Gli ULC per ettaro registrati nel settore della produzione di carne sono meno elevati di quelli rilevati in ambito lattiero Nel grafico che illustra l’ULC per ora lavorativa si constata invece che gli ULC sono piuttosto simili Ciò è da ricondurre al fatto che la produzione lattiera comporta un maggiore dispendio di lavoro. Nel settore della detenzione di vacche madri e nutrici, come in quello del burro e dell’Emmental destinato all’esportazione nell’UE, lo Stato stanzia mezzi finanziari di notevole entità Per quanto concerne i dati del 2007 va osservato che nel 2000 nel settore dell’ingrasso intensivo hanno potuto venir spuntati prezzi comparabilmente elevati Per tale motivo la differenza fra il 2000 e le stime del 2007 sono piuttosto elevate

Nel settore della produzione vegetale vengono messi a confronto i prodotti della mietitura (orzo autunnale, frumento autunnale, piselli proteici, colza), le sarchiate (patate, barbabietole da zucchero) e le colture speciali (mele da tavola prodotte nei frutteti)

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 45 1
Orzo
Colza Barbabietole da zucchero Patate da tavola Mele da tavola, frutta f r / h a ULC esclusi
contributi per ha – 2000 ULC esclusi i contributi per ha – 2007 Contributi per ha – 2000 Contributi per ha – 2007 Fonti: UFAG, LBL, SRVA, IRAB ULC per ha – 2000 e 2007 0 16 000 14 000 12 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000 ULC per ora lavorativa – 2000 e 2007 f r / h ULC esclusi i contributi per ora – 2000 ULC esclusi i contributi per ora – 2007 Contributi per ora – 2000 Contributi per ora – 2007 Fonti: UFAG, LBL, SRVA, IRAB Orz
babietole
a zucchero Patate da tavola Mele da tavola, frutta 0 120 100 80 60 40 20 ■ Risultati nel settore della produzione vegetale
autunnale
Frumento autunnale Piselli proteici
i
o autunnale Frumento autunnale Piselli proteici Colza Bar
d

■ Confronto dei risultati registrati in Svizzera e in Baviera nel 2000

Dai dati concernenti questo settore emerge chiaramente quanto diverga il dispendio di lavoro a dipendenza del prodotto I prodotti della mietitura richiedono meno lavoro per ettaro rispetto alle sarchiate e decisamente meno rispetto ai frutteti Gli ULC per patate e mele da tavola sono i più elevati per ettaro e i più bassi per ora lavorativa. Per quanto concerne le barbabietole da zucchero, in questi ultimi anni sono stati registrati notevoli progressi nella meccanizzazione Ne è conseguito un aumento corrispondente degli ULC per ettaro Per i prodotti della mietitura, l’effetto della protezione alla frontiera è evidente Se non venissero concessi contributi specifici per i piselli proteici e i semi oleosi, queste colture non potrebbero competere con orzo autunnale e frumento autunnale

Rispetto al 2000, nel 2007 dovrebbe verificarsi un calo degli ULC per tutti i rami di produzione considerati Siccome nei calcoli dell’ULC non vengono tenute in considerazione le ripercussioni del progresso tecnico, è lecito presumere che i risultati per ora lavorativa saranno migliori se la razionalizzazione comporterà, nel 2007, una diminuzione del dispendio di lavoro

Il confronto fra Svizzera e Baviera si riferisce al 2000 L’analisi non contempla i contributi statali.

Per tutti i rami di produzione considerati gli ULC per ettaro sono risultati più elevati in Svizzera rispetto a quanto lo fossero in Baviera. Le differenze variano fra 13 e 73 per cento La differenza è risultata particolarmente grande per prodotti quali il frumento autunnale e i cereali che in Svizzera beneficiano di una buona protezione alla frontiera Le differenze minori sono state riscontrate nel settore del latte (13%) e in quello delle barbabietole da zucchero (15%)

46 1 . 1 E C O N O M I A 1
Orzo
Patate
Latte f r / h a CH Baviera Fonti:
M
0 9 000 8 000 7 000 6 000 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000
Confronto fra Svizzera e Baviera dell'ULC per ha – 2000
autunnale
Frumento autunnale Colza Barbabietole da zucchero
da tavola
UFAG, LBL SRVA, IRAB
inistero bavarese dell agricoltura e delle foreste

1.1.3 Situazione economica dell’intero settore

Conformemente all’articolo 5 LAgr, i provvedimenti di politica agricola hanno lo scopo di permettere alle aziende con una gestione ecologicamente sostenibile e redditizia di conseguire in media su vari anni redditi comparabili a quelli della rimanente popolazione attiva della stessa regione

La valutazione è disciplinata nell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura (art 3–7) e viene effettuata avvalendosi di due sistemi di indicatori: una valutazione settoriale basata sul conto economico dell’agricoltura allestito dal Segretariato dell’USC su mandato e sotto la vigilanza dell’UFAG e dell’UST (cfr. la parte 1 1 3) e un apprezzamento delle singole aziende in base ai risultati contabili della Centrale analisi della FAT (cfr la parte 1 1 4)

Nell’anno oggetto del rapporto il reddito settoriale netto della manodopera famigliare è diminuito dell’8 per cento rispetto al 1998/2000, passando da 2,7 a 2,4 miliardi di franchi circa Il calo è dovuto prevalentemente alla flessione della produzione finale (–4%) riconducibile soprattutto al minor ricavo nei settori cerealicolo, frutticolo e dei semi oleosi D’altro canto si registra un aumento dei costi All’aumento delle prestazioni preliminari (+1%), degli ammortamenti (+3%) nonché dei canoni d’affitto e degli interessi (+6%) si contrappone un calo degli importi destinati alla retribuzione della manodopera esterna (–2%) nonché delle imposte sulla produzione (–52%) I contributi dello Stato all’agricoltura – in gran parte pagamenti diretti non vincolati ai prodotti – sono aumentati considerevolmente (+7%)

Per quanto concerne il reddito settoriale, negli ultimi anni si osservano fluttuazioni marcate del reddito agricolo Alla forte diminuzione registrata nel 1999 rispetto al 1998 è seguito un aumento nel 2000 Nel 2001 il reddito è risceso quasi ai valori del 1999. Secondo le stime relative al 2002 il reddito settoriale potrebbe raggiungere i valori soddisfacenti del 2000, che è stato un buon anno agricolo

47 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 . 1 E C O N O M I A 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Risultati del conto economico dell’agricoltura in Svizzera Indicazioni ai prezzi correnti, in mio fr 1990/92 1998 1999 2000 1 2001 2 2002 3 Produzione finale 9 902 7 894 7 240 7 627 7 275 7 344 + Contributi dello Stato (sovvenzioni) 1 317 2 439 2 427 2 458 2 604 2 700 – Prestazioni preliminari 4 173 3 855 3 780 3 911 3 900 3 868 – Imposte sulla produzione, compensazione dell’IVA 123 273 219 170 167 137 Valore aggiunto lordo ai costi dei fattori 6 923 6 204 5 668 6 005 5 812 6 039 – Ammortamenti 2 031 1 853 1 837 1 858 1 899 1 883 – Canoni d’affitto e interessi 845 700 696 738 753 736 – Retribuzione della manodopera extrafamigliare 827 764 728 716 720 740 Reddito netto proveniente dall’attività agricola esercitata dalla manodopera famigliare 3 221 2 888 2 408 2 692 2 440 2 680 1 Dati provvisori stato inverno 2001/2002 2 Stima, stato inverno 2001/2002 3 Stima stato estate 2002 Fonte: USC ■ Due sistemi di indicatori per la valutazione della situazione economica ■ Reddito settoriale nel 2001 Terminologia e metodi pagina A72
Evoluzione del conto economico dell'agricoltura 1990/921998 199920001 20012 20023 I n d i c a z i o n i a i p r e z z i c o r r e n t i , i n m i o . f r . Contributi dello Stato (sovvenzioni) Produzione finale Uscite (prestazioni preliminari, imposte sulla produzione, sottocompensazione IVA, ammortamenti, canoni d'affitto, interessi, costo della manodopera) Reddito netto proveniente dall'attività agricola esercitata dalla manodopera famigliare Fonte: USC 1 Dati provvisori, stato inverno 2001/2002 2 Stima, stato inverno 2001/2002 3 Stima, stato estate 2002 0 12 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000
48 1 . 1 E C O N O M I A 1
Tabelle
14–15, pagine A14–A15

La stima concernente il 2002 (stato agosto) si basa sui dati, ancora provvisori, del 2000 anziché sulla stima del 2001 Ciò consente di evitare di riprendere, nell’anno in corso, eventuali imprecisioni della stima 2001

Secondo la stima, nel 2002 il valore della produzione finale ammonta a 7,34 miliardi di franchi, ossia allo 0,5 per cento in meno della media del triennio 1999/2001 Rispetto alle stime relative al 2001 ciò equivale ad un aumento dello 0,9 per cento, dovuto ad una resa migliore della produzione vegetale Nel 2002 si potrebbe registrare, invece, una lieve flessione della produzione finale nel settore della produzione animale rispetto all’anno precedente

Secondo la stima la produzione finale nel settore della produzione vegetale è dell’1,2 per cento inferiore alla media triennale, pur registrando un aumento del 4,3 per cento rispetto all’anno precedente Tutte le colture hanno avuto rese migliori rispetto all’anno scorso.

Gli introiti della vendita di cereali potrebbero essere lievemente superiori ai livelli del 2001 I quantitativi consegnati dovrebbero essere decisamente al disopra dei valori dell’anno precedente A causa delle avverse condizioni meteorologiche registrate all’inizio di agosto, è probabile che vi sia un ’elevata percentuale di cereali germogliati sia per quanto concerne il frumento che per la segale

Per quanto concerne le patate, la situazione sembra stabile rispetto all’anno precedente Sia il volume del raccolto sia i prezzi si aggirano attorno ai livelli del 2001 Per le verdure l’anno dovrebbe essere soddisfacente I prezzi all’inizio di quest’anno sono rimasti a lungo su valori elevati Ciò è riconducibile soprattutto alla scarsa offerta di Francia, Spagna e Italia Di questa situazione ha beneficiato anche la produzione di verdura svizzera. Per la frutta ci si attende un buon raccolto. Il valore della produzione potrebbe essere superiore del 12 per cento rispetto al 2001

Le prime analisi svolte sulle barbabietole da zucchero fanno sperare in un buon raccolto sia quantitativamente che dal profilo del tenore di zucchero Il valore della produzione si aggirerà attorno ai livelli del 2000 superando nettamente i livelli dell’anno scorso Il valore dei semi oleosi dovrebbe registrare un aumento del 41 per cento rispetto all’anno scorso, grazie all’ampliamento delle superfici coltivate a colza, soia e girasole Analogamente allo scorso anno il raccolto di tabacco dovrebbe essere qualitativamente buono

Le condizioni climatiche sono state piuttosto favorevoli alla viticoltura fino a fine agosto e pertanto ci si può attendere un raccolto di uve simile a quello dell’anno precedente Tuttavia, a causa di problemi legati al mercato i prezzi dovrebbero subire un calo. Com’è stato il caso nell’ultimo biennio, anche quest’anno si prevede un raccolto di foraggio grezzo buono sia quantitativamente che qualitativamente

1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Tabelle 14–15, pagine A14–A15
49 1 . 1 E C O N O M I A 1
■ Stima del reddito settoriale nel 2002

I valori della produzione finale nel settore della produzione animale subiscono una flessione dello 0,2 per cento sulla base del confronto pluriennale e dello 0,4 per cento se paragonati all’anno precedente La produzione finale dei rami aziendali relativi al bestiame bovino (senza latte) viene stimata a valori dell’1 per cento superiori all’anno precedente e del 4 per cento inferiori alla media triennale I prezzi dei torelli si sono ripresi rispetto all’anno precedente, mentre quelli delle vacche da macello restano sotto pressione Vista la tensione che caratterizza attualmente il mercato lattiero ci si attende un ulteriore aumento delle macellazioni di vacche

Per quanto concerne i suini, i valori della produzione finale dovrebbero subire una flessione del 2 per cento rispetto al 2001 Rispetto all’anno precedente, l’elevato numero di macellazioni non consente di compensare il livello basso dei prezzi.

Per quanto riguarda il latte, la tensione che caratterizza questo settore potrebbe ripercuotersi ancora sui risultati del 2002. La produzione finale viene stimata leggermente al disotto dei valori del 2001 In pratica si stabilizzerà sui livelli della media triennale

Per quanto concerne il pollame, ci si attende che la produzione finale, in crescita del 2,1 per cento rispetto al 2001, consenta almeno di compensare il livello basso dei prezzi. Nella media pluriennale si dovrebbe assistere addirittura ad una progressione del 4,9 per cento Per quanto concerne le uova, si parte dal presupposto di prezzi e valori di produzione più elevati rispetto all’anno precedente La produzione finale potrebbe pertanto aumentare considerevolmente rispetto all’anno scorso (+11,4%).

Secondo le stime il raccolto di miele sarà inferiore al livello dell’anno precedente

Secondo il preventivo, le uscite per le prestazioni preliminari ammontano a 3,87 miliardi di franchi Nella media pluriennale si rileva un lieve incremento dello 0,1 per cento, mentre rispetto all’anno precedente si osserva un calo dello 0,8 per cento Rispetto all’anno precedente diminuiscono soprattutto le uscite per le sementi e il materiale vegetale, per gli alimenti per animali nonché per il materiale e la manutenzione dei macchinari. Al contrario si registra un incremento in particolare delle uscite per concimi e prestazioni di servizio

Per il 2002, il valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato viene stimato del 3 per cento superiore rispetto ai livelli del 2001 Rispetto alla media triennale, invece, si osserva una riduzione dell’1,2 per cento

Nel 2002 i contributi dello Stato per il settore primario potrebbero essere del 3,7 per cento superiori al valore dell’anno precedente e dell’8,2 per cento superiori rispetto alla media triennale Le imposte sulla produzione, invece, potrebbero calare notevolmente (–57,7% rispetto al 1999/2001) Questa diminuzione notevole sarebbe riconducibile alla soppressione del contributo per i costi di trasformazione dei cereali nel 2002 Nel 2002 la sottocompensazione dell’imposta sul valore aggiunto dovrebbe essere inferiore al 2001 Ciò è in relazione all’incremento del valore della produzione

Gli ammortamenti, che nel conto economico dell’agricoltura sono valutati come prezzi di sostituzione, sono superiori ai valori degli anni precedenti, pur essendo inferiori al valore dello scorso anno dello 0,8 per cento Tale diminuzione è riconducibile principalmente dal calo dei costi di costruzione.

1 . 1 E C O N O M I A 1 50

Il calo delle uscite per i canoni d’affitto e gli interessi rispetto al 2001 (–2,3%) è collegato alla riduzione dei tassi d’interesse Rispetto alla media triennale, i valori del 2002 sono superiori dell’1 per cento

Il reddito proveniente da un ’attività quale dipendente (= costo della manodopera salariata) nel 2002 dovrebbe essere superiore del 2,8 per cento rispetto al 2001 e del 2,6 per cento rispetto alla media triennale Questo lieve aumento è riconducibile all’incremento dei salari per i dipendenti

Il reddito netto proveniente da un ’attività agricola svolta dalla manodopera famigliare è valutato a 2,68 miliardi di franchi Ciò equivale ad un incremento del 9,8 per cento rispetto al 2001 e del 6,6 per cento rispetto alla media triennale.

1 . 1 E C O N O M I A 1 51

1.1.4 Situazione economica delle singole aziende

La valutazione della situazione economica delle aziende si fonda sui risultati della Centrale analisi della FAT Le rispettive basi metodologiche sono state completamente riviste nel 1999 Non soltanto i diversi dati concernenti il reddito, bensì, ad esempio, anche gli indicatori sulla stabilità finanziaria o sulla redditività forniscono informazioni importanti in merito alla situazione economica delle aziende Gli indicatori figurano dettagliatamente nell’allegato Nei paragrafi seguenti vengono trattati approfonditamente determinati indicatori e presentato un lavoro dell’Istituto di Economia Agraria del PFZ sul tema della produttività dell’agricoltura svizzera

Nel confronto pluriennale, il 2001 è stato un esercizio che rientra nella media Rispetto al 1998/2000 il rendimento lordo è leggermente aumentato del 2,5 per cento. Nel settore della produzione vegetale si registrano valori più contenuti Il calo riguarda in particolare i settori cerealicolo, delle barbabietole da zucchero, della colza, viticolo, frutticolo e silvicolo In quest’ultimo ambito si è registrata una diminuzione considerevole delle vendite di legna che nell’anno precedente avevano raggiunto livelli eccezionali riconducibili all’uragano Lothar Il rendimento lordo dell’allevamento di bovini, invece, è rimasto leggermente al disopra dei livelli degli anni precedenti A ciò hanno contribuito le rese maggiori registrate per la detenzione di bovini, l’ingrasso di suini e le uova. La maggior resa della detenzione di bovini è il risultato di un incremento del quantitativo di latte per azienda In tal modo il livello basso dei prezzi per il bestiame da reddito e da macello ha potuto essere più che compensato Rispetto alla media dei tre anni precedenti, i pagamenti diretti sono aumentati del 12 per cento. L’incremento è riconducibile soprattutto all’introduzione di un nuovo contributo di superficie per la superficie coltiva aperta e le colture perenni, ai contributi più elevati a favore dell’agricoltura biologica nonché all’aumento dei pagamenti diretti per i programmi SSRA (sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi delle esigenze degli animali) e URA (uscita regolare all’aperto). Nel medesimo lasso di tempo, i costi di terzi sono aumentati del 7 per cento Tale incremento è dovuto soprattutto all’aumento dei costi nel settore dell’allevamento e in quello edile Per quanto concerne il settore dell’allevamento, i fattori che hanno inciso maggiormente sui costi sono l’aumento dei quantitativi

Evoluzione dei redditi delle aziende agricole: media di tutte le regioni 1990/921998 199920002001 I n f r p e r a z i e n d a Reddito accessorio Reddito agricolo Fonte: Centrale analisi, FAT 0 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 16 264 18 254 18 638 62 822 53 079 53 789 1,391,311,29 19 208 64 675 1,30 18 633 52 434 1,29
52 1 . 1 E C O N O M I A 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
ULAF Unità di lavoro annuale della famiglia Terminologia e metodi, pagina A73 Tabelle 16–25, pagine A16–A26 ■ Flessione del reddito rispetto al 1998/2000

nell’ambito della produzione lattiera con conseguente incremento dei costi degli alimenti per animali e di quelli per l’acquisto o la locazione di contingenti lattieri Sono invece lievemente diminuiti i costi del personale (–3%)

Il reddito agricolo è il risultato della differenza fra rendimento lordo e costi di terzi Nel 2001 sono stati registrati gli stessi valori del 1998 e del 1999 Rispetto al 1998/2000 vi è invece stato un calo dell’8 per cento Il reddito accessorio, invece, è rimasto stabile Nel complesso il reddito globale è quindi diminuito del 6 per cento

La flessione del reddito agricolo rispetto al 1998/2000 è stata più consistente nella regione collinare (–9%) e nella regione di pianura (–8%) La diminuzione più contenuta registrata nella regione di montagna (–7%) è riconducibile al fatto che in questa regione l’incidenza della produzione vegetale è minore

Nella regione di pianura è diminuito pure il reddito accessorio (–3%), mentre nella regione collinare e in quella di montagna il valore è leggermente aumentato (rispettivamente +1 e +3%) Rispetto alla media degli anni 1998/2000 il reddito globale è diminuito del 7 per cento nella regione di pianura, del 6 per cento in quella collinare e del 4 per cento in quella di montagna

Reddito delle aziende agricole secondo le regioni

53 1 . 1 E C O N O M I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Tabelle 16–19, pagine A16–A19
Reddito per regione Unità 1990/92 1998 1999 2000 2001 1998/2000–2001 % Regione di pianura Superficie agricola utile ha 16,66 18,90 19,33 19,41 19,93 3,7 Unità di lavoro della famiglia ULAF 1,36 1,27 1,26 1,26 1,26 0 Reddito agricolo fr. 73 794 64 885 61 968 77 738 62 453 -8,4 Reddito accessorio fr 16 429 17 507 17 580 17 805 17 043 -3,3 Reddito globale fr 90 223 82 392 79 548 95 543 79 496 -7,4 Regione collinare Superficie agricola utile ha 15,30 17,07 17,19 17,83 17,95 3,4 Unità di lavoro della famiglia ULAF 1,40 1,29 1,28 1,29 1,26 -2,3 Reddito agricolo fr 59 838 47 420 49 885 58 725 47 496 -8,7 Reddito accessorio fr 14 544 19 283 19 849 21 814 20 557 1,2 Reddito globale fr 74 382 66 703 69 734 80 539 68 053 -5,9 Regione di montagna Superficie agricola utile ha 15,76 17,67 18,06 18,63 18,85 4,0 Unità di lavoro della famiglia ULAF 1,42 1,38 1,37 1,39 1,38 0 Reddito agricolo fr 45 541 38 101 43 392 47 721 40 135 -6,8 Reddito accessorio fr 17 853 18 505 19 250 19 011 19 414 2,6 Reddito globale fr 63 394 56 606 62 642 66 732 59 549 -3,9 Fonte: Centrale analisi FAT

Nel 2001 la quota di pagamenti diretti rispetto al reddito lordo era del 16 per cento nella regione di pianura, del 23 per cento in quella collinare e del 38 per cento in quella di montagna Per tutte le regioni tale quota è leggermente superiore al valore del 1998/2000, fatto, questo, riconducibile all’aumento dell’importo dei pagamenti diretti registrato nel 2001

La situazione reddituale negli undici tipi di azienda (indirizzi di produzione) è indicatrice di differenze ragguardevoli

Reddito delle aziende agricole secondo i tipi di azienda – 1999/2001

Nella media degli anni 1999/2001 le aziende attive nei settori della campicoltura e delle colture speciali nonché determinate aziende combinate (latte commerciale/ campicoltura, trasformazione combinata) hanno realizzato il reddito agricolo più elevato Tali aziende, unitamente a quelle combinate dedite all’allevamento di vacche madri, hanno conseguito anche il maggiore reddito globale Il reddito agricolo e il reddito globale più bassi sono stati rilevati nelle aziende dei tipi «Equini/ovini/caprini» e «Altro bestiame bovino»

Tipo di azienda Superficie Unità di lavoro Reddito Reddito Reddito agricola utile della
accessorio globale ha ULAF fr fr fr Media di tutte le aziende 18,76 1,29 56 966 18 826 75 792 Campicoltura 23,03 1,06 63 747 23 260 87 007 Colture speciali 12,68 1,36 73 678 16 360 90 038 Latte commerciale 18,29 1,35 50 818 18 092 68 910 Vacche madri 17,36 1,09 42 664 32 510 75 174 Altro bestiame bovino 15,47 1,28 35 375 21 567 56 942 Equini/ovini/caprini 13,72 1,21 25 437 26 154 51 591 Trasformazione 11,27 1,13 60 816 17 665 78 481 Aziende combinate, latte commerciale/campicoltura 24,52 1,33 70 131 14 112 84 243 Aziende combinate, vacche madri 22,73 1,20 61 943 22 493 84 436 Aziende combinate, trasformazione 19,00 1,29 72 064 16 601 88 665 Aziende combinate, altre 19,84 1,28 57 769 20 062 77 831 Fonte: Centrale analisi, FAT
famiglia agricolo
54 1 . 1 E C O N O M I A 1
Tabelle 20a–20b, pagine A20–A21

Il profitto del lavoro conseguito dalle aziende agricole (reddito agricolo meno interessi per il capitale proprio investito nell’azienda) remunera il lavoro della manodopera famigliare non salariata Il profitto del lavoro registrato nel 2001 per unità di lavoro della famiglia (valore mediano) è diminuito del 13 per cento rispetto alla media del triennio 1998/2000

Il profitto del lavoro per unità di lavoro della famiglia evolve in modo molto diverso a dipendenza della regione Mediamente esso è decisamente più elevato nella regione di pianura che in quella di montagna Scarti notevoli si registrano anche per quanto concerne i quartili Nella regione di pianura, il profitto medio del lavoro nel primo quartile ammonta al 23 per cento e nel quarto quartile al 196 per cento del valore medio di tutte le aziende della regione. La fascia di fluttuazione si presenta in modo analogo anche nelle altre regioni

Profitto del lavoro delle aziende agricole – 1999/2001, per regioni e quartili

Profitto del lavoro 1 in fr per ULAF 2

1 L’interesse del capitale proprio corrisponde al tasso d’interesse medio delle obbligazioni della Confederazione 1999: 3,02%; 2000: 3,95%; 2001: 3,36%

2 Unità di lavoro annuale della famiglia: base 280 giorni di lavoro Fonte: Centrale analisi, FAT

Valore Valori medi mediano Regione I quartile II quartile
IV
Regione di pianura 38 449 9 664 31 239 46 667 81 585 Regione collinare 29 739 6 090 23 572 36 215 61 490 Regione di montagna 21 442 4 135 17 318 26 465 46 745
III quartile
quartile (0–25%) (25–50%) (50–75%) (75–100%)
Tabelle 21–24 pagine A22–A25
55 1 . 1 E C O N O M I A 1
■ Profitto del lavoro in calo

Nel 1999/2001 nelle regioni di pianura e collinare le aziende agricole del quarto quartile hanno superato, rispettivamente raggiunto, il livello di salario lordo annuo della rimanente popolazione Nella regione di montagna il profitto del lavoro medio nel quarto quartile è inferiore di 7'000 franchi circa al valore comparabile. Rispetto al periodo 1998/2000 il divario nella regione di pianura è cresciuto mentre è rimasto costante nella regione collinare e in quella di montagna

Salario comparabile 1999/2001, per regioni

Se nel quadro della valutazione si considera pure il reddito accessorio, la situazione delle economie domestiche agricole appare decisamente migliore rispetto a quanto potrebbe lasciar supporre il confronto tra profitto del lavoro e salario comparabile Nel 1999/2001 il reddito accessorio medio ammonta a 19'000 franchi

Regione Salario comparabile 1 fr per anno Regione di pianura 64 132 Regione collinare 58 373 Regione di montagna 54 000
1 Valore mediano dei salari lordi annui di tutte le persone impiegate nei settori secondario e terziario Fonti: UST, FAT
56 1 . 1 E C O N O M I A 1

La quota di capitali di terzi rispetto al capitale globale indica il grado d’indebitamento dell’impresa Se questo dato viene combinato con l’entità della formazione del capitale proprio, è possibile esprimere considerazioni in merito alla sopportabilità di un debito Dal profilo finanziario un ’azienda permanentemente confrontata con una quota elevata di capitale di terzi e una formazione del capitale proprio negativa non è in grado di sopravvivere

Sulla base di queste considerazioni, le aziende sono state classificate in quattro gruppi con stabilità finanziaria diversa

Classificazione delle aziende in quattro gruppi con stabilità finanziaria diversa

Aziende con ... Quota di capitale di terzi

Bassa (<50%) Elevata (>50%)

Positiva una situazione un ’autonomia finanFormazione del finanziaria buona ziaria limitata capitale proprio Negativa un reddito una situazione finaninsufficiente ziaria preoccupante

Fonte: De Rosa

Dalla valutazione della stabilità finanziaria delle aziende scaturisce un quadro analogo per tutte le regioni. Poco meno della metà delle aziende si trova in condizioni finanziarie buone Nel 30 per cento circa dei casi la situazione è considerata problematica (aziende con formazione del capitale proprio negativa) Rispetto al 1998/2000 la situazione non ha subito variazioni di rilievo in nessuna delle regioni considerate

Valutazione della stabilità finanziaria per regioni – 1999/2001

Fonte: Centrale

Regione di pianuraRegione collinareRegione di montagna Q u o t a d i a z i e n d e i n % Situazione finanziaria preoccupante Reddito insufficiente Autonomia finanziaria limitata Situazione finanziaria buona
isi, FAT 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 15 19 19 47 15 13 26 46 14 18 21 47
anal
57 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
■ Stabilità finanziaria

■ Formazione del capitale proprio, investimenti e quota di capitali di terzi

Rispetto al 1998/2000 gli investimenti effettuati nel 2001 dalle aziende di riferimento della FAT sono aumentati del 4 per cento In seguito alla diminuzione del cash flow dell’8 per cento, il rapporto fra cash flow e investimenti ha subito una flessione del 13 per cento. Il dato inerente alla formazione del capitale proprio (reddito globale

consumo privato) è risultato notevolmente inferiore al valore rilevato nel periodo di riferimento (–50%) La quota di capitale di terzi, invece, è rimasta immutata

Evoluzione della formazione del capitale proprio, degli investimenti e della quota di capitali di terzi

1 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

2 Rapporto fra cash flow (formazione del capitale proprio più ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell inventario vivo) e investimenti

58 1 . 1 E C O N O M I A 1
Caratteristica 1990/92 1998 1999 2000 2001 1998/2000–2001 % Formazione del capitale proprio fr 19 513 9 330 13 207 21 233 7 288 -50 Investimenti 1 fr 46 914 49 585 41 856 44 965 47 469 4 Rapporto cash flow – investimenti % 95 81 101 102 83 -13 Quota di capitale di terzi % 43 41 41 41 41 0
Fonte:
Centrale analisi, FAT

■ Metodologia

Prestazione delle aziende agricole svizzere

Su incarico dell’UFAG, l’Istituto di Economia Agraria (IEA) del PFZ ha elaborato il cosiddetto «monitoraggio della prestazione delle aziende agricole svizzere (MPAS)». Si tratta di uno strumento grazie al quale è possibile classificare le aziende agricole svizzere dal profilo della prestazione a determinate condizioni quadro e in base alla pressione della concorrenza dettata da condizioni quadro dell’UE

Per il MPAS sono stati sviluppati due indicatori: il primo determina la prestazione delle aziende in termini economico-aziendali a determinate condizioni quadro e il secondo la pressione concorrenziale cui deve far fronte l’azienda in uno scenario dei prezzi dell’UE In questo scenario la Svizzera viene considerata quale membro di una zona di libero scambio con l’UE Ai fini della classificazione le aziende vengono suddivise in diciannove gruppi e collocate in una matrice a quattro campi per l’analisi del portafoglio sulla base dei due indicatori I quattro campi della matrice sono delimitati dal valore medio di prestazione e pressione concorrenziale di tutte le aziende esaminate

Ad esempio, in un campo (in alto a destra) si trovano le aziende con una prestazione al disopra della media che in uno scenario dei prezzi dell’UE si troverebbero a dover affrontare una pressione concorrenziale al disotto della media. Si tratta quindi di una classificazione relativa

59 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Rappresentazione del portafoglio P r e s s i o n e c o n c o r r e n z i a l e s c e n a r i o d e i p r e z z i U E a l d i s o t t o d e l l a m e d i a a l d i s o p r a d e l l a m e d i a al disopra della media al disotto della media -1,7 0,7 0,3 1,3 2,3 3,3 4,3 5,3 6,3 7,3 8,3 9,3 10,3 -1,7 0,7 0,3 1,3 2,3 3,3 4,3 5,3 6,3 7,3 8,3 9,3 10,3 -3,7-2,7-1,7-0,7 0,3 1,3 2,33,3 4,3 5,3 6,3 7,3 8,3 -3,7-2,7-1,7-0,7 0,3 1,3 2,33,3 4,3 5,3 6,3 7,3 8,3 Prestazione senza scenario dei prezzi UE (%)

L’indicatore di prestazione si basa sul rendimento del capitale globale e del cash flow. Indipendentemente dal tipo di finanziamento (capitale proprio o di terzi) esso indica l’ammontare (in percentuale) della liquidità che può essere realizzata attraverso il capitale globale investito nell’azienda dopo la retribuzione del lavoro di terzi e dopo l’indennizzo teorico del lavoro famigliare A seconda della situazione, l’azienda può impiegare il denaro per nuovi investimenti e investimenti sostitutivi, per l’ammortamento, per il pagamento degli interessi passivi o ad indennizzo del capitale proprio

Per l’indennizzo teorico del lavoro famigliare viene considerato il salario comparabile utilizzato nella valutazione della situazione economica delle aziende individuali (cfr terminologia e metodi in allegato)

Per il 2000 sono stati applicati i seguenti salari comparabili:

regione di pianura: 63'679 franchi per unità di manodopera famigliare

– regione collinare: 57'485 franchi per unità di manodopera famigliare

– regione di montagna: 53'779 franchi per unità di manodopera famigliare

La situazione delle aziende in termini di competitività nel contesto comunitario viene valutata con l’ausilio dell’indicatore «pressione concorrenziale». Questo indicatore deriva dall’indicatore di prestazione e indica con quale intensità diminuirebbe la prestazione in uno scenario dei prezzi dell’UE Per determinare questo calo di prestazione viene svolto un paragone dei prezzi delle prestazioni preliminari e dei prodotti agricoli tra Svizzera e UE Si tratta di un approccio comparativo statico Pertanto non vengono presi in considerazione fattori sostitutivi né sostituzioni nella produzione e nemmeno variazioni strutturali Ciò significa che nello scenario dei prezzi dell’UE, a determinate condizioni quadro, un ’azienda produrrebbe la stessa quantità di prodotti agricoli con la stessa quantità di fattori di produzione. Inoltre viene ipotizzato che in Svizzera, in uno scenario dei prezzi dell’UE, il livello salariale e degli interessi come pure l’ammontare e la composizione dei pagamenti diretti rimarrebbero gli stessi

La base di dati statistici per il MPAS è costituita dai dati contabili di 1'820 aziende di riferimento della FAT Per determinare la prestazione in uno scenario dei prezzi dell’UE vengono confrontati i prezzi delle prestazioni preliminari (p es sementi, concimi, prodotti fitosanitari, foraggio misto ecc ) e quelli dei prodotti agricoli (p es latte, cereali, carne) praticati in Svizzera e nell’UE I prezzi dell’UE sono stati rilevati nel Baden-Württemberg con l’aiuto dell’USC

60 1 . 1 E C O N O M I A 1
Terminologia e
pagina A76
metodi

Per il 2000 sono stati analizzati i dati contabili di 1'820 aziende (unità d’analisi) onde appurare prestazione e pressione concorrenziale L’unità d’analisi equivale al 7,3 per cento dell’insieme delle aziende

La principale differenza di prezzo si osserva nel caso dei cereali panificabili In questo settore, infatti, il prezzo praticato in Svizzera ammonta a 66 6 fr /q rispetto ai 19 fr /q nell’UE Per quanto riguarda il prezzo del latte, il divario risulta decisamente meno marcato Il prezzo dell’UE è pari al 64 per cento di quello svizzero Per quanto concerne le prestazioni preliminari, le differenze di prezzo sono notevoli soprattutto per i foraggi concentrati

61 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
d’analisi e insieme
aziende
Gruppo di aziende Insieme aziende Unità d’analisi UA/IA (IA) (UA) Numero Numero in % Vacche madri, tutte le regioni, 10-50 ha 1 107 58 5,2 Ingrasso di bovini, tutte le regioni, 10-50 ha 369 32 8,7 Suini, tutte le regioni, 10-50 ha 356 30 8,4 Pollame, tutte le regioni, 10-50 ha 129 14 10,9 Latte commerciale, pianura, 10-20 ha 2 075 153 7,4 Latte commerciale, pianura, 20-30 ha 769 58 7,5 Latte commerciale, pianura, 30-50 ha 235 15 6,4 Latte commerciale, collina, 10-20 ha 3 756 291 7,7 Latte commerciale, collina, 20-30 ha 1 443 134 9,3 Latte commerciale, collina, 30-50 ha 561 36 6,4 Latte commerciale, montagna, 10-20 ha 3 575 263 7,4 Latte commerciale, montagna, 20-30 ha 1 808 167 9,2 Latte commerciale, montagna, 30-50 ha 1 005 83 8,3 Campicoltura, pianura, 10-20 ha 1 418 41 2,9 Campicoltura, pianura, 20-30 ha 816 44 5,4 Campicoltura, pianura, 30-50 ha 560 24 4,3 Comb latte commerciale/campicoltura, pianura, 10-20 ha 2 085 169 8,1 Comb latte commerciale/campicoltura, pianura, 20-30 ha 1 768 157 8,9 Comb latte commerciale/campicoltura, pianura, 30-50 ha 998 51 5,1 24 554 1 820 7,3 Fonte: Centrale analisi, FAT
Unità
delle
– 2000

■ Risultati nel 2000

Confronto dei prezzi Svizzera – UE 2000

Per quanto concerne i livelli di prestazione nel 2000, si distinguono in particolare le aziende dedite all’ingrasso di bovini nonché all’allevamento di suini e pollame, le aziende produttrici di latte commerciale della regione di pianura con una superficie di 30–50 ettari, le aziende dedite alla campicoltura con una superficie di 20–50 ettari nonché le aziende con una superficie di 30–50 ettari del gruppo «comb latte commerciale/campicoltura» Queste aziende, in media, hanno raggiunto un livello di prestazione pari al 6–8 per cento Meno soddisfacenti sono le prestazioni delle aziende produttrici di latte commerciale nella regione collinare con una superficie di 10–20 ettari e le aziende produttrici di latte commerciale nella regione di montagna con una superficie di 10-20 ettari In media, il livello di prestazione di queste aziende si aggira tra –2 e +1 per cento In uno scenario dei prezzi dell’UE soltanto sei gruppi di aziende raggiungono un livello di prestazione positivo. I risultati migliori sono quelli delle

62 1 . 1 E C O N O M I A 1
Redditi lordi Unità di riferimento Prezzo di riferimento Prezzo BW –CH BW 1 Prezzo CH fr fr % Cereali panificabili q 66 60 19 04 29 Cereali da foraggio q 44 49 20 10 45 Mais da granella q 48 70 17 87 37 Patate q 43 00 16 70 39 Barbabietole da zucchero q 10 60 6 97 66 Colza q 62 80 28 94 46 Soia q 51 81 30 66 59 Girasole q 66 40 29 68 45 Piselli proteici q 51 81 19 43 38 Favette q 45.94 18.26 40 Latte, latticini q 76 50 49 00 64 Bestiame grosso da ingrasso capi 2 058 00 1 061 36 52 Vitelli da ingrasso q PM 1 261 00 702 00 56 Vitelli magri % 100 00 95 00 95 Vendita bestiame da reddito % 100 00 65 00 65 Acquisto bestiame da reddito % 100 00 65 00 65 Suini da ingrasso q PM 465 30 196 70 42 Suini da allevamento % 100.00 47.50 48 Uova 100 pz 29 10 10 40 36 Detenzione pollame (senza uova) q PV 269 30 112 00 42 Costi di terzi Concimi q 120 80 72 88 60 Sementi e materiale vegetale % 100 00 60 00 60 Protezione dei vegetali % 100 00 65 00 65 Foraggi concentrati, bovini q 98 30 30 90 31 Foraggi concentrati, suini q 88.40 33.40 38 Foraggi concentrati, altri animali q 96 60 32 80 34 Altri foraggi q 31 04 9 60 31 Paglia e strame (acquistati) q 13 50 7 50 56 1 Baden-Württemberg

aziende dedite all’allevamento di suini e alla produzione di latte commerciale con una superficie di 30–50 ettari Il livello di presTazione di queste aziende si aggira tra 1 e 2 per cento

Vacche madri, tutte le regioni, 10-50 ha

Ingrasso di bovini, tutte le regioni, 10-50 ha Suini, tutte le regioni, 10-50 ha

Pollame, tutte le regioni, 10-50 ha

Latte commerciale, pianura, 10-20 ha

Latte commerciale, pianura, 20-30 ha

Latte commerciale, pianura, 30-50 ha

Latte commerciale, collina, 10-20 ha

Latte commerciale, collina, 20-30 ha

Latte commerciale, collina, 30-50 ha

Latte commerciale, montagna, 10-20 ha

Latte commerciale, montagna, 20-30 ha

Latte commerciale, montagna, 30-50 ha

Campicoltura, pianura, 10-20 ha

Campicoltura, pianura, 20-30 ha

Campicoltura, pianura, 30-50 ha

Comb. latte commerciale/campicoltura, pianura, 10-20 ha

Comb. latte commerciale/campicoltura, pianura, 20-30 ha

Comb. latte commerciale/campicoltura, pianura, 30-50 ha

Prestazione

Prestazione nello scenario dei prezzi dell'UE

Nella classificazione delle aziende nel portafoglio, i «migliori» della classe (prestazione al disopra della media e pressione concorrenziale al disotto della media) sono i gruppi di aziende «latte commerciale, collina, 30–50 ha», «latte commerciale, montagna, 30–50 ha», «vacche madri, tutte le regioni, 10–50 ha», «latte commerciale, collina, 20–30 ha» e «latte commerciale, pianura, 10–20 ha» Tra i «peggiori» della classe (prestazione al disotto della media e pressione concorrenziale al disopra della media), invece, si trova soltanto il gruppo di aziende «comb latte commerciale/campicoltura, pianura, 10–20 ha»

63 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Confronto delle prestazioni con o senza scenario dei prezzi UE – 2000
-8-6 -4 -2 0 2 4 6 8 10 In %

Classificazione delle aziende nel portafoglio – 2000

Gruppi di aziende

Vacche madri, tutte le regioni, 10-50 ha

Ingrasso di bovini, tutte le regioni, 10-50 ha

Suini, tutte le regioni, 10-50 ha

Pollame, tutte le regioni, 10-50 ha

Latte commerciale, pianura, 10-20 ha

Latte commerciale, pianura, 20-30 ha

Latte commerciale, pianura, 30-50 ha

Latte commerciale, collina, 10-20 ha

Latte commerciale, collina, 20-30 ha

Latte commerciale, collina, 30-50 ha

Latte commerciale, montagna, 10-20 ha

Latte commerciale, montagna, 20-30 ha

Latte commerciale, montagna, 30-50 ha

Campicoltura, pianura, 10-20 ha

Campicoltura, pianura, 20-30 ha

Campicoltura, pianura, 30-50 ha

Comb latte commerciale/campicoltura, pianura, 10-20 ha

Comb latte commerciale/campicoltura, pianura, 20-30 ha

Comb latte commerciale/campicoltura, pianura, 30-50

ero di aziende di questo gruppo in Svizzera

di aziende con livelli di prestazione positivi nello scenario dei prezzi dell’UE

di aziende con livelli di prestazione negativi nello scenario dei prezzi dell’UE

■ Considerazioni finali

Per quanto concerne la prestazione, vi sono spunti validi a sostegno del fatto che le grandi aziende (in riferimento alla SA) e le aziende a bassa intensità lavorativa (unità di manodopera per ettaro SA) riescano a ottenere risultati migliori rispetto alla piccole aziende e alle aziende ad alta intensità lavorativa L’intensità lavorativa delle aziende produttrici di latte commerciale con una superficie di 10–20 ettari è quasi il doppio di quella delle aziende con una superficie di 30–50 ettari. Le aziende con un elevato livello di prestazione alle condizioni quadro esistenti sono in gran parte sottoposte ad un ’elevata pressione concorrenziale in uno scenario dei prezzi dell’UE (p es gruppo «campicoltura, pianura, 30–50 ha») In parte, la differenza dei prezzi tra Svizzera e UE in relazione ai prodotti agricoli (p es differenza dei prezzi dei cereali panificabili) per queste aziende è addirittura più del doppio rispetto alle altre aziende (p es differenza di prezzo del latte commerciale) Di conseguenza in uno scenario dei prezzi dell’UE, esse sono maggiormente sottoposte da una pressione ad adeguarsi Inoltre, queste aziende, in relazione alla propria SA, devono gestire pagamenti diretti inferiori. Le aziende che dispongono di pagamenti diretti più consistenti, al contrario, riescono a contenere meglio gli effetti dello scenario dei prezzi dell’UE e, di conseguenza, sono sottoposte ad una pressione concorrenziale più modesta (p.es. «vacche madri, tutte le regioni, 10–50 ha»).

In linea di massima vi sono due strategie, che possono essere anche combinate tra loro, per migliorare la situazione aziendale La prima consiste nell’aumentare il volume d’affari mantenendo l’installazione esistente (capitale globale), la seconda nell’incrementare il valore aggiunto.

I risultati del 2000 forniscono un’istantanea della situazione aziendale Grazie al MPAS i calcoli possono essere aggiornati periodicamente, evidenziando le relative evoluzioni.

64 1 . 1 E C O N O M I A 1
P r e s s i o n e c o n c o r r e n z i a l e s c e n a r i o p r e z z i U E a l d i s o t t o d e l l a m e d i a Ø a l d i s o p r a d e l l a m e d i a al disopra della media al disott
dia Ø Ø -1,7 0,7 0,3 1,3 2,3 3,3 4,3 5,3 6,3 7,3 8,3 9,3 10,3 -1,7 N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
o della me
0,7 0,3 1,3 2,3 3,3 4,3 5,3 6,3 7,3 8,3 9,3 10,3 -3,7-2,7-1,7-0,7 0,3 1,3 2,33,3 4,3 5,3 6,3 7,3 8,3 -3,7-2,7-1,7-0,7 0,3 1,3 2,33,3 4,3 5,3 6,3 7,3 8,3 Prestazione senza scenario prezzi UE (%) 11 12 1 8 13 9 5 6 10 7 3 14 17 18 19 15 16 4 2 media di tutte le aziende oggetto dell
analisi l’ area del cerchio rappresenta
gr
gr
ha
il num
uppi
uppi

1.2 Aspetti sociali e società

Quella sociale è una delle tre dimensioni del concetto di sostenibilità. Nel resoconto sulle conseguenze della politica agricola, gli aspetti sociali ricoprono dunque una posizione a sé stante Come nel precedente rapporto, anche quest’anno il resoconto sociale in agricoltura viene suddiviso in tre ambiti: reddito e consumo, rilevamento periodico di cinque componenti determinanti per fotografare la situazione sociale, studi di casi collegati a temi sociali Per l’agricoltura sono importanti pure gli aspetti sociali Il modo in cui la popolazione non agricola valuta le prestazioni fornite dal primario è determinante per il futuro dei pagamenti diretti Il comportamento in materia di consumi è essenziale in vista del mantenimento delle quote di mercato.

Nel presente rapporto, per quanto concerne l’ambito sociale vengono illustrati il reddito e il consumo in agricoltura in base ai risultati dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT, la situazione nell’ambito del lavoro e della formazione professionale nonché presentato uno studio sul ruolo della donna nell’agricoltura Vengono pure illustrati i risultati di sondaggi volti a tastare il polso della popolazione in merito all’agricoltura e al comportamento in materia di consumi

■■■■■■■■■■■■■■■■
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 65

1.2.1 Aspetti sociali

Reddito e consumo

Reddito e consumo sono due indicatori importanti per valutare la situazione dell’agricoltura sul piano sociale Nella dimensione economica della sostenibilità, l’aspetto del reddito è interessante soprattutto per appurare la produttività delle aziende Nella dimensione sociale della sostenibilità l’accento è posto sulla situazione reddituale di tutto il primario Per tale motivo nell’analisi viene preso in considerazione anche il reddito accessorio delle economie domestiche Accanto al reddito globale, viene seguita pure l’evoluzione del consumo privato. Particolare attenzione nel quadro dell’analisi dell’evoluzione del reddito e del consumo viene riservata alle economie domestiche, che, sulla base del profitto del lavoro, sono classificate nei due quartili inferiori.

Nel 1999/2001, il reddito globale, formato dal reddito agricolo e dal reddito accessorio, ha registrato valori medi tra 63'000 e 85'400 franchi per azienda a seconda della regione. Il reddito globale delle aziende della regione di montagna corrispondeva al 75 per cento di quello delle aziende della regione di pianura Con un reddito accessorio che variava da 17'500 a 20'700 franchi, le aziende hanno consolidato una fonte di reddito importante, che per le aziende nella regione di pianura ha rappresentato il 21 per cento del reddito globale, mentre ha costituito rispettivamente il 28 per cento e il 30 per cento del reddito globale per le aziende della regione collinare e per quelle della regione di montagna Le aziende della regione collinare hanno registrato il reddito accessorio in assoluto più elevato (20'700 franchi)

■■■■■■■■■■■■■■■■
Reddito globale e consumo privato per azienda – 1999/2001 Regione di pianuraRegione collinareRegione di montagna I n f r Reddito agricolo Reddito accessorio Consumo privato Fonte: Centrale analisi, FAT 0 100 000 80 000 60 000 40 000 20 000 1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 66
■ Reddito globale

Rispetto al volume del reddito globale, il consumo privato per azienda registra i valori più elevati nelle aziende della regione di pianura e i valori più bassi in quelle della regione di montagna Il consumo privato rappresenta in tutte le aziende circa l’88 per cento del reddito globale e si situa al disopra del valore del reddito agricolo.

Nel 2001 il reddito globale medio per azienda è stato di 71'000 franchi circa Tale valore è decisamente inferiore alla media degli anni 1998/2000 di 76'000 franchi Il consumo privato per azienda, invece, è aumentato di 2'500 franchi circa rispetto al periodo 1998/2000, raggiungendo quota 63'800 franchi

Reddito globale e consumo privato per quartili 1 – 1999/2001

I quartile II quartile III quartile IV quartile Tutte le

1 Quartili in base al profitto del lavoro per unità di lavoro annuale della famiglia

2 Unità di consumo = membro della famiglia d’età superiore a 16 anni che partecipa al consumo annuo della famiglia

Fonte: Centrale analisi FAT

Nel 1999/2001, nelle aziende del primo quartile il reddito globale per unità di consumo non ha coperto il consumo della famiglia Per coprire il consumo privato esse hanno dovuto utilizzare una parte dei mezzi finanziari che invece avrebbero potuto essere destinati a nuovi investimenti o investimenti sostitutivi nonché alla previdenza per la vecchiaia Nelle aziende degli altri quartili le uscite a scopo privato sono state inferiori rispetto al reddito globale. Il reddito globale per unità di consumo delle aziende del primo quartile corrispondeva al 43 per cento di quello delle aziende del quarto quartile

Per quanto concerne il consumo privato la differenza fra il primo e il quarto quartile è decisamente più contenuta rispetto a quella rilevata per il reddito globale Il consumo privato delle aziende del primo quartile, infatti, corrispondeva al 71 per cento del consumo delle aziende del quarto quartile

Nel 2001, per tutti i quartili il reddito globale per unità di consumo è risultato inferiore a quello del periodo 1998/2000 La differenza minore si riscontra nel primo quartile, quella maggiore nel quarto. Per quanto concerne il consumo privato si constata che nel 2001 nel primo quartile vi è stata la crescita più massiccia rispetto alla media degli anni 1998/2000 Nell’anno oggetto del rapporto il consumo privato ammonta a 16'200 franchi.

aziende Reddito globale per UC 2 (fr ) 14 068 17 969 22 841 32 381 21 816 Consumo privato per UC (fr ) 15 325 16 086 18 413 21 457 17 816
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 67

Lavoro e formazione professionale

La componente «lavoro e formazione professionale» rientra fra le cinque principali componenti sociali oggetto di rilevamento quinquennale sulla base di indagini rappresentative

La rilevazione delle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS), effettuata annualmente dall’Ufficio federale di statistica (UST), permette di esprimere considerazioni sulla situazione di chi ha un lavoro, di coloro che non esercitano un ’attività lucrativa e dei disoccupati Vengono rilevati anche dati concernenti le condizioni di lavoro nonché famigliari e abitative. Nell’ambito della rilevazione è contattata una persona in qualità di rappresentante dell’economia domestica Ogni anno vengono contattate telefonicamente circa 16'000 persone (a partire dal 2002 circa 40'000) scelte a caso dall’elenco telefonico; l’insieme di base di riferimento della RIFOS è rappresentato dalla popolazione residente di età superiore a 15 anni Sulla base dei risultati dell’indagine a campione sono estrapolati dati per l’intera popolazione

I risultati importanti per l’agricoltura sono elencati nelle sezioni «Situazione famigliare e abitativa» e «Formazione professionale e situazione lavorativa». Le cifre corrispondono ai dati RIFOS 2001 ad eccezione dei dati relativi al tempo dedicato complessivamente ai lavori domestici e alla famiglia, che risalgono al 2000 Viene confrontata la situazione delle cinque categorie di lavoratori di seguito elencate:

– lavoratori indipendenti nell’agricoltura,

lavoratori indipendenti nell’artigianato/industria,

– altri lavoratori indipendenti,

– lavoratori dipendenti nell’agricoltura, e

altri lavoratori dipendenti

Per lavoratore s’intende chi, nella settimana precedente il sondaggio, ha svolto un lavoro retribuito per almeno un ’ ora o chi, in qualità di membro della famiglia collaboratore, ha lavorato gratuitamente nell’azienda famigliare Nella categoria «lavoratori indipendenti agricoltura» possono essere anche inclusi i membri della famiglia che collaborano nell’azienda, soprattutto le donne I campioni di lavoratori dipendenti del settore primario sono molto esigui e pertanto i dati percentuali estrapolati per questa categoria sono statisticamente poco affidabili

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 68
■ La rilevazione delle forze di lavoro in Svizzera quale base

■ Situazione famigliare e abitativa

In questa sezione vengono illustrati gli indicatori «età delle persone occupate», «numero di persone e di vani per economia domestica» nonché «condizioni di proprietà»

Età delle persone occupate

Lavoratori indipendenti agricoltura Lavoratori indipendenti artigianato/industria Altri lavoratori indipendenti Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti

Da questi dati emerge che, nel settore primario, la percentuale dei lavoratori attivi di età superiore a 65 anni, pari a oltre il 15 per cento, è il doppio delle percentuali registrate nel caso delle altre due categorie di lavoratori indipendenti. Tra gli agricoltori la quota dei lavoratori di età inferiore a 55 anni, che è pari a due terzi circa, è la più esigua Circa il 10 per cento dei lavoratori dipendenti del settore primario di età superiore a 65 anni è ancora attivo, mentre per quanto riguarda gli altri lavoratori dipendenti questa percentuale scende all’1 per cento soltanto

Numero di persone nell'economia domestica

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti 1

Circa un terzo degli agricoltori vive in economie domestiche composte da cinque o più persone; per le altre due categorie di lavoratori indipendenti questa percentuale è pari al 15 per cento circa. Meno del 5 per cento degli agricoltori vive in un ’economia domestica formata da una singola persona, mentre nella categoria degli altri lavoratori dipendenti la percentuale sale quasi al 20 per cento Il 45 per cento circa dei lavoratori dipendenti del settore primario vive in economie domestiche composte da almeno quattro persone.

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 69
In % Fonte: UST 1 Dati statisticamente poco affidabili 0 20 40 60 80 100 15–24 anni 40–54 anni ≥ 65 anni 25–39 anni 55–64 anni
In % Fonte: UST 0 20 40 60 80 100 1 persona 3 persone ≥5 persone 2 persone 4 persone
Dati statisticamente poco affidabili

Lavoratori indipendenti agricoltura Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura2

Altri lavoratori dipendenti

Per quanto concerne la dimensione dell’economia domestica, gli agricoltori vivono in economie domestiche con molti vani Il 70 per cento dispone di case o appartamenti con cinque o più vani. Anche circa la metà dei lavoratori indipendenti del settore artigianato e industria, degli altri lavoratori indipendenti e dei lavoratori dipendenti del settore primario vive in grandi economie domestiche così come un terzo circa degli altri lavoratori dipendenti.

Lavoratori indipendenti agricoltura Lavoratori indipendenti artigianato/industria Altri lavoratori indipendenti Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti

(Com)proprietario

Locatario appartamento di una cooperativa Altro

Locatario appartamento/casa Appartamento di servizio

Per quanto concerne le condizioni di proprietà, emerge che circa l’80 per cento dei lavoratori indipendenti del settore primario è proprietario o comproprietario e soltanto il 5 per cento circa locatario Un buon 60 per cento dei lavoratori indipendenti dei settore artigianato e industria e degli altri lavoratori indipendenti è rappresentato da proprietari Circa la metà dei lavoratori dipendenti del primario è rappresentata da proprietari o comproprietari e oltre il 10 per cento vive in cosiddetti appartamenti di servizio Nel caso degli altri lavoratori dipendenti, il 40 per cento circa è proprietario e il 60 per cento circa locatario

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 70
domestica 1 In % Fon
Numero di vani per economia
te: UST
1 Cucina e bagno esclusi
0 20 40 60 80 100 ≥
3
1
4
2
2 Dati statisticamente poco affidabili 5 vani vani
vano
vani
vani
di proprietà In % Fonte: UST 0 20 40 60 80 100
Condizioni
1 Dati statisticamente poco affidabili

Nelle pagine seguenti vengono illustrati gli indicatori «formazione professionale e attività svolta», «frequenza di corsi di perfezionamento», «ore di lavoro settimanali», «lavoro al fine settimana, serale e notturno», «tempo dedicato complessivamente ai lavori domestici e alla famiglia», «numero di giorni di ferie» e «soddisfazione in merito alle condizioni di lavoro»

professionale e attività svolta

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti

Gli agricoltori nonché i lavoratori del settore artigianato e industria mostrano la quota più elevata di persone che svolgono la prima attività appresa Nella categoria degli agricoltori, invece, è decisamente maggiore la quota, pari al 16 per cento, delle persone che svolgono la propria attività senza aver ricevuto una formazione professionale Soltanto per i lavoratori dipendenti del settore primario si registra una percentuale ancora più elevata pari a oltre il 20 per cento. Per quanto riguarda gli altri lavoratori indipendenti, i lavoratori dipendenti agricoli e gli altri lavoratori dipendenti, la metà circa dei lavoratori non svolge più la prima professione appresa

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 71
situazione lavorativa
In % Fonte:
0 20 40 60 80 100
Formazione professionale e
Formazione
UST
Professione svolta = prima professione appresa Professione svolta ≠ prima professione appresa Nessuna professione appresa 1 Dati statisticamente poco affidabili

Frequenza di corsi di perfezionamento

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti

1 Dati statisticamente poco affidabili

La definizione «corsi di perfezionamento» racchiude in sé i corsi nel tempo libero, quelli interni all’azienda o altre forme di perfezionamento professionale Circa il 75 per cento degli agricoltori non ha frequentato corsi di perfezionamento negli ultimi 12 mesi precedenti il sondaggio, questa percentuale scende al 65 per cento nel caso dei lavoratori indipendenti del settore artigianato e industria e al 55 per cento in riferimento agli altri lavoratori indipendenti Circa due terzi dei lavoratori dipendenti del settore primario non hanno frequentato alcun corso di perfezionamento, mentre per gli altri lavoratori dipendenti la quota si aggira attorno al 55 per cento

Ore di lavoro settimanali 1

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura 2

Altri lavoratori dipendenti

1 Lavoro svolto normalmente in ore settimanali

2 Dati statisticamente poco affidabili

Il totale delle ore di lavoro settimanali è alto nel caso degli agricoltori e dei lavoratori del settore artigianato e industria Quasi la metà lavora 50 o più ore; per gli altri lavoratori indipendenti e per i lavoratori dipendenti del settore primario questa quota si aggira attorno a un quarto mentre per gli altri lavoratori dipendenti attorno al 2 per cento soltanto.

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 72
In % Fonte: UST 0 20 40 60 80 100 Nessuno Uno > uno
In %
nte: UST
Fo
0 20 40 60 80 100 ≥50 30–39 10–19 40–49 20–29 1–9

Lavoro al fine settimana

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti

1 Dati statisticamente poco affidabili

Generalmente di sabato e domenica

Generalmente di domenica

Generalmente di sabato

Talvolta di sabato o domenica

Mai

Quasi il 70 per cento degli agricoltori dichiara di lavorare generalmente durante il fine settimana. Per quanto concerne le altre due categorie di lavoratori indipendenti, questa percentuale scende al 10 per cento circa Circa un terzo dei lavoratori dipendenti del settore primario lavora generalmente durante il fine settimana così come meno del 10 per cento degli altri lavoratori dipendenti.

Lavoro serale e notturno

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti

1 Dati statisticamente poco affidabili

Mai

Talvolta la sera o di notte

Generalmente la sera

Generalmente di notte

Generalmente la sera e di notte

Per quanto riguarda il lavoro serale e notturno, emerge una netta differenza tra i lavoratori indipendenti e quelli dipendenti Soltanto un terzo circa dei lavoratori indipendenti non lavora mai di sera o di notte, mentre nel caso delle altre due categorie di lavoratori dipendenti questa quota rappresenta quasi i due terzi

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 73
In % Fonte. UST 0 20 40 60 80 100
In % Fonte: UST 0 20 40 60 80 100

Tempo dedicato complessivamente ai lavori domestici e alla famiglia 1

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura2

Altri lavoratori dipendenti

1 Dati RIFOS 2000

2 Dati statisticamente poco affidabili

Il tempo dedicato complessivamente ai lavori domestici e alla famiglia (comprese la cura dei figli e l’assistenza agli adulti nell’economia domestica) dalle donne è notevolmente superiore a quello dedicato dagli uomini Il valore massimo, pari a 43 ore la settimana, è stato registrato per le donne attive nel settore primario. Inoltre queste ultime hanno, in media, un ’economia domestica più grande da gestire Gli uomini interpellati – dipendenti o indipendenti – dedicano tra le 15 e le 20 ore settimanali ai lavori domestici e alla famiglia.

Numero di giorni di ferie

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti

1 Dati statisticamente poco affidabili

Con una media di circa 6 giorni l’anno sono gli agricoltori a fare meno giorni di ferie La cifra sale a 17 e 19 giorni rispettivamente per i lavoratori indipendenti del settore artigianato e industria e per gli altri lavoratori indipendenti I lavoratori dipendenti del settore primario dispongono di oltre 18 giorni di ferie l’anno e gli altri lavoratori dipendenti, in media, di 23 Contrariamente agli altri lavoratori indipendenti, quelli del settore primario, segnatamente gli allevatori di bestiame da reddito, non possono chiudere temporaneamente l’azienda.

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 74
nte
Ore settimanali Fo
: UST
01020 30 40 50
Uomini Donne
In % Fonte: UST 0 20 40 60 80 100 0 11–15 26–30 1–5 16–20 >30 6–10 21–25

■ Conclusioni

Soddisfazione in merito alle condizioni di lavoro

Lavoratori indipendenti agricoltura

Lavoratori indipendenti artigianato/industria

Altri lavoratori indipendenti

Lavoratori dipendenti agricoltura1

Altri lavoratori dipendenti

1 Dati statisticamente poco affidabili

Conforme a desideri e aspettative Non conforme a desideri e aspettative

La grande maggioranza (circa l’85%) dei lavoratori interpellati è soddisfatta delle proprie condizioni di lavoro attuali

Nell’ambito del lavoro e della formazione professionale emergono sia differenze sia punti in comune tra gli agricoltori e le altre categorie di lavoratori

La principale differenza riguarda i giorni di ferie Gli agricoltori, in media, si concedono soltanto 6 giorni di ferie, mentre i lavoratori delle altre categorie 17 giorni o più Degna di nota è pure la percentuale dei lavoratori indipendenti del settore primario proprietari dell’abitazione in cui vivono, pari all’80 per cento Per quanto riguarda i lavoratori indipendenti del settore artigianato e industria e gli altri lavoratori dipendenti, invece, questa percentuale scende rispettivamente al 60 e al 40 per cento Decisamente più frequente tra i lavoratori indipendenti del settore primario è il lavoro al fine settimana Come per i lavoratori dipendenti del settore primario, la quota di lavoratori senza formazione professionale raggiunge la percentuale più elevata

Com’è il caso per i lavoratori indipendenti del settore artigianato e industria e per gli altri lavoratori indipendenti, vi è un numero significativo di lavoratori indipendenti del settore primario con una media di ore di lavoro settimanali superiore a 50 Gli altri lavoratori dipendenti, invece, lavorano quasi esclusivamente meno di 50 ore la settimana Interessante è il fatto che gli uomini appartenenti a tutte le categorie di riferimento dedicano quasi lo stesso tempo ai lavori domestici e alla famiglia. Un punto in comune tra tutte le categorie, infine, è l’alta soddisfazione in merito alle proprie condizioni di lavoro

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 75
In % Fonte: UST 0 20 40 60 80 100

■ Molte donne attive nel settore primario sono di estrazione contadina

Ruolo della donna nell’agricoltura

In vista dell’incontro organizzato dal Gruppo di lavoro della FAO «Donna e famiglia nello sviluppo delle aree rurali», svoltosi a Friburgo nel mese di ottobre 2002, l’UFAG ha deciso di attuare un progetto di ricerca sul ruolo della donna nell’agricoltura svizzera Nel quadro del progetto è stato effettuato un sondaggio scritto a cura della Società svizzera di ricerche pratiche in ambito sociale (GfS) nonché organizzati incontri con contadine e colloqui con esperte d’agricoltura e d’economia domestica rurale Inoltre è stato istituito un gruppo di lavoro composto da specialisti La direzione del progetto è stata affidata alla sociologa Brigitte Stucki

Il questionario è servito in primo luogo per la rilevazione di dati di base, mentre i quattro incontri, cui hanno partecipato una decina di contadine ognuno, hanno consentito di acquisire maggiori informazioni sull’attuale situazione delle contadine svizzere. Un incontro si è tenuto in Ticino, uno nella Svizzera francese e due nella Svizzera tedesca, che hanno coinvolto rispettivamente le contadine della regione di pianura e quelle della regione di montagna

Il 60 per cento circa delle donne attive nel settore primario proviene da famiglie contadine Questo valore è inferiore tra le generazioni più giovani, sebbene la percentuale resti straordinariamente elevata, se si considera che la popolazione agricola oggi rappresenta soltanto il 4 per cento circa della popolazione totale. Nella maggior parte dei casi le contadine e i rispettivi compagni sono originari della stessa regione Tra le contadine attive in Svizzera quelle straniere costituiscono soltanto una minima percentuale

■ Spesso tre generazioni convivono nella stessa azienda

Anche in ambito contadino si riscontrano ormai sempre più spesso famiglie ristrette, ossia composte unicamente da genitori e figli Soltanto in un ’economia domestica su venti, oltre al nucleo famigliare, vi sono apprendisti o impiegati oppure persone assistite in seno alla famiglia. È invece molto raro il caso in cui nella stessa economia domestica convivano genitori, suoceri o altri parenti Nella Svizzera tedesca, in particolare, si constata frequentemente che i suoceri continuano a vivere nel perimetro aziendale, tuttavia in un appartamento separato o in una casa o in un ’ala dell’abitazione riservata esclusivamente a loro Nella Svizzera francese ciò è relativamente meno frequente e ancor meno in Ticino

La convivenza fra generazioni e il lavoro gomito a gomito nella stessa azienda sono spesso all'origine di conflitti. La generazione più anziana deve rinunciare al lavoro di una vita nel momento in cui i giovani ne assumono la responsabilità Non è raro che la coppia contadina in pensione si senta superflua Si constatano differenze notevoli in riferimento alle affermazioni circa la mole dei lavori domestici, di giardinaggio, di cucito e cura della casa di cui le contadine si devono sobbarcare Contrastanti sono pure le opinioni sulla possibilità per la donna di svolgere un ’attività al di fuori dell’azienda, sulla decorazione della casa e dell’azienda e sull’educazione dei figli

La convivenza di più generazioni può anche offrire vantaggi per entrambe le parti. La presenza degli anziani può spesso agevolare la giovane famiglia di contadini Essi possono infatti contribuire a ridurre la mole di lavoro accudendo ai nipoti o aiutando nelle stalle e nei campi. Un altro aspetto importante è rappresentato dal trasferimento

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 76

■ Contadina come seconda professione

di conoscenze in merito, ad esempio, alla coltivazione dell'orto o al governo della casa. In futuro, in ragione dell’aumento costante dell’aspettativa di vita assumeranno una maggiore importanza l’aspetto della convivenza di quattro generazioni nonché il tema dell’assistenza agli anziani in seno al nucleo famigliare.

La maggioranza delle contadine ha seguito una prima formazione professionale che esula dal contesto agricolo Una contadina su sei possiede una formazione commerciale; frequente è pure la formazione in campo sociale e della vendita La loro qualifica professionale non agricola distingue le contadine dai contadini che, al contrario, nella maggior parte dei casi hanno seguito una sola formazione ad indirizzo agricolo

La formazione delle contadine consisteva tradizionalmente in un tirocinio professionale in economia domestica rurale al termine del quale esse erano delle contadine diplomate Oggigiorno, invece, si assiste ad una seconda formazione professionale con il conseguente titolo di contadina con certificato federale di capacità Nella Svizzera tedesca una donna attiva nel settore primario su tre possiede un diploma di contadina, nella Svizzera francese questo valore supera leggermente il 10 per cento, mentre in Ticino la quota di contadine diplomate resta esigua Ciò potrebbe essere riconducibile al fatto che in nessun luogo della Svizzera italiana esiste un centro di formazione per contadine Sono rare le donne che apprendono la professione di agricoltrice, terminando un tirocinio nel settore primario com’è il caso per i contadini.

Le contadine sono interessate al perfezionamento professionale, ma approfittano di simili offerte soltanto raramente, in quanto manca loro il tempo necessario. Gli ambiti di perfezionamento professionale maggiormente richiesti riguardano l’economia domestica e ciò soprattutto nella Svizzera tedesca Un certo interesse suscitano anche i corsi d’informatica Un terzo dei corsi verte su giardinaggio, autoapprovvigionamento della famiglia contadina e alimentazione Una contadina su quattro frequenta corsi di contabilità; popolari risultano anche i corsi relativi allo sviluppo personale e alla comunicazione

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 77
Professione appresa Pedagogica Di economia domestica Artigianale Di vendita Sociale Nessun diploma Commerciale Agricola Fonte: GfS 2002 0 5 6 8 9 12 14 15 16 25 10 15 In % 2025 30

■ Le contadine lavorano vieppiù fuori dal contesto agricolo

Le attività principali delle contadine ruotano attorno alla casa, alla famiglia e al giardino, seguite dalla collaborazione in e per l’azienda Al primo posto si trovano attività d’ufficio quali contabilità, disbrigo della corrispondenza e altre mansioni amministrative. Le donne, tuttavia, aiutano anche nella stalla e nei campi. Nella stalla si dedicano soprattutto al foraggiamento e all’abbeveraggio degli animali Tra i lavori eseguiti all’aria aperta, viene indicata in primo luogo la fienagione Le contadine di mezz ’età dedicano più ore all’azienda rispetto alle più giovani che devono occuparsi maggiormente dell’educazione e della cura dei figli Praticamente tutti i lavori in ambito campicolo vengono invece svolti dal marito o dal compagno

Oltre alle attività tradizionalmente svolte dalle donne, il 50 per cento circa delle contadine cura un settore specifico in ambito aziendale. Nel 40 per cento circa delle aziende la contadina è responsabile della vendita diretta dei prodotti, delle colture speciali e/o del pollame e del bestiame minuto L’agriturismo è considerato un ’attività interessante da singole aziende, ma per l’intero settore riveste un significato esiguo.

Durante l’ultimo decennio una contadina su quattro ha iniziato un ’attività accessoria

In linea di massima si predilige il lavoro part-time Una contadina con un ’attività non agricola su tre lavora mediamente più di 16 ore la settimana. Nella Svizzera francese è cresciuto il numero di contadine che lavorano fuori dal contesto agricolo e il tempo dedicato a quest’attività è notevolmente superiore alla media svizzera La contadina tende a riprendere l'attività che esercitava prima di iniziare a lavorare nell'azienda o ad aumentare il grado di occupazione nella professione che non ha mai interrotto Il lavoro a domicilio, quale parrucchiera, sarta o addetta a lavori di ufficio per terze persone è poco diffuso

Il denaro, comunque, non è l'unico motivo per cui le donne si dedicano a un 'attività non agricola Benché ammettano di necessitare di un reddito supplementare, esse apprezzano soprattutto una serie di altri aspetti positivi, quali il contatto con altre persone, nuovi stimoli e diversivi nonché la possibilità di guadagnare denaro per se stesse e stima Esse sono quindi disposte ad organizzare in modo più accurato la loro giornata e a rimandare alcune faccende domestiche nonché a ridurre o eliminare il proprio giardino Oltre a queste contadine che hanno un atteggiamento positivo nei confronti della propria attività lucrativa, vi sono donne che hanno deciso di smettere in quanto il doppio carico di lavoro risultava troppo faticoso ed impegnativo

Nel 40 per cento dei casi, l’attività accessoria della donna apporta fino a un decimo del reddito totale della famiglia. È molto più frequente che gli uomini svolgano un ’attività fuori dal contesto agricolo e che pure la loro mole di lavoro, in media, sia più considerevole Inoltre, a differenza delle contadine, i loro mariti o compagni hanno raramente la possibilità di ritornare alla prima professione appresa, siccome in linea di massima quella agricola è la sola attività che hanno appreso Soltanto in Ticino questa tendenza non è così marcata Se il marito o il compagno lavora al di fuori dell’agricoltura, la contadina intensifica la sua presenza all’interno dell’azienda, spesso a scapito dell’economia domestica Com’è il caso per la propria attività non agricola, anche nel caso dell’occupazione accessoria del marito o del compagno, la contadina apprezza l’apporto di nuove idee e stimoli

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 78
■ Economia domestica, famiglia e giardino sono le principali occupazioni della contadina

■ Talvolta l’orario lavorativo delle contadine è molto lungo

Nel sondaggio le contadine hanno risposto di dedicare mediamente 70 ore la settimana alle faccende domestiche, alla famiglia, al giardino, all'azienda e ad attività non agricole Non si riscontrano differenze a dipendenza delle regioni linguistiche Tuttavia nei vari incontri sono emerse divergenze in merito alle mansioni che le contadine considerano lavoro Sia per quanto concerne la cura dei figli che l’economia domestica esistono molte sfumature sulle attività che possono essere classificate come lavoro della contadina Si suppone che l’orario lavorativo annuale in media sia più elevato considerando tutte le mansioni che svolge una donna I colloqui hanno confermato che a dipendenza della stagione l’orario lavorativo può aumentare considerevolmente in numerose aziende

Composizione dell'orario lavorativo settimanale ≥ 56 anni 36–55 anni fino a 35 anni totale Fonte: GfS 2002 020 10 30 40 ore 60 50 70 80 economia domestica, incl giardino e famiglia attività aziendali specifiche lavoro aziendale generico attività lucrativa non agricola 38,1 39,3 46,1 40,5 18,8 4,0 4,5 20,3 4,3 6,8 17,3 2,65,5 19,6 3,9 6,3 1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 79

Il carico temporale negli ultimi anni è cresciuto notevolmente nella maggior parte delle aziende Il carico di lavoro può rappresentare un problema La maggioranza delle donne attive nell’agricoltura ha la sensazione di non aver abbastanza tempo a disposizione per se stesse, gli amici e i vicini e nemmeno per dedicarsi ai propri passatempi. La situazione è leggermente migliore per quanto concerne il tempo da dedicare alla vita di coppia e alla famiglia Indipendentemente dalla regione linguistica in cui vive, una donna su tre afferma di avere abbastanza tempo per il compagno e i figli

A livello nazionale, soltanto una donna su due ha una o più settimane di ferie all'anno, ciò essenzialmente per mancanza di tempo o per l’impossibilità di trovare un sostituto per mandare avanti l’azienda La mancanza di tempo libero e di ferie per molte contadine rappresenta un cambiamento radicale rispetto a quando esercitavano una professione non agricola, il che non è accettato da tutte nella stessa maniera

Numerose contadine ritengono che il carico di lavoro talvolta notevole sia compensato da una qualità di vita migliore: il campo d'attività è variato, la contadina si assume le proprie responsabilità ed è libera di stabilire i propri ritmi di lavoro Molte si considerano persone privilegiate in quanto i figli sono quotidianamente a contatto del padre e tutta la famiglia si impegna per il buon andamento dell’azienda Anche in questo caso vi sono delle donne che si esprimono in modo più critico al riguardo. Esse ritengono infatti che una certa distanza comporti anche dei vantaggi Va comunque osservato che nel corso dell’esistenza di una persona la percezione dei vantaggi e degli svantaggi legati alla vita nel settore primario può mutare considerevolmente.

Le donne concepiscono il proprio ruolo di contadina soprattutto come una forma di vita, che comprende tutti gli aspetti della quotidianità e non tanto come un ruolo professionale nel senso moderno del termine. Molte donne si considerano innanzitutto casalinghe e madri e sono pienamente consapevoli che la loro condizione di vita si differenzia da quella delle casalinghe e delle madri al di fuori del contesto agricolo Le donne attive nel settore primario, in linea di massima, sono anche delle produttrici. Nove contadine su dieci hanno un giardino e quasi un terzo delle interpellate ha indicato di occuparsi delle colture speciali o del bestiame minuto Tuttavia, soltanto una piccola parte delle donne si definisce responsabile di un ramo dell’azienda Raramente una donna si definisce semplicemente contadina, identificandosi maggiormente in un ruolo diverso Ciò è più frequente nella Svizzera francese che nel resto della Svizzera

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 80
■ Le contadine hanno una concezione tradizionale del proprio ruolo

■ La posizione delle contadine dal profilo legale è debole

Il ruolo che la contadina ricopre all’interno dell’azienda può essere stato concordato o semplicemente accettato nel corso degli anni In entrambi i casi le donne dichiarano di essere soddisfatte Tuttavia, il modo tradizionale di concepire questo ruolo solleva alcune critiche anche tra le cerchie delle contadine stesse, in particolare nella Svizzera francese

Dal profilo giuridico la contadina è una casalinga, nonostante lavori nell’azienda o per l’azienda per un totale di circa 24 ore lavorative settimanali Il denaro guadagnato dalle contadine viene generalmente depositato sul conto famigliare Al giorno d’oggi la contadina dal profilo giuridico non ha alcun peso nelle decisioni che riguardano l'azienda né diritto di firma. Dev'essere soprattutto affrontato l'argomento della posizione della contadina sul piano legale in caso di divorzio oppure di decesso del marito o del compagno Vengono attualmente vagliate diverse possibilità per garantire alle contadine uno statuto conforme alle prestazioni da esse fornite in ambito aziendale

■ L’atteggiamento rispetto alla società è ambivalente

Le contadine sono consapevoli di rappresentare una minoranza nella società moderna Si sentono considerate un ’eccezione sia in senso positivo che negativo Se da un canto tra le qualità attribuite alla figura del contadino possono essere citate l’affidabilità nel lavoro e l’esempio rappresentato dalla famiglia contadina, dall’altro viene criticato il sostegno statale di cui essi godono nonché la loro forma di economia. Per questo numerose donne contadine sentono di doversi giustificare continuamente nei confronti della società

1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 81
Concezione del proprio ruolo1 Casalinga e madre Contadina Altra professione Agricoltrice Responsabile di un settore aziendale Altro Impiegata dell'azienda Fonte: GfS 2002 1 Più risposte possibili 0 83 55 13 9 8 6 1 20 40 In % 60 80 100

■ Ottimismo sul proprio futuro ma non sul futuro in generale

Nel 50 per cento dei casi circa le donne sono fiduciose o decisamente fiduciose rispetto al loro futuro personale L’ottimismo cala notevolmente in relazione al futuro dell’azienda e ancor di più per quanto concerne le prospettive future dell’agricoltura in generale.

■ Le contadine contribuiscono alla sostenibilità dell’agricoltura

al mio futuro personale

al futuro della nostra azienda

Il pessimismo caratterizza soprattutto le contadine meno giovani, che hanno vissuto gli anni d’oro del settore primario contraddistinti da un sistema particolare di sovvenzioni ed ora faticano ad accettare lo smantellamento di questo tipo di sostegno e il sistema dei pagamenti diretti Molte giovani contadine hanno un atteggiamento pragmatico nei confronti della mentalità tradizionale di lavorare sodo per lasciare agli eredi un 'azienda efficiente

I cambiamenti intervenuti in questi ultimi quindici anni in ambito agricolo hanno avuto ripercussioni considerevoli sul modo di pensare tradizionale dei contadini Coloro i quali sanno staccarsi dall'immagine tradizionale dell'agricoltura non hanno difficoltà ad adeguarsi alle innovazioni dettate dalla riforma della politica agricola Le medesime considerazioni valgono per l'atteggiamento nei confronti sia del sistema di pagamenti diretti introdotto dieci anni fa sia dell'evoluzione verso un 'agricoltura più ecologica L’agricoltore tradizionale si considera in primo luogo un produttore e vuole essere retribuito per quanto produce nella sua azienda Esso incontra quindi non poche difficoltà ad accettare il principio dei pagamenti diretti Inoltre, le persone profondamente radicate in un contesto agricolo tradizionale si considerano degli esperti in materia di conservazione della natura. Ritengono inaccettabile che la società stigmatizzi o voglia dettare determinati metodi di gestione, com’è il caso per la prova che le prestazioni ecologiche sono rispettate A questo proposito può essere utile un atteggiamento aperto ed innovativo. Benché, dal profilo statistico, un numero sorprendentemente elevato di giovani contadine sia ancora di estrazione agricola, il calo è evidente e continuerà anche in futuro Le donne che provengono da un contesto non agricolo portano con sé un bagaglio di esperienze diverso

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 82
Fiducia nel futuro ≥ 56 anni 3
anni fino a
5 anni totale Fonte: GfS 2002 0 1 2 3 4 5 Rispetto
Rispetto
Rispetto al futuro dell'agricoltura 3,4 3,8 3,8 3,1 3,1 2,4 2,4 4,0 3,3 2,6 2,7 2,1
6–55
3

Un gran numero di contadine influisce direttamente sul tipo di gestione dell’azienda, promuovendo iniziative particolari all’interno della stessa e/o occupandosi della vendita diretta dei prodotti È invece eccessivo pretendere dalle donne attive nel settore primario competenza in tutti i settori che riguardano l’azienda, in particolare se si considera l’evoluzione dell’agricoltura dal profilo ecologico In questi ultimi anni alle donne contadine sono state spesso attribuite qualità quali l’amore per la natura e per gli animali che hanno comportato un ’eccessiva responsabilità Eppure è ovvio che, di regola, una contadina non dispone delle nozioni in materia Questa competenza può essere acquisita soltanto frequentando una scuola d’agricoltura e seguendo regolarmente corsi di perfezionamento professionale

A seconda delle regioni linguistiche emergono alcuni temi principali affrontati dalle contadine Nel Cantone Ticino e nella Svizzera francese il problema legato alla condizione di minoranza è molto avvertito. Nel governo cantonale i contadini sono poco rappresentati e lo sono in misura addirittura minore in seno al Parlamento nazionale Nel Cantone Ticino non esiste una scuola di economia domestica rurale né un centro di consulenza per contadine Un’organizzazione di contadine, volta a favorire i contatti fra le donne attive nel settore primario, è stata fondata soltanto nel 2001

Nella Svizzera francese la condizione di minoranza è altrettanto sentita, ma i contadini godono di maggiore peso politico Contrariamente a quanto è il caso nel Cantone Ticino, nella Svizzera francese esistono istituzioni agricole ben strutturate accessibili pure alle contadine In questa regione si riscontrano i metodi più disparati di praticare l’agricoltura e diverse forme di cultura contadina La situazione di una piccola azienda friburghese o giurassiana dedita alla produzione lattiera è difficilmente comparabile a quella che caratterizza una grande azienda campicola o viticola del Canton Vaud In Svizzera francese più che nelle altre regioni le contadine si interrogano sul loro ruolo.

La convinzione che l’essere contadina è una forma di vita con caratteristiche ben specifiche è comunque ancora fortemente radicata. Ciò è quanto emerso in occasione dei colloqui in Svizzera tedesca, senza che vi fossero divergenze tra le contadine di pianura e quelle di montagna

Essere contadina oggi presenta molte sfaccettature Non esiste più una figura tipica della contadina, ma esistono più sfumature, una commistione di elementi tradizionali e moderni Vi è tuttavia un comune denominatore: essere contadina rimane sempre qualcosa di speciale

1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 83
■ La tipica figura della contadina non esiste

Opinione della popolazione sull’agricoltura

Dal 1986, la Società svizzera di ricerche pratiche in ambito sociale (GfS) svolge indagini sociali sul lungo periodo, in collaborazione con altri istituti specializzati Le analisi si basano su sondaggi concernenti diverse tematiche e vengono realizzate applicando il modello UNIVOX Queste inchieste riguardano anche l’agricoltura

Nel 2002, la GfS ha svolto un nuovo sondaggio sul settore primario Quest’anno l’accento è stato posto sull’opinione della popolazione in merito alla politica agricola e all’agricoltura nonché sui rapporti degli interpellati con questo settore La base dell’analisi sono state interviste effettuate nel febbraio 2002 Il campione dell’indagine comprende 718 interpellati, di cui il 72 per cento proveniente dalla Svizzera tedesca e il 28 per cento dalla Svizzera occidentale Di seguito vengono illustrati i risultati principali di questo sondaggio

Dall’inizio degli Anni ’90, viene domandato alla popolazione se l’agricoltura svizzera comporta costi troppo elevati Nell’ultimo decennio, la valutazione in merito è andata gradualmente orientandosi verso un giudizio favorevole nei confronti dell’agricoltura Finora non era mai stata così esigua la percentuale (40%) degli interpellati secondo cui l’agricoltura provoca costi eccessivi Al contrario, nel periodo in oggetto è raddoppiata la quota degli indecisi, passando dal 14 al 28 per cento Complessivamente si osserva un’inversione di tendenza

La politica agricola svizzera provoca costi eccessivi

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 84 ■■■■■■■■■■■■■■■■
1.2.2 Società
■ Costi per l’agricoltura adeguati
I n % Sono d'accordo Non so / Nessuna risposta Fonte: GfS 2002 1992 1994 20002002 1998 1996 0 100 80 40 60 20 Non sono d'accordo 17 17 24 23 14 28 62 64 56 57 57 40 2119 2020 29 32

■ La politica agricola promuove un ’agricoltura rispettosa dell’ambiente

Nell’ultimo decennio, l’opinione popolare circa l’impatto della politica agricola sull’agricoltura è sensibilmente cambiata Oltre due terzi degli interpellati sono del parere che la politica agricola promuova metodi di produzione rispettosi dell’ambiente Dieci anni fa questa opinione era condivisa da meno del 50 per cento degli interpellati. Nel periodo in oggetto, la quota degli indecisi si è mantenuta su livelli bassi in maniera abbastanza costante Dai risultati del sondaggio emerge una tendenza positiva Infatti, secondo la popolazione la produzione agricola è maggiormente orientata verso metodi rispettosi dell’ambiente

promuove metodi di produzione rispettosi dell'ambiente

■ Atteggiamento positivo nei confronti dell’ecologia

Secondo gli interpellati, nell’ultimo decennio, l’atteggiamento dei contadini nei confronti dell’ecologia ha subito un ’evoluzione positiva Soltanto un sesto degli interpellati afferma che la maggioranza dei contadini rifiuta metodi di produzione ecologici. Al contrario dieci anni fa questa percentuale ammontava al 41 per cento Leggermente meno chiari appaiono i risultati relativi all’affermazione che i contadini produrrebbero nel rispetto dell’ambiente se i rispettivi costi venissero coperti. La tendenza è leggermente al ribasso Aumenta invece la quota degli interpellati che ritengono che la maggioranza dei contadini abbia particolarmente a cuore la cura del paesaggio (81%)

100 80 40

metodi di produzione ecologici

7 52 41

7 62 31

19 65 16

4 12 84

6 12 83

10 10 80

3 28 69

6 26 68

60 20 Minoranza + piccola minoranza Non so / Nessuna risposta

Hanno particolarmente a cuore la cura del paesaggio 199220002002 199220002002 199220002002 0

9 10 81

1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 85
I n % Sono d'accordo Non so / Nessuna risposta Fonte: GfS 2002 1992 1994 20002002 1998 1996 0 100 80 40 60 20 Non sono d'accordo 18 16 2020 12 17 34 33 29 23 25 13 48 51 51 57 63 70 Rifiutano
La politica agricola svizzera
Produrrebbero nel rispetto dell' ambiente se i rispettivi costi venissero coperti I n % Grande maggioranza + maggioranza Fonte: GfS 2002

■ Indennizzo della maggior spesa dovuta ad una gestione rispettosa degli animali e della natura ■

La popolazione è sempre meno disposta ad accettare che la maggior spesa dei contadini che operano nel rispetto della natura e degli animali venga indennizzata utilizzando il denaro dei contribuenti Se nel 1995 due terzi degli interpellati erano favorevoli, nel 2002 questa percentuale è già al disotto del 50 per cento. La quota degli indecisi nel periodo in oggetto è rimasta pressoché invariata Di conseguenza si registra una tendenza al ribasso

Lo Stato dovrebbe utilizzare il denaro dei contribuenti per indennizzare la maggior spesa dei contadini che operano nel rispetto della natura e degli animali

L’80 per cento degli interpellati è convinto che i contadini si impegnino a produrre quanto richiesto dai consumatori Questa valutazione si è mantenuta stabile nel corso del periodo in esame Soltanto il 23 per cento degli interpellati ritiene che la grande maggioranza o la maggioranza dei contadini si ostini a mantenere aziende non redditizie a scapito della rimanente popolazione

Si impegnano a produrre quanto richiesto dai consumatori

Si ostinano a mantenere aziende non redditizie a scapito della rimanente popolazione

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 86
I n % Sono d'accordo Non so / Nessuna risposta Fonte: GfS 2002 1995 2002 2000 0 100 80 40 60 20 Non sono d'accordo 11 26 63 13 31 56 13 41 46
I
% Grande maggioranza+maggioranza Non so / Nessuna risposta Fonte: GfS 2002 19922000 199220002002 2002 0 100 80 40 60 20 Minoranza+piccola minoranza 2 4 9 9 20 1916 10 79 80 81 32 9 59 57 52 39 23
n
Capacità di adeguamento dell’agricoltura

Per quanto concerne l’opinione sul mutamento strutturale, la tendenza risulta abbastanza altalenante Fino alla metà degli anni ’90, la percentuale della popolazione favorevole è diminuita In seguito si è registrato un nuovo aumento, che ha raggiunto il suo picco massimo nel 2000. Il 36 per cento degli interpellati in quell’anno affermava che una parte delle aziende agricole avrebbe dovuto cessare l’attività affinché le aziende rimanenti potessero diventare più competitive Nel 2002 questa percentuale è nuovamente diminuita La quota degli indecisi, invece, è quasi raddoppiata Alla luce di questa varietà di opinioni un’interpretazione chiara dei risultati appare difficoltosa

Una parte delle aziende agricole dovrebbe cessare l'attività affinché le aziende rimanenti diventino più competitive

1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 87
I n % Sono d'accordo Non so / Nessuna risposta Fonte: GfS 2002 1992 1994 20002002 1998 1996 0 100 80 40 60 20 Non sono d'accordo 10 10 10 14 11 21 60 63 68 58 53 52 3027 2228 36 27 ■ Accettazione del mutamento strutturale

■ Rilevanza per la valutazione della sicurezza delle derrate alimentari

Comportamento in materia di consumi

Su incarico di BIOSUISSE, dell’Istituto delle assicurazioni sociali e della medicina preventiva (ISMP) dell’Università di Basilea e dell’UFAG, l’Istituto di ricerche di mercato

IHA GfM AG ha condotto un’indagine rappresentativa su 500 individui sul tema «consumatori e agricoltura» L’obiettivo del sondaggio era raccogliere indicazioni importanti sul comportamento dei consumatori all’atto della scelta e dell’acquisto di determinate derrate alimentari

Nel quadro del sondaggio è stato affrontato il tema della sicurezza delle derrate alimentari. Ai consumatori interpellati è stato sottoposto un elenco di criteri che possono avere ripercussioni sulla sicurezza delle derrate alimentari chiedendo loro di indicare in quale misura tali criteri sono rilevanti nella valutazione della sicurezza delle derrate alimentari, senza aggiungere commenti positivi o negativi. Più di una persona su due considera elevato l’influsso dell’impiego di antibiotici (63%) e di microrganismi geneticamente modificati (56%) Circa il 30 per cento degli interpellati ritiene che l’origine svizzera delle derrate alimentari sia determinante per la rispettiva sicurezza

Influsso di diversi fattori sulla sicurezza delle derrate alimentari

Impiego di antibiotici

Impiego di microrganismi geneticamente modificati Impiego di prodotti fitosanitari

Controlli ESB

Prodotto proveniente direttamente dall'azienda

Assenza di germi (batteri, microrganismi)

Prodotto di origine svizzera

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 88
In % delle risposte «influsso elevato» 0 10 20 30 40 50 60 70
Fonte: UFAG/BIOSUISSE/ISMP

■ Acquisto di prodotti ottenuti in modo rispettoso degli animali

Dall’indagine è emerso che il 38 per cento degli interpellati, al momento di acquistare carne, tiene sempre o generalmente in considerazione i metodi di detenzione e di foraggiamento rispettosi degli animali Una persona su cinque, al contrario, non vi presta mai attenzione.

Considerazione dei metodi di detenzione e di foraggiamento rispettosi degli animali al momento di fare la spesa

Generalmente/sempre 38%

Talvolta 23%

■ Acquisto di prodotti ottenuti in modo socialmente sostenibile

Mai 20%

Raramente 19%

Fonte: UFAG/BIOSUISSE/ISMP

Il 20 per cento degli interpellati afferma di comperare sempre o generalmente prodotti ottenuti in modo socialmente sostenibile Il 31 per cento ha risposto mai

Considerazione dei metodi di produzione socialmente sostenibili al momento di fare la spesa

Generalmente/sempre 20%

Talvolta 25%

Mai 31%

Raramente 24%

Fonte: UFAG/BIOSUISSE/ISMP

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 89

■ Acquisto di prodotti regionali

Tre quarti degli interpellati afferma di acquistare sempre, generalmente o talvolta prodotti fabbricati nella regione La caratterizzazione, quindi, svolge un ruolo determinante (57 %) Quasi il 30 per cento degli interpellati compra i prodotti regionali direttamente dall’azienda e la stessa percentuale vale per i consumatori che li acquistano sul mercato regionale

Considerazione dell'origine dei prodotti (regionalità) al momento di fare la spesa

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I E S O C I E T À 1 90
Fonte:
Mai 8% Talvolta 46% Generalmente/sempre 29% Raramente 17%
UFAG/BIOSUISSE/ISMP

1.3 Ecologia ed etologia

Fra agricoltura e ambiente vi sono legami molto stretti. I rapporti sono molteplici e complessi Siccome l’agricoltura utilizza una porzione considerevole del territorio svizzero, il settore primario svolge un ruolo significativo nell’ecosistema delle aree rurali Tra i compiti e le responsabilità dell’agricoltura non rientra soltanto la produzione di derrate alimentari, bensì anche la gestione sostenibile delle risorse naturali e la cura del paesaggio colturale

Nelle prime due edizioni del Rapporto agricolo sono stati analizzati, con l’ausilio di indicatori, gli effetti della politica agricola. Tra gli indicatori ve n ’ erano alcuni concernenti il comportamento nei confronti degli animali da reddito e il benessere degli animali In questa edizione si è deciso di trattare separatamente aspetti ecologici e aspetti legati all’etologia (scienza che studia le abitudini degli animali); nella parte 1 3 1 vengono fornite informazioni sugli effetti della politica agricola dal profilo ecologico, mentre la parte 1 3 2 approfondisce l’argomento dell’evoluzione della partecipazione ai programmi di detenzione di animali particolarmente rispettosi delle loro esigenze nonché quello sul benessere degli animali

■■■■■■■■■■■■■■■■
1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 91

1.3.1 Ecologia

L’impatto dell’attività agricola sull’ambiente può essere studiato avvalendosi di indicatori agroecologici Essi si fondano su modelli, che mostrano l’evoluzione futura dei parametri ambientali e su osservazioni nonché misurazioni che consentono di appurare gli effetti delle attività agricole sull’ambiente

Nei precedenti Rapporti agricoli si era riferito di tutti gli ambiti del sistema agricolturauomo-ambiente In questa edizione viene invece illustrata unicamente l’evoluzione per quanto concerne l’impiego di mezzi di produzione come concimi e prodotti fitosanitari nonché gli sviluppi nella gestione del suolo come ad esempio la quota di superfici di compensazione ecologica rispetto alla SAU Il resoconto riguarda ambiti che saranno trattati a ritmo quadriennale, segnatamente:

– fosforo e suolo (2002);

– energia e clima (2003);

azoto e acqua (2004);

– biodiversità e paesaggio (2005)

In tal modo è possibile approfondire le singole tematiche L’analisi è effettuata sulla base di indicatori agroecologici e di risultati di diversi studi Nel presente rapporto vengono affrontate le tematiche «fosforo» e «suolo».

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 92 ■■■■■■■■■■■■■■■■

Sviluppo degli indicatori agroecologici

Gli indicatori agroecologici costituiscono la base per la valutazione degli effetti della politica agricola dal profilo ecologico. Si distinguono tre tipi di indicatori:

– Gli indicatori della pratica agricola, che subiscono l’influsso diretto degli agricoltori Tali indicatori rappresentano la forza motrice del sistema e comprendono i mezzi di produzione (concimi, prodotti fitosanitari, ecc ), medicinali veterinari nonché la gestione del suolo (colture e metodi di produzione)

– Gli indicatori dei processi agricoli, che, sulla base di modelli, consentono di analizzare gli effetti della pratica agricola sull’ambiente, ossia le ripercussioni della gestione sull’ambiente e i cambiamenti indesiderati o positivi Mediante tali indicatori è possibile stimare i potenziali effetti dell’agricoltura sull’ambiente e di conseguenza valutare la politica agricola nella sua globalità.

– Gli indicatori dello stato dell’ambiente, influenzato dall’agricoltura, che scaturiscono da osservazioni e misurazioni concrete In questo caso non si tratta di uno stato potenziale, bensì di una situazione reale risultante dalle attività agricole svolte in passato.

Gli indicatori agroecologici possono essere classificati anche in funzione degli ambiti Benché la classificazione non sia rigida, in quanto singoli indicatori possono riguardare diversi ambiti, fornisce una migliore visione d’insieme Il gruppo d’accompagnamento «aspetti ambientali e sostenibilità nell’agricoltura» ha scelto più di trenta indicatori Vengono trattati in primo luogo quelli indicati nella tabella Tra questi rientrano i sei indicatori che il gruppo d’accompagnamento ritiene fondamentali per la valutazione della dimensione ecologica della sostenibilità. Essi vengono trattati nella parte 1.4 riservata all’analisi della sostenibilità Con l’ausilio di tali indicatori è possibile stabilire in quale modo l’agricoltura influenza la qualità dell’ambiente e quali cambiamenti ambientali hanno avuto luogo. Essi consentono pure di identificare anticipatamente gli ambiti problematici e possono venir impiegati quale base per la scelta di nuovi strumenti

1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 93

Ricapitolazione degli indicatori agroecologici

Ambiti

Azoto (N)

Pratica agricola

Bilancio di N dell’agricoltura

Impatto ambientale

Potenziale di perdita di N (emissioni di nitrato, ammoniaca e gas esilarante)

Emissioni di ammoniaca

Stato ambientale

Carico di nitrato nelle acque sotterranee dovuto all’agricoltura

Fosforo (P)

Energia/clima

Bilancio di P dell’agricoltura

Consumo energetico dell’agricoltura

Tenore di P nel suolo

Efficienza energetica

Emissioni di gas a effetto serra (CO2, metano, gas esilarante)

Carico di P nei laghi dovuto all’agricoltura

Non realizzabile

Acqua

Consumo di prodotti fitosanitari

Consumo di medicinali veterinari

Suolo

Biodiversità/ paesaggio

Ancora aperto Superfici di compensazione ecologica (compr qualità) 1

Rischio di ecotossicità acquatica Rischio d’erosione

Potenziali ripercussioni delle attività agricole sulla biodiversità 1

Carico di prodotti fitosanitari nelle acque sotterranee

Ancora aperto

Ancora aperto

Diversità delle specie selvatiche

Diversità degli spazi vitali e dei paesaggi: ancora aperto

■■ Indicatori chiave della sostenibilità dell’agricoltura

1 L’indicatore chiave della biodiversità («Superfici di compensazione ecologica» o «Potenziali ripercussioni delle attività agricole sulla biodiversità») verrà definitivamente determinato quando quest ultimo sarà descritto meglio

Il fatto che siano stati scelti e definiti gli indicatori non significa che i lavori siano stati ultimati In alcuni casi vanno ancora sviluppati metodi che consentano di esprimere gli indicatori in cifre, in altri mancano invece le basi statistiche. Queste attività saranno svolte nel futuro prossimo

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 94

Utilizzazione del suolo e mezzi di produzione

L’utilizzazione del suolo e i mezzi di produzione sono elementi fondamentali per il calcolo di numerosi indicatori. Essi consentono di raccogliere indicazioni sommarie ma facilmente comunicabili concernenti il potenziale di sviluppo dell’impatto ambientale

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 95
dell’agricoltura Evoluzione della quota di superficie gestita in modo rispettoso dell'ambiente I n % d e l l a S A U I n % ( 1 9 9 3 = 1 0 0 % ) Gestione rispettosa dell'ambiente1 Di cui bio Fonte: UFAG 1 1993–1998: PI + bio; dal 1999: SCE 19931994 1995 1999 2000 2001 1997 1998 1996 0 100 600 400 200 0 80 60 40 20 Gestione rispettosa dell'ambiente1 (indice 1993 = 100) Di cui bio (indice 1993 = 100) +411% +385% Evoluzione delle superfici di compensazione ecologica1 I n 1 0 0 0 h a I n % ( 1 9 9 2 = 1 0 0 % ) Fonte: UFAG 1 Esclusi gli albero da frutto ad alto fusto nei campi 1992 1993 1994 1995 19992000 2001 1997 1998 1996 0 100 350 300 250 200 150 100 50 0 80 60 40 20 +221%
Evoluzione dell'effettivo di animali I n 1 0 0 0 U B G 1 I n % ( 1 9 9 0 = 1 0 0 % ) Bovini Altri Fonte: UST 1 UBG: unità di bestiame grosso 19901996 1999 2000 2001 1998 1997 0 1 600 1 200 800 400 100 80 60 40 20 0 Suini Totale UBG (indice) -8% Evoluzione delle importazioni di foraggi concentrati I n 1 0 0 0 t I n % ( 1 9 9 0 = 1 0 0 % ) Fonte: USC 199019911992 1993 1997 1998 1999 2000 1995 1996 1994 0 400 500 200 150 100 50 0 300 200 100 2001 +89% Evoluzione del consumo di concimi minerali I n 1 0 0 0 t I n % ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 % ) N (carico) P205 (carico) Fonte: USC 1990/92 1994 2000 1998 1996 0 80 70 100 80 60 40 20 0 60 50 30 40 20 10 N (indice) P205 (indice) -71% -23% 1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 96

Ad eccezione delle importazioni di foraggi concentrati, il cui incremento è evidentemente riconducibile al divieto di somministrare farine animali al bestiame, dal 1990 gli input sono diminuiti notevolmente Al contrario, i sistemi di produzione rispettosi dell’ambiente e la compensazione ecologica sono fortemente aumentati nel corso degli Anni ’90 Negli ultimi anni i tassi di crescita e di diminuzione si sono vieppiù attenuati

Evoluzione delle vendite di prodotti fitosanitari I n t I n % ( 1 9 9 0 = 1 0 0 % ) Fonte: Società svizzera dell'industria chimica 19901992 1994 2000 2001 1996 1998 0 2 500120 80 100 60 40 20 0 1 000 1 500 2 000 500 -32%
1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 97

■ Importanza del fosforo per la crescita delle piante

Fosforo

Tracce di fosforo sono presenti ovunque in natura Tuttavia, a concentrazioni più elevate il fosforo si trova soltanto in depositi naturali. Circa tre quinti di questi giacimenti sono rappresentati da depositi marini, più di un quinto ha origine vulcanica e il resto è costituito da guano, ovvero da escrementi di uccelli Gran parte del fosforo riscontrato è riconducibile all’impiego di concimi e di alimenti per animali, mentre il resto ai detersivi (nell’ultimo ventennio i detersivi fosforici sono stati ampiamente sostituiti da altre sostanze) In base ai dati della U S Geological Survey, il quantitativo di fosfato estratto annualmente viene stimato a 140 milioni di tonnellate e le riserve a 12 miliardi di tonnellate Esse dovrebbero quindi esaurirsi fra 85 anni circa A livello mondiale il fosforo è il tallone d’Achille dell’approvvigionamento in nutrienti per le piante

Il fosforo è una sostanza nutritiva delle piante assai importante. I legami fosforici svolgono un ruolo determinante nei principali processi biologici, segnatamente nella creazione del genoma, nella suddivisione cellulare e negli scambi enzimatici (p es trasferimento di energia)

Un valido approvvigionamento di fosforo nel suolo è essenziale al fine di ottenere raccolti di qualità ineccepibile Le carenze di fosforo si ripercuotono sull’agricoltura, inibendo la crescita delle piante, determinando una debole formazione delle radici e ritardando la fioritura e la maturazione Per secoli, l’approvvigionamento in fosforo del suolo è stato estremamente carente nell’agricoltura europea Un documento del 1916 (Rapporto di attività, Stazione di chimica agraria di Berna) evidenziava che il 90 per cento dei suoli coltivati analizzati erano poveri di fosforo Durante i due conflitti mondiali la carenza di concimi fosforici nell’agricoltura svizzera era giunta all’apice. Attualmente la carenza di fosforo è ancora acuta nei Tropici In molte aree del mondo industrializzato, invece, si è registrato un netto miglioramento delle condizioni del suolo in termini di presenza di fosforo, grazie all’apporto di concimi fosforici per diversi decenni Benché si cerchino nuovi metodi per ridurre l’eccesso di fosforo nel suolo e nelle acque, va osservato che soltanto in casi estremi l’eccesso di fosforo nel suolo potrebbe avere un impatto negativo sulle piante

■ Presenza problematica di fosforo nelle acque

Anche le sostanze nutritive presenti nell’acqua influenzano il processo di crescita delle piante, in questo caso delle alghe Nei laghi svizzeri il fosforo è il fattore minimo, ossia la sostanza nutritiva che determina la crescita delle alghe. Se nell’agricoltura un rendimento più consistente è sinonimo di una maggiore fonte di nutrimento per animali e uomini, la proliferazione delle alghe ha effetti negativi Le alghe vengono eliminate soltanto in misura limitata dal ciclo (deflusso, pesci). Il materiale vegetale in eccedenza o morto si deposita sul fondo del lago e viene decomposto da batteri e funghi consumando ossigeno In un lago ricco di elementi nutritivi, nelle acque profonde ciò può comportare l’esaurimento dell’ossigeno In tal modo viene limitato lo spazio vitale per qualsiasi essere vivente superiore Il fosforo proveniente dalle alghe decomposte viene ridistribuito omogeneamente nel lago attraverso l’agitazione delle acque che avviene annualmente in autunno

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 98

■ Immissioni di fosforo nelle acque

Come arriva nei laghi il fosforo? In linea di massima vi sono due possibilità di immissione: attraverso fonti puntuali (impianti di depurazione, economie domestiche e industria) che possono essere registrate in un determinato punto e attraverso fonti diffuse (p. es. agricoltura, boschi, atmosfera), che, al contrario, non possono essere ricondotte ad un punto specifico A metà del secolo scorso erano soprattutto le acque di scarico non depurate provenienti dagli insediamenti a determinare un incremento della presenza di fosforo e di sostanze organiche nelle acque superficiali, comportando effetti deleteri sulla loro qualità Da quando oltre il 95 per cento delle acque di scarico provenienti da economie domestiche, industria e artigianato sono trattate in impianti di depurazione, con conseguente eliminazione di gran parte del fosforo in esse contenuto, il carico di fosforo riconducibile a tali fonti è notevolmente diminuito In riferimento alle immissioni totali di fosforo nelle acque superficiali il carico determinato dalle acque di scarico rimane tuttavia ben tre volte superiore a quello proveniente da fonti diffuse

Da un ’analisi a cura della FAL è emerso che il 70 per cento delle immissioni di fosforo da fonti diffuse proviene dal deflusso superficiale dovuto al convogliamento su superfici inerbite (due terzi del carico) come pure dal convogliamento e dall’erosione del suolo sui terreni coltivi (un terzo del carico) Da sole, le eccedenze di fosforo trasferite nell’agricoltura tra il 1990 e il 2000 hanno comportato un arricchimento nei suoli agricoli pari a oltre 140'000 tonnellate di fosforo Queste riserve di fosforo rappresentano un rischio latente per le acque Da un lato, il deflusso superficiale sui terreni inerbiti rilascia e convoglia fosforo, dall’altro con l’erosione il fosforo largamente presente nello strato superficiale del suolo può finire nelle acque Questo processo d’erosione può essere evitato optando per una gestione rispettosa del suolo e per una copertura permanente dello stesso Il restante 30 per cento delle immissioni di fosforo proviene da varie fonti diffuse quali: il deposito nelle acque superficiali direttamente dall’atmosfera, il dilavamento del profilo del suolo, l’immissione diretta attraverso il convogliamento di superfici aziendali, il pascolo sulle strade nonché la concimazione lungo le acque superficiali e le strade

■ Valenza ecologica delle immissioni di fosforo

Attualmente nelle acque scorrenti non sussistono problemi ecologici di rilievo in quanto le concentrazioni di fosforo monitorate sono notevolmente diminuite negli ultimi vent’anni Indirettamente, tuttavia, si registra un impatto ambientale indesiderato, segnatamente nei mari nei quali vengono trasportati i carichi di fosforo Com’è il caso per i laghi, ciò può determinare una crescita eccessiva di alghe Nel 1990 i ministri dei Paesi che si affacciano sul Mare del Nord e della Svizzera si sono prefissi l’obiettivo di dimezzare, rispetto ai valori del 1985, l’immissione di fosforo nel Mare del Nord entro il 2000 Tutti i Paesi, esclusa la Svezia, hanno raggiunto o addirittura superato questo obiettivo (Svizzera: –61%)

Non è invece ancora stato risolto il problema legato al carico di fosforo nei laghi svizzeri Dopo aver registrato punte molto elevate di fosforo negli Anni ’70, è stato possibile ottenere successi considerevoli, grazie alle misure edilizie di protezione delle acque (impianti di depurazione), al divieto d’utilizzare fosfati nei detersivi per tessili (1986) e allo sviluppo ecologico dell’agricoltura. Il tenore di fosforo nelle acque dei principali laghi è diminuito considerevolmente Attualmente, senza tener conto dei bacini minori, sono soprattutto quelli di media portata come i laghi di Baldegg, di Hallwil, di Sempach, di Zugo e di Greifen quelli che presentano ancora perturbazioni

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 99

ecologiche dovute al tenore elevato di fosforo nelle acque lacustri nonché notevoli immissioni di fosforo Il problema si è quindi spostato a livello regionale

Vi sono due alternative per porre rimedio a questa situazione: misure interne e misure esterne al lago Finora le misure interne al lago sono state attuate con successo (deviazione delle acque profonde, introduzione di acque a carico contenuto, aiuto artificiale alla circolazione dell’acqua e immissione di ossigeno nelle acque profonde) Senza un risanamento preventivo del bacino idrografico queste misure non hanno un successo duraturo e vanno ad incidere costantemente sulle risorse finanziarie Sono pertanto necessarie misure esterne al lago volte a minimizzare i carichi provenienti dal suo bacino idrografico Tra questi provvedimenti rientrano ad esempio l’allontanamento delle acque di scarico non depurate, come pure la riduzione delle immissioni di fosforo provenienti dai suoli utilizzati a scopo agricolo Dopo aver attuato misure all’esterno del settore agricolo, il problema si concentra vieppiù sull’agricoltura nelle regioni in cui viene praticato l’allevamento intensivo di animali.

Evoluzione delle immissioni nei corsi d'acqua di P proveniente da diverse fonti

19851999/2000

Fonte: Fifth Int Conf. Protection North Sea

Di seguito vengono approfonditi alcuni aspetti relativi al fosforo, fornendo informazioni sull’impiego di fosforo nella pratica agricola, sull’impatto ambientale e sullo stato dell’ambiente

I n t / a n n o
Impianti di depurazione delle acque (IDA) comunali Fonti diffuse (soprattutto agricoltura) Industrie ed economie domestiche non collegate all'IDA 0 2 500 2 000 1 500 1 000 500 1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 100

■ Confronto internazionale

Osservando l’evoluzione del consumo dei concimi minerali fosforici nel quadro di un confronto internazionale è possibile esprimere le seguenti conclusioni: in Europa (ad eccezione dell’Irlanda) la quantità di concimi minerali fosforici impiegata per ettaro diminuisce notevolmente e tra i Paesi scelti, in Svizzera si rilevano uno fra i più esigui input per ettaro e una diminuzione fra le più notevoli Negli USA e in Australia si registra invece un ’evoluzione inversa: il consumo di concimi minerali fosforici è in rialzo Tuttavia, il quantitativo di concimi (minerali, aziendali e provenienti da scarti) utilizzato per ettaro di superficie è molto più contenuto rispetto ai livelli europei.

Evoluzione del consumo di concimi fosforici 1 Fonti: FAO, OCSE 1 Concimi minerali fanghi di depurazione e composta 1985 1990 1995 1999 Danimarca Germania Svizzera Austria Francia UE Paesi Bassi Irlanda USA Australia 15,0 24,4 15,3 15,6 32,3 24,9 30,1 22,9 9,4 2,1 - 61% - 60% -43% -39% -34% -32% -27% -4% +5% +44% kg P2O5 /ha SAU 0 2550 75 100 125 In % (1985 = 100%) 150
1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 101

Un elemento importante per la valutazione dell’impiego del fosforo nell’agricoltura è l’evoluzione dell’effettivo di animali Nel confronto internazionale, la Svizzera presenta una densità di animali relativamente elevata, il che comporta che circa tre quarti del volume di concimi fosforici impiegato in agricoltura provengano da concimi aziendali. Inoltre va aggiunto che la detenzione di animali è particolarmente diffusa sia nella Svizzera centrale (Lucerna, Nidwaldo e Obwaldo, Zugo) sia nella Svizzera orientale (Appenzello interno ed esterno, San Gallo e Turgovia)

Evoluzione delle UBG per zona agricola

Nel complesso, dal 1990 al 2001 gli effettivi di animali, espressi in UBG, sono diminuiti Questa evoluzione riguarda tutte le zone ad eccezione della zona di montagna IV. In alcune zone, specie nella regione di pianura, il numero di animali non è più diminuito tra il 1996 e il 2001 Complessivamente, il calo degli effettivi di animali è stato leggermente più forte nella prima metà degli Anni ’90 rispetto alla seconda metà.

I n U B G 19901996 2001 Fonte: UST Tra parentesi media delle zone 2000 (UBG/ ha) 0 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 Z o n a c a m p i c o l a ( 0 , 9 ) Z o n a i n t e r m e d i a a m p l i a t a ( 1 , 2 ) Z o n a i n t e r m e d i a ( 1 , 7 ) Z o n a c o l l i n a r e ( 1 , 4 ) Z o n a d i m o n t a g n a I ( 1 , 4 ) Z o n a d i m o n t a g n a I I ( 1 , 2 ) Z o n a d i m o n t a g n a I I I ( 1 , 0 ) Z o n a d i m o n t a g n a I V ( 0 , 9 )
1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 102
■ Gli animali producono tre quarti del concime fosforico

Evoluzione delle UBG per Cantone

Totale 1990

Suini/Pollame 1996

Suini/Pollame 2001

Tra parentesi: media cantonale 2000 (UBG/ha)

Bovini/Ovini/Caprini 1996

Bovini/Ovini/Caprini 2001

Fonte: UST

Tra i Cantoni si registrano alcune differenze relative all’evoluzione dell’effettivo di animali Rispetto al 1990 il numero di UBG è diminuito quasi ovunque La diminuzione più marcata dal 1990 si è registrata nei Cantoni: UR (–14%) nonché ZH e OW (ciascuno –13%). Tra il 1990 e il 2000, i Cantoni con una densità di animali superiore a 1,5 UBG per ettaro hanno subito una riduzione del numero di animali dal 6 per cento (LU) al 13 per cento (OW)

Dal 1996, nella maggior parte dei Cantoni l’effettivo di animali totale è diminuito Per quanto concerne il numero di suini, invece, si segnala un incremento in quasi tutti i Cantoni Nel Canton Lucerna, caratterizzato da un ’elevata densità di animali, dal 1996 l’effettivo di suini è cresciuto di 10'000 UBG

LU (1,8) AI (1,8) NW (1,8) OW (1,8) SG (1,6) TG (1,6) ZG (1,5) AR (1,5) SZ (1,4) UR (1,3) FR (1,3) BE (1,2) GL (1,1) AG (1,1) SO (1,0) GR (1,0) ZH (0,9) BS/BL (0,9) JU (0,9) TI (0,8) NE (0,8) VD (0,7) VS (0,7) SH (0,7) GE (0,2)
040 00080 000120 000160 000200 000240 000280 000
In UBG
1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 103

Densità di animali per Cantoni e zone

I valori indicativi corrispondono, sulla base delle conoscenze attuali, ad un bilancio di sostanze nutritive equilibrato Essi sono stati stabiliti nel Rapporto «Armonizzazione dell’esecuzione delle misure relative alla protezione delle acque» redatto all’attenzione dei direttori dell’agricoltura Nella maggior parte dei Cantoni i valori effettivi registrati in tutte le zone sono al disotto di quelli indicativi In alcuni Cantoni essi sono superiori in determinate zone. Ciò dimostra che le medie cantonali spesso nascondono differenze all’interno del Cantone stesso

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 104
IV Valori indicativi 1 2,5 2,5 2,5 2,1 1,8 1,4 1,2 1,1 ZH 0,7 0,9 1,2 1,3 1,3 1,0 0,7 BE 1,2 1,4 1,6 1,6 1,4 1,2 1,1 0,9 LU 1,6 2,1 1,9 1,8 1,5 1,0 0,8 UR 2,1 1,7 1,4 1,2 1,1 SZ 2,0 1,7 1,6 1,2 1,0 0,9 OW 2,4 2,5 1,8 1,6 1,2 1,2 NW 3,4 2,0 2,0 1,4 1,0 0,9 GL 1,7 1,4 1,1 1,0 1,0 1,0 ZG 1,8 1,8 1,3 1,2 FR 1,0 1,2 1,4 1,6 1,5 1,3 1,3 SO 1,1 1,1 1,0 1,0 1,0 0,9 0,8 BS 0,5 1,1 BL 0,8 0,8 1,0 1,0 1,0 0,8 SH 0,7 0,9 0,6 0,7 AR 1,4 1,6 1,5 AI 1,8 1,9 SG 1,9 2,0 1,8 1,5 1,3 1,0 0,8 GR 1,2 1,2 1,1 1,2 1,0 0,9 AG 0,9 1,2 1,5 1,1 1,2 TG 1,1 1,7 1,9 2,1 1,4 1,3 TI 0,8 0,7 1,0 0,9 1,0 0,9 0,9 VD 0,6 0,8 0,9 1,0 1,1 1,0 1,0 0,8 VS 0,6 0,4 0,4 1,0 0,6 0,7 0,9 0,8 NE 0,4 0,8 0,9 0,9 0,8 0,8 0,6 GE 0,3 JU 0,9 0,9 1,0 0,9 1,0 0,7
Zona Zona Zona Zona Zona di Zona di Zona di Zona di campicola intermedia intermedia collinare montagna montagna montagna montagna ampliata
I II III
1 cfr Rapporto «Armonizzazione dell’esecuzione delle misure relative alla protezione delle acque, 1995» Fonte: UST

Densità di animali secondo la dimensione dell'azienda – 2001

Soprattutto nell’ambito delle piccole aziende con una SAU inferiore a 3 ettari si registra una quota relativamente elevata di aziende con un effettivo di animali superiore a 2,5 UBG per ettaro Più grande è l’azienda, più raramente l’effettivo di animali supera questo valore

Al fine di evitare lo spargimento del liquame in periodi dell’anno poco favorevoli, nei Cantoni sono state costruite fosse per il liquame con una capacità di diversi milioni di metri

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 105
N d i a z i e n d e < 0,5 UBG/ha 1,51–2,5 UBG/ha 0,51–1,5 UBG/ha > 2,5 UBG/ha Fonte: UFAG 0 16 000 14 000 12 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000 Dimensione dell'azienda in ha < 33–9,9 10–19,9 20–29,9 ≥ 30
cubi ■ Capacità di deposito per il liquame Copertura del fabbisogno di fosse per il liquame C o p e r t u r a d e l f a b b i s o g n o i n % Q u o t a U B G i n % Quota UBG rispetto al totale dell'effettivo di animali in Svizzera Copertura del fabbisogno di fosse per il liquame Fonte: UFAFP 1 Nessun dato disponibile BE LU SG 1 FR VD ZH TG AGGR SZ SO JU 0 200 150 100 50 20 15 10 5 0 19 11 10 8 7 6 6 6 4 333

Nei Cantoni con una quota del 3 per cento od oltre rispetto al totale dell’effettivo di animali in Svizzera si constatano alcune differenze relative alla copertura del fabbisogno di fosse per il liquame I Cantoni Turgovia e Berna hanno coperto e superato il 100 per cento del fabbisogno mentre altri hanno raggiunto il 100 per cento circa. In alcuni Cantoni, invece, il volume a disposizione non copre ancora il fabbisogno Quest’ultimo viene determinato dai Cantoni in base alla durata minima di deposito da essi fissata in funzione dell’altitudine dell’azienda Nella media di tutti i Cantoni, interpellati nel quadro di un sondaggio a cura dell’UFAFP, in Svizzera il volume delle fosse per liquame è sufficiente Siccome non sono disponibili indicazioni per il 20 per cento circa dell’effettivo di animali, è impossibile determinare il numero di aziende che non dispongono di un volume sufficiente di fosse per il liquame

■ 0

Foraggiamento 10 8 6 4 2

Mediante un adeguato foraggiamento è possibile contribuire alla riduzione delle immissioni di fosforo nel suolo. Per questo motivo gli allevatori di suini impiegano sempre più alimenti per animali poveri in azoto e fosforo

angime completo per suini da ingrasso

angime completo per suini da allevamento

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 106
Evoluzione del tenore di P nei mangimi completi per suini 19841988 7,77,1 7,9 7,9 5,65,9 4,14,4 1990 1993 2000 senza fitasi 2000 con fitasi g P / k g m a n g i m e M
M
Rilevazioni sul campo a cura della RAP mostrano che il tenore di fosforo negli alimenti per animali utilizzati dagli allevatori di suini è notevolmente diminuito negli Anni ’90, dopo la relativa stabilità, a parte qualche fluttuazione, registrata negli Anni ’80 Per quanto concerne il mangime completo per suini da ingrasso, attualmente il valore medio si situa ancora soltanto leggermente al disopra dell’offerta raccomandata di 4,8 grammi di fosforo al chilogrammo di mangime senza fitase rispettivamente di 4,0 grammi di fosforo al chilogrammo con fitase (enzima che rende più facilmente disponibile il fosforo contenuto negli alimenti per animali) I valori estremi del tenore variano da un massimo di 8,5 grammi di fosforo al chilogrammo di mangime a un minimo di 3,3 grammi di fosforo al chilogrammo di mangime con fitase. Ciò dimostra che esiste ancora un certo, seppur minimo, margine di manovra per ulteriori diminuzioni del tenore di fosforo nel mangime completo per suini da ingrasso Per quanto concerne il mangime completo per i suini da allevamento, il tenore di fosforo è diminuito in misura comparabile Il valore minimo registrato, pari a 3,6 grammi di fosforo al chilogrammo di mangime con fitase, dimostra che non è più garantita la corretta copertura del fabbisogno di fosforo Pure in questo caso vi sono valori estremi che raggiungono gli 8,0 grammi di fosforo al chilogrammo di mangime senza fitase, il che dimostra che anche in questo frangente vi è ancora un certo margine di manovra per un miglioramento. Fonte: RAP

Non sono disponibili dati sulla quantità totale di fosforo somministrata ai suini. Per tale motivo non ha potuto ancora essere definitivamente valutato se l’immissione di fosforo nel suolo sia diminuita in questo settore Un calo è determinante soprattutto nelle aree ad alta densità di suini, affinché si possa ridurre il rischio di immissione di fosforo nelle acque superficiali

■ Obiettivo bilancio P 2005 0

Il bilancio di fosforo è il risultato della differenza fra l’apporto all’agricoltura e il quantitativo di fosforo sottratto dall’agricoltura Essa viene considerata come un ’azienda L’apporto di fosforo avviene mediante alimenti importati per animali, concimi minerali e provenienti da scarti, sementi importate e depositi provenienti dall’atmosfera Il quantitativo di fosforo sottratto dall’agricoltura è riconducibile alla produzione di derrate alimentari di origine vegetale ed animale nonché ad altri prodotti del settore primario

fosforo I n t / a n n o O u t p u t / I n p u t

Bilancio e efficienza del 35 000 30 000 25 000 20 000 15 000 10 000 5 000

0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0

I dati sull’eccedenza di fosforo rivelano una forte diminuzione avvenuta tra il 1980 e il 2000, riconducibile soprattutto al calo del consumo di concimi minerali Il tonfo registrato tra il 1995 e il 1996 si spiega con l’aumento delle aziende che adempiono le condizioni inerenti alla prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (un tempo: programma Produzione Integrata) Dopo il raggiungimento, già nel 1996, dell’obiettivo che prevedeva il dimezzamento entro il 2005 del bilancio di fosforo rispetto agli anni di riferimento 1990/92, nel 2000 le eccedenze (7'200 tonnellate) si situavano già notevolmente al disotto del valore obiettivo di 9'500 tonnellate Ciononostante il bilancio di fosforo è ancora positivo, il che significa un ulteriore incremento del tenore di fosforo nel suolo Se non intervengono cambiamenti nella gestione, l’elevato tenore di fosforo dello strato superficiale del suolo comporta il rischio di maggiori perdite di fosforo dovute a convogliamento, erosione e dilavamento. È quindi necessario mirare a un ulteriore calo dell’eccedenza di fosforo

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 107
L’efficienza dell’impiego di fosforo è calcolata sulla base del rapporto tra quantitativo sottratto e apporto di fosforo secondo il bilancio di fosforo Il quantitativo sottratto è espresso in percentuale rispetto all’apporto. Un rapporto pari a 1 equivarrebbe a un ’efficienza del 100 per cento Risulta evidente che l’agricoltura svizzera si avvicina costantemente a questo stato ideale teorico, grazie ai notevoli progressi registrati nella seconda metà degli Anni ’90, senza tuttavia aver finora raggiunto l’obiettivo prefissato. Evoluzione dell'eccedenza di P e dell'efficienza di P nell'agricoltura svizzera 19801982 1984 1986 198819901992 1994 1996 1998 2000 20022004 Bilancio Fonte: FAL Efficienza

Evoluzione del grado di copertura del fabbisogno di P delle colture agricole attraverso concimazione e deposito

Il grado di copertura è il risultato del rapporto tra l’impiego di fosforo (concimi aziendali, minerali, provenienti da scarti e altri) e il fabbisogno delle colture agricole Dai dati disponibili risulta che la concimazione eccessiva è fortemente diminuita negli ultimi anni Se nel 1980 veniva impiegato quasi il doppio di fosforo rispetto al quantitativo necessario per la produzione di vegetali, nel 2000 la quantità in eccesso è stata soltanto del 20 per cento circa. Ne consegue che anche il tenore di fosforo nei suoli con eccessiva concimazione fosforica aumenta in maniera meno sensibile o, addirittura, diminuisce

In determinate regioni l’aspetto dell’immissione di fosforo nelle acque superficiali attraverso il suolo (erosione, convogliamento e, in misura minore, dilavamento) ha assunto un significato notevolmente maggiore rispetto a quello delle immissioni di fosforo attraverso le acque di scarico.

annuo di P nel Lago

Attraverso le acque di scarico Attraverso il suolo (soprattutto dall'agricoltura) Attraverso

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 108
198019811982 1983 1984 1985 1986 1987 19881989199019911992 1993 1994 1995 1996 1997 19981999 2000 Fonte: FAL 0 200 250 150 100 50 I n % Evoluzione dell'apporto
di Sempach I n t I n %
precipitazioni Fonte: Servizio della protezione dell'ambiente del Canton Lucerna 19541967 1976/77 1984/86 1986/88 1989/911992/97 0 18 16 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 14 12 10 6 8 4 2 Attraverso le acque di scarico (%) Attraverso il suolo (%) Attraverso le precipitazioni (%) Obiettivo ■
di fosforo
laghi
le
Apporto
nei

Dalla metà degli Anni ’50 le fonti d’immissione di fosforo nel Lago di Sempach sono cambiate in modo evidente: l’apporto di fosforo attraverso il suolo riveste un ruolo più importante rispetto a quello attraverso le acque di scarico Ciò è riconducibile ad un ’ampia opera di bonifica delle acque di scarico nelle zone d’insediamento e ad un forte incremento dell’apporto di fosforo attraverso il suolo L’apporto di fosforo è passato dalle 4,4 tonnellate di fosforo totale nel 1954 a quasi 19 tonnellate nel 1986/88 Finora è intervenuta una diminuzione a circa 15,3 tonnellate negli anni 1993/97 Per quanto concerne l’apporto di fosforo attraverso il suolo (soprattutto dall’agricoltura) è stato registrato un picco di 16,1 tonnellate nel 1986/88, seguito da una diminuzione a 10,3 tonnellate negli anni 1992/97 I provvedimenti per un ulteriore risanamento del bacino lacustre si basano sull’articolo 62a della Legge sulla protezione delle acque. Questi programmi sono stati varati nel 1999. L’obiettivo specifico relativo al Lago di Sempach consiste nel limitare il carico di fosforo attraverso il suolo ad un massimo di 8,6 tonnellate Un’evoluzione analoga delle immissioni e del tenore di fosforo è osservabile nel Lago di Baldegg.

Per valutare il fabbisogno di concimazione, in Svizzera dall’inizio degli Anni ’30 viene misurato il tenore di sostanze nutritive (P, K) nei suoli agricoli Fino all’inizio degli Anni ’90 per la determinazione del fabbisogno di concimazione la Svizzera era suddivisa in tre regioni L’analisi dei dati rilevati in queste regioni spettava alle competenti Stazioni di ricerche Dai risultati delle analisi risultò un eccessivo approvvigionamento in fosforo nel suolo. Un’analisi più approfondita mise in evidenza che la quota dei suoli caratterizzati da un eccessivo approvvigionamento aumentava in presenza di una maggiore densità di animali

Approvvigionamento di P del suolo nella regione del Lago di Baldegg / 1994–1998

Dati più recenti sono disponibili per il bacino del Lago di Baldegg, grazie all’analisi di 1878 campioni di suolo prelevati nel periodo 1994–1998 (estratto d’acqua-CO2)

Da essi emerge che in questa area a forte densità di animali oltre il 40 per cento dei suoli è eccessivamente approvvigionato in fosforo e questa percentuale sale ad oltre il 60 per cento nel caso dei prati naturali.

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 109
■ Il fosforo nel suolo
Superfici di avvicendamento colturale Prati naturali N d i c a m p i o n i d i s u o l o povero riserva modesto arricchito sufficiente
Servizio specializzato Ecologia, Sursee 0 600 500 400 300 200 100
Fonte:

Dal 1998 al 2000, le concentrazioni di fosforo sono notevolmente diminuite in praticamente tutti i laghi svizzeri Sebbene questa diminuzione sia stata particolarmente marcata nei laghi a carico elevato, è evidente anche nei laghi a carico ridotto come il Lago dei Quattro Cantoni ed il Lago di Neuchâtel.

Nonostante l’agricoltura abbia profuso notevoli sforzi volti a ridurre il carico di fosforo nelle acque, in alcune regioni i risultati non sono ancora soddisfacenti

■ Concentrazioni di fosforo nei laghi Evoluzione delle concentrazioni di P nei laghi svizzeri 198019811982 1983 1984 1985 1986 1987 19881989199019911992 1993 1994 1995 1996 1997 19981999 2000 2001 m g P / m 3 a c q u a Lago di Sempach Lago di Neuchâtel Fonti: UFAFP, Servizio della protezione della ambiente del Canton Lucerna Lago dei Quattro Cantoni Lago di Baldegg 0 50 100 150 200 250 300 350 Lago di Greifen Lago di Zugo 1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 110

Suolo

Il suolo è la base vitale per l’uomo, gli animali e le piante e la base esistenziale per l’agricoltura e la selvicoltura. Questi due settori gestiscono tre quarti della superficie totale della Svizzera, il 28 per cento è costituito da superficie agricola utile (SAU) e il 20 per cento da pascoli alpini La salvaguardia e, dove possibile, il miglioramento della redditività e del livello di utilizzazione del suolo sono obiettivi primari della politica agricola Da un lato vi è l’aspetto quantitativo, che prevede l’ampliamento delle superfici utilizzabili a scopo agricolo, dall’altro vi è la necessità di mantenere la qualità del suolo Dal punto di vista agronomico, si tratta essenzialmente della possibilità di ottenere regolarmente una resa vegetale quantitativamente e qualitativamente valida Siccome le moderne forme di agricoltura consentono di produrre derrate alimentari in misura superiore al fabbisogno della popolazione di molti Paesi industrializzati occidentali, è diffusa la convinzione che il suolo a disposizione del settore primario sia qualitativamente e quantitativamente più che sufficiente. Tuttavia i fatti non stanno propriamente così

La superficie pro capite utilizzata a scopo agricolo è diminuita e questa tendenza è destinata a continuare

– La fertilità del terreno coltivabile è in calo. Della superficie agricola terrestre pari a circa 13'000 milioni di ettari, attualmente, 4'600 milioni di ettari (36%) vengono utilizzati come terreni campicoli e pascoli Di essi, nel 1990, 1'200 milioni di ettari (27%) sono stati (almeno in parte) classificati come degradati dall’Atlante mondiale GLASOD

Vi è quindi la necessità di preservare quantitativamente e qualitativamente il suolo ancora disponibile e di dare nuovi impulsi alla produzione di derrate alimentari su una superficie pro capite in costante calo.

Evoluzione della SAU per abitante 1960197019801990 2000 2010 2020 I n h a Mondo Svizzera Stime Fonte: FAO 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 111

■ Perdita di superfici utilizzabili a scopo agricolo

La perdita di superficie agricola (pascoli altini compresi) utile prosegue.

Perdita annua di superfici agricole utili, 1979/85–1992/97 secondo le regioni biogeografiche

Nel giro di 12 anni le superfici agricole sono diminuite complessivamente di 482 chilometri quadrati (–3,1%), il che equivale a 76 metri quadrati al minuto Nell’Altipiano e nel Giura quasi il 100 per cento della perdita va a coprire il fabbisogno di superfici d’insediamento, nei Grigioni ed in Ticino il bosco riconquista il terreno precedentemente perduto, mentre agli insediamenti va soltanto una porzione relativamente scarsa di superficie Nel Vallese e nelle Prealpi vengono registrate quote pressoché identiche di terreno agricolo andato perso a favore di insediamenti e boschi

Durata delle riserve di superfici agricole utili in caso di perdita annua costante di superfici coltivate

Se la perdita annua di terreno coltivabile continuasse allo stesso ritmo registrato finora, le superfici agricole si esaurirebbero completamente nel giro di pochi secoli La riserva in Ticino potrebbe durare soltanto per altri 100 anni, gli ultimi metri quadrati di terreno coltivabile nell’Altipiano sparirebbero nel giro di 400 anni e nel Giura fra 600 anni.

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 112
Fonte: UST
Aumento delle superfici d'insediamento Aumento delle superfici forestali 3,14 km2 14,65 km2 8,22 km2 4,33 km2 4,71 km2 5,10 km2 Fonte: UST
Svizzera: 380 anni 604 anni 388 anni 533 anni 423 anni 108 anni 188 anni

Viste le circostanze, l’UFAG ha deciso di intensificare il suo impegno nel settore del suolo Con il Concetto del suolo, negli ultimi due anni è stato messo a punto uno strumento che consente di analizzare gli effetti della politica agricola e delle attività agricole sul suolo nonché di adottare provvedimenti adeguati. Per elaborare questo strumento, l’UFAG si è avvalso in particolare della collaborazione della Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura di Zurigo-Reckenholz (FAL) e della Stazione federale di ricerche per la produzione vegetale di Changins-Nyon (RAC)

Un suolo è fertile se adempie anche a lunga scadenza le proprie funzioni conformemente alle condizioni locali

Nel Concetto del suolo dell’UFAG vengono innanzitutto definite le funzioni del suolo. Tra queste rientrano, ad esempio, la capacità di immagazzinare sostanze nutritive, acqua o calore, di produrre biomassa o di decomporre sostanze organiche In una seconda fase vengono individuate le proprietà del suolo – misurabili – che rivestono un’importanza notevole per queste funzioni Per evidenziare il legame tra funzioni e proprietà del suolo, viene effettuato un confronto con l’ausilio di una matrice In una prima fase di valutazione si è stabilito in che misura possibili danneggiamenti delle proprietà del suolo (p es erosione, costipamento del suolo, acidificazione o immissione di sostanze nocive) possano ripercuotersi sulle sue funzioni. È emerso che profondità del terreno vegetale, struttura e tenore di carbonio organico sono le proprietà del suolo in grado di esercitare l’influsso potenzialmente maggiore sull’insieme delle sue funzioni.

Nel quadro di una seconda analisi sono stati esaminati gli effetti delle attività agricole sulla qualità del suolo Sono stati studiati i possibili effetti di una monogestione tenendo in considerazione aziende che operano nel rispetto delle attuali condizioni di natura ecologica, senza tuttavia considerare casi estremi di errori gestionali. Si è partiti dal presupposto che una gestione poco idonea rimanga invariata per trent’anni Inoltre, è stato valutato in che misura altri trent’anni di gestione rispettosa potrebbero contribuire alla rigenerazione dei danni provocati al suolo.

Sulla base delle succitate valutazioni possono essere espresse le seguenti considerazioni:

– allo stato attuale della tecnica tutti i tipi di gestione del suolo possono avere conseguenze negative notevoli;

una gestione adeguata può contribuire considerevolmente alla rigenerazione I danni provocati al suolo possono essere evitati se il capoazienda è in grado di adeguare costantemente la gestione alle condizioni del suolo;

– l’erosione del suolo, il costipamento del sottosuolo e l’immissione di sostanze nocive non sono reversibili a medio termine nemmeno nell’ambito di una pratica agricola ottimale.

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 113
■ Il Concetto del suolo

Valutazione del significato della gestione agricola per il danneggiamento e la rigenerazione delle proprietà del suolo

Proprietà del suolo Potenziale di Possibilità di Potenziale di danneggiamento 1 rigenerazione 1 danneggiamento a lunga scadenza 1

Profondità del terreno vegetale - - - 0 !!! Erosione

Struttura del terreno vegetale

Struttura del sottosuolo - - -

Stabilità strutturale - -

Quantità e diversità della vita nel suolo

Attività della vita nel suolo - -

Tenore e qualità del carbonio organico - - (-)

Reazione del suolo -

Capacità d’immagazzinamento sostanze (CSC) 2 - - (-)

Tenore di sostante nutritive - - -

(!)

(!)

Tenore di sale - +0

Tenore di sostanze nocive !!(!) Immissione (p es metalli pesanti, - - - (+) di sostanze IPA 3 , PCB 4) nocive

1 La valutazione del potenziale di danneggiamento e di rigenerazione avviene su una scala da 0 (= nessun effetto misurabile) a - - - (= danneggiamento di notevole entità), rispettivamente + + + (= elevato potenziale di rigenera zione); il potenziale di danneggiamento a lunga scadenza viene valutato su una scala da 0 (= nessun pericolo) a !!! (= pericolo elevato) () significa che il rispettivo valore va dimezzato

2 Capacità di scambio cationico

3 Idrocarburi policiclici aromatici

4 Difenili pentaclorurati

Fonte: UFAG

Nella parte del Concetto dedicata alla pedologia si è anche chiarito in quale misura in Svizzera il deterioramento del suolo è causato dall’uomo Per tale motivo è stata fatta una distinzione tra conseguenze dannose in aree circoscritte (poche are) e danneggiamento globale del suolo (su più di 1000 ettari) Da ciò è emerso quanto segue:

– nelle aree circoscritte sono stati riscontrati notevoli danni per quanto concerne tutte le proprietà del suolo;

in merito al deterioramento globale del suolo vi sono invece soltanto poche indicazioni certe Si stima che su circa 300'000 ettari sia stato superato il valore indicativo del tenore di metalli pesanti nel suolo prescritto dall’ordinanza contro il deterioramento del suolo Ciò rappresenta il 9 per cento della superficie totale dei suoli naturalmente sviluppati Probabilmente anche l’erosione e il costipamento del suolo sono cause di danneggiamento di una certa importanza, tuttavia non sono disponibili dati certi Anche per quanto riguarda le altre proprietà del suolo è possibile far capo soltanto a indicazioni frammentarie

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 114
+ + +
- - -
0
+ !! Costipamento
+ +
0
+ +
- -
0
+ +
0
+
+
+ + +
- -
0
+
+
+ + +
0

■ Metalli pesanti

La Confederazione gestisce una rete nazionale di osservazione del deterioramento del suolo (NABO) con la quale attualmente in 105 centrali di misurazione viene registrato il «normale» deterioramento del suolo provocato da sostanze nocive I Cantoni sono tenuti ad analizzare i suoli, soprattutto quelli che sono sicuramente o probabilmente più deteriorati a causa di antefatti specifici o di particolari emissioni

Superamento dei valori indicativi1 di determinati metalli pesanti – 1990–96

Tutti Campicoltura Superfici permanentemente inerbite

Colture intensive

Tipo di gestione

Cu Pb Cd Zn

Boschi, zone protette

Superfici prive di insediamenti

Nel quadro della NABO vengono analizzati complessivamente i tenori di metalli pesanti di circa 11'000 campioni di suolo provenienti da 31 fornitori di dati attivi sull’intero territorio nazionale Nel 20 per cento circa dei campioni analizzati i valori indicativi del rame e del piombo sono stati superati La percentuale scende al 10 per cento nel caso di cadmio e zinco. Il superamento dei valori indicativi di questi due elementi si registra soprattutto nelle superfici prive di insediamenti (p es campi sportivi, scarpate) e, per quanto concerne il rame, anche nelle colture intensive (viticoltura). I valori indicativi sono valori precauzionali dal profilo ecotossicologico stabiliti ai sensi di legge Se vengono superati, la fertilità del suolo non può più essere garantita a lunga scadenza La differenziazione dei campioni analizzati in base al tipo di utilizzazione mostra chiaramente che la percentuale maggiore in termini di superamento dei valori indicativi interessa le superfici prive di insediamenti Circa la metà di tutti i suoli analizzati presenta un carico eccessivo di piombo e rame Nel caso delle colture intensive oggetto d’analisi, il 60 per cento dei suoli circa registra un livello di rame superiore al valore indicativo Va tuttavia osservato che i campioni di suolo analizzati provenivano in gran parte da superfici sospette. Il carico medio dovrebbe quindi essere decisamente più basso

All’origine dei carichi di metalli pesanti nel suolo vi possono essere molteplici cause. Un determinato tenore di base è dato dalla roccia madre A dipendenza della regione, ciò può comportare addirittura il superamento dei valori indicativi Le immissioni di metalli pesanti nel suolo sono riconducibili principalmente all’aria (p es gas di scarico e polveri provenienti dall’industria e dal traffico) come pure alla concimazione (concimi minerali, aziendali e provenienti da scarti) e all’impiego di prodotti fitosanitari inorganici in ambito agricolo e da parte di gestori di superfici prive di insediamenti

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 115
I n %
11 000 campioni di suolo analizzati
Fonte: UFAFP 1
0 10 20 30 40 50 60 70

■ Rischio d’erosione

Un’altra fonte di danneggiamento che ha notevoli conseguenze e per la quale le possibilità di rigenerazione sono estremamente ridotte è l’erosione

Superfici ad elevato rischio di erosione – 1998

Percentuale delle superfici ad elevato rischio di erosione del suolo rispetto al totale della superficie agricola utile, in %

≥ 50,0

35,0 – 49,9

20,0 – 34,9

5,0 – 19,9

< 5,0

per distretto

CH = 282 964 ha Quota 26,2%

Fonte: UST

In Svizzera, soltanto in poche regioni è stata valutata l’entità del deterioramento del suolo dovuto all’erosione Non è quindi possibile trarre conclusioni in merito La cartina mostra il rischio di erosione che interessa la Svizzera. Sorprendente è il fatto che le Alpi e le Prealpi registrano una quota relativamente esigua di SAU con elevato rischio di erosione Ciò è riconducibile al fatto che queste superfici sono generalmente ricoperte da una spessa cotica erbosa, che protegge in maniera estremamente efficace il suolo contro il rischio di erosione in caso di precipitazioni elevate, anche lungo i pendii

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 116

Partecipazione ai programmi URA e SSRA

Mediante i programmi «uscita regolare degli animali da reddito all’aperto» (URA) e «sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali» (SSRA) la Confederazione promuove la detenzione degli animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze Per maggiori informazioni in merito ai programmi URA e SSRA si rinvia alla parte 2 2 dedicata ai pagamenti diretti

Dall’introduzione dell’URA (1993) e dei SSRA (1996), la partecipazione ad entrambi i programmi è in costante aumento Nel periodo dal 1993 al 2001 la partecipazione all’URA è più che settuplicata, passando da 4’500 a 33’000 aziende circa e quella ai SSRA è più che triplicata, passando da poco meno di 4’500 a 15’300 aziende circa.

La quota di UBG, commisurata all’intero effettivo di animali da reddito determinante, che nel 1996 partecipava ai programmi URA e SSRA, era rispettivamente del 19 e del 9 per cento Nel 2001 ai programmi URA e SSRA hanno partecipato rispettivamente il 56 e il 27 per cento delle UBG Questi valori sono una media dei quattro gruppi di animali considerati

■■■■■■■■■■■■■■■■
1.3.2 Etologia
Q u o t a d i U B G i n % URA SSRA Fonte: UFAG 19961997 1998 1999 0 60 50 40 30 20 10 2000 2001 1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 117
Tabelle 36–37 pagine A42–A43 Evoluzione della partecipazione ai programmi URA e SSRA

Per quanto riguarda la partecipazione al programma URA nel 2001, nel caso dei bovini le quote di animali e di aziende sono praticamente equivalenti La situazione cambia nel caso del pollame, dove la quota di animali è praticamente il doppio della quota di aziende. Anche nel caso degli altri animali che consumano foraggio grezzo e dei suini la quota di animali ha superato quella di aziende, comunque in misura meno marcata rispetto a quando rilevato per il pollame

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 118
Partecipazione al programma URA – 2001 I n % Quota di animali (in UBG)Quota di aziende Fonte: UFAG Bovini Altri animali che consumano foraggio grezzo Suini Pollame 0 70 80 60 50 40 30 20 10

Partecipazione al programma SSRA – 2001

Bovini Altri animali che consumano foraggio grezzo

Quota di animali (in UBG)Quota di aziende

In riferimento al pollame, per quanto riguarda la partecipazione al programma SSRA, la differenza tra la quota di animali e quella di aziende è addirittura superiore a quella riscontrata per il programma URA Nel 2001 il 14 per cento delle aziende ha detenuto il 74 per cento circa degli animali in conformità delle prescrizioni SSRA. Nel caso dei suini la proporzione rispecchia quella registrata per il programma URA Per i bovini la quota di aziende è stata leggermente superiore a quella di animali

Per quanto concerne la partecipazione al programma URA, nel periodo 1996-2001 si è registrato un notevole aumento che ha interessato tutti i gruppi di animali Nel 2001 vi ha preso parte il 58 per cento circa dell’effettivo di bestiame bovino e il 67 per cento circa di quello degli altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo. Per i suini e per il pollame la quota è stata del 43 per cento circa In relazione al pollame si registra un lieve calo rispetto all’anno precedente Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i polli da ingrasso con una durata d’ingrasso inferiore a 56 giorni sono esclusi dal programma URA

1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 119
I n %
Fonte: UFAG
Suini Pollame 0 80 70 60 50 40 30 20 10
Evoluzione della partecipazione
URA Q u o t a d i U B G i n % Fonte: UFAG
Pollam
19961997 1998 1999 2001 2000 0 70 80 50 60 40 30 20 10
al programma
Bovini Altri animali che consumano foraggio grezzo Suini e

Per quanto concerne il programma SSRA è interessante constatare l’elevata partecipazione nel settore avicolo Nel 2001 quasi il 74 per cento del pollame era detenuto in pollai rispettosi delle esigenze degli animali da reddito Il motivo principale di ciò è che le esigenze SSRA sono un presupposto basilare per alcune label Il programma SSRA per i suini è stato introdotto soltanto nel 1997. L’evoluzione è stata tuttavia soddisfacente anche in tale settore Benché la partecipazione (47%) sia stata inferiore a quella registrata nei programmi per il pollame, rispetto all’anno d’introduzione il numero di suini detenuti in porcili SSRA è quintuplicato.

Evoluzione della partecipazione al programma SSRA Q u o t a d i U B G i n % Fonte: UFAG Bovini Altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo Suini Pollame 19961997 1998 1999 2001 2000 0 80 50 60 70 40 30 20 10
1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 120

Benessere degli animali che partecipano ai programmi URA e SSRA

Mediante l’analisi dei programmi di detenzione degli animali s’intende appurarne le ripercussioni sulla salute e sul benessere degli animali da reddito in condizioni analoghe a quelle che si riscontrano nella pratica Le analisi vengono svolte su vacche da latte e suini da ingrasso Gli studi relativi alle vacche da latte sono stati conclusi, mentre proseguono quelli sui suini da ingrasso I primi risultati delle analisi sulle vacche da latte sono già stati illustrati nel Rapporto agricolo 2001 Di seguito vengono espresse ulteriori considerazioni in merito

Per le vacche da latte gli indicatori relativi alla salute e al benessere scaturiscono dalla valutazione di anomalie nel movimento, dalla visita individuale volta ad accertare la presenza di eventuali alterazioni dell’articolazione tibio-tarsale, callosità da decubito all’articolazione carpale, ferite cutanee e ai capezzoli, dalla pulizia e dalla condizione fisica, dal modo di alzarsi, dalle condizioni dei giacigli nonché dal numero di trattamenti effettuati dal veterinario o dall’agricoltore Nel biennio 1999–2000 sono state ispezionate per tre volte 45 aziende che non partecipano ai programmi di detenzione degli animali, 45 aziende URA e 45 aziende che applicano sia i SSRA sia l’URA

Benessere delle vacche a dipendenza della partecipazione ai programmi URA e SSRA

Arrossamenti, gonfiori, ferite aperte, ascessi

Anomalie nel movimento

Fonte: UFAG 0 5 10 Quota di animali in % 15 20 SSRA+URA URA Senza programma 1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1 121

Dalle analisi emerge che, in riferimento ai principali indicatori, le aziende SSRA e URA mostrano valori chiaramente migliori rispetto alle aziende che non partecipano a tali programmi Anche il programma URA da solo genera miglioramenti, che tuttavia sono risultati significativi soltanto in relazione alle anomalie nel movimento e alle ferite ai capezzoli

Nelle vacche detenute in aziende URA o in aziende URA e SSRA l’incidenza di anomalie nel movimento è stata minore Inoltre, grazie ai programmi SSRA e URA anche ogni ulteriore giorno di uscita all’aria aperta settimanale in inverno contribuisce a prevenire il rischio di anomalie nel movimento Secondo le aspettative, nelle aziende partecipanti a programmi SSRA e URA gli animali hanno usufruito in media di più giorni d’uscita all’aria aperta in inverno (6 giorni la settimana) rispetto agli animali delle aziende URA (3,6 giorni la settimana) I giorni di uscita all’aria aperta per gli animali di aziende che non partecipano ai programmi di detenzione, invece, sono stati 0,8 la settimana

Arrossamenti, gonfiori e gravi alterazioni dell’articolazione tibio-tarsale hanno avuto un’incidenza significativamente inferiore nelle aziende SSRA e URA rispetto a quelle che non partecipano a tali programmi Lo stesso vale per la callosità da decubito all’articolazione carpale Anche nel caso delle alterazioni dell’articolazione tibio-tarsale, oltre ai programmi SSRA e URA è stata determinante l’uscita all’aria aperta in inverno. Si è osservato un miglioramento degli effetti per ogni giorno supplementare di uscita all’aria aperta in inverno

Nel complesso, il numero delle ferite ai capezzoli è stato esiguo Nelle aziende con un programma di detenzione l’incidenza è risultata chiaramente inferiore rispetto a quelle senza programma Inoltre, le aziende SSRA e URA hanno registrato dati migliori rispetto alle aziende partecipanti soltanto al programma URA

Le aziende che partecipano a programmi SSRA e URA hanno registrato mediamente due trattamenti per dieci vacche all’anno in meno rispetto alle aziende a stabulazione fissa, alle aziende URA o a quelle che non partecipano ad alcun programma. In media, uno di questi trattamenti non effettuati sarebbe stato a base di antibiotici Ciò è riconducibile, tra l’altro, all’incidenza inferiore dei trattamenti contro la mastite nelle aziende URA e SSRA Le aziende con programmi SSRA e URA impiegano invece più frequentemente preparati antibiotici per la messa in asciutta rispetto a quelle in cui viene applicata la stabulazione fissa

La pulizia degli animali in generale non è stata pregiudicata dalla detenzione in stalle a stabulazione libera secondo i programmi SSRA e URA. Il livello di pulizia delle mammelle era comparabile in tutti i programmi

Non sono stati riscontrati effetti significativi dovuti ai programmi di detenzione per quanto riguarda l’incidenza delle ferite cutanee sul tronco, le alterazioni del modo di alzarsi nonché la fertilità

Nella pratica, gli indicatori analizzati non dipendono soltanto dalla partecipazione a programmi di detenzione, ma anche dal modo in cui sono adempiute le esigenze relative ai programmi Dalle analisi è emerso che i risultati delle aziende che attuano i programmi in maniera ottimale sono decisamente superiori alla media

122 1 . 3 E C O L O G I A E D E T O L O G I A 1

1.4 Valutazione della sostenibilità

L’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura prevede che nel Rapporto agricolo l’UFAG pubblichi ed illustri i risultati dell’analisi dell’agricoltura dal profilo della sostenibilità Ciò significa che vanno esposte e valutate la situazione dell’agricoltura sul piano economico, sociale ed ecologico nonché le ripercussioni della politica agricola Di seguito si procede alla valutazione sulla base di considerazioni qualitative, analogamente ai due rapporti precedenti Inoltre, viene esaminato lo stato dei lavori di elaborazione di indicatori quantitativi che in futuro saranno utilizzati ai fini della valutazione della sostenibilità

Valutazione aggiornata della sostenibilità

Il 2001, per il settore primario, è stato un esercizio che rientra nella media Il valore della produzione finale è stato del 4 per cento inferiore rispetto alla media triennale Ciò è riconducibile soprattutto ai risultati insoddisfacenti registrati nella produzione vegetale Il reddito settoriale è sceso nuovamente ai livelli del 1999, registrando una flessione dell’8 per cento circa rispetto alla media del periodo 1998/2000. Le stime per il 2002 indicano una notevole tendenza al rialzo Con 2,68 miliardi di franchi si dovrebbe nuovamente raggiungere i valori del 2000, che è stato un anno economicamente soddisfacente. I primi anni successivi all’introduzione della nuova legge sull’agricoltura sono stati segnati da forti fluttuazioni di reddito

Rispetto alla media triennale, i risultati dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT mostrano che i valori registrati nel periodo 1999/2001 relativi al reddito agricolo hanno subito un calo pari al 9 per cento per azienda rispetto al periodo 1990/92. D’altro canto risultano tuttavia superiori del 14 per cento rispetto ai livelli della metà degli Anni ‘90 (1994/96) Il reddito quindi non è stato caratterizzato da un calo continuo, al contrario si è osservata una ripresa dopo il picco minimo registrato a metà degli Anni ’90

Il calo del reddito agricolo negli Anni ’90 ha potuto essere parzialmente compensato da un maggiore reddito accessorio Il valore del reddito globale nel periodo 1999/2001 era inferiore al livello degli anni 1990/92 soltanto del 4 per cento Il livello degli investimenti e del consumo privato è rimasto praticamente invariato rispetto agli inizi degli Anni ’90 Rispetto alla media del periodo 1990/92, nel periodo 1999/2001 il consumo privato è passato da 59'500 a 62'000 franchi, mentre gli investimenti sono scesi da 47'000 a 45'000 franchi L’indebitamento è rimasto stabile Il grado di indebitamento dell’azienda tra il 1990/92 ed il 1999/2001 è lievemente diminuito passando dal 43 al 41 per cento. Nell’ultimo decennio la situazione economica dell’azienda è rimasta mediamente stabile

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 123 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A ■■■■■■■■■■■■■■■■
■ Economia

Analogamente all’inizio degli Anni ’90, vi sono tuttavia aziende che vedono minacciata la propria esistenza a lungo termine In base alla media del periodo 1999/2001 la disponibilità finanziaria del 30 per cento circa delle aziende è risultata insufficiente dal profilo della sicurezza a lungo termine dell’esistenza aziendale. Com’è stato il caso finora, l’agricoltura svizzera, per lo stesso volume di produzione, ha un dispendio di lavoro superiore rispetto alle aziende estere di paragone Vi è dunque un margine di manovra per la riduzione dei costi o per la crescita delle aziende La cessazione dell’attività da parte di alcune aziende consente ad altre di migliorare le proprie basi economiche In tal modo l’intero settore primario potrà conseguire uno sviluppo economico sostenibile

Nel 2001 il reddito globale determinante per le economie domestiche agricole è stato inferiore del 7 per cento rispetto alla media triennale 1998/2000 Tuttavia, il consumo privato ha segnato un incremento del 4 per cento, ovvero 2'500 franchi in più per economia domestica Particolarmente marcato è stato l’incremento registrato nelle aziende del primo quartile, ossia quelle con il livello di reddito globale più basso Nel complesso, la forchetta relativa al reddito tra le aziende del primo e quelle del quarto quartile è lievemente aumentata nell’arco di tempo tra il 1990/92 e il 1999/2001 Il reddito globale delle aziende del quarto quartile agli inizi degli Anni ’90 era 2,1 volte superiore a quello delle aziende del primo quartile, mentre nel periodo 1999/2001 lo era 2,3 volte Per quanto concerne il consumo privato il divario tra primo e quarto quartile era meno marcato. Anche in questo caso la forchetta si è allargata, passando da 1,3 a 1,4

Dal confronto della situazione nei settori lavoro e formazione professionale tra lavoratori indipendenti del settore primario, altri lavoratori indipendenti e la rimanente popolazione emergono elementi in comune ma anche alcune differenze. La principale differenza riguarda i giorni di ferie I lavoratori indipendenti del settore primario, in media, si concedono soltanto 6 giorni di ferie, mentre gli altri gruppi 17 giorni o più Degna di nota è la percentuale dei lavoratori indipendenti del settore primario proprietari dell’abitazione in cui vivono Particolarmente più diffuso tra i lavoratori indipendenti del settore primario è pure il lavoro nei fine settimana Considerevole rispetto agli altri gruppi risulta la percentuale di lavoratori indipendenti del settore primario che non hanno seguito alcuna formazione professionale Per quanto riguarda le ore lavorative settimanali non si segnalano differenze rispetto agli altri lavoratori indipendenti Infine, un punto in comune tra tutte le categorie è l’alta soddisfazione in merito alle proprie condizioni di lavoro

I risultati dello studio sul ruolo della donna nell’agricoltura riconfermano ampiamente quanto emerso dallo studio sul benessere degli agricoltori svolto nel 2001 e dalla valutazione su lavoro e formazione professionale. La maggioranza delle donne è soddisfatta della propria situazione Esse ritengono che il loro ruolo principale sia quello di casalinga e madre Tuttavia, la collaborazione nella fattoria è importante, sia in riferimento a lavori generici nell’azienda o ad un determinato ramo aziendale, come ad esempio la vendita diretta Al lavoro in azienda dedicano circa 24 ore settimanali Per il 50 per cento circa delle interpellate negli ultimi dieci anni il tempo dedicato ai lavori nell’azienda è aumentato Durante lo stesso periodo una donna su quattro ha iniziato un ’attività non agricola Benché il carico di lavoro possa rappresentare un problema, molte donne ritengono che ciò sia comunque compensato da una qualità di vita migliore.

124 1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1
■ Aspetti sociali

Negli ultimi dieci anni il margine di manovra finanziario si è ridotto, specie per le aziende a basso reddito Conformemente a quanto si riscontra tra gli altri lavoratori indipendenti, l’orario di lavoro settimanale è carico e la maggior parte dei contadini si concede pochi giorni di ferie. Il grado di soddisfazione per il proprio lavoro resta comunque elevato In futuro si tratterà di seguire con la massima attenzione l'evoluzione della situazione sociale delle aziende

Nell’anno oggetto del rapporto vi è stato un ulteriore incremento delle prestazioni fornite dall’agricoltura sul piano ecologico Rispetto al 2000 il numero di aziende dedite all’agricoltura biologica aventi diritto ai contributi è aumentato dell’11 per cento, il numero di UBG che partecipano ai programmi di detenzione URA e SSRA è aumentato rispettivamente del 12 e del 17 per cento Al contrario le superfici di compensazione ecologica sono aumentate in maniera molto esigua

Nel 2001 le aziende dedite all’agricoltura biologica gestivano complessivamente l’8,7 per cento della SAU Nel 2001, nella regione di pianura (zone campicole e zona collinare), le superfici di compensazione ecologica aventi diritto ai contributi ammontavano a 47'300 ettari Il 56 per cento delle UBG è stato tenuto in conformità delle regole del programma URA, il 27 per cento secondo quelle del programma SSRA.

Dall’inizio degli Anni ’90 fino al 1998 il carico ambientale riconducibile alle attività agricole è diminuito considerevolmente. Si è osservata una stagnazione per quanto concerne il carico di fosforo e i prodotti fitosanitari; l’impiego di azoto è addirittura lievemente aumentato Potrebbe risultare arduo raggiungere gli obiettivi fissati per il 2005 in materia di azoto Il potenziale di perdita dovrebbe essere ridotto a circa 74'000 tonnellate di azoto Nel 1998 esso ammontava a 89'000 tonnellate Tra il 1990/92 e il 2001 le eccedenze di fosforo sono diminuite da 20’000 a 9'000 tonnellate L’obiettivo che ne prevedeva la riduzione del 50 per cento entro il 2005 è quindi già stato raggiunto Per quanto riguarda il fosforo occorre essenzialmente migliorare la situazione di alcuni laghi dell’Altipiano, dove le emissioni di natura agricola causano ancora elevati carichi

Nel complesso, lo sviluppo in ambito ecologico della sostenibilità va considerato soddisfacente Occorre tuttavia profondere ulteriori sforzi soprattutto a livello regionale o locale

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 125
■ Ecologia

Stato dei lavori concernenti gli indicatori quantitativi di sostenibilità

Nel Rapporto agricolo 2001 è stato illustrato un concetto che crea le basi per l’elaborazione di indicatori di sostenibilità concreti

Il concetto può essere riassunto nei seguenti punti:

– Risorse: impiego delle risorse naturali finalizzato a conservarne una determinata quantità minima Sostituzione delle risorse naturali non rinnovabili mediante risorse naturali rinnovabili Rinnovamento continuo di tutte le risorse naturali rinnovabili, delle risorse umane (conoscenze) e delle risorse riprodotte

– Efficienza: efficienza, nel processo di trasformazione, fra input e output a tutti i livelli del processo che implica la fornitura di prestazioni

– Equità: equa distribuzione del benessere all’interno di una generazione e fra diverse generazioni

Gli indicatori di sostenibilità per l’agricoltura sono volti a mostrare in quale misura l’agricoltura contribuisce allo sviluppo sostenibile in Svizzera, tenendo in considerazione l’impiego di risorse naturali da parte di coloro che lavorano nel settore agricolo, il comportamento dei consumatori in materia di domanda e le condizioni quadro statali. Gli indicatori devono cogliere gli aspetti fondamentali quali risorse, efficienza, equità e venir sviluppati per le tre dimensioni dell'agricoltura sostenibile Gli aspetti fondamentali assumono un peso diverso a dipendenza della dimensione considerata Tra tutti, quello delle risorse occupa un ruolo primario Per l’ecologia e l’economia un ruolo particolare è rivestito dall’efficienza, mentre per quanto concerne gli aspetti sociali l’accento è posto sull’equità.

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 126

Per la dimensione «economia» devono essere sviluppati indicatori relativi alle risorse e all’efficienza In riferimento alle risorse, gli indicatori devono mostrare l’evoluzione del capitale investito in agricoltura (edifici, macchinari, ecc ) in un determinato arco di tempo nonché il modo di rinnovarlo. Le fonti d’informazione sono il Conto economico dell’agricoltura e i dati dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT Attualmente si sta valutando quali basi di dati si prestano meglio Va inoltre tenuto conto del fatto che la metodologia del Conto economico dell’agricoltura è attualmente in fase di rielaborazione Presupposti per il rinnovo del capitale investito sono la sopportabilità degli oneri e la competitività dell’azienda Per tale motivo è opportuno sviluppare un rispettivo indicatore a complemento di quello relativo alle risorse Per quanto concerne l’efficienza sembra ovvio basarsi sugli indicatori collaudati della FAT, sviluppandoli in modo tale da consentire confronti nel tempo.

Per la dimensione «sociale» la priorità è data agli indicatori relativi alle risorse e all’equità. In questo caso per risorse s’intende il capitale umano. Gli indicatori hanno lo scopo di mostrare i cambiamenti intervenuti nella struttura d’età dei responsabili d’azienda nel settore primario, il modo in cui il loro livello di formazione si adegua ai tempi e il livello d’accettazione sociale nei confronti dell’agricoltura Per quanto concerne l’equità, intesa come equa distribuzione del benessere, gli indicatori mostrano l’evoluzione della differenza reddituale tra popolazione agricola e non, la qualità della vita della popolazione contadina rispetto alla rimanente popolazione – a questo proposito vengono tenuti in considerazione i cambiamenti che avvengono in seno alla società – ed infine se il mutamento strutturale è socialmente sostenibile. Attualmente vengono sviluppati indicatori di sostenibilità adeguati in base a queste tematiche – ed eventualmente anche in base ad altre Fonti d’informazione sono i dati della FAT, dell’UST, dell’USC nonché di altre rilevazioni

Per la dimensione «ecologia» sono stati sviluppati indicatori relativi alle risorse e all’efficienza analogamente alla dimensione «economia» Vengono individuati indicatori relativi alla pratica agricola, ai processi agricoli e allo stato dell’ambiente influenzato dall’agricoltura.

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 127
■ Stato dei lavori

Il gruppo d’accompagnamento «aspetti ambientali e sostenibilità nell’agricoltura» ha scelto i seguenti 6 indicatori fondamentali tra più di 30 indicatori:

perdite potenziali di azoto (emissioni di nitrato, ammoniaca e gas esilarante);

– apporto di fosforo nel suolo;

– efficienza energetica;

rischio di ecotossicità acquatica;

– rischio d’erosione;

– superfici di compensazione ecologica o potenziali effetti delle attività agricole sulla biodiversità

Con l’ausilio di tali indicatori è possibile stabilire in quale modo l’agricoltura influenza la qualità dell’ambiente e quali cambiamenti ambientali hanno avuto luogo Essi consentono pure di identificare tempestivamente gli ambiti problematici e possono venir impiegati quale base per la scelta di nuovi strumenti. In alcuni casi vanno ancora sviluppati metodi che consentano di esprimere gli indicatori in cifre, in altri mancano invece le basi statistiche Queste attività saranno portate avanti nel futuro prossimo

128 1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1

■■■■■■■■■■■■■■■■ 2. Provvedimenti di politica agricola

129 2

I provvedimenti di politica agricola si suddividono in tre ambiti:

– Produzione e smercio: in questo ambito i provvedimenti si traducono in valide condizioni quadro per la produzione e lo smercio delle derrate alimentari. La legge prevede che le spese della Confederazione destinate alla produzione e allo smercio debbano essere ridotte di un terzo rispetto al livello del 1998 entro cinque anni dall’entrata in vigore Nel 2003 è possibile destinare soltanto circa 800 milioni di franchi a favore di provvedimenti in tale ambito

– Pagamenti diretti: si tratta di pagamenti che indennizzano le prestazioni fornite nell’interesse della collettività come la cura del paesaggio, la salvaguardia delle basi esistenziali naturali e il contributo per l’occupazione decentralizzata del territorio nonché le prestazioni ecologiche particolari I prezzi delle derrate alimentari non comprendono tali prestazioni data l’assenza di un mercato corrispettivo Mediante i pagamenti diretti lo Stato assicura che l’agricoltura fornisca prestazioni a favore della collettività

Miglioramento delle basi con tali misure la Confederazione promuove e sostiene una produzione di derrate alimentari rispettosa dell’ambiente, sicura e efficiente Nella fattispecie trattasi di provvedimenti volti a migliorare le strutture nonché di misure nei settori della ricerca, della consulenza, delle materie ausiliarie dell’agricoltura, della protezione dei vegetali e delle varietà

Il 29 maggio 2002 il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente l’ulteriore sviluppo della politica agricola (Politica agricola 2007) I punti salienti del pacchetto sono la soppressione del contingentamento lattiero, la messa all’asta dei contingenti per l’importazione di carne e i nuovi crediti quadro per l’agricoltura nel periodo 2004–2007.

Con la Politica agricola 2007 il Consiglio federale prosegue il cammino di riforma avviato negli Anni ’90. I provvedimenti di politica agricola devono essere ottimizzati in vista delle nuove sfide all’orizzonte Grazie agli adeguamenti proposti, le condizioni quadro dovrebbero permettere di preservare la produttività del settore primario, garantire l’alta qualità e la sicurezza delle derrate alimentari nonché uno sviluppo sostenibile dal profilo ecologico

130 2 . P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2

2.1 Produzione e smercio

In virtù dell’articolo 7 LAgr, la Confederazione fissa condizioni quadro per la produzione e lo smercio di prodotti agricoli tali da consentire all’agricoltura di produrre in modo sostenibile e vantaggioso e agli agricoltori di ricavare il massimo profitto dalla vendita dei loro prodotti A tale scopo essa può adottare provvedimenti in materia di qualità, promozione dello smercio e caratterizzazione dei prodotti, importazione ed esportazione, economia lattiera, produzione animale, produzione vegetale e vitivinicoltura

■■■■■■■■■■■■■■■■
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 131 2

■ Mezzi finanziari – 2001

Tabelle 26–29, pagine A27–A30

Nel 2001 alla promozione della produzione e dello smercio sono stati destinati circa 902 milioni di franchi Rispetto all’anno precedente si è registrata una diminuzione delle uscite di circa 53 milioni di franchi (–6%) Ciò rappresenta un ulteriore passo verso lo smantellamento dei mezzi finanziari destinati alla promozione della produzione e dello smercio conformemente alle prescrizioni dell’articolo 187 capoverso 12 LAgr Sulla scorta di quanto stabilito dal Parlamento in materia di preventivo, il processo di smantellamento è stato attenuato; infatti, a favore del settore della produzione e dello smercio sono stati stanziati 30 milioni di franchi in più rispetto a quanto previsto nel piano finanziario

Uscite per produzione e smercio

Conto 2001 Preventivo 2002

■ Prospettiva

Nell’ultimo anno dell’attuale credito quadro per il periodo 2000–2003 è prevista un ’ulteriore diminuzione pari a circa 47 milioni di franchi

Ambito di spesa Importo Quota Importo Quota mio fr % mio fr % Promozione dello smercio 60 6,7 60 7,0 Economia lattiera 666 73,9 601 70,2 Produzione animale 46 5,1 46 5,4 Produzione vegetale (compr la vitivinicoltura) 129 14,3 148 17,3 Totale 902 100,0 855 100,0 Fonti: Conto dello Stato, preventivo
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 132

2.1.1 Strumenti sovrasettoriali

Organizzazioni di categoria e di produttori

Le organizzazioni di categoria e di produttori svolgono un ruolo importante nell’ambito della liberalizzazione del mercato agricolo Esse rappresentano una valida piattaforma negoziale e di discussione per i rappresentanti di una categoria o per i produttori di un determinato prodotto o gruppo di prodotti Fissando regole specifiche, soprattutto in materia di qualità dei prodotti, esse contribuiscono al buon funzionamento dei mercati Inoltre, adottano provvedimenti comuni per la promozione del consumo e dello smercio. Infine, offrono ai propri membri numerose prestazioni di servizio quali: consulenza tecnica e legale, elaborazione di contratti modello, informazione sull’evoluzione di mercato, rappresentanza e difesa degli interessi a livello nazionale ed internazionale, finanziamento di programmi di ricerca.

Struttura delle organizzazioni di categoria e di produttori

In virtù degli articoli 8 e 9 LAgr, il Consiglio federale è autorizzato a sostenere le misure di solidarietà adottate dalle organizzazioni di categoria e di produttori In concreto, nell’interesse di un prodotto o di un operatore del settore non affiliato ad un ’organizzazione di categoria o di produttori, esso può far valere l’obbligo della partecipazione a misure di solidarietà attuate da tali organizzazioni Si tratta di un sostegno sussidiario, in quanto sono i partner che, in base alla legislazione, decidono direttamente quali misure vanno attuate, prima di richiedere eventualmente il sostegno del Consiglio federale Esso può intervenire in tre ambiti ben precisi: miglioramento della qualità, promozione dello smercio nonché adeguamento della produzione e dell’offerta alle esigenze di mercato.

■■■■■■■■■■■■■■■■
■ Vanno fissate delle regole
Associazioni di produttori Mercato Rappresentanza d’interessi Ambito negoziale Produttori Addetti alla trasformazione Commercio Fonte: UFAG Organizzazione di produttori Organizzazione di categoria 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 133 2

Gli interventi del Consiglio federale consentono di procedere contro utilizzatori di frodo, che approfittano illecitamente di misure collettive o non partecipano ai relativi costi A titolo d’esempio: se nell’ottica della promozione generale di un prodotto un ’ organizzazione di categoria dispone la riscossione di 40 centesimi il chilogrammo di formaggio, i contributi complessivi pagati volontariamente dai membri consentono di finanziare una campagna pubblicitaria che va a vantaggio di tutti i fabbricanti del prodotto in oggetto, indipendentemente dal fatto che siano membri dell’organizzazione oppure no Gli operatori, che sono disposti a partecipare finanziariamente ad una misura collettiva, saranno ben presto demotivati, se notano che anche gli operatori esterni all’organizzazione che non versano alcun contributo ne traggono comunque beneficio Un sostegno da parte dello Stato è giustificato siccome è impossibile evitare che gli operatori che non versano alcun contributo non godano degli effetti positivi di una misura collettiva L’intervento sussidiario del Consiglio federale rafforza, quindi, la dinamica generale dei mercati agricoli liberalizzati È estremamente importante che gli sforzi della maggioranza delle aziende di una categoria o di un settore a favore di un migliore posizionamento sul mercato e della promozione dello smercio dei propri prodotti non vengano pregiudicati da una minoranza di aziende che vuole trarre esclusivamente un vantaggio fine a sé stesso

La LAgr fissa determinate condizioni in merito al sostegno di misure di solidarietà da parte del Consiglio federale Innanzitutto, dev’essere provato che, in mancanza di questo sostegno, la misura adottata dall’organizzazione di categoria o di produttori potrebbe essere messa a repentaglio Nella propria domanda l’organizzazione richiedente deve motivare la necessità della misura nonché il pericolo e l’interesse generale a giustificazione del sostegno da parte del Consiglio federale Inoltre, l’organizzazione deve adempiere tre criteri: (a) dev’essere rappresentativa, (b) non dev’essere attiva nel settore della produzione né della trasformazione o vendita e (c) le misure di solidarietà devono essere decise a larga maggioranza

a) Un’organizzazione di categoria è rappresentativa se i propri membri fabbricano, trasformano o eventualmente vendono almeno la metà del quantitativo di prodotto in commercio, se le aree di produzione o di trasformazione sono rappresentate in maniera adeguata e se, a livello della produzione, ad essa è affiliato almeno il 60 per cento dei gestori

b) Un’organizzazione di categoria o di produttori non dev’essere attiva nel settore della produzione né della trasformazione o nel commercio, in quanto ciò creerebbe un conflitto con l’attività dei propri membri e più che mai con quella degli operatori non affiliati Inoltre, il sostegno da parte del Consiglio federale non è finalizzato ad agevolare l’attività commerciale di un ’azienda a scapito di un ’altra La misura per la quale viene richiesto il sostegno del Consiglio federale dev’essere a favore di tutti i livelli, ossia dell’intera categoria

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 134
■ Condizioni da adempiere

■ Prospettiva

c) Le decisioni di un ’organizzazione di categoria o di produttori devono essere appoggiate dalla larga maggioranza dei membri Nel caso delle organizzazioni di categoria si tratta della maggioranza a livello dei produttori, degli addetti alla trasformazione e eventualmente al commercio. Se una categoria decide di collaborare con un partner per un determinato prodotto, nessun raggruppamento professionale dell’altro livello deve prendersi carico di misure non precedentemente concordate Le misure per cui si richiede un sostegno devono godere di un ampio consenso

Inoltre, il Consiglio federale attribuisce un notevole significato alla rappresentatività e alle strutture democratiche delle organizzazioni di categoria e di produttori richiedenti La legittimità di un ’organizzazione è essenziale per l’estensione di una misura agli operatori non affiliati. Le decisioni devono essere prese da un rappresentante scelto democraticamente, possibilmente rispecchiando le cerchie interessate

L’ordinanza concernente le organizzazioni di categoria e le organizzazioni di produttori contiene le disposizioni d’esecuzione relative agli articoli 8 e 9 LAgr Le domande di sostegno finanziario vanno inoltrate all’UFAG che verifica la legittimità dell’organizzazione richiedente e la conformità della misura in oggetto L’UFAG trasmette la domanda corredata del proprio parere al Consiglio federale Quest’ultimo decide in maniera definitiva se la misura va dichiarata vincolante.

In data 1o gennaio 2002, il Consiglio federale ha deciso di sostenere le misure a favore della promozione dello smercio e del miglioramento della qualità convenute da tre organizzazioni di produttori (Unione Svizzera dei Contadini, Produttori Svizzeri di Latte, GalloSuisse) e da tre organizzazioni di categoria (Emmentaler Switzerland, Interprofession du Gruyère, Interprofession du Vacherin fribourgeois) Questo sostegno finanziario è stato concesso per due anni tramite ordinanza Le organizzazioni di categoria e di produttori in questione sono tenute annualmente a fare rapporto al DFE circa l’attuazione delle misure e i loro effetti

Dalle prime esperienze relative al trattamento dei fascicoli da parte dell’UFAG è emerso che le esigenze poste dalle basi legali lasciano un margine d’interpretazione in relazione alla struttura dell’organizzazione, alla propria rappresentatività e alla procedura decisionale Nel corso del 2002, quindi, si prevede di rivedere l’ordinanza concernente le organizzazioni di categoria e le organizzazioni di produttori, precisando i concetti di processo democratico in seno all’organizzazione, di legittimità e di trasparenza delle decisioni per quanto concerne la domanda di sostegno finanziario da parte del Consiglio federale. Gli operatori non affiliati a queste organizzazioni devono poter usufruire di maggiori informazioni

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 135 2

Promozione dello smercio

Come vengono ripartiti i mezzi finanziari?

I mezzi finanziari a favore della promozione dello smercio devono essere stanziati per prodotti o gruppi di prodotti in modo che, utilizzando gli strumenti a disposizione, possa essere raggiunto un più ampio beneficio per l’agricoltura

Per la ripartizione dei mezzi, sono stati formati settori di prodotti di mercato (SPM) valutati sulla base di un portafoglio Per SPM s’intendono settori di prodotti possibilmente indipendenti tra di loro, come, ad esempio, formaggio, verdura, carne Ciò consente di valutare l’attrattiva dal profilo dell’investimento in funzione dell’attrattiva di mercato e della competitività dei singoli SPM

I mezzi finanziari messi a disposizione per i singoli SPM vanno richiesti per iscritto all’UFAG, utilizzando un apposito modulo Con la domanda vanno presentati la descrizione del progetto, il preventivo e il piano finanziario. Le domande vengono valutate in base a criteri prestabiliti e, se le esigenze sono rispettate, gli aiuti finanziari vengono di regola stanziati entro la fine di settembre per il successivo anno civile

Questa procedura consente una ripartizione mirata dei mezzi finanziari sia in relazione all’attrattiva del prodotto dal profilo dell’investimento sia in funzione delle esigenze delle organizzazioni attive nel settore della promozione dello smercio La quota minima di capitale proprio del richiedente del 50 per cento garantisce che i progetti vengano realizzati in maniera efficiente.

Le beneficiarie sono soprattutto le organizzazioni di categoria e, in pochi casi, le organizzazioni di marketing, che operano nell’interesse di numerosi membri indipendenti A titolo d’esempio di organizzazione di marketing va citata la Switzerland Cheese Marketing AG, che promuove all’estero la maggior parte dei formaggi esportati

Dai primi risultati ottenuti, l’analisi sulla base di un portafoglio si è rilevata adeguata per la pianificazione strategica Dalla verifica in base alle esperienze raccolte dovrebbero tuttavia scaturire alcuni adeguamenti nella ripartizione dei mezzi finanziari Il metodo sarà rivisto entro la metà del 2002

■ Prospettiva

In virtù dell’articolo 12 capoverso 2 LAgr, i responsabili della promozione dello smercio sono tenuti a coordinare i provvedimenti e ad elaborare direttive comuni Nelle direttive del gennaio 2002 la Agro Marketing Suisse (AMS) si è impegnata a fissare determinate tematiche che fungano da base per la formulazione dei messaggi relativi all’«Origine Svizzera» Per quanto concerne i futuri progetti inerenti alle campagne a partire dal 2004, l’UFAG attribuirà una particolare valenza all’applicazione delle direttive per l’integrazione dei contenuti dei messaggi

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 136
Tabella 26, pagina A27

Promozione della qualità

Al fine di creare un quadro legale anche in materia di apicoltura biologica, che protegga i produttori dalla concorrenza sleale e migliori la tutela dei consumatori, nell’anno oggetto del rapporto sono state elaborate nuove disposizioni concernenti l’apicoltura e i prodotti apicoli, che vanno ad ampliare l’ordinanza sull’agricoltura biologica Il Consiglio federale ha messo in vigore tali disposizioni il 1o gennaio 2002

L’apicoltura svizzera è estremamente variata Con una media di sette colonie per metro quadrato, la Svizzera appartiene ai Paesi con la maggiore densità di api a livello mondiale L’apicoltura è un ’attività importante dal punto di vista ecologico, in quanto la distribuzione degli apiari sull’intero territorio nazionale garantisce l’impollinazione di piante coltivate e selvatiche

La qualità dei prodotti apicoli, segnatamente del miele, dipende fortemente dalla modalità di detenzione delle colonie d’api e dalla qualità ambientale Sulla qualità dei prodotti incidono pure le condizioni in cui il miele ottenuto viene trasformato e stoccato Studi scientifici hanno dimostrato che la maggior parte dei fattori che compromettono la qualità del miele, quali ad esempio la presenza di residui di pesticidi, sono riconducibili non tanto all’ubicazione dei campi in cui le api vanno a bottinare, bensì all’attività degli apicoltori negli apiari L’ordinanza sull’agricoltura biologica limita in particolare l’impiego di sostanze ausiliarie negli apiari Per quanto concerne la profilassi vanno privilegiati prodotti di prevenzione alternativi. Si può far ricorso a trattamenti a base di prodotti chemioterapeutici soltanto se questi sono indispensabili e su prescrizione di un veterinario Per evitare l’immissione negli altri apiari di sostanze dannose, le api che necessitano di un trattamento vanno collocate in luoghi che non presentano rischi

Accordi di prestazione

La LAgr crea le basi legali per gli accordi di prestazione in ambito agricolo In diversi settori di prodotti è più opportuno affidare a terzi alcuni compiti inerenti all’esecuzione Ciò può consistere nella delega di mansioni di ordinaria amministrazione o dell’esecuzione di provvedimenti relativi al mercato La seguente tabella, allestita in risposta all’interpellanza Sommaruga (01 3593), fornisce indicazioni concernenti le organizzazioni e le società con cui nell’anno oggetto del rapporto esistevano accordi scritti di prestazione, in base all’organizzazione di mercato. L’UFAG è competente in materia di vigilanza e controllo della loro applicazione Per quanto concerne il settore della carne, spetta al Controllo federale delle finanze verificare se la Proviande svolge i propri compiti rispettando i principi dell’economicità.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 137 2
■ Prescrizioni concernenti l’apicoltura biologica

Accordi di prestazione – 2001

Settore

Latte

Organizzazione, società

Treuhandstelle Milch GmbH, Berna

13 Servizi d’amministrazione del contingentamento lattiero (13 federazioni lattiere regionali)

Mandato e durata del contratto

Basi legali

Amministrazione dei supplementi e degli aiuti nel settore lattiero; dall’1 5 1999 al 30 4 2004

Art 17 dell’ordinanza del 7 12 1998 sul sostegno del prezzo del latte

Carne

Proviande, Berna

Amministrazione del contingentamento lattiero; dall’1 5 1999 al 30 4 2004 Registrazione e controllo delle domande di quote di contingente doganale; dall’1 1 2000 al 31 12 2003

Classificazione neutrale della qualità degli animali vivi e macellati; dall’1 1 2000 al 31 12 2003

Sorveglianza dei mercati pubblici per gli animali da macello e gli ovini, esecuzione di provvedimenti tesi a sgravare il mercato; dall’1 1 2000 al 31 12 2003

Art 2 dell’ordinanza del 7 12 1998 sul sostegno del prezzo del latte

Art 34–36 dell’ordinanza del 7 12 1998 sul bestiame da macello

Art 34–36 dell’ordinanza del 7 12 1998 sul bestiame da macello

Art 34–36 dell’ordinanza del 7 12 1998 sul bestiame da macello

Zucchero Semi oleosi Patate da tavola

Zuccherifici Aarberg e Frauenfeld SA, Aarberg

Mandato di trasformazione, produzione per un minimo di 120 000 tonnellate e per un massimo di 185 000 tonnellate di zucchero all’anno; dall’1 10 1999 al 30 9 2003

Art 1, 2 e 4 dell’ordinanza del 7 12 1998 sullo zucchero, con validità fino al 30 9 2003

swiss granum, Berna swisspatat, Berna

Mandato di prestazione per la ripartizione dei contributi di trasformazione per i semi oleosi; dall’1 1 2002 al 31 12 2003, prorogabile di volta in volta per un anno

Mandato di prestazione per la ripartizione dei contributi per l’impiego di patate come foraggio fresco, per l’essiccazione a scopo foraggero e l’immagazzinamento di patate da tavola (mandato di valorizzazione); dall’1 7 1999 al 30 6 2001, prorogabile di volta in volta per un anno

Art 9, 10 e 12a dell’ordinanza del 7 12 1998 sui contributi nella campicoltura, con validità fino al 31 12 2003

Art. 5 dell’ordinanza del 7 12 1998 sulle patate, con validità fino al 30 6 2003

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 138
Indennizzo per l’accordo di prestazione 2,8 mio fr 3,76 mio fr 0,35 mio fr 4,25 mio fr 2,99 mio fr 0 0 0 Mezzi finanziari gestiti nel 2001 629,45 mio fr 1 0 0 0 8,4 mio fr e crediti suppletivi per 23,5 mio fr 1 45 mio fr 2 8,5 mio fr 2 (dal 2002) 18 mio. fr. 2
1 Mezzi finanziari gestiti dalla Confederazione 2 Mezzi finanziari gestiti dalla mandataria Fonte: UFAG

Associazione dei produttori svizzeri di sementi, Delley

Mandato e durata del contratto

Basi legali

Mandato di prestazione per la ripartizione dei contributi per l’impiego di patate come foraggio fresco, per l’essiccazione a scopo foraggero e per l’esportazione (mandato di valorizzazione); dall’1 7 1999 al 30 6 2001, prorogabile di volta in volta per un anno

Mandato di produzione per almeno 240 ettari di granturco da semina; dall’1 1 1999 al 31 12 1999, prorogabile di volta in volta per un anno

Mandato di produzione per almeno 250 ettari di sementi di piante foraggere; dall’1 3 2001 al 31.12.2003, prorogabile di volta in volta per un anno

Art 5 dell’ordinanza del 7 12 1998 sulle patate, con validità fino al 30 6 2003

Art 18 dell’ordinanza del 7 12 1998 sulle sementi

Centrale svizzera dell’orticoltura, Koppigen

Rilevazione, analisi e allestimento di dati finalizzati al disciplinamento delle importazioni e alla sorveglianza degli impegni internazionali; dall’1 1 1999 al 31 12 2002

Art 18 dell’ordinanza del 7 12 1998 sulle sementi

SWISSLEGUMES, Berna; centro specializzato per le importazioni e le esportazioni di frutta c/o swisscofel, Berna; organizzazione di categoria per i fiori recisi, Hindelbank Qualiservice GmbH, Berna

Mandati nell’ambito del disciplinamento delle importazioni e della registrazione della prestazione all’interno del Paese per verdura, frutta e fiori recisi; dall’1 1 2001 al 31.12.2002 (SWISSLEGUMES e organizzazione di categoria per i fiori recisi), dall’1 1 2000 al 31 12 2001 (centro specializzato)

Controllo di conformità alle norme CEE/ONU della qualità delle esportazioni di verdura e frutta; dall’1 2 2001 al 31 12 2001

Controllo di conformità della qualità dei provvedimenti di sgravio del mercato della frutta a nocciolo in base alle prescrizioni sulla qualità dell’Ufficio federale; dall’1 2 2001 al 31 12 2001

Art 22 dell’ordinanza del 7 12 1998 concernente

l’importazione e l’esportazione di verdura, frutta e prodotti della floricoltura, art 28 dell’ordinanza del 7 12 1998 sulle importazioni agricole

Art 22 dell’ordinanza del 7.12.1998 concernente

l’importazione e l’esportazione di verdura, frutta e prodotti della floricoltura, art 28 dell’ordinanza del 7 12 1998 sulle importazioni agricole

Art 20 dell’ordinanza del 7.12.1998 concernente

l’importazione e l’esportazione di verdura, frutta e prodotti della floricoltura

Art 1 e 12 dell’ordinanza del 7 12 1998 sui provvedimenti per la frutta

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 139 2 Settore Patate da semina
da semina Sementi di piante foraggere Colture speciali
società
Granturco
Organizzazione,
Indennizzo per l’accordo di prestazione 0 0 0 175 000 fr 190 000 fr 30 000 fr 0 3 Mezzi finanziari gestiti nel 2001 2,6 mio fr 2 1 mio fr 2 0,3 mio fr 2 0 0 0 0
2 Mezzi finanziari gestiti dalla mandataria 3 Questo provvedimento non è stato eseguito Fonte: UFAG

La colonna «Indennizzo per l’accordo di prestazione» mostra il contributo ricevuto dalla mandataria in virtù del contratto per l’esecuzione della prestazione di servizio amministrativa Nella colonna «Mezzi finanziari gestiti nel 2001» sono illustrati i mezzi finanziari concessi nel 2001 per il sostegno del mercato. In linea di massima si possono distinguere due gruppi di accordi di prestazione

Nei settori lattiero, della carne e delle colture speciali alle mandatarie spetta un indennizzo per le prestazioni amministrative nell’ambito dell’esecuzione, come ad esempio la compilazione dei giustificativi relativi ai conteggi, la registrazione ed il controllo della prestazione all’interno del Paese o l’attuazione ed il controllo dell’immagazzinamento della carne Le mandatarie non amministrano alcun mezzo finanziario

Nei settori dello zucchero, dei semi oleosi, delle patate da tavola e da semina, del granturco da semina e delle sementi di piante foraggere, invece, le mandatarie amministrano i mezzi finanziari federali destinati a mandati di trasformazione, di ripartizione o di produzione, che però non devono essere utilizzati per finanziare i costi d’amministrazione Essi, infatti, vanno coperti ad esempio mediante quote sociali Eventuali tasse previste a copertura dei costi d’amministrazione devono essere approvate dal DFE

L’accordo di prestazione per i semi oleosi è limitato alla fine del 2003 Il primo mandato di trasformazione per lo zucchero ed i mandati di valorizzazione per le patate da tavola e da semina sono validi invece soltanto fino al raccolto 2002 compreso. Gli effetti e l’efficacia di questi accordi di prestazione, pertanto, vanno verificati già nel 2002 I risultati in merito influenzeranno la struttura futura Entrambi i mandati di prestazione per il granturco da semina e per le sementi di piante foraggere non sono limitati temporalmente e sono prorogabili di anno in anno senza alcuna modifica d’ordinanza.

140 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2

■ Adeguamento del disciplinamento delle importazioni

Strumenti del commercio esterno

A sostegno di un ’agricoltura produttiva, le importazioni di prodotti agricoli sono regolate mediante disposizioni d’importazione. Benché simili strumenti siano utilizzati da molto tempo, essi vengono costantemente adeguati alla situazione L’evoluzione del settore primario sia a livello internazionale sia a livello nazionale ha una notevole influenza sul disciplinamento delle importazioni

I seguenti paragrafi forniscono una panoramica, da un lato, dei cambiamenti intervenuti negli ultimi anni in relazione al disciplinamento delle importazioni di singoli prodotti o gruppi di prodotti e, dall’altro, delle innovazioni a livello di esecuzione delle relative disposizioni.

■ Mutamenti relativi ai criteri di assegnazione di contingenti doganali

Sia per gli importatori sia per l’Amministrazione, la sequenza degli sdoganamenti in funzione dell’ordine d’entrata alla frontiera è la procedura più semplice per assegnare un contingente doganale Il contingente doganale non dev’essere assegnato anticipatamente e gli importatori possono costantemente informarsi in merito allo stato di utilizzazione sul sito Internet dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD), all’indirizzo www zoll admin ch Negli ultimi anni i seguenti contingenti doganali sono stati assegnati in base all’ordine d’entrata alla frontiera:

– vino (dal 1o gennaio 2001; precedentemente due disciplinamenti del mercato separati: vendita all’asta per il contingente doganale del vino bianco e assegnazione secondo l’ordine d’entrata alla frontiera per il vino rosso);

– uova destinate al consumo e uova di trasformazione (dal 1o gennaio 2002; precedentemente assegnazione in funzione della prestazione all’interno del Paese, rispettivamente secondo l’ordine d’entrata delle domande presso il servizio preposto alla concessione di autorizzazioni);

– asini, muli e bardotti (dal 1o gennaio 2002; precedentemente vendita all’asta).

Anche le concessioni della Svizzera nel quadro degli accordi bilaterali con l’UE, che autorizzano importazioni esenti da dazio quantitativamente limitate, vengono in parte ripartite secondo questa modalità Vanno tuttavia rispettati alcuni presupposti al fine di poter applicare tale procedura Il contingente doganale dev’essere sufficientemente voluminoso rispetto alla domanda indigena di prodotti d’importazione e le importazioni devono avvenire, in ragione di determinate proprietà dei prodotti, secondo determinate scadenze, in modo da impedire a singoli importatori di acquisire una posizione dominante sul mercato attraverso importazioni rapide e notevoli dal punto di vista quantitativo Pertanto altri criteri di assegnazione continueranno a rivestire un notevole significato.

La vendita all’asta consente una ripartizione del contingente doganale che tiene maggiormente conto delle condizioni di competitività. Essa garantisce a tutti gli operatori di mercato le stesse possibilità di acquisire quote di contingente doganale Pertanto questo criterio, negli ultimi anni, è stato introdotto per:

animali della specie bovina (precedentemente assegnazione secondo l’ordine d’entrata delle domande presso il servizio preposto alla concessione di autorizzazioni);

– formaggio (precedentemente assegnazione in base alle importazioni effettuate nell’anno precedente);

– cereali panificabili (precedentemente prestazione all’interno del Paese) e

cavalli da reddito e da sella (precedentemente prestazione all’interno del Paese).

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 141 2

■ I diritti d’importazione sono ripartiti in maniera parziale?

Nel messaggio PA 2007, licenziato dal Consiglio federale il 29 maggio 2002, la vendita all’asta viene proposta anche per i contingenti nel settore della carne

La ripartizione dei diritti d’importazione in maniera parziale potrebbe provocare distorsioni del mercato Con l’ausilio di mezzi idonei, quindi, si deve provvedere affinché l’accesso ai diritti d’importazione sia consentito possibilmente a tutti gli interessati Per adempiere tale esigenza, vengono privilegiati strumenti che tendenzialmente comportano una ripartizione delle quote di contingente doganale su una base più ampia Occorre inoltre evitare che i diritti d’importazione siano assegnati a operatori di mercato che vogliano farne un uso speculativo o che non hanno intenzione di effettuare alcuna importazione. In un commercio vieppiù specializzato le aziende che effettuano importazioni tendono maggiormente a concentrarsi su singoli prodotti o gruppi di prodotti Questi sono argomenti a favore di una ripartizione mirata e limitata

Presupposto per avere diritto ad una quota di contingente doganale è il permesso generale d’importazione (PGI) per un determinato prodotto o gruppo di prodotti A tal proposito, le persone fisiche o giuridiche nonché le comunità di persone devono adempiere diversi oneri Per poter acquisire determinate quote di contingente doganale, il richiedente deve provare di svolgere un ’attività a titolo professionale, ad esempio nel settore della frutta o in quello della verdura fresca In tal modo vengono limitate le acquisizioni di quote di contingente doganale

Grazie ad altri provvedimenti è possibile evitare che le quote vengano assegnate soltanto a singoli importatori Mediante la procedura secondo l’ordine di entrata delle domande presso il servizio competente per la concessione di autorizzazioni dev’essere garantito che le quote assegnate siano anche importate Tale aspetto viene assicurato tramite l’imposizione di un termine d’utilizzazione, decorso il quale i quantitativi inutilizzati verranno nuovamente assegnati Inoltre esiste un limite relativo alla quota massima di contingente doganale per domanda o per importatore

Laddove un contingente doganale viene messo all’asta, è importante evitare che gli interessati si accordino sui prezzi Qualora vi fosse il sospetto che gli offerenti si siano accordati sui prezzi, l’UFAG informa immediatamente la segreteria della Commissione della concorrenza, affinché essa possa adottare senza indugio le misure necessarie volte eventualmente ad escludere dalla procedura di assegnazione gli offerenti che si sono accordati sui prezzi

Per quanto concerne i criteri di assegnazione in base alla prestazione all’interno del Paese, alle importazioni effettuate l’anno precedente o ad una combinazione di entrambi i criteri, di norma, viene garantita un ’ampia ripartizione dei diritti d’importazione. Questa è sostenuta tramite l’assegnazione di quantitativi minimi (p.es. nel caso dei fiori recisi), quote di contingente doganale destinate esclusivamente alle persone che presentano una domanda per la prima volta (p es verdura congelata), o fasi durante le quali non sono in vigore restrizioni alle importazioni (fasi libere nel caso di frutta e verdura) Inoltre, anche le importazioni al di fuori del contingente doganale generano diritti d’importazioni per l’anno successivo. Se la prestazione all’interno del Paese è, parzialmente o integralmente, la base per un ’assegnazione, la forza del mercato indigeno si rispecchia nei diritti d’importazione Ciò può comportare una certa concentrazione di quote.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 142

■ Incasso delle tasse all’importazione

Una panoramica dell’assegnazione delle quote di contingente doganale e della relativa utilizzazione è offerta dall’estratto del rapporto annuale del Consiglio federale sulle misure doganali e tariffali Già il volume della pubblicazione mostra che la maggior parte dei contingenti doganali sono assegnati su un ’ampia base. Per i contingenti doganali che vengono utilizzati soltanto da un esiguo numero di aziende che effettuano importazioni, si tratta in parte di una concentrazione riconducibile al trasferimento dei diritti d’utilizzazione giusta l’articolo 14 dell’ordinanza sulle importazioni agricole

In relazione ai diversi disciplinamenti d’importazione non sono rare le irregolarità Sono numerosi i casi in cui le quote di contingente doganale vengono superate o le importazioni vengono effettuate all’aliquota di dazio del contingente (ADC) inferiore, pur non avendone il diritto Dal 1998, se constata irregolarità del genere, l’UFAG sottopone agli importatori un documento di controllo dei contingenti affinché esprimano un parere in merito In caso non sia possibile regolare la questione in base al parere espresso dall’importatore, l’UFAG apre una pratica all’attenzione dell’AFD in qualità di responsabile dell’ulteriore trattamento dei casi in conformità dell’articolo 175 capoverso 2 LAgr Per gli sdoganamenti a partire dal 1o gennaio 2002, il Consiglio federale ha delegato all’UFAG la competenza di fatturare le tasse all’importazione su mandato dell’AFD Se l’importatore versa le tasse entro i termini stabiliti, la questione è chiusa Se invece l’importatore non effettua il versamento, è recidivo o vi è il sospetto fondato di atto doloso, i casi passano all’AFD. Sono fatte salve pure misure amministrative ai sensi della LAgr

Con la delega della competenza dall’AFD all’UFAG le procedure amministrative vengono razionalizzate e gli importatori informati meglio degli errori eventuali Inoltre, questi ultimi hanno la possibilità di rimediare ai propri errori senza ulteriore ritardo. Con l’ausilio di tali misure si auspica, in futuro, un’incidenza minore di irregolarità Gli interessati possono adempiere meglio il proprio dovere di diligenza, una volta preso atto delle notevoli divergenze tra le aliquote di dazio del contingente e quelle al di fuori del contingente

■ Importazione ed esportazione di prodotti trasformati (legge sul cioccolato)

Nel primo semestre dell’anno oggetto del rapporto, i prezzi praticati all’estero, elevati rispetto ai prezzi stabili praticati a livello indigeno, hanno comportato una riduzione della differenza di prezzo delle materie prime Rispetto all’inizio dell’anno, ad esempio, i contributi all’esportazione per i latticini hanno potuto essere ridotti del 6–8 per cento Nel secondo semestre, invece, i prezzi praticati all’estero hanno registrato una flessione, che ha assunto proporzioni enormi nell’ultimo trimestre (riduzione del prezzo del latte in polvere UE del 27% in tre mesi) Queste riduzioni di prezzo si ripercuoteranno sui contributi all’esportazione soltanto nel 2002. Dell’importo di 114,9 milioni di franchi – secondo il limite fissato dall’OMC – previsto nel preventivo federale 2001 per i contributi all’esportazione, sono stati utilizzati soltanto 98,6 milioni di franchi, sebbene nei mesi di novembre e dicembre 2001 il burro avesse potuto essere facoltativamente importato ed esportato nel quadro del traffico di perfezionamento o esportato con contributi all’esportazione.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 143 2

L’evoluzione del mercato lattiero lascia presupporre che nel 2002 non saranno più necessarie importazioni supplementari di burro Le richieste dei produttori lattieri sono state tenute in considerazione A partire dall’aprile 2002 essi hanno infatti la possibilità di scegliere di esportare il burro nel quadro del traffico di perfezionamento o con contributi all’esportazione In tal modo potrebbe essere esportato un maggior quantitativo di burro indigeno in prodotti di trasformazione e l’importo a disposizione per i contributi all’esportazione potrebbe essere sfruttato meglio

Le quantità esportate illustrate nelle relative tabelle comprendono ora anche burro, semolino di grano duro, grassi vegetali e zucchero importati ed esportati nel quadro del traffico di perfezionamento

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 144
Quantità esportate I n t Fonti: AFD, UFAG 0 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 92 000 204 000 212 000 238 000 1991/92 1999 2000 2001 Contributi all'esportazione m i o f r Fonti: AFD, UFAG 0 200 150 100 50 180 130 112 98 1991/92 1999 2000 2001

■ Prospettiva Le disposizioni in materia d’importazione continueranno ad essere adeguate agli sviluppi Nel quadro di trattative internazionali l’accesso al mercato e l’ammontare dei dazi resteranno temi di primaria importanza A livello nazionale, l’ampliamento del sistema elettronico di sdoganamento dell’AFD, in futuro, potrebbe soppiantare la procedura dispendiosa della riscossione a posteriori delle tasse all’importazione Il progetto prevede che le quote di contingente doganale dei singoli importatori siano inserite in un sistema elettronico di elaborazione dei dati Se una partita di merce da sdoganare supera la relativa quota, soltanto il quantitativo di merce corrispettivo alla quota verrà sdoganato all’aliquota di dazio del contingente Sarà quindi possibile evitare già all’atto dello sdoganamento elettronico il superamento di contingente o importazioni all’aliquota di dazio del contingente senza la relativa quota

Controlli e inchieste

Il nuovo orientamento della politica agricola, che ha comportato una maggiore separazione tra la politica dei prezzi e quella dei redditi, ha avuto effetti anche nel settore del controllo dell’UFAG Con l’integrazione delle attività dell’Ispettorato delle finanze (l’organo di revisione interno dell’Ufficio), la già esistente Sezione Ispettorato è stata riorganizzata, ha cambiato nome e gestione ed è diventata la Sezione Ispettorato delle finanze Nella parte 2 4 Ispettorato delle finanze, questo processo riorganizzativo viene esaminato e descritto più approfonditamente

Gli ispettori del settore Controlli sul campo effettuano controlli, accertamenti, rilevazioni e inchieste in tutti gli ambiti della legislazione agricola inerenti alla produzione e allo smercio o per i servizi specializzati dell’Ufficio Gli accertamenti, le inchieste e le indagini concernenti infrazioni della legislazione agricola vengono effettuati in collaborazione con autorità di inchiesta federali, cantonali e comunali, con organizzazioni private e altri servizi di assistenza giuridica

■ Attività di controllo nell’anno oggetto del rapporto

Nell’anno oggetto del rapporto, il settore Controlli sul campo ha eseguito 1'241 controlli e 17 revisioni finanziarie Queste verifiche hanno riguardato i seguenti settori:

– produzione di latte e latticini: 568 controlli e 2 revisioni finanziarie;

– produzione di cereali: 316 controlli e 1 revisione finanziaria;

produzione di patate: 202 controlli e 2 revisioni finanziarie;

– produzione di frutta, verdura e fiori recisi: 111 controlli e 1 revisione finanziaria;

produzione di carne e uova: 43 controlli e 2 revisioni finanziarie;

– ricerca agronomica: 6 revisioni finanziarie;

– protezione dei vegetali: 1 controllo; ecologia, produzione di zucchero e promozione dello smercio: 1 revisione finanziaria ciascuna.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 145

■ Infrazioni

La Sezione Ispettorato delle finanze esegue controlli ed inchieste in conformità del mandato conferitole dalle sezioni specifiche A dipendenza dell’esito, i documenti vengono trasmessi, per il disbrigo

– alle sezioni mandanti affinché adottino i necessari provvedimenti amministrativi e/o – dalla giurista della Sezione Ispettorato delle finanze alla Sezione Diritto e procedure per la valutazione delle fattispecie legali di reato

Nell’anno oggetto del rapporto sono stati aperti e trasmessi per valutazione 29 casi d’infrazione Al termine del primo semestre del 2002, 27 di questi casi erano stati risolti

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 146

Provvedimenti 2000/2001

2.1.2 Economia lattiera

Complessivamente, nell’anno oggetto del rapporto, il nuovo disciplinamento del mercato lattiero è andato consolidandosi Nel 2001 si sono attuate modifiche in relazione ai quantitativi e al sostegno del prezzo Grazie alla situazione favorevole allo smercio, il Consiglio federale ha aumentato i contingenti con effetto all’inizio dell’anno lattiero 2001/2002 (+3%) Lo smantellamento del sostegno previsto nell’ambito del credito quadro è stato traslato integralmente sugli aiuti Alcune aliquote sono state ridotte a zero (esportazioni di formaggio)

Prodotto Formaggio Burro Latte Latte Latte di consumo, scremato in polvere Panna, Prodotti a base di latte fresco

1 Solo per formaggi a pasta molle almeno 45% grasso s s e Feta prodotta con latte vaccino almeno 45% grasso s s

2 Solo per determinati scopi d’utilizzazione

3 Solo in caso di rinuncia all’importazione

4 Differenziazione a seconda del tipo di formaggio e della destinazione (UE – altri Paesi)

5 Escluso il latte di consumo Fonte: UFAG

Il livello del prezzo alla produzione rimane praticamente invariato rispetto all’anno precedente malgrado l’aumento dei quantitativi nell’anno lattiero 2001/2002 e la riduzione del sostegno I provvedimenti di sostegno sotto forma di supplementi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati continuano ad essere destinati in primo luogo al settore caseario.

■■■■■■■■■■■■■■■■
Provvedimento Protezione alla frontiera ■■■■■ Supplementi ■ Aiuti all’interno del Paese ■ 1 ■ 2 ■ 2 ■ 3 Aiuti all’esportazione ■ 4 ■■ 5
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 147 2

■ Mezzi finanziari – 2001

Nel corso del 2001 le uscite della Confederazione a favore dell’economia lattiera sono state ulteriormente ridotte Rispetto all’anno precedente, nell’anno oggetto del rapporto l’importo a disposizione è diminuito di circa 50 milioni di franchi (–7%)

Per il sostegno del prezzo nel settore lattiero sono stati stanziati complessivamente 666,1 milioni di franchi, di cui 486,1 a favore del settore caseario (73%) Il settore del burro ha assorbito 104,3 milioni di franchi (16%) e quello del latte in polvere 69,0 milioni di franchi (10%) Come nell’anno precedente, 6,7 milioni di franchi (1%) sono stati necessari per lavori amministrativi

Tabella 27, pagina A28 Ripartizione dei mezzi – 2001
Aiuti all'interno del Paese 26% Fonte: UFAG Aiuti all'esportazione 16% Supplementi 57% Amministrazione 1% 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 148
Totale 666,1 mio fr

■ Il commercio di contingenti lattieri rimane un provvedimento apprezzato

Contingentamento lattiero

La statistica «Analisi dei dati sul contingentamento lattiero: anno lattiero 2000/2001» fornisce una panoramica dei mutamenti strutturali avvenuti nella produzione lattiera. Nel periodo compreso fra il 1990/91 e il 2000/2001 il numero di produttori lattieri è passato da 50'334 a 38'082 (–24,3%) Nello stesso periodo il contingente medio per azienda è aumentato da 58'861 a 79’181 chilogrammi (+36,5%) In questo periodo, mentre il numero dei produttori lattieri è diminuito di quasi un quarto, il contingente medio è aumentato di ben un terzo

Su richiesta, i produttori lattieri hanno potuto trasferire i quantitativi forniti in eccesso nell’anno lattiero 2000/2001 all’anno successivo, invece di pagare una tassa. Questa possibilità, limitata all’anno lattiero 2000/2001, è stata concessa per attutire il crollo del mercato causato dall’ESB e dall’afta epizootica L’onere dei produttori relativo alla tassa per il superamento del contingente è stato quindi sensibilmente ridotto. Le tasse riscosse ammontavano a circa 180'000 franchi rispetto ai 700'000 dell’anno precedente

I casi di superamento del contingente sono stati numerosi: 22'839 produttori hanno fornito mediamente 3'400 chilogrammi di latte in eccesso. Nel periodo precedente si erano rilevati 15'688 produttori che avevano trasferito in media 1’782 chilogrammi di latte all’anno successivo

Nell’anno lattiero 2000/2001, 3'763 produttori hanno acquistato circa 73'523 tonnellate di contingente e 10'118 produttori ne hanno preso in locazione circa 155'844 tonnellate Il quantitativo trasferito ha raggiunto le 229'000 tonnellate, ovvero il 7,6 per cento del quantitativo totale di contingente assegnato.

Commercio di contingenti

Il processo di adeguamento strutturale delle aziende agricole comporta costi notevoli I trasferimenti di contingente indipendenti dalla superficie garantiscono ai produttori del settore lattiero il necessario margine di manovra per l’adeguamento strutturale.

Unità 2000/2001 1 2001/2002 2 Vendita Produttori partecipanti numero 2 820 2 455 Totale latte mio kg 73,5 72,4 Per singolo trasferimento kg 26 072 29 495 Locazione Produttori partecipanti numero 7 813 7 316 Totale latte mio kg 155,8 140,8 Per singolo trasferimento kg 19 947 19 245
definitivi
provvisori Fonte: UFAG
1 Dati
2 Dati
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 149 2

■ Aumento dell’1,5 per cento dei contingenti lattieri

L’acquisizione dei diritti di produzione riveste un notevole significato per i produttori lattieri attivi Nell’anno lattiero 2000/2001 si valuta che hanno dovuto essere pagati 110 milioni di franchi per l’acquisto e 19 milioni di franchi per la locazione di contingenti. Per entrambi gli anni lattieri 1999/2000 e 2000/2001, l’importo dovrebbe ammontare complessivamente a 223 milioni di franchi

Costi a carico dei produttori lattieri attivi – 1999/2000 e 2000/2001

1 Da interpretare con la dovuta cautela Fonte: UFAG

Per i produttori lattieri che vogliono trasformare la propria azienda in azienda specializzata nella detenzione di lattifere questo deflusso di mezzi finanziari riduce notevolmente le possibilità di migliorare la propria redditività Di conseguenza viene compromesso l’auspicato rafforzamento della competitività

In ragione delle condizioni favorevoli dei mercati dei latticini, all’inizio dell’anno lattiero 2001/2002, è stato concesso ai produttori lattieri un quantitativo supplementare di contingente di 90'000 tonnellate (+3%). In base alle norme in merito, questo quantitativo supplementare vale, in linea di massima, anche per gli anni successivi All’inizio del 2002, la situazione della produzione e dello smercio è stata oggetto di nuove analisi, dalle quali è emerso che era sostenibile un ulteriore aumento del quantitativo totale pari a circa 45'000 tonnellate (+1,5%) per l’anno lattiero 2002/2003 A seguito di tali adeguamenti il quantitativo supplementare ammonta complessivamente al 4,5 per cento.

■ Prospettiva

Dal 1o maggio 2001 la possibilità di acquistare animali «aventi diritto a contingente» provenienti dalla regione di montagna è stata estesa a tutto l’anno e i contingenti supplementari sono passati da 1'500 a 2'000 chilogrammi In tal modo la ripartizione del lavoro tra montagna e pianura è divenuta maggiormente flessibile La nuova regolamentazione ha comportato nel contempo anche un adeguamento del termine di presentazione delle domande A decorrere dal 1o gennaio 2002 le domande devono essere presentate entro 60 giorni dall’acquisto dell’animale

Sempre a partire dal 1o gennaio 2002 è stata parzialmente modificata la funzione del tenitore del registro genealogico. È stato necessario anche adattare il controllo della durata di tenuta nella regione di montagna Fintanto che non sarà garantito un controllo ineccepibile sulla base delle informazioni contenute nella banca dati sul traffico di animali (BDTA), è necessaria una disposizione transitoria che disciplini gli aspetti inerenti alla presentazione della domanda e del controllo In questo modo vi è la garanzia che i competenti servizi cantonali continuino a controllare se le esigenze poste agli animali acquistati sono rispettate e che notifichino ai Servizi d’amministrazione del contingentamento lattiero i relativi risultati

L’UFAG si sta adoperando affinché, a partire dal 1o gennaio 2003, il controllo del rispetto delle esigenze poste agli animali acquistati possa essere eseguito direttamente attraverso la BDTA.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 150
Quantitativo Prezzo 1 Importo mio kg fr /kg mio fr Acquisto di contingente 133,4 1 40 187 Locazione di contingente 458,1 0 10 46 Totale 591,5 - 233

Sostegno del mercato mediante supplementi ed aiuti

Gli strumenti destinati al sostegno del mercato non hanno subito variazioni nel corso dell’anno oggetto del rapporto. A causa dello smantellamento del sostegno (–50 mio fr ), tuttavia, gli aiuti sono stati sensibilmente ridotti Questi tagli hanno interessato anche il mercato del latte in polvere, la cui valenza nell’economia lattiera è spesso sottovalutata Nel paragrafo seguente questo aspetto viene esaminato più approfonditamente

La domanda di prodotti a base di latte fresco e di formaggio si è mantenuta relativamente costante Nella produzione lattiera, invece, vi sono fluttuazioni stagionali Nei periodi di elevata produzione una parte del latte viene destinata alla fabbricazione di prodotti a lunga conservazione come burro e latte in polvere Di conseguenza anche la produzione di latte in polvere oscilla sensibilmente Essa si concentra nei primi mesi dell’anno che, notoriamente, sono caratterizzati da un ’elevata produzione di latte. L’industria lattiera ricorre a questo prodotto nei mesi a bassa produzione di latte

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 151 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
Produzione di latte in polvere – 2001 I n t Fonte: TSM 0 20 000 18 000 16 000 14 000 12 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000 15 559 Latte intero in polvere 178 Polvere di latticello 18 736 Latte scremato in polvere 5 354 Latte condensato 1 841 Siero di latte in polvere ■ Mercato del latte in polvere

Latte scremato in polvere (LSP)

Le quantità di LSP dipendono dalla quantità di latte prodotta e dalle forme di valorizzazione La tendenza, per motivi economici, a chiudere le centrali di centrifugazione riduce l’impiego di latte scremato come foraggio liquido e aumenta la produzione di LSP

Nell’industria alimentare indigena il LSP trova molteplici impieghi in quanto ricco di proteine Nei prodotti agricoli trasformati destinati all’esportazione il LSP ha diritto a contributi in qualità di materia prima agricola Nell’anno oggetto del rapporto circa 3'300 tonnellate di LSP sono state esportate in prodotti di trasformazione

L’impiego del LSP all’interno del Paese è importante anche nel settore foraggero. Nell’anno oggetto del rapporto, 7'921 tonnellate di LSP sono state trasformate in succedanei del latte da foraggio Per la trasformazione di LSP in succedanei del latte da foraggio vengono versati aiuti. Per poter fruire dell’attuale aiuto di 1 franco al chilogrammo di LSP la quota di LSP deve rappresentare almeno il 30 per cento del prodotto finito

Siccome il quantitativo totale di LSP non può essere commercializzato attraverso i due canali di smercio appena citati, quello rimanente viene esportato avvalendosi di aiuti specifici Le esportazioni vengono coordinate dall’Organizzazione di categoria latte in polvere svizzero (BSM) Nel 2001 la quota delle esportazioni ha raggiunto le 2'435 tonnellate. Gli aiuti all’esportazione, dal 1o maggio 2001, ammontano a 1,507 franchi al chilogrammo di LSP oppure a 31 centesimi per equivalente-composizione Per accrescere ulteriormente la competitività, i produttori lattieri e gli addetti alla fabbricazione di latte in polvere impiegano anche fondi propri

Dopo aver raggiunto un livello soddisfacente negli anni passati, verso la fine del 2001, i prezzi del latte in polvere praticati a livello mondiale hanno cominciato a diminuire e questa tendenza non accenna ad interrompersi Meno coinvolte da questa fase negativa sono le specialità in polvere. Grazie alla fabbricazione e all’esportazione di latte in polvere con una percentuale di proteina del latte nettamente superiore all’80 per cento, in Svizzera si è consolidata una tecnologia d’avanguardia Questi prodotti come pure le proteine del latte da essi ricavate possiedono molteplici caratteristiche specifiche come ad esempio migliori proprietà igroscopiche e idoneità alla sbattitura Al fine di garantire la sopravvivenza di specialità a base di latte in polvere nel panorama svizzero caratterizzato da prezzi elevati, occorre moltiplicare gli sforzi nell’ambito della commercializzazione

Latte intero in polvere (LIP)

Il LIP viene utilizzato anche come supporto aromatico non solo nella cioccolata, bensì anche in molti altri prodotti quali alimenti per bambini, biscotti, minestre o dolci pronti per il consumo Oltre che dall’industria alimentare, il latte intero in polvere viene impiegato anche da enti assistenziali Nelle regioni di crisi, laddove sia disponibile acqua potabile, il latte intero in polvere rappresenta un importante integratore alimentare La durata di conservazione del LIP è inferiore a quella del LSP

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 152

■ Indicazioni 2002

Con l’introduzione del nuovo disciplinamento del mercato lattiero, la competitività del LIP indigeno è stata migliorata grazie a contributi specifici L’industria alimentare ha rinunciato a gran parte delle importazioni di LIP a favore della produzione indigena Questo è anche il presupposto per la concessione di un aiuto per il LIP.

Nell’anno oggetto del rapporto l’industria alimentare ha trasformato 22'680 tonnellate di LIP Tali cifre tengono conto anche del latte condensato, ovvero il latte allo stadio precedente la fabbricazione del LIP

Per l’economia lattiera svizzera è importante che l’industria alimentare si dedichi anche in futuro alla trasformazione di LIP indigeno

Com’è il caso per il LSP, anche i prezzi del LIP praticati a livello mondiale diminuiscono notevolmente Se continua questa tendenza, e se non si attuano i provvedimenti necessari, gli addetti alla fabbricazione di derrate alimentari privilegeranno l’importazione di LIP per motivi legati ai costi (p es conteggio misto: un quinto importato e quattro quinti indigeno)

Polvere di latticello

La sfida futura degli addetti alla fabbricazione di polvere di latticello in Svizzera è sviluppare nuovi prodotti per soddisfare la domanda del mercato relativa a prodotti innovativi Il latticello può essere impiegato nell’industria alimentare, ma anche nel settore della cosmesi. In futuro, le aziende che si dedicano alla trasformazione del latticello non offriranno soltanto una materia prima, bensì anche derivati del latticello di alta qualità

A partire dal 1o maggio 2002 sono stati ridotti diversi aiuti. La riduzione ammonta mediamente al 23 per cento Inferiori sono le aliquote degli aiuti a livello indigeno e degli aiuti all’esportazione, mentre i supplementi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati restano invariati. L’adeguamento riguarda principalmente la riduzione del prezzo del burro e del latte scremato come pure i contributi all’esportazione di Emmental, Sbrinz, formaggi a pasta molle e altri latticini Sono state ridotte anche le misure di sostegno nel settore dell’esportazione di prodotti in polvere, del LSP nei succedanei del latte da foraggio, del foraggiamento liquido a base di latte scremato e del LIP trasformato Gli adeguamenti relativi alle proteine sono concepiti in maniera tale che per il foraggiamento a base di latte scremato liquido o in polvere siano versati aiuti identici Il prezzo d’obiettivo per il 2002 è rimasto invariato a 77 centesimi al chilogrammo di latte. Il 1o giugno 2002, inoltre, è entrato in vigore l’accordo con la CE sul formaggio

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 153 2

■■■■■■■■■■■■■■■■ 2.1.3 Produzione animale

La protezione alla frontiera è lo strumento più importante per il sostegno della produzione di carne indigena Per la produzione di uova, invece, è la prestazione all’interno del Paese ad assumere un significato determinante

Nell’anno oggetto del rapporto la Proviande non è ricorsa alla sua competenza di organizzare lo sgombero del mercato nei macelli per gli animali delle specie bovina, equina e suina Inoltre, per la carne suina non sono state effettuate azioni di vendita a prezzo ridotto né azioni d’immagazzinamento sostenute con il versamento di contributi La produzione di carne di coniglio, struzzo e selvaggina non beneficia di aiuti specifici da parte della Confederazione Questa carne può essere importata a dazio fisso senza limitazioni quantitative

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 154
Provvedimenti – 2001
Provvedimento Protezione alla frontiera ■■■■■■■■ Sgombero del mercato sui mercati pubblici ■■■ Sgombero del mercato nei macelli ■■■■■ Azioni d’immagazzinamento ■■■ Azioni di vendita a prezzo ridotto ■■■ Esperimenti conformi alla pratica ■
per incentivare la riconversione ■ Contributi ai costi di raccolta e di cernita ■ Azioni di spezzatura e altri provvedimenti di commercializzazione ■ Contributi per la valorizzazione della lana di pecora ■ Contributi all’esportazione
■■■■
massimi ■■■■
Animale/Prodotto Bovini Vitelli Suini Equini Ovini Caprini Pollame Uova
Contributi
1
Effettivi
1 Solo per il bestiame da allevamento e da reddito Fonte: UFAG

■ Mezzi finanziari – 2001

Tabella 28, pagina A29

Per il 2001 la Confederazione aveva preventivato un importo di 47,4 milioni di franchi da destinare ai provvedimenti nel settore della produzione animale Il 60 per cento circa di questi mezzi finanziari proviene da aliquote di dazio a destinazione vincolata prelevate sulle importazioni di carne, uova e prodotti di uova, che confluiscono nel fondo per la carne e nella cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova Le uscite sono state di 46,4 milioni di franchi, con numerosi spostamenti di mezzi finanziari tra le rubriche di preventivo

Ripartizione dei mezzi – 2001

Totale 46,4 mio. fr.

Contributi a sostegno della produzione indigena di uova

Accordi di prestazione Proviande 16%

13% Acquisto di carne bovina a fini umanitari 35%

Contributi per l'esportazione di bestiame da allevamento e da reddito 1%

Contributi per la valorizzazione della lana di pecora 2%

Contributi per azioni d'immagazzinamento e di vendita a prezzo ridotto per la carne bovina e di vitello 33%

Fonti: Conto dello Stato, UFAG

La situazione particolarmente negativa del mercato del bestiame da macello e della carne ha indotto il Consiglio federale a stanziare tre crediti suppletivi per un totale di 23,5 milioni di franchi I mezzi finanziari sono stati integralmente compensati nelle rubriche relative agli aiuti all’esportazione per il bestiame da allevamento e da reddito (7,0 mio. fr.), agli aiuti per le uova indigene (5,5 mio. fr.), ai contributi alla campicoltura (4,5 mio fr ) e ai contributi per la trasformazione e la valorizzazione (6,5 mio fr ) Per i provvedimenti concernenti il mercato del bestiame da macello e della carne e per l’indennizzo della Proviande sono stati versati circa 40 milioni di franchi. Grazie alla situazione favorevole del mercato delle uova, sono stati decisamente più contenuti i mezzi versati per lo sgravio stagionale del mercato Inaspettatamente sono diminuiti pure i contributi ai costi di raccolta e di cernita come pure i contributi di riconversione A causa delle restrizioni dovute all’ESB poste da numerosi Paesi confinanti, è stato utilizzato soltanto il 2 per cento degli aiuti preventivati per l’esportazione di bestiame da allevamento e da reddito Nel 2002, dovrebbero esservi nuovamente maggiori possibilità di smercio, in quanto Germania e Francia hanno soppresso le restrizioni alle importazioni legate all’ESB per i bovini vivi rispettivamente il 30 novembre 2001 e il 3 maggio 2002 Tuttavia, in Francia possono essere esportati soltanto bovini nati dopo il 1o gennaio 2001

Con lo smantellamento dei contributi di durata limitata ai costi di raccolta e di cernita così come con la parziale soppressione dei contributi di riconversione alla fine del 2001, la Confederazione ha effettuato un taglio al sostegno alla produzione di uova indigene pari a oltre 4,5 milioni di franchi

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 155 2

■ Bestiame da macello e carne: accordi di prestazione

Con i mezzi finanziari provenienti dal fondo per la carne vengono finanziati tutti i provvedimenti relativi al mercato del bestiame da macello e della carne Dal 1o gennaio 2000 Proviande fornisce prestazioni su incarico dell’UFAG

1 Classificazione neutrale della qualità sui mercati pubblici sorvegliati e nei macelli

Nel 2001 la Proviande ha effettuato una classificazione della qualità degli animali macellati nei 42 principali macelli Determinante per la qualità degli animali delle specie bovina, equina, ovina e caprina è la classe commerciale, una combinazione fra classe di muscolatura e classe di tessuto grasso Invece, per la qualità degli animali della specie suina è determinante la quota di carne magra. Il Servizio di classificazione della Proviande, formato prevalentemente da impiegati a tempo parziale, ha fornito oltre 45'000 ore lavorative presso i macelli Complessivamente, nell’anno oggetto del rapporto, si è proceduto alla classificazione neutrale della qualità dell’80–90 per cento degli animali macellati Sui mercati pubblici sorvegliati è stata effettuata la classificazione della classe commerciale di tutti gli animali presentati delle specie bovina e ovina Inoltre, la Proviande, in collaborazione con un’impresa privata, ha elaborato un sistema di gestione della qualità per il suo Servizio di classificazione L’Ufficio federale di metrologia e di accreditamento ha effettuato un’ispezione presso questo Servizio accreditandolo in data 21 novembre 2001

2. Sorveglianza dei mercati pubblici e dell’andamento del mercato nei macelli nonché provvedimenti tesi a sgravare il mercato

Nel 2001 la Proviande, in collaborazione con organizzazioni contadine e/o servizi cantonali, ha organizzato i seguenti mercati: 936 per il bestiame grosso, 485 per i vitelli e 307 per gli ovini. Gli animali invenduti sono stati distribuiti tra i titolari di quote di contingente doganale ai prezzi solitamente praticati sul mercato (sgombero del mercato) Malgrado la situazione difficile del mercato del bestiame da macello le assegnazioni di bestiame grosso sono aumentate soltanto di 103 capi rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 3'020 capi Con 60 vitelli assegnati, rispetto all’anno precedente vi è stato un calo di 108 capi Al contrario, nell’anno oggetto del rapporto la Proviande ha assegnato un numero notevolmente superiore di ovini rispetto all’anno precedente, raggiungendo il livello di 2'397 capi (+2'105)

Cifre inerenti ai mercati pubblici sorvegliati – 2001

3

2

Fonte: Proviande

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 156
Caratteristica Unità Vitelli Bestiame Animali della grosso specie ovina Mercati pubblici sorvegliati Numero 485 936 307 Animali presentati Capi 52 654 73 014 64 736 Quota degli animali presentati rispetto alle macellazioni % 17 19 24 Animali assegnati (sgombero del mercato) Capi 60
020
397

A causa della difficile situazione del mercato della carne bovina la Confederazione ha promosso numerosi provvedimenti di sgravio del mercato Nell’anno oggetto del rapporto le aziende del settore della carne hanno immagazzinato complessivamente 1'062 tonnellate di carne di vitello e 3'100 tonnellate di carne di manzo, mentre circa 35'000 tonnellate di muscoli di manzo sono state vendute a prezzo ridotto per la fabbricazione di carne secca Inoltre, sono state acquistate circa 2'000 tonnellate di carne bovina destinate agli aiuti umanitari La Proviande ha organizzato e controllato le azioni di immagazzinamento e di vendita a prezzi ridotti; inoltre, ha effettuato l’acquisto di carne bovina su incarico della Confederazione L’UFAG ha versato i contributi agli addetti alla trasformazione del bestiame da macello e della carne

3. Registrazione e controllo delle domande di quote di contingente doganale

Il numero delle domande presentate, pari a 937, è inferiore a quello dell’anno precedente (–6%). Le prestazioni all’interno del Paese fatte valere sono state esaminate in termini di completezza e plausibilità In caso di aspetti poco chiari la Proviande ha richiesto prove supplementari Tutte le aziende che hanno fatto valere muscoli di manzo salati sono state ispezionate in situ Dopo la registrazione e il controllo la Proviande ha trasmesso i dati elettronici all’UFAG Le quote di contingente doganale sono state assegnate dall’UFAG mediante decisione il 23 novembre 2001.

Su incarico della Sottocommissione 7 della Commissione delle finanze del Consiglio nazionale l’UFAG ha stilato un rapporto concernente il reddito sulle importazioni di carne Considerato il sistema attuale della prestazione all’interno del Paese, il reddito massimo può raggiungere l’importo di 300 milioni di franchi l’anno Questo importo è dato dalla differenza fra il prezzo di vendita e il prezzo che l’importatore o il grossista paga per l’acquisizione della carne importata, moltiplicata per il quantitativo di carne. Laddove la concorrenza è ottimale, il reddito è traslato sui consumatori e/o sui produttori Non può essere stabilito fino a che punto entra in gioco la concorrenza e chi, alla fine, trae vantaggio dalla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di costo della carne importata Il reddito massimo scaturisce dalle importazioni di carne di pollame (41%), bovina (36%), ovina (11%), suina (5%) nonché equina e caprina (7%) Gli insaccati e le specialità di carne venduti all’asta, le importazioni nel quadro del traffico di perfezionamento e le importazioni all’ADFC non sono stati presi in considerazione

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 157 2
■ Reddito sulle importazioni di carne

■ Uova: provvedimenti a sostegno della produzione indigena

La cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova, alimentata dalle aliquote di dazio a destinazione vincolata, è utilizzata per il sostegno della produzione indigena di uova in aziende contadine e per il finanziamento di provvedimenti di valorizzazione a favore delle uova svizzere. A favore di due provvedimenti transitori limitati al 31 dicembre 2001, sono stati versati mezzi finanziari provenienti da questa cassa

1 L’UFAG ha versato contributi ai costi di raccolta e di cernita per il ritiro di uova di consumo da parte di produttori che precedentemente godevano della protezione citata Anche durante l’anno oggetto del rapporto, questi contributi – 3,27 milioni di franchi – sono serviti a sostenere il prezzo e lo smercio di 109 milioni circa di uova

2 Al fine di promuovere un sistema di detenzione delle galline ovaiole particolarmente rispettoso delle esigenze degli animali (URA e/o SSRA) l’UFAG, oltre ai contributi URA e SSRA, ha stanziato anche contributi di riconversione. Nel 2001, 135 aziende con un totale di 181’375 galline ovaiole hanno beneficiato di contributi per un importo di 1,37 milioni di franchi La diminuzione di 2,02 milioni di franchi rispetto all’anno precedente è da ricondurre al fatto che nell’anno oggetto del rapporto numerose aziende, le quali avevano già beneficiato dei contributi di riconversione di durata limitata a tre anni, non hanno più avuto diritto ai contributi.

Inoltre, i fondi della cassa di compensazione dei prezzi possono venir utilizzati per cofinanziare le azioni di spezzatura e altri provvedimenti di commercializzazione in caso in eccedenze stagionali di uova di gallina svizzere Dopo aver consultato le cerchie interessate, l’UFAG ha stanziato un importo massimo di 2,5 milioni di franchi per entrambi i provvedimenti, che sono stati avviati dopo Pasqua e conclusi alla fine di ottobre 2001 Complessivamente le aziende attive nel settore dei prodotti di uova hanno registrato un ’eccedenza pari a 7,9 milioni di uova indigene, che sono state trasformate in prodotti di uova A favore dei consumatori gli offerenti hanno effettuato azioni di vendita a prezzo ridotto per 8,5 milioni di uova Siccome la situazione del mercato delle uova ha superato le aspettative, per stabilizzare il prezzo nel periodo caratterizzato da una domanda stagnante, ossia dopo la Pasqua, sono stati necessari soltanto 1,09 milioni di franchi

L’UFAG, inoltre, ha promosso una serie di esperimenti sul pollame conformi alla pratica nonché la divulgazione dei rispettivi risultati al settore della formazione e della consulenza Tali esperimenti sono stati svolti dalla Scuola di avicoltura di Zollikofen e dall’IRAB Grazie al versamento di 255'700 franchi prelevati dalla cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova, sono stati condotti esperimenti conformi alla pratica nei seguenti settori: controllo della produttività delle galline ovaiole, ottimizzazione della detenzione delle galline ovaiole con uscita all’aperto, effetti di determinati metodi di foraggiamento nonché della troncatura e della spuntatura del becco dei pulcini di un giorno

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 158

■ Cavalli da reddito e da sella: vendita all’asta di quote di contingente doganale

Il 21 settembre 2001, il Consiglio federale ha decretato un aumento dei pagamenti diretti SSRA e URA per il pollame destinato alla produzione di uova nella misura di 100 franchi per UBG I contributi di riconversione continueranno ad essere versati fino alla fine del 2003, tuttavia soltanto ai detentori di galline ovaiole che hanno già ricevuto il contributo una o due volte tra il 1997 e il 2001 Fino alla fine del 2006 saranno inoltre sostenute la costruzione e la ristrutturazione di sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali con un contributo d’investimento unico pari a 600 franchi per UBG Tutte le modifiche sono entrate in vigore il 1o gennaio 2002 e le rispettive misure vengono finanziate con fondi della cassa di compensazione dei prezzi Inoltre, già dall’inizio del 2002 le quote di contingente doganale delle uova destinate al consumo e di trasformazione vengono assegnate in base all’ordine d’entrata alla frontiera. Nel contempo, il Consiglio federale ha aumentato il contingente doganale parziale delle uova di trasformazione nella misura di 2'500 tonnellate; tale aumento è a carico del contingente doganale parziale delle uova destinate al consumo. La soppressione della prestazione all’interno del Paese, quale criterio di assegnazione per le uova destinate al consumo, finora non ha avuto conseguenze negative e non si sono registrati incrementi notevoli delle importazioni

L’UFAG ha pubblicato e venduto all’asta il contingente doganale «animali della specie equina (esclusi i riproduttori)» I due bandi comprendevano ciascuno 1'461 capi Per ogni bando sono state presentate circa 200 domande da parte di persone e comunità di persone. In media il prezzo d’aggiudicazione è stato pari a 400 franchi per cavallo da reddito o da sella Il ricavo della vendita all’asta, destinato alla cassa federale, è ammontato a 1 milione di franchi A causa soprattutto delle numerose richieste d’informazioni telefoniche e dei frequenti trasferimenti di quote di contingente doganale, il dispendio amministrativo è stato relativamente consistente Infatti, vi sono stati numerosi casi di privati senza esperienza in materia di sdoganamento che volevano importare soltanto un cavallo o comunque quantità ridotte

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 159 2

Provvedimenti – 2001

Con il raccolto 2001 è stata condotta a termine la liberalizzazione del disciplinamento del mercato campicolo in conformità della PA 2002 L’ultimo e più importante passo è stata la soppressione della garanzia di prezzo e di ritiro della Confederazione per i cereali panificabili I prezzi alla produzione di tutte le colture, quindi, vengono ora fissati in funzione della domanda e dell’offerta sul mercato indigeno Il sostegno statale si limita essenzialmente alla protezione alla frontiera e ai pagamenti diretti generali In particolare per la coltivazione, il commercio e la trasformazione di cereali, che rappresentano circa due terzi della superficie coltiva aperta, si è proceduto all’abrogazione delle disposizioni inerenti ai prezzi e ai quantitativi come pure dei premi di coltivazione

Per frutta, verdura e fiori recisi la protezione alla frontiera è l’elemento economico più importante del disciplinamento del mercato Per la frutta, inoltre, rivestono un particolare significato la partecipazione finanziaria alla trasformazione della frutta da sidro nonché i provvedimenti di sgravio del mercato per la frutta a nocciolo

Contributi all’esportazione

1 A dipendenza dello scopo di utilizzazione o della voce di tariffa non vi è imposizione doganale o vengono applicati dazi ridotti

2 Non riguarda tutto il raccolto (compensazione del rendimento per stabilimenti di pressatura per l’estrazione di olio commestibile, contributi per impianti pilota e di dimostrazione per le MPR, somministrazione di patate fresche agli animali, essiccazione di patate, riserva di mercato per il concentrato di frutta a

3

■■■■■■■■■■■■■■■■
2.1.4 Produzione vegetale
Provvedimento Protezione alla frontiera 1 ■■■■■■■■ Contributi di trasformazione ■ 2 ■
■■■ 2
■■■
2
Premi di coltivazione
■■ 3 ■
granella)
le patate Fonte: UFAG C o l t u r a C e r e a l i L e g u m i n o s e a g r a n e l l i S e m i o l e o s i P a t a t e B a r b a b i e t o l e d a z u c c h e r o S e m e n t i V e r d u r a , f i o r i r e c i s i , v i t i v i n i c o l t u r a F r u t t a 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 160
Soltanto per

■ Mezzi finanziari – 2001

Per quanto concerne il sostegno diretto del mercato nel settore della produzione vegetale, nell’anno oggetto del rapporto la Confederazione ha stanziato 23 milioni di franchi in meno rispetto all’anno precedente Dei 129 milioni di franchi stanziati più della metà sono stati versati sotto forma di contributi di trasformazione e di valorizzazione La quota dei premi di coltivazione è passata da un terzo, registrato l’anno precedente, ad un quarto

Ripartizione dei mezzi – 2001

Totale 129 mio fr Contributi

Dall’osservazione dei mezzi finanziari impiegati per coltura o gruppo di colture emerge la riduzione nel settore cerealicolo. In relazione alla liberalizzazione del mercato dei cereali panificabili, il premio di coltivazione per i cereali da foraggio è stato ridotto in due tappe da 770 franchi l’ettaro a zero I mezzi finanziari ancora contabilizzati nell’esercizio 2001 sono i versamenti degli importi residui per la campagna di

Distribuzione dei mezzi secondo le colture

Fonte:

coltivazione 2000
Tabella 29, pagina A30
alla valorizzazione e alla trasformazione 59%
Premi di coltivazione 25%
Contributi
Fonte: Conto dello Stato
1%
all'esportazione 15% Diversi provvedimenti
m i o f r
1999 20002001
PatateCereali
Materie
Produzione di
Frutticoltura Vitivinicoltura 0 45 50 40 35 30 25 20 15 10 5 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 161 2
Conto dello Stato
Barbabietole da zucchero
Leguminose a granelli Semi oleosi prime rinnovabili
sementi

Il cambiamento di sistema nel settore dei semi oleosi, con il passaggio dalla garanzia limitata di prezzo e di ritiro al contributo di superficie, è avvenuto nel 2000, comportando una riduzione delle uscite pari al 20 per cento Nel biennio successivo alla liberalizzazione, le superfici messe a colza e soia occupavano il livello più basso, in quanto i semi oleosi avevano temporaneamente perso la loro attrattiva dal profilo economicoaziendale Nell’anno oggetto del rapporto è stata liberalizzata la coltivazione dei cereali panificabili e si è proceduto alla soppressione dei premi di coltivazione per i cereali da foraggio Pertanto nell’autunno 2001 i nuovi rapporti di prezzo dei prodotti della mietitura-trebbiatura hanno avuto i primi effetti sulle decisioni degli agricoltori in materia di coltivazione

Le maggiori uscite nel settore dei semi oleosi registrate nel 2001 sono riconducibili al fatto che tutta la produzione di semi oleosi indigeni è stata destinata alla trasformazione in stabilimenti di pressatura senza estrazione Di conseguenza il contributo di compensazione della resa è stato pagato a favore del volume totale di trasformazione anziché soltanto di un terzo

Uscite per la valorizzazione della frutta – 2001

Esportazione di ciliegie 1,8%

Valorizzazione indigena di mele e pere 10,5%

Altre 2,1% di cui sgravio del mercato (ciliegie e prugne) 1,3%

Esportazione di concentrato di succo di mela 44,6%

Esportazione di concentrato di succo di pera 37,5%

Esportazione di altri prodotti di frutta a granelli 4,1%

La Confederazione partecipa finanziariamente alla valorizzazione della frutta da sidro e ai provvedimenti di sgravio del mercato della frutta a nocciolo

Fonte: UFAG
19,1
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 162
Totale
mio. fr.

■ Prodotti della mietituratrebbiatura: maggiore dipendenza dal prezzo praticato sul mercato mondiale

Colture campicole

Dei prodotti della mietitura-trebbiatura fanno parte i cereali, i semi oleosi e le leguminose a granelli. Con la soppressione della garanzia di prezzo da parte della Confederazione, il prezzo dei cereali panificabili è maggiormente influenzato dalla protezione alla frontiera e dai prezzi praticati sui mercati internazionali Per i cereali panificabili e da foraggio, invece, continuano ad essere applicate diverse regolamentazioni delle importazioni Nei confronti dei cereali per l’alimentazione umana vengono applicati dazi fissi Inoltre, nel quadro degli impegni assunti con l’OMC la Svizzera deve garantire un accesso minimo al mercato per i cereali panificabili (frumento, segale, spelta) Il relativo contingente doganale ammonta annualmente a 70'000 tonnellate e, dal 1o luglio 2001, viene messo all’asta su base semestrale. Fino a questa data, i mugnai erano tenuti a procurarsi all’interno del Paese l’85 per cento dei quantitativi destinati alla trasformazione I tributi doganali per gli alimenti per animali vengono fissati in funzione dei prezzi praticati sul mercato mondiale sulla base dei relativi prezzi soglia o valori indicativi d’importazione Il mercato indigeno dei cereali da foraggio continua ad essere salvaguardato dalle fluttuazioni dei prezzi internazionali grazie alla gestione degli alimenti per animali Le aliquote doganali vengono adattate, di norma, su base trimestrale e mensilmente in caso di notevoli fluttuazioni dei prezzi

Le leguminose a granelli sono completamente assoggettate al sistema dei prezzi soglia o della gestione degli alimenti per animali, mentre i semi oleosi lo sono in relazione ai loro sottoprodotti (farina di panelli oleosi derivati dall’estrazione dell’olio). Sugli oli ed i grassi vegetali per l’alimentazione umana importati viene applicato un dazio fisso Vista l’elevata quota delle importazioni di oli e grassi vegetali, le fluttuazioni dei prezzi internazionali si ripercuotono direttamente sui prezzi indigeni dei semi oleosi Va inoltre aggiunto che i tributi doganali si differenziano notevolmente a seconda dello scopo d’utilizzazione della merce. I contributi di trasformazione sono mirati a creare una certa compensazione A partire dal 2002, i contributi di compensazione del rendimento e i contributi per la riduzione del prezzo delle materie prime rinnovabili sono stati accorpati in un unico contributo di trasformazione pari a 8,5 milioni di franchi a favore dei semi oleosi L’organizzazione di categoria swiss granum è stata incaricata della ripartizione tra i vari tipi di semi oleosi e i rispettivi campi di impiego

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 163 2

Le leguminose a granelli e i semi oleosi altamente proteici s’inseriscono in modo adeguato nell’avvicendamento delle colture; tuttavia in termini economico-aziendali esiste concorrenza nei confronti dei cereali Per raggiungere il volume auspicato occorre intensificare le misure di sostegno. In Svizzera le condizioni naturali di produzione ed i presupposti economici sono più favorevoli alla cerealicoltura che non alle piante proteiche Pertanto il grado di autoapprovvigionamento in cereali è notevolmente superiore a quello in alimenti per animali ad elevato contenuto proteico

Il fabbisogno di proteine degli animali da reddito che consumano foraggio grezzo viene coperto essenzialmente mediante la somministrazione di foraggio grezzo, coltivato su due terzi della SAU (ca 1 mio ha in totale) Queste superfici rappresentano, assieme al granturco da silo e a quello verde, la base primaria del foraggiamento degli animali che consumano foraggio grezzo (bovini, ovini, equini e caprini) Le altre superfici sono riservate alle colture campicole, soprattutto cereali, patate, barbabietole da zucchero e semi oleosi. I prodotti di queste colture vengono impiegati principalmente per l’alimentazione umana Dalla loro trasformazione si ricavano notevoli quantità di alimenti per animali ad elevato contenuto energetico e proteico L’offerta di alimenti per animali viene inoltre ampliata grazie a orzo, mais da granella, triticale e avena (85'000 ha)

Evoluzione del consumo di energia Energia metabolizzabile 19971998 1999 20002001 1 I n t e r a j o u l e s Foraggio concentrato importato Foraggio concentrato indigeno Foraggio grezzo Fonte: USC 1 Dati provvisori 0 100 000 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 10 000 20 000 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 164
■ Approvvigionamento con alimenti proteici: aumentato l’incentivo alla produzione

Gli alimenti per animali indigeni coprono rispettivamente l’80 e il 90 per cento circa del fabbisogno proteico ed energetico del nostro bestiame da reddito L’elevato grado di autoapprovvigionamento è dato dall’alta percentuale di animali da reddito che consumano foraggio grezzo nel settore della produzione animale, i quali possono sfruttare in modo ottimale l’energia e le proteine contenute nell’erba dei pascoli Nella media annuale è necessario importare il 20 per cento delle proteine da foraggio. Se si considerano soltanto le proteine contenute negli alimenti concentrati e negli integratori, più della metà di esse sono indigene (alimenti concentrati compresi i sottoprodotti della trasformazione di derrate alimentari)

Gli alimenti per animali ad elevato tenore proteico vengono impiegati principalmente in avicoltura e nell’allevamento di suini Nell’anno oggetto del rapporto il 14,8 per cento del consumo è stato coperto con prodotti coltivati in Svizzera I sottoprodotti della trasformazione di semi oleosi (farina di panelli di colza, di girasole e di soia) e l’erba essiccata rappresentano ciascuno il 6,3 per cento mentre il rimanente 2,2 per cento è costituito da leguminose a granelli (piselli proteici, favette e lupini) Queste piante proteiche vengono coltivate su una superficie di 3'000 ettari circa

Dal 1o gennaio 2001 vige il divieto di somministrare al bestiame da reddito alimenti proteici di origine animale quali farine di carne e di ossi In passato il loro impiego era già stato notevolmente ridotto su base volontaria Ciò ha comportato tuttavia soltanto un lieve incremento (+2%) del fabbisogno di alimenti proteici di origine vegetale.

Fin dal 1986 la Confederazione promuove specificatamente la coltivazione di piselli proteici e favette. Il loro contributo di superficie è sempre stato superiore a quello concesso per i cereali da foraggio L’applicazione della PA 2002 ha migliorato ulteriormente la competitività delle leguminose a granelli I prezzi dei cereali panificabili, dalla metà del 2001, vengono stabiliti sulla base della domanda e dell’offerta e i contributi di coltivazione per i cereali da foraggio sono stati definitivamente soppressi dopo una progressiva riduzione. Nel frattempo, i contributi per le leguminose a granelli sono stati estesi ai lupini ed aumentati da 1'260 a 1'500 franchi l’ettaro, raggiungendo il livello del premio per i semi oleosi Nei prossimi anni ci si attende un certo incremento della produzione indigena volta a coprire la domanda crescente.

Evoluzione del consumo di proteina Proteina grezza digeribile 19971998 1999 20002001 1 I n t e r a j o u l e s Foraggio concentrato importato Foraggio concentrato indigeno Foraggio grezzo Fonte: USC 1 Dati provvisori 0 1 000 900 800 700 600 500 400 300 100 200
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 165

In campicoltura si assisterà probabilmente ad un continuo incremento della resa. I progressi legati alla produttività daranno un impulso anche alla produzione di proteine Gli incentivi, tuttavia, non dovrebbero comportare la produzione di grossi quantitativi di foraggi proteici al posto di derrate alimentari. Queste ultime consentono generalmente di ottenere un maggiore valore aggiunto e incidono meno sulla cassa federale Se il contributo di superficie per le leguminose a granelli venisse ulteriormente aumentato, si rischierebbe di relegare in secondo piano colture che permettono un maggior ricavo sul mercato Se un ettaro di cereali viene sostituito con leguminose a granelli, le uscite federali per i contributi di coltivazione aumentano, mentre il reddito dei produttori non ne trae alcun vantaggio

Il prezzo indigeno alla produzione per i foraggi proteici di origine vegetale è caratterizzato da una certa tensione tra il ricavo dei prodotti campicoli necessario in termini economico-aziendali e i costi legati alla produzione animale L’enorme valenza economica della produzione lattiera e di carne per l’agricoltura ha fatto sì che venisse fissato un tetto massimo per i prezzi degli alimenti per animali Tale circostanza va tenuta in considerazione nella determinazione dei prezzi soglia per gli alimenti per animali e nell’introduzione di incentivi alla produzione

Per quanto riguarda i foraggi proteici, la dipendenza dall’estero finora non ha comportato alcun impasse in termini di approvvigionamento Grazie ad una politica degli introiti doganali sensibile alla situazione del momento, anche in futuro la Svizzera sarà in grado di assicurarsi i quantitativi necessari. L’aumento dell’autoapprovvigionamento nazionale di proteine vegetali non è realizzabile a breve/medio termine L’elevata quota delle importazioni rende la Svizzera inevitabilmente dipendente dagli sviluppi internazionali

In condizioni di resa normali la produzione di patate copre circa il 95 per cento del fabbisogno In caso di raccolti superiori alla media, al fine di sostenere il prezzo delle patate da semina, da tavola e da trasformazione, la Confederazione versa contributi a favore del foraggiamento fresco, dell’immagazzinamento e dell’essiccazione a scopo foraggero L’organizzazione di categoria swisspatat e l’Associazione svizzera di produttori di sementi sono incaricati di amministrare questi contributi (cfr lista degli accordi di prestazione pagine 138 e 139) In via suppletiva, l’UFAG concede contributi all’esportazione per i prodotti di patate Nel quadro dell’OMC la Svizzera si è impegnata a versare 2,3 milioni di franchi al massimo per l’esportazione di patate e di prodotti di patate, limitando tali mezzi finanziari ad un volume complessivo di 8'400 tonnellate di equivalenti-patate. Conformemente all’accordo agricolo dell’OMC la Svizzera è tenuta a garantire un accesso minimo al mercato a 22'250 tonnellate di patate Il contingente doganale ordinario viene messo all’asta anticipatamente per i prodotti di patate, mentre per le patate viene assegnato agli importatori in base alla prestazione all’interno del Paese Spesso occorrono importazioni supplementari, segnatamente per tre motivi:

– gli scarsi rendimenti comportano un aumento delle importazioni di sementi per coprire il fabbisogno indigeno;

– il raccolto scarso o tardivo di patate precoci genera una situazione di penuria sul mercato prima che il nuovo raccolto sia messo in commercio;

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 166
■ Patate: aumento del contingente doganale

■ Prospettiva: verifica degli accordi di prestazione concernenti lo zucchero

– i quantitativi corrispondenti alle quote di contingente doganale delle patate da trasformazione generalmente sono ordinati presso i vari fornitori esteri prima della coltivazione ed integrati quali quota fissa nell’acquisto delle materie prime da parte degli importatori. Se l’offerta indigena di alcune varietà scarseggia, non esiste più la possibilità di importarle all’aliquota di dazio del contingente doganale (6 – fr /q)

Dal 1998, su incarico degli addetti al settore, ogni anno il DFE ha proceduto a un aumento temporaneo del contingente doganale n 14 delle patate Siccome le importazioni fuori del contingente doganale sono gravate da un aliquota di dazio di almeno 64 franchi al quintale, non sono interessanti dal punto di vista economico

Siccome l’organizzazione di categoria del settore zuccheriero mira ad ottenere già nel 2002 una svolta decisiva circa la struttura futura del mandato di trasformazione dello zucchero, nel seguente paragrafo viene approfondito questo tema.

Nel 1998 gli zuccherifici di Aarberg e di Frauenfeld hanno ricevuto dalla Confederazione un mandato di trasformazione quadriennale Essi sono tenuti a produrre annualmente un minimo di 120'000 tonnellate ed un massimo di 185'000 tonnellate di zucchero utilizzando barbabietole da zucchero indigene. Il relativo indennizzo è stato inserito nel credito quadro 2000–2003 Il raccolto 2003 viene finanziato nell’esercizio 2004 Il contributo federale a favore della produzione di zucchero dal raccolto 2003 rientra già nel credito quadro 2004–2007. Affinché gli zuccherifici possano concludere gli accordi di categoria con i coltivatori di barbabietole da zucchero prima della semina, vanno tempestivamente stabilite le condizioni quadro per il secondo mandato di trasformazione

Le condizioni quadro eistenti finora hanno dato risultati positivi dal punto di vista economico-aziendale per quanto concerne la produzione di zucchero, sia a livello di produzione sia a livello di trasformazione Il calo del dispendio lavorativo per la coltivazione, le prestazioni degli zuccherifici e le riduzioni di prezzo nelle altre colture campicole hanno reso più interessante la produzione di zucchero

Per giungere alla parità di ricavo tra le colture occorre ridurre il sostegno al mercato in campicoltura soprattutto nel settore zuccheriero Per incrementare la competitività della coltivazione e per ottimizzare le prestazioni degli zuccherifici è necessario verificare l’eventuale innalzamento o soppressione del tetto massimo della produzione a partire dal 2004

Siccome le scorte obbligatorie di zucchero vengono indennizzate mediante una tassa all’importazione (contributi al fondo di garanzia) sullo zucchero, un ’eventuale estensione della produzione indigena comporterebbe una riduzione dei mezzi finanziari a disposizione nel fondo di garanzia Pertanto, a tempo debito è prevista una nuova base di finanziamento delle scorte obbligatorie di zucchero conforme alle disposizioni della legge sull’approvvigionamento del Paese

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 167

Colture speciali

■ Vitivinicoltura: unificazione dei contingenti del vino bianco e del vino rosso Importazioni

A seguito dell’unificazione dei contingenti d’importazione con un volume totale di 170 milioni di litri di vino, a partire dal 1o gennaio 2001, la situazione del mercato è mutata radicalmente Gli importatori hanno la possibilità di scegliere liberamente tra vino rosso e bianco e tra vino sfuso e imbottigliato L’unificazione è seguita ad una graduale apertura delle frontiere iniziata già nel 1995 Nel 1996 i contingenti del vino bianco sono stati raddoppiati fino a quota 15 milioni di litri ed in seguito aumentati annualmente di 1 milione di litri fino a raggiungere quota 19 milioni di litri nel 2000 Dal 1997 questi contingenti vengono venduti all’asta Per compensare l’aumento dei contingenti di vino bianco e per non superare il quantitativo totale di 170 milioni di litri, i contingenti del vino rosso sono stati ridotti di conseguenza.

Nel 2000 le importazioni sono ammontate complessivamente a 159,8 milioni di litri, di cui 17,6 milioni di litri di vino bianco e 142,2 milioni di litri di rosso. Va osservato che nonostante l’aumento del contingente di vino bianco di 1 milione di litri, le relative importazioni sono aumentate soltanto marginalmente rispetto all’anno precedente (+300'000

litri)
G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e 20002001 Fonti: AFD, UFAG 0 25 000 000 20 000 000 15 000 000 10 000 000 5 000 000 I n l 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 168
cumulate di vino bianco – 2000/2001

Già all’inizio del 2001, tuttavia, le importazioni di vino bianco sono aumentate sensibilmente raggiungendo infine i 22,4 milioni di litri L’aumento rispetto all’anno precedente è stato di 4,8 milioni di litri L’incremento delle importazioni si è distribuito abbastanza regolarmente su tutto l’arco dell’anno. Vanno citati in particolare due dei vari motivi di questo aumento Da un lato l’unificazione dei contingenti e la soppressione della vendita all’asta hanno consentito per la prima volta l’importazione più o meno libera di vino bianco senza precedente assegnazione D’altro lato la situazione del mercato vinicolo internazionale è notevolmente peggiorata dopo il raccolto 2000, poiché in determinate regioni sono state largamente superate le esigenze di mercato Ciò ha comportato un crollo dei prezzi, in particolare per quanto riguarda i vini bianchi I prezzi medi prima dello sdoganamento del vino bianco sfuso con una gradazione alcolica inferiore a 13 volumi sono scesi, nel giro di un anno, a 1.05 franchi al litro (–23%), quelli del vino bianco in bottiglia a 8 45 franchi al litro, ovvero 6 33 franchi alla bottiglia (–6%) Questa tendenza ha avuto un impatto notevole sul mercato svizzero del vino bianco, facendo registrare un calo del consumo tra il 1o luglio 2000 e il 30 giugno 2001 pari a 3,1 milioni di litri rispetto all’anno precedente Tale dato corrisponde all’incirca all’incremento delle importazioni nel primo semestre del 2001

Per quanto concerne il vino rosso, il volume delle importazioni è rimasto pressoché invariato. Esso ammontava a 141,9 milioni di litri, ovvero 300'000 litri in meno rispetto all’anno precedente Anche in questo caso i prezzi hanno subito una flessione Il prezzo medio per un litro di vino sfuso con gradazione alcolica inferiore a 13 volumi era pari a 1.81 franchi al litro, ovvero del 7 per cento inferiore al prezzo rilevato l’anno precedente Il prezzo di una bottiglia di rosso, invece, ammontava a 8 franchi (–6%) La situazione del mercato svizzero del vino rosso è meno negativa di quella relativa al vino bianco in quanto non sono state registrate fluttuazioni del consumo

Evoluzione della produzione, del consumo e delle importazioni di vino bianco

Il calo del consumo di vino bianco svizzero è iniziato già all’inizio degli Anni ’90 ed è stato particolarmente marcato fino alla metà degli Anni ’90

1 9 9 1 / 9 2 1 9 9 2 / 9 3 1 9 9 3 / 9 4 1 9 9 4 / 9 5 1 9 9 5 / 9 6 1 9 9 6 / 9 7 1 9 9 7 / 9 8 1 9 9 8 / 9 9 1 9 9 9 / 2 0 0 0 2 0 0 0 / 2 0 0 1 Produzione Importazione Fonte: UFAG Consumo totale Consumo di vini svizzeri Consumo di vini esteri 0 1 200 000 1 000 000 800 000 600 000 400 000 200 000 I n h l 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 169

■ Prospettiva

Nel primo semestre del 2002 le importazioni di vino bianco sono aumentate di 2 milioni di litri Sul mercato internazionale persistono le eccedenze ed è osservabile un calo generalizzato dei prezzi Continua anche la pressione sui prezzi del vino bianco svizzero. Da ciò si evince l’importanza di una riconversione rapida della viticoltura svizzera, concentrandosi su varietà e vini privilegiati dai consumatori Nello stesso periodo le importazioni di vino rosso sono diminuite di 4 milioni di litri circa 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 170

2.1.5 Verifica dei provvedimenti

Studi concernenti il sostegno del mercato

Nel quadro del mandato di ricerca dell’UFAG «Analisi dei mercati della PA 2002» (AMPA 2002), nel febbraio 2002 è stata pubblicata la seconda parte dello studio intitolata «Effetti dei provvedimenti statali sulla competitività dell’economia lattiera»

La basi teoriche e i risultati dell’analisi dei mercati della carne e delle uova sono stati presentati nel Rapporto agricolo 2001 Di seguito vengono illustrati i risultati dell’analisi del mercato lattiero

Il rafforzamento della competitività e il conseguimento di un reddito comparabile a quello della rimanente popolazione attiva rappresentano i due principali obiettivi economici della politica agricola svizzera Per la politica del mercato lattiero, nelle basi legali possono essere individuati cinque obiettivi secondari per il raggiungimento dei quali vengono adottati vari provvedimenti quali: protezione alla frontiera, contingentamento dell’offerta, supplementi ed aiuti nonché pagamenti diretti

Lo studio ha valutato questi provvedimenti in relazione alla competitività dell’economia lattiera svizzera L’accento è stato posto sull’analisi degli effetti

In passato, la competitività dell’economia lattiera svizzera è stata fortemente influenzata dal disciplinamento statale Nel corso dell’ultimo ventennio la produttività della produzione lattiera non ha potuto essere rafforzata L’introduzione del nuovo disciplinamento lattiero e l’autorizzazione del trasferimento di contingente indipendente dalla superficie hanno migliorato le condizioni quadro per un ’economia lattiera svizzera più competitiva

La ripartizione individuale dei contingenti lattieri e il vincolo alla superficie, applicato fino al 1o maggio 1999, non hanno contribuito a migliorare il reddito dei produttori lattieri, malgrado prezzi del latte più elevati, in quanto hanno ostacolato lo sviluppo di strutture più efficienti I produttori hanno approfittato dell’introduzione del trasferimento di contingente indipendente dalla superficie che ha comportato un maggiore quantitativo di contingente medio per azienda Grazie alla trasferibilità dei contingenti vengono ridistribuiti i redditi Le rendite dei contingenti rimangono ai loro proprietari, che non sono forzatamente produttori di latte

Nel caso di un piccolo Paese come la Svizzera con un ’economia basata sulle importazioni, una parte delle rendite dei consumatori viene assegnata ai produttori mediante la protezione alla frontiera. Vengono tenute in considerazione anche le perdite in termini di benessere Il latte crudo destinato alla trasformazione non viene importato perché è gravato da un ’aliquota di dazio troppo alta Questa efficace protezione alla frontiera nel caso del latte crudo è il presupposto per il funzionamento dell’attuale disciplinamento del mercato lattiero

■■■■■■■■■■■■■■■■
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 171 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
■ AMPA 2002: mercato lattiero

Una serie di calcoli con un modello quadrato di ottimizzazione hanno mostrato che, nel caso venissero applicati anche in futuro supplementi e aiuti specifici per un prodotto, sarebbero il volume di contingente, la domanda di burro e il commercio esterno di formaggio ad influenzare l’ammontare del prezzo del latte. Se si considera uno scenario con volumi di contingente costanti fino al 2007 e con supplementi e aiuti per un importo di 500 milioni di franchi, lo studio mostra che il prezzo alla produzione potrebbe variare verosimilmente tra i 72 e i 74 centesimi al chilogrammo Se si verificasse inoltre una tendenza positiva dei consumi dei prodotti a base di latte fresco e dei formaggi, sia a livello indigeno sia a livello UE, pari al 10 per cento, si potrebbe spuntare un prezzo del latte leggermente più alto Considerando uno scenario caratterizzato da un incremento del volume di contingente pari al 15 per cento, il prezzo del latte nel 2007 si aggirerebbe attorno ai 56–60 centesimi al chilogrammo.

Il passaggio da mezzi di sostegno quali supplementi e aiuti a contributi per UBGFG a favore dei produttori di latte commerciale (900.– fr./UBGFG) comporterebbe un ulteriore fabbisogno di pagamenti diretti nella misura di 558 milioni di franchi Dai calcoli è emerso che lo smantellamento del contingentamento lattiero comporterebbe notevoli vantaggi in termini di perfezionamento nella produzione lattiera e si tradurrebbe in un benessere economico maggiore di quanto risulterebbe da un eventuale mantenimento dello stesso.

In conclusione e tenendo presente i risultati dell’analisi sono state formulate quattro raccomandazioni:

– il rafforzamento della competitività dell’economia lattiera in Svizzera deve rappresentare l’obiettivo primario; in futuro i provvedimenti di intervento statale vanno sviluppati in maniera tale da non ostacolare gli adeguamenti strutturali necessari nei settori della produzione e della trasformazione;

– grazie all’accordo bilaterale, nel quadro della protezione alla frontiera per il formaggio attualmente non esiste alcuna necessità di intervento concreto. Le disposizioni inerenti all’importazione di burro, invece, non sono ottimali dal punto di vista della politica concorrenziale e andrebbero riviste;

– la soppressione del contingentamento lattiero dev’essere avviata in tempi possibilmente rapidi I provvedimenti attuali vanno gradualmente indirizzati verso un mercato lattiero privo di contingentamento dell’offerta, affinché i produttori e gli addetti alla trasformazione del latte possano adeguarsi alle nuove condizioni quadro;

– i supplementi e gli aiuti legati ai prodotti vanno trasformati in contributi per UBGFG a favore dei produttori di latte commerciale, al fine di non ostacolare gli adeguamenti strutturali nei settori della produzione e della trasformazione del latte e per migliorarne la competitività

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 172

■ Sondaggio svolto nella regione di montagna sul futuro della produzione lattiera

Studio concernente il trasferimento del sostegno del prezzo del latte

A seguito dello studio preliminare e dello studio principale concernente la valutazione del contingentamento lattiero (Rapporti agricoli 2000 e 2001), l’UFAG ha incaricato l’Istituto di Economia Agraria (IEA) del PFZ e la FAT di condurre un ’analisi in merito alle conseguenze strutturali sulle aziende collegate alla soppressione del contingentamento lattiero Dallo studio in quattro parti concernente il trasferimento del sostegno del prezzo del latte sono disponibili i primi risultati sulle ripercussioni nella regione di montagna

Lo studio verte sulla valutazione del cambiamento a medio termine dell’indirizzo di produzione delle aziende lattiere A tale scopo le aziende agricole di tutte le zone di montagna svizzere sono state suddivise in tipi di azienda mediante un ’analisi cluster. Il sondaggio è avvenuto sulla base di interviste Dei 79 responsabili di aziende lattiere interpellati, 71 sono stati intervistati direttamente e 8 (aziende in procinto di cessare l’attività) telefonicamente Il questionario si suddivideva in quattro parti: sviluppo attuale dell’azienda, previsioni personali sul futuro, scenario con contingentamento lattiero e scenario senza contingentamento lattiero. Nel corso dell’intervista sono state raccolte informazioni su latte, allevamento, bestiame da macello, rami aziendali, edifici, superficie, economia alpestre, attività accessoria e collaborazione

Dal sondaggio è emerso che la maggior parte delle aziende intende continuare a dedicarsi alla produzione lattiera Le differenze tra uno scenario caratterizzato dal mantenimento del contingentamento lattiero con un prezzo del latte di 65 centesimi al chilogrammo e uno scenario senza contingentamento lattiero con un prezzo del latte di 60 centesimi al chilogrammo non sono apparse estremamente marcate. Soltanto poche aziende cesserebbero la loro produzione lattiera in caso di smantellamento del contingentamento lattiero È risultato pure che soltanto pochi capiazienda aumenterebbero la loro produzione lattiera e contemporaneamente ridimensionerebbero altri rami aziendali Soltanto un numero esiguo di aziende riorienterebbe la propria attività soprattutto verso l’allevamento o la detenzione di vacche madri Complessivamente il sondaggio a cura del PFZ mette in evidenza che gli agricoltori non vedono la possibilità di conseguire un maggior ricavo al di fuori della produzione lattiera, anche in caso di soppressione del contingentamento lattiero Pertanto la maggior parte di essi intende mantenere l’attuale indirizzo aziendale

■ Modellizzazioni concernenti le conseguenze strutturali sulla produzione lattiera nella regione di montagna

Lo studio mirava a valutare le conseguenze strutturali dello smantellamento del contingentamento lattiero sulla regione di montagna in Svizzera, servendosi di modellizzazioni. Queste ultime sono state eseguite con l’ausilio di un modello settoriale lineare comparativo-statistico, sulla base di aziende tipo

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 173 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

■ Conclusioni

Da queste modellizzazioni è risultata un ’evoluzione totalmente diversa da quanto emerso dal sondaggio svolto tra gli agricoltori Nell’agricoltura di montagna esistono notevoli differenze strutturali sia tra le varie regioni che tra i diversi indirizzi di produzione. Nel modello oggetto dello studio la detenzione di vacche lattifere, caratterizzata da notevoli costi e dispendio di lavoro, viene sottoposta a una serrata concorrenza da parte della produzione di carne che al contrario comporta un minore dispendio di lavoro Di conseguenza, nel caso di un prezzo lattiero pari a 75 centesimi al chilogrammo (prezzo di base 79 cts /kg) verrebbe esaurito soltanto il 65 per cento dei contingenti

In base alle modellizzazioni, nell’agricoltura di montagna una serie di adeguamenti strutturali avverrebbe anche senza la soppressione del contingentamento lattiero. In caso di cessazione della produzione lattiera, le aziende si orienterebbero soprattutto sulla detenzione di vacche madri Gli adeguamenti strutturali nella regione di montagna vengono costantemente determinati dal rapporto tra prezzi del latte e della carne

Nel caso in cui il prezzo lattiero si aggirasse attorno ai 60 centesimi al chilogrammo, com’è prevedibile in seguito agli accordi bilaterali sulla liberalizzazione del commercio di formaggio, per poter ottenere un reddito sufficiente, le aziende dovrebbero espandersi Non basterebbe, infatti, un cambiamento strutturale in concomitanza con l’avvicendamento generazionale

In base al modello di riferimento sono state anche prese in considerazione le conseguenze di un passaggio dall’attuale sostegno vincolato alla produzione ai pagamenti diretti Da un lato i mezzi finanziari sono stati trasformati in contributi a favore delle vacche lattifere e dall’altro in contributi per gli erbai Entrambi i tipi di contributo non consentono di compensare completamente la perdita di introiti della vendita del latte. Per tale motivo la produzione lattiera perde ovviamente la sua capacità concorrenziale rispetto alla produzione di carne Il contributo per gli erbai consentirebbe di aumentare la capacità concorrenziale della produzione di latte a base di foraggio grezzo rispetto alla produzione a base di alimenti concentrati

Dal sondaggio e dalla modellizzazione sono emerse diverse conseguenze della soppressione del contingentamento lattiero nella regione di montagna All’origine di ciò possono esserci i seguenti motivi

Per fare una previsione delle conseguenze strutturali dovute allo smantellamento del contingente è stato impiegato un modello di ottimizzazione settoriale lineare comparativo-statistico I modelli mettono in evidenza le reazioni immediate e dettate da ragioni prettamente economiche delle aziende nei confronti di un cambiamento intervenuto nelle condizioni quadro in un dato momento Il sondaggio svolto tra i produttori lattieri, invece, mette in evidenza una tendenza da cui emergono anche i fattori ostacolanti nonché le motivazioni fondate su considerazioni extra-economiche del responsabile dell’azienda

174 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2

2.2 Pagamenti diretti

I pagamenti diretti sono uno degli elementi principali della politica agricola. Da un lato consentono di tracciare una linea di demarcazione tra politica dei prezzi e politica dei redditi, dall’altro indennizzano le prestazioni richieste dalla società Si distingue fra pagamenti diretti generali e pagamenti diretti ecologici

Uscite per i pagamenti diretti

Avvertenza: non è possibile effettuare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato I valori indicati nella parte 2 2 «Pagamenti diretti» si riferiscono all intero anno di contribuzione, mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile Le riduzioni si riferiscono alle deduzioni dovute alle limitazioni e alle sanzioni giuridiche e amministrative

■■■■■■■■■■■■■■■■
Ambito di spesa 1999 2000 2001 mio fr mio fr mio fr Pagamenti diretti generali 1 779 1 804 1 929 Pagamenti diretti ecologici 326 361 413 Riduzioni 24 23 17 Totale 2 081 2 142 2 325
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 175
Fonte: UFAG

■ Indennizzo di prestazioni a favore della collettività

2.2.1 Importanza dei pagamenti diretti

Le prestazioni dell’agricoltura a favore della collettività vengono indennizzate tramite i pagamenti diretti generali Tra questi rientrano i contributi di superficie e i contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo Questi contributi sono finalizzati a garantire la gestione e la cura delle superfici sull’intero territorio nazionale Nella regione collinare e in quella di montagna i gestori percepiscono inoltre contributi di declività e contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione Tali provvedimenti consentono di tenere in considerazione le difficoltà di gestione con le quali sono confrontati coloro che operano in queste regioni I pagamenti diretti (esclusi i contributi d’estivazione) sono concessi soltanto agli agricoltori che forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER)

■ Indennizzo di prestazioni ecologiche particolari

I pagamenti diretti ecologici costituiscono un incentivo a fornire prestazioni ecologiche particolari che vanno oltre la PER Tra questi rientrano i contributi ecologici, i contributi d’estivazione e quelli per la protezione delle acque Mediante questi contributi s’intende conservare e aumentare la biodiversità nelle regioni agricole, ridurre il carico di nitrato e fosforo nei corsi d’acqua, ridimensionare l’uso di materie ausiliarie, incentivare la detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze e gestire in modo sostenibile la regione d’estivazione

■■■■■■■■■■■■■■■■
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 176

Nel 2001 i pagamenti diretti corrispondevano al 65 per cento delle uscite dell’UFAG. Il 62 per cento dei pagamenti diretti è andato a beneficio delle regioni di montagna e collinare

diretti – 2001

Avvertenza: non è possibile effettuare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato I valori indicati nella parte 2 2 «Pagamenti diretti» si riferiscono all’intero anno di contribuzione, mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile Le riduzioni si riferiscono alle deduzioni dovute alle limitazioni e alle sanzioni giuridiche e

Fonte: UFAG

Viste le condizioni di produzione, la regione collinare e quella di montagna risultano sfavorite I principali svantaggi sono:

– il periodo di vegetazione più breve comporta rendimenti minori, costi maggiori di conservazione degli alimenti per animali e notevoli punte lavorative;

– la gestione dei pendii richiede un maggior dispendio di lavoro, inoltre, la meccanizzazione è più costosa e meno efficiente;

– le vie di comunicazione di solito meno comode, implicano un onere maggiore in termini di tempo nonché costi supplementari per i trasporti, il tragitto casa-scuola, l’accesso ai mercati, gli acquirenti, gli acquisti, eccetera

Pagamenti
Tipo di contributo Totale Regione di Regione Regione pianura collinare di montagna 1 000 fr Pagamenti diretti generali 1 929 094 720 299 497 931 700 820 Contributi di superficie 1 303 881 643 489 325 919 334 473 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 268 272 71 286 67 240 129 746 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione 250 255 3 245 69 981 177 029 Contributi di declività generali 96 643 2 279 34 791 59 573 Contributi di declività per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 10 043 Pagamenti diretti ecologici 412 664 Contributi ecologici 329 886 168 353 91 577 69 956 Contributi per la compensazione ecologica 118 417 67 837 30 522 20 058 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza (produzione estensiva) 32 526 21 737 9 743 1 046 Contributi per l’agricoltura biologica 23 488 7 331 4 946 11 211 Contributi per la detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze 155 455 71 448 46 366 37 641 Contributi d’estivazione 80 524 Contributi per la protezione delle acque 2 254 Riduzioni 16 763 Totale pagamenti diretti 2 324 995
amministrative
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 177 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
Importanza economica dei pagamenti diretti –2001

■ Esigenze poste per l’ottenimento di pagamenti diretti

Quota dei pagamenti diretti rispetto al reddito lordo delle aziende di riferimento, per regione – 2001

Le difficoltà di gestione con le quali sono confrontate queste regioni vengono indennizzate mediante i contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione, i contributi di declività e i contributi d’estivazione Ne consegue che l’importo di pagamenti diretti versato per ettaro lievita proporzionalmente all’aumento del grado di difficoltà. Visto che nelle regioni più elevate vengono conseguiti redditi meno consistenti, la quota di pagamenti diretti rispetto al reddito lordo aumenta

Per avere diritto ai pagamenti diretti i gestori devono adempiere una serie di esigenze Tra queste rientrano condizioni di natura generale come la forma giuridica, il domicilio di diritto civile, eccetera, ma anche criteri strutturali e sociali come ad esempio la dimensione minima dell’azienda, il volume di lavoro di almeno 0,3 unità standard di manodopera (USM), l’età del gestore, il reddito e la sostanza. A ciò si aggiungono condizioni specifiche di carattere ecologico in base al concetto della PER Le esigenze poste dalla PER contemplano un bilancio di concimazione equilibrato, una quota adeguata di superfici di compensazione ecologica, un avvicendamento disciplinato delle colture, una protezione adeguata del suolo, un ’utilizzazione mirata dei prodotti per il trattamento delle piante e una detenzione degli animali da reddito agricoli rispettosa delle loro esigenze L’infrazione delle prescrizioni determinanti comporta sanzioni sotto forma di riduzione o diniego dei pagamenti diretti

178 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2
Caratteristica Unità Totale Regione Regione Regione di di pianura collinare montagna Aziende Numero 3 067 1 376 907 784 SAU in Ø ha 19,10 19,93 17,95 18,85 Pagamenti diretti generali fr 34 784 29 335 33 574 45 479 Contributi ecologici fr 6 791 7 749 6 989 4 925 Totale pagamenti diretti fr 41 575 37 084 40 563 50 404 Reddito lordo fr 192 972 233 144 178 588 138 099 Quota dei pagamenti diretti sul reddito lordo % 21,5 15,9 22,7 36,5 Fonte: FAT
Tabelle 39a–40, pagine A46–A49 Terminologia e metodi, pagina A77

■ Sistema d’informazione sulla politica agricola

La maggior parte dei dati statistici sui pagamenti diretti proviene dalla banca dati sviluppata dall’UFAG, denominata AGIS/SIPA (sistema d’informazione sulla politica agricola) In questo sistema affluiscono i dati delle rilevazioni annuali delle strutture effettuate dai Cantoni e i dati sui versamenti (superfici ed effettivi di bestiame che hanno beneficiato dei contributi e rispettivi importi) per tutti i tipi di pagamenti diretti (provvedimenti) La banca dati serve in primo luogo ad assicurare un controllo, sul piano amministrativo, degli importi versati dai Cantoni ai gestori Il sistema consente inoltre di allestire statistiche di carattere generale sui pagamenti diretti Grazie alla ricchezza d’informazioni e all’efficienza delle applicazioni informatiche è possibile chiarire un gran numero di aspetti inerenti alla politica agricola

Nel 2001 sono stati concessi pagamenti diretti a 59'797 delle 68'131 aziende registrate nell’AGIS/SIPA La maggior parte delle rimanenti 8’334 aziende sono troppo piccole per avere diritto ai contributi, ossia presentano una superficie troppo esigua o un numero insufficiente di USM.

■ Effetti delle graduazioni e delle limitazioni

Graduazioni e limitazioni si ripercuotono sulla ripartizione dei pagamenti diretti Tra le limitazioni rientrano i limiti di reddito e di sostanza nonché il contributo massimo per USM, mentre le graduazioni si riferiscono alla riduzione progressiva dei contributi per superfici ed animali

Effetti delle limitazioni dei pagamenti diretti – 2001

Limitazione Aziende Importo totale Quota rispetto al Quota rispetto interessate delle deduzioni contributo totale all’importo dei delle aziende pagamenti diretti

Le limitazioni comportano la riduzione dei pagamenti diretti, in particolare per le 239 aziende che dispongono di una sostanza troppo elevata Nel 2001 le aziende che hanno superato il limite di reddito sono state circa 900. Per esse la riduzione dei pagamenti diretti è stata mediamente del 13,6 per cento Le limitazioni hanno comportato una riduzione di 10,2 milioni di franchi dell’importo dei pagamenti diretti, ovvero dello 0,43 per cento dell’importo totale.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 179 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
Numero fr %% per USM (55 000 fr.) 1 382 1 684 651 2,98 0,07 a causa del reddito 902 4 932 511 13,55 0,21 a causa della sostanza 239 3 597 530 70,70 0,15
Fonte: UFAG

Effetti della graduazione dei contributi in funzione della superficie o del numero di animali – 2001

Aziende Superficie/ Deduzione Quota rispetto Percentuale dei interessate effettivo al contributo pagamenti di animali delle aziende diretti sul per azienda reddito lordo

Le graduazioni previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti hanno interessato complessivamente 7'511 aziende Nella maggior parte dei casi sono state applicate riduzioni per diversi provvedimenti L’importo totale delle deduzioni ammonta a 29,1 milioni di franchi. Gran parte di questo denaro risulta dalle decurtazioni dei contributi di superficie che hanno interessato oltre 6'600 aziende (11% delle aziende che beneficiano di pagamenti diretti) Tra le aziende che percepiscono contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 148 si sono viste ridurre i contributi, in quanto altre limitazioni specifiche previste nell’ambito di questo provvedimento, come il limite di promozione e la deduzione per il latte commercializzato, espletano i loro effetti prima della graduazione dei pagamenti diretti Le riduzioni dei contributi hanno interessato anche i pagamenti diretti ecologici Circa 2'800 aziende hanno subito riduzioni del 7,3–9,4 per cento dei pagamenti diretti per la detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze (URA e SSRA), mentre circa 550 aziende dedite all’agricoltura biologica hanno dovuto sopportare riduzioni dell’1,43 per cento rispetto all’importo totale dei pagamenti diretti.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 180
Provvedimento
Numero ha o UBG fr %% Contributi di superficie 6 615 41,4 26 064 512 7,1 1,96 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 148 58,6 412 591 5,7 0,15 Contributi di declività generali 68 34,3 31 218 3,2 0,03 Contributi per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 0 0,0 0 0,0 0,00 Contributi per la compensazione ecologica 4 41,6 19 119 10,8 0,02 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza (produzione estensiva) 30 36,1 17 956 4,2 0,06 Contributi per l’agricoltura biologica 553 39,3 403 633 7,1 1,69 Contributi per sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali 1 117 65,7 842 773 9,4 2,42 Contributi per l’uscita regolare all’aperto 1 715 61,8 1 340 316 7,3 1,09 Totale 7 511 1 29 132 118 7,2 1,43 1 Esclusi doppi versamenti Fonte: UFAG

■ Esecuzione e controllo

Conformemente all’articolo 66 dell’ordinanza sui pagamenti diretti, il controllo in relazione alla PER è delegato ai Cantoni Per l’esecuzione essi possono ricorrere a organizzazioni accreditate che garantiscono controlli obiettivi e imparziali I Cantoni verificano, per campionatura, l’attività di controllo esercitata da tali organizzazioni. Le aziende dedite all’agricoltura biologica aventi diritto a pagamenti diretti, oltre agli oneri relativi all’agricoltura biologica, devono adempiere le condizioni poste dalla PER e adottare sistemi di detenzione degli animali particolarmente rispettosi delle loro esigenze, in base alle prescrizioni URA Tali aziende vengono controllate da organi di certificazione accreditati I Cantoni vigilano sul corretto svolgimento di questi controlli L’articolo 66 capoverso 4 dell’ordinanza sui pagamenti diretti precisa i criteri in base ai quali i Cantoni o le organizzazioni alle quali essi si sono rivolti devono controllare le aziende.

I controlli devono riguardare:

tutte le aziende che richiedono per la prima volta i contributi corrispondenti; – tutte le aziende nelle quali sono state riscontrate irregolarità nel corso dei controlli dell’anno precedente e

almeno il 30 per cento delle altre aziende scelte a caso

In caso d’infrazione dei principi della PER, come ad esempio indicazioni non veritiere, le aziende vengono sanzionate in base a criteri uniformi Con la decisione del 20 settembre 2001, la Conferenza dei Direttori dell’agricoltura ha messo in vigore il nuovo schema delle sanzioni.

■ Controlli eseguiti e sanzioni – 2001

Nel 2001 i Cantoni, rispettivamente le organizzazioni da essi incaricate, hanno effettuato controlli presso circa 38'700 aziende, di cui 5'441 con indirizzo biologico, volti ad accertare l’osservanza della PER. Complessivamente sono state controllate 17'604 aziende delle 32'987 partecipanti al programma URA (53%), nonché 12'385 aziende delle 15'321 partecipanti al programma SSRA (81%) Nel 2001 sono stati anche eseguiti controlli su 1'079 aziende d’estivazione.

Complessivamente sono state constatate oltre 8'800 infrazioni, che hanno comportato riduzioni di contributi pari a 8 milioni di franchi circa Questo importo non comprende le trattenute per i gestori non aventi diritto ai contributi nonché i contributi negati a causa della fornitura di indicazioni false al momento della notifica Il numero delle infrazioni constatate in merito alla legislazione sulla protezione delle acque è stato minore rispetto all’anno precedente; nel complesso i casi registrati hanno comportato sanzioni più salate. Soltanto in pochi casi si sono avute infrazioni contro la legge sulla protezione dell’ambiente, le direttive concernenti l’agricoltura biologica e programmi estensivi

Le infrazioni commesse dalle aziende d’estivazione sottoposte a controllo riguardavano essenzialmente la gestione dei pascoli sugli alpi destinati agli ovini non conforme agli oneri posti

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 181

Ricapitolazione delle infrazioni e sanzioni – 2001

da

non rispettosa delle loro esigenze, mancata attuazione delle analisi del suolo, compensazione ecologica insufficiente, bilancio di concimazione squilibrato, strisce tampone, mancata selezione e utilizzazione mirata dei prodotti per il

non

tardiva, raccolto finalizzato all’estrazione di granelli effettuato prima della piena maturazione

mancata attuazione delle analisi del suolo, compensazione ecologica insufficiente, protezione delle acque, epoca dello sfalcio sulle SCE, notifica tardiva

tardiva, detenzione non conforme alle prescrizioni di alcuni animali della medesima categoria, mancanza di un sistema di stabulazione ad aree multiple, area di riposo insufficiente, illuminazione delle stalle insufficiente, lettiere insufficienti

d’uscita insufficienti, registrazioni lacunose, detenzione non conforme alle prescrizioni di alcuni animali della medesima categoria, notifica tardiva, corte insufficiente

Carico inferiore/superiore alla norma, gestione dei pascoli inadeguata, utilizzo di superfici non destinate al pascolo, indicazioni non veritiere relative a superficie/effettivo di animali/date

1 In queste categorie non figurano i Cantoni Zurigo e Grigioni per i quali le infrazioni e le rispettive sanzioni rientrano nella rubrica della PER

■ Mancato adempimento della PER per motivi di forza maggiore

Fonte: UFAG

In casi specifici, in cui le condizioni della PER non possono essere rispettate o lo sono soltanto in parte per motivi di forza maggiore, il Cantone può fare un ’eccezione in virtù dell’articolo 15 capoverso 2 dell’ordinanza sui pagamenti diretti. Per mantenere il diritto ai contributi la rispettiva domanda dev’essere stata accolta Nel 2001 i Cantoni hanno accolto 2'103 domande La maggior parte di esse sono state inoltrate in ragione dei danni provocati dal maltempo che hanno interessato soprattutto i Cantoni Argovia, Turgovia e San Gallo

Categoria Infrazioni Sanzioni Motivi principali Numero fr. Dati di base 640 882 900 Notifica tardiva, false indicazioni sulle superfici, false indicazioni sull’azienda o sul gestore Protezione delle acque 199 293 700 Nessuna indicazione possibile Protezione della natura e del paesaggio 00 Nessun dato Protezione dell’ambiente 18 23 400 Nessuna indicazione possibile PER 4 046 3 888 500 Registrazioni lacunose, detenzione
piante SCE 1 1 659 382 800 Sfruttamento troppo precoce
di 6 anni, malerbe Produzione estensiva 1 68 31 300 Notifica
Agricoltura biologica 1 82 61 100 False indicazioni,
SSRA 1 426 786 600 Notifica
URA 1 1 344 1 159 000 Giorni
Estivazione 343 606
Totale 8 825 8 115 600
degli animali
reddito
trattamento delle
o
autorizzato, false indicazioni sulle superfici, mancata osservanza della durata obbligatoria
300
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 182

■ Autorizzazioni speciali nel settore della protezione fitosanitaria

In casi speciali, riconducibili a condizioni atmosferiche o locali particolari, onde proteggere le piante vengono autorizzati prodotti fitosanitari o determinati trattamenti che non sono consentiti nell’ambito della PER In virtù dell’allegato 6 4 dell’ordinanza sui pagamenti diretti, i servizi fitosanitari cantonali possono concedere autorizzazioni speciali Nel 2001 per 4’924 ettari di SAU sono state rilasciate 2'454 autorizzazioni speciali Analogamente agli anni precedenti nella maggior parte dei casi sono stati autorizzati trattamenti contro le malerbe sui prati naturali Si è trattato principalmente di trattamenti contro ranuncolacee, cardi, poa comune e romice Per quanto riguarda i prati artificiali, invece, nel 2001 non sono state necessarie autorizzazioni speciali, il che spiega il notevole calo dal 2000 delle autorizzazioni rilasciate per gli erbicidi per i prati In questo contesto, l’aumento proporzionale delle superfici sulle quali sono stati utilizzati erbicidi in preemergenza per la lotta contro le malerbe nella coltivazione di cereali va relativizzato L’utilizzo più massiccio di sementi disinfettate ha comportato un calo della domanda di granulati per granturco e barbabietole

Autorizzazioni speciali rilasciate nel settore fitosanitario nel 2001

Prodotto Autorizzazioni Superficie Numero % ha % Erbicidi in preemergenza 326 13,3 553,3 11,2 Insetticidi 232 9,5 582,2 11,8 Granulati per il granturco 101 4,1 324,4 6,6 Granulati per le barbabietole 252 10,3 715,9 14,5 Erbicidi per i prati 1 461 59,5 2 564,3 52,1 Altri 82 3,3 184,3 3,8 Totale 2 454 100 4 924,4 100 Fonte: UFAG 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 183

■ Obiettivo: gestione globale delle superfici

2.2.2 Pagamenti diretti generali

Contributi di superficie

Mediante i contributi di superficie vengono indennizzate le prestazioni a favore della collettività come la protezione e la cura del paesaggio colturale, l’assicurazione della produzione di derrate alimentari e la conservazione delle basi esistenziali naturali Nel 2001 i contributi sono stati integrati con un contributo supplementare per i terreni coltivi aperti e per le colture perenni Ciò consente di indennizzare le prestazioni fornite in ambito campicolo nell’interesse della collettività che a seguito della riduzione del prezzo soglia e della liberalizzazione del mercato cerealicolo non possono più venir retribuite Per far fronte alle difficoltà che caratterizzano la regione collinare e quella di montagna i gestori percepiscono contributi di declività e contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione.

1 Il contributo supplementare per i terreni coltivi aperti e le colture perenni ammonta a 400 franchi per ettaro all’anno e soggiace alla graduazione delle superfici

Nel caso di superfici gestite per tradizione famigliare nella zona economica estera le aliquote dei pagamenti diretti legati alle superfici sono ridotte del 25 per cento Dal 1984 nella zona economica estera vengono gestiti complessivamente 5'059 ettari.

Contributi di superficie – 2001 (compreso il contributo supplementare)

Il contributo supplementare è stato concesso per 273'189 ettari di terreni coltivi aperti e 16'840 ettari di colture perenni I contributi di superficie sono aumentati complessivamente di circa 112 milioni di franchi

■■■■■■■■■■■■■■■■
Aliquote 2001 fr /ha 1 – fino a 30 ha 1 200 – da 30 a 60 ha 900 – da 60 a 90 ha 600 – oltre 90 ha 0
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Superficie ha 478 019 263 779 287 079 1 028 877 Aziende Numero 25 147 16 153 18 288 59 588 Superficie per azienda ha 19,0 16,3 15,7 17,3 Contributo per azienda fr 25 589 20 177 18 289 21 882 Totale contributi 1 000 fr 643 489 325 919 334 473 1 303 881 Totale contributi 2000 1 000 fr 552 878 305 495 328 397 1 186 770 Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 184
Tabelle 31a–31b, pagine A32–A33

La riduzione dei contributi ha interessato l’8 per cento della SAU In media per ettaro è versato un contributo di superficie di 1'267 franchi (compr contributo supplementare)

Le aziende con una superficie fino a 10 ettari gestiscono complessivamente il 10,3 per cento della SAU totale. Soltanto lo 0,9 per cento delle aziende dispone di una superficie superiore ai 60 ettari Tali aziende gestiscono il 3,9 per cento della SAU totale

Ripartizione delle aziende e della SAU secondo le classi di dimensione oltre 90 Aziende in % SAU in % 60 – 90 30 –60 20 – 30 15 – 20 10 –15 5 –10 fino a 5 Fonte: UFAG C l a s s i d i d i m e n s i o n e i n h a SAU < 30 60 < SAU < 90 30 < SAU < 60 SAU > 90 30 20 10 0 10 20 30 0,2 0,2 1,4 0,5 19,0 27,3 18,2 15,6 8,5 11,0 0,8 0,1 19,5 18,1 21,7 19,4 9,5 51,8 5,5
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 185

■ Utilizzazione delle superfici inerbite

Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo

Questo provvedimento è finalizzato a mantenere la competitività della produzione di carne mediante foraggio grezzo e nel contempo a garantire, attraverso l’utilizzazione, la cura globale delle superfici nel nostro Paese a vocazione pastorizia

I contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo vengono concessi a favore degli animali tenuti nella rispettiva azienda durante il foraggiamento invernale (periodo di riferimento: 1o gennaio fino al giorno di riferimento dell’anno di contribuzione) Per animali da reddito che consumano foraggio grezzo si intendono quelli delle specie bovina ed equina nonché ovini, caprini, bisonti, cervi, lama e alpaca I contributi vengono versati a favore delle superfici permanentemente inerbite e dei prati artificiali Le diverse categorie di animali vengono convertite in unità di bestiame grosso che consumano foraggio grezzo (UBGFG).

La graduazione della limitazione dei contributi secondo le zone si basa sulla densità massima consentita di animali giusta le direttive vigenti in materia di protezione delle acque e tiene in considerazione il calo del potenziale di rendimento I contributi risultano quindi indipendenti dalla produzione, ma contribuiscono considerevolmente alla gestione globale delle superfici.

Hanno diritto ai contributi i gestori che detengono nella loro azienda almeno una UBGFG e che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti

Le UBGFG sono suddivise in due gruppi di contribuzione Per gli animali delle specie bovina ed equina, i bisonti, le capre lattifere e le pecore lattifere vengono versati 900 franchi per UBGFG, mentre a favore delle altre capre e pecore nonché di cervi, lama e alpaca l’importo dei contributi scende a 400 franchi per UBGFG Il contributo concesso per UBGFG di animali la cui detenzione implica un elevato dispendio dal profilo edile e lavorativo è maggiore rispetto a quello versato per animali che richiedono meno cure.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 186
Limitazione della promozione UBGFG/ha – zona campicola, zona intermedia ampliata e zona intermedia 2,0 – zona collinare 1,6 – zona di montagna I 1,4 – zona di montagna II 1,1 – zona di montagna III 0,9 – zona di montagna IV 0,8

Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo – 2001

Questi contributi sostituiscono quelli concessi fino al 1998 ai detentori di vacche che non fornivano latte commerciale Il contributo non viene versato unicamente per le vacche il cui latte non è commercializzato, bensì anche a favore di altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo Le aziende produttrici di latte che beneficiano di tali contributi sono gestite in modo piuttosto estensivo. Esse possiedono, infatti, una quota relativamente elevata di animali da allevamento e da ingrasso rispetto all'effettivo di vacche e una superficie inerbita sufficiente Nel 2001, per ogni 4'200 chilogrammi di latte commercializzato nell’anno precedente i produttori lattieri hanno subito la detrazione di una UBGFG dall’effettivo avente diritto ai contributi

Contributi ad aziende con o senza latte commercializzato – 2001

Le aziende che commercializzano latte ricevono contributi UBGFG decurtati di 3'900 franchi rispetto a quelle che non producono latte commerciale, ma approfittano del sostegno del mercato previsto nel settore dell’economia lattiera (p es supplemento per il latte trasformato in formaggio)

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 187
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna UBGFG che danno diritto ai contributi Numero 82 213 77 506 151 564 311 283 Aziende Numero 10 704 11 212 16 305 38 221 UBGFG per azienda che danno diritto ai contributi Numero 7,7 6,9 9,3 8,1 Contributi per azienda fr 6 660 5 997 7 957 7 019 Totale contributi 1 000 fr 71 286 67 240 129 746 268 272 Totale contributi 2000 1 000 fr. 67 444 64 265 126 795 258 505 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Aziende Aziende con latte senza latte commercializzato commercializzato Aziende Numero 21 556 16 665 Animali per azienda UBGFG 22,9 12,2 Deduzione per la limitazione dei contributi sulla base della superficie inerbita UBGFG 1,2 1,2 Deduzione per il latte UBGFG 15,7 0,0 Animali che danno diritto ai contributi UBGFG 6,0 10,9 Contributi per azienda fr. 5 317 9 221 Fonte: UFAG

■ Indennizzo delle difficoltà di produzione

Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione

Mediante questi contributi vengono compensate le condizioni difficili di produzione con le quali sono confrontati i detentori di animali nella regione di montagna e nella zona collinare Contrariamente ai contributi generali per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo, volti in primo luogo a promuovere lo sfruttamento e la cura dei pascoli, questa misura persegue anche obiettivi sociali, strutturali e di politica d’insediamento Hanno diritto ai contributi i gestori che gestiscono almeno

1 ettaro di SAU nella regione collinare o di montagna e nel contempo tengono almeno

1 UBGFG Le categorie di animali sussidiabili sono le stesse di quelle che beneficiano dei contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo. Questo provvedimento favorisce le aziende di piccole dimensioni, visto che i contributi vengono concessi a favore di al massimo 15 UBGFG per azienda Le aliquote di contribuzione sono differenziate in base alle zone.

Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili

Rispetto agli anni precedenti i contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione hanno registrato una riduzione marginale. Il numero delle aziende è tuttavia diminuito ulteriormente, nella misura di 130 unità Il numero di UBGFG aventi diritto a contributi, invece, ha registrato un leggero aumento pari a 2'000 unità

Aliquote per UBGFG – 2001 fr /UBG – zona collinare 260 – zona di montagna I 440 – zona di montagna II 690 – zona di montagna III 930 – zona di montagna IV 1 190
di produzione – 2001 Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura 1 collinare montagna UBGFG che danno diritto ai contributi Numero 36 771 202 173 213 148 452 093 Aziende Numero 2 581 15 362 17 634 35 577 UBGFG per azienda Numero 14,2 13,2 12,01 12,7 Contributi per azienda fr 1 257 4 555 10 039 7 034 Totale contributi 1 000 fr 3 245 69 981 177 029 250 255 Totale contributi 2000 1 000 fr 2 989 70 423 178 181 251 593
1 Aziende che gestiscono una parte della superficie nella regione di montagna e in quella collinare Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 188

La quota di UBGFG senza contributi è stata del 39 per cento dell’effettivo di animali delle aziende aventi diritto ai contributi L’83 per cento circa dell’effettivo UBGFG è detenuto in aziende interessate dalla limitazione dei contributi a 15 UBGFG In queste aziende la quota di UBGFG senza contributi è stata del 46,7 per cento.

Ripartizione degli animali da reddito che consumano foraggio grezzo in condizioni difficili di produzione secondo le classi di dimensione Fonte: UFAG C l a s s i d i d i m e n s i o n e i n U B G F G UBGFG con contributi UBGFG senza contributi 100 5000 50150 100 200 250 45–90 30–45 20–30 15–20 10–15 5–10 fino a 5 34 77 101 125 93 17 70 41 9 84 50 20 63 57 56 24 80 81 Aziende in centinaia UBGFG in migliaia
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 189

■ Contributi di declività generali per l’indennizzo delle condizioni difficili di gestione delle superfici

Contributi di declività

Mediante i contributi di declività generali vengono indennizzate le difficoltà connesse alla gestione delle superfici declive nelle regioni di collina e di montagna. Tali contributi sono versati soltanto per i prati, i terreni da strame e le superfici coltive I prati e i terreni da strame devono essere falciati almeno una volta all’anno Non danno diritto ai contributi le siepi, i boschetti campestri, i pascoli e i vigneti

Hanno diritto ai contributi di declività i gestori che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall'ordinanza sui pagamenti diretti, la cui azienda presenta una superficie decliva totale che ammonta complessivamente a oltre 50 are e particelle di almeno 5 are. Le zone declive sono suddivise in due categorie.

Contributi per le superfici declive – 2001

diritto ai

1 Aziende con superfici nella regione di montagna o in quella collinare

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 190
Aliquote 2001 fr./ha – 18–35% di declività 370 – oltre 35% di declività 510
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura 1 collinare montagna Superfici aventi
contributi: – 18–35% di declività ha 4 383 67 716 74 242 146 341 – oltre 35 % di declività ha 1 288 19 097 62 989 83 374 Totale ha 5 671 86 813 137 231 229 715 Aziende Numero 2 113 14 392 17 020 33 525 Contributo per azienda fr 1 078 2 417 3 500 2 883 Totale contributi 1 000 fr 2 279 34 791 59 573 96 643 Totale contributi 2000 1 000 fr 2 287 34 843 59 584 96 714
Fonte: UFAG

L’entità delle superfici notificate varia di anno in anno. Ciò dipende dalle condizioni climatiche che esercitano un influsso sul tipo di gestione (estensione maggiore o minore dei pascoli o dei prati da sfalcio)

Mediante questi contributi di declività s’intende conservare i vigneti situati nelle zone in forte pendenza e terrazzate Per tenere in considerazione le condizioni dei vigneti degni di essere sostenuti finanziariamente, si distingue tra vigneti in pendenza e in forte pendenza da un canto e vigneti terrazzati retti da muri di sostegno dall’altro. Questi elementi sono importanti dal profilo paesaggistico, ma rendono difficile la gestione I contributi per i vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate vengono concessi soltanto a favore delle superfici con una declività di oltre il 30 per cento

Per zone terrazzate si intendono i vigneti che sono terrazzati con regolarità mediante muri di sostegno e adempiono le seguenti condizioni:

– le superfici presentano un terrazzamento minimo, ossia al massimo 30 metri di distanza tra i muri di sostegno;

– l’area della zona terrazzata ammonta ad almeno 1 ettaro;

– l’altezza dei muri di sostegno misura almeno 1 metro Non vengono computati i muri in cemento convenzionali

Hanno diritto ai contributi di declività per i vigneti i gestori che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti, la cui azienda presenta una superficie decliva che ammonta complessivamente a oltre 10 are e particelle di oltre 2 are Le aliquote di contribuzione non sono in funzione delle zone

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 191
con contributi di declività
Aziende
– 2001
Declività <18% 59% Declività 18–35% 26% Declività >35% 15%
Fonte: UFAG Totale 557 835 ha
■ Contributi di declività per la conservazione dei vigneti nelle zone in forte pendenza e terrazzate

Contributi per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate – 2001

La quota di vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate rispetto alla superficie vignata totale corrisponde al 33 per cento, mentre la quota di aziende commisurata all’insieme delle aziende dedite alla viticoltura è del 60 per cento

Aliquote 2001 fr /ha – superfici con una declività del 30 fino al 50% 1 500 – superfici con una declività di oltre il 50% 3 000 – superfici in zone terrazzate 5 000
Unità Superfici aventi diritto ai contributi in totale ha 3 305 Declività dal 30 al 50% ha 1 667 Declività di oltre il 50% ha 323 Zone terrazzate ha 1 314 Numero di aziende Numero 2 888 Superficie per azienda ha 1,1 Contributo per azienda fr 3 477 Totale contributi 1 000 fr 10 043 Totale contributi 2000 1 000 fr 10 076 Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 192

Innovazioni nel 2002

Nell’ambito dei pagamenti diretti generali il Consiglio federale, con decisione del 24 aprile 2002, ha proceduto alle seguenti modifiche.

Innalzamento del limite per i contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione da 15 a 20 UBG Aumentando il limite è possibile da un lato migliorare la situazione reddituale dell’agricoltura di montagna e dall’altro ridurre gli effetti strutturali negativi dell’attuale limitazione dei contributi A partire dal 2002 vengono concessi contributi supplementari per un totale di 43 milioni di franchi a favore di circa 80'000 UBGFG In tal modo le aziende gestite a titolo principale nelle regioni di collina e di montagna ottengono contributi più elevati

Adeguamento della deduzione per il latte commercializzato applicata nel quadro del contributo per animali da reddito che consumano foraggio grezzo nella misura di 200 chilogrammi, per un ammontare di 4'400 chilogrammi

Questo provvedimento comporta contributi supplementari per le aziende produttrici di latte per un totale di circa 11 milioni di franchi. In tal modo può essere compensata la riduzione dei contributi UBGFG a seguito dell’aumento del contingente lattiero

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 193

2.2.3 Pagamenti diretti ecologici

Contributi ecologici

Mediante i contributi ecologici vengono indennizzate prestazioni ecologiche particolari che soggiacciono a condizioni più severe rispetto a quelle previste nel quadro della PER Ai gestori vengono offerti programmi con partecipazione facoltativa I programmi sono indipendenti gli uni dagli altri e i contributi possono venir cumulati

37% SSRA 10

Compensazione ecologica 36%

Produzione estensiva 10%

Agricoltura biologica 7%

Fonte: UFAG

■■■■■■■■■■■■■■■■
Tabelle 32a–32b, pagine A34–A35 Ripartizione dei contributi ecologici tra i vari programmi – 2001
URA
%
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 194
Totale 329,9 mio. fr.

Compensazione ecologica

Attraverso la compensazione ecologica s’intende conservare e se possibile ampliare l’habitat della fauna e della flora indigene nelle regioni a vocazione agricola. La compensazione ecologica contribuisce pure alla conservazione delle strutture e degli elementi paesaggistici tipici Determinati elementi della compensazione ecologica fruiscono dei contributi e possono nel contempo venir tenuti in considerazione per la compensazione ecologica obbligatoria nel quadro della PER Vi sono invece elementi computabili unicamente per la compensazione ecologica in relazione alla PER

Elementi della compensazione ecologica con o senza contributi

Elementi computabili per la PER Elementi computabili per la PER con contributi senza contributi

Prati sfruttati in modo estensivo Pascoli sfruttati in modo estensivo

Prati sfruttati in modo poco intensivo Pascoli boschivi

Terreni da strame Alberi indigeni, isolati o in viali alberati

Siepi, boschetti campestri e rivieraschi Fossati umidi, stagni, pozze Maggesi fioriti Superfici ruderali, cumuli di pietra, affioramenti rocciosi

Maggesi da rotazione Muri a secco

Fasce di colture estensive in Sentieri e accessi naturali non consolidati campicoltura

Alberi da frutto ad alto fusto nei campi Vigneti con elevata biodiversità

Altre superfici di compensazione ecologica sulla SAU definite dai servizi cantonali preposti alla protezione della natura

Le superfici devono misurare almeno 5 are, esistere per sei anni ed essere falciate al più presto tra metà giugno e metà luglio a dipendenza della zona. Lo sfalcio tardivo assicura la completa maturazione dei semi e promuove la biodiversità attraverso l’inseminazione naturale Inoltre, invertebrati, uccelli che nidificano al suolo e mammiferi di piccola taglia dispongono di un periodo di tempo sufficiente per riprodursi Sono vietate la concimazione e l’utilizzazione di prodotti per il trattamento delle piante È ammesso unicamente il trattamento pianta per pianta in caso di presenza di erbe problematiche

I contributi per prati sfruttati in modo estensivo, terreni da strame, siepi, boschetti campestri e rivieraschi sono disciplinati in maniera uniforme e sono calcolati in base alla zona in cui si trova la superficie Negli ultimi anni la quota di prati sfruttati in modo estensivo è costantemente aumentata.

Aliquote 2001 fr /ha – zona campicola e zone intermedie 1 500 – zona collinare 1 200 – zone di montagna I e II 700 – zone di montagna III e IV 450
■ Prati sfruttati in modo estensivo 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 195
Tabelle 33a–33d, pagine A36–A39

■ Siepi, boschetti campestri e rivieraschi

Contributi per prati sfruttati in modo estensivo – 2001

Per terreni da strame s’intendono le superfici inerbite gestite in modo estensivo in luoghi bagnati o umidi Il prodotto dello sfalcio, effettuato di regola in autunno o in inverno, viene utilizzato come lettiera. In linea di massima sono applicabili le stesse prescrizioni vigenti per la gestione dei prati sfruttati in modo estensivo Le superfici possono venir falciate soltanto dopo il 1o settembre

Contributi per terreni da strame – 2001

Per siepi e boschetti campestri o rivieraschi s’intendono siepi basse, arbustive e arboree, siepi frangivento, gruppi di alberi, scarpate boscate e boschetti rivieraschi a forma di siepe Le superfici devono misurare almeno 5 are ed essere gestite in modo corrispondente per un periodo ininterrotto di sei anni Devono essere curate in modo adeguato Sono vietate la concimazione e l’utilizzazione di prodotti per il trattamento delle piante L’orlo inerbito non concimato lungo i boschetti deve misurare almeno tre metri di larghezza

Contributi per siepi, boschetti campestri e rivieraschi – 2001

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 196
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 18 036 8 785 9 346 36 167 Superficie ha 21 550 8 712 13 663 43 926 Superficie per azienda ha 1,19 0,99 1,46 1,21 Contributo per azienda fr 1 755 1 005 769 1 318 Contributi 1 000 fr 31 653 8 825 7 191 47 669 Contributi 2000 1 000 fr 24 567 7 986 7 256 39 809 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 1 459 1 453 2 362 5 274 Superficie ha 1 429 1 093 2 267 4 788 Superficie per azienda ha 0,98 0,75 0,96 0,91 Contributo per azienda fr 1 447 735 596 870 Contributi 1 000 fr 2 112 1 067 1 407 4 586 Contributi 2000 1 000 fr 1 930 826 911 3 668 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 5 217 2 518 1 076 8 811 Superficie ha 1 283 683 308 2 274 Superficie per azienda ha 0,25 0,27 0,29 0,26 Contributo per azienda fr 364 277 186 317 Contributi 1 000 fr 1 899 698 201 2 797 Contributi 2000 1 000 fr 1 865 698 214 2 777 Fonte: UFAG
da strame
■ Terreni

Sui prati sfruttati in modo poco intensivo è autorizzato spandere quantitativi molto limitati di letame o composta Sono applicabili le stesse prescrizioni vigenti per la gestione di prati sfruttati in modo estensivo

Contributi per prati sfruttati in modo poco intensivo – 2001

Per maggesi fioriti s’intendono le fasce pluriennali, seminate con sementi di erbe selvatiche indigene, di almeno tre metri di larghezza La concimazione è vietata È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole La superficie messa a maggese fiorito può essere falciata fra il 1o ottobre e il 15 marzo, a partire dal secondo anno e solo per una metà I maggesi fioriti sono finalizzati alla protezione delle erbe selvatiche minacciate Essi rappresentano un habitat e una fonte di nutrimento ideali anche per insetti e piccoli esseri viventi. Offrono rifugio pure a lepri ed uccelli

Per i maggesi fioriti vengono versati 3'000 franchi per ettaro I contributi vengono applicati per superfici della zona campicola fino alla zona di collina compresa

Contributi per maggesi fioriti – 2001

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 197
Aliquote 2001 fr /ha – Zona campicola fino a zona collinare 650 – Zone di montagna I e II 450 – Zone di montagna III e IV 300
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 9 992 9 306 10 862 30 160 Superficie ha 8 735 8 453 21 432 38 619 Superficie per azienda ha 0,87 0,91 1,97 1,28 Contributo per azienda fr 561 502 673 583 Contributi 1 000 fr 5 607 4 674 7 307 17 588 Contributi 2000 1 000 fr 5 884 4 797 7 589 18 269 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna1 Aziende Numero 1 932 361 7 2 300 Superficie ha 1 670 289 2 1 961 Superficie per azienda ha 0,86 0,80 0,27 0,85 Contributo per azienda fr 2 593 2 402 810 2 558 Contributi 1 000 fr 5 010 867 6 5 883 Contributi 2000 1 000 fr 3 380 563 4 3 946
1 Trattasi di aziende che gestiscono superfici nella regione collinare o di pianura Fonte: UFAG
■ Prati sfruttati in modo poco intensivo ■ Maggesi fioriti
In relazione alla liberalizzazione del mercato cerealicolo i maggesi fioriti rappresentano un ’alternativa economicamente interessante alle colture campicole.

■ Maggesi da rotazione

Per maggesi da rotazione si intendono le superfici che per uno o due anni vengono seminate con sementi di erbe campicole indigene e che misurano almeno 6 metri di larghezza e 20 are Essi fungono da habitat ideale per uccelli che nidificano al suolo, lepri e insetti. In zone adeguate è consentito anche l’inerbimento spontaneo. La concimazione è vietata È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole I maggesi da rotazione possono essere falciati tra il 1o ottobre e il 15 marzo

A favore dei maggesi da rotazione vengono versati 2'500 franchi per ettaro I contributi vengono applicati per superfici della zona campicola fino alla zona di collina compresa, com’è il caso per i maggesi fioriti.

Contributi per maggesi da rotazione – 2001

1 Trattasi di aziende che gestiscono superfici nella regione collinare o di montagna, che tuttavia gestiscono una parte delle loro superfici nella regione di pianura

Fonte: UFAG

■ Fasce di colture estensive in campicoltura

Le fasce di colture estensive rappresentano un habitat ideale per la flora campicola collaterale Per fasce di colture estensive in campicoltura si intendono le fasce marginali di colture campicole gestite in modo estensivo larghe almeno 3 e al massimo 12 metri coltivate a cereali, colza, girasoli, piselli proteici, favette e soia ma non a granturco È vietato impiegare concimi azotati e insetticidi nonché combattere le malerbe con mezzi meccanici e sostanze chimiche ad ampio raggio È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole

Nel 2001 sono stati versati 1'500 franchi per ettaro I contributi vengono concessi soltanto a superfici ubicate nella regione di pianura o collinare

Contributi per le fasce di colture estensive – 2001

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 198
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare1 montagna1 Aziende Numero 846 131 2 979 Superficie ha 1 115 165 1 1 281 Superficie per azienda ha 1,32 1,26 0,65 1,31 Contributo per azienda fr 3 295 3 141 1 625 3 271 Contributi 1 000 fr 2 788 412 3 3 203 Contributi 2000 1 000 fr. 2 218 330 0 2 548
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 149 41 0 190 Superficie ha 39 50 44 Superficie per azienda ha 0,26 0,13 0 0,23 Contributo per azienda fr 394 186 0 349 Contributi 1 000 fr 59 80 66 Contributi 2000 1 000 fr 43 50 48 Fonte: UFAG

■ Alberi da frutto ad alto fusto nei campi

Per il 2001 i contributi sono stati aumentati di 500 franchi, al fine di accrescere l'attrattiva di questo elemento della compensazione ecologica rispetto ai maggesi fioriti e da rotazione

Vengono concessi contributi per alberi da frutto a nocciolo e a granelli ad alto fusto che non fanno parte di frutteti nonché per i castagni e per i noci in selve curate L’altezza del tronco dev’essere di almeno 1,2 metri per gli alberi da frutto a nocciolo e di almeno 1,6 metri per gli altri alberi da frutto Non è autorizzato l’impiego di erbicidi ai piedi del tronco, eccezion fatta per alberi di meno di cinque anni Possono venir versati contributi a partire da almeno 20 alberi I contributi per gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi sono cumulabili con quelli concessi a favore dei prati sfruttati in modo estensivo o poco intensivo come pure con quelli in conformità dell’ordinanza sulla qualità ecologica Nel 2001 sono stati versati 15 franchi per albero notificato

Contributi per alberi da frutto ad alto fusto nei campi – 2001

Ripartizione delle superfici di compensazione ecologica1 2001

Maggesi da rotazione 1,4%

Maggesi fioriti 2,1%

Prati sfruttati in modo poco intensivo 41,6%

Boschetti campestri e rivieraschi 2,4%

usi gli alberi da frutta ad alto fusto nei campi

Fasce di colture estensive 0,1%

Prati sfruttati in modo estensivo 47,3% Terreni da strame 5,1%

Fonte: UFAG

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 199
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 17 740 13 261 5 464 36 465 Alberi Numero 1 246 754 931 289 262 856 2 440 899 Alberi per azienda Numero 70,28 70,23 48,11 66,94 Contributo per azienda fr. 1 054 1 053 722 1 004 Contributi 1 000 fr 18 701 13 969 3 943 36 613 Contributi 2000 1 000 fr 18 991 14 172 3 893 37 057 Fonte: UFAG
1
Totale 92 892 ha
Escl

■ Postulato Fässler: Interconnessione delle superfici di compensazione ecologica

Evoluzione delle superfici di compensazione ecologica

Con decisione del 9 gennaio 2002 il Consiglio federale ha accettato il Postulato Fässler (01.3501). Nella sua dichiarazione, il Consiglio federale non prevede la pubblicazione di un rapporto separato, ma assicura di dar seguito al postulato nel Rapporto agricolo del 2002 Le seguenti considerazioni si basano sulla situazione attuale e sui provvedimenti attuali e futuri per l’interconnessione delle superfici di compensazione ecologica

Testo del postulato Fässler del 3 ottobre 2001

Il Consiglio federale è invitato a redigere un rapporto sulle superfici di compensazione ecologica in Svizzera Il rapporto illustra:

– la situazione attuale (numero, ampiezza e posizione geografica delle dette superfici, ecc );

– quali provvedimenti sono in atto al momento per sostenere l’interconnessione delle superfici di compensazione ecologica;

– con quali ulteriori provvedimenti si può continuare a promuovere l’interconnessione delle superfici di compensazione ecologica

■ Situazione attuale delle superfici di compensazione ecologica (SCE)

Dall’introduzione, nel 1993, della compensazione ecologica quale programma ecologico, la quota di SCE è costantemente aumentata rispetta alla SAU totale Determinante è stata la quota minima richiesta di SCE pari rispettivamente al 7 e al 3,5 per cento per le colture speciali che intendevano partecipare al programma di produzione integrata (PI) Attualmente la SCE avente diritto a contributi comprende quasi 93'000 ettari, ossia il 9 per cento della SAU. Altri elementi importanti della compensazione ecologica sono gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi che attualmente ammontano a 2,4 milioni La Confederazione sostiene le SCE versando circa 118 milioni di franchi (per l’evoluzione delle superfici cfr. la parte 1.3.1).

Ripartizione delle SCE per regioni – 2001

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 200
SCE aventi diritto SAU Quota a contributi 1 ha ha % Regione di pianura 35 821 507 371 7,1 Regione collinare 19 401 277 160 7,0 Regione di montagna 37 670 286 599 13,1 Totale 92 892 1 071 130 8,7
Fonti:
1 Esclusi gli alberi da frutta ad alto fusto nei campi UFAG, UST

Le cerchie ambientaliste hanno criticato il fatto che le SCE, per ragioni di economia aziendale, vengono impiantate in aree a scarso potenziale ecologico quali pendii esposti a nord e bordi dei boschi oppure presentano una vegetazione priva di potenziale di miglioramento della flora Queste lacune sono state confermate da diverse valutazioni. Da esse è emerso che circa un terzo dei prati analizzati presenta un buon profilo qualitativo, un terzo possiede un potenziale di miglioramento ed un terzo è insufficiente dal punto di vista qualitativo

L’UFAG, in collaborazione con il Forum internazionale per la compensazione ecologica e l’UFAFP, ha apportato una modifica al concetto della compensazione ecologica al fine di raggiungere un certo miglioramento all’interno e tra le singole SCE Su questo concetto verte l’ordinanza sul promovimento regionale della qualità e dell’interconnessione delle superfici di compensazione ecologica nell’agricoltura (Ordinanza sulla qualità ecologica, OQE; RS 910 14) Questa ordinanza è stata emanata dal Consiglio federale il 4 aprile 2001 ed è entrata in vigore il seguente 1o maggio

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 201
Percentuale di superfici di compensazione ecologica 1 per Comuni – 2001
1 Compensazione ecologica esclusi gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi – 2001 2 Per Comune, ettari di superfici di compensazione ecologica aventi diritto a contributi divisi per gli ettari di SAU in % della SAU 2 0 <10 10–19,9 20–29,9 ≥30 Regione d'estivazione
Fonte: UFAG, Dati cartografici GG25 © Swisstopo (BA024503)

In virtù della LAgr e della legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio, la Confederazione sostiene finanziariamente le SCE di particolare qualità nonché l’interconnessione delle SCE, a condizione che terzi o i Cantoni partecipino finanziariamente a tale iniziativa, questi ultimi a seconda della loro capacità finanziaria.

I contributi per la qualità biologica possono essere cumulati con quelli a favore dell’interconnessione

Aliquote computabili

Aliquote 2001 fr – qualità biologica 500 –/ha

alberi da frutta ad alto fusto nei campi 20 –/albero – interconnessione 500 –/ha

Affinché possano svolgere la propria funzione di spazio vitale per flora e fauna selvatiche, le SCE devono possedere determinate caratteristiche qualitative La qualità di una SCE è soddisfacente se possiede una diversità botanica conforme all’ubicazione Ciò è anche il presupposto per la varietà della fauna (farfalle, scarafaggi, ragni, uccelli ecc ) Altrettanto fondamentale quanto la qualità biologica è l’opportuna interconnessione delle SCE Interconnessione significa impiantare una SCE in modo tale che essa possa fungere da corridoio tra gli spazi vitali già esistenti ma isolati. Ciò favorisce i flussi migratori e lo scambio di materiale ereditario Un’adeguata interconnessione, quindi, è un ’ulteriore dimensione della qualità delle SCE

Per l’ottenimento di contributi i gestori di SCE devono adempiere esigenze specifiche poste dai Cantoni. Le esigenze cantonali, dal canto loro, devono rispettare esigenze minime della Confederazione sia per la qualità biologica sia per l’interconnessione

L’ordinanza sulla qualità ecologica si basa su incentivi finalizzati all’ottenimento di risultati concreti, laddove la compensazione ecologica passa da un ambito caratterizzato essenzialmente da condizioni di gestione a un ramo di produzione dell’agricoltura con obiettivi specifici La partecipazione a questi programmi è facoltativa

L’ordinanza sulla qualità ecologica si fonda sul principio che la promozione mirata della diversità naturale, in considerazione della varietà del nostro Paese, va attuata soltanto a livello regionale In essa sono contenuti criteri qualitativi e d’interconnessione chiaramente definiti, avallati scientificamente e approvati dalla larga maggioranza, che possono essere specificati dai Cantoni

202 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2
■ Ordinanza sulla qualità ecologica quale base dei provvedimenti attuali e futuri

■ Stato di realizzazione settembre 2002

Le esigenze cantonali per l’esecuzione vengono verificate e approvate dall’UFAG dopo aver consultato gli esperti Dall’entrata in vigore dell’ordinanza sulla qualità ecologica sono state concesse le seguenti autorizzazioni:

Cantoni autorizzati ad eseguire l’ordinanza sulla qualità ecologica

Qualità biologica Interconnessione regionale

BL, BS, FR, GR, LU, SG, BE, BL, BS, GR, LU, SG, SH, TG, VD, ZG, ZH, SZ, JU SH, TG, VD, ZG, ZH Solamente per settori parziali:

AG, BE, GL, SO

■ Provvedimenti supplementari

Per l’ordinazione della documentazione riservata alla pratica cfr allegato Bibliografia A84

L’ordinanza sulla qualità ecologica in futuro potrebbe diventare il motore per l’applicazione, a livello cantonale, delle leggi, linee direttrici e concetti esistenti A titolo d’esempio si citano l’articolo 18b capoverso 2 della legge sulla protezione della natura e del paesaggio, il concetto paesaggio Svizzera, la rete ecologica nazionale REN, i corridoi per la fauna selvatica, l’Inventario dei prati e pascoli secchi della Svizzera nonché i piani direttori cantonali. Dall’entrata in vigore dell’ordinanza sulla qualità ecologica sono state pubblicate diverse guide per l’applicazione

Vi sono dunque i presupposti necessari per raggiungere gli obiettivi della compensazione ecologica Al momento non si prevede l’attuazione di ulteriori provvedimenti per portare avanti il concetto di interconnessione delle SCE Il processo è costantemente oggetto di verifica È determinante mantenere la dinamica avviata A tal proposito è richiesto il contributo di tutte le parti coinvolte ossia agricoltura, consulenza, Cantoni e Confederazione. Inoltre, è essenziale intensificare ulteriormente la collaborazione tra UFAFP e UFAG rafforzata grazie all’ordinanza sulla qualità ecologica nonché curare i buoni contatti esistenti a livello federale e cantonale tra agricoltura e protezione della natura e del paesaggio.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 203

Produzione estensiva di cereali e colza

Mediante questo provvedimento s’intende promuovere la coltivazione di cereali e colza senza ricorrere a regolatori della crescita, fungicidi, stimolanti chimici di sintesi delle difese naturali e insetticidi Tali esigenze devono essere rispettate sull’insieme delle superfici dell’azienda coltivate a cereali panificabili, a colza o a cereali da foraggio

La quota di cereali panificabili prodotti in modo estensivo corrisponde al 43 per cento della produzione totale Tale quota è del 61 per cento nel caso dei cereali da foraggio (mais da granella escluso) e del 34 per cento per la colza

Nel 2001 sono stati versati 400 franchi per ettaro.

Produzione estensiva di cereali e colza – 2001

Ripartizione delle superfici per la produzione estensiva – 2001 Cereali

50%

Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 11 161 6 939 1 117 19 217 Superficie ha 54 576 24 385 2 616 81 576 Superficie per azienda ha 4,89 3,51 2,34 4,25 Contributo per azienda fr 1 948 1 404 937 1 693 Contributi 1 000 fr 21 737 9 743 1 046 32 526 Contributi 2000 1 000 fr. 22 103 10 128 1 168 33 398 Fonte: UFAG
panificabili
Colza 5% Cereali da foraggio
Fonte: UFAG Totale 81 576 ha
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 204
45%
Tabella 34, pagina A40

Agricoltura biologica

A complemento del maggior ricavo che può essere ottenuto sul mercato, la Confederazione promuove l’agricoltura biologica come forma di produzione particolarmente rispettosa dell’ambiente Per poter beneficiare dei contributi i gestori devono rispettare, sull’insieme delle superfici dell’azienda, almeno le esigenze dell’ordinanza del 22 settembre 1997 sull’agricoltura biologica, nella versione rivista dell’agosto 2000 Sono consentite riconversioni parziali soltanto nelle aziende dedite alla produzione di vino, frutta, verdura o piante ornamentali Viene tra l’altro promossa la rinuncia a materie ausiliarie chimiche di sintesi come concimi commerciali o pesticidi Per l’agricoltore è quindi particolarmente importante tenere in considerazione i cicli e i processi naturali.

Nel 2001 l’agricoltura biologica veniva praticata su poco meno del 9 per cento dell’intera SAU. Rispetto all’anno precedente il numero di aziende ad indirizzo biologico ha registrato un incremento di oltre il 10 per cento La superficie gestita in virtù dell’ordinanza sull’agricoltura biologica ha registrato un aumento dell’11,5 per cento

Si deve partire dal presupposto che l’aumento delle aliquote di contributo hanno incentivato la riconversione.

Aliquote 2001 fr./ha – colture speciali 1 200 – superficie coltiva aperta senza colture speciali 800 – superfici inerbite e terreni da strame 200 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 205

Contributi per l’agricoltura biologica – 2001

Quota delle superfici gestite in modo biologico, per regione – 2001

Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 1 068 1 247 3 126 5 441 Superficie ha 18 309 19 927 55 328 93 565 Superficie per azienda ha 17,14 15,98 17,70 17,20 Contributo per azienda fr 6 864 3 967 3 586 4 317 Contributi 1 000 fr 7 331 4 946 11 211 23 488 Contributi 2000 1 000 fr 4 585 2 520 5 080 12 185 Fonte: UFAG
Regione di pianura
Regione di montagna 59% Fonte: UFAG
otale
Regione collinare
20%
T
93 565 ha
21%
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 206
Tabella 32a, pagina A34

■ Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA)

Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze

In questo ambito rientrano i programmi SSRA e URA illustrati di seguito (cfr. la parte 1 3 2)

Viene promossa la detenzione di animali in sistemi di stabulazione che rispondono a requisiti il cui livello è di gran lunga superiore a quanto prescritto dalla legislazione in materia di protezione degli animali Vigono i seguenti principi:

gli animali sono tenuti liberi, in gruppi; – gli animali dispongono di aree di riposo e di movimento nonché di possibilità d’occupazione conformi al loro comportamento naturale;

le stalle sono illuminate con sufficiente luce diurna naturale.

Contributi per sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali – 2001

Aliquote 2001 fr /UBG – animali della specie bovina, capre, conigli 90 – suini 155 – pollame 180
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 7 607 4 852 2 862 15 321 UBG Numero 181 300 88 079 40 760 310 139 UBG per azienda Numero 23,83 18,15 14,24 20,24 Contributo per azienda fr 2 630 2 027 1 465 2 221 Contributi 1 000 fr 20 006 9 834 4 194 34 034 Contributi 2000 1 000 fr 14 877 7 049 2 822 24 749 Fonte: UFAG
Tabella 35, pagina A41 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 207 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

Viene promossa l’uscita regolare all’aperto degli animali da reddito. Per uscita regolare all’aperto si intende l’uscita al pascolo, in una corte o in un ’ area con clima esterno che risponde alle esigenze degli animali Per le diverse categorie di animali sono applicabili le seguenti esigenze:

Animali da reddito che consumano foraggio grezzo

uscita al pascolo per almeno 26 giorni al mese durante il periodo di vegetazione – uscita per almeno 13 giorni al mese durante il periodo di foraggiamento invernale

Suini

– suini da ingrasso, suini da allevamento e verri riproduttori: uscita giornaliera

scrofe in asciutta: uscita per almeno 3 giorni alla settimana.

Pollame

uscita giornaliera

Contributi per l’uscita regolare all’aperto – 2001

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 208
Aliquote 2001 fr /UBG – animali delle specie bovina ed equina, bisonti, ovini, caprini, daini, cervi e conigli 180 – suini 155 – pollame 180
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 12 183 9 749 11 055 32 987 UBG Numero 296 399 207 250 187 290 690 939 UBG per azienda Numero 24,33 21,26 16,94 20,95 Contributo per azienda fr 4 222 3 747 3 026 3 681 Contributi 1 000 fr 51 443 36 532 33 447 121 422 Contributi 2000 1 000 fr 36 048 24 806 22 516 83 370 Fonte: UFAG
■ Uscita regolare all’aperto (URA) Tabella 35, pagina A41

Contributi d’estivazione

Mediante i contributi d’estivazione s’intende garantire la gestione e la cura dei vasti pascoli d’estivazione nelle Alpi, nelle Prealpi e nel Giura. La regione d’estivazione si estende su circa 600'000 ettari, gestiti con oltre 300'000 UBG Hanno diritto ai contributi i gestori che estivano animali in un ’azienda d’estivazione, in un ’azienda pastorizia o in un ’azienda con pascoli comunitari

I contributi d’estivazione vengono concessi a condizione che le aziende siano gestite in modo adeguato e rispettoso dell’ambiente e che vengano rispettate eventuali prescrizioni cantonali, comunali o consortili I contributi d’estivazione vengono versati per carico normale (CN) o per UBG. Per CN si intende l’estivazione di una UBG durante 100

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 209 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
giorni Aliquote 2001 – per UBG di vacche munte, pecore lattifere e capre lattifere (estivazione di 56–115 giorni) 300 – per CN di ovini, eccettuate le pecore lattifere 120 – per CN di altri animali che consumano foraggio grezzo 260 Contributi d’estivazione – 2001 Caratteristica Contributi Aziende UBG o CN 1 000 fr Numero Numero Vacche, capre lattifere e pecore lattifere 22 527 3 220 75 090 Ovini, eccettuate le pecore lattifere 2 923 1 008 24 359 Altri animali che consumano foraggio grezzo 55 074 6 926 208 969 Totale 80 524 7 607 1 Totale 2000 81 238 7 968 1
1 Questa cifra indica il totale delle aziende d’estivazione aventi diritto a contributi (senza doppi versamenti) Fonte: UFAG
d‘estivazione
■ Gestione sostenibile della regione
Tabelle 38a–38b pagine A44–A45

Contributi per la protezione delle acque

Mediante l’articolo 62a della legge sulla protezione delle acque la Confederazione può promuovere i provvedimenti presi dagli agricoltori per prevenire il convogliamento e il dilavamento di sostanze nelle acque superficiali e sotterranee L’accento è posto sulla riduzione del carico di nitrati nell’acqua potabile e del carico di fosforo nelle acque superficiali in regioni nelle quali la PER, l’agricoltura biologica, divieti e precetti nonché i programmi facoltativi promossi dalla Confederazione (produzione estensiva, compensazione ecologica) non sono sufficienti

In virtù dell’ordinanza sulla protezione delle acque, i Cantoni sono tenuti a designare un settore d’alimentazione per la captazione di acque superficiali e sotterranee nonché a ordinare provvedimenti di risanamento qualora la qualità dell’acqua fosse insufficiente Questi provvedimenti possono comportare limitazioni significative rispetto allo stato della tecnica per quanto concerne l’utilizzazione del suolo nonché perdite finanziarie insopportabili per le aziende I contributi ai costi concessi dalla Confederazione ammontano all’80 per cento per gli adeguamenti strutturali e al 50 per cento per i provvedimenti di gestione Nel 2001 sono stati stanziati circa 2,3 milioni di franchi

Ricapitolazione dei progetti – 2001

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 210
Cantone Regione, Durata Ambito del Totale costi Contributi Comune probabile del progetto previsti 2001 progetto (2001) Anno ha fr fr LU Lago di Sempach 1999–2004 1 4 905 8 811 166 1 023 300 LU Lago di Baldegg 2000–2005 1 4 325 9 559 694 567 800 LU/AG Lago di Hallwil 2001–2006 1 3 786 5 029906 363 200 AG Wohlenschwil 2001–2009 62 Ancora nessun contributo versato VD Thierrens 1999–2008 17 121 236 17 600 VD Morand 2000–2008 14 760 183 9 900 ZH Baltenswil 2000–2008 70 428 353 30 900 BE Walliswil 2000–2005 125 381 108 40 800 SH Klettgau 2001–2006 450 1 136 221 87 500 FR Avry-sur-Matran 2000–2005 37 158 232 27 500 FR Middes 2000–2006 45 159 996 23 500 SO Gäu 2000–2005 650 965 640 62 500 Totale 2 254 500 1 Proroga necessaria Fonte: UFAG
■ Prevenzione del convogliamento e del dilavamento

■ Evoluzione dei tenori di sostanze nutritive nei due ambiti di progetto

I progetti Thierrens (VD) e Lago di Sempach (LU) vengono finanziati dal 1999 dalla Confederazione mediante i contributi giusta l’articolo 62a In questo arco di tempo è stato possibile ridurre il carico di sostanze nutritive grazie ai provvedimenti adottati nel quadro dei progetti.

Evoluzione del tenore di nitrato nell'ambito del progetto Thierrens (VD)

Al progetto Thierrens partecipano essenzialmente aziende miste e aziende dedite all’ingrasso con un effettivo di animali relativamente scarso da 0,2 a 1,4 UBG per ettaro di SAU Dei provvedimenti disciplinati contrattualmente fanno parte innanzitutto l’impianto di prati sfruttati in modo estensivo e meno intensivo, l’avvicendamento mirato delle colture e ulteriori accordi nel quadro dell’ordinanza sui pagamenti diretti

Dall’inizio del progetto i valori di nitrato sono passati da 52 a 45 milligrammi al litro. Questi livelli tendono a diminuire ulteriormente L’obiettivo consiste nel ridurre il carico di nitrato nelle acque sotterranee ad una concentrazione inferiore ai 30 milligrammi di nitrato al litro di acqua potabile.

Il progetto Lago di Sempach (LU), invece, è finalizzato alla riduzione del carico di fosforo, che è già diminuito grazie a provvedimenti nell’ambito della PER quali la riduzione dell’effettivo di animali e l’esportazione di concimi aziendali Nel 1999, tuttavia, i valori di fosforo eccedevano sempre del 7 per cento il fabbisogno Al fine di migliorare ulteriormente la qualità delle acque del Lago di Sempach, sono stati necessari ulteriori sforzi (cfr la parte 1 3 1)

Il progetto concernente il fosforo prevede altre misure conformemente all’articolo 62a della legge sulla protezione delle acque, tra le quali figurano la creazione di fasce tampone estensive, la riduzione della concimazione all’80 per cento del fabbisogno delle piante, provvedimenti edili, la riduzione dell’effettivo di animali, contratti di cessione del concime aziendale, impiego di alimenti per animali poveri di nutrienti e separatore Sebbene al progetto finora abbia partecipato soltanto un terzo circa delle aziende, il carico di fosforo nel lago ha potuto essere ridotto dell’8 per cento

A breve termine il bilancio intermedio del progetto è positivo Per un miglioramento sostenibile della qualità delle acque lacustri sono tuttavia necessarie misure di più ampia portata nonché la partecipazione di un numero maggiore di aziende.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 211 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
M a r z o 9 9 M a g g i o 9 9 G i u g n o 9 9 S e t t e m b r e 9 9 N o v e m b r e 9 9 G e n n a i o 0 0 M a r z o 0 0 M a g g i o 0 0 G i u g n o 0 0 S e t t e m b r e 0 0 N o v e m b r e 0 0 G e n n a i o 0 1 M a r z o 0 1 M a g g i o 0 1 G i u g n o 0 1 S e t t e m b r e 0 1 N o v e m b r e 0 1 T e n o r e d i n i t r a t o ( m g / l ) Fonte: Inspection des eaux de l'Etat de Vaud 0 60 50 40 30 20 10

Innovazioni nel 2002

Con decisione del 21 settembre 2001 il Consiglio federale ha apportato una serie di modifiche ai contributi ecologici nell’ambito della detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze

Detenzione di pollame

I contributi per il pollame destinato alla produzione di uova sono stati aumentati di 100 franchi per UBG nel quadro dei programmi SSRA e URA

Contributi d’estivazione

Con decisione del 24 aprile 2002 il Consiglio federale ha aumentato i contributi per gli altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo da 260 a 300 franchi per CN, decretando pure una differenziazione dei contributi per gli ovini in base al sistema di pascolo applicabile a partire dal 2003

I contributi per gli altri animali che consumano foraggio grezzo vengono in tal modo uniformati a quelli per animali munti. Con la differenziazione dei contributi per gli ovini in base al sistema di pascolo viene promosso un sistema d’estivazione del bestiame ovino più sostenibile, com’è il caso per i contributi ecologici In particolare si tratta di promuovere e incentivare attraverso contributi più elevati i pascoli da rotazione e la sorveglianza auspicati per motivi ecologici Le uscite per questo provvedimento sono stimate a circa 1,5 milioni di franchi L’entrata in vigore della differenziazione in base al sistema di pascolo è prevista per il 2003, al fine di consentire alle autorità preposte all’esecuzione di effettuare gli accertamenti necessari contemporaneamente alla verifica generale dei sistemi d’estivazione del bestiame ovino. L’aumento dei contributi d’estivazione comporta complessivamente ulteriori entrate per l’economia alpestre pari a 9 milioni di franchi

212 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2
SSRA Aliquote 2002 fr /UBG – Pollame per la produzione di uova 280 URA Aliquote 2002 fr /UBG – Pollame per la produzione di uova 280
Aliquote in fr 2001 2002 2003 per vacche munte, capre lattifere e pecore lattifere per UBG 300 300 300 per CN di
– in caso di sorveglianza permanente 120 120 300 – per pascoli da rotazione 120 120 220 – per altri pascoli 120 120 120 per CN di altri animali che consumano foraggio grezzo 260 300 300
ovini, eccettuate le pecore lattifere:

■■■■■■■■■■■■■■■■

2.3 Miglioramento delle basi

Mediante i provvedimenti denominati «Miglioramento delle basi» viene promossa e sostenuta la produzione di derrate alimentari rispettosa dell’ambiente ed efficiente

Aiuti finanziari per il miglioramento delle basi

Gli obiettivi dei provvedimenti nel campo del miglioramento delle basi sono:

– strutture aziendali moderne e superfici agricole utili ben accessibili;

– produzione efficiente e rispettosa dell’ambiente;

– varietà possibilmente resistenti e ad alto rendimento nonché prodotti di alta qualità;

protezione della salute dell’Uomo, degli animali e dell’ambiente;

– diversità genetica

213 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Provvedimento Conto Conto Preventivo 2000 2001 2002 mio fr Contributi per i miglioramenti strutturali 88 102 90 Crediti d’investimento 100 98 90 Aiuti per la conduzione aziendale 8 30 40 Consulenza e contributi per la ricerca 22 23 24 Lotta alle malattie delle piante e agli organismi nocivi 724 Produzione vegetale e allevamento 21 21 23 Totale 246 277 271 Fonte: UFAG

2.3.1 Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale

Miglioramenti strutturali

I provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali consentono di migliorare le condizioni di vita ed economiche nelle aree rurali Ciò riguarda in particolare la regione di montagna e le regioni marginali

Per quanto concerne gli aiuti agli investimenti sono disponibili due strumenti:

i contributi (a fondo perso) con partecipazione dei Cantoni; – i crediti d’investimento sotto forma di mutui esenti da interesse

Attraverso gli aiuti agli investimenti l’agricoltura può sviluppare e mantenere strutture più competitive senza tuttavia contrarre debiti insopportabili Anche in altri Paesi, in particolare nell’UE, gli aiuti agli investimenti rientrano tra i principali provvedimenti volti a promuovere le aree rurali

Tali aiuti vengono concessi a favore di provvedimenti sia individuali sia collettivi.

L’importo disponibile nel 2001 per le bonifiche fondiarie e le costruzioni rurali ammontava a 102 milioni di franchi, di cui 12 quale credito suppletivo per il ripristino dei danni alluvionali del 2000 L’UFAG ha approvato nuovi progetti con contributi federali per un importo complessivo di 96 milioni di franchi Il volume d’investimento è stato di 393 milioni di franchi L’ammontare dei contributi federali relativi ai progetti approvati non è identico all’importo iscritto nella rubrica del preventivo «Miglioramenti strutturali nell’agricoltura», in quanto l’assegnazione di un contributo e il relativo versamento avvengono soltanto eccezionalmente nello stesso anno Per un progetto approvato viene spesso assegnata soltanto una tranche di credito.

214 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■■■■■■■■■■■■■■■■
■ Mezzi finanziari per i contributi

Contributi della Confederazione – 2001

Ricomposizioni particellari e infrastrutture

Costruzione di strade agricole

Acquedotti

Danni alluvionali e altri provvedimenti del genio civile

Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo

Altri provvedimenti nel settore delle costruzioni rurali

Nel 2001, grazie a un credito suppletivo per il ripristino dei danni alluvionali, l’importo stanziato dalla Confederazione sotto forma di contributi è stato del 15 per cento superiore all’anno precedente Rispetto alla media degli anni 1991/93 si è avuto un calo del 7 per cento. L’aumento dei crediti della Confederazione per il ripristino di danni alluvionali figura nelle rubriche ordinarie 1994, 2000 e 2001

Contributi della Confederazione alle bonifiche fondiarie e agli edifici agricoli 1991/93–2001

215 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2
Tabelle 41–42, pagine A50–A51
mio fr Regione d
pianura Regione collinare Regione di montagna 27,4 0 5 10 15 20 25 30 12,1 6,0 19,3 28,5 2,5 Fonte: UFAG 68% 15% 18%
i
1991/931994 1995 1996 1997 1998 1999 20002001 m i o f r Rubrica ordinaria Rubrica straordinaria per incoraggiare l'occupazione nel settore delle costruzioni rurali Fonte: UFAG 1 Nel 1993 e nel 1994 sono stati stanziati crediti straordinari a favore delle costruzioni rurali nell'intento di rilanciare l'occupazione 0 20 40 60 80 100 120 10991 85 85 15 1 82 75 75 87 102

Nel 2001 i Cantoni hanno concesso crediti d’investimento per un ammontare complessivo di 283 milioni di franchi da destinare a 2’514 casi L’87 per cento di tale importo è riservato al finanziamento di provvedimenti individuali, mentre il 13 per cento al sostegno di provvedimenti collettivi. A favore dei progetti collettivi nella regione di montagna possono venir concessi anche crediti di transizione, ossia crediti di costruzione con una decorrenza di tre anni al massimo

d’investimento 2001

I crediti per i provvedimenti individuali sono stati utilizzati quale aiuto iniziale nonché per la costruzione, la ristrutturazione o il miglioramento di edifici d’abitazione, agricoli o alpestri. Vengono rimborsati mediamente entro 13 anni.

Nel settore dei provvedimenti collettivi sono state sostenute finanziariamente soprattutto bonifiche fondiarie e misure edili (edifici alpestri, stalle comunitarie, edifici e installazioni per la lavorazione e lo stoccaggio di prodotti agricoli)

Il Fonds de roulement istituito nel 1963 comprende 1,8 miliardi di franchi Nel 2001 la Confederazione ha accordato ai Cantoni nuovi mezzi finanziari per un importo di 98,2 milioni di franchi. Essi, unitamente agli importi rimborsati costantemente, vengono utilizzati per la concessione di nuovi crediti

216 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Destinazione Casi Importo Quota Numero mio fr % Provvedimenti individuali 2 301 245,9 87 Provvedimenti collettivi, crediti di costruzione esclusi 151 19,2 7 Crediti di costruzione 62 17,7 6 Totale 2514 282,8 100 Fonte: UFAG
Crediti
■ Mezzi finanziari per i crediti d’investimento Tabelle 43–44, pagine A52–A53

■ Danni alluvionali ottobre 2000

Crediti d'investimento secondo le categorie di provvedimenti, crediti di costruzione esclusi – 2001

Edifici rurali

Aiuto iniziale Edifici d'abitazione

Acquisto in comune dell'inventario, lavorazione e stoccaggio di prodotti agricoli Acquisto dell'azienda da parte dell'affittuario

Bonifiche fondiarie

Le forti precipitazioni verificatesi nel mese d’ottobre 2000 hanno provocato danni ingenti in Vallese e al Sud delle Alpi Complessivamente la loro entità è stata minore rispetto alle alluvioni degli anni 1987, 1993 e 1999. Il Cantone Vallese, tuttavia, è stato colpito più duramente rispetto alle catastrofi degli anni passati I danni hanno interessato superfici più vaste, sono stati più numerosi e di maggiore entità Accanto alle tragiche frane di Gondo, Baltschieder, Vispertal e Fully, in altre regioni situate ad un ’altitudine maggiore si sono verificati smottamenti di vaste proporzioni Le alluvioni nella regione di pianura hanno distrutto principalmente colture intensive A causa dell’inverno precoce molti danni verificatisi nelle regioni d’estivazione sono stati riscontrati soltanto all’inizio dell’estate 2001

A causa dei numerosi danni è stato necessario stabilire delle priorità nel quadro degli interventi di ripristino Nel settore agricolo, la priorità è stata data al ripristino delle strade principali e alla costruzione di impianti di irrigazione. Per quanto concerne i depositi di detriti e fango su vaste superfici nella regione di pianura si è optato per la rinuncia al ripristino o per un utilizzo diverso Nella regione di montagna non è stato possibile consolidare i numerosi pendii interessati da smottamenti e di conseguenza, in futuro, occorrerà confrontarsi sempre più con eventuali ulteriori danni

217 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
mio fr Regione di pian
Regione collinare Regione di montagna 132,9 0 20 40 60 80 100 120 140 70,0 44,4 11,5 5,2 1,1 Fonte: UFAG 26,1% 48,5% 25,3%
ura

La stima dei danni diretti ammonta complessivamente a oltre 400 milioni di franchi. Per quanto concerne il settore agricolo, i Cantoni Vallese e Grigioni (Poschiavo) hanno notificato danni ingenti pari a 25 milioni di franchi a terreni coltivi e ad opere del genio rurale. Per il ripristino di questi danni nel 2001 la Confederazione ha stanziato contributi per 15,4 milioni di franchi Inoltre è stato applicato l’articolo 95 della legge sull’agricoltura il quale prevede contributi supplementari per rimediare a conseguenze particolarmente gravi di eventi naturali straordinari Un importo di 12 milioni di franchi è stato stanziato dal Parlamento sotto forma di crediti suppletivi I contributi rimanenti sono stati coperti nel quadro del preventivo normale mediante ridistribuzioni

Le perdite dei raccolti, inoltre, sono state indennizzate dal Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura e non assicurabili, che partecipa pure ai costi dei lavori di pulizia dei terreni effettuati da privati

218 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ Metodo

Utilità pubblica e privata delle migliorie moderne –sviluppo di un sistema di valutazione

Le migliorie moderne sono volte a conservare, strutturare e promuovere le aree rurali. Esse sono strettamente legate ad altri settori e sono parte integrante dello sviluppo paesaggistico Per la loro applicazione vengono tenute in considerazione le varie esigenze di tutte le parti direttamente ed indirettamente coinvolte

Fino alla fine degli Anni ’70, le migliorie erano orientate prevalentemente verso l’agricoltura I provvedimenti sono stati sviluppati e attuati con successo, nell’ottica di migliorare le condizioni di produzione agricola. La trasformazione dei valori nella società e nuove esigenze hanno comportato un riesame degli obiettivi delle migliorie Nel 1993 sono state introdotte le linee direttrici «Migliorie moderne», che hanno l’obiettivo di «strutturare e promuovere le aree rurali». Mediante le migliorie moderne è possibile creare strutture ottimali ed un contesto favorevole all’agricoltura multifunzionale, alla protezione e alla conservazione dell’ambiente nonché alla gestione e alla pianificazione del territorio

In quest’ottica è stato avviato il progetto «Utilità pubblica e privata delle migliorie» ponendo l’accento sullo sviluppo di un sistema di valutazione dell’utilità pubblica e privata

L’Istituto di Economia Agraria (IEA) del PFZ, su mandato di 11 Cantoni e della Conferenza dei servizi preposti alle migliorie fondiarie, ha svolto una ricerca sulla «quantificazione non monetaria dell’utilità pubblica e privata delle migliorie moderne».

Il metodo scelto si basa sull’analisi costo-utilità Questo tipo di analisi consente di valutare un quadro complesso (progetto) e viene spesso utilizzata nella ricerca di soluzioni Attraverso una chiara formulazione degli obiettivi nonché la rispettiva ponderazione e valutazione con l’ausilio di indicatori, viene determinato il rapporto costo-utilità delle varianti del progetto Tuttavia l’analisi costo-utilità non è sufficiente in quanto viene messa in evidenza soltanto una tendenza all’alternativa migliore ed è necessario pertanto un esame più approfondito dei singoli punti del progetto Esperti sono stati incaricati dell’elaborazione del sistema di obiettivi quale base di un ’analisi del rapporto costo-utilità. Sulla base delle due fattispecie prese in considerazione «Raggruppamento di terreni Ermensee LU» e «Raggruppamento di terreni Otelfingen-Boppelsen ZH» sono state determinate le basi di valutazione (indicatori) ed è stato perfezionato il sistema di obiettivi. Gli obiettivi sono stati ponderati in collaborazione con rappresentanti di gruppi d’interesse

■ Risultati

Grazie alla formulazione degli obiettivi e alla rispettiva valutazione mediante indicatori misurabili, il progetto di ricerca ha contribuito a creare una base solida da applicare nella pratica Il presente sistema può essere utilizzato anche nell’ambito di altre migliorie

219 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■ Nuovi valori

Sistema di obiettivi delle migliorie moderne

Obiettivo supremo: conservazione e promozione delle aree rurali in vista delle esigenze della società in materia di utilizzazione, protezione e garanzia

Obiettivi primari: Obiettivi secondari: Obiettivi parziali: conservazione e promozione di un ’agricoltura sostenibile (economicamente, ecologicamente e socialmente)

conservazione, cura e rivalutazione del paesaggio colturale e naturale

conservazione della produttività del suolo

conservazione di uno sfruttamento agricolo dei terreni idonei (in particolare delle superfici per l’avvicendamento delle colture)

promozione di una struttura aziendale flessibile e durevole (riduzione dei costi di produzione)

riduzione degli impatti ambientali indesiderati

attuazione dei necessari provvedimenti di prosciugamento delle superfici agricole prioritarie attuazione dei necessari provvedimenti di irrigazione delle superfici agricole prioritarie miglioramento degli allacciamenti per la gestione ricomposizione possibilmente ottimale delle parcelle in proprietà e in affitto creazione di basi per la costruzione di edifici ed impianti conformi agli obiettivi creazione di strutture di gestione atte a ridurre futuri danni al suolo attuazione dei necessari provvedimenti contro i casi attuali di costipamento del suolo (dissodamento, stabilizzazione) attuazione dei necessari provvedimenti contro i casi attuali di erosione del suolo

creazione di condizioni quadro per la conservazione e la promozione della biodiversità (ambiti di protezione)

conservazione delle peculiarità del paesaggio

attuazione degli interessi in materia di protezione delle acque

conservazione degli spazi vitali per flora e fauna creazione di spazi vitali per flora e fauna garanzia di una sufficiente interconnessione degli spazi vitali per flora e fauna

conservazione e promozione della funzione ricreativa conservazione di forme di gestione locali particolari conservazione di elementi paesaggistici locali particolari ripristino di corsi d’acqua superficiali rivitalizzazione di corsi d’acqua superficiali garanzia della protezione delle sorgenti e dei corsi d’acqua sotterranei

sostegno alla realizzazione di interessi pubblici e privati

creazione di basi per la garanzia di una infrastruttura comunale adeguata e duratura

applicazione delle indicazioni dei piani direttori e di utilizzazione

semplificazione e aumento della sicurezza giuridica nel traffico di beni immobiliari

possibilità di approntamento di terreni per scopi pubblici (allacciamenti, progetti di costruzioni di notevoli dimensioni, ecc )

conservazione della struttura d’insediamento decentralizzata in regioni marginali coordinamento con provvedimenti di migliorie forestali protezione dai pericoli naturali possibilità di utilizzo specifico (p es cava di ghiaia) eliminazione risp riduzione dei conflitti d’utilizzo

semplificazione del titolo ipotecario semplificazione e garanzia dei rapporti di proprietà di fondi semplificazione e garanzia dei rapporti di diritto di godimento

220 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

L’obiettivo supremo racchiude in sé gli obiettivi delle migliorie moderne. Attraverso il sistema di obiettivi, composto da obiettivi primari, secondari e parziali, esso è suddiviso in singoli obiettivi concreti e misurabili

Per l’elaborazione di tale sistema sono state impiegate come base le linee direttrici «Migliorie moderne» Un primo sistema di obiettivi è stato sviluppato nell’ambito di un processo interattivo con esperti del campo delle migliorie Attraverso l’applicazione in due fattispecie e in collaborazione con altri specialisti il sistema è stato consolidato È stato possibile rispettare diverse esigenze:

– sono emerse chiaramente le relazioni tra i vari livelli di obiettivi;

è stata raggiunta una consistenza formale;

– malgrado la complessità del mandato, gli obiettivi hanno potuto essere formulati in maniera trasparente e concisa

Il presente sistema di obiettivi consente di verificare, in modo generalizzato e in un determinato spazio, l’applicazione degli strumenti delle migliorie moderne volti a soddisfare esigenze pubbliche e private Attraverso un ’analisi della sensibilità è possibile rappresentare gli effetti delle varie esigenze delle singole parti interessate in maniera coerente e trasparente. Il sistema di valutazione getta pure le basi per un controllo strutturato del successo

Il sistema di obiettivi non è esaustivo, poiché i valori della società e le esigenze specifiche mutano in maniera tale da richiedere un costante riesame della rispettiva valutazione e ponderazione Risulta essenziale poter riprendere, di massima, la struttura consistente del sistema degli obiettivi Mentre vengono spesso presi in considerazione diversi valori grazie alla ponderazione dei gruppi d’interesse, è necessario cambiare, parzialmente o totalmente, la formulazione degli obiettivi parziali al fine di salvaguardare le nuove esigenze Prossimamente dovranno essere trattate ulteriori esigenze, ad esempio l’applicazione dell’ordinanza sulla qualità ecologica e dei concetti di sviluppo paesaggistico (CSP) o dei requisiti relativi allo spazio per le acque scorrenti nell’ambito dei progetti di costruzione idraulica

In sede di elaborazione delle fattispecie è capitato che i dati necessari risultassero insufficienti e raccolti in maniera non uniforme È quindi indispensabile disciplinare la rilevazione dei dati

Le migliorie si diversificano a livello regionale e spesso sono svolte a livello comunale, pertanto non può e non deve essere fornita un’interpretazione generale dell’entità della loro utilità privata o pubblica In primo luogo, dev’essere svolta un ’analisi dei vari progetti al fine di mettere in luce le eventuali tendenze in comune. Nel singolo caso l’analisi può fornire indicazioni sulla revisione della chiave di finanziamento

In una fase successiva verrà elaborata una guida per l’applicazione pratica Infine, si procederà alla valutazione di diverse migliorie moderne

221 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■ Impulsi

Aiuti per la conduzione aziendale

Gli aiuti per la conduzione aziendale sono concessi sotto forma di mutui esenti da interessi e sono una misura sociale collaterale per evitare o per far fronte a ristrettezze finanziarie temporanee non imputabili al gestore Gli effetti degli aiuti per la conduzione aziendale corrispondono a quelli dello sdebitamento indiretto della singola azienda

Nel quadro degli aiuti per la conduzione aziendale nel 2001 sono stati concessi mutui per un importo totale di circa 34,4 milioni di franchi a favore di 304 casi Se paragonato con i 316 casi dell’anno precedente, il numero dei prestiti è rimasto pressoché stabile Il volume di credito è di 3,4 milioni di franchi superiore rispetto al 2000 L’importo medio del mutuo è passato da 98'300 a 113’200 franchi I mutui vengono rimborsati mediamente entro 14 anni.

Mutui nel quadro dell’aiuto per la conduzione aziendale – 2001

Il Fonds de roulement e importi rimborsati, istituito nel 1963 con nuovi mezzi finanziari della Confederazione, ammonta, unitamente alle quote dei Cantoni, a circa 162 milioni di franchi. Nel 2001 ai Cantoni è stato messo a disposizione un ulteriore importo di 30 milioni di franchi Questi fondi sono vincolati a una prestazione adeguata da parte del Cantone che, a dipendenza della sua capacità finanziaria, varia fra il 20 e l’80 per cento della quota federale. I nuovi mezzi finanziari della Confederazione e dei Cantoni, unitamente agli importi rimborsati costantemente, vengono utilizzati per concedere nuovi mutui

Destinazione Casi Importo Numero mio fr Rifinanziamento di debiti esistenti 259 30,6 Superamento di una difficoltà finanziaria eccezionale 45 3,8 Totale 304 34,4 Fonte: UFAG
■ Ripartizione dei mezzi finanziari
222 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Tabella 45, pagina A54

■ Ricerca agronomica dinamica

2.3.2 Ricerca, consulenza, formazione professionale

Ricerca agricola

L’unità amministrativa della ricerca agronomica (URA), che raggruppa le sei Stazioni federali di ricerche dell’UFAG, applica ormai da due anni i principi della GEMAP (gestione mediante mandato di prestazioni e credito globale) GEMAP è sinonimo di maggiore autonomia, trasparenza e flessibilità, così come di una maggiore responsabilità da parte delle Stazioni federali di ricerche agronomiche

Inizialmente si sono verificati alcuni problemi: è stato necessario consolidare la nuova concezione imprenditoriale La contabilità analitica e un impiego più mirato degli strumenti gestionali così come la definizione di obiettivi con indicatori e standard hanno comportato un lavoro addizionale, ma anche benefici accessori. Le Stazioni federali di ricerca hanno accentuato il loro carattere autonomo e flessibile migliorando il proprio spirito imprenditoriale

Mai come ora l’URA dispone di dati utili e obiettivi per la ricerca agricola che rispecchiano le esigenze dei propri partner. Il bilancio complessivo del sistema GEMAP è positivo, sia per le Stazioni federali di ricerca sia per l’UFAG

Nell’anno oggetto del rapporto, la «Peer Review» ha fornito indicazioni fondamentali per la ricerca nell’ambito dell’agricoltura biologica, con il contributo di esperti internazionali, a favore delle parti interessate – Consiglio della ricerca agronomica, Stazioni federali di ricerca, Istituto di ricerche per l’agricoltura biologica e UFAG Sulla base di tali indicazioni il Consiglio della ricerca agronomica ha presentato alcune raccomandazioni all’attenzione dell’UFAG.

Un ruolo determinante è stato svolto pure dall’attività di «foresight» intesa come elaborazione di una strategia a lungo termine per la ricerca agronomica. Sono state valutate, tra l’altro, le questioni che potrebbero assumere un ruolo rilevante nell’orizzonte temporale 2020

■ Obiettivi raggiunti nella misura del 93 per cento

Le prestazioni nell'ambito della ricerca sono valutate sulla base di indicatori concreti e standard Essi sono stati raggiunti nella misura del 93 per cento Questo miglioramento pari a sette punti percentuali rispetto al 2000 è il risultato del buon adattamento alla GEMAP. Soltanto per alcuni progetti gli obiettivi non hanno potuto essere raggiunti a causa di provvedimenti di ristrutturazione o per carenza di personale qualificato e specializzato

■■■■■■■■■■■■■■■■
223 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ L’URA nella Champions League

Uno studio a cura del Centro di studi in scienza e tecnologia (CEST) rivela che le Stazioni federali di ricerca dell’UFAG appartengono alla «Champions League degli istituti di ricerca», un raggruppamento che, a livello mondiale, comprende 1'000 istituti. L’URA si trova al 211o posto.

Le Stazioni di ricerche agronomiche in Svizzera sono considerate tra gli istituti di ricerca più importanti Dal 1994 al 1999, i collaboratori dell’URA hanno pubblicato 337 lavori scientifici su «Peer reviewed journals» L’URA fa parte del gruppo dei 25 istituti più importanti L’Università di Zurigo e il Politecnico federale di Zurigo sono le vere e proprie punte di diamante di questo gruppo, in cui figurano pure altre università e istituzioni private quali Nestlé e Novartis

■ Agricoltura biologica –Peer Review: una novità della ricerca agronomica

Su mandato dell’UFAG, un gruppo di esperti internazionali in agricoltura biologica ha verificato le prestazioni a favore dell’agricoltura biologica fornite dalle Stazioni federali di ricerche agronomiche e dall’Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica (IRAB) Dal rapporto degli esperti la ricerca agronomica in Svizzera ha sostenuto in modo ottimale l’introduzione della produzione integrata e ha gettato le basi per l’agricoltura biologica Complessivamente, grazie a queste attività di ricerca la Svizzera si è meritata il primo posto per quanto concerne l’incentivazione dell’agricoltura biologica.

Il Consiglio della ricerca agronomica raccomanda agli istituti di ricerca di concentrarsi su ambiti che presentano vantaggi dal profilo della competitività al fine di raggiungere la «massa critica» minima per mantenere la posizione di rilievo conquistata nel settore dell’agricoltura biologica Gli istituti di ricerca, inoltre, devono rafforzare il proprio livello di cooperazione orientata ai problemi, segnatamente tra l’IRAB e le Stazioni federali di ricerca Il Consiglio della ricerca agronomica ritiene vi siano buone opportunità anche nell’orientamento internazionale rafforzato, il che comporta costanti confronti incrociati a livello internazionale e, in ultima analisi, il perfezionamento dell’attività di ricerca Gli istituti di ricerca, inoltre, non devono trascurare quelli che sono gli aspetti di una divulgazione efficace dei risultati raggiunti, servendosi dei mezzi di comunicazione Il Consiglio di ricerca agronomica propone infine di trattare questioni più ampie che richiedono spesso una procedura multi o interdisciplinare Le conoscenze derivate dall’esperienza dei clienti e i risultati della cosiddetta «on farm research», la ricerca in azienda, devono essere presi in considerazione in maniera adeguata

■ Nuovo contratto con l’IRAB

L’UFAG, con la partecipazione dell’UFV, ha concluso un nuovo accordo di prestazione con l’IRAB, per il 2002 ed il 2003, finalizzato a rafforzare la collaborazione e a favorire la sinergia tra le Stazioni federali di ricerca e l’IRAB A partire dal 2004, i programmi di lavoro delle Stazioni federali di ricerca e dell’IRAB potranno essere armonizzati, il che contribuirà a rendere più efficace l’attività di ricerca

224 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ Uno sguardo all’estero: ricerca agronomica internazionale

Negli ultimi anni l’UFAG ha ristrutturato la sua attività di ricerca agronomica, integrandola maggiormente nel quadro della ricerca nazionale Pur senza trascurare le ulteriori riforme all’interno del Paese, dal 2000 sono stati intensificati gli sforzi di coordinamento con l’estero.

Per assicurare la qualità delle sue prestazioni, l’URA vuole confrontarsi maggiormente con le organizzazioni di ricerca di altri Paesi che presentano condizioni comparabili Occorre svolgere un ruolo attivo soprattutto per quanto concerne le proposte di ricerca nell’ambito del Sesto programma quadro di ricerca dell’UE e delle nuove iniziative COST (Coopération européenne dans le domaine de la recherche scientifique et technique) Inoltre, vanno intensificati i contatti esistenti con le organizzazioni ed i gruppi di ricerca delle varie nazioni europee, seguendo nel contempo gli sviluppi in ambito extraeuropeo

■ Uno sguardo al futuro: foresight

Nel 2000 l’URA ha avviato un processo di foresight, che prevede il monitoraggio sistematico a lungo termine Questo processo serve da supporto decisionale, per determinare come dovrà essere ottimizzato a lunga scadenza l’impiego dei mezzi a disposizione, in termini tematici e organizzativi L’obiettivo è gettare le basi per la pianificazione di una strategia durevole ed efficace.

Nel settore della ricerca è importante confrontarsi in maniera tempestiva con eventuali tematiche che nei prossimi decenni potranno essere oggetto di studi concreti. Una strategia di successo può essere sviluppata soltanto se si è consapevoli dell’ambiguità e dell’incertezza del futuro Per il processo di foresight, quindi, è stata scelta la tecnica dello scenario Sulla base di possibili scenari futuri, è stato possibile elaborare misure concrete Inoltre, è stata condotta un’indagine tra gli esperti del settore

I risultati mostrano che esiste una tendenza a concentrare le ricerche in campi quali la sicurezza delle derrate alimentari e la salute La ricerca agronomica deve promuovere la qualità e la sicurezza delle derrate alimentari nonché gli aspetti dell’alimentazione inerenti alla tutela della salute, al fine di rinnovare la fiducia dei consumatori Lo sviluppo demografico e sociale contribuiranno a rendere questi aspetti ancor più determinanti In futuro acquisiranno maggiore importanza temi quali le aree rurali e la gestione dei rischi La mera prestazione nell’ambito della ricerca dovrà essere ampliata includendo l’assistenza globale ai clienti Senza trascurare gli attuali clienti della catena di produzione agricola, in futuro la ricerca agronomica si occuperà maggiormente degli interessi dei consumatori

Per la ricerca agronomica non solo è essenziale ponderare i rischi futuri, bensì riconoscere e sfruttare le eventuali possibilità Il processo di foresight consente di agire tempestivamente, guadagnando tempo per la pianificazione dell’attività di ricerca.

225 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

Consulenza agricola e in economia domestica rurale

La Confederazione concede aiuti finanziari ai servizi cantonali di consulenza agricola e in economia domestica rurale, ai servizi di consulenza speciali delle organizzazioni agricole operanti sul piano nazionale e alle centrali di consulenza dell’Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura

Uscite per la consulenza – 2001

Dall’inizio del 2000, i Cantoni registrano e notificano le prestazioni di consulenza che danno diritto ad aiuti finanziari della Confederazione sulla base delle nuove direttive dell’UFAG Sebbene il primo anno non tutti i Cantoni abbiano presentato un rapporto completo, l’UFAG possiede una tale quantità di dati esaustivi sull’attività di consulenza cantonale come non era mai stato il caso finora

L’idea di fondo alla base di questo nuovo sistema di registrazione è quella di calcolare l’aiuto finanziario destinato ai Cantoni non più in funzione del dispendio, ossia del personale impiegato nei Servizi di consulenza cantonali, bensì secondo la prestazione. Le tre categorie di prestazioni principali comprendono: manifestazioni a scopo informativo e per il perfezionamento professionale, consulenza individuale, accompagnamento del progetto e del processo. Nell’ambito della consulenza individuale, i settori di attività sono valutati anche in base al rispettivo interesse pubblico Le prestazioni sono calcolate in punti applicando la rispettiva tariffa L’importo dell’aiuto finanziario è determinato dal numero dei punti Il nuovo sistema di registrazione è in fase sperimentale

Dalle prime analisi delle notifiche relative al 2000 e al 2001 si evince che il sistema funziona, tuttavia vanno ancora perfezionati alcuni aspetti Non vanno disciplinati i singoli dettagli, bensì dovrà essere appurato il margine d’interpretazione delle direttive Non tutti i Cantoni hanno effettuato le registrazioni delle prestazioni con la stessa cura e precisione Occorre, in particolar modo, chiarire se tutte le prestazioni notificate hanno diritto ad un aiuto finanziario, ovvero se si tratta effettivamente di prestazioni di consulenza e, nel caso di consulenza individuale, a quale categoria di interesse pubblico appartengono Ad esempio, la cessione dell’azienda, in circostanze normali, rientra nel settore d’attività legato all’economia aziendale con un basso interesse pubblico Tuttavia, se la cessione dell’azienda comporta un riorientamento della strategia aziendale o l’analisi di aspetti di natura organizzativa a livello interaziendale, è possibile che vi sia una stretta correlazione con il mutamento strutturale In tal caso l’interesse pubblico sarebbe più elevato

226 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Beneficiari Importo mio fr Servizi di consulenza agricola cantonali 9,7 Servizi di consulenza in economia domestica rurale cantonali 0,9 Servizi di consulenza speciali delle organizzazioni agricole 0,9 Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura 8,4 Totale 19,8
Stato
Fonte: Conto dello
■ Prima analisi del lavoro di consulenza cantonale

■ Vendita diretta e collaborazione interaziendale

Non in tutti i settori d’attività l’accento è posto sugli stessi aspetti a livello nazionale. Nel caso della tecnica di produzione, ad esempio, è evidente che le tematiche variano a seconda delle regioni e delle zone La vendita diretta, invece, è una priorità in quasi tutti i Cantoni. In questo campo la consulenza individuale riveste un significato secondario rispetto all’attività svolta in relazione ai progetti e alle manifestazioni nel campo del perfezionamento professionale

Nel settore dell’economia aziendale l’accento è posto sulla collaborazione interaziendale Gli obiettivi principali dei provvedimenti sono il risparmio sui costi o la semplificazione della procedura operativa

Nell’ambito della salvaguardia delle basi vitali naturali, le prestazioni di consulenza sono molteplici Riguardano, ad esempio, l’interconnessione ecologica, la tutela degli ecosistemi, i concetti di sviluppo paesaggistico o la riduzione del carico di nitrato Nel quadro dello sviluppo della personalità, la priorità viene attribuita ai corsi per imprenditori, alla gestione del tempo e alla comunicazione Molte di queste manifestazioni si rivolgono soprattutto alle donne

Ogni azienda destina mediamente due giorni a manifestazioni a scopo informativo o di perfezionamento professionale organizzate dei servizi di consulenza.

227 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ Progetto «Campo professionale»

Formazione professionale agricola

Il disegno di una nuova legge sulla formazione professionale caratterizza i due progetti «Campo professionale» e «Piattaforma formativa» avviati nel 2001. La legge prevede il disciplinamento della formazione professionale degli agricoltori e delle figure professionali agricole speciali Le sfide e le esigenze evidenziate nel messaggio relativo alla nuova legge costituiscono le linee direttrici di entrambi i progetti

Nell’ambito del 2o decreto sui posti di tirocinio, l’USC ha lanciato il progetto di un campo professionale «Professioni verdi» A tal scopo è stato formato un gruppo di progetto composto da rappresentanti delle categorie professionali interessate, dei Cantoni e delle associazioni professionali In primo luogo, è stato redatto un rapporto contenente la definizione del campo professionale, un possibile modello di formazione e una proposta di formazione professionale pratica. Alla fine di settembre 2001, questo rapporto intermedio è stato presentato alle cerchie interessate nell’ambito di una consultazione ufficiosa Sono pervenuti 80 pareri in merito Numerose proposte contenevano complementi utili Il rapporto definitivo – distribuito sul piano interno e al pubblico – è stato utilizzato dal gruppo di progetto come base per le attività del 2002

Da questa consultazione sono emersi due aspetti particolarmente importanti La formazione agricola di base, pur non essendo direttamente oggetto del progetto «Campo professionale», verrà comunque riformata. Questa riforma è dettata da presupposti diversi e riguarda unicamente la professione di agricoltore Il gruppo di progetto «Campo professionale» ha creato le condizioni per includere questa riforma nel progetto «Campo professionale» in maniera possibilmente efficace

Dall’indagine è emerso che le opinioni in merito all’ulteriore sviluppo della formazione professionale a livello di formazione di base (fino al certificato di capacità compreso) sono molto discordi In agricoltura non esiste un consenso per quanto concerne gli obiettivi della formazione professionale (lavoratore specializzato o imprenditore), le lezioni da impartire (1’200, 1’600 o 1’900) e le offerte di formazione professionale per gli studenti scolasticamente deboli o dotati (livelli) Queste divergenze devono essere appianate Per poter giungere a un reale miglioramento è necessaria una base comune e solida, su cui costruire in funzione delle esigenze future

■ Progetto «Forum formativo»

Il progetto «Forum formativo» mira ad una più stretta collaborazione tra le associazioni professionali. In tal modo vengono creati i presupposti per consentire l’applicazione delle nuove disposizioni di legge Il disegno della nuova legge sulla formazione professionale (entrata in vigore prevista per il 1o gennaio 2004) prevede una maggiore delega delle competenze e delle responsabilità agli enti di formazione delle organizzazioni professionali Le associazioni professionali attive nel settore delle cosiddette professioni verdi si sono espresse in merito alle strutture, ai compiti ed al finanziamento Il forum formativo potrebbe venir istituito al più presto all’inizio del 2003

228 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ Perfezionamento professionale interessante

Nel 2001 il nuovo sistema modulare di perfezionamento professionale ha potuto essere consolidato e completato, suscitando reazioni positive da parte dei giovani lavoratori in merito alle possibilità di scelta che si aprono a livello di esame professionale. Il programma individuale di perfezionamento professionale prende in considerazione, in modo ottimale, le esigenze dei candidati Le offerte di perfezionamento delle scuole d’agricoltura, così come le altre offerte di formazione modulare, sono inserite in un sistema che consente di reagire in maniera rapida e mirata alle condizioni del mondo del lavoro

Il legame tra sistema modulare e formazione delle contadine costituisce un ’evoluzione degna di nota I giovani contadini e le giovani contadine frequentano parzialmente i medesimi moduli e sostengono gli stessi esami.

■ La formazione professionale passa dall’AAS all’USC

Anche le organizzazioni professionali sono state sottoposte ad un adeguamento strutturale Il 1o gennaio 2002 l’Associazione agricola svizzera AAS ha ceduto all’USC la gestione della formazione professionale Nel 2001 sono stati attuati i rispettivi preparativi, tra cui il trasferimento degli uffici da Lindau a Brugg e la ripresa della contabilità nel sistema dell’USC Nel maggio 2002 l’assemblea dei delegati AAS ha approvato retroattivamente la fusione con l’USC.

■ Il futuro della formazione professionale per le contadine

Il mutamento strutturale nell’agricoltura, il cambiamento dei valori e delle mansioni delle contadine nonché la nuova legge sulla formazione professionale, hanno indotto l’Unione svizzera delle contadine, l’Associazione svizzera delle contadine cattoliche e la Conferenza delle direttrici ad avviare il riassetto della formazione professionale delle contadine

Numerose contadine, inizialmente, hanno appreso una professione non agricola e soltanto in seguito al matrimonio si sono dedicate all’agricoltura La loro attività richiede cognizioni specifiche in due settori: in economia domestica, per i compiti di casalinga nell’ambito dell’azienda agricola famigliare, e in economia aziendale in quanto consorti di agricoltori o responsabili di un ’azienda La formazione professionale delle contadine associa questi due campi Ne consegue che per l’ottenimento di crediti d’investimento e aiuti iniziali il certificato federale di capacità delle contadine è considerato equiparabile a quello degli agricoltori Il ruolo della donna nell’agricoltura assume pertanto un significato maggiore

Al fine di adeguare la formazione professionale alle esigenze delle donne, della famiglia e dell’azienda vengono proposte due alternative: i corsi semestrali specifici, che durano 20 settimane, e una formazione sulla base di moduli parallela all’attività professionale. Ogni modulo si conclude con il rilascio di un attestato di competenza. Dopo aver superato l’esame finale, la candidata ottiene il titolo di contadina con certificato federale di capacità o, al livello successivo, di contadina diplomata con esame professionale superiore Grazie alla possibilità di seguire i moduli anche singolarmente, è garantito l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita

229 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

2.3.3

Materie ausiliarie, protezione dei vegetali e delle varietà

Sementi

Dall’entrata in vigore delle modifiche dell’ordinanza sulle sementi il 1o luglio 2000, coloro che importano e mettono in commercio sementi sono tenuti ad adottare misure volte a prevenire impurità dovute a organismi geneticamente modificati Devono pertanto disporre di un adeguato sistema di assicurazione della qualità Finora in Svizzera la coltivazione di piante a partire da sementi geneticamente modificate è stata vietata. Tuttavia, in ragione della forte dipendenza del nostro Paese dalle importazioni di sementi, determinate impurità genetiche sono tollerate nella misura dello 0,5 per cento al massimo Attualmente questa tolleranza riguarda soltanto gli organismi geneticamente modificati autorizzati in Svizzera per la produzione di derrate alimentari e di alimenti per animali

Gli importatori di sementi di pomodoro, barbabietola da zucchero, cicoria, soia, granoturco e colza devono essere in possesso di un permesso generale d’importazione rilasciato dall’UFAG. Il vincolo del permesso generale d’importazione consente di riconoscere gli importatori Inoltre, grazie ai controlli, è possibile assicurare il rispetto delle relative disposizioni Infine, gli importatori possono essere sensibilizzati su specifiche esigenze. Essi sottostanno all’obbligo di notifica all’UFAG di tutte le partite di sementi importate delle varietà succitate L’Ufficio federale decide, in base a queste notifiche, quali partite di sementi analizzare onde appurare eventuali contaminazioni genetiche Durante la stagione agricola 2000/2001, soltanto in uno dei trentuno campioni analizzati è stata riscontrata la presenza di organismi geneticamente modificati. La partita di sementi in oggetto è stata immediatamente ritirata dal mercato. A dipendenza delle varietà di sementi, dall’1 al 10 per cento delle partite notificate sono stati prelevati campioni successivamente analizzati Inoltre, l’UFAG ha verificato i sistemi di assicurazione della qualità di alcuni importatori.

■■■■■■■■■■■■■■■■
230 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

Prodotti fitosanitari

L’ordinanza del 23 giugno 1999 sui prodotti fitosanitari costituisce la base legale per l’armonizzazione delle esigenze in materia di autorizzazione rispetto ai Paesi dell’UE e dell’OCSE nonché per il disciplinamento della libera importazione di prodotti fitosanitari In virtù dell’adeguamento delle esigenze in materia di autorizzazione a quelle internazionali, il richiedente deve fornire tutti i dati sulla composizione e presentare un fascicolo esaustivo in materia di sicurezza per la salute e per l’ambiente Le autorità, dal canto loro, si impegnano a valutare e rilasciare il permesso sulla base di criteri riconosciuti sul piano internazionale Le conseguenze per entrambe le parti sono notevoli: la presentazione della documentazione completa può comportare qualche problema al richiedente e la mole di lavoro per le autorità competenti può aumentare in modo considerevole Dall’introduzione della nuova ordinanza sui prodotti fitosanitari, sono state realizzate due sequenze di autorizzazioni

Evoluzione delle domande e delle autorizzazioni di nuovi prodotti fitosanitari

1 comprese le autorizzazioni relative a domande dell’anno precedente

Avvertenza: la tabella non contempla le domande inoltrate dal titolare dell'autorizzazione in seguito a mutazioni nel quadro dell'attività commerciale (fusioni, vendita di prodotti o di rami commerciali)

Mentre l’adempimento delle esigenze poste a livello internazionale non rappresenta alcun problema per l’industria che si occupa di ricerca, ciò crea alcune difficoltà alle piccole e medie imprese L’imposizione di standard internazionali in relazione alle autorizzazioni è tuttavia indispensabile in vista dell’ulteriore sviluppo della Politica agricola (PA 2007) e considerate le condizioni quadro della legge sulle sostanze chimiche Per giungere a una cooperazione internazionale finalizzata a ripartire il lavoro nella procedura di registrazione, anche in Svizzera occorre fissare al più presto uno standard qualitativo conforme a quello internazionale I cambiamenti strutturali e procedurali in seno alle autorità preposte alle autorizzazioni e ad altri servizi coinvolti si sono rivelati misure determinanti a sostegno di un cambiamento di rotta in relazione al processo stesso di autorizzazione In Svizzera il tempo necessario per trattare una domanda resta ancora notevolmente inferiore rispetto all’UE (1–2 anni contro 5 anni). L’introduzione di uno standard qualitativo conforme a quello internazionale comporterà inevitabilmente tempi più lunghi nel trattamento delle domande

Anno Nuove domande Nuovi prodotti autorizzati Numero Numero 1998 126 110 1999 121 42 2000 100 91 2001 70 751
231 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■ Esperienze in relazione alla nuova pratica di autorizzazione

■ Fanghi di depurazione: diminuisce l’impiego

Il disciplinamento della libera importazione di prodotti fitosanitari consente alle piccole e medie imprese e ai produttori di importare senza permesso i prodotti fitosanitari menzionati in una lista stilata dall’UFSP e dall’UFAG Attualmente la lista comprende circa 250 prodotti, disponibili in via suppletiva ai prodotti omologati secondo la procedura svizzera di autorizzazione Le condizioni poste ai prodotti della lista prevedono che sul mercato circolino prodotti di riferimento omologati in Svizzera mediante la regolare procedura di autorizzazione e che la protezione del primo richiedente sia scaduta

Sulla base di questi «criteri di scelta» previsti dalla legge, possono essere inseriti nella lista e importati liberamente soltanto prodotti poco recenti e rivelatisi efficaci Per tale motivo finora le importazioni non sono state significative né dal punto di vista quantitativo né dei costi

Concimi

Mentre negli Anni ’80 e all’inizio degli Anni ’90, l’agricoltura ha impiegato un quantitativo costante di fanghi di depurazione – circa 84'000 tonnellate di sostanza secca, che corrispondono a 2 milioni di metri cubi di fanghi di depurazione – nella seconda metà degli Anni ’90, si è registrato un notevole calo della domanda Parzialmente responsabile di questa situazione è stato il timore che i prioni, fattore scatenante dell’encefalopatia spongiforme bovina (ESB, «malattia della mucca pazza»), potessero entrare nella catena alimentare attraverso le acque di scarico dei macelli

Le sostanze principali contenute nei fanghi di depurazione sono fosforo (P, sotto forma di P2O5), azoto (N), sostanze organiche (SO), esigue quantità di potassio (K, sotto forma di K2O), calcio (Ca) e magnesio (Mg). Nel 1999, il valore delle sostanze nutritive presenti nei fanghi di depurazione impiegati annualmente in agricoltura è stato stimato a 7 milioni di franchi

dei tipi
rispetto
totale –
N P2O5 K2O I n 1 0 0 0 t Concimi minerali Fanghi di depurazione e composta Concimi aziendali Fonte: USC 0 250 200 100 150 50 232 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
nell’agricoltura Quota
di concimi
al consumo
2000

Nel processo di concimazione, il valore dei fanghi di depurazione rispetto alle principali sostanze nutritive è esiguo, pari rispettivamente al 5,3 e al 4 per cento per fosforo e azoto La percentuale di potassio è ancor più esigua L’utilizzazione dei fanghi di depurazione varia notevolmente a seconda dei singoli Cantoni. Nel Canton Giura, ad esempio, i fanghi di depurazione vengono integralmente impiegati nell’agricoltura, mentre nei Cantoni Lucerna e Basilea Città sono destinati a

termici

Utilizzazione dei fanghi di depurazione nei Cantoni – 2000 JU FR GL SH TG AI UR BE AG TI VD SO ZH BL NE SZ SGGR VS AR ZG OW NW BS GE LU Discarica Utilizzazione a scopo termico Utilizzazione agricola Fonti: AG neue Brennstoffe, Cemsuisse 0 20 40 60 80 100 I n % 233 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
scopi

Le tematiche salute e sicurezza delle derrate alimentari hanno acquisito una notevole valenza per l’opinione pubblica L’insicurezza rispetto all’utilizzazione dei fanghi di depurazione e di altri concimi a base di scarti è aumentata Pertanto l’UFAG ha incaricato la Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura di Zurigo-Reckenholz (FAL) di svolgere un ’analisi dei rischi I risultati di questa analisi hanno messo in evidenza che i fanghi di depurazione non contengono soltanto sostanze nutritive per i vegetali, bensì anche sostanze nocive che non permettono di escludere a priori eventuali rischi per la salute (Internet: http://www blw admin ch, link Concimi)

Nel settore dell’agricoltura biologica, l’utilizzazione dei fanghi di depurazione è stata vietata il 1o gennaio 1998, data dell’entrata in vigore dell’ordinanza sull’agricoltura biologica.

Nel mese di giugno 2001, l’USC, PSL e altre organizzazioni hanno raccomandato di rinunciare all’utilizzazione dei fanghi di depurazione in ambito agricolo. Dalla fine di ottobre 2001, tutte le aziende M7 della MIGROS sottostanno al divieto di utilizzo di fanghi di depurazione La COOP e altre label come +Natura-Beef+, SwissPrimGourmet, AgriNatura, IP-Suisse hanno inserito nelle loro linee direttrici alcune disposizioni che vietano l’impiego di fanghi di depurazione a decorrere dal 1o gennaio 2002

Nel settembre 2001, i responsabili dell’UFAFP, dell’UFAG, dell’UFSP e dell’UFV hanno trovato un accordo circa il divieto di utilizzazione dei fanghi di depurazione quali concimi. L’orizzonte temporale per un divieto generale è stato fissato per il 2005.

Nel suo rapporto del maggio 2001, l’industria del cemento (Cemsuisse) si dichiara «sostanzialmente disposta, nel quadro delle capacità di valorizzazione disponibili, a stipulare contratti di ritiro a lungo termine con i Cantoni in vista di un ’utilizzazione tecnica dei fanghi di depurazione», sottoponendoli ad incenerimento. Tuttavia in molti impianti di depurazione, soprattutto in quelli di piccole dimensioni, mancano ancora i presupposti tecnici indispensabili a tal fine (essiccazione)

234 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■ Dall’utilizzazione agricola all’incenerimento

■ Passaporto delle piante

Protezione dei vegetali

In data 28 febbraio 2001, il Consiglio federale ha varato la nuova ordinanza sulla protezione dei vegetali, entrata in vigore il 1o luglio 2001. L’ordinanza contiene disposizioni volte a garantire la protezione dagli organismi particolarmente nocivi di piante coltivate in agricoltura, di piante e arbusti forestali e ornamentali nonché di piante selvatiche Un agente patogeno (p es il fuoco batterico) può infestare in breve tempo vaste superfici Ciò può significare notevoli perdite economiche per i produttori colpiti

La nuova ordinanza prevede diverse misure di prevenzione e strategie di lotta Un metodo di lotta attivo è ad esempio lo sradicamento di vegetali infestati e piante ospiti Particolarmente significativo è il ruolo svolto dalle misure di prevenzione, come, ad esempio, l’obbligo di notifica ai competenti servizi cantonali in caso di constatazione della presenza di un organismo di quarantena nelle colture o sulle piante ospiti

Aziende di produzione registrate in base al ramo di produzione

Fragaria/Rubus 2%

Piante forestali 1%

Vitis 28%

Alberi da frutto 11%

Alberi ornamentali 8%

Aziende combinate 50%

La nuova ordinanza ha segnato anche l’introduzione del passaporto delle piante per le merci destinate ad essere commercializzate in Svizzera. Soggiacciono all’obbligo del passaporto delle piante tutti i materiali vegetali classificati come potenziali portatori di organismi nocivi particolarmente pericolosi, ossia di cosiddetti organismi di quarantena Le aziende che possiedono un ’autorizzazione per la produzione e la messa in commercio di materiale vegetale assoggettato all’obbligo del passaporto delle piante sono registrate All’inizio del 2002, le aziende di produzione registrate erano 229 Il passaporto delle piante garantisce la qualità fitosanitaria ineccepibile della merce e attesta che le piante prodotte:

– provengono da un ’azienda di produzione registrata, autorizzata a rilasciare passaporti delle piante e

sono prive di organismi di quarantena.

235 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Fonte: UFAG Totale: 229 aziende stato febbraio 2002

■ Un flusso delle merci più sano

Una sfida particolare sta pure nel rendere più sicuro il flusso delle merci, evitando la comparsa e/o la diffusione all’interno del Paese di organismi nocivi particolarmente pericolosi In questo flusso delle merci entrano in gioco gli spedizionieri, i rivenditori e i produttori. Le aziende che svolgono la loro attività in questo settore sono tenute a richiedere un ’autorizzazione al Servizio fitosanitario federale, che ha sede presso l’UFAG All’inizio del 2002, risultavano autorizzate 345 aziende Circa un terzo di queste autorizzazioni sono andate a spedizionieri o rivenditori

All’atto dell’importazione, alla frontiera i competenti controllori eseguono un controllo fitosanitario sulle piante e sui prodotti vegetali Inoltre, il materiale vegetale da importare dev’essere corredato di un certificato fitosanitario che attesti l’adempimento delle prescrizioni in materia. Se la pianta o il materiale vegetale adempie le esigenze poste alla messa in commercio, i controllori fitosanitari rilasciano un passaporto delle piante, di cui la merce dovrà essere sempre corredata fino alla sua destinazione finale

Le aziende registrate sottostanno all’obbligo di tenere la contabilità degli acquisti, della produzione e della rivendita di merce assoggettata all’obbligo del passaporto delle piante In tal modo si registra la permanenza all’interno del Paese delle piante e dei loro prodotti In caso di comparsa di un organismo di quarantena la tracciabilità è quindi garantita. Le particelle notificate dalle aziende di produzione sono sottoposte ad un’ispezione annuale

2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 236

2.3.4 Allevamento di animali

Il mantenimento di un allevamento indigeno indipendente è il fine primo del sostegno statale Il valore aggiunto dell’attività di allevamento dev’essere ottenuto all’interno del Paese La Confederazione e i Cantoni promuovono gli sforzi degli addetti al settore orientati verso una produzione economica, qualitativamente elevata e rispettosa dell’ambiente mediante un contributo annuo di circa 40 milioni di franchi

I fondi sono destinati principalmente a provvedimenti di miglioramento delle basi, quali la tenuta del libro genealogico, l’esecuzione di esami funzionali, la stima del valore genetico nonché a programmi per la conservazione delle razze indigene. Gli aiuti sono stanziati a favore di organizzazioni d’allevamento riconosciute, al fine di fornire agli allevatori le prestazioni di servizio necessarie ad un ’attività di successo

Uscite della Confederazione per l’allevamento – 2001

■■■■■■■■■■■■■■■■
Specie animali Importo mio fr Bovini 14,60 Equini 1,07 Suini 1,65 Ovini 1,10 Caprini 0,80 Razze svizzere indigene (conservazione) 0,76 Fonte:
Stato
Conto dello
2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 237
■ Allevamento svizzero indipendente
Tabella 47, pagina A55

■ Importazione di animali da allevamento e di sperma di bovini

La Confederazione è responsabile dell’amministrazione dei contingenti doganali nonché dell’importazione di animali da allevamento e sperma di toro Dal 1o gennaio 2001, le quote di contingente doganale per cavalli riproduttori, suini, ovini, caprini e sperma di toro sono assegnate in base all’ordine di presentazione delle domande presso i servizi preposti all’autorizzazione

Le quote di contingente doganale per i bovini riproduttori, invece, devono essere vendute all’asta Visti gli sviluppi incerti della situazione a causa dell'afta epizootica e dell'ESB, finora si è rinunciato alla pubblicazione del bando per la vendita all'asta Mentre ultimamente la domanda di razze straniere di bestiame minuto e di cavalli riproduttori ha registrato un certo calo, nel settore del bestiame bovino è sempre notevole l’interesse per i tori di origine straniera, in particolare per quelli provenienti dal Canada e dagli USA

Importazioni effettuate nell’ambito del contingente doganale – 2001

■ Risorse zoogenetiche

Le razze tradizionali degli animali da reddito agricoli non ricoprono un interesse soltanto dal punto di vista genetico, bensì rappresentano anche un bene culturale significativo, che vale la pena preservare Attraverso il sostegno di progetti per la conservazione e la promozione di razze indigene di animali da reddito minacciate la Confederazione e i Cantoni danno un contributo notevole a favore della biodiversità in ambito agricolo Attualmente per tutte le razze svizzere delle specie bovina, suina, ovina caprina ed equina, che secondo i criteri internazionali sono considerate minacciate, vengono condotti programmi di conservazione finanziati mediante contributi dell’ente pubblico Trattasi degli animali seguenti: bovino di Evolène, pecora dell’Engadina, pecora dell’Oberland grigionese, pecora «Spiegel», pecora «Roux du Valais», capra sangallese dagli stivali, capra appenzellese, capra striata grigionese e capra colomba Sono inoltre stati autorizzati provvedimenti di natura preventiva per il cavallo delle Franches-Montagnes, la razza bruna originale, la razza svizzera originale (suini) e la capra vallesana dal collo nero

I progetti sono svolti dalle organizzazioni d’allevamento riconosciute, sotto l’alta vigilanza della Confederazione La maggioranza delle razze è sostenuta mediante iniziative a favore della conservazione in situ La conservazione del bovino di Evolène, del cavallo delle Franches-Montagnes e di tutte le razze svizzere caprine, invece, viene garantita tramite una banca del seme (metodo ex situ)

238 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
del mercato Importazione Contingente doganale Numero Numero Cavalli riproduttori Animali 69 200 Bovini Animali 0 1 200 Suini Animali 0 100 Ovini/Caprini Animali 150 600 Sperma di bovini Confezioni 613 209 800 000 Fonte: Rapporto del Consiglio federale sulle tariffe doganali
Disciplinamento

2.4 Ispettorato delle finanze

Con il nuovo orientamento della politica agricola è stato avviato anche un processo di riorganizzazione volto a creare un organo di revisione interno all’UFAG Per tale motivo, nel 2001, la Sezione Ispettorato è stata riorganizzata, ampliata e trasformata in Sezione Ispettorato delle finanze Attualmente essa comprende i settori: Ispettorato delle finanze, Controlli sul campo, Supporto giuridico e Segreteria L’Ispettorato delle finanze conta al momento un organico pari al 180 per cento Si prevede comunque un ulteriore sviluppo Inoltre, questo settore deve essere accreditato a medio termine, analogamente a quanto previsto per il 2003 in relazione al settore Controlli sul campo

L’Ispettorato delle finanze è direttamente subordinato al direttore dell’UFAG, mentre il settore Controlli sul campo al capo della Divisione Servizi speciali Il settore Controlli sul campo verifica il rispetto delle ordinanze nell’ambito dei disciplinamenti del mercato La parte 2 1 1 è dedicata alle attività di controllo di questo servizio

Di seguito vengono presentati gli obiettivi, i mandati, i metodi e la posizione dell’Ispettorato delle finanze

2 . 4 I S P E T T O R A T O D E L L E F I N A N Z E 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 239 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Segreteria Supporto giuridico Ispettorato delle finanze Controlli sul campo Caposezione Sostituto

■ Uno strumento gestionale del direttore

L’Ispettorato delle finanze coadiuva il direttore dell’UFAG nella sua funzione di gestione e di alta vigilanza In qualità di unità indipendente esso verifica e valuta le attività all’interno dell’UFAG Inoltre, sostiene i collaboratori dell’UFAG nell’adempimento effettivo dei loro mandati. A tale scopo, l’Ispettorato delle finanze fornisce analisi, valutazioni, raccomandazioni, consulenza e informazioni concernenti le attività esaminate

Con l’introduzione dell’Ispettorato delle finanze, viene dato seguito alla volontà del Parlamento d’intensificare, all’interno degli Uffici federali, controlli indipendenti La subordinazione diretta al direttore dell’Ufficio contribuisce a distaccare l’Ispettorato delle finanze dal processo operativo di lavoro Esso può quindi svolgere le proprie verifiche in maniera indipendente e senza conflitti d’interesse.

■ Compiti dell’Ispettorato delle finanze

Le attività dell’Ispettorato delle finanze scaturiscono dalla legge sul controllo delle finanze e dal regolamento dell’Ispettorato delle finanze dell’UFAG, sottoscritto dai direttori del Controllo federale delle finanze e dell’UFAG Vengono presi in considerazione tutti gli ambiti di attività dell’UFAG; tutti i livelli di attività – come, gestione, management e sorveglianza dei rischi del lavoro e organizzativi – sono oggetto di verifica. Si distinguono le seguenti forme di verifica:

– Verifica dei risultati: vengono verificate la regolarità e la conformità di tutte le voci del conto finanziario e di tutti i conti di bilancio dell’UFAG. Benché questa verifica si basi sul passato, mostra l’impatto finanziario delle decisioni e degli interventi dell’anno precedente

– Verifica della procedura e del sistema: riguarda l’organizzazione e i processi operativi di un ’unità, che può essere interna o esterna all’UFAG. Lo scopo primario è la verifica del controllo interno (sistema di controllo interno – SCI) L’attenzione non viene focalizzata soltanto sulle discrepanze tra stato attuale e stato auspicato (sintomo), bensì anche sulle cause. Dall’analisi della situazione attuale vengono tratte conclusioni applicabili in futuro

Verifica della gestione: la prestazione dei quadri dirigenti viene sistematicamente valutata in relazione all’attuazione e al raggiungimento degli obiettivi dell’Ufficio La verifica della gestione comprende esami orientati alla procedura di tutti gli elementi e processi gestionali nonché esami orientati ai risultati di decisioni, attività e azioni intraprese in seno all’UFAG Viene valutato il modo in cui i quadri dirigenti utilizzano il loro margine di manovra nonché il modo in cui essi strutturano e impiegano gli strumenti di gestione e d’informazione nella ricerca di soluzioni

Verifica dei progetti: questo tipo di verifica riguarda le attività che si riferiscono ad un mandato particolare e che seguono un determinato processo temporale e organizzativo Esse possono essere effettuate al termine (ex post) o nel corso di un progetto (ex ante) In tal modo, l’Ispettorato delle finanze verifica lo svolgimento di un progetto in corso o già portato a termine, confronta i risultati con le disposizioni e ricerca le cause di eventuali discrepanze.

2 . 4 I S P E T T O R A T O D E L L E F I N A N Z E 2 240

Oltre ai tipi di verifica appena descritti, l’Ispettorato delle finanze può svolgere mandati speciali Nella maggior parte dei casi si tratta di verifiche speciali di durata limitata e ben definite L’adempimento dei regolari mandati e l’indipendenza, quindi, non vengono limitati né compromessi.

Per quanto concerne l’attività di verifica si possono distinguere quattro livelli: pianificazione, esecuzione, resoconto e controllo successivo Per tutti e quattro i livelli si applicano due principi fondamentali: trasparenza e qualità La trasparenza assicura che tutte le parti coinvolte nelle varie fasi del processo di revisione comprendano i motivi per cui esiste un Ispettorato delle finanze La qualità dell’attività dell’Ispettorato delle finanze determina in maniera fondamentale i rapporti con i collaboratori coinvolti. I collaboratori dell’Ispettorato delle finanze devono soddisfare standard elevati dal profilo sia delle relazioni umane sia della preparazione professionale al fine di poter curare i contatti sulla base del rispetto e della fiducia reciproci e per svolgere la propria attività di revisione in maniera professionale Le norme di condotta dell’Ispettorato delle finanze si basano sugli standard professionali di revisione applicati a livello nazionale ed internazionale

L’attività dell’Ispettorato delle finanze è svolta in base ad un programma annuale concordato con il Controllo federale delle finanze, che comprende gli oggetti di verifica Per ciascun mandato viene stilato un elenco degli obblighi, che contiene l’oggetto, il tipo, la portata della verifica nonché gli obiettivi. In questa fase ha luogo un dialogo intenso tra le parti coinvolte, affinché nella pianificazione possano essere tenuti in considerazione anche i loro interessi

Sulla base dell’elenco degli obblighi, viene allestito un programma di lavoro che riporta i singoli interventi previsti nel quadro della verifica e che viene consegnato all’unità sottoposta a verifica In tal modo può essere rispettato anche il principio dell’essenzialità, affinché l’Ispettorato delle finanze, in loco, possa concentrarsi sui punti rilevanti, fattore determinante considerata anche la scarsezza delle risorse.

L’Ispettorato delle finanze redige un rapporto, che riassume gli elementi essenziali della verifica I destinatari di questo documento sono il consiglio di direzione, le unità interessate e il Controllo federale delle finanze Il rapporto illustra il mandato, le osservazioni, le constatazioni e le conclusioni dell’Ispettorato delle finanze nonché le osservazioni ed i provvedimenti del servizio esaminato Le parti interessate sono coinvolte anche nella fase di redazione del rapporto Ciò è particolarmente importante nel caso vi siano raccomandazioni per l’ulteriore sviluppo di processi di lavoro.

Al termine della revisione, le unità interessate provvedono all’applicazione delle raccomandazioni espresse dall’Ispettorato delle finanze. Al fine di garantire che le raccomandazioni vengano effettivamente attuate e che i processi di lavoro vengano ulteriormente sviluppati, è importante, di tanto in tanto, controllare lo stato delle attività, informando il direttore dell’Ufficio in merito In questo modo si completa il cerchio della procedura di revisione, raggiungendo l’obiettivo primario, ossia sostenere il direttore nello svolgimento della sua funzione di gestione e di alta vigilanza.

2 . 4 I S P E T T O R A T O D E L L E F I N A N Z E 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 241
■ I quattro livelli della verifica

L’Ispettorato delle finanze dell’UFAG è un elemento di un sistema più complesso. Ciò presuppone una valida cooperazione interna A tal fine sono necessarie informazioni esaurienti sui processi di lavoro all’interno dell’UFAG e pertanto occorre garantire lo scambio di idee tra tutti i livelli gerarchici.

Non bisogna tuttavia trascurare i contatti con i servizi esterni, in primo luogo con il Controllo federale delle finanze Questa collaborazione è disciplinata dalla legge sul controllo delle finanze e riguarda il coordinamento e l’informazione sulla formazione ed il perfezionamento professionale nonché la verifica periodica dell’efficacia dei controlli dell’Ispettorato delle finanze Occorre ricordare che questa collaborazione avviene anche attraverso lo scambio di esperienze con altri servizi di revisione sia esterni sia interni all’Amministrazione pubblica.

242 2 . 4 I S P E T T O R A T O D E L L E F I N A N Z E 2
■ Collaborazione con gli altri servizi

■■■■■■■■■■■■■■■■ 3. Aspetti internazionali

3
243

L’intensificazione delle relazioni commerciali internazionali riguarda vieppiù l’agricoltura Essa, infatti, è stata inglobata nella normativa internazionale dell’OMC Dal punto di vista della concentrazione geografica del commercio agricolo, gli accordi con l’UE e la progressiva integrazione nel panorama europeo rivestono un notevole significato per la Svizzera

Al fine di mantenere ed ampliare le proprie possibilità di esportazione, la Svizzera necessita di un accesso ai mercati esteri possibilmente libero Inoltre, essa si impegna notevolmente a livello internazionale affinché gli accordi internazionali considerino in misura maggiore l’aspetto della multifunzionalità dell’agricoltura

Il Rapporto agricolo tratta questi sviluppi sul piano internazionale, affrontandone gli aspetti principali nel terzo capitolo

La parte 3.1 contiene informazioni sulle organizzazioni internazionali, segnatamente OMC, OCSE e FAO In occasione della quinta Conferenza dei ministri svoltasi a Doha nel novembre 2001 si è deciso di proseguire i negoziati agricoli Nel quadro della FAO, lo scorso giugno, a Roma, si è tenuto un vertice sull’alimentazione mondiale In occasione della 31a Conferenza FAO si sono conclusi i lavori in merito alla convenzione sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura. Inoltre, viene presentato lo stato attuale del fascicolo sull’Europa e degli accordi di libero scambio nonché un riassunto della revisione intermedia della PAC europea effettuata dalla Commissione UE. Infine vengono illustrati i risultati della Conferenza internazionale sull’agricoltura sostenibile e sullo sviluppo delle aree rurali nelle regioni di montagna, svoltasi lo scorso giugno a Adelboden

– Nella parte 3 2 vengono effettuati confronti sul piano internazionale Più l’agricoltura svizzera deve misurarsi con la concorrenza estera, maggiore importanza rivestono le informazioni sulla situazione negli altri Paesi Nel presente rapporto si prosegue con i confronti tra prezzi a livello internazionale, già avviati nel 2000

3 . A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 3 244

3.1 Sviluppi sul piano internazionale

Accordo agricolo CH – UE

L’accordo del 21 giugno 1999 tra UE e Svizzera sul commercio di prodotti agricoli (accordo agricolo) è entrato in vigore il 1o giugno 2002 L’accesso reciproco al mercato sarà ulteriormente migliorato attraverso riduzioni dei dazi per determinati prodotti e una serie di semplificazioni relative al commercio Queste modifiche riguardano i settori: protezione dei vegetali, alimenti per animali, sementi, prodotti biologici, prodotti vitivinicoli, bevande alcoliche nonché frutta e verdura

L’accordo agricolo comprende: contratto quadro (disciplinamento delle regole di origine, clausola evolutiva e clausola di protezione, composizione delle controversie, creazione di comitati misti), concessioni tariffarie, accordi sulla riduzione degli ostacoli tecnici al commercio nonché dichiarazioni concernenti diverse questioni commerciali e prodotti (p es denominazioni d’origine)

L’apertura reciproca del mercato concordata si concentra principalmente su prodotti per i quali l’agricoltura svizzera si presenta altamente competitiva quali formaggio, frutta e verdura nonché altre specialità Grazie all’accordo viene rafforzato il peso del formaggio indigeno, che consente all’agricoltura e all’economia lattiera svizzere di occupare una posizione strategica e che nel contempo permette alla Svizzera di approfittare del suo ruolo di principale esportatore in termini di valore netto di formaggio nell’UE L’accordo agevola l’accesso della Svizzera ad un mercato ad alto potere d’acquisto con oltre 370 milioni di consumatori

Oltre a favorire l’accesso al mercato, l’accordo contribuisce a ridurre i costi. Grazie all’eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio le aziende dedite all’esportazione possono ridurre i costi amministrativi e d’investimento Inoltre, l’accordo favorisce l’accesso ad alcune materie ausiliarie (p.es. alimenti per animali, sementi e piantine), con ripercussioni positive anche sull’evoluzione dei costi di produzione

■■■■■■■■■■■■■■■■
3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 245

■ Concessioni tariffarie

La Svizzera s’impegna a fare concessioni all’UE per formaggio, specialità di carne e vinicole, frutta e verdura nei periodi in cui la produzione indigena non consente di coprire il fabbisogno nonché per prodotti che in Svizzera non esistono affatto o soltanto in quantità insignificanti (p.es. agrumi, olio d’oliva). Le concessioni tariffarie garantite alla Svizzera dall’UE interessano formaggio, yogurt e panna, numerosi tipi di frutta e verdura nonché patate, carne secca, fiori recisi e prodotti della floricoltura Per carne fresca, cereali e latte, invece, non sono previste riduzioni dei dazi Le concessioni reciproche relative alla carne entrano in vigore un anno dopo l’accordo agricolo, a condizione che i divieti d’importazione imposti in relazione all’ESB nei confronti dei prodotti svizzeri siano soppressi entro quella data

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 246
Ricapitolazione delle concessioni tariffarie Concessioni Svizzera Prodotti Concessioni UE
libero accesso entro il 2007 0 1 000 t 200 t 10 000 t 0 0 4 000 t 0 0 libero accesso 0 0 0 0 2 000 t 0 10 000 t 0 libero accesso 0 riduzione dei dazi del 50% 1 000 hl 1 000 t libero accesso libero accesso entro il 2007 2 000 t 0 1 200 t 1 000 t 5 000 t 5 500 t 4 000 t 5 000 t 1 000 t libero accesso 4 000 t 3 000 t 3 000 t 3 000 t 500 t 1 500 t 0 1 000 t 0 libero accesso 0 0 libero accesso libero accesso Latticini formaggio yogurt / panna Carne prosciutto crudo (maiale) carne secca (manzo) Verdura pomodori cipolle / porri cavolo insalata carote cetrioli funghi patate da semina prodotti di patate Frutta mele pere albicocche ciliegie fragole susine agrumi / meloni frutta e verdura in polvere Altri olio d’oliva Porto fiori recisi piante ornamentali

■ Accordo sul formaggio Gli accordi relativi al settore caseario sono il fulcro dell’accordo agricolo. Ad eccezione del contingente esente da dazio per yogurt e panna (2’000 t), l’accordo sul settore lattiero si limita unicamente al formaggio In ragione di un ’eccedenza di esportazioni di latte sotto forma di formaggio pari a circa il 10 per cento e di una quota d’esportazione di oltre il 25 per cento (principalmente sul mercato europeo), un accesso agevolato al mercato comunitario è nell’interesse della Svizzera I supplementi per il latte trasformato in formaggio favoriscono l’apertura del mercato, malgrado il livello svizzero dei costi sia estremamente elevato

Dopo un termine di transizione di cinque anni, il commercio di formaggio sarà completamente liberalizzato su base reciproca, il che significa che il commercio di tutti i tipi di formaggio tra Svizzera e UE avverrà senza limitazioni quantitative o dazi. La progressiva riduzione, fino alla completa liberalizzazione nel 2007, si basa essenzialmente sui tre elementi seguenti:

– Riduzione delle aliquote di dazio: dall’entrata in vigore dell’accordo, Svizzera e UE riducono i dazi ancora esistenti del 20 per cento l’anno Dal 1o luglio 2007, quindi, non esisteranno più dazi nell’ambito del commercio di formaggio tra Svizzera e UE

– Concessione di contingenti esenti da dazio: il volume dei contingenti esenti da dazio concessi dalla Svizzera sarà aumentato annualmente di 2'500 tonnellate e quello dell’UE di 1'250 tonnellate; i contingenti esenti da dazio verranno soppressi a partire dal sesto anno Inoltre, già dall’entrata in vigore dell’accordo, alcuni formaggi (p es Tilsiter, Bündner Käse, formaggi fusi) sono esenti da dazio senza limitazioni quantitative

– Riduzione delle sovvenzioni all’esportazione: la Svizzera riduce i contributi all’esportazione massimi del 30 per cento dopo il primo anno, del 55 per cento dopo il secondo, dell’80 per cento dopo il terzo, del 90 per cento dopo il quarto e del 100 per cento dopo il quinto anno dall’entrata in vigore dell’accordo. Dal canto suo l’UE rinuncia già fin dall’inizio a tutte le sovvenzioni all’esportazione

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 247 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I
Entrata in vigore +1+2 +3 +4 +5 +6 + 7 anni Contingenti a dazio 0 CH/UE Dazi CH/UE C
ione CH 1
Processo di liberalizzazione del commercio di formaggio tra Svizzera e UE
ontributi all’esportaz
1 Abrogati dall’UE all’entrata in vigore dell’accordo

■ Eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio

L’eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio mira a facilitare il commercio esterno. Ciò avviene mediante accordi, che si basano sul reciproco riconoscimento dell’equivalenza della legislazione (principio dell’equivalenza) Il reciproco riconoscimento, come pure l’evoluzione dei rapporti commerciali nel quadro della clausola evolutiva, è comune a tutti i settori La clausola evolutiva consente il successivo ampliamento dei campi di applicazione dell’accordo e della riduzione degli ostacoli commerciali di natura non tariffaria di comune accordo mediante i comitati misti

Eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio

Settore Accordi tecnici

Protezione dei vegetali

reciproco riconoscimento delle misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione di organismi nocivi attraverso piante o prodotti vegetali;

– clausola evolutiva: introduzione del passaporto delle piante, adeguamento delle prescrizioni svizzere concernenti l’importazione da Paesi terzi

Alimenti per animali

reciproco riconoscimento delle esigenze poste agli alimenti per animali (non appena la legislazione svizzera viene adeguata);

– clausola evolutiva: ampliamento delle liste degli alimenti riconosciuti per animali;

– abolizione del controllo alla frontiera per gli alimenti riconosciuti per animali;

clausola di protezione per gli animali e gli esseri umani in pericolo

Sementi

– riconoscimento del catalogo delle varietà per patate e cereali;

– clausola evolutiva: ampliamento del catalogo delle varietà per barbabietole da zucchero, semi oleosi, piante foraggere, piante da fibra, frutta, verdura, vite, piante ornamentali;

accesso a tutte le varietà (eccetto le varietà OGM);

– semplificazione delle formalità.

Prodotti vitivinicoli

– protezione reciproca delle denominazioni geografiche e tradizionali (eccetto lo «Champagne» svizzero);

– cooperazione giuridica tra gli organi di controllo;

– divieto di taglio (subito per il vino bianco, tra quattro anni per il rosso);

– agevolazione delle esportazioni

Bevande contenenti alcool di distillazione

Prodotti biologici Frutta e verdura

reciproca protezione delle denominazioni («Grappa» soltanto per distillati provenienti dall’Italia e dalla Svizzera italiana);

– adeguamento della legislazione svizzera a quella dell’UE in relazione alle definizioni e alle designazioni specifiche

– accordi temporaneamente limitati ai prodotti e alle derrate alimentari vegetali;

– clausola evolutiva: inclusione dei prodotti animali;

– eliminazione dei disciplinamenti autonomi di Paesi terzi;

inclusione nella procedura di notifica dell’UE;

– semplificazione del processo informativo ed esecutivo

– riconoscimento dei controlli di qualità per la frutta e la verdura svizzere all’atto dell’esportazione e conseguente abolizione dei controlli di qualità alla frontiera dell’UE;

– certificazione delle esportazioni svizzere (frutta e verdura fresche) secondo le prescrizioni dell’UE relative alla distribuzione in Svizzera.

Settore veterinario

reciproco riconoscimento delle disposizioni concernenti le epizoozie e l’igiene del latte;

ricerca comune di soluzioni alla problematica dell’ESB

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 248

L’articolo 6 dell’accordo agricolo prevede la creazione di un comitato agricolo misto. Il comitato misto è un organo comune della parti contraenti, che è composto da loro rappresentanti e che delibera all’unanimità È responsabile dell’accordo agricolo, ovvero della sua corretta applicazione e del suo regolare funzionamento. Il comitato adotta tutte le misure necessarie al fine di garantire l’adempimento degli impegni che scaturiscono dall’accordo Responsabile dell’accordo agricolo a livello svizzero è l’UFAG in collaborazione con altri servizi amministrativi interessati Per quanto concerne l’allegato 11 viene creato anche un comitato veterinario misto sotto la direzione dell’UFV

Il comitato misto si occupa dello scambio di pareri e di informazioni tra le parti e può esprimere raccomandazioni. Nei casi previsti dall’accordo, dispone del potere decisionale Tra le competenze del comitato misto figurano principalmente la modifica, di comune accordo, degli allegati e la decisione relativa alla trasposizione del nuovo diritto delle parti contraenti nel quadro dell’accordo. Le modifiche dell’accordo bilaterale che comportano nuovi impegni rimangono di competenza delle parti contraenti Esse, quindi, devono essere approvate dal Consiglio federale o dal Parlamento svizzero e, in quest’ultimo caso, sottostanno al referendum facoltativo sui trattati internazionali

Il comitato misto appura regolarmente la possibilità di avviare ulteriori fasi di liberalizzazione nel quadro della clausola evolutiva e crea i gruppi di lavoro previsti dall’accordo, che sono responsabili dell’applicazione degli allegati Inoltre, stabilisce la composizione e l’attività di questi gruppi di lavoro. Questi ultimi sono attivi nei settori: protezione dei vegetali (allegato 4), alimenti per animali (allegato 5), sementi (allegato 6), prodotti vitivinicoli (allegato 7), bevande contenenti alcool di distillazione (allegato 8), prodotti ecologici (allegato 9) nonché frutta e verdura (allegato 10) Il loro compito, essenzialmente, è di controllare regolarmente lo sviluppo delle prescrizioni giuridiche e amministrative delle parti disciplinate nei singoli allegati. In particolare, i gruppi di lavoro sottopongono al comitato le proposte di adeguamento e aggiornamento di questi allegati Inoltre, verificano tutte le questioni inerenti agli allegati e alla loro messa in atto.

In ragione della particolare importanza che essa ricopre per la Svizzera, va citata la Dichiarazione comune con cui le parti hanno concordato, in futuro, di inserire nell’accordo agricolo disposizioni sulla reciproca protezione delle denominazioni d’origine protetta (DOP) e delle indicazioni geografiche protette (IGP) Al comitato misto verrà pertanto proposta la creazione di un gruppo di esperti

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 249
■ Comitato agricolo misto

Trattative con l’UE concernenti i prodotti agricoli trasformati

Il protocollo 2 dell’accordo di libero scambio del 1972 disciplina il trattamento, dal profilo tariffario, dei prodotti agricoli trasformati (p es cioccolata, biscotti, minestre, salse, pasta, caffè solubile, marmellata ecc ) Esso è ormai obsoleto e la sua applicazione provoca una serie di problemi Non è stato possibile aggiornare il protocollo 2 nel quadro dei primi negoziati bilaterali; tuttavia nella Dichiarazione comune è stato riconosciuto che l’UE e la Svizzera intendono «avviare negoziati al fine di concludere un accordo in un ambito di interesse comune quale la revisione del protocollo 2 dell’accordo di libero scambio del 1972»

Il 18 luglio 2001 si è svolto il primo ciclo di negoziati bilaterali con la Commissione UE cui ne sono seguiti altri due nell’anno oggetto del rapporto Questi negoziati erano volti in primo luogo a migliorare il meccanismo di compensazione dei prezzi come pure ad ampliare il campo di applicazione del protocollo 2 Il meccanismo di compensazione dei prezzi alla frontiera consente di compensare la differenza tra i prezzi indigeni ed esteri delle materie prime contenute nei prodotti trasformati Nel caso delle importazioni ciò avviene mediante i dazi (contributi parziali mobili) e nel caso delle esportazioni mediante contributi all’esportazione. Il miglioramento del meccanismo consiste nel calcolare la differenza soltanto in base ai costi effettivi delle materie prime, il che significa eliminare tutte le distorsioni quali le sovraccompensazioni o la protezione industriale.

L’ambito di applicazione del protocollo 2 è stato ampiamente rivisto Al protocollo 2 verranno presumibilmente aggiunti due elenchi Accanto ad una lista di prodotti completamente esenti da dazio, ve ne sarà una seconda contenente i prodotti trasformati, per i quali sarà possibile compensare le differenze di prezzo tra UE e Svizzera relative alle materie prime agricole in essi contenute (farina, burro, latte in polvere ) all’atto dell’importazione o dell’esportazione mediante dazi o contributi all’esportazione.

Lo zucchero, essendo l’unica materia prima il cui livello dei prezzi è simile in Svizzera e nell’UE, occupa una posizione speciale nel quadro dei negoziati Il fatto che il livello dei prezzi sia simile consente alla Svizzera di proporre all’UE la cosiddetta soluzione a doppio zero Svizzera e UE rinunciano entrambe ai contributi all’esportazione e all’imposizione di dazi sullo zucchero contenuto nei prodotti trasformati Nel contempo si rinuncia pure al traffico di perfezionamento sullo zucchero destinato alla fabbricazione di prodotti trasformati. In tal modo i fabbricanti svizzeri e dell’UE, almeno per quanto concerne lo zucchero, opereranno sulla base di presupposti identici

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 250
L’obiettivo è di concludere i negoziati entro la fine del 2002.

Revisione intermedia della Politica agricola comune (PAC) dell’UE

Al momento del licenziamento dell’Agenda 2000 (nuova Riforma della PAC) in occasione del Consiglio europeo di Berlino del 1999 (vertice dei capi di Stato e di Governo), è stato deciso che nel 2002 sarebbero stati valutati alcuni dei principali settori quali lattiero, della carne bovina e cerealicolo, al fine di stabilire se i relativi meccanismi funzionano sufficientemente In occasione del vertice UE di Göteborg (2001), la Commissione europea è stata inoltre incaricata di appurare la possibilità di introdurre un ’agricoltura più sostenibile a livello europeo mediante la PAC A ciò si associano anche questioni legate alla sicurezza e alla qualità delle derrate alimentari come pure determinati aspetti sociali.

La revisione intermedia della PAC dell’UE, presentata dalla Commissione europea al Consiglio dei Ministri e al Parlamento europeo il 10 luglio 2002, concretizza quanto deciso a Berlino e a Göteborg

Essa è pure una risposta alle seguenti sfide, che in gran parte interessano anche l’agricoltura svizzera:

– preparativi in vista degli impegni e dei negoziati internazionali (OMC);

– mantenimento e/o ampliamento delle quote di mercato a livello nazionale e internazionale;

– consenso dei cittadini e dei consumatori in merito alla politica agricola e alle uscite ad essa collegate nonché fiducia nella sicurezza e nella qualità dei prodotti agricoli;

disposizioni concernenti il preventivo in relazione all’allargamento dell’UE a 25 membri previsto a partire dal 2004

Le linee direttrici del disegno della revisione intermedia, su cui il Consiglio dei ministri dell’agricoltura non poteva esprimersi prima del dicembre 2002 (vertice UE di Copenhagen), possono essere riassunte come segue: in futuro non dovrà più essere ricompensata la produzione di eccedenze, bensì la fornitura di prestazioni che soddisfano le esigenze della popolazione in materia di sicurezza delle derrate alimentari, produzione di qualità, benessere degli animali e cura dell’ambiente La Commissione è del parere che sia necessario giustificare meglio i fondi pubblici destinati al settore agricolo Le sue proposte rispettano pienamente il quadro finanziario stabilito nell’Agenda 2000 per il periodo 2000–2006 Con la presente revisione gli agricoltori saranno dispensati da una serie di mansioni amministrative e saranno invece incoraggiati a produrre prodotti di elevata qualità tenendo conto delle esigenze di mercato anziché orientare la produzione in funzione delle sovvenzioni che potrebbero ottenere

Per raggiungere questi obiettivi la Commissione propone di:

– svincolare la produzione dai pagamenti diretti, introducendo un unico aiuto a sostegno del reddito per azienda sulla base di precedenti storici, consentendo ai Paesi membri di adeguare, entro certi limiti, l’importo degli aiuti;

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 251

– subordinare questi aiuti al rispetto di norme relative ad ambiente, sicurezza delle derrate alimentari, benessere degli animali e sicurezza sul posto di lavoro (cross compliance);

– ridistribuire in maniera sostanziale gli aiuti tra produttori e regioni attraverso la modulazione dei pagamenti diretti I pagamenti di compensazione dovrebbero essere ridotti del 3 per cento l’anno in vista di una riduzione totale del 20 per cento, esentando le piccole aziende È prevista una franchigia proporzionale alla situazione occupazionale dell’azienda di 5'000 euro (7'500 fr ) I Paesi membri possono concedere alle aziende con più di due unità di manodopera annue un ’ulteriore franchigia di 3'000 euro (4'500 fr ) per ogni unità di manodopera annua supplementare Il tetto massimo dell’importo per azienda è pari a 300'000 euro (450'000 fr.). Gli importi così risparmiati restano a disposizione dei Paesi membri interessati, tuttavia devono essere impiegati per lo sviluppo rurale (vedi riquadro in basso);

– introdurre nuovi provvedimenti a favore dello sviluppo rurale, al fine di promuovere la qualità della produzione, la sicurezza delle derrate alimentari e il benessere degli animali Al regolamento sullo sviluppo verrà aggiunto un nuovo capitolo sulla qualità delle derrate alimentari per incoraggiare la partecipazione degli agricoltori a programmi di assicurazione della qualità e di certificazione.

«Sviluppo rurale»

Lo sviluppo delle aree rurali è il secondo pilastro portante della PAC Attualmente esso comprende le seguenti misure:

– aiuti agli investimenti per le aziende agricole; – aiuti a favore delle risorse umane: giovani contadini, disciplinamento del pensionamento anticipato, formazione professionale;

promozione delle aree svantaggiate e delle aree con oneri specifici legati all’ambiente;

– aiuti agli investimenti per provvedimenti in selvicoltura; – promozione della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli;

– aiuti a favore di provvedimenti agro-ecologici;

diversi provvedimenti a favore dello sviluppo delle aree rurali: bonifiche fondiarie, ricomposizioni particellari, aiuti alla gestione, gestione delle acque, eccetera;

– Iniziativa Leader+ Si perseguono due scopi: il sostegno di progetti pilota innovativi di gruppi di lavoro locali e la promozione dello scambio di esperienze come pure la cooperazione transnazionale in questo ambito.

Le uscite a favore dello sviluppo rurale corrispondono, per il periodo 2000–2006, al 10 per cento delle spese totali destinate alla PAC (escl la quota di finanziamento nazionale)

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 252

Per quanto riguarda la politica di mercato – il primo pilastro portante della PAC – la Commissione propone di:

portare a termine il processo di riforma per i cereali, apportando l’ultima riduzione del prezzo di intervento per tutti i cereali (ad eccezione della segale e del riso) pari al 5 per cento, per un valore di 95 35 euro alla tonnellata (143 fr ), sopprimendo il prezzo di intervento per la segale e riducendo del 50 per cento il prezzo d’intervento per il riso;

adeguare le attuali norme per i foraggi essiccati e le colture proteiche;

Contemporaneamente alle proposte di riforma la Commissione europea ha sottoposto al Consiglio dei ministri dell’agricoltura un documento di lavoro relativo al futuro del disciplinamento comune del mercato dei latticini La Commissione ha analizzato le quattro opzioni riportate di seguito:

1 status quo o mantenimento dei provvedimenti previsti dall’Agenda 2000 fino al 2015; riduzione progressiva dei prezzi di intervento pari al 15 per cento a partire dal 2005/2006; aumento dei premi per vacca pari a 5 75 euro alla tonnellata per un valore di 17 24 euro alla tonnellata a partire dal 2005/2006 nonché aumento generalizzato delle quote pari al 2,39 per cento;

2 Agenda 2000 e ulteriore riduzione del prezzo d’intervento (–15% per il burro e –5% per il latte scremato in polvere) nonché ulteriore aumento delle quote (+3%);

3 introduzione di un disciplinamento delle quote a due livelli Riduzione della quota del mercato interno pari al 5 per cento (quota «A») La quota per le esportazioni (quota «C») è illimitata La restituzione all’esportazione e gli aiuti allo smercio vengono soppressi;

4. soppressione delle quote a partire dal 2008 e inoltre riduzione del 25 per cento del prezzo d’intervento, inteso quale rete di sicurezza

Le proposte relative alla revisione intermedia della PAC, se accettate, avranno effetti anche sull’agricoltura svizzera L’armonizzazione con l’UE in merito ai pagamenti diretti e agli oneri ecologici ed etologici potrebbe rafforzare la posizione della nostra politica agricola a livello internazionale (OMC) Si dovrebbe invece far fronte ad una maggiore concorrezza sui prezzi La riduzione del prezzo d’intervento per i cereali, attuata nell’UE, potrebbe accrescere il nostro ritardo in termini di competitività in tale settore e, di conseguenza, anche nel settore delle carni bianche Con la riduzione del prezzo d’intervento per burro e latte scremato in polvere e con la soppressione delle quote latte nel 2008 (opzione 4) si avrebbe ad esempio una pressione sui prezzi di mercato di tutti i latticini e in particolare del formaggio, siccome per il 2007 è stata stabilita la totale liberalizzazione del commercio di formaggio tra Svizzera e UE

Ulteriori informazioni in merito alla revisione intermedia della PAC sono disponibili sul sito Internet http://europa eu int/comm/agriculture/mtr/index it htm

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 253

Accordo di libero scambio

I Paesi membri dell’Associazione europea di libero scambio (AELS), Islanda, Norvegia, Svizzera e Principato del Liechtenstein, dall’inizio degli Anni ’90, hanno creato una rete di relazioni con Paesi terzi che non fanno parte dell’UE A tale scopo gli accordi di libero scambio rappresentano uno strumento importante con cui far fronte alle discriminazioni nei confronti dei Paesi dell’AELS su mercati di Paesi terzi

Fino a poco tempo fa, l’attività dell’AELS si concentrava sull’Europa Centrale e dell’Est nonché sull’area mediterranea Seguendo la tendenza crescente a livello mondiale di concludere accordi preferenziali in ambito regionale (p es NAFTA, Mercosur, ASEAN), interregionale (p.es. UE-Messico, UE-Cile, UE-Africa del Sud, USA-Singapore, Giappone-Singapore) e considerando le conseguenti attuali o potenziali discriminazioni nei confronti della fornitura di merci e prestazioni di servizio da parte della Svizzera, l’AELS e la Svizzera hanno ampliato geograficamente la propria politica di libero scambio rivolgendosi a partner oltreoceano Inoltre, si è deciso di inserire in questi accordi, accanto al commercio di merci e alla proprietà intellettuale, anche settori quali prestazioni di servizio, investimenti e pubbliche acquisizioni

I Paesi dell’AELS non dispongono di una politica agricola comune e di conseguenza negoziano un testo di accordo agricolo comune, concludendo accordi bilaterali, con liste di concessioni specifiche in base al Paese L’entrata in vigore e la durata di validità di questi accordi bilaterali dipendono direttamente dall’accordo principale. Gli accordi agricoli bilaterali conclusi dalla Svizzera si applicano pure al Principato del Liechtenstein, fin quando resterà in vigore l’accordo del 29 marzo 1923 sull’unione doganale della Svizzera con il Principato del Liechtenstein

Nel 1998, per la prima volta, i Paesi dell’AELS hanno avviato un ciclo di negoziati con un partner transatlantico, il Canada Nel novembre 2000 è stato sancito il primo accordo di libero scambio al di fuori dell’Europa e dell’area mediterranea Si tratta dell’accordo con il Messico, entrato in vigore il 1o luglio 2001. Esso rappresenta inoltre il primo accordo dell’AELS che prende in considerazione, oltre al commercio di merci e alla proprietà intellettuale, le prestazioni di servizio, gli investimenti e le pubbliche acquisizioni, andando oltre il livello degli impegni OMC

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 254

I Paesi dell’AELS finora hanno concluso accordi di libero scambio con 19 Paesi terzi: Turchia, Israele, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Marocco, OLP (Autorità palestinese), Macedonia, Messico, Croazia, Giordania e Singapore L’ultimo accordo è stato sottoscritto il 26 giugno 2002 L’accordo agricolo bilaterale concluso con Singapore è il primo ad assicurare alla Svizzera un accesso al mercato esente da dazio per tutti i prodotti agricoli, senza concessioni significative

Tra l’AELS e altri otto Paesi o gruppi di Paesi esistono inoltre dichiarazioni di cooperazione che rappresentano lo stadio preliminare di eventuali negoziati futuri per accordi di libero scambio. Questi Paesi sono: Albania, Ucraina, Egitto, Tunisia, Jugoslavia, Libano, Consiglio di cooperazione del Golfo e Mercosur

I Paesi dell’AELS si prefiggono di ampliare in maniera dinamica la propria rete di relazioni con Paesi terzi, attraverso:

– la conclusione dei negoziati di libero scambio in corso (Egitto, Cile, Canada, Tunisia);

l’avvio di negoziati con l’Africa del Sud nell’autunno 2002, come pure con altri Paesi;

la sottoscrizione di dichiarazioni di cooperazione.

In tale ottica i Paesi dell’AELS seguono attivamente l’evoluzione della politica commerciale di determinati Paesi nell’area asiatico-pacifica (segnatamente Corea del Sud e Giappone) come pure degli USA

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 255
Messico Marocco OLP Accordi in vigore: Lituania Estonia Lettonia Polonia Rep. Ceca Slovacchia Ungheria Slovenia Romania Macedonia Croazia Bulgaria Turchia Giordania Israele CH AELS UE Singapore (termine 2002) OMC OMC OMC OMC Mercosur Negoziati in corso: Canada Cile Tunisia Egitto Cipro Negoziati programmati: Giappone Corea Stati Cooperazione del Golfo Africa del Sud USA
Accordi di libero scambio con effetti sull’agricoltura

I punti di forza della Svizzera in materia di commercio esterno sono i settori industriale e delle prestazioni di servizio Esattamente il contrario si verifica nella maggior parte dei Paesi terzi con cui sono stati o verranno conclusi accordi di libero scambio Estremamente orientati verso il settore primario sono i Paesi dell’area mediterranea, dell’America centrale e meridionale, mentre Singapore non dispone di una propria agricoltura Di conseguenza il settore agricolo svolge un ruolo speciale nel quadro dei negoziati sul commercio di merci con Paesi quali Messico, Cile e anche Canada I dazi svizzeri nel settore industriale sono già così bassi che non possono più essere fatte concessioni di rilievo, mentre nel settore agricolo esiste ancora la protezione alla frontiera Finora è stato possibile contenere le concessioni accordate, in modo da non compromettere la situazione dell’agricoltura svizzera Alla luce di quanto sopra descritto, è difficile classificare i futuri negoziati con Paesi quali Tunisia, Egitto e soprattutto Africa del Sud

OMC – continuazione ed accelerazione dei negoziati

Il 2001 per l’OMC è stato caratterizzato da due eventi importanti: la Conferenza dei ministri a Doha e l’ingresso della Cina Parallelamente sono stati proseguiti pure i negoziati agricoli. La prima fase di questo ciclo si è conclusa nel marzo 2001 e la seconda nel marzo 2002

Nella prima fase, i Paesi membri dell’OMC hanno potuto presentare le proprie proposte negoziali generali, mentre la seconda fase è servita a definire le posizioni assunte Nel quadro di questa seconda fase, la Svizzera ha presentato sette documenti negoziali relativi ai seguenti temi: amministrazione dei contingenti doganali (vendita all’asta), sovvenzioni all’esportazione, clausola di salvaguardia speciale, indicazioni geografiche, etichettatura e informazioni ai consumatori, scatola per lo sviluppo e benessere degli animali

La ripresa dei negoziati agricoli nel quadro dell’OMC si basa sull’articolo 20 dell’accordo agricolo Esso prescrive che in caso di proseguimento della riduzione progressiva dei provvedimenti di sostegno e protezione devono essere presi in considerazione sia gli interessi non vincolati al commercio, sia il trattamento speciale e differenziato dei Paesi in via di sviluppo Questo indirizzo di fondo è comune agli ultimi quattro documenti negoziali della Svizzera

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 256

La Conferenza dei ministri di Doha si è svolta dal 9 al 13 novembre 2001 nella capitale del Qatar I lavori della Conferenza sono sfociati in una dichiarazione dei ministri che stabilisce il quadro e il programma di lavoro relativi ai futuri negoziati OMC

Dichiarazione dei ministri: aspetti principali dei negoziati agricoli

Articolo 13:

Sulla base dei lavori già svolti e senza pregiudizio dei risultati dei negoziati, ci impegniamo a svolgere negoziati globali volti a:

migliorare sostanzialmente l’accesso ai mercati; – ridurre tutte le forme di sovvenzioni all’esportazione, in vista dello smantellamento progressivo;

ridurre sostanzialmente il sostegno interno in grado di distorcere il commercio.

Conveniamo che il trattamento speciale e differenziato dei Paesi in via di sviluppo sarà parte integrante di tutti gli elementi dei negoziati , in modo da tenere effettivamente conto delle loro necessità di sviluppo anche per quanto concerne la sicurezza alimentare e lo sviluppo delle aree rurali. Prendiamo nota delle considerazioni di ordine non commerciale espresse nelle proposte negoziali presentate dai Membri e confermiamo che di esse sarà tenuto conto nei negoziati conformemente a quanto previsto nell’accordo agricolo.

Articolo 14:

Le modalità per i nuovi impegni, comprese le disposizioni per il trattamento speciale e differenziato, saranno stabilite entro il 31 marzo 2003 I partecipanti presenteranno i loro progetti di liste globali degli obblighi fondate su queste modalità entro la data della quinta Conferenza dei ministri I negoziati, anche per quanto concerne le norme, le discipline e i testi giuridici connessi, saranno terminati nel quadro ed entro la data della conclusione del programma di negoziati nel suo insieme

La terza fase dei negoziati agricoli è cominciata nel marzo 2002 e finirà nel marzo 2003 Questa scadenza è stata imposta ai partecipanti ai negoziati al fine di stabilire le modalità per gli ulteriori impegni (prescrizioni dettagliate per ogni oggetto dei negoziati, tassi di riduzione dei dazi e livello di protezione come pure eventuali modifiche del testo dell’accordo agricolo) conformemente al succitato articolo 14. Dopo aver definito tali modalità, i Paesi membri devono presentare le loro offerte negoziali concrete entro la sesta Conferenza dei ministri che si terrà dal 10 al 14 settembre 2003 a Cancun (Messico).

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 257
■ Doha – confermata la volontà di riforma

■ Posizioni principali

– I Paesi del gruppo Cairns (i principali esportatori considerato il valore netto, in particolare Canada, Australia, Nuova Zelanda, diversi Stati del Sud America e del Sud Est asiatico come pure Africa del Sud) e in misura più esigua gli Stati Uniti si schierano a favore della liberalizzazione del commercio agricolo. Essi chiedono norme e restrizioni più severe relative agli strumenti di sostegno e di protezione, al fine di evitare distorsioni del commercio che, secondo loro, sono presenti sui mercati agricoli

– Il gruppo dei «multifunzionalisti» (UE, Giappone, Corea, Norvegia, Mauritius e Svizzera) sostiene il trattamento adeguato degli interessi non commerciali, affinché possano essere attutite le eventuali ripercussioni negative di una rapida liberalizzazione dei mercati agricoli Questo punto di vista gode anche dell’appoggio dei Paesi di transizione e, in una certa misura, pure della Cina.

– I rimanenti Paesi in via di sviluppo non formano un fronte unitario I loro interessi vengono rappresentati in diversi sottogruppi (Paesi esportatori competitivi, Paesi meno sviluppati, piccole Isole, Paesi economicamente deboli, Paesi senza sbocco sul mare, Paesi indebitati, Paesi importatori di derrate alimentari e Paesi produttori/ esportatori di un singolo prodotto) Dall’Uruguay Round, questi Paesi hanno guadagnato un notevole peso e non sarebbe più possibile concepire negoziati che non tenessero conto dei loro interessi.

Grazie al suo ruolo attivo in seno al comitato agricolo e nonostante il suo influsso limitato, la Svizzera non passa inosservata e può mantenere la sua posizione nei confronti dei maggiori attori della scena internazionale Questa cooperazione le permette di fruire della sinergia tra gli aspetti internazionali e quelli interni connessi alla riforma agraria svizzera Questa sinergia garantisce l’applicazione del concetto di multifunzionalità in ogni singola tappa della riforma

Con la sua politica agricola fondata sul concetto di multifunzionalità, la Svizzera mira a promuovere un ’agricoltura in grado di fornire non soltanto prodotti di mercato, bensì anche prestazioni non vincolate al mercato al fine di soddisfare il maggior numero di esigenze della società

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 258

Gli USA sono uno dei maggiori attori dei negoziati agricoli dell’OMC. La loro posizione nel quadro dei negoziati sarà senza dubbio influenzata dallo sviluppo della politica agricola nazionale La nuova legge agricola americana, varata del presidente americano il 13 maggio 2002, si basa sui seguenti punti principali:

– massiccio aumento rispetto al «FAIR Act» del 1996 delle sovvenzioni statali (di circa l’80% ovvero 182,8 miliardi di dollari per i prossimi dieci anni) sotto forma di pagamenti diretti e di crediti L’aiuto statale rimane costante rispetto al periodo 1998–2001 quando il Governo americano concesse pagamenti diretti supplementari (tra cui «disaster relief payments»);

reintroduzione di un sistema di sostegno ai prezzi «anticiclico» (come i «deficiency payments» soppressi nel 1996) Questo sistema si basa sul livello effettivo dei prezzi e su un prezzo d’obiettivo predefinito I segnali di mercato vengono neutralizzati e i produttori continuano a produrre anche in periodi di eccedenza;

– provvedimenti speciali nei settori lattiero, dello zucchero, delle arachidi, della frutta eccetera;

– programmi di conservazione e ambientali nonché maggiore aiuto alimentare interno (Food Aid)

Sarà da vedere se, con la nuova Farm Bill, il Governo americano non adempirà gli impegni assunti nel quadro dell’OMC relativi al sostegno indigeno Ciò non dipende soltanto dall’evoluzione dei prezzi di mercato mondiali, bensì anche dalla classificazione definitiva di determinate forme di sostegno quali il nuovo sistema di assicurazione dei redditi Nella sua forma attuale, questo sistema difficilmente potrebbe entrare nella scatola verde (sostegno senza obbligo di smantellamento).

Gli effetti sui negoziati agricoli si faranno sentire non soltanto nell’ambito del sostegno indigeno, bensì anche in altri assi portanti, segnatamente in relazione all’accesso al mercato e alle sovvenzioni all’esportazione Per poter attuare le riduzioni dei dazi di alcuni prodotti particolarmente sensibili, occorre la stretta cooperazione con il Congresso, che tuttavia è contrario alla soppressione dei crediti all’esportazione e alla pressione esterna in relazione all’aiuto alimentare internazionale

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 259
■ La nuova Farm Bill degli USA

OCSE

Ogni anno l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) pubblica un rapporto sulle politiche agricole dei 30 Paesi membri. In questo rapporto viene analizzata e commentata la politica agricola dei singoli Membri dell’OCSE sulla base dei vari provvedimenti adottati Servendosi di diversi indicatori vengono considerati anche i mezzi finanziari destinati dai consumatori e dai contribuenti al sostegno dell’agricoltura In linea di massima, il maggior significato viene attribuito al valore PSE, ovvero la percentuale che rappresenta la quota del sostegno previsto dalla politica agricola rispetto agli introiti totali delle aziende agricole Il sostegno statale comprende in parte anche la protezione alla frontiera

Nel 2001 il valore PSE della Svizzera ammontava al 69 per cento Benché vi sia stata un ’ulteriore lieve flessione rispetto all’anno precedente (2000: 70%), tale valore rappresenta ancora quello massimo registrato fra tutti i Paesi dell’OCSE. Il valore del sostegno globale ammontava a 7,1 miliardi di franchi (inclusa la protezione alla frontiera) Diversamente da altri Paesi ad alti valori PSE quali Corea del Sud, Giappone o Norvegia, la Svizzera ha ottenuto una valutazione positiva dall’OCSE, in quanto la sua politica agricola dispone di strumenti non vincolati alla produzione che non provocano eccessive distorsioni del mercato (in particolare pagamenti diretti).

L’UFAG riconosce l’esattezza delle cifre, ma indica che non è possibile valutare in modo esauriente la politica agricola della Svizzera avvalendosi del valore OCSE inerente al sostegno globale o al potenziale di sostegno rispetto agli introiti delle aziende Va piuttosto considerata la quota del sostegno dei prezzi di mercato – anch’essa indicata dall’OCSE – e quella della produzione di derrate alimentari non vincolata ai pagamenti diretti in vista del raggiungimento di obiettivi ambientali e di altro genere La suddivisione del PSE nel caso della Svizzera mostra numerosi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni Il sostegno al prezzo di mercato è chiaramente diminuito, mentre sono aumentati gli indennizzi di prestazioni specifiche non legate alla produzione assoggettati alla prova che le esigenze ecologiche sono rispettate. Anche in futuro L’UFAG intende impegnarsi in seno al comitato agricolo dell’OCSE affinché il metodo PSE possa tener maggiormente conto delle riforme attuate in Svizzera

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 260
Tabella 53, pagina A62

■ Progressi insufficienti

Alimentazione mondiale e FAO

Nel 1996 a Roma si è svolto il Vertice mondiale sull’alimentazione In tale sede sono stati assunti impegni nonché varato un piano d’azione nell’ottica di dimezzare, entro il 2015, il numero delle persone che soffrono la fame, portandolo a 400 milioni al massimo A cinque anni da questo evento, dal 10 al 13 giugno 2002, presso la sede centrale della FAO a Roma si è svolto un altro vertice A capo della delegazione svizzera vi era il Consigliere federale Pascal Couchepin

Dall’analisi della situazione a cinque anni dal vertice si deve purtroppo constatare che il numero delle persone che soffrono la fame è diminuito soltanto di 9 milioni. Non è abbastanza per raggiungere gli obiettivi del piano d’azione sottoscritto nel 1996 Le 2'800 chilocalorie pro capite disponibili in media a livello mondiale sarebbero sufficienti per sfamare l’umanità. Tuttavia le popolazioni più povere spesso possiedono un potere d’acquisto troppo scarso per procurarsi le derrate alimentari oppure non hanno accesso alle risorse agricole necessarie alla loro produzione Siccome le popolazioni povere vivono generalmente in regioni rurali poco accessibili, la povertà e la fame dovrebbero essere combattute mediante maggiori investimenti Tali investimenti risulterebbero ancor più efficaci se anche le donne godessero di migliori possibilità di accesso al perfezionamento professionale, ai crediti, alla consulenza, alle conoscenze in ambito agricolo e ai mercati

Numero di persone che soffrono la fame nei Paesi in via di sviluppo e obiettivo del Vertice mondiale sull’alimentazione

T

za Risultati di tendenze stazionarie Cammino verso l'obiettivo del Vertice mondiale sull'

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 261
del
19701975 19801985 19901995 2000 2005 2010 2015 m i o p e r s o n e d e n u t r i t e 300 1 000 900 800 700 600 500 400
a
az
eriodo di base Vertice mondiale sull'alimentazione 1990–1992
1996
enden
liment
ione P

■ Niente mezzi finanziari supplementari

Negli ultimi anni, i mezzi finanziari nazionali ed internazionali destinati all’agricoltura dei Paesi in via di sviluppo sono vieppiù diminuiti In particolare, sono state trascurate le aree in cui sarebbe stato possibile contribuire ad incrementare la produzione agricola, il lavoro e di conseguenza il reddito anche con interventi di lieve entità. In tal modo sarebbe possibile combattere efficacemente la fame nel mondo Manca tuttavia la volontà politica di mettere a disposizione mezzi finanziari sufficienti a tale scopo

In occasione del secondo vertice svoltosi a Roma, è stato discussa la creazione di un fondo supplementare (il cosiddetto Trust Fund) Con questi mezzi finanziari la FAO intende promuovere programmi di lotta alla fame I Paesi in via di sviluppo auspicano di ottenere in questo modo maggiori fondi a favore dello sviluppo agricolo e delle aree rurali I Paesi industrializzati, tuttavia, non mostrano particolare interesse per un simile strumento d’intervento Secondo loro, infatti, per combattere la fame nel mondo è necessario innanzitutto migliorare la cooperazione tra i principali attori della scena mondiale, a livello multilaterale e bilaterale, come pure rafforzare i diritti dell’uomo nel quadro di un buongoverno a livello internazionale, nazionale, regionale e locale Inoltre viene privilegiato il sostegno a progetti nel quadro della cooperazione internazionale allo sviluppo In tale ambito anche la Svizzera, in futuro, dovrà sostenere progetti supplementari volti a promuovere un ’agricoltura sostenibile nelle aree rurali.

■ Diritto all’alimentazione

Nell’ambito del secondo vertice di Roma, il diritto all’alimentazione ha ricoperto un ruolo fondamentale Questo diritto era già stato ancorato nella dichiarazione del Vertice mondiale sull’alimentazione del 1996 Ad eccezione degli USA, tutti i Paesi hanno convenuto su questo punto Nel vertice del giugno 2002, si è trattato di procedere alla concretizzazione dei contenuti del diritto all’alimentazione La Svizzera, assieme alla Norvegia e agli Stati del G77, ha promosso l’elaborazione di un codice di comportamento relativo al diritto all’alimentazione Tuttavia questo obiettivo non ha potuto essere completamente raggiunto Durante il vertice è stata decisa l’elaborazione, nei prossimi due anni, di uno schema di direttive facoltative relative al diritto all’alimentazione La Svizzera ritiene che anche in questo modo sia possibile porre una certa enfasi sulla questione, affinché il diritto all’alimentazione acquisisca il dovuto peso a livello internazionale

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione ha commissionato uno studio che servisse da base per l’approntamento dei punti cardine dei negoziati Lo studio è stato svolto dall’Istituto di diritto pubblico dell’Università di Berna Il diritto all’alimentazione fa parte dei cosiddetti diritti economici, sociali e culturali dell’uomo. Queste categorie di diritti hanno assunto una valenza maggiore dalla fine della Guerra fredda Di conseguenza, negli ultimi anni, anche il diritto all’alimentazione è stato ampiamente discusso. Gli sforzi finora compiuti mostrano che, dal punto di vista giuridico, il diritto all’alimentazione si fonda su una base legale ancora limitata Siamo solo all’inizio dello sviluppo

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 262

Contenuto del diritto internazionale all’alimentazione

Il diritto all’alimentazione comprende due elementi costitutivi:

– Disponibilità: gli individui devono poter disporre di alimenti privi di sostanze nocive e culturalmente accettabili, in misura quantitativamente e qualitativamente sufficiente a soddisfare i propri bisogni nutrizionali

– Accesso: tali alimenti devono essere liberamente accessibili senza limitazioni di tempo e di quantità

Laddove questi due presupposti sono adempiuti completamente e in modo duraturo, il diritto all’alimentazione è realizzato. Ciò non significa che lo Stato deve mettere illimitatamente a disposizione dei propri cittadini alimenti o che il diritto viene infranto se non si è in grado di raggiungere questa situazione ideale Il diritto all’alimentazione può essere ripartito su diversi livelli.

A livello delle esigenze individuali esistono i seguenti elementi parziali:

In riferimento all’accesso agli alimenti disponibili i privati hanno diritto ad esigere che lo Stato:

– non impedisca loro, né con divieti né con altri interventi, l’accesso agli alimenti a disposizione (obbligo di non fare);

li protegga contro terzi che potrebbero impedire l’accesso agli alimenti a disposizione (obbligo di protezione);

– adotti provvedimenti concreti per favorire il suddetto accesso laddove le parti interessate non siano in grado di procurarsi da soli tale accesso (obbligo di fare);

– agisca in ogni caso senza distinzione alcuna di razza, religione e origine etnica (principio di non discriminazione).

In riferimento alla disponibilità degli alimenti lo Stato deve: – astenersi dall’eliminare le prestazioni esistenti, a meno che non sia possibile compensarle mediante altri provvedimenti o non sia materialmente inevitabile;

– assicurare, direttamente o mediante la cooperazione internazionale, la disponibilità di alimenti laddove si tratti della sicurezza alimentare immediata di persone che soffrono la fame o si tratti di provvedere al sostentamento di una persona di cui esso è totalmente responsabile (p es un carcerato);

in entrambi i casi, rispettare il principio della non discriminazione

Agli obblighi programmatici dello Stato per realizzare maggiormente il diritto all’alimentazione appartengono:

– la garanzia della sostenibilità dell’accesso agli alimenti;

la garanzia della disponibilità degli alimenti, p.es. mediante provvedimenti di politica agricola, sociale, ambientale o sanitaria

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 263
Fonte: DSC, Diritto all’alimentazione, Riassunto di uno studio all’attenzione della DSC, Documento di lavoro della DSC 7/99, Berna 1999

ln Svizzera, il diritto all’aiuto in situazioni di bisogno di cui all’articolo 12 della Costituzione federale comprende il diritto agli alimenti indispensabili alla sopravvivenza In Svizzera il diritto all’alimentazione è riconosciuto dalla Costituzione come diritto sociale esigibile per vie legali. In linea di principio ciò è applicabile anche agli altri testi del diritto amministrativo determinanti per il diritto all’alimentazione Nel quadro dell’ONU, dal 1999, viene concettualmente riconosciuto che i privati sono direttamente presi in considerazione negli ambiti parziali del diritto all’alimentazione e che pertanto ciò è fondamentalmente adeguato per l’applicabilità giuridica Questa affermazione compare nell’Osservazione generale 12 del comitato per i diritti economici, sociali e culturali conformemente al patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali

Convenzione sulle risorse fitogenetiche destinate all’alimentazione e all’agricoltura

In occasione della 31a Conferenza della FAO, sono stati portati a termine i lavori di revisione, durati oltre sette anni, dell’International Undertaking on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture (IU) con la sottoscrizione del Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture (Convenzione sulle risorse fitogenetiche destinate all’alimentazione e all’agricoltura) Ciò rappresenta un successo politico a favore di un ’agricoltura sostenibile chiamata a svolgere molteplici compiti La politica svizzera in materia di agricoltura e di sviluppo, quindi, dispone anche a livello internazionale di un quadro legale garantito da un accordo a sé stante La Convenzione viene considerata una svolta decisiva per garantire la disponibilità delle varie risorse fitogenetiche da cui dipendono agricoltori e selezionatori

La Convenzione contiene disposizioni relative al mantenimento e all’utilizzazione sostenibile delle risorse fitogenetiche destinate all’alimentazione e all’agricoltura; essa riconosce le prestazioni tradizionali dei contadini dal profilo del mantenimento e dell’ulteriore sviluppo delle risorse fitogenetiche (i cosiddetti Farmers’ Rights) e fissa disposizioni a favore della cooperazione internazionale Il fulcro della Convenzione è il sistema multilaterale per l’accesso agevolato alle risorse fitogenetiche e per la ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo di tali risorse (access/benefit sharing) Questo sistema, che prevede l’accesso agevolato quale contropartita della ripartizione dei benefici, dovrebbe assicurare una base sufficientemente ampia per l’ulteriore sviluppo di varietà vegetali migliorate Complessivamente, la Convenzione contribuisce ampiamente alla sicurezza alimentare e all’agricoltura sostenibile Essa armonizza il diritto FAO e la Convenzione sulla biodiversità.

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 264

La Svizzera ha svolto un ruolo fondamentale nei negoziati. Non soltanto ha organizzato due sedute del comitato FAO in Svizzera, bensì è stata anche membro dell’organo dei negoziati Questo impegno rispecchia il significato che la Svizzera attribuisce al trattato internazionale della FAO. L’UFAG, in qualità di centro di coordinamento responsabile, ha diretto le fasi necessarie alla sottoscrizione e alla ratifica della Convenzione L’obiettivo è di poter partecipare, in qualità di parte contraente, a tutti gli effetti alla prima seduta del comitato di orientamento della convenzione

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 265

Conferenza internazionale sull’agricoltura sostenibile e sullo sviluppo rurale delle regioni di montagna

Dal 16 al 20 giugno 2002 ad Adelboden si è svolta la Conferenza internazionale sull’agricoltura sostenibile e sullo sviluppo rurale (ASSR nelle regioni di montagna) Erano presenti circa 200 delegati di 57 Paesi Ad Adelboden sono giunti rappresentanti di governi e amministrazioni, dell’industria, dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura, di organizzazioni non governative nonché di dieci organizzazioni internazionali La Conferenza è stata aperta dal Consigliere federale Pascal Couchepin

La Conferenza è stata organizzata a margine dell’Anno internazionale delle montagne 2002 ed in preparazione al prossimo Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile, Johannesburg 2002

L’Anno internazionale delle montagne 2002 è stata l’occasione ideale per trattare i punti del Capitolo 14 dell’Agenda 21 (Agricoltura sostenibile e sviluppo rurale) assieme ai punti del Capitolo 13 (Sviluppo sostenibile delle montagne) Con questa doppia sfida deve infatti confrontarsi l’agricoltura di diversi Paesi europei e di molti Paesi in via di sviluppo o di transizione.

La Conferenza prevede pure la promozione di un ’agricoltura multifunzionale, un obiettivo già ancorato sia nel Capitolo 14 sia nella dichiarazione del Vertice mondiale sull’alimentazione di Roma del 1996, ma ancora troppo poco compreso Se riusciremo ad aumentare la sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti di questo argomento e a proseguire i processi avviati in maniera efficace e con successo, ci troveremo di fronte ad una svolta decisiva

Dal 26 agosto al 4 settembre 2002 a Johannesburg si è svolto il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile In tale occasione si è fatto un bilancio sull’applicazione delle decisioni di Rio. Inoltre sono state disposte alcune misure per il futuro. Anche la regione di montagna, l’agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale hanno occupato un ruolo fondamentale

In questo quadro globale, la Svizzera ha voluto offrire il proprio contributo all’Anno internazionale delle montagne e impegnarsi a livello internazionale sul tema dello sviluppo sostenibile delle regioni di montagna Per tali ragioni è stata organizzata la Conferenza sull’agricoltura sostenibile e sullo sviluppo rurale di Adelboden La Conferenza è stata organizzata dal DFE/UFAG nonché allestita e svolta in collaborazione con la FAO, con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione, con l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale e con il Segretariato di Stato dell’economia (seco)

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 266
■ Anno internazionale delle montagne dell’ONU

■ Regioni di montagna: una fonte di vita

Le regioni di montagna coprono circa un quinto della superficie terrestre. Sono lo spazio vitale di circa un decimo della popolazione mondiale e contribuiscono all’approvvigionamento idrico di circa tre miliardi di persone Sono luoghi in cui si producono derrate alimentari e la biodiversità è ricca, dove fioriscono il turismo e le attività ricreative e che racchiudono un immenso patrimonio culturale In breve: le regioni di montagna svolgono numerose funzioni economiche, ecologiche e sociali sia a favore delle popolazioni locali sia per le regioni ed i Paesi limitrofi Il delicato habitat montano è tuttavia minacciato da diversi fattori quali traffico, cambiamenti climatici, agricoltura o sfruttamento intensivo legato ad attività ricreative

In Svizzera la regione di montagna rappresenta circa due terzi della superficie nazionale. La Svizzera è internazionalmente nota come Paese montano. Lo sviluppo sostenibile della regione di montagna in Svizzera è un obiettivo primario I molteplici strumenti e mezzi di sostegno, impiegati dallo Stato a favore della regione di montagna, sono un chiaro segno della valenza ad essa attribuita.

■ Scambio di esperienze sul piano internazionale

La Conferenza internazionale sull’agricoltura sostenibile e sullo sviluppo rurale nelle regioni di montagna è stato il principale evento svoltosi nell’ambito dell’Anno internazionale delle montagne (cfr. www.mountains2002.org). Sono stati perseguiti i seguenti obiettivi:

– sostegno della mutua comprensione, della solidarietà e dello scambio di informazioni sulle sfide e le opportunità di promuovere un ’agricoltura sostenibile ed uno sviluppo rurale nelle regioni di montagna (ASSR);

– forum per vari stakeholder, nell’ottica di apportare nuove idee e raccomandazioni per il futuro dell’ASSR nelle regioni di montagna;

– promozione di reti e di forme di collaborazione nonché di alleanze strategiche tra stakeholder.

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 267

Il primo giorno della Conferenza si è assistito ad interventi che hanno illustrato la tematica da diversi punti di vista

L’ambasciatore Walter Fust, capo della Direzione dello sviluppo e della cooperazione, ha spiegato che la Svizzera intende attribuire un alto significato alla tematica «Sviluppo nelle regioni di montagna» in occasione del Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg Egli ritiene che l’accento debba essere posto anche su argomenti quali acqua, gestione sostenibile delle risorse rinnovabili, cambiamenti climatici, biodiversità, sostegno del mercato per le regioni isolate nonché integrazione dei settori privati e della società civile L’agricoltura non è un settore isolato, bensì è parte di un insieme attraverso cui perseguire lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna.

Andrea Negri, vicepresidente di Euromontana, ha illustrato l’evoluzione in ambito UE. Ha sottolineato come questa evoluzione presenti rischi ma anche opportunità Negri ha citato alcune possibilità per migliorare la situazione, tra cui la tendenza a concentrarsi su prodotti che non possono essere fabbricati in serie, la cooperazione extraregionale o sinergie tra la conservazione delle risorse naturali e le attività economiche

Claude Martin, direttore di WWF International, nel suo intervento ha posto l’accento sul fatto che il problema del riscaldamento globale nelle regioni di montagna rappresenterà la principale sfida del prossimo decennio. Ha sottolineato l’importanza di una pianificazione atta a tener conto di tutti gli aspetti ecologici, economici e sociali in gioco Ha richiamato l’attenzione anche su una maggior sensibilizzazione dal profilo della protezione ambientale, contemplando la possibilità di creare opportunità di indennizzo

Il professor Bernard Lehmann, dell’Istituto di Economia Agraria del PFZ, ha analizzato gli svantaggi dell’agricoltura di montagna Si tratta del livello relativamente basso di produttività, della scarsa competitività complessiva, di penalizzazione sui mercati di produzione e di offerta dovuti alle grosse distanze Ne consegue un livello altrettanto basso del reddito e della qualità di vita dei contadini di montagna Per Bernard Lehmann il concetto della multifunzionalità nell’agricoltura può essere una buona base per lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna Esso infatti consente di individuare i prodotti agricoli non adatti al mercato che fungono da base per l’indennizzo delle prestazioni a favore della collettività Anche Bernard Lehmann condivide l’opinione secondo cui lo sviluppo sostenibile nelle regioni di montagna non può essere raggiunto soltanto attraverso l’agricoltura.

Peter Moser, storico dell’Università di Berna ha presentato un escursus storico (dal 1848 al 1992) sul rapporto tra popolazione montana e la rimanente popolazione in Svizzera Ha evidenziato il cambiamento della percezione della popolazione nei confronti delle regioni di montagna Nello stesso periodo, invece, sono rimaste costanti le differenze economiche

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 268
Interventi iniziali

■ Approfondimento della tematica in seno a gruppi di lavoro

Il secondo giorno della Conferenza la tematica è stata approfondita da otto gruppi di lavoro Per queste attività sono stati presentati programmi ed iniziative locali In seno ai gruppi di lavoro sono state formulate priorità per un piano d’azione nonché raccomandazioni concrete. I risultati delle sedute sono stati inclusi nella Dichiarazione di Adelboden

Basi di discussione in seno ai gruppi di lavoro

Obiettivo ASSR: Migliorare la qualità di vita delle comunità rurali

Elemento chiave delle politiche e dei programmi:

Gestione sostenibile delle risorse

Risorse umane

Risorse naturali

Risorse economiche

■ L’agricoltura, da sola, non è sufficiente nelle regioni di montagna

Tema principale della discussione

Strategia principale per le azioni (applicazione): Migliore utilizzazione delle risorse

Gli interventi e le discussioni dei gruppi di lavoro hanno evidenziato chiaramente che l’agricoltura, da sola, non è in grado di garantire lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna Considerata l’inversione di tendenza in economia dal settore primario a quello terziario, anche nelle regioni di montagna e nelle aree isolate è estremamente importante riuscire ad assicurarsi la presenza di entrambi i settori È indispensabile la sinergia tra i vari ambiti della politica, in particolare quella agricola e regionale. Le regioni di montagna devono crearsi, anche grazie all’iniziativa propria, una posizione strategica Ciò è il caso anche dell’agricoltura Con le sue prestazioni multifunzionali essa può offrire indirettamente benefici anche ad altri settori economici, come ad esempio al turismo grazie ad un paesaggio curato

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 269

Ad Adelboden è stato anche sottolineato chiaramente che le regioni di montagna forniscono prestazioni di servizio straordinarie, ma che processi globali come i cambiamenti climatici o la globalizzazione dell’economia si ripercuotono in maniera particolarmente negativa su queste aree. A tale proposito si è convenuto di creare nuove alleanze con le popolazioni delle aree pianeggianti e programmi di compensazione per le condizioni positive esterne

L’ultimo giorno della Conferenza i partecipanti hanno adottato la Dichiarazione di Adelboden sull’agricoltura sostenibile e sullo sviluppo rurale La dichiarazione è stata elaborata sotto la direzione di G Viatte, ex direttore dell’agricoltura presso l’OCSE Hanno partecipato anche gli otto portavoce dei gruppi di lavoro. Lo «spirito di Adelboden» ha contribuito largamente a questo esito positivo Si è fiduciosi di poter avviare un processo che contribuisca a migliorare la situazione della popolazione mondiale di montagna.

Dichiarazione di Adelboden sull’agricoltura sostenibile e sullo sviluppo rurale delle regioni di montagna (ASSR)

Tenendo presente il programma «Agenda 21» adottato in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo (Rio de Janeiro, Brasile, luglio 1992) e le raccomandazioni della Commissione dello sviluppo sostenibile relative all’agricoltura sostenibile e allo sviluppo rurale (ASSR), Tenendo presenti le decisioni dell’Assemblea generale dell’ONU di dichiarare il 2002 «Anno internazionale delle montagne» e di organizzare il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg (26 agosto – 4 settembre 2002), come pure la decisione del Kirghizistan d’accogliere il Vertice mondiale della montagna a Bishkek (28 ottobre – 1o novembre 2002),

Considerata l’importanza particolare dei Capitoli 14 (ASSR) e 13 (Gestione degli ecosistemi fragili: gestione sostenibile delle regioni di montagna) dell’Agenda 21 per i mezzi di sussistenza della popolazione montana, Considerato il Vertice mondiale della FAO sull’alimentazione: cinque anni dopo (Roma, giugno 2002), la cui dichiarazione fa appello ad un ’alleanza internazionale contro la fame e durante il quale è stato organizzato un evento collaterale concernente lo sviluppo sostenibile nelle regioni di montagna, I rappresentanti della popolazione montana, i principali gruppi della società civile, i governi e le organizzazioni internazionali che partecipano alla Conferenza ASSR nelle regioni di montagna 2002 di Adelboden, 16–20 giugno 2002, di comune accordo dichiarano quanto segue:

ASSR, un approccio globale per le regioni di montagna

Considerato che sulla base dell’esperienza acquisita dal Vertice di Rio, l’attuazione dei Capitoli 14 (ASSR) e 13 (Montagne) è strettamente legata a numerosi altri capitoli dell’Agenda 21, che coprono temi quali povertà, consumo, sanità, suolo, terra, foreste, desertificazione, biodiversità, acque dolci, popolazioni locali, comuni, accesso alle risorse, ruolo dell’economia privata, ruolo dei contadini,

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 270
■ Dichiarazione di Adelboden

Considerato che per raggiungere l’obiettivo prefissato, l’ASSR nelle regioni di montagna richiede un approccio globale, adattato alle condizioni locali, integrato e flessibile, che garantisca la partecipazione attiva della popolazione montana assieme a tutte le altre cerchie interessate,

Considerato che, se l’agricoltura svolge un ruolo fondamentale per la popolazione montana in numerose regioni del mondo, i sistemi che favoriscono mezzi di sussistenza sostenibili e lo sviluppo rurale integrato richiedono una diversificazione in altri campi d’attività economica,

Considerato che tutte le regioni di montagna e gli altri ecosistemi fragili sono confrontati a sfide significative relative a tre assi portanti – economico, ambientale e sociale – della sostenibilità ma anche alle dimensioni politica e culturale;

Svantaggi e potenzialità delle regioni di montagna e della loro popolazione

Considerato in particolare che:

le zone montagnose e la loro popolazione sono maggiormente esposte alla povertà, alla fame, all’emarginazione come pure ai conflitti socio-politici, con conseguente ritardo nel proprio sviluppo;

– l’agricoltura montana possiede peculiarità e limitazioni dovute all’isolamento geografico, alle condizioni climatiche difficili e alla fragilità degli ecosistemi che rendono più problematici produzione, commercializzazione e sviluppo;

– la globalizzazione ha spesso avuto ripercussioni negative sulle zone di montagna ed è quindi importante ridurre le distorsioni del mercato.

– anche se queste vengono soppresse, nelle zone montane restano svantaggi paragonabili che richiedono quindi una particolare attenzione.

Considerato, d’altra parte, che le zone di montagna offrono alcuni vantaggi paragonabili, che possiedono potenzialità notevoli e che forniscono una larga gamma di beni e di servizi al resto della società, segnatamente in materia di biodiversità, paesaggio, acqua, prevenzione dei rischi, specialità e patrimonio culturale, Considerata, di conseguenza, l’interdipendenza tra zone montane e di pianura, segnatamente per quanto concerne le migrazioni della popolazione e la rete idrografica,

La Conferenza di Adelboden ha esaminato le sfide dell’ASSR nelle regioni di montagna e gli interventi da attuare, in particolare in relazione ai quattro temi seguenti: ruoli e compiti dell’agricoltura, buone pratiche per un ’agricoltura e uno sviluppo rurale sostenibili nelle regioni di montagna, accesso alle risorse e condizioni eque di lavoro

e chiama i governi, le organizzazioni intergovernative e le altre organizzazioni internazionali nonché i principali raggruppamenti della società civile e le altre parti interessate a sviluppare e migliorare le strategie e gli interventi

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 271

Al fine di affrontare le numerose sfide legate all’ASSR nelle regioni di montagna, occorre mettere a punto ed attuare politiche, strumenti e programmi idonei e concreti, che tocchino tutti gli ambiti dei settori seguenti:

– ambiente politico, legale ed istituzionale: maggiore attenzione e responsabilità per questioni specifiche legate alla montagna, in particolare nell’ottica di ridurre la povertà, nei contesti locali, nazionali ed internazionali; riconoscimento dei diritti delle comunità locali e degli individui relativi alle loro conoscenze, tecnologie e risorse naturali come pure alla ripartizione dei benefici; attribuzione di poteri e mezzi alle comunità; diritti di proprietà e di successione, compresi i dispositivi fondiari e catastali adattati; stato di diritto, sicurezza, diritti politici e democrazia, decentralizzazione, partecipazione locale permanente e buongoverno; ruolo, statuto giuridico e diritti delle popolazioni indigene e tribali, diritto delle donne, dei bambini e dei gruppi vulnerabili; norme ordinarie in materia di lavoro;

– ambiente sociale e culturale: accesso agli alimenti, all’acqua pura e ai servizi di base quali educazione, sanità, infrastrutture sanitarie, alloggio, energia; condizioni di lavoro eque, gestione dei rischi e riduzione della vulnerabilità; preservazione della cultura; possibilità di organizzarsi e d’associarsi, riduzione dell’emarginazione sociale; promozione delle reti di sicurezza sociale e protezione dei più deboli (bambini, anziani, malati, disabili, malati di AIDS, in particolare nel Terzo Mondo); considerazione dell’assistenza e del sostegno necessari per sviluppare alternative alle colture illegali;

– ambiente naturale: lotta contro disboscamento, erosione, degrado del suolo, perdita di biodiversità, tutte le forme di interruzione o perturbazione della portata dei corsi d’acqua e scioglimento dei ghiacciai; preparazione agli effetti negativi del cambiamento climatico e alle catastrofi naturali, come pure all’utilizzazione e al rafforzamento dei sistemi di allerta precoce; gestione sostenibile delle vallate e delle foreste (Watershed Development); bonifica e valorizzazione del suolo e degli ecosistemi;

– ambiente economico: infrastruttura rurale; «miglioramenti sostanziali dell’accesso ai mercati; riduzioni di tutte le forme di sovvenzioni all’esportazione, in vista dello smantellamento definitivo; riduzioni sostanziali del sostegno interno che provoca distorsioni del mercato ... come pure trattamento speciale e differenziato per i Paesi in via di sviluppo»; informazione sull’evoluzione dei mercati; accesso al credito e ai servizi finanziari; investimenti pubblici e privati; valutazione economica e compensazione equa dei beni e dei servizi ambientali nonché di altri provenienti dalle forme di agricoltura sostenibile; diversificazione nel settore agricolo e negli altri settori, nicchie di mercato, ricerca del valore aggiunto a livello primario che contribuisca a aumentare il reddito; informazione dei consumatori, norme e indicatori di produzione, certificazione, labels d’origine e qualità;

– acquisizione delle capacità e delle conoscenze: ricerca, formazione, trasferimento e divulgazione delle tecnologie; gestione agricola e degli ecosistemi; gestione delle organizzazioni locali, in particolare delle organizzazioni contadine, accompagnata da un sostegno finanziario e tecnico; alleanze e

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 272

scambio d’informazioni nonché delle pratiche migliori sul piano regionale, NordSud e Sud-Sud; generazione di reddito; capacità d’elaborare e di mettere in atto politiche

A tal proposito sono necessarie iniziative, interventi e decisioni politiche sul piano locale, nazionale, interregionale, regionale e globale («principio della sussidiarietà»). Ciò richiede, a tutti i livelli, una partecipazione ed un impegno dichiarati, che implicano risorse proprie, fondati sui principi degli approcci comunitari e su un’implicazione equa delle varie parti interessate

Occorre urgentemente mettere in atto soluzioni concrete ai conflitti che interessano un così grande numero di persone nelle zone di montagna

In allegato figura una lista degli elementi identificati in sede di dibattito alla Conferenza, che fissa le attività da intraprendere e da portare a termine

L’ASSR nelle regioni di montagna: combinazione ASSR e sviluppo sostenibile delle montagne – rafforzamento a livello internazionale

Riconoscendo che le sfide e i progressi in materia di ASSR nelle regioni di montagna dipendono da interventi urgenti nel quadro dell’ASSR e dello sviluppo rurale delle regioni di montagna, chiamiamo i Paesi e le altri parti interessate ad adottare le seguenti iniziative:

– sostenere l’iniziativa ASSR e il partenariato internazionale per lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna, sviluppato con l’appoggio della FAO, e rafforzare l’accento posto sull’ASSR nelle regioni di montagna;

– istituire un Gruppo di Adelboden sull’agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale nelle regioni di montagna, che serva da piattaforma di discussione per le politiche e degli strumenti strategici, lo scambio di esperienze e la preparazione di iniziative. Questo gruppo rappresenterà i governi interessati, la FAO e le altre organizzazioni internazionali, i gruppi d’interesse e le organizzazioni non governative;

– invitare la FAO, i governi interessati e le altre maggiori organizzazioni a formulare proposte di proseguimento degli interventi, conformemente alle raccomandazioni contenute nella presente Dichiarazione;

– invitare i Paesi e i gruppi d’interesse che hanno partecipato alla Conferenza di Adelboden a promuovere e a integrare i risultati di questa Conferenza e questa Dichiarazione in occasione del Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg, del vertice mondiale sulla montagna di Bishkek e di altri eventi internazionali, come pure in ambito locale, regionale e nazionale

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 273
Sottoscritta a Adelboden, Svizzera, il 20 giugno 2002

■ Come

procedere

La Conferenza di Adelboden sull’agricoltura sostenibile e sullo sviluppo rurale è stato il primo passo di un processo volto a migliorare in maniera sostenibile la situazione delle regioni di montagna La Dichiarazione costituisce una base per le parti che partecipano concretamente al programma nonché per le attività future che consolideranno il processo in atto La Conferenza ha messo in evidenza l’importanza dello scambio di esperienze tra le parti interessate provenienti da regioni di montagna di tutto il mondo Il successo della Conferenza di Adelboden sarà testimoniato dalla futura creazione di partenariati tra i servizi governativi responsabili e la società civile Al momento della chiusura della redazione del Rapporto agricolo 2002 non si sapeva ancora se e come i risultati della Conferenza di Adelboden sarebbero stati inclusi nel Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg e nel Vertice mondiale sulle montagne di Bishkek (Kirghizistan). Il tema dell’agricoltura sostenibile e dello sviluppo rurale nelle regioni di montagna sarà tuttavia elaborato indipendentemente dall’esito della Conferenza Ad Adelboden è stato deciso di tenere una conferenza in Perù nel 2004, al fine di valutare la situazione. Inoltre, la FAO, in collaborazione con la Svizzera e altri Paesi, intende attuare provvedimenti concreti per mettere a punto un processo di controllo a posteriori Ulteriori informazioni sulla Conferenza di Adelboden e sul processo di controllo a posteriori sono disponibili sul sito Internet www sardm2002 ch 3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 274

3.2 Confronti sul piano internazionale

Confronto internazionale dei prezzi

Sulla base della situazione che caratterizza il mercato svizzero viene fatto un paragone con mercati identici, simili o importanti di altri Paesi Nel momento in cui s'intende effettuare un confronto fra i prezzi si possono incontrare delle difficoltà, quali la scelta dei prodotti, la disponibilità dei dati, la rilevanza dei singoli parametri, le diverse forme di produzione e di vendita nonché gli influssi monetari Per quanto concerne i prezzi utilizzati per il confronto internazionale di cui nel presente capitolo si tratta di:

– valori medi su scala nazionale, il che significa che i valori minimi e massimi a seconda della regione o della trasformazione dei prodotti (prezzo alla produzione) vengono ignorati;

– ordini di grandezza: i prodotti (di qualità o labels), i presupposti per la commercializzazione (quantità, livello di commercializzazione), i canali di distribuzione e i metodi di calcolo del valore medio si differenziano da Paese a Paese;

– prezzi lordi, il che significa:

– i prezzi osservati sul mercato (nel quadro della politica agricola dei singoli Paesi)

I prezzi alla produzione s’intendono al netto dell’imposta sul valore aggiunto, che tuttavia è inclusa nei prezzi al consumo siccome si tratta di un’imposta che dev’essere versata dai consumatori;

i prezzi non sono corretti in base al diverso potere d’acquisto dei singoli Paesi

In primo piano non vi sono pertanto i valori assoluti, bensì le variazioni nel tempo.

■■■■■■■■■■■■■■■■
3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 275

■ Prezzi alla produzione

I ricavi dei produttori derivati dalla vendita di un paniere standard fungono da base per il confronto Il paniere standard viene ponderato in funzione della composizione della produzione finale in Svizzera negli anni 1998/2000 In tal modo il modello di produzione svizzero viene trasposto ai Paesi presi in esame nel quadro del confronto fra i prezzi

I prezzi dell’UE si riferiscono alle quattro nazioni che confinano con la Svizzera (UE4/6) Gli altri due Stati considerati sono i Paesi Bassi e il Belgio Essi vengono presi in considerazione per i prodotti per i quali si raggiungono volumi ragguardevoli di produzione a livello nazionale Il calcolo medio per l’UE si basa sui volumi di produzione degli Stati considerati Questi quattro, rispettivamente sei Paesi presi in esame producono più della metà del volume globale di produzione dei 15 Paesi membri. La composizione del paniere standard (volumi di produzione svizzeri 1998/2000) ed il peso dei Paesi UE confinanti con la Svizzera (volumi di produzione 1995/2001 sono considerati fissi nel tempo onde evidenziare soltanto le fluttuazioni di prezzo.

Qual è lo stato attuale (1999/2001) dei prezzi agricoli svizzeri rispetto all’UE e agli USA?

– Se gli agricoltori dei Paesi confinanti con la Svizzera o degli USA producessero il paniere standard svizzero e lo rivendessero nel 1999/2001 a livello nazionale, otterrebbero circa la metà (risp il 54 e il 53 per cento) dei ricavi dei loro colleghi svizzeri

– Tuttavia vi sono differenze tra i singoli Paesi dell’UE Il ricavo del paniere standard rappresenta in Italia il 62 per cento, in Germania il 55 per cento, in Francia il 53 per cento e in Austria il 51 per cento del valore svizzero

– Emergono differenze anche in funzione del prodotto preso in esame. Nel periodo 1999/2001, per i prezzi dei prodotti campicoli quali frumento (28% del prezzo svizzero), orzo (35%), colza (35%) e patate (45%) praticati nei Paesi confinanti con la Svizzera si sono registrati valori molto bassi. Unica eccezione la barbabietola da zucchero che nell’UE è sottoposta a contingentamento (54%) Il prezzo del latte, prodotto anch’esso contingentato, ha raggiunto un valore abbastanza elevato nell’UE-5 (62%)

– Dal confronto «Paese-prodotto» emergono differenze ancora più marcate Nel periodo 1998/2001 in Francia le pere venivano vendute ad un prezzo pari al 102 per cento di quello svizzero, mentre nel periodo 1999/2001 i contadini belgi spuntavano soltanto il 17 per cento del ricavo ottenuto dai contadini svizzeri.

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 276
Tabelle 49–50b, pagine A57–A59

Evoluzione dei prezzi alla produzione nell'UE e in Svizzera

a r b a b i e t o l e d a z u c c h e r o

t a t e C o l z a

e l e P e r e

a r o t e

i p o l l e

o m o d o r i

Fonti: UFAG, UST, Banca nazionale svizzera, USC, Eurostat, ZMP, Agreste

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 277
CH 1990/92 UE 1990/92 Fonti: UFAG, UST, Banca nazionale svizzera, USC Eurostat, ZMP, Agreste CH 1999/2001 UE 1999/2001 0 16 14 12 10 8 6 4 2 L a t t e ( 1 0 k g ) B o v i n i g r o s s i ( k g P M ) V i t e l l i ( k g P M ) S u i n i ( k g P M ) P o l l i ( 2 k g P V ) U o v a ( 2 0 p z . ) F r u m e n t o ( 1 0 k g ) O r z o ( 1 0 k g ) M a i s d a g r a n e l l a ( 1 0 k g ) B a r b a b i e t o l e d a z u c c h e r o ( 1 0 0 k g ) P a t a t e ( 2 0 k g ) C o l z a ( 5 k g ) M e l e ( 1 0 k g ) P e r e ( 1 0 k g ) C a r o t e ( 1 0 k g ) C i p o l l e ( 1 0 k g ) P o m o d o r i ( 5 k g ) P a n i e r e s t a n d a r d ( m i a f r / a n n o ) I n f r . Prezzi alla produzione della Svizzera
rispetto all'UE 1990/921999/2001
0 100 90 80 70 60 40 50 30 20 10 L a t t e B o
g
V
S
P o
l
U
a F
M
B
P
C
P
I n d i c e ( C H = 1 0 0 )
v i n i
r o s s i
i t e l l i
u i n i
l
i
o v
r u m e n t o O r z o
a i s d a g r a n e l l a
a
M
C
P
a n i e r e s t a n d a r d

I prezzi agricoli svizzeri si avvicinano a quelli praticati nell’UE e negli USA?

– Nell’arco di tempo tra il 1990/92 e il 1999/2001 si è osservato un calo dei prezzi alla produzione (espresso in franchi svizzeri) per il paniere standard non soltanto in Svizzera (–23%), bensì anche nei Paesi dell’UE (–18%) Il livello basso dei prezzi dell’UE è riconducibile da un lato all’Agenda 2000 e dall’altro alle fluttuazioni dell’euro che ha perso un buon 13 per cento rispetto al franco svizzero Il divario relativo tra Svizzera e UE nel periodo osservato è diminuito soltanto lievemente Nel 1990/92 il prezzo del paniere standard nell’UE ammontava al 51 per cento rispetto al 54 per cento registrato nel 1999/2001 In valori assoluti l’allineamento ai prezzi dell’UE è significativo La differenza di prezzo assoluta tra Svizzera e UE si è ridotta di più di un quarto (–28%) nell’arco di tempo tra il 1990/92 e il 1999/2001.

– Negli USA i prezzi alla produzione (espressi in franchi svizzeri) hanno registrato una tendenza al rialzo (+15%). Ciò è dovuto in primo luogo al dollaro forte. Se confrontata con il periodo di riferimento (1990/92), la differenza dei prezzi rispetto agli USA è diminuita sia in valori relativi (dal 35% negli anni 1990/92 al 53% dei prezzi svizzeri negli anni 1999/2001), sia in valori assoluti (–44%)

– Vanno fatte alcune distinzioni a seconda del Paese dell’UE preso in esame Nel suddetto arco di tempo la differenza tra i prezzi, espressa in valori assoluti, si è ridotta soprattutto rispetto a Francia (–32%), Germania (–28%) e Italia (–23%), mentre il divario dei prezzi con l’Austria, che soltanto dal 1° gennaio 1995 è entrata a far parte dell’UE, è diminuito meno sensibilmente (–4%)

L’evoluzione dei prezzi varia anche a seconda dei singoli prodotti. Tra gli anni 1990/92 e gli anni 1999/2001 il divario, espresso in valori assoluti, tra UE e Svizzera è diminuito soprattutto per quanto concerne colza (–57%), uova (–39%), latte (–37%) e frumento (–32%), mentre la differenza dei prezzi relativi a suini (–17%) e bovini grossi (–3%) è diminuita lievemente; per le cipolle è addirittura aumentata (+63%).

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 278
1990/92199920002001 I n d i c e ( C H 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) CH UE-4/6 Fonti: UFAG, UST, Banca nazionale svizzera, USC, Eurostat, ZMP, Agreste, U S. Department of agriculture USA 0 60 50 40 30 20 10 70 80 90 100
Evoluzione dei prezzi alla produzione per il paniere standard

Il prezzo è un fattore determinante per la competitività dell’agricoltura svizzera, tuttavia non è l’unico Qualità, sicurezza e fama dei prodotti, pubblicità, rete di distribuzione e prestazioni di servizio legate ai prodotti sono tutte componenti essenziali per il successo di mercato.

Il divario dei prezzi relativi alle derrate alimentari tra la Svizzera e i Paesi in esame è stato calcolato in base ai prezzi al consumo di un paniere standard IVA inclusa Questo paniere è composto da una ventina di prodotti alimentari in relazione alla chiave di ponderazione utilizzata nel 1993 per l’indice svizzero dei prezzi al consumo

Del gruppo UE-4, com’è il caso per i prezzi alla produzione, fanno parte i Paesi confinanti, ossia Germania, Francia, Italia e Austria Per quanto riguarda l’Italia, come base di riferimento sono stati considerati i prezzi relativi alla città di Torino. Per le verdure e laddove non sono disponibili dati dei Paesi confinanti sono state prese in considerazione le cifre del Belgio Inoltre, in base ai prezzi medi nazionali minimi e massimi, è stato determinato un valore medio superiore ed inferiore relativo ai Paesi UE-4/5

Il peso dei singoli Paesi UE-4/6 (uscite delle economie domestiche private nel 1998) e la composizione del paniere standard sono fissi onde evidenziare soltanto le fluttuazioni di prezzo durante l’anno

Nel caso dei prezzi al consumo, le differenze relative al paniere standard tra la Svizzera ed i Paesi presi a confronto (UE, USA) risultano meno marcate di quanto si osserva per i prezzi alla produzione. Ciò è riconducibile alla composizione del paniere a livello dei consumatori e dei produttori, al volume delle importazioni di derrate alimentari come pure al tasso IVA più alto in Europa (7% rispetto al 2,4% in Svizzera con variazioni tra i singoli Paesi e prodotti)

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 279
■ Prezzi al consumo
Tabelle 51–52, pagine A60–A61
CH UE-4/5 Media inferiore UE Media superiore UE USA I n d i c e ( C H 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) 1990/921999/2001 Fonti: UFAG, UST, ZMP, Uffici nazionali di statistica di F, B, A, USA, Ufficio di statistica di Torino (I) 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10
Evoluzione dei prezzi al consumo per il paniere standard

I prezzi al consumo in Svizzera, tra gli anni 1990/92 e 1999/2001 sono scesi del 4 per cento Questo valore rispecchia i prezzi pubblicati negli scorsi rapporti in relazione ai due periodi di confronto 1990/92–1997/99 e 1990/92–1998/2000 Nell’UE il calo dei prezzi ammonta al 9 per cento rispetto all’8 e al 7 per cento dei due anni precedenti.

La differenza fra i prezzi praticati in Svizzera e quelli nei Paesi confinanti ammontava al 28 per cento nel 1990/92 ed è salita al 32 per cento nel 1999/2001 Ne consegue che il divario tra i prezzi al consumo in Svizzera e quelli nell’UE è aumentato Questa evoluzione può essere spiegata, almeno in parte, dalla quota notevolmente maggiore di prodotti labels (Bio, M-7, Coop, Natura Plan), segnatamente nel settore della carne

Le differenze tra i singoli Paesi rimangono comunque enormi. Mentre nell’UE lo zucchero e una parte dei latticini italiani (Torino) costano di più che in Svizzera, il prezzo delle cotolette di maiale è la metà di quello svizzero, poiché nei Paesi UE-4 la carne di maiale proviene in gran parte da allevamenti convenzionali. Il 60 per cento della carne di maiale venduta nei negozi svizzeri nel 2001, invece, è carne contrassegnata o label

Al contrario, nel periodo 1990/92–1999/2001 i prezzi al consumo negli USA sono aumentati del 30 per cento. Ne consegue che la differenza tra i prezzi con la Svizzera è diminuita Negli anni 1999/2001 il divario ammontava soltanto al 29 per cento contro il 49 per cento del periodo 1990/92 La ragione principale di questo incremento è la progressione del corso del dollaro che nei confronti del franco ha guadagnato il 15 per cento

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 280
281

Collaborazione al Rapporto agricolo 2002

■ Direzione del progetto, Werner Harder

segreteria

■ Autori

Alessandro Rossi

Monique Bühlmann

■ Ruolo e situazione dell’agricoltura

L’agricoltura, parte integrante dell’economia

Alessandro Rossi

Mercati

Ursula Gautschi, Michel Yawo Afangbedji, Andreas Berger, Simon Hasler, Katja Hinterberger, Thomas Meier, Beat Ryser

Situazione economica

Vinzenz Jung

Aspetti sociali e società

Michel Fischler, Esther Muntwyler, Alessandro Rossi

Ecologia ed etologia

Brigitte Decrausaz, Rhea Beltrami, Anton Candinas, Olivier Felix, Michel Fischler, Heinz Hänni, Esther Muntwyler

Valutazione della sostenibilità

Vinzenz Jung

■ Provvedimenti di politica agricola

Produzione e smercio

Ursula Gautschi

Strumenti sovrasettoriali

Friedrich Brand, Jean-Marc Chappuis, Emanuel Golder, Simon Hasler, Samuel Heger, Franziska Ruchti Bandli, Marco Vanazzi

Economia lattiera

Katja Hinterberger

Produzione animale

Simon Hasler

Produzione vegetale

Thomas Meier, Frédéric Rothen

282

Valutazione dei provvedimenti

Paolo Degiorgi, Katja Hinterberger

Pagamenti diretti

Thomas Maier, Hanspeter Berger, Viktor Kessler, Daniel Meyer, Hugo Roggo, Olivier Roux, Beat Tschumi, Peter Zbinden, Carole Zeindler

Miglioramento delle basi

Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale

René Weber, Jörg Amsler, Willi Riedo, Andreas Schild

Ricerca, consulenza, formazione professionale

Anton Stöckli, Jacques Clément, Urs Gantner, Jakob Rösch

Materie ausiliarie, protezione dei vegetali e delle varietà

Katja Babuin, Elisabeth Bosshard, Olivier Félix, Markus Hardegger, Albrecht Siegenthaler

Allevamento di animali

Karin Wohlfender

Ispettorato delle finanze

Niklaus Olibet

■ Aspetti internazionali

Sviluppi sul piano internazionale

Nicole Bays, Friedrich Brand, Christoph Eggenschwiler, Anders Gautschi, Jean Girardin, Anton Kohler, Hans-Jörg Lehmann

Confronti sul piano internazionale

Jean Girardin

■ Servizi di traduzione Italiano: Patrizia Vanini, Simona Stückrad

Tedesco: Yvonne Arnold

Francese: Christiane Bokor, Pierre-Yves Barrelet, Yvan Bourquard, Giovanna Mele, Elisabeth Tschanz, Paule Valiquer, Magdalena Zajac

■ Internet Denise Vallotton

■ Assistenza tecnica Hanspeter Leu, Peter Müller

283
284
A L L E G A T O A1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Tabelle Strutture A2 Tabelle Mercati A4 Tabelle Risultati economici A14 Tabelle Uscite della Confederazione A27 Tabelle Aspetti internazionali A57 Atti legislativi in ambito agricolo A63 Terminologia e metodi A66 Abbreviazioni A82 Bibliografia A84
Allegato

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Strutture

Aziende agricole, superficie agricola utile e unità di bestiame grosso

A2 A L L E G A T O
Tabella 1
Classi di dimensioni in ha Aziende Superficie agricola utile Unità di bestiame grosso di superficie agricola utile 1990 1996 2000 1990 1996 2000 1990 1996 2000 Numero Numero Numero ha ha ha Capi Capi Capi 0-1 6 629 5 054 3 609 2 895 2 123 1 336 82 550 54 588 61 016 1-3 13 190 7 113 4 762 23 828 12 614 8 861 34 466 22 522 14 753 3-5 8 259 6 926 5 393 32 243 27 004 21 348 42 473 34 355 27 714 5-10 18 833 15 148 13 149 141 403 113 654 99 056 209 784 156 778 127 361 10-15 18 920 15 907 13 812 233 888 197 421 171 817 341 563 273 225 230 628 15-20 12 710 11 970 11 172 218 771 207 194 193 856 290 523 268 163 247 517 20-25 6 677 7 248 7 244 147 772 161 294 161 311 173 896 187 984 191 057 25-30 3 364 4 143 4 430 91 271 112 886 121 005 97 680 120 265 130 901 30-40 2 674 3 669 4 168 90 726 124 930 142 266 87 709 119 097 142 628 0 40-50 875 1 351 1 591 38 672 59 904 70 501 32 214 50 956 61 914 50-70 507 728 921 28 849 41 226 52 672 23 172 32 761 42 707 70-100 127 166 209 10 371 13 287 17 021 7 414 9 490 13 290 > 100 50 56 77 7 802 9 339 11 444 6 315 6 005 8 025 Totale 92 815 79 479 70 537 1 068 490 1 082 876 1 072 492 1 429 759 1 336 189 1 299 511 Fonte: UST
A L L E G A T O A3
del numero di persone occupate nell'agricoltura Categoria Occupati a tempo pieno Occupati a tempo parziale Totale 1990 1996 2000 1990 1996 2000 1990 1996 2000 Capoazienda Uomini 62 720 59 560 49 339 26 169 20 831 25 385 88 889 80 391 74 724 Donne 1 456 1 505 524 2 470 1 375 1 822 3 926 2 880 2 346 Altri membri della famiglia Uomini 21 796 13 828 8 749 22 729 25 118 18 212 44 525 38 946 26 961 Donne 14 367 22 043 14 281 65 770 36 634 47 665 80 137 58 677 61 946 Manodopera famigliare Totale 100 339 96 936 72 893 117 138 83 958 93 084 217 477 180 894 165 977 Manodopera extrafamigliare, svizzeri Uomini 12 453 11 435 10 836 2 949 5 125 15 402 11 435 15 961 Donne 3 200 2 851 2 592 3 304 4 976 4 194 6 504 7 827 6 786 Manodopera extrafamigliare, stranieri Uomini 10 910 8 726 8 061 1 758 4 949 3 454 12 668 13 675 11 515 Donne 663 1 528 1 613 847 3 602 1 941 1 510 5 130 3 554 Manodopera extrafamigliare Totale 27 226 24 540 23 102 8 858 13 527 14 714 36 084 38 067 37 816 Persone occupate nell'agricoltura Totale 127 565 121 476 95 995 125 996 97 485 107 798 253 561 218 961 203 793 Fonte: UST
Tabella 2 Evoluzione

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Mercati

Tabella 3

Superficie agricola utile secondo le forme di utilizzazione

A4 A L L E G A T O
Prodotto 1990/92 1999 2000 2001 1 1990/92–1999/2001 ha ha ha ha % Cereali 207 292 182 257 182 671 179 576 -12 4 Cereali panificabili 102 840 97 542 99 260 95 018 -5 4 Frumento 96 173 92 861 94 109 89 682 -4 1 Spelta 2 160 1 221 1 467 2 019 -27 3 Segale 4 432 3 433 3 643 3 284 -22 1 Miscela di cereali panificabili 75 27 41 33 -55 1 Cereali da foraggio 104 453 84 715 83 411 84 558 -19 4 Orzo 59 695 48 942 45 741 43 845 -22 6 Avena 10 434 5 866 5 067 3 923 -52 5 Miscela di cereali da foraggio 238 211 291 244 4 5 Mais da granella 25 739 21 647 22 006 24 329 -12 0 Triticale 8 347 8 049 10 306 12 217 22 1 Leguminose 2 258 2 950 2 892 3 270 34 5 Piselli da foraggio (proteici) 2 112 2 680 2 581 2 919 29 1 Favette 146 270 275 300 92 5 Lupini 36 51 Sarchiate 36 385 34 429 34 775 34 073 -5 4 Patate (comprese quelle da semina) 18 333 13 740 14 153 13 785 -24 2 Barbabietole da zucchero 14 308 17 450 17 725 17 757 23 3 Barbabietole da foraggio 3 744 3 239 2 897 2 531 -22 8 Semi oleosi 18 203 18 914 17 618 17 022 -1 9 Colza 16 730 14 865 13 112 12 014 -20 3 Girasole - 1 776 3 554 4 541 Soia 1 474 2 273 952 467 -16 5 Materie prime rinnovabili - 1 728 1 413 1 280 Colza - 1 576 1 231 1 115 Altre (kenaf, canapa, ecc ) - 152 182 165 Verdure in pieno campo 8 250 8 189 8 459 8 390 1 2 Mais verde e da silo 38 204 40 475 40 486 41 252 6 6 Maggese verde e fiorito 319 3 424 2 510 3 514 888 3 Altra superficie coltiva aperta 830 1 581 1 726 1 811 105 5 Superficie coltiva aperta 311 741 293 947 292 550 290 188 -6 3 Prati artificiali 94 436 115 933 115 490 118 544 23.5 Altra superficie coltiva 3 977 3 009 2 918 2 788 -27 0 Totale superficie coltiva 410 154 412 889 410 958 411 520 0 4 Frutticoltura 7 162 7 172 6 984 6 937 -1 8 Viticoltura 14 987 15 042 15 043 15 086 0 5 Miscanthus sinensis 3 260 267 255 8477 8 Prati naturali, pascoli 638 900 626 799 629 416 627 338 -1 7 Altra utilizzazione nonché strame e torba 7 394 9 737 9 824 9 994 33 2 Superficie agricola utile 1 078 600 1 071 899 1 072 492 1 071 130 -0 6 1 Dati provvisori Fonti: USC, UST

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1998/2001

Fonti:

Latte e latticini: USC (1990–98) dal 1999 TSM

Carne: Proviande

Uova: GalloSuisse

Cereali, leguminose e semi oleosi: USC, tutte le quantità 2001 provvisorie

Frutta: Associazione svizzera frutta

Verdure: Centrale svizzera dell'orticoltura

Vino: UFAG Cantoni

A L L E G A T O A5 Tabella
Produzione Prodotto Unità 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Latte e latticini Latte di consumo t 549 810 438 000 508 918 505 048 -12 0 Panna t 68 133 70 400 67 770 67 997 0 9 Burro t 38 766 37 238 36 611 41 904 -0 5 Latte in polvere t 35 844 35 534 42 361 44 527 13 8 Formaggio t 134 400 134 306 167 382 172 218 17 5 Carne e uova Carne bovina t PM 130 710 110 435 95 700 102 824 -21 2 Carne di vitello t PM 36 656 36 419 32 619 35 036 -5 4 Carne suina t PM 266 360 225 657 224 901 234 298 -14 3 Carne ovina t PM 5 065 6 316 5 528 5 904 16 8 Carne caprina t PM 541 494 550 572 -0 4 Carne equina t PM 1 212 1 196 1 265 1 138 -1 0 Pollame t peso di vendita 20 733 26 367 28 406 28 703 34 2 Uova in guscio mio di pezzi 638 680 685 680 6 8 Cereali Grano tenero t 546 733 489 813 561 164 496 400 -5 7 Segale t 22 978 18 538 22 404 18 700 -13 5 Orzo t 341 774 254 093 274 107 245 200 -24 6 Avena t 52 807 27 996 26 295 19 800 -53 2 Mais da granella t 211 047 194 321 212 391 217 600 -1 4 Triticale t 43 940 43 779 64 080 71 300 35 9 Altri t 11 469 6 678 9 023 10 600 -23 6 Sarchiate Patate t 833 333 484 000 600 636 527 000 -35 5 Barbabietole da zucchero t 925 867 1 187 334 1 409 959 1 050 000 31 3 Semi oleosi Colza t 46 114 38 376 39 060 39 440 -15 5 Altri t 3 658 12 552 15 267 13 030 272 2 Frutta (da tavola) Mele t 91 503 1 90 161 103 693 94 963 5 2 2 Pere t- 14 808 16 081 14 397Albicocche t 3 407 1 2 341 2 845 400 -45 3 2 Ciliegie t 1 818 1 942 2 205 1 287 -18 7 2 Prugne t 2 837 1 2 397 2 369 1 859 -22 2 2 Fragole t 4 263 5 065 5 111 5 101 19 5 Verdure (fresche) Carote t 49 162 57 746 51 389 50 090 8 0 Cipolle t 23 505 27 529 27 368 24 201 12 2 Sedano rapa t 8 506 8 686 10 093 10 651 15 3 Pomodori t 21 830 27 384 30 932 30 606 35 8 Lattuga cappuccio t 18 821 15 877 17 086 15 399 -14 3 Cavolfiore t 8 331 6 666 6 701 6 147 -21 9 Cetrioli t 8 608 8 881 8 371 8 839 1 0 Vino Vino rosso hl 550 276 591 410 605 975 570 164 7 1 Vino bianco hl 764 525 718 203 669 699 603 725 -13 2
4
A6 A L L E G A T O
5
Prodotto 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 tttt% Totale formaggio 134 400 134 306 167 382 172 218 17 5 Formaggio fresco 4 387 13 093 35 101 35 909 539 0 Mozzarella - 9 634 11 582 12 136Altro formaggio fresco - 3 459 23 519 23 773Formaggio a pasta molle 4 812 5 851 6 618 6 978 34 7 Tomme 1 249 1 054 737 1 038 -24 5 Formaggio fiorito, da semigrasso a grasso 1 573 1 909 2 141 2 377 36 2 Altro formaggio a pasta molle 1 990 2 888 3 740 3 563 70 7 Formaggio a pasta semidura 40 556 44 293 45 928 48 164 13 7 Formaggio Appenzello 8 725 8 878 8 813 8 790 1 2 Tilsiter 7 736 6 103 6 260 6 167 -20 2 Formaggio per raclette 9 898 11 123 12 993 14 265 29 3 Altro formaggio a pasta semidura 14 197 18 189 17 862 18 942 29 1 Formaggio a pasta dura 84 629 70 824 79 240 80 524 -9 2 Emmental 56 588 41 637 45 325 45 657 -21 9 Gruyère 22 464 24 566 26 209 27 041 15 5 Sbrinz 4 659 3 090 3 303 3 041 -32 5 Altro formaggio a pasta dura 918 1 531 4 403 4 785 289 2 Prodotti speciali 1 15 245 494 643 2971 1 Totale prodotti a base di latte fresco 680 822 612 900 697 769 708 851 -1 1 Latte di consumo 549 810 438 000 508 918 505 048 -12 0 Altro 131 012 174 900 188 851 203 802 44 4 Totale burro 38 766 37 238 36 611 41 904 -0.5 Burro speciale 27 200 33 222 7 142 7 516 -41 3 Altro 11 566 4 016 29 469 34 388 95 6 Totale panna 68 133 70 400 67 770 67 997 0 9 Totale latte in polvere 35 844 35 534 42 361 44 527 13 8 1 Formaggio di solo latte di pecora o di capra Fonti: USC (1990–98), dal 1999 TSM Tabella 6 Valorizzazione del latte commercializzato Prodotto 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 1 000 t latte 1 000 t latte 1 000 t latte 1 000 t latte % Latte di consumo 549 438 462 461 -17 4 Latte trasformato 2 490 2 633 2 714 2 749 8 4 in formaggio 1 531 1 503 1 410 1 420 -5 7 in burro 356 337 459 465 18 1 in panna 430 460 252 259 -24 7 in altri latticini 173 333 593 605 195 0 Totale 3 039 3 071 3 176 3 209 3.7 Fonti: USC (1990–98) dal 1999 TSM
Tabella
Produzione di latticini

Tabella 7

Valorizzazione del raccolto della produzione vegetale

1 Valorizzazione dei cereali panificabili per anno civile

2 Media degli anni 1990/93

3 Variazione 1990/93–1998/2001

4 Le rispettive cifre sono disponibili soltanto nel 2003

5 Variazione 1990/93–1997/2000

n d : non disponibile

Fonti: Cereali panificabili: UFAG

Patate: Regia federale degli alcool swisspatat

Frutta da sidro: UFAG; bevande contenenti alcool di distillazione: Regia federale degli alcool

Verdure per la trasformazione: Centrale svizzera dell'orticoltura

A L L E G A T O A7
Prodotto 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 tttt% Cereali panificabili 1 Ritiro Confederazione 569 000 460 894 547 100 n d -40 9 Variazione delle scorte - 26 333 - 11 800 0 n d -85 1 Alimentazione umana 399 000 389 700 391 900 n d -34 7 Somministrazione agli animali 196 333 171 400 155 200 n d -44 6 Patate Patate da tavola 285 300 170 700 167 600 167 400 -40 9 Patate destinate alla valorizzazione 114 700 121 900 120 900 120 900 5 7 Patate da semina 35 933 27 000 31 200 25 000 -22 8 Somministrazione allo stato fresco agli animali 225 967 8 181 600 145 000 -51 8 Trasformazione in alimenti per animali 146 900 23 400 76 000 62 000 -63 4 Mele e pere svizzere da sidro (trasformazione in stabilimenti artigianali) 183 006 2 103 609 256 352 97 556 5 6 3 Quantitativo di frutta da sidro per succo grezzo 182 424 2 103 173 256 143 97 252 5 8 3 fresco da torchio 10 477 2 7 620 8 621 7 939 -22 2 3 vino di frutta per la fabbricazione di acquavite 3 297 2 548 806 64 -62 4 3 succo concentrato 165 263 2 92 398 246 482 87 553 9 3 3 altri succhi (compreso l'aceto) 3 387 2 2 606 235 1 696 -8 7 3 Frutta pigiata 582 2 436 209 304 -49 4 3 Fabbricazione di bevande contenenti alcool di distillazione di mele e pere svizzere 40 255 2 23 458 26 259 4 -27 6 5 di ciliegie e prugne svizzere 23 474 2 11 938 13 808 4 -33 9 5 Verdure svizzere fresche per la fabbricazione di derrate alimentari Verdure congelate 26 061 26 855 26 209 24 105 -1 3 Verdure da conserva (fagiolini, piselli, carote parigine) 19 776 15 258 15 770 15 111 -22 2 Crauti 8 091 5 894 6 885 5 812 -23 4 Rape 1 535 1 182 1 117 1 059 -27 1

degli anni 1990/93 2 Variazione 1990/93–1998/2001

Latte e latticini, uova, cereali, leguminose, semi oleosi, frutta, verdura e vino: DGD

Carne: Proviande

Zucchero: Ufficio fiduciario degli importatori svizzeri di derrate alimentari

A8 A L L E G A T O
8 Commercio esterno Prodotto 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 tttt% Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importazioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni Latte e latticini Latte 19 23 007 30 22 795 24 23 017 6 22 902 3 6 -0 4 Yogurt 1 195 17 1 156 110 2 694 101 3 981 151 118 4 609 8 Panna 909 25 1 559 6 1 509 166 677 224 37 3 421 7 Burro 0 4 154 17 4 987 31 7 370 5 5 529 - 43 5 Latte in polvere 8 158 3 266 17 768 2 584 13 992 1 606 4 905 784 49 8 -49 2 Formaggio 62 483 27 328 63 359 31 208 53 880 30 829 53 099 31 245 -9 1 13 8 Carne e uova Carne bovina 1 994 9 668 3 644 10 024 2 645 12 824 4 384 7 502 78 4 4 6 Carne di vitello 0 916 0 1 345 0 2 007 0 540 - 41 7 Carne suina 1 055 4 185 754 14 999 780 15 653 1 289 9 274 -10 8 218 0 Carne ovina 5 6 093 0 5 611 0 7 616 0 6 332 -100 0 7 0 Carne caprina 0 403 0 413 0 453 0 268 - -6 3 Carne equina 0 4 609 0 3 884 0 3 922 0 4 378 - -11 9 Pollame 8 35 238 448 37 562 324 38 348 139 42 724 3860 9 12 2 Uova 0 31 401 0 23 281 0 23 579 0 25 411 - -23 3 Cereali Frumento 6 232 134 86 249 619 25 298 922 72 259 413 856 5 16 0 Segale 0 3 057 0 10 233 3 10 435 0 2 794 - 155 9 Orzo 436 44 504 1 11 491 0 74 732 3 32 750 -99 7 -10 9 Avena 131 60 885 0 23 411 0 45 863 3 52 032 -99 2 -33 6 Mais da granella 194 60 512 78 29 428 68 24 981 24 14 687 -70 7 -61 9 Sarchiate Patate 9 695 8 722 1 702 42 361 818 39 142 1 546 22 995 -86 0 299 4 Zucchero 41 300 124 065 119 084 137 404 140 971 178 106 150 648 177 225 231 5 32 4 Semi oleosi Semi oleosi 453 135 456 830 135 408 923 136 229 595 109 651 72 6 -6 2 Olii e grassi vegetali 18 680 57 765 15 426 84 021 18 127 86 735 1 942 97 022 -36 7 54 5 Frutta (fresca) Mele 683 1 12 169 1 3 125 6 295 367 9 164 2 227 7 515 116 1 2 -33 5 2 Pere 491 1 11 803 1 369 8 529 141 7 857 167 9 057 -56 5 2 -23 5 2 Albicocche 226 1 10 578 1 3 12 199 62 9 322 5 9 661 -86 1 2 -5 4 2 Ciliegie 256 1 1 062 1 7 1 567 22 1 134 0 1 162 -70 9 2 12 7 2 Prugne e susine 12 1 3 290 1 0 4 678 0 4 370 1 5 927 12 5 2 38 4 2 Fragole 150 11 023 11 11 823 23 11 576 25 10 543 -86 9 2 6 Uva 23 33 691 0 36 969 10 39 888 16 41 162 -62 9 16 8 Agrumi 161 135 780 49 122 668 11 124 099 37 126 508 -79 9 -8 4 Banane 85 77 896 0 74 554 0 72 334 0 73 429 -100 0 -5 7 Verdura (fresca) Carote 71 1 710 185 5 867 21 6 089 0 7 590 -3 3 280 9 Cipolle 862 3 444 3 5 644 0 4 756 1 6 668 -99 8 65 2 Sedano rapa 0 206 0 831 0 119 0 22 0 0 57 0 Pomodori 402 35 700 56 42 138 41 42 392 7 43 442 -91 4 19 5 Lattuga cappuccio 37 3 954 1 3 244 0 2 453 10 2 889 -90 0 -27 6 Cavolfiore 11 9 985 0 9 503 3 9 261 0 8 845 -91 2 -7 8 Cetrioli 65 17 479 0 17 996 2 17 225 37 16 728 -79 9 -0 9 Vino Vino rosso (in hl) 3 499 1 494 294 8 814 1 474 733 7 470 1 464 552 7 359 1 421 051 125 3 -2 7 Vino bianco (in hl) 7 590 76 835 4 681 175 844 5 174 177 643 6 095 225 214 -30 0 151 1
Tabella
1 Media
Fonti:
A L L E G A T O A9 Tabella 9 Commercio esterno di formaggio Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 tttt% Importazioni Formaggio fresco 1 4 175 8 485 8 491 8 616 104 3 Formaggio grattugiato 2 233 333 312 342 41 4 Formaggio fuso 3 2 221 2 550 2 527 2 415 12 4 Formaggio fiorito 4 2 276 2 414 2 346 2 374 4 5 Formaggio a pasta molle 5 6 628 5 618 5 664 5 808 -14 1 Formaggio a pasta semidura 6 11 795 5 234 4 617 4 350 Formaggio a pasta dura 7 6 574 6 872 7 340 -1 2 Totale formaggio e ricotta 27 328 31 208 30 829 31 245 13 8 Esportazioni Formaggio fresco 1 2 10 29 43 1260 0 Formaggio grattugiato 2 104 156 130 73 14 8 Formaggio fuso 3 8 245 6 733 6 020 5 147 -27 6 Formaggio fiorito 4 09 16 7Formaggio a pasta molle 5 30 50 64 109 146 5 Formaggio a pasta semidura 6 54 102 6 944 7 033 7 753 Formaggio a pasta dura 7 49 457 40 588 39 967 -5 2 Totale formaggio e ricotta 62 483 63 359 53 880 53 099 -9 1 1 0406 1010 0406 1020 406 1090 2 0406 2010, 0406 2090 3 0406 3010 0406 3090 4 0406 4010, 0406 4021, 0406 4029, 0406 4081, 0406 4089 5 0406 9011 0406 9019 6 0406 9021, 0406 9031, 0406 9051, 0406 9091 7 0406 9039 0406 9059 0406 9060 0406 9099 Fonte: DGD

e latticini, uova, sarchiate e semi oleosi: USC, 2001 cifre in parte provvisorie

Proviande

e vino: UFAG

A10 A L L E G A T O Tabella 10 Consumo pro capite Prodotto 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 kg kg kg kg % Latte e latticini Latte di consumo 104 37 86 60 88 80 87 80 -15 9 Panna 6 43 6 70 6 20 6 60 1 0 Burro 6 20 5 90 5 90 5 40 -7 5 Formaggio 14 73 15 60 16 60 18 40 14 5 Formaggio fresco 1 50 2 90 3 30 4 50 137 8 Formaggio a pasta molle 1 83 1 80 1 90 1 90 1 8 Formaggio a pasta semidura 6 17 5 60 5 50 5 80 -8 6 Formaggio a pasta dura 5 20 5 30 5 90 6 20 11 5 Carne e uova Carne bovina 13 71 11 53 10 30 9 73 -23 3 Carne di vitello 4 25 4 08 3 73 3 76 -9 3 Carne suina 29 73 25 63 25 43 25 27 -14 4 Carne ovina 1 42 1 43 1 54 1 53 5 6 Carne caprina 0 12 0 11 0 12 0 10 -8 3 Carne equina 0 75 0 62 0 62 0 67 -15 1 Pollame 8 05 8 71 9 04 9 62 13 3 Uova in guscio (in pz ) 199 195 185 188 -4 9 Cereali Pane e prodotti da forno 50 70 52 70 51 70 48 50 0 5 Sarchiate Patate e prodotti di patate 44 17 53 80 58 00 58 00 28 1 Zucchero (compreso lo zucchero nei prodotti trasformati) 42 37 41 70 47 10 43 50 4 1 Semi oleosi Olii e grassi vegetali 12 80 14 3 16 20 16 00 21 1 Frutta (da tavola) Mele 15 26 1 12 96 15 62 13 92 -5 0 2 Pere - 3 16 3 31 3 23Albicocche 2 04 1 2 02 1 68 1 40 -16 9 2 Ciliegie 0 39 1 0 35 0 46 0 34 -1 3 2 Prugne e susine 0 91 1 0 98 0 94 1 08 5 5 2 Fragole 2 24 2 34 2 31 2 17 1 5 Agrumi 20 09 17 03 17 23 17 57 -14 0 Banane 11 53 10 35 10 05 10 20 -11 5 Verdure (fresche) Carote 7 53 8 81 7 98 8 01 9 8 Cipolle 3 86 4 61 4 46 4 29 15 2 Sedano rapa 1 29 1 32 1 42 1 48 9 0 Pomodori 8 46 9 65 10 18 10 28 18 6 Lattuga cappuccio 3 37 2 66 2 71 2 54 -21 7 Cavolfiore 2 71 2 25 2 22 2 08 -19 5 Cetrioli 2 97 2 78 2 75 2 79 -6 6 Vino Vino rosso (in l) 31 97 28 70 28 80 28 60 -10 2 Vino bianco (in l) 14 47 12 80 12 70 12 40 -12 7 Totale vino (in l) 46 43 41 50 41 50 41 00 -11 0 1 Media degli anni 1990/93 2 Variazione 1990/93–1998/2001 Fonti: Latte
Carne:
Cereali,
verdura
frutta,

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1998/2001

3 Pagamento residuo non considerato, il prezzo effettivo è del 10–15% superiore

Fonti:

Latte: UFAG

Bestiame da macello, pollame, uova: USC

Cereali, sarchiate e semi oleosi: FAT

Frutta: Associazione svizzera frutta, Interprofession des fruits et légumes du Valais

Verdure: Centrale svizzera dell'orticoltura

A L L E G A T O A11 Tabella 11
alla produzione Prodotto Unità 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Latte Totale Svizzera cts /kg 104 97 80 93 79 41 79 90 -23 7 Latte trasformato in formaggio (solo dal 1999) cts /kg - 79 96 79 14 79 73Latte biologico (solo dal 1999) cts /kg - 91 55 94 05 95 32Bestiame da macello Vacche T3 fr /kg PM 7 82 4 39 6 54 4 53 -34 1 Vacche X3 fr /kg PM 7 53 3 03 5 02 2 86 -51 7 Giovani vacche T3 fr /kg PM 8 13 5 52 7 73 5 62 -22 6 Torelli T3 fr /kg PM 9 28 7 67 8 85 6 85 -16 1 Buoi T3 fr /kg PM 9 83 7 34 8 79 6 50 -23 2 Manze T3 fr /kg PM 8 66 7 11 8 67 6 61 -13 8 Vitelli T3 fr /kg PM 14 39 10 84 13 13 12 03 -16 6 Suini da carne fr /kg PM 5 83 4 37 4 69 4 54 -22 2 Agnelli fino a 40 kg, T3 fr /kg PM 15 40 11 74 12 60 12 38 -20 5 Pollame e uova Polli cl I, dalla fattoria fr /kg PV 3 72 2 84 2 81 2 76 -24 6 Uova di allevamento al suolo, a negozi fr /100 pz 41 02 42 86 42 21 40 98 2 4 Uova di allevamento in libertà, a negozi fr /100 pz 46 21 49 01 52 34 47 05 7 0 Uova vendute ai centri di raccolta >53g fr /100 pz 33 29 22 21 21 46 23 12 -33 1 Cereali Frumento fr /100 kg 99 34 75 41 66 35 55 65 -33 8 Segale fr /100 kg 102 36 62 77 51 82 50 91 -46 1 Orzo fr /100 kg 70 24 48 83 48 52 45 08 -32 4 Avena fr /100 kg 71 40 48 83 48 23 45 22 -33 6 Triticale fr /100 kg 70 69 49 44 48 61 46 33 -31 9 Mais da granella fr /100 kg 73 54 51 91 47 65 43 33 -35 2 Sarchiate Patate fr /100 kg 38 55 37 76 36 12 35 50 -5 4 Barbabietole da zucchero fr /100 kg 14 84 11 85 11 58 13 42 -17 2 Semi oleosi Colza fr /100 kg 203 67 146 11 61 26 3 70 00 -54 6 Girasole fr /100 kg - 159 44 69 11 3 81 64Frutta Mele: Golden Delicious I fr /kg 1 12 1 1 06 0 86 1 04 -20 5 2 Mele: Idared I fr /kg 0 98 1 0 82 0 55 0 70 -35 7 2 Pere: Conference fr /kg 1 33 1 1 09 0 88 1 17 -26 3 2 Albicocche fr /kg 2 09 1 2 66 2 17 3 69 29 2 2 Ciliegie fr /kg 3 20 1 3 05 3 30 3 50 2 7 2 Prugne: Fellenberg fr /kg 1 40 1 1 40 1 50 1 85 9 8 2 Fragole fr /kg 4 77 4 80 4 80 5 50 5 6 Verdure Carote (scorte) fr /kg 1 09 1 05 1 15 1 20 4 0 Cipolle (scorte) fr /kg 0 89 0 96 1 02 1 19 18 7 Sedano rapa (scorte) fr /kg 1 62 1 84 1 63 1 72 6 6 Pomodori tondi fr /kg 2 42 1 92 2 15 1 90 -17 8 Lattuga cappuccio fr /kg 2 37 2 89 2 72 3 47 27 7 Cavolfiore fr /kg 1 85 1 88 1 88 2 08 5 4 Cetrioli fr /kg 1 66 1 73 1 97 2 02 15 1
Prezzi

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1998/2001

Latte, carne (paniere con carne label e convenzionale): UFAG Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale: UFAG, UST

A12 A L L E G A T O Tabella 12 Prezzi al consumo Prodotto Unità 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Latte e latticini Latte intero, pastorizzato, imballato fr /l 1 85 1 58 1 55 1 55 -15 7 Latte drink, pastorizzato, imballato fr /l 1 85 1 58 1 54 1 55 -15 9 Latte magro UHT fr /l - 1 48 1 42 1 45Emmental fr /kg 20 15 20 66 20 18 20 59 1 6 Gruyère fr /kg 20 40 20 67 20 17 20 37 0 0 Tilsiter fr /kg - 17 49 17 47 17 72Camembert 45% (grasso s s ) 125 g - 2 54 2 54 2 70Formaggio a pasta molle fiorito 150 g - 3 34 3 36 3 51Mozzarella 45% (grasso s s ) 150 g - 2 32 2 30 2 34Burro speciale 200 g 3 46 2 89 2 97 3 13 -13 4 Il Burro (burro da cucina) 250 g 3 44 2 92 2 94 3 03 -13 9 Panna intera, imballata 1⁄2 l- 5 19 4 83 4 92Panna per caffè, imballata 1⁄2 l- 2 62 2 49 2 52Yogurt, aromatizzato o alla frutta 180 g 0 89 0 71 0 69 0 69 -21 7 Carne bovina Entrecôte, tagliato fr /kg 48 36 45 68 50 14 48 10 -0 8 Fettine, noce fr /kg 37 59 34 76 39 24 37 42 -1 2 Arrosto, spalla fr /kg 26 34 24 09 27 73 25 96 -1 6 Carne macinata fr /kg 15 00 13 42 15 29 15 49 -1 8 Carne di vitello Costolette, tagliate fr /kg 35 32 35 84 40 77 40 40 10 4 Arrosto, spalla fr /kg 32 56 30 80 34 96 33 86 2 0 Spezzatino fr /kg 21 67 24 67 28 68 28 30 25 6 Carne suina Costolette, tagliate fr /kg 19 88 18 26 19 80 20 74 -1 4 Fettine, noce fr /kg 24 48 22 38 24 58 26 22 -0 3 Arrosto, spalla fr /kg 18 43 16 75 18 60 19 31 -1 1 Spezzatino, spalla fr /kg 16 69 15 75 17 39 18 34 2 8 Carne d'agnello, indigena, fresca Cosciotto senza osso femorale fr /kg 26 34 27 10 27 15 27 71 3 7 Costolette, tagliate fr /kg 30 32 31 57 32 66 34 23 8 2 Prodotti di carne Prosciutto cotto di coscia, nello stampo, affettato fr /kg 25 56 26 18 27 13 28 49 6 7 Salame indigeno I, affettato fr /100 g 3 09 3 42 3 75 3 81 18 5 Polli Indigeni, freschi fr /kg 8 41 8 43 8 49 9 13 3 2 Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale Farina bianca fr /kg 2 05 1 80 1 75 1 67 -15 1 Pane bigio fr /500 g 2 08 1 98 1 82 1 76 -10 9 Pane semibianco fr /500 g 2 09 2 02 1 83 1 75 -10 7 Panini al latte fr /pz 0 62 0 75 0 70 0 69 15 1 Cornetti fr /pz 0 71 0 89 0 84 0 83 20 2 Spaghetti fr /500 g 1 66 1 43 1 54 1 65 -7 2 Patate fr /kg 1 43 1 77 1 87 2 03 32 2 Zucchero cristallino fr /kg 1 65 1 50 1 41 1 42 -12 5 Olio di girasole fr /l 5 05 4 46 3 96 3 75 -19 7 Frutta (indigene ed estere) Mele: Golden Delicious fr /kg 3 15 1 2 98 3 40 3 41 2 3 2 Pere fr /kg 3 25 1 3 26 3 36 3 46 3 1 2 Albicocche fr /kg 3 93 1 4 24 4 69 5 54 22 1 2 Ciliegie fr /kg 7 35 1 8 13 8 89 10 46 21 5 2 Prugne fr /kg 3 42 1 3 22 3 46 4 04 3 7 2 Fragole fr /kg 8 69 9 44 9 59 9 98 11 3 Verdure (per consumo fresco; indigene ed estere) Carote (scorte) fr /kg 1 91 1 78 1 78 2 11 -1 0 Cipolle (scorte) fr /kg 1 86 2 03 1 94 2 29 12 2 Sedano rapa (scorte) fr /kg 3 14 3 67 3 36 3 47 11 5 Pomodori tondi fr /kg 3 73 3 18 3 50 3 21 -11 6 Lattuga cappuccio fr /kg 4 46 5 15 5 25 5 83 21 3 Cavolfiore fr /kg 3 58 3 59 3 58 4 15 -0 8 Cetrioli fr /kg 2 80 2 86 3 14 3 10 8 3
Fonti:

1 Compresi i prodotti della molitura e i cereali panificabili germogliati, esclusi i panelli oleosi; le variazioni delle scorte non sono state tenute in considerazione

2 Compresi il grano duro, l'avena commestibile, l'orzo commestibile e il granturco

3 Mele, pere, ciliege, prugne, susine, albicocche e pesche

4 Quota della produzione indigena rispetto al peso della carne e dei prodotti di carne pronti per la vendita

5 Compresa la carne equina, caprina, di coniglio e la selvaggina nonché pesci, crostacei e molluschi

6 Energia assimilabile in Joules, comprese le bevande alcoliche

7 Esclusi i prodotti di orgine animale ottenuti a partire da alimenti per animali importati

8 Produzione indigena ai prezzi alla produzione, importazioni ai prezzi della statistica sul commercio (franco frontiera, non sdoganati)

A L L E G A T O A13 Tabella 13 Grado di autoapprovvigionamento Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Percentuale quantitativa: %%%% Cereali panificabili 118 120 99 89 -15 Cereali da foraggio 1 61 73 70 76 12 Totale cereali 2 64 69 62 62 0 Patate da tavola 101 100 82 99 -7 Zucchero 46 60 58 63 14 Grassi e olii vegetali 22 21 18 18 -3 Frutta 3 72 82 68 80 5 Verdura 55 54 52 51 -3 Latte di consumo 97 97 97 97 0 Burro 89 92 88 85 -1 Formaggio 137 126 123 116 -15 Totale latte e latticini 110 110 111 110 0 Carne di vitello 4 97 98 95 92 -2 Carne bovina 4 93 92 88 85 -5 Carne suina 4 99 93 92 92 -7 Carne ovina 4 39 43 46 35 2 Pollame 4 37 39 42 43 4 Carne di tutti i tipi 4 5 76 71 70 68 -6 Uova e conserve di uova 44 49 47 48 4 Percentuale di energia alimentare 6 : Derrate alimentari di origine vegetale 43 47 40 46 1 Derrate alimentari di origine animale lorde 97 95 95 95 -2 Totale derrate alimentari lorde 60 64 58 62 1 Totale derrate alimentari nette 7 58 56 54 57 -2 Percentuale in valore totale derrate alimentari 8 72 65 63 63 -8
Fonte: USC

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Risultati economici

Tabella 14

Produzione finale dell'agricoltura ai prezzi correnti, in 1 000 fr

A14 A L L E G A T O
Prodotto 1990/92 1999 2000 1 2001 2 1990/92 – 2002 3 1999/2001–1999/2001 2002 %% Cereali 807 539 515 434 540 884 471 000 -37 0 475 000 -6 7 Leguminose 1 318 976 980 800 -30 3 3 000 226 6 Patate 231 342 165 299 169 745 164 000 -28 1 164 000 -1 4 Barbabietole da zucchero 141 784 139 138 159 720 138 800 2 9 158 000 8 3 Semi oleosi (colza, soia, girasole) 102 033 78 658 36 504 39 000 -49 6 55 000 7 0 Tabacco 16 945 16 554 17 984 20 000 7 3 20 000 10 0 Verdure 379 455 404 782 444 456 435 000 12 8 450 000 5 1 Frutta e bacche 371 296 293 403 359 973 298 000 -14 6 335 000 5 6 Piante foraggere (fieno, mais da silo, foraggio verde) 14 077 - 8 445 33 954 - 3 000 -46 7 10 000 Sottoprodotti della produzione vegetale 14 044 12 395 17 839 14 000 5 0 16 000 8 5 Mosto d'uva 586 831 561 136 550 618 505 000 -8 2 485 000 -10 0 Altri prodotti della produzione vegetale 14 144 10 575 11 544 10 000 -24 3 11 000 2 7 Piante e prodotti di origine vegetale 2 680 807 2 189 905 2 344 201 2 092 600 -17 6 2 182 000 -1 2 Bovini 1 580 377 944 200 1 126 055 960 000 -36 1 970 000 -4 0 Suini 1 556 531 973 763 1 040 716 1 046 000 -34 5 1 025 000 0 5 Equini (cavalli, asini, muli) 20 475 15 519 3 890 5 900 -58 8 7 000 -17 0 Ovini 71 810 59 367 57 376 61 000 -17 5 58 000 -2 1 Caprini 4 906 4 074 4 409 3 700 -17 2 3 900 -4 0 Pollame (polli, tacchini, anatre, oche) 186 808 177 038 184 176 188 000 -2 0 192 000 4 9 Altri animali (conigli, api) 26 010 17 066 17 920 17 000 -33 4 16 000 -7 7 Latte 3 461 227 2 572 583 2 566 908 2 598 000 -25 5 2 580 000 0 0 Uova 207 617 154 644 146 313 153 500 -27 0 171 000 12 9 Lana 507 000 -100 0 0 Miele 47 917 37 667 41 030 55 000 -7 0 45 000 1 0 Altri prodotti di origine animale 5 042 3 971 3 954 4 400 -18 5 4 000 -2 6 Animali e prodotti di origine animale 7 169 228 4 959 892 5 192 747 5 092 500 -29 1 5 071 900 -0 2 Lavori effettuati da terzi a livello della produzione agricola 52 400 90 420 90 420 90 000 72 3 90 000 -0 3 Totale produzione finale 9 902 435 7 240 217 7 627 368 7 275 100 -25 5 7 343 900 -0 5 1 Dati provvisori, stato inverno 2001/2002 2 Stima, stato inverno 2001/2002 3 Stima, stato estate 2002 Fonte: USC

esercitata dalla manodopera famigliare

1 Se l'IVA sulle vendite di prodotti agricoli non ammonta allo stesso importo delle imposte versate sugli acquisti di prestazioni preliminari e di beni d'investimento, essa viene compensata nel quadro del conto economico dell'agricoltura

Se il computo sulla produzione è maggiore rispetto a quello sui costi, tale sovraccompensazione è considerata una fonte supplementare d'entrata Finora in Svizzera si è sempre avuta una sottocompensazione

2 Comprese le installazioni stazionarie

3 Dati provvisori, stato inverno 2001/2002

4 Stima, stato inverno 2001/2002

5 Stima, stato estate 2002 Fonte: USC

A L L E G A T O A15 Tabella 15 Conto economico dell'agricoltura ai prezzi correnti, in 1000 fr Caratteristica 1990/92 1999 2000 3 2001 4 1990/92– 2002 5 1999/2001–1999/2001 2002 %% Produzione finale 9 902 435 7 240 217 7 627 368 7 275 100 -25 5 7 343 900 -0 5 Totale prestazioni preliminari 4 172 848 3 780 209 3 910 575 3 900 000 -7 4 3 868 000 0 1 Sementi e materiale vegetale 235 204 219 664 197 426 204 000 -12 0 195 000 -5 8 Bestiame 7 535 10 862 16 134 11 000 68 1 7 000 -44 7 Energia 397 171 437 145 490 404 480 000 18 1 475 000 1 2 Concimi 243 903 147 004 142 553 153 000 -39 5 160 000 8 5 Prodotti fitosanitari 138 587 123 364 125 572 126 000 -9 8 125 000 0 0 Alimenti per animali 1 721 238 1 434 248 1 502 117 1 496 000 -14 2 1 478 000 0 0 Materiale e manutenzione macchinari 682 312 732 244 727 773 740 000 7 5 726 000 -1 0 Manutenzione edifici rurali 182 658 132 770 135 709 140 000 -25 5 139 000 2 1 Prestazioni di servizio 564 240 542 908 572 887 550 000 -1 6 563 000 1 4 Valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato 5 729 587 3 460 008 3 716 793 3 375 100 -38 6 3 475 900 -1 2 Contributi dello Stato (sovvenzioni) 1 317 038 2 427 383 2 457 903 2 604 000 89 5 2 700 000 8 2 Sovraccompensazione IVA 1 Imposte sulla produzione 123 433 120 824 72 298 62 000 -31 1 36 000 -57 7 Sottocompensazione IVA 1 - 98 297 97 844 105 000 101 000 0 6 Valore aggiunto lordo al costo dei fattori 6 923 192 5 668 270 6 004 554 5 812 100 -15 8 6 038 900 3 6 Totale ammortamenti 2 030 896 1 836 788 1 858 380 1 899 000 -8 2 1 883 000 1 0 Ammortamento degli edifici 2 1 057 197 768 363 785 586 809 000 -25 5 809 000 2 7 Ammortamento dei macchinari 973 699 1 068 425 1 072 794 1 090 000 10 6 1 074 000 -0 3 Valore aggiunto netto al costo dei fattori 4 892 296 3 831 482 4 146 174 3 913 100 -19 0 4 155 900 4 9 Canoni d'affitto e interessi 844 689 695 639 737 834 753 000 -13 7 736 000 1 0 Canoni d'affitto 227 754 225 427 225 404 225 000 -1 1 225 000 -0 1 Interessi 616 936 470 212 512 430 528 000 -18 4 511 000 1 5 Reddito netto proveniente dall'attività 4 047 607 3 135 843 3 408 340 3 160 100 -20 1 3 419 900 5 7 agricola di tutti gli occupati nell'agricoltura Retribuzione manodopera extrafamigliare 827 058 728 091 716 053 720 000 -12 8 740 000 2 6 Reddito netto proveniente dall'attività 3 220 549 2 407 752 2 692 287 2 440 100 -22 0 2 679 900 6 6 agricola

Tabella 16

Risultati d’esercizio: tutte le regioni

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990: 6 40%; 1991: 6 23%; 1992: 6 42%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) Fonte: Centrale analisi, FAT

A16 A L L E G A T O
Caratteristica Unità 1990/92 1998 1999 2000 2001 1998/2000–2001 % Aziende di riferimento Numero 4 302 3 861 3 494 3 419 3 067 -14 6 Aziende rappresentate Numero 62 921 56 579 54 906 53 896 52 470 -4 8 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 16 06 18 08 18 41 18 78 19 10 3 7 Superficie coltiva aperta ha 4 90 5 11 5 08 5 17 5 17 1 0 Manodopera aziendale ULA 1 88 1 73 1 70 1 70 1 68 -1 8 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 39 1 31 1 29 1 30 1 29 -0 8 Totale vacche Numero 12 9 13 3 13 4 13 5 14 0 4 5 Totale animali UBG 23 2 23 6 23 5 23 8 24 7 4 5 Struttura del capitale Totale attivi fr 606 321 680 090 689 619 716 645 732 058 5 3 di cui: attivo circolante fr 116 932 130 317 135 278 144 196 140 469 2 8 di cui: inventario vivo fr 60 662 40 396 41 172 44 706 45 448 8 0 di cui: attivo immobilizzato fr 428 727 509 377 513 169 527 743 546 141 5 7 di cui: attivo azienda fr 558 933 627 590 636 990 662 417 680 487 5 9 Quota di capitale di terzi % 43 41 41 41 41 0 0 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 19 808 10 146 11 089 15 193 13 319 9 7 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 184 762 183 882 181 702 199 145 192 972 2 5 di cui: pagamenti diretti fr 13 594 37 667 38 872 39 307 43 162 11 8 Spese materiali fr 91 735 104 464 102 844 108 460 114 173 8 5 Reddito aziendale fr 93 027 79 418 78 858 90 685 78 799 -5 0 Costo della manodopera salariata fr 13 775 12 983 12 128 12 369 12 097 -3 2 Interessi passivi fr 11 361 7 931 7 405 8 001 8 492 9 2 Canoni d'affitto fr 5 069 5 425 5 536 5 640 5 776 4 4 Costi di terzi fr 121 941 130 802 127 912 134 470 140 539 7 2 Reddito agricolo fr 62 822 53 079 53 789 64 675 52 434 -8 3 Reddito accessorio fr 16 264 18 254 18 638 19 208 18 633 -0 4 Reddito totale fr 79 086 71 333 72 427 83 883 71 067 -6 3 Consumo della famiglia fr 59 573 62 003 59 220 62 650 63 779 4 1 Formazione del capitale proprio fr 19 513 9 330 13 207 21 233 7 288 -50 0 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 46 914 49 585 41 856 44 964 47 469 4 4 Cash flow 3 fr 44 456 40 398 42 238 46 043 39 389 -8 2 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 81 101 102 83 -12 3 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 66 60 66 67 60 -6 7 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 52 44 47 52 42 -11 9 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 26 21 21 25 17 -23 9 Aziende con reddito insufficiente 8 % 10 20 17 12 22 34 7 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 12 15 15 11 19 39 0 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 49 473 45 846 46 376 53 426 47 027 -3 1 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 5 796 4 393 4 282 4 829 4 125 -8 4 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 16 7 12 7 12 4 13 7 11 6 -10 3 Redditività Redditività del capitale totale 10 % 0 8 -2 4 -2 3 -0 6 -2 7 52 8 Redditività del capitale proprio 11 % -2 2 -6 3 -5 9 -3 2 -6 8 32 5 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 31 025 32 854 33 050 38 099 30 356 -12 4 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 29 465 30 125 29 770 34 410 27 417 -12 8 (Valore mediano)

Tabella 17

Risultati d’esercizio: regione di pianura*

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990: 6 40%; 1991: 6 23%; 1992: 6 42%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione di pianura: zona campicola più zone intermedie Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A17
Caratteristica Unità 1990/92 1998 1999 2000 2001 1998/2000–2001 % Aziende di riferimento Numero 2 356 1 789 1 565 1 517 1 376 -15 3 Aziende rappresentate Numero 29 677 26 275 25 499 25 094 24 183 -5 6 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 16 66 18 90 19 33 19 41 19 93 3 7 Superficie coltiva aperta ha 8 34 9 07 9 05 9 13 9 26 1 9 Manodopera aziendale ULA 2 05 1 86 1 83 1 80 1 77 -3 3 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 36 1 27 1 26 1 26 1 26 -0 3 Totale vacche Numero 12 8 13 3 13 4 13 3 13 8 3 5 Totale animali UBG 22 9 23 4 23 4 23 5 24 7 5 4 Struttura del capitale Totale attivi fr 706 406 774 628 778 173 814 917 832 078 5 4 di cui: attivo circolante fr 149 871 159 909 165 188 179 657 172 076 2 3 di cui: inventario vivo fr 61 461 40 588 41 791 44 637 45 969 8 6 di cui: attivo immobilizzato fr 495 074 574 131 571 194 590 623 614 033 6 1 di cui: attivo azienda fr 642 757 710 317 712 424 746 171 773 158 6 9 Quota di capitale di terzi % 41 40 40 39 40 0 8 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 23 633 11 839 12 686 17 549 15 362 9 5 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 225 249 224 055 218 369 242 054 233 144 2 2 di cui: pagamenti diretti fr 7 248 33 541 32 359 32 944 38 399 16 5 Spese materiali fr 110 193 123 500 122 085 129 262 135 711 8 6 Reddito aziendale fr 115 056 100 555 96 284 112 792 97 433 -5 6 Costo della manodopera salariata fr 20 784 19 172 18 194 18 330 17 349 -6 6 Interessi passivi fr 13 463 9 073 8 424 9 051 9 835 11 1 Canoni d'affitto fr 7 015 7 425 7 698 7 673 7 796 2 6 Costi di terzi fr 151 456 159 170 156 400 164 316 170 690 6 7 Reddito agricolo fr 73 794 64 885 61 968 77 738 62 453 -8 4 Reddito accessorio fr 16 429 17 507 17 580 17 805 17 043 -3 3 Reddito totale fr 90 223 82 392 79 548 95 543 79 496 -7 4 Consumo della famiglia fr 67 985 70 676 66 577 69 756 70 993 2 9 Formazione del capitale proprio fr 22 238 11 716 12 971 25 787 8 503 -49 5 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 56 951 55 734 46 615 52 271 52 828 2 5 Cash flow 3 fr 52 079 47 108 45 807 53 548 45 267 -7 3 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 92 85 98 102 86 -9 5 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 61 64 69 61 -5 7 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 52 45 47 54 42 -13 7 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 24 20 17 23 17 -15 0 Aziende con reddito insufficiente 8 % 12 22 20 13 23 25 5 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 12 13 16 10 18 38 5 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 56 050 54 204 52 755 62 635 55 134 -2 5 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 6 908 5 321 4 981 5 810 4 889 -9 0 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 17 9 14 2 13 5 15 1 12 6 -11 7 Redditività Redditività del capitale totale 10 % 2 1 -0 7 -1 2 0 9 -1 3 290 0 Redditività del capitale proprio 11 % 0 0 -3 3 -4 1 -0 5 -4 4 67 1 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 36 924 41 723 39 210 47 891 37 523 -12 6 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 36 186 39 191 36 114 44 561 34 671 -13 2 (Valore mediano)

Tabella 18

Risultati d’esercizio: regione collinare*

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990: 6 40%; 1991: 6 23%; 1992: 6 42%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione collinare: zona collinare e zona di montagna I Fonte: Centrale analisi, FAT

A18 A L L E G A T O
Caratteristica Unità 1990/92 1998 1999 2000 2001 1998/2000–2001 % Aziende di riferimento Numero 1 125 1 119 1 029 1 017 907 -14 0 Aziende rappresentate Numero 17 397 15 420 14 967 14 588 14 343 -4 3 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 15 30 17 07 17 19 17 83 17 95 3 4 Superficie coltiva aperta ha 3 08 2 98 2 99 3 15 3 04 0 0 Manodopera aziendale ULA 1 81 1 65 1 62 1 62 1 60 -1 8 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 40 1 29 1 28 1 29 1 26 -2 1 Totale vacche Numero 14 4 14 8 14 7 15 3 15 8 5 8 Totale animali UBG 26 0 26 6 26 0 27 0 27 8 4 8 Struttura del capitale Totale attivi fr 553 876 648 445 655 042 677 784 686 002 3 9 di cui: attivo circolante fr 95 672 114 116 116 937 122 136 122 814 4 3 di cui: inventario vivo fr 66 366 44 218 44 452 49 901 49 611 7 4 di cui: attivo immobilizzato fr 391 838 490 111 493 653 505 747 513 577 3 4 di cui: attivo azienda fr 516 933 595 810 602 991 626 182 628 230 3 3 Quota di capitale di terzi % 46 45 45 45 44 -2 2 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 17 271 8 959 9 825 13 318 11 653 8 9 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 170 201 169 697 167 340 183 249 178 588 3 0 di cui: pagamenti diretti fr 15 415 37 258 37 996 39 135 41 649 9 2 Spese materiali fr 85 602 99 789 96 378 102 222 108 086 8 7 Reddito aziendale fr 84 599 69 908 70 962 81 027 70 502 -4 7 Costo della manodopera salariata fr 9 943 9 839 9 037 9 183 9 655 3 2 Interessi passivi fr 10 915 8 136 7 618 8 330 8 265 3 0 Canoni d'affitto fr 3 903 4 513 4 422 4 789 5 086 11 2 Costi di terzi fr 110 363 122 277 117 455 124 525 131 092 8 0 Reddito agricolo fr 59 838 47 420 49 885 58 725 47 496 -8 7 Reddito accessorio fr 14 544 19 283 19 849 21 814 20 557 1 2 Reddito totale fr 74 382 66 703 69 734 80 539 68 053 -5 9 Consumo della famiglia fr 55 272 57 769 55 890 59 963 61 333 6 0 Formazione del capitale proprio fr 19 110 8 934 13 844 20 576 6 720 -53 5 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 41 428 47 691 39 227 39 674 47 007 11 4 Cash flow 3 fr 41 445 39 269 40 759 43 650 37 263 -9 6 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 100 82 104 110 79 -19 9 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 68 61 67 68 58 -11 2 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 50 43 46 50 43 -7 2 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 30 25 26 31 19 -30 5 Aziende con reddito insufficiente 8 % 8 15 13 8 18 50 0 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 12 17 15 11 20 39 5 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 46 654 42 381 43 842 50 119 44 191 -2 8 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 5 533 4 096 4 128 4 545 3 927 -7 7 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 16 4 11 7 11 8 12 9 11 2 -7 7 Redditività Redditività del capitale totale 10 % 0 4 -3 1 -2 5 -1 1 -3 3 47 8 Redditività del capitale proprio 11 % -3 3 -8 3 -7 0 -4 5 -8 4 27 3 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 30 335 29 714 31 292 35 336 28 458 -11 4 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 29 520 28 701 29 459 33 156 26 604 -12 6 (Valore mediano)

Tabella 19

Risultati d’esercizio: regione di montagna*

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990: 6 40%; 1991: 6 23%; 1992: 6 42%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione di montagna: zone di montagna II a IV

Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A19
Caratteristica Unità 1990/92 1998 1999 2000 2001 1998/2000–2001 % Aziende di riferimento Numero 821 953 900 885 784 -14 1 Aziende rappresentate Numero 15 847 14 884 14 440 14 214 13 944 -3 9 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 15 76 17 67 18 06 18 63 18 85 4 0 Superficie coltiva aperta ha 0 44 0 32 0 25 0 28 0 26 -8 2 Manodopera aziendale ULA 1 63 1 60 1 57 1 60 1 60 0 6 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 42 1 38 1 37 1 39 1 38 0 0 Totale vacche Numero 11 4 11 8 11 9 11 8 12 4 4 8 Totale animali UBG 20 5 20 7 21 1 21 0 21 5 2 7 Struttura del capitale Totale attivi fr 476 486 545 982 569 082 583 036 605 967 7 1 di cui: attivo circolante fr 78 573 94 862 101 469 104 230 103 814 3 6 di cui: inventario vivo fr 52 902 36 097 36 681 39 497 40 263 7 6 di cui: attivo immobilizzato fr 345 011 415 023 430 932 439 309 461 890 7 8 di cui: attivo azienda fr 448 089 514 474 539 022 551 742 573 520 7 2 Quota di capitale di terzi % 45 41 40 40 40 -0 8 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 15 432 8 388 9 580 12 957 11 491 11 5 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 124 931 127 656 131 838 139 707 138 099 3 8 di cui: pagamenti diretti fr 23 476 45 373 51 279 50 719 52 979 7 8 Spese materiali fr 63 905 75 698 75 569 78 140 83 081 8 6 Reddito aziendale fr 61 026 51 958 56 269 61 567 55 018 -2 8 Costo della manodopera salariata fr 4 860 5 316 4 619 5 116 5 500 9 6 Interessi passivi fr 7 918 5 704 5 386 5 808 6 397 13 6 Canoni d'affitto fr 2 707 2 837 2 872 2 922 2 986 3 8 Costi di terzi fr 79 390 89 556 88 445 91 986 97 964 8 9 Reddito agricolo fr 45 541 38 101 43 392 47 721 40 135 -6 8 Reddito accessorio fr 17 853 18 505 19 250 19 011 19 414 2 6 Reddito totale fr 63 394 56 606 62 642 66 732 59 549 -3 9 Consumo della famiglia fr 48 548 51 077 49 678 52 865 53 783 5 0 Formazione del capitale proprio fr 14 846 5 529 12 964 13 867 5 766 -46 5 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 34 138 40 694 36 177 37 494 38 648 1 4 Cash flow 3 fr 33 482 29 723 37 469 35 247 31 384 -8 1 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 98 73 104 94 81 -10 3 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 70 59 70 65 60 -7 2 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 54 44 50 51 41 -15 2 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 26 19 23 23 16 -26 2 Aziende con reddito insufficiente 8 % 8 20 15 14 25 53 1 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 12 17 12 12 18 31 7 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 37 418 32 445 35 950 38 532 34 399 -3 5 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 3 874 2 940 3 115 3 304 2 919 -6 4 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 13 6 10 1 10 4 11 2 9 6 -9 1 Redditività Redditività del capitale totale 10 % -2 3 -5 6 -4 4 -3 8 -5 1 10 9 Redditività del capitale proprio 11 % -7 4 -11 6 -9 2 -8 2 -10 5 8 6 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 21 201 21 498 24 747 25 064 20 809 -12 5 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 20 707 20 629 22 991 22 851 18 484 -16 6 (Valore mediano)

Tabella 20a

Risultati d’esercizio secondo i tipi di azienda* – 1999/2001

1 Applicazione del tasso d interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Nuova tipologia aziendale FAT99 (cfr allegato: Terminologia e metodi) Fonte: Centrale analisi, FAT

A20 A L L E G A T O
Produzione vegetale Detenzione di animali Media di Caratteristica Unità tutte le Campi- Colture Latte Vacche Altri aziende coltura speciali commerciale madri bovini Aziende di riferimento Numero 3 327 129 79 1 340 67 154 Aziende rappresentate Numero 53 757 3 337 3 361 19 535 1 528 3 755 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 76 23 03 12 68 18 29 17 36 15 47 Superficie coltiva aperta ha 5 14 18 83 5 82 0 99 0 86 0 20 Manodopera aziendale ULA 1 69 1 38 2 39 1 63 1 26 1 41 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 29 1 06 1 36 1 35 1 09 1 28 Totale vacche Numero 13 6 3 4 1 8 16 1 15 7 9 4 Totale animali UBG 24 0 8 0 3 1 24 8 20 7 16 5 Struttura del capitale Totale attivi fr 712 774 732 575 793 405 646 782 668 715 526 866 di cui: attivo circolante fr 139 981 162 559 238 498 116 380 121 446 96 864 di cui: inventario vivo fr 43 776 15 659 8 697 44 721 42 612 34 137 di cui: attivo immobilizzato fr 529 017 554 357 546 210 485 681 504 657 395 865 di cui: attivo azienda fr 659 964 687 299 729 743 602 277 635 869 495 122 Quota di capitale di terzi % 41 36 32 42 40 42 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 13 200 14 915 16 702 11 795 13 068 9 813 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 191 273 206 655 245 283 157 747 128 964 114 403 di cui: pagamenti diretti fr 40 447 38 968 22 110 40 993 58 300 53 358 Spese materiali fr 108 492 115 370 116 187 87 510 71 719 68 518 Reddito aziendale fr 82 781 91 285 129 096 70 237 57 245 45 885 Costo della manodopera salariata fr 12 198 10 861 40 668 7 533 5 022 3 112 Interessi passivi fr 7 966 7 723 7 735 7 252 6 957 5 440 Canoni d'affitto fr 5 651 8 954 7 015 4 634 2 602 1 958 Costi di terzi fr 134 307 142 908 171 605 106 928 86 300 79 029 Reddito agricolo fr 56 966 63 747 73 678 50 818 42 664 35 375 Reddito accessorio fr 18 826 23 260 16 360 18 092 32 510 21 567 Reddito totale fr 75 792 87 007 90 038 68 910 75 174 56 942 Consumo della famiglia fr 61 883 75 531 75 182 56 138 58 769 48 802 Formazione del capitale proprio fr 13 909 11 476 14 856 12 772 16 405 8 140 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 44 763 46 904 33 293 40 805 41 825 33 636 Cash flow 3 fr 42 557 44 417 43 396 38 025 41 638 29 585 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 95 135 93 99 88 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 60 68 66 69 63 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 44 46 47 61 42 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 21 16 18 23 18 23 Aziende con reddito insufficiente 8 % 17 24 22 17 13 20 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 15 16 14 13 8 15 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 48 943 66 392 53 842 42 981 45 445 32 607 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 4 412 3 966 10 171 3 840 3 296 2 970 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 12 5 13 3 17 6 11 7 9 0 9 3 Redditività Redditività del capitale totale 10 % -1 9 0 5 -0 7 -3 2 -1 9 -6 0 Redditività del capitale proprio 11 % -5 3 -1 0 -2 6 -7 8 -5 0 -12 3 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 33 835 46 011 41 833 28 957 27 214 19 886 (Valore medio)

Tabella 20b

Risultati d’esercizio secondo i tipi di azienda* – 1999/2001

1 Applicazione del tasso d interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Nuova tipologia aziendale FAT99 (cfr allegato: Terminologia e metodi)

Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A21
Detenzione di animali Aziende combinate Media di Equini, Caratteristica Unità tutte le ovini, Trasforma- Latte- Vacche Trasformaaziende caprini zione campicolt madri zione Altre Aziende di riferimento Numero 3 327 27 51 442 23 611 404 Aziende rappresentate Numero 53 757 1 145 1 180 5 860 413 6 110 7 533 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 76 13 72 11 27 24 52 22 73 19 00 19 84 Superficie coltiva aperta ha 5 14 0 41 1 09 13 13 9 90 6 67 6 50 Manodopera aziendale ULA 1 69 1 34 1 48 1 93 1 63 1 81 1 71 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 29 1 21 1 13 1 33 1 20 1 29 1 28 Totale vacche Numero 13 6 2 0 11 2 18 8 19 4 15 5 14 7 Totale animali UBG 24 0 12 2 42 7 29 0 26 4 38 0 26 2 Struttura del capitale Totale attivi fr 712 774 452 689 780 752 816 922 755 476 865 151 763 161 di cui: attivo circolante fr 139 981 69 317 111 800 170 657 164 925 158 920 147 047 di cui: inventario vivo fr 43 776 21 898 60 698 53 337 55 512 61 783 52 614 di cui: attivo immobilizzato fr 529 017 361 474 608 254 592 928 535 039 644 448 563 500 di cui: attivo azienda fr 659 964 434 635 746 702 756 890 681 046 798 668 685 400 Quota di capitale di terzi % 41 41 47 41 44 42 43 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 13 200 8 689 13 594 15 145 12 889 15 795 13 279 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 191 273 93 933 265 147 242 301 210 581 268 705 198 246 di cui: pagamenti diretti fr 40 447 43 515 26 562 41 685 65 886 37 440 39 788 Spese materiali fr 108 492 58 556 179 823 135 708 113 959 164 872 113 129 Reddito aziendale fr 82 781 35 377 85 324 106 593 96 622 103 833 85 117 Costo della manodopera salariata fr 12 198 2 837 10 518 17 728 14 962 15 689 12 586 Interessi passivi fr 7 966 5 767 11 047 9 166 8 212 10 022 8 715 Canoni d'affitto fr 5 651 1 336 2 943 9 568 11 505 6 058 6 047 Costi di terzi fr 134 307 68 496 204 331 172 170 148 638 196 641 140 477 Reddito agricolo fr 56 966 25 437 60 816 70 131 61 943 72 064 57 769 Reddito accessorio fr 18 826 26 154 17 665 14 112 22 493 16 601 20 062 Reddito totale fr 75 792 51 591 78 481 84 243 84 436 88 665 77 831 Consumo della famiglia fr 61 883 48 178 60 875 67 395 68 800 68 228 64 387 Formazione del capitale proprio fr 13 909 3 413 17 606 16 848 15 636 20 437 13 444 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 44 763 31 487 29 483 57 082 46 629 58 169 49 360 Cash flow 3 fr 42 557 26 319 51 322 50 780 45 670 55 543 43 925 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 92 211 90 103 97 89 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 58 76 62 63 67 62 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 44 44 47 43 50 45 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 21 18 23 20 20 21 21 Aziende con reddito insufficiente 8 % 17 15 13 17 14 15 17 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 15 23 20 16 23 14 17 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 48 943 26 434 57 603 55 300 59 369 57 504 49 764 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 4 412 2 579 7 578 4 348 4 253 5 463 4 294 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 12 5 8 1 11 5 14 1 14 2 13 0 12 4 Redditività Redditività del capitale totale 10 % -1 9 -8 5 0 5 -0 7 -0 9 0 3 -1 8 Redditività del capitale proprio 11 % -5 3 -16 9 -1 8 -3 2 -3 8 -1 6 -5 4 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 33 835 13 906 41 908 41 315 40 765 43 432 34 628 (Valore medio)

Tabella 21

Risultati d’esercizio per quartili: tutte le regioni – 1999/2001

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

Fonte: Centrale analisi, FAT

A22 A L L E G A T O
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 3 327 692 840 892 903 Aziende rappresentate Numero 53 757 13 451 13 437 13 432 13 437 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 76 14 12 16 96 19 84 24 14 Superficie coltiva aperta ha 5 14 2 78 3 21 5 46 9 11 Manodopera aziendale ULA 1 69 1 58 1 67 1 71 1 81 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 29 1 26 1 38 1 33 1 20 Totale vacche Numero 13 6 10 5 13 2 14 7 15 8 Totale animali UBG 24 0 18 6 22 4 25 3 29 7 Struttura del capitale Totale attivi fr 712 774 651 722 630 635 730 634 838 189 di cui: attivo circolante fr 139 981 105 620 117 768 150 544 186 028 di cui: inventario vivo fr 43 776 34 260 41 014 45 950 53 890 di cui: attivo immobilizzato fr 529 017 511 842 471 853 534 140 598 271 di cui: attivo azienda fr 659 964 609 758 588 160 671 378 770 633 Quota di capitale di terzi % 41 41 42 40 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 13 200 12 174 11 586 13 710 15 332 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 191 273 131 001 159 258 200 165 274 736 di cui: pagamenti diretti fr 40 447 34 782 39 268 41 217 46 527 Spese materiali fr 108 492 90 584 94 395 110 056 138 955 Reddito aziendale fr 82 781 40 417 64 863 90 109 135 781 Costo della manodopera salariata fr 12 198 9 547 8 547 11 468 19 233 Interessi passivi fr 7 966 7 738 7 165 7 805 9 156 Canoni d'affitto fr 5 651 2 955 4 359 6 175 9 117 Costi di terzi fr 134 307 110 824 114 466 135 504 176 460 Reddito agricolo fr 56 966 20 177 44 792 64 661 98 275 Reddito accessorio fr 18 826 27 912 18 077 15 498 13 808 Reddito totale fr 75 792 48 089 62 869 80 159 112 083 Consumo della famiglia fr 61 883 52 348 56 295 64 573 74 326 Formazione del capitale proprio fr 13 909 -4 259 6 574 15 586 37 757 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 44 763 37 657 38 570 44 716 58 118 Cash flow 3 fr 42 557 25 051 33 085 43 957 68 154 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 67 86 99 118 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 54 64 68 72 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 30 45 55 59 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 21 13 21 21 30 Aziende con reddito insufficiente 8 % 17 32 18 13 5 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 15 25 16 11 6 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 48 943 25 586 38 883 52 763 75 024 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 4 412 2 867 3 825 4 546 5 621 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 12 5 6 7 11 0 13 4 17 6 Redditività Redditività del capitale totale 10 % -1 9 -7 5 -4 9 -1 2 4 3 Redditività del capitale proprio 11 % -5 3 -15 1 -10 7 -4 0 5 4 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 33 835 6 307 24 102 38 234 69 109 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 30 532 (Valore mediano)

Tabella 22

Risultati d’esercizio per quartili: regione di pianura* – 1999/2001

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione di pianura: zona campicola e zone intermedie

Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A23
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 1 486 325 384 388 388 Aziende rappresentate Numero 24 925 6 244 6 210 6 248 6 223 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 19 56 15 68 17 54 20 29 24 73 Superficie coltiva aperta ha 9 14 6 83 7 63 9 04 13 08 Manodopera aziendale ULA 1 80 1 70 1 79 1 78 1 92 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 26 1 23 1 36 1 28 1 16 Totale vacche Numero 13 5 10 9 13 5 14 8 14 7 Totale animali UBG 23 8 19 4 23 0 24 3 28 7 Struttura del capitale Totale attivi fr 808 389 776 661 748 137 806 660 902 206 di cui: attivo circolante fr 172 307 141 098 159 905 171 963 216 396 di cui: inventario vivo fr 44 132 36 507 42 281 45 579 52 178 di cui: attivo immobilizzato fr 591 950 599 056 545 951 589 118 633 632 di cui: attivo azienda fr 743 918 722 636 682 247 743 997 826 755 Quota di capitale di terzi % 40 39 40 39 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 15 199 14 861 13 737 15 457 16 739 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 231 189 171 952 204 164 232 484 316 270 di cui: pagamenti diretti fr 34 567 27 939 30 954 36 260 43 123 Spese materiali fr 129 019 114 555 118 847 125 118 157 588 Reddito aziendale fr 102 170 57 397 85 317 107 366 158 682 Costo della manodopera salariata fr 17 958 16 419 14 310 15 454 25 647 Interessi passivi fr 9 103 9 482 8 408 8 524 9 997 Canoni d'affitto fr 7 722 4 785 6 476 8 254 11 376 Costi di terzi fr 163 802 145 242 148 041 157 349 204 608 Reddito agricolo fr 67 387 26 711 56 123 75 134 111 662 Reddito accessorio fr 17 475 26 019 16 187 14 676 13 006 Reddito totale fr 84 862 52 730 72 310 89 810 124 668 Consumo della famiglia fr 69 109 60 160 64 650 70 154 81 498 Formazione del capitale proprio fr 15 753 -7 430 7 660 19 656 43 170 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 50 571 45 070 43 738 55 134 58 341 Cash flow 3 fr 48 207 27 412 38 360 50 657 76 440 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 63 88 92 131 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 65 52 64 67 75 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 28 44 57 59 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 19 10 17 21 28 Aziende con reddito insufficiente 8 % 19 36 21 12 7 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 15 26 18 10 6 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 56 841 33 817 47 751 60 352 82 456 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 5 227 3 662 4 879 5 289 6 418 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 13 7 8 0 12 5 14 5 19 2 Redditività Redditività del capitale totale 10 % -0 5 -5 9 -3 3 0 2 5 7 Redditività del capitale proprio 11 % -3 0 -12 1 -7 8 -1 5 7 6 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 41 541 9 664 31 239 46 667 81 585 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 38 449 (Valore mediano)

Tabella 23

Risultati d’esercizio per quartili: regione collinare* – 1999/2001

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione collinare: zona collinare e zona di montagna I

Fonte: Centrale analisi, FAT

A24 A L L E G A T O
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 984 192 242 263 288 Aziende rappresentate Numero 14 633 3 671 3 650 3 641 3 670 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 17 66 12 67 15 62 18 65 23 69 Superficie coltiva aperta ha 3 06 1 84 2 32 3 32 4 75 Manodopera aziendale ULA 1 61 1 52 1 61 1 59 1 72 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 27 1 22 1 35 1 30 1 22 Totale vacche Numero 15 3 12 2 14 7 16 0 18 2 Totale animali UBG 26 9 20 3 24 6 27 7 35 1 Struttura del capitale Totale attivi fr 672 943 619 194 633 825 668 287 770 270 di cui: attivo circolante fr 120 629 97 109 109 409 118 821 157 104 di cui: inventario vivo fr 47 988 36 567 44 281 49 330 61 767 di cui: attivo immobilizzato fr 504 326 485 518 480 135 500 136 551 399 di cui: attivo azienda fr 619 134 568 376 586 776 612 490 708 800 Quota di capitale di terzi % 45 47 44 44 45 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 11 599 10 333 11 107 11 703 13 251 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 176 392 124 183 154 625 180 179 246 538 di cui: pagamenti diretti fr 39 593 31 010 35 114 41 150 51 084 Spese materiali fr 102 228 87 616 93 290 100 090 127 888 Reddito aziendale fr 74 164 36 567 61 335 80 089 118 650 Costo della manodopera salariata fr 9 292 8 094 7 055 7 992 14 006 Interessi passivi fr 8 071 8 003 7 531 7 749 8 995 Canoni d'affitto fr 4 766 2 654 3 738 5 436 7 231 Costi di terzi fr 124 357 106 367 111 614 121 267 158 120 Reddito agricolo fr 52 035 17 816 43 011 58 912 88 418 Reddito accessorio fr 20 740 33 104 19 934 14 860 15 017 Reddito totale fr 72 775 50 920 62 945 73 772 103 435 Consumo della famiglia fr 59 062 51 707 55 675 60 543 68 331 Formazione del capitale proprio fr 13 713 - 787 7 270 13 229 35 104 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 41 969 37 323 38 000 42 222 50 340 Cash flow 3 fr 40 557 27 203 33 136 38 921 62 928 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 98 73 88 93 128 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 56 65 64 72 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 46 33 43 51 55 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 26 16 24 27 35 Aziende con reddito insufficiente 8 % 13 24 18 9 3 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 15 27 15 13 7 Rapporto reddito aziendale/impiego di fattori Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 46 050 24 086 37 952 50 369 69 054 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 4 200 2 905 3 927 4 293 5 003 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 12 0 6 5 10 5 13 1 16 7 Redditività Redditività del capitale totale 10 % -2 3 -8 0 -4 8 -1 5 3 6 Redditività del capitale proprio 11 % -6 6 -17 9 -11 2 -5 0 4 4 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 31 696 6 090 23 572 36 215 61 490 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 29 739 (Valore mediano)

Tabella 24

Risultati d’esercizio per quartili: regione di montagna* – 1999/2001

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1999: 3 02%; 2000: 3 95%; 2001: 3 36%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione di montagna: zone di montagna II a IV

Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A25
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 856 180 199 229 248 Aziende rappresentate Numero 14 199 3 564 3 537 3 548 3 551 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 52 13 70 15 76 18 87 25 73 Superficie coltiva aperta ha 0 26 0 12 0 14 0 33 0 45 Manodopera aziendale ULA 1 59 1 54 1 61 1 60 1 61 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 38 1 32 1 46 1 41 1 32 Totale vacche Numero 12 0 9 3 11 0 12 2 15 6 Totale animali UBG 21 2 16 6 19 1 21 7 27 3 Struttura del capitale Totale attivi fr 586 028 559 838 527 171 571 044 685 992 di cui: attivo circolante fr 103 171 76 050 93 679 106 399 136 649 di cui: inventario vivo fr 38 814 30 333 35 200 39 886 49 850 di cui: attivo immobilizzato fr 444 043 453 455 398 292 424 759 499 493 di cui: attivo azienda fr 554 761 536 820 500 896 541 090 640 152 Quota di capitale di terzi % 40 41 39 39 40 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 11 342 10 939 10 349 11 078 13 004 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 136 548 102 044 118 356 140 105 185 737 di cui: pagamenti diretti fr 51 659 41 691 47 563 52 407 64 997 Spese materiali fr 78 930 72 319 71 994 78 233 93 157 Reddito aziendale fr 57 618 29 725 46 362 61 872 92 580 Costo della manodopera salariata fr 5 078 5 150 3 272 4 813 7 071 Interessi passivi fr 5 864 6 101 5 235 5 558 6 556 Canoni d'affitto fr 2 927 2 038 2 298 3 260 4 115 Costi di terzi fr 92 799 85 608 82 798 91 863 110 900 Reddito agricolo fr 43 749 16 436 35 557 48 241 74 838 Reddito accessorio fr 19 225 26 013 18 235 16 625 15 996 Reddito totale fr 62 974 42 449 53 792 64 866 90 834 Consumo della famiglia fr 52 109 45 032 49 684 53 034 60 709 Formazione del capitale proprio fr 10 865 -2 583 4 108 11 832 30 125 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 37 440 31 252 32 066 38 909 47 535 Cash flow 3 fr 34 700 22 339 26 914 34 468 55 086 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 93 72 84 89 117 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 65 57 62 68 73 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 28 43 55 63 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 21 14 16 24 27 Aziende con reddito insufficiente 8 % 18 33 25 10 5 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 25 16 11 5 Produttività Reddito aziendale par manodopera fr /ULA 36 294 19 279 28 866 38 730 57 677 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utile fr /ha 3 113 2 171 2 944 3 280 3 597 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda % 10 4 5 6 9 3 11 4 14 5 Redditività Redditività del capitale totale 10 % -4 4 -9 1 -7 6 -4 1 1 6 Redditività del capitale proprio 11 % -9 3 -17 4 -14 4 -8 6 0 9 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 23 540 4 135 17 318 26 465 46 745 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 12 fr /ULAF 21 442 (Valore mediano)

Tabella 25

Risultati d'esercizio per regione, tipo di azienda e quartile: 1990/92–1999/2001

A26 A L L E G A T O
Unità Tutte le aziende Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna Reddito per regione 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 Superficie agricola utile ha 16 06 18 76 16 66 19 56 15 30 17 66 15 76 18 52 Manodopera famigliare ULAF 1 39 1 29 1 36 1 26 1 40 1 27 1 42 1 38 Reddito agricolo fr 62 822 56 966 73 794 67 387 59 838 52 035 45 541 43 749 Reddito accessorio fr 16 264 18 826 16 429 17 475 14 544 20 740 17 853 19 225 Reddito totale fr 79 086 75 792 90 223 84 862 74 382 72 775 63 394 62 974 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 31 025 33 835 36 924 41 541 30 335 31 696 21 201 23 540 Unità Campicoltura Colture speciali Latte commerciale Vacche madri Reddito per tipo di azienda 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 Superficie agricola utile ha 21 23 23 03 8 92 12 68 15 30 18 29 15 32 17 36 Manodopera famigliare ULAF 1 08 1 06 1 29 1 36 1 42 1 35 1 20 1 09 Reddito agricolo fr 60 284 63 747 67 184 73 678 53 923 50 818 36 627 42 664 Reddito accessorio fr 26 928 23 260 21 555 16 360 16 044 18 092 33 558 32 510 Reddito totale fr 87 212 87 007 88 739 90 038 69 967 68 910 70 185 75 174 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 34 375 46 011 30 334 41 833 26 471 28 957 17 348 27 214 Unità Altri bovini Equini/ovini/caprini Trasformazione Reddito per tipo di azienda 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 Superficie agricola utile ha 14 20 15 47 Solo sette 13 72 9 34 11 27 Manodopera famigliare ULAF 1 37 1 28 aziende 1 21 1 35 1 13 Reddito agricolo fr 38 407 35 375 disponibili 25 437 86 288 60 816 Reddito accessorio fr 20 570 21 567 26 154 14 614 17 665 Reddito totale fr 58 977 56 942 51 591 100 902 78 481 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 16 793 19 886 13 906 48 182 41 908 Unità Aziende combinate: Aziende combinate:
combinate:
combinate: latte commerciale/ vacche madri trasformazione altre campicoltura Reddito per tipo di azienda 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 Superficie agricola utile ha 20 37 24 52 17 93 22 73 15 59 19 00 17 24 19 84 Manodopera famigliare ULAF 1 45 1 33 1 24 1 20 1 40 1 29 1 43 1 28 Reddito agricolo fr 75 368 70 131 51 161 61 943 84 363 72 064 66 705 57 769 Reddito accessorio fr 11 802 14 112 20 475 22 493 12 032 16 601 15 000 20 062 Reddito totale fr 87 170 84 243 71 636 84 436 96 395 88 665 81 705 77 831 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 36 420 41 315 27 456 40 765 42 927 43 432 32 732 34 628 Unità I quartile II quartile III quartile IV quartile (0–25%) (25–50%) (50–75%) (75–100%) Reddito per quartile 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 1990/92 1999/2001 Superficie agricola utile ha 14 68 14 12 15 30 16 96 15 78 19 84 18 47 24 14 Manodopera famigliare ULAF 1 36 1 26 1 49 1 38 1 42 1 33 1 27 1 20 Reddito agricolo fr 26 883 20 177 52 294 44 792 69 198 64 661 102 975 98 275 Reddito accessorio fr 27 789 27 912 14 629 18 077 12 064 15 498 10 557 13 808 Reddito totale fr 54 672 48 089 66 923 62 869 81 262 80 159 113 532 112 083 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 4 367 6 307 23 592 24 102 36 016 38 234 62 665 69 109 Fonte: Centrale analisi, FAT
Aziende
Aziende

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Uscite della Confederazione

Uscite per produzione e smercio

A L L E G A T O A27
Tabella 26 Promozione dello smercio: mezzi stanziati Settori / Settori di prodotti di mercato Conto 2000 Conto 2001 Mezzi stanziati 2002 fr fr fr Produzione lattiera 35 788 653 40 559 278 38 279 000 Formaggio, estero 26 975 377 26 879 401 28 000 000 Formaggio, Svizzera 2 462 776 4 795 792 3 928 000 Latte 6 350 500 8 884 085 6 351 000 Produzione animale 2 575 391 3 087 343 2 975 250 Carne 1 523 571 2 202 343 1 800 000 Uova 720 000 650 000 650 000 Pesce 8 250 7 000 0 Animali vivi 313 550 228 000 505 250 Miele 10 020 0 20 000 Produzione vegetale 5 704 595 5 956 869 6 861 000 Verdura 1 465 631 1 684 746 2 100 000 Frutta 1 613 305 1 901 984 2 056 000 Cereali 1 048 627 753 373 865 000 Patate 1 125 000 750 000 705 000 Semi oleosi 452 032 224 820 335 000 Piante ornamentali 0 641 946 800 000 Provvedimenti collettivi 4 170 782 4 355 237 5 114 978 Provvedimenti sovrasettoriali (Bio, PI) 1 539 906 1 712 537 2 234 640 Importo riservato per i conteggi finali e gli impegni a lungo termine 7 868 615 1 564 495 3 620 902 Nazionale 57 647 942 57 235 759 56 110 520 Regionale 1 1 873 084 2 746 483 3 500 000 Totale 59 521 026 59 982 242 59 610 520 1 Pianificazione continua Fonte: UFAG

Tabella 27

Uscite nel settore dell’economia lattiera

A28 A L L E G A T O
Denominazione Conto 2000 Conto 2001 Preventivo 2002 fr fr fr Sostegno del mercato (supplementi e aiuti) Supplemento per il latte trasformato in formaggio 280 058 833 331 835 957 350 000 000 Supplemento per il foraggiamento senza insilati 50 693 222 48 713 852 40 000 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del burro 108 493 186 104 277 846 88 350 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del latte scremato e del latte in polvere 57 780 162 59 106 422 52 500 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del formaggio 27 139 882 10 755 315 1 400 000 Aiuti all'esportazione a favore del formaggio 159 647 903 94 833 531 45 300 000 Aiuti all'esportazione a favore di altri latticini 24 886 812 9 927 077 16 600 000 708 700 000 659 450 000 594 150 000 Sostegno del mercato (amministrazione) Commissioni di ricorso in materia di contingentamento lattiero 83 770 53 880 100 000 Amministrazione del contingentamento lattiero e della valorizzazione del latte 7 372 665 6 644 881 6 400 000 7 456 435 6 698 761 6 500 000 Totale 716 156 435 666 148 761 600 650 000 Fonti: Conto dello Stato, UFAG

Tabella 28

Uscite nel settore della produzione animale

A L L E G A T O A29
Denominazione Conto 2000 Conto 2001 Preventivo 2002 fr fr fr Fondo per la carne Indennità ad organizzazioni private per il bestiame da macello e la carne 7 373 585 7 365 656 Acquisto di carne bovina a fini umanitari 0 16 612 751 Contributi alle azioni d'immagazzinamento di carne di vitello 1 466 554 4 355 860 Contributi alle azioni di immagazzinamento di carne bovina di animali da 2 035 345 6 710 140 banco (torelli, manze, buoi) Contributi alle azioni d'immagazzinamento di carne bovina di animali da 1 988 930 358 408 salumeria (vacche) Contributi alle azioni di vendita a prezzo ridotto di muscoli di manzo 199 041 3 212 903 Campagna informativa per la carne bovina svizzera 0 649 674 13 063 455 39 265 392 16 000 000 Cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova Contributi di riconversione per la detenzione di ovaiole rispettosa degli animali 3 388 478 1 369 312 Contributi ai costi di raccolta e di cernita 3 898 951 3 265 103 Azioni di spezzatura 1 202 531 667 509 Azioni di vendita a prezzo ridotto 729 217 425 298 Esprimenti su pollame conformi alla pratica 121 629 255 702 9 340 806 5 982 924 12 500 000 Contributi per l’esportazione di bestiame da allevamento e da reddito Contributi per l'esportazione di bestiame da allevamento e da reddito provenienti dalla regione di montagna 2 768 200 321 650 Esposizioni 20 803 0 2 789 003 321 650 17 000 000 Contributi per la valorizzazione della lana di pecora 1 000 000 800 000 800 000 Totale 26 193 264 46 369 966 46 300 000 Fonti: Conto dello Stato, UFAG

Tabella 29

Uscite nel settore della produzione vegetale

A30 A L L E G A T O
Denominazione Conto 2000 Conto 2001 Preventivo 2002 fr fr fr Contributi di coltivazione 56 391 275 31 782 139 42 000 000 Contributi di superficie per semi oleosi 27 175 149 27 156 015 36 000 000 Contributi di superficie per leguminose a granelli 3 671 201 3 954 922 5 200 000 Contributi di superficie per piante da fibra 525 190 489 234 800 000 Premi di coltivazione per cereali da foraggio 25 019 735 181 968 Contributi di trasformazione e di valorizzazione 90 687 642 91 719 966 99 000 000 Trasformazione di barbabietole da zucchero 46 829 775 45 000 000 45 000 000 Trasformazione di semi oleosi 1 481 824 4 284 480 7 075 000 Trasformazione di patate 18 909 564 18 972 000 19 200 000 Produzione di sementi 3 465 960 3 812 660 3 900 000 Valorizzazione della frutta 19 283 193 19 075 053 21 325 000 Trasformazione di MPR 717 326 575 773 2 500 000 Promozione della vitivinicoltura 5 746 598 5 537 527 7 120 700 Spese per beni e servizi 81 263 82 364 83 500 Promozione della viticoltura 1 061 542 1 098 612 1 100 000 Provvedimenti di valorizzazione 1 4 603 793 4 356 551 5 937 200 Totale 152 825 515 129 039 632 148 120 700 1 Promozione dello smercio di vino all’estero Fonti: Conto dello Stato, UFAG

Uscite nel settore dei pagamenti diretti

Tabella 30

Evoluzione dei pagamenti diretti

non è possibile fare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato I valori relativi ai pagamenti diretti si riferiscono all'intero anno di contribuzione mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile Le riduzioni indicano le deduzioni in ragione delle limitazioni e delle sanzioni giuridiche e amministrative

A L L E G A T O A31
1999 2000 2001 Tipo di contributo 1 000 fr 1 000 fr 1 000 fr Pagamenti diretti generali 1 778 807 1 803 658 1 929 094 Contributi di superficie 1 163 094 1 186 770 1 303 881 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 254 624 258 505 268 272 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione 255 882 251 593 250 255 Contributi di declività generali 95 882 96 714 96 643 Contributi per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 9 325 10 076 10 043 Pagamenti diretti ecologici 326 520 361 309 412 664 Contributi ecologici 258 788 278 981 329 886 Contributi per la compensazione ecologica 100 674 108 130 118 417 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza 35 135 33 398 32 526 Contributi per prati sfruttati in modo estensivo su superfici coltive di cui è cessata la gestione (disposizione transitoria fino a fine 2000) 17 652 17 150 0 Contributi per l'agricoltura biologica 11 637 12 185 23 488 Contributi per la detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze 93 690 108 118 155 455 Contributi d'estivazione 67 571 81 238 80 524 Contributi per la protezione delle acque 161 1 090 2 254 Riduzioni 24 366 22 542 16 763 Totale pagamenti diretti 2 080 961 2 142 425 2 324 995 Avvertenza:
Fonte: UFAG

Tabella 31a

Pagamenti diretti generali – 2001

A32 A L L E G A T O
Contributi di superficie Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzo Aziende Superficie Totale contributi Aziende UBGFG Totale contributi Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 3 838 70 528 92 751 289 1 934 14 299 12 307 752 BE 13 046 188 745 243 185 654 8 630 56 684 50 767 193 LU 5 231 77 092 96 766 885 2 988 19 360 17 653 049 UR 689 6 736 7 913 502 637 5 317 4 555 492 SZ 1 760 24 075 27 637 945 1 515 13 226 11 356 320 OW 729 8 038 9 400 499 614 3 764 3 345 108 NW 519 6 119 7 140 294 389 2 241 1 930 952 GL 426 7 175 8 589 450 408 3 502 3 062 255 ZG 601 10 460 12 689 254 410 2 650 2 347 829 FR 3 386 75 462 98 238 249 2 183 16 543 14 734 290 SO 1 460 31 356 40 563 006 978 8 595 7 466 258 BL 984 21 336 26 991 102 700 5 863 5 101 455 SH 590 14 006 19 198 440 245 2 348 2 067 411 AR 791 12 111 14 279 067 614 4 402 3 978 257 AI 592 7 283 8 682 467 362 2 178 2 126 740 SG 4 572 72 480 86 223 224 3 367 26 127 22 422 027 GR 2 867 51 498 60 530 779 2 742 35 390 29 042 315 AG 3 212 57 666 76 636 224 1 645 12 920 11 224 434 TG 2 798 49 455 65 158 032 869 5 716 4 733 141 TI 935 12 699 15 150 193 737 7 209 5 552 906 VD 4 114 105 159 142 020 889 2 015 20 125 17 643 220 VS 4 019 36 870 44 155 615 2 456 18 866 13 618 481 NE 993 33 156 39 152 474 751 7 599 6 874 657 GE 315 10 471 13 367 063 101 1 290 1 058 558 JU 1 121 38 902 47 459 253 931 15 069 13 301 607 Svizzera 59 588 1028 877 1303 880 849 38 221 311 283 268 271 707 Zona 1 Pianura 25 147 478 019 643 488 866 10 704 82 213 71 286 301 Collina 8 395 143 278 180 731 228 5 299 37 789 32 665 757 ZM I 7 758 120 501 145 187 617 5 913 39 718 34 574 407 ZM II 9 421 155 669 181 299 523 7 664 65 527 58 222 492 ZM III 5 833 85 689 100 075 011 5 667 56 898 47 987 984 ZM IV 3 034 45 720 53 098 604 2 974 29 140 23 534 766 1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 31b

Pagamenti diretti generali – 2001

A L L E G A T O A33
Detenzione di animali in Contributi di declività generali Contributi di declività per vigneti condizioni difficili di produzione in zone in forte pendenza e terrazzate Totale Totale Totale Aziende UBGFG contributi Aziende Superficie contributi Aziende Superficie contributi Numero Numero fr Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 836 11 160 3 496 212 808 5 264 2 162 445 210 182 338 955 BE 9 267 115 975 64 173 356 8 627 48 088 20 173 315 67 101 320 274 LU 3 190 41 282 18 382 789 3 355 21 855 9 120 523 9 14 24 075 UR 680 7 530 6 576 163 639 4 790 2 270 846 11 1 245 SZ 1 562 19 856 11 519 617 1 526 10 177 4 352 454 10 10 21 495 OW 698 9 118 5 333 949 666 4 773 2 196 891 10 750 NW 484 6 368 3 366 278 464 3 865 1 727 311 000 GL 378 4 951 3 725 667 378 3 355 1 522 868 12 7 950 ZG 391 5 321 2 490 223 379 3 084 1 261 977 10 930 FR 1 934 28 445 10 514 604 1 627 7 399 2 924 287 19 14 21 238 SO 614 8 166 3 118 643 593 4 986 1 911 192 0 BL 704 9 182 2 581 373 693 6 058 2 331 466 39 36 62 460 SH 119 1 511 256 185 145 826 309 534 123 95 157 410 AR 783 10 497 6 027 437 781 6 656 2 801 728 4 10 29 050 AI 582 7 675 5 091 641 568 3 391 1 413 745 0 SG 3 128 41 671 19 345 165 3 051 25 477 10 619 077 71 95 275 960 GR 2 749 34 183 32 999 695 2 674 31 550 13 782 341 31 21 46 845 AG 1 191 15 276 3 056 480 1 233 7 906 3 036 985 124 162 281 115 TG 165 2 309 810 637 152 1 199 530 274 81 102 154 530 TI 701 7 270 5 915 209 594 3 158 1 393 289 179 141 283 825 VD 1 346 18 570 8 078 043 1 024 5 871 2 329 191 371 561 2 049 645 VS 2 444 21 598 19 820 922 2 347 12 789 5 727 524 1 448 1 628 5 739 055 NE 835 12 407 7 436 706 599 3 579 1 346 645 53 70 135 260 GE 000000 43 57 89 025 JU 796 11 771 6 138 242 602 3 622 1 396 790 22 2 385 Svizzera 35 577 452 093 250 255 236 33 525 229 715 96 642 698 2 888 3 305 10 043 477 Zona 1 Pianura 2 581 36 771 3 244 663 2 113 567 073 2 278 605 1 806 2 232 6 721 542 Collina 7 865 104 361 26 767 065 7 306 3 858 961 15 094 722 188 251 641 671 ZM I 7 497 97 812 43 214 009 7 086 4 822 341 19 696 713 185 204 582 210 ZM II 8 861 113 314 77 444 944 8 328 6 183 166 26 109 740 543 558 1 883 780 ZM III 5 764 66 497 61 523 852 5 697 4 832 083 21 245 813 126 50 181 724 ZM IV 3 009 33 338 38 060 703 2 995 2 707 878 12 217 105 40 9 32 550 1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 32a

Contributi ecologici – 2001

A34 A L L E G A T O
Compensazione ecologica 1 Agricoltura biologica Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 3 821 8 810 12 336 632 328 6 249 1 987 695 BE 12 707 18 556 17 489 406 1 330 18 857 4 577 595 LU 5 192 8 007 9 055 525 269 4 054 1 028 481 UR 686 1 233 629 103 39 460 92 446 SZ 3 1 718 3 173 2 787 015 126 1 878 383 864 OW 3 726 1 066 888 305 144 1 816 367 426 NW 516 926 728 698 53 720 147 199 GL 422 1 084 665 012 88 1 514 301 812 ZG 603 1 549 1 663 234 78 1 391 306 326 FR 3 311 6 533 6 942 083 73 1 266 502 839 SO 1 455 4 118 4 981 664 109 2 761 722 877 BL 978 3 386 4 429 854 125 2 796 762 106 SH 571 1 545 2 259 262 14 295 134 009 AR 3 730 861 688 197 138 2 261 453 487 AI 456 496 356 767 27 366 72 890 SG 3 4 187 5 919 6 694 961 459 7 705 1 663 440 GR 2 808 14 633 5 845 575 1 151 23 330 4 843 647 AG 3 208 7 238 9 599 779 193 3 368 1 220 259 TG 2 759 5 146 7 145 786 210 3 523 1 304 904 TI 859 1 586 1 135 093 92 1 343 336 091 VD 3 899 9 561 12 094 878 97 1 884 681 449 VS 2 331 5 665 3 381 079 199 2 856 847 213 NE 771 2 029 1 687 694 39 1 049 269 694 GE 305 1 077 1 773 271 4 56 54 340 JU 1 086 3 103 3 158 163 56 1 767 425 605 Svizzera 56 105 117 302 118 417 036 5 441 93 565 23 487 694 Zona 2 Pianura 24 018 48 287 67 837 000 1 068 18 309 7 330 801 Collina 8 285 17 239 20 331 375 524 8 868 2 461 931 ZM I 7 441 11 474 10 190 272 723 11 059 2 484 479 ZM II 8 159 13 876 9 612 767 1 162 19 040 3 870 030 ZM III 5 343 14 096 5 968 888 1 168 20 877 4 264 585 ZM IV 2 859 12 330 4 476 734 796 15 412 3 075 868 1 Alberi da frutta ad alto fusto convertiti in are 2 Classificazione
superficie
base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona 3 SG, OW, AR, SZ: escluse
superfici LPN
contributi
base Fonte: UFAG
della
in
le
e i
di

Tabella 32b

Contributi ecologici – 2001

A L L E G A T O A35
Produzione estensiva Detenzione di animali da reddito particolarmente di cereali e colza rispettosa delle loro esigenze Aziende Superficie Totale contributi Aziende UBG Totale contributi Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 1 573 6 068 2 423 316 1 786 56 764 8 537 323 BE 5 910 18 222 7 288 465 8 679 200 995 32 321 081 LU 1 407 3 564 1 425 648 3 636 129 379 19 460 904 UR 000 340 4 947 823 754 SZ 22 32 12 724 821 18 400 2 985 800 OW 23 1 060 405 9 140 1 476 500 NW 000 244 6 399 997 435 GL 34 1 444 281 6 443 1 082 614 ZG 83 155 62 164 367 12 271 1 887 896 FR 1 456 6 669 2 667 641 2 405 85 230 13 443 732 SO 862 4 419 1 760 952 1 010 28 769 4 424 630 BL 717 3 576 1 412 892 488 17 667 2 628 421 SH 338 2 490 980 639 231 9 367 1 315 096 AR 23 830 559 13 605 2 288 742 AI 000 387 9 697 1 626 357 SG 393 837 327 370 2 471 76 798 12 251 678 GR 323 845 337 813 2 180 49 690 8 028 217 AG 1 866 7 694 3 075 800 1 637 52 157 7 801 569 TG 834 2 733 1 093 012 1 638 59 677 8 911 294 TI 64 246 98 448 702 13 421 2 118 901 VD 1 950 13 567 5 420 090 1 778 64 592 9 575 686 VS 132 338 134 055 960 12 015 2 014 676 NE 462 3 079 1 230 531 587 21 667 3 335 611 GE 217 2 964 1 147 956 59 1 939 279 124 JU 601 4 070 1 623 311 877 40 097 5 838 138 Svizzera 19 217 81 576 32 526 161 34 528 1 001 126 155 455 179 Zona 1 Pianura 11 161 54 576 21 737 066 13 140 477 733 71 448 343 Collina 4 561 16 639 6 645 357 5 283 164 744 25 507 634 ZM I 2 378 7 745 3 097 637 4 880 130 597 20 857 910 ZM II 897 2 360 943 959 5 702 132 880 21 777 739 ZM III 182 228 91 102 3 661 64 736 10 778 140 ZM IV 38 28 11 040 1 862 30 435 5 085 413 1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 33a

Contributi per la compensazione ecologica – 2001

A36 A L L E G A T O
Prati sfruttati in modo estensivo Prati sfruttati in modo poco intensivo Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 3 141 4 167 5 905 362 1 209 1 094 696 031 BE 7 020 6 111 6 023 967 8 053 6 870 3 338 293 LU 3 799 3 181 3 401 584 2 429 1 623 876 715 UR 388 465 236 567 495 620 195 864 SZ 2 840 681 489 129 674 591 249 997 OW 2 582 624 395 975 219 130 55 528 NW 373 450 281 502 228 190 80 951 GL 380 752 450 786 176 223 84 318 ZG 327 267 311 312 288 215 118 436 FR 1 930 2 271 2 957 214 2 210 2 897 1 687 865 SO 1 165 1 965 2 454 574 669 877 505 711 BL 736 1 103 1 319 633 477 588 358 063 SH 521 887 1 242 339 195 199 129 691 AR 2 356 179 130 344 435 286 129 942 AI 266 179 124 950 146 100 45 125 SG 2 2 090 1 485 1 696 825 2 293 1 677 912 632 GR 2 086 5 016 2 444 820 2 472 9 231 2 845 398 AG 2 518 3 380 4 567 173 1 410 1 204 775 040 TG 1 705 1 442 2 113 248 1 293 868 560 516 TI 514 612 508 689 443 764 269 345 VD 3 050 4 695 6 432 066 1 497 2 567 1 347 264 VS 899 1 323 829 016 1 692 3 521 1 186 849 NE 459 744 784 587 469 1 065 497 047 GE 297 811 1 217 220 14 23 15 161 JU 725 1 136 1 350 000 674 1 197 625 968 Svizzera 36 167 43 926 47 668 879 30 160 38 619 17 587 750 Zona 1 Pianura 18 036 21 550 31 652 800 9 992 8 735 5 607 103 Collina 5 064 5 502 6 474 919 4 881 4 640 2 915 419 ZM I 3 721 3 211 2 350 557 4 425 3 813 1 758 442 ZM II 4 201 4 283 2 894 183 4 807 5 932 2 608 982 ZM III 3 230 5 457 2 516 447 3 646 7 441 2 270 583 ZM IV 1 915 3 924 1 779 973 2 409 8 059 2 427 222 1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona 2 SG, OW, AR, SZ: escluse le superfici LPN e i contributi di base Fonte: UFAG

Tabella 33b

Contributi per la compensazione ecologica – 2001

1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona

2 SG, OW, AR, SZ: escluse le superfici LPN e i contributi di base

A L L E G A T O A37
Terreni da strame Siepi, boschetti campestri e rivieraschi Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 1 155 1 273 1 730 692 930 187 269 533 BE 752 550 345 951 1 975 422 441 842 LU 344 196 199 643 354 71 95 029 UR 43 34 26 486 10 84 SZ 2 901 1 159 934 575 20 159 OW 2 103 49 43 106 11 1 1 148 NW 119 97 82 454 15 2 1 279 GL 54 42 31 059 11 2 1 146 ZG 293 504 388 565 191 47 48 582 FR 78 39 39 518 764 236 314 623 SO 000 307 89 110 017 BL 000 250 73 90 139 SH 96 9 405 222 63 87 357 AR 2 284 203 145 016 47 9 6 521 AI 188 163 114 415 59 11 7 462 SG 2 420 157 140 999 185 34 41 463 GR 63 32 15 511 105 23 19 441 AG 97 60 87 354 996 288 375 966 TG 166 91 131 440 476 95 141 154 TI 28 26 36 441 14 4 4 475 VD 99 71 53 545 1 076 349 474 239 VS 49 16 11 258 252 63 44 953 NE 33 2 058 121 41 39 384 GE 35 8 235 113 35 53 040 JU 23 11 8 521 334 128 128 444 Svizzera 5 274 4 788 4 586 242 8 811 2 274 2 797 478 Zona 1 Pianura 1 459 1 429 2 111 571 5 217 1 283 1 899 328 Collina 615 476 568 081 1 613 426 511 154 ZM I 838 617 499 235 905 257 186 363 ZM II 1 436 1 499 1 050 195 744 235 165 812 ZM III 669 539 253 289 266 60 28 939 ZM IV 257 228 103 872 66 13 5 884
Fonte: UFAG

Tabella 33c

Contributi per la compensazione ecologica – 2001

A38 A L L E G A T O
Maggesi fioriti Maggesi da rotazione Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 389 277 830 580 159 185 462 050 BE 278 191 573 072 117 142 355 837 LU 60 41 121 860 13 16 39 625 UR 000000 SZ 000000 OW 000000 NW 000000 GL 000000 ZG 12 13 37 800 33 8 075 FR 136 141 422 715 62 92 229 768 SO 48 53 159 900 42 50 125 175 BL 128 92 276 660 60 91 227 175 SH 145 97 290 580 37 63 157 600 AR 000000 AI 000000 SG 44 27 81 660 13 13 33 075 GR 14 10 29 610 7 10 23 750 AG 351 144 432 120 120 117 291 875 TG 138 100 300 810 56 74 185 950 TI 7 13 38 700 3 26 64 075 VD 326 488 1 462 860 174 238 594 700 VS 78 108 324 450 20 34 85 925 NE 41 50 150 930 12 25 61 425 GE 57 75 226 170 55 65 161 825 JU 48 41 122 640 26 38 94 750 Svizzera 2 300 1 961 5 883 117 979 1 281 3 202 655 Zona 1 Pianura 1 932 1 670 5 010 482 846 1 115 2 787 870 Collina 349 271 813 396 129 162 404 385 ZM I 12 18 53 569 23 7 150 ZM II 62 5 280 21 3 250 ZM III 10 390 000 ZM IV 000000 1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 33d

Contributi per la compensazione ecologica – 2001

Fasce di colture estensive in campicoltura Alberi da frutto ad alto fusto nei campi

Superficie Totale contributi

A L L E G A T O A39
Aziende
Aziende Alberi Totale
Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 18 6 8 760 2 676 162 231 2 433 445 BE 50 12 18 651 8 639 425 626 6 384 390 LU 10 1 1 860 4 386 287 944 4 319 160 UR 000 246 11 335 170 025 SZ 000 1 078 74 205 1 113 075 OW 000 493 26 168 392 520 NW 000 361 18 833 282 495 GL 000 147 6 511 97 665 ZG 000 536 50 031 750 466 FR 62 2 475 2 016 85 587 1 283 805 SO 15 2 3 510 1 200 108 185 1 622 775 BL 92 2 310 936 143 725 2 155 877 SH 20 350 388 22 796 341 940 AR 000 324 18 425 276 375 AI 000 77 4 321 64 815 SG 51 1 860 3 196 252 429 3 786 435 GR 000 583 31 164 467 460 AG 71 1 905 2 700 204 537 3 068 055 TG 14 3 4 695 2 330 247 247 3 707 974 TI 000 221 14 219 213 315 VD 37 11 16 215 2 173 114 279 1 714 185 VS 000 781 59 895 898 425 NE 10 225 183 10 136 152 040 GE 82 2 430 121 5 946 89 190 JU 81 1 080 674 55 124 826 859 Svizzera 190 44 66 326 36 465 2 440 899 36 612 766 Zona 1 Pianura 149 39 58 685 17 740 1 246 754 18 700 560 Collina 36 4 6 339 7 267 575 774 8 636 612 ZM I 51 1 302 5 994 355 515 5 332 724 ZM II 000 4 008 192 303 2 884 545 ZM III 000 1 231 59 917 898 755 ZM IV 000 225 10 636 159 570 1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte: UFAG
contributi

Tabella 34

Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza – 2001

A40 A L L E G A T O
Cereali panificabili Cereali da foraggio Colza Totale Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Totale contributi Numero ha Numero ha Numero ha fr Cantone ZH 1 159 3 820 1 105 1 894 231 354 2 423 316 BE 3 485 8 165 5 181 9 633 297 424 7 288 465 LU 808 1 460 1 149 1 962 87 142 1 425 648 UR 0000000 SZ 33 21 28 11 12 724 OW 22110 1 060 NW 0000000 GL 003400 1 444 ZG 32 50 68 102 34 62 164 FR 866 3 250 1 260 3 135 110 284 2 667 641 SO 618 2 202 767 2 063 87 154 1 760 952 BL 529 1 758 645 1 691 57 126 1 412 892 SH 320 1 911 182 469 65 110 980 639 AR 111200 830 AI 0000000 SG 143 263 316 537 19 37 327 370 GR 142 364 286 464 11 17 337 813 AG 1 540 4 407 1 526 3 016 187 271 3 075 800 TG 679 1 834 531 793 75 106 1 093 012 TI 17 67 58 179 0 98 448 VD 1 097 6 593 1 602 5 534 612 1 440 5 420 090 VS 91 218 73 114 16 134 055 NE 177 923 442 1 985 64 171 1 230 531 GE 171 1 824 191 934 47 205 1 147 956 JU 320 1 683 530 2 201 63 186 1 623 311 Svizzera 12 200 40 797 15 938 36 741 2 017 4 039 32 526 161 Zona 1 Pianura 8 182 31 541 8 533 19 735 1 617 3 300 21 737 066 Collina 2 913 7 038 4 098 8 987 341 614 6 645 357 ZM I 916 1 950 2 258 5 673 58 123 3 097 637 ZM II 139 228 847 2 131 12 943 959 ZM III 39 36 168 192 00 91 102 ZM IV 11 5 34 23 00 11 040 1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 35

Contributi per la detenzione di animali particolarmente rispettosa delle loro esigenze – 2001

A L L E G A T O A41
Sistemi di stabulazione particolarmente Uscita regolare all'aperto rispettosi degli animali Aziende UBG Totale contributi Aziende UBG Totale contributi Numero Numero fr Numero Numero fr Cantone ZH 933 19 989 2 036 193 1 691 36 754 6 501 130 BE 3 348 52 875 6 170 318 8 325 148 120 26 150 763 LU 2 299 49 302 5 840 959 3 445 80 077 13 619 945 UR 69 779 76 810 337 4 169 746 944 SZ 236 4 148 445 517 803 14 252 2 540 283 OW 156 2 331 260 042 394 6 809 1 216 458 NW 118 2 152 254 248 235 4 247 743 187 GL 54 932 95 409 281 5 511 987 205 ZG 183 3 883 411 189 354 8 388 1 476 707 FR 1 314 25 670 2 921 005 2 239 59 560 10 522 727 SO 553 9 269 988 045 933 19 499 3 436 585 BL 273 6 393 654 102 471 11 274 1 974 319 SH 173 5 021 572 482 186 4 346 742 614 AR 141 2 108 242 042 555 11 497 2 046 700 AI 113 2 232 313 513 378 7 465 1 312 844 SG 931 19 970 2 242 148 2 408 56 828 10 009 530 GR 545 10 252 962 839 2 180 39 438 7 065 378 AG 916 20 290 2 205 505 1 494 31 842 5 596 064 TG 840 21 992 2 327 677 1 532 37 685 6 583 617 TI 210 3 142 289 766 697 10 278 1 829 135 VD 1 028 24 079 2 464 340 1 629 40 512 7 111 346 VS 128 1 630 157 429 947 10 385 1 857 247 NE 246 6 335 620 650 570 15 333 2 714 961 GE 26 772 76 061 56 1 167 203 063 JU 488 14 595 1 405 292 847 25 502 4 432 846 Svizzera 15 321 310 139 34 033 581 32 987 690 939 121 421 598 Zona 1 Pianura 7 607 181 300 20 005 674 12 183 296 399 51 442 669 Collina 2 825 54 568 6 173 842 4 999 110 165 19 333 792 ZM I 2 027 33 511 3 659 874 4 750 97 085 17 198 036 ZM II 1 724 26 438 2 850 943 5 595 106 440 18 926 796 ZM III 808 9 922 939 398 3 615 54 815 9 838 742 ZM IV 330 4 400 403 850 1 845 26 035 4 681 563 1 Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 36

Partecipazione al programma SSRA – 2001

A42 A L L E G A T O
Base 1 Partecipazione SSRA Categorie di animali UBG Aziende UBG Aziende UBG Aziende Numero Numero Numero Numero %% Allevamento e reddito: Vacche lattifere 649 228 42 017 110 027 4 910 16 9 11 7 Manze di oltre 1 anno 152 221 39 587 30 783 6 299 20 2 15 9 Tori di oltre 1 anno 5 485 8 169 1 044 1 294 19 0 15 8 Bestiame giovane da 4 a 12 mesi, femmine 33 595 31 055 6 788 5 036 20 2 16 2 Bestiame giovane da 4 a 12 mesi, maschi 2 241 4 265 208 337 9 3 7 9 Vitelli da allevamento fino a 4 mesi 25 815 27 344 6 428 5 420 24 9 19 8 Vacche madri e nutrici: Vacche madri e nutrici con vitelli 45 505 4 449 32 978 2 434 72 5 54 7 Ingrasso: Manze, tori, buoi di oltre 4 mesi 38 842 7 895 17 872 2 132 46 0 27 0 Vitelli fino a 4 mesi 4 166 6 808 1 820 1 466 43 7 21 5 Vitelli da ingrasso 11 213 19 196 4 089 3 215 36 5 16 7 Totale bestiame bovino 968 310 47 814 212 035 12 497 21 9 26 1 Caprini 7 785 6 285 1 575 483 20 2 7 7 Conigli 2 653 4 280 66 83 2 5 1 9 Totale altri animali che consumano foraggio grezzo 10 439 9 601 1 641 548 15 7 5 7 Suini da allevamento di oltre 6 mesi e suinetti 55 310 5 819 20 777 1 380 37 6 23 7 Rimonte fino a 6 mesi e suini da ingrasso 90 008 10 628 47 629 3 273 52 9 30 8 Totale suini 145 317 13 079 68 406 3 914 47 1 29 9 Galline e galli da allevamento 844 2 068 134 61 15 8 2 9 Ovaiole 16 847 14 997 11 761 1 647 69 8 11 0 Pulcini, galletti e pollastrelle 1 680 515 885 82 52 7 15 9 Polli da ingrasso 16 130 1 028 13 033 675 80 8 65 7 Tacchini 2 371 289 2 096 92 88 4 31 8 Totale pollame 37 871 16 692 27 908 2 397 73 7 14 4 Totale categorie di animali 1 161 937 51 105 309 991 15 311 26 7 30 0 1 Aziende aventi diritto ai contributi (aziende che hanno ottenuto pagamenti diretti) Fonte: UFAG

Tabella 37

Partecipazione al programma URA – 2001

1 Aziende aventi diritto ai contributi (aziende che hanno ottenuto pagamenti diretti)

A L L E G A T O A43
Base 1 Partecipazione URA Categorie di animali UBG Aziende UBG Aziende UBG Aziende Numero Numero Numero Numero %% Allevamento e reddito: Vacche lattifere 649 228 42 017 395 579 23 077 60 9 54 9 Manze di oltre 1 anno 152 221 39 587 83 735 19 841 55 0 50 1 Tori di oltre 1 anno 5 485 8 169 1 964 3 065 35 8 37 5 Bestiame giovane da 4 a 12 mesi, femmine 33 595 31 055 15 715 14 618 46 8 47 1 Bestiame giovane da 4 a 12 mesi, maschi 2 241 4 265 464 1 043 20 7 24 5 Vitelli da allevamento fino a 4 mesi 25 815 27 344 6 020 5 960 23 3 21 8 Vacche madri e nutrici: Vacche madri e nutrici con vitelli 45 505 4 449 40 412 3 442 88 8 77 4 Ingrasso: Manze, tori, buoi di oltre 4 mesi 38 842 7 895 12 470 2 338 32 1 29 6 Vitelli fino a 4 mesi 4 166 6 808 824 1 072 19 8 15 7 Vitelli da ingrasso 11 213 19 196 841 1 431 7 5 7 5 Totale bestiame bovino 968 310 47 814 558 023 27 874 57 6 58 3 Animali della specie equina 30 478 11 589 22 294 7 174 73 2 61 9 Ovini 36 249 10 104 24 550 5 863 67 7 58 0 Caprini 7 785 6 285 4 864 2 587 62 5 41 2 Daini e cervi 527 154 393 105 74 6 68 2 Bisonti 152 9 152 9 100 0 100 0 Conigli 2 653 4 280 106 171 4 0 4 0 Totale altri animali che consumano foraggio grezzo 77 844 24 176 52 361 12 856 67 3 53 2 Suini da allevamento di oltre 6 mesi e suinetti 55 310 5 819 20 617 1 515 37 3 26 0 Rimonte fino a 6 mesi e suini da ingrasso 90 008 10 628 43 754 3 263 48 6 30 7 Totale suini 145 317 13 079 64 371 4 031 44 3 30 8 Galline e galli da allevamento 844 2 068 60 122 7 1 5 9 Ovaiole 16 847 14 997 9 616 3 496 57 1 23 3 Pulcini, galletti e pollastrelle 1 680 515 179 71 10 7 13 8 Polli da ingrasso 16 130 1 028 4 341 298 26 9 29 0 Tacchini 2 371 289 2 020 115 85 2 39 8 Totale pollame 37 871 16 692 16 215 3 881 42 8 23 3 Totale categorie di animali 1 229 343 54 298 690 969 32 982 56 2 60 7
Fonte:
UFAG

Contributi d'estivazione – 2001

A44 A L L E G A T O
Tabella 38a
Cantone Pecore vacche, pecore lattifere Altri animali che consumano Aziende e (escl pecore lattifere) e capre lattifere foraggio grezzo contributi Aziende Carico normale Aziende UBG Aziende Carico normale Aziende Contributi Numero Numero Numero Numero Numero Numero Numero fr ZH 0013 10 483 10 126 360 BE 183 2 136 875 19 306 1 708 42 318 1 807 17 030 453 LU 47 394 69 316 249 5 613 255 1 727 556 UR 81 1 512 238 3 807 247 2 886 357 2 170 529 SZ 33 219 272 2 200 433 9 367 458 3 320 029 OW 24 287 105 1 701 260 7 165 279 2 424 136 NW 10 96 47 368 122 3 476 136 1 112 762 GL 19 603 81 1 998 113 4 615 120 1 880 086 ZG 00195 107 5 35 624 FR 58 733 172 2 639 604 20 970 642 6 293 826 SO 00 14 17 63 2 457 63 678 634 BL 0000 10 410 10 106 590 SH 00001 100 1 25 904 AR 00 57 536 119 2 079 121 743 996 AI 10 148 107 1 524 139 1 825 144 949 422 SG 41 1 441 288 7 318 435 13 682 453 5 845 439 GR 217 8 547 479 17 027 887 30 213 1 053 14 010 179 AG 2 21 008 343 6 91 779 TG 00002 85 2 20 714 TI 82 2 066 116 4 806 202 3 986 252 2 536 627 VD 15 285 72 1 747 647 30 213 668 8 452 493 VS 183 5 783 197 9 249 432 12 593 526 6 741 739 NE 00 28 519 152 3 479 158 1 155 906 GE 1 85 00001 10 169 JU 2410 78 10 505 80 3 033 361 Totale 1 008 24 359 3 220 75 090 6 926 208 969 7 607 80 524 313 Fonte: UFAG

Contributi d'estivazione – 2001

A L L E G A T O A45
Tabella 38b
Cantone Vacche munte Capre lattifere Pecore lattifere Altre pecore Altri animali che consumano foraggio grezzo ZH 0 10 00 740 BE 28 718 3 722 86 24 861 70 301 LU 1 214 148 0 2 595 9 012 UR 4 152 564 1 15 222 6 968 SZ 3 733 756 0 8 129 18 107 OW 4 555 187 0 2 722 7 642 NW 1 589 170 0 2 102 4 380 GL 3 599 106 0 4 207 5 855 ZG 25 000 180 FR 8 026 644 0 5 226 27 347 SO 93 10 51 4 164 BL 0000 850 SH 0000 140 AR 1 347 208 00 2 789 AI 1 705 375 0 908 3 110 SG 9 353 729 6 13 923 27 545 GR 22 494 4 157 286 58 577 85 015 AG 000 190 310 TG 000 150 147 TI 5 281 5 523 14 15 840 7 222 VD 12 334 604 104 8 425 32 565 VS 12 890 208 11 54 169 16 626 NE 911 10 810 6 412 GE 000 720 0 JU 3 042 00 249 9 268 Totale 125 061 18 113 508 219 076 346 695 Fonte: UFAG

Tabella 39a

Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensione – 2001

1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT

2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, contributi ecologici cantonali e privati

A46 A L L E G A T O
Zona di pianura ZC Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 667 413 140 243 142 32 Aziende rappresentate Numero 9834 5601 2832 3378 1628 654 Superficie agricola utile ha 15 20 24 01 36 86 14 82 23 93 36 97 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 22 706 35 553 52 670 26 517 42 274 61 956 Contributi di superficie fr 20 653 32 991 48 708 18 906 31 047 47 217 Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 1 898 2 331 3 711 2 090 4 494 6 998 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 77 95 117 3 644 3 605 4 433 Contributi di declività fr 78 136 134 1 877 3 128 3 308 Contributi ecologici, totale fr 6 433 9 043 13 873 6 566 9 898 13 679 Compensazione ecologica fr 2 335 3 016 4 767 2 031 3 552 4 799 Produzione estensiva fr 743 1 001 1 812 699 1 150 2 371 Agricoltura biologica fr 426 434 1 072 472 633 1 019 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 2 929 4 592 6 222 3 364 4 563 5 490 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 29 139 44 596 66 543 33 083 52 172 75 635 Reddito lordo fr 184 095 267 214 352 848 166 299 230 475 297 090 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 15 8 16 7 18 9 19 9 22 6 25 5 Altri pagamenti diretti 2 fr 784 1 334 3 343 795 2 309 3 621 Totale pagamenti diretti fr 29 923 45 930 69 886 33 878 54 481 79 256 Quota totale di PD sul reddito lordo % 16 3 17 2 19 8 20 4 23 6 26 7
Fonte: FAT

Tabella 39b

Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensione – 2001

1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT

2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, contributi ecologici cantonali e privati

A L L E G A T O A47
ZM I ZM II Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 221 100 33 200 122 50 Aziende rappresentate Numero 3 132 1 138 679 3 121 1 547 961 Superficie agricola utile ha 14 95 24 10 35 19 15 13 24 03 36 42 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 31 840 44 901 62 136 37 795 50 115 65 634 Contributi di superficie fr 18 123 29 290 43 405 17 712 27 528 40 367 Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 3 743 4 982 7 654 5 765 7 204 9 824 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 6 545 6 769 6 354 10 105 10 548 11 350 Contributi di declività fr 3 429 3 860 4 723 4 213 4 835 4 093 Contributi ecologici, totale fr 5 628 7 735 11 752 4 278 7 360 9 188 Compensazione ecologica fr 1 385 1 776 2 295 1 150 1 525 1 751 Produzione estensiva fr 218 530 1 909 30 121 458 Agricoltura biologica fr 659 645 780 556 1 283 1 485 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 3 366 4 784 6 768 2 542 4 431 5 494 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 37 468 52 636 73 888 42 073 57 475 74 822 Reddito lordo fr 152 424 205 420 268 003 130 881 180 310 221 444 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 24 6 25 6 27 6 32 1 31 9 33 8 Altri pagamenti diretti 2 fr 639 992 1 563 1 990 2 806 3 298 Totale pagamenti diretti fr 38 107 53 628 75 451 44 063 60 281 78 120 Quota totale di PD sul reddito lordo % 25 0 26 1 28 2 33 7 33 4 35 3
Fonte: FAT

Tabella 39c

Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensioni – 2001

A48 A L L E G A T O
ZM III ZM IV Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 3 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 117 56 18 63 36 Aziende rappresentate Numero 1 967 872 319 1 262 526 Superficie agricola utile ha 15 00 24 76 35 75 14 79 24 49 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 44 696 59 752 75 588 48 022 60 767 Contributi di superficie fr 17 083 28 144 38 935 17 292 27 100 Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 9 787 11 575 13 473 9 586 10 696 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 12 878 13 937 16 252 16 037 17 163 Contributi di declività fr 4 948 6 096 6 928 5 107 5 808 Contributi ecologici, totale fr 3 780 6 098 7 103 3 685 7 701 Compensazione ecologica fr 1 158 1 521 1 466 1 144 2 018 Produzione estensiva fr 04707 Agricoltura biologica fr 563 1 440 1 681 809 2 293 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 2 059 3 133 3 949 1 732 3 383 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 48 476 65 850 82 691 51 707 68 468 Reddito lordo fr 110 125 159 972 200 442 98 487 141 001 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 44 0 41 2 41 3 52 5 48 6 Altri pagamenti diretti 2 fr 2 801 2 989 5 281 2 508 5 211 Totale pagamenti diretti fr 51 277 68 839 87 972 54 215 73 679 Quota totale di PD sul reddito lordo % 46 6 43 0 43 9 55 0 52 3
I risultati si basano sui dati della Centrale analis della FAT
1
d'estivazione,
2 Contributi
contributi di coltivazione, contributi ecologici cantonali e privati
Fonte:
3 Risultati non presentati a causa di una campionatura troppo ridotta
FAT

Tabella 40

Pagamenti diretti a livello aziendale1: per regioni – 2001

A L L E G A T O A49
Caratteristica Unità Tutte le Regione Regione Regione aziende di pianura collinare di montagna Aziende di riferimento Numero 3 067 1 376 907 784 Aziende rappresentate Numero 52 470 24 183 14 343 13 944 Superficie agricola utile ha 19 10 19 93 17 95 18 85 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 34 784 29 335 33 574 45 479 Contributi di superficie fr 24 069 26 825 22 169 21 243 Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 4 189 2 268 3 709 8 016 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 4 516 80 4 945 11 767 Contributi di declività fr 2 010 162 2 751 4 453 Contributi ecologici, totale fr 6 791 7 749 6 989 4 925 Compensazione ecologica fr 2 156 2 782 2 028 1 202 Produzione estensiva fr 630 933 667 67 Agricoltura biologica fr 637 549 546 883 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 3 368 3 485 3 748 2 773 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 41 575 37 084 40 563 50 404 Reddito lordo fr 192 972 233 144 178 588 138 099 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 21 5 15 9 22 7 36 5 Pagamenti diretti per ettaro fr /ha 2 177 1 861 2 260 2 674 Altri pagamenti diretti 2 fr 1 587 1 315 1 086 2 575 Totale pagamenti diretti fr 43 162 38 399 41 649 52 979 Quota totale di PD sul reddito lordo % 22 4 16 5 23 3 38 4 1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT 2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, contributi ecologici cantonali e privati Fonte: FAT

Uscite nel settore del miglioramento delle basi

Tabella 41

Contributi versati ai Cantoni – 2001

A50 A L L E G A T O
Cantone Bonifiche fondiarie Edifici agricoli Totale contributi fr fr fr ZH 1 948 925 361 200 2 310 125 BE 9 395 780 4 630 000 14 025 780 LU 2 634 630 1 283 900 3 918 530 UR 804 958 1 204 300 2 009 258 SZ 1 685 617 1 533 000 3 218 617 OW 533 000 774 800 1 307 800 NW 198 593 226 334 424 927 GL 176 400 340 700 517 100 ZG 110 000 110 000 FR 3 237 753 3 705 300 6 943 053 SO 1 811 239 174 800 1 986 039 BL 81 812 789 900 871 712 SH 29 144 64 800 93 944 AR 153 050 801 800 954 850 AI 336 096 427 600 763 696 SG 3 720 908 3 031 500 6 752 408 GR 13 807 717 2 252 200 16 059 917 AG 770 956 713 700 1 484 656 TG 854 739 272 800 1 127 539 TI 1 473 903 1 425 840 2 899 743 VD 7 220 176 1 013 400 8 233 576 VS 16 851 376 2 830 800 19 682 176 NE 1 164 778 1 235 800 2 400 578 GE 69 377 69 377 JU 2 829 545 952 616 3 782 161 Diversi 52 487 Totale 71 790 472 30 157 090 102 000 049 Fonte: UFAG

Tabella 42

Contributi a progetti approvati, secondo i provvedimenti e le regioni – 2001

A L L E G A T O A51
Provvedimento Contributi Costi complessivi Regione Regione Regione Totale Totale di pianura collinare di montagna 1 000 fr Bonifiche fondiarie Ricomposizioni particellari (comprese le infrastrutture) 12 612 3 573 11 231 27 416 92 189 Costruzione di strade agricole 274 1 840 9 939 12 053 40 389 Altri impianti di trasporto 534 534 2021 Provvedimenti volti a conservare e migliorare il bilancio idrico del suolo 187 253 1 044 1 484 4 520 Acquedotti 13 1 341 4 614 5 968 24 360 Approvvigionamento elettrico 53 423 476 2 171 Ripristino e protezione 835 269 15 683 16 787 30 756 Acquisto dei dati di base 44 40 Totale intermedio 13 925 7 329 43 468 64 722 196 446 Edifici agricoli Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo 9 802 18 681 28 483 176 936 Edifici alpestri 2 064 2 064 13 599 Edifici collettivi per lavorazione e stoccaggio 421 421 6 129 Totale intermedio 9 802 21 166 30 968 196 664 Totale 13 925 17 131 64 634 95 690 393 110 Fonte: UFAG

Tabella 43

Crediti d'investimento accordati dai Cantoni – 2001

A52 A L L E G A T O
Cantone Provvedimenti Provvedimenti Totale collettivi individuali Crediti di costruzione Crediti d'investimento Crediti d'investimento Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr ZH 2 60 147 16 391 149 16 451 BE 25 7 711 11 2 449 441 45 110 477 55 270 LU 4 1 527 11 1 015 273 27 853 288 30 395 UR 1 30 27 2 236 28 2 266 SZ 15 2 083 51 5 792 66 7 875 OW 2 244 37 3 924 39 4 168 NW 1 16 13 1 300 14 1 316 GL 1 65 11 964 12 1 029 ZG 27 2 897 27 2 897 FR 10 864 205 25 339 215 26 203 SO 1 164 45 4 869 46 5 033 BL 45 4 183 45 4 183 SH 30 3 820 30 3 820 AR 1 100 37 3 316 38 3 416 AI 26 2 177 26 2 177 SG 4 516 14 1 135 223 22 559 241 24 210 GR 4 3 630 14 1 025 115 12 490 133 17 145 AG 1 44 107 11 466 108 11 510 TG 1 850 101 11 964 102 12 814 TI 1 507 9 832 9 1 353 19 2 692 VD 2 500 44 5 006 156 18 266 202 23 772 VS 6 1 089 15 2 091 55 4 822 76 8 002 NE 7 2 118 36 3 645 43 5 763 GE 184 300 5 308 JU 5 1 160 80 8 894 85 10 054 Totale 62 17 663 151 19 176 2 301 245 929 2 514 282 767 Fonte: UFAG

Tabella 44

Crediti d'investimento secondo le categorie di provvedimenti – 2001 (senza crediti di costruzione)

A L L E G A T O A53
Cantone Aiuto Acquisto Edificio Edificio Bonifiche Lavorazione Acquisto Totale iniziale dell'azienda d'abitazione rurale fondiarie e stoccaggio in comune da parte di prodotti dell'indell'affittuario agricoli ventario 1 000 fr ZH 5 218 173 2 265 8 765 30 16 451 BE 12 245 1 226 9 579 23 091 128 1 290 47 559 LU 9 941 80 6 701 11 131 250 665 100 28 868 UR 515 684 1 037 30 2 266 SZ 1 330 166 1 696 2 600 5 792 OW 760 220 1 211 1 777 200 4 168 NW 310 360 646 1 316 GL 90 220 719 1 029 ZG 1 090 138 1 669 2 897 FR 5 630 125 3 331 16 333 714 70 26 203 SO 1 810 411 643 2 005 164 5 033 BL 1 580 620 1 983 4 183 SH 1 355 312 2 154 3 820 AR 1 110 370 537 1 299 3 316 AI 400 158 425 1 194 2 177 SG 5 880 763 4 023 12 464 194 370 23 694 GR 2 710 2 917 7 385 408 95 13 515 AG 4 600 120 1 360 5 386 44 11 510 TG 2 590 220 1 880 7 274 850 12 814 TI 90 454 1 641 2 185 VD 6 650 776 2 207 10 607 2 183 849 23 272 VS 510 50 1 342 4 144 375 63 429 6 913 NE 740 315 581 2 009 1 220 898 5 763 GE 220 80 8 308 JU 2 610 795 5 609 1 015 25 10 054 Totale 69 984 5 173 44 360 132 921 1 141 9 022 2 504 265 105 Fonte: UFAG

Tabella 45

Mutui accordati dai Cantoni nel quadro dell'aiuto alla conduzione aziendale – 2001 (quote federali e cantonali)

A54 A L L E G A T O
Cantone Numero Importo Per singolo caso Durata ammortamento 1 000 fr 1 000 fr anni ZH 8 950 119 15 BE 51 6 130 120 15 LU 39 4 772 122 18 UR SZ 7 569 81 9 OW 3 300 100 11 NW 2 170 85 14 GL ZG FR 11 1 405 128 10 SO 9 1 015 113 15 BL 5 291 58 3 SH 7 515 74 9 AR 4 288 72 11 AI 1 90 90 10 SG 45 4 705 105 14 GR 8 585 73 15 AG 8 1 160 145 14 TG 5 568 114 14 TI 6 390 65 19 VD 32 4 909 153 13 VS 26 3 328 128 13 NE 6 593 99 12 GE JU 21 1 680 80 9 Totale 304 34 413 Ø: 113 Ø: 14 Fonte: UFAG

46a

sui contributi

46b

sui crediti d'investimento e sui mutui per l'aiuto alla conduzione aziendale

A L L E G A T O A55 Tabella
Ricapitolazione
Provvedimento Progetti approvati in migliaia di 1 000 fr 1999 2000 2001 Contributi 75 654 82 044 95 690 Ricomposizioni particellari (comprese le infrastrutture) 30 814 27 124 27 416 Costruzione di strade agricole 10 600 12 157 12 053 Acquedotti 5 807 8 685 5 968 Altri provvedimenti del genio civile 3 310 8 681 19 285 Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo 22 055 23 667 28 483 Altri provvedimenti nel settore delle costruzioni rurali 3 068 1 730 2 485 Fonte: UFAG Tabella
Ricapitolazione
Provvedimento Crediti accordati in migliaia di 1 000 fr 1999 2000 2001 Crediti d'investimento 1 204 719 241 951 265 105 Aiuto iniziale 57 525 71 385 69 984 Acquisto dell'azienda da parte dell'affittuario 2 949 2 737 5 173 Edifici d'abitazione 33 679 47 082 44 360 Edifici rurali 102 547 113 710 132 921 Acquisto in comune dell'inventario, lavorazione e stoccaggio di prodotti agricoli 5 264 4182 11 526 Bonifiche fondiarie 2 755 2 855 1 141 Mutui per l'aiuto alla conduzione aziendale 1 18 057 31 062 34 413 1 accordati dal Cantone Fonte: UFAG Tabella 47 Aiuti finanziari all'allevamento di bestiame – 2001 Specie animale e provvedimenti Importo Animali LG Organizzazioni d'allevamento fr Numero Bovini 14 595 000 567 940 8 Tenuta del libro genealogico (LG) 2 831 000 Esami dell'attitudine lattifera e 11 100 000 dell'attitudine alla produzione di carne Apprezzamenti della conformazione 664 000 Equini 1 069 000 4 836 1 21 Suini 1 650 000 236 2 Allevamento conforme al LG Esami dell'attitudine all'ingrasso presso il Centro di Sempach Ovini 1 101 000 87 421 2 Caprini e pecore lattifere 797 000 29 018 4 Allevamento conforme al LG Esami dell'attitudine lattifera Razze minacciate 757 000 1 Totale 19 969 000 689 451 38 1 puledri identificati Fonti: Conto dello Stato / Organizzazioni d'allevamento

il Conto dello Stato 1999 rappresenta la base per la ripartizione dei mezzi finanziari tra i singoli settori Le uscite per la valorizzazione delle patate o della frutta o quelle dell'Amministrazione dei cereali 1990/92 ad esempio figurano come uscite dell UFAG All epoca esistevano ancora conti separati Per tale motivo le cifre relative al 1990/92 non sono identiche a quelle figuranti nel Conto dello Stato L'aumento delle spese d'amministrazione è riconducibile in primo luogo al fatto che alcune prestazioni, come ad esempio quelle per le casse pensioni, non sono più riportate come un 'unica rubrica nel Conto dello Stato bensì ripartite fra i singoli Uffici

Fonti: Conto dello Stato UFAG

A56 A L L E G A T O
48 Uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione, in 1 000 fr Ambito di spesa 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Uscite UFAG 2 699 442 3 794 868 3 359 161 3 565 776 32 4 Produzione e smercio 1 684 994 1 317 539 954 696 901 557 -37 2 Promozione dello smercio 49 546 59 521 59 998 Economia lattiera 1 127 273 1 052 228 716 156 666 149 -28 0 Produzione animale 133 902 32 585 26 193 46 370 -73 8 Produzione vegetale 423 819 183 180 152 826 129 040 -63 4 Pagamenti diretti 772 258 2 285 600 2 114 470 2 333 575 190 6 Pagamenti diretti generali 758 332 1 846 188 1 758 985 1 916 580 142 7 Pagamenti diretti ecologici 13 926 439 412 355 485 416 995 2800 8 Miglioramento delle basi 208 761 148 467 245 503 276 588 7 1 Miglioramenti strutturali 133 879 76 400 88 000 102 058 -33 7 Crediti d'investimento 27 136 20 000 100 000 98 180 168 0 Aiuti per la conduzione aziendale 952 4 987 7 753 30 000 1396 5 Consulenza e contributi per la ricerca 21 476 23 226 22 015 23 039 6 0 Lotta alle malattie delle piante e ai fitofagi 1 449 3 354 6 735 2 119 180 8 Produzione vegetale e animale 23 869 20 500 21 000 21 192 -12 4 Amministrazione 33 429 43 262 44 492 54 056 41 4 Altre uscite 348 163 402 132 368 329 396 446 11 7 Contributi d'esportazione per prodotti agricoli trasformati 93 867 129 466 111 842 98 355 20 6 Assegni famigliari nell'agricoltura 77 996 90 420 91 230 91 447 16 7 Stazioni di ricerche agronomiche 96 431 99 472 117 619 122 127 17 3 Istituto nazionale d'allevamento equino 6 843 5 525 6 514 7 008 -7 2 Altre 73 026 77 249 54 687 77 509 -4 4 Totale agricoltura e alimentazione 3 047 605 4 197 000 3 727 490 3 962 222 30 0 Osservazione:
Tabella

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Aspetti internazionali

Tabella 49

Prezzi alla produzione di prodotti di origine animale Svizzera – diversi

UE-4: si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)

UE-5: UE-4 più Paesi Bassi (NL) o Belgio (B)

UE-6: UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B)

D: Repubblica federale di Germania (compr ex DDR dal 1991)

Avvertenza: le cifre in corsivo sono calcolate sulla base di indici (Eurostat)

Fonti: UFAG, UST, USC, Banca Nazionale Svizzera, Eurostat, ZMP, Agreste, U S Department of Agriculture

A L L E G A T O A57
Paesi Prodotto Paese Unità 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Latte crudo CH cts /kg 104 97 80 93 79 41 79 90 -24 UE-5 cts /kg 56 55 48 33 49 02 50 71 -13 - D cts /kg 57 28 48 12 49 20 52 17 -13 - F cts /kg 48 67 47 06 47 17 47 53 -3 - I cts /kg 68 76 54 62 53 22 53 10 -22 - A cts /kg 66 64 46 41 45 18 49 95 -29 - NL cts /kg 57 93 46 08 49 51 51 88 -15 USA cts /kg 40 57 47 60 45 79 55 81 23 Torelli CH fr /kg PM 9 28 7 67 8 85 6 85 -16 UE-4 fr /kg PM 5 59 4 62 4 50 3 54 -25 - D fr /kg PM 5 22 4 27 4 18 3 20 -26 - F fr /kg PM 5 56 4 48 4 40 3 48 -26 - I fr /kg PM 5 83 5 07 4 88 3 87 -21 - A fr /kg PM 6 49 4 42 4 40 3 70 -36 USA fr /kg PM 4 35 4 03 4 89 5 11 7 Vitelli CH fr /kg PM 14 39 10 84 13 13 12 03 -17 UE-5 fr /kg PM 8 65 8 24 8 06 7 38 -9 - D fr /kg PM 8 98 9 45 9 38 8 19 0 - F fr /kg PM 8 94 8 86 8 85 8 42 -3 - I fr /kg PM 8 81 7 35 7 05 6 78 -20 - A (dal 92) fr /kg PM 9 60 7 57 7 36 6 38 -26 - NL fr /kg PM 7 83 7 71 7 35 6 13 -10 USA fr /kg PM 5 05 5 12 6 79 6 83 24 Suini CH fr /kg PM 5 83 4 37 4 69 4 54 -22 UE-6 fr /kg PM 2 93 1 76 2 16 2 47 -27 - D fr /kg PM 2 88 1 80 2 20 2 52 -24 - F fr /kg PM 2 84 1 82 2 17 2 49 -24 - I fr /kg PM 3 48 2 15 2 52 2 99 -27 - A fr /kg PM 3 18 1 53 1 87 2 15 -42 - NL fr /kg PM 2 64 1 47 1 91 2 00 -32 - B fr /kg PM 3 01 1 65 2 17 2 55 -30 USA fr /kg PM 1 88 1 35 2 02 2 08 -3 Polli CH fr /kg PV 3 72 2 84 2 81 2 76 -25 UE-5 fr /kg PV 1 49 1 10 1 13 1 17 -24 - D fr /kg PV 1 43 1 08 1 08 1 17 -23 - F fr /kg PV 1 30 1 01 1 02 1 07 -20 - I fr /kg PV 1 89 1 36 1 50 1 42 -25 - A fr /kg PV 2 29 1 26 1 22 1 23 -46 - NL fr /kg PV 1 36 0 93 0 94 1 09 -28 USA fr /kg PV 0 98 1 21 1 34 1 47 36 Uova CH fr /100 pz 33 29 22 21 21 46 23 12 -33 UE-5 fr /100 pz 10 67 7 58 9 32 8 68 -20 - D fr /100 pz 13 12 8 83 10 66 9 71 -26 - F fr /100 pz 8 60 5 87 7 07 6 75 -24 - I fr /100 pz 12 86 11 09 12 66 11 54 -9 - A fr /100 pz 12 67 6 63 13 47 13 50 -12 - NL fr /100 pz 7 94 4 91 6 84 6 52 -23 USA fr /100 pz 7 55 7 53 9 10 8 66 12

Tabella 50a

Prezzi alla produzione di prodotti di origine vegetale

Svizzera – diversi

UE-4: si riferisce a: Germania (D) Francia (F) Italia (I) e Austria (A)

UE-5: UE-4 più Paesi Bassi (NL) o Belgio (B)

UE-6: UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B)

D: Repubblica federale di Germania (compr ex DDR dal 1991)

1 Media di 4 anni (alternanza) 1990/93 e variazione 1990/93–1998/2001

Avvertenza: le cifre in corsivo sono calcolate sulla base di indici (Eurostat)

Fonti: UFAG, UST, USC, Banca Nazionale Svizzera, Eurostat, ZMP, Agreste, U S Department of Agriculture

A58 A L L E G A T O
Paesi Prodotto Paese Unità 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Frumento CH fr /100 kg 99 34 75 41 66 35 55 65 -34 UE-4 fr /100 kg 28 59 18 31 18 11 17 49 -37 - D fr /100 kg 26 81 17 99 18 05 16 85 -34 - F fr /100 kg 28 37 18 10 17 67 17 34 -38 - I fr /100 kg 35 92 22 88 23 42 23 42 -35 - A fr /100 kg 43 30 16 96 17 21 15 90 -61 USA fr /100 kg 15 32 14 25 15 88 17 55 4 Orzo CH fr /100 kg 70 24 48 83 48 52 45 08 -32 UE-4 fr /100 kg 25 97 17 25 16 94 15 73 -36 - D fr /100 kg 24 47 16 47 15 97 14 89 -36 - F fr /100 kg 25 67 17 73 17 62 16 16 -33 - I fr /100 kg 34 52 22 76 22 94 21 86 -35 - A fr /100 kg 36 05 15 75 15 19 14 42 -58 USA fr /100 kg 12 30 10 85 13 15 13 64 2 Mais da granella CH fr /100 kg 73 54 51 91 47 65 43 33 -35 UE-4 fr /100 kg 33 72 21 19 20 21 19 03 -40 - D fr /100 kg 30 44 19 01 18 57 17 55 -40 - F fr /100 kg 29 63 19 67 19 29 18 27 -36 - I fr /100 kg 40 80 24 96 22 68 21 26 -44 - A fr /100 kg 36 37 17 00 17 20 15 42 -55 USA fr /100 kg 12 76 11 16 12 23 12 53 -6 Patate CH fr /100 kg 38 55 37 76 36 12 35 15 -6 UE-6 fr /100 kg 16 99 23 86 10 77 14 34 -4 - D fr /100 kg 13 69 20 61 9 56 9 85 -3 - F fr /100 kg 15 50 24 00 10 52 13 35 3 - I fr /100 kg 43 79 43 99 40 76 49 28 2 - A fr /100 kg 30 36 16 87 17 34 13 80 -47 - NL fr /100 kg 16 31 26 29 5 41 13 29 -8 - B fr /100 kg 12 49 17 08 6 42 12 26 -5 USA fr /100 kg 18 08 19 47 21 31 22 52 17 Barbabietole da zucchero CH fr /100 kg 14 84 11 85 11 58 13 30 -17 UE-4 fr /100 kg 7 37 6 40 6 46 6 97 -10 - D fr /100 kg 7 89 6 88 6 43 7 64 -11 - F fr /100 kg 5 84 5 27 5 68 5 94 -4 - I fr /100 kg 9 59 7 92 8 27 8 10 -16 - A (dal 92) fr /100 kg 9 21 7 48 7 28 7 06 -21 USA fr /100 kg Colza CH fr /100 kg 203 67 146 11 61 26 79 57 -53 UE-4 fr /100 kg 48 71 25 45 28 47 33 70 -40 - D fr /100 kg 55 45 24 23 27 96 32 94 -49 - F fr /100 kg 41 77 26 97 29 35 34 86 -27 - I fr /100 kg 52 53 20 92 22 48 23 23 -58 - A (dal 92) fr /100 kg 53 69 20 53 22 70 28 98 -55 USA fr /100 kg Mele: Golden Delicious 1 CH fr /kg 1 12 1 06 0 86 1 04 -21 UE-5 fr /kg 0 79 0 52 0 46 0 50 -37 - D fr /kg 1 07 0 56 0 49 0 55 -50 - F fr /kg 0 68 0 57 0 46 0 40 -28 - I fr /kg 0 75 0 47 0 47 0 58 -32 - A (div ) fr /kg 1 02 0 45 0 40 0 49 -57 - B fr /kg 0 80 0 52 0 44 0 44 -37 USA (div ) fr /kg 0 66 0 59 0 73 0 66 -3

Tabella 50b

Prezzi alla produzione di prodotti di origine vegetale

UE-4: si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)

UE-5: UE-4 più Paesi Bassi (NL) o Belgio (B)

UE-6: UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B)

UE-4/6: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A) nonché Belgio (B) e/o Paesi Bassi (NL) per determinati prodotti

D: Repubblica federale di Germania (compr ex DDR dal 1991)

1 Media di 4 anni (alternanza) 1990/93 e variazione 1990/93–1998/2001

2 Il paniere standard si compone dei principali volumi di produzione in Svizzera nella media degli anni 1998–2000

Avvertenza: le cifre in corsivo sono calcolate sulla base di indici (Eurostat)

Fonti: UFAG, UST, USC, Banca Nazionale Svizzera, Eurostat, ZMP, Agreste, U S Department of Agriculture

A L L E G A T O A59
Svizzera – diversi Paesi Prodotto Paese Unità 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Pere I 1 CH fr /kg 1 33 1 09 0 88 1 17 -26 UE-5 fr /kg 0 96 0 75 0 70 0 77 -22 - D fr /kg 1 10 0 76 0 56 0 74 -37 - F fr /kg 1 09 0 95 0 95 0 98 -8 - I fr /kg 0 90 0 67 0 62 0 69 -27 - A (dal 92) fr /kg 1 20 0 81 0 60 0 68 -41 - B fr /kg 0 95 0 78 0 78 0 88 -11 USA fr /kg 0 57 0 64 0 58 0 71 7 Carote CH fr /kg 1 09 1 05 1 15 1 20 4 UE-6 fr /kg 0 52 0 54 0 52 0 64 8 - D fr /kg 0 48 0 49 0 31 0 48 -10 - F fr /kg 0 44 0 58 0 47 0 68 31 - I fr /kg 0 83 0 72 0 88 1 02 5 - A fr /kg 0 42 0 33 0 28 0 32 -26 - NL fr /kg 0 39 0 47 0 51 0 40 19 - B fr /kg 0 36 0 14 0 15 0 29 -46 USA fr /kg 0 41 0 55 0 51 0 66 40 Cipolle CH fr /kg 0 89 0 96 1 02 1 19 19 UE-5 fr /kg 0 54 0 47 0 40 0 57 -11 - D fr /kg 0 30 0 20 0 16 0 28 -29 - F fr /kg 0 60 0 71 0 66 1 06 35 - I fr /kg 0 70 0 52 0 38 0 41 -38 - A fr /kg 0 25 0 16 0 16 0 22 -28 - B fr /kg 0 21 0 25 0 19 0 29 14 USA fr /kg 0 40 0 45 0 45 0 52 20 Pomodori CH fr /kg 2 42 1 92 2 15 1 90 -18 UE-6 fr /kg 0 98 0 82 0 86 0 73 -18 - D fr /kg 0 89 1 04 1 10 0 97 16 - F fr /kg 1 31 1 13 1 38 1 11 -8 - I fr /kg 0 90 0 74 0 74 0 65 -21 - A (dal 92) fr /kg 0 39 0 80 0 92 0 83 115 - NL fr /kg 1 25 1 15 1 17 0 91 -14 - B fr /kg 1 22 1 08 1 39 1 12 -2 USA fr /kg 1 00 0 93 1 17 1 16 8 Paniere standard 2 CH mio fr /anno 7200 5565 5635 5458 -23 UE-4/6 mio fr /anno 3683 2950 3004 3075 -18 - D mio fr /anno 3716 2974 3045 3135 -18 - F mio fr /anno 3376 2944 2965 2996 -12 - I mio fr /anno 4411 3368 3395 3479 -23 - A mio fr /anno 4362 2747 2808 2955 -35 USA mio fr /anno 2551 2646 2901 3267 15

Tabella 51

Prezzi al consumo di prodotti di origine animale Svizzera – diversi Paesi

UE-4: si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)

Osservazione in merito al Paese: (min) e (max) -> prezzo più basso, rispettivamente più alto registrato in un anno nel Paese in questione

Avvertenza: la quota «label» (Bio, M-7, Coop NaturaPlan) riscontrabile nei negozi, segnatamente per il settore della carne, è più elevata in Svizzera che all'estero Fonti: UFAG, UST, ZMP, Uffici nazionali di statistica di F, B, A, USA, Ufficio di statistica della città di Torino (I)

A60 A L L E G A T O
Prodotto Paese Unità 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Latte fresco CH fr /l 1 85 1 58 1 55 1 55 -16 UE-4 fr /l 1 30 1 13 1 09 1 13 -14 - min (D: 90/92, 99, 00, 01) fr /l 1 07 0 93 0 86 0 91 -16 - max (I: 90/92, 99, 00, 01) fr /l 1 82 1 75 1 77 1 82 -2 USA fr /l 1 04 1 13 1 24 1 29 17 Formaggio CH (Emmentaler) fr /kg 20 15 20 66 20 18 20 59 2 UE-4 (con B, senza F) fr /kg 15 98 13 55 12 65 12 54 -19 - min (D: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 13 52 11 30 10 09 10 06 -22 - max (I: 90/92, B: 99, 00, 01) fr /kg 20 68 17 51 17 13 17 13 -17 USA (Cheddar) fr /kg 11 14 12 49 14 26 14 99 25 Burro CH fr /kg 13 76 11 68 11 76 12 12 -14 UE-4 fr /kg 9 04 8 17 8 01 8 07 -11 - min (D: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 6 81 5 92 5 70 5 92 -14 - max (I: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 12 90 12 25 12 01 11 66 -7 USA fr /kg 5 96 8 79 9 38 12 28 70 Panna CH fr / 1⁄2 l 3 58 2 95 2 79 2 79 -21 UE-3 (UE-4 con B, senza F+I) fr / 1⁄2 l 1 25 1 01 0 95 0 98 -22 - min (D: 90/92, 99, 00, 01) fr / 1⁄2 l 1 13 0 93 0 87 0 91 -20 - max (A: 90/92, B: 99, 00, 01) fr / 1⁄2 l 2 53 1 67 1 64 1 62 -35 USA fr / 1⁄2 l----Arrosto di manzo CH fr /kg 26 34 24 09 27 73 25 96 -2 UE-4 fr /kg 16 00 15 14 14 92 14 84 -6 - min (F: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 11 85 11 92 11 76 11 78 0 - max (A: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 24 32 24 21 23 93 23 10 -2 USA fr /kg 9 26 9 15 10 95 11 95 15 Arrosto di maiale CH fr /kg 18 43 16 75 18 60 19 31 -1 UE-4 fr /kg 11 80 10 90 10 99 12 02 -4 - min (A: 90/92, 99, 01; D: 00) fr /kg 10 00 9 43 9 66 10 43 -2 - max (I: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 13 67 12 57 12 43 13 70 -6 USA fr /kg Cotolette di maiale CH fr /kg 19 88 18 26 19 80 20 74 -1 UE-4 fr /kg 10 62 9 07 9 24 10 18 -11 - min (D: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 9 71 8 30 8 39 9 53 -10 - max (I: 90/92, 01; A: 99, 00) fr /kg 12 43 10 42 10 36 11 06 -15 USA fr /kg 10 02 10 51 12 54 13 11 20 Prosciutto CH fr /kg 25 56 26 18 27 13 28 49 7 UE-4 fr /kg 22 13 19 95 19 70 20 99 -9 - min (D: 90/92, 00, 01; F: 99) fr /kg 20 38 18 07 18 63 19 80 -8 - max (I: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 27 15 24 59 23 17 23 49 -13 USA fr /kg 8 85 9 49 10 39 10 20 13 Polli freschi CH fr /kg 8 41 8 43 8 49 9 13 3 UE-4 fr /kg 5 72 4 93 4 93 5 39 -11 - min (F: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 4 84 3 82 3 86 4 13 -19 - max (I: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 6 17 5 71 5 89 6 31 -3 USA fr /kg 2 74 3 50 3 99 4 11 41 Uova CH fr /pz 0 57 0 57 0 58 0 60 3 UE-4 (con B, senza F) fr /pz 0 25 0 25 0 25 0 25 0 - min (B: 90/92, 99, 00, 01) fr /pz 0 22 0 20 0 21 0 22 -7 - max (A: 90/92, 99, 00, 01) fr /pz 0 33 0 35 0 34 0 35 4 USA fr /pz 0 10 0 13 0 15 0 16 41

Tabella 52

Prezzi al consumo di prodotti di origine vegetale Svizzera – diversi Paesi

UE-4: si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)

1 Media di 4 anni (alternanza) 1990/93 e variazione 1990/93–1998/2001

in merito al Paese: (min) e (max) -> prezzo più basso, rispettivamente più alto registrato in un anno nel Paese in questione

UFAG, UST,

Uffici nazionali di statistica di F, B, A, USA, Ufficio di statistica della città di Torino (I)

A L L E G A T O A61
Prodotto Paese Unità 1990/92 1999 2000 2001 1990/92–1999/2001 % Farina bianca CH fr /kg 2 05 1 80 1 75 1 67 -15 UE-4 (con B, senza F) fr /kg 1 10 0 94 0 91 0 93 -15 - min (D: 90/92; B: 99, 00, 01) fr /kg 0 79 0 82 0 79 0 78 1 - max (A: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 1 67 1 02 1 00 1 10 -38 USA fr /kg 0 75 0 97 1 08 1 13 41 Pane bianco CH fr / 1⁄2 kg 2 09 2 02 1 83 1 75 -11 UE-4 fr / 1⁄2 kg 1 49 1 53 1 50 1 48 1 - min (D: 90/92, 99, 00, 01) fr / 1⁄2 kg 1 16 1 06 0 99 0 97 -13 - max (A: 90/92, 99, 00, 01) fr / 1⁄2 kg 2 98 2 85 2 98 2 96 -2 USA fr / 1⁄2 kg 1 12 1 47 1 73 1 86 51 Patate CH fr /kg 1 43 1 77 1 87 2 03 32 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 0 92 1 09 1 00 1 10 15 - min (B: 90/92, 99; D: 00, 01) fr /kg 0 56 0 84 0 72 0 79 41 - max (A: 90/92; A: 99, 00, 01) fr /kg 1 27 1 57 1 50 1 62 23 USA fr /kg 1 04 1 31 1 41 1 45 34 Zucchero CH fr /kg 1 65 1 50 1 41 1 42 -13 UE-3 (UE-4 con B, senza F+I) fr /kg 1 75 1 57 1 54 1 49 -12 - min (B: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 1 67 1 50 1 46 1 41 -13 - max (A: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 1 89 1 71 1 66 1 66 -11 USA fr /kg 1 22 1 38 1 52 1 56 21 Olio vegetale CH - Girasole fr /l 5 05 4 46 3 96 3 75 -20 UE-4 (con B / senza D) fr /l 2 81 2 48 2 34 2 26 -16 - min (I: 90/92, 99, 00, 01) fr /l 1 94 2 26 2 12 2 01 10 - max (F: 90/92; F: 99, 00, 01) fr /l 3 56 2 64 2 51 2 45 -29 USA - olio per insalata (kg) fr /l 2 26 2 88 3 25 3 29 39 Mele: Golden Delicious 1 CH fr /kg 3 15 2 98 3 40 3 41 2 UE-4 (F/A: div varietà) fr /kg 3 16 2 49 2 37 2 50 -22 - min (A: 90/92; I: 99, 00, 01) fr /kg 2 94 2 27 1 97 2 12 -27 - max (D: 90/92; F: 99, 00, 01) fr /kg 3 25 2 70 2 72 2 79 -16 USA fr /kg 2 58 2 97 3 42 3 23 22 Pere 1 CH fr /kg 3 25 3 26 3 36 3 46 3 UE-4 fr /kg 3 43 2 66 2 75 2 75 -20 - min (D: 90/92; I: 99, 00, 01) fr /kg 3 32 2 39 2 40 2 48 -26 - max (F: 90/92, 00, 01; A: 99) fr /kg 3 62 2 95 3 17 3 07 -14 USA fr /kg 2 52 3 15 3 59 3 60 32 Banane CH fr /kg 2 52 2 82 2 83 2 86 13 UE-4 fr /kg 2 61 2 30 2 17 2 33 -13 - min (D: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 1 89 2 14 1 99 2 16 11 - max (I: 90/92; A: 99, 00, 01) fr /kg 3 56 2 69 2 46 2 58 -27 USA fr /kg 1 45 1 63 1 87 1 89 23 Carote CH fr /kg 1 91 1 78 1 78 2 11 -1 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 1 71 1 53 1 32 1 52 -15 - min (B: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 1 06 1 23 0 94 1 16 5 - max (I: 90/92, 00, 01; A: 99) fr /kg 2 32 1 97 1 55 1 67 -25 USA fr /kg 1 35 1 86 2 07 2 07 49 Cipolle CH fr /kg 1 86 2 03 1 94 2 29 12 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 1 54 1 55 1 48 1 67 2 - min (B: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 0 92 1 05 0 92 0 99 7 - max (I: 90/92; F: 99, 00, 01) fr /kg 1 75 2 07 1 92 2 08 15 USA fr /kg 1 29 Pomodori CH fr /kg 3 73 3 18 3 50 3 21 -12 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 3 60 2 96 3 37 3 14 -12 - min (F: 90/92; D: 99, 01; A: 00) fr /kg 3 33 2 58 2 95 2 77 -17 - max (I: 90/92, 99, 00, 01) fr /kg 4 41 3 37 3 81 3 73 -18 USA (in pieno campo) fr /kg 3 29 4 54 5 15 4 92 48 Paniere standard CH fr /kg -4 UE-4/5 fr /kg -9 Media inferiore UE fr /kg -9 Media superiore UE fr /kg -8 USA fr /kg 30
Fonti:
Osservazione
ZMP,

Tabella 53

Sostegno delle aziende agricole nel 2001

A62 A L L E G A T O
Composizione del Producer Support Estimate (PSE) Svizzera UE USA (Stima del sostegno alla produzione) 1986–88 1999 2000 2001p 2001p 2001p mio fr mio fr mio fr mio fr mio fr mio fr PSE in valori assoluti 7 944 7 317 7 352 7 109 156 976 82 743 Sostegno del prezzo di mercato 6 485 4 413 4 299 3 849 91 554 33 446 Pagamenti vincolati alla produzione 102 261 331 381 6 197 12 131 Pagamenti vincolati alle superfici coltive / al numero di animali 494 821 861 902 42 219 3 450 Pagamenti in base al periodo di riferimento (non vincolati alla produzione) 0 1 163 1 187 1 278 939 14 848 Pagamenti basati sull'impiego di mezzi di produzione 647 303 317 348 9 610 12 411 Pagamenti basati sull'impiego di mezzi di produzione vincolato a condizioni 0 147 158 152 5 938 3 288 Pagamenti vincolati al reddito globale della singola azienda 00000 3 170 Diversi tipi di pagamenti 216 208 200 200 518 0 PSE in percentuale delle entrate lorde a livello di azienda agricola 73 72 70 69 35 21 Corsi delle divise della BNS 2001: fr /US-$ 1 6886/ fr /EURO 1 5103 Fonte: OCSE

■■■■■■■■■■■■■■■■ Atti legislativi in ambito agricolo

Leggi

– Legge federale dell 29 aprile 1998 sull'agricoltura (Legge sull'agricoltura, LAgr, RS 910 1)

– LF del 20 marzo 1959 concernente l'approvvigionamento del Paese con cereali (Legge sui cereali, RS 916 111 0)

Legge federale del 4 ottobre 1991 sul diritto fondiario rurale (LDFR, RS 211 412 11)

– LF del 4 ottobre 1985 sull'affitto agricolo (LAAgr, RS 221 213 2)

– LF dell'8 ottobre 1982 sull'approvvigionamento economico del Paese (Legge sull'approvvigionamento del Paese, LAP, RS 531)

LF del 13 dicembre 1974 su l'importazione e l'esportazione dei prodotti agricoli trasformati (RS 632 111 72)

– Legge sulla tariffa delle dogane (LTD, RS 632 10)

LF del 20 marzo 1975 sulla protezione delle novità vegetali (RS 232 16)

– LF del 20 giugno 1952 sugli assegni familiari nell'agricoltura (LAF, RS 836 1)

– LF del 22 giugno 1979 sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT, RS 700)

LF del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari e gli oggetti d'uso (Legge sulle derrate alimentari, LDerr, RS 817 0)

– Legge jfederale del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque (LPAc, RS 814 20)

– LF del 9 marzo 1978 sulla protezione degli animali (LPDA, RS 455)

LF del 1° luglio 1966 sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN, RS 451)

– LF del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell'ambiente (Legge sulla protezione dell'ambiente, LPAmb, RS 814 01)

Ordinanze

Aspetti generali

Ordinanza del 7 dicembre 1998 sulla terminologia agricola e sul riconoscimento delle forme di azienda (Ordinanza sulla terminologia agricola, OTerm, RS 910 91)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la rilevazione e il trattamento di dati agricoli (Ordinanza sui dati agricoli, RS 919 117 71)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura (RS 919.118)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il catasto della produzione agricola e la delimitazione di zone (Ordinanza sulle zone agricole, RS 912 1)

Produzione e smercio

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente le organizzazioni di categoria e le organizzazioni di produttori (RS 919 117 72)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il sostegno della promozione dello smercio di prodotti agricoli (Ordinanza sulla promozione dello smercio, RS 916 010)

– Ordinanza del 28 maggio 1997 sulla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e dei prodotti agricoli trasformati (ODOP/IGP, RS 910 12)

– Ordinanza del 22 settembre 1997 sull'agricoltura biologica e la designazione dei prodotti vegetali e delle derrate alimentari ottenuti biologicamente (Ordinanza sull'agricoltura biologica, RS 910.18)

Ordinanza del 3 novembre 1999 concernente la dichiarazione di prodotti agricoli ottenuti mediante metodi vietati in Svizzera (Ordinanza sulle dichiarazioni agricole, ODAgr, RS 916 51)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione di prodotti agricoli (Ordinanza sulle importazioni agricole, OIAgr, RS 916 01)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il contingentamento della produzione lattiera (Ordinanza sul contingentamento lattiero, OCL, RS 916 350 1)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il prezzo d'obiettivo, i supplementi e gli aiuti nel settore lattiero (Ordinanza sul sostegno del prezzo del latte, OSL, RS 916.350.2)

A L L E G A T O A63

Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente l'importo degli aiuti per i latticini nonché le prescrizioni relative al settore del burro e all'importazione di latte intero in polvere (RS 916 350 21)

Ordinanza del 7 dicembre 1999 concernente la transizione al nuovo disciplinamento del mercato lattiero (Ordinanza di transizione nel settore del latte, RS 916.350.3)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'assicurazione della qualità e il controllo di qualità nell'economia lattiera (Ordinanza sulla qualità del latte, OQL, RS 916 351 0)

Ordinanza del 13 aprile 1999 concernente l'assicurazione della qualità nella produzione lattiera (RS 916 351 021 1)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 sull'importazione di latte e latticini, di oli e grassi commestibili, nonché di caseina e caseinati (Ordinanza sull'importazione di latte e oli commestibili, OILOC, RS 916 355 1) –

Ordinanza dell'UFAG del 30 marzo 1999 concernente l'importazione di burro (RS 916 357 1)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione di animali della specie equina (Ordinanza sull'importazione di equini, OIEq, RS 916 322 1)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il mercato del bestiame da macello e della carne (Ordinanza sul bestiame da macello, OBM, RS 916 341)

Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 sul pollame (RS 916.341.61)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente gli effettivi massimi per la produzione di carne e di uova (Ordinanza sugli effettivi massimi, Oemax, RS 916 344) – Ordinanza del 7 luglio 1971 sull'utilizzazione della lana di pecora indigena (RS 916 361)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il mercato delle uova (Ordinanza sulle uova, OU, RS 916 371)

– Ordinanza del DFE del 18 giugno 1996 sulle uova (RS 916 371 1)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i contributi di superficie e di trasformazione nella campicoltura (Ordinanza sui contributi nella campicoltura, OCCamp, RS 910 17)

– Ordinanza generale del 16 giugno 1986 concernente la legge sui cereali (RS 916.111.01)

Ordinanza del DFEP del 16 giugno 1986 concernente l'approvvigionamento del Paese con cereali panificabili (Ordinanza concernente i cereali panificabili, RS 916 111 011)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la determinazione delle aliquote di dazio e l'importazione di cereali da semina, alimenti per animali, paglia, strame e merci la cui trasformazione produce residui che servono al foraggiamento (Ordinanza sull'importazione di cereali da semina e di alimenti per animali, RS 916 112 211)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la valorizzazione, l'importazione e l'esportazione di patate (Ordinanza sulle patate, RS 916 113 11)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la coltivazione e la trasformazione di barbabietole da zucchero (Ordinanza sullo zucchero, RS 916 114 11)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione e l'esportazione di verdura, frutta e prodotti della floricoltura (OIEVFF, RS 916 121 10)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i provvedimenti di sgravio del mercato della frutta a nocciolo e la valorizzazione della frutta a granelli (Ordinanza sui provvedimenti per la frutta, RS 916 131 11)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la viticoltura e l'importazione di vino (Ordinanza sul vino, RS 916 140)

Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente l'elenco dei vitigni e l'esame delle varietà (RS 916 143 5)

Pagamenti diretti

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i pagamenti diretti all'agricoltura (Ordinanza sui pagamenti diretti, OPD, RS 910 13)

– Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (Ordinanza SSRA, RS 910 132 4)

– Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente l'uscita regolare all'aperto degli animali da reddito (Ordinanza URA, RS 910 132 5)

Ordinanza del 29 marzo 2000 concernente i contributi d'estivazione (OCEst, RS 910 133)

– Ordinanza del 4 aprile 2001 sul promovimento regionale della qualità e dell’interconnessione delle superfici di compensazione ecologica dell’agricoltura (Ordinanza sulla qualità ecologica, OQE, RS 910 14)

A64 A L L E G A T O –

Miglioramento delle basi

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 sui miglioramenti strutturali nell'agricoltura (Ordinanza sui miglioramenti strutturali, OMSt, RS 913 1)

– Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente la graduazione delle aliquote forfettarie per gli aiuti agli investimenti (RS 913 211)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente gli aiuti per la conduzione aziendale quale misura sociale collaterale nell'agricoltura (Ordinanza sugli aiuti per la conduzione aziendale, OACA, RS 914 11)

Ordinanza dell'8 novembre 1995 concernente la ricerca agronomica (ORA, RS 426 10)

– Ordinanza del 13 dicembre 1993 concernente la formazione professionale agricola (OFPA, RS 915 1)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'allevamento di animali (RS 916 310)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la produzione e la commercializzazione del materiale vegetale di moltiplicazione (Ordinanza sulle sementi, RS 916 151)

Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente le sementi e i tuberi-seme delle specie campicole nonché di piante foraggere (Ordinanza del DFE sulle sementi e i tuberi-seme, RS 916 151 1)

– Ordinanza del DFE del 11 giugno 1999 sulla produzione e la commercializzazione del materiale di moltiplicazione e delle piante di specie da frutto e di vite certificati (RS 916 151 2)

– Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente il catalogo delle varietà di cereali, patate, piante foraggere e canapa (Ordinanza sul catalogo delle varietà, RS 916 151 6)

Ordinanza del 23 giugno 1999 concernente l'omologazione dei prodotti fitosanitari (Ordinanza sui prodotti fitosanitari, RS 916 161)

– Ordinanza del 26 gennaio 1994 sulla messa in commercio di concimi e di prodotti ad essi equiparati (Ordinanza sui concimi, RS 916 171)

– Ordinanza del 28 febbraio 2001 sulla protezione dei vegetali (OPV, RS 916 20)

– Ordinanza del DFE del 25 gennaio 1982 concernente l'obbligo di segnalare i fitofagi e le malattie di pericolo generale (RS 916.201)

Ordinanza del 28 aprile 1982 sulla lotta contro la cocciniglia di San José, la necrosi batterica e le virosi degli alberi da frutta, di generale pericolo (RS 916 22)

– Ordinanza del 26 maggio 1999 concernente la produzione e la messa in commercio degli alimenti per animali (Ordinanza sugli alimenti per animali, RS 916 307)

– Ordinanza del DFE del 10 giugno 1999 concernente la produzione e la messa in commercio di alimenti per animali, additivi per l'alimentazione animale, coadiuvanti per l'insilamento e alimenti dietetici (Ordinanza sul libro dei prodotti destinati all'alimentazione degli animali, OLAIA, RS 916 307 1)

– Ordinanza dell'UFAG del 16 giugno 1999 concernente la lista degli alimenti OMG per animali (RS 916.307.11)

Tali documenti possono venir consultati o ordinati:

Accesso via Internet www admin ch/ch/i/rs/rs html

– Ordinazioni presso UFCL, Distribuzione pubblicazioni

– per Internet www bundespublikationen ch

per fax

031 325 50 58

A L L E G A T O A65

■■■■■■■■■■■■■■■■ Terminologia e metodi

Terminologia

Beni pubblici: i beni pubblici si distinguono in base a due caratteristiche: mancanza di rivalità e assenza del principio di esclusione Vi è mancanza di rivalità se il consumo di un determinato bene non pregiudica altri consumatori L’assenza del principio di esclusione implica che non è possibile escludere singoli fruitori dal consumo di beni pubblici Tra i beni pubblici rientrano ad esempio la difesa del Paese, il riposo nei boschi, l’apprezzamento di un paesaggio incontaminato Per i beni pubblici non esiste alcun mercato e di conseguenza neppure un prezzo di mercato Essi devono quindi venir approntati dallo Stato o, su suo incarico, da terzi

Effetti esterni: Gli effetti esterni, o esternalità, sono effetti secondari positivi o negativi su terzi o sulla società, riconducibili al comportamento in materia di consumi o ai processi di produzione di singoli attori Siccome non vengono immediatamente recepiti a livello di mercato, rispettivamente di prezzo di mercato, provocano distorsioni dello stesso e disfunzioni nel collocamento di beni e fattori di produzione. L’obiettivo di una politica economica razionale consiste nell’internalizzazione degli effetti esterni.

Esempi di effetti esterni:

Effetti esterni negativi (costi sociali)

Effetti esterni positivi (vantaggi sociali)

Produzione

Consumo

Conseguenze negative per l’acqua potabile, Incremento dei costi della salute a causa le acque sotterranee o superficiali dell’abuso di alcol e tabacco a seguito di una concimazione inadeguata

Conservazione e cura del paesaggio Riduzione dei costi della salute grazie colturale attraverso la produzione agricola allo sport di massa praticato nel tempo libero

Equivalente latte: un equivalente latte corrisponde al tenore medio in grasso e proteine di un chilogrammo di latte crudo (73 g) e consente di calcolare la quantità di latte trasformato in latticini

Indicatore ambientale per l’agricoltura: rilevazione rappresentativa che raggruppa i dati su una causa, uno stato di cose, un cambiamento o un rischio ambientale in relazione alle attività agricole e che riveste notevole importanza per i responsabili dei processi decisionali (ad es grado d’erosione del suolo; definizione dell’OCSE)

Legge sul cioccolato: legge federale su l’importazione e l’esportazione dei prodotti agricoli trasformati (RS 632 111 72): applicazione del Protocollo 2 dell’accordo di libero scambio concluso fra Svizzera e CE nel 1972 Compensazione della differenza del prezzo delle materie prime fra il prezzo sul piano indigeno e quello praticato sul mercato mondiale per le materie prime agricole (esportazione: contributi all’esportazione / importazione: contributi parziali mobili)

Margine: differenza tra prezzo al consumo e prezzo alla produzione (valore assoluto), rispettivamente quota che per ogni franco speso dal consumatore ricade sugli addetti alla trasformazione e sui commercianti (valore relativo)

Mediano: valore mediano (in ambito statistico): il valore centrale di una seriazione (ad es serie di misurazioni)

Monitoraggio: osservazione costante, sulla scorta di indicatori, per un periodo determinato senza tenere conto, con un modello orientato ai problemi, delle relazioni causali Il monitoraggio consente di mostrare le tendenze in atto Esempi: evoluzione della superficie agricola utile, delle popolazioni di uccelli, eccetera

A66 A L L E G A T O

Multifunzionalità dell’agricoltura: il concetto di agricoltura multifunzionale definisce i molteplici compiti svolti dall’agricoltura Comprende le prestazioni che vanno ben oltre la mera produzione agricola Tra queste rientrano la sicurezza dell’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari, la cura del paesaggio colturale, la conservazione delle basi naturali di produzione e della biodiversità nonché il contributo volto a mantenere le aree rurali vitali dal profilo economico e sociale. Un’agricoltura multifunzionale contribuisce considerevolmente allo sviluppo sostenibile I compiti multifunzionali dell’agricoltura sono ancorati nella Costituzione federale (art 104)

Prezzo d’obiettivo: valore indicativo fissato dal Consiglio federale per ogni chilogrammo di latte commercializzato con un tenore complessivo di 73 grammi di grasso e proteine Il prezzo d’obiettivo può venir raggiunto per il latte trasformato in prodotti con un valore aggiunto elevato e facilmente commerciabili L’ammontare del prezzo d’obiettivo dipende soprattutto dalla valutazione della situazione del mercato e dai mezzi a disposizione nell’ambito del sostegno al mercato Il supplemento per il foraggiamento senza insilati non viene tenuto in considerazione

Proprietà abiotiche: caratteristiche chimiche o fisiche di un ’ area, come fattori climatici (luce, temperatura ecc ), proprietà del suolo, condizioni idrologiche e conformazione del terreno.

Proprietà biotiche: caratteristiche di un ’ area derivanti dalla sua flora e fauna

Quartile: quarto (in ambito statistico): ripartizione di un valore in quattro sottoinsiemi successivi

Traffico di perfezionamento: nell’ambito del traffico di perfezionamento le merci importate temporaneamente per essere lavorate, trasformate o riparate beneficiano, a determinate condizioni, di una riduzione del dazio o dell’esenzione Per i prodotti agricoli e le materie prime agricole il traffico di perfezionamento è consentito soltanto nel caso in cui non siano disponibili in quantità sufficiente prodotti indigeni simili oppure se per tali prodotti lo svantaggio a livello di prezzo della materia prima per l’industria alimentare svizzera non possa venir compensato con altri provvedimenti adeguati

Valore medio: media (in ambito statistico): somma delle cifre di una serie divisa per il numero delle cifre

Valutazione: sinonimo di controllo del successo dei provvedimenti Si tratta di un metodo per la rilevazione e l’apprezzamento dell’effettività (livello di raggiungimento degli obiettivi) dell’efficacia (relazione di causa ed effetto) e dell’efficienza (economicità) di provvedimenti o strumenti. La valutazione presuppone l’esistenza di obiettivi prestabiliti e consente soprattutto di effettuare paragoni: confronto tra gruppi di controllo, confronto prima/dopo, confronto trasversale

Varianza: indice di variabilità (in ambito statistico): media del quadrato degli scarti dalla media delle singole osservazioni di una popolazione statistica

Per ulteriori definizioni si rinvia a:

– «Terminologia economico-aziendale in ambito agricolo» (disponibile presso: Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, Länggasse 79, 3052 Zollikofen)

– Ordinanza sulla terminologia agricola (RS 910 91)

A L L E G A T O A67

Metodi

Rilevazione del prezzo del latte

L’UFAG rileva mensilmente i prezzi alla produzione e informa sui risultati nella pubblicazione «Rapporto sul latte» Si distingue tra le seguenti quattro categorie di prezzo: prezzo del latte considerato globalmente, prezzo del latte per l’industria, prezzo del latte trasformato in formaggio e prezzo del latte biologico I prezzi del latte vengono rilevati sia su base nazionale sia su base locale, secondo una ripartizione in cinque regioni: Regione I: Ginevra, Vaud, Neuchâtel, Giura e parti della regione francofona del Canton Berna (distretti di La Neuveville, Courtelary e Moutier) Regione II: Berna (tranne i distretti della regione I), Lucerna, Unterwaldo (Obwaldo, Nidwaldo), Uri, Zugo e una parte del Canton Svitto (distretti di Schwytz e di Küssnacht) Regione III: Basilea Campagna e Basilea Città, Argovia e Soletta Regione IV: Zurigo, Sciaffusa, Turgovia, Appenzello Interno ed Appenzello Esterno, S Gallo, una parte del Canton Svitto (distretti di Einsiedeln, March e Höfe), Glarona e Grigioni Regione V: Vallese e Ticino

Le cinque regioni della rilevazione dei prezzi

Fonte: UFAG

Alla rilevazione dei prezzi del latte, che secondo l’ordinanza di transizione nel settore del latte va eseguita presso gli addetti alla valorizzazione del latte, prendono parte tutti i principali responsabili della trasformazione industriale del latte nonché un novero rappresentativo di caseifici In tal modo è possibile rilevare i dati riguardanti oltre il 60 per cento del latte prodotto Secondo l’ordinanza di transizione nel settore del latte, per prezzo pagato s’intende il prezzo versato per il latte sul luogo di rilevazione (presso l’azienda o il centro di raccolta), compresi i supplementi concessi abitualmente in loco e le detrazioni Il supplemento per il foraggiamento senza insilati, i contributi volontari delle associazioni nonché le detrazioni per il siero non sono contemplati nel prezzo del latte oggetto della rilevazione

A68 A L L E G A T O
I II III IV V

Calcolo dei margini lordi Latte e latticini

In una prima fase, il margine lordo del latte e dei latticini è il risultato di un calcolo teorico del valore aggiunto nei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna di consumo» e «yogurt» Il valore aggiunto calcolato per i singoli prodotti è espresso in franchi per chilogrammo di latte crudo utilizzato Il margine lordo del latte e dei latticini è quindi la differenza fra il prezzo spuntato dai produttori lattieri e il prezzo al consumo del prodotto finito

In una seconda fase, il valore aggiunto viene corretto in funzione delle caratteristiche specifiche dei prodotti Nel calcolo dei singoli margini lordi sono ad esempio contemplati i contributi della Confederazione, le deduzioni e i supplementi vincolati ai prodotti nonché il valore dei sottoprodotti Il margine lordo del latte e dei latticini risulta dal valore aggiunto e dalle caratteristiche specifiche dei prodotti Il margine lordo totale del latte e dei latticini ingloba tutti i margini lordi dei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna di consumo» e «yogurt», i quali risultano dai calcoli concernenti i prodotti indicatori osservati

Il quantitativo di latte crudo valorizzato annualmente in Svizzera costituisce la base per il calcolo del margine lordo totale del latte e dei latticini nonché dei margini lordi dei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna» e «yogurt» Il singolo tipo di valorizzazione è ponderato in funzione della quota del prodotto rispetto al quantitativo di latte crudo

Il calcolo del margine lordo riguarda unicamente il valore aggiunto dei latticini prodotti e consumati in Svizzera Dal quantitativo di latte trasformato dev’essere pertanto dedotta la quota esportata

Per la rilevazione dei prezzi al consumo si distinguono tre canali di vendita: grande distribuzione, discounter e commercio specializzato I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’Istituto di analisi del mercato di Hergiswil

uti, tasse Valore dei sottoprodotti, ecc

A L L E G A T O A69
(IHA GfM)
PV1/kg Emmental PV1/kg Latte crudo Prezzo del latte
Emmental R
Ai
f r / k g 1 PV = prezzo di vendita Fonte: UFAG 0 20 44 1 64 0 81
Margine
lordo del formaggio Emmental (Ottobre 2000)
Margine lordo
esa: 8%

Carne

Il margine lordo di trasformazione-distribuzione della carne fresca destinata al consumo rilevato nella vendita al minuto è un valore reale (a prezzi del gennaio 1999), IVA esclusa (IVAe) Esso è espresso in franchi per chilogrammo di peso morto (PM) Il margine lordo è la differenza tra il rendimento lordo e i costi variabili totali, ma anche la differenza fra l‘entrata netta e il prezzo di costo.

Il rendimento lordo equivale alla cifra d‘affari del settore della trasformazione-distribuzione o alle uscite del consumatore (economie domestiche e grossisti) Comprende la carne venduta fresca al consumo e la valorizzazione della carne per salsicce, della pelle e degli scarti a livello di grossisti

I costi variabili totali comprendono il prezzo di costo corretto del bestiame Si tratta di un prezzo medio ponderato (convenzionale, di marca), franco macello, che di conseguenza comprende un eventuale margine del negoziante o costi di trasporto, ma dal quale è dedotto il profitto riconducibile a importazioni effettuate nel quadro dei contingenti doganali I costi variabili comprendono pure le spese d’eliminazione degli scarti di macellazione, della testa e dei piedi, la tassa sul traffico pesante (TTPCP) e la quota di partecipazione al marketing di base di Proviande

Margine lordo (ML2)

Carni fresche da banco (prezzo al dettaglio)

15.54 fr./kg PM

Entrata netta (POC)

16.62 fr./kg PM

Prezzo di costo osservato (PCO)

9.11 fr./kg PM

8 28 fr./kg PM

Carne per salsicce (prezzo grossista)

0 56 fr./kg PM

Scarti vendibili (prezzo al dettaglio)

0.64 fr./kg PM

Scarti e ossa da incenerire, tassa TPCP, marketing,

0.12 fr./kg PM

Imp. (TVI) 0.77 fr./kg PM

Prezzo di costo osservato corretto (PCC) 8.34 fr./kg PM

Avvertenza: le proporzioni del grafico non sono reali I prezzi indicati fungono da esempio per il calcolo del margine lordo sulla carne fresca bovina nel 2000 Trattasi di franchi il chilogrammo di peso morto (PM), prezzo costante (valore reale in data 1.1999), IVA esclusa. Fonte: UFAG

Per la definizione dettagliata del margine lordo di trasformazione-distribuzione si rinvia alle edizioni speciali del Rapporto sul mercato della carne, gennaio 2001 e aprile 2002 (numeri 140 e 155) pubblicati dalla Sezione Osservazione del mercato dell’UFAG Tali rapporti sono disponibili su richiesta

A70 A L L E G A T O
R e n d i m e n t o l o r d o ( = f r a n c o d e l c o n s u m a t o r e ) : 1 6 . 7 4 f r . / k g P M C o s t i v a r i a b i l i t o t a l i : 8 4 6 f r / k g P M

Frutta e verdura

Il margine lordo della frutta e della verdura è la differenza fra il prezzo di costo di un prodotto al primo livello commerciale – eccettuati i costi d’imballaggio

e il prezzo di vendita (compr eventuali costi d’imballaggio) Nel calcolo dei margini lordi vengono tenuti in considerazione sia i dati del mercato indigeno sia quelli del mercato d’importazione. I dati del mercato d’importazione comprendono l’imposizione doganale Vengono considerati sette tipi di frutta e di verdura che rivestono un significato particolare dal profilo della cifra d’affari Per la frutta trattasi di: mele (valori delle Golden Delicious e delle principali varietà destinate all’immagazzinamento nonché delle importazioni di Granny Smith, ponderati in funzione dei quantitativi), pere (valori delle pere indigene e di quelle importate, escluse le pere Abate e Nashi, ponderati in funzione dei quantitativi), fragole, nettarine, ciliegie, albicocche e arance Per la verdura trattasi di: pomodori (pomodori carnosi, pomodori tondi, entrambi con quota ponderata in funzione dei quantitativi), cavolfiori, cipolle gialle, carote, cicoria Witloof (di coltura forzata), cetrioli e patate La ponderazione in funzione dei quantitativi viene effettuata sulla base delle cifre dell’ IHA GfM, della Centrale svizzera dell’orticoltura (CSO), dell’Associazione svizzera frutta (ASF), dell’Ufficio federale di statistica (UST) e della Direzione generale delle dogane (DGD)

Margine lordo della verdura

Il prezzo di costo dei singoli prodotti è, per la merce indigena, il prezzo franco caricatore (per la merce destinata all’immagazzinamento vengono tenuti in considerazione i costi di stoccaggio) e, per la merce importata, il valore all’importazione franco frontiera, dopo lo sdoganamento, entrambi ponderati in funzione dei quantitativi Per la rilevazione dei prezzi al consumo vengono utilizzati i dati delle vendite dei principali grandi distributori e dei mercati settimanali I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’IHA GfM I margini dei singoli prodotti vengono raggruppati nel margine della verdura

Margine lordo della frutta

Una particolarità del margine totale è data dalla presenza e dall’assenza di frutta riscontrabile per brevi periodi dell’anno Nonostante ciò, i dati considerati globalmente forniscono indicazioni preziose soprattutto in vista di un confronto su diversi anni

Il prezzo di costo è, per la merce indigena, il prezzo alla produzione franco centro di raccolta e per la merce importata il valore all’importazione franco frontiera, dopo lo sdoganamento, entrambi ponderati in funzione dei quantitativi Sono tenuti in considerazione anche i costi di stoccaggio e gli interessi Per la rilevazione dei prezzi al consumo vengono utilizzati i dati delle vendite dei principali grandi distributori e dei mercati settimanali I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’

IHA GfM) I margini dei singoli prodotti vengono raggruppati nel margine della frutta

A L L E G A T O A71
P import P di costo P Svizzera P vendita
Margine lordo della frutta e della verdura
Fonte: UFAG
Margine lordo

Conto economico dell’agricoltura

Il conto economico dell’agricoltura è allestito dalla Segreteria dell’USC, su incarico e con la supervisione dell’UFAG e dell’UST, applicando il sistema europeo dei conti economici. Questo metodo, riconosciuto sul piano internazionale, consente di effettuare un confronto con altri Paesi I risultati vengono trasmessi a diverse organizzazioni internazionali (OCSE, ONU)

Schema del conto economico dell'agricoltura

Produzione finale

Valore della produzione

Contributi dello Stato

Variazione delle scorte1 Costruzioni per proprio conto

Vendite in Svizzera ed esportazioni Consumo proprio dei produttori Prodotti grezzi trasformati dai produttori

Produzione finale

Valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato

Valore aggiunto lordo al costo dei fattori

Valore aggiunto netto al costo dei fattori

Reddito netto proveniente dall' attività agricola esercitata dalla manodopera famigliare

Retribuzione della manodopera extrafamigliare

Canoni d'affitto e interessi Ammortamenti

Sottocompens dell'IVA2 Imposte sulla produzione Prestazioni preliminari

1 In questo schema si ipotizza che le scorte finali sono superiori a quelle iniziali Ne consegue una variazione positiva delle scorte

Composizione della produzione finale

Entrate provenienti dall'attività agricola

Valore aggiunto

Utilizzazione delle entrate

2 Se l'IVA sulle vendite di prodotti agricoli non ammonta allo stesso importo delle imposte versate sugli acquisti di prestazioni preliminari e di beni d'investimento essa viene compensata nel quadro del conto economico dell agricoltura Se il computo sulla produzione è maggiore rispetto a quello sui costi, tale sovraccompensazione è considerata una fonte supplementare d' entrata Finora in Svizzera si è sempre avuta una sottocompensazione

Fonte: USC

Il valore della produzione agricola (produzione finale) corrisponde al valore monetario di tutti i prodotti agricoli svizzeri e costituisce, unitamente ai contributi dello Stato (sovvenzioni), le entrate provenienti dall’attività agricola Per quanto concerne le uscite, la rubrica principale è rappresentata dalle prestazioni preliminari (spese per l’energia, manutenzione nonché altri beni e prestazioni di servizio) La differenza tra entrate e uscite dà il reddito netto proveniente dall’attività agricola esercitata dai membri della famiglia Questo reddito settoriale è finalizzato a indennizzare il lavoro della manodopera famigliare e il capitale proprio investito A livello delle singole aziende (dati contabili) esso è comparabile all’incirca al reddito agricolo

A72 A L L E G A T O

Centrale analisi della FAT

Nuova metodologia d’analisi

A partire dalla chiusura contabile 1999 la Centrale analisi ha applicato una metodologia completamente nuova. In passato per la rilevazione del reddito si faceva capo ad aziende pilota scelte in base a criteri restrittivi (p es limitazione del guadagno accessorio, formazione presso una scuola specializzata) Visto che era stata consapevolmente operata una selezione positiva delle aziende pilota, potevano venir espresse considerazioni soltanto in merito a tali aziende Nel nuovo sistema le cosiddette «aziende di riferimento» consentono di esprimere considerazioni rappresentative per l’intero settore agricolo

Ricapitolazione dei cambiamenti metodologici intervenuti presso la Centrale analisi

– Per insieme si intendono le aziende svizzere che, per principio, entrano in linea di conto come aziende di riferimento per la Centrale analisi A tal fine devono raggiungere soglie fisiche minime Nell’insieme rientrano, ad esempio, le aziende che gestiscono una superficie di almeno 10 ettari o detengono almeno 6 vacche L’insieme comprende circa 57’000 aziende; ciò corrisponde al 90 per cento circa della superficie gestita e al 90 per cento circa della produzione.

– Dall’insieme vengono scelte circa 3'500 aziende di riferimento

Dato che le strutture delle aziende di riferimento della Centrale analisi divergono dalle strutture dell’agricoltura considerata nel suo insieme, i risultati contabili vengono ponderati A tal fine viene ripresa la ripartizione delle aziende in base alle dimensioni, al tipo e alla zona in cui sono ubicate di cui alla rilevazione della struttura aziendale Questo modo di procedere garantisce, ad esempio, che i risultati contabili di aziende di minori dimensioni, sottorappresentate nella scelta delle aziende di riferimento, abbiano il rispettivo peso nell’analisi.

– Grazie a una nuova tipologia aziendale è possibile distinguere meglio i tipi di azienda significativi dal profilo della politica agricola

Due terzi circa delle aziende sono classificabili in sette tipi specializzati, che presentano una concentrazione in determinati rami aziendali della produzione vegetale o della detenzione di animali Il terzo rimanente è classificabile in quattro tipi di azienda combinata (cfr paragrafi seguenti)

L’ampiezza dell’insieme e la ponderazione accrescono sensibilmente la significatività dei risultati della Centrale analisi per l’intero settore agricolo Anche la comparabilità dei dati contabili sul piano internazionale risulta più semplice I cambiamenti intervenuti nel quadro della metodologia sono tali da non più consentire un confronto con vecchi rapporti della Centrale analisi Affinché sia possibile, nonostante ciò, fare un parallelo sull’arco di diversi anni i risultati contabili degli anni scorsi sono stati adeguati applicando la nuova metodologia

La nuova tipologia aziendale FAT99

Nel quadro delle modifiche di carattere metodologico della Centrale analisi della FAT si è proceduto alla sostituzione della vecchia tipologia aziendale secondo la Commissione verde (1996) mediante una nuova denominata FAT99 Oltre che per la rappresentazione dei risultati, questa nuova tipologia aziendale viene impiegata per il piano di selezione delle aziende della Centrale analisi e per la ponderazione dei risultati delle singole aziende

La classificazione delle aziende secondo la nuova tipologia viene effettuata applicando esclusivamente criteri di natura fisica, segnatamente: superficie e UBG di diverse categorie di animali Sulla base di dieci indicatori, rispettivamente otto quozienti per azienda, è possibile giungere a una classificazione differenziata e chiara

A L L E G A T O A73

Definizione della nuova tipologia aziendale FAT99

Tutti i criteri riportati su una riga vanno rispettati contemporaneamente

Abbreviazioni:

UBG Unità di bestiame grosso

SAU Superficie agricola utile in ettari (ha)

UBG/SAU Densità di animali per ha di SAU

SCA/SAU Quota di superficie coltiva aperta rispetto alla SAU

CS/SAU Quota di colture speciali rispetto alla SAU

UBGb/UBG Quota di UBG bovine rispetto all effettivo totale di bestiame

VLC/UBGb Quota di vacche con produzione di latte commerciale rispetto all’effettivo bovino

VMN/UBGb Quota di vacche madri e nutrici rispetto all effettivo bovino

EOC/UBG Quota di UBG equine ovine e caprine rispetto all’effettivo totale di bestiame

SP/UBG Quota di UBG suine e di pollame rispetto all effettivo totale di bestiame

Fonte: FAT

Si distingue fra sette tipi di aziende specializzate e quattro tipi di aziende combinate Le aziende specializzate nel settore della produzione vegetale (11 e 12) presentano una densità di animali inferiore a una UBG per ettaro di SAU. Nelle aziende dedite alla campicoltura la quota di superficie coltiva aperta è superiore al 70 per cento della SAU Le aziende con colture speciali presentano una quota di colture speciali superiore al 10 per cento della SAU Le aziende specializzate nella detenzione di animali (21 a 41) dispongono del 25 per cento al massimo di superficie coltiva aperta e del 10 per cento al massimo di superficie riservata alle colture speciali Nelle aziende con produzione di latte commerciale oltre il 25 per cento dell’effettivo bovino è costituito da vacche lattifere il cui latte viene commercializzato

Una quota analoga si riscontra anche per le aziende orientate sulla detenzione di vacche madri Nel gruppo «Altri bovini» rientrano soprattutto aziende con vacche lattifere senza contingente (ingrassatori specializzati di vitelli o aziende d’allevamento nella regione di montagna) Nelle aziende dedite alla trasformazione le UBG suine e di pollame costituiscono oltre la metà dell’effettivo di bestiame

Le aziende che non possono venir classificate in nessuno dei sette tipi di aziende specializzate, sono considerate aziende combinate (51 a 54)

A74 A L L E G A T O
Settore Tipo di azienda UBG/ SCA/ CS/ UBGb/ VLC/ VMN/ EOC/ SP/ Altre SAU SAU SAU UBG UBGb UBGb UBG UBG condizioni 11 Prod vegetale Campicoltura max oltre max 1 70% 10% 12 Colture speciali max oltre 1 10% 21 Prod animale Latte commerciale max max oltre oltre max 25% 10% 75% 25% 25% 22 Vacche madri max max oltre max oltre 25% 10% 75% 25% 25% 23 Altri bovini max max oltre non 21 25% 10% 75% oppure 22 31 Equini/ovini/ max max oltre caprini 25% 10% 50% 41 Trasformazione max max oltre 25% 10% 50% 51 Prod combinata Latte comm / oltre oltre oltre max non campicoltura 40% 75% 25% 25% 11– 41 52 Vacche madri oltre max oltre non 75% 25% 25% 11– 41 53 Trasformazione oltre non 25% 11– 41 54 Altra non 11– 53

Aspetti della rappresentazione

Conformemente all’articolo 7 dell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura, la situazione economica dell’agricoltura dev’essere analizzata anche regionalmente In base all’ordinanza sulle zone agricole vengono pertanto definite tre regioni:

la regione di pianura: zona campicola, zone intermedie; – la regione collinare: zona collinare, zona di montagna I; – la regione di montagna: zone di montagna II a IV

Delimitazione della regione di pianura, collinare e di montagna (Classificazione dei Comuni in base alla quota maggiore di territorio nella rispettiva regione)

Regione di pianura

Regione collinare

Regione di montagna

Affinché sia possibile valutare in modo differenziato la varianza di determinati indici, le aziende sono state classificate in quartili Il profitto del lavoro per unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) costituisce il criterio di classificazione In ogni quartile (0–25% / 25–50% / 50–75% / 75–100%) si riscontra un quarto delle aziende dell’insieme

La rappresentazione in quartili consente una valutazione differenziata dal profilo economico Si è deciso di non operare una differenziazione sul piano ecologico in quanto la quota di aziende di riferimento che non forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate risulta inferiore al 3 per cento e la differenza tra i profitti del lavoro è minima

In virtù dell’articolo 5 LAgr, la situazione economica dev’essere valutata «sulla media di vari anni» Per illustrare gli sviluppi vengono pertanto considerati vari anni, mentre le considerazioni di carattere statico si fondano sulla più recente media triennale disponibile (1998/2000)

A L L E G A T O A75
Fonte: dati AGIS/SIPA 1998 UFAG Confini comunali: © UST GEOSTAT

Confronto dei redditi

Affinché sia possibile effettuare un confronto tra i redditi del lavoro vengono rilevati il profitto del lavoro per il settore agricolo e il salario lordo annuale per la rimanente popolazione attiva negli altri settori La situazione salariale della popolazione non agricola viene accertata dall’UST a scadenza biennale con l’ausilio di rilevazioni della struttura dei salari. Negli anni intermedi i valori vengono aggiornati sulla base dell’evoluzione dell’indice dei salari La rilevazione della struttura dei salari offre una panoramica rappresentativa della situazione salariale delle persone occupate nell’industria (secondario) e nel settore dei servizi (terziario)

Componenti salariali rilevate (giusta la rilevazione della struttura dei salari dell’UST)

Salario lordo versato per il mese di ottobre (compr l’ammontare dei contributi del lavoratore alle assicurazioni sociali, le prestazioni in natura, i pagamenti regolari di premi, di partecipazioni alla cifra d’affari o di provvigioni), indennità per il lavoro a squadre, domenicale e notturno, 1⁄12 della tredicesima mensilità e 1⁄12 dei pagamenti speciali annuali

Standardizzazione: Conversione dei contributi prelevati (compr le tasse sociali) in un orario di lavoro uniforme di 4,33 settimane di 40 ore

I valori della rilevazione della struttura dei salari sono convertiti in salari lordi annuali Successivamente, per ogni regione viene stabilito il valore mediano di tutti coloro che sono occupati nei settori secondario e terziario

In ambito agricolo quale corrispettivo del salario lordo annuale viene calcolato il profitto del lavoro per ULAF La base di una ULAF è costituita da 280 giorni di lavoro, laddove una persona corrisponde al massimo a 1,0 ULAF

Calcolo del profitto del lavoro nell‘agricoltura

Reddito agricolo - interesse del capitale proprio investito nell’azienda

(tasso d’interesse medio delle obbligazioni della Confederazione)

= profitto del lavoro della famiglia del capoazienda

: numero di unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

(base: 280 giorni di lavoro)

= profitto del lavoro per ULAF

A76 A L L E G A T O

Esigenze poste per l’ottenimento di pagamenti diretti (stato agosto 2002)

Requisiti generali

Hanno diritto ai pagamenti diretti i contadini che gestiscono un ’azienda agricola a proprio rischio e pericolo e hanno il domicilio civile in Svizzera Non vengono concessi pagamenti diretti alle aziende della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni nonché ai gestori i cui effettivi di animali superano i limiti dell’ordinanza sugli effettivi massimi Sono escluse anche le persone giuridiche, salvo se si tratta di aziende a conduzione famigliare (articolo 2 dell’ordinanza sui pagamenti diretti)

Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER)

I gestori che richiedono pagamenti diretti devono dimostrare alle autorità cantonali di gestire l’intera azienda attenendosi ai principi della PER o alle norme riconosciute dal Consiglio federale (cfr considerazioni espresse più avanti)

Ulteriori condizioni

Per avere diritto ai contributi è presupposto l’adempimento di altri criteri strutturali e sociali Nella tavola sinottica sono riportate, in breve, le condizioni per il versamento dei pagamenti diretti.

Condizioni per il versamento di pagamenti diretti

Dimensioni minime dell’azienda

Volume di lavoro minimo

Manodopera dell’azienda

Età del gestore

1 ha

Colture speciali: 50 are Vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate: 30 are

0,3 unità standard di manodopera (USM)

Almeno il 50 per cento dei lavori necessari alla gestione dell’azienda dev’essere svolto da manodopera propria dell’azienda (famigliari e impiegati)

Al massimo 65 anni

Limitazioni dei contributi – Graduazione Superficie ha Animali UBG Aliquota

– Contributo massimo per USM

Reddito imponibile (meno 30 000 fr per gestori coniugati)

55 000 fr

Oltre 80 000 franchi di reddito imponibile l’importo dei pagamenti diretti viene ridotto

Oltre 800 000 franchi di sostanza determinante l’importo dei pagamenti meno 200 000 fr per USM e 200 000 fr diretti viene ridotto Se la sostanza determinante è superiore a 1 milione di per gestori coniugati) franchi non vengono concessi pagamenti diretti

Sostanza determinante (sostanza imponibile,

Fonte: Ordinanza sui pagamenti diretti

A L L E G A T O A77
% fino a 30 45 100 30–60 45–90 75 60–90 90–135 50 oltre
135 0
90

per le zone declive nella regione di montagna e nella zona collinare

0,01 USM/10 alberi

0,02 USM per ha per l’agricoltura biologica come per SAU più 20 % per alberi da frutto ad alto fusto nei campi

Fonte: Ordinanza sulla terminologia agricola

Il calcolo delle USM viene effettuato applicando coefficienti di conversione per la SAU e gli animali da reddito Per determinate forme di gestione, come ad esempio l’agricoltura biologica che comporta un maggiore dispendio di lavoro, vengono concessi supplementi. I coefficienti scaturiscono dalla rilevazione standard dei processi di lavoro Per l’esecuzione dei pagamenti diretti e dei provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali essi sono stati semplificati Tali coefficienti non possono venir applicati per il calcolo del volume effettivo di lavoro in quanto quest’ultimo dipende dalle caratteristiche specifiche della singola azienda, dalla conformazione del terreno, dal grado di raggruppamento delle particelle, dalle condizioni degli edifici e dall’intensità della meccanizzazione

Graduazione dei contributi giusta l'articolo 20 dell'ordinanza sui pagamenti diretti

La graduazione, espressa in per cento, è applicabile a tutti i tipi di contributo tranne i contributi d’estivazione e quelli per la protezione delle acque

A78 A L L E G A T O Superficie agricola utile USM/ha SAU escluse le colture speciali 0,035 Colture speciali 0,400 Vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 1,000 Animali da reddito USM/UBG Vacche, pecore e capre lattifere 0,05 Suini da ingrasso 0,01 Suini da allevamento 0,02 Altri animali da reddito 0,04 Supplementi
Superfici 1–30 ha >30–60 ha >60–90 ha >90 ha % d e l l ' a l i q u o t a d i c o n t r i b u t o Effettivo di animali / animali da reddito 1–45 UBGFG >45–90 UBGFG >90–135 UBGBFG >135 UBGFG % d e l l ' a l i q u o t a d i c o n t r i b u t o 0 100 75 50 0 100 75 50

Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER)

Mediante la PER s’intende considerare globalmente i sistemi agroecologici e le aziende agricole A tal fine è stato ripreso il principio elaborato a suo tempo per la produzione integrata (PI). La PER viene quindi concretizzata sulla base delle condizioni poste alla produzione integrata (stato 1996) In via suppletiva, i gestori sono tenuti a dimostrare che adempiono le prescrizioni della legge sulla protezione degli animali La PI, unitamente alle condizioni previste dalle disposizioni vigenti in materia di protezione degli animali, è quindi assurta a standard per l’agricoltura svizzera I pagamenti diretti vengono concessi soltanto ai gestori che adempiono i principi della PER Le aziende senza PER hanno beneficiato di pagamenti diretti ridotti fino al 31 dicembre 2001 Le condizioni applicate nel campo della PER rispecchiano quelle poste alla produzione integrata (PI, stato 1996) L’introduzione dei pagamenti diretti ha esercitato un notevole influsso sui metodi di gestione e di riflesso sull’ecologia Lo dimostra il notevole incremento delle superfici gestite in conformità della PER e delle direttive concernenti l’agricoltura biologica Nelle prime fasi della riforma agraria, nel 1993, tale quota ammontava a poco meno del 20 per cento della SAU Oggi corrisponde al 96 per cento circa della SAU La massiccia partecipazione delle aziende è il risultato dell’impiego mirato degli incentivi finanziari In questo contesto è doveroso osservare che determinate aziende, come ad esempio quelle gestite dallo Stato o le persone giuridiche, non vengono rilevate nel sistema dei pagamenti diretti nonostante adempiano le esigenze della PER o dell’agricoltura biologica.

La PER comprende i seguenti punti:

Obbligo di registrazione e di prova: chiunque chiede pagamenti diretti è tenuto a dimostrare all’autorità cantonale che fornisce le prestazioni ecologiche nell’intera azienda L’attestazione di un ’organizzazione di controllo designata dal Cantone vale come prova Per ottenere tale attestazione, il richiedente tiene con regolarità registrazioni concernenti la gestione dell’azienda

– Congrua detenzione di animali da reddito agricoli: vanno rispettate le disposizioni dell’ordinanza sulla protezione degli animali. A seguito del trasferimento dell’onere della prova il gestore è tenuto a dimostrare che nella sua azienda viene rispettata la legge sulla protezione degli animali

Bilancio di concimazione equilibrato: onde ridurre le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente e creare cicli di sostanze nutritive possibilmente completi, l’apporto di azoto e di fosforo dev’essere calcolato in funzione del fabbisogno delle piante e del potenziale produttivo dell’azienda Nel quadro del bilancio di concimazione la priorità è data ai concimi aziendali I concimi minerali e quelli a base di scarti vengono impiegati soltanto in caso di necessità Vige un limite di tolleranza di +10 per cento

Almeno una volta ogni dieci anni tutte le particelle devono essere sottoposte ad analisi del suolo al fine di rilevare le riserve di sostanze nutritive presenti nel terreno e adeguare l’apporto di concimi onde conservare la fertilità del suolo

Quota adeguata di superfici di compensazione ecologica (SCE): le SCE devono rappresentare almeno il 3,5 per cento della SAU messa a colture speciali e il 7 per cento della rimanente SAU Lungo i sentieri devono essere mantenute strisce inerbite di almeno 0,5 metri di larghezza, mentre lungo le acque superficiali, i bordi del bosco, le siepi, i boschetti campestri e rivieraschi esse devono essere larghe almeno 3 metri

Avvicendamento disciplinato delle colture: per conservare la fertilità del suolo e la salute delle piante, nelle aziende con oltre 3 ettari di terre aperte l’avvicendamento delle colture deve annoverare almeno quattro colture all’anno Vanno inoltre prescritte quote massime delle colture principali rispetto alla superficie coltiva o pause.

A L L E G A T O A79

Esempi di quote massime in % della superficie coltiva

Protezione adeguata del suolo: per ogni coltura è stato fissato un indice di protezione del suolo Onde ridurre l’erosione, le perdite di sostanze nutritive e i residui di prodotti per il trattamento delle piante, ogni azienda con oltre 3 ettari di terre aperte deve raggiungere un indice medio minimo di protezione del suolo Esso ammonta a 50 punti nella campicoltura e a 30 punti nell’orticoltura I giorni di riferimento sono il 15 novembre e il 15 febbraio

Esempi di indici di protezione del suolo nella campicoltura

– Selezione e utilizzazione mirate dei prodotti per il trattamento delle piante: i prodotti per il trattamento delle piante possono disperdersi nell’aria, nel suolo e nelle acque e provocare effetti spiacevoli su taluni organismi Dev’essere quindi data la preferenza a meccanismi di regolazione naturali e a processi biologici In campicoltura e foraggicoltura sono vietati determinati trattamenti (p es il trattamento in preemergenza con erbicidi nelle coltivazioni di frumento). I prodotti autorizzati a determinate condizioni nella coltivazione di colture speciali sono riportati in elenchi costantemente aggiornati

A80 A L L E G A T O
– Cereali (esclusi granturco e avena) 66 – Frumento e spelta 50 – Granturco 40 – Avena 25 – Barbabietola 25 – Patata 25 –
– Colza 80 – Orzo autunnale, triticale, segale, avena autunnale 50 – Frumento autunnale, spelta 40 – Prati artificiali fino al 15 novembre 80 – Prati artificiali fino al 15 febbraio 100
Punti

Osservanza delle leggi

In caso d’infrazione delle prescrizioni rilevanti per l’agricoltura previste dalla legge sulla protezione delle acque, dalla legge sulla protezione dell’ambiente e dalla legge sulla protezione della natura e del paesaggio, oltre alla multa i pagamenti diretti vengono ridotti o addirittura negati

Di seguito sono riportate alcune prescrizioni la cui violazione può comportare sanzioni:

– Osservanza del dovere di diligenza per evitare effetti pregiudizievoli alle acque (articolo 3 della legge sulla protezione delle acque)

Divieto di introdurre direttamente o indirettamente o di lasciar infiltrarsi nelle acque sostanze che possono inquinarle Divieto di depositare o spandere tali sostanze, se ne scaturisce un pericolo concreto di inquinare l’acqua (articolo 6 della legge sulla protezione delle acque)

– Inosservanza del numero di UBGFG ammesse giusta l’articolo 14 della legge sulla protezione delle acque (commisurato alla SAU fertilizzabile)

– Capacità di deposito dei concimi aziendali non conforme all’articolo 14 della legge sulla protezione delle acque

– Distruzione o danneggiamento di un biotopo protetto dalla Confederazione o dal Cantone – in particolare cariceti e paludi, siepi, boschetti campestri e siti secchi – nonché di rarità naturali o monumenti protetti, di un luogo storico protetto o di un paesaggio naturale protetto (comprese le zone palustri), se ciò è da ricondurre alla gestione agricola (articolo 24 capoverso 1 lettera a congiuntamente all’articolo 18 capoverso 1bis della legge sulla protezione della natura e del paesaggio);

– Infrazioni del divieto di incenerire i rifiuti (articolo 26 dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico)

Le infrazioni delle prescrizioni citate sono trattate singolarmente in funzione dei fatti antecedenti e in considerazione delle conseguenze che hanno provocato Vengono attribuite a una delle tre seguenti categorie:

– infrazione unica senza effetto duraturo. Esempio: un gestore ha proceduto un ’unica volta allo spandimento di colaticcio contravvenendo alla legislazione sulla protezione delle acque (riduzione del 5 fino al 25%, al massimo 2'500 fr );

– infrazione unica con effetto duraturo; le azioni o le omissioni hanno conseguenze su diversi giorni, settimane o mesi Esempio: cumulo di letame non consolidato Un gestore ha proceduto per diversi giorni allo spandimento ripetuto di colaticcio contravvenendo alla legislazione sulla protezione delle acque (riduzione del 10 fino al 50%, al massimo 10'000 fr );

infrazioni ripetute; sull’arco di tre anni il gestore ha infranto più volte le stesse disposizioni rilevanti per l’agricoltura Sono determinanti i fatti a partire dal 1999 (riduzione del 20 fino al 100%)

A L L E G A T O A81

Organizzazioni/Istituzioni

DFE Dipartimento federale dell’economia, Berna

DGD Direzione generale delle dogane, Berna

FAL Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura, Zurigo-Reckenholz

FAM Stazione federale di ricerche lattiere, Berna-Liebefeld

FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Roma

FAT Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricole, Tänikon

FAW Stazione federale di ricerche in frutticoltura, viticoltura e orticoltura, Wädenswil

IEA Istituto di economia agraria, Zurigo

IRAB Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica, Frick

LBL Centrale di consulenza agricola, Lindau

OCSE Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, Parigi

OMC Organizzazione mondiale del commercio, Ginevra

PFZ Politecnico federale, Zurigo

PSL Produttori svizzeri di latte, Berna

RAC Stazione federale di ricerche per la produzione vegetale, Changins

RAP Stazione federale di ricerche per la produzione animale, Posieux

seco Segretariato di Stato all’economia, Berna

SRVA Servizio romando di consulenza agricola, Losanna

TSM Fiduciaria Latte, Berna

UE Unione europea

UFAE Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del paese, Berna

UFAG Ufficio federale dell’agricoltura, Berna

UFAFP Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, Berna

UFAS Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Berna

UFFT Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia, Berna

UFSP Ufficio federale della sanità pubblica, Berna

UFV Ufficio federale di veterinaria, Berna

USC Unione svizzera dei contadini, Brugg

UST Ufficio federale di statistica, Neuchâtel

ZMP Zentrale Markt- und Preisberichtstelle für Erzeugnisse der Land-, Forst- und Ernährungswirtschaft Sagl, Bonn

Unità di misura

cts centesimo

fr franchi

ha ettaro = 10'000 m2

h ora

hl ettolitro

kcal chilocalorie

kg chilogrammo

km chilometro

l litro

m metro

m2 metro quadrato

m3 metro cubo

A82 A L L E G A T O
■■■■■■■■■■■■■■■■ Abbreviazioni

mia miliardo

mio milione

pz pezzi

q quintale = 100 kg

t tonnellata

% per cento

Ø media

Terminologia/Denominazioni

ADC Aliquota di dazio del contingente

ADFC Aliquota di dazio fuori contingente

AGIS/SIPA Servizio d’informazione sulla politica agricola

AI Assicurazione invalidità

AVS Assicurazione vecchiaia e superstiti

ca circa

cfr confronta

CO2 Anidride carbonica

compr compreso

DOP Denominazioni di origine protette

ESB Encefalopatia spongiforme dei bovini ("Malattia della mucca pazza”)

IGP Indicazioni geografiche protette

IPG Indennità per la perdita di guadagno

IVA Imposta sul valore aggiunto

LAgr Legge sull’agricoltura

MPR Materie prime rinnovabili

N Azoto

OGM Organismi geneticamente modificati

P Fosforo

PAC Politica agricola comune dell’UE

PER Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate

p es per esempio

PI Produzione integrata

PM Peso alla macellazione

PTP Prodotti per il trattamento delle piante

PV Peso vivo

risp rispettivamente

SAU Superficie agricola utile

SCE Superficie di compensazione ecologica

SSRA Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali

UBG Unità di bestiame grosso

UBGFG Unità di bestiame grosso foraggio grezzo

ULA Unità di lavoro annuale

ULAF Unità di lavoro annuale della famiglia

UM Unità di manodopera

UMS Unità di manodopera standard

URA Uscita regolare all’aperto

ZM I, II, Zona di montagna

Rimando all’allegato (p.es. tabelle)

A L L E G A T O A83

Bolliger P., Charollais M., Condrau V., 2002.

Werkzeugkasten LEK – Arbeitshilfe zum Erarbeiten von Landschaftsentwicklungskonzepten

HSR Hochschule e SRVA, Rapperswil e Losanna

Chassot G , Altorfer Borer M , 2001

Mise en application de la loi sur la protection des eaux. Volume de stockage des réservoirs à lisier.

Rapport d’évaluation 2001

Complementi dei Servizi di protezione dell’ambiente dei Cantoni SG e SZ

Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), 1999

Il diritto all’alimentazione.

Riassunto di una perizia all’attenzione della DSC, documento di lavoro della DSC, Berna.

Flury C , Rieder P , (IEA-PFZ), 2002

Strukturelle Auswirkungen auf das Berggebiet

Studio «Umlagerung der Milchpreisstützung», III parte

Istituto di ricerca GfS e Istituto di economia agraria (IEA), 2002 Univox Teil III A Landwirtschaft 2002.

Istituto di analisi di mercato (IHA GfM AG), 2001

Befragung über Lebensmittel, Landwirtschaft und Umwelt.

Mandato dell’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Università di Basilea (IMSP), di Bio Suisse e dell’UFAG, Hergiswil

Istituto per la protezione dell’ambiente e per l’agricoltura (IUL), 1999 Abschätzung der Phosphor- und Stickstoffverluste aus diffusen Quellen in die Gewässer im Rheineinzugsgebiet der Schweiz unterhalb der Seen (Stand 1996).

Rapporto interno della FAL, Prasuhn V., Hurni P., Liebefeld-Berna.

Jenny M et al , 2002

Vernetzungsprojekte – leicht gemacht, Ein Leitfaden für die Umsetzung der Öko-Qualitätsverordnung (ÖQV)

Stazione ornitologica svizzera Sempach, Associazione svizzera di protezione degli uccelli (ASPU), Centrale di consulenza agricola, Lindau (LBL), Servizio di consulenza agricola, Losanna (SRVA)

Koch B , Rieder P , (IEA-PFZ), 2002

Milchmarktanalyse.

Lavoro di ricerca su incarico dell’UFAG, Zurigo

Landw. Jahrbuch der Schweiz, 1918.

Bericht über die Tätigkeit der schweizerischen agrikulturchemischen Anstalt Bern für das Jahr 1916

Martinovits A , Abele M , (Istituto di ricerca GfS), 2002

Ergebnisse einer repräsentativen schriftlichen Befragung von Frauen in Landwirtschaftshaushalten

Lavoro di ricerca su incarico dell’UFAG, Zurigo

A84 A L L E G A T O
■■■■■■■■■■■■■■■■ Bibliografia

Oldeman L R , 1994

World Map of the Status of Human-induced Soil degradation

GLASOD, Wageningen, Netherlands

Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), 2002

La politica agricola nei Paesi dell’OCSE. Monitoraggio e valutazione 2002, Parigi

Progress Report, 2002

Fifth International Conference on the Protection of the North Sea, March 2002

The North Sea Secretariat, Oslo

Schnyder A , Weber M , Dumondel M , Lehmann B , (IEA-PFZ), 2002

MPSL: Monitoring Tool Performance Schweizer Landwirtschaft.

Lavoro di ricerca su incarico dell’UFAG, Zurigo.

Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura (FAL), 1992

Ergebnisse der Bodenuntersuchungen im Acker- und Futterbau von 1986–90

Schweizerische Landwirtschaftliche Forschung 33 (2), Siegenthaler A , Stauffer B , Lischer P e Häni H , Zurigo

Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura (FAL), 1999

Abschätzung der P- und N-Verluste aus diffusen Quellen in die Gewässer im Rheineinzugsgebiet der Schweiz unterhalb der Seen.

Stazione federale di ricerche della produzione animale (RAP), 2001

Phosphor im Alleinfutter

Suisseporcs-Information 6/2001, Kessler J , Posieux

Stucki B , (bs texte), 2002

Il ruolo della donna nell’agricoltura.

Lavoro di ricerca su incarico dell’UFAG, Steg.

Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), 2001

Auswertung der Daten über die Milchkontingentierung; Milchjahr 2000/2001

Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), 2002

Analyse der Deckungsbeiträge verschiedener Betriebszweige

Rapporto interno, Berna

Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), 2002

Evaluation der Ökomassnahmen und Tierhaltungsprogramme.

Rapporto finale Categoria Lattifere, Berna.

Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), 2002

Maximale Importrente für Fleisch

A L L E G A T O A85

Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), 2002

Pubblicazione delle attribuzioni dei contingenti doganali Conformemente al punto 2 del Rapporto del 21 febbraio 2002 del Consiglio federale concernente le misure tariffali 2001, Edizione separata.

Ufficio federale di statistica (UST), 2001

La statistica della superficie in Svizzera Utilizzazione del suolo in evoluzione, Neuchâtel

Ufficio federale di statistica (UST), diversi anni Einblicke in die schweizerische Landwirtschaft, Neuchâtel

Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), 2001 Böden der Schweiz. Schadstoffgehalte und Orientierungswerte (1990–1996). Umweltmaterialien Nr. 139, Boden, Berna.

Unione svizzera dei contadini (USC), diversi anni Statistische Erhebungen und Schätzungen über Landwirtschaft und Ernährung, Brugg

U S Geological Survey, 2001

Phosphate Rock

Mineral Commodity Summaries

Werder D , Albisser G , Berthold N , Weber M , Lehmann B , (IEA-PFZ), 2002

Strategie per le aziende di montagna in vista di condizioni quadro future per il settore lattiero.

Studio «Umlagerung der Milchpreisstützung», II parte

A86 A L L E G A T O
A L L E G A T O A87
A88 A L L E G A T O
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.