Bergamo Salute - 2020 - 57 - settembre/ottobre

Page 1

numero

57

Anno 10 Settembre | Ottobre 2020

www.bgsalute.it Poste Italiane spa Sped. in Abb. Postale DL 353/2003 (Conv. in legge 27/02/2004 N.46) Art. 1 comma 1 LO/BG

1 0 AN NI

8

Attualità E ORA LA NUOVA SFIDA CONTRO IL CORONAVIRUS

10

Chirurgia vascolare SAFENA E VARICI: QUANDO TOGLIERLE?

20

Stili di vita COHOUSING, I VANTAGGI DEL VIVERE INSIEME

22

Alimentazione PRO E CONTRO DELLA DIETA SIRT

Bergamo Salute è sempre con te: leggila integralmente dal tuo computer, tablet o smartphone www.bgsalute.it

16

Chicco Cerea

Tre stelle di solidarietà

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 1


Il team di odontoiatri dei centri di Bergamo e provincia risponde alle tue domande.

INFORMARSI È IL PRIMO PASSO PER PREVENIRE.

8 CENTRI ODONTOIATRICI BERGAMO A E PROVINCIA

NUMERO VERDE

800 95 95 64

Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Viale Stazione, 4, Albino - Direttore Sanitario: Dott. Nicola Attilio Rossi - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 715; Dental Curno S.r.l. - Sede operativa: Via Enrico Fermi, 5, Curno - Direttore Sanitario: Dott. Matteo Braschi - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1246; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: S.S, 498 C/O Centro Commerciale Il Borgo, Romano di Lombardia - Direttore Sanitario: Dott. Federico Previtali - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1184; Caredent Italia S.p.a. Sede operativa: Via Italia, 131, Seriate - Direttore Sanitario: Dott.ssa Maria Vittoria Meravini - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1185; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: C/O C.C. Le Due Torri, Via Guzzanica, Stezzano - Direttore Sanitario: Dott. Tommaso Ballatore - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1211; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Via Nazionale, 44, Trescore Balneario - Direttore Sanitario: Dott. Federico Meravini - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1137; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Via Roma, 2/a, Treviglio - Direttore Sanitario: Dott. Matteo Bazza - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 987; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Viale Roma, 20/D, Villa d’Almè - Direttore Sanitario: Dott. Carlo Adolfo Testa - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 584.


numero

57

) EDITORIALE 7 Ripartiamo... insieme ) ATTUALITÀ 8 E ora la nuova sfida contro il Coronavirus ) SPECIALITÀ A-Z 10 Chirurgia vascolare Safena e varici: quando toglierle? 12 Geriatria Disfagia: le strategie per imparare a gestirla 14 Ortopedia Metatarsalgia. Perché viene e cosa fare ) PERSONAGGIO 16 Chicco Cerea Tre stelle di solidarietà ) IN SALUTE 20 Stili di vita Cohousing. I vantaggi del vivere insieme 22 Alimentazione Pro e contro della dieta SIRT “del gene magro” 24 Sedano rapa. Peccato non provarlo! ) IN ARMONIA 26 Psicologia Covid da paura 30 Coppia Smart working. Alla ricerca di un nuovo equilibrio

Anno 10 Settembre | Ottobre 2020

) IN FAMIGLIA 32 Dolce attesa Oli essenziali in gravidanza. Come e quando usarli 34 Bambini Poco portato per la matematica o discalculico? 38 Ragazzi Papilloma virus: non è “roba (solo) da ragazze” ) IN FORMA 40 Fitness Padel mania 42 Bellezza Smalti e gel, i consigli per mantenere le unghie belle e sane ) RICETTA 50 Mousse di carote e anacardi ) RUBRICHE 52 Altre terapie La rieducazione del movimento “sensomotorio” 54 Guida esami Tumore alla prostata. Biopsie sempre più mirate con la tecnica fusion 56 Animali Cane anziano. I consigli per una vecchiaia serena

) DAL TERRITORIO 58 News 62 Onlus Fondazione A.R.M.R., da 25 anni in prima linea contro le malattie rare 64 Il lato umano della medicina Prepararsi al parto ammirando le opere d’arte 67 Malattie rare Xantomatosi cerebrotendinea 68 Testimonianza Mister Parkinson non ci fermerai ) STRUTTURE 70 Caredent 72 RSA Bramante ) PROFESSIONI SANITARIE 74 Educatore nei servizi sociali e di comunità ) REALTÀ SALUTE 77 Kaleidos Scs 79 Puffiland 81 Centro Medico MR Allegato centrale: Amici di Bergamo Salute

PARTECIPANTI ALLA FONDAZIONE ITALIANA PER L’EDUCAZIONE ALIMENTARE

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 3


Ingrosso riservato a possessori di P. IVA

Inizia alla grande il nuovo anno scolastico! CordialitĂ e disponibilitĂ qui sono di casa


Tutto il materiale scolastico delle migliori marche. PiĂš di 20.000 articoli a prezzi imbattibili! VIA GRUMELLO 32 - 24127 BERGAMO - TEL. 035.403328 - FAX. 035403337 www.cartolombardabergamo.it - cartolomb.bg@cartolombarda.net



EDITORIALE

Ripartiamo... insieme Ripartenza. È la parola chiave di questo inizio autunno. Una parola tanto agognata e desiderata. Per ciascuno con la sua sfaccettatura e significato. Per gli adulti significa, in molti casi, ricominciare ad andare al lavoro “in presenza”, dopo mesi di smart working tra videocall e rapporti virtuali. Per i più piccoli vuol dire tornare tra i banchi di scuola, rivedere dopo tanto tempo le maestre e i compagni di classe. Sarà però - inutile dirlo - una ripartenza molto diversa da quella che soltanto un anno fa ci preparavamo tutti ad affrontare, senza sospettare quello che sarebbe successo da lì a qualche mese. Oggi ripartiamo con una consapevolezza diversa: un misto di gio-

ia per questo ritorno a una pseudo normalità unito a un senso - se non di paura - di incertezza per come andrà. Come andrà è difficile dirlo. Sappiamo però che molto dipenderà da noi. Da quanto saremo prudenti e rispetteremo le regole di distanziamento e saremo ligi nell’utilizzo delle mascherine e degli altri accorgimenti per evitare i contagi. Abitudini che alcune persone vivono come “coercizioni” inutili ma che rappresentano, in questa fase, strumenti “salva-vita” indispensabili. Questa pandemia, infatti, ci ha fatto capire (o almeno dovrebbe avercelo fatto capire) che proteggere e pensare solo a se stessi non serve e non basta: abbiamo la responsabilità morale e civile di

pensare anche al bene degli altri, soprattutto dei più fragili, anziani, malati. Questo significa vivere in una comunità, quella stessa comunità alla quale nei momenti più bui tutti noi - in modi diversi - ci siamo stretti per non dire aggrappati, cantando insieme, creando gruppi su Facebook per condividere e farsi forza a vicenda, offrendoci di fare la spesa per il vicino di casa, e che oggi più che mai dobbiamo riscoprire… per il bene e la salute di tutti!

Adriano Merigo Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 7


ATTUALITÀ

∞  A CURA DI LUCIO BUONANNO

E ora la nuova sfida contro il Coronavirus Il Presidente dell’Ordine dei medici bergamaschi lancia l’allarme. Guai a non mettere la mascherina e a non mantenere le distanze di sicurezza

«Ci aspetta una nuova sfida contro il Covid 19. Una lunga convivenza con il virus fino a quando non arriverà il vaccino. Il futuro prossimo dipenderà soltanto da noi. Bisognerà ancora di più rispettare le regole di sicurezza: indossare le mascherine, mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone, il tracciamento. Altrimenti ci troveremo con altri focolai, con tanti contagiati e con il rischio che intere zone possano essere messe in quarantena». A lanciare l’allarme è il dottor Guido Marinoni, Presidente del’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bergamo. «Molto dipenderà anche dalla Sanità nazionale e regionale che dovrà decidere in modo mirato e tempestivo e non, purtroppo, come è avvenuto per Nembro ed Alzano, epicentri del dramma che ha vissuto la Bergamasca» aggiunge.

Si guarda così, con preoccupazione, all’autunno che porterà come tutti gli anni febbre, raffreddori, tosse, influenza con sintomi simili a quelli del Coronavirus, che provoca anche disturbi gastroenterici con febbre e diarrea. E i malati si spaventeranno non poco pensando al terribile virus che tante vittime ha fatto in Val Seriana e a Bergamo e che è lontano dall’essere debellato, visti i contagi in tutto mondo. «Siamo tutti preoccupati per l’influenza, che andrà distinta dall’infezione da Coronavirus, ma che, all’inizio, si presenterà con gli stessi sintomi. La vaccinazione è essenziale, ma se le persone indosseranno la mascherina e rispetteranno il distanziamento anche l’influenza circolerà di meno. Certo, nella stagione autunnale ci sono più rischi, ad esempio staremo maggiormente in ambienti chiusi quindi non dobbiamo abbandonare protezione e

8 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

distanziamento, altrimenti saranno guai. Le criticità sono sempre le stesse» dice il dottor Marinoni. «Tutti i medici di famiglia hanno dato la loro disponibilità a praticare la vaccinazione antinfluenzale. Il 60 per cento praticherà il vaccino nel suo studio, l’altro 40 per cento, non avendo spazi idonei per gestire un così elevato afflusso di persone in pochi giorni, lo farà in strutture messe a disposizione dai Comuni. L’ organizzazione della campagna di


vaccinazione, che comincerà a fine ottobre, è in corso di definizione in questi giorni. Si vaccineranno dal medico di famiglia gli ultrasessantacinquenni, probabilmente anche gli ultrasessantenni. Per i pazienti portatori di malattie croniche di età inferiore, i medici hanno proposto di eseguire la vaccinazione nei loro studi, oltre che presso le ASST: le decisioni dell’ATS sono attese a breve. Per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni sarà disponibile il vaccino in spray nasale. Bisognerà prenotare e armarsi di pazienza in quanto si devono rispettare tutte le norme di sicurezza. Sarà necessario il distanziamento anche negli spazi di attesa, prima e dopo la vaccinazione». L’obiettivo è che almeno il 75 per cento degli aventi diritto si sottoponga ai vaccini antinfluenzali, contro il 55 circa per cento degli anni passati. E gli altri? Dovranno rivolgersi alle farmacie e acquistare il medicinale, sperando che non ci siano problemi di approvvigionamento. E chi invece si sveglia una mattina con febbre, tosse e raffreddore o con diarrea febbrile? «Purtroppo i sintomi dell’influenza all’inizio non si distinguono da quelli dell’infezione da Coronavi-

rus» spiega il Presidente dell’Ordine dei medici. «Certo, in alcuni casi la febbre può avere un’altra causa evidente, ma in molti casi non sarà così. Ci si rivolgerà al medico di famiglia o al pediatra che, nel caso, segnaleranno il sospetto all’ATS (Agenzia di tutela della salute), che a sua volta sottoporrà il paziente al tampone. Per le scuole verranno date specifiche indicazioni. Speriamo che il sistema regga, in termini di tempi per fornire le risposte a una richiesta che non sarà certo quella dell’estate. Si spera anche nei nuovi tamponi rapidi, che la Regione dovrebbe validare e fornire». Il rischio è proprio quello di avere troppi contagiati che creeranno problemi. Anche con la riapertura delle scuole. «Stiamo attenti ai casi, li isoliamo, li tracciamo. Comunque i medici del territorio non dovranno più combattere contro il nemico invisibile a mani nude come nella fase più drammatica della pandemia, quando avevano a disposizione scarse protezioni o addirittura nulla. La soluzione nella maggior parte dei casi è stata individuale. Hanno cercato di proteggersi e di proteggere i pazienti rischiando la vita. Ricordo che 30 medici bergamaschi, di cui 6 medici di famiglia, sono stati colpiti letalmente dal morbo. Su circa 600 medici di famiglia 150 si sono contagiati. Un altro problema è rappresentato dalla carenza di medici di famiglia. Nel primo semestre del 2020, 50 si sono pensionati e si stima che se ne andranno altrettanti per fine anno. Sarà difficile sostituirli tutti con colleghi aventi i requisiti di specializzazione necessari, cioè il corso di

DOTT. GUIDO MARINONI Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bergamo

formazione specifica in medicina generale. Un errore clamoroso di programmazione ha fatto sì che i posti, al corso triennale postlaurea, non fossero adeguati alle necessità (sono stati aumentati solo dal 2018): l’alternativa sarà inserire medici precari, comunque difficili da trovare o aumentare il carico di assistiti ai colleghi in servizio, ma, in quel caso, servirebbe il supporto di infermieri e impiegati amministrativi, ad oggi presenti in misura del tutto insufficiente». Altre proposte l’Ordine dei Medici le ha fatte da tempo, chiedendo la vaccinazione antinfluenzale già dai primi giorni di ottobre, l’ottimizzazione del sistema informatico per segnalare i casi e richiedere i tamponi, il potenziamento del dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria (DIPS) per l’isolamento e il tracciamento dei casi, lo stoccaggio di dispositivi di prevenzione individuali per ogni futura emergenza“.

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 9


SPECIALITÀ A-Z

CHIRURGIA VASCOLARE

Safena e varici quando toglierle? ∞  A CURA DI LEONINO LEONE

L’insufficienza venosa è una condizione patologica piuttosto frequente nella nostra popolazione, soprattutto nel genere femminile. In Italia ne soffre il 30% delle donne, percentuale che si riduce al 15% negli uomini. Non rappresenta, seppur in casi estremi, una patologia grave anche se i sintomi possono essere spesso molto fastidiosi se non addirittura invalidanti sulla qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti. La manifestazione clinica più frequente con cui l’insufficienza venosa si presenta sono le varici, comunemente chiamate vene varicose, ovvero dilatazioni spesso tortuose visibili a livello dell’arto

inferiore che derivano dal deterioramento del principale vaso del circolo venoso superficiale: la safena. Sebbene oggi siano disponibili tecniche chirurgiche mini-invasive, prima di togliere la safena è fondamentale un’attenta valutazione che tenga conto della rilevanza dei sintomi, della gravità della malattia nonché dell’età del paziente.

L’ELEMENTO CENTRALE DEL SISTEMA VENOSO SUPERFICIALE L’ECOCOLORDOPPLER PER CLASSIFICARE LA GRAVITÀ DEL PROBLEMA La diagnosi dell’insufficienza venosa è per lo più clinica anche se un ruolo fondamentale, soprattutto per classificare il grado della malattia, è giocato dall’Ecocolordoppler, un esame immediato e per nulla invasivo poiché basato sul principio degli ultrasuoni al pari dell’ecografia.

Il sistema venoso superficiale è costituito dalla grande e piccola safena e dai loro vasi affluenti e ha la funzione di drenare il sangue indirizzandone il flusso dalla periferia verso il cuore. La safena origina dall’estremità più distante dell’arto inferiore e termina a livello dell’inguine ove confluisce nel circolo venoso profondo.

SE LE VALVOLE NON FUNZIONANO BENE Le cause dell’insufficienza della safena rientrano nel grande capitolo

10 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

dell’insufficienza venosa. Il meccanismo che sta alla base dell’insufficienza venosa sostanzialmente consiste nel malfunzionamento dell’apparato valvolare delle vene con conseguente aumento della pressione idrostatica all’interno delle vene stesse. Ne consegue un sovraccarico di circolo con concomitante dilatazione e sfiancamento dei vasi sanguigni coinvolti che assumono il tipico aspetto violaceo e serpiginoso.

I FATTORI DI RISCHIO: DALLA FAMILIARITÀ ALLA SEDENTARIETÀ La predisposizione è genetica, quindi legata alla familiarità; fattori invece concomitanti sono il sesso femminile, il numero di gravidanze, l’assunzione di terapia ormonale estro-progestinica, l’obesità e la sedentarietà, o infine


Valvola aperta

Valvola aperta

Flusso sanguigno normale

Flusso sanguigno in due direzioni

Valvola chiusa

Valvola non chiusa

Gamba sana

l’attività lavorativa che prevede il mantenimento prolungato della stazione eretta.

SENSO DI PESANTEZZA E GONFIORE ALLE GAMBE TRA I CAMPANELLI D’ALLARME I sintomi dell’insufficienza venosa possono spaziare dal senso di pesantezza e gonfiore soprattutto di gambe, caviglie e piedi finanche a dolore; con minor frequenza il quadro clinico può manifestarsi in modo più serio con comparsa di tromboflebiti o ulcerazioni cutanee.

LA CHIRURGIA? SOLO QUANDO I FARMACI NON BASTANO La terapia dell’insufficienza venosa è innanzitutto medica. Lo specialista angiologo prescrive farmaci che agiscono sulla parete dei vasi malati migliorandone la tonicità e riducendone l’infiammazione. Tra questi quelli considerati più efficaci sono la diosmina, della famiglia dei flavonoidi, e il mesoglicano, farmaco ad attività anticoagulante ed antiaggregante. Di fondamentale importanza è poi la compressione elastica, cioè la corretta calza

Flusso sanguigno anormale

Vene varicose

contenitiva. Anche cambiare lo stile di vita, se si è affetti da obesità o in sovrappeso e sedentari, può aiutare ad alleviare i sintomi. Quando però la terapia medica non è sufficiente a apportare il beneficio sperato migliorando la qualità della vita del paziente, sarà necessario ricorrere alla chirurgia. Obiettivo dell’intervento è l’asportazione o esclusione dal restante circolo venoso della vena safena malata (safenectomia). L’intervento tradizionale consiste nell’asportazione, totale o parziale, della vena grande safena o della piccola safena e prevede due piccole incisioni, una all’inguine e una al malleolo (caviglia), attraverso le quali la vena viene “sfilata” (stripping). In alternativa alla chirurgia tradizionale, si può effettuare l’asportazione della safena anche con il laser o la radiofrequenza: attraverso una piccola incisione vengono inserite sonde apposite che, liberando energia, danneggiano la parete interna della safena occludendola. Durante l’intervento di safenectomia vengono praticate anche le cosiddette flebectomie, cioè l’asportazione chirurgica vera e propria delle vene varicose collate-

rali. Questo tipo di intervento viene oggi eseguito anche in regime ambulatoriale o comunque con un breve ricovero di poche ore. Il paziente potrà quindi affrontare la procedura da sveglio ritornando alle proprie attività quotidiane in pochi giorni, con la precauzione di indossare una fasciatura elastica per una decina di giorni. La safenectomia è inoltre un intervento chirurgico a basso rischio e a limitato impatto fisico per il paziente, purché ovviamente effettuato con la corretta indicazione.

DOTT. LEONINO LEONE Specialista in Chirurgia Vascolare Unità Operativa di Chirurgia Vascolare del Policlinico San Marco di Zingonia (BG)

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 11


SPECIALITÀ A-Z

GERIATRIA

Disfagia: le strategie per imparare a gestirla ∞  A CURA DI SARA ZAZZETTA

La disfagia, ovvero la difficoltà a deglutire alimenti o bevande, colpisce circa il 20% della popolazione e in percentuale maggiore gli anziani, soprattutto se affetti da demenza. Ci sono poi patologie che, a qualsiasi età, predispongono alla disfagia come ictus cerebrale, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, neoplasie del distretto orofaringeo etc.. Si tratta di una malattia pericolosa, che può incidere in modo importante sulla salute e sulla qualità di vita di chi ne soffre. Per questo è importante avvalersi sempre della collaborazione del proprio medico curante, affidando i casi più complessi allo specialista (otorinolaringoiatra, geriatra, neurologo). Esistono però

alcune semplici strategie che possono aiutare efficacemente a ridurne le complicanze.

verso l’esofago mentre l’aria percorre la laringe e da qui raggiunge i polmoni, passando attraverso la trachea. Esofago e trachea sono

QUANDO L’EPIGLOTTIDE NON SI CHIUDE PIÙ E IL CIBO PASSA NELLE VIE RESPIRATORIE La disfagia è un disturbo che consiste nell’incapacità di deglutire i cibi in maniera corretta. Può riguardare sia i cibi solidi sia liquidi e comporta una notevole difficoltà nell’alimentazione, poiché chi ne è colpito fatica a ingerire i cibi, sentendosi spesso soffocare. Si manifesta perché, a livello della gola, vi è la suddivisione tra vie respiratorie e vie digestive: il cibo, attraverso la faringe, procede

12 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

DOTT.SSA SARA ZAZZETTA Specialista in Geriatria Ospedale Briolini Gazzaniga ASST-Bergamo Est


due “tubi” molto vicini, motivo per cui è facile che il cibo, inavvertitamente, sbagli percorso e arrivi in trachea. Per evitare che questo succeda possediamo una valvola, chiamata epiglottide, che, al momento del passaggio del cibo, chiude la laringe forzando il cibo masticato a percorrere la via corretta verso l’esofago. Una persona con disfagia perde il controllo di questo meccanismo: la sua epiglottide rimane spesso alzata, consentendo al cibo di entrare anche nella trachea. Quando ciò avviene c’è un elevato rischio di soffocamento e solitamente il nostro organismo attiva il meccanismo della tosse per liberare il canale respiratorio dall’ostruzione.

TOSSE, RIGURGITI, SENSAZIONE DI CIBO IN GOLA, I SEGNALI DA NON TRASCURARE Per la persona che assiste l’anziano (o chi soffre delle patologie sopra citate) sospettare un problema di disfagia è abbastanza facile: è necessario prestare attenzione durante i pasti a eventuali episodi di tosse, alla necessità di schiarire frequentemente la voce, alla sensazione di cibo fermo in

gola, alla presenza di rigurgiti o di voce gorgogliante. Infatti se saliva e cibo, che inevitabilmente contengono batteri, arrivano ai polmoni, possono provocare polmoniti, chiamate per l’appunto ab ingestis, una tra le complicanze più temibili della disfagia.

PRIMA REGOLA: MODIFICARE LA CONSISTENZA DEGLI ALIMENTI E AUMENTARE LA FREQUENZA DEI PASTI Il punto di partenza nella gestione dei pazienti disfagici consiste nella modificazione delle consistenze alimentari. Esistono inoltre modalità di intervento più mirate alla gestione della disfagia come, ad esempio, il trattamento logopedico, che prevede esercizi specifici per ciascun paziente. La scelta degli alimenti è strettamente correlata al tipo e al grado di disfagia e va concordata con il medico. In generale, nei casi meno gravi, può essere utile aumentare la frequenza dei pasti riducendo le quantità e tagliando il cibo in piccoli pezzi. Vanno evitati alcolici, tabacchi e caffeina. Sono altresì sconsigliati i cibi appiccicosi (formaggi pastosi) o quelli che si sbriciolano (fette biscottate, cracker) e pasti

a doppia consistenza (pastina in brodo, minestrone). È importante, in questa fase, considerare i gusti e le preferenze della persona, le eventuali patologie concomitanti e il suo stato nutrizionale. Solitamente è preferibile scegliere una dieta con calorie e valori nutritivi elevati per compensare la ridotta assunzione di alimenti tipica del soggetto anziano, soprattutto se disfagico. Il grado di densità dei liquidi (acqua, the, succhi, brodo) può essere modificato con l’aggiunta di addensanti naturali (fecola di patate, farina di riso) o artificiali (polveri insapori che si acquistano in farmacia), in grado di rendere i liquidi più facilmente deglutibili. Nei casi moderati, invece, occorre fornire un pasto morbido o frullato. Ci sono infine delle persone che, nonostante le modificazioni dietetiche, non riescono a deglutire correttamente: previa valutazione dei rischi e dei benefici, potrebbero essere candidati al posizionamento di PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea), ovvero un tubo tramite il quale il cibo viene immesso dall’esterno direttamente nello stomaco, bypassando bocca ed esofago.

Anche l’ambiente conta L’ambiente riveste un ruolo importante nel permettere una corretta alimentazione: prima di iniziare un pasto si deve favorire un ambiente sereno, senza troppe distrazioni, e controllare che la persona sia vigile e tranquilla. Va posizionata seduta, con i piedi appoggiati a terra e con eventuali sostegni alla testa, che deve essere sempre leggermente flessa. Se è allettata, è utile alzare lo schienale del letto di almeno 45 gradi. Chi aiuta la persona a mangiare deve stare seduto al suo stesso livello e cercare di non farla parlare, evitando l’uso di cannucce o siringhe in quanto creano difficoltà nel controllo della quantità e del flusso dei liquidi. Inoltre è bene non introdurre un nuovo boccone se quello precedente non è stato deglutito. Dopo il pasto è importante eseguire un’accurata igiene orale, controllare che non ci siano residui di cibo in bocca e tenere la persona in posizione seduta per altri 30-60 minuti.

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 13


SPECIALITÀ A-Z

ORTOPEDIA

Metatarsalgia Perché viene e cosa fare ∞  A CURA DI CARLO CUNI

Il dolore nella parte anteriore del piede può avere cause diverse, per questo il primo passo è individuarle correttamente Il piede si mantiene tanto più efficiente quanto più è elastico. Lo si capisce se si osserva la sua forma, anche in posizione statica. Ma ancor più durante lo svolgimento del passo. Durante la marcia infatti si alternano movimenti di ammortizzazione (pronazione) e spinta (supinazione) che garantiscono l’adeguamento del piede ai vari tipi di terreno e la progressione regolare del passo. L’area anteriore del piede (regione metatarsale) è certamente molto sollecitata nella fase propulsiva del passo. Seppure robuste, le sue strutture (capsule articolari, legamenti, ossa, cute, sottocute, nervi, vasi sanguigni) durante il corso

della vita possono andare incontro a usura. Da qui nascono i sintomi dolorosi. Il termine generico di “metatarsalgia” definisce quindi un dolore in area metatarsale. Non ne definisce però le cause, né tanto meno fornisce indizi circa le strutture in sofferenza. Le cause: da quella meccanica a quella neurologica La causa più frequente è un’alterazione biomeccanica del piede definita “sindrome pronatoria”. Consiste in un eccesso di durata del periodo in cui il piede durante lo svolgimento del passo resta nella fase di ammortizzazione (pronazione). In questa situazio-

14 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

DOTT. CARLO CUNI Specialista in Ortopedia e Traumatologia Unità di Ortopedia e Traumatologia ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo

ne le sollecitazioni meccaniche sull’area metatarsale aumentano notevolmente, specie con forze di taglio che risultano estremamente dannose per le strutture anatomiche di questo distretto. Tale condizione clinicamente è riscontrata in quello che normalmente è definito “piede piatto pronato” cui spesso si associa la condizione di alluce valgo. I soggetti più colpiti sono le donne di età intermedia. Spesso i disturbi non sono legati alla deviazione in valgo dell’alluce, ma a un dolore alla base del secondo e terzo dito. In questa condizione infatti l’alluce è carente nella fase di spinta e si verifica la cosiddetta “metatarsalgia di trasferimento”,


Donne, le più a rischio Le donne di mezza età in moderato o gran sovrappeso sono più esposte al rischio di metatarsalgia. Può riguardare anche donne esili e scarne, prevalentemente per motivi di carenza di tessuto sottocutaneo in area di appoggio metatarsale. Vi sono tipologie di piede più predisposte per la forma. È il caso dei due opposti: il piede piatto ed il piede cavo, con tutte le sfumature che la natura fornisce alla varietà individuale. A volte però anche piedi perfettamente normali e ben strutturati possono presentare metatarsalgie importanti e violente. Facilmente in questi casi si riscontra la cosiddetta “metatarsalgia di Morton” una sorta di infiammazione di un nervo plantare (più frequentemente il terzo). In ambito lavorativo il sesso maschile è colpito nei soggetti che per necessità devono calzare scarpe antinfortunistiche particolarmente dure e per nulla ammortizzate. Un’altra condizione che si riscontra è quella di una giovane donna che utilizza abitualmente scarpe con tacco alto (8 cm e oltre). La posa innaturale del piede distorce le fasi dell’appoggio e della spinta del piede. Si concentrano carichi anomali sull’avampiede, non ammortizzabili anche per la scarsa consistenza della suola (genericamente in cuoio).

ovvero un carico anomalo, eccessivo e concentrato sui metatarsali centrali (anziché distribuito armoniosamente su tutta l’area metatarsale) che, più esili, non tollerano l’eccesso di sollecitazione meccanica. Certamente il peso corporeo e la lassità legamentosa tipica dell’età che precede la menopausa rappresentano importanti aggravanti in grado di far peggiorare rapidamente i disturbi. Esistono poi molteplici condizioni patologiche che possono arrecare danno all’area metatarsale come malattie sistemiche, metaboliche (diabete), reumatiche, neurologiche e perfino psichiche. Analogamente al piede piatto anche il piede cavo, con meccanismo differente, il piede equino, il piede dismorfico, per deformità congenite o post traumatiche, possono favorire l’insorgenza di problemi di metatarsalgia. Da ultimo quadri dolorosi dell’avampiede si riscontrano per eccesso di sollecitazioni funzionali come nel caso delle fratture da stress tipiche dello sportivo.

fico eseguito sempre in ortostasi (ossia sotto carico) fornisce da sé sufficienti informazioni che, se necessario, potranno essere integrate con esami più raffinati come l’ecografia, la TAC e la risonanza magnetica nucleare.

Visita accurata ed esami radiologici per la diagnosi Certamente il paziente per primo riconosce da sé la sede del dolore e la riferisce al medico. Spetta quindi a quest’ultimo individuare quelle condizioni patologiche che può rilevare attraverso un’accurata anamnesi e un altrettanto accurato esame clinico, che devono quindi rappresentare un imprescindibile primo passo nella valutazione del paziente. Certamente gli esami strumentali aiutano, ma non devono mai sostituire l’oggettività ricavabile da una visita attenta e scrupolosa, quanto piuttosto integrarla. In primis un esame radiogra-

Plantari e trattamenti personalizzati per risolvere i disturbi La cura di ogni patologia si desume da un’accurata diagnosi quindi il medico prescriverà adeguati plantari o solette personalizzate da rinnovare ogni due o tre anni. Il trattamento può essere integrato inoltre da cure fisiche e fisioterapiche. Da ultimo, al persistere dei disturbi, si può arrivare alla proposta chirurgica, che può comprendere diversi tipi di intervento. Questa soluzione deve però essere attentamente ponderata e spiegata al paziente, per renderlo il più possibile partecipe della cura.

La prevenzione? Passa attraverso le calzature “giuste” La prevenzione riguarda in primo luogo una costante attenzione all’uso di calzature congrue. In particolare, in certi soggetti predisposti, devono avere suole morbide ed in grado di ridurre le sollecitazioni di taglio sull’area metatarsale. Poi è necessario controllare il peso corporeo, i valori metabolici e un’accurata igiene personale della pianta del piede con frequenti e periodiche consultazioni, come nella condizione di diabete mellito. La valutazione specialistica potrà poi certamente dare indicazioni circa l’opportunità di fornire un plantare in grado di alleggerire la pressione in area metatarsale, consentendo così una riduzione della sintomatologia.

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 15


PERSONAGGIO

CHICCO CEREA

Tre stelle di solidarietà Intervista a Chicco Cerea, chef del ristorante Da Vittorio, che durante la fase critica del Coronavirus ha cucinato per i contagiati e per le famiglie bisognose ∞  A CURA DI LUCIO BUONANNO

Dodicimila pasti per i ricoverati di Covid 19 e per i volontari all’ospedale da campo alla Fiera di Bergamo, sedicimila e quattrocento pacchi di viveri alle famiglie bisognose da marzo alla fine di luglio: è questo il bilancio che ha avuto come protagonista Chicco Cerea, all’anagrafe Enrico, chef del ristorante Da Vittorio alla Cantalupa di Brusaporto che vanta 3 stelle Michelin da dieci anni e 3 forchette del Gambero Rosso, uno dei migliori ristoranti italiani. «Tutto è nato quando ho saputo che in un padiglione della Fiera sarebbe stato realizzato un ospedale da campo per i contagiati di

Coronavirus» ci racconta Chicco Cerea «Noi eravamo chiusi col ristorante per il lockdown e ho subito pensato di rendere a Bergamo quello che ci ha dato per tantissimi anni. Ho sentito la Protezione Civile, ne ho parlato con i miei collaboratori della cucina e ci siamo subito organizzati. Mancava solo il cibo e ho deciso di lanciare un appello il 18 marzo. Più di mille aziende ci hanno risposto e inviato i loro prodotti. Una valanga che all’inizio ci ha messo in difficoltà. Per fortuna la famiglia Bellina dell’Italtrans di Calcinate ci ha messo a disposizione i bancali e siamo partiti. Per fare un esempio solo a Pasqua abbiamo ricevuto

16 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

15 mila colombe, 12 mila uova di cioccolato. E tanto, tanto altro. Io con i miei ragazzi, una quindicina, abbiamo preparato i pasti per 150200 persone al giorno, colazione, pranzo e cena, ma la materia prima ci avanzava e allora abbiamo pensato una soluzione per evitare sprechi di cibo. L’8 aprile abbiamo lanciato una nuova iniziativa. Con gli Alpini e i volontari abbiamo riempito 16.400 pacchi da distribuire alle famiglie bergamasche bisognose, agli alberghi che avevano ricoverati ammalati, ai volontari dell’ospedale da campo. Mi ha davvero commosso quanta merce abbiamo ricevuto da tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino. È sta-


Ricetta In una pentola rosolare l’aglio con l’olio, far soffriggere carota, cipolla e sedano. Aggiungere i pomodori San Marzano già tagliati, sale, pepe, zucchero e cuocere per 35/40 minuti. Frullare il pomodoro cotto e passarlo al chinois in un sauté, aggiungere i pomodori Piccadilly, scolare i paccheri e porli nel sauté, mantecare con burro e parmigiano. Infine aggiungere il basilico e un filo di olio extra vergine di oliva. E buon appetito...

to molto impegnativo, ma molto bello. Una grande esperienza toccante con lo scopo di aiutare chi in quel momento soffriva per questo maledetto virus e per dare loro un sorriso». E un sorriso ai clienti è il marchio di fabbrica della famiglia Cerea. Hanno cominciato nel 1966 Vittorio Cerea e la moglie Bruna proponendo un menu diverso, centrato sul pesce. Una sfida a una società dove erano regine le carni, una sfida vinta con il sorriso e con le ricette interattive che Chicco continua a seguire. «Mi ricordo che mio padre era criticato perché era uno dei pochi ristoranti dove

Paccheri alla Vittorio Una delle ricette originali di papà Vittorio che la famiglia continua a proporre come “tributo” al capostipite dei Cerea.

INGREDIENTI per 4 persone 250 g... Paccheri 50 g...... Pomodori Piccadilly 200 g... Pomodori San Marzano 40 g..... Parmigiano ½.......... Bicchiere di olio extravergine di oliva 20 g...... Burro 1............ Spicchio di aglio 1............ Carota 1............ Gambo di sedano 1............ Mazzo di basilico ½.......... Cucchiaio di zucchero qb......... Sale e pepe

si porzionava il pesce in tavola. Per noi l’interattività con il cliente è importantissima perché si crea un rapporto diverso. Come per esempio con uno dei nostri piatti più gettonati, i paccheri Da Vittorio che vengono impiattati davanti al cliente, ma anche il branzino al vapore. Si porta la padella in ghisa, si mettono le pietre laviche, le si porta a 600-700 gradi, si mettono gli aromi, la griglia con il pesce crudo, acqua di mare. A quel punto i camerieri portano una clessidra al cliente. Dopo tre giri di clessidra il pesce è cotto. Anche il dolce è interattivo. Una tavolozza bianca, il piatto e via: mousse, gelato, sceglie il cliente».

L’interattività con i clienti e i sorrisi non bastano però. Al primo posto, come dice Chicco, c’è la salute. «Le nostre materie prime sono fondamentali. È stato nostro padre a insegnarcelo. Lui, pur di avere gli ingredienti migliori, era disposto a pagare tanto. E riusciva sempre ad avere i prodotti migliori. E noi lo seguiamo. Tanto per fare un esempio quando facciamo la cassuola, due-tre volte l’anno, usiamo solo maiali allevati in Italia e sgrassiamo la carne, il guanciale sottoponendolo a due, tre lavaggi. Il risultato è eccellente e non è affatto pesante. Le faccio un altro esempio. Noi, Da Vittorio, abbiamo un menù con sedici portate. Potrebbero essere

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 17


PERSONAGGIO

CHICCO CEREA

pesanti e invece, con le tecniche che usiamo, si lasciano mangiare senza conseguenze. E lo dimostrano i nostri clienti che magari si fermano a dormire nelle nostre dieci stanze e alla mattina dopo, al risveglio, mi dicono che hanno dormito benissimo e senza alcun problema di digestione. Ecco, la salute dei clienti è al nostro primo posto». Ma anche Da Vittorio deve fare il conto con il coronavirus. «È stato inaspettato, surreale all’inizio», commenta Chicco Cerea «ci ha lasciato un segno importante, non è un momento facile anche per noi. Io per non mettere in difficoltà i miei 200 dipendenti, alcuni sono con noi da 30 anni, per non metterli in cassa integrazione, ho dovuto inventarmi altre soluzioni, è nata così la pizzeria-griglieria Dav Cantalupa intorno alla piscina grande e tra poco anche pizza e

fish, pizza e pesce. Qui abbiamo grandi spazi anche all’aperto e un paio di piscine attorno alle quali si tenevano compleanni, matrimoni e via dicendo. A causa del coronavirus non si potevano più fare e così è nata l’dea della pizzeria accessibile a tutti che ci permette di recuperare lavoro per noi e i nostri dipendenti. Adesso affiancheremo anche il “pizza fish” a base di pesce che è la specialità di Da Vittorio da sempre. Intanto continuiamo con il delivery, il catering. E con i nostri altri ristoranti a Shanghai (una stella Michelin) e a St. Moritz (2 stelle Michelin). A Shangai dove abbiamo riaperto la clientela è tornata alla grande, a St.Moritz ricominceremo il 18 dicembre». Incontriamo Chicco tra un impegno e un altro. La sua giornata è cadenzata dagli impegni. Si sveglia alle 7:15 nella zona del vecchio ospedale di Bergamo, un po’ di

ginnastica e subito al lavoro: irrinunciabile la prima tappa alla Pasticceria Cavour di Città Alta, per poi raggiungere il resto della famiglia al ristorante, a Brusaporto. Ad attenderlo, oltre alla mamma Bruna, il fratello Francesco, responsabile della cantina e della ristorazione esterna, Roberto, per tutti Bobo, insieme a Chicco Executive chef e Rossella, responsabile del ristorante, dell’accoglienza all’interno della Dimora e della linea di gift Da Vittorio Selection. A Chicco resta poco tempo che cerca di dedicare al suo nuovo sport preferito, il golf, per cui ha inventato il Ristogolf, gare a premi dove ogni due-tre buche i giocatori possono assaggiare i succulenti cibi preparati dai vari ristoratori. «Non è importante vincere» dice Chicco «ma a pranzo e a cena vince la golosità, senza eccessi».

Ph: Fabrizio Donati

18 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020



IN SALUTE

STILI DI VITA

Cohousing I vantaggi del vivere insieme

NON SOLO PER I GIOVANI, ANZI...

∞  A CURA DI MARIA CASTELLANO

Un nuovo modo di concepire l’abitazione e gli spazi comuni in una sorta di “villaggio urbano” che favorisce lo scambio, le relazioni e la solidarietà tra vicini. Nato in Scandinavia una cinquantina di anni fa il fenomeno del cohousing o coresidenza si è diffuso prima in Australia, Usa e Giap-

pone per poi approdare anche in Italia, dove al momento sono attive start up a Ferrara, Milano, Forlì, Torino, Lucca, Bolzano, Bologna e Reggio Calabria. Ma di che cosa si tratta? E quali sono i vantaggi? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Erica Chitò, psicologa clinica.

Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, gli anziani che vivono in contesti di cohousing restano autosufficienti per una media di 10 anni in più rispetto agli anziani che vivono da soli. Continuare ad essere parte attiva della comunità in cui vivono infatti li stimolerebbe a rimanere autonomi e in buona forma fisica.

Una nuova famiglia “allargata” contro la solitudine Come evidenziato da sempre più ricerche sociali, nelle grandi città soprattutto negli ultimi decenni si è sempre più diffuso il fenomeno delle “nuove solitudini”. Se una volta infatti le famiglie numerose e allargate (che spesso comprendevano anche i vicini) costituivano una rete di sostegno “naturale”, oggi per diversi motivi (ad esempio per spostamenti per lavoro o per studio) spesso ci si ritrova soli in contesti nuovi e senza appoggi “familiari”. Ecco allora che il cohousing può diventare un’occasione per recuperare dinamiche relazionali e di sostegno reciproco del vicinato, tipico delle generazioni passate.

20 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020


Dottoressa Chitò, cosa s’intende per cohousing? Il cohousing, che si può tradurre in coabitazione, è una vera e propria filosofia di vita, in cui si sceglie di condividere spazi domestici comuni, ma anche e soprattutto tempo, esperienze e affetto con gli altri residenti. L’idea nasce per esigenze diverse che accomunano le persone, fino ad approdare alla co progettazione degli spazi magari in ex scuole o fabbriche dismesse per creare ambienti fatti su misura, domotici e green, in cui ognuno ha un proprio alloggio privato, ma può condividere grandi living per attività ricreative, biblioteca, lavanderia, oppure orto o piscina. Una sorta di condominio senza amministratore, o di residence, ma con un intento sociale condiviso e una scelta di tipo valoriale importante come il desiderio di ricreare una comunità allargata e la volontà di costruire relazioni stabili. Nel cohousing ognuno si prende l’im-

DOTT.SSA ERICA CHITÒ Psicologa Clinica Centro PsicoSalute Bergamo

pegno di rendersi disponibile per qualche servizio, accudire i bambini, cucinare, fare commissioni o piccole manutenzioni per godere poi di altri benefici derivanti dalla reciproca solidarietà. A differenza del condominio nel cohousing il vicinato si sceglie, nel senso che chi fonda il progetto stabilisce anche quali sono gli intenti dello stesso e per entrare a farne parte bisogna essere “accettati” come nuovi cohouser, quindi anche da questo punto di vista responsabilità personale e democrazia sono elementi fondanti. Chi sono le persone che decidono di fare cohousing? Ci sono realtà diverse, in Italia principalmente destinate a nuclei familiari con bambini che desiderano condividere la quotidianità, però ci sono anche nuovi progetti dedicati ai giovani come l’esperienza a Bolzano, in cui under 35 possono usufruire di mini alloggi con ampi spazi comuni per rendersi autonomi dalla famiglia, oppure in Calabria, dove è nata una cohousing per ragazze single con bambini piccoli. In Europa non mancano i cohousing di persone anziane, che combattono la solitudine e condividono l’assistenza di personale domestico, oppure cohousing misti, in cui persone anziane e giovani condividono le proprie risorse per vivere meglio. Non ci sono principi ideologici o religiosi alla base del cohousing e non sono posti vincoli all’uscita dalla comunità. In Italia è

nata la Rete Nazionale Cohousing che permette ai gruppi che intendono partecipare a questa forma abitativa di sfruttare una rete di persone e professionisti che hanno già affrontato le tematiche di base, in modo da rendere più agevole l’inizio della progettazione. L’idea è sicuramente molto interessante sulla carta, ma nella pratica è davvero così semplice “mettere tutti d’accordo”? In effetti questa scelta di vita non è per tutti, in quanto le dinamiche di gruppo che si creano spontaneamente con il tempo tendono a riproporre i conflitti che su scala minore ci sono in qualsiasi famiglia, incomprensioni, rivalità, mancanza di comunicazione, intromissioni non desiderate… senza dimenticare che le famiglie cambiano e così cambiano anche le esigenze di chi ne fa parte. Un buon punto di partenza è la conoscenza reciproca dei cohouser e la volontà di rispettare sempre i limiti personali e familiari, oltre che una buona dose di autocritica e impegno a non voler imporre il proprio punto di vista. Cosa non facile, ma sicuramente possibile. D’altra parte per ogni Itaca da raggiungere c’è sempre un viaggio costellato di sfide da superare e il cohousing è una risposta concreta all’esigenza di vicinanza e sostegno per sempre più persone che hanno individuato nel gruppo di vicinato un’alternativa alla famiglia naturale.


IN SALUTE

ALIMENTAZIONE

Pro e contro della dieta SIRT “del gene magro” TÈ MATCHA: ATTENZIONE A NON ESAGERARE Il tè matcha è un tè verde che contiene quantità di EGCG (epigallo catechin gallato) che attiva il dimagramento. Tuttavia si deve fare attenzione poiché questa sostanza diventa nociva se introdotta a dosaggi elevati, pertanto in un giorno non dovrebbero essere assunti più di due tè matcha.

I succhi verdi centrifugati forniscono senso di sazietà e sono composti da rucola, prezzemolo, sedano verde, mela verde, mezzo limone, cavolo riccio e tè matcha”

∞  A CURA DI GIULIA SAMMARCO

È la dieta grazie alla quale Adele ha perso - almeno così dice lei - 30 chili. E la cantante inglese non è l’unica seguace di questo regime alimentare. Anche Pippa Middleton, sorella di Kate, la

moglie del principe William, ne è una fan. Ideata e promossa da due nutrizionisti inglesi, Aidan Goggins e Glen Matten, prende il nome dalla classe di proteine presenti nell’organismo chiamate sirtuine

22 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

che, a detta dei due esperti, sarebbero in grado di stimolare il metabolismo del corpo favorendo una rapida perdita di peso, fino a 3 chili a settimana. Ma è davvero così efficace? E non ci sono rischi per


la salute? Ne parliamo con la dottoressa Cristina Robba, nefrologa e nutrizionista. Dottoressa Robba, di che tipo di dieta si tratta e su che principi si basa? Per poter comprendere le basi del funzionamento della dieta SIRT, nota anche come “dieta del gene magro”, bisogna conoscere cosa sono le sirtuine, dalle quali deriva il nome della dieta, e come queste proteine agiscono nel nostro organismo. Si tratta di proteine, più precisamente di sette proteine ad alta attività enzimatica, che regolano molte vie metaboliche e hanno un importante ruolo nel controllo dell’invecchiamento delle cellule. La loro produzione attiverebbe il metabolismo oltre ad avere un notevole effetto “anti-aging”. La dieta SIRT si basa dunque sulla introduzione quotidiana di alimenti che contengono nutrienti in grado di aumentare la produzione di queste sirtuine. Questi sono i così detti SIRT foods. Si tratta di alimenti facilmente reperibili? Sì e alcuni come il vino rosso e il cioccolato sono molto apprezzati da chi vuole seguire una dieta senza forti restrizioni. Altri sono alimenti ben precisi, come sedano verde, peperoncino, cavolo rosso, capperi, caffè, l’immancabile olio extravergine d’oliva, rucola, caffè, prezzemolo, cipolla e cicoria ros-

se, soia, fragola, curcuma, noci e il tè verde matcha. L’assunzione giornaliera di questi alimenti aumenta il metabolismo, pertanto la dieta è basata sulla obbligatoria introduzione quotidiana di queste sostanze più che sull’eliminazione o limitazione dei cibi. Ma in pratica, in cosa consiste? Lo schema dietetico che hanno proposto i due nutrizionisti inglesi comprende due fasi. La prima fase è in realtà una dieta ipocalorica di circa 1000 Kcal giornaliere per tre giorni consecutivi, che provengono essenzialmente dall’assunzione di tre succhi di verdure, ossia centrifugati, e da un pasto solido a base di proteine come carne o pesce accompagnati da verdure in grossa quantità. Si possono anche associare alcune piccole porzioni di grano saraceno. Passati i primi tre giorni, si inizia a introdurre due pasti solidi e due “succhi verdi” contenenti gli alimenti SIRT. Nella prima fase la perdita di peso è generalmente evidente, anche se spesso il calo ponderale può essere dovuto a una diminuzione di acqua e di glicogeno muscolare più che a una reale perdita di massa grassa. La seconda fase ha invece una durata di due settimane, necessarie per mantenere il dimagramento. In questa fase si consumano tre pasti solidi e un solo succo verde. Non si devono comunque superare le 2.000 calorie al giorno, compresi gli eventuali calici di vino rosso e

il cioccolato (rigorosamente con 85% minimo di cacao). Ci sono controindicazioni? Non essendo una dieta bilanciata, non può essere effettuata a lungo termine, ed è utilizzabile solo se si devono perdere pochi chili. Non deve essere effettuata in persone con alterazioni metaboliche, insufficienza renale, in gravidanza o allattamento, in caso di disturbi del comportamento alimentare, negli adolescenti. Inoltre il grande quantitativo di verdure della dieta può creare disturbi gastrointestinali e nausea. In conclusione, deve essere considerata una dieta a brevissimo termine. Per una perdita di peso progressiva e costante nel tempo, è meglio affidarsi a schemi ipocalorici o a schemi ipocalorici chetogenici, in tutti i casi sempre e comunque sotto regolare controllo medico.

DOTT.SSA CRISTINA ROBBA Specialista in Nefrologia Nefrologa Responsabile dell’Ambulatorio di Nutrizione Clinica Policlinico San Marco Zingonia e Nutrizionista di Smart Clinic

COLLOQUI di sostegno

PERCORSI di psicoterapia

per crisi legate a fasi della vita o a situazioni traumatiche quali separazioni, difficoltà lavorative, perdite.

per affrontare difficoltà relazionali, e forme di malessere quali ansia, angoscia, fobie, panico, stati depressivi, disturbi del carattere, problemi di identità, dipendenze alimentari e affettive.

Albo degli psicologi della Lombardia n.4433 Albo degli Psicoterapeuti ex art.3 legge 56/89

Dott.ssa Francesca Calioni Bembo Via XXIV Maggio 17 - Bergamo (BG) f.calioni.bembo@gmail.com Tel. 035 256024

MEMBRO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA


IN SALUTE

ALIMENTAZIONE

Sedano rapa Peccato non provarlo! ∞  A CURA DI GIULIA SAMMARCO

Sottovalutato nella nostra cucina, il sedano rapa è un ortaggio dalle molte virtù. Dal sapore delicato, ricco di vitamine e sali minerali ma con poche calorie, può essere mangiato crudo, lesso, cotto al forno. Scopriamolo allora con l’aiuto della dottoressa Federica Belotti, dietista. Dottoressa Belotti, che tipo di ortaggio è e in cosa si differenzia dal sedano “normale”? Il sedano rapa appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, di cui fanno parte oltre al sedano anche la carota, il finocchio etc.. Viene coltivato soprattutto nel Nord Italia,

infatti è noto anche come sedano di Verona. A differenza del classico sedano da costa, di cui si consumano essenzialmente i gambi, del sedano rapa si mangia la radice, dalla forma tondeggiante e nodosa, ruvida al tatto, che presenta una colorazione bruna all’esterno e bianca all’interno. Le foglie, invece, sono verde scuro e gli steli sono cavi all’interno. Quali sono le virtù di questo vegetale? Perché vale la pena inserirlo in una sana alimentazione? Il sedano rapa è costituito per circa il 90% da acqua, quindi ha un basso contenuto energetico e

24 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

DOTT.SSA FEDERICA BELOTTI Dietista Presso Humanitas Gavazzeni e Castelli, Centri Sportpiù e Area Donna di Bergamo e Provincia e Studio medico a Trescore Balneario


Il sedano rapa segue un ciclo a cadenza biennale. Il periodo di raccolta va da fine agosto a dicembre (finché non hanno inizio i primi geli). La raccolta in autunno permette di avere radici sode e croccanti, ideali per il consumo alimentare”

può essere inserito tranquillamente in qualsiasi regime dietetico. È ricco di sali minerali tra cui selenio, ferro, fosforo, magnesio, potassio. Contiene inoltre vitamina A, vitamine del complesso B e vitamina C. Al sedano rapa sono attribuite importanti proprietà, paragonabili

Tabella nutrizionale per 100 g di alimento: . Energia 23 kcal . Proteine 1,9 g . Carboidrati 3,8 g . Lipidi 0,1 g . Fibra 1,8 g

a quelle del sedano comune, in particolare l’azione diuretica, cioè aiuta a stimolare la secrezione di acqua ed elettroliti dai reni, aumentando la produzione e l’escrezione dell’urina. Ha anche proprietà antinfiammatorie, utili contro un ampio spettro di disturbi tra cui reumatismi, affezioni polmonari e insufficienza epatica, ed antiossidanti, contrastando i radicali liberi e combattendo l’invecchiamento. Inoltre facilita il processo digestivo, evitando la sensazione

di pesantezza. Infine, grazie all’elevato quantitativo di fibre, il sedano rapa aumenta il senso di sazietà, aiuta a ridurre la quantità di colesterolo e trigliceridi nel sangue e facilita la corretta attività delle funzioni intestinali. Ma lo possono mangiare tutti o ci sono controindicazioni? Non sono note controindicazioni al consumo di sedano rapa, a meno che non si soffra di allergia a questo vegetale. Come si cucina? In generale, il sedano rapa è poco utilizzato nella cucina italiana mentre rappresenta un alimento importante nella tradizione gastronomica dei paesi del Nord Europa. A differenza del sedano comune, il suo sapore più neutro e delicato lo rende ideale come ingrediente base per la preparazione di molte pietanze. Prima di cucinarlo o consumarlo a crudo, è necessario pulire la sua radice dalle foglie e dalle piccole radici. Poi va sbucciato come una patata oppure sfregato se lo si consuma immediatamente. A crudo, si presta alla preparazione di insalate, ma diventa anche un ottimo contorno se cucinato al forno con una gratinatura. Inoltre può diventare l’ingrediente principale di zuppe e vellutate e può essere consumato sotto forma di purè, un contorno caldo, delicato, ottimo per accompagnare molti piatti o consumato da solo al cucchiaio.

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 25


IN ARMONIA

PSICOLOGIA

Covid da paura Ansia, attacchi di panico, senso di incertezza, stress: come affrontare gli effetti psicologici della pandemia

∞  A CURA DI ELENA BUONANNO

Giovanni, un ex paziente con un bel percorso di terapia alle spalle, è in preda all’ansia. Si è preso il virus sviluppando sintomi importanti, ma non così gravi da richiedere il ricovero. Non dorme e, quando accade, si sveglia di soprassalto in preda al sudore e col cuore che pompa a mille. Pensieri di morte lo assalgono, non sa che fare, non si fida di nessuno. Va in ospedale e trova un

lazzaretto. Lo mandano via, ma le immagini che vede lo spaventano ancora di più. È a pezzi. Piero, medico, dorme male e fa incubi da quando ha smesso di lavorare nel reparto covid-19 in cui è stato destinato nei mesi dell’emergenza. Durante il giorno gli capita di essere visitato da immagini di alcuni episodi drammatici vissuti in reparto, che appaiono furtivamente e lo confondono. Inizia a

26 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

DOTT. MARCO GHEZZI Psicologo e Psicoterapeuta, Practitioner Emdr A Bergamo


percepire livelli di ansia salire improvvisamente, obbligandolo ad interrompere ciò che sta facendo. Si spaventa e inizia a temere che questi episodi possano ripetersi, mettendo a rischio il suo lavoro. Pensieri di disastro, paura di impazzire. Prova a reggere, ma è dura. Pensa ai farmaci, ma ha paura a consultare un collega. Stefania, giovane studentessa brillante ed estroversa, durante la clausura inizia a vivere momenti sempre più sconcertanti in cui sperimenta una paura irrazionale di morire. Si richiude in sé, non riesce a studiare, non ne parla con i suoi vedendoli già molto spaventati dal virus, con il moroso pochi accenni e lui non coglie la disperazione crescente. Il senso di solitudine cresce, si sente confusa e insicura: come una mosca nel tubo del neon. Alla fine è il padre a costringere la ragazza a parlarne. Corinna, cinquantenne già persona vulnerabile prima della pandemia, vede il compagno di una vita andar via su un’ambulanza. Non può aiutarlo, può solo sentire la voce di un’infermiera una volta al giorno. Proprio nel momento in cui pensava che ce la potesse fare, lui ha una crisi repentina e muore. È inconsolabile.

Ginnastica contro i dolori alla schiena e alle spalle, dimagrimento e tonificazione con la professionalità ed esperienza di Giacomo Strabla

ATTACCO DI PANICO: CHE COSA FARE NELL’IMMEDIATO L’attacco di panico è un segnale di qualcosa di significativo che emerge dal profondo e che chiede, pur con questa modalità di allarme, di essere ascoltato. Di per sé, con tutte le sue manifestazioni fisiologiche disturbanti, non dura mai oltre una decina di minuti. Ciò che rimane è il timore che possa ripresentarsi. Si tratta di un timore puramente psicologico che quindi si può cercare di contrastare. Ecco alcuni consigli. > Accettare di poter aver paura e dirsi che, se questo accade, è umano e un motivo c’è. > Imparare a chiedere aiuto. Farlo è da persone forti e sensate, non da persone fragili; non consentirselo al contrario è un atteggiamento di rigidità che non aiuta, piuttosto isola ancora di più. > Condividere le paure con un ascoltatore fidato e affine, un amico o un parente. Contribuisce immediatamente a sentirsi meno strani e “fuori di testa”. > Effettuare esercizi di respirazione profonda (esistono tutorial su Youtube): è un modo per riprendere il controllo sul corpo. Si potrà scoprire che bastano pochi respiri profondi perché il corpo risponda abbassando i livelli di tensione. Il suggerimento è di scegliere una voce che tranquillizzi e provare: più ci si allena più è probabile averne un beneficio. Anche corsi di yoga e di meditazione possono essere una risorsa utile per imparare a entrare in una condizione di rilassamento. > Passeggiare nella natura. L’esercizio fisico e gli elementi naturali hanno un effetto rilassante sulla mente.

Giacomo Strabla PERSONAL TRAINER TRAINING A DOMICILIO, IN PALESTRA, ALL’ARIA APERTA ANTALGICA - TRX RECUPERO FUNZIONALE FITNESS

Cell. 339 1285209

FUNCTIONAL TRAINING WEDDING FITNESS FRIENDS FITNESS BODYBUILDING ANALISI COMPOSIZIONE CORPOREA

www.giacomostrabla-personaltrainer.it Via Cavour, 3 - Telgate (BG)


IN ARMONIA

PSICOLOGIA

Sono solo alcuni esempi dell’impatto psicologico devastante che l’emergenza da Covid 19 ha avuto e continua ad avere. Non a caso gli esperti stimano che il 42% degli italiani rischi di ammalarsi di “ansia post-traumatica”, che il 30% dei contagiati presenti già i primi sintomi di disturbi da stress post traumatico, e che il 24% degli operatori sanitari al lavoro durante il picco dell’epidemia stia facendo i conti con il sovraccarico emotivo di quei mesi (dati presentati al Congresso nazionale di Psichiatria di Bormio il 20 settembre 2020). «Nei casi sopra riportati è evidente la forza del disturbo emotivo sperimentato e la pervasività con cui il Covid 19 ha provocato disastri non solo in termini di vite umane perse» conferma il dottor Marco Ghezzi, psicologo e psicoterapeuta. Dottor Ghezzi, ma quali sono le problematiche e i sintomi più diffusi legati a questo disagio psicologico da Covid 19? Innanzitutto va fatta una distinzione: c’è una significativa differenza tra chi è stato colpito direttamente dalla furia della malattia e il resto della popolazione. Bisogna ricordare che per trauma con la T maiuscola, cioè un trauma difficilmente elaborabile con le sole proprie risorse, si intende l’aver corso il rischio di morire o avere assistito a eventi in cui persone sono morte o hanno corso il rischio di morire. Provate a immaginare di quante migliaia di persone stiamo parlando nella nostra provincia. Tra i sintomi più

ricorrenti, vengono riportati attacchi di panico, insonnia, immagini intrusive disturbanti, alterazioni inusuali del tono dell’umore (irritabilità, tristezza, paura), confusione. Oltre a ciò, non è infrequente osservare il riaffacciarsi di traumi vissuti precedentemente e di cui si era persa memoria. Sappiamo inoltre che gli effetti sintomatologici di un’esperienza traumatica tendono a manifestarsi quando la situazione tende alla normalizzazione e le persone iniziano a rilassarsi. In questi casi, soprattutto per chi è stato esposto direttamente a esperienze così stressanti durante la fase di emergenza (malati, parenti, operatori socio-sanitari) è consigliabile richiedere una consultazione psicologica, anche solo a fini preventivi. L’isolamento da lock down e l’incertezza della situazione hanno però lasciato dei segni anche in chi non ha “affrontato” direttamente il virus... Sì, la pandemia e la conseguente clausura hanno colpito emotivamente in modo violento anche tutte le persone che non sono state coinvolte direttamente. I casi che ho riportato in apertura sono solo alcuni dei tanti esempi. I classici meccanismi di difesa, che in situazioni di normalità ognuno di noi utilizza per allontanare i pensieri disturbanti, si sono rivelati inefficaci: non si poteva uscire, non si poteva “evadere”, ognuno di noi ha dovuto inevitabilmente fare i conti con la paura della malattia e con l’angoscia

28 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

di morte. Niente di strano, era una naturale conseguenza, ma non tutti sono abituati a un confronto così crudo con la realtà e tale esperienza per molti è stata molto stressante. Tanti fattori possono avere inciso poi nel moltiplicare le condizioni di stress, quali le preoccupazioni per il lavoro e per le prospettive future, la condivisione forzata di spazi limitati tra persone in conflitto, l’essere stati costretti a rivoluzionare l’organizzazione della vita familiare per dedicare del tempo ai figli e il dover trovare lo spazio mentale e affettivo per occuparsene adeguatamente, la lontananza di persone care, la mancanza del contatto fisico e di interazione sociale, l’isolamento per anziani, single e persone con disabilità, l’attenzione a non ammalarsi (anche di altro rispetto al Covid) o infortunarsi per il timore di non poter essere curati in modo adeguato, la mancanza di figure di riferimento “istituzionali” che potessero rassicurare, solo per citarne alcuni. Diciamo che il Covid-19 ha tolto una bella fetta di controllo sugli eventi della vita e che per tale condizione nessuno di noi era preparato. Senso di controllo e ansia sono manifestazioni collegate tra di loro: al diminuire dell’una si assiste di solito ad un innalzamento dell’altra. Così anche per i tanti che, pur non avendo vissuto in prima linea la battaglia con il virus, comunque si sono sentiti colpiti psicologicamente e un po’ sbalestrati, un check-up psicologico in questo momento potrebbe essere molto utile.


Non abbiamo mai smesso

di vederci.

Laura Cipolla, Silvia Saronni Animatrici

Volare con la fantasia, giocare per sentirsi leggeri. Sperimentare per la prima volta la tecnologia e scoprire magicamente che non si è poi così distanti. Non smetteremo mai di proporre una “normalità” quotidiana, di tenere vive le relazioni e la voglia di stare insieme. Abbiamo avviato nuove modalità di visita e percorsi di ingresso regolamentati. Vieni a scoprirli.

anniazzurri.it


IN ARMONIA

COPPIA

Smart working Alla ricerca di un nuovo equilibrio Negli ultimi mesi il lavoro e la scuola a distanza si sono trasformati da situazioni di nicchia o futuribili a realtà, una realtà né scelta né pianificata che ha messo alla prova le coppie ∞  A CURA DI LELLA FONSECA

L’avvento improvviso del lavoro a distanza durante il lock down per molte coppie ha significato un cambiamento radicale delle proprie abitudini. Nel giro di poche settimane, infatti, si è passati dal vedersi in alcuni momenti della giornata allo stare a contatto quasi esclusivo per la maggior parte del giorno, per lo più confinati all’interno delle mura domestiche. Un completo ribaltamento della vita a due, solitamente alimentata e arricchita anche dalla presenza di sfere di individualità, come appunto il lavoro. Finito il lock down molti hanno continuato a lavorare a distanza, tuttavia le modalità facilitate di attivare il lavoro agile cessano il 15 ottobre. Dal 16 ottobre, salvo proroghe dello stato di emergenza per Covid-19, lo smart working dovrà essere autorizzato attraverso un accordo scritto tra dipendente e datore di lavoro. In questa cornice di estrema variabilità, si ipotizza che continueranno a essere numerose le famiglie in cui almeno uno dei due partner lavorerà a distanza. Stiamo assistendo a un cambiamento importante del modo di concepire e vivere il lavoro, che potrà avere risvolti anche sulla vita di coppia, sempre più scandita da un “prima” e un “ora” innegabilmente diversi. La dotto-

ressa Eleonora Negri, psicologa e psicoterapeuta, ci aiuta a capire che impatto le nuove modalità di lavoro hanno sulle coppie italiane. Dottoressa Negri, quale cambiamento c’è stato? Prima della pandemia chi viveva insieme si salutava solitamente la mattina per ritrovarsi a fine giornata. Spesso il tempo da dedicare alla relazione era inferiore a quanto si desiderasse ed era proprio questa carenza a creare affanno e, talvolta, conflitti. Si litigava perché ci si vedeva poco, insomma. Ad oggi, invece, molte coppie sono immerse in una dimensione totalmente inedita: il tempo dell’incontro, dedicato all’ascolto dell’altro e al racconto reciproco della propria giornata, ha ceduto il passo ad una condivisione di spazi talvolta insidiosa. Già, perché le riunioni lavorative ai tempi del Coronavirus si svolgono in cucina, mentre il partner nella stanza accanto è impegnato in mansioni altrettanto importanti. Il momento del pranzo con i colleghi si è trasformato in un pasto da soli o in coppia e lo stesso vale per la pausa caffè. La dimensione lavorativa è diventata un tutt’uno con lo spazio domestico; un ambito prettamente personale ha letteralmente invaso le mura


casalinghe. In queste circostanze la coppia rischia di diventare una dimensione totalizzante. Come se non bastasse, questa fusione è avvenuta in modo improvviso e senza possibilità di scelta. L’obbligatorietà e la velocità con cui questa novità è stata introdotta, infatti, hanno reso il processo di adattamento ancora più complicato. Si pensi inoltre al fatto che ognuno si sta interfacciando allo stravolgimento della propria routine e di quella della persona convivente contemporaneamente. Una transizione veramente impegnativa, in grado di mettere alla prova anche gli equilibri più consolidati. Oggi, quindi, si litiga perché ci si vede molto, persino troppo. E se è solo uno dei partner a lavorare da casa? Gli screzi non mancano anche nei casi in cui lo smart working é appannaggio esclusivo di uno dei due membri della coppia. Spesso chi si reca fisicamente al lavoro considera erroneamente il partner che lavora da casa “avvantaggiato”. Ed è in situazione come questa che rischia di farsi involontariamente strada l’aspettativa che sia lui/lei ad occuparsi delle faccende domestiche e magari anche dei figli. Chi resta a casa, d’altro canto, si dipana tra mille mansioni e può arrivare ad invidiare il partner che, in ufficio, ha il privilegio di potersi concentrare esclusivamente sul lavoro.

Come affrontare al meglio lo stravolgimento di cui siamo protagonisti in questi mesi? Esiste la possibilità, per le coppie, di uscire indenni da questa fase di continui cambiamenti? Certamente sì. Stiamo affrontando una situazione del tutto nuova, che richiederà un processo di adattamento laborioso e caratterizzato da continui rimaneggiamenti. Sperimentare fatica e sentirsi a tratti disorientati è del tutto fisiologico. Condividere questi vissuti all’interno della coppia può rappresentare una base per un confronto costruttivo. Scoprire che l’altro prova le nostre stesse paure aiuta a non sentirsi soli, a riscoprirsi entrambi forti, ma allo stesso tempo vulnerabili. Questo ci spinge a prenderci cura della persona che si ama, ad adottare un atteggiamento più comprensivo. Un rapporto cresce e si realizza interfacciandosi alle varie situazioni della vita: per questo motivo il partner può rappresentare un valido alleato nel far fronte ai cambiamenti derivanti da una situazione così complessa. I momenti critici come quello attuale fanno appello al senso di responsabilità e cooperazione: la coppia è un’entità di cui prendersi cura anche attraverso piccoli gesti quotidiani, come la gestione condivisa degli spazi e dei tempi, o la suddivisione dei compiti. Specialmente in questa fase, programmare insieme la routine giornaliera può proteggere il rapporto

da eventuali screzi. All’interno di una cornice caratterizzata in gran parte da compresenza può essere utile anche cercare di attribuire creatività ai momenti insieme, affinché rappresentino sempre un’occasione, non qualcosa di scontato, né un ripiego. Al tempo stesso, lavorare in due da casa non comporta automaticamente una rinuncia totale a momenti di individualità. Ritagliarsi del tempo per dedicarsi da soli ad attività che piacciono, dalla lettura allo sport a qualsiasi passatempo gradito, può dare respiro alla relazione e contribuisce a creare un equilibrio tra condivisione e indipendenza. Questa fase di transizione vede le coppie impegnate nel costruire in equilibrio nuovo: un compito non immediato ma che, se ben gestito, svelerà il suo lato evolutivo, trasformandosi in un’autentica occasione di crescita per la relazione.

DOTT. SSA ELEONORA NEGRI Psicologa e Psicoterapeuta A Mozzo


IN FAMIGLIA

DOLCE ATTESA

Oli essenziali in gravidanza Come e quando usarli ∞  A CURA DI MARIA CASTELLANO

Quante volte abbiamo sentito dire “mai usare gli oli essenziali nelle donne in gravidanza”... Ma siamo proprio sicuri che non sia necessario sfatare questo mito? «L’aromaterapia può essere un sostegno importante, sebbene effettivamente molti oli debbano essere usati con cautela (o non usati). Basta conoscerli e affidarsi a chi ne ha le competenze e permetta alla persona di farne un uso consapevole e responsabile. Questo perché i benefici degli oli essenziali in gravidanza sono sorprendenti e possono aiutare a trascorrere questo periodo parti-

colare nella calma e serenità che ogni donna ha diritto di vivere, per il benessere suo e anche del nascituro» dicono la dottoressa Mary Vanotti, ostetrica con formazione in aromaterapia e la dottoressa Monica Vitali, ostetrica con formazione in osteopatia. Ma si possono usare in qualsiasi fase della gravidanza? E per quali tipi di disturbi possono essere indicati? Nel concetto di vita secondo la medicina tradizionale cinese, l’età viene calcolata dal momento del

concepimento e non della nascita: il feto ascolta, sente, gusta, percepisce e condivide tutto con la propria madre. La futura mamma deve quindi preparare il “proprio terreno” per dare il massimo in equilibrio e armonia al bambino che ha in grembo nel suo sviluppo. Questa “preparazione” riguarda sia la parte fisica, sia quella affettiva/emotiva, nonché spirituale. Sicuramente il primo trimestre di gravidanza resta sempre il più delicato, motivo per il quale con gli oli essenziali si deve andare cauti, ma se una donna ad esempio soffre in modo accentuato di nausea, al

Una questione (anche) di frequenza L’olio essenziale possiede una propria frequenza poiché è possibile valutarne la velocità con cui si muovono gli atomi al suo interno. Diversi studi, tra i quali quelli del biologo Bruce Tainio (biologo studioso di energia e fisica quantistica), hanno visto che possiedono la frequenza più alta che l’uomo conosca. Il corpo umano sano di solito “vibra” con frequenze cosiddette biometriche tra i 60 e gli 82 MHz. In corso di infezione virale scende sotto i 55MHz, di raffreddore 58 MHz, di influenza 57 MHz, candida 55MHz. E gli oli essenziali? Alcuni esempi: Menta Piperita 78 MHz, Lavanda 118 MHz, Incenso 147 MHz, Rosa 320MHz e alcuni tipi rarissimi di cipresso superano i 500 MHz (ovviamente parliamo di oli puri, biologici, certificati e di grado terapeutico). Innalzando le frequenze biometriche possiamo aiutare il corpo a rigenerare cellule danneggiate, innalzare il livello di energia e pulizia cellulare e rinforzare il sistema immunitario.


punto da compromettere la sua regolare alimentazione, ci sono oli quali la menta campestre, il dragoncello e la camomilla romana così come l’ylang ylang o la maggiorana, che possono giocare un ruolo importante nel contenimento e addirittura nella scomparsa di questa sintomatologia. Per problematiche legate all’apparato gastroenterico o genitourinario, frequenti in gravidanza, causate ad esempio da funghi come la candida, si possono utilizzare invece oli essenziali come ad esempio il geranio o la melaleuca. L’olio essenziale infatti è selettivo, quindi a differenza di un antibiotico, è nocivo per il patogeno, ma innocuo per le cellule buone dell’organismo, ottima arma quindi per contrastare la farmacoresistenza microbica. L’olio essenziale, come il pompelmo, invece gioca un ruolo fondamentale, nella regolazione del tono dell’umore e/o degli ormoni, aspetto anch’esso rilevante sia durante la gravidanza sia nel post partum. In conclusione possiamo dire che l’olio essenziale non vuole sostituire la terapia farmacologica, ma ne rappresenta un valido complemento e sussidio.

Quali sono le modalità di assunzione degli oli essenziali? Possono avere diverse vie di somministrazione. > Aromatica. La più immediata e di più facile gestione, consiste nel mettere delle gocce su un fazzoletto e inalare profondamente. Può essere gestita anche attraverso l’uso di un semplice diffusore a ultrasuoni che è sufficiente attivare nell’ambiente circostante, così da ottenerne un effetto in modo veloce, ma continuativo. > Topica. Per via cutanea, pur servendo una quantità leggermente superiore di olio essenziale e nonostante non sia puro ma venga veicolato con un vettore (come l’olio di mandorla), fornisce una via immediata, ben tollerata, con una velocità di azione di poco inferiore a quella respiratoriaaromatica, ma con un beneficio più duraturo nel tempo. > Interna (sublinguale, rettale, vaginale). Permette all’olio essenziale di diffondersi in circa 20 minuti nel sistema circolatorio, quindi con una velocità d’azione molto alta.

DOTT.SSA MARY VANOTTI Ostetrica Riabilitatrice, formazione in Aromaterapia

DOTT.SSA MONICA VITALI Ostetrica riabilitatrice formazione in Osteopatia Studio Vitali Bergamo


IN FAMIGLIA

BAMBINI

Poco portato per la matematica o discalculico?

∞  A CURA DI VIOLA COMPOSTELLA

Secondo gli insegnanti della scuola italiana in media 5 studenti per classe mostrano difficoltà nel raggiungere una buona performance in ambito matematico. Si stima quindi che circa il 20% dei bambini e ragazzi in età scolare sperimenti nel corso del proprio percorso di studi difficoltà in questa materia. Basta pensare a quanti studenti della scuola secondaria ricorrono a ripetizioni pomeridiane per riuscire a raggiungere la sufficienza e a quanti adulti continuano a ricordare la matematica come la propria bestia nera e a ritenersi in qualche modo negati per l’ambito numerico. Tuttavia, secondo i dati dell’International Academy for Research in Learning Disabilities (IARLD) solo il 2,5% della popolazione scolastica dovrebbe presentare difficoltà nella cognizione numerica in associazione con altri disturbi e solo per percentuali attorno allo

0,5-1% si potrebbe parlare di disturbo specifico del calcolo e quindi di discalculia evolutiva. Nella maggior parte dei casi, quindi, gli studenti segnalati per difficoltà in matematica non presentano un vero e proprio Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), ma difficoltà di natura più generalizzata. Come ci spiega la dottoressa Laura Dentella, psicologa. Dottoressa Dentella, da dove deriva questa difficoltà generalizzata nei confronti della matematica? In primo luogo i risultati in matematica, in misura maggiore “Non preoccuparti delle tue difficoltà in matematica: posso assicurarti che le mie sono ancora più grandi”

34 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

∞∞ ALBERT EINSTEIN

rispetto ad altre materie, sono fortemente influenzati da fattori di tipo emotivo-motivazionale quali ansia, timore di sbagliare, percezione di scarsa auto-efficacia (ritenere di poter riuscire in un certo compito). In ambito numerico (pensiamo ad un’operazione o alle tabelline) il risultato è certo ed esatto, pertanto l’errore appare molto evidente e indiscutibile e questo può amplificare l’ansia da prestazione in soggetti predisposti. La percezione di autoefficacia, la fiducia nelle proprie abilità e la percezione di poter migliorare con l’impegno influenzano a loro volta la motivazione e la persistenza. Di conseguenza, sperimentare esperienze di fallimento nei compiti matematici e ritenere che non si è portati per tale materia (percezione che implica scarsa possibilità di miglioramento) può portare lo studente già alla scuola primaria a evitare situazioni e attività anche


non scolastiche che prevedono l’utilizzo dei numeri (ad esempio alcuni giochi in scatola o l’utilizzo del denaro). Questo produce un circolo vizioso in cui la perdita di occasioni in cui fare esercizio amplifica ulteriormente le difficoltà e porta al mantenimento di condotte di evitamento. Infine, la matematica è una materia in cui le diverse competenze s’intersecano tra loro: ad esempio, il calcolo è fondamentale anche nella soluzione di problemi mentre la comprensione del significato delle operazioni è implicata nella soluzione di espressioni ed equazioni. Per questo motivo una fragilità non superata nelle abilità di base genera a cascata difficoltà in tutti gli apprendimenti successivi.

Come si distingue una difficoltà generalizzata dalla discalculia? Si tratta di profili che talvolta presentano alcuni elementi in comune e che possono trarre beneficio da interventi simili, ma a livello teorico costituiscono due tipologie di difficoltà del tutto differenti. Le difficoltà generalizzate sono contestuali e possono attenuarsi o addirittura azzerarsi in base a fattori come la didattica, la quantità di esercizio o l’effettuazione di un percorso di potenziamento, mentre la discalculia è un disturbo con caratteristiche più stabili nel tempo. Un bambino o un ragazzo discalculico può manifestare miglioramenti in seguito a un percorso di potenziamento, ma le sue prestazioni resteranno

DOTT.SSA LAURA DENTELLA Psicologa Centro per l’Età Evolutiva di Bergamo

Dalla nascita, in tutte le fasi della vita, ci prendiamo cura di tutta la famiglia • Andrologia/Urologia

• Medicina estetica

• Chirurgia generale

• Odontoriatria

• Cardiologia

• Chirurgia vascolare • Dermatologia

• Endocrinologia/Dietologia • Fisiatria

• Ginecologia

• Indagini ecografie • Logopedia

• Massofisioterapia

• Oculustica • Ortopedia

• Osteopatia • Ostetrica

• Otorinolaringoiatria • Pediatra

• Podologo

• Psicologia

• Sessuologia

Da Lunedì a Venerdì dalle 8:30 alle 20:00 Dalmine, via Cavagna 035 564500 www.santalessandro.eu


IN FAMIGLIA

BAMBINI

deficitarie rispetto a quanto atteso per la classe frequentata. La discalculia evolutiva è una difficoltà che riguarda la mancanza di automatizzazione delle abilità numeriche di base, come la semantica numerica (identificare la grandezza di un numero), la capacità di leggere e scrivere correttamente i numeri, la capacità di effettuare i calcoli scritti o a mente con sufficiente rapidità e precisione, la memorizzazione dei fatti numerici (tabelline e “amici del dieci”). Per questo motivo le difficoltà dovrebbero manifestarsi già alla scuola primaria. Un apprendimento diventa automatico quando, in seguito a un’adeguata quantità di esercizio, lo studente lo effettua in modo molto rapido e accurato e con sforzo di attenzione minimo. Si pensi alla lettura per un soggetto adulto non dislessico: è un processo talmente automatico che vedendo una scritta siamo quasi obbligati a leggerla senza alcuno sforzo. In bambini e ragazzi con DSA, nonostante l’esercizio, gli apprendimenti di base rimangono non automatizzati e continuano a richiedere sforzo e attenzione per essere eseguiti. Ciò genera una prestazione spesso altalenante: a seconda di variabili quali la stan-

chezza o la complessità del compito un bambino può essere o meno in grado, ad esempio, di eseguire correttamente un calcolo a mente. Può capitare nei casi più lievi che lo studente riesca a compensare autonomamente le proprie difficoltà fino alla scuola secondaria. Poi però l’aumento del ritmo di presentazione di nuovi argomenti e la necessità di utilizzare le abilità di base in modo combinato per compiti più complessi rendono più evidenti le fatiche. Come avviene la diagnosi di Discalculia Evolutiva? La diagnosi di Disturbo Specifico delle Abilità Aritmetiche (Discalculia Evolutiva) rientra nella categoria dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento Scolastico (insieme a dislessia, disortografia, disgrafia) e come tale deve rispondere a determinati requisiti stabiliti dal manuale diagnostico di riferimento (ICD-10). Tali criteri stabiliscono che si possa emettere una diagnosi di DSA solo in presenza di un livello intellettivo nella norma, di un’adeguata esposizione ai contenuti curricolari, di assenza di deficit sensoriali o difficoltà di ordine emotivo. Sarà quindi necessario rivolgersi a uno

36 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

specialista che si occuperà di verificare la presenza/assenza dei fattori di esclusione precedentemente citati ed effettuerà una valutazione, attraverso specifici test, del livello cognitivo, di eventuali altri fattori neuropsicologici (quali la memoria o le abilità visuo-percettive) e del livello degli apprendimenti scolastici (in matematica ma anche in lettura e scrittura in quanto la discalculia si presenta frequentemente in associazione con dislessia e disortografia).

LA CERTIFICAZIONE In Lombardia la prima certificazione di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) può essere emessa dal sistema pubblico o da equipe private autorizzate, composte da neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista. L’elenco di tali equipe è disponibile sul sito www.atsbg.it (cercando come parola chiave DSA).



IN FAMIGLIA

RAGAZZI

∞  A CURA DI VIOLA COMPOSTELLA

Papilloma virus: non è “roba (solo) da ragazze” Quando parliamo di papilloma virus (HPV) di solito si pensa a un problema unicamente femminile. Invece l’infezione da HPV è una realtà molto importante negli uomini, che può causare alcuni tumori maschili: per questo la vaccinazione è indicata non solo per le ragazze ma anche per i ragazzi. Ne parliamo con il dottor Francesco Clemente, ginecologo. Dottor Clemente, cos’è il papilloma virus e perché è pericoloso? Il papilloma virus è un piccolo virus rinvenuto in tanti animali e identificato in 200 ceppi nella variante umana (HPV). L’infezione da HPV è molto diffusa ed è trasmessa prevalentemente per via sessuale, attraverso rapporti sessuali non protetti sia etero sia omosessuali. È associata a lesioni benigne se causata dai ceppi a basso rischio oncogeno; mentre, se è coinvolta una variante “ad alto rischio”, si possono avere lesioni che portano

Negli ultimi tempi i protocolli di screening, che prevedono un pap test ogni tre anni, sono in corso di modifica: l’HPV DNA test sostituirà il pap test nelle donne dai 30 anni in su e l’intervallo diventerà di cinque anni” a carcinomi invasivi in vari organi. Nella maggior parte dei casi l’infezione è transitoria e priva di sintomi; talvolta invece si manifesta attraverso lesioni denominate “condilomi” che sono lesioni benigne di cute o mucose. Nelle donne giovani il virus è molto presente, ma con presenza di pochissime lesioni pretumorali che spesso regrediscono spontaneamente. Nei casi in cui il sistema immunitario non riesca a

38 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

debellare l’HPV, anche con periodi di latenza che vanno dai 7 ai 14 anni dal contagio, si può determinare l’insorgenza di neoplasie maligne come il tumore della cervice uterina, neoplasia totalmente riconducibile all’infezione di questo virus. E nel maschio invece come si può manifestare? Nel maschio l’HPV si riscontra a livello del pene, dell’ano, dell’orofaringe ma anche nello sperma. Le stime parlano del 73% di uomini che contrarranno una infezione da HPV nella loro vita. Gli uomini s’infettano in misura superiore rispetto alle donne, ma eliminano il virus rapidamente predispondendosi alla reinfezione. La maggior parte avrà una guarigione spontanea, ma altri svilupperanno lesioni precancerose del pene, dell’ano o il carcinoma della laringe e del cavo orale HPV associato. È quasi impossibile, o molto difficile, che il maschio sappia di essere portatore del virus, sia perché l’infezione è asintomatica


sia perché non esistono screening mirati, a differenza di quanto succede per la donna che può scoprirsi HPV positiva attraverso un HPV test che può essere eseguito contestualmente al PAP test o a seguito di una risposta alterata dello stesso. Come si può prevenire l’infezione? La prevenzione dell’HPV nel maschio è possibile con le stesse modalità femminili. Il vaccino, presente ormai da anni, previene le patologie HPV correlate a carico della sfera genitale-anale e orale, sia nella popolazione maschile che femmi-

UN PROBLEMA IN AUMENTO Ogni anno in Italia si diagnosticano nella donna circa 2.300 nuovi casi di cancro cervicale, 600 nuovi casi di cancro della vulva e della vagina, 500 casi di cancro anale; 2.000 nuovi casi di carcinoma oro-faringeo, ano-rettale e del pene tra gli uomini. I casi di condilomi genitali, invece, sono 210.000 (in aumento) l’anno tra uomini e donne.

nile. Il vaccino contro l’HPV utilizza proteine della superficie del virus non contenendo quindi il materiale genetico del virus, di conseguenza non può provocare malattie né riprodursi. Al massimo il vaccino provoca arrossamento della sede di iniezione ed in rari casi poca febbre. Attualmente sono state somministrate in Europa oltre 40 milioni di dosi in adolescenti, senza che siano stati registrati effetti collaterali significativi. Per i bambini maschi, come per le femmine, l’indicazione è sottoporsi alla vaccinazione a 12 anni circa prima quindi dell’età di un possibile contagio. Inoltre in questa età la risposta immunitaria è migliore. L’offerta vaccinale è gratuita tramite chiamata. Nelle ragazze la vaccinazione è gratuita anche sino ai 18 anni o in categorie protette (ad esempio chi è affetto da HIV). Le femmine dai 18 anni ai 45 e i maschi dai 13 anni ai 26 che desiderino fare la vaccinazione, possono invece richiederla come vaccinazione in co-pagamento, rivolgendosi ai Reparti di Ginecologia o nei Servizi Consultoriali delle ASST. La vaccinazione ovviamente non è in grado di azzerare totalmente il rischio di contrarre l’infezione da HPV (il vaccino attuale è per 9 ceppi di HPV) ma ne riduce significativamente l’incidenza. Vaccinare gli uomini i e le donne quindi rappresenta, in definitiva, una tutela per tutte le coppie. La vaccinazione

di entrambi i sessi ha un duplice effetto: cercare di eradicare la malattia riducendo la carica virale in entrambi i partner e abbassare sensibilmente l’insorgenza di lesioni di basso e alto grado di malignità sia nei maschi sia nelle femmine. Inoltre le ultime linee guida consigliano nelle donne la vaccinazione dopo trattamento per le lesioni di basso e di alto grado in quanto vi è una significativa riduzione delle recidive. Per le donne ricordiamo sempre di aderire allo screening del tumore cervicale eseguendo il Pap test ogni tre anni. Resta sempre raccomandata la visita ginecologica annuale nel corso della quale lo specialista, a sua discrezione, potrà decidere ulteriori accertamenti intermedi.

DOTT. FRANCESCO CLEMENTE Specialista in Ostetricia e Ginecologia

MARCO GHEZZI

Dirigente Medico Ospedale Bolognini di Seriate

www.marcoghezzi.org

N. iscrizione ordine psicologi della Lombardia 4352

PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA

COACH

consulenza e psicoterapia per adulti, coppie e genitorialità, adolescenti consulenza e coaching per atleti e società sportive coaching per imprenditori, manager e lavoratori autonomi

Bergamo via Zambonate 58 24122 Bergamo

Per appuntamenti Telefono 347 9194378 email: scrivi@marcoghezzi.org


IN FORMA

FITNESS

Padel mania Lo sport del momento, per mantenersi in forma, divertirsi e fare nuove amicizie ∞  A CURA DI LELLA FONSECA

Simile per certi aspetti al tennis, ma più semplice e meno faticoso, negli ultimi anni il Padel si sta diffondendo a vista d’occhio anche in Italia. Tra i suoi appassionati anche molti vip e sportivi come Paolo Bonolis, Francesco Totti, Roberto Mancini solo per citarne alcuni. Nato in Messico alla fine degli anni Sessanta, fino agli anni Ottanta è rimasto una disciplina di nicchia per poi diffondersi rapidamente soprattutto in America Latina (in particolare in Argentina) e in Spagna. Conosciamolo meglio con l’aiuto di Andrea Marazzi, istruttore FIT e fondatore del PalaPadel di Seriate.

Cominciamo dal campo, che è particolare… Il Padel si gioca in un campo lungo 20 metri e largo 10 circondato da un vetro e griglia alti tre metri su gran parte dei lati e quattro sulla parete di fondo, a cui si accede da due porte laterali. I vetri delimitanti il fondo campo fanno parte dell’area di gioco e se la palla rimbalza su di essi può esser respinta con la racchetta prima che faccia il secondo rimbalzo al suolo. I campi possono essere indoor o all’aperto. Esistono diversi tipi di pavimentazione che però devono rispettare i requisiti di durezza, rugosità ed elasticità, anche se quello più utilizzato è

40 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

NATO PER CASO Il gioco del Padel è nato in modo quasi casuale: un proprietario messicano voleva realizzare un campo da tennis nel suo giardino. Non avendo spazio sufficiente e per evitare di realizzare un campo non regolare ne fece uno più piccolo con delle mura attorno per evitare la fuoriuscita della pallina.


fondamentalmente un tappeto sintetico più o meno performante intasato con sabbia di vari tipi. Come sono le racchette e le palline? La sostanziale differenza dal tennis è che la racchetta da Padel è molto più piccola e non ha corde. Può essere costruita con diversi materiali, come fibra di vetro, carbonio etc. ed è forata. Fondamentalmente è di tre forme: tonda (controllo), a goccia (medio controllo e spinta) e a diamante (spinta massima e controllo). Le palline sono invece molto simili a quelle del tennis, ma leggermente più morbide e più piccole nel Padel. I colpi sono simili al tennis? Quasi tutti i colpi base del Padel sono derivati dal tennis e sono diritto, rovescio, volèe e servizio (che si differenzia perché può essere solo dal basso) anche se tutti molto più ridotti nelle aperture e chiusure (avendo spazi più piccoli e quindi con colpi più anticipati). Esistono però variazioni tecniche e tattiche peculiari del Padel che lo differenziano dal tennis, specialmente nei colpi sopra la testa, bandeja e vibora, molto frequenti e specifici del gioco Padel.

È uno sport per tutte le età? Sì, proprio come il tennis. È un gioco divertentissimo, da vivere con spensieratezza e sano agonismo. Se un ragazzino può viverlo con forte spirito agonistico, come tutti gli sport, per un adulto significa anche entrare in una “community” che migliora anche la propria vita sociale. Le statistiche parlano oggi di un’affluenza del 60% maschile del 40% femminile, anche per la tipologia di sport non esistono differenze e limiti di genere. Un giocatore che non proviene dal tennis in quanto tempo può cominciare a divertirsi con il Padel? Da subito, il gioco del Padel è immediato: avendo il campo più piccolo di conseguenza è più facile portare la palla al di là della rete nel campo avversario. La racchetta, essendo più corta, porta ad avere più controllo fin da subito.

possibilità di fare nuove conoscenze e amicizie. È necessario affiancare una preparazione atletica e un riscaldamento prima del gioco? Certamente, anche se sembra semplice giocare da fuori, il Padel implica notevoli dispendi di energie fisiche e quindi una buona preparazione fisica ottimizza la performance. Il riscaldamento pre partita è fondamentale per evitare stiramenti e lesioni. Stretching e allungamenti sono utilissimi prima e anche dopo la partita.

Si gioca solo in coppia? Anche quando s’inizia? Assolutamente sì sempre in coppia. Tranne naturalmente le lezioni che possono essere individuali, a due e tre allievi. Proprio perché si gioca sempre in quattro il tutto diventa più divertente con grandi

Prevenire Curare Mantenere PILATES THERAPY • PILATES POSTURAL TRAINING • GYROTONIC® TERAPEUTICO GYROKINESIS® • RIEDUCAZIONE SENSOMOTORIA • RIEDUCAZIONE RESPIRATORIA MANIPOLAZIONE FASCIALE • MASSAGGIO DEL TESSUTO METABOLICO ADIPOSO MASSAGGIO TERAPEUTICO MUSCOLARE

Via Pitentino 14/A Bergamo

035 210396 348 1802350

fisioformastudiobg@gmail.com www.fisioforma.it

ANDREA MARAZZI Istruttore FIT Pala Padel Seriate


IN FORMA

BELLEZZA

Smalti e gel, i consigli per mantenere le unghie belle e sane ∞  A CURA DI MARIA CASTELLANO

Smalti semipermanenti, gel, sostanze acriliche. Negli ultimi dieci anni le unghie delle mani sono diventate sempre più protagoniste. Un vero è proprio boom che accomuna giovanissime e donne più mature alla ricerca di mani sempre curate ed esteticamente gradevoli oltre che “personalizzate”. Ma questa “moda” può incidere sulla salute delle unghie? Le lampade UV con cui si asciuga il colore possono causare danni? Ne parliamo con il professor Leonardo Celleno, presidente AIDECO (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia). Dottor Celleno, le sostanze con sui sono preparati smalti permanenti o gel sono pericolose per le unghie? E nel lungo periodo?

Se ben formulati - nel rispetto delle normative vigenti - e ben applicati e impiegati da personale professionista, non sono pericolosi, anche se un loro uso eccessivo o troppo prolungato può comunque danneggiare la lamina ungueale. Un discorso diverso vale per le sostanze acriliche, spesso utilizzate per la ricostruzione delle unghie: diversi studi riportano il rischio di allergia da contatto (DAC - Dermatite Allergica da Contatto) ad alcuni particolari ingredienti - ad esempio i composti acrilici, come l’HEMA (nome chimico 2-idrossietil metacrilato) e il Di-HEMA Trimethylhexyl Dicarbamate (nome chimico 7,7,9 o 7,9,9 -trimetil-4,13-diosso-3,14-diosso-5,12-diazaesadecano-1,16-diile bismetacrilato ) - più frequentemente a livello delle unghie e della punta delle dita. Quando queste

resine artificiali entrano in contatto con la pelle circostante dell’unghia, è possibile che determinino l’insorgenza di una dermatite da contatto, in alcuni casi non soltanto nella zona di applicazione, ma anche in un’altra sede cutanea in cui la

DOTT. LEONARDO CELLENO Specialista in Dermatologia Presidente AIDECO - Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia

Occhio alla qualità! L’applicazione ripetuta di smalti di scarsa qualità e anche l’uso di solventi irritanti possono provocare infine problemi all’integrità dell’unghia, oltre che indebolire e predisporre alla comparsa di macchie gialle o di striature sulla lamina ungueale. Nel lungo periodo l’unghia potrebbe risultare pertanto indebolita, meno compatta e con una superficie meno liscia.

42 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020


persona toccandosi può trasferire la presenza di queste sostanze. Nel caso quindi di prurito, rossore, gonfiore, lesioni, etc., è opportuno interrompere l’utilizzo di questi prodotti e rivolgersi a un medico. Sarebbe bene far “respirare” le unghie tra un’applicazione di smalto e gel? Parlare di “respirazione” non è esatto, le unghie non utilizzano l’ossigeno ambientale come nutriente; i nutrienti principali sono forniti attraverso la circolazione sanguigna sottostante. È comunque consigliabile far riposare le unghie tra un trattamento e l’altro, perché un’occlusione troppo frequente può portare a un aumento della fragilità del corpo dell’unghia, la scorretta adesione dei prodotti (smalti-gel-acrilico), la formazione di “bolle d’aria” e la predisposizione all’aggressione da parte di microrganismi (batteri e miceti). Sono dannosi i raggi della lampada UV per l’applicazione dello smalto? L’esposizione agli ultravioletti dura un brevissimo periodo di tempo

La ricostruzione delle unghie dovrebbe essere praticata da persone qualificate del settore che, in base alla Legge 4 gennaio 1990 n.1 che disciplina dell’attività di estetista, può e sa utilizzare questo tipo di prodotto quando destinato ad esclusivo uso professionale” e inoltre dovrebbe riguardare soltanto il gel posto sulla lamina ungueale che sotto l’azione dei raggi ultravioletti si fissa sull’unghia e si indurisce. Sarebbe quindi buona cura evitare che la pelle intorno all’unghia subisca l’azione diretta dei raggi UV Anche in questo caso a fare la differenza sono anche le lampade utilizzate che devono essere conformi alle normative vigenti e professionali. E i prodotti per rimuoverlo? La rimozione con prodotti solventi

espone l’unghia all’azione aggressiva dei solventi utilizzati solo se non ben formulati o male utilizzati . In ogni caso, sarebbe buona norma risciacquare bene dopo il loro utilizzo, cosa che molte dimenticano di fare. In alternativa smalti semipermanenti e gel possono essere rimossi con l’abrazione dell’unghia: in questo caso è importante che non sia troppo aggressiva per evitare di indebolire la lamina. In gravidanza si possono usare smalti permanenti o semi-permanenti? E in allattamento? La lamina ungueale è una struttura praticamente impermeabile e quindi l’applicazione di questi prodotti di per sé non ne determina l’assorbimento. Fermo restando che in gravidanza l’attenzione deve essere massima, va considerato che un trattamento cosmetico, in generale e specialmente in questo caso, può determinare un assorbimento trascurabile. Ciononostante se si può evitare l’uso di queste pratiche per le unghie in gravidanza e allattamento sarebbe preferibile.


Dott. Paolo Previtali Medico Chirurgo Odontoiatra Dott. Federico Previtali Odontoiatra

I M P L A N TO LO G I A A C A R I C O I M M E D I ATO S E N Z A PAU R A E S E N Z A D O LO R E P R O T E S I F I S S E AV V I TAT E AG L I I M P I A N T I I N G I O R N ATA ORTODONZIA INVISALIGN CON M A S C H E R I N E T R A S PA R E N T I PROTESI CON SC ANNER INTRAORALE S E N Z A FA S T I D I O S E I M P RO N T E E S T E T I C A D E N TA L E E S B I A N C A M E N TO O D O N TO I AT R I A L A S E R A S S I S T I TA CONVENZIONI INDIRETTE DA R I C H I E D E R E I N S E G R E T E R I A PAGA M E N T I P E R S O N A L I Z Z AT I

FUTURO ODONTOIATRICO: LA NOSTRA RIVOLUZIONE DIGITALE INIZIA CON LO SCANNER INTRAORALE

V I A B R O S E T A 112 B - 2 4 12 8 B E R G A M O T 0 3 5 2 6 5 0 7 12 - 3 4 8 6 5 2 0 2 4 3 www.studiodentisticoprevitali.it


1 0 AN NI

ALBINO Caredent Albino Viale Stazione, 4 Centro Prelievi Bianalisi Albino Via Volta, 2/4 ALMENNO SAN SALVATORE Fondazione Giovanni Carlo Rota Onlus Via Repubblica, 1 ALMÈ Farmacia Visini Via Italia, 2 ALZANO LOMBARDO Ospedale Pesenti Fenaroli / Asst Bergamo Est Via Mazzini, 88 AZZANO SAN PAOLO Fortimed Italia Via Cremasca, 24 Iro Medical Center Via del donatore Avis-Aido, 13 Studio Odontoiatrico Dott. Campana Marco Via Castello, 20 BAGNATICA Centro Prelievi Bianalisi Bagnatica Piazza Gavazzeni Ottica di Moda Via Papa Giovanni XXIII, 63/e BARZANA Studio Magno Piazza IV Novembre, 5 BERGAMO ASST Papa Giovanni XXIII Piazzale OMS, 1 ATS Bergamo Via Borgo Palazzo, 130 ATS Bergamo Via Galliccioli, 4 Asilo Nido Trilingue Puffiland Via Pietro Ruggeri da Stabello, 12 Ass. Socio Culturale Ricreativa Terza Età / Boccaleone Via Rovelli, 27 Ass. Socio Culturale Ricreativa Terza Età / Borgo Palazzo Via Vivaldi, 5 Ass. Socio Culturale Ricreativa Terza Età / Colognola Via dei Caravana, 7 Ass. Socio Culturale Ricreativa Terza Età / Loreto Via Pasteur, 1/a Ass. Socio Culturale Ricreativa Terza Età / Monterosso Via Leonardo Da Vinci, 9 Ass. Socio Culturale Ricreativa Terza Età / Redona Via Leone XIII, 27

Ass. Socio Culturale Ricreativa Terza Età / San Colombano Via Quintino Basso, 2 Ass. Socio Culturale Ricreativa Terza Età / Villaggio degli Sposi Via Cantù, 2 Associazione Mosaico Via Scuri, 1/c Athaena Via Ronzoni, 3 Avis Monterosso Via Leonardo da Vinci, 4 Blu Fit / Nuoto Bergamo Alta Via Gusmini, 3 Cartolombarda Via Grumello, 32 Centro Acustico Italiano Via San Bernardino, 33/c Centro Sportivo Piscine Italcementi Via Statuto, 41 Centro per l’Età Evolutiva Via dei Partigiani, 5 Dott. Barcella Antonio c/o Centro Don Orione Via Don Orione, 6 Dott. Ghezzi Marco Via Zambonate, 58 Dott. Paganelli Paolo Via Angelo Maj, 26/d Fisioforma Via Pitentino, 14/a Forneria Rota Via Silvio Spaventa, 56 Happy Friends Via Meucci, 2 La Casa di Eddy Via Carlo Serassi, 13 Medical Farma Via Borgo Palazzo, 112 Methodo Medical Center Via San Giorgio, 6/n OPI Via Rovelli, 45 Ordine Medici Bergamo Via Manzù, 25 Ottica Gazzera Via Gasparini, 4/e Palamonti/CAI Via Pizzo della Presolana, 15 Perform Sport Medical Center Via Furietti, 10 Physis Istituto Int. Kinesiologia Via Tintoretto, 6 Prenatal Via Camozzi, 95 Primomodo Viale Giulio Cesare, 29

GLI AMICI DI BERGAMO SALUTE DOVE PUOI TROVARE LA RIVISTA IN DISTRIBUZIONE GRATUITA

Residenza Anni Azzurri Via Colognola ai Colli, 8 Selene Centro Medico Via Puccini, 51 Still Osteopathic Clinics Via Calzecchi Onesti, 6 Studio Dott.ssa Monica Vitali Via Camozzi, 111 Studio Odontoiatrico Dott. Maggioni Maurizio - Pianeta Sorriso Via Zelasco, 1 Studio di Podologia Via Suardi, 51 BONATE SOPRA Farmacia Quattro Strade Piazza Vittorio Emanuele II, 17 Ortopedia Tecnica Gasparini Via Milano, 57 BREMBATE DI SOPRA Piscine Comunali Via Bruno Locatelli, 36 CALCINATE Avis Calcinate Via Molino, 1 Ospedale F.M. Fassi / Asst Bergamo Est Piazza Ospedale, 3 CASAZZA Centro Prelievi Bianalisi Casazza Piazza della Pieve, 2 Istituto Polispecialistico Bergamasco Via Nazionale, 89 CASNIGO Centro Sportivo Casnigo Via Lungo Romna, 2 CHIUDUNO Centro Prelievi Bianalisi Chiuduno Largo Europa, 3 Giacomo Strabla Centro Sportivo Via Martiri della Libertà CIVIDATE AL PIANO Farmacia San Nicolò Via Alpini, 35 CLUSONE PreSST Bergamo Est / Clusone Via Somvico, 2 COLOGNO AL SERIO Farmacia Comunale Piazza Garibaldi, 6/a COSTA VOLPINO Centro Prelievi Bianalisi Costa Volpino Via Marco Polo, 2 CURNO Bongiorno Antinfortunistica Via Enrico Fermi, 10

Caredent Curno Via Enrico Fermi, 5 Dm Drogerie Markt Curno Via Enrico Fermi, 39 Dott. Stabilini Sergio Via Emilia, 12 Il Sole e la Terra Via Enrico Fermi, 56 Jump Academy Via dell’Aeronautica, 12 DALMINE Farmacia Ornati Dott. De Amici Via Papa Giovanni XXIII, 11 Farmacia all’Università Via Marconi, 9 Istituto Medico Sant’Alessandro Via Cavagna, 11 PreSST Bergamo Ovest / Dalmine Viale Betelli, 2 GAZZANIGA Ospedale Briolini / Asst Bergamo Est Via Manzoni, 130 Ortipedika Via Battisti, 113 GORLAGO Namasté Salute Piazza Gregis, 10/a Qui Centro Polifunzionale Dinamico Via Del Fabbricone, 16 GORLE Casa di Riposo Caprotti Zavaritt Via Arno, 14 Centro Medico MR Via Roma, 28 Locanda del Punto Via Roma, 16 GRASSOBBIO Centro Prelievi Bianalisi Grassobbio Via Fornacette, 5 GROMLONGO DI PALAZZAGO Tata-O Via Gromlongo, 20 GRUMELLO DEL MONTE Aqva Club Via Don Belotti Four Dental Via Marconi SNC LOVERE Ospedale SS. Capitanio e Gerosa / Asst Bergamo Est Via Martinoli, 9 PreSST Bergamo Est / Lovere Piazzale Bonomelli, 8 NEMBRO Privatassistenza Nembro Piazza Umberto I, 8

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 45


AMICI DI BERGAMO SALUTE OSPITALETTO Dott.ssa Seiti Mara Via Famiglia Serlini Trav III, 16 PALAZZOLO SULL’OGLIO Caredent Palazzolo sull’Oglio Viale Europa, 6 (c/o Centro Comm. Europa) PIARIO Ospedale M.O. A. Locatelli / Asst Bergamo Est Via Groppino, 22 PONTE SAN PIETRO Centro Medico Ponte Via S. Clemente, 54 PreSST Bergamo Ovest / Ponte San Pietro Via Caironi, 7 PRESEZZO Dott. Brembilla Rolando Via Vittorio Veneto, 683 ROGNO Centro Prelievi Bianalisi Rogno Via Giardini, 3 ROMANO DI LOMBARDIA Avalon Via Rinaldo Pigola, 1 Caredent Romano di Lombardia SS 498 (c/o Centro Comm. Il Borgo) Farmacia Comunale Via Duca D’aosta Ospedale SS. Trinità / Asst Bergamo Ovest Via S. Francesco d’Assisi, 12 ROVETTA Centro Sportivo Rovetta Via Papa Giovanni XXIII, 12/f

SAN GIOVANNI BIANCO Farmacia Contenti Via Carlo Ceresa, 44 Ospedale Civile / Asst Papa Giovanni XXIII Via Castelli, 5 SAN PAOLO D’ARGON Centro Prelievi Bianalisi San Paolo d’Argon Viale delle Rimembranze InsiemeAte Via Francesco Baracca, 28 SAN PELLEGRINO TERME In Cammino Via de Medici, 13 Istituto Clinico Quarenghi Via San Carlo, 70 SARNICO PreSST Bergamo Est / Sarnico Via Libertà, 37 SCANZOROSCIATE Centro Prelievi Bianalisi Scanzorosciate Piazza della Costituzione SEDRINA Farmacia Micheli Via Roma, 71/a SERIATE Caredent Seriate Via Italia, 131 Ospedale Bolognini / Asst Bergamo Est Via Paderno, 21 PalaPadel Grinetta, 1F PreSST Bergamo Est / Seriate Via Paderno, 40

Privatassistenza Seriate Via Italia, 27 SPIRANO Euphoria Sport Dance A.S.D. Viale Lombardia, 15 STEZZANO Caredent Stezzano Via Guzzanica, 62/64 (c/o Centro Comm. Le Due Torri) Dm Drogerie Markt Stezzano Viale Industria, 293 Farmacia San Giovanni Via Dante Alighieri, 1 TELGATE Centro Prelievi Bianalisi Telgate Via Roma, 48 TRESCORE BALNEARIO Caredent Trescore Balneario Via Nazionale, 44 Consultorio Familiare Zelinda Via Fratelli Calvi, 1 Ospedale S. Isidoro / Asst Bergamo Est Via Ospedale, 34 PreSST Bergamo Est / Trescore B. Via Mazzini, 13 TREVIGLIO Caredent Treviglio Via Roma, 2/a Dm Drogerie Markt Treviglio Via Baslini Krioplanet Via Pontirolo, 18/c Ospedale di Treviglio - Caravaggio / Asst Bergamo Ovest Piazzale Ospedale, 1

PreSST Bergamo Ovest / Treviglio Via San Giovanni Bosco, 3 TREVIOLO Farmacia Bianchi Via Roma, 73/b Mondoflex Via Santa Cristina, 31 URGNANO Antica Farmacia Via Papa Giovanni XXIII, 435 MDM Occhiali Prezzi Pazzi Via Del Commercio, 110 VERDELLO Casamia Via XXV Aprile, 9 VERTOVA Dott. Barcella Antonio c/o Centro Medico Valseriana Largo Vittorio Veneto, 29 VILLA D’ALMÈ Caredent Villa d’Almè Via Roma, 20/d Farmacia Donati Via Roma, 23 PreSST Papa Giovanni XXIII / Villa d’Almè Via Roma, 16 ZANICA Dott. Fustinoni Paolo Via Libertà, 99 Farmacia Gualteri Piazza Repubblica, 1 ZOGNO PreSST Papa Giovanni XXIII / Zogno Piazza Bortolo Belotti, 1/3

SCEGLI COME ABBONARTI Abbonati on-line su www.bgsalute.it oppure invia il coupon per posta

Dott. Antonio Barcella Specialista in Dermatologia e Venereologia abarc@dermstudio.com CENTRO MEDICO VALSERIANA Largo Vittorio Veneto, 29 Tel. 035 710866 - VERTOVA CENTRO DON ORIONE Via Don Orione, 6 Tel. 035 348111 - BERGAMO

46 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

Studio Odontoiatrico

Dott. Marco Campana Via Castello 20 _24052 Azzano S.Paolo (BG) tel. 035.530278 _mail. studiodottcampana@gmail.com


AMICI DI BERGAMO SALUTE

Via Roma 23 Villa d’Almè (Bg) Tel. 035/541116 farma.donati@gmail.com

Donati FARMACIA

del dott. Diego Bonzi

La farmacia dei servizi

ISTITUTO OTTICO DAMINELLI

Seriate (BG) - Via Italia, 74 Tel. 035.29.80.63

centro acustico italiano BERGAMO

PROVA GRATUITA

PER APPUNTAMENTO

tel. 035.224884

Via S. Bernardino, 33/c

www.centroacusticoitalianobg.com

8 CENTRI ODONTOIATRICI A BERGAMO E PROVINCIA PRENOTA LA TUA VISITA DI CONTROLLO

CHIAMA SUBITO

800.95.95.64 O PRENOTA SU

WWW.CARE-DENT.IT

Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Viale Stazione, 4, Albino - Direttore Sanitario: Dott. Nicola Attilio Rossi - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 715; Dental Curno S.r.l. - Sede operativa: Via Enrico Fermi, 5, Curno - Direttore Sanitario: Dott. Matteo Braschi - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1246; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: S.S, 498 C/O Centro Commerciale Il Borgo, Romano di Lombardia - Direttore Sanitario: Dott. Federico Previtali - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1184; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Via Italia, 131, Seriate - Direttore Sanitario: Dott.ssa Maria Vittoria Meravini - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1185; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: C/O C.C. Le Due Torri, Via Guzzanica, Stezzano - Direttore Sanitario: Dott. Tommaso Ballatore - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1211; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Via Nazionale, 44, Trescore Balneario - Direttore Sanitario: Dott. Federico Meravini - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 1137; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Via Roma, 2/a, Treviglio - Direttore Sanitario: Dott. Matteo Bazza - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 987; Caredent Italia S.p.a. - Sede operativa: Viale Roma, 20/D, Villa d’Almè - Direttore Sanitario: Dott. Carlo Adolfo Testa - Iscr. Albo degli Odontoiatri n. 584.

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 47


AMICI DI BERGAMO SALUTE

FARMACIA SAN NICOLÒ Dr. Maurizio Ugo Rodriguez Via Alpini, 35 - 24050 Cividate al Piano (Bg) email farma.mau@libero.it Tel. 0363 945034

Specialista in Ostetricia e Ginecologia Percorso gravidanza e parto con esami del sangue, diagnosi anomalie cromosomiche (sindrome di Down etc.) Colposcopia Pap Test Ecografie Zanica - Via Libertà 99 Tel. 338 1174840 Tel. 035 671007 ore pasti

SEGUICI SU

OCCHIALI DA VISTA OCCHIALI DA SOLE Via Vittorio Gasparini, 4/E

Bergamo

Tel. 035 313404

OCCHIALI SPORTIVI LENTI A CONTATTO

Via Giovanni XXIII, 63/E

Bagnatica BG

Tel. 035 683925

LABORATORIO OTTICO

METTIAMO A FUOCO LA TUA VITA.

WWW.OTTICABERGAMO.IT

48 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

dott. Paolo Fu

stinoni


AMICI DI BERGAMO SALUTE Pubblicità Bergamo salute Settembre 2020.qxp_Banner piccolo 17/09

CENTRO STUDI DI BIOFISICA E BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE

OCCHIALI PROGRESSIVI

OCCHIALI BIMBO

COMPLETI DI MONTATURA CON LENTI ANTIRIFLESSO

COMPLETI DI MONTATURA E LENTI

Dr. Paolo Paganelli

CON GARANZIA DI ADATTAMENTO

€189,00

€69,00

Biologo Nutrizionista

SI EFFETTUANO TEST BIOFISICI CON TECNICHE VEGA PER VALUTARE LA FUNZIONE DEGLI ORGANI E LE EVENTUALI INTOLLERANZE ALIMENTARI. Via A.Maj 26/D - Bergamo Tel. 3482618892 - 3400602764 www.biologiadellanutrizione.it

OTTICA DEL POLICLINICO PONTE SAN PIETRO Via Forlanini, 15 - Tel. 035 604 436 Area Ambulatori

ZINGONIA - OSIO SOTTO C.SO EUROPA, 7 - Tel. 035 886464 Ingresso Ambulatori

da Lunedi a Venerdi: 8.30 - 13.00 / 14.00 - 17.00 Giovedì: 8:30 - 13:00 - Sabato: 8:30 - 12.00

da Lunedi a Giovedì: 9.00 - 12.30 / 13.30 - 17.30 Venerdì: 9.00 - 12.30 - Sabato: 9.00 - 12.00

info@otticadelpoliclinico.it | CHIUSO IL SABATO POMERIGGIO

Studio di Podologia Dott. Tommaso Zanardi Riabilitazione neuromotoria, cardiovascolare, respiratoria, oncologica e dell’obesità Medicina generale ad indirizzo cardiovascolare e preventiva Accreditata con il S.S.N. Direttore Sanitario Dott. Raffaele Morrone

Via G. Suardi 51- Bergamo Tel 333 296 2222 www.podologobergamo.it

VIA SAN CARLO, 70 - SAN PELLEGRINO TERME (BG) tel. 0345 25111 - fax 0345 23158 info@clinicaquarenghi.it www.clinicaquarenghi.it

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 49


Mousse di carote Antipasto e anacardi Difficoltà di preparazione Facile

Tempo di preparazione 30 minuti (+ 12 h ammollo e 2 h cottura ceci)

Calorie a persona 300 Kcal

INGREDIENTI per 4 persone 100 g... Ceci secchi 200 g... Carote 40 g..... Anacardi sgusciati 50 g...... Olio extravergine di oliva 15 g...... Tahin 1............ Cucchiaino di succo di limone 1............ Cucchiaino di paprika dolce in polvere ½.......... Cucchiaino di curry in polvere ½.......... Cucchiaino di sale PREPARAZIONE

GIUSI PESENTI Cuoca Presso il Ristoro de Il Sole e la Terra di Bergamo

Cuocere per un paio d’ore in abbondante acqua i ceci secchi, messi in ammollo la sera prima. In alternativa usare un barattolo di ceci già cotti. Sbucciare e tagliare le carote a julienne e saltarle in padella con due cucchiai di olio extra vergine di oliva per una decina di minuti, salare e lasciar raffreddare. Tostare gli anacardi in forno a 180°C per circa 10 minuti, finché dorano leggermente. Riporre tutti gli ingredienti in un mixer ed emulsionare fin quando il composto risulterà spumoso. Correggere di sale e paprika ,se necessario. Servire in ciotoline con un filo di olio extra vergine di oliva, una spolverata di paprika e delle scaglie di pane Carasau. Il tahin (o la tahina, o tahini o ancora tahine, come è conosciuto in alcuni paesi che si affacciano sul Mediterraneo) è una pasta preparata a partire da semi di sesamo, tostati e triturati.

50 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020



RUBRICHE

ALTRE TERAPIE

La rieducazione del movimento “sensomotorio” ∞  A CURA DI VIOLA COMPOSTELLA

Ognuno di noi elabora esperienze e acquisisce conoscenze sul mondo attraverso i sensi: la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto, il gusto, il dolore, il piacere e il senso corporeo, un insieme di stimoli sensoriali in grado di importare informazioni e mettere in rapporto lo spazio corporeo interno con l’ambiente esterno. «I sistemi sensoriali ricevono informazioni dall’ambiente esterno attraverso cellule specializzate definite “recettori sensoriali”. Ogni recettore è sensibile a una particolare forma di energia: luminosa, meccanica, termica, chimica, che si trasforma in un segnale nervoso e raggiunge il Sistema Nervoso Centrale» spiega Guerrina Brizzi, Terapista della Riabilitazione . «Il Sistema Nervoso Centrale trasforma questi stimoli sensoriali in stimoli sensori-motorio capaci di destare percezioni, regolare le funzioni degli organi interni, gestire le emozioni, mantenere lo stato di vigilanza e controllare il movimento. Il risultato finale dell’elaborazione delle informazioni sensoriali è la creazione di una rappresentazione interna del mondo esterno e segnalazione dello stato in cui si trova il nostro corpo».

I sistemi sensoriali e il movimento dunque sono un tutt’uno? Sì, possiamo dire che l’elaborazione del complesso sistema neurosensoriale è sempre alla ricerca di un “equilibrio sensori-motorio” in cui tutti i sistemi: sensoriale, motorio, percettivo e cognitivo hanno un ruolo fondamentale per il controllo posturale, l’apprendimento e la correzione del gesto motorio. Il movimento è quindi il prodotto di un sistema funzionale connesso con l’ambiente in cui i processi cognitivi, sensoriali e motori interagiscono. Il comportamento motorio è il risultato dell’integrazione tra l’individuo, il compito da svolgere e l’ambiente in cui l’azione si svolge.

Nervoso Centrale riceve informazioni non corrette che lo portano a un’elaborazione inesatta. Analizziamo ad esempio la posizione eretta: il piede ha come unica fonte diretta di contatto con il suolo i suoi recettori sensoriali tattilo-cinestesico e propriocettivi, i cui segnali servono a elaborare tutti i compiti finalizzati al carico sia in situazione statica sia dinamica. Le alterazioni strutturali del piede provocate da artrosi o distorsioni, il dolore o la compromissione della forza della flessibilità articolare della volta plantare e della caviglia, influenzeranno le informazioni dirette al Sistema Nervoso Centrale per il controllo della distribuzione del carico e dell’equilibrio.

Cosa succede quando il circuito sensitivo motorio si “inceppa”? L’inceppo può avvenire a livello del Sistema Nervoso Centrale, in questo caso si manifesta debolezza, affaticamento, alterazione del tono posturale, perdita di destrezza e disfunzione del movimento volontario, oppure può essere lesa la percezione sensoriale periferica (ad esempio i recettori cutanei, la vista il tatto e l’udito) e il Sistema

Si può rieducare il “movimento sensomotorio”? Sì, è possibile ma non esiste un solo metodo specifico per rieducare il “deficit sensomotorio”: il movimento dell’essere umano è complesso quanto l’uomo. L’esperienza c’insegna che per ottenere risultati concreti deve essere il “ragionamento clinico” a guidare la “rieducazione sensomotoria”. Basandosi su conoscenze scientifiche si deve

52 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020


analizzare, comprendere e individuare l’entità del deficit funzionale. La rieducazione del “movimento sensomotorio” dovrebbe prevedere la partecipazione attiva del paziente, il quale attraverso un percorso di apprendimento esplora passo dopo passo la propria mappa sensitivo-motoria, impara a riconoscere il proprio schema corporeo, a gestire il respiro, a ricercare l’equilibrio, migliorare la propria destrezza, a descrivere le proprie sensazioni ed acquisire maggiore consapevolezza di sé e del proprio corpo. In sintesi il percorso si sviluppa in tre fasi: > percezione; > propriocezione; > interocezione. Ognuna delle tre fasi pone il paziente nella condizione di valutare gli obiettivi, imparare le manualità,

acquisire le sequenze motorie, diventare consapevole e cosciente delle proprie abilità. La sequenza delle fasi non è rigida, ma si adegua alle esigenze e ai bisogni del paziente.

fibromialgia, cervicale, emicrania e dolori muscolari diffusi. La rieducazione sensomotoria porterà in un percorso graduale a riscoprire l’intelligenza del corpo, a risvegliare i sensi per dare “corpo alla mente”.

A chi si rivolge la rieducazione? Esplorare percezione, propriocezione e interocezione è l’esperienza ottimale per tutti coloro che hanno il bisogno di ricreare la connessione tra il movimento del corpo e la percezione dei sensi. C’è chi vive con interferenze della sensibilità corporea a seguito di un trauma fisico, di uno shock emotivo o cerebrale, come ad esempio, ictus, sclerosi o Parkinson. Il “movimento sensomotorio” è l’esperienza ottimale per lenire il dolore cronico degenerativo, per dare sollievo a chi convive con la

GUERRINA BRIZZI Terapista della Riabilitazione Pilates Therapy Bergamo

SERVIZIO DI CONSULENZA SPECIALISTICA PER GENITORI E BAMBINI DI 6 -12 ANNI

In caso di: Ritardi o disturbi di apprendimento Disturbi di attenzione Difficolta comportamentali Difficoltà di coordinazione motoria Difficoltà emotive Difficoltà relazionali

Su richiesta di: Insegnanti Educatrici Genitori Altri specialisti

0- 6 anni 6-12 anni 12 -18 anni 18+ anni

Via dei Partigiani 5 - Bergamo Via Verdi 1/M - Bergamo

Telefono 035 233974

info@centroetaevolutiva.it www.centroetaevolutiva.it


RUBRICHE

GUIDA ESAMI

Tumore alla prostata Biopsie sempre più mirate con la tecnica fusion ∞  A CURA D MARIA CASTELLANO

«Disponibile da qualche anno, la biopsia prostatica cosiddetta fusion è un nuovo e innovativo sistema diagnostico che permette di eseguire biopsie in modo mirato e preciso, ma allo stesso tempo meno invasivo grazie a un programma che fonde le immagini dell’ecografia e della risonanza magnetica precedentemente eseguite. Si tratta di un esame sempre più importante nella diagnosi del tumore alla prostata, la neoplasia più frequente negli uomini con un’incidenza che aumenta con l’età ». Chi parla è il dottor Riccardo Galli, urologo. Ci siamo rivolti a lui per approfondire questo esame, che sta sempre più prendendo piede, in virtù dei molti vantaggi che offre. Dottor Galli, ci spiega meglio in cosa consiste questo esame? La biopsia prostatica in fusione di

immagini, o biopsia fusion, è una biopsia alla prostata che viene eseguita in modo mirato su aree sospette per tumore segnalate alla Risonanza Magnetica Multiparametrica. Permette di massimizzare e velocizzare la diagnosi del tumore alla prostata riducendo la necessità di ricorso a biopsie multiple, incrementando la diagnosi dei tumori più aggressivi e riducendo quella dei tumori a più lenta crescita. Come si esegue? La biopsia, che viene effettuata ambulatorialmente e in anestesia locale, consiste in una sola puntura, con apposito ago, a livello del perineo (la zona tra i testicoli e l’ano), da cui si prelevano dei piccoli campioni di tessuto prostatico. Le immagini ecografiche in tempo reale vengono sovrapposte (fusion) con la Risonanza Magnetica grazie a un software, per raggiungere le

DOTT. RICCARDO GALLI Specialista in Urologia Unità Operativa di Urologia del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro

aree sospette. In pratica si trasferiscono le informazioni della risonanza sull’immagine ecografica tridimensionale, permettendo così di “mirare” in modo molto preciso. In che cosa in particolare si differenzia rispetto a una biopsia “tradizionale” e quali vantaggi offre?

LA BIOPSIA TRADIZIONALE PUÒ PORTARE A...

...non raggiungere il tumore

...raggiungere casualmente un tumore poco importante

...sottostimare la dimensione di un tumore


Nella biopsia “standard” le immagini ecografiche non consentono di individuare eventuali aree sospette, pertanto si prelevano campioni di tessuto in maniera “random”. La fusion permette invece di sfruttare l’accuratezza delle immagini della Risonanza Magnetica per individuare e campionare solo le aree sospette, anche di piccole dimensioni, con meno prelievi. In quali casi è indicata e chi può sottoporsi a questo tipo di biopsia? I pazienti sottoposti a RM multiparametrica della prostata che hanno avuto riscontro di lesioni sospette per tumore. È dolorosa? Quanto dura? È un esame fastidioso, non doloroso. Il principale fastidio è la puntura dell’anestesia in una zona “scomoda”. La procedura ha una durata di circa 10-15 minuti. Ci sono controindicazioni? In senso assoluto no.

Richiede qualche preparazione particolare? Il paziente deve eseguire un clistere evacuativo la sera precedente la biopsia. Non serve il digiuno.

Insieme alla RM multiparametrica in caso di immagini sospette La Risonanza Magnetica (RM) multiparametrica è una particolare risonanza attraverso la quale vengono acquisiti diversi parametri che, insieme, permettono una diagnosi più precisa: morfologia, perfusione ematica, densità cellulare e metabolismo. L’esame prevede l’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione con specifica dotazione hardware e software. La Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata può essere oggi utilizzata: > nella valutazione di pazienti con Psa alterato, per identificare i casi da sottoporre a biopsia, evitando procedure invasive non indicate; > nella rivalutazione di pazienti con Psa alterato e biopsia negativa; > nella valutazione dell’estensione delle neoplasie, per determinare la miglior tipologia di trattamento; > nel follow-up di pazienti portatori di neoplasia prostatica poco aggressiva che scelgono in alternativa al trattamento chirurgico un programma di “sorveglianza attiva”; > per individuare l’eventuale presenza di recidive in caso di rialzo del Psa dopo trattamento chirurgico, radiante o farmacologico.


RUBRICHE

ANIMALI

Cane anziano I consigli per una vecchiaia serena ∞  A CURA DI ELENA BUONANNO

I cani che hanno superato i 10 anni di età possono essere considerati anziani, soprattutto se di grande taglia. Chi ha avuto o ha un cane anziano sa quanto può essere tenero e vulnerabile, quasi fosse tornato cucciolo. E in effetti, proprio come nei primi mesi di vita, richiede attenzioni particolari, legate alla mutate condizioni fisiche e alle patologie tipiche dell’età. Vediamo quali e come affrontarle insieme alla dottoressa Eulàlia Pàmies, medico veterinario.

la vecchiaia è la diminuzione delle funzioni cardiovascolari e respiratorie. Molto frequenti sono anche le patologie articolari degenerative, a volte associate alla perdita di massa muscolare, che causano problemi alla deambulazione e soprattutto dolore. Un altro aspetto, poi, riguarda i problemi degli organi della riproduzione sia nel maschio (iperplasia prostatica, neoplasie testicolari etc.) sia nella femmina (infezioni dell’utero, tumori della mammella etc.). Inoltre spesso si ha una lenta perdita di funzionalità

Dottoressa Pàmies, quali sono le principali patologie legate all’età di cui può soffrire un cane? Numerose sono le patologie legate all’età. Ci sono le malattie legate all’invecchiamento dei vari organi, come l’insufficienza renale che porta lentamente a una minore filtrazione del sangue e rende gli animali più sensibili all’azione tossica di alcune sostanze e farmaci. Anche la riduzione della funzionalità del fegato porta a simili conseguenze. Non meno importante e tipica del-

Si può considerare un cane anziano quando raggiunge il 70-80% della sua età. Se la vita media si stima di 13 anni (le razze di taglia piccola sono più longeve che le razze di taglia grande), un cane diventa vecchio a circa 10 anni”

56 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

degli organi di senso per cui il cane ci vede e ci sente poco, non percepisce odori e sapori come prima, perde appetito e di conseguenza dimagrisce. Infine, da non ignorare, ci sono i problemi odontostomatologici o più semplicemente mal di denti. Cosa si può fare per aiutare il nostro amico a quattro zampe in questa fase della sua vita? Davanti a un quadro che può sembrare grave e pessimistico abbiamo invece per fortuna innumerevoli mezzi per fare trascorrere la vecchiaia dei nostri amici in modo sereno e indolore. Per quanto riguarda le insufficienze d’organo possiamo agire con una dieta adatta e mirata al problema: sono diete “intelligenti” che esistono in commercio e “sollevano” il lavoro dell’organo colpito. Esistono anche integratori che sostengono queste parti del corpo in calo operativo. Per quanto riguarda invece le patologie articolari degenerative e in particolare l’artrosi, quello che possiamo fare è attenuare il dolore, migliorare la funzionalità dell’arti-


ATTENZIONE ALL’ARTROSI L’artrosi è un processo di distruzione delle articolazioni solitamente attribuito all’invecchiamento naturale dei tessuti abbinato ad elevate sollecitazioni fisiche durante tutta la vita del cane. Oltre a questi ci sono anche dei fattori esistenti già in età giovanile come traumatismi, malformazioni ed eccessiva usura che portano progressivamente a questa patologia.

colazione e rallentare l’evoluzione della malattia. Nelle prime fasi ci possiamo accorgere che il nostro cane non corre e non ha voglia di giocare come prima, in fasi più avanzate l’animale può zoppicare, alterare la postura e infine si può arrivare all’anchilosi dell’artico-

lazione con molta difficoltà alla deambulazione o addirittura impossibilità di alzarsi in piedi. È molto importante non somministrare i nostri farmaci ai cani perché sono pericolosi. Disponiamo invece di antiinfiammatori, antidolorifici e protettori delle cartilagini specifici per loro, ben collaudati, sicuri e comodi da somministrare a casa dal proprietario. In alcuni casi, quelli più gravi, può essere indicato il trattamento chirurgico. Meno spesso, in età avanzata si possono sviluppare neoplasie delle ossa: non hanno sintomi finché si frattura l’osso interessato con un dolore improvviso e intenso che richiede immediatamente l’intervento del veterinario. In generale, comunque, è consigliabile fare una visita approfondita in prossimità dell’età senile anche se il cane apparentemente gode di buona salute. Un prelievo del sangue e gli esami dell’urina evidenzieranno problemi metabolici anche in fase precoce. Questo

consentirà di agire il prima possibile rallentando l’evoluzione del problema in atto. In conclusione, ci vorrà pazienza e comprensione da parte del proprietario, rispetto dei nuovi ritmi del cane, a volte avere più cura nell’alimentazione, più attenzione a variazioni del suo comportamento. In definitiva, è arrivata l’ora di restituire l’affetto che lui prima ci ha dedicato.

DOTT.SSA EULÀLIA PÀMIES Medico Veterinario Ambulatorio Veterinario Dott. Bonfanti Dott. Pàmies di Alzano Lombardo


DAL TERRITORIO

NEWS

NEWS Ottobre: torna il mese della prevenzione senologica Nonostante la drammaticità del periodo attraversato, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Onlus di Bergamo, in collaborazione con la LILT Nazionale, ha deciso di organizzare anche per quest’anno la Campagna Nastro Rosa per la prevenzione del tumore della mammella chiedendo alle aziende sanitarie pubbliche e private convenzionate della provincia di Bergamo uno sforzo importante, al fine di assicurare un numero adeguato di visite. La Campagna Nastro Rosa si rivolge alle donne di età inferiore ai 45 anni e superiore ai 74 anni, ovvero quelle escluse dallo screening mammografico organizzato dal Servizio Sanitario Regionale, che ha recentemente ampliato la fascia di età delle donne chiamate a effettuare la mammografia dai 45 anni a 74 anni. È una campagna che si pone l’obiettivo di sensibilizzare le giovani donne e le donne mature a avere maggiore attenzione alla cura del proprio corpo e, in linea con le indicazioni scientifiche, la visita è indicata ogni due anni (con esclusione automatica quindi di coloro che hanno usufruito della prestazione durante la Campagna Nastro Rosa del 2019). Per effettuare la visita, che è offerta gratuitamente, non è necessaria la prescrizione del Medico di Medicina Generale: è sufficiente presentarsi all’appuntamento con la stampa della prenotazione effettuata. Le visite saranno effettuate nel rispetto delle norme previste per il contenimento della pandemia, in uso nelle singole strutture. È obbligatorio presentarsi con la mascherina. Prenotazioni al sito www.legatumoribg.it.

L’amica del cuore: ALT Onlus presenta la nuova agenda 2021 Ogni settimana consigli per proteggere la salute di cuore, cervello, polmoni, vene e arterie, ogni mese una ricetta intelligente per cucinare cibi sani senza rinunciare al gusto. Questi gli ingredienti con i quali ALT Onlus- Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle Malattie Cardiovascolari - ha confezionato la nuova edizione dell’Agenda del cuore 2021, un’edizione tutta a colori per stare accanto alle persone ogni giorno: un piccolo aiuto intelligente e costante per stimolare a scegliere uno stile di vita sano, a riconoscere e abbattere i nemici subdoli che minacciano la nostra salute, a correggere i fattori di rischio che si possono modificare, a riconoscere i sintomi precoci delle malattie cardiovascolari da trombosi, a ridurre la probabilità di andare incontro a infarto, ictus cerebrale, embolia polmonare, trombosi delle arterie e delle vene. le malattie da trombosi colpiscono il doppio dei tumori, ma sono evitabili in un caso su tre. Per richiedere una copia dell’agenda scrivere a soci@ trombosi.org o telefonare allo 02 5832 5028, oppure sul sito www.trombosi.org (in homepage riquadro in alto a destra “Dona ora”).


#insiemeperlamusica: la rinascita parte da Bergamo Martedì 15 settembre, presso il Comune di Bergamo, alla presenza del Sindaco Giorgio Gori, di Elio e le storie Tese, del Trio Medusa e di Cesvi sono stati consegnati i primi contributi a sostegno delle band in difficoltà. Un altro importante passo avanti per il progetto #Insiemeperlamusica, lanciato a inizio giugno per raccogliere fondi a sostegno delle attività musicali pesantemente colpite dagli eventi di quest’anno. In poco tempo sono stati raccolti oltre 124mila euro gra-

zie al contributo di moltissimi fan che non vedono l’ora di rivedere sul palco i propri idoli. Sono molte le band che hanno aderito al bando presentando un progetto musicale sotto forma di demo di un brano edito o inedito, per ottenere un contributo fino a un massimo di 3.000 euro ciascuna. Le candidature sono state valutate da un comitato tecnico composto da Elio e le Storie Tese, Trio Medusa, Friends & Partners e Cesvi, presieduto da Cristina Parodi, madrina dell’even-

to. La raccolta fondi #Insiemeperlamusica è aperta su Rete del Dono https://www.retedeldono. it/insiemeperlamusica, con l’obbiettivo di sostenere ulteriormente le band musicali. Una parte di questa raccolta sarà, inoltre, devoluto alla Casa del Sorriso di Cesvi in Brasile che offre corsi di musica e spazi prove per i giovani musicisti della favela di Manguinhos a Rio De Janeiro e che continua le proprie attività anche in questa situazione di emergenza Covid 19.


Fashion Revolution Week Bergamo La Terza Piuma aps aderisce a Fashion Revolution e tra settembre e novembre sta recuperando gli eventi, previsti per aprile 2020, della Fashion Revolution Week, movimento nato in Inghilterra, per mano di Carry Somers e Orsola de Castro con l’obiettivo di sensibilizzare il consumatore su tutto ciò che si nasconde dietro l’offerta di capi di abbigliamento a basso prezzo e sulla delocalizzazione

della produzione in Paesi con scarse tutele del lavoro, sfruttamento della manodopera, ambienti lavorativi pericolosi e il non rispetto delle normative sulle lavorazioni e tinteggiature dei capi. Fashion Revolution Week Bergamo propone eventi culturali, laboratori e corsi legati al mondo della sostenibilità sociale e ambientale. Tra gli eventi di settembre a Palazzo Agliardi a Bergamo è stata ospite “CirculArt”,

mostra che arriva dalla Fondazione Pistoletto dopo aver fatto tappa a a Berlino. A novembre ci saranno come ospiti d’eccezione la stilista Marina Spadafora, Sara Conforti (artista/curatrice di progetti culturali che legano la moda e il costume a pratiche e progetti sociali e relazionale) e molti altri nomi dal mondo della moda sostenibile. Il programma completo degli eventi è sul sito www.farebergamo.it

NUOVO ABBONAMENTO A “BERGAMO SALUTE” 6 NUMERI A SOLI € 22,00

* Dati Obbligatori > DA COMPILARE IN STAMPATELLO LEGGIBILE *Nome

*Cognome

*Via

*n°

*Città

*Cap

E-mail

*Provincia

*Telefono

*C.F.

Partita IVA

Per rinnovare l’abbonamento basta effettuare un bonifico bancario di € 22,00 (vedi sotto i dati bancari per il bonifico) ricordando di scrivere nella causale RINNOVO e il NUMERO ABBONAMENTO. Info: Tel. 035 0514318 - abbonamenti@bgsalute.it > Trovi il tuo numero abbonamento stampato sull’etichetta postale della rivista.

SCEGLI COME ABBONARTI Compila il presente modulo e spediscilo in busta chiusa a Marketing km Zero Srls - via Dalmine, 10 - 24035 Curno Bg o via email a abbonamenti@bgsalute.it Oppure visita la sezione Abbonamenti su www.bgsalute.it

PAGAMENTO

BONIFICO BANCARIO intestato a Marketing km Zero srls IBAN IT 21 O 08869 11102 000 000 000 559 Causale: abbonamento Bergamo Salute + nome e cognome intestatario

Con la sottoscrizione del presente coupon, lei dichiara di aver preso visione del contenuto e di accettare tutte le condizioni riportate.

DATA

*FIRMA

60 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

INFORMATIVA PRIVACY Marketing Km Zero Srls, titolare del trattamento, la informa che tratterà i dati personali forniti e si impegna ad utilizzarli esclusivamente allo scopo di fornire informazioni sui propri prodotti, sulle proprie iniziative commerciali e promozionali sia a mezzo di posta elettronica e/o sms o mms, sia a mezzo di posta cartacea e/o chiamate tramite operatore. In relazione al trattamento Lei ha diritto ad ottenere conferma circa l’esistenza dei dati personali che La riguardano e la loro origine; di ottenere la cancellazione, o la trasformazione in forma anonima, se trattati in violazione di legge; di ottenere l’aggiornamento, la rettificazione ovvero l’integrazione. Inoltre ha diritto di opporsi, gratuitamente ed in qualsiasi momento, al trattamento effettuato ai fini di invio - mediante uno specifico canale o più canali - di comunicazioni promozionali. Per esercitare i Suoi diritti può rivolgersi al titolare del trattamento, scrivendo alla sede Marketing km Zero srls via Dalmine, 10 - 24035 Curno.


Le Associazioni dei pazienti con tumori gastrointestinali lanciano la “Carta dei Diritti” fondamentali Colpiscono ogni anno circa 80.000 persone, rientrano tra le prime cinque cause di morte per tumore in Italia, sono spesso diagnosticati già in fase avanzata: eppure i tumori gastrointestinali, nello specifico le neoplasie di stomaco, colon-retto e pancreas, non hanno ancora trovato nel Servizio Sanitario nazionale una risposta adeguata, che possa assicurare ai pazienti una presa in carico e un supporto adeguati e omogenei sul territorio e in tutte le fasi della malattia. Chi convive con queste neoplasie deve spesso fare i conti con ritardi e tempi lunghi dell’iter diagnostico, diso-

mogeneità nella presenza delle strutture di eccellenza, carenza della continuità assistenziale, che penalizza in particolare i pazienti in fase più avanzata. Per questo FAVO - Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia - ha lanciato la prima Carta dei Diritti dei pazienti con tumori gastrointestinali, messa a punto insieme a ISHEO e con il supporto incondizionato del Gruppo Servier in Italia. Il documento, condiviso con le principali Associazioni dei pazienti specifiche per ciascuna area e validato da AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica - afferma otto

diritti, imprescindibili per tutti i pazienti oncologici, ma che per queste tipologie di malati sono ancora più importanti: il diritto all’assistenza multidisciplinare, con la creazione dei “tumor board”, team multidisciplinari dedicati; la definizione di una rete Centri di eccellenza, che assicuri standard omogenei sul territorio; il diritto alla migliore terapia in ogni fase della malattia, fino al supporto nutrizionale, psiconcologico e palliativo e alla continuità assistenziale tra l’ospedale e il domicilio del paziente. Per informazioni www.favo.it.

Pubblicità Bergamo salute Settembre 2020.qxp_Layout 1 03/09/20 06:17 Pagina 1

OCCHIALI PROGRESSIVI

OCCHIALI BIMBO

COMPLETI DI MONTATURA CON LENTI ANTIRIFLESSO

COMPLETI DI MONTATURA E LENTI

€189,00

CON GARANZIA DI ADATTAMENTO

€69,00

OTTICA DEL POLICLINICO PONTE SAN PIETRO Via Forlanini, 15 - Tel. 035 604 436 Area Ambulatori

ZINGONIA - OSIO SOTTO C.SO EUROPA, 7 - Tel. 035 886464 Ingresso Ambulatori

da Lunedi a Venerdi: 8.30 - 13.00 / 14.00 - 17.00 Giovedì: 8:30 - 13:00 - Sabato: 8:30 - 12.00

da Lunedi a Giovedì: 9.00 - 12.30 / 13.30 - 17.30 Venerdì: 9.00 - 12.30 - Sabato: 9.00 - 12.00

info@otticadelpoliclinico.it | CHIUSO IL SABATO POMERIGGIO


DAL TERRITORIO

ONLUS

Fondazione A.R.M.R. da 25 anni in prima linea contro le malattie rare ∞  A CURA DI GIULIA SAMMARCO

Organizzare convegni e mostre scientifiche. Promuovere la ricerca sulle cause e la cura delle malattie rare, anche offrendo sostegno economico, progetti clinici e sperimentali e borse di studio. Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca. Da quasi 25 anni è questa la mission della Fondazione A.R.M.R. (Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare). «L’idea di aiutare la ricerca nacque nel 1993 quando il professor Silvio Garattini mi chiese di far conoscere

ai bergamaschi il Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare (Centro “Aldo e Cele Daccò”) che stava nascendo a Ranica, la prima struttura clinica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri» racconta Daniela Guadalupi, Presidente della Fondazione (nata nel 1996 si trasforma in Fondazione nel 2004). La mancanza di conoscenze è il principale ostacolo alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento di tutte le malattie. E questo vale

62 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

ancora di più nel caso delle malattie rare che sono in maggioranza di origine genetica. Dopo la scoperta del genoma le ricerche sono avanzate con grandi speranze di cura anche se i finanziamenti, per i ricercatori che si occupano di malattie rare, sono ancora pochi. Ed è qui che scende in campo la Fondazione, che è completamente basata sul volontariato e si finanzia attraverso le quote associative annuali, le donazioni e gli eventi organizzati per raccogliere fondi destinati alla creazione di Borse di


Studio annuali per ricercatori sulle malattie rare che poi proseguono i loro studi presso i laboratori del centro “Aldo e Cele Daccò” di Ranica (BG) e negli altri Istituti Mario Negri. «Essere colpiti da una malattia rara diventa un grande problema, sia perché per tali malattie non sempre esistono cure, sia perché la loro rarità ne condiziona una scarsa conoscenza da parte dei medici. I pazienti sono poco numerosi e sparsi in diverse aree geografiche rendendo difficile individuare l’Istituto che disponga degli strumenti diagnostici per un riconoscimento precoce, condi-

zione essenziale per fermare o diminuire il decorso della malattia. C’è anche da considerare che l’industria farmaceutica è sempre restia a intraprendere ricerche in questo campo, poiché spesso non riesce ad ammortizzarne i costi, essendo troppo ristretto il

numero dei malati che utilizza un farmaco specifico. Oltre a far conoscere ai malati l’esistenza del Centro che sviluppa Progetti di Ricerca, è attivo un servizio di informazione gratuito rivolto ai pazienti, ai loro familiari e ai loro medici».

FONDAZIONE A.R.M.R. Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare

Sede legale Ranica (BG) Via Camozzi, 3/5 Sede Operativa: via Salvioni,4 Bergamo Tel. 035 798518 - email: segreteriapresidenza@armr.it Sito web: www.armr.it Codice Fiscale 02452340165


DAL TERRITORIO

IL LATO UMANO DELLA MEDICINA

Prepararsi al parto ammirando le opere d’arte ∞  A CURA DI LELLA FONSECA

Chi si fosse trovato a visitare sabato 19 settembre l’Accademia Carrara di Bergamo si sarebbe imbattuto in un singolare gruppo, costituito da mamme in attesa guidate a conoscere i capolavori della pinacoteca cittadina. Si trattava dell’iniziativa “La vita addosso”, un percorso guidato da Maria Cristina Rodeschini, direttore di Fondazione Accademia Carrara e dal dottor Claudio Crescini, ginecologo bergamasco, vicepresidente AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani). Lo scopo dell’iniziativa è incontrare la bellezza per portare benessere alla mamma e al nascituro, in un breve corso di accompagnamento alla

nascita che si svolge all’interno delle sale del museo. «C’è un nesso tra arte e ostetricia» osserva il dottor Crescini «l’assistenza al parto con tutte le manovre necessarie per aiutare e favorire la nascita del bimbo nel modo migliore è chiamata da sempre arte ostetrica. In effetti molte manipolazioni o interventi manuali devono essere appresi dagli operatori così come si apprende un’arte. Il collegamento con l’arte e in particolare quella pittorica diventa così naturale. Inoltre la maternità, soprattutto in ambito religioso, ha ispirato moltissimi artisti soprattutto dal XIV secolo in poi. Abbiamo moltissime opere con la Madonna e il bambino e con

la Madonna del latte. Poche per la verità le opere che raffigurano invece la Madonna durante la gravidanza anche se la Madonna del parto di Piero della Francesca ha fatto storia. Anche l’arte contemporanea non ha dedicato molta attenzione alla gravidanza anche se qualche opera di pregio è stata prodotta. In ogni caso alla fine disponiamo in Italia di un grande patrimonio soprattutto dell’arte sacra dedicato alla natività». L’idea che l’arte, o il “bello” in senso lato, possano influire positivamente su mamma e bambino non è una semplice intuizione, ma si fonda su evidenze scientifiche. «I recenti stu-

L’epigenetica Per anni si è pensato che gran parte del futuro di ogni essere umano e animale fosse determinato in modo irreversibile dal patrimonio genetico stampato nei cromosomi (il famoso DNA) ereditati da entrambi i genitori e solo in parte dall’ambiente in cui si cresce. In realtà questo programma genetico stampato nel DNA che dice alle nostre cellule cosa devono fare può dare ordini differenti pur rimanendo invariato. Infatti si è scoperto che alcuni segmenti del DNA possono “parlare o tacere” nel senso che possono essere attivati o silenziati a seconda di situazioni esterne. Sostanze chimiche, inquinamento, cibi malsani, microplastiche e sovrappeso possono avere effetto epigenetico così come fattori psicologici: la sofferenza, il subire violenza, lo stato di ansia e di paura, lo stress e un ambiente degradato.


di sull’influenza del mondo esterno sull’espressione dei nostri geni già dalla vita intrauterina ci fanno comprendere appieno come la bellezza e la gioia vissuta dalla mamma abbiano un effetto positivo sul feto e poi sull’adulto che diventerà» conferma il dottore. «Sono state proprio le scoperte sull’epigenetica (vedi box) che ci hanno spinto a promuovere eventi positivi per le gravide nei limiti di quanto a noi è possibile fare. Per questo le passeggiate nelle gallerie d’arte guardando opere che richiamano la maternità e la rappresentano nel modo più bello e sublime possono giovare alla mamma e al bimbo racchiuso nel suo ventre. La cosa più bella che ci ha detto una donna gravida all’ottavo mese al termine della visita all’Accademia Carrara è che le piacerebbe tra un po’ di anni, quando la bimba che ha in grembo sarà grandicella, ritornare alla Carrara per rivedere gli stessi quadri e scoprire se la bimba li ricorderà. Probabilmente la bimba non

ricorderà le opere davanti alle quali la mamma si è soffermata mentre lei era ancora nel suo grembo, ma sicuramente l’effetto benefico epigenetico ci sarà stato». Nato a Bergamo nel 1952, Claudio Crescini si è laureato in medicina alla Statale di Milano e poi specializzato in ostetricia a Modena. Ha diretto per alcuni anni il dipartimento materno-infantile dell’ASST Bergamo Ovest e attualmente è Direttore Scientifico nella ASST Bergamo Est. Nel 2004 con l’amico e collega Antonio Ragusa e il compianto Aldo Vacca si è impegnato nell’organizzazione di corsi di formazione sulle emergenze ostetriche utilizzando manichini e simulatori dedicati. Nel corso degli anni molti amici e amiche, medici ed ostetriche, si sono aggregati volontariamente dando vita al gruppo GEO (Gruppo Emergenze Ostetriche) che rappresenta oggi in Italia l’organizzazione di riferimento per la formazione ostetrica non istituzionale.

Ma il suo impegno non è dedicato solo alle mamme e ai bambini del nostro territorio, nel 2017 ha prestato la sua opera come medico di bordo sulla nave militare Borsini della missione militare e umanitaria “Mare Nostrum” nel Mar Mediterraneo meridionale, che ha cercato di fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria nello Stretto di Sicilia determinato dal flusso di migranti. A Mutoko, nello Zimbabwe, collabora inoltre a un progetto formativo con l’ospedale “L. Guidotti”. «Non sempre e non per tutte le donne la gravidanza è il momento tanto atteso coronato di felicità e circondato dall’affetto di un compagno, di parenti e amici. Per molte donne la gravidanza può essere un momento molto difficile e in alcuni paesi anche drammatico, non si può dimenticarlo» conclude l’ostetrico.

In questa rubrica gli operatori sanitari (medici, infermieri etc.) si raccontano, facendo conoscere oltre al loro lato professionale la loro attività di artisti, volontari, atleti... Vuoi raccontare la tua storia su Bergamo Salute?

Scrivici su facebook o redazione@bgsalute.it!



A.R.M.R. Associazione Ricerca Malattie Rare

INSIEME CONTRO LE MALATTIE RARE Le Malattie Rare sono un ampio gruppo di patologie (circa 7.000 secondo l’OMS), accomunate dalla bassa prevalenza nella popolazione (inferiore a cinque persone per 10.000 abitanti secondo i criteri adottati dall’Unione Europea). Con base genetica per l’80-90%, possono interessare tutti gli organi e apparati dell’organismo umano.

Incontri con i soci e gli amici di A.R.M.R. / / /

/

LUNEDÌ 5 OTTOBRE Riunione Commissione Scientifica Fondazione A.R.M.R. MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE Consiglio Direttivo Fondazione A.R.M.R. VENERDÌ 16 OTTOBRE S. Messa nella Chiesa di Sant’Alessandro in Colonna alle ore 19 in suffragio degli Amici e Sostenitori della Fondazione A.R.M.R. SABATO 7 NOVEMBRE Cerimonia Consegna Borse di Studio A.R.M.R. 2021 presso l’Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo.

XANTOMATOSI CEREBROTENDINEA Codice di Esenzione. RCG070 Categoria. Malattie delle ghiandole endocrina, della nutrizione, del metabolismo e disturbi immunitari. Definizione. Rara patologia congenita da accumulo di lipidi, determinata da deficit di sintesi epatica degli acidi biliari e caratterizzata da xantomatosi (accumulo di lipidi) diffusa in molti tessuti. Epidemiologia. La precisa incidenza della patologia è tuttora sconosciuta; maschi e femmine sono affetti in egual misura. Segni e sintomi. Le caratteristiche cliniche comprendono atassia cerebellare progressiva (disturbo che consiste nella progressiva perdita della coordinazione muscolare), demenza, paresi, ritardo di sviluppo e ritardo mentale, xantomatosi cerebro-tendinea e cataratta. . Eziologia. È determinata da un difetto della sintesi da parte del fegato di acidi biliari che porta a un’aumentata sintesi di colesterolo e colestanolo (lipide derivato del colesterolo) e a un accumulo degli stessi a livello cerebrale, tendineo e degli altri tessuti. Diagnosi. È clinica e biochimica. Terapia. Non esiste alcuna terapia possibile

Tel. +39 035 671906 fax +39 035 672699 presidenza@armr.it WWW.ARMR.IT

Dottor Angelo Serraglio Vice Presidente ARMR

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 67


DAL TERRITORIO

TESTIMONIANZA

Mister Parkinson non ci fermerai ∞  A CURA DI LELLA FONSECA

«È il mese di marzo quando io e mia moglie camminiamo sulle spiagge di Cayo Largo (Cuba) e a un certo punto mia moglie si accorge che non muovo un braccio. Eravamo arrivati da due giorni su quest’isola, avevamo ancora davanti tutta la vacanza tra pensieri e preoccupazioni...». Comincia così il racconto manoscritto che Ermanno Pagnoncelli ci ha inviato in redazione. Una testimonianza che inizia dai primi sintomi fino alla diagnosi della malattia di Parkinson e alla lotta per tenerla a bada, ricordando le persone e attività che l’hanno aiutato in questo cammino che oggi, a 57 anni, è ancora tutto da percorrere. Lasciamo a lui la parola riportando fedelmente quanto ci ha inviato. «Rientriamo dalla vacanza e mia moglie mi convince ad andare dal medico. È il mese di giugno quando

In questa rubrica pubblichiamo la storia di una persona che ha superato un incidente, un trauma, una malattia e con il suo racconto può dare speranza agli altri. Vuoi raccontare la tua storia su Bergamo Salute?

Scrivici su facebook o redazione@bgsalute.it!

il mio medico prescrive subito una risonanza magnetica al cervello, risultata poi negativa. Successivamente mi reco da un neurologo che mi prescrive una scintigrafia cerebrale che eseguo nel mese di settembre. Nel frattempo chiedo allo specialista qualche delucidazione e con cautela ci spiega che potrebbe essere un sintomo della malattia di Parkinson. Nel mese di ottobre - premetto che avevo 51 anni - mi reco di nuovo dallo specialista con tutti gli accertamenti alla mano. Ricordo perfettamente l’atmosfera che si respirava in quello studio medico: un silenzio di tomba! In due secondi il dottore si alza dalla sedia e arriva la sentenza: pronuncia poche parole “non avevo dubbi, è la malattia di Parkinson”. Da quel momento in poi la mia vita cambia radicalmente sia psicologicamente che nel lavoro. Dopo un periodo di accettazione mia moglie mi convince a intraprendere una disciplina a me sconosciuta, il Nordic Walking. Leggendo Bergamo Salute mi imbatto in un articolo che parla dei benefici per combattere il Parkinson e altre patologie. Questa attività per me è diventata un’autentica passione, in un’uscita sono arrivato fino a 2233 metri! Oltre al Nordic Walking, in inverno, faccio fisiokinesiterapia in acqua calda che consiglio a tutti e palestra. Oggi, a 57 anni, Mister Parkinson non mi ha ancora fermato, grazie anche al Nordic Walking che mi aiuta a rimanere in forma. Ringrazio il presidente di Orobie Nordic Walking, Tarcisio Maffioletti,

68 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020


e tutti i suoi collaboratori che mi hanno aiutato in questo percorso. Ho avuto anche la fortuna di incontrare un medico molto speciale e soprattutto umano, il dottor Dario Alimonti, neurologo del papa Giovanni XXIII di Bergamo. Con lui da subito ho instaurato un rapporto di fiducia e amicizia oltre che di medico/paziente. Un grazie parti-

colare a mia moglie Erminia, che ha riconosciuto immediatamente il primo sintomo, e a mio figlio Manuel. Entrambi mi sono stati vicini incoraggiandomi in questa vicenda, nonostante fosse tangibile la loro preoccupazione per il mio stato di salute. Nel 2015, quando abbiamo ricevuto la brutta notizia della malattia, insieme è arrivata la

bella notizia che saremmo diventati nonni. La nascita del piccolo Giorgio è stata come una luce nella mia vita, mi ha reso felice e mi ha fatto mettere in secondo piano il pensiero della malattia. Concludo con il mio motto. Mister Parkinson non ci fermerai, devi sempre stare un passo dietro a me e mai davanti!»

PROGRAMMA CORSI FORMATIVI ONLINE 2020 SONO APERTE LE ISCRIZIONI • Snoezelen • Terapia Della Bambola per CAREGIVER • Terapia Della Bambola per PROFESSIONISTI • WORKSHOP Terapia Della Bambola • Ambiente Terapeutico • Stimolazione Cognitiva • Terapie Non Farmacologiche • Cure Palliative • Terapia Del Viaggio • Aiuto e sostegno nella cura dellʼanziano a domicilio

VISITA IL NOSTRO SITO INTERNET: WWW.THECAREGROUP.EU e-mail: info@ieresearch.eu num. verde: 840 000 640

Via Francesco Baracca, 28 24060 San Paolo DʼArgon - BG


STRUTTURE

CAREDENT

Il giusto professionista per ogni esigenza Nei centri odontoiatrici Caredent il punto di forza è il lavoro di squadra, per racchiudere tante competenze differenti e metterle al servizio del vostro sorriso Da oltre 10 anni sul territorio, con otto centri dentistici a Bergamo e provincia, Caredent si prende cura della salute della bocca dei bergamaschi grazie a un approccio multidisciplinare e professionale. Ma quali sono i punti di forza di questo centro odontoiatrico? «Non uno solo, ma la presenza di più medici dentisti e odontoiatri che formano una vera e propria équipe, capace di assistere il paziente a 360°: l’igienista, l’esperto di conservativa endodonzia, il chi-

rurgo, il protesista e l’ortodontista» sottolinea il dottor Luigi Daverio, esperto in implantologia dentale del centro Caredent di Seriate. «Alla loro competenza e professionalità si aggiunge la diagnostica di precisione di cui possono disporre ogni giorno i dentisti: i centri Caredent, infatti, sono dotati di tecnologie digitali di ultima generazione come l’ortopanoramica, la Tac e la telecamera intra-orale che permette di visualizzare su schermo la propria situazione dentale. Queste

Caredent è presente con otto strutture a Bergamo e provincia: ALBINO: Direttore Sanitario: Dott. Nicola Attilio Rossi

CURNO: Direttore Sanitario: Dott. Matteo Braschi

VILLA D’ALMÈ: Direttore Sanitario: Dott. Carlo Adolfo Testa

TRESCORE BALNEARIO: Direttore Sanitario: Dott. Federico Meravini

70 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

attività radiodiagnostiche complementari all’esercizio clinico, contestuali, integrate e indilazionabili rispetto all’espletamento del trattamento odontoiatrico. Grazie alla multidisciplinarietà dell’equipe medica, tutti i pazienti, di qualsiasi età, possono essere guidati in un percorso di cure e trattamenti personalizzati per la piena salute della propria bocca». Ci può fare qualche esempio? Nei centri Caredent vengono mes-

Grazie alle convenzioni con società finanziarie i pazienti Caredent possono beneficiare di finanziamenti e piani di pagamento personalizzati”


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

se a disposizione dei pazienti le più moderne tecniche di implantologia dentale, valutando con attenzione la qualità e la quantità ossea per il posizionamento degli impianti e permettendo, attraverso una progettazione dettagliata dell’intervento, una riabilitazione protesica efficiente, funzionale e duratura. Non solo, per restituire ai pazienti un sorriso sano, in Caredent si trattano anche casi di disallineamento e malocclusione dentale, mediante l’ortodonzia tradizionale o tramite

i moderni allineatori invisibili che coniugano la piena resa estetica a maggior comfort e igiene (essendo lisci e removibili).

STEZZANO: Direttore Sanitario: Dott.ssa Michela Zevolli

TREVIGLIO: Direttore Sanitario: Dott. Matteo Bazza

ROMANO DI LOMBARDIA: Direttore Sanitario: Dott. Federico Previtali

SERIATE: Direttore Sanitario: Dott.ssa Maria Vittoria Meravini

Quali precauzioni avete adottato in questa fase di emergenza sanitaria per la sicurezza dei vostri pazienti? Per svolgere le visite odontoiatriche in piena sicurezza, Caredent ha messo a punto un rigido protocollo igienico-sanitario che agisce in totale ottemperanza rispetto alle

linee guida ministeriali: visite scaglionate, numero di pazienti contingentato e scrupolose procedure di sanificazione sia degli ambienti che di tutti gli strumenti. Proprio grazie alla sicurezza garantita, dopo il lockdown, molti pazienti si stanno sottoponendo a visite presso i centri dentistici Caredent: un ottimo segnale che dimostra quanto i pazienti siano consapevoli che la prevenzione è fondamentale per evitare l’insorgere di piccoli inconvenienti e complicazioni più serie.

Per fissare un appuntamento si può chiamare il numero 800 959 564 oppure prenotare dal sito www.care-dent.it. Informazione sanitaria ai sensi della Legge 248 (Legge Bersani) del 04/08/2006 e ss.

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 71


STRUTTURE

RSA BRAMANTE

Approcci all’avanguardia e risposte concrete per l’utenza senior La volontà di dare risposte concrete alle domande e ai bisogni della comunità attraverso servizi innovativi, accessibili e funzionali è da sempre l’obiettivo del gruppo toscano Edos, attivo nel settore socio-sanitario con 17 strutture in cinque regioni dedicate all’accoglienza e all’assistenza di anziani e categorie fragili. E per quanto riguarda il panorama della Lombardia, precisamente nel bacino sanitario bergamasco, troviamo RSA Bramante: una struttura innovativa, immersa in un suggestivo parco di oltre 70 ettari e affacciata sulla collina di Pontida, in posizione strategica tra Bergamo e Lecco.

RSA BRAMANTE: UNA FILOSOFIA DI CURA FATTA DI APPROCCI NON FARMACOLOGICI «In RSA Bramante vengono quotidianamente proposti percorsi all’avanguardia e interattivi, dedicati alla cura individuale degli ospiti affetti da decadimento cognitivo e demenza senile» dicono dalla Direzione di Struttura. «Si tratta di progetti di équipe il cui focus è garantire un’efficacia ad ampio spettro per conservare o ripristinare, laddove possibile, le facoltà cognitive e motorie». Il tutto attraverso esercizi dolci e coinvolgenti, come il “Memory training”, oppure il “Libro della Vita” per ricostruire le fasi dell’esistenza dell’ospite assieme alla sua famiglia, fino alla “Stanza Multisensoriale” – una sala attività con elementi che stimolano le capacità residue degli ospiti attraverso fasci di luce interattivi, colori, aromaterapia, suoni e immagini calmanti.

LA STRUTTURA: INNOVAZIONE, IN UN CONTESTO DI GRANDE SERENITÀ A dicembre 2018 la RSA è stata oggetto di un importante progetto di restyling che ha contribuito a creare ambienti ancora più accoglienti, funzionali e, al contempo, ne ha ampliato la capacità. Il progetto ha infatti previsto la costruzione di un nuovo nucleo di 20 posti letto, che sono andati ad aggiungersi ai 49 già esistenti, oltre alla ristrutturazione di un’ala della struttura per garantire, così, ancora più servizi e attenzione alle persone over 65 sia autosufficienti, sia affette da demenza senile o problematiche degenerative. Inoltre, nel progetto di restyling, hanno trovato spazio anche una nuova sala polivalente

72 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

dotata di angolo snack, una tisaneria e un ampio soggiorno con grandi vetrate da cui godere del meraviglioso panorama circostante.

L’ÉQUIPE MEDICA: ATTENZIONE E CURA, 24 ORE SU 24 «La struttura, attiva 24 ore su 24, promuove un approccio tutto dedicato al perseguimento del benessere e della salute di ogni persona, grazie alla presenza di un’équipe multidisciplinare composta da direttore sanitario, infermieri, operatori, fisioterapisti, psicologa, animatori ed educatori - in grado di fornire cure sanitarie continuative, attività assistenziali, riabilitative e di animazione atte a mantenere e a rafforzare le capa-


cità funzionali, motorie, cognitive e relazionali necessarie alla vita quotidiana degli ospiti, seguiti individualmente grazie al P.A.I. – Piano Assistenziale Individualizzato –, stilato durante la riunione d’équipe a seguito di un’accurata analisi valutativa delle caratteristiche e delle esigenze individuali dell’ospite» continuano dalla Direzione di Struttura. E proprio il team è una parte fondante della qualità di RSA Bramante, il suo cuore pulsante, un’équipe giovane, preparata e affiatata. «La cosa che spesso può stupire il parente, durante la prima visita in struttura, è il nostro team, composto da persone giovani. Si tratta di un “plus”, un punto a favore di RSA Bramante: lavorando in questa sede da tempo, ne conosciamo territorio e storia. Siamo un team affiatato, flessibile, in grado di assecondare tutte le esigenze di ospiti e parenti, così diversificate e, molto spesso, delicate. Siamo un gruppo dove il multitasking è una filosofia di lavoro: solo così siamo certi di fornire un servizio unico nel territorio, realmente completo. Amiamo quello che facciamo, e questa è una componente imprescindibile» concludono dalla Direzione.

Gruppo Edos: assistenza continua anche in digitale Il Gruppo Edos, da tempo, ha messo a disposizione di tutti i cittadini un Centro Assistenza Clienti gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, a cui rivolgersi per ricevere informazioni inerenti al mondo delle RSA, delle pratiche burocratiche da seguire e molto altro. Ma in un mondo che cambia, dialogo e assistenza approdano anche nel digitale, grazie a nuovi servizi come il Virtual Tour, con cui “navigare” dentro le RSA comodamente da casa visionando attività, progetti speciali, ambienti e per entrare direttamente in contatto con il Gruppo: un vero e proprio viaggio a 360° di ogni struttura da desktop e mobile. Non solo: la sezione FAQ del sito è dedicata alle domande più frequenti legate ai servizi delle strutture sanitarie assistenziali, alle modalità di ingresso, tempistiche, convenzioni, soluzioni di alloggio, visite, differenza tra ospite privato e ospite accreditato, aspetti economici. Infine, il Gruppo Edos mette a disposizione tanti materiali digitali di approfondimento, - come l’e-book sulle terapie non farmacologiche, o il magazine trimestrale “Insieme” - fino ai canali social, con la pagina Facebook istituzionale Edos e le singole pagine di ogni struttura, per rimanere aggiornato sulle novità, gli eventi, e per condividere i momenti più emozionanti di ogni giornata.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

RSA BRAMANTE È in via Gambirago 571, a Pontida. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 035 783128, visitare il sito www.edossrl.it o chiamare il numero verde gratuito 800 966 159

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 73


GUIDA ALLE PROFESSIONI SANITARIE

Educatore nei servizi sociali e di comunità. Una professione del welfare sempre più richiesta ∞  A CURA DI ELENA BUONANNO

Promuovere e tutelare l’infanzia e la diversità attraverso iniziative mirate alla formazione e all’educazione, ma anche prevenire e/o ridurre condizioni di disagio e fragilità promuovendo il benessere e l’inclusione. È questo l’obiettivo dell’educatore sociale, o sociopedagogista, figura professionale sempre più diffusa in diversi ambiti. Ne parliamo con il professor Stefano Tomelleri, presidente del corso di laurea in Scienze dell’Educazione . Professor Tomelleri, come si diventa educatore nei servizi sociali e di comunità? Serve una laurea triennale nella classe di laurea L-19 Scienze dell’educazione e della formazione. La laurea in Scienze dell’Educazione è un’eredità della Facoltà di Magistero, che nacque nel 1936 durante il regime fascista. Dagli anni

Trenta in poi subì molte modifiche con l’introduzione di insegnamenti come la sociologia, la psicologia, la didattica. Nell’anno accademi-

Per accedere al corso di laurea in Scienze dell’Educazione necessario superare il TOLC-SU, acronimo di Test OnLine CISIA, composto da 50 quesiti suddivisi in 3 sezioni. Le sezioni sono: comprensione del testo e conoscenza della lingua italiana, conoscenze e competenze acquisite negli studi, ragionamento logico”

74 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

co 1993/1994 nasce la Facoltà di Scienze della formazione e poi finalmente la classe di laurea L-19 Scienze dell’educazione e della formazione. Chi si può iscrivere a questo corso di laurea? Si può iscrivere al corso di laurea in Scienze dell’educazione chi è in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. Allo studente in ingresso è richiesta anche l’acquisizione dei risultati di apprendimento previsti nel profilo dello studente al termine dei percorsi di studio nella scuola secondaria di II grado. Le competenze richieste per l’accesso sono: comprensione del testo e conoscenza della lingua italiana, conoscenze e competenze acquisite negli studi; ragionamento logico. La verifica delle conoscen-


ze iniziali avviene tramite un test di selezione di ingresso, il TOLC-SU. Esiste un albo professionale? No, non esiste un albo specifico per gli educatori di comunità. Attualmente esiste l’albo degli educatori sanitari, al quale si possono iscrivere, se necessario, anche gli educatori nei servizi sociali.

In quali contesti opera l’educatore? L’educatore nei servizi sociali e di comunità è un “garante della solidarietà” che può lavorare con singoli, gruppi o all’interno di comunità. Gli educatori hanno una grande responsabilità, perché sono i futuri professionisti del welfare. La solidarietà è stata una conquista importante, che non deve essere

mai data per scontata e che va continuamente riaffermata giorno dopo giorno con impegno e professionalità. Perciò l’educatore opera all’interno del terzo settore, nella rete sociale territoriale (scuole, strutture sanitarie, comunità per disabili, associazioni no-profit, etc.), accompagnando e sostenendo le più diverse categorie di minori e adulti, italiani e stranieri, che si trovano in situazioni di fragilità e marginalità. Quali sono le sue mansioni? È un profilo professionale versatile, fondato sui principi di ascolto, accoglienza, cura, accompagnamento, progettualità di vita, principi che sono alla base dell’educazione come professione. È capace di promuovere il benessere di una persona e della sua rete di prossimi-

tà, promuovendo l’inclusione e la partecipazione attraverso forme di attivazione dei soggetti, in presenza di situazioni di rischio, di svantaggio o di esclusione sociale.

PROF. STEFANO TOMELLERI Presidente del corso di laurea in Scienze dell’Educazione Università degli Studi di Bergamo

PROGETTAZIONE PROPONE INTERVENTI RIABILITATIVI PER PERSONE COLPITE DA COVID-19

SUPPORTO PSICOLOGICO

per l’accompagnamento alla rielaborazione di ansie e paure vissute o generate dalla situazione emergenziale

VALUTAZIONI E RIABILITAZIONI LOGOPEDICHE

riguardanti disfonia (problemi di voce per lesioni alle corde vocali), disartria (difficoltà aricolatorie per lesioni anatomiche) e disfagia (deglutizione)

VALUTAZIONI E RIABILITAZIONI NEUROPSICOLOGICHE per indagare, potenziare o fornire un mantenimento delle abilità cognitive (memoria, attenzione, orientamento,...) e per gestire la propria quotidianità

VISITE NEUROLOGICHE

per aspetti correlati o generati da Covid-19 Progetto

realizzato

grazie al contributo di

www.cooperativaprogettazione.it | Tel. 035 657351 e-mail postcovid@cooperativaprogettazione.it


L’UNICO TUTORE MODULARE SU MISURA CHE RIDUCE

IL DOLORE AL GINOCCHIO*

*secondo studi clinici eseguiti

www.medicalfarma.it BERGAMO Via Borgo Palazzo 112 Tel. 035.247414

CASSANO D’ADDA Via Milano 4 Tel. 0363.60647

TREVIGLIO Viale Oriano 21 Tel. 0363.45068

ORTOPEDIA CONVENZIONATA SSN E INAIL


REALTÀ SALUTE

L’evoluzione della genetica

Kaleidos: servizio di counseling tecnico-scientifico in campo genetico

conoscenza su malattie genetiche e sul loro decorso clinico. Temi fondamentali rimangono la proprietà del dato e la tutela della privacy. > Analisi a singole cellule. Analisi a singola cellula e biopsie liquide sono metodi considerati prematuri fino a poco fa, ma che diventeranno presto routine diagnostica. Sono già realtà infatti le prime sperimentazioni di analisi del plasma per la rilevazione del DNA tumorale circolante (ctDNA) e la creazione di organoidi, strutture multidimensionali create a partire da singole cellule. > Covid 19. L’infezione da Covid 19 colpisce in modo eterogeneo e non tutte le persone che contraggono il virus si ammalano. Si sta analizzando il genoma virale e quello umano per identificare fattori genetici che influenzano la suscettibilità al virus e la gravità della malattia. > Il prossimo decennio. Perché applicazioni sul DNA diventino di facile accesso rimangono ancora ostacoli significativi, molti dei quali legati a servizi complicati e costosi. Inoltre è necessario continuare a comprendere meglio la complessità biologica del DNA con gli strumenti ora disponibili. L’applicabilità clinica resterà sempre difficile, ma le potenzialità date dalla conoscenza del genoma aumenteranno esponenzialmente ed è ragionevole aspettarsi che la genetica nel 2030 diventerà una disciplina comune in grado di migliorare la nostra qualità di vita.

Quello che conosciamo sul DNA è ancora molto limitato e per comprendere meglio un dato genetico è importante che le informazioni acquisite vengano considerate nel contesto della storia familiare e di altri fattori “di rischio”. Kaleidos fornisce un servizio di Counseling e rilettura dei dati genetici: un percorso personalizzato e strutturato al fine di fornire un aiuto nel prendere decisioni consapevoli di salute genetica.

Kaleidos SCS Via Andrea Moretti 20 Bergamo genomeaccess@kaleidos.care www.kaleidos.care

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

«È stato un decennio intenso per la genetica nella pratica clinica: molte aspettative si sono infatti tramutate in risultati tangibili anche se i progressi effettuati hanno rivelato una complessità tale del DNA da limitare la fruibilità di molti dei benefici previsti». Chi parla è il dottor Marco Crimi, dottore in Biotecnologie Mediche di Kaleidos SCS onlus. Vediamo allora insieme al nostro esperto i principali risultati ottenuti. > Sequenziamento del DNA. La pubblicazione nel 2003 della prima sequenza di un genoma umano aveva generato grande fermento però le ricadute clinicamente sono state limitate fino all’avvento di tecnologie di sequenziamento massivo (Next Generation Sequencing) che hanno ridotto il costo di analisi da circa 10 milioni di euro a poche migliaia. Grazie a programmi NGS clinici si stanno migliorando le diagnosi e individuando una mole enorme di varianti genetiche di cui però non sempre riusciamo a

capirne il significato e l’interazione con altri fattori di salute e ambientali (epigenetica). > Test genetici. Da anni si sta assistendo al ricorso a test genetici proposti online direttamente al consumatore (consumer genetics): tale mercato purtroppo non è ben regolamentato e offre spesso analisi non comprovate a livello scientifico. > Ingegneria genetica. È possibile “ingegnerizzare” il DNA tagliandolo in determinati punti (loci). Grazie al meccanismo CRISPR, geni danneggiati potranno presto essere riparati, ma è importante evidenziare che queste tecniche presentano problematiche etiche, in particolare per applicazioni su cellule germinali. > Farmacogenetica. Somministriamo il farmaco giusto? Non sempre. La Farmacogenetica consente di identificare varianti genetiche correlate a una risposta farmacologica indirizzando i pazienti alla corretta dose del farmaco più appropriato: terapie “personalizzate” sono già ora possibili in particolare in oncologia. > Biobanche e Registri. Sono strumenti fondamentali dei ricercatori per accedere a campioni biologici e dati clinici al fine di migliorare la

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 77


DISFUNZIONI DEL PAVIMENTO PELVICO

Risolvi facilmente i disturbi che compromettono la qualitĂ della tua vita.

Dott.ssa Ost. Monica Vitali Specialista in trattamenti del pavimento pelvico

PER UNA VISITA DI VALUTAZIONE

035.22.38.20 Incontinenza urinaria

Disfunzioni sessuali

Vescica iperattiva

Dolore pelvico cronico

Cistite ricorrente

Vaginismo, Vulvodinia,

Prolasso genitale-rettale

Dispareunia

Incontinenza ai gas-fecale

Cicatrici

Stipsi, Ragadi, Emorroidi

Pubalgia-Coccicodinia

Prostatectomia

Enuresi notturne

Ricanalizzazione stomia

Dolore in gravidanza

Via G. Camozzi, 111 24121 Bergamo studiomonicavitali.it


REALTÀ SALUTE

Puffiland: un centro infanzia a misura di bambino

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Trilinguismo, sicurezza e orari ampi e flessibili Realtà all’avanguardia e innovativa, in quanto unica nel suo genere, l’asilo nido Puffiland riaprirà come centro infanzia, accogliendo bambini dagli 0 ai 6 anni. Con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di tutte le famiglie presenti sul territorio e preparare i bambini alla scuola primaria. Rimane inalterata l’offerta educativa. «Trilinguismo ed educazione alimentare, sicurezza e un’accoglienza caratterizzata da orari ampi e flessibili, soprattutto in questo particolare momento di incertezza comune, poggiano su un modello educativo di stampo montessoriano, che si distingue per una visione puerocentrica in cui il bambino viene posto al centro della sua stessa azione, rispettandone gli interessi e i tempi» dice Giuliana Capitaneo, coordinatrice pedagogica. «Il piccolo è in una fase dello sviluppo di fondamentale importanza che ne condizionerà l’intera esistenza. Montessori fa muovere il bambino in un ambiente educativo studiato e creato a priori, che predispone il lavoro “auto-formativo” in cui “il bambino deve rimanere libero di esprimere la propria interiorità, ma deve imparare a padroneggiare le diverse tecniche

PUFFILAND Via P. Ruggeri da Stabello 10/12 Bergamo Tel. 035 0045495 info@puffiland.com www.puffiland.com

che gli consentono di esprimerla” (Montessori M.). In un ambiente così ricco e significativo ogni piccolo impara con naturalezza a rispettare regole comuni dettate dalla convivenza con gli altri e dalle stesse modalità di manipolazione dei materiali che gli vengono offerti. Così il bambino raggiunge autonomia e indipendenza (“aiutami a fare da solo”), autostima e libertà». La “mente assorbente” del bambino cattura naturalmente, e progressivamente, tutto ciò che lo circonda, consentendogli di costruire la propria identità personale, come pure quella sociale, adatta al contesto in cui cresce. I piccoli assorbono la lingua, parlata a Puffiland esclusivamente da insegnanti madrelingue, oltre alle abitudini e ai valori dei professionisti qualificati con i quali è posto a contatto. Puffiland declina così la sua offerta educativa secondo tali principi e lungo tutto l’arco di permanenza dei piccoli al centro. I genitori hanno la possibilità di monitorare ogni attività via streaming, in tempo reale e in qualunque momento e locale della struttura. Il pasto offerto è equilibrato sul piano nutritivo ma anche affettivo, in quanto momento di relazione. Durante le uscite o le gite, ai piccoli viene fatto indossare un braccialetto “semiperdo”, che permette loro di essere sempre localizzati. Aperto dal lunedì al venerdì, non seguendo l’orario scolastico, Puffiland osserva giorni di chiusura soltanto in occasione delle principali Festività. In materia di prevenzione della diffusione del

Covid-19 sono adottate tutte le disposizioni previste, in attuazione delle prescrizioni nazionali e delle indicazioni regionali relative allo stato di emergenza epidemiologica, e il personale sottoposto a screening sierologico. I genitori troveranno a Puffiland persone sempre competenti e in grado, con il loro aiuto, di cucire il “vestitino dell’educazione” su misura per i nostri beni più preziosi, i figli.

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 79



REALTÀ SALUTE

L’ossigeno-ozono terapia per la riabilitazione post-Covid Accompagnare i pazienti colpiti dal virus a ritrovare un’attività “polmonare” regolare

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

La riabilitazione è uno dei temi più sentiti sul tavolo dall’emergenza Coronavirus perché il Covid mette a dura prova la forza e l’efficienza della muscolatura respiratoria con tutte le complicazioni del caso: stanchezza, dolori muscolari, gambe appesantite, cefalee, neuropatie. Diversi problemi legati all’insufficienza respiratoria possono essere risolti con l’ossigeno-ozono terapia, tecnica che utilizza le potenzialità dell’ozono combinato con l’ossigeno per stimolare e aumentare i meccanismi di protezione nei confronti della produzione di radicali liberi e per migliorare la circolazione sanguigna. A spiegare l’efficacia dell’ossigeno-ozono terapia è il dottor Ademir Festa, specialista in medicina fisica e riabilitazione e in prima linea durante l’emergenza Coronavirus. Tra marzo e aprile, il dottor Festa ha infatti lasciato la sua famiglia a Milano per recarsi volontariamente all’ospedale di Esine, in Valcamonica, per dare il suo sostegno all’equipe locale. «Durante quei giorni abbiamo avuto conferma dell’efficacia dell’ossigeno-ozono terapia» spiega il dottor Festa. «La sperimentazione che ho seguito personalmente effettuata su 30 pazienti intubati, in età compresa tra i 70 e gli 87 anni e in condizioni cliniche molto disagiate, è infatti andata a buon fine. Come noto, infatti, il Covid determina complicazioni emboliche e quindi pol-

monari e l’ossigeno-ozono terapia ha consentito di iperossigenare e “disinfettare” i polmoni aggrediti dal Coronavirus. Dopo soli tre giorni di trattamento con trasfusioni di ozono giornaliere, i pazienti sono infatti tornati a respirare autonomamente, aprendo le porte a quella che può essere una vera e propria rivoluzione nella cura dei pazienti colpiti dal Covid-19». La terapia funziona anche per chi ha contratto il virus e si trova in una situazione di debilitazione polmonare. «Anche in questo caso» continua Festa, che opera anche presso il Centro Medico M.R. di Gorle «l’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia consente di migliorare la compliance a livello polmonare, la vascolarizzazione, l’apporto di ossigeno al sangue e l’apporto del sangue ai polmoni. Se l’ossigeno-ozono terapia può agire a livello preventivo per migliorare la circolazione, rendendo il sangue più scorrevole e quindi più difficoltosa la formazione di micro-trombi che sono alla base dell’infezione, ossigenare il sangue anche nella fase post-Covid è molto importante: l’autoemo infusione di ozono consente infatti di accelerare il processo di riabilitazione». La terapia avviene con somministrazione di ossigeno-ozono per via endovenosa (autoemo infusione): «Non ci sono controindicazioni anche se è sconsigliata nei pazienti che soffrono di ipertiroi-

dismo» conferma lo specialista. «Il trattamento dura circa 15minuti: si prelevano 200-250 cc di sangue che vengono poi “arricchiti” con la miscela gassosa di ossigeno e ozono e re-iniettati nel paziente che può tornare a riprendere subito l’attività quotidiana senza problemi. Il trattamento va effettuato almeno una volta alla settimana per un mese mentre se il quadro clinico polmonare è complicato anche due volte alla settimana. Poi si consiglia sempre di proseguire almeno una volta al mese per circa un anno».

CENTRO MEDICO MR Dir. San. Prof. M. Valverde Via Roma 28 - Gorle (BG) Tel. 035 290636 - 4236140

www.centromedicomr.it

Settembre/Ottobre 2020 | Bergamo Salute | 81


Bergamo Salute anno 10 | n° 57 Settembre | Ottobre 2020 Direttore Responsabile Elena Buonanno Redazione Rosa Lancia redazione@bgsalute.it Grafica e impaginazione Rosa Lancia rosa.lancia@marketingkm0.it Fotografie e illustrazioni Canva, Shutterstock, Unsplash, Beatrice Bassanelli, Fabrizio Donati, Adriano Merigo Stampa Elcograf S.p.A Via Mondadori, 15 - 37131 Verona (VR) Casa Editrice Marketing Km Zero Srls Via Dalmine, 10/A - 24035 Curno (BG Tel. 035.0514318 - info@marketingkm0.it Pubblicità Luciano Bericchia Tel. 035.0514601- info@bgsalute.it Hanno collaborato Lucio Buonanno, Maria Castellano, Rita Compostella, Viola Compostella, Lella Fonseca, Giulia Sammarco

COMITATO SCIENTIFICO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Dott. Diego Bonfanti - Oculista Dott.ssa Maria Viviana Bonfanti Medico Veterinario Dott. Rolando Brembilla - Ginecologo Dott.ssa Alba Maria Isabella Campione Medicina Legale e delle Assicurazioni Dott. Andrea Cazzaniga Idrologo Medico e Termale Dott. Sergio Clarizia - Pediatra Dott. Marcello Cottini - Allergologo Pneumologo Dott. Giovanni Danesi - Otorinolaringoiatra Dott. Adolfo Di Nardo - Chirurgo generale Dott. Nicola Gaffuri - Gastroenterologo Dott.ssa Daniela Gianola - Endocrinologa Dott. Antoine Kheir - Cardiologo Dott.ssa Grazia Manfredi - Dermatologa Dott. Roberto Orlandi Ortopedico Medico dello sport Dott. Paolo Paganelli - Biologo nutrizionista Dott. Antonello Quadri - Oncologo Dott.ssa Veronica Salvi - Ostetrica Dott. Orazio Santonocito - Neurochirurgo Dott.ssa Mara Seiti - Psicologa - Psicoterapeuta Dott. Sergio Stabilini - Odontoiatra Dott. Giovanni Taveggia Medicina Fisica e Riabilitazione Dott. Massimo Tura - Urologo Dott. Paolo Valli - Fisioterapista

COMITATO ETICO • •

Dott. Ernesto de Amici Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bergamo Gianluca Solitro - Presidente OPI

Iscr. Tribunale Bergamo N°26/2010 del 22/10/2010 Iscr. ROC N°26993. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche se parziale, di qualsiasi testo o immagine. L’editore si dichiara disponibile per chi dovesse rivendicare eventuali diritti fotografici non dichiarati. I contenuti presenti su Bergamo Salute hanno scopo divulgativo e non possono in alcun modo sostituirsi a diagnosi mediche.

Tiratura 30.000 copie/bimestre. Canali di distribuzione: • Abbonamento • Spedizione a diverse migliaia di realtà bergamasche, dove è possibile leggerla nelle sale d’attesa (medici e pediatri di base, ospedali e cliniche, studi medici e polispecialistici, odontoiatri, ortopedie e sanitarie, farmacie, ottici, centri di apparecchi acustici, centri estetici e benessere, palestre, parrucchieri etc.) • Distribuzione gratuita presso le strutture aderenti alla formula "Amici di Bergamo Salute".

82 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020

Bergamo Salute è sempre con te: leggila integralmente dal tuo computer, tablet o smartphone www.bgsalute.it


PRONTO SOCCORSO 24H

24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Pronto Soccorso 24h

Aperto tutti i giorni e con pronto soccorso veterinario attivo 24 ore su 24. Ti assisitiamo prima, durante e dopo le visite.

Prevenzione e Diagnostica

La salute inizia dalla prevenzione. I nostri programmi di prevenzione e cura sono finalizzati alla salute dei vostri animali domestici e alla diagnosi precoce di problemi e malattie.

Animali Esotici

Nei nostri ospedali, troverai personale esperto nella cura e nella prevenzione degli animali esotici e delle loro necessitĂ con servizio di degenza 24 ore su 24.

Via Antonio Meucci, 2 Curno (BG) Ospedale Veterinario – Direttore sanitario Dr. Marco Brollo n. iscriz. BG 824 Sede legale: 7STAR SRL Via Orio al Serio, 29 – 24050 Grassobbio BG

Tel. 035 015 9227


Novità per l’Udito “Sento ma non capisco le parole”

Nuova tecnologia microCIC, scompare nel condotto uditivo

PROVA GRATUITA PRESTAZIONI SENZA PRECEDENTI Gestione di oltre 500 milioni di calcoli al secondo Straordinaria risoluzione a 64 bande frequenziali Analisi ambientale più di 100 volte al secondo

BERGAMO Via S. Bernardino, 33/C PER APPUNTAMENTO

035 224884

www.centroacusticoitalianobg.com


Articles inside

Centro Medico MR

4min
pages 81-84

PROFESSIONI SANITARIE

3min
pages 74-76

REALTÀ SALUTE

2min
pages 77-78

Puffiland

2min
pages 79-80

ammirando le opere d’arte

1min
page 67

contro le malattie rare

4min
pages 64-66

RSA Bramante

4min
pages 72-73

Xantomatosi cerebrotendinea

3min
pages 68-69

News

8min
pages 58-61

Caredent

2min
pages 70-71

Onlus

2min
pages 62-63

con la tecnica fusion

3min
pages 56-57

sensomotorio

3min
pages 54-55

Fitness

3min
pages 40-41

Poco portato per la matematica o discalculico?

4min
pages 38-39

Covid da paura

4min
pages 30-31

Mousse di carote e anacardi

1min
pages 50-51

Come e quando usarli

5min
pages 34-37

Dolce attesa

3min
pages 32-33

Altre terapie

3min
pages 52-53

Psicologia

6min
pages 26-29

Pro e contro della dieta SIRT “del gene magro” Sedano rapa

3min
pages 24-25

Stili di vita

4min
pages 20-21

Chicco Cerea

6min
pages 16-19

Chirurgia vascolare

3min
pages 10-11

quando toglierle?

4min
pages 12-13

del vivere insieme

4min
pages 22-23

Disfagia: le strategie per imparare a gestirla

4min
pages 14-15

ATTUALITÀ

4min
pages 8-9

EDITORIALE

1min
page 7
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.