Calligrafia titoli dei capitoli
Michele Turconi
Lettering e impaginazione
Vanessa Nascimbene e Officine Bolzoni
Supervisione
Caterina Marietti e Michele Foschini
Proofreading
Leonardo Favia e Francesco Savino
Volume stampato in quadricromia su carta Natural Extra White da 120 g/m2 per gli interni e su carta Sappi Magno Natural da 140 g/m2 per i risguardi.
Copertina stampata in quadricromia su carta Lecta Gardamatt da 130 g/m2
Font del fumetto: Chewed Pen BB (Blambot).
Font del colophon: Divenire (C-A-S-T).
Stampato nell'aprile 2023 presso Centro Poligrafico Milano S.p.A. Casarile (MI).
Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it
Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang.
Il contastorie è © 2023 Teresa Radice e Stefano Turconi.
Per l’edizione italiana: © 2023 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati.
ISBN: 978-88-3273-869-8
ISBN Variant: 978-88-3273-917-6
PRIMA EDIZIONE
CEO Caterina Marietti CCO Michele Foschini
Redazione Leonardo Favia, Lorenzo Bolzoni, Francesco Savino, Sara Bottaini, Vanessa Nascimbene e Teresa de Pasquale Ufficio commerciale Simone Pappalettera Ufficio stampa Daniela Odri Mazza e Chiara Calderone Ufficio amministrativo Alessandro Virgara e Debora Magagnotti
Scusatemi se quando voglio narrare la mia vita è terra il mio racconto. Questa è la terra. Cresce nel tuo sangue e cresci.
E se si spegne nel tuo sangue tu ti spegni.
(…)
Cresce l'uomo con tutto ciò che cresce e diventa grande Pedro col suo fiume, con l'albero che svetta senza parlare, per questo la mia parola cresce e cresce:
viene da quel silenzio con radici, dai giorni del grano (…), dall'acqua sconfinata, dal sole chiuso senza il suo consenso.
(…)
Ognuno nel suo sacco più nascosto ha serbato i gioielli perduti del ricordo (…). per me la gioia fu condividere cantando, elogiando, imprecando, piangendo con mille occhi.
Pablo Neruda – Un giorno ancora
Molti dei grandi sono ancora bambini, proprio come voi e me. Non possiamo misurare un bambino con il metro della dimensione e dell'età. I grandi che sono bambini sono nostri amici: gli altri non dobbiamo proprio prenderli in considerazione, perché si sono autoesiliati dal nostro mondo.
Lyman Frank Baum
SECONDO TE DA DOVE VIENE?
CHE C’È? FIUTATO PAPPA?
IH! IH! IH! MA DOVE VAI? COSA… … EHI! COSÌ MI FAI CAD…
PFFT! HAI RAGIONE. COSA NE VUOI SAPERE TU?
SI PUÒ SAPERE CHE TI È PRESO? HO RISCHIATO DI…
VOLEVI DIRMI QUESTO, VERO?
MA SOPRATTUTTO… COSA CI FAI IN GIRO? NON DOVRESTI ESSERE A SCUOLA?
MH… NIENTE… BIGHELLONAVO CON CHICO…
SALUTA, CHICO. “BIGHELLONAVI”?
MA SENTITI! PARLI ANCORA COME UN LIBRO STAMPATO! CHISSÀ DI CHI È LA COLPA…
MA PERCHÉ NON AVVISI MAI? POTREMMO…
SCUSA UN ATTIMO, FRATELLINO…
SEI TORNATO! ANCORA NON CI CREDO!
… E COMUNQUE OGGI È DOMENICA, NON C’È SCUOLA! AH! SONO UN DISASTRO! CON TUTTI QUESTI FUSI ORARI… NON SO PIÙ CHE GIORNO È!EHI, VECCHIO! A BUON RENDERE!
IN CANOA DA SOLO CON LUI? MAI!
CHE C’ENTRA? TU SEI UN ESPLORATORE!
IO LE AVVENTURE
PREFERISCO VIVERLE NEI ROMANZI…
DICE CHE POTRESTI GUADAGNARE QUALCOSINA, SE UNA VOLTA TI ANDASSE DI ACCOMPAGNARLO IN CITTÀ E AIUTARLO A VENDERE LE SUE SCULTURE…
DICE COSÌ? DAVVERO?
FORTUNA CHE HO TROVATO LUI CHE MI HA DATO UNO STRAPPO DA MAUÉS!
BRR… IL SOLO PENSIERO MI DÀ I BRIVIDI! QUEGLI OCCHI OPACHI, LA VOCE COME UN FILO…
… E GRAZIE AI TUOI RACCONTI!
PFFT! NON È COSÌ MALE! IO SONO SOPRAVVISSUTO, NO?
TI SEI IMBARCATO COME MOZZO ANCHE STAVOLTA, PER ATTRAVERSARE L’OCEANO?
… PERÒ… DIMMI SOLO QUESTO: È STATO PIÙ O MENO ECCITANTE DI QUANDO HAI TOCCATO LA NEVE SULLE ALPI?
SONO APPENA SBARCATO!
HAI RAGIONE, SCUSA…
PIÙ O MENO DI QUANDO LAVORAVI NEL CIRCO O VIVEVI IN QUEL FARO?
O DI QUANDO HAI FATTO L’INCANTATORE DI SERPENTI E HAI CAVALCATO UN ELEFANTE?
HAI ASSAGGIATO ALTRE COSE SCHIFOSE, TIPO ALGHE, VERMI E CAVALLETTE? PRESO ALTRI MEZZI PAZZESCHI, COME QUELLA VOLTA DELLA MONGOLFIERA… O DEL SOTTOMARINO?
ALLORA… DA DOVE VIENI?
ABBIAMO RICEVUTO LA CARTOLINA DALL’ITALIA! SEI STATO DALLE PARTI DI PAPÀ?
LASCIAMI RESPIRARE, MACACO!
SCOMMETTO CHE ORA CONOSCI UN SACCO DI GENTE IN PIÙ DI QUANDO CI SIAMO VISTI L’ULTIMA VOLTA, EH?
TI PREEEEEGO! SENTI…
TENIAMOCI I RACCONTI PER STASERA, OKAY? GIUSTO!
?!
MI DICI “CIAO” IN QUALCHE LINGUA STRANA?
COSÌ TI ASCOLTERANNO ANCHE JOSÉ E LE GEMELLE!
ALLORA TI AGGIORNO IO MENTRE RINCASIAMO, VA BENE?
EDDAI, MACACO! CONOSCO LA STRADA, NON SONO STATO VIA SECOLI!
SICURO? A ME SEMBRANO PASSATE ERE GEOLOGICHE!
L’ULTIMA VOLTA CHE TI HO SALUTATO, SOPRA DI NOI VOLTEGGIAVA UNO PTERODATTILO… CI POTREI GIURARE!
Mio fratello va e viene. A dire il vero più va che viene…
LE HA DATO IL NOME DI MAMMA…
JOSÉ CE L’HA FATTA, SAI? HA MESSO DA PARTE ABBASTANZA PER COMPRARSI LA BARCA A MOTORE!
E… COM’È?
… e quando va non dice dove, e se lo dice è solo a metà.
AH, COME SEMPRE: METODICO, RIGOROSO, DETERMINATO… E MUSCOLOSO!
PFFT! INTENDEVO LA BARCA!
LA VEDRAI! SAI, ME L’HA LASCIATA GUIDARE, UNA VOLTA… RIMANENDOMI A FIANCO, OVVIAMENTE!
Mio fratello abita il mondo intero. Si porta dietro milioni di storie, ma la sua sacca è leggera…
LE RAGAZZE LO GUARDANO, QUANDO PASSA A TORSO NUDO, TUTTO LUCIDO DI SUDORE…
OH, MA SENTI! E LUI?
Non sapevo che sarebbe arrivato. Però lo aspettavo.
SVEGLIA ALL’ALBA, GIÙ AL FIUME, PESCA, MERCATO DI MAUÉS, POI DI NUOVO A CASA… TUTTI I SANTI GIORNI, EH!
LUI NO: GLI IMPORTANO SOLTAAAAANTO I PESCI!
E CHE MI DICI DI PEDRO? LUI, LE RAGAZZE LO GUARDANO? CE L’HA ALMENO UN’AMMIRATRICE?
UHM… FAMMI PENSARE… BE’, SÌ, C’È HORTENSIA…
UH, HORTENSIA: PROFUMATO… MUSICALE…
… LA MAESTRA.
Io, quando è lontano, lo aspetto sempre. Tanto, per chi vive su un fiume, è una cosa naturale, l’attesa.
LE RACCONTO TUTTI I LIBRI CHE MI PORTI… E LEI MI RACCONTA I SUOI!
… E SAI COSA DICE? CHE, DOPO TANTE STORIE CHE HO LETTO, ORA DOVREI PROPRIO SCRIVERNE UNA IO!
… AH.
MI LASCIA LEGGERE IN CLASSE QUANDO STA INSEGNANDO AI PIÙ PICCOLI COSE CHE SO GIÀ…
Ti metti lì, seduto sui talloni, o a cavalcioni di un ramo, a far fischiare un filo d’erba…
NAH… NON È CHE AVREI GRANCHÉ DA RACCONTARE, NO?
MICA SONO COME TE, CHE TI AVVENTURI IN OGNI DOVE E HAI…
… e sai che la corrente, prima o poi, qualcosa ti porta.
MI PARE UN BUON CONSIGLIO, NO?
TE L’HO GIÀ DETTO: NON È POSTO PER MARMOCCHI!
VOGA! C’È ROBA PER TE!
ANCORA QUI, PIDOCCHIO?
MACACO! A QUEST’ORA?! MA CHE…
NON RIUSCIVO A DORMIRE… AVEVO VOGLIA DI VEDERTI…
CUCCIOLO! MA QUANTO SEI PICCINO! COME TI CHIAMI? PEDRO…
VIENI! FACCIAMO QUATTRO PASSI, POI TI RIACCOMPAGNO A CASA…
ECCO, BRAVO: RIMETTI A NANNA IL BEBÈ!
Nei quattro anni che Cent ha passato in giro per il mondo, non si sono mai mossi da lì… e mi meraviglio che sappiano ancora dove finisce il loro fondoschiena e dove cominciano i gradini della Cabelereira di Amalia.
Nausea. Disagio.
Va tutto bene, Pedro: sono solo Manuel, Rubens e Vasco. Gli amici di Cent.
“La mente, la cassa e la mano” come li hai ribattezzati tu.
Rubens Cardoso, “a caixa”.
Si dice che sia figlio del più rinomato chirurgo plastico di Manaus. Lui non c’è mai stato, ma questo spiegherebbe i soldi che ha sempre in tasca.
Un po’ strabico dietro gli occhiali da sole… che non si sappia in giro!
Manuel esige, Rubens sgancia.
Zero cervello, tutta gelatina.
Vasco Ribeiro, “a mão”.
Il gigante: non conosce paura, esitazione o rimorso. Incoscienza pari al suo peso. Lo chiamano tutti
Doido: “il pazzo”.
Manuel comanda, Vasco esegue.
Manuel Souza, “a mente”: il capobanda.
L’unico dei tre che abbia fatto un salto fuori da Rablasinas: in cella, accusato di rapina all’Ufficio Postale di Parintins. Mai stato simpatico, però chi pensava che fosse un vero delinquente?
TI DICO CHE È INNOCENTE, MACACO! FIDATI! È DENTRO PER ERRORE…
PER ERRORE?
MA SÌ! NON CI SONO PROVE CONTRO DI LUI! HA SOLO AVUTO LA SFORTUNA DI PRESTARE UN GIUBBETTO A UN TIPO CHE CONOSCEVA…
… E QUELLO MICA SE LO METTE IL GIORNO DELLA RAPINA… PER POI DIMENTICARLO IN MACCHINA? QUINDI MANUEL NON C’ENTRA NIENTE?
NIENTE DI NIENTE! VEDRAI CHE NEL GIRO DI POCO LO FANNO USCIRE…
Me lo immagino, io, Manuel al processo… tutto umile e contrito…
SIGNOR GIUDICE, PUÒ CAPITARE A TUTTI DI INCAPPARE IN AMICIZIE SBAGLIATE, NO?
Lo rilasciarono dopo qualche mese. Aveva gli stessi occhi a fessura e una cicatrice in più. Nessuno gli chiese come se la fosse procurata.
Ogni volta che il mio sguardo si impiglia nel suo, mi si agitano in pancia le farfalle.
O forse che è il miglior amico di mio fratello.
E non capisco perché.
È amico del Doido per la sua forza.
È amico di Rubens per i suoi soldi.
È amico di Antonio per sua sorella, perché…
VICENTE VOGA!
Cosa mi spaventa di più? Forse che è sfuggente come sapone. Torbido come il Rio in tempesta.
Be’, trovatemi un solo maschio adulto di Rablasinas che non sia ammaliato da Amalia!
SEI TORNATO, VOGA.
Amalia profuma di torta glassata.
È una linea curva che sa di vaniglia e coccole.
La sua Cabelereira è il centro del mondo, punto di scambio di informazioni e pettegolezzi.
È un porto sicuro dove rifugiarti se ti sorprende un acquazzone, dove sputare il rospo se qualcosa ti rode dentro.
Amalia lava e ascolta, sciacqua e racconta, sforbicia e canta, pettina e sorride. Amalia
DI NUOVO AL PAESELLO E NON ENTRI NEMMENO A SALUTARMI!
BENTORNATO, VIAGGIATORE!
ORA HO DA FARE CON LUCIA, MA UN GIORNO VOGLIO CHE ENTRI E MI RACCONTI TUTTO! OKAY?
CIAO, TONIO!
MI HANNO GIÀ TENUTO COMPAGNIA TUTTA MATTINA, MENTRE AMALIA ERA A PETTINARE LA SIGNORA SILVA…
ADESSO CHISSÀ QUANTE COSE AVRANNO DA DIRSI CON TUO FRATELLO, EH? SARANNO CONTENTI CHE È DI NUOVO QUI!
NON SAPREI…
CERTO! MA… NON DEVI RAGGIUNGERE GLI ALTRI?
HO DELLE BIGLIE NUOVE… … LE VUOI VEDERE? CI SIAMO FATTI UN SACCO DI RISATE!LORO SONO COSÌ, FANNO I DURI! MA PARLAVANO SEMPRE DI VICENTE, IN QUESTI GIORNI… SUL SERIO?
Che sapessero che tornava?
Non parevano sorpresi, in effetti. Ma nemmeno allegri.
Che razza di amico è uno che ti rivede dopo mesi e nemmeno si alza per correre ad abbracciarti?
Che razza di amico è uno che nemmeno ti…
… sorride?
Però. Può essere che abbia ragione Tonio.
Lui vede le cose tonde e limpide, perché è leggero come un bambino.
E mi sa che ho capito cos’è che lega Manuel a mio fratello: le sue storie.
Perché nessuno, neppure il più insensibile e spietato cattivo sulla faccia della Terra, resisterebbe al fascino di un racconto avvincente.
E, in questo, mio fratello è un maestro! Non è vero, Chico?
Chico tace, acconsente.
Ci portiamo a casa il nostro trofeo.