Il Mondo dei Trasporti - Settembre 2023

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Mensile di politica, economia, cultura e tecnica del trasporto | Fondato da Paolo Altieri

L’editoriale

Il collo di bottiglia di Brennero, Fréjus e Monte Bianco

LIBERA CIRCOLAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA

La situazione dei valichi alpini è drammatica e sta penalizzando sempre di più il traffico da e verso l’Italia. Tre delle principali direttrici che collegano il Paese all’Europa, e soprattutto a Francia e Germania, sono occluse: il Brennero, con i dosaggi ambientalisti di Vienna che rendono di fatto impossibile il fluido transito delle merci, il Fréjus, chiuso per la frana del 27 agosto, e il Tunnel del Bianco, che per manutenzione dai primi giorni di questo mese rimarrà interdetto alla circolazione per 15 settimane. Dal MIT arrivano assicurazioni sull’operatività di canali di dialogo con la Francia, e sulla preparazione di un ricorso contro i divieti unilaterali austriaci. Ma al mondo delle aziende serve di più e, tra tutti, il Forum Italiano dell’Export chiede un piano d’urgenza che passi dal potenziamento del trasporto ferroviario e dalla modernizzazione dei porti. Si affollano dunque le priorità sul tavolo di Salvini, già presidiato dal modellino del Ponte sullo Stretto. Buon lavoro, Ministro!

Cristina Altieri

IN ALLEGATO INSERTO SUL MONDO DEI VEICOLI COMMERCIALI

mobilità

L’Italia conquista le municipalità europee: i successi di Iveco e Rampini, che convincono con i loro autobus elettrici anche oltre confine.

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UN 2023 ALL’INSEGNA DELL’OTTIMISMO

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Il produttore di sponde idrauliche fa il punto su un anno che sta regalando grandi risultati e anticipa le strategie per i prossimi mesi. Tra queste l’ambiziosa scommessa sui giovani professionisti che sempre più numerosi vengono inseriti in azienda.

SScania e Turbo Car inaugurano a Cattolica le nuove sedi di concessionaria e officina destinate a servire un distretto importante: la nuova struttura di circa 3mila mq è infatti destinata a rivestire un ruolo strategico lungo la dorsale adriatica, tradizionale area di raccordo per i collegamenti fra Nord e Sud della Penisola.

UUn’iniziativa congiunta che prende le mosse da un’attenta analisi del mercato e delle sue esigenze quella che vede in partnership Renault Trucks e Lamberet, già vicine di casa a Lione, dove entrambe hanno il loro quartier generale, e che oggi si incontrano in Italia per concepire un progetto modellato sulle esigenze del settore del trasporto isotermico nel nostro Paese.

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SSeconda puntata del nostro speciale dedicato all’azienda lombarda e alle manager che ne presidiano i settori strategici. In questo numero la parola passa a Katia Casalinuovo, Branch Manager della filiale di Cornaredo, nonché numero uno della divisione forse più delicata, quella che si occupa delle relazioni con i clienti.

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LLa nostra intervista a Nicolas Marchi, Chief Internal Audit & Sustainability Officer del Gruppo, che ci racconta come il costruttore di pneumatici per il trasporto declini il proprio impegno green: non solo ambiente, ma un capitolato di principi etico-comportamentali che vengono rigorosamente perseguiti da tutti gli attori della filiera, fornitori compresi.

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Mensile di politica, economia cultura e tecnica del trasporto Vega Editrice Anno XXXIII settembre 2023 euro 5.00 N° 322
La Brivio & Viganò ha accolto in flotta un eActros 400L 6×2: già partner della Stella, l’azienda conferma l’obiettivo di voler ridurre l’impatto ambientale della sua attività. Una storia anomala e avvincente quella di Flavio Degano, che conduce alla sede di Cividale del Friuli e ad un parco di circa 40 veicoli, di cui una trentina di MAN TGX. MERCEDES-BENZ TRUCKS MAN TRUCK & BUS SCANIA RT E LAMBERET PROMETEON RABEN SITTAM
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INTERVISTA ESCLUSIVA A ILMER MAIETTI
ANTEO

In vista del rapido percorso verso l’obiettivo della neutralità climatica, il settore trasporti e logistica è in forte tensione.

Gli schieramenti dei pro e dei contro spesso sono nettamente divisi tra chi pensa che le scadenze temporali fissate dall’Unione Europea siano troppo ravvicinate e poco realistiche - se non a costi elevatissimi - e chi invece è convinto che il riscaldamento globale del pianeta debba spingere a investimenti che nella loro totalità raggiungeranno i trilioni di euro, ma che inizieranno a produrre presto effetti positivi, non solo sull’ambiente ma anche sull’economia. Pero Mićić, 56 anni, nato a Belgrado, professore di Prospettiva e Strategia alla Steinbeis-Hochschule di Berlino, fondatore e CEO di FutureManagementGroup AG, ha trattato questi temi durante le celebrazioni che l’IRU ha organizzato a Bruxelles per il 50° anniversario della sua

presenza all’interno delle istituzioni dell’Unione Europea.

“Noi esseri umani - ha spiegato Mićić - guardiamo con ansia al futuro, sacrificando il benessere duraturo che potremmo raggiungere domani sull’altare di un effimero bene presente. Siamo affetti da una pericolosa miopia. Dovremmo invece guardare chiaramente al futuro per sapere cosa fare oggi. Nel corso della storia la qualità della vita sul pianeta è andata migliorando costantemente, nonostante le crisi che abbiamo dovuto affrontare attraverso i secoli e i millenni.

Continuerà così? Probabilmente

sì, perché abbiamo una serie di potenti strumenti da impiegare per poter migliorare la qualità della nostra vita. Con la transizione del Green New Deal potremo ridurre il nostro consumo di energia del 56 per cento, raggiungendo nel 2050 la totale rinnovabilità delle fonti energetiche. Questo richiederà uno sforzo di investimento totale di 62 trilioni di euro. Recupereremo però, per ogni anno successivo alla transizione, 11 trilioni di euro, grazie a un risparmio del 63 per cento sul costo dell’energia. Una percentuale di risparmio che sale al 92 per cento se

si calcolano anche i vantaggi in termini di salute e più in generale per tutta la società.

Già negli ultimi venti anni il costo della produzione dell’energia generata dal sole e dal vento è scesa drasticamente, ricorda Mićić, “…e abbiamo sul pianeta molto spazio non utilizzato che possiamo convertire in aree di produzione di energia pulita. Anche la costruzione di piccole centrali atomiche di nuova generazione – i micro e gli small nuclear reactor - può contribuire alla produzione dell’energia necessaria a costi contenuti e, grazie alle nuove tecnologie, con una perico

losità delle scorie nucleari molto più breve, calcolata in qualche centinaio di anni o non in decine migliaia di anni come ora”. La spinta verso la decarbonizzazione - secondo Pero Mićić - avrà successo se comprenderemo che non viene giustificata solo da giusti principi ideali, quali la protezione dell’ambiente, la salute dell’uomo, ma anche da un pratico vantaggio economico. “Nel trasporto delle merci il futuro prossimo sarà quello dei motori a batteria. Anche per i camion pesanti da 40 tonnellate, che raggiungeranno gli 800 km di autonomia. Quello che serve è una rete di punti di ricarica sufficiente e rapida. La densità di energia nelle batterie si avvicinerà a 300 Wh per chilo. Nei prossimi anni l’autonomia dei veicoli a batteria aumenterà ulteriormente. Non comprate camion che vi potranno dare meno prestazioni di quello che, tra qualche anno, offriranno i camion elettrici con motore a batteria. Aspettate i progressi delle batterie e nel frattempo guidate i vostri camion con motore diesel”.

MENSILE DI POLITICA, ECONOMIA, CULTURA E TECNICA DEL TRASPORTO

DIRETTORE RESPONSABILE

PAOLO ALTIERI paolo.altieri@vegaeditrice.it

VICEDIRETTORE CRISTINA ALTIERI cristina.altieri@vegaeditrice.it

HANNO COLLABORATO PAOLO BARILARI ALBERTO CASPANI FRANCESCO IRACE

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PRESIDENTE

LUISELLA CROBU

VICE PRESIDENTE MICHELE STEFANO

IL PROGRESSO NON S’IMPONE PER LEGGE

La Commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento europeo ha inserito formalmente i biocarburanti rinnovabili nella definizione di «carburanti CO2 neutri».

È un ulteriore passo in avanti verso il riconoscimento, confermato dalle evidenze tecnico-scientifiche emerse da molti autorevoli studi (tra i quali quello del Cluster Trasporti), del ruolo immediato e consistente di questi vettori energetici nella decarbonizzazione dei trasporti. Soprattutto è una decisione all’insegna del buon senso, della ragione e della concretezza. Valori ignorati dalle lobby del full electric, secondo le quali, invece, basta una legge (naturalmente quella approvata su loro indicazione) a piegare i tempi della tecnologia e delle sue sperimentazioni ai propri desideri. L’ultimo esempio di que-

sta presuntuosa ostinazione è il documento diffuso per assegnare patenti di sostenibilità alle case costruttrici di veicoli pesanti, accusate di non avere la necessaria «ambizione» per raggiungere rapidamente la totale elettrificazione del trasporto stradale. Per chiarire l’attendibilità di quello che viene presentato come uno «studio», basta leggere la metodologia dichiarata, dove le fonti vengono testualmente indicate come: «Materiale pubblicitario, annunci stampa, report ESG, brochures e in alcuni casi comunicazioni personali…». Come dire che questo documento è basato su opinioni del tutto soggettive e informazioni casuali (l’uso del termine “Studio” è forse abusato?).

Ma quel che è più grave è che documenti così poco affidabili influenzino anche la Commissione Am-

biente del Parlamento Europeo, inducendola a chiedere target irrealistici se non fantasiosi, come quello di alzare al 65 per cento la riduzione di CO2 dei veicoli pesanti entro il 2030 (anziché al 45 per cento proposto dalla Commissione UE, che è già di per se sostanzialmente irraggiungibile) e di arrivare niente meno che al 100 per cento (anziché al 90) entro il 2035. Certi gruppi lobbistici, insomma, stanno tentando di impartire un ordine perentorio, di fronte al quale i costruttori dovrebbero accettare di accelerare i tempi di conversione all’elettrico e di abbandonare tutte le altre strade. Lo dimostra la tiratina d’orecchie riservata dallo «studio» a quelle case che, pur avendo un forte impegno sull’elettrificazione, continuano a perseguire sul lungo periodo anche altre ali-

mentazioni alternative perché sono ad impronta di carbonio neutrale e ciò al contrario dell’elettrico puro (che, vale la pena ricordarlo, non decarbonizza affatto se non si modifica il mix di produzione di energia europea a vantaggio di una fonte maggioritaria rinnovabile).

Questo dimostra che il vero fine di queste lobby non è tanto favorire l’impiego della trazione elettrica - che nessuno vuole cancellare ove la peculiarità di missione la renda convienientequanto escludere tutte le altre alimentazioni, anche se palesemente carbon neutral. I loro documenti concludono infatti sistematicamente con la richiesta esplicita di tenere i biocarburanti e gli e-fuel fuori degli standard di CO2, asserendo falsamente che il 90 per cento del mercato si oppone alla loro inclusione, a dispetto delle

sempre più numerose comunicazioni diffuse negli ultimi mesi dalla maggior parte delle case costruttrici di veicoli pesanti sull’importanza strategica delle tecnologie carbon neutral. Queste comunicazioni noi le abbiamo qui davanti e siamo pronti a fargliele pervenire. A meno che non chiedano (e ottengano) una legge che imponga di non leggerle».

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ALTIERI PUBBLICITÀ VEGA EDITRICE SRL GRAFICA E IMPAGINAZIONE STEFANIA FRERI STAMPA TIPOLITOGRAFIA PAGANI SRL PASSIRANO (BS) ABBONAMENTO ANNUO: ITALIA EURO 50,00, ESTERO: EURO 150,00. BANCA D’APPOGGIO: UNICREDIT BANCA CODICE IBAN: IT 21 V 02008 33430000041141143 - MONTE DEI PASCHI DI SIENA CODICE IBAN: IT51 K 01030 01605 000000212676. POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO - DISTRIBUZIONE NUOVA EFFEA SRL: BRUGHERIO (MB). IL MONDO DEI TRASPORTI È REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO NUMERO 327 DEL 4/5/1991 - ISCRIZIONE AL ROC: N. 35164. INVESTIMENTI
TRILIONARI, MA I BENEFICI COMPENSERANNO LA SPESA
CORNER DEALER DI MASSIMO ARTUSI VICEPRESIDENTE FEDERAUTO CON DELEGA TRUCK E VEICOLI COMMERCIALI
NEW GREEN DEAL
3 N° 322 FATTI & OPINIONI settembre 2023
Massimo Artusi Vicepresidente Federauto con delega Truck e Van.

AUTOSTRADA PEDEMONTANA PRONTA A RIAPRIRE I CANTIERI

er il progetto Pedemontana, settembre 2023 è il mese decisivo della sua lunga e travagliata storia. L’autostrada nata per ridare ossigeno al traffico dell’area produttiva più importante della Lombardia, l’asse ovest-est fra l’aeroporto di Malpensa, la Brianza e la Bergamasca, punta a concludere il tracciato in mille giorni dall’apertura dei cantieri in autunno. Non in tempo utile per le Olimpiadi invernali di Cortina, ma certo entro ottobre 2026 per quanto riguarda il segmento più strategico. Un traguardo che mai è parso tanto vicino da quando, alla fine degli anni ’50, l’infrastruttura ha cominciato ad accendere entusiasmi e polemiche sul territorio lombardo, arrivando al progetto definitivo solo nel 2009 e all’inaugurazione di una prima tratta nel 2015: il segmento oggi fruibile fra Cassano Magnago (VA) e Lentate sul Seveso (MB). L’intero sistema viabilistico, in origine, prevedeva però di mettere in collegamento le autostrade A8, A9 e A4, coprendo circa 157 km, di cui 67 autostradali, 20 di tangenziali e 70 di viabilità locale, per un costo stimato di 4 miliardi 118 milioni di euro.

La variabile dei costi

“L’elemento di maggior criticità sono i costi - riconosce Paolo Simonetta, responsabile unico procedura e direttore tecnico Autostrada Pedemontana Lombarda - dal momento che la rivalutazione del progetto attesta un incremento medio delle spese del 40 per cento sugli aggiornamenti 2019, dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi delle materie prime per la crisi russo-ucraina. Se il conflitto dovesse lasciar intravvedere una soluzione nei mesi autunnali, la curva dei rincari scenderà inevitabilmente, permettendo il rilancio dei lavori senza ulteriori pressioni economiche. Prevedendo una formula in project financing, dipendente dunque dall’erogazione di fondi da parte di banche che saranno poi ripagate attraverso i proventi dei pedaggi, il calcolo delle spese va costantemente verificato per ottimizzare l’investimento”.

È stata proprio la questione dei costi a spingere verso una variante localizzativa che ha compromesso gli obiettivi originalmente dichiarati: l’ultimo segmento da costruire - dopo aver rinunciato al raggiungi-

mento di Bergamo prima, del Comune di provincia Osio Sotto poi - non solo è stato accorciato da 16 a 9 km, ma deviato dall’interconnessione con la tangenziale Est milanese/A51 verso lo svincolo della Tangenziale Esterna di Milano A58, tagliando di fatto l’accesso diretto alla strategica area orobica. Nulla di irrecuperabile, per i progettisti di Autostrada Pedemontana Lombarda, visto che la modifica non risulta pregiudicare le stime di traffico, la cui maggior concentrazione è legata al tessuto di imprese della bassa Brianza. “Non neghiamo che fra i Comuni della Bergamasca sia emersa una certa delusione - osserva Sabato Fusco, direttore generale di Autostrada Pedemontana Lombarda - ma ci siamo subito attivati presso Regione, Anas e RFI per favorire una soluzione alternativa. La reale esigenza di chi attraversa quei territori è disporre di un passaggio più

Pedemontana Lombarda, i nostri intervistati: Paolo Simonetta, responsabile unico procedura e direttore tecnico, e Sabato Fusco, direttore generale.

VIABILITÀ ATTESO IN AUTUNNO IL VIA AI LAVORI PER ALLEGGERIRE L’ASSE OVEST-EST LOMBARDO
NON SOLO VOLANO ECONOMICO PER IL TERRITORIO: IL NUOVO TRACCIATO PUNTA SU SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE PER RILANCIARE ANCHE LA POLITICA DEI CORRIDOI COMMERCIALI EUROPEI. FRA GLI OBIETTIVI DICHIARATI IL POTENZIAMENTO DELL’ASSE EST-OVEST CHE COLLEGA LA PENISOLA IBERICA ALL’EUROPA CENTRO-ORIENTALE.
Pdi Alberto Caspani Milano
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Autostrada

L’autostrada sarà dotata di sensori per produrre dati predittivi al fine di favorire una manutenzione più rapida e agevolare la comunicazione con i veicoli. comodo e veloce sopra il fiume Adda. La deviazione dai noi ideata, in realtà, risulta più funzionale in termini di circolarità del traffico, perché l’accesso alla tangenziale esterna milanese permette un collegamento all’A35-BreBeMi, offrendo di fatto un percorso ovest-est del tutto alternativo all’uso dell’autostrada A4 in direzione Veneto”. Tratta più corta, dunque, senza gallerie e viadotti da costruire, con sensibile risparmio sui costi di costruzione; perché questi sono, e restano, la vera spada di Damocle sul progetto. Una loro ulteriore impennata - dopo i tanti rimandi, rilanci e ricorsi vinti dalla società - potrebbe essere fatale: non a caso la società intende far leva anche sul decreto legge 50 del luglio 2022, rinnovato quest’anno, che prevede l’accesso a fondi di supporto per compensare gli aumenti dei vecchi appalti, con risarcimento sino al 90 per cento della quota in più. Le banche, d’altre parte, vogliono garanzie sempre più stringenti oggi, sulla stessa linea di quanto accaduto in passato con Strabag: la società austriaca che, nel 2018, ha rescisso il contratto di costruzione per via di un inadeguato stanziamento di riserve economiche da parte di Pedemontana.

Gli ambientalisti alzano la voce “Trascinatosi sino al 2019 - evidenzia però Simonetta - il confronto ha fatto leva in modo strumentale sulla presenza di occhi pollini nel terreno di costruzione, caratteristica in realtà nota da tempo e certo non in grado di alterare la stabilità del tracciato secondo l’entità supposta dal contraente generale. Quel che non si vuole ammettere, ma che la nostra stessa società ha faticato a comunicare in tutti questi anni, è in realtà chiaro: il progetto autostradale è fra i più evoluti dal punto di vista della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica. Due aspetti su cui non vogliamo transigere, proprio per tutelare il territorio, ma rispetto ai quali servono naturalmente investimenti di qualità”. Punti forti su cui la società intende far leva, a riguardo, sono le mitigazioni che nel nuovo tratto di 26 km in costruzione - i segmenti raccordanti l’autostrada già aperta all’area di Arcore-Bernate - si traducono in uno sviluppo in trincea per il 90 per cento del tracciato, con ricuciture di superficie propiziate da ampie gallerie alberate o corridoi verdi. “Qualcuno dovrebbe però spiegare a istituzione e cittadini - rilancia il fronte civico-ambientalista contrario all’opera - come si gestirà l’intermezzo 2026-2030 in un luogo già vicino al collasso per eccesso di traffico. Si narra dell’accorciamento dei tempi di percorrenza che potrebbero favorire il traffico locale, evitando di dire che non sarà minimamente interessato da Pedemontana a causa dei costi di pedaggio… Il danno che Pedemontana procurerà al territorio sarà ingente, divorandosi aree verdi, boscate ed ecosistemi. Quanto alla formula del Project Financing, dovrebbe servire per la condivisione dei rischi, ma in questo caso abbiamo un ente pubblico che si fa carico completamente del rischio d’impresa, garantendo la copertura economica qualora i pedaggi non siano sufficienti”. Consapevole del fatto che una grande opera comporta sacrifici, la società non solo invita a soppesare i vantaggi di lungo termine rispetto ai momentanei disagi di costruzione,

ma torna a evidenziare la propria volontà di adattamento alle caratteristiche di un’area fortemente antropizzata, ma dotata ancora di notevoli risorse agricole-boschive. Pedemontana consterà infatti di tre carreggiate più corsie d’emergenza solo sulla tratta C per la Brianza meridionale (quella più trafficata, con tempi di percorrenza ridotti dai 20 ai 50 minuti rispetto all’ora attuale), mentre per la tratta B2 si avvarrà di doppia carreggiata più corsia d’emergenza, sfruttando un breve passaggio sull’esistente Statale35 Milano-Meda.

La smartroad del futuro

Risolta pure, almeno sulla carta, la spinosa questione dello scavo dei terreni contaminati da diossina nell’area di Seveso: in accordo con Arpa, dopo aver condotto oltre 600 campionamenti, è stata stabilita l’asportazione di 40mila metri cubi da smaltire seguendo le più rigide procedure sanitarie: bonifiche commissionate a ditte specialiste, bagnatura del terreno e segregazione dei mezzi, mascheramenti antipolveri e lavaggio dei veicoli in movimento.

VIABILITÀ

“Pedemontana vuole essere inoltre un esempio nazionale dal punto di vista tecnologico - dichiara Paolo Simonetta - perché le società addette alla sua costruzione, il gruppo WeBuild - Pizzarotti, svilupperanno il progetto in metodologia Bim con possibilità di implementazione digital twin: in sostanza avremo un’autostrada dotata di sensori in tutti i punti utili per produrre dati predittivi, nell’ottica di favorire non solo una manutenzione più rapida e puntuale, ma anche di agevolare la comunicazione fra veicoli e pannelli di messaggistica variabile. Risorse utili, fra l’altro, per il controllo e la guida assistita. Per quanto non previsti nel progetto generale, ma cogliendo l’opportunità dei fondi Pnrr, intendiamo favorire la costruzione di parchi fotovoltaici sopra i passaggi in galleria, in modo da alimentare autonomamente la nostra infrastruttura, oltre che cedere eventuale elettricità in eccesso. L’intera autostrada è poi pensata per dialogare con la tecnologia 5G, prevedendo spazi aggiuntivi per il passaggio di cavi elettrici così come di idrogenodotti, senza dimenticare i vantaggi già attivi del pagamento pedaggi in modalità free-flow”. Alla luce del ridimensionamento del tracciato originario, gli investimenti in

PEDEMONTANA: UN APPROCCIO ALTERNATIVO

Non compensazione, ma “restanza”. L’approccio al progetto Pedemontana del Comune di Biassono, pochi chilometri a nord di Monza e interessato da un attraversamento che coinvolge pure i terreni del Parco Valle Lambro, è per la società autostradale un esempio cui guardare per una ridefinizione innovativa del rapporto fra mobilità e ambiente. Partendo dalla riflessione dell’antropologo Vito Teti, che definisce restanza “il sentirsi ancorati, e insieme spaesati, in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente”, l’autostrada vedrà affiancarsi al suo tracciato un peculiare cammino ispirato alla figura storica di Ansperto da Biassono: l’arcivescovo di origine longobarda che tenne nel IX secolo tenne le redini del Milanese e del Sacro Romano Impero. Grazie a tecniche di landscaping suggerite dalla Bundesgartenschau, la più importante fiera paesaggistica in Europa, il percorso

metterà in correlazione autostrada di superficie, autostrada digitale (World Wide Web) e autostrada del suolo (Wood Wide Web), facendo leva sui principi della Network Science. In tal modo favorirà una meditazione critica sul suo impatto: nel percepire simultaneamente diversi tipi di mobilità, da quella più veloce a quella più lenta,

sostenibilità e digitalizzazione rappresentano risorse per restituire all’autostrada la sua originaria vocazione di volano economico del territorio: fra gli obiettivi dichiarati, resta infatti il potenziamento dell’asse est-ovest lungo la direttrice del Corridoio 5 della rete TEN-T dell’Unione Europea, diretto dalla Penisola Iberica all’Europa centro-orientale. Un progetto, dunque, che aspira ad essere ben più che un asse strategico per il Nord Italia In base agli ultimi studi di traffico, però, l’incidenza dei mezzi pesanti commerciali risulta fra il 10 e il 20 per cento del totale, mentre quella dei mezzi leggeri sembra destinata a diventare preponderante per il mancato raccordo diretto con la Bergamasca. “Crediamo fortemente che Pedemontana diverrà strategica sia per il mercato cargo che per la logistica del futuro - rilanciano Fusco e Simonetta - perché di fatto attraversa territori costellati da moltissime eccellenze dell’imprenditoria nazionale. Anzi, invitiamo sin da ora le società di trasporto a prendere contatto con la nostra direzione, affinché sia possibile valutare insieme sinergie di sviluppo, soprattutto nell’ottica di agevolare l’intermodalità multi-assiale. Siamo pronti a traghettare il mercato verso una nuova era di dialogo fra territori e imprese”.

i viandanti potranno cogliere sia gli aspetti conservativi che di perdita e rigenerazione del territorio. Una forma di educazione e responsabilizzazione sull’eredità storico-ambientale sacrificata a esigenze extra-comunitarie, attraverso cui restituire nuova occasione di valorizzazione culturale ed economica.

MOBILITÀ E AMBIENTE IN DIALOGO ATTRAVERSO L’INNOVATIVO CAMMINO DI BIASSONO
“Il progetto è fra i più evoluti dal punto di vista della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica”.
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INSIEME A TURBOCAR PER UN DISTRETTO DI ECCELLENZA

L’AREA CONTA ORA 11 CENTRI AUTORIZZATI DI ASSISTENZA E MANUTENZIONE, SU UN TOTALE NAZIONALE DI 111 OFFICINE: SI TRATTA DI UNA DELLE CONCENTRAZIONI PIÙ ALTE ED EFFICIENTI IN ITALIA.

ata il 29 luglio. Scania e Turbo Car rispondono al celebre film di Oliver Stone e Tom Cruise, inaugurando a Cattolica la concessionaria-officina col più grande logo del Grifone in tutt’Italia: facilmente visibile dall’autostrada A14, la nuova struttura di circa 3mila mq è infatti destinata a rivestire un ruolo strategico lungo la dorsale adriatica, tradizionale area di raccordo per i collegamenti fra nord e sud della Penisola, ma ora riorganizzata nel nuovo distretto “Scania Adriatica”. “La scelta della data non è casuale”, ha ricordato il titolare di Turbo Car, Roberto Guerra, al folto pubblico di clienti e stampa in visita alle sede di via Bizet, giusto alle porte della cittadina balneare romagnola. “Esattamente in quel giorno, ma nel 1992, la mia prima officina si trasferiva in un nuovo stabile a Pietracuta, nell’entroterra riminese. Ed è sempre in quell’anno che prendeva ufficialmente avvio il rapporto privilegiato con Scania, dopo i primi passi di avvicinamento a fine 1988, quando il mio neonato spazio di assistenza - fondato insieme a Giorgio Cicconi in uno stabile di circa 400 metri quadrati - iniziò ad appoggiarsi a una concessionaria riminese. Dal 2003 ne sono poi diventato l’unico titolare insieme a mia moglie. Ora abbiamo deciso di sviluppare una seconda struttura che garantisca servizio di pronto intervento con ripartenza massima entro le 6/8 ore, trasferendo alla sede di Pietracuta i casi di gestione più complessi. A Cattolica possono trovare supporto sia bus che truck, godendo pure dei vantaggi di una rete territoriale attenta alle power solution: uno degli obiettivi principali resta infatti quello di essere presenti nel posto giusto al momento giusto, dal momento che l’officina madre dista quasi una ventina di chilometri dall’uscita autostradale di Rimini, trovandosi nei pressi dell’imbocco della strada che conduce alla splendida fortezza di San Leo”.

Le 11 officine autorizzate di Scania Adriatica

“Cogliendo l’opportunità di usufruire dell’immobile acquistato in loco da Turbo Car - ha rilanciato Michele Marchetti, Direttore Generale Scania Adriatica & Scania Commerciale - la nuova concessionaria porta a 11 le nostre sedi autorizzate nel distretto, su un totale nazionale di 111 officine, garantendo una delle concentrazioni più alte ed efficienti in Italia. Oltre che sulle due realtà di Roberto Guerra, oggi possiamo contare anche su strutture a Ravenna (Star Diesel Service), a Faenza (Rossi Scanservice), a Forlì (Truck Center), così come a Cesena (Ricci Tir Service), cui vanno aggiunte le sedi di Pesaro (Ti Car), Pollenza (Scandia Marche Service) ed Ascoli Piceno (Officina Meccanica Pierantozzi), unitamente ad altre due a Mosciano Sant’Angelo (Diesel Meccanica) e Fossacesia (Adriatruck). Trattandosi di realtà fortemente radicate e di lunga

fedeltà al marchio Scania, la cerimonia di inaugurazione è apparsa il momento ideale per ringraziare e premiare tutti i loro rappresentanti”. Sul palco di via Bizet, gestito con notevole savoir-faire dalla Pr&Press Office Scania Martina Pellegrini, sono sfilati tutti gli uomini e le donne che, in questi anni, hanno saputo consolidare il ruolo di leadership del Grifone nel mercato locale dei trasporti. Accanto ai rappresentanti del nuovo distretto Scania Adriatica e alla squadra manageriale di Scania Italia, non poteva certo mancare l’intero team di Turbo Car, che vanta un’età media di soli 33 anni e, fra le fila dei suoi giovani talenti, pure un nome destinato a traghettare la società verso orizzonti di ulteriore crescita: Eleonora Guerra, la figlia di Roberto. Suo, infatti, il merito di aver coordinato in tempi record l’allestimento della nuova officina, progettata secondo i rigidi standard operativi Scania e ripartita

in più aree funzionali: con una superficie originaria di circa 3.500 mq, l’area è stata liberata di 900 mc di soppalcatura, destinandone agli uffici 540 (inclusivi di sale accoglienza e consulenza), mentre altri 450 sono stati affittati a Scania per il magazzino. In esterno la nuova sede può inoltre vantare una superficie di circa 3.600 mq, con un comodo canale di scorrimento laterale di 7 metri e uno spazio di circa 16 per le manovre di uscita sul retro. Il vantaggio più evidente è però l’ubicazione logistica, primo obiettivo di Roberto Guerra sin da quando, nel 2018, prese a perlustrare il territorio. Una decisione quanto mai previdente, visto che l’essere entrato in possesso dell’immobile di via Bizet ha spinto Scania alla successiva proposta di partnership strategica.

Un sogno nato a tavola “Dietro i migliori veicoli e motori - ha osservato Enrique Enrich, Presidente e Amministratore Delegato Scania Italia - troviamo sempre l’anima degli uomini, perché alla fin fine sono loro a ripararli e a venderli. Roberto non è per noi solo uno straordinario tecnico capace di farsi apprezzare in tutt’Italia, soprattutto per l’assistenza bus, ma un esempio di imprenditore che ha costruito attorno a sé una squadra vincente e quanto mai motivata. Non a caso chi lo avvicina come cliente diventa subito amico; la dedizione che presta al suo lavoro è davvero totale. In ogni condizione meteo, a qualunque ora, per qualsiasi tipo di imprevisto, lui è presente e in grado di trovare una soluzione in tempi record. Sono proprio queste le caratteristiche che mi hanno spinto ad assecondare il suo sogno di una seconda officina e concessionaria, quando il 14 aprile 2021 ci siamo trovati a pranzo nella sua taverna: lì è scattata la scintilla del nuovo progetto, una scintilla accesa da stima e fiducia reciproche”.

CONCESSIONARIA E OFFICINA RIFERIMENTO DELLA DORSALE ADRIATICA
SCANIA INAUGURATE Ndi Alberto Caspani Cattolica
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Il team di Scania Adriatica con, al centro, Michele Marchetti, Direttore Generale Scania Adriatica e Scania Commerciale. In basso a sinistra Enrique Enrich, Presidente e Amministratore Delegato Scania Italia.

“La mia passione per la qualità dei modelli Scania viene da lontano - ha aggiunto il titolare di Turbo Car - essendo stato conquistato dal loro rombo quando ancora ero bambino. Abitavo nelle vicinanze di un fiume dove venivano estratti materiali inerti e, ogni giorno, avevo modo di osservare camion di colore giallo e verde che sembravano in grado di superare qualsiasi sfida. Solo anni più tardi avrei però scoperto che quella potenza di spinta non era altro che il ruggito degli indistruttibili motori Scania. Per questo ho voluto accogliere gli ospiti dell’inaugurazione con una carrellata di veicoli Scania che permettesse di viaggiare nel tempo, lasciando spazio ai ‘miei eroi’: dai modelli 141 e 142 ai Super, ma anche ai bus turistici Irizar, grazie ai quali ho avuto il primo contatto ufficiale col mondo Scania. Un marchio che, garantendo sempre la massima qualità, viene rispettato per la sua lunghissima storia ed è perciò in grado di avvicinare facilmente le nuove leve dei tecnici”.

Il mago di Pietracuta

Fra queste, anche l’attuale direttore Services Italscania Fredrick Swartling, giunto quindici anni fa in missione dalla Svezia all’officina di Pietracuta per capire in che modo Guerra riuscisse a riparare mezzi considerati ormai quasi perduti. Già allora la sua fama aveva raggiunto gli impianti della casa madre svedese, tant’è che il suo nome faceva spesso capolino nelle discussioni del personale abituato a confrontarsi alla macchinetta del caffè. “Di Roberto si parlava come il top dei meccanici - ha ricordato a sua volta Swartling - e già allora l’idea di portare l’officina più vicino all’autostrada adriatica girava per la bocca dei manager Scania in Svezia. Una scelta inevitabile, considerato il suo talento, ma suggerita pure dalla difficoltà che io stesso ebbi nel raggiungere la sede di Pietracuta: ricordo di aver percorso chilometri in zone molto isolate ai quei tempi, avendo l’impressione di dover incontrare un personaggio dall’alone davvero unico e speciale, insomma un moderno mago dell’assistenza”.

I legami con la Casa del Grifone, inoltre, devono molto all’intermediazione favorita dai bus Irizar del Gruppo Stat, intervenuto a Cattolica con i titolari Franco Giordano e Paolo Pia. Furono proprio loro a confermare a Turbo Car, nel 1999, le ottime performance dei modelli turistici, dando avvio a quel fortunato sodalizio tecnico-commerciale che oggi vede i loro veicoli a fianco di Flixbus. Società con la quale, ogni anno, riescono a percorrere

una media di 350mila chilometri, grazie soprattutto all’assistenza e ai controlli metodici garantiti dallo staff di Roberto Guerra. “La nuova officina - ha evidenziato

Giordano - non può essere un punto d’arrivo per un uomo con una passione simile, bensì un’ulteriore ripartenza, che abbiamo voluto celebrare donando noi stessi una targa di riconoscimento per l’imprescindibile attività svolta attraverso Turbo Car”.

Una squadra vincente

Degli attuali 25 dipendenti dell’officina, 4 sono destinati al trasferimento nella nuova sede, affiancati da due magazzinieri, da 6 unità stabili e due ulteriori dipendenti in fase di integrazione, arrivando a un totale di 17 lavoratori in forza alla sede di Cattolica. Oltre che dell’esperienza del Direttore Generale Scania Adriatica & Scania Commerciale, Michele Marchetti, la concessionaria romagnola si avvale del team di venditori formato da Dario Bettini, Stefano Succi, Giampiero Seghetta e Mirko Falò, nonché del service manager Marco Francucci.

“Dal punto di vista strutturale non manchiamo di nulla - ha precisato Roberto Guerra - essendo già predisposti per le operazioni di allineamento o di attivazione dei tachigrafi digitali, ma proponendoci anche come sede di revisione. Dal 23 novembre di quest’anno offriremo nuove tipologie di test, di cui siamo stati promotori insieme alla Motorizzazione di Roma. Restiamo invece in attesa di comprendere meglio quali dovranno essere i passi di specializzazione nell’elettrico, dal momento che questi richiedono una

preparazione complessa, cui abbiamo iniziato a far fronte attraverso i corsi specialistici di Scania. Quanto alla clientela servita, stiamo ormai riavvicinandoci ai livelli pre-pandemia: 60% di interventi su bus, 40% su truck. Con richieste dal Piemonte alla Sicilia, siamo arrivati a fatturare 6 milioni di euro all’anno grazie alla sola sede di Pietracuta, ma in virtù anche dell’impiego di ricambi Scania dal valore di 3 milioni di euro. Infine, ci appoggiamo a una carrozzeria distaccata che lavora direttamente per noi”.

Sempre in anticipo sui tempi Nonostante le incertezze relative alle nuove tecnologie di alimentazione, Turbo Car guarda al futuro con serenità. L’esser stati selezionati da Scania come officina-test, nel periodo 2007-2010, ha permesso di crescere e formare un personale altamente specializzato, in grado di confrontarsi con ben sette o anche dieci anni di anticipo sulle innovazioni tecnologiche destinate a lancio ufficiale. La sfida maggiore, di fatto, consisterà nel coinvolgere i costruttori di semirimorchi nel miglioramento complessivo delle prestazioni dei veicoli elettrici, modificando la portata dei container, garantendo l’accesso ai parchi batterie inseriti nel vano telaio dei rimorchi, o progettando assali intelligenti per agevolare la corsa delle motrici. Certi che il diesel continuerà a essere determinante grazie ai nuovi carburanti ecologici, Turbo Car e Scania Adriatica sanno di avere moltissimi chilometri ancora da percorrere fianco a fianco. Come ricordato prima del taglio del nastro, infatti, “se rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”.

PICCOLI TRASPORTATORI IN ITALIA OLTRE 41 MILA LE IMPRESE REGISTRATE

Nel 2023 in Italia risultano iscritti nel Registro delle Imprese 41.582 piccoli trasportatori. Rispetto al 2018, quando gli iscritti erano 52.366, il numero è diminuito del 20,6 per cento. Al calo generale corrispondono diminuzioni anche fra le piccole imprese femminili di trasporto, mentre si registra un calo molto più contenuto per gli stranieri attivi in questo settore. I piccoli trasportatori stranieri in Italia, infatti, erano 5.140 nel 2018, mentre nel 2023 sono 4.910. Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici). Gli anni tra il 2018 e il 2023 sono stati caratterizzati da tre gravi emergenze (pandemia, crisi energetica e guerra in Ucraina), che hanno fortemente condizionato il panorama economico italiano. Il settore del trasporto merci italiano, sottolinea Airp, è fondamentale per il corretto svolgimento delle attività economiche del nostro paese. La competitività tra imprese e la loro vocazione alla sostenibilità possono essere stimolate anche attraverso l’adozione di soluzioni idonee per ottimizzare i costi di esercizio e ridurre l’impatto ambientale delle attività di trasporto. Tra queste soluzioni c’è l’impiego di pneumatici ricostruiti, che permette di ottenere risparmi concreti dal punto di vista economico ed ecologico senza rinunciare alla sicurezza.

DAF NUOVO DIRETTORE MARKETING E VENDITE

Bart Bosmans entra nel consiglio di amministrazione di DAF Trucks NV con la carica di Director of Marketing & Sales a partire dal 1° settembre 2023. Succede a Richard Zink. Bart Bosmans è entrato a far parte dell’azienda 19 anni fa e ha ricoperto posizioni di crescente responsabilità nelle Operations, nella Qualità e nelle Vendite. Richard Zink termina la sua carriera dopo 24 anni in DAF, dove ha svolto un ruolo determinante nell’ulteriore rafforzamento del marchio DAF in Europa grazie anche al raggiungimento, nel 2022, della quota di mercato del 17,3 per cento per i veicoli pesanti nell’UE.

KRONE

TONO NASCH ENTRA NEL

CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA

L’imprenditore Tono Nasch è stato chiamato come membro aggiuntivo del Consiglio di Sorveglianza del Gruppo Krone. Il 53enne socio dirigente di ISP, un’azienda a conduzione familiare con sede a Salzbergen, in Germania, porta il suo vasto know-how nella tecnologia di test automatizzati e nell’elettromobilità al Consiglio di vigilanza. ISP è riconosciuto come fornitore di servizi professionali per il test di carburanti e lubrificanti, anche per prove di guida di veicoli attuali e futuri, essendosi rapidamente affermato come istituto di test di fama internazionale.

Fredrick Swartling Direttore Services Italscania (a sinistra), insieme a Roberto Guerra, titolare Turbocar.
“A Cattolica trovano supporto sia bus che truck, in una rete territoriale attenta tra l’altro alle power solution”.
news 7 N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ

IVECO LA AUTOTRASPORTI CANTELMI ACCOGLIE IN FLOTTA 30 NUOVI S-WAY

Profumati e scintillanti: così lavoreranno i nuovi arrivati

Iveco ha consegnato 30 S-Way a Cantelmi, azienda che si occupa di trasporto di materie sfuse su tutto il territorio nazionale. L’attività prevalente dell’azienda è il trasporto di carichi completi, con specializzazione nel trasporto di materie da riciclare (legno, carta, alluminio) e di combustibile secondario da rifiuto (cdr, css). Alla cerimonia di consegna hanno partecipato Graziano Cantelmi, titolare dell’azienda e Alberto Strappini, titolare della concessionaria Iveco operativa nelle province di Viterbo, Terni, Rieti e L'Aquila che si è occupata della fornitura.

I 30 Iveco S-Way sono 29 trattori nel modello AS440S53T/P e uno nel modello AS440S57T/P: sono di colore bianco, passo 3800 cambio Hi-Tronix da 12 marce. Sono dotati di Living Confort Plus, Driving Comfort Plus, Parking Cooler integrato, cerchi in lega ed Ecofleet e sono totalmente connessi grazie all’Easy Way App e all’Iveco Driver Pal, il compagno di viaggio digitale di Iveco realizzato con Amazon Web Services e funzionalità Amazon Alexa. I nuovi mezzi integrano l’attuale flotta nello svolgimento delle attività aziendali, utilizzando prevalentemente semirimorchi

KRONE E TIP

walking floor per il trasporto di materie sfuse.

“Abbiamo iniziato la collaborazione con Iveco Strappini - ha dichiarato Graziano Cantelmi - e, oltre alla posizione strategica della sua officina vicino all’uscita autostradale di Orte,

da subito abbiamo trovato una realtà ben organizzata e un ottimo servizio. Ho instaurato un rapporto sincero con tutti i loro collaboratori, e devo dire che sono molto soddisfatto della scelta. Intanto i

Firmata un’innovativa partnership telematica

QUESTIONE DI DATI

Krone Trailer e TIP Group annunciano una partnership pensata per mettere in comunicazione l'hardware telematico di Krone alle applicazioni telematiche di TIP Trailer. Questa soluzione integrata apre la strada al trasferimento automatico dei dati del rimorchio dalla soluzione Krone Telematics a TIP Trailer Telematics. "La trasformazione digitale - ha

osservato Ralf Faust, Amministratore Delegato di Krone - richiede standardizzazione dei dati, interoperabilità dei sistemi e interfacce aperte. La nostra partnership con TIP è una manifestazione del nostro impegno verso questi principi". “L’accordo con Krone - ha commentato Theo De Vries, VP Services e Insight di TIP Group - è molto importante per

noi, poiché vogliamo fornire a tutti i nostri clienti e agli altri stakeholder dati significativi. Poiché i dati sulla flotta stanno diventando sempre più abbondanti, la condivisione dei dati accelera l'impegno di tutte le parti coinvolte a fornire un servizio migliore e più integrato". La soluzione telematica di Krone consente l'analisi dei dati del rimorchio in tempo reale, fondamentale per offrire

servizi connessi. La standardizzazione dei dati e l’interoperabilità dei sistemi sono fondamentali per soddisfare la crescente domanda di digitalizzazione. La partnership di Krone con TIP garantisce questa trasparenza e comodità consentendo l'accesso a tutti i dati richiesti attraverso il portale telematico preferito dall'utente e offre servizi telematici senza attriti ai clienti TIP.

mezzi Iveco sono ottimi a livello di meccanica e prestazioni, e poi il brand offre un’ottima assistenza tecnica, che non ha eguali”.

La Autotrasporti Cantelmi è in grado di coprire la maggior parte delle esigenze in materia di servizi che, nell’area della logistica, governano il flusso di beni, manufatti e materiali, dai luoghi di prelevamento fino alla consegna ai clienti destinatari. “La nostra nuova Sede operativa - ha aggiunto il titolare - si trova a Fiano Romano, zona Roma Nord, con un magazzino coperto e sorvegliato di 1.500 mq, e siamo specializzati in carichi da e per il Lazio. Il nostro punto di

forza è il tenace desiderio non solo mio ma anche dell’intero staff di offrire un servizio di alta qualità che non sia solo “trasporto” ma anche garanzia della massima cura per le merci dei nostri clienti”. Cantelmi non si occupa infatti solo di trasporto ma mette anche a disposizione il suo know how con una serie di altri servizi. “Tra tutti il nostro impianto di lavaggio per veicoli industriali - conclude Graziano Cantelmi - con il quale siamo in grado di offrire un servizio di lavaggio e igienizzazione di bilici, autotreni, motrici e mezzi industriali di ogni genere. La nostra è un’esperienza decennale, maturata sul lavaggio dei mezzi di nostra proprietà che trasportano materiali di scarto e rifiuti, e che oggi mettiamo al servizio di terzi per offrire un lavaggio sia interno che esterno di qualità, con prodotti idonei in grado non solo di pulire, ma anche di igienizzare e profumare i rimorchi”.

di Lino Sinari
UN’AZIENDA CHE FA DELLA QUALITÀ DEI PROPRI SERVIZI E DELL’ORDINE DEI VEICOLI DUE PUNTI DI FORZA IRRINUNCIABILI: IL PARCO DEL TRASPORTATORE ROMANO SI AMPLIA OGGI CON L’ARRIVO DI UN IMPORTANTE INNESTO FIRMATO IVECO.
Fiano Romano Cinque dei 30 S-Way consegnati ad Autotrasporti Cantelmi dalla concessionaria Iveco Strappini. Sotto la consegna simbolica delle chiavi dalle mani di Alberto Strappini (a destra) a quelle di Graziano Cantelmi Theo De Vries, VP Services e Insight di TIP Group (a sinistra), insieme a Ralf Faust, Amministratore Delegato di Krone.
8 N° 322 settembre 2023
“Siamo convinti del prodotto che abbiamo scelto, e di chi ce l'ha fornito: Strappini è diventato per noi un punto di riferimento".
DEALER & AZIENDE

DAF ARRIVA LA GAMMA XB DI NUOVA GENERAZIONE PER LA DISTRIBUZIONE URBANA

Pronti per ogni missione, anche a zero emissioni

DAF PRESENTA LA SUA SERIE COMPLETA DI VEICOLI PER LA

DISTRIBUZIONE NEL SEGMENTO DA 7,5 A 19 TONNELLATE, CHE

INCLUDE UNA GAMMA DI VEICOLI ELETTRICI A BATTERIA PER SUPPORTARE LE

AZIENDE NELLA TRANSIZIONE AL TRASPORTO A ZERO EMISSIONI.

La serie XB di nuova generazione, incluso il modello XBC per cantiere, completa l'ampia gamma di prodotti DAF. Punta di diamante dell’offerta il nuovo DAF XB Electric, ideale per la distribuzione sostenibile urbana e regionale, è disponibile in versione da 12 (con ruote da 17,5" e un solo gradino di accesso), 16 e 19 tonnellate, con passi che partono da 4,2 metri. Il motore elettrico fornisce 120 o 190 kW di potenza nominale e una coppia nominale rispettivamente di 950 e 1.850 Nm (2.600 e 3.500 Nm di picco).

Per un impatto ambientale minimo e la massima durata, DAF adotta gruppi batterie ad alta densità senza cobalto e magnesio per una capacità energetica lorda compresa tra 141 e 282 kWh. Questi gruppi batterie garantiscono all'XB Electric un'autonomia di oltre 350 chilometri, più che sufficienti per le esigenze degli operatori che si occupano della distribuzione urbana. Una caratteristica speciale del nuovo veicolo è il "sistema di ricarica combinato” che consente di caricare il veicolo attraverso la normale rete elettrica, una soluzione ideale quando torna al punto di partenza a fine giornata. La ricarica rapida delle batterie (650 V CC, 150 kW) dal 20 all’80 per cento richiede solo da 40 a 70 minuti, a seconda delle specifiche. Per supportare al meglio i clienti nella transizione al trasporto su strada a emissioni zero, l'offerta completa di DAF include anche un'ampia gamma di soluzioni di ricarica, consigli sulla pianificazione di percorsi e ricariche e una formazione dedicata per i conducenti per ottenere il meglio dai loro veicoli.

Anche con motori a gasolio

Oltre alla trasmissione elettrica, il nuovo DAF XB è disponibile con motori Paccar PX-5 a 4

Le batterie dell'XB Electric garantiscono un'autonomia di oltre 350 km: si tratta di gruppi ad alta densità, senza cobalto e magnesio.

cilindri da 4,5 litri e Paccar PX-7 a 6 cilindri da 6,7 litri con potenze da 170 a 310 CV. I motori moderni e potenti sviluppano una coppia massima a regimi bassi, supportando la riduzione del numero di giri, garantendo quindi un'efficienza dei consumi di carburante ai vertici della categoria. I motori Paccar PX-5 e PX-7 sono predisposti per l'uso dell'HVO, che consente una riduzione delle emissioni di CO2 dal pozzo alla ruota fino al 90 per cento. Il DAF XB con motori PX-5 e PX-7 è offerto in combinazione con una trasmissione PowerLine a 8 marce completamente automatica, che garantisce la distribuzione ottimale dei rapporti. Il Powershift senza interruzione della coppia consente cambi di marcia fluidi e una rapida risposta dell'acceleratore, per un comfort e una guidabilità eccezionali. Inoltre, la trasmissione offre un'eccellente manovrabilità a basse velocità grazie alla funzione urge-to-move al rilascio del

pedale del freno. Per la serie DAF XB sono disponibili anche cambi manuali a 6 e 9 marce, mentre per le applicazioni speciali è possibile ordinare cambi Allison completamente automatici. La massima efficienza del veicolo è possibile anche grazie all'ampia gamma di passi (fino a 6,9 metri) e lunghezze del telaio, che consentono sovrastrutture di oltre 9 metri. Questo garantisce la migliore configurazione possibile del veicolo in base all'applicazione.

I pesi ridotti in ordine di marcia permettono carichi utili maggiori per un rendimento ottimale per chilometro. Inoltre, il telaio della serie XB ha un nuovo design a griglia per un'eccellente facilità di allestimento.

La novità è rappresentata dai layout predefiniti del telaio con serbatoi del carburante, sistemi di scarico, batterie e serbatoi dell'aria riposizionati, tutte caratteristiche pensate appositamente per spazzatrici stradali e cassoni ribaltabili.

Nuovi standard di sicurezza

Il nuovo DAF XB per la distribuzione è disponibile con una serie di sistemi di ausilio alla guida avanzati per garantire sicurezza e comfort di guida ai vertici della categoria.

Il sistema Advanced Emergency Braking System dispone sia di un radar che di una videocamera, che segnalano la presenza di utenti della strada vulnerabili di fronte al veicolo. Il sistema Event

Data Recorder registra immagini e dati quando si attiva l'ABS e il sistema DAF Turn Assist avvisa dell'eventuale presenza di ciclisti nei punti ciechi del veicolo.

Il DAF Drowsiness Detection valuta invece l'attenzione del conducente e avvisa quando è necessaria una pausa. Inoltre, ogni XB dispone del sistema

Speed Limit Recognition che informa il conducente sui limiti di velocità effettivi, mentre il Lane Change Assist aiuta a evitare manovre pericolose segnalan-

do eventuali cambi di corsia involontari. La visibilità diretta è garantita dal posizionamento basso della cabina, dall'ampio parabrezza, dai finestrini laterali e dalle linee di cintura basse. Come opzione, è disponibile un finestrino lato marciapiede per una visuale libera degli altri utenti della strada sul lato del secondo conducente. Il design sottile dei nuovi specchi retrovisori assicura la perfetta combinazione di visione diretta e indiretta. Quanto al comfort, le comode cabine Day, Extended Day e Sleeper sono tutte dotate di gradini di ingresso perfettamente posizionati, portiere ad ampia apertura e una posizione bassa della cabina per un'eccellente accessibilità. I comodi sedili presentano lo stesso rivestimento in tessuto morbido dei veicoli DAF XD, XF, XG e XG+, con cui il modello XB di nuova generazione condivide anche l'elevato livello di allestimenti e finiture, il nuovo volante e il display digitale da 12” sul cruscotto, che mostra tutte le informazioni necessarie a colpo d'occhio ed è configurabile in base alle preferenze del conducente.

XBC per le applicazioni da cantiere

Oltre alla serie XB per le applicazioni su strada, DAF presenta anche la serie XBC, che eccelle quando il gioco si fa difficile, ad esempio nel segmento delle costruzioni. Il modello XBC ha un telaio da 19 tonnellate e un'altezza da terra di 255 millimetri, un ampio angolo di attacco di 25 gradi, una piastra anteriore in acciaio del radiatore per proteggere il vano motore e un robusto paraurti in acciaio grigio lava.

di Lino Sinari Eindhoven
9 N° 322 settembre 2023 IN ANTEPRIMA

ISOTERMICO: CI PENSIAMO NOI

n’iniziativa che prende le mosse da un’attenta analisi del mercato quella che vede in partnership Renault Trucks e Lamberet, già vicine di casa a Lione, dove entrambe hanno il loro quartier generale, e che oggi si incontrano in Italia per concepire un progetto modellato sulle esigenze del settore del trasporto isotermico del nostro Paese. “Abbiamo un connubio importante a livello di casa madre - spiega Marco Bonaveglio, Direttore Commerciale e Marketing Renault Trucks Italia - e abbiamo pensato di agire in sinergia per mettere a punto un’offerta dedicata alle aziende che operano nel settore del trasporto a temperatura controllata”. L’idea che sta alla base del progetto ReFreeze è semplice: mettere a disposizione di tutte quelle aziende, soprattutto le monoveicolari che affollano il panorama italiano, mezzi in pronta consegna, già allestiti al top. L’offerta ReFreeze coinvolge la gamma Renault Trucks pesante, media e leggera con il T 480 CV, il D-Wide e il Master in versione elettrica.

“Abbiamo identificato - conferma Ismaele Iaconi, Direttore Vendite e Marketing Lamberet Italia - alcuni cluster di configurazione veicolo-allestimento che rispondono alle richieste del mercato, accoppiando telaio e allestimento bestin-class”. “Ovviamente il nostro obiettivo principale è quello di crescere nella quota di mercato in questo segmento - riprende Bonaveglio - e di raggiungere nel 2026 il 13 per cento. Ma anche e soprattutto la volontà è quella di sostenere la nostra rete mettendo loro a disposizione uno strumento utile per la pianificazione e le pronte consegne, in modo da essere sempre tempestivi nelle risposte ai clienti”. Un settore importante in Italia, quello del trasporto isotermico, che parla di un parco circolante leggeri di quasi 16.000 unità, e che si mantiene per lo più stabile nell’immatricolato, seppur quello dei veicoli medi e pesanti è

passato dal 5 per cento delle vendite totali del 2019 al 3,15 del 2022, vale a dire da 1.135 veicoli a 777. “La quota di Renault Trucks - commenta Bonaveglio - è invece cresciuta, e questo dimostra l’ottimo lavoro che siamo stati capaci di svolgere: nel 2019 ci assestavamo sul 6,75 per cento, mentre nel 2022 siamo arrivati al 9 per cento”. D’altra parte se la necessità di distribuire è cresciuta negli ultimi tempi, le difficoltà non

sono certo mancate. “È un mercato, quello del trasporto isotermico - precisa Iaconi - che è stato impattato da diverse circostanze esterne. Sono cambiate la modalità di distribuzione, le modalità di fare logistica, l’approccio delle aziende italiane e sono arrivati sulla scena i competitor stranieri.

È cambiato al mutare del clima e in seguito alla globalizzazione, che ci ha consegnato alimenti nuovi da trasportare. Ha cambiato pelle con il Covid, che ha portato all’attenzione di tutti la neces-

sità di trasportare seguendo normative precise sia il prodotto farmaceutico che quello alimentare. Certo, il 2022 è stato un anno critico a causa dei ritardi ben noti delle supply chain. Non arrivavano i telai, e per realizzare un allestimento isotermico occorre tempo, per il collaudo, l’omologazione, le targhe e il rilascio dell’ATP. Oggi la situazione si è parzialmente risolta e, anche se non tutti i produttori di componentistica sono allineati a tempistiche corrette, mi attendo comunque per i prossimi

I DUE BRAND FRANCESI HANNO PRESENTATO
TUTTE
Udi Cristina Altieri Pero UN’INIZIATIVA NATA PER IL MERCATO ITALIANO E PER OFFRIRE ALLA RETE VEICOLI ALLESTITI PER IL TRASPORTO A TEMPERATURA CONTROLLATA CHE INCONTRINO LE ESIGENZE ANCHE DI
QUELLE AZIENDE CHE SI TROVANO NELLA NECESSITÀ DI SOSTITUIRE I LORO VEICOLI E DI FARLO CON MEZZI TECNOLOGICAMENTE ALL’AVANGUARDIA.
RENAULT TRUCKS E LAMBERET INSIEME CON IL PROGETTO REFREEZE
I due strateghi dell'iniziativa: a sinistra Marco Bonaveglio, Direttore Commerciale e Marketing di Renault Trucks Italia, a destra Ismaele Iaconi, Direttore Vendite e Marketing Lamberet Italia.
10 N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ
“Il mercato del trasporto isotermico è in ottima salute: è affidato soprattutto ad aziende monoveicolari che vanno sostenute".

mesi una crescita importante”.

Il 72 per cento delle aziende sono monoveicolari

Delle 62.000 aziende che in Italia lavorano con veicoli isotermici, il 72 per cento ne possiede solo uno. 28 le aziende in Italia che dipongono di oltre 100 veicoli isotermici a parco. “Sono clienti, quelli monoveicolari - prosegue Iaconi - che hanno bisogno di veicoli pronti che rispondano alle loro esigenze, ma sono anche piccoli imprenditori che non hanno tempo di occuparsi degli aspetti finanziari, delle manutenzioni, che fanno fatica a programmare perché sono concentrati sul loro core business: questi sono gli interlocutori che dobbiamo intercettare. Si tratta di aziende sane, che possono programmare perché hanno contratti medio lunghi. Certo, è un settore in cui c’è tanta competitività, ma sono imprenditori che non si risparmiano e lavorano 365 giorni all’anno e noi vogliamo andare loro incontro con questa

L’offerta ReFreeze coinvolge la gamma Renault Trucks pesante, media e leggera con il T 480 CV, il D-Wide e il Master in versione elettrica.

RENAULT TRUCKS ITALIA

nostra iniziativa. E non parlo solo dei servizi alla GDO ma, scendendo nel dettaglio dell’ultimo miglio, anche di tutti quei negozi che hanno sfruttato la digitalizzazione e con il loro veicolo oggi sono costantemente per strada a recapitare a domicilio i loro prodotti, che siamo ormai tutti abituati ad ordinare con lo smartphone e a ricevere a casa. Nessuno si muove più per andare ad acquistare”.

Ed è proprio la mission dell’e-commerce a richiedere veicoli super efficienti. “Un mezzo impegnato nelle consegne a domicilio - riprende Iaconi - si ferma ogni 200 metri, e con l’apertura delle porte si rischia una dispersione importante della temperatura. Per questo è essenziale disporre di una cellula dalle alte performance che abbia una tenuta

Tre nuovi trattori T High 480 TC per la SL Trasporti e Servizi

I FRESCHI IN DISTRIBUZIONE

SL Trasporti e Servizi con sede a Perugia, nasce nel 2006 con l’obiettivo di fornire servizi di qualità nel settore della distribuzione alimentare.

L’azienda conta 19 veicoli, tutti dedicati al trasporto alimentare, dalle carni appese alla frutta e prodotti freschi. Una flotta moderna ed efficiente composta da 10 trattori e 9 motrici, con i quali SL Trasporti riesce a gestire la richiesta di trasporto e distribuzione del fresco in tutto il territorio nazionale e all’estero.

Un parco veicoli che viene ulteriormente rinforzato con l’inserimento di tre nuovi veicoli Renault Trucks

T High 480 CV con tecnologia Turbo Compound. “Abbiamo già acquistato, in passato, veicoli Renault Trucks - ha commentato Danilo Simonetti, titolare della SL Trasporti e Servizi - e, data l’esperienza positiva, abbiamo deciso di rinnovare ed ampliare il nostro parco macchine acquistando altri veicoli del brand francese a conferma della qua-

termica eccellente e garantisca la migliore qualità possibile del trasporto, come quelle messe a punto da Lamberet”. Un’importante sacca di business si cela anche nel dato riguardante l’anzianità del parco circolante isotermico: il 56 per cento è stato immatricolato prima del 2009, mentre il 28 per cento dei leggeri sono ante Euro 4 e non rispondono alle stringenti normative emanate dalla maggior parte dei Comuni italiani che limitano o vietano l’accesso ai centri storici ai veicoli inquinanti.

“Anche ai possessori di questi veicoli ci rivolgiamo con la nostra offerta ReFreeze, e in particolare con il nostro Master E-Tech - conclude Marco Bonaveglio - perché possano avere al momento giusto il veicolo giusto, per consegnare ovunque”.

lità, affidabilità e prestazioni di queste macchine. L’obiettivo qualitativo della nostra azienda è quello di soddisfare sempre le richieste e le esigenze dei nostri clienti, abbiamo quindi acquistato presso la concessionaria Renault Trucks Autocar di Terni altre due motrici gamma T 3 assi con cabina bassa con le quali riusciremo a potenziare ulteriormente le operazioni di distribuzione”. Il trasporto di prodotti alimentari freschi comporta una gestione rigorosa e programmata dei

fermi macchina e delle manutenzioni in officina. Il cliente ha ricevuto subito grande supporto dalla concessionaria Renault Trucks Autocar di Terni con la quale ha stipulato, per tutti i veicoli, un contratto di manutenzione “zero pensieri” nel senso che sono i tecnici dell’officina che tengono monitorati i veicoli e che contattano l’azienda per programmare le manutenzioni o per un controllo preventivo prima che si verifichi un guasto.

La consegna dei tre nuovi veicoli Renault Trucks T High 480 CV con tecnologia Turbo Compound alla SL Trasporti e Servizi di Perugia, specializzata nel trasporto alimentare.

11 N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ
“Abbiamo analizzato il trasporto a temperatura controllata e individuato i mezzi di cui hanno bisogno le aziende".

MAN TRUCK & BUS LA PASSIONE DI FLAVIO DEGANO E LA SUA FLOTTA ALL’INSEGNA DEL LEONE

Vocazione all’autotrasporto

La consegna di uno degli ultimi MAN TGX della sua flotta ci offre l’occasione di raccontare la storia di Flavio Degano, friulano doc di Cividale del Friuli.

Alla fine degli anni Settanta è un ventenne pronto per emigrare in Sudan con la prospettiva di lavorare come operaio perché con l’impiego in carrozzeria non riesce ad arrivare a fine mese.

Ma, proprio in uno degli ultimi giorni da carrozziere, chiacchierando con un amico camionista del suo principale, scopre le opportunità economiche che quel lavoro poteva offrire. Annulla il viaggio e va a visionare un vecchio Fiat 662N, verde pisello e senza servosterzo. La ricevuta dell’acquisto è datata 20 agosto 1979 e fa ancora bella mostra di sé nel moderno ufficio della sede della Flavio Degano Srl, sempre nella natia Cividale.

“In quei tempi - inizia il suo racconto Flavio Degano - le falegnamerie industriali che producevano sedie erano numerose in Friuli: ben presto diventai il trasportatore di fiducia di un’azienda locale senza sapere quasi nulla di questo mestiere. Avevo la patente C da poco, e quello era tutto. Il primo viaggio fu verso Trescore Balneario, nella bergamasca, avevo solo una cartina stradale dell’Italia e quel comune neppure era riportato. Ma non mi sono scoraggiato e un po’ alla volta sono riuscito a organizzare il lavoro e a trovare anche mappe più dettagliate! Poi, dopo un paio d’anni, mi resi conto che perdevo giornate di lavoro in attesa che il camion venisse caricato e allora ne ho cercato un altro, simile, di seconda mano per viaggiare e consegnare mentre il primo era fermo. Questo aveva anche il servosterzo… mi sembrava di sognare”.

Nel suo concitato racconto, Flavio Degano ricorda di un motore cambiato nel week-end da un amico meccanico che l’aveva recuperato da uno sfasciacarrozze, e di quando per la prima volta fece una settimana

di ferie dopo anni e scoprì cosa voleva dire un po’ di riposo. Ci parla anche di un incidente lungo la famigerata tangenziale di Mestre in un giorno di nebbia fitta e di come, pur con il camion danneggiato, riuscì comunque a portare a termine le consegne. Oppure di come neppure una caduta con gli sci e un paio di costole rotte fossero riusciti a fermarlo. Nel frattempo l'azienda cresce con un paio di autisti e qualche altro camion mentre, un'innata attenzione all’ottimizzazione della logistica fa scoprire a Degano le casse mobili, di cui diventa un vero e proprio antesignano. E proprio per le casse mobili arriva il primo due assi ‘full pneumatico’ di serie che segna l’incontro con MAN: un F2000 nuovo di fabbrica.

Ma la scintilla che salda indissolubilmente Flavio Degano a MAN è l’incontro con Giancarlo Pontarini dell’officina Nord Diesel di Udine, oggi organizzato MAN per la vendita e assistenza in Friuli. “È nata subito una simpatia - commenta Degano - che

si è trasformata in stima reciproca e amicizia. Loro capivano le mie esigenze e facevano di tutto per soddisfarle. Portavo il camion il venerdì sera e me lo restituivano tagliandato la domenica pomeriggio, così il lunedì mattina era pronto per lavorare. Avevamo la stessa passione per il lavoro, e la crescita quasi parallela delle nostre due aziende è la dimostrazione di quanto questa sinergia abbia funzionato. Del resto mi offrivano un eccellente prodotto e un’assistenza attenta, veloce e professionale: cosa chiedere di più?”

“L’attenzione verso i clienti –raccontano i fratelli Pontarini, figli di Giancarlo, oggi alla guida della concessionaria MAN - è sempre stata una prerogativa di nostro padre, e noi abbiamo sempre voluto raccoglierla e svilupparla. Ma nel rapporto con Flavio Degano è subentrato un allineamento negli obiettivi, legato alla crescita parallela delle nostre aziende. Quando

ci siamo incontrati eravamo entrambi agli inizi: noi nella piccola officina di Udine, a cui ne sarebbe seguita un’altra prima di arrivare alla sede attuale a Tavagnacco, alle porte del capoluogo, e alla filiale di Pordenone.

Lui aveva ancora pochi camion ma guardava lontano: quello che abbiamo sempre ammirato di Degano è stata la sua capacità di anticipare le esigenze dei clienti individuando soluzioni innovative, spesso rivoluzionarie”.

Ed è proprio quello che succede quando improvvisamente il principale committente, il produttore di sedie, annuncia a Flavio Degano di aver cambiato autotrasportatore. “È stato un colpo duro - ricorda l’imprenditore - ma non mi sono perso d’animo. Così sono riuscito a trovare nuove commesse nell’industria siderurgica della zona, principalmente forge e acciaierie. Le casse mobili erano ideali per i particolari più piccoli, invece, per i pezzi più pesanti ho deciso di acquistare alcune motrici MAN tre assi con una portata maggiore”. Curiosa è anche la storia di come Flavio Degano sia arrivato al suo primo semirimorchio: “Dovevo immatricolare un camion prima della fine dell’anno per sfruttare la ‘Tremonti’, ma di carri MAN in quel momento non ce n’erano e quindi ho acquistato il mio primo trattore, un TGA. Ho trovato un semirimorchio d’occasione, ho fatto di corsa la patente CE e inaugurato un nuovo modo di trasportare. Poi, per soddisfare le richieste di vecchi e nuovi clienti, ho iniziato a immaginare semirimorchi più “particolari”. Un esempio può essere la “cavalletta”, un semirimorchio con il pianale ribaltabile ribattezzato da me con questo nome per via di questa sua caratteristica. Questa idea è stata un’evoluzione di ciò che avevo visto e imparato nei miei viaggi, l’ho realizzata qui in

Friuli con alcuni artigiani locali partendo semplicemente da un normale semirimorchio. Però, nel nostro parco, ci sono altri veicoli caratterizzati da diverse tipologie di trasporto”. Oggi che al volante ha sostituito la scrivania, Flavio Degano non è meno dinamico e creativo, ma è sempre attento a ogni dettaglio. “Il logo che ho voluto per la nuova sede è stato disegnato da un famoso artista locale, Giorgio Celiberti, a cui mi lega una bella amicizia. In tutta la mia vita, lavorativa e non, mi sono sempre detto ‘aiutati che il ciel ti aiuta’, e alla fine sono riuscito a far crescere un’azienda con una flotta di una quarantina di veicoli, dei quali una trentina MAN, per la maggior parte TGX, e 35 dipendenti. Devo però ammettere che non è solo grazie al mio coraggio e alla mia caparbietà che sono riuscito a raggiungere questo piccolo traguardo: grande merito va ai miei collaboratori, e al loro sostegno incessante, è anche grazie a loro se l’azienda è migliorata e cresciuta in tutti questi anni. Amo il rischio, ma anche essere molto attento alle mie scelte: se sono un fedele cliente MAN non è solo per la proficua collaborazione con i Pontarini, ma anche per il servizio di una rete che si è ben strutturata in Italia e mi supporta al meglio quando c’è qualche emergenza. Poi c’è la qualità dei veicoli, che è indiscutibile, gli autisti sono contenti e si contendono gli ultimi modelli immatricolati. Essendo stato camionista anche io, ho provato sulla mia pelle cosa significa lavorare sotto pressione e con le diverse temperature. Per questo motivo conosco le esigenze di ogni singolo autista a cui giustamente spetta ogni tipo di comfort: retarder, riscaldamento cabina, condizionatore evaporativo e frigorifero non possono mancare a bordo, così come sono anche attento alla redditività. Conosco i consumi di ogni veicolo al centesimo di litro e posso dire che anche sotto questo aspetto i MAN non deludono mai”.

È UNA STORIA ANOMALA E AVVINCENTE, E PROPRIO PER QUESTO MERITA DI ESSERE RACCONTATA. ANCHE PERCHÉ LA BELLA SEDE A CIVIDALE DEL FRIULI E LA FLOTTA DI CIRCA 40 VEICOLI, DI CUI UNA TRENTINA DI MAN TGX, SONO IL CORONAMENTO DI UNA VITA DI SACRIFICI E DI TANTE INTUIZIONI.
di Greta Rossi Cividale del Friuli "Essendo stato camionista anche io, conosco le esigenze di ogni singolo autista a cui spetta ogni tipo di comfort" ha dichiarato Flavio Degano parlando dei suoi MAN.
12 N° 322 settembre 2023 STORIE DI SUCCESSO
“Sono un fedele cliente MAN per la proficua collaborazione con i Pontarini, ma anche per la rete ben strutturata in tutta Italia".

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MERCEDES-BENZ TRUCKS CONSEGNATO ALLA BRIVIO & VIGANÒ UN E-ACTROS 100 PER CENTO ELETTRICO

COSÌ LE INTENZIONI DIVENTANO REALTÀ

L’AZIENDA BRIANZOLA HA ACCOLTO IN FLOTTA UN E-ACTROS 400L 6×2 CHE VERRÀ MESSO AL SERVIZIO DELLA COMMITTENTE CONAD PRESSO IL DEPOSITO DI FIANO ROMANO. GIÀ DA ANNI PARTNER DELLA STELLA, LA BRIVIO & VIGANÒ CONFERMA L’OBIETTIVO DI VOLER ABBASSARE L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA SUA ATTIVITÀ SCEGLIENDO LA SOLUZIONE “PIÙ GREEN CHE CI SIA”, COMMENTA ALESSANDRO VIGANÒ.

i si può chiamare pionieri, antesignani, visionari. In realtà occorre qualcosa in più di una convinzione o di un ideale per guidare il cambiamento. Serve innanzitutto una solidità economica che possa esprimersi in investimenti significativi, gli stessi cui sono stati chiamati i costruttori, che per mettere a punto una tecnologia elettrica che fosse effettivamente praticabile hanno dovuto in questi anni dare prova di una grande energia sul piano finanziario. Oggi lo stesso impegno è richiesto alle aziende che quei mezzi intendono metterli su strada quotidianamente, a quelle realtà che prime tra tutte si propongono di dare un senso a quanto realizzato fin qui dalla filiera. Nella nostra storia di oggi ci sono gli uni e gli altri. Da una parte Mercedes-Benz Trucks che tra le prime ha dimostrato di sapere affrontare di petto la questione del passaggio alla mobilità a batterie, e che con la giusta distanza ha spiegato che, sì, era possibile percorrere strade nuove, che, sì, era possibile riconvertire stabilimenti e processi produttivi, ma che era necessario anche continuare comunque a lavorare per rendere sempre più efficienti le propulsioni consolidate, quelle termiche, le uniche ancora alla portata dei più.

Dall’altra parte uno dei maggiori player italiani del settore della distribuzione, quella Brivio & Viganò che sguinzaglia ogni giorno al servizio della GDO una flotta di 1010 targhe dall’inconfondibile livrea arancione. Un colosso da quasi 3.000 dipendenti e 220 milioni di euro di fatturato, presente non solo nel nostro Paese ma anche in Spagna, target ideale, proprio per la sua affidabilità, i rapporti con i principali gruppi della grande distribuzione organizzata e l’importante esposizione a livello di immagine, per l’inserimento in flotta dell’eActros elettrico. “Ci rendiamo conto - esordisce in occasione della consegna, avvenuta presso la concessionaria Merbag, Ales-

sandro Viganò, titolare e Fleet Manager dell’azienda - che solo una realtà come la nostra, supportata da una committenza forte e collaborativa, può permettersi in questo momento di tracciare la strada dell’innovazione. D’altra parte sono veicoli che vanno messi alla prova sul campo, e se mai nessuno inizia, come si potrà davvero arrivare ad un cambiamento del paradigma? Certamente abbiamo avuto una richiesta esplicita da parte del nostro cliente Conad, ma siamo allineati nelle intenzioni e nella volontà, perché l’elettrico in questo momento è la soluzione più green presente sul mercato: il metano si sta avviando sulla strada dell’obsolescenza, per non parlare dell’ibrido, che è già stato archiviato, mentre l’idrogeno, che sulla carta è in grado di dare risposte convincenti, è

ancora futuristico”. E dunque che eActros sia, ha sentenziato qualche mese fa il responsabile del parco dell’azienda brianzola. Che, oltre a quello in consegna oggi, ha ordinato un secondo elettrico, sempre con la Stella sul frontale, atteso per il mese di dicembre. Quello che invece è pronto ad entrare in servizio nei prossimi giorni per la Conad di Fiano Romano è un eActros 400L 6×2, una motrice 20 bancali di portata, cassa isotermica Ifac, frigorifero Frigoblock fornito dalla concessionaria Thermo King Tecnoservice di Piacenza e allestito dalla R&C Service di Caponago, e sponda Anteo da 3.000 kg con ripiegamento

“L’elettrico va messo alla prova sul campo: se mai nessuno inizia, come si potrà arrivare ad un cambiamento del paradigma?”

sottotelaio. “Essendo un acquisto importante - ha puntualizzato Viganò - abbiamo voluto realizzarlo full optional: ha 4 pacchi batteria, e l’autonomia sulla carta è di 400 km. È un valore che naturalmente varia in base al peso trasportato, alla topografia del territorio, allo stile di guida, alla temperatura esterna, e al percorso, ma in ogni caso la sua percorrenza è conforme alla mission alla quale l’abbiamo destinato. Per tutelarci il più possibile abbiamo previsto per questo veicolo un impegno su strada di circa 300 km al giorno, quelli necessari per compiere tre viaggi andata e ritorno dal magazzino

Ldi Cristina Altieri Lainate Nella foto in alto i protagonisti della consegna. Da sinistra Danilo Antonelli di Mercedes-Benz Trucks Italia, Alessandro Viganò Daniele Bertelli di Merbag, Raymondo Girardi di Mercedes-Benz Trucks Italia e Andrea Raisi di Merbag.
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Quattro pacchi di batterie, autonomia di 400 km e un allestimento al top curato da Ifac, Frigoblock e Anteo.

allo scarico. Prevediamo di ricaricarlo durante la notte: a Fiano Romano Conad ha installato una colonnina EnelX, ma in base a quelle che saranno le risultanze sul campo - non dimentichiamo che pure il gruppo frigo richiederà energia alle batterie - ci stiamo organizzando per rabboccare eventualmente anche in occasione dello scarico della merce. Naturalmente l’autista che verrà incaricato di guidare il mezzo seguirà il corso di formazione proposto da Mercedes-Benz Trucks per automatizzare quello stile di guida indispensabile per ottimizzare l’autonomia”.

Una bella sfida, ad affrontare la quale la Brivio & Viganò non viene lasciata sola con la consegna delle chiavi. “La soluzione integrata eActros - precisa Danilo Antonelli di Mercedes-Benz Trucks - oltre a comprendere il veicolo con i tradizionali servizi, offre anche il nuovo pacchetto di eConsulting, una consulenza a 360 gradi nata per analizzare le effettive esigenze di trasporto del cliente. Siamo da anni al fianco di questa azienda che è diventata un punto di riferimento del settore in Italia: non possiamo che essere lieti del credito che continua ad assegnare ai nostri mezzi e alle tecnologie che il nostro brand ha sviluppato per costruire un futuro sostenibile”.

All’orizzonte si profila comunque una gestione del veicolo dai costi contenuti, anche se il pareggio dei conti, allo stato attuale della tecnologia, è ancora difficile da determinare. “Il veicolo - analizza Alessandro Viganò - ha un costo uguale rispetto ad un mezzo diesel dal punto di vista pneumatici, può avere sgravi sul fronte dei pedaggi autostradali, mentre i costi per la manutenzione sono irrisori, si parla di non più di un quinto della spesa richiesta per un mezzo tradizionale”. Brivio & Viganò, come anticipavamo, prenderà in consegna entro il prossimo Natale un secondo eActros: tre pacchi di batterie, 18 bancali, identico allestimento Ifac, Thermo King e Anteo. Verrà impiegato sempre per il cliente Conad, ma in Toscana. “Il giro di consegne sarà diverso - conclude Alessandro Viganò - e in questo modo avremo la possibilità di diffondere ad una platea ancora più ampia il nostro messaggio di sostenibilità”.

MERCEDES-BENZ TRUCKS

Continuano i test sull’eActros 600

APPUNTAMENTO AL PROSSIMO 10 OTTOBRE

Gli ingegneri di Mercedes-Benz Trucks stanno attualmente testando i prototipi dell’eActros 600 elettrico a batteria nel centro collaudi dell’ex area di addestramento militare di Münsingen, in Svizzera, nonché sulle strade pubbliche dei dintorni. La variegata topografia che caratte-

rizza le Alpi Sveve è particolarmente idonea a testare il truck elettrico (sia come motrice per semirimorchio che in versione telaio per sovrastruttura cassonata) nelle più svariate condizioni. Per i test di rumorosità dell’eActros 600, gli ingegneri possono avvalersi del collaudato circuito di prova acustico

di Münsingen, che offre un ambiente ideale grazie alla sua posizione molto silenziosa. L’eActros 600 sarà pronto per la produzione in serie nel 2024 e garantirà un’autonomia di circa 500 km. L’anteprima mondiale del truck elettrico per il trasporto a lungo raggio è prevista per il 10 ottobre 2023.

MERCEDES-BENZ TRUCKS Grande successo per il tour europeo

A CASA DEI FUTURI CLIENTI

Mercedes-Benz Trucks ha completato con successo il suo tour attraverso l’Europa. I tre truck elettrici hanno percorso più di 5.000 chilometri attraverso la Germania, l’Austria, l’Italia, i Paesi Bassi ed il Belgio, e sono

rientrati a Wörth am Rhein.

Mercedes-Benz Trucks Sales ha organizzato complessivamente

14 eventi per i clienti con oltre 1.000 ospiti e 1.250 test drive.

Durante l’intero tour, le batterie degli eActros sono state rica-

ricate prevalentemente presso stazioni di ricarica pubbliche.

“Il roadshow dell’eActros - ha dichiarato Stina Fagerman, Head of Marketing, Sales and Services di Mercedes-Benz Trucks - è stato un successo su tutta la

linea. Il rapporto diretto con i clienti nel loro territorio è stato estremamente prezioso per noi: le aziende hanno potuto testare ampiamente ed in tutta semplicità i nostri truck elettrici nei loro rispettivi mercati ed hanno ricevuto una consulenza completa da parte dei nostri esperti. Allo stesso tempo, i nostri eActros hanno affrontato l’intero tour con disinvoltura, nonostante l’impegnativa topografia del percorso”.

Per il roadshow sono stati utilizzati due eActros 300 (4×2) ed un eActros 400 (6×2). Le batterie sono costituite da tre (eActros 300) o quattro pacchi batteria (eActros 400), ognuno dei quali offre una capacità installata

di 112 kWh. Forte di quattro pacchi batteria, l’eActros 400 ha un’autonomia che raggiunge i 400 chilometri. Il cuore tecnologico del truck elettrico è l’unità di azionamento, un asse rigido elettrico con due motori elettrici integrati e cambio a due rapporti. I due motori raffreddati a liquido generano una potenza continua di 330 kW ed una potenza di picco di 400 kW. A ciò si deve aggiungere che, adottando uno stile di guida previdente ed attento ai consumi, il veicolo è in grado recuperare energia elettrica. L’energia generata durante le frenate viene reimmessa nelle batterie dell’eActros ed è quindi nuovamente disponibile per la trazione.

15 N° 322 settembre 2023 DEALER & AZIENDE

L’ELETTRICO DEL GRIFONE FA IL PIENO A VADO LIGURE

GRAZIE ALLE 4 TURBINE EOLICHE DEL PARCO ROCCHE BIANCHE, L’IMPIANTO FORNISCE 9,2 MW

SED È GIÀ COLLEGATO A 16 COLONNINE ULTRA FAST. ATTUALMENTE PUÒ RICARICARE IN CIRCA 100 MINUTI IL BEV 25 P, MA IN PREVISIONE I TEMPI SCENDERANNO A MENO DI 70 MINUTI.

alto evolutivo per la mobilità elettrica dei truck, grazie alla partnership a Vado Ligure fra Scania Italia e Ricarica. La divisione del Gruppo Fera, dal 2001 attivo nello sviluppo, costruzione e gestione di impianti di energia rinnovabile, ha inaugurato in Liguria il primo impianto italiano “Wind-to-Wheels”, in grado cioè di offrire un collegamento diretto tra un parco eolico e le colonnine di ricarica, senza dipendere dalla rete pubblica. Dotato di 16 punti di alimentazione, di cui due da 350 kW e i restanti da 250 (i Supercharger Tesla) e 75, l’avamposto ha dimostrato di poter ricaricare in circa 100 minuti l’attuale modello di autocarro elettrico Scania Bev 25 P, pensato per il trasporto a temperatura controllata; grazie alla nuova generazione di veicoli previsti per il 2024, e predisposti per le prese da 350 kW, i tempi scenderanno però a meno di 70 minuti. “La stazione inaugurata rappresenta un impianto pionieristico in Italia - ha evidenziato Paolo Carri, Direttore Driving the Shift di Scania Italia - dal momento che non solo crea nuove opportunità di sviluppo per l’elettrificazione dei trasporto pesante, ma lo fa con l’obiettivo di fornire energia rinnovabile al 100 per cento. Ci auguriamo dunque che questo primo esempio possa essere replicato in altri punti del Paese, accelerando in tal modo la possibilità di muoversi sul territorio contando sulla presenza di spazi adeguatamente pensati per le esigenze dei truck”.

Grazie ai suoi 2mila metri quadrati, la stazione di Vado Ligure offre un’ampia superficie di manovra sia per auto che per mezzi pesanti, i quali troveranno però accoglienza definitiva in un’area a sé stante, allestita al di sotto di un

edificio di archeologia industriale che oggi occupa il lato sinistro del piazzale. La conclusione del progetto è prevista entro due anni e, oltre a mettere a disposizione negozi, sale per riunioni lavorative e persino giardini pensili, ospiterà al terzo piano il primo museo d’Italia dedicato alla storia dell’elettrificazione dei trasporti fra il 1880 e il 1920: gloriosa epoca di sperimentazione tecnologica, poi interrottasi per il successo dei motori a diesel e benzina.

Un collegamento fra autostrada e porto “Abbiamo scelto questo sito innanzitutto per la sua posizione strategica - ha ricor-

dato Cesare Fera, presidente del Gruppo Fera - trovandosi a 3 km dal casello di Savona delle autostrade A10 e A6, dunque nelle immediate vicinanze del Corridoio Mediterraneo: il terzo dei nove assi prioritari del sistema di reti transeuropee dei trasporti. L’area, però, offre anche interessanti opportunità di dialogo col vicino porto di Vado Ligure, su cui sono in corso progetti di ricarica elettrica delle navi da crociera e cargo, così come con l’attiguo parco merci da cui transitano quotidianamente un centinaio di camion. In futuro, dunque, potrebbe prendere piede una riorganizzazione logistica che valorizzerà ulteriormente la nostra stazione: se al momento è alimentata dalle

“In Italia gli impianti per il rifornimento truck sono una rete da costruire. Abbiamo bisogno di più iniziative simili a quella di Vado Ligure".

quattro turbine eoliche da 9,2 MW del soprastante parco “Rocche Bianche”, in funzione dal 2020 grazie a un investimento del nostro gruppo di 10 milioni di euro, successivamente la stazione verrà potenziata dall’energia di pannelli fotovoltaici montati sul tetto dell’edificio in riqualificazione. La capacità di carica consente già il rifornimento contemporaneo di 90 veicoli in modalità Ultra Fast”. Non

di Alberto Caspani Vado Ligure SCANIA INAUGURATA LA PRIMA STAZIONE DI RICARICA PER TRUCK A ENERGIA RINNOVABILE
16 N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ

essendo connesso alla rete pubblica, l’impianto garantisce un risparmio del 10-20 per cento sui costi di trasporto energetico ed offre una quota di rinnovabile pari al 70 per cento, destinata a salire però al 90 col contributo fotovoltaico. La nuova area per truck sarà invece dotata di 6 colonnine negli spazi interni e 6 lungo il tratto d’accesso, mentre le colonnine per automobili saranno incrementate di altre 50 unità. Tra i primi 20 sviluppatori italiani di eolico per MW installati, dal 2007 il Gruppo Fera ha contribuito ad allestire 18 impianti per la produzione energetica da vento, da biogas (Decimoputzu, Guspini, Pabillonins in Sardegna) e da mini-idro (Melegnano, in Lombardia) per una potenza complessiva di 200 MW, mentre dal 2016 mette a disposizione anche colonnine grazie alla divisione Ricarica. La maggior parte degli impianti eolici sono concentrati proprio sul territorio savonese in Liguria (8), ma due nuovi sono in costruzione in Toscana (3) e uno a Giarratana in Sicilia (2), oltre ad essere presente anche in Abruzzo (1). Con più di 70 punti di ricarica in tutt’Italia, il gruppo crescerà di altre 100 colonnine nei prossimi due anni.

Cresce il raggio dello

Scania 25 P Bev

“Se il modello di stazione di Ricarica verrà replicato anche negli altri territori dove il Gruppo Fera ha impianti - ha osservato Eugenio Dolzani, e-mobility urban & costruction sales Scania Italia - il raggio d’azione dei nostri camion elettrici potrà ampliarsi ulteriormente, visto che al momento gli Scania 25 P Bev sono impiegati maggiormente nei centri urbani per funzioni di ultimo miglio. L’esemplare portato da Milano a Vado Ligure, un due assi con installate 9 batterie dalla potenza massima di 297 kW, ha un’autonomia di 250 km, ma se correttamente guidato, sfruttando in particolare la frenata rigenerativa, può arrivare sino a 295: non a caso, quando è arrivato a destinazione, vantava ancora un 37 per cento di carica. La guida elettrica implica una conoscenza più predittiva dei percorsi, ma questo è dovuto anche al fatto che gli impianti di rifornimento per truck sono ancora una rete da costruire in Italia: abbiamo bisogno di più iniziative simili a quella di Vado Ligure, perché istituzioni e mercato tendono a rapportarsi al trasporto elettrico tendenzialmente dalla prospettiva delle auto. Molto interessante, dal punto degli sviluppi logistici, anche l’opportunità di creare stazioni in prossimità di porti: come Scania Italia stiamo naturalmente presidiando il segmento, soprattutto in Campania”. A partire da ottobre, la casa del Grifone lancerà inoltre a livello europeo il progetto Scania Charging

Access: un accesso rapido e semplice alla rete di ricarica europea per camion e bus, permettendo di avere costi stabili e prevedibili anche in fattura. Il servizio, unico nel suo genere, sarà accessibile attraverso My Scania, il portale di gestione della flotta, e gestibile mediante la nuova app per conducenti Scania

Driver: due strumenti che consentono di localizzare facilmente i punti di ricarica, calcolare la distanza dal punto di guida, oltre che monitorare le tempistiche di ricarica con la funzione Range Support (definendo l’autonomia di un veicolo per raggiungere una destinazione specifica).

“Con questa iniziativa - ha dichiarato Fredrik Allard, senior vice president & head of E-mobility di Scania - miriamo a creare un servizio per la ricarica che rappresenti un valore aggiunto per il cliente: fornendo informazioni affidabili e pertinenti su dove trovare le stazioni di ricarica adatte agli autocarri, si avrà anche la certezza di pagare prezzi equi. Finora, i clienti hanno avuto difficoltà a causa della diversità delle app, delle condizioni e delle fatture. Il mondo dei trasporti sta dunque aspettando un’evoluzione nella rete di ricarica pubblica. Scania Charging Access rappresenta una delle condizioni necessarie per una vera trasformazione dell’E-mobility nella nostra industria. L’obiettivo principale è sviluppare l’infrastruttura e i servizi necessari per un trasporto sostenibile. Sono fiducioso che anche altri produttori di veicoli sosterranno questo sviluppo, attraverso l’introduzione di reti condivise per flotte miste, onde poter offrire ai clienti accesso alla più ampia rete di ricarica possibile in Europa”.

SAF-HOLLAND

Da sinistra Eugenio Dolzani di Scania Italia, e Raimondo Riccio Cobucci, AD Gruppo Fera. Sotto Paolo Carri di Scania Italia e Cesare Fera, Presidente del Gruppo Fera.

Economia circolare per il territorio

“Per assecondare questi processi industriali - ha rilanciato Monica Giuliano, sindaco di Vado Ligure - le amministrazioni comunali devono avere capacità di visione ed essere in grado di creare spazi adeguati sul proprio territorio. Raramente, infatti, arrivano dallo Stato aiuti che consentano di cogliere rapidamente le opportunità di mercato. Per quanto non ancora al massimo delle proprie potenzialità, Vado Ligure è invece riuscito a sfruttare risorse

di economia circolare, producendo spazi di occupazione qualificata nel segmento marittimo e petrolchimico, ma ora pure nella mobilità green”. Il forte interesse per la nuova stazione del savonese è testimoniato anche dal numero e dai nomi degli stakeholder coinvolti da Ricarica: oltre a Scania Italia e Tesla, in Liguria sono intervenuti Niinvirta Transport, azienda di origine finlandese che nel 2013 ha introdotto in Italia il primo dei suoi 14 camion elettrici (più altri 4 in Finlandia), Birò, marchio d’eccellenza italiana che ha lanciato la più piccola auto elettrica sul mercato, così come Enercon, impresa tedesca terza al mondo per produzione di turbine eoliche, nonché partner del Gruppo Fera da oltre 15 anni. Presenti inoltre il Concessionario Autoveicoli Erzelli, ma anche a numerosi referenti del territorio, fra cui il sindaco di Quiliano Nicola Isetta e il consigliere regionale Angelo Vaccarezza. Per Scania sono inoltre intervenuti Simone Martinelli, charging solutions manager, e Alessio Dastice, charging sales manager. “Una nota in particolare va rimarcata sulla nuova stazione di Vado Ligure - ha osservato Raimondo Riccio Cobucci, amministratore delegato Gruppo Fera - ossia le dimensioni ridotte dei parchi eolici che stiamo allestendo in Liguria, nel pieno rispetto delle caratteristiche orografiche e ambientali del territorio. Questo ci permette di trovare più facilmente accordi con le amministrazioni comunali, andando eventualmente a integrare le produzione eolica con quella fotovoltaica, visto che i picchi ventosi si hanno soprattutto nella stagione autunnale-invernale. Stiamo però valutando sia soluzioni per lo stoccaggio che di princing dinamico, in modo da regolare l’immissione o la rivendita di energia rinnovabile in funzione dell’effettiva disponibilità. A breve introdurremo poi soluzioni vehicle-to-grid per bilanciare la cessione o l’acquisizione di energia attraverso i mezzi elettrici stessi”. In Liguria il “vento del cambiamento” soffia davvero forte.

Importante presenza al NUFAM 2023 insieme ad HALDEX

ARRIVA IL MONITORAGGIO INTELLIGENTE DELLA PRESSIONE PNEUMATICI

Soluzioni per sospensioni, assali e sistemi frenanti elettronici: dall’acquisizione di Haldex, lo specialista svedese di sistemi frenanti, da parte di SAF-HOLLAND Group, le due aziende sono cresciute grazie al reciproco avvicinamento e saranno presenti al NUFAM 2023 come espositori con uno stand comune. Allo stand C203 nel padiglione 2, i visitatori possono scoprire a Karlsruhe dal 21 al 24 settembre come le due aziende affronteranno insieme le aree di crescita future e come il settore può trarre vantaggio da questa fusione. Il focus principale durante la fiera sarà su: pneumatici, assali, nuova mobilità e servizi digitali. Tra i prodotti che verranno esposti a Karlsruhe, i moderni sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici. Secondo la Commissione UE, questi sistemi sono obbligatori da luglio 2022 per le nuove

omologazioni dei veicoli e diventeranno obbligatori per tutte le nuove immatricolazioni a partire dal 2024. Il motivo: la bassa pressione degli pneumatici causa oltre l’85 per cento di tutti i guasti agli pneumatici. Una pressione degli pneumatici corretta invece, migliora la sicurezza stradale, prolunga la durata degli pneumatici e riduce il consumo di carburante. Come sistema di regolazione della pressione degli pneumatici, il nuovo SAF TIRE PILOT I.Q. monitora costantemente la pressione degli pneumatici. Se la pressione scende al di sotto del valore preimpostato, il sistema ripristina automaticamente la pressione corretta e informa il conducente con un messaggio sul display in cabina. A Karlsruhe sarà presentato anche l’assale sterzante SAF INTRA SMART STEERING. La famiglia SAF INTRA si amplia, combinando un assale

autosterzante SAF INTRA con lo sterzo assistito a 1 circuito di VSE. Una maggior manovrabilità durante la guida in avanti e in retromarcia lo rende ideale per i veicoli commerciali nel traffico urbano. Offre una sterzata assistita attiva fino a 25 km/h. Un altro highlight della Fiera sarà l’assale elettrico SAF TRAKr, sviluppato da SAF-HOLLAND per promuovere la mobilità

elettrica. Grazie al recupero dell’energia durante la frenata, riduce le emissioni e il consumo di carburante dell’intero veicolo. A tale scopo, il generatore ad alta tensione posizionato centralmente, converte l’energia cinetica del veicolo in energia elettrica, che può essere utilizzata per alimentare le utenze del rimorchio come le unità di refrigerazione.

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ATTUALITÀ

UNA LEADERSHIP “A TEMPERATURA CONTROLLATA”

ornire servizi per la spedizione e la consegna di merci di ogni entità. È nata con questa mission la GIMA Trasporti, azienda con sede a Fiano Romano (RM) che da oltre 30 anni è al fianco di una clientela sempre più ampia, garantendo i più avanzati sistemi di informatizzazione per l’elaborazione e la celerità nelle consegne. Il core business della GIMA oggi è rappresentato dal trasporto del farmaco a temperatura controllata, con un servizio offerto che ruota attorno a fattori come qualità, affidabilità e puntualità. Oltre alla sede romana, anche una in provincia di Perugia, per una superficie totale di circa 4.000 mq. Più di sessanta dipendenti e un parco macchine di oltre 50 veicoli tra mezzi pesanti e furgoni. Numeri, questi, raggiunti negli anni con passione, dedizione e attenzione al cliente. E anche grazie alla partnership con la concessionaria Rossi Veicoli, che a partire dal 2001 ha contribuito con ben 77 mezzi alla crescita della flotta aziendale.

Dal 1990 al fianco dei clienti

Tutto è iniziato però nel 1990, nella provincia di Rieti, come ci ha raccontato Giuliano Grillotti, che guida la GIMA dal 2009. “L’attività di GIMA è iniziata con l’obiettivo principale di fornire servizi per il trasferimento, la spedizione e la consegna di merci. Eravamo in 4 poi siamo rimasti in due: io e Antonio Fasciolo, che è mancato nel 2008. Da allora sono maggiore azionista e porto avanti l’azienda insieme al mio staff. Nasciamo come distributori di farmaci nel territorio reatino. Ma negli anni abbiamo iniziato ad avere dei contatti con realtà più lontane, avvicinandoci al trasporto pesante. Abbiamo iniziato ad acquistare veicoli, così da creare una flotta, e oggi riusciamo a coprire sia trasferimenti nazionali con camion di grosse dimensioni che consegne dell’ultimo miglio con furgoni più piccoli. A ottobre 2020 ci siamo trasferiti a Fiano Romano dove ora c’è la nostra sede principale. Abbiamo però anche

una sede distributiva a Battia Umbra, in provincia di Perugia, dove disponiamo di un magazzino per la nostra merce ed effettuiamo anche lì le consegne nell’ultimo miglio”.

Trasporto del farmaco e catena del freddo

Al centro di tutto, come anticipato in apertura, il trasporto del farmaco, attivo su tutto il territorio nazionale, nei Paesi Europei ed extraeuropei. Nello specifico, Gima cura tutte le fasi relative al carico, al trasferimento, alla custodia e alla consegna, garantendo il pieno rispetto delle condizioni di consegna. Per assicurare un servizio di qualità, il magazzino è internamente dotato di un sistema di refrigerazione e climatizzazione che garantisce la perfetta conservazione della merce, e di una cella frigo per i prodotti che necessitano di una temperatura più bassa. “Siamo specializzati nel farmaco, è il nostro core business. I nostri magazzini sono tutti a temperatura controllata, Manteniamo

la catena del freddo per garantire una qualità eccelsa. E i nostri maggiori clienti sono piattaforme logistiche, grossisti, agenti farmaceutiche e corrieri che si dedicano al mondo del farmaco. I nostri tradizionali punti di forza sono affidabilità, capillarità, flessibilità e sicurez-

za. Ciò significa essere particolarmente vicini al mercato, in modo da rispondere al meglio alla richiesta di intervento della clientela e con la massima sicurezza per l’integrità del carico. Ci occupiamo praticamente di tutti i tipi trasporto: nazionale, espresso, dedicato”, ha aggiunto Grillotti.

Due sedi, 50 veicoli e operatività su un territorio sempre più ampio Un’azienda strutturata, a conduzione prevalentemente familiare e con magazzini ampi e moderni. ”Buona parte della

ROSSI VEICOLI DAL 2001 PARTNER DI GIMA CON VEICOLI COMMERCIALI E INDUSTRIALI
SPECIALIZZATA DA OLTRE 30 ANNI NEL TRASPORTO DEL FARMACO, GIMA HA UNA FLOTTA COMPOSTA DA CIRCA 50 VEICOLI. DA ROSSI HA ACQUISTATO QUASI 80 MEZZI NEGLI ANNI; RECENTEMENTE
DUE FORD TRUCKS F-MAX 500.
Fdi Francesco Irace Fiano Romano Giuliano Grillotti guida la GIMA dal 2009. Il core business dell’azienda è il trasporto del farmaco e la gestione della merce in magazzini a temperatura controllata.
18 N° 322 settembre 2023 DEALER & AZIENDE
“I nostri punti di forza sono affidabilità, capillarità, flessibilità e sicurezza, soprattutto dell’integrità del carico”.

“Siamo clienti Rossi da molti anni, il nostro è un rapporto di grande fiducia iniziato nel 2001 che prosegue con reciproca soddisfazione”.

famiglia è coinvolta nell’attività. Contiamo circa 60 dipendenti tra autisti e personale vario. Abbiamo 10 persone che si occupano di customer, circa 3 nel reparto amministrativo e 4 in quello direttivo. Il nostro magazzino di Fiano Romano si estende per 3.000 mq, ai quali si aggiungono gli 800 mq della sede di Perugia”. Inoltre GIMA dispone di un parco macchine di ultima generazione che permette di coprire grandi distanze e di soddisfare le esigenze più complesse, oltre a porre attenzione all’ambiente garantendo il ricambio generazionale dei mezzi ogni 3-4 anni. “Abbiamo circa 50 veicoli tra mezzi pesanti e veicoli più piccoli. Sono quasi tutti Mercedes-Benz, con due Ford Trucks F-Max 500 recentemente acquistati. La nostra area di lavoro è prevalentemente il Centro-Nord. Siamo molto presenti a Milano, Treviso, Bologna, Teramo e non solo. Ma cerchiamo di coprire un’area geografica sempre più ampia”, ha spiegato Giuliano Grillotti.

Rossi Veicoli, partner chiave per il successo

Un elemento chiave nel successo e nella

DEALER & AZIENDE

crescita della GIMA Trasporti è rappresentato sicuramente dalla partnership con Rossi Veicoli, Concessionaria

Mercedes-Benz, Smart e Ford Trucks (con 8 sedi sul territorio italiano) presente sul mercato automotive da oltre trent’anni con i suoi servizi di commercializzazione ed assistenza di vetture, veicoli commerciali e veicoli industriali.

“Siamo clienti Rossi da molti anni”, ha proseguito Grillotti. “Il nostro è un lungo rapporto di grande fiducia iniziato nel 2001 che prosegue negli anni. Abbiamo acquistato da loro circa 77 mezzi da quando abbiamo iniziato il nostro rapporto; di questi molti sono Mercedes-Benz, ai quali abbiamo aggiunto due Ford Trucks F-Max negli ultimi tempi. Il loro punto di forza è sicuramente la grande affidabilità. Lavorano da molti anni sul mercato, sono specializzati e hanno tanta esperienza. Con loro, con il loro personale e gli agenti, abbiamo instaurato nel tempo un rapporto di grande fiducia. C’è stima reciproca, e ci hanno sempre appoggiato. Ci rivolgiamo a loro da qualsiasi parte d’Italia e garantiscono sempre un servizio eccellente. Insomma, riescono

GIMA ha acquistato circa 77 mezzi da Rossi Veicoli. Finora tutti Mercedes-Benz. Negli ultimi tempi si sono aggiunti due F-Max 500.

Trasferite le divisioni Distribution e Logistics alla JV con Dachser

I GRANDI GRUPPI PROTAGONISTI DEL MERCATO

FERCAM trasferirà le sue divisioni Distribution e Logistics nella joint venture “Dachser & FERCAM Italia S.r.l.”, in cui Dachser deterrà una partecipazione dell’80 per cento delle azioni. L’acquisizione è soggetta all’approvazione delle autorità competenti in materia di concorrenza. Queste due divisioni, con circa 920 collaboratori in 43 sedi in Italia, hanno generato nel 2022 un fatturato di circa 400 milioni di euro. Dall’inizio del 2024 la neocostituita “Dachser & FERCAM Italia S.r.l.” opererà come società indipendente e riferirà direttamente ad Alexander Tonn, COO Road Logistics di Dachser, mentre le attività operative di groupage nazionale e internazionale

nonché la logistica in Italia continueranno ad essere guidate dal direttore FERCAM dott. Gianfranco Brillante e dalla sua collaudata squadra, garantendo continuità e competenza sul mercato italiano. FERCAM Transport (trasporto nazionale e internazionale su strada e ferrovia), FERCAM Air & Ocean e FERCAM Special Services (logistica dell’arte e fieristica, home delivery, servizi di relocation e traslochi nonché servizi di archivio e gestione documentale) come pure tutte le società estere rimarranno di proprietà esclusiva di FERCAM SpA e non saranno contemplate dalla joint venture. Per questi settori FERCAM prevede nei propri piani strategici una massiccia accelerazione

della crescita e internazionalizzazione, anche oltreoceano. “Dachser è un’azienda a conduzione familiare come la nostra - ha commentato Thomas Baumgartner, Presidente del Consiglio di amministrazione della FERCAM - in forte espansione, con obiettivi simili e brevi vie decisionali che nella nostra ventennale partnership è stato un partner eccellente e affidabile per tutta la nostra distribuzione europea. Rispetto all’inizio della nostra cooperazione, nel 2003, tuttavia, le condizioni di mercato sono notevolmente cambiate con una sempre maggiore concentrazione su pochi operatori europei e mondiali; è un po’ ciò che è avvenuto in Italia in passato per gli operatori

a soddisfare tutte le nostre esigenze, in qualsiasi momento. E questo per noi rappresenta un grande valore aggiunto”.

“Puntiamo a una crescita controllata”

”GIMA è per Rossi Veicoli un cliente prezioso - ha commentato Francesco Mariani, consulente di vendita di Rossi Veicoli - al quale forniamo e continueremo a fornire tutto il supporto dei nostri servizi, non solo in fase di vendita, ma anche in quella, importantissima, del post vendita”. Dunque, GIMA è una realtà flessibile e qualificata, in grado di adattare e modellare i suoi servizi in base alle varie esigenze del mercato. Negli anni è riuscita a ritagliarsi una fetta sempre più importante di mercato, guadagnando via via la fiducia dei propri clienti, e oggi guarda al futuro con ottimismo. “Ora siamo in una fase di evoluzione e cerchiamo di crescere con regolarità, senza eccedere. Di anno in anno facciamo sempre meglio e stiamo portando avanti investimenti importanti che ci permetteranno sicuramente di crescere ancora di più. C’è anche da dire che sono anni molto difficili, con costi carburanti arrivati a cifre astronomiche – ha concluso Grillotti – ma chiaramente questo è un problema che riguarda tutti. In ogni caso siamo fiduciosi per il futuro. A noi non interessa raggiungere dei picchi velocemente, puntiamo a una crescita lenta e controllata. Che duri nel tempo”.

regionali che gradualmente sono stati sostituiti da aziende operanti su tutto il territorio nazionale. Per questo motivo abbiamo deciso di costituire questa joint venture esclusivamente per la distribuzione e la logistica giungendo a una situazione win-win per tutte

le parti coinvolte”. Dopo Graveleau (Francia, 1999) e Azkar (Spagna, 2013), l’acquisizione di maggioranza delle attività di logistica e distribuzione di FERCAM è la terza grande acquisizione di Dachser per l’ampliamento della propria rete in Europa. “È questo l’ultimo tassello - ha spiegato spiega Burkhard Eling, CEO di Dachser - per completare la nostra rete logistico-distributiva nei principali mercati dell’Europa continentale”.

FERCAM
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ANTEO INTERVISTA A ILMER MAIETTI, AMMINISTRATORE DELEGATO

A TU PER TU CON IL NUMERO UNO DEL PRODUTTORE ITALIANO DI SPONDE IDRAULICHE CHE DAL QUARTIER

GENERALE BOLOGNESE FA IL PUNTO SU UN 2023 PARTITO ALL’INSEGNA DELL’OTTIMISMO, ANTICIPANDO ANCHE LA STRATEGIA CHE VERRÀ

DECLINATA NEI PROSSIMI MESI SUI

SEI CONTINENTI.

Finché ci sarà trasporto e distribuzione ci saranno le sponde idrauliche, allestimento imprescindibile per movimentare il carico, risparmiare tempo e costi: produrre sponde di qualità e che siano resistenti nel tempo è una missione che dal 1969 porta avanti Anteo, società per azioni oggi presente non solo nel nostro Paese con la sede direzionale, due stabilimenti produttivi e una fitta rete di assistenza, ma declinata anche su cinque filiali dirette in mercati strategici e una sessantina di importatori nei sei continenti. A listino una gamma completa di prodotti tecnologicamente all’avanguardia, frutto di un lavoro di ricerca e sviluppo che non ha mai conosciuto pause negli ultimi cinquant’anni e che continua a beneficiare di investimenti e operazioni che portano ad un’accelerazione del business: è una dinamica alla quale Ilmer Maietti, CEO dell’azienda, ha abituato partner e clienti fin dagli anni Novanta in cui era Direttore Vendite e soprattutto dal 2015, anno in cui acquisiva le quote della società, per poi nel 2018 accogliere i capitali del socio statunitense Tommy Gate di proprietà della famiglia Blanford.

Ilmer Maietti, come è andato lo scorso anno e qual è il bilancio di questo primo semestre del 2023? Il fatto di vendere in sei continenti ed in più di 60 paesi

IL GIGANTE GUARDA AL FUTURO

Di Cristina Altieri Molinella
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Anteo è presente con filiali dirette in Germania, Colombia, Portogallo, UK e Francia, e con un network di Partner Distributori in tutto il mondo.

ci fornisce una certa tranquillità in termini di flussi produttivi e quindi di cash flow, considerazione importante per leggere il bilancio del 2022 che è stato uno dei più soddisfacenti della storia Anteo con indicatori, quali Ebitda e fatturato, che hanno superato ampiamente i risultati 2019 pre-Covid. È stato anche grazie alla nuova strategia e struttura commerciale sul mercato domestico se Anteo ha ottenuto importanti risultati in termini di numeri e penetrazione di mercato. Il 2023 per certi versi è iniziato ancora meglio di come si era spento l’anno precedente: c’è stata un’accelerazione delle consegne dei veicoli, quasi imprevista direi, alla quale ci siamo fatti trovare pronti. La disponibilità di veicoli è vitale per il nostro lavoro, che è un intervento di allestimento, e oggi che sembra risolta la questione dell’indisponibilità dei componenti elettronici il mercato sta uscendo dalla condizione di stagnazione. Possiamo presupporre che sarà un buon autunno, anche se l’allarme circa i tassi di interesse, che inevitabilmente frenano l’economia, non sono confortanti.

Una presenza importante la vostra, sia in Italia che all’estero, ci fa una fotografia delle sedi e del team? La sede direzionale, il centro R&D ed i 2 stabilimenti produttivi sono concentrati nella zona industriale di Molinella, comune nell’hinterland bolognese, dove sono impiegate 92 persone. Recentemente abbiamo rivisto, come anticipavo, l’organizzazione commerciale, che continua a far capo al nostro Direttore Vendite Matteo Cevolani, ma che è passata da una rete composta esclusivamente da agenti a commissione ad una nostra presenza diretta nelle aree più strategiche della penisola. Attualmente fanno capo a Cevolani tre commerciali che fanno parte della squadra Anteo: Matteo Fagioli si occupa dell’area Nord Ovest, sul Nord Ovest è impegnato Emanuele Manfron, mentre il Sud Italia è coperto da Elio Becci. Sono tutte figure che abbiamo formato all’interno dell’azienda, hanno una vasta conoscenza del prodotto e delle esigenze dei nostri clienti e svolgono un lavoro davvero molto efficace. Naturalmente continuiamo a collaborare con agenti a commissione per garantire una copertura capillare su tutto il territorio. Per quanto riguarda l’estero, oltre al socio a stelle e strisce che con due aziende, Tommy Gate e Anteo USA, presidia in modo eccellente il mercato nordamericano, l’apertura di nuove filiali e il potenziamento di quelle già esistenti sono fattori cui va ascritto il recente cambio di passo dell’azienda. Oggi siamo presenti con nostre filiali dirette in Germania, Colombia, Portogallo, UK e Francia, ognuna di queste organizzata con una struttura commerciale e una rete dedicata al service. Non ultimo, agli storici Partner Distributori in tutto il mondo si sono aggiunti nuovi importatori. Dai continenti americani, sia Nord che Sud America, passando per l’Europa, proseguendo per i Paesi della penisola Araba, e arrivando in Oriente e in Oceania, ovunque si possono incontrare sponde idrauliche Anteo. Un marchio che si è saputo imporre nel mondo.

Come funziona la vostra rete post vendita?

In Italia abbiamo uno o più centri di assistenza autorizzati in tutte le principali città, a seconda delle dimensioni. Queste officine fanno capo ai nostri service manager che gestiscono le pratiche a livello centrale con servizi

digitalizzati on line. È uno schema di business che replichiamo con successo anche sui territori presidiati dalle filiali, in modo da essere a fianco di carrozzieri e utilizzatori finali quali che siano le loro necessità.

Quali sono i trend di vendita attuali nel mercato delle sponde?

All’interno di una delle gamme più complete presenti sul mercato, quindi disponibile ad intercettare ogni esigenza e ogni possibile personalizzazione, abbiamo assistito negli ultimi tre anni, a partire dal 2020 dunque, ad un incremento della richiesta di allestimento su veicoli di portata fino a 5 ton, una chiara conseguenza dello sviluppo del segmento della distribuzione dell’ultimo miglio. Recentemente abbiamo rilevato anche una ripresa degli interventi sui medi, che invece erano calati dopo il 2019, segno anche qui che la distribuzione si sta sviluppando con un ventaglio sempre più ampio di veicoli.

Quali sono le caratteristiche che rendono il prodotto Anteo un successo globale?

Innanzitutto il fatto di essere una gamma completa per ogni esigenza, curata nei minimi dettagli, e completamente progettata e prodotta con componenti italiani. Tutti i nostri fornitori operano nel raggio massimo di 150 km dagli stabilimenti di Molinella. In definitiva un vero made in Italy di alta qualità. Ma possiamo ascrivere alla lista delle feature valutate positivamente dai nostri clienti anche la rapidità nelle consegne. E ancora, altro

potrebbe essere quello di acquistare una sponda nuova al prezzo più basso possibile, per il cliente finale, che sia la flotta o il singolo autotrasportatore è importante valutare la vita del prodotto ed avere una certezza su un arco temporale più lungo, a 3 o 5 anni dalla messa in strada del veicolo. Anche perché poi sostituire le parti che si rompono con ricambi nuovi non solo significa spendere cifre enormi in officina, ma comporta anche fermi macchina più frequenti. Non siamo mai stati il “primo prezzo” e non ci interessa la vendita “facile” con il costo più basso. Preferiamo spiegare ed argomentare la nostra qualità ed i nostri vantaggi, come appunto la lunga durata dei nostri prodotti rispetto ai concorrenti. Mi lasci dire che anche per le sponde vale il vecchio adagio, che qui riformulo: “Chi meno spende più spende”.

Qualità fa rima con investimenti…

Indubbiamente, e infatti Anteo ha introdotto cambiamenti epocali nelle linee di produzione con l’inserimento di isole robotizzate nel reparto fresatura e saldatura che lavorano in notturna senza personale a bordo macchina, e sistemi di caricamento automatizzati che consentono una estrema flessibilità produttiva ed un’alta possibilità di personalizzazione. Stiamo investendo anche in un nuovo gestionale che va ad inserirsi nel solco indicato di digitalizzazione e automatizzazione. Sono tutte scelte che hanno contribuito a rendere più competitiva l’azienda a livello mondiale e che ora, anche in riferimento all’apertura delle nuovi filiali commerciali internazionali, richiedono un piano di assunzioni a medio e lungo termine.

Quali sono le figure professionali che state ricercando, in Italia e all’estero?

fattore da non trascurare è la semplicità delle nostre sponde. Si tratta di prodotti privi di elettronica: a parte la scheda elettrica non c’è processore né dispositivi di difficile manutenzione o riparazione, e questo ci assicura un grande vantaggio competitivo, non solo in Italia, ma soprattutto nei Paesi dove le distanze sono proibitive e si fatica a reperire manodopera specializzata nell’elettronica. Ci sono mercati in cui l’elettronica viene vista come vero e proprio fumo negli occhi, ma le nostra sponde sono progettate proprio avendo presente questa circostanza e poter essere riparate da qualsiasi elettrauto.

Su quali certezze è costruita la qualità delle sponde Anteo?

La priorità per Anteo è da sempre quella di progettare e produrre sponde idrauliche che durino nel tempo per contenere il più possibile i costi riparazione dopo il periodo di garanzia. Non è una scelta scontata, perché per strategia aziendale potrebbe viceversa venir privilegiato un basso prezzo d’acquisto, con il margine da portare a casa sulla vendita dei ricambi dopo il periodo di garanzia. Se per alcuni carrozzieri l’interesse

In Italia stiamo inserendo nuove figure nel reparto collaudo, nell’ufficio acquisti, cerchiamo ingegneri per il service, ma anche montatori e saldatori, mentre all’estero, in particolare in Uk e Francia vogliamo potenziare sia la struttura commerciale che quella di assistenza. Tornando all’Italia abbiamo avviato da diversi anni una collaborazione con due istituti tecnici della zona ed eroghiamo ore di formazione attiva ai ragazzi del terzo e quarto anno, non solo in produzione, ma anche nei reparti R&D. Alla fine del loro percorso scolastico, dopo l’esame di maturità, assumiamo direttamente i ragazzi che si sono distinti, e in alcuni casi - lo dico senza nascondere la mia grande soddisfazione per questo progetto, abbiamo inserito in squadra giovani professionisti che si sono dimostrati veri e propri talenti. Alcuni di loro stanno crescendo professionalmente e il prossimo autunno lasceranno l’officina per andare a ricoprire ruoli strategici in ufficio. Grazie anche a questa iniziativa negli ultimi anni abbiamo avuto un forte ricambio generazionale con il pensionamento naturale di diversi dipendenti storici e l’inserimenti di giovani appena diplomati: l’età media si è notevolmente abbassata e in azienda oggi si respira un’aria diversa, frizzante.

Cosa dobbiamo aspettarci da Anteo nei prossimi mesi? Tanto lavoro, impegno, tecnologia e una costante proiezione nel futuro. Siamo da sempre fedeli alla nostra storia, ma siamo cresciuti accettando nuove sfide, e non ci siamo mai fermati. Dunque nei prossimi mesi assisteremo ad evoluzioni della gamma e novità di prodotto, ma pure ad un rafforzamento e ad un’espansione della nostra presenza sui mercati mondiali.

La priorità per Anteo è da sempre quella di progettare e produrre sponde idrauliche che durino nel tempo, per contenere il più possibile i costi di riparazione dopo il periodo di garanzia. “Non ci interessa la vendita facile” ha commentato Ilmer Maietti
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RABEN SITTAM INTERVISTA A KATIA CASALINUOVO, BRANCH MANAGER CORNAREDO

E

CUSTOMER SERVICE MANAGER

SECONDA PUNTATA

DELLO SPECIALE

DEDICATO

ALL’AZIENDA

LOMBARDA E ALLE

MANAGER CHE

NE PRESIDIANO I

SETTORI STRATEGICI.

IN QUESTO NUMERO

LA PAROLA PASSA

ALLA RESPONSABILE

DELL’HEADQUARTER

DELLA SOCIETÀ, NONCHÉ NUMERO

UNO DELLA DIVISIONE

FORSE PIÙ DELICATA, QUELLA CHE SI

OCCUPA DELLE

CLIENTI.

Dal supporto ai clienti alla gestione della filiale

BIO KATIA CASALINUOVO

RELAZIONI CON I

Da ragazza si vedeva indossare la bella divisa delle assistenti di volo, un po’ per viaggiare e mettere a frutto i suoi studi linguistici, un po’ anche per l’idea di prendersi cura dei passeggeri e delle loro piccole e grandi esigenze. E se oggi non sono turisti o persone che salgono su un aereo per concludere i loro affari i suoi interlocutori, la vita e le opportunità hanno portato Katia Casalinuovo a diventare comunque un punto di riferimento per le altrui necessità. Dal 1989 nel mondo del trasporto e delle spedizioni, la manager approda nel 2018 in Raben SITTAM per implementare proprio il customer service secondo le direttive centrali che volevano che il reparto, al suo arrivo praticamente inesistente, fosse creato e allineato al modello perfezionato dal Gruppo.

Katia Casalinuovo, com’è stato il suo arrivo in azienda?

Al mio arrivo mi sono trovata di fronte una lavagna bianca sulla quale ho avuto la possibilità di disegnare il sistema che avevo in mente e che avevo imparato nel corso delle mie esperienze

lavorative precedenti. Questo naturalmente in costante collegamento con la sede centrale che mi ha fornito tutto l’utile supporto per organizzare al meglio le sette risorse di cui disponevo. Devo ammettere che siamo riusciti a costruire una grande squadra di valore ed efficiente, che in questo momento può contare sul lavoro di 20 dipendenti che gestiscono dalle 4 alle 5.000 spedizioni al mese per conto di un totale di circa 400 clienti. Oggi nel lavoro di pianificazione e direzione sono supportata da una Customer Service Manager e il prossimo autunno passerò il testimone del dipartimento ad una nuova collega, attualmente operativa sulla filiale di Verona, e in fase di formazione.

Il customer service oggi viaggia a gonfie vele, come mai viene affidato ad un’altra figura?

Il customer service mi ha dato

modo di esprimere le mie potenzialità, ed è un lavoro che ho amato e amo svolgere. Ma qualche anno fa ho ricevuto anche l’incarico di Branch Manager della filiale di Cornaredo, la più importante del network, e ho necessità di concentrarmi al 100 per cento su questa attività. Effettivamente delegare alla mia squadra è stato fondamentale in questi anni per rendere prima operativo e poi funzionale il customer service. Oggi il team ha la gestione di tutti i clienti Raben SITTAM, che vengono seguiti dal momento in cui arriva l’ordine fino a quando la merce viene consegnata.

Di quali strumenti vi avvalete per seguire al meglio le aziende che si rivolgono a voi?

Dedichiamo ai nostri clienti una mail di gruppo cui hanno accesso sia il nostro account di riferimento, che una serie di figure di backup, in modo che i nostri interlocutori possano sempre ottenere una risposta rapida ed efficiente. Abbiamo anche implementato un sistema in cui il personale del customer service inserisce ogni colloquio e sviluppo con il cliente, la data della chiamata, il motivo e il feedback finale. Si sta rivelando una procedura

54 anni, sposata (“Ho la fortuna di avere un marito che lavora nello stesso settore e comprende perfettamente il mio impegno e gli orari che ne derivano”), due gatti, è diplomata in lingue. “Mi sono lasciata attirare dall’idea di lavorare e guadagnare, ma quando andrò in pensione intendo laurearmi, forse in filosofia, e lo farò davanti al mare, in Liguria, un posto che amo”. Ha iniziato a lavorare nel mondo del trasporto nel 1989, e ha avuto diverse esperienze di cui la più lunga in Gefco, in cui ha iniziato come operativa semplice sotto la direzione di un superiore che le ha dato l’opportunità di crescere, fino ad assumere la responsabilità di tutto il reparto operativo. Amante della lettura e dei romanzi storici, è istruttrice di Nordic Walking, ma le piace anche nuotare, correre, e praticare sci di fondo.

molto efficace che differenzia la nostra azienda dalle altre. Per coordinarmi con le altre funzioni, due volte all’anno partecipo alla convention con i responsabili delle altre business unit europee del Gruppo per raccordare le strategie, discutere quello che è stato fatto nei mesi precedenti, ed esaminare i risultati e la pianificazione per il periodo successivo. Certamente teniamo conto anche dei modelli procedurali che ci giungono dalla Polonia, il nostro headquarter e punto di riferimento, e che noi poi caliamo nella nostra realtà per adattarli al meglio a quelle che sono le esigenze reali del territorio italiano. Tutto il team è in costante formazione: io stessa ho seguito recentemente corsi di negoziazione con clienti e fornitori. Durante la scorsa primavera tutti i rappresentanti del customer service hanno partecipato a corsi di pura formazione in aula per assimilare quello che di fatto è un manuale di best practice creato ad hoc per la customer excellence, per capire meglio

come potersi relazionare con il cliente e affrontare le sfide di ogni giorno.

A proposito di sfide: quali sono quelle che in futuro attende questo settore strategico? Oggi stiamo completando la digitalizzazione, il prossimo anno contiamo di avere su questo settore un’automatizzazione al 100 per cento. Siamo partiti un anno e mezzo fa e oggi abbiamo raggiunto un valore del 60 per cento, che salirà all’80 per cento entro la fine del 2023.

E poi è arrivata la richiesta di gestire la filiale di Cornaredo… Quando Wojciech Brzuska, l’amministratore delegato precedente, mi chiese di assumere il ruolo di branch manager inizialmente ero titubante, giudicandolo un compito molto, forse troppo impegnativo, e distante da ciò di cui mi ero occupata fino a quel momento. Ma in Raben SITTAM amiamo metterci in discussione, darci obiettivi, essere competitivi e soprattutto crescere, e così ho deciso di accettare. In questa veste gestisco tutta la parte operativa della filiale, il carico, lo scarico, il magazzino, il parco mezzi, la pianificazione dei viaggi, il traffico locale. Anche per queste funzioni posso contare sulla collaborazione di professionisti affidabili e devo dire che la scelta più giusta che ho seguito è stata quella di incaricare persone chiave per supportarmi, tutte mi stanno regalando grandi soddisfazioni. Anche perché il mio essere donna non mi ha mai spianato la strada, tutt'altro. Oggi di passi avanti ne sono stati fatti e mi sento riconosciuta e apprezzata, ma se mi guardo indietro devo ammettere che è stato complicato superare alcuni passaggi, come l’ambito del magazzino, tradizionalmente maschile, e complicato dalla presenza della parte sindacale. Oggi trovo in tutto la squadra dei ragazzi del magazzino colleghi collaborativi che mi aiutano anche a gestire queste relazioni che devono essere intessute con la massima diplomazia. Anche con gli autisti non è stato semplice far passare il messaggio che era a me che dovevano riferirsi, e da quando è arrivato il mio collaboratore all’ufficio traffico posso contare su un filtro importante che mi aiuta a venire a capo delle questioni più spinose. Prima Wojciech Brzuska e oggi l’amministratore delegato Rolando Bargigia mi incoraggiano a risolvere i conflitti e a mettere prima di tutto in discussione me stessa. Grazie anche ai loro consigli sono riuscita ad instaurare un rapporto di fiducia con tutti i colleghi, in entrambi i ruoli.

Da sinistra: Mauro Vanoli, Road Traffic & Customs Manager, Alessio Spera, Local Traffic Manager, Katia Casalinuovo, Valeria Bulla, Customer Service Manager e Fabrizio Zoppi, X-Dock & Contract Logistic Manager.
22 N° 322 settembre 2023 PERSONAGGI

STORIE DI SUCCESSO

IEMOLI TRASPORTI L’AZIENDA DI PROPRIETÀ DE LA POSTA SVIZZERA SI ESPANDE NEL COMASCO

La rinascita di un territorio

NUOVA SEDE ITALIANA IN CONSEGNA PER LA PRIMAVERA 2024

CON SOLUZIONI AMBIENTALI D’AVANGUARDIA: PRIMA TRA

TUTTE UN IMPATTO FOTOVOLTAICO DA 500 KW DI POTENZA, OLTRE A DUE PRESE DA 360 KW PER LA RICARICA DI CAMION ELETTRICI E SEI PRESE FAST PER AUTOMOBILI.

C’è posta (anche) per te. La posa della prima pietra da cui nascerà a Turate la nuova sede di Iemoli Trasporti, azienda di proprietà de La Posta Svizzera e leader nel trasporto intermodale, segna una soglia spartiacque per la logistica green. L’intero progetto è pensato per raggiungere i più alti livelli di ecocompatibilità ambientale, a partire dal recupero di una vasta area del territorio rimasta abbandonata per quasi 30 anni. “Abbiamo già provveduto a bonificare i circa 18mila metri quadrati su cui un tempo era attiva l’azienda di tessuti Magazzini

Turate - spiega Andrea Galluzzi, Amministratore Delegato di Iemoli Trasporti - ridando vita a uno spazio che per il territorio di Turate ha continuato a rappresentare una ferita mai rimarginata: quando iniziai a lavorare nel 1998 come direttore logistica di una vicina azienda locale, sul sito era visibile già lo scheletro della vecchia attività, distrutta da un violento incendio. Ora l’intera superficie è stata ripulita e spianata, ma i metri quadri coperti saranno solo 8mila: una parte, 1.500, destinati alle merci pesanti e ai

IVECO

prodotti ferrosi, mentre 500 ai prodotti ADR o a temperatura controllata. Potremo disporre inoltre di 19 ribalte di carico, destinando circa 1.200 metri quadrati agli uffici”. Anni fa l’area era stata acquistata da Andrea Bigiotti Iemoli, attuale amministratore dell’azienda fondata dal padre Giovanni nel 1962, ma il piano definitivo per il suo rilancio è stato deciso solo dopo l’entrata di Swiss Post come socio di maggioranza nel 2021. Obiettivo fondamentale è stato proprio quello di fare del nuovo polo un esempio di abbattimento delle emissioni di CO2: missione che Iemoli Trasporti persegue quotidianamente attraverso

un’intermobilità gomma-ferrovia (circa il 90 per cento del movimentato), a favore della quale ha investito anche 10 milioni di euro nel nuovo progetto: la conclusione dei lavori è prevista per la primavera 2024, in modo tale da poter disporre di uno spazio all’avanguardia da affiancare alla sede della controllata SA di Chiasso, in Canton Ticino, a sua volta dotata di magazzino per

Insieme ad Air Liquide sulla strada dell’idrogeno

INAUGURATA LA PRIMA STAZIONE A 700 BAR

Air Liquide e Iveco Group ribadiscono il loro impegno per l'idrogeno con l'inaugurazione della prima stazione di rifornimento ad alta pressione per camion a lungo raggio in Europa: con l'apertura della stazione di rifornimento di idrogeno ad alta pressione (700 bar) di Air Liquide a Fos-sur-Mer (Marsiglia) e la disponibilità di Iveco Group a consegnare camion a idrogeno a partire dalla fine del 2023, le due aziende stanno aprendo la strada alla mobilità a lungo raggio a idrogeno in Europa. Questa inaugurazione segna

un passo avanti nell'impegno delle due aziende per lo sviluppo della mobilità a idrogeno in Europa, in linea con il Memorandum d’Intesa firmato nel dicembre 2021. L’accordo mira a promuovere l'idrogeno come fattore abilitante cruciale per la transizione energetica dell'industria dei trasporti sfruttando l'esperienza unica di Air Liquide lungo l'intera catena del valore dell'idrogeno, dalla produzione e stoccaggio alla distribuzione, e il knowhow di Iveco. La stazione fa parte del progetto HyAMMED (“Hydrogène à Aix-Marseille pour une Mobilité Ecologique et Durable”) supportato da finanziamenti francesi. La nuova stazione fa anche parte di H2Haul, il progetto europeo cofinanziato dalla Clean Hydrogen Partnership. Una seconda stazione ad alta capacità (700 bar, 2 tonnella-

te/giorno) dedicata ai veicoli pesanti sarà installata a Salon-de-Provence per rifornire una flotta potenziale di 50 camion Iveco a idrogeno dal 2025 nell’ambito del progetto R’Hyse. “La nostra strategia per una mobilità sempre più sostenibile - ha commentato Gerrit Marx, CEO Iveco Group - si basa su un approccio tecnologicamente neutrale e la mobilità a idrogeno è un tassello fondamentale su questo percorso. Infatti, rappresenta una soluzione essenziale per applicazioni di veicoli commerciali ad alto consumo energetico, come quelli utilizzati per il trasporto a lungo raggio. Oggi abbiamo dimostrato di avere tutte le capacità, sia i veicoli sia le stazioni, per mettere su strada un vero ecosistema di mobilità a idrogeno: la strategia sta diventando realtà. E il nostro nuovo modello di noleggio all-inclusive e pay-per-use GATE consentirà l'accesso ai veicoli alimentati a idrogeno”.

il cross docking e la logistica. L’attuale sede di Cadorago, poco più a sud di Como, non è infatti in grado di rispondere alle esigenze di crescita della società, disponendo di una superficie quattro volte inferiore rispetto alla nuova sede.

Pietra bagnata, pietra fortunata “Siamo soddisfatti del percorso di crescita intrapreso da Iemoli negli ultimi anni - ha evidenziato durante la cerimonia Roland Heizmann, Responsabile logistica delle merci Posta CH SA - e siamo orgogliosi di affiancarli in questo nuovo progetto. Si tratta di un’opportunità di sviluppo importante, che permetterà all’azienda di essere ancora più competitiva nel prossimo futuro e di offrire servizi aggiuntivi rispetto a quelli messi a disposizione finora. Vogliamo diventare ancor più un punto di riferimento nei trasporti tra l’Italia e la Svizzera”. Parole accolte da un improvviso squarcio di sole nel cielo plumbeo di Turate, che lo scorso 6 luglio ha costretto ad officiare la cerimonia sotto un gazebo onde scampare all’intensa pioggia caduta in mattinata. Alla presenza del sindaco Alberto Oleari e di Marius Neininger, responsabile trasporti terrestri europei Posta CH SA, un blocco di cemento armato è stato posizionato all’ingresso del sito per accogliere la targa commemorativa dell’evento, fiancheggiato da uno degli ultimi acquisti dell’azienda: uno scintillante camion Iveco a LNG, simbolo della vocazione ecologica di Iemoli Trasporti. Punta di diamante del progetto appare indubbiamente l’impianto fotovoltaico da 500 kW di po-

tenza, unito ad accumulatori di pari capacità: accortezza che permette di immagazzinare la corrente prodotta nel corso della giornata e utilizzarla poi nelle ore notturne, quando entra in funzione l’impianto d’illuminazione, ma occorre anche provvedere alla ricarica dei muletti. La produzione di energia risulta dunque circolare, permettendo di raggiungere realmente un impatto zero sull’ambiente. È inoltre prevista l’installazione di due prese da 360 kW per la ricarica di camion elettrici in tempi rapidi, oltre che sei prese fast per automobili. “L’elettrificazione è una componente strategica del nostro piano di ampliamento - evidenzia ancora Galluzzi - perché almeno due nuovi camion dotati di questo tipo di alimentazione saranno affiancati al resto della flotta, al momento composta da 40 trattori DAF euro 6 o Iveco LNG, più 150 semirimorchi principalmente legati ai marchi Schmitz e Koegel (20 unità si sono aggiunte proprio quest’anno). Valutiamo anche la possibilità di integrare qualche unità sperimentale a idrogeno, ma i mezzi a metano rappresenteranno in ogni caso il 50 per cento della flotta. Lavorare con la Svizzera richiede di essere sempre al passo con i tempi, ma soprattutto una capacità di interfacciarsi a un modello di gestione dei trasporti molto complesso, che non ammette improvvisazione. Non a caso, chi tenta di attraversarla senza aver attentamente studiato le sue procedure, nel 90 per cento dei casi incorre in multe salate”. Questo spiega perché Iemoli Trasporti sia oggi un punto di riferimento per aziende italiane di ogni tipo e dimensione, operando su ben 10 terminali all’interno della Confederazione elvetica. Una realtà solida e affermata, ma che sotto la guida di Swiss Post intende crescere ulteriormente nel Nord Italia, valutando la possibile acquisizione di nuove aziende di settore e intensificando i trasporti lungo tutta la Penisola.

La posa della prima pietra da cui nascerà a Turate la nuova sede di Iemoli Trasporti, un progetto interamente pensato per raggiungere i più alti livelli di ecocompatibilità ambientale, a partire dal recupero di un'area rimasta abbandonata per quasi 30 anni.
24 N° 322 settembre 2023

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STORIE DI SUCCESSO

GRUPPO SMET PRESENTATO IL NUOVO S-WAY FUEL HERO CON I COLORI GRANATA

Due icone di un Sud vincente

UN’INTESA DESTINATA A

DURARE NEL TEMPO, QUELLA CHE LEGA

DA OGGI L’AZIENDA DI LOGISTICA ALLA SQUADRA DI CALCIO DELLA SUA CITTÀ. DE ROSA, CEO DI SMET: “LA SALERNITANA INCARNA CON TENACIA REGOLE DI SUCCESSO, ORGANIZZAZIONE VINCENTE ED IMPEGNO”. L’AD DELLA SALERNITANA, MILAN: “FELICI DI UNA PARTNERSHIP DI VALORI CHE PUNTA A FAR EMERGERE LE ECCELLENZE DEL SUD ITALIA”.

di Lino Sinari Salerno

Per i 76 anni di vita il Gruppo SMET, fondato dal capofamiglia Domenico De Rosa senior nel lontano 1947, si tinge di granata in onore di una nuova, solida e duratura amicizia con la U.S Salernitana 1919. È stato presentato, presso SPA Easyfuel in via Cappello Vecchio, a Salerno, il nuovo Iveco S-Way Fuel Hero con i colori e il logo della squadra del presidente Danilo Iervolino. Un veicolo iconico della Salernitana che suggella una nuova importante partnership valoriale

IVECO

tra l’azienda di logistica integrata salernitana e l’ambiziosa società di calcio del capoluogo che, con l’arrivo dell’imprenditore di Palma Campania, sta vivendo i momenti più magici della sua già gloriosa storia che vanta 104 anni di vita. È proprio con Danilo Iervolino inoltre che Domenico

De Rosa ha condiviso, lo scorso anno, l’Oscar dell’Innovazione conferito dall’ANGI, l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori per i risultati raggiunti nei rispettivi settori.

Alla presenza di amici, familiari, dipendenti, dirigenti, di stakeholder, clienti e partner istituzionali e commerciali, la grande festa SMET ha visto Domenico De Rosa, CEO di SMET e nipote del capostipite Domenico De Rosa senior, parlare di tradizione e allo stesso tempo innovazione sul palco, introdotto dalle domande della giornalista Carmen Incisivo. “Grazie a tutti per essere qui,

ancora una volta, a dimostrare il vostro amore per SMET e per quello che rappresenta – ha esordito De Rosa – Questo è un momento di condivisione. Di valori, di storie, di persone che con noi hanno creduto nella nostra impresa, nel nostro modo

Pronti pesanti a batteria e ad idrogeno firmati dal costruttore

MODELLI IVECO BEV E FCEV DISPONIBILI ENTRO FINE ANNO

Iveco ha annunciato di voler produrre e commercializzare i propri veicoli elettrici pesanti a batteria e a celle combustibili sotto il marchio Iveco. L’annuncio fa seguito alla comunicazione della piena ed esclusiva proprietà dell’azienda tedesca risultante dalla precedente joint venture Nikola Iveco Group. Tra le caratteristiche dei modelli Iveco HD BEV e FCEV si annoverano un assale elettrico co-progettato e prodotto da FPT Industrial, consociata di Iveco all’interno dell’Iveco Group e specializzata in sistemi di propulsione, batterie fornite

da Proterra, tecnologia a celle a combustibile e componenti chiave firmati Bosch. I veicoli elettrici sono stati sviluppati sulla base della piattaforma Iveco S-Way, appositamente ridisegnata per poter supportare sia la tecnologia di propulsione a celle combustibili sia quella a batteria, grazie a un’architettura modulare. Il veicolo Iveco HD BEV vanta un’autonomia massima di 500 km, con una capacità totale della batteria di 738 kWh (9 pacchi) e una potenza di ricarica fino a 350 kW. Ciò consente di completare missioni di consegna hub-to-hub, un’ampia varietà di applicazioni regionali e anche missioni a lungo chilometraggio con opportunità di ricarica durante le necessarie soste. La configurazione Artic 4x2 sarà la

prima a essere introdotta sul mercato europeo nell’ultimo trimestre del 2023.

L’Iveco HD FCEV vanta un’autonomia fino a 800 km e tempi di rifornimento inferiori a 20 minuti. Il veicolo è in grado di stoccare 70 kg di energia utilizzabile a idrogeno a una pressione di 700 bar. Le prime unità dell’Iveco HD FCEV saranno consegnate in Francia, Svizzera e Germania al termine del 2023, come pianificato nell’ambito del progetto europeo H2Haul co-finanziato dalla Clean Hydrogen Partnership, che mira ad accelerare l’impiego delle soluzioni a idrogeno nel settore dei trasporti commerciali e incoraggiare l’affermazione su vasta scala del mercato dei camion a celle combustibili nei prossimi anni.

di andare avanti e di sostenere sfide per altri impensabili”. De Rosa parla poi del rapporto tra la famiglia, l’azienda e il territorio: “Sin da quando mio nonno Domenico fondò la SMET nel 1947 – ha affermato – il territorio è stato da sempre una delle colonne portanti della nostra impresa. Un elemento insindacabile ed intoccabile. Ecco perché abbiamo voluto rendere omaggio alla Salernitana, un’icona di un Mezzogiorno che, con tenacia, riesce ad incarnare regole di successo, organizzazione vincente ed impegno. Un modo per portare il nome della Salernitana per le strade d’Europa”.

De Rosa si sofferma anche sul bilancio di questo 2023 e sulle sfide del futuro: “Nella logistica chiudiamo il nostro bilancio ad agosto, per poi ripartire a settembre ancora più carichi e pieni d’idee – conclude il CEO di SMET – È stato un anno in cui abbiamo realizzato progetti importanti, col segno del più. Abbiamo più persone con noi, più imbarchi, più percorsi ferroviari, più partner. Fin quando saremo sempre con questo segno, non avremo nulla da temere. Non vediamo l’ora di scoprire quali saranno le opportunità e le sfide da vincere per il futuro”.

La palla passa poi all’AD della Salernitana, Maurizio Milan, tra gli ospiti d’onore della serata: “Con Domenico De Rosa ho scoperto un grande innovatore – ha dichiarato – Sia io che il presidente Iervolino siamo felicissimi di questo regalo e di questa nuova partnership. Siamo alle porte di una terza stagione in serie A. Un record per una Salernitana che vuole unire

attraverso la passione dei propri tifosi per il calcio. Anche noi, come SMET, vogliamo una stagione all’insegna del più. Sono fortemente convinto che questa unione, che parte da un elemento di passione come il calcio, farà emergere le eccellenze del Sud Italia in un messaggio d’impegno e d’innovazione”.

“E’ con grande entusiasmo che siamo presenti per festeggiare insieme gli importanti traguardi raggiunti, ancora una volta, dal nostro amico e partner Domenico De Rosa – ha affermato Sara Ferrajoli, CEO MECAR - Un legame profondo, quello che unisce MECAR al Gruppo Smet e che, nato dalla condivisione di uno stesso sistema valoriale basato su innovazione, visione e sostenibilità, negli anni si è arricchito di progettualità ideata, condivisa e realizzata congiuntamente, allo scopo di scuotere e rivoluzionare il settore della logistica e del trasporto. Auguro al Gruppo Smet e a tutto il suo team, che ogni anno sia sempre un punto di ripartenza e di rinascita, con l’obiettivo costante di rimanere sempre una realtà rivoluzionaria e all’avanguardia”.

“Siamo onorati di prendere parte, insieme al nostro concessionario Mecar, ai 76 anni di Smet, celebrati con uno spettacolare Iveco S-Way Fuel Hero da 490 cv, personalizzato per l'occasione con una speciale livrea – ha invece dichiarato Fabrizio Buffa, Responsabile Gamma Media e Pesante Iveco Mercato Italia - Come Iveco, siamo promotori dello spirito di squadra ed è un piacere accompagnare, anno dopo anno, un partner attento all'ambiente e all'innovazione. Infatti, nel tempo, i nostri veicoli sono stati protagonisti del successo del Gruppo Smet e ancora oggi sono pronti a guidare la strada del cambiamento nel presente e nel futuro dell'azienda”. “Fin quando non ci si vive, in molti pensano che il Sud sia solo un territorio vittima dei soliti luoghi comuni – ha concluso infine Guido Grimaldi, CEO del Grimaldi Group e presidente di Alis, l’Associazione per la Logistica e l’Intermodalità Sostenibile di cui SMET è membro fondatore – Abbiamo invece eccellenze meravigliose, imprese che compiono imprese straordinarie in luoghi splendidi con persone calde ed accoglienti. Uno dei valori che abbiamo sempre avuto in comune con Domenico De Rosa è quello del tramandare gli insegnamenti dei nostri nonni e padri ai nostri figli in un susseguirsi di generazioni che avranno il compito di dare ricchezza non solo ai nostri dipendenti ma a tutto il territorio campano”.

Qui a sinistra Domenico De Rosa, CEO di SMET, e Maurizio Milan, AD della Salernitana.In alto, un momento del dibattito.
26 N° 322 settembre 2023

GRUPPO TORELLO ACCORDO CON Q8 QUASER PER IL RIFORNIMENTO DI HVO

LA SOCIETÀ

CONTROLLATA DAL

GRUPPO Q8 DIVENTA

FORNITORE DEI

VEICOLI MERCEDESBENZ TRUCKS

DELL’AZIENDA

DI MONTORO

CHE VERRANNO

ALIMENTATI CON IL TECNOLOGICO

BIOCARBURANTE PER LE LORO MISSIONI

DI PRIMO E ULTIMO

MIGLIO. UNA SCELTA

CHE TROVA IL SUO

FONDAMENTO

NELLA PROMESSA

RIDUZIONE DELLE

EMISSIONI FINO

AL 90 PER CENTO.

di Lino Sinari

Piacenza

QQ8 Quaser e Torello hanno presentato un accordo commerciale per il rifornimento con Q8 HVO+ della flotta Torello per le missioni dell’ultimo miglio.

Torello è da sempre attenta al suo impatto ambientale ed è nel solco della sostenibilità di filiera che affonda le sue radici l’accordo con Q8 Quaser, controllata del gruppo Q8 in Italia. Il prodotto base per la formulazione del Q8 HVO+ è l’HVO (Hydrotreated Vegetabile Oil), un biocarburante biogenico e rinnovabile, in linea con i principi dell’economia circolare in quanto prodotto

PALLETWAYS

Nuova tappa sulla strada verso la sostenibilità

attraverso l’idrogenazione di grassi di origine vegetale o animale, e/o scarti, residui e rifiuti. La formulazione esclusiva di Q8 combina l’HVO a prodotti detergenti specifici di ultima generazione, che ne valorizzano ulteriormente la riduzione delle emissioni, preservando il corretto funzionamento nel tempo del motore. Rispetto ad un gasolio tradizionale, Q8 HVO+ consente una notevole riduzione delle emissioni di CO2 calcolate sull’intero ciclo di vita del prodotto, arrivando ad abbattere fino al 90 per cento di emissioni. Il nuovo prodotto è compatibile con la gran parte di motori diesel di più recente produzione, in quanto assolutamente assimilabile al gasolio tradizionale.

L’accordo di fornitura prevede la consegna mensile a Torello da parte di Q8 Quaser di prodotto che verrà utilizzato per le missioni distributive del primo e ultimo miglio operato con veicoli Mercedes-Benz. “Anche la

conclusione di questo accordo con un grande protagonista della logistica italiana – ha dichiarato Giovanni Romano, Presidente e Amministratore Delegato di Q8 Quaser – testimonia il convinto impegno di Q8 Quaser verso la transizione energetica ed una mobilità sempre più sostenibile. La ricerca, l’innovazione ed il minor impatto ambientale del mix dei prodotti energetici sono i driver che sosterranno la decarbonizzazione dei trasporti nei prossimi anni. E Q8 Quaser continua a fornire attivamente il proprio contributo in questo

processo”. “Quando insieme ai miei fratelli nel 1992 abbiamo preso le redini dell’azienda abbiamo messo al centro dello sviluppo aziendale l’innovazione - aggiunge Antonio Torello, COO del Gruppo Torello – consapevoli che ci avrebbe fatto traguardare il futuro. Q8 Quaser è il partner ideale per affrontare il nuovo paradigma della mobilità sostenibile. La fiducia che riponiamo nel nuovo Q8 HVO+ è massima e oggi siamo ulteriormente equipaggiati per affrontare le importanti sfide della sostenibilità”.

Spagna e Portogallo: il network è in crescita

IL SEGRETO SONO GLI HUB

Il Gruppo Palletways consolida la presenza in Spagna e Portogallo, a 17 anni dal lancio della rete nella penisola iberica, puntando a una crescita di oltre il 10 per cento nella regione nel corso del prossimo anno.

Il network iberico, che è raddoppiato dal 2018, ha movimentato 1,3 milioni di pallet e ha registrato una crescita del 10 per cento negli ultimi 12 mesi grazie agli oltre 70 concessionari che movimentano complessivamente circa 6.000 pallet al giorno. La scelta strategica è stata quella di realizzare il nuovo hub ecologico di 2.100 m2 nel porto di Barcellona, nel corridoio del Mediterraneo, per accelerare le consegne nell'area catalana e nelle

isole Baleari, ridurre i costi e l'impatto ambientale, con l’obiettivo di iniziare a gestire anche le spedizioni internazionali entro la fine dell’anno. Oltre ai miglioramenti infrastrutturali, Palletways ha investito anche in una serie di servizi, come il sistema Auto Book-In e Hubdrop per i clienti

internazionali con grandi volumi, di cui usufruiranno i Concessionari nazionali e i loro clienti in Spagna e Portogallo, oltre a quelli delle reti del Gruppo in Italia, Benelux, Regno Unito, Germania e Ungheria. "Siamo orgogliosi - ha dichiarato Luis Zubialde, CEO del Gruppo Palletways - di

festeggiare il nostro 17° anniversario di attività nella penisola iberica con risultati eccellenti e l'ottimismo e l'impegno nel continuare ad eccellere in futuro. Il successo del Network iberico è il risultato del lavoro di squadra, del coinvolgimento della nostra importante rete di Concessionari e dei loro Clienti, del nostro impegno nell'innovazione e, soprattutto, nel rispetto per l'ambiente”. "Il Network iberico - ha

aggiunto Massimiliano Peres, CEO di Palletways

Italia - è una delle principali Business Unit del Gruppo Palletways, che negli ultimi anni si è contraddistinta per una costante crescita delle spedizioni nazionali ed internazionali ed un eccellente livello di servizio che consente anche ai

Concessionari italiani di offrire ai Clienti un servizio di trasporto espresso di merce pallettizzata con standard elevati di

qualità. E anche noi di Palletways Italia puntiamo a crescere ed a migliorarci, attraverso la realizzazione del nostro nuovo hub, che verrà ufficialmente inaugurato ad inizio Ottobre, ed un percorso di formazione rivolto sia alle nostre risorse che ai Concessionari che, oltre ad aumentare le competenze, consentirà di aumentare la collaborazione e spirito di appartenenza al Network Palletways”.

Nella foto qui sopra Umberto (a sinistra) e Antonio Torello insieme al Presidente e Amministratore Delegato di Q8 Quaser Giovanni Romano (al centro). Lo spagnolo Luis Zubialde è dal 2019 il CEO del Gruppo Palletways.
“La fiducia che riponiamo nel nuovo Q8 HVO+ è massima e oggi siamo equipaggiati ancora meglio nel viaggio per la sostenibilità".
28 N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ

LESAM INTERNATIONAL GROUP INTERVISTA A MICHELE SAMPIERI, CHIEF TECHNOLOGY OFFICER

Logistica 5pl: verso uno schema di intermodalità totale

BIO

COMMERCE.

Aovest o a est. Il mercato italiano delle supply chain sembra arrivato a un bivio decisivo, stretto da pressioni geopolitiche sempre meno dialoganti. La recente visita negli USA del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in tal senso, ha messo in evidenza tutte le difficoltà di poter sviluppare politiche commerciali di respiro realmente globale. La ventilata idea di abbandonare gli accordi con la Cina legati alla Nuova Vita della Seta, tuttavia, non preoccupano Lesam International Group, società di spedizioni e consulenza per la logistica e trasporti a livello internazionale, il cui core-business guarda proprio verso Pechino. Un giudizio sorprendente, ma non certo mal ponderato.

“Il traffico dalla Cina copre quasi il 60 per cento dei nostri volumi in Import - spiega

Michele Sampieri, Chief Technology Officer di Lesam International Group - con il restante 40 per cento che comprende Brasile, Stati Uniti d’America ed Europa. Personalmente non penso che l’accordo con Pechino subirà importanti modifiche. Il Gigante asiatico rappresenta per l’Italia il principale investitore estero, con un flusso in costante crescita dal 2004. Solo nell’ultimo anno, come si evince dagli FDI (Foreign Direct Investment), il Paese ha investito in Italia 70 miliardi di euro contro i 20 del resto del mondo. Dai primi dati 2023 dell’Osservatorio

Economico, la Cina rappresenta in particolare il terzo fornitore dell’Italia e, da gennaio a fine aprile, ha coperto il 7,6 per cento del mercato Import. Gran parte degli imprenditori, ormai, iniziano e portano avanti le loro attività partendo proprio da quel mercato”. Detto altrimenti, il Belpaese non può oggi permettersi di tagliare i ponti con Pechino, nonostante gli USA stiano cercando di legare sempre più l’Europa alla propria economia, rafforzandone la dipendenza. L’esperienza pluriennale di Lesam International Group dimostra invece che il commercio con l’Oriente, soprattutto in termini di logistica 5PL, presenta vantaggi economici cui risulta alquanto difficile rinunciare; un modello di gestione della supply chain che supera i tradizionali servizi

MICHELE SAMPIERI

trasporto. Penso che le aziende e le autorità dovranno affrontare prima queste questioni, onde garantire una transizione fluida e sicura verso l’uso su larga scala dei droni nelle consegne per l’e-commerce”.

di logistica e magazzinaggio, in quanto soluzione completa e integrata che copre tutte le attività: spedizioni terrestri, ferroviarie, marittime e persino servizi aerospaziali, spaziando dal food alla farmaceutica o al mobilio.

Lo sviluppo dei porti minori “La nostra filosofia mette al centro dei processi il cliente - riprende Sampieri - e le sue specifiche esigenze. Sappiamo quanto sia importante e che valore abbia il suo prodotto, per questo offriamo servizi 5PL, o di quinta logistica: una soluzione completa e integrata, dalla progettazione alla distribuzione finale. In questo modo riusciamo ad avere maggior efficienza e flessibilità nella gestione della supply chain, una riduzione dei costi e una maggior velocità nella realizzazione dei progetti. Durante il Covid, ad esempio, abbiamo sfruttato molto il trasporto sea-air, gestendo i container dalla Cina per l’Europa passando per Dubai e ottimizzando così le consegne. In Italia abbiamo stretto accordi con i porti di Napoli, Genova e Civitavecchia, ma riusciamo a trovare ottime soluzioni sia in arrivo che in partenza anche con Vado Ligure, La Spezia, Livorno e Salerno. Di riflesso intratteniamo rapporti anche con le rispettive dogane, in qualità di operatori doganali certificati AEO, considerando strategici pure i terminal aeroportuali di Malpensa e Fiumicino. Generalmente col servizio sea-air riusciamo a far risparmiare un 25 per cento sui costi di trasporto e ad abbassare il transit time da 45 giorni a 2-3 settimane. Tuttavia, questa non è sempre

Laureatosi in ingegneria informatica nel 2017 presso l’Università degli Studi Roma Tre, Michele Sampieri, 30 anni, vanta alle spalle già un’ampia esperienza lavorativa. Per sei anni è stato impiegato come developer di applicazioni “mobile” nell’ambiente del PiCampus, il venture capital di Marco Trombetti. Il contesto startup ha aiutato Michele a sviluppare una mentalità volta a risolvere i problemi attraverso la tecnologia. A causa del Covid, la startup per cui lavorava è stata però costretta a chiudere, spingendolo a mettere a frutto la propria formazione nell’azienda di famiglia.

una soluzione ottimale quando si trasportano merci pericolose, o dal peso e dimensioni molto grandi”. Fra i modelli più innovativi di trasporto, Lesam International Group sta studiando pure l’impiego di droni, soprattutto a favore dell’e-commerce. “Nel 2022 Walmart ha dichiarato di aver effettuato più di 6mila consegne tramite drone - sottolinea sempre Sampieri - mentre Amazon ha sviluppato un drone esacottero per effettuare consegne in 30 minuti fino a 8 km dall’hub di partenza, con un peso massimo trasportabile di 2,5 kg. Il loro impiego potrebbe essere integrato con reti di magazzini automatizzati. Tuttavia, oltre ai limiti tecnici da superare come la capacità di carico, o la copertura, esistono altri tipi di sfide: regolamentazioni, normative, sicurezza e privacy, senza trascurare gestione dell’infrastruttura e interazione con altri mezzi di

Tutto in famiglia

Proprio questa capacità di variare la propria formula di trasporto ha permesso a Lesam International Group di trasformarsi, nell’arco di quasi 30 anni, in uno dei leader italiani della logistica più avanzata. Fondata a Roma nel 1995 da Leonardo Sampieri, con la denominazione “Deltaexpress”, l’azienda ha poi cambiato nome in Lesam International Group nel 2013. Dopo anni come fruitore di servizi di spedizione e dogana in qualità di importatore ed esportatore diretto, non scevri da una certa insoddisfazione gestionale ma anche da problematiche tecniche con più società di servizi, Leonardo ha infine optato per organizzare da sé l’altra parte del mondo import/export, puntando sulla personalizzazione. Scelta rivelatasi fondamentale nel conferire un’impronta diversa alla Deltaexpress della prima ora. Nel tempo, la componente manageriale è diventata tutta famigliare: se Leonardo Sampieri occupa oggi la posizione di presidente, quella di CEO è invece rivestita dal figlio Raffaele, mentre l’altra figlia Maria Stella è CFO accanto al fratello Gabriele, Finance Manager. Michele gestisce tutti i processi IT e digitalizzazione. Grazie alla capacità di articolare la propria struttura con competenze sempre più specialistiche, l’azienda romana è così riuscita a svilupparsi in modo costante, aprendo la prima sede distaccata a Napoli nel 2014. Due anni dopo sono state inaugurate le sedi di Milano e Genova, cui hanno fatto seguito nel 2017 quelle di Firenze e Venezia. Oggi Lesam gestisce più di 800 clienti diretti, collaborando con 180 agenti esteri in tutto il mondo, al punto d’aver incrementato negli ultimi tre anni il proprio fatturato del 50 per cento YoY: nel 2022 la revenue ha superato i 33 milioni di euro, mentre nei primi sei mesi del 2023 sono stati superati i 500mila kg aerei trasportati. “Attualmente sono occupate presso le varie sedi oltre 40 persone - spiega Michele Sampieri - e questo grande team è in continua crescita. I nostri uffici operativi agiscono in sinergia tra loro attraverso la guida e il coordinamento dei branch manager, ognuno nella specializzazione di un settore del nostro lavoro operativo. Nell’headquarter di Roma abbiamo invece accentrato il reparto doganale, la direzione commerciale, il controllo di gestione e

di Alberto Caspani Roma
RISPARMI DEL 25 PER CENTO CON LA FORMULA SEAAIR E USO DI DRONI ALLO STUDIO PER SVILUPPARE L’E-
Michele Sampieri (a destra), insieme ai fratelli Gabriele Finance Manager, Maria Stella, CFO, e Raffaele, CEO dell'azienda.
30 N° 322 settembre 2023 STORIE DI SUCCESSO
“La quinta logistica, o 5PL, è una soluzione completa e integrata, dalla progettazione fino alla distribuzione finale".

ovviamente il reparto finance e IT. Grazie a questa struttura di controllo, siamo dunque in grado di offrire un servizio incentrato sulla crescita economico-finanziaria, così come produttiva e digitale”. A essersi rivelato vincente, soprattutto in anni fortemente condizionati dall’interruzione delle filiere produttive, è quel modello di logistica “leggera” che Lesam International Group interpreta al meglio: l’azienda non possiede una propria flotta per alcuna tipologia di mezzi, ma stipula accordi di partenariato - sia in Italia che in tutto il mondo - con agenti, mandatari e trasportatori. Grazie ad essi è così possibile trovare le soluzioni più convenienti per i clienti, combinando anche più mezzi di trasporto. “Abbiamo sviluppato una solida clientela composta da importanti grossisti ed esportatori produttori - dichiara Michele Sampieri - attraverso cui riusciamo a movimentare dalla Cina qualsiasi tipo di commodity, dall’abbigliamento ai casalinghi, passando per l’elettronica, sino a prodotti chimici o ad altre tipologie di merci ancora. I nostri traffici in esportazione dall’Italia sono prevalentemente indirizzati verso i mercati asiatici, nordamericani ed europei, per agenti e clienti diretti. Dal 2019 siamo l’unico partner italiano del gruppo giapponese NNR, la quarta società di spedizionieri

internazionali più grande del Giappone: presente con 23 uffici propri nel mondo e 4 uffici di rappresentanza, ci permette di estendere facilmente, con costi contenuti in tutto il mondo, sia il servizio che l’assistenza ai nostri clienti. A livello nazionale, invece, tendiamo a stringere accordi con fornitori quali Poste Italiane, o Bartolini, per le consegne b2c”.

America, ma anche Cina e Oriente, restano dunque gli orizzonti di sviluppo privilegiati per Lesam International Group. Parallelamente, vista la continua crescita dell’e-commerce, l’azienda punta ad ampliare il traffico interno anche in questo segmento. “Da due anni siamo focalizzati sulla digitalizzazione

- conclude Michele Sampieri

- portando avanti progetti per automatizzare e velocizzare i nostri processi operativi, contabili e amministrativi. Stiamo poi collaborando con aziende del settore per digitalizzare il più possibile i servizi, offrendo ai nostri clienti sempre più strumenti per monitorare in tempo reale le proprie spedizioni, oltre alle richieste di preventivi, booking e documentazione varia. L’obiettivo rimane quello di semplificare il processo di trasporto e consegna, garantendo un servizio personalizzato e a supporto della crescita dei clienti con una formula ancor più avanzata e leggera della 5PL”.

VOLVO GROUP

LA TECNOLOGIA HPDI ACCELERA LA DECARBONIZZAZIONE

Volvo Group e Westport Fuel Systems hanno firmato una lettera d'intenti non vincolante per istituire una joint venture al fine di accelerare la commercializzazione e l'adozione globale della tecnologia HPDI di Westport applicata ai sistemi di alimentazione per applicazioni a lungo raggio e fuoristrada. Si tratta di un sistema completo che offre agli OEM la flessibilità di differenziare facilmente il biogas, il gas naturale, l'idrogeno e altre linee di prodotti a combustibile, mantenendo al contempo la massima intercambiabilità con i loro prodotti diesel convenzionali. I combustibili che emettono gas serra come il diesel possono essere sostituiti con combustibili carbon neutral o a emissioni zero come il biogas o l'idrogeno, mantenendo al contempo le caratteristiche di durata, convenienza, efficienza e prestazioni associate ai motori diesel. Il sistema a combustibile HPDI è costituito da una soluzione completa-

mente integrata basata sulla tecnologia diesel. Il cuore del motore è un iniettore brevettato con un design a doppio ago concentrico. Una piccola quantità di carburante pilota (che può essere carburante diesel o combustibile rinnovabile biodiesel) viene iniettata nel cilindro prima del gas, per avviare l’accensione. I motori possono ottenere maggiore potenza e coppia utilizzando l'iniezione diretta e facendo affidamento su elevate pressioni nella camera di combustione per l'accensione. Pertanto, la caratteristica del motore che

utilizza un sistema a combustibile HPDI è molto simile a quella di un motore diesel. Volvo acquisirà una quota del 45 per cento nella joint venture, per un importo di circa 28 milioni di dollari e fino ad altri 45 milioni di dollari a seconda delle prestazioni della joint venture. Il completamento della joint venture è subordinato al successo dei negoziati e all'esecuzione di un accordo di investimento definitivo, di joint venture, di fornitura e di sviluppo. La joint venture dovrebbe essere siglata nella prima metà del 2024.

Con Westport per la riduzione dell’impatto del lungo raggio
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PROMETEON INTERVISTA A NICOLAS

Regolare, formare e premiare: ecco risolto il puzzle della sostenibilità

È IL NUMERO UNO DELLA FUNZIONE A SPIEGARCI COME IL COSTRUTTORE DI PNEUMATICI PER IL TRASPORTO DECLINA

IL PROPRIO IMPEGNO GREEN: NON SOLO AMBIENTE, MA UN CAPITOLATO DI PRINCIPI ETICO-COMPORTAMENTALI CHE

VANNO PERSEGUITI DA TUTTI GLI ATTORI DELLA FILIERA, FORNITORI COMPRESI.

Strumento ormai indispensabile - oggi obbligatorio per le società quotate ed enti pubblici e, dal 2026, per le aziende private non quotate con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore ai 50 milioni di euro e un bilancio annuo di almeno 43 milioni - per certificare una seria politica green, Prometeon Tyre Group ha approvato il Bilancio di Sostenibilità 2022. Un documento che racconta le diverse declinazioni scelte dal Gruppo per alleggerire il proprio impatto ambientale sul mondo, a livello globale certamente, ma anche in tutta la filiera, dalla produzione al commercio. Per aiutarci a comprendere i punti salienti di un report di quasi 300 pagine, abbiamo rivolto le nostre domande a Nicolas Marchi, Chief Internal Audit & Sustainability Officer di Prometeon Tyre Group.

Nicolas Marchi, l’azione di Prometeon in tema di sostenibilità ha uno spettro molto ampio, forse conviene iniziare definendo le macro aree di intervento.

Sì, certamente, il nostro modello di sostenibilità si articola su quattro dimensioni: la prima è la Governance e Business Ethics, che concerne quanto implementiamo a livello normativo e procedurale, la seconda è sociale, e riguarda una serie di progetti dedicati non solo al personale interno, ma anche contributi rivolti alla comunità, il terzo pilastro è quello ambientale relativo al consumo di acqua ed energia e alle emissioni, e l’ultima, che noi abbiamo voluto creare fin dall’inizio, è quella relativa alla parte economica, all’interno della quale diamo importanza al prodotto, alla filiera e all’aspetto finanziario.

Passando dai massimi sistemi alla pratica, ci può specificare quali sono le azioni concrete nelle quali si declina la vostra attenzione alla sostenibilità?

Mi verrebbe da rispondere che ogni nostra azione è ragionata e tende a

realizzare la massima sostenibilità possibile. Ultimamente però ci siamo concentrati soprattutto su tre aspetti. Il primo: il nostro operato non deve rimanere isolato, ma deve coinvolgere tutta la filiera. Se l’evoluzione normativa sta sottoponendo le aziende ad una disciplina sempre più stringente sul tema, dal reporting alla deforestazione e all'ambiente, dalla rilevanza penale delle false rendicontazioni alla lotta al greenwashing, ciò che succede oggi è che ancora maggiore è la pressione esercitata dal mercato: essere sostenibili significa ormai essere competitivi. Partiamo dai clienti: gli OEM, tra i nostri principali canali distributivi, impongono requisiti ferrei per la scelta dei loro fornitori. Partecipare alle gare significa superare una serie di test che vanno dalla compilazione di questionari, alle interviste, alla produzione di documenti. Anno dopo anno i contenuti richiesti aumentano. Noi come

Prometeon Tyre Group vogliamo farci trovare sempre allineati, se possibile anticipando quelle che saranno le richieste dei nostri interlocutori, ma sono procedure che vanno costantemente aggiornate. Per farlo seguiamo l’evoluzione normativa, e siamo in costante contatto con i costruttori per intercettare il loro orientamento. Faccio un esempio: condividendo le preoccupazioni internazionali sul conflitto nella Repubblica Democratica del Congo e nei paesi limitrofi, abbiamo applicato una Conflict Minerals and Cobalt Sourcing Policy per evitare lo sfruttamento e il commercio di minerali e di cobalto provenienti da queste zone, che contribuiscono oggi a finanziare conflitti caratterizzati da sfruttamento minorile e violazioni dei diritti umani durante le operazioni di estrazione, impegnandoci nell’approvvigionamento di materie prime sostenibili in zone consentite.

L’agenzia di rating ESG Morningstar Sustainalytics ha valutato la Corporate Social Responsibility di Prometeon Tyre Group assegnandole un punteggio in termini di ESG Risk Rating di 12.1 su 100 (più il valore è vicino allo zero, migliore è la prestazione), confermando per il secondo anno il livello basso di esposizione al rischio e il livello alto di management.

Nicolas Marchi nasce a Buenos Aires nel 1976, è sposato e ha 3 figli. Laureato in Economia e Commercio, entra in Pirelli nel 1997, dove negli anni successivi viaggia spesso tra Brasile (dove conosce sua moglie e nasce il primo figlio) e Italia (dove nascono gli altri due figli). Cresce verticalmente nella funzione di Internal Audit fino a diventare il numero 2 del ruolo. Nel 2017 con lo spin off di Prometeon viene chiamato in Italia a dirigere il settore di cui è specialista, e gli viene affidata anche la direzione della sostenibilità. Tra lavoro e figli il tempo per gli hobby è limitato, ma Nicolas ama, quando può, praticare nuoto e walking.

E quando gli OEM ci hanno imposto questa condizione, internamente avevamo già spuntato proprio quella casella.

Parlava di filiera: immaginiamo che questa attenzione l’abbiate riversata anche sui vostri fornitori…

Sì, abbiamo deciso di comportarci in maniera speculare con i nostri fornitori: la materia prima che utilizziamo maggiormente è la gomma naturale, e questa proviene per lo più dall’Asia, da Paesi dove il rischio che le procedure non siano quelle corrette è più alto. Incidenti, condizioni igienico-sanitarie degli stabilimenti, sfruttamento del lavoro: sono diversi gli aspetti che vanno considerati. Abbiamo scelto un approccio graduale. Nel 2017-2018 siamo partiti integrando all’interno dei contratti una clausola dove vincolavamo i fornitori al rispetto di principi etico-comportamentali sostenibili. Da lì siamo passati ad una richiesta formale di self assesment, inviando questionari articolati su specifiche domande: lavorate con bambini? avete un sindacato che tuteli i vostri lavoratori? disponete di servizi per i disabili? e così via. Dopo la parentesi Covid abbiamo dato un’ulteriore accelerazione delegando una società di consulenza esterna che oggi si reca dal fornitore ed effettua un audit di circa due settimane seguendo un rigido protocollo articolato su interviste, ispezioni visive, esame di documenti. È un costo per la nostra azienda, certo, ma ci regala una tranquillità enorme.

Il rapporto che vi lega ai vostri fornitori non è costruito solo su ”basi ispettive”…

No, infatti. Proprio con l’obiettivo di coinvolgere e guidare i nostri partner nel percorso che l’azienda ha intrapreso in tema di sostenibilità, abbiamo promosso l’iniziativa Supplier Award Program, nell’ambito della quale stiamo ricevendo dai nostri fornitori diversi progetti. All’inizio del prossimo anno premieremo quelli che si saranno meglio distinti, anche sotto il profilo dell’impatto ambientale.

Ci racconta in che modo vi siete legati anche finanziariamente alla sostenibilità?

Nel 2021 abbiamo vincolato a questo tema il pricing del rifinanziamento da 350 milioni di euro, definendo con il pool di banche tre obiettivi di sostenibilità annuali, l’audit dei fornitori, la formazione dei dipendenti, e la riduzione dei rifiuti, cioè dei pneumatici. Inoltre il raggiungimento dei target di sostenibilità corrisponde ad alcuni dei kpi relativi alla politica di compensazione variabile di lungo termine dei top manager.

Abbiamo approfondito uno degli aspetti: ne mancano altri due… Negli ultimi 18 mesi abbiamo lavorato per stabilire target di riduzione entro il 2030 di tutte le componenti ambientali (energia, CO2, acqua, solventi, NOx e waste) e nel prossimo bilancio di sostenibilità verranno espressi anche gli obiettivi relativi ai materiali. Infatti, in ottemperanza con quanto richiesto da United Nation Global Compact l’azienda si è impegnata a prefissare i target di riduzione ambientale al 2030, con riferimento al primo anno di vita di Prometeon dopo lo spin-off da Pirelli. Tra questi target, grazie ai continui investimenti e rivisitazione dei processi aziendali, si prevede di ridurre il consumo di acqua di oltre 53 per cento, e il consumo di energia e conseguentemente le emissioni di CO2 di oltre il 30 per cento. E infine c’è il prodotto, per il quale abbiamo messo a punto stringenti politiche di ecodesign: i nostri team di ricerca e sviluppo lavorano incessantemente per realizzare pneumatici sempre più sostenibili, basti pensare alla Serie 02 e ai traguardi tagliati in tema di maggiore durabilità, minore resistenza al rotolamento, ottimizzazione della frenata sul bagnato, ma anche ai prodotti sviluppati per i bus elettrici. Oggi stiamo lavorando per coinvolgere tutte le funzioni aziendali sul tema: i Comitati di sostenibilità, istituiti a partire dal 2021 (sono quattro, uno in Italia e tre sui territori in cui sorgono le fabbriche, Turchia, Egitto e Brasile) interagiscono in modo ottimale tra di loro e stanno operando efficacemente per diffondere la cultura green in ogni angolo della nostra azienda. per diffondere la cultura green in ogni angolo della nostra azienda.

Di Cristina Altieri Milano
BIO NICOLAS MARCHI
32 N° 322 settembre 2023 PNEUMATICI

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*Dato stimato a seguito dei test e delle simulazioni interne fatte da IVECO, in attesa dell’omologazione del veicolo, sulla versione Furgone 42S14E V 4.100 H2 con 3 batterie nel ciclo WLTP urbano. Pertanto i dati relativi alle autonomie stimate potrebbero variare. L’autonomia che sarà riconosciuta in sede di omologazione sarà disponibile in prossimità della commercializzazione del veicolo. In ogni caso, le prestazioni reali possono variare a causa di vari fattori (es. equipaggiamento del veicolo, stile di guida, condizioni meteorologiche, mission, condizioni del veicolo, età e condizioni della batteria agli ioni di litio).

CONTINENTAL I RISULTATI DELL’OSSERVATORIO SUI MACRO-TREND DEL TRASPORTO PESANTE

Parco circolante sempre meno inquinante e più sicuro

NEL 2022 SIA NEL

TRASPORTO MERCI CHE IN QUELLO PERSONE CRESCE, SOPRATTUTTO AL NORD, LA QUOTA DI MEZZI PIÙ RECENTI E AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA

RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE.

ANCORA TROPPPO ELEVATI ETÀ MEDIA E NUMERO DI EURO 0 IN CIRCOLAZIONE.

L'Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone realizzato da Continental giunge alla sua terza edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore in Italia nel 2022, tracciandone la direzione attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità, la categoria euro e sull’andamento del traffico in autostrada.

Immatricolazioni in calo

Le immatricolazioni dei mezzi pesanti per il trasporto merci hanno registrato un calo del 6,4 per cento rispetto al 2021 con 21.524 nuovi mezzi. Tutte le regioni seguono la scia nazionale ad eccezione di Lazio (+5,5 per cento), Trentino-Alto Adige (+2,2), Marche (+10,5), Calabria (+30,4), Friuli Venezia Giulia (+8,4), Sardegna (+14,1) e Valle d’Aosta (+19). I cali delle altre regioni vanno dal -0,9 per cento del Veneto al -41,2 della Basilicata. Il dato italiano è in controtendenza rispetto alla crescita media dei Paesi Ue, dove le immatricolazioni sono aumentate del 6,5 per cento. I Paesi che hanno registrato una maggiore crescita sono Francia (+2,3 per cento), Spagna (+13,6) e Regno Unito (+13,4). La Germania, invece, segna un calo dello 0,9 per cento. Anche il settore

DAF

nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di decrescita (-10,5 per cento), con 3.728 mezzi immatricolati; un simile scenario si riscontra anche a livello locale, andando dal -2,8 per cento del Veneto al -64,2 dell’Abruzzo. La Puglia è l’unica regione in pari rispetto al 2021. Le regioni in cui le immatricolazioni sono aumentate sono solo

7: Lombardia (+27,9 per cento), Emilia Romagna (+0,6), Toscana (+84,5), Friuli-Venezia Giulia (+8,2), ma soprattutto Marche (+116,2), Sardegna (+211,9) e Molise (+410). In calo anche le immatricolazioni di autobus nell’Unione Europea: -5,1 per cento.

Alimentazioni invariate

Per quanto concerne l’alimentazione, la situazione nazionale per il settore trasporto merci nel 2022 rimane pressoché invariata. Il gasolio continua ad essere predominante (90,8 per cento) seguito da benzina e metano (che rimangono stabili a 4,6 e 2,2 per cento). Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni

Più elettrici, più giovani e meno inquinanti: le regioni del Nord Italia conquistano la palma delle più virtuose.

alternative: la combo benzina e gas liquido segna un lievissimo aumento (1,4 per cento rispetto all'1,3 dell'anno precedente), così come elettrici e ibridi (rispettivamente allo 0,3 per cento e 0,8). Tra le regioni con più mezzi elettrici, passa in testa alla classifica la Valle d’Aosta (2,1 per cento), sorpassando il Trentino-Alto Adige (che passa da 1,3 per cento del 2021 a 1,7 del 2022). Le regioni con più mezzi a metano sono Marche (6,4 per cento), Emilia Romagna (4,6) e Umbria (3,8 per cento). Anche il panorama relativo all’alimentazione del parco autobus è stabile rispetto al 2021: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimane a gasolio (92,7 per cento rispetto al 93,3 del 2021), mentre le quote di elettrico e ibrido registrano una leggera crescita e riescono a raggiungere l’1,2 per cento. In Sardegna la percentuale di autobus a gasolio copre quasi la totalità del parco (99 per cento). Piemonte, Lombardia e Liguria spiccano per numero di mezzi ad alimentazione alternativa: la

Riduzione di CO₂ del 90 per cento "dal pozzo alla ruota"

Lombardia tocca addirittura il 3,8 per cento con l’elettrico e l’ibrido sfiora il 2 per cento.

37,4 per cento Euro 5 e 6 Nel comparto del trasporto merci nel 2022 prevalgono a livello nazionale gli Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, raggiungono il 37,4 per cento del totale. Le categorie dalla 0 alla 2 coprono il 30,6 per cento del parco. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 14,5 per cento (in calo di 0,5 punti rispetto al 2021).

La Valle d’Aosta si conferma la regione più virtuosa registrando l’81,9 per cento di mezzi poco inquinanti; la Calabria resta fanalino di coda con un parco autocarri che, come nel 2021, è composto per la metà da Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 (50,5 per cento).

La percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 rappresenta quasi la metà del parco, raggiungendo il 48 per cento. Anche in questo caso stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,4 per cento del totale. Da un’analisi per diffusione geografica emerge che questa categoria è molto diffusa nel Sud Italia, specie in Campania, regione con la quota più alta (25,5 per cento). Invece gli autobus più recenti rappresentano quasi l’80 per cento del parco circolante in Trentino-Alto Adige e sono presenti con percentuali molto

LA NUOVA GENERAZIONE È PRONTA PER L’HVO

Oltre all'introduzione di una serie completa di veicoli full electric e allo sviluppo della tecnologia a idrogeno, DAF sta lavorando ai suoi motori a

combustione per nuovi tipi di carburante, allo scopo di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2. L'HVO è un biocarburante di ultima generazione che consente una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 90% e può essere utilizzato tranquillamente su tutti i veicoli DAF di nuova generazione. L'olio vegetale idrotrattato viene realizzato con prodotti di scarto e grassi dell'industria alimentare. Attualmente è il

carburante più sostenibile sul mercato per i veicoli diesel e garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 ("dal pozzo alla ruota") fino al 90% se comparato con un normale diesel. E, a differenza delle precedenti generazioni di biocarburanti, l'HVO non ha alcun impatto sulla produzione alimentare. L’HVO può essere utilizzato nei veicoli DAF senza alcuna modifica, mantenendo inalterate le prestazioni e gli intervalli di

manutenzione fino a 200.000 chilometri per il trasporto su lunghe distanze. Tutti i veicoli DAF di ultima generazione sono pronti per l'utilizzo al 100% di HVO, inclusa la serie LF per la distribuzione, la serie XD ("International Truck of the Year 2023") per la distribuzione e applicazioni specifiche e le top di gamma XF, XG e XG+ ("International Truck of the Year 2022") per il trasporto pesante e su lunghe distanze.

alte anche nelle altre regioni del Nord Italia (Valle D’Aosta 75,5 per cento; Friuli-Venezia Giulia 74,7, Lombardia 61,8).

Un parco troppo agée

Il parco circolante di autocarri per il trasporto merci in Italia nel 2022 risulta decisamente agée, caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 20 e i 30 anni (18,6 per cento), seguita dalla fascia 15-20 anni che segna il 16,7 per cento. In crescita la categoria “oltre i 30 anni” che rappresenta il 15,6 per cento. I veicoli “da 0 a 10 anni” arrivano complessivamente al 33,9 per cento, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri nuovi, da 0 a 1 anno (3,6 per cento). L’analisi mette in luce una spiccata disparità della distribuzione geografica dei mezzi pesanti in circolazione, con quelli più nuovi, maggiormente sicuri e meno inquinanti, prevalentemente al Nord e quelli più vecchi al Sud: le quote più elevate di veicoli di oltre 30 anni si trovano in Calabria (30,1 per cento) e Sicilia (27,5). Il podio per la regione con il parco circolante più “giovane” lo conquista la Valle d’Aosta che con il 20,4 per cento supera il Trentino-Alto Adige (13 per cento). Nel segmento del trasporto persone la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta un quinto del totale (20,8 per cento). Una quota leggermente in crescita rispetto all’anno precedente, ma ancora superata dalla percentuale di mezzi di oltre 20 anni, che nel 2022 raggiunge il 27,6 per cento (nel 2021 era a 26,9 per cento). Tra le regioni, il Trentino-Alto Adige fa un passo in avanti e si identifica come la regione con il parco più giovane, raggiungendo il 34,5 per cento di mezzi immatricolati non più di 5 anni fa. Viceversa, all’altro capo della classifica regionale, è la Campania ad avere i veicoli in circolazione più anziani (44,3 per cento di oltre 20 anni, di cui ben il 12,1 per cento sopra i 40).

Traffico in autostrada

Nel 2022, il traffico in autostrada ha evidenziato un andamento della mobilità in crescita rispetto ai valori del 2021, con aumenti significativi sia per i veicoli leggeri (+13,6 per cento), sia per i veicoli pesanti (+2,6 per cento). È necessario, però, mettere a confronto questi dati con il 2019, l’ultimo anno pre Covid. Questa comparazione, infatti, consente di verificare e confermare un’evoluzione del traffico ormai sostanzialmente assimilabile ai livelli antecedenti alla pandemia, sebbene non siano ancora stati raggiunti i massimi registrati in quel periodo. In termini assoluti, il numero di veicoli-km percorsi in totale sull’intera rete autostradale a pedaggio nel trascorso 2022 ha superato la quota di 83,5 miliardi con un considerevole incremento (+10,7 per cento) rispetto all’anno precedente.

di Greta Rossi Milano
34 N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ
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PERCHÉ RABEN?

OFFICINE AMATI INAUGURATA LA NUOVA OFFICINA ALL’INTERNO DEL POLO LOGISTICO S.I.T.O.

LO SPECIALISTA DEL “CHIAVI IN MANO” SBARCA AL NORD

L’AZIENDA FONDATA CINQUANT’ANNI DA CARLO AMATI, ANCORA OGGI SALDAMENTE ALLA GUIDA DEL GRUPPO E AFFIANCATO DAI FIGLI GIANLUCA E ALESSIA, SI PONE L’OBIETTIVO DI DIVENTARE LEADER NELLA GESTIONE DELLA MANUTENZIONE DELLE GRANDI FLOTTE DI TRASPORTO, ANCHE FUORI DAI CONFINI LAZIALI.

A sinistra Gianluca Amati. Sotto da sinistra la famiglia Amati al gran completo, Giacomo Bocelli di Alltrucks e Alessio Sitran di Continental, intervenuti all'inaugurazione: le due aziende sono partner da tempo del Gruppo Amati.

on un punto di assistenza qualsiasi che apre in un luogo qualsiasi, ma diversi invece i significati che porta con sé la decisione da parte del Gruppo Amati di inaugurare un’officina proprio ad Orbassano all’interno del polo logistico S.I.T.O. Una nuova tappa per la storia cinquantenaria della realtà partita da Nettuno e cresciuta anno dopo anno sotto la guida prima di Carlo Amati e poi anche dei figli Gianluca e xxx, che oggi si esprime in diverse aziende attive nel settore delle officine meccaniche che coprono a 360 gradi il mondo della riparazione e dell’assistenza al trasporto merci e persone.

“La prima azienda, la Officine Meccaniche Amati Carlo & C. S.n.c. - ci racconta a margine dell’evento proprio Gianlucavenne fondata da mio padre nel 1974: da quel momento non ci siamo mai fermati e siamo cresciuti evolvendoci e creando società ad hoc per una migliore gestione delle diverse attività. La Drive Line Service Spa è specializzata nell’assistenza e nella manutenzione dei complessivi meccanici installati a bordo dei veicoli ferroviari e degli autoveicoli; nata nel 2006 quando abbiamo deciso di investire nei cambi automatici degli autobus, è oggi officina autorizzata ZF, FPT, VOITH, Bosch, Wabco, Dafo e Konvekta;

la Global Truck Service Srl offre servizi di assistenza e riparazione per automobili, trasporto pesante, camper e caravan, moto e quad, ed è anche centro autorizzato per le revisioni di auto, moto e trasporto leggero fino a 35 quintali; la Driveline Service Srl è specializzata nella meccanica e nella carrozzeria di mezzi pesanti, autobus, truck”. Un’azienda fin qui fortemente orientata sull’autobus e i servizi alle società di trasporto pubblico, che però con la nuova apertura vuole ampliare il ventaglio dei propri clienti e l’offerta.

“È vero che abbiamo deciso di investire a Torino soprattutto in considerazione della partnership con Enel X che ci ha dato la possibilità di gestire un contratto di full service su 14 autobus elettrici - ha continuato a raccontarci Gianluca Amati - ma se attualmente i

veicoli industriali occupano circa l’1 per cento del nostro volume d’affari, sarà proprio a Torino che implementeremo il settore dei truck. La nostra scelta è caduta sull’interporto S.I.T.O., una delle migliori location dell’area logistica del

Nord Ovest che rappresenta la piattaforma ideale per la nostra strategia di sviluppo nel Nord Italia. Un’officina all’interno di un interporto, dove sono presenti i principali trasportatori italiani e europei, può rappresentare sicuramente un punto di appog-

gio di grande interesse per le aziende, e anche la posizione è strategica visto che confiniamo direttamente con tangenziale: per questo sono già arrivati i primi clienti privati”. La nuova officina Amati è già operativa, conta su una superficie coperta di 1.200 mq con 6 postazioni di lavoro, un piazzale esterno di 5.000 mq, e un organico di 7 addetti, di cui 3 meccanici, 1 autista, 1 fabbro, 1 accettatore e 1 responsabile di sede, con la possibilità di raddoppiare nei prossimi mesi. “Le nostre due officine storiche si trovano a Nettuno, e occupano una superficie di circa 80mila mq. Nel 2019 abbiamo aperto una nuova officina a Latina. Importante è per noi la partnership con la RATP in base alla quale seguiamo la manutenzione full service di Cilia Italia e di CST, entrambe aziende di trasporto pubblico di cui il gruppo francese detiene la maggioranza, la prima con base a Palestrina, la seconda a Latina. Siamo subentrati nelle loro officine, abbiamo assunto il personale tecnico, e oggi offriamo loro un contratto full service. In questi spazi abbiamo oggi la possibilità anche di lavorare per terzi”.

In totale le strutture del Gruppo Amati si estendono su una superficie di oltre 100mila mq e danno lavoro a 140 persone,

36 N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ
Ndi Cristina Altieri Orbassano

la maggioranza tecnici, in parte impiegati amministrativi. “Oggi abbiamo anche un accordo con Solaris - continua Amati - per la manutenzione di 730 autobus: io mi occupo dei pneumatici, mio padre di meccanica e carrozzeria. A proposito di gomme, ne gestiamo circa 4.000 all’anno in partnership con Continental: è un’azienda con cui è nata un’ottima collaborazione, e oggi nei contratti full service inseriamo anche la gestione dei pneumatici”.

Una visione chiara, quella di Gianluca Amati, che pare persona abituata a trovare soluzioni di fronte alle criticità. “Il settore delle officine meccaniche oggi

presenta diverse problematiche. Due su tutte. Innanzitutto la difficoltà di reperire personale, perché il nostro mondo, nonostante i cambiamenti, ancora non esercita quell’appeal che meriterebbe se fosse inteso nel modo giusto. Il lavoro del tecnico, e similmente anche quello del trasportatore, è sempre stato considerato usurante, ma oggi vogliamo raccontare che ai nostri ragazzi non è richiesto alcun particolare impegno fisico: non alzano a mano i motori e neppure si sporcano. La tecnologia ha trasformato questa professione, e per diffondere il messaggio corretto abbiamo da tempo iniziato a

collaborare con diversi istituti di formazione con l’obiettivo di portarci a casa quelle 3/4 persone all’anno che costituiscono il nostro ricambio generazionale. La seconda criticità è che non si fa abbastanza squadra tra le aziende, ognuno pensa al suo orticello, e questo è uno scoglio che abbiamo riscontrato soprattutto nel mondo del trasporto

merci piuttosto che in quello del pubblico. Abbiamo proposto a varie aziende di prendere in gestione l’officina, è la nostra specialità, in modo da lasciarli liberi di occuparsi del loro core business, visto che l'attività di assistenza e manutenzione oggi è un mestiere complicato da infiniti passaggi burocratici, soprattutto se ci si addentra nel settore dello smaltimento rifiuti, ad esempio, o delle revisioni. Nel mondo dell’autobus abbiamo sempre trovato interlocutori ben disposti a consegnarci le chiavi della loro officina. Quando si parla di costo chilometrico full service le aziende di trasporto pubblico si mettono subito a

disposizione, mentre la stessa reazione ancora non la riscontriamo nei trasportatori: forse semplicemente i tempi non sono ancora maturi”. Dal canto suo il Gruppo Amati nella squadra crede, eccome: associata Alis proprio per fare networking con aziende complementari, la realtà non più solo laziale fa parte anche della rete Alltrucks: “È un ottimo progetto e lo stiamo sfruttando soprattutto per la formazione, perché permette di accedere a servizi innovativi, di avere informazioni preziose su truck e semirimorchi, e in definitiva di ampliare la nostra clientela e di offrire un servizio sempre migliore”.

“S.I.T.O. è una delle migliori aree logistiche e rappresenta la piattaforma ideale per la nostra strategia di sviluppo nel Nord Italia".
37 N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ

IVECO BUS LE ISOLE FAROE SCELGONO L’E-WAY PER DARE AVVIO ALL’ELETTRIFICAZIONE

ENTRANO IN SERVIZIO SULLE STRADE DELLA CAPITALE I PRIMI

DUE AUTOBUS A BATTERIE, CAPACI DI TRASPORTARE

60 PASSEGGERI E DI

OSPITARNE FINO A 23 SEDUTI. NON È UN DEBUTTO: LA SOCIETÀ DI TRASPORTO

PUBBLICO DI

SOSTENIBILITÀ NORDICA

veco Bus ha consegnato due citybus E-Way a HZ Bussar, azienda di trasporto pubblico delle Isole Faroe, il suggestivo arcipelago a metà strada tra Regno Unito e Islanda. Questi veicoli saranno impiegati su strade di trasporto urbano nella municipalità della capitale Tórshavn (Tórshavnar kommuna). Si tratta dei primi due bus elettrici presenti sulle isole ed entreranno a far parte del sistema di bus gratuiti municipale. Iveco Bus sul territorio ha una presenza già consolidata: i nuovi arrivati andranno infatti ad unirsi a una flotta composta da 16 Crossway entrati in servizio a dicembre 2022. Alimentato da 10 pacchi batterie per un totale di 420 kWh, l’E-Way può offrire un efficiente servizio giornaliero in condizioni operative reali. Questa capacità dimostra la versatilità d’impiego del veicolo nell’adattarsi a strade diverse e l’eccellente autonomia offerta da questo midibus a ricarica notturna.

IVECO BUS

ITÓRSHAVN HA GIÀ IN FLOTTA 16 CROSSWAY. 2

I nuovi midibus Iveco E-Way, primi elettrici sulle isole, alimentati da 10 pacchi batterie per un totale di 420 kWh, andranno ad unirsi a una flotta già composta da 16 Crossway entrati in servizio a dicembre 2022.

Le dimensioni compatte del midibus E-Way, che ha una lunghezza di 10,7 metri e una larghezza di 2,33 metri, lo rendono un veicolo molto agile su strade di difficile accesso, come le strette vie dei centri cittadini. Caratterizzato da una facile accessibilità, l’E-Way è in grado di accogliere 60 passeggeri a bordo, con 23 posti a sedere.

“Abbiamo appena ricevuto in consegna - ha dichiarato John Fonsdal, Public Transport Manager HZ Bussar - due nuovi autobus E-Way, ed è un momento davvero speciale per noi perché si tratta dei primi autobus elettrici in funzione sulle isole. Siamo estremamente entusiasti di poter passare dall’alimentazione diesel a quella elettrica

Il bando GTT vede il brand primo in classifica per tutti e tre i lotti

a zero emissioni”. “Siamo orgogliosi che i nostri midibus E-Way - ha aggiunto Giorgio Zino, Head of Bus Commercial Operations di Iveco Bus in Europa - siano stati selezionati per essere i primi autobus elettrici operativi nelle Isole Faroe.

Con questa consegna, Iveco Bus dimostra ancora una volta che la gamma E-Way soddisfa pienamen-

te le esigenze degli operatori del trasporto pubblico, qualunque sia la missione, facendo affidamento su una rete forte e coesa”. La consegna dei veicoli è stata supportata dal concessionario Gervi, che offre un’ampia gamma di servizi, tra cui consulenza commerciale, supporto post-vendita e assistenza completa sulle isole.

225 BUS A BATTERIA PER ELETTRIFICARE TORINO

25 nuovi autoBus full electric con fornitura e installazione di infrastrutture di ricarica e sistemi di accumulo, per oltre 150 milioni di euro di finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, oltre a un servizio ricambi completo per 10 anni una base di autofinanziamento per oltre 15 milioni di euro: questi i numeri del bando pubblicato da GTT, Gruppo Torinese Trasporti, il 10 febbraio 2023 che si è chiuso con l’apertura ufficiale delle offerte e la proposta di aggiudicazione degli appalti. Primo in classifica per tutti e tre i lotti è Iveco Bus (veicoli e sistemi di ricarica), insieme a Enel X, società del

Gruppo Enel dedicata allo sviluppo di servizi e soluzioni innovative per l’efficienza energetica (progettazione e infrastrutture energetiche), e Iveco Orecchia (fornitura di pezzi di ricambio) in Associazione Temporanea di Imprese. L’aggiudicazione finale, terminato il periodo di “standstill”, è prevista per fine agosto.

L’accordo quadro iniziale prevede la fornitura di 225 Iveco Bus E-Way così suddivisi: 135 autoBus da 12 metri, 62 autoBus da 18 metri e 28 Bus Rapid Transit da 18 metri. Questi ultimi sono più spaziosi degli snodati tradizionali, possono ospitare più persone con una carrozzeria simile a un tram, sistemi di ricarica in linea e percorsi dedicati: saranno utilizzati sulla nuova linea 2 di Torino. L’iniziativa prevede che la produzione degli autoBus, con i relativi pacchi batteria fabbricati a Torino, venga completata nel nuovo stabilimento Iveco Bus di Foggia, in Italia.

“Siamo particolarmente soddisfatti - ha affermato Serena Lancione

Amministratore Delegato di GTTperché questa gara è molto strategica per GTT e ha visto la partecipazione dei principali attori del settore. Le procedure di gara si sono concluse nei tempi previsti grazie ad un lavoro di squadra coordinato che ci ha consentito di rispettare i tempi previsti dal PNRR per accedere ed ottenere i fondi. Questi autoBus cambieranno radicalmente il volto del trasporto pubblico torinese nei prossimi anni e consentiranno un totale rinnovamento del parco: il 63 per cento degli autoBus di GTT sarà elettrico e con il potenziamento del sistema tramviario e metropolitano oltre l’80 per cento i viaggiatori a Torino si muoveranno su mezzi elettrici, quindi senza inquinare”.

“Siamo orgogliosi - è intervenuto Domenico Nucera, President, Bus Business Unit, Iveco Group - di essere stati selezionati da GTT per Torino. Abbiamo innanzitutto dimostrato la competitività del nostro prodotto di fronte a concorrenti forti, dopo i successi che abbiamo già avuto a

livello internazionale. Questa fornitura per GTT sarà il primo esempio in Europa di contratto “chiavi in mano” per i nostri autoBus elettrici: include non solo i nostri veicoli ma anche i servizi di ricarica e ricambi, grazie a una vincente collaborazione con Enel X e Iveco Orecchia. Naturalmente ci riempie di orgoglio sapere che per le strade della città dove ha sede il Gruppo Iveco circoleranno i più moderni autoBus elettrici prodotti dalla nostra Azienda”. “Siamo molto lieti di poter partecipare a un progetto così importante per la città di Torino, favorendo ulteriormente la diffusione del trasporto sostenibile nel nostro Paese”, afferma Armando Fiumara, Responsabile E-Bus Italia di Enel X. “Siamo fiduciosi che il trasporto su mezzi silenziosi e meno inquinanti sia ancora più vantaggioso per residenti e visitatori, in quanto risponde concretamente non solo agli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale ma anche di miglioramento della mobilità urbana”.

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MOBILITÀ N° 322 settembre 2023

RAMPINI UN CONTRIBUTO ESSENZIALE ALLA DECARBONIZZAZIONE DI MARBURGO

IL TPL TEDESCO SCEGLIE L’ITALIA

CONSEGNATI AGLI AMMINISTRATORI DELLA CITTÀ SEDE DI UNIVERSITÀ E DI VARI CENTRI DI RICERCA

DUE E80 DA 340 KM DI AUTONOMIA. VANNO AD AGGIUNGERSI AD EMIL ED ELISA, DUE BUS ELETTRICI, SEMPRE DI RAMPINI, FORNITI NEL 2021. MA LA COLLABORAZIONE È SOLO ALL’INIZIO.

START ROMAGNA RECLUTAMENTO CONDUCENTI IN CORSO

ue autobus full electric di Rampini sono stati consegnati alla città tedesca i Marburgo. Una consegna che segue quella effettuata nel 2021 di due E80, modelli che hanno dato avvio alla strategia di decarbonizzazione della città. Alla presenza di Thomas Spies e Nadine Bernshausen, le più alte cariche istituzionali della città, e del management della Rampini S.p.A., i due nuovi autobus sono stati consegnati a Holger

Armbrüster e Bernhard Müller, Amministratori Delegati di Stadtwerke Marburg.

“Siamo onorati - ha dichiarato Caterina Rampini, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Rampini S.p.A. - di poter consegnare alla bellissima città di Marburgo un secondo lotto di autobus elettrici caratterizzato da una nuova tecnologia. L’Eltron è un autobus estremamente compatto e maneggevole e, inoltre, è completamente “Made in Europe”. Siamo orgogliosi che i nostri autobus rappresentino la base per la progressiva decarbonizzazione della città di Marburgo”.

Il nuovo Eltron non solo presenta linee e un design innovativi, ma soprattutto una tecnologia ulteriormente migliorata. Sul tetto sono installate, per esempio, batterie al litio ferro fosfato prodotte dal leader mondiale CATL, con una capacità fino a 281 kWh. Il nuovo modello è dotato di un motore – posizionato centralmente - di tipo sincrono altamente efficiente con una potenza di picco di 240 kW. L’autonomia è di 340 chilometri, mentre il raggio di sterzata è di 14,8 metri, ottimale per il servizio di trasporto pubblico nei centri urbani. Inoltre, l’autobus offre, per la prima volta, un sistema di telecamere in sostituzione dei classici specchietti.

La Stadtwerke Marburg è convinta dei vantaggi ottenuti attraverso l’impiego di autobus elettrici. Nel 2021, l’azienda di trasporto pubblico di Marburgo ha introdotto per la prima volta due autobus elettrici di Rampini, battezzati per l’occasione “Emil” ed “Elisa”, in riferimento a due importanti figure storiche della città. “Uno dei punti di forza di que-

sti veicoli è la loro manovrabilità, soprattutto sul ripido percorso che porta al castello della linea 10. La manovrabilità e l’esperienza di guida sono state giudicate positivamente dai nostri autisti mentre i nostri passeggeri apprezzano gli elevati livelli di comfort”, ha spiegato Wol-

ANFIA

Il team di Rampini S.p.A. insieme agli amministratori di Stadtwerke Marburg, in occasione della consegna dei due veicoli.

fgang Otto, Amministratore Delegato di Marburger Verkehrsgesellschaft, società che ha organizzato un tour di un’ora e mezza sulle strade di Marburgo a bordo del nuovo Eltron.

“Ringraziamo Rampini per la collaborazione - hanno spiegato gli amministratori delegati della Stadtwerke, Holger Armbrüster e Bernhard Müller - e attendiamo la messa in servizio dei nuovi autobus. Per la Stadtwerke Marburg si tratta di un altro importante tassello verso un trasporto a impatto zero entro il 2030”.

Nel 2024 a Marburgo è previsto l’arrivo di un altro autobus elettrico che porterà così la flotta a un totale di cinque bus a impatto zero che saranno impegnati sulle linee 10, 16 e 20. Entro il 2025, la Stadtwerke Marburg ha già pianificato la messa in servizio di altri ebus così da arrivare a disporre di un parco mezzi di 16 autobus elettrici, scelta che comporterà l’espansione dell’infrastruttura di ricarica. “In questo modo la Stadtwerke Marburghanno sottolineato Armbrüster e Müller - vuole svolgere un ruolo attivo e diventare un modello di mobilità sostenibile contribuendo a migliorare la qualità ambientale della città. Stiamo già pianificando di assumere personale altamente qualificato da impiegare nelle officine e nei depositi che saranno presto realizzati per rispondere all’aumento della domanda di mobilità prevista entro il 2030”.

Andrea Rampini nuovo Presidente della Sezione Autobus

Al via le candidature per Randstad4driving a Ravenna, il progetto di reclutamento per formare dieci conducenti di autobus per il trasporto pubblico locale che vede impegnati Start Romagna e Randstad sul territorio di Ravenna. Il progetto, completamente gratuito, coinvolgerà nella fase di reclutamento anche il centro per l’impiego di Ravenna e comincerà il 16 ottobre presso l’Autoscuola Au.ra. I dieci candidati selezionati seguiranno un percorso di formazione full-intensive per il conseguimento della patente D-CQC persone per la quale è richiesta la presenza in aula e un’età minima di 21 anni. Ai partecipanti già in fase formativa verrà offerto un contratto di somministrazione lavoro e l’assunzione in Start Romagna ad acquisizione delle patenti.

IBE IBE DRIVING EXPERIENCE SCALDA I MOTORI

IBE Intermobility and Bus Expo, appuntamento fieristico biennale di IEG Italian Exhibition Group per il mondo del trasporto collettivo sostenibile (in agenda nel 2024 alla Fiera di Rimini), si prepara per l’imminente “IBE Driving Experience”. E scalda i motori annunciando Electric Bus Driver Training, il primo corso teorico e pratico dedicato alla formazione degli autisti, per preparararli nella transizione dalla guida di veicoli a combustione interna a quella di autobus elettrici. Il corso partirà il 25 ottobre durante l’appuntamento che riunirà la community della Bus & Travel industry al Misano World Circuit “Marco Simoncelli” di Misano Adriatico il 24 e il 25 ottobre prossimi.

UNA GUIDA MOTIVATA IN UN MOMENTO DI GRANDE SFIDA

Andrea Rampini, Amministratore Delegato di Rampini Carlo Spa, è stato nominato Presidente della Sezione Autobus di ANFIA. Il comparto della mobilità collettiva sta oggi vivendo una fase di profonda trasformazione. Gli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione proposti dalla Commissione europea - autobus urbani a zero emissioni dal 2030 – devono necessariamente coniugarsi con una realistica transizione energetica della mobilità pubblica, che deve poter contare su strumenti di supporto agli investimenti produttivi e alle attività di Ricerca&Innovazio-

ne nelle nuove tecnologie.

“La conferma della Rampini Carlo Spa - ha affermato il Neo-Presidente - nella mia persona, come rappresentante della sezione Autobus è per la nostra azienda motivo di orgoglio. La filiera dell’autobus sta affrontando oggi numerose sfide, dalle normative molto stringenti guidate dal processo di decarbonizzazione, fino ad arrivare alle normative tecniche di miglioramento e modernizzazione in vigore già dal 2024 e che avranno un impatto estremamente significativo. Allo stesso tempo, ha però di fronte una serie di

opportunità come non acca deva da tempo, come il PNRR e i relativi fondi che offrono la possibilità di velocizzare la transizione energetica grazie alle spinte verso l’Elettrico e la tecnologia Idrogeno. Sfide ed opportunità della transizione rappresentano un impegno notevole per le aziende della filiera. Al loro fianco e per il loro sostegno dedicherò le mie competenze ed il mio impegno a rappresentare gli associati della sezione autobus di ANFIA”.

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Ddi Lino Sinari Marburgo
MOBILITÀ N° 322 settembre 2023

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UNIPOLRENTAL INTERVISTA A GIOVANNI ORLANDINI, AD E DIRETTORE GENERALE

Pronti per un nuovo, entusiasmante viaggio

PARLA IL NUMERO UNO DEL PRIMO OPERATORE ITALIANO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, RIASSUMENDO LA STRATEGIA E LA VISIONE DELL’AZIENDA: SEI CANALI DISTRIBUTIVI DELL’OFFERTA, ASSISTENZA E SERVIZI RAPIDI, E SOPRATTUTTO, NESSUN ESUBERO DI PERSONALE.

Ada anni e vero e proprio “fiore all’occhiello”, anche attraverso i canali commerciali del Gruppo BPER, tra cui il network delle filiali bancarie.

Dopo l’incorporazione, che società troveremo sul mercato?

partire dal primo luglio UnipolRental ha incorporato SIFÀ, per la realizzazione di un progetto industriale nel settore del Noleggio a Lungo Termine.

A questo proposito abbiamo rivolto le nostre domande a Giovanni Orlandini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di UnipolRental.

Orlandini, ci può descrivere meglio la fusione di queste due importanti realtà del settore?

La fusione per incorporazione di SIFÀ in UnipolRental è il risultato di un accordo sulla base di un interessante progetto industriale tra UnipolSai e il Gruppo BPER, che controllava interamente SIFÀ. Oggi, UnipolSai detiene la partecipazione di oltre l’80 per cento del capitale sociale di UnipolRental, mentre BPER il rimanente 20 per cento circa.

Dal primo luglio è iniziato quindi un nuovo viaggio che vede i Gruppi Unipol e BPER operare insieme con un unico operatore del Noleggio a Lungo Termine.

Parliamo di due aziende, UnipolRental e SIFÀ, che anche nel 2023 hanno ottenuto ottimi risultati, in termini di sviluppo, produzione e marginalità. Due società “sane” in un mercato in continua crescita. L’impegno tra i due grandi Gruppi consente ora a UnipolRental di promuovere i propri servizi oltre che tramite le Agenzie UnipolSai, canale attivo

E quali saranno gli impatti per i clienti?

UnipolRental, con l’incorporazione di SIFÀ, si consolida come primo operatore italiano del settore del Noleggio a Lungo Termine, con una flotta di 130.000 veicoli e oltre 45.000 nuove immatricolazioni nel 2023, una quota di mercato che si avvia verso il 12 per cento. Attraverso l’incorporazione abbiamo realizzato un forte potenziamento delle nostre strutture, sia commerciali che operative. In particolare, abbiamo rafforzato i servizi post-vendita, dove oggi assistiamo a crescenti difficoltà, in tutti gli attori della filiera, dovute a pianificazione precaria, aumento dei prezzi, scarsa disponibilità di prodotto. Grazie agli asset di Gruppo – mi riferisco a UnipolAssistance, le reti UnipolService e UnipolGlass, la telematica di UnipolTech, per citarne alcuni – siamo ora in grado di garantire assistenza e servizi in tempi rapidi e capillarità unica. Riguardo ai clienti e fornitori, a cui siamo felici di dare il benvenuto nella nostra organizzazione, ci siamo focalizzati e ci siamo impegnati per ridurre al minimo l’impatto di questa operazione, mantenendo invariati i riferimenti e le modalità operative esistenti per ogni necessaria richiesta di supporto.

VW VEICOLI COMMERCIALI

“Siamo ora in grado di garantire assistenza e servizi in tempi rapidi e una capillarità unica sul territorio nazionale”.

Con l’incorporazione di SIFÀ è avvenuta anche un’importante acquisizione di figure professionali.

Tengo in modo particolare a questo punto perché SIFÀ - e

Test bavaresi per l’ID. Buzz a guida autonoma

UnipolRental - sono fatte in primis di persone, persone che si spendono e profondono il loro impegno e le loro competenze a servizio di clienti, colleghi e azienda: un patrimonio umano e

professionale di assoluto livello. Ci tengo peraltro a sottolineare che il progetto non prevede esuberi di personale: tutti i colleghi di UnipolRental e SIFÀ si sono già visti confermare l’opportunità di valorizzare la propria professionalità e aspirazione. Queste competenze ci consentono di continuare a perseguire e migliorare il nostro obiettivo primario ovvero quello di essere sempre vicini ai nostri clienti, sicuri che questa nuova realtà porterà la nostra offerta e il nostro servizio ad un livello sempre più elevato di eccellenza, soddisfacendo a pieno le nuove esigenze dei clienti. La nostra nuova squadra è già stata formata, le responsabilità assegnate e le funzioni integrate: oggi contiamo su 440 persone che ci consentono di poter ambire, a fine del prossimo anno, a traguardare un fatturato di oltre 1 miliardo di euro.

Un altro importante cambiamento, in seguito alla fusione, è quello relativo ai canali distributivi offerti da UnipolRental. Siamo convinti che la multicanalità sia la strada necessaria per raggiungere gli importanti risultati condivisi con il Gruppo; a fianco delle strade già tracciate in questi anni, si aggiungono ora la rete delle filiali bancarie e più in generale i canali commerciali del Gruppo BPER, che rappresentano un’ulteriore straordinaria opportunità di crescita e sviluppo. Siamo presenti sul mercato con 6 diversi canali distributivi, rappresentando un unicum nel settore del Noleggio a Lungo Termine in Italia. Una scelta resa ancora più determinante grazie ai due canali che le aziende azioniste detengono in modo strutturato: la rete agenziale UnipolSai, che rappresenta il gruppo di agenti più capillare d’Italia, e i canali commerciali del Gruppo BPER.

NON SONO SOLO ELETTRICO, MI MUOVO ANCHE DA SOLO

Sulla strada verso la produzione di serie, il veicolo elettrico a guida autonoma Volkswagen ID. Buzz AD (Autonomous Driving) è stato testato per la prima volta a Monaco di Baviera, facendo viaggiare rappresentanti del governo, autorità pubbliche e del mondo degli affari, nonché rappre -

sentanti dei

media. Il programma di test Volkswagen è stato lanciato in parallelo anche ad Austin, Texas, USA. Il processo di sviluppo del veicolo AD è focalizzato sull’uso commerciale nei centri urbani in Europa e Nord America, sia per il servizio di ridesharing che per servizi di trasporto. “L’espansione del nostro programma di sviluppo di veicoli a guida autonoma in Nord America - ha dichiarato Christian Senger, membro

Il sistema di guida autonoma dell’ID. Buzz viene fornito dalla società Mobileye.

del Consiglio di Amministrazione e Responsabile dello sviluppo della guida autonoma presso Volkswagen Veicoli Commerciali - è il prossimo passo nella nostra roadmap strategica globale e il risultato di un investimento a lungo termine. Questo ci aiuterà a testare, convalidare e perfezionare la tecnologia anche sulle strade americane”. I veicoli completamente elettrici ID. Buzz AD offrono una tecnologia da produzione di serie a cui viene aggiunto un sistema di guida autonoma della società Mobileye. La crescente flotta di veicoli in test raccoglie dati sulle miglia percorse memorizzando una varietà di scenari di guida. Ciascuno dei veicoli, che sono

classificati come veicoli di livello 4 secondo lo standard SAE, è dotato di telecamere, radar e tecnologia lidar. Durante la fase di test, tutti gli ID. Buzz AD sono sempre presidiati da autisti. MOIA, la una delle aziende controllate del Gruppo, è presente sul mercato come fornitore di servizi di mobilità di ridesharing dal 2019 e ha trasportato oltre 8,5 milioni di passeggeri fino ad oggi. A differenza della Germania, dove MOIA sarà la prima a utilizzare veicoli a guida autonoma, Volkswagen non gestirà servizi di guida autonoma negli Stati Uniti in futuro. Questo sarà fatto da società esterne del settore della mobilità e dei trasporti.

III N° 322 settembre 2023 PERSONAGGI

MERCEDES-BENZ VANS COME CAMBIANO E PERCHÉ I VAN DI MEDIE DIMENSIONI

AI COMMERCIALI “TOCCA” LA PREMIUMNESS

AI PRIVATI IL LUSSO, ALLE AZIENDE CHE COSTRUISCONO IL LORO BUSINESS INTORNO AI FURGONI INVECE È RISERVATO UN APPROCCIO PREMIUM: UNA DISTINZIONE CHE PARE PIÙ NOMINALE CHE ALTRO, VISTO CHE IN ENTRAMBI I CASI SI PARLA DI GRANDE COMFORT, TECNOLOGIA STELLARE E SICUREZZA SENZA COMPROMESSI.

Mercedes-Benz Vans ripensa le sue serie di medie dimensioni per renderle ancora più attraenti: che sia per uso privato o commerciale il nuovo design esterno e interno si associa ad un alto livello di comfort, sicurezza e funzionalità, soprattutto grazie a un innesto importante di tecnologia. I nuovi modelli EQV, Classe V e Classe V Marco Polo, nonché eVito e Vito segnano un passo importante nell’attuazione della strategia aziendale recentemente presentata. Al fine di soddisfare in modo specifico i diversi desideri ed esigenze dei clienti privati e commerciali, Mercedes-Benz Vans persegue un approccio strategico differenziato. La strategia di lusso si applicherà ai veicoli destinati ai privati – tra cui EQV, Classe V e Classe V Marco Polo – come per tutte le vetture Mercedes-Benz, mentre per i veicoli commerciali, tra cui eVito e Vito, l’approccio sarà premium. L’obiettivo è di completare l’attuazione di questo cambiamento strategico con l’introduzione della prossima architettura modulare e scalabile Van Electric – VAN. EA, dal 2026 in poi, considerando che i van elettrici dovrebbero anche rappresentare oltre il 50 per cento delle vendite entro il 2030. Già oggi Mercedes-Benz Vans offre una versione elettrica di ogni modello: di veicoli a batteria ne sono stati venduti in totale 40.000 esemplari e il più consegnato è l’eVito.

“Vogliamo offrire - ha dichiarato Klaus Rehkugler, Responsabile Vendite & Marketing Mercedes-Benz Vans - veicoli e servizi più desiderabili e svolgere un ruolo pionieristico nella mobilità elettrica, dagli MPV ai camper e ai furgoni commerciali. I nostri

nuovi modelli di veicoli di medie dimensioni sono un altro passo verso il raggiungimento di questo obiettivo. Il posizionamento di lusso più maturo di EQV e Classe V e il carattere premium affinato di eVito e Vito ci consentiranno di aumentare la nostra attenzione su regioni e settori ad alto margine”.

Nuovo look esterno

Nuovo innanzitutto il look per i veicoli di medie dimensioni: lo sviluppo del design conferisce a EQV, Classe V e Classe V Marco Polo, così come eVito e Vito, un carattere più distintivo. Inedita la griglia del radiatore, a seconda dell’equipaggiamento circondata da una banda luminosa a LED, e il paraurti. La Classe V top di gamma Exclusive presenta anche la stella Mercedes sul cofano. I fari adattivi sono disponibili di serie o come optional a seconda

della linea di equipaggiamento. Nella parte posteriore, il paraurti e le luci a LED di nuova concezione assicurano un aspetto inconfondibile. Il contorno delle luci posteriori è oscurato, per creare una firma luminosa più precisa. Anche EQV, Classe V e Classe V- Marco Polo hanno una nuova striscia cromata con scritte Mercedes-Benz nella parte posteriore. A completare il quadro i nuovi cerchi in lega leggera con un design aerodinamicamente ottimizzato nei formati da 17, 18 e 19 pollici, nonché cinque nuovi colori di verniciatura.

Interni tutti ripensati Alto livello di digitalizzazione internamente. L’abitacolo è caratterizzato da un quadro strumenti ridisegnato con touchscreen, nuove prese d’aria e una generazione tutta rivista

di volanti con riconoscimento vocale capacitivo. Per la prima volta, EQV, Classe V e Classe V Marco Polo hanno due display widescreen da 12,3 pollici. Vito ed eVito sono dotati di un display centrale da 10,25 pollici intuitivo e di un nuovo quadro strumenti con display a colori da 5,5 pollici, adatto alle esigenze dei clienti commerciali. La console centrale supporta la ricarica wireless degli smartphone. Altre nuove caratteristiche di comfort, alcune delle quali opzionali, includono la funzione di avviamento senza chiave, il volante riscaldato e la nuova illuminazione posteriore attenuata per la guida notturna. Con 64 colori, l’illuminazione ambientale offre un’atmosfera ancora più individuale e familiare. Per un accesso più comodo alla parte posteriore, la Classe V e l’EQV hanno ora di serie anche

una porta scorrevole sul lato sinistro del veicolo. Per la prima volta, il portellone elettrico Easy-Pack è disponibile per Vito Tourer, Mixto e eVito Tourer per un comodo carico e scarico. Inoltre, il freno di stazionamento elettrico è ora a bordo anche per tutti i modelli commerciali con cambio automatico, a seconda dell’equipaggiamento.

Sistema di infotainment MBUX

Il nuovo portafoglio di veicoli di medie dimensioni Mercedes-Benz è equipaggiato di serie con l’attuale generazione del sistema di  infotainment MBUX (Mercedes-Benz User Experience), una novità assoluta per Vito ed eVito. Con il  nuovo MBUX, i conducenti di Classe V Marco Polo, Classe V ed EQV beneficiano di possibili funzioni aggiuntive come lo

IV N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ

Mercedes-Benz Vans offre una versione elettrica di ogni modello: di veicoli a batteria ne sono stati venduti in totale 40.000 esemplari, e il più consegnato è l’eVito.

streaming musicale, il controllo del comfort Energizing e la navigazione con realtà aumentata. I clienti possono creare il proprio profilo personale direttamente nella propria vettura e sincronizzarlo con i dati esistenti nel proprio account Mercedes me. Scansionando un codice QR con l’app Mercedes me, il veicolo viene automaticamente collegato all’account Mercedes me. Un gran numero di extra digitali sono disponibili con il sistema di infotainment MBUX: servizi gratuiti come la manutenzione, la gestione di incidenti e guasti, nonché servizi remoti come il blocco e lo sblocco delle porte e l’apertura e la chiusura dei finestrini tramite l’app Mercedes me. Altri servizi utili includono la

navigazione con informazioni sul traffico in tempo reale, la comunicazione Car-to-X e le funzioni MBUX estese con l’assistente linguistico “Hey Mercedes”.

Facilità di ricarica

Il servizio digitale Mercedes me Charge è disponibile anche per l’EQV e in futuro anche per il nuovo eVito: offre ai clienti l’accesso a una delle più grandi reti di ricarica

MERCEDES-BENZ VANS

pubbliche in Europa con oltre 500.000 punti di ricarica, tra cui la rete europea di ricarica rapida IONITY. Poiché i veicoli elettrici sono dotati di Plug & Charge, i conducenti possono caricare e pagare in modo particolarmente rapido e conveniente presso le stazioni di ricarica compatibili. L’autenticazione manuale non è necessaria perché il punto di ricarica comunica direttamente

La parola a Gordon Wagener, Chief Designer Officier

con il veicolo tramite il cavo di ricarica.

Assistenza alla guida

Ampio il corredo di sistemi di sicurezza e assistenza: l’Active Brake Assist ora include la funzione di intersezione e può anche avvisare della presenza di veicoli che attraversano verticalmente o in arrivo e manovre di sorpasso pericolose e intervenire per frenare in caso di emergenza e fornire supporto durante la svolta. I fari adattivi

Multibeam LED con Highbeam Assist PLUS sono disponibili per la prima volta. Ciascuno con 84 LED controllabili individualmente, consente una regolazione estremamente rapida e precisa dei fari alla situazione del traffico attuale. L’Highbeam Assist PLUS illumina continuamente la strada davanti a sé senza abbagliare gli altri utenti della strada.

SICUREZZA DI SERIE

Classe V, EQV e Classe V

Marco Polo

Attention Assist, Headlamp

Assist con sensore pioggia, Active Distance Assist

Distronic, Active Brake

Assist con funzione crosstraffic, Blind Spot Assist, Active Lane Keeping

Assist, Intelligent Speed Assist e Park Package.

Vito ed eVito

Attention Assist, Headlight

Assist con sensore pioggia, Cruise control, Active Brake Cssist con funzione cross-traffic, Blind Spot

Assist, Active Lane Keeping Assist, Intelligent Speed Assist e telecamera di retromarcia.

È QUESTIONE DI RAGIONE E SENTIMENTO

I nuovi veicoli privati e commerciali di medie dimensioni offrono un significativo aggiornamento in termini di design rispetto ai loro predecessori. Gorden Wagener, Chief Design Officer del Gruppo Mercedes-Benz, spiega la filosofia di design e il nuovo orientamento dei modelli di successo.

La Classe V ha la stella verticale sul cofano. Qual è il significato di questa novità?

La Classe V è il punto di ri-

ferimento nel suo segmento. Abbiamo voluto sottolineare questo ruolo con la stella sul cofano, ma anche con la grande griglia del radiatore con striscia luminosa a LED, fari dall’aspetto sicuro e collegati con un elemento nero lucido.

La sua estetica ha una magia molto speciale che tocca emotivamente ed esercita una grande attrazione. Vogliamo progettare e costruire i veicoli più desiderabili.

Più lusso per i privati e più premium per i veicoli commerciali. Cosa significa questo sviluppo per il design?

Mercedes-Benz è il marchio automobilistico di lusso più prezioso al mondo.

Vogliamo utilizzare questa luminosità del nostro marchio in modo ancora più efficace sia per i veicoli privati che per quelli commerciali.

La gamma di medie dimensioni lo

dimostra in modo evidente attraverso il design, il valore percepito, il comfort e il concetto operativo ed espositivo.

Con lo stile della nostra casa, la nostra filosofia di design di purezza sensuale, possiamo creare un alto valore di riconoscimento tipico di Mercedes e allo stesso tempo prodotti molto personalizzati. I nostri clienti dovrebbero godere della sensazione unica di essere a casa - che sia in una limousine di lusso o in un veicolo commerciale.

Che ruolo gioca in tutto questo la tecnologia?

La nuova Classe V e la nuova EQV portano il lusso a un nuovo livello. MBUX è la nostra più grande risorsa per mettere in scena il progresso digitale. Stabilisce standard in termini di tecnologia, utilizzo e design. Ecco perché lo stiamo introducendo anche nei nostri veicoli commerciali. I nuovi Vito ed eVito sono all’avanguardia nel loro segmento in termini di connettività, valore percepito e comfort.

KOELLIKER UNA STRATEGIA CHE PASSA DALLE COMPETENZE DEI MANAGER

Koelliker, nel dare seguito al proprio percorso strategico ed in particolare, alla luce della nascita di Redrive - il market place fisico e digitale per la gestione integrata a 360° dell’usato - comunica alcune importanti nomine in seno alla propria organizzazione.

Ad esempio, il nuovo design della cabina di pilotaggio con un tocco high-tech gli conferisce un carattere molto più nitido. I nostri nuovi furgoni soddisfano un’esigenza di comfort eccezionale.

Il design in futuro giocherà un ruolo più importante come fattore di differenziazione per i veicoli commerciali Mercedes-Benz?

Il design è sempre stato un importante elemento di differenziazione anche per i nostri furgoni commerciali. Quando si tratta di trasportatori, abbiamo sicuramente a che fare con esigenze razionali come funzionalità e robustezza. Ma per noi è molto importante anche la dimensione emotiva. L’aspetto di un veicolo è strettamente legato alla sua funzione e identità, e quindi anche al marchio. Stile e comfort ne definiscono il carattere. Ed è proprio questo carattere premium che continueremo ad affinare. E i nuovi Vito ed eVito lo dimostrano senza mezzi termini.

Giuseppe Lovascio assume il nuovo incarico di Chief Sales Officer del Gruppo Koelliker, guidando l’intera Direzione Sales per tutti i brand e canali di vendita, riportando direttamente al CEO & Executive Vice President Marco Saltalamacchia; Gustavo de Cicco viene nominato Business Unit Koelliker Redrive Director, con il compito di guidare questo nuovo business strategico e pilotare l’ingresso del Gruppo nel mondo dell’usato, attraverso un modello di business moderno e customer centric. Gustavo nelle sue nuove funzioni riporterà direttamente al CEO Marco Saltalamacchia; Aurora Maraffa assume il ruolo di Fleet Manager, raccogliendo l’eredità di Gustavo de Cicco. Aurora avrà la responsabilità di guidare tutti gli aspetti legati alle relazioni commerciali con la clientela fleet per tutti i brand del Gruppo e riporterà al CSO Giuseppe Lovascio.

Il nuovo assetto rappresenta per il Gruppo Koelliker uno step di assoluta importanza all’interno di un processo strategico ed innovativo, che mette i bisogni del cliente sempre al centro. Con la nascita del Koelliker Hub, il luogo in cui la dimensione di brand retail della nuova mobilità prenderà forma, il Gruppo continua a perseguire scelte strategiche a favore dello sviluppo e implementazione di una mobilità sempre più orientata alla sostenibilità. All’interno dell’ampio spazio in Via Gallarate sarà presente Redrive, il market place fisico e digitale per la gestione integrata dell’usato, e i negozi dei marchi distribuiti da Koelliker, quali Mitsubishi, Aiways e KG Mobility (ex SsangYong), Microlino e Koellliker powered by Askoll, Maxus, Wuzheng, EVUM, B-On e Regis.

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Dall’alto Aurora Maraffa Giuseppe Lovascio e Gustavo De Cicco
V N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ

IVECO CONSEGNATI 34 DAILY A GIFFI, SPECIALISTA NEL NOLEGGIO DI VEICOLI DA LAVORO

È UNO DEI PRINCIPALI

ATTORI NEL SETTORE

DEL NOLEGGIO:

NATO NEL 1999, È CRESCIUTO NEGLI

ANNI A RITMI

ECCEZIONALI.

LA GIFFI OGGI È

PRESENTE IN 35 CITTÀ

ITALIANE E OFFRE

UNA GAMMA DI SERVIZI SEMPRE PIÙ

ARTICOLATA, CHE VA

DALLA CONSULENZA

ALLA FORMAZIONE, FINO AL MARKET.

Una flotta sempre più ampia, ma non solo

L’istantanea odierna di Giffi Noleggi rimanda al 1999 quando, a bordo di un camioncino OM65, iniziava il viaggio di Francesco che, partito da un’attività artigianale territoriale, sapeva negli anni elevarla a dimensioni industriali.

na storia intensa che parla di quella determinazione che può nascere solo dalle difficoltà, che se non mettono al tappeto insegnano a vivere e a rincorrere i propri sogni senza arretrare mai di un passo. È la storia di Francesco Giffi, classe 1981, oggi titolare dell’omonima azienda di noleggio di veicoli industriali, edili e commerciali che incrociamo in occasione della consegna di 34 Daily da parte della concessionaria Iveco Strappini. Un innesto importante in una flotta di oltre 2.000 veicoli messi al servizio della GDO, ma anche di professionisti, artigiani e privati che operano nell’edilizia, nell’industria e nella logistica. “La nostra azienda - commenta Francesco Giffi - è l’unica in Italia di grandi dimensioni ad occuparsi non solo del settore commerciale e industriale, ma anche di quello edile: l’offerta di veicoli a nolo è molto ampia e si articola su piattaforme aeree, mezzi movimento terra, per il sollevamento, generatori, compattatori, mezzi speciali, e ovviamente, veicoli commerciali. I mezzi sono tutti nuovi e controllati ad ogni rientro da personale qualificato. Nello specifico, la fornitura che accogliamo oggi è composta da

22 Daily 35C14H cubo pedana,

5 Daily 35S14H cassone ribaltabile, 7 Daily 35C14H cassone fisso con gru Bonfiglioli A35” e sono dotati di Pack Business e Construction: saranno disponibili per il noleggio su tutto il territorio nazionale. Ho scelto Iveco perché è un brand leader in Europa e reputo i suoi mezzi come più strutturati e affidabili. Inoltre, ringrazio la concessionaria Iveco Strappini per la qualità e la velocità nella risoluzione della mia richiesta”.

“Siamo onorati di avere Giffiha aggiunto Alberto Strappini, titolare della concessionaria omonima - tra i nostri migliori clienti. Li ringraziamo per averci scelto e per aver riposto in noi e nei veicoli Iveco la loro fiducia. Sono le aziende come Giffi che ci motivano a fare sempre meglio e ci rendono orgogliosi del nostro lavoro”

“Ero un ragazzo semplice che ha avuto un’intuizione ancora più semplice, e cioè che il noleggio sarebbe andato a sostituire la vendita, completamente, in ogni ambito. Un giorno ho assistito alla proposta di un commerciale che presentava all’azienda per la quale lavorava mio padre una ruota escavatrice “a tempo”. Questo fatto rimase impresso nella mia memoria e quando arrivò il momento di dare il via alla mia attività andai a colpo sicuro: così è nato il noleggio di camioncini, gru e macchine da cantiere, quelle con cui tutti abbiamo giocato da bambini… solo un po’ più grandi”. Ma Francesco da piccolo non aveva giocato solo con i modellini: cresciuto da papà Bartolomeo, girava per

cantieri insieme a lui e nei pomeriggi dopo scuola si divertiva a guidare veri escavatori, autocarri e gru. “Mio padre ha sempre fatto l’operaio jolly, lavorava in una piccola azienda all’interno della quale si occupava di tutto: guidava il camion, l’escavatore, il bilico. Io ero sempre con lui, come poteva l’odore del gasolio non entrare nel mio dna? Ho avuto un’infanzia felice, ma a 10 anni ero già un uomo, nel senso che sentivo di dover dimostrare quello che valevo. Volevo diventare un giorno un imprenditore, ma sapevo anche che non era una strada semplice, e così misi a punto il piano B, quello di conquistarmi il titolo di geometra per poter lavorare in cantiere e rimanere comunque sempre vicino a quei mezzi che tanto amavo. Così presi il diploma”.

Idee chiare fin da piccolo Francesco studia, ma inizia anche a lavorare per aiutare papà. “Spesso il suo principale gli affidava lavori extra che alcune volte venivano poi delegati a me. Sono stato agevolato dall’essere suo figlio, tutti lo conoscevano e permettevano a me, ragazzino, di fare il lavoro al suo posto, ma devo ammettere che ho investito anche tante energie per conqui-

stare la fiducia delle persone”. Verso i 14 anni Francesco inizia a preoccuparsi all’idea di doversi fermare un anno per il servizio militare. Sì, già allora pensava a risolvere i problemi per tempo. “Dovevo trovare un modo per evitarlo, semplicemente non potevo permettermi di non lavorare per tutti quei mesi. Così iniziai a scendere in strada, e a controllare i portoni dei palazzi alla ricerca della targa Dottore Commercialista. Nessuno mi rispondeva. Un giorno un signore si affacciò e, udita la mia richiesta, si mise a ridere, ma mi invitò a salire. In pochi minuti trovò una legge che san-

civa l’esenzione dalla leva per coloro che 14 mesi prima della visita medica fossero titolari di partita iva. Così a 17 anni la aprii mentre ancora andavo a scuola, e feci il mio primo debito di 41 milioni di lire per acquistare un mini escavatore”.

Da quel giorno sono trascorsi 23 anni e Francesco ha saputo trasformare il suo sogno in realtà. Attualmente la Giffi Noleggi è presente in Italia con 35 sedi (Ancona, Aprilia, Asti, Avezzano, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Castegnato, Civitanova-Marche, Ferrara, Firenze, Frosinone, Latina, Lucca, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova Nord, Padova

Francesco Giffi: la sua volontà da sempre è quella di diventare un imprenditore. Oggi è il titolare della Giffi Noleggi, azienda leader nel settore con oltre 2.000 mezzi.

Sud, Perugia, Città di Castello, Pescara, Piacenza, Rimini, Roma Casilina, Roma Aurelia, Roma Pontina, S. Benedetto del Tronto, Terni, Torino, Caselle Torinese, Verona, Viterbo) e ha in programma l’apertura di nuove filiali, per raggiungere la massima capillarità su tutto il territorio. “Il mio progetto è quello di arrivare a 50 sedi e di coprire al 100 per cento anche la Sardegna. Per la Sicilia vedremo, sussistono quelle che io chiamo “varianti incalcolabili”. I nostri dipendenti diretti sono 78, ma le persone coinvolte dall’attività sono molte di più, in quanto ho deciso di esternalizzare tutta la parte del trasporto“. Durante la pandemia, l’azienda ha investito nell’apertura di nuove sedi e nell’ultimo anno ha iniziato ad ospitare e organizzare corsi di formazione per operatori di PLE e carrellisti. Ma le idee di Francesco sembrano non finire mai: Giffi Noleggi mette anche a disposizione uno shop on line per la vendita di un’ampia gamma di prodotti nel settore edile-industriale. “Abbiamo anche creato Italia Immobiliare - conclude Francesco Giffi - la cassaforte di famiglia che sta acquistando tutti gli immobili dove viene svolta l’attività di noleggio e anche nuovi stabili da affittare a terzi. Le tappe del futuro della Giffi sono chiare nella mia mente, ma c’è ancora tanto spazio per crescere e inventarsi soluzioni nuove per incontrare le necessità dei nostri clienti”.

Udi Cristina Altieri Avezzano
VI N° 322 settembre 2023 STORIE DI SUCCESSO

FIAT

PROFESSIONAL AL VOLANTE DI E-DOBLÒ, IL VAN ELETTRICO PERFETTO PER LA CITTÀ

L’ultimo miglio non può chiedere di meglio

SI POTREBBE CONTESTARE UN ABUSO DELLA PAROLA “MAGIC”

NELLA LISTA DEGLI EQUIPAGGIAMENTI DEL PICCOLO FURGONE, TRA I MIGLIORI PROTAGONISTI

NELL’UNIVERSO STELLANTIS, MA IN EFFETTI IN 4,4 METRI L’E-DOBLÒ RIESCE AD ORGANIZZARE IN MODO QUASI PERFETTO LA VITA DI CHI AL VOLANTE DEVE TRASCORRERE LUNGHE GIORNATE.

chilometri di autonomia, tanto comfort di guida e tecnologia per ogni esigenza: abbiamo testato il Fiat Professional e-Doblò per qualche settimana, immaginandoci corrieri impegnati nella distribuzione porta a porta.

La fluidità di marcia di questo mezzo nello scivolare nel traffico urbano, la maneggevolezza, e la possibilità di rimanere al volante un’intera giornata senza preoccupazioni per la ricarica non possono che fare la differenza. Scopriamolo nel dettaglio.

Il Doblò è il furgone piccolo della gamma Fiat Professional. Quella affidataci è la declinazione a batterie, si chiama e-Doblò - ha una batteria da 50 kWh, con una potenza del motore di 100 - e l’abbiamo provata in variante furgonata passo corto. Le sue dimensioni sono contenute, il che rende questo modello il candidato ideale per i frequenti stop and go cittadini: è lungo 4,4 metri e alto 1,86. Offre spazio a tre passeggeri, tutti organizzati sui 3 sedili anteriori comodi e modulari, trasformabili in base alle esigenze quotidiane (un tavolino per la pausa pranzo o un ufficio mobile per le ore di lavoro), mentre il volume di carico complessivo arriva a 3,8 m3 con Magic Cargo, l’apertura che permette di caricare oggetti anche molto lunghi sfruttando

lo spazio che viene a crearsi con l’abbassamento dello schienale della poltrona di destra. La portata totale invece, specifica per la versione elettrica, è di 800 chili.

Facile è adattarsi su eDoblò al carattere pacato della mobilità elettrica, complice anche il quadro strumenti, poco affollato e intuitivo: il Doblò in variante elettrica sfida costantemente il guidatore a mantenere la lancetta che indica come si sta guidando nel quadrante charge:. Difficile non lasciarsi prendere dal gioco, è un po’ come se ci fosse un modo per moltiplicare i litri di carburante nella nostra auto a benzina. Così

Agevole l’accesso al vano di carico grazie all’ampio portellone e alle due porte scorrevoli laterali.

Offre spazio a tre passeggeri, tutti organizzati sui tre sedili anteriori, mentre il volume di carico complessivo arriva a 3,8 m3.

il piede destro diventa leggero, si evitano gli strappi, volentieri si passa al settaggio Eco e si seleziona la frenata rigenerativa: ecco così che i chilometri promessi diventano realtà. Quando poi dovessero finire, diverse sono le modalità per ricaricare Fiat Professional e-Doblò: la presa standard da 1,8 kW impiega 31 ore, quella da 3,6 kW 15, la 7,4 kW 7,30 ore, la 11 kW 5 ore, e infine la ricarica veloce da 100 kW che risolve l’operazione in 30 minuti ricaricando l’80 per cento della batteria). Noi abbiamo scelto una colonnina Eni Plenitude dalla potenza massima di 22 kW impiegando circa due ore e mezza e pagando 0,6 centesimi/ kWh, e quindi 30 euro per 50 kWh (corrispondente al pieno). Ovviamente la ricarica casalinga avrebbe costi più contenuti. Ma e-Doblò non ha solo un’anima “slow”: nei momenti in cui l’autonomia non sia argomen-

to prioritario, è selezionabile anche la modalità Power (oltre alla Normal) per una risposta rapida e scattante come solo un elettrico può dare. Quanto al comfort di guida, ottimo, grazie a sospensioni piuttosto morbide, risulta l’assorbimento di dossi, pavé e sconnessioni dell’asfalto. Lo sterzo è leggero, il che non guasta, soprattutto in fase di parcheggio, mentre l’assetto risulta davvero stabile, complici le batterie posizionate sotto al pianale. Completo è l’equipaggiamento di sicurezza, con 17 sistemi di assistenza alla guida tra cui l’assistente al mantenimento di corsia, l’avviso di collisione e la frenata di sicurezza, il driver attention alert con coffee break alert, la

chiave elettronica, il sistema che converte automaticamente gli abbaglianti in anabbaglianti, e il rilevatore dell’angolo cieco. Oltre al Magic Mirror, per visualizzare sullo specchietto retrovisore da 5’’ le immagini catturate da 2 telecamere digitali, posizionate una sotto lo specchietto retrovisore destro e l’altra integrata nelle porte battenti posteriori. Anche l’infotainment è a livello automobilistico: la radio è dotata di un display touch a colori da 8’’ e un navigatore 3D integrato con indicazioni di stazioni di servizio, parcheggi, meteo locale e ricerca facilitata dei punti di interesse. Il sistema include la predisposizione per Apple CarPlay e Android Auto, il sintonizzatore DAB e i comandi al volante.

280
di Cristina Altieri Milano
VIII N° 322 settembre 2023 IN PROVA

STELLANTIS INVESTIMENTO DA 100 MILIONI DI DOLLARI NEL PROGETTO HELL’S KITCHEN

Ma quale transizione, senza batterie davvero green?

IN UN MONDO CHE VA SEMPRE PIÙ CONVINTO VERSO LA BATTERIA, LA DISPONIBILITÀ DI ORO

BIANCO ASSEGNA

POSIZIONI DI POTERE

SULLO SCACCHIERE

ECONOMICO

GLOBALE. MA

ESTRARLO SECONDO I PROCEDIMENTI

TRADIZIONALI

ESPLORA LA STRADA GEOTERMICA.

tellantis e Controlled Thermal Resources Holdings hanno annunciato un investimento di oltre 100 milioni di dollari da parte di Stellantis per portare avanti lo sviluppo del progetto Hell’s Kitchen di CTR, il più importante al mondo dedicato al litio geotermico, che consentirà di produrre fino a 300.000 tonnellate di carbonato di litio equivalente all’anno. Il progetto Hell’s Kitchen prevede l’estrazione di litio dalle salamoie geotermiche utilizzando dunque fonti rinnovabili per ottenere prodotti di litio per batterie realmente “green”. Ciò elimina la necessità di bacini di evaporazione delle salamoie, di miniere a cielo aperto e l’utilizzo di combustibili fossili per il trattamento del litio. Il

STELLANTIS

litio prodotto a Hell’s Kitchen consentirà ai veicoli BEV di Stellantis di accedere agli incentivi previsti dall’Inflation Reduction Act statunitense.

Le aziende hanno inoltre esteso l’accordo di fornitura iniziale, cosicché ora CTR si è impegnata a fornire fino a 65.000 tonnellate di idrossido di litio per batterie all’anno per i dieci anni di durata del contratto.

“La nostra spinta alla decarbonizzazione - ha dichiarato Carlos

“L’accordo con CTR testimonia il nostro impegno a favore dei clienti e del pianeta per una mobilità pulita, sicura e accessibile”.

Tavares, CEO di Stellantis - si fonda su sistemi produttivi a basse emissioni e su una filiera

Perché quello geotermico è più sostenibile e quindi da preferire

sostenibile per la realizzazione dei nostri veicoli elettrici.

Il recente accordo con CTR è un elemento importante del nostro impegno a favore dei clienti e del pianeta nel percorso da noi intrapreso per offrire una mobilità pulita, sicura e accessibile in Nord America.”

È BENE DIRLO, C’È LITIO E LITIO

Per salamoia geotermica si intende il mix di sostanze disciolte nei vapori geotermali: tra questi in gran quantità è presente il litio. Si trova nel sottosuolo ad una temperatura di 165 °C: per estrarla serve una centrale geotermica, il cui funzionamento è altamente

sostenibile. Il calore estratto infatti alimenta una turbina in grado di produrre energia sufficiente per alimentare l’intero processo. Dalla salamoia è possibile estrarre anche il litio con una procedura che presenta diversi vantaggi rispetto ai metodi conven -

zionali, ovvero l’estrazione mineraria e l’evaporazione in stagni di litio. Innanzitutto il procedimento non comporta emissioni aggiuntive di anidride carbonica, anzi, l’energia geotermica è sufficiente ad alimentare anche i passaggi di raffinazione successivi. Estrarre litio geotermico non richiede inoltre grandi quantità di acqua e di suolo, e questo si riflette anche sui costi, stimati della metà rispetto alle procedure più diffuse. Si pensi solo che i 77 milioni di tonnellate estratti nel 2019 hanno comportato 1,05 miliardi di tonnellate di CO2 nell’atmosfera, l’equivalente delle emissioni di UK, Francia e Italia messi insieme. Una transizione energetica piena di buchi, e infatti l’Ue ha inserito il litio

tra le materie prime critiche visto che, secondo la Banca Mondiale, per adempiere agli obiettivi climatici fissati per il 2050, bisognerà aumentare l’estrazione di 10 volte.

Inoltre se oggi l’80 per cento delle riserve africane, sudamericane e australiane di litio è in mano cinese, la questione geotermica sembra aprire nuovi scenari. Oltre al progetto di CTR illustrato nell’articolo portante, diverse altre aziende stanno esplorando i giacimenti geotermali. Secondo la EGEC (European Geothermal Energy Council), disciolto nei sali delle salamoie geotermiche europee c’è il 25 per cento del nostro fabbisogno di litio nel 2030, con l’area geotermale più grande d’Europa situata lungo il Reno, a cavallo tra la

L’inizio della fornitura di idrossido di litio per batterie da parte di CTR per Stellantis è previsto per il 2027. L’Azienda prevede di creare 480 posti di lavoro tramite accordi dedicati e fino a 940 posti di lavoro garantiti direttamente dal progetto pienamente a regime.

Francia e la Germania. Nella culla cioè dell’industria europea e dove stanno sorgendo le gigafactory che entro il 2030 porteranno l’Unione Europea a produrre batterie per 500 GWh. La Vulcan Energy Resources ha presentato un progetto di estrazione sufficiente per un milione di batterie denominato Zero Carbon Lithium per il quale ha chiesto un finanziamento di 2,25 miliardi di euro alla Banca Europea di Investimenti. Con Enel Green Power la stessa azienda sta portando avanti il progetto per l’estrazione del litio dai depositi di Cesano, alle porte di Roma, dove nel 1975 fu proprio Enel a scoprire un fluido geotermico d’interesse nell’area. La Vulcan tra l’altro, già a fine 2021, ha siglato un accordo con Stellantis tramite il quale si impegna a fornire circa 100 mila tonnellate di idrossido di litio geotermico, provenienti dall’Alto Reno (Germania), nell’arco dei prossimi 10 anni.

È COSTOSO E POCO SOSTENIBILE: PER QUESTO SI
Sdi Greta Rossi Parigi Carlos Tavares è nato a Lisbona il 14 agosto 1958. Sposato e padre di tre figli, ha lavorato in RenaultNissan e nel Gruppo PSA. Oggi è il CEO di Stellantis.
IX N° 322 settembre 2023 ATTUALITÀ

FORD PRO PRESENTATO AL SALONE DEL CAMPER DI DÜSSELDORF IL NUOVO TRANSIT CUSTOM NUGGET

UNA PEPITA D’ORO PER IL TEMPO LIBERO

TANTE NOVITÀ, E TUTTE ARRIVANO DALLE RICHIESTE DI UN PUBBLICO AFFEZIONATISSIMO A QUESTO PICCOLO CAMPER CON L’OVALE BLU SUL FRONTALE. CHE DIVENTA COSÌ ANCORA PIÙ ESCLUSIVO, CONFORTEVOLE E TECNOLOGICO. IN ATTESA DELL’ARRIVO DELLA VERSIONE A QUATTRO RUOTE MOTRICI E DI QUELLA IBRIDA PLUG-IN.

ord ha presentato al Salone del Camper di Düsseldorf la sua nuova proposta per il tempo libero, ossia la futura generazione del popolare Transit Custom Nugget. “Abbiamo ascoltato i feedback dei nostri clientiha spiegato ai giornalisti Hans Shep, General Manager di Ford Pro Europa - e abbiamo inserito in questo nuovo veicolo tutte le features che ci hanno richiesto.

Tenendo sempre presente che alcuni clienti lo acquistano per le vacanze, ma che sono moltissimi coloro che lo utilizzano anche durante la settimana per andare a lavorare, per poi trasformarlo nel compagno del weekend e dei momenti di relax con le famiglie”. Quattro le linee guida seguite per il rinnovamento del mezzo.

“Oggi abbiamo un veicolo - precisa Shep - più facile da usare, meglio rifinito, più confortevole da guidare e pronto per un futuro elettrico: oltre infatti ad una variante a quattro ruote motrici, seguirà nei 12 mesi successivi alla commercializzazione del

modello di lancio anche una variante plug-in hybrid”. Aperti gli ordini, le prime consegne sono state fissate per la primavera del 2024 per la serie Nugget Titanium con motore EcoBlue da 170 CV e cambio automatico a otto velocità.

Il nuovo Nugget conferma la collaborazione che dura da 60 anni con l’allestitore di camper Westfalia e il popolare layout interno multizona che lo contintraddistingue da sempre. Ovviamente beneficia della piattaforma lanciata quest’anno per Transit e Tourneo Custom, da cui derivano molti degli equi-

paggiamenti interni e della tecnologia votata ad aumentare significativamente il comfort degli occupanti. Tre le zone che compongono l’abitacolo del Nugget. La zona guida innanzitutto, con un nuovo design del cruscotto e il pavimento piatto che agevola l’accesso alla cabina e il cambiamento di configurazione: i sedili di guidatore e passeggero infatti possono anche essere rivolti all’indietro per comporre la seconda zona, quella salotto. Il pavimento più basso dell’abitacolo e un gradino laterale integrato facilitano il carico o la salita e la discesa,

supportati anche dalle porte laterali scorrevoli e dalle aperture del portellone posteriore. In plancia domina il quadro strumenti completamente digitale, un ampio touchscreen da 13 pollici equipaggiato con l’ultima versione del software SYNC 4 di Ford. Le funzionalità di navigazione, audio e comunicazione connesse del sistema possono essere controllate tramite il touchscreen o il controllo vocale, e l’integrazione wireless del telefono Android Auto e Apple Carplay è standard.

La posizione di guida è simile a quella di un’auto grazie anche alla

Il
7”
nuovo Ford Transit Custom Nugget conferma il tradizionale layout multizona che lo contraddistingue da sempre. Il touchscreen a colori da
consente di controllare riscaldamento, livelli dell’acqua, della batteria e l’illuminazione, e dispone anche della funzione inclinometro.
X N° 322 settembre 2023 DÜSSELDORF 2023
Fdi Lino Sinari Düsseldorf

Il tetto inclinabile ha un nuovo tessuto auto-pieghevole per semplificare l’abbassamento, e può ospitare pannelli solari.

nuova opzione di trasmissione automatica a otto velocità, ma a Nugget sembra non mancare nulla neppure sul fronte dei sistemi avanzati di assistenza alla guida disponendo, tra gli altri, di Cruise Control adattivo intelligente con centraggio della corsia, di sistema di assistenza alla frenata in retromarcia, e di un sistema di telecamere a 360 gradi che supporta i conducenti durante le manovre in spazi ristretti.

Ford e Westfalia hanno incrementato significativamente le caratteristiche ergonomiche del modello, ridisegnando completamente lo spazio abitativo secondo un design che fa sì che anche con due letti matrimoniali allestiti, quello nel living e quello sul tetto, i campeggiatori possano muoversi nella cabina, cucinare o entrare e uscire dal veicolo senza disturbarsi a vicenda.

L’area salotto del Transit Custom Nugget è un luogo sicuro e confortevole in cui viaggiare e, una volta parcheggiato, si trasforma in una zona pranzo e in una zona notte. Come da tradizione, nell’ultimo vano è stata allestita la cucina, ottimizzata con la sua disposizione a L; nuovo il frigorifero a cassetti che cin questa configurazione facilita l’accesso al contenuto ed è abbastanza grande da contenere le bottiglie in posizione verticale.

FORD

Le prime consegne sono fissate per la primavera 2024. Arriverà la Titanium EcoBlue da 170 CV e cambio automatico a otto velocità.

In combinazione con il nuovo piano cottura e lavello integrati, ora con acqua calda standard, il piano di lavoro ha una superficie aumentata del 20 per cento. Il doccino con acqua calda/fredda montato posteriormente è ora di serie, mentre un touchscreen a colori da 7 pollici consente di controllare riscaldamento, livelli dell’ac-

qua, della batteria e l’illuminazione, e dispone anche della funzione inclinometro per facilitare il livellamento su terreni irregolari.

Può dialogare tramite app con lo smartphone, per trasformarlo di fatto in un telecomando per le funzionalità della cabina. Infine, il tetto inclinabile ha un nuovo tessuto auto-pieghevole per semplificare l’abbassamento,

ed è stato creato nel portello posteriore uno spazio di stivaggio integrato per il tavolo e le sedie da esterno.

Il nuovo Nugget offre anche funzionalità high-tech per migliorare la connettività in movimento e il comfort una volta parcheggiato. La ricarica wireless e un modem 5G standard mantengono tutti connessi e liberi dalla preoccupazione di di rimanere senza batteria o dati. I pannelli solari in opzione aiutano ad alimentare le funzionalità interne o a ricaricare la batteria di servizio

Mancava solo la Dakar: alla partenza dell’edizione 2024 ci sarà il Ranger T1

e, in condizioni meteorologiche ideali, generano più energia di quella utilizzata dalle funzionalità integrate.

“Non ero in Ford quando è stato coniato il nome Nugget - ha concluso Hans Shep - e quindi non so con esattezza per quale motivo questo veicolo sia stato chiamato così. Posso pensare al nugget of gold, la pepita d’oro, ma è una mia opinione personale. Quello che è certo è che i clienti lo usano e lo amano. È un brand e continuerà ad essere Nugget ancora a lungo!”

RUGGENDO, MA IN PUNTA DI PIEDI

Da Le Mans a Monaco, da Daytona a Bathurst, da Finke a Ensenada, Ford Performance ha corso e vinto davvero ovunque. Ma non ha ancora affrontato una delle gare più impegnative del pianeta: l’iconico Rally Dakar. Finora: l’Ovale Blu ha infatti annunciato che è arrivato il momento di aggiungere anche questo tassello al suo vasto curriculum di competizioni automobilistiche. Le versioni da corsa dei affidabili Ranger e Ranger Raptor consentiranno infatti a Ford Performance di espandersi nel panorama mondiale delle gare off-road con il debutto, a partire dal 2024, anche nel famoso e durissimo Rally Dakar. Il primo passo dell’impegno pluriennale per il Rally Dakar sarà l’approccio “finish and learn”, cioè acquisire l’esperienza per portare a termine una gara fino in fondo imparandone i segreti, in collaborazione con i partner di lunga data M-Sport e Neil Woolridge Motorsport per lo sviluppo dei veicoli, l’assistenza e la gestione degli eventi.

“Essere leader in uno degli eventi off-road più importanti al mondo, il Rally Dakar, è stato sempre un nostro obiettivo”, ha dichiarato Mark Rushbrook, Global Director, Ford Performance Motorsports.

“Non possiamo sottovalutare la straordinarietà della sfida che ci attende. Con il Ranger T1+ e con partner del calibro di M-Sport e NWM, che mettono a disposizione tutta la loro esperienza, possiamo fare cose incredibili tra le dune di sabbia della Penisola Arabica”. A guidare la carica al Rally Dakar 2024, che si svolgerà dal 5 al 19 gennaio in Arabia Saudita, sarà un Ford Ranger ad alte prestazioni, appositamente realizzato per questa competizione, che gareggerà nella categoria Rally Raid T1+. Il team congiunto Ford Performance, M-Sport e NWM ha già portato a termine diverse fasi di sviluppo e sta attualmente proseguendo nei test con il Ranger T1+, equipaggiata con motore EcoBoost da 3,5 litri.

Le gare di prova prevedono la Baja España Aragón in

Spagna e il Rally du Maroc in Marocco, rispettivamente a luglio e ottobre, prima del debutto al Rally Dakar 2024.

“La nostra prima volta alla Dakar sarà un test importante che ci aiuterà a capire come affrontare la gara anche in futuro”, ha dichiarato Rushbrook. “E come in tutte le gare, corriamo non solo per vincere, ma anche per contribuire a costruire prodotti migliori da offrire ai nostri clienti”. Ford Performance e M-Sport stanno sviluppando un nuovissimo Ranger Raptor appositamente realizzato per il Rally Dakar 2025: si tratta della versione più performante del pickup più venduto in Europa.

“Il Rally Dakar è davvero una delle massime competizione off-road a livello mondiale”, ha dichiarato Malcom Wilson, Managing Director di M-Sport. “Abbiamo ottenuto grandi successi negli anni con Ford nelle gare di rally FIA WRC e non vediamo l’ora di dedicare la stessa attenzione, energia e impegno per competere con Ranger alla Dakar”.

XI N° 322 settembre 2023 DÜSSELDORF 2023

MERCEDES-BENZ VANS CLASSE V MARCO POLO PROTAGONISTA AL SALONE DI DÜSSELDORF

In campeggio, ma con tutto il lusso della stella

PRESENTATA ALLA FIERA TEDESCA LA NUOVA PROPOSTA LEISURE DEL MARCHIO: TANTA ATTENZIONE AI DETTAGLI, ALLA TECNOLOGIA E AL COMFORT, PER UNA VITA EN PLEIN AIR A CINQUE STELLE.

l settore dei camper è di importanza strategica per Mercedes-Benz, e per questo motivo anche quest’anno la Casa con la Stella è presente al Salone del Camper di Düsseldorf, la fiera leader per i camper e le roulotte. L’azienda espone un’ampia gamma di prodotti per la realizzazione del sogno di una vita all’aria aperta, da quelli più grandi a quelli più piccoli, e quindi dalle conversioni per camper di Hymer, Wochner, Adria e Kabe basate sul Mercedes-Benz Sprinter fino alla famiglia Marco Polo. Questa comprende anche il nuovo modulo Marco Polo, che, tra l’altro, trasforma la Classe T in un micro-camper in poche mosse, nonché il nuovissimo Classe V Marco Polo, la vera star della rassegna. Con un nuovo look e ancora più comfort e funzionalità, soprattutto grazie all’innesto di connettività digitale intelligente, la nuova Classe V Marco Polo si presenta ancora più su misura per un’esperienza di vita da veicolo di lusso: del tutto in linea con la strategia di Mercedes-Benz Vans tesa ad offrire ai clienti veicoli e servizi al top. Un primo elemento che cattura l’attenzione è il design esterno rivisitato. È caratterizzato da una griglia del radiatore di nuova concezione e da un nuovo paraurti. Scegliendo il pacchetto design AMG Line opzionale, la griglia del radiatore esce dalla fabbrica incorniciata da una striscia luminosa a LED. Il posteriore presenta un nuovo paraurti, luci a LED ridisegnate e una striscia cromata con la scritta Mercedes-Benz. Inoltre, sono presenti nuovi cerchi in lega leggera in diversi design e nuovi colori di vernice.

Anche gli interni sono diventati più attraenti. L’abitacolo è

caratterizzato, tra l’altro, da un quadro strumenti ridisegnato con due display widescreen da 12,3 pollici, da nuove eleganti bocchette dell’aria e da un volante di nuova generazione con riconoscimento capacitivo delle mani. La nuova console centrale supporta la ricarica wireless opzionale degli smartphone.

Altre caratteristiche di comfort fin qui inedite sono il riscaldamento opzionale del volante e l’illuminazione posteriore attenuata per la guida notturna. L’illuminazione ambientale, che ora si trova opzionale anche nella porta scorrevole posteriore del camper, offre la possibilità di personalizzare l’atmosfera con 64 nuovi colori. Un altro importante vantaggio in termini di comfort è l’introduzione dell’attuale generazione MBUX che porta a bordo

a richiesta ulteriori funzioni, come il controllo del comfort

Energizing o la navigazione con realtà aumentata.

Inoltre la nuova Classe V Marco

Polo diventa una vera e propria casa intelligente su ruote grazie all’innovativo modulo di interfaccia Mercedes-Benz Advanced Control. Numerose funzioni

MERCEDES-BENZ VANS

La T-Class adotta il modulo Marco Polo

del campeggio possono essere gestite in modo centralizzato e intuitivo tramite lo schermo dell’abitacolo o l’app per smartphone. Novità: la disattivazione di diverse funzioni che non sono rilevanti durante il soggiorno in campeggio o nella natura. Inoltre, se il camper è parcheggiato su un terreno leggermente

irregolare, è ora possibile livellarlo comodamente tramite le sospensioni pneumatiche Airmatic, sempre premendo un pulsante. A completare il quadro, sistemi di sicurezza e assistenza con funzioni aggiuntive. Il collaudato concetto di spazio abitativo

UN MICRO CAMPER TUTTO DA VIVERE

Il modulo Marco Polo trasforma in un attimo i piccoli van con la stella, compresa la Classe T, in micro-camper, completando così la famiglia

Marco Polo verso dimensioni più contenute. Il modulo viene collocato nel bagagliaio del veicolo e fissato agli occhielli di fissaggio. È composto da

un’unità letto standard per due persone e da un’unità cucina opzionale con lavello e fornello a gas. Se lo si desidera, è possibile aggiungere anche

un box frigorifero, che trova spazio nel mobile cucina. Tra le altre dotazioni opzionali figurano una batteria ausiliaria, lo Sleeping Package con elementi oscuranti e griglie di ventilazione con zanzariere per i vetri dei finestrini e tasche per i finestrini che possono essere montate tra i montanti C e D, nonché un tavolo e sedie da campeggio. Il tavolo può essere montato all’aperto o fissato nella parte posteriore - una novità nel segmento.

della nuova Classe V Marco Polo rimane invariato. Il camper offre ancora spazio per un massimo di quattro persone ed è dotato di serie, tra l’altro, di un tetto sollevabile con letto a tetto, una combinazione di sedili e cuccette, un tavolo pieghevole, una cucina completamente attrezzata e un guardaroba. Arriverà prima o poi un camper elettrico? Sicuramente sì: Mercedes-Benz Vans ha una salda strategia in merito alla mobilità a batterie, e ha già coerentemente elettrificato tutte le sue serie di modelli. Il prossimo passo verso il futuro elettrico sarà la nuova architettura modulare e scalabile “solo elettrica” VAN. EA, che sarà introdotta a partire dal 2026. Sulla base di VAN. EA, anche la gamma di veicoli commerciali sarà elettrificata e ampliata. Sulla base di VAN. EA, Mercedes-Benz offrirà in fabbrica camper completamente elettrici sia di medie che di grandi dimensioni.

Cockpit de luxe per Classe V Marco Polo, che declina per i camperisti tutti gli stilemi di fascino e eleganza del marchio Mercedes-Benz.
XII N° 322 settembre 2023 DÜSSELDORF 2023

Van elettrici Mercedes-Benz.

C’è una nuova energia per il tuo business. Grazie alla loro grande autonomia, ai tempi di ricarica ridotti e a un’elevata capacità di carico, i veicoli commerciali elettrici Mercedes-Benz sono la soluzione ideale per il trasporto e la consegna merci in città e non solo. Pronto a guidare il tuo lavoro nel futuro?

I leader hanno una grande energia.

VOLKSWAGEN VEICOLI COMMERCIALI AL SALONE DEL CAMPER DEBUTTA IL CALIFORNIA CONCEPT

Per i globetrotter di domani

SONO ATTESE DIVERSE INNOVAZIONI SULLA VERSIONE DI SERIE DEL CALIFORNIA, CHE DEBUTTERÀ IL PROSSIMO ANNO ANTICIPATO DAL CONCEPT IN ESPOSIZIONE ALL’EVENTO DI DÜSSELDORF. PER LA PRIMA VOLTA ANCHE LA TRAZIONE IBRIDA, PER MUOVERSI NELLA NATURA SENZA INQUINARE.

Nel 1988, il primo California basato sul VW Bus faceva il suo debutto mondiale al Salone del Camper. Era disponibile su ordinazione nei due colori “bianco pastello” e “rosso marsala”, con interni dal design pulito con angolo cottura bianco-grigio. Costava 39.900 marchi. Esattamente dopo 35 anni e 260.000 veicoli costruiti, Volkswagen Veicoli Commerciali presenta ancora una volta un’anteprima mondiale al più grande evento del settore: il California Concept, uno sguardo al futuro della gamma dei modelli camperizzati. La versione di serie di questa nuova generazione di California, basata sulla versione del Multivan passo lungo lanciato nel 2021, sarà prodotta nello stabilimento di Hannover a partire dal 2024. Il California di domani è caratterizzato da diverse idee innovative che rafforzano il duplice concetto di un van ideale per l’uso quotidiano, ma capace di trasformarsi anche in un camper adatto a qualsiasi avventura in

STELLANTIS

pochissimo tempo. Con il nuovo prototipo infatti viene proposto per la prima volta un concetto a tre zone: una interna e due esterne - a destra e a sinistra. Per la prima volta inoltre, questo

veicolo offre anche i vantaggi della tecnologia ibrida plug-in, con le batterie agli ioni di litio capaci di fornire un’alimentazione a 12 V. Oltre alla tenda con altezza di quasi due metri,

Quattro marchi, e tutti declinati sulle esigenze del tempo libero

UNA FAMIGLIA PER LE FAMIGLIE

Oltre 700 operatori, 250.000 mq di superficie espositiva suddivisa in 16 padiglioni: questa è la 62^ edizione del Caravan Salon di Düsseldorf, evento di riferimento in Europa per produttori e clienti finali di veicoli ricreazionali.

Lo stand Stellantis si estende

su 500 mq ed è un’esposizione multimarca che comprende Citroën, Fiat Professional, Opel e Peugeot. Con quattro brand distinti, Stellantis è oggi in grado di soddisfare ogni esigenza delle famiglie che utilizzano il camper e si recano in Salone per scoprire

le ultime tendenze e novità in un mercato in continua espansione.

Il clou di quest’anno è riservato a Citroën con il Type Holidays, derivato dal Citroën SpaceTourer. Il Type Holidays offre tutto il comfort e le funzionalità intelligenti dei migliori cam -

un dettaglio importante che lo accomuna alle passate generazioni è il tetto pop up. Infine, a bordo del veicolo le funzioni verranno gestite tramite uno schermo in formato tablet.

per, tra cui tetto sollevabile, sedile a panchina trasformabile in letto, angolo cottura e tavolo ribaltabile. Il marchio Fiat Professional espone un Ducato Van L4H2 nel colore Grigio Artense, che presenta alcune delle configurazioni e degli optional più scelti. Tra i tanti contenuti, il veicolo esposto dispone di cambio automatico a 9 rapporti, luci full LED, radio navigatore con touchscreen da 10”. Tra le più

California propone per la prima volta il concetto delle tre zone, tutte sfruttabili: una interna e due esterne.

avanzate dotazioni ADAS e di sicurezza, il Ducato esposto è dotato di adaptive cruise control, intelligent speed assist, rilevamento stanchezza del conducente, controllo completo della frenata, controllo mantenimento in corsia, sensore pioggia e crepuscolo, riconoscimento dei segnali stradali e degli abbaglianti, assistenza agli angoli ciechi e rilevamento di attraversamento posteriore. Peugeot presenta un Boxer ChassisCab L4 in bianco con 165 CV e vari extra opzionali come volante in pelle, sensori di pressione dei pneumatici e radiocomando sul volante. L’Opel Vivaro L2 con omologazione N1 viene consegnato, a differenza della versione normale, senza guide sul pavimento e panca della 2^ e 3^ fila e funge quindi da base ideale per l’espansione come camper nella classe dei furgoni compatti. Il veicolo con cambio automatico a 8 rapporti e 180 CV convince con un’ampia dotazione di serie come sedili riscaldati, climatizzatore automatico, radio DAB con touch screen da 7’’ e sensori di parcheggio posteriori.

L’articolata esposizione Stellantis al Salone tedesco

Il futuro
XIV N° 322 settembre 2023 DÜSSELDORF 2023

Tutto il fascino di un pick-up senza compromessi

DOPO LA PROVA DELLA VERSIONE STATION WAGON, ARRIVA DA OLTREMANICA ANCHE IN ITALIA LA VARIANTE DOUBLE CAB PICK-UP DEL GRENADIER: STESSO APPEAL, CAPACITÀ FUORISTRADISTICHE AL TOP E UN’AMPIA POSSIBILITÀ DI PERSONALIZZAZIONE PER FARE DI QUESTO

PRODOTTO UN VERO E PROPRIO ABITO SU MISURA.

Ordinabile anche in Italia dal 1° agosto il nuovo Ineos Grenadier Quartermaster, a due settimane dalla prima mondiale avvenuta al Goodwood Festival of Speed. La nuova versione Double Cab Pick-Up offre le stesse prestazioni in fuoristrada senza compromessi e la stessa stabilità del Grenadier Station Wagon. I due modelli sono stati sviluppati e prodotti in contemporanea. Pur condividendo gran parte dell’architettura e dei componenti con la variante Station Wagon, il robusto e rigido telaio a longheroni a sezione scatolata del Grenadier Quartermaster è più lungo di 305 mm. Questo spazio aggiuntivo offre un vano di carico più ampio e versatile, con una lunghezza di 1.564 mm e una larghezza di 1.619 mm, sufficiente per trasportare agevolmente un europallet standard da 1.200 mm x 800 mm.

Con una capacità di carico di 760 kg, la stessa capacità di traino di 3.500 kg del Grenadier Station Wagon e un’ampia gamma di accessori disponibili, il Grenadier Quartermaster è in grado

THERMO KING

Il pick-up è azionato da motori benzina e diesel BMW sei cilindri in linea da 3 litri turbocompressi e monta una trasmissione automatica ZF a otto rapporti.

di trasportare cinque persone e tutti i loro bagagli più voluminosi. Il merito della sua versatilità per l’utilizzo quotidiano va a quattro anelli di fissaggio nel vano di carico (con barre portatutto disponibili come optional), Power Take-Off da 400 watt, barra di montaggio integrata e portellone di ben 1.280 mm in grado di sostenere 225 kg di peso una volta aperto. Come la variante Station Wagon, il pick-up è azionato da motori benzina e diesel BMW sei cilindri in linea da 3 litri turbocompressi e monta una trasmissione automatica ZF a otto rapporti. Il bloc-

caggio del differenziale centrale e il riduttore a due velocità sono di serie (i bloccaggi anteriore e posteriore sono disponibili come optional). Grenadier Quartermaster monta, inoltre, le stesse robuste sospensioni 5-link anteriori e posteriori, assali rigidi Carraro, potenti freni Brembo e una cremagliera a ricircolo di sfere. Fuoristrada no problem grazie ad un’altezza da terra di 264 mm e ad una profondità di

La Serie XV per l’efficienza delle consegne della spagnola TLX

guado di 800 mm.

La gamma di modelli rispecchierà quella della variante Station Wagon ed è disponibile oltre che nell’allestimento standard, anche nelle versioni Trialmaster e Fieldmaster, tutti con classificazione per veicoli commerciali N1 nell’Unione Europea. Per il modello Quartermaster sarà disponibile un ampio ventaglio di accessori su misura per chi desidera personalizzare il veicolo

REFRIGERAZIONE ELETTRICA PER UN ULTIMO MIGLIO SOSTENIBILE

La spagnola TLX ha inaugurato le nuove unità di refrigerazione alimentate dal veicolo della Serie VX di Thermo King sui suoi primi due veicoli elettrici. Le due unità V-400X sono state montate su furgoni elettrici MAN dal concessionario Frigicoll, e gestiscono le consegne dell’ultimo miglio a Elche (Alicante). “Abbiamo avviato

una transizione delle nostre operazioni e dell’uso dell’energia - ha affermato Ángel Sánchez, direttore generale di TLX - per ridurre la nostra impronta di carbonio, e l’incorporazione dei due veicoli refrigerati 100 per cento elettrici fa parte di questo percorso.

Abbiamo collaborato con Thermo King, MAN e l’allestitore spagnolo Jeanje per creare questi veicoli per le consegne dell’ultimo miglio in grado di offrire una distribuzione urbana equilibrata, efficiente e senza emissioni dirette”. “Siamo felici - ha affermato

Francisco Ramon Cambra Soriano, responsabile vendite area Spagna per Thermo King - che una delle prime unità della nuova Serie VX stia ora contribuendo alla sostenibilità delle consegne a domicilio in Spagna. I nostri clienti, come TLX, possono ora beneficiare del nuovo e durevole design, delle dimensioni e del peso ridotti e delle maggiori capacità di raffreddamento di questa tecnologia per gestire e far funzionare con successo il proprio parco veicoli. La Serie VX è pronta per offrire prestazioni eccezionali in tutta Europa, anche in condizioni ambientali di temperatura elevata come in Spagna”.

Le unità V-400X sono collegate a un

in base alle proprie specifiche esigenze. Nel vano di carico è possibile montare un telaio robusto e una copertura in tela impermeabile oppure una copertura a rullo del tonneau con serratura. Il portapacchi incrementa ulteriormente la capacità di carico e offre un’ampia gamma di supporti che consentono di trasportare quanto necessario per ogni spedizione, come taniche, piastre da sabbia e pale.

pacco batterie che garantisce la refrigerazione elettrica al 100 per cento per le operazioni di consegna a domicilio di prodotti freschi e congelati, stimate tra le 3 e le 4 ore al giorno. La Serie VX ha un ingombro complessivo notevolmente ridotto e metà del peso delle unità precedenti, consentendo ai clienti di trasportare fino a 80 kg di carico utile in più durante ciascun percorso di consegna. Le dimensioni consentono di montare l’unità della Serie VX sul tetto del veicolo. I modelli della serie VX sono inoltre dotati di una nuova tecnologia basata sul compressore ermetico, che aumenta l’efficienza complessiva, riduce i livelli di rumorosità e vibrazioni e riduce la carica del refrigerante per operazioni più rispettose dell’ambiente. Progettata per veicoli di peso compreso tra 3,5 e 7,5 tonnellate, la nuova serie VX completa l’offerta di capacità di raffreddamento del portafoglio di unità di refrigerazione per il trasporto a compressore Thermo King.

INEOS APERTI CON AGOSTO GLI ORDINI DEL GRENADIER QUARTERMASTER
XV N° 322 settembre 2023 IN ANTEPRIMA
di Greta Rossi Milano
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