Il Mondo dei Trasporti - Ottobre 2023

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Vega Editrice

N° 323

Anno XXXIII

ottobre 2023

euro 5.00

Mensile di M p oe lni tsiicl ae , de ic opnool m e ccnui cl a pn o ri ct oa |d Fe ol ntdraatsop d i t iiac,a c, uel tc uornao em ti a t udr ea l et r taes c oa r tP oa o l o A l t i e r i L’editoriale

di Paolo Altieri

MELONI CONTRO LAGARDE, MA I TASSI CONTINUANO A SALIRE

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n autunno caldo questo che si apre con la notizia dell’adozione da parte del Consiglio Competitività dell’Unione Europea del nuovo regolamento Euro 7 che, se mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova esistenti per i leggeri, nel caso dei pesanti stabilisce sì correttivi al ribasso rispetto all’Euro6, ma ne rinvia di circa due anni i tempi di adozione, dando un po’ di respiro alle aziende del comparto impegnate nella transizione green. Vero è che questa tregua pare una goccia d’acqua in un inferno di fuoco, quello che scalda e continuerà a scaldare i prossimi mesi. I costruttori insieme alle loro reti di vendita investono con convinzione (solo questo mese raccontiamo tre inaugurazioni di dealer strategici per i loro brand), eppure gli alti tassi di interesse, cavallo di battaglia della BCE per contenere l’inflazione, fanno soffrire la produzione e la distribuzione, e bloccano il mercato. Il Governo Meloni ha sempre stigmatizzato la ricetta di Bruxelles, ma la linea italiana pare rimanere, per ora, inascoltata.

IN ALLEGATO INSERTO SUL MONDO DEI VEICOLI COMMERCIALI

mobilità

Le anticipazioni su Busworld firmate Iveco e Rampini, la svolta verde di Taranto e quella pianificata e certificata di Autoguidovie.

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Il nuovo Amministratore Delegato della filiale italiana della Losanga in una presentazione a tutto tondo che parla di famiglia, viaggi, amore per il marchio e soprattutto di quest’epoca dirompente di cui dobbiamo essere i protagonisti.

RENAULT TRUCKS INTERVISTA ESCLUSIVA A

EDOUARD SAVELLI

IL NOSTRO TEMPO, UN’IMPERDIBILE OPPORTUNITÀ

MAN TRUCK & BUS

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Il Leone è di nuovo back on track Il marchio tedesco si racconta in questo numero con la voce di Alexander Vlaskamp e Marc Martinez, e con l’inizio dell’operatività del nuovo Center alle porte di Torino. Una struttura all’interno della tangenziale e alle spalle dell’Interporto Sito, vicino ad importanti poli logistici, al mercato agroalimentare CAAT, e a varie aziende di produzione e distribuzione.

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FORD TRUCKS

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L’ambizioso progetto è ora realtà Posizionato all’uscita Anagni dell’Autostrada del Sole, Ecosistema non è solo il nuovo dealer ufficiale dell’Ovale Blu, ma anche uno snodo fondamentale per il Centro-Sud Italia, in grado di offrire spazi per consulenza, assistenza e logistica. La grande festa per l’inaugurazione alla presenza di management, clienti e stampa.

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FRAIKIN ITALIA Le opportunità del noleggio convincono Sifte Berti, in meno di due anni già 17 mezzi consegnati.

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VOLVO TRUCKS Un milione e quattrocentomila unità vendute in ottanta Paesi del mondo in trent’anni di carriera. Il Volvo FH si conferma all’avanguardia ad ogni cambio generazionale.

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EUROMASTER

TIP TRAILER

A I Abbiamo incontrato per raccogliere la sua esperienza Emilio Frana, titolare di una delle officine punta di diamante del network Euromaster. “Da quando siamo entrati nella rete - ci ha raccontato l’imprenditore - il nostro lavoro ha subito un incremento massiccio: è uno dei migliori investimenti che abbiamo mai fatto”.

Il noleggio sta vivendo un momento di gloria e TIP ha già da qualche tempo ampliato la sua offerta a ricomprendere non solo gli storici semirimorchi, ma anche veicoli a motore, come quelli per lo spurgo e oggi gli scarrabili. Ci spiega tutto Sergio Corona, New Projects Introduction & Product Services Manager Senior.

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REALTRAILER Nuovi investimenti in semirimorchi Krone per la Nizzi Trasporti per tratte gomma-ferro-mare in tutt’Europa.

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CORNER DEALER DI MASSIMO ARTUSI VICEPRESIDENTE FEDERAUTO CON DELEGA TRUCK E VEICOLI COMMERCIALI

QUANDO LE NORME SONO DISTANTI DALLA REALTÀ

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omunque vada a finire (e sperando che non finisca punendo le tasche dei concessionari e dei trasportatori), la confusa e paradossale vicenda dell’introduzione del nuovo cronotachigrafo digitale va al di là degli aspetti tecnico-burocratico con cui la questione è stata affrontata e corretta dalla Direzione generale MOVE dell’Unione europea (che per inciso dovremmo tutti ringraziare per la sensibilità mostrata anche in questa occasione). Ricapitoliamola brevemente. Con l’avvicinarsi della scadenza del 21 agosto è stato sempre più chiaro che, a causa del ritardo di industrializzazione, per quella data non sarebbero stati disponibili tutti i dispositivi di ultima generazione necessari per allestire i veicoli di nuova immatricolazione, come prescritto dalle norme comunitarie. Il nostro stesso ministero dei Trasporti ha calcolato un fabbisogno di 7-9 mila pezzi per la sola Italia, mentre l’IRU per l’intera Unione lo valuta tra i 20 e i 40 mila. Nonostante da mesi, prima

FEDERAUTO e poi, tutti i soggetti della filiera chiedessero una proroga almeno fino al 31 dicembre, ai primi di agosto la Commissione non è andata al di là di una misura timida e provvisoria: un periodo di tolleranza di 40 giorni - fino al 30 settembre - e nel frattempo che gli Stati membri facciano un po’ come meglio credono. Una scelta (o, meglio, una non scelta) dovuta prima di tutto alla non conoscenza del ritardo produttivo e omologativo, poi al timore che una volta concessa una proroga ampia si mettesse in pericolo l’intera normativa sui tempi di guida e riposo, infine che sarebbe stato necessario rivedere anche il calendario delle successive scadenze, soprattutto quella di fine 2024 quando è prevista la sostituzione dei vecchi tachigrafi analogici o digitali con quelli nuovi sui veicoli già immatricolati (per il traffico transfrontaliero). Quale che sia la motivazione, comunque, gli Stati membri, anziché sollecitare e favorire una scelta univoca, si sono mossi ciascuno per proprio conto, adottando una serie

di decisioni diverse nei tempi di proroga e nei termini di applicazione: si va da fine 2023 (Germania e Spagna) a fine maggio 2024 (Austria), con alcuni stati che limitano la proroga alla circolazione interna e altri che la applicano anche ai viaggi internazionali. Un caos che ha costretto a un nuovo confronto per sciogliere l’intrico creato da una norma del tutto condivisibile in sé, ma che ha trovato gli organismi politici dell’Unione europea - il cui ruolo è proprio quello di coordinare le normative per garantire al meglio la libera circolazione su tutto il territorio - non adeguatamente informati di ciò che a valle stava accadendo. Vedremo se questa lezione sarà stata compresa da tutti. Un banco di prova sarà in occasione del passaggio al DTCO di seconda generazione (da settembre 2025), quando già si annuncia una domanda di almeno un milione e mezzo di dispositivi che, però, non sappiamo con certezza quando cominceranno ad essere disponibili (prima della fine del 2024?). Quando ci lamentiamo della

FEDESPEDI LA CARENZA DI FIGURE PROFESSIONALI RIFLESSA NELLA CLASSIFICA DELLA WORLD BANK

MENSILE DI POLITICA, ECONOMIA, CULTURA E TECNICA DEL TRASPORTO DIRETTORE RESPONSABILE PAOLO ALTIERI paolo.altieri@vegaeditrice.it VICEDIRETTORE CRISTINA ALTIERI cristina.altieri@vegaeditrice.it HANNO COLLABORATO PAOLO BARILARI ALBERTO CASPANI FRANCESCO IRACE GRETA ROSSI EDITORE VEGA EDITRICE SRL SEDE LEGALE VIA STRESA 15 - 20125 MILANO TEL +39 039 493101 INFO@VEGAEDITRICE.IT WWW.ILMONDODEITRASPORTI.COM PRESIDENTE LUISELLA CROBU VICE PRESIDENTE MICHELE STEFANO ALTIERI PUBBLICITÀ VEGA EDITRICE SRL GRAFICA E IMPAGINAZIONE STEFANIA FRERI STAMPA TIPOLITOGRAFIA PAGANI SRL PASSIRANO (BS) ABBONAMENTO ANNUO: ITALIA EURO 50,00, ESTERO: EURO 150,00. BANCA D’APPOGGIO: UNICREDIT BANCA CODICE IBAN: IT 21 V 02008 33430000041141143 - MONTE DEI PASCHI DI SIENA CODICE IBAN: IT51 K 01030 01605 000000212676. POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO - DISTRIBUZIONE NUOVA EFFEA SRL: BRUGHERIO (MB). IL MONDO DEI TRASPORTI È REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO NUMERO 327 DEL 4/5/1991 - ISCRIZIONE AL ROC: N. 35164.

L’APPELLO: 3.000 I LAVORATORI CHE MANCANO AL SETTORE

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emplificazione normativa e investimenti nelle risorse umane: sono queste le leve essenziali per rendere più efficiente il settore delle spedizioni - strategico per sostenere la competitività del tessuto imprenditoriale e del Made in Italy - emerse oggi dell’Assemblea Pubblica di Fedespedi, la Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali che associa oltre 2.100 aziende. L’Italia è uno dei Paesi che registra i più alti volumi di export a livello mondiale, collocandosi al settimo posto dopo Cina, Stati Uniti, Germania, Olanda, Giappone e Corea del Sud. I dati Istat relativi al periodo gennaio-maggio 2023 hanno registrato una variazione positiva dell’export (+4,2%) - spinto dalla significativa crescita verso il Far East (+17,9%) e il Nord America (+6,1%) - e una flessione dell’import (-4,6%), su cui ha inciso però il calo dei prezzi delle materie prime energetiche. Pur a fronte di questo trend positivo, l’ultima classifica mondiale realizzata dalla World Bank, che certifica le prestazioni logistiche di 160 Paesi, dal 2018 posiziona l’Italia solo al 19° posto

e scende rispettivamente al 24° e 26° posto quando vengono analizzate le singole voci “procedure doganali” e “disponibilità di servizi internazionali”. “Per il rilancio del settore serve una semplificazione normativa - ha dichiarato Alessandro Pitto, Presidente di Fedespedi - ma serve anche creare percorsi professionali nuovi, in grado di rendere attrattiva la figura dello spedizioniere e promuovere il settore della logistica dal punto di vista occupazionale, valorizzando l’importante sostegno che assicura alla crescita delle nostre imprese sui mercati esteri”. L’ultimo rapporto Anpal-Excelsior indica, infatti, un fabbisogno occupazionale di 163.900 persone nei settori della mobilità e della logistica, di cui 128.000 per la sola sostituzione dei lavoratori in uscita nell’arco del triennio 2023-2027. Nonostante gli occupati nel segmento delle spedizioni siano cresciuti dai 29.406 del 2015 agli oltre 32.505 del 2022, Fedespedi stima in oltre 3.000 addetti l’attuale fabbisogno del settore. Sono ricercati in particolare esperti di cyber security, commerciali e sviluppatori.

burocrazia, non dimentichiamo che spesso a dover essere messa sotto la lente è quella scollegata dalla realtà e che solo con la partecipazione di tutti le cose possono andare meglio. Massimo Artusi, Vicepresidente Federauto con delega Truck e Van.

NORMATIVA AD OGNI COSTO

MILANO, ANGOLO CIECO, DA QUESTO MESE L’OBBLIGO DEI SENSORI

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all’incontro con l’assessora alla mobilità del Comune di Milano non è emersa nessuna novità sulla delibera che impone ai mezzi pesanti di installare sensori per la segnalazione dell’angolo cieco”. È quanto spiega Pietro Castelli, Presidente di ASSOTIR Lombardia, dopo aver presenziato al meeting in videoconferenza con Arianna Censi. L’Associazione confidava di ottenere delucidazioni in merito all’entrata in vigore della delibera comunale n. 971 in base alla quale dal 2 ottobre 2023 i mezzi pesanti privi di sensori di angolo cieco non possono entrare all’interno dell’Area B della città. “Non sono emerse novità – spiega Castelli. - In ogni caso per noi è stata l’occasione per ribadire le perplessità, sia di ordine tecnico che pratico, già espresse a luglio su una misura

che, più che coraggiosa, appare essere il risultato delle pressioni mediatiche, dettata dall’esigenza di compiere un gesto per placare le folle. Con il rischio, oltretutto - dato il carattere “posticcio” dell’installazione degli apparati - di creare qualche ulteriore preoccupazione sull’affidabilità complessiva del risultato. Se l’obiettivo è la sicurezza”. “È bene ricordare in ogni caso – prosegue Castelli, che dal 2 ottobre non ci sarà alcun veicolo con i sensori istallati. Non ne saranno dotati nemmeno i mezzi del Comune. Avremo solo un numero cospicuo di camion e bus con affissi degli adesivi di segnalazione degli angoli ciechi e, forse un contratto o un ordine per l’installazione dei sensori entro dicembre 2024. Vedremo se, come è nelle speranze di tutti, questo gioverà a migliorare la sicurezza sulle strade milanesi”, conclude Castelli.

FAI-CONFTRASPORTO LA PROVOCAZIONE DI PAOLO UGGÈ

STOP AL MOBBING AUSTRIACO, CONTROLLIAMO ANCHE NOI I NOSTRI CONFINI

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pprendiamo della volontà del Governo italiano di avviare la procedura di infrazione contro l’Austria. Finalmente!”. Il presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, da anni in prima linea contro le limitazioni ai nostri Tir al Brennero, parla di un’azione di ‘mobbing’ perpetrata dall’Austria ai confini con il nostro Paese e propone di rispondere all’Austria con la stessa ‘moneta’. “L’autotrasporto italiano si vede mobbizzare da anni dalle politiche austriache, perdendo in competitività rispetto ai partner internazionali, una perdita quantificata (anche) in milioni di euro ogni mese”, lamenta il presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani. “Come se non bastasse, ora l’Austria chiude i confini anche per l’accoglienza ai migranti, il che ci rafforza nell’idea che tutto questo deve essere fermato, e solo la Legge può farlo - aggiunge Uggè – A maggior ragione, quindi, apprezziamo l’annunciata azione del ministro presso la Corte di Giustizia, assieme alla Germania. Speriamo che anche la Presidente Von der Leyen e la Commissione Europea capiscano che rappresentare gli europei significa proteggerli e non permettere che alcuni possano prevalere su altri con politiche e decisioni contro il diritto europeo o contro il rispetto della vita umana”. “A questo punto, però, pongo una domanda al Ministro Salvini: mentre attendiamo la decisione della Corte, perché non mettere al confine decine di auto delle forze dell’ordine a controllare il rispetto delle norme sulla sicurezza, sul lavoro e sul rispetto dell’ambiente di chi entra in Italia? Siamo europei ma siamo anche italiani, e ricordiamoci che le regole devono valere per tutti”, conclude il presidente di Fai-Conftrasporto.


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ANITA INTERVISTA ESCLUSIVA AL NEO PRESIDENTE RICCARDO MORELLI TRE LE DIRETTRICI STRATEGICHE: SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DEL GREEN, PIÙ PESO AL DIALOGO IN EUROPA E INVESTIMENTI NELLA FORMAZIONE DI SETTORE.

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Il punto del settore

tra successi e sfide

di Alberto Caspani Roma

idare attrattività al settore dei trasporti e della logistica per aumentare il peso decisionale dell’Italia nelle strategie europee. Eletto lo scorso giugno nuovo presidente di Anita, Riccardo Morelli ha dovuto confrontarsi subito con delicatissime sfide ai confini del Paese. Originario della provincia di Terni, nonché titolare della Morelli Logistica e Servizi, l’imprenditore umbro è salito al vertice dell’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici dopo averne ricoperto il ruolo di vicepresidente dal 2017, ma soprattutto forte dell’esperienza di presidente della sezione Terni di Confindustria, con la quale ha realizzato progetti territoriali cui ispirarsi su scala nazionale. Nel masterplan elaborato otto anni fa per la “Città d’Acciaio” e per Narni, infatti, sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle imprese erano già temi guida di un mandato istituzionale che, nel tempo, è riuscito a ridare slancio alla regione grazie a progetti fortemente attrattivi: Urban Re-Generation, con l’obiettivo di creare in loco il primo distretto italiano della Sostenibilità, dell’Economia Circolare e della Rigenerazione Urbana, è stato il banco di prova di un’integrazione dei servizi e delle risorse produttive attraverso cui l’Italia può oggi fare la differenza sui mercati internazionali. Di lì sono discese le azioni per costituire il Polo chimico umbro, l’ecosistema dell’innovazione, ma anche per riqualificare le aree industriali e dar vita alle “Hydrogen valleys”. Con i 14 milioni di euro stanziati a gennaio dalla Regione Umbria per la produzione di idrogeno rinnovabile, l’Italia “verde” ha infine trovato una via di sviluppo concreta ed equilibrata per raggiungere localmente gli obiettivi della transizione ecologica. “Proprio questo è il realismo cui rimandavo nel mio discorso d’insediamento - spiega Morelli - e al quale vorrei allineare,

prendendo atto dello stato di inadeguatezza delle infrastrutture nazionali, ma impostando anche politiche di investimento mirate sui progetti più urgenti. Le polemiche con cui è stato accolto il rilancio del Ponte sullo stretto di Messina, ad esempio, sono del tutto fuori tono: da un punto di vista intermodale, l’opera serve indubbiamente per potenziare i traffici nel cuore del Mediterraneo, ma appunto perché integrata alle reti ferroviare e agli scali marini va sviluppata in modo sistemico”. Il giudizio sulle politiche del Ministero delle muovere passi verso un dialogo “in tempo Infrastrutture e dei Trasporti resta in tal reale” con le associazioni affini del Vecchio senso positivo, data anche la concreta Continente. L’occasione per impostare un apertura alle istanze di Anita. Una delle cammino condiviso è stata offerta dalla dimostrazioni più recenti è stata la decipartecipazione di una propria delegazione sione di attivare la procedura di ricorso, alla Cold Chain Live di Liverpool dello davanti alla Corte di Giustizia europea, in scorso settembre. Grazie all’intervento di merito ai divieti imposti dall’Austria per il Andrea Arquilla, segretario di Transfrigoroute Italia, l’accento è stato posto sulla transito dei mezzi pesanti italiani al passo del Brennero. “Condividiamo le posizioni carenza di autisti non solo in Italia, ma espresse dal Ministro Salvini al question in tutt’Europa. “Anche in questo caso time del 20 settembre scorso alla Camera riprende Morelli - assistiamo all’aggravarsi - sottolinea Morelli - dal momento che di un problema di risorse organiche dovuto il nostro vicino di confine sta portando più alla rigidità delle normative europee e dei costi di integrazione, che all’effetavanti una concorrenza sleale rispetto al mercato interno europeo. I divieti applicati tiva disponibilità di personale pronto a colpiscono duramente le imprese italiane integrarsi nel mercato. Il caso italiano è e l’economia del Paese. Analogamente il emblematico: stiamo accogliendo un eleMinistero si è mosso con sollecitudine per vatissimo numero di migranti che, spesso, sbloccare la situaziosono in possesso di patenti guida ne di transito anche abilitate al trasporto pesante nei sull’arco centro-ocrispettivi Paesi di provenienza, “Le polemiche cidentale dei valichi ma non omologabili al contesto sul Ponte di alpini, grazie alla rieuropeo. Questo significa tenere Messina sono apertura del Frejus ‘congelate’ risorse strategiche che e del Gottardo. Col potrebbero facilmente sostenere fuori tono, blocco per nove mesi lo straordinario impulso a due sarebbe un’opera cifre che i trasporti e la logistica del traforo del Monte

attraverso Anita, la strategia nazionale di perseguimento degli obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030: una visione condivisibile, ma che sul piano dei trasporti va sviluppata rispettando le caratteristiche territoriali dei singoli Paesi e i loro differenti tempi di adeguamento. L’Italia, in quanto secondo mercato manifatturiero della UE, non può permettersi l’imposizione di decisioni calate dall’altro. Gli adeguamenti ambientali e digitali richiesti alle nostre aziende di settore sono enormi, tanto da comportare un impatto economico fatidico, se non dilazionato. Ecco perché abbiamo bisogno di un dialogo ancor più serrato col Governo e le istituzioni statali,

Bianco, l’Italia corre seriamente il rischio di vedere ridimensionata la propria capacità di traffico in Europa, se non di rimanere addirittura isolata. È fondamentale, a questo punto, l’attivazione di un corridoio straordinario con la Svizzera, onde gestire situazioni di emergenza che potrebbero di nuovo aggravarsi. Ciò non toglie i gravi problemi di manutenzione e fine vita palesatisi in questi ultimi vent’anni sulle infrastrutture alpine, trascurate anche a causa di una retorica ecologista non attenta alla realtà dei fatti e alle effettive arterie delle economie nazionali”. Nel tentativo di stemperare conflittualità nazionali come quelle con l’Austria, Anita ha iniziato a

preziosa qualora integrata alle ferrovie e agli scali marini”.

europei avranno nel prossimo decennio. In Italia, al momento, abbiamo una carenza di 20mila autisti, destinata ad aggravarsi per via dei tanti pensionamenti prossimi a concretizzarsi: l’età media dei nostri autisti si aggira infatti sui 53 anni. Dobbiamo assolutamente mettere a terra un piano nazionale di ricambio e formazione, lavorando fianco a fianco con la politica e la Motorizzazione Civile per stabilire patti bilaterali con i Paesi immissari di potenziali autisti già impiegabili. Dall’altra, occorrono investimenti da indirizzare verso quegli Its e istituti professionali nazionali dimostratisi più ricettivi nel coinvolgere gli studenti di settore, aiutandoli a diversi-

Riccardo Morelli, neo Presidente di Anita: 1.700 le imprese associate che impiegano 90.000 dipendenti e mettono su strada 75.000 veicoli.

ficare gli sbocchi professionali: la maggior parte di chi esce da questi canali di formazione, infatti, predilige impieghi d’ufficio nella logistica perché considerati più sicuri e remunerativi, sebbene l’immaginario legato alla figura professionale dell’autista sia stato ben più attrattivo in passato. Al di là della necessità di adeguare gli stipendi all’impegno da sostenere, Anita sta chiedendo investimenti in tal senso e lavorerà alla restituzione di un’immagine del settore finalmente al passo coi tempi. La tecnologia che oggi contraddistingue i mezzi pesanti non è solo un vantaggio dell’evoluzione della guida, ma un elemento di fascinazione per le nuove generazioni che va fatto conoscere e va trasmesso nelle scuole in modo adeguato”. Modifiche positive riguardanti la gestione dei contributi economici sono state raggiunte in parte lo scorso agosto, quando il decreto Omnibus approvato dal Consiglio dei Ministri ha riconosciuto l’esclusione dell’autotrasporti merci dalle competenze dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, col conseguente esonero della categoria tra i soggetti obbligati a versare la quota annuale. Un provvedimento attesissimo da Anita e concretizzatosi attraverso il dialogo col ministro Matteo Salvini. In questo caso Anita è riuscita a far pesare gli interessi delle sue 1.700 imprese associate, dei loro 90mila occupati e 75mila mezzi in servizio, grazie ai quali viene oggi garantito il 30 per cento del fatturato di settore. Non di rado, però, la voce del settore tende a giungere troppo affievolita nelle questioni d’oltreconfine, dove il Governo italiano paga le conseguenze di decenni di mancati investimenti nelle infrastrutture del Paese e di politiche strategiche contraddittorie. Le giravolte compiute nei confronti della Nuova Via della Seta, per Anita, rischiano di essere impattanti per la credibilità del Paese. Senza una visione coerente di lungo termine, gli investimenti nazionali nei trasporti e nella logistica rischiano infatti di essere vanificati proprio per i bruschi cambi di rotta cui l’Italia è soggetta: basti pensare alle proteste della Regione Friuli Venezia Giulia alle dichiarazioni di abbandono della Belt and Road Initiative cinese, con conseguente disimpegno negli investimenti intermodali nell’est del Paese, a favore di un ritorno sull’asse già consolidato Lombardo-Veneto. Sono proprio questi i rischi connessi a un dialogo poco trasparente fra governo e associazioni d’imprese, in seguito ai quali il Paese ha finito in questi anni per prendere decisioni ideologiche o, nel peggiore dei casi, autolesioniste. Anita, però, ha un’arma segreta. La sua omonimia con quella dell’Associazione naturista italiana dovrebbe agevolare la messa a nudo dei cronici tentennamenti italiani, ridando slancio alla spina dorsale della nostra economia: un’Italia-ponte dei trasporti fra i mercati euroasiatici ed euroafricani.


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ANFIA AFTERMARKET INTERVISTA AD ALESSIO SITRAN, RESPONSABILE AREA TRUCK & BUS

Quel prodotto che

diventa anche un servizio IL SETTORE DELL’AFTERMARKET È SENZA DUBBIO UN LUOGO IN CUI POSSONO ESSERE INTERCETTATI I TREND CHE GUIDERANNO IL MONDO DEL TRASPORTO DI DOMANI. TRA QUESTI, SECONDO IL NOSTRO INTERVISTATO, LA TRASFORMAZIONE DEL PRODOTTO IN SERVIZIO, IN PIATTAFORMA CAPACE DI FIDELIZZARE IL CLIENTE, RACCOGLIERE INFORMAZIONI E RESTITUIRE VALORE.

di Francesco Irace Torino

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margine dell’evento celebrativo dei 40 anni della Sezione Aftermarket di ANFIA, abbiamo individuato in Alessio Sitran il nostro interlocutore per porre l’attenzione su trend e problematiche del settore della ricambistica dal punto di vista del trasporto pesante. Da sette anni Business Development and Institutional Relations Manager di Continental Automotive Trading Italia e dal 2018 Responsabile dell’Area Truck & Bus della Sezione Aftermarket di ANFIA -

Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, Sitran ha fatto il punto della situazione ai nostri microfoni, analizzando il presente e gli scenari futuri che il comparto Aftermarket, e non solo, è chiamato ad affrontare. La sezione Aftermarket in ANFIA veniva costituita nel 1983, su richiesta di alcune aziende associate di avere un primo gruppo di lavoro che si occupasse, dal punto di vista della filiera produttiva, delle tematiche di interesse del mondo della ricambistica e dell’autoriparazione. Da allora,

Alessio Sitran è Business Development and Institutional Relations Manager di Continental Automotive Trading Italia.

attraverso quattro decadi, il gruppo di lavoro è evoluto fino a diventare una Sezione e contare, oggi, 72 aziende associate, realtà di primo livello in termini di tecnologie, professionalità e competitività sui rispettivi mercati di riferimento - che condividono i valori della qualità e sicurezza del prodotto, dell’avanzamento tecnologico e del servizio al consumatore. Alessio Sitran, partiamo dallo strumento che segna lo stato di salute del vostro settore, l’avete chiamato giustamente Barometro Aftermarket Truck… Si tratta di un documento aggiornato mensilmente sulla “Non solo base di tre macrofail camion, miglie: sopratelaio, un cambiamento sottotelaio e modella mobilità nel ma anche i tore-trasmissione, suo insieme, da componenti che comprendono a affrontare non sono tutti loro volta otto famisolo integrando glie di prodotto, con le diverse politiprodotti varie indicazioni su che di trasporti, destinati a fatturato mensile, ma soprattutto diventare trimestrale, variaipotizzando un piattaforme zione percentuale e serio sviluppo così via. L’abbiamo delle infrastruttudi servizi”. strutturato in quere e del territorio. sto modo perché Pertanto oggi è abbiamo la necessilecito e doveroso tà di garantire la confidenzialità porsi la domanda di come, in del dato e fare in modo che all’infuturo, in termini di modello terno di ogni macrofamiglia non organizzativo, si dovrà gestire un emerga quale sia l’attribuzione veicolo a trazione elettrica con alle diverse aziende a livello di i suoi tempi di ricarica diversi quota di mercato. Il Barometro rispetto ad rifornimento diesel. nasce come progetto del mio E come questo aspetto possa primo mandato da responsaimpattare sull’organizzazione bile dell’area Truck & Bus: nel dell’attività di trasporto e sul secondo mandato mi sono posto lavoro del trasportatore. L’evol’obiettivo di ampliare la platea luzione della componentistica è di aziende che conferiscono dati, inevitabilmente legata al modo per rendere ancora più efficaci in cui si trasformerà il concetto eventuali sviluppi previsionali. di veicolo all’interno dell’eco-

Obiettivo mio e del Barometro infatti è quello di fornire agli associati chiavi di lettura e angoli di interpretazione dello scenario attuale e futuro, per aiutarli ad orientare le loro scelte. Come secondo lei il settore dell’aftermarket dovrà adeguarsi alla mobilità che cambia? Le famiglie prodotto che oggi vengono analizzate sono tipiche famiglie di motore endotermico. Guardiamo ancora al veicolo come l’abbiamo sempre conosciuto, ma oggi stiamo vivendo

sistema “trasporto pesante”. Il mezzo infatti verrà sempre più vissuto non come prodotto, ma come servizio, e mi riferisco soprattutto al tema del noleggio: il prodotto-camion diventa un facilitatore del servizio, e lo stesso vale per la componentistica. Pensiamo al tachigrafo, il mio mondo: non è più solo un registratore delle attività del conducente, ma è diventato una piattaforma che fornisce dati ad applicazioni terze, e in futuro svilupperà sempre di più questa mission. Dunque assi-

stiamo ad un passaggio dei prodotti da oggetti materiali a piattaforme che danno luogo a servizi: e questo vale anche per i componenti, che è fondamentale realizzare in modo che sappiano entrare nella catena del valore del cliente finale, l’azienda di trasporto, e ottimizzare i costi di esercizio. Vedo anche centrale una più stretta collaborazione tra pubblico e privato, tra operatori su strada e istituzioni. Il cambiamento principale sarà questo e non credo che lo subiremo: sono convinto che riusciremo a trasformarlo in opportunità interessanti. Cosa dicono i numeri recenti sullo stato di salute del comparto? I numeri del 2022 raccontano di un fatturato in crescita rispetto al 2021 e superiore agli anni precedenti e in particolare al 2019, che è il dato di riferimento, considerando che il 2020 è stato avvelenato dalla crisi pandemica. Siamo ripartiti bene e abbiamo mantenuto un percorso di crescita: il comparto è dinamico e sano. E se la filiera è sana riuscirà anche meglio a gestire i cambiamenti, perché avrà le risorse e le capacità per poterlo fare. Il 2023 è partito bene, con il primo semestre che ha segnato un +13 per cento: sono numeri importanti che danno segno di una forte vivacità, ed è interessante notare il fatto che sono ripartite tutte le famiglie, ma soprattutto il sopratelaio, il settore che aveva subito di più lo stop degli ultimi anni. Se devo guardare al futuro, torno a sottolineare la capacità dell’aftermarket di intercettare macrotrend di innovazione e cambiamento, forse ancora di più del mondo dell’automotive per quel che riguarda digitalizzazione e connessione. E il passo successivo è trasformare l’informazione in valore. Credo sia questa la grande sfida per la componentistica. Tutta la filiera è impegnata e deve continuare a farlo. Ma, ripeto, non si può fare da soli. La politica industriale segue la mobilità e deve adeguarsi. E la mobilità non può cambiare a prescindere dalla politica industriale. I due impegni devono necessariamente viaggiare insieme.

news FERCAM INAUGURATO L’IMPIANTO DI SPINETTA MARENGO È operativo dall’inizio di settembre il nuovo impianto FERCAM nel comune di Spinetta Marengo. La nuova filiale sorge su un’area di 11.400 mq nelle immediate vicinanze dell’uscita autostradale di Alessandria Est, in posizione baricentrica ottimale rispetto alle aree economiche di Milano e Torino. Il magazzino di 1.950 mq è dotato di 26 punti di carico doppio fronte con rampe di carico idrauliche per rendere più agevoli e veloci le operazioni di cross docking, nonché il carico e scarico dagli automezzi; per gli addetti amministrativi e commerciali nell’annessa palazzina sono a disposizione 290 mq per uffici, open space, sale riunioni e servizi. L’edificio è stato dotato di un sistema fotovoltaico da 100 kw, mentre l’illuminazione è garantita da luci LED regolate da domotica di ultima generazione. Come le altre sedi FERCAM in Italia e in Europa anche questo nuovo impianto è dotato di un impianto di videosorveglianza all’avanguardia dove tramite software specifico tutta la merce che entra nel deposito viene ripresa e registrata in tutte le fasi di movimentazione interna per prevenire qualsiasi danno o mancanza di merce. L’impianto inoltre è sorvegliato 24 ore da compagnie private che effettuano la ronda notturna.

TRANSPOTEC LOGITEC FERMENTO IN ATTESA DELL’EDIZIONE 2024

Sono già più di 100 le aziende ufficialmente iscritte alla prossima edizione di Transpotec Logitec che dall’8 all’11 maggio 2024 tornerà a Fiera Milano. Delle “8 sorelle”, Ford Trucks ha già formalizzato la sua adesione: “Per noi la presenza al Transpotec 2024 - ha dichiarato Lucia Iavarone, Responsabile Marketing e Comunicazione Ford Trucks Italia - è un’importante milestone. Ci siamo presentati al mercato nell’edizione del 2022 con i nostri piani per il prossimo futuro, quest’anno il pubblico li vedrà concretizzati”. Quella che si prepara sarà un’edizione fondamentale per parlare delle urgenze e delle sfide che il settore sta affrontando: sotto i riflettori ci saranno tecnologie, soluzioni e infrastrutture messe in campo per gestire la transizione energetica e l’evoluzione della logistica dell’ultimo miglio, ma si affronterà anche il tema delle competenze, indispensabili per formare una nuova classe di professionisti dell’autotrasporto all’altezza della evoluzione di mezzi e processi. In contemporanea a Transpotec Logitec si svolgerà NME – Next Mobility Exhibition, la manifestazione dedicata a mezzi, soluzioni, politiche e tecnologie per un sistema di mobilità integrata sostenibile, in programma dall’8 al 10 maggio.


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A TUTTO TONDO CON I MAN TRUCK & BUS INTERVISTA A ALEXANDER VLASKAMP, CEO CASA MADRE

NUMERI UNO

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ALEXANDER VLASKAMP E MARC MARTINEZ. IL PRIMO È IL CHIEF EXECUTIVE OFFICER DI MAN TRUCK & BUS SE, IL SECONDO L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI MAN TRUCK & BUS ITALIA. SI SONO INCONTRATI A VERONA PER IL TRADIZIONALE MEETING CON LA RETE DI VENDITA ITALIANA DI MAN. ECCO COSA CI HANNO RACCONTATO.

Di Paolo Barilari Verona

Back on track. Di nuovo in pista. Questa la sintesi fatta da Alexander Vlaskamp, CEO di MAN Truck & Bus, per fotografare il positivo momento della Casa tedesca. Il 2023 per MAN sarà finalmente un anno “normale”, come quelli prima della tripla emergenza: covid, carenza di semiconduttori e guerra in Ucraina. Investimenti, crescita della produzione e delle vendite e implementazione delle strategie per quanto riguarda l’elettrificazione, la digitalizzazione e l’automazione. MAN, in sinergia con tutto il gruppo Traton, percorre la strada verso il futuro. Il primo argomento da affrontare, ormai quasi una partenza obbligata per chi si occupa di camion, è quello relativo al passaggio dai camion diesel ai Battery Electric Vehicles. “I truck elettrici sono il futuro”, esordisce Alexander Vlaskamp. “Il gruppo Traton – di cui MAN fa parte - da qui al 2026 investirà 2,6 miliardi di euro in ricerca e sviluppo per la mobilità elettrica. MAN sta investendo ulteriori 100 milioni di euro nella fabbrica di batterie a Norimberga. Inoltre il nostro impianto di Monaco di Baviera inizierà a produrre mezzi elettrici a partire dal 2024. È chiaro che ci stiamo preparando bene al cambiamento, ma i nostri sforzi da soli non saranno sufficienti. Il successo dei truck a batterie è strettamente connesso alla loro sostenibilità economica e a una diffusa rete di punti di ricarica. Fondamentali saranno le scelte della politica e degli operatori del settore energia. Oggi comunque prevediamo che metà dei nostri camion consegnati in Europa nel 2030 saranno elettrici. Non possiamo però ancora conoscere esattamente i volumi, ed è proprio per questo che il nostro sistema di produzione flessibile nella fabbrica di Monaco giocherà un ruolo fondamentale per rispondere a una domanda del mercato ancora da definire”. Mentre MAN, e tutte le altre Case, si stanno impegnando per affrontare la transizione verso i veicoli a basso o zero impatto ambientale, sviluppando e introducendo veicoli con motori alternativi, dall’Unione Europea viene contemporaneamente la richiesta di sviluppare e mettere su strada motori diesel Euro VII per i camion pesanti entro il 2027. “Continueremo a seguire in parallelo anche piani di sviluppo dei motori a combustione interna”, commenta Alexander Vlaskamp, “ma motori Euro VII e le regole per l’abbattimento della CO2 devono procedere in maniera sin-

Incontro al vertice: Alexander Vlaskamp e Marc Martinez, Amministratore Delegato rispettivamente di Casa Madre e della filiale italiana, si sono incontrati e hanno parlato alla rete di vendita e alla stampa.

cronizzata verso gli obiettivi fissati per l’anno 2030. Il motore diesel Euro VII richiede investimenti massicci per lo sviluppo di una tecnologia che poi sarà sostituita dai motori elettrici. Uno sforzo che rallenterà la marcia verso l’elettrifi-

cazione. In sintesi, riteniamo che l’Euro VII avrà effetti negativi sulla competitività dell’industria europea, apportando un vantaggio soltanto marginale sul miglioramento della qualità dell’aria. Posporre l’introduzione dell’Euro VII per i camion

dal 2027 al 2030 ci permetterebbe di investire nella produzione di batterie innovative e performanti, componente principale dei veicoli delle generazioni future, progettandole e producendole in Europa, senza dipendere da forniture

MAN TRUCK & BUS Inaugurato alla presenza del management il nuovo Center di Torino

IL LEONE PRENDE CASA SOTTO LA MOLE

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orge a Grugliasco, nell’hinterland del capoluogo piemontese, all’interno della tangenziale e alle spalle dell’Interporto Sito, vicino ad importanti poli logistici, al mercato agroalimentare CAAT, e a varie aziende di produzione e distribuzione, la nuova struttura, diretta proprietà di MAN Truck & Bus Italia che presidierà questo territorio così strategico per il traffico merci del Nord-Ovest italiano e verso la Francia. Si tratta dell’ottavo MAN Center dopo

quelli già operativi su Milano, a Rescaldina e San Giuliano Milanese, Brescia, Venezia, Bologna, Forlì e Roma. Presente all’inaugurazione il management MAN al gran completo, dall’Amministratore Delegato Marc Martinez, al Responsabile di Sviluppo Rete Alessio Sani, ai numeri uno delle divisioni truck, van e bus, Franco Pedrotti, Matteo De Marchi e David Siviero, tutti accolti dai nuovi “padroni di casa”: Francesco Stroppiana e Giambattista Toscano,

rispettivamente responsabile commerciale e responsabile dell’officina del nuovo Center. “L’apertura del MAN Center di Torino - ha commentato Alessio Sani - rappresenta una tappa fondamentale nel piano di sviluppo della nostra rete in Italia che affianca ai partner autorizzati i nostri centri diretti, in aree importanti per la crescita del business. Questo programma è altresì la dimostrazione concreta dell’importanza strategica che rappresenta


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MAN TRUCK & BUS La parola al CEO Marc Martinez, CEO Italia

PER IL LEONE SI ANNUNCIA UN ANNO RECORD

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e “back on track” è la sintesi dei risultati di MAN a livello globale, lo stesso si può dire per quanto riguarda MAN in Italia. Anzi, sulla base dei dati dei primi mesi dell’anno e con le previsioni positive per il resto del 2023, questo che si chiuderà tra poche settimane sarà un anno record per la Casa tedesca. Lo conferma Marc Martinez, facendo scorrere con soddisfazione le slide di una presentazione che sintetizza i risultati di vendita. “Il 2023 potrebbe essere per MAN in Italia l’anno migliore dal 2008. Ad agosto 2023, i dati year-to-date segnano un eccellente +116 per cento nella vendita dei camion, un

+28 per cento nella vendita dei bus e un +61 per cento nel segmento dei van. In pareggio la vendita dei veicoli usati. In totale le vendite di MAN Track & Bus in Italia hanno registrato una crescita del 61 per cento”. E il trend continua anche analizzando il settore dei servizi. Due camion MAN su tre viaggiano con un contratto di manutenzione e riparazione firmato dal cliente, mentre l’80 per cento dei camion immatricolati dal 2021 ad oggi ha attivato la gestione digitale della manutenzione MAN Service Care. Importanti anche gli investimenti messi in campo per l’ottimizzazione della rete. “Nel 2015 MAN

in Italia non aveva concessionarie di proprietà. Oggi invece se ne contano otto”, ricorda Martinez. “Nel 2016 abbiamo aperto la nostra sede di Brescia, nel 2017 quella di Roma, alle quali sono seguite Venezia e Milano nel 2018, Forlì nel 2019 e Bologna e la seconda sede di Milano nel 2020. E oggi inauguriamo la sede di Torino. Un’operazione complessiva su larga scala, queste delle concessionarie dirette, che ha visto l’aumento del personale dipendente da 95 a 280 unità”. La crescita della presenza di MAN in Italia prevede anche l’apertura, entro fine ottobre, di un Centro specializzato nell’usato a

Piacenza, 600 mq coperti e 8.000 mq di piazzale. E a novembre MAN Italia si trasferisce negli edifici del gruppo Volkswagen a Verona, a sottolineare fisicamente la sinergia con gli altri marchi del gruppo Traton. Anche a Marc Martinez chiediamo previsioni sullo sviluppo del mercato dei veicoli elettrici in Italia.“Nonostante i limitati incentivi messi a disposizione dal governo italiano, i clienti italiani mostrano in generale un genuino interesse per la mobilità elettrica. In Italia abbiamo immatricolato circa 150 van elettrici eTGE e sono un centinaio gli eBus ordinati per il trasporto pubblico locale”.

provenienti dall’esterno. Questo garantirebbe i posti di lavoro nelle nostre fabbriche”. MAN, insieme a Scania, Volkswagen Truck & Bus e Navistar, fanno parte della galassia Traton. Ad Alexander Vlaskamp chiediamo come si stanno sviluppando le sinergie e le economie di scala all’interno del gruppo. “Nella nostra fabbrica di Norimberga, inaugurata da poco, assembleremo il motore diesel da 13 litri che equipaggerà i veicoli MAN a partire dal 2025, ma che è già in funzione su camion Scania e Navistar. Questo motore sarà l’ultimo diesel ad essere montato contempora“All’interno neamente da ogni marchio del della galassia gruppo. Più in generale, alla fine Traton non degli anni Venti, l’80-90 per cento di tutte le componenti sarà in perderemo comune. 150.000 camion l’anno mai la nostra si baseranno su una piattaforidentità di ma unica che ci garantirà una marchio: un riduzione significativa dei costi veicolo MAN di produzione. Non perderemo però la nostra identità di marsarà sempre un chio, che sarà ribadita dal design veicolo MAN”. degli interni, dalle prestazioni e dalle soluzioni individuali mirate a ogni singolo cliente. Un camion MAN sarà sempre un MAN, su questo non c’è dubbio”. l’Italia per il marchio: MAN sta facendo investimenti importanti, i quali hanno anche una ricaduta positiva in termini di occupazione”. Agli 8 MAN Center e ai 18 concessionari privati si affiancano 81 punti di assistenza sul territorio della Penisola: è fondamentale nelle scelte d’acquisto di un autotrasportatore poter contare su una rete assistenziale efficiente su tutto il territorio. “Abbiamo aperto i primi luglio - spiega Giambattista Toscano, Service Manager del nuovo MAN Center - e abbiamo già registrato 952 passaggi. D’altra parte si tratta di una posizione strategica al centro dei traffici commerciali del Nord-Ovest d’Italia. Qui i nostri clienti trovano una struttura che si sviluppa su una superficie complessiva

LAMBERET La parola a Mauro Benzi, Area Manager

FONDAMENTALE LA SINERGIA TRA AZIENDE

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ll’evento di inaugurazione del MAN Center di Torino incontriamo Mauro Benzi, uno dei tre area manager di Lamberet Italia che insieme al Direttore Vendite e Marketing, Ismaele Iaconi portano avanti l’offensiva del marchio nel nostro Paese. Una qualità nell’allestimento dei veicoli refrigerati, un’attenzione alle esigenze dei clienti, e una volontà di raggiungerli velocemente e ovunque si trovino, che ha trovato una perfetta declinazione nel progetto MAN For Fresh, di cui l’allestitore francese è partner, e che prosegue, facendo

Mauro Benzi, area manager Lamberet (a destra) insieme al collega Carlo Canino.

di 9.400 mq, dei quali 5 mila mq coperti e il resto di piazzale. 630 mq sono dedicati all’accettazione, showroom e area di consegna, mentre l’officina occupa 4.100 mq con quattro linee di lavorazione dedicate agli autobus e altrettante per i truck e per i van. L’officina oltre alle varie attrezzature specifiche, tra cui quelle per intervenire sui veicoli elettrici, è dotata di un carro ponte bitrave equipaggiato con paranco da 6,3 t di portata. Il magazzino si sviluppa su una superficie di 250 mq su otto corsie di scaffalature con uno stock iniziale di oltre 12 mila articoli. A breve sarà attivato il servizio di intervento notturno, mentre è già operativo quello di assistenza durante le ore di apertura e, quando necessario, anche presso la sede del cliente. Attualmente l’organico è costituito da otto persone oltre a me: sei tecnici, un accettatore e un magazziniere”. La parte commerciale è invece affidata a

Francesco Stroppiana e a due venditori, Michele Rocchietti e Andrea Grandin. “Questo punto di assistenza - ci racconta Stroppiana - era atteso da tempo dalla nostra clientela. È un territorio dove, nonostante non avessimo una sede, le aziende ci hanno sempre comunque scelto. E oggi che finalmente abbiamo una casa, non può che essere un giorno di festa, per MAN, per i nostri clienti, e anche per chi ha lavorato finora in queste zone raggiungendo comunque risultati straordinari. In futuro faremo molto bene: se siamo riusciti a guadagnare la fiducia delle aziende senza un presidio, ora la qualità del personale e li servizi resi possibili da questa struttura faranno la differenza. È un territorio dove esiste una domanda molto diversificata: dalle flotte impegnate su rotte internazionali alla raccolta rifiuti, dall’artigiano all’impresa edile, dal movimento terra al calcestruzzo, senza dimenticare gli isotermici, con i veicoli del tour “MAN for Fresh” che fanno tappa a Torino proprio in occasione di questa inaugurazione”.

Marc Martinez inaugura il nuovo MAN Center. A sinistra, nella pagina a fianco, Francesco Stroppiana e Giambattista Toscano.

tappa proprio qui a Torino, con soddisfazione di tutti gli attori coinvolti, clienti in primis. L’iniziativa, che coinvolge tutta la rete di vendita MAN, mira a fornire alla clientela un unico riferimento, che si tratti di acquisto o di post vendita sia del trattore che dell’allestimento. Grazie ad una serie di “porte aperte” nelle diverse città e provincie d’Italia, i Center e i Concessionari MAN hanno dunque ospitato clienti e aziende per far loro toccare con mano e provare su strada i veicoli e le diverse applicazioni isotermiche che d’ora saranno disponibili grazie ad una programmazione efficace tra costruttore e allestitori. A Torino tra gli altri demo è presente il MAN allestito Lamberet per il trasporto carne. “La collaborazione con MAN sta andando molto bene - ci racconta Mauro Benzi - avevamo già un rapporto consolidato, ma con il progetto MAN For Fresh abbiamo compiuto un deciso passo in avanti. Per i concessionari la programmazione è imprescindibile e MAN ha trovato in Lamberet il giusto partner per le diverse esigenze di trasporto isotermico. Abbiamo programmato varie furgonature isotermiche, pianificate tenendo conto l’arrivo dei telai MAN : in questo modo quando il venditore propone il veicolo sa già quando verrà consegnato, e per tutte quelle aziende che hanno bisogno di un veicolo “ieri” si tratta di una soluzione davvero preziosa”.


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IVECO INSIEME A SHELL L’IMPEGNO NEL PROGETTO “ON THE ROAD TO NET-ZERO EMISSIONS” IL MERCATO DEL BIOLNG È IN RAPIDO SVILUPPO, E IVECO E SHELL INTENDONO PROMUOVERNE L’ULTERIORE CRESCITA SFRUTTANDO LA LORO ESTESA PRESENZA SUL TERRITORIO, E APPLICANDO LE NUMEROSE CONOSCENZE E COMPETENZE ACCUMULATE IN QUEST’AMBITO.

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veco e Shell presentano il progetto “On the road to net-zero emissions”, un viaggio di 10 giorni attraverso l’Europa a bordo di un Iveco S-Way alimentato a bioLNG. Il percorso parte dalla stazione di rifornimento di Shell a Mittenwalde, vicino a Berlino, per fare tappa in cinque punti nevralgici dell’ecosistema europeo del bioLNG lungo la strada, passando per Germania, Paesi Bassi e Italia. L’obiettivo dell’Iveco S-Way è portare a termine il viaggio con un totale di emissioni nette pari a zero, offrendo prestazioni altamente efficienti. Ciascuna tappa offrirà l’opportunità di riunire i leader del settore e gli utenti finali coinvolti nella catena del valore del bioLNG, dalla produzione fino alla distribuzione e all’utilizzo,

In viaggio nel nome del bio-LNG di Lino Sinari Torino

per discutere di come il bioLNG sia in grado di decarbonizzare in maniera economicamente vantaggiosa il trasporto merci su strada. Questo progetto congiunto è un esempio di come la collaborazione strategica e l’impegno a definire nuove politiche possano promuovere l’adozione del bioLNG nel mercato europeo, con l’obiettivo di rendere chiaro il potenziale di decarbonizzazione del bioLNG nel trasporto a lungo raggio. Occupandosi di circa il 73,1 per cento di tutte le merci trasportate via terra nell’Unione Europea, il settore del trasporto è attualmente responsabile di circa il 9 per cento delle emissioni di CO2 totali nell’Unione Europea. Iveco, all’avanguardia nel campo dei motori a combustione interna per le trazioni alternative da oltre vent’anni, negli ultimi anni ha ampliato gli orizzonti delle proprie attività di sviluppo per guardare alle soluzioni elettrificate, sia a batteria sia a idrogeno. “Siamo convinti che un approccio multi-tecnologico - ha dichiarato Giandomenico Fioretti, Iveco Head of Alternative Propulsion Business Development - rappresenti la soluzione migliore per i sistemi di propulsione di domani per vincere la sfida della decarbonizzazione nel settore dei trasporti. Investiamo continuamente in veicoli pesanti alimentati a bioLNG, che ha dimostrato di

Il settore del trasporto è responsabile di circa il 9 per cento delle emissioni di CO2 totali nell’Unione Europea.

essere l’unica tecnologia sufficientemente matura e immediatamente disponibile in grado di fornire un’alternativa al diesel praticabile a livello operativo e finanziario, senza compromessi in termini di potenza del motore, autonomia, carico utile o tempi di rifornimento.” Il viaggio mira a dimostrare che il trasporto di merci su lunghe tratte attraverso l’Europa con un camion a bioLNG è possibile, anche grazie al supporto di un ecosistema in espansione. “Il

alimentati a bioLNG rende questi veicoli particolarmente adatti alle applicazioni urbane e alle consegne notturne, migliorando il livello di comfort dell’autista. La compatibilità del bioLNG con l’infrastruttura per l’LNG esistente, che conta 668 stazioni in tutta l’Unione Europea, lo rende un carburante pronto all’uso per i camion alimentati a LNG senza alcuna necessità di modifiche agli impianti o nuovi investimenti. Grazie all’ampia rete di distributori di LNG in tutta l’Unione Europea, alcuni dei quali consentono il rifornimento con solo bioLNG, le flotte possono facilmente accedere al bioLNG nostro obiettivo - ha spiegato senza dover incorrere in spese Fioretti - è posizionare il bioLNG anticipate. Tale flessibilità tracome fonte di energia in crescita sforma il bioLNG in una soluzione nel mercato del trasporto euroeffettivamente praticabile per la peo. Insieme, contribuiremo alla decarbonizzazione delle flotte. transizione del settore verso un Il mercato del bioLNG è in rapido futuro a emissioni zero”. sviluppo, e Iveco e Shell intenOltre che per le dono promuoverne missioni a lungo l’ulteriore crescita raggio, rispetto ai sfruttando la pro“Un approccio motori tradizionali pria posizione di multitecnologico a combustione inleadership e la loro rappresenta terna, il funzionaestesa presenza sul mento silenzioso territorio, applicanla soluzione dei mezzi Iveco do le numerose comigliore per noscenze e compevincere la tenze accumulate in quest’ambito. Atsfida della detraverso la collabocarbonizzazione razione con società dei trasporti”. di trasporto e altri stakeholder, le due aziende si impegnano attivamente a identificare e definire strade percorribili ed economicamente efficienti per decarbonizzare il settore del trasporto pesante su strada.

ZF I Vigili del Fuoco di Berlino scelgono il Rescue Connect per la gestione delle flotte

QUEL COORDINAMENTO CHE SALVA PIÙ VITE

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ome parte del processo di digitalizzazione della sua flotta, il Berlin Fire Department, uno dei maggiori dipartimenti di vigili del fuoco d’Europa, ha equipaggiato 263 veicoli con il sistema digitale di

gestione delle flotte ZF Rescue Connect, e dunque trasmittenti e ricevitori ZF per la trasmissione della telemetria e dei dati di localizzazione. 210 ambulanze e 50 mezzi di emergenza saranno dotati di ZF OBD Unit (sistemi diagnostici di bordo), mentre tre camion dei vigili

del fuoco saranno equipaggiati con il più potente ZF VCU Pro per un test. “Essere stati in grado di convincere - ha affermato Alexander Grupp, Venture lead Rescue Connect di ZF - uno dei più grandi reparti di vigili del fuoco d’Europa delle prestazioni del sistema digitale di gestione della flotta ZF Rescue Connect è per noi un grande successo. Con

questo sistema offriamo la prima soluzione per servizi d’emergenza in Europa complete e indipendente dal costruttore dei veicoli. ZF propone una soluzione digitale modulare basata sul nostro cloud pan-europeo per l’Internet of Things. Ciò rende questo servizio di grande valore e, allo stesso tempo, conveniente per svariati utilizzi”. Durante

Nella foto, da sinistra a destra: Florian Müller, Operations lead ZF Rescue Connect, Martin Hagenacker, Business developer ZF, Markus Kaiser, Sales lead ZF Rescue Connect, Alexander Grupp, Venture lead ZF Rescue Connect, e Maximilian Krause, Project manager Fleet management Berlin Fire Department.

le operazioni di soccorso, la rapidità d’intervento e il coordinamento di persone, veicoli e attrezzature sono fattori essenziali per salvare delle vite: quanto meglio e più velocemente le forze che intervengono sono informate sul luogo, sui veicoli e sulle vittime, tanto più efficace sarà la loro azione. Questo spiega l’importanza della soluzione digitale ZF Rescue Connect, che collega in rete le squadre di soccorso durante le operazioni e fornisce loro tutte le informazioni necessarie. La soluzione si basa su di una

piattaforma cloud europea per l’organizzazione dei soccorsi, che il gruppo tecnologico ZF gestisce insieme con altri importanti partner del settore; vi convergono tutti i dati e le informazioni necessarie ai soccorritori, resi accessibili al personale sul campo dalle centrali operative tramite un “cruscotto”. Piccoli trasmettitori e ricevitori elettronici collegano le persone, i veicoli e le attrezzature al cloud attraverso la rete mobile. I soccorritori, le persone assistite, i veicoli e le attrezzature sono dotati di TAG telematici che li rendono visibili sulla mappa digitale del “cruscotto”, rendendo più efficaci gli interventi.



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DAIMLER TRUCK ITALIA INAUGURATA LA FILIALE DIRETTA NEL CUORE DELLA PIANURA PADANA

From Brescia di Greta Rossi Castenedolo

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with love

aimler Truck Retail Italia, filiale diretta di Mercedes-Benz Trucks Italia, che dal primo di ottobre si chiamerà Daimler Truck Italia, ha inaugurato il suo terzo nuovo impianto dedicato alla vendita e all’assistenza dei veicoli della Stella presso la località di Castenedolo, nel bresciano. Dopo Roma e Piacenza, con l’apertura della sede di Brescia, situata nel cuore del tessuto industriale del Nord d’Italia, Daimler Truck Retail Italia finalizza il suo progetto di ampliamento organizzativo. Un investimento fortemente voluto da Casa madre che è stato sviluppato all’insegna della sostenibilità e della sicurezza attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate per fornire ai clienti servizi efficienti, prodotti innovativi e una consulenza sempre più professionale. In occasione dell’evento inaugurale hanno partecipato le istituzioni, la stampa e i clienti che hanno potuto provare l’intera gamma elettrica Mercedes-Benz Trucks. L’impianto oltre ad essere stato costruito con i più moderni parametri di efficienza energetica, è stato concepito anche per garantire elevati standard di sicurezza. La salute e il benessere dei collaboratori sul posto di lavoro rappresentano uno dei principali valori del Gruppo Daimler Truck. Le dotazioni di cui i tecnici all’interno dell’officina dispongono sono all’avanguardia sia in termini di efficienza che di minimizzazione dei rischi come, ad esempio, le colonne mobili wireless, ponte a cilindri o la copertura pneumatica delle buche di officina. Insomma, nella mai sopita “guerra” per assoldare tecnici competenti, un’officina all’avanguardia può davvero essere la carta irresistibile da giocare. “Con l’apertura del terzo impianto nella città di Brescia - ha commentato Lorenzo Cianfoni, CEO di Daimler Truck Retail Ita-

DOPO ROMA E PIACENZA DA LUGLIO È OPERATIVA LA SEDE DI BRESCIA, FESTEGGIATA ALLA PRESENZA DEL MANAGEMENT DEL MARCHIO TEDESCO, DELLA STAMPA, DEI CLIENTI E DELLE AUTORITÀ. UNO SPAZIO CHE VANTA TUTTI GLI STILEMI DI SOSTENIBILITÀ, TECNOLOGIA E, PERCHÉ NO, ELEGANZA, DELLA STELLA.

UN PO’ DI STORIA

Il taglio del nastro che inaugura ufficialmente la nuova filiale con, a sinistra, Lorenzo Cianfoni, CEO di Daimler Truck Retail Italia.

lia - siamo riusciti in soli 15 mesi a finalizzare il nostro progetto di ampliamento organizzativo. Siamo partiti da Roma nell’aprile del 2022, abbiamo inaugurato la sede di Piacenza a gennaio 2023 e completato a luglio 2023 il piano di sviluppo con l’avviamento di Brescia. Il territorio bresciano è un’area strategica per la vendita e l’assistenza post-vendita dei veicoli industriali che si contraddistingue dalla presenza di sedi di importanti flotte e dall’elevato parco circolante. Il nuovo impianto si trova infatti in prossimità delle principali rotte autostradali che attraversano la zona e dell’Autoparco più grande d’Europa (situato all’uscita del Casello Brescia Est). Il preesistente concessionario (Agricar, ndr) ha lavorato eccellentemente, e ci

lascia un’eredità importante. La nostra organizzazione, che si sta sviluppando sotto il profilo dimensionale e sta creando nuove opportunità occupazionali, grazie anche alla formazione continuativa dei propri dipendenti, sarà al servizio della clientela. Sono orgoglioso di quanto è stato realizzato fino ad oggi e ringrazio la mia squadra e i nostri partner che hanno contribuito con dedizione e passione a far partire l’attività nei tempi previsti”. Due le business unit organizzate su Brescia, la vendita, con due figure esperte che diventeranno presto tre, e il postvendita, il cui team annovera un capoofficina e 8 tecnici, alcuni già formati e altri di nuova assunzione. Oltre ad una figura di backoffice che nelle prossime settimane verrà affian-

cata da una seconda. “Abbiamo ritenuto - ha precisato Cianfoni - di mettere a disposizione del territorio un KAM (key account manager) e un venditore esterno di ricambi, figure fondamentali, soprattutto la prima, di coordinamento”. In totale oggi i dipendenti di Daimler Truck Retail Italia sono una sessantina, ma molte funzioni vengono svolte da personale in comune con Mercedes-Benz Truck Italia, pardon, Daimler Truck Italia. “Abbiamo aperto a luglio - commenta Michele Cesaro, After Sales Manager Area Nord di Daimler Truck Retail Italia - e già abbiamo un ottimo flusso di lavoro, con circa otto passaggi in officina al giorno, oltre alle preconsegne interne”. La nuova concessionaria si sviluppa su una superficie di 18.000 mq,

Avviene a dicembre 2021 la scissione tra Daimler AG e Daimler Truck AG: le linee di business di vetture e veicoli commerciali da una parte e quella dei truck dall’altra iniziano a percorrere traiettorie ben distinte. L’Italia si adegua con entusiasmo ad una decisione che anche il management del nostro Paese avvertiva come necessaria. Così Mercedes-Benz Roma nell’aprile 2022 cede l’impianto di via Variola a Daimler Truck Retail Italia continuando ad occuparsi solo di vetture e van. Dopo la capitale inaugurano le sedi di Piacenza e Brescia, andando a presidiare territori fondamentali per il business del trasporto con la Stella sul frontale.

di cui 2.200 coperti. L’officina, estesa 7 metri per 27, vanta sei campate, di cui una riservata agli elettrici, con tutte le attrezzature e gli spazi di manovra necessari. “Attualmente - conclude Lorenzo Cianfoni - non abbiamo ancora il mandato formale per l’assistenza ai bus, ma siamo già d’accordo con i cugini di Daimler Bus, ed è molto più probabile che quella campata venga utilizzata per autobus elettrici che per i camion”.



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SCANIA CONSEGNATI 50 VEICOLI AL GRUPPO CASILLI: VERRANNO ALIMENTATI CON Q8 HVO+ L’AZIENDA NOLANA RINNOVA IL PARCO VEICOLARE DOTANDOSI DEI NUOVI TRATTORI STRADALI SCANIA SUPER DA 500 CAVALLI EQUIPAGGIATI CON LA CABINA S CON PAVIMENTO PIATTO, CHE OFFRE IL MASSIMO LIVELLO DI COMFORT ED ERGONOMIA AGLI AUTISTI.

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Una flotta davvero super La cerimonia di consegna con la famiglia Casilli, il management Scania e Q8 Quaser, e la squadra della concessionaria Diesel Tecnica. Le quattro aziende sono allineate nella lotta alle emissioni climateranti.

di Greta Rossi Battipaglia

cania si riconferma un partner di valore per il Gruppo Casilli che, dopo essere stata riconosciuta come la prima azienda nel Sud Italia a dotarsi di mezzi alimentati a BioLNG, oggi inserisce all’interno della propria flotta i primi 50 Scania Super che saranno alimentati con un biocarburante prodotto da materie prime rinnovabili di formulazione esclusiva Q8. La generazione Scania Super, in virtù di un’efficienza termica del 50 per cento ed un risparmio carburante pari ad almeno l’8 per cento, rappresenta oggi la soluzione più affidabile e profittevole per il raggiungimento di determinati obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti. Il Gruppo Casilli, la cui flotta è dedicata soprattutto al trasporto a temperatura controllata e multitemperatura, ha maturato una notevole consapevolezza nella gestione dell’ingresso di nuove tecnologie ad ogni livello e ha da tempo abbracciato la strada dell’intermodalità. “Gli obiettivi di sviluppo sostenibile ed economico del Gruppo Casilli - ha dichiarato in occasione della consegna Francesco Casilli, Amministratore Delegato del Gruppo Casilli - sono molto ambiziosi e siamo certi che Scania sia la tipologia di partner ideale per concretizzarli. Per soddisfare le necessità dei nostri clienti lavoriamo a stretto contatto con diversi interlocutori per efficientare e programmare,

al meglio, tutte le attività. I contratti di manutenzione e riparazione, ad esempio, sottoscritti con la concessionaria Diesel Tecnica sono fondamentali nel garantire ai nostri clienti la massima qualità e sicurezza dei nostri servizi. Dall’offerta di Scania abbiamo inoltre selezionato anche l’utilissimo servizio di leasing della finanziaria, per poter integrare nel miglior modo possibile le operazioni di acquisto dei mezzi con il nostro piano di business”. “Abbiamo in flotta mezzi diversi con differenti tecnologie - ha aggiunto il fratello Raffaele Casilli, Managing Director dell’azienda - che ci hanno consentito di fare esperienze significative sulle differenti trazioni. Conduciamo investimenti continui su soluzioni innovative, guardiamo con molta attenzione, ovviamente, anche all’elettrificazione, ma è impossibile non ammettere come, attualmente, l’endotermico e le sue tecnologie consentano il raggiungimento di

“Scania vuole accompagnare i clienti nella scelta, insieme ad una rete specializzata e ad una finanziaria in grado di agevolare gli investimenti”.

livelli elevati di efficienza, soprattutto laddove non è possibile adottare soluzioni elettrificate. In tal senso, nell’aprile scorso è stato concluso un importante accordo con il partner Q8 Quaser per l’acquisto del prodotto Q8 HVO+, a dimostrazione dell’attenzione della nostra azienda nel coniugare performance e ambiente”. Presente alla consegna anche l’Amministratore Delegato di Scania Italia Enrique Enrich, che ha espresso tutta la soddisfazione del marchio per questoApercorso

condiviso: “Scania offre un ampio e diversificato portafoglio di soluzioni sostenibili e in questo periodo di transizione è fondamentale trarre il massimo beneficio possibile dalle nuove tecnologie presenti sul mercato, dai mezzi alimentati a biocarburanti a quelli elettrificati. Per questo, a Scania spetta l’importante compito di accompagnare i clienti nella scelta, insieme ad una rete di vendita e assistenza altamente specializzata e ad una finanziaria che sia in grado di agevolare e assicurare determinati investimenti. Siamo felici di collaborare con Casilli e di rappresentare

SCANIA Inaugurata in Svezia la fabbrica per l’assemblaggio delle batterie

SÖDERTÄLJE, NUOVO STEP VERSO IL 2030

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l 5 settembre 2023 è stata inaugurata la fabbrica per l’assemblaggio delle batterie presso la sede centrale svedese di Scania di Södertälje. L’avvio delle attività del nuovo impianto consente

la produzione in serie di veicoli elettrici per il trasporto pesante.“Sono estremamente orgoglioso - ha affermato Christian Levin, Presidente e CEO di Scania e del Gruppo TRATON - di tutti i colleghi che hanno messo il loro cuore e la loro mente in questo progetto. In Scania ci poniamo l’obiettivo di guidare il cambiamento verso un sistema di trasporto sostenibile. Con la messa in funzione della nuova fabbrica Scania per l’assemblaggio delle batterie, ci dotiamo di un fondamentale strumento per accelerare l’elettrificazione”. Nel 2030, Scania punta a vendere il 50

per cento di veicoli elettrici. Per allora, ogni tipologia di trasporto potrà essere elettrificata. “Stiamo vivendo - ha proseguito Levin - la più grande trasformazione nella storia dei trasporti e il 2023 è l’anno in cui decollerà. Questo investimento, pari ai 1,5 miliardi di corone svedesi, rappresenta solo uno dei tasselli della strategia Scania per l’elettrificazione del trasporto”. In aprile, Scania e Northvolt hanno presentato una nuova cella sviluppata congiuntamente, progettata specificamente per il trasporto pesante dalle prestazioni eccezionali e con un’impronta carbo-

un valore aggiunto grazie alla nostra competenza e esperienza”. “Attraverso questo investimento - è intervenuto Daniel Dusatti, Direttore Vendite Veicoli Scania Italia - il Gruppo Casilli farà un ulteriore passo in avanti nel già avviato percorso di efficientamento e di decarbonizzazione, senza apportare modifiche alla tecnologia e all’infrastruttura per il rifornimento. Siamo orgogliosi di collaborare con Casilli e ci auguriamo di proseguire insieme sulla strada dell’innovazione come due realtà che condividono la stessa visione di sostenibilità e di futuro”. In occasione della cerimonia di consegna dei veicoli era presente anche Q8 Quaser. “Siamo orgogliosi di questa rafforzata partnership con il Gruppo Casilli - ha commentato Giovanni Romano, Presidente e Amministratore Delegato di Q8 Quaser - grazie alla fornitura di Q8 HVO+, un biocarburante biogenico, rinnovabile, di elevata qualità, che consente, rispetto ad un gasolio tradizionale, una notevole riduzione delle emissioni di CO2 calcolate sull’intero ciclo di vita del prodotto, arrivando ad abbattere fino al 90% di emissioni. Un prodotto innovativo e sostenibile che testimonia la vocazione alla continua ricerca di soluzioni all’avanguardia ed il convinto impegno di Q8 Quaser verso una mobilità sempre più sostenibile”.

nica significativamente bassa. La cella è prodotta nella gigafactory Northvolt ETT nel nord della Svezia e, a partire dal 5 settembre, sarà assemblata in pacchi batterie nel nuovo stabilimento di 18.000 metri quadrati di Södertälje, consentendo l’avvio della produzione in serie dei veicoli elettrici Scania per il trasporto regionale. Grazie all’ubicazione dell’impianto di assemblaggio adiacente alla linea di telai di Södertälje, riprogettata quest’estate per la produzione su larga scala di veicoli elettrici, sono state create le condizioni per flussi di produzione rapidi ed efficienti. All’assemblaggio delle batterie Scania ha destinato 550 persone che opereranno in un ambiente altamente automatizzato, dall’ingresso delle merci alla produzione fino alla consegna.


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RENAULT TRUCKS INTERVISTA ESCLUSIVA A EDOUARD SAVELLI, MANAGING DIRECTOR ITALIA SI RACCONTA A TUTTO TONDO IL NUOVO NUMERO UNO DELLA FILIALE DEL MARCHIO FRANCESE IN ITALIA: SOSTENUTO DA UNA FAMIGLIA CHE L’HA SEGUITO IN MEZZO MONDO DURANTE IL SUO AVANZAMENTO DI CARRIERA, OGGI TROVA IN ITALIA IL LOCUS AMOENUS DAL QUALE AFFRONTARE, INSIEME AL “SUO” MARCHIO, LA GRANDE SFIDA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA.

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a protagonista di questa intervista è la migliore accezione della parola “orgoglio”. È innanzitutto quella che viene spesso pronunciata da Edouard Savelli, il nuovo - è in carica da due mesi - numero uno della filiale italiana di Renault Trucks: arriva dall’essere parte di una famiglia unita, dal sentirsi al servizio di un marchio che viene vissuto come una seconda casa, e infine dalla convinzione di poter giocare un ruolo importante in questo complesso passaggio storico che porterà il mondo ad una mobilità più pulita e più sicura. Ma è anche quello che le parole del 52enne manager francese, da trent’anni nel settore del trasporto, hanno suscitato in chi in questo momento sta scrivendo di lui e dei suoi commenti a proposito del nostro Paese: certe dichiarazioni di affetto scalderebbero il cuore anche del meno sciovinista tra gli ascoltatori. Ma lasciamo parlare lui, senza anticipare troppo. Edouard Savelli, un benvenuto da parte de Il Mondo dei Trasporti: ci racconta qualcosa di sé, della sua vita, del suo background professionale? Mi piace iniziare raccontandovi che sono un papà di 52 anni e che la famiglia è per me la priorità. I miei due figli maschi vivono in Olanda, e sono arrivato a Milano con mia moglie e la mia “piccola” di 15 anni. Ho iniziato a lavorare proprio in Renault Trucks 30 anni fa, e ho avuto una carriera fortunata, che mi ha regalato la possibilità di viaggiare in tutto il mondo ricoprendo diverse posizioni. Ho iniziato nel 1994 con l’avventura in Romania: era appena crollato il muro di Berlino e i paesi dell’est uscivano proprio in quegli anni dall’influenza russa. Non avevo nessuna esperienza, né di truck, né di vendite: mi trasferii per avviare il business di Renault Trucks in quello che allora era un territorio da far west, e lo feci insieme alla mia fidanzata di allora. Ci legò una promessa: “Se riusciremo a “sopravvivere” ai prossimi due anni, staremo insieme per sempre”. E così è stato: vivere all’estero, scoprire nuovi paesi e imparare a conoscere nuovi popoli era nel nostro dna, ed è entrato di diritto in quello dei nostri figli. In seguito fu Zagabria, e anche qui non è stato semplice, non erano trascorsi molti anni dalla fine della guerra, poi Lione, dove ho fatto il mio ingresso in un grande concessionario, dove sono rimasto per otto anni. Devo a questa esperienza la grande considerazione in cui mi piace tenere la rete di vendita. Da lì in Cina, sempre con la famiglia al seguito, per quattro anni, e poi altrettanti in Indonesia, a Giacarta, come Managing Director di Volvo Costruction Equipment. Ancora una puntata a Lione e poi in Italia. Quando siamo arrivati a Milano mia moglie mi ha confessato: “Dopo Bucarest, Zagabria, Pechino e Giacarta, finalmente una città che sento di poter amare, grazie”. Ma è lei che devo ringraziare per essere stata la mia compagna di viaggio per trent’anni.

“PRONTO A VIVERE UN MOMENTO Di Cristina Altieri Milano

CHE CAMBIERÀ

LE NOSTRE VITE” Qual è, se ne esiste uno, il suo sentimento nei confronti della Losanga? Sono un “Renault Trucks guy” (un ragazzo Renault Trucks): sento un legame straordinario con il brand e sono fedele a questa azienda che mi ha dato l’opportunità di crescere sia professionalmente che a livello personale, e di conoscere il mondo. Vede, i francesi sono tacciati spesso di arroganza, eppure la gente di Renault Trucks è sempre stata tradizionalmente umile, poco incline a parlare dell’azienda, quasi schiva. Ecco, con l’ingresso nel Gruppo Volvo siamo tornati ad essere orgogliosi di appartenere ad un brand con una storia e un futuro che tutti insieme abbiamo voglia di scrivere. Le racconto un altro aneddoto: a Giacarta, come anticipavo, lavoravo

per Volvo CE. Avevo un ruolo che mi regalava molte soddisfazioni, la mia famiglia era serena, in Asia la vita ha ritmi diversi, in un’ora si vola a Bali, per intenderci. Quando ho visto apparire sullo schermo del cellulare il nome del capo di Renault Trucks ho capito che ero in trappola: sarei tornato a Lione, nonostante la lista dei contro stilata insieme alla mia famiglia fosse lunghissima. Una sola voce tra i pro: rientrare in Renault Trucks. Ha trovato lo stesso sentimento anche nella filiale italiana? Sono molto sensibile a quelle che sono le energie che scorrono tra le persone, che si avvertono nei luoghi, e quando sono arrivato qui ho subito colto il grande


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Renault Trucks è stato uno dei primi costruttori di veicoli per il trasporto pesante e leggero a credere nella svolta elettrica. Oggi la gamma a zero emissioni copre un range da 650 kg a 44 ton.

lavoro di rigenerazione del brand che era stato portato avanti dal mio predecessore. Tra Pierre Sirolli e il team, i concessionari, i clienti, scorreva un’energia palpabile nella quale ho voluto subito tuffarmi. In questi due mesi ho incontrato tutti i 70 dipendenti dell’azienda, e ho trascorso con ognuno di loro tempo prezioso per iniziare a conoscerli e per farmi conoscere. Ho capito che quel sentimento è comune a tutti: ognuno custodisce dentro di sé la voglia di portare il brand a primeggiare.

“Non ha senso spingere la transizione energetica contro il volere delle persone. Dobbiamo tutti essere convinti di avere l’opportunità di compiere un grande passo per il pianeta, di voler essere gli attori protagonisti di un cambiamento epocale. Solo così daremo valore al nostro impegno”.

Indubbiamente Sirolli le ha consegnato un’azienda in ottima forma: quote in crescita, rete in espansione, una brand identity molto forte. Quali sono le priorità che seguirà la sua, di agenda? Confermo, il lavoro fatto da Pierre è stato titanico, ha riconquistato il mercato, il team, i dealer, i clienti e i partner. Ora è tempo di consolidare, missione per nulla scontata, ma altrettanto decisiva e sfidante. Dobbiamo farlo in termini di market share, immagine del brand, forza della rete, soddisfazione del cliente. Questa è la sfida della mia gestione. Impiegherò parecchio tempo per capire il mercato italiano, ma sono già consapevole delle sue peculiarità e del fatto che vadano gestite con una ricetta su misura. È sbagliato pensare di copiare e incollare soluzioni pensate per altri Paesi. La Francia, ad esempio: non è perché siamo vicini di casa che devono valere le stesse logiche. La domanda nasce spontanea: quali sono, in base alle informazioni che ha già potuto assumere, le particolarità del mercato italiano? La prima è senza dubbio la frammentazione dell’economia: più incontro clienti, dealer, più mi rendo conto di quanto sia vera questa affermazione. Un concetto che trova conferma anche nell’alto numero di aziende di trasporto, poche di grandi dimensioni, tantissime

medie e piccole. Sono interlocutori che hanno bisogno di servizi su misura, e per fornirglieli abbiamo bisogno di mettere in campo vere e proprie eccellenze locali. In sede possiamo avere un team straordinario, che dà ritmo e spirito al gruppo, ma non è possibile da qui compensare un’eventuale debolezza del nostro dealer: i concessionari devono essere vicini al territorio, e dobbiamo lavorare perché diventino sempre più forti. Un’altra particolarità del territorio italiano è l’anzianità del parco circolante: si parla di 18-20 anni, e se siamo arrivati a questo non è perché le aziende non vogliano cambiare i loro veicoli, ma perché non possono permetterselo economicamente. Quali sono le maggiori sfide che il nostro settore dovrà affrontare nei prossimi anni, e quali secondo lei le soluzioni da adottare? Non possiamo non partire dall’aspetto legislativo: non siamo noi costruttori a decidere dove andare, il nostro ruolo è quello di organizzarci, investendo tra l’altro quantità enormi di denaro, per gestire le nuove regole. Ma è un momento straordinario e dobbiamo viverlo come tale, altrimenti gli sforzi compiuti finora saranno stati inutili. Siamo tutti allineati: è la prima volta che assistiamo a costruttori che sviluppano prodotti insieme, infrastrutture: parliamo tutti la stessa lingua e andiamo verso l’elettromobilità. Le tecnologie per arrivarci, per vivere questo momento di transizione, possono essere diverse, a seconda degli investimenti tecnologici dei diversi attori, e dell’ambiente in cui vengono applicati, ma il traguardo parla di batterie e di idrogeno. I clienti non sembrano particolarmente “allineati”… Per loro è tutto nuovo. Il nostro margine di intervento

è però ampio. Intanto stiamo fornendo uno status quo perfezionato al massimo: consumi ridotti all’osso per i motori diesel, servizi di uptime per una manutenzione predittiva che scongiuri qualsiasi fermo mezzo e conseguente perdita di guadagno, cabine tecnologiche e confortevoli per motivare gli autisti e cercare di porre un freno all’emorragia che sta vivendo questa professione. Guardando alla transizione vera e propria, dobbiamo essere consci che il cliente non sa come gestirla, come adattarsi, eppure deve farlo, e il nostro lavoro è di esserci e di spiegare come affrontare questo momento di rottura. Certamente tutto deve poi essere riportato al piano economico e, come dicevamo a proposito dell’anzianità del parco circolante, non che le aziende non vogliano cambiare i loro mezzi, è che spesso per loro non è economicamente sostenibile. A maggior ragione per i veicoli elettrici, che sono molto più costosi. E allora le strade sono due: la rivoluzione elettrica si fa o sugli incentivi, come sta succedendo in Germania, Spagna e Francia, oppure con un solido mindset, come è successo nel Nord Europa. In Italia non c’è scelta: due settimane fa ho partecipato al primo meeting con i miei omologhi in UNRAE, e siamo tutti allineati nel chiedere alle Istituzioni incentivi che supportino le aziende nell’acquisto dei mezzi elettrici. Oggi l’elettromobilità è già applicabile in molti contesti, e tra tutti penso alla raccolta rifiuti e all’igiene urbana. Ma la svolta vera la dobbiamo volere tutti, anche le Istituzioni. Come dico al mio team: se forziamo questa transizione non otterremo nulla. Dobbiamo essere convinti dentro di noi di avere l’opportunità di compiere un grande passo per il pianeta, di essere gli attori protagonisti di un cambiamento epocale. Finora nei vari contesti di amici mi sono sempre sentito impegnato in un settore marginale, poco affascinante. Oggi sono orgoglioso: con la mobilità elettrica stiamo scrivendo una nuova pagina, è un’occasione irripetibile. Qual è l’importanza del mercato italiano nella galassia Renault Trucks? Ho letto il vostro articolo della scorsa estate, quello che parlava del momento in cui Pierre Sirolli mi ha consegnato le chiavi della nostra Maison: in quell’occasione aveva dichiarato che essere l’amministratore delegato di un’azienda francese in Italia era il suo sogno da bambino. Ecco, posso dire di aver sempre condiviso questo sogno. Il mio cognome, a differenza del suo, non è italiano: sono nato a Parigi e ho origini corse, ma il legame che sento con il vostro Paese è netto. L’Italia è, insieme a Spagna e UK, il mercato estero più importante per Renault Trucks: se il marchio non è forte in Italia, c’è qualcosa di sbagliato in ciò che facciamo. Abbiamo un grande passato, che ci stiamo riprendendo pezzo per pezzo: non ci sembrava strano un tempo detenere il 14-15 per cento della quota di mercato e siamo convinti che per il prossimo futuro il 10 per cento sia la fetta che ci spetta. Per la tradizione che abbiamo alle spalle, e la qualità e il network che offriamo oggi. Un’ultima domanda… Come giudica il lavoro della stampa, e quale in generale per lei l’importanza di una comunicazione di valore nel nostro settore? In passato non mi dedicavo spesso alla lettura delle riviste di settore, ma da quando sono in Italia trovo interessante, anche come strumento per conoscere meglio il nuovo contesto lavorativo, leggere i diversi magazine perché mi sembra restituiscano una fotografia neutrale di ciò che succede nel nostro settore. Anche Pierre la pensava nello stesso modo: un rapporto di collaborazione con chi racconta il nostro mondo aggiunge valore a quello che facciamo. E che siamo orgogliosi di fare ogni giorno.


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ECOSISTEMA INSIEME A FORD TRUCKS ITALIA NASCE IL NUOVO POLO DELLA MOBILITÀ

IL SOGNO IMPRENDITORIALE DI CICINI

METTE LE RADICI

NEL CUORE DELLA CIOCIARIA

UBICATO ALL’USCITA ANAGNI DELL’AUTOSTRADA DEL SOLE, SARÀ UNO SNODO FONDAMENTALE PER IL CENTRO-SUD ITALIA. OLTRE CHE DEALER UFFICIALE DELL’OVALE BLU, LA STRUTTURA OFFRE SPAZI PER CONSULENZA, ASSISTENZA E LOGISTICA.

Un momento dell’incontro mediato da Nunzia De Girolamo, conduttrice e madrina dell’evento, con Lorenzo Boghich, Amministratore Delegato Ford Trucks Italia (a sinistra) e Marco Cicini, CEO di Ecosistema. Sotto Dario Fidanza, General Manager di BIG SB.

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di Alberto Caspani Anagni

Molto più che una concessionaria. Ad Anagni, proprio a ridosso dell’uscita dall’autostrada A1 fra Roma e Napoli, è nato il nuovo Polo della Mobilità di Ecosistema Italia: progetto d’avanguardia che, in accordo con Ford Trucks (di cui è dealer ufficiale), dallo scorso 15 settembre unisce in un’unica realtà funzioni di compravendita di veicoli commerciali e industriali, assistenza, logistica e consulenza. Dotato di un piazzale di ben 16mila mq, di un’officina da 2.580 mq, oltre che di uno showroom da 1.400 mq cui fa da contraltare, al primo piano, uno spazio network aperto a tutti gli operatori del settore, il sogno imprenditoriale di Marco Cicini ha messo infine radici nel cuore della Ciociaria. “L’idea del Polo della Mobilità - ha spiegato durante la cerimonia d’apertura il CEO di Ecosistema Italia - è l’evoluzione di quel concept che, sin dai miei primi passi nel settore come venditore van&trucks, definivo “studio satellite”: uno spazio in grado di soddisfare qualsiasi esigenza del cliente, al passo col processo di fusione delle funzioni del trasporto prodotto dalla digitalizzazione, dalla rivoluzione green e dall’intermodalità. Non sarebbe però stato possibile realizzarlo senza la concomitanza di quattro ingredienti fondamentali: le richieste del cliente in primis, oltre che la disponibilità di partner commerciali

con cui fare rete e potenziare i volumi, avvalendosi quindi di una squadra dalle competenze diversificate e, soprattutto, di un brand giovane, deciso a crescere su un territorio strategico: inevitabile che il nostro percorso incrociasse perciò quello di Ford Trucks, in Italia dal 2019”.

Inclusività a 360 gradi

Emozionato, ma sempre risoluto, Cicini

ha ripercorso i passi di Ecosistema Italia sotto le domande incalzanti di Nunzia De Girolamo, conduttrice e madrina dell’evento, attenta a sottolineare una rara peculiarità del progetto scaturito da BIG SB, azienda specializzata nella consulenza, e dal brand commerciale Mobilità. “Ecosistema Italia è un modello di ispirazione per tutte le aziende italiane - ha osservato l’ex deputata,

nonché Ministro delle politiche agricole e forestali del Governo Letta - potendo vantare nella sola BIG SB una presenza d’organico femminile del 64 per cento: un risultato straordinario, tenuto conto della tradizionale vocazione maschile del settore trasporti. Ma gli aspetti innovativi del Polo della Mobilità sono molteplici: lo spazio pone infatti al centro il benessere del suo personale, di chi lo


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Qui a sinistra Marco Cicini, deux ex machina di Ecosistema, che ha portato tutta l’esperienza della “sua” BIG SB nel nuovo progetto.

“Si tratta di uno

spazio ideato per soddisfare qualsiasi esigenza del cliente, al passo col processo di fusione delle funzioni del trasporto”. frequenta e dell’intero territorio su cui opera, tant’è che nell’originalità del suo layout è possibile apprezzare simbolicamente la trasparenza del business che lo caratterizza. Ecco perché possiamo tranquillamente attribuire al progetto di Marco lo slogan di Obama: “yes, we can” anche ad Anagni! Una visione tanto innovativa quanto coraggiosa, che non casualmente ha raccolto per l’inaugurazione clienti in grado di rappresentare più di 25mila unità fra veicoli commerciali e truck, insieme a tante personalità di una politica ancora vicina ai territori: i deputati Nicola Ottaviani (Lega), Emanuele Loperfido (FdI), Mauro Del Barba (Italia Viva, nonché presidente di Assobenefit), così come l’assessore regionale alla Mobilità del Lazio Fabrizio Ghera, il direttore generale di Assocostieri, Dario Soria, e il dirigente di Confartigianato Claudio Piazza. La loro presenza è la dimostrazione che il Polo della Mobilità è destinato a imprimere una svolta decisiva all’intero settore dei trasporti e della logistica del centro-sud Italia”. Concetto ripreso e sviluppato anche dal sindaco di Anagni Daniele Natalia, amico di lunga data di Cicini, nonostante le radici dell’imprenditore 46enne affondino nel vicino Comune di Paliano. “Conosco Marco da tanti anni - ha ricordato il primo cittadino - e la sua capacità imprenditoriale è pari alla sua passione per il mondo dei trasporti. Grazie anche al suo contributo, dal nostro territorio è stato possibile lanciare

un segnale di controtendenza nazionale, dimostrando che in Italia possiamo essere attrattivi, sani e sostenibili anche fuori dai grandi centri urbani, perché pensare in termini di ecosistema significa proprio questo: mettere in connessione risorse e competenze che sono tutt’attorno a noi, creando sia coesione territoriale sia crescita economico-sociale”.

Ford Trucks Italia in espansione

In prima fila i vertici nazionali e internazionali del gruppo Ford Trucks, di cui sul palco si è fatto portavoce Lorenzo Boghich, Amministratore Delegato della filiale italiana. “La scelta di diventare partner del progetto di Marco Cicini - queste le sue parole - è stata dettata in particolare dalla sua capacità di visione, oltre che dalla sua comprovata affidabilità. Questo è infatti un seme posto in un territorio che porterà risultati di grande crescita in futuro, ma che già sta offrendo segnali molto positivi. La prova più evidente è l’impressionante numero di richieste raccolte per il test drive del nostro F-MAX nell’Isam Motor Center di Anagni, solo 200 nella prima giornata di celebrazione. È grazie a realtà come queste che il nostro gruppo potrà continuare a segnare una crescita annua del 10 per cento, avendo fra l’altro conquistato nel 2022 il 3 per cento della quota di mercato nazionale. Con alle spalle la vendita di circa 25mila veicoli, stiamo crescendo nei volumi, ma

l’esempio di Ecosistema Italia sarà fondamentale per far comprendere meglio anche le nostre prospettive di sviluppo nazionale: dobbiamo infatti implementare sia la rete di dealer che di partner, tenuto conto non solo dei maggiori numeri della concorrenza, ma anche dell’attuale mancanza di presidi in alcune aree della penisola. La recente inaugurazione di Viocar a Bertinoro (Cesena-Forlì) va giusto in questa direzione, ma una delle priorità è rafforzarci nel territorio strategico del Piemonte”. Terminata una fase iniziale di accordi con dealer multimarchio, Ford Trucks Italia intende ora privilegiare un approccio monomandatario, considerando il mercato italiano fra i più importanti del gruppo a livello europeo e mondiale: l’espansione avviata nel 2019 ha infatti permesso di penetrare più facilmente anche in altri Paesi del Vecchio Continente, dal momento che l’Italia è simbolo e garanzia internazionale dell’automotive, dunque un driver di assoluto prestigio per chi sceglie di investire fra i suoi confini. Per gli anni a venire i modelli diesel di Ford Trucks continueranno inoltre a essere il perno di mercato: la debolezza delle infrastrutture elettriche non consente ancora di ottenere grandi numeri attraverso la versione a batteria del trattore F-MAX, mentre l’adozione dei biocarburanti non sarà comunque sufficiente per modificare gli equilibri commerciali, al pari dell’introduzione dei modelli a idrogeno, ancora troppo distanti dalla scalabilità di mercato. L’innovativo F-MAX, cui è stata dedicata un’intera giornata di prove sul circuito Isam Motor Center, si sta facendo comunque spazio con notevole rapidità.

Richieste record per il test drive dell’F-Max

“Estremamente silenzioso e dalla guida morbidissima - ha riconosciuto l’autista Massimo Olevano - il trattore Ford regala immediatamente la sensazione di avere tutto sotto controllo: il pannello di guida è compatto, i visori esterni garantiscono notevole profondità, ma è soprattutto il sistema informatizzato ad accompagnare la corsa in piena scioltezza, adattandosi alle variazioni della strada ancor prima delle valutazioni di chi siede in cabina. Nel mio lavoro ho avuto modo di guidare modelli di diversi marchi, ma è davvero facile innamorarsi di un veicolo tanto affidabile”. Caratteristiche che si sposano perfettamente con la forte vocazione alla telematica di BIG SB, in costante crescita sul mercato dal 2015. “Non stiamo parlando semplicemente di geolocalizzazione - evidenzia Dario Fidanza, General Manager della società originaria da cui è scaturito Ecosistema Italia - perché attraverso il Machine Learning stiamo ormai mettendo le basi di una vera e propria manutenzione predittiva. Passaggio indispensabile per fornire ai nostri clienti una consulenza oggettiva, concreta, basata su dati e informazioni circostanziate: non a caso Ford Trucks Italia ha riconosciuto in questa vocazione

lo stesso senso di sfida alla base della propria strategia, finendo per siglare un accordo di collaborazione in modo del tutto naturale: insieme puntiamo a vendere oltre 100 mezzi pesanti nel 2024, ma ad essere decisivo per il nuovo Polo della Mobilità di Ecosistema Italia sarà anche e soprattutto la funzione di assistenza. Trovandosi allo sbocco del casello autostradale, la nostra struttura può intercettare facilmente i veicoli di passaggio e, una volta avvicinati, mostrare quali siano le straordinarie potenzialità di disporre in un’unica realtà del supporto nella consulenza, anche finanziaria, nelle funzioni operative e di noleggio, oltre che di analisi telematica”.

La vocazione imprenditoriale di Marco Cicini

Forte di 26 dipendenti e con un fatturato di 11 milioni di euro nel 2022, il Gruppo (Ecosistema Italia, BIG SB e Mobilità) punta al raggiungimento dei 20 milioni di euro sull’anno in corso, così come nella progressiva espansione dell’organico in servizio, con l’obiettivo di realizzare una crescita costante anno su anno. “Queste sono le stime che ci auguriamo di realizzare - ha aggiunto Marco Cicini - ma siamo consapevoli che il mercato resta soggetto a forze esogene capaci di rimettere in discussione non semplicemente i risultati sperati, ma costi e forniture. Viviamo un periodo storico ben diverso da quando, a 16 anni, affiancavo al mio cammino liceale la vocazione alla vendita, al punto d’aver iniziato a maturare già allora l’idea di un nuovo modello di business per il settore dei trasporti: è una passione che coltivo da sempre, ma che ha subito una spinta decisiva quando ho avuto modo di partecipare, nel 1998, al primo progetto junior di Mercedes-Benz. Avendomi assegnato competenze sales per il territorio di Latina, ho infatti avuto modo di maturare una visione integrata di tutti i servizi indispensabili al cliente, rendendomi conto dell’incredibile potenzialità di articolarli in un’unica realtà aziendale”. Qui affondano le radici della specializzazione di Ecosistema Italia, nella consulenza, grazie alla quale l’azienda viene oggi riconosciuta come referente super partes nella scelta delle migliori tipologie di prodotti sul mercato. “Siamo dealer ufficiali di Ford Trucks - riprende Cicini - ma manteniamo rapporti anche con altri brand, proprio per garantire una visione quanto più oggettiva possibile di ciò che andiamo a proporre al cliente. La nostra flotta di noleggio conta quasi 600 veicoli e continuerà a crescere lasciando spazio anche a modelli di altre case di produzione, benché l’accordo con Ford Trucks sia decisivo per sviluppare un’offerta innovativa e unica per il nostro territorio di competenza. Ancor più, tenendo conto che ogni anno andremo a riproporre anche il Ford Truck Fest, con l’obiettivo di mantenere i clienti aggiornati sulle ultime tendenze e facilitare la familiarizzazione con gli ultimi mezzi in commercio. Abbiamo unito le forze non per creare contrapposizioni di mercato, ma per farlo crescere in sinergia attraverso le rispettive competenze. Ecosistema Italia è infatti un modello di business inclusivo ed etico, finalizzato a valorizzare principi di economia civile. Il valore umano e il benessere della persona dovranno sempre rimanere al centro di questo percorso, promuovendo un atteggiamento critico sulle practices aziendali e garantendo la massima qualità della vita per l’intera collettività”.


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DEALER & AZIENDE

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ROSSI VEICOLI CONSEGNATI 30 ACTROS A SR TRASPORTI E TORRICELLI TRASPORTI

Una risposta seria e di qualità per continuare a crescere di Greta Rossi Bettona

OPERATIVA NEL SETTORE DELLA MOVIMENTAZIONE DEI ROTTAMI DAL 1969, OGGI L’AZIENDA CAPITANATA DAI FRATELLI STEFANO E RICCARDO, CHE LA GESTISCONO INSIEME A PAPÀ ANTONIO E MAMMA FABIANA, CONFERMA LA FIDUCIA IN MERCEDES-BENZ TRUCKS E NEL DEALER ROSSI VEICOLI.

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na conferma del rapporto, che non chiamiamo indissolubile solo per scaramanzia, che lega un’azienda di trasporto al suo fornitore forse più importante: il Gruppo Torricelli attesta ancora una volta la sua grande fiducia in Rossi Veicoli e in Mercedes-Benz Trucks, firmando l’ingresso in parco di 30 nuovi Actros L1848 LS. Un amore, quello per la Stella nutrito dalla famiglia Torricelli, che si è consolidato in quasi trent’anni di rapporto, e che ha conosciuto vari step decisivi, come la consegna di 14 nuovi Actros, che abbiamo raccontato sul numero di novembre 2020, dunque in piena pandemia, con le difficoltà del momento che non hanno fermato né il business dell’azienda né la volontà del dealer di seguire i propri clienti. Oggi ritroviamo i protagonisti di quelle due belle realtà, da Stefano Toricelli, la terza generazione di una famiglia che muoveva i primi passi nel settore del recupero del materiale ferroso insieme a nonno Luigi e papà Antonio, e Andrea Reali, Responsabile Vendite Truck della concessionaria Mercedes-Benz con sede principale a Corciano. “Cos’è successo in questi anni - esordisce Stefano Torricelli - abbiamo proseguito l’attività, e siamo arrivati a 130 trattori e 160 semirimorchi, perseverando sempre nel settore del rottame, che è la nostra specialità. Siamo estremamente soddisfatti del rapporto con Rossi Veicoli, che

ci ha permesso ancora una volta di ampliare il nostro parco con mezzi efficienti e soprattutto ben assistiti: al di là del fatto che ormai per me Andrea (Reali, ndr), è come un fratello, che non ti lascia mai in difficoltà, ma risponde sempre, anche di notte, inventandosi qualunque soluzione per metterci in condizione di ripartire, effettivamente il network di officine Mercedes-Benz Trucks è capillare, e ci consente di essere assistiti in qualunque angolo di Italia i nostri mezzi si vengano a trovare”. I veicoli della Torricelli, che quando sono in sede vengono assistiti anche da un’officina interna con 5 meccanici, sono impegnati sulla linea, partono il lunedì caricando dai rottamai in Umbria, Marche e Toscana e trasportano il materiale alle acciaierie del Nord, a Cremona, Brescia, Vicenza, per poi rimanere al Nord triangolando sempre con il rottame, oppure ridiscendendo in Italia centrale con i coils. “I nostri autisti - riprende Stefano - trascorrono un’intera settimana in cabina, senza tornare a casa. E qui iniziamo a parlare dei problemi con i quali dobbiamo fare i conti quotidianamente. Il primo, proprio i conducenti, ce ne mancano una decina, ma fino a due mesi fa erano in 33 a non rispondere all’appello delle nostre necessità. Come stiamo cercando di rimediare? Con i contatti con le scuole guida, annunci sui nostri canali social, passaparola, non lasciamo nulla di intentato, anche se arriva un momento in cui bisogna affrontare anche

“Siamo estremamente soddisfatti del rapporto con Rossi, che ci ha permesso ancora una volta di ampliare il nostro parco con mezzi efficienti e ben assistiti”.

onestamente la realtà: questo è un lavoro che nessuno vuole più fare, tutti vogliono tornare a casa dalla famiglia la sera, e non ci sono patenti pagate, che pure abbiamo provato a proporre, non c’è guadagno che tenga: abbiamo finalizzato da poco un accordo sindacale che prevede anche un cospicuo premio di produzione,

Andrea Reali di Rossi Veicoli (al centro) insieme alla famiglia Torricelli: tra le due aziende un rapporto duraturo di intesa e collaborazione.

forniamo camion ultra tecnologtici, se pensate che il nostro parco ha un’età media di 3/4 anni, eppure siamo lontani dall’aver trovato una soluzione. Si trovano solo stranieri: su 140 autisti abbiamo 110 stranieri. E presto, con il ricambio generazionale, il problema non potrà che aggravarsi”. Sembra incredibile ma sono le stesse parole che papà Antonio aveva utilizzato tre anni fa quando l’avevamo intervistato per la precedente consegna: si respira davvero un’aria di immobilismo in alcune zone del settore. “Vogliamo poi parlare - aggiunge un agguerrito Stefano Torricelli - del costo del gasolio, dei tassi d’interesse, della concorrenza sleale di chi gioca al ribasso pur di portarsi a casa il lavoro? Ci sono un paio di aziende sul nostro territorio che tagliano il prezzo per tonnellata di 4, 5 euro, non

DAIMLER TRUCK Incessanti test sui sistemi di assistenza della gamma truck e bus

LA SICUREZZA È DI CASA A WÖRTH A Wörth am Rhein, nel Centro ricerca e sviluppo di Daimler Truck, vengono utilizzate apparecchiature di prova ad alta tecnologia per testare, fin nei minimi dettagli, i limiti delle diverse dotazioni di sicurezza sul fronte della dinamica di marcia. I test approfonditi svolti di recente nel Centro ricerca e sviluppo si sono concentrati principalmente sui sistemi di assistenza

che saranno utilizzati nei vari truck ed autobus di Daimler Truck a partire dall’aprile 2024. Oltre agli Actros, Arocs, eActros e Atego di Mercedes-Benz Trucks, i veicoli sperimentali includono anche veicoli di Daimler Buses e Mercedes-Benz Special Trucks. L’attenzione è rivolta in particolare all’Active Brake Assist 6, al nuovo Frontguard Assist, all’Active Sideguard Assist 2, all’Acti-

ve Drive Assist 3 ed al Traffic Sign Assist. Con questi sistemi, che in molti ambiti superano i requisiti di legge della General Safety Regulation 2019/2144, Daimler Truck stabilisce ancora una volta i punti di riferimento nel campo della sicurezza. La nuova tecnologia di ‘fusione’ a 270 gradi dei sensori consente una visibilità su tutti i lati pressoché totale e può quindi fornire

una protezione ancora migliore, soprattutto agli utenti della strada maggiormente esposti ai pericoli. In tutto il mondo, fino a 60 veicoli Daimler Truck vengono utilizzati per prove di durata continuativa durante tutto l’anno. Dal 2020 alla fine del 2023 i chilometri percorsi per verificare l’affidabilità dei nuovi sistemi ammontano a circa cinque milioni. “Test come quello di Wörth

- ha dichiarato Niyazi Mustafa Üstertuna, Responsabile Software ed Elettronica di Daimler Truck - sono di fondamentale importanza per noi, perché ci consentono di integrare i risultati e le intuizioni che ne derivano nell’ottimizzazione costante dei sistemi di assistenza alla guida esistenti o nello sviluppo di nuove funzioni di sicurezza, dal piccolo Atego allo Special Truck.”

è tanto, è tantissimo, eppure anche loro avranno gli stessi costi di carburante, personale, assicurazione. Mi chiedo come facciano e soprattutto se abbia un senso giocare a questa guerra che uccide il settore. Noi rispondiamo con la qualità del nostro servizio, che tutti ci riconoscono e apprezzano”. “Seguiamo il Gruppo Torricelli fin dal 1996 - commenta Andrea Reali - un esempio di famiglia al lavoro che si fra strada nel difficile mondo del trasporto con competenza, serietà e qualità dei servizi. Siamo estremamente soddisfatti di aver completato questa fornitura, e saremo al loro fianco per qualunque esigenza dovessero avere. Siamo consapevoli della loro necessità di avere veicoli sempre operativi, e infatti oltre alla rete di assistenza Mercedes-Benz Trucks, Rossi aggiunge una flotta di trattori a noleggio, che utilizziamo per sostituire veicoli in assistenza, che necessitano di interventi brevi”. Il Gruppo Torricelli, articolato nelle tre aziende SR (dai nomi di Stefano e Riccardo), Torricelli Trasporti e F.lli Torricelli, è operativo nel piazzale da 17mila mq di Bettona, a pochi passi da Bastia Umbra, che ospita un capannone di 2.200 mq con due carriponte e un muletto da 45 t per lo scarico di container e coils, e 200 mq di uffici. Il fratello Riccardo oggi si occupa di logistica, traffico e autisti, mentre Stefano è impegnato sulla parte commerciale. “Abbiamo affrontato recentemente anche il settore degli inerti - conclude Stefano - ma rispetto al rottame non vediamo un’alta redditività, e dunque continueremo con il nostro storico settore: le difficoltà sono tante, ma io e mio fratello abbiamo tutte le energie dei nostri trent’anni e soprattutto affondiamo le nostre radici in un terreno solido, quello che ci hanno preparato papà e nonno”.


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Quel cuore che batte dietro ai numeri BIO

RABEN SITTAM INTERVISTA A VALERIA ALBERGHINI, HEAD OF FINANCE LA TERZA DELLE NOSTRE INTERVISTE DEDICATE ALLE MANAGER CHE OGNI GIORNO METTONO LA LORO COMPETENZA AL SERVIZIO DELL’AZIENDA LEADER NEI TRASPORTI NAZIONALI, INTERNAZIONALI E DI LOGISTICA. QUESTO MESE LA PAROLA ALLA RESPONSABILE DEL SETTORE FINANCE. di Cristina Altieri Cornaredo

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isualizzare quel mondo di processi e relazioni umane che si cela dietro ai numeri di un bilancio, una rendicontazione o un cash flow porta a dare valore al cuore pulsante di un’azienda. Trasformare quei dati in entità vitali permette di individuare opportunità di intervento e di miglioramento. È questo l’approccio di Valeria Alberghini nel suo ruolo di Head of Finance di Raben SITTAM, “ragazza da sempre pragmatica e curiosa di tutto ciò che è meccanismi, processi, metodi”, come lei stessa si definisce, che fin da studente amava capire come rendere redditizie le operazioni di business e come agire sulle diverse pratiche in nome dell’ottimizzazione più spinta. Oggi la sua passione e l’esperienza maturata in quindici anni di professione sono al servizio della filiale italiana di Raben SITTAM, azienda leader nei trasporti nazionali, internazionali e di logistica nata dall’incorporazione di SITTAM nel gruppo Raben. “Il mio desiderio di indipendenza inizia a raccontarci Valeria - anche economica, mi ha portato presto a confrontarmi con il mondo del lavoro: ho scelto l’indirizzo superiore per la certezza di un impiego al termine del percorso, e mentre studiavo ho sempre cercato occupazioni parallele che mi rendessero autonoma. Studiando economia mi sono appassionata al mondo dell’impresa, la nostra scuola prevedeva formazione in azienda, e partecipavamo a diversi progetti di simulazione di business. È stato un percorso di formazione determinante, che si è concluso a livello scolastico con la scelta della facoltà di Ingegneria, indirizzo Manifacturing e Management, dove ho potuto approfondire sia l’aspetto relativo alla produzione che quello concernente la gestione delle risorse umane”. Al termine dell’università Valeria approda prima in UPS e poi in GEFCO, aziende nell’ambito delle quali ha la possibilità di acquisire un’ampia competenza in ambito industrial engeneering, tender center analysis e controlling. “Nel 2021 è arrivata la proposta di Raben SITTAM: si è senza dubbio trattato di un grande salto e di una scommessa sia per me che per l’azienda. È stata una sfida

impegnativa, perché mi sono trovata a completare sul campo le mie conoscenze per svolgere al meglio il ruolo di Head of Finance: oggi mi viene da sorridere guardandomi indietro, ma ho dato il meglio, come l’azienda invita a fare ognuno dei suoi dipendenti, e sono soddisfatta. Pochi mesi dopo il mio arrivo l’intera revisione dei processi è stata spostata in Polonia, e io sono diventata il fulcro tra le attività della sede centrale e quelle della filiale italiana, potendo contare su share service center condivisi tra tutti i Paesi”. Un doppio fronte dunque: da una parte l’attività della filiale italiana e quindi tutte le decisioni rilevanti in termini di ricavi e costi delle spedizioni, qualità della fatturazione, recupero crediti, pianificazione, gestione del cash flow, rendicontazione dei risultati, budgeting, forecasting, contatto con figure esterne di supporto quali banche e commercialisti; dall’altra un incessante impegno di allineamento e mediazione con la Polonia. “Ogni inefficienza, time sheet lacunoso, numero che non torna, cliente insolvente, ritardo da parte nostra nei pagamenti, arriva sotto forma di numero sullo schermo del mio computer: quello che amo fare è capire perché si è arrivati a quel dato, percorrere a ritroso tutto l’iter e infine individuare la falla. Se un processo svolto in Italia e in Polonia dà risultati diversi, bisogna capire quale dei due approcci è errato: quando tutto si incasella, quando riesco a sbrogliare le piccole grandi matasse che trovo sulla mia scrivania, allora finalmente mi sento serena”. Non esagera chi scrive nel sostenere che a Valeria brillano gli occhi mentre racconta il senso della sua professione. “Raben SITTAM prosegue Alberghini - è un’azienda dinamica, all’interno della quale si dà valore a qualunque idea si presume possa essere vantaggiosa. Abbiamo una predisposizione al cambiamento molto sviluppata. Esiste sempre la spinta a provare nuove strade, che poi magari si rivelano non essere quelle giuste, ma quando si riparte si fa tesoro dell’esperienza”. A proposito di persone, incontriamo Cristiana Moroni, la collaboratrice di Valeria che si occupa della tesoreria, e Maruska Spelta, insieme a Maria Grazia Cannonito e Carmen Lamacchia una delle tre figure addette al recupero crediti: entrambe ci parlano del loro lavoro con entusiasmo, e tra loro e la manager scorre una bella intesa professionale. La quinta persona del team è Michele Zingarelli, che si occupa del controlling per tutti

VALERIA ALBERGHINI

Una delle sport challenge organizzate da Raben SITTAM per i dipendenti. Sopra Valeria Alberghini.

i segmenti, e quindi trasporto terrestre, aereo e logistico. “La linea strategica a livello finance è quasi banale: si tratta di incassare per tempo e pagare per tempo. Banale ma non per questo scontata: con l’idea di recessione che incombe sul settore i clienti negli ultimi mesi hanno iniziato a trovarsi in difficoltà nei pagamenti, perché spesso lo sono nel reparto produttivo, con le problematiche globali della guerra in Ucraina, le interruzioni delle supply chain e l’aumento dei tassi di interesse: oggi è complicato mantenere un bilanciamento del cash flow. Da dire che, se la nostra casa madre è sempre presente in caso di necessità, ci invita anche, dimostrandoci grande fiducia, ad essere indipendenti, pertanto abbiamo aperto una linea di credito con un istituto bancario nel caso in cui debba essere necessario attingere a risorse esterne”. A livello di marginalità l’azienda, a partire dall’ingresso nel Gruppo Raben, ha compiuto passi da gigante, con il calendario 2023 che punta al raggiungimento del breakeven a livello di EBITDA. “I prossimi mesi - spiega Valeria sono cruciali, ma lavorando in un periodo di volumi scarsi si impara ad ottimizzare, a ridurre i costi,

e quando gli ordini torneranno a crescere questo vantaggio si trasformerà in puro margine. La contingenza macroeconomica resta purtroppo al momento complessa, ed è fondamentale affrontarla con una squadra in equilibrio, che crede nel proprio lavoro e nell’azienda che rappresenta”. Parliamo solo di manager? “No, parliamo di tutti coloro che lavorano per l’azienda, a partire dagli autisti dei bilici, che scarseggiano e le previsioni del Gruppo ci dicono che scarseggeranno sempre di più. Lo sviluppo dell’intermodale potrebbe essere una risposta, e non solo per la minor richiesta di conducenti, ma anche per una valutazione di sostenibilità”. Ecco, parliamo di questa: la sostenibilità è finanziariamente interessante? (Sorride) “Direi di sì: a livello di gruppo abbiamo accordi con istituti di credito in base ai quali al raggiungimento di determinati kpi otteniamo uno sconto sugli interessi. Ma la sostenibilità è anche benessere dei dipendenti, e pure questo può essere ipoteticamente misurato. Lavoriamo, come detto, in un ambiente che dà la possibilità a chi vuole mettersi in gioco di crescere, abbiamo una linea gerarchica molto sottile, con il nostro proprietario che non solo è vicino al business, ma è anche molto competente, il che significa che fornisce input

Classe 1984, milanese, è sposata e ha due bambini di 6 e 4 anni e due ragazze di 27 e 23 anni “ereditate” dal precedente matrimonio del marito, oltre ad un pastore svizzero, Luna, di un anno: possibile riuscire a conciliare tutto questo con un lavoro che la impegna dalle 9 alle 18? Dubitiamo che il merito sia di un semplice foglio Excel. Perito industriale corrispondente in lingue estere, laureata in Ingegneria, è amante dei libri thriller “senza violenza”, dell’equitazione e della pallavolo, anche se attualmente una veloce sessione di running si inserisce meglio nella sua tabella quotidiana.

preziosi, chiedendo in cambio una risposta di valore. Raben Group dimostra costantemente una grande attenzione al singolo, che si sostanzia ad esempio nell’organizzazione di challenge, anche sportive, che mettono in sana competizione i dipendenti, creando spirito di squadra e avvicinando le persone. Se questo fa guadagnare di più l’azienda? Può essere che la mail di un collega con il quale si è instaurato un rapporto di simpatia venga letta subito e con più attenzione, e questo non può non produrre un effetto positivo anche in termini di numeri e di redditività”. Un’ultima domanda: essere donna, nel suo ruolo, è un vantaggio, uno svantaggio o è irrilevante? “Direi irrilevante. Forse sono l’unica Head of Finance donna del Gruppo - conclude Valeria - ma nessuno ha mai avuto occasione di farmelo notare, e anche io mi pongo come se questa differenza non ci fosse: la mia attitudine è di guardare le cose per quelle che sono, non c’è spazio per luoghi comuni”.


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CAVI DIESEL IL PUNTO DI ASSISTENZA BRESCIANO FA IL SUO INGRESSO NELLA RETE ALLTRUCKS IN UN FRANGENTE MACROECONOMICO DI DIFFICOLTÀ PER CHI VENDE MEZZI PESANTI, IL GRUPPO BRIXIA AGGIUNGE AL PROPRIO ARCO TUTTI I VANTAGGI DI APPARTENERE AL NETWORK ALLTRUCKS: NON SOLO DIAGNOSTICA MULTIBRAND, MA ANCHE LA CERTEZZA DI UNA RETE CAPILLARE, PER SERVIRE IL CLIENTE OVUNQUE, ANCHE ALL’ESTERO.

Una vera e propria

collezione di servizi

in modo che sia vero anche il contrario. Noi puntiamo a garantire alle aziende un servizio completo, poi possiamo fornire loro anche i veicoli”. Non sono solo le difficoltà endogene a preoccupare l’Amministratore Delegato. “Ritengo che siano alle porte stravolgimenti non indifferenti, soprattutto con l’imminente ingresso sul mercato dei nuovi player cinesi: per fare la differenza è necessario stringere ancora di più il legame con il territorio, offrendo servizi di natura assistenziale. Anche per questo siamo partiti con Newmo, la nostra nuova realtà dedicata al noleggio, un’attività trasversale su tutte le sedi, che ci sta già portando diverse soddisfazioni.” L’universo automotive del Gruppo Brixia è al servizio degli autotrasportatori dal 1979: indubbiamente un bel biglietto da visita, che comporta un’assunzione di responsabilità ancora più grande nei confronti della clientela. “Alltrucks ci permette di entrare in un franchising avviato che ci dà l’opportunità di assumere quelle informazioni necessarie per essere ancora più bravi, performanti, capaci ed efficaci. Abbiamo la possibilità di formarci, di arricchire il nostro know-how,

Alice Pulici è il carismatico Amministratore Delegato di Brixia Mobility.

per far partire un’academy di formazione in collaborazione con Umana. Verrà gestita dal nostro service consultant, l’ing. Giuseppe Perrotta, sulla base di un piano formativo da noi individuato: Umana si occupa della selezione dei candidati, mentre noi ci impegniamo all’assunziodi Greta Rossi ne di sei risorse per sei mesi in Calcinato somministrazione: naturalmente se dovessero funzionare li terremmo tutti e sei, e sarà un avi Diesel entra nel progetto pilota, che in caso di circuito Alltrucks buoni risultati verrà replicato su con motivazioni e Brescia e Bolzano”. obiettivi facilmenA problema soluzione dunque, te immaginabili: di integrare servizi di diagnostica Per farlo al meglio stiamo anche in casa Brixia Mobility. “Certo, individuare, in un che prima non avevamo, di offrire stiamo ristrutturando l’officina a è questo il nostro mestiere, ma contesto macroun network di garanzie. Questo livello di attrezzature e rivedendo non posso nascondere quanto ci aiuta non solo con la vendita economico funestato da tassi gli spazi interni. Il problema di l’assenza di una politica coerente di interesse proibitivi per tanma anche con il noleggio: quanfondo resta sempre lo stesso, renda per manager e imprendite aziende, che non spronano do il cliente transita al di fuori l’approvvigionamento delle ritori difficile cavalcare le onde di esattamente all’investimento delle nostre aree di influenza, e sorse tecniche: ovunque siamo in termini di acquisto di nuovi penso soprattutto all’estero, noi sottostaffati, ma questa congiuntura mezzi, linee che sostengano il oggi siamo in grado di garantirgli non ci perdiamo economica. La politibusiness in termini di servizi. “Lo una presenza e un intervento d’animo e abbiaca non sta aiutando: “Il post vendita sappiamo - ci spiega Alice Pulici, ovunque. E la diagnostica multimo diversi iter prima si parlava solo non deve essere Amministratore Delegato di Brixia brand aperta ai sistemi ZF, Bosh per rientrare su di elettrico, adesso si solo sinergico Mobility - è inutile fingere che e Wabco consente di lavorare questo fronte. santifica l’Euro7, non non sia così: in questo momento praticamente su tutti i mezzi. A Milano stiamo esiste coerenza, o una alla vendita, il ferro paga poco e abbiamo la linea che si mantenga ma deve essere necessità di differenziarci con i dritta nel tempo: noi vero anche servizi. Il mercato dei pesanti è nell’elettrico abbiamo il contrario: fermo, e il termometro che dà una creduto e investito, misura di quello che sto sostee oggi ci chiediamo, un servizio nendo è dato dal fatto che tutti partirà? Certamente completo i concessionari hanno i piazzali si, ma con tempi e soprattutto, pieni, nessuno escluso. Vendere modalità ancora da e poi va bene, se il mercato lo concomprendere. Stiasente, ma in questo momento mo partecipando alle eventualmente dobbiamo puntare su altro. La gare delle municipaanche la mia visione per il futuro di Brixia lizzate per i settore vendita”. Mobility è questa: il post vendita della raccolta rifiuti non deve essere solo sinergico e dell’igiene ambienalla vendita, ma dobbiamo fare tale, ma anche sulle limitazioni all’accesso nelle città non ci sono certezze, PAD MULTIENERGY e per gli imprenditori diventa difficile mettere a terra quella Inaugurata la 111ª stazione di servizio a marchio Shell programmazione che è necessaria al business. Dovevamo assistere alla totale messa fuori produzione stata inaugurata in neato la duplice natura di presenza e operati- avanti con rinnovata nergy, mettendo in luce dei diesel entro il 2030, adesso siamo passati all’Euro7: questo Viale Pietro Nenni a del traguardo raggiunto: vità di Shell in Italia, energia.” La stazione di l’essenzialità del lavoro Firenze la 111ª stazione “Oggi festeggiamo l’a- anni durante i quali la servizio di Viale Pietro di squadra: “Ciò che ci costringe a mantenere un di servizio a marchio pertura della stazione multinazionale ha co- Nenni si aggiunge alle 5 celebriamo oggi è una approccio multienergetico, ma Shell in Italia. All’evento numero 111, che coincide struito una reputazione già presenti in città ed dimostrazione del valore credo che sarebbe meglio per è intervenuto anche con l’anniversario del- significativa nel settore alle oltre 40 già rico- inestimabile del collatutti se la politica designasse Frederic Bagnato, Head la presenza di Shell in energetico a livello glo- lorate a marchio Shell borare, sia internamente piani a lungo termine che posof Sales & Operations Italia”. L’inaugurazione bale. L’apertura della ed operanti in Toscana. sia con i nostri partner sano consentire agli imprenditori Licensed Markets di a Firenze ha infatti ce- nuova stazione con- La partnership tra PAD di Shell. Siamo un grand di fare analisi di opportunità per Shell, che ha sottoli- lebrato più di un secolo ferma l’impegno di PAD Multienergy SpA e Shell, team che cresce ogni avere un ritorno nel tempo. Il Multienergy e di Shell formalizzata nel 2021 giorno.” I partecipanti nostro gruppo è solido, ma molte verso il mercato italiano. con la firma dell’accordo all’evento hanno potuto realtà possono risentire, magari “Se guardare indietro di Retail Brand License ammirare diverse moto anche in modo fatale, dell’inci rende orgogliosi per in esclusiva per l’Ita- Ducati e una fiammanversione di rotta, che definirei quanto fatto nella storia lia, porterà infatti allo te vettura Formula 1 senza mezzi termini una vera e propria inversione contromano. – ha proseguito Bagna- sviluppo di oltre 500 Ferrari, modello SF90, E il fatto che in molti casi dietro to – tutto quanto fatto stazioni di servizio a che ha gareggiato nel ci aiuta ad essere oggi marchio Shell in tutto il Campionato Mondiale di agli investimenti delle aziende ci preparati per guardare Paese. E sull’importanza Formula 1 del 2019 utisiano i fondi del PNRR - penso di questa collaborazione lizzando Shell V-Power ad esempio alle colonnine per la IL taglio del è intervenuto anche che è l’unico carburante ricarica di mezzi elettrici - mi fa nastro in occasione Umberto De Peppo co-progettato e raccoinquietare ancora di più, perché dell’inaugurazione Cocco, Amministratore mandato da Scuderia viene vanificato l’impegno dei della stazione di Delegato di PAD Multie- Ferrari. cittadini comunitari e disperso il servizio fiorentina. nostro potenziale imprenditoriale”.

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111, COME GLI ANNI DI SHELL IN ITALIA

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Happy birthday, boss!

GRUPPO TORELLO INTERVISTA ESCLUSIVA AL PRESIDENTE NICOLA TORELLO IL FONDATORE DELL’AZIENDA NONCHÉ PAPÀ DI CONCETTA, UMBERTO E ANTONIO, RISPONDE ALLE NOSTRE DOMANDE NEL GIORNO DEI SUOI OTTANT’ANNI. TRASCORSI A CURARE IN MODO ESEMPLARE BUSINESS E FAMIGLIA. di Francesco Irace Montoro

U

na data importante, il 20 settembre, dalle parti di Montoro, che festeggia, insieme alla sua azienda senza dubbio più nota e rappresentativa, il compleanno tondo del patron Nicola Torello. Classe 1943, presenza attiva senza alcuna intenzione di lasciare, il Presidente, ruolo che ricopre non certo in modo figurativo, ma ancora assolutamente operativo, continua ad illuminare con la sua visione il business portato avanti dai figli Concetta, Umberto e Antonio. Non è stato certo un caso se la nostra testata lo scorso anno l’ha premiato Personaggio dell’Anno con solide motivazioni, proprio quelle che piacciono a lui. Un riconoscimento in armonia con la missione e i valori fondanti del Gruppo che Nicola Torello ha trasmesso con grande generosità: onestà, rispetto, puntualità e dedizione per il lavoro. Nel 1975 ebbe l’intuizione di portare tra i protagonisti dei trasporti dell’epoca una piccola realtà, certo ambiziosa ma che non avrebbe mai immaginato di superare brillantemente quasi 50 anni di successi, di aprirsi alla logistica in anni più recenti ed andare avanti, ancora, sul fronte dell’innovazione. Muovendosi nella direzione che gli suggeriva l’intuito, Nicola Torello ha lavorato affinché la riconoscibilità dell’Azienda negli anni aumentasse, così come il numero di collaboratori, sedi, mezzi, consegnando alla seconda generazione un’azienda che oggi comprende filiali tra Italia, Francia, Romania, Slovacchia, Serbia con un totale di oltre 2.300 dipendenti e un fatturato che supera i 280 milioni di euro. A questi numeri si aggiunge l’esperienza e una vera vicinanza che ha permesso alle aziende del Gruppo, complementari e reciproche per servizi offerti, di annoverare tra i propri clienti grandi realtà internazionali. Nicola Torello, buon compleanno innanzitutto. Cosa prova oggi ripercorrendo i quasi 50 anni di vita dell’azienda che lei ha fondato e guidato? Ripercorrere quasi 50 anni di vita aziendale è un’esperienza a dir poco emozionante. Cominciare tutto questo da solo e vedere cosa è diventato oggi il Gruppo Torello è davvero gratificante: ho lavorato duramente, spesso giorno e notte, per trasformare quello che era il mio sogno

in una realtà per tanti. Certo, il percorso non è stato semplice, soprattutto all’inizio, ma con il tempo sono riuscito a trovare la strada giusta anche grazie alle persone che mi hanno affiancato in questo viaggio, in primis la mia famiglia. E parlo soprattutto dei miei figli che sono riusciti ad inserirsi in azienda creando un vero e proprio cambio di marcia, il tutto con dedizione e armonia. È proprio vero che passione e determinazione consentono di raggiungere qualsiasi risultato. Oggi, quando guardo indietro, sono orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato. Abbiamo costruito un’azienda solida, con un’ottima reputazione nel settore, abbiamo creato posti di lavoro per molte persone e abbiamo contribuito a migliorare l’efficienza logistica in Italia e non solo. Quanto è cambiata, se è cambiata, la Torello dal 1975 ad oggi? È innegabile, i cambiamenti sono stati tanti e sostanziali. Pensiamo ai veicoli e al progresso tecnologico di cui sono stati protagonisti: il “semplice” camion che guidavo nel 1975 può essere solo un lontano ricordo rispetto

Nicola Torello ritratto insieme ai suoi figli: da sinistra Concetta, che svolge il ruolo di CFO del Gruppo, il patron, Antonio, CTO, e Umberto, COO.

ai mezzi che oggi i nostri autisti portano sulle strade d’Europa. La tecnologia ha invaso ogni campo: da quello della meccanica a quello della logistica in senso lato. Ma non solo tecnologia: sono cambiate le rotte e i mercati, le esigenze dei clienti e quindi le merci, i tipi di trasporto, con il rafforzamento delle soluzioni intermodali ad esempio. Anche le esigenze del mercato hanno subito una trasformazione: siamo sempre più attenti al green, al rispetto per l’ambiente e ai consumi dei nostri veicoli. Abbiamo il dovere morale di tutelare l’ambiente che ci circonda ed è fondamentale che ognuno di noi faccia la propria parte. Va da sé che, nel tempo, sia cambiata anche la Torello e non solo per il numero di dipendenti e veicoli (oggi il Gruppo conta oltre 2000 collaboratori e oltre 3000 targati), ma anche dal punto di vista organizzativo: ad oggi contiamo 29 sedi tra Italia e resto d’Europa, siamo un Gruppo che ha sempre più un sentore internazionale e che ha bisogno costante di ag-

giornamento e affiatamento per lavorare all’unisono e garantire risultati ottimali non solo per l’azienda stessa ma soprattutto per i nostri clienti. Spesso dietro i grandi successi si celano tanti sacrifici e anche periodi difficili. C’è mai stato in tanti anni qualche momento in cui ha pensato di non farcela? Naturalmente, ci sono stati mo-

figli, Umberto, Concetta e Antonio sono entrati in azienda. Un cambio di passo, generazionale e manageriale, che fin da subito ha portato i primi frutti. Nel 2007 l’apertura in Europa con la TN Logistica in Slovacchia ha iniziato ad espandere i nostri orizzonti, mentre la nascita della TN Ser“Nelle difficoltà vice nel 2009 ci ha emerge la forza aperto un ulteriore del gruppo, la mercato, mettendo determinazione a disposizione dei dei singoli che clienti l’esperienza crea sinergie acquisita nel moncon gli altri e do delle officine moltiplica a dedicate ai veicoli dismisura il industriali. E poi nel valore degli stessi”. 2013 ancora Europa con l’apertura in Romania, altro snodo fondamentale per i trasporti verso l’Est. Il 2015, con l’acquisizione di DIF, network italiano dedicato alla merce fresca che oggi ha esteso il suo focus diventando Distribuzione Italiana Food, tutelando eccellenze italiane come pasta, vino ed olio trasportandole a temperatura controllata per preservarne l’eccellenza. Sono davvero tanti gli eventi che hanno scandito la storia del Gruppo e ogni giorno menti difficili che siamo stati aggiungiamo un pezzettino in vista capaci di trasformare in occasioni del nostro prossimo traguardo. per forgiare il carattere dell’azienda e per migliorare. AbbiaCosa si attende nei prossimi anni, mo attraversato cambiamenti sia per la sua azienda che per il mondo dei trasporti? tecnologici, crisi economiche e Abbiamo ancora molte sfide da pandemie, vivendole sempre in prima linea “a causa” e “grazie” affrontare e tanti altri traguardi al nostro ruolo. Siamo riusciti da raggiungere. Due su tutti, sempre a rialzare la testa, con però, sono i temi che ci stanno più a cuore al momento: in prisacrifici e determinazione, ma non abbiamo mai pensato di mis la questione ambientale su non farcela, non è nel nostro cui abbiamo già realizzato vari DNA: ho sempre creduto che progetti e su cui il nostro team l’innovazione, la dedizione del è costantemente al lavoro per mio team e l’impegno per la fornire un contributo determinanqualità ci avrebbero portato al te alla causa. Il secondo punto successo, e così è stato. D’altronè l’innovazione tecnologica, un de nei momenti positivi è facile aiuto importante per ottimizzare stare uniti e salire sul carro dei tutto il mondo della logistica e vincitori; nelle difficoltà, invefornire servizi sempre più efficaci ce, esce fuori la vera forza del ed efficienti ai nostri clienti. gruppo, la determinazione dei Entrambe le sfide rappresensingoli che crea sinergie con gli tano sicuramente la priorità, altri e moltiplica a dismisura il argomenti importanti e non di valore degli stessi. certo semplici da affrontare, ma sono convinto che, con la stessa Quali sono stati gli eventi più determinazione e passione che ci significativi che hanno carathanno portato fin qui, possiamo terizzato la storia e il successo continuare a crescere e a condel Gruppo Torello? tribuire positivamente al settore Il vero e proprio punto di svolta è della logistica e dei trasporti. La stato nel 1992 quando i miei tre strada è lunga… ma noi ci siamo.


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VOLVO F H 30 ANNI DA LEADER VOLVO TRUCKS IL MODELLO, ARRIVATO ALLA QUINTA GENERAZIONE, FESTEGGIA IL COMPLEANNO TONDO

UN MILIONE E QUATTROCENTOMILA UNITÀ VENDUTE IN OTTANTA PAESI DEL MONDO. QUESTO IL RISULTATO DEI PRIMI TRENT’ANNI DI VITA DEL VOLVO FH. UN CAMION RIVOLUZIONARIO FIN DAL SUO DEBUTTO, NEL 1993, E CHE SI RICONFERMA ALL’AVANGUARDIA AD OGNI CAMBIO GENERAZIONALE. OGGI, ARRIVATO ALLA QUINTA GENERAZIONE, IL VOLVO FH FESTEGGIA 30 ANNI DI TRASPORTO SULLE STRADE D’EUROPA E DEL MONDO.

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di Paolo Barilari Zingonia

Al suo lancio sul mercato, trent’anni fa, il Volvo FH aveva il compito di sostituire la serie F. Doveva rispondere alle mutate esigenze del trasporto su strada degli anni Novanta sempre più integrato nella catena logistica globale. “Il nostro FH - ha dichiarato Roger Alm, presidente di Volvo Trucks - è la rappresentazione perfetta di una mentalità orientata al cliente e di un modello che va oltre i confini, da 30 anni. In tutte le aree cruciali di un veicolo, come il comfort del conducente, l’efficienza del carburante, la sicurezza e la produttività, non abbiamo mai smesso di migliorare questo camion”. Il Volvo FH nel 1993 aveva un telaio completamente nuovo, con un design che facilitava soluzioni flessibili per diverse applicazioni di trasporto. La catena cinematica prevedeva

“Cinque generazioni, con due momenti significativi: quello della nascita, e quello del rinnovamento nel 2012”.

Il Volvo FH debuttava nel 1993 con un telaio nuovo e un motore inedito da 12 litri - 16 per l’FH16.

un inedito motore da 12 litri 16 litri per il Volvo FH16 - e la cabina offriva un’aerodinamica e un comfort di guida che rappresentava un passo in avanti rispetto alle generazioni pre-

cedenti. “L’FH - commenta Claudio Sivilotti, product manager di Volvo Trucks Italia - è un veicolo che si presenta da solo. Ha rappresentato negli anni una gamma sulla quale abbiamo investito in modo importante in risorse e in ricerca. Cinque generazioni di FH, con due momenti più significativi di altri: quello della nascita, naturalmente, e quello del profondo rinnovamento nel 2012, a vent’anni dalla prima cabina”. Ai tanti elementi che hanno decretato il successo dell’FH, Claudio Sivilotti ne aggiunge un altro. “È il cambio I-Shift, semplicissimo nella costruzione e nella parte meccanica. Una trasmissione

molto compatta e veloce, con aggiornamenti di software e della meccanica che negli anni ne hanno migliorato costantemente le prestazioni. L’FH è un veicolo con una personalità ben precisa, così come hanno caratteristiche comuni i clienti di questo camion. Tanti ci dicono che il nostro FH è elegante senza doverci aggiungere niente, che il modello è perfetto così come esce dalla fabbrica. E questo era esattamente l’obiettivo dei suoi designer: creare un veicolo che fosse iconico di suo, senza necessità di aggiunte e abbellimenti. E per il prossimo futuro, ormai attuale, l’FH è il camion ideale anche per il passaggio all’elettrico, una piattaforma dalla quale sviluppare il futuro di Volvo Trucks”.


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VOLVO TRUCKS La parola a concessionari FCA di Roma e Erretruck di Cosenza

CAPPELLI E RUFOLO: VENDERE L’FH È PIÙ FACILE A bbiamo chiesto un commento sull’FH anche a chi deve venderlo. “La nostra concessionaria, la FCA Spa di Roma, vende camion Volvo dal 1978. Praticamente da quando la Casa svedese è

sbarcata in Italia con i suoi camion, nel 1977”, racconta Massimiliano Cappelli, titolare e amministratore delegato della concessionaria fondata dal padre, Mario Cappelli. “Naturale quindi che trent’anni fa, nel

1993, quando è stato lanciato quel modello rivoluzionario che risponde al nome di FH, lo abbiamo iniziato subito a vendere alla nostra clientela. Il passaggio dalla serie F alla serie FH è stato un notevole

“Un Volvo FH usato si vende molto bene sul mercato di seconda mano italiano, e più in generale europeo, e all’estero, in Nord Africa e in Medio Oriente” assicura Cappelli.

balzo in avanti, un cambio epocale, un grande miglioramento in termini di efficienza, sicurezza, comfort ed estetica. È certo che Volvo Trucks si identifica molto con la serie FH, il prodotto per eccellenza della casa svedese” continua Massimiliano Cappelli. “Una gamma che arriva ad una potenza straordinaria, con il motore da 750 cavalli e l’Italia, per la conformazione delle strade e le tante montagne da superare, è un mercato importante per gli FH più potenti. Tra i punti forti di questo veicolo c’è anche il valore residuo molto alto. Un FH usato si vende molto bene sul mercato di seconda mano italiano, europeo, e anche in Nord Africa e in Medio Oriente. Sono ormai cinque le generazioni FH che si sono succedute dal 1993 ad oggi, e a ogni nuova generazione la Volvo, con il dovuto anticipo, ha sempre aggiornato con grande cura le conoscenze dei meccanici e affilato le armi dei venditori. E per il futuro - conclude Massimiliano Cappelli - c’è l’FH elettrico che già sta circolando. Quello dei camion

pesanti elettrici è un mercato di nicchia, ma con lo sviluppo della rete di ricarica i numeri cresceranno”. Orlando Ruffolo ci parla invece da Cosenza, dalla sua Erretruck. Nasce come autotrasportatore, poi, nel 1996, tre anni dopo il debutto dell’FH, apre una concessionaria. “Questo è un veicolo che rende più facile la vendita. Soprattutto al Sud l’FH è molto apprezzato, sia dai padroncini sia dalle flotte, e i motivi sono identici. È un veicolo robusto che dà davvero pochi problemi, consuma poco e alla fine della sua prima vita - mediamente 5-6 anni - mantiene ancora un alto valore residuo”. Il nome di Volvo, nelle automobili e nei camion, è sempre stato abbinato ha un grande impegno per la sicurezza. “Gli FH - conclude Ruffolo - hanno tutti i sistemi di sicurezza presenti oggi sul mercato, e i clienti che si avvicinano a questo modello sono molto sensibili al tema. Oltre la metà di chi compra un FH richiede un alto numero di sistemi di sicurezza, indipendentemente dal fatto che siano di serie od optional”.

VOLVO TRUCKS La parola ai clienti Luca Facciani e Paolo Giannelli

WEEKEND LIBERI E VALORE RESIDUO ELEVATO

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ue clienti romagnoli hanno gli FH in azienda da molti anni. “Posso dire di conoscere il Volvo FH da tutte le angolazioni, sia come meccanico, il mio precedente lavoro, sia come autista. E in tutti e due i ruoli ho constatato in prima persona come questo camion sia affidabile, costruito seguendo valori solidi, con grande attenzione alla qualità meccanica, all’economia, alla sicurezza e ai consumi”. Luca Facciani, padroncino con base a Gatteo a Mare, sullo storico Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena, è uno dei tanti figli d’arte nel settore dell’autotrasporto. È salito in

camion nel 2009, trasporta materiali per la siderurgia e per l’edilizia. Guida un Volvo FH 500 I-Save acquistato nel 2022. Ma è da quando è salito sul camion, nel 2009, che guida sempre Volvo FH. All’inizio un 460 cavalli del 2000, un modello della prima generazione, quello con i fanali quadrati. Poi nel 2011 un secondo FH 500. Nel 2016 un FH, ancora 500 cavalli e dual-clutch, E poi l’ultimo, quello che guida oggi, acquistato nel 2022: un FH I-Save a doppia turbina. Ma il rapporto di Luca Facciani con i camion Volvo è iniziato prima di salire in camion. Prima di diventare a autotrasportatore, infatti, Luca faceva il meccanico, proprio in un’officina Volvo. “I nostri camion ormai rimangono in azienda per cinque o sei anni, poi li cambiamo. E generalmente la manutenzione programmata è sufficiente a farli marciare senza

Paolo Giannelli, romagnolo di Forlì, trasporta pollame: il selfie insieme al suo Volvo FH è d’obbligo.

problemi. Io ripeto spesso che il Volvo FH mi lascia liberi i weekend. Non devo pensare a lui ma posso pensare a me stesso e alla famiglia”. Paolo Giannelli, 54 anni, padroncino, anche lui romagnolo, di Forlì, è il secondo camionista a parlarci dell’FH. Da sempre trasporta pollame con un allestimento frigo. Paolo inizia a fare il camionista nel 1990, e nel 1996 sale sul primo Volvo FH. “Cercavo una cabina più confortevole e quella dell’FH era, per l’epoca, davvero rivoluzionaria; ci si poteva stare in piedi molto comodamente e l’ergonomia del posto guida era eccezionale. Mi piaceva molto la linea, davvero innovativa nei primi a FH. E tanta tranquillità grazie all’affidabilità del mezzo”. Anche Paolo Giannelli, come Luca Facciani, è arrivato al suo quarto Volvo: dopo il primo del 1996, da 420 cavalli, nel 2002 c’è stato il passaggio al 460 cavalli, replicato nel 2008. E oggi guida un FH 500 comprato nel 2016. “Il camion va ancora molto

bene, nonostante i 750.000 km, ma io lo cambierò comunque nel 2024. Al momento della permuta sicuramente mi farà piacere constatare una volta di più come l’FH, anche dopo cinque o sei anni, mantiene un valore residuo molto alto. E nel futuro passerò a un FH elettrico, vista la tipologia delle mie missioni: 250-300 chilometri e carichi abbastanza leggeri mi permetterebbero di andare bene anche a batteria, nel momento in cui l’infrastruttura di ricarica sarà sufficientemente estesa”.

Luca Facciani insieme a papà: due generazioni di appassionati dell’articolo FH. Sotto Luca bambino vicino al camion del genitore.


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COSTA EUGENIO A FIANCO DI L.G. AUTOTRASPORTI IN UN AMBIZIOSO PROGETTO

FREDDO A VOLONTÀ PER IL PUGLIESE

DAGLI OCCHI DI GHIACCIO

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L’AZIENDA TOSCANA COINVOLTA NELL’ORGANIZZAZIONE DI UNA FLOTTA PER LA GDO NELLA QUALE SARANNO PRESENTI UNITÀ THERMO KING PER IL FREDDO, FORNITE DALLA CONCESSIONARIA DI PARMA IN VIRTÙ DI UN RAPPORTO AVVIATO UNA QUINDICINA DI ANNI FA CON RECIPROCA SODDISFAZIONE.

di Alberto Caspani San Miniato

In Toscana e in Emilia Romagna è in fase di organizzazione una flotta dedicata alla Gdo, specializzata nel freddo, che potrà contare sul contributo di due grandi protagonisti del settore: L.G. Autotrasporti, azienda di Venturina (Livorno) affermatasi nel food per la sua impeccabile puntualità e competenza, ma anche per l’affidabilità dei mezzi Thermo King forniti attraverso la concessionaria parmense Costa Eugenio. Una partnership in corso da una quindicina d’anni e rafforzata ulteriormente da questo progetto, le cui prime operazioni sono attese entro la fine dell’anno. Forte di 142 dipendenti, di cui 100 autisti per 110 veicoli, L.G. Autotrasporti dispone fra l’altro di un punto logistico distaccato in provincia di Pisa (150 mq di uffici) e svolge regolarmente deposito merci per conto terzi. “Questo è per noi il coronamento di un cammino tanto complesso quanto gratificante - spiega Gianni Laguardia negli uffici della filiale di San Donato, frazione dell’incantevole Comune di San Miniato - perché dopo la crisi del nostro principale cliente nel biennio 2018-2020, rimettersi in pista non è stato semplice, ma a costo di grandi sacrifici personali siamo riusciti a rispettare scadenze e consegne con tutti gli altri nostri clienti, non interrompendo mai l’attività. Neppure durante la pandemia. In poco tempo, statistiche alla mano, ci siamo guadagnati la nomea di azienda 100 per cento affidabile nelle consegne, divenendo partner di fiducia di grandi catene come Conad Nord Ovest, UniCoop Firenze e Lidl Italia, ma anche Penny e Stef Italia. Con alcuni clienti, in particolare, il rapporto si è fatto sempre più stretto: affittiamo ormai quasi l’intero parcheggio della nostra sede centrale a Venturina per le operazioni di deposito, una superficie cioè di quasi 4.500 mq per 200 rotazioni giornaliere, inclusiva di altri 300 mq per i nostri uffici. Quando il cliente ce lo richiede, i mezzi da noi utilizzati vengono invece parcheggiati direttamente presso le loro strutture, in modo tale da velocizzare e razionalizzare le operazioni di trasporto. Nessuna sorpresa, dunque, se a investire nelle nostre forze sia stato proprio il settore della gdo, dandoci modo di studiare un progetto dedicato alle esigenze del settore, continuando la collaborazione con Costa Eugenio”.

Gianni Laguardia della L.G. Autotrasporti: la partnership con la concessionaria Thermo King Costa Eugenio prosegue da anni.

concorrenza. “Abbiamo visto L.G. Autotrasporti anticipare i tempi scegliendo di mettere a contratto di manutenzione le proprie unità e crescere costantemente di anno in anno - osservano Cristina Costa e Pierluigi Camorali, rispettivamente amministratore delegato e sales manager di Costa Eugenio - tant’è che il suo flusso d’acquisto si assesta ora sulle 15-20 unità all’anno. Prima scelta in una nuova flotta dovrebbe essere l’adozione di unità Advancer, che permettono un controllo delle temperature di altissima precisione per ciascun carico, ma anche di riduzione al minimo dei tempi di fermo macchina, garantendo minori consumi di gasolio, con conseguenti effetti positivi sull’ambiente. La nuova unità completerebbe la gamma dei prodotti presenti nella flotta “È un lavoro nel del nostro cliente, quale il fattore che utilizza SLX per umano è ancora i semirimorchi, unità preponderante, sottotelaio o a naso e dove l’autista sulle motrici comprese fra i 7.50 e i è in grado di 9.60 metri, contigiocare un ruolo nuando l’esperienza strategico tanto del controllo da requanto il titolare, moto per la presenza qualora sappia a bordo della telematica, con colleinterfacciarsi gamento satellitare. con il cliente”. Siamo certi di poter trovare ancora una volta la soluzione migliore, perché Gianni ha competenze estremamente pratiche sui veicoli e può fornirci indicazioni esatte per centrare il miglior prodotto per le sue esigenze”. Fra i punti maggiormente qualificanti di L.G. Autotrasporti, pronta a chiudere il 2023 con un’ulteriore crescita del 15 per cento, sono annoverati la cura e la considerazione nei confronti del personale di guida, considerazione che da una parte ha permesso di disporre di un numero di autisti superiore a quello dei veicoli in servizio, ma soprattutto di responsabilizzare gli autisti stessi nelle fasi di confronto col cliente. Oggi al personale guida della ditta di Venturina vengono offerti formazione costante e affiancamento, mettendoli nelle migliori condizioni per la fidelizzarsi al lavoro.

Orgoglio e pregiudizio

Thermo King, i re del freddo

La scelta dei modelli SLX e, in futuro, delle unità Advancer, è stata quasi automatica per Gianni Laguardia. Da quando il rapporto con la concessionaria Costa Eugenio è stato avviato una quindicina di anni fa, il livello di soddisfazione è

rimasto inalterato, potendo contare su motori efficienti in qualsiasi condizione stagionale, con consumi particolarmente contenuti e la certezza di centri di assistenza qualificati. Tre aspetti che fanno dimenticare i costi di mercato tendenzialmente superiori rispetto alla

“Non dimentico da dove io stesso sono venuto - riprende Gianni Laguardia perché Firenze è stata indubbiamente la mia prima grande opportunità lavorativa, ma i miei primi passi sono stati mossi in Puglia. A mio avviso questo è un lavoro nel quale il fattore umano è ancora preponderante e dove l’autista è in grado di giocare un ruolo strategico tanto quanto l’amministratore, qualora sappia interfacciarsi con il cliente. Ecco perché preferisco circondarmi


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news FORD TRUCKS ESCE DAL CASSETTO ANCHE L’F-MAX AD IDROGENO

di una squadra giovane e desiderosa di crescere, mentre osservo con un pizzico di ironia quelle stesse persone che, anni fa, faticavano a prenderti in considerazione e ora corrono a cercarti in virtù del fatturato. Per continuare a crescere, anche e soprattutto economicamente, bisogna trattare tutti da pari a pari: in questo modo, per me, si sono aperte porte inaspettate anche in altri segmenti di mercato”. Occhi azzurri penetranti, braccia muscolose e tatuate, ma un’ironia tutta pugliese, Gianni Laguardia è indubbiamente un uomo che sa mettere

ognuno al proprio posto; sempre, però, col sorriso sulle labbra e la gentilezza di chi ne ha viste troppe per lasciarsi turbare. I racconti sulla sua vita, dice, dovrebbero essere raccolti in un libro a sé per far da scuola-vita ai propri dipendenti. Non c’è dubbio che, chi lo conosca, desideri alla fine seguirlo in ogni impresa. Al suo fianco, in azienda, conta infatti sull’appoggio di due figure chiave: la contabile e segretaria Rosella Moggi da una parte, dall’altra Marco Bidini, il responsabile traffico di L.G. Autotrasporti. Con l’entrata in azienda della figlia diciannovenne tre anni fa, specializzatasi nei compiti fiscali e di amministrazione, ma anche del genero alla funzioni traffico, per Gianni si prospetta una prosecuzione dell’attività lavorativa in famiglia. “Sicuramente potenzieremo ancor più la nostra flotta

- aggiunge - tenuto conto che con un solo camion riusciamo a movimentare circa 90 pallet al giorno, ma il settore resterà in via primaria quello del fresco e del secco nel food. Considerata poi la delicatezza del periodo, meglio mantenere i rapporti con le attuali realtà della gdo, confermandosi una garanzia in termini di affidabilità economica e di politiche del lavoro. Analogamente la nostra zona operativa resterà focalizzata sul centro-nord Italia, integrando eventualmente nuovi mezzi a metano per rendere ancora più sostenibile la nostra attività. Negli anni addietro abbiamo cominciato ad acquistare alcuni Iveco Natural Power, il cui impiego è stato in parte frenato dall’esplosione del costo del gas, ma il resto della flotta (ripartita in 70 trattori con prevalenza Scania, 40 motrici e 180 semirimorchi con predilezione Schmitz) è tutto diesel. Con prezzi di acquisto eccessivamente elevati, l’elettrico non rappresenta ancora un’opportunità d’investimento per noi”. Sì, ci sarà da battagliare prima di poter disporre di un’infrastruttura green all’altezza. Quindi, collo chino e “la guardia” alzata.

Cristina Costa, Presidente Costa Eugenio, insieme a Marco Bidini, il responsabile traffico di L.G. Autotrasporti.

PROMETEON Presente al Nufam di Karlsruhe con un’importante novità

ECCO L’ON-OFF DELLA SERIE 02, PER UN UTILIZZO LIGHT

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n occasione del NUFAM, la fiera di Karlsruhe dedicata ai veicoli commerciali e industriali, Prometeon presenta un nuovo prodotto della Serie 02, la prima “Prometeon engineered”. Si tratta dello G02 ECO PRO, pneumatico OnOff con una grande attenzione all’ottimizzazione dei costi di esercizio con focus in particolare al consumo carburante, considerandone la destinazione d’uso. Rap-

presenta, infatti, la scelta perfetta per i clienti che utilizzano il mezzo per il 80-90 per cento del tempo su strada e per la rimanente percentuale in off-road. Grazie a una evoluzione dei materiali di rinforzo, alla nuova geometria dei disegni e alle innovative mescole utilizzate nel battistrada, vanta sulla precedente linea di prodotto il 20 per cento in meno di resistenza al rotolamento, il 6,5 in più

di capacità di carico e un incremento del 20 per cento del comfort e della guidabilità su strada asfaltata. La maggiore capacità di carico, che permette di trasportare fino a una tonnellata in più e quindi di diminuire il numero di viaggi, e la più bassa resistenza al rotolamento, abbassano i consumi e l’impatto ambientale. Rispetto alla precedente linea di prodotto, si calcolano 1,5 litri di carburante risparmiato

ogni 100 chilometri, pari a 32 mila euro complessivi l’anno per i costi del carburante. La riduzione delle emissioni di CO2 è pari a 856 chilogrammi per una flotta di 20 mezzi che percorrono ognuno mediamente 60 mila chilometri l’anno. Il G02 ECO PRO è già disponibile sul mercato in versione Multiaxle e Drive nelle seguenti misure: 295/80 R 22.5, 315/80 R 22.5, 13 R 22.5.

Ford Trucks ha stretto una importante partnership con Ballard Power Systems per sviluppare un camion F-MAX a propulsione Fuel Cell, nell’ambito del progetto Horizon Europe ZEFES (Zero Emission Freight EcoSystem), promosso dall’Unione Europea. Ballard Power Systems è leader internazionale nello sviluppo, produzione, vendita e assistenza di sistemi di alimentazione con celle a combustibile. I prodotti e i servizi della multinazionale canadese sono utilizzati oggi in vari settori, dalla forza motrice per veicoli dedicati alla movimentazione di materiali, fino alle applicazioni marittime e ferroviarie. L’accordo include un ordine di acquisto iniziale per due motori Fuel Cell FCmove-XD da 120 kW, la cui consegna è attesa entro il 2023. È inoltre previsto che il modello di F-MAX, protagonista del progetto, inizierà il suo viaggio sulle strade europee entro il 2025.

MERCATO AUTOCARRI E AUTOBUS PROSEGUE IL TREND POSITIVO

Nei mesi di luglio e agosto il comparto degli autocarri e quello degli autobus proseguono il trend positivo dei mesi precedenti. A luglio 2023 sono stati rilasciati 2.778 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+30,6%), ad agosto 2.553 (+75,7%). Nei primi otto mesi si contano 20.366 libretti di circolazione, il 20,2% in più rispetto al 2022. Tutte e quattro le aree geografiche mantengono un segno positivo: +24,5% l’area Sud e Isole, +19% il Centro, +18,9% il NordEst e +18,1% il Nord-Ovest. Per classi di peso, i veicoli sopra le 3,5 e fino a 5 ton registrano la crescita più significativa (+60,3%), seguiti dai veicoli pesanti da 16 ton in su (+22,4%), dai veicoli sopra le 8 e fino a 12,5 ton (+20,5%) e, infine, dai veicoli sopra 12,5 e sotto le 16 ton (+17,9%). Restano, invece, stabili i veicoli sopra le 5 e fino a 8 ton. Nei primi otto mesi del 2023 la quota di mercato dei veicoli alimentati a gas risulta dell’1,9% (era del 3,7% a gennaio-agosto 2022), per un totale di 383 unità, mentre gli autocarri elettrici e ibridi gasolio/ elettrico rappresentano l’1,3% del totale (era lo 0,1% a gennaio-agosto 2022). Passando agli autobus, quelli con ptt superiore a 3.500 kg totalizzano a luglio 489 nuove unità, con un incremento del 194,6% rispetto a luglio 2022. Nel settimo mese dell’anno si mantengono positivi, con rialzi a tripla cifra, gli autobus adibiti al TPL (+627,7%) e i minibus (+164%). Calano, invece, gli autobus e midibus turistici (-11,5%) e gli scuolabus (-16,7%). Ad agosto, l’immatricolato autobus ammonta a 460 unità, in crescite dell’84%. Nel mese, tornano positivi tutti e quattro i comparti: +170% i minibus, in rialzo a tripla cifra, +87% gli autobus adibiti al TPL, +83,3% gli scuolabus e +12,9% gli autobus e midibus turistici, con una crescita più contenuta. Nei primi otto mesi del 2023, i libretti di rilasciati sono 3.306 (+77,2%). Secondo l’alimentazione, la quota degli autobus alimentati gas è del 12,5% a gennaio-agosto 2023 (contro il 16% dei primi otto mesi del 2022), mentre gli elettrici, ibridi gasolio/ elettrico e ibridi metano/elettrico rappresentano il 16,5% (7,3% a gennaioagosto 2022).


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CONTINENTAL LE GOMME DEL MARCHIO EQUIPAGGIANO GLI AUTOBUS DELLA ABRUZZO TOURING UNA PASSIONE FAMILIARE, QUELLA CHE ANIMA MAURIZIO SARAULLO, CHE RACCOGLIEVA A 24 ANNI L’EREDITÀ DI PAPÀ GABRIELE, E CHE OGGI INSEGNA A SUO FIGLIO PAOLO AD AMARE IL MESTIERE DEL TRASPORTO DI PERSONE. UN TRASPORTO PIÙ SICURO DA QUANDO È GOMMATO CONTINENTAL.

«

di Lino Sinari Teramo L’ho fatto per amore». Maurizio Saraullo risponde così quando gli si chiede cosa l’abbia spinto a entrare nel mercato del trasporto persone. E l’amore di cui parla è quello nei confronti del padre, Gabriele, che seguendo le orme del nonno di Maurizio si occupava di gestire un’azienda di trasporto merci. Poi nel 1986 la decisione di comprare il primo autobus e da lì entrare in un nuovo mercato. Il sogno rischia però di andare in fumo ben presto. Nel 1990 infatti papà Gabriele, a 57 anni, comincia a perdere un po’ di motivazione perché teme che in famiglia non ci sia nessuno che abbia voglia di continuare l’attività di famiglia. È a questo punto che Maurizio compie la scelta che gli cambierà la vita, e a 24 anni decide di fare l’unica cosa che potrebbe rendere davvero felice suo padre: entra in azienda e ci si dedica totalmente, puntando tutto sul trasporto persone. In sei mesi aggiunge ai due autobus altri quattro, ed è l’inizio di un percorso imprenditoriale che lo porta oggi, a 57 anni, a essere proprietario della Abruzzo Touring, una ben avviata società di noleggio pullman, minibus e autovetture, e a essere presidente di Prontobus, un ex consorzio (da

L’autobus, un veicolo che

trasporta umanità

otto anni diventato s.r.l.) nato nel 2000 di cui la sua società è stata socio fondatore e che oggi raggruppa 3 aziende - Chiarelli viaggi dell’Aquila, Giacomucci Viaggi di Vasto, Di Carlo Viaggi di Manoppello – per un totale di 60 autobus.

Una crescita costante

Questa realtà permette oggi il collegamento quotidiano tra l’Abruzzo e il Lazio con diverse corse giornaliere. Il punto di svolta nel 2008 quando il consorzio, dopo la liberalizzazione delle linee, inizia a effettuare servizi commerciali che collegano Pescara con gli aeroporti di Roma. Un collegamento che fino a quel momento mancava Tre generazioni animate dalla passione per il trasporto persone: Maurizio Saraullo, con papà Gabriele e il figlio Paolo.

totalmente. Si arriva a effettuare fino a trenta corse al giorno, divise tra andata e ritorno, a cui si aggiungono anche quelle per il porto di Civitavecchia. “Siamo partiti da piccoli pulmini. Poi siamo dovuti passare a mezzi da 36 posti per arrivare nel giro di poco tempo a bus da 12 metri e doppi piani”, ricorda Maurizio. Un altro momento importante avviene nel 2016: è l’anno dell’inizio della collaborazione con Continental. “Ci siamo avvicinati a questa azienda quando hanno creato uno pneumatico specifico per gli autobus – spiega

Maurizio –. Abbiamo provato il prodotto, e i risultati ci hanno convinto. E a rafforzare ulteriormente questa buona impressione ha contribuito anche un altro aspetto del servizio, quello legato all’assistenza. Ovunque si trovino i nostri mezzi, in Italia o in Europa, in qualsiasi momento del giorno e della notte, qualora dovessimo avere problemi con uno pneumatico, Continental ci garantisce l’intervento. Ci è già capitato di avere bisogno e siamo stati tutelati al meglio, abbiamo subito potuto contare su un gommista che ci risol-

ANFIA Nuovo Presidente per la Sezione Rimorchi

MASSIMO MENCI SUCCEDE A BERTOJA

I

n occasione dell’Assemblea della Sezione Rimorchi di ANFIA – svoltasi lo scorso 12 settembre - Massimo Menci, Direttore Generale presso Menci & C., è stato nominato Presidente della Sezione per il quadriennio 2023-2027. “Ringrazio gli Associati - ha af-

fermato il Neo-Presidente - per la fiducia accordatami e accolgo con piacere questa nomina. Forte della coesione e dell’apertura al confronto tra le imprese della Sezione, accomunate dagli stessi obiettivi, intraprendo questo mandato garantendo il massimo impegno nel rafforzare la voce del settore, affinché possa dare il suo contributo per accrescere la sostenibilità del trasporto merci, proseguendo la collaborazione con le istituzioni”. Nato a Castiglion Fiorentino, classe 1971, Massimo Menci succede a Andrea Zambon Bertoja. La Menci & C. S.p.A. con un fatturato 90 milioni e 300 addetti, produce rimorchi e semirimorchi in acciaio ed alluminio e cisterne per trasporto mangimi Massimo Menci è il neo Presidente della Sezione Rimorchi di Anfia.

“normalità”, dunque. E quando c’è bisogno, Maurizio, nonostante il ruo“Ovunque si vesse il problema. lo di presidente, trovino i nostri Con una garanzia non esita a tirarsi mezzi, in Italia ulteriore, la spesa su le maniche e è sempre la stesmettersi in prima o in Europa, sa. I costi, dunlinea: “Anch’io guiin qualsiasi que, sono certi; do quando serve. momento nessuna sorpresa. Prima del 2020 passavo la mia Inoltre, i consigli del giorno e degli specialisti giornata lavoradella notte, Continental ci tiva in ufficio, ora Continental hanno permesso di mi adeguo senza adottare alcuni acproblemi”. E qui ci garantisce corgimenti tecnici il problema è più l’intervento”. che hanno progenerale, gli aulungato la durata tisti scarseggiano degli pneumatici, di questi tempi. arrivando in alcuni casi a punte “Con la pandemia è aumentato del 50 per cento in più rispetto il traffico merci e in tanti si alla media”. sono spostati su quel mercato. Ora però la situazione sta Archiviata la pandemia, lentamente rientrando anche oggi l’azienda è in ripresa su questo versante”. Intanto, a dare una mano è arCome in tutte le storie imprenditoriali di successo ci rivato anche il figlio di Maurizio, sono però anche dei momenti Paolo, che a 26 anni guida un bui. E in questo caso, manco mezzo di Prontobus e comincia a dirlo, il passaggio più critico a conoscere tutti gli aspetti di è riconducibile alla pandemia. questo lavoro, per la gioia di papà “Nel 2019 facevamo 20 ore al Maurizio: “È un mondo che a giorno di corse. Avevamo 55 me ha dato tanto, spero sia così dipendenti e 20 autobus. Fatanche per lui”. Parole da vero turavamo 6 milioni di euro. Un appassionato del suo lavoro. E anno dopo, il primo del Covid, se gli si domanda perché tanti abbiamo fatturato un terzo. anni fa abbia deciso di puntare Nel 2021 siamo risaliti al 50 per tutto sul trasporto di persone cento e l’anno scorso abbiamo anziché su quello merci, la riraggiunto circa il 70 per cento. sposta arriva immediata, senza Nel 2023 dovremmo essere anun attimo di esitazione: “Viagcora sotto, ma la progressione giare sul camion è solitudine; continua. Gli autobus ora sono gli autobus invece sono sempre 14 e i dipendenti 35, ma a questi pieni di gente. E questo contatto vanno aggiunti quelli messi a umano arricchisce sempre: al disposizione dalle aziende sovolante di un autobus si dà e cie”. Poco a poco si torna alla si riceve tantissimo”.


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*Dato stimato a seguito dei test e delle simulazioni interne fatte da IVECO, in attesa dell’omologazione del veicolo, sulla versione Furgone 42S14E V 4.100 H2 con 3 batterie nel ciclo WLTP urbano. Pertanto i dati relativi alle autonomie stimate potrebbero variare. L’autonomia che sarà riconosciuta in sede di omologazione sarà disponibile in prossimità della commercializzazione del veicolo. In ogni caso, le prestazioni reali possono variare a causa di vari fattori (es. equipaggiamento del veicolo, stile di guida, condizioni meteorologiche, mission, condizioni del veicolo, età e condizioni della batteria agli ioni di litio).


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IL M I G L I O R INVESTIMENTO

EUROMASTER MONDO OFFICINE: FRANA GOMME, CENTRO DI ECCELLENZA DEL NETWORK

DEGLI ULTIMI 30 ANNI

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INCONTRIAMO EMILIO FRANA, OGGI TITOLARE DELL’OFFICINA APERTA DA PAPÀ CARLO NEL 1978: INSIEME AI FRATELLI MARCO E SARA, E SEMPRE SOTTO IL VIGILE SGUARDO DEI GENITORI, PORTA L’AZIENDA, ENTRATA DA UNA DECINA DI ANNI NEL NETWORK EUROMASTER E DA ALLORA IN CRESCITA, VERSO NUOVI TRAGUARDI. Emilio Frana sulla porta della Frana Gomme. Insieme al fratello Marco e alla sorella Sara porta avanti l’attività iniziata da papà Carlo nel 1978.

di Cristina Altieri Madone

Una simpatia e una disponibilità tanto più apprezzate, da parte di chi scrive, perché in un’ora di conversazione Emilio Frana riceve circa 20 telefonate, alle quali, senza mancare di scusarsi per l’interruzione, non può non rispondere. “È così tutti i giorni - inizia a raccontarci il titolare di Frana Gomme - sono impegnato al telefono costantemente, dalle 7 del mattino alle 9 della sera”. Come potrebbe essere diversamente? Frana Gomme è uno dei centri di eccellenza dell’universo Euromaster, un punto di riferimento per tante, tantissime aziende che operano nella bergamasca, nel milanese e nel piacentino. E lui, Emilio, ha un imperativo morale: mai far aspettare un cliente, a maggior ragione se si tratta di un trasportatore. “Il privato generalmente può anche perdere quella mezz’ora - ci spiega - al massimo rimanda un appuntamento, riprogramma, in qualche modo riesce a riassorbire il tempo perso. Ma per chi lavora al volante il discorso è differente: le ore di guida trascorrono inesorabili, l’autista si trova a dover lavorare il sabato, a non poter stare con la famiglia. Per non parlare delle consegne del freddo: impensabile non far ripartire camion e furgoni il prima possibile”. Una visione chiara di quelle che sono le priorità quando si gestisce un’officina, d’altra parte Emilio non è arrivato da poco in questo settore visto che era ancora piccolissimo quando già giocava con le gomme. L’azienda nasce infatti nel 1978 per iniziativa di papà Carlo, che apre una ditta individuale specializzandosi in vetture e carrelli industriali. “In realtà - ci racconta Emilio, oggi quarant’anni, sposato con due figli di 6 e 2 anni - mio padre si occupava anche di autoservizi. Si alzava, portava i ragazzi a scuola, apriva l’officina, a mezzogiorno riportava gli studenti a casa, in pausa pranzo correva dai clienti a riparare i carrelli, alle 2 riapriva l’officina: una vita di lavoro e di sacrifici che ha posto però le basi solide sulle quali si fonda l’attività di oggi”. Emilio, insieme al fratello Marco, di un anno più giovane, arriva in azienda nei primi anni 2000, subito dopo aver completato gli studi. “L’azienda si è poi trasformata in SRL nel 2007-2008,

quando io e mio fratello, che fino ad allora eravamo assunti da papà, siamo entrati in società insieme a mia madre, Marina Appiani. Oggi i miei genitori sono ancora giovani e continuano ad essere presenti in azienda. Papà ha 72 anni e fa ancora tutto il lavoro, diciamo “nascosto”, quello che non si vede

ma è indispensabile, mamma invece è l’amministratrice della società, ma anche la mediatrice in caso di divergenza di opinioni tra noi fratelli. Già, perché anche mia sorella Sara, classe 1997, è arrivata in azienda un paio di anni fa: la sera chiudiamo l’officina alle 19 ma in realtà prima delle 21 non andiamo a casa per discutere tutto quello che è stato fatto nel corso della giornata e, se possibile, individuare i margini di miglioramento”. Nel 2006 l’azienda apre una nuova struttura, quella moderna e elegante che oggi ospita uffici e officina di riparazione, mentre un anno più tardi arriva l’autorizzazione per le revisioni ministeriali, che vengono dislocate negli spazi da dove tutto era partito. “Siamo cresciuti in modo graduale fino al 2011, quando abbiamo firmato con Euromaster. Da quel momento l’incremento del lavoro è diventato esponenziale. Prima di entrare nel network eravamo in 5, compresi mio padre, mio fratello e il sottoscritto. Oggi siamo in 14. Il beneficio che ci ha dato entrare nel circuito Euromaster in termini di quantità di lavoro è incalcolabile. È un’organizzazione che offre un ventaglio molto ampio di possibilità: certo, bisogna rispondere, dimostrare di avere la capacità di coglierle, quelle occasioni. E allora rendono moltissimo. Con loro siamo partiti con il 24 ore, iniziativa che ci ha permesso non solo di seguire tutti i clienti Euromaster sulla nostra zona, ma di ampliare l’offerta ai nostri partner storici e inevitabilmente di attirarne di nuovi: oggi chi si rivolge a noi è assistito h24 su tutto il territorio nazionale, e anche all’estero, grazie al programma Euromaster Assistance”. La Frana Gomme ha a disposizione tre camionette, due Mercedes-Benz Sprinter e un Opel Vivaro:


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quest’ultima è un officina da piazzale, mentre gli Sprinter si occupano del 24 ore, uno dedicato all’autocarro, l’altro sia all’autocarro che alla vettura. “Facciamo un paio di interventi di depannage al giorno, e circa 30 riparazioni in officina alla settimana. Un altro parametro per spiegare quanto siamo cresciuti? Oggi senza dubbio lavoro il doppio delle ore di prima”. Il team attuale della Frana Gomme comprende, oltre alla famiglia Frana, un meccanico fisso, un meccanico-gommista (a seconda delle necessità e dei picchi di lavoro), un gommista autocarro, un responsabile amministrativo, due persone all’accettazione, tre gommisti vettura e un responsabile delle revisioni. “Io seguo al 90 per cento del mio tempo - specifica Emilio - l’accettazione, l’ambito commerciale e l’officina vettura, mentre mio fratello gestisce il tecnico autocarro, le lavorazioni esterne,

“Da quando siamo entrati nel network Euromaster l’incremento del lavoro è diventato esponenziale. Eravamo 5, oggi siamo in 14”.

i check, e programma l’uscita delle camionette. Mia sorella invece aiuta sia in accettazione che nel reparto revisione”. Dei clienti della Frana Gomma il 35-40 per cento sono aziende, e di queste il 65 per cento sono clienti della distribuzione. “Abbiamo diverse flotte in gestione, e di alcune seguiamo anche il costo chilometrico”. Una realtà in crescita dunque, la Frana Gomme, ben piantata in un solido terreno di tradizione, animata dall’intraprendenza di Emilio, e con lo sguardo costantemente rivolto al futuro. “Abbiamo diversi progetti in cantiere, ma è prematuro parlarne, meglio darci appuntamento tra qualche mese. Per il momento continuiamo con la nostra offerta multiservice: fino a 35

Officina, area accettazione, piazzale esterno: alla Frana Gomme tutti gli spazi sono messi al servizio del cliente e delle sue esigenze. In alto al centro Emilio Frana con la sorella Sara accolgono con un sorriso chi entra.

q offriamo meccanica, revisioni e piccola carrozzeria, mentre per le riparazioni più importanti collaboriamo con due carrozzerie della zona. Per l’autocarro invece ci occupiamo delle gomme, fornendo il servizio h24, mentre per la meccanica e le revisioni ci appoggiamo ad un collega della zona. Il problema è che siamo sottostaffati, ci servirebbero nuove leve, ma non si trovano professionisti formati. Abbiamo contatti con tre scuole professionali e accogliamo stagisti in due periodi dell’anno: il fatto triste è che ci “rubiamo” i professionisti formati tra gommisti, giocando al rialzo

di stipendio. È un comportamento del quale non vado fiero, ma se si vuole lavorare la manodopera è necessaria. Sto aprendo agli stranieri: anche loro sono da formare ma ci pensano da soli, guardano e imparano, sono solidi e senza grilli per la testa. I ragazzi italiani? Tanti crescono con l’idea di studiare, di andare all’università, anche quando poi di voglia e di talento ce n’è poco”. Un ultimo commento sull’esperienza con Euromaster? “Tutto è migliorabile - conclude Emilio, da bergamasco pratico che concede raramente - ma devo ammettere che è stato il miglior investimento degli ultimi 30 anni: attenti bene, non ho parlato di costo, ma di investimento”.

GIMATRANS L’importanza del Management Consulting, anche nei family business

PIANIFICAZIONE E COMUNICAZIONE PER FUNZIONARE SEMPRE AL MEGLIO

I

l tema della managerializzazione dei family business è di grande attualità: uno studio AIDAF - Osservatorio AUB 2021 mostra che i family business italiani non raggiungono in media gli stessi risultati dei corrispettivi di altri paesi europei (il 49% delle aziende familiari italiane ad esempio, ha un fatturato minore al mezzo miliardo di euro, mentre in Germania nessun family business – tra le prime mille in termini di fatturato – scende sotto il mezzo miliardo). Tra le tematiche che influenzano comportamenti e performance aziendali una rilevanza particolare è rivestita proprio dalla managerializzazione: nei family

business il sistema valoriale dell’impresa spesso si fonde e confonde con la personalità dei membri della famiglia. Si rende quindi necessaria la presenza di una figura professionale che fornisca uno sguardo esterno e incondizionato, in grado di strutturare un nuovo processo organizzativo. Questa è stata l’intenzione di Stefano Quarti, AD di GI.MA. TRANS, quando ha deciso di far intraprendere alla propria azienda un viaggio guidato da Neokmos, società di consulenza direzionale, per tra-

durre un feedback esterno in un’opportunità di crescita collettiva. La fase iniziale del percorso ha previsto un’analisi del business aziendale a 360 gradi ed è stata possibile grazie alla collaborazione di Fabio Orbello, Direttore Operativo di GI.MA. TRANS, e Luigi D’Auria,

partner di Neokmos. Il primo gruppo di lavoro coinvolto è stato l’Area Traffico, con l’istituzione di un Comitato di Pianificazione, quale momento di confronto mensile. Per valutare gli effetti delle azioni correttive ed trovare nuove strade da intraprendere, è

però necessario che l’azienda condivida al suo interno dati e risultati in modo continuativo, non solo per trovare migliori sinergie per la singola area interessata, ma anche per innalzare il livello di comunicazione e interazione tra aree diverse. In una seconda fase verrà coinvolta maggiormente l’Area Risorse Umane: saranno infatti sviluppate iniziative cross-funzionali, parallele al lavoro operativo, incentrate sull’accrescimento delle soft skills non solo per l’Area Traffico ma anche per tutte le altre aree aziendali.


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FRAIKIN IL NOLEGGIO CONVINCE SIFTE BERTI, IN MENO DI DUE ANNI GIÀ 17 MEZZI CONSEGNATI

LA SOLUZIONE GIUSTA

PER LE CURVE IN

CRESCITA

U

PARTITA AD INIZIO 2022, LA FORNITURA DI VEICOLI AL TRASPORTATORE QUASI CINQUANTACINQUENNE PROSEGUE CON RECIPROCA SODDISFAZIONE. E CON L’ARRIVO DI TECNOTRANS ALL’INTERNO DEL GRUPPO, GIÀ SI PROFILA UN’APERTURA AL NOLEGGIATORE FRANCESE E AI SUOI SERVIZI ANCHE DA PARTE DELLA FLOTTA DEL TECHNICAL COURIER.

di Cristina Altieri Lainate

Un incontro felice trasformatosi in un accordo del quale già si delineano all’orizzonte futuri sviluppi. I protagonisti sono Fraikin, leader nelle soluzioni di noleggio di veicoli industriali, commerciali e di semirimorchi, e Sifte Berti, storica e affermata realtà nel mondo delle spedizioni e del trasporto, che da poche settimane ha riaccolto all’interno della propria organizzazione la Tecnotrans, realizzando una di quelle classiche, suggestive, chiusure del cerchio che sarebbe un peccato non raccontare. Da inizio 2022 Fraikin ha fornito a Siete Berti 10 semirimorchi e 7 trattori, e il rapporto di consulenza continua, con una significativa volontà di comprendere presto nel discorso anche Tecnotrans. “Avevamo già in flotta veicoli presi da altri noleggiatori - inizia a raccontarci Davide Franchino, in Siete Berti dal novembre 2021 e dal giugno di quest’anno Direttore Generale - ma Fraikin ha dimostrato una elasticità eccezionale nel venirci incontro, e così sono diventati i nostri fornitori. Il Direttore Commerciale Luigi Beccalli e la sua squadra hanno sempre risposto alle nostre richieste con sollecitudine e spirito collaborativo, arrivando a cambiare i mezzi in corsa, ma soprattutto offrendoci una sponda di carattere consulenziale. Presto apriremo un fronte anche sul versante Tecnotrans, il cui parco nei prossimi mesi avrà bisogno di un ricambio”. La Sifte Berti opera nel mercato della

Da sinistra Luigi Beccalli, Direttore Commerciale Fraikin Italia, Davide Franchino, Direttore Generale Sifte Berti, Filippo Barbera, Amministratore Delegato Tecnotrans, Roberto Cogo, agente commerciale Fraikin Italia, e Cristian Ceravolo, Responsabile rapporti commerciali Sifte Berti.

logistica dal 1969. Nasce come spedizioniere, occupandosi principalmente di mare-aereo: la sua avventura nel campo del traffico terrestre inizia negli anni Ottanta con la costituzione di Atra, successivamente assorbita insieme ad una flotta di oltre 100 mezzi. “La Sifte Berti di oggi - continua Davide Franchino - è più equilibrata nella divisione tra logistica e trasporto - ci occupiamo di collettame - e espletiamo i nostri servizi affidandoci a mezzi di proprietà per le navette internazionali e per la rete di trazione nazionale. Per la distribuzione ci avvaliamo invece di fornitori e padroncini, come tutte le aziende moderne”.

139 i dipendenti diretti, circa 38 milioni di euro il fatturato, con una netta inversione di tendenza a partire dal 2021, dopo una serie negativa di 10 anni causata della perdita di clienti della logistica. “Oggi la curva si è invertita - precisa Franchino - e assistiamo ad una forte ripresa e sviluppo del fatturato: il piano è di arrivare ad una massa critica di 50-60 milioni di euro. Non abbiamo ambizioni smisurate, d’altra parte esistono fattori che oggi penalizzano particolarmente il mercato. Non si tratta di un settore ad altissima redditività, e l’utilizzo della leva finanziaria a breve termine deve essere utilizzato con parsimonia, perché la red-

ditività è bassa e se i tassi di interesse sono alti, come oggi sono alti, si lavora per far guadagnare le banche. Se siamo riusciti ad assorbire l’incremento dei costi energetici e del carburante, l’aumento dei tassi incide come un macigno sulle prospettive economiche di tutti i logistici. Meglio crescere un po’ meno, ma basandosi sulle proprie forze”. Una visione strategica e finanziaria chiara che ha ispirato anche la recente intesa con Fraikin. “È proprio nell’ambito del nostro percorso di rilancio - continua il Direttore Generale - che abbiamo inteso sviluppare la partnership con gli amici di Fraikin. Sono anche le incertezze che


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Due Ford Trucks F-Max che Fraikin Italia ha noleggiato a Sifte Berti: sono in totale 7 i trattori contrattualizzati, oltre a 10 semirimorchi.

un po’ l’alfa e l’omega della Tecnotrans, accompagnano la rivoluzione green ad averci spinto a noleggiare, piuttosto che ceduta dopo la fondazione per motivi profonderci in esposizioni per rinnovare contingenti: oggi la riportiamo a casa per la flotta e acquistare nuovi mezzi che darle una nuova vita”. La Tecnotrans è non sappiamo fino a quando potremo uno dei primi operatori logistici italiani utilizzare”. specializzati nella gestione, distribuzione Fondata da Franco Berti, classe 1944, e installazione di prodotti informatici, per cinquant’anni Amministratore Unico apparecchiature medicali e scientifiche, dell’azienda e ancor oggi socio di maggioprodotti per il fitness e wellness, centrali ranza, la Sifte Berti è gestita da un Cda telefoniche e più in generale prodotti ad nel quale siede, oltre a Franco, la figlia alta tecnologia. “Mio padre ha diretto Francesca, che rappresenta la continuità familiare e che ha recentemente acquisito le deleghe per la gestione del patrimonio immobiliare, e lo stesso Davide Franchino, a testimonianza della volontà dell’azienda di appoggiarsi ad una solida struttura manageriale. “Sono onorato di essere stato chiamato a far parte di questo consiglio - ci confida il manager - e di poter supportare il dott. Berti nella ge“Sono anche le stione di un’azienda incertezze della così capillare sul territorio italiano, dove rivoluzione green schieriamo sette fiad averci spinto liali: bisogna essere a noleggiare presenti, visitare i Tecnotrans per 40 anni - interviene magazzini, verificare Filippo Barbera, classe 1989, una piuttosto che i layout, insomma si Laurea in Economia e Commercio, acquistare tratta di un lavoro e oggi Amministratore Delegato mezzi che non della società - in seguito ad un complesso, anche sul fronte dei clienti. progetto nato con Franco Berti. sappiamo fino a La parcellizzazione Ci occupiamo di un settore di quando potremo del nostro fatturato nicchia che richiede un’altissiutilizzare”. è elevata, l’80 per ma competenza. Quello di cui cento è dato da oltre necessitiamo oggi sono spalle 60 clienti principalarghe per ottimizzare le nostre strategie, innanzitutto quelle di li di cui quello che incide di più rappresenta il 3 per cento distribuzione. Non escludo che presto del totale. Questo ci rende immuni dal ci rivolgeremo anche noi a Fraikin per il rischio dovuto alla perdita di un cliente, noleggio, è una soluzione convincente ma tutti, com’è giusto che sia, pretene conveniente. Finora abbiamo gestito dono di essere seguiti con attenzione. I i trasporti in modo elastico, senza una responsabili di logistica dei clienti oggi vera e propria rete organizzata, ma è spesso sono più competenti dei logistici arrivato il momento di ottimizzare. Abche gli rendono servizio, e pertanto non biamo una decina di magazzini situati possiamo mai farci trovare impreparati vicini a quelli di Sifte Berti: la prima o poco puntuali”. operazione vedrà un ripensamento degli Un’azienda dove contano famiglia e spazi, sia per gli hub di distribuzione che tradizione, eppure permeata al tempo per le aree di logistica”. Oggi Tecnotrans stesso da una dimensione manageriale dispone di 65 mezzi tra navette motrici e furgoni, e circa 40.000 mq di spazi di ben strutturata: due ambiti che sono stati tenuti in considerazione anche nella logistica; impiega 30 dipendenti diretti e decisione, datata 27 giugno, di (ri)acquisire lavora avvalendosi anche di padroncini. la Tecnotrans, fondata proprio da Franco “La nostra metodologia distributiva è Berti, sempre nel 1969, e poi affidata iperspecialistica - riprende Barbera - e alla gestione di Luigi Barbera. “Il signor prevede un equipaggio base costituito Berti - spiega Franchino - rappresenta sempre da due persone in costante

contatto telematico con la direzione operativa. Tutti gli automezzi e le navette sono dotati di controllo satellitare che permette in ogni momento di verificarne la posizione. Oltre alle nostre attrezzature, che comprendono autogrù, stair robot, paranchi, carrelli elevatori, per ulteriori necessità ci rivolgiamo a fornitori qualificati e collaudati che vengono coordinati dal personale Tecnotrans. È una specializzazione che oggi riportiamo in seno alla Sifte Berti per continuare a crescere insieme a loro”. Una capacità di specializzazione, quella di Tecnotrans, condivisa tra l’altro anche da Sifte Berti nei suoi settori di competenza. “In questo si è vista - riprende Franchino - la preveggenza del grande imprenditore che, anche con Sifte Berti, ha sempre evitato il settore del trasporto generico dedicandosi piuttosto a mercati di nicchia e a quei clienti che nella standardizzazione non trovano risposte adeguate. Oggi parliamo ad esempio di marchi di lusso come Chanel: è facile capire come non si possa caricare una borsetta da 20mila euro su un corriere comune”. La Sifte Berti è organizzata sul territorio con una struttura a stella. A Lainate è dislocato l’hub di livello 1, mentre il secondo livello viene svolto dalle filiali di Vercelli, Padova e Pomezia; infine una serie di sedi secondarie si trovano a Caserta, Montegranaro, Parma, Bologna, Bolzano. Nella maggior parte dei casi gli immobili sono di proprietà. “Il patrimonio immobiliare - aggiunge Davide Franchino - ammonta ad oltre 100 milioni di euro, ed è proprio questa una delle caratteristiche che distingue la nostra azienda; la maggior parte delle realtà che operano nel nostro settore sono sottocapitalizzate, mentre la Sifte Berti dispone di un ingente patrimonio al servizio dell’attività, e questo ci pone in linea con la realtà industriale europea. Di più, siamo cresciuti proprio con i trasporti internazionali e siamo sempre stati considerati all’estero un punto di riferimento, coinvolgendo corrispondenti in tutto il mondo, e realizzando un bilanciamento dei traffici quasi esemplare. Un equilibrio che si è incrinato con il fallimento della Lehmann Brothers, dopo il quale non si è più tornati alla situazione precedente. Per quale motivo? Perché la logistica italiana è rimasta un fenomeno provinciale. Se si pensa che il primo operatore logistico del nostro

Paese fattura 1 miliardo e mezzo di euro, mentre i competitor esteri, penso a DB Schenken, DHL, si attestano su 30-40 miliardi, allora si comprende bene come lo scenario europeo sia diventato per noi molto complesso. Sono queste grandi realtà internazionali a fare le tariffe, ma in Italia dobbiamo solo fare mea culpa, perché le aziende affogano nel loro provincialismo: nessuna alleanza, nessun sistema, nessun network. Prima di dare la colpa alla politica o alla UE dovremmo analizzare i nostri limiti come imprenditori.”. La Sifte Berti, dove Sifte sta per “Società italo francese trasporti europei”, perché nata proprio sulla rotta Italia-Francia, continua ad operare su scala globale, e in particolare in Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra, Svizzera, Turchia, Malta e Marocco. Oggi guarda al futuro, e lo fa a braccetto della Tecnotrans. “Crediamo molto nel rilancio di questa azienda conclude Davide Franchino - e nella sinergia tra le due realtà. L’alleanza tra un groupagista e un tecnical courier è un modello vincente, perché d’ora in poi Tecnotrans, pur mantenendo la storica specializzazione, con l’ingresso nel nostro circuito potrà battere i competitor anche in tempestività.

IL PARERE DELL’AUTISTA

R

ino Garcea ha appena preso in consegna il nuovo Ford Trucks F-Max che la Sifte Berti ha noleggiato da Fraikin, e pare proprio soddisfatto del mezzo. “Il motore è pieno, elastico e scattante, reattivo, anche in salita. I consumi sono ottimi finora, in linea con il Mercedes-Benz che utilizzavo prima. Domani parto per la Germania e allora avrò modo di verificare anche i costi sulle tratte in pendenza, ma sono ottimista, a giudicare da quanto ho visto fin qui. Parlando di comfort, la posizione di guida è perfetta e il motore è estremamente silenzioso, la branda è comoda, anche se forse, per una persona corpulenta, il cruscotto avvolgente può penalizzare il movimento di uscita dalla posizione di guida. In una scala da 0 a 10 gli dò un 8”.


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TIP ITALIA INTERVISTA A SERGIO CORONA, NEW PROJECTS INTRODUCTION & PRODUCT SERVICES MANAGER SENIOR

ALLA RICERCA DI NUOVE

TERRE DI CONQUISTA

IL SUO CAMPO D’AZIONE NON HA NULLA A CHE FARE CON QUESTIONI BELLICHE, MA CON I DIVERSI MERCATI DI NICCHIA POTENZIALMENTE INTERESSANTI PER I CLIENTI DEL NOLEGGIO. PER INDIVIDUARE I QUALI LA STRATEGIA PARLA DI DATI E FEEDBACK, DA RILEVARE AD OGNI OCCASIONE: UNA DISAMINA SU COME SI SVILUPPA IL BUSINESS IN UNA MULTINAZIONALE.

I

di Greta Rossi Milano

In avanscoperta sul futuro del business aziendale: è questo uno dei (tanti) ruoli ricoperti da Sergio Corona che, in TIP esattamente da dodici mesi, scannerizza quotidianamente con il suo attento sguardo il mercato italiano del noleggio dei veicoli pesanti, di cui l’azienda per la quale lavora è uno dei leader da cinquant’anni. In tempi recenti, anche in Italia, la storicità del business dei semirimorchi è stata affiancata dall’apertura ai veicoli a motore: i van elettrici già da qualche tempo e in momenti più recenti le nicchie dei veicoli da spurgo e oggi gli scarrabili. Di tutto questo, del rapporto con i fornitori e di come interpretare al meglio le esigenze dei clienti per scegliere gli ambiti da esplorare e, in caso, presidiare si occupa appunto il nostro intervistato. Sergio Corona, lei è entrato in TIP da un anno e tra i suoi compiti c’è quello di verificare nuovi fronti prodotto per la clientela: qual è il background che l’ha resa l’uomo giusto per questa missione? Sono 22 anni circa che mi occupo di

automotive. Sono entrato in TIP come sviluppatore di nuovi progetti, un impegno che ho inaugurato iniziando a dedicarmi alla mobilità elettrica. In flotta avevamo già una trentina di MAN eTGE, veicolo prettamente urbano pensato soprattutto per le consegne dell’ultimo miglio, una delle applicazioni più in crescita negli ultimi anni nel settore. Oggi i 30 veicoli sono noleggiati e ne abbiamo altri 8 in pronta consegna, ma nel frattempo abbiamo inaugurato anche canali diversi: possiamo quotare il nuovo Iveco eDaily, ma pure gli elettrici di tutti i principali marchi presenti sul mercato, e abbiamo un rapporto stretto anche con i principali allestitori, proprio per fornire al cliente il mezzo di cui ha bisogno. I miei ex colleghi dell’automotive sono ben lieti di lavorare con i noleggiatori che propongono un’alternativa al possesso che risolve molte delle perplessità che accompagnano il passaggio alla mobilità a zero emissioni. Diceva, ex colleghi? Sì, ho vissuto la maggior parte della mia

vita professionale in PSA, oggi confluita nel Gruppo Stellantis, dove mi sono occupato di diversi settori, dall’aftersales alle vendite, fino al business e al brand development. In particolare ho seguito lo sviluppo del brand DS, che negli anni 2017-2018 nasceva come risultato di un cambio di pelle da modello (l’iconica Déesse degli anni Cinquanta) a marchio premium: è stato un esercizio complesso a livello di immagine e marketing, ma abbiamo raccolto ottimi risultati. Tra l’altro DS è stata pioniera nella mobilità elettrica, con l’operazione di lancio avvenuta proprio agli albori della maturità della transizione energetica, e da subito in gamma avevamo da raccontare modelli ibridi e 100 per cento elettrici, fornendo al mercato non già informazioni generiche, bensì iniziando a fare pratica su targeting e proposte personalizzate. Il valore di questa esperienza mi ha accompagnato nel passaggio in TIP, ed è ancora con me al servizio dell’azienda.

Quali sono le nuove frontiere del noleggio per TIP? Al discorso deve essere fatta una premessa, e cioè che a partire dal 2018 TIP ha intrapreso una piccola grande rivoluzione, aggiungendo al servizio di noleggio di veicoli privi di motore, in cui con cinquant’anni di storia alle Classe 1974, spalle era diventata ed è tuttora cagliaritano, studi specialista, anche mezzi a motore, in comunicazione e non solo van elettrici. Oggi stiamo e marketing, a andando ad esplorare nicchie di Milano dal 2001, mercato per le quali il noleggio Sergio Corona può essere la scelta giusta. In vanta un percorso diversi settori l’assegnazione di professionale un appalto, un picco di lavoro, interamente un’emergenza che ancora non è automotive, avendo chiaro se si trasformerà in routine lavorato in Citroën, può essere gestibile meglio con il Hyundai e PSA. noleggio del mezzo. L’ultima noHa una figlia, è vità che abbiamo inserito a parco sommelier, ama riguarda mezzi scarrabili, veicoli viaggiare, leggere e prevalentemente dedicati alla cucinare. Anche se gestione del rifiuto. È un mercato non è il fuoco il suo che riconosce un ruolo primario elemento, ma l’acqua, alla sostenibilità e che impone avendo praticato quindi una gestione del rifiuto nuoto per oltre 20 ben organizzata, circolare. Non anni. un settore di semplice interpre-

BIO SERGIO CORONA

tazione dunque, ma abbiamo esaminato il modello già applicato da altri Paesi, l’abbiamo confrontato con il mercato nazionale, svolto una cost benefit analysis per l’Italia e capito quanto poteva valere sul nostro territorio questo settore, quali clienti potevano essere in target. Abbiamo così sviluppato tre veicoli con MAN e Palfinger, partner rispettivamente per la parte a motore e il sistema di scarrabilità. Non abbiamo fatto in tempo a montare le targhe che il primo mezzo è stato messo sotto contratto da un cliente, il secondo e il terzo presto seguiranno la stessa strada: trovare aziende interessate non ci preoccupa, la domanda di scarrabili attualmente è maggiore dell’offerta. Sono nicchie che richiedono un approccio completamente diverso rispetto a quello che avete tradizionalmente utilizzato per centrare la vostra storica mission? Sì, storicamente TIP noleggia trainato e quando parliamo di semirimorchi, quando parliamo di un centinato, ci riferiamo ad un mercato di massa e possiamo contare su una previsione molto chiara. Certamente esiste la possibilità di ampliare il business offrendo servizi sempre nuovi ai nostri clienti, ed è ciò che ci impegna quotidianamente. Una delle ultime opportunità commerciali ha riguardato l’inserimento della telematica on board: prevedere potenziali rischi piuttosto che conoscere sempre la posizione del veicolo grazie alla geolocalizzazione è fondamentale per scongiurare il fermo del mezzo, e quindi l’incremento dei costi. Con i veicoli di nicchia invece si tratta più di fare un’analisi del mercato e ad un certo punto, se lo si ritiene conveniente, buttare il cuore oltre l’ostacolo. Esattamente questo è stato il modus operandi che abbiamo seguito con i veicoli per lo spurgo Cappellotto. È spesso lo stesso costruttore, come anticipavo, ad aver bisogno di un partner per accompagnare il cliente finale, un’azienda non per forza interessata all’acquisto. Il nostro ruolo sta nel mediare tra la cultura italiana legata al possesso e l’illuminazione di quelle realtà che capiscono quanto il noleggio possa essere vantaggioso. È comunque sempre possibile acquistare il mezzo e in fase di accordo ipotizziamo


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TIP TRAILER La parola a Francois Belloncle, Business Development Director della MED Region

NOLEGGIO: PER LE AZIENDE NON È PIÙ IL PIANO B

C TIP Italia ha appena reso disponibili per il noleggio alcuni scarrabili nati da un progetto comune MAN e Palfinger.

già un prezzo di acquisto finale: questa ci sembra un’ottima strategia in una fase di mercato per certi versi ancora conservativa ma che strizza l’occhio alle nuove soluzioni. L’iniziativa con Cappellotto è stata vincente e per questo è stata subito “esportata” in Francia: uno dei vantaggi di lavorare per una multinazionale, dove le best practice sono contagiose. Immaginiamo che quando arriva in parco un nuovo veicolo, questo vada poi spiegato a vendita e post vendita… Certamente, è fondamentale nel mio ruolo anche lo sviluppo dell’aggiornamento delle rete commerciale e delle officine, perché quando si introduce un nuovo veicolo i venditori e i meccanici devono avere padronanza del prodotto. Bisogna costruire un link tra i costruttori di veicoli, per lo spurgo o scarrabili, la nostra forza vendita e l’assistenza, per avere un rapido passaggio di informazioni.

i regala un’istantanea del mercato del noleggio dal punto di vista di chi lo sviluppo del business lo dirige a livello regionale. Francois Belloncle è infatti omologo di Sergio Corona per la MED region, ovvero l’area che comprende Italia, Francia e Spagna. In TIP da oltre 20 anni, la sua competenza gli fornisce un punto di vista privilegiato dal quale valutare tendenze globali ed altre appannaggio di singoli paesi. “La logistica dei trasporti su gomma - ci spiega Belloncle - ha ormai un respiro internazionale. Infatti, la domanda di mercato che intercettiamo è sempre più orientata alla scelta di prodotti e di servizi adeguati al mercato globalizzato”. Un settore, quello del noleggio, che negli

ultimi anni ha subito un’importante evoluzione, anche in Italia, dove sta raggiungendo la maturità con un certo ritardo rispetto ad altre aree europee. “Il mercato italiano - riprende Belloncle - ha inizialmente recepito il noleggio come un’alternativa marginale. Probabilmente il retaggio culturale portava il cliente a prediligere la proprietà del veicolo per un maggior controllo dei costi. Il noleggio ha però fornito all’imprenditore la possibilità di implementare la propria flotta anche in vista della gestione di progetti di breve e media durata, senza il rischio di rimanere con un valore ancora non completamente ammortizzato a fine progetto”. Successivamente la formula del noleggio ha saputo

Dunque il mio ruolo è a tutto tondo, parte dallo studio del mercato e dall’esigenza del cliente, si interfaccia con i fornitori e parla con vendita e aftersales. Per essere un buon sviluppatore è fondamentale vedere il più possibile, reperire ogni informazione utile, e questo soprattutto nello studio del mercato. Ho un approccio automotive che prevede analisi quasi per singolo cliente, e oggi sono portato

dimostrare il suo valore. “Con il tempo indicatori come il TCO hanno restituito una analisi misurabile dei costi e benefici del noleggio che, comparato alla tradizionale forma di acquisto, protegge da diversi rischi e non decapitalizza l’azienda. Oggi assistiamo a un’evoluzione imprenditoriale che, sempre più spesso, sceglie di diversificare la flotta con le due forme di utilizzo (acquisto e noleggio) e il trend che registriamo conferma una costante crescita della seconda soluzione”. I dati parlano chiari. “A fronte di un mercato italiano di immatricolazioni di semirimorchi che ad agosto 2023 YTD perde il 7,6 per cento sul 2022, in TIP Italia registriamo un incremento del fatturato sul noleggio nello stesso periodo. Nell’offerta

a fare altrettanto: in occasione di eventi o fiere cerco sempre di interfacciarmi con i clienti per imparare, oltre che per vendere. Mi nutro di feedback: questi, insieme a tutti gli strumenti che possono assegnare un valore misurabile ad un’azione sono ciò di cui non mi stanco mai. I nostri interventi, le nostre scelte sono sempre da adeguare a ciò che provocano negli altri, nell’ambiente

che TIP Italia propone ai propri clienti, l’imprenditore ha inoltre un diritto di prelazione finale, qualora fosse interessato all’acquisto. La nostra mission è offrire una customizzazione sempre più vicina alle esigenze delle aziende”.

circostante, e non bisogna dare mai nulla per scontato e mettersi sempre alla ricerca di nuovi spunti e di nuove conferme, o smentite. Michael Hammer (uno dei fondatori della teoria della reingegnerizzazione dei processi aziendali, ndr) diceva: “Se pensi di essere bravo, sei morto”, e io non intendo “morire” (professionalmente s’intende) per un feedback non raccolto”.

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REALTRAILER FORNITORE DEL GRUPPO DI TERNI CHE OGGI PUNTA SU INTERMODALITÀ E ASSICURAZIONE DEL CREDITO

VERSO UN MODELLO DI FLESSIBILITÀ

S OST EN I B I L E

NUOVI INVESTIMENTI IN SEMIRIMORCHI KRONE PER LA NIZZI TRASPORTI PER TRATTE GOMMAFERRO-MARE IN TUTT’EUROPA. L’AZIENDA OGGI CONTA 20 IMPIEGATI E 40 AUTISTI PER UNA FLOTTA DI 185 VEICOLI (45 TRATTORI, 140 SEMIRIMORCHI), NONCHÉ UN FATTURATO 2022 DI 25 MILIONI DI EURO.

S di Alberto Caspani Terni

Sostenibilità ambientale, ma anche, e soprattutto, economica. Impegnata da anni nel ridurre il più possibile l’impatto ecologico della propria attività, Nizzi Trasporti ha oggi raggiunto un modello ideale di gestione che la pone all’avanguardia sia in Italia che in Europa. Se la stretta collaborazione con Real Trailer ha infatti permesso di privilegiare la fornitura di semirimorchi su quella dei trattori, anticipando in tal modo l’adozione di una strategia di trasporto intermodale strada-ferrovia-mare, la recente scelta di ricorrere all’assicurazione del credito si è rivelata un elemento di stabilizzazione economica decisivo. Non a caso l’azienda di Terni, che oggi conta circa 20 impiegati e 40 autisti per una flotta di 185 veicoli (45 trattori, 140 semirimorchi), nonché un fatturato di 25 milioni di euro nel 2022, he gettato le basi lo scorso marzo per implementare ulteriormente l’efficientamento dei processi aziendali insieme a Tempo Zero, fra le più strette società di consulenza per la definizione delle best practices sostenibili.

Meno rischi, più liquidità

“A settembre abbiamo ottenuto nuovamente la certificazione Ecovadis Bronze - spiega Filippo Arcidiacono, presidente del consiglio di amministrazione Nizzi Trasporti accanto alla cugina Elena Nizzi e allo storico direttore finanziario Dino Gola - avendo raggiunto

Filippo Arcidiacono (a destra), Presidente del CdA della Nizzi Trasporti, con Roberto Orlando, Sales Manager di Realtrailer, durante la consegna degli ultimi semirimorchi.

anche nel 2023 i più alti livelli di affidabilità green, ma siamo pure in corsa per il riconoscimento della certificazione 14001, dopo aver ottenuto la Sincert Dnv per la qualità Iso 9001. Per raggiungere questi traguardi non è più sufficiente far leva su elevati fatturati aziendali: occorre consolidarli in modo tale da poter affrontare il futuro senza rischi di congelamento della liquidità, uno dei fattori che oggi sta rallentando la crescita economica del mercato o, nei casi peggiori, mettendo in crisi aziende al loro interno sane. Noi abbiamo dovuto affrontare anzitempo questo problema perché il 50% delle nostre entrate provengono oggi dal settore siderurgico, uno dei più colpiti dalla crisi geopolitica: tre anni fa abbiamo dunque deciso di ricorrere allo strumento finanziario dell’assicurazione di credito, iniziando ad applicarlo in tutti quei casi

nei quali manchi un’attestazione di piena affidabilità. Da una parte è una modalità che non consente di prendersi quei rischi imprenditoriali che, soprattutto in passato, hanno fatto la fortuna di chi ha riconosciuto grandi opportunità economiche ancora in nuce, dall’altra insegna a lavorare meglio, con i piedi piantati per terra, sottraendosi alle tentazioni di un libero mercato fattosi troppo spregiudicato e virtuale”. L’assicurazione del credito, in quanto servizio per le imprese volto a tutelare meglio i flussi di cassa, ha iniziato ad accrescere il proprio peso strategico in coincidenza della pandemia: periodo nel quale il mancato pagamento dei crediti commerciali, o di quelli percepiti con giorni di ritardo rispetto ai tempi pattuiti in fattura, è diventato una componente non più straordinaria degli accordi economici. Le compagnie assicuratrici non sostituiscono l’azienda acquirente pagando per suo conto, ma provvedono invece a risarcire la società assicurata con un’indennizzo. Uno strumento, dunque, di grande duttilità economica, fra l’altro personalizzabile sulle esigenze di ciascun’azienda.

Diversificazione contro le crisi di mercato

“Pur nelle difficoltà odierne aggiunge Filippo Arcidiacono - il settore siderurgico resta altamente redditizio, ma la diversificazione dei clienti rappresenta per noi un ulteriore strumento di maggior flessibilità rispetto alle battute di arresto del mercato. Circa il 25% del fatturato proviene ora dal settore automotive, ma spaziamo pure nel campo dell’energia e dei materiali industriali, per arrivare al ramo del food con frantoi locali, aziende di produzione


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TRAILER Filippo Arcidiacono insieme alla cugina Elena Nizzi, la seconda generazione al timone dell’azienda.

dell’acqua minerale o, di recente, con multinazionali. In questi casi il trasporto è completamente pallettizzato, ma siamo in grado di modificare agilmente le nostre modalità: dal full load al groupage, garantendo pure l’express, Adr e sfusi, sino ai trasporti eccezionali. La nostra attività fa perno su un gruppo di tre società, nel quale a Nizzi sono affiancate pure Nitras e Sicet, riuscendo in tal modo a declinare le esigenze del trasporto e della logistica nel modo più adeguato rispetto alle aree di competenza: ognuna di esse è presente nelle vicinanze dei principali poli industriali italiani e, con l’ausilio di partecipate, gestiscono una fitta rete logistica che tocca l’intero continente”.

Dall’Umbria all’Europa

La vocazione internazionale di Nizzi Trasporti è sicuramente uno dei maggiori contributi portato nell’azienda di famiglia da Filippo Arcidiacono, quando nel 1986 comincia ad affiancare lo zio Pier Luigi Nizzi e la madre Marisa

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principale sull’uso intermodale di semirimorchi che, nell’ultimo decennio, hanno privilegiato il marchio Krone grazie agli stretti rapporti con Real Trailer. “Gli acquisti presso di loro proseguono al ritmo di 4 o 5 unità all’anno - precisa Filippo Arcidiacono - dal momento che una volta sperimentati i modelli Krone, ci siamo resi conto che l’affidabilità dei loro centinati rappresentava quanto di meglio per le nostre esi“L’affidabilità genze intermodali. dei centinati Nizzi, fondatori Disponiamo poi di Krone è quanto della casa di spetaut-liner con fosse di meglio dizioni a Terni nel porta coils, ribalesista per le 1966. Col servizio tabili laterali, pomilitare appena steriori e trilaterali, nostre esigenze lasciato alle spaloltre che ribassati intermodali: le e competenze per trasporti eccela flessibilità linguiste in inglese zionali, cisterne e è il perno del e francese, per veicoli Adr. La flesnostro business”. sibilità è infatti il Filippo è naturale volgere lo perno del nostro sguardo verso le business, perché opportunità oltre permette di muoconfine. Allacciare infatti rapporti versi agilmente in un mercato commerciali sempre più stretti, sempre più soggetto a improvvise in funzione dei quali la flotta battute d’arresto, ma soprattutto dell’azienda subisce una spinta di sviluppare un reale approccio all’allargamento immediata e sostenibile ai trasporti, creancostante: da due semplici cado sinergie con tutti i vettori. mion ancora in forza nel 1985, Grazie al traffico intermodale i veicoli salgono a una decina riusciamo ad abbattere di olgià negli anni ’90, per poi actre il 30% le emissioni di CO2. crescersi regolarmente di 2 o 3 Complessivamente, attraverso unià a partire dal 2000, grazie questa formula, percorriamo anche alla scelta di investiall’anno 5 milioni di chilometri re negli affidabilissimi trattori per consegnare 1 milione di Scania, oltre che nei modelli tonnellate di merci, offrendo ai Mercedes e Man. Oggi la flotta nostri clienti anche soluzioni di di Euro6 ha un’età media di 4 logistica avanzata e di deposito anni e una percorrenza annuale con possibilità di sollevamento di 110mila chilometri, con focus sino a 32 tonnellate”. Dotati dei

più moderni sistemi di antifurto e telecontrollo, collegati 24 ore su 24 alle centrali di vigilanza, i depositi del Gruppo Nizzi constano di un’area attrezzata di 11mila mq nella sede centrale di Terni (di cui 3000 mq riservati a magazzino), oltre che di una seconda area magazzino di 4mila mq a Firenze. Entrambi permettono di effettuare deposito Iva e deposito doganale. Obiettivo del futuro sarà però l’implementazione dell’industria 4.0 che favorisca una filiera sempre più corta dal produttore al consumatore, con passaggi rapidi ed efficaci.

Flessibilità anche in famiglia

“Vogliamo continuare a crescere - conclude Arcidiacono - ma è pur vero che la crescita, oggi, va misurata in termini di sostenibilità ed efficienza, anziché in soli volumi, ragion per cui stiamo investendo molto nel formare l’intero personale ai valori delle best practices. I corsi per una guida eco-friendly, volta al risparmio di carburante, sono ormai regola per la nostra attività, ma la sfida è coniugare questa capacità all’ottimizzazione predittiva della guida e di tutte le operazioni di trasporto e deposito. Per questo la sostenibilità deve accompagnarsi a un processo di implementazione sempre maggiore della digitalizzazione. Sarei naturalmente felice se l’attività dell’azienda potesse proseguire nella tradizione di famiglia, me le mie figlie hanno per ora scelto percorsi differenti: una è laureata in psicologia, l’altra è avvocato, tant’è che ci siamo appoggiati su di lei proprio per una pratica di recupero credito. E forse, flessibilità, significa anche questo oggi. Non pretendere che gli eventi seguano la stessa strada, ma raggiungano i medesimi obiettivi per cammini diversi”.

DAIMLER TRUCK Il GenH2 Truck percorre 1.047 km nell’ambito della HydrogenRecordRun

DA WÖRTH A BERLINO CON UN PIENO DI IDROGENO

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n prototipo del Mercedes-Benz GenH2 Truck omologato per la circolazione su strade pubbliche ha percorso una distanza di 1.047 km con un pieno di idrogeno liquido nell’ambito della Daimler Truck #HydrogenRecordRun. Alimentato da un sistema di celle a combustibile sviluppato da cellcentric e dotato di un sistema di serbatoi per idrogeno liquido, il truck ha iniziato il viaggio presso il Mercedes-Benz Kunden Center di Daimler Truck AG a Wörth am Rhein ed è arrivato a destinazione dopo mezza giornata a Berlino. Il veicolo ha effettuato il percorso a pieno carico e con un peso massimo complessivo ammesso di 40

tonnellate, in condizioni reali, senza emissioni di CO2. Il viaggio record con serbatoi piombati e chilometraggio controllato è stato confermato da un certificato di ispezione rilasciato da un organismo indipendente, TÜV Rheinland. L’idrogeno fornito da Air Liquide è di origine rinnovabile, in quanto prodotto a partire da biometano con garanzia di origine. Durante il rifornimento, l’idrogeno liquido criogenico a -253 gradi Celsius è stato immesso in due serbatoi da 40 kg ciascuno, montati su entrambi i lati dell’autotelaio. Grazie all’isolamento particolarmente efficiente dei serbatoi del veicolo, l’idrogeno può essere

mantenuto a temperatura per un tempo sufficientemente lungo senza raffreddamento attivo. Entrambi i serbatoi sono stati piombati da TÜV Rheinland prima dell’inizio della #HydrogenRecordRun. Per lo sviluppo di sistemi di propulsione basati sull’idrogeno, Daimler Truck preferisce l’idrogeno liquido nel lungo termine. In questo stato di aggregazione, questo vettore energetico Nella foto Andreas Gorbach, membro del consiglio direttivo di Daimler Truck AG e responsabile Truck Technology, insieme alla segretaria di Stato per gli affari economici della Renania-Palatinato, Petra Dick-Walther.

presenta una densità energetica significativamente maggiore in relazione al volume, rispetto all’idrogeno gassoso. Di conseguenza, è possibile trasportare più idrogeno,

il che aumenta notevolmente l’autonomia e quindi consente al veicolo di offrire prestazioni paragonabili a quelle di un truck diesel convenzionale.

news MERCATO TRAINATO LUGLIO E AGOSTO IN ROSSO, IL COMMENTO DI MICHELE MASTAGNI

Il mercato dei mezzi trainati registra un andamento negativo nei mesi estivi di luglio (-12,0%) e agosto (-22,6%). Il trend di contrazione porta il dato consolidato dei primi otto mesi dell’anno a -7,6% rispetto allo stesso periodo del 2022, con 10.652 rimorchi e semirimorchi immatricolati e una perdita in volume di oltre 870 unità. “Anche nel periodo estivo - ha commentato Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE - non si è arrestato il calo delle immatricolazioni, a conferma del difficile momento che sta vivendo il settore del trasporto delle merci a causa dell’alto costo dell’indebitamento per le imprese del comparto, che posticipano l’acquisto di nuovi mezzi. Auspichiamo che nei prossimi mesi il mercato possa giovare dell’impulso dato dagli incentivi pubblici stanziati quest’anno per l’acquisto di veicoli trainati di ultima generazione, per i quali si sono registrate in estate richieste di molto superiori agli stanziamenti previsti, con le risorse erogabili terminate in largo anticipo. Tuttavia, alla luce della scarsa efficacia dei sostegni pubblici finora adottati per ridurre l’anzianità del parco veicolare italiano, chiediamo al Governo di rivedere lo schema incentivante istituendo un Fondo ad hoc pluriennale per l’acquisto di veicoli trainati. Infine, visti i recenti interventi di revisione del Codice della Strada annunciati dall’Esecutivo, ribadiamo la nostra richiesta affinché l’Italia, seguendo l’esempio di molti Paesi comunitari, permetta la circolazione di veicoli allungati nel rispetto del limite di 18,75 metri, al fine di ottimizzare l’efficienza dei viaggi e di abbattere le emissioni del trasporto merci”.

SCANIA ECCO L’IBRIDO ALIMENTATO AD ENERGIA SOLARE

Un autocarro ibrido unico nel suo genere, dotato di un rimorchio coperto da pannelli solari, è in fase di test su strade pubbliche. Il progetto di ricerca, frutto della collaborazione tra Scania, l’Università di Uppsala, Eksjö Maskin & Truck, Midsummer, Ernsts Express e Dalakraft, si pone l’obiettivo di ridurre notevolmente i costi operativi e le emissioni locali grazie all’energia autoprodotta dal veicolo. I ricercatori stanno analizzando come questa tipologia di mezzi possano interagire con la rete elettrica, al fine di proporre nuovi modelli scalabili per la ricarica alla rete pubblica.


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IVECO BUS SCHIERAMENTO DI FORZE ALLA VENTESIMA EDIZIONE DI BUSWORLD

IL TRASPORTO PULITO, FATTO DA NOI TRA I VEICOLI CHE VERRANNO ESPOSTI ALLA FIERA BELGA L’EDAILY IN VERSIONE MINIBUS E CABINATO, LA NUOVA GENERAZIONE DI VEICOLI E-WAY, LO STREETWAY ELEC E IL CROSSWAY LE ELEC: UN’OFFERTA COMPLETA A ZERO EMISSIONI AFFIANCATA DALLA GAMMA A TRAZIONE ALTERNATIVA.

I

Iveco Bus sarà presente alla ventesima edizione di Busworld Europe, che si svolgerà a Bruxelles, in Belgio, dal 7 al 12 ottobre. La più importante fiera dedicata al settore del trasporto collettivo di passeggeri in Europa è l’occasione perfetta per il brand per presentare presso il suo stand la sua offerta a zero emissioni insieme a ulteriori modelli a trazione alternativa nel suo spazio espositivo all’aperto: 11 veicoli rappresentativi di una gamma completa in grado di affrontare ogni missione, da bus urbani, interurbani e turistici fino ai minibus. Lo stand di Iveco Bus, situato nel padiglione 4, è dedicato alla mobilità a zero emissioni e lì sarà possibile scoprire la sua vasta offerta di veicoli totalmente elettrici disponibili oggi sul mercato: una gamma completa in grado di soddisfare le esigenze di ogni missione, dai bus urbani e interurbani fino ai minibus. Al Salone saranno esposti l’eDaily

di Lino Sinari Torino

in versione minibus e cabinato, la nuova generazione di veicoli E-Way, lo Streetway Elec e il Crossway LE Elec. Tutti questi veicoli sono dotati della tecnologia più recente in termini di batterie NMC, industrializzata specificamente da FPT Industrial, il brand di Iveco Group specializzato in sistemi di propulsione. La gamma Iveco Bus carbon-free sarà ampliata con una novità dedicata alle missioni urbane, che sarà svelata in anteprima mondiale proprio a Bruxelles. In occasione di Busworld, Iveco Bus mostrerà come i suoi veicoli integrano i nuovi Sistemi Avanzati di Assistenza alla Guida conformi al Regolamento Europeo sulla Sicurezza Generale, che entrerà in vigore a luglio 2024. Lo stand di Iveco Bus ospiterà anche alcuni corner dedicati all’assistenza: Energy Mobility Solutions, i nuovi servizi dedicati del brand per supportare i clienti nel passaggio a una flotta

completamente elettrica: bus elettrici configurati e personalizzati in base alle esigenze del cliente con batterie, caricatori e infrastrutture volte a ottimizzare ogni progetto di elettromobilità nella sua totalità; e Iveco On, l’ampia offerta di servizi di connettività del brand progettata per supportare l’attività del cliente a 360°: dalla gestione efficace della flotta elettrica per ottimizzare il consumo di energia e le prestazioni, al miglioramento della vita a bordo per l’operatore. Nell’area esterna verranno esposti sei modelli Iveco Bus a trazione alternativa: completamente elettrica, a metano e biometano, ibrida, veicoli conformi ai requisiti previsti per la transizione energetica; tra questi, l’E-Way da 9,5 e 12 m, Urbanway CNG Hybrid da 18 m, Crossway Low Entry CNG Hybrid, Crossway ed Evadys. I veicoli saranno disponibili anche per presentazioni e test drive.

THERMOBUS Lanciato sul mercato il rivoluzionario Infra Red

LA CLIMATIZZAZIONE IDEALE PER GLI AUTOBUS ELETTRICI

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hermobus lancia sul mercato l’Infra Red, il sistema di riscaldamento a basso consumo, che si distingue per alta efficienza, estrema modularità, facilità di installazione e bassa manutenzione. Una soluzione perfetta per i veicoli elettrici, e quindi per gli autobus urbani. L’autonomia infatti è ancora una sfida per tutti i produttori, e la climatizzazione è uno dei punti chiave che influenzano le prestazioni dei veicoli elettrici. In estate l’impianto di climatizzazione consuma al-

meno il 10 per cento della carica, mentre in inverno questa quota potrebbe facilmente salire al 30 per cento o più. Il riscaldamento richiede infatti tre volte più energia del raffreddamento. Con quasi mezzo secolo di esperienza nei sistemi di climatizzazione degli autobus, l’azienda italiana è riuscita ad applicare una soluzione che consente una sensibile riduzione del consumo energetico. Il sistema si basa sul principio di riscaldamento a infrarossi. Mentre un riscaldamento tradizionale riscalda l’aria, l’IR riscalda direttamente le superfici e il corpo delle persone, con un comfort più soddisfacente per passeggeri e conducenti. Non sono necessarie ventole, così come qualsiasi altro componente in movimento, quindi il sistema non richiede manutenzione. L’assenza

RAMPINI Il minibus Hydron debutta a Bruxelles

DOPO L’ELETTRICO, L’IDROGENO

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di movimento dell’aria rende inoltre l’ambiente più pulito e privo di polvere. Oltre al comfort dei passeggeri, il vantaggio più rilevante dell’IR è il consumo energetico: invece dei 600-700 W/km di un sistema di riscaldamento tradizionale, l’IR richiede circa 200-300 W/ km. Ciò comporta un importante miglioramento dell’autonomia del veicolo. Pannelli molto leggeri di diverse dimensioni possono essere montati nella struttura del soffitto, così come nella pavimentazione o anche nelle pareti laterali. La soluzione IR è progettata per sostituire il tradizionale sistema di riscaldamento acqua/glicole, con un notevole risparmio di peso, oppure può essere integrata con il sistema di riscaldamento tradizionale per condizioni invernali estremamente rigide. Anche il driver può anche essere riscaldato con IR da un tappeto sul pavimento o pannelli superiori / laterali. Il sistema di riscaldamento a infrarossi, che verrà esposto al prossimo Busworld di Bruxelles, ha già fatto il suo debutto con Rampini.

ampini, in occasione del suo debutto al Busworld Europe di Bruxelles, presenta la nuova generazione del midibus a idrogeno Hydron, che entrerà in produzione all’inizio del 2024. Il costruttore italiano ha già consegnato più di 200 autobus elettrici in sei diversi Paesi europei - Germania, Francia, Austria, Spagna e Grecia, oltre naturalmente all’Italia. L’Hydron eredita le principali caratteristiche dell’Eltron, ed è caratterizzato da un sistema a celle a combustibile da 30 kW in grado di supportare l’innovativo sistema di trazione denominato “Hy4Drive”. Questo sistema, sviluppato da Rampini, è candidato al premio Busworld Digital Award nella categoria “Emobility Management”. Sullo stand di Bruxelles a far compagnia all’Hydron ci sarà l’Eltron e due autobus, sempre elettrici, Sixtron, caratterizzati da una lunghezza di 6 metri,

larghezza di 2,1 metri, e fino a 31 passeggeri). Tutti i modelli arrivano dallo stabilimento di Passignano sul Trasimeno (PG), dove Rampini impiega circa 100 persone su una superficie di 80.000 metri quadrati, generando un fatturato di oltre 25 milioni di euro all’anno. Fondata nel 1945, l’azienda ha reso la sostenibilità un valore fondamentale, mirando a produrre soluzioni di trasporto e smaltimento completamente “verdi”, oltre a prodotti civili per l’industria militare. Nel 2022 il gruppo dirigente dell’azienda ha visto l’entrata nel board della nuova generazione della famiglia Rampini. Questo segna anche l’inizio di una nuova era per l’azienda. Il nuovo consiglio di amministrazione, con Caterina Rampini come Vice Presidente e CEO e Andrea Rampini come CEO e Responsabile della Tecnologia e dello Sviluppo, sarà presente a Bruxelles.


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s news SOLARIS 130 AUTOBUS AD IDROGENO PER TPER

Si è conclusa con l’aggiudicazione a Solaris Italia la procedura di gara – bandita da Tper lo scorso marzo per l’acquisto degli autobus a idrogeno previsti per il bacino di Bologna nell’ambito del progetto di energy mix che l’azienda sta mettendo in campo per rispettare lo sfidante obiettivo della neutralità carbonica per il 2030. Il contratto d’appalto ha un valore di 130,39 milioni di euro ed è riferito all’acquisto di 130 autobus da 12 metri FCHV, inclusi i ricambi per tutto il ciclo di vita dei mezzi. La cella a combustibile da 70 kW del modello “Urbino 12 Hydrogen” trae idrogeno da cinque serbatoi compositi posizionati sul tetto dell’autobus che possono contenere 37,5 kg di idrogeno consentendo una percorrenza di circa 350 km. I 130 bus a idrogeno sono previsti in servizio a Bologna e Ferrara entro il 2026; il loro acquisto è finanziato con risorse del PNRR. La fornitura avverrà in più fasi: il primo lotto di 37 unità sarà consegnato già entro il 2024 e la restante parte entro giugno 2026.

FORMAZIONE OPEN DAY PER I PROFESSIONISTI DEL TRASPORTO PUBBLICO DI DOMANI

Al via “School’s out, Start your Future with IBE”, il programma formativo e di recruiting dedicato ai ragazzi in uscita dagli istituti tecnicoprofessionali della Romagna con indirizzo meccanico, elettronico e meccatronico che si concluderà per alcuni di loro con un tirocinio presso Start Romagna. L’iniziativa sarà presentata al circuito di Misano il 25 ottobre nell’ambito di IBE Driving Experience. I giovani avranno l’opportunità di confrontarsi con operatori specializzati del settore sulle competenze sia attitudinali/ motivazionali che tecniche/ specialistiche per affrontare con successo le sfide della manutenzione predittiva e delle manutenzioni straordinarie, abilità essenziali per minimizzarne l’impatto sull’operatività delle aziende di trasporto. Durante l’Open Day i ragazzi avranno l’occasione di toccare con mano gli autobus sottoposti ai test drive in pista ed entrare in contatto con esperti HR, autisti, meccanici, professionisti del settore manutentivo. L’obiettivo principale è sensibilizzare i giovani sulle opportunità di carriera nel settore del trasporto collettivo su gomma contribuendo così a colmare il divario di competenze attualmente presente nel mercato del lavoro e rendere il settore nuovamente attrattivo.

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TARANTO GOES

DAIMLER BUS IN SERVIZIO I NUOVI IBRIDI CITARO DI KYMA MOBILITÀ

GREEN

GRANDE CERIMONIA PER LA CONSEGNA DEI 56 CITARO HYBRID, CHE VENGONO MESSI A DISPOSIZIONE DEGLI UTENTI DELLA CITTÀ DEI DUE MARI, FERMAMENTE INTENZIONATA A REALIZZARE UN TRAPORTO PUBBLICO AD EMISSIONI SEMPRE PIÙ CONTENUTE.

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di Lino Sinari Taranto

Kyma Mobilità, azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico in tutto il territorio comunale tarantino, inserisce in flotta in questi giorni 56 autobus ibridi Mercedes Citaro, oltre a 5 elettrici “Rampini E 60. La presentazione dei nuovi arrivati si è tenuta sul parcheggio del Parco Cimino, un evento aperto da Giorgia Gira, Presidente di Kyma Mobilità, che ha annunciato che “i nuovi mezzi sono stati acquistati grazie a fondi pubblici acquisiti dall’amministrazione Melucci, ed entreranno in servizio nel centro storico sulla nuova Linea 10”. “Questa - ha aggiunto il Presidente - è la più importante acquisizione di autobus nuovi da decenni a questa parte, nel cui allestimento sono stati impegnati massivamente i nostri dipendenti, che ringrazio per il loro impegno; sono mezzi di nuova generazione le cui dotazioni innalzano significativamente gli standard di sicurezza e di confort a favore dei nostri operatori di esercizio e dei passeggeri”. I nuovi autobus Mercedes “Citaro” vanno ad affiancarsi ai 24 autobus ibridi MAN modello “Lion’s City” entrati in servizio nel gennaio del 2021, sempre con presidente Giorgia Gira. “Complessivamente – ha precisato Giorgia Gira – con ottanta nuovi autobus con motorizzazione “ibrida” Euro 6 e cinque minibus “full electric” a emissioni zero, in meno di tre anni l’ammini-

strazione Melucci ha rinnovato comprende un sistema di videoltre la metà del parco mezzi osorveglianza con 5 telecamere di Kyma Mobilità che così, con interne, una telecamera esterna un’età media inferiore ai 5 anni, “side” lato accesso passeggeri, diventa uno dei più “giovani” una telecamera posteriore e d’Italia, nonché uno dei meno 4 telecamere sulle porte, con impattanti per l’ambiente, auimmagini visibili in tempo reale mentando la disponibilità di sul posto guida; è dotato, inolmezzi per i servizi di mobilità tre, di altre 2 telecamere del sostenibile a favore della cittasistema VEDR per la ricostrudinanza di Taranto”. zione dinamica dei sinistri e del I nuovi autobus Mercedes Citaro “Red button” per segnalazioni di di Kyma Mobilità dispongono di allarme alla centrale operativa. tre porte: l’anteriore e la posteOgni mezzo è attrezzato con il riore sono per la salita, mentre sistema AVM (Automatic Vehicle quella centrale per la discesa Monitoring) di geo-localizzazione è dotata di apertura “sliding satellitare che consente un codoor” per favorire un più agestante contatto con la centrale vole deflusso dei passeggeri. operativa aziendale e la comuI mezzi sono dotati di spazio nicazione di tutte le informazioper passeggero ni in tempo reale non deambulansull’arrivo del bus te con apposita ai passeggeri in at“Dobbiamo rampa manuale tesa alle fermate. I per la salita/disceveicoli sono dotati ridurre l’uso sa e del sistema di climatizzazione, di mezzi di di “kneeling” che, sistema di sospenproprietà, con l’inclinazione sioni dinamiche, garantendo laterale del veisedili ergonomici servizi colo, favorisce un e protezione della innovativi e agevole accesso cabina dell’operadel diversamente tore di esercizio, di qualità”, ha abile. L’allestimengarantendo così a commentato il to dei nuovi mezzi passeggeri e autisti

Sindaco Melucci.

La consegna dei 56 Citaro ibridi è avvenuta alla presenza dei vertici di Kyma Mobilità, dell’amministrazione comunale e del management di Evobus Italia.

maggiori standard di sicurezza e di confort. Oltre alla tradizionale obliteratrice meccanica, gli autobus dispongono già della strumentazione per il nuovo sistema di bigliettazione elettronica che entrerà in esercizio prossimamente, cui è collegato il tornello per il controllo degli accessi e un sistema conta passeggeri in salita e in discesa. I nuovi Citaro sono dotati di motore diesel a sei cilindri con potenza max di 220 kW, coadiuvato da un motore elettrico di ausilio alla trazione da 14 kW, il cui vano motore è protetto da un sistema di segnalazione e spegnimento incendio automatico; questa motorizzazione ibrida consente un risparmio di carburante stimato fino a un massimo dell’8,5 per cento. Durante la frenata, l’energia dispersa viene immagazzinata da accumulatori di corrente continua formati da due moduli, ognuno con 16 condensatori a doppio strato all’interno. Questi sono posizionati nella parte posteriore del tetto, in modo da assicurare il minimo ingombro sul mezzo. “Ovunque - ha commentato il Sindaco Melucci - la sostenibilità governa le scelte delle istituzioni: dobbiamo ridurre l’uso di mezzi di proprietà, dobbiamo garantire servizi di qualità, dobbiamo favorire l’innovazione. A Taranto lo stiamo facendo, anche grazie all’impegno di Kyma Mobilità, cui va il nostro ringraziamento”. “Non possiamo che ringraziare Kyma Mobilità - è intervenuto Michele Maldini, Direttore Commerciale Clienti Pubblici Evobus Italia - per aver aderito ad una offerta commerciale che ha portato il prodotto ibrido e la attenta filosofia di sostenibilità che lo stesso rappresenta a servire la cittadinanza di Taranto”.


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AUTOGUIDOVIE PRESENTATO IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ ESTESO A TUTTO IL GRUPPO FLOTTE COSTITUITE DA AUTOBUS MODERNI E TECNOLOGICAMENTE AVANZATI, RIDUZIONE DEI CONSUMI IDRICI, PIANTUMAZIONE DI ALBERI E SOSTEGNO AI GIOVANI: COSÌ L’AZIENDA DI TPL DECLINA IL SUO LIVELLO DI SOSTENIBILITÀ, RIENTRANDO, TRA L’ALTRO, TRA I PRIMI 10 MIGLIORI DATORI DI LAVORO DEL SETTORE TRASPORTI.

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SOSTENIBILI NERO SU BIANCO

di Lino Sinari Milano

In occasione della Settimana Europea della Mobilità Autoguidovie ha presentato il “Bilancio di Sostenibilità” relativo all’esercizio 2022, esito di un percorso che ha integrato i fattori ESG (Environmental, Social e Governance) nella strategia aziendale, nei sistemi di gestione e nei processi comunicativi, anticipando di molti anni l’obbligo introdotto dalla nuova normativa europea. Il documento inquadra le azioni concrete finora realizzate o intraprese nell’ambito della responsabilità ambientale e sociale e nella costruzione di un modello di sviluppo sostenibile: dalle flotte costituite da autobus moderni e tecnologicamente avanzati rispetto alla media italiana, alle riduzioni dei consumi idrici per i lavaggi dei veicoli, dalla piantumazione di alberi nelle aree deposito al sostegno ai giovani, con formazione gratuita e successiva offerta di lavoro nella squadra degli autisti. Autoguidovie, nata nel 1908, è

la maggiore azienda a capitale privato italiano che opera nel trasporto pubblico locale su gomma e quest’anno amplia il perimetro di rendicontazione del “Bilancio di Sostenibilità” anche alle diverse realtà che fanno parte del suo Gruppo - Dolomiti Bus, Cavourese e STN. “Cosa si può - ha dichiarato Natalia Ranza, consigliere delegato di Autoguidovie - e si deve fare: da una parte modificare la domanda di trasporto, cercando di offrire alternative più sostenibili e di cambiare alcune abitudini di comportamento consolidate, dall’altra lavorare per ridurne gli impatti attraverso infrastrutture, mezzi e tecnologie che limitino o azzerino le emissioni. Se vogliamo trasportare più passeggeri e incoraggiare chi ancora non lo

“Dobbiamo offrire alternative sostenibili di trasporto lavorando con mezzi e tecnologie che limitino o azzerino le emissioni”.

fa a lasciare a casa l’auto dobbiamo mettere il cliente al centro: conoscere i suoi bisogni di mobilità, soddisfarli per essere una reale alternativa di viaggio”. La flotta del Gruppo Autoguidovie risulta giovane e moderna: i 1.215 autobus che la costituiscono hanno una media di 9,3 anni, con 1 anno in meno rispetto alla media italiana. L’89 per cento dei mezzi è dotato sia di accesso facilitato che consente la salita e la discesa dal mezzo a disabili, passeggini e carrozzine, sia di impianto di condizionamento per rendere i viaggi più confortevoli. Il 78,7 per cento dei veicoli impiegati è di

ultima concezione (Euro V, EEV ed Euro VI) e nell’ottica della transizione energetica sono già in circolazione diversi autobus elettrici e altri 120 entreranno in funzione a breve. Alla serie di innovazioni introdotte si aggiungono le buone pratiche. Nel 2022 Autoguidovie è riuscita a incrementare il riutilizzo di acqua negli impianti di trattamento, toccando la quota di 6,6 milioni di litri e doppiando il risultato del 2021. Nel corso degli anni si è anche abbassato il consumo di energia elettrica e carburanti per il riscaldamento di sedi e siti con l’utilizzo di luci a led, la sostituzione delle centrali termiche

a gasolio con caldaie a gas di ultima generazione e coibentazioni delle coperture, precedute dalla rimozione di amianto da tutti i siti Autoguidovie. Il 91,1 per cento dei rifiuti derivanti da demolizioni, manutenzioni e lavaggi viene recuperato, dando nuova vita ai materiali. Autoguidovie ha più volte intrapreso iniziative di sostegno di alcune particolari fasce della popolazione, la partecipazione a manifestazioni, l’attivazione di speciali promozioni e lo sviluppo del mercato del lavoro con l’opportunità occupazionale per i più giovani. A tal proposito, è stata attivata “Autoguidovie Academy”, un’opportunità formativa rivolta a donne e uomini di età compresa tra i 21 e 29 anni, senza esperienza, che, attraverso un apposito percorso, possono entrare a far parte del team di conducenti. Per supportarli, la società si fa interamente carico delle spese per ottenere i titoli abilitanti (patente D e CQC persone) per un totale di circa 3000 euro per ciascun profilo, garantendo costante affiancamento in tutte le fasi. Se Autoguidovie è così attenta a ciò che la circonda e riesce a conseguire tali risultati è perché al suo interno ci sono 1400 profili altamente professionali che lavorano in sintonia. Nella ricerca “Italy’s Best Employers 2022/23”, condotta dall’Istituto Tedesco Qualità Finanza, in collaborazione con il media partner La Repubblica-Affari&Finanza, Autoguidovie si è classificata tra i migliori 400 datori di lavoro italiani e tra i primi 10 del settore dei trasporti, ottenendo così il sigillo di qualità “Top Job - Best Employers 2022/23”.

MAN TRUCK & BUS Già più di 70 i MAN Lion’s City E full electric ordinati in Italia

IL LEONE A ZERO EMISSIONI CHE PIACE ALLE CITTÀ

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ttimi risultati per il MAN Lion’s City E, proposto in tre versioni di 10,5, 12 e 18 metri, e solo a pochi mesi dalle prime gare a cui MAN Truck & Bus Italia ha partecipato: sono oltre 70 gli ordini delle aziende di TPL che hanno provato e sono rimaste colpite dal modello. I primi a godere del comfort e dell’impatto ambientale totalmente azzerato saranno gli abitanti di Pescara: mancano solo un paio di mesi e poi il primo MAN Lion’s City E nella versione da 12 metri con la livrea della TUA Spa, acronimo di Trasporto Unico Abruzzese, sarà regolarmente in servizio. Sarà poi la volta dei tre MAN Lion’s City E di 10,5 metri, tra

i primi di questa lunghezza consegnati in Europa, per la AMET Spa di Trani. A questi il prossimo anno si aggiungeranno 33 MAN Lion’s City E 12 m per ACTV Spa di Venezia e 10 MAN Lion’s City E 10,5 m per la MOM di Treviso, nonché altri 25 MAN Lion’s City E, nei modelli di 12 e 18 metri, acquisiti tramite CONSIP, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana. “Nelle prossime settimane contiamo di ricevere ulteriori ordini dalle gare a cui stiamo partecipando - spiega David Siviero, Head of Sales & Product Bus di MAN Truck & Bus Italia -, contribuendo così alla crescita esponenziale che MAN sta ottenendo in tutta

Europa con i contratti dei MAN Lion’s City E. Il giusto riconoscimento alle caratteristiche e prestazioni dei nostri autobus elettrici che hanno convinto numerosi clienti e i successi che stiamo ottenendo lo stanno confermando. Anche grazie al nuovo modello di 10,5 metri contiamo di raggiungere quote di mercato molto significative, pur in un panorama variegato e ricco di concorrenza”. Un successo a cui hanno sicuramente contribuito le performance che i MAN Lion’s City E hanno fatto segnare nel corso dei test sulla lunga distanza organizzati da MAN Italia. Lo scorso

anno a Firenze un MAN Lion’s City E 12 m ha circolato ininterrottamente per 24 ore sul percorso urbano della Linea 23 coprendo ben 400 km con un’autonomia residua del 25 per cento. Exploit ripetuto quest’anno a Bari sulla Linea 1, che abbinava il centro città a tratti di tangenziale, dove ha percorso oltre 450 km con una riserva del 10,5 per cento,

sempre con una sola carica della batteria. Infine, a sottolineare la loro valenza anche sulle rotte extraurbane, due MAN Lion’s City E nella versione di 12 metri e 18 metri hanno percorso 1.255 km da Verona a Lubiana con un consumo medio, pur in condizioni non ottimali, di 0,71 kWh/km grazie anche ai 175 kWh totali recuperati.


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ottobre 2023

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ATTUALITÀ

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STELLANTIS INAUGURATO A MIRAFIORI IL PRIMO BATTERY TECHNOLOGY CENTER

La fabbrica dell’elettromobilità L’IMPIANTO SI ESTENDE SU UNA SUPERFICIE DI 8.000 METRI QUADRI, DISTRIBUITI SU TRE LIVELLI. IL CUORE È COSTITUITO DA 32 CAMERE CLIMATICHE – 24 CAMERE WALK-IN PER I TEST DEI PACCHI BATTERIA E 8 CAMERE PER L’EFFETTUAZIONE DI PROVE SULLE CELLE.

R di Lino Sinari Torino

Reso possibile da un investimento di 40 milioni di euro, il primo Battery Technology Center di Stellantis inaugura già con il primato di centro più grande in Italia e tra i più grandi in Europa. L’impianto va ad accrescere la capacità del Gruppo di progettare, sviluppare e testare i pacchi batteria, i moduli, le celle ad alta tensione e i software che andranno ad alimentare i futuri veicoli dei brand Stellantis. Nel Battery Technology Center di Mirafiori lavoreranno oltre 100 tecnici, la maggior parte dei quali sono lavoratori specializzati di Stellantis, che condurranno e supervisioneranno stress test climatici, prove di durata del ciclo vita, lo sviluppo e la taratura dei software per i sistemi di gestione delle batterie e lo smontaggio di pacchi e celle per l’analisi e il benchmarking.​ Stellantis sta inoltre lavorando alla realizzazione di un Battery Technology Center per il Nord America a Windsor, Ontario, Canada, destinato a fare parte di una rete globale per lo sviluppo e la produzione delle batterie che si articolerà in sei gigafactory. “Ci troviamo davanti a un’opportunità unica - ha dichiarato Ned Curic, Chief Engineering and Technology Officer di Stellantis di ridefinire la mobilità attraverso l’offerta di soluzioni intelligenti e sostenibili. Il nuovo Battery Technology Center di Mirafiori riunisce in un unico luogo gli

strumenti e le persone di talento necessari per sviluppare, testare, validare e realizzare prodotti di alta qualità in grado di soddisfare le esigenze dei nostri clienti con una riduzione dei tempi di consegna di veicoli elettrici di categoria superiore in tutto il mondo.” L’integrazione verticale degli elementi essenziali per la produzione di pacchi batterie per i veicoli elettrici – dalla progettazione allo sviluppo, dalla prova alla produzione – costituisce il fulcro della strategia di Stellantis per la realizzazione di veicoli BEV di livello superiore che rispondano pienamente alle aspettative dei clienti. Come illustrato in dettaglio nella presentazione dell’EV Day 2021, il piano per le batterie prevede una doppia strategia chimica per soddisfare le esigenze di tutti i clienti e sull’efficienza progettuale nello sviluppo di celle e moduli, alloggiamenti e pacchi batteria per “Il nuovo centro garantire costi conriunisce in un correnziali. Il Battery Technology unico luogo Center di Mirafiori si strumenti e estende su una su- persone di talento -40 e 60 graperficie di 8.000 metri per sviluppare, di Celsius con quadri, distribuiti su testare, validare una variazione tre livelli. Il cuore del massima di 20 e realizzare centro è costituito da gradi al minuprodotti di 32 camere climatiche to. Il centro è in – 24 camere walk-in alta qualità”. grado di testare per i test dei pacchi fino a 47 pacchi batteria e 8 camere per batteria in pal’effettuazione di prove rallelo. Progetsulle celle. All’interno delle 24 tato per una futura espansione, camere walk-in è possibile conil sistema di alimentazione del trollare le condizioni ambientali centro può gestire fino a 1,2 regolando umidità e temperatura chilovolt e 2,2 megawatt per in un intervallo compreso tra cella di prova. Nelle otto camere

riservate alle celle è possibile testare fino a 96 elementi in parallelo. Questa parte del Technology Center sarà dedicata in particolare allo studio di nuove composizioni chimiche e delle caratteristiche comportamentali delle celle per uno sviluppo futuro. Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 100 per cento del mix di vendite con veicoli BEV in Europa e il 50 per

cento con autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti. Per raggiungere tali obiettivi commerciali, l’azienda si sta assicurando circa 400 GWh di capacità di batterie, da supportare con sei stabilimenti di produzione di batterie in Nord America e in Europa. Stellantis sta lavorando per diventare un’azienda a zero emissioni di anidride carbonica in tutti gli ambiti entro il 2038, con una compensazione a una cifra per le emissioni rimanenti.

STELLANTIS Un supporto a chi utilizza le vetture come strumento di lavoro

PIÙ AUTO PER TUTTI (CHE SIANO AZIENDE O P.IVA)

C

on “Bonus Impresa”, Stellantis, insieme alla sua rete di vendita italiana, vuole supportare coloro che utilizzano la vettura come strumento di lavoro e intende incentivare il rinnovo del parco circolante in

maniera più rapida, dimostrando, ancora una volta, come il Gruppo sia una realtà fatta di professionisti al servizio di professionisti con proposte concrete e modelli per qualunque esigenza: un’iniziati-

va concreta che nasce dalla centralità del cliente. Grazie a “Bonus Impresa”, aziende e liberi professionisti con partita iva potranno accedere, sino al 31 dicembre 2023, a diversi vantaggi sui modelli dei marchi Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot. A ogni vettura è stato attribuito un “bonus” che l’utente potrà richiedere sulla landing page dedicata www.bonusimpresa.it ed esibire in concessionaria. La promozione non è vincolata a nessuna condizione e non richiede permuta, rottama-

zione o vendita da stock, ed è cumulabile con gli incentivi statali ove previsti. Sul sito è possibile selezionare il brand e il modello di interesse per conoscere il valore della promozione, scaricare il coupon e presentarlo in concessionaria per usufruire del buono nel processo di acquisto. A titolo esemplificativo, il bonus su Opel Astra Plug-In Hybrid è di 3.500 Euro; in casa Citroën su C5 Aircross Hybrid Plug-In si arriva a 5.100 Euro, mentre per Jeep Compass 4xe, il veicolo Plug-In Hybrid in assoluto più venduto nel

mercato italiano, l’incentivo è fissato in 5.600 Euro. Alfa Romeo Tonale Hybrid Plug-In Q4 beneficia di 3.900 Euro di vantaggi; Peugeot 508 SW Plug-In Hybrid 3.800, DS 4 Plug-In Hybrid di 3.400 Euro: contributi concreti anche in ottica di elettrificazione. Per quanto riguarda Fiat, Panda, Tipo e 500X beneficiano rispettivamente di 2.100 Euro, 3.600 Euro e 3.700 Euro indipendentemente dalla motorizzazione, termica o mild hybrid, così come su Lancia Ypsilon, per la quale il vantaggio ammonta a 2.700 Euro.


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SALONE DEL CAMPER

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SALONE DEL CAMPER DI PARMA I numeri decretano il successo dell’edizione 2023

TUTTI PAZZI PER IL TURISMO EN PLEIN AIR

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n’edizione da ricordare, la 14ima del Salone del Camper di Parma, sia per il numero degli espositori, arrivato a 400, che per la superficie occupata dai veicoli ricreazionali, aumentata del 20 per cento rispetto allo scorso anno. Superati i 100.000 visitatori, oltre 600 i mezzi presentati nei 5 padiglioni, di cui alcuni in anteprima assoluta per il mercato italiano, e più di 70 le presentazioni, i

talk e gli appuntamenti. Altro primato dell’evento, la presenza di ben 8 regioni italiane: Toscana, Calabria, Marche, Sicilia, Abruzzo, Molise, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Oltre a Paesi stranieri, tra cui Croazia e Slovenia. “Il Salone del Camper 2023 – dichiara Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma – ha confermato il trend positivo del settore sul piano industriale e turistico. L’evoluzione

tecnologica, confermata dagli espositori il nostro Paese possa guidare quedel Salone che hanno presentato molte sto trend, agendo sia sulla leva della interessanti novità, favorisce la fruizione produzione di veicoli che su quello sostenibile di questo tipo di vacanza della promozione di destinazione. Un che contribuisce alla – auspicabile - esempio della crescita del turismo destagionalizzazione e delocalizzazione open air è l’impennata del noleggio dei dell’offerta turistica del nostro Paese”. van, che secondo i dati Yescapa sono Il comparto camperistico è fondamen- cresciuti del 143 per cento rispetto tale motore di ripartenza del turismo al 2019. Il Salone del Camper ha già internazionale, come ha confermato fissato il prossimo appuntamento: anche la ricerca presentata al Salone la 15ima edizione si terrà dal 14 al 22 del Camper dal MET, Master di economia settembre 2024. e management del turismo dell’UniSALONE DEL CAMPER DI PARMA 2023 versità Bocconi di Milano. E poiché Visitatori +100.000 l’Italia è stata preEspositori (diretti e indiretti) 400 miata a luglio 2023 Spazio espositivo 110.000 mq dal Daily Telegraph Mezzi visitabili esposti 600 come migliore destinazione turistica Padiglioni 5 europea in queGiornate 9 sto settore, c’è Eventi 70 da supporre che

FORD PRO AL SALONE DEL CAMPER DI PARMA CON LA SUA NUOVA PROPOSTA RICREAZIONALE

BATTE PER IL NUGGET

IL CUORE DEI CAMPERISTI TANTA LA TECNOLOGIA A BORDO DEL VEICOLO DELL’OVALE BLU, CHE CONFERMA LA CONFIGURAZIONE MULTIZONA E AGGIORNA L’OFFERTA PER INCONTRARE TUTTE LE ESIGENZE DELLE FAMIGLIE IN VACANZA. SULLO STAND ABBIAMO INCONTRATO MARCO BURAGLIO, DIRETTORE VEICOLI COMMERCIALI.

di Greta Rossi Parma

È

stata tra le protagoniste indiscusse del Salone del Camper, la fiera dedicata agli amanti della vanlife e delle vacanze outdoor, svoltasi a Parma dal 9 al 17 settembre: parliamo di Ford, presente alla fiera per il quarto anno consecutivo, e in questa edizione 2023 con l’anteprima nazionale del nuovo Transit Custom Nugget. Un piccolo camper dei desideri capace di racchiudere in dimensioni compatte tutto il comfort e la tecnologia necessaria e sufficiente per sentirsi ovunque esattamente come a casa. Realizzato sulla piattaforma Ford lanciata quest’anno per le nuove generazioni di Transit e Tourneo Custom, il nuovo Nugget introduce avanzate tecnologie di assistenza alla guida e di connettività e adotta una serie di personalizzazioni e una qualità dei materiali di livello superiore, per un’esperienza

premium. “Il settore dei veicoli ricreativi - ci ha raccontato sullo stand Marco Buraglio, Direttore Veicoli Commerciali di Ford Italia - sta crescendo a ritmi sostenuti, registrando l’interesse dei privati che sempre più numerosi scelgono le quattro ruote per la loro “casa delle vacanze”. Ma crescono anche i numeri del noleggio, che formula offerte sempre più competitive per permettere a tutti di guidare un camper per periodi brevi o lunghi. Ford da tempo ha dichiarato di voler essere presente in questo settore e dunque non potevamo mancare a Parma, che è l’evento di riferimento italiano per il turismo en plein air. Qui presentiamo il nuovo Transit Custom Nugget che, se da una parte conferma la configurazione multispazio delle precedenti generazioni con l’apprezzatissima cucina posizionata nella parte poste-

Il Transit Custom Nugget è realizzato sulla piattaforma di Transit e Tourneo Custom: sarà disponibile in versione diesel da 170 CV e ibrida plugin da 232 CV.


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SALONE DEL CAMPER

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FORD PRO Prosegue la conquista del mercato italiano

ELETTRICO: NUMERI ANCORA

PICCOLI MA L’INTERESSE CRESCE

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riore, porta con sé anche tante tetto equipaggiabile con pannelli novità tecnologiche”. solari per incrementare il livello Il nuovo Nugget, infatti, è concedi efficienza e autosufficienza pito con la popolare configuradel veicolo, e ancora, un nuovo zione “multizona” che consente display 7 pollici touch screen agli occupanti di muoversi all’inper controllare tutte le funterno dell’abitacozioni del camper, lo senza difficolgestibile anche tà, nonostante la tramite smartpho“Abbiamo presenza di due ne. In definitiva, raccolto i letti matrimoniali. chi si avvicina feedback dei I sedili anteriori al nostro Transit nostri clienti e riscaldabili e giCustom Nugget revoli e la panca trova un binomio realizzato un posteriore a tre di innovazione e veicolo con una posti, con riscalcomfort estremaduplice anima: damento opziomente elevato”. ricreazionale nale, consentoIl nuovo Transit ma anche no di viaggiare in Custom Nugutilizzabile nel cinque in tutta get sarà disponiquotidiano”. comodità. Nuovi bile nella versioaltoparlanti, porte ne Titanium con USB-C di serie per tetto sollevabile i passeggeri, tetto e motore EcoBlue sollevabile con nuovo tessuda 170 CV con cambio autoto auto-ripiegabile e tende matico a otto rapporti e, per la prima volta, nella variante oscuranti, completano il ricco equipaggiamento disponibile, ibrida plug-in da 232 CV. “Abmentre la connettività è gabiamo voluto introdurre anche rantita dal Ford SYNC 4, senza in questo settore - ha concluso dimenticare il ricco corredo di Buraglio - la nostra impronta sistemi avanzati di sicurezza e di sostenibilità. Il Nugget è già assistenza alla guida. “Ma non è ordinabile presso i Ford Partner tutto - riprende Buraglio - abe le prime unità verranno probiamo anche un vano all’interno dotte ad inizio 2024. La variante del portellone posteriore per ibrida sarà invece disponibile ricoverare le sedie da esterno, il nella seconda parte dell’anno”.

Il pratico display da 7” gestisce le funzioni del camper. Si puà controllare anche attraverso lo smartphone.

iace parlare di numeri a Marco Buraglio, soprattutto se si tratta delle vendite dei “suoi veicoli commerciali”: d’altra parte i van con l’Ovale blu sul frontale nel 2022 si sono confermati per l’ottavo anno di fila i veicoli più venduti in Europa. “I dati continuano ad essere positivi - ci spiega il Direttore Veicoli Commerciali Ford Italia - la crescita nel nostro Paese e in Europa si sta consolidando e continuerà a farlo visto che sono in fase di lancio tre veicoli fondamentali, il nuovo Ranger, il nuovo Custom, sia van che Tourneo, e il Transit Courier. Dopo un 2022 ricco di soddisfazioni, stiamo vivendo un 2023 estremamente positivo sia dal punto di vista dei prodotti che dei risultati. In Italia abbiamo infatti incrementato la share nel mercato totale di 1 punto percentuale, mentre se ci riferiamo solo al segmento dei privati abbiamo raggiunto nei primi sei mesi dell’anno il 21 per

cento, posizionandoci al primo posto nella classifica delle vendite”. Una strategia vincente, che da tempo ha ricompreso nel suo arsenale una gamma ormai completa di soluzioni elettriche. “Un anno fa - spiega al riguardo Marco Buraglio - abbiamo iniziato un coerente percorso di elettrificazione con il lancio del Transit full electric, in riferimento al quale abbiamo avuto risultati incoraggianti, visto che in poco, pochissimo tempo abbiamo raggiunto la leadership nel segmento 2 ton

con oltre il 40 per cento di quota. Certo, i numeri assoluti sono ancora piccoli, la fascia dei mezzi elettrici occupa il 3,5 per cento del mercato dei veicoli commerciali, ma l’interesse per questo tipo di trazione sta aumentando, e continuiamo a ricevere richieste di informazioni. Le aziende stanno vivendo un momento di transizione, non è un momento semplice per loro ed è proprio per questo motivo che abbiamo creato la divisione Ford Pro, per garantire certamen-

Marco Buraglio insieme a Monica Mecacci, Chief Press Officier di Ford Italia.

te una consulenza in fase di acquisto, ma anche un pacchetto di soluzioni che possano accompagnare al meglio l’esperienza del cliente, tra cui i software per gestire le flotte e le infrastrutture di ricarica, che sono fondamentali per aumentare la produttività e quindi garantire un miglioramento dell’efficienza aziendale”.

FORD PRO Presto al debutto la versione plug-in ibrida del pick-up Ranger

UNA COPPIA COSÌ NON S’ERA MAI VISTA

A

ll’inizio del 2025 la motorizzazione ibrida plug-in debutterà sul Ford Ranger. Sarà la versione con la coppia più elevata di tutta la gamma, grazie al lavoro congiunto del motore a benzina Ford EcoBoost da 2,3 litri con un motore elettrico e un sistema di batterie ricaricabili. Ranger Plug-in Hybrid sarà completamente integrato con l’ecosistema connesso Ford Pro per i servizi di ricarica, soluzioni software e assistenza, consentendo alle aziende di ottimizzare la produttività e semplificare la transizione ai veicoli elettrici. “Il Ranger Plug-in Hybrid - ha dichiarato Hans Schep, general manager di Ford Pro Europa - aiuterà i clienti a fare un passo in avanti verso un futuro elettrificato,

con il massimo della sicurezza e delle abilità che consentono al Ranger, il leader del segmento dei pick-up medi, di essere sempre all’avanguardia”. La possibilità di guida 100 per cento elettrica per oltre 45 chilometri apre nuove possibilità per i proprietari di aziende in un numero crescente di città che prevedono delle “zone a basse emissioni”. La nuova versione mantiene le straordinarie capacità del Ranger: il valore massimo del rimorchio frenato, per esempio, è di 3.500 kg, lo stesso del resto della gamma. Ranger Plug-in Hybrid sarà inoltre dotato di Pro Power Onboard, che consente ai clienti di alimentare gli strumenti e le apparecchiature elettriche ad alto assorbimen-

to, in un cantiere o quando si è all’aperto, semplicemente collegandoli alle prese di corrente presenti sia nel pianale di carico che nell’abitacolo. Questo vuol dire che i generatori, rumorosi, ingombranti e pesanti, possono restare in deposito per lasciare più spazio nell’area di carico da destinare ad altri attrezzi e apparecchiature. Oltre a disporre di elettricità on-demand, le modalità di guida a zero emissioni di Ranger Plug-in Hybrid offriranno ai clienti la

completa flessibilità nel decidere come e quando utilizzare l’energia della batteria. Ranger Plug-in Hybrid è dotato della collaudata trazione integrale di Ranger, di modalità di guida selezionabili e di funzioni avanzate di sicurezza e assistenza alla guida.


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IVECO LA GRANDE FESTA DELLA CONCESSIONARIA SOCOM NUOVA DI NAPOLI PER IL NUOVO E-DAILY

LA SVOLTA ELETTRICA DEL FURGONE PER ECCELLENZA NELLA SUGGESTIVA CORNICE DEL MUSEO NAZIONALE FERROVIARIO DI PIETRARSA, SOCOM NUOVA HA SVELATO IL NUOVO DAILY A ZERO EMISSIONI. PROPULSIONE A PARTE, HA LE STESSE CARATTERISTICHE DELLA VERSIONE CON MOTORE TERMICO E MANTIENE INALTERATI GLI ALLESTIMENTI DISPONIBILI.

di Francesco Irace Portici

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Socom Nuova ha scelto una cornice d’eccezione per la presentazione del nuovo eDaily: la stazione ferroviaria di Pietrarsa, quella dove la prima locomotiva d’Italia ha mosso i primi passi circa 180 anni fa, per trasportare il Re da Napoli a Portici. Passato e futuro, dunque, che si incontrano in un evento che, di fatto, segna una svolta importante per il brand. Arriva infatti sul mercato la prima versione elettrica del furgone per eccellenza. E lo fa in grande stile, conservando tutte le caratteristiche che l’hanno reso celebre negli anni, mantenendo allo stesso tempo tutti gli allestimenti della versione con motore termico. A dare “il La” alla suggestiva cerimonia di presentazione del veicolo ci ha pensato Michele Valiante, Amministratore Delegato di Socom Nuova.

Connubio tra storia passata e quella futura

“Vi confesso che è da tempo che volevo organizzare in questo sito un evento dedicato ai nostri clienti, ai nostri partner e al nostro team. E credo che questa sia l’occasione perfetta. Il Daily è nato nel 1978 e ha cambiato il suo mercato d’appartenenza. Oggi con la versione elettrica può assumere lo stesso ruolo, perché è un prodotto capace di conservare tutte le qualità tipiche di sempre, non perdendo nulla in termini di capacità di carico e possibilità di allestimento.

Da sinistra Camilla D’Alfonso e Renzo Gavarrino di GATE, Michele Valiante di Socom Nuova, Massimo Revetria e Valerio Vanacore di Iveco.

Aggiunge solo una propulsione a zero emissioni. In questa splendida cornice il mio pensiero non può non correre a 180 anni fa, quando la prima locomotiva portava il Re da Napoli a Portici. Con la stessa emozione penso alla svolta della propulsione elettrica. Jim Morrison scrisse ‘ognuno di noi ha un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare’. Ecco, noi della Socom Nuova insieme ad Iveco vogliamo volare con l’elettrico”. Poi rivolgendosi alla platea presente all’evento, ha concluso: “Tutti coloro che lo vorranno, potranno avere in prova il nuovo eDaily così da toccare con mano quello che vi sto raccontando. Ringrazio tutti voi presenti, e in particolare il team di Socom Nuova che ha fatto in modo che questo sogno si potesse realizzare, perché venire in questo luogo non è

stato affatto semplice, ma con caparbietà ce l’abbiamo fatta.”

Alla stazione ferroviaria di Pietrarsa inizia la storia del Daily a zero emissioni

La propulsione elettrica, secondo le stime di mercato effettuate

da Iveco, è prevista in aumento da qui ai prossimi 10 anni, con le altre motorizzazioni tradizionali in costante diminuzione, un po’ come si prevede accada parallelamente (con un ritmo più incalzante) nel settore auto. Quella della mobilità sostenibile è dunque una sfida che tutti

sono chiamati ad affrontare e Iveco, come ci ha spiegato Massimo Revetria, Responsabile gamma leggera di Iveco per il mercato Italia, sta pianificando il suo futuro non lasciando nulla al caso. “Gli ultimi anni sono stati molto importanti, ma anche difficili. È stato complicato capire cosa potesse succedere a distanza di 12 mesi. Ciononostante, Iveco è riuscita a portare a casa numeri significativi, e per il 2023 prevediamo di crescere del 15 per cento, nonostante permangano diverse criticità: costo del denaro, filiera di approvvigionamento, condizioni geopolitiche e non solo. Il mercato però è ancora dinamico e il Daily si conferma leader assoluto con il 33 per cento di quota. In questi anni abbiamo fatto in modo che la nostra rete, i nostri investitori e i clienti, potessero beneficiare di una produzione non si è mai fermata. Siamo riusciti ad accontentare tutti, anche se con un po’ di fatica. Pensiamo che


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L’Amministratore Delegato di Socom Nuova Michele Valiante insieme a Massimo Revetria, Responsabile gamma leggera di Iveco.

nei prossimi 4-5 anni il mercato sarà sostenuto soprattutto da ultimo miglio e temperatura controllata, e da tutto ciò che riguarda l’ecologia e l’edilizia. Nei prossimi mesi sono attesi incentivi e benefici fiscali, che si riveleranno importantissimi”. “E saranno incrementate le soluzioni di trasporto sostenibile. Prevediamo che il noleggio crescerà rispetto alle vendite, perché avrà il compito di attenuare il rischio tecnologico sulle trazioni alternative. Anche noi come Iveco ci siamo attrezzati in tal senso, con una società di noleggio nel nostro gruppo”, ha proseguito Revetria. “Si chiama Gate e per noi è fondamentale: renderà più accessibile il passaggio all’elettrico. Ad oggi il peso del diesel è del 90 per cento, l’elettrico fa un 7 per cento e l’idrogeno ancora meno. Da qui al 2035 però l’elettrico arriverà al 50 per cento e l’idrogeno al 22, mentre il diesel scenderà al 28. Le istituzioni in questa fase di transizione dovranno modificare l’atteggiamento cercando un maggior confronto con le associazioni di categoria, con lo scopo di capire le reali necessità per favorire la mobilità elettrica: infrastrutture, misure strutturali di incentivazione all’acquisto, politica energetica per lo sviluppo di fonti rinnovabili. L’eDaily sarà un veicolo ideale per tutti i settori, e la sua gamma sarà identica a quella diesel. Avrà tre prese di forza elettriche disponibili, sarà connesso e ricco di funzionalità, sia da remoto e che a bordo”, ha concluso il Responsabile gamma leggera di Iveco.

Personalizzabile come il diesel, ma è tutto nuovo

Entrando nel dettaglio del nuovo veicolo elettrico, Valerio Vanacore, Responsabile trazioni alternative di Iveco per l’Italia, ha fatto il punto della situazione sgombrando il campo dai dubbi. “Il nuovo eDaily è identico a quello diesel, con le stesse caratteristiche, ma semplicemente elettrico. Tutte le sue varianti già conosciute saranno infatti disponibili anche nella versione elettrica. Detto questo, parliamo di un veicolo completamente nuovo, non semplicemente adattato per ospitare le batterie. È nato e pensato per essere elettrico. Dove prima c’era l’unità endotermica ora c’è il cuore del veicolo: le centraline che gestiscono tutto. Il motore elettrico si trova vicino all’albero di trasmissione, il che ci ha permesso di liberare spazio tra i longheroni che ospitano al loro interno due o tre pacchi batterie, a tutto vantaggio delle possibilità di allestimento. La batteria, garantita 8 anni o 160.000 km, prevede infatti una struttura modulare dove l’unico vincolo è il passo. L’autonomia è di circa 100 km per ogni pacco batterie.

Così con 3 pacchi si possono superare i 300 km”. Per quanto riguarda il discorso ricarica, ha così concluso Vanacore: “Tre invece sono le possibilità di ricarica: AC 11 kw, che prevede 3.10 h per la ricarica di un pacco; AC 22 kw con la ricarica per singolo pacco che scende a 1.30 h; e DC Fast Charge che prevede 30 min per un pacco e 50 min per tre pacchi”.

La nuova formula di noleggio con GATE che fa la differenza

Gate è la nuova società di Iveco Group che offre una formula pay-per-use e flessibile per il noleggio a lungo termine di veicoli commerciali 100 per cento green. Rappresenta la soluzione migliore per rendere il passaggio alla propulsione elettrica meno traumatico possibile, sotto tutti i punti di vista. “Gate è la nuova iniziativa del gruppo Iveco volta a supportare la transizione energetica”, ha spiegato Renzo Gavarrino, Responsabile vendite e operation Gate. “La nostra piattaforma full service supporta la vendita dei veicoli elettrici di Iveco e aggiunge tutta una serie di servizi dando vita

SOCOM NUOVA Partner di Asia Napoli, specializzata nella raccolta dei rifiuti

AVANTI CON LE ZERO EMISSIONI

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artner di Socom Nuova è la ASIA Napoli, azienda integrata nel territorio del Comune di Napoli, che effettua i servizi di igiene ambientale come la raccolta differenziata, lo spazzamento, la raccolta del residuo indifferenziato e del trasporto rifiuti verso gli impianti di trattamento e

Vincenzo Pergola è Direttore Acquisti presso Azienda Servizi Igiene Ambientale Napoli.

selezione. “La ASIA Napoli è il terzo operatore nazionale nel settore della raccolta dei rifiuti, quindi per noi il mondo dei trasporti è pane quotidiano. Stiamo facendo investimenti anche sui veicoli elettrici, ne abbiamo comprati trenta che arriveranno a breve e ci muoviamo nella direzione della transizione ecologica e della mobilità sostenibile”, ci ha raccontato Vincenzo Pergola, direttore acquisti dell’azienda partenopea. “Dunque l’evento di questa sera, con la presentazione del nuovo Daily elettrico, ci coinvolge pienamente. Noi siamo tra le prime aziende ad aver fatto questo tipo di investimenti sulle emissioni zero. Per noi l’elettrico è il futuro. La nostra flotta si compone di circa 1000 automezzi elettrici, e contiamo circa 2.400 dipendenti. Abbiamo anche noleggiato 40 auto elettriche, e ne abbiamo acquistate 2. La nostra realtà

esiste da 2001, è una società a completa partecipazione pubblica e il nostro socio è il Comune di Napoli. Ma contiamo in futuro di poterci espandere”. Quello con Socom Nuova è un rapporto di lunga data, basato su stima e fiducia. “Socom Nuova per noi fa manutenzione, è nostro partner affidabile, lavoriamo insieme da anni e siamo contentissimi di essere stati coinvolti in questo evento”, ha aggiunto Pergola. “Anche perché questo rafforza il rapporto e la partnership. Per quanto riguarda il Daily, potrebbe essere sicuramente allestito per le nostre necessità e farebbe al nostro caso per il trasporto di attrezzature. Lato infrastrutture, ci stiamo attrezzando con le stazioni di ricarica, visto che abbiamo sia i mezzi per la raccolta che spazzatrici, tutti elettrici, e stiamo lavorando in tal senso così da poter utilizzare sempre di più veicoli a zero emissioni”.

a un noleggio completo. Infatti, con Gate bisogna dimenticare il vecchio noleggio con la rata mensile anticipata. Si utilizza il veicolo e alla fine del mese si pagano solo i servizi utilizzati e i km percorsi, così da ottimizzare i flussi di cassa. Gate si occupa della gestione diretta del veicolo dall’immatricolazione al fine vita. La nostra realtà nasce insieme al Daily elettrico ma abbiamo

l’ambizione di crescere. In futuro finanzieremo anche i veicoli pesanti e contiamo di espanderci anche all’estero. Stiamo inoltre lavorando per diventare fornitori di energia, così da permettere al cliente di pagare in base ai kW e non in base ai km, e ci proponiamo come consulenti per la progettazione delle infrastrutture. All’interno del nostro ampio ventaglio di servizi offerti, prevediamo anche una carta di ricarica per l’accesso ai punti di ricarica pubblici. Giusto per dare un’idea, nella nostra rata di noleggio è possibile includere: veicolo, immatricolazione, servizi di telematica, servizi di gestione del pagamento bollo, servizio delega art.94, M&R, assistenza gomme Bridgestone, customer care 24/24, RCA, furto e incendio e kasko, e un numero verde per qualsiasi necessità h24. Sono infine tre i pacchetti di offerte, easy, energy ed eManager, così da permettere a tutti di scegliere i servizi in funzione delle proprie necessità”, ha concluso Gavarrino.

SOCOM NUOVA Un rapporto decennale con i supermercati Piccolo

“CERTAMENTE NOLEGGIO PER AVVICINARCI ALL’ELETTRICO”

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na catena di supermercati con produzione interna e servizi di bar/ristorazione. Quella dei supermercati Piccolo, clienti di Socom Nuova, è una realtà molto radicata sul territorio campano, con ben 19 sedi, di cui una in arrivo a Caserta Nord. A raccontarci tutti i dettagli ci ha pensato Michele Piccolo, che guida l’azienda insieme ai figli Raffaele e Giusy. “La nostra è una realtà che nasce dalle vecchie botteghe, dove si trattavano prodotti agricoli, alimentari e zootecnici. Oggi abbiamo una catena di supermercati. Tutto è nato nel 1988 e da allora abbiamo aperto 19 sedi, con la più recente che sarà presto inaugurata a Caserta Nord. Ciò che ci caratterizza in modo particolare è il fatto che i nostri supermercati hanno anche la produzione interna, peraltro visibile a tutti i clienti grazie alle aree di lavoro posizionate alle spalle dei vari banchi. Produciamo internamente pane, dolci, gastronomia, pizzetteria, pescheria e quant’altro. E in alcuni punti abbiamo anche il servizio di Bar-Ristorante. Lavoriamo nella zona di Napoli e in tutta l’area vesuviana, da Caserta a Sarno. Siamo molto attenti alla sostenibilità, evitiamo gli sprechi alimentari e a determinati orari facciamo lo sconto del 50 per cento sulla gastronomia. Per me è importante comprare ingredienti di qualità così da offrire ai nostri clienti prodotti eccellenti”. Come molte realtà italiane, anche quella dei supermercati Piccolo inizia a guardare sempre con maggior interesse alla mobilità elettrica. “Per quanto riguarda i veicoli di

trasporto, abbiamo un nostro polo di distribuzione con più di cento veicoli, tra grandi e piccoli, e autovetture. I mezzi ci servono per distribuire i prodotti, muovendoci da Pomigliano d’Arco fino a Caserta da un lato e a Sarno dall’altro”, ha proseguito Michele Piccolo. “La mobilità elettrica è sicuramente il futuro. Io, tra l’altro, sono già utilizzatore di un’auto a zero emissioni e conto di introdurre presto in flotta veicoli commerciali elettrici. In tal senso penso che la formula del noleggio offerta sul nuovo Iveco Daily elettrico, attraverso Gate, sia la soluzione migliore, soprattutto considerando l’incessante avanzamento tecnologico e le considerazioni che devono essere fatte sul valore residuo di veicoli e batterie”. Con Socom Nuova una conoscenza decennale e un rapporto che va intensificandosi sempre di più. “Siamo clienti di Socom Nuova da molto tempo, e da circa tre anni abbiamo intensificato i rapporti professionali. Ci troviamo molto bene e presto proveremo il Daily elettrico così da muovere i primi passi a zero emissioni anche lato veicoli commerciali”, ha concluso Piccolo.


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MERCEDES-BENZ VANS AL DEBUTTO IL PICCOLO FURGONE IN VERSIONE A ZERO EMISSIONI

LANCIATO UFFICIALMENTE IN ITALIA IL 25 SETTEMBRE, IL MERCEDES-BENZ E-CITAN È GIÀ IN CONCESSIONARIA E STA REGISTRANDO I PRIMI ORDINI DEI CLIENTI. CON L’AGGIUNTA DEL MOTORE ELETTRICO ANCHE SUL PIÙ PICCOLO DEI VAN DELLA CASA TEDESCA, MERCEDESBENZ COMPLETA LA SUA GAMMA DI COMMERCIALI A ZERO EMISSIONI.

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di Paolo Barilari Roma

Sul mercato dal 2021 e insignita tra l’altro con il primo posto al “Van of the Year 2022”, la nuova generazione del Citan a motore termico viene raggiunta a due anni di distanza anche dalla versione elettrica, con una gamma articolata per le esigenze più disparate. Per il van c’è la scelta tra due lunghezze: la compatta da 4.498 mm e la lunga da 4.922 mm. Il Tourer per il trasporto passeggeri sarà inizialmente disponibile nella versione “compatta”; la versione lunga sarà proposta in un secondo momento. L’eCitan

SCATTA L’ORA DELL’E-CITAN! Van, con una capacità di carico di 2,9 metri cubi e fino 544 kg per il furgone compatto e di 3,7 metri cubi e fino a 722 kg per il modello lungo, punterà alle missioni di distribuzione urbana, soprattutto nei centri storici e nelle operazioni di navetta. Due gli allestimenti disponibili, il Base e il PRO. Il motore elettrico dell’eCitan ha una potenza massima di 122 cv e una coppia che arriva a 245 Nm. La batteria agli ioni di

litio è montata nel sottoscocca davanti all’asse posteriore, protetta dagli urti, e ha una capacità utile di 45 kWh. Gli otto moduli della batteria utilizzano celle a sacchetto. Secondo il modello, l’autonomia è compresa tra 280 e 284 chilometri. Alle stazioni di ricarica rapida la batteria da 45 kWh viene ricaricata dal 10 all’80 per cento in 38 minuti con il caricatore da 80 kW. Costruito nella fabbrica francese di Maubege, l’eCitan per diffe-

renziarsi in maniera chiara dal gemello diverso Renault Kangoo elettrico, con il quale condivide il pianale, oltre che su alcune modifiche alla linea esterna, punta sul garantire un’esperienza a bordo che sia Mercedes-Benz al 100 per cento. Di serie, l’eCitan PRO è dotato dell’impianto audio Mercedes-Benz, del sedile del conducente regolabile in altezza, del climatizzatore, degli alzacristalli anteriori elettrici con funzione comfort e del pa-

vimento in plastica nel vano di carico. Il pacchetto opzionale Interior Design offre le finiture in nero lucido del cruscotto, le cornici cromate delle bocchette di ventilazione e degli altoparlanti, e le maniglie cromate delle porte dell’abitacolo. Il sistema multimediale MBUX, disponibile come optional, ha uno schermo touchscreen da sette pollici e pulsanti di comando a sfioramento sul volante. Integra gli smartphone con Apple Car Play


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e Android Auto, ha connettività Bluetooth vivavoce e la radio digitale. L’MBUX include anche la navigazione veloce su disco rigido, da utilizzare con l’assistente vocale “Hey Mercedes”. Come tradizione Mercedes-Benz, l’eCitan ha una gamma completa di sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza attiva e passiva sia di serie sia optional. Un veicolo Mercedes-Benz, che sia un’automobile oppure, come nel caso dell’eCitan, il più piccolo dei commerciali, è da sempre associato a un’altissima attenzione per assicurare la sicurezza di chi li guida e degli altri utenti della strada. Sicurezza attiva e passiva al più alto livello, è quanto assicura anche l’eCitan, con tanti dispositivi di serie e utilissimi optional. Tra gli equipaggiamenti citiamo: Hill Start Assist, che mantiene la pressione dei freni quando il piede del conducente passa dal pedale del freno a quello dell’acceleratore durante le partenze in salita; Crosswind Assist, che può ridurre gli effetti delle raffiche di vento frenando la ruota anteriore e posteriore sul lato esposto; Attention Assist, che rileva la crescente disattenzione e sonnolenza del conducente, invitandolo a fare una pausa con un segnale acustico e visivo; Active Brake Assist, che può aiutare a evitare i tamponamenti e gli incidenti con i veicoli in transito, con i pedoni e i ciclisti; Active Lane Keeping Assist, attivo a partire da 70 km/h, agisce delicatamente con interventi di sterzata anziché di frenata; Blind Spot Assist, che osserva le aree laterali del veicolo non coperte dagli specchietti retrovisori esterni; Speed Limit Assist, che riconosce i limiti di velocità con l’aiuto di una telecamera e li visualizza nel quadro strumenti. A richiesta, il Driving Assistance Package offre due sistemi di sicurezza aggiuntivi: Active Distance Assist Distronic, che mantiene automaticamente la velocità impostata e la distanza dal veicolo che precede; Active Steering Assist, che aiuta il guidatore a mantenersi al centro della corsia, soprattutto nei viaggi monotoni su strade rettilinee o leggermente tortuose. Il sistema utilizza la segnaletica di corsia. La lista di dispositivi che incrementano la sicurezza dell’eCitan è lunghissima, comprendendo i sistemi di assistenza al parcheggio, i fari alogeni che passano da abbaglianti ad anabbaglianti quando si incrociano altri veicoli, i fari a led intelligenti che aumentano il cono di luce in autostrada. E, per finire, il veicolo ha sei airbag di serie: frontali, windowbag, toracici. L’eCitan Tourer ha anche un settimo airbag centrale tra il sedile del conducente e quello del passeggero in caso di forte collisione laterale, riducendo così il rischio di contatto delle due teste.

Andrea Verdolotti, da quindici anni in MercedesBenz Italia, è Responsabile Marketing Vans.

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MERCEDES-BENZ VANS Corrieri per un giorno al volante dell’eCitan

ESAME “DI STATO” PASSATO A PIENI VOTI di Maurizio Gussoni Roma

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ome nelle favole, con un colpo di bacchetta magica Mercedes-Benz ci ha trasformati in corrieri addetti alle consegne urbane. E anche qui, l’incantesimo è durato solo poche ore. Ecco la cronaca: siamo saliti a bordo di un eCitan elettrico, ci siamo infilati la casacca tipica dei corrieri ed abbiamo preso gli ordini per le consegne della mattinata. Attraversata mezza Roma, compresa una decina di chilometri sul Raccordo Anulare, abbiamo raggiunto la pasticceria Artesano in via Giulio Romano. Messi i pacchi di dolci e prodotti da forno nel vano posteriore e comportandoci da veri professionisti che non assaggiano mai le leccornie che trasportano, siamo ripartiti in direzione del ristorante che attendeva la merce, il Baja, sul Lungotevere Arnaldo da Brescia. E, per non falsare la prova consumo, abbiamo tenuto uno stile di guida tipicamente… da furgone. Brillante, come deve essere per chi deve fare i conti con il tempo. Così scoprendo sulla propria pelle che si tratta di un lavoro stressante. Si vive eternamente nel traffico, con un occhio alle lancette dell’orologio, per arrivare a destinazione ed iniziare il corpo a corpo alla ricerca di un parcheggio. Il risultato delle mat-

tinata? Il percorso totale è stato di 37 km. Siamo partiti con l’accumulatore al 100 per cento, arrivando con l’ottimo dato dell’89 per cento. Anche se va specificato che il calo di capacità della batteria non ha un valore costante, ma scende più velocemente man mano che il valore diminuisce. Comunque il risultato di questa nostra simpatica prova è stato davvero positivo, infatti lo scarso assorbimento del eCitan lo pone senza dubbi nella posizione di eccellente strumento di lavoro quotidiano. Un po’ meno brillante, invece, il giudizio sulle capacità dei trasportatori (cioè noi), poco efficaci nel carico e scarico dei colli, addirittura disastrosi nella capacità di sistemazione delle scatole zeppe di dolci e salatini! Per concludere: hanno ragione in Mercedes-Benz quando affermano che per i commerciali di taglia ridotta con motorizzazione elettrica è sufficiente

un’autonomia di 150/200 chilometri. Ma per non sbagliare, l’eCitan vanta comunque un’autonomia di 284 km. Quindi è ben strutturato per occuparsi di consegne a breve raggio con un’autonomia ampiamente sufficiente per supportare l’autentica vocazione di questi veicoli, cioè di lavorare di giorno nell’ambito cittadino - o al massimo, nell’hinterland - e riposare di notte. Ovviamente con qualche coccola, che nel nostro caso corrisponde… alla batteria sotto carica.

MERCEDES-BENZ VANS LA PAROLA A ANDREA VERDOLOTTI, MARKETING MANAGER

INCENTIVI, IMPRESCINDIBILE IL LORO RUOLO IL MANAGER FA CHIAREZZA SU UN FUTURO A ZERO EMISSIONI CHE NON PUÒ COMPIERSI IN MODO EFFICACE SENZA CHE IL LEGISLATORE METTA LE AZIENDE NELLA FACOLTÀ DI UN LIBERO ACCESSO AI VEICOLI ELETTRICI. CHE OGGI HANNO UN PREZZO DI LISTINO BEN SUPERIORE ALLE CORRISPONDENTI VERSIONI ENDOTERMICHE.

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Di Paolo Barilari Roma

È Andrea Verdolotti, Responsabile Marketing Vans di Mercedes-Benz Italia a rispondere alle nostre domande che, quando si tratta di elettrico, in evitabilmente vanno ad esplorare non solo i vantaggi di guidare punti, ma chiamano i manager a darci il loro parere sui dubbi e le perplessità che accompagnano questa transizione energetica. Andrea Verdolotti, l’eCitan segue una precisa indicazione che vi è

stata data dalla clientela? Sì. Abbiamo clienti che cercano una soluzione elettrica anche nel segmento più piccolo e leggero dei veicoli da lavoro, con l’esigenza di avere un mezzo che consenta di trasportare soprattutto in un contesto cittadino. Con l’eCitan completiamo dunque, come avevamo annunciato, l’offerta sia per il trasporto merci che per il trasporto passeggeri. Il nostro target principale con questo veicolo sono i corrieri, molti dei quali utilizzano già i veicoli più grandi, ad esempio l’e-Sprinter. L’eCitan nasce per impieghi nelle zone di centro città, e in molti casi potrà anche svolgere missioni di collegamento tra gli hub dei corrieri. L’autonomia di 280 km lo permette e le batterie sono garantite per otto anni. Comprare un veicolo elettrico richiede


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Il motore elettrico dell’eCitan ha una potenza massima di 122 cv e una coppia che arriva a 245 Nm. Secondo il modello, l’autonomia è compresa tra 280 e 284 chilometri.

un calcolo economico che le aziende devono necessariamente fare… È il tema di quanto i veicoli commerciali siano competitivi in termini economici rispetto ai modelli tradizionali a motore termico. Qui entrano in gioco gli incentivi, necessari per poter spingere le vendite dei veicoli elettrici, in tutti i segmenti. Dobbiamo fare il confronto con gli altri mercati europei, e constatiamo che il governo italiano non sta investendo come altri Paesi per facilitare la transizione verso i veicoli elettrici. Dei 15 milioni di euro messi a disposizione dal governo italiano per l’acquisto di veicoli elettrici ne sono stati spesi pochissimi. Perché? La difficoltà sta nella struttura dell’incentivo. Per potervi accedere si deve necessariamente rottamare un veicolo che sia al massimo Euro 3. E questo crea difficoltà, perché chi ha ancora in servizio un veicolo così vetusto è probabilmente meno attento alle tematiche ambientali. Legare l’incentivo alla rottamazione di veicoli anziani rende difficile utilizzare la somma di denaro messa a disposizione dal governo. Noi pensiamo che l’ambito della rottamazione debba estendersi almeno ai veicoli con motori Euro 5. E che gli incentivi possano essere utilizzati anche per sostenere le formule di possesso oggi più utilizzate, perché più vicine alle necessità dei clienti: il leasing e il noleggio.

“Per poter accedere agli incentivi si deve necessariamente rottamare un veicolo che sia al massimo Euro 3. E questo crea tante difficoltà alle aziende”.

Il Citan non è stato proprio un veicolo di successo per Mercedes-Benz. Questa versione elettrica può aiutare a migliorare le vendite? Già con la nuova versione del Citan a motore endotermico siamo riusciti ad invertire la rotta. Le quote di mercato sono cresciute, nonostante le limitazioni causate dalla mancanza di disponibilità del prodotto. L’ultima versione del Citan è chiaramente percepita come un modello Mercedes Benz al 100 per cento, grazie agli interni personalizzati e al sistema di infotainment in comune con tutti i veicoli Mercedes-Benz, commerciali e automobili. Con

l’eCitan replicheremo quanto fatto con il modello endotermico garantendo un’esperienza totalmente di stampo Mercedes. Inoltre abbiamo la possibilità di ricariche in corrente continua che arrivano fino a 75 kW, e questo è un altro elemento di forza che ci differenzia dai concorrenti.

Quanto costa di più l’eCitan rispetto al veicolo tradizionale? Per la versione furgone si parte da un prezzo di circa 38.800 euro, iva esclusa. Il corrispettivo

a motore tradizionale parte poco al di sotto dei 20 mila euro. E per questo motivo devo tornare sull’argomento degli incentivi, che a livello nazionale devono essere più facilmente ottenibili. Mai i clienti possono rivolgersi anche agli incentivi a livello locale, che si possono sommare facilitando l’acquisto di un veicolo elettrico. Con i veicoli elettrici ci sono anche minori spese di manutenzione, il pieno è meno caro, la vita del mezzo più lunga. E

MERCEDES-BENZ VANS La parola a Dario Albano, Managing Director

OBIETTIVO 2030

Q

uale strada è tracciata, da oggi al 2030, per i veicoli commerciali elettrici di Mercedes-Benz? La road-map dei prossimi sei o sette anni è sinteticamente spiegata da Dario Albano, Managing Director di Mercedes-Benz Italia Vans, durante la presentazione dell’eCitan alla stampa. Nel 2026 sarà pronta la nuova architettura VAN.EA, pensata in tutti i suoi elementi per costruire veicoli elettrici. Niente più modifiche a piattaforme nate per i motori endotermici, quindi, ma veicoli che nasceranno

direttamente pensati come BEV. Nel corso degli anni infatti, Mercedes-Benz ritiene che si venderanno sempre meno veicoli con motori diesel e benzina e sempre di più modelli elettrici. “Nel 2030 si stima che il 50 per cento della produzione e delle vendite sarà di veicoli elettrici - spiega Dario Albano - ma il raggiungimento di questa percentuale deve essere sostenuta dalla creazione di una fitta rete di ricarica e dalla volontà del governo di sostenere l’acquisto dei mezzi a zero emissioni. La

storia di Mercedes nel settore dei commerciali elettrici parte da lontano. Nel 2010 fu lanciato l’esperimento del primo eVito, un veicolo che poi ha fatto il suo ingresso ufficiale su tutti i mercati, compreso quello italiano, nel 2019. Insieme con l’eSprinter, in versione rinnovata quest’anno, e con l’ultimo arrivato, il piccolo eCitan, Mercedes-Benz offre ai suoi clienti una gamma completa - small, medium e large - di veicoli commerciali a motore elettrico”.

ITALIA MERCATO TOTALE TERMICO ED ELETTRICO FINO A 3,5 TON Anno 2021 > Anno 2022 > Anno 2023 (8 mesi)>

Totale 157.418 unità Totale 123.751 unità Totale 99.047 unità

percentuale veicoli BEV 4,68% percentuale veicoli BEV 6,50% percentuale veicoli BEV 6,54%

poi c’è l’effetto positivo dell’immagine green dell’azienda che sceglie un veicolo elettrico… Effettivamente sono molte le aziende che puntano a un’attività che sia a basso impatto ambientale, per ribadire una forte sensibilità alla protezione dell’ambiente. Ed è anche vero che la ricarica di un veicolo elettrico è molto competitiva a livello economico rispetto a un pieno di gasolio, la manutenzione è meno cara, mentre accesso alle ZTL e parcheggi sono gratuiti. Sono tutti elementi che aiutano a scegliere un mezzo elettrico. Ma, ripeto, gli ecoincentivi giocano un ruolo importante.


eCitan: Consumi WLTP ciclo misto: consumo di energia elettrica in kWh/100 km: 20,0-18,9; Emissioni di CO2 (g/km): 0.

NUOVO eCITAN 100% ELETTRICO. Feels giant. Il Van compatto fuori ma con un'energia gigantesca dentro: 1,5 tonnellate di carico, 284 chilometri di autonomia e si ricarica in soli 38 minuti dal 10 all'80%.

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A COLAZIONE DA FOODY

PETIT FORESTIER AL VIA LE GIORNATE DI SENSIBILIZZAZIONE SUL NOLEGGIO A MILANO PREVISTO UN APPUNTAMENTO AL MESE, SINO A SETTEMBRE 2024, PER CONOSCERE L’INTERA GAMMA DEDICATA AL TRASPORTO REFRIGERATO.

B

Brioches freschissime all’Ortomercato di Milano. Tanto più quando a servirle è Petit Forestier Italia, punto di riferimento nel noleggio di mezzi refrigerati che, lo scorso 13 settembre, ha lanciato la sua prima colazione conviviale per incontrare e conoscere gli operatori del maggior mercato all’ingrosso d’Italia, nonché l’unico ancora in città. Obiettivo, presentare la gamma dei veicoli più adatti al trasporto di prodotti agroalimentari nella città italiana che, dal 2008, ha deciso di mettere radicalmente in discussione l’uso dei mezzi termici, complicando la vita di quanti non stiano al passo con la sempre più discussa transizione ecologica.

Il noleggio salva ZTL

Sino a settembre 2024, ogni secondo mercoledì del mese dalle ore 4 alle 12, i rappresentanti degli iconici veicoli solcati dalla banda verdemarrone torneranno nell’immensa area commerciale di via Lombroso promuovendo la propria offerta e rinforzando i rapporti che li legano agli operatori del mercato. “Siamo ben conosci delle diffi-

di Alberto Caspani Milano

coltà che le piccole società di trasporto e altri operatori stanno oggi vivendo a Milano - spiega Ronan Mouchel, country director Petit Forestier Italia - e la nostra iniziativa punta proprio ad incontrare le esigenze di chi non può continuare a pagare continui permessi di accesso alla Ztl e desidera servire la clientela senza limiti. In questa fase storica il noleggio è senza dubbio la soluzione ideale: non essendo ancora chiaro come evolveranno le politiche di contenimento delle emissioni di CO2, noi mettiamo a disposizione modelli elettrici in grado di adattarsi rapidamente al cambio delle norme, favorendo la stipula di contratti di breve, medio e lungo termine. Possiamo addirittura fornire mezzi per attività o eventi in giornata”. Chi frequenta quotidianamente Foody, com’è oggi conosciuto il Mercato Agroalimentare di Milano gestito da So.Ge.Mi., ha intuito subito l’opportunità offerta da Petit Forestier. Nonostante la fragranza dei croissant abbia quasi trasformato lo stand dello specialista del freddo in una boulangerie parigina, il vivace flusso di visitatori in arrivo dalle prime

ore del mattino ha confessato che non è la sola golosità a prenderli per la gola, oggi. Con le sue politiche di sostenibilità sempre più elitarie, il Comune di Milano porta avanti una rivoluzione della mobilità che lascia ben poco spazio al naturale adeguamento della domanda e dell’offerta: o i cittadini si dotano di mezzi non inquinanti, o la circolazione nel centro città finirà per esser fatta pagare a peso d’oro. Pur non essendo ancora clienti di Petit Forestier, che opera sul mercato di Milano da una dozzina d’anni fornendo diverse aziende in loco, alcuni passanti si sono avvicinati allo stand perché sinceramente interessati a rendere la propria attività più green, ma soprattutto perché salassati dal progressivo incremento delle tasse comunali.

Tre modelli green per Milano

“Il primo appuntamento è stato pensato per familiarizzare con mezzi Gpl ed elettrici - aggiunge Paola Di Paolo, responsabile marketing e comunicazione Petit Forestier Italia - avendo esposto un Piaggio Porter e un Iveco

eDaily, oltre che un Ford Transit. Il Piaggio Porter, in particolare, viene considerato da alcuni nostri clienti il migliore per muoversi in città, dal momento che garantisce un’ottima capienza, mantenendo un ingombro limitato per via della sua larghezza di appena 1,8 metri e una portata utile molto interessante. Unico mezzo sul mercato con queste caratteristiche, sembra esser stato realizzato per circolare negli stretti centri storici italiani, oltre ad offrire l’efficiente motorizzazione ibrida benzina/Gpl. La nostra gamma, in ogni caso, può coprire qualsiasi esigenza, partendo dal Doblò elettrico per arrivare al Volta Truck da 160 quintali, veicolo non solo green ma anche studiato per limitare incidenti in città grazie alla visione a 180° offerta al guidatore: proprio quest’ultimo sarà protagonista della colazione che andremo a proporre il prossimo novembre”. Il vantaggio di rivolgersi a un bacino di utenza principalmente urbano, oltretutto, ha permesso a Petit Forestier Italia di superare le possibili renitenze relative all’autonomia delle batterie: grazie alla possi-

bilità di programmare i tragitti e le tappe in modo meticoloso, le brevi distanze da percorrere nel centro storico eliminano a monte l’incertezza della durata del viaggio. Ai prossimi appuntamenti saranno proposti presidi nell’area del mercato ittico, dove a essere maggiormente richiesti sono invece modelli cassonati come l’e-Daily o furgonati come il Fiat Ducato termico.

Vantaggi della manutenzione in sito

“Recentemente abbiamo ricevuto ordini per la consegna al mercato di nuovi veicoli - riprende il country director di Petit Forestier - cosicché le nostre unità in servizio saliranno in modo sostanzioso entro la fine del 2023. I contratti di noleggio più convenienti restano quelli pluriennali, ma quanti abbiano necessità di svolgere singole operazioni in giornata possono noleggiare un mezzo frigo ottenendo diversi vantaggi: budget stabilito in anticipo, delega all’azienda di tutte le procedure amministrative, zero costi per operazioni manutentive e, soprattutto, garanzia di poter


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contare immediatamente su un mezzo sostitutivo in caso di problemi tecnici. Per noi il mercato di Milano è indubbiamente una delle aree più proficue della città, dal momento che oggi, a differenza che in passato, le regole sanitarie incentivano vivamente l’uso di mezzi frigoriferi per i prodotti ortofrutta”. “Il nostro know-how - continua Mouchel - è indiscusso, con il team interno Ricerca&Sviluppo che opera da oltre una decina di anni proprio sul perfezionamento dei modelli elettrici. Trattandosi di una tecnologia tanto sofisticata quanto delicata, i veicoli frigo elettrici hanno periodicamente bisogno di controlli, soprattutto nel periodo estivo, quando le alte temperature rischiano di compromettere le funzioni del gruppo”. L’e-Daily Iveco si conferma uno dei veicoli maggiormente richiesti e apprezzati, ma l’ampio ventaglio offerto da Petit Forestier ha ormai equilibrato la domanda, dando spazio anche a modelli di punta di Renault, Ford e Mercedes. Forte resta la richiesta di poter guidare in via preventiva i mezzi da noleggio ma, non potendo permettere prove negli spazi dell’ortomercato per ragioni assicurative, i clienti in cerca di consulenza vengono poi invitati nelle sedi di Petit Forestier per test-drive su appuntamento e in ambienti tutelati. “La Petit Forestier Italia si è specializzata sull’elettrico da circa quattro anni ma non intendiamo - osserva ancora Ronan Mouchel - ‘agganciare’ clienti semplicemente per vendere loro un prodotto. La finalità concordata con Foody ha carattere consulenziale, onde far comprendere come usare al meglio i mezzi di nuova tecnologia e quale sia il vantaggio di ricorrere al noleggio. Quest’ultimo è ormai ampiamente affermato in diversi Paesi europei, ma in Italia continua a essere preferita la proprietà del mezzo, finendo così per avere un parco circolante mediamente più vecchio e soggetto a ripetuta manutenzione e divieto di accesso ai centri storici. Puntiamo inoltre a mostrare cosa significhi essere davvero sostenibili attraverso i più semplici gesti quotidiani: la

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obsoleto per l’attività metropolitana, nonostante si tratti di un Fiat Ducato termico impiegato su distanze medie giornaliere di circa 100 km”. Il suo desiderio sarebbe quello di dotarsi della versione termica più recente, essendo abituato a guidare lo stesso modello da anni, ma il chilome“In questa traggio contenuto è fase storica anche il motivo per il noleggio è cui il suo interesse si sta aprendo all’ela soluzione lettrico. “La distanideale perché permette di non za giornaliera da me percorsa non supera vincolarsi ad i 30 km” - rilancia una tecnologia, poco dopo Salah quella elettrica, de “Il sapore della in costante frutta”, originario del evoluzione”. Marocco ma attivo nel quartiere Giambellino di Milano da oltre vent’anni. “Sarei disposto ad adottare un mezzo elettrico se potessi noleggiarlo per le singole giornate in cui organizzo il trasporto ortofrutticolo, ma avrei bisogno anche di un autista”. Segue a stretto giro Ibrahim Mohammed, di “A. e F. Frutta e Verdura”, commerciante egiziano da 15 anni in Italia: la ragione è sempre la stessa, lavorare con mezzi termici su Milano sta diventando di giorno in giorno sempre meno conveniente. Alì Yousuff, titolare turco di Kervan Food a Parona, in provincia di Pavia, non ha invece dubbi: i tanti chilometri percorsi in direzione della metropoli lombarda rendono ancora più conveniente Nella pagina a finaco Ronan Mouchel insieme a Paola l’uso di un mezzo a diesel. La di Paolo, Responsabile Marketing e Comunicazione. soluzione ideale sarebbe però quella di integrare un modello più moderno ed efficiente alla scelta stessa di offrire brioches complessivo dei veicoli in città, sua flotta. La Food Market srl, senza contare che alleggerisce conviviali non è stata pensata la necessità di costruire mezzi appoggiandosi a fornitori estercostretta a operare con mezzi ni, bensì ai bar “a km zero” del nuovi che impattano con la loro sopra i 35 quintali, ha invece il mercato stesso, creando sinergie produzione sull’ambiente”. problema di dover pagare quocommerciali a basso impatto tidianamente 7 euro di accesso ambientale. Le case produttrici La voce dei al mercato milanese, una spesa hanno invece avviato una serie trasportatori divenuta ormai troppo ingente. di corsi di formazione per tecnici E allora pronti, via. Neppure il E se la fame vien mangiando, onde agevolare il più possibile la tempo di accomodarsi al tale colazioni di Petit Forestier risoluzione delle problematiche volino di Petit Forestier che già non potranno che giocare un direttamente in situ, anziché un trasportatore di Peschiera ruolo decisivo nel traghettare ricorrendo al trasferimento in Borromeo coglie la palla al balzo Milano verso la sostenibilità officina del mezzo eventualper informarsi sui modelli in del domani: una rivoluzione che mente in panne. Da ultimo, riesposizione. “Ogni sei mesi il non somigli all’ultimo miglio cordiamo che il noleggio è di Comune di Milano mette mano “verde” dei trasportatori, bensì per sé sinonimo di sostenibilità, alle regole - si lamenta - e il mio al primo grande passo nell’era del noleggio smart. contribuendo a ridurre il numero mezzo è diventato in poco tempo

news KOELLIKER RINNOVATO L’ACCORDO CON MITSUBISHI

È stato siglato il rinnovo della partnership che da 44 anni fa di Koelliker l’importatore esclusivo di Mitsubishi in Italia. La prima firma risale al 1979 e da allora i due brand leader nei rispettivi settori hanno unito solidamente i propri percorsi, proponendo al mercato italiano vetture che negli anni hanno segnato la storia dell’automotive. Dal 1979 ad oggi - in Italia Koelliker ha venduto più di 400.000 modelli del marchio Mitsubishi, tanti i modelli di successo tra cui sicuramente il pick-up L200. Oggi Mitsubishi in Italia conta un parco circolante composto da più di 250.000 veicoli, tra cui 70.000 Pajero ed altrettanti L200. “Il

rinnovo della partnership - ha affermato Marco Saltalamacchia, CEO & Executive Vice President del Gruppo Koelliker - è per noi di Koelliker motivo di grande orgoglio; e non solo perché Mitsubishi continua a vedere in noi un partner solido sul quale poter sempre contare, ma s oprattutto perché conferma l’importanza strategica del mercato italiano. È anche questo che ci ha spinti a mettere sul tavolo un nuovo progetto ambiziosissimo, come quello del Koelliker Hub: vogliamo continuare ad offrire ai clienti il massimo, sotto ogni punto di vista. I modelli di successo e di eccezionale qualità quali quelli Mitsubishi - come tutti quelli che importiamo in Italia da più di 87 anni - meritano uno spazio innovativo. E con il nuovo Hub siamo sicuri di poter offrire ancora di più ai nostri clienti”.

DIESEL TECHNIC Nuova gamma di ricambi e accessori per veicoli commerciali

ANCHE SUI LEGGERI LA QUALITA’ SOPRA TUTTO

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iesel Technic, leader nella distribuzione di ricambi e accessori automotive, amplia l’offerta a marchio DT Spare Parts dedicata ai veicoli commerciali leggeri con l’introduzione di una vasta scelta di componenti per la carrozzeria e l’illuminazione. La nuova gamma si compone attualmente di circa 1.000 codici, già disponibili nei centri logistici di Verona e Aversa (Caserta). I componenti spaziano da paraurti, griglie, lamierati, illuminazione, fanaleria, specchi, vetri, maniglie porta, serrature,

fino a un’ampia offerta di particolari estetici. Tali prodotti sono adatti per l’installazione sui veicoli a marchio Ford, Iveco, Peugeot, Toyota, Citroen, VW, MAN, Mercedes-Benz, Dacia, Fiat, Nissan, Opel e Renault. “L’ampliamento della gamma Diesel Technic destinata ai veicoli commerciali leggeri - ha dichiarato Walter Schiavi, Direttore Generale di Diesel Technic Italia - nasce da un’attenta analisi dei dati di mercato in termini di circolante e immatricolazioni, e dall’ascolto delle reali esigenze della

nostra clientela. La nostra gamma continua a crescere costantemente, sia nelle tipologie di articolo, sia nelle famiglie prodotto, a conferma del nostro obiettivo di rappresentare sempre più un one-stop-shop per la nostra clientela”. La gamma DT Spare Parts per il mondo LCV si inserisce in una più vasta offerta di ricambi per questa tipologia di veicoli che spazia dalla meccanica all’elettronica, per un totale di circa 6.800 referenze a catalogo di 122 differenti famiglie. Più

in generale, per il mondo dei veicoli commerciali e industriali l’offerta del marchio, costantemente ampliata, conta oggi circa 40.000 ricambi e accessori, rappresentando una delle più complete sul mercato. Tutti i prodotti di carrozzeria e illuminazione per i veicoli commerciali leggeri soddisfano elevati standard qualitativi grazie al Sistema di Qualità di Diesel Technic, ma sono anche portatori di alcune caratteristiche di assoluto valore nella scelta dei

materiali e nelle soluzioni tecniche adottate, che ne garantiscono lunga durata e affidabilità. Ne sono esempio gli specchi, caratterizzati da vetri con curvature omologate e una struttura che assicura l’assenza di vibrazioni; la carrozzeria, perfettamente adattabile e con materiali conformi all’originale; i fanali con sigillature e materiali resistenti agli agenti atmosferici e con

parabole omologate.“I ricambi per la carrozzeria - ha concluso Schiavi - e l’illuminazione a marchio DT Spare Parts, così come tutti i prodotti proposti dal marchio, sono coperti da una garanzia di 24 mesi che decorre dal momento in cui l’utilizzatore finale effettua l’acquisto. La distribuzione di tutti i componenti Diesel Technic è poi assicurata dalla nostra logistica, ulteriormente potenziata grazie all’apertura della seconda sede nel Sud Italia, che garantisce un servizio eccellente a tutti i nostri clienti”.


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IN ANTEPRIMA

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RENAULT TRUCKS FURGONI ELETTRICI: AL DEBUTTO ANCHE L’E-TECH TRAFIC

Da 650 chili a 44 tonnellate la gamma è completa LA LOSANGA AGGIUNGE AL SUO ARSENALE ELETTRICO IL NUOVO MEDIUM VAN DISPONIBILE IN TRE VERSIONI FURGONE, DUE VERSIONI A DOPPIA CABINA E UNA VERSIONE PIANALE: AUTONOMIA DI QUASI 300 KM E RICARICA RAPIDA IN 60 MINUTI.

R di Lino Sinari Milano

Renault Trucks è impegnata nella rapida elettrificazione delle proprie gamme di veicoli e completa l’offerta con la commercializzazione di un nuovo furgone per il segmento medium van: il E-Tech Trafic. L’azienda propone già una gamma completa di veicoli 100 per cento elettrici, da 650 kg a 44 t per operare nelle zone urbane e periurbane. I Renault Trucks E-Tech T e C, Renault Trucks E-Tech D, D Wide e D Wide LEC (16, 19 e 26 t), Renault Trucks E-Tech Master (3,1 e 3,5 t), cargo bike (650 kg) ai quali oggi va ad aggiungersi Renault Trucks E-Tech Trafic (3,07 t) per rispondere ancora meglio a tutte le esigenze delle città e delle periferie con servizi di corriere e di consegna, distribuzione, raccolta rifiuti e approccio ai cantieri. Consapevole che per un professionista poter utilizzare un veicolo elettrico offre la certezza di poter lavorare nelle aree urbane, indipenden-

temente dalle normative locali, preservando la qualità della vita dei cittadini, Renault Trucks ha completato la propria gamma elettrica con l’introduzione del Renault Trucks E- Tech Trafic.

Di medie dimensioni e facile da manovrare, la versione più compatta consente di accedere ai parcheggi urbani coperti e a quelli destinati agli autoveicoli. È disponibile in diverse configurazioni per soddisfare le esigenze di tutti gli operatori

delle consegne e degli artigiani: tre versioni furgone (L1H1, L2H1, L2H2), due versioni a doppia cabina (L1H1 e L2H1) e una versione pianale. Nella versione furgone, il Renault Trucks E-Tech Trafic dispone di un volume di carico che va da 5,8 a 8,9 metri cubi con una lunghezza di carico fino a 4,15 m. L’assistenza La versione H2, alla gamma van con una altezza Renault Trucks interna di 1.898 mm, consente usufruisce di stare in piedella grande di nel vano di carico. esperienza del Il veicolo è alicostruttore mentato da un nel settore dei motore elettriveicoli pesanti”. co da 120 CV e ha una capacità di traino di 920 kg. Dispone di batterie da 52 kWh con un’autonomia in ciclo combinato di 297 km WLTP, uno dei migliori consumi di energia elettrica sul mercato, con 18,7 kWh, che contribuisce a ridurre i costi di

Abitacolo e plancia automobilistica per il furgone della Losanga, pensati per offrire agli autisti il massimo comfort di guida.

gestione del veicolo. Può essere ricaricato dal 15 per cento all’80 in 60 minuti con ricarica rapida. Per passare ai veicoli elettrici in tutta tranquillità, Renault Trucks propone un’assistenza personalizzata, che comprende l’analisi preliminare delle esigenze e degli impieghi, e consigli sulle soluzioni di ricarica. Il Renault Trucks E-Tech Trafic integra anche la garanzia di otto anni sulla batteria di trazione e la garanzia di due anni sul resto del veicolo, compresi i ricambi, la manodopera, e l’assistenza 24/7 per i guasti. Usufruisce di una gamma di servizi basati sull’esperienza di Renault Trucks nel settore dei veicoli pesanti, con aree appositamente dedicate ai veicoli commerciali nelle concessionarie.


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ATTUALITÀ

VOLKSWAGEN ID. BUZZ CARGO PROTAGONISTA SU AMAZON PRIME VIDEO

Con Montemagno alla scoperta dell’imprenditorialità made in Italy

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Marco Montemagno, conduttore e imprenditore digitale, viaggia attraverso l’Italia a bordo dell’ID. Buzz Cargo per visitare tre piccole imprese italiane di successo che negli anni, sono riuscite a ricaricare il proprio business preservando la tradizione, abbracciando la sostenibilità e accogliendo l’innovazione. Questo il tema del documentario di 20 minuti disponibile dal 25 settembre 2023 su Amazon Prime Video, con lo scopo di mostrare come l’ID. Buzz Cargo può aiutare le PMI a intraprendere la propria attività in modo facile, sicuro e sostenibile. Il documentario segue tre aziende selezionate dal programma Amazon Made in Italy: Mobili Fiver, azienda a conduzione familiare che produce mobili di design di alta qualità; Erbecedario, che produce prodotti erboristici naturali, studiati e realizzati per chi desidera prendersi cura del proprio benessere; Fattoria di Montemaggio, azienda vitivinicola che produce vini biologici prendendosi cura della natura, senza introdurre nell’ambiente alcun elemento estraneo. Ogni piccola impresa sale a bordo dell’ID. Buzz Cargo, mostrando come l’ampio spazio di carico e il design semplifichino le consegne ed elevino l’immagine del loro brand. “I contenuti sponsorizzati da Amazon Ads danno ai marchi come Volkswagen Veicoli Commerciali Italia - ha dichiarato Kate McCagg, Head of the Brand Innovation Lab di Amazon Ads - l’opportunità di entrare in contatto con i clienti in modo autentico, focalizzandosi sulle cose che gli piacciono di più. Attraverso ‘Charge Your Brand’, stiamo mettendo l’ID. Buzz Cargo al centro di contenuti di alta qualità sui canali che piacciono ai nostri clienti, condividendo le storie di come le piccole imprese lo stanno usando per costruire il loro business”. “ID. Buzz - ha commentato Fabio Di Giuseppe, Brand Director di Volkswagen Veicoli Commerciali Italia - è già un’icona, il classico Volkswagen Bulli reinventato per emergere nel mondo dei veicoli elettrici. Un’icona deve essere autentica per essere considerata tale e Brand Innovation Lab ha creato un grande format con tre aziende italiane che incarnano appieno tradizione, innovazione e sostenibilità, tre elementi che caratterizzano ID. Buzz. Hanno guidato, personalizzato e utilizzato ID. Buzz in situazioni reali di lavoro e di vita, convinti non solo dal prodotto ma soprattutto dalla sua iconicità e dalla sua immagine. Hanno “dato una nuova carica” ai loro brand e

alle loro aziende. Inoltre, Marco Montemagno ha saputo creare il giusto mood e tone of voice per garantire il successo di questo progetto. Siamo davvero soddisfatti e guardiamo avanti verso la prossima occasione”. Il nuovo ID. Buzz è stato lanciato sul mercato sia in versione passeggeri che Cargo e ha avuto successo fin dall’inizio - la versione Cargo ha infatti vinto il prestigioso premio “International Van of the Year 2023”. Il van, progettato come un veicolo commerciale completamente elettrico, è perfettamente in grado di rispondere alle sfide del lavoro quotidiano. Offre trazione completamente elettrica, spazio di carico capient e e idoneità per viaggi di lavoro giornalieri.

“ID. Buzz Cargo è già un’icona, il classico Volkswagen Bulli reinventato per emergere nel mondo dei veicoli elettrici”.

FORD LA YOUTH ACADEMY PREPARA I FUTURI TECNICI DELL’ELETTROMOBILITÀ

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Alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, presso l’istituto IPSIA Birago di Torino, è stata firmata la convenzione che avvia ufficialmente Ford Youth Academy, il progetto dell’Ovale Blu dedicato alla formazione specializzata e all’inserimento nel mondo del lavoro, nel campo dell’assistenza dei veicoli elettrici ed elettrificati. Il programma è rivolto a giovani studenti degli istituti professionali pubblici e privati che avranno l’opportunità di apprendere conoscenze tecniche e competenze necessarie allo sviluppo di carriere che, nei prossimi anni, rivestiranno un ruolo progressivamente sempre maggiore nel mercato del lavoro. Il programma, che si avvarrà di trainer dedicati Ford, prevede l’espansione in più realtà sul territorio nazionale, includendo un numero crescente di istituti professionali e di formazione. “Sono le competenze a fare la differenza. In un mondo in continua trasformazione, in cui l’intelligenza artificiale sembra la soluzione a tutti i problemi, in realtà l’esperienza e il know how sono ciò che permette all’uomo di essere insostituibi-

Chirurghi elettrici in formazione

le” ha commentato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, On. Gilberto Pichetto Fratin – “Iniziative come quella di oggi, che mette insieme un Istituto professionale di eccellenza come il “Dalmazio Birago” e un’azienda di livello mondiale come Ford, sono fondamentali per consentire al nostro Paese di formare le competenze necessarie a raggiungere, nei prossimi decenni, gli obiettivi

del Green Deal”. Il progetto, nato dall’esperienza di una precedente iniziativa-pilota avviata dal Ford Partner piemontese Authos, in partnership con l’IPSIA Birago di Torino, mira alla formazione dei talenti del futuro, tecnici specializzati e digitali, assicurando un percorso di professionalizzazione con la reale possibilità di una collocazione presso la rete dei Ford Partner in Italia. Le nuove figure professionali saranno in

In piedi il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

grado di accompagnare e agevolare la transizione elettrica anche sul fronte della manutenzione, sia per vetture sia veicoli commerciali. L’Ovale Blu, in prima linea nel processo di trasformazione della mobilità, sta rivoluzionando la propria operatività in Europa, dove entro il 2030, venderà solo vetture elettriche, mentre per il 2035 la vendita di modelli esclusivamente a zero emissioni sarà estesa anche ai veicoli commerciali. La strategia Ford accompagna la crescente diffusione di veicoli elettrici non solo sul fronte dell’esperienza di acquisto, ma anche su quella di possesso, in considerazione delle diverse esigenze di manutenzione che i veicoli sostenibili e a basso impatto ambientale, tecnologici e connessi richiedono.



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