Il Mondo dei Trasporti - Marzo 2023

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Mensile di politica, economia, cultura e tecnica del trasporto | Fondato da Paolo Altieri

L’editoriale

CI STANNO

PROVANDO

(QUASI) TUTTI

La difficoltà a sostenere la spesa per il conseguimento dell’attestato di guida sembrerebbe una parte della verità, visto che il bonus patente stanziato dal MIT è andato esaurito in 24 ore con 1.996 richieste che si sono mangiate i 5,4 milioni di euro destinati al 2023. Se poi invece a frenare i giovani fossero ambizioni di uno status più elevato, ecco pronte le accademie con le quali diversi brand stanno reclutando i nuovi tecnici, cercando di far capire loro che non lavoreranno in officine, ma in sale operatorie dedicate ai truck, e che sarà richiesto loro di usare più la testa che le mani. Ma bastano queste misure sporadiche a colmare un vuoto che secondo diverse stime tra autisti e tecnici si aggirerebbe intorno alle 40mila figure professionali? Per le iniziative private potrebbe essere sufficiente, ma le Istituzioni, dall’Europa al Governo, dovrebbero rimettere nel cassetto delle medicine i cerotti e lavorare seriamente al futuro di questo settore.

IN ALLEGATO INSERTO SUL MONDO DEI VEICOLI COMMERCIALI

VENTURA RINO ACITO

La sua azienda mette ogni giorno al lavoro professionisti altamente qualificati nella personalizzazione dei camion. Dalla A alla Z. Quella che fino a ieri era una pazza idea è oggi internazionalmente riconosciuta una fucina di vere e proprie opere d’arte.

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C I I

onsegnati 13 nuovi

Mercedes-Benz Actros alla flotta delle umbre STB e AT2 che, insieme a Logicompany3 e Icotrans, fanno parte del Gruppo Barbetti. “Il 60 per cento del nostro parco mezzi ha la Stella sul frontale - racconta Massimo Barbetti - e siamo stati i primi a sottoscrivere il programma Fleetboard, per una gestione efficiente della flotta”.

L’ultimo vertice del triangolo d’oro della logistica è stato impiantato e il tessuto imprenditoriale del Nord Est, già servito con i poli di Pradamano e Tolmezzo, potrà fare affidamento anche su una struttura da 16.000 mq a Pordenone. La clientela è infatti sempre meno intenzionata a dedicare spazi, tempo e risorse allo stoccaggio della merce. I dettagli dell’iniziativa dal Presidente Luca Ceccarelli.

nsieme ad Autotrasporti Bommartini e a Pepe Global Truck Service si amplia l’offerta del noleggiatore di truck, van e semirimorchi leader in Europa con due corsie preferenziali per i propri clienti negli spazi messi a disposizione dai partner. Per qualunque necessità, dalla consegna al rientro dei mezzi, dalla messa a punto alla manutenzione, fino alla riparazione a 360 gradi.

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mpegnata fin dagli anni Ottanta nello smaltimento dei liquami e oggi tra i leader dei servizi in ambito ambientale, la Spaggiari Espurghi è un’azienda che nel percorso alla ricerca del modo più efficiente di portare avanti il business ha incontrato TIP, scoprendo che il noleggio risponde a tante delle esigenze degli operatori di questa nicchia.

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MAN e Scania formano i tecnici per le loro officine del futuro Rigomma rileva a Gallarate un centro di eccellenza e apre il 19imo negozio del suo network

Il punto del mese sul trasporto pubblico: Iveco Bus consegna in tutta Europa, Itabus pensa all’orientamento e Tper alla ricarica ad idrogeno.

Un rapporto di fiducia e di collaborazione che dura da anni quello tra TGS e la concessionaria del marchio di Albino Saber, consolidatosi all’ombra delle montagne della Valtellina, territorio che sa essere impervio e quindi difficile campo di lavoro.

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Dhollandia Italia, intervista all’AD Marco Martignoni: così potenziamo la nostra presenza sul territorio

Si sono riconosciuti al primo sguardo dai loro vestiti verdi il costruttore francese e l’operatore altoatesino Fercam, che rinnovano la collaborazione con l’inserimento nella flotta della sede romana dell’azienda di trasporti e logistica di un D 16 E-Tech.

Mensile
tecnica
Vega Editrice Anno XXIII marzo 2023 euro 5.00 N° 317
di politica, economia cultura e
del trasporto
Cristina Altieri Carenza autisti e tecnici
mobilità
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pag 12
IL MIO SOGNO
NEL CRUSCOTTO RINOCUSTOM INTERVISTA ESCLUSIVA
FASSI GRU RENAULT TRUCKS ROSSI VEICOLI CECCARELLI GROUP FRAIKIN ITALIA TIP

Transizione Green: il camion è diverso

IL CONTESTO I

l Parlamento europeo ha definitivamente approvato a maggioranza l’accordo sul taglio delle emissioni di CO2 per auto e veicoli commerciali leggeri: a partire dal 2050 non circoleranno più veicoli alimentati a diesel o benzina. La normativa prevede inoltre l’obbligo per nuove autovetture e nuovi veicoli commerciali leggeri di non produrre alcuna emissione di CO2 dal 2035. La Commissione europea ha inoltre avviato l’iter di revisione del regolamento per le emissioni di CO2 anche per gli autobus e per i camion. La proposta prevede zero emissioni dal 2030 per i bus che circolano in città e un taglio

del 90 per cento delle emissioni per le flotte degli altri mezzi pesanti, a partire dal 2040. A posto così? Neanche per sogno. È previsto anche dal 2025 per i veicoli leggeri e dal 2027 per quelli pesanti un irrigidimento della normativa antinquinamento che dallo standard Euro 6 passerebbe a quello Euro 7. La levata di scudi da parte di tutti gli attori della filiera era prevedibile, e anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha in più occasioni manifestato il suo disappunto verso questa strategia. Il 16 marzo si svolgerà proprio al MIT una riunione con le principali associazioni dell’autotrasporto, ed è probabile che uno dei temi al centro del tavolo sarà proprio la transizione energetica “forzata”.

UNRAE IL COMMENTO DI PAOLO A. STARACE, PRESIDENTE DELLA SEZIONE VEICOLI INDUSTRIALI

MENSILE DI POLITICA, ECONOMIA, CULTURA E TECNICA DEL TRASPORTO

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Il 14 febbraio scorso la Commissione europea ha proposto i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, rispetto ai livelli del 2019, per i veicoli industriali:

-45 per cento dal 2030;

-65 per cento dal 2035;

-90 per cento dal 2040.

“Nonostante gli obiettivi siano molto ambiziosi –ha commentato Starace – siamo coscienti che la strada è già stata tracciata. Le emissioni di CO2 dei vei

coli di nuova immatricolazione sono, infatti, sottoposte a rigide misurazioni a livello europeo e, qualora non venga rispettato l’obiettivo già in vigore della riduzione del 15 per cento entro il 2025, la Commissione imporrà ingenti sanzioni in capo alle Case costruttrici, pari a 4.250 euro/ gCO2/tKm per le emissioni di CO2 in eccesso”. L’UNRAE ritiene, ad ogni modo, che gli obiettivi di abbattimento delle emissioni potranno essere raggiunti mediante un mix di soluzioni tecnologiche, tra cui le motorizzazioni elettriche, a idrogeno e l’utilizzo di biocarburanti compatibili con i motori endotermici Euro 6/VI in circolazione. “Già oggi i Costruttori producono e consegnano veicoli industriali elettrici con autonomia di oltre 500 km. Esistono poi anche soluzioni ecologicamente valide per continuare a sfruttare i motori endotermici di ultima generazione, come ad esempio l’utilizzo di biocarburanti, tra cui il biodiesel HVO, che riducono le emissioni di CO2 fino al 95 per cento rispetto al gasolio tradizionale o soluzioni già in stato avanzato di sperimentazione a emissioni zero come l’impiego di idrogeno sui motori a combustione”. Nell’analisi delle proposte europee, il Presidente della Sezione ha posto l’attenzione anche sull’ultima decisione in merito al Regolamento Euro 7: “Alla luce di quanto detto, consideriamo quindi un errore strategico l’abbandono della tecnologia del motore endotermico di ultima generazione Euro 6, che, grazie alla ricerca e sviluppo, fornisce in prospettiva promettenti livelli di abbattimento delle emissioni. Incoerente poi, richiedere ulteriori investimenti a favore delle motorizzazioni Euro 7, costringendo i Costruttori a investire in una tecnologia che sarà nel prossimo futuro in gran parte rimpiazzata, distraendo risorse ingenti dallo sviluppo delle altre soluzioni”.

La decisione del Parlamento europeo di bloccare dal 2035 la costruzione di veicoli con motori a combustione e la proposta della Commissione di limitare le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti al 90 per cento dal 2040 sono due facce dell’approccio con cui le istituzioni europee stanno affrontando il problema della transizione green del trasporto su strada. L’unico aspetto positivo di tale approccio è la separazione - ancora eccessivamente timida - del destino delle auto private e dei veicoli commerciali leggeri da quello dei mezzi più pesanti. È il riconoscimento di quel che andiamo sostenendo da tempo: che sulla via della transizione non si possono mettere sullo stesso piano veicoli leggeri e veicoli pesanti. Che ci sono strade più efficaci all’imporre una tecnologia (siamo tutti tranquilli a dipendere da una unica fonte energetica?). Dunque, l’alternativa elettrica per i veicoli leggeri, per merci e persone, è praticabile a condizione - non dimentichiamolo - che l’elettricità con cui verranno alimentati non sia prodotta attra-

verso la combustione, che la rete di alimentazione sia capillare e che l’incentivo pubblico accompagni progressivamente l’avvicinarsi dei costi dei veicoli. Ma per quanto riguarda i mezzi pesanti, l’elettricità è difficilmente praticabile su larga scala, la rete è praticamente inesistente e i prezzi d’acquisto sono spropositati. Inoltre l’idrogeno è ancora molto lontano (si tenga a mente che anche la produzione dell’idrogeno deve essere effettuata da fonti rinnovabili). Eppure questa enorme differenza tra veicoli pesanti e leggeri, per la Commissione si traduce in quel 10 per cento residuale da offrire a propulsioni alternative. Troppo poco. Lo riconoscono anche l’Unrae, quando si dice convinta che gli obiettivi di abbattimento delle emissioni potranno essere raggiunti con un mix di soluzioni tecnologiche che comprenda l’utilizzo di biocarburanti compatibili con i motori endotermici, e l’ANFIA invocando un meccanismo di contabilizzazione. Se le istituzioni europee hanno finalmente accettato l’idea che, quanto a tecnologia anti clima alteranti, il camion è diverso dall’automobile, è bene che correggano la proposta iniziale della Commissione e accettino realisticamente quel mix di alimentazioni che farebbe fare un balzo in avanti alla decarbonizzazione, senza quelle ricadute sociali delle quali un passaggio pressoché totale all’elettrico sarebbe l’inevitabile conseguenza.

ANFIA CORO UNANIME CONTRO LA STRATEGIA EUROPEA

EURO 7 PROPOSTA INACCETTABILE

Il doppio binario lungo il quale si muove Bruxelles nei confronti delle emissioni inquinanti del trasporto appare contraddittorio ed estremamente penalizzante per i costruttori europei. A fare il punto è ANFIA, che rappresenta da oltre 110 anni l’intera filiera automotive nazionale (car designer, componentisti, costruttori di veicoli leggeri e pesanti, costruttori di rimorchi e allestitori). “In piena sintonia e condivisione con gli impegni europei di decarbonizzazione, di raggiungimento della neutralità climatica e miglioramento della qualità dell’aria, le imprese associate ad ANFIA sono da sempre impegnate nello sviluppo di tecnologie che riducano le emissioni inquinanti e climalteranti, ponendo in essere ingenti investimenti per il raggiungimento dei sempre più stringenti obiettivi che l’UE si è data e ha dato al settore automotive. A tal proposito, si ricorda che l’adozione del recente Regolamento sui target di riduzione della CO2 dei veicoli leggeri e l’imminente pubblicazione dei nuovi target per i veicoli pesanti, stanno già rivoluzionando la filiera produttiva europea che, essendo storicamente leader nelle tecnologie legate al motore a combustione interna, si trova oggi a rincorrere Paesi che dominano l’elettrificazione dei veicoli per non perdere completamente competitività a livello globale. La transizione produttiva fortemente voluta dalle Istituzioni europee richiede

alle imprese della filiera automotive ingentissimi investimenti in tempi molto ristretti, prevedendo, inoltre, per i veicoli leggeri il “ban” dei veicoli a combustione interna al 2035. La proposta Euro7, in particolare in merito alle tempistiche di applicazione, al cambio di metodologia di prova per i veicoli pesanti e in relazione ai prospettati limiti emissivi di alcuni inquinanti, appare incongruente e decisamente gravosa per un settore cui l’Europa ha già chiesto uno sforzo importante. Il giudizio complessivo della filiera italiana sulla proposta di regolamentazione non può che essere fortemente critico in considerazione del fatto che la proposta appare in modo evidente incompleta e approssimativa. Più di tutto, appaiono del tutto inverosimili le tempistiche attuative proposte (2025 per i veicoli leggeri e il 2027 per i pesanti). Si porta poi all’attenzione del legislatore il fatto che alcune previsioni della proposta comporteranno dei significativi incrementi dei consumi di carburante e saranno pertanto controproducenti in ottica di contenimento delle emissioni di CO2. Infatti, le tecnologie necessarie per l’abbattimento di taluni inquinanti richiedono l’utilizzo di combustibile come fornitore di energia. Riteniamo che la proposta così come presentata sia inaccettabile nel suo impianto e che debba essere profondamente rivista nel corso del processo di codecisione fra le istituzioni”.

20 20900 - MONZA TEL. +39 039 493101 GRAFICA E IMPAGINAZIONE STEFANIA FRERI STAMPA TIPOLITOGRAFIA PAGANI SRL PASSIRANO (BS) ABBONAMENTO ANNUO: ITALIA EURO 50,00, ESTERO: EURO 150,00. BANCA D’APPOGGIO: UNICREDIT BANCA CODICE IBAN: IT 21 V 02008 33430000041141143 - MONTE DEI PASCHI DI SIENA CODICE IBAN: IT51 K 01030 01605 000000212676. POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO - DISTRIBUZIONE NUOVA EFFEA SRL: BRUGHERIO (MB). IL MONDO DEI TRASPORTI È REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO NUMERO 327 DEL 4/5/1991 - ISCRIZIONE AL ROC: N. 35164.
UN ERRORE STRATEGICO L’ABBANDONO DELL’EURO 6
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3 N° 317 marzo 2023 FATTI & OPINIONI

IVECO DOPO UN ANNO VISSUTO INTENSAMENTE SONO GIÀ PRONTE LE LINEE PER IL FUTURO

ECCO LA STRATEGIA

PARLA IL TOP MANAGEMENT IVECO PER FARE IL PUNTO SULLA POSIZIONE CONQUISTATA AL TERMINE DI DODICI MESI DIFFICILI, E PER ANTICIPARE GLI AMBITI CHE VEDRANNO IL TEAM AL LAVORO TUTTO L’ANNO. AD AIUTARE IL MARKETING CI SARÀ ANCHE UN VOLTO AMATISSIMO DAL PUBBLICO ITALIANO.

PER CONSOLIDARE LA NOSTRA LEADERSHIP

ilancio di inizio anno per Iveco che dai maestosi spazi dell’Industrial Village di Torino, nelle cui gallerie sono ospitati tra l’altro anche alcuni “pezzi” di grande fascino, racconta gli obiettivi centrati in un anno complesso ma di grande soddisfazione e le strategie da seguire per i mesi a venire. Nel 2022 Iveco ha conseguito risultati di rilievo in tutti i segmenti di business, con una quota di quasi il 33 per cento. Un lavoro che ha posto le fondamenta per rinnovare il proprio impegno nella promozione di prodotto, servizi e partnership funzionali alla produttività dei clienti e alla sostenibilità di persone, aziende e pianeta. “Per il 2023 - ha commentato in conferenza stampa Massimiliano Perri, Direttore Generale Iveco Mercato Italia - vediamo ancora una prospettiva di grande incertezza dovuta alla guerra in corso, all’inflazione, alle politiche monetarie restrittive con tassi mai così alti nell’ultimo decennio che oggi favoriscono forti dubbi sul fronte acquisto. Eppure le ultime stime sono migliori di quelle dello scorso anno, il

prezzo del gas e dell’elettricità stanno scendendo e anche quello delle materie prime. I nostri obiettivi per l’anno sono chiari: consolidare la nostra posizione, puntare su una strategia multienergia, e sviluppare il concetto di concessionaria a 360 gradi. Il parco circolante è in decisa crescita e le officine devono essere all’avanguardia”. Partendo dalla gamma leggera, il Daily nel 2022 ha registrato performance importanti con una quota oltre il 32,5 per cento, vale a dire 5 punti in più rispetto al 2021. Un percorso che nel

In alto da sinistra Massimiliano Perri, Massimo Revetria, Fabrizio Buffa e Valerio Vanacore A destra il Responsabile Gamma Leggera insieme al nuovo testimonial del Daily, l'attore Enrico Brignano

2023 andrà a consolidarsi grazie a campagne commerciali adeguate al contesto attuale, veicoli in pronta consegna disponibili e una produzione più flessibile che consentirà di configurare il veicolo più adatto al cliente in tempi ridotti. Tra le iniziative per il nuovo anno l’incarico ad un volto noto al pubblico italiano: il Daily nel 2023 avrà quale testimonial Enrico Brignano, il quale tra l’altro dispone proprio di un cabinato con box per il supporto alla logistica della sua attività professionale. “Siamo onorati - ha commentato Massimo Revetria, Responsabile Gamma Leggera Iveco Mercato Italia - di presentare il nuovo testimonial del Daily: Enrico Brignano è un professionista che saprà comunicare al meglio tutte le qualità e i valori del nostro iconico mezzo”.

Bdi Paolo Altieri Torino
"Enrico Brignano è un professionista che saprà comunicare al meglio le qualità e i valori del nostro iconico mezzo".
4 N° 317 Marzo 2023 ATTUALITÀ

Anche per la gamma pesante, Iveco ha registrato una crescita nella seconda metà del 2022 che ha consentito di chiudere l’anno con una quota di mercato di quasi il 31 per cento. Risultato ottenuto in un anno in cui le difficoltà di forniture di materie prime e l’incerto scenario geopolitico internazionale hanno impattato in modo consistente sulla logistica e sulla produzione. Per il 2023 Iveco continuerà a lavorare per consolidare i traguardi raggiunti riducendo ulteriormente i tempi di consegna grazie alla flessibilità produttiva maturata a partire dalla seconda metà dello scorso anno e ad oggi in continua evoluzione, ma soprattutto grazie alla forza della rete di vendita Iveco che da sempre garantisce una presenza capillare su tutto il territorio con professionalità e forte vicinanza al cliente. “Nel 2022 - ha commentato

Fabrizio Buffa, Responsabile Gamma

Media e Pesante IVECO Mercato Italia - è emerso tutto lo spirito di squadra di Iveco, che ci ha consentito di gestire al meglio le sfide che si sono presentate. D’altronde, come dimostrano la nuova partnership con Mooney VR46 Racing Team e la vittoria del Rally

Dakar del mese scorso, l’anima sportiva è un elemento vincente per la nostra squadra. Siamo dunque pronti a replicare questo successo anche nel 2023,

All’interno dell’Industrial Village si trova anche la Control Room che gestisce 24/24 i servizi di manutenzione predittiva dei veicoli dotati della soluzione telematica Iveco Fit & Connect.

SOCOM NUOVA

Consegnati 13 Iveco S-WAY LNG a Trasporti e Spedizioni A.BA.CO

SILENZIOSI E GREEN COME LI VOGLIAMO NOI

Socom Nuova ha consegnato 13 S-WAY ad Trasporti e Spedizioni A.BA.CO, azienda che si occupa di trasporto nazionale ed internazionale. La cerimonia si è svolta a Nola, in provincia di Napoli, presso la sede del cliente alla presenza di Luigi Ambrosio e Vincenzo Ambrosio, Amministratori di Trasporti e Spedizioni A.BA.CO, e Michele Valiante, Amministratore Delegato della Socom Nuova, concessionaria Iveco dal 1964 presente

nella zona industriale di Napoli e nelle province di Volla (Na) e Grottaminarda (AV). I 13 S-Way, modello AS440S46T/P 2LNG passo 3.800 alimentati a biometano, sono equipaggiati con cambio Hi-Tronix da 12 marce e due serbatoi LNG da 540 litri ciascuno e consentono un’autonomia fino a 1.600 km. I veicoli, parte di una fornitura totale di 28 veicoli di cui 15 modello S-WAY AS440S49T/P con motorizzazione diesel di ultima

generazione, sono adibiti al trasporto di merci pericolose in regime di ADR; dispongono inoltre della funzionalità Silent Mode con certificazione PIEK, che rende i veicoli idonei a lavorare nelle ore notturne grazie alla loro silenziosità.

Rientrano nella configurazione riscaldatore indipendente cabina, frigorifero estraibile, Infotainment con navigatore, climatizzatore a regolazione automatica e Parking Cooler integrato. “Trasporti e

un anno ricco di novità a livello di prodotto e servizi”.

Un universo, quello Iveco, in cui centrale appare l’approccio multi-tecnologico, che punta a favorire la transizione energetica attraverso un ecosistema di prodotti e servizi. “Iveco - è intervenuto Valerio Vanacore, Responsabile Trazioni Alternative Iveco Mercato Italia - è stata pioniere della transizione energetica con il gas naturale, una risorsa perfettamente compatibile con i veicoli a biogas, e, forte dell’esperienza maturata nelle trazioni alternative, è pronto ad accompagnare i clienti in direzione di una nuova mobilità elettrica, grazie a partnership e servizi che andranno a costituire un vero e proprio ecosistema funzionale a un trasporto realmente sostenibile”.

Spedizioni A.BA.CO - ha commentato Michele Valiante, Amministratore Delegato Socom Nuova - è un partner storico ed importante per la nostra azienda, siamo orgogliosi di aver contribuito ancora una volta all’ampliamento del loro parco veicoli alimentati a LNG per un trasporto sostenibile”. Le origini della Trasporti e Spedizioni A.BA.CO risalgono al 1963, anno in cui nasce la prima società del Gruppo Trasporti Ambrosio Luigi e Figli. Con un approccio sempre orientato all’innovazione, l’azienda è impegnata da anni nell’ampliamento del parco veicoli alimentati a LNG per garantire un trasporto ecosostenibile ai propri clienti.

Da sx Luigi Ambrosio, Amministratore Trasporti e Spedizioni A.BA.CO, Michele Valiante, A.D. Socom Nuova, Vincenzo Ambrosio Amministratore Trasporti e Spedizioni A.BA.CO e Carmine Ceglia Sales Specialist Medium & Heavy Socom Nuova.

"Siamo pronti ad accompagnare i clienti all'interno del nostro ecosistema di servizi e partnership".
5 N° 317 Marzo 2023 ATTUALITÀ

MAN TRUCK & BUS PARTITO IL PROGETTO ITALIANO PER RECLUTARE NUOVE LEVE DI MECCANICI

SOS OFFICINE

NON STIAMO CON LE MANI IN MANO

È LASTRICATA DI OTTIME INTENZIONI E, CONTRARIAMENTE AL NOTO PROVERBIO, PORTA ANCHE IN UN BEL POSTO LA STRADA CHE COLLEGA GLI ISTITUTI PROFESSIONALI DI REGGIO EMILIA, MESTRE E ESTE ALLE OFFICINE DEI MAN CENTER

E A QUELLE AUTORIZZATE DELLA RETE DEL BRAND TEDESCO. UN PERCORSO DI FORMAZIONE BEN ARTICOLATO PER PROMUOVERE UN MESTIERE CHE OGGI PIÙ CHE MAI VA CAPITO ED APPREZZATO PER PREPARARE LE NUOVE LEVE.

on se ne sta certo alla finestra aspettando che i professionisti cadano per magia dal cielo nelle officine della sua rete il marchio MAN, protagonista negli ultimi mesi di diverse iniziative che intendono ovviare al noto problema della mancanza di ricambio generazionale tra meccanici e, più in generale, tra gli addetti alla riparazione e alla manutenzione di mezzi pesanti. Aleggia una sorta di preconcetto su questo mestiere, così come su quello dell’autista, aggravato quest’ultimo dalla rimostranza delle notti lontane da casa: sarebbero mestieri troppo umili, dove ci si sporca, dove non bisogna usare la testa ma solo le mani. E il compenso?

Chissà. E invece no. Diventare un tecnico specializzato in meccanica, elettronica o in qualunque ambito afferisca alla riparazione e alla manutenzione di un truck oggi non è cosa da poco. Servono competenze precise, soprattutto in ambito digitale, e una formazione completa, che passa anche dalla capacità di relazionarsi con il resto del team e con i clienti. Insomma, non proprio un mestiere alla portata di tutti. Ed è proprio per far passare questo concetto ai giovani studenti perché capiscano che le loro ambizioni di successo e di carriera potrebbero, perché no, passare anche da qui, dall’idea di indossare un camice e diventare un chirurgo di quelle che oggi sono macchine estremamente complesse e tecnologiche, che MAN Truck & Bus Italia ha avviato il progetto scuola-impresa in collaborazione con ELIS.

“La mancanza di professionalità tecniche - inizia a raccontarci Marco Petrarca, Service Quality and Training Manager di MAN Truck & Bus Italia, nonché responsabile, insieme ad Anna Mastrini, del progetto per MAN Italia - è tra le criticità più sentite dalla rete a livello nazionale: in Italia mancano migliaia di tecnici e così abbiamo pensato di portare la famosa montagna da Maometto e di recarci noi della MAN Academy presso i ragazzi delle classi quarte e quinte di tre istituti superiori, per far scoprire loro il mondo del lavoro e in particolare il settore della riparazione dei veicoli commerciali”. Il progetto pilota

ha preso il via a febbraio in tre Istituti di Istruzione Superiore di Reggio Emilia, Mestre (Venezia) ed Este (Padova), coinvolgendo circa 150 studenti. L’obiettivo è quello di individuare fin dagli ultimi anni scolastici figure motivate a sviluppare il loro futuro percorso lavorativo all’interno della rete di assistenza MAN in Italia. “Trattandosi del primo evento - ha continuato Marco Petrarca - abbiamo scelto di restringere l’azione alle aree geografiche del

Veneto e dell’Emilia Romagna, ma se il riscontro sarà positivo estenderemo il progetto a tutto il territorio nazionale. Sotto questo aspetto, la collaborazione con ELIS è di fondamentale importanza”.

ELIS è l’acronimo di Educazione, Lavoro, Istruzione e Sport, i quattro ambiti nei quali l’ente no profit realizza la propria mission, orientando e formando persone al lavoro, in stretta collaborazione con imprese e scuole. Nel 2022 ha formato in Italia quasi 6 mila persone con il coinvolgimento di 230 aziende e un tasso

d’inserimento professionale dell’89 per cento a tre mesi dal completamento dei corsi. “ELIS ci ha coordinato identificando gli istituti dove siamo entrati in esclusiva. Già dal primo incontro l’interazione con i ragazzi è stata fluida, hanno dimostrato interesse con grande partecipazione e domande: stranamente - commenta sorpreso Petrarca - nessuno ha chiesto delucidazioni sull’aspetto retributivo”. Esito positivo dunque, d’altra parte prima dello svolgimento delle varie attività del progetto, i formatori della MAN Academy

N
"Crediamo che sia necessario un cambiamento nella percezione dello status sociale del meccanico".
6 N° 317 Marzo 2023 ATTUALITÀ

hanno preso parte ad una formazione mirata a preparare l’incontro e il dialogo con le nuove generazioni. “In questi primi appuntamenti, svoltisi presso le scuole – interviene Anna Mastrini, Company Culture & Training Support in MAN Truck & Bus Italia - abbiamo presentato la nostra azienda cercando di suscitare interesse e raccontando un mondo dove le officine ormai sono pulite e tecnologiche come sale operatorie, e viene richiesta per intervenire sui mezzi una competenza digitale davvero elevata. Credo che in generale forse il mondo delle auto risulti più affascinante per i ragazzi, perché lo sentono maggiormente affine al loro vissuto: il camion invece va raccontato ed è proprio questo il senso della nostra iniziativa”. Nel secondo incontro i Maestri del Mestiere, i tecnici della MAN Academy, approfondiranno la narrazione circa le competenze richieste

BIO

ANNA MASTRINI

Anna Mastrini, laureata in Filosofia, è in MAN Truck & Bus da due anni e mezzo. Si dedica a progetti speciali di cultura aziendale, formazione e comunicazione.

Il suo Master l’ha portata ad individuare dinamiche per portare la filosofia all’interno delle aziende. Definisce il suo “soprattutto un lavoro sperimentale”.

per i vari ruoli: riparatori, addetti all’accettazione e responsabili di magazzino. Infine verranno organizzate una giornata presso la MAN Academy nel corso della quale i ragazzi avranno la possibilità di entrare in contatto con i veicoli, e un incontro finale presso le officine dei MAN Center. Il programma terminerà ad aprile, per permettere ai ragazzi di quinta di prepararsi senza distrazioni all’esame di maturità. Tra questi, coloro che saranno interessati verranno chiamati per un incontro conoscitivo finalizzato ad un inserimento nella rete MAN con un contratto di stage.

“Abbiamo una reale necessità - conclude Anna - e stiamo sperimentando diverse strade per risolverla: crediamo fermamente che un cambiamento nella percezione dello status, anche sociale, del meccanico, possa essere la svolta che cerchiamo”.

MARCO PETRARCA

Marco Petrarca è nel settore automotive dal 1989. Ha lavorato in Citroën Italia, Magneti Marelli e Yamaha. In MAN Truck & Bus da 4 anni, oggi si occupa non solo della qualità del servizio, ma è il responsabile della MAN Academy, il programma di formazione che coinvolge tutta la rete di assistenza del marchio tedesco nel nostro Paese.

IL progetto pilota coinvolge circa 150 studenti e terminerà ad aprile per permettere ai ragazzi di Quinta di preparare l'Esame di Maturità.

MAN TRUCK & BUS

L'aftersales della rete formato all'Università del Leone

MAN ACADEMY: TECNICI A SCUOLA DI ECCELLENZA

La conferma del fatto che non ci si improvvisa né meccanici, né accettatori né magazzinieri, e che dunque questi sono mestieri altamente specializzanti e che per svolgerli al meglio bisogna studiare, arriva in MAN già nel 2014, quando viene aperta la MAN Academy. Un luogo specifico, dislocato in una sede distaccata rispetto all'headquarter di Dossobuono, dove tutti i dipendenti della rete di officine MAN, che siano dei Center o degli 80 service autorizzati, hanno l'obbligo di seguire corsi di formazione e aggiornamento. Una versa e propria scuola, alla quale possono rivolgersi anche realtà diverse,

come le officine delle pubbliche amministrazioni o gli istituti di formazione. “A Villafranca di Verona – ci racconta Marco Petrarca, responsabile della MAN Academy – abbiamo una struttura dedicata esclusivamente alla formazione tecnica e non tecnica del personale aftersales, quindi sia dei collaboratori che lavorano in officina, sia di quelli di supporto, quali accettatori e magazzinieri. Esistono diversi percorsi formativi, al termine dei quali, dopo il superamento di un esame articolato su due prove, una teorica e una pratica, si ottiene una certificazione. Le certificazioni sono varie e possono riguardare diverse

aree di competenza: truck, bus, van, elettromobilità. Ciascun tecnico segue uno specifico iter che lo impegna in una serie di appuntamenti, ma anche una volta ottenuta la certificazione, intanto questa ha una scadenza, e comunque l'aggiornamento è costante e il collaboratore viene richiamato annualmente per studiare le novità di prodotto e quelle tecnologiche relative al suo settore di competenza”.

A lavorare insieme a Marco in MAN Academy ci sono quattro formatori: Roberto Tamburini, Weiner Lamberti, Omar Martini e Gianpaolo Cristofanini, oltre alla coordinatrice Duska Duric. “Collaboriamo anche con tre

società esterne – precisa Marco Petrarca - che ci seguono nella formazione non tecnica, cioè tutta la formazione per accettatori e magazzinieri: tra le materie oggetto di lezione la gestione del cliente e quella delle garanzie, l'organizzazione del magazzino e la vendita proattiva di ricambi. Durante la pandemia i corsi sono stati convertiti in modalità da remoto, oggi attuiamo un efficiente mix: per i temi teorici continuiamo con le lezioni a distanza, mentre chiediamo ai tecnici di

raggiungerci in Academy per la parte pratica, anche se abbiamo iniziato ad introdurre strumenti di realtà aumentata che possono aiutare ad anticipare alcune delle esercitazioni che fino a poco tempo fa potevano essere svolte solo in presenza”. La MAN Academy nel 2022 ha erogato 212 corsi coinvolgendo 1320 persone con 3200 giornate di formazione. “Possiamo ospitare – conclude Petrarca - tutti i tipi di mezzi: truck, bus, van, e anche veicoli speciali per i quali vengono erogati corsi ad hoc”.

7 N° 317 Marzo 2023 ATTUALITÀ
"Vogliamo fare innamorare le nuove generazioni di questo bellissimo mestiere"

TALENTI CHE CRESCONO COME PIANTINE AL SOLE

UNA PASSIONE PER LE RISORSE UMANE, CAMPO NEL QUALE HA SEMPRE LAVORATO IN PRIMA LINEA, MARTA MOTTANA CI PRESENTA IL PROGETTO DI CUI È A CAPO E CHE LA VEDE AL LAVORO DA QUANDO È ENTRATA IN SCANIA UN ANNO E MEZZO FA. UN PERCORSO CHE OGGI STA FORNENDO A VENTI RAGAZZI QUELLE COMPETENZE CHE LI PORTERANNO A DIVENTARE I “TECNICI DEL FUTURO”.

a preso il via lo scorso 21 novembre l’iniziativa “L’Officina Scania dei Tecnici del Futuro”, realizzata dalla filiale italiana del brand svedese con lo scopo di intercettare giovani talenti da avviare alla professione del tecnico di manutenzione e riparazione dei veicoli pesanti in vista di un successivo inserimento nella Rete Scania di Officine Autorizzate. “L’Officina Scania dei Tecnici del Futuro” consiste in un programma di reclutamento e di formazione tecnica superiore realizzato in collaborazione con il CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane - Formazione Aggiornamento Professionale) della Lombardia e Gi Group, una delle principali Agenzie per il Lavoro italiane. Il corso di formazione è di titolarità della Fondazione ITS Lombardia Meccatronica: ha un’impostazione decisamente pratica perché lascia ampio spazio ai laboratori e al tirocinio retribuito in un’officina Scania dove gli allievi possono arricchire le nozioni teoriche di base con un’esperienza diretta sul campo. Ne abbiamo parlato insieme a Marta Mottana, Responsabile delle Risorse Umane in Scania, nonché principale promotrice del progetto.

Marta Mottana, nel momento in cui parliamo siamo nel vivo del progetto, ma partiamo dal principio, in quali circostanze nasce l’idea?

Inizia tutto con una necessità, quella di trovare nuove figure professionali da mettere al lavoro nelle nostre officine. Il nostro slogan è stato: “Se l’offerta non basta, creiamola”. Che manchino professionisti non è una novità, e in Scania abbiamo voluto fare una riflessione prendendo le mosse dalle opportunità offerte dal sistema scolastico. Quello italiano è tradizionalmente ricco ed articolato dal punto di vista culturale, ma meno agganciato al lavoro rispetto ad altri Paesi. Come la Germania, che invece offre ai giovani un doppio binario, di cui uno decisamente orientato alla componente tecnica. Lo Stato italiano nel tempo ha cercato di creare qualcosa di simile e oggi dopo i tre anni di qualificazione professionale gli studenti hanno la possibilità di proseguire aggiungendo

un quarto anno e conseguendo il diploma, con il quale poi avere accesso agli IFTS, della durata di un anno, agli ITS, della durata di 2, oppure alla laurea triennale. Noi abbiamo voluto intercettare proprio i ragazzi che vogliono investire sul loro futuro, ma per la prima edizione ci siamo voluti mantenere cauti e abbiamo scelto di proporre loro un IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) di Manutentori di Veicoli Industriali.

Come è avvenuto il reclutamento degli aspiranti studenti?

È stato un processo lungo che ha richiesto la messa in campo di tante idee ed energie, con l’obiettivo primario di

far comprendere ai giovani che quella che stavamo offrendo loro era un’opportunità di investire in un percorso formativo moderno per il quale erano indispensabili particolari attitudini non solo a livello manuale ma anche grandi capacità di approfondimento teorico. Il profilo del meccanico sta cambiando e noi ci troviamo oggi a combattere con un’immagine decisamente superata, almeno per quanto riguarda le officine Scania. Il nostro tecnico ha un background sofisticato, ha la capacità di aggiornarsi continuamente, lavora in

un ambiente digitalizzato e con il tablet in mano tramite il quale apre la commessa, consulta lo storico, verifica i dati trasmessi dalla centralina del veicolo, dispone interventi di manutenzione predittiva. Ci vuole una capacità di diagnosi non comune, ed è anacronistico il pensiero di potersi trovare, scegliendo questa strada, ad avvitare e svitare viti tutto il giorno. Oggi c’è uno squilibrio impressionante tra il numero degli iscritti all’Università, e coloro che scelgono di avviarsi ad un percorso tecnico, perché le famiglie subiscono ancora il prestigio dell’Ateneo, dal quale poi magari ci si congeda con un Diploma di Laurea e le idee ancora più confuse. La selezione è stata effettuata da Scania con la preziosa collaborazione di Gi Group; unico il requisito per l’iscrizione: il diploma

ITALSCANIA
Hdi Greta Rossi Trento
"I tecnici attesi nelle officine Scania avranno un background sofisticato".
8 N° 317 Marzo 2023 ATTUALITÀ

BIO

MARTA MOTTANA

Nata a Milano, una Laurea in Economia e Commercio in Bocconi, Marta Mottana ha sempre avuto una grande passione per le risorse umane (“se non avessi lavorato in azienda avrei scelto la docenza, mi piace vedere le persone, e i giovani soprattutto, germogliare come piantine”). La sua carriera l’ha vista in posizioni di responsabilità, sempre nell’ambito dell’HR, in aziende di vari settori, dal farmaceutico diagnostico all’alimentare, dall’energia all’informatica. “In Scania - ci confida - ci sono le dimensioni giuste e il calore per conoscersi tutti e lavorare bene”. Adora la fotografia, i viaggi e dedicarsi ai suoi ragazzi, oggi universitari: “Spero che sulla loro strada trovino persone disposte ad orientarli, esattamente come io faccio tutti i giorni con altri ragazzi”.

o la qualificazione professionale con il compimento del quarto anno. Abbiamo strutturato una campagna di comunicazione rivolta ai giovani di cinque regioni italiane (Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Toscana e Emilia Romagna) sia utilizzando i social media - che però non hanno dato i risultati sperati - sia intessendo stretti rapporti con gli istituti tecnici del territorio: sono state soprattutto le scuole a rivelarsi il terreno più fertile. Alla fine abbiamo selezionato 20 ragazzi, di una ragazza, tra l’altro proprio residente a Trento.

Quali sono le tappe di questo percorso formativo?

Siamo partiti con tre mesi iniziali presso il Centro dei Salesiani di Arese: abbiamo scelto questa struttura per il valore dell’esperienza proposta. Qui i ragazzi hanno la possibilità di vivere all’interno di un campus dotato di tutte le migliori attrezzature didattiche e ricreazionali. Dunque non solo lezione, ma anche gioco, sport e convivialità a cementare il

SCANIA

gruppo. La formazione ha un andamento duplice con un programma di teoria e un’importante componente pratica, resa possibile dalla dotazione che l’istituto offre in termini di laboratori attrezzati e provvisti persino di motori da smontare e rimontare. Come da requisiti ministeriali del corso, un terzo delle ore di formazione vengono erogate da professionisti che arrivano dal mondo del lavoro, quindi nel nostro caso da trainer ed ingegneri Scania che dal punto di vista tecnologico hanno un livello aggiornamento in tempo reale su tutte le materie. Durante il corso vengono affrontati molteplici moduli quali Tecnologia e Laboratorio Motoristico, Fondamenti di Meccatronica, Diagnosi elettronica e Officina 4.0, Fondamenti di Matematica e Inglese, Teamwork e Orientamento al Cliente. A completare il quadro, un approfondimento sui mezzi a zero emissioni locali con propulsione elettrica e ibrida, sui prodotti alimentati a biocarburanti e sul trasporto refrigerato. Il programma che abbiamo seguito e stiamo seguendo è questo: il primo giorno noi di Scania abbiamo accolto i ragazzi ad Arese; nel mese di gennaio tutto il gruppo è stato ospitato a Trento dove gli studenti hanno avuto la possibilità di frequentare le nostre strutture e la nostra officina, in molti casi - lo dico con grande gioia - innamorandosi di quello che vedevano. Il 27 febbraio è iniziata la parte di tirocinio curricolare e i ragazzi sono stati smistati nelle officine vicino a casa. A fine maggio rientreranno ad Arese per una parte finale in aula, al termine della quale sosterranno l’esame

SCANIA

Due compattatori ibridi al Comune di Sorso e al Gruppo Gesenu

RACCOLTA SOSTENIBILE

Il Gruppo Gesenu si è aggiudicato la gara d’appalto del Comune di Sorso (SS) per la gestione della raccolta rifiuti tramite due compattatori ibridi Scania che, caratterizzati dalla tipica modularità della casa svedese e da un allestimento sartoriale ad opera di Farid, si sono rivelati i più adatti a rispondere alle esigenze di sostenibilità, affidabilità e versatilità avanzate dal Comune. Il Gruppo Gesenu da 40 anni si occupa di igiene urbana e, tramite una serie di società controllate e/o partecipate, è in grado di intervenire in tutte le fasi

L'operatore del Gruppo Gesenu con uno dei due compattatori ibridi Scania.

della gestione del ciclo dei rifiuti, dalla progettazione degli impianti e dei servizi, fino alla gestione degli stessi passando per l'elaborazione di campagne di comunicazio-

per ricevere l’attestato. Chi dimostrerà di essersi ben preparato e di avere le attitudini richieste verrà assunto a tempo indeterminato presso l’officina nella quale ha svolto il tirocinio. A questo proposito non posso non sottolineare l’impegno di Scania non solo in prospettiva, e proporre un’assunzione a tempo indeterminato non è banale, ma se il corso di specializzazione viene pagato con i finanziamenti di Regione Lombardia, il vitto e l’alloggio sono interamente coperti

Insieme a Neste per il monitoraggio delle emissioni di gas serra

È CON IL DIGITALE CHE ABBATTIAMO LA CO2

Incollaborazione con alcune aziende logistiche, Neste e Scania stanno sperimentando una soluzione digitale che combina i dati provenienti dal portale Scania Fleet Management con i dati sulle emissioni di CO2 dei carburanti di Neste. Con questa soluzione gli addetti alla gestione della flotta possono monitorare in maniera continua i progressi verso specifici obiettivi di decarbonizzazione attraverso dati accurati e aggiornati che facilitano la rendicontazione delle emissioni di gas serra e i report sulla sostenibilità. In questa maniera, i clienti possono confrontare l'impatto climatico dell’uso di combustibili Neste da fonti rinnovabili rispetto a quelli di origine

fossile e monitorare i progressi verso determinati obiettivi di decarbonizzazione. La soluzione combina i dati relativi al luogo di rifornimento di carburante del singolo veicolo con l’autonomia stimata e con i dati sull'impatto climatico derivante dall'uso di Neste MY Renewable Diesel sostituito al combustibile fossile.

Fino ad oggi, verificare il reale funzionamento dei mezzi a combustibili da fonti rinnovabili ha rappresentato una vera e propria sfida perché alcune tipologie di veicoli compatibili con i biocarburanti possono essere alimentati anche con combustibili fossili. Neste e Scania con questa sperimentazione sperano di risolvere il problema, ponen-

dosi l'ambizione di proporre in futuro una soluzione che possa servire tutti i produttori e tutti i tipi di combustibili ottenuti da fonti rinnovabili.

ne e progetti didattici per la sensibilizzazione dei cittadini, alle tematiche ambientali. La nuova generazione di autocarri ibridi Scania sfrutta i punti di forza della catena cinematica elettrica e di quella tradizionale del motore a combustione per garantire un funzionamento privo di emissioni laddove necessario, mantenendo ampia autonomia quando utilizzati con diesel, HVO o biodiesel. Inoltre, il nuovo sistema di propulsione elettrico di cui questi veicoli Scania sono dotati, permette dei cambi marcia estremamente dolci, senza interruzione di coppia, e un più efficiente recupero dell’energia in frenata. Il passaggio alla modalità completamente elettrica può essere forzato dall’operatore oppure impostato da remoto in base alle limitazioni di alcune aree di transito e alle fasce orarie. Questa particolare caratteristica, unita ad un allestimento completamente elettrico, li rende dei mezzi ottimali per le missioni in contesto urbano ed extraurbano, legate al mondo della raccolta rifiuti.

dall’azienda, e con il tirocinio i ragazzi ricevono un rimborso spese. Siamo certi di aver costruito un progetto che già da questa prima edizione ci sta dando grandi soddisfazioni, e che non potremo che perfezionare con le prossime.

Scania

La soluzione è combinare i dati provenienti dal portale
Fleet management con quelli sulle emissioni di carburanti di Neste.
9 N° 317 Marzo 2023 ATTUALITÀ

SI TRATTA DI UN VOLVO FMX ELECTRIC ALLESTITO PER QUELLO CHE

È UN LAVORO

DECISAMENTE

IMPEGNATIVO, VISTI I

PESANTI CARICHI E LE CONTINUE RICHIESTE DI MISCELAZIONE, FATTORI CHE

NON POSSONO NON INFLUIRE

SUL CONSUMO ENERGETICO.

EPPURE IL VEICOLO PROMETTE DI SOSTENERE UNA

GIORNATA INTERA DI LAVORO.

Volvo Trucks ha consegnato a CEMEX, multinazionale messicana dell'edilizia con sede a Monterrey, la prima autobetoniera per impieghi pesanti completamente elettrica. Il veicolo a batteria rappresenta lo sviluppo più recente dell'accordo firmato tra Volvo e CEMEX nel 2021, per una collaborazione globale nel settore delle soluzioni di mobilità elettrica, al fine di ottenere una riduzione delle emissioni di carbonio e un incremento della produttività. La cerimonia di

Trasmissione elettrica:

2 motori, potenza 330 kW

Batterie:

4 batterie, 360 kWh

Il corpo miscelatore è alimentato da un sistema idraulico azionato da una batteria da trazione

Cambio: I-Shift

Interasse: 04.100 mm

Sovrastruttura:

Betoniera, 9 m³

VOLVO TRUCKS

Tutto sotto controllo per la massima efficienza

consegna del camion elettrico Volvo FMX si è svolta a Berlino, e a partire da questo mese verrà utilizzato nell'impianto di produzione di calcestruzzo di Spandau. Il camion può essere utilizzato per un'intera giornata di lavoro, con un'unica ricarica durante la pausa. L'elettrificazione

del trasporto di cemento pone serie sfide, dovute ai carichi pesanti e alle continue esigenze di miscelazione. Anche il settore del trasporto pesante sta gradualmente adottando soluzioni completamente elettriche, e Volvo Trucks e CEMEX stanno collaborando per sviluppare e

Volvo Trucks offre una gamma completa di veicoli elettrici pesanti, con veicoli con massa a pieno carico da 16 a 44 tonnellate per tutti i settori, dalla distribuzione urbana alla raccolta dei rifiuti, dall'edilizia urbana ai trasporti regionali. L'obiettivo dell'azienda è raggiungere con l'elettrico la metà delle proprie vendite totali di nuovi camion entro il 2030. Volvo Trucks intende raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette di gas serra nella sua filiera entro il 2040.

CEMEX è un'azienda globale nel settore dei materiali di costruzione; fornisce cemento, calcestruzzo, aggregati e soluzioni di urbanizzazione nei mercati di tutto il mondo.

adattare le tecnologie necessarie a rendere il trasporto e emissioni zero una realtà anche nell'esigente settore delle costruzioni. "Siamo lieti di compiere questo importante passo - ha commentato spiega Roger Alm, Presidente di Volvo Trucksnella partnership con CEMEX. Entrambe le nostre aziende si sono impegnate per raggiungere ambiziosi obiettivi di sostenibilità,

Il Gruppo Primafrio in Spagna accoglie in flotta 15 truck elettrici

QUANDO LA CATENA LOGISTICA SI TINGE DI VERDE

Il Gruppo Primafrio, azienda di logistica internazionale con sede nel sud-est della Spagna specializzata nel trasporto refrigerato di frutta e verdura da Spagna e Portogallo verso altri paesi europei, ha investito in 15 camion Volvo FH Electric, tra i

primi camion elettrici pesanti a essere utilizzati sulle strade spagnole. I camion elettrici, già operativi, vengono utilizzati per i trasporti regionali di frutta e verdura dalle piantagioni della regione di Murcia, nota come l'"orto d'Europa", agli

stabilimenti Primafrio, prima di proseguire verso la Germania. Primafrio è un fornitore di servizi di logistica per EDEKA, la più grande catena di vendita al dettaglio di generi alimentari in Germania. Primafrio ha investito in una propria infrastruttura di ricarica, con dieci caricatori veloci installati nei suoi impianti. "Siamo feliciha spiegato Giovanni Bruno, Amministratore Delegato di Volvo Trucks Spagna di poter contribuire a rendere a zero emissioni una parte della catena logistica, e di accelerare la transizione verso i veicoli elettrici. La consegna di questi 15 camion elettrici al Gruppo

Primafrio è una pietra miliare nell'era del trasporto pesante nel nostro paese, a dimostrazione che produttività, prestazioni e sostenibilità possono procedere di pari passo”. "Noi di Primafrio - ha affermato José Esteban Conesa, Presidente del Gruppo Primafrio - crediamo nella mobilità sostenibile, e partecipiamo attivamente a numerose iniziative volte al miglioramento dell’efficienza energetica e alla riduzione dell'inquinamento e delle emissioni di gas serra. Volvo è un pioniere nel settore delle soluzioni elettriche, e per questo siamo davvero soddisfatti che i loro camion facciano parte della nostra flotta".

e collaborare è la chiave per il successo. Insieme, lavoreremo per implementare il trasporto a emissioni zero anche nel settore delle costruzioni. I nostri camion elettrici sono a emissioni zero, e la silenziosità di funzionamento garantisce un ambiente migliore sia agli addetti al lavoro nei cantieri che ai residenti nelle vicinanze”. “La nostra azienda intende diventare - è intervenuto Fernando A. González, CEO di CEMEX - una realtà a zero emissioni di CO2. Innovazione e collaborazione sono l'essenza del nostro impegno. La nostra partnership con Volvo ha un potenziale incredibile con il suo contributo alla decarbonizzazione delle nostre attività. Il lancio della nostra prima autobetoniera completamente elettrica è un notevole progresso in tale direzione”.

CEMEX e il Gruppo Volvo sono membri fondatori della coalizione First Movers, una collaborazione tra il World Economic Forum e l'Inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti per il clima, John Kerry, per consentire alle aziende di assumere impegni di acquisto in grado di creare domanda per le tecnologie a basse emissioni di carbonio. Volvo Trucks e CEMEX sono impegnate a raggiungere i loro ambiziosi obiettivi di sostenibilità e contribuire alla decarbonizzazione dell'economia globale.

VOLVO TRUCKS CONSEGNATA LA PRIMA AUTOBETONIERA ELETTRICA ALLA MESSICANA CEMEX
di Lino Sinari Berlino
10 N° 317 Marzo 2023 ATTUALITÀ

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RENAULT TRUCKS FERCAM ACCOGLIE IN FLOTTA UN D 16 E-TECH 100 PER CENTO ELETTRICO

ELETTROMOBILITÀ SU MISURA

Una partnership per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di lotta al cambiamento climatico. Su questo terreno si sono incontrati e riconosciuti con una rapida occhiata ai rispettivi vestiti verdi l’operatore altoatesino Fercam Logistics & Transport e Renault Trucks che da tempo, grazie all’offerta E-Tech, si propone come valido partner nel fornire ai clienti una gamma completa di veicoli elettrici che possono essere impiegati per tutte le tipologie di trasporto e cantieristica in ambito urbano. La prima conseguenza di questo felice incontro è l’ingresso nel parco mezzi della filiale romana di Fercam di un Renault Trucks D 16 E-Tech 100 per cento elettrico, che per le sue peculiarità tecniche è stato scelto per essere inserito nella flotta dedicata ai servizi groupagistici - e non solo - nella Capitale e dintorni. Un veicolo studiato in ogni dettaglio e allestito con furgonatura in alluminio e sponda caricatrice Tercam.

“Il D 16 E-Tech di Renault - ha affermato in occasione della presentazione del progetto alla stampa Dino Menichetti, Regional Manager di Fercam - integrerà la flotta di mezzi elettrici e a ridotto impatto ambientale già in servizio a Roma per la distribuzione urbana. L’adozione di veicoli ecocompatibili è un elemento importante del progetto Emission Free Delivery, il cui obiettivo è implementare un servizio di distribuzione sostenibile dei centri storici delle nostre città”. L’Emission Free Project di Fercam,

LA TECNOLOGIA È PRONTA IN CASA DEL COSTRUTTORE FRANCESE, MA SOPRATTUTTO È PRONTO IL PACCHETTO DI SERVIZI PER ADEGUARE LA SOLUZIONE ELETTRICA AD OGNI NECESSITÀ AZIENDALE PER RENDERLA EFFICACE E REALMENTE UTILIZZABILE: DALLA CONSULENZA ALLA CONFIGURAZIONE DEL VEICOLO, DALLE SOLUZIONI DI RICARICA ALLA GESTIONE DELLA FLOTTA. ECCO LA RISPOSTA ALLA DOMANDA: E L'AUTONOMIA?

di cui fanno parte i sotto progetti Emission Free Delivery per i veicoli ed Emission Free Buildings per gli edifici, raggruppa tutte le iniziative aziendali volte ad ottimizzare l’impiego di risorse per una efficace riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività. Il nuovo veicolo verrà utilizzato per la distribuzione locale, e non solo per i servizi groupage, ma anche per mostre d’arte, traslochi ed in ogni occasione in cui i clienti richiedano una particolare

attenzione alla riduzione delle emissioni nocive.

“Abbiamo già diversi mezzi elettrici in flotta - ha proseguito Menichetti - la sfida oggi è capire come infrastrutturare la nostra filiale per la ricarica. Stiamo puntando sulla produzione di energia elettrica e oggi con il nostro impianto fotovoltaico siamo autonomi per quanto riguarda il fabbisogno energetico degli edifici. Per soddisfare le necessità dei veicoli stiamo immaginando diversi scenari: tra questi collaboriamo con l’Osservatorio del Politecnico di Milano per fare del nostro un caso di studio e verificare opportunità

sul fronte dell’accumulo di energia, ad esempio”.

L'arrivo della gamma T e C 100 per cento elettrica di Renault Trucks, al termine del 2023, segna un’ulteriore accelerazione sul fronte della decarbonizzazione del trasporto merci su strada: il costruttore francese propone la mobilità elettrica per tutti gli usi, dalla bici da carico da 650 kg al trattore e al veicolo da cantiere elettrico da 44 t. L’azienda intende raggiungere il 50 per cento dei volumi di veicoli elettrici entro il 2030 e inoltre, entro il 2040, il 100 per cento dei veicoli commercializzati saranno completa-

di Greta Rossi Roma Da sx Andrea Boninsegna, Direttore Marketing Fercam, Dino Menichetti, Regional Manager Fercam, Hannes Baumgartner, AD Fercam, Pierre Sirolli, AD Renault Trucks, Andrea Rossini, Energy Transition Manager RT, Manuel Cappelli, titolare della concessionaria CVI, e Gaetano Totaro, Sales Area Manager RT.
12 N° 317 Marzo 2023 DEALER & AZIENDE
"Con Fercam ci siamo capiti subito, siamo entrambi pionieri delle nuove tecnologie".

mente CO2 free. Per sostenere questi obiettivi Renault Trucks entra in una nuova era offrendo una serie di servizi destinati a supportare completamente le aziende di trasporto nel processo di transizione energetica. “Con Fercam ci siamo capiti subito - ha dichiarato Pierre Sirolli, Amministratore Delegato Renault Trucks Italia - siamo entrambi pionieri delle nuove tecnologie. Basti pensare che Fercam nasce intermodale, e quindi con una forte connotazione di sostenibilità: con loro possiamo ragionare su come rendere sempre più efficiente e fattibile l’ecosistema. Renault Trucks è in anticipo sull’e-mobility, la nostra tecnologia funziona, abbiamo un parco circolante di 700 mezzi elettrici in tutta Europa, abbiamo percorso oltre 3 milioni di chilometri: il vero problema è cambiare le convinzioni delle persone, di chi decide all’interno delle aziende. Autonomia è la domanda sbagliata. Con il nostro supporto ogni azienda trova la soluzione di elettromobilità perfetta”. Inizialmente il cliente viene supportato da esperti Renault Trucks nella definizione del progetto di decarbonizzazione, nello studio e nella condivisione delle esigenze operative. Il costruttore mette a disposizione la propria esperienza nel proporre soluzioni di trasporto e nella costruzione di veicoli industriali. Una seconda fase riguarda la diagnostica basata

RENAULT TRUCKS

Dalla sede romana di Fercam partono ogni giorno circa 1.500 consegne per un peso medio di 150 chili a consegna.

sulla conoscenza della specifica attività del cliente, e quindi analisi della flotta e dei percorsi e dell'impianto elettrico dei siti, e include strumenti di simulazione per supportare la decisione del cliente e monitorarne l’attività. Con i risultati ottenuti viene fornito al cliente il planning esecutivo e la previsione della riduzione delle emissioni di CO2 per gli anni successivi. Segue poi una fase in cui Renault Trucks diventa l'architetto del progetto di decarbonizzazione e costruisce insieme al cliente il nuovo ecosistema di mobilità elettrica. Sono inclusi la definizione e la configurazione dell’autocarro completo con allestimento, l'infrastruttura di ricarica nei siti e i contratti di manutenzione. È durante questa fase che Renault Trucks mette a disposizione, su richiesta del cliente, un autocarro elettrico perché possa testarlo in condizioni operative reali. Nella fase finale il costruttore si fa carico della soluzione di decarbonizzazione tramite l’installazione dell'infrastruttura di ricarica nei siti del cliente, e la formazione degli autisti e dei responsabili della flotta. Infine, Renault Trucks e la rete di assistenza gestiscono il monitoraggio operativo della flotta del cliente, sfruttando la connettività dei veicoli e fornendo indicazioni per l’ottimizzazione, raccomandazioni di percorsi

Consegnati 18 D Wide E-Tech all’azienda di raccolta rifiuti

AGRIEURO

Raddoppiato il polo logistico di Piacenza in collaborazione con Fercam

12.500 MQ PER TAGLIE PICCOLE

La crescita dell’e-commerce non si arresta e, entro la metà di quest’anno, AgriEuro potrà contare sul raddoppio degli spazi del suo polo logistico più recente, inaugurato a Piacenza insieme a Fercam nel 2021 e destinato allo stoccaggio della merce di piccola e media taglia in catalogo. L’attuale sede si amplia così di un’ulteriore superficie di 12.500 mq e una capienza di 14.000 posti pallet, e si aggiunge ai centri logistici di Bologna Interporto e Novara, a gestione Fercam, e al magazzino di Spoleto, in provincia di Perugia, a gestione diretta AgriEuro. La nuova area logistica ospiterà una seconda linea di imballaggio semiautomatica, similare a quella in uso nella sede di Piacenza ad oggi operativa, ma specifica per prodotti di piccola e media taglia da 0 a 40 kg. Il nuovo sistema di imballaggio sarà ancora più tecnologicamente avanzato, caratterizzato da una maggiore velocità di lavoro e da una capacità produttiva fino a 4 volte superiore rispetto al modello attualmente in funzione. “All’interno della piattaforma distributiva aggiuntiva - ha commentato Roberta Melis, Business Process Manager AgriEuro - verranno gradualmente trasferiti tutti i prodotti di piccola

ARRONDISSEMENT SEMPRE PIÙ VERDI

Sepur, da 60 anni leader francese della gestione dei rifiuti, ha acquistato 18 Renault Trucks

D Wide E-Tech per raccogliere i rifiuti domestici di tutta la 13° circoscrizione di Parigi. I camion con compattatori 100 per cento elettrici lavorano già nelle strade della capitale per raccogliere i rifiuti dei 180.000 abitanti del quartiere, senza emissioni di CO2 né inquinamento acustico. Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di lotta al cambiamento climatico stabiliti nel Piano per il clima di Parigi, i rifiuti degli abitanti della 13° circoscrizione

di Parigi vengono ora raccolti da veicoli per la nettezza urbana 100 per cento elettrici. I veicoli, allestiti da Semat, effettuano un centinaio di raccolte a settimana, pari a 21 tonnellate di emissioni di CO2 in meno ogni settimana rispetto alla raccolta con veicoli a gas naturale. “È nel nostro DNA - ha affermato Yuri Ivanov, Presidente di Sepur - offrire alle comunità locali la mobilità più sostenibile possibile. Dal 2014 trasformiamo la nostra flotta per ridurre le emissioni di gas serra. Ci siamo posti l'obiettivo di eliminare i veicoli diesel per tutte le operazioni di raccolta

urbana entro il 2025”. “La mobilità elettrica - ha aggiunto Bruno Blin, Presidente di Renault Trucks - è la pietra miliare della strategia di Renault Trucks per il trasporto a basse emissioni di carbonio. Puntiamo a rendere elettrico il 50% dei nostri volumi entro il 2030 e, entro il 2040, tutti i veicoli che commercializzeremo saranno al 100 per cento privi di combustibili fossili”.

e media taglia con peso fino a 40 kg, mentre nella sede attualmente attiva rimarranno gli articoli da 40 fino a 80 kg. Frazionando il processo in due specifiche sottocategorie con relative modalità di imballaggio verrà ottimizzata l’intera supply chain del centro logistico”. Il raddoppio degli spazi della sede di Piacenza, insieme alle caratteristiche di produzione del nuovo sistema di imballaggio che verrà installato, messo in funzione e collaudato entro la metà del 2023, non consentiranno ad AgriEuro solo di raddoppiare il numero di prodotti evasi, come si potrebbe pensare, bensì permetteranno all’azienda di allestire oltre il triplo delle spedizioni attualmente gestite dal singolo polo, se non addirittura di quadruplicarle entro il 2024. “Siamo molto soddisfatti - ha dichiarato Filippo Settimi, CEO di AgriEuro - dell’accordo raggiunto con Fercam. Il raddoppio del centro distributivo di Piacenza e l’installazione di un nuovo macchinario semiautomatico consentiranno di aumentare l’efficienza del nostro sistema di imballaggio merci, riuscendo a garantire una produttività fino a quattro volte superiore a quella attuale, contribuendo a velocizzare il nostro servizio di spedizione”.

Abitanti serviti nel 2021 da Sepur Tonnellate di rifiuti raccolti da Sepur nel 2020 1,7 milioni 10 milioni
13 N° 317 Marzo 2023
“Con la tecnologia che abbiamo messo a sistema ogni azienda trova la soluzione di elettromobilità più idonea".
DEALER & AZIENDE

DAIMLER TRUCK RETAIL ITALIA INTERVISTA A LORENZO CIANFONI, PRESIDENTE E CEO

LA FILIALE DIRETTA DEL MARCHIO TEDESCO APRE LA SUA SECONDA SEDE, E SCEGLIE PIACENZA, NODO SEMPRE PIÙ FOCALE DELLA LOGISTICA ITALIANA. IN ESTATE INAUGURERÀ ANCHE L’AVAMPOSTO DI BRESCIA, ZONA DI GRANDI FLOTTE DOVE TANTE AZIENDE HANNO GIÀ SCELTO MERCEDES-BENZ TRUCKS, E ALTRETTANTE - L’IDEA È QUELLA - VERRANNO DA OGGI INVOGLIATE A FARLO.

È

lunga la strada che porta in Via Cherchi a Piacenza, e pensare che non inizia neppure in un luogo, ma in un tempo, e precisamente nel 2014, quando Daimler decide di procedere con la strategia della customer dedication e di separare il business delle automobili e dei van da quello dei truck. Un percorso pianificato in ogni tappa, che oggi porta all’inaugurazione della sede emiliana della Daimler Truck Retail Italia, con già lo sguardo rivolto verso l’apertura dell’avamposto di Brescia. Rivolgiamo le nostre domande a Lorenzo Cianfoni, il numero uno di quella che è l’unica filiale Truck diretta del marchio della Stella nel nostro Paese.

Lorenzo Cianfoni, sintetizziamo le tappe che hanno visto cambiare nel corso dell’ultimo decennio l’approccio di Daimler nei confronti del cliente.

Tutto inizia nel 2014, quando Daimler intraprende la strategia di customer dedication, infatti le logiche che potevano calzare sulle vetture difficilmente riuscivano ad essere declinate con efficacia sui pesanti. Da lì l’esigenza di differenziare ed avere una rete focalizzata sul business dei Truck. Nel 2019 il passo successivo vede la nascita di Mercedes-Benz Trucks Italia e nel 2021 avviene lo spin-off del

LUCE SPARATA SULL’OPEROSO NORD

mondo Daimler Truck da quello delle vetture. A questo punto si rende evidente l’opportunità di avere in Italia una filiale diretta

Mercedes-Benz totalmente dedicata ai veicoli pesanti. Così il 1° aprile 2022 nasce la Daimler Truck Retail Italia, con prima sede a Roma, in Via Variola.

Ma già allora avevamo scritto la strategia di allargamento territoriale programmando l’apertura a Piacenza, che infatti è entrata ufficialmente in attività il 2 gennaio di quest’anno, e a Brescia, che inaugureremo i primi di luglio.

Daimler Truck Retail Italia gode di uno status particolare rispetto al resto del network?

In realtà lo status è il medesimo delle altre concessionarie, anche noi operiamo sulla base di un contratto di concessione nelle nostre “aree di influenza”, che sono nello specifico il Lazio, per quanto riguarda la sede di Roma, e poi qui al Nord le sei province tra Lombardia e Emilia: Brescia, Lodi, Cremona, Mantova, Piacenza e Parma. Ci prefiggiamo di ottenere volumi adeguati di vendita e post vendita e di raggiungere alti livelli di customer satisfaction seguendo sempre logiche imprenditoriali. Allo stesso tempo abbiamo una serie di sinergie con Mercedes-Benz Trucks Italia, a

BIO

LORENZO CIANFONI

Romano, classe 1969, Maturità classica, Laurea in Economia e Commercio e Master in Gestione Finanziaria e Mercati, Lorenzo Cianfoni mastica automotive da sempre. Per 11 anni lavora in Renault Italia che da capo vendite della filiale di Firenze lascia per la Stella.

Arriva in Mercedes-Benz nel 2008, occupandosi da subito di network.

Nel 2014 diventa

Network Manager per la rete truck, posizione che ricopre fino alla costituzione di Daimler

Truck Retail Italia.

Sposato, Lorenzo ama il cinema, il teatro, la musica, e soprattutto viaggiare. Affascinato dal Medio Oriente e dal Marocco ci confessa, parafrasando la frase di una serie

TV: “Se esistono posti come Marrakech non voglio invecchiare sul Raccordo”.

di Cristina Altieri Piacenza Da quindici anni nel mondo MercedesBenz, Lorenzo Cianfoni è alla guida di Daimler Truck Retail Italia e delle sue tre sedi.
14 N° 317 Marzo 2023 PERSONAGGI

cominciare dal fatto che nel nostro edificio insiste anche il Truck Store, che si occupa della vendita di veicoli usati, nonché la Training Academy, dove viene svolta l’attività di formazione delle concessionarie, delle officine autorizzate, e del personale delle aziende clienti.

Piacenza e Brescia non sembrano due città scelte a caso… Non lo sono infatti. Nel caso di Piacenza abbiamo inteso presidiare il cuore dell’area logistica

più importante d’Europa, mentre Brescia è una delle zone in Italia dove si registra la presenza di un ampio parco circolante. L’impianto di Piacenza è stato costruito in 9 mesi. In queste settimane stiamo replicando lo stesso schema su Brescia, con tempi più ristretti ma con l’esperienza maturata a Piacenza. Anche lì stiamo costruendo da zero e lo stiamo facendo in una zona, Fascia d’Oro, che si trova nel cuore dell’area industriale, a 5 minuti dal casello di Brescia Est. Il parco circolante di quel territorio è più consistente di quello di Piacenza, che per contro è una zona maggiormente di passaggio, e quindi altrettanto interessante per la parte service.

Spaziosa, luminosa e pulita: così si presenta l'officina della nuova sede di Piacenza di Daimler Truck Retail Italia, equipaggiata con le migliori attrezzature di diagnosi e assistenza.

Quali sono le dimensioni della concessionaria di Piacenza?

Sui 32.000 mq scoperti abbiamo costruito un’officina che dispone di 7 campate per un totale di circa 2.000 mq, mentre gli uffici sono dislocati su due piani da 1.000 mq ognuno. L’officina ha oggi 12 postazioni di lavoro ed è già predisposta per accogliere i veicoli elettrici. A questo proposito abbiamo realizzato un impianto fotovoltaico che copre fino al 50 per cento del totale del consumo, e stiamo valutando le offerte dei vari Energy Provider per installare sulla nostra proprietà colonnine di ricarica aperte al pubblico.

BUON COMPLEANNO CANTER!

Possiamo fare una panoramica completa del team di Piacenza?

Per quanto riguarda il post vendita, il team composto da capo officina, meccanici, accettatori e magazzinieri è gestito da una figura unica, l’Aftersales Manager per Piacenza e Brescia. L’idea è quella di instaurare anche una collaborazione win-win con le officine autorizzate della zona. Abbiamo selezionato due figure itineranti: un venditore di ricambi, e un Key Account Manager del post vendita per poter essere sempre vicini al cliente e raccogliere le esigenze e necessità dei nostri interlocutori. Questa figura potrà anche essere di supporto al Sales Manager, unico di Piacenza e Brescia, e al team di vendita.

Quali sono le vostre previsioni per il 2023?

Le tre sedi a regime avranno lo stesso peso; nel 2023 nel Nord essendo il primo anno di attività ci aspettiamo una crescita del fatturato di post vendita mese per mese.

Fuso, l’affiliata giapponese di Daimler Truck nonché uno dei principali costruttori di veicoli industriali in Asia, festeggia il 60° compleanno del suo truck leggero Canter. Dal lancio sul mercato, che risale al 1963, sono stati prodotti in tutto il mondo oltre 4,5 milioni di FUSO Canter. La prima generazione del Canter debuttò sul mercato giapponese nel marzo 1963 con la denominazione T720: un veicolo con cabina avanzata che convinceva per prestazioni di marcia ed economicità uniche nel suo segmento. Dalla prima generazione, FUSO ha costantemente sviluppato il veicolo per adattarlo alle esigenze dei clienti e della società. Oltre a prestazioni di marcia e comfort convincenti, nel corso dei decenni Canter ha raggiunto livelli sempre più elevati in termini di efficienza dei consumi e di rispetto dell’ambiente grazie ai continui miglioramenti apportati ai motori. Attraverso lo sviluppo di tecnologie di sicurezza avanzate, nel corso dei decenni Canter si è affermato come un autocarro sicuro e affidabile per i conducenti e gli altri utenti della strada. Il design del veicolo si è evoluto in linea con le esigenze dei Clienti e con lo spirito dei tempi. Ciò ha permesso a Fuso Canter di acquisire una sua inconfondibile identità nel settore dei veicoli industriali: come compagno di

lavoro sicuro, confortevole ed ecologico per i conducenti e le aziende, in ogni luogo e in ogni settore. Già dagli anni Sessanta, Fuso ha ampliato le vendite del Canter in diversi mercati internazionali ed è leader nel segmento degli autocarri leggeri nei principali mercati del mondo. In Indonesia, uno dei primi mercati di Fuso, Canter detiene costantemente la più alta quota di mercato nel segmento dei veicoli commerciali leggeri da ben 48 anni. Attualmente, Canter viene prodotto in dodici mercati ed è venduto in oltre 70 Paesi. Nel 2017, Fuso ha lanciato l’eCanter, il primo truck elettrico giapponese prodotto in serie nel segmento dei veicoli commerciali leggeri. Nel 2022 è stato presentato il successore del truck completamente elettrico: un modello di nuova generazione integralmente rivisitato: si chiama Next Generation eCanter e verrà costruito in serie da quest’anno negli stabilimenti FUSO di Kawasaki, Giappone, e Tramagal, Portogallo. DAIMLER

UN MILIONE DI GOCCE CHE FANNO LA DIFFERENZA

Unmilione di euro è l’importo che Daimler Truck AG ha stanziato a favore della Croce Rossa Tedesca e dell'Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, per sostenere i loro progetti di aiuto alle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto che sembra non finire mai. Daimler Truck fornisce anche veicoli e, insieme ai partner, organizza convogli per il trasporto di aiuti che possono raggiungere in sicurezza le persone nei vari luoghi del disastro e fornire loro beni di prima necessità in condizioni di terreno e meteo estremamente difficili. La Turchia è da decenni una sede

importante per Daimler Truck AG, dove ha solide radici. Nel paese, e precisamente nello stabilimento di Hoşdere vicino a Istanbul, vengono prodotti autobus fin dal 1967, mentre i camion Mercedes-Benz vengono prodotti nella città di Aksaray, nell'Anatolia centrale, dal 1986. E proprio dallo stabilimento di Aksaray, il più vicino alla zona terremotata, è stato organizzato in brevissimo tempo un trasporto di primo soccorso carico di beni donati per la zona terremotata. In collaborazione con la Croce Rossa tedesca di Aalen, la prossima settimana l'azienda invierà tre camion carichi

di beni urgenti nell'area del disastro. Daimler Truck non è nuova ad operazioni di solidarietà sociale: ogni mese, i dipendenti di Daimler Truck donano volontariamente i centesimi del loro stipendio all'iniziativa Daimler Truck ProCent. L'importo raccolto viene raddoppiato dall'azienda e utilizzato per progetti di donazione nazionali e internazionali. Quelli che a prima vista sembrano piccoli importi hanno un grande impatto: solo nel 2022 sono stati sostenuti 14 progetti in tutto il mondo per un totale di quasi 120.000 euro. L'importo del finanziamento per progetto varia da

1.250 euro a 31.100 euro. I fondi sono utilizzati principalmente per il benessere dei bambini e dei giovani e per scopi di beneficenza.

TRUCK In aiuto alla popolazione turca e siriana colpita dal terremoto
DAIMLER TRUCK Sessant’anni di successi e non sentirli
15 N° 317 Marzo 2023 PERSONAGGI
Tutto nasce nel 2014 con la customer dedication: il cliente truck oggi ha due riferimenti in più.

WLF TRUCKS UN GRUPPO DI VALORE CHE HA CONCRETIZZATO

IL TALENTO VINCE LE PARTITE LA SQUADRA IL CAMPIONATO

LA PREZIOSA CAPACITÀ DEL GRUPPO STORTI DI SELEZIONARE, METTERE AL LAVORO E GESTIRE LE RISORSE UMANE HA PERMESSO ALLA PRIMA CONCESSIONARIA FORD TRUCKS DEL NOSTRO PAESE DI RAGGIUNGERE RISULTATI CHE NESSUNO SI ASPETTAVA.

Li mettiamo quasi a forza sotto ai riflettori, perché se potessero scegliere amerebbero essere lasciati tranquilli a dare il loro contributo dietro le quinte, per controllare da lì la buona riuscita dello spettacolo. Ma, si sa, a Il Mondo dei Trasporti piace parlare proprio di chi tutti i giorni si impegna al massimo per la propria azienda. A maggior ragione se gli attori in questione lo fanno ispirati da grande umiltà. E l’umiltà di chi si sente al servizio di un Gruppo ce l’ha tutta il team che gestisce la prima concessionaria Ford Trucks in Italia e primo dealer che tre anni fa ha avuto la disponibilità dei mezzi - che ancora nessuno conosceva - da far provare ai clienti. Il Gruppo è il Gruppo Storti, proprietario al 31 per cento della cordata che ha portato il marchio americano in Italia. Un’azienda da sempre molto competente anche nella gestione delle risorse umane., per questo, quando è arrivare il momento di formare una squadra che mettesse sul mercato i prodotti in arrivo da Ford Otosan, ha fatto un bel sorriso e pensato: “E adesso ci mettiamo all’opera”. Era l’inizio del 2020, e tutti ricordiamo cosa stesse succedendo in quei mesi, ma c’era da organizzare il network italiano

di Ford Trucks, e Piacenza era stata individuata come location per l’apertura del primo concessionario. Il progetto aveva la connotazione quasi di una start up ai tempi, eppure, dal giorno in cui sono state spalancate al pubblico le porte per far conoscere questo nuovo prodotto

ad oggi sono stati venduti un centinaio di camion all’anno, più di mille in tutta Italia se viene conteggiato anche il venduto degli altri dealer nazionali. “Abbiamo rilevato un’ex officina multimarca - ci spiega in rap

presentanza del team della WLF Trucks Mariano Abramo, il CEO

della concessionaria - e preso due mandati (Ford e DAF n.d.r.), suddividendo in modo molto netto le attività sia dal punto di vista della vendita che dell’assistenza, e mantenendo un’unica gestione solo per marketing e amministrazione. Abbiamo scommesso su un’avventura tutta nuova che richiedeva un importante piano di ristrutturazione, ma siamo stati all’altezza del compito, gli ottimi fatturati lo dimostrano”. Come anticipavamo, grande importanza ha rivestito la scelta del team, il mondo dei truck è un mondo piccolo dove le figure professionali mancano e le aziende fanno a gara per accaparrarsele, che si tratti di manager, impiegati, tecnici

o autisti. “Eppure - continua Abramo - abbiamo trovato il modo. Sul fronte commerciale sono state scelte persone di esperienza, alle quali nei mesi sono stati affiancati collaboratori più giovani da far crescere: crediamo molto nella formazione, d’altra parte il prodotto cambia ogni giorno, e non c’è altra strada se non quella di continuare ad aggiornarsi per essere sempre pronti e al passo con i tempi”.    WLF Trucks oggi schiera 4 commerciali, 1 addetto al marketing, 2 impiegate, 3 meccanici, 1 elettrauto e un magazziniere. La struttura occupa 15.000 mq, di cui 8.000 coperti, e comprende anche un’officina abilitata alle revisioni.

Ma è il fatto di essere di pro-

UN'IMPRESA TUTT'ALTRO CHE SEMPLICE di Lino Sinari Piacenza La WLF Trucks ha aperto a Piacenza durante i mesi difficili della pandemia, chiudendo già il primo anno con ottimi risultati. Nella foto il CEO Mariano Abramo
-
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STORIE DI SUCCESSO

prietà diretta di uno degli importatori ad aver determinato la crescita del dealer in un così breve periodo? “No - ci risponde Mariano Abramo - più che altro è la posizione geografica ad averci aiutato, Piacenza è uno snodo fondamentale e se lavori da protagonista nel mondo del trasporto non puoi non avere in quest’area un avamposto efficiente: i nostri maggiori competitor sono i nostri vicini di casa, ma questo per noi non è stato e non è oggi un deterrente, anzi: ci piacciono le sfide in generale, e in particolare le scene affollate nelle quali chi ha più qualità emerge. Questo è il motivo, non ce ne sono altri, anche perché non abbiamo prezzi diversi né applichiamo

del Gruppo

Storti, stessa percentuale per Gruppo

Maurelli e Telese, mentre il 7 per cento è di proprietà di Edoardo Gorlero

L’IMPRENDITORIA INCONTRA LA POLITICA

scontistiche particolari”.  Prospettive per il prossimo anno?

“Dipenderà - prosegue Abramo - da ciò che arriverà da casa madre a livello di sviluppo della gamma: non siamo particolarmente preoccupati, visto che fin qui abbiamo fatto i numeri con un monoprodotto, ma per la fine del 2023 è in arrivo la nuova cabina del Legacy e i nuovi due e tre assi che ci permetteranno di ampliare gamma e clientela. Il target è sempre di un centinaio di mezzi, ma è un ottimo ritmo, anche perché i clienti sono decisamente soddisfatti, grazie anche a tempi di consegna che fanno impallidire molti degli altri brand: oggi siamo a tre mesi”. In ritardo sull’elettrico?

“Il prodotto Ford Trucks - con-

Una bella opportunità per mettere sul tavolo i tanti problemi che affliggono l’autotrasporto e che non si è fatta sfuggire Autotrasporti Pesanti, società del Gruppo Storti, in occasione della visita presso l’impianto di Piadavena, nel cremonese, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. La famiglia Storti nelle figure di Elvezio, Stefano e Massimo ha fatto gli onori di casa accogliendo il Ministro e Vicepremier che ha visitato l’impianto e il suo Terminal Intermodale Ferroviario integrato, per poi partecipare ad un dibattito su territorio, logistica e ambiente. L’intermodalità è stato il tema di apertura del confronto. Stefano Storti ha posto l’attenzione sull’importanza di quello che è diventato un polo strategico al centro della Pianura Padana e sui vantaggi che offre il trasporto intermodale come l’utilizzo di una logistica che possa comprendere più vettori oltre quello stradale (ferroviario, fluviale e marittimo), l’ampliamento della propria rete di trasporto e, soprattutto, la possibilità di utilizzare una logistica sostenibile che permetta di togliere molti mezzi

clude l’AD - arriverà nel 2024, e forse per allora la richiesta sarà più consistente rispetto a quella attuale. In ogni caso WLF Trucks è pronta per prendersi cura dei veicoli elettrici in ogni loro specifica necessità: gli spazi ci sono e abbiamo appena installato 150 kW di fotovoltaico proprio in previsione della ge-

dalle strade efficientando e migliorando il trasporto. Si è parlato anche di un cambiamento di quelle norme che, attualmente, rappresentano un freno agli investimenti e alla voglia di sviluppo imprenditoriale dovuto alla lentezza della burocrazia. Connesso a questo tema il problema delle motorizzazioni; i tempi necessari alle revisioni sono troppo lunghi a causa della carenza del personale addetto alle revisioni, situazione aggravata da un parco circolante vecchio

e, di conseguenza, inquinante. Grande rilievo è stato attributo, inoltre, alla difficoltà di reperimento di autisti, problema approcciato da Trasporti Pesanti con l’adozione di molteplici strategie, tra cui l’aumento delle retribuzioni e la totale compensazione del prezzo delle patenti professionali. Il tutto sempre tenendo ben presente che per una piena risoluzione delle questioni serve una profonda collaborazione tra settore imprenditoriale e istituzionale.

stione dei mezzi a batteria. Nel giro di sei mesi inaugureremo inoltre un piazzale di 8.000 mq che dedicheremo ad un centro usato nazionale: WLF Trucks continuerà ad essere estremamente dinamica e ad andare a cercare nuove sfide, con l’obiettivo di servire il cliente sempre meglio”.

Qui sopra il Ministro Matteo Salvini in occasione della visita alla Trasporti Pesanti insieme all'Assessore lombardo Claudia Maria Terzi e ad Elevezio, Massimo e Stefano Storti

GRUPPO STORTI
La cordata che sta gestendo l’importazione e la vendita dei pesanti che vengono costruiti in Turchia è al 31 per cento
di V-Rent.
La concessionaria WLF Trucks dispone di un'ampia officina, grandi spazi per il ricovero dei mezzi, e vaste aree esterne. Entro sei mesi verrà inaugurato anche un piazzale da 8.000 mq che sarà dedicato ad un Centro Usato Nazionale. La struttura è in crescita, soprattutto sul fronte dei servizi.
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STORIE DI SUCCESSO

PERSONAGGIO DEL MESE INTERVISTA ESCLUSIVA A VENTURA RINO ACITO, TITOLARE RINOCUSTOM

HA MESSO TUTTA L’ENERGIA

DI CUI È STATO CAPACE NELLA

REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO

AMBIZIOSO E UNICO: FONDARE

UN’AZIENDA CHE OFFRISSE SENZA

ESTERNALIZZARE NULLA LA PERSONALIZZAZIONE DEI CAMION.

OGGI QUELLA CHE ERA UNA PAZZA

IDEA È DIVENTATA UNA FLORIDA

IMPRESA CHE PRODUCE VERE E PROPRIE OPERE D’ARTE.

Personalizzare i camion con la stessa cura, precisione, artigianalità ed esclusività che un sarto adotta nella realizzazione di un abito che vesta perfettamente il cliente. È questa la mission di Rino Acito, imprenditore della provincia di Salerno che circa quattro anni fa, dopo una lunga esperienza nella lavorazione degli accessori in acciaio per camion nell’impresa di famiglia, ha dato vita, a Bellizzi, alla Rino Custom. Parliamo di un’azienda leader nella customizzazione dei mezzi, capace di svolgere internamente tutti i processi necessari per la personalizzazione di un camion: dal wrapping fino agli impianti elettrici e stereo. La sua tenacia e la sua ambizione sono state più forti di qualunque tipo di difficoltà. E quell’idea che sentiva maturare nella mente ben più di dieci anni fa, oggi è una realtà che si consolida di anno in anno e che guarda al futuro con la voglia di raggiungere vette sempre più alte. Ma andiamo con ordine.

Rino, come è iniziata questa avventura e quali sono stati i passaggi fondamentali che hanno segnato la storia dell’azienda?

Io vengo dal mondo della lavorazione dell’acciaio. Ero impiegato nell’azienda di mio padre, specializzata proprio nella realizzazione e commercializzazione di accessori in acciaio per i camion. Ma dentro di me, fin dal 2012 maturavo il desiderio di realizzare qualcosa di mio nel mondo della customizzazione. Ma non era un buon periodo, c’era la crisi economica, la famiglia era contraria, così per tanto tempo ho dovuto accantonare il mio sogno. Che però era sempre lì. Scalpitava. Poi nel 2016-2017 è iniziato a cambiare lo scenario nell’azienda di famiglia e nel 2019 ho deciso di abbandonare l’azienda, dove tra l’altro gestivo anche tutta la parte commerciale. Così, con il supporto fondamentale di mia moglie, sono partito da zero e ho dato il via al mio progetto, ambizioso e non certo semplice. L’idea era quella di realizzare tutti i processi all’interno di una sola azienda: dalle luci ai led, alla tappezzeria, al design. In modo da completare tutto con un solo progetto di design. Dunque sono entrato in una nuova nicchia di mercato, senza tuttavia entrare in concorrenza con l’azienda di famiglia, ma creando un settore tutto mio. Nel 2019 proposi a Scania di realizzare una serie limitata che celebrava il V8 Scania. E grazie alla fiducia che mi diede il dott. Franco Fenoglio, allora AD di Scania Italia, insieme al suo staff, tra cui Giancarlo Perlini, Direttore Marketing, realizzai lo Scania V8 Anniversary. Era il primo

BIO

VENTURA RINO ACITO

Classe 1982, nato a Battipaglia, una Laurea in Scienze Politiche, è sposato con Roberta da 7 anni ed è papà di una splendida bambina di 3 mesi, Marianeve. Gestisce la sua azienda insieme alla moglie, la quale ha giocato un ruolo fondamentale (anche) nella sua vita professionale: supportarlo fin dall’inizio in tutte le sue scelte e incoraggiandolo a inseguire un sogno difficile, ambizioso e oneroso, che oggi è diventato una solida e crescente realtà. Conta su una squadra di professionisti altamente specializzati, capaci di coprire tutta la filiera produttiva, e quando non lavora ama godersi la famiglia, il tempo libero e riposarsi, “anche se i ritmi di lavoro sono elevati e spesso si continua a lavorare anche quando non si lavora”. Desidera conoscere a fondo ogni aspetto di ciò che lo circonda e comprendere in ogni dettaglio tutto quello di cui si occupano i suoi dipendenti. E, tra le altre cose, ha realizzato un format televisivo, “Il Boss dei Camion” (su YouTube, Sky e sul canale 63 del Digitale Terrestre), dove racconta le sue customizzazioni, dal progetto con il cliente fino alla consegna.

IL BOSS DEI CAMION CHE HA REALIZZATO IL SUO SOGNO AUDACE

18 marzo 2023 N° 317 IN COPERTINA

progetto della mia nuova azienda: ne sono stati realizzati 10 esemplari. A seguire abbiamo messo a punto, sulla base di un’idea sviluppata insieme a Domenico Andreoli, Direttore Marketing di Mercedes-Benz Trucks Italia, un’altra Limited Edition: l’Actros Race Edition ispirato alla vettura di F1 del Brand. E in quel momento posso dire che sia partita effettivamente l’azienda. Il primo cliente mi chiamò dalla Calabria, Paparo Trasporti. Si affidò a me e gli realizzammo un Iveco dedicato a Niki Lauda, producendo anche inserti in carbonio. E così la storia di Rino Custom ha preso il via. L’idea che avevo da tanti anni si era finalmente realizzata. E cose che mi sembravano impossibili, erano diventate realtà. Quali sono i vostri punti di forza e che range di produzione mensile avete?

In media, negli ultimi anni, lavoriamo 8-10 camion al mese. Inizialmente mi affidavo ad esterni, ma nel tempo sono riuscito ad implementare il 90 per cento delle mansioni all’interno dell’azienda. Abbiamo la progettazione, la lavorazione degli acciai, la verniciatura, la stampa e la realizzazione di pellicole adesive, e gli impianti elettrici e stereo. Questo è il nostro principale punto di forza. L’unica cosa che esternalizziamo è la lavorazione delle pelli; ma stiamo lavorando alla nuova Rino Custom con una filiera produttiva ben organizzata e sempre più al passo coi tempi. E poi c’è da considerare che quando riesci a svolgere tutto internamente anche i tempi di realizzazione sono brevi. Così come è fondamentale anche l’aspetto legato all’unicità che riusciamo a regalare a ogni nostra personalizzazione. Nessun camion è uguale a un altro. Anche per questo motivo tutti i nostri lavori mi restano nel cuore, sono tutti speciali. Mettiamo su ogni progetto la stessa dedizione e passione, e questa cosa ci ha premiato. Oggi sono l’unico in Europa a fare questo tipo di lavoro, a customizzare dalla A alla Z: dal primo bullone all’ultimo adesivo. Siamo come un sarto che taglia e cuce un abito su misura.

Com’è composta e come è cresciuta la sua squadra negli anni?

Inizialmente sono partito praticamente da solo, con l’aiuto di mia moglie Roberta e di Vincenzo, che tutt’oggi lavora insieme a me. Non avevamo una sede fissa. Lavoravamo gli acciai nel garage di casa e ci affidavamo a terzi per tutte le altre lavorazioni. Oggi, dopo anni di sacrifici e costruzione di competenze e professionalità, posso contare su due capannoni e su una squadra di circa 13 persone, tutti specializzati nei vari reparti dell’azienda. Abbiamo un ufficio design, il reparto verniciatura, il reparto pellicole e wrapping (sul quale anche io mi

Una distesa di sorrisi sinceri è ciò che si nota nella foto che ritrae Ventura Rino Acito insieme al suo team, alla moglie Roberta e alla piccola Marianeve appena nata. In alto a sx Rino insieme a Domenico De Rosa, CEO di SMET.

sono specializzato). Poi c’è il reparto dedicato alle illuminazioni e audio, e quello riservato alla lavorazione degli acciai, dove realizziamo pezzi unici per veicoli unici. Da poco abbiamo inserito anche l’ufficio commerciale dove ci sono Deborah e Riccardo; loro si occupano di gestire il cliente e l’approvvigionamento delle materie prime. Nella lavorazione degli acciai c’è Marco, che dirige il suo team. Luigi e Vito sono in carrozzeria. E Tonino e il suo staff agli impianti elettrici. Insomma, siamo una grande famiglia. E lavoriamo con passione.

Qual è il vostro ambito operativo a livello territoriale e qual è il profilo del vostro cliente-tipo?

Siamo partiti dall’Italia e continuiamo a lavorare in tutta Italia, isole comprese. Lavoriamo con i costruttori, realizzando serie limitate. Ma è soprattutto con i privati che facciamo tante customizzazioni. Anche perché è così riusciamo a mantenere l’unicità dei nostri prodotti. Non possiamo fare lavori in serie, ma abbiamo in grembo un progetto da proporre alle concessionarie, e lavoriamo già

insieme alla MECAR di Salerno e alla Domenico Truck di Marcianise. Abbiamo anche fornito grandi flotte, tra cui SMET: per loro abbiamo realizzato il veicolo che celebrava i 75 anni di attività, un Iveco con la livrea dedicata. Poi abbiamo lavorato con Pigliacelli Trasporti, realizzando un mezzo celebrativo degli oltre 70 anni di attività, e con Rocco Trasporti, per il quale abbiamo preparato uno Scania. Abbbiamo anche effettuato diversi lavori per Ford Trucks Italia, tra cui un F-MAX 500 customizzato in stile bikers che abbiamo esposto all’ultima edizione del Motor Bike Expo di Verona.

E in che modo cercate di acquisire nuovi clienti e far conoscere la vostra attività?

Come tutti ormai in tempi recenti, ci affidiamo ai canali social, come Facebook, Instagram e Tik Tok. Sul primo contiamo circa 38mila fan, 30mila su Instagram e 11.500 su TikTok. E io personalmente ho circa 15.000 persone che mi seguono sul mio profilo Facebook. I social mi hanno dato una spinta importante. Mi hanno permesso in tre anni di raggiungere un risultato che altrimenti sarebbe arrivato dopo molto più tempo. Insomma, sono un’ottima vetrina. Sempre più importante.

Scena di vita quotidiana alla Rinocustom. Un team affiatato che lavora con passione per un unico scopo: la felicità del cliente. Se il boss è il deus ex machina di ogni progetto, sono l’unione e la tenacia di tutti i componenti della squadra a trasformare ogni richiesta in un pezzo unico da guidare con orgoglio. Maestri dell’arte della tappezzeria, sarti del cruscotto, esperti saldatori e geni dell’estetica: ecco chi compone il team di Rino.

19 N° 317 marzo 2023 IN COPERTINA
“Il mio sogno si agitava nel cassetto fin dal 2012: a distanza di dieci anni posso dire con orgoglio di averlo realizzato”.

IVECO 50 NUOVI

AUTOTRASPORTI

L’AZIENDA DI CASTELMASSIMO PROSEGUE

L’AGGIORNAMENTO

ASSISTITI E CONTENTI

DEL PROPRIO

PARCO MEZZI, RIABBRACCIANDO

TRAMITE ROMANA

DIESEL IL MARCHIO

GRAZIE AL QUALE È DIVENTATA LEADER

NEI TRASPORTI DAL LAZIO.

alla fine, ancora Iveco. Con l’entrata in flotta di 50 nuovi S-Way, modello AS440S53T/P, lo scorso 1° febbraio Autotrasporti Pigliacelli è tornata ad affidarsi allo storico marchio rappresentato da Romana Diesel, confermandone una qualità oggi difficilmente insidiabile sul mercato dei trucks.

L’azienda di Castelmassimo (Frosinone), da oltre 60 anni protagonista nel settore della logistica nazionale e internazionale, è infatti impegnata a raggiungere con determinazione gli obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030, lavorando su un doppio fronte: favorire la collaborazione delle filiere logistiche, come provato pure dall’ultima partecipazione alla Green Logistics Expo 2022 di Padova (con un desk aziendale nel Villaggio dell’Associazione Nazionale Impese Trasporti Automobilistici) e, appunto, mettere in servizio mezzi di ultima generazione. In particolare

nell’autotrasporto dei rifiuti, settore nel quale Pigliacelli Spa copre ogni fase dello smaltimento, giostrandosi dalla gestione alla consegna del materiale presso gli impianti autorizzati, grazie a camion specializzati che le sono valsi l’iscrizione nell’Albo Smaltitori di Rifiuti. Le attività di trasporto interessano però le più ampie tipologie di merci, da abrasivi a cippato, da europallet a legno, potendo far affidamento su un’ampia disponibilità di “walking floor”, piani mobili ideali per movimentazioni orizzontali e, dunque, senza necessità di ribaltamento. Optare per l’uso di specifici trucks non è oggi però così scontato come in passato, tenuto conto dei tanti fattori extra-aziendali che possono rendere meno competitivo un mezzo in realtà tecnologicamente più adeguato di altri. Il ritorno a Iveco, dopo aver privilegiato il marchio per anni ma esplorato anche altre case, assume dunque un valore di mercato doppiamente prezioso.

EIveco, il partner preferito

“L’investimento in una flotta presenta ormai differenti aspetti che non sempre possono essere fra loro raccordati - osserva a riguardo Massimo Artusi, consigliere e responsabile settore VI di Romana Diesel - e non è scontato che tutte le parti commerciali ottengano un risultato utile basandosi su un marchio di preferenza. Dal canto nostro, abbiamo sempre rispettato (anche se sofferto!) scelte di prodotto del cliente diverse da Iveco, ma questo fa parte del rapporto e bisogna saperlo accettare perché, anche se lo si desidera, non sempre è possibile vincere o essere al primo posto in classifica: «in cima alla

shopping list», direbbe qualcuno. Ciò nonostante, il dialogo fra Romana Diesel e Pigliacelli non si è mai interrotto e, al di là del rapporto personale tra le due proprietà, un merito particolare va riconosciuto ai rispettivi collaboratori che hanno portato avanti l’ultima trattativa con stima reciproca indiscussa. Senza dubbio il Tco, cioé il Total Cost of Ownership, risulta una voce commercialmente importante, ma in fase di finalizzazione la componente umana resta determinante: sono le persone, con le loro capacità e i loro impegno, a realizzare gli accordi”.

Affidabilità e prestazioni al top

A dissolvere ogni ombra d’incertezza è stato lo stesso Giancarlo Capaldo, presidente Autotrasporti Pigliacelli. “Siamo tornati ad acquistare Iveco dopo aver constatato sul campo l’affidabilità e le prestazioni dei mezzi.

In questa fase, sia per l’affidabilità consolidata in tanti anni sul mercato che per la cura professionale, è stata determinante la concessionaria Romana Diesel, avendoci seguito nella progettazione dell’investimento, nella messa in servizio e nel controllo dell’esercizio dei mezzi attraverso il portale ‘Iveco on’, da cui siamo rimasti impressionati per la qualità delle informazioni e delle funzionalità offerte. Finalmente ci sentiamo tornati a casa, con Iveco, e per questo ringraziamo Mario Artusi e tutto lo staff di Romana Diesel”. Fra il presidente della concessionaria dell’Urbe - che vanta ulteriori sedi a Frosinone, Latina e Viterbo - e l’azienda di Castelmassimo intercorre un rapporto di collaborazione pluridecennale. Lo stesso

Massimo Artusi, figlio di Mario, ricorda una delle più importanti consegne di Iveco EuroStar già nel 1994, epoca in cui stava ancora completando gli studi ed aveva appena iniziato a lavorare in concessionaria: grazie anche alla presenza dell’allora amministratore delegato di Iveco Giancarlo Boschetti, gli accordi sottoscritti erano riusciti ad aggiungere un tassello fondamentale nel processo di consolidamento della visione di sviluppo comune, mettendo in primo piano impegni di lungo termine e forte stima reciproca.

La crescita di Autotrasporti Pigliacelli

Nata nel 1974 come Autotrasporti Pigliacelli Romano e C. snc, l’azienda ha saputo ritagliarsi via via un ruolo di primo piano, arrivando a inaugurare nel 2006 una nuova sede di 150mila mq a Castelmassimo di Veroli, cui ha poi fatto seguito la realizzazione di numerosi centri sosta: Veroli (Frosine), Colleferro (Roma), Siglia Minore frazione di Salerno, Volpiano (Torino) e Salere di Oricola (L’Aquila). La crescita è proseguita di anno in anno, finché nell’aprile 2021, è venuta improvvisamente a mancare una delle colonne portanti del Gruppo: l’imprenditore Elio Pigliacelli, che insieme ai fratelli Romano e Augusto aveva posto le basi dell’odierna affermazione sin degli anni ’60. L’avventura dei tre era infatti cominciata a bordo di un Fiat OM682 N2 che correva ancora su piste sterrate, anziché su moderne strade. Con l’apertura della tratta Roma-Frosinone, però, l’Autostrada del Sole diventò nel 1962 più accessibile e l’azienda ebbe così modo di accelerare il suo processo di sviluppo, finendo per trasformarsi, a metà degli anni ’70, in un centro d’eccellenza dove “il dipendente - questo il motto lasciato in eredità dall’85enne Elio Pigliacelli - è prima di tutto una persona e va rispettata”.

Consulenza fondamentale

“Romana Diesel è nata e cresciuta a sua volta nella convinzione che il cliente sia patrimonio e faro dell’azienda - spiega Massimo Artusi - e che, unitamente a tutti i nostri collaboratori, rappresenti

S-WAY PER PIGLIACELLI: “È COME TORNARE A CASA” di Alberto Caspani
20 N° 317 Marzo 2023 DEALER & AZIENDE

un vero e proprio asset. Trasmettere questo ‘credo’ non è sempre semplice, soprattutto in periodi complessi come gli ultimi tre anni, ma posso assicurare che la soddisfazione del cliente resta la nostra priorità. Proviamo sempre a conseguirla attraverso una presenza costante, professionale, cercando di migliorare continuamente. Quando parliamo di clienti che acquistano un numero elevato di veicoli, come appunto Pigliacelli, sappiamo che la vendita sarà sfidante sotto il profilo della configurazione di prodotto, dell’organizzazione della consegna e del monitoraggio della flotta: tutto questo, per noi, significa saper confrontarsi e organizzarsi per essere sempre più efficienti, con benefici estesi però a tutti gli altri clienti. Portare a termine vendite simili significa dunque investire sul potenziamento di tutte le capacità dell’azienda. In una battuta: lavorare come una squadra”.

Intermodalità CO2 saver

I 50 Iveco S-Way consegnati a Veroli, presso la sede di Pigliacelli, sono dotati di motore Cursor13 da 530 cv, cambio Hi-Tronix da 12 marce, Parking Cooler e doppia presa di forza per ribaltabile e trasporto sfuso. I mezzi dispongono inoltre di rallentatore idraulico, cerchi Alcoa dura-bright e sistema di connettività Iveco Smart Pack. Acquistati per rinnovare la flotta aziendale, sono impiegati sia in carichi omogenei che per eventuali seconde o terze consegne (merce sfusa e imballata), nonché per pulverolenti, granulati, liquidi, oltre che per carico e scarico speciali. È soprattutto come operatore specializzato nel trasporto combinato che il Gruppo Pigliacelli ha costruito la propria fama negli oltre 28 Paesi europei in cui oggi opera. In linea con le finalità ecologiche dell’azienda, l’intermodale strada-rotaia e strada-mare ha infatti permesso più volte di ottenere il riconoscimento ‘CO2 Saver’, grazie al rilascio di attestati da parte di Autostrada Ferroviaria Alpina (ad esempio, con la quota record di quasi 520mila kg di emissioni abbattute sulla tratta fra il 2013 e il 2016), così come da Ralpin Ag (che nel corso del 2021 ha riconosciuto all’Autotrasporti laziale un abbattimento di circa 393mila kg di CO2 lungo l’Autostrada Viaggiante, nonché di mille kg di ossidi di azoto e 13,13 di polveri fini). “Per raggiungere questi obiettivi - ha comunicato l’azienda sul proprio bollettino “Noi siamo squadra” - affianchiamo al rinnovamento della flotta anche corsi di guida

UTA EDENRED

DEALER & AZIENDE

mirati come “GuidiAmo Sicuro”, in collaborazione con il Comitato Centrale Albo Autotrasportatori e con Ram Logistica Infrastrutture e Trasporti Spa: l’obiettivo è quello di diffondere tra i conducenti di veicoli pesanti le migliori tecniche di guida volte a determinare minori consumi, maggior sicurezza stradale e conseguente sostenibilità ambientale, ricorrendo anche a una prima fase di formazione teorica mediante l’uso di una piattaforma di e-learning”. I risultati sono stati riconosciuti lo scorso anno pure da Michelin, il cui uso di pneumatici di ultima generazione ha permesso un ulteriore abbattimento di 208,35 tonnellate di CO2 e 74,70 tonnellate di materia prima.

Programmare per restare al passo

L’impegno di Pigliacelli, tuttavia, spicca per un altro aspetto oggi fondamentale nei rapporti con case produttrici e concessionarie: la capacità di programmazione degli ordini. “Programmare oggi è difficile - ammette Massimo Artusi - anche per i vistosi aumenti di costo intervenuti, ma chi riesce a farlo è al riparo da shock oggi sempre meno rari. Se facciamo riferimento al prodotto Iveco, il 60 per cento delle richieste odierne riesce a essere da noi evaso in un tempo medio, ossia fra i tre e i quattro mesi. Questo, appunto, grazie alla programmazione che concordiamo con Iveco, puntando su prodotti non eccessivamente personalizzati e molto efficaci. Non possiamo negare che tutti i concessionari italiani Truck & Van - e con noi e molto più di noi i nostri clienti - abbiano sofferto ritardi produttivi a partire dal 2020, ma dobbiamo anche ammettere che la situazione, oggi, si è parzialmente assestata. Fare un punto sui tempi di consegna

dell’industria è ancora molto complesso e si dovrebbe certamente distinguere per marchio; mediamente direi che l’industria opera oggi consegne tra gli 8 i 16 mesi. Le sorprese non sono finite di sicuro, però la dinamicità dei concessionari rappresenta una certezza in più per il futuro. Questa capacità è quanto rassicura maggiormente i trasportatori, benché venga messa in discussione, non di rado, con variopinti tentativi di irrigidire la forma distributiva e la sua competizione”.

Mercato trasporti sotto pressione

Che il mercato sia lungi da una “normalizzazione” traspare inoltre dai dati economici di Romana Diesel: il 2022 è stato chiuso con un fatturato simile a quello dell’anno precedente, non lasciando perciò soddisfatta la concessionaria, ma oggi occorre accettare e fare i conti con le tante difficoltà che continuano a minare la capacità di spesa dell’industria. “Crisi di produzione, crisi dei chip e della supply chain - elenca Massimo Artusiinflazione e aumento delle materie prime

Lanciato in Italia il programma di sostenibilità "Move for Good"

NON SOLO RIDUZIONE DELLA CO2 EMESSA MA

UTA Edenred, fornitore di servizi legati alla mobilità, lancia in Italia il programma di sostenibilità ambientale Move for Good. Il programma consente alle aziende di ridurre la loro impronta di carbonio e gestire le flotte in modo più sostenibile, combinando efficienza economica con consapevolezza ambientale e obiettivi strategici con misure concrete. È già attivo in diversi paesi europei e latinoamericani ed è attualmente in fase di di-

ed energetiche oltre che dei tassi, solo per citare alcune delle variabili in gioco. Anche la transizione ecologica è una variabile che influenza l’andamento; per quanto sia sulla bocca di tanti, pochi ne comprendono davvero la complessità. Troppo spesso sento confondere, ad esempio, concetti come lotta alla CO2 e lotta all’inquinamento, benché non siano affatto la stessa cosa. L’anno si è fra l’altro aperto con un mercato fiacco (a dispetto delle immatricolazioni che registrano ciò che è avvenuto tanti mesi prima). Bisognerà perciò capire che forma prenderanno alcune misure di cui siamo in attesa (il Fondo investimento autotrasporto 2022 è ancora da destinare, l’Ecobonus per i veicoli N1 è ancora da correggere), così come lo sblocco delle risorse destinate al settore ma non erogate ancora (in particolare i 285 milioni per il ristoro delle accise 2022 e il Credito d’imposta per AdBlue e GNL). Dopo anni, questo è il primo in cui non saranno più presenti i crediti di imposta destinati a quegli investimenti, ordinari e innovativi, che tanto hanno contribuito a dare impulso agli imprenditori: ogni indizio dei prossimi mesi andrà preso con molta prudenza”.

stribuzione a livello globale. Si basa su quattro principi: sensibilizzazione, riduzione delle emissioni operative, compensazione delle emissioni di CO2 del cliente, e recupero attraverso iniziative nei settori dell'energia solare ed eolica, nonché progetti di riforestazione di aree già danneggiate come la foresta pluviale atlantica in Brasile. Inoltre, attraverso la sua rete di accettazione di 56.000 stazioni di servizio in tutta Europa, UTA Edenred fornisce ai clienti l'acces-

La formula magica della sostenibilità: sensibilizzare, ridurre e compensare la CO2 emessa, e infine recuperare.

so a carburanti alternativi come biodiesel, GNL e CNG oltre ai carburanti convenzionali. Nel portafoglio di UTA Edenred è disponibile anche una soluzione per la ricarica di veicoli elettrici che fornisce attualmente l'accesso a oltre 397.000 punti di ricarica pubblici in 33 paesi in tutta Europa.

Carlo di Romana Diesel.
ANCHE COMPENSAZIONE
E RECUPERO
"Vendite come questa potenziano tutte le capacità dell'azienda, con benefici estesi a tutti i clienti".
21 N° 317 Marzo 2023

È IL FARO DELLA SOSTENIBILITÀ AD ILLUMINARE LA STRADA DELLE DUE AZIENDE DI TRASPORTO CHE, INSIEME A LOGICOMPANY3 E ICOTRANS, FANNO PARTE DEL GRUPPO BARBETTI. IMPRESE CHE HANNO FATTO DELL’EFFICIENZA E DEL RISPETTO DELL’AMBIENTE IL LORO MANTRA. NON C’È DA STUPIRSI DUNQUE SE FIOCCHINO DA ANNI PREMI E RECORD QUANTO A RISPARMIO DI CARBURANTE, GUIDA ECOLOGICA E TAGLIO DEI COSTI.

SEGUIAMO LA STELLA

anno radici lunghe e ben piantate nel terreno STB e AT2, aziende di trasporto che nascono, è vero, in tempi relativamente recenti, 1993 la prima, 2002 la seconda, ma che appartengono ad una capogruppo che inizia la sua attività nel 1957. Si tratta della Cementerie Aldo Barbetti, azienda storica nel panorama imprenditoriale italiano, fondata dai cinque figli di Aldo - la chiamano così proprio in onore del padre - che nel tempo diversifica le sue attività sconfinando nei settori più vari, dall’editoria al - appunto - trasporto. Oggi incontriamo Massimo Barbetti, terza generazione di questa famiglia al lavoro, nipote di quell’Ardicino, che insieme ai fratelli Pietro, Fabio, Dante e Angelo dava il via all’avventura 65 anni fa.

L’occasione è la consegna degli ennesimi Mercedes-Benz Actros, 13 trattori L 1845 Ls e 2 carri L 2545 L 43, che Massi-

mo riceve dalle familiari mani della Rossi Veicoli, fornitore di riferimento fin dal 1996. “Tutti i Mercedes-Benz che abbiamo o abbiamo avuto in flotta li abbiamo acquistati da loro” ci racconta Massimo, classe 1981, dieci anni in officina e oggi responsabile della flotta e dei dipendenti di entrambe le aziende, che hanno sì una diversa ragione sociale e mission differenziate, ma vengono gestite dalle stesse persone. “Il 60 per cento della nostra flotta ha il marchio della Stella sul frontale, e davvero non saprei dire quanti ne abbiamo acquistati in questi anni: abbiamo un turn over molto rapido, dopo 5 o 6 anni sostituiamo i mezzi.

La Rossi Veicoli ha performance e attitudini diverse rispetto al classico concessionario, affianca l’azienda fin dall’inizio, dal momento che precede l’acquisto fino alla cessione dei mezzi. È un dealer davvero ben strutturato,

con grandi capacità e conoscenze, sono dei veri e propri consulenti dei professionisti al lavoro. E poi Mercedes-Benz è

radicata in tutto il territorio, e per le nostre flotte questo è un aspetto che riveste una grande importanza”.

Già perché se l’attività della STB si occupa prevalentemente del trasporto interno della Cementeria, AT2 è maggiormente rivolta a clienti esterni e le sue rotte spaziano lungo tutte le direttrici del Centro-Nord. A Gubbio le due aziende hanno la loro sede principale e amministrativa: si estende su circa 35mila mq e al suo interno c’è anche l’officina. “Abbiamo poi una sede a Ravenna - prosegue Massimo - organizzata su un’area di 20mila mq, con diversi servizi tra cui anche il lavaggio, e una a Jesi. Schieriamo 48 trattori in STB e 60 in AT2, oltre a 170 trailer con i quali trasportiamo dai polverulenti a pallettizzati di tutti i generi, materie prime, polimeri plastici, carbonati di calcio, rottami, materiali finiti del settore ferroso, ma anche cereali. C’è stato un momento, verso il 2008, in cui l’edilizia ha conosciuto un tracollo importante: è stato lì che abbiamo deciso di ampliare il nostro business e nel trasporto siamo cresciuti esponenzialmente, anno dopo anno. Oggi le due società hanno 148 dipendenti tra autisti, impiegati e tecnici in officina”.

Ed è proprio il tema dei collaboratori a descrivere bene il

ROSSI VEICOLI ARRIVANO 13 NUOVI ACTROS NELLA FLOTTA DELLE UMBRE STB E AT2 Hdi Cristina Altieri Gubbio A sinistra Massimo Barbetti insieme ad Andrea Reali, Direttore Vendite Truck e Van di Rossi Veicoli in occasione della consegna degli ultimi mezzi.
Dipendenti 456 Le imprese di trasporto del Gruppo Barbetti Veicoli 220 STB | AT2 | LOGICOMPANY3 | ICOTRANS 22 N° 317 Marzo 2023 DEALER & AZIENDE
E SIAMO I MIGLIORI A GUIDARLA

valore di queste aziende e delle loro radici. “Dal 2018 - spiega Barbetti - cerchiamo di declinare il concetto di sostenibilità a 360 gradi, anche e soprattutto attraverso il welfare aziendale. Da tre anni stiamo attuando il coinvolgimento paritetico dei dipendenti: significa che abbiamo un’assemblea interna che si raduna trimestralmente per far sedere allo stesso tavolo la proprietà e i rappresentanti dei dipendenti. È un’iniziativa formativa per entrambe le parti, e serve a venirsi incontro sulle modalità di svolgimento di lavoro. I dipendenti qui si sono sempre sentiti in famiglia. Tutto arriva dall’impostazione della Cementeria, che nasceva come azienda familiare al cui interno anche coloro che non avevano legami di sangue si sentivano a casa, e lo stesso cerchiamo di fare oggi anche nelle altre società del Gruppo. La problematica della carenza degli autisti? Avrei davvero difficoltà a fare il nome di una persona che se n’è andata se non per ritirarsi in pensione”.

Sostenibilità per STB e AT2 significa anche molto altro.

Significa ad esempio essere una delle 31 aziende insignite quest’anno dell’Attestato di Gestione Sostenibile dei Pneumatici di Michelin.

“Abbiamo iniziato a considerare insieme a Michelin il costo chilometrico nel 2005 - commenta Massimo Barbetti - e oggi non possiamo più fare a meno di questo parametro. Siamo interamente gommati Michelin, utilizziamo ricostruiti e puntiamo sulla riscolpitura: per gli impieghi che ce lo permettono sfruttiamo tutte le

4 vite del pneumatico, e raggiungiamo circa il 40 per cento di completamento delle vite”. Ancora? Certamente. Sostenibilità si declina per queste due aziende anche nell’entusiastica partecipazione al programma di telematica Fleetboard di Mercedes-Benz. “Nel 2002 siamo stati la prima azienda ad inserire sui nostri veicoli il satellitare e a sottoscrivere il programma Fleetboard per gestire in modo efficiente la nostra

BRACCHI AUTOMAZIONI

flotta, quantificare i consumi dei veicoli e soprattutto erogare formazione di guida economica ai dipendenti. Nel 2016 ci siamo addirittura classificati secondi in Europa nella graduatoria che mette in fila le aziende con lo stile di guida più efficiente. C’è stato un anno in cui abbiamo calcolato su una flotta di 48 veicoli un risparmio di 220mila euro. Mercedes-Benz ha un valore aggiunto in termini di tecnologia che non è possibile non considerare quando si sceglie un mezzo, per questo continueremo ancora a lungo a guidare e farci guidare dalla Stella”.

Al servizio della logistica per cosmesi e design

DKV MOBILITY

Accesso a più di 400 mila punti di ricarica in tutta Europa

ERANO 100 DUE ANNI FA

DKV Mobility, la piattaforma B2B leader in Europa per i pagamenti e le soluzioni on the road, sta ampliando costantemente la propria rete di ricarica per i veicoli elettrici. Ora, tramite la DKV Card +Charge o l'App DKV Mobility, i clienti di DKV Mobility possono ricaricare i propri veicoli elettrici presso circa 413 mila punti di ricarica pubblici e semipubblici in tutta Europa. DKV Mobility è quindi in grado di fornire l'accesso a una delle più grandi reti di ricarica a livello Europeo. “Con il superamento del traguardo di 400.000 punti di ricarica in tutta Europa - ha affermato Sven Mehringer, Managing Director Energy & Vehicle Services di DKV Mobility - rafforziamo la nostra posizione tra i principali fornitori di servizi di ricarica in Europa. Oltre a garantire l'accesso a colonnine pubbliche e semi-pubbliche, forniamo ai nostri clienti anche soluzioni di ricarica per le proprie sedi ma anche per le abitazioni dei loro autisti. In questo modo, proponiamo una soluzione ancora più completa per i veicoli elettrici, che soddisfa le esigenze di ogni giorno dei clienti”. A questo scopo, GreenFlux, affiliata di DKV Mobility che gestisce l'intera gamma di servizi di ricarica per il Gruppo, si è impegnata nella realizzazione di numerose collaborazioni e partnership. Il risultato di questa attività è che il nu-

INVESTIAMO SULLA TECNOLOGIA

Come spesso accade, nei periodi più sfidanti le aziende innovative puntano sul cambiamento. Anche Bracchi sta accelerando i propri investimenti sul fronte della robotica e dell’automazione, per affrontare le crescenti esigenze di sostenibilità ambientale, sicurezza dei lavoratori e ottimizzazione dei costi. Un processo accelerato anche dalla crescita del segmento e-commerce che spinge a rendere sempre più veloci e sicure tutte le attività di stoccaggio e smistamento dei prodotti. Proprio per supportare i propri clienti che operano nei settori cosmetico, beauty e design Bracchi ha messo in campo importanti investimenti con un avvolgitore automatico a braccio rotante, un nuovo sorter automatizzato e un sistema innovativo di pallet scan. Tecnologie che si aggiungono a quelle utilizzate per il settore wine, come i pallet shuttle gestiti con tablet wi-fi, o il tunnel Veit a 4 camere che permette di stirare e ricondizionare i capi fashion con trattamenti igienizzanti e deodoranti. Nel polo logistico di Schio Bracchi ha

realizzato il proprio hub dedicato alla logistica della cosmesi e proprio qui è stato installato un avvolgitore automatico a braccio rotante per l'avvolgimento di carichi pallettizzati con film estensibile, particolarmente indicata per l'utilizzo in settori merceologici in cui si richiedono elevate cadenze produttive, una tecnologia avanzatissima per il settore della cosmesi, che usualmente lavora su dimensioni e ritmi inferiori. Novità in arrivo anche per il nuovo polo logistico di Castrezzato, nel bresciano, quaranta-

mila metri quadri che ospitano prodotti industriali e del design in uno spazio certificato “Leed Gold”, programma che premia un approccio orientato alla sostenibilità, al risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni. Qui è in arrivo la creazione di una nuova porzione automatizzata di magazzino per lo smistamento colli che, grazie a rulliere motorizzate, cinghie a sollevamento pneumatico e nastri trasportatori bidirezionali con tappeti

mero di punti di ricarica è quadruplicato dal settembre 2020, quando DKV Mobility ha annunciato l'attivazione del 100.000° punto di ricarica. DKV Mobility ha tra l’altro recentemente migliorato le sue performance di sostenibilità nel 2022 in base alle valutazioni di Su-

stainalytics ed EcoVadis, le principali agenzie di rating ESG indipendenti. Sustainalytics ha classificato DKV Mobility nel top 1 per cento delle oltre 15.000 aziende valutate in tutti i settori, mentre EcoVadis ha inserito DKV Mobility nel primo 2% delle oltre 100.000 aziende esaminate nel 2022. Con questo risultato, DKV Mobility si è aggiudicata la medaglia d'oro di EcoVadis nel 2022, per il secondo anno consecutivo, ottenendo anche un punteggio di sei punti superiore rispetto alla valutazione dell'anno precedente (68 su 100 nel 2021 rispetto a 74 su 100 nel 2022).

lisci, rappresenta la migliore tecnologia ad oggi esistente sul mercato per chi si occupa di logistica. A regime, il macchinario è capace di lavorare più di 500 colli all’ora.

Nel polo logistico Oppeano, in provincia di Verona, dedicato al mondo del fashion e dell’arredo, Bracchi ha invece installato un innovativo sistema automatico ed elettronico di Pallet Scan per risolvere e velocizzare le operazioni di misurazione dei colli, eliminando molti passaggi e rischi di errore umano. Grazie al sistema di misurazione automatizzata è possibile conoscere in pochi secondi le esatte dimensioni e il peso della merce stoccata e di avere la trasmissione e archiviazione dei dati. Il sistema è certificato e preciso e permette un notevole risparmio di tempo e di costi, ottimizzando il carico dei mezzi di trasporto senza sovraccaricarli. Il sistema peso-volumetrico è dotato di una telecamera che permette di acquisire una foto digitale del pallet a ogni misurazione.

23 N° 317 Marzo 2023 DEALER & AZIENDE
"Grazie all'ecoguida in un anno abbiamo risparmiato su 48 mezzi una somma di circa 220mila euro.

CRP SPA SI CHIUDE UN’ERA CON LA CONSEGNA AI CAMPIONI DEL MONDO 2022 GT ENDURANCE

Piacenza

DOPO 40 ANNI

CENTRO RIPARAZIONI

PIACENTINO

TERMINA LA STORICA

COLLABORAZIONE

CHE LO LEGAVA AL BRAND IVECO SULLE

ZONE DI PIACENZA, LODI E PAVIA CON

LA FORNITURA DI

6 TRATTORI S-WAY

RIBASSATI DA 460

CAVALLI. I VEICOLI

ANDRANNO A

SUPPORTO DEL TEAM

PLURICAMPIONE DEL MONDO, PRONTO

A GESTIRE LE DUE

HYPERCAR FERRARI

PROTAGONISTE DOPO

50 ANNI DEL RITORNO

DELLA CASA DI

MARANELLO ALLA

24 ORE DI LE MANS

IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA

STORICA GARA. NEL

FUTURO L’ACCORDO

CON IL GRUPPO

KOELLIKER E UNA

NUOVA IMPORTANTE

SCOMMESSA SU

CUI VI È ANCORA IL

MASSIMO RISERBO.

Una lunga collaborazione e una solida amicizia, quelle che legano Stefano Repetti, Presidente di CRP, al team AF Corse, vincitore nel 2022 del campionato del Mondo GT Endurance.

hiudiamo un’epoca storica nel migliore dei modi - ha dichiarato Stefano Repetti, Presidente del Centro Riparazioni Piacentino Spa - con una fornitura che mi rende particolarmente orgoglioso: abbiamo consegnato 6 trattori S-Way agli amici di AF CORSE, il team della mia città, nel 2022 Campione del Mondo GT Endurance, nonché partner storico di Ferrari. I veicoli cabina AS motore Cursor 11 da 460 cavalli, inevitabilmente di colore “Rosso Maranello”, completi di carene laterali, pneumatici ultra

ribassati, rallentatore e tutti i pacchetti destinati al comfort ed alla sicurezza, trainerranno motorhome ed hospitality durante le tappe europee di Portimao, Spa Francorchamps, Monza e Le Mans. Sì, proprio per la storica 24 ore giunta quest’anno al centesimo anniversario.” È un rapporto di lunga data, quello che lega l’imprenditore alla scuderia automobilistica fondata a Piacenza nel 2002 dall'ex pilota

Amato Ferrari e detentrice di otto titoli mondiali nel FIA WEC, la massima competizione GT, impreziositi da quattro trionfi proprio sul Circuit de la Sarthe. “La collaborazione con AF Corse - ha commentato Repetti - inizia nel 2015 attraverso la riparazione dei loro primi veicoli e la fornitura di alcune unità per la sostituzione della vecchia gamma Euro 3. Nel corso del

tempo il rapporto tra la scuderia e CRP è andato rafforzandosi fino ad arrivare alla gestione meccanica esclusiva di tutta la flotta di veicoli e semirimorchi. Inoltre mi piace raccontare che, grazie alla mia passione per il motorsport, è nata una vera e propria amicizia personale con il Team che mi concede spesso l’opportunità unica di seguirli nei weekend durante le gare dei vari campionati”. “La definirei una sinergia consolidata quella che ci lega a CRP che, gestendo ormai da diversi anni tutto il nostro parco circolante, conosce dinamiche e necessità del team – ha spiegato Bernardo Serra, responsabile AF Corse – a partire dalla necessità di avere tempi di fermo macchina ristretti nei giorni che precedono le gare europee ed i test, a quella di effettuare tutte le revisioni

dei nostri mezzi in un determinato periodo dell’anno. Fino al prezioso supporto logistico. Consideriamo oggi CRP ed il rapporto personale che ci lega a Stefano, partner imprescindibili per la nostra struttura e per il nostro business”.

E PER CONCLUDERE PORTIAMO LA FERRARI ALLA 24 ORE DI LE MANS “C

Con questa fornitura CRP, dal 1983 concessionario Iveco, dopo 40 anni si congeda dal marchio torinese e si appresta ad affrontare con grande entusiasmo nuove sfide nel settore dei veicoli industriali, commerciali e nel mondo dell’automotive. “In realtà nel corso di tutto il 2023 procederemo alla consegna di oltre 100 veicoli Iveco nuovi, frutto di contratti sottoscritti lo scorso anno – ha precisato Repetti – mentre il supporto ai nostri clienti non verrà mai a mancare al netto delle attività di garanzia che non saranno

I NUMERI DI CENTRO RIPARAZIONI PIACENTINO SPA: LA FORZA NEL

MQ.

più di nostra competenza. La nostra officina, da sempre un punto di riferimento nazionale per la riparazione grazie non solo alla competenza dei nostri addetti, ma anche agli spazi che ci permettono di gestire oltre 30 veicoli contemporaneamente, si svilupperà aprendo le porte non solo ad ASTRA Veicoli Industriali – di cui da dicembre 2022 siamo divenuti service

di Cristina Altieri
2.000 MQ. UFF. AMMINISTRATIVI, COMMERCIALI E DIREZIONALI AREA DI 64.000 MQ. DI CUI 5.000
SOLLEVAMENTO 3
5
PONTE
DI OFFICINA 13 PONTI DI
BUCHE
CARRI
DINAMICHE
40.000 MQ. PIAZZALE 600 MQ. DI SHOWROOM 22 POSTAZIONI LAVORO STATICHE 10 POSTAZIONI LAVORO
SERVICE
24 N° 317 Marzo 2023 STORIE DI SUCCESSO
"Manterremo la nostra leadership grazie alla forza di una struttura specialista del service, sul territorio da decenni".

autorizzato – ma anche alle riparazioni “multi-brand” con attrezzature e sistemi di diagnosi specifici per ogni marchio, rimorchistica compresa. Anche RAVO, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di spazzatrici urbane ha scelto la nostra azienda come punto service qualificato per le zone di Piacenza e Parma”. Nel corso del 2023 CRP, in virtù dell’accordo che andrà a siglare con il Gruppo Koelliker, inizierà a commercializzare i marchi di small e mid-large LCV quali Maxus, Wuzheng, B-om e EVUM Motors. “Il pianeta - ha proseguito Repetti - ha virato in maniera

molto netta verso l’elettrico e un mandato di questo calibro ci permetterà di offrire una vasta gamma di prodotti che potranno contare su batterie sino a 88,5 kWh e su autonomie di oltre 300 km, ad oggi la migliore sul mercato. Abbiamo attraversato una fase di forte cambiamento sia organizzativo che culturaleha concluso il Presidente di CRP - e punteremo a mantenere la nostra leadership grazie al peso specifico di una struttura sul territorio da decenni, con una forte tradizione e una ancor più grande spinta all’innovazione, in attesa di concludere proprio in questi giorni un’importantissima partnership che confermerà ancora una volta la nostra azienda assoluta protagonista, con nuove vesti, nel settore dell’autotrasporto”.

DESTINATI AI SEMIRIMORCHI PER GRANDI CARICHI E VOLUMI

Si allarga la famiglia Serie 02 a marchio Pirelli: arriva H02 Pro Trailer, una nuova linea di pneumatici destinata all’equipaggiamento di semirimorchi per grandi volumi e grandi carichi, a singolo o multi asse, con vocazione alle lunghe percorrenze. Sostituisce la precedente ST:01 Neverending Super Single ed è già disponibile in tutta Europa e in Turchia nelle seguenti misure: 435/50R19.5 e 445/45R19.5. “Grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo fatti negli ultimi due anni - ha spiegato Alexandre Bregantim, Chief

Technical Officer di Prometeon Tyre Group - il rinnovamento della gamma e l’introduzione delle nuove linee della Serie 02 vedranno un’accelerazione nel 2023”.

La linea H02 Pro Trailer beneficia delle innovazioni tecnologiche della Serie 02 “Prometeon Engineered”: offre nuovi standard di sicurezza e capacità di carico e una categoria relativa al consumo di carburante che ora è la Classe A per la 435/50 e la Classe B per la 445/45. Nel confronto con la linea precedente, aumenta la sicurezza (+20

per cento, grazie a maggiore aderenza sul bagnato, omologazione 3PMSF e nuovo disegno del battistrada), migliorano la capacità di carico (+10 per cento, fino a 10 tonnellate per asse) e la resistenza al rotolamento (-20 per cento) per un minor consumo carburante, sono più agevoli le operazioni di montaggio (+20 per cento). Rispetto alla concorrenza, H02

Pro Trailer è best in class con la misura 435/50 R 19.5 per categoria relativa al consumo di carburante, aderenza sul bagnato e rumore esterno di rotolamen-

to, mentre la misura 445/45 R 19.5 è best in class per l’indice di carico (che passa da 160 a 164), oltre a essere l’unica tra i competitor premium ad avere marcatura 3PMSF e sensore RFID. Come tutti i prodotti della Serie 02, infatti, anche la linea H02 Pro Trailer ha la marcatura invernale 3PMSF(apponibile sul pneumatico solo dopo il superamento di uno specifico test definito nella UN Regulation No. 117), è dotata di sensore RFID (Radio Frequency Identification Device) ed è omologata dai maggiori costruttori di veicoli europei.

Nella pagina accanto il Presidente di CRP a Fiorano insieme alla Ferrari 499P. PROMETEON Si allarga la famiglia Serie 02 con il nuovo H02 Pro Trailer
25 N° 317 Marzo 2023 STORIE DI SUCCESSO

CECCARELLI GROUP INTERVISTA ESCLUSIVA AL PRESIDENTE LUCA CECCARELLI

TRASPORTO, LOGISTICA, DIGITAL:

UN UNICO PARTNER PER OGNI ESIGENZA

IL GRUPPO FRIULANO SPINGE SULLA LOGISTICA PER INCONTRARE UNA PRECISA ESIGENZA DELLA PROPRIA CLIENTELA, SEMPRE MENO INTENZIONATA A DEDICARE SPAZI, TEMPO E RISORSE ALLO STOCCAGGIO DELLA MERCE. UN SERVIZIO CHE VA AD AGGIUNGERSI AD UN’OFFERTA SEMPRE PIÙ COMPLETA, CHE DAL TRASPORTO OGGI ARRIVA AL SOFTWARE PER LA GESTIONE DI UFFICIO E MAGAZZINO.

ultimo vertice del triangolo d’oro della logistica è stato impiantato e il tessuto imprenditoriale del Nord Est, già servito da Ceccarelli Group con i poli recentemente inaugurati di Pradamano e Tolmezzo, potrà fare affidamento anche su una struttura da 16.000 mq a Pordenone. A spiegarci come la sua azienda voglia porsi sempre di più come un partner a 360 gradi nei confronti dei propri clienti è Luca Ceccarelli, Presidente del Gruppo.

Luca Ceccarelli, state per avviare un nuovo polo logistico in provincia di Pordenone: come va ad inserirsi questa struttura nella visione globale del Gruppo? Quelli appena trascorsi sono stati due anni importanti durante i quali abbiamo voluto ascoltare le esigenze delle aziende e organizzarci per offrire loro i servizi di cui avevano bisogno: e la logistica era uno di questi. Così a maggio 2022 abbiamo aperto una struttura a Pradamano, mentre a novembre è stato il turno di Tolmezzo. Pochi mesi sono trascorsi e ad aprile

di quest’anno inizieranno le attività del polo di Pordenone. Si tratta di una struttura dalle dimensioni importanti che dispone di 16.000 mq di magazzino e 1.000 di uffici. Coerentemente con la nostra visione aziendale orientata alla sostenibilità, abbiamo deciso, come già avevamo fatto in precedenza per gli altri impianti, di non consumare suolo costruendo nuovi edifici, optando piuttosto per la riqualificazione di immobili dismessi, in particolare esisteva uno storico mobilificio che ha operato fino al 2017 e, intervenendo con la nostra ristrutturazione, abbiamo inteso rivitalizzare l’area per dare nuova linfa al tessuto imprenditoriale della zona Ci rivolgiamo a tutta la nostra committenza e non ci poniamo limiti, perché abbiamo realizzato l’impianto per soddisfare le necessità più disparate. Scegliamo immobili che presentino le caratteristiche che li rendano adatti allo stoccaggio di ogni tipo di merce e che quindi siano a norma con dotazioni quali ad esempio, sprinkler ed evacuatori di fumo che consentono di sopportare un adeguato carico d’incendio nonché sistemi di antifurto e videosorveglianza all’avanguardia e appropriate coperture assicurative. Noi, tem-

peratura controllata a parte, non ci precludiamo alcun settore, ponendoci come partner per le piccole medie imprese del territorio circostante.

Come sono organizzati gli spazi all’interno della struttura di Pordenone?

Dei 16.000 mq di magazzino, 8.000 hanno un’altezza di 6 metri sotto trave, mentre gli altri 8.000 dispongono di 9 metri sotto trave. Quest’ultima metà verrà scaffalata per generare una capacità iniziale di stock di

circa 10.000 pallet, mentre nella sezione più bassa lavoreremo merce a terra, fuori misura e fuori sagoma, per intercettare molteplici categorie merceologiche. L’immobile è dotato di 7 baie di carico con la possibilità di arrivare a 10, e dispone di tre portoni a raso per permettere l’ingresso dei mezzi in magazzino e consentire le operazioni di scarico laterale. La superficie complessiva è di circa 40.000 mq con un ampio piazzale per la sosta e la movimentazione dei veicoli. Quanto alle risorse

'Ldi Cristina Altieri Udine Classe 1986, Luca Ceccarelli è al timone del Gruppo la cui prima azienda venne fondata dal padre Bernardino nel 1979. Da quel giorno l'espansione è stata costante fino a raggiungere le dimensioni attuali.
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Fatturato

umane, lavoreranno a Pordenone una persona in ufficio e 6 in magazzino, che saliranno ad 8 quando saremo a pieno regime. Perché proprio Pordenone? Intanto questa Provincia e in generale il Veneto orientale sono molto vivaci sia a livello di imprenditoria che di istituzioni: si sta facendo un lavoro importante con l’Interporto che sta spingendo sempre di più l’intermodalità, e ci sono anche diversi progetti sul fronte infrastrutture stradali. E poi la nostra strategia è quella di avere un polo logistico per massimo due province, e sul territorio siamo a buon punto. Si è trattato di un investimento importante per il Gruppo: tra immobile, ristrutturazione e attrezzature abbiamo stanziato 5 milioni di euro, però abbiamo già contratti firmati per circa 12.000 pallet, e numerose altre trattative in essere che ci rassicurano circa la bontà di questa scelta aziendale.

Tra l’altro avete creato una società all’interno del Gruppo incaricata di occuparsi specificamente della divisione logistica Sì, si tratta di LogLab, azienda fondata nel 2018: si occupa di tutto il business del Gruppo legato alla logistica, dalla mera consulenza ingegneristica alla gestione in house sia del magazzino che degli asservimenti alla produzione o, appunto, presso

Dipendenti

i nostri poli logistici. Negli ultimi anni, in particolare dopo la pandemia, sono emersi tutti i limiti della supply chain globale.

Il just-in-time è stato messo in crisi dalle interruzioni delle catene di fornitura dovute ai fattori più diversi che ben conosciamo: il blocco del Canale di Suez e quello dei porti, la Brexit, il Covid, l’esplosione dei prezzi dei noli dei container. Per questo oggi esiste una tendenza al reshoring, o near shoring: le aziende vogliono la produzione in casa o molto vicino, per bypassare i colli di bottiglia che hanno bloccato il business nell’ultimo periodo. Non è un caso se gli 8.500 mq di Pradamano sono stati riempiti in un mese e mezzo, Tolmezzo è è arrivato a saturazione in tre mesi, e oggi anche Pordenone dà ottime prospettive già nel brevissimo termine.

In quali vantaggi concreti per i clienti Ceccarelli Group declina questo trend?

In uno solo: accorciando il contesto nel quale l’azienda deve operare, ma sotto diversi aspetti. Prendiamo ad esempio il tema dei gestionali: Ceccarelli Group

ha una software house interna, la Euros, che grazie al lavoro di 6 programmatori e un project manager sviluppa software non solo per il Gruppo, ma anche per i clienti. Possiamo interfacciarci con i principali

ALLISON TRANSMISSION

Alte prestazioni per missioni davvero speciali

INSIEME A RENAULT TRUCKS PER I BOMBEROS DI MADRID

Il

La sicurezza del pubblico e dei professionisti coinvolti è fondamentale per l'erogazione dei servizi antincendio e di emergenza. Per garantire le migliori condizioni di lavoro possibili, le autopompe devono essere dotate di una tecnologia all'avanguardia che consenta ai conducenti di raggiungere il luogo dell'emergenza in tutta sicurezza, anche quando si viaggia alla massima velocità. Le sette autopompe urbane leggere, con carrozzeria Iturri montata su telaio D 2.1 240.12 4x2 FPTL, sono equipaggiate con trasmissioni Allison serie 2000TM e dispongono di cabine doppie Renault Trucks conformi alla norma EN 1846. Queste cabine hanno una disposizione a 2-3 posti con sedili per il copilota Bostrom e tre sedili posteriori rivolti in avanti. Il passo di soli 3150 millimetri garantisce un raggio di sterzata ineguagliabile e una manovrabilità imbattibile nei centri urbani. Le due autoscale automatiche, con carrozzeria Flomeyca montata sul telaio D 2.1 280.16 4x2, sono dotate di trasmissioni completamente automatiche Allison Serie 3000TM . Questo modello è caratterizzato da un passo di 3.500 millimetri, da speciali ruote larghe sull'asse posteriore e da una larghezza massima del telaio della cabina di 2.395 millimetri, che lo rende oggi l'autoscala articolata più compatta della sua categoria. I quattro veicoli antincendio per impieghi gravosi, con carrozzeria Iturri montata sul telaio D 2.1 280.14 4x4 CCR, sono dotati di trasmissione Allison 3000R con rallentatore di uscita per migliorare la frenata e ridurre l'usura dei freni.

Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Madrid ha scelto i veicoli Renault Trucks equipaggiati con Allison nell'ambito del rinnovo previsto dal Piano Operativo della flotta antincendio 2019-2029. I veicoli forniti comprendono sette autopompe urbane leggere, due autoscale aeree automatiche e quattro autopompe per il trasporto di materiali pesanti, tutti equipaggiati con trasmissioni completamente automatiche Allison.Questi autocarri sono dotati di cabine doppie conformi alla norma Renault Trucks EN 1846 con disposizione dei sedili a 2-3, sedili per il secondo conducente Bostrom e tre sedili posteriori rivolti in avanti, in conformità alla norma NFX61517. "La Serie 3000 Allison con retarder - ha dichiarato Juan Antonio Sánchez, Key Account Sales Manager di Renault Trucks España - garantisce le prestazioni necessarie per soddisfare i requisiti specifici della lotta agli incendi nelle aree rurali. Soprattutto, vorrei sottolineare il contributo della trasmissione completamente automatica Allison quando si affrontano lunghe discese o pendenze elevate”. Le trasmissioni automatiche Allison sono estremamente robuste e garantiscono una maggiore protezione della catena cinematica, riducendo così il rischio di guasti. "È un piacere collaborare con Renault Trucks - ha dichiarato Trond Johansen, Direttore Vendite Area Europa di Allison Transmission - per l'allestimento di questo tipo di veicoli e per portare gli automatici nel lavoro dei vigili del fuoco. Ovviamente, un contratto come questo con il Comune di Madrid riflette il fatto che le trasmissioni automatiche Allison sono molto apprezzate per la loro grande affidabilità, l'aumento della capacità di accelerazione del veicolo fino al 35%, la fluidità, la potenza ininterrotta durante i cambi di marcia e il controllo totale del veicolo, tutti elementi vitali in situazioni di emergenza estrema".

diretti 220
2022 52 milioni di euro
ERP e WMS senza costringere il cliente a modificare il sistema già in uso. Per contro, se non ne è dotato, ha la possibilità di avvalersi del nostro. Log Lab investe nella selezione e formazione di proprio personale per esterni 400
Collaboratori
poter creare valore attraverso le soluzioni in-plant presso gli stabilimenti produttivi delle aziende industriali. Offriamo diverse soluzioni: in casa del cliente, fino ad esternalizzare nei nostri poli tutte le attività riguardanti lo stoccaggio, nonché quelle di inbound e di outbound. Molti clienti hanno optato proprio per quest’ultima soluzione per liberare spazio, ad esempio da destinare a nuove linee produttive. Per noi è più semplice formare i team perché abbiamo partnership con numerose agenzie del lavoro, e da tempo siamo anche attivi nelle scuole, andiamo a conoscere gli studenti negli istituti tecnici, nelle Università, spieghiamo le prospettive di questo mestiere, le retribuzioni e le grandi possibilità di avanzamento di carriera. Tutto questo si traduce in un grande beneficio per i nostri clienti, che diversamente dovrebbero occuparsi personalmente di questi aspetti o dovrebbero dialogare con una molteplicità di fornitori. Noi da tempo stiamo andando nella direzione di poter offrire loro tutto ciò di cui hanno bisogno: consulenza, software, personale, logistica e trasporti. In questo modo l’interlocutore diventa uno solo, e le aziende possono concentrarsi esclusivamente sul loro business.
"Da tempo andiamo nella direzione di offrire ai clienti tutto ciò di cui hanno bisogno".

RABEN SITTAM INTERVISTA A ROLANDO BARGIGIA, NEO AMMINISTRATORE DELEGATO

Quell’anello che mancava

HA DA POCHI GIORNI RICEVUTO IL TIMONE DELLA

FILIALE ITALIANA DI RABEN GROUP, NETWORK

INTERNAZIONALE PRESENTE DA OLTRE 90 ANNI NEL

TRASPORTO E NELLA LOGISTICA. IL NUOVO CEO HA PERÒ GIÀ LE IDEE CHIARE PER INTEGRARE LA REALTÀ DEL NOSTRO PAESE ALL’EUROPA.

Èil nuovo Chief Executive Officer di Raben Sittam, business unit italiana di Raben Group, leader europeo nel mercato della logistica e del trasporto groupage internazionale, terrestre, intermodale, marittimo ed aereo. Rolando Bargigia prende le redini da Wojciech Brzuska, già Raben Group Regional Manager

Italia e Grecia, che assume ora anche il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Raben Sittam. Abbiamo rivolto a Rolando le nostre curiosità su quello che è un network in grande espansione: oggi Raben Group è presente in 15 paesi europei, dispone di 1.300.000 mq per lo stoccaggio della merce e di oltre 160 sedi, e dà lavoro a più di 11.000 dipendenti.

Rolando Bargigia, la nascita di Raben Sittam è molto recente: in quali circostanze avviene?

Sì, Raben Group ha acquisito Sittam, storico spedizioniere italiano, solo nel 2020. Nonostante i novant’anni di storia della prima e i sessanta della seconda, ci piace definirci una start-up perché crediamo nell’innovazione e perché nasciamo da un investimento coraggioso, quello operato dal Gruppo con la ferma volontà di fare dell’Italia uno dei protagonisti principali

del network europeo. Perché Sittam? Intanto esisteva già una collaborazione tra le due realtà. Inoltre il core business di Raben è il groupage internazionale, e Sittam è sempre stata specializzata proprio in questo settore.

Come si è sviluppata l’acquisizione in questi tre anni?

Sittam era il classico spedizioniere dalla parcellizzazione dei fornitori molto elevata: aveva numerosi micro-corrispondenti locali in tutta Europa, e questo, se da una parte garantiva un flusso costante di business, dall’altra presentava diverse complicazioni e inefficienze organizzative. L’ingresso nel network ha automatizzato i procedimenti garantendo un unico interlocutore e dunque grandi vantaggi, ad esempio in termini di gestione informatica. Wojciech Brzuska ha fatto un lavoro incredibile impostando il risanamento aziendale e il collegamento con il network esistente. Oggi il sistema è a regime e i nostri dipendenti apprezzano ogni giorno la comodità della dashboard che gestisce le diverse attività in tempo reale. Certo, Sittam ha inizialmente perso parte del fatturato, quello apportato dai corrispondenti, ma il beneficio a medio termine è senza dubbio superiore.

Una delle prime azioni intraprese

Raben Group è presente in 15 paesi ed è tra i leader nel settore del groupage e del logistics control.

RABEN GROUP

BIO

ROLANDO BARGIGIA

Classe 1972, nato a Milano (“il mio albero genealogico affonda le radici nella terra di Lombardia, e ne sono orgoglioso”), Rolando Bargigia si laurea in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, ed è proprio lo stage frequentato presso la Davies Turner di Londra grazie al padre, da sempre nelle spedizioni, a portarlo a scrivere una tesi sul trasporto. “Da lì sono rimasto piacevolmente

è stata poi quella di internalizzare l’attività di magazzino nell’hub di Cornaredo. È raro oggi trovare uno spedizioniere in Italia che impieghi personale proprio invece delle cooperative: ma questa è stata una scelta operata a monte da Ewald Raben, rivelatasi subito vincente perché intanto elimina certe disorganizzazioni e soprattutto realizza un forte engagement con il personale che inevitabilmente si prende cura della merce con un diverso livello di attenzione. Tra l’altro è un aspetto che può diventare una leva di vendita, e che oggi ci distingue da diversi competitor.

Può farci una fotografia della vostra presenza oggi a livello europeo e italiano?

Il network continua ad ingrandirsi e questo è fondamentale per offrire ai clienti un transito più veloce ed efficace. Nel 2022 abbiamo acquisito l'austriaca Bexity e la greca Intertrans facendo il nostro ingresso nel quattordicesimo e quindicesimo mercato europeo, abbiamo portato a termine diversi investi-

Massimo Cortellini: questo il nostro piano quinquennale

UNA MISSIONE: SOSTENIBILITÀ

Il piano di sostenibilità quinquennale di Raben Group, che stabilisce le linee guida da applicare nelle singole realtà locali non si declina solo sul fronte ambientale. “Le indicazioni fornite dal board - ci spiega

Massimo Cortellini, Risk Manager di Raben SITTAM e competente per lo sviluppo del piano sostenibilità - fanno riferimento a tre temi: il primo è quello dell’organizzazione responsabile e dell’etica della supply chain, il secondo è l’impatto sociale interno

delle nostre attività in termini di salute e sicurezza, ma anche e soprattutto di inclusione. E infine assumono rilevanza le strategie in relazione alle problematiche di cambio climatico e di economia circolare. Il nostro obiettivo per il 2025 è di ridurre del 30 per cento le emissioni di CO2 derivanti dall’attività degli uffici e dei magazzini: per questo ci siamo dotati di due impianti fotovoltaici sia a Cornaredo che a Verona. Abbiamo anche targhet-

menti nella flotta e nelle infrastrutture, implementato decine di collegamenti internazionali e dato il via ad ambiziosi progetti di sostenibilità. I settori serviti da Raben Group comprendono alimentare, automotive, tecnologia, chimica, commercio e FMCG non alimentare, mentre nella gamma dei servizi domina il trasporto su strada con una percentuale del 65 per cento. La flotta a livello gruppo è gestita dalla Polonia e consta di 13.500 mezzi di proprietà; lo scorso anno abbiamo registrato un fatturato superiore ai 2 miliardi di euro. Con l’acquisizione di BAS Group nel 2021 abbiamo anche intensificato le nostre attività intermodali soprattutto sulla tratta Olanda-Belgio-Italia: sulle altre direttrici la rete ferroviaria europea presenta ad oggi problematiche incompatibili con i nostri transit time ridotti. In Italia siamo circa 300 dipendenti, considerando anche una quarantina di magazzinieri, e attraverso le nostre filiali e uffici commerciali riusciamo ad essere capillari su tutto il territorio. Per Raben Group l’Italia è una piazza centrale: in termini di fatturato siamo nella top five.

tizzato una riduzione del 10 per cento della CO2 emessa dai veicoli”. La flotta di Raben SITTAM è già interamente Euro 6, e anche sul fronte del parco autovetture aziendali, i consumi vengono tenuti sotto stretta osservazione, tanto che il focus si sta spostando sempre di più verso veicoli ibridi, disponibilità degli stessi permettendo. “L’abbiamo scritto nero su bianco ponendoci l’obiettivo del 34 per cento di quote rosa all’interno dell’azienda, ma in Raben SITTAM abbiamo già oggi una presenza femminile importante - conclude Cortellini - anche e soprattutto a livello di top management. Oggi le funzioni chiave sono ricoperte da manager donne: dall’HR Manager, al CFO, al Direttore Commerciale”.

ingabbiato nel mondo della logistica”. Lavora in DHL, Bolton Manitoba, e infine in PSA: “Sono stato per alcuni anni il Manager del Polo Logistico italiano con la gestione e la responsabilità di 80mila codici: sapendolo fare avrei potuto costruire una vettura, ma in realtà ho sempre preferito le motociclette”).

Poi Gefco per 9 anni e Ceva Logistics per 4. Oggi è il CEO di Raben SITTAM, nonché papà di tre “fantastiche ragazze”.

Quali sono le linee guida che seguirà per timonare questa filiale nel corso dell’anno?

Il futuro vedrà sicuramente un intensificarsi degli investimenti per rendere la filiale omogenea al business model europeo. Il futuro dipende dalle opportunità in arrivo, è sempre complicato costruire un network da zero, ma abbiamo sicuramente una forte volontà di consolidare il nostro road network domestico ed internazionale e di incrementare il settore del logistics control, uno dei prodotti di punta di Raben Group che ci vede protagonisti in Europa con grandi magazzini automatizzati. Intendiamo anche dedicare una crescente attenzione alle risorse umane e agli autisti in particolare, e non parlo solo di compensi, ma anche e soprattutto delle condizioni di lavoro. Stiamo realizzando in due dei nostri hub principali, quello di Cornaredo e quello di Verona, sale dedicate proprio a chi trascorre la propria vita al volante, corredate di ogni comfort: pc, wifi, tv, cucina, un piccolo supporto al loro lavoro così complicato e prezioso.

La vostra decisione iniziale di esternalizzare i servizi contabili ha scatenato a fine 2021 diverse proteste e polemiche. Il team al lavoro oggi in Italia si deve aspettare azioni analoghe in futuro?

L’obiettivo di Raben Sittam è di crescere, di essere sempre più presenti sul territorio, di generare opportunità di lavoro e non certo di scorporarle. I servizi contabili sono stati esternalizzati per evidenti ragioni di semplificazione gestionale di un network così esteso. Il business e il team attuali rimarranno, contiamo di farli crescere in modo sostenibile, ovvero seguendo l’aumento del nostro business.

"L'Italia per Raben Group è una piazza centrale: in termini di fatturato siamo nella top 5".
28 N° 317 Marzo 2023 PERSONAGGI

FRAIKIN ITALIA INTERVISTA A CESARE LONGONI, CHIEF FINANCIAL OFFICIER

È UNA POSIZIONE PRIVILEGIATA

QUELLA DEL NOSTRO

PAESE ALL’INTERNO

DEL GRUPPO

FRAIKIN. PERCHÉ SE

DA UNA PARTE LA STRADA È SPIANATA

DALL’ESPERIENZA

DI MERCATI CON UN BUSINESS

PIÙ ANZIANO, DALL’ALTRA I

BRILLANTI RISULTATI, ANCHE DAL PUNTO

DI VISTA DEI NUMERI, DANNO LA FORZA

ALLA NOSTRA

FILIALE DI PROPORRE

SERVIZI NUOVI E

DI SPERIMENTARE

LINEE GUIDA ANCORA INEDITE.

Definisce il suo ruolo il “contenitore” che raccoglie e circoscrive l’azione di tutti gli altri reparti aziendali, ed effettivamente senza fare dei numeri la propria cartina di tornasole nessuna impresa si può illudere di arrivare troppo lontano: a parlare è Cesare Longoni, Chief Financial Officier di Fraikin Italia, per spiegarci nel dettaglio come funziona la gestione delle risorse economiche di una realtà in costante crescita che, nata solo nel 2015, nel 2022 è giunta a fatturare 26 milioni di euro e a disporre di una flotta di 1.700 veicoli. Con il merito che va anche ad una divisione finanziaria capace di cui il nostro è responsabile fin dal 2017.

Cesare Longoni, quali sono nello specifico le attività previste dal suo ruolo?

Il mio team ha la responsabilità finanziaria di Fraikin Italia in continuità rispetto alle direttive centrali: gestiamo il budget occupandoci anche della ricerca dei finanziamenti da parte di linee esterne per sostenere l’acquisto dei beni da noleggiare, e del recupero di eventuali morosità.

Siamo allineati eppur sempre pionieri

In generale il nostro compito è quello di essere flessibili per adattare la nostra azione nel corso dei mesi alle richieste dell’headquarter di Parigi e del mercato. Ogni anno predisponiamo un piano biennale insieme all’Amministratore Delegato Claudio Gariboldi e a Casa madre, e impostiamo il lavoro per mantenere i target stabiliti, impresa nella quale abbiamo avuto successo negli ultimi sei anni. Ogni mese organizziamo una review finanziaria insieme al nostro CEO, al Direttore Commerciale Luigi Beccalli e all’Operation Director Lorenzo Sartori, per riportare poi al comitato centrale a Parigi. È l’occasione giusta per proporre idee e spunti che possano incrementare il nostro business e l’offerta al cliente. È anche importante il confronto con i responsabili degli altri mercati, anche perché la piazza italiana rispetto ad altri Paesi è giovane, e quindi possiamo beneficiare di tutta l’esperienza maturata altrove.

Com’è composto il suo team?

Abbiamo organizzato una squadra snella composta da Alberto Cappellini, che si occupa della tesoreria e della gestione del nuovo sistema per il controllo delle chiusure e degli adempimenti fiscali, Michela Righi, incaricata del recupero dei crediti, e Mattia Pavan, il cui compito principale riguarda la fatturazione attiva e passiva. Sono tutti ruoli molto delicati, ma la questione finanziaria in generale va trattata con grande tatto. Con il cliente è come all’interno di un matrimonio: ci sono alti e bassi, e nei momenti di crisi, soprattutto quando si parla di economics, serve una buona dose di diplomazia e sensibilità. I nostri interlocutori spesso sono gli uffici amministrativi delle aziende di trasporto, molte volte i titolari: in ballo c’è molto più di un contratto o di una fattura, è la costruzione di un rapporto e il ten-

BIO CESARE

LONGONI

Classe 1981, sposato con due figli, un bimbo di 6 e una bimba di 4 anni, Cesare Longoni è laureato in Economia Aziendale alla Bocconi di Milano. Lo studio da commercialista, che pure ha frequentato per 5 anni, non fa per lui che ad un certo punto preferisce la carriera aziendale. Per 5 anni lavora in Sodexo e dal 15 febbraio 2017 è il CFO di Fraikin (“Sono il terzo arrivato, dopo Claudio Gariboldi e Ilaria Piazza”). Ama correre, sciare e viaggiare. Anche con i bimbi? “Sì, lo scorso anno abbiamo fatto il classico giro da San Francisco a Los Angeles, e tutto è filato liscio: basta fare pochi chilometri al giorno”. E concedersi vacanze lunghe… (n.d.r.).

tativo costante di mantenerlo in equilibrio. Poi c’è la gestione dei fornitori, che in questo momento storico è da seguire con grande attenzione perché abbiamo da poco introdotto un nuovo software gestionale e dobbiamo spiegarlo a chi entra in contatto con la nostra azienda.

Un nuovo sistema nello sviluppo del quale tra l’altro avete svolto un ruolo centrale…

Sì, Fraikin Italia è stata scelta da Parigi come pioniera per l’utilizzo e l’implementazione di questo software: è in funzione dallo scorso settembre e integra nel cloud qualunque tipo di attività aziendale, da quella svolta dalla forza vendita alla fatturazione.

Siamo stati sotto pressione in diversi momenti critici, il più terribile dei quali è stata l’esperienza della data migration, e ancora adesso ci sono alcune

funzioni da calibrare, ma siamo molto soddisfatti dell’efficienza che questo gestionale sta portando in azienda. Era un passaggio obbligato: con 1.700 veicoli in flotta e una crescita annua costante del 20 per cento sono anche gli organi di vigilanza a domandare che le imprese si dotino di un sistema che sia idoneo al loro volume di affari.

Come avete adeguato le vostre linee strategiche di fronte alle criticità di questi ultimi anni e quali sono le prospettive per il futuro?

Il nostro ruolo è quello di calare in numeri le linee strategiche concordate con Parigi e con il nostro Amministratore Delegato, rispettando un budget. Per farlo, nell’ultimo periodo, caratterizzato come tutti sappiamo dalla carenza di prodotto, abbiamo dovuto cambiare approccio passando dal noleggio dello stock ad una gestione basata sui preordini. I prossimi mesi da una parte continueranno ad essere particolarmente delicati, e le aziende che stipuleranno un contratto di noleggio non perderanno di vista il costo della rata, dall’altra però stiamo notando grande dinamismo, soprattutto nel settore della distribuzione e della logistica, con il rafforzamento dell’ultimo miglio e la nascita di numerosi poli. I clienti domandano un’offerta di servizi sempre più completa, perché vogliono smarcarsi dal maggior numero possibile di incombenze, e Fraikin risponde, instancabil-

mente al lavoro per incontrare ogni necessità, anche le meno comuni. Oggi infatti non sono solo le grandi flotte a stipulare contratti full-service, ma anche le aziende medio-piccole, e noi siamo presenti con tutte le nostre soluzioni per servirle al meglio. In ogni caso, dal punto di vista finanziario Fraikin ha la forza data da 70 anni di storia e dall’essere l’unico full liner presente in tutta Europa. A darci un ulteriore valore aggiunto è poi l’opportunità di declinare sulle necessità delle aziende italiane l’esperienza degli altri mercati, e sopratutto di cogliere dal mazzo solo quelle iniziative che hanno avuto un riscontro positivo e duraturo. Per questo è fondamentale il rapporto tra i vari Paesi. Personalmente sono in costante contatto con gli altri CFO del Gruppo, ed è come lavorare in una Fraikin allargata: è stimolante per tutti e non solo dal punto di vista professionale, e non è scontato che nelle multinazionali sia sempre così.

Quali servizi implementerete in futuro?

Una delle linee guida che seguiamo è quella di trasformare i costi delle aziende in opportunità di business. Stiamo lavorando a diversi progetti per aumentare costantemente il livello di servizio offerto, in particolare attraverso soluzioni flessibili che possano realizzarsi direttamente presso la sede dei clienti o sfruttando le più moderne tecnologie digitali.

30 N° 317 Marzo 2023 PERSONAGGI
"Nel rapporto finanziario con il cliente servono diplomazia e sensibilità".

RIGOMMA INAUGURATO IL DICIANNOVESIMO NEGOZIO NELLA STRATEGICA GALLARATE

L’ESPERIENZA SI VESTE DI GIALLO

È UN’OFFICINA CHE STORICAMENTE SERVE L’AMPIO BACINO DEI TRASPORTATORI CHE GRAVITANO NELLA PROVINCIA DI VARESE QUELLA ACQUISITA DA RIGOMMA PER TRASFORMARLA NEL SUO NUOVO CENTRO DI ECCELLENZA PER LA VENDITA E L’ASSISTENZA DI PNEUMATICI. UNA STRUTTURA CHE POGGIA SU SOLIDE BASI LA CUI OFFERTA VERRÀ AMPLIATA CON GLI INNOVATIVI SERVIZI DEL BRAND DI MARGHERA.

È

una posizione strategica, quella del nuovo centro Rigomma, che va a definire una copertura chirurgica della clientela di Milano e Varese: il negozio di Gallarate si aggiunge infatti ai punti di Monza e Opera che, oltre ai servizi erogati in officina, con un totale di 25 furgoni attrezzati riesce a mettere le aziende di autotrasporto del territorio al centro di un vero e proprio ecosistema all’interno del quale rimanere scoperti è praticamente impossibile.

“In questo momento la nostra offerta sulle province di Milano e Varese - commenta Francesco Levorato, Amministratore Delegato di Rigomma - non ha uguali dal punto di vista del numero di persone impiegate e della rapidità di intervento. Qualunque autista si trovi in difficoltà, noi riusciamo a raggiungerlo ovunque, e in tempi più che rapidi”.

Acquisita competenza, clienti e personale

Il centro di Gallarate eredita struttura e competenze da quello che è sempre stato un punto di riferimento per le aziende di trasporto della provincia di Varese, l’Officina Crespi, parte di un gruppo esistente dal 1961, e dunque latrice di tutti i significativi traguardi raggiunti in decenni di servizio, e soprattutto di locali attrezzati dalle dimensioni importanti, che rendono possibile non solo erogare un servizio altamente qualificato e diversificato, ma anche gestire più lavori contemporaneamente. Una struttura tra l’altro posizionata in una zona che più strategica è difficile immaginare, a pochi chilometri dall’Aeroporto Internazionale della Malpensa, e a brevissima distanza dal Terminal Intermodale di Busto Arsizio e dall'Autostrada dei Laghi A8, nonché quasi al confine con la provincia di Novara.

“Si tratta di un’acquisizione determinante - riprende Levorato

- in quanto parliamo di una struttura storica, e non mi riferisco solo al negozio, ma anche alla clientela e soprattutto alle 25 persone dell’organico che ora sono diventate personale Rigomma. La famiglia Crespi ha servito l’autotrasporto per molti anni, crescendo nel tempo e arrivando a gestire una struttura imponente e dalle grandi potenzialità. Oggi la nostra volontà è quella di integrare la loro competenza, ben rappresentata nel settore dell’autocarro dai fratelli Enzo e Salvatore Fasolino, con le nostre efficienti procedure aziendali”.

Il negozio è infatti strutturato per cambiare le gomme simultaneamente a 4 bilici interi, è dotato di un impianto di allineamento per autocarri, e dispone anche di officina per vetture e van in grado di occuparsi contemporaneamente di 8 veicoli, oltre ad offrire ampi magazzini per stoccare le gomme, anche quelle in conto deposito dei clienti. “Uno dei punti di forza del nuovo negozio Rigomma di Gallarate – conferma Levorato – è senza dubbio la possibilità che offre di servire l’autocarro in grandi spazi: è ben strutturato, e siamo molto soddisfatti di poter offrire il servizio di allineamento, per il quale disponiamo di un impianto da 18 metri. Si tratta di un'attrezzatura non scontata, di cui la nostra rete, che pure è specializzata nel settore, dispone in 5 negozi su 18”. Gallarate mette su strada ogni giorno anche 7 officine mobili

che, come anticipavamo, vanno ad aggiungersi alle 18 di Opera e Monza, proprio per offrire un servizio completo anche all’esterno della struttura. “Nei negozi piccoli il problema della coda, dell’attesa, della carenza di personale e attrezzature in caso di emergenza è molto sentito - prosegue Levoratomentre il nostro nuovo centro non ha paura di assorbire picchi di lavoro assicurando sempre l'eccellenza del servizio.

Il ricostruito la nostra missione

L’obiettivo per i prossimi mesi è di assicurare, certamente, continuità ai clienti, ma anche di inserire servizi inediti che rendano ancora più efficiente l’attività delle aziende che si rivolgono a noi. Inizieremo naturalmente dalla vendita del pneumatico ricostruito: questo negozio è entrato a far parte di un gruppo che produce gomme ricostruite e la sua missione sarà

di Paolo Altieri Gallarate Ampi spazi, la migliore attrezzatura e un impianto di allineamento all'avanguardia nel nuovo centro Rigomma.
32 N° 317 Marzo 2023 PNEUMATICI

Il terminal Hupac di Busto Arsizio è il più grande interporto tra ferrovia e strada d'Europa.

Ha una capacità di circa 8 milioni di tonnellate l'anno e un volume annuale di traffico di 420.000 unità di trasporto intermodale. Il terminal fu costruito nel 1992. In quell'anno, la società svizzera Hupac introdusse i primi treni di collegamento con il terminal di Colonia, in Germania. In questo modo il trasporto internazionale su gomma veniva dirottato in parte sul trasporto ferroviario per i tratti più impegnativi attraverso le Alpi. Nel 1993 il servizio fu potenziato con l'attivazione dei trasporti gateway, che permise il collegamento con aree economiche considerate “periferiche". Lo scalo intermodale occupa una superficie totale di 242.800 metri quadrati con 12 gru a portale, 1 gru gommata, vari chilometri di binari e 231 posti destinati al parcheggio dei semirimorchi. Nel terminal, che consente di trasbordare i carichi su 30 coppie di treni Shuttle Net al giorno (pari al trasbordo giornaliero di 1.500 spedizioni stradali), lavorano circa 200 persone, ma la struttura ha generato altri 4000 posti di lavoro nei settori più diversi.

d’ora in poi quella di comunicare il vantaggio offerto da questa soluzione in termini di costo chilometrico. Oltre ovviamente al beneficio in termini ambientali, che verrà parimenti spiegato ai nostri nuovi interlocutori”.

Ai clienti di Gallarate Rigomma, come già sta facendo nel resto d’Italia con migliaia di targhe, andrà ad offrire anche il suo servizio avanzato di gestione delle flotte che assicura servizi di manutenzione predittiva in grado di tenere sotto controllo ogni aspetto relativo al pneumatico.

“È sempre meglio - commenta Francesco Levorato - evitare fermi macchina, anticipare le problematiche, e i trasportatori stanno iniziando a comprendere questa opportunità.

300 persone e tutte altamente specializzate

Il nostro è un sistema di gestione e manutenzione dei pneumatici che mette a disposizione dell’azienda dati assolutamente trasparenti perché questa sia aggiornata in tempo reale di ciò che succede alle gomme della propria flotta. Oggi per l’azienda

non è più conveniente limitarsi ad acquistare e montare i pneumatici per poi gestirli in casa. Con Rigomma i trasportatori hanno la possibilità di delegare completamente la manutenzione secondo soluzioni contrattualizzate e personalizzate in base alle diverse esigenze aziendali. Vogliamo essere consulenti al servizio delle imprese, le ascoltiamo per intercettare i loro desiderata e studiamo per loro un piano ad hoc che arriva fino alla gestione a domicilio delle gomme. Per questo abbiamo chiamato il sistema ‘Alta sartoria’: è una soluzione apprezzata dai trasportatori, e infatti già centinaia di aziende utilizzano questo servizio”.

Il negozio di Gallarate è il 19imo centro Rigomma e porta a 300 il numero complessivo dei dipendenti dell’azienda di Marghera. “Il nostro vantaggio competitivo - conclude Francesco Levorato - è quello di avere personale altamente specializzato nel supportare le flotte di trasporto e la loro mobilità sul territorio. In totale sono quotidianamente al lavoro 70 furgoni attrezzati che sanno essere estremamente efficaci e puntuali. Oggi ci concentriamo nell’integrare questo negozio con il resto dell’ecosistema, e proseguiremo nei prossimi mesi in modo sano la nostra crescita”.

I clienti possono anche avvalersi del servizio avanzato di gestione delle flotte messo a punto da Rigomma.

CARGLASS Insieme ad Adecco per formare gli installatori del futuro

NELLO SPIRITO DELLA BELRON ACADEMY

Carglass e Adecco si stringono la mano con il progetto “Job Talks” che si terrà sino al mese di maggio in diverse scuole italiane. Nove appuntamenti in tre regioni (Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia), che coinvolgeranno oltre 500 studenti dell’ultimo anno degli Istituti Superiori in una serie di incontri formativi. I “Job Talks” sono, infatti, un vero e proprio programma educativo e rappresentano per i futuri professionisti della generazione Z un’importante occasione per acquisire nuove skill e conoscenze. In particolare, gli studenti conosceranno da vicino i valori dell’azienda, le competenze dei tecnici installatori e potranno esercitarsi in colloqui con i rappresentanti HR. Nel progetto di formazione, particolare attenzione è posta agli ADAS (Advanced Driver Assistance Systems): la

loro ricalibratura è fondamentale, così come lo è effettuare una corretta e professionale riparazione o sostituzione dei vetri. Ecco perché la formazione, come anche il know how tecnologico e l’efficienza del servizio, è uno dei fiori all’occhiello di Carglass: la Belron Academy dedica mediamente ogni anno 6.000 ore di training al personale tecnico interno. Per Carglass i “Job Talks” sono anche l’occasione di avvicinarsi ai giovani per farsi conoscere da potenziali candidati che saranno i tecnici installatori del futuro. Figure attive in prima linea all’interno dei centri nello svolgere il lavoro tecnico, ma non solo. Questi professionisti sono di fatti il “motore” del Gruppo, impegnati in prima linea nel garantire la perfetta sicurezza degli interventi come anche essere al fianco dei clienti nelle pratiche commerciali e amministrative. I primi “Job Talks” hanno preso il via lo scorso 25 gennaio 2023 a Belluno e si sposteranno in Friuli-Venezia Giulia il 10 marzo e il 28 marzo. Il 3 marzo, il 17 aprile e il 4 maggio, faranno tappa a Desenzano del Garda e a Mantova.

"Vogliamo integrare la competenza esistente con le nostre efficienti procedure aziendali".
33 N° 317 Marzo 2023 PNEUMATICI

ESISTONO DIVERSI MODI PER SPIEGARE LA BUONA RIUSCITA DI UN’IMPRESA, E NELLA PARTNERSHIP CHE LEGA

L’AZIENDA DI CORREGGIO ALLA

MULTINAZIONALE DEL NOLEGGIO UN RUOLO IMPORTANTE È QUELLO GIOCATO

DALLA COMPETENZA E DALLA PASSIONE DELLE PERSONE COINVOLTE. EPPURE CERTE VOLTE LE COINCIDENZE SONO TALMENTE EVIDENTI CHE POTREBBE

VENIRE ANCHE DA PENSARE CHE TUTTO FOSSE GIÀ SCRITTO.

di Cristina Altieri Correggio

ALLINEAMENTI ASTRALI E MAGIA DEI NUMERI

Impegnata fin dagli anni Ottanta nello smaltimento dei liquami e oggi tra i leader dei servizi in ambito ambientale, la Spaggiari Espurghi è un’azienda dinamica che nel percorso alla ricerca del modo più efficiente di portare avanti il business ha incontrato TIP, scoprendo che il noleggio può rispondere a tante delle esigenze degli operatori di questa nicchia. Tutto inizia diverse decine di anni fa, ma sempre con un cambiamento, un upgrade, un’intuizione: quella del coltivatore diretto Luciano Alfredo che proprio non può tollerare di contaminare con gli scarti dell’attività contadina le terre che lui stesso e le varie aziende agricole che costituivano il tessuto economico dell’Emilia lavoravano. Per questo nel 1981, con l’obiettivo di tutelare la campagna, stipula una convenzione con l’amministrazione di Correggio, Comune nel quale ancora oggi ha la sede principale la sua società, per avere l’autorizzazione a scaricare i liquami in un collettore fognario diretto al depuratore. “Quando mio padre iniziò - ci racconta la figlia di Luciano Alfredo, Alessandra, che insieme al fratello Alessandro oggi dirige l’azienda - lavorava la terra in conto terzi. Nel 1981, in seguito all’accordo con il Comune, costituisce

la sua prima società di servizi in conto terzi coinvolgendo il fratello Adriano. Negli anni Novanta Alessandro ed io entriamo in società, nel 1998 liquidiamo lo zio, e trasformiamo la S.n.c. in una S.r.l. Da quel momento la nostra storia è stata scandita da avvenimenti importanti che si sono sorprendentemente verificati ogni dieci anni esatti”. A fine 2008 infatti gli Spaggiari acquisiscono un competitor di Reggio Emilia e, oltre ad

espandersi territorialmente arrivando a coprire Modena, Reggio e una parte della provincia di Parma, da 20-25 dipendenti raddoppiano le risorse umane. “Abbiamo avuto la possibilità di ampliare la nostra offerta al cliente perché l’espurgo acquisito era improntato su attività civili, mentre noi fino a quel momento eravamo più concentrati sull’ambientale, le bonifiche, i rifiuti industriali e gli appalti. Dopo dieci anni esatti - visto che il ciclo si ripete?

Da sinistra Giovanni Segotta, Area Manager TIP, Omar Dridi, Customer Service di TIP, Alessandra e Alessandro Spaggiari, e Giovanni Curato, Inside Sales Rapresentative di TIP.

- vinciamo due gare importanti relative a servizi di pubblica utilità, fognatura, smaltimenti. Apriamo due nuove sedi e ci espandiamo a Ferrara, Bologna, e completiamo anche la copertura della provincia di Parma”. Ed è proprio in occasione dell’ultima gara, quella di Bologna, che nasce il rapporto con Tip. “Quando si vince un appalto - prosegue Alessandra - arriva un impegno quasi improvviso e bisogna

TIP ITALIA PROSEGUE LA FELICE COLLABORAZIONE CON L’EMILIANA SPAGGIARI ESPURGHI
34 N° 317 Marzo 2023 NOLEGGIO

iniziare ad occuparsi di un’area che fino a quel momento non era contemplata nella programmazione aziendale. Succede che qualcuno ci segnala questa nuova società che si occupa di noleggio: fino a quel momento in parco avevamo solo veicoli di proprietà, ma con Alessandro ci siamo guardati e ci siamo detti: ‘perché no’?”. “È stata una di quelle congiunture astrali fortunatissime e irripetibili - interviene Giovanni Segotta, Area Manager Tip - perché in Tip erano proprio in arrivo quattro macchine con le specifiche tecniche giuste per la Spaggiari e per questa gara. Ed era tra l’altro la prima volta che noleggiavamo non solo macchine per spurghi, ma anche in generale veicoli a motore, perché la nostra attività era stata fino a quel momento circoscritta ai semirimorchi”. Insomma, era proprio un matrimonio che s’aveva da fare.

Tip per l’allestimento delle macchine si era affidato alla Cappellotto, tra i marchi leader del settore nel nostro Paese, che aveva consigliato al noleggiatore di standardizzare i mezzi il più possibile, in modo da poter incontrare più facilmente le esigenze di un cliente non ancora individuato. “Non si poteva certo costruire su misura - commenta Segotta - diventava poi difficilissimo noleggiare il mezzo. Dal quel momento per noi si è aperto un mercato importante: oltre a Spaggiari, che in totale oggi utilizza 12 macchine

Tip, abbiamo veicoli a noleggio presso altri clienti dello stesso settore per un totale di circa 30 mezzi: è un numero importante se si considera che parliamo di una nicchia e che abbiamo iniziato

ad interessarcene solo nel 2018. Per noi è stata un’avventura nuova che ci ha permesso di acquisire nuove competenze: abbiamo dovuto ad esempio ottenere tutte le certificazioni antimafia: l’ente pubblico richiede infatti questa documentazione non solo al proprio partner, ma anche a chi gli fornisce i mezzi”. Grande entusiasmo per questa soluzione arriva anche dal cliente pioniere.

La flessibilità del noleggio gestisce bene i flussi di lavoro

“Uno dei punti di forza del noleggiointerviene Alessandro Spaggiari - è la possibilità di un ricambio costante. Operiamo in un settore molto particolare, dove i mezzi devono rispettare i requisiti prestabiliti dalle gare d’appalto ed essere quindi sempre allineati alle ultime tecnologie. Il poter disporre di “mezzi freschi” ci mette anche al riparo da eventuali problematiche che insorgono all’invecchiare del veicolo, scongiurando così i temutissimi fermo macchina. E ancora, la flessibilità data dalla formula del noleggio ci permette di gestire meglio il flusso del lavoro, mentre la completezza del contratto sottoscritto ci dà costi certi e puntualità di assistenza. Da ultimo la programmazione consentita del noleggio riveste un'importanza centrale nel nostro settore caratterizzato da tempi di consegna degli allestimenti lunghissimi, fino a 16 mesi - e non è una problematica contingente. La richiesta è molto alta e le macchine sono altrettanto complesse”.

Dunque a tendere la Spaggiari incrementerà la quota dei veicoli a noleggio?

“Dipendesse da noi lo faremmo - riprende Alessandra - quanto meno in relazione alle attività che richiedono mezzi standard, ma c’è un passaggio normativo da sciogliere e un’attività di sensibilizzazione nei confronti della committenza da portare avanti. La questione si gioca sulla differenza tra nolo a caldo – occasionale, che coinvolge automezzo e operatore, e secondo la prassi diffusa non può interessare più del 2 per cento dei mezzi utilizzati - e il nolo a freddo, cioè l’utilizzo non occasionale di mezzi che al contrario sono inseriti nel parco veicolare dell'azienda. Non esiste una normativa precisa, bisogna fare riferimento al Codice Appalti, che viene tra l’altro continuamente modificato, ma anche ai disciplinari delle varie imprese appaltanti. Per questo stiamo affrontando la questione con consulenti ed esperti di interpretazione”.

Oggi la Spaggiari Espurghi ha cinque sedi: Correggio, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna e una nell’Appennino bolognese; occupa un centinaio di persone ed è costantemente in crescita. La terza generazione si è affacciata in azienda nella persona del figlio di Alessandra, Riccardo, 21 anni, al lavoro sul campo, che in questa storia significa proprio ‘nei campi’: “Non aveva nessuna ambi-

E CHE HVOLUTION SIA!

Sichiama HVOlution, il primo diesel di Eni Sustainable Mobility prodotto con 100 per cento di materie prime rinnovabili, è in vendita in 50 stazioni di servizio Eni e sarà disponibile a breve, entro marzo 2023, in 150 punti vendita in Italia. HVOlution è un biocarburante che viene prodotto da materie prime di scarto e residui vegetali, e da olii generati da colture non in competizione con la filiera alimentare. HVOlution può contribuire all’immediata decarbonizzazione del settore dei trasporti anche pesanti, tenuto conto delle emissioni

allo scarico, perché utilizzabile con le attuali infrastrutture e in tutte le motorizzazioni omologate, di cui mantiene invariate le prestazioni. Eni è in grado di offrire ai propri clienti questo innovativo biocarburante grazie all’investimento realizzato sin dal 2014 con la trasformazione delle raffinerie di Venezia e Gela in bioraffinerie, che dalla fine del 2022 sono palm oil free. La tecnologia proprietaria Ecofining consente, infatti, di trattare materie prime vegetali di scarto e olii non edibili per produrre biocarburante HVO di

cui Eni Sustainable Mobility è il secondo produttore in Europa. Prima della commercializzazione nelle stazioni di servizio Eni, l’HVO in purezza è stato utilizzato da diversi clienti, i quali hanno movimentato dai mezzi per la movimentazione dei passeggeri a ridotta mobilità in ambito aeroportuale fino ai veicoli commerciali della logistica; inoltre, addizionato al gasolio, dal 2016 il biocarburante HVO è presente al 15 per cento nel prodotto Eni Diesel +, disponibile in oltre 3.500 stazioni di servizio in Italia. “Il biocarburante puro HVOlution - ha

Per l'allestimento delle macchine TIP si è affidata alla Cappellotto, tra i marchi leader del settore in Italia.

zione di sedersi dietro ad una scrivania” commenta con una punta di orgoglio la mamma. “La nostra visione - conclude Alessandra - è che il rifiuto vada gestito nel modo più economico possibile per noi e per il cliente, e soprattutto nel rispetto delle regole. È un settore delicato il nostro, ma già nel 2001 avevamo compreso l’assoluta priorità di avere una certificazione integrata che comprendesse qualità, ambiente e sicurezza. In questo settore è questione di un attimo e dalla parte del bene ci si ritrova sulla strada sbagliata. Noi abbiamo ben chiaro il nostro percorso. Camminiamo nell’assoluta legalità verso la prossima svolta: quella del 2028, naturalmente”.

dichiarato Stefano Ballista, amministratore delegato di Eni Sustainable Mobility - ha un ruolo fondamentale perché già da oggi può dare un contributo importante alla decarbonizzazione della mobilità, anche del trasporto pesante.

Questo prodotto arricchisce

l’offerta nelle stazioni di servizio, affiancandosi all’attuale proposta di prodotti low-carbon, come le ricariche elettriche, e di servizi per le persone in

mobilità: obiettivo di Eni Sustainable Mobility è integrare gli asset industriali e commerciali lungo tutta la catena del valore, dalla disponibilità della materia prima fino alla vendita di prodotti decarbonizzati al cliente finale.”

"Uno dei punti di forza del noleggio è la possibilità di un ricambio costante: nel nostro settore i mezzi devono essere all'avanguardia".
ENI
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Il primo diesel prodotto interamente con materie prime rinnovabili

I NOSTRI DEALER FORTI SPONDE DI UN FIUME DI QUALITÀ I

l leader europeo delle sponde idrauliche parla belga, come il Paese che gli ha dato i natali 55 anni fa e che ancora oggi ospita l’headquarter mondiale, ma anche molte altre lingue, tra cui lo slovacco e l’italiano. È Dhollandia, costruttore presente con impianti di produzione e di assemblaggio, sedi dirette o rivenditori in oltre 50 paesi del mondo: una multinazionale che, tanto per darne le dimensioni con un veloce colpo d’occhio, in Europa consegna ogni anno 75mila sponde. Ma non si tratta solo di prodotto, come sottolinea subito all’inizio della chiacchierata il numero uno della filiale italiana, Marco Martignoni. “Quello che offre Dhollandia è un vero e proprio sistema, che ha sicuramente nell’ampiezza della gamma uno dei principali punti di forza, ma si declina in mille altre direzioni: verso il service innanzitutto, fondamentale vista la nostra globalità, e poi ancora, nei temi della certificazione e della formazione”. Incontriamo Martignoni presso la sede di Cesena, la struttura che sul nostro territorio vende e coordina la vendita da parte di agenti e di dealer di circa 3.000 prezzi all’anno. “È prima di tutto - precisa il manager - la nostra capacità di essere presenti nei settori più disparati a distinguerci dalla concorrenza: la proprietà investe da sempre in ricerca e sviluppo e oggi la gamma copre un range che va dai 300 ai 9.000 kg, articolandosi su prodotti retrattili, a battuta e a colonna. Non è un

Un range vastissimo di prodotti, una rete di dealer che si sentono parte di una famiglia e un network capillare di officine. Questa la fotografia oggi di Dhollandia Italia.

caso se la maggior parte dei team di Motorsport, dalla F1 alla MotoGP, sono nostri clienti finali. Ma siamo presenti anche in tante nicchie: abbiamo ad esempio un’intera famiglia di sponde per gli allestimenti di veicoli adibiti al trasporto di persone con mobilità ridotta. In Italia serviamo direttamente Iveco, portando allo stabilimento di Brescia circa cinquanta sollevatori al mese”.

Capaci di intervenire in due ore in tutta Europa

Il plus di Dhollandia, che poi si traduce in una politica prezzi molto competitiva, è quello di produrre tutti i componenti internamente. “Il 95 per cento delle parti delle nostre sponde viene realizzato in impianti di nostra proprietà - commenta l’amministratore delegato - mentre la sponda finita destinata al mercato europeo esce assemblata dalla fabbrica Slovacca: si tratta di un sito imponente, che si estende per oltre 1,2 km, altamente automatizzato, dove lavorano più di 700 addetti. Il processo produttivo di Dhollandia è autarchico: ci occupiamo persino della ricerca e della selezione del materiale, acquistiamo ferro, alluminio grezzo, sacchi di plastica e portiamo avanti l’iter fino all’after sales. Siamo

inoltre l’unico brand a poter vantare quattro certificazioni, tra cui la IATF (International Automotive Task Force) che attesta la qualità dei processi e dei prodotti di tutti i brand automotive”. Il contenimento dei costi passa anche dalla proprietà dei 60 veicoli che operano il trasporto dei prodotti in tutta Europa, coordinati da un software gestionale al quale può accedere ogni filiale nazionale. “In Italia - riprende Martignoni - abbiamo Veicoli di proprietà dedicati alla consegna: l’80-90 per cento delle esigenze vengono coperte dallo stock, mentre in caso di richieste speciali, personalizzazioni, la consegna avviene a 60, massimo 80 giorni”. Ad acquistare sono per lo più intermediari: concessionari, tutti imprenditori indipendenti, allestitori, carrozzieri, e in alcuni casi anche direttamente le flotte. “Noi entriamo davvero in contatto - prosegue Martignoni - con il cliente finale, l’utilizzatore, al momento del post vendita, e per servirlo

UNA GAMMA IN GRADO DI INCONTRARE LE ESIGENZE PIÙ DISPARATE, PREZZI COMPETITIVI GRAZIE ALLA PRODUZIONE INTERNA, UN NETWORK DI ASSISTENZA IN GRADO DI INTERVENIRE OVUNQUE IN DUE ORE, “DA HELSINKI A TRAPANI”, CERTIFICAZIONE E FORMAZIONE: ECCO IL CAPITOLATO CHE HA SPEDITO DHOLLANDIA IN CIMA ALLE VENDITE EUROPEE.

al meglio l’azienda ha stanziato negli anni investimenti importanti che si traducono oggi in un network capace di intervenire in due ore in tutta Europa, da Helsinki a Trapani, da Madrid a Kiev. Kiev? Sì, Dhollandia Ucraina è attiva e in servizio per i veicoli umanitari che trasportano medicinali e alimentari”.

A Cesena lavorano quindici persone, tra cui cinque impiegati amministrativi e dieci tecnici. Da qui Dhollandia Italia segue una parte importante del territorio sia sotto il profilo della vendita che dell’assistenza coprendo Romagna, Toscana, Marche e Umbria. L’impianto è organizzato su due strutture: nella principale hanno sede sia gli uffici che un magazzino da 2.000 mq che ospita lo stock di sponde.

I nostri dealer sono al centro di tutto il sistema

Un secondo magazzino, dall’altra parte della strada, anche questo da 2.000 mq, è diviso in area adibita ai ricambi, con i quali viene servito tutto il territorio della Penisola, e una parte dedicata al service, dove vengono svolti lavori di installazione, riparazione e manutenzione delle sponde per il mercato locale. L’area esterna è di 2.500 mq: qui arrivano 3 semirimorchi alla settimana per un totale di circa 150 pezzi. “Oltre alla struttura di Cesenaprosegue Martignoni - abbiamo 4 area manager, uno per il Nord-Est, uno per il Nord-Ovest, uno al centro e uno dedicato al Sud e alle isole. Non sono semplici venditori, ma piuttosto promotori di un sistema, certo, concludono contratti di vendita, ma funzionano soprattutto da collante tra il cliente finale e l’azienda, alla quale forniscono costanti feedback sulle necessità rilevate sul campo, ri-

DHOLLANDIA INTERVISTA A MARCO MARTIGNONI, COUNTRY MANAGER ITALIA di Cristina Altieri Cesena
36 N° 317 Marzo 2023 STORIE DI SUCCESSO

STORIE DI SUCCESSO

portandole al service manager che da Cesena gestisce l’intera assistenza. Oltre alla sede centrale e agli area manager schieriamo i nostri dealer: come detto, si tratta di imprenditori che credono nel brand e a fianco dei quali camminiamo per crescere insieme. Sono Dhollandia

Nord a San Giuliano Milanese, Dhollandia Verona, Dhollandia Nord Est a Marostica, Dhollandia Centro a Roma, e Dhollandia Sud, vicino a Caserta. Queste realtà a loro volta gestiscono circa 80 officine sul territorio, ma i punti di assistenza sono molti di più, se si considera che molti dei tecnici impiegati presso le flotte nostre clienti sono formati da Dhollandia, ed è quindi come se costituissero un’estensione del network”.

Il Dho Test, un certificato a disposizione di tutti

E infatti la formazione riveste grande importanza nell’universo Dhollandia, tant’è che proprio qui a Cesena esiste un’aula dedicata ai corsi, e il medesimo layout verrà adottato nei prossimi mesi anche dai dealer. “È una vera e propria Academy che forma circa 200 persone all’anno - precisa Marco Martignoniattraverso la quale eroghiamo tre tipologie di corsi. Ci sono innanzitutto quelli destinati agli installatori: il 70 per cento delle problematiche nascono nei primi mesi, se una sponda è installata male i problemi si verificano immediatamente e possono essere fatti rientrare. C’è poi la formazione per la riparazione e la manutenzione, e infine quella per l’utilizzo della sponda da parte degli operatori. La sponda, mi preme precisarlo, è un macchinario CE e chi lo utilizza deve essere istruito per legge sul suo funzionamento: il proprietario è ritenuto responsabile di qualunque evento possa essere ricollegato alla mancata formazione”. Un sistema di assistenza ben articolato dunque quello di Dhollandia, anche perché il mondo della sponda idraulica è normativamente complesso ed altamente burocratizzato. “Non solo la formazione degli operatori è obbligatoria per leggeci spiega nel dettaglio Martignoni - lo è anche la manutenzione annuale. La sponda è infatti un macchinario soggetto sia al codice della strada sia al Testo Unico di Sicurezza sul lavoro, che stabilisce che tutti i macchinari devono essere manutentati una volta all’anno. Noi abbiamo realizzato un documento, il Dho Test, che certifica l’avvenuta manutenzione:

TELEPASS

Presentato il nuovo Telepass SAT dedicato ai mezzi pesanti

TUTTO A SISTEMA PER UN TRAFFICO SEMPRE PIÙ OTTIMIZZATO

Telepass, fornitore di servizi per la mobilità in Italia e in Europa con circa 90mila aziende di trasporto merci clienti, ha annunciato il lancio della piattaforma per la mobilità dei mezzi pesanti, “Telepass SAT” che integra l’innovativo dispositivo satellitare a un’app dedicata ai driver. Il nuovo device, sviluppato e brevettato dal Gruppo Telepass, unisce telematica e servizi digitali per fornire a driver e fleet manager nuove funzioni a valore aggiunto e più sicurezza, contribuendo così alla semplificazione degli spostamenti di merci e persone all’interno della rete stradale europea. L’azienda, infatti, sta proseguendo il suo percorso di digitalizzazione e il lancio del nuovo dispositivo rappresenta un ulteriore impulso alla satellizzazione delle flotte, sfruttando i benefici della telematica, e consentirà in prospettiva una gestione della logistica sempre più integrata (anche in Europa), un’ottimizzazione del traffico con conseguenti benefici sui tempi di percorrenza, e una riduzione dell’impatto ambientale dei mezzi.

La novità principale del Telepass SAT è l’app, in esclusiva per i driver, che permette di avere

a disposizione su un’unica piattaforma nuove funzionalità per la gestione e il monitoraggio dei servizi associati al veicolo. L’app si integra con il dispositivo per la gestione dei servizi sottoscritti, tra cui il pagamento del telepedaggio, già attivo in 14 Paesi europei - Italia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, Ungheria, Svizzera, Bulgaria e Polonia - per un totale di circa 170mila km gestiti. L’app è di fatto un vero e proprio “display virtuale” tramite il quale è possibile configurare e interagire con il nuovo dispositivo satellitare. Permette di settare assi e peso dei veicoli e avvisa il conducente se il servizio di pagamento del telepedaggio non è attivo nel Paese in cui sta circolando il veicolo; inoltre, ha una sezione dedicata allo storico delle notifiche e una con i manuali del veicolo e la documentazione necessaria all’autista per viaggiare in determinati Stati. È possibile, in aggiunta, integrare dispositivo e app all’ecosistema dei Sales Partner, come ad esempio ai servizi collegati alle carte carburante per fare rifornimento. Con il nuovo device è

possibile anche l’interazione vocale in undici lingue (in aumento con i prossimi aggiornamenti): la soluzione fornisce tramite feedback audio informazioni sul veicolo, come ad esempio l’impostazione di assi e peso. In abbinamento, verrà fornito anche il servizio KMaster, che consente al fleet manager di accedere ad una serie di servizi per la gestione della flotta, tra cui il monitoraggio dei mezzi, la geolocalizzazione, la gestione dei dati del CAN-bus, la velocità del veicolo e molti altri. Inoltre, il fleet manager avrà la possibilità di verificare da remoto, e in tempo reale, lo stato di funzionamento del dispositivo, sapere - ad esempio - se è acceso o spento e il settaggio di assi e peso. In questo modo, il fleet manager può verificare la correttezza del funzionamento nel rispetto delle regole di ognuno dei 14 Paesi, evitando inutili multe.

in questo ci poniamo da pionieri , ma la nostra intenzione è quella di rendere disponibile il procedimento a chiunque si voglia mettere in regola. C’è un’altra considerazione da fare: la sponda da sola non può essere utilizzata. A seguito di una relazione tecnica viene abbinata ad un telaio, e se entrambi gli oggetti sono CE, si crea un CE unico. Se una parte del veicolo perde la certificazione, come la sponda in caso di mancata manutenzione, la perde tutto il veicolo”.

La domanda viene spontanea: ma quanta manutenzione c’è da eseguire su queste sponde? E le riparazioni? Quanto possono essere complicate da gestire? “Le sponde Dhollandia - risponde alla provocazione Martignoni - non hanno elettronica, né mai l’hanno avuta. Funzionano in modo estremamente semplice: la centralina elettrica sollecita il sistema idraulico che aziona un sistema meccanico. Nel caso in cui qualcosa si dovesse rompere, con un cacciavite e un cavo la sponda viene ripristinata. Certo, deve essere controllata ogni anno, ma come detto, basta veramente poco per viaggiare sempre a norma ed essere tranquilli”.

NORD
DHO SEDE CENTRALE
di Cesena (FC) DHO CENTRO Roma DHO SUD Teverola (CE) DHO VERONA Verona DHO NORD EST Marostica (VI) NETWORK DHOLLANDIA ITALIA
"Oggi sono obbligatorie per legge sia la formazione degli operatori che la manutenzione annuale delle sponde".
DHO
San Giuliano (MI)
Diegaro
37 N° 317 Marzo 2023

MICHELIN 31 FLOTTE RICEVONO L’ATTESTATO PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DEI PNEUMATICI

QUATTRO VITE PER FAR BENE ALL’AMBIENTE

IL COSTRUTTORE FRANCESE HA PREMIATO

LE AZIENDE CHE, SEGUENDO I CRITERI

GESTIONALI SUGGERITI PER LA PROPRIA

FLOTTA GOMME, HANNO RAGGIUNTO UN

OTTIMO VALORE DI RIDUZIONE DELLA

CO2 EMESSA DAI PROPRI VEICOLI, E UN

SIGNIFICATIVO RISPARMIO DI CARBURANTE.

rante la presentazione dei risultati

di Paolo Altieri Milano

er il secondo anno consecutivo Michelin Italia ha assegnato l’attestato per la gestione sostenibile dei pneumatici destinato alle flotte per il trasporto merci. L’iniziativa ha l’obiettivo di coinvolgere e ispirare partner strategici nel campo della mobilità dando visibilità alle aziende che attraverso una attenta gestione dei pneumatici contribuiscono ad una mobilità più sostenibile con impatti positivi sull’ambiente, sulla sicurezza e sulla loro redditività. Il Gruppo Michelin è impegnato a ridurre, ove possibile e senza detrimento di tutte le altre prestazioni, il peso degli pneumatici, le emissioni di CO2 prodotte dal loro uso e il numero di pneumatici necessari per percorrere una data distanza così come è orientata al riutilizzo dei materiali. Seguendo questo principio tutti i pneumatici autocarro Michelin sono ricostruibili e riscolpibili al fine di risparmiare risorse e materie prime.

“Applichiamo i principi di sostenibilità ambientale - dichiara du-

P2022 Arianna Bianchi Direttore Marketing B2B di Michelin Italia - a tutte le nostre attività al fine di trovare un equilibrio ottimale tra lo sviluppo, il benessere delle persone, la sostenibilità economica e finanziaria e il rispetto del pianeta. In particolare verso il pianeta i due obiettivi che ci poniamo sono di dimezzare entro il 2030 le emissioni di CO2 e di azzerarle entro il 2050. Per farlo naturalmente sono necessarie azioni concrete su più fronti, ad iniziare dalla produzione: il target è quello di avere nei nostri prodotti il 40 per cento di materiali sostenibili entro il 2030 e il 100 per cento entro il 50”.

Michelin sviluppa dunque prodotti che assorbono meno energia e quindi emettono meno CO2, ma questo non basta: il fulcro della visione del brand francese è il pneumatico multivite, quello cioè che prima viene utilizzato, poi riscolpito e poi ricostruito.

“Michelin - riprende Ariannaparla di pneumatici ricostruibili da 100 anni: iniziava infatti nel 1923 a commercializzare questo prodotto affidando la ricostruzione a piccole aziende esterne per poi 50 anni fa cominciare a produrre direttamente il primo pneumatico Remix all’interno dei suoi stabilimenti”. A questo

proposito, oltre ad un attento controllo anche dell’impatto che i propri impianti e la propria catena logistica ha sull’ambiente, il costruttore è anche estremamente sensibile al trattamento fine vita delle gomme. “Michelin - continua Arianna Bianchi - è socio fondatore di Ecopneus, società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso: il riciclo per noi è centrale per generare energia e per poter utilizzare questi materiali in opere quali la pavimentazione stradale o quelle delle aree gioco bimbi, tanto per fare due esempi”. Questa ferrea im-

postazione aziendale avrebbe meno senso se non ci fossero imprese di trasporto disposte a sposarne le tematiche. “In Italia - interviene Enrico Spinelli, Responsabile B2B Michelin Italia - gestiamo la flotta di settanta aziende che hanno inteso condividere la nostra mission e si sono affidate a noi per una gestione ottimale del parco pneumatici tesa ad aumentarne la

Qui sopra Arianna Bianchi, Direttore Marketing B2B, sotto a sinistra Enrico Spinelli, Responsabile B2B Michelin Italia. Le linee guida del marchio francese per impostare la strada verso la sostenibilità sono chiare.

38 N° 317 Marzo 2023 PNEUMATICI
Le aziende premiate hanno riparmiato l'equivalente delle emissioni annuali di una flotta di 102 camion.

redditività. Ogni anno premiamo quelle che più si sono distinte sulla base di dati oggettivi che derivano da misurazioni svolte sui pneumatici. Attraverso una formula matematica, stabilita dal centro di Ricerca e Sviluppo di Ladoux, che prende in conto due fattori chiave, il tasso di riscolpitura e ricostruzione, è stato calcolato il risparmio di CO2 e materie prime ottenuto in dodici mesi”. Con un parco circolante di circa 13.500 autocarri,

le 31 flotte che hanno ricevuto l’attestato hanno risparmiato complessivamente 4.503 tonnellate di CO2 - l’equivalente delle emissioni annuali di una flotta di 102 camion - e 1.639 tonnellate di materie prime – quantità di risorse necessarie per produrre 23.363 pneumatici autocarro. “Si tratta d risultati eccellenti di cui siamo orgogliosi, soprattutto se consideriamo il fatto che sono stati ottenuti in periodo complicato di carenza di materie

prime e di costi elevati. Ma c’è ancora margine di miglioramento: se tutte le 70 aziende avessero ricevuto attestato avremmo risparmiato le risorse necessarie a produrre 44.300 pneumatici, e le tonnellate di co2 equivalenti a quelle emesse da una flotta di 192 camion. Non tutte le aziende da noi gestite hanno centrato l’obiettivo, ma sono tutte state vicine al conseguimento del titolo. E questo fa ben sperare per l’edizione 2023”.

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39 N° 317 Marzo 2023 PNEUMATICI

COMAU IL FUTURO DELLA LOGISTICA PASSA DA ESOSCHELETRI E MAGAZZINI AUTOMATIZZATI

Gli amici robot per produzione e logistica

Flessibilità e facilità di utilizzo sono oggi i due principali obiettivi che guidano la rapidissima evoluzione della robotica applicata alla logistica. La conferma viene non solo da un recente studio pubblicato dalla Federazione Internazionale della Robotica, che attesta una crescita annuale del 31 per cento nell’installazione di robot industriali in tutto il mondo (con oltre mezzo milione di nuovi modelli registrati nel 2022), ma direttamente da Comau. Pronta a celebrare nel novembre 2023 i suoi primi 50 anni di attività, l’azienda torinese leader mondiale nell’automazione industriale sta sviluppando soluzioni volte a semplificare sia i lavori di fatica che il riordino nella gestione dei magazzini, così come nel carico da trasporto.

Fra automazione

e integrazione di sistemi

“In relazione alla logistica - spiega Alessandro Piscioneri, Global Head of Strategic Marketing Advanced Robotics & Digital Segments di Comau - operiamo principalmente in due settori: la realizzazione di prodotti per l’automazione e l’integrazione di sistemi. Oggi rileviamo una forte domanda di robot antropomorfi per le operazioni di pallettizzazione o depallettizzazione, cioé per la movimentazione di scatole o merci. Mettiamo a disposizione modelli di ogni taglia, dai più piccoli che hanno una capacità di carico attorno ai 3-5 chili, a quelli superiori al centinaio di chilogrammi, anche sotto forma di esoscheletri. Questi ultimi sono soluzioni dai costi accessibili anche per piccole e medie aziende, ideali per supportare il lavoratore in compiti che non richiedono un alto tasso di valore aggiunto e, su larga scala, in grado di abbassare il costo della produzione soprat-

tutto nei Paesi economicamente più sviluppati”. Uno dei prodotti più richiesti è ad esempio Mate XT, sviluppato per supportare le operazioni che richiedono di mantenere gli arti superiori sollevati per lungo tempo: l’esoscheletro consta di una struttura sottile e leggera in fibra di carbonio, è resistente agli agenti atmosferici e può adattarsi con semplicità a ogni corporatura. L’aspetto più interessante, in termini di sicurezza per il lavoratore, è che non richiede l’uso di alcun tipo di batteria o motore, lasciando piena libertà d’impostare i livelli di sostegno. Oggi è disponibile pure una versione sensorizzata, la XT4.0, che fornisce metriche operative digitalizzate quasi in tempo reale grazie alle funzio nalità IoT (con aumento dei livelli di precisione del 27 per cento e del 10 per cento in termini di velocità d’esecuzione, riducendo fino al 30 per cento lo sforzo sulle spalle umane).

Continua scoperta di nuove funzioni

“Il suo impiego risulta quanto mai duttile - evidenzia Piscioneripotendo tranquillamente passare dalle attività per l’automotive, la logistica a quelle dell’agricoltura come la raccolta di olive o frutta, ma anche alla stesura di panni nelle lavanderie industriali o a supporto dei lavori di restauro, solo per fare degli esempi. In fase di progettazione i robot sono pensati per soddisfare specifiche esigenze ma, una volta messi alla prova, rivelano facilmente nuove funzioni e applicazioni, ragion per cui l’investimento fatto può moltiplicarsi nel tempo, a

L'esoscheletro in fibra di carbonio aumenta non solo la sicurezza, ma anche la precisione e la velocità di esecuzione dell'operatore.

seconda dell’evoluzione della società o dell’azienda che ha scelto di integrarlo nella propria attività”. Da un anno è fra l’altro in corso una sperimentazione con Esselunga riguardante i modelli “lombari”, pensati cioè per migliorare l'ergonomia degli operatori impegnati nella movimentazione manuale dei carichi: entro la fine del 2023 anche questo nuovo esoscheletro potrà essere reso disponibile, permettendo di scaricare lo sforzo sul fondo anziché sulla schiena del lavoratore, ma alcune delle innovazioni più sorprendenti interessano senza dubbio l’integrazione di visione e intelligenza artificiale in 2D o 3D. Grazie a esse è possibile riconoscere oggetti sparsi e impostare un corretto livello di presa, ma Comau sta elaborando anche proposte in grado di integrarsi con sistemi tecnici alternativi al proprio, favorendo in tal modo una più rapida espansione della robotica a livello aziendale.

Robotica, il boom post-pandemia

Dopo l’avvento del Covid, il settore è stato investito da una fortissima domanda che neppure le recenti

crisi hanno intaccato: per quanto siano aumentati i costi delle materie prime e sebbene sia rallentata la fornitura di componentistica (proveniente anche dal mercato interno europeo, oltre che da quello cinese o internazionale), l’accorta gestione del magazzino ha permesso all’azienda torinese di soddisfare la domanda mantenendo tempistiche in linea con l’andamento di mercato. “È ormai chiaro che il futuro della logistica lascerà spazio all’allestimento di magazzini semi o completamente automatici - riprende Piscioneri - mentre il modello rigido e standardizzato del passato risulterà sempre meno competitivo. Oggi il nostro settore vede convogliare soprattutto investimenti nelle funzioni ‘picking’, cioè di presa intelligente, perché i dispositivi automatizzati dovranno essere in grado di distinguere da soli se l’oggetto da afferrare è un stock di fazzoletti, ad esempio, o una serie di lattine: lo sviluppo della manipolabilità e dell’intensità della forza applicata richiede però un automazione più avanzata che utilizzi visione e intelligenza artificiale per aumentare la precisione e la flessibilità”.

“L’obiettivo - precisa Piscioneri - non è quello di rimuovere il lavoratore dai suoi compiti tradizionali: operiamo per il miglioramento delle sue performance, puntando a liberare nuovi spazi per quelle capacità che oggi sono limitate spesso da lavori ripetitivi o basati su un faticoso ricorso alla memoria personale. Un esempio sono i sistemi goods-to-person, dove il lavoro può essere svolto insieme alla

macchina senza alcuna competitività, perché questa accompagna direttamente il lavoratore dove occorre recuperare una merce precisa, oppure è l’automazione del magazzino a guidare l’uomo al punto di raccolta attraverso l’uso di luci direzionali. Purtroppo la comunicazione di oggi tende a estremizzare una conflittualità uomo-macchina che di fatto non rileviamo, benché non possano mai essere esclusi usi non conformi delle potenzialità tecnologiche”.

Intermodalità, l’asso nella manica dei trasporti

Uno dei punti caldi e di alto valore strategico riguarda infatti la produzione e la raccolta di dati utili al miglioramento dell’intelligenza artificiale: sebbene questi possano essere sfruttati anche per finalità di sorveglianza, la vera preoccupazione che sta interessando il mondo aziendale resta il potenziamento delle prestazioni lavorative e lo sviluppo di lotti d’attività sempre più flessibili, al punto da potersi adeguare alle caratteristiche di un singolo prodotto. A tal fine, Comau si appoggia sulla propria piattaforma per il monitoraggio dei processi “In.Grid”, grazie alla quale sono facilitate l’acquisizione e lo scambio di dati interconnettendo attrezzature di propria produzione ed esterne.

“A livello di mercato, siamo ancora lontani dall’utilizzo dei dati nel modo più efficiente ed efficace possibile - osserva Piscionerima qualcosa sta cambiando. Il settore dei trasporti, da questo punto di vista, può rappresentare una delle realtà più innovative visti i progressi nell’intermodalità: un campo di confronto e integrazione privilegiato fra automazione, robotica e velocità”.

L’AZIENDA TORINESE LEADER MONDIALE NELL’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE PRESENTA LE SOLUZIONI OGGI PIÙ RICHIESTE PER IL MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE LAVORATIVE, SCACCIANDO I TIMORI SULL’INTEGRAZIONE UOMO-MACCHINA.
"Operiamo per migliorare le performance dell'operatore, non per sostituirlo con le macchine".
40 N° 317 Marzo 2023 ATTUALITÀ
www.ceccarelligroup.it

ECCELLENZA ITALIANA S

empre avanti di un passo. Con la recente conclusione dei lavori di rinnovamento degli impianti di diagnosi, l’officina Severino Carri di Fagnano Olona, in provincia di Varese, risulta oggi fra le più tecnologicamente avanzate d’Italia. Allestita su una superficie di quasi 5mila metri quadrati (di cui circa 1.300 coperti), e dotata di due ampie aree parcheggio, dispone di un’intera ala dov’è stato inserito il nuovo banco dinamicometrico per la misurazione dell’efficienza dei motori e l’intervento sulle centraline, la buca per l’allineamento e l’assetto delle ruote dei veicoli pesanti, nonché il ponte sollevatore a scorrimento orizzontale per operare su mezzi anche a pieno carico. In aggiunta, è poi stato creato un ampio spazio per lo stoccaggio e la centralizzazione del flusso dell’olio, storicamente fornito da Petronas, con l’obiettivo di efficientarne l’impiego.

Mezzi sempre più performanti

“Abbiamo messo in funzione queste attrezzature da circa un

LA STORICA OFFICINA DI FAGNANO OLONA, IN ATTIVITÀ NELLA PROVINCIA DI VARESE DAL 1969, HA ALLESTITO UNA NUOVA ALA TECNOLOGICAMENTE AVANZATA PER INTERVENTI SUI MEZZI PESANTI, DOTANDOSI PURE DI UN SISTEMA CENTRALIZZATO PER EFFICIENTARE I CONSUMI D’OLIO.

anno e mezzo - spiega Fausto Carlesso, attuale titolare della Severino Carri - dal momento che la pandemia ha rallentato anche la nostra trasformazione. Stiamo iniziando solo ora a far conoscere le innovazioni introdotte, tanto più che il modello di banco per i test, con le sue caratteristiche dinamiche, è praticamente unico nella nostra zona. Solo a Ispra esiste qualcosa di livello analogo. Disporre di attrezzature e impianti aggiornati permette non solo di velocizzare i tempi di lavoro, ma di aumentare anche la personalizzazione del servizio e, come nel caso della nuova buca per gomme, di favorire

una loro maggior resistenza al consumo. Oggi il discorso assistenza verte soprattutto sul miglioramento delle performance, più che sul concetto di riparazione o revisione: le tecnologie dei veicoli pesanti, su cui concentriamo la nostra attività lavorando quasi esclusivamente per aziende di autotrasporti, sono talmente avanzate e complesse che, in caso di grave guasto, il cliente ottiene risparmi maggiori nel sostituire direttamente il mezzo. Ai tempi di mio padre Severino, venuto a mancare 22 anni fa, il talento del meccanico era invece un fattore ancora distintivo attraverso cui facilitare la fidelizzazione del cliente”.

Un’officina in continua trasformazione

Di origine veneta ma nato il Lombardia, Severino Carlesso aveva fondato la propria officina nel lontano 1969, all’età di 30 anni e con un solo dipendente, ma dopo un lungo periodo di formazione e specializzazione meccanica svolto direttamente sul campo. Già all’epoca l’obiettivo era mettersi al servizio delle grandi aziende del territorio, più che dei privati, abitando in una delle zone italiane più importanti per la logistica. Il Comune di Fagnano Olona, già strategico ai tempi dei romani e dei longobardi per

il controllo delle vie di trasporto in Val Padana (e non a caso impreziosito da un elegante castello visconteo in cui oggi è ospitato il municipio), beneficia indubbiamente della prossimità all’importante terminal merci di Busto Arsizio: dal polo lombardo a Gallarate, porta d’accesso per l’aeroporto di Milano Malpensa, intercorrono appena 5 chilometri in entrambe le direzioni partendo da Fagnano. Negli ultimi decenni il Comune ha dunque visto fiorire e scomparire numerose officine, ma la più antica resta ancora la Severino Carri: a esser cambiata è solo l’ubicazione della sede, visto che nel 1974 l’officina fu trasferita da un piccolo spazio nel centro storico all’attuale lotto in via XV aprile a ridosso dei campi cittadini, riservandosi la possibilità di ulteriori ampliamenti grazie alla proprietà diretta dei terreni circostanti. Mara Calcestruzzi, Abattista Idraulica, l’impresa Rinaldi attiva a Malpensa furono i primi importanti nomi attraverso cui si consolidò la fama di officina affidabile e all’avanguardia, rispetto ad altre in zona etichettate non di rado come “smartellatori”. Per via del vuoto lasciato dal padre nel 2001, Fausto Carlesso - oggi 50enne - ha dovuto assumere anzitempo le redini della Severino Carri, sebbene il suo apprendistato fosse cominciato già da adolescente mentre portava a termine gli studi serali come perito meccanico. Grazie al costante confronto con i clienti, sia dal vivo che telefonicamente, comprendere nuove tendenze o criticità si è però rivelato nel tempo meno complesso del previsto.

Effetto Petronas sulla fidelizzazione

“Sicuramente il periodo che va dagli anni Ottanta ai primi Duemila ha rappresentato un’epoca d’oro per il nostro territorio - ricorda Ester Reniero, la moglie di Severino cooptata in amministrazione sin dagli

Officina impeccabile e tra le più tecnologicamente avanzate di Italia, la Severino Carri è un punto di riferimento per l'importante territorio che presidia.

PETRONAS CONTROLLI “LISCI COME L’OLIO” CON I NUOVI IMPIANTI DI SEVERINO CARRI
42 N° 317 Marzo 2023 SERVICE

inizi dell’attività, nonché madre di Fausto - tanto da arrivare ad avere in servizio 6 o 7 addetti alle riparazioni e a produrre fatture sino a 150mila euro, ma in questi ultimi tempi trovare personale stabile è sempre più difficile: i giovani, quando arrivano, tendono a formarsi per qualche mese, ma sono mossi soprattutto dalla ricerca della miglior offerta economica, anziché dall’attaccamento all’ambiente e all’attività lavorativa. Anche per questo abbiamo scelto di puntare sull’innovazione tecnologica: arrivare per primi significa guadagnare clienti sempre nuovi. Attorno al 2006, ad esempio, eravamo l’unica officina in zona a poter abilitare l’uso dei tachigrafi digitali. Per tanti anni abbiamo inoltre perseguito politiche di affiliazione, divenendo di volta in volta officina autorizzata per importanti marchi come Volvo o Iveco, oltre a mantenere rapporti storici con Astra, Tekne e, dal punto di vista del rifornimento olio, con Petronas”. Entrati in contatto con quest’ultima attraverso Iveco negli anni Dieci del nuovo millennio, negli ultimi 12 mesi gli amministratori di Severino

PETRONAS

A destra Fausto Carlesso vicino alla foto del padre Severino, scomparso prematuramente nel 2001.

Carri hanno fatto del rapporto col network di lubrificanti un altro simbolo della loro affidabilità: dopo aver sperimentato altri marchi, la popolarità del nome, la forza del network e la differenza di performance sui motori sono apparsi subito lampanti ai propri clienti, riuscendo a percorrere ormai anche 100mila chilometri senza dover mettere mano alla lubrificazione (rispetto ai 20mila medi del passato). Ragioni che fanno spesso soprassedere sul maggior costo d’impiego.

Filo diretto col cliente

La decisione di creare un apposito locale di centralizzazione, sostituendo i tradizionali fusti d’olio a blocchi di stoccaggio, permette poi di calibrare molto più nel dettaglio la capacità di riduzione dei consumi.

“Sono tutti aspetti che vogliamo rendere ancor più chiari e immediati ai nostri clienti - riprende Fausto Carlesso - ed è il motivo per cui quest’anno rinnoveremo

Ricerca, sviluppo e tecnologia alle porte di Torino

completamente anche il sito web dell’officina, rafforzando la cybersicurezza per i pagamenti e, naturalmente, confidando nel coinvolgimento di nuove leve: al momento, come tecnici, siamo rimasti solo in due (più 3 amministrativi), ma le potenzialità delle nuove attrezzature (il banco Dyno Truck ha richiesto un investimento di quasi 180mila euro) sono notevoli in termini di velocizzazione e rotazione di traffico. Basta vedere la precisione con cui sono prodotti e comparati i rilievi informatici sulla frenata dei mezzi, oppure la piena libertà di movimento attorno agli pneumatici

CINQUE ANNI FA L’INAUGURAZIONE DEL CENTER DI SANTENA

Inaugurato nel 2018, il Petronas Global Research & Technology Center di Santena, in provincia di Torino, del valore di 60 milioni di dollari, rappresenta un'eccellenza sul territorio torinese e dispone di laboratori, strutture e attrezzature all'avanguardia per lo sviluppo di nuove tecnologie per i fluidi. Petronas ha voluto fortemente investire in Italia per la grande rilevanza che il nostro Paese offre in ambito automotive e per le competenze professionali ad alto valore aggiunto che

può vantare. La scelta di Torino, inoltre, sottolinea quanto la città e il territorio abbiano una rilevanza a livello globale quando si tratta di ingegneria e tecnologia per l’auto. Il Centro è anche un esempio di sostenibilità, sia in ambito Ricerca e Tecnologia, sia da trasferire lungo tutta la supply chain. Dal 2018, infatti, PLI ha indirizzato il 75 per cento dei suoi investimenti in ricerca e tecnologia verso prodotti in grado di ridurre le emissioni dei veicoli e prolungarne la durata, sostenendo l’obiet-

tivo più ampio di un'auto a zero emissioni entro il 2050. Anche il packaging dei prodotti Petronas Syntium è stato sviluppato per essere più sostenibile: ora utilizza il 15 per cento di plastica in meno rispetto alle confezioni precedenti e la prossima generazione della gamma sarà contenuta in flaconi da 20 litri che ridurranno l'utilizzo di plastica fino al 90 per cento. Inoltre, PLI ha anche introdotto una nuova confezione Bag-in-a-Box che utilizza il 92 per cento di plastica in meno rispet-

to alla versione originale, riducendo drasticamente rifiuti e inquinamento. Il PLI Global Research & Technology Centre è inoltre impegnato costantemente nella ricerca sui fluidi per la mobilità elettrica. I motori EV funzionano in modo diverso da quelli tradizionali: per questo, un team dedicato studia come ottimizzarne le prestazioni, anche grazie alla collaborazione diretta con i costruttori di veicoli. Da questo impegno, è nata la gamma di fluidi Iona, specifica per i veicoli

quando i truck vengono sollevati. Teniamo uno sguardo puntato anche sull’evoluzione elettrica dei mezzi, avendo io stesso preso il patentino d’abilitazione agli interventi di settore, ma ritengo prematura una svolta radicale per l’autotrasporto pesante. Grazie a una meticolosa revisione degli standard di efficienza, fra cui l’allineamento corretto delle gomme (in grado di ridurre il consumo di carburante anche del 5 per cento) e con prodotti di ottima qualità come Petronas, l’officina resta il luogo di rigenerazione per eccellenza di ogni tecnologia”.

elettrici, che accompagna gli automobilisti nel loro viaggio verso un futuro più sostenibile.

Di recente, il centro R&T di Santena è diventato un energy provider: i banchi meccanici sono stati riprogettati per recuperare l'energia prodotta durante i test di collaudo, invece di dissiparla come calore sprecato. Questa energia viene poi rimessa in circolo per alimentare il resto del centro, mentre l'eventuale surplus viene immesso

nella rete elettrica e inviato a un fornitore locale di elettricità, a vantaggio del territorio e della comunità locale. In ottica di tutela della biodiversità, lo scorso maggio PLI ha trasformato la sua sede in un vero e proprio ecosistema protetto per le api, insetti biondicatori, garantendo loro le condizioni ottimali per la produzione del miele, tramite l’installazione di tre arnie presso il Centro Globale di Ricerca e Sviluppo di Santena.

"Petronas ha incrementato la nostra affidabilità e la differenza nelle performance dei motori è lampante".
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KÖGEL IL SISTEMA DI TELEMATICA OTTIMIZZA I COSTI DI ESERCIZIO DEL SEMIRIMORCHIO

LA GESTIONE DEL PARCO SEMIRIMORCHI

VIENE SEMPLIFICATA

DALL’ADOZIONE DEL SISTEMA CHE NE MONITORA IN TEMPO REALE LO STATO, STABILISCE UNA COMUNICAZIONE

TRA OPERATORE E FLEET MANAGER, E SCONGIURA FERMI MACCHINA NON PIANIFICATI ED EVENTUALI RISVOLTI ECONOMICI.

Il sistema telematico di Kögel è un componente chiave per garantire le condizioni tecniche ottimali del semirimorchio. Sviluppato appositamente per i rimorchi di Burtenbach, il sistema rileva in tempo reale i dati dell'unità trainata e li evidenzia nel portale, avvisando il gestore della flotta degli eventi straordinari che possano intervenire quali perdite di pressione dei pneumatici. A causa della grande influenza delle condizioni dei pneumatici sulla sicurezza e sul consumo di carburante di un camion, tutti i rimorchi di nuova immatricolazione nell'UE dovranno, a partire dal mese di luglio del 2024, essere dotati di un sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici (TPMS). La perdita dalla pres-

Tutto sotto controllo per la massima efficienza

sione compromette la stabilità di guida e aumenta il consumo di carburante e l'usura degli pneumatici, ma aumenta anche il rischio di scoppio del pneumatico. Ciò può comportare fermi macchina non pianificati e costi elevati o, nel peggiore dei casi, un incidente. Con il sistema telematico per rimorchi di Kögel, disponibile anche in retrofit, situazioni come queste possono essere efficacemente evitate. Il programma avvisa anche l'operatore se il camion esce dal percorso pianificato o se la temperatura interna di un veicolo refrigerato si discosta dal valore specificato. "Kögel Telematics - ha dichiarato Thomas Gregor, responsabile di Kögel Telematics - aiuta a mantenere il veicolo nelle giuste condizioni, ottimizzando i costi operativi".

Kögel Telematics è una delle declinazione dei contratti Full Service di Kögel. “Si tratta di un pacchetto completo - precisa Thomas Gregor - che solleva il fleet manager da molte delle sue incombenze". I lavori di manutenzione regolari vengono eseguiti dalla rete europea di officine di riparazione convenzionate Kögel. Il pacchetto di assistenza comprende tutti gli interventi richiesti e consigliati da Kögel, compresi eventuali ricambi e parti soggette a usura. Inoltre, include tutte le riparazioni necessarie a causa dell'usura dei

veicoli oggetto del contratto, a condizione che siano stati utilizzati in modo appropriato per lo scopo previsto. Per tutto il 2023 Kögel offre un abbonamento di prova gratuito e non vincolante della durata di tre mesi. Un altro vantaggio del sistema sono le interfacce aperte che consentono di integrare i dati di Kögel Telematics in portali di terzi. Inoltre ai clienti viene offerta la possibilità di utilizzare due diverse app per la gestione della telematica: l'app gratuita Kögel Driver, che informa il conducente sulla posizione e sulle

condizioni tecniche del rimorchio, e l'app Kögel Tour, a pagamento, che funge da mezzo di comunicazione tra l’azienda di trasporto e l'autista. Il fleet manager può contattare l'autista e assegnargli i lavori direttamente tramite il portale telematico. Inoltre, il conducente riceve informazioni importanti sul rimorchio come la temperatura interna della carrozzeria refrigerata, la pressione dei pneumatici e i dati EBS. L'autista può anche utilizzare l'app per registrare il controllo di partenza obbligatorio prima di ogni viaggio.

KÖGEL

Markus Unterstein è il nuovo CFO e COO, anche di Humbaur

GIRO DI POLTRONE, ARRIVA IL NUOVO DIRETTORE FINANZIARIO E OPERATIVO

Markus Unterstein, 45 anni, dal mese di febbraio è il nuovo CFO (Chief Financial Officer) e COO (Chief Operating Officer) di Kögel. Lavorando insieme al CEO Christian Renners sarà responsabile delle aree acquisti, finanza/controllo, IT e risorse umane. Il nuovo incaricato, laureato in economia gestionale e completato un percorso di formazione professionale per diventare manager industriale, sostituisce il precedente CFO, Thomas Heckel, che ha deciso di concedersi il meritato pensionamento. Analogamente a Thomas Heckel, anche il nuovo CFO ricoprirà la stessa posizione presso la consociata Humbaur GmbH, la cui proprietà, in capo

ad Ulrich Humbaur, è la medesima di Kögel. Questo duplice ruolo consentirà ad entrambe le società di migliorare le sinergie, ad esempio nelle aree degli acquisti e dell'infrastruttura IT.

Markus Unterstein è un esperto di finanza e vanta una lunga carriera in posizioni manageriali. Il suo ruolo più recente, che ha ricoperto per più di dieci anni, è stato quello di CFO nel consiglio di amministrazione di un'azienda internazionale di ingegneria meccanica a conduzione familiare, con sede a Monaco di Baviera. In precedenza, è stato responsabile degli acquisti e della finanza e membro del consiglio di amministrazione di un'azienda fornitrice

del settore automobilistico, industriale e farmaceutico. “I veicoli commerciali e la produzione di veicoli - ha dichiarato

Markus Unterstein - mi hanno sempre affascinato. Apprezzo l’utilità di questi prodotti nella vita di tutti i giorni. Ecco perché ero molto entusiasta di accettare questo incarico presso Kögel. Si tratta di un’azienda che offre veicoli e servizi di altissima qualità. Inoltre ha un eccezionale potenziale di crescita che sono felice di poter oggi aiutare ad incrementare. Intendo affrontare questo compito con grande energia, lavorando a stretto contatto con il CEO Christian Renners e l'intero team di Kögel". Oltre alle operazioni, il manager prevede di

portare la sua esperienza anche nel settore delle risorse umane, occupandosi di attrarre lavoratori qualificati nella regione tedesca di Bayerisch-Schwaben, per promuovere i talenti e motivare tutto il team Kögel con misure progressiste. “Sono lieto - ha commentato Christian Renners - che Markus Unterstein entri a far parte della direzione di Kögel. Insieme continueremo a sviluppare Kögel in modo dinamico e approfondiremo la nostra comprensione del processo in modo da poter raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati sul mercato internazionale. Il nostro obiettivo primario qui è l'allineamento strategico delle varie unità di business”.

di Greta Rossi Burtenbach A sinistra Christian Renners, CEO di Kögel, insieme al neo CFO e COO Markus Unterstein
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Disporre dei dati in tempo reale è centrale per un ottimale funzionamento della flotta.

Lo stesso terreno di gioco: perseveranza e prestazioni

PARTNER OLIMPICO E PARALIMPICO MONDIALE, IL

COSTRUTTORE DI PNEUMATICI PRESENTA LA NUOVA CAMPAGNA "PRONTO ALLA PERFORMANCE” CON LA QUALE SI PONE L’OBIETTIVO DI SOSTENERE GLI ATLETI

DURANTE LA LORO PREPARAZIONE VERSO PARIGI 2024, E CONFERMA LA COLLABORAZIONE CON DUE ATLETI DI PUNTA DELLO SPORT ITALIANO, GREGORIO PALTRINIERI E GIANMARCO TAMBERI.

Per vincere le medaglie d'oro, gli atleti olimpici e paralimpici non si affidano al caso, ma alla loro determinazione, ad anni di preparazione e ad un allenamento incessante. È questo il messaggio al centro della nuova campagna Olimpica Bridgestone in vista di Parigi 2024. Una convinzione che è stata fatta propria anche dall’azienda: proprio come i grandi atleti, Bridgestone, Partner Olimpico Mondiale dal 2014 e Partner Paralimpico Mondiale dal 2018, cura con grande attenzione i temi di sicurezza, innovazione o prestazioni dei suoi prodotti e soluzioni. Per rendere ancora più evidente il messaggio il costruttore di pneumatici conferma quali suoi testimonial Gregorio Paltrinieri e Gianmarco Tamberi, due atleti che hanno emozionato il Paese con le loro imprese sportive e che sono un vero e proprio simbolo di quello che significa essere “Pronto alla Performance”: si sono allenati intensamente, ogni giorno e per anni, e la preparazione dà loro la certezza di essere in grado di ottenere il risultato quando si trovano a competere per i massimi traguardi. “L'allenamento - ha affermato Gregorio Paltrinieri - le ore passate a superare i propri limiti per eccellere e lo sforzo costante sono gli unici modi per assicurarsi una medaglia. Nessun atleta può affidarsi al caso. Sudore e perseveranza sono le chiavi del successo".

“Non esistono scorciatoie - ha confermato Gianmarco Tamberi - la preparazione, l’allenamento e la volontà di migliorarsi costantemente sono la chiave per essere competitivi e presentarsi sui palcoscenici più importanti con la certezza di poter sfidare alla pari i migliori atleti del

BRIDGESTONE

- Vincitore di un Oro ai Giochi Olimpici

- Un Oro e un argento agli Europei indoor

- Un Oro ai Mondiali indoor

- 2 Oro agli Europei

- Vincitore di un Oro, un Argento e un Bronzo ai Giochi Olimpici

- 5 Oro, 3 Argento e 4 Bronzo nel Campionato Mondiale di Nuoto

mondo”.

Lo stesso vale per Bridgestone: "In Bridgestone - ha commentato José Enrique González, VP di Bridgestone EMIA South Region - non ci affidiamo al caso. In qualità di leader nel settore dei pneumatici che fornisce soluzioni per la mobilità sicura e sostenibile, siamo consapevoli che la perseveranza è un valore fondamentale e che le prestazioni si ottengono quando tutto è sotto controllo. Per questo motivo, ci assicuriamo che tutti gli aspetti dei nostri prodotti, delle nostre soluzioni e delle nostre iniziative siano attentamente monitorati per garantire la sicurezza dei consumatori", Essere partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 non significa soltanto presenziare

Insieme ad Allianz Partners con soluzioni integrate a vantaggio dei professionisti

PIANO ASSICURATIVO PER I CLIENTI FLOTTE

Allianz Partners e Bridgestone EMIA uniscono le forze per dare vita a nuove soluzioni e servizi nei rispettivi mercati di competenza: assicurazioni e pneumatici. A inaugurare la partnership un programma assicurativo per gli pneumatici dedicato ai clienti flotte e veicoli commerciali Bridgestone, esistenti e nuovi. Il programma, appena lanciato in Italia e in fase pilota in Francia, Germania e Benelux, copre la sostituzione di pneumatici a terra a causa di oggetti appuntiti o a collisioni con marciapiedi, che normalmente non sono

protetti in caso di danni. “Siamo orgogliosi di collaborare con Bridgestone - ha dichiarato Marco Gioieni, Amministratore Delegato di Allianz Partners Italia - perché condividiamo obiettivi simili nell'area della mobilità e simili valori, come dimostra il fatto che siamo entrambi Official Worldwide Olympic Partner. Non vediamo l'ora di rafforzare la nostra collaborazione nei prossimi mesi, con l'ambizione comune di offrire serenità ai nostri clienti”. “Il programma di assicurazione sui pneumatici - ha commentato José Enrique González,

Vice President di Bridgestone EMIA South Region - è un'estensione di un'offerta esistente che regala ai nostri clienti una maggiore comodità e semplicità. La partnership è inoltre in linea con gli obiettivi dell’E8 Commitment, il nostro impegno per costruire un mondo e una società più sostenibile. Questa collaborazione riflette la nostra volontà di dare vita a forme innovative di partnership, coerenti con il nostro processo di trasformazione per diventare un leader globale nei pneumatici e nelle soluzioni di mobilità sostenibile".

ad una delle più grandi manifestazioni sportive al mondo, ma anche dare il proprio supporto per l’organizzazione di un evento responsabile e in grado di generare valore per la comunità. Bridgestone e i Giochi Olimpici e Paralimpici si ispirano infatti a valori comuni e condividono il desiderio di cambiare il mondo all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione. “Siamo protagonisti - ha concluso José Enrique González - di un'avventura che non ha eguali in termini di attrattività e influenza a livello globale. Per Bridgestone sarà l’opportunità di far conoscere l’E8 Commitment, il suo impegno per la realizzazione di una società più sostenibile, coinvolgendo anche clienti e dipendenti in questo progetto”.

BRIDGESTONE
DUE TESTIMONIAL D’ECCEZIONE INCONTRATI SUL CAMPO DELLE PERFORMANCE
di Greta Rossi Milano Gregorio Paltrinieri Nuoto Gianmarco Tamberi Atletica – Salto in Alto
45 N° 317 Marzo 2023 PNEUMATICI

COSA SIGNIFICA PER NOI FARE SISTEMA

NEL SOLCO DI QUELLA

VOLONTÀ CHE MAI SI

PLACA DI ARRICCHIRE

LA PROPRIA OFFERTA AL CLIENTE, IL

NOLEGGIATORE

LEADER IN EUROPA

SCENDE IN CAMPO

CON DUE NUOVE

AREE CHE VANNO

A PRESIDIARE

IMPORTANTI SETTORI DEL TERRITORIO DEL NOSTRO PAESE.

QUI LE AZIENDE TROVERANNO

UNA CORSIA

PREFERENZIALE PER TUTTE LE OPERAZIONI CHE ATTENGONO

ALLA GESTIONE DEI VEICOLI NOLEGGIATI.

resce l’offerta di servizi che Fraikin Italia dedica ai propri clienti con l’apertura di due piazzali strategici, uno nel Nord Est e uno in Toscana, in collaborazione con storiche realtà del settore del trasporto. Come già anticipato nei mesi scorsi sulle pagine del nostro giornale dal CEO Claudio Gariboldi e dal Direttore Commerciale Luigi Beccalli, sono state finalizzati gli accordi per la collaborazione con Autotrasporti Bommartini e Pepe Global Truck e Van Auto Service. In entrambi i casi si

Ctratta di una partnership volta ad assicurare alle aziende che noleggiano veicoli Fraikin un hub di servizi a 360 gradi dedicato alla gestione del parco veicolare nelle rispettive aree.

“Abbiamo voluto garantire ai nostri clienti - torna a precisare Luigi Beccalli - un luogo dove possano contare su una corsia preferenziale per ogni attività connessa al noleggio dei nostri mezzi: dal ritiro alla messa a punto, dalla consegna dei veicoli sostitutivi al rientro. La volontà è poi quella di offrire in questi spazi un servizio di manutenzione e riparazione a 360 gradi che comprenda carrozzeria, officina, gestione gruppi frigo:

soprattutto chi opera nel freddo vuole un immediato riscontro alle richieste di soccorso, possibilmente 24/7. I nostri clienti non dovranno più mettersi in coda perché sia a Soave che a Prato avranno la priorità sugli

FRAIKIN ITALIA

altri interventi”. Diverse le caratteristiche dei partner, uguale la loro forza sul service. “Con Bommartini - riprende Beccalli - oltre a poter fare affidamento sulla loro officina, avremo anche uno stretto rapporto di forni-

L'headquarter di Fraikin si trova a Parigi, mentre la sede italiana, che ha da poco traslocato in un nuovo ufficio più grande, è a Milano.

Autotrasporti Bommartini: a tu per tu con la terza generazione

60 ANNI NELLE NOSTRE MANI

Entusiasmo, umiltà, e la consapevolezza di avere tra le mani un vero e proprio tesoro: i cugini Mattia e Lorenzo Bommartini rappresentano la terza generazione di un’impresa fondata negli anni Sessanta dai fratelli Silvio e Lino e portata avanti negli anni successivi da figli Alberto (il papà di Mattia), Michele (quello di Lorenzo) e Bruno. Oggi la Bommartini è un’azienda che supera i 20 milioni di fatturato con una flotta di oltre 100 trattori stradali tra Iveco, Mercedes, Volvo e Man, tutti Euro 6, 300 semirimorchi, e una famiglia di più di 150 collaboratori.

Mattia, classe 1995, una Laurea in Economia e Commercio e un Dottorato in corso in Economics e Finance, da due anni in azienda, è il responsabile della divisione investimenti, programmazione e controllo, mentre Lorenzo, di tre anni più giovane, Diploma ITS in Logistica in tasca, è entrato nel 2018 e oggi è a capo delle risorse umane e si occupa anche dell’i-

FRAIKIN ITALIA DUE PRESTIGIOSE PARTNERSHIP PER ESSERE ANCORA PIÙ VICINI AI CLIENTI
I cugini di secondo grado Mattia e Lorenzo Bommartini, per ora gli unici "giovani" nella squadra dei titolari dell'azienda.
46 N° 317 Marzo 2023 NOLEGGIO

tura di veicoli, che siano truck o semirimorchi. Pepe Global Truck Service è un rinomato punto di riferimento nell’ambito dell’assistenza, capace dunque di garantirci un servizio completo, dalle gomme alla carrozzeria, preziosissimo per le aziende che si rivolgono a noi. Oltre ad un’area espositiva esterna per i nostri veicoli, avremo presso le

dentificazione e acquisizione delle prescrizioni legali in materia ambientale e di sicurezza e salute. “La seconda generazione - inizia a raccontarci Mattia Bommartinilungimirante e consapevole della veloce evoluzione che sta vivendo il mondo attuale ci ha introdotti con l’obiettivo di apportare una spinta innovativa verso digitalizzazione, attenzione all’ambiente e team working volto ad una sempre maggiore efficienza. Siamo molto soddisfatti e grati di aver ricevuto questa fiducia da parte dei nostri genitori”. “Siamo cresciuti - interviene Lorenzo Bommartini - con il tipico modello dell’azienda veneta, dove i fondatori si configuravano come lavoratori 365 giorni l’anno e 24 ore su 24, sempre in prima linea. Oggi stiamo evolvendo verso un modello di business improntato ad un concetto di management che non punta solo sulle eccellenze individuali, ma trova la sua forza nei principi di squadra, collaborazione e unità del gruppo”. Grande attenzione dunque a tutti i dipendenti, e in particolare modo al personale viaggiante, sul

due aziende anche uno spazio commerciale gestito direttamente da Fraikin Italia perché, com’è facilmente immaginabile, le nostre intenzioni sono quelle di incrementare in quelle aree il parco clienti per il noleggio sia di lungo che di breve periodo, a maggior ragione ora che possiamo garantire questo servizio in più”.

quale Bommartini sta sviluppando un’intensa attività di formazione in ottica sicurezza ed ecoguida. “A questo proposito siamo orgogliosi - precisa Lorenzodi aver aderito ad un progetto pilota, sviluppato con l’Esercito Italiano e guidato da ANITA, l’associazione a cui apparteniamo da sempre, per riqualificare il personale militare alle attività civili dell’autotrasporto”.

Tre le sedi operative di Bommartini: la principale a Soave, una a Padova e una a Rovigo. L’attività si colloca principalmente nei settori siderurgico, chimico e di servizi alla rete ferroviaria, ma anche nel settore del vetro e dell’alimentare secco. “L’azienda - riprende Mattia - ha un piano di investimenti destinato al rinnovamento della flotta nell’ottica della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica, temi rispetto ai quali nutriamo un forte interessamento verso le trazioni alternative: per accelerare questo processo abbiamo iniziato a lavorare con società di noleggio come Fraikin, proprio per contenere l’impatto finan-

FRAIKIN ITALIA

Pepe Global Truck Service: la soluzione a ogni problema

AL VIA CON 150.000 LIRE

Damultiservizio a multirete. Il consolidamento della collaborazione fra Pepe Global Truck Service, officina meccanica di Prato ad alto tasso tecnologico, e il leader nel noleggio di veicoli Fraikin Italia è, oggi, una delle migliori dimostrazioni di cosa significhi fare sistema in Italia. “In poco più di due anni - spiega il titolare e fondatore Pasquale Pepe - il rapporto con Fraikin è evoluto da semplici lavori di supporto al noleggio di mezzi per nostri clienti. Agli inizi Fraikin ha deciso di lasciare i suoi mezzi presso di noi, in modo quasi informale ma subito ben predisposto, chiedendoci poco dopo un vero e proprio ufficio, affinché le problematiche del noleggio potessero essere risolte in tempi velocissimi stando fianco a fianco. Visti i ritmi di lavoro crescenti su entrambi i fronti, il rapporto è diventato di fatto simbiotico e non potrà che crescere ulteriormente nei prossimi anni”. Oltre a Fraikin, però, la rete messa in piedi da Pepe Global Truck Service in circa 8 anni di attività si avvale di almeno un contatto di fiducia in ogni città d’Italia: numero adeguato per poter offrire assistenza tecnica in ciascun punto della penisola con lo stesso grado di tempestività garantito nel centro Toscana, dove GTS dispone di cinque immobili a Prato e due nuovi a Pistoia (qui con una piazzale esterno di ben 4mila mq condiviso proprio con Fraikin). Potendo contare su una squadra di 42 dipendenti, l’attività multiservice tocca praticamente ogni campo di specializzazione: dagli interventi meccanici a quelli di revisione, dalla costruzione di sponde all’attività concessionaria, per arrivare alla certificazione di impianti frigo e gas, sino alla cura delle gomme, dei cristalli o in generale delle carrozzerie. Il tutto, applicato non solo ai veicoli industriali ma anche al parco auto, che Global Truck Service ha scelto di sviluppare con una propria flotta di 32 mezzi a disposizione dei clienti in caso di urgenze (in aggiunta a 4 officine mobili e a un carroattrezzi). “L’autofficina è stata fondata nel 2015 - ricorda Pasquale - partendo da un micro team di cinque collaboratori, già colleghi ai tempi del mio impiego come capo officina Mercedes a Pistoia, dove sono stato impiegato dal 1988 al 2014: Francesca Chichi (attuale amministratrice), Salvatore Chicco (capo officina), Fabio Minacapelli, Livio Bardelli e Daniele Fedi. Più tardi si è aggiunto il gommista Alessandro Conti. Sin dalla scuola, ho sempre occupato ruoli di responsabilità: capoclasse, caposquadra, addirittura caporalmaggiore durante il servizio militare, dove avevo trovato impiego come paracadutista. Provenendo da una famiglia non in grado di pagarmi gli studi, avevo optato per un corpo di arruolamento che potesse fruttarmi almeno qualche risparmio: oltre a percepire uno stipendio di 120mila lire, all’epoca ne ricevevo ben 60mila per ogni lancio dall’aereo, ragion per cui finii per capitalizzare al massimo quell’opportunità”. Nato nel 1967 a San Bartolomeo in Galdo, remoto comune campano sui monti vicino a Benevento, Pasquale capisce presto di non

ziario della gestione dei mezzi. Per il momento abbiamo 5 semirimorchi Kögel a noleggio, ma la nostra volontà è quella di potenziare la quota del noleggiato”. “Nel triveneto siamo tra i leader del trasporto su gomma - commenta Lorenzo - ma non ci accontentiamo e puntiamo quindi sull’integrazione della supply chain, andando dalle attività di logistica integrata al trasporto intermodale ferro-gomma, dalla gestione in outsourcing delle attività logistiche alla pura attività di

avere grandi possibilità di coltivare sul posto la sua passione per la meccanica. Con sole 150mila lire in tasca, donategli dal padre per apprendere un mestiere che potesse dargli da vivere, decide di lasciar casa ad appena 14 anni e mettersi subito a disposizione in alcune officine, con l’intento di far gavetta. Parte da semplici incarichi di lavaggio dei pezzi per dedicarsi anche all’alimentazione delle caldaie. Capacità e carriera avanzavano però a passi spediti. Grazie a una memoria di ferro e a una spiccata capacità intuitiva, a soli 22 anni Pasquale è già capo officina Mercedes. Talento di famiglia, si potrebbe pensare, visto che oggi è la figlia Tiziana, ventenne lei stessa, a occupare in Global Truck Service un ruolo altrettanto importante in qualità di amministratrice. Analogamente il figlio Alessio, laureato in Economia del turismo, si è unito alla squadra di famiglia dopo l’invito del padre, divenendo a stretto giro la nuova colonna portante dell’impresa: dall’uso del tachigrafo allo sviluppo digitale, dall’accettazione ordini alla programmazione di magazzino, ogni decisione chiave passa per le sue mani. Tre giovani nipotine, infine, lasciano sperare che il futuro della Pepe Global Truck Service, sviluppatasi nel frattempo come assistenza specializzata Iveco e Mercedes Benz, servizio noleggio Top Truck Service a breve e lungo termine di ogni tipo di veicolo, oltre che come rete di pronto intervento nazionale ed europea, possa essere raccolto addirittura dalla terza generazione di famiglia. “Per la nostra crescita - aggiunge Pasquale - puntiamo tutto su qualità, disponibilità e servizio. Essere una multiservice significa infatti spendersi per il cliente quando questi ne ha più bisogno, al di là di orari di chiusura o impegni personali. A tal fine garantiamo anche un servizio d’assistenza h24, che io stesso offro sin dai primi anni d’impiego: fra il 2000 e il 2010 percorrevo anche 2400 km in due giorni per portare aiuto a clienti in panne nel nord della Francia, così come in Belgio, Olanda o Gran Bretagna. Multiservice significa proprio questo: poter contare su qualcuno che non solo c’è sempre per te, ma che ha pure pronta una risposta risolutiva al più imprevedibile degli imprevisti”.

magazzinaggio conto terzi fino all’ hub Logistico dove si integrano una serie di servizi funzionali al settore come la collaborazione con Fraikin. Disponiamo anche di un’officina della quale stiamo appunto mettendo sul mercato l’overcapacity, l’esperienza ed il know-how: si tratta di una struttura iper-performante con una linea di revisione interna e mezzi preparati per il soccorso su strada, il che ci permette di rispondere e risolvere prontamente situazioni di emergenza”. “Riteniamo fermamente - conclude Mattia -

che in un’economia configurata come quella attuale gli accordi strategici siano determinanti: abbiamo individuato in Fraikin forti competenze e vorremmo mettere a disposizione le nostre capacità nella gestione della flotta così da condividerle ed accrescerle insieme. Con questo grande leader del noleggio vorremmo diventare un punto di riferimento sul mercato italiano, ed ovviamente beneficiare entrambi di una sinergia volta al continuo accrescimento di know-how e competenze”.

“Per i clienti Fraikin ci sarà d'ora in poi presso le strutture dei nostri partner una fast track destinata proprio a loro".
Si leggono entusiasmo e grande passione per il lavoro negli occhi della squadra capitanata da Pasquale Pepe (al centro).
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Qui sopra uno scorcio dell'ampio piazzale fronte A4 di Autotrasporti Bommartini. La posizione è davvero strategica per servire al meglio i clienti Fraikin.

TREND MICRO IL GIUSTO PARTNER PER DIFENDERSI DAGLI ATTACCHI AGLI ASSET AZIENDALI

I guardiani del digitale

Milano

Èun tema di grande attualità e che riguarda sempre più da vicino non solo i processi produttivi, ma tutta la supply chain e, nel caso specifico del settore del trasporto, anche l’enorme quantità di dati che quotidianamente vengono utilizzati e scambiati per la gestione efficiente delle flotte, ma anche dei magazzini e dei centri logistici. L’ambito della cyber sicurezza reclama una sempre maggiore attenzione e soprattutto una reazione precisa da parte delle aziende visto che, secondo quanto rilevato dal report stilato da Trend Micro per il 2023, nei prossimi mesi i cybercriminali intensificheranno gli attacchi all’home office, ai veicoli connessi, alle supply chain e al cloud. Abbiamo rivolto le nostre domande a Matteo Arrigoni, Principal Sales Engineer di Trend Micro, leader globale impegnata ogni giorno a proteggere oltre 500.000 organizzazioni e milioni di individui che utilizzano il cloud, le reti e i più diversi dispositivi, attraverso la sua piattaforma unificata di cybersecurity.

Matteo Arrigoni, quali sono le previsioni per il 2023? Da dove arriveranno gli attacchi?

Ci aspettiamo innanzitutto una crescita degli attacchi di social engineering, rivolti quindi non tanto alla tecnologia, ma alla persona. Le cyber gang possono

contare su numerose informazioni disponibili in rete per ingannare il target, e il dipendente è indubbiamente uno degli anelli più esposti all’interno di un’azienda. Tra le tattiche emergenti una delle più insidiose è la BEC, acronimo di Business Email Compromised: si tratta di comunicazioni definite molto spesso da un gergo che chi le riceve identifica immediatamente come appartenente al mittente.

In realtà si tratta del cyber criminale che, calatosi nel ruolo opportuno grazie ai mille dettagli facilmente reperibili sui social network, invita chi legge, spesso utilizzando un tono di urgenza, a compiere un’azione. Può trattarsi di raggiungere tramite un link un sito dal quale poi partirà il cyber attacco all’azienda. Oppure

può avere l’obiettivo di originare un movimento di denaro verso destinazioni in seguito non più tracciabili. È di un paio di anni fa la notizia di un manager di una multinazionale che, in seguito alla mail che sembrava provenire dal suo CEO, ha disposto un bonifico per una trattativa di partnership già attiva e di cui la vittima aveva piena conoscenza. Non dimentichiamo mai che c’è grande eccellenza nella delinquenza. Alto livello di attenzione è imposto all’azienda anche nei confronti della propria supply chain: le cyber gang individuano i fornitori e riescono ad insinuarsi nel tessuto aziendale proprio

IL MONDO DEL TRASPORTO E DELLA LOGISTICA STA ASSUMENDO UNA VESTE DIGITALE SEMPRE PIÙ COMPLETA. TRA LINEE DI PRODUZIONE, SUPPLY CHAIN, FLEET MANAGEMENT, GESTIONE AZIENDALE E DI MAGAZZINO, SONO SEMPRE PIÙ NUMEROSE LE FAMIGLIE DI DATI CHE VIAGGIANO IN RETE. MA QUALI SONO I RISCHI SUL FRONTE DEI CYBER ATTACCHI?

Matteo Arrigoni ha iniziato a lavorare nella cyber security 25 anni fa. Il tema ha cominciato ad assumere rilevanza quando le aziende hanno avuto la necessità di connettersi con il resto del mondo.

tramite loro, ai quali il target finale, proprio perché li conosce da anni, concede piena fiducia.

Il vostro report parla anche di ransomware, di cosa si tratta?

Il ransomware è da anni una delle metodologie usate più spesso per portare a termine gravi attacchi nei confronti delle aziende. Lo dice la parola, l’obiettivo delle cyber gang è quello di ottenere un riscatto, quindi una somma di denaro che viene richiesta per restituire alla vittima i suoi dati, che costituiscono senza dubbio l’asset più importante di qualunque azienda. Cosa succede: i criminali entrano nel possesso dei dati aziendali e li cifrano per poi chiedere un riscatto per fornire la chiave decodificativa. A fronte della diffusione su scala mondiale di queste aggressioni, le aziende si sono attivate per identificarle e ristabilire lo status quo ripristinando una copia dei dati protetta in modo analogico. Eppure le cyber gang non si arrendono neanche davanti a questa eventualità. Esfiltrano i dati e chiedono comunque il riscatto per non renderli pubblici. Spesso si tratta di proprietà intellettuali o comunque di dati sensibili relativi ai clienti, alle fatturazioni: la minaccia che propongono diventa quella di pubblicare i documenti nel dark web. Lockbit, il ransomware più diffuso in questo momento, per aggiungere sul piatto ulteriore pressione, ha inserito sul suo sito un vero e proprio contatore: al termine del tempo concesso i dati diventano di dominio pubblico, pronti per essere letti dalla concorrenza, o da chiunque abbia interesse ad utilizzarli. Inoltre si sta diffondendo sempre di più lo schema del “ransomware as a service”, un vero e proprio modello di business che mette la tecnologia a disposizione di chi la vuole usare: il riscatto

viene poi spartito tra lo sviluppatore del ransomware e chi lo utilizza.

Ovviamente i veicoli connessi sono pane per i denti delle cyber gang. Esattamente. Pensate che in un veicolo connesso si parla di 100 milioni di righe di codice, più di quelle che costituiscono l’ossatura di Facebook. Ci sono stati tantissimi casi negli ultimi anni di hacking di veicoli connessi. Qual è il tipico profilo di una cyber gang?

Si tratta di organizzazioni che operano generalmente su scala globale. Possono essere sia autonome, con hacker che si organizzano per sviluppare tecnologie e proporsi sul mercato come abbiamo spiegato prima, oppure si tratta di realtà governate dagli stati sovrani per gli scopi più disparati e facilmente immaginabili.

Come ci si difende dai cyber attacchi?

Innanzitutto le aziende devono intervenire nei confronti dei propri dipendenti sensibilizzandoli e stimolando la loro capacità di identificare una frode. A tutti i livelli: anche il top management è esposto a gravi rischi che possono compromettere il business, ed è per questo importante stabilire la giusta correlazione tra questo genere di aggressioni e la stabilità economica dell’azienda. Consideriamo anche che la complessa situazione macro economica che stiamo vivendo comporta spesso una riduzione degli investimenti in ricerca e sviluppo, e in questo contesto perdere i dati risulta ancora più grave. A giugno 2022 è stata varata la normativa europea UNECE WP29 R155 specifica per l’automotive che fornisce indicazioni importanti non solo sul fronte dei veicoli connessi, ma anche lato produzione e assistenza. La questione è che le linee di produzione nascono 20-30 anni fa: sono sistemi vetusti che però oggi sono collegati in rete e dunque si presentano come estremamente vulnerabili. La normativa chiede di svecchiare le linee di produzione e quelle operative, ma nel caso in cui non fosse possibile, è necessario allora dotarsi di tecnologia di cybersicurezza che rinforzi le fragilità. Le cyber gang spesso devono risiedere per lungo tempo all’interno del sistema prima di sferrare il loro attacco: occorre proteggersi con un monitoraggio costante. I clienti oggi stanno iniziando a comprendere l’importanza di questo tema e noi di Trend Micro siamo pronti ad offrire tutta la consulenza, il software e l’hardware per bloccare gli attacchi ai loro asset.

di Cristina Altieri
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"Le aziende hanno il compito di sensibilizzare i propri dipendenti, anche i top manager" .

In crescita grazie al moving floor

L’ENTRATA IN FLOTTA DI UN CONTAINER SU MISURA PER LA SOCIETÀ DI BARBARA, SPECIALIZZATA NEL TRASPORTO DI CEREALI SFUSI, HA MIGLIORATO A TAL PUNTO LE PRESTAZIONI DI CARICO E SCARICO, DA LASCIAR PREVEDERE GIÀ NUOVI ACQUISTI DI MODELLI MOVING FLOOR NEL 2023.

Un mercato in pieno boom. Il trasporto di cereali sfusi per alimentazione sembra non conoscere flessione in Italia, ma per specialisti come Autotrasporti Renani il problema del settore è un altro: la mancanza di autisti professionali per tener testa a tutte le richieste e le commissioni in arrivo.

“Lavoriamo all’80 per cento per Barilla e Mulino Bianco - spiega Roberto Renani, titolare della Autotrasporti di Barbara, piccolo comune marchigiano nell’entroterra fra Ancona e Sanigallia - oltre che per Molino Grassi, Molino Mariani, o anche Terre Bio Consorzio, Agricoltori Biologici e Verdini Agri, spingendoci principalmente sulle linee di traffico dell’Italia centro-settentrionale. Siamo stati ininterrottamente in attività anche nel periodo della pandemia, adeguando i compensi per il nostro personale proprio per garantire le migliori condizioni di lavoro possibili e appoggiandoci anche a collaboratori esterni per rispondere a tutte le richieste (l’attività è cresciuta del 20 per cento solo in quel periodo).

Ciò nonostante fatichiamo a trovare autisti per l’ampliamento delle nostra flotta, che oggi consta di sei veicoli

Iveco S-Way Euro 6, cui quest’anno sarà aggiunto un ulteriore mezzo. Al marchio siamo sempre rimasti legati, tant’è che la nostra concessionaria Adriacar intende assegnarci a marzo un vera e propria icona fedeltà”.

Dal trasporto animali ai cereali

Con un fatturato medio annuale attorno ai 2 milioni di euro, la Autotrasporti Renani è una realtà commerciale solidissima sin dai tempi in cui decise d’imboccare la strada del comparto granaglie: fondata nel 1954 su iniziativa di Elio Renani, padre di Roberto, operò sino agli anni Settanta quasi esclusivamente nel trasporto del bestiame vivo, grazie alla disponibilità di ampi terreni di famiglia gestiti con quattro fratelli e due sorelle, ma potendo contare anche sull’uso dei suoi resistentissimi camion Fiat Leoncino e Tigrotto. All’epoca, principali clienti erano i mattatoi di Roma, Ariccia o della zona dei Castelli Romani, ma già una ventina d’anni dopo l’avvio dell’attività il mercato alimentare italiano stava inesorabilmente cambiando: cresceva il numero di alle-

I nomi importanti che affollano il portafoglio clienti della Renani vanno serviti con mezzi tecnologicamente all'avanguardia.

vamenti da latte, diminuiva quello degli allevamenti da carne, favorendo grandi monopoli che guardavano con sempre maggior interesse agli approvvigionamenti esteri. Cominciano dunque le prime aperture verso il settore dei foraggi e dei cereali. Sono fra l’altro gli anni in cui il giovane Roberto, classe 1966, si avvicina all’attività del padre una volta rientrato dal servizio militare e desideroso di un lavoro stabile: dal 1986 al 1991 si mette al servizio come autista e figura di supporto, quando improvvisamente il dramma. Durante un’operazione di scarico dei camion, il padre scivola e cadendo al suolo subisce un colpo irreparabile. Resta tetraplegico, nello sgomento dell’intera famiglia. Roberto capisce che è il momento di assumersi tutte le responsabilità e diventa il nuovo titolare dell’Autotrasporti Renani, restandone alla guida sino a oggi senza interruzione, deciso però a far crescere ulteriormente sia l’attività che la sede di lavoro (essendo in procinto di acquistare un nuovo capannone con terreni d’espansione annessi, pur disponendo già di un ampia area parcheggio).

Una grande famiglia per gli autisti

“A esser sinceri - confessa Roberto, che in azienda lavora fra l’altro al fianco della moglie Luisa Mattioli come amministratrice - sarei felice di veder mio figlio Daniil prendere in mano il testimone dell’attività, ma a 19 anni la voglia di fare esperienze diverse è sempre forte, tant’è che, ormai all’ultimo anno di studi Itis in meccatronica, neppure l’università sembra attrarlo molto. Comunque sia, giusto che un figlio scelga senza sentire il peso di un’attività di famiglia come la nostra: questo è un lavoro che, al di là delle gratificazioni economiche, richiede passione e senso di sacrificio, vista la lontananza dai propri congiunti cui spesso costringe. Noi ci siamo organizzati per rendere meno pesante questa condizione, andando eventualmente a recuperare gli autisti sui luoghi di con-

segne attraverso l’uso di furgoncini di raccordo, ma non sempre è possibile: le operazioni di carico e scarico sono complesse, richiedono attenzione e presenza, una disponibilità che purtroppo tanti giovani autisti oggi non intendono più concedere”. Proprio per rendere sempre più fluido il flusso di lavoro, la Autotrasporti Renani ha deciso di investire in semirimorchi non solo automatizzati, ma realizzati con dimensioni ad hoc per gli impianti dei clienti, in modo tale da poter risparmiare pure sull’aggravio dei costi, imposto quando le misure dei mezzi creano rallentamenti rispetto a catene di lavoro sempre più meccanizzate.

TMT Conchiglia, soluzione su misura

Questo è stato uno dei fattori chiave che hanno indotto alla scelta convinta dell’offerta TMT, l’unica casa produttrice messasi a disposizione per realizzare semirimorchi con un’altezza non standard da 3,8 metri. “Abbiamo naturalmente valutato anche altre soluzioni in vista del rinnovo dei nostri container - sottolinea Roberto - ma nessun altro ha dimostrato questa flessibilità. Eppure per noi è fondamentale. Disporre di un sistema completamente telecomandato e sempre affidabile, inoltre, è altrettanto cruciale quando si ha a che fare con colossi come Barilla: il tempo è denaro e, sia per velocizzare che per innalzare gli standard di sicurezza bioalimentare, l’impiego diretto dell’autista nelle fasi di scarico è vietato. Anzi, i controlli per l’eventuale contaminazione sono così severi, che ogni più remoto angolo del container viene ogni volta saggiato con tamponi. Non a caso la nostra attività gode di tutte le più importanti certificazioni di sicurezza rilasciate dal mercato”. In un contesto tanto selettivo ed esigente, il semirimorchio modello Conchiglia di TMT, acquistato nell’ago-

sto 2021, si è rivelato molto più che un test di mercato: grazie al suo sistema di carico-scarico orizzontale per container intermodali (sistema moving floor per piano mobile) il prodotto può essere riversato direttamente nelle buche di raccolta, mantenendo un ottimo livello di resistenza dovuto all’alta qualità dell’acciaio inox. Il livello di soddisfazione è stato talmente alto che Autotrasporti Renani ha intenzione di dotarsi di almeno altre due unità nell’immediato futuro, sebbene i tempi d’acquisto siano oggi condizionati dalle forti fluttuazioni del mercato delle materie prime. Il container, in ogni caso, ha dimostrato un’eccellente risposta anche alle continue operazioni di lavaggio previste nel settore alimentare, migliorando complessivamente i severi livelli di puntualità richiesti dai maggiori clienti.

Un anno di ulteriore crescita

“Con una flotta sempre più all’avanguardia - aggiunge Roberto Renani - avremo la possibilità di implementare più facilmente il nostro organico operativo, che oggi consta di 6 autisti e 2 amministrativi. Torneremo a valutare anche la possibilità di dotarci di veicoli a metano, visto che la prova fatta prima della crisi russo-ucraina aveva dimostrato di portare a un risparmio di circa 400-500 euro nei costi mensili per il carburante, tenendo conto che il nostro raggio d’azione è di massimo 450 km fra le regioni delle Marche, dell’Abruzzo, dell’Emilia Romagna, oltre che del Veneto e della Lombardia. Abbiamo fra l’altro notato che, grazie ai nuovi container, siamo in grado di trasportare ancor più quantitativi, con ampia soddisfazione dei nostri clienti. Nonostante gli allarmismi diffusi per la siccità, la quantità di cereali sul mercato resta più alta rispetto agli eventuali cali di produzione locale, per cui non ci resta che confidare nella buona stella degli autisti: chi è pronto a entrare nel nostro mondo trova qui terreno su cui germogliare”.

TMT TANKS AND TRAILERS “EFFETTO CONCHIGLIA” SUL MERCATO CEREALI DI AUTOTRASPORTI RENANI
di Alberto Caspani Barbara (AN)
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"Il nostro settore è tra i più esigenti del mercato sul piano della qualità".

FASSI GRU SABER FORNITORE DI TGS PER I SERVIZI DI SOLLEVAMENTO IN VALTELLINA E NON SOLO

PER ARRIVARE ANCHE DOVE NON SI PUÒ

SABER È IL DEALER FASSI GRU PER LA PROVINCIA DI SONDRIO E IL TERRITORIO DELL’ALTO LARIO, MENTRE TGS È UNO DEGLI OPERATORI PIÙ APPREZZATI PER LE PIÙ COMPLESSE OPERAZIONI DI SOLLEVAMENTO IN QUESTI TERRITORI, CHE SANNO ESSERE ANCHE IMPERVI. UNA PARTNERSHIP, LA LORO, FONDATA SULLA COMPETENZA E CRESCIUTA NEGLI ANNI AL PARI DELLE RISPETTIVE STRUTTURE.

omo, Sondrio e Lecco sono province laboriose dove le attività industriali si fondono con quelle edilizie, nel rispetto di un territorio che fa delle sue bellezze naturali, a cominciare dalle sue culture, una risorsa fondamentale. Ma è anche un terreno ricco di valli e montagne che mettono a dura prova chi vi deve operare, soprattutto nell’ambito del sollevamento.

Lo sanno molto bene i titolari di Saber e TGS, che con il loro impegno e le loro storie, con così tanti punti in comune, hanno fatto crescere due realtà imprenditoriali che sono il vanto di tutto il territorio.

L’occasione di incontrarli è offerta dall’entrata in servizio della nuova gru Fassi F545RA.2.26 xe-dynamic montata sul MAN

TGS 35.510 8x4 che offre ben

tre soluzioni di allestimento, grazie anche alla raffinata esecuzione curata dalle Officine BPM di Valdaro, in provincia di Mantova, che ha realizzato una macchina versatile come poche.

Infatti, con due attrezzature può essere allestita in tre diverse conformazioni: solo cassone a tutta lunghezza, cassone con gru posteriore, oppure la stessa “girata” nella più consueta posizione retrocabina.

“Operiamo prevalentemente sul nostro territorio - ha spiegato Giovanni Tarca, fondatore della TGS - quindi montagne, piccoli paesi e luoghi generalmente angusti sono la quotidianità. Ci serviva un mezzo agile, ma al contempo potente e in grado di operare in svariate situazioni: ecco perché abbiamo sentito la necessità di poter avere la gru

in due diverse posizioni in base a dove operiamo. Quando poi abbiamo l’esigenza di trasportare materiali vari, il lungo cassone è la soluzione ideale. Il nuovo allestimento ne sostituisce uno simile che ai suoi tempi era un vero antesignano delle soluzioni intercambiabili. Questo però è molto più evoluto, i tre punti di fissaggio dell’attrezzatura la rendono davvero un tutt’uno con il telaio del camion. Complimenti a Saber che ci ha supportato a 360° e all’allestitore BPM che ha fatto un lavoro straordinario, ma anche a Fassi Gru e MAN che hanno fornito due macchine perfette, per noi questo binomio è praticamente inscindibile”.

La gru Fassi F545RA.2.26 xe-dynamic allestito sul veicolo della TGS è particolarmente accessoriato e dispone di radiocomando

In alto le tre generazioni della famiglia Tarca insieme al loro fornitore: da sinistra Davide Tarca, Giovanni Tarca, Paolo Sandrini della Saber, Stefano Tarca e il figlio Tommaso Tarca

a colori Fassi V7S, distributore idraulico digitale D900, stabilizzatori rotanti idraulici con comando via radio, traversa supplementare piatta, tre prolunghe manuali, prolunga idraulica L324 con altre due prolunghe manuali PL32 e QL32, verricello V20 con tiro doppio per verricello. Il tutto completato dal sistema IoC (Internet of Crane) per avere la gru in rete e un servizio di assistenza in tempo reale, un secondo motoridut-

tore di rotazione, il sistema di controllo della stabilità FSC/H, quello per l’apertura e la chiusura automatica ACF (Automatic Crane Folding) e il controllo del verricello AWC (Automatic winch control) sia sulla gru che sulla prolunga idraulica. Importante segnalare che il binomio gru/ carro dispone pure del sistema Fassi FX-Link che consente di controllare alcune funzionalità del veicolo dal telecomando della gru.

TGS è l’acronimo di Tarca Giovanni e Stefano, padre e figlio maggiore, denominazione ormai superata dagli eventi perché la compagine operativa si è allargata al fratello minore Davide e al nipote Marco Massimilla, che è il responsabile in prima persona del nuovo veicolo. A loro, appena è libera dagli impegni

Cdi Greta Rossi Traona
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Saber e il cliente TGS sono due realtà imprenditoriali affermate della Valtellina che collaborano da sempre.

FASSI GRU

Saber: una bella storia di imprenditoria familiare

DAL FANGO NASCONO I FIORI

scolastici, si affianca anche la terza generazione: il giovane Tommaso Tarca, figlio di Stefano. Una bella storia di imprenditoria familiare che dagli anni Settanta, quando Giovanni Tarca operava prevalentemente nel milanese soprattutto nei trasporti eccezionali di grandi prefabbricati, ha portato nel succedersi delle stagioni e delle opportunità ad ampliare il proprio raggio d’azione. Sono degli anni Ottanta le commesse per il trasporto dei blocchi di granito della Val Masino e, nel 1996, l’ingresso nella flotta della prima autogru, affidando da quel momento al sollevamento un ruolo importante nella crescita aziendale. È con le diversificazioni successive che è iniziata la collaborazione con Fassi Gru e il suo dealer Saber. Oggi sono due le gru articola-

te Fassi in forza alla TGS: alla F1100RA si è infatti affiancata la nuova F545RA.2.26 xe-dynamic, mentre la flotta è completata da cinque trattori MAN dedicati ai trasporti, con quelli in ambito eccezionale sempre prioritari, tre autogru e una gru cingolata Jekko SPX650 sempre fornita da Saber. “I servizi per il mondo dell’edilizia e delle costruzioni rappresentano sempre la quota maggioritaria delle nostre commesse - spiega Giovanni Tarca - ma stanno assumendo sempre più importanza anche quelli per le industrie e gli allestimenti delle unità produttive. In tutte queste mission, la versatilità delle gru articolate Fassi è di fondamentale importanza e con questo ultimo acquisto abbiamo ulteriormente ampliato le nostre possibilità operative”.

Si dice spesso che da una criticità può nascere un’opportunità. La storia della Saber Srl in effetti ha preso le mosse da una pesante tragedia che colpì i suoi territori: la disastrosa alluvione che distrusse la Valtellina nel 1987. Furono proprio i lavori di ricostruzione a porre le basi per la futura Saber: all’inizio su iniziativa di Lido Sandrini, ben presto affiancato dal fratello Aldo che abbandonò un tranquillo lavoro in banca per buttarsi in questa avventura. I due fratelli trovarono nell’amico e presto socio Gianbattista Bertolini la terza colonna di una squadra che doveva, anno dopo anno, crescere nell’impegno di dare servizi sempre più completi e professionali al mondo dell’edilizia. "Sarebbe però riduttivo parlare solo di forniture al mondo edile - spiega Aldo Sandrini, il responsabile amministrativo -. Nel corso degli anni, Saber ha sempre puntato al miglioramento della qualità, sia dei prodotti che dei servizi forniti alla clientela in vendita e a noleggio. Proprio quest’ultimo sta assumendo sempre più rilievo nel nostro fatturato grazie a importanti investimenti in macchine e attrezzature di ultima generazione. Abbiamo sviluppato al meglio quello che era il nostro progetto già ben definito nel nome Saber che è l’acronimo di ‘Sandrini, Bertolini Rappresentanze’. Non però una semplice attività di rivendita, ma proprio un continuo sviluppo e allargamento dell’offerta man mano le esigenze dei nostri clienti si evolvevano". "Correva l'anno 1990 quando iniziai la collaborazione con Fassi

con la vendita della prima gru - interviene il fratello Lido Sandrini, che con Gianbattista Bertolini segue gli aspetti più strettamente commerciali e tecnici -. Fassi è sempre stato un nostro partner ancor prima della nascita ufficiale della società, anche se allora le gru articolate erano un’autentica rarità. Se nel 1994 abbiamo fondato la Saber, possiamo dire che è sempre in quell’anno che è iniziato il nostro rapporto ufficiale con Fassi Gru e poi, noi come loro, siamo cresciuti con il mercato. Oggi non è un mistero che la domanda si sposta verso gru sempre più grandi e performanti, ma anche più leggere e versatili, e la nostra area di competenza non fa eccezione”. Oggi la struttura di Saber srl a Traona, in provincia di Sondrio, si sviluppa su un’area di 20 mila mq dei quali 1.600 coperti dove lavorano 15 persone tra personale tecnico, amministrativo e commerciale. Da tempo in azienda è operativa anche la seconda generazione con Paolo Sandrini, figlio di Aldo, e Francesca Sandrini, figlia di Lido, a essersi curiosamente scambiati i compiti rispetto ai rispettivi genitori: Paolo segue gli aspetti tecnici e commerciali e Francesca l’amministrazione. Una citazione meritano però anche Luca Salvadori e Maico Baraglia, storici collaboratori fin dagli albori e un’autentica colonna dell’azienda. “Rispondere a tutte le richieste dei clienti - ribadisce Gianbattista Bertolini - è sempre stato il nostro imperativo. Così alla vendita, assistenza e noleggio di una svariata gamma di macchine e attrezzature, dal movimento terra alle gru edili, dai ponteggi ai sollevatori telescopici senza dimenticare le autogru, forniamo anche servizi di formazione: gli oltre 2 mila patentini che abbiamo rilasciato in questi anni sono la migliore dimostrazione della nostra attenzione al servizio. Ma garantiamo anche una consulenza finanziaria che, in questo periodo di incentivi, è di grande importanza e molto utile. Tutto questo ha contribuito a creare attorno alla nostra azienda una solida fama, quindi non deve sorprendere se in questo momento con le nostre forniture siamo impegnati anche su importanti opere pubbliche, come la linea Blu della Metropolitana milanese, la stazione del Lingotto a Torino o il terzo valico dei Giovi a Novi Ligure, ma anche nei cantoni svizzeri del Ticino e dei Grigioni".

“In tutte le nostre mission, che siano in ambito edilizio o industriale, le gru articolate Fassi sono per noi un compagno di lavoro insostituibile".
51 N° 317 Marzo 2023 DEALER &
Qui sopra la squadra della Saber Srl al gran completo: da sinistra Paolo Sandrini, Aldo Sandrini, Gianbattista Bertolini, Lido Sandrini, Francesca Sandrini e Luca Salvadori
AZIENDE

IVECO BUS TRINACRIA V.I. CONSEGNA 9 AUTOBUS AL GRUPPO SCELFO

LA SICILIA VIAGGIA IN CROSSWAY

NOVE VEICOLI CONSEGNATI AD INTERBUS E SICILBUS, TRA LE

I S

veco Bus, tramite la concessionaria Trinacria Veicoli Industriali, ha consegnato nove Crossway al Gruppo Scelfo, rispettivamente otto alla Interbus e uno alla Sicilbus. La cerimonia di consegna si è svolta presso la sede di Termini Imerese della Trinacria V.I. in presenza del Presidente di Interbus Mauro Rocca e dell’Amministratore Uni-

co di Sicilbus Mario Nicosia, che hanno ricevuto simbolicamente dal Presidente di Trinacria V.I., Domenico Battaglia, le chiavi dei nuovi autobus. Trinacria Veicoli Industriali S.p.A. è la concessionaria di riferimento di Iveco Bus per il territorio siciliano. Fondata nel 1998, l’azienda è interamente focalizzata sul settore dei “capital goods”, servendo le aziende delle province di Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta con i veicoli commerciali e industriali.

I nove Crossway verranno messi in servizio da Interbus e Sicilbus nell’ambito delle politiche di continuo miglioramento dei servizi resi alla collettività, tendenti alla massima puntualità, sicurezza, assistenza e comfort durante il viaggio. I veicoli, che hanno una lunghezza di 12 metri e sono dotati del motore Euro 6E di ultima generazione, dispongono di una pedana mobile per disabili, di una zona destinata al trasporto in carrozzella, oltre a svariati comfort per i passeggeri come prese di ricarica USB per ogni singolo sedile. Interbus S.p.a., nata I.A.S. (Ing. Antonio Scelfo) a fine 1926, a distanza di quasi 97 anni, rappresenta oggi in Sicilia, insieme alle proprie collegate, tra cui Sicilbus, la maggiore realtà imprenditoriale privata nel settore del trasporto collettivo

di persone su gomma. Ogni anno più di 6 milioni di viaggiatori utilizzano gli autobus del gruppo che, percorrendo circa 13 milioni di bus/km, effettuano collegamenti giornalieri tra i principali capoluoghi e oltre 100 comuni dell’Isola.

“La consegna di questa fornitura ha per noi di Trinacria

IVECO BUS 120 E-WAY PLUG-IN AL GRUPPO AUTOGUIDOVIE

Veicoli Industriali - ha dichiarato Domenico Battaglia - un’accezione molto importante, non solo perché sancisce la nostra presenza nel settore autobus, ma soprattutto perché è testimonianza dell’inizio di una collaborazione con un cliente che è di assoluto riferimento per tutto il territorio siciliano”.

IL TRASPORTO PUBBLICO SI TINGE DI VERDE

i aggiudica una gara pubblica che ha dato vita a un accordo quadro per 120 E-WAY plug-in a pianale ribassato destinati al Gruppo Autoguidovie Iveco Bus. I mezzi prenderanno servizio in tutti i territori coperti dalle aziende del Gruppo Autoguidovie e il loro acquisto è stato parzialmente finanziato grazie ai contributi del PNRR, dei Fondi complementari e del PSNMS. Autoguidovie è la maggiore azienda a capitale privato italiano del Trasporto Pubblico Locale. Con 1.406 dipendenti, per un giro d’affari consolidato

di 149 milioni di euro, Autoguidovie è presente direttamente o tramite società controllate, gestite, partecipate, o in ATI, in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Con una flotta di 1.230 autobus, fra le più moderne ed ecologiche in Italia, Autoguidovie gestisce un perimetro di 46 milioni di bus-Km. “Il nostro Gruppoha affermato Stefano Rossi, Amministratore Delegato di Autoguidovie - prosegue il virtuoso iter verso una mobilità a impatto zero. L’acquisto degli autobus elettrici, all’interno di un accordo quadro del valore di circa 65 milioni di euro, rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso verso una vera sostenibilità ambientale per un’azienda che già oggi dispone

dipendenti è la maggiore azienda a capitale privato in Italia. Opera in Lombardia, EmiliaRomagna, Veneto e Piemonte.

di una delle flotte più moderne ed ecologiche in Italia e che da sempre promuove il trasporto pubblico come driver di crescita per i territori, per le imprese e per le persone. Nel piano stra-

tegico di Autoguidovie il cliente è al centro. Siamo convinti, infatti, che un trasporto a zero emissioni sia vantaggioso per l’ambiente e per i cittadini e possa contribuire a incentivare

l’uso dei mezzi di trasporto pubblico, favorendo l’abbandono del mezzo privato”. “L’ingresso dei nostri 120 E-Way 100 per cento elettrici nella flotta del Gruppo Autoguidovie - ha commentato Gianluca Annunziata, Direttore Generale Iveco Bus Mercato Italia - contribuirà in modo sostanziale a un trasporto a zero emissioni. Infatti, la transizione energetica è guidata da mezzi realmente sostenibili, che costituiscono una soluzione di mobilità elettrica capace di superare tutte le sfide associate al settore dei trasporti. Siamo onorati di accompagnare il Gruppo Autoguidovie nel suo percorso di decarbonizzazione, che grazie a questa fornitura da oggi viaggia a bordo dei nostri E-Way”. L'E-Way offre ad autisti e passeggeri un’esperienza estremamente confortevole, con una guida e un'accelerazione fluida, silenziosa e priva di vibrazioni. Grazie alla ventennale esperienza di Iveco in termini di sviluppo e produzione nel settore delle trazioni alternative, la gamma elettrica garantisce un ottimo rapporto tra autonomia e capacità di trasporto passeggeri, disponendo della potenza necessaria a garantire un'intera giornata di funzionamento.

di Lino Sinari Palermo
6 milioni i viaggiatori che ogni anno utilizzano gli autobus del Gruppo che collegano 100 comuni siciliani.
MAGGIORI REALTÀ IMPRENDITORIALI PRIVATE DELL’ISOLA NEL SETTORE DEL TRASPORTO DI PERSONE: OGNI ANNO PIÙ DI SEI MILIONI DI VIAGGIATORI UTILIZZANO I MEZZI DEL GRUPPO.
La cerimonia della consegna dei veicoli: tengono in mano le chiavi Domenico Battaglia, Presidente di Trinacria V.I. e Mario Nicosia, Amministratore Unico Sicilbus. Alla loro destra Mauro Rocca, Presidente Interbus. Autoguidovie con 1.406
52 marzo 2023 N° 317 MOBILITÀ

F A

ccordo quadro quello firmato da Iveco Bus con l'operatore belga fiammingo De Lijn per l’acquisto fino a un totale 500 E-Way da 18 m lungo un arco temporale di 2+2+2 anni. De Lijn, azienda fiamminga di proprietà del governo con sede nelle Fiandre, trasporta circa 3,5 milioni di passeggeri all'anno. Il costruttore italiano sosterrà l'azienda nell'obiettivo di fornire

servizi eccellenti di mobilità a zero emissioni nelle aree urbane con l'autobus E-Way in versione articolata. L'accordo quadro si inserisce nel piano di De Lijn che prevede il passaggio dell'intera flotta di autobus dell'azienda a fonti di energia sostenibile con la messa in servizio di 3.430 autobus elettrici entro il 2035, così da percorrere 200 milioni di chilometri a emissioni zero

IN SEI ANNI ELETTRIZZIAMO IL BELGIO

“Grazie a questi mezzi confermiamo il nostro impegno ad offrire una mobilità sempre più sostenibile dovunque operiamo”.

all'anno, il che va ad aggiungersi alla conversione dei depositi e all'ottimizzazione dell'infrastruttura di ricarica. Gli autobus elettrici E-Way da 18 m entreranno in funzione in numerose città delle Fiandre e le consegne avranno inizio nel

2024, garantendo a Iveco Bus la più ampia flotta di autobus articolati elettrici attualmente in servizio nella regione. I veicoli saranno alimentati dalla nuova catena cinematica Siemens e dalle nuove batterie NMC, con una capacità totale di 623 kWh. I pacchi batterie verranno montati presso il nuovo stabilimento FPT Industrial dedicato alle batterie a Torino.

L'autobus soddisfa il Regolamento Generale sulla Sicurezza 2 grazie alle sue funzioni di sicurezza, che includono rilevamento dei punti ciechi, adattamento intelligente della velocità, sistema di allarme anticollisione frontale, sistema di rilevamento della stanchezza e sensori di pressione degli pneumatici. Tutti gli autobus saranno dotati di specchietti con telecamera.

“Grazie a questo primo ordine

di autobus articolati elettriciha commentato Ann Schoubs, Managing Director di De Lijn - confermiamo il nostro pieno impegno nell'offrire una mobilità sempre più sostenibile ovunque operiamo. Per questo ulteriore passo verso soluzioni a zero emissioni abbiamo scelto Iveco Bus e il suo E-Way da 18 metri, che ha soddisfatto al meglio le nostre aspettative in termini di autonomia, comfort e sicurezza, sia per i nostri passeggeri che per gli autisti”. “Siamo molto orgogliosi - ha aggiunto Stéphane Espinasse, Head of Sales & Products, Iveco Bus - del fatto che De Lijn abbia scelto ancora una volta di affidarsi a noi con la firma di un accordo tanto importante, riconoscendo l'E-Way in versione articolata come la scelta ottimale attualmente presente sul mercato”.

errovie della Calabria, società che si occupa di servizio ferroviario e su gomma del trasporto pubblico locale nella Regione Calabria, curando anche la gestione e la manutenzione della rete ferroviaria interessata e delle autostazioni affidate, ha accolto in flotta 36 Crossway Line da 10,7 metri. I veicoli sono equipaggiati con motore Cursor 9 Euro VI step E da 360 cv, cambio automatico ZF Ecolife con retarder integrato, 43 posti a sedere, attrezzatura per disabili su carrozzina, porta centrale asimmetrica, e rabbocco automatico olio motore. I nuovi autobus, messi

LA CALABRIA CRESCE E IVECO C’È

in servizio al momento della consegna, rappresentano il proseguimento del programma di rinnovo del parco, e garantiscono qualità e sicurezza del trasporto. I mezzi sono infatti dotati di display per migliorare la qualità dell’informazione alla clientela, video-sorveglianza per incrementare la sicurezza

dei trasportati e del personale, conta-passeggeri per monitorare il flusso dei viaggiatori ai fini di una più puntuale programmazione dei servizi, e black-box, un dispositivo di registrazione degli eventi. "Occorre migliorare il trasporto pubblico localeha commentato il Governatore della Regione Calabria Roberto

Occhiuto - renderlo sostenibile e soprattutto occorre dare ai cittadini un servizio degno di una Regione civile. Sono molto contento di questo investimento che rinnova sostanzialmente gran parte del parco autobus di Ferrovie della Calabria. Sono previsti ulteriori investimenti e questo è il segno di una Calabria che non sta ferma, è proprio il caso di dirlo, si muove all’insegna della mobilità sostenibile, ma anche all’insegna del miglioramento degli standard qualitativi per il trasporto pubblico locale”. “Il Crossway - è intervenuto Tiziano Dotti, Iveco Bus Italy Market Public Sales Manager - è un veicolo affidabile e performante, capace di soddisfare le esigenze di autisti e passeggeri, grazie alla sicurezza e al comfort che offre.

Siamo infatti orgogliosi che i nostri Crossway contribuiscano al rinnovo del parco circolante di Ferrovie della Calabria, che attraverso questa nuova fornitura può continuare a contare sull’efficienza e sull’affidabilità dei nostri mezzi”. La consegna è stata curata da Mecar, storica concessionaria di riferimento per il territorio della Calabria. La concessionaria si occuperà di fornire il proprio supporto al cliente anche per tutti i servizi di assistenza post-vendita attraverso la struttura Platform One creata sul territorio.

IVECO BUS ACCORDO QUADRO PER FORNIRE FINO A 500 AUTOBUS ELETTRICI ALLA DE LIJN
IVECO BUS 36 CROSSWAY LINE DA 10,7 METRI A FERROVIE DELLA CALABRIA
“La Calabria non sta mai ferma e oggi si muove nel solco del trasporto sostenibile e del miglioramento degli standard qualitativi”.
53 marzo 2023 N° 317 MOBILITÀ

DAIMLER BUSES MAXI FORNITURA NELL’AMBITO DI UNA DELLE PIÙ AMPIE GARE D’APPALTO

ALL’INTERNO DELLA ZONA AML (ÁREA METROPOLITANA DE LISBOA), CHE COMPRENDE LA CAPITALE PORTOGHESE ED ALTRI 18 COMUNI, LA NUTRITA FLOTTA DI AUTOBUS TEDESCHI ANDRÀ AD OCCUPARSI DEL TRASPORTO URBANO ED EXTRAURBANO.

864 Stelle nel cielo di Lisbona

Nel 2021 e 2022, Daimler Buses ha concluso con successo uno dei più grandi ordini nella sua storia e una delle più ampie gare d'appalto in Europa: ora, all'interno della zona AML (Área Metropolitana de Lisboa), che circonda la capitale portoghese Lisbona, 864 autobus Mercedes-Benz si occupano del trasporto urbano ed extraurbano. Le consegne hanno avuto inizio nel 2021 con 111 veicoli e sono state completate alla fine di dicembre 2022.

“L'ordine record dal Portogallo di 864 autobus Mercedes-Benz - ha dichiarato Mirko Sgodda, Direttore Vendite, Marketing e Customer Services della Daimler Buses - è un successo straordinario per la Daimler Buses ed è una vera e propria pietra miliare per EvoBus Portogallo”. L'ordine comprende 633 autobus a pianale ribassato Merce

BENTELER

des-Benz Conecto, 157 autobus extraurbani Mercedes-Benz Intouro, 50 autobus a pianale ribassato Mercedes-Benz Citaro K e quattro autotelai per autobus Mercedes-Benz OC 500. L'ordine comprende inoltre 20 minibus basati sullo Sprinter Mercedes-Benz. Daimler Buses consegna gli 864 autobus alle imprese di trasporto Alsa Todi

Il mover Holon apre una finestra sul futuro

VA IN GIRO DA SOLO E SI FA NOTARE

Holon, il nuovo marchio del gruppo Benteler, ha presentato il suo veicolo autonomo, completamente elettrico e inclusivo al CES 2023 di Las Vegas. Il veicolo - si legge nella nota del costruttore - è il primo autobus autonomo al mondo costruito secondo tutti gli standard in termini di sicurezza, comfort di marcia e qualità di produzione. Il mezzo funziona in modo autonomo e ha una velocità massima di 60 km/h e un’autonomia di circa 290 chilometri. “Il nostro mover - ha dichiarato Marco

Kollmeier, Amministratore Delegato di Holon - è una risposta ai megatrend sociali: urbanizzazione, cambiamento climatico, demografia: la mobilità deve cambiare. Con

il nostro prodotto stiamo dimostrando che il trasporto di passeggeri senza emissioni, sicuro, confortevole e inclusivo è possibile. E fornisce quindi la risposta ai problemi di traffico che stanno diventando prevalenti nelle città.”

Gli ambiti di applicazione del mover sono i servizi on demand, come il ride pooling e il ride hailing, ma anche i normali servizi di linea. Il primo progetto pilota è già stato annunciato: in Germania con la Hochbahn di Amburgo, la seconda compagnia di trasporto di massa del Paese.

Negli Stati Uniti, il fornitore di mobilità Beep sarà responsabile dell’implementazione dei primi veicoli. Altre aree di applicazione includono istituzioni private come campus, aeroporti e parchi nazionali.

Il veicolo, disegnato da Pininfarina, cattura lo sguardo con un design asimmetrico che combina la massima funzionalità con un alto potere identificativo. È stato progettato con un concetto di spazio generoso per un massimo di 15 passeggeri: la comoda disposizione dei posti a sedere

leggermente sfalsata offre un senso di privacy e soddisfa tutti i requisiti di sicurezza. “Il design del veicolo - ha spiegato Silvio Pietro Angori, CEO di Pininfarina - combina due tratti specifici: è amichevole e invitante, tecnologicamente avanzato ed essenziale. Questo vale sia per l’esterno che per l’interno. L’Holon mover è destinato a diventare un’icona del design”. Il veicolo è progettato da zero per essere inclusivo. Le porte elettriche a due ante con sensori fotoelettrici e una rampa a estensione automatica con funzione di abbassamento sono incluse di serie per un accesso senza barriere. Il fissaggio automatico delle sedie a rotelle all’interno del veicolo unisce il comfort alla sicurezza. Le informazioni in braille e una guida audiovisiva forniscono un ulteriore supporto alle persone ipovedenti durante il viaggio. Il motore SAE Level 4 si basa su Mobileye Drive, il principale sistema di guida autonoma commerciale del settore per l’uso in un dominio di progettazione operativa definito.

(154 veicoli) e Barraqueiro Transportes (710 autobus) come capofila di un consorzio che, oltre a Barraqueiro Transportes, comprende le aziende Scotturb, Viação Alvorada, Rodoviária de Lisboa e Vimeca. Alsa e Barraqueiro sono le maggiori compagnie di autobus della penisola iberica. Gli autobus di Daimler Buses sono tradizionalmente molto ben rappresentati nelle loro flotte, ciascuna con diverse migliaia di veicoli. La zona AML (Área Metropolitana de Lisboa) comprende la capitale portoghese e altri 18 comuni nella regione circostante. Qui vive quasi un terzo della popolazione portoghese con quasi tre milioni di persone. Allo stesso tempo, si tratta della zona più forte dal punto

di vista economico del Paese. Il tender comprende autobus per tutti i comuni e le città della zona AML, ad eccezione della capitale Lisbona, Barreiro e Cascais sulla costa atlantica. Con gli autobus Mercedes-Benz la flotta della zona si ringiovanisce drasticamente in un batter d'occhio. I nuovi autobus con la Stella sono sia sicuri che confortevoli; l'equipaggiamento spazia dal sistema di assistenza alla frenata attiva Preventive Brake Assist al controllo della pressione pneumatici TPM e ai climatizzatori fino alle porte USB per i dispositivi dei passeggeri. La catena cinematica di Conecto, Intouro e Citaro K è composta da motori Mercedes-Benz OM 936 economici e a basse emissioni con una potenza di 299 CV e cambi automatici Voith Diwa 6 con convertitore di coppia. Grazie a un modulo energia di recupero, gli autobus operano in modo particolarmente economico ed ecologico.

BONUS CARBURANTE PER IL TRASPORTO PUBBLICO

Sono 15 i milioni di euro per compensare gli aumenti del costo del carburante che vanno a favore delle imprese dell’autotrasporto passeggeri. Le domande di contributo, nel limite massimo del 20 per cento della spesa sostenuta, potranno essere inserite sulla piattaforma raggiungibile al link carburantebus2022.consap.it fino al 13 marzo 2023. L’erogazione dei fondi disponibili è stata stabilita con decreto del MIT, che ha individuato Consap per la gestione degli adempimenti relativi. Si tratta di fondi destinati a far fronte al caro carburante dovuto alla crisi geopolitica internazionale e si riferisce agli acquisti, effettuati nel secondo quadrimestre 2022, destinati all’alimentazione di autobus M2 e M3 a basso impatto ambientale (a metano - CNG, gas naturale liquefatto - GNL, ibrido diesel/elettrico, a motorizzazione termica almeno di classe Euro 5), per imprese autorizzate dell’autotrasporto esercenti servizi di trasporto di persone, non soggette a obblighi di servizio pubblico.

-
EUROPEE
di Lino Sinari Lisbona
MOBILITÀ
Il trasporto passeggeri emission free, sicuro, confortevole e inclusivo è possibile.
54 marzo 2023 N° 317

PER TUTTO IL MESE DI FEBBRAIO 1500 STUDENTI DI 11 SCUOLE SUPERIORI HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO DEL POLITECNICO DI BARI ALLESTITO ALL’INTERNO DELL’AUTOBUS A DUE PIANI MESSO A DISPOSIZIONE DALL’AZIENDA ITALIANA DI TRASPORTO. 9 LE CITTÀ COINVOLTE IN 10 TAPPE.

In un mondo che cambia sempre più velocemente, con tecnologie che rivoluzionano il mercato del lavoro generando nuove professioni, diventano fondamentali orientamento e formazione qualificata. Una sfida su cui scuola e università sono chiamate a rispondere aggiornando i programmi e investendo sulle materie STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics).

Per rispondere a domande quali “quali saranno le nuove figure professionali richieste dal mercato?” o “che tipo di formazione sarà richiesta?” il Politecnico di Bari, con il suo 96,5 per cento di occupati a cinque anni dalla laurea magistrale, ha dato vita al progetto “Polibus”, in collaborazione con ScuolAttiva, onlus impegnata nel contrasto alla povertà educativa e l’azienda di trasporti, Itabus. Uno sforzo che testimonia come l’ateneo sia da sempre fortemente impegnato nel sostenere l’orientamento alla scelta universitaria nelle scuole superiori.

Con il progetto “Polibus” il Politecnico non solo ha voluto rafforzare le proprie attività di servizio al territorio ma anche fornire strumenti utili a contrastare l’abbandono universitario. I dati CNVSU, Ministero Istruzione e Università, dicono che tra il primo e il secondo anno lascia l’università il 21,3 per cento degli

TPER

Un Polibus per scegliere bene

iscritti. Ciò, probabilmente a causa di scelte spesso non ponderate e di scarsa informazione. Nel concreto, l’attività ha inteso rendere gli studenti più consapevoli nel difficile compito della progettazione del proprio futuro presentando un vero e proprio laboratorio scientifico itinerante realizzato all’interno di un autobus a due piani. Una vera e propria vetrina esperienziale per divulgare le opportunità di studio e di ricerca che il Politecnico offre al territorio. “Siamo onorati di sostenere l’iniziativa Polibus, che unisce giovani e territorio – ha commentato in occasione della prima tappa Enrico Zampone, Amministratore Delegato di Itabus - i giovani sono al centro della nostra strategia. Per questo abbiamo deciso di essere al fianco del progetto, che investe su una formazione che li aiuti ad esprimere il loro potenziale e talento”. Il progetto ha portato il Polibus in 9 città di Puglia e Basilicata, da Lucera a Policoro, nelle 10 tappe previste, dal 17 al 27 febbraio. Sono stati coinvolti circa 1500 studenti, accompagnati da docenti e dirigenti di 9 scuole superiori. Il Polibus a due piani, appositamente attrezzato e ricono-

All’interno del Polibus quattro laboratori esperienziali per “assaggiare” l’offerta didattica e incuriosire i ragazzi sui temi scientifici.

scibile a distanza grazie alla colorata livrea, ha sostato nelle piazze e sedi scolastiche delle città in programma, secondo due turni, mattina-pomeriggio, in orari stabiliti: 8,30-13,30; 14,0017,00. Disponeva di tre laboratori tecnologici e di uno spazio per conferenze di approfondimento. Con accesso a gruppi, nel primo laboratorio gli studenti si sono sfidati nella costruzione di una struttura che fosse la più alta possibile ma che potesse reggere le vibrazioni di un terremoto simulato. Per costruirla hanno avuto a disposizione i pezzi del kit Lego Technic e la loro inventiva ha trovato soluzioni “ingegneristicamente” utili a mantenere intatta il più possibile la propria costruzione. Il secondo era un laboratorio di Intelligenza Artificiale da addestrare al riconoscimento di differenti immagini e stimoli fisici, anche

Nasce TPH2, la nuova società per gli impianti integrati di ricarica a idrogeno

AL LAVORO PER LA COSTRUZIONE DELLA RETE

Èstata

costituita presso

Tper SpA la nuova società TPH2, che rappresenta un primo punto di svolta di un percorso iniziato nell’autunno scorso quando il Gruppo Tper ha iniziato a lavorare al progetto-idrogeno come parte dell’energy mix destinato al trasporto pubblico locale nei due bacini di Bologna e Ferrara. Tper – a conferma della consuetudine di operare in partnership con soggetti che hanno sviluppato competenze specifiche di settore - aveva individuato con selezione pubblica un partner operativo-industriale in una azienda del Gruppo Wolftank, per la costituzione di una società che ora ha visto la luce. Un ulteriore passo nel percorso ecologico dell’azienda che continua a investire sull’uso di energia pulita per la transizione

energetica. Il Gruppo Wolftank, oltre alle referenze e capacità nel settore e una certificazione ESG, è pienamente allineato agli obiettivi di Tper. La sua mission aziendale comprende lo sviluppo di soluzioni per la decarbonizzazione delle attività dei propri clienti e partner.

TPH2 si occuperà di realizzare gli impianti integrati per la ricarica di idrogeno per gli autobus, secondo quanto previsto dalle scadenze del PNRR entro il 2026.

Trova in questo modo attuazione quanto già previsto nell’accordo firmato tra Comune di Bologna, Tper ed agenzia per la mobilità SRM per rinnovare il parco veicoli del servizio di trasporto pubblico locale con mezzi ad emissioni zero con 127 mezzi, una delle azioni di rinnovo della flotta circolante e delle infrastrutture essenziali

che rientrano nel percorso di decarbonizzazione urbana che punta alla neutralità climatica entro il 2030 di Bologna, inserita tra le 100 città europee a impatto zero nell’ambito della missione Horizon Europe della Commissione Europea.

Un analogo protocollo è in via di definizione con il Comune di Ferrara per 10 ulteriori mezzi, sempre finanziati dal PNRR.

La nuova società del Gruppo Tper è costituita tra Tper SpA (che ne detiene il 51%) e HGENERATION Srl, una società della divisione italiana (Wolfank Italy) del gruppo Wolftank, leader internazionale nello sviluppo e realizzazione di soluzioni per la mobilità ad idrogeno. La società sarà guidata da un consiglio di amministrazione composto da cinque membri, tre nominati da Tper e due da HGENERATION.

con l’uso di appositi sensori che registravano movimenti di persone ed oggetti. Il terzo laboratorio ha messo in luce le potenzialità della Realtà Aumentata al servizio della pratica professionalizzante in ambito ingegneristico ed architettonico. Con l’uso di visori per la realtà virtuale è stata proposta una passeggiata interattiva per immergere le ragazze ed i ragazzi in un percorso di scoperta di tecniche e tecnologie arricchito da spiegazioni su quello che vedono. Il quarto laboratorio, nelle sedi delle scuole del tour, ha

KEMPOWER

portato alla scoperta di Thymio, un robot educativo sul quale è stata svolta un’attività di reverse engineering (ingegneria inversa) e di applicazione del metodo scientifico.

I laboratori esperienziali non hanno avuto solo lo scopo di presentare alcune interessanti offerte didattiche del Politecnico di Bari ma anche, e soprattutto, quello di incuriosire i partecipanti ai temi della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica, favorendo in tal modo l’interesse, verso queste discipline.

Ricarica rapida per il più grande deposito nordico di autobus elettriciettrici

Ilpiù grande deposito di autobus elettrici dei paesi nordici è pienamente operativo nella città danese di Aalborg. Kempower, fornitore di tecnologia di ricarica rapida per veicoli elettrici, ha gestito l’installazione delle colonnine di ricarica rapida CC che ora possono caricare contemporaneamente oltre 100 autobus elettrici. Aalborg negli ultimi anni si è trasformata in una città altamente innovativa incentrata sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale. La città sta compiendo sforzi significativi per ridurre le proprie emissioni di CO2 e fornire un ambiente di vita più sano ai suoi abitanti. Parte di questa spinta prevede la conversione della totalità delle sue operazioni di trasporto pubblico locale in elettrico, ed è la prima grande città danese a farlo. GodEnergi A/S ha

installato presso il deposito 124 caricabatterie Kempower Satellite, collegati a 18 unità di alimentazione Kempower. Inoltre, sono stati installati sei trasformatori nell’area locale e presso la struttura sono stati posati oltre 20 km di cavi, in grado di fornire la potenza equivalente per accendere contemporaneamente oltre 40.000 televisori a schermo piatto. La struttura dispone anche di Kempower ChargEye, un sistema completo di gestione della ricarica basato su cloud. Kempower ChargEye consentirà a GodEnergi A/S di monitorare e gestire facilmente le operazioni quotidiane sia dei caricatori che degli autobus elettrici, ottimizzando continuamente la potenza di ricarica e garantendo che gli autobus abbiano una carica sufficiente per funzionare secondo il programma.

Ecco chi fornisce la città danese dal trasporto più sostenibile
di Lino Sinari Bari
MOBILITÀ 55 N° 317 marzo 2023
Il 21,3 per cento degli studenti abbandona l’Università entro il 2° anno. L’orientamento è una priorità.

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ALTERNA ALLA GAMMA DI VEICOLI ELETTRICI DI BRIXIA MOBILITY SI AGGIUNGE FOTON

La determinazione che scava la pietra

ALLA RESPONSABILITÀ DELLA GESTIONE DI ALTERNA (E ANCHE DEI MARCHI CON PRODOTTI ENDOTERMICI, E QUINDI PIAGGIO E ISUZU), L’AD ALICE PULICI HA DESIGNATO MASSIMO PORTALUPI, DA ANNI SUO BRACCIO DESTRO E OGGI FORTEMENTE MOTIVATO A TRASMETTERE ALLE AZIENDE QUEL MESSAGGIO DI SOSTENIBILITÀ CHE DAL QUARTIER GENERALE DI BRESCIA È PARTITO CON LARGO ANTICIPO RISPETTO ALLA CONCORRENZA.

na nuova goccia blu cade nel fresco oceano immaginato da Alterna quale matrice pulita nella quale nuoteranno i mezzi di trasporto professionale del futuro. Fantascienza? Non proprio, a giudicare dai passi che sono stati compiuti fin qui dalla visionaria Alice Pulici, che non si è certo limitata alle chiacchiere ma che sta da tempo dando forma concreta al suo sogno: offrire una mobilità a zero emissioni a tutte le aziende che vogliano incamminarsi seriamente verso il futuro. Perché Alterna nasce sì come una visione, ma oggi è una realtà con un portafoglio declinato su alcune delle soluzioni elettriche più intelligenti oggi disponibili sul mercato, che il Gruppo Brixia attraverso le sue concessionarie, di cui Pulici è il numero uno, sta facendo conoscere e provare ad una platea di utilizzatori finali sempre più ampia.

“Per noi quest’anno - ci spiega Alice Pulici, AD Brixia Mobility - è prioritario dare una spinta importante all’elettrico, intanto perché siamo intimamente convinti che la mobilità a zero emissioni possa cambiare, in meglio, la vita di tutti noi, e poi perché questa è la direzione che hanno preso le Istituzioni, a cominciare dall’Europa. Abbia-

BRIXIA MOBILITY

mo diverse gamme con le quali siamo pronti ad andare incontro alle più disparate esigenze di trasporto, e oggi siamo orgogliosi di annunciare l’ingresso nella nostra grande famiglia del marchio Foton”. È stato ampiamente previsto come il percorso verso una mobilità CO2 free non si possa coprire con un solo salto, ma Alterna, già attivissima nel prendere contatto con le aziende che saranno interessate a trasportare il proprio business in modo pulito ed efficiente, ha già predisposto anche i necessari pacchetti di consulenza per “il prima”, “il durante” e “il dopo”.

Originaria di Monza, bresciana di adozione, sposata e mamma di un bimbo che ad aprile compirà un anno, Alice Pulici, una Laurea in Economia e Commercio e un Master in Economia e Management in Bocconi, è approdata in Brixia nel 2014 come CFO. Oggi è l’AD di Brixia Mobility.

Alkè è un’azienda italiana con oltre 25 anni di esperienza che produce e vende in oltre 40 paesi del mondo veicoli elettrici per trasporto, logistica ed altre operazioni multifunzionali o speciali. L’ATX può essere declinato in varie versioni, dal pianale di carico con sovrasponde alle vasche per asporto rifiuti.

I 3 ruote elettrici RAP, distribuiti in esclusiva per l’Italia da VEM, sono concepiti per ottimizzare le attività di delivery e micrologistica. La gamma di cargo scooter RAP nasce con il preciso obiettivo di offrire soluzioni ideali per il trasporto e la micrologistica nel rispetto dell’ambiente ad un prezzo competitivo.

Il prodotto di punta di Green-G è ecarry, pensato per la viabilità urbana e i centri storici. 180 centimetri di larghezza, 520 di lunghezza e 195 di altezza, un autotelaio studiato per accogliere, nella versione raccolta rifiuti, una vasca di oltre 5 mc, ha una portata utile di 1.700 kg e una massa complessiva a terra di 35 quintali.

La gamma Maxus si articola oggi sullo small LCV eDeliver 3 e sul mid-large eDeliver 9. Il primo offre un vano di carico fino a 6,3 m3 ed è disponibile a passo corto o a passo lungo. eDELIVER 9 vanta volumi di carico fino a 12,33 m3, pensati per rispondere alle più disparate esigenze di business.

“Alterna - conferma Pulici - offrirà ai professionisti che sceglieranno i nostri veicoli un’assistenza personalizzata a 360 gradi, e non parliamo solo della scelta e della configurazione del mezzo più adatto, ma anche dell’individuazione della soluzione migliore per la ricarica e l’eventuale installazione delle colonnine. Anche vero è che molti dei nostri prodotti sono ultra leggeri e basta connetterli ad una classica presa industriale per avere un rabbocco di energia completo durante la notte, sufficiente a garantire il funzionamento per tutta la giornata successiva”.

Massimo Portalupi nuovo responsabile della gamma leggeri AD OGNI AZIENDA IL VEICOLO GIUSTO

Non solo Alterna con i suoi brand elettrici ma anche Piaggio e Isuzu con gli endotermici: il portafoglio di Brixia Automotive quanto a veicoli commerciali leggeri è vasto, e Alice Pulici ha voluto assegnare la responsabilità dell’intera gamma a Massimo Portalupi, suo storico braccio destro, fin qui a capo di Fortruckers, concessionaria veicoli industriali Ford Trucks. “Era importante - ci racconta Massimo - unificare sotto la stessa guida tutta la gamma, in modo da poter dare sempre una risposta certa al cliente, qualunque sia la sua necessità. Proponiamo l’elettrico e il cliente non è ancora convinto? Lo soddisfiamo con l’endotermico: ma direttamente, senza costringerlo a cambiare interlocutore”. Una famiglia numerosa dunque quella che passa nelle mani di Portalupi che comprende, oltre ai già menzionati Piaggio e Isuzu, tutti i brand elettrici di Alterna e dunque Maxus, Wuhzeng, Alkè, RAP, Green-G, Tekne, Sevic e, da oggi, anche Foton. “L’accordo con Foton nasce dalla visione imprenditoriale che Alice ha da sempre sull’elettrico e dai buoni rapporti con Foton Truck Italia e con il suo CEO Enrico Palandri, che sta portando avanti il progetto di espansione del brand nel nostro Paese”. Foton si presenterà inizialmente sul mercato italiano con un 6 ton e un

Il 3MX è un commerciale a tre ruote completamente elettrico prodotto dal gruppo Wuzheng che in Cina è leader del segmento. Disponibile tra le altre in versione pick-up, con portellone posteriore e sponde laterali apribili, e Cargo Box, che permette di trasportare la merce al riparo da occhi indiscreti.

Tekne Aternus è un veicolo 100 per cento elettrico adatto al trasporto di persone, sia turistico, con un microbus elettrico sightseeing, che urbano, ma anche di merci, grazie ad una struttura robusta, compatta e modulare che si presta a qualsiasi allestimento e personalizzazione per le esigenze più disparate.

4,25 guidabile con patente B; in un secondo momento arriveranno il 3,5, il 16 e il 18 ton. “Il primo 6 ton allestito boxato sponda per la distribuzione urbana - si rallegra Massimo Portalupi - è in arrivo a giorni ed è già stato conferito in comodato”. Il manager ha messo a punto anche una squadra commerciale all’altezza di un compito non banale. “Abbiamo due collaboratori su Milano e due su Brescia, abbiamo da poco inserito un venditore giovane che vogliamo diventi un vero e proprio specialista della gamma elettrica, e nel corso dell’anno aggiungeremo un’altra risorsa. La loro non è una missione facile: si tratta di spiegare alle aziende che insieme a noi avranno l’opportunità di anticipare i tempi e prepararsi a quella mobilità elettrica che per ora è un’opzione, ma a breve diventerà un obbligo”.

Il V500e di Sevic utilizza un’architettura intelligente con strutture di carico intercambiabili. Sono disponibili box cargo per consegne in ultimo miglio, box personalizzati per servizi postali, pianali comuni e molte altre soluzioni personalizzate. Per le richieste di efficienza e affidabilità operativa nel rispetto di budget pianificati.

Massimo Portalupi ha da oggi la responsabilità della gamma leggera proposta dalle concessionarie del Gruppo Brixia.

Udi Cristina Altieri Brescia
III N° 317 marzo 2023 ATTUALITÀ

SIFÀ IL 2022 SI È CHIUSO CON UN FATTURATO DI 240 MILIONI E OLTRE 40 MILA VEICOLI IN FLOTTA

Guardiamo avanti con grande ottimismo

IN ATTO, CHE HA IMPATTATO FORTEMENTE ANCHE SUL SETTORE AUTOMOTIVE, LE PREVISIONI DI INIZIO ANNO E I 202 MILIONI DI EURO DEL 2021.

IFÀ, Società che opera nel settore del Noleggio a Lungo Termine di veicoli e flotte aziendali, ha chiuso il 2022 in crescita rispetto all’anno precedente, con un fatturato pari a 240 milioni di euro e una flotta gestita di oltre 40.000 unità, con 12.700 nuovi ordini.

In un contesto segnato da una congiuntura economica negativa, per via delle conseguenze della pandemia e della crisi russo-ucraina, che ha avuto una ricaduta diretta sul settore automotive,

Sl’Azienda ha tenuto alta la qualità del proprio servizio consolidando ulteriormente la propria presenza su tutto il territorio. Sono state infatti superate le previsioni per il 2022 di inizio anno, che si assestavano sui 234 milioni di fatturato, con 38.000 veicoli in flotta. “Anche se dal punto di vista sociale - ha spiegato l’Amministratore Delegato di SIFÀ Paolo Ghinolfi - la pandemia sembra superata, nel mercato automotive viviamo ancora le conseguenze del fermo degli impianti con il conseguente ritardo nella consegna dei veicoli nuovi. La crisi russo-ucraina ha poi aggravato

questa situazione e innescato un aumento generalizzato dei prezzi. Abbiamo lanciato l’iniziativa del noleggio del nostro usato ‘fresco’ e scelto di non vendere le autovetture di seconda mano per metterle a disposizione dei clienti in attesa di un nuovo veicolo. Inoltre, anche nei momenti di maggiore difficoltà, si è deciso di mantenere un costante presidio su tutto il territorio nazionale, tanto da non aver mai fatto ricorso alla cassa integrazione, nell’ottica di tutelare i nostri clienti e tutti i collaboratori che lavorano con impegno e dedizione nella nostra realtà aziendale”. Nel 2022 l’Azienda ha messo a disposizione dei propri Clienti nuovi servizi importanti quali: la DKV + CHARGE, una carta carburante “ibrida” che consente sia di ricaricare i veicoli elettrici sia di effettuare rifornimento di carburante senza contanti presso un’estesa rete di stazioni di rifornimento multibrand, comprese le pompe bianche; la gestione semplificata del Telepass e la stazione di ricarica mobile da 22 kW Juice Booster. Il 2023 sarà per SIFÀ un anno pieno di novità e di servizi da

FORD PRO

Ranger “Best 4x4 & Pickup” ai COTY al femminile SONO BELLO E PRESTANTE, E OVVIAMENTE PIACCIO

Il nuovo Ford Ranger è ufficialmente il “Miglior 4x4 & Pickup” secondo il Women’s World Car of the Year. Il Women’s World Car of the Year è assegnato da una giuria composta da 63 giornaliste del settore automobilistico provenienti da 45 Paesi nei cinque continenti, ed è l’unica giuria interamente femminile nel mondo automotive.

I veicoli, suddivisi in sei categorie, vengono valutati per sicurezza, guida, comfort, tecnologia, design, efficienza, impatto sull’ambiente e rapporto qualità-prezzo. La giuria ha attribuito il titolo al Ford Ranger positivamente colpita dalle sue grandi capacità, commentando: “È un pickup affidabile, elegante e carismatico - ha dichiarato Liz Pelling, responsabile della comunicazione di Ford Pro Europa - e si muove con agilità su qualsiasi terreno. È efficiente come un fuoristrada, ma ancora più pratico, grazie al suo vano

di carico. Il nuovo Ford Ranger è il più robusto e tecnologico di sempre, ricco di soluzioni innovative di design e ingegneria, realizzate dai nostri team in tutto il mondo ed è venduto in oltre 180 Paesi. Ringraziamo la giuria del Women’s World Car of the Year per questo premio, che riconosce il fascino globale riscosso dal Ranger”. La gamma Ranger spazia dal modello XL, versatile in ogni condizione di lavoro, al Raptor, un pick-up dalle prestazioni estreme. Le nuove caratteristiche e le dotazioni di bordo includono gli interni digitali ad alta tecnologia, i pratici sistemi scorrevoli di ritenuta del carico e il nuovo portelle posteriore, che, ribaltandosi, si trasforma in un banco di lavoro dotato di supporti per morse e di metro incorporato.

La nuova generazione è il risultato di oltre 5.000 interviste e decine di workshop realizzati con i clienti, un

aggiungere all’attuale offerta. “L’obiettivo - ha commenta Ghinolfiè quello di continuare il lavoro per consolidare un presidio sempre più capillare e vicino ai clienti su tutto il territorio nazionale. Saranno implementate attività di mobility management dedicate alle aziende. Nello specifico, i consulenti SIFÀ affiancheranno le imprese nell’elaborazione di un Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro per rispondere agli adempimenti di legge. Inoltre, calcoleranno le emissioni di CO2 e degli altri inquinanti, con relativo report specifico sul risparmio di CO2 portato dalle azioni di mobility management. Sono previsti anche dei programmi di affiancamento per la formazione di mobility manager aziendali oppure valutare l’outsourcing della funzione”.

L’impegno sulla sostenibilità è un valore distintivo di SIFÀ già da anni, dal momento che già nel 2019 l’azienda ha lanciato

il progetto strategico Circular Mobility. Un’iniziativa ispirata ai principi dell’economia circolare, che delinea un modello innovativo in cui tutti i protagonisti della filiera automotive contribuiscono, in una visione di sistema, a costruire una mobilità sempre più attenta alla salvaguardia delle risorse ambientali. “Con il nostro progetto Circular Mobility – ha spiegato Ghinolfi – anche per tutto il 2023 vogliamo essere un aggregatore di idee, di visioni, di rapporti tecnici, economici e sociali per portare una nuova cultura del Noleggio a Lungo Termine e della mobilità nella logica dell’economica circolare. Come SIFÀ siamo pronti a fare la nostra parte con l’obiettivo di elettrificare il più possibile il parco circolante e già da tempo abbiamo costituito una divisione per la transizione elettrica delle flotte, oltre a mettere a disposizione una serie di prodotti e servizi in questa direzione”.

meticoloso processo grazie al quale è stata definita l’evoluzione del pickup best-seller in Europa sulla base delle reali condizioni di utilizzo. Il nuovo Ranger compete ora per il titolo ge-

nerale: il vincitore sarà annunciato sul canale YouTube del Women’s World Car of the Year alle 12:00 CET dell’8 marzo 2023, Giornata Internazionale della Donna.

Paolo Ghinolfi è il fondatore e Ammministratore Delegato di SIFÀ: il 2023 dell’azienda di noleggio si preannuncia denso di novità soprattutto sul fronte dei servizi. di Greta Rossi Reggio Emilia
“L’obiettivo è quello di consolidare una rete sempre più capillare e vicina ai clienti su tutto il territorio nazionale”.
LA SOCIETÀ ITALIANA FLOTTE AZIENDALI CONTINUA A CRESCERE SUPERANDO, NONOSTANTE LA CRISI ECONOMICA GLOBALE
IV N° 317 marzo 2023 NOLEGGIO

KOELLIKER CAR&VAN PROTAGONISTA CON IL MARCHIO MAXUS

VENDERE L’ELETTRICO CI RIESCE BENE

NEL 2022 SONO STATI I DEALER BEST SELLER IN ITALIA ED È PER QUESTO CHE KOELLIKER HA

ALZATO L’OBIETTIVO PER L’ANNO IN CORSO. SARÀ CHE I DUE SOCI NUTRONO UN INFINITO ENTUSIASMO PER QUESTA PROFESSIONE.

BIO

FABIO MELISSANO

GABRIELE PIRAS

ue amici con la passione per i motori e una storia professionale che ne è da sempre lo specchio e che ad un certo punto del loro percorso decidono di unire know how e forze e di credere in un marchio affacciatosi solo di recente sulla scena del nostro Paese ma già diventatone un assoluto protagonista. Così parte l’avventura di Gabriele Piras e Fabio Melissano, titolari della Car&Van di Cagliari, concessionaria con diversi mandati, tra cui quello per il marchio Maxus, la cui gamma tanto successo sta riscuotendo grazie non solo al valore dei mezzi, ma anche alla strategica organizzazione del network che Koelliker ha saputo in pochi mesi mettere a punto. “Car&Van nasce nel 2017 - inizia a raccontarci Gabriele Piras - inizialmente come concessionaria multimarca di usato, con un ampio parco auto di proprietà, ma anche come sub concessionaria per alcuni dealer ufficiali. Nel 2019 entriamo a far parte della rete ufficiale dei concessionari American Division in esclusiva

Dper tutta la Sardegna. Nel tempo ci siamo però specializzati nella vendita di veicoli commerciali, dedicando sempre più risorse a questo settore che riteniamo più stimolante e redditizio sotto vari aspetti”. I due imprenditori si conoscono nel corso di un evento organizzato dalla concessionaria per la quale Melissano lavora: l’amicizia prosegue e nel 2019 Fabio si dimette e diventa socio al 50 per cento della Car&Van, portando in dote tutto il know-how acquisito fino a quel momento sul mondo dei veicoli commerciali e da lavoro.

“La nostra sede - interviene Fabio - si trova nella zona industriale Casic di Elmas, vicino all’aeroporto, dove si trovano tutte le aziende più importanti di trasporto e anche molti dei nostri competitor. La struttura è composta da un salone espositivo suddiviso in varie aree, di cui una dedicata a Maxus, e le altre ai vari veicoli elettrici di cui abbiamo il mandato. All’esterno è invece organizzato un ampio piazzale con i veicoli in pronta

37 anni, sposato e padre, inizia a lavorare a 17 anni nell’azienda di logistica e trasporto di proprietà del padre. Scopre che la sua passione sono i veicoli commerciali e industriali ed inizia un percorso di studi tecnici. Dopo un’esperienza in una concessionaria Mercedes-Benz, accetta la proposta di Piras e diventa socio al 50 per cento della Car&Van.

45 anni, sposato, padre di 2 figlie, fin da giovane appassionato dei motori, subito dopo il diploma inizia il percorso giornalistico presso un quotidiano locale, lavorando contemporaneamente per una concessionaria di auto. Oggi è titolare della Car&Van Srl (concessionaria ufficiale di Maxus, Isuzu Bus, Wuzheng, Evum, B-on) e direttore della testata Formula Motori.

consegna e un’area dedicata ai parcheggi dei clienti e del personale. Ad oggi contiamo nel nostro organigramma cinque dipendenti, di cui due dedicati all’amministrazione e all’ufficio acquisti e gli altri all’area commerciale e al rapporto col cliente. Disponiamo inoltre di varie collaborazioni con alcuni venditori che coprono varie zone del nostro territorio”. La collaborazione con il gruppo Koelliker inizia nel 2021, ma il mandato ufficiale Maxus arriva solo l’anno scorso. “La nostra clientela - riprende Piras - è

di Alberto Caspani Cagliari
VI N° 317 marzo 2023 ATTUALITÀ

molto varia ma attualmente stiamo lavorando bene soprattutto con le società di noleggio e i centri logistici che necessitano di veicoli commerciali elettrici con un’ampia autonomia e robustezza. Esattamente come i Maxus, adattabili alle varie tipologie di allestimenti a seconda dei prodotti che devono trasportare. Si va dai coibentati alle sponde idrauliche, ai ribaltabili. Possiamo dire di essere stati i primi ad occuparci di allestimenti speciali sui Maxus elettrici: ad esempio sulla versione furgone dell’eDeliver 9 a passo lungo abbiamo realizzato vari scuolabus da 22 posti, che a breve consegneremo ai nostri primi clienti, con pedane disabili. Abbiamo fornito alla Sardinia Trasport che opera per il committente Grendi SPA diversi Maxus eDeliver 9 equipaggiati con sponda idraulica a battuta da 10 quintali, insieme ai nostri partner Pollicelli e Altimani Lift: si tratta di una soluzione che garantisce la stessa percorrenza del mezzo non allestito, grazie all’installazione di un impianto elettrico separato e batterie al litio aggiuntive che assicurano un’autonomia alle sponde di 24 ore di lavoro continuo. Anche sull’eDeliver 3 a passo lungo, realizzato per il cliente ParkinGo di Cagliari, abbiamo fatto alcune modifiche riuscendo ad ospitare fino a nove posti e garantendo un ampio bagagliaio per le valigie dei passeggeri in partenza o in arrivo”.

Il marchio Maxus è approdato in Italia, tramite il Gruppo Koelliker, con l’eDeliver 3 e l’eDeliver 9. Il primo, disponibile a passo lungo con una capacità di carico fino a 6,3 m3, passo corto fino a 4,8 m3 e chassis cab, è dotato di un pacco batteria da 50 kWh, con potenza di 122 cavalli, che garantisce fino a 370 km di autonomia e una portata utile di circa 900 kg. L’eDeliver 9 nelle versioni L2H2, L3H2 e L3H3 può

2i veicoli, sempre elettrici, che dovrebbero nei prossimi mesi arricchire la gamma Maxus. Si sono visti all’IAA di Hannover dello scorso autunno: un light truck con cabina singola a tre posti, e il pick-up T90 EV. 213 km di autonomia il primo, 330 il secondo.

invece essere equipaggiato da un pacco batteria da 51,5, da 72 o da 88,55 kWh, mentre la variante chassis cab, L3 o L4, è dotata di un pacco batteria da 65 kWh. L’autonomia può arrivare fino a 296 Km con la batteria più grande e la portata utile fino a 1.200 kg. Il van arriverà quest’anno anche con il diesel 2.0 da 150 CV, quattro cilindri 16 valvole, doppio sistema EGR e sistema di bilanciamento a doppio contralbero. “Non è ancora arrivato nessun esemplare in sede di questa variante termica - precisa Piras - eppure abbiamo già tantissimi ordini. E aspettiamo anche nuovi prodotti come l’MPV full electric di lusso Mifa e il T-90, il primo pick-up elettrico in Europa. I Maxus soddisfano tutte le esigenze che i clienti cercano: volume di carico, comfort, look esterno, tecnologia a bordo e autonomia. I Maxus sono apprezzati anche per la robustezza dei materiali. In particolare, e questo ci è stato

confermato dagli allestitori, il telaio è realizzato con materiali resistenti, su cui poter intervenire con varie modifiche. l Maxus inoltre presentano un abitacolo molto confortevole, curato nei dettagli ed esteticamente sono impreziositi da elementi stilistici che in genere apprezziamo nei SUV premium, come le prese d’aria sul frontale, un’ampia calandra a nido d’ape e la cornice cromata. Al volante si ha quasi la sensazione di guidare un’auto di categoria superiore”. Massima affidabilità anche sul fronte assistenza. “Dopo un’attenta analisi abbiamo deciso di affidare il post-vendita - conclude Melissano - a PR motori, capitanato dal nostro amico Cristian Pilloni, che dispone di una sede in ogni provincia della Sardegna, di oltre 112 dipendenti e di varie officine mobili. Grazie a questa partnership, possiamo garantire assistenza H24 a tutti i nostri clienti. In generale affrontiamo l’anno con grande ottimismo e soddisfazione: nel 2022 siamo stati i dealer che hanno venduto di più in Italia, ed è per questo che Koelliker ha alzato il nostro obiettivo di vendita per il 2023. A ragione, visto che nel primo bimestre abbiamo raccolto quasi 100 contratti. Ringraziamo per la fiducia i nostri clienti, ai quali stiamo offrendo un prodotto per il quale quotidianamente ci confermano il loro entusiasmo”.

KOELLIKER

Sboccia l’amore con Pininfarina

IL CLIENTE AL CENTRO ANCHE SUL TEMA DESIGN

Dall’incontro tra Koelliker e Pininfarina, aziende leader nei rispettivi settori di mobilità e design, è nata una partnership che le vedrà impegnate nei prossimi mesi del 2023 in un progetto di definizione della nuova esperienza cliente del Gruppo Koelliker. Design è un termine chiave per Koelliker, attorno al quale il distributore milanese ha definito la sua nuova strategia e il modo di vivere il cliente, che sempre di più viene posto al centro di ogni scelta. Il Gruppo ha iniziato il proprio percorso di crescita e cambiamento dal 2021, data che ha visto l’arrivo di Marco Saltalamacchia come CEO & Executive Vice President, segnando così il primo passo nella realizzazione della nuova strategia aziendale, e di un rinnovamento che parte dall’interno. Del tutto nuova, infatti, è la prima linea aziendale, che vede ai vertici di ogni reparto manager con una forte esperienza automotive, in grado di trasferire il proprio know-how per accrescere il valore del Gruppo.

L’obiettivo di Koelliker è diventare un hub della mobilità sostenibile ed un riferimento per i clienti – privati e business – ai quali il Gruppo vuole proporre un’ampia scelta di soluzioni, in modo sempre più innovativo e coinvolgente.

E se da un lato il rinnovamento interno parte dalle persone, dall’altro è sempre alle persone che vuole arrivare, immergendole in un ambiente nel quale i valori del Gruppo siano visibili. Quando si parla di design e di stile discendenti dal campo automotive, non si può che parlare soprattutto di un nome: Pininfarina.

La Car & Van di Cagliari è stata la prima concessionaria ad occuparsi di allestimenti speciali sui Maxus elettrici: dai coibentati alle sponde idrauliche ai ribaltabili.

Icona del design italiano nel mondo, oltre ad aver contribuito a scrivere la storia dell’industria automobilistica globale, Pininfarina si occupa da tempo anche della progettazione di customer experience esclusive che coniughino il mondo fisico e quello digitale attraverso l’estetica e la tecnologia.

Questa partnership segna per Koelliker un passo decisivo nell’innovazione ed evoluzione del Gruppo.

Il nuovo progetto di design si basa su tappe temporali ben definite, in uno studio approfondito che Pininfarina condurrà a diretto contatto con Koelliker, con

i suoi dipendenti e la loro quotidianità. Il tutto darà vita ad una nuova esperienza cliente, in linea con la strategia del Gruppo e di supporto ai progetti futuri. “Koelliker è un’azienda che sta attuando una rivoluzione a 360 gradi. Siamo partiti dall’interno, con il rinnovamento dei team, che adesso sono gestiti da manager di forte esperienza nell’automotive o in settori affini,” dichiara Marco Saltalamacchia, CEO & Executive Vice President del Gruppo Koelliker. “Un’evoluzione ed innovazione che coinvolgono le nuove strategie di vendita, di marketing, di comunicazione e gli obiettivi di lungo termine, che per raggiungere la piena realizzazione hanno bisogno di partner di assoluta eccellenza. Per tutta la parte relativa al design non abbiamo avuto dubbi: Pininfarina è stata la prima realtà alla quale abbiamo pensato, e ci seguirà in questo progetto di crescita e valorizzazione del brand. Non vediamo l’ora di mostrare i frutti del progetto, e far scoprire la nuova Koelliker”.

“La scelta di Koelliker di affidarci il design della nuova esperienza cliente è per noi motivo di orgoglio – afferma Silvio Pietro Angori, CEO del Gruppo. “Oltre alla conoscenza del mondo automotive e delle sue dinamiche - da più di novant’anni - metteremo in campo tutte le nostre competenze cross-settoriali dall’automotive, all’experience design all’architettura, per innovare e valorizzare il brand Koelliker realizzando spazi capaci di soddisfare al meglio le esigenze dei clienti del nostro Partner”.

Marco Saltalamacchia è dal dicembre del 2021 il CEO ed Executive Vice President del Gruppo Koelliker.
VII N° 317 marzo 2023 ATTUALITÀ

RENAULT TRUCKS LANCIATO IN ITALIA IL NUOVO TRAFIC RED EDITION

Al lavoro sì, ma con stile

Con il boom dell’e-commerce, delle consegne e dell’attività edilizia, il mercato del prodotto LCV ha visto una crescita notevole e il nuovo renault Trucks Trafic Red Edition, appena lanciato in Italia, si propone come strumento di lavoro ideale per trasportatori, negozianti e professionisti della ristorazione.

Il modello presenta una griglia cromata e un paraurti e una barra laterale verniciata in tinta con la carrozzeria; i dettagli color scarlatto sono un richiamo all’identità di Renault Trucks: all’interno il pomello del cambio

DETTAGLI ROSSI, TARGHETTE E PERSONALIZZAZIONI PER QUESTA NUOVA VERSIONE IDEATA PER CONIUGARE ALLA LEGGENDARIA VERSATILITÀ DEL MODELLO UNA NOTA DI CLASSE. DISPONIBILE IN VERSIONE FURGONE, DOPPIA CABINA, PIANALE E COMBINATA, IL VAN FRANCESE È COPERTO DA ASSISTENZA 24/7.

è bordato di rosso e dello stesso colore sono anche le cinture di sicurezza. Anche il coprimozzo è verniciato in questo colore caratteristico. Con la targhetta distintiva di Renault Trucks ben visibile sulla carrozzeria, il Trafic Red Edition è disponibile in otto colori: bianco ghiacciaio, rosso carminio, rosso magma, grigio Highland, grigio cometa, grigio urbano, nero notte e blu cumulo. all’interno della personalizzazione Trafic Red Edition. Sono disponibili ulteriori grafiche esterne nella versione “Exclusive”. Sia che venga utilizzato per il trasporto di attrezzature o

HANKOOK

come officina mobile, il Trafic Red Edition è in grado di soddisfare le esigenze delle molteplici attività commerciali. Per facilitare le operazioni di carico e scarico, il furgone è dotato di una intercapedine sotto il sedile (opzionale) che consente di poter sfruttare una lunghezza di carico fino a 4,15 m, ideale ad esempio per trasportare condotte o tubi.

L’illuminazione a LED del vano di carico garantisce una visibilità ottimale. Inoltre, il veicolo è dotato di una presa posteriore da 12 V e di una serie di anelli di ancoraggio nella zona di carico per fissare e trasportare in

sicurezza tutte le tipologie di materiali, nonché di una capacità di traino fino a 2,5 tonnellate.

La capacità di carico fino a 8,9 m3 consente agli operatori di trasportare le attrezzature e gli strumenti necessari per la loro attività.

Tutte le versioni che servono ai pro

Il Trafic Red Edition è disponibile in versione furgone (L1H1, L1H2, L2H1, L2H2), doppia cabina (L1H1 e L2H1), pianale (L2) o combinata (L1H1 e L2H1). La versione L1 corta (5 m) è adatta al parcheggio in spazi urbani standard. La ver-

Fornitore di primo equipaggiamento del VW ID. Buzz

E LA CARICA DURA DI PIÙ!

L’ID. Buzz si affida agli pneumatici premium di Hankook. Viene impiegato il Ventus S1 evo 3 ev, sviluppato appositamente per il primo equipaggiamento dei veicoli a batteria. A differenza del van ID. Buzz Cargo ordinabile con gli pneumatici entry-level da 18 pollici, il van elettrico ID. Buzz può essere anche ordinato con la versione da 21 pollici. In questa combinazione fa il suo debutto il primo pneumatico premium per autovetture Hankook con indice di carico “HL”. Una delle sfide più particolari durante la fase di sviluppo, durata circa due anni e mezzo, è stata la regolazione degli

pneumatici in vista del peso totale consentito molto elevato della VW ID. Buzz e la dinamica di guida distintiva rispetto a un’autovettura. “Hankook e Volkswagen - ha affermato Sanghoon Lee, Presidente di Hankook Tire Europe - collaborano con successo da molti anni. Lo sviluppo degli pneumatici per la VW ID. Buzz rappresenta un ulteriore momento saliente di questa collaborazione. Siamo orgogliosi che questo veicolo che ricorda il “Bulli” originale famoso in tutto il mondo, venga equipaggiato con pneumatici Hankook”.

Con la versione da 18 pollici del Ven-

sione bassa H1 (meno di 2 m) consente l’accesso ai parcheggi sotterranei. L’interno è concepito come un vero e proprio ufficio mobile.

L’abitacolo è dotato di un sedile passeggero con schienale ribaltabile che si trasforma in un piano di lavoro stabile e funzionale. La plancia con venature di alluminio presenta un display

principale digitale a colori da 4,2” e uno schermo centrale touch screen da 8” con replica dello smartphone, oltre a un caricatore a induzione. L’area di guida si completa con vani porta oggetti comodi e facilmente raggiungibili con una capacità totale di carico di 88 litri. Il Trafic Red Edition è disponibile con quattro motorizzazioni che coprono una gamma di potenze da 110 a 170 CV, e di un cambio automatico a doppia frizione. Per la sicurezza del conducente, del carico e di tutti gli utenti della strada, il van è dotato di un ampio parabrezza e di fari full LED, nonché di sistema ESC di serie che aiuta il conducente a mantenere il controllo e a evitare il ribaltamento del veicolo in situazioni critiche, di un radar anteriore e posteriore, di un sistema di avviso di superamento della corsia, di un sistema di assistenza al vento laterale e di un sistema di avviso dell’angolo cieco. Infine, è dotato di serie del sistema Extended Grip che consente di guidare il veicolo su tutti i tipi di terreno. Renault Trucks mette la propria esperienza nel settore dei veicoli pesanti e la capillarità della propria rete di distribuzione e riparazione (1.400 punti vendita in Europa) al servizio dei suoi clienti LCV. Renault Trucks offre appuntamenti rapidi, orari di apertura prolungati (compreso il sabato mattina), disponibilità di ricambi e interventi di riparazione e manutenzione eseguiti da tecnici esperti e preparati. Il Renault Trucks Trafic Red Edition è coperto da una garanzia di due anni sui ricambi e sulla manodopera e da un’assistenza in caso di guasto 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

tus S1 evo 3 ev, Hankook mette a disposizione della famiglia ID. Buzz pneumatici con caratteristiche esemplari. Oltre ad essere caratterizzato da un’eccellente stabilità lo pneumatico premium appositamente progettato per i veicoli elettrici trasferisce con sicurezza sulla strada la coppia motrice superiore alla media. La base per la struttura robusta del Ventus S1 evo 3 ev è costituita da una carcassa a doppio strato realizzata appositamente con una fibra ad alte prestazioni che combina perfettamente stabilità e peso ridotto. Ci sono inoltre i vantaggi del design del battistrada accurata-

mente progettato che garantisce un eccellente comfort acustico. Di conseguenza, le emissioni acustiche di per sé molto basse nei veicoli elettrici diminuiscono ulteriormente in modo significativo. Un’altra caratteristica del Ventus S1 evo 3 ev è costituita dall’elevata resistenza all’abrasione grazie alla mescola del battistrada appositamente progettata per coppie motrici elevate. Infine, rispetto a uno pneumatico analogo con etichetta B, lo pneumatico con etichetta A può contribuire a un aumento dell’autonomia fino a 30 chilometri per carica della batteria.

Non solo prodotto: Renault Truck mette a disposizione delle aziende clienti un network capillare che vanta 1.400 punti in Europa per un’assistenza, in caso di guasto, garantita 24/7.
VIII N° 317 marzo 2023 IN ANTEPRIMA
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MERCEDES-BENZ VANS INTERVISTA A ANDREA VERDOLOTTI, MARKETING MANAGER

TRATTIAMO GLI ELETTRICI COME VAN “NORMALI”

CHIUSO IL 2022 CON UN +15 PER CENTO

NELLA VENDITA DI E-VAN, L’AZIENDA TEDESCA

STA RIORGANIZZANDO LA PROPRIA RETE DI PRODUZIONE EUROPEA PER RAFFORZARE

L’INTERA CATENA DI VALORE.

n anno nel segno dell’ampliamento e del consolidamento dell’elettrico, ma senza grandi rivoluzioni. Il 2023 permetterà a Mercedes-Benz Italia di completare l’offerta dei modelli presenti sul mercato nazionale, affinché il cliente disponga non solo di veicoli classe mid e large, ma anche “small”. Entro il primo trimestre, infatti, sono previsti i lanci dei nuovi e-Citan ed EQT in aggiunta agli analoghi endotermici commercializzati da circa un anno e mezzo, per andare coprendo sia le esigenze di gamma per il trasporto cose che persone (grazie anche alla comune autonomia di circa 300 chilometri).

Piccoli veicoli in forte crescita

“Nonostante le difficoltà globali emerse lo scorso anno nella fornitura dei ricambi e della logistica - evidenzia Andrea Verdolotti, Responsabile Marketing Veicoli Commerciali Mercedes Benz Italia - nel 2022 sono stati

consegnati circa 411mila mezzi a livello internazionale, facendo registrare un significativo +4 per cento per le nostre vendite, con ottime performance soprattutto da parte degli eVans (14.500, pari a un +15 per cento). Per quanto riguarda i furgoni a uso commerciale, cioè gli eSprinter, eVito, eVito Tourer e Citan, le vendite hanno superato i dati 2021 del 3 per cento, con ben 344.600 unità, ma ciò che lascia ancor più ben sperare per l’anno appena iniziato è la forte spinta della gamma dei piccoli veicoli: le vendite Citan e Classe T sono di fatto raddoppiate nel quarto trimestre 2022 (+125 per cento, pari a 8mila unità)”. Si dovrà attendere il 2024, invece, per avere aggiornamenti in Italia sul nuovo eSprinter 2.0: il van, in uso soprattutto nelle flotte per le consegne dell’ultimo miglio in contesti urbani, presenterà caratteristiche potenziate rispetto all’attuale versione (autonomia di circa 130 km). L’ultimo modello dell’eVito - riferimento per la

classe mid - permette in ogni caso di presidiare agevolmente lo stesso ambito operativo, offrendo fra l’altro un’autonomia di 250 km.

Ripensare le politiche d’incentivo elettrico

“Con gli adeguamenti di gamma in calendario quest’anno - aggiunge Verdolotti - possiamo dirci pienamente soddisfatti del nostro impegno di elettrificazione

dei trasporti, benché il mercato italiano necessiti indubbiamente di una nuova e diversa politica d’incentivo. Avendo fissato il limite di rottamazione agli Euro3, gli ultimi provvedimenti non hanno avuto il successo sperato, non generando affatto quell’atteso ‘effetto boost’ che avrebbe dovuto rivoluzionare il campo. A fine 2022 i fondi non spesi sono stati addirittura pari a 8,6 milioni di euro. A nostro

X N° 317 marzo 2023 PERSONAGGI
Andrea Verdolotti, 45 anni, da dieci in Mercedes-Benz, dal 2011 ricopre l’incarico di Responsabile Marketing Vans dopo un’esperienza di tre anni come Used Vans Manager.

avviso andrebbero rimosse le attuali limitazioni di categoria, coinvolgendo negli incentivi anche i modelli Euro4 ed Euro5, appartenenti verosimilmente a clienti ancora poco sensibili alla transizione ecologica (considerati i bassi numeri di sostituzione di tali veicoli in Italia). Andrebbe inoltre valutata meglio la strategia di promozione del noleggio elettrico: questo resta infatti uno dei segmenti di mercato che continua a produrre il maggior numero di nuove immatricolazioni. Siamo infine a favore di un’armonizzazione degli incentivi rispetto al piano dei Comuni e delle Regioni: se è pur vero che ogni contesto differisce dall’altro per scala d’inquinamento, la confusione che regna in Italia non aiuta certo il cittadino a percepire l’effetto positivo della transizione ecologica su scala globale, oltre a metterlo di fronte a casi eclatanti di sperequazioni sociali”.

L’esempio virtuoso delle poste austriache

Per una più efficace opera di sensibilizzazione pubblica, Verdolotti ritiene che la sperimentazione avviata nel 2022 da Poste Austriache con eSprinter possa offrire anche all’Italia un canale di visibilità privilegiato. Sono infatti le grandi società di servizio che possono impattare più facilmente sull’opinione del consumatore finale, ovviando agli effetti di quelle politiche d’incentivo che nel nostro Paese procedono ancora a passo azzoppato. “Dallo scorso agosto due eSprinter in dotazione alle Poste Austriache sono stati equipaggiati con filtri speciali sul modulo frontalespiega Verdolotti - finalizzati a ridurre le emissioni di particolato non solo quando i mezzi sono in movimento, ma anche in fase di ricarica. Dopo aver coperto circa 6.400 km nell’area di Graz, è risultato che ognuno dei due e-van ha filtrato 6.400 grammi di polvere: questo tipo di tecnologia, sviluppata attraverso la nostra piattaforma Sustaineer insieme a Mann+Hummel, mostra come i mezzi elettrici possano contribuire anche attivamente all’abbassamento delle soglie d’inquinamento ambientale,

i mercati in tutto il mondo in cui nel medio termine verrà venduto il nuovo eSprinter, che debutterà nella seconda metà di quest’anno.

Autonomie fino a 500 km e tre diverse configurazioni di batterie a seconda delle esigenze individuali di autonomia e carico utile: da 56, 81 o 113 kilowattora.

filtrando particelle sino a 10 micrometri (PM10). Il periodo di test è ancora in corso e produrrà nuovi rilevamenti entro la metà del 2023, ma indubbiamente può offrire valore aggiunto alla tipologia di equipaggiamenti che in dotazione sui nostri mezzi elettrici”. Se i prossimi risultati dovessero confermare l’efficacia nella durata dei filtri, questi cominceranno a essere prodotti in serie in vista della loro introduzione sui veicoli in commercio. Unitamente, però, potrebbero accompagnarsi altre innovazioni quali gli specchietti retrovisori oggi montati sui modelli e-Actros, o pannelli solari per ottimizzare la produzione di energia. Certamente il progetto “Green Graz” sta contribuendo a indirizzare con maggior decisione i cittadini verso la mobilità elettrica, offrendo un esempio di politica urbana innovativa e sostenibile ad appena pochi chilometri dal confine italiano.

In crescita le infrastrutture italiane “I mezzi elettrici - osserva Verdolotti - dovranno garantire la stessa flessibilità e capacità di personalizzazione oggi dispo

nibile per i diesel, soprattutto per quanto riguarda i telai, la tecnologia interna, la possibilità di ricarica rapida e indipendente dalle infrastrutture esterne. Anche se l’Italia viene spesso criticata da questo punto di vista, dobbiamo rilevare che negli ultimi due anni è stata registrata una crescita del 60 per cento relativa alle infrastrutture per l’elettrico. Al di là della maggior sensibilità presente nei Paesi mitteleuropei o scandinavi, il mercato nazionale offre dunque condizioni di sviluppo significative per la nostra piattaforma van, tant’è che uno dei focus strategici sarà l’implementazione dei mezzi e dei servizi per le piccole aziende, incluse le partite Iva con un solo veicolo in dotazione. Siamo certi che il 2023, pur fra le difficoltà contingenti che continuiamo a vedere, rappresenterà una svolta importante per orientarsi con decisione verso l’elettrico”.

MERCEDES-BENZ

Nuovo CEO per la filiale italiana

CAMBIO AL VERTICE

Apartire dal 1° giugno 2023

Marc Langenbrinck, attualmente CEO di Mercedes-Benz Svizzera, succederà a Radek Jelinek assumendo la responsabilità di CEO di Mercedes-Benz Italia. Marc è un membro esperto della community Sales & Marketing della Stella e vanta quasi 30 anni di carriera in azienda. Entrato in Mercedes-Benz nel 1995, ha iniziato il suo percorso nell’ambito delle strategie di vendita e marketing. Dopo aver ricoperto il ruolo di Executive Assistant del Presidente del Board nel 2000, di Direttore Strategie di Gruppo per Vendite & Marketing e Servizi Finanziari nel 2004, di Direttore Vendite Flotte, Usato e Corporate nel 2007 e di Responsabile smart nel 2009, ha ampliato con passione le sue competenze nella gestione e nello sviluppo delle organizzazioni e delle reti di concessionari Mercedes-Benz estere. Dopo le missioni di successo come CEO in Francia e Svizzera, dove ha raggiunto la leadership del mercato premium con entrambi i team, ora si sta spostando più a sud, in Italia. Radek Jelinek, dal 2018 Presidente e CEO di Mercedes-Benz Italia, lascia l’azienda per intraprendere nuove sfide professionali. Cinque anni in cui si è contraddistinto per gli eccellenti risultati ottenuti, oltre al forte contributo che ha dato nella valorizzazione della Luxury Strategy della Stella.

Il nuovo eSprinter arriva prima in America

Il

lancio sul mercato del nuovo eSprinter inizierà negli Stati Uniti e in Canada nella seconda metà del 2023. Il veicolo “americano” è dotato della più grande batteria disponibile, con una capacità utile di 113 kW. La capacità di carico è di 14 metri cubi, il peso totale massimo è di 4,25 tonnellate. L’autonomia in base al ciclo urbano WLTP sarà fino a 500 chilometri. In Europa, questa prima variante del furgone sarà lanciata alla fine del 2023, mentre la variante con telaio cabinato e le altre varianti di batteria seguiranno gradualmente. Il nuovo eSprinter è dotato di numerose innovazioni tecniche e

si basa su un concetto composto da tre moduli. Questi consentono la massima libertà nello sviluppo e nella progettazione di varie trasformazioni e sovrastrutture finora note solo per lo Sprinter con motore tradizionale. Il modulo anteriore, una sezione frontale dal design uniforme, comprende tutti i componenti ad alto voltaggio e può essere abbinato in modo invariato a tutte le varianti di veicolo, indipendentemente dal passo e dalle dimensioni della batteria. Il modulo per la batteria ad alta tensione integrata è situato nel sottoscocca per risparmiare spazio. La posizione della batteria tra gli

assi, insieme al robusto alloggiamento della batteria, determina un baricentro basso, che influisce positivamente sulla maneggevolezza e aumenta la sicurezza di guida. Il terzo pilastro del design modulare è il modulo posteriore con l’asse posteriore a trazione elettrica. Anche il motore elettrico è integrato nel modulo posteriore. Mercedes-Benz ha investito circa 350 milioni di euro nel nuovo eSprinter. Circa 50 milioni di euro saranno investiti in ciascuno dei tre stabilimenti di Charleston, Düsseldorf e Ludwigsfelde per adeguare le linee di produzione.

Mercedes-Benz
IL VAN ELETTRICO
MADRELINGUA INGLESE
Nel 2024 è atteso l’arrivo in Italia dell’eSprinter 2.0 con caratteristiche potenziate rispetto all’attuale versione.
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XI N° 317 marzo 2023 PERSONAGGI

FIAT PROFESSIONAL E-DOBLÒ, IL FURGONE ELETTRICO NO-STRESS A PROVA DI TRAFFICO CITTADINO

PER LE STRADE DI UNO DEI CIRCUITI METROPOLITANI

PIÙ IMPEGNATIVI, IL MODELLO FIAT PROFESSIONAL DI QUINTA

GENERAZIONE

VINCE LA SFIDA

DELLA GUIDA AGILE

DIMOSTRANDO UNA

BUONA AUTONOMIA

ANCHE SE MESSO

ALLE CORDE. IL

NOSTRO TEST IN COMPAGNIA DI MAURIZIO MAURI, IN ARTE MAO, AUTISTA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA.

uando Maurizio poggia l’indice sul bottone d’accensione del nuovo e-Doblò, per un attimo tratteniamo entrambi il fiato. Benché il sole stia piano piano avvolgendo il parcheggio esterno della concessionaria Stellantis di via Gattamelata a Milano, il clima è sorprendentemente rigido: pochi gradi sopra lo zero attorno alle 10.30 del mattino. Lo scorso novembre, in una giornata ancora più fredda, siamo stati testimoni del collasso di un furgone elettrico ben più grande diversamente marchiato. Sorpresa inaspettata, tenuto conto che le basse temperature riducono mediamente del 15-20 per cento l’autonomia di una batteria agli ioni di litio, ma non comportano effetti tanto drastici sui mezzi di ultima generazione: semplicemente la chimica delle celle è meno vivace che in condizioni miti, proprio come capita a un motore diesel o a benzina quando tremola in partenza, prima di raggiungere una temperatura più elevata.

A bordo dell’e-Doblò

Standard

Il modello su cui sediamo non è il furgone Maxi da 4,75 metri di lunghezza, bensì quello Standard da 4,4, con un compartimento di carico da 800 chilogrammi (circa 2 Euro-pallet) completamente vuoto. O meglio, non del tutto. In una tonda borsa color nero, dietro è giusto riposto il cavo per il sistema di ricarica da 11 kW in corrente alternata AC (Modo2 e Modo3) con connettore Tipo2, oppure in corrente continua

DC (Modo4) con standard CCS Combo2. Leggerissimi, dunque, e pronti a verificare se il rendimento della batteria da 50 kW mantenga effettivamente i 280 km di autonomia dichiarati. Un dettaglio, però, ci balza subito all’occhio: dopo il sollievo per l’immediata accensione, sul display vediamo apparire la cifra

QMILANO, NON TI TEMO

di 260 km a piena ricarica. Il freddo, a quanto pare, morde davvero. Non abbiamo neppure attaccato periferiche, come potrebbe prevedere il Magic Plugin opzionale. Tenendo un occhio sul lato destro del lunotto, dove la lancetta oscilla costantemente fra le tre modalità Charge, Eco e Power, è però possibile regolare lo stress effettivo del motore (un propulsore a zero emissioni da 136 CV e 260 Nm, montato sotto il cofano), e raggiungere un stile di guida virtuoso onde migliorare la performance del veicolo.

“Troppo comodo così! - esclama Maurizio, oggi pensionato 71enne di Biassono, in Brianza, ma con alle spalle un’avventurosa vita nei trasporti - I cambi di velocità sono sempre bruschi a Milano, quando t’infili in tangenziale o all’imbocco dell’autostrada.

Voglio proprio capire come la batteria si comporterà su un percorso misto di almeno 100 chilometri”.

Guida in modalità eco e power Con un berrettino bretone calcato in testa, lo sguardo vispo e il sorriso compiaciuto, si vede subito che “Mao” - il suo nome da battaglia al volante - attendeva questa prova da tempo.

Cresciuto nell’era dei motori a combustione e orgoglioso proprietario di un camper a diesel, nutre un misto di ammirazione e sospetto per tutti i nuovi modelli elettrici. Ogni volta che ci ritroviamo ad accelerare sui rettilinei della tangenziale, non manca infatti d’indicare la spia della batteria: “Guarda, guarda lì! Appena tocchiamo i 100-110 km all’ora, il consumo medio

balza dai 17kW a oltre i 30 o 35!”. Rallenta. Accelera di nuovo. Svolta. S’infila in coda e schizza via. Sgattaiola poi fra l’area B e C. Sembra voler mettere alle strette l’e-Doblò, ma più i chilometri scorrono, più i due sembrano andar d’amore e d’accordo. Lo intuisco dal modo in cui le mani cominciano scorrere carezzevoli sul volante, anziché tenerlo stretto senza mai dargli respiro. “Beh, la guida è effettivamente uno spasso. Morbida, agevole, scattante. Quando premi sull’acceleratore, il Doblò guadagna velocità in modo graduale ma rapidissimo, mantenendo un livello di disturbo acustico in-

dubbiamente basso”. Si sbilancia.

“Sembra di essere su un piccolo jet, ma seduti in poltrona. Volendo, se recliniamo il sedile di mezzo, abbiamo addirittura un tavolino girevole per farci il pranzo”. Ecco riaffiorare l’anima del consumato esploratore di trattorie e ristoranti.

Comodi come a casa

L’abitacolo è indubbiamente uno dei punti forti del mezzo: oltre a offrire una rigidezza dei sedili ideale per la guida a schiena dritta, l’altezza della cabina risulta ariosa addirittura per me, non di rado messo in difficoltà dal mio metro e novantasei d’altez-

za. Anche il vano superiore per riporre documenti od oggetti di valore resta ben lontano dal capo, mentre la distanza fra la panca a tre e il fronte cabina entra in sofferenza solo nel tratto compreso fra i due passeggeri di lato, con non più di una decina di centimetri di respiro. “Dubito rappresenti un vero problema - osserva Maurizio - visto che questo veicolo ha dimensioni e funzionalità adatte soprattutto per un lavoratore autonomo, tipo un elettricista, un piccolo artigiano o un fioraio. Avendo una capacità da 3,3 mc (ampliabile a 3,8 sul modello Standard), può certo prestarsi al trasporto

Cresciuto nell’era dei motori a combustione, Mao nutre un misto di ammirazione e sospetto per gli elettrici: ma più i km scorrono più lui e l’e-Doblò sembrano andare d’accordo.
XII N° 317 marzo 2023 IN PROVA
di Alberto Caspani Milano

di più persone, aggiungendo magari una panca da tre nel retro-compartimento, ma con i due portelloni apribili per il carico, l’assenza di rinforzi in plastica all’altezza dello slargo ruote e i sei ganci sul fondo scanalato, è evidente sia ottimizzato per il carico dei materiali da lavoro. Guarda poi com’è disegnato il tuo sedile: se non fossi al mio fianco, piegandolo nella modalità Magic Cargo potrei infilare nel furgone materiale lungo sino a 3,1 metri, rispetto al metro e 8 del compartimento chiuso dal sedile”.

Virtù da utilitaria

A Maurizio non ne scappa una. Dev’essere l’impostazione rimastagli dagli anni in cui lavorava come autista di pullman per l’Azienda Trasporti Pubblici di Monza, fra il 1980 e il 1999, o forse per l’altra compagnia privata del capoluogo brianzolo presso cui è stato in servizio dal 2000 al 2010. Che si tratti di pendolari o turisti, scolaresche o gruppi religiosi e aziendali, l’attenzione per la sicurezza delle persone finisce inevitabilmente per influenzare l’occhio per il carico. Spalancati i portelloni, ad esempio, Maurizio nota subito la presenza di una sola lampada d’illuminazione interna: per chi fosse costretto a lavorar di notte, una disponibilità doppia gioverebbe di sicuro. Mentre ispezioniamo il retro del furgone, in una breve pausa nel parcheggio a ridosso dello stadio di S. Siro, restiamo però sorpresi dall’estrema compattezza del veicolo. Alto 1,8 e largo 1,84 metri, garantisce l’agilità di manovra di un’utilitaria e riesce a infilarsi facilmente anche nelle piazzole più strette del centro urbano. “Non è un appunto - mi fa notare ancora Maurizio - ma uno sfizio da abitudine: il Traffic Sign Recognition e il Forward Collision Warning di base sono utilissimi soprattutto in città

congestionate come Milano, senza contare che il pacchetto sicurezza può mettere a disposizione ben 17 dispositivi, ma a mio avviso gli specchietti laterali potevano essere aumentati in altezza. Se hai una guida portata all’ispezione visiva in esterno, devi giocare spesso con l’inclinazione automatica delle superfici riflettenti, mentre uno specchietto verticalizzato renderebbe l’operazione più immediata. Il rischio, per contro, è abituarsi troppo a una guida “virtualizzata” dalla tecnologia di bordo; se mai dovesse verificarsi un guasto, l’autista potrebbe incontrare qualche difficoltà in mezzo al traffico”.

Un furgone “magic”

Ciò non toglie che Maurizio abbia ripetutamente tentato di sfruttare la visibilità aggiuntiva offerta dal Magic Mirror, lo

specchietto retrovisore digitale da 5 pollici che - in funzione opzionale - mostra le immagini su tre visuali catturate da due telecamere, di cui una montata proprio sopra la linea di chiusura dei portelloni retrostanti. “Se avessi avuto ai miei tempi tutta questa tecnologia di bordo - mi fa notare - avrei forse fatto scelte diverse a livello lavorativo. Ho lasciato ad esempio l’impiego all’Air Pullman per Malpensa dopo meno di un anno a causa dell’eccessivo stress, dovuto alla continua richiesta di straordinari, ma lo stesso mi era capitato poco dopo per una compagnia che organizzava viaggi espressi in Europa, quasi sempre nelle ore notturne: con strumenti come l’headup display che immediatamente ti avverte dei limiti di velocità, o addirittura il Driving Attention Alert che suggerisce quando fermarti per recuperare

energie, oggi lavorare su turni irregolari è più semplice. Incredibile trovare questo tipo di applicazioni su un mezzo come l’e-Doblò, vista la sua vocazione urbana: le problematiche di sicurezza che distinguevano viaggi di lungo e breve raggio sono di fatto equiparate oggi, innalzando il livello medio di professionalità dell’autista”.

Il grande balzo tecnologico Tornati in tangenziale, il mio loquace compagno di viaggio continua a mettere alla prova il Lane Keeping Assist. “Notevole. Davvero notevole. Ha un livello di sensibilità e precisione altissimo. Appena sfiori i margini della carreggiata, il volante si indurisce e ti accorgi subito che qualcosa non va, anche perché è facile abituarsi alla sua incredibile morbidezza durante la guida regolare. Mai fatto una manovra d’inversione con tanta scioltezza come poco fa, quando abbiamo raggiunto la colonnina di ricarica Eni o i vicoli di piazza Castello!”. Vero è che i mezzi guidati da Maurizio in passato avevano tutt’altra stazza: il primissimo, addirittura, un Fiat 238, noto per avere il motore direttamente in cabina; negli anni ’70, quando trovò impiego come camionista a Biassono presso l’azienda di componenti idrotermosanitarie “Cazzaniga”, era già passato a più evolute motrici Fiat triassi, impiegate anche per il trasporto di filo d’argento dall’azienda Metalli Preziosi di Cesano Maderno, famosa come zecca delle 500 lire. Le sue principali competenze d’autista sono però state messe alla prova da modelli come l’Iveco Pokerino e Domino 2001, arrivando ai ben più moderni Irizar e Iribus Gran Turismo del nuovo secolo.

Lavoro no-stress “Capisci ora perché un veicolo come l’e-Doblò - sottolinea ancora Maurizio - rappresenti una trasformazione epocale per gli standard di guida.

Siamo di fronte alla quinta generazione del modello che ha fatto la storia d’Italia, nonché al terzo

STELLANTIS

Aperta a Milano la prima Brand House dedicata ai dieci marchi

TUTTI INSIEME, NELLA STESSA CASA

nata a Milano, in via Gattamelata 41, la Stellantis Brand House, il primo dealer italiano di proprietà del Gruppo Stellantis che raggruppa nella stessa realtà commerciale gli showroom di vendita di nove marchi automobilistici, di Fiat Professional e di Spoticar. Sono inoltre disponibili tutti i servizi utili anche alla clientela professionale: dalle soluzioni finanziarie pensate per ogni singola esigenza dal noleggio a breve e lungo termine, l’assistenza e manutenzione alla vendita di ricambi originali ed equivalenti. La Stellantis Brand House di Milano fa parte di Stellantis &You Sales and Service Italia, l’organizzazione in cui sono confluite, con la fusione

tra PSA e FCA, le divisioni retail dei rispettivi Gruppi. Con un totale di 13 siti e 872 Collaboratori, di cui 163 Consulenti di Vendita, la nuova organizzazione rappresenta i marchi di Stellantis e gestisce le attività di distribuzione detenute in proprio dal Gruppo nel mercato italiano. Nel 2022, Stellantis &You Sales and Service Italia ha venduto 103.000 veicoli (93.000 veicoli nuovi e 10.000 veicoli usati), e completato 167.000 ore di officina. “Il nostro –ha commentato Paolo Romano, Direttore Generale di Stellantis &You Sales and Service Italia - è un impegno costante nel migliorare la qualità del ser-

in assoluto fra i professionali convertito in elettrico da Fiat, dopo l’e-Ducato e l’e-Scudo. Insomma, un top-level per esperienze di lavoro senza stress, tenuto conto non solo del grado d’insonorizzazione, ma anche delle eccellenti sospensioni che riducono sbalzi e vibrazioni al minimo. In fase d’acquisto, andrebbe tuttavia valutata la disponibilità di colonnine ad alta potenza: se è facile trovarle in una città come Milano, riuscendo in tal modo a recuperare l’80 per cento dell’energia in circa mezz’ora, penso che l’attività lavorativa risulterebbe meno fluida nel caso ci si muovesse in un territorio con impianti di ricarica standard. Fattore da non trascurare, soprattutto se le distanze da percorrere richiedono maggior velocità. Col nostro test “indisciplinato”, siamo scesi quasi a metà carica della batteria in circa 80 chilometri percorsi. Lo stile di guida, dunque, è una variabile da valutare attentamente in termini di consumi”.

Un’eleganza che seduce

La voce della coscienza, questa volta, dev’essere quella del padre di Maurizio: tramviere della storica linea Seregno-Milano Maciachini, fu lui a far appassionare il figlio ai trasporti ogni volta che, da bambino, andava a trovarlo sul posto di lavoro insieme alla madre. Negli anni Cinquanta la percezione del traffico su strada stava già iniziando a cambiare a Milano, tant’è che il piccolo Maurizio finì per sognare più la tranquillità dei binari ferroviari che l’imprevedibilità della strada. “Ma la vita ti porta dove meno te l’aspetti - sospira lanciando un sguardo ammirato e già un po’ nostalgico alla carrozzeria grigio-metallizzata dell’e-Doblò. - Mai avrei pensato di accompagnare a Disneyland Paris un gruppo di disabili e finire per ricordare quel viaggio come il più caro di tutta la mia carriera. Mai mi sarei aspettato d’incontrare una compagna come Snizhana, pronta a unirsi a ogni mia partenza in camper anche ora che non sono più in servizio. Eppure la seduzione della guida è sempre la stessa: non appena ti siedi al volante e ti rendi conto delle possibilità che un mezzo duttile come l’e-Doblò concede, regalandoti una finestra privilegiata sull’innovazione del futuro, hai solo un desiderio. Saltare a bordo, una volta ancora”.

vizio e dare la massima attenzione a tutti i clienti che ci scelgono per l’acquisto delle loro vetture. In più la nostra Officina mette a disposizione esperti qualificati, per la cura di ogni auto, per garantire il massimo della qualità e della sicurezza”.

È
XIII N° 317 marzo 2023 IN PROVA
La variante utilizzata per la prova da Maurizio e Alberto è l’e-Doblò Standard da 4,4 metri e capacità di carico 800 kg.

IVECO CONSEGNATI 50 DAILY CNG A CONTARINA PER SERVIZI SOSTENIBILI DI IGIENE AMBIENTALE

I VAN DEL COSTRUTTORE TORINESE VANNO AD INSERIRSI NEL

PARCO MEZZI DI UNA

REALTÀ ESEMPLARE QUANDO SI PARLA DI SOSTENIBILITÀ.

L’AZIENDA

TREVIGIANA STA PER INAUGURARE IL SUO

NUOVO IMPIANTO DI PRODUZIONE

DI BIOMETANO:

CHE ANDRÀ AD ALIMENTARE I MEZZI CON CUI VERRÀ EFFETTUATA LA RACCOLTA DEI RIFIUTI.

di Alberto Caspani Spresiano

ECONOMIA CIRCOLARE COSÌ SI FA

Da sinistra Alessandro Sandel, Responsabile Divisione Operativa, Andrea Favalessa, Vicedirettore Contarina, Sergio Baldin, Presidente Contarina, Antonella Ceccato Amministratore Delegato Industrial Cars, Massimo Revetria, Responsabile Gamma Leggera Iveco Mercato Italia, e David Cabrelli, Responsabile Commerciale Industrial Cars.

ono 50 i Daily CNG che entrano a far parte della flotta di Contarina, azienda che si occupa della gestione rifiuti all’interno della provincia di Treviso. I veicoli di colore bianco polare, modello 70C14GA8 con guida a destra e cambio automatico, sono allestiti con compattatore laterale per la raccolta rifiuti e verranno messi su strada per eseguire la

Sraccolta porta a porta nei 49 Comuni serviti da Contarina. Sono alimentati a gas naturale e dotati di motore da 136 cv, 2.998 cc, con una configurazione di bombole che garantisce una capacità pari a 83 kg di metano grazie all’applicazione di cinque bombole aggiuntive sul retro-cabina. I Daily oggetto della consegna, oltre ad avere libero accesso ai centri urbani, a breve potranno impiegare il biometano autoprodotto da Contarina nel suo impianto di

trattamento del rifiuto organico a Trevignano, dove i lavori per la costruzione della nuova sezione di digestione anaerobica sono in fase di ultimazione e per l’estate si prevede la prima fornitura di biometano. Si tratta di un esempio di vera economia circolare, che valorizza al 100% la frazione organica raccolta da cui è possibile ricavare compost di qualità e biometano da utilizzare per il rifornimento dei mezzi di raccolta. “Siamo onorati - ha commentato Massimo Revetria,

Responsabile Gamma Leggera Iveco Mercato Italia - di consegnare 50 dei nostri Daily CNG a Contarina che, con la scelta di questi mezzi alimentati a gas naturale, ha dimostrato ancora una volta il suo impegno verso un trasporto realmente sostenibile, a beneficio dell’ambiente e delle persone in un perfetto esempio di economia circolare. Inoltre, il DAILY, grazia alla sua intramontabile robustezza e versatilità, è il mezzo perfetto per i servizi di igiene ambientale”.

La fornitura è stata curata da Industrial Cars, concessionaria di riferimento per il territorio di Vicenza, Treviso e parte di Padova, con oltre 45 anni di esperienza nella vendita e nell’assistenza di veicoli Iveco. Le sedi del dealer sono a Thiene, Vicenza, Brandola, Castelfranco Veneto, Villorba e Pederobba. Industrial Cars fa parte del Gruppo Ceccato, con più di 70 anni di attività, 20 sedi nel Nord-Est, 700 collaboratori, 30mila veicoli all’anno.

Abitanti coinvolti 557mila Comuni serviti 49 Km territorio gestito 1300 Risorse impiegate 756 Mezzi 537 Raccolta differenziata 88% I NUMERI DI CONTARINA
XIV N° 317 marzo 2023 ATTUALITÀ

IVECO

I 50 Daily CNG vanno a consolidare un progetto ambizioso

AVANGUARDIA GREEN

Presa a modello da un numero sempre maggiore di Comuni italiani e con una flotta recentemente rafforzata dai nuovi mezzi a gas, la società in house providing Contarina di Treviso dimostra ogni giorno come sia possibile fare della necessità (dei rifiuti) virtù. Ce lo ha spiegato Sergio Baldin, Presidente Contarina Spa

Com’è nata Contarina Spa e qual è oggi il suo capitale sociale?

L’azienda è nata nel 1989 per volontà di 5 Comuni trevigiani, a cui poi se ne sono aggiunti altri fino ad arrivare agli attuali 49, per gestire solo la fase di raccolta e trasporto dei rifiuti. Con il tempo le attività di Contarina si ampliano, comprendendo il trattamento e arrivando a offrire una varietà di servizi ambientali rivolti

a famiglie, aziende e amministrazioni comunali. Una crescita sviluppatasi in base alle esigenze del territorio e dei cittadini. Contarina, infatti, lavora al fianco della comunità per il raggiungimento di un obiettivo comune: la tutela dell’ambiente. Il capitale sociale dell’azienda è pari a 2.647.000 euro.

A quante unità ammonta oggi il parco mezzi di Contarina e da che tipologie di veicoli e alimentazione è caratterizzata la flotta?

“Il biometano che alimenta i nostri veicoli sarà prodotto dalla Forsu che raccogliamo ogni giorno proprio con gli stessi mezzi”.

Contiamo 642 automezzi di varie tipologie. Di questi, 219 sono a metano, cui se ne aggiungono altri 22 ad alimentazione green: ibridi, elettrici e ad alimentazione mista. Quasi il 60 per cento della flotta è costituito da mezzi a vasca, adibiti alla raccolta porta a porta dei rifiuti nel territorio dei 49 comuni trevigiani serviti, e ottimi per avere la massima capillarità del servizio, che svolgiamo anche su vie o strade strette come quelle dei centri storici. Se i mezzi in fase di raccolta sono piccoli e veloci, quelli destinati al conferimento verso gli impianti devono contenere il rifiuto di un intero Comune, o addirittura più Comuni. I semirimorchi con compattatore hanno una capacità di 52 mc e rappresentano, per numero, la seconda

IVECO

tipologia di mezzi della nostra flotta. Ne abbiamo 46, di cui un terzo a metano o ibridi. Li posizioniamo in luoghi strategici e, ogni volta che un mezzo a vasca ha completato il carico, conferisce il suo contenuto all’interno del semirimorchio.

Qual è stata l’entità dell’investimento per l’ultima consegna di mezzi e, in generale, qual è la quota annualmente riservata per l’innovazione?

L’importo relativo all’ultima fornitura di mezzi ammonta a 4.560.000 euro, ma a partire dal 2019 abbiamo investito complessivamente oltre 15 milioni di euro per il rinnovo della nostra flotta aziendale. Un processo di ammodernamento che ha interessato l’intero parco mezzi: dalle vaschette mono o bivasca ai semirimorchi, fino alle spazzatrici e alle autobotti. La pandemia ha indubbiamente rallentato gli investimenti, ma non li ha fermati: complessivamente ammontano a 24 milioni di euro nel 2022 e, di questi, il 45 per cento riguarda strutture impiantistiche, anche per la produzione di energia.

Quali differenze esistono, e quali eventuali vantaggi, tra l’alimentazione a bombole e le odierne soluzioni elettriche?

L’alimentazione a gas dei motori termici è una tecnologia ormai consolidata e affidabile, verso la quale ci siamo mossi una decina di anni fa, anche nell’ottica di valorizzazione del rifiuto organico per la produzione di biometano da reimpiegare nel rifornimento dei mezzi. Siamo disposti a orientarci al full electric, ma oggi i costi di

Biogas Wipptal, Iveco Ambassador, è un ponte fra due mondi

acquisto sono ancora troppo alti. Per ricaricare le batterie è inoltre necessario realizzare all’interno della nostra sede un’infrastruttura adeguata, ma anche quest’ultima risulta molto onerosa in termini economici.

Quale sarà la quantità di biometano autoprodotto e quante tonnellate di rifiuti organici sono necessarie per garantire il funzionamento dei mezzi in servizio? La produzione attesa è di 4 milioni smc annui e avverrà nel nostro impianto di compostaggio, dove stanno finendo i lavori per la costruzione di una nuova sezione per la digestione anaerobica della Forsu, finalizzata proprio alla produzione di biogas e successivo upgrading per la produzione biometano. Situato a Trevignano, in provincia di Treviso, l’impianto avrà così due sezioni per il trattamento di 50mila tonnellate/ anno di rifiuto organico: una per la produzione di compost di qualità e una dedicata alla produzione di biometano. La maggior parte di quest’ultimo verrà utilizzata per autotrazione, cioè per alimentare i mezzi aziendali che svolgono il servizio di raccolta dei rifiuti urbani. I 4 milioni smc annui di biometano attesi equivalgono, dal punto di vista energetico, a 3.380 tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, ma anche a 3.800.000 litri di gasolio (es-

IL VIRTUOSO COLLEGAMENTO

TRA AGRICOLTURA E TRASPORTO

Biogas Wipptal in Alto Adige

è la dimostrazione di come può funzionare una moderna economia circolare. L’azienda altoatesina riunisce circa 60 ditte lattiero-casearie dell’Alta Valle Isarco e ne utilizza liquame, letame e residui organici. Oltre al biogas Biogas Wipptal produce anche concimi di alta qualità grazie al processo di fermentazione che riduce l’impatto dei nitrati sui terreni agricoli. L’approccio di Biogas Wipptal riduce notevolmente la concimazione con liquame e letame, consentendo di risparmiare 1,2 tonnellate di CO2 all’anno per mucca da latte. Inoltre, agli agricoltori vengono messi a disposizione sistemi di concimazione basati su sensori, adatti ai terreni

in pendio, che riducono del 95 per cento i gas serra e del 60 per cento le emissioni di ammoniaca. Un grande successo, ma gli altoatesini non si fermano: la prossimità con

il Brennero e la partecipazione di partner come Fercam, Iveco Gasser e Transbozen hanno permesso di ampliare il progetto dell’impianto di biogas. Circa 20 milioni di euro sono stati

investiti in impianti tecnologici all’avanguardia per produrre anche anidride carbonica biogenica sostenibile da destinare alla produzione alimentare e bio-GNL per il trasporto con

sendo destinato ai trasporti). Si tratta di circa 110 autocisterne di carburante autoprodotto da fonti rinnovabili. Un notevole passo avanti verso l’autonomia energetica nel rifornimento dei mezzi.

Il modello circolare di Contarina è riprodotto altrove in Italia? Oggi siamo il modello di riferimento per 13 Comuni del forlivese, compresa la città di Forlì, e da Valpe Ambiente, nostra partecipata, che opera in 28 Comuni bellunesi. Abbiamo inoltre dato supporto al territorio di Rovigo e ad altre realtà in Lazio, Piemonte e Liguria, favorendo l’elaborazione di piani industriali o piani d’area per la gestione dei rifiuti urbani con applicazione della tariffa puntuale.

Com’è nato il vostro rapporto con Iveco e Industrial Cars e che tipo di contributo continuano a fornire a Contarina?

Abbiamo iniziato a collaborare con queste aziende diversi anni fa, a fronte della necessità aziendale di acquisire un consistente numero di mezzi con alimentazione CNG e LNG. Sin dall’inizio il confronto con Industrial Cars è risultato estremamente proficuo; il dealer, soprattutto nella fase post vendita, fornisce tutto il sostegno necessario per le operazioni di manutenzione dei mezzi.

autocarri GNL praticamente a zero emissioni di CO2. Questo eccellente contributo fornito dal gruppo di produttori lattiero-caseari all’ambiente e a una maggiore sostenibilità non è passato inosservato e così Biogas Wipptal è stato nominato Iveco Ambassador. Il riconoscimento premia l’impegno a favore della mobilità con CNG e biogas e la produzione di biogas liquefatto. “Biogas Wipptal è un esempio positivo di economia circolare - ha affermato Giandomenico Fioretti, Head of Alternative Propulsion Business Development di Iveco - in quanto non solo apporta benefici all’ambiente, ma aumenta anche l’autonomia energetica e riduce la dipendenza da costosi fertilizzanti chimici”.

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