Preview vdg dicembre 2016

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DICEMBRE 2016

Euro 2,50 ZO

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E CIAL SPE SOLI

i Viaggi del Gusto Coverstory: Un Paese, mille Natali | I menù per le feste dei grandi chef | Val Badia| L’Aquila | Sapori lombardi | Le terre del Prosecco | Il presepe di Greccio

Dicembre 2016

VDG MAGAZINE i VIAGGI DEL GUSTO | ANNO 6 | N.65 | MENSILE | Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. C/RM/19/2011 | Germania Euro 10,90 | Belgio Euro 8,30 | Svizzera Chf. 9,90 | Costa Azzurra Euro 11.90

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i Viaggi del Gusto

TANTI AUGURI, ITALIA UN PAESE, MILLE NATALI

Viaggio lungo lo Stivale alla scoperta di tutti i piatti, i riti, le usanze e le tradizioni legati alla festa più amata

menù d’autore per le feste

itinerari

cibo, VINO &territorio

storie dall’italia che merita

Le proposte di Iaccarino,Vissani, Marchesi, Fiasconaro e Borghese Tutti i sapori della Lombardia Tour nelle terre del Prosecco

Sport e cultura? In Piemonte si può In Val Badia per sciare con gusto A Greccio il presepe più antico L’Aquila riparte dopo il terremoto

tendenze

Feste, come passarle “family-free” Idee per un insolito Capodanno VdG Magazine Seguiteci su

In foto: lo chef Gianfranco Vissani

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editoriale dicembre 2016

Solidarietà e buon senso Facciamo sì che questo sia un Natale “diverso”

C

di Domenico Marasco

ari lettori, un altro Natale sta per arrivare. E, quest’anno più che mai, dovremmo approfittarne per promuovere una pacificazione vera tra le persone, attraverso pensieri e parole prima ancora che con le azioni. L’Italia, così come del resto gran parte dell’Occidente, fatica a uscire da una crisi che non è solo economica, ma è crisi di identità, di valori comuni, di fiducia nel futuro, nel prossimo e nelle istituzioni. Tutto questo porta a un imbarbarimento dei costumi, del modo di essere e di pensare, all’individualismo e alla prevalenza dell’odio su ogni barlume di sensibilità, di appartenenza collettiva, di umana solidarietà. Nelle prossime pagine di questo giornale troverete una storia di copertina dedicata ai mille modi di festeggiare il Natale nel Bel Paese. In tavola e nel folclore, nelle liturgie religiose, nelle abitudini laiche e negli stili di vita, che cambiano di regione in regione, di paese in paese, da famiglia a famiglia, da persona a persona. Non è una scelta casuale, ma un omaggio voluto, una celebrazione della “diversità” che è la vera ricchezza dei popoli, a partire dal nostro. Infatti vogliamo dedicare idealmente questo numero non solo a tutti gli italiani, ma alle tante persone che l’Italia ha accolto e che oggi si trovano qui, lontane dalle loro case: speriamo

possano festeggiare il Natale con gente nuova, ospitale e che nella diversità vede un valore e non una discriminante. Di fronte alle divisioni vere o indotte, di fronte al penoso spettacolo quotidiano offerto da certa classe dirigente e da certi media-spazzatura, di fronte al ragionar “di pancia” che tanto va di moda, noi preferiamo pensare a ciò che “unisce” il Paese, invece che dividerlo: ovvero le sue innumerevoli risorse, le sue tradizioni, i suoi luoghi impareggiabili, le sue eccellenze, le sue storie meritorie, i suoi tanti talenti umani. L’Italia è un Paese meraviglioso proprio perché è un mosaico di diversità, naturale e umana. Non dobbiamo mai dimenticarlo. E invece che pensare solo a noi stessi, dobbiamo pensare anche agli altri. Papa Francesco da un anno predica (invano) la misericordia: per questo Natale accogliamo il suo invito. E accantoniamo l’egoismo, facendo prevalere solidarietà e buon senso. Nei momenti di difficoltà, gli italiani hanno sempre mostrato la loro faccia migliore, puntando semplicemente su questo: solidarietà e buon senso. Ripartiamo da qui. Buon viaggio del gusto e Buon Natale a tutti

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sommario dicembre 2016

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Gli eventi del mese

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Spettacoli

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Milano da vivere

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Roma è servita

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L'Almanacco di Barbanera

38 FACCE. l'ITALIA CHE MERITA

Un anno infausto per la cultura italiana: rendiamo omaggio a quattro "pilastri" che ci hanno lasciato idee. Una rivoluzione in tv 40 È arrivato un nuovo modo di guardare online

42 Cover story Viaggio da Nord a Sud del Bel Paese alla scoperta dei riti e delle usanze, laiche e religiose,legati alla festa più amata, per capire come la trascorrono davvero gli italiani. In famiglia, quasi tutti. Con grande attenzione alla gastronomia, ai giochi, alle tradizioni ma anche alle nuove tendenze. Ne scaturisce il racconto di una ricorrenza vissuta in modo inaspettatamente vario e ricchissimo di sfaccettature 14

dicembre 2016

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Costume&società

contenuti su misura. Quando e dove vogliamo feste family free? 50 consumi. C'è anche chi sceglie di smarcarsi dai parenti a

Natale...andiamo a vedere come si può festeggiare clemente mimun 56 personaggi. Un direttore con "l'Italia nel cuore": il numero 1

del Tg5 ci racconta vizi e virtù del nostro Paese storie. l'aquila che riparte 58 Non solo macerie e rovine: la città abruzzese è in

piena rinascita. E il futuro è tornato a sorriderle affari. business in salsa serba 66 Qual è la nuova frontiera del business? La parola

al presidente dell'Associazione Avvocati d'impresa

viaggi&turismo capodanno insolito 70 tendenze. Mille e uno modi per trascorrere l'ultimo dell'anno

in modo originale, tra acquari e fuochi pirotecnici neve. facciamo tappa in piemonte 74 Sport e cultura: sono solo alcune delle possibilità

offerte da questa regione, meta ideale per l'inverno terre lontane. il sudafrica 76 Vacanze al caldo? Andiamo a scoprire la Nazione

Arcobaleno dove il sole splende 365 giorni all'anno

84 Proposte week-end 90 travel news dal mondo


La Caramella D’Oro via Fiori Chiari, 5 MILANO


sommario dicembre 2016

magazine

i Viaggi del Gusto Editore Opera Italia Srl Via Pola, 15 20124 Milano

Direttore Responsabile Domenico Marasco Direttore Editoriale Sergio Luciano Coordinatore di redazione Francesco Condoluci

118

Grafica e impaginazione Liliana Nori Editing Gilda Ciaruffoli Web e social media Martha Pulina Sito web: www.vdgmagazine.it

Segreteria di redazione Monia Manzoni - Tel. 02.8688641 segreteriadiredazione@vdgmagazine.it Iniziative speciali/service Adv Media Company

96

cibo&territorio menù d'autore per natale 96 chef. Tre grandi cuochi e un pastry chef, attingendo ai loro

Consiglio d'amministrazione Presidente: Nicola D. Cosola Consiglieri: Roberto Patti Marco Melicchio

136

ricordi apparecchiano per noi la loro tavola ideale sapori. grana padano story 102 Dall'anno Mille ai giorni nostri: il re dei formaggi celebrato in un libro che ripercorre la storia d'Italia gusto 100% lombardo 106 tipicità. Latticini, salumi, vini, olio: scopriamo una delle

regioni italiane col maggior numero di prodotti Dop wine tour. nel proseccoland 118 Tappa tra le colline trevigiane ricamate dai vigneti: la terra della bollicina italiana più bevuta al mondo il moscato d'asti 124 vini. È un bianco frizzante ma ha l'anima del rosso: vita

e miracoli di questa eccellenza sabauda del bicchiere

128 Salute. il melograno 130 ricette. alessandro borghese 132 ORTO. la mela "rosa in pietra" 16

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PIACERI&lifestyle

tradizioni. il presepe di greccio 136 Da un millennio si anima durante le festività dell'avvento: ha casa nel Lazio uno dei più suggestivi presepi viventi artigiani. le cravatte di talarico 138 Da Obama al presidente Mattarella: è calabrese lo stilista che con le sue creazioni ha sedotto i politici più in vista

140 soste d'arte 142 libri 144 bellezza&benessere 150 trendy 152 shopping 156 le selezioni

Stampa: Rotolito Lombarda S.p.A. 20063 Cernusco Sul Naviglio (MI) Distribuzione Italia So.Di.P. S.p.A. Via Bettola 18 20092 Cinisello Balsamo (MI)

Abbonamenti

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Per la vostra pubblicità: OPERA ITALIA Srl Via Pola 15 - 20124 Milano Tel. 02.8688641 - fax 02.89053290 sito web: www.operaitaliasrl.com

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contributors dicembre 2016

hanno collaborato a questo numero:

RICCARDO LAGORIO

GERMANA CABRELLE

GIORGIO CALDONAZZO

ALESSANDRO BORGHESE

È nato a Brescia 47 anni fa, vive con la valigia sempre pronta, il bloc-notes e la penna in mano, ferri del mestiere da cronista vecchio stampo. Allievo prediletto di Luigi Veronelli, viene definito un “food scout”. E di scoperte gastronomiche ne ha fatte davvero a migliaia. La sua corporatura ne è testimone. pagg. 42-136

Giornalista e fotografa free lance, scrive di design, architettura, viaggi e gastronomia. Si è specializzata in ristorazione all’istituto alberghiero di Castelfranco Veneto. E coniugando saperi e sapori ha ideato il taccuino Moskardin. Ispirato al mare nostrum. pagg. 20-45

Bresciano, ex cronista di nera, si è lasciato alle spalle le storie più brutte per inseguire quelle più belle (e più buone) d'Italia. Ai fornelli a stento sa strapazzare un uovo, ma quando a cucinare sono gli altri può diventare un feroce critico enogastronomico. Dategli un vicolo o un prato da esplorare e lo farete (più o meno) felice. pag. 58

Chef eclettico e innovativo, con vent'anni di esperienza nel settore gastronomico, a livello internazionale. Fonda, nel 2006, “Il lusso della semplicità” società di catering e food consulting nell’ambito della ristorazione. È uno dei giudici di Junior MasterChef su SkyUno, e conduce “Alessandro Borghese 4 Ristoranti”, di cui è anche autore. pag. 130

Antonella Aquaro Marco Biondi Isabella Calbi Piero Caltrin Elisabetta Canoro Olga Carlini Mariella Cattaneo Francesca Ciancio Gilda Ciaruffoli Anna Colia Silvana Delfuoco Maria Pia Fanciulli Eleonora Fatigati Lorenzo Foti Francesca Frediani Marco Gemelli Isa Grassano Natale Labia Greta La Rocca Antonello Martinez Monia Manzoni Laura Ruggieri Fondazione Veronesi

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E uscimmo a… degustar le stelle di Germana Cabrelle

Sciare con Gusto e Gourmet Skisafari sono due delle rassegne enogastronomiche che animano la stagione invernale in Alta Badia: piatti di chef stellati in abbinamento a vini del territorio faranno felici gli sciatori per una sosta golosa nelle baite in quota. Senza dimenticare un compleanno imperdibile, che trasforma la vacanza in montagna in un evento mondano

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Foto di Elisa Fernetti

In apertura, una panoramica su Corvara sotto la neve. In basso, il connubio tra natura e buon cibo che caratterizza la stagione invernale in Alta Badia

Foto di Alex Filz

È un tour enogastronomico a scarponi al- di alcune delle più rinomate località scilentati, una proposta di eccellenza per gli istiche del mondo. A questa 5a edizione sciatori dal palato fine, Sciare con Gusto. parteciperanno Norbert Niederkofler del L'iniziativa prevede che, durante le disce- ristorante St. Hubertus del Relais & Chase sulle piste innevate più belle d’Italia, teaux Hotel Rosa Alpina, abbinato al rifugio Bioch, che prenell’incantevole casenterà una versione rosello bianco sotto Un’idea brillante quella particolare dei tortelle Dolomiti Patrimodi offrire, a 2000 metri lini in brodo; Matteo nio naturale dell’Udi altezza, in un contesto Metullio del ristoranmanità, sia possibile sportivo e di divertimento te La Siriola all’interpranzare con piatti di di livello, il meglio no dell’hotel Ciasa chef stellati in abbiin termini di cibo e vino: Salares che preparerà namento ai migliori una formula collaudata un’animella di vitelvini altoatesini. Un’iche coinvolge i rifugi lo fritta su battuta di dea brillante quella di lungo le piste che hanno scampi, spuma di tooffrire, a 2000 metri pinambur affumicata di altezza, in un conaderito all’iniziativa e salsa alla liquirizia e testo sportivo e di diSciare con Gusto anice da degustare al vertimento di livello, il meglio in termini di cibo e vino: una rifugio Club Moritzino. Sarà presente poi formula collaudata che permette dunque Nicola Laera del ristorante La Stüa de Midi fermarsi a mangiare nei rifugi che aderi- chil dell’hotel La Perla, abbinato al rifugio scono all’iniziativa e assaggiare piatti cre- Col Alt, che cucinerà una porchetta di coati appositamente, attiva fino al 2 aprile. niglio del Bleggio con fegatelli, zucca, caData unica invece per Gourmet Skisafa- stagne e polvere di prosciutto di Sauris. ri, iniziativa che si svolge l'11 dicembre: Lo chef Thorsten Probost del Griggeler una domenica in compagnia degli chef Stuba di Lech-Zürs sarà quindi ospite del


rifugio Piz Arlara dove delizierà gli sciatori con una tartare dell’Alta Badia; completa la rosa lo chef Esat Akyildiz del ristorante del The Ritz Carlton di Almaty, in Kazakistan, che presenterà la specialità kespe sorpa, tagliolini freschi con fumetto aromatico. Un unico ticket, al costo di 50 euro, consentirà la degustazione di tutti e cinque i piatti stellati. Le tessere si acquistano il giorno dell’evento – che si svolge dalle ore 11 alle 15 – direttamente nelle baite partecipanti.

I cinquant’anni del Moritzino Ma le sorprese ad alta quota non finiscono qui. Sulla sommità di Piz La Ila, a 2100 metri di altezza da dove parte la Gran Risa, c’è un rifugio che ha fatto la storia. È il Moritzino – diminutivo del nome del proprietario Moritz Craffonara –, da 50 anni il locale più trendy della Val Badia. Fin dagli anni Sessanta, infatti, è cono-

sciuto per i suoi party esclusivi e per l’atmosfera calda amata dal jet set internazionale. Negli anni, il Moritzino è diventato anche un esclusivo ristorante gourmet: in sala il maitre Francesco Scollo e in cucina lo chef Marco Spinelli. La specialità qui è il pesce, che arriva fresco in giornata. Per celebrarne il mezzo secolo di storia, il 17 dicembre è in programma una festa speciale: alle 19.45 i partecipanti saliranno sulla cima del Piz La Ila con i gatti delle nevi o con l'ovovia; prima della cena ci sarà un aperitivo a buffet e poi tutti a tavola. Tra il primo e il secondo piatto gli ospiti potranno ballare sulle tracce del dj resident, Luca Noale. Al secondo piatto farà seguito il dessert con la torta e poi tutti di nuovo a ballare. Finita la serata si scenderà a valle lungo la pista battuta e illuminata dai potenti fari dei gatti delle nevi. I più sportivi potranno scendere con gli sci ai piedi.

Foto di Freddy Planinschek

I primi 15 accreditati al Gourmet Skisafari che si recheranno allo stand Blizzard-Tecnica di Piz La Villa esibendo la tessera di partecipazione all’evento, avranno la possibilità di testare per la giornata intera il materiale fornito da Blizzard collezione FW16/17

Scelti per voi dove dormire Hotel Col Alto Atmosfera familiare, design alpino e una tonificante e moderna area wellness. A partire da 145 euro a persona Via Col Alto, 9 Corvara in Badia (Bz) Tel. 0471.831100 www.colalto.it Hotel Antines A pochi metri dall’asilo dello sci per i più piccoli, dalla scuola di sci e dagli impianti di risalita del Piz La Ila. A partire da 145 euro a persona Str. Picenin, 18 La Villa (Bz) Tel. 0471.844234 www.hotelantines.it

Per saperne di più:

www.altabadia.org www.moritzino.it

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italia eventi dicembre

di Gilda Ciaruffoli

fino al 5 febbraio Bambini nel tempo

fino all'8 gennaio Sguardo di donna Dayanita Singh è una delle rare fotografe indiane note in tutto il mondo, autrice di un’opera decisamente peculiare, che riflette una visione straordinariamente personale del suo paese pur esplorando temi che superano qualsiasi confine geografico. L’artista ha elaborato una forma espositiva molto originale: attraverso una serie di arredi in legno – paraventi, carrelli, tavoli che riprendono il concetto di griglia modernista – costruisce ciò che lei stessa definisce “musei”: strutture mobili, portatili, modulabili, che permettono di conferire al suo lavoro una fisionomia mutevole e un significato sempre nuovo. A ospitare uno di questi allestimenti la Photo Gallery della Fondazione Mast.

Organizzata dalla Galleria Nazionale del Palazzo Ducale di Urbino, la mostra Giochiamo! Giochi e giocattoli dal Rinascimento al Barocco racconta i due importanti periodi attraverso un percorso inconsueto e originale di giochi e passatempi diffusi ai tempi in tutta Europa. L’esposizione comprende carte, scacchiere, libri, bambole, dipinti e incisioni provenienti da prestigiose collezioni austriache, tedesche e italiane che, insieme a rappresentazioni di scene di gioco, trasportano il visitatore in un mondo “ludico” che fin dall’inizio sorprende per la sua preziosità.

Urbino – Marche

www.chiostrodelbramante.it

Bologna – Emilia Romagna

fino al 12 marzo Un Picasso all’anno Un’opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell’arco temporale che va dal 1906 fino all’inizio degli anni ‘70: questa la novità assoluta della grande mostra ospitata negli spazi di AMO Arena Museo Opera di Verona. Dopo anni dall’ultima retrospettiva milanese dedicata al più ecclettico degli artisti del Novecento, tornano per la prima volta in Italia 90 tra le più celebri opere pittoriche, scultoree e grafiche del maestro spagnolo, che danno vita a un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui Picasso sottopone la rappresentazione del corpo umano.

Verona – Veneto

www.mast.org

fino al 13 gennaio

www.arenamuseopera.com

Oltre Roma

fino al 29 gennaio Guerre Stellari – Play Il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini ospita la mostra dedicata all’affascinante universo di Guerre Stellari, un mito assoluto che ha incantato tre generazioni dal 1977 a oggi. Oltre 1000 pezzi tra modellini, action figures e stampe d’epoca, alcune esposte per la prima volta in Italia, raccontano ai visitatori le scene e i personaggi più indimenticabili di un mondo che ancora oggi seduce e appassiona a livello globale.

Roma – Lazio

www.ilvittoriano.com 22

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La mostra completa il progetto culturale Oltre, partito da Budapest nel 2015: 22 gli artisti internazionali e 60 le opere esposte negli ambienti di Palazzo Falconieri. «È tempo di lavorare alla creazione di una cultura europea che valorizzi le peculiarità di ogni Paese – dichiara il curatore Sabino Maria Frassà – La mostra si muove in tale direzione e racconta di come Roma possa esser non solo la culla della cultura del “passato”, ma anche fulcro di cultura contemporanea. Credo che in un periodo incerto come il nostro cultura e arte possano essere la chiave per superare le divisioni, stimolando il pensiero e un'empatia universale».

Roma – Lazio

www.roma.balassiintezet.hu/it

1-30 dicembre Un mese a teatro La gelosia di Otello nell’opera di Rossini che inaugura la Stagione 2016/17; un viaggio tra le tinte pastello dei tetti di Parigi ne La Bohème di Puccini; le sognanti atmosfere natalizie de Lo Schiaccianoci di Cajkovskij: un dicembre ricco di appuntamenti quello del San Carlo, che porterà in scena l’Official Debut Concert di Juraj Valcuha come Direttore Musicale del Lirico e il Recital del celebre tenore John Osborn.

Napoli – Campania

www.teatrosancarlo.it



italia eventi dicembre

2-4 dicembre

2-4 dicembre

3-4 dicembre

scaldate i motori!

Un viaggio enoico

Natale solidale

MondoMotori Show, la manifestazione dedicata alle due e quattro ruote, si prepara per un’altra rombante edizione tra ultime tendenze, nuovi modelli e accessori. L’appuntamento ospitato dalla Fiera di Vicenza, presenta le novità delle principali case internazionali ed è animato da live show con spettacoli di stuntmen professionisti, performer, go-kart, quad e moto free style.

Si rinnova l’appuntamento con I Migliori Vini Italiani, l’evento che premia le eccellenze vitivinicole del nostro Paese tra degustazioni enogastronomiche e presentazioni di nuovi vini. La manifestazione quest'anno è stata pensata come un vero e proprio viaggio dei sensi tra paesaggi scoperti al ritmo di musiche ispirate dalle tele di Alberto Di Fabio, in un percorso olfattivo unico nel suo genere allestito nei moderni spazi dell'hotel Magna Pars Suites Milano, location “à parfum” della famiglia Martone.

Torna in 1.000 piazze italiane Un bonsai per Anlaids, iniziativa di raccolta fondi di Anlaids Onlus che, da oltre 30 anni, sostiene la prevenzione e la lotta contro l’infezione da hiv. Questa edizione vedrà una grande novità: il vaso d'autore del bonsai, un pezzo unico realizzato ad hoc dal designer Andrea Castrignano. Molti anche i rivenditori di arredamento che saranno al fianco di Anlaids, diventando essi stessi punti di distribuzione del bonsai (3-11 dicembre).

Vicenza – Veneto

Milano – Lombardia

Località varie

www.mondomotorishow.it

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2-3 dicembre Vent’anni di radicchio Vent’anni ed è sempre un fiore, anzi il fiore d’inverno. Era il 1996 quando il Radicchio Rosso di Treviso veniva riconosciuto come Indicazione Geografica Protetta, anche se questo prodotto vanta un secolare radicamento nel territorio Veneto. Basti dire che l’Antica Mostra del Radicchio Rosso di Treviso, nata come competizione tra produttori, sta per festeggiare quest’anno la 109a edizione. Per celebrare il 20° compleanno della Igp, il 2 e 3 dicembre, l’Antica Mostra sarà eccezionalmente a Venezia, che si trasforma per l'occasione in una vetrina internazionale del goloso fiore. Durante la due giorni produttori e chef si alterneranno, da mattina a sera, nel prestigioso contesto dell’Istituto della Pietà, i cui spazi, affacciati sul bacino di San Marco, saranno il palcoscenico per le degustazioni e per la Mostra, dove sarà possibile trovare prodotti sia freschi che trasformati: dal panettone al Radicchio di Treviso alla birra, dai sottolio alle mostarde. Dall’8 all’11 dicembre l’Antica Mostra torna quindi in Piazza Borsa a Treviso. La festa prosegue il 17-18 a Castelfranco Veneto e ancora, con un susseguirsi di eventi, nel nuovo anno per concludersi nel marzo 2017.

Località varie

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italia eventi dicembre

5 dicembre – 12 gennaio Natale nelle Grotte

3-4, 7-8 dicembre A caccia di regali Curiosa è la Mostra–mercato di Natale organizzata da ModenaFiere. Non una semplice manifestazione, ma un evento in cui la più bella festa dell’anno viene declinata a 360 gradi grazie a spettacoli e momenti d’intrattenimento pensati per tutta la famiglia e a innumerevoli corsi creativi per mettere alla prova le proprie abilità. Non mancano ovviamente i momenti di degustazione dei migliori prodotti nazionali e la presenza dell’artigianato più caratteristico. Grande attesa infine per il Santa Claus Festival, che porta in fiera i decori e lo spirito proprio del Natale a stelle e strisce, con particolare attenzione al mondo country e a quello dei motori.

Modena – Emilia Romagna www.curiosainfiera.it

3-26 dicembre E la città si accende Oltre 100 spettacoli in quasi 20 location per un percorso fatto di infinite emozioni, dall’enogastronomia all’artigianato, dalla musica al teatro, dal gioco all’arredo urbano. Sono questi gli ingredienti di Arezzo Città del Natale, contenitore i eventi che animano, nel periodo dell’Avvento, il centro storico della città Toscana. Luce, terra, fuoco e aria sono gli elementi che segnano location e spettacoli.

Arezzo– Toscana

www.arezzocittadelnatale.it 26

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Le Grotte di Castellana sono un complesso di cavità sotterranee di origine carsica tra i più spettacolari d’Italia: 3348 metri di lunghezza e una profondità massima di 122 metri. Una location unica quindi dove, per oltre un mese vanno in scena spettacoli teatrali, concerti, performance di danza e momenti religiosi di grande intensità. Spiccano nel calendario degli appuntamenti i nomi di artisti del calibro di Franco Battiato e Giancarlo Giannini, ma anche suggestive rappresentazioni dedicate all’inferno dantesco, la santa messa del 23 preceduta da una fiaccolata e il concerto di Capodanno.

Castellana (Ba) – Puglia www.grottedicastellana.it

8 dicembre – 8 gennaio Fiaccole sull’Amiata Abbadia San Salvatore, borgo del Monte Amiata conosciuto come la Città delle Fiaccole, corona in questo mese di festa la tradizione più attesa e sentita dell’anno. Come consuetudine, agli inizi di dicembre prende il via la costruzione delle Fiaccole, ovvero le tipiche cataste di legna a forma piramidale che si levano al cielo in attesa della mezzanotte del 24, quando poi verranno incendiate. Una costruzione complessa e impegnativa i cui segreti si tramandano di generazione in generazione. Ricco il programma collaterale all’evento con il paese che si trasforma in un vero e proprio “villaggio natalizio”.

Abbadia S. Salvatore (Si) – Toscana www.cittadellefiaccole.it

6 dicembre – 8 gennaio Arte in comune Il Comune di Milano rinnova il tradizionale appuntamento natalizio con la grande arte a Palazzo Marino: per tutto il mese infatti, in Sala Alessi si potrà ammirare uno dei massimi capolavori del Rinascimento, la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca, pala centrale dell’omonimo polittico conservato al Museo Civico di Sansepolcro, città natale del maestro toscano.

Milano – Lombardia

www.comune.milano.it

11 dicembre Cantine Aperte a Natale È l’ultimo evento dell'anno a cura del Movimento Turismo del Vino che porta gli winelover in cantina, questa volta ammantando i preziosi spazi dedicati al nettare degli dei nella magica atmosfera natalizia. Un’occasione ottima non solo per degustare vini d’eccellenza in compagnia e in un contesto di grande suggestione, ma anche per pensare ai regali da portare sotto l’albero. Fondamentale la presenza dei vignaioli che accompagnano nell’assaggio, propongono ricette della tradizione, introducono momenti di musica e raccontano le loro storie. Il regalo più prezioso.

Località varie

www.movimentoturismovino.it



spettacoli

di Marco Biondi

A sinistra, Marco Biondi in compagnia del mitico Marky Ramone protagonista della compilation Xmas in Rock 2016 con la sua cover di Saw Mommy Kissing Santa Claus

Thank God It’s Christmas È un augurio per un Natale a tutta birra quello che ci dà il direttore musicale di Virgin Radio con il suo... XMas in Rock! Che non per niente è anche il titolo della compilation con la quale l’emittente celebra la ricorrenza più attesa: un vero e proprio regalo pieno zeppo di grande musica e di grandissimi artisti Dicembre è il mese di Natale anche per noi di Virgin Radio che abbiamo un’anima rock. Sì, perché il rock ha una grande tradizione musicale legata a questa ricorrenza. Basti pensare a Bruce Springsteen e alla sua versione di Santa Claus Is Coming To Town, o all’interpretazione degli U2 di Christmas (Baby Please Come Home) del 1987, o ancora a Blue Christmas nella versione dei Bon Jovi. Molti anche gli artisti che si sono cimentati scrivendo brani nuovi, come Thank God It’s Christmas dei

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Queen o Do They know It’s Christmas, scritta da Bob Geldof e Midge Ure nel 1984 con l’obiettivo di raccogliere fondi per combattere la carestia in Etiopia: è la canzone pop rock più popolare degli ultimi 40 anni e quel progetto, uscito sotto il nome Band Aid, fece epoca. A chiudere questa carrellata Happy Christmas (War Is Over) di John Lennon, vero e proprio manifesto pacifista contro la guerra del Vietnam. Noi quest’anno abbiamo voluto dare un nostro contributo, sulla scia dell’entusiasmo che già nel 2015 ha caratterizzato il progetto di Natale di Virgin Radio: la compilation Xmas in Rock che comprendeva, oltre ad alcuni classici, i brani natalizi di 5 band emergenti italiane con un padrino d’eccezione, Edoardo Bennato. Quest’anno abbiamo voluto alzare il tiro e siamo riusciti a mettere insieme 14 brani scritti appositamente per noi da artisti leggendari. Come Marky Ramone che per noi ha eseguito a modo suo la cover di un brano americano che si intitola I Saw Mommy Kissing Santa Claus, o Glen Matlock, il bassista dei Sex Pistols, che ci ha regalato una cover strepitosa di Santa Claus Is Coming To Town (che è diventata Virgin Radio Is Comin’ To Town!). E ancora i Lacuna Coil, che danno alla compilation il tocco hard rock e un po’ metal, band come RHumornero e Plan de Fuga, artisti emergenti come Shiny Black Anthem, Down To Ground, un ospite d’eccezione come Joe Bastianich nonché una registrazione live@Virgin Radio di Jack Savoretti. E ancora personaggi che magari non tutti conoscono, ma chi ascolta Virgin apprezza: sono il belga Shtevil, gli australiani Ekko Park, la Rainband, un gruppo di Manchester molto vicino alla Fondazione Marco Simoncelli... e tanto altro ancora! Il punto di forza dei brani presenti in questa Xmas in Rock, e anche il nostro vanto, è che sono stati creati tutti in esclusiva per Virgin Radio, e tutti, tranne chiaramente le cover, contengono la citazione Virgin Radio. A gli artisti che hanno contribuito alla compilation va dunque il mio grazie e quello di tutta Virgin Radio!



milano da vivere #italiachemerita citylife

di

Elisabetta Canoro

APPUNTAMENTI Degustazioni esclusive Si rinnova, come ogni primo lunedì del mese, il conviviale appuntamento di Wine Sharing in compagnia dei grandi vini, italiani e internazionali da Bicerìn Milano, wine room e ristorante in Via Panfilo Castaldi, che porta in scena noti produttori e ambasciatori di un certo stile del “bere”. La formula? Solo dodici posti a sedere per stappare bottiglie rare con altri appassionati. Riprenderà da febbraio anche A cena con, che abbina ottimi vini a prelibati menu studiati ad hoc, dopo il successo riscosso il 9 novembre scorso da Alice Paillard e le edizioni limitate degli Champagne Paillard. Per saperne di più:

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TENDENZE The epic toast from west coast Si chiama Fancytoast ed è appena sbarcata in Moscova direttamente da San Francisco la nuova toasteria creativa che si ispira all’open bread che si gusta nei più innovativi locali della città californiana. In pratica? Una sola fetta di pane a far da base, rigorosamente alta one inch, poco più di 2,5 cm, e stuffed, ossia farcita di ingredienti healthy e coloratissimi. In carta, il classico Jam&Butter Toast, burro e marmellata del giorno, ma anche piatti come il Salmon West Toast, con salmone affumicato e gelato al frutto della passione oppure l'Epic Avocado Toast con crema di avocado, uovo, bacche di pepe rosa. Per saperne di più:

www.fancytoast.it

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NEW MOOD

Non solo Panino Appena inaugurato in Piazzetta Liberty, Panino Giusto Cupertino presenta le novità in programma per il 2017: dai percorsi formativi dedicati ai giovani ai nuovi panini local, nel segno di una filosofia aziendale sempre più orientata alla sostenibilità etica e ambientale e alla valorizzazione dei piccoli produttori italiani. Nuovo anche l’Aperitivo di Panino Giusto” e, dulcis in fundo, le proposte golose di Gianluca Fusto che inaugurano la Colazione slow da Panino Giusto, dalle 10 del mattino, a base delle sue tre torte al cioccolato, pane burro e marmellata, cheescake... Per saperne di più:

www.paninogiusto.com

opening Sweet December Con il Natale alle porte, questo è il momento perfetto per provare le novità più “dolci” della città, e magari anche per scegliere cosa mettere sulle tavole imbandite a festa. A cominciare da PanPerMe Gluten Free Bakery, panetteria, pasticceria, pasta fresca senza glutine aperta da Patrizia de Haag e dal marito, decisi ad affrontare le intolleranze con gusto. Arte, fashion, eventi culturali e ristorazione s'incontrano invece nella Pasticceria Marchesi aperta di recente sopra il negozio Prada Uomo, in Galleria Vittorio Emanuele II; terzo negozio Marchesi nel cuore della città, vanta scaffalature in legno di ciliegio, mensole in cristallo e pareti verde acqua e in seta jacquard floreale. Raddoppia Eclair de Génie, ora anche in Corso Garibaldi (il primo è in zona navigli), regno del pasticcino francese creato dal famoso pastry-chef Christophe Adam: bigné allungato ripieno e glassato. Si rinnova infine la Pasticceria Martesana in Paolo Sarpi con la nuova sala giochi per bambini e momenti d'animazione nei fine settimana, un unicum in città. Per saperne di più:

www.facebook.com/panperme www.pasticceriamarchesi.it www.leclairdegenie.it www.martesanamilano.com



roma è servita #italiachemerita citylife

di

Anna Colia

OUTDOOR

Follie al parco Primo luna park in Italia, realizzato nel 1953 e reso permanente nel 1960, dopo 8 anni riapre il Luneur Park. Attrazioni di una volta, ma anche molte novità, come lo spazio dedicato alla prima infanzia, con corsi e incontri per le neo mamme. Oltre ai giochi, attorno al lago del parco si concentrano dei punti ristoro che propongono dolci, gelati, e prodotti di bakery e beverage, tra cui spicca il localino di Fol con i suoi chicchi di mais scoppiati esclusivamente ad aria e dai gusti più differenti. Tra le novità TartuFol, Salty Caramel, Amatriciana e Mojito. Per saperne di più:

www.luneurpark.it

EVENTI

Il mercato di Natale

Il Guido Reni District dall’8 dicembre ospiterà, oltre alla prima mondiale della mostra multimediale The Adventures of Alice, Romarket il mercato di Natale che mancava nella Capitale. Se la location, un'ex caserma riqualificata del quartiere Flaminio, è unica e affascinante, gli ingredienti lo sono di più: moda, artigianato e intrattenimento. Oltre a questi, per celebrare al meglio il senso di festa, non poteva mancare il cibo, con una ventina di food truck dove rifornirsi di prelibatezze dolci e salate. Nei giorni di apertura si potrà comprare e mangiare ininterrottamente dalle 10:00 alle 22:00. L’ingresso è gratuito. Per saperne di più:

www.romarket.it www.facebook.com/Romarket2016

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CULT Classici rivisitati Lo storico Bar del Fico, a pochi passi da piazza Navona dal 1922, è un salotto che offre un'ampia offerta culinaria e i cocktail che lo hanno reso famoso. Gli ambienti rinnovati – ristorante, bar e dehor – sono percepiti come un unicum di convivialità; la cucina è guidata dallo chef Giuseppe Claudio Fruci e propone un menu tradizionale, nel quale sono presenti i più importanti piatti della cucina romana, prodotti bio e Presìdi Slow Food. Le serate sono accompagnate da performances e concerti live. Per saperne di più:

www.bardelfico.com

il piatto forte di Laura Ruggieri

per una serata speciale A dicembre regalatevi una cena tra le stelle a La Terrasse del Sofitel Villa Borghese. La più bella vista su Roma da un terrazzo a punta aggettante sulla città, e un cielo dipinto a incorniciare la serata. Lo chef, Giuseppe D'Alessio, ha una mano felicissima: una cucina elegante che racconta i profumi del mediterraneo con grande sapienza. Con lo sguardo perso dietro le nuvole assaggerete tartare di tonno agli agrumi con sorbetto di guacamole e cipolla rossa croccante, bottoncini di caprese al rosso di pomodoro, pesto di noci e tartufo, scaloppa di rombo in crosta di prezzemolo e limone. Ottimo cocktail bar con una scelta straordinaria di drink e accoglienza perfetta. Un altro regalo da farvi è quello di passare dal Mahalo – South Pacific Fine Food, un angolo di Hawai a Roma come foste a una serra tropicale: il primo sushi fusion esotico incentrato sulla cucina hawaiana e con contaminazioni di tutte le isole del Sud Pacifico. Piatto forte il Poke, un must gourmet, insalata di cubetti di pesce crudo macerati con olio di sesamo, cipolla e avocado, poi la colorata lista di uramaki e rolls, arricchiti da foglie di taro, radici di loto, jackfruit. In abbinamento cocktail hawaiana eccentrici e colorati e buonissimi. Per saperne di più:

www.sofitel.com www.facebook.com/MahaloPonteMilvio dicembre 2016



almanacco di barbanera

di M. Pia Fanciulli

Aspettando i giorni di festa

Belli &sani

Dopo il Solstizio, le giornate riprendono timidamente ad allungarsi. Anche la terra comincia a risvegliarsi sia nel giardino che nell'orto, dove però si pensa già al Natale: agli ortaggi da portare in tavola per il cenone, alle bacche per preparare colorate ghirlande

Combattere il freddo si può. Ovviamente coprendosi bene, ma anche con alcuni semplici gesti quotidiani. Ad esempio la caffeina ha un effetto positivo sull’organismo facendo restringere i vasi sanguigni e salire la pressione. Al bando invece il fumo che riduce la circolazione su gambe e braccia e, nonostante quel che si crede, lontani pure dall’alcol: causerà una rapida dispersione del calore.

Orti &dintorni Il Sole • Il 1° sorge alle 07.09 e tramonta alle 16.30 • L’11 sorge alle 07.18 e tramonta alle 16.29 • Il 21 sorge alle 07.25 e tramonta alle 16.32

Martedì 6 dicembre – San Nicola Forse non è a tutti noto che l’amatissimo San Nicola, oltre ad essere patrono di Bari, lo è anche delle giovani fanciulle da marito. Ma c'è dell'altro. A lui possono rivolgersi in cerca di intercessione anche scolari, marinai, bottai, pescatori, farmacisti... Non solo, è sempre lui la figura da cui è nato Santa Claus, il Babbo Natale dall’abito rosso che dagli Stati Uniti ha poi conquistato il mondo intero. Eppure antiche tracce di San Nicola portatore di doni si hanno pure in Italia: in alcune località è ancora oggi il veneratissimo santo ad anticipare qualche regalino in attesa del Natale.

SAGGEZZA POPOLARE · Chi si rinnova per Maria, scampa la malattia. · Per santa Lucia, il freddo è per la via. · Se prima di Natale fa la brina, riempi la madia di farina. 34

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Sole&Luna

Da ricordare

Le giornate fino al 21 si accorciano, poi riprendono ad allungarsi. Il 1° dicembre si hanno 9 ore e 21 minuti di luce solare e il 21 se ne hanno 9 e 07 minuti: si perdono 14 minuti di luce solare. Il 22 se ne hanno 9 e 07 minuti, e il 31 9 e 11 minuti: si guadagnano 4 minuti di luce solare.

La Luna • Il 1° sorge alle 07.09 e tramonta alle 16.30 • l’11 tramonta alle 03.47 e sorge alle 14.52 • Il 22 sorge alle 00.46 e tramonta alle 12.4

Luna in viaggio

In questo mese i giorni favoriti dalla Luna per gli spostamenti sono: 26, 27, 28.

Non sarebbe festa senza la rossa stella di Natale, l'Euphorbia pulcherrima che con le sue foglie scarlatte accende l’atmosfera natalizia. Per averla bella e sana in casa, ci vogliono luce media o alta, ma non il sole diretto. Questo vuol dire che dopo 8-9 ore di esposizione ama poi stare al buio. Predilige un clima fresco, pena la perdita delle foglie, e terreno leggermente acido. Va tenuta quindi a circa 18°C, lontana dalle fonti di calore e dalle correnti d’aria fredda. Chiede acqua, ma attenzione ai ristagni. Se le brattee rosse e le foglie cadono, non buttiamola, se ben trattata riprenderà. Quanto all'orto, anche qui il Natale si fa sentire, ed è tempo di raccogliere, in Luna crescente, gli ortaggi che finiranno sulla tavola natalizia, come i cardi – da fare in parmigiana –, ma anche carote, cavoli verza e finocchi. Nel giardino procurarsi rami sempreverdi, magari con le rosse bacche del pyracantha e pigne per gli addobbi. Portare gradatamente in casa l’albero di Natale perché si abitui alle temperature degli interni: fondamentale non fargli mai mancare l’acqua. Con la Luna calante piantare nell'orto bulbi di aglio e cipolla e seminare fave e piselli. Nel giardino proteggere alberi e arbusti dalle gelate distribuendo sotto la chioma uno strato di foglie.


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Panorama

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Cover story Viaggio da Nord a Sud del Bel Paese alla scoperta dei riti e delle usanze, laiche e religiose, legati alla festa più amata, per capire come la trascorrono davvero gli italiani. In famiglia, quasi tutti. Con grande attenzione alla gastronomia, ai giochi, alle tradizioni ma anche alle nuove tendenze. Ne scaturisce il racconto di una ricorrenza vissuta in modo inaspettatamente vario e ricchissimo di sfaccettature

clemente mimun FACCE. l'ITALIA CHE MERITA 38 56 personaggi. Un anno infausto per la cultura italiana: rendiamo Un direttore con "l'Italia nel cuore": il numero 1

omaggio a quattro "pilastri" che ci hanno lasciato idee. Una rivoluzione in tv 40 È arrivato un nuovo modo di guardare online

contenuti su misura. Quando e dove vogliamo

del Tg5 ci racconta vizi e virtù del nostro Paese storie. l'aquila che riparte 58 Non solo macerie e rovine: la città abruzzese è in

piena rinascita. E il futuro è tornato a sorriderle

feste family free? 50 consumi. C'è anche chi sceglie di smarcarsi dai parenti a

Natale...andiamo a vedere come si può festeggiare dicembre 2016

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le facce #italiachemerita

di Greta La Rocca e Lorenzo Foti

Umberto Eco

Umberto Veronesi

Semiologo, filosofo e scrittore, è stato autore di molti romanzi di successo e di numerosi saggi. È stato lui a fondare nel 1988 il Dipartimento della Comunicazione dell’Università di San Marino. Nel corso della sua carriera è stato anche professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna nonché socio dell’Accademia dei Lincei. Dalla fine degli anni ’50, si è dedicato a studiare i mass media e la loro influenza, tema sul quale pubblicò diversi articoli. Ha sempre collaborato con riviste e giornali, non esclusivamente italiani. Un percorso letterario ricco che ne illustra la profonda cultura e conoscenza e che l’ha visto ricevere onorificenze in Italia e all’estero.

È stato un oncologo e politico italiano; fondatore e presidente della Fondazione Umberto Veronesi e direttore scientifico emerito dell’Istituto Europeo di Oncologia, oltre che direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Gli studi sulla prevenzione e sulla cura del cancro sono stati tema centrale della sua attività clinica e di ricerca. Si è distinto per la sua lotta in difesa dei diritti degli animali: riteneva tra l'altro che la carne non fosse un alimento indispensabile, sostenendo che la dieta vegetariana, da lui stesso assunta, aiutasse a prevenire l'insorgere di gravi malattie, tra cui il cancro intestinale. Luminare e divulgatore, portava alta la bandiera della buona alimentazione e di uno stile di vita sano.

Un anno considerato da molti infausto il 2016. Non a torto, a ben vedere. Tanti infatti i personaggi illustri che ci hanno lasciato in questi dodici mesi. È a tutti loro che, idealmente, dedichiamo la nostra rubrica, con un omaggio a quattro pilastri della cultura italiana che, a modo loro, hanno fatto la storia 38

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Dario Fo Una vita interamente dedicata alle arti, entrata ufficialmente nella storia grazie al premio Nobel per la letteratura

del 1997. Quella di Dario Fo, unitamente all’imprescindibile figura della compagna Franca Rame, è l’immagine di un uomo di cultura che ha condiviso il suo spessore e i frutti delle sue ricerche con il mondo, sempre con il sorriso e leggerezza. Che piacesse artisticamente o che destasse indifferenza, che ci si riconoscesse o meno nel suo attivismo ideologico e politico, che si apprezzasse o disdegnasse il suo taglio satirico, a Fo va riconosciuto soprattutto il merito di aver sempre perseguito un obiettivo nobile: portare arte e cultura a tutti, indistintamente, come bene pubblico.

Tina Anselmi Con il volto di chi ha condotto un’intera esistenza di onestà intellettuale e di coerenza rispetto ai propri princìpi, dopo un’adolescenza vissuta da partigiana con il nome di “Gabriella”, è stata una figura politica che ha lasciato un profondo segno nell’Italia del secondo Dopoguerra. È stata la prima donna a ricoprire la carica di Ministro, artefice della legge sulle pari opportunità, fra coloro che hanno contribuito a introdurre il Servizio Sanitario Nazionale e ha guidato la Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia P2 di Licio Gelli. Una donna che ha portato avanti vittoriose battaglie di genere in tempi in cui assumevano connotazioni ai limiti del rivoluzionario, senza grandi slogan e manifestazioni plateali, bensì con la fermezza e la tenacia che l’hanno sempre contraddistinta.



le idee #italiachemerita

di Natale Labia

Tivùon! Liberi di scegliere Tivù, società che gestisce la piattaforma satellitare Tivùsat, lancia un nuovo servizio che consente agli utenti di accedere ai contenuti On Demand della televisione gratuita con grande semplicità

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L’era digitale ha aperto agli spettatori televisivi scenari nuovi, ampliando il concetto stesso di programmazione televisiva ormai sempre più tagliata su misura. Una vera rivoluzione quella che stiamo vivendo negli ultimi anni, che oggi si arricchisce di una possibilità in più. Quella cioè di vedere i programmi già andati in onda nell’ultima settimana, il giorno e all’ora per noi più comodo. Si tratta di Tivùon! «servizio disponibile gratuitamente per tutti gli utenti che hanno un tv o un decoder con bollino Tivùon, al quale accedere connettendo la propria televisione o il proprio decoder Tivùsat a Internet – ci spiega Alberto Sigismondi, Consigliere Delegato Tivù Srl – Le Smart tv hanno tutte la possibilità di essere connesse alla rete; in ogni caso sul sito tivuon.tv è presente un elenco dei dispositivi abilitati, per verificare il proprio modello o per acquistarne uno nuovo». Una volta

connesso lo spettatore deve semplicemente attendere che compaia il pallino verde in basso a sinistra del teleschermo e digitare il tasto verde del telecomando. Il servizio offre la possibilità di scorrere indietro nel tempo fino ai 7 giorni precedenti: una funzione utilissima per ritrovare un film o la propria fiction preferita senza predisporne giorni prima la registrazione. Il costo del servizio? Zero. «Come detto, Tivùon! viene offerto gratuitamente a tutti coloro che dispongono di un dispositivo con bollino oro Tivùon (tv o decoder) e di una connessione a banda larga alla rete Internet. Si tratta infatti del primo On Demand gratuito della televisione in chiaro», prosegue Sigismondi. Tivù Srl rafforza così la sua missione al fianco dei broadcaster impegnati nella televisione gratuita, per offrire ai propri utenti contenuti da vedere quando vogliono, in linea con le tendenze internazionali. Oltre alla succitata funzione “Ultimi 7 giorni”, altra novità di Tivùon! è la pagina iniziale dell’applicazione: una Guida Tv su 3 canali che permette di consultare la programmazione senza perdere la visione a tutto schermo del programma che si sta seguendo. Tivùon! consente inoltre l’accesso all’applicazione Tivùlink per una fruizione semplice e diretta di tutti i servizi On Demand messi a disposizione da Rai, Mediaset e La7; da un'unica schermata l’utente può accedere agli ambienti gestiti dai principali broadcaster italiani: uno spazio aperto a tutti i canali della televisione gratuita nazionale.


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Un Paese mille Natali di Riccardo Lagorio

A cavallo della Cometa, sulla slitta di Babbo Natale o in sella all'asinello di Santa Lucia, partiamo per un viaggio da Nord a Sud del Bel Paese alla scoperta dei riti e delle usanze legati alla festa piĂš amata per capire come la trascorrono davvero gli italiani. In famiglia, quasi tutti. Con grande attenzione alla gastronomia, ai giochi, alle tradizioni ma anche alle nuove tendenze. Ne scaturisce il racconto di una festa vissuta in modo inaspettatamente vario e ricco di sfaccettature 42

dicembre 2015 dicembre 2016


Natale e famiglia, un binomio pressoché indissolubile ovunque. Diverse da luogo a luogo invece le tradizioni che lo accompagnano. O meglio, che accompagnano il periodo delle feste natalizie. Un tempo la trepidazione per l’arrivo del Natale risiedeva al massimo nella sobria apertura delle 24 caselle del Calendario dell’Avvento. Una pratica diffusa tra le donne (specie nell’Europa del Nord) per rendere più piacevole ai bambini l’attesa della nascita di Gesù: all’apertura di ogni casella era allegata una frase del Vangelo e si regalava un dolcetto. Altri tempi… Oggi si può affermare che il periodo natalizio largamente inteso abbia inizio il giorno dell’Immacolata Concezione, ovvero l’8 dicembre. È questo il momento in cui la famiglia si ritrova per addobbare l’albero, preparare il presepe e sistemare con le opportune decorazioni le case.

L’Immacolata, Santa Lucia e l’asinello A Milano, proprio l’8 dicembre, si respira un’aria speciale poiché si tratta della vigilia di Sant’Ambrogio, il patrono, e garantisce due giorni consecutivi da dedicare alla famiglia, ai regali o, neve permettendo, alla prima partenza con sci e racchette nel bagagliaio. Anche a Cosenza è un giorno speciale: si preparano per l’occasione i cuddrurieddri, dolci ciambelline di farina e patate lesse schiacciate che si friggono in olio bollente. E ad Agnone, in Molise, da una decina d’anni si è deciso di raddoppiare il rito della ‘ndocciata, un tempo prerogativa del 24 dicembre. Le ‘ndocce sono torce di abete bianco e rami di ginestra legati tra loro con dello spago, elementi che le famiglie provvedono a recuperare qualche giorno prima. Una volta accese, al calare del crepuscolo, creano un fiume di luce nel borgo mentre il crepitio della resina, facile oggetto di combustione, rende assai coinvolgente la circostanza. Un’altra ricorrenza che precede il Natale vero e proprio, ed è un fruttuoso collante per le famiglie, è Santa Lucia, la patrona di Siracusa. La Santa siciliana provvede a portare ai bambini buoni i regali durante la notte tra il 12 e 13 dicembre anche in molte località del Nord, secondo antica usanza aiutata da un asinello dotato di campanaccio. Genitori e nonni, insieme ai bambini, provvedono a prepadicembre 2016

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Un Paese, mille Natali

rare alla simpatica bestiola la ricompensa per la generosità della santa: fieno, acqua e foglie di cavolo.A nanna presto, quindi, non appena per le strade si sente il suono del batacchio, in attesa del passaggio di Santa Lucia (e dei suoi regali).

Aspettando la mezzanotte

In apertura di servizio: l'albero da record di Gubbio. In questa pagina, in alto, la basilica di Santa Lucia a Siracusa; sotto Alghero illuminata a festa. Nella pagina successiva, dall'alto, luminarie ad Alba Monferrato, il più classico Babbo Natale e le "befane" in regata nella laguna venziana

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In verità da metà dicembre sono i bambini i protagonisti in famiglia. Con l’aiuto dei grandi sono tenuti a scrivere a Babbo Natale la letterina dove richiedono i doni. Non in Alto Adige però, dove è direttamente Gesù Bambino a recapitare i regali. Nella comunità cimbra di Giazza, in Lessinia, nei giorni precedenti il Natale è invece l’intera famiglia che va nel bosco alla ricerca di un grosso ceppo (de groazzan stouk) che deve bruciare nel focolare per tutta

la Santa Notte al fine di riscaldare il Bambino Gesù. Al mattino, le ceneri e i carboni vengono raccolti in un sacchetto e infilati in una trave del tetto; questo gesto proteggerà l’abitazione e la proprietà da fulmini e tempeste. Consuetudine che anche in Sardegna è collante della famiglia: il ceppo deve essere acceso la Vigilia della notte di Natale con lo scopo di scaldare il Bambino: su troncu de xena brucerà fino all’alba ma non deve essere consumato interamente, dato che va acceso ogni giorno fino all’Epifania e ciascun membro familiare ha il dovere di occuparsene. Ad Alghero si tratta di un tronco d’ulivo, tu frone de Nadal, che si accende poco prima dell’inizio della messa notturna tra il 24 e il 25 dicembre quando viene intonato il Cant de la Sibilla, che preannuncia


Professione Babbo Natale

SIMBOLI DI IERI E DI OGGI

di Germana Cabrelle Di genitori, nonni e zii che si travestono da Babbo Natale (ma anche da Befana) per allietare le giornate di festa dei più piccoli ce ne sono sempre di più. Tanti che ormai questa usanza non lascia spazio all’improvvisazione: oggi non basta dunque solo il kit di casacca, pantaloni rossi e cappello col fiocco bordato di bianco o una gonna lunga e una maschera con nei e nasone a far contenti i bambini. Ci sono addirittura aziende che si occupano di animazione e che reclutano appositamente uomini e donne per interpretare queste figure durante le feste. E sono molto esigenti nelle loro selezioni! Come la SOS Animazione di Marcon (Venezia), che da quasi 20 anni organizza eventi. «Babbo Natale – spiega la titolare Raffaella Chiarin – è sempre un signore anziano che ricerchiamo possibilmente alto, con occhi chiari, la barba naturale che si lascia crescere dall’estate, pancia e simpatia. Poi abbiamo altri personaggi buffi come Tom Tom il folletto che organizza a Babbo Natale il viaggio per la consegna dei doni, Righello che traccia le rotte sulla cartina geografica per la slitta e Fiocchetto che confeziona i pacchetti. E anche per la Befana utilizziamo modelle ad hoc (e trucco teatrale!) per renderla credibile. Facciamo dei veri e propri casting insomma».

oggi, in ogni città d'italia, il periodo natalizio inizia l’8 dicembre. È questo il momento in cui la famiglia si ritrova per addobbare l’albero e preparare il presepe. spesso invece, per le strade del centro, le classiche luminarie sono già accese da un po'

il secondo definitivo avvento di Cristo, canto Patrimonio Immateriale dell’Umanità ed eredità della cultura aragonese dell’area. Anche in Monferrato prima di andare alla messa di mezzanotte veniva portato in casa un ceppo, el süc ’d Natal, che dopo esser stato lasciato a seccare un paio di anni sotto il portico della cascina veniva quindi messo a bruciare nel camino e aveva un valore profetico per il futuro: se al ritorno dalla messa si trovava il ceppo che ardeva di un fuoco robusto si diceva “buon segno”, ci sarà pace in famiglia e con i vicini. Nelle famiglie contadine di stretta osservanza i carboni del ceppo natalizio vengono ancora oggi conservati ed esposti in occasione dei temporali estivi, al fine di preservare i raccolti dai danni causati dalla grandine.

La notte più bella In seguito a giorni e giorni di preparativi si giunge finalmente alla cena della Vigilia di Natale. La si festeggia soprattutto nel Centro e nel Meridione, mentre al Nord è abitudine privilegiare con un grande pranzo il giorno di Natale. Poiché nella Penisola gran parte della cultura ha affinità con il cibo, è questo il momento per la famiglia di scambiarsi doni, auguri e propositi per il nuovo anno. Con qualche azzardo e molte probabilità di smentita si può affermare che la sera del 24 si porteranno a tavola soprattutto pesce e verdure, l’indomani carne. Dolci, sempre. E frutta secca per fare le ore piccole. In alcune città ai riti mattutini del 25 è impossibile resistere. Come a Napoli dove la neve è assente, ma la passeg-


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Un Paese, mille Natali

Il pandoro? È femmina

IN TAVOLA

di Marco Gemelli Sotto le lucine dell’albero di Natale si consuma ogni anno il dolce “derby d’Italia” tra panettone e pandoro, con ognuno dei due lievitati tipici nazionali che raccoglie intorno a sé schiere di appassionati e detrattori. Difficile dire quale sia il più amato, ma si può verificare qual è il più ricercato su Google: si tratta del panettone, che ha un numero di referenze oltre 6 volte superiore a quello del pandoro. Recenti studi mostrano inoltre che a fronte di una tenuta delle vendite sia del pandoro che del panettone, a far registrare una sensibile contrazione di consumi sono le versioni “innovative” come il panettone senza canditi o il pandoro farcito. Inoltre, il panettone sembra essere preferito dagli uomini e dalle persone più mature, mentre il pandoro trova i suoi principali estimatori tra i giovani e le donne.

giata prevede per tradizione cappotto e sciarpa: tutti si danno un tono invernale mentre si va a fare visita a parenti e amici per scambiarsi gli auguri. I bambini, restii a uscire perché vorrebbero giocare con i giochi che Babbo Natale ha appena donato, in genere vengono convinti ad abbandonare i regali ricevuti con la promessa di qualche centostelle (fuoco d’artificio). Quello che è certo è che non si può sfuggire all’aperitivo con gli amici nei bar eleganti. Poi è il tempo dei giochi in famiglia, il cui fascino neppure i cinepattoni del 26 dicembre riescono a scalfire. Tutti accaniti e coinvolti dalle cartelle della tombola e dai giochi con le carte, sette e mezzo e briscola soprattutto, che uniscono cabala, leggenda e saggezza popolare. Chi si vuole tenere occupato con la mente sceglierà la dama o gli scacchi. Nel Campidano riscuote fortuna

su barrallicu, una trottola a più facce sulle quali sono incise quattro diverse lettere. Se la trottola si ferma sulla T (tottu), il giocatore prende tutto il piatto, sulla M (mitadi) si vince la metà, la N invece indica nulla e la P sta ad indicare poni, ossia metti. Ma c’è un altro appuntamento importante per le famiglie: la visita al Presepe. Un po’ spento dall’immobilismo delle statuette e dei ripetitivi automatismi dei presepi meccanici, la ben riuscita innovazione del presepe vivente avvicina al mistero dell’Incarnazione le famiglie tanto come visitatori quanto come protagonisti nei panni dei diversi personaggi anche grazie al coordinamento di parrocchie, gruppi spontanei o pro loco. Solitamente la raccolta fondi per cause nobili è l’obiettivo della comunità. Oltre a Greccio nel Reatino sono molte le località dove è possibile assistere alla rappresentazione della

In alto un suggestivo momento della 'ndocciata di Agnone, in Molise. Qui, un placido borgo alpino in pieno clima natalizio

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Un Paese, mille Natali

La saggezza popolare e il meteo In questa pagina, statuine del presepe napoletano e il mercatino di Bressanone. In quella successiva il Natale visto dal Duomo di Milano, da Piazza Santa Croce a Firenze e da Piazza Navona a Roma

Natività: da San Biagio nel Mantovano a Tricase in Puglia, passando per l’interno delle suggestive Grotte di Frasassi.

Dopo la parentesi laica di San Silvestro, in Alto Adige le famiglie attendono i Re Magi il 5 sera. Dotati di incenso e gesso, lasceranno la scritta C-M-B con la data dell’anno appena cominciato per proteggere la casa. Abitudine che è sopravvissuta anche all’interno della comunità trentina dei Mòcheni nel Rachmalder, le Serate del fumo che si celebrano durante la vigilia delle principali festività natalizie che, come si sa, hanno l’epilogo nell’Epifania... che tutte le feste si porta via. Ad Andrista, in Val Camonica, i giovani del paese si recano nel bosco alla ricerca di 48

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I MODI DI DIRE

Tre re e un’anziana signora

Dal Piemonte alla Calabria le sorti dell’anno nuovo si stabilisco negli ultimi giorni di quello vecchio. Ricchi di indicazioni predittive sulla futura annata agraria sono i proverbi meteorologici piemontesi: Dsember trop bel, a marca pa ’n bôn ann nôvel (Un dicembre troppo bello non preannuncia un anno nuovo troppo buono), Fioca dsembina, a dura fin ch’a dura la brina (La neve di dicembre dura fino a che ci sarà la brina), A Natal ij môscôn, a Pasqua j giassôn (Se a Natale fa caldo, con i mosconi quindi, Pasqua porterà gelo). In Calabria invece i dodici giorni che intercorrono tra il 13 dicembre e Natale, i cosiddetti journi cuntati, sono osservati con particolare attenzione: da come si comporta il tempo in questi periodo si traggono le previsioni meteorologiche per ciascun mese del nuovo anno. Il 13 dicembre si dice gennaio, il 14 febbraio e così via sino al 24 riferito a dicembre.

un essere che possiede le sembianze di serpente e capra, il Badalisc. Stanato, viene condotto nel villaggio e trattenuto da catene; a un certo punto rivelerà, per mezzo di un’interprete, malefatte e intrallazzi della comunità.Terminato il discorso del Badalisc è il momento in cui le famiglie iniziano i balli e le scorpacciate di polenta e formaggio. Il 6 gennaio è una giornata principalmente dedicata ai bambini in quanto la tradizione vuole che la Befana, una donna molto anziana che vola su una logora scopa, faccia loro visita e riempia di dolci o carbone le calze appese al camino o vicino a una finestra. Non c’è famiglia romana (e con essi i turisti) che non passeggi per Piazza Navona in quei giorni alla ricerca di vecchine e oggetti da regalare. La presenza di artisti di strada e artigiani contribuisce a creare un’atmosfera unica. La Befana si materializza anche in laguna, a Venezia: sono i soci più anziani della società di canottaggio della città, travestiti con gonne lunghe e nere, scialli e cuffiette. Percorrono a suon di remi il tratto centrale del Canal Grande fino al Ponte di Rialto da dove è calata una calza gigante. I sostenitori degli atleti seguono le imbarcazioni pure travestiti da Babbo Natale e da Befana per la gioia di piccoli e grandi. Poi, nel pomeriggio, tutti insieme per l’ultima volta per disfare l’albero e il presepe che riposeranno nei cartoni in qualche angolo della casa sino all’inizio di una rinnovata magia, a dicembre dell'anno dopo.


Per molti anni il Natale è stato un appuntamento con il pubblico, un momento di incontro con gli italiani intorno alla commedia nazionalpopolare per riunire davanti al grande schermo tutta la famiglia. Nel tempo questa magia è svanita

Il re dei cinepanettoni di Marco Gemelli Insieme a suo fratello Carlo ha inventato i film di Natale, trentatré anni fa: con quel primo Vacanze di Natale lo sceneggiatore e produttore Enrico Vanzina ha inaugurato un filone che – grazie anche a un cast con Jerry Calà, Christian De Sica e Claudio Amendola – ha portato milioni di persone al cinema sotto le feste dando vita a una nuova tradizione natalizia, quasi un rito ormai che riempie le sale già dal 25 pomeriggio e per l'intera settimana di festa. Ecco perché, anche se diversi film successivi hanno avuto la firma di Neri Parenti o Enrico Oldoini, i veri “re” dei cinepanettone restano i fratelli Vanzina, ed Enrico colui che può raccontare l’evoluzione del Natale in questi anni. Al cinema e in casa.

Cos’è per te il Natale? Il Natale ha sempre avuto un ruolo centrale nella mia vita, sia umana che professionale. Non è una casualità se abbiamo girato un film che ha aperto una strada, un filone di commedia che raccontava l’Italia del tempo. Poi quelle che sono venute in seguito, anni dopo, sono delle farse. Per me e mio fratello, per molti anni il Natale è stato un appuntamento con il pubblico, un momento di incontro con gli italiani intorno alla commedia nazionalpopolare per riunire davanti al grande schermo tutta la famiglia. Era un modo per andare insieme a divertirsi. Nel tempo questa magia è svanita: chi ha preso in mano l’eredità di quelle pellicole non ha saputo mantenerla viva, spostandosi sulla volgarità al posto della fotografia affettuosa del paese che avevamo in mente. In fondo, il cinema va di pari passo con le tradizioni del nostro Paese: se è vero che la settima arte perde via via contatto col pubblico, ciò vale anche per una festa che sin dal Dopoguerra era storicamente legata al cinema.

l’intervista

Non c’è famiglia romana che non passeggi per Piazza Navona il giorno della befana alla ricerca di oggetti da regalare, tra artisti di strada e artigiani

Che differenza c’è tra 33 anni fa e oggi, sia al cinema che nelle case? Il mondo è molto cambiato, nel bene e nel male. Quel sentimento di unità familiare si è un po’ disciolto tra famiglie spaccate, anziani che vengono tenuti ai margini, persone lontane da un’ideale vita familiare che cercano rifugio in clan o tribù, per non parlare di un rapporto maniacale con i social. La cosa più social di tutte, il Natale, si è annacquata e viene vissuta in modo diverso. Nel sentire di molti sembra di rivedere la gag del ricco che dice “E anche quest’anno il Natale ce lo siamo levati dalle palle…” anche se il vero senso del Natale stava nella famiglia di Claudio Amendola. A distanza di anni, rifarebbe un film per raccontare come è evoluto il Natale? No, decisamente. Aver creato un “mattone”, un film di culto, e riprenderlo a distanza di anni sarebbe ridicolo. Con ciò non dico che sequel di successo non possano essere girati – in fondo il cinema americano vive di questo, da anni –, ma la formula originaria è stata bistrattata, allargata, tradita. Non mi va di metterci le mani, non lo farei.

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consumi&tendenze

Festeggiamenti family free Chi non ha mai sognato di riuscire a smarcarsi dagli obblighi famigliari, dal pranzo di Natale con il parentado al gran completo o dal cenone di Capodanno? Questo potrebbe essere l'anno giusto per concedersi una vacanza di coppia o da single, a bordo di una crociera o in un hotel “adults only”, approfittando di pacchetti e offerte esclusive. Scopriamo le proposte più interessanti lungo lo Stivale di Isa Grassano

Costa Crociere propone itinerari da sogno, da 7 a 16 giorni, lungo le coste del Mediterraneo, tra il magnifico Messico e la Florida, nelle splendide isole dei Caraibi, negli Emirati e alla scoperta di India e Maldive. Meno tempo a disposizione? Webtours, il primo tour operator a lanciare le minicrociere nel Mar Adriatico, unisce in un’unica villeggiatura la possibilità di divertirsi e di visitare le città greche (uno speciale pacchetto nave e hotel da 349 euro a persona). Si parte da Ancona sabato 31 dicembre alla volta di Patrasso. In serata esclusiva cena di gala a bordo. Si sbarca poi a Patrasso e da lì si va alla scoperta delle ricchezze di Atene. Grimaldi Lines, invece, vi porta nella vivace capitale catalana in un tripudio di allegria e divertimento. Dal 29 dicembre al 3 gennaio è il tradizionale Capodanno a Barcellona, ricco di animazioni e attività.

Per saperne di più:

www.costacrociere.it www.webtours.it www.grimaldi.napoli.it

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in crociera

Tutti a bordo


È nella pace delle colline di Modena che in pochi giorni si riesce a “staccare la spina” e a rigenerarsi con un percorso olistico sensoriale o con la tradizione dell’hamam. La proposta Caldo Natale comprende tre pernottamenti, un gommage corpo allo zucchero di canna (una dolce esfoliazione che rinnova la pelle con granelli di zucchero grezzo in olio di mandorle dolci), un massaggio olistico rilassante con oli profumati alle essenze speziate e tamponi caldi al sale marino e fiori di lavanda e quattro giornate alla Spa termale Balnea (prezzo di 419 euro per persona). In Toscana, un luogo di incanto è Grotta Giusti che Giuseppe Verdi definì l’ottava meraviglia del mondo... e il perché è facile da capire. Si tratta infatti di una cavità millenaria, intatta e meravigliosa, che si estende per oltre 200 metri nel sottosuolo del resort omonimo. Un vero paradiso naturale suddiviso in tre aree denominate Paradiso, Purgatorio e Inferno, con temperature che vanno dai 28° ai 34°C. Il vapore emanato è benefico e terapeutico (speciale pacchetto di Natale 3 notti a 510 euro a persona). Per vivere le feste in Umbria si può scegliere il pacchetto Magico Natale proposto da Borgobrufa Spa Resort di Torgiano, tra i casolari tipici del borgo e le mille luci in lontananza che illuminano le città. L'hotel è adults only e questo garantisce ancora più privacy (Magico Natale: 2 notti, con due pernottamenti in camera matrimoniale e due cene di tre portate servite a scelta dal menù del ristorante, libero utilizzo del mondo delle acque e delle saune e un peeling corpo, da 345 euro a persona). Per saperne di più:

www.termesalvarola.it/balnea www.grottagiustispa.com www.borgobrufa.it

Bastano 48 ore in alta montagna per ricaricarsi, magari prima o dopo “i giorni in rosso del calendario”. L'Eco Wellness Hotel Notre Maison, nella Valle di Cogne, cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, vi accoglie in un’atmosfera calda e rilassante. L’offerta In due paghi uno prevede la gratuità per la seconda persona e include una notte in mezza pensione con una cena alla carta e ingresso nel centro benessere (prezzo da 89 euro per due). Amate il trekking sul lago e un po’ di fatica in montagna? Un week end al Royal Victoria, sul lago di Como, è anche esplorazione. Si parte dal Sentiero del Viandante per scoprire la via commerciale che costeggia il lago, da Abbadia Lariana fino a Colico, passando da Mandello del Lario e Varenna. E, per il secondo giorno: un tour in quota a Esino, paesino che domina il lago rimbalzato agli onori della cronaca per avere ospitato la scorsa estate il raduno internazionale di Wikipedia. E poi un giro sul lago da una sponda all’altra (pacchetti da 209 euro a notte).

Immersi nella natura

Per saperne di più:

www.notremaison.it www.royalvictoria.com

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in montagna

benessere

Relax a due

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consumi&tendenze

nell'ACQUA

"Tuffi" d'inverno

Per saperne di più:

Sono i single, in controtendenza rispetto al resto degli italiani, i più propensi a concedersi una vacanza all'estero. È quanto emerge da una indagine realizzata da SpeedVacanze.it, il tour operator che ha inventato l'esclusiva formula dei viaggi per chi è solo ma non vuole rinunciare a divertirsi. I dati parlano del 51% di trasferte a Natale e il 60% a Capodanno. Le destinazioni più gettonate? Le Canarie, il Kenya con il Safari Africano allo Tsavo abbinato all'indimenticabile spiaggia di Watamu, la Thailandia dalla metropoli di Bangkok alle spiagge paradisiache di Phuket e Rio de Janeiro. Tra le Capitali europee che continuano ad attirare le preferenze degli italiani, SpeedVacanze.it ha registrato moltissime richieste per Praga, Lisbona e Budapest. Per saperne di più: www.speedvacanze.it

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around the world

www.ghconventodiamalfi.com/it www.termemilano.com

A misura di single

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Amate il mare? Allora Amalfi è la vostra meta del cuore. Profumo intenso di limoni e sottofondo lieve di onde che si infrangono. E il blu del cielo che si sposa all’azzurro delle acque. NH Collection Grand Hotel Convento di Amalfi è un'autentica magia mediterranea sospesa nel tempo, in cui lo sguardo e la mente si perdono: ne resterete ammaliati. Nell'oasi benessere, l'intimità del relax è assicurata (per tutte le prenotazioni effettuate fino all’11 dicembre c'è uno sconto del 25%). Chi resta in città, ma vuole ritagliarsi momenti indimenticabili, ha a disposizione un paradiso nel cuore di Milano: QC Termemilano, in un complesso in stile Liberty, all’interno delle cinquecentesche mura spagnole, è aperto anche il giorno di Natale e negli altri festivi. Ultima novità l’Underwater Museum, una vasca idromassaggio realizzata con delle trasparenze che permettono stando in acqua di godere della vista delle mura spagnole riportate alla luce: un vero e proprio museo all'aperto. Alla sera, dalle 18, aperitivo rigorosamente in accappatoio.


AD: KREATTIVA

Scopriti intenditore.

www.lamarca.it



IN CITTà

Natale Capitale

esperienze

Viaggi spirituali

Se siete tra quelli che ricercano quel qualcosa in più che rende ogni viaggio indimenticabile, scegliete una meta ispirazionale. Non conta solo la destinazione ma più di tutto l’ispirazione, ovvero chi si vuole conoscere e quali esperienze si possono vivere. A proporre questi itinerari insoliti è il tour operator Destinazione Umana. Così, se sentite il bisogno di riconnettervi con voi stessi, con il vostro tempo e con la natura circostante, optate per uno dei viaggi Ricrearsi (ispirazione spiritualità). Il 2017 non potrà che iniziare alla grande. Per saperne di più:

www.destinazioneumana.it

Chi sceglie Roma, può soggiornare a Piazzadispagna9, in un palazzo d’epoca, del gruppo Condé Nast Johansens, con la Spa rigorosamente per due. Qui il senso del Marocco più vero si esalta in un ambiente intimo. L’atmosfera è essenziale, metafisica, sospesa nel tempo. Ancora più in là, oltre il civico 9, la ricerca di benessere può continuare all’aria aperta negli scenari più belli di natura in città che hanno nome Pincio e Villa Borghese. Da non perdere anche la quindicesima edizione del Roma Gospel Festival, nell’ambito del quale si esibiranno 
alcune delle migliori formazioni corali e gruppi di spiritual e gospel provenienti dagli Stati Uniti. Dodici appuntamenti, dal 19 al 31 dicembre, che culmineranno, la notte di Capodanno, con l’esibizione dell’Atlanta Gospel Choir and Robin Brown. Per il soggiorno, l’Hotel Capo d’Africa, un raffinato e accogliente Boutique Hotel vicino al Colosseo e ai Fori Imperiali (camere in offerte speciali da 145 euro) che propone anche i piatti eccellenti dello Chef Erio Ivaldi. Voglia di lusso estremo? Prenotate un maggiordomo a Palazzo Scanderbeg, undici appartamenti dove il Rinascimento sposa il design. Qui si è coccolati aldilà di ogni sua aspettativa, nel rispetto della privacy e della discrezione. La conciergerie vi assiste 24 ore su 24. E si può scegliere anche lo chef a domicilio che preparerà una deliziosa cena nella cucina attrezzata (camere da 260 euro), per un romantico e inusuale tête-à-tête. Per una fuga dalla capitale senza andare troppo lontano, ci si può rifugiare a La Posta Vecchia Hotel, una storica dimora settecentesca sul litorale romano e fiore all’occhiello della collezione Pellicano Hotels. Camini ardenti, una ricca biblioteca dedicata agli amanti della lettura, il ristorante The Cesar con le creazioni dello chef Antonio Magliulo: la cornice ideale per rigenerarsi e affrontare al meglio il 2017. Nel centro benessere LPV Health & Beauty ci si può coccolare con un ritual corpo alle erbe aromatiche, un trattamento di bellezza completo per rendere 
la pelle morbida come seta. Per saperne di più:

www.condenastjohansens.com www.hotelcapodafrica.com www.palazzoscanderbeg.com www.lapostavecchia.com

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i viaggi del gusto di...

Clemente J. Mimun La mia droga si chiama Italia Un padre libico, un’infanzia vissuta tra Tripoli e la Tunisia, l’ebraismo come fede religiosa e un secondo nome, “Jackie”, che fa molto Hollywood, visto che è un omaggio all’indimenticato Jackie Coogan, il “monello” protagonista, accanto a Charlie Chaplin, del film The Kid. Ce ne sarebbe abbastanza, insomma, per etichettarlo come un vero melting pot, ma lui, Clemente J. Mimun, “il direttore” per antonomasia – oggi al Tg5, dopo esserlo stato di Tg1 e Tg2: unico giornalista italiano ad aver diretto i tre principali telegiornali nazionali, oltre a Rai Parlamento – non solo è italiano fino al midollo, ma è talmente innamorato del Bel Paese da non perdere occasione per decantarne lodi e virtù, anche a dispetto di tutte le criticità che egli stesso, in 40 anni di carriera non ha mai mancato di raccontare. Da consumato cronista, infatti, la fotografia che fa dell’Italia dei giorni nostri, è impietosa. «Siamo un Paese organizzato male, la burocrazia ci ingessa, la classe politica non è all'altezza, ma in questo caso è solo colpa nostra perché siamo noi a votare i nostri rappresentanti – dice senza giri di parole – La pressione fiscale, poi, è insopportabile. E che dire delle nostre città? Sono disordinate e carenti nell'ordine pubblico e nei servizi. A tutto questo aggiungi la nostra scarsa educazione civica. Siamo un popolo che pretende che gli altri facciano le cose perbene, mentre qui ci prendiamo ogni libertà. Del resto, essendo stati colonizzati un po' dai Borboni e un po' dagli Austriaci, non potrebbe essere altrimenti». Va tutto male, quindi, direttore? Bè, stando al dato oggettivo, c’è davvero poco da stare allegri. Ecco perché prima o poi a tutti balena la voglia di andare via. Io stesso provo a convincere i miei figli ad an-

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di Francesco Condoluci

Di Roma mi piace tutto, tranne la gestione dei sindaci degli ultimi 40 anni. Qualche giorno fa mi sono ritrovato in un vicolo del centro nel quale credo che gli spazzini non passino dal 1960. Per terra ho visto cicche di sigarette Serraglio, fuori commercio più o meno da allora. Ma, nonostante tutto, io alla mia città non rinuncerei per niente al mondo

Il piatto più buono al mondo? Spaghetti pomodoro e basilico. Sano, completo, nutriente. E per prepararlo bastano 70 centesimi. Incredibile no?

dare a studiare all'estero, per imparare e stare al passo coi tempi, ma… Ma…? Ma loro sono talmente legati a Roma e all’Italia, da non riuscire ad allontanarsene. Come me. L'Italia, nonostante tutto, per me resta bellissima, ed è come una droga: una volta che l'hai provata, non puoi più farne a meno. Dà dipendenza. Cosa ti rende così Italy-addicted? Il fatto che, malgrado tutti i guai, questo Paese, in tanti aspetti positivi, è rimasto uguale a se stesso. Nessuno riesce a portarci via la voglia di mangiare bene, il buon gusto, la sensibilità per l'arte e la cultura, lo stile di vita. Pensate a un inglese benestante che viene in vacanza in Italia: quando torna in patria, anche se le sue condizioni economiche restano invidiabili, sul piano della qualità della vita vive peggio di un modesto impiegato italiano. In questo, l'Italia è sempre fedele alla sua storia. Qual è l’immagine dell’Italia che più di ogni altra hai nel cuore? Quella che mi riporta alla mente i ricordi, gli odori e i sapori dell’infanzia. Come certe gite al mare, a Castelporziano, quando si partiva su una vecchia Bianchina familiare scassata, caricata con sdraio e ombrelloni come nella più classica delle immagini Anni ’60. In quelle occasioni, mia madre si svegliava presto e iniziava a cucinare il pranzo per la gita fuoriporta: insalata di maccheroni e fettine panate. Arrivati in trattoria, bisognava solo prendere da bere: per il resto ci eravamo già portati tutto. Era un'altra Italia, quella che andava al bar a guardare la televisione, mettendo i gettoni. A proposito di sapori, raccontaci il tuo viaggio del gusto… Per non fare torto a nessuno, parlerò di Roma, la città dove sono nato, cresciuto e, di fatto, ho sempre vissuto. Di sicuro tra i miei “luoghi del gusto” c’è il ristorante Tullio, vicino Piazza Barberini. Straordinari i suoi piatti di carne, accompagnati con funghi, tartufi e carciofi. Poi mi piace andare a mangiare da Alfredo alla Scrofa, famoso per i suoi tagliolini al doppio burro. Quindi da Alvaro al Circo Massimo: insuperabile il suo agnello. Tra le new entry, cito il Sangallo ai Coronari, specializzato in tutto quello che è bufala. Lì vicino, sempre in Via dei Coronari, c'è la Gelateria del Teatro, che fa il miglior gelato della città. Per il caffè, invece, consiglio il Sant'Eustachio, vicino al Pantheon. Tutti posti fantastici, che abbinano a cucina e prodotti unici, location straordinarie. Se invece mi chiedi dell'alta cucina, ti dico Hilton, da Heinz Beck. Ma quello è per le occasioni straordinarie, non per tutti i giorni. Ci andrai per le feste di fine anno? No, perché probabilmente sarò a Miami con gli amici, o in Israele, nella terra della mia famiglia. Ma in ogni caso, il mio pensiero sarà sempre rivolto al nostro Paese. A proposito… tanti auguri, Italia.

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#italiachemerita/le storie

L'Aquila

Abruzzo

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L'Aquila che

sta riprovando a volare di Giorgio Caldonazzo

Una città visionaria, proiettata nel futuro ma non ancora ben piantata nel presente. È così che appare il centro abruzzese devastato dal terremoto del 2009. Il suo è il cantiere più grande d’Europa, ma chi pensasse di trovare qui solo impalcature e gru sbaglia di grosso: tanti i locali, le strutture d’accoglienza e soprattutto i centri d’arte già rinati. Al punto che oggi se ne parla come di un modello per la ricostruzione

Ci piace che la città abbia cominciato a vivere, nella notte e nei week end, con una serie di locali dedicati ai più giovani ma anche con l’apertura di centri d’arte e musei che ne preservano la memoria non Ci piace che non siano stati ancora riaperti i grandi edifici pubblici e l’università che avrebbero fatto ripartire con slancio l’economia cittadina

Esistono almeno due scuole di pensiero a L’Aquila. Quella di chi dice: la città è morta e sepolta, di questo passo non ripartirà mai. E quella di chi sparge ottimismo a piene mani, convinto che la ricostruzione sia finalmente avviata con il piede giusto (più o meno da un anno). Certo, l’intero centro storico, uno dei più grandi e belli d’Italia (fra i primi dieci per numero di monumenti vincolati) rimane letteralmente ingessato, con moltissimi palazzi imbragati in cavi, ponteggi e bulloni. E c’è chi, come l’architetto Antonio Perrotti, contesta proprio la filosofia dell’intero impianto della ricostruzione: «L’Aquila viveva di amministrazione pubblica, la prima cosa da fare era riaprire i suoi palazzi pubblici per ripopolare gli uffici e far ripartire l’economia. Invece abbiamo costruito un dedalo di nuove frazioncine, che hanno disperso gli abitanti, rovinato il territorio, quadruplicato le spese per il trasporto pubblico». Già, gli abitanti dispersi. Anche per recuperare un po’ dell’identità smarrita, gli aquilani sono tornati a popolare in massa il centro storico durante le serate, estive e invernali; durante feste e ritrovi istituzionali, ma anche per puro svago e per la voglia di stare insieme. Tutto questo rende una visita a L’Aquila sempre più interessante e di buon auspicio per tutte le zone devastate dai recenti terremoti nell’Italia Centrale.Anche perché, nel frattempo, nel capoluogo abruzzese qualcosa si è rimesso in piedi e ha riaperto i battenti. Andate a Palazzo Cappa Cappelli, per esempio, perfettamente ristrutturato, lungo il corso principale, e oggi riadattato a b&b, con un’enoteca al piano terra che propone una notevole rassegna dei migliori vini abruzzesi.

La memoria delle cose Poi c’è lo spazio per l’arte: da pochi mesi una parte dei quadri e delle statue che erano il cuore della collezione ospitata alla Fortezza spagnola, è stata dirottata sul Munda, il nuovo Museo nazionale d’Abruzzo, collocato nell’ex Mattatoio, accanto al monumento più amato dagli aquilani, il primo a essere rimesso in sesto dopo il terremoto: la Fontana delle 99 cannelle, creata dicembre 2016

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#italiachemerita/le storie

L’iniziativa Cantieri Aperti prevede vengano organizzate visite aperte al pubblico ai cantieri più interessanti della ricostruzione. L'evento si svolge ogni sei mesi e il prossimo appuntamento è per la primavera 2017 alla fine del 1200 e adibita a pubblico lavatoio all’ingresso della città. L’Aquila era il centro europeo per la produzione della lana e le 99 bocche dell'acqua si dice corrispondessero ai quartieri della città, voluta e fondata dai signori feudali dispersi sul territorio abruzzese, ognuno nel suo castello, che decisero di mettersi insieme in un unico centro urbano per organizzare al meglio le proprie attività. In questo luogo, che è un po’ la culla e il motore primo della sua storia, L’Aquila ha voluto ricollocare le opere che hanno fatto la sua storia dell’arte. Ci sono tele e terracotte salvate dal terremoto dopo un lungo periodo di cure e restauri. Ci sono le Madonne in legno del 1100, ieratiche, quasi bizantine, dipinte e straordinarie per la dolce intensità di espressioni e sguardi. Qui ha sede dunque l’arte antica. Per quella contemporanea è (quasi) tutto pronto a Palazzo Ardinghelli, in pieno centro, duramente provato dalle scosse sismiche del 6 aprile 2009 e ora restituito al suo splendore settecentesco, anche grazie all’aiuto della Russia. L’intenzione, fin dai prossimi mesi, è stata quella di farne un polo espositivo proiettato nel futuro, una sorta di succursale del 60

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Scelti per voi dove mangiare Da Lincosta Locanda storica, offre le specialità della zona (dall’agnello al pecorino aquilano) a un ottimo livello. Compreso un capocollo che si scioglie in bocca. Si mangia con 40 euro Via Antonelli, 6 Tel. 0862.204358 – 333.7281208 www.dalincosta.it Ristorante Ernesto Punto di riferimento della ristorazione aquilana, sorge a Pettino, fuori dal centro storico. Menù da 30 euro Via Lussemburgo, 30-38 Tel. 0862.316426

dove dormire Hotel Centrale Perfetto per esplorare il centro in rinascita. Doppia da 100 euro Via Simonetto 5/a Tel. 0862.62324 www.hotelcentralelaquila.it Hotel 99 Cannelle Tre stelle a due passi da uno dei monumenti più amati della città: la Fontana delle 99 cannelle. Doppia da 75 euro Via Borgo Rivera, 21 Tel. 0862.401979 www.hotel99cannelle.it

In questa pagina gli interni del Munda, giovani aquilani all'enoteca Quattro Quarti, nel cortile di Palazzo Cappa Cappelli, e il ristrutturato Palazzetto dei Nobili

Maxxi di Roma (il Museo delle Arti del XXI secolo), forse chiedendo a grandi artisti di oggi di dedicare o donare alla città un’opera loro.

Un modello di rinascita? «Tutto il centro storico è in fermento e L’Aquila si appresta a diventare un modello su come si ricostruisce un borgo in ginocchio», spiega Roberto Di Vincenzo, costruttore e neopresidente del Cresa (centro studi delle Camere di commercio abruzzesi). «Cento palazzi storici sono stati ricostruiti, altri trecento sono in via di “guarigione”. E sotto le strade del centro storico si stanno predisponendo (primo caso in Europa) tunnel dove passeranno tutti i servizi, dalle condotte dell’acqua al gas, fino ai servizi elettrici e telefonici, per cui non sarà più necessario bucare l’asfalto per riparare eventuali guasti», conclude Di Vincenzo. Certo, non è tutto a posto. La storica sede dell’Università,



Iª RASSEGNA DI DRAMMATURGIA ANTICA GIUGNO > LUGLIO 2017 un progetto del Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale e della Soprintendenza Pompei

22 > 25 giugno 2017 ORESTEA AGAMENNONE E COEFORE/EUMENIDI di Eschilo / regia Luca De Fusco produzione Teatro Stabile di Napoli

14 > 16 luglio 2017 BACCANTI di Euripide / regia Andrea De Rosa produzione Teatro Stabile di Napoli, Teatro Stabile di Torino

30 giugno > 2 luglio 2017 PROMETEO di Eschilo / regia Massimo Luconi produzione Teatro Stabile di Napoli

22 > 23 luglio 2017 FEDRA di Seneca / regia Carlo Cerciello produzione INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico – Fondazione Onlus

5 > 6 luglio 2017 ANTIGONE. UNA STORIA AFRICANA di Jean Anouilh / regia Massimo Luconi produzione Terzo piano teatro Teatro Mercadante, Piazza Municipio, Napoli info: +39 081.5524214 - +39 081.5510336 promotion.pompei@teatrostabilenapoli.it teatrostabilenapoli.it


#italiachemerita/le storie

Uno chef stellato al mulino

In questa pagina: la fontana delle 99 cannelle, lavori in Corso Vittorio Emanuele e uno scatto da una visita guidata ai cantieri

punto di forza della regione, resta sigillata, la Basilica di Collemaggio un fantasma dalla facciata bellissima. La Basilica di San Bernardino è rinata, il Duomo e la chiesa di Santa Maria del Suffragio no, mentre ha riaperto la Basilica di San Giuseppe Artigiano, oggi arricchita dai quadri di Giovanni Gasparro, autore del più importante ciclo pittorico a tema religioso degli ultimi anni. Perché questa è oggi L’Aquila: una città visionaria, proiettata nel futuro, non ancora ben piantata nel presente. «Di giorno c’è il caos dei cantieri. Di notte il casino dei giovani che scorrazzano da un locale all’altro», racconta l’artista del luogo Sergio Nannicola. Sono pochi gli aquilani tornati ad abitare nel centro storico, dove infatti i prezzi delle case sono crollati. Bella, ma caotica di notte, cantiere laboriosissi-

mo (il più grande d’Europa) di giorno, questa è L’Aquila di oggi. Però è meraviglioso passeggiare nella piazzetta della chiesa di San Pietro o recarsi in visita al settecentesco Palazzetto dei Nobili, spazio espositivo perfettamente risorto, dove respirare tutta la suggestione che questa città continua a sprigionare.

William Zonfa, 34 anni, è aquilano al cento per cento ed è uno dei volti più significativi della rinascita cittadina dopo il terremoto. Dal 2011 è lo chef stellato del ristorante gourmet presso l’Hotel Magione Papale, un antico mulino con 70mila metri quadrati di verde intorno, recuperato come albergo (anzi, relais di campagna) alle porte del centro storico cittadino. Vi si possono gustare, revisionati con talento, i prodotti più genuini della zona, a partire dallo zafferano, che coltiva lui stesso a due passi dalla cucina. Il castratissimo è il suo piatto storico: agnello proposto al massimo della sua morbidezza. «È semplice riuscire a fare un piatto nuovo e buono, ma è difficilissimo creare un piatto del ricordo, che entra nella memoria», dice lui. Per arrivare a essere indimenticabili, serve una profonda conoscenza del territorio e della materia prima che hai in mano. Serve maneggiare in cucina la storia. E in questo L’Aquila può tornare molto utile.

Per saperne di più:

www.officinalaquila.it

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di Antonello Martinez

diritto&rovescio

Presidente Associazione Italiana Avvocati d’Impresa

di oltre 2miliardi di euro. L'Italia è il primo partner commerciale della Serbia e con lo scambio bilaterale annuo di quasi 4miliardi di euro ha superato anche la Germania che si trova al secondo posto. Già presenti sul territorio serbo numerosi trai i grandi nomi italiani: Fiat Crysler Automobiles, Magneti Marelli, Geox, Calzedonia, Golden Lady, Benetton, Ferrero, Ditre, Fantoni, Vibac, Amadori… L'ambiente fiscale è particolarmente vantaggioso: l'utile viene tassato al 15%, guadagno sul capitale, royalties e azioni al 20% e il reddito per le persone fisiche

Serbia: nuove opportunità di business Confesso che non avevo grandi conoscenze sulla Serbia e su come tale Stato stesse articolando le proprie attività; ero infatti fermo ai basilari concetti storici che mi indicavano i serbi come il popolo di Nikola Tesla, il grande inventore. Ho poi conosciuto personalmente il Dottor Bojan Stevanovic oggi Professore della LUdeS Higher Education e dal 2010 a gennaio di quest’anno Console Generale della Serbia a Milano, il quale mi ha letteralmente aperto un mondo a me sconosciuto, rendendomi edotto di quanto gli stessi serbi abbiano saputo creare nel cuore della penisola Balcanica ottenendo il mix perfetto per attrarre investimenti e far crescere il business. Fonti italiane e serbe stimano che 500 imprese italiane in questo momento producono beni o servizi nel territorio della Repubblica di Serbia, creando più di 30mila posti di lavoro per un reddito annuale 64

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Oltre a godere di una posizione geografica privilegiata, nel baricentro dei Balcani e a soli 500 km dall’Italia, il governo di questo Paese ha saputo creare un ambiente favorevole agli imprenditori, utilizzando strumenti di politiche fiscali e di sviluppo, e accordi di libero scambio con le principali nazioni europee, e non solo

L'Italia è il primo partner commerciale del Paese balcanico: con uno scambio bilaterale annuo di quasi 4miliardi di euro ha superato anche la Germania che si trova al secondo posto

ha un’imposizione dal 10 al 15%. Le procedure per avviare un'attività si espletano in una sola settimana, sono semplici e hanno un costo contenuto, supportate da una serie di programmi di incentivi a fondo perduto; particolarmente agevolati i settori innovativi e quello del ICT. Gli investitori italiani vedono remunerati i propri investimenti grazie all'ottimo livello di preparazione dei lavoratori e anche l'Agenzia delle Dogane si pone al servizio dell'economia di scambio, grazie alle numerose zone franche che incentivano la produzione per i mercati esteri. Da un punto di vista turistico le città serbe, possono vantarsi di uno stile di vita molto dinamico. Soprattutto Belgrado, centro commerciale e finanziario principale di tutti i Balcani: la città che non dorme mai, piena di eventi e ristoranti. Dall'Italia si arriva facilmente, con i voli quotidiani diretti della Air Serbia da Milano o Roma a Belgrado, o tramite la Ryanair da Bergamo. Anche il viaggio in macchina è comodissimo perché tutto in autostrada che, da Milano a Belgrado, ha una percorrenza massima di dieci ore.



INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

panorama imprese

di Piero Caltrin

Una garanzia sotto tutti i punti di vista. Dietro le sigle un po' asettiche di ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001 si cela un grande valore dal punto di vista della garanzia di qualità, per quanto riguarda i processi aziendali, il rispetto dell'ambiente e la gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori. Ebbene, il Fondo Formazienda è l'unico fondo interprofessionale in Italia a poter vantare tutte e tre le certificazioni. Rossella Spada, direttore generale del Fondo, non cela la propria soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo così importante

Qualità garantita per la formazione Processi, ambiente, sicurezza: le garanzie di Formazienda, unico fondo inteprofessionale ad avere le tre certificazioni. A breve l'adozione del modello 231

Come aderire al fondo Formazienda Aderire a Formazienda è semplice e non comporta alcun costo per l’impresa. È sufficiente inserire il codice FORM nella denuncia contributiva e retributiva mensile (modello UNIEMENS). L’adesione può essere espressa anche da parte delle aziende agricole (modello DMAG). Il fondo Formazienda accoglie il contributo versato dalle imprese sia per i dipendenti sia per le figure dirigenziali. Per saperne di più:

www.formazienda.com

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Che valore ha il fatto di poter vantare l'ottenimento di tutte e tre queste importantissime certificazioni? Per noi è sicuramente motivo di orgoglio. Vediamo così riconosciuto l'impegno messo in campo in questi anni per rendere il nostro lavoro sempre più efficiente dal punto di vista delle dinamiche interne, e al tempo stesso efficace nella risposta alle esigenze dei nostri interlocutori esterni. Anche i clienti più esigenti, come ad esempio le grandi realtà industriali, possono guardare con grande favore a chi mette sul tavolo garanzie così oggettive. Come siete arrivati a ottenere queste certificazioni? È stato il frutto di uno sforzo migliorativo, faticoso e stimolante, che ci ha impegnato per circa un anno. Abbiamo ottenuto le certificazioni a inizio novembre, e per arrivare a questo abbiamo radicalmente trasformato o corretto tutte le nostre procedure interne nell'organizzazione del lavoro. Avrete altri obiettivi da raggiungere in termini di certificazioni? In questo momento è in fase di implementazione la certificazione ISO 27001, che riguarda i sistemi di gestione della sicurezza informatica e che pensiamo di ottenere entro metà del 2017. Contemporaneamente, è in corso di adozione il codice etico e il modello organizzativo e di gestione ex D. Lgs. 231/2001. Su questo aspetto saremo pronti nel mese di dicembre.




In Viaggio

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capodanno insolito terre lontane. il sudafrica 70 tendenze. 76 Vacanze Mille e uno modi per trascorrere l'ultimo al caldo? Andiamo a scoprire la Nazione

dell'anno in modo originale, tra acquari e fuochi pirotecnici

74 neve. tappa in piemonte Sport e cultura: sono solo alcune delle possibilitĂ offerte da questa regione, meta ideale per l'inverno

Arcobaleno dove il sole splende 365 giorni all'anno

84 Proposte week-end 90 travel news dal mondo

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Cosa fai a Capodanno? di Antonella Aquaro

… è questa la domanda che, nelle ultime settimane, torna puntualmente a metterci in crisi. Spesso infatti non sappiamo cosa rispondere: nessuna idea originale, poco tempo per pensarci e tanta ansia da “divertimento a tutti i costi”. Per uscire da questa impasse ecco le nostre proposte originali e alla portata di tutti per un Veglione davvero speciale Ci risiamo! Come tutti gli anni arriva il momento della fine: l’ultimo giorno dell’anno in cui si riversano le simpatie di chi ama l’eccentricità dell’evento, le paillettes e i lustrini, oltre all’apatia di chi invece soffre il “must to be happy”. Fortunatamente la realtà sta nel mezzo, in un luogo imprecisato là dove ognuno trova il suo modo – magari semplice, a volte insolito – per salutare il vecchio anno ritrovandosi puntualmente a pronunciare il fatidico: happy new year!

Tangheri in pista Ma entriamo nel vivo della festa e lasciamoci trascinare da uno dei balli più sensuali del pianeta che imperversa nella penisola e offre anche quest’anno la possibilità di bruciare adrenalina sotto lo scoppiettio dei botti. Il rendez vuous è a Catania, al Palazzo del Toscano, dove a partire dal 17 dicembre (fino all’8 gennaio), si terrà la 6a edizione de Il Tan70

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In apertura, “l’incendio piromusicale” più famoso d’Italia al Castello Estense; qui, il porto di Genova che ospita l'Acquario e, nella pagina successiva, la laguna di Venezia illuminata dai fuochi d'artificio


Foto di Mirko Ghirelli

Lusso in rete

go delle Feste, una lunga maratona di tango che a Capodanno farà ballare fino alle 4 del mattino. Stesso ritmo alla Tenuta Vitalonga, agriturismo al confine fra Umbria e Toscana che per l’occasione trasformerà le sue cantine in una suggestiva milonga dove ballare ininterrottamente per 3 giorni. E se la tango-mania non conosce limiti, affidatevi ai suggerimenti di geotango.net: la mappa degli eventi internazionali a tema che sicuramente saprà offrirvi qualche proposta estemporanea per il 31.

Genova per voi Rapiti dalla brezza marina raggiungiamo l’acquario più grande d’Europa, quello di Genova, che offrirà la possibilità di cenare “in fondo al mare” presso il Padiglione Cetacei. Per chi preferisce “la terra ferma”c’è solo l’imbarazzo della scelta! Ogni piazza avrà il suo spettacolo con la

Un'idea per chi non bada a spese è quella di consultare l’elenco dei migliori 5 stelle d’Italia 2016 stilato da Trivago. Posti da favola, con viste mozzafiato: basterebbe solo questo per un San Silvestro insolito. Giusto per farsi un’idea: Adler Dolomiti (Ortisei), Bellvue Syrene (Sorrento), Grand Hotel Villa Cora (Firenze), Lefay Resort and Spa Lago di Garda (Gargnano)... E se il vostro obiettivo è il lusso, ma volete contenere in qualche modo i costi, seguite i movimenti su www.secretescapes.com, un “club online” capace di offrire le migliori strutture (4-5 stelle) a livello internazionale con sconti fino al 70%. Occhio alle offerte, però. Quasi sempre hanno un timing di scadenza. Sempre online, il marketplace www.sailsquare. com mette in contatto viaggiatori con skipper dotati di barca a vela. Per il Capodanno sono già presenti numerose offerte viaggio tematiche.

A voi che festeggerete a suon di tango, jazz o swing, in città, in laguna o seguendo lo scorrere lento del fiume, nel caos della festa o in un hotel di lusso in capo al mondo... a tutti voi l'augurio di un San Silvestro indimenticabile

musica a fare da trait d’union. Dallo spettacolo Circo delle bolle in su al Porto Antico, all’animazione di Radio Number One in Calata Falcone Borsellino, fino all’eco della batteria di archi che nei giorni a ridosso di San Silvestro conquisteranno il capoluogo ligure. Le sinfonie di 101 violoncelli provenienti da Italia ed Europa, a partire dal 29 dicembre, regaleranno infatti la magia di un repertorio illimitato: dalla musica classica al rock passando da Bach a Vivaldi, da Tom Waits ai Nirvana; il 31, in piazza Matteotti, si saluterà infine il nuovo anno con un grandissimo concerto all’aperto. Ottimo anche l’allungo al Palazzo Ducale dove si andrà avanti fino alle 2 del mattino. Ad attendere i primi visitatori dell’anno ci saranno, fra l’altro, i lavori di Andy Warhol ed Helmut Newton.

Certe notti... Dal mare alla laguna. La romanticissima Venezia, propone il suo cenone in battello, con navigazione e brindisi di mezzanotte in Piazza San Marco. A fare da sfondo, il Canale della Giudecca, di San Nicolò, le bocche di Porto del Lido, i Bacini dell’Arsenale e di San Marco, oltre alle mille luci e gli angoli da cartolina. A Orvieto, dal 28 dicembre all’1 gennaio si tiene

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inviaggio/tendenze

Umbria Jazz Winter con la città pervasa di musica. Jazz, gospel e bossanova, sospinti dagli echi festosi di estemporanee street parade, rimbalzeranno di locale in locale fino a culminare nella celebrazione massima: il capodanno. Al Palazzo dei Sette fissato il meeting point per flussi di no stop music (gratuiti). Grandi preparativi anche a Ferrara, dove a condire la festa c’è il Decathlon Ice Park in Piazza XXIV Maggio; un’inedita pista da sci lunga 70 metri e alta 8, oltre a varie aree di pattinaggio. Da non perdere l’incendio piromusicale più famoso d’Italia al Castello Estense e la serie di banchetti a ispirazione territoriale nei principali monumenti e palazzi cittadini. Particolarissimo il Menu del Castello che, in occasione del cinquecentenario dell’Orlando Furioso, realizzerà un omaggio all’Ariosto con un cenone rinascimentale proponendo le più famose ricette dell’epoca rivisitate da importanti chef della provincia. Se il Rinascimento non è la vostra epoca, cosa ne pensate del Medioevo? A proporlo è Bagno A Ripoli (Fi) con un Menu Storico. Siamo nell’Antico Spedale del Bigallo, ricovero di pellegrini e viandanti lungo la via Francigena. A tavola troverete Vhino salviato et fructa, “Mensa” cum salami et casio, Thorta Manfredi, Losanga de casio, herbe et pere, Resta de porcho cum salsa de agresto… E dopo il bagno di storia, un bagno nell’acqua. Si fa per dire. Bella però l’idea di un cenone sull’Adda a Pizzighettone (Cr), accompagnati dalle sonorità swing di Glenn Miller e Benny Goodman. Concludiamo il nostro tour navigando lungo un altro fiume, il Po: la partenza è fissata in questo caso a Boretto (Re), il viaggio dura ciraca 2 ore e, a condire l’evento, cenone e concerto jazz e blues dal vivo.

Abbasso le convenzioni È sicuramente l’idea che mette d’accordo tutti: una vacanza a Bora Bora! Dimenticate i soliti convenevoli legati alle feste, gli abiti lunghi e le grandi abbuffate. In Polinesia troverete la lentezza isolana, il fascino del paradiso e un mondo naturale ricco, colorato, gustoso. Assaporerete qui il modo più insoliti di trascorrere il capodanno fra corsi di cucina tradizionale e pasticceria tahitiana, trattamenti detox e rilassanti, abbracciati da un'atmosfera esclusivissima. Per saperne di più:

www.stregisborabora.com

Per saperne di più:

www.caminitotango.com www.vitalonga.it/www.traspie.it www.visitgenoa.it www.ilnuovoviaggiatore.it www.umbriajazz.com www.navigazionefiumepo www.medievalitaly.it www.capodannoferrara.com In queste foto: il cenone in stile "ariosteo" e la Stradivari sulla quale festeggiare lungo il Po

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Antonio Canova, Ercole e Lica, 1795-1813 Pino Pascali, Bachi da setola, 1968

ad designwork

Time is Out of Joint 11.10.2016 — 15.04.2018 Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea Roma, viale delle Belle Arti 131 +39 06 32298221 lagallerianazionale.com


inviaggio

Piemonte

Mille modi di dire Piemonte di Marco Gemelli Le piste innevate della Via Lattea o quelle di Bardonecchia, che dall’alto delle Alpi dominano Torino. Cinquecento km di pura adrenalina al mattino. Più tardi, per ricaricare le energie, si fa una scorpacciata di cultura, dedicandosi per esempio alla visita di una delle residenze sabaude patrimonio dell’Umanità, da Palazzo Madama alla Palazzina di Caccia di Stupinigi fino alla reggia di Venaria, o andando alla scoperta dei tesori di arte e cultura alpina dell’Alta Val di Susa e Chisone. Se c’è un posto che d’inverno è capace di soddisfare ogni esigenza, bè, quello è certamente il Piemonte. Giusto a smentire chi 74

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Una terra che sa conciliare sport, montagna e cultura, arte e gastronomia, tutto nell'arco di pochi chilometri. Il risultato è un’offerta turistica smart, da vivere con il cuore, la mente e il sorriso. Soprattutto d'inverno

pensa che sport e cultura siano due modi inconciliabili di vivere la vacanza. Invece arrivi qui e scopri che, spostandosi solo di pochi chilometri, si può fare sci, snowboard, sci di fondo o magari una ciaspolata, e dopo un paio d’ore dedicarsi a una discesa ben più rilassante, tra prodotti tipici e località d’arte. «Il Piemonte ha in sé due mondi che coesistono perfettamente» dicono da queste parti, «e anzi, si rafforzano a vicenda». Vero. Da Torino a Cuneo, dalla Val Sesia al biellese fino ai laghi e ai monti dell’Ossola, l’ospitalità durante la stagione invernale, in terra sabauda, si declina in una serie di opportunità che consentono di vivere la vacanza in maniera davvero intelligente.

Piste e musei: tutto in 24 ore In Piemonte è possibile dunque praticare sport in comprensori attrezzati per ogni passione invernale e, nella stessa giornata, passeggiare nel Polo Reale di Torino, nei suoi meravigliosi musei e nelle Residenze Reali di


Una vacanza per il corpo e lo spirito Se un tour sulle Alpi di Torino consente di raggiungere i villaggi e le vallate dell’Alta Val Susa e Chisone – con monasteri e abbazie come la Sacra di San Michele a Sant'Ambrogio di Torino, l’abbazia dei SS. Pietro e Andrea a Novalesa o le fortezze militari di Fenestrelle o Exilles, una piccola muraglia cinese nelle montagne olimpiche –, anche il Monregalese alterna piccoli e grandi impianti sciistici con proposte come il santuario barocco Basilica Regina Montis Regalis a Vicoforte o la grotta di Bossea. Chi conosce il Piemonte, inoltre, assicura come dal comprensorio della Riserva Bianca sia possibile arrivare in poco tempo a Cuneo per una visita alla città e le sue storiche pasticcerie. Infine, offrono un mix tra sport e cultura le valli Po, Maira, Grana e Varaita, con quest’ultima che nel 2017 ospiterà la Bahío, la festa più importante della cultura occitana in Italia. La Valsesia offre visite ad Alagna e ai villaggi tipici della cultura Walser, mentre a Varallo spicca il Sacro Monte, Patrimonio Unesco. Dal canto suo, gli amanti del Biellese puntano sul Santuario di Oropa e sulle piste di Bielmonte. Infine, il distretto turistico dei laghi, monti e valli dell’Ossola: dalle piste di Neveazzurra, Macugnaga o Formazza si passa alla visita dei relativi borghi, insediamenti Walser. In alternativa, dopo un po’ di sport a Domobianca o al Mottarone si possono scoprire il Sacro Monte Calvario e quello di Orta, dedicato a San Francesco.

Arrivi qui e scopri che, spostandosi solo di pochi chilometri, si può fare sci, snowboard, sci di fondo o magari una ciaspolata, e dopo un paio d’ore dedicarsi a una discesa ben più rilassante, tra prodotti tipici e località d’arte Stupinigi, Venaria, Rivoli o Racconigi, o sotto gli antichi portici di Cuneo, e scoprire la maestosità dei Santuari di Oropa o di Vicoforte, o ancora vivere la magia dei Sacri Monti di Varallo o di Orta, fino a completare la giornata sulle sponde del Lago Maggiore. In pochi chilometri di auto, in autobus o col treno, il visitatore riesce ad essere, ad esempio, la mattina al Sestriere e il pomeriggio a Torino, oppure, allontanandosi pochi passi a piedi da Alagna, può immergersi nella cultura tradizionale Walser (i “valligiani”, popolazione di origine germanica residente in Valsesia

e nell'Ossola), e ancora sciare sul Monte Rosa e in Valle Formazza e in un'ora d'auto cenare sul bordo del lago Maggiore. Neve e cultura diventano così un binomio vincente per famiglie, coppie o appassionati delle vacanze all’aria aperta: una meta ideale per chi desidera coniugare giornate, week-end o settimane bianche sulle piste con il piacere di visitare fortezze alpine, o percorrere itinerari napoleonici intorno alla regale Mondovì o ancora ammirare il Re di Pietra, il Monviso, da Saluzzo o da Pinerolo, cittadine con una ricca testimonianza di storia e di arte. In apertura, la Sacra di San Michele in Val di Susa. In questa pagina, in senso orario: fondisti a Chiusa di Pesio nel cuneese; il Palazzo Reale di Torino sotto la neve e una veduta aerea del Mottarone

Per saperne di più:

www.piemontexperience.it

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Magico

Sudafrica di Elisabetta Canoro (Foto di Lucio Rossi)

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Alla scoperta della Nazione Arcobaleno, tra centri ricchi di storia, arte e divertimento come Johannesburg e Città del Capo, parchi immensi, zone desertiche e coste frastagliate, per sfuggire al freddo e trascorrere le festività natalizie sotto il sole dell'Africa Australe

Scenari maestosi, litorali inviolati e selvaggio bush. E ancora, spiagge assolate, metropoli multietniche e città adrenaliniche. Benvenuti in Sudafrica. Dimenticate il freddo del Vecchio Continente e preparatevi a vivere il Natale sotto il sole dell'emisfero australe, tra safari e natura, sport e lifestyle, cultura e tradizioni, come i leggendari barbecue all'aperto e l'Adderley Street Festive Switch-On, la grande festa delle luci che nel periodo natalizio anima Città del Capo.

Jozi: storia e movida

Una veduta dall'alto di Città del Capo con Signal Hill in primo piano e l'Oceano all'orizzonte

Grande quasi quattro volte l’Italia, incorniciata da 3mila km di costa e bagnata da due oceani, l’Atlantico a ovest e l’Indiano a est, la Nazione Arcobaleno è uno dei più attraenti, stimolanti ed eterogenei Paesi del Continente Africano. Suddiviso in nove province, dalla savana del Mpumalanga alle immacolate spiagge del KwaZulu-Natal, è una terra unica e straordinaria, tutta da scoprire. A cominciare dal Gauteng, dove batte il cuore del Paese, con la sua storia e la sua cultura. L’avventura inizia a Johannesburg, principale hub internazionale. Chiamata affettuosamente Jozi o Joburg dai suoi abitanti, la Città dell’Oro ammalia per la vibrante vita notturna e le possibilità di shopping. Da non perdere, nel quartiere di Maboneng gli atelier di design e le gallerie d'arte del Market on Main, mentre il Bryanston Organic & Natural Market vende artigianato realizzato con materiali organici e naturali e prodotti a km zero. A sud ovest di Joburg si estende Soweto, epicentro della lotta all’Apartheid, oggi ricca di luoghi simbolo come la casa-museo di Nelson Mandela, l’Hector Pieterson Memorial, la chiesa Regina Mundi e il modernissimo Soweto Theatre, emblema della riqualificazione dell’area. È nel Gauteng anche Pretoria (Tshwane), sede del governo centrale, con la sua architettura urbanistica dal forte imprinting coloniale e i pregevoli monumenti storici come gli Union Buildings.

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Nella terra dei “big 7“ Il meglio dell’enogastronomia e paesaggi da sogno si assaporano e si scoprono invece nel Western Cape, tra Città del Capo, le Winelands e la Garden Route. Incastonata in uno scenario ineguagliabile tra la Table Mountain e una suggestiva baia, Città del Capo vanta negozi di design, ristoranti gourmet, musei, storici alberghi di charme e moderni boutique hotel. Appena fuori città si dipanano le Winelands, con tre strade del vino che toccano le cittadine di Franschhoek, Stellenbosch e Paarl, che si snodano tra rilievi montuosi e incantevoli valli ricoperte da vigneti e disseminate di tenute in tipica architettura Cape Dutch. Da Città del Capo a Port Elizabeth si articola invece per 800 km la leggendaria Garden Route, divisa tra le vallate interne della Route 62 e la lussureggiante costa frastaglia-

Il clima è temperato, ma le condizioni meteorologiche variano da zona a zona. Le stagioni sono invertite, l’estate va da ottobre a marzo. Nel complesso le piogge sono scarse e la media di giornate di sole tra le più alte al mondo ta, da Mossel Bay alla foresta di Tsitsikamma. Custodisce “tesori primitivi” il Limpopo, con la sezione settentrionale del Kruger National Park e la sua biodiversità unica, dove le piante di palude crescono accanto a enormi baobab. La stessa provincia ospita la Biosfera del Waterberg, riserva Patrimonio Unesco, caratterizzata da formazioni rocciose ricche di testimonianze di arte boscimana di migliaia di anni fa e plasmata da vaste pianure popolate da un’ampia varietà di flora e fauna selvatica. È un viaggio adrenalinico quello nel Northern Cape, segnato dal Deserto del Kalahari con il parco transfrontaliero Kgalagadi che si estende fino al Botswana tra dune infuocate e arido bush, abitato dagli ultimi boscimani discendenti del popolo San. È invece un’area se78

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Info utili Per raggiungere il Sudafrica consigliamo Alidays che organizza viaggi fly&drive per assaporare il meglio dell'enogastronomia del Paese, a partire da 2.085 a persona, voli, soggiorno, escursioni ed esperienze culinarie inclusi. I Viaggi dell'Elefante invece propone il tour Capodanno in Sudafrica di 9 giorni in 10 tappe a 3.190 euro a persona, voli inclusi. Prima di partire è bene ricordare che: il fuso orario è di + 1 ora quando in Italia vige l’ora legale. La valuta locale è il Rand sudrafricano (1 euro = 14 rand). Le lingue ufficiali sono 11, ma l’inglese è molto diffuso. Per quanto riguarda le vaccinazioni è consigliata la profilassi antimalarica nelle zone nord-orientali. Per saperne di più:

www.alidays.it www.viaggidellelefante.it

Qui, le celebri Orlando Towers a Soweto. Nella pagina successiva scene di vita sudafricana e i pinguini di Boulders Beach

midesertica di 55.000 mq il Namaqualand, una “meraviglia della natura” che tra agosto e settembre si trasforma in un giardino floreale di oltre 4.000 specie. Da non perdere Kimberley, storica città mineraria che conserva le antiche miniere di diamanti, come il Big Hole, la più grande cavità artificiale al mondo (è largo 500 m e profondo 240), da cui sono stati estratti 14,5 milioni di carati di diamanti. È una regione dai forti contrasti l’Eastern Cape, con i suoi 500 km di litorale incontaminato segnato da foreste costiere, spiagge e lagune. Per una sosta rilassante si fa tappa a Port Elizabeth, la città principale, incastonata nell’incantevole Algoa Bay. Ad appena 70 km, l’Addo National Park vanta la


Francis Alÿs, Reel-Unreel, 2011, Kabul, Afghanistan with Julien Devaux, Ajmal Maiwandi. Film still (video-documentation of an action). Courtesy the artist; David Zwirner, New York-London.

Francis Alÿs, Reel-Unreel, 2011, Kabul, Afghanistan with Julien Devaux, Ajmal Maiwandi. Film still (video-documentation of an action). Courtesy the artist; David Zwirner, New York-London.

13.06.2014 OPENING 13.06.2014 OPENING

Per_forming Per_forming a collection a collection (Intermezzo) (Intermezzo)

Francis Alÿs Francis Alÿs

Fabio Mauri, Theatrum unicum artium, 2007, scrittura su tela dipinta, sedie teatrali restaurate, abiti

in collaboration within collaboration 14.06.14 — in progress 14.06.14 — in progress © Foto:with Giorgio Benni. Courtesy Estate Fabio Mauri; Hauser & Wirth Centre for Contemporary CentreArt for Contemporary Art Ujazdowski Castle, Warsaw Ujazdowski Castle, Warsaw 14.06 — 22.09.14 14.06 — 22.09.14

PROGRAMMA INVERNALE 2016–2017 in collaboration with

Stano FilkoStano Filko Jiří Kovanda Jiří Kovanda

Fabio13.06Mauri — 13.09.14

fondazione morra greco fondazione morra greco l.go avellino, 17 l.go avellino, 17

13.06 — 13.09.14

Retrospettiva a luce solida

26.11.16 – 06.03.17

regione campania

fondazione donnaregina per le arti contemporanee

13.06 — 13.09.14

via Settembrini, 79 80139 Napoli, Italia www.madrenapoli.it

madre · museo d’arte contemporanea donnaregina

in collaboration with

Gian Maria Tosatti

13.06 — 13.09.14

Sette Stagioni dello Spirito

via Settembrini, 79 80139 Napoli, Italia www.madrenapoli.it

via Settembrini, 79 80139 Napoli, Italia www.madrenapoli.it

17.12.16 – 20.03.17

Progetto realizzato con fondi POC (PIANO OPERATIVO COMPLEMENTARE) Regione Campania

Organizzazione e gestione



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Il Sudafrica conta più di 53 milioni di abitanti. Circa l'80% della popolazione è di origine africana, 4,4 milioni circa sono bianchi, i coloured sono circa 4,2 milioni e gli indiani/asiatici circa 1,2 milioni

maggior concentrazione di elefanti nel continente e, sulla costa, permette di avvistare i cosiddetti Big 7 (i grandi 7): elefante, rinoceronte, leone, bufalo, leopardo, balena e squalo bianco. Impervia e rocciosa è la Foresta di Tsitsikamma, perfetta per la pratica di attività all’aria aperta, dai canopy tour al trekking, come i famosi Otter Trail e Dolphin Trail.

Safari, artisti e spiagge dorate Nel North West la principale attrazione è Sun City, l’enorme resort rinomato per il suo prestigioso casinò, i campi da golf firmati da Gary Player e le numerose attività dedicate alla famiglia. A soli 12 km, nel cratere di un vulcano spento 1,2 miliardi di anni fa si apre il Pilanesberg National Park, habitat di una fauna variegata e oltre 300 specie di uccelli. Straordinaria anche la varietà di animali selvatici che si possono avvistare nella Madikwe Game Reserve, dove il bush si alterna al terreno sabbioso. Nel KwaZulu-Natal, l’Isimangaliso Wetland Park è un incredibile

mix di otto ecosistemi e patrimonio UNESCO, dimora di una ricca avifauna, di coccodrilli e ippopotami. Tra dicembre e gennaio vi depositano le uova le tartarughe liuto. È protetta dall’Unesco anche l’imponente catena montuosa Ukhahlamba Drakensberg, un tesoro paesaggistico unico con il vertiginoso Amphitheatre (parete rocciosa di basalto alta 1.800 metri), il Cathedral Peak, il Giant’s Castle e le Tugela Falls, seconde al mondo per altezza. Paradiso per gli appassionati di sport di montagna, i Drakensberg custodiscono pitture rupestri di 2.000 anni fa. Si stagliano invece sulla costa i grattacieli di Durban, città emblema del melting pot sudafricano, dove convivono cultura zulu, indiana e inglese. Si anima attorno al “Golden Mile”, tra l’estesa lingua di sabbia bal-

Lungo le strade del vino Vanta radici secolari la storia del vino sudafricano, apprezzato nel mondo per i bianchi freschi e fruttati, espressione dei vitigni Chenin Blanc, Cape Riesling, Sauvignon Blanc e Chardonnay e i rossi corposi ed eleganti, nelle varietà Cinsaut, Pinotage, Pinot Noir, Shiraz e Cabernet Sauvignon. Si assaporano lungo le 18 Strade del Vino e le 2 Strade del Brandy, concentrate soprattutto nel Western Cape, regno delle Winelands, coltivate a vite dai primi coloni olandesi coadiuvati dagli ugonotti francesi. Tappe del viaggio sono l’antica cittadina di Stellenbosh (a soli 35 minuti d’auto da Cape Town), con 60 tenute vinicole, la valle di Franschhoek, Constantia, Wellington e Somerset West. Da non perdere a fine luglio il Stellenbosch Wine Festival, con degustazioni, lezioni e musica dal vivo. Nota come la più estesa Strada del Vino al mondo, la Route 62 si snoda per 480 km da Cape Town a Port Elizabeth, toccando località panoramiche come Paarl, Tulbagh, Worcester, Montagu, Barrydale, Ladismith e Calitzdorp. Per saperne di più:

www.wineroute.co.za www.route62.co.za

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terre lontane

Il Sudafrica si può visitare tutto l'anno. Il periodo migliore per osservare la fauna selvatica è l'iniziodella primavera, tra agosto e ottobre. Le balene si possono avvistare tra luglio e novembre. Se siete appassionati di diving e surf i mesi migliori vanno da aprile a settembre neabile e il lungomare Marine Parade costellato di grandi alberghi internazionali, centri commerciali, ristoranti e aree di svago. Il Free State ha dato i natali a J.R.R. Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli, originario di Bloemfontein. Ospita invece una vivace comunità di artisti che hanno aperto originali atelier, ristoranti e locali, Clarens, incantevole cittadina incorniciata da un paesaggio di rocce in arenaria. È apprezzata per le sue sculture naturali in arenaria, plasmate dall’effetto dell’acqua e del vento, il Golden Gate Highlands Park, unico parco nazionale sudafricano con pascoli erbosi, dimora di aquile nere, avvoltoi, zebre e antilopi. Meta imperdibile per il safari e l’avvistamento dei Big Five, il Kruger National Park, è il più antico parco nazionale del Paese. Si estende nella provincia di Mpumalanga, dove si snoda anche la Panorama Route, un itinerario da percorrere in auto lungo il Blyde River Canyon, il più grande canyon verde al mondo. 82

dicembre 2016

Sulle orme di Madiba Un luogo per ogni anno di prigionia. L’App lanciata dal Sudafrica in collaborazione con la Nelson Mandela Foundation, per scoprire i 27 luoghi legati alla storia e alla vita del padre della lotta contro l’Apartheid, porta Sulle orme di Mandela: un itinerario nei luoghi di Madiba, che parte dal villaggio di Mvezo dove il primo presidente di colore del Sudafrica nacque il 18 luglio 1918, alla tristemente famosa Robben Island, l’isola-prigione al largo di Cape Town, oggi aperta al pubblico e dichiarata Patrimonio Unesco. Il viaggio sulle tracce di Mandela porta anche a Johannesburg, a Soweto e nel quartiere di Houghton, dove risiedette. Tante poi le sculture che ricordano il padre della Nazione Arcobaleno, come il Nelson Mandela Capture Site, nel Kwa-Zulu Natal. Qui Mandela venne arrestato nel 1962 e per ricordare quell’episodio è stata collocata una scultura composta da 50 sbarre di acciaio che delineano il suo volto. Nell’Eastern Cape, infine, si trova la Nelson Mandela Line Sculpture, un’imponente scultura che raffigura il popolo sudafricano per mano e in fila in occasione delle prime votazioni democratiche e che sorge sul lungomare di Port Elizabeth. Per saperne di più:

www.southafrica.net


GUSTA I NOSTRI VINI CON RESPONSABILITÀ


week-end lusso

di Olga Carlini

Palazzo Montemartini: un hotel, mille anime Luogo del relax, grazie alla sua splendida Spa, ma anche del gusto, con il ristorante gourmet, questa lussuosa struttura a due passi dalla stazione Termini è uno scrigno di storia e arte: epoche diverse che si incontrano creando un ambiente di grande suggestione per rendere ancor più speciale un soggiorno nella Capitale Un hotel di design nel cuore della Capitale. Un soggiorno esclusivo ed elegante a due passi dalle terme di Diocleziano e dalla stazione Termini. Offre tutto questo, e molto altro ancora, Palazzo Montemartini. L’hotel – parte della catena alberghiera Ragosta Hotels Collection – è il risultato di un grande progetto architettonico per il recupero delle tracce archeologiche della Roma imperiale, qui realizzato integrando una corte interna ad alcuni tratti delle antiche Mura Serviane (VI secolo aC). Nelle sue 82 camere, di cui 22 suite una dif84

dicembre 2016

dove&come Palazzo Montemartini Largo Giovanni Montemartini Roma Camera Superior da 190 euro ro Tel. 06.45661 www.palazzomontemartini.com

ferente dall’altra, ci si rilassa in ambienti ampi e confortevoli, avendo a disposizione bagni lussuosi dai dettagli in marmo, con lavabi in pietra scavata e vasche in lastre assemblate. Per i cultori del wellness, ecco l’esclusiva Caschera Spa da 600 mq, un centro benessere con luce naturale e tre sale dedicate ai trattamenti, una piscina riscaldata di 12 m e una piscina rigenerante e idroterapica. La Spa, inoltre, offre un hammam, una sauna, una stanza del sale, una stanza del suono, docce cromoterapiche, una palestra attrezzata e un’area relax con un corner per la degustazione di tisane. Un’idea di benessere portata al massimo della sua unicità nelle 8 Spa Junior Suite, dove gli ospiti hanno a loro disposizione una piscina privata, area sauna e hammam. Di grande livello anche l’offerta enogastronomica. Il ristorante & lounge bar Senses è il luogo d’incontro privilegiato per scoprire proposte culinarie che coniugano i piatti tipici della tradizione italiana e mediterranea con quelli della grande cucina internazionale. L’angolo della champagneria offre un’ampia carta delle bollicine con sfizi italiani, in uno scenario di grande suggestione, circondati da colonne, marmi ed acqua e con una estensione all’aperto nel giardino accanto alle Mura Serviane. Palazzo Montemartini è anche il luogo ideale per un ottimo aperitivo, magari in attesa della partenza da Roma Termini, tra delizie gourmet e ottimi drink. L’Hotel è infine una location perfetta per meeting, congressi, dibattiti, workshop, incontri di lavoro, poiché mette a disposizione della clientela sale meeting fino a 180 persone e 5 business junior suite con sale meeting private.


VERMEER La donna con il liuto dal Metropolitan Museum

Napoli, Museo di Capodimonte 18 novembre 2016 - 9 febbraio 2017 www.museocapodimonte.beniculturali.it

Assessorato Beni Culturali


week-end neve

di Olga Carlini

“Fila liscio” l’inverno in Valsugana e Lagorai Una vacanza fra relax e attività, immersi in un ambiente naturale di grande suggestione, lontani dalle mete turistiche più frequentate, dove tutta la famiglia ha la possibilità di sciare con serenità e in sicurezza su piste perfettamente innevate e non eccessivamente affollate

Il territorio Valsugana Lagorai si presenta come una vera e propria palestra naturale, la meta giusta in questa stagione per tutti gli amanti dello sci. Due in particolare le skiarea adatte al divertimento di tutta la famiglia: Panarotta (quota 1.518 m – 1.970 m; www.panarotta.it) e Funivie Lagorai (quota 1.610 m – 2.010 m). La prima si trova a soli 15 km da Levico Terme e dal Mercatino di Natale Asburgico, e offre la possibilità di trascorrere momenti piacevoli in quota all’insegna del divertimento; grazie alle piste innevate e sicure, la Panarotta è particolarmente indicata per le famiglie con bambini e per gli sciatori che ricercano un contatto più genuino con la natura. Presso la Scuola Italiana di Sci Panarotta 2002 è inoltre disponibile un Baby Park con animazione durante le festività natalizie; il campo scuola e la pista per slittini sono serviti da un comodo tapis roulant mentre lo Snowpark propone salti e percorsi la gioia di tutti. Sotto uno strato di soffice neve bianca, anche la natura incontaminata del Lagorai diventa meta ideale per una vacanza fra relax e attività, dove sciare in assoluta serenità. Tutti i mercoledì e venerdì è possibile effettuare discese anche di notte grazie a 3 piste illuminate artificialmente e ai rifugi aperti per una cena tipica o un brindisi in compagnia, mentre per imparare a sciare o per migliorare la propria tecnica, è a disposizione di tutti la Scuola Italiana Sci Lagorai (www.skilagorai.it); i bambini infine possono divertirsi presso il parco Skilandia o sulla pista per slittini e bob servita da tapis-roulant. Ovviamente tante le alternative anche per chi allo sci preferisce altre attività invernali, e che avrà quindi avrà la possibilità di partecipare a emozionanti uscite con le ciaspole, spettacolari tour di sci alpinismo o di sci da fondo e avventurose arrampicate sulle cascate di ghiaccio. Sono inoltre numerosi i musei e le attrazioni che completano la proposta della destinazione per una vacanza alla scoperta della cultura e delle tradizioni locali; in particolare Arte Sella, mostra internazionale di arte nella natura le cui opere sono realizzate con materiali naturali, è visitabile 364 giorni all’anno anche con la neve! Al fine di andare incontro nel modo migliore alle esigenze delle famiglie, nella zona dell’Altopiano del Tesino sono state elaborate delle speciali offerte legate all'accoglienza alberghiera che consentono a tutti di vivere un’esperienza emozionante a un prezzo davvero competitivo.

dove&come Soggiorni sulla neve a partire da 22 euro a notte a persona, incluso skipass giornaliero presso le Funivie Lagorai. Possibilità di selezione tra diverse tipologie di sistemazione. www.visitvalsugana.it/settimanebianchelowcost 86

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Mercatini di Natale a Pergine Valsugana

Dal 12 novembre 2016 all’8 gennaio 2017 Pergine Valsugana celebra anche quest’anno l’antica leggenda di gnomi ed elfi che, nel periodo dell’Avvento, scendevano a valle per offrire giochi, preziosi, decori e dolcezze di Natale. Questo mercatino, unico nel suo genere, è una meravigliosa festa con cori, musici e giocolieri, diversi spettacoli, luci e tanti colori oltre a piccoli laboratori, mostre e degustazioni per le vie del centro. www.perzenland.it

Vi aspettiamo nella magica cornice natalizia della Valsugana e del Lagorai! Viale V. Emanuele, 3 - 38056 Levico Terme (TN) AZIENDA Tel. +39 0461 727700 - Fax +39 0461 727799 PER IL TURISMO VALSUGANA LAGORAI info@visitvalsugana.it

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#livelovevalsugana

www.visitvalsugana.it MEDIA PARTNER

© Copyright foto: APT Valsugana Daniele Mosna, Origami


week-end benessere

di Isabella Calbi

Terme Luigiane, il potere dell’acqua Sulla Riviera dei Cedri, immerse nel verde tra aromi di essenze balsamiche e folate di zolfo salutare, sorgono le Terme Luigiane, la più antica e conosciuta stazione di cura della Calabria. Il nome lo devono al medico napoletano Giovanni Pagano che lo scelse come omaggio al Principe Luigi Carlo di Borbone che gli concedette il patrocinio per una ricerca sulle proprietà terapeutiche delle acque che sgorgano dal Dito del Diavolo, sperone roccioso simbolo del territorio di Acquappesa e Guardia Piemontese. Si tratta di acque ipertermali, sulfuree e salsobromojodiche, con il più alto grado solfidrometrico d’Europa (173 mg/l);

Siamo in Calabria, in provincia di Cosenza, dove basta allontanarsi un paio di chilometri dalle rive del Tirreno per raggiungere questa stazione di cura nota per le sue fonti già celebrate da Plinio il Vecchio nel I secolo d.C., e per i suoi fanghi “miracolosi”

dove&come Terme Luigiane Acquappesa (Cs) Pacchetti da 66 euro a persona, in pensione completa Numero verde: 800.231.666 www.termeluigiane.it

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hanno una temperatura naturale di 47°C e il loro potere curativo era stato già elogiato da Plinio il Vecchio quando tesseva le lodi di questo angolo di Calabria. Alla base della Rupe del Diavolo sgorgano tre sorgenti calde (Caronte, Minosse e Galleria Calda), e una a 22°C (Galleria Fredda); tutte vengono utilizzate negli stabilimenti di cura così come sgorgano dalle sorgenti, arrivandoci per dislivello naturale senza che ne venga modificata la temperatura né la concentrazione di sostanze. Fiore all’occhiello della proposta termale è il fango, famoso per la sua efficacia terapeutica, dovuta alla composizione chimico-fisica e al processo di maturazione durante il quale la parte argillosa (humus e sali minerali) viene arricchita periodicamente con le “alghe vive”. In occasione di un soggiorno presso uno dei quattro hotel del comprensorio, ci si può rilassare negli ambienti del Parco Termale Acquaviva (aperto anche agli esterni), dove un idromassaggio terapeutico con getti d’acqua a pressione, il nuoto controcorrente e le turbo docce danno una scossa di energia. Oppure ci si può concedere una pausa presso il Centro Benessere Acquaviva con il Percorso Spa che mette a disposizione degli ospiti bagno turco panoramico, cascata di ghiaccio, doccia emozionale e idromassaggio, o con il Percorso Ossigenante con un trattamento viso personalizzato con ossigeno.



news travel quotidiano

Il Brasile firmato Air France-Klm di Mariella Cattaneo

Rio de Janeiro e San Paolo sono le porte d’ingresso principali del Paese verde-oro, nonché punti privilegiati di partenza per scoprire i mille volti di questa sconfinata nazione a ritmo di samba, tra megalopoli e natura, gastronomia e cultura Destinazione turistica per eccellenza a livello mondiale, il Brasile vive “il dopo” della forte esposizione mediatica dell’ultimo biennio grazie ai Mondiali di calcio prima, e alle Olimpiadi poi. Rio de Janeiro, la famosa cidade maravilhosa, rappresenta insieme a San Paolo una delle porte d’ingresso privilegiate a un Paese sconfinato, che richiede più di otto ore di volo per essere attraversato da nord a sud. Air France-KLM consente di raggiungere le due metropoli con 18 voli settimanali in partenza da Parigi Charles de Gaulle e Amsterdam Schiphol; una volta in terra verde-oro, grazie all’accordo con il partner brasiliano Gol Linhas Aéreas Inteligentes, i viaggiatori possono dirigersi verso altre 30 destinazioni interne. Universalmente riconosciuta per il Pan di Zucchero e il Cristo Redentore, le spiagge di Ipanema e Copacabana o ancora i mille locali dove lasciarsi trasportare dall’euforia della samba o dalla nostalgia della bossanova, Rio non smette di sorprendere anche per i suoi edifici del XVII e XVIII secolo e i musei che ne 90

raccontano la storia. Con 12milioni di abitanti, San Paolo oltre a essere la più popolata città del Paese è anche la capitale economica e finanziaria del Brasile. Profondamente diversa da Rio, la megalopoli merita una visita per la varietà di attività tra cui scegliere – 101 musei, 164 teatri, 282 cinema solo per dare un’idea – insieme a innumerevoli parchi e aree verdi. Senza dimenticare che Sampa (il vezzeggiativo che cui viene affettuosamente chiamata) rappresenta la capitale gastronomica dell’America Latina ed è considerata la città che offre la migliore “nightlife” al mondo. Sempre tra Centro e Sud America Air France ha aperto lo scorso mese la nuova rotta stagionale da Parigi a San José. Sulla destinazione Cuba, il gruppo Air France-KLM risponde invece alla crescente domanda dei passeggeri con 21 voli settimanali verso L’Avana. Inoltre, nei Caraibi l’offerta invernale cresce con nuove frequenze verso le Antille Francesi (Fortde-France e Point-à-Pitre) e le Antille Olandesi (Aruba, Bonaire e Paramaribo); infine, KLM propone tre voli settimanali diretti da Amsterdam a Saint Martin.

Per saperne di più:

www.airfrance.it www.klm.it

dicembre 2016 LOGO AIRFRANCE-KLM Nº dossier : 2008332E Date : 09/02/09 Validation DA/DC :


Nuova Audi Q2.

#untaggable

#citycar o #SUV? #crossover o #coupè? Audi Q2 è impossibile da etichettare. Configurala su audi.it e scoprila nel nostro Showroom. Gamma Q2. Valori massimi: consumo di carburante (l/100 km): ciclo urbano 6,6 - ciclo extraurbano 4,7 - ciclo combinato 5,4; emissioni CO2 (g/km): ciclo combinato 128.

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Riccione

lwelcome to wonderland Basta nominarlo, Viale Ceccarini, perché la mente corra subito a evocare momenti di divertimento e mondanità. Estivi, certamente, ma anche invernali. La città più amata della Questo punto di riferimento per chiunRiviera Romagnola non que ami trascorrere smette di stupire, anche qualche ora tra vetria dicembre. Tra vetrine ne e locali nel cuore addobbate, luminarie della Riviera Romagnola, non smette inscintillanti, alberi fatti di stupire anche riccamente decorati e in questa stagione una pista di pattinaggio con una serie di iniziative che più naper uno shopping davvero talizie non si può. A inconsueto, il Natale più partire dalla grande fashion d’Italia è servito! pista di pattinaggio coperta che ne copre la lunghezza consentendo di pattinare ammirando le vetrine addobbate a festa. Tutto attorno non manca ovviamente il Christmas Fashion Market, un vero

e proprio villaggio dello shopping che arricchisce la già variegata offerta di Viale Ceccarini e Via Dante (fino al porto canale) grazie a postazioni originali e a tema, come quelle a forma di pacco regalo, le Gift House, che ospitano brand nazionali e internazionali. Per gli inguaribili gourmet l’appuntamento è invece nell’adiacente Via Dante, dove igloo luminosi propongono una raffinata selezione di vini, piatti ricercati, ostriche e cioccolata d’autore. E ancora luci sono quelle che accendono il grande albero di Natale decorato con sfere giganti nella zona del porto, fino al Bosco di Ghiaccio, un magico angolo di città addobbato con luminarie avveniristiche, alberi e cascate di stalattiti scintillanti. Altre installazioni spettacolari occupano la piazzetta del Faro e le aiuole di Viale Ceccarini, con pinguini, orsi, slitte trainate dalle renne, pupazzi di neve, tutti in formato extra-large; per l’occasione è cambiata anche l’illuminazione cittadina che gioca con le facciate dei palazzi e

le chiome degli alberi. Immancabile ovviamente l’intrattenimento dedicato ai più piccoli che trova spazio nell’area dei Giardini Montanari: è qui che si svolge il Christmas Wonderland, un vero e proprio paese dei balocchi con mercatino, giochi, giostre e attrazioni a misura di bambino.



abbonAnno

Stagione 2016/17

Ascanio Celestini | Madame Bovary. Gustave Flaubert. Lucia Lavia. La vita ferma. Lucia Calamaro | Dostoevskij | Open day de La Pinède. Eva Riccobono. Il dio di Roserio. Giovanni Testori. Fabrizio Gifuni | Ciao. Massimo Ghini. Walter Veltroni. Una casa di bambola. Henrik Ibsen. Filippo Timi | Il berretto a sonagli. Pirandello. Valter Malosti | Jodorowsky. Opera Panica | L’uomo dal fiore in bocca. Gabriele L avia. Gli innamorati. Carlo Goldoni. Marina Rocco | La Nebbiosa. Pier Paolo Pasolini. Buena Onda. Rocco Papaleo | Paolo Calabresi. Valerio Aprea. Qui e ora. Io sono Misia. Lucrezia Lante della Rovere | Sogno D’autunno. Jon Fosse. Giovanna Mezzogiorno | Truman Capote. Massimo Sgorbani | Una giornata particolare. Giulio Scarpati. Valeria Solarino | Migliore. Mattia Torre. Valerio Mastandrea. Mozart. Giuseppe Cederna... IL TEATRO DALLA A ALLA Z

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... E durante le vacanze ormeggia al Parenti una nave carica di energia, allegria e divertimento. Al timone, Rocco Papaleo e Giovanni Esposito. dal 26 al 30 dicembre 2016 31 dicembre replica speciale

Buena Onda

di Valter Lupo, Valerio Vestoso, Rocco Papaleo, Giovanni Esposito con Rocco Papaleo, Giovanni Esposito e con Francesco Accardo chitarra, Jerry Accardo percussioni Guerino Rondolone contrabbasso, Arturo Valiante pianoforte regia Valter Lupo produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

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APP Teatro Parenti Partner tecnico


Cibo&Territorio

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118 menĂš d'autore per natale 96 chef. Tre grandi cuochi e un pastry chef, attingendo ai loro

ricordi apparecchiano per noi la loro tavola ideale sapori. grana padano story 102 Dall'anno Mille ai giorni nostri: il re dei formaggi celebrato in un libro che ripercorre la storia d'Italia gusto 100% lombardo 106 tipicitĂ . Latticini, salumi, vini, olio: scopriamo una delle

il moscato d'asti 124 vini. Ăˆ un bianco frizzante ma ha l'anima del rosso: vita

e miracoli di questa eccellenza sabauda del bicchiere

128 Salute. il melograno 130 ricette. alessandro borghese 132 ORTO. la mela "rosa in pietra"

regioni italiane col maggior numero di prodotti Dop wine tour. nel proseccoland 118 Tappa tra le colline trevigiane ricamate dai vigneti: la terra della bollicina italiana piĂš bevuta al mondo dicembre 2016

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cuochi&territori

Menù d’autore per le feste mezzogiorno in tavola

Tre grandissimi chef e un pasticciere siciliano di fama mondiale: abbiamo chiesto loro di raccontarci la più tipica gastronomia natalizia italiana attraverso ricordi d’infanzia, piatti di oggi e ricette tradizionali. Dalla cucina meridionale firmata Jaccarino a quella milanese di Marchesi, passando per i piatti umbri di Vissani e i dolci di Fiasconaro

Menù scelto per voi… da Alfonso Jaccarino • Minestra maritata • Lasagna napoletana • Cappone arrosto • Cassata napoletana, zeppole, struffoli, roccocò e folovielli

A tavola con Eduardo di Alfonso Jaccarino (testo raccolto da Silvana Delfuoco) Quando ero ragazzo, la mattina seguente la Santa Messa della Vigilia ci si alzava presto per cominciare a cucinare. E non potrò mai scordare le grandi tavolate dei parenti, lo scambio dei regali e il momento del pranzo dove era consuetudine restare a tavola quasi tutto il pomeriggio, con gli adulti che arricchivano ogni portata di ricordi. Ancora oggi, a Natale, non si rinuncia al capitone

grigliato al profumo di mirto, ai crostacei al vapore, agli spaghetti con alici e noci di Sorrento, ai broccoli bolliti con olio e limone, al baccalà fritto. Al pranzo del 25, invece, dopo la minestra maritata e la lasagna napoletana, non può mancare il cappone arrosto intero, possibilmente cotto nel forno a legna. Nel mio ristorante il rispetto della tradizione è una regola ferrea. E anche quando la vogliamo innovare, non manchiamo mai di tenere a mente il meraviglioso pensiero di Eduardo De Filippo, secondo il quale “Solo dopo aver studiato, approfondito e rispettato la tradizione, si ha il diritto di metterla da parte, sempre però con la consapevolezza che le siamo debitori […]. Se si resta ancorati al passato, la vita che continua diventa vita che si ferma ma, se ci serviamo della tradizione come di un trampolino, è ovvio che salteremo sempre più in alto”. Credo che questa frase rappresenti meglio di ogni altra cosa il nostro modo di coniugare tradizione e innovazione. Del resto, la presenza di mio figlio Ernesto in cucina ha portato nuove energie, linfa nuova; un confronto tra generazioni che è scambio reciproco di idee.

Cucinare, per uno chef, è un atto d’amore. Così come lo fa per la sua famiglia, lo fa anche per i suoi ospiti!

dove&come

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Da sinistra: i Baci di calamari firmati Jaccarino e un tipico piatto di lasagne napoletane maggio 2016 dicembre 2016

Ristorante Don Alfonso 1890 Corso Sant'Agata, 11/13 Sant'Agata Sui Due Golfi (Na) Tel. 081.8780026 www.donalfonso.com


Menù scelto per voi… da Gianfranco Vissani

Facciamo Centro

• Zuppa di lenticchie • Crudo di carne con foro bruciato • Cappelletti in brodo • Tagliata e cotoletta alla milanese • Vini di Antinori, Gaja e Caprai

Dar Filettaro Di Anna Colia

Alla ricerca del gusto perduto di Gianfranco Vissani (testo raccolto da Elisabetta Canoro) I piatti che rappresentano la tradizione natalizia della mia zona d'origine, l'Umbria, sono il pane truffato col pomodoro, la pizza sotto la brace con i broccoletti, la salsiccia secca, il grappolo di pomodori che si metteva nel caveau della cantina con la pelle che si raggrinziva. Ricordo ancora il profumo di

pecorino e del vino in cantina. Oggi purtroppo molte tradizioni sono state stravolte, si è perso il vero gusto di ciò che mangiamo. In occasione di questo Natale, che per me segna il debutto sul palcoscenico milanese del Palazzo Parigi Hotel & Grand Spa, ho scelto di costruire un “menù delle feste” che coniughi tradizione, provocazione e contemporaneità. Lo spirito è creativo, il fine invece resta quello di sublimare gli ingredienti e portare in tavola l’unicità italiana. Così è nata “la merenda“, mia personale interpretazione dell'aperitivo, e il brunch, che altro non è che una “tavola calda”. Per i giorni di festa ho pensato a menu speciali: quello della Vigilia, galeotto fin dal prezzo (solo 80 euro!), con protagonista l'astice, proposto con gelatina di peperoni e salsa di pomodori gialli arrosto; quello di Natale che comprende il risotto con asparagi, fonduta di pera e crudo di gamberi rossi; a Capodanno invece servirò l'aragosta con insalata di avocado, salsa di aragosta e zenzero, tartare di tonno e olive, infuso di zenzero fresco e porterò la tradizione del cotechino con le lenticchie, dove però la zuppa di lenticchie è contaminata da un purè di carote e il cotechino è essiccato all'arancia. A Casa Vissani infine proporremo #cubomagico: una selezione di piatti a base di sapori e prodotti inediti.

Viviamo un periodo difficile:farine e prodotti chimici, e tecniche come le basse temperature alterano i sapori: non abbiamo più il palato per riconoscere un miele sintetico

dove&come Casa Vissani Strada Statale 448, Km 6.600 Baschi (Tn) Tel. 0744.950206 www.casavissani.it A sinistra, la tradizionale zuppa di lenticchie consigliata da Vissani, a destra la tartare creata dallo chef umbro dicembre maggio 2016

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cuochi&territori

Tra paste ripiene e salumi

Non chiamatemi chef. Sono un cuoco, non c’è bisogno di dirlo alla francese, altrimenti va specificato “capo” di che cosa

Benvenuti al Nord

di Gualtiero Marchesi (testo raccolto da Elisabetta Canoro) Natale in casa, a me piace iniziarlo con due cucchiai di baccalà mantecato, così per aprire lo stomaco, seguiti da cappelletti in brodo. Poi filetti di pesce persico al burro, accompagnati con spinaci saltati. E, visto che siamo a Natale, anche carne, rispolverando una tipica ricetta milanese: il nodino affogato con salsa al vino bianco. A chiudere in bellezza, un buon panettone, il mio, e dello zabaglione. Se penso però ai piatti che meglio rappresentano la gastronomia natalizia del Nord Italia, dico: pasta fresca ripiena, tortelli, ravioli e cappelletti e tutto l’universo dei salumi. Quando ero ragazzo, avevo dei piatti preferiti che poi mi sono rimasti dentro per tutta la vita. Non erano particolarmente legati al Natale, ma è come se lo fossero. Penso a certi minestroni sorbiti sull’uscio di casa, a San Zenone Po, il paese di Gianni Brera, o alla polenta con le luganeghe. Oggi, invece, spulciando tra le cucine regionali del Settentrione, ho un debole per i tortelli di zucca, serviti con il burro e gli amaretti sbriciolati sopra oppure sempre dei tortelli, ma di melanzane, aggiungendoci le mandorle tostate. Mi piace molto anche il pesto alla genovese su degli stracci di pasta. Per il ristorante invece abbiamo preparato due menù diversi, uno per la Vigilia e uno per il 31, con piatti come l’uovo all’uovo, l’insalata di astice e tartufo nero, i cappelletti di carne in brodo di cappone, la nocetta di cervo… A Capodanno il brindisi si farà con il mio panettone, ovviamente.

Menù scelto per voi... da Gualtiero Marchesi • Antipasto di salumi (culatello di Zibello, coppa di Pianello Val Tidone, salame Felino, Salame di Varzi e strolghino) • Ravioli in brodo • Bollito misto con mostarda di frutta • Torta Sbrisolona • Da bere Lambrusco e, per il brindisi, spumante Ferrari o Prosecco

dove&come A sinistra, un classico del repertorio di Gualtiero Marchesi: la cotoletta milanese. A destra il baccalà

maggio 2016con il quale il decano dei cuochi italiani consiglia di aprire il pasto della festa 98 mantecato,

Marchesi Via Filodrammatici, 2 - Milano Tel. 02.79024338 www.marchesi.it



#italiachemerita/gli indirizzi cuochi&territori

Dulcis in fundo

Trasgressioni di Natale di Nicola Fiasconaro (testo raccolto da Francesco Condoluci) Raccontare la tradizione dolciaria di Natale nel Mezzogiorno è compito assai arduo. Perché da Napoli in giù, non v’è città, borgo o paesino che durante questa festività non esprima tutto il senso della festa in una ricetta, o nella propria variante di uno stesso prodotto. Mi vengono in mente la pignolata messinese, un classico della pasticceria siciliana che ha anche una versione calabrese, la cubaita e la pignoccata palermitana tanto simile agli struffoli partenopei. La nostra azienda s’è specializzata nel panettone, perché tanti anni fa mi sono innamorato delle paste acide e ho deciso che avrei puntato su un prodotto che dimostrasse come le materie prime siciliane potessero sposare benissimo una cultura di fondo nordica. I panettoni Fiasconaro, orgogliosamente “born in Sicily”, sono nient’altro che questo: un continuo omaggio alla mia terra. Lo è ovviamente anche la creazione pensata per questo Natale, il Nero Sublime, fatto con una crema di cioccolato di Modica abbinata a un lievitato; all’interno ha le gocce di cioccolato, fuori una doppia ricopertura di marmellata di fragoline di Ribera e Marsala, riimmersa nel fondente. In casa Fiasconaro, invece, il Natale è l’occasione per ripercorrere in tavola la nostra

Menù scelto per voi… da Nicola Fiasconaro • Sorbetto agli agrumi • Brioche siciliana con mandarino di Ciaculli • Pastine di mandorla e frutta Martorana • Cannolo scomposto con scaglie di panettone e cassata siciliana • Granita e bicchierino di panettone liquido • Vino Zibibbo

Non tutti apprezzeranno la pasticceria dall’inizio alla fine di un pasto. Ma per noi questa trasgressione vuol dire omaggiare la nostra terra

storia: dagli anni ’50, i tempi in cui mio padre, da Castelbuono, andava a dorso di mulo a prendere il ghiaccio fuori paese e io mi intrufolavo di nascosto nel suo laboratorio rimanendo incantato davanti a cassate, profitterol e a tutti gli altri dolci della tradizione, fino all’ultima generazione che vede in mio figlio Mario l’erede dell’arte pasticciera di famiglia. E lo facciamo trasgredendo alla regola del classico pranzo, per un menù fatto interamente di dolcezze che appartengono alla nostra storia e a quella della Sicilia.

dove&come

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Due creazioni di Fiasconaro: qui sopra, la cubaita. A destra il Nero Sublime ideato per il Natale 2016 maggio 2016

Fiasconaro Piazza Margherita, 10 - Castelbuono (Pa) Tel. 0921.676720 www.fiasconaro.com dicembre 2016

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Finalmente la TV on demand non costa un capitale. Anzi è gratis.

Premi il tasto verde e scopri tivùon!, la rivoluzione della tv. Per accedere ai contenuti on demand della televisione gratuita italiana, basta un decoder o un televisore certificato con bollino tivùon connesso al web. Premi il tasto verde sul telecomando appena appare il pallino verde sullo schermo ed entri in un mondo di servizi gratuiti. Potrai vedere o rivedere i programmi televisivi andati in onda nell’ultima settimana quando e come vuoi tu. Un’unica applicazione gratuita e facile da utilizzare, con la quale potrai consultare una Guida TV puntuale e approfondita di tutti i programmi del panorama televisivo italiano. Tutto e sempre gratuitamente.


cibo&territorio

Il Grana Padano si racconta di Olga Carlini

Comunicare la qualità: l’attività del Consorzio di Tutela della Dop italiana più nota nel mondo è un esempio per tutte le aziende che vogliano trasmettere non solo le proprietà del prodotto ma anche la filosofia a esso legata. L’ultima di una serie di iniziative volte a questo scopo è la pubblicazione di un libro dedicato alla storia di questa eccellenza italiana, che diventa oggi il perfetto regalo di Natale 102

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Il Consorzio

Ha origini lontane il Grana Padano. Risalgono all’anno 1135, quando alcuni frati dell’Abbazia di Chiaravalle, a pochi chilometri a sud di Milano, riuscirono a capire come poter conservare a lungo il latte trasformandolo in un formaggio a pasta dura che potesse durare nel tempo, al quale diedero nome caseus vetus (cacio invecchiato). Il popolo, che non aveva dimestichezza con il latino, iniziò a chiamarlo in un altro mo-

Data di nascita del Consorzio per la tutela del Formaggio Grana Padano è il 18 giugno 1954. Il fine era quello di riunire produttori, stagionatori e commercianti di questo formaggio; oggi ne fanno parte 130 caseifici produttori e 153 stagionatori. Sono inoltre autorizzate a confezionare Grana Padano in porzioni 130 aziende e 30 hanno l'autorizzazione alla grattugiatura; 19 sono infine le aziende autorizzate a usare la Dop in prodotti composti elaborati e trasformati. Il Consorzio ha sede a San Martino della Battaglia, nel territorio di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia; si trova quindi nel cuore della zona di produzione del formaggio Grana Padano, che si estende lungo tutta la pianura Padana e comprende 32 province dal Piemonte al Veneto, dalla provincia di Trento a quella di Piacenza; la produzione effettiva è oggi concentrata in 13 province. La filiera del Grana Padano occupa 40mila persone e raggruppa oltre 4.500 imprese agricole e trasformatrici.

do, derivato dalla particolarità della pasta, compatta ma granulosa: così nacque il nome di formaggio di grana o più semplicemente grana. Nei secoli, i grana più citati sono il lodesano o lodigiano, considerato da molti il più antico, il milanese, il parmigiano, il piacentino e il mantovano. L’anno della svolta è però il 1951, nel giugno del quale tecnici e operatori caseari europei siglarono a Stresa una “Convenzione”, nella quale fissarono norme precise in tema di denominazione dei formaggi e indicazioni sulle loro caratteristiche. In quella occasione vennero distinti il formaggio di Grana Lodigiano che poi è divenuto il Grana Padano e il Parmigiano-Reggiano. Si dovette però attendere il 10 aprile 1954, perché l’Italia stabilisse alcune norme sulla Tutela delle Denominazioni di origine e tipiche dei formaggi. In quello stesso anno, la nascita del Consorzio Tutela Grana Padano ebbe infine l’obiettivo di riunire le cooperative e le industrie casearie dedite alla produzione secondo

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Una storia di qualità

A stare bene si impara

Qui, Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio, e sotto la cover di Grana Padano: una storia di qualità

un disciplinare preciso, a tutela del consumatore. E proprio ai consumatori il Consorzio si è sempre rivolto, con l’obiettivo di informare e fare cultura attraverso progetti nazionali e internazionali, come la sponsorizzazione di eventi sportivi, la partecipazione a fiere importanti del settore e progetti di informazione nelle scuole, o l’attività di educazione nutrizionale Grana Padano divenuta dal 2005 un progetto istituzionale con finalità a servizio del consumatore, iniziative che prevedono la promozione dei molteplici usi del Grana Padano in cucina, fino al coinvolgimento di ristoratori e cucine “stellate” ben oltre i confini del Bel Paese.

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Tra le principali attività sociali portate avanti dal Consorzio di Tutela del Grana Padano Dop, c'è anche il programma Educazione Nutrizionale Grana Padano, che ha accolto i principi di un altro programma: quello denominato Guadagnare Salute e ideato dal Ministero della Salute italiano, al fine di diffondere i fondamenti di un'alimentazione sana e di un corretto stile di vita. Si tratta di un’attività educativa volta a contribuire a migliorare la salute dei cittadini di ogni età, a divulgare i principi del mangiar sano e dell’attività fisica come forma di prevenzione delle principali malattie, a fornire alla classe medica informazioni e aggiornamenti sull’alimentazione e a cittadini e pazienti gli strumenti educativi per la conoscenza dei fattori che migliorano la salute. Un’attività, in definitiva, autonoma dalle finalità di promozione del formaggio Grana Padano, portata avanti da un proprio comitato scientifico, diverso da quello del Consorzio e composto da medici esperti in scienza dell’alimentazione, clinici dell’apparato cardiovascolare, gastroenterico, nutrizionisti pediatrici e specialisti dell’obesità. Oltre a tutto ciò, lo staff del programma collabora con varie e autorevoli società scientifiche, che possono essere diverse a seconda delle attività.

Per saperne di più:

www.granapadano.it www.educazionenutrizionale.granapadano.it

Dalla metà del secolo scorso a oggi dunque, il Consorzio non si è mai fermato, e non si ferma. Promuove e continua a comunicare i suoi valori a un sempre più vasto pubblico, raccontando l’importanza della materia prima e dei controlli, la tradizione millenaria e il rapporto con il territorio, il sapore e la genuinità, le caratteristiche nutrizionali. Proprio per sintetizzare le peculiarità e la storia di un orgoglio italiano, il Consorzio ha deciso di scrivere un volume che racchiude il percorso fatto fino ad oggi, descrivendolo anche attraverso le campagne pubblicitarie nazionali e internazionali ideate e prodotte fino a

Proprio ai consumatori il Consorzio si è sempre rivolto, con l’obiettivo di informare e fare cultura attraverso progetti nazionali e internazionali Expo 2015. Si intitola Grana Padano: Una storia di qualità il libro edito da Mondadori uscito lo scorso settembre che ripercorre oltre otto secoli di storia di uno dei prodotti più significativi della cultura gastronomica italiana, noto in tutto il mondo. «Il volume – afferma Nicola Cesare Baldrighi, Presidente del Consorzio Grana Padano – racconta la storia millenaria di un prodotto che fa parte di tutti noi perché è da sempre sulle tavole delle famiglie italiane, e non solo. Rappresenta la cultura gastronomica del nostro Paese, il piacere della condivisione, del mangiare bene. La scelta di scrivere il libro in italiano e in inglese è motivata dal forte appeal che il nostro prodotto ha a livello internazionale». Un volume ricco di notizie e informazioni che si rivela anche il perfetto regalo di Natale per approfondire la conoscenza di questo grande prodotto, la Dop più consumata al mondo.



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Lungo le strade dei sapori lombardi di Marco Gemelli

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Lombardia

Con 34 prodotti certificati Igp e Dop, la Lombardia è tra le regioni italiane con il maggior numero di produzioni tipiche. Ve le raccontiamo con un itinerario che va dai formaggi ai salumi, dall’olio del Garda ai terroir vinicoli come Oltrepò e Franciacorta. Un percorso tra le eccellenze di una terra che ha saputo proteggere e salvaguardare le sue tradizioni agricole

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Non è quasi mai un caso se, nelle classifiche, si finisce sempre per guardare gli altri dall’alto in basso. Lo fa la Lombardia, ad esempio, che nell’elenco delle regioni italiani che hanno ottenuto il maggior numero di riconoscimenti per prodotti tipici a denominazione di origine o indicazione geografica protetta è tra quelle che vanta una delle posizioni più alte in graduatoria. Nonostante il massiccio sviluppo industriale dell’ultimo mezzo secolo, infatti, la Lombardia ha saputo proteggere e salvaguardare le sue tradizioni agricole, insieme a una biodiversità naturale che ha permesso coltivazioni e allevamenti di alta qualità: dai salumi ai formaggi, dai cereali fino all’olio e al vino, non c’è provincia che non annoveri tipicità enogastronomiche da scoprire e riscoprire.

Tra i monti e la “bassa” Non è facile immaginare un unico itinerario che attraversi l’intera Lombardia. Forse nemmeno tratteggiarlo, tanta è la varietà di prodotti e località che segnano colline e valli. Una prima, necessaria, distinzione è certamente quella tra il nord e il sud, i monti e la “bassa”. Iniziamo dai primi, dove – tra i comuni della Valtellina – si prepara il Bitto Dop, un formaggio da tavola tipico della provincia di Sondrio, dal caratteristico sapore aromatico che diventa piccante nelle forme in cui al latte vaccino viene aggiunto quello di capra. Un assaggio è d’obbligo nei piccoli caseifici disseminati lungo il parco nazionale dello Stelvio fino al passo omonimo, al confine con l’Alto Adige. Oppure degustato insieme ai Pizzoccheri della Valtellina Dop, il primo piatto valtellinese a base di pasta di grano saraceno caratterizzato dal sapore delicato del Bitto o della sua “variante” Valtellina Casera Dop. Sempre in Valtellina, impossibile non fermarsi in salumeria per una fetta di bresaola della Valtellina Igp, salume magro ottenuto dalla lavorazione di tagli pregiati di carne bovina, le cui 108

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L’eccellenza che non ti aspetti In un Paese che ha nel sud i propri oli più pregiati, quasi stupisce apprendere che fra i prodotti tipici della Lombardia ci sono addirittura due ottimi oli extravergini di oliva. Merito del microclima lungo le sponde dei laghi di Como e d’Iseo (denominazione Laghi Lombardi Dop) e del lago di Garda (denominazione Garda Dop): si tratta di zone caratterizzate da un clima eccezionalmente dolce, dove l’olivo si coltiva da sempre. Sicuramente sin dal Medioevo, quando grandi famiglie e famose abbazie si disputavano i migliori terreni. A quei tempi l’olio di oliva era infatti particolarmente prezioso, oltre che come alimento anche per le funzioni liturgiche e per l’utilizzo che ne faceva la scienza medica e farmaceutica. Intorno al lago di Como gli oliveti si trovano soprattutto a Bellagio, punto di confluenza tra i rami di Como e di Lecco, sull’isola Comacina, a Ossuccio (sotto il cui campanile c’è ancora un antico frantoio ripristinato), nella zona di Oliveto Lario e a Caslino d’Erba. L’extravergine Garda Dop si estrae da olive di varietà Leccino, Moraiolo e Casaliva ed è un olio di grande qualità in cui prevalgono nettamente i sapori fruttati.




Non solo Franciacorta È da una forma di Quartirolo dimenticata in una grotta da un casaro distratto – secondo la leggenda – che si sarebbero sviluppate le nobili muffe verdi che oggi identificano in maniera inconfondibile il Gorgonzola origini affondano nel Quattrocento ma che dagli anni Sessanta è diventato comune al di fuori dell’area di produzione. Va gustata al naturale su pane di segale imburrato, o condita con olio, pepe, limone e formaggio stagionato. Lasciata la Valtellina alla volta dei laghi, verso ovest, si entra in un’area

Parlando di tradizione vitivinicola, le Doc e le Docg lombarde sono numerose e differenti da territorio a territorio, col risultato che la regione produce una ricca varietà di vini. La zona più vocata è l’Oltrepò Pavese, autentico feudo del Pinot nero, dove nascono i vini spumanti basati su questo nobile vitigno. Ma in Lombardia trova patria anche il Franciacorta Docg, che si è affermato nell'ultimo decennio come lo spumante metodo classico italiano più conosciuto insieme al Trento Doc. La Lombardia è anche terra di montagne e valli, come la Valtellina, dove si coltiva con ottimi risultati il Nebbiolo e si producono grandi vini rossi come lo Sforzato di Valtellina. Importanti sono anche le produzioni nelle zone con terreni di origine morenica attorno al lago di Garda dove nasce, tra gli altri, il Lugana, uno dei vini bianchi più apprezzati negli ultimi anni. E che dire del Moscato di Scanzo, un passito prodotto solo nel Comune di Scanzorosciate (Bergamo)? Ospita la più piccola Docg italiana.

impervia ma affascinante sotto il profilo panoramico e naturalistico. Ed è proprio lì il cuore della produzione del Formai de Mut dell'Alta Val Brembana (Formaggio di monte) Dop, ricavato dalle mucche di razza Bruno Alpina, dal sapore dolce e dall'aroma di fiori di pascolo d’alta quota. Se questo formaggio non è facile da trovare fuori dai confini di produzione, ben più semplice è imbattersi nel caratteristico quadrato di Taleggio Dop, che da qualche anno fa proseliti nelle aziende delle prealpi lombarde e nella pianura sottostante. Si tratta di un cacio dalle due anime, molle e leggermente filante sotto la crosta e più compatto all’interno: in Valsassina e Val Taleggio si consuma sciolto nella polenta, che ne esalta il sapore. E ancora: la zona tra Brescia e Bergamo riserva altre piccole produzioni di qualità, come lo Strachitunt Dop della Val Taleggio con la tipica incisione STV sulla crosta, il Silter Dop della Val Camonica e il Nostrano Val Trompia, mentre il varesotto spicca per la Formaggella del Luinese Dop, così come per il miele locale, anch’esso tutelato dalla Dop.

Formaggi di pianura Smentendo il luogo comune di essere monotona e priva di attrattive, la Pianura Padana accoglie numerose città e paesini a vocazione gastronomica, oltre che paesaggistica: basti pensare alle tipiche cascine lombarde, dove per secoli sono stati allevati i grandi bovini da latte che hanno generato alcuni dei più apprezzati formaggi italiani, il Grana Padano Dop (che interessa tutta la fascia pianeggiante e collinare della regione) e il Parmigiano Reggiano Dop, che in Lombardia ha una sorta di enclave nella provincia di Mantova. Tutto qui? Niente affatto: altri formaggi di latte vaccino caratteristici sono il Provolone Valpadana Dop e il Quartirolo dicembre 2016

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Frutta e verdura tutelate Tra i 34 prodotti tutelati da Igp e Dop lombardi non mancano anche frutta e verdure. La zona della Valtellina ospita ad esempio la celebre mela, che cresce a un’altitudine tra i 200 e i 900 metri sul livello del mare, mentre l’hinterland mantovano – inclusa la zona dove nacque Virgilio – è patria sia di una pregiata pera che del melone, entrambi Igp grazie alla particolare composizione del suolo e all’adozione di tecniche di coltivazione non intensive. Nel caso della pera, il nome identifica sei varietà coltivate fin dal Medioevo e conservate fino a oggi grazie a sapienti innesti e incroci, nel caso del melone invece l’Igp riguarda tre tipologie di frutto (liscio, retato e retato con fetta). In quanto alla verdura, la Lombardia offre l’asparago di Cantello Igp, nel varesotto: dopo un primo periodo di fama tra gli anni ’30 e gli anni ’60, la produzione venne quasi abbandonata per essere poi ripresa negli ultimi vent’anni: la sua peculiarità sta nel poter essere utilizzato anche crudo, perché sprovvisto del tipico retrogusto amaro.

Lombardo Dop, che trae il nome dall’antica pratica dell’alpeggio e dall’abitudine dei mandriani di far pascolare il bestiame sull’erba che cresceva dopo il terzo taglio estivo, la cosiddetta “erba quartirola”, durante il trasferimento stagionale dai pascoli di monte a quelli di pianura. Un procedimento che conferisce a questo formaggio a pasta tenera dalla forma quadrata un gusto incisivo e peculiare. Il cammino che avvicina verso il capoluogo non può prescindere da una sosta a Gorgonzola, da dove ha origine il celebre Gorgonzola Dop, che del Quartiolo è ritenuto un lontano parente. Secondo alcune ricostruzioni storiche, anch’esso veniva lavorato utilizzando il latte delle mungiture autunnali, dopo il ritorno delle mandrie dagli alpeggi. Ed è proprio da una forma di Quartirolo Lombardo dimenticata in una grotta da un casaro distratto – secondo la leggenda – che ci si sarebbe accorti della nascita di quelle nobili muffe verdi che ne identificano in maniera

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Qui sopra: la raccolta tra i meleti della Valtellina, in basso una fetta di goloso Gorgonzola, il tipico formaggio erborinato. Nella pagina che segue, una passeggiata in Valmalenco



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Non necessariamente le Strade coincidono con produzioni tutelate da Dop o Igp, a riprova del fatto che si tratta di una sorta di “eccellenza diffusa”, di riconosciuto pregio anche al di là della certificazione inconfondibile aspetto (più o meno cremoso), profumo e sapore, sia nella versione piccante che in quella più neutra.

Salumi: lungo il perimetro della regione Assieme ai formaggi vengono, naturalmente, i salumi. E di certo non mancano in Lombardia produzioni autoctone degne di nota, curiosamente distribuite quasi sempre lungo la fascia più esterna della regione. Partiamo dalla Brianza, nel territorio a cavallo tra le province di Milano, Como e Lecco, una zona da sempre piuttosto vocata alla stagionatura dei salumi: è qui che nasce il Salame Brianza Dop, preparato con carne suina, dal profumo delicato e sapore dolce. Scendendo verso sud-est superando Vigevano si arriva a Mortara, patria del Salame 114

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Cercando la rotta dei vini e dei gusti 100% “lumbard” Con oltre 1500 Comuni e 11 province su un territorio di quasi 24mila kmq, orientarsi nella Lombardia del gusto è tutt’altro che semplice. Ecco perché sono nate le Strade dei Vini e dei Sapori, 12 percorsi enogastronomici che si snodano attraverso l’intero territorio regionale e guidano i visitatori alla scoperta di prodotti di eccellenza, paesaggi naturali e bellezze artistiche ed architettoniche. Riunite e tutelate dalla Federazione nazionale, queste “guide”, che con cartelloni e segnali stradali fanno mostra di sé lungo circa 1500 chilometri e 124 diversi Comuni, rappresentano il punto di accesso al turismo enogastronomico regionale. Protagonisti degli itinerari non sono soltanto i vigneti e le cantine che hanno fatto grande la tradizione enologica lombarda, ma anche altre produzioni di qualità: un filo comune che tiene uniti 190 aziende vitivinicole e 150 produttori tipici, più una rete di 50 alberghi e 208 agriturismi. Non necessariamente le Strade coincidono con produzioni tutelate da Dop o Igp, a riprova del fatto che si tratta di una sorta di “eccellenza diffusa”, di riconosciuto pregio anche al di là della certificazione. Ad esempio, la Strada dei Sapori delle valli varesine – che tocca i territori della Valceresio, Valcuvia, Valganna, Valmarchirolo e Valli del Luinese – ha la risorsa principale nel paesaggio e nel patrimonio architettonico: da visitare i borghi storici rivieraschi e i lungolaghi, porti e darsene (Maccagno, Lavena Ponte Tresa, Porto Valtravaglia, ecc.) così come i nuclei dell’entroterra: il paese dipinto di Arcumeggia, i siti archeologici, le fortificazioni (Torre imperiale di Maccagno, la Linea Cadorna, resti di fortificazioni a Brezzo di Bedero e Pino sul Lago Maggiore), le ville nobiliari e i parchi ottocenteschi. La Strada dei Vini e dei Sapori del Garda si snoda invece nell'entroterra bresciano del Benaco, sulle colline moreniche: le sponde del Garda attirano molti visitatori italiani e un gran numero di stranieri, perché il turismo enogastrono-

mico si concilia con un patrimonio naturale e artistico valorizzato dal lago. Dal canto suo, la Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani porta fino a Bande, dove nacque Virgilio e che ora accoglie Villa Mirra Siliprandi, residenze tra le più care ai Gonzaga: da visitare – tra l’altro – c’è Solferino col Museo del Risorgimento o Castiglione delle Stiviere col Museo della Croce Rossa. E se la musica è protagonista della Strada del Gusto Cremonese con un distretto ad hoc, la Strada del Riso e dei Risotti Mantovani è caratterizzata dall’avvicendarsi di risaie che influenzano i colori del paesaggio a seconda delle stagioni. L’Oltrepò Mantovano è celebre per il pregiato tartufo bianco (che ha anche un museo dedicato), mentre la Strada del Vino Colli dei Longobardi vede il connubio tra tradizioni enogastronomiche e patrimonio culturale e paesaggistico, con l’eredità longobarda o il Museo della Mille Miglia. La Strada della Valcalepio, alla destra dell’Oglio, è invece celebre per il vino. Più articolata la strada del Vino e dei Sapori della Valtellina, territorio ricco di testimonianze preistoriche e storiche oltre che di vigneti terrazzati sul versante retico della valle, percorribili in auto, in bici o a piedi. E ancora: la Strada dell’Oltrepò Pavese è il regno della coltivazione della vite, interrotta solo da boschi di acacie e querce, così come la Strada del Vino Franciacorta che si snoda fra antiche abbazie e prestigiose cantine: un percorso da gustare lentamente, magari in bicicletta, alla scoperta di piccoli borghi in pietra, torri medievali e castelli, palazzi cinquecenteschi e ville patrizie, oltre ovviamente alle cantine, al loro interno vere e proprie cattedrali della tecnologia enologica più avanzata. Infine, la Strada del Vino San Colombano e dei Sapori Lodigiani nasce alle porte di Milano e si snoda nella pianura padana: 120 km che solcano un territorio ricco di borghi, ville e luoghi dove cultura e storia si accompagnano a una notevole qualità dei vini e dei prodotti tipici.


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Tra i fiori all'occhiello della produzione tipica lombarda ci sono senza dubbio i formaggi. Come Bitto, Casera e Taleggio, da assaggiare al naturale o come ingredienti di piatti che hanno scritto la storia di queste terre. I primi due, tipici della Valtellina, li troviamo ad esempio nella preparazione dei caratteristici Pizzoccheri, mentre il Taleggio viene solitamente sciolto nella polenta d’Oca di Mortara Igp, nato da una ricetta ebraica – a sua volta frutto dell’insediamento in zona di una folta comunità sionista – per rispettare il precetto di non consumare carne di maiale: si tratta di un salame cotto, ottenuto da un terzo di carni macinate di petto d’oca e i restanti due terzi equamente divisi tra carne magra e grassa di suino. Ne viene preparata anche una varietà più “ecumenica” a base di sola carne d’oca, quindi commestibile sia per i fedeli ebrei che per quelli musulmani, che si consuma cruda dopo una stagionatura di nove mesi. Proseguendo verso sud, sempre nel pavese, incontriamo il Salame di Varzi Dop che prende il nome dalla località medieva116

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le impreziosita da un pregevole borgo fortificato, cuore della produzione salumiera dell’Oltrepò. Si tratta di un salame a grana grossolana, a base esclusivamente di carne suina: le sue origini si fanno risalire al periodo longobardo, nel secolo XII, e pare che questo salume non mancasse mai sulle tavole dei marchesi Malaspina, all’epoca signorotti della zona. Un’ultima tappa lungo i confini della Lombardia ci porta a Cremona, nelle terre di Stradivari, dove il Salame Cremona Igp viene lavorato partendo dalla carne suina proveniente dalle zone dei prosciutti di Parma e del San Daniele, poi aromatizzata con sale e aglio pestato prima di essere insaccata in budelli naturali.

Nelle foto: un tagliere di polenta taragna e il tipico Salame d'Oca di Mortara Igp



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Le frizzanti colline del Prosecco di Francesco Condoluci

Una coltura storica, un paesaggio inconfondibile, la perfetta integrazione tra territorio e comunità... sembra non mancare proprio nulla alle terre di Conegliano Valdobbiadene, perché la candidatura a Patrimonio dell’Umanità vada a buon fine. Nell'attesa, perdiamoci tra i filari di Glera, i borghi e l'arte della patria del Prosecco Superiore, e scopriamone insieme le "universali" bellezze 118

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Quaranta chilometri e un mare di bollicine. Vista dall’alto, la strada che corre tra Conegliano e Valdobbiadene, da un capo all’altro dell’Alta Marca Trevigiana, è una lunga striscia bianca che interseca il verde, sgargiante d’estate e appena un po’ opaco d’autunno, di decine e decine di colline fluttuanti come onde del mare. Gobbe erbose, ora dolci ora più aguzze, ora nude ora dominate da torri solitarie e insoliti campanili, che i filari di Glera punteggiano delicatamente quasi fossero un ricamo a punto croce delle nonne d’altri tempi.Accanto a borghi medievali e cittadine armoniose, non v’è un metro di terra che non sia disegnato dai vigneti. Uno spettacolo paesaggistico – merito in buona parte della natura ma in massima parte dell’uomo – da sindrome di Stendhal. Sono le colline di quella che è stata ribattezzata Proseccoland, la terra d’elezione dello spumante italiano più venduto del pianeta: 7mila ettari di vigne incastonate tra le due “capitali del regno” e capaci di produrre la massima espressione qualitativa di quel vino bianco dall’inconfondibile perlage, non a caso chiamato, appunto, Prosecco Superiore di Conegliano-Valdobbiadene.

Un patrimonio mondiale di... vino Già, perché se il Glera, il vitigno che fa da base al Prosecco, in realtà si coltiva in quasi tutto il Veneto e in Friuli Venezia Giulia dando vita alle etichette di Prosecco Doc, è solo in questo triangolo di terra, colloca-


Veneto

Foto Archivio Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene

Le caratteristiche colline vitate che segnano il paesaggio tra Conegliano e Valdobbiadene

Foto archivio Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiade

to tra le Prealpi e la sinistra del Piave, che la produzione delle bollicine tanto amate, a seguito della legge di tutela del 2009, può fregiarsi della denominazione “Superiore”. Qui, in questo magnifico microcosmo collinare pettinato dai vigneti, il vino impera da secoli. Da quando le popolazioni di questi pendii si sono messe d’impegno per strappare alla natura matrigna le poche, preziose zolle che affioravano in mezzo all’hogback (caratteristiche formazioni rocciose a “schiena di maiale”), e coltivarle a vigna, facendone un tutt’uno quasi indistinto col resto dell’ambiente: case in pietra, ville, mulini, pievi, castelli e monasteri. Un capolavoro di tenacia e ingegno umano talmente compenetrato al creato da ispirare, nei secoli, la mano di artisti rinascimentali come Giorgione, Tiziano e, buon ultimo, Cima da Conegliano.Ancora oggi, nelle colline più alte, laddove il suolo aspro e fragile al contempo ferma il passo alle macchine, la coltura, il “rammendo” dei filari e la vendemmia restano incombenza esclusiva degli uomini. Coloro cioè che hanno ereditato, dalle famiglie pioniere della cultura del fare spumante, quegli appezzamenti, espressione della più autentica viticoltura “eroica”, ampliandoli e trasformandoli, negli ultimi 50 anni, nel cuore pulsante di ciò che è stato definito «il più straordinario fenomeno dell’enologia moderna»: il distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, punta di diamante di una produzione che oggi, con le varie denominazioni (Doc, Superiore Docg e Colli Asolani Docg) viene esportata in 80 Paesi del mondo. E che presto, almeno così si spera, agli exploit commerciali potrebbe accompagnare anche l’iscrizione delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene alla lista dei Patrimoni dell’Umanità. Storicità, modello agricolo virtuoso, integrazione perfetta tra territorio dicembre 2016

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La Strada del Prosecco e Vini dei Colli di Conegliano Valdobbiadene compie mezzo secolo. Era il 1966 quando venne istituita come semplice Strada del Vino Bianco: nessuno immaginava quello che il Prosecco sarebbe diventato nei decenni a venire e comunità, unicità e riconoscibilità a livello mondiale del paesaggio e del suo valore culturale: i presupposti ci sono tutti. L’impegno a promuovere la candidatura, da parte del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene e della Regione Veneto, pure. Manca solo il suggello dell’Unesco, a questo punto.

Un itinerario "da cartolina" Nel frattempo però, la Strada del Prosecco e Vini dei Colli di Conegliano Valdobbiadene quest’anno ha compiuto mezzo secolo. Era il 1966 infatti, quando, prima nel suo genere in Italia, venne istituita, allora come semplice Strada del Vino Bianco, perché nessuno immaginava quello che il Prosecco sarebbe diventato nei decen120

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ni a venire. Da Conegliano, dove ha sede la Scuola Enologica fondata nel 1876, la Strada porta subito a San Pietro di Feletto, un paesino, famoso per la sua bellissima pieve del XII secolo, che ha più vigne che abitanti. L’azienda Sommariva è una di quelle piccole realtà vinicole a conduzione familiare che rappresentano da sempre la spina dorsale del Proseccoland. «Fino ai primissimi anni ’80 – ci spiega Cinzia, la giovane titolare che ha raccolto in cantina l’eredità del papà Caterino – era nient’altro che uva bianca. È solo intorno al Duemila che è esploso, nei numeri e nella qualità, il “fenomeno Prosecco” per come lo conosciamo oggi». A pochi km, sempre lungo il percorso tracciato sulle creste delle colline, nei pressi di Refronto-


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In alto la cittadina di Valdobbiadene. Sotto, da sinistra: l'Abbazia di Vidor e un momento della vendemmia eroica delle colline del Prosecco, laddove il suolo è più aspro e fragile e tutte le operazioni vengono svolte a mano

lo, si materializza uno degli scorci più scenografici di questo frizzante itinerario fatto di vino, arte e natura: un antico mulino ad acqua del 1200 costruito nella roccia e ancora oggi perfettamente funzionante, che sembra uscito da un quadro di Monet: è il Molinetto della Croda. La Strada del Prosecco, costeggiando vigneti a perdita d’occhio, ville e abbazie come quella di Vidor, condurrebbe dritta verso Valdobbiadene, l’antica Duplavilis dei romani che abbraccia, nel suo territorio, il cru per eccellenza dell’area Docg: la collina del cartizze. Ma chi ha voglia e tempo, può anche perdersi in divagazioni storiche e artistiche, avventurandosi, ad esempio, lungo quelle diramazioni che verso nord portano a Follina,

“bella come una cartolina”, come si dice da queste parti, che si pregia d’avere un’abbazia cistercense, quella di Santa Maria, tra le più insigni e meglio conservate d’Italia. O invece a sud, verso Susegana, dove troneggia l’austero Castello di San Salvatore, sopravvissuto ai bombardamenti della Grande Guerra. Qui, in questa dimora gentilizia fondata dai principi di Collalto, se siete fortunati, dall’alto delle sue terrazze, in una giornata limpida, riuscirete a vedere in lontananza a destra il Campanile di San Marco a Venezia e a sinistra il golfo di Trieste.

Per saperne di più: www.prosecco.it www.coneglianovaldobbiadene.it

Scelti per voi dove mangiare La Corte Gourmet Ristorante stellato, ambiente classico. Cucina veneta per palati fini, con contaminazioni nazionali. Da provare: risotto allo zafferano e sarde in saor. Menù da 65 euro Via Roma, 24 Follina (Tv) Tel. 0438.971761 www.lacortefollina.com Osteria dai Mazzeri All’interno un gioco di specchi, dipinti e installazioni d’arte. Muri di pietra e griglieria a vista. Ottima carta dei vini. Cucina locale con prodotti Slow Food. Menù da 45 euro Via Pallade, 18 Follina (Tv) Tel. 0438.971255 www.osteriadaimazzeri.com Da Tizio - Osteria Cuzziol Oste caloroso, arredi pittoreschi un po' indecisi tra le colline del Prosecco e il mare. Vista magnifica e cucina dagli excursus marinari interessanti. Si mangia con 30 euro Via Vigna, 33 Susegana (Tv) Tel. 0438.461012 www.osteriacuzzioldatizio.it

dove dormire Relais & Chateaux Villa Abbazia Elegantissimo e discreto, sorge all’interno di un complesso del ‘700, proprio di fronte all’abbazia cistercense. Atmosfere e servizi di gran charme. Doppia da 230 euro Piazza IV Novembre, 3 Follina (Tv) Tel. 0438.971277 www.hotelabbazia.it Hotel dei Chiostri 15 camere tutte diverse fra loro, all’interno d’un antico convento. Stile eclettico e gradevole. C’è anche la stanza “Lady” per business-women. Da 150 euro a notte Piazza IV novembre, 20 Follina (Tv) Tel. 0438.971805 www.hoteldeichiostri.com

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II Moscato, la luna e i falò di Francesca Ciancio

Cesare Pavese è nato a Santo Stefano Belbo, borgo del cuneese circondato da alture vitate difficilissime da lavorare, ma che da sempre regalano uve dall'intensità aromatica unica. È questa una tappa del nostro viaggio tra le colline langarole e monferrine alla scoperta di un bianco dall’anima del rosso. A guidarci le parole e le bottiglie di grandi “moscatisti” Il simbolo di San Rocco a cavallo, il patrono di Asti, è tra le effigi più riconoscibili nel mondo del vino: un cavaliere medievale è infatti l'immagine del Consorzio dell'Asti Docg (che tutela sia l'Asti Spumante che il Moscato d'Asti) dal 1932. È nel municipio della città piemontese che, una settimana prima di Natale, si riunirono i nomi più blasonati dell'enologia italiana dell'epoca per far nascere il Consorzio per la difesa dei vini tipici Moscato d'Asti e Asti Spumante. Le firme erano quelle di Gancia, Martini&Rossi, Cinzano, Contratto, tra gli altri, tutti nomi che fanno pensare ai Natale e ai Capodanno che sarebbero seguiti poi in milioni di case italiane, tra brindisi e auguri. Le feste natalizie sono state croce e delizia di questi vini, decretandone l'indubbia fortuna in termini di notorietà, ma marcandone al contempo la tipologia, facendone vini per occasioni speciali. 124

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36 mesi: una dolce attesa Piemonte Asti Alessandria Cuneo

È il territorio alla destra del fiume Tanaro che detiene il primato della vocazione per questo vino, tra le colline langarole e monferrine, interessando tre province, Asti, Alessandria e Cuneo. Cantori contemporanei della bellezza dei luoghi furono Beppe Fenoglio e Cesare Pavese. Pochi altri luoghi viticoli al mondo infatti vantano una letteratura dove l'intreccio tra parola e vigna è così forte. Pavese nacque proprio a Santo Stefano Belbo dove ci sono alcuni dei sorì più belli – le colline esposte a sud, scoscese e difficili da lavorare ma che donano alle uve un'intensità aromatica unica – e dove lo scrittore vedeva accendere i falò. Una di queste colline è Valdivilla. Qui vive e lavoraAlessandro Boido, nell'azienda di famiglia Ca d'Gal. La sua è una storia fatta di attese. Un tempo lungo che mal si sposa con il Moscato d'Asti, un vino che viene messo in commercio a tre mesi dalla vendemmia. In passato però non era così e Boido ha voluto credere a quello che gli raccontavano il nonno, il padre e i vecchi del paese, che il Moscato può invecchiare. «Ma non erano solo racconti – ricorda Alessandro – io quei vini li ho bevuti. C'era l'abitudine di mettere da parte un po' di bottiglie e andarle a ripescare dopo qualche anno: erano vivi, profumati, integri. Nasce da qui il progetto Vigna Vecchia (che dalla prossima uscita sarà Vite Vecchia, nda) un Moscato d'Asti che si prende la briga di aspettare 36 mesi prima

Il fascino dell’incompiuto A Castagnole delle Lanze, provincia d'Asti, Gianni Doglia non fa che professare il suo amore per quest'uva e per questo vino. In gergo si direbbe un vero “Moscato lover”: «Mi piace perché è una continua sfida. È un bianco con l'anima di un rosso, perché risente tanto dell'annata e dei terreni dove nasce. E poi questa cosa che è per metà vino e per metà mosto – non essendo del tutto fermentato – ne fa quasi una sorta di vino incompiuto, ma sta proprio lì il suo fascino». Un amore che parte da lontano, dagli anni '40, quando prima il nonno e poi il padre vendevano le uve di Moscato Bianco che all'epoca rendevano molto più del Nebbiolo. Bisognerà aspettare il 2000 per la prima etichetta Doglia. Oggi sono due i Moscato d'Asti, un base e il Casa di Bianca, da una vigna vecchia di 40 anni e che fa un anno di affinamento sui lieviti.

A sinistra, i vigneti di Gianni Doglia; qui Paolo Saracco. A pagina seguente: bottiglie Ca d'Gal

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È il territorio alla destra del fiume Tanaro che detiene il primato della vocazione per questo vino, tra le colline langarole e monferrine, interessando tre province, Asti, Alessandria e Cuneo, per un totale di 52 comuni e quasi 10 mila ettari di vigneto di essere bevuto. La vendemmia 2014 sarà presentata al prossimo Vinitaly, mentre la 2015 è stata “insabbiata” qualche mese fa. «Anche qui non mi sono inventato nulla – racconta Boido – i vecchi di Valdivilla prendevano la sabbia dal fiume Belbo e la usavano per seppellire le bottiglie di Moscato nei cassoni, così che queste potessero “dormire” senza urti e con un buon grado di umidità».

Boom o boomerang? Paolo Saracco è tra i produttori più noti e anche le quantità si fanno più importanti: 600 mila bottiglie l'anno. Il Moscato bianco Saracco era un'ottima base per i Vermouth di Carpano e Martini&Rossi. Finiti gli studi – metà anni '80 – Paolo decide di imbottigliare. «Credo che la for126

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Scelti per voi dove mangiare Trattoria della Posta Camulin Un tempo stazione di posta per viaggiatori e cavalli, tiene fede ai piatti della tradizione, tajarin in testa. Ottimo il fritto misto alla piemontese. Prezzo medio: 40 euro Via Fratelli Negro, 3 Cossano Belbo (Cn) Tel. 0141.88126

dove dormire Relais San Maurizio Eleganti camere e suite in un ex monastero del '600, con raffinata cucina gourmet. Doppia da 280 Viale S. Maurizio, 39 Santo Stefano Belbo (Cn) Tel. 0141.841900

dove degustare Enoteca con cucina Caffè Roma Da caffè di paese a fornito wine bar per passare a enoteca con cucina, vineria, trattoria, caffè. Ottimi i cocktail a base di Moscato d'Asti. Piazza Umberto I, 14 Costigliole d'Asti (At) Tel. 0141.966544

za dei miei Moscato nasca dalla possibilità di creare tanti blend con uve che cambiano per esposizioni, clima, terreno. Ci credo così tanto che ho creato il Moscato d'Autunno Dop, un vino che nasce dalla selezione dei migliori mosti». Ma Paolo ha un rammarico – comune a molti suoi colleghi – ovvero che non si faccia abbastanza per promuovere questo vino: «Pur essendo tra i vini più grandi al mondo, paga la preminenza dei rossi piemontesi, ma soprattutto risente delle politiche dei prezzi a ribasso delle grandi industrie che, dopo aver affossato l'Asti Spumante, stanno adottando lo stesso metodo sul Moscato». A far da eco a Saracco c'è Valter Bera, moscatista di Neviglie, tra i più “vecchi” produttori di questo vino. Non dipende tanto da una questione anagrafica, quanto dalla scelta di imbottigliare già negli anni '70. «Nulla è facile sulle terre di vigna scriveva Luigi Veronelli in I Vignaioli storici, ma la rovina del Moscato d'Asti non è certo nella fatica, ma nell'oligopolio delle grandi aziende e sul ricatto della grande distribuzione». Così dice Valter che non nasconde un certo pessimismo riguardo al futuro. «Fanno credere che sia un comparto in salute perché si parla di 30milioni di bottiglie, ma 20 di queste sono di scarso pregio e vendute a meno di tre euro, quando a noi una bottiglia non costa mai meno di quattro. Insomma proprio il suo boom rischia di essere un boomerang, perché è un racconto viziato». Però il primo amore rimane questo vino dolce e frizzante che sa di glicine e di pesca, di salvia e limone. «Questo vino potrebbe star bene al tramonto in spiaggia come aperitivo. In America c'è chi lo consuma con la pizza al posto della Coca Cola. E nessuno si scandalizzi se ho sempre detto alle mamme di pucciare il ciucciotto dei loro bimbi in un bicchiere di Moscato d'Asti!». Per saperne di più:

www.bera.it www.cadgal.it www.paolosaracco.it www.giannidoglia.it



A cura della Redazione scientifica Fondazione Veronesi

la salute nel piatto

testi di

Serena Zoli

Gradisce un melograno? Ogni chicco (o quasi) un tocco di salute. Visto dai nutrizionisti, infatti, questo frutto appare un vero scrigno di proprietà curative: dal potere antinfiammatorio al contenimento del diabete, dalla protezione di arterie e cuore fino all’azione anti-cancro. Vediamolo da vicino Simbolo antico di fertilità, abbondanza e fortuna, il melograno è un frutto ricco in nutrienti e composti fitochimici, ovvero le molecole prodotte dalle piante spesso come meccanismo di difesa. Gli arilli (così si chiamano gli “acini” succosi del melograno) contengono circa l’85% di acqua, il 10% di zuccheri (fruttosio e glucosio), aminoacidi e minerali, in particolare ferro; inoltre sono ricchi di molecole bioattive come la vitamina C, importante antiossidante, l’acido citrico, alleato per chi soffre di calcoli renali, l’acido ellagico, noto antitumorale e antiinfiammatorio. Negli ultimi dieci anni l’interesse della scienza per questo frutto dei tempi nebbiosi e per le sue potenzialità nutraceutiche è aumentato esponenzialmente producendo studi sia in vitro che in vivo e sull’uomo. Le sue proprietà benefiche derivano principalmente dal potere antiossidante, paragonabile o addirittura superiore a quello del tè verde. Il melograno avrebbe un effetto positivo nei confronti di di128

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verse malattie: quelle cardiovascolari, agendo da protezione contro la formazione delle placche nelle arterie e aiutando a mantenere nella normalità pressione e colesterolo; il diabete, limitando lo stress ossidativo senza avere effetti negativi sulla glicemia; l’invecchiamento e le malattie neurodegenerative, per azione dei polifenoli. Alcune ricerche, in particolare sulle cellule, hanno ottenuto risultati significativi riguardo ad effetti anti-cancro dell’estratto di melograno su diversi tipi di tumore fra cui quelli del seno e della prostata. Il melograno inoltre possiede note proprietà antimicrobiche che lo rendono un potenziale alimento funzionale nella prevenzione delle infezioni del cavo orale e del tratto urinario.

Per saperne di più:

www.fondazioneveronesi.it

Questa non è... una mela Il nome melograno viene dal latino malum (mela) e granatum (con grani). Sarebbe più esatto chiamare “melagrana” il frutto e “melograno” l’albero. Questa pianta è originaria dell’Asia, ma è giunta in Europa millenni fa. Ora esistono in commercio anche utensili per spremere facilmente la melagrana.



il buono a tavola

a cura dello chef Alessandro Borghese

Foto di AB Normal S.r.l.

Il lusso della semplicità banqueting’n’catering

Ostrica con granita di Champagne Ingredienti per 4 persone: 12 ostriche sale grosso q.b. menta 120 gr di capperi olio di arachide q.b. Per la granita di champagne: 250 gr di acqua 40 gr di zucchero 1 stella di anice stellato 1 stecca di cannella 1 bacca di vaniglia 375 ml Champagne

A cena con un sognatore Questo mese Alessandro Borghese, chef della sua azienda di catering “AB – il lusso della semplicità”, conduce su Sky Uno “Alessandro Borghese Kitchen Sound” e “Alessandro Borghese 4 ristoranti”; e firma la sua rubrica su VdG con piatti per viaggiatori del gusto!

alessandroborghese.com

Per info e contatti:

alessandroborghese.com

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Cosa hanno in comune mare, cielo e montagna? Lo spazio infinito. La potenza. La bellezza assoluta. Elementi che si sfiorano, si toccano, si completano con fierezza. Navigando, volando, scalando non ci sono più limiti. Niente confini. Non c’è più linguaggio. Solo sensazioni. Ogni senso va attivato. Ogni muscolo usato con attenzione. Non si può volare con distrazione. Non si può navigare con indifferenza. Non si può scalare con trascuratezza. La stessa cura, la stessa attenzione le mettiamo in questo viaggio verso il luogo che il cibo occupa nelle nostre vite. Perché la conosci bene come me la meraviglia del gusto, il modo in cui il cibo che metti in bocca risveglia i sensi; cibo scelto con la stessa dedizione con cui scegli la meta verso la quale partire o gli indumenti da mettere in valigia. Come a tavola, quando per una serata di festa scegli di offrire ai tuoi ospiti ostriche e champagne, con un blues in accompagnamento, e ti senti già eccitato all'idea del loro vivace e cremoso sapore in bocca, e continui a immaginare il momento della pasta fresca e quello del “rinforzo” finale, del piatto del ricordo, memoria di una storia antica, che ti riporta al punto di partenza per una nuova avventura. Tu sognatore come me, ammaliato dall’incantesimo della cucina e del buon bere.

Preparazione: Per la granita di champagne: prepara lo sciroppo unendo in un pentolino acqua, polpa di vaniglia, cannella, anice stellato e zucchero, porta a ebollizione facendo sciogliere lo zucchero. Filtra il composto in una ciotola e lascia riposare un’ora in frigorifero. Friggi i capperi in abbondante olio di arachide. Una volta raffreddato lo sciroppo, filtralo e aggiungi lo Champagne. Lascia riposare 3 ore in freezer. Apri le ostriche. Impiattale su una montagnetta di sale grosso e versaci sopra la granita di Champagne. Guarnisci con capperi fritti e foglie di menta.

Ascolto: Mighty Sam McClain – Don't Worry About Me Bevo: Champagne Brut Réserve 2014 – Billecart-Salmon

Ravioloni di astice e burrata Ingredienti per 4 persone: 1 astice 12 sfoglie di pasta all’uovo quadrate 200 gr di burrata 10 fili di erba cipollina 2 pomodori San Marzano 1 costa di sedano 1 carota 1 spicchio d’aglio 1/2 cipolla 1/2 bicchiere di vino bianco 8 capperi olio evo, sale, pepe q.b. 1/2 l di acqua basilico, maggiorana, erbe aromatiche miste Preparazione: Estrai la polpa dell’astice dal carapace e mettila da parte. In un tegame versa un filo d’olio, lo spicchio d’aglio schiacciato in camicia, il sedano spezzettato, la carota a rondelle, la cipolla tritata grossolanamente, il pomodoro a pezzetti e i capperi. Fai rosolare e aggiungi il carapace e le chele dell’astice, la maggiorana e il basilico, sfuma con il vino bianco e aggiungi dell’acqua. Abbassa la fiamma e cuoci per 35 minuti. Per il ripieno dei ravioloni, taglia a punta di coltello la polpa dell’astice e mettila in una ciotola insieme alla burrata, all’erba cipollina


Foto di AB Normal S.r.l.

Ostriche che sanno di mari lontani. Burrate cremose come l’abbraccio di una madre. Champagne che riaccende antiche sere stellate. Lasciarsi andare al gusto e ritrovarsi altrove. Perché, come dice Proust, “il vero viaggio non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” tritata, al sale e al pepe e mescola fino a amalgamare il composto. Inserisci il ripieno al centro delle sfoglie di pasta all’uovo, richiudile a “cappellaccio” e sigillane i bordi con le dita usando un po’ d’acqua. Porta i ravioloni a metà cottura in acqua bollente salata. Filtra con un colino il brodo d’astice, tuffaci i ravioloni e termina la cottura aggiungendo erbe aromatiche miste e un giro d’olio. Impiatta i ravioloni insieme al brodo d’astice guarnendo con la polpa delle chele, le erbe aromatiche miste, una grattata di pepe e un filo d’olio.

Ascolto: Barry White – Don't Make Me Wait Too Long Bevo: Lagrein Rosé 2014 – Cantina Terlano

Nelle immagini, in senso orario: Ostrica con granita di Champagne, Ravioloni di astice e burrata e Insalata di rinforzo 2.0

Insalata di rinforzo 2.0

Preparazione: Posa le alici in una ciotola e cospargile con il sale affumicato, zucchero e aceto bianco e lasciale marinare in frigorifero per 1 ora. Taglia a pezzetti il peperone, le carote e il cavolfiore, falli sbianchire in acqua bollente e aceto bianco. Mettili in una ciotola con acqua e ghiaccio per fermare la cottura e mantenerli croccanti. Tampona le alici marinate con carta da cucina e posale in una terrina su una base di olio evo e ricoprile con lo stesso olio. Per il pesto di basilico, frulla il basilico, i pinoli, la patata lessa, l’olio e i cubetti di ghiaccio, aggiungi il parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e dai un’ultima frullata. Impiatta le verdure sbianchite, le alici marinate, la scarola, le olive tagliate a spicchietti, rifinisci con le foglie di basilico e il pesto.

Ascolto: PFM – Celebration Bevo: Vermentino Groppolo Colli di Luni 2015 – Il Monticello

Foto di AB Normal S.r.l.

Ingredienti per 4 persone: 3 carote 500 gr di cavolfiore 1 peperone rosso (meglio se pappacella) 1 scarola 8 olive 240 gr di alici già pulite e abbattute aceto bianco, olio evo, sale affumicato, zucchero, basilico q.b. Per il pesto di basilico: 1 mazzo di basilico 30 gr di pinoli 20 gr di patata lessa 20 gr di Parmigiano grattugiato olio evo, sale q.b. 2 cubetti di ghiaccio

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orto dei semplici

di M. Pia Fanciulli

Coltiviamolo così Rustico e resistente al freddo, il melo della varietà Rosa in Pietra cresce bene in alta collina e montagna, ma non teme la siccità. A primavera dona una nuvola di fiori bianco rosati, in inverno le sue ottime mele.

La Mela di Natale Si chiama Rosa in Pietra, ed è bellissima. Rossa e verde, tonda, fragrante e compatta. A sentirne il nome sembra quasi il personaggio di una fiaba, e invece… niente di più reale! Anche se, purtroppo, a rischio di estinzione. Ma c’è chi se ne sta prendendo cura, in nome di bellezza e biodiversità Con l’inverno tutto sembra fermarsi. Un lungo, lento respiro accomuna uomo e natura, con la terra grata di un “riposo” poi dispensatore di riserve d’acqua e di un bel freddo che pulisce e risana. “Sotto la neve pane” ricorda un celebre proverbio. Perché i cereali, seminati in autunno, iniziano ora il loro cammino di crescita sotterraneo. Anche l’orto non si ferma: si raccolgono i cavoli, i finocchi, le rape. Nel frutteto le piante di pomacee e drupacee dormono, e gli alberi mostrano, completamente spogli, le loro “belle forme”. Nella dispensa ci sono i frutti essiccati, fichi, susine, uva, noci e nocciole, mentre il fruttaio è invaso dalle mele per l’inverno, fiabesche negli insoliti nomi: la Muso di Bue e anche la meravigliosa Rosa in Pietra, “che se non le mangiano i topi, arrivano fino a maggio”. Varietà dimenticate, sul punto di sparire, se non fosse che qualcuno ha pensato di prendersene cura. Come Isabella Dalla Ragione, umbra, fondatrice di Archeologia Arborea Onlus. Anche nell’Orto Giardino di Barbanera le sue piante non mancano! E allora si torna a sentire il profumo di mele nel fruttaio, quello di antiche varietà, frutti 132

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forse mai visti e mangiati, ma da riscoprire. Come, per l'appunto, la Rosa in Pietra, detta anche “sassa” per la durezza della polpa. Si raccoglieva dopo San Martino, in Luna calante. Poi si riponeva in luogo fresco e buio, fino a Natale, quando si cominciava a mangiare. Il frutto, rotondo e schiacciato ai poli, ha la buccia spessa e ruvida, verde con striature rosso vinose. La polpa compatta ma non molto succosa, ha un sapore lieve e gradevole ed è ottima cotta in forno con pochi aromi. Creando una piccola cavità al centro si possono aggiungere, prima della cottura, acini di uva passa e pinoli. Si conserva in fruttaio, al buio e al fresco fino a maggio, quando con la bella stagione si avranno le nuove produzioni. Ma un tempo le mele da inverno si tenevano anche sotto il letto: le camere erano infatti fredde e buie, scoraggiando così i bambini da indebite sottrazioni. Diffuse un po’ per tutto il centro Italia, la mela Rosona, la Rosa in Pietra, la Rosa Durace appartenevano tutte al gruppo delle mele Rosa coltivate in collina. La specie è la Malus domestica, la comune mela di cui rappresentano, o rappresentavano, varietà.

L’impianto e il terreno Come per le altre varietà, l’impianto si fa a partire dal mese di novembre quando le foglie sono cadute, con la fase di Luna crescente. Piuttosto rustica, non ha quasi bisogno di molti trattamenti. È importante fare una potatura della chioma quando si pone a dimora la pianta. Serve a mettere in equilibrio la parte aerea e l’apparato radicale. Raccolta e conservazione Solitamente, come tradizione vuole, la mela viene raccolta a novembre dopo an Martino e si conserva benissimo in fruttaio esposto a nord, ventilato, asciutto e buio, fino alla primavera successiva. Si comincia a consumare a dicembre. Buono a sapersi La sua grande capacità di conservazione la rende ottima per il consumo fresco, ma è anche ineguagliabile mela da cottura e da composta che si prepara facendo innanzitutto sciogliere in acqua lo zucchero: 1/2 kg per ogni litro d’acqua, per ogni chilo di frutta. Una volta sciolto si uniscono le mele tagliate in quattro parti e si fanno bollire per circa venti minuti. Messa la composta nei vasi, si sterilizza a bagnomaria. Punti deboli Come tutte le varietà antiche il melo della Rosa in Pietra si caratterizza per la cosiddetta “alternanza” di produzione. Ciò vuol dire che a un anno di ricco raccolto, ne succede sempre uno con meno frutti.




Piaceri

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tradizioni. il presepe di greccio 136 140 soste d'arte Da un millennio si anima durante le festività dell'avvento: ha casa nel Lazio uno dei piÚ suggestivi presepi viventi 142 libri artigiani. le cravatte di talarico 138 144 bellezza&benessere Da Obama al presidente Mattarella: è calabrese lo stilista che con le sue creazioni ha sedotto i politici piÚ in vista 150 trendy dicembre 2016

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terre&tradizioni

C’era una volta il presepe... di Greccio di Riccardo Lagorio

Proprio quest’anno cade il millenario di fondazione del borgo laziale della provincia di Rieti dove, a quanto pare, San Francesco ha allestito il primo presepe vivente della storia. Un motivo in più per visitare il centro medievale, scoprire i tesori custoditi dal suo Santuario e godersi la sua ricca mostra mercato natalizia In queste settimane lo troviamo in tutte le case, ma c’è un luogo che celebra ogni anno quello… originale. È Greccio, borgo del Reatino dove la tradizione vuole sia stato rappresentato il primo presepe della storia a opera di San Francesco d’Assisi, nel 1223.A onorare quella tradizione, dal 1972 la Pro Loco cittadina allestisce ogni anno un presepe vivente che ha il fascino della rievocazione storica più che della semplice rappresentazione. E per gli abitanti di Greccio non è una differenza di forma, ma di sostanza.

Le belle statuine Dal primo dicembre è possibile visitare il Museo Internazionale dei Presepi, a una manciata di metri dal centro storico del paese. La struttura, che di recente ha subito un restyling, è stata concepita per essere accessibile anche alle persone con disabilità: nelle due sale espositive si possono ammirare preziose e originali creazioni artistiche presepiali fatte di tanti materiali diversi, dalla cartapesta alla ceramica alla terracotta.

Dalla nuda roccia È difficile sapere con esattezza come dovesse svolgersi otto secoli fa la scena, ma l’obiettivo del presepe era presumibilmente lo stesso di oggi: raccontare nel modo più immediato l’evento misterioso della nascita di Gesù. Il San136

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Foto di Massimo Rinaldi


«Proprio perché Greccio è l’autentica capitale del presepe, l’Amministrazione comunale ha allestito il Museo Internazionale dei Presepi dando nuova vita alla chiesa di Santa Maria del Duecento e a un altro immobile che stava cadendo a pezzi – ricorda con orgoglio il vicesindaco Federico Giovannelli – I due edifici ospitano le espressioni artistiche di tutte le culture su questo tema, anche filtrate dall’anima di artisti contemporanei».

Museo a cielo aperto (e non solo)

Foto di Massimo Rinaldi

Nella pagina precedente: immagini dal presepe vivente. Qui, una veduta dall'alto di Greccio e la piazza principale del paese

Info utili

Foto di Massimo Rinaldi

to di Assisi organizzò il presepe all’interno di una grotta a poche centinaia di metri dal centro abitato che venne inglobata nel Santuario francescano qualche anno più tardi. Nella grotta un affresco di scuola giottesca, riportato ad antico splendore nel 1952, rappresenta la scena del Presepio di Greccio e la Natività di Betlemme. Nell’attiguo convento la cella e la roccia su cui San Francesco dormiva. Il Santuario è la ragione principale per visitare Greccio tutto l’anno: per la sua imponente posizione sembra che sorga dalla nuda roccia.

Il presepe vivente viene rappresentato il 24 dicembre alle 22.30; il 26 dicembre alle 17.30; 1, 6, 7, 8 gennaio alle 17.30. Il Mercatino di Natale è attivo dal 3 all’11 dicembre, il 17 e il 18, dal 24 al 26, dal 29 all’1 gennaio, il 5 e 6 gennaio.

dove&come Museo Internazionale dei Presepi Via San Francesco Tel. 0746.750591/640

San Francesco viene ricordato ovunque a Greccio, a partire dalla statua alta 5 metri posta nel cortile del Museo che rappresenta il Santo in atto di rivolgere le mani verso il cielo e con una colomba nella mano destra. Anche il centro del paese è pieno di rimandi al binomio santo-presepe. Potremmo infatti definire Greccio un museo a cielo aperto grazie al suo Sentiero degli Artisti, un percorso che passa per le vie del centro con 26 opere rappresentate sui muri delle case; per dar forma allo spirito francescano sono stati chiamati maestri da tutto il mondo. Ma Greccio risponde pure agli appassionati di trekking con una significativa proposta. Partendo infatti dalla Fonte del Lupetto, poco sopra l’abitato, dichiarata già nei primi anni del Novecento digestiva e diuretica, si può raggiungere la Cappelletta, una chiesa dedicata a San Francesco situata a oltre 1200 metri di altitudine da cui, nei giorni molto limpidi, la vista si perde fin quasi sulla città di Roma. Inoltre, nel 2016, cade il millenario di fondazione dell’abitato di Greccio. Per celebrarla nel migliore dei modi sono allestite capanne in legno all’interno delle quali si possono trovare goloserie gastronomiche artigianali locali e non. E se è vero che dire Greccio vuol dire presepe, ad arricchire l’attesa del 24 dicembre viene allestita una caratteristica Mostra Mercato dell’artigianato e dell’oggettistica dedicata alla rappresentazione della nascita di Gesù, giunta all’edizione della maggiore età, la 18a. E anche questa è un’ottima ragione per visitare Greccio! dicembre 2016

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lemaniraccontano

Una cravatta presidenziale di Olga Carlini

Le creazioni Talarico sono tutte pezzi unici, realizzate a mano con tessuti scelti personalmente dal fondatore dell’azienda. Una realtà piccola, di nicchia, fatta grande dalla qualità della sua proposta, apprezzata recentemente anche da Barack e Michelle Obama

In apertura: due delle esclusive cravatte Talarico prodotte sempre in edizione limitata per cingere il collo di 3 persone al massimo

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Frequentano i palazzi della politica, sono amate dagli uomini più importanti al mondo e non di rado compaiono in televisione. Sono italiane e sono bellissime. Realizzate a mano con tessuti pregiati e una tecnica speciale, sono prodotte sempre in edizione limitata per cingere il collo di 3 persone al massimo, e comunque nessuno ne possiede un’altra in tutto e per tutto identica. Sono le cravatte Talarico, nate dalla passione per il più classico ed elegante degli accessori maschili di Maurizio Talarico. Fondato nel 1999, oggi il brand Talarico Cravatte è sempre più famoso nel mondo e vanta clienti di spicco, dai vertici delle grandi aziende fino alla Presidenza della Repubblica, dalla Presidenza del Senato a quella della Camera dei Deputati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma non solo. Era firmata Talarico la cravatta regalata da Matteo Renzi ad Alexis Tsipras, e lo stesso vale per i doni portati lo scorso ottobre dal Premier alla famiglia Obama. «Sono stato contattato dall’ufficio del Cerimoniale del Presidente all’inizio della sua legislatura per una collaborazione in merito alle cravatte da omaggiare ai Capi di Stato – ci racconta Maurizio Talarico – Sono orgoglioso di poter dire che il Premier ha posto grande attenzione ai nostri prodotti e ne ha da subito apprezzato la qualità. Ha saputo cogliere lo stile e i valori che vogliamo


trasmettere grazie al nostro lavoro. E, proprio come il Presidente Mattarella, anche Renzi sceglie personalmente ogni prodotto». Maurizio ci svela quindi come «tutte le cravatte scelte per il Premier sono di seta stampata twill di larghezza 7,5 cm, mentre quella scelta per Obama è di raso. La pashmina portata in dono alla ex First Lady è invece di lana e seta. Entrambi gli omaggi sono stati racchiusi in confezioni di ebano riportanti il logo del Presidente del Consiglio dei Ministri».

La qualità sopra tutto Il marchio Talarico Cravatte nasce in un’azienda dalle dimensioni ridotte, una realtà con sede a Roma che fa del suo rimanere “piccola” un grande vanto: «il nostro obiettivo è la qualità – sottolinea Maurizio Talarico – e non credo che puntare sui grandi numeri, cedendo di conseguenza un po' sulla totale artigianalità del prodotto, potrebbe consentirci di mantenere gli attuali standard qualitativi». E certo, realizzare tutto a mano non è una passeggiata: per una cravatta ci vogliono da 30 a 45 minuti, per non parlare dello studio dei tessuti, delle fantasie e dei colori, che Talarico cura sempre e solo in prima persona. Ma è proprio questo impegno e questa passione, riversati in un prodotto al 100% italiano, che hanno decretato il successo del marchio. Alimentato ovviamente dalle “apparizioni televisive” dei suoi prodotti più prestigiosi. «Abbiamo avuto un ritorno incredibile dopo l’incontro tra Renzi e Obama. Tantissimi complimenti sui social; in molti sono passati dal nostro show-room appositamente per complimentarsi del successo ottenuto. Sono i riconoscimenti di un grande lavoro, è difficile esprimere a parole quello che si prova – commenta commosso Maurizio – a prescindere dai numeri, il nostro show-room di Roma ha avuto un grande ritorno, ed è sicuramente una medaglia al valore che farà parte della nostra azienda per sempre».

Amici vecchi e nuovi Se l’incontro tra Renzi e Obama è ormai entrato nella storia aziendale, è presumibile che lo stesso avverrà con il nuovo Presidente americano. «Non abbiamo avuto fin ora l’occasione di incontrare Donald Trump – ci racconta Maurizio Talarico – Valutando il look che preferisce per le occasioni ufficiali e che ho potuto apprezzare dai media, però, noto che indossa spesso cravatte tinta unita rosse, a volte blu o celesti, e sempre la camicia bianca. Se dovessi pensare a una proposta regalo per il neo eletto Presidente, darei un tocco di fantasia in più alla cravatta mantenendo però gli stessi colori che fanno parte del suo stile». E siamo sicuri che Donald Trump ne sarebbe entusiasta, così come lo sono stati negli anni i clienti, gli amici e quanti sono stati omaggiati dai prodotti Talarico. «Dopo 20 di attività ci sarebbero tanti episodi da raccontare e tanti nomi da citare, non sarebbe possibile elencarli tutti e per non far torto a nessuno… scelgo il silenzio stampa! Ricordo però con affetto chi ha creduto in me quando il mio marchio non era ancora affermato: Il Presidente Cossiga, il Presidente Prodi, l’AD di Eni Scaroni, Giuseppe Bono e Pierfrancesco Guarguaglini, l’ex Ministro Baccini e tanti altri che hanno creduto in modo serio e continuativo nel mio prodotto e nella crescita di una piccola realtà artigianale», conclude Maurizio Talarico.

Dall'alto, l'elegante cofanetto delle cravatte Talarico e un ritratto di Maurizio Talarico

«È sempre molto emozionante quando mi reco personalmente presso il Cerimoniale di Palazzo Chigi per portare le tirelle dei tessuti – racconta Maurizio Talarico – Mi stupisce di continuo la grande semplicità dei due Presidenti e del loro staff»

dove&come Talarico cravatte Via dei Coronari, 51 Roma www.talaricocravatte.it Facebook: Talarico Cravatte Sartoriali – Roma

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lemaniraccontano sosted'arte

Peggy e Tancredi a Venezia di Olga Carlini

Un sodalizio, quello tra la collezionista statunitense e il pittore veneto, nato negli anni ’50 e destinato a cambiare la vita di Parmeggiani. Dopo sessant’anni, l’artista torna protagonista della Collezione Guggenheim con le sue opere controcorrente “Tancredi, con la sua pittura, crea una nuova filosofia poetica per coloro che non posseggono né telescopi né razzi: quanto fortunati noi che abbiamo tali cristallizzazioni da trasportarci sani e salvi, verso altri mondi” così scriveva la collezionista americana Peggy Guggenheim di uno gli interpreti più originali e intensi della scena artistica italiana della seconda metà del ’900:Tancredi Parmeggiani (Feltre 1927 – Roma 1964).A lui la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dedica la mostra La mia arma contro l’atomica è un filo d’erba. Tancredi. Una retrospettiva, a cura di Luca Massimo Barbero, fino al 13 marzo (visite guidate gratuite tutti i giorni alle 15.30, previo acquisto del biglietto d’ingresso).

Un incontro speciale Con oltre novanta opere, la retrospettiva sancisce il grande ritorno a Venezia del pittore feltrino, l’unico artista, dopo Jackson Pollock, con il quale Peggy Guggenheim strinse un contratto, promuovendone l’opera, facendola conoscere ai grandi musei e collezionisti 140

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In queste pagine alcune opere di Parmeggiani: in apertura e sotto a sinistra due quadri "senza titolo" del 1950 e del 1948, a destra un esempio della serie Fiori dipinti da me e da altri al 101%


“La mia arma contro l’atomica è un filo d’erba”, titolo della mostra, è la frase con cui, in piena Guerra Fredda, Tancredi risponde al clima di tensione

Il mito di Tancredi

d’oltreoceano e organizzando alcune mostre, come quella del 1954 proprio a Palazzo Venier dei Leoni. Dopo oltre sessant’anni, dunque, l’artista ritorna protagonista indiscusso alla Collezione Guggenheim con una straordinaria selezione di lavori, che ricostruiscono in modo intimo e capillare, tra produzione creativa ed emotività prorompente, la parabola breve, ma folgorante, di questo grande interprete dell’arte del secondo dopoguerra. Partendo da rare prove giovanili di ritratti e autoritratti e dalle prime sperimentazioni su carta del 1950-51, il percorso espositivo documenta, nella sua prima parte, la ricerca prettamente astratta, svolta dall’artista fel-

La parte conclusiva dell’esposizione è dedicata ai collagedipinti, eseguiti tra il 1962 e il 1963, i cosiddetti Diari paesani e i Fiori dipinti da me e da altri al 101%, che a ragione possono essere definiti la vera rivelazione di questa retrospettiva e che sono da considerarsi esempi di eccezionale vigore creativo e drammatica euforia. Immersosi nel clima della nuova pittura degli anni '60, Tancredi in aperta polemica con essa costruisce nuovi quadri “antieroici”, imbevuti di colore che diviene ora macchia ora immagine, capaci di alludere alla guerra, alla cronaca o a grandi fiori. Sono queste opere a chiudere lo straordinario percorso, geniale e sregolato, della pittura di Tancredi dedicata alla natura e all’uomo. Quadri che nella loro inquietante felicità cromatica, preludono all’ultimo anno di vita del pittore, tra le più originali e non classificabili personalità della pittura italiana ed europea del XX secolo. Tancredi muore nel 1964 a soli 37 anni, giovanissimo e pronto a entrare, come scrive Dino Buzzati, nel "mito di Tancredi". La mostra sarà accompagnata da un’esaustiva pubblicazione, edita da Marsilio Editori.

trino nell’arco degli anni '50, periodo che segna l'incontro cruciale con Peggy, di cui diventa protégé, e che lo porta ad avere un proprio studio a Palazzo Venier dei Leoni. Questo significativo legame è documentato dal consistente numero di lavori in mostra, appartenenti al museo veneziano. L’esposizione rappresenta inoltre il ritorno in Italia di una preziosissima selezione di opere donate dalla mecenate ad alcuni celebri musei americani: per la prima volta, dai tempi di Peggy, sono esposti capolavori come la Primavera, proveniente dal MoMA di New York e Spazio, Acqua, Natura, Spettacolo, oggi al Brooklyn Museum. È proprio grazie al rapporto privilegiato che instaura con Peggy che il lavoro di Tancredi acquisisce un respiro internazionale, tanto da farlo diventare molto noto in età giovanissima. La grande retrospettiva non manca di documentare la produzione artistica degli anni ’60, momento di crisi e di completa revisione della propria pittura, a cui Tancredi vuole dare un senso esistenziale e politico. Ed è così che la vena della polemica e della tensione di quegli anni di Guerra Fredda emergono nel titolo della mostra La mia arma contro l’atomica è un filo d’erba, frase con cui Tancredi risponde agli innumerevoli conflitti dell’epoca. Di questo momento fondamentale nel suo percorso artistico, sono esposti i tre dipinti della serie Hiroshima (1962).

dove&come Collezione Peggy Guggenheim Dorsoduro 701 Venezia Tel. 041.2405411 www.guggenehim-venice.it dicembre 2016

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libri letti per voi

di Eleonora Fatigati

Storie di uomini

Dolce Natale

Viticoltura pratica

Da anni Paolo Cognetti, classe 1978, si divide tra Milano e una baita a duemila metri dove passa gran parte dell’anno. Il suo ultimo romanzo è un libro sull’amicizia e la paternità, una storia al maschile che vanta però la presenza costante di una grande protagonista: la montagna. Per gli amanti dei viaggi, non solo avventurosi ma anche spirituali.

Un libro di racconti e un ricettario perfetto da sperimentare durante le feste di Natale, per coccolarsi in famiglia, stupire ospiti e amici. Piatti tradizionali come “sua maestà il bollito” accostati alle verdure invernali come carciofi e cavoli; dolcetti da regalare o da gustare a fine pasto che la fooblogger Sabrine d’Aubergine ha sperimentato per noi con tanta passione. Per chi vuole divertirsi in cucina approfittando dell’atmosfera natalizia.

Marco Simonit ci regala un manuale di teoria e pratica della potatura su cordone speronato. Un libro per viticoltori e appassionati di verde e natura che riporta l’attenzione sull’importanza della potatura riassegnando un ruolo di primo piano a un’operazione dalle origini antiche, rivisitandola in chiave innovativa e di semplice applicazione. Per pollici verdi.

Einaudi 208 pg 18,50 euro

Guido Tommasi Editore 192 pg 25 euro

L’informatore Agrario 324 pg 45 euro

A proposito di Dacia Femminismo, teatro, viaggi, amici intellettuali e artisti come Pasolini e Maria Callas prendono corpo e voce tra le pagine di un romanzo che fotografa non solo la vita di una delle più importanti scrittrici italiane, Dacia Maraini, ma anche di un’Italia che non c’è più. Con sguardo sensibile e acuto Concita De Gregorio ci racconta una vita irripetibile. Per chi ama addentrarsi nelle stanze della memoria.

Rizzoli 160 pg 15 euro 142

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Buoni consigli Come ogni anno torna puntuale lo storico Almanacco, per vivere in armonia con i cicli del tempo e i saperi delle stagioni. Come sempre ricco di suggerimenti di amici intellettuali e scienziati si fa sfogliare ogni giorno, con una mano nell’orto e una in cucina. Per chi ama le tradizioni e vuole prendersi cura di sé.

Editoriale Campi 224 pg 8,50 euro

Storie in concorso Fino al 28 febbraio 2017 è possibile partecipare gratuitamente al concorso I quaderni di Trame promosso dalla Fondazione Trame in collaborazione con Melagrano Editore, con un reportage, una ricerca, un saggio, un'inchiesta o un'intervista che abbia per tema il contrasto alle mafie e la lotta a ogni forma di criminalità organizzata. Per nuovi autori. Per saperne di più: www.tramefestival.it



bellezza&benessere/1

di

Francesca Frediani

Ma che bella sorpresa! Spesso si tratta di oggetti del desiderio relegati in fondo alla lista delle priorità: trovarli sotto l’albero non può che rendere felice chi li riceve. Sono i trucchi, le creme e i profumi migliori, che ogni amante della cura di sé desidera ma ai quali spesso deve rinunciare per motivi di budget. Il regalo perfetto per il prossimo Natale Per l’amica del cuore Allegro il kit per il make up tutto argento e paillettes MI-NY Kit Bag Christmas (12,80 euro); utile il depilatore Veet Sensitive Precision (29,90 euro) e divertente il Calendario dell’Avvento ricco di sorprese profumate Sephora Advent Calendar (39,90 euro)

Per la mamma Al nostro angelo non si può che regalare Angel Étoile des Rêves Eau de Parfums De Nuit di Thierry Mugler (110 euro) da abbinare alla candela Bougie Parfumée (80 euro). Se la mamma è una donna pratica, optate invece per la “penna” che riduce i difetti del contorno occhi: Incarose My Led Ionic (69 euro compreso un My Eyes Complex Stick Borse e Occhiaie) Per il papà Anche per lui un profumo, elegante e classico come Acqua di Parma Coffret Colonia (102 euro), oppure un più pratico cuscinetto per alleviare i dolori al collo, soprattutto se è spesso in viaggio per lavoro, come il Massaggiatore Shiatsu di Ho-Medics (69,99 euro)

Per la vostra lei Nulla di meglio della speciale spazzolina per la pulizia del viso Clarisonic Christmas Edition (con sistema di pulizia MIA2 che comprende testina pelli sensibili, detergente 30 ml e custodia da viaggio a 149 euro), o gli speciali accessori per le acconciature di fine anno come la Spazzola Lisciante Babyliss (79,99 euro) oppure il Curl Secret Fashion Edition (99,90 euro)

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Per i più piccoli Rudolf, la leggendaria renna di Babbo Natale, ha ispirato Lush per creare due confezioni davvero speciali: Rudy, che contiene due bombe da bagno (13 euro), e Reindeer Games che contiene 7 articoli da bagno e si trasforma in un divertente gioco da tavolo (50 euro)

Per il vostro lui Certamente graditi saranno l’ultimo modello di regola barba e taglia capelli elettrico Panasonic (da 64,99 euro) che si trasforma, nel modello più lussuoso, in body shaver, oppure il cofanetto con profumo e prodotti per la doccia con la stessa fragranza Biotherm e Mandarina Duck Idratazione Viso (42,99 euro) dicembre 2016


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bellezza&benessere/2

di

Francesca Frediani

A ognuno il suo sorriso Pasta del Capitano presenta una nuova gamma di dentifrici in grado di rispondere a un’ampia varietà di esigenze per l’igiene orale. Le nuove formulazioni sono arricchite da un prezioso ingrediente naturale, la Menta Biologica Certificata, e contengono tutte Sulfetal Zn®, un’innovativa molecola a base di Zinco che ha permesso di eliminare Triclosan, Sodio Lauril Solfato (SLS) e parabeni. La nuova gamma si compone di 2 linee, dedicate rispettivamente all’igiene quotidiana e alla risoluzione di problemi specifici in ambito igiene orale.

Igiene Quotidiana • Dentifricio Placca e Carie: con 2 Sali di Fluoro, aiuta a garantire una pulizia profonda del cavo orale e una protezione efficace contro placca e carie • Dentifricio Antitartaro: grazie agli estratti di Salvia e Timo e alla presenza di Pirofosfati aiuta a prevenire la formazione della placca batterica che causa il tartaro Soluzioni Specifiche • Dentifricio Ox-Active® Sbiancante: con l'esclusiva molecola Eureco H.C.® che rilascia ossigeno attivo, svolge un'azione sbiancante ed è in grado di ridurre la placca del 99%. Con microgranuli. • Dentifricio Protezione Totale: è indicato per una protezione a 360° del cavo orale, garantita dalla 146

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Periodo di feste e foto ricordo. Ma anche di voglia di cominciare una nuova fase della propria vita… sorridendo. Tutti buoni motivi per mettere l'igiene orale al centro dei nostri pensieri: l’esperienza dei laboratori Farmaceutici Dottor Ciccarelli può aiutarci in questo percorso

combinazione del complesso vitaminico A-C-E, del Chitosano e della Centella Asiatica. Con microgranuli. • Dentifricio Denti Sensibili: protegge dalla demineralizzazione dentale, principale causa della sensibilità, grazie al principio attivo Kalident®, e con Potassio Nitrato che dona un rapido sollievo. • Dentifricio Protezione Gengive: grazie alla presenza di Betaina, lenisce e previene le irritazioni gengivali, mentre la Vitamina E aiuta a mantenere sani denti e gengive. • Dentifricio Alito Fresco: con Sali di Zinco, estratti di Prezzemolo e Basilico, garantisce un'azione efficace contro l'alitosi e contrasta la formazione della flora batterica nel cavo orale, principale causa dell'alito cattivo.



bellezza&benessere/3 di Monia Manzoni

Dal latte detergente alle creme viso, dallo shampoo al bagno doccia, fino ad arrivare a un intera linea uomo, UNIQUEpels accompagna i suoi clienti alla scoperta di sensazioni indimenticabili mettendo sempre primo posto i loro sogni e desideri

Per sentirsi davvero “unique” C’è un’azienda che ci accompagna nelle scelte beauty dalla mattina fino a sera, con i suoi prodotti naturali realizzati a partire da materie prime provenienti anche dal Trentino, e con una rete di consulenza a domicilio che rivoluziona il concetto di vendita. È UNIQUEpels Alta Cosmesi, un’emozione da provare È il settembre del 2009 quando Giorgio Giampiccolo e Maria Grazia Sorbera, professionisti del settore delle vendite dirette, incontrano Luigi Miori e Tullio Morelli, due esperti nella produzione cosmetica con impianto produttivo a Pergine Valsugana, e si avvicinano a un prodotto cosmetico che vive di principi naturali e di acqua del Trentino. Nasce così UNIQUEpels Alta Cosmesi, azienda italiana specializzata nella 148

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creazione e nella produzione di cosmetici di altissima qualità, che mira al benessere dei suoi clienti offrendo prodotti di valore ed esclusivamente italiani. È sulla base di questi fondamentali concetti che i due co-fondatori iniziano la loro avventura nell'alta cosmesi costruendo una rete di consulenza a domicilio di alta qualità e facendo della possibilità di testare i prodotti prima dell'acquisto il valore aggiunto di questa nuova rete di vendita, trasmettendo alla propria clientela la convinzione che ognuno meriti di poter utilizzare i migliori prodotti nati dalle tecnologie più all'avanguardia e dalle idee più innovative per prendersi cura di sé e della propria pelle. L'obiettivo è quello non solo di rispondere e soddisfare tutte le richieste della cliente ma di regalare emozioni uniche, attraverso qualità e delicati profumi "italiani" agli amanti del mondo della cosmetica. UNIQUEpels Alta Cosmesi infatti vive del suo impianto produttivo in Trentino tra montagne e fiumi, dove l'attenzione ai prodotti naturali, la cura dei dettagli e la ricerca della qualità sono parte della tradizione e pilastri fondamentali per l'azienda, che ricava dalla natura locale le materie prime di qualità per realizzare prodotti ideali per ogni tipo di pelle, persona e esigenza. Le Consulenti di UNIQUEpels Alta Cosmesi non vendono prodotti di bellezza ma regalano esperienze, emozioni e benessere: dal latte detergente alle creme viso, dallo shampoo al bagno doccia, fino ad arrivare a un intera linea uomo UNIQUEpels accompagna la clientela durante tutto il suo percorso alla scoperta di sensazioni indimenticabili mettendo sempre i suoi desideri e i suoi sogni al primo posto. Si tratta di una realtà che ha poco più di 7 anni di vita, ma vanta una consolidata esperienza di mercato, un marchio ben riconosciuto e un bagaglio di emozioni: UNIQUEpels Alta Cosmesi continua la sua corsa verso il successo, soprattutto grazie a chi, nella vita, sceglie ogni giorno di essere “unique”!

Per saperne di più:

www.uniquealtacosmesi.com www.e-uniquepels.com



trendy trendy

di Olga Carlini

L'eleganza è uomo Un progetto nato e cresciuto in Puglia quello del brand Gian Riccardo Raguso. Una dinastia di uomini con la passione per l’alta sartorialità declinata al quotidiano che sta già vestendo di Made in Italy mezzo mondo. A testimoniare la qualità del loro lavoro anche la collaborazione con Alviero Martini Certe passioni nascono da bambini. Poi evolvono, maturano con il trascorrere delle stagioni. Questo, almeno, è accaduto a Leonardo Raguso, fondatore della boutique e del marchio Gian Riccardo Raguso: firma italiana di alta sartoria e rappresentante del miglior Made in Italy nel mondo. La maison apre le porte nel 1995 a Martina Franca. A Leonardo l’amore per questo lavoro l'ha trasmesso la madre, che confezionava abiti con cura e precisione seduta alla macchina da cucire; negli anni, lui ha mantenuto viva la stessa attenzione creativa verso la moda e gli accessori, coltivando la passione per l’artigianato sartoriale. Oggi i riflettori delle collezioni Gian Riccardo Raguso sono puntati sull’uomo, per il quale sono pensati look eleganti che spaziano dalla cerimonia al progetto personalizzato di vestibilità giornaliera. Perché, come ci racconta lo stesso Leonardo Raguso, «produzione sartoriale non significa solo dare vita alle proprie creazioni ma anche alle “fantasie” del cliente». Un impegno che si traduce in un’offerta mirata anche dal punto di vista dei listini. «Stiamo lavorando all’upgrading della collezione – prosegue Raguso, che produce anche conto terzi – investendo su qualità superiore e tessuti migliori. Un impegno che ci è stato riconosciuto anche allo scorso Pitti Uomo, dove un po’ tutti hanno apprezzato la collezione e la carica innovativa delle proposte». I capi sono realizzati interamente in Italia, nel laboratorio di famiglia. «Il nostro è un Made in Italy 100% certificato: essere stati sempre fedeli alla produzione in 150

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Leonardo Raguso ha vinto la sua scommessa grazie al suo impegno, senza mai mettere in discussione il suo lavoro artigianale, la sua attenzione al dettaglio alla moda, chiavi di un successo targato Made in Italy Puglia è per noi motivo d’orgoglio» sottolinea Ragusa. La maggior parte delle vendite seguono un percorso estero in cui Russia, Giappone e Cina sono in pole position. Una partnership di rilievo a Shangai e l’inaugurazione di un ufficio negli Emirati Arabi a Dubai, hanno poi posto definitivamente l’accento su un brand che si presta a diventare un’eccellenza nel panorama Medio Orientale. In Italia, invece, Gian Riccardo Raguso ha acquistato estimatori anche presso la Curia romana, e sta incominciando a vestire personalità di rilievo del Vaticano; ma è soprattutto la partnership da poco avviata con Alviero Martini a consacrare definitivamente il brand. «Conosco benissimo Raguso – racconta Martini – Con l’ingresso di Gian Riccardo (figlio di Leonardo, ndr) in azienda abbiamo rinsaldato un legame di collaborazione che porterà qui parte della produzione del mio nuovo brand ALV – Andare Lontano Viaggiando by Alviero Martini, con una serie di proposte tanto sugli abiti da sera quanto su quelli da giorno».

Per saperne di più:

www.gianriccardoraguso.it


ph +39 02 78627000 booking@thehubhotel.com www.thehubhotel.com

© MariannaSantoni 2016

© MariannaSantoni 2016

Passione per l’ospitalità


shopping/1

di Monia Manzoni

White Christmas nelle Land of Fashion

Franciacorta Outlet Village

È un vivace spirito di festa quello che pervade, nelle settimane che precedono il Natale, gli Outlet Village di Franciacorta, Valdichiana, Palmanova, Mantova e Puglia. Un modo divertente per coniugare l’acquisto di regali per sé e i propri cari a tanto allegro intrattenimento Non importa in quale parte d’Italia vi troviate, dalla Lombardia alla Toscana, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia, c’è sempre un Outlet Village vicino dove vivere una speciale esperienza di shopping in vista del prossimo Natale. Ad accumunare tutte queste realtà sono iniziative che, partite lo scorso novembre, proseguono per tutto il corrente mese. A partire da sabato 3 dicembre (fino al 18), quando in tutti i Village della Land of Fashion si terrà il concorso Your White Christmas dedicato ai possessori della Village Card e organizzato in partnership con il Consorzio di Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena. Il concorso dà la possibilità agli amanti degli sport invernali e a tutti i visitatori di trovarsi direttamente “sulle piste da sci”: verranno infatti messi in palio gift card e tre soggiorni per ogni Village a Madonna di Campiglio per ammirare le Dolomiti del Brenta. Inoltre, dal 10 al 24 dicembre, per immortalare i momenti più divertenti delle ore passate nei vari Village, sarà allestito un photo booth a tema natalizio, dove poter scattare il selfie di Natale. Le foto scattate potranno essere ca-

Valdichiana Outlet Village

Palmanova Outlet Village

Puglia Outlet Village

Per saperne di più:

Mantova Outlet Village

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www.franciacortaoutlet.it www.valdichianaoutlet.it www.mantovaoutlet.it www.palmanovaoutlet.it www.pugliaoutlet.it

ricate su Facebook ed essere votate; in palio tantissime attrezzature fotografiche professionali. Ma le sorprese non finiscono qui. Ricco di appuntamenti è infatti anche il calendario delle attività diverse organizzate in ogni singolo Outlet Village. Presso il Franciacorta Outlet Village, con le sue 160 boutique, si potrà ascoltare l’ottimo gospel dei Golden Guys che, nelle giornate dell’8, 18 e 23 dicembre, duettano con artisti nazionali e internazionali quali Sarah Jane Morris, Sagi Rei e Stevie Biondi; il Valdichiana Outlet Village, invece, oltre ad offrire ai suoi clienti 140 negozi tra i quali scegliere i regali, allestisce anche una pista di pattinaggio sul ghiaccio di 24x12 metri; pista che si arricchisce di cannoni sparaneve al Puglia Outlet Village, dove tra una visita ai suoi 90 negozi e un giro sui pattini, sarà possibile assistere allo spettacolo della neve. Passiamo quindi al Mantova Outlet Village, a pochi chilometri dal Lago di Garda: i suoi oltre 100 negozi, le piazze e le facciate della struttura si vestono a festa con luci, un grande albero di Natale, una ruota panoramica e un ricco mercatino natalizio. Concludiamo il tour tra i 90 negozi del Palmanova Outlet Village dove, sabato 17 e domenica 18 dicembre, a 220 clienti sarà data la possibilità di ricevere gratuitamente un gioiello personalizzato JewelPix, mentre il 24 dicembre si potrà assistere al concerto del coro di voci bianche VocinVolo che allieterà i visitatori del Village intonando canzoni a tema natalizio.


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di Monia Manzoni

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consigli di stile Una borsa solo tua

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Scatti mai visti prima

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Ci accompagna in un viaggio virtuale tra le essenze e i profumi di Sardegna la Confezione regalo by Herb Sardinia, composta da crema viso idratante biologica mirto & miele, gel bagno e shampoo bio travel size al mirto e agrosapone artigianale mirto (69.90 euro, acquistabile da casa scrivendo a info@herbsardinia.com) www.herbsardinia.com

dicembre 2016

Must have quotidiano

Che Natale sarebbe senza... Pandorine?!

Per chi ama un look trendy e mai fuori moda, immancabile è l’Hoodie by KeyJey (49.90 euro) www.keyjey.it

Il borsone in poliuretano con inserto in lana bouclé e pratica chiusura a cerniera è adatto a essere portato sia a mano che a tracolla. Comodo e versatile, come tutte le proposte Pandorine è molto più che un accessorio, quasi uno status symbol: ogni pezzo è unico, per stile e personalità (120 euro) www.lepandorine.it


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selezioni

Ecorì: il riso buono e garantito Nasce nel 1999 nel vercellese questa realtà che ad oggi raduna 9 soci produttori e un trasformatore legati dalla volontà di portare sul mercato il prodotto più tipico della loro terra, non solo di eccellente qualità ma anche sostenibile

Il riso è per molti popoli il cibo per eccellenza: un cereale considerato in gran parte del mondo alimento nobile e sacro. Lo sanno bene i soci di Ecorì Agricola, realtà nata dall’amore per la terra di 9 agricoltori vercellesi e novaresi e un socio trasformatore che decidono di mettere sul mercato un prodotto di altissima qualità. I soci (Cascina Brignona, Cascina Cascinassa, Cascina Castello, Cascina Castellone, Cascina Mandria, Cascine Strà, Tenuta Sandra, Cascina Marena, Cascina Besina) curano personalmente ogni minimo dettaglio: coltivazione, confezionamento, commercializzazione e raffinazione, per garantire la massima qualità del prodotto. Tutti i produttori vantano una solida tradizione agricola che per la maggior parte di essi risale a metà del 1800. Su ogni confezione viene indicato il nome del singolo produttore e il lotto: in tal modo è possibile individuare persino l'appezzamento in cui è stato coltivato, come è stato trasformato/raffinato e conservato. Il riso è prodotto in modo “pulito” nel pieno rispetto dell’ambiente in cui viene coltivato secondo

Ecorì garantisce ai suoi clienti l'eccellenza del miglior riso italiano, una produzione sostenibile, purezza varietale al 100% e rintracciabilità certificata

tecniche tradizionali, ma con l’ausilio delle tecnologie più innovative; la coltivazione avviene sotto il diretto controllo dei tecnici della regione Piemonte, e tutte le fasi di conservazione dopo la raccolta escludono l’uso dei prodotti chimici. L'obiettivo di Ecorì è infatti quello di produrre un riso interamente ecocompatibile: il rispetto per l'ambiente è stato fin da subito l'elemento caratterizzante del marchio, e tutti i prodotti Ecorì vengono certificato da SGS, ente che ne garantisce la purezza e la genuinità e il fatto che i sistemi di coltivazione siano rispettosi dell'ambiente. In questo modo si ha la certezza di potersi affidare a un alimento sano, sicuro e di qualità superlativa.

Ecorì Agricola Via Trino, 200 Vercelli Tel. 0161.271920 www.ecori.it


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Le feste sanno di Sicilia Assaggiamo insieme i piatti classici del Natale abbinati ai grandi vini di CVA Canicattì, a partire dal Nero d’Avola che nell’entroterra agrigentino, dove opera l’azienda, esprime il meglio delle sue potenzialità

L’anno che si sta per concludere è stato davvero sorprendente per CVA Canicattì. I vini della cooperativa siciliana hanno conquistato prestigiosi riconoscimenti internazionali tra i quali spicca il titolo di Miglior Bianco del Concours Mondial de Bruxelles assegnato all’Aquilae Grillo Bio 2015. Il fatturato, dai primi dati esaminati, conferma un aumento delle vendite e certifica come, ancora una volta, i vini di CVA Canicattì hanno saputo trasmettere l’anima e l’autenticità della Sicilia in giro per l’Italia e il mondo. La vendemmia di quest’anno è stata davvero ottima: il buon andamento climatico registrato nell’entroterra agrigentino ha permesso alle uve di giungere in cantina al giusto grado di maturazione. La nuova annata porterà in dote vini intensi e piacevoli, ideali compagni per gustosi abbinamenti enogastronomici da condividere in famiglia e con gli amici. Con le festività natalizie alle porte arrivano i momenti per godere di alcune delle più blasonate etichette di CVA Canicattì in abbinamento ai grandi piatti classici delle feste per portare in tavola i sentori autentici della Sicilia più vera, a partire dal Nero d’Avola che in queste terre esprime il massimo delle sue potenzialità. Il pranzo di Natale si può aprire con l’Aquilae Grillo Bio, un vino molto versatile che, con la sua trama armoniosa e minerale ben si adatta a una frittura di paranza con il pescato nel mar Mediterraneo. A seguire un evergreen delle feste: i cannelloni con ragù di zucca, porcini, speck conditi con una besciamelle al pecorino da abbinare al Centuno, un Nero d’Avola in purezza intenso, persistente e con una buona tannicità, ideale per questo primo aromatico e succulento. Il piatto principale al vino più importante della gamma CVA Canicattì: un saporito filetto di maiale dei Nebrodi con salsa al piacentino ennese è infatti la portata giusta per l’Aynat, vino di punta della cooperativa siciliana, un Nero d’Avola in purezza di classe superiore, dove espressività e armonia si traducono in una bocca gustosa e vibrante in cui primeggiano il calore e l’incredibile facilità di beva, resa possibile anche dai tannini vellutati. In chiusura, un cannolo siciliano scomposto da abbinare a Sciuscia, vendemmia tardiva di Nero d’Avola, un vino di grande struttura, che con la sua freschezza e complessità si sposa magnificamente con questo dessert.

Cva Canicattì Contrada Aquilata snc Canicattì (Ag) Tel. 0922.829371 www.cvacanicatti.it


I formaggi del Piave dal 1955

IL CUORE

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Ode al vino lucano Un approccio green all'intera filiera, vecchi vigneti, vinificazione tradizionale: dalla città natale di Orazio, il Carato Venusio, Selezione di uve Aglianico in purezza, ha fatto sognare Merano Siamo a Venosa, in Lucania, dove nacque il poeta del “nunc est bibendum” e dove, dal 1957, la Cantina di Venosa rappresenta la tradizione enoica. Un’azienda storica, con oltre 400 soci, fortemente legata al territorio e pertanto desiderosa di preservarlo. Nasce da questo intento l’approccio ecosostenibile della cantina che con il fotovoltaico è riuscita ad azzerare la produzione di anidride carbonica e che imbottiglia in vetro riciclato al 70%. Il filo conduttore green va dai vigneti, dove viene applicata la lotta integrata, al prodotto finale, con i cartoni sigillati grazie a colle vegetali. L’attenzione in vigna permette di ottenere un’uva sana, portata a maturazione ottimale prima di essere raccolta manualmente in piccole cassette, così da poter trasfondere tutta la sua bontà organolettica. Non a caso, lo scorso novembre la cantina di Venosa ha partecipato al Merano Wine Festival con il suo prodotto: Carato Venusio 2012, ovvero la Selezione ottenuta da uve Aglianico in purezza che cresco-

no su viti di 30-35 anni a 400 metri di altitudine. Il Carato viene vinificato in piccoli fermentini e svolge una macerazione pellicolare a temperatura controllata fra i 23 e i 26° C per circa 8 giorni, per poi completare la fermentazione alcolica e malolattica in serbatoi inox. L’affinamento in botti di rovere per un anno ne completa il profilo aromatico fruttato con note di spezie, mentre in bocca il Carato si contraddistingue per la buona struttura, il tenore alcolico di 14.5% ben bilanciato dalla freschezza e dalla nota sapida, e la chiusura armonica. Cantina di Venosa Via Appia, 86 – C.da Vignali Venosa (Pz) Tel. 0972.36702 www.cantinadivenosa.it Facebook: cantinadivenosa



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D’Amico, un viaggio d’autore Un tempo l’arte veniva considerata materia per pochi “eletti”, per intenditori che amavano muoversi tra mostre ed esposizioni. Oggi l’arte non si trova solo nei musei o nelle ricche collezioni private, ma è entrata nelle case di ognuno di noi, ad esempio sotto forma di oggetti di design. Nell’ottica di questa tendenza si muove D’Amico, che contribuisce a unire bello e utile grazie ai suoi Vasi D’Autore. Dopo la prima collezione creata dall’artista Sergio Fermariello, infatti, l’azienda presenta una seconda limited edition 2017: una nuova linea di Vasi D’Autore D’Amico che porta la firma del Maestro Ernesto Tatafiore. Tatafiore è un artista napoletano che ha esposto ed espone con successo in Italia e all’estero, le cui opere sono spesso abitate da eroi. In questa occasione

Ulisse e Penelope. Itaca, la patria tanto agognata, e la nave che lo ha accompagnato nei suoi viaggi. C’è tutto il mondo dell’eroe omerico nella capsule collection firmata dall’artista Ernesto Tatafiore. L’azienda torna a portare un tocco d’arte nel nostro quotidiano D'Amico D&D Italia Spa Via Irno - Pontecagnano Faiano (Sa) www.damico.it

in particolare l’artista ha raccontato, attraverso 4 diverse capsule, il viaggio di Ulisse. Perché il viaggio? Tatafiore ha immaginato, in chiave metaforica, il viaggio di Ulisse con il viaggio dei sapori dei prodotti D’Amico, in una vera e propria esperienza di gusto. Le quattro capsule raccontano l’universo creato da Omero: la prima raffigura l’eroe Ulisse da giovane alla partenza e da vecchio al ritorno dal viaggio. La seconda illustra il viaggio – rappresentato dalla nave, fidata compagna delle sue avventure – la terza Itaca, la sua patria dove vuole fare presto ritorno e nella quarta viene rappresentata la sua amata moglie Penelope. Nel maxi formato da 700 gr – caratterizzato dal “verde D’Amico” – i “Vasi d’Autore” si presentano come un esclusivo oggetto d’arte contemporanea, in edizione limitata, che può diventare un pratico contenitore in cui riporre caramelle, spezie, caffè o custodire i ricordi più preziosi, o ancora trasformarsi in un elegante oggetto di design. Insomma basta dare spazio alla propria fantasia per riutilizzarlo e donargli una “nuova vita”, sempre nel rispetto dell’ambiente.


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Sicilfrutti, il cuore dolce dell’Etna Pistacchi, mandorle, arance… sono solo alcuni dei profumi che si ritrovano nei prodotti dell’azienda siciliana che da quasi vent’anni ci fa rivivere, a ogni morso, il piacere delle domeniche in famiglia, l’abbraccio delle tradizioni più golose Con i suoi dolci tradizionali rivisitati e confezionati per diventare snack gustosi o ricercate confezioni regalo, Sicilfrutti delizia il palato dal 1998. Specialità dopo specialità, i dolci tipici Sicilfrutti sono bocconi di piacere che non ti stanchi mai di scartare e di assaporare. Forse perché rievocano antiche domeniche di festa, quando, in ogni stagione, si adoperava quello che dava la natura nella preparazione di dessert semplici ma ricchi di gusto. Qui il protagonista è il seme: generatore di nuova vita, creatore di paesaggio, motore di un’economia agricola e ispiratore di tante specialità dolciarie tradizionali. Sicilfrutti nasce in Sicilia, sul versante nord dell'Etna; a Bronte, per la precisione, che per i buongustai vuol dire Pistacchio Verde di Bronte Dop, prodotto sul suolo vulcanico, il più pregiato, dal sapore inconfondibile. Una pianta che nei secoli ha segnato il territorio anche paesaggisticamente: gli alberi di pistacchio dell’Etna si ergono infatti dalla pietra nera con la loro disordinata possenza e quando la pianta è piena di frutti il paesaggio esplode di giallo e rosso vivo, i colori del fuoco. Questi pistacchieti unici, dietro i quali emerge la sagoma inconfondibile del vulcano, sembrano monumenti all’infallibilità

Sicilfrutti Strada statale 120, Km 200 Castiglione di Sicilia (Ct) http://sicilfrutti.it

della natura, alla sua continua rinascita. Proprio al pistacchio Sicilfrutti dedica una serie di specialità in ricercati accostamenti con altre eccellenze del territorio, come le mandorle e le arance, o con prodotti pregiati d’importazione come il cioccolato e il sesamo. Sono snack da gustare comodamente anche in movimento, piccoli dolci da assaporare in famiglia, specialità da regalare come souvenir di Sicilia. In vent’anni di esperienza Sicilfrutti ha voluto coniugare la tradizione dolciaria siciliana con l’innovazione del gourmet contemporaneo. L’altissimo standard qualitativo delle materie prime completa il quadro di un prodotto tradizionale di pregio e sempre al passo con l’evoluzione dei gusti.



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La Delizia: i grandi vini del Friuli Dalla città di Pasolini, Casarsa, arrivano Prosecco, Ribolla Gialla e altri eccellenti spumanti tutti da scoprire. Da non perdere la nuova Naonis Collection, linea di prestigio ideale per le prossime feste natalizie, per allietare i momenti di convivialità o come raffinata idea regalo Grandi vini che raccontano storia, saperi e sapori di un territorio unico, ai confini dell’Italia ma nel cuore dell’Europa: sono quelli dei Viticoltori friulani La Delizia, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia con sede a Casarsa della Delizia, la città che ispirò i versi in lingua friulana di Pier Paolo Pasolini che qui visse. Proprio il grande poeta decantò i valori cooperativi della sua comunità, della quale la cantina sociale è ancora un positivo esempio con i suoi 85 anni di storia e i 450 soci viticoltori attivi. Su una superficie di 2mila ettari di vigneti vengono raccolti 300mila quintali di uve all’anno, dai quali vengono prodotti 22milioni di litri di vino, di cui 8milioni di Prosecco Doc e altri spumanti come l’autoctona Ribolla Gialla. Proprio le “bollicine” sono attualmente il vino più ricercato dai consumatori sia in Italia che all’estero, dove il marchio La Delizia è particolarmente apprezzato in Nordamerica, Regno Unito, Germania e Russia. «La vendemmia 2016 – dichiara il presidente de La Delizia Flavio Bellomo – ci ha donato uve davvero straordinarie: senza timore di smentita possiamo definire questa come un’ottima annata, favorita dal caldo avuto nelle ore diurne e il fresco alla sera. Caratteristiche di gusto che tutti potranno assaggiare nei nuovi vini in vendita da dicembre». Tra questi i vini della nuova Naonis Collection, linea di prestigio ideale per le numerose ricorrenze delle prossime feste natalizie o come idea regalo. ll Prosecco Doc Extra Dry Millesimato si pone come versione pregiata di questo vino: insieme alla rivisitazione dello storico Il Nostro Brut, è l’elemento di punta della Collection che si affianca alla conosciuta linea Naonis, che con le

«La vendemmia 2016 ci ha donato uve davvero straordinarie – dichiara il presidente Flavio Bellomo – senza timore di smentita possiamo definire questa come un’ottima annata» Viticoltori Friulani La Delizia Via Udine, 24 Casarsa della Delizia (Pn) Tel. 0434.869564 www.ladelizia.com

sue bollicine negli ultimi anni ha conquistato i mercati da New York a Mosca passando per Roma, Parigi e le altre grandi capitali europee. Tutte le info per degustare e acquistare i vini della cantina friulana si possono trovare sul sito www.ladelizia.com e sulla pagina Facebook Vini La Delizia.


Val di Fiemme

Sciare con Gusto

Novità sugli sci inverno 2016/2017 Bellamonte Lusia: CABINOVIA 10 POSTI Castelir - Fassane - Morea Obereggen: TELEMIX LANER seggiovia e cabinovia, PISTA DA SLITTINO e RIFUGIO OBERHOLZ Alpe Cermis: PARCO GIOCHI e RIFUGIO DOSSO LARICI

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Al club “Tradizione e Gusto” appartengono ristoranti con menù chilometri zero, produttori, artigiani, agritur, b&b e piccoli alberghi, ricchi di fascino e tradizione, che hanno sposato scelte di risparmio energetico e bioarchitettura con estrema naturalezza.


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La Sardegna in un calice ... di rosso e nobile Carignano, prima di tutto, ma anche di Vermentino, Nasco e Nuragus, i grandi bianchi di questa terra. È un omaggio ai profumi e agli aromi più tipici dell'isola quello reso dalla Cantina Santadi con le sue bottiglie, che sanno raccontare una storia e una cultura uniche al mondo Si trova nel Sulcis, la Cantina di Santadi. Immersa in una Sardegna ancora intatta, quasi selvaggia, nella zona sud-occidentale dell’isola; in linea d’aria siamo a pochi chilometri dalle spiagge e dalle dune bianche di Porto Pino. Nata nel 1960, l’azienda ha da subito conosciuto diverse difficoltà che sono state risolte con l’arrivo di un nuovo gruppo dirigente animato da quella determinazione che genera entusiasmo e passione e che ha portato la Cantina a intraprendere altre strade e adottare strategie diverse che le danno un nuovo volto con direttive più coerenti per i soci produttori. Prima di tutto è stato posto un obiettivo ambizioso, ovvero quello di puntare sul vino imbottigliato, sui rossi tipici in particolare, dando visibilità e legando la propria identità al cultivar principe del territorio: il Carignano. Tutto questo, senza trascurare i vitigni a bacca bianca da sempre parte della tradizione sarda come Vermentino, Nuragus e Nasco. Sotto il profilo enologico la Cantina di Santadi ha puntato decisamente in alto, avvalendosi della consulenza dell’enologo di fama internazionale Giacomo Tachis, il cui arrivo ha dato una svolta decisa all’attività. Oggi, seguendo la strada indicata dal dottor Tachis, dalle uve dei vigneti ad alberello (vigna latina) si ottengono vini a base Carignano, dal contenuto estrattivo esuberante, dal nobile quadro tannico e dal perfetto equilibrio tra componente acido organica, grado alcolico

e valore polifenolico. Il ponderato uso della barrique francese chiude meravigliosamente e armoniosamente il ciclo evolutivo di questi emozionanti vini. Ai grandi rossi Terre Brune, Rocca Rubia, Noras, Araja, Grotta Rossa e Antigua, si accostano quindi i raffinati bianchi Villa di Chiesa, Cala Silente, Pedraia, Villa Solais, Latinia, figli dell’antica tradizione enologica abbinata all’impiego delle nuove tecno-

Cantina Santadi Via Cagliari, 78 - Santadi (Ci) Tel. 0781.950127 - Fax. 0781.950012 www.cantinadisantadi.it

logie in materia di vinificazione, stabilizzazione e imbottigliamento. Lo spirito innovativo, con il rispetto della tradizione territoriale, diventa per i produttori della Cantina Santadi un impegno assiduo e costante, che non solo vuole onorare la stessa Cantina, ma anche salvaguardare un vero patrimonio di tradizione, cultura, gusto, stile e storia che sono la vera essenza della nostra realtà contadina.


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i Viaggi del Gusto

benvenuti a bordo Il piacere di un viaggio ad alta qualità il network

IL PROGRAMMA fedeltà di Italo la sicurezza a bordo

le novità

gli ambienti

le nostre offerte

entertainment a bordo

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il network

Italo, presenta la nuova offerta per la stagione invernale La città di Ferrara entra a far parte del network di Italo! Potenziate le frequenze sulla direttrice sud-est grazie ai nuovi collegamenti da Napoli verso Venezia e Padova. Più collegamenti anche tra Verona e Brescia

Nuove destinazioni FERRARA 4 servizi quotidiani in partenza da Ferrara di cui • 2 verso nord in partenza alle 12.59 e alle 18.59 con arrivo a Venezia S. Lucia rispettivamente alle 14 e alle 20 (con fermate intermedie presso le stazioni di Padova e Venezia Mestre) • 1 verso sud in partenza alle 9.59 con arrivo a Roma Termini alle 12.45 (fermate intermedie presso le stazioni di Bologna Centrale, Firenze S. Maria Novella, Roma Tiburtina). • 1 verso sud in partenza alle 16.59 con arrivo a Roma Termini alle 19.45 e a Napoli Centrale alle 21.05 (fermate intermedie presso le stazioni di Bologna Centrale, Firenze S. Maria Novella, Roma Tiburtina).

Le frequenze della direttrice sud-est NAPOLI-PADOVA/VENEZIA Con l’orario invernale aumentano i collegamenti, che passano da 3 a 5: • 3 servizi quotidiani in partenza da Napoli verso nord alle 06:44, alle 8:50 e alle 12:55 con arrivo a Venezia Santa Lucia rispettivamente alle 12:00, alle 14:00 e 18:00 • 2 servizi verso Sud in partenza da Venezia Santa Lucia alle ore 16:00 e 19:00 con arrivo a Napoli rispettivamente alle ore 21:05 e 00:05

ROMA – VENEZIA 8 collegamenti tra Roma e Venezia in meno di 3 ore e 30 minuti

ROMA – PADOVA 8 collegamenti tra Roma e Padova in meno di tre ore e 20 minuti

ROMA – VERONA 8 collegamenti tra Roma e Verona in meno di tre ore

BRESCIA – VERONA 6 collegamenti tra Brescia e Verona in meno di 40 minuti

SALERNO 9 servizi giornalieri collegano Salerno al resto del network di Italo • 4 collegamenti in partenza da Salerno alle 7.37, alle 13.34, alle 15.30 e alle 17.59 per raggiungere il resto d’Italia. • 5 collegamenti in arrivo a Salerno dalle diverse città del network alle 11.35, alle 14.16, alle 16.16, alle 20.16 e alle 22.29. Anche quest’anno, fino alla fine di Gennaio Salerno ospita “Luci d’Artista – Luminarie di Salerno”, rassegna di installazioni luminose che, durante le feste di Natale, illuminano gli angoli più suggestivi e affascinanti della città campana. A Natale raggiungi Salerno con Italo e immergiti nel meraviglioso percorso segnato da queste vere e proprie opere d’arte.

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Italobus

• Italobus è il servizio che porta l'Alta Velocità nella tua città con la praticità e convenienza di un solo biglietto: si parte in treno e si prosegue comodamente in bus. L'autobus brandizzato Italo collega le stazioni di Reggio Emilia, Milano Rogoredo e Salerno con nuove destinazioni.

l collegamenti da Reggio Emilia

Reggio Emilia è collegata da nord (Milano e Torino) e da sud (Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Salerno) alle stazioni di Mantova, Parma, Carpi, Cremona e Modena. Dall’11 Dicembre aumentano i collegamenti su Parma e su Cremona e viene ripristinata la fermata di Carpi. Numerose le connessioni con la stazione di Reggio Emilia AV: - 14 collegamenti giornalieri con Parma - 4 collegamenti giornalieri con Modena - 4 collegamenti giornalieri con Carpi - 4 collegamenti giornalieri con Mantova - 6 collegamenti giornalieri con Cremona

l collegamenti da Bergamo

Dall’11 Dicembre ai 6 collegamenti tra Bergamo e Milano Rogoredo si aggiungono le fermate intermedie di Capriate (Fermata autostradale A4 Milano – Venezia) e Orio al Serio aeroporto (fermata all’ingresso del parcheggio P3 Smart dell’aeroporto). 6 collegamenti giornalieri Rogoredo-Capriate di cui: - 3 in partenza da Capriate alle 6.45, alle 8.45 (quest’ultimo circola solo sabato e domenica, sostituendo il precedente), alle 13.45 e alle 17.45. - 3 in arrivo a Capriate alle 11.55, alle 15.55 e alle 19.55 6 collegamenti giornalieri Rogoredo- aeroporto di Orio al Serio di cui: - 3 in partenza da Orio al Serio alle 6.25, alle 8.25 (quest’ultimo circola solo sabato e domenica, sostituendo il precedente), alle 13.25 e alle 17.25 - 3 in arrivo a Orio al Serio alle 12.15, alle 16.15 e alle 20.15 I passeggeri Italobus hanno diritto ad uno sconto del 20% sul prezzo del parcheggio P3 Smart dell’aeroporto di Orio al Serio ritirando il buono sconto a bordo dell’autobus.

l collegamenti da Salerno

Italobus arriva anche al Sud collegando le località di Potenza, Matera, Taranto, Ferrandina e Picerno al mercato dell’Alta Velocità, dalla stazione di Salerno. Dall’11 Dicembre saranno aggiunti 2 nuovi collegamenti tra Potenza e Salerno per un totale di: - 6 collegamenti giornalieri con Potenza - 4 collegamenti giornalieri con Matera - 4 collegamenti giornalieri con Ferrandina - 6 collegamenti giornalieri con Picerno - 4 collegamenti giornalieri con Taranto Da Potenza i viaggiatori potranno raggiungere Salerno con la nuova corsa Italobus delle 6 di mattina per poi prendere un treno Italo mentre per recarsi da Salerno a Potenza avranno a disposizione anche la corsa delle 11.55

Foto di copertina di Massimo Rinaldi


le novità

Prossima tappa, Ferrara! Tante novità anche per Italobus Orio al Serio e Capriate entrano nel network di Italobus, potenziati anche i collegamenti su Parma, Cremona e Potenza Italo continua a crescere, implementando il proprio network. Con l’entrata in vigore del nuovo orario infatti, diverse novità contribuiranno a vivacizzare l’offerta invernale che Italo propone ai suoi viaggiatori. A partire dall’11 Dicembre Italo farà tappa a Ferrara, collegando la città emiliana al mercato dell’Alta Velocità percorrendo la direttrice Venezia – Napoli. Tutte le corse effettueranno le fermate intermedie presso le stazioni di Venezia Mestre, Padova, Bologna Centrale, Firenze S. Maria Novella, Roma Termini e Roma Tiburtina. Saranno 4 i collegamenti Italo in partenza da Ferrara verso le altre città del network: 2 verso nord in partenza alle 12.59 e alle 18.59 con arrivo a Venezia S. Lucia, rispettivamente alle 14 e alle 20 . 1 verso sud in partenza alle 9.59 con arrivo a Roma Ter-

mini alle 12.45. 1 verso sud in partenza alle 16.59 con arrivo a Roma Termini alle 19.45 e a Napoli Centrale alle 21.05. 4 collegamenti anche per chi, invece, volesse raggiungere Ferrara: 1 in partenza da Napoli alle ore 8.50 (e da Roma Termini alle 10.15) con arrivo a Ferrara alle 12.57. 1 in partenza da Roma Termini alle 16.15 con arrivo a Ferrara alle 18.57 e 2 in partenza da Venezia S. Lucia alle 9 e alle 16 con arrivo a Ferrara rispettivamente alle 9.57 e alle 16.57. Novità in arrivo anche per Italobus, il servizio di trasporto integrato rotaia-gomma targato Italo che chiude in positivo questo primo anno di esercizio inaugurando nuove fermate sulla linea per Bergamo e potenziando le frequenze di alcune tratte nell’area mediopadana e su Potenza.

Dall’11 Dicembre infatti, ai 6 collegamenti tra Bergamo e Milano Rogoredo si aggiungeranno le fermate intermedie di Capriate A4 e Orio al Serio aeroporto (fermata effettuata di fronte l’ingresso del parcheggio P3 Smart). Potenziati anche i collegamenti Italobus da Reggio Emilia: con il nuovo orario aumenteranno infatti i collegamenti su Parma e su Cremona, con due corse in più per entrambe le città. Verrà inoltre ripristinata la fermata di Carpi. Per quanto riguarda i collegamenti Italobus al Meridione, passano da 4 a 6 i collegamenti giornalieri su Potenza. La prima corsa, di nuova introduzione, partirà alle 6 del mattino, facilitando in questo modo i diversi spostamenti di business travellers che col bus raggiungono Salerno per poi salire a bordo del treno Italo.

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le nostre offerte

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gli ambienti

Gli ambienti di Italo Scopri l’atmosfera e l’accoglienza dei nostri ambienti di viaggio! Italo offre viaggi ricchi di esperienze di intrattenimento e servizi personalizzati, nel massimo comfort, pensati per le diverse esigenze di ogni tipo di viaggiatore. Sono quattro gli ambienti di viaggio: la Smart offre grande qualità a prezzi competitivi. Convenienza, comodità, praticità. Lo stile Smart è improntato al self-service per favorire la massima accessibilità di prezzo, senza nulla togliere al comfort dei clienti. Comfort è il mix perfetto tra la convenienza del viaggio in Smart e la grande

Un particolare del Poggiatesta in Prima

comodità della Prima. La Prima è dedicata a chi, in viaggio, cerca comodità e un servizio curato e attento. Massimo relax, servizio unico. Il personale di bordo è pronto a offrire il servizio di benvenuto con un’ offerta di snack dolci e salati, da accompagnare con bevande calde e fredde. E poi c’è la Club Executive: riservatezza ed eccellenza su misura. Un ambiente di viaggio esclusivo per i viaggiatori più

esigenti. La Club Executive è composta di soli 19 posti suddivisi in due soluzioni: un’area “open space” che offre ampi spazi individuali, e 2 salotti riservati, prenotabili “a corpo” per un massimo di quattro viaggiatori. Ogni posto è equipaggiato con uno schermo da 9 pollici touch screen dal quale si accede al programma di intrattenimento offerto dal portale Italolive: dilm, serie tv, giornali e notizie.

Per Natale Italo e Booking.com ti portano alla Fiera degli Obei a Milano Questo mese Italo Treno e Booking.com, leader mondiale nel settore delle prenotazioni di soggiorni online, hanno deciso di offrire a tutti i viaggiatori un’esperienza insolita. Ovvero scegliendo Milano, forse la destinazione più internazionale e glamour del nostro Paese, come meta per le proposte di Natale. Questa volta, però, ad attrarre viaggiatori e turisti non saranno il Salone del Mobile o la Fashion Week, due appuntamenti che hanno visto Booking.com protagonista con la sua B.Lounge. A Natale, a Milano, che si accende di mille luci e addobbi, va in scena la Fiera degli Obei, storica manifestazione meneghina. In occasione della ricorrenza dell’Immacolata Concezione, particolarmente sentita dai milanesi perché in concomitanza con Sant’Ambrogio, Patrono della città, la Fiera degli Obei (in dialetto “O Belli! O Belli!) va in scena al Castello Sforzesco. Una cornice perfetta per un evento così sentito in città, storica vetrina per bancarelle che espongono prodotti di artigiana-

to, antiquariato e dolci tipici. Il tutto diviso in sezioni: Italia, Europa e Paesi extracomunitari. Per i milanesi fare shopping alla Fiera degli Obei è un vero must. E per chi arriva da fuori Milano, Booking. com offre tante opportunità di soggiorno. Sul portale di prenotazioni è possibile sce-

gliere tra oltre 1200 appartamenti, 449 hotel, 125 bed&breakfast, 95 Affittacamere, perfino Ville e Ostelli. Se a questo si unisce il grande ventaglio di orari e soluzioni tariffarie che Italo Treno offre a quanti vogliono raggiungere Milano, non resta che fare solo una cosa: prenotare e partire.

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entertainment a bordo

Il portale di bordo Italolive Con Italo il divertimento viaggia ad alta velocità, scopri Italolive! Italolive è il portale di bordo di Italo grazie al quale è impossibile annoiarsi durante il viaggio. I contenuti infatti sono numerosi e estremamente diversificati così da poter soddisfare i gusti di tutti i viaggiatori. Oltre a film, serie tv e cartoni animati per i più piccoli, su Italolive potrai trovare anche quotidiani e libri in formato digitale. Per essere continuamente informati, sono disponibili anche gli aggiornamenti dell’Ansa in tempo reale e gli aggiornamenti del meteo. È inoltre disponibile una ricca sezione dedicata agli amanti della musica. Tutti i contenuti del portale sono accessibili liberamente da chiunque abbia con sé un pc portatile o un semplice smartphone. cinema

webserie

nuto al mondo” alle commedie come “Amici come noi”, dai thriller come “Bordertown” ai grandi film d’azione quale “L’ultimo dei Templari” senza dimenticare l’animazione per i più piccoli con “The Chimps” e “Garfield” L’offerta è adatta al pubblico di ogni età.

In collaborazione con Sailing & Travel Magazine Italo riserva ai suoi viaggiatori la visione dell’appassionante webserie di viaggio #vadoaquelpaese, che ti porterà in ogni episodio alla scoperta dei posti più belli del mondo come le U.S Virgin Islands, la Norvegia, il Marocco, Capo Verde.

Italo, in accordo con Radio 105, Radio Monte Carlo e Virgin Radio, mette a disposizione dei viaggiatori oltre 140 brani musicali per tutti i gu¬sti. E’ possibile ascoltare fino a 8 playlist di un’ora cia-

scuna, spaziando tra musica italiana, pop, rock, hiphop e r’n’b. Ascolta subito i tuoi brani preferiti con un semplice click o crea la tua playlist personalizzata: puoi passare facilmente da Elodie con “Amore

avrai” a Justin Bieber con “Let me love you”, dai Led Zeppelin con “Starway to heaven” a Rihanna con “Umbrella” quando e come preferisci. La grande musica viaggia a bordo di Italo!

cartoni animati

attualità

Il portale Italolive pensa proprio a tutti, anche ai viaggiatori più piccoli. Proprio per i più piccoli è a disposizione un’intera sezione in cui trovare gli amatissimi episodi del cartone animato Geronimo Stilton. Il famoso topolino con gli occhiali che insieme ai suoi amici vive continuamente straordinarie avventure ambientate sulla città immaginaria di Topazia.

Per essere sempre informati Italo offre ai suoi viaggiatori la consultazione delle news ANSA in tempo reale, oltre che la possibilità di sfogliare i quotidiani in formato elettronico La Repub-

Goditi un bel film a bordo di Italo scegliendo fra le oltre 130 pellicole, anche in lingua inglese, a di­ sposizione sul portale Italolive e targate Medusa. Puoi spaziare fra diversi generi: si va dai film romantici come “Midnight in Paris” “Saturno Contro” e “Ve-

musica

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blica, Il Sole 24 Ore e la rivista di bordo Italo – i Viaggi del Gusto. Anche l’informazione viaggia ad alta velocità a bordo di Italo!

libreria

meteo

Goditi la lettura di un buon libro in viaggio con Italo! Sul portale Italolive avrai a disposizione una selezione di oltre 40 libri in formato digita-

Italo e 3B Meteo offrono a tutti i viaggiatori il bollettino meteo con previsioni fino a 48 ore, costantemente aggiornate. Se vuoi sapere come sarà il tempo nella città verso cui sei diretto, accedi alla sezione Meteo di Italolive e resta informato.

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le offerti in collaborazione con RCS Libri. Tanti i generi fra cui scegliere, ad esempio romanzi gialli, libri di cucina, saggi storici e sportivi.


sicurezza a bordo / on-board safety instructions La mappa a bordo treno / On-board train map Carrozza / Coach: 1

Carrozza / Coach: 2, 4, 5

Carrozza / Coach: 3

Carrozza / Coach: 6

Carrozza / Coach: 7

Carrozza / Coach: 8

Carrozza / Coach: 9, 10

Carrozza / Coach: 11

Legenda / Legend Cassetta di pronto soccorso

Uscita di emergenza Emergency exit

CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO

Finestrino di emergenza

Toilette handicap Disabled toilet

Diaper change pad TOILETTE

Via di fuga Escape route

Distributore

Estintore

Automatic vending machine

Fire extinguisher

Hammer for breaking glass

Wheelchair spaces

Fasciatoio

Emergency window

Martello frangivetro

Posti per sedia a rotelle

First aid kit

PMR

Persona a mobiltĂ ridotta Persons with reduced mobility

Maniglia allarme passeggeri

Toilette

Handle passenger alarm

Toilet

Cestini carta Paper baskets

Cestini plastica Plastic baskets

Cestini indifferenziata Other waste baskets

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sicurezza a bordo / on-board safety instructions Come comportarsi in caso d’emergenza

/ What to do in an emergency

Nella condizione ordinaria di marcia in sicurezza, i passeggeri devono occupare esclusivamente gli spazi idonei al loro trasporto in modo da non ostacolare il personale di bordo nell’espletamento delle attività connesse con la sicurezza e eventuali operazioni di evacuazione del treno in emergenza. In caso di evacuazione del treno in emergenza è necessario attenersi alle istruzioni del personale di bordo prestando attenzione al rispetto delle seguenti istruzioni di carattere generale: • •

• •

Abbandonare il treno senza indugi, in maniera ordinata e con calma; Aiutare chi si trovi in difficoltà, con priorità a soggetti “sensibili” (bambini, donne in stato di gravidanza, portatori di handicap, ecc.); Abbandonare i bagagli e non tornare indietro per nessun motivo; In presenza di fumo o fiamme camminare chini.

In ordinary condition of safe running, travellers must remain in their assigned seats so that they do not prevent the work of on-board staff performing safety-related tasks or interfere with train evacuation in the event of an emergency. In the event of an emergency evacuation, follow the instructions of the on-board staff and the following general safety information: • •

• •

Evacuate the train quickly, calmly and in an orderly fashion; Help passengers requiring assistance, giving priority to children, pregnant women, the disabled; Leave your luggage behind, and do not re-enter the train for any reason; Walk bending down if there is smoke or flame.

Esodo galleria linea AV/AC Firenze-Bologna Tunnel AV/AC evacuation Florence-Bologna Per un ordinato e rapido esodo dalla galleria è necessario attenersi alle istruzioni fornite dal personale ferroviario direttamente o mediante gli impianti di diffusione sonora, prestando comunque osservanza alle seguenti indicazioni di carattere generale: 1. Una volta discesi dal treno occorre dirigersi verso la direzione più opportuna per l’esodo seguendo i cartelli segnaletici affissi sulla parete della galleria e/o le indicazioni fornite dal personale ferroviario; 2. La galleria dovrà essere percorsa camminando esclusivamente sul marciapiede laterale della stessa evitando di invadere i binari; 3. L’attraversamento dei binari, se necessario per raggiungere l’uscita, deve essere preventivamente autorizzato dal personale ferroviario; 4. Durante l’esodo occorre mantenere la calma, non spingere o accalcarsi con le persone che precedono, non creare allarmismo; 5. Aiutare, per quanto possibile, le persone a mobilità ridotta; 6. Una volta raggiunta l’uscita occorre non disperdersi e seguire le istruzioni impartite dalle squadre di soccorso.

For an orderly and efficient evacuation in a tunnel please follow the instructions provided by the train personnel either or over the train P.A. system, while bearing in mind the following general indications: 1. Once off the train, you must head in the most appropriate direction for evacuation by following the indications of the train personnel and/or, if there are, the signs on the tunnel walls; 2. While in the tunnel, walk along the side pavement only and be sure to avoid encroaching on the tracks; 3. Crossing of the tracks, if required in order to reach the exit, must be authorized in advance by the train personnel; 4. During the evacuation you must keep calm all the time. Avoid pushing or crowding the people in front and do not panic; 5. People with reduced mobility should be helped as much as possible; 6. On reaching the exit, remain in the area and follow the instructions provided by rescue teams.

Apertura porte di emergenza / Opening the emergency exits

Finestrini /

Per • • •

Prelevare il martello frangivetro (Fig. 2), colpire il finestrino nel punto indicato sul vetro (Fig. 3) e spingere il finestrino.

aprire la porta in emergenza: girare la maniglia verso il basso (Fig. 1, disegno A - 1); attendere l’accensione del pulsante rosso; premere il pulsante rosso ed aprire la porta (Fig. 1, disegno B - 2).

To open the emergency exits: • • •

Turn the handle downwards (Fig. 1, drawing A-1); Wait until the red light comes on; Press the button with the red light on it open the door (Fig. 1, drawing B–2).

Windows

Pick up the hammer for breaking glass (Fig. 2), use it to strike the window at the spot marked (Fig. 3) and push the window out. Fig. 2 Fig. 3

Fig. 1

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