Italo dicembre 2014

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taste perle d'Italia

Il Consorzio di Tutela che veglia sui tesori della Valpolicella

Molte sono le ipotesi sull’origine del termine Valpolicella. C’è chi pensa che derivi dal greco, chi dal latino ma, tra le molte teorie, quella più accreditata le attribuisce il significato di Valle dalle molte cantine, traduzione di Vallis-Polys-Cellae. Tralasciando le diatribe etimologiche, ciò che colpisce di questo territorio collinare, comprensivo di 14 comuni collocati nella provincia di Verona, è la bellezza immutata nel tempo. Della natura, sì, ma anche dell'arte e della storia che qui si intersecano. In aggiunta, la Valpolicella è conosciuta per la sua tradizione vitivinicola, identificata da millenni come uno dei territori più vocati per la vigna. Questa sua caratteristica la rese fonte d'ispirazione per numerosi artisti e poeti. Su tutti, Ippolito Pindemonte che di questa terra riassunse in poche parole – “Son cari a Bacco questi colli e cara questa fonte alle Najadi è non meno” – il valore enologico. Secoli di storia quindi dei quali, da circa quarant’anni, si è fatto portavoce il Consorzio di Tutela attivo sul territorio con il compito di "vegliare" sulla qualità dei vini della Valpolicella: Recioto, Amarone, Valpolicella e Valpolicella Ripasso nati dalle uve Corvina, Corvinone, Molinara e Rondinella. Ma conosciamoli meglio. L’Amarone della Valpolicella Docg è uno dei grandi vini italiani, si ottiene dall’appassimento delle uve per 100-120 giorni conservate nei fruttai, dove portano a termine la fermentazione degli zuccheri. Il risultato è un vino dal colore rosso intenso con riflessi granata. Adatto per lunghi periodi di invecchiamento offre al naso sentori di frutta rossa matura, toni di spezie e tabacco. Al gusto regala sensazioni vellutate e morbide. Anche il Recioto della Valpolicella Docg, dal colore rubino, è un vino che si ottiene dall’appassimento delle uve, che vengono conservate nei fruttai per circa 120 giorni, durante i quali si blocca la fermentazione per garantire la percentuale zuccherina. Sostenuto e corposo, dolce ma non stucchevole, è arricchito da profumi di frutta rossa sotto spirito e accenni floreali. Il Valpolicella Doc si presenta, nella versione giovane, come un vino color rubino dai profumi fruttati; degustandolo si percepiscono toni di rosa e una struttura morbida. Se Superiore, al gusto si mostra piacevolmente tannico, con toni più decisi, merito dei 12 mesi che trascorre in affinamento. Il Valpolicella Ripasso Doc si ottiene infine dal contatto del Valpolicella base con le vinacce residue dell’Amarone per un periodo variabile tra i 15 e 20 giorni. Ne nasce un prodotto di struttura, adatto per periodi di invecchiamento e dal buon tenore alcolico. Offre un profumo fruttato e una sensazione vellutata al gusto. Per saperne di più:

www.consorziovalpolicella.it

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