Amici della ceramica Pesaro - Catalogo

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L’ISTITUTO STATALE D’ARTE “F. MENGARONI” FRA ARTE E VITA…FRA PENSARE E FARE Due sbiaditi fogli da lettera, entrambi provenienti da Faenza, giacciono fra documenti e carte nel-l’archivio dell’Ist. d’Arte di Pesaro, il tutto raccolto in un contenitore tenuto fermo da uno spago sottile, come quello che il Prof. Andreani usava per fabbricare i suoi impareggiabili pennelli; due piccoli fogli con date diverse, uno è degli inizi e l’altro è della fine degli anni cinquanta. Il 29 settembre del 1951 Gaetano Ballardini scriveva al Prof. Dante Masetti - allora Direttore della Regia Scuola artistico-industriale di tirocinio “F. Mengaroni” (intitolata all’ex alunno con R.D. del 13 gennaio 1930-VII, N. 143) - : “Egregio Masetti, il 21-22 ottobre avremo qui il I Convegno Nazionale del-l’Artigianato Artistico della Ceramica (…). Se in questa occasione Lei credesse offrire al Museo alcune po-che ma buone cose della Scuola, il momento sarebbe eccellente. Il Museo provvederà alla loro esposizione in perpetuo in degna sede (…)”. Il 10 luglio del 1959 Giuseppe Liverani scriveva al Direttore Ferruccio Ferri - entrato a dirigere l’Ist. d’Arte “F. Mengaroni “ nel 1954 - : “Caro Direttore, siamo alle solite. I vostri giovani sono premiati ed io arrivo con la richiesta di cedere al Museo, per la documentazione nella sala della maiolica italiana d’arte, i due elaborati della Pavoni e della Polverelli. Me li date? Spero di sì (…)”. Come si vede sono richieste, richieste di donazioni; gli oggetti che vengono presi in considerazione fanno parte già di una lunga e pregiata produzione, che la scuola ha saputo realizzare nel corso della sua storia; una storia antica, tutta congiunta con la realtà culturale cittadina, con le tradizioni delle arti e dei mestieri seguiti e protetti dalle Signorie rinascimentali; una storia che si è mantenuta se non sempre nei fatti, sì invece nella memoria e nella sensibilità di alcuni i quali, seguendo un sotterraneo percorso di affinità elettive, hanno inconsapevolmente disegnato quella immagine inconfondibile del nostro artigianato, della nostra arte, della nostra cultura. Tutto questo precede, ma contemporaneamente è presente in quell’arco di tempo che interessa la nostra riflessione: gli anni ’50 - ’60. Nel 1952 si tenne a Pesaro la III Mostra Nazionale della Ceramica - la seconda si tenne nel 1928 e la prima nel 1924 e furono le primissime rassegne della ceramica in Italia - , nella prefazione al catalogo l’ Avvocato Coli scriveva: “Le secolari tradizioni maiolicare di Pesaro e Provincia, ove


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