Un paese e cento storie

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la festa del cibo e dell’accoglienza in famiglia dal 7 all’11 Novembre 2012

Un pasto è l’anima del cuoco fatta cibo Rubem A. Alves, 1998

settima edizione Belvedere Fogliense, Case Bernardi, Padiglione e Candelara, Novilara, Monteciccardo, Montegaudio,Villa Betti, Montefabbri, Sant’Angelo in Lizzola




Comune di Tavullia

Associazione Produttori della Valle del Foglia

concept+image Cristina Ortolani coordinamento Comune di Tavullia segreteria organizzativa Intercontact - Pesaro starring “La Dirce” > informazioni: http://unpaesecentostorie.farememoria.com; Facebook: Un paese e cento storie www.cristinaortolanistudio.it; info@cristinaortolanistudio.it bartoli@comuneditavullia.it; www.comuneditavullia.it; Comune di Tavullia: 0721

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> Libretto-ricordo a cura di Cristina Ortolani; testi: Cristina Ortolani; testi pagina 23: Famiglia Pierleoni. Immagini: pagine 4, 25: Archivio Comune di Tavullia; pagine 4-6, 9, 11, 14, 15, 19, 24, 25, 26, 28, 29, 34, 36: Cristina Ortolani; pagine 12-13: Mariagrazia Stocchi; pagine 12 e 18: la Rocca di Montelevecchie, distrutta alla fine dell’Ottocento, e la chiesa di San Martino di Rio Salso (pag. 18), in due disegni di Giovanni Gabucci (1922, Archivio storico diocesano di Pesaro); pagine 16-17: Archivo Bartolucci Francesco srl e Studio Picchio; pagine 20-21: Azienda Agrituristica Montelippo; pagina 23: Agri Rio; pagina 24: Alice; pagina 28: Sandro Tontardini; pagina 30: Archivio Comune di Monteciccardo e Giorgio Trebbi; pagina 31: Maris Galdenzi. A pagina 5: R. A. Alves, Parole da mangiare (trad. it. Qiqajon 1998); a pagina 9: K. Blixen, Il pranzo di Babette (trad. it. P. Ojetti, Feltrinelli 1962). > L’utilizzo delle immagini qui contenute è stato consentito dai titolari dei diritti al Comune di Tavullia e Cristina Ortolani esclusivamente per fini legati al progetto Un paese e cento storie. Nessun materiale qui contenuto può essere riprodotto o diffuso in qualunque forma senza espressa autorizzazione, salvo che per ricerche a titolo privato e non commerciale. Un paese e cento storie e “La Dirce” - concept+image Cristina Ortolani - © Cristina Ortolani 2005-2012


Il genius loci, lo spirito del luogo che ne indica il carattere, a Belvedere Fogliense lo si può intuire, anzitutto, nella configurazione stessa del paese, favorito dalla suggestione del paesaggio, balcone incomparabile da cui si ammira un quadro naturale di rara bellezza. Ma lo spirito del luogo è anche dato dal carattere della gente che lo abita e in questo caso risiede nel senso di accoglienza e di ospitalità che attraverso le cene in famiglia, attraverso l’offerta dei cibi e dei piatti della tradizione preparati e serviti con amore, ha dato una calorosa dimostrazione di sé. Dopo sette anni Un paese e cento storie, la festa dell’accoglienza nata nel 2005, assume una dimensione più vasta, coinvolgendo altri borghi e castelli disseminati sul territorio da Tavullia a Pesaro. Anche il programma dell’edizione 2012 risponde a questa apertura e diventa più articolato, connotandosi nella direzione di una promozione del territorio e della valorizzazione delle sue caratteristiche più peculiari, tra le quali proprio la vocazione all’ospitalità. Oltre alle cene ‘in famiglia’, e alla festa che domenica 11 novembre come da tradizione conclude l’iniziativa, Un paese e cento storie 2012 ha infatti tra i suoi snodi principali un percorso alla scoperta di luoghi e sapori dedicato a stampa e addetti ai lavori, per far conoscere sempre meglio le nostre terre. Un programma complesso, realizzato grazie all’apporto di famiglie, associazioni, imprenditori e altre realtà operanti sul territorio, che ringraziamo per la loro collaborazione insieme con le Amministrazioni locali aderenti al progetto. Bruno Del Moro Sindaco di Tavullia



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Un pasto è l’anima del cuoco fatta cibo Rubem A. Alves


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Un po’ di storia. Babette, e “La Dirce” Belvedere Fogliense di Tavullia, Primavera 2005. L’Amministrazione comunale promuove presso gli abitanti una raccolta di testimonianze e documenti, allo scopo di realizzare una mostra e successivamente un volume per festeggiare la fine dei restauri del castello, protrattisi in verità piuttosto a lungo. Senza che nessuno lo chieda o lo decida, si finisce per ‘fare base’ nel cortiletto di casa Bartolucci, da Teo e la Ida. I pomeriggi sotto il pergolato si moltiplicano, ad attenderci ci sono sempre una torta, dei pasticcini, una crostata, accompagnati da un tè o da una crema di limoncello capaci di sciogliere ogni incertezza di quelle donne tra loro diversissime, radunate intorno al tavolo che sempre di più si affolla di vecchie fotografie. Da subito si sente che non è questione di carta stampata, che la mostra, il libro devono essere veicolo di qualcosa d’altro. Le case allineate su via Parrocchiale hanno le chiavi infilate nella porta, molte porte anzi sono aperte sempre, e c’è chi dalla finestra si affaccia e ti offre un caffè. Dalla casa verde una


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signora esce col passo di chi non ha tempo da perdere, va verso il cimitero: ho pronti i ciambelloni, se vuole entrare, signorina. Ma no, grazie, non si disturbi... beh, almeno prenda due pastine [intende biscotti, gli anziani di queste parti dicono così]: sa, i wafer li compro dalla Emma per i miei nipoti, si mangiano facile, veh, basta spezzarli, li prenda, così li tiene da parte per la merenda. Voi ragazze d’oggi lavorate sempre, non avete neanche il tempo per mangiare. Il tempo per mangiare. Il tempo, tout-court. Nel frattempo le immagini compongono il loro mosaico, pochi sono gli spazi che restano bianchi, gli archivi e i cassetti restituiscono disegni, parole, oggetti desueti, tutto insieme fa proprio una bella figura, manca solo la rocca, e il ritratto di Montelevecchie è quasi pronto. Ma per far festa a un posto così non basta ‘mostrare’. Bello è provare a ‘vivere’ un’atmosfera che per natura sembra votata all’accoglienza. E allora, una sera di Settembre, magari con un po’ di improntitudine, si butta là una proposta: perché non invitare tutti a cena, far assaporare (toccare con mano, as-saggiare, sperimentare) il genius loci di Belvedere, quella particolare attitudine all’incontro senza troppi complimenti, il gusto di un paese? L’idea di conoscere un paese passando dalla cucina, luogo dell’anima prima ancora che del cibo, alla fine ha la meglio sulla iniziale diffidenza (ma si va a casa di uno sconosciuto? e loro come fanno a sapere che siamo persone perbene?). “La Dirce” e Montelevecchie. E’ un paese di donne, Belvedere Fogliense: dalle vegliarde che abiterebbero l’arcaico toponimo Montelevecchie (per saperne di più andate a pagina 13), alle cuoche delle cene in famiglia, il genius loci di questa frazione di Tavullia ha senza dubbio sembianze femminili. Ecco allora che “la Dirce” (rigorosamente con l’articolo, dalle nostre parti usa così) dal 2005 è presenza costante nello staff di Un paese e cento storie; quest’anno, la rocca di pan di spagna e cioccolato che troneggia sul suo vassoio simboleggia i racconti di tutti i castelli, offerti agli ospiti per assaporare la storia.


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Il primo anno siamo tutti trepidanti, poi la voce si sparge e gli ospiti cominciano ad arrivare anche da fuori provincia. In sei edizioni solo uno su trecentocinquanta si è presentato a mani vuote, solo uno ha dato forfait senza avvisare.Vorrà forse dire che la gentilezza, la buona creanza tengono ancora nonostante tutto? Sia come sia, l’idea è contagiosa, e dopo sette anni, nel 2012 i paesi che accolgono ospiti per le cene in famiglia diventano dieci. Borghi e castelli della provincia di Pesaro, dirimpetto a Belvedere o dall’altra parte della collina, accomunati dalla voglia di raccontare il proprio territorio con parole semplici, gesti quotidiani, con l’affetto che al viaggiatore dice più di mille testimonial d’oltreoceano. Luoghi dai nomi antichi, che da soli valgono una storia: Candelara e Novilara, Monteciccardo, Montegaudio, Sant’Angelo in Lizzola e Montefabbri - uno dei “Borghi più belli d’Italia”; frazioni che si snocciolano ai piedi dei castelli, un tempo campagna, oggi aree in rapido sviluppo: Padiglione, Case Bernardi, Villa Betti. Sullo sfondo, le colline del Montefeltro, che in autunno si tingono del rosso degli scotani e con la nebbia sono ancora più dolci. Cristina Ortolani, Settembre 2012


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Io sono una grande artista - disse. Aspettò un momento, poi ripeté: - Sono una grande artista, mesdames. ...Povera? - disse Babette. Sorrise come a se stessa. - No. Non sarò mai povera. Ho detto che sono una grande artista. Un grande artista, mesdames, non è mai povero. Abbiamo qualcosa, mesdames, di cui gli altri non sanno nulla. Karen Blixen


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In cucina con la Dirce. Storie e ricette di famiglia Un pasto è l’anima del cuoco fatta cibo. Le immagini di queste pagine raccontano solo una parte delle storie di Belvedere Fogliense, alias Montelevecchie alias Un paese e cento storie. Certo è che intorno alla tavola i ricordi si moltiplicano, sapori e colori lasciano riemergere voci e figure, quella volta che l’Arcù, e Ciufle, i mille aneddoti di Pierino, il fantasma del Beato Ugolino che batteva. E, ancora, la Nonna Netta che tirava la sfoglia in piedi su uno sgabellino, piccola com’era altrimenti non sarebbe arrivata alla madia; il ciambellone della Nonna Pina e le caramelle di panna, la pasta margherita, i castelli di croccante che ai matrimoni non mancavano mai. I segreti della cucina di casa, tramandati da generazioni, forse da secoli: ogni famiglia ne ha di speciali, custoditi tra le pagine dei ricettari domestici. Un patrimonio di sapienza che oltrepassa la soglia della cucina, e che Un paese e cento storie intende valorizzare, in primo luogo attraverso la realizzazione del volume In cucina con la Dirce, la cui uscita è prevista nel 2013. Come partecipare. Porta il ricettario di famiglia a Belvedere Fogliense Domenica 11 Novembre 2012: sarà fotografato e subito restituito. Dal 15 Novembre potrai contattare la curatrice del progetto Cristina Ortolani (info@cristinaortolanistudio.it) o il Comune di Tavullia (0721 477908) per concordare altre modalità di consegna delle tue ricette. Puoi anche segnalare il tuo ricettario tramite la pagina Facebook o, ancora, attraverso il blog di Un paese e cento storie (http://unpaesecentostorie.farememoria.com). Grazie!


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I Luoghi. Belvedere Fogliense, Case Bernardi, Padiglione Situato a poche centinaia di metri dal confine con la Romagna, il paese di Belvedere Fogliense (frazione del Comune di Tavullia) è ancora oggi più noto, tra gli anziani ma non solo, col fascinoso nome di Montelevecchie. Documentato sin dal 1228, Mons Vetularum (Monte delle vecchie) è associato dalla tradizione popolare alla presenza di anziane cortigiane dei Malatesta poste ‘a riposo’ nella rocca, in realtà inviate quassù, bizzarre sentinelle, a controllare l’importante postazione di confine tra Rimini, Urbino, Pesaro. Archiviate le Vegliarde, Montelevecchie mutò il suo nome in Belvedere Fogliense nel 1922, a seguito di una richiesta inoltrata al re dagli stessi cittadini. La rocca, in possesso dei Malatesta almeno dal 1334, era ancora parzialmente in piedi nel 1851, quando Romolo Liverani la ritrasse da mille angolature descrivendone gli stemmi e le pitture presenti sulle pareti; fu atterrata nel 1886 dagli ultimi proprietari, dopo accese discussioni con i capifamiglia del paese che, racconta il ‘cacciatore di memorie’ don Giovanni Gabucci, più volte presero a sassate gli operai venuti per la demolizione. Della rocca restano oggi le mura, un torrione, e parte dei sotterranei,


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inglobati in una casa privata. I lavori di restauro conclusi nel 2005 hanno ripristinato i camminamenti sulle mura, riaperto il salone comunale, risistemato la piazzetta affacciata sulla Valle del Foglia. Spicca tra le abitazioni la casa appartenuta alla famiglia Olmeda che, grazie alla disponibilità degli attuali proprietari, i fratelli Gilberto e Menotti Macchini, diventa per Un paese e cento storie 2012 la Casa delle storie, accogliendo narrazioni e ricordi di tutti i paesi partecipanti. La chiesa di San Donato, costruita in parte sulle mura della rocca, domina invece Via Parrocchiale, la via principale del paese. Documentata almeno dal 1290-’92, e più volte modificata nei secoli, la chiesa di San Donato custodisce le spoglie del Beato Ugolino Malatesta delle Camminate, ritiratosi nel 1300 a vita penitente in un piccolo terreno isolato sul Foglia. La tradizione popolare vuole che lo stesso Beato Ugolino abbia scolpito la splendida statua lignea di Maria, conservata in una teca di fronte al corpo del santo. Alle spalle della chiesa, la strada scende verso Rio Salso, dove è ancora vivissima la memoria di Fabio Tombari e Angela Busetto e della loro casa, crocevia di incontri privilegiati per letterati, artisti, intellettuali; proseguendo verso Pesaro si incontrano le frazioni di Case Bernardi, con l’abitato della Peschiera a pochi passi dal Foglia, e Padiglione, dove le case coloniche degli antichi possedimenti della famiglia Toschi Mosca si mescolano a edifici più moderni, nati con gli insediamenti industriali del secondo dopoguerra.


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Un paese e cento storie 2012. Le famiglie Molte sono le famiglie che, dal 2005 a oggi, hanno aperto le loro case rendendo possibile il ripetersi del piccolo miracolo di Un paese e cento storie. A rappresentarle ecco l’elenco delle famiglie partecipanti all’edizione 2012 della festa: a tutte va, ancora una volta, il nostro grazie di cuore. > A Belvedere Fogliense, Case Bernardi, Padiglione Ida, Annamaria e Chiara Bartolucci Mariagrazia Stocchi e Francesco Bartolucci

Caterina Bernardi e Ienner Giovannelli Vanda Mariotti e Francesco Del Baldo Marcella Ugolini e Mario Del Baldo Laura Pantera e Luca Galizzi Denise Massarini e Michele Grosso Giuseppina Lotti e Ettore Marcolini Tina Diana e Stefano Mazzanobile Stefania Mariotti e Paolo Orazi Milva Binda e Sanzio Vitri

> A Monteciccardo, Montegaudio, Villa Betti Erica Ceccaroli e Andrea Galli Micaela Mengacci e Simone Guerra Maria Righi Anna Libera Romanello e Fabio Tamburini > A Montefabbri Franca Balestrieri e Francesco Antonelli Olessia e Enrico Libanore > a Sant’Angelo in Lizzola Silvana Biondi e Nando Bassi, con Paola Solforati e Egidio Salucci, Mirella Vagnini e Giorgio Roberti Elisa Antonini e Mauro Marcolini, con Tiziana Marchetti e Luciano Albertini > A Candelara Famiglia Giorgi e... Osteria “del Baffon”


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Un paese e cento storie 2012. Hanno collaborato L’iniziativa Un paese e cento storie è realizzata grazie all’apporto di molti soggetti: istituzioni, associazioni, imprese, singoli cittadini. In questa pagina e nelle successive troverete i nomi dei collaboratori e sostenitori dell’edizione 2012, che ringraziamo per il loro entusiasmo e il loro impegno. Parrocchia di San Donato - Belvedere Fogliense Pro Loco e S.O.M.S. - Candelara, Pesaro Pro Sant’Angelo - Sant’Angelo in Lizzola Protezione Civile - Tavullia Accademia Agraria - Pesaro Istituto Tecnico Agrario “A. Cecchi”, Villa Caprile - Pesaro Corpo Bandistico “G. Rossini” - Montelabbate Valentino Rossi Fan Club - Tavullia Coop Adriatica Agribaronciani - Pesaro Ferramenta Torriani - Tavullia Fiorista Latini - Pesaro Foschi Caffè - Sant’Angelo in Lizzola La Piadarola Snc - Tavullia Luminarie Snc - Ferrara Onoranze funebri Galvani - Tavullia Osteria degli Ultimi - Tavullia

Pasticceria Yuri - Tavullia Verni frutta e verdura - Tavullia Vivai piante Pantanelli - Pesaro Ida Bartolucci Rosanna Bartolucci Luciano Baronciani Simonetta Bastianelli Francesca Angelini, Beatrice Biagiarelli, Barbara Del Baldo, Morena Maccaroni, Lucia Generali, Elena Mariotti, Milva Tiboni Marco Delbianco Maris Galdenzi Famiglia Giorgi Luca Lucarini e Famiglia Aiudi Famiglie Gilberto e Menotti Macchini Laura Macchini Francesco Mazzini Simona Ortolani e Walter Vannini Laura Pantera


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Bartolucci Francesco srl e la Famiglia Bartolucci Se la cucina di Mamma Ida ha visto nascere nel 2005 Un paese e cento storie, gli occhi curiosi delle creature di suo figlio Francesco ne hanno da subito accompagnato il cammino. Uccellini, angioletti, cuccioli di ogni tipo punteggiano le case di Belvedere Fogliense - e le immagini delle cene ‘in famiglia’ - affiancandosi a Pinocchio, che nell’antica Montelevecchie ha trovato una seconda casa, e che dell’impresa di famiglia è un po’ il simbolo. Proprio con un Pinocchio intagliato in un piccolo laboratorio sotto casa (la stessa dove oggi Ida accoglie gli ospiti a cena in famiglia) è partita nel 1981 l’avventura di Francesco, che in trent’anni di successi ha portato il nome di Belvedere nel mondo; impossibile ripercorrerne qui tutte le tappe: ricordiamo solo che tra le attestazioni di stima di cui in ditta vanno più orgogliosi c’è, e a ragione, un biglietto di ringraziamento di Michelle Obama, le cui figlie hanno visitato durante il G8 del 2009 il punto vendita Bartolucci di Roma. Ma la storia di Francesco ha radici lontane: una fotografia del 1936 mostra suo padre e gli zii insieme con i dipendenti della fabbrica di fisarmoniche Bartolucci, la cui attività cessò negli anni della seconda guerra mondiale ma che è tuttora ben presente nella memoria del paese. In questa vecchia foto ci sono mio padre Matteo e i suoi fratelli Leopoldo, Ernesto e


Silvio, gente semplice, bravi lavoratori dalle mani grandi come le mie. Sono fiero e orgoglioso di essere come loro: nelle mie vene c’è il loro sangue e le mie mani sono le loro mani, commenta Francesco di fronte a questa immagine. “Famiglia” è una delle parole chiave di Un paese e cento storie, e anche uno dei valori grazie ai quali la Bartolucci Francesco srl è stata inserita nell’Archivio della Generatività Italiana (Istituto “Luigi Sturzo” - Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo), che raccoglie e testimonia casi esemplari di imprenditori capaci di unire nella loro quotidiana fatica economia, creatività, solidarietà, attenzione al territorio. Con Francesco lavorano anche le sue due sorelle Anna Maria e Chiara (il fratello Stefano è invece un affermato musicista), la moglie Mariagrazia Stocchi, che sovrintende alla gestione amministrativa dell’impresa, e i figli Maria e Giovanni; l’organico dell’azienda conta oggi trentacinque persone, cui si aggiungono altrettanti addetti alle vendite della Bartolucci Italy. Sin dalla prima edizione di Un paese e cento storie Mariagrazia è una delle cuoche di punta delle cene in famiglia, per le quali riesce immancabilmente a trovare tempo ed energie nelle sue giornate scandite da mille impegni. Già dal 2010 per Un paese e cento storie la ditta Bartolucci realizza i segnaposti personalizzati, oltre ad aprire al pubblico la bottega di Via Parrocchiale nella festa di domenica. Ma l’apporto della famiglia Bartolucci alla nostra festa è assai più grande, come ben sanno “la Dirce” e i nostri ospiti, che alla ‘casa di Pinocchio’ sono particolarmente affezionati. Bartolucci Francesco srl 0722 580815 - www.bartolucci.com - Facebook: Bartolucci Italy via Lungofoglia, 19 - 61020 Montecalvo in Foglia (PU)


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11 Novembre, San Martino La nebbia e gl’irti colli, il tino che ribolle e l’odore del vino novello che va l’anime a rallegrar; i ceppi sui quali gira lo spiedo scoppiettando, i cacciatori e le nubi rossastre; ancora, le olive, i contratti mezzadrili da rinnovare e, perché no, anche i pensieri, esuli e neri come uccelli nel loro migrare. Tra Belvedere e dintorni l’atmosfera novembrina del 2012 non sembra poi così diversa da quella del 1883, anno nel quale Giosuè Carducci compone San Martino, una delle poesie italiane più conosciute (“cantata” nel 1993 anche da Fiorello, ma questa è un’altra storia). Sin dalla prima edizione Un paese e cento storie si lega alla ricorrenza di San Martino e alle sue tradizioni. L’idea della festa è nata proprio pensando alle “veglie”, ai racconti serali nelle stalle o nelle cucine, quando, terminato il ciclo dei lavori agricoli, il mondo contadino si fermava rispettando i tempi della terra, e nei punti più caldi della casa ci si ritrovava a intrecciare cesti, riparare gli attrezzi, tessere la canapa per lenzuola e vestiti, con il sottofondo di narrazioni la cui eco tuttora persiste anche presso i più giovani. Novembre, quando l’autunno funziona da inverno, e nelle sere di nebbia gli uomini sembrano fatti della materia dei sogni (Fabio Tombari, I Mesi, “Novembre”, 1954).

A san Martino ogni mosto è vino


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Roberto Olmeda e la sua collezione Conosciuto dai pesaresi come titolare dello stabilimento Bagni Roby, situato sulla spiaggia di Ponente, Roberto Olmeda è un appassionato collezionista, che da almeno vent’anni setaccia le campagne tra Marche e Romagna alla ricerca di oggetti desueti, oggi esposti in bell’ordine nel seminterrato della sua abitazione di Tavullia. Nel tempo la sua collezione si è arricchita di pezzi rari, recuperati nei mercatini di mezza Italia e non solo che, riposti ombrelloni e lettini, Roby restaura e ripulisce con cura, per riportarne alla luce colori e materia originali. Attrezzi agricoli dalle forme di scultura, ferri da stiro, macinini per caffè e orzo, bilance, aratri, strumenti da lavoro e persino un registratore di cassa proveniente da un saloon statunitense: questo e molto altro comprende la raccolta Olmeda, che offre una significativa panoramica sulla vita quotidiana nelle nostre zone negli ultimi trecento anni, con incursioni in periodi precedenti. Legato a Belvedere Fogliense per ascendenze familiari di linea paterna (la madre Luigia era invece una Benelli di Tavullia), Roberto Olmeda partecipa a Un paese e cento storie 2012 con una selezione di oggetti d’uso in cucina, esposti durante la festa di domenica 11, dei quali illustrerà storia e funzione.


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La Locanda Montelippo e la Famiglia Aiudi “Montelippo 1910” si legge sulla pietra posta all’ingresso della proprietà, che da secoli le mappe registrano come “casino Montelippo”, forse memori di signorili battute di caccia del tempo che fu. Per tutto il Novecento abitato da famiglie di pastori, il casolare situato a Capponello di Colbordolo è stato acquistato dalla famiglia Aiudi nel 2004 e, dopo anni di accurati lavori di recupero, realizzati in gran parte secondo le regole della bioedilizia, nel 2011 l’azienda agrituristica Montelippo ha finalmente accolto i primi clienti. E’ un sogno realizzato, sorride oggi Alice Aiudi, che insieme con il fratello Andrea e i genitori Giuliano e Ivana porta avanti l’attività. Un “sogno” in realtà saldamente poggiato sulla terra e sui suoi ritmi, costruito passo dopo passo, che si fa forte dell’esperienza di tutti i membri della famiglia. Giuliano sovrintende all’azienda agricola, mentre Alice si occupa in particolare dei duemila metri quadrati di piccoli frutti nella cui produzione la Locanda Montelippo è specializzata (per Un paese e cento storie 2012 Montelippo ha realizzato un’edizione speciale della sua confettura Tutto more); Ivana segue l’amministrazione e Andrea porta in cucina la preziosa esperienza maturata in quindici anni di lavoro in Italia e all’estero, dove è stato executive chef di una prestigiosa catena alberghiera, guadagnando con il suo staff a San Francisco anche una meritatissima stella Michelin. Proprio la cucina è uno dei punti di forza di Montelippo: rispettati nelle loro caratteristiche essenziali, i piatti della nostra tradizione sono rivisitati da Andrea con lo stile del cuoco di razza, con un’attenzione alla qualità che gli ospiti non mancano di sottolineare, come dimostra l’ottima reputazione della locanda sul web.


Seduti al fresco della veranda o, nella stagione autunnale, davanti al camino intorno al grande tavolo dello chef, gli ospiti della famiglia Aiudi possono gustare carni bianche e ovine prodotte in proprio insieme con opulente grigliate di carni rosse marchigiane allevate nei dintorni, accompagnate da verdure dell’orto situato a poca distanza dal casolare. Intorno alla locanda crescono anche le erbe aromatiche che profumano i piatti, mentre dal forno a legna escono ogni giorno arrosti, torte e focacce. Non manca naturalmente la pasta fatta in casa: passatelli, maltagliati, tagliatelle preparate da un piccolo drappello di esperte sfogline; completano la carta di Montelippo menu per vegetariani e celiaci. Tra i dettagli che a Montelippo fanno la differenza ci sono le riproduzioni dei secenteschi acquerelli di Francesco Mingucci, raffiguranti i borghi e i castelli un tempo compresi nel territorio di Colbordolo; gli stessi luoghi dai quali le camere prendono i loro nomi suggestivi. E, per portare con sÊ il sapore della vacanza, sughi, confetture e altre squisitezze prodotte dalla famiglia Aiudi si possono acquistare presso il punto vendita aziendale, aderente al progetto Campagna Amica - Coldiretti. A Un paese e cento storie 2012 Montelippo ha aderito subito con un entusiasmo e una competenza davvero rari. Oltre a fornire ospitalità alla stampa e agli addetti ai lavori per il mini-tour del territorio, la famiglia Aiudi ci ha accolto durante la preparazione dell’iniziativa.

Locanda Montelippo - azienda agrituristica www.montelippo.it - 0721 416735 - info@montelippo.it Facebook: Locanda Montelippo Via Canarecchia 29-31, 61022 - Capponello di Colbordolo


Il progetto Campagna Amica - Coldiretti Tra i protagonisti di Un paese e cento storie 2012 figurano anche alcuni produttori della nostra provincia aderenti al progetto Campagna Amica - Coldiretti. Da tempo Coldiretti promuove un modello di agricoltura multifunzionale, capace cioè di produrre buoni cibi ma anche di essere utile alla società, con servizi e buone pratiche. In questa linea si colloca l’azione di Campagna Amica, che sostiene l’agricoltura italiana negli ambiti della vendita diretta al consumatore e del turismo, con particolare attenzione al tema dell’ecosostenibilità. Filiera corta, stagionalità, no OGM, provenienza dei prodotti e chilometro zero sono i punti intorno ai quali Campagna Amica ha costruito una rete di soggetti (aziende agricole accreditate, Botteghe e mercati) impegnati a far crescere la cultura di una spesa più consapevole. Una cultura che da sempre è la base della nostra tradizione alimentare, e che costituisce la vera essenza del made in Italy. Per Un paese e cento storie 2012 Campagna Amica - Coldiretti cura parte degli assaggi di prodotti della festa di domenica 11 e, insieme con Locanda Montelippo e Agri Rio, collabora alla realizzazione del mini-tour del territorio proposto a stampa e addetti ai lavori. www.campagnamica.it Federazione Provinciale Coldiretti Pesaro Urbino 0721 37271 - www.pesaro-urbino.coldiretti.it - pesaro@coldiretti.it


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Agriturismo e Azienda Agricola Agri Rio Le attuali attività di produzione agricola biologica, ristorazione e accoglienza di Agri Rio si sviluppano su circa 4 ettari di terreno coltivato e tre corpi che ospitano una decina di comode e semplici camere e due ristoranti. L’azienda appartiene dai primi degli anni Sessanta alla nostra famiglia, i Pierleoni, ed ecco una curiosità. Il nostro podere confinava con le terre della famiglia Tombari, quella di Fabio e Angela. Eravamo confinanti, ma anche loro fornitori di latte appena munto che Angela utilizzava a piene mani come alimento e come ingrediente dei suoi dolci. Nel nostro giardino ancora vive un moro che abbiamo dedicato a Fabio. Il motivo è semplice: quando ero piccolo, capitava spesso che Fabio venisse a passeggio fino a casa nostra; raggiungeva il moro, fermo lo contemplava, lo sguardo fisso sulla chioma, poi cominciava a lodarlo per la frescura fino a perdersi nei suoi pensieri e poi, ispirato, partiva a passo svelto, dritto verso casa. Vicino casa, chiamava Angela a gran voce e le diceva: “scrivi….scrivi…”. Lei smetteva di fare qualsiasi cosa, abbandonava tutto e tutti e correva nello studio a scrivere ciò che Fabio dettava (Antonella e Peppe Pierleoni di Agri Rio). A Un paese e cento storie 2012 Agri Rio prende parte con un ‘assaggio’ di agrinido della festa di domenica 11, e accogliendo una tappa del mini-tour per la stampa, insieme con Campagna Amica - Coldiretti. www.agririo.it 0721 478239 - agririo@libero.it Via Ofanto, 4 - 61010 Rio Salso di Tavullia (PU)


Alice, il gelato delle meraviglie Bianconiglio e Cappellaio Matto, certo, e poi la crema Sesto senso; un pistacchio da leccarsi i baffi, cioccolatte e un biscotto alla stracciatella che entusiasma le recensioni sul web: ispirate al capolavoro di Lewis Carrol, ma saldamente fondate su una tradizione tutta italiana, le proposte di Alice - il gelato delle meraviglie, sono frutto di una scelta ben precisa, che ha nella naturalità degli ingredienti il suo punto di forza. Nell’elenco ingredienti di Alice non compaiono aromi né coloranti (neanche naturali), tantomeno grassi vegetali idrogenati; frutta e altre materie prime, ben presentate sugli scaffali della gelateria di viale Trieste a Pesaro sono, ove possibile, a chilometro zero, come dimostra la collaborazione con il progetto Campagna Amica - Coldiretti. Da segnalare anche gli ottimi maritozzi di San Patrignano, farciti di panna o gelato. Per Un paese e cento storie 2012 Fabrizio Pentucci e il suo staff hanno preparato squisiti assaggi di gelato d’autunno, proposti sia agli addetti ai lavori nel loro mini-tour del territorio, sia al pubblico della festa di domenica 11. (E il “Cappellaio Matto”? Tutto da provare, qui vi diciamo solo che è un gelato dal freschissimo sapore di limone e basilico).

Alice - il gelato delle meraviglie 328 6266965 - fabrizio@alicegelati.it Viale Trieste 210, 61121 Pesaro


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Pro Loco Fogliense e AVIS - Tavullia Dal 1993 la Pro Loco Fogliense anima la vita culturale e sociale del territorio di riferimento che, come mostra la copertina de “Il Quadrifoglia”, il notiziario del sodalizio, comprende le frazioni di Belvedere, Rio Salso, Case Bernardi e Padiglione. Gli uomini e le donne della Pro Loco collaborano dal 2005 a Un paese e cento storie, fornendo collaborazione logistica per la festa della domenica, e curandone alcuni dei momenti più attesi, dal torneo di briscola ai corsi di cucina fino agli immancabili pataccucci, preparati con maestria dalle cuoche di Belvedere e dintorni. Proloco Fogliense - 0721 479430 - 347 3104493 - info@prolocofogliense.191.it Facebook: Pro Loco Fogliense - Via Parrocchiale - 61020 Belvedere Fogliense di Tavullia

Tra le associazioni presenti alla festa finale di Un paese e cento storie c’è anche l’AVIS, che dal 2005 propone apprezzatissime caldarroste, servite come vuole la tradizione nei coni di carta paglia insieme con profumati bicchieri di vin brulé. Un modo per sottolineare la connotazione autunnale della nostra festa, particolarmente attenta alle tradizioni di San Martino. AVIS Tavullia - 0721 476084 - avistavullia@virgilio.it - Facebook:Avis Tavullia - Via Roma 29, 61010 Tavullia


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Associazione Produttori della Valle del Foglia L’Associazione Produttori della Valle del Foglia riunisce più di cinquanta imprese della provincia di Pesaro e Urbino operanti nel settore agricolo, accomunate dall’intento di valorizzare i prodotti del territorio e la loro cultura. Guidata dall’infaticabile presidente Luciano Baronciani, figlio, nipote e pronipote di agricoltori, l’associazione promuove attività di ricerca con l’apporto di specialisti del settore e fornisce agli associati assistenza tecnica e commerciale; nell’impegno di salvaguardare il patrimonio di relazioni e la cultura rurale del territorio di riferimento, i produttori della Valle del Foglia sono particolarmente attenti anche alle iniziative di promozione, come ben rileva lo Statuto dell’associazione. Per Un paese e cento storie 2012 Luciano e l’Associazione Produttori della Valle del Foglia hanno collaborato alla realizzazione del mini-tour per gli addetti ai lavori, con due tappe ospitate dalle aziende agricole “Il Conventino” di Monteciccardo e “Selvagrossa” di Pesaro, e alla festa di domenica 11 con le degustazioni e gli assaggi di prodotti del territorio.


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Per la loro adesione a Un paese e cento storie 2012 ringraziamo: Andreuccioli Fernando, Montelabbate Frantoio Marcolini Andrea, Monteciccardo Azienda Agricola “Selvagrossa”, Pesaro Gabbanini Marisa, Colbordolo Azienda Agricola “De Scrilli Rodolfo & Gambini Paolo, Pesaro C.”, Pesaro Giavoli Claudio, Sant’Angelo in Lizzola Azienda Agricola “La Castellana”, MonteGili Michelangelo Emanuele e C., Montelabbate labbate Azienda Agricola Berloni, Pesaro Goffi Vincenzo, Sant’Angelo in Lizzola Azienda Agricola F.lli Manca, MontecicIstituto Tecnico Agrario “A. Cecchi”, Pecardo saro Azienda Agricola F.lli Nobili, Monteciccardo Lucchetti Paolo, Pesaro Azienda Agricola Monte San Giovanni, Marchionni Matteo, Montelabbate Monteciccardo Marcolini Elisabetta, Monteciccardo Azienda Agricola Falcioni, Pesaro Ortolani Arnaldo, Montelabbate Azienda agricola Solforati Claudio e MiPaci Giuseppe, Monteciccardo chele, Sant’Angelo in Lizzola Pascucci Orazio,Pesaro Baldantoni Luca, Pesaro Renzi Elso, Montelabbate Baronciani Marino, Pesaro Ristorante “Piccolo Mondo”, Mombaroccio Bertuccioli Gabriele, Colbordolo Biagioli Valter, Sant’Angelo in Lizzola Salumificio Corsini, Ginestreto Capecci Alessandro, Sant’Angelo in Lizzola Salumificio Geminiani, Sant’Angelo in Lizzola Cecchini Dante, Mombaroccio Società agricola “Il Conventino di MonteCiaroni Massimo, Colbordolo ciccardo”, Monteciccardo Dini Gabriella, Colbordolo Società agricola “Terra del Vento”, Colbordolo Fattoria del Borgo, Colbordolo

Associazione Produttori della Valle del Foglia

Associazione Produttori della Valle del Foglia 335 5686844 - info@agribaronciani.com Via Lago Trasimeno, 13 - Pesaro


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I Luoghi. Montefabbri Un paese e cento storie 2012 amplia il suo sguardo, e le case di altri borghi e castelli della provincia di Pesaro e Urbino si aprono ad accogliere ospiti sconosciuti. Il primo castello che incontriamo in questo percorso virtuoso è il ‘dirimpettaio’ di Belvedere, Montefabbri, il cui inconfondibile profilo si staglia sul colle di fronte alla terrazza panoramica dell’antica Montelevecchie. Montefabbri, frazione di Colbordolo, è dal 2006 uno dei Borghi più belli d’Italia: il piccolo bar, la pieve, le stradine acciottolate contribuiscono a fare di Montefabbri uno scrigno di pace e tranquillità, racchiuso nella cerchia muraria. Sullo sfondo, le colline che Raffaello portava nel cuore: originario di Colbordolo fu infatti Giovanni Santi, padre dell’artista. Documentato dal 1216, Montefabbri divenne nella seconda metà del Cinquecento un feudo del duca di Urbino, analogamente a quanto avvenne per altri castelli della zona: signori di Montefabbri furono i Conti Paciotti, della cui presenza il paese reca ancora numerose testimonianze come lo stemma all’interno della porta d’ingresso al castello. All’esterno della struttura si nota invece una formella con la Madonna del latte. Da segnalare la pieve di San Gaudenzio, esistente già nella prima metà dell’anno Mille e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. La pieve custodisce le spoglie di Santa Marcellina vergine e martire, una dei due santi a cui è legata la memoria di Montefabbri insieme con il Beato Sante Brancorsini, venerato nel Santuario del Beato Sante di Mombaroccio e nato a Montefabbri nel 1343.


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I Luoghi. Sant’Angelo in Lizzola Da Montefabbri ci spostiamo a Sant’Angelo in Lizzola, seguendo idealmente una delle tante strade di campagna che collegano tra loro le colline della Valle del Foglia. Nato dall’unione dei due castelli di di Monte Sant’Angelo e di Liciola (Lizzola), nel 1584 Sant’Angelo in Lizzola divenne feudo della famiglia Mamiani; ultimo conte di Sant’Angelo fu Terenzio Mamiani Della Rovere (1799-1885), filosofo, letterato e statista che ebbe un ruolo di primo piano nel Risorgimento italiano. Palazzo Mamiani domina con la massiccia torre civica la piazza del castello, mentre all’inizio della vecchia Via Borgo (Via Roma) la chiesa di Sant’Egidio ricorda l’altra grande famiglia che con le sue vicende influì profondamente sulla storia santangiolese: i Perticari. Proprio di fronte alla chiesa sorgeva la loro villa, di cui resta oggi solo qualche accenno del muro di cinta; il cenacolo di intellettuali radunati intorno a Giulio Perticari (1779-1822) e sua moglie Costanza (1792-1840), figlia del poeta Vincenzo Monti (1754-1828), registrò a Sant’Angelo la presenza di alcuni tra i più brillanti ingegni dell’epoca, tra cui, oltre allo stesso Monti, anche Gioachino Rossini e Giacomo Leopardi. Da vedere in paese anche la Collegiata di San Michele Arcangelo, costruita tra il 1689 e il 1710, e modificata nel tempo fino all’aggiunta della terza navata, nel 1932. L’interno, in stile rinascimentale, custodisce alcune pregevoli copie di dipinti secenteschi, mentre tra gli arredi sono da ricordare il coro in noce e gli armadi della sacrestia di Venanzio Guidomei di Ginestreto (1720 circa).


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I Luoghi. Monteciccardo, Montegaudio,Villa Betti Pochi passi separano Sant’Angelo in Lizzola da Monteciccardo, il cui territorio comunale inizia all’imboccatura della strada che sale a fianco della chiesa di Sant’Egidio.Adagiato sulla sommità di una collina (384 metri s.l.m.), Monteciccardo dovrebbe proprio alla sua posizione panoramica, da cui si controlla agevolmente la zona tra Pesaro, Fano e Urbino, la nomea assegnatagli dalla voce popolare di paese dei ficcanasi. Discussa l’origine del nome, che alcuni vogliono legata al greco sykon (fico), altri al nome proprio Siccardo, altri ancora all’antico toponimo Castrum Montis Cardi, ipotesi avvalorata dal cardo raffigurato in un dipinto un tempo conservato nella chiesa, ora non più esistente, della Madonna della Misericordia. Sin dal 1283 Monteciccardo compare nell’elenco dei castelli pesaresi, dei quali seguì le vicende fino all’Unità d’Italia; dal 1817 furono appodiati al comune i castelli di Monte Santa Maria e Montegaudio, oggi sue frazioni insieme con Villa Betti. Proprio a Montegaudio e Villa Betti risiedono alcune delle famiglie che hanno aderito a Un paese e cento storie 2012, insieme con quelle del capoluogo comunale. Da Monteciccardo, e dal suo territorio a decisa vocazione agricola arrivano a Un paese e cento storie 2012 anche molte delle prelibatezze offerte agli addetti ai lavori e al pubblico nella festa di domenica 11, tra i quali olio, vino, miele e formaggi.


I Luoghi. Candelara e Novilara Il nostro itinerario tra i luoghi di Un paese e cento storie 2012 si conclude nel territorio di Pesaro, del quale fanno parte i paesi di Candelara e Novilara, comuni autonomi fino al 1929 e oggi compresi nel Quartiere 3 “Colline e Castelli”. Suggestive tradizioni vogliono il toponimo di Candelara derivante dalla presenza di fonti di luce, fari o candele, e a esse si ispira l’iniziativa che intorno all’8 dicembre attira qui folle di visitatori da tutta Italia. Il castello risalirebbe ai secoli IX-X e, secondo alcune fonti, proprio a Candelara il vescovo di Pesaro ospitò nel 1176 Federico Barbarossa, reduce dalla sconfitta di Legnano. Sull’area della Pieve di Santo Stefano sorgeva in epoca romana un tempio pagano, mentre la chiesa, documentata dalla fine del sec. XIII ma costruita probabilmente assai prima, assunse nel corso del Quattrocento la struttura visibile ancora oggi. Celebre per gli importantissimi scavi della necropoli picena (VII-VI sec. a.C). è invece Novilara, il cui nome deriverebbe da “nubilarium”, termine latino che indica un magazzino per conservare il grano. Abitato probabilmente sin dal XII secolo, il castello di Novilara fu ricostruito nel 1313 dai Malatesta nell’attuale posizione e nel 1475 accolse Camilla d’Aragona, sposa di Costanzo Sforza. Nel 1513 il duca di Urbino Francesco Maria I Della Rovere concesse Novilara in feudo a Baldassarre Castiglione, l’autore del Cortegiano; nel 1521 il castello tornò sotto la giurisdizione pesarese. La pieve di San Michele Arcangelo è documentata dal 1170, mentre un’iscrizione nella sagrestia data al 1356 la consacrazione della chiesa, restaurata più volte nel corso dei secoli.


Un paese e cento storie, la Festa del Cibo e dell’Accoglienza in famiglia, 7 - 11 Novembre 2012. Programma Mercoledì 7 Novembre, ore 17 - Pesaro, Sala “A. Bei” della Provincia di Pesaro e Urbino Il tè delle Cuoche: Un paese e cento storie si presenta. Ospiti d’onore le Cuoche di Un paese e cento storie con le loro torte Giovedì 8 Novembre, ore 19.45 - Candelara Anteprima - riapre per una sera l’Osteria “del Baffón”, con la Famiglia Giorgi (gratuita, su prenotazione) Venerdì 9 Novembre, ore 19.45 - Belvedere Fogliense, Novilara, Monteciccardo, Montefabbri,Villa Betti Cena ‘in famiglia’ (gratuita, su prenotazione) Sabato 10 Novembre, ore 19.45 - Belvedere Fogliense, Candelara, Novilara, Montefabbri, Montegaudio, Sant’Angelo in Lizzola,Villa Betti Cena ‘in famiglia’ (gratuita, su prenotazione) Le cene ‘in famiglia’ sono gratuite; è necessario prenotarsi, a 0721 26773 dalle 9,30 alle 12,30 (Intercontact - Pesaro).

partire da

Lunedì 5 Novembre, telefonando

al numero

Il ritrovo dei partecipanti è fissato per le ore 19.45 nei seguenti punti di incontro: Belvedere Fogliense - Via Parrocchiale, davanti al Salone Comunale; Candelara - davanti alla porta d’ingresso al castello; Monteciccardo - Piazza Europa, davanti alla chiesa di San Sebastiano; Montefabbri - davanti alla porta d’ingresso al castello; Montegaudio - davanti alla pieve di San Michele Arcangelo; Novilara - davanti alla porta d’ingresso al castello; Sant’Angelo in Lizzola - davanti alla porta d’ingresso al castello; Villa Betti - Piazza Molino Torre

Intercontact - Pesaro: 0721 26773, info@intercontact.it; Comune di Tavullia: 0721 477908, www. comuneditavullia.it; http://unpaesecentostorie.farememoria.com; facebook: Un paese e cento storie

info

Domenica 11 Novembre, San Martino - dalle ore 16 - Belvedere Fogliense Tutte le attività sono gratuite; ai corsi e ai laboratori di cucina è necessario iscriversi entro l’8 Novembre telefonando al numero 0721 26773 dalle 9,30 alle 12,30 (Intercontact - Pesaro)

16,30 > in Canonica In cucina a Montelevecchie. Mini corsi di cucina con le Cuoche di Belvedere: patacucci, piadina, strozzapreti (iscrizioni entro l’8 Novembre al numero 0721 26773 - Intercontact)

dalle ore


> Mani in pasta... e fantasia. Laboratorio di cucina per bambini (iscrizioni entro l’8 Novembre al numero 0721 26773 - Intercontact)

> Oh quante belle torte. Gara di dolci della tradizione (per partecipare alla gara di dolci è sufficiente presentarsi in Canonica entro le 16.15 con un dolce realizzato con ricette tradizionali e di famiglia)

> in Casa Mazzini Assaporare il territorio. Incontri e percorso di degustazioni guidate a cura di Associazione Produttori Valle del Foglia (iscrizioni entro le 16.15) > nella Sala Parrocchiale Carte in tavola! Torneo di briscola (iscrizioni entro le 16.15) > in Casa Macchini - la Casa delle Storie La casa del Notaio. Un ricordo della famiglia Olmeda, antica proprietaria della casa In cucina con Mamma Ida. Un paese e cento storie raccontato da una narratrice d’eccezione Cento storie per sette castelli. I luoghi di Un paese e cento storie raccontati dai loro abitanti Il mito in guardaroba. Valentino Rossi in venticinque T-shirt, a cura di Valentino Rossi Fan Club La stanza dei giochi. Passatempi a sorpresa per bambini (iscrizioni entro l’8 Novembre al numero 0721 26773) In cortile - Una fattoria per giocare con i cuccioli della fattoria didattica di Agri Rio 18 > in Piazza Note golose. Assaggi di musica con il Corpo Bandistico “G. Rossini” di Montelabbate

ore

19 > in Piazza Storie da mangiare. Degustazioni con i produttori di Coldiretti - Campagna Amica > Al termine della Serata, al Gran Caffè Montelevecchie (Salone Comunale) Premiazione dei vincitori della gara di torte e del torneo di briscola Fuori le Cuoche! Torta finale e... arrivederci al prossimo anno ore

Esposizioni, assaggi, letture - dalle ore 16

> nella Sala Pro Loco Fogliense La memoria delle cose. Oggetti d’uso in cucina dalla collezione Roberto Olmeda - Tavullia, raccontati dal proprietario > al Gran Caffè Montelevecchie (Salone Comunale) L’anima, il cibo: a cena con un paese. Esposizione su Un paese e cento storie 2005-2012 Castelli da sfogliare. Libri e luoghi di Un paese e cento storie In cucina con la Dirce: punto di raccolta storie e ricette

> in Casa Bartolucci La bottega di Pinocchio > in Piazza Caldarroste & Vin brulé a cura di AVIS - Tavullia Gelati d’autunno con Alice - il gelato delle meraviglie



Indice Saluto del Sindaco Un po’ di storia. Babette, e la Dirce In cucina con la Dirce. Storie e ricette di famiglia I luoghi. Belvedere Fogliense, Case Bernardi, Padiglione Un paese e cento storie 2012. Le Famiglie Un paese e cento storie 2012. Hanno collaborato Bartolucci Francesco srl e la Famiglia Bartolucci 11 Novembre, San Martino Roberto Olmeda e la sua collezione La Locanda Montelippo e Famiglia Aiudi Il progetto Campagna Amica - Coldiretti Agriturismo e Azienda Agricola Agri Rio Alice, il gelato delle meraviglie Pro Loco Fogliense e AVIS - Tavullia Associazione Produttori della Valle del Foglia I luoghi - Montefabbri I luoghi - Sant’Angelo in Lizzola I luoghi - Monteciccardo, Montegaudio,Villa Betti I luoghi - Candelara e Novilara Un paese e cento storie 2012 - il programma

p. 3 p. 6 p. 10 p. 12 p. 14 p. 15 p. 16 p. 18 p. 19 p. 20 p. 22 p. 23 p. 24 p. 25 p. 26 p. 28 p. 29 p. 30 p. 31 p. 32


finito di stampare nel mese di Ottobre 2012 da SAT - Sant’Angelo in Lizzola (PU)



la festa del cibo e dell’accoglienza in famiglia dal 7 all’11 Novembre 2012

Un pasto è l’anima del cuoco fatta cibo Rubem A. Alves, 1998

settima edizione Belvedere Fogliense, Case Bernardi, Padiglione e Candelara, Novilara, Monteciccardo, Montegaudio,Villa Betti, Montefabbri, Sant’Angelo in Lizzola


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