Liberars

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LiberArs

Wunderkammern effimere Un progetto di Antonella Prota Giurleo con le artiste: Stefania Albertani, Yanara Alvarez, Angela Boccia, Rosa Maria Carbone, Macarena Delgado, Fatima Elhafi, Raabia Elqorachi, Soumia Fakir, Suela Hado, Pirjo Heino, Malika Jibira, Elisa Lanzuise, Nadia Magnabosco, Marilde Magni, Cinzia Mangano, Anja Mattila Tolvanen, Monica Mendez, Antonella Prota Giurleo, Dana Sikorska, Micaela Tornaghi, Valentina Trippodo, Rosanna Veronesi.


LiberArs, parola inventata, nuova, che contiene i termini latini che significano libro e arte, ma al contempo rimanda al concetto di libertà e ci permette di giocare coi concetti e le parole. Si tratta di una mostra tutta al femminile che attraverso i libri d’artista, comune passione per tutte le partecipanti, ci offre differenti e personali visioni del libro, della lettura ma anche della vita in generale: per innalzarsi, librarsi e volare alto.


Wunderkammern Stefania Albertanieffimere




Wunderkammern Yanara Alvarez effimere



Wunderkammern Angela Boccia effimere



Wunderkammern effimere Rosa Maria Carbone



Wunderkammern effimere Pirjo Heino







Wunderkammern effimere Nadia Magnabosco







Wunderkammern Marilde Magni effimere







Wunderkammern Cinzia Mangano effimere



Wunderkammern Monica Mendez effimere



Wunderkammern effimere Antonella Prota Giurleo









Wunderkammern Dana Sikorska effimere





Wunderkammern Micaela Tornaghieffimere





Wunderkammern effimere Anja Mattila Tolvanen





Wunderkammern effimere Valentina Trippodo



Wunderkammern effimere Rosanna Veronesi








Antonella Prota Giurleo con Stefania Albertani, 
 Monica Mendez 
 e Macarena Delgado

Wunderkammern effimere Yantra Esemplare unico 
 composto 
 da Angela Boccia











Wunderkammern effimere Antonella Prota Giurleo Qual è il ruolo che le Arti Visive hanno oggi, all'interno della società? Il ruolo delle arti visive è sottovalutato. L’attenzione ad esse rivolto all’interno dei programmi scolastici è praticamente assente. Ciò è sbagliato perché l’analisi delle immagini e la pratica del disegno, della pittura, della manipolazione tridimensionale, della fotografia e dei mezzi che da essa discendono, permettono, dalla più tenera età, l’acquisizione di competenze necessarie per vivere. L’attenzione alla cultura visiva permetterebbe anche una capacità critica di discernimento maggiore rispetto all’attuale. L’esercizio e la pratica della comunicazione attraverso i linguaggi visivi permettono elaborazioni che il solo uso, verbale e scritto, della parola non consente. Nella lingua italiana i verbi che portano in sé il significato della memoria sono tre: rimembrare, ormai in disuso, rammentare, ricordare. Si fa memoria attraverso le membra, il corpo, attraverso la mente, attraverso il cuore. Si può dimenticare, si può scordare ma ciò che si apprende con il corpo non ha l’equivalente verbo della dimenticanza. Il ruolo che le arti visive potrebbero avere rispetto alla crescita individuale e collettiva delle persone è altissimo. Sarebbe necessario uno sforzo di studio e di elaborazione per costruire la correlazione tra contemporaneità del vivere e contemporaneità dell’arte.


Quale rapporto deve avere il tuo lavoro con lo spazio espositivo? Credo che un lavoro debba essere in armonia con lo spazio espositivo sia in termini estetici che sociali. Generalmente non mi preoccupo tanto dello spazio espositivo quanto delle relazioni che amo trasporre nelle mie opere e della scelta dei materiali, il più possibile ecocompatibili. E mi piace presentare il mio lavoro e quello di altre artiste e artisti, sempre che siano d’accordo, in diversi luoghi, sia quelli destinati ad esposizioni che altri meno consueti ( biblioteche, scuole, carceri, centri sociali…). In questo credo di essere rimasta un’insegnante legata alla concezione del “fare scuola dappertutto”. Come vedi oggi il rapporto tra artista e rete web, che ancora una volta mette in discussione l'unicità dell'opera riproducendola e diffondendola? Mi sta benissimo che l’opera possa essere riprodotta e diffusa. Non sono particolarmente affezionata all’idea dell’unicità dell’opera ma credo che, comunque, la rete possa, attraverso la riproduzione e la diffusione, garantire uno scambio e una crescita che ieri erano impensabili.

Antonella Prota Giurleo Artista e curatrice, nata nel 1949 a Milano, ha frequentato Brera. Ha insegnato Ed. artistica dal 1968 al 1990. Dal 1996 dipinge, realizza installazioni ed espone le sue opere. Dal 2004 partecipa e organizza convocazioni di mail art. Lavora sull’appartenenza di genere e sulle relazioni con le altre persone e con il mondo; esprime la possibilità di costruire vita e arte in armonia con sé stessa, con le persone, con la natura. Presta attenzione alle tematiche ambientali, in un fare che prende spesso forma dal recupero e dal riciclo di materiali e dall’uso di materiali ecocompatibili. Collabora con i siti d’arte italiano www.women.it/oltreluna e spagnolo boek861.com e, saltuariamente, con le riviste Legendaria e Noi donne. Ha esposto in numerose personali (Italia, Finlandia, Perù, Messico) e collettive (Italia, Spagna, Finlandia, Romania, Belgio, Russia, Slovenia, Turchia, Marocco, Messico, Perù, Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Cina, Corea, India, Malesia, Giappone) Ha organizzato (Italia) ed ha partecipato a simposi d’arte (Italia, Finlandia, India, Romania, Francia, Austria, Cina). Conduce regolarmente laboratori di arte e di libri d’artista in diverse situazioni (biblioteche, gallerie d’arte, carceri, scuole, associazioni).


Wunderkammern effimere



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