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Giornale scolastico del primo circolo didattico “Don Lorenzo Milani” - Galatone Aprile 2011

Supplemento al n. 56 del periodico «Il Salentino»

Buon viaggio tra le parole e i pensieri

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arlare di laboratorio di giornalismo in una Scuola Primaria significa, secondo la mission del nostro istituto, assecondare il naturale bisogno di comunicare insito nei ragazzi, ma farlo offrendo loro tutti gli strumenti della parola e del pensiero. Ecco perché abbiamo scelto, tra gli obiettivi del nostro PON 2010/2011, di puntare sulle competenze linguistiche, finalizzate certamente all’acquisizione della nostra bella e bistrattata lingua italiana, ma soprattutto a far assaporare ai nostri piccoli utenti il dono della parola. Una parola che argomenta, indaga, incanta, una parola che si fa in cento, in mille per raggiungere lievemente uno, cento, mille lettori. Una parola che plasma il pensiero e a sua volta si arricchisce del pensiero stesso. Da qui il titolo del nostro modulo «In-forma mentis», rivolto agli alunni delle classi IV e V, per salutarli dignitosamente e augurare loro che la forma della loro mente possa adeguarsi come la creta alle diverse età ed esperienze di vita, studio e lavoro che si appresteranno a fare dopo la Scuola Primaria. Buon viaggio, ragazzi, tra le parole ed i pensieri! Grazie anche ai docenti tutors, all’esperto, a tutto il personale scolastico che ha scritto una qualche parola sui fogli della vostra mente. Con affetto. La vostra dirigente dott.ssa Adele Polo

LA NOSTRA SCUOLA. Una squadra forte al servizio della cultura e del nostro futuro

W il primo circolo!

L’intervista alla dirigente, alle segretarie, ai collaboratori e tante curiosità sulla nostra scuola

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Chi sono don Milani e Giuseppe Susanna?

In visita ad Otranto La Cattedrale il Castello il mare

Il sacerdote fiorentino e lo scrittore galatonese a cui sono dedicati i nostri plessi

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due plessi scolastici che frequentiamo noi alunni del primo circolo didattico di Galatone sono intitolati a don Lorenzo Milani e Giuseppe Susanna. Il primo era un sacerdote ed educatore di Firenze, il secondo un letterato nostro concittadino.

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Frutta nelle scuole Un progetto buono e salutare

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Super Mario Galaxy 2 pag. 7 >

Il mito Juventus pag. 8 >

Denny Lodi pag. 8 >


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L’INTERVISTA. Tante le domande alla dottoressa Adele Polo da parte degli studenti

A colloquio con la Dirigente Dal lavoro di insegnante alla scelta della carriera da dirigente passando per la passione per il canto e il rapporto con bambini e docenti atti vandalici e anche una certa ristrettezza mentale che purtroppo fa parte dei piccoli paesi. ■ È difficile prendersi cura di una scuola grande come questa?

■ Come si è sentita quando è diventata dirigente? Malissimo! Da una parte c’era la soddisfazione per aver raggiunto un bel risultato nella mia carriera, perché dopo 24 anni di insegnamento si ha anche il bisogno di spendersi in qualcosa di diverso. Dall’altra, però, c’era tanta paura. Il primo giorno di nomina, nella scuola di Matino, appena entrai in ufficio le assistenti amministrative si alzarono in piedi come soldati: questo senso di rispetto, che durante tutto l’anno mi è stato sempre dimostrato, mi riempì di tanto coraggio e sicurezza. Il primo giorno avevo tanta paura, poi però c’è stato un crescendo di sicurezza e di soddisfazione. ■ Quali responsabilità ci sono nel suo lavoro? È tutto un lavoro di responsabilità, perché quando una persona «dirige» significa che sono addossate su di lei tutte le responsabilità di quello che fanno gli altri che sono alle sue dipendenze. Ci sono innanzitutto le responsabilità che derivano dalla vostra stessa presenza a scuola. Se voi non riuscite a realizzare i vostri obiettivi e a raggiungere dei risultati alla fine dei cinque anni di scuola primaria, da una parte si deve all’insegnante, dall’altra al dirigente, che non ha saputo controllare, valutare i docenti, sensibilizzarli all’aggiornamento, che non ha controllato gli orari di servizio…

Poi ci sono anche le responsabilità che riguardano il rispetto di tutte le leggi scolastiche, di tutti i regolamenti, delle circolari che ogni giorno arrivano a scuola, delle leggi che riguardano la sicurezza dei locali dove voi vivete, l’igiene, la funzionalità dei laboratori... Anche quella che stiamo vivendo adesso è una responsabilità, perché per fare il PON stiamo utilizzando delle risorse finanziarie e delle figure professionali: bisogna spendere bene i soldi, come un buon padre di famiglia che non deve sperperare il suo stipendio ma deve pensare a sostenere la famiglia, la casa e tutto ciò che riguarda il futuro dei figli. ■ Le piace la scuola che dirige?

Non tanto, perché la scuola dove ero prima era più grande, con tante sedi distaccate, tante scuole dell’infanzia e scuole primarie. Questa è una situazione giusta, è una scuola che si può gestire, perché ci sono due scuole primarie e una scuola dell’infanzia. Si ha tanto da fare, si vorrebbe essere presenti in tutte le scuole, in tutte le classi. Però attraverso il telefono e attraverso le persone che collaborano con me riesco a gestire tutto bene. ■ Quando ha pensato di diventare dirigente? Non so rispondere a questa domanda… sicuramente il desiderio nasce nel momento in cui c’è un bando di concorso che dà la possibilità di diventare dirigente, cioè una proposta da parte del Ministero che dà la possibilità di migliorare la propria carriera. Comunque, è bello cambiare nel proprio lavoro. Oggi quello che si richiede, non per piacere ma per necessità, è proprio la capacità mentale di essere in grado di lavorare in ambienti diversi e con carichi di lavoro diversi. Una persona che sa fare solo una cosa

per tutta la vita è una persona ristretta, perché la vita ci offre tante possibilità… se tu domani farai la dottoressa, potresti sentire la necessità, per esempio vedendo dei bambini che stanno male, di fare una ricerca, sempre nel tuo campo, che ti faccia migliorare e che ti dia la possibilità di far stare bene gli altri.

■ È stato facile vincere il concorso per dirigente? No, per niente, perché le prove da superare sono tante e poi, oltre all’esame vero e proprio, ci sono molte ore di formazione on-line. Per un anno intero, poi, ho fatto un tirocinio in una direzione per vedere come lavorano i dirigenti più anziani e, quindi, per fare esperienza pratica. ■ Le piace il suo lavoro? Sì, è un lavoro molto interessante e, soprattutto, non è un lavoro ripetitivo. Ogni giorno è diverso dall’altro perché ci sono problemi diversi da affrontare: ciò da una parte dà insicurezza, perché non si sa mai cosa si può trovare in ufficio il giorno dopo, dall’altra è stimolante, perché ripetere sempre le stesse azioni diventa noioso. continua a pag. 3 >

Certo, l’ho scelta apposta perche sapevo che è una bella scuola, dove c’è tanto bel materiale umano con cui stare bene. Quando una persona sceglie una casa non la sceglie da ristrutturare, ma ne prende una dove tutto funziona. Poi se nel corso degli anni ci sono delle disfunzioni, questo fa parte della vita, e io sono disposta a migliorarle. ■ Le piace Galatone? Insomma… È un paese piccolo, ci sono tante realtà esterne alla scuola come il degrado ambientale, la disoccupazione, i giovani e i ragazzi che non sanno come trascorrere il loro tempo libero, le scritte sui muri, gli

Sede centrale - Scuola primaria «Don Lorenzo Milani» - Via XX Settembre


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■ Le piace la meta che è stata scelta per il viaggio di istruzione delle quinte? Sì, perché ci sono andata anche io come maestra ed è stata una bella esperienza. Vi auguro di saper cogliere il meglio di questo viaggio, l’aspetto culturale ma anche l’aspetto dello stare insieme e del rispettare ambienti e luoghi che vi ospiteranno. Siate responsabili nei movimenti, perché voi siete minori e, per qualsiasi cosa dovesse succedere, i responsabili sono gli adulti. ■ Le piace recitare e cantare? Mi piace molto. Canto da quando ero piccola, perché mio zio aveva una parrocchia a Nardò e cantavo in chiesa. Poi sono entrata a far parte di gruppi di musica classica, gospel e musica popolare salentina. Purtroppo sforzando la voce come insegnante ho potuto dare poco, mi sarebbe piaciuto fare di più. ■ Le piace passare il tempo con i bambini? Molto, ogni volta che entro in classe mi riempite di gioia. Mi piace dialogare, scherzare con voi, vedere i vostri progressi. Un’insegnante che diventa dirigente rimane sempre insegnante, quindi vi vedo sempre volentieri e starei più tempo con voi, ma ci sono le responsabilità che mi spingono a stare molto in ufficio. Vi invito, quando avete qualcosa da chiedere o qualche proposta da fare, di considerare la dirigente come una vostra docente. ■ Ha mai pensato di sospenderci? No, perché la sospensione non è una sanzione prevista nella Scuola Primaria ma nella Scuola Secondaria di Primo Grado. Però ci sono ragazzi che potrebbero meritare una sospensione. Basta, a volte, anche una buona parola dell’insegnante e una promessa da parte vostra per migliorare e non incorrere in questo tipo di sanzioni. ■ Si è mai arrabbiata con i docenti? A volte sì. Come la maestra si arrabbia con voi a volte anche io mi arrabbio con i docenti, perché in alcuni casi non rispettano delle direttive che io do, fanno finta di non sentirle… nella maggioranza, però, sono tutti docenti rispettosi delle regole.

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■ Cosa ne pensa del lavoro dell’insegnante? È un lavoro molto difficile oggi, perché la scuola deve insegnare ed educare. Gli insegnanti devono fare tanto, hanno tante responsabilità e hanno una retribuzione che non è adeguata al loro lavoro. È vero che l’insegnante lavora solo 24 ore settimanali, ma è anche vero che c’è una preparazione del lavoro a casa, quindi ci sono tante ore non contate che l’insegnante spende per voi e anche tante responsabilità che l’insegnante ha nello scegliere il percorso da fare. Un’insegnante si chiede sempre se sta sbagliando qualcosa, se è responsabile, se fa bene o se fa male. In un lavoro materiale se si rompe un oggetto, questo si ricompra o si ripara. Però se si fa del male ad una mente umana, sono danni che non passano più.

Scuola primaria e dell’infanzia - Plesso «Giuseppe Susanna» Via De Pace

■ Perché non ridipinge le pareti della scuola? Non decido io di ridipingere le pareti della scuola, ma ci pensa il Comune, che deve seguire tante altre scuole e tante altre esigenze. Rispetto alle altre scuole, comunque, nella nostra si fanno tanti interventi di manutenzione. Anche i genitori hanno pitturato un’aula. C’è da dire, però, che anche voi dovete rispettare la scuola: è vero che l’istituto dovrebbe essere più pulito, però anche voi non dovete imbrattare i muri e, soprattutto, i bagni. ■ Le piacerebbe ristrutturare la scuola? Sì, abbiamo anche partecipato a un bando, con le risorse della Comunità Europea, e siamo in attesa di sapere se abbiamo avuto il finanziamento insieme ad altre scuole di Galatone. In particolare abbiamo chiesto fondi per ristrutturare gli infissi e i bagni e per la pitturazione.

Scuola primaria e dell’infanzia - Plesso «Giuseppe Susanna» Via Alceste Colitta

■ Cosa ne pensa del PON di giornalismo? È molto bello. Nel momento in cui lo abbiamo scelto, io e le altre docenti che hanno elaborato il piano, abbiamo ritenuto che fosse molte utile per migliorare le competenze linguistiche ma anche la vostra capacità di giudizio critico, di esprimere un’opinione, di osservare la realtà e quindi di divulgare quello che voi volete far osservare agli altri. È una cosa molto bella, migliora la comunicazione, quindi penso che sia un’esperienza molto utile. La Dirigente dott.ssa Adele Polo


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Alla scoperta della nostra scuola Il

Visitiamo la nostra scuola!

4 aprile 2011 noi ragazzi del PON giornalismo siamo andati a perlustrare la nostra scuola. Come prima cosa abbiamo visitato la palestra: questa è stata ristrutturata, decentemente, con i fondi disponibili, ma ancora molte cose lasciano a desiderare. La struttura è molto semplice, gli spogliatoi sono molto belli e nuovi, con le piastrelle azzurre e bianche. Poi ci sono degli sgabuzzini in cui ci sono tanti attrezzi. Dopo la palestra abbiamo visitato la segreteria: qui abbiamo trovato diverse signore tra cui Costanza Colopi, che si occupa di fare gli ordini per i materiali scolastici, Annamaria Cuppone, che si occupa degli stipendi e del personale, Maria Greco, che invece si occupa degli alunni. Successivamente abbiamo visitato l’archivio, dove ci sono i registri nuovi e vecchi. Uno dei primi risale al 1884: è di

In giro per l’istituto scolastico

una classe maschile molto numerosa. In seguito abbiamo intervistato la signora Anna Schirinzi: lei fa la bidella, ha tanti lavori da svolgere tra cui aiutare i bambini, fare fotocopie, ecc.. Nella nostra scuola ci sono anche molti laboratori, come quello scientifico, quello informatico e quello d’inglese. C’è anche un bel cortile, ricco di alberi e piante, visitando il quale abbiamo approfittato per fare un giro intorno alla scuola. Ma non abbiamo esitato a intervistare la Dirigente, facendole alcune domande a livello scolastico e personali, come se le piacesse cantare e recitare. È stato molto bello visitare la nostra scuola... nostra «ancora per poco»! Lisa Mirocleto Giorgia Buia

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mia scuola si divide in due plessi, «G. Susanna» e «Don Lorenzo Milani». Io faccio parte del «G. Susanna»; nella mia scuola ci sono molte cose belle, come le classi e la palestra pulite, i computer funzionanti; purtroppo, però, ci sono anche le cose brutte, come le scritte sui muri e sulle porte dei bagni. Anche nel plesso «Don Milani» ci sono cose belle e brutte. La palestra a nostra disposizione, tutti i computer perfettamente funzionanti, i corriodoi e le classi puliti sono le cose belle, mentre le cose meno belle sono i muri rotti e le scritte sui muri e nei bagni.

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La nostra scuola «Giuseppe Susanna»

ragazzi del PON di giornalismo «Informa mentis» dei plessi «Don Lorenzo Milani» e «Giuseppe Susanna» hanno visitato la loro scuola; Francesco Parisi, Christian Terragno, Edoardo Potenza e Leonardo Stranieri ora descrivono il plesso «G. Susanna». Questa scuola è molto bella ed ha circa trent’anni; prima era situata in viale 24 Maggio, poi è stata trasferita tra via De Pace e via Alceste Colitta. All’interno è molto bella, con i muri azzurri e bianchi, ha in totale 18 aule e 4 atrii. Questa scuola fa parte del 1° circolo didattico di Galatone «Don Lorenzo Milani» e

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Alla scoperta della scuola

ggi noi scolari del PON di giornalismo del plesso «Don Lorenzo Milani» abbiamo osservato la nostra scuola. Siamo andati nella palestra, dove abbiamo notato una finestra rotta, coperta da un cartone. Però la palestra è stata ristrutturata da poco e i bagni sono nuovi, con doccia e scaldabagno e con i muri puliti. Uscendo all’esterno della scuola abbiamo notato che la porta laterale è tutta scritta; le finestre hanno una protezione in ferro in modo da non fare entrare i ladri.

Siamo andati a visitare la segreteria, che ha tre dipendenti di nome Costanza Colopi, Anna Maria Cuppone e Maria Greco. Abbiamo fatto alcune domande riguardo il loro lavoro e la gestione della scuola. Dopo siamo ritornati nella nostra classe a fare un intervista alla signora Anna Schirinzi e, successivamente, siamo saliti in sala computer per descrivere l’esperienza. Ludovica Filoni Federico Bruno Noemi Musardo

Il 4 aprile noi studenti del PON di giornalismo abbiamo incontrato le segretarie, che ci hanno spiegato in cosa consiste il loro lavoro; poi siamo andati fuori e abbiamo notato, purtroppo, dei cartoni di pizza vicino alle porte d’ingresso. Siamo stati poi accompagnati in una stanza dove c’erano le pagelle addirittura di quando fu creata la scuola: abbiamo visto una pagella di un alunno che ora non c’è più. Alla fine della lezione ci siamo seduti sulle scale della scuola ed abbiamo scattato una foto insieme alle insegnanti Paola Lisi e Anna Bagnato. Simone Bove

si trova nella zona della chiesa dei Santi Medici, a differenza del plesso «Don Milani», che si trova nella zona della chiesa del Sacro Cuore. Oltre a questo, nella scuola «Don Milani» noi alunni abbiamo intervistato la dirigente dott.ssa Adele Polo e le tre signore che lavorano in segreteria, che si chiamano Anna Cuppone, Costanza Colopi e Maria Greco. Francesco Giuseppe Parisi Christian Terragno Edoardo Potenza Leonardo Stranieri

Il 1° circolo secondo noi!

1° Circolo di Galatone comprende due plessi: «Don Lorenzo Milani» e «Giuseppe Susanna». La nostra scuola é il «Giuseppe Susanna». Questa scuola ha le sue cose belle e le sue cose brutte: le cose belle, secondo noi, sono lo spazio disponibile per il nostro studio, la disponibilità di tutti i collaboratori scolastici, la pazienza delle maestre e la loro comprensione nei nostri confronti... Invece le cose brutte di questa scuola sono i muri con crepe e i bagni, ma di questo non ha colpa la scuola ma il negativo comportamento di noi scolari. Siamo anche andati a vedere l’ altra scuola del 1° circolo, la «Don Lorenzo Milani», e abbiamo notato che le cose brutte e belle di questa scuola non sono molto differenti

da quelle del nostro plesso. In questa scuola abbiamo intervistato le segretarie Costanza Colopi, Anna Maria Cuppone e Maria Greco, che ci hanno detto che ognuna di loro ha un compito diverso, come quello di occuparsi degli stipendi oppure del materiale scolastico per non farci mancare niente, quello di provvedere agli stipendi e alle pratiche per le pensioni, ecc.. Abbiamo anche intervistato la bidella, la signora Anna Schirinzi, che ci ha detto che lei lavora qui da ben trent’anni. Prima di tutto questo abbiamo intervistato la Dirigente, che ha risposto alle nostre domande con chiarezza e molta gentilezza. Federico Filoni Alessio Bove continua a pag. 5 >


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La nostra fantastica scuola!

scuola «Don Lorenzo Milani» di Galatone è molto bella e grande e «ospita» circa 400 bambini. È di un colore giallo sbiadito, perché l’hanno costruita molti anni fa e nel corso del tempo il colore si è rovinato. All’interno ci sono quattro bagni (un bagno per ogni corridoio) e quattro corridoi, due al piano superiore e due al piano terra, con circa quattro classi per ognuno di essi. La palestra è molto grande, è lunga circa 20 metri. Al suo interno ci sono due sgabuzzini, molte finestre (delle quali una è rotta ed è coperta da un cartone) e quattro bagni. Il cortile è molto grande anch’esso e al suo interno i docenti parcheggiano le automobili; c’è anche un giardinetto, ma per terra ci sono molte cartacce, bottiglie, lattine e cose varie: ciò vuol dire che dei bambini o dei ragazzi non hanno avuto rispetto della propria scuola. Anche nei bagni ci sono molte scritte, e anche in classe. La segreteria è gestita da tre signore: Costanza Colopi si occupa di fare gli ordini materiali, Anna Maria Cuppone si occupa del personale e delle pensioni e Maria

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Greco si occupa delle iscrizioni e degli alunni. Le signore hanno fatto vedere a noi i piccoli giornalisti l’archivio, una stanza che conserva i registri di ognuno di noi; i più vecchi sono del 1884. Abbiamo poi intervistato la custode della scuola, la signora Anna Schirinzi, che ci ha spiegato che lavora in questa scuola da 30 anni: il suo primo giorno di lavoro le è piaciuto molto, perché ama molto stare con i bambini. La Dirigente di questa magnifica scuola è la dottoressa Adele Polo, alla quale noi bambini del PON di giornalismo abbiamo fatto un’intervista, chiedendole come svolge il suo lavoro. Ci ha risposto con piacere! Il sentimento che ha provato quando è diventata Dirigente è stata la felicità e uno stato di ansia, perché dopo 24 anni di insegnamento ha voluto cambiare. Lei non trova molto difficile dirigere questa scuola così grande, perché la scuola in cui lavorava prima era molto più grande di questa. Abbiamo fatto anche della domande personali, come se le piacesse cantare e recitare: anche qui ci ha risposto con molta felicità! Chiara Greco

La scuola commentata dagli alunni

bambini del PON di giornalismo di Galatone hanno visitato la loro scuola per vedere le cose belle e brutte di essa. Gli alunni sono stati accompagnati dall’esperto Pierangelo Tempesta e dalla maestra Anna Paola Lisi. Per prima cosa hanno girato per i corridoi e notato che l’intonaco era danneggiato ed era anche scritto; poi sono andati in palestra per esaminarla. Insieme al loro esperto hanno scoperto che è stata ristrutturata un anno fa: è stato cambiato il pavimento che in precedenza era costituito da piastrelle; i muri sono stati intonacati; il bagno è stato spostato; successivamente hanno costruito gli spogliatoi. In seguito i piccoli giornalisti hanno visitato il cortile, dove erano in corso dei lavori; successivamente sono rientrati nell’edificio scolastico e hanno fatto visita alla segreteria, dove c’erano le segretarie. La prima, Costanza Colopi, si occupa del materiale da

ordinare. Poi ci sono Anna Maria Cuppone che si occupa degli stipendi delle maestre e Maria Greco che si occupa degli alunni. Le signore hanno spiegato ai ragazzi quello che fanno nella loro attività e hanno detto che l’istituto è stata costruito intorno al 1930. Subito dopo gli studenti sono andati, insieme alle assistenti, nell’archivio, per vedere i vecchi registri. Gli alunni, dopo aver visto i fascicoli, hanno osservato che i voti in media erano 5, 6, 7, 8 e qualche 9; c’erano materie che oggi non si fanno più e le classi erano suddivise maschili e femminili. Successivamente, tornati in classe, gli studenti hanno intervistato la bidella Anna Schirinzi e la Dirigente Adele Polo, che hanno detto che l’istituto è bello così com’è e che sono felici del loro lavoro, divertente ma anche molto impegnativo. Infine hanno iniziato a scrivere la bella esperienza vissuta. Simone Maria Giustizieri Antonio Colazzo

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Reportage sulla nostra scuola

oi ragazzi del PON di giornalismo lunedì 4 aprile abbiamo conosciuto meglio la nostra scuola. Saliti al primo piano abbiamo iniziato a guardarci intorno e abbiamo notato classi rovinate e scritte sui muri. Una volta andati in palestra abbiamo visto sia cose belle che cose brutte, come i bagni puliti, con doccia e scaldino e una finestra rotta coperta da un cartone (ma il cartone potrebbe sempre volare!). Siamo poi usciti nel cortile della scuola, dove abbiamo visto che il prato non era molto curato. Usciti dal portone posteriore del cortile siamo andati nel grande piazzale, dove abbiamo le foto con le nostre insegnanti Paola e Anna. Poco dopo siamo entrati nella segreteria, dove ci aspettavano due signore che ci hanno riferito che nella segreteria lavorano tre dipendenti: Costanza Colopi si occupa degli ordini materiali ma anche degli stipendi; Anna Cuppone si occupa dei

documenti per le pensioni; Maria Greco si occupa delle iscrizioni degli alunni. Dopo le signore della segreteria, essendo così gentili, ci hanno portati nel vecchio archivio, dove abbiamo iniziato a vedere vecchi registri; il più vecchio risale al 1884. Tornati in classe abbiamo fatto una miniintervista alla signora Anna Schirinzi e abbiamo chiesto che cosa fanno veramente i bidelli. Lei ci ha risposto che si occupano dei bambini quando, per esempio, escono da scuola per andare a casa… ci ha spiegato che i collaboratori hanno fatto il corso di pronto soccorso, perchè, quando un bambino si fa male, devono sapere dove «mettere le mani». Cosi è finita la nostra espolarazione della scuola: ce ne siamo andati in classe e abbiamo continuato la lezione come normali e piccoli giornalisti . Giulia Simone Maria Pellegrino

I ragazzi Scopriamo la scuola osservano la scuola oi bambini del PON di giornali-

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4 aprile 2011 i ragazzi delle classi quarte e quinte del PON «Informa mentis» hanno osservato la scuola «Don Lorenzo Milani». Partendo dalla loro classe sono arrivati in palestra, ma, durante il tragitto, hanno notato che le piastrelle del battiscopa erano rovinate e anche mancanti e che i muri avrebbero bisogno di una ristrutturazione. Arrivati in palestra hanno visto che è stata ristrutturata, anche se un vetro è rimasto rotto. Dalla palestra sono usciti nel cortile e hanno fatto una «passeggiata» all’esterno della scuola. Tornati all’interno, i ragazzi hanno visitato la segreteria, facendo delle domande alle segretarie sul loro lavoro. Infine le signore della segreteria hanno condotto gli alunni nell’archivio, dove sono conservati da più di 100 anni i registri e le pagelle degli alunni. Dopo i ragazzi sono tornati in classe ed hanno intervistato la Dirigente, facendole domande su come potrebbe far riparare la scuola e renderla più nuova e moderna. Ad alcune domande lei non sapeva come rispondere, perché quelle domande non potevano avere risposte. Giacomo Marcuccio Graziano Natalini

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smo «In forma mentis» abbiamo fatto un giro nella nostra scuola «Don L. Milani». All’inizio abbiamo voluto vedere la palestra, che prima era chiusa per ristrutturazione, perché non era agibile; abbiamo notato che anche se è stata chiusa per lavori aveva una finestra rotta, che per sicurezza è stata chiusa con dei cartoni. Gli spogliatoi erano nuovissimi e molto puliti. Siamo usciti da un corridoio molto piccolo che non avevamo mai visto e ci siamo trovati nel cortile, dove si stavano svolgendo dei lavori, però non sembrava molto curato perché alcune persone maleducate hanno buttato cartoni e bottiglie... Poi abbiamo visto i lati della scuola, imbrattati da alcuni ragazzi che non hanno rispetto dell’ambiente e delle strutture... c’erano scritte anche alcune parolacce. Siamo arrivati al piazzale principale dove le finestre erano protette da grate di ferro per non far entrare i ladri; qui abbiamo fatto delle foto. Abbiamo poi intervistato la Dirigente, le segretarie e la collaboratrice Anna Schirinzi. Agata Calò Erika Cardinale Vittoria De Martinis


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Chi era don Lorenzo Milani? La straordinaria figura del sacerdote a cui è dedicata la nostra scuola Agata Calò - Giorgia Buia - Lisa Mirocleto - Simone Giustizieri - Graziano Natalini - Giacomo Marcuccio

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on Lorenzo Milani nacque in epoca fascista a Firenze il 27 maggio 1923, da una ricca famiglia di intelettuali, e morì a Barbiana il 26 giugno 1967. Ragazzo molto vivace e intelligente, coltivò la passione per la pittura studiando come privato. Figura controversa della Chiesa Cattolica, oggi è rivalutato per il suo impegno civile nell’educazione dei poveri e per il valore della sua esperienza di maestro. Don Lorenzo Milani, a causa della sue idee moderne e innovative, venne trasferito in una piccola chiesa di campagna nel piccolo paesino di Barbiana. Lì, siccome c’erano bambini molto poveri che non avevano la possibilità di studiare, creò una scuola nella sua casa, che adesso è divenuta un museo. Lui preparava i suoi alunni, cioè i ragazzi poveri del paesino, per poi mandarli in città a fare gli esami della scuola elementare e media. Con i suoi alunni scrisse un’opera fondamentale, «Lettera ad una professoressa», in cui denunciava il sistema scolastico ed il metodo didattico che favoriva l’istruzione delle classi più ricche lasciando gran parte del Paese nell’analfabetismo.

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5 aprile 2011 i bambini delle classi IV D e IV E del plesso «G. Susanna», accompagnati dalle maestre Rosanna Marra, Daniela Leopizzi, Rita Marcuccio e da alcune mamme, sono andati ad Otranto. Una volta arrivati i bambini si sono indirizzati verso il porto e hanno notato tante barche per il turismo. Successivamente sono andati verso il centro storico e la maestra ha fatto notare che i pavimenti erano fatti di pietra viva, una pietra che si ricava da sotto terra. La maestra ha fatto vedere una palla di granito che i Turchi hanno usato per uccidere gli otrantini. I bambini hanno visto anche i torroni e un ponte levatoio: la maestra ha spiegato loro che gli otrantini di notte lo alzavano e di giorno lo abbassavano. Di fianco al ponte c’era un buco nel terreno e la maestra ha spiegato che serviva per asciugare l’acqua del fiume. C’erano stradine strette, con molte curve a serpentina. I bambini hanno attraversato il ponte con entusiasmo ed hanno visto il Canale

Giuseppe Susanna il letterato di Galatone Alunni plesso «G. Susanna»

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iuseppe Susanna, letterato a cui è dedicato un plesso della nostra scuola, nacque a Galatone il 27 giugno 1851. Diventato insegnante presso la scuola elementare della città a ventotto anni, nel 1890 fu costretto a dimettersi per alcuni contrasti con l’amministrazione comunale, derivati dalle sue dichiarate idee socialiste. Con lo pseudonimo di Giorgio Solmura scrisse molti articoli sulla stampa locale a sostegno dei suoi ideali politici. Nel 1918 si ritirò definitivamente dall’impegno politico; visse gli ultimi anni della sua vita nell’ospizio dei frati Cappuccini di Galatone, dove si spense il 28 giugno 1929. Le opere più importanti di Giuseppe Susanna sono: «Scritti in dialetto galatonese», edito nel 1912 dalla tipografia «La Sociale» e nel 1920 dalla tipografia Gioffreda; «Guerra alla guerra», scritto presumibilmente nel 1920.

«Lettera ad una professoressa» fu scritta negli anni della malattia del sacerdote, che lo portò poi alla morte. Il libro fu molto venduto, diventando uno dei testi studenteschi più letti nel ‘68. Adesso molte scuole, come la nostra, sono intitolate a don Lorenzo Milani; il corpo del sacerdote ora riposa nel piccolo cimitero di Barbiana.

In visita a Otranto e all'orto botanico Simone Bove

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d’Otranto, largo 70 km. Hanno anche visto una chiesa che non è più utilizzabile. Arrivati alla splendida Cattedrale i piccoli studenti hanno ammirato il rosone, meraviglioso e grandissimo, e il pavimento a mosaico. Quando i bambini sono entrati all’interno della Cattedrale hanno alzato il naso all’insù e sono rimasti a bocca aperta nel vedere un soffitto tanto meraviglioso. La

scolaresca ha incontrato un signore che ha spiegato loro tutta la storia della Cattedrale, la sua struttura, la chiesa e anche la storia del territorio otrantino. Il gentile signore ha spiegato le caratteristiche del mosaico della Cattedrale: a sinistra l’albero della vita (Spirito Santo), a destra l’albero di Cristo Redentore. L’albero della navata centrale è chiamato albero della Creazione. Inoltre la guida ha fatto vedere due elefanti, uno maschio e l’altro femmina che allattava il cucciolo, e ha spiegato che rappresentano Adamo ed Eva. In un tratto del pavimento era rappresentata l’arca di Noe (l’arca della salvezza). I bambini hanno potuto

vedere i 12 cerchi dell’anno e delle costellazioni, che rappresentano le coltivazioni e le cose che si facevano un tempo. Hanno anche visto i teschi e le ossa di 800 cittadini otrantini morti e anche la pietra su cui i Turchi appoggiavano le teste e poi le decapitavano. La guida ha raccontato ai piccoli visitatori la storia di Maometto e dell’Italia e poi li ha fatti scendere nella cripta dove hanno visto le 49 colonne. La guida ha spiegato che negli armadi a muro ci sono 600 ossa e le altre 200 sono esposte a Napoli. Successivamente alunni, maestre e mamme sono andati all’orto botanico: quando sono entrati hanno visto un giardino pieno di alberi e piante giganti dai frutti succulenti. Tutti hanno potuto ammirare le piante grasse americane e l’esperto ha spiegato molte cose e ha fatto loro alcune domande. Ha spiegato che le piante grasse si dividono in piante mostruose e piante crestate. La gita è proseguita con la visita al bosco di lecci e al giardino segreto, dove ci sono molti animali pericolosi; c’è anche una riproduzione dell’ambiente di vita dei dinosauri. I bambini hanno visto tanti rettili bellissimi. La visita guidata dei bambini di IV D e IV E si è conclusa con il rientro a Galatone: tutti erano tanto entusiasti e contenti!


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Una città meravigliosa per il suo valore storico

Ci sono molti cartoni divertenti ma... il più allegro è questo

Alla scoperta di Alberobello

Bernard l'orso

Riconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco grazie alla straordinaria presenza dei trulli Giulia Simone - Maria Pellegrino

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uest’anno noi classi quarte andremo a visitare la citta di Alberobello e le grotte di Castellana. Ad Alberobello si trova un museo del territorio chiamato anche «Casa Pezzola», un complesso architettonico di proprietà comunale, formato da 15 trulli comunicanti, il cui scopo è far conoscere non solo la cultura materiale, le testimonianze aritistiche e architettoniche, ma anche le tradizioni popolari e le relazioni culturali di una particolare città come Alberobello. Il Museo, gestito dall’associazione «Sylva Tour and Didactics», costituisce il luogo ideale per conoscere le bellezze della città, riconosciuta nel 1996 patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco, grazie alla straordinaria presenza dei trulli. Una visita all’interno del museo aiuta a

conoscere le caratteristiche dei trulli e il tipico arredamento interno. Nelle varie sezioni, legate alle attività produttive principali, come la viticoltura e la raccolta del grano e all’arredo della tavola contadina, sono esposte foto artistiche del centro storico. La parte esterna dei trulli è composta da mattoni che con la calce diventano bianchi; il tetto è ricoperto da mattoni che vanno dal grigio chiaro al grigio scuro. La parte interna del trullo non è tanto grande ma ha il focolare con la cucina, fornita di tavolo da pranzo e di utensili da cucina molto antichi. Il nostro racconto è terminato ma crediamo che, quando andremo in gita, sarà ancora più bello vedere questa splendida città dal vivo.

La bellissima Otranto

O

Federico Filoni - Alessio Bove

tranto è situata lungo la costa orientale della Penisola Salentina ed è il comune più orientale

d’Italia. Il capo d’Otranto, chiamato anche «Punta Palascia», è il punto più ad est della penisola italiana. Il paese, che si sviluppa attorno all’imponente castello e alla cattedrale, è sede arcivescovile e importante centro turistico; ha dato il suo nome al tratto di mare che lo bagna, chiamato proprio canale d’Otranto, che separa l’Italia dall’Albania. Il suo nome si estende anche a tutto il territorio circostante, chiamato «Terra d’Otranto». Da ciò capiamo l’importanza e la grandezza di Otranto nell’antichità. Il territorio era già abitato nel Paleolitico e nel Neolitico; fu poi abitato dai Messapi, una popolazione presente nel Salento, e fu poi conquistato dai Greci, entrando a far parte della Magna Grecia. Infine finì sotto il dominio dei Romani. Nel periodo Romano Otranto era una della città marinare più importante della Puglia e aveva una fitta rete stradale che la metteva in comunicazione con il Salento e con il resto della Puglia, favorendo molto gli scambi commerciali. Il

suo porto fece da ponte tra l’oriente e l’occidente. La cattedrale di Otranto, terminata nel 1088, è la più grande fra tutte le chiese della Puglia; sulla facciata possiamo ammirare un rosone circolare. All’interno 14 colonne di granito levigato sorreggono la volta. La chiesa si compone di tre navate. Il soffitto della navata centrale è ricoperto con cassettoni di legno dorato. Il pavimento della chiesa è un grande mosaico che riproduce tre grandi alberi su cui è rappresentata tutta la storia dell’umanità. Nella navata a destra, in sette grandi armadi a muro, si conservano le ossa dei beati Martiri d’Otranto: sono i resti di più di 800 cittadini sgozzati dai Turchi sul Colle di Minerva, alla periferia della città, il 14 agosto 1480, per non aver voluto rinnegare la fede cristiana. Nella chiesa è visibile la pietra usata dai Turchi per il martirio. Grande valore artistico ha anche la cripta, una grande chiesa sotterranea. La città già da tempi lontani era protetta da forti mura di difesa con torri d’avvistamento e porte di ingresso. Del grande sistema di difesa fa parte anche il castello, che fu fatto costruire da Alfonso d’Aragona tra il 1485 ed il 1498. In seguito il castello venne circondato da un fossato e furono aggiunti tre torrioni.

Simone M. Giustizieri - Antonio Colazzo

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ernard l’orso è nato dalla matita di José Luis Ucha e Claudio Biern Lliviria. Le prime puntate sono andate in onda su Italia 1 dal 2004, suddivise in 156 episodi in 3 stagioni. Le storie parlano di quest’orso che, per rimediare ai suoi guai, si caccia sempre in brutte situazioni e, alla fine delle puntate, ritorna a casa sempre pieno di cerotti e gessi. Di recente sono state avvistate su Youtube delle «parodie» in cui è stato cambiato l’audio originale dalle imprecazioni di Gerardo Mosconi. Gli altri personaggi sono

Lloyd il pinguino, Eva il pinguino, Zack la lucertola, Goliath il chihuahua, Tyler il bambino, Santa Claus, Pilot il cane, Pokey il porcospino. È un bellissimo cartone per bambini di tutte le età!

La rivoluzione del Nintendo

Nuovo gioco per la Wii: Super Mario Galaxy 2

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Antonio Colazzo

na nuova rivoluzione nella linea di giochi di Super Mario: è nato Super Mario Galaxy 2 per la console Wii. In questo gioco Mario deve di nuovo attraversare tutte le galassie sotto le grinfie di Bowser. Mario è nel Regno dei Funghi, dove festeggia il Festival delle Stelle, un avvenimento che succede ogni 100 anni, in cui ci sarà per tutto il giorno una pioggia di stelle cadenti. Per strada Mario trova uno Sfavillotto smarrito: questo decide di infilarsi sotto il cappello del personaggio per trasmettergli il potere di fare delle piroette. Mario prosegue dritto fino al castello e, una volta arrivato, si accorge che il Regno dei Funghi è sotto le mani di Bowser, cresciuto a dismisura grazie al potere della Megastella. A questo punto Bowser

rapisce la principessa Peach, sposa di Mario, e la porta al centro dell’universo per ricostruire il suo impero, perso nel precedente gioco Super Mario Galaxy. In aiuto di Mario arriverà, su un’astronave, lo Sfavillotto Lume, con il quale Mario procederà verso le altre galassie. In questo gioco sono stati inseriti dei nuovi potenziamenti (cioè delle trasformazioni) che c’erano anche nell’antecedente versione: Mario Iride, Mario Ape, Mario Fuoco, Mario Spettro e Mario Molla. Queste, invece, sono le vere introdotte nel nuovo gioco: Mario Roccia e Mario Nuvola (seguito da tre nuvolette). Ad un certo punto del gioco (nella Galassia Isola Yoshi) Mario si trova di fronte ad una strada che lo porterà dritto a Yoshi. Ma attenzione! Una volta arrivato qui l’uovo del personaggio è racchiuso in una bolla indistruttibile perché comandata da Kamek, un suo nemico che dalla sua bacchetta magica fa uscire dei Goomba. Per sconfiggerlo bisogna fare delle piroette. Un gioco così non poteva non essere inventato, perché è uno dei passatempi più belli per i ragazzi!

Frutta nelle scuole

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Simone Bove

l progetto «Frutta nelle scuole» ha l’obiettivo di far fare un’alimentazione sana e adatta per la crescita dei bambini, far mangiare le verdure agli alunni, abituare i bambini a mangiare i frutti che offre la natura. Questo progetto e diffuso in 5.000 scuole italiane e coinvolge bambini dai sei agli undici anni.

Per l’anno scolastico 2010-2011 i frutti utilizzati nel progetto sono: mele, kiwi, fragole, pere, carote, arance, pomodorino e finocchio. Agli alunni viene data solo frutta di stagione ed adatta per la loro crescita. I prodotti sono certificati D.o.p., I.g.p. e biologici. Il progetto «Frutta nelle scuole» è a cura del Mipaas, che opera mediante la combinazione di più strumenti.


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...è tempo di

...e spettaco lo!

Juve un mito del calcio

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Graziano Natalini

a Vecchia Signora, con i suoi 27 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 4 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe, 3 Coppe Uefa, 2 Supercoppe Uefa, 1 Trofeo Intertoto e 2 Coppe Intercontinentali, è uno dei club più titolati d’Italia. La Juve ha miti antichi come Michael Platini, attuale presidente della Uefa, ma anche miti dei nostri giorni, come Del Piero e Krasic. La sua storia nasce nel 1897, da 11 ragazzi che giocavano a calcio con la loro divisa da college, che consi-

steva in cravattino nero, camicia rosa e pantaloni neri. È il terzo club per anzianità tra quelli tuttora attivi (al primo posto c’è il Genoa, al secondo l’Udinese). È stata dal 1929 fino ad oggi in serie A, tranne nella stagione 2006-2007. Negli anni cambia il colore della maglia, da rosa a bianconera. Nel 1981-1982 sulla maglietta si cuce la seconda stellina che significa il ventesimo scudetto conquistato. Una squadra che ha sempre lottato con Inter e Milan fino a fine campionato per lo scudetto e la Coppa Italia. Ora si impegna, dopo sei anni, a riconquistare lo scudetto.

Vale in Ducati!

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nche se non fa gridare al miracolo il decimo tempo di Vale a Sepang con la Ducati Desmosedici, il grande campione, dopo l’incidente del Mugello, ritorna sulle due ruote.

Francesco G. Parisi - Leonardo Stranieri

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ionel Messi nasce a Rosario (Argentina) il 24 giugno 1987, anche se ha lontane origini italiane: la sua famiglia, infatti, è emigrata da Recanati e giunta, appunto, a Rosario. Messi ha iniziato nelle giovanili del Barcellona, squadra che lo ha reso famoso e che gli ha fatto vincere tutto. All’età di 12 anni gli viene diagnosticata una deficienza alla somatotropina e il River Plate, squadra che era interessata al giovane talento, non ha i soldi per pagargli la cura. È così che Messi giunge a Barcellona. Il club catalano si interessa al ragazzo e Leo viene curato. Inizia l’avventura al Barça! Nel 2006 arriva in prima squadra e il Barcellona gli dà il numero 19 perchè il 10 era nelle mani di Ronaldinho. Nell’estate del 2008 Ronaldinho riceve un’offerta dal Milan e passa, quindi, a

Milano. Il club catalano quindi concede a Messi il numero 10, con il quale vince 2 palloni d’oro, una Champions League, 1 Mondiale per Club e 3 campionati spagnoli. Che fenomeno!!!

AMICI 10. Il ballerino che ha trionfato

Denny Lodi il vincitore

Christian Terragno - Edoardo Potenza Rossi e Ducati saranno insieme per il biennio 2011-2012 e tenteranno di conquistare il titolo della MotoGp. Il rapporto di Valentino Rossi con la Yamaha è stato molto bello, sono stati anni importantissimi. Anche il legame con la sua moto, la M1, è stato molto forte… ma ora per Vale è arrivato il momento di cambiare… inizia l’era Ducati!

Messi la pulce!

Chiara Greco - Camilla Gatto

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l ballerino vincitore di Amici 10 è Denny Lodi, nato a Treviglio, in provincia di Bergamo, il 25 aprile 1990. Denny amava danzare fin da piccolo, tanto che è diventato un ballerino della Scala di Milano. Dopo tanti anni ha deciso di lasciare la scuola più importante dell’Europa per andare al programma televisivo «Amici di Maria De Filippi», dove è stato preso subito per le sue grandi doti. Fin dal primo giorno ha dato del suo meglio, ha avuto sempre ottimi voti

(otto e nove) e alla fine è riuscito ad andare al serale; come aveva tanto desiderato e sperato, è entrato nella squadra blu. Ha quasi sempre vinto tutte le sfide che gli avevano assegnato contro Giulia, Vito e Riccardo; è stato bravissimo e gli insegnanti erano sempre soddisfatti. Alla penultima puntata è riuscito ad andare in finale con la tuta rossa insieme agli altri quattro finalisti: Annalisa, Virginio, Vito e Giulia. Finalmente, nell’ultima puntata è riuscito a vincere insieme a Virginio e ad agosto andrà a New York a fare la scuola Comlexion. Tra vent’anni vorrebbe fare il coreografo.

...è tempo di scrivere...

Giornale scolastico del primo circolo didattico “don Lorenzo Milani” - Galatone

REDAZIONE Giornale realizzato nell’ambito del P.O.N. «In-forma mentis» Primo circolo didattico «Don Lorenzo Milani» Galatone (Le) Dirigente: prof.ssa Adele Polo

Alessio Bove Simone Bove Federico Bruno Giorgia Buia Agata Calò Erika Cardinale Antonio Colazzo Vittoria De Martinis Federico Filoni Ludovica Filoni

Camilla Gatto Simone Giustizieri Chiara Greco Giacomo Marcuccio Lisa Mirocleto Noemi Musardo Graziano Natalini Francesco Giuseppe Parisi Maria Pellegrino Edoardo Potenza Giulia Simone Leonardo Stranieri Christian Terragno

DOCENTI Esperto esterno dott. Pierangelo Tempesta Tutor prof.ssa Anna Paola Lisi prof.ssa Anna Bagnato Supplemento al n. 56 del periodico «Il Salentino»


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