Il Segno febbraio 2010

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PICCOLO

“ il Segno

Centro addio?

Primo Levi

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

Anno IX, n. 2 - Febbraio 2010

Coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.

Quali soluzioni per il Centro Storico ? Lo strano restauro

ALLE PAGINE 10 e 11

dell’ex Convento di Monte Cavo

A pagina 9

16 mila abitanti, 1600 stranieri... e 2 novantanovenni

A pagina 12

Lettera dell’ex Vice Sindaco

Comitato di Quartiere, Commercianti, cittadini e amministratori ne discuteranno il 25 febbraio

Quale informazione?

di Gennaro Spigola Il 3 ottobre del 2009 si è svolta una manifestazione contro il tentativo dell’attuale governo di mettere in discussione la libertà e l’autonomia dell’informazione, alla quale hanno aderito e partecipato le forze politiche del centro-sinistra e della sinistra e tutte le organizzazioni della società civile. Sicuramente saranno stati presenti anche gli esponenti della forza politica che governa la nostra città Rocca di Papa, per confermare che l’informazione deve avere una propria autonomia e libertà di espressione. SEGUE A PAGINA 9

I “Campi” segnalano

I disservizi delle Poste

A pagina 13

Palazzi che vibrano

Paura in V.le E. Ferri

A pagina 14

14 febbraio del 1944

Una triste ricorrenza

A pagina 15

“Basta con questa politichetta”

Il “Premio Merli per l’ambiente” conferito al Sindaco Boccia ha aperto una riflessione da parte di Maurizio De Santis che volentieri pubblichiamo. A pagina 17

“Un territorio più solidale”

L’intervento del fondatore di Capodarco A pagina 7

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Acqua, un bene pubblico nel Lazio come in Puglia ATTUALITA’

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di Nichi Vendola* Una grande conquista oggi per i cittadini pugliesi: la Giunta Regionale ha approvato il disegno di legge regionale che sancisce il principio dell’acqua come bene comune dell’umanità, come proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita, non assoggettabile a leggi di mercato. Il suo approvvigionamento sarà difeso e garantito dalla Regione Puglia. La legge sancisce il principio secondo cui il servizio idrico integrato è privo di rilevanza economica e deve essere sottratto da ogni regola della concorrenza. Il disegno di legge istituisce l’azienda pubblica regionale “Acquedotto Pugliese – Aqp”, che subentra all’Acquedotto pugliese Spa e sarà amministrata in forma di azienda pubblica regionale priva di scopo di lucro che potrà eventualmente gestire attività diverse dal servizio idrico integrato, attraverso la costituzione di società anche miste, purché gli utili siano utilizzati per migliorare il servizio. Per garantire inoltre la disponibilità e l’accesso all’acqua PICCOLO

il Segno

organo mensile dell’associazione culturale “Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Caldarelli DIRETTORE Andrea Sebastianelli

come diritti inviolabili dell’umanità, il disegno di legge istituisce un fondo regionale per il diritto all’acqua ed uno di solidarietà internazionale. Il primo mira a garantire il livello essenziale di accesso

il Segno - Febbraio 2010

all’acqua per soddisfare i bisogni di vita di ogni cittadino, garantiti gratuitamente e a carico della fiscalità generale, mentre il secondo tende a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a contribuire a

garantire il diritto all’acqua potabile a quelle popolazioni che non hanno accesso ai servizi idrici. È anche questa la Puglia migliore. *Governatore della Puglia

“Il centrodestra vuole privatizzare l’acqua”

L’Ass.re regionale Filiberto Zaratti lancia l’allarme

“Sulla questione della privatizzazione dell’acqua ho molto apprezzato le parole della candidata di centrosinistra alla Regione Lazio, Emma Bonino, che ha detto un netto no all’assalto all’acqua pubblica da parte dei privati”. Lo ha dichiarato Filiberto Zaratti, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà e Assessore regionale all’Ambiente. “Ciò che vorrebbero fare sia il Governo, sia i candidati del centrodestra -ha proseguito Zaratti- è solo e unicamente una speculazione privatistica a favore di grandi gruppi e a danno dei cittadini che avrebbero un servizio scadente e molto più costoso. L’acqua è, e deve rimanere, un bene pubblico di tutti -ha poi aggiunto l’Assessore all’Ambiente- e in quanto tale non deve essere privatizzato. Su questo punto il no del centrosinistra è netto. La questione dell’acqua e in special modo la privatizzazione di Acea è

REDAZIONE Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Valentina Bucci, Federica Capogna, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Paola Gatta, Rita Gatta, Sandro Guidi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Marco Rapo, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Giulia Serafini, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Flavia Vitali, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com

una delle tante questioni inespresse dal candidato del centrodestra Renata Polverini, che su tematiche fondamentali per la vita dei cittadini continua a non rispondere, o peggio, a dare risposte confuse. La vittoria di presidenti come Emma Bonino e Nichi Vendola, che proprio nei giorni scorsi ha approvato un’importante legge contro la privatizzazione dell’acqua in Puglia -ha concluso Filiberto Zaratti- significherebbe la vittoria dei diritti di tutti i cittadini, contro gli interessi di pochi”'.

ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@tiscali.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito.

Stampato in proprio

Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

Ringraziamo i nostri sostenitori: Augusta, Antonello, Paola, Lorella, Gennaro, Oscar, Bruno, Orlando, Sergio, Rossana, Giorgio, Enzo, Bruno, Aldo, Gianfranco, Nicola, Gianluca, Nadia, Alberto, Marina, Patrizio, Paola, Luisa e Franco.

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca San Paolo Rocca di Papa - IBAN: IT36L0306939370100000002884 intestato a: Terre Sommerse Castelli

La sai l’ultima?

Questa barzelletta è stata raccontata da Berlusconi durante la conferenza stampa tenuta in Israele il 2 Febbraio scorso. “C’è un tale che si lamenta con il padrone di casa perché dice che ci sono i topi in casa. Si danno appuntamento alle nove di sera quando non c’è la luce. Spengono la luce. Si sentono dei rumori. Il padrone di casa si china e solleva un oggetto. Accendono la luce, è una trota. Allora l’inquilino dice al padrone di casa: questa sera parliamo dei topi, dell’umidità parliamo un’altra volta.” Avete capito il motivo per il quale il nostro ha bisogno di raccontare barzellette in ogni occasione? A noi resta difficile trovare una giustificazione. Forse lo fa per timidezza. il-sognatore.blogspot.com


3 ATTUALITA’ Una brutta legge per allungare la stagione venatoria

il Segno - Febbraio 2010

Se l’idea è quella di colpire gli animali...

di Marcello Morrone Con un emendamento al Senato della Repubblica un gruppuscolo di senatori del centrodestra è riuscito a scardinare l’impalcatura della legge 157 sull’attività venatoria che regolava l’abbattimento di creature senzienti da parte di un’orda di 750 mila cacciatori. Questo è attualmente il numero delle doppiette che, se pur in diminuzione, rappresenta una seria minaccia all’ecosistema considerando l’aumento percentuale della portata di fuoco a livello singolo, causa la sempre maggiore sofisticatezza delle armi dotate di puntatori laser, richiami vivi e quasi zero controlli da parte delle autorità preposte. Una vera panacea, tendente ad accaparrarsi con tale deregulation un poco di voti in più (ma perdendo quelli degli amanti della natura) alla prossima tornata elettorale per le regionali, con cui questi paladini della destra vogliono liberalizzare gli istinti primitivi. La ministra Brambilla ritiene la proposta “inaccettabile” e l’altra, la Prestigiacomo (all’Ambiente!), la considera un “colpo di mano”… eppure, le vostre, sono solo chiacchiere care ministre della destra berlusconiana. Questi piantarelli da coccodrillo non ci incantano. Sarà un massacro per gli animali, almeno per quei pochi che restano. Qui a Rocca di Papa sparano addirittura

all’interno del Parco, vorremmo sapere dal Presidente Peduto che cosa ci sta a fare se non ha il controllo del territorio posto per legge sotto tutela dell’Ente Parco, dovrebbe rassegnare le dimissioni considerando che mesi fa per l’elevato numero di cacciatori che scorazzano in lungo e largo con i loro fucili, alcuni sono riusciti a spararsi addosso l’un con l’altro e c’è scappato il morto. Oggi in Italia si può cacciare per cinque mesi l’anno mentre con la legge emandata poche settimane fa a Palazzo Madama, tutto diventerà flessibile arrivando a sparare fino a tutto febbraio quando inizia la migrazione di ritorno. La legge per essere approvata deve passare

alla Camera ma, avendo tale tematica un’anima trasversale, già si immagina come andrà a finire. Invece di incrementare la strage di creature viventi si deve pensare a non calpestare il diritto di tutti per il piacere di pochi, quasi esclusivamente uomini, bisogna pensare alla riproduzione degli animali, ai nidi vuoti, ai piccoli senza cibo poiché chi lo procura è stato ucciso. Non possiamo godere della natura, insegnare ai nostri ragazzi ad amarla e rispettarla come risorsa fondamentale del loro futuro quando si aggira lo spettro di uomini con in braccio il fucile che si aggirano pronti a far scorrere il sangue degli animali che di questa natura sono una splendida espressione.

Marcella Del Longo e Luciano Cerutti erano una coppia molto unita. Quel maledetto 26 novembre 2005, di prima mattina, si stavano recando in macchina verso la loro baita in Cadore. Poco dopo, Marcella lasciava il marito alla baita e tornava verso casa, ignara di quanto sarebbe successo di lì a breve. Solo nella tarda mattinata Marcella riceverà la telefonata di un giornalista locale che chiedeva notizie sulla morte del marito, avvenuta alle 9,40. Una vita cancellata in un attimo, una famiglia stravolta per sempre. E questo per mano di un meccanico che si diletta a sparare agli animali. Un cacciatore autorizzato alla caccia di selezione, con mandato, quel giorno, di uccidere o una cerva adulta o un cuc-

ECCO I DATI ALLARMANTI stagione venatoria 2008-2009

Troppe morti silenziose

54 morti e 86 feriti*

dal 1° settembre 2009 all’inizio della stagione venatoria

36 morti e 70 feriti*

ciolo, condizione necessaria: che fossero esemplari in cattiva salute. Il meccanico cacciatore non solo non sapeva riconoscere una cerva femmina da un maschio, un cucciolo da un adulto, un esemplare sano da uno più debole, ma neppure è stato in grado di distinguere un uomo da un cervo. *dati forniti dall’Associazione dei familiari di vittime della caccia

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Venerdì 27 febbraio 2010 Venerdì 26 marzo 2010 “DATEMI DEL PORCO!” degustazione con carne suina


ATTUALITA’ A proposito delle “celebrazioni” per l’ex segretario socialista

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Bettino Craxi e l’idea di titolargli le piazze italiane

di Sergio Rasetti L’opera politica di Craxi ha lasciato un’impronta non cancellabile, come ha scritto il Presidente Napolitano alla vedova dello statista per il decimo anniversario della sua morte. Risultati significativi in politica estera. Approvazione del rinnovo del Concordato con la Santa Sede. Importante lavoro per riforme istituzionali successivamente realizzate come quella dei regolamenti parlamentari, ed altro ancora. Il problema è che lo statista fu condannato per reati comuni in modo definitivo dalla Magistratura Italiana (in quel tempo non considerata tutta comunista), si sottrasse all’esecuzione della pena ed aveva altri numerosi processi a suo carico da portare a termine. Dell’opportunità di discutere sugli aspetti della sua

opera politica e di quella dell’uomo politico che ha interessato il lavoro della magistratura; costretta a prendere atto che molti usavano il potere per infrangere la legge e finanziare illegalmente i propri partiti mentre, in alcuni casi, non rinunciavano a tangenti di miliardi che finivano nelle loro tasche, il paese del 2010 non ne avrebbe avuto al- Il leader del PSI, Bettino Craxi cuna necessità. Sono ben altre le urgenze che gli tempo. Un modo per far passare italiani avvertono quotidiana- definitivamente, dopo pochi mente sulla loro pelle. anni, l’idea che “tanti colpevoli Probabilmente coloro che pre- (tutti i partiti prendevano soldi tendono di mettere all’ordine del per finanziamenti illeciti) nesgiorno una sorta di riconosci- sun colpevole”. mento dello Stato di aver infie- Ma a noi non sembra che il porito oltre misura sull’uomo polo italiano possa accettare attraverso la magistratura poco questa impostazione. Se proprio superpartes, hanno in mente di lo si vuole costringere a ricorottenere una sorta di riscatto dare provocando una discusdegli “errori” commessi in quel sione sull’opportunità di

il Segno - Febbraio 2010

intitolare una piazza allo statista valutando soltanto i suoi meriti politici o di Presidente del Consiglio, sottacendo i demeriti di carattere giudiziario; la stragrande maggioranza, compresa larga parte degli elettori del governo in carica, sarebbe contrariata ancora una volta. Profondamente delusa da una politica riverente soltanto con se stessa che dimentica con troppa facilità come quegli anni siano stati i più devastanti per la credibilità della istituzioni. Come proprio in quegli anni, soprattutto per quegli accadimenti, si sia verificata la più grande fuga di massa dalla politica attiva di milioni di uomini e donne che ne erano stati protagonisti alla base, dal dopoguerra. Il detto popolare che chi fa politica pensa soltanto a se stesso e non al bene comune, è un concetto in voga dalla notte dei tempi. Con le vicende italiane al tempo di Craxi si è rafforzato, radicato più profondamente nel modo comune di pensare e si manifesta puntualmente in ogni luogo. Concedere qualsiasi incauto riconoscimento all’uomo che insieme ad altri, come dimostrano sentenze definitive, ha occupato un posto di attore principale, è cosa che nessuno dovrebbe avere l’ardire di fare.

Leader politici e candidati regionali

Non passa giorno che il mondo politico faccia parlare di se con apprensione. Leader, vice leader, portavoce e portaborse fanno a gara per sparare proposte estemporanee attraverso dichiarazioni che i media diffondono senza indugi con milioni di parole, filmati, analisi che confondono, inquietano, agitano il sonno dei cittadini che già hanno tante preoccupazioni. Quando andremo in stampa non sappiamo se quella di ieri sarà ancora l’ultima di Brunetta. Il nostro ha infatti proposto di dare 500 euro ai giovani prendendo i soldi dalle pensioni dei padri e dei nonni. Uomini come questo sono stati incaricati dagli elettori italiani ad occuparsi delle urgenti riforme di cui ha bisogno il Paese. Quali risultati possiamo immaginare? Noi proponiamo a tutti di cominciare a preoccuparsi seriamente iniziando a prendere le necessarie contromisure. La prima occasione è la prossima tornata di elezioni regionali. Se uomini che frequentano simili masse cerebrali si diffondono in modo smisurato nelle regioni è la fine. Questo non è il momento di guardare tanto per il sottile. Questo è il momento

che la base elettorale torni a decidere non di pancia ma secondo il buon senso; anche se i politici, ad ogni livello, dimostrano affidabilità non superiore al 50%. E il buon senso dovrebbe portarci a non sostenere quelli che pur avendo una maggioranza parlamentare stabile (come nessun altro) dall’inizio della Repubblica non decidono, per esempio, di ridurre gli stipendi della politica del 30-40% per lasciare soldi a chi perde il lavoro e ai giovani, cosa possibile senza alcuna modifica costituzionale. E agli altri, prima di dargli il voto, andiamo a chiedergli in massa l’impegno di fare subito quanto di loro competenza per la riduzione di tutti i costi della politica. A quelli, come un candidato castellano nostro vicino, che hanno già da mesi invaso di cartelloni elettorali le strade chiediamogli perché spendono tanti soldi e come pensano di recuperarli. O sono tutti ricchi come il grande capo e lo fanno soltanto per amore della Regione e dei suoi abitanti? Agli altri chiediamogli incontri pubblici per illustrarci impegni politici e personali, invitiamoli a spese moderate, chiediamo-

gli di farsi carico del riscatto immediato di credibilità della politica prima che il paese e i suoi abitanti precipitino definitivamente in un baratro senza fine. il-sognatore.blogspot.com


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ATTUALITA’

Ecco i danni provocati dall’uso eccessivo di plastica

Per il bene di tutti... “Sii drastico, elimina la plastica”

di Valentina Bucci Negli ultimi anni film, libri, cartoni animati, canzoni e rassegne di ogni tipo parlano spesso e volentieri di quanto la nostra “civiltà” sia pericolosa e dannosa per l’ambiente. Non possiamo negare che tutte le critiche siano giuste e concrete, piuttosto dovremmo tutti prendere coscienza del fatto che il tempo in cui viviamo richiede dei cambiamenti da parte nostra e senza dubbio dobbiamo rivedere alcuni comportamenti e modi di fare del quotidiano, senza opporvi troppa resistenza. Se proviamo a dare uno sguardo d’insieme a quello che facciamo e a come ci comportiamo certe volte, possiamo notare con chiarezza quanto la follia guidi molte condotte umane. E’ fuori dubbio che spesso diamo i numeri, ad esempio, se ci riferiamo ad uno dei tanti aspetti dei nostri usi e costumi, come dimostrano le cifre riportate nella tabella a fianco. I sacchetti di plastica. Tutte le volte che facciamo la spesa ci capitano tra le mani, e dobbiamo pur raccogliere da qualche parte tutti i nostri acquisti, ma poi bisogna anche chiedersi: che fine fanno questi oggetti? Anche se li consideriamo utili al momento della spesa, non possiamo fingerci ingenui sulle loro caratteristiche altamente inquinanti, e bisogna considerare invece altri aspetti legati al loro utilizzo, aspetti che spesso sfuggono al nostro controllo e di cui non siamo a conoscenza. I sacchetti di plastica sono composti da polietilene, un termoplastico che si ottiene dal petrolio, l’elemento serial killer della nostra epoca. Questi prodotti, comodi ma per niente ecosostenibili, ci vengono venduti a poco o addirittura regalati, e sono ancora rare le occasioni di ricevere sacchetti biodegradabili, il resto è inquinamento puro, e non solo, a conti fatti, costa meno produrne di nuovi che riciclare i vecchi, e questo

500 bilioni e 1 trilione

sono i sacchetti di plastica che consumiamo ogni anno in tutto il mondo!

1%

è la quantità di sacchetti che viene riciclata!

8 milioni

sono le libbre di sacchetti di plastica che finiscono in mare!

200

è il numero di specie animali che muoiono per colpa dei sacchetti di plastica! (questi dati sono stati rilevati da enti ed agenzie internazionali che si occupano di tutela ambientale)

spiega perché soltanto l’1% viene riciclato ed il resto diventa un rifiuto. Oggi la situazione è questa, troviamo sacchetti sul fondo dei nostri mari (addirittura è l’elemento più presente), in strada, nei prati e nei parchi, praticamente ovunque. Nulla scompare e tutto si trasforma, da rifiuto della nostra società, questi prodotti si decompongono in particelle più piccole e minute ed altamente tossiche, e vengono ingerite da molte specie animali, soprattutto marine, ed alterano così la catena alimentare di molte creature. Altre volte uccelli, balene, delfini e tante altri se le ritrovano nei loro habitat, ci giocano, le ingeriscono, rimangono impigliati e spesso muoiono. Intanto potremmo chiederci come fare per evitare che tutto questo avvenga, e non è il caso di toglierci di dosso ogni minima responsabilità lasciando completamente ad altri la completa gestione ed il controllo del nostro ambiente, i nostri mari, la nostra vita, presente e futura.

Molti Stati negli ultimi tempi hanno iniziato o stanno iniziando a vietare l’uso o la gratuità dei sacchetti nei supermercati e negozi come molte città degli Stati Uniti, Bangladesh, Cina, Irlanda, Rwanda, Israele, Canada, India dell’Ovest, Botswana, Kenya, Tanzania, Sud Africa, Taiwan e Singapore e aumenteranno ancora. Anche in Europa già da diversi anni si pensa a soluzioni alternative per ridurne drasticamente il consumo, in particolare la direttiva europea EN 13432 proponeva delle scadenze precise e con l’ultimo governo Prodi era stato stabilito con il comma numero 1130 della Finanziaria 2007, di “giungere al definitivo divieto, a decorrere dal 1° gennaio 2010, della commercializzazione di sacchi non biodegradabili per l’asporto di merci” . Brindisi e felicitazioni ma non è ancora stata attuata, a parte qualche soluzione strategica in cantiere presso alcune importanti catene di distribuzione.

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Noi cittadini e cittadine non possiamo esimerci da ogni responsabilità perché le nostre azioni possono incidere e possono essere d’esempio per chi ci circonda. “BE DRASTIC, CUT THE PLASTIC”, ossia “SII DRASTICO, ELIMINA LA PLASTICA” è il nuovo grido di battaglia promosso su numerosissimi blog ed iniziative in tutto il mondo, si è cercato addirittura di raccogliere firme per spingere i vari Paesi a vietare l’utilizzo di sacchetti di plastica. Possiamo agire queste buone idee attraverso i nostri gesti quotidiani, ad esempio evitando di fare sempre la spesa con i sacchetti di plastica e dotarci di sacchetti di tela che possiamo riutilizzare all’infinito (1 sacchetto al giorno per ogni persona fa 6 a settimana circa, 24 al mese, 288 l’anno, 22.176 in una vita media, 1.330.560.000.000 se 1 su 5 nel nostro paese evitasse di utilizzare sacchetti di plastica, l’equivalente dell’inquinamento prodotto da 160 mila automobili, una città intera!) Bisogna poi sviluppare nuove abitudini sugli acquisti, sull’organizzazione domestica in generale (acquistando ad esempio detergenti, prodotti per l’igiene e per la pulizia presso supermercati che ricaricano i nostri contenitori vuoti, senza comprarne sempre di nuovi e gettarli via), cercare di utilizzare meno cose usa e getta e più materiali riciclabili per conservare gli alimenti o trasportarli… poi sicuramente ci vuole raccolta differenziata! Se con il boom economico ci hanno spinti lentamente ad avere l’atteggiamento più in linea con le strategie del mercato d’allora, acquistare- usaregettare, oggi vediamo che questa modalità non è più adatta, anche se siamo ancora vittime di un sistema in cui riparare o riciclare costa di più che acquistare cose nuove, ed il prezzo di tutta questa geniale manovra stiamo iniziando a pagarlo piano piano… I sacchetti di plastica sparsi qua e là nei nostri prati, parchi e fondali marini non sono che un esempio, rappresentano soltanto una spiacevole conseguenza delle nostre azioni, con un impatto ambientale spaventoso! Sono molte le cose che dobbiamo migliorare in futuro, in fondo per ogni cosa è sempre e comunque una questione di “coscienza“!


Profumi e incontri di un giardino incantato

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di Annarita Rossi Sembrava così grande ai miei occhi il giardino degli zii. Dalle vetrate del soggiorno della loro casa, l’ultima tra quelle del villaggio che si affacciava proprio sul bosco, si intravedeva solo una parte dell’albero di prugne, ma era quando si usciva di casa che si poteva ammirare l’intero quadro. Nel giardino si scorgeva infatti un po’ più avanti sulla destra un albero di noce mentre dalla parte opposta vi era l’orto così intensamente profumato e colorato ed in fondo al prato, per me quasi all’orizzonte, c’erano quei frutti gustosissimi, mirtilli, more e lamponi; voltando poi lo sguardo, dall’angolo sinistro della casa si vedeva il roseto che dava sul retro dell’abitazione. Era sotto le fronde dell’albero di noce che mi potevo riparare nelle ore più calde della giornata, leggendo o facendo qualche compito. Ma in quel giardino, sempre rigorosamente curato, passavo molto tempo anche a giocare con il cane degli zii e a

PAGINA APERTA

crogiolarmi al sole dando una forma alle nuvole mentre udivo nel silenzio il rumore del vento, il canto degli uccelli ed un lontano frastuono di qualche aereo come pure il dolce scampanellio del passaggio a livello del trenino che collegava il paesino alla città. Tutti i giorni e per diverse estati consecutive ho passeggiato in quel bosco, poi un giorno mentre ormai vi ero addentrata, ebbi un incontro con una lince che furtivamente mi guardò da una piccola montagnola, quale mi spiegò mio zio più tardi essere una discarica autorizzata. Non era molto raro incontrare qualche cerbiatto attraversare velocemente la strada, ma non vi era un gran pericolo per loro, le macchine non passavano frequentemente. Lo zio mi mostrava come dividere e dove riporre l’umido organico dal vetro, dalla plastica e dalla carta, per me era una cosa del tutto nuova. Quando andavo a comprare il latte in fondo alla strada principale, spesso mi capitava di veder trasportare barilotti di latte fresco appena munto su di un carretto trainato da possenti cani, i bovari bernesi che sono degli abili e forti lavoratori. A quel tempo ero ignara, un po’ come

il Segno - Febbraio 2010

tutti i bambini, di quello che accadeva al di là di quel giardino posto in quel luogo per me un po’ magico. Non sapevo che le cose cambiano nel tempo e che spesso i potenti del mondo hanno la meglio sui più deboli, sia uomini che animali. Vi tornai diversi anni dopo in quel luogo e non era tutto proprio esattamente come quando lo avevo vissuto dagli anni ‘70 alla fine degli ‘80. Per alcune circostanze, l’albero di noce era stato sradicato come pure l’orto era stato tolto e la stessa casa non si distingueva più come l’unica accanto al bosco, c’erano infatti tante altre case nel villaggio, costruite negli anni. Mi piace pensare però, forse un po’ sognando che, nonostante l’urbanizzazione, la cementificazione, la speculazione edilizia e l’inquinamento con il quale senza accorgersene l’uomo si sta lentamente uccidendo, possano rinascere un giorno, per le generazioni future, luoghi come quello. Ancora oggi, quando mi capita di trovarmi in un luogo silenzioso a udire uno di quei suoni, chiudo gli occhi e mi rivedo in quel giardino incantato.

A Capodarco di Grottaferrata, tre momenti di riflessione e di... azione i Forum Group...

2. Il bilancio Solidale Obiettivo 8. Mano a mano si costituirà un gruppo di amici affiatato che, conoscendosi l’un l’altro, ci aiuteranno nel Progetto “Casa Milly e Memmo” e per il bilancio di solidarietà obiettivo 8, che si articolerà nei Castelli Romani. Riferimento: Ilaria Biondelli tel. 06-94549191, 340-6885364

Ogni venerdì, alle ore 17.30, a cominciare dal mese di marzo, nella comunità di Capodarco, a Grottaferrata, in via del Grottino, si terranno degli incontri seguendo un calendario che si costruirà secondo l’impulso dei cittadini e la spinta degli eventi e dei temi sui quali riflettere: Focus Group di riflessione, secondo i temi più importanti per realizzare, nel rapOgni domenica ore 10.30: “Con i porto con gli enti locali dei Cagiovani”. Il cristianesimo operante stelli, un approfondimento nei riguardi del sistema dello sviluppo Le serre di Agricoltura Capodarco di Grottaferrata a servizio dell’uomo del non– uomo della storia. L’Azione oltre attuale da cambiare: la dimensione mondiale dei problemi, ma anche quella locale, secondo non la religione! Nella Fede come crescita di coscienza a servizio solo la vista degli esperti, ma le esperienze e le passioni dei cit- dell’Altro nella disponibilità dei giovani ad entusiasmarsi tadini che discutono insieme. nella condivisione dei poveri della Terra e dei deboli del noRiferimento: Paola Lavenia - tel. 06-9410267 stro territorio. L’azione liturgica del Cristo nella S. Messa. la Divina Parola comunicata a tutti, che si fa azione nei giovani. Comunicazione dei giovani del lavoro della settimana passata. Perché dai giovani Ogni sabato alle ore 19.30: “Ceniamo con don Franco”, cena di deve partire il rinnovamento della cultura di vita; affrontare insieme i problemi del sistema, per cambiarlo. Solidarietà in cui don Franco illustrerà il valore di due progetti: Riferimento: Federica Lops – tel. 0694549191 1. Fondazione Prima del Dopo Capodarco onlus;

incontri coi giovani

la cena sociale...


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L’INTERVENTO

“Insieme per costruire un territorio più solidale” Capodarco rilancia i suoi progetti per i Castelli Romani

di Don Franco Monterubbianesi* Lo proclamava un giornale questi giorni dopo i fatti di Rosarno. E aggiungeva: “I fatti di Rosarno sono il sintomo di un malessere profondo che soffoca la società ormai a livello mondiale. Sono quasi l’ecografia del cancro che divora la vita di tutti noi nell’intimo… Il nemico che ci assedia non è l’immigrazione. Siamo noi nemici a noi stessi. La crisi è dentro la struttura stessa della città… Un nuovo umanesimo s’impone. Il fondamento di un nuovo patto non può che trovarsi nell’essere umano in quanto tale, indipendentemente dal luogo di nascita e dal colore della pelle”. Noi di Capodarco non possiamo non condividere questa riflessione, anzi diciamo che proprio ripartendo da chi emarginiamo, da chi è diverso, dal non-uomo, rinasce la nostra umanità. In un articolo sul Segno dicevo poco tempo fa che “i poveri saranno la sola salvezza di questa umanità”. Reinventare la vita allora, trasformando a poco a poco la realtà sociale, partendo dal diritto dei più poveri della Terra e dai deboli dei nostri territori, è l’impegno concreto che noi di Capodarco additiamo a tutti, ad ogni persona, se vogliamo affrontare e risolvere la crisi che ci avvolge e che ci fa tutti responsabili. Tutti i fronti della vita ne sono coinvolti. A cominciare da quello religioso, quello assoluto della coscienza, quindi in primis quello dei cristiani che devono uscire, una volta per tutte, dal loro conformismo e dalla loro tranquillità perbenista nei riguardi dei mali della Terra. L’amore di cui parlano deve essere testimoniato sino in fondo dalla radicalità delle opere, soprattutto di giustizia, uscendo così dall’indifferenza nei riguardi dei mali. In questi giorni, così significativi, della Memoria, Eli Wiesel (sopravvissuto alla Shoah e premio Nobel) dice ai nostri giovani: “La sofferenza che abbiamo patito non era solo causata dal nemico, ma anche dall’indifferenza. Ricordate: il contrario dell’amore non è l’odio ma l’indifferenza, il contrario della vita non è la morte, ma l’indifferenza”. Lo scandalo, davanti al nostro perbenismo, della Croce, sempre attuale nella storia dei poveri ove essa si incarna (“i poveri e i deboli li avrete sempre con voi”) deve colpire al cuore, a volte solo

pietista, dei cristiani. L’amore così nella verità ma così anche nella giustizia, bisogna dire. Per questo reinventare la vita, anzitutto in un cristianesimo efficace, in cui dobbiamo aiutare, e questa è una grande sfida per i cristiani, soprattutto i giovani a viverlo sino in fondo alla loro vita, al loro protagonismo possibile e ad oltranza sui grandi mali della Terra, con la possibilità delle loro opere meravigliose, di cui devono essere fatti capaci. I giovani debbono essere i portatori naturali della Speranza nella loro capacità di indignarsi e di coinvolgersi; così possono, se aiutati dagli adulti, incoraggiandoli e non impedendo loro di aiutare noi adulti a scuoterci, facendoci uscire dalla nostra pigrizia e torpore, dall’indifferenza spietata del falso cristianesimo perbenista. Perché reinventare la vita significa dare una svolta di fondo alla politica, per una Nuova Politica, che non deve essere più interesse del singolo, dei partiti, delle corporazioni, ma vera politica del bene comune. Una politica che parta dal basso, raggiungendo però pian piano anche l’alto, con l’ente locale a noi più vicino, dove possiamo esprimere concretamente la nostra responsabilità nei riguardi dei beni comuni, oggi in pericolo, e della casa comune che dobbiamo costruire con i poveri della Terra ma anche a favore dei deboli del nostro territorio, sempre più emarginati. Noi di Capodarco gettiamo un grido di allarme sulle vecchie e nuove povertà oggi crescenti. Dopo 43 anni di storia al servizio dei disabili, possiamo dire che c’è un blocco, anzi rischiamo di tornare indietro, persino ai vecchi obsoleti istituti. Noi vogliamo invece che con la coscienza nuova di ogni cittadino si vada avanti e sino in fondo al Welfare, un Welfare non assistenziale ma comunitario. Per cui tutti devono essere attori del cambiamento. E le forze del territorio, sia sociali che economiche, devono partecipare. Anche nell’economia va reinventata la vita. Se ora anche la Chiesa dice che bisogna arrivare ad un’economia solidale che rinnovi l’economia del profitto, questo compito immane riguarda tutti, anche le forze sociali ed economiche di un territorio, che devono vivere non solo nella loro facciata, la famosa responsabilità sociale dell’impresa. Quanto lavoro culturale dobbiamo fare per far sì che ciò sia cambiamento sostanziale dell’economia! Ma se non cominciamo dal basso, con la politica del passo dopo passo, non arriveremo al vertice. Questa è la Speranza che Capo-

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darco ha per sè e per gli altri ed è questo il senso del nostro appello. Che cosa Capodarco propone per reinventare insieme la vita? Che cosa Capodarco sta facendo e propone di fare insieme per sentirsi vivi? Lo sta facendo con la realtà di Grottaferrata, con la sua fattoria sociale Agricoltura Capodarco di Via del Grottino, dove c’è una punta avanzata del suo lavoro che affronta la realtà dei disabili e quella dei giovani. Sul piano della disabilità, da noi sempre vissuta e su cui tante sono state le progettualità avanzate, c’è una emergenza scoperta, che si fa sempre più immane, e su cui non si può tornare indietro. E’ l’emergenza terribile, che vivono le famiglie con disabilità, nella loro solitudine, del futuro dei loro figli. Il “dopo di noi, che fine faranno i nostri figli disabili” è il problema emergente che noi di Capodarco vogliamo affrontare (abbiamo creato per questo la “Fondazione Prima del Dopo Capodarco Onlus”) cercando di mettere in sinergia gli Enti Locali, le forze vive del territorio (che sono tante e forti ai Castelli) e le associazioni dei familiari dei disabili con un progetto sperimentale dove la famiglia normale, in una scuola di vita, le forze vive del volontariato si coinvolgano con le famiglie in difficoltà per creare un modello articolato di case famiglia e laboratori sociali del Prima del Dopo e poi diffonderlo ai Castelli. Avrà luogo a Grottaferrata, lo faremo sempre più capire nel suo valore; lo abbiamo chiamato “Casa Milly e Memmo” una coppia, grande protagonista del passato qui a Grottaferrata. Case famiglia a dimensione familiare, laboratori sociali, fattorie sociali si impongono per cominciare ad affrontare queste emergenze del Dopo di noi che angosciano tante famiglie. Il progetto sta prendendo forma, ci sono tante associazioni di genitori coinvolte con noi nel Prima del Dopo. Gli incontri stanno cominciando (vedi l’articolo a fianco, n.d.d.). Aiutiamole. Aiutateci. E’ una svolta per la famiglia come valore di accoglienza, di affidamenti possibili. Capodarco può dare sicurezza e valore all’esperienza emblematica. Gli Enti Locali (già Grottaferrata, Frascati e Lanuvio lo stanno facendo) si devono coinvolgere alla grande, in sinergia con tante forze sociali, ma anche economiche, per realizzare il Welfare Comunitario, una vera riforma del sociale, contro lo spreco di una sanitarizzazione eccessiva e burocratica che spegne la vita. * Fondatore di Capodarco


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L’angolo della storia

PAGINA APERTA

Nell’epoca del computer, il fascino della lettura non muta

di Vincenzo Rufini La Modernità, l’antico neologismo coniato da Charles Baudelaire nel tardo secolo decimo nono, ha dischiuso le porte del progresso all’innovazione tecnologica, la quale ha rivoluzionato il nostro vivere quotidiano ed ha cambiato anche il nostro modo di leggere. Al giorno d’oggi si lavora, si studia, si socializza e ci si diverte in gran parte per mezzo del computer, questo moderno totem entrato così prepotentemente nelle nostre azioni. Ogni cosa la cerchiamo nella piazza di internet, la nuova Agorà. Indubbiamente lo strumento del computer ha ed avrà sempre di più la massima importanza e ci accompagnerà nel nostro viaggio nel futuro. Il piacere immenso, però, che si può provare sfogliando le pagine di un libro non lo potrà surrogare nessun strumento che la tecnica ci mette a disposizione. Oggi, però, questo gesto lo abbiamo quasi dimenticato, alluvionati come siamo dall’informazione elettronica. Il piacere di leggere un libro si accompagna all’altro piacere: quello di esplorare le scansie delle librerie per cercare, in quei depositi dello scibile

umano che sono le biblioteche, i tesori apparentemente dimenticati. Nell’ordine della letteratura vi sono opere che ancora oggi ci possono infondere conoscenza e sapienza pur essendo state vergate in tempi ormai remoti. In quel secolo di giganti che fu l’Ottocento la letteratura svolse un ruolo superiore agli altri campi del sapere e dell’agire umano. I suoi stili che si configurano nel Romanticismo, nel Realismo, nel Naturalismo e nel Decadentismo sono il fiore all’occhiello della cultura tout court. Soprattutto in Francia e in Russia questa esplosione di grazia, di ingegno e di valorizzazione sociale ebbe i suoi prodromi più elevati. In Chateaubriand, in Stendhal, in Madame de Stael, in Alfred de Musset (con il suo celeberrimo “Confessioni di un figlio del secolo”, in cui tratta con somma perizia ed infinita passione lo struggimento nostalgico e lo struggimento amoroso), si torna a valorizzare il sentimento a lungo represso dalla ragione illuministica trionfante. Con l’evoluzione del Romanticismo verso il Realismo, il cui anno di cesura è il 1830 con la pubblicazione del romanzo di Stendhal “Il rosso e il nero”, si va verso l’analisi strutturata della società dell’epoca, i cui fri

ASSOCIAZIONE CULTURALE

“L’OSSERVATORIO” ROCCA DI PAPA

Venerdì 26 febbraio ore 17.00 (Aula Consiliare Rocca di Papa)

Incontro con l’autore: Rosario D’Agata

- presentazione del libro “Il prezzo del coraggio. Enrico Mattei e il cane a sei zampe. Fra mistero e realtà”

Venerdì 12 marzo ore 17.00 (Aula Consiliare Rocca di Papa)

“Una vita tormentata”

- conferenza della dott.ssa Paolini sul Caravaggio, in occasione dei 400 anni dalla morte. La conferenza è propedeutica alla visita alla mostra sul Caravaggio che sarà allestita a Roma presso le Scuderie del Quirinale.

letterari sono i romanzi russi più grandi. I cui autori Dostoevskij, Tolstoi, Babel, Gogol, hanno lasciato una traccia indelebile nel cammino letterario. Paradigmatico di questo nuovo modo, il realismo, di vivisezionare la società è il romanzo di Dostoevskij, “I fratelli Karamazov” in cui viene esposta la disgregazione familiare e il suo mettere in risalto le antinomie della società dell’epoca: ingiusta e crudele. L’ingiustizia che colpisce Dimitri, accusato, seppur innocente, di aver ucciso suo padre e perciò deportato in Siberia; la crudeltà incarnata da Ivan, committente del parricidio, eseguito dal fratellastro Smerdjakov; evidenziano lo sfaldamento di antichi valori e l’affermarsi di una malvagità che procederà di pari passo con l’avanzante modernità fino ad esplodere nel XX secolo con i totalitarismi. Il romanzo incarna anche la bontà riflettentesi in Aliosha, il fratello per bene e retto, il quale opta per la religiosità della vita scegliendo così tra Cristo e la verità, Cristo. Aliosha è l’epitome di un tempo avviato a dover sempre di più fare i conti con il Moderno; lui sceglie di ritirarsi in convento, ma la verità rivelata dovrà sempre di più fare i conti con la razionalità moderna. Grande Dostoevskij che ci lascia un anelito di speranza con la sua affermazione “La bellezza salverà il mondo” facendoci avere fiducia nell’avvenire; e grande, soprattutto, il secolo XIX che ci ha permesso e ci permette con il suo messaggio di abbeverarci alle sorgenti della Letteratura.

Se il denaro svaluta...

il Segno - Febbraio 2010

di Mauro Artibani

Al mercato funziona più o meno così: se un bene risulta scarso, appetito dai più, fa un buon prezzo; se abbondante, tutti sazi, il prezzo scende. Stessa cosa per il denaro: bene idoneo per soddisfare bisogni. Di questi tempi, con i bisogni soddisfatti quel denaro che acquista meno, acquista valore. Quando invece tocca smaltire offerta in eccesso, il credito rifocilla denaro insufficiente per dare corso agli acquisti. Viene così restituito valore a merci altrimenti svalutate, viene svalutato il valore di quel denaro.

Il Produttore fa profitti incongrui; al Consumatore toccano merci in eccesso e credito da restituire; per tutti ricchezza prodotta con il debito. Il denaro, troppo esposto a venti congiunturali, che alterano le misure, mal misura il valore delle merci. Per uscire dal guado occorre ancorare la resa del portafoglio su fondali più stabili. Se il denaro incorpora la fatica del lavoro, occorsa per guadagnarlo, divenendo unità di misura del valore-lavoro, si avrà più attenzione nello spenderlo ed un impiego più redditizio. Per approfondire il tema: PROFESSIONE CONSUMATORE Paoletti D’Isidori Capponi Editori - Marzo 2009

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il Segno - Febbraio 2010

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 dicembre 2009 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 15.771 (maschi 7.829; femmine 7.942).*

ROCCA DI PAPA

Cemento armato per l’ex convento di Monte Cavo *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282

L’annunciato restauro sta diventando un’aggiustata alla buona di Andrea Sebastianelli Il 13 luglio scorso, con grande soddisfazione, annunciavamo i lavori di “consolidamento e restauro” dell’ex convento di Monte Cavo da parte della Ida (la società proprietaria della vetta) dopo il crollo del dicembre 2008 che interessò una parte consistente dell’edificio che, ricordiamolo, è classificato come monumento nazionale. Nelle settimane scorse, durante le nostre periodiche visite per verificare l’andamento dei lavori, abbiamo visto che a sostegno della parte crollata invece di adoperare materiali confacenti alla struttura, come consigliato (o meglio, imposto) sia dalla Sovrintendenza ai Beni Architettonici sia dai tecnici chiamati a periziare la

tenuta del convento nel corso degli anni (tra cui l’Arch. Abbati nel 1982), venivano preferite vere e proprie colate di cemento armato. Una scelta sicuramente più facile dal punto di vista tecnico e pratico ma poco idonea al termine di “restauro” scritto sulla tabella dei lavori. Vorremmo chiedere all’Arch. Marco Setti, per il quale avevamo speso parole di apprezzamento per il suo lavoro e le sue competenze, come si concili l’utilizzo di cemento armato con una struttura realizzata con i classici materiali edili. Più che recupero o restauro bisognerebbe parlare

Sopra e a destra: le colate di cemento armato nell’edificio monumentale. A lato: l’Arch. Marco Setti. In alto: la tabella dei lavori dell’ex convento in cui si parla di restauro

a questo punto di “lavori tanto per sistemare il sistemabile”... insomma, alla buona. Sorprende però che la Sovrintendenza rimanga in silenzio di

Quale informazione?

Non si capisce però perchè, quando questa nobile causa viene circoscritta nella nostra cittadina, scatta una grande contraddizione. Mi spiego: il Comune di Rocca di Papa mensilmente pubblica e distribuisce (con i soldi di tutti i cittadini) un giornale che titola “Comune Informa” totalmente elaborato e gestito dal partito che governa la città mettendo in inequivocabile evidenza un’anomalia: da una parte si partecipa alla manifestazione nazionale per evitare lo strozzamento dell’informazione, dall’altra si usa un giornale mensile locale (ribadisco con i soldi dei cittadini) dando l’opportunità di pubblicare articoli o interviste soltanto ai sostenitori dell’attuale Giunta, fornendo di fatto solo un’informazione di parte. Nell’ultimo numero del giornale sopra

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

citato, ho letto un’intervista rilasciata dal presidente del Centro Anziani il quale sosteneva che tutto funzionava a perfezione nella nuova struttura, probabilmente ha una visione parziale (o di parte) di quello che pensano gli anziani, sarebbe interessante ed opportuno sentirli tutti anche quelli penalizzati dopo l’ingiustificata chiusura del centro anziani di Viale Silvio Spaventa punto di riferimento del centro storico. La critica trova giustificazione dal fatto che una cittadina che si è consistentemente allargata ed ha aumentato fortemente la demografia, avrebbe, a mio avviso, ma penso anche di altri, la necessità di aprire un nuovo Centro per poter mettere in condizione tutti gli anziani di poter trascorrere il proprio tempo libero in una struttura comunale invece di es-

fronte a quanto sta avvenendo a Monte Cavo, anche in considerazione che sulla vicenda pende un’inchiesta della Procura di Velletri.

sere costretti a girovagare nella piazza principale del paese. Prendo spunto, visto che siamo in tema di proposte, per avanzarne altre due: verificato il consistente e conclamato aumento demografico, sarebbe opportuno, ed a mio avviso giusto, aprire nel quartiere Campi d’Annibale un ufficio postale e una sede di una banca per evitare una miriade di spostamenti che avrebbero come effetto benefico una minore presenza di mezzi di locomozione e quindi meno inquinamento e il decongestionamento fisiologico di Piazza della Repubblica. Gennaro Spigola N.B. sulle proposte avanzate è mio intento e spero anche di altri, iniziare una petizione popolare.


ROCCA DI PAPA Negli ultimi dieci anni il recupero del centro storico è rimasto solo sulla carta

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il Segno - Febbraio 2010

E’ ora di mettere in cantiere un progetto concreto per il nostro futuro

Via Gramsci, negozi chiusi e strada “impalettata”

di Sergio Rasetti I risultati della direzione amministrativa degli ultimi 10 anni li abbiamo sotto gli occhi. I giudizi non possono che essere controversi. La storia di chi vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto si ripete inevitabilmente. L’unica cosa da fare è di affrettarsi a scegliere un progetto di medio termine 5-8 anni sul quale lavorare concretamente con la responsabilità e l’impegno di tutta la classe politica locale nei Consigli: Comunale, Provinciale e Regionale a prescindere dai ruoli di governo o

opposizione ricoperti, mentre quella imprenditoriale e artigianale dovrà fare la propria parte. I progetti di opere pubbliche approvati e in parte realizzati in questi anni, sono importanti, ma da soli non sono sufficienti a far intravedere l’inversione di rotta nel campo della necessaria capacità di accoglienza di turisti e residenti. Occorrono iniziative nel campo culturale, artistico e sociale indispensabili per i residenti e ospiti, soggetti senza i quali ogni discorso di rinascita sarebbe impossibile. Con gli amici de “il piccolo Segno” da tempo si ragiona sul che fare per il centro storico, divenuto il vero e proprio

tallone di Achille di Rocca di Papa. La descrizione del presente non è necessaria perché tutti, cittadini, amministratori, politici, operatori in ogni campo sociale e civile la conoscono bene. E’ sul centro storico che bisogna subito intervenire e per questo facciamo una proposta concreta alla classe dirigente da discutere al più presto con tutti. Attivando tutte le procedure possibili bisognerebbe reperire fondi per cofinanziare insieme ai privati cittadini interessati, iniziative nel campo della ricezione turistica. In particolare per l’apertura di un numero adeguato di bed and breakfast (8–12) nel centro storico che potrebbe diventare un centro di attrazione internazionale per questo tipo di turismo servendosi della rete internet fondamentale per l’informazione (le proposte di alcuni commercianti “illuminati” le potete leggere in questa stessa pagina). La sistemazione e la messa in rete di un certo numero di appartamentini del centro destinati a studenti attiverebbe una frequentazione del paese di giovani di altre province italiane e straniere. L’apertura di punti ristoro di ogni tipo, le fraschette di Ariccia fanno scuola, riattiverebbe la corrispondente frequenta-

L’allarme e le proposte dei commercianti

Dire che il degrado in cui versa il centro storico è sotto gli occhi di tutti sembra una frase retorica e noiosa... purtroppo la realtà è proprio questa. Forse è ora di rimboccarsi le maniche e dare vita ad un progetto serio, possibile e reale. I pochi commercianti del centro storico cercano di “resistere” a una duplice difficoltà: degrado e abbandono del quartiere e crisi economica generale. Come commercianti proponiamo di dar vita ad una sorta di “albergo diffuso” con l’obiettivo di recuperare turisticamente case e borghi ristrutturandoli e mettendoli in rete. L’albergo diffuso può essere definito come un albergo orizzontale situato nel centro storico, con camere e servizi dislocati in edifici diversi, seppure vicini fra loro.

Si sollecita l’amministrazione comunale ad eseguire opere strutturali relative alle strade, alle facciate e all’arredo urbano creando così le condizioni per la realizzazione di tale progetto. Tempo fa girava voce di possibili fondi regionali finalizzati alla realizzazione di micro parcheggi. Ad oggi i paletti sembrano essere stati l’unica possibile soluzione per l’amministrazione per risolvere il problema della viabilità. Secondo noi è stato il colpo di grazia per le attività commerciali nonchè per i cittadini del centro storico. Vorremmo vedere l’impegno dei nostri amministratori per la realizzazione di Istituti

zione per motivi gastronomici. Una rete di “cantine” adattate a “studi d’arte” e attività “artigianali” per i nostri numerosi concittadini amanti di pittura, scultura e altri indirizzi, arricchirebbe la vita cittadina e l’attrazione del visitatore. La decisa ripresa dell’interesse per i murales con il restauro di quelli già realizzati e l’inizio di una nuova stagione di arricchimento numerico, renderebbe possibile lo stabilirsi di un rapporto di collaborazione artistica e culturale con altri paesi di murales e una convenienza reciproca anche di carattere turistico e sociale. Rocca di Papa paese dell’ambiente, dell’arte, della cultura e dei murales, della funicolare e dei roccheggiani che si vogliono dar da fare, non contrasterebbe di certo con il piano regolatore approvato che dovrà essere gestito sotto un costante e rigido controllo senza mai più fughe edificatorie come quelle intraprese nel recente passato. Una classe politica all’altezza del compito non aspetta tornate elettorali per intraprendere le iniziative più opportune e noi de “il piccolo Segno” vogliamo soltanto sollecitarla perché non si tralasci alcun tentativo di far rinascere il nostro paese.

Professionali di tipo alberghiero, estetico, agrario, ecc. che dia la possibilità ai giovani roccheggiani e dei paesi limitrofi e alle loro famiglie di conoscere e frequentare questo meraviglioso paese che non merita di morire agonizzante. Eppoi è urgente dislocare i vari uffici pubblici in luoghi diversi del centro così da rilanciare la vivibilità e la fruizione dei servizi generali in vari settori del territorio. Abbiamo raccolto gli aggettivi che descrivono lo stato d’animo dei commercianti e abitanti del centro storico: preoccupato, demoralizzato, demotivato, triste, sconfortato, inc....to! In due parole: “paese fantasma”. I commercianti del Centro Storico


11 ROCCA DI PAPA Il 25 febbraio presso l’aula consiliare si parlerà dei problemi del centro cittadino il Segno - Febbraio 2010

Il Comitato Centro Storico convoca i cittadini per parlare del quartiere “Cose mai viste” sbarca al Vivaro

su scritto “affittasi” o “cedesi attività”, sono innumerevoli. Troppi da essere delle coincidenze o dei casi isolati. La VI edizione di “Cose La domanda che mai viste” (gli appuntatutti ti ripetono è menti per conoscere il sempre la stessa: territorio promossi dal che cosa si può Parco dei Castelli Rofare per risollevare mani che si terranno dal le sorti del primo 14 febbraio al 18 luglio) quartiere roccheg- vede alcune interessanti giano? Le risposte, visite guidate a Rocca di a seconda dei Papa. punti di vista, po- Il primo appuntamento trebbero essere è per domenica 28 febmolte o poche. Il Segno da anni braio con il titolo “An- L’Osservatorio si sta interrogando su questi tica cucina contadina: il del Vivaro temi nella speranza di suscitare pane” che si terrà alla Frazione del Vivaro presso interesse e attenzione. Il nostro l’Osservatorio Astronomico “Fuligni”. I parteciSergio Rasetti più volte ha panti (è previsto un contributo di 3 € ciascuno) paravanzato proposte (lo fa anche tiranno alle 9.30 dall’Osservatorio alla scoperta di in questo numero) dopo aver storie e curiosità sull’alimento base della nostra cuascoltato, dialogato e discusso cina. Al Vivaro, infatti, si usa ancora fare il pane con commercianti, cittadini e come una volta. I partecipanti potranno imparare le politici locali. Nessuno ha mai tecniche per prepararlo e provare a farlo direttaraccolto i suoi inviti. Per inca- mente. pacità, per disattenzione o Il secondo appuntamento è per sabato 6 marzo. forse solo per disinteresse. Si tratta di “Incontri ravvicinati con il cielo” e, Adesso finalmente qualcosa ancora una volta, luogo dell’incontro sarà l’Ossembra muoversi e l’iniziativa servatorio del Vivaro. Alle ore 18.30 i partecipanti presa dal Comitato di Quartiere cominceranno il loro fantastico viaggio alla scopotrebbe avere il merito di far perta dei segreti del cielo, individuando pianeti e uscire allo scoperto almeno le costellazioni del sistema solare. Sono richieste tante cose che non vanno, ri- scarpe da treking e giacca a vento. maste per troppo tempo argomenti tabù, difficili da far digerire ai politici che danno l’impres- svuotato dei servizi essenziali, delle sione di non sapere dove mettere le mani scuole, delle farmacie, delle Poste”. Ecco, per interrompere il declino di questa fetta forse questo potrebbe essere un primo di Rocca di Papa. utile passo: fermare quei progetti scelle“Il centro storico deve diventare la prima rati che hanno portato ogni cosa fuori dal grande priorità dell’amministrazione co- centro cittadino. munale -dice Sandro Guidi- rivedendo Ma la domanda finale è: siamo ancora in quelle scelte che vorrebbero un quartiere tempo?

La sede del Comitato di Quartiere e il Presidente Sandro Guidi

di Daniela Di Rosa Commercio, qualità della vita, servizi, viabilità, uffici pubblici e turismo. Sono questi molto probabilmente i temi intorno ai quali si troveranno a discutere nell’aula consiliare di Corso Costituente il prossimo giovedì 25 febbraio alle ore 17.30 i cittadini, i commercianti e l’amministrazione comunale. Convocati con urgenza dal Comitato di Quartiere Centro Storico che così ha deciso di affrontare i problemi coinvolgendo direttamente tutti i soggetti interessati. “La finalità -ci dice Sandro Guidi, Presidente del Comitato promotore- è quella di stabilire un percorso condiviso da tutti, teso a risolvere le numerose questioni rimaste aperte da troppo tempo e da cui dipende il recupero e il rilancio del centro storico. Un argomento non più rimandabile”. Un centro storico che oggi appare immobile di fronte ai cambiamenti che stanno mutando la natura stessa delle città. Un quartiere in cui il commercio sembra aver intrapreso il cosiddetto viale del tramonto. Da via Gramsci, passando per piazza Garibaldi, poi il Duomo e infine percorrendo in discesa l’intero Corso principale del paese, le serrande abbassate e i cartelli con

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Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi

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di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6

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Antipasto di mare misto (cotto e crudo) Primi piatti Brodo arzille broccoli con pane tostato - Ravioli ripieni di salmone e mozzarella in salsa rosa - Risotto alla crema di scampi Secondi piatti Arrosto misto di pesce (orata, palombo o tonno, calamaro, gamberi, ecc.) Frittura di calamari Contorni Patate al forno - Insalata Sorbetto al limone A MEZZANOTTE Lenticchie con cotechino - Spumante - Dolci natalizi

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Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Stampa locale pubblica e privata

di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

SEGUE A PAGINA 8

LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

Albert Einstein

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti

Studi d’Arte

P.C.R. la farsa continua

Solo debiti e niente turisti

A pagina 8

Allarme Centro Storico

Un residente ci scrive che...

A pagina 9

P o r c e l l a n a b ia n c a

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AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

A pagina 8

Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

A pagina 9

Studi

d’Arte

Porcellana bianca

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Nu o vi c o r si a r t is t ic i

Pittura su porcellana, ceramica, tela e legno - Mosaico Disegno dal vero - Trompe l’oeil accademico - Cuera seca

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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

informazione e cultura

Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano

Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.

Paolo Borsellino

Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello

di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12

A Monte Cavo

Alle pagine 8 e 9

informazione e cultura

Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

Dopo lo scempio

A pagina 10

A pagina 14

Porcellana bianca

Urbinelli

N u ov i c o r s i a r t i s t i c i

Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa

Sindaci e Parco A pagina 8

di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.

Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare

PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19

A pagina 15

Parla Don Franco

“Vicini agli emarginati”

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

Mons. Martinelli nuovo Vescovo

Alle pagine 12 e 13

Fondi Regionali

Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte

Festa dei 100 anni

La nipote di M.S.De Rossi

No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...

mensile indipendente di attualità,

Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.

A pagina 11

Porcellana bianca

Urbinelli

N u o v i c o r s i a r t is ti c i

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Alberto Camus

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

Onna dopo il terremoto

L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

13 luglio

2008

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapaLa parte crollata del Convento cità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

ALL’INTERNO IL SUPPLEMENTO DELLA “RETE DI GIORNALISTI E SCRITTORI ANITIMAFIE DI ROMA E PROVINCIA”

Nuove regole per le elezioni comunali?

Villa Vecchia

Rocco Molè

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Tra le novità introdotte nella Legge Finanziaria 2009 vi è la riduzione del numero di Consiglieri Comunali e Assessori. Una mini-rivoluzione che, se confermata, potrebbe scompaginare gli attuali equilibri locali. Vediamo che cosa succederebbe a Rocca di Papa. Attualmente, il Consiglio Comunale è composto da 20 Consiglieri e la Giunta è formata da sei assessori più il Sindaco. Con la riduzione del 20%, prevista dalla Finanziaria, il numero dei Consiglieri passerebbe dai 20 di oggi a 16 mentre gli assessori dagli attuali sei a quattro. Anche alla Provincia di Roma il numero degli assessori sarebbe ridotto di 1/5 dei Consiglieri eletti. Con l’introduzione di quanto previsto, le liste elettorali del nostro Comune saranno composte dai 12 ai 16 candidati: quindi di fatto diminuiranno i posti in lista e, di conseguenza, la “concorrenza” interna alle liste. In particolare per i Consiglieri di maggioranza significa che anziché 12, ne entreranno in Consiglio 10. Da quanto detto sinora, ovvero che dalla diminuzione dei Consiglieri eletti ne conseguirà anche una diminuzione del numero di posti per i candidati nelle liste elettorali ma sostanzialmente anche una minore concorrenza interna, si potrebbe ragionevolmente prevedere un aumento del numero di liste che si presenteranno alle elezioni comunali anche se, con il nuovo meccanismo, vedranno alzarsi il quorum per far eleggere i propri candidati.

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Alberto Camus

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

Dopo il sequestro dell’Hotel Villa Vecchia di Monte Porzio non si può più far finta di niente

Strutture scolastiche,

AL CENTRO DEL GIORNALE

Lavori in un impegno premiato forte ritardo A pagina 8

Ripetitori radio-tv

La lettera dei “Campi”

A pagina 10

Edificazioni al Vivaro

Ecco il piano del Comune

_t itÄÄx \ÇvtÇàtàt A pagina 14

Via Palazzolo, 52 Rocca di Papa

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L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

informazione e cultura

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alle Autorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9 La parte crollata del Convento

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

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Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

L’omicidio Molè

Nuova sede municipale

PICCOLO

PICCOLO

Quando si accendono i roghi, mettiti sempre dalla parte della strega, anche a rischio di salire sul rogo con lei. Indro Montanelli

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

Anno IX, n. 1 - Gennaio 2010

di Andrea Sebastianelli

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Nuovi cors i arti sti ci

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mensile indipendente di attualità,

Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo

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mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

PICCOLO

informazione e cultura

PICCOLO

Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.

PICCOLO

mensile indipendente di attualità,

PICCOLO

La task-force del Comune

Studi

Enzo Biagi

PICCOLO

Dissesto idrogeologico

di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10

Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.

PICCOLO

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Lettera sulla nostra scuola

Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

!

PICCOLO

SEGUE A PAGINA 8

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

32 PAGINE

PICCOLO

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009

PICCOLO

Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

Albert Einstein

PICCOLO

informazione e cultura

Buon Natale

d

mensile indipendente di attualità,

PICCOLO

PICCOLO

il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Mafiopoli Verità E’crollato! Il Silenzio! azioni Specul ‘Ndrangheta L’inchiesta nascoste ...ai Castelli LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

20 glio 13 lu

08

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! _t itÄÄx \ÇvtÇàtàt - Via Palazzolo, 52 - Rocca di Papa - Tel. 06.949.76.00

Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19

Pittura su porcellana, ceramica, tela e legno - Mosaico Disegno dal vero - Trompe l’oeil accademico - Cuera seca

Porcellana bianca delle migliori marche

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SEGUE A PAGINA 9

Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6

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SEGUE A PAGINA 3

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Alle pagine 5 e 11

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Alle pagine 6 e 7

SEGUE A PAGINA 8

A pagina 17

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19

SEGUE A PAGINA 5

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

A pagina 6

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!

SEGUE A PAGINA 3

Alle pagine 5 e 11

Alle pagine 6 e 7

SEGUE A PAGINA 8

A pagina 9

SEGUE A PAGINA 5


ROCCA DI PAPA Com’è cambiata nel 2009 la popolazione roccheggiana. 1600 gli stranieri regolari

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il Segno - Febbraio 2010

827 nuovi cittadini nell’ultimo anno per una popolazione vicina ai 16 mila

di Paola Gatta I dati che presentiamo nelle tabelle a lato sono un quadro reale e concreto della nostra cittadina. Ci permettono di comprendere meglio chi siamo e dove stiamo andando. Ormai Rocca di Papa si avvia a varcare la soglia dei 16 mila abitanti, un numero che pone interrogativi sulla qualità dei servizi resi (rifiuti, acqua, trasporti, ecc.) rispetto alla qualità della vita effettivamente vissuta. Solo nell’ultimo anno abbiamo avuto oltre 800 nuovi cittadini che hanno scelto Rocca di Papa come loro paese di residenza. Di questi 600 sono arrivati da altri Comuni italiani e 217 dall’estero. Altro dato interessante è che il divario fra uomini e donne si sta sempre più attenuando. L’ex sesso debole è superiore per circa 100 unità ai maschietti. Anche il dato sui nati e sui morti è incoraggiante perchè Rocca di Papa a fronte di 185 nuovi bebè (99 maschi e 86 femminucce) ha avuto 113 concittadini passati ad altra vita. Segno che siamo una popolazione fertile, grazie soprattutto ai cittadini stranieri. Per quanto riguarda le fasce d’età, la popolazione posta fra i 31 e i 60 anni è quella più numerosa superando quota 7.500. Ma siamo anche un paese piuttosto giovane con 5.244 residenti fra gli “zero” e i 30 anni. Un dato questo che se confrontato con gli ultra sessantenni (fino ai 99 anni) che sono quasi 3 mila, non fa comprendere l’assenza di politiche dedicate e rivolte essenzialmente ai giovani da parte dell’amministrazione comunale, mentre la maggior parte dei servizi riguardano quasi solo la popolazione anziana. Contraddizioni del nostro tempo. Sul fronte dei cittadini migranti (comuni-

Come siamo cambiati nell’ultimo anno

residenti al 01.01.09 residenti al 31.12.09 nati nel 2009 morti nel 2009 nuovi iscritti ‘09

totale 15.307 totale 15.771 totale 185 totale 113 totale 827

maschi 7.589 maschi 7.829 maschi 99

femmine 7.718 femmine 7.942 femmine 86

maschi 52

femmine 61 da altri comuni dall’estero 610 217

La popolazione per fasce d’età

da 0 a 18 anni da 19 a 30 anni da 31 a 60 da 61 a 80 da 81 a 99*

totale 2.962 totale 2.282 totale 7.529 totale 2.459 totale 539

maschi 1.521 maschi 1.195 maschi 3.711 maschi 1.200 maschi 202

femmine 1.441 femmine 1.087 femmine 3.818 femmine 1.259 femmine 337

* Le più anziane sono due signore di 99 anni.

I cittadini di altre nazionalità iscritti all’anagrafe al 31 dicembre 2009 totale 1.608

maschi 771

femmine 837

Provengono da 73 Paesi, ecco i gruppi più numerosi Romania.....683

Filippine........17

Albania.......102

Regno Unito.16

Polonia.......113 Moldova.......98

Egitto............96

Ucraina.........53

Macedonia....53

Sri Lanka......17

Bulgaria........11

Cile................11

Germania......14 Tunisia..........14

Francia..........26 Montenegro..13 Perù..............22

Stati Uniti......12

Argentina......17

El Salvador...10

Brasile..........19

Nigeria..........12

Dati gentilmente forniti dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Rocca di Papa ed elaborati da Sergio Rasetti

tari ed extra-comunitari), quelli regolari sono oltre 1.600 (con la prevalenza di donne). Tra i Paesi presenti si evidenzia il dato dei rumeni che sono 683, diventando la prima comunità dopo quella degli italiani. La seconda nazione più rappresentata è quella polacca con solo 113 residenti. Anche qui, malgrado il dato, po-

litiche a sostegno del dialogo e della conoscenza reciproca da parte del Comune se ne contano davvero poche. L’integrazione e il dialogo sono le sole politiche sociali in grado di creare una società coesa e affiatata in grado di guardare con maggiore fiducia al futuro. E’ tempo di andare oltre le semplici parole.

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n.

di ANDREA SEBASTIANELLI «Io non sono uno che farfuglia. Non do opinioni. Dico che quella storia non è finita perché lo so. Basta andare a cercare chi ne è uscito alla grande quindici anni fa». Con queste parole l’ex componente della Banda della Magliana, Antonio Mancini (chiamato negli ambienti criminali romani “Nino l’accattone”), ha lasciato intendere che quella banda non ha mai smesso di operare ma è tutt’ora attiva. «La Banda della Magliana ha usato e continua ad usare i soldi di chi è morto e di chi è finito in galera. E non ha più bisogno di sparare. O almeno, di sparare troppo spesso». Queste dichiarazioni Antonio Mancini le ha rilasciate al giornalista di Repubblica Carlo Bonini che lo scorso 4 febbraio ha presentato un’inchiesta esclusiva basata, oltre che sulle dichiarazioni di “Nino l’accattone”, sui convincimenti di Lucia Lotti, il magistrato che per 15 anni si è occupato delle vicende della Banda della Magliana arrestando il presunto boss Nicoletti, e sulle indagini del Comandante del Nucleo Provinciale dei Carabinieri di Roma, Vittorio Tomasone. In realtà dichiarazioni di questo tipo Antonio Mancini le rilasciò anche nel 2008.

Continua in VII pagina

supplemento al n. 2 - Febbraio 2010 de “il Segno”

il Segno

il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

I furbetti della

‘Maglianella’,

il ritorno?

Le dichiarazioni di “Nino l’accattone” riaccendono i riflettori sulla Banda della Magliana. Ma oggi la Banda esiste ancora o si tratta di altro?

135 MILIARDI DI EURO PER LA MAFIA SPA IL XII RAPPORTO DI “SOS IMPRESA” HA SCOPERCHIATO GLI INTERESSI DIFFUSI DELLE MAFIE IN ITALIA, CHE REALIZZANO OGNI ANNO AFFARI PER 135 MILIARDI DI EURO, LA PIU’ GRANDE AZIENDA DEL PAESE. DROGA, RACKET, ESTORSIONI, INVESTIMENTI FINANZIARI E CONTROLLO DEGLI APPALTI PUBBLICI. ECCO I SETTORI IN CUI LE MAFIE SONO PADRONE. E NEL LAZIO NON C’E’ DA STARE ALLEGRI.

Andrea Rasetti in IV e V pagina

Il Treno del Risveglio, un viaggio criminale

PARTE DA VILLAROSA IL NOSTRO TRENO SEGUENDO LA SCIA DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA CHE PERCORRE IN LUNGO E IN LARGO L’INTERA PENISOLA ITALIANA, DANDOCI L’IDEA CHE “L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SULLE ILLEGALITA’ DIFFUSE”. UN VIAGGIO INASPETTATO CHE COINVOLGE TUTTI. NESSUNO PUO’ RITENERSI ESCLUSO. Ettore Zanca in II e III pagina


Viaggio inaspettato sul “treno del risveglio” di ETTORE ZANCA Sono molto impulsivo, come tutti i meridionali. In positivo denota generosità, in negativo mancanza di autocontrollo. Per questo lotto col mio temperamento continuamente. Dopo molti anni e in piena paternità, sto imparando a tollerare le grettezze quotidiane e le meschinità. Tuttavia nel vasto campionario di fenomeni che incontro, vorrei segnalare non senza urticarmi, la gente che ironizza o travisa sulle mie origini palermitane. Dopo accurati studi li ho distinti in tre categorie. Il buontempone, il finto colto e il peggiore di tutti. Il sociologo.

IL BUONTEMPONE, IL FINTO COLTO E IL SOCIOLOGO

Il primo tipo crede di essere spiritoso, prendendo in giro in maniera sguaiata il mio dialetto esclamando “minchia palemmo” a tutto spiano o domandandomi dove nascondo la lupara (magari l’avessi, a volte penso da pacifista!), il secondo invece appurate le mie origini esclama estasiato “ah Palermo, Sicilia Camilleri”, dopodiché mi inonda di termini improbabili appresi nei romanzi del sommo scrittore, per saggiare la sua preparazione. Il sociologo è la vera bestia. Perché è trasversale, difficilmente riconoscibile, ma è il peggiore, parte lodando la Sicilia e poi colpisce classificandoci irrimediabili mafiosi, spesso ama collocarsi nel centro-nord e parla dei suoi luoghi come di posti dove si lavora e si è onesti. È proprio il Segno

al sociologo che mi rivolgo, invitandolo a un rilassante viaggio sul treno del risveglio, un treno che non ferma alla stazione dei luoghi comuni, che parte dall’ombelico della Sicilia, un paesino che si chiama Villarosa, uno dei centri minerari ingialliti dallo zolfo, la prima fonte di ricchezza della criminalità organizzata in Sicilia.

IL TRENO DI VILLAROSA (ENNA)

Il treno è proprio lì, un museo creato da un uomo che ha raccolto la memoria delle prime zolfatare, narrando della sofferenza di chi restava e ci moriva o partiva per il nord per farsi apostrofare “terrone”. Da lì si parte, per capire quanto il cancro della criminalità abbia attecchito. Molti dei viaggiatori del treno del risveglio, pensano a un viaggio relativamente breve, pensavano di vedere solo Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, terre per eccellenza pregne di criminalità che vi fa affari. Eppure il treno prosegue, il panorama cambia la locomotiva non si ferma. Varca i confini delle regioni dove è fin troppo scontato parlare di criminalità. Il sociologo diventerebbe viola a pensare che anche in Molise e Umbria si parla di forti contaminazioni mafiose negli appalti pubblici, di speculazione edilizia e di traffico di droga, allarmi sottovalutati, come del resto lo sono in Abruzzo,

crocevia di riciclaggi, appalti su cui mangiare, traffici di droga in un asse italo-albanese, adesso anche la tavola apparecchiata degli appalti post-terremoto, l’usura e le contaminazioni della politica. La stazione del Lazio per il treno è quasi tappa obbligata, per ricordare a tanti che forse certe organizzazioni nate sul territorio romano, non erano episodiche ma ben radicate. Tanto da potersi permettere di contrattare con la mafia e la camorra. Ma anche in urbanistica e appalti, c’è un alto tasso di criminalità. Facciamo tappa in Emilia, forse lo stupore diventa

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

Il treno-museo di Villarosa

paura, abbiamo varcato di parecchi chilometri le stazioni dove è normale parlare di illegalità. Parecchie confische di immobili e di aziende con forte contaminazione mafiosa, la quarta regione d’Italia in ordine di importanza nei provvedimenti di questo tipo. Proseguiamo, lo sguardo del sociologo forse è meno sicuro, avverto fantasmi tra le sue pupille, ci avviciniamo al Veneto, ma proseguiamo molto lentamente, per richiamare alla memoria la famosa mala del Brenta, una organizzazione con forti canali di comunicazione criminale con le cosche del sud, ma nata e

febbraio 2010 - n.

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il Segno

II

Dal piccolo paese di Villarosa inizia il viaggio di Ettore per capire quanto il cancro della criminalità abbia attecchito in tutta Italia. Nessuno si senta escluso


UN’ITALIA FONDATA SULLA CRIMINALITA’

MOLISE Edilizia. ABRUZZO Usura, traffico di droga, rifiuti, edilizia, appalti pubblici. EMILIA ROMAGNA Traffico di droga, appalti nell’edilizia. VENETO Mala del Brenta (o Mafia del Piovese) nata con i soggiorni obbligati di noti esponenti mafiosi. Traffico di droga, estorsioni. PIEMONTE Traffico di droga, estorsioni, bische clandestine. VALLE D’AOSTA Traffico di droga, estorsioni, bische clandestine. LIGURIA Gestione dei rifiuti, gioco d’azzardo, riciclaggio denaro sporco, traffico di droga (Camorra, ‘ndrangheta, Cosa Nostra, Sacra Corona Unita). LAZIO Traffico di droga, edilizia, controllo appalti pubblici, ristorazione, riciclaggio denaro sporco. UMBRIA Riciclaggio denaro sporco, edilizia, appalti pubblici, ristorazione. LOMBARDIA Movimento terra e scavi, edilizia, appalti pubblici, traffico

PIEMONTE

LOMBARDIA

LIGURIA

VENETO

EMILIA

UMBRIA

LE COSCHE CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI ROMA

‘Ndrangheta ‘Ndrina Gallace – ‘Ndrina Serpa – ‘Ndrina del Locale di Sibari – ‘Ndrina Morabito-BruzzanitiPalamara – ‘Ndrina Mollica – ‘Ndrina Alvaro – ‘Ndrina Mancuso – ‘Ndrina Longo-Versace – ‘Ndrina Gligora – ‘Ndrina Barbaro – ‘Ndrina Perna-Pranno – ‘Ndrina Piromalli – ‘Ndrina Mammoliti – ‘Ndrina Carelli-Tripodoro – ‘Ndrine del Locale di Marina di Gioiosa Ionica – ‘Ndrina Commisso – ‘Ndrina Franze – ‘Ndrina Marando Cosa Nostra Famiglia dei Barcellonesi – Famiglia dei Caruana-Cuntrera-Vella-Corleonesi – Famiglia Santapaola – Famiglia Cammarata – Famiglia Madonia – Famiglia di Porta Nuova – Famiglia Priviteri – Famiglia di San Lorenzo – Famiglia Rinzivillo – Famiglia Rimi-Badalamenti – Famiglia Ribisi (Calafata-Farruggio) Camorra Clan Senese – Clan Stolder – Ex Clan Alfieri – Clan Moccia – Clan Cozzolino – Ex Clan Zaza – Clan Fabbrocino – Clan Anastasio – Clan Veneruso

di droga. FRIULI VENEZIA GIULIA

BASILICATA

Villarosa

SICILIA

di ROMA e PROVINCIA

Estorsioni, usura, traffico di droga.

molte aziende sono “contaminate”. In Lombardia la mafia non esiste, lo pensano in tanti, forse anche gli abitanti dei palazzi dell’hinterland, in gran parte costruiti da cosche mafiose, ma anche riciclaggio di denaro, droga e prostituzione. Col tempo il territorio è stato diviso tra varie organizzazioni criminali. Equamente ma non fraternamente. Il sociologo scende dal treno, va a casa sua. Adesso forse nella sua villetta con giardino, cane e box annessi, guarderà la villetta accanto, forse si chiederà chi ci abita, sentendo forte l’alito di qualcosa che pensava fosse assente nella sua bella pianura. Bella terra la Sicilia, calda e stranamente uguale alla Lombardia. Ma senza nebbia. Buon viaggio al prossimo frequentatore di stazioni di luoghi comuni. Ettore Zanca

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il Segno

III RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

PUGLIA

CALABRIA

Infiltrazioni nel calcio. TRENTINO ALTO ADIGE

Villarosa

MOLISE

CAMPANIA

dati dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio

cresciuta sul territorio, operante nel Veneto, utilizzava in gran parte il canale dello smercio di carni e degli autotrasporti. Definita per importanza la quinta mafia, divisa i mandamenti operanti ognuno in una città, Venezia compresa. Eccoci in Piemonte dove imperano usura, speculazione edilizia, appalti truccati, la criminalità opera in competizione con organizzazioni anche di etnia straniera. La Liguria è classificata persino dalla Dia, a forte contaminazione mafiosa, con omicidi e scommesse clandestine, la regione è fondamentale come crocevia di molti traffici illeciti, droga in primis. Impera anche la speculazione edilizia. Sanremo è una delle tappe, qui i giocatori d’azzardo perdendo spesso, finanziano direttamente le organizzazioni criminali, sempre come sostiene la Dia, il Segno

LAZIO

ABRUZZO


IV

di ANDREA RASETTI Con i suoi 135 miliardi di euro di fatturato ed un utile che sfiora gli 80 miliardi nel 2009, è il più grande gruppo imprenditoriale e finanziario Made in Italy e si colloca fra le prime 15 multinazionali al mondo per giro di affari: è Mafia SpA, e le sue azioni sono distribuite fra Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita e Basilischi, la “quinta mafia” nata a Potenza nel 1994 con l’aiuto e la protezione dei calabresi. Questa la sintesi economica del XII rapporto di “SOS Impresa”, associazione antiracket nata nel 1991 a Palermo e oggi presente su tutto il territorio nazionale. Mafia Spa non risente della crisi economica, anzi è proprio la crisi a rafforzare e ad ampliare i suoi affari: il settore dove si riscontra la maggior crescita è quello dell’usura, che nel 2009 ha raggiunto un giro d’affari per 20 miliardi di euro con 200 mila imprese colpite. L’usura è per le organizzazioni criminali un settore di grande importanza e non solo per il ritorno economico delle somme prestate, ma per i beni e le aziende che passano di proprietà a Mafia Spa. E’ infatti molto difficile, se non impossibile, che l’imprenditore, una volta entrato nel giro di prestiti illegali, riesca ad uscirne: molto più spesso è invece costretto a cedere le sue attività legali, che diventano veri e propri centri per il riciclaggio di denaro deri-

R E T E

A N T I M A F I E

SOS IMPRESA ha presentato il XII Rapporto sull’influenza delle mafie nel mondo degli affari

Mafia Spa, 135 miliardi di buoni affari UN BILANCIO IN ATTIVO PER 78,45 MILIARDI DI EURO ATTIVITA’

€ 68,27 Tasse mafiose € (racket, usura) 24,00 Attività predatoria € (furti, rapine, truffe) 1,00 Attività imprenditoriale (agro crimine, € appalti, scommesse, contraffazione) 25,00 Ecomafie € 16,00 Prostituzione € 0,60 Proventi finanziari € 0,75 TOTALE ATTIVITA’ € 135,62

Traffici illeciti (droga, esseri umani, armi, contrabbando)

vante da quelle illegali di attività: il traffico internazionale di droga, per esempio. Tonnellate di cocaina invadono l’Italia e ne fanno il terzo Paese europeo per consumo dopo Spagna e Gran Bretagna. Cocaina, hashish, pasticche ed eroina sono monopolio in Europa di Mafia Spa, un affare da 60 miliardi di euro l’anno, dicono le stime. Denaro cash che, tolte le spese, viene poi reinvestito nell’economia reale e legale, riciclato in qualsiasi settore finanziario e produttivo e che trasforma Mafia Spa in vera e propria multinazionale capace di diversificare attività ed investimenti, contribuendo concretamente alle dinamiche dell’economia nazionale ed internazionale. Il risultato di questo contributo all’economia legale è un pericoloso ampliarsi di quella

PASSIVITA’

Stipendi (capi, affiliati, detenuti, latitanti) Logistica (covi, reti, armi)

Attività corruttiva (corrotti, consulenti, fiancheggiatori) Spese legali

Investimenti Riciclaggio

Accantonamenti

TOTALE PASSIVITA’

UTILE NETTO

zona grigia che è intermedia fra la criminalità e società democratica, fra criminalità ed istituzioni. Il flusso continuo di capitali illeciti può far gola a molti imprenditori, specie in tempi di crisi economica, e li spinge a divenire soci in affari delle organizzazioni criminali così come clienti per servizi a prezzi stracciati: lo smaltimento dei rifiuti ne è un esempio. Ma si sa, gli affari sono affari ed il rampante colletto bianco chiude volentieri un occhio su quei soci in affari i cui cognomi sono spesso accompagnati nelle cronache nazionali dalle parole cosca, clan, ‘ndrina. Senza contare che, oramai, le nuove generazioni legate a quei cognomi, vestono in giacca e cravatta, si sono laureati all’estero e frequentano i “salotti buoni”.

*

€ 1,17 € 0,45 € 2,75 € 0,80 € 26,00 € 19,50 € 6,50 € 57,17

€ 78,45

* in miliardi di euro

Il lavoro sporco è invece affidato ai clan minori e ai loro affiliati stipendiati per portare avanti strategie di controllo del territorio: le estorsioni, il pizzo per la protezione, stimati da “Sos Impresa” in una decina di miliardi all’anno di entrate nelle casse delle organizzazioni, oltre a contribuire alle spese della gestione malavitosa, indicano chiaramente agli operatori commerciali, alle aziende e alla collettività tutta, chi dirige e amministra quel territorio, chi è che comanda. E chi comanda quei territori si sostituisce ben presto alle istituzioni democratiche e pubbliche, facendo favori e trovando posti di lavoro, alimentando così la convinzione che la mafia dopotutto fa quello che dovrebbe fare lo Stato.

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il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

il Segno

*


V

XII Rapporto SOS IMPRESA...

IL CASO DELLA REGIONE LAZIO

Le imprese criminali hanno da tempo rivolto i loro interessi al di fuori delle regioni tradizionalmente legate alla cultura mafiosa: Roma e Milano come Barcellona e Berlino sono oggi le città dove la mafia “tradizionale” fa affari, dove ha esportato quelle stesse modalità di pianificazione criminale ben collaudate in patria. Secondo il Rapporto di “Sos Impresa”, il Lazio si conferma territorio privilegiato delle attenzioni di Mafia Spa, ed in particolare di ‘Ndrangheta e Camorra, fra le quali, secondo le indagini, si sarebbe stipulato un accordo di “pacifica convivenza” a Roma e provincia, destinando ai calabresi il controllo su locali, attività commerciali e alberghiere del centro storico e ai Casalesi quello della distribuzione alimentare, dei supermercati e centri commerciali delle periferie. Sarebbero una ventina le ‘ndrine calabresi attive a Roma e provincia, impegnate, oltre che nel traffico di stupefacenti, nel gioco d’azzardo e nell’usura, anche e soprattutto nel riciclaggio di denaro in attività commerciali e finanziarie e nella partecipazione agli appalti pubblici.

L’hotel Villa Vecchia a Monte Porzio

A gennaio 2009 viene arrestato a Roma Candeloro Parrello, inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi. A Parrello, considerato il referente della ‘ndrangheta per i cartelli colombiani dello spaccio internazionale di cocaina, vengono sequestrati beni per 30 milioni di euro: 4 ville, a Grottaferrata, Frascati, Olgiata ed Infernetto; 21 auto di lusso; una barca da 18 metri; 7 società di servizi tra le quali una clinica convenzionata, 2 ristoranti e altre attività commerciali. L’arresto di Parrello, come il sequestro del Caffè de Paris di via Veneto, del ristorante La Rampa di piazza di Spagna e dell’albergo Villa Vecchia di Monteporzio, con-

fermano come le organizzazioni criminali stiano investendo massicciamente sull’economia legale della Capitale. E non solo. A sud di Roma, nel sud pontino, è massiccia la presenza di cosche campane, calabresi e siciliane che si spartiscono gli affari più ricchi delle province di Latina e Frosinone: sono stati di 31 milioni di euro i beni sequestrati e confiscati alle cosche nel 2009. Fondi è il crocevia degli interessi dei gruppi criminali: il mercato ortofrutticolo infatti sembra coinvolgere tutte le cosche presenti sul territorio e in tutte le attività, dal trasporto, al confezionamento, allo stoccaggio dei prodotti ortofrutticoli, con la distribuzione alimentare affidata a Cosa Nostra che gestirebbe, non solo nel Lazio, i centri commerciali con marchio Despar. Il Lazio è quindi al centro degli interessi di Mafia Spa, interessi confermati dalle indagini, dai sequestri e dall’aumentare delle denunce per concorso esterno in associazione mafiosa che sempre più spesso colpiscono colletti bianchi e rappresentanti delle istituzioni. Andrea Rasetti

61 cosche criminali nel Lazio. Appalti pubblici nel mirino

Il 22 gennaio 2009 la Regione Lazio approvava una mozione contro le mafie della nostra regione. La decisione venne presa dopo la sintesi del rapporto sulla criminalità organizzata nel Lazio presentata dall’Osservatorio Tecnico Scientifico sulla Sicurezza e la Legalità, che mise in evidenza la forte presenza di attività di riciclaggio di denaro sporco, usura e traffico di sostanze stupefacenti. Il documento individuava nel Lazio l’operatività di 61 cosche denunciando in particolare i tentativi di infiltrazione malavitosa nella pubblica amministrazione. La mappa delle infiltrazioni mafiose negli appalti laziali è preoccupante. La ‘ndrangheta la fa da padrona in quattro province della Re-

gione, ma anche la Camorra agisce nelle province di Roma, Latina e Frosinone, mentre cominciano ad essere evidenti le presenze anche di Cosa Nostra e Sacra Corona Unita. Successivamente alla presentazione del rapporto, una serie di indagini condotte dalla Polizia di Stato, portarono ad arresti e al sequestro di ingenti patrimoni illeciti a soggetti ascrivibili alla malavita organizzata in molte zone del Lazio; nell’agosto 2008, durante l’inchiesta Circeo Connection, venne rilevata l’infiltrazione di alcuni boss nella gestione di supermercati e locali turistici come alberghi, discoteche e bar. Bisogna poi ricordare che nel novembre del 2005 il Consiglio Comunale di Net-

tuno venne sciolto per grave condizionamento da parte della malavita organizzata, decisione questa confermata in tutte le sedi giudiziarie. Altre indagini della Procura Antimafia di Reggio Calabria svelarono i rapporti esistenti tra la ‘ndrangheta e la famiglia romana dei Casamonica. La regione Lazio, insomma, è al sesto posto in Italia, dopo le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa e la Lombardia, come beni immobiliari confiscati alle organizzazioni mafiose e nel corso degli ultimi mesi sono stati effettuati ingenti sequestri di ulteriori beni oggetto di attività di riciclaggio. Nella legge Finanziaria regionale del 2009 è stato approvato, con voto unanime del Consiglio Regionale,

il Segno

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A N T I M A F I E

il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

l’art. 45 che prevede un forte impegno per la promozione dell’uso sociale dei beni confiscati alle mafie nel Lazio, con investimenti per circa 7 milioni di euro nel triennio 2009-2011. I dati raccolti, le indagini condotte da forze dell’ordine e magistratura, le informazioni ricavate attraverso le audizioni svolte dalla Commissione Consiliare Sicurezza fanno prevedere uno sviluppo dei fenomeni di criminalità organizzata nella nostra regione, come dichiarato il 15 gennaio del 2009 dallo stesso Presidente dell’Osservatorio Tecnico Scientifico, prof. Enzo Ciconte, che ha sollecitato la destinazione di adeguate strutture e mezzi all’Osservatorio. (A.S.)

R E T E


L’Osservatorio sulla criminalità per non abbassare la guardia Gli obiettivi dell’Osservatorio Criminalità e Sicurezza della Regione Lazio sono chiari e ben delineati. Eccoli: - Predisporre, con cadenza annuale, una mappa del territorio regionale che individui le zone maggiormente esposte a fenomeni di criminalità, anche con riferimento ai singoli comuni e alle singole circoscrizioni comunali, ed evidenzi in maniera analitica le diverse fattispecie criminose; - Elaborare uno studio annuale dei dati e delle tendenze relative alle diverse fattispecie criminose; - Monitorare la validità e l’incidenza degli interventi finanziati dalla presente legge. - Organizzare e gestire manifestazioni, studi e dibattiti. - Promuovere la sottoscrizione di protocolli di intesa, tra la Regione ed i soggetti pubblici competenti, che disciplinino le modalità di acquisizione dei dati relativi ai

Da chi è composto l’Osservatorio regionale

Il saggista Prof. Enzo Ciconte (Docente di storia della criminalità organizzata presso l’Università “Roma Tre”) è il Presidente dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza. Ecco gli altri componenti:

• Prof. Enrico Castrucci (Docente universitario) • Dott. Bruno Cesarino (Dirigente dell'Ufficio scolastico regionale per il Lazio) • Col. Andrea Guglielmi (Capo Ufficio OAIO Regione Carabinieri Lazio) • Isp. Capo Angelo Grasso (Rappresentante delle organizzazioni sindacali delle forze dell’ordine) • Dott.ssa Bianca La Rocca (Capo Ufficio Stampa SOS Impresa Confesercenti - Rappresentante delle associazioni del mondo dell’impresa) • Dott. Edoardo Levantini (Rappresentante delle Associazioni impegnate per la legalità) • Dott. Angelo Moretti (Rappresentante delle Polizie locali del Lazio) • Gen. B. Vito Straziota (Capo di Stato Maggiore del Comando regionale della Guardia di Finanza) • Avv. Giulio Vasaturo (Dottore di Ricerca in Criminologia (PhD) - Criminologo Università di Roma “La Sapienza” • Dott. Rosario Vitarelli (Direttore Divisione Anticrimine Questura di Roma)

VELLETRI, CONFESERCENTI E “SOS IMPRESA” CONTRO L’USURA LANCIANO UN PATTO PER LA LEGALITA’

La Confesercenti Provinciale di Roma e della Sede Comunale di Velletri, unitamente all’Associazione “SOS Impresa” si schierano al fianco della Magistratura e delle Forze dell’Ordine contro l’usura e la criminalità. Dopo l’importante e significativa operazione messa a segno dallo Stato contro la criminalità, “occorre essere vigili, collaborare con le Istituzioni, ma soprattutto essere uniti e fare avanzare la società civile, riaffermando la legalità”. E’ quanto ha dichiarato Mauro Leoni, Presidente della Confesercenti di Velletri dopo un incontro con i vertici delle Istituzioni locali e della Magistratura. “La Confesercenti è in campo al fianco degli imprenditori, vittime dell’usura, alle quali è in grado di offrire il patrocinio legale attraverso l’attività di

La città di Velletri

febbraio 2010 - n.

2

il Segno

il Segno

beni confiscati alla criminalità organizzata ai sensi della l. 575/1965 e successive modifiche, presenti nel territorio regionale, in modo da poterli diffondere ai comuni e alle cooperative sociali, alle organizzazioni di volontariato, alle comunità terapeutiche e ai centri di recupero e cura di tossicodipendenti iscritti agli albi o registri previsti dalla normativa regionale vigente in materia, al fine di favorire il riutilizzo e la fruizione sociale dei suddetti beni. Per mettersi in contatto con l’Osservatorio è sufficiente inviare una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: osservatoriosicurezza@regione.lazio.it

SOS Impresa”. “Inoltre ha offerto piena collaborazione alla Magistratura e annunciato iniziative volte a riaffermare la legalità”. In questo senso la Confesercenti intende lanciare una sfida in positivo a tutta la società civile organizzata e alle Istituzioni affinché si realizzi un protocollo per la legalità che impegni tutti i sottoscrittori in pratiche e codici etici che elevino la rete di protezione sociale ed economica dalle infiltrazioni illegali e dia forza alle vittime affinché denuncino gli estortori. Lo sportello “SOS Impresa” di Roma e del Lazio, attivo da oltre un anno e mezzo e che ha gestito oltre 1.800 segnalazioni, ricorda a tutti gli imprenditori in difficoltà che possono chiamare il numero verde 800.900.767.

VI RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

di ROMA e PROVINCIA

Il prof. Enzo Ciconte


I furbetti della ‘Maglianella’, il ritorno? SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

La domanda “vera” a cui rispondere è: possiamo parlare dell’esistenza ancora oggi di quella che fu la Banda della Magliana o sarebbe più giusto parlare di singoli esponenti o ex esponenti della Banda rimasti in auge nel mondo della criminalità? La differenza non è di poco conto poiché parlare di Banda vuoldire riferirsi a un’organizzazione diffusa e ramificata con un vertice e una base diffusa. Diverso il caso se ci trovassimo di fronte a singoli esponenti che, seppur ancora “potenti” dal punto di vista economico-criminale, agiscano per proprio conto o in contatto con le cosche mafiose. E questa per la verità sembrerebbe l’ipotesi più naturale. Molto più interessanti le dichiarazioni del Mancini quando dice che bisogna «chiedersi come mai i miei soldi di bandito, un miliardo e trecento milioni di lire, sono finiti, come ho saputo, nelle tasche di Danilo Coppola. Prima di andare dentro, avevo affidato quei

Il “fascino” sbagliato della mafia

Mi sono sempre chiesta perchè la criminalità organizzata (mafia, ‘ndrangheta, camorra, ecc.) abbia dei rituali simili a quelli che i bambini fanno per superare delle prove al fine di entrare in una compagnia (o banda). Ho letto di bruciature di santini, giuramenti col sangue e altre amenità simili, sarà un caso che anche nella massoria ci sono riti, cerimonie con cappucci, gran sacerdoti...? Forse prima di essere crudeli, gli affiliati, sono stupidi? La criminalità attecchisce in massa tra i poveri, è ovvio, ma c’è anche l’attrazione per questa grande “famiglia” da parte di ragazzi normali, cresciuti con il mito del padrino. La

soldi a Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda. E non li ho mai rivisti. Che ci ha fatto Nicoletti con la montagna di miliardi della Banda?». Rispondere a questa semplice domanda significherebbe scoperchiare definitivamente i grandi movimenti immobiliari che hanno caratterizzato gli ultimi trent’anni di Roma e Provincia. Ed è su questo che il filone potrebbe farsi più realistico ed infatti lo stesso Bonini ha cercato di approfondire l’argomento direttamente con il “furbetto del quartierino” Coppola che, però, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Secondo il giornalista di Repubblica, Coppola verso la fine degli anni ’80 iniziò le sue attività immobiliari potendo contare proprio su una serie di cambiali (presentate come garanzia) riferibili a esponenti della Banda della Magliana. Un sodalizio arrivato fino all’inchiesta che portò all’arresto dell’immobiliarista nel marzo del 2007.

Dice ancora Antonio Mancini: «La banda è tornata a uccidere di recente». Il riferimento è al “meccanico di Centocelle”, Umberto Morzilli, assassinato il 28 febbraio del 2008 a Roma. Titolare di un’officina, Morzilli (detto “Umbertino”), per gli inquirenti era legato a filo doppio con Enrico Nicoletti, ritenuto dal giudice Lupacchini il cassiere della Banda. Morzilli, per i magistrati, sarebbe stato il garante e il terminale di una delle rotte di rifornimento della cocaina verso la Spagna, in contatto con la famiglia calabrese dei Parrello (il cui esponente di spicco venne arrestato nel gennaio 2009 a Roma, vedi articolo di Andrea Rasetti in V pagina), infiltratasi a Roma alla fine degli anni Novanta. Cosa questa che testimonierebbe non tanto l’esistenza ancora oggi della Banda della Magliana ma più che altro il rimettersi in gioco di alcuni esponenti della disciolta Banda. Circa la vicenda di Umberto

di DANIELA DI ROSA

“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo” Paolo Borsellino

trilogia dei films sul boss di Corleone ha creato il falso mito del mafioso vecchio stampo, quasi buono. Oppure la recente serie televisiva I Soprano, descritti addirittura come simpatici. Esiste l’età del gioco in cui

si formano le bande, tra guardie e ladri si sceglie quasi sempre di fare il ladro perchè risulta più sveglio... ecco, c’è ancora una fascia di giovani che è convinta che stare dalla parte di chi delinque sia più figo, basta vedere i reportage su molti ragazzi di Casal Del Principe o di Castel Volturno. Dalle loro interviste si evince l’ammirazione per i boss e il disprezzo per il giovane scrittore Saviano, oppure come a Rosarno dove il Presidente di un’associazione ha fatto togliere uno striscione contro la mafia, e una ragazza negava addirittura che ci fosse mai stato (fortuna che l’avevano filmato quelli di “Annozero”). Altri ragazzi riferivano che il loro mito era il protagonista di un film con Al Pacino, Scarface, povero esulo cu-

il Segno

di ROMA e PROVINCIA

Morzilli, questa ci porta anche a Rocca di Papa, poiché nell’intreccio Morzilli-NicolettiCoppola entrarono pure dei terreni acquistati nel 2003 in via delle Barozze per soli 350 mila euro e rivenduti in poco tempo a circa 5,5 milioni di euro (argomento trattato sui numeri del Segno di luglioagosto 2008 e dicembre 2009). Più che di Banda della Magliana, dunque, sarebbe meglio parlare di “Furbetti della Maglianella”. Andrea Sebastianelli

Il vero Frank Serpico

bano diventato boss del narcotraffico! Io ricordo un altro film con protagonista Al Pacino che negli anni della mia adolescenza diventò un mito, Serpico, storia vera di un poliziotto italo-americano intento a smascherare la corruzione nel suo dipartimento. Venne quasi ucciso dai suoi colleghi, oggi gira il mondo con camper e parla di non violenza... altri tempi, altra generazione.

febbraio 2010 - n.

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il Segno

VII RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

Sopra: Danilo Coppola A lato: Vittorio Tomasone


NEWS da

MAFIOPOLI 14 GENNAIO, LATINA Sequestro, disposto dalla DIA di Napoli, di una azienda agricola riconducibile ad Aniello Ruocco, capo dell’omonimo clan camorristico operante nel territorio nolano. I sequestri, che ammontano ad oltre 3 milioni di euro, comprendono terreni, stabili, quote societarie e automobili. Il clan Ruocco assieme a quello dei Somma si è imposto negli ultimi anni nel settore delle estorsioni e dell'usura, nel controllo delle attività economiche e degli appalti pubblici nel territorio dell’agro nolano.

DIRETTORE Andrea Sebastianelli

Stampato in proprio

Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo. SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca San Paolo Rocca di Papa IBAN: IT36L0306939370100000002884 intestato a: Terre Sommerse Castelli

www.issuu.com/ilpiccolosegno Strutture scolastiche,

AL CENTRO DEL GIORNALE

Nuova sede municipale

Lavori in un impegno premiato forte ritardo A pagina 8

Ripetitori radio-tv

La lettera dei “Campi”

A pagina 10

Edificazioni al Vivaro

Ecco il piano del Comune

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Verità nascoste

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

SEGUE A PAGINA 8

LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

Albert Einstein

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

A pagina 8

Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

A pagina 9

Studi

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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10

La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi

L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia

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Approfondimento alle pagine 16 e 17

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Il nostro no al processo breve

di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6

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Il Silenzio! mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.

Stampa locale pubblica e privata

informazione e cultura

Umberto Veronesi

Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti

Studi d’Arte

P.C.R. la farsa continua

Solo debiti e niente turisti

A pagina 8

Allarme Centro Storico

Un residente ci scrive che...

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P o r c e l l a n a b ia n c a

Urbinelli

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Albert Einstein

Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

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www.issuu.com/ilpiccolosegno Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore

mensile indipendente di attualità,

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consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.

Paolo Borsellino

Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano

Alberto Camus

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...

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Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.

Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.

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Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema

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Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri.

Don Franco Monterubbianesi

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto.

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida.

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo

la via

Alberto Camus

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi,

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informazione e cultura

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

e una macroscopica occasione di propaganda.

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

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il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha il scritto Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo

di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8

falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Speculazioni L’inchiesta

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Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

il Segno “ PICCOLO

PICCOLO

Mafiopoli

il Segno “

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapa-

cità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alle Autorità competenti, affinchè facciano chiarezza

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

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Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

il Segno “ il Segno “ ” ” E’crollato! Caoscalmo una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

SEGUE A PAGINA 8

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

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Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

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Studi

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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello

di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12

A Monte Cavo

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

Mons. Martinelli nuovo Vescovo

Alle pagine 12 e 13

Fondi Regionali

Dopo lo scempio

A pagina 10

A pagina 14

Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte Alle pagine 8 e 9

Festa dei 100 anni

La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande stuMidioso chele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19

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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa

Sindaci e Parco A pagina 8

di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.

SEGUE A PAGINA 9

si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare

PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19

A pagina 15

Parla Don Franco

“Vicini agli emarginati”

Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6

A pagina 11

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SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

SEGUE A PAGINA 3

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Alle pagine 5 e 11

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Alle pagine 6 e 7

ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

SEGUE A PAGINA 8

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

Onna dopo il terremoto

A pagina 17

L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19

La parte crollata del Convento

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

SEGUE A PAGINA 5

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

13 luglio

2008

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

A pagina 6

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9 La parte crollata del Convento

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6

SEGUE A PAGINA 5

PICCOLO

Dopo il sequestro dell’Hotel Villa Vecchia di Monte Porzio non si può più far finta di niente

Lettera sulla nostra scuola

Enzo Biagi

PICCOLO

L’omicidio Molè

Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.

PICCOLO

Rocco Molè

!

PICCOLO

‘Ndrangheta ...ai Castelli Villa Vecchia

32 PAGINE

PICCOLO

di Andrea Sebastianelli

Tra le novità introdotte nella Legge Finanziaria 2009 vi è la riduzione del numero di Consiglieri Comunali e Assessori. Una mini-rivoluzione che, se confermata, potrebbe scompaginare gli attuali equilibri locali. Vediamo che cosa succederebbe a Rocca di Papa. Attualmente, il Consiglio Comunale è composto da 20 Consiglieri e la Giunta è formata da sei assessori più il Sindaco. Con la riduzione del 20%, prevista dalla Finanziaria, il nudei Consiglieri mero passerebbe dai 20 di oggi a 16 mentre gli assessori dagli attuali sei a quattro. Anche alla Provincia di Roma il numero degli assessori sarebbe ridotto di 1/5 dei Consiglieri eletti. Con l’introduzione di quanto previsto, le liste elettorali del nostro Comune saranno composte dai 12 ai 16 candidati: quindi di fatto diminuiranno i posti in lista e, di conseguenza, la “concorrenza” interna alle liste. In particolare per i Consiglieri di maggioranza significa che anziché 12, ne entreranno in Consiglio 10. Da quanto detto sinora, ovvero che dalla diminuzione dei Consiglieri eletti ne conseguirà anche una diminuzione del numero di posti per i candidati nelle liste elettorali ma sostanzialmente anche una minore concorrenza interna, si potrebbe ragionevolmente prevedere un aumento del numero di liste che si presenteranno alle elezioni comunali anche se, con il nuovo meccanismo, vedranno alzarsi il quorum per far eleggere i propri candidati.

Buon Natale

Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009

Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

PICCOLO

ALL’INTERNO IL SUPPLEMENTO DELLA “RETE DI GIORNALISTI E SCRITTORI ANITIMAFIE DI ROMA E PROVINCIA”

Nuove regole per le elezioni comunali?

il Segno “

PICCOLO

Quando si accendono i roghi, mettiti sempre dalla parte della strega, anche a rischio di salire sul rogo con lei. Indro Montanelli

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

Anno IX, n. 1 - Gennaio 2010

PICCOLO

il Segno “

d

ilpiccolosegno@tiscali.it

Manoscritti e foto anche se non pubbliorgano dell’associazione culturale cati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i “Terre Sommerse Castelli” loghi, rispecchia esclusivamente il Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direDIREZIONE zione e la proprietà. Le inserzioni sono Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa riservate ai soli associati e simpatizDIRETTORE RESPONSABILE zanti ed hanno carattere divulgativoGiuseppe Caldarelli promozionale nel loro stesso ambito.

il Segno

26 GENNAIO, OSTIA Un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e le indagini dei Carabinieri hanno portato all’arresto di 26 persone appartenenti a due organizzazioni criminali che importavano grossi quantitativi di cocaina dal Paraguay e dal Venezuela. L’organizzazione di Roma è quella facente capo ai fratelli Carmine e Giuseppe Fasciani, legati alla Banda della Magliana. In particolare Carmine fu coinvolto nell’omicidio di Paolo Frau, l’assistente di Renatino De Pedis. Tra i beni sequestrati, il forno “Sapori di Grano” all’Infernetto ed il “Village”, noto stabilimento balneare e ristorante di Ostia. (A cura di Andrea Rasetti)

PICCOLO

il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA supplemento al n. 2 (febbraio 2010) del mensile

25 GENNAIO, LATINA Tentato omicidio nella mattinata di Carmine Ciarelli, pregiudicato a capo di un clan rom stanziale dedito all’usura. Due sicari in moto hanno esploso sette colpi di pistola ferendolo gravemente. In serata Massimiliano Moro, pregiudicato, viene ucciso nel suo appartamento con due colpi di pistola sparati a bruciapelo. Il mattino del 26 viene invece trovato in una zona periferica di Latina il cadavere di Fabio Buonamano. Secondo gli inquirenti, i due omicidi e il tentato omicidio sarebbero da ricondurre ad una situazione di contrasto, divenuta esplosiva negli ultimi tempi, fra i referenti della camorra dei Casalesi nel sud pontino e il clan Ciarelli.

22 GENNAIO, ROMA La Squadra Mobile di Roma arresta una coppia di coniugi romani, Agostino Fileto e Maria Nerino, per usura ed estorsione. I due avrebbero riciclato milioni di euro, provenienti dalla loro attività di strozzini. L’arresto ha portato al sequestro di beni per un valore di 10 milioni di euro tra quote di società im-

PICCOLO

Il sottotitolo recita: “La resistibile ascesa di mafia, ‘ndrangheta e camorra dall’Ottocento ai giorni nostri”. A sostegno del principio secondo cui le organizzazioni criminali potevano e possono essere fermate. Il merito dell’autore sta nell’avere considerato le tre principali organizzazioni criminali da un punto di vista unitario, pur sottolineando le peculiarità di ognuna. Enzo Ciconte ripercorre la storia della criminalità organizzata partendo dalle origini e mostrando la grande capacità di mafia e simili di essere il braccio del potere. “Non esiste un partito della mafia -sostiene l’autore- ma è ancora peggio, perché la connivenza tra mafia e politica è trasversale”.

mobiliari, società edili, appartamenti a Tor Carbone , Casilino, Tagliacozzo, e una lussuosissima villa nel Parco dell’Appia Antica. I due risultano disoccupati.

21 GENNAIO, ROMA Sequestri per 5 milioni di euro a Roma e nella provincia di Vibo Valentia da parte del Gico della Finanza, polizia tributaria e Scico di Roma, nei confronti di Nicola Fiarè, presunto capo dell’omonima ‘ndrina egemone di Vibo, alleata ai potenti Mancuso. A Roma sono stati sequestrati due bar-tabaccherie di proprietà della società Le Point Cafè, intestata al figlio del Fiarè, e la “Lait and Sound”, una società di organizzazione di spettacoli e concerti, formalmente intestata allo stesso Fiarè. In Calabria i sequestri hanno riguardato la Sud Concerti Srl, immobili e conti correnti bancari in cui erano depositate somme per centinaia di migliaia di euro.

PICCOLO

di Enzo Ciconte

PICCOLO

Storia criminale

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PER SAPERNE DI PIU’

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informazione e cultura

Anno VIII, n. 4 - Aprile 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non temo la cattiveria dei malvagi ma il silenzio degli onesti Martin Luther King

Botta e risposta sul nuovo Piano Regolatore tra Sindaco e progettista

Boccia: “Il Piano è riservato” Putano: “Ci dica perchè”

Dopo la “lettera aperta” pubblicata sul numero scorso del Segno, il Sindaco ha replicato all’Arch. Putano, curatore del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa, attraverso alcune dichiarazioni pubblicate sul quotidiano provinciale “Cinquegiorni”. La contro-replica dell’Architetto non si è fatta attendere. Per Boccia “il Piano si trova oggi in una condizione di riservatezza”, ma Putano lo incalza con nuove domande: “Perché il Sindaco omette di darmi risposte specifiche sulle questioni sollevate? A quali elementi di riservatezza fa riferimento?”. Oggi più che mai sarebbe necessaria un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo.

Tiro al piccione 1876, le ricerche del De Rossi Regione Lazio contro il Parco Scavi a Monte Cavo Il nostro impegno Per trovare i “fasti” perduti a sostegno Arredo Urbano Metà mandato del reddito

ARTICOLI A PAGINA 8

di Andrea Sebastianelli In questi ultimi mesi si stanno alzando di molto i toni contro il Parco Regionale dei Castelli Romani. La stranezza è che contro l’ente di Villa Barattolo confluiscono delle trasversalità che dovrebbero preoccupare. Il centrodestra roccheggiano, che pure al suo interno vede la presenza di alcuni ambientalisti seri (che per il momento hanno deciso di tacere lasciando campo aperto agli altri), ha deciso di condurre una vera e propria “guerra” vedendo nel Parco e nei suoi dirigenti “il male assoluto”. Il Sindaco di Rocca di Papa, allo stesso modo, sembra malsopportare l’esistenza del Parco, sentendosi forse imprigionato dal dover coinvolgere spesso gli uffici dell’ente regionale in molte questioni inerenti la cittadina. SEGUE A PAGINA 9

A pagina 20

La nuova Iniziano moda dei le grandi paletti manovre Il Centro Storico è stato invaso da decine di paletti in ferro per evitare che gli automobilisti indisciplinati occupino posti proibiti... ma intanto tutti attendono l’arrivo di Alberto Tomba. A pagina 17

La Giunta Boccia è arrivata a metà strada del suo percorso amministrativo e a Rocca di Papa iniziano le “consultazioni” tra le forze politiche per preparare le coalizioni del futuro. A pagina 16

di Alessandra Tibaldi * Quello che il governo nazionale dichiara impossibile, la Regione Lazio, grazie alla Sinistra, lo ha già realizzato. E’ il reddito minimo garantito per i disoccupati, gli inoccupati ed i precariamente occupati. Continua a pagina 6

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Alle pagine 5 e 11

Alle pagine 6 e 7


ROCCA DI PAPA Il Comitato dei Campi d’Annibale chiede uno sportello nel quartiere alto del paese

13

il Segno - Febbraio 2010

“Troppi i disservizi provocati dall’Ufficio Postale roccheggiano”

di Luigi Serafini “Il Comitato di Quartiere Campi d’Annibale di Rocca di Papa, in seguito alle continue lamentele che di seguito saranno riportate, si rivolge alle Signorie Vostre affinchè si affronti con determinazione ed urgenza il problema dell’Ufficio Postale di Rocca di Papa e si decida, una volta per tutte, l’apertura di un ulteriore Ufficio Postale presso la zona dei Campi d’Annibale”. Comincia così la lettera firmata dal Presidente del più popoloso quartiere roccheggiano, Gianfranco Silvestrini, inviata al Sindaco di Rocca di Papa, Boccia, al Direttore dell’Ufficio Postale di Via Cavour e al Dipartimento del Lazio delle Poste e Telecomunicazioni di Roma. Segno che questa volta il Comitato dei Campi vuole ottenere dei risultati concreti dopo le promesse e delle tante chiacchiere ricevute in questi ultimi anni. Certo è che la situazione dell’unico Ufficio Postale di Rocca di Papa non è più tollerabile. Sportelli super affollati, porte scorrevoli automatiche spesso rotte o bloccate che rendono anche il semplice ingresso alle Poste faticoso e snervante. Ormai le attese per fare un pagamento, per ritirare un pacco o per spedire una raccomandata superano abbondantemente l’ora. Troppo anche per dei cittadini pazienti come sono i roccheggiani, che da troppo tempo sopportano tutto questo in silenzio. La richiesta del Comitato dei Campi d’Annibale arriva dopo diverse riunioni in cui è stata affrontata la questione. “L’Ufficio Postale di Rocca di Papa -si legge nella lettera inviata il primo febbraio scorso- è situato in una zona, vicino piazza della Repubblica, in un locale angusto e non comodo per i diversamente abili e sprovvisto di parcheggio. Gli abitanti di

Gianfranco Silvestrini

Rocca di Papa -continua- la cui popolazione è di circa 16 mila abitanti, sono costretti a lunghe e drammatiche attese poichè, di norma, Via Cavour, la strada disastrata e super-trafficata alla fine della quale si trova l’Ufficio Postale di Rocca di Papa gli sportelli funzionanti sono di solito solo due”. affinchè gli sportelli a disposizione dei “Non ne possiamo più. Che cosa deve cittadini siano tutti funzionanti”. Questo succedere per far smuovere qualcosa?” potrebbe essere un primo segnale per far dice la sig.ra Pina, che sta in fila da oltre capire che il problema si vuole effettiva40 minuti. “Di solito mio figlio mi porta mente risolvere. alle Poste di Grottaferrata o Ariccia ma Poi l’altra proposta, che risolverebbe deoggi ho deciso di venire qui e me ne sono finitivamente la questione, è quella che già pentita”. chiede l’apertura di un Ufficio distaccato Sono proprio le proteste come quelle della proprio nel quartiere alto di Rocca di Papa signora Pina che hanno portato il Comi- così da non costringere più centinaia di tato dei Campi a porre in termini forti la cittadini a recarsi in piazza a fare file che questione. “Il Quartiere dei Campi -scrive sanno di eternità. Silvestrini- è composto oggi da circa 6 Da diversi anni, infatti, si discute di quemila abitanti, costretti a percorrere più di sto e di come dislocare i servizi essenziali due chilometri per raggiungere l’Ufficio affinchè tutte le zone del paese siano coPostale con i gravi disagi per gli anziani perte favorendo la fruizione da parte dei che si possono immaginare”. cittadini e diminuendo il traffico causato Ma intanto che la vicenda possa trovare da eccessivi spostamenti. una soluzione idonea, che cosa è possibile Ora si attendono le risposte sia del Cofare? mune, che ha proposto di trasferire l’UffiLa proposta arriva dallo stesso Comitato, cio nel nuovo parcheggio che sorgerà al secondo cui “nel frattempo il Direttore Carpino, sia della direzione postale, la dell’Ufficio Postale dovrebbe intervenire sola in grado di dare risposte certe.

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ROCCA DI PAPA Quando il vialone del Tufo era una vera passeggiata rilassante Scuolacentrourbano

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il Segno - Febbraio 2010

Tra panchine assenti e auto Nuova sfreccianti oggi regna il caos palestra di Silvio Cajonello E’ una domenica come tante e, come d’abitudine, faccio la mia consueta passeggiata dal Belvedere (è l’area posta alla fine di Via Gramsci, cuore del centro storico) fino al Santuario della Madonna del Tufo. Camminandoci quasi tutte le settimane non ci si rende più conto di quanto sia degradato questo tratto di strada. Basta fermarsi, immaginare di trovarsi lì per la prima volta e la realtà prende il sopravvento. Non si contano le panchine distrutte, assenti, squarciate. Una volta chi passeggiava da queste parti poteva fermarsi, riposarsi un po’, fare una chiacchierata con altri abitudinari della camminata domenicale. Ma oggi non ci si può fermare, anche perchè le macchine sono parcheggiate ovunque, fin sui bassi e invisibili marciapiedi. Senza contare l’alta velocità che mette a repentaglio la vita di quei coraggiosi che ancora osano utilizzare le strade cittadine per camminare.

Non voglio nemmeno parlare di vigilanza, di controllo, delle responsabilità del Comune che sembra disinteressarsi della qualità della vita dei propri cittadini. E’ forse solo il segno dei nostri tempi (per citare la rubrica di Franco Carfagna che è la cosa più bella di questo nostro giornale). Ricordo quelle belle panchine in pietra sperone, robuste, forti, forse un po’ scomode ma che davano all’intero percorso una bellezza e un’atmosfera unica. Come quei giganti alberi di castagno (quei pochi che ancora resistono) che sembrano cercare la libertà del cielo visto che l’asfalto li sovrasta quasi del tutto.

Qui c’è un altro aspetto che mi fa riflettere: perchè dove mancano alcuni di questi alberi (diventati secchi per età o per malattia) non ne vengono impiantati di nuovi? Sono anni che non vedo piantare un albero nel centro del paese dall’amministrazione. Sarebbe una bella cosa e restituirebbe valore a quella che una volta era una passeggiata indimenticabile.

Da un anno i cittadini attendono rassicurazioni

I residenti di viale E. Ferri preoccupati per le vibrazioni

di Gaetano Casilli Nel maggio dello scorso anno ci occupammo di Viale Enrico Ferri, raccogliendo le preoccupazioni di alcuni cittadini qui residenti che avvertivano sempre più spesso forti vibrazioni dei palazzi ogni qual volta passava un mezzo pesante o semplicemente un’automobile. Della vicenda venne interessato anche il Comitato di Quartiere Centro Storico che allora chiese al Comune di accertare eventuali pericoli. In quell’articolo elogiammo anche l’amministrazione comunale che, di fronte alle famiglie preoccupate (visto ciò che accadeva -e accade- in altre parti d’Italia), pensò bene di far eseguire dei carotaggi al fine di verificare la stabilità degli edifici. A distanza di

Viale Enrico Ferri

poco meno di un anno ancora nessuno ha pensato di rassicurare i residenti rispetto a questo problema, visto che le vibrazioni continuano regolarmente e non hanno conosciuto interruzioni.

Gli alunni della scuola elementare Centro Urbano di Rocca di Papa finalmente potranno nuovamente usufruire della loro palestra. La nuova struttura, collocata a ridosso dell’edificio municipale di Corso Costituente, era stata chiusa per una serie di lavori per la messa in sicurezza che ora sono stati conclusi permettendone l’inaugurazione. Molto soddisfatto il Sindaco roccheggiano, Pasquale Boccia, che ha evidenziato come gli alunni “potranno usufruire di uno spazio moderno e funzionale per svolgere le attività fisiche fondamentali alla crescita”. L’altro aspetto importante è che alla nuova struttura potranno accedere anche i diversamente abili poichè sono state eliminate le barriere architettoniche. Prosegue dunque l’attenzione del Comune verso le strutture scolastiche del nostro paese. A breve saranno pronte anche le nuove scuole ai Campi d’Annibale e nel quartiere delle Vigne (L.S.)

“Quando c’erano i dossi, ogni volta che passava un’auto le vibrazioni erano molto forti” ci racconta una signora che abita proprio tra Via Fosso Martino e Viale Enrico Ferri. In seguito quei due dossi furono rimossi proprio per le proteste dei cittadini ma le vibrazioni, seppure più lievi, sono proseguite. Ad essere preoccupati non sono solo i cittadini di Viale Enrico Ferri ma anche quelli della strada sottostante, Via Roma, che in parte hanno lo stesso problema. Sarebbe arrivato il momento che il Comune rendesse noti i risultati di quei carotaggi effettuati verso il mese di marzo-aprile 2009 chiarendo se le preoccupazioni dei residenti sono fondate oppure no. “La cosa peggiore è proprio questo silenzio di fronte ad un problema che abbiamo sollevato in varie occasioni -ha continuato la signora- vorrei che ci dicessero se possiamo vivere in tranquillità oppure se sono necessari degli interventi per risolvere questo problema delle vibrazioni”. Noi giriamo la richiesta sia all’amministrazione comunale che al Comitato di Quartiere Centro Storico, sperando che possano dare risposta alle domande legittime dei cittadini.


ROCCA DI PAPA Una copiosa nevicata ha imbiancato ogni quartiere di Rocca il Segno - Febbraio 2010

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La neve di oggi e i ricordi di L’anno quando a Rocca di Papa... terribile

di Rita Gatta Nel ’78, appena sposata, dalla periferia bassa della nostra bella Rocca mi trasferii nel centro storico, in Vicolo del Muraglione, “loco d’éllo p’ e Casette”. Si godeva un panorama invidiabile dall’abitazione che mia nonna mi aveva messo a disposizione, soprattutto nei giorni spazzati dalla tramontana. I primi tempi non possedevo una macchina e ricordo che a piedi percorrevo in lungo e in largo la nostra città alla scoperta di vicoletti, archetti, scalette e quant’altro mi ricordasse l’infanzia. Un bel giorno d’inverno mi svegliai con la sorpresa della neve: una spolverata abbondante di gelidi cristalli rendeva allo sguardo una visione fiabesca. Sulla “loggia”, imbacuccata con sciarpa e cappello, respiravo quel fumo che io stessa emettevo quando aprivo la bocca; osservavo con tanta gioia il sapore della novità, in quella casa tutta mia, di godere di un incantevole scenario quasi surreale. Tutto bianco, il lago Albano in lontananza pareva la parte centrale di un fiore dalla corolla nivea. L’entusiasmo cominciò leggermente a scemare quando realizzai che in qualche modo sarei dovuta scendere in Piazza Garibaldi per acquistare qualcosa. Mi coprii ben bene, a più strati e indossai le uniche cal-

Rocca di Papa sotto la neve

zature che mi sembravano adeguate: un bel paio di stivali color cuoio, con un tacco comodo. Ero certa che in qualche maniera sarei riuscita a scendere le scalette di sampietrini che mi separavano da Via della Fortezza per poi proseguire ancora in discesa. Feci pochi passi dopo le scale della loggetta: reggendomi al muro e alla ringhiera tentai di avventurarmi, ma uno scivolone a malapena riparato in modo scomposto, mi fece desistere. Rischiavo di rompermi una gamba! La neve non permetteva di muovere neanche un passo, neppure con l’ombrello che fungeva da appoggio. Così quel giorno rientrai in casa e non uscii: considerando che ero sola, non avevo telefono, ricordo che mi depressi non poco, constatata l’impossibilità di svolgere quanto avevo programmato. Qualche giorno dopo, la prima cosa che feci fu quella di acquistare un bel paio di doposci che ho usato solo ed esclusivamente in queste situazioni di emergenza, visto che sono amante del mare e non prediligo settimane bianche. Questo ricordo è scaturito da quanto letto tempo fa, circa i provvedimenti pianificati nell’eventualità di improvvise nevicate. La nostra Amministrazione, nelle persone del Sindaco Pasquale Boccia e dell’Assessore alla Protezione Civile Luigi Ferazzoli, in raccordo con le

Forze dell’ordine locali, la Protezione Civile, i Guardiaparco, la XI Comunità Montana, le ditte locali per il movimento terra e, novità di rilievo, i Comitati di Quartiere, ha elaborato un piano di emergenza neve, dove vengono indicate le direttive miranti ad evitare i disagi alla popolazione e a garantire la sicurezza della circolazione stradale. Si raccomanda ai cittadini di non intralciare marciapiedi con auto parcheggiate, di non invadere la carreggiata, di utilizzare sale, segatura e quant’altro per rimuovere il ghiaccio e rendere sicure le vie e i marciapiedi; di evitare la formazione di altro ghiaccio bagnando i passaggi pedonali e di non gettare neve dai tetti e dai balconi. Naturalmente si suggerisce l’uso dell’automobile solo in caso di necessità e con le dovute precauzioni e attrezzature, e che la stessa venga parcheggiata facendo attenzione a non intralciare le strade e il passaggio riservato ai mezzi di sgombero. Finora solo una spolverata di neve ha imbiancato la nostra città e non ha creato grossi disagi, ma sono convinta che con questi semplici e ovvi provvedimenti, basati sulla responsabilità di tutti i cittadini, sarà possibile un’azione tempestiva di sgombero e di ripristino della viabilità e del passaggio nel nostro bel centro abitato, in caso di emergenza. Mi vien da sorridere a pensare quando da bambina incontravo persone imbacuccate con calzerotti pesanti sulle calzature per evitare cadute. Chiudo con un’immagine dell’infanzia, non so se vista di persona o sentita raccontare… si confondono le esperienze lontane nel tempo: ‘n riazzu sedutu sopre a cartella facea a sciularella pe’ tutt’u Corsu. Rideva incosciente acquistando velocità e rabbrividendo, forse per il freddo, forse anche per la temerarietà dell’impresa coraggiosa che certamente non potrebbe ripetere oggi, in un Corso Costituente ormai molto diverso dal passato.

14 febbraio 1944

Sessantasei anni fa i roccheggiani vissero una delle pagine più brutte della loro storia. Le bombe sganciate dai cacciabombardieri anglo-americani colpirono in pieno il centro storico di Rocca di Papa provocando morti e feriti. Era il 14 febbraio 1944. Alle due del pomeriggio accadde la tragedia. Furono decine le palazzine crollate in pochi minuti e, sotto le macerie, trovarono la morte 34 persone, ovviamente tutti civili inermi che niente avevano a che fare con l’occupazione tedesca. Le forze alleate erano sbarcate ad Anzio il 22 gennaio ’44 e nessuno poteva immaginare quello che sarebbe accaduto solo 23 giorni dopo. Oltre a Rocca di Papa le bombe caddero anche su Grottaferrata e Genzano provocando anche lì morti e feriti. I corpi travolti dalle macerie furono recuperati dopo molti giorni e, per alcune settimane, i nomi delle vittime rimasero agganciati alla speranza dei familiari di ritrovarli vivi. I vicoli e le strade del centro cittadino persero la loro fisionomia per trasformarsi in un ammasso di mattoni, tegole e corpi senza vita di donne, uomini e bambini. Un cimitero nella città. Gli sfollati furono trasferiti in alloggi d’emergenza mentre le grotte del Belvedere divennero il rifugio naturale per sfuggire al sibilo delle bombe. Ricordare la ricorrenza di quel giorno tragico sarebbe ovvio e normale in ogni città ma evidentemente Rocca di Papa oggi ha perso ogni filo conduttore con la propria storia, persino con i propri drammi. Perdere memoria vuoldire scavare un solco tra quello che è stato e ciò che si è oggi. Dimenticare quel 14 febbraio 1944 è segno non solo di una disattenzione che non merita commenti ma è anche il sintomo che la politica oggi guarda solo a sé stessa e ai propri interessi immediati, senza mai voltarsi indietro a riflettere sulle cose che accadono intorno. (A.S.)


ROCCA DI PAPA Elezioni regionali, iniziano le chiamate per i seggi

Bonifica dell’Ente Parco

di Sergio Rasetti Gli scrutatori dei seggi elettorali vengono nominati tra gli elettori iscritti all’albo unico degli scrutatori al quale si possono iscrivere tutti gli elettori. La nomina è compito di una Commissione Elettorale che si riunisce in pubblica adunanza. La chiamata “non è casuale” ma è “diretta e nominativa” (legge 270/2005). Ai seggi elettorali, negli ultimi anni, ci è sembrato di notare sempre le stesse facce. Nello stesso tempo abbiamo raccolto le lamentele di chi, pur essendo iscritto da tempo all’albo unico, non viene mai “chiamato”. Considerando che negli ultimi tempi si è votato quasi ogni anno, la cosa si è fatta alquanto fastidiosa. Se la Commissione Elettorale non si preoccupasse di assicurare un corretto avvicendamento nelle nomine tra tutti gli iscritti, lascerebbe con l’amaro in bocca sopratutto molti giovani che dovrebbero invece essere aiutati a coltivare la democrazia e la fiducia nello Stato e nelle sue leggi. Ci auguriamo che i membri della Com-

I Guardiaparco, con il supporto degli operai dell’ente di Villa Barattolo, hanno smantellato una piccola baracca abusiva realizzata all’interno della splendida frazione verde del Vivaro, nel Comune di Rocca di Papa. L’area, disseminata di rifiuti di varia natura, è stata successivamente bonificata mentre la struttura è stata completamente smontata. Alla fine dell’intervento il personale del Parco dei Castelli Romani ha raccolto ben quindici sacchi Il Vivaro riempiti del materiale residuale composto di bottiglie di vetro, plastica e lattine. Si intensificano, quindi, i controlli dell’ente in tutto il territorio dei Castelli nel tentativo di esercitare quel controllo che molti cittadini chiedono da parte del Parco che, a sua volta, sollecita i Comuni a collaborare attivamente. (P.G.)

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Anche quest’anno gli stessi scrutatori?

missione vorranno farsi carico di adottare, da quest’anno, un metodo di nomina che tenga conto di quelle fatte nelle precedenti tornate elettorali, affrontando così anche l’importante questione “dell’immagine che il sistema da di sè agli occhi dei cittadini” che mai come in questo momento hanno bisogno di essere riconquistati ad aver fiducia nelle istituzioni e negli uomini chiamati a rappresentarle. Testardi e convinti di far parte di quel club che tiene ancora ai principi e al quale, siamo convinti, si sentono legati ancora milioni di italiani, invitiamo tutti gli iscritti all’albo unico degli scrutatori ad essere presenti all’adunanza pubblica della Commissione Elettorale, che si terrà nei giorni precedenti le elezioni, dove saranno fatte le nomine, per costatare tutti insieme quale metodo democratico sarà adottato.

il Segno - Febbraio 2010

Piccola baracca smantellata in Via del Vivaro

10 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA

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che attendono una risposta da 209 giorni

Sig. Sindaco, dopo tre anni dalla sua elezione ritiene che il fenomeno dell’abusivismo edilizio su tutto il territorio comunale sia ormai stato messo sotto controllo?

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Sig. Sindaco, approvare vari piani di edificazione estesi a pioggia su tutto il territorio comunale con varianti al Piano Regolatore vigente, decise di volta in volta, pensa sia stata la scelta più opportuna?

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Sig. Sindaco, non crede che affidare deleghe a Consiglieri ed incarichi a tecnici per i quali si può configurare un possibile conflitto di interessi con le proprie attività professionali o commerciali non garantisce imparzialità e obiettività nelle decisioni amministrative da prendere?

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Sig. Sindaco, non crede che la principale vigilanza su abusi edilizi, dislocazione e legittimità delle antenne, controllo del territorio comunale per prevenire i reati ambientali spetti, in particolar modo, ai Vigili Urbani che in seconda battuta possono chiedere la collaborazione di Parco, Forestale, Carabinieri e non viceversa?

questro per l’inchiesta avviata dalla magistratura. Più recentemente, nello scorso mese di giugno, la Divisione Anticrimine della Polizia ha arrestato due pluripregiudicati accusati di aver acquisito illecitamente diversi beni immobiliari (tra cui alcune ville di Rocca di Papa) per conto della criminalità organizzata. Non sarebbe il caso di istituire una commissione consiliare che metta la lente d’ingrandimento sull’intero territorio di Rocca di Papa al fine di verificare l’esistenza o meno di acquisizioni sospette di terreni ed immobili da parte di personaggi o società “chiacchierate”?

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Sig. Sindaco, vuole spiegare ai suoi cittadini come mai in Consiglio Comunale è stata proposta e approvata dalla sua maggioranza la richiesta di tenere fuori dal perimetro del Parco Regionale il Centro Storico, i Campi d’Annibale e il Quartiere Vigne, scelta che comporterebbe la contemporanea esclusione dal perimetro del Parco perfino della sua sede istituzionale? Ci elenca, per favore quali sarebbero i vantaggi per la comunità roccheggiana?

Sig. Sindaco, sulla vicenda del Piano di As7 setto del Parco, Lei ha chiesto l’istituzione di Sig. Sindaco, il 28 febbraio 2008 venne as5 sassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto una fascia all’interno del Parco adibita alla dagli inquirenti un personaggio vicino alla caccia. Ci può spiegare chiaramente qual è la posizione della Sua amministrazione in merito? “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, Sig. Sindaco, ad occhio nudo le antenne aveva acquisito dei terreni in Via delle Barozze per 8 televisive e radiofoniche che svettano nei circa 350 mila euro. Terreni poi rivenduti, a distanza nostri boschi nell’ultimo anno sembrano esdi pochi anni, a 5,5 milioni di euro e sottoposti a se-

sere aumentate in modo esponenziale. Ci può, per favore, assicurare che la situazione è tenuta costantemente sotto controllo dalla sua amministrazione e garantire ai cittadini che la salute di tutti è salvaguardata da controlli puntuali delle potenze stabilite dalle leggi vigenti? Ci può dire se sono stati eseguiti controlli a sorpresa, e quando, sulle potenze di trasmissione in esercizio?

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Sig. Sindaco, ci può spiegare perché Lei, che sui temi dell’inquinamento dovrebbe essere maggiormente sensibile visto che i roccheggiani subiscono da oltre trent’anni i danni provocati dai ripetitori radio-tv, è tra i firmatari della lettera con cui alcuni primi cittadini dei Castelli, malgrado la contrarietà di gran parte dei cittadini, hanno chiesto all’allora Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di velocizzare l’iter per la realizzazione del termovalorizzatore di Albano che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dall’ospedale cittadino e a ridosso degli abitati?

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Sig. Sindaco, come mai sul periodico “Comune Informa” appaiono solo interviste a Lei, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali mentre non viene svolta alcuna comunicazione di servizio (facendo conoscere ai cittadini per esempio le delibere approvate dalla Giunta e dal Consiglio; gli approfondimenti sul nuovo Piano Regolatore; le Ordinanze emesse, ecc.)? E come mai i Consiglieri di minoranza non hanno diritto a nessuno spazio su tale organo d’informazione istituzionale per far sapere ai cittadini anche il loro punto di vista?

Visto che il Sindaco di Rocca di Papa non risponde alle nostre dieci domande, rivolgiamo questi stessi interrogativi anche agli Assessori e ai Consiglieri Comunali di maggioranza e opposizione.


ROCCA DI PAPA Dal dirigente del PD, De Santis, riceviamo e pubblichiamo

il Segno - Febbraio 2010

“Rocca di Papa merita molto di più di questa politichetta” Il “Premio Merli” per l’Ambiente è motivo di serie riflessioni di Maurizio De Santis* Con la presente, intendo esprimere tutto il personale compiacimento per il Premio Merli di cui è stata insignita la politica ambientale di Rocca di Papa. Il Premio è frutto di una buona politica ambientale portata avanti negli anni prima dall’ex Assessore Bruno Petrolati e poi dal sottoscritto, in qualità di Assessore all’Ambiente e all’Urbanistica, e che, nell’ultimo periodo, si è arricchita delle qualità intellettuali e professionali dell’architetto Putano, progettista del piano e padre intellettuale dell’opzione zero, e del gruppo di lavoro di Agenda 21, che comprendeva, oltre che qualificati professionisti esterni ed interni al Comune, anche associazioni e cittadini di Rocca di Papa, nonchè dell’operato dell’Università RomaTre. Peccato che a ritirare il premio non siano state le persone prima citate che per diverso tempo hanno lavorato insieme, ciascuno per le proprie competenze, per concepire e promuovere la “opzione zero”, sia nel nuovo Piano che in altri strumenti di programmazione. Ed è davvero paradossale che a ricevere il Premio sia stata la persona che meno di tutte

abbia lavorato e che ha sempre osteggiato questa linea di politica urbanistica e ambientale, prima non riconoscendo l’operato del progettista, con tanto di lettera ufficiale regolarmente protocollata e quindi di evidenza pubblica, poi chiudendo il laboratorio di Agenda 21, che aveva coinvolto Lo sfracelo del taglio boschivo lungo la diverse realtà loVia Sacra in una foto del 4 giugno 2008 cali economiche e sociali, e infine estromet- lento e i cittadini volenterosi tendo dalla giunta il Vice Sin- che hanno creduto in un prodaco, con il quale si era getto di sviluppo economico e presentato alle elezioni ammi- di grande impronta ambiennistrative in ticket, stracciando tale, e in un piano urbanistico allegramente il patto stipulato innovativo. con gli elettori e non mante- Si dice che in Italia è impossinendo fede al suo programma bile innovare e, questa vidi governo. Questa ammini- cenda, dimostrerebbe che è strazione invece ha concepito proprio così, ma noi crediamo e adottato delle controdedu- che invece si può cambiare e zioni che stravolgono il Piano sconfiggere questa politichetta e che la Regione Lazio non che, nel migliore dei casi, è potrà far altro che rigettare, in fatta di clientele e pacche sulle quanto palesemente inaccogli- spalle, e nel peggiore di una bili. La solita presa in giro, a indecorosa pressione psicolocui qualche ingenuo ancora gica. Noi, dalla nostra posicrede. Altro che tutela dell’am- zione di semplici cittadini biente e del territorio. continueremo a batterci, perPovero Gianfranco Merli. chè Rocca di Papa non merita Poveri noi che premiamo gli di finire così. opportunisti e ripudiamo gli *dirigente provinciale onesti, gli intellettuali di tadel Partito Democratico

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Antenne tv, i Campi sollecitano una riunione

Il Comittao di Quartiere dei Campi d’Annibale in una lettera è tornata a chiedere al Sindaco di Rocca di Papa la convocazione di una riunione sulla vicenda dei ripetitori radio-tv presenti in varie zone del paese (Monte Cavo, Madonna del Tufo, ecc.). L’ultimo incontro, promosso dallo stesso Comitato, si era svolto il 10 ottobre 2009 e in quell’occasione ci si era ripromessi di incontrarsi nuovamente a distanza di un mese per fare il punto sulle iniziative decise. Ora di mesi ne sono passati quattro e dal Comune non hanno più fatto sapere nulla. Nella lettera il Presidente Silvestrini sollecita sulla necessità di “prendere iniziative sulle antenne dislocate a Rocca di Papa” convocando periodicamente tutte le autorità coinvolte da questo problema trentennale. (P.G.)

ANTONELLO E LUCIANO VI RICORDANO CHE PNEUMATICI IDONEI E CONTROLLATI GARANTISCONO UNA CIRCOLAZIONE STRADALE PIU' SICURA

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ROCCA DI PAPA Interessante convegno svoltosi lo scorso 15 gennaio Svelato il mistero della

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Città, laboratorio di vera fraternità di Rita Gatta In questo momento storico particolare, impregnato di soggettivismo e individualismo, dove si guarda soprattutto al proprio interesse personale, un coro di voci che si levano controcorrente, si concentra sul concetto di “amore fraterno”. E’ stato proprio questo il tema centrale nel Convegno “La città come laboratorio di fraternità”, organizzato dall’Associazione Città per la Fraternità e dall’Associazione dei Nuovi Castelli Romani, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale dell’Abbazia di Grottaferrata. Il 15 gennaio scorso una numerosa platea ha seguito con vivo interesse i lavori coordinati da Anna Rita Rondinara e Sante Centofanti. Numerosi gli interventi e la prima a prendere la parola è stata la vicesindaco di Grottaferrata Alessandra Celidonio, la quale ha annunciato che un’area verde situata presso la prima abitazione di Chiara Lubich, sarà a lei dedicata. L’ideatrice del Movimento dei Focolari è stata ricordata anche dall’Onorevole Franco Dalia, Assessore Regionale, che ne ha messo in risalto il messaggio della “fraternità universale”, mirante alla ricerca del bene comune. La famiglia intesa come primo fondamento di ogni città, primo nucleo che deve necessariamente aprirsi a Dio: questo è stato invece il nocciolo dell’intervento di Monsignor Raffaello Martinelli, Vescovo di Frascati, che ha posto in primo piano l’importanza della coppia, dei figli “operanti” in simbiosi con la comunità. L’importanza della solidarietà fraterna è stata messa in risalto anche dal Professor Carlo Umberto Casciani, Presidente dell’Agenzia Regionale dei Trapianti nel Lazio: proprio di fronte alle emergenze più drammatiche, l’amore verso il prossimo porta ad abbandonare gli egoismi e il materialismo avvicinando gli uni agli altri. Al di là di ogni idea politica, bene è ricercare i valori comuni che difendano nella cultura, la nostra identità, la nostra storia perché sempre di più ci si senta accomunati in un unico percorso di formazione afferma, tra l’altro, l’Onorevole Francesco

il Segno - Febbraio 2010

scultura sulla Via Sacra

Maria Giro a sostegno di una città giusta. Le relazioni successive hanno presentato un quadro sull’evoluzione nel tempo: il Professor Gennaro Iorio e il Professor Il Sindaco Boccia Carmelo Pandolfi hanno trattato temi sull’evoluzione sociale e politica della città il primo e il percorso storico “Dai Monasteri alle città” il secondo, quale progetto di fraternità. Il Sindaco di Rocca di Papa, Dott. Pasquale Boccia ha fatto riferimento all’Associazione della quale è presidente, “Città per la fraternità”, che proprio recentemente ha festeggiato il primo anno dalla fondazione. Auspica, nel suo intervento, un avvicinamento partecipato dei giovani alla vita della città, alla politica, con un forte coinvolgimento del rispetto dei valori, dell’impegno in tutti i campi: studio, riflessione, sacrificio che temprino i nostri ragazzi e li proteggano dalle facili tentazioni del “tutto e subito” che spesso, alla fine frustrano rivelandosi un’amara illusione o una cocente delusione. Sì all’Essere, più che all’Apparire o all’Avere, come insegnava il filosofo Fromm. Nella seconda parte del Convegno, mediati dal Dott. Paolo Loriga (Capo Redattore della rivista “Città nuova”) numerosi ospiti hanno trattato il tema della città sotto diversi aspetti da quello sociale, mirante al bene comune, a quello culturale e scolastico, passando per quelli economico, giuridico e d’informazione. Molto c’è da lavorare per la realizzazione di un progetto nuovo di Città nella fraternità, intesa quest’ultima come gratuità, consapevolezza del senso civico, fiducia tra le parti sociali. Le ore trascorse insieme hanno alimentato tra i presenti un’ottimistica aspettativa che tutto ciò potrà essere realizzato con la consapevole, ferma fiducia in un “prossimo” che è a noi vicino, con il quale potremo condividere obiettivi di fratellanza e al quale potremo chiedere di percorrere insieme questa via della speranza.

Su diversi siti internet, su vari blog in rete, una domanda corre portandosi dietro tutto il suo alone di mistero: “Chi è l’autore della strana scultura che si trova lungo la Via Sacra di Monte Cavo, a ridosso della cappelletta dedicata a Santa Rita?”. Noi del Segno siamo in grado di risolvere quest’enigma. Ebbene, l’autore dell’opera, interamente scavata nella roccia viva, è Vittorio Maccari (conosciuto con il nome d’arte di Toscanu), artista di Rocca di Papa e noto soprattutto per le sue opere pittoriche in stile informale e per le sue sculture realizate con i materiali più strani. La scultura della Via Sacra rappresenta il toro che nelle antiche cerimonie dei primi popoli Latini veniva sacrificato per sancire la fratellanza tra le popolazioni di stirpe latina che sul Mons Albanus si riunivano ogni anno.

Al Centro Fise in scena l’atletica

Il 31 dicembre scorso presso il Centro Fise del Vivaro si è svolto con successo il Campionato Regionale di Cross. Centinaia sono stati gli iscritti alla manifestazione che in cinque ore ha impegnato gli atleti in corsa campestre e atletica. Malgrado la neve, l’obiettivo, quello di programmare proprio ai Castelli il Campionato Italiano di Cross del 2012, è stato raggiunto. Complimenti a tutti!

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ROCCA DI PAPA 2009, il Presidente Paolo Fei presenta il suo bilancio

il Segno - Febbraio 2010

Un anno di grandi soddisfazioni per l’Avis Le date delle prossime donazioni

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

venerdì 26

sabato 27

venerdì 23

domenica 14 domenica 14 domenica 11

Passate le festività natalizie, la sezione Avis di Rocca di Papa ha ripreso in pieno l’attività e ha già effettuato le prime raccolte del 2010. La prima donazione è avvenuta sotto una leggera nevicata che non ha intimidito i nostri amici, fieri del proprio impegno e sempre disponibili, al punto che anche in questa occasione sono state raccolte più di 30 sacche di sangue. Ma prima di informarvi su quanto è stato fatto nell’anno 2009, lasciatemi innanzitutto ringraziare i nostri soci/donatori per la costanza e l’impegno che hanno profuso, e l’Amministrazione Comunale per averci messo a disposizione una struttura ammirata, e perfino invidiata, dalle altre sezioni Avis limitrofe alla nostra zona. Un ringraziamento particolare lo devo ai cittadini dei paesi vicini che hanno scelto di aderire alla nostra associazione, trovandovi amicizia, accoglienza e cordialità. Ma, soprattutto, permettetemi di ringraziare fraternamente gli amici lavoratori stranieri che solidarizzando con noi, si integrano ulteriormente con la nostra città e contribuiscono allo sviluppo sociale di tutta la comunità. Nell’anno 2009 la nostra sezione ha dedicato alla raccolta di sangue ben 16 giornate, raccogliendo 545 sacche che sono state consegnate alla struttura ospedaliera di Frascati. Questo traguardo ha permesso alla città di Rocca di Papa di raggiungere per il secondo anno consecutivo l’autosufficienza cosa della quale ne dobbiamo andare tutti molto orgogliosi. Naturalmente il nostro compito è anche quello di essere al servizio della comunità roccheggiana, dove siamo intervenuti in modo del tutto anonimo e gratuito per tutti i nostri concittadini che ne hanno fatto richiesta. Nell’anno appena iniziato per venire incontro alle esigenze dei donatori (e soprattutto per ridurre i tempi di attesa), abbiamo deciso di aumentare le giornate dedicate ai prelievi, con un impegno ancora più grande per la struttura medica e per la segreteria.

Non vi nascondo che il nostro ambizioso obiettivo è quello di arrivare a due donazioni mensili. Nel calendario dei prelievi, che può essere consultato sul nostro sito www.avisroccadipapa.it, oltre alla consueta domenica mensile abbiamo aggiunto un giorno infrasettimanale, che potrà essere un venerdì oppure un sabato. Per ricambiare il Vostro affetto e la Vostra generosità, anche quest’anno abbiamo invitato gli iscritti e le loro famiglie a festeggiare insieme la “Giornata del donatore” presso il ristorante “Polentone”: è questa l’occasione in cui avvertiamo sempre con particolare intensità il calore della solidarietà e la gioia di un’amicizia che ogni volta si rinsaldata attraverso l’impegno comune. Concludo ricordando a tutti che la donazione del proprio sangue è uno dei modi più belli e sinceri per dimostrare agli altri la nostra fratellanza, proprio nei momenti in cui se ne avverte maggiormente il bisogno. In finale vi invito a diffondere sempre di più tra i vostri cari e le vostre conoscenze questo messaggio di donazione che diventa messaggio di pace escludendo ogni egoismo. Vi aspetto sempre più numerosi e, per chi volesse iniziare a condividere questa avventura e la grande gioia interiore che essa comporta, il nostro direttore sanitario è a disposizione per qualsiasi chiarimento. Paolo Fei Presidente Avis Rocca di Papa

Alla trattoria “Il covo”

L’inchiostro dei Castelli con i nostri scrittori

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Il 19 febbraio (ore 18.30) si terrà presso la trattoria “Il covo” di Rocca di Papa (Corso Costituente n. 97) un’iniziativa promossa dalla biblioteca comunale dal titolo “L’inchiostro dei Castelli nelle osterie. La parola agli autori”. A parlare delle proprie opere saranno tre noti autori roccheggiani, la poetessa Maria Fondi, lo scrittore Gabriele Novelli (dai lettori del Segno conosciuto con lo pseudonimo di Noga) e la scrittrice-ricercatrice Maria Pia Santangeli (anch’essa collaboratrice del nostro mensile). Sarà una bella occasione per conoscerli più a fondo e per comprendere meglio il mondo di chi ha scelto l’inchiostro per comunicare le proprie sensazioni, le proprie storie e i propri punti di vista. La serata si arricchirà anche delle note dei musicisti dell’associazione “Vagamente”. Un appuntamento da non perdere.

Partono i corsi di comunicazione Si terrà presso il bel Museo di Geofisica di Rocca di Papa (nelle sale dell’ex Osservatorio Astronomico della Fortezza) il Corso “Comunicare l’ambiente”, promosso dal Parco dei Castelli Romani insieme all’Agenzia Regionale Parchi. E’ possibile iscriversi (il limite di età è fissato a 35 anni) entro il prossimo 22 febbraio compilando il modulo che può anche essere scaricato dal sito www.parcocastelliromani.it. Il corso sarà a numero chiuso, con un massimo di 25 partecipanti, per un totale di 66

ore di didattica articolate in nove giornate con lezioni di teoria, esercitazioni ed attività progettuali. Insomma, dal corso dovrebbero nascere dei veri e preparati comunic a t o r i ambientali in grado di condurre i visitatori alla scoperta delle bellezze archeo-naturalistiche del territorio castellano. In particolar modo ai parteci-

panti verrà insegnato l’approccio e la tecnica per saper comunicare con i ragazzi e i bambini in età scolare. Luigi Serafini


Cultura e

L’odore dell’arte nell’estro di Rufi fin ni ... dintorni

Sopra: Enrico Rufini con la moglie Giuliana Nicolai. In alto: Rufini con Enrica Bonaccorti durante la pausa di un programma televisivo. In alto a destra: uno dei costumi disegnati da Rufini. In basso: con Ornella Muti.

di Andrea Sebastianelli Incontro Giuliana Nicolai nella sua casa di Rocca di Papa. Una casa non molto grande ma con due panorami speciali, uno mozzafiato che dà sulla campagna romana, l’altro fatto di colori e immagini che tappezzano ogni angolo interno della casa. Sono i colori, i disegni, le pitture e le creazioni di Enrico Rufini, il più grande costumista che Rai e Mediaset ricordino. “Un estro innato quello di Enrico, che dava corpo alle sue idee in modo naturale e spontaneo” afferma Giuliana mentre il suo viso si illumina pensando ai molti anni passati accanto a un artista del calibro di Rufini. Per chi come me ha frequentato il Liceo Artistico di Via Ripetta a Roma, personaggi come Rufini o come lo scenografo Castelli hanno sempre rappresentato i talenti da raggiungere, anche se io in realtà ero più attratto da artisti sconosciuti carichi di rancore e odio per la società, sentimenti con cui poi riempivano le loro tele. Ma nella casa di Giuliana ho scoperto un altro Rufini. Non il costumista dalle idee infinite e sempre diverse, non il disegnatore dalla mano felice e sicura, ma l’artista inaspettato che con le pennellate riesce a penetrare i sentimenti, a tramutare la sostanza in profondità, come i volti di donna che trapelano emozione e malinconia. “Anche se Enrico era una persona gioiosa” racconta ancora Giuliana, “con lui non ci si annoiava mai anche se restava in silenzio per l’intera giornata”. Ecco la domanda che molti avranno ri-

il Segno - Febbraio 2010

Per ricordare l’arte di Enrico Rufi fin ni, il più famoso costumista televisivo, venuto a mancare nel 2007, abbiamo passato un pomeriggio con la moglie Giuliana che da alcuni anni ha scelto di vivere a Rocca di Papa

volto a Giuliana: che cosa ha significato vivere una vita accanto a un uomo estroso come Enrico Rufini? “E’ stato naturale per me -dice- il nostro è stato un amore spontaneo, ho visto fiorire la sua carriera artistica passo dopo passo e anch’io ero coinvolta nei suoi progetti artistici, ne ero parte importante”. E non poteva essere diversamente osservando la grinta e la spigliatezza di questa signora dal fascino indiscusso che ancora oggi sembra un vulcano in piena quando parla della sua vita, dei suoi parenti, di Rocca di Papa, di sè. Una grinta che lascia spazio alla dolcezza solo quando parla del marito Enrico “anche se noi non stavamo insieme ogni minuto”. Sì perchè Enrico viveva ad Ascoli e lì aveva il suo studio, e sempre lì visse il suo ultimo giorno di vita prima che un infarto lo portasse via. “Quel giorno ero lì con lui e tutto accadde in modo semplice. Si sentiva stanco e mi disse che saliva nello studio. Non sentendolo da un po’ salii e lo trovai a terra”. Un’immagine che mi turba, temendo di aver risvegliato in lei un dolore assopito mentre Giuliana sembra averla digerita e accettata così com’è perchè la morte in fondo è solo un altro tassello della vita. “Oggi ho difficoltà a muovermi con totale autonomia, spesso devo dipendere dai miei amici di Rocca di Papa per spostarmi

e per fare anche le cose più banali” ci dice con rammarico, “però le opere di Enrico sono per me un modo per rivivere la nostra vita, per ripercorrere le gioie e le soddisfazioni. Lui è sempre con me”. La presenza di Rufini si avverte nei quadri, nelle carte, nei cataloghi che Giuliana conserva gelosamente e con grande orgoglio. Sfogliare quelle stesse pagine sfogliate da un artista come Rufini mi fa tremare leggermente le mani ma è solo l’emotività della consapevolezza a giocare questo scherzo. Dura pochi secondi, poi i colori e i disegni conquistano ogni cosa, la mente e i muscoli. L’arte non può mai intimorire ma solo aprire più facilmente le strade che fanno comunicare la ragione e il sentimento. Giuliana conserva dei tesori d’arte che tutti dovrebbero poter ammirare.


Donne e non solo STORIE Le iniziative dell’associazione “8 marzo” di Albano il Segno - Febbraio 2010

A marzo inizia il cineforum sulle“storie di donne” di Bruna Benelli L’Associazione Culturale Onlus “8 Marzo” di Albano Laziale sta programmando una serie di iniziative ed eventi le cui finalità sono la promozione delle pari opportunità e la realizzazione di un luogo dove tutte le donne possono rivolgersi quale punto di riferimento. E’ già stato dato il via ad una serie di appuntamenti culturali che constano nella presentazione di libri e nella visione di film di alto contenuto artistico. In occasione della ricorrenza della giornata indetta dall’Onu contro la violenza alle donne, il 22 novembre scorso è stato proiettato presso il cinema Alba Radians di Albano Laziale, il film “Marianna Ucria” (1997) tratto dal romanzo “La lunga vita di Marianna Ucria”, vincitore del premio Campiello 1990, che ha riscosso un enorme successo e ha visto la partecipazione del-

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eppe Zitto, un brigante fuligginoso e cattivissimo, l’aveva detto ai suoi compagni: “Quell’albero ci porterà sfortuna. Sarebbe meglio tagliarlo”. Ma i suoi compagni non erano d’accordo e così l’albero rimase tranquillo al suo posto dove, ormai da circa cento anni, procurava una grande ombra che, a detta dei molti pellegrini che occasionalmente si riposavano lì sotto, era anche profumata di funghi prataioli. Beppe Zitto era un brigante riconosciuto e patentato. Tanto che il Papa aveva ordinato ai suoi soldati di catturarlo e giustiziarlo sedutastante. Andandolo a scovare, se necessario, anche nei boschi e lungo i sentieri che circondavano il Lago, di giorno e di notte. I soldati cercarono e cercarono ma non riuscirono mai a catturarlo. Anzi nemmeno ne trovarono le minime tracce: Beppe Zitto sembrava un’ombra. E proprio qui il brigante aveva radunato, in una grotta naturale antichissima, il suo bottino rapinato ai tanti viaggiatori che si erano avventurati lungo quei sentieri. Una notte, mentre i suoi compagni dormivano, Beppe si alzò e si avviò verso la grotta. Voleva rivedere i suoi tesori e

l’autrice Dacia Maraini. I prossimi appuntamenti in programma presso la “Sala Formazione” del Comune di Albano con introduzione di Loredana Massaro sono: giovedì 25 marzo ore 17.30, presentazione del libro di Mercé

Rodoreda, “La piazza del diamante” con relazione di Margarita Pardo, insegnante di lingua spagnola, e letture di Francesca Guercio, attrice e Mario Stara, operatore radio e giovedì 29 aprile 2010 ore 17.30 presentazione del libro di Serge Latouche, “Breve trattato sulla decrescita serena”, relazione di Ugo Mancini, docente e storico e letture di Saviana Scalfi, attrice. A partire dal 7 marzo ore 17.00 presso la “Sala Vespignani” (adiacente al Museo Civico di Albano, via Risorgimento 1), per tutte le domeniche del mese, con ripresa da domenica 11 aprile fino a fine mese, l’Associazione “8 marzo” organizza il cineforum dedicato alle “Storie di donne nell’Unione Europea”, con la proiezione di film girati in diversi paesi europei, che vedono come protagoniste le donne; al termine del film si svolgerà un dibattito per coloro che saranno interessati a partecipare. L’Associazione offre corsi di lingua straniera: spagnolo (partirà in settembre), insegnante madrelingua Margarita Pardo; ed inglese, insegnante Fiorella Carollo, che si tengono il martedì ore 10.00-11.30 per principianti assoluti, il giovedì ore 17.00-18.30 e 19.00-20.30 per coloro che già hanno una discreta conoscenza dell’inglese (iscrizioni e info a: fiorellacarollo@yahoo.it).

IL RACCONTO DEL MESE

di Noga

Il brigante Beppe Zitto

Su richiesta di alcuni lettori del Segno, da questo numero riproponiamo i primi racconti di Noga pubblicati sul nostro mensile. Quello che qui riproponiamo è la storia del brigante Beppe Zitto, pubblicata sul numero di aprile 2008. Buona lettura o ri-lettura!

ricontare le sue monete d’oro e d’argento riposte in sacchetti di tela cerata tutti uguali. Ma la civetta, curiosa, gli volò silenziosamente accanto fino all’ingresso della grotta dove si appollaiò su un basso ramo di quercia. a civetta abitava stabilmente fra i rami del grosso albero che Beppe voleva abbattere e di notte volava silenziosamente in giro per il bosco. E non è che Beppe le era molto simpatico: la disturbava spesso quando anche lei andava a caccia. E così decise di vendicarsi, almeno un pochino. Qualche tempo dopo, Beppe Zitto seppe dai suoi informatori che una comitiva di pellegrini avrebbe attraversato il bosco di lì a qualche giorno. Anche la civetta ne fu informata

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dai suoi compari predatori, che in continuazione sorvolavano la zona di giorno e di notte. Beppe Zitto organizzò tutto in modo impeccabile: i tromboni belli carichi, i coltellacci luccicanti alla vita, infilati nelle fasce colorate, mantelli, cappellacci neri calcati sugli occhi, calzettoni rossi e le cioce calzate ai piedi, con le stringhe di cuoio incrociate e strette lungo i polpacci, fin sotto le ginocchia. Tutta la banda si mosse sul far della sera. Il luogo dell’agguato fu fissato sotto il grande albero dove la civetta si preparava per i suoi voli notturni. Essa, intravisti i banditi, capì al volo che cosa avevano intenzione di fare e si pose in grande allerta roteando continuamente il capo in tutte le direzioni e spalancando il più possibile gli

occhini gialli e neri. Intanto il sole si avviava a tramontare dietro il lontano orizzonte marino. E nell’ultima luce del crepuscolo arrivarono anche i pellegrini che, per trascorrere la notte, si addossarono al tronco scaglioso e profumato di resina del grande albero. E non passò molto tempo che si addormentarono tutti, beatamente. Beppe Zitto avvertì i suoi uomini: “E’ l’ora andiamo!”. a in quel momento l’ultima pigna ormai secca si staccò dal suo ramo e centrò in pieno la testa di uno dei pellegrini che urlò di spavento. L’urlo incitò la civetta a muoversi: spiccando il suo vellutato volo e gridando a più non posso richiamò un plotone di soldati che, correndo velocemente, si scontrò con i briganti, anche loro accorrenti verso il grande albero. I soldati ci misero ben poco a capire la situazione ed in un baleno afferrarono i briganti, li legarono al tronco dell’albero e li fucilarono. Beppe Zitto fu l’ultimo ad essere giustiziato e prima di morire maledisse in cuor suo l’albero e la civetta. Ma si dimenticò di maledire l’ultima pigna secca. Novembre 2003

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SIPARIO APERTO

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Tranaturaecultura Un libro per conoscere gli angoli più belli dei Castelli

23 le escursioni proposte da Carlo Coronati e Vittorio Paielli

di Marcello Morrone I Castelli Romani non avranno più segreti per i numerosi appassionati della natura e delle escursioni. A far “scoprire” ogni angolo del nostro territorio è un recente libro di Carlo Coronati e Vittorio Paielli dal titolo esemplificativo “Sui sentieri dei Castelli Romani” (uscito nel dicembre scorso, “edizioni il lupo”, 88 pagine interamente a colori, € 12,00, www.edizionilupo.it) che presenta in modo dinamico, moderno, approfondito e chiaro nelle descrizioni, 23 itinerari che compongono un vero e proprio tour che raggiunge i punti più interessanti dei Colli Albani. Il libro, arricchito con foto inedite, acquerelli e molti specchietti che forniscono spiegazioni archeo-storiconaturalistiche (fornendo anche qualche spunto di tipo culinario tradizionale), accompagna gli appassionati passo-passo, dimostrando una conoscenza dettagliata di tutto ciò che si può incontrare lungo ogni percorso. Le escursioni proposte si dividono in tre sezioni specifiche: “i laghi” (ovviamente

quelli di Nemi e il Lago Albano), “la montagna” (con Monte Cavo, le Faete, l’Artemisio e i Monti Tuscolani) e “la Via Appia Antica” (la Regina Viarum dei Romani), in un mix eterogeneo che fa dei Castelli Romani un insieme di particolarità e ricchezze naturali sempre diverse e nuove di cui è difficile stancarsi. Ce n’è, insomma, per tutti i gusti purchè si ami passeggiare a piedi, con la voglia di liberarsi dello stress delle nostre città. Il libro di Coronati e Paielli è di facile consultazione (particolare da non trascurare) per cui è necessario portarlo sem-

pre con sé pronti ad aprirlo per ricevere le informazioni necessarie all’escursione prescelta. Anche i conoscitori più attenti di “cose castellane” vi troveranno delle inaspettate sorprese. Buone passeggiate a tutti. Direttore Artistico: Alberto Querini

dal 28 febbraio al 18 aprile 2010

Via San Sebastiano, 20 - Tel. 06-9499340 - 347-6024928 - www.associazioneacs.it

“Osceno Novecento”

scritto e diretto da Pino Ammendola con Maria Letizia Gorga al pianoforte: Stefano De Meo al violoncello: Laura Pierazzuoli

MARZO ven. 12 - sab. 13 - dom. 14 ven. 19 - sab- 20 - dom. 21 La Strana Compagnia in

“Marescià... quando ci vò... ci vò”

Regia di Mario Giovanetti

In scena il 28 febbraio

Osceno Novecento

Maria Letizia Gorga

Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa

FEBBRAIO domenica 28 (ore 18.00)

il Segno - Febbraio 2010

APRILE sabato 17 - domenica 18 ATC in

“L’uomo invisibile”

con Alberto Querini Regia di Annalisa Biancofiore

Un recital di canzoni proibite. E’ questo il filo conduttore che accompagna i 22 brani di “Osceno Novecento” con la splendida voce di Maria Letizia Gorga. E’ un ritratto del secolo appena trascorso, riordinato attraverso le musiche ben dirette da Pino Ammendola. Queste 22 canzoni (che vedono Stefano De Meo al pianoforte e Laura Pierazzuoli al violoncello) ripercorrono gli avvenimenti più interessanti del Novecento europeo, caratterizzati anche da una vera e propria sfida a quella borghesia perbenista che spesso ostacolava la libertà artistica in nome della morale e del pensiero consentito. Un lavoro certosino e di qualità nella scelta dei brani (fatto dal bravo Enzo Giannelli) riuscito nell’intento di fornire una visione completa di ciò che è stato il secolo scorso. Tra le canzoni proposte vi è la celebre “Mutandine di chiffon” di Marf, ma anche la meno nota “Angeli e diavoli”, e altri pezzi che faranno impazzire il pubblico che deciderà di non perdersi questo spettacolo particolare giocato sulla capacità delle note musicali di farsi largo nelle nebbie dei ricordi. “Non racconteremo la storia, o il significato in relazione al costume dell’epoca –spiega Pino Ammendola-, niente di tutto questo, abbiamo pensato ad una festa tra amici, dove c’è un pianoforte, un violoncello e soprattutto una straordinaria attrice cantante come Maria Letizia Gorga che stuzzica tutti con qualche ricordo divertente della magica Milly, qualche goliardica considerazione sugli uomini alla ricerca del mitico punto G e ventidue pezzi per niente facili”. Paola Gatta


RIFLETTORI

Due donne per la Regione. Come scegliere?

il Segno - Febbraio 2010

di Daniela Di Rosa

Giorni fa mentre leggevo un’intervista a Giorgio Bocca sul suo ultimo libro “Anno horribilis” (riferendosi al 2009) mi sono chiesta dove si finirà; quanto in basso dobbiamo cadere noi donne prima di renderci conto che tutto questo schifo che avvolge la nostra vita politica possiamo spazzarlo via semplicemente svegliandoci, semplicemente stimandoci. Trent’anni di lotte e di rivalse per approdare nello squallore di escort, veline, divette. La nostra arma è il numero, siamo di più! Usiamolo per votare e cacciare via dalla scena politica italiana questa banda di deviati, pervertiti, corrotti e

corruttori... a partire dal capo, il settantatreenne divoratore compulsivo di viagra, amante di ninfette e divulgatore di barzellette, per passare (bipartisan) fra trans, puttane quarentenni, bruttine stagionate bolognesi o, per ultimo, Bertolaso docet, massaggiatrici brasialiane... Credo che l’uomo sia geneticamente imperfetto perchè non riesce a tenere a bada il suo gioiellino, a qualunque latitudine hanno bisogno di sfogare i loro bestiali istinti, e non con mogli, fidanzate, amanti... no! Con prostitute! Ricordate il nostro mancato Re Savoia? Non se ne salva uno, potrebbero avere chiunque, invece

no, a loro piace pagare, volano basso, molto basso. Proporrei a tutti i candidati uomini la castrazione chimica (è temporanea) così liberi dall’ormone impazzito potrebbero fare il lavoro per cui li paghiamo profumatamente: legiferare! Rimettere in moto l’economia, riportare al centro dei loro interessi la nostra esistenza, il futuro di una generazione precaria. Hanno un altro problema gli uomini: la sete di denaro. Non arretrano di fronte a nulla, chi non ha sentito dei due imprenditori che, a poche ore dal terromoto, col dolore dei morti, dei dispersi, dei senzatetto, ridevano e si sfregavano le mani pensando a quanto lucrare per la ricostruzione!? Ogni giorno spero di vedere le loro foto sui giornali o in Tv, niente; vorrei vedere quelle facce di m...a, ma chissà perchè non le mostrano, mi saranno sfuggite? Il 28 marzo si vota... nel Lazio abbiamo avuto negli ultimi 5 anni un esemplare di

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Bonino

Polverini

quella specie, sta a noi cambiare le carte in tavola, sono candidate due donne. Una, la Bonino, è quella che da anni con le sue battaglie ci ha regalato la libertà di divorziare, di scegliere liberamente e con tutte le tutele se avere o no un figlio. L’altra, la Polverini, è una sindacalista “furbetta” che avrebbe gonfiato gli iscritti del suo sindacato, che compra case a prezzi stracciati (evadendo qualche tassa)... eppoi perchè questi prezzi di favore? Di tutte e due non si conoscono perversioni, scandali sessuali nè tantomeno sniffate o ricerche notturne di prostituti minorenni. Già questo le rende migliori degli uomini.

Convegno su acqua L’angolo e rifiuti a Marino della psicologia

“Marino Aperta Onlus”, in collaborazione con il Comitato Salviamo Marino e il Gruppo di Presenza Monsignor Grassi, ha affrontato in una Tavola Rotonda i temi della raccolta dei rifiuti e della qualità dell’acqua nel territorio di Marino. La Conferenza si è svolta nell’Aula Magna della parrocchia San Giuseppe a Frattocchie il 12 febbraio scorso. Il programma ha visto gli interventi: dell’ing. Corrado Colizza sulla gestione dei rifiuti a Marino e nei paesi limitrofi; dell’ing. Marco Carbonelli che ha presentato il libro del prof. Domenico Brancato “Consuma meno e vivi meglio”; del Prof. Domenico Brancato sulla qualità dell’acqua a Marino e del Presidente di “Marino Aperta Onlus”, Adolfo Tammaro, che ha parlato della raccolta di firme per la l’avvio di una seria disciplina della raccolta dei rifiuti. “Le associazioni organizzatrici – ha detto Adolfo Tammarosono seriamente preoccupate della mancanza di iniziative che possano offrire ai cittadini opportunità di crescita del senso civico e del rispetto dell’ambiente che ci circonda. Le nostre associazioni lavorano insieme per offrire ai cittadini un’occasione di approfondimento e di stimolo alla crescita di civica su cose concrete, come Ermanno per esempio la gestione corretta Gatta dei rifiuti. Secondo i dati a Marino siamo sotto il 10% nella differenziazione dei rifiuti. Anche l’acqua è un bene essenziale per il nostro vivere civile. (M.M.)

il T o c c o

A cura della Dott.ssa Bruna Benelli

La Dott.ssa Bruna Benelli, Psicologa infantile e Psicoterapeuta per l’adulto e di gruppo ad orientamento psicodinamico, operante presso il suo studio privato sito in Albano Laziale, riprende con questo numero la piccola rubrica dedicata agli articoli di psicologia, comparsa in vari numeri del mensile alcuni anni fa, per offrire la sua professionalità al servizio di quanti tra i lettori, vorranno porle dei quesiti di natura psicologica personali e non. Gli interessati possono scriverle una mail al suo indirizzo di posta elettronica, ponendo la domanda, dopo aver fornito i dati essenziali (sesso, età), insieme alla descrizione della problematica, affinché la risposta possa essere il più precisa possibile. Si ricorda ai lettori di utilizzare dei nickname, al fine di non rendere riconoscibile la propria identità. Non verranno pubblicate tutte le mail ricevute, ma la dott.ssa Benelli cercherà di rispondere a tutti. Ecco i riferimenti necessari per inviare le vostre domande alla psicologa: Dott.ssa Bruna Benelli dottoressabenellibruna@ virgilio.it; Studio di Psicologia e Psicoterapia Via Ascanio 3, Albano Laziale (Rm)


il Segno - Febbraio 2010

il Segno dei tempi

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

Via della Pantanella

Ultima pagina

Vi vogliamo far conoscere un vicoletto poco noto ma ricco di storie mai raccontate. Si tratta di una breve stradina, arriva fino al civico n. 12, poco transitata a parte i suoi pochi residenti e dove ci sono diverse porte murate e quindi anche la numerazione risulta sfasata. Stiamo parlando di Via della Pantanella, posta tra la fontana di Largo Massimo D’Azeglio e il “Bar Aurora”, che conduce all’Ortacia. Proprio in questa strada un personaggio di nome Giuseppe Brandani, nonno del nostro concittadino Carlo e del sassofonista Umberto e padre di “Giggettu u farmacista” (famoso perchè pagava di tasca sua chi non aveva i soldi per ritirare le medicine richieste). Giuseppe era uno stagnaro, uno di quegli artigiani che riparava i callari in rame e fabbricava piatti in alluminio. Ma Giuseppe in Via della Pantanella aveva impiantato anche una piccola fabbrica. Proprio così, una fabbrichetta (chiamata di “Pantanella”) dove si produceva la famosa gassosa. E la produceva lui stesso. Era composta da acqua, zucchero e gas e da una pallina che serviva come tappo. Giuseppe la distribuiva nelle osterie e botteghe di Rocca di Papa. Bene fece allora l’amministrazione comunale a dedicare questa strada alla fabbrica della Pantanella. Ma Giuseppe Brandani era anche un artista. Recandoci al cimitero di Via San Sebastiano, infatti, passando per il primo cancello e salendo fino alla casetta del custode, vi è una tomba tutta realizzata in ferro battuto. L’autore è proprio Giuseppe il quale, ci racconta il nipote Umberto, realizzò anche la bara per sè stesso, tutta fatta in piombo senza legno, e per parecchi anni la tenne sotto il suo letto... proprio nell’abitazione del civico n. 12 in Via della Pantanella. La sua fabbrica invece si trovava al civico n. 2. E’ bello ripercorrere storie inaspettate di nostri concittadini che hanno il merito di sorprenderci sempre!

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@tiscali.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

LE INDENNITA’ DEGLI AMMINISTRATORI Egregio Direttore, alla coerenza del suo giornale e dei suoi redattori corrisponde altrettanta coerenza dei nostri politici e amministratori comunali che leggono sicuramente il piccolo Segno ma mettono la testa sotto la sabbia per non sentire, non vedere e forse anche per non mostrare le loro facce rosse per la vergogna o bianche come il travertino. Mi riferisco in particolare all’articolo di Sergio Rasetti sul numero di dicembre relativo alle indennità per il Sindaco, Assessori e Consiglieri che l’articolista, coerente con la sua visione (ho riletto sul numero di Giugno 2006 analoga proposta) chiede nuovamente di ridurre del 10% in sede di approvazione del bilancio 2010. Vedremo quali saranno

le loro decisioni. Non vorremmo ritrovarci a dire che passano gli anni, le difficoltà del paese sono sempre più grandi e, come tantissimi altri loro colleghi, anche i nostri politici fanno orecchie da mercante. Se credono che la cosa passi inosservata si sbagliano di grosso. Lettera firmata

MANIFESTI DAPPERTUTTO Come ad ogni tornata elettorale, anche adesso sto vedendo i muri, i cassonetti, i segnali stradali, tappezzati di manifesti elettorali di questo o quel candidato. Non se ne può davvero più. Occupano tutto, senza alcuna regola, senza un minimo di rispetto per i cittadini. E questi poi dovrebbero andarci a rappresentare? A che

servono le multe per chi affigge i manifesti fuori dagli spazi previsti se queste poi vengono praticamente annullate dal Parlamento? Molti non lo sapranno ma ogni anni il Governo (di destra e di sinistra) fa passare un emendamento con cui vengono annullate tutte le multe fatte ai partiti per affissione abusiva. Un brutto modo di dare l’esempio. Io ho deciso di votare chi non sporca la nostra città. Valerio Martella

LE VORAGINI DI VIA ROCCA PRIORA Vi siete accorti in che condizioni si trova Via Rocca Priora (la strada che dai Campi d’Annibale porta alla frazione del Vivaro, n.d.d.)? Ormai non si riesce più ad evitare le fosse e le automobili si distruggono. Sembra di essere

tornati al dopoguerra quando le strade erano impraticabili, anche se noi (io ero ragazzo) andavamo a piedi perchè non avevamo certo le macchine. Stiamo parlando di una strada trafficata giorno e notte, soprattutto da chi proviene dall’area del Tuscolo. Come al solito il Comune scaricherà le responsabilità a qualcun’altro che, a sua volta, se la prenderà con la Provincia, con la Regione e col Governo che ha tagliato i fondi per riparare le strade. La viabilità e la sicurezza stradale dovrebbero essere al primo posto negli impegni di un’amministrazione ma evidentemente esistono altre priorità. Ma i nostri assessori e politici non passano mai da queste parti? Alberto De Angelis


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