Il Segno maggio 2011

Page 1

PICCOLO

il Segno Parte il Boccia bis

Anno X, n. 5 - Maggio 2011

ferendum Re

12 e

o 13 giugn

Il primo giugno ci sarà il primo Consiglio Comunale del dopo voto

ed è subito lotta per il potere La mappa dei nuovi potenti

di Andrea Sebastianelli Il Pd ha ottenuto un grande risultato elettorale confermando la sua supremazia locale ma a ben guardare i risultati dei 16 candidati Consiglieri emerge un vero e proprio terremoto nella geografia del potere politico roccheggiano. Dopo 14 anni possiamo dire che volge al tramonto l’influenza di alcuni grandi portatori di voti. A cominciare proprio da Roberto Sellati che è passato da 562 preferenze del 2002 ad appena 297 dell’ultima tornata elettorale. La sua carriera politica ebbe inizio nel 1997 quando prese 330 voti per poi arrivare a quella che fino allo scorso 16 maggio era la cifra record di preferenze a Rocca di Papa, appunto 562. SEGUE A PAGINA 8

ALLE PAGINE 7, 8, 9 e 10

PIANO CASTANICOLO NAZIONALE

Ciao Vittorio! A pagina 3

Depuratori

Radicali in Procura

A pagina 11

Parco dei Campi

Terreno da restituire

A pagina 14

Quello che c’è da sapere sul castagno e sulla lotta al cinipide Alle pagine 12 e 13 gli interventi del dott. G.Grassi


ATTUALITA’

2

4 i quesiti: acqua, nucleare e legittimo impedimento Il 12 e 13 giugno si andrà a votare per i Referendum

di Gennaro Spigola Il 15 e 16 maggio si è votato per le elezioni amministrative e avremmo potuto anche votare per i quattro referendum che riguardano materie di estrema importanza: - acqua pubblica (2); - nucleare (1); - legittimo impedimento (1).

Il governo ha invece deciso di farli slittare con delle motivazioni spurie al 12 e 13 giugno facendo sostenere ai cittadini “la modica” spesa-tassa di 350 milioni di euro ed implicitamente, giocando sulle due date ravvicinate (elezioni amministrative-referendum) insinuando tra la gente l’offuscamento dello strumento referendario con la speranza che non venga raggiunto il quorum superando il 50% dei votanti. Dobbiamo evitare che ciò avvenga perché porterebbe ad avere un ridimensionamento PICCOLO

il Segno

organo mensile dell’associazione culturale

“Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE

Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

della democrazia ed in questo delicato periodo politico nel quale la costituzione viene sistematicamente attaccata significherebbe subire un ulteriore sconfitta che non ci possiamo permettere. Per questo dobbiamo all’imperativo rilanciare sui quattro referendum affinché raggiungano non solo il quorum previsto ma anche quei voti positivi che servono per mantenere: acqua pubblica come bene comune; evitare che vengano incrementate le centrali nucleari, si potrebbero utilizzare energie alternative (non vogliamo più assistere a disastri che ci sono stati consegnati negli anni per i reattori nucleari che sono esplosi o che hanno avuto delle fughe; è noto a tutti quanto è avvenuto ultimamente in Giappone); far funzionare la legge, visto che dovrebbe essere uguale per REDAZIONE

Noemi Bevilacqua, Gianfranco Botti, Piero Botti, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Stefania Colasanti, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Rita Gatta, Daniele Iannotti, Toshi Kameda, Luisa Laurelli, Marzia Mancini, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Ilaria Signoriello, Roberto Sinibaldi, Sandro Tabellione, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com

il Segno - Maggio 2011

Intercettazioni

La Federazione della Stampa sorpresa dalla proposta del Pd

Pierluigi Bersani

tutti. Ribadisco, andiamo a votare per i referendum del 12 e 13 giugno 2011, votando SI ai due per il mantenimento dell’acqua pubblica come bene comune, SI per evitare ulteriori centrali nucleari, SI al legittimo impedimento perché tutti i cittadini compresi quelli che hanno incarichi istituzionali (Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri) davanti alla legge devono essere considerati comuni cittadini. ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@libero.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito. Stampato in proprio

IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

Ringraziamo i nostri sostenitori: Orlando, Gennaro, Enzo, Luisa, Ettore, Valentina, Piero, Paola, Gianluca, Nadia, Aldo, Bruno, Sergio, Omero, Augusta, Fabrizio, Daniele, Luigi, Paola, Alberto, Nicola, Italia, Rita, Federico, Stefania, Maria Pia, Angelo, Giulia, Pino, Gianfranco, Rossana, Barbara, Bruno, Fabrizio, Annarita, Roberto, Loredana, Sandro, Bruna, Daniele, Marzia, Massimo, Marcello, Gianfranco, Vincenzo, Franco, Gabriele, Patrizio, Paola, Antonello, Giorgio&Mario.

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca Credito Cooperativo Castelli Romani - IBAN: IT11B0709239230000000103028

“Sorprende la scelta del Pd di entrare in competizione con la maggioranza di governo nel regolamentare la pubblicazione delle notizie contenute in intercettazioni giudiziarie”. Lo dichiara la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), secondo la quale “non esistono proposte valide se ci si appella all’esigenza di disciplinare l’informazione considerandola come un ‘tritacarne mediatico’, imperniato sul ‘circuito perverso di una competizione al ribasso tra le diverse testate giornalistiche, alla ricerca del particolare piccante che faccia vendere una copia o conquistare un telespettatore in più’. Per la Fnsi le strade maestre per innalzare l’asticella della responsabilità deontologica sono già evidenziare da tempo: il Giuri per la lealtà e la correttezze dell’informazione, l’udienza filtro per lo stralcio dai fascicoli giudiziari degli atti da tutelare per ragioni di privacy, un tempo limite per il segreto sulle inchieste. Sul primo punto in particolare, a giudizio della Fnsi non c’è un potere terzo, anche quello rispettabile del Garante della Privacy, che debba riformare l’ordinamento professionale. E’ una responsabilità del parlamento che pure aveva già raggiunto una intesa per una proposta di legge condivisa. Perciò sorprende, ancora di più, che il Pd abbia cambiato opinione”. Andrea Rasetti


il Segno - Maggio 2011

di Noemi Bevilacqua Vittorio Arrigoni arriva per la prima volta in Palestina nel 2002, anno dei massacri di Jenin e Ramallah, anno in cui centinaia di palestinesi perdono la vita all’interno delle proprie case uccisi dai tank israeliani che hanno quasi raso al suolo il campo profughi di Jenin. Vittorio, allora ventisettenne, sente il dolore e la rabbia della gente, sente il bisogno di schierarsi dalla parte dei più deboli, delle vittime. Torna più volte in Palestina tanto che nel 2005 viene arrestato dall’esercito israeliano e detenuto, come migliaia di palestinesi, senza processo e senza alcun diritto. Uscito di prigione il suo amore per il popolo palestinese cresce sempre più fino a farlo approdare a Gaza. Gaza è la parte più isolata e martoriata della Palestina, è una striscia di terra completamente circondata da Israele, anche il mare di Gaza appartiene a Israele. Li la gente vive sotto embargo da ormai 5 anni e da lì Vittorio ci ha raccontato il mostruoso bombardamento chiamato “piombo fuso” che ha massacrato centinaia di persone e distrutto tutte le infrastrutture fra il dicembre 2009 e il gennaio 2010. Vittorio è rimasto li in mezzo alla gente, non è tornato in Italia né si è rifugiato in parti più tranquille della Cisgiordania. E’ rimasto lì per continuare a raccontare, per far in modo che il mondo intero sapesse cosa stesse succedendo. Grazie a lui sono arrivate informazioni, foto e filmati. Grazie anche al suo lavoro è stato possibile chiedere l’incriminazione di Israele alla Corte Internazionale per crimini contro l’umanità. Dal suo blog (guerrillaradio.iobloggo.com), dalle immagini messe su youtube e dalle varie interviste, è possibile ricostruire la sofferenza della gente, il dolore, il massacro e la violenza. In quel periodo, oltre a testimoniare direttamente quanto succedeva giorno per giorno, saliva sulle ambulanze per non farle bombardare. Ha rischiato la vita più volte in questo modo, ma ha salvato la vita di diverse persone che grazie alla sua presenza sono arrivare in ospedale. Dopo la fine dei bombardamenti ha iniziato a testimoniare la mancata ricostruzione di Gaza, la durezza dell’embargo che impedisce di far entrare vetri e cemento, un em-

ATTUALITA’

L’assassinio del pacifista italiano riporta in primo piano i diritti negati di un popolo segregato

VittorioArrigoni... e la sua Palestina

Ma a quale palestinese è convenuta la morte di Vittorio? Ai contadini che lui accompagnava nei campi? Alle vittime dei bombardamenti che avevano in lui un testimone diretto?

bargo che provoca la morte di centinaia di malati per mancanza di medicine e di macchinari. Torna in Italia e si gira tutto il Paese per diffondere quanto ha visto. Arriva anche ai Castelli e presenta il suo libro “restiamo umani” con il quale diffonde le informazioni sulla guerra e sulle reali condizioni di vita di un popolo. Riesce a tornare a Gaza con la freedom flottilla e con una nave piena di aiuti umanitari. Da lì non si è più spostato. Giorno dopo giorno aiutava i contadini a coltivare la terra mettendo e gridando ad alta voce “sono un internazionale, non sparate” e, soprattutto, saliva sulle piccole imbarcazioni permettendo ai pescatori di lavorare. Il suo gridare “sono un internazionale, i’m an international” lo faceva sentire un po’ più protetto dei palestinesi che se escono in mare da soli vengono uccisi a mitragliate. A Gaza City lo conoscevano tutti, tutti sapevano quale era il suo impegno e quanto il suo sacrificio migliorasse concretamente

3

la vita quotidiana dei gazawy (abitanti di Gaza). Sarebbe dovuto rientrare in Italia già dai primi di aprile, ma è rimasto perché le condizioni peggioravano di giorno in giorno e sentiva che la sua presenza era fondamentale. Sarebbe dovuto tornare a Gaza in estate con la spedizione della freedom flotilla, sarebbe dovuto venire in Italia a raccontarci le condizioni di vita di migliaia di disperati, sarebbe dovuto tornare a casa per riposarsi… ma così non è stato. Il 14 aprile 2011 è stato rapito alla fine del funerale di un gruppo di persone morte sotto il crollo di alcuni tunnel di comunicazione, è stato caricato a forza su una macchina. È stato fatto un video in cui il suo volto bendato e ricoperto di sangue è stato mostrato al mondo, è stato strozzato poco dopo la ripresa del video. Le indagini sono ancora in corso, ma dubito che porteranno a qualcosa, tutti i componenti del commando che lo ha rapito e trucidato sono morti, nessun testimone può raccontare che cosa sia successo veramente. La versione ufficiale è che un gruppo di salafiti (setta fondamentalista islamica) lo ha catturato e ucciso perché corruttore dei costumi islamici. Ma a quale palestinese è convenuta la morte di Vittorio? Ai contadini che lui accompagnava nei campi? Ai pescatori che riuscivano a sfamare la propria famiglia? Ai feriti che sono riusciti ad arrivare in ospedale? Alle vittime dei bombardamenti che avevano in lui un testimone diretto delle violazioni dei diritti umani da loro subite? Io personalmente ho incontrato Vittorio in una manifestazione non violenta contro il muro (muro che divide Israele dalla Palestina, muro che sottrae terre palestinesi ai contadini, muro che divide in due villaggi e famiglie). Eravamo a Bell’in, piccolo villaggio vicino a Ramallah, villaggio a cui sono stati sottratti ettari e ettari di terra per costruire un muro alto quattro metri, circondato da strade a doppie corsie e delimitato con recinti elettrici. Era il 2006, la manifestazione stava per iniziare e un ragazzo italiano, unico italiano a parte me, mi si avvicina e mi dice “attenta che qui non siamo in Europa e questi sparano per davvero”. Caro Vittorio ti voglio ricordare con una canzone che è stata cantata sul taxi collettivo con il quale siamo tornati a Ramallah. Sul taxi, un vecchio furgone, c’erano palestinesi, giapponesi, spagnoli e noi italiani e tutti sapevano una canzone italiana….. “Una mattina mi son svegliato, o bella ciao bella ciao, bella ciao ciao ciao...”.


Merito sì o merito no? Torna di moda il 6 politico PAGINA APERTA

4

di Daniele Iannotti Merito. Che cosa significa oggi questa parola? Ebbene, il merito dovrebbe essere il riconoscimento di capacità e competenze acquisite con adeguata formazione e/o esperienza in un determinato campo. E se vi dicessi che è proprio il momento della formazione che si sta indebolendo? Al di là della polemica politica, si assiste in Italia ad un fenomeno molto complesso che vorrei cercare di riassumere: a) la scuola e l’università stanno, con le ultime riforme e consuetudini, imponendo il merito come uno dei fattori per ottenere finanziamenti pubblici (e anche numero di iscritti); b) per merito, però, non si intende più una valutazione oggettiva, critica e qualitativa dell’alunno o dello studente, si cerca, invece, di mostrare come il proprio istituto o la propria facoltà siano in grado di assicurare uno standard medio di ottima qualità; c) la combinazione dei primi due punti porta al fatto che, più o meno dichiaratamente (magari nei consigli del corpo docente), venga imposto un generale innalzamento del livello della valutazione da parte

degli insegnanti, che essendo dei sottoposti (specie se supplenti o precari) debbono necessariamente obbedire come in una caserma. Il risultato? Beh lo capiamo da soli: laddove era un quattro si ha un cinque, da un cinque un sei e così via e speriamo che il salto sia solo di un voto. Si creano così eserciti di persone che riescono a prendere il diploma più o meno senza grandissime difficoltà, liberando le scuole da zavorre pericolose perché potrebbero insozzare la “nomea” dell’istituto e, parimenti, si sfornano laureati con voti alti che, magari, nei loro curricula hanno passato con questo metodo esami decisivi per la loro futura professione. Un effetto secondario di questo avvitamento è, per converso, l’inalterato prestigio di coloro che, contrariamente alle indicazioni sociali e della moda, si iscrivono a facoltà ora dimenticate e vissute un po’come l’archeologia della conoscenza (Fisica, Matematica, Filosofia, ecc.); queste persone, infatti, spinte dalla passione e non tanto dall’arrivismo professionale, hanno comunque la “fortuna” di trovarsi in ambiti già penalizzati a livello di partecipazione di nuove

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il Movimento 5 Stelle per il cambiamento

di Marco Putano* Siamo soddisfatti dell’esito di queste elezioni amministrative. Il Movimento 5Stelle si attesta tra il 4 e il 5%, con punte del 9 e 10% in alcuni contesti urbani. Emerge chiaro un dato: il nostro Movimento non sottrae voti né al centrodestra né al centrosinistra, il Movimento sottrae voti all’astensionismo, probabilmente con maggiore riflesso verso l’astensionismo di sinistra. Siamo il cambiamento, lì dove il centrosinistra vince contro tutte le previsioni, lì dove c’è cultura e domanda di legalità, il Movimento 5 Stelle è forte. Segno evidente che il nostro Movimento fa bene al centrosinistra italiano. Siamo il futuro, le nostre tematiche, che nel nostro interno sono oggetto di posizioni consolidate, note, condivise e approfondite, cominciano ad entrare, seppur timidamente, nell’agenda politica dei partiti tradizionali. Siamo il futuro, per il nostro modello organizzativo, la rete, che sempre più esprime una capacità di organizzare consenso e preferenze elettorali, a costi bassissimi. A Rocca di Papa abbiamo provato a costituire una nostra lista e vista l’alta astensione, e i risibili risultati dei candidati Sindaci outsider, la nostra lista avrebbe conseguito una buona affermazione. Simpatizzare per il nostro Movimento non è suffi-

matricole e che quindi non abbisognano di strane “lievitazioni” delle valutazioni per farsi pubblicità; c’è anche da dire che questi settori sono penalizzati dai finanziamenti perché l’oggetto della loro ricerca non riesce mai a costruire qualcosa di fisico e spendibile, ma producono categorie, ricerche, formule e teorie per le scienze applicate o le facoltà tecniche. Però, nella nuova logica della sovvenzione ministeriale, se non produci un qualcosa di siffatta natura è come se la tua ricerca sia invalida per definizione. Povera Italia! Quindi, siamo dinnanzi alla paradossale situazione per la quale solo per soldi si guasta la oggettività e qualità del sistema di valutazione già nella scuola dell’obbligo oltre che della formazione superiore; con la conseguente florescenza di una giungla di master, corsi professionali e ogni altra diavoleria nella cui fittissima retde il povero studente, mal preparato dall’università, deve districarsi per capire quali tra questi canali siano seri e realmente formativi e non solo mortalmente costosi. La formazione, quindi, avvelenando il pubblico a questa maniera e for-

ciente, occorre impegnarsi e attivarsi in prima persona. Lì dove questo è accaduto, il processo di cambiamento è iniziato e ha anche garantito il successo elettorale. A Rocca di Papa la politica del centrodestra e della sinistra alternativa hanno fallito per tematiche, comunicazione e qualità del personale politico. I candidati Sindaci si sono rivelati deboli elettoralmente così come i candidati consiglieri inseriti in lista. Ciò è tanto più grave nel centrodestra, i loro Consiglieri uscenti sono stati tutti bocciati a dimostrazione della loro incapacità di riconoscere il nuovo e di interpretare positivamente la domanda di cambiamento che non ha trovato modo di potersi esprimere, riversandosi verosimilmente sull’unico candidato politicamente credibile, il confermato Sindaco uscente. Altrettanto grave il danno recato all’istanza di cambiamento causato dalla presunzione del gruppo dirigente che ha dato vita alla lista Rocca Futura, e di futuro non vi era nulla, che ha sovrastimato la forza elettorale del proprio candidato Sindaco e dei propri candidati a Consigliere e ora i roccheggiani si trovano un esponente di opposizione che è dello stesso partito di maggioranza. Tante occasioni perdute, la non costituzione della lista Movimento 5 Stelle, il non sostegno politico all’unica personalità nuova che si era presentata pubblicamente, il rifiuto del centrodestra e della sinistra di includere nelle proprie liste un nostro portavoce, ha premiato la conservazione. Ora che fare? Il mio compito di organizer si esaurisce, in questo momento sono impegnato a promuovere il Movimento nel Municipio I di Roma, ma posso, se mi sarà richiesto, coordinare le attività di un costituendo gruppo di attivi del Movimento 5

il Segno - Maggio 2011

nendo poi un supplemento a pagamento dopo l’università, sta tornando un privilegio di pochi, i quali pochi non è detto che riescano effettivamente “meritevoli” alla fine di questo lungo percorso che arriva sino ai trenta anni di età, se si è fortunati. Vi parla un ragazzo che già vede la differenza con la scuola e l’università che ha frequentato sino a pochissimo tempo fa. Il sei politico non è più solo comunista! Perciò, la parola merito sta divenendo un qualcosa di vuoto, una sorta di bottiglia senza la sua bevanda e quando si compera una bottiglia di acqua si pretende che essa sia piena del suo prezioso liquido perché col solo involucro, ahimé, ci si fa ben poco. La televisione ci propone modelli di arrivismo che non solo passano per vie non propriamente dovute a capacità intellettive e professionali, ma c’è anche la strampalata idea che ci siano anche persone che sono laureate col massimo quando in realtà sono lì per ben altro. Doppia bugia! In conclusione, dunque, vi invito a riflettere che la parola merito ormai non assicura più nulla e la “meritocrazia” è una raccomandazione vestita con gli abiti della festa. Occorre tornare a selezionare e premiare le capacità, le attitudini e le passioni e, soprattutto, ad avere il coraggio di investire nelle persone che sono sì materiale grezzo, ma capaci di essere un Platone, un Heinstein o un Michelangelo.

Stelle Rocca di Papa. Il punto rilevante è ovviamente un altro. Io ritengo che il nostro Movimento debba porsi in relazione con le forze politiche che vogliono il cambiamento. A livello nazionale questo si traduce nella priorità di sconfiggere il berlusconismo, e quindi dovremo cercare un rapporto con tutto il centrosinistra sulla base del nostro profilo programmatico che fa dell’ecologia, della partecipazione diretta e dell’azione di governo locale i principali cardini. Il PD, che vince solo quando appoggia un candidato non suo o quando non ha rivali veri, è il principale partito: che vuole fare il PD? Allearsi con chi vuole il nucleare o fare un investimento politico con chi rappresenta il futuro e il cambiamento e quindi stringere con noi una alleanza programmatica e aprirsi da subito a ipotesi di compartecipazione ai governi locali che favoriscano la partecipazione diretta dei cittadini alla vita amministrativa della città e le politiche ecologiche per il benessere e l’equità sociale? Noi, intanto, ci impegneremo per i referendum del 12 giugno: andate a votare e votate 4 SI! *Organizer M5S Rocca di Papa


il Segno - Maggio 2011

da Tokyo Toshi Kameda Eccomi qui di nuovo in Giappone ma, diversamente dagli altri anni, ho ritrovato un Paese profondamente colpito dai disastri naturali, il terremoto e lo tsunami, e in modo più preoccupante dagli errori umani, le esplosioni della centrale nucleare. Il mio aereo dell’Alitalia avrebbe dovuto atterrare a Tokyo come previsto, invece si è fermato ad Osaka (città posta più a ovest e a 400 km da Tokyo) a causa della contaminazione radioattiva. Così ho dovuto prendere un altro aereo. Di solito sul volo ci sono diversi italiani ma questa volta erano quasi tutti giapponesi e già questo fatto mi faceva intuire che cosa stesse accadendo. Inizio da questo numero a scrivere una serie di rapporti diretti dal Giappone sulla situazione del Paese dopo l’11 marzo. Qui dove io vivo sembra tutto normale… come dite voi in Italia, il popolo giapponese non si fa prendere dal panico! E infatti la gente va a lavoro, esce di casa per le spese e porta i bambini a passeggio, i ragazzi vanno a scuola e giocano all’aperto. La città è tranquilla ma a volte troppo e questo mi fa un po’ paura. Vedere questa tranquillità mi confonde. Qual’è la realtà, questa che si vede o quella che non si vede? Appena sono uscito dall’aeroporto, guardando tutte queste scene normali in una situazione anormale, è sparita subito quell’angoscia che mi opprimeva fino a un minuto prima. E’ un meccanismo mentale della nostra società. Tu vedi che tutti sono così e tutti fanno così, e questi “tutti” inghiottiscono anche te dentro di essi facendoti diventare semplicemente uno dei tanti. Ti senti tranquillo quando avverti di stare “con” gli altri e di essere come gli altri. E così è stato anche per me. Ho trovato nella quotidianità diverse cose che non avevo mai visto prima. Per via del razionamento dell’elettricità sono dimezzate le illuminazioni nei negozi e nei luoghi pubblici, spente le luci sui mezzi pubblici e ferme tutte le scale mobili delle stazioni. E per la stessa causa scarseggiano alcuni prodotti: prima di tutto le pile che servono alla torcia quando la corrente elettrica se ne và. Né si trovano più quei prodotti che richiedono un processo di lavorazione costante come lo yogurt. Alla fine non si trova più nemmeno l’acqua minerale e se ne possono acquistare solo una o due bottiglie a testa, perché ne hanno più bisogno gli sfollati. Tutto il resto sembra abbastanza normale. Quando ero in Italia avevo visto in tv una lunga fila per fare la benzina ma ora non c’è più. Comunque ho fatto il pieno all’automobile per poter essere sempre pronto alla fuga in caso di emergenza. Ci sarà quest’emergenza? La normalità si perde nei luoghi colpiti dai disastri. Ci sono ancora molti sfollati (al primo maggio erano circa 126 mila) che hanno perso tutto, casa, lavoro e ogni bene ma anche e soprattutto i propri familiari (26 mila circa). Molti di loro non

ATTUALITA’

Contro il nucleare, dentro il nucleare

Il mio rientro in una realtà virtuale

possono neanche prospettare il futuro finché non si saprà tutto delle conseguenze della contaminazione. Ci sono anche i lavoratori (mille circa) che stanno rischiando la propria salute e la vita per risolvere il grave problema della centrale nucleare. Di loro parlerò nei prossimi articoli. Il problema vitale non è tanto la mancanza dell’elettricità quanto la contaminazione radioattiva. Oltre all’aria, al mare e all’acqua sono stati trovati elementi radioattivi, il cesio e lo iodio, anche nei pesci, nelle verdure e nella carne bovina. Per alcuni di questi prodotti è stato deciso il divieto di vendita. Prima rifiutavo i prodotti importati ma ora sono meglio questi (anche se riempiti di fertilizzanti chimici e di ormoni) che quelli radioattivi. I dati forniti dal governo, dalla compagnia Tepco e dalla Commissione di sicurezza nucleare governativa sono abbastanza rassicuranti. Dicono che il livello di radioattività è più alto rispetto alla norma ma non di molto e ciò non può provocare un danno “immediato”. È un termine comodo questo, “immediato”, burocratico ed anche irresponsabile. Perché non fa pensare al “dopo”, ai prossimi anni. Qui la terra trema in continuazione. Sono qui da pochi giorni e ci sono già state diverse scosse di magnitudo tra 4 e 6 ed anche più di una volta al giorno. Ieri, l’11 aprile, ne ho sentita una abbastanza forte. Era di magnitudo 7. In un mese (dall’11 marzo scorso) sono state 16 mila le scosse di cui 500 di magnitudo superiore a 5. Del terremoto siamo abbastanza abituati ma non a questo livello, fino al punto che molte persone provano una sensazione di movimento anche quando la terra è ferma. La paura non è il terremoto in sé ma ciò che potrebbe provocare alla centrale, un altro tsunami per esempio. Non è ancora passato il rischio di un’altra esplosione dell’idrogeno. Stanno cercando di portare i reattori nella fase di raffreddamento stabile ma al momento non ci sono riusciti e possono solo cercare di contenere l’attuale temperatura. Come ha finalmente ammesso il governo: ci vorranno dei mesi!

5

Quindi non è errato pensare che per molto tempo dovremo stare sotto il bombardamento radioattivo. Il rischio è quindi rimasto lo stesso di prima. Nella mia città il livello della radiazione è poco più alto della norma. Ma non sappiamo bene che cosa e quanto sia contaminato e quali saranno gli effetti “non immediati” sulla salute. Comunque per ora cerco: - di uscire di meno di casa e quando esco indosso una mascherina sanitaria. Vedo molte persone portarla. Non so se la portano semplicemente per il raffreddore o per l’allergia da pollini o seriamente per l’aria radioattiva; - di stare chiuso in casa con le finestre ben chiuse. Non sarà tanto facile quando arriverà l’estate né facile accendere il condizionatore d’aria quando sarà più intensificato il razionamento dell’elettricità; - di non stendere fuori i panni lavati; - di non bere l’acqua corrente. Ma non sempre è facile, ad esempio quando cuocio la pasta; - di mangiare dei prodotti importati finché non si chiariranno tutti gli aspetti della contaminazione; - di essere sempre pronto, in caso di emergenza, ad allontanarmi dalla città verso ovest. Che cos’altro posso fare?


a ?

6

Caro candidato, mi chiamo Bruno, sposato e con quattro figli, sopravvivo in questo luogo dove la Legalità è chimera di poveri illusi, dove prevale l’arroganza e il libero arbitrio e tutti si sentono autorizzati a fare del Bene Comune quello che vogliono. In una città dove ci si appropria di spazi pubblici per attaccare abusivamente multistrati di carta mista a colla, con strane facce che ricordano personaggi circensi o tristi icone lapidali, si issano grandi impalcature, anch’esse abusive, sugli incroci più importanti della città o su edifici pubblici con immagini che sembrano pubblicità di un ottico e, se le guardi bene, ti ricordano lontanamente quei grandi ritratti che padroneggiavano a Bagdad con la faccia di Saddam Hussein. Invece ci troviamo a ............., città crocevia di gente approdata perché grazie alle “giuste conoscenze” tutto può essere concesso, dove il diritto è merce di scambio, dove “per il tuo voto” e della tua famiglia, ti tagliano l’erba sotto casa o ti montano uno scivolo ed un’altalena per i figli “ignari” di questa nuova e strana forma di prostituzione sociale. Si mobilitano strade e quartieri, per anni lasciati a loro stessi e alle bestemmie di ogni mattina quando, uscendo di casa, affronti marciapiedi occupati dai sacchi di una differenziata di cui nessuno ha mai capito il senso e sei costretto a camminare sulla strada mettendo a repentaglio di qualche guidatore spericolato la vita dei tuoi figli. C’è anche chi all’improvviso si accorge che gli alberi, passati inosservati per anni, diventano “pericolosi” e mobilita la Protezione Civile, pagata con i fondi della Regione, ed espone sfacciatamente sul palazzo del Circolo Cittadino nella piazza del Comune il suo striscione elettorale, per una campagna elettorale che non fa più sconti a nessuno e che nessuno ormai riesce più ad arginare. I cittadini, quelli che ancora conservano un barlume di senso critico, qualche domanda se la pongono, altri, invece, navigano nell’indifferenza più assoluta, pensando che finché tutto ciò accade fuori dalle mura delle loro case, non sono problemi che li riguardano, diventando così “complici” di chi scrive sul suo manifesto elettorale: “Tutto è permesso tranne ciò che è espressamente vietato dalla legge”, alla faccia di chi ancora crede che prima delle leggi esi-

PAGINA APERTA

La “lettera aperta” che ogni politico dovrebbe leggere

stono i valori morali e la coscienza sociale. E dove sono finiti quelli che hanno adottato un “Codice Etico” da applicare in questa tornata elettorale, quando alla farsa della nomina degli scrutatori si è pensato di procedere ad una nomina diretta da parte della commissione elettorale, per altro costituita da politici di precisi schieramenti?

I cittadini da succubi sono diventati veri e propri complici

Con grande amarezza mi rendo conto della Grande Omertà che c’è tra i cittadini, che da succubi sono diventati complici perché non solo hanno paura di denunciare il malfatto, ma addirittura ne usano le logiche e ne riconoscono il potere, rinunciando così alla libertà di pensiero ed al rispetto delle regole democratiche. Mentre questi avventori della politica “pret-a-porter” sono impegnati in una guerra a suon di affissioni abusive, rendendo ............ un sudiciume, le “bande criminali” che gestiscono il traffico di droga e d’usura stanno arruolando i nostri figli adolescenti e cresciuti per la strada, facendogli assaggiare il “sapore del denaro facile”, quello che in una sera puoi “tirare su” più di mille euro e godere del potere riconosciuto dai boss che entrano ed escono dal carcere difesi da avvocati che incassano decine e

decine di migliaia di euro provenienti da attività illecite, tanto per loro è uguale... fino a quando uno di questi sprovveduti ragazzi non impugna una pistola ed uccide un suo coetaneo solo perché reo di aver offeso l’onore della mamma o della sorella e allora la cittadinanza per una sera si sveglia da un torpore cronicizzato e si partecipa ad una fiaccolata a favore della legalità per ricadere il giorno dopo nella catalessi più profonda, dimenticandosi che 26 anni fa Don Cesare, parroco di Borgo Montello fu ucciso ed “incaprettato” (chiaro segno di un’esecuzione mafiosa) perché aveva mobilitato i suoi fedeli contro i camorristi di Casal di Principe, che da poco si erano insediati a vivere su quel territorio ed avevano iniziato un traffico “notturno” di rifiuti tossici che venivano interrati nella discarica del borgo. Da più di trent’anni il nostro territorio è diventato meta di organizzazioni malavitose di origine campana e calabrese, stanno acquistando terreni, ville, case, negozi, centri commerciali con l’unico scopo di riciclare e bonificare il denaro proveniente da attività illecite, come l’usura, il traffico di droga, di rifiuti, ecc... mettendo tra le fila degli amministratori (vedi Fondi) politici di riferimento sulle giuste poltrone in grado di portare avanti la pratica per la realizzazione di lottizzazioni su territori con vincolo paesaggistico o naturale.

FDM

Informatica

Software Siti internet Personalizzato Standard Assistenza

di Diego Merenda

Analisi e consulenza Progettazioni sistemi in rete

Computer e periferiche Vendita e Riparazioni

INTERVENTI A DOMICILIO - GARANZIA SUI LAVORI

00046 Grottaferrata (Rm) - Via Campi di Annibale, 45 tel./fax 06.94546376 - cell. 338.1705025 - fdminformatica@virgilio.it

il Segno - Maggio 2011

Caro candidato, per uno che possiede ancora una buona “coscienza sociale” è normale indignarsi di fronte a politici, medici e amministratori che concedono pensioni d’invalidità o sostanziosi contributi regionali destinati alle categorie disagiate a famiglie rom proprietarie di ville, case, appartamenti, auto ed orologi di lusso, che quotidianamente delinquono, spacciando droga, strozzando cittadini e chiedendo il pizzo a commercianti, per poi vederli camminare alla luce del sole a braccetto con politici e personaggi più o meno noti della città. Mentre si discute se aprire o no un dormitorio per i senzatetto o fare in modo di garantire loro almeno un pasto al giorno, nella nostra città, tra l’indifferenza di tutti, muoiono persone assiderate sulle panchine dei giardini pubblici. Dall’altra parte ci sono costruttori-politici che ottengono tutte le autorizzazioni necessarie per costruire ovunque, senza criteri, trasformando locali destinati a servizi o posti auto in appartamenti o locali commerciali, in barba alle più elementari regole dell’urbanizzazione, trasformando interi quartieri in ghetti e dormitori, alimentando il degrado nella zona, pretendendo di trasformare l’area verde che si trova di fronte, in un parcheggio per la servitù dei suoi locali.

Ormai le chiavi della città vengono consegnate alla “casta”

Caro candidato, smettiamola di dire che il vostro interesse è per il bene dei quartieri o delle città, perché bisogna avere l’anello al naso per credere a tutti quei venditori di fumo che hanno consegnato le chiavi della nostra città in mano ad una “casta” di pseudo-imprenditori, in grado di spartirsi la “Cosa Pubblica” sperperando denaro pubblico e speculando sulla pelle di tutta quella gente che paga puntualmente le tasse e si vede scavalcare la fila da prepotenti, amici di prepotenti, solo perché “da noi funziona così”. Siamo arrivati al punto in cui tutto ciò che ci dovrebbe spettare di “diritto” ci viene concesso come “cortesia” ricordandoci che al momento necessario, ti arriverà la telefonata e tu ne dovrai tenere conto. Questa è “mafia”, “camorra”, “’ndrangheta”, chiamatela come vi pare ma non più “libertà”, “democrazia”, “legalità”. Con indignazione, Bruno


il Segno - Maggio 2011

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 marzo 2011 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.232 (maschi 8.078; femmine 8.154). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.213.*

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

7

NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282

Il primo esame per Boccia sarà la composizione della nuova Giunta *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

Si terrà il prossimo primo giugno il Consiglio Comunale dei 16 neo-eletti

Il nuovo Consiglio Comunale di Rocca di Papa

MAGGIORANZA

UNITI PER ROCCA DI PAPA Sindaco Pasquale BOCCIA Consiglieri Roberto BARBANTE Marika Silvia SCIAMPLICOTTI Maurizio QUERINI Valentina TRINCA Mauro FEI Roberto SELLATI Luigi FERAZZOLI Simone PIZZICONI Monia LUCATELLI* Giorgio SERAFINI Luca SANTANGELI* (Prima dei non eletti: Linda BOCCANERA)

di Sandro Tabellione Si insedieranno il prossimo primo giugno i 16 Consiglieri Comunali (più il Sindaco Boccia) eletti alle ultime elezioni amministrative del 15 e 16

OPPOSIZIONE PDL - UDC - FLI Consiglieri Enrico FONDI Mario GATTA Danilo ROMEI* Emanuele CRESTINI* (Primo dei non eletti: Roberto TRINCA) ROCCA FUTURA Consigliere Maurizio DE SANTIS (Primo dei non eletti: Bruno FONDI)

* Primo mandato consiliare

maggio. Oltre a quelli già noti, nel palazzo di Corso Costituente approderanno per la prima volta quattro Consiglieri al loro esordio. Si tratta, per la maggioranza, di Monia Lucatelli e Luca Santangeli (segretario dei giovani Pd di Rocca di Papa) e per l’opposizione di Danilo Romei ed Emanuele

PER CONOSCERE I RISULTATI ELETTORALI DELLE ELEZIONI DEL 15 E 16 MAGGIO, LEGGI IL “NUMERO SPECIALE” DEL SEGNO CHE ANALIZZA TUTTI I DATI, CONFRONTANDOLI CON LE ELEZIONI PRECEDENTI. E’ DISPONIBILE ANCHE LA VERSIONE ONLINE SUL SITO www.issuu.com/ilpiccolosegno

Crestini. Il passo successivo sarà la composizione della nuova Giunta e, se sarà confermato quanto detto in campagna elettorale, dovrebbero essere i primi quattro eletti (cioè: Barbante, Sciamplicotti, Querini e Trinca) a ricoprire gli incarichi di Assessore. Potrebbe però scattare anche un quinto assessorato se i calcoli dei cosiddetti resti lo consentiranno. E allora le porte della Giunta potrebbero aprirsi anche per Mauro Fei. Barbante dovrebbe diventare Vice Sindaco con delega ai Lavori Pubblici, mentre per la Sciamplicotti, stando alle indiscrezioni, si profilerebbe l’Ass.to all’Urbanistica. A Querini (che però potrebbe decidere di lasciare il suo posto qualora Fei restasse fuori) andrebbe il Bilancio e il Patrimonio e a Valentina Trinca verrebbe confermato quello alla Scuola e ai Servizi Sociali visti i buoni risultati ottenuti. Ai restanti Consiglieri saranno assegnate la altre deleghe. Per il momento sembra che nessun Assessore si dimetterà da Consigliere Comunale. Ma non si sa mai.

Il riepilogo dei risultati elettorali

4.672 voti

percentuale

53,79

2.419 voti

percentuale

27,85

1.148 voti

percentuale

13,21 446 voti

percentuale

5,13

S.r.l.

TUTTO PER L’EDILIZIA pellets italiano

Chi prenota il pellets per la prossima stagione ottiene un prezzo migliore CONTATTATECI! VIA DELLE BAROZZE, 53 - 00040 ROCCA DI PAPA (RM) Tel/Fax 06-9499408


ROCCA DI PAPA

8

il Segno - Maggio 2011

Dopo le elezioni i “nuovi big del Pd” detteranno le priorità amministrative

La nuova mappa del potere locale. Come cambiano ora i rapporti di forza

Un calo che si era già visto nel 2006 quando ottenne 392 preferenze e che ora lo vede nelle seconde linee tra i politici che contano. A rubargli il record di preferenze è stato un altro Roberto, Barbante, che arrivando a 567 voti è oggi il politico roccheggiano più votato della storia. E il suo successo potrebbe essere visto come la nascita di un nuovo leader, il terzo, del centrosinistra che si pone fra Boccia e Ponzo. Staremo a vedere se riuscirà a creare un terzo nucleo di influenza che ben presto potrebbe diventare il faro di altri esponenti del Pd, e non solo. A meno che non ripeta lo stesso errore di Sellati che all’apice del suo successo personale non riuscì ad imporsi come leader dell’allora Margherita. L’altra grande esclusa delle ultime consultazioni è Giuseppina Ceccarelli, che con un modesto risultato, 97 preferenze, esce completamente di scena dopo aver ricoperto il ruolo di Assessore nella Giunta Ponzo e di segretaria prima dei Ds e poi del Pd fino a pochi mesi fa. Nel 2002 aveva iniziato la sua carriera politica con 155 voti, poi diventati 138 cinque anni dopo (2006). La sua discesa era insomma nell’aria. Per una donna che se ne va altre due avanzano. Si tratta di Silvia Sciamplicotti e Valentina Trinca. Insieme hanno portato a casa 819 voti, un’enormità. La Sciamplicotti ha guadagnato, rispetto al 2006, 168 voti, mentre la Trinca ne ha guadagnati 181, risultando essere il politico che ha guadagnato più consensi rispetto alla tornata precedente, segno che ha molto lavorato e

che ha tratto il massimo profitto dall’uscita di scena di Alberto Cardinali. Terzo arrivato è stato Maurizio Querini. Da lui ci aspettavamo un salto di qualità che effettivamente c’è stato: 375 voti contro i 218 del 2006 e i 149 del 2002. Un crescendo che lo porta di diritto nelle cosiddette stanze delle decisioni. Querini, Sciamplicotti, Trinca e Barbante sono di provenienza DS (Democratici di Sinistra) e questo potrebbe farci pensare che, per la prima volta dopo 14 anni, la supremazia dell’ala sinistra della coalizione abbia preso il sopravvento rispetto all’ala più moderata che oggi può contare quasi esclusivamente, oltre che sul Sindaco Boccia, su due esponenti: Mauro Fei (358 voti contro i 306 del 2006 e i 145 del 2002), e Luigi Ferazzoli (257 voti contro i 173 del 2006 e i 298 del 2002 quando concorse come candidato Consigliere del centrodestra; nel 1997 con la lista di Enrico Fondi ne prese 411). Ora sta al Sindaco riuscire a tenere a bada le nuove leve che scalpitano e gli “anziani” che non cederanno il loro potere tanto facilmente. La sensazione, però, è che in queste elezioni Boccia e Ponzo abbiano giocato un’altra partita, quella della successione per il candidato a Sindaco che fra cinque anni dovrà prendere l’eredità di Boccia. Ma l’exploit di Barbante potrebbe aver rotto le classiche uova nel paniere. Andrea Sebastianelli

www.issuu.com/ilpiccolosegno PICCOLO

Buon Natale

Anno IX, n. 12 - Dicembre 2010

Là dove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

H. Heine

Una ‘lettera confidenziale’tra il Vice-Ministro Romani e Marrazzo, tenuta segreta, ha fermato il trasferimento dei ripetitori da M.Cavo

Quello firmato dall’attuale Ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, è un vero e proprio atto d’accusa che coinvolge l’ex Governatore della Regione Lazio Piero Marrazzo. Romani, il 3 marzo 2009, chiede a “Piero” di non applicare la delibera regionale del 2008 sullo spostamento dei ripetitori di Monte Cavo per evitare problemi ai cittadini di Roma e agli antennari. E Marrazzo si limita ad eseguire gli ordini in barba ai cittadini di Rocca di Papa e alla delibera approvata dalla Regione. Una storia di verità, mezze verità e omissioni.

Storie sporche

Viale Enrico Ferri Opere pubbliche

La Casa Facciamo della salute il punto

Via Barozze, degrado Ecocentro Mancini a pagina 9

Rasetti a pagina 10

Rasetti a pagina 7

Centro Storico

Com.to Centro a pagina 14

Alle pagine 16, 17 e 18

Ristorante Pizzeria

LA LONGARINA “lunedì digiuno”

Via dei Colli, 1

www.longarina.it

Natale 2010

pranzo 25 dicembre A PAGINA 4

Alle pagine 11, 12 e 13

Borsino elettorale

Rifiuti, le Le ultime cose da fare novità!

(trav. di Via delle Barozze) 00040 Rocca di Papa (Rm)

Tel. 06 9495135

Veglione

Capodanno 2011

Menù speciale

Menù a base di pesce

(menù baby € 20,00)

(prenotando prima del 25 dicembre ‘10)

a € 35,00

a € 65,00

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile sul sito internet:

il Segno

NO ALLA LEGGE BAVAGLIO

PICCOLO

il Segno “

E’ partito l’assalto al Vivaro

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

Anno IX, n. 6 - Giugno 2010

Comune di Rocca di Papa, votata l’edificazione di 1.200 metri cubi

Sebastianelli a pagina 7

Scuola, dopo Commercianti i tagli niente Parla Italia più classi Verdinelli

di Rita Gatta Recentemente a Rocca di Papa, come tutti sappiamo, sono state portate avanti iniziative politiche volte a migliorare la situazione scolastica: due nuovi edifici sono stati inaugurati il mese scorso, nella zona delle Vigne e ai Campi d’Annibale, con grande soddisfazione da parte di tutti. Purtroppo a queste lodevoli iniziative dell’Amministrazione Comunale non fa riscontro la politica scolastica nazionale. I tagli al personale docente e i provvedimenti tesi soprattutto al risparmio non rendono agevole una programmazione futura della scolarità cittadina.

SEGUE A PAGINA 13

Andrea Rasetti a pagina 8

Paura e terrore per le alte fiamme

Picchioverde a pagina 11

CAPELLI CON SISTEMA BIOLOGICO IN GEL

Gestione boschi

Si continua a discutere

Lettera al Sindaco

Incendiate 3 automobili in pieno centro

A pagina 9

à noCOvit LORE PER

Piega € 10,00 Taglio+Piega € 18,00

€ 28,00 Mobbing o PARRUCCHIERA Colore+Piega orario continuato fuori di testa che cosa? Via Roma, 11 - ROCCA DI PAPA (RM) - Tel. 06-94749080 Di Rosa a pagina 15

www.issuu.com/ilpiccolosegno

Orario no-stop 8,30-19,00 (no appuntamenti)

Ecco i voti ai big del Pd

candidato Consigliere

elezioni 16.05.2011

elezioni 29.05.2006

elezioni 26.05.2002

Marika Silvia SCIAMPLICOTTI

preferenze

preferenze

preferenze

Maurizio QUERINI

preferenze

preferenze

preferenze

Valentina TRINCA

preferenze

preferenze

preferenze

Mauro FEI

preferenze

preferenze

preferenze

Roberto SELLATI

preferenze

preferenze

preferenze

Luigi FERAZZOLI

preferenze

preferenze

preferenze

Giuseppina CECCARELLI

preferenze

preferenze

preferenzenze

Roberto BARBANTE

preferenze

567 450 375 369 358 297 257 97

preferenze

430 282 218 188 306 392 173 138

preferenze

320 /

149 180 145 562 298 155

supermercato

EUROMARKET

2006 Srl

vi propone delle grandi offerte!

OLIO S. GIORGIO EXTRAVERGINE lt 1 € 2,99 PASTA BARILLA 500 gr. Classici € 0,59 THE S. BENEDETTO lt. 1,5 € 1,50 APERTO LA DOMENICA MATTINA CON PANE A € 1,20 AL KG

A ROCCA DI PAPA in Via Roma 39/B


9 ROCCA DI PAPA ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011. La sfida è stata anche tra i due leader il Segno - Maggio 2011

Boccia non riesce ad eguagliare il risultato straordinario del Ponzo bis Il confronto fra i 2 leader

candidato Sindaco

Carlo PONZO

Elezioni per il secondo mandato amm.vo (26.05.2002)

Pasquale Boccia e l’On. Carlo Ponzo, Consigliere regionale

E’ stata una sfida nella sfida. Il secondo mandato a Sindaco di Pasquale Boccia doveva anche rispondere a una curiosità: sarebbe riuscito ad eguagliare il risultato ottenuto da Carlo Ponzo quando si ricandidò per il suo secondo mandato nel lontano 26 maggio 2002? Mettendo a confronto i risultati delle due consultazioni emerge che Boccia è molto lontano dal record allora ottenuto da Ponzo. L’attuale On. del Pd nove anni fa superò il 61% mentre oggi il Boccia-bis ha superato di poco il 53% dei consensi. Sono dunque circa sette i punti che dividono i due leader del centrosinistra roccheggiano. Anche per quanto riguarda i voti totali delle rispettive liste,

Ponzo ha superato l’attuale primo cittadino di quasi 500 preferenze. Un dato che acquista ancora più valore se consideriamo che nel 2002 gli aventi diritto al voto erano 10.595 (andarono a votare in 8.582, l’81% degli aventi diritto) mentre il 16 maggio scorso gli elettori iscritti erano 12.242 (8.929 votanti per il 72,93% degli aventi diritto). Insomma, il primo leader del nuovo centrosinistra di Rocca di Papa, che nel 1997 riuscì a sbaragliare contro tutti i pronostici l’allora Sindaco Enrico Fondi, conserva ben al sicuro il suo risultato. Un altro aspetto che può essere messo a confronto riguarda i voti di quei cittadini che non hanno espresso preferenze ma

Pasquale BOCCIA

Elezioni per il secondo mandato amm.vo (16.05.2011)

percentuale di voti

voti totali preferenze

voti diretti al Sindaco

% 61,36

5.170

1.276

% 53,79

4.672

895

hanno messo una croce (come si suol dire) solo sul simbolo del candidato Sindaco. Sono i cosiddetti voti diretti, leggendo i quali si capisce se il candidato Sindaco è stato trainante o meno. Alle ultime elezioni la differenza tra i voti totali ottenuti (4.672) e quelli assegnati ai 16 candidati Consiglieri (3.777) ha dato il risultato di 895 voti assegnabili a Boccia. Un risultato notevole ma che si pone ben lontano da quello ottenuto nel 2002 da Carlo Ponzo. Quest’ultimo, infatti, ottenne un totale di 5.170 voti da cui vanno tolte le 3.894 prefe-

renze dei 16 candidati al Consiglio. La differenza fa 1.276 voti ascrivibili alla “forza” del candidato a Sindaco. 1.276 voti per Ponzo contro gli 895 per Boccia, che segna quindi -rispetto al suo “avversario” (ovviamente è solo per modo di dire)- 381 voti in meno. Una curiosità anche nel centrodestra: nove anni fa il candidato a Sindaco, Alberto Pizzicannella, ottenne il 33,87% dei voti (2.854 preferenze), mentre oggi Enrico Fondi ha toccato quota 28% (2.419 voti). Luigi Serafini

Via Duomo 7 Abbigliamento uomo

V i a D u o m o 7 - R o c c a d i Pa p a ( R m )


10

ROCCA DI PAPA

il Segno - Maggio 2011

La “nuttata è passata”, e ora i cittadini devono fare la loro parte Le elezioni sono passate e adesso i politici non “inseguono” più i cittadini

di Sergio Rasetti Che fortuna! La campagna elettorale è finita. I candidati a Sindaco e a Consigliere Comunale hanno smesso di tallonarci con programmi, bigliettini con la fotografia, abbracci e strette di mano, sorrisi e cenni di saluto a distanza. Per cinque anni ci sentiremo orfani. Si erano organizzati alla grande quelli di due liste che si fregiavano di decine di simboli di partito e associazioni più o meno note o reali per essere più visibili e credibili. I vertici regionali dei partiti avevano predisposto alleanze a prescindere dalle situazioni locali obbligando a coabitazioni poco comprensibili, poi tutti scatenati alla ricerca del voto personale. Una campagna elettorale degna di un seggio in Parlamento. Striscioni, autoveicoli con grandi manifesti muniti di altoparlante, slogan, musica. E opuscoli. Opuscoli a migliaia con i programmi che non erano altro che il solito elenco di buone intenzioni difficilmente contestabili. Uno di essi prometteva anche di perdonare agli elettori “gli errori edilizi del passato”, mentre attivava a suo sostegno anche Giovanni Paolo II facendo indossare ai suoi fans una ti-scert con l’immagine del Papa Beato. Neanche Berlusconi è ancora arrivato a tanto, anche se non è impossibile che lo faccia nel prossimo futuro. E i bigliettini personali? Tutti ne hanno trovati a decine nelle cassette della posta, nei locali pubblici, sui parabrezza delle autovetture. 68 volti che lentamente dimenticheremo. Non saranno molti coloro che resteranno in campo ad occuparsi dei problemi del paese tra i bocciati. L’amore

per Rocca di Papa, per alcuni, dura un tempo molto breve. Già, perché come succede in particolare dalla fine della “prima Repubblica”, ora non ci si occupa di politica tutto l’anno. Il politico moderno manifesta interesse alla res pubblica soltanto quando si può far eleggere. Soltanto allora si fa avanti e lo si vede sgambettare alla ricerca di una candidatura che va bene anche se non corrisponde alle sue convinzioni ideali e politiche. Tutti convinti che la sola cosa importante è starci dentro. Per fare cosa, poi si vedrà. L’importante è esserci. Stare dentro il Palazzo. Per questo una parte di candidati è spinta a spendere un patrimonio per la campagna elettorale. Un patrimonio che non sarà mai recuperato nemmeno da chi sarà Sindaco o Assessore, tanto meno dai semplici Consiglieri Comunali. Il berlusconismo ha colpito pesantemente e quasi distrutto la credibilità della politica che si voleva risollevare dallo sfascio degli anni ‘90. Anche il candidato più povero è costretto a spendere troppi soldi di tasca sua. Alcuni avranno dovuto accendere un mutuo per competere con quelli che i soldi li hanno e non badano a spese per pranzi e cene. A proposito di pranzi e cene, il trend della disponibilità a partecipare a questi eventi

La sede del Comune in Corso Costituente

in occasione delle elezioni risulta in grande crescita. Molti dicono di andarci non per dare un sostegno politico all’ospite che paga, ma soltanto per approfittare della gratuità e della compagnia. Un ragionamento che non funziona perché partecipare significa metterci la faccia, significa che si accetta l’uomo e il progetto, significa rafforzare la credibilità della sua lista e, anche se poi non lo voti, gli hai dato ugualmente un sostegno per farlo eleggere. Non è in questo modo che si riporta la politica sul binario della serietà e della correttezza. Ma ora che il dado è tratto bisogna attrezzarsi per andare avanti. Chi non vuole mollare il destino del paese in mano ai soli 17 eletti non ha null’altro da fare che restare in campo, trovarsi uno spazio dove intravede più riscontri con il suo modo di pensare e lavorare a proposte e progetti per Rocca di Papa perché essa ha bisogno di tutti per poter rinascere a nuova vita.

CALZATURE da

MARY SHOES Le migliori marche

ai prezzi migliori!

Corso Costituente, 38 - 00040 Rocca di Papa (Rm)

Tel. 06-9495728


il Segno - Maggio 2011

ROCCA DI PAPA

Le acque reflue dei depuratori potrebbero essere finite nel Tevere BREVI da

Depuratori, i Radicali vogliono Festa dei bambini l’intervento della Procura al Parco dei Campi

Comune Informa

Intanto il Comune ha firmato un contratto con la Smeco Lazio

di Marcello Morrone Non sembrano placarsi le polemiche per la vicenda legata ai depuratori di Rocca di Papa, dopo l’interrogazione regionale presentata dagli On.li Rossodivita e Berardo della Lista Bonino-Pannella. A questa vicenda se ne lega però un’altra, quella del sequestro di un altro depuratore, questa volta a Roma Nord. “A seguito di quanto riportato dalla stampa in merito all’inchiesta nei confronti dell’Acea ed il conseguente sequestro del depuratore di Roma Nord gestito dalla controllata Acea Ato 2 –si legge nella nota dei due esponenti radicali- auspichiamo che la Procura della Repubblica di Velletri apra a sua volta un’inchiesta su quanto descritto nella nostra interrogazione alla Giunta regionale sullo smaltimento delle acque reflue che potrebbe comportare un grave rischio ambientale e di dissesto idrogeologico in alcune aree del Comune di Rocca di Papa”. Anche perché il sequestro del depuratore di Roma potrebbe essere stato provocato proprio dalle acque reflue provenienti da Rocca di Papa e finite, secondo la Procura, nel Tevere. “E’ proprio a causa di questo Comune, oggetto della nostra interrogazione, che sarebbero

arrivati nei primi giorni di marzo gli autospurgo carichi di liquami che hanno fatto superare di molto la capacità di depurazione della centrale di via Flaminia” hanno aggiunto i due Consiglieri della Regione Lazio. Mezzi al lavoro nel depuratore di Valle Vergine Per quanto riguarda l’interrogazione pre- Lazio Srl, che si occupa per sentata alla Presidente Polve- conto di Acea Ato2 dello smalrini e all’Ass.re regionale timento delle acque reflue e all’Ambiente, Mattei, i radicali che ora è anche responsabile “non avendo ricevuto ancora del funzionamento dei by-pass risposta, preannunciamo la provvisori “per dirottare le presentazione di un esposto acque nere dagli impianti Valle alla Procura di Velletri per il Focicchia e Valle Vergine al caso in cui questa non abbia depuratore di Grottaferrata”. già proceduto, come doveroso, Per quanto riguarda i tempi di all’apertura di un fascicolo”. messa a norma del depuratore In realtà la Procura un fasci- in località Valle Vergine, questi colo l’ha aperto nel marzo dovrebbero terminare verso la scorso quando il Sostituto Pro- fine del prossimo mese di setcuratore Travaglini ordinò il tembre. Il compenso mensile sequestro del depuratore di Via che la Smeco Lazio Srl riceValle Vergine di Rocca di verà dal Comune di Rocca di Papa. Papa sarà di 4.800 euro (2.400 Intanto l’amministrazione co- euro per la gestione del depumunale lo scorso 3 maggio ha ratore in località Calcare; 615 approvato una delibera di euro per quello del Vivaro; e Giunta (la n. 63) con cui ha 1.785 euro per la gestione dei dato via libera a una scrittura by-pass verso il depuratore di privata con la società Smeco Grottaferrata).

Studio Commerciale

Consulenza tributaria - Contabilità CENTRO CAF - ICI - 730 - 740 ISEE - Successioni

Prestiti personali- Cessioni del quinto dello stipendio Finanziamenti auto, vacanze, acquisti tecnologici, studio, sport, ricevimenti e ristrutturazioni Consolidamento di più finanziamenti in una sola rata Mutui e leasing anche commerciali

I T T BO

11

Domenica 22 Maggio, al Parco Comunale dei Campi d’Annibale, si è svolta con successo la festa organizzata dal Comitato Genitori della Scuola Rocca di Papa con l’obiettivo di trascorrere una giornata in un ambiente sereno e gioioso nello spirito del gioco e della condivisione, con la rivalutazione del Parco come bene comune. La Festa ha visto come unici protagonisti tutti i bambini e ragazzi della Scuola di Rocca di Papa con il coinvolgimento delle loro famiglie.

Più dossi per tutti i quartieri

L’installazione di passaggi pedonali, infatti, è stata approvata lo scorso 2 maggio e riguarda i diversi quartieri di Rocca di Papa. Quartiere Vigne: Via Marino Campagna, Via delle Rose, Via Europa, Via delle Margherite, Via delle Ortensie, Via dei Gerani, Via dei Castagni e Via dei Gelsomini; quartiere Campi: Via Rocca Priora, Via Pozzo del Principe, Via Montepennolo; quartiere Centro Storico: Via San Sebastiano.

Progetto per il Bilancio Ambientale

Il Comune di Rocca di Papa ha avanzato richiesta di finanziamento al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per la “Redazione del bilancio ambientale”, per circa 28 mila euro.

Consulente: Botti Emanuela Viale Silvio Spaventa,14 00040 Rocca di Papa tel. 06/9499489 - fax 06/87463498 Mobile: 349/5925723 E-mail: studiobotti@tiscali.it b.solutions.emanuela@tiscali.it

ASSICURAZIONI AUTO ASSICURAZIONI VITA, INFORTUNI, CASA, FAMIGLIA E ALTRI RAMI PIANI D’ACCUMULO A BREVE E LUNGO TERMINE INVESTIMENTI A BREVE E A LUNGO TERMINE FONDO PENSIONE - TFR E TANTO ALTRO ANCORA!


12

il Segno - Maggio 2011

di Giorgio Grassi* L’incontro si è svolto nell’Aula consiliare del Comune di Rocca di Papa. Organizzato dall’associazione L’Alveare, è stato aperto dal suo coordinatore Claudio Botti il quale, dopo aver presentato il relatore dr. Giorgio Grassi, ha spiegato che l’argomento Piano Nazionale del Settore Castanicolo fa da cornice e contesto alle azioni che L’Alveare vede offerte dalla castanicoltura all’occupazione giovanile e al miglioramento dell’economia di Rocca di Papa. Come è nato e cos’è il Piano di settore? L’emergenza cinipide mosse a inizio 2010 il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) a istituire un tavolo di coordinamento nazionale per affrontare il problema del nuovo parassita. Con l’occasione il MiPAAF, vista la ampia partecipazione ai lavori di tutti gli operatori e dei migliori esperti italiani di castagno, recepì una richiesta formalizzatagli dall’Associazione Nazionale Città del Castagno e impostò la formulazione del Piano Nazionale del Settore Castanicolo, importantissimo documento di programmazione che è stato preparato rapidamente (meno di 7 mesi), approvato in Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome il 18 novembre 2010, divenuto operativo da quella data sino al 2013. Il Piano è un testo (un insieme di documenti) nello stesso tempo conoscitivo (perché illustra la situazione attuale dell’intero settore che è ampio e complesso, fornendo dati, aspetti territoriali, pro e contro) e strategico (perché elaborato da un insieme di ben 4 gruppi di lavoro e 6 sottogruppi, da 350 rappresentanti esperti delle filiere frutto/legno, e inoltre discusso e concordato tra MiPAAF, Regioni, Province autonome, Amministrazioni locali, Unioni di categoria, operatori economici, scienziati ecc.). Un Piano di Settore vincola tutti gli operatori pubblici (dunque anche ogni Comune, Comunità Montana, ecc.), in merito a: politica castanicola nazionale e suoi obiettivi italiani in Europa; sostegno alle priorità di interventi territoriali, economici, scientifici, tecnici; strumenti economici per attuarli. Un Piano del settore castanicolo non

A P P R O F O N D I M E N T O

Ecco il Piano Castanicolo Nazionale

fu mai fatto. Questo Piano è coordinato dal MiPAAF (ufficio Dipartimento Politiche Competitive del Mondo Rurale e della Qualità, Direz. Gen. Sviluppo Agroalimentare e Qualità, Sez. Alim. e Qualità n. VI). L’intero documento è consultabile in internet, www.politicheagricole.it/SettoriAgroalimentari/Castan icolo ed è scaricabile anche in www.cittadelcastagno.it/Piano del settore Castanicolo 2010-2013. Il testo del documento è complesso. Per facilitare chi va a cercar notizie, spiego che è diviso in 4 parti: 1. Documento di sintesi: in circa 40 pagine evidenzia gli aspetti fondamentali del tutto; è per i politici. 2. Riferimenti tecnici per attuare la lotta biologica al cinipide, con l’antagonista Torymus: 15 pagine tecnico-scientifiche specifiche insegnano come operare contro il parassita. 3. Elaborato dei Gruppi di lavoro: in circa 210 pagine si approfondiscono le tante problematiche e si indicano le soluzioni. Sono distinti 4 grossi capitoli: 3.1. Politiche di settore. Produzione, trasformazione, commercializzazione. Problematiche comunitarie. 3.2. Multifunzionalità del castagno. Valorizzazione del castagno. Marketing territoriale. 3.3 Tecniche di produzione. Ricerca. Qui sono trattate, per la castanicoltura da frutto, le tecniche colturali, le scelte varietali, le avversità e la difesa dai parassiti, la conservazione e le lavorazioni delle castagne postraccolta, ma anche le fonti rinnovabili e le biomasse ottenibili dai boschi legnosi. 3.4. La produzione legnosa: tratta ogni aspetto della castanicoltura da legno. 4. Elaborato delle Regioni sulla loro castanicoltura territoriale: su in centinaio di pagine, 10 descrivono la castanicoltura del Lazio (estensioni, quantità e qualità). I roccheggiani possono trovare idee innovative e aperture, soprattutto nei capitoli 2., 3.2 e 3.4. Nel 2010 il MiPAAF ha già disposto di finanziare con un milione di euro le azioni mirate agli obiettivi strategici e prioritari scritti nel Piano, prima tra tutte la lotta al cinipide. Per

chiedere questi finanziamenti, ogni Regione ha recentemente presentato al MiPAAF il suo programma tecnico e finanziario di lotta a questo insetto. Se consideriamo l’insieme del Piano nazionale, tre sono gli obiettivi strategici che spiccano tra altri: difendere il castagno italiano tipico (la specie Castanea sativa, quella ben conosciuta dai roccheggiani perché qui coltivata per il legno e per il frutto) a fronte della forte concorrenza straniera (asiatica e non solo, che ai mercati italiani invia forti quantitativi di merce a prezzi bassi); valorizzare la qualità dei suoi prodotti (e con ciò anche le IGP e le DOP); valorizzare la sua multifunzionalità territoriale (e con ciò mantenere i produttori sul territorio). Il discorso della multifunzionalità del castagno è importante, soprattutto perché offre, ai roccheggiani, tantissimi spunti e idee per attivare commercio, richiamare turismo (soprattutto quello di qualità, che va dove trova non solo cibo e vino a costi di normale mercato, ma anche cultura). Sulla multifunzionalità del castagno faremo un articoletto a parte nel prossimo numero de Il piccolo Segno. Per migliorare la competitività della filiera nel lungo periodo è necessario innanzitutto difendere gli impianti dal cinipide (e di questo aspetto abbiamo riferito sopra), ma anche selezionare i castagneti utili (tra i tantissimi esistenti), formare gli imprenditori e gli operatori (sono arretrati o assenti), sostenere finanziariamente l’associazionismo (non più i singoli operatori) e le programmazioni di “filiera corta” (perché se il produttore riesce a vendere direttamente al consumatore, non si depaupera del “valore aggiunto” che ora è dato agli intermediari). Il Piano ha insistito molto sul dover realizzare filiere corte (per il legno, come per il frutto), perché sono decisive per trattenere e aumentare ricchezza nei centri castanicoli montani, che hanno economia relativamente svantaggiata. Il Piano dice anche che si dovrà intervenire al più presto a correggere

la normativa commerciale esistente (nazionale ed europea) che ingiustamente penalizza prodotto e operatori italiani. Sono stati definiti i temi che la ricerca dovrà privilegiare coi finanziamenti pubblici, in primis mirando all’innovazione tecnologica trasferibile a chi opera sul territorio. E’ importante rendere la politica europea consapevole della importante valenza (territoriale, sociale, economica, ambientale) della Castanea sativa (lo è anche per Portogallo, Spagna, Francia e non solo); ma, a partire dai politici italiani, serve in proposito nuova cultura, che tolga a questa coltura il concetto di “povero, marginale” che si è cronicizzato. Si cercherà subito di inserire la castanicoltura nei sostegni al reddito del Primo Pilastro della PAC (2010-2013). A livello locale, tra le azioni prioritarie del piano (sviluppabili dalle Amministrazioni pubbliche su programmazione almeno triennale) figurano: individuare i castagneti da conservare e da valorizzare, le risorse umane disponibili e/o potenzialmente interessate, e in base a quelle sostenere le attività di filiera, la formazione professionale, le forme associative, nuove imprese, innovazione tecnologica, predisporre progetti di produzione, trasformazione, commercializzazione, promozione turistica del territorio (realizzando ad esempio musei ed eco-musei, parchi ricreativi, itinerari naturalistici e didattici, sagre e manifestazioni gastronomiche su castagne di qualità e tipicità locali), insomma rafforzare localmente la coltura e la cultura del castagno. Il Piano, in definitiva, si può quasi paragonare a una grande porta spalancata, una via lastricata, che invita al rilancio della castanicoltura tradizionale italiana. Tocca a Rocca di Papa inserirsi. Tra i pochi presenti all’incontro si è sviluppato un dibattito partecipato e coerente con l’argomento trattato, che ha tecnicamente approfondito anche la tematica del cinipide. *già CRA-Frutticoltura, Roma e Caserta


Le informazioni corrette sul cinipide del castagno

appassionato del castagno e di Rocca). Gli segnalai un incontro sull’argomento alla Pro- Il cinipide del castagno vincia di Viterbo il 27 maggio 2010, al quale partecipò quale delegato ufficiale del Sindaco Boccia; a Viterbo fu evidente che i singoli Comuni si erano già mossi, non da soli ma aggregandosi per combattere il cinipide, subito avevano chiesto a Provincia e Regione, ottenuto molto, la Regione aveva già favorito molto il Viterbese. Lì presi la parola quando notai che l’operato del MiPAAF non era giustamente espresso, e per evidenziare fermamente che si doveva subito programmare di fare lanci di Torymus sinensis (l’antagonista del cinipide) anche nelle altre province laziali. Su questi aspetti Botti rilasciò intervista al Messaggero del 5 giugno 2010. Il 7 giugno 2010, di mia iniziativa, ero già andato all’Istituto di Istruzione Superiore Novelli di Velletri, a proporre alla Preside Daniele un’azione per allestire in economia un’area di moltiplicazione di Torymus per i Comuni dei Castelli con l’aiuto del suo Istituto di Velletri; lei si consultò con due suoi professori e con i suoi amministrativi, si mostrò favorevole. Ne riferii subito a Botti, che era in contatto col Sindaco di Rocca; ma il nostro Comune non capì l’importanza e l’utilità di attivare quella proposta subito, per avere il tempo di giungere a lanciare Torymus nel 2011 da noi. Poi Botti mi portò a un incontro al Comune di Velletri il 17 giugno 2010: lì notai tra i presenti molta paura per il cinipide, molta ignoranza tecnica, diedi un contributo e mi dichiarai disponibile, ma forse l’essere a fianco di Botti fece presumere che facessi politica con lui. Il MiPAAF intanto procedeva bene e rapidamente: a novembre 2010 aveva già definito il piano nazionale, impegnato i ministeri Agricoltura, Sanità e Ambiente competenti ad aggiornare sia i metodi sia la normativa di lotta al cinipide, preattivando i Servizi Fitosanitari regionali, ottenuto il consenso politico formale delle Regioni sul Piano e già stanziato un milione di euro per intervenire prioritariamente contro il cinipide. Ora toccava alle Regioni attivarsi davvero. Quando Botti costituì l’associazione L’Alveare, nel giugno 2010 aderii chiarendo che intendevo dare contributi solo tecnici, consapevole che sul cinipide c’era e c’è davvero da fare molto, presto e al meglio. Botti si attivò bene, L’Alveare organizzò il convegno sulla castanicoltura del 29 gennaio 2011. Nel dibattito l’assessore Cardinali e io non potemmo intenderci, chiesi allora a lui un incontro diretto e potei spiegargli cosa faccio tecnicamente, cosa

il Segno - Maggio 2011

Leggo, su Comune informa (n. 1, maggio 2011, pag. 2) ricevuto il 9 maggio, la nota “Cinipide del castagno, bisogna agire in fretta anche da noi”. L’articolo si riferisce all’incontro organizzato dal Comune il 28 aprile scorso, al quale purtroppo io non potei partecipare. Contiene notizie errate e incomplete, che ritengo di dover correggere per evitare che si alimentino aspettative e pretese infondate, che si proceda nei confronti degli organi istituzionali fuori tempo, che non si riconoscano giusti meriti e demeriti a chi opera bene e male. Mi riferisco alle dichiarazioni che l’articolo attribuisce al sig. Ferruccio Schiavella (che viene indicato erroneamente “del Ministero delle Politiche Agricole”), e all’assessore Cardinali, dichiarazioni che un lettore deve però inserire in un contesto non riportato nell’articolo e diverso da quello che l’articolo lascia intendere. Per essere breve, non ripeto qui quanto ho già scritto (su questo stesso giornale) dopo gli incontri fatti a Rocca il 29 gennaio (sul cinipide) e il 19 aprile (sul Piano nazionale del Settore castanicolo). Fornisco invece la storia di alcuni fatti e scrivo ciò che verbalmente avevo già detto, pubblicamente e non, in altre occasioni. Il Sindaco e l’assessore Cardinali (che ritengo referente ufficiale locale sull’argomento) leggeranno qui notizie e dati a loro già noti, in gran parte. A fine 2010 il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) si organizzò per affrontare l’emergenza cinipide in Italia. Nel 2011 istituì tavoli di lavoro specifici con i migliori esperti nazionali. Io, ministeriale che avevo accumulato decenni di esperienza multivalente sulla castanicoltura, fui l’“esperto MiPAAF” tra i componenti del gruppo di lavoro “Difesa e Avversità”; in quel gruppo Ferruccio Schiavella partecipò per l’Ass.ne Castanicoltori Vallecimina. Il MiPAAF fece dell’emergenza cinipide il momento di avvio del Piano nazionale del Settore castanicolo. Quale esperto MiPAAF ho presenziato a quasi tutte le riunioni dei 4 gruppi di lavoro, e a quelle tecnico-politiche del superiore comitato direttivo “Steering Committee”. In esso, la Regione Lazio era rappresentata dai dottori Sbaffi e Settimi. Gratificato dalla fiducia mostratami dai colleghi, ho potuto dare un apporto utile al dott. Alberto Manzo direttore del Piano (MiPAAF, SAQ VI), ne sono felice e onorato. Ho scritto tutto questo per testimoniare che, man mano che mi si presentava occasione di dare notizie sul cinipide a gente dei Castelli Romani, fornivo dati aggiornatissimi e reali, pur dovendo mantenere riservatezza circa le notizie in mio possesso non ancora divulgabili (dati scientifici non ancora pubblicati, iniziative del MiPAAF in elaborazione, ecc.). Claudio Botti nel maggio 2010, senza sapere che ruolo avevo nel MiPAAF, mi espresse paura per il cinipide. Lo conosco dal 1980 (con lui assessore allestii la collezione varietale di castagne a Costarella; nel 1979 aveva organizzato una prima sagra delle castagne; è un roccheggiano da sempre

penso serva a Rocca e che non vo13 glio far politica. Io infatti sono fortemente critico verso tutti i politici, per troppe esperienze negative acquisite; lo stesso Sindaco Boccia e l’amico Botti mi hanno visto reagire male, a certe mosse di politici locali. Ci intendemmo. Evidenziai la necessità che i Comuni si attivassero al più presto all’interno della Regione. I contatti col Comune furono poi tenuti da Botti. Ora il MiPAAF deve ancora spendere quel milione di euro, che vanno suddivisi tra le Regioni. Il 3 marzo 2011 il MiPAAF ha chiesto formalmente alle Regioni di segnalare cosa sul cinipide hanno già fatto, cosa hanno programmato di fare in futuro, quali finanziamenti hanno già stanziato e necessitano loro: le Regioni a inizio maggio 2011 stavano terminando di dare le risposte. Il Lazio ha fatto sue riunioni interne, ha elaborato un suo piano interno triennale, l’ha inviato al MiPAAF a fine marzo (personalmente non sono però autorizzato a diffonderlo). In proposito, l’articolo di Comune informa segnala giustamente che il Lazio ha deciso di lanciare il Torymus a Segni e Palestrina, ma ne dà una motivazione mal comprensibile per chi legge (si dovrebbe infatti parlare dell’applicazione del DPR 8/9/97 n. 357, argomento complesso su cui non mi fermo). Sull’argomento, in risposta a insistenti richieste che ricevo, devo ribadire che il MiPAAF non può assolutamente premere su una Regione (es. Lazio) affinché essa faccia lanci di Torymus in un determinato suo territorio interno (es. Rocca): queste decisioni appartengono alla politica agricola interna di ogni singola Regione, della cui autonomia ogni Regione è gelosa. Certo, il piano regionale Lazio potrà essere integrato al suo interno nel futuro, se i suoi organi tecnico-politici vorranno, ma per il momento è già inserito nel piano nazionale integrato del MiPAAF (a correzione di quanto nell’articolo risulta detto da Schiavella). In proposito: una lettera di richiesta che il Comune di Rocca di Papa avrebbe potuto avanzare alla Regione Lazio, di attivare in Rocca di Papa un’“area di lancio di Torymus”, con abbinata una proposta che la Regione allestisse qui un’“area di moltiplicazione di Torymus utile per il Sud di Roma”, era stata approntata da tempo ne L’Alveare. Il Comune ha recepito da L’Alveare una formulazione di questo documento a metà aprile 2011, poi una formulazione aggiornata il 13 maggio 2011. Ma al proficuo lavoro svolto sinora da L’Alveare non si fa alcun cenno nel suddetto articolo di Comune informa. Lo ritengo ingiusto. I fatti, i tempi, i comportamenti che sopra ho descritto, sono reali. E’ evidente che c’è da migliorare. Sinora sui Castelli la gestione del problema cinipide non è stata tempestiva, né centrata strategicamente né tatticamente efficace. Personalmente formulo sinceri auguri per una miglior riuscita della medesima in futuro. Io non sono nato ieri, perciò mi limiterò a proporre consigli. Dr. Giorgio Grassi

A P P R O F O N D I M E N T O


ROCCA DI PAPA

14

il Segno - Maggio 2011

“Una parte del Parco dei Campi va restituita ai legittimi proprietari”

Emessa la delibera del Commissario ad Acta sull’occupazione illecita di aree private

di Andrea Rasetti Spesso si sente parlare, soprattutto a Rocca di Papa, dell’utilizzo da parte di privati di suolo pubblico in modo del tutto abusivo. Notizia che oggi passa quasi inosservata. Ma se è il Comune a far uso di un’area privata le cose cambiano e la notizia è sicuramente di grande interesse. La storia ha inizio (o meglio fine) nel 1987 quando il Tribunale Civile di Roma “condannava il Comune di Rocca di Papa alla restituzione ai ricorrenti” di due aree: un terreno posto nel quartiere dei Campi d’Annibale e una piccola piazzola collocata tra via del Porticato e via Michele Stefano De Rossi, in pieno centro storico, dove sorgeva un edificio poi crollato i seguito ai bombardamenti dell’ultima guerra.

tempi moderni

Entrando nello specifico, però, gli abusi –se così li vogliamo chiamare- non sono finiti qui perché nel frattempo la fetta di terreno dei Campi era stata inglobata nel Parco Comunale mentre la piazzola è stata per anni aperta all’utilizzo pubblico. Ora su quest’ultima area il Tribunale ha disposto la collocazione di un cartello “per informare la cittadinanza che il predetto immobile non è ad uso pubblico”. Anche il terreno dei Campi d’Annibale dovrà ora essere restituito legittimamente “alla piena e libera disponibilità dei proprietari ricorrenti”. La delibera del Comune di Rocca di Papa (n. 23) che pone fine a questa diatriba autorizzando l’esecuzione del Tribunale, è stata approvata lo scorso 21 aprile dal Commis-

di Roberto Sinibaldi

Le scelte collettive sono quasi sempre delegate a decisori politici che ci dovrebbero rappresentare. Qui cominciano i problemi per la democrazia che da noi è molto più sbilanciata sul cratos, ossia sul potere personalizzato del sindaco di turno, per esempio, rispetto alla partecipazione del demos, ossia dei cittadini, che è compressa e praticamente scompare. I faccioni dei manifesti elettorali, che ancora campeggiano sui muri di Rocca di Papa, sono il segno del dominio della persona sul simbolo del partito di riferimento, sul partito stesso, o sulle idee che dovrebbero influire sulle scelte elettorali di chi vota. Anche le assemblee elettive, i Consigli comunali, spesso sono appannaggio delle scelte dei sindaci che in

pratica influenzano l’andamento dei lavori. Risultato: il sindaco è diventato un piccolo podestà, frutto di un fenomeno distorsivo che ci spinge verso una dimensione leaderistica che, considerato lo spessore delle persone, risulta spesso pericolosamente degenerativa. Incolore il ruolo delle opposizioni, scoraggiata la partecipazione dei cittadini, rimane solo un meccanismo che autocertifica se stesso attraverso l’esasperazione personale del ruolo del leader, che si può assicurare così di governare fino alla propria consunzione fisica. Anche l’associazionismo, so-

sario ad Acta, dott.ssa Serenella Bellocci, nominata appositamente dal Prefetto il 29 ottobre 2010 come autorità super partes. A far eseguire quanto prescritto dal Tribunale dovrà essere ora l’ufficio tecnico del Comune di Rocca di Papa, attraverso il responsabile del settore lavori pubblici, Geom. Rocco Di Filippo. Si conclude così una vicenda andata avanti per troppo tempo e che ha visto una famiglia roccheggiana privata dei suoi diritti di proprietà. Speriamo che allo stesso modo vengano perseguite anche tutte quelle situazioni che vedono i

Noi siamo qui

prattutto quello ambientalista, è in crisi. Contemporaneamente un numero crescente di cittadini si impegna personalmente. Non solo in singole battaglie contro inquinamento e degrado, ma nel cambiare il proprio modo di agire, lo stile di vita: attenzione a quello che si consuma, a quanto ci si sposta in auto, a un uso del proprio tempo più distensivo e meno consumistico. Sono queste azioni che, sommate insieme, possono creare i presupposti per una rivoluzione molecolare che porti un cambiamento sempre più netto, generalizzato e condiviso nelle nostre scelte individuali e quindi collettive.

privati usare e abusare delle proprietà pubbliche per i propri esclusivi fini, a cominciare dalla strada romana chiamata Via Sacra che vede la sua parte finale, completa di basole di duemila anni fa, essere stata chiusa all’interno di una proprietà privata a ridosso della via dei Laghi. Una proprietà pubblica che andrebbe restituita a tutti.

Riceviamo e pubblichiamo

Buon lavoro al Boccia-bis dal partito di Fini

In base alle ultime elezioni amministrative tenutesi il 15 e 16 maggio abbiamo preso atto che il Sindaco Boccia è stato riconfermato dal popolo di Rocca di Papa, il quale col suo voto ha espresso il più nobile dei “sentimenti”, dare fiducia a chi nel fosse all’altezza. Altresì auguro a tutti i cittadini di essere corrisposti da tale aspettativa. In qualità di Presidente di circolo porgo tanti auguri al Sindaco Boccia e a tutta la sua Giunta, di buon lavoro ed essere più attenti alle problematiche dei cittadini tutti. Cordialmente, Bruno Romano Presidente FLI Rocca di Papa


ROCCA DI PAPA Cimitero, inaugurate altre due aree con 18 cappelle, 66 tombe a terra e 470 loculi il Segno - Maggio 2011

Sono stati consegnati i primi 2 lotti del progetto di ampliamento Il cimitero di Rocca di Papa

15

getto i nuovi lotti realizzati saranno cinque. L’amministrazione di Rocca di Papa fa sapere che sono ancora disponibili diverse sepolture e loculi che si possono prenotare

presso l’ufficio cimiteriale dello stesso Comune (Corso Costituente 26 – 3° piano) dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12 ed il martedì e giovedì dalle ore 15 alle 18.

Da tanti anni sentiamo parlare da vari fronti sulla necessità di riqualificare il centro storico di Rocca di Papa. Sull’argomento ci sono stati dibattiti, scontri, idee contrapposte e spesso le forze politiche hanno dimostrato proprio su questo tema delle falle e dei limiti preoccupanti, tanto che la città vecchia è oggi un lontano ricordo dei tempi che furono. Adesso a fare un po’ di chiarezza e a mettere dei punti fermi sull’argomento potrebbe essere una tesi di laurea dell’Architetto Marco Colazza, studente presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dove sta seguendo il corso di laurea magistrale in Pianificazione Urbanistica. Marco presenterà infatti una tesi dal titolo inequivocabile: “Rocca di Papa, strategie e linee guida per la riqualificazione della città storica”. Proprio quello che mancava. L’altro aspetto positivo è che l’ammini-

strazione comunale, dopo tanti fallimenti e scelte criticabili (ricordate le panchine e le fioriere in metallo rosso lucido?) ha deciso di sostenere il lavoro proposto dall’Arch. Colazza concedendo il patrocinio gratuito alla tesi. In attesa di poter leggere le idee e le proposte contenute in questa tesi, cogliamo però il ritorno di un’attenzione particolare verso il destino del primo quartiere roccheggiano che da troppi anni appare abbandonato a se stesso. Basta farsi qualche passeggiata per vedere un disordine architettonico senza precedenti: finestre in alluminio dorato, parabole installate nei punti più assurdi, tegole in plastica, discendenti arancioni, piastrelle colorate messe in ordine sparso. Insomma, un caos che nulla ha a che vedere con la storia medievale di quello che viene ancora chiamato “Quartiere dei Bavaresi”. (P.G.)

Tesi sul rilancio del centro storico di Andrea Rasetti Lo scorso 28 aprile sono stati inaugurati il 1° e 2° modulo del nuovo cimitero comunale di Rocca di Papa, i cui lavori procedono a ritmo elevato. In totale in queste due aree sorgeranno 18 nuove cappelle gentilizie, 66 tombe a terra e 470 nuovi loculi. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza dell’amministrazione comunale e del vice-parroco del Duomo dell’Assunta, Don Ciro Barbato, che ha celebrato la S. Messa presso la cappella interna al cimitero ristrutturata recentemente. “Il tipo di appalto previsto per l’ampliamento in questione – si legge nella nota elaborata dal Comune- non comporterà

spese per l’Amministrazione Comunale in quanto l’intervento si autofinanzierà con la cessione delle opere cimiteriali ai cittadini del nostro Comune (project-financing). L’area individuata per l’ampliamento del cimitero –continua la notaè stata rigorosamente prevista all’interno della zonizzazione di PRG così da non interferire con la zone RP8 (boscate) del Piano Paesistico. Il principio fondamentale che ha guidato la progettazione è stata quella di limitare al massimo l’impatto ambientale, cercando di rispettare –conclude- l’attuale andamento orografico del terreno senza creare emergenze volumetriche fuori dall’attuale andamento”. Alla fine del pro-

vendita vini sfusi di qualità...

“lunedì digiuno”

e non solo!

VINI BIANCHI e ROSSI LE NOSTRE OFFERTE Castelli Romani Falanghina Chardonnay di Sicilia Montepulciano Olevano Bianco e Rosso Greco di Tufo Rosso Toscano Chianti

Ristorante Pizzeria

LA LONGARINA

Tonno Insuperabile 3x80 gr. € 1,70 Olio extravergine oliva lt.1 € 2,90 Caffè Trombetta gr. 250 € 1,40 3 pelati Graziella gr. 400 € 1,49 Succhi di frutta x 6 € 1,60 Corn Flakes Kellogg's € 1,99 Pavesi gocciole cioccolato € 2,49

La domenica pane casareccio a € 1,20 al kg!

Corso Costituente, 58 - 00040 Rocca di Papa (Roma)

Cell.re 348-5684942

Via dei Colli, 1

www.lalongarina.it

(trav. di Via delle Barozze) 00040 Rocca di Papa (Rm)

Tel. 06 9495135

TUTTE LE DOMENICHE

MENU’ PER FAMIGLIE per trascorrere una domenica con le nostre specialità


16

ROCCA DI PAPA

il Segno - Maggio 2011

E’ ormai necessario creare un piccolorifugiopercaniabbandonati Il dopo elezioni è già cominciato e alcune questioni restano sul tappeto

di Daniela Di Rosa Archiviate le elezioni a Sindaco ora non ci resta che sperare. Guardo il nostro paese, già violentato da uno scellerato abuso edilizio, da una crescita esponenziale di supermercati, di cui l’ultimo (il Carrefour) ha spazzato via un parco di ulivi, però ne hanno lasciati una decina che rendono ancora più triste il paesaggio ricordandoci com’era. La stessa sorte, sono sicura, toccherà ai due pini davanti al Bar Carpe Diem (dove è prevista un’altra orribile rotonda). Ormai ci sono rotonde ovunque, una terminerà tra poco alle quattro strade, subito dopo ci faranno il già previsto parcheggio… intanto il centro storico muore per la chiusura delle attività… c’è qualcosa che non funziona, si incentivano i costruttori, palazzinari che erodono ettari di bosco per decine di villette a schiera, e si penalizzano i singoli che sul loro fazzoletto di terra vogliono farsi la prima casa. A vincere insomma è sempre chi specula. Da anni, forse decenni, noi animalisti, chiediamo un pezzo di terra per un piccolo rifugio per i cani che accudiamo ma ci rispondono sempre che non è possibile, che non si può fare all’interno di un Parco! Con lo scempio che hanno fatto sul nostro territorio, con il Parco sempre più ridimen-

sionato, e con circa 70 mila euro spesi da noi cittadini, ogni anno, per mantenere i nostri cani in un canile convenzionato dove già ce ne sono settecento! A chi giova tutto questo? Non ai cani, ammassati e senza che il nostro delegato controlli in quali condizioni vivano (spero che questa volta, in cinque anni, trovi il tempo per farlo), perché a noi volontari, nonostante esista una legge apposita, ci è vietato entrare. Noi cittadini paghiamo con le tasse tutto ciò e non ne sappiamo più nulla. Non sarebbe meglio riprenderci i 40 cani, costruire un rifugio e far lavorare almeno cinque dei nostri ragazzi invece di arricchire chi ha in gestione questo canile che per l’esattezza si trova a Palestrina e si chiama o si dovrebbe chiamare la fattoria di Tobia? Rivolgo un appello al Consigliere Serafini e alla dott.ssa Santangeli: per favore basta chiacchiere e prese in giro, lavoriamo insieme a questo progetto, per risolvere il problema randagismo non bastano poche sterilizzazioni l’anno. Sono attiva come volontaria in questo paese da almeno vent’anni e sono stufa di falsi sorrisi e finte promesse, se l’ufficio ambiente non riesce a occuparsi dei cani perché non ne fanno uno apposito? Siamo decine di volontari pronti a dare una mano, al di là delle simpatie o antipatie personali.

Una rotonda artistica ai Campi d’Annibale

Pio Pizzicannella e Gianfranco Silvestrini

I cittadini dei Campi d’Annibale hanno ricevuto un gradito regalo dovuto all’abbellimento della piccola rotonda stradale di piazza Di Vittorio. Infatti, su progetto del giardiniere-artista Pio Pizzicannella, che poi ha ovviamente eseguito e seguito anche i lavori di realizzazione, la rotonda è diventata una vera e propria opera d’arte con la composizione di una farfalla, utilizzando sassi naturali di diverso colore. Il tutto circondato da fiori dedicati alla bandiera italiana. Pio ha offerto la sua competenza gratuitamente, venendo incontro al sogno del Presidente del Comitato di Quartiere dei Campi, Gianfranco Silvestrini, che per l’occasione ha fatto anche l’operaio. In poco tempo il sogno è diventato realtà. Ora dovrebbe essere l’amministrazione comunale a prendere spunto da quanto fatto ai Campi, per abbellire le altre rotonde del paese. Grazie Pio, grazie Gianfranco, grazie a tutti coloro che hanno collaborato con loro.


Emozioni di colori di Patrizia Favara il Segno - Maggio 2011

di Rita Gatta Valorizzare le risorse in un territorio è quanto di meglio si possa offrire a chi ama la cultura intesa sotto ogni aspetto: musicale, letterario, artistico, creativo/manipolativo… Questa volta una bella iniziativa è stata promossa dal Laboratorio Centro Storico di Rocca di Papa che ha organizzato nella biblioteca cittadina la mostra di pittura “Emozioni di colori” di Patrizia Favara. Una personale che il 29 aprile, alla presenza delle Autorità cittadine ha offerto in esposizione significative opere tra le più originali. Tra queste “Angeli”, un atto di fede dell’artista che si affida al soprannaturale e agli invisibili custodi sempre al nostro fianco; rosse le “Rose” che esprimono la carica passionale della Favara, inserite abilmente nel gioco prospettico di un trompe l’oeil. Tutto è ispirazione: guizzanti le

EVENTI e INIZIATIVE

fiamme del focolare domestico possono concretizzarsi in un’opera pittorica che esprime innumerevoli fantasie cromatiche e immaginative; e la grande passione per l’Africa si realizza sulla tela con un gioco d’ombre di scuri pachidermi che si stagliano sullo sfondo di un infuocato sole africano; ma è nella “Marina” un dipinto realizzato dal vivo nel corso di una estemporanea che la Favara concretizza il suo amore sviscerato per il mare e inganna l’occhio che erroneamente interpreta i suoi tratti decisi come tracciati da una mano maschile, meno delicata e meno ricca di armoniose sfumature. Figlia d’arte, ma autodidatta, la brava Patrizia è in realtà una donna dolce, schiva e riservata che si rifugia nella pittura per dar vita al suo ricco mondo interiore fatto di forme, colori, passioni ed emozioni che lascia scivolare sulla tela con la punta del suo pennello regalando a chi osserva una bella e intensa parte di sé.

Riapre l’antica Fortezza medievale

La Fortezza di Rocca di Papa torna ad essere visitabile. Il 7 maggio l’area archeologica è stata riaperta dopo gli ultimi interventi di recupero messi in atto dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio. Gli scavi, iniziati nel 2008, hanno riportato alla luce una delle più belle realtà archeologiche di Rocca di Papa rimaste fino ad oggi sepolte. La Fortezza medievale rientrava nel sistema di controllo e difesa del dominatus della famiglia nobile degli Annibaldi. Verso la metà del XVI sec. se ne ascrive però la demolizione, voluta dal Pontefice Paolo III Farnese (15331549). La vicenda della fortezza parla di un costante e a tratti virulento processo di spoglio a causa dello sfruttamento dell’impianto come cava di materiali da costruzione, fino alla definitiva perdita d’identità del monumento. La gestione dell’area archeologica prevede la presenza di un guardiano, l’installazione di telecamere e la manutenzione del verde.

Successi e premi ai Campionati Italiani di danza sportiva

I ragazzi roccheggiani ancora in trionfo ai campionati Italiani di danza sportiva. Il 30 aprile e il 1 maggio a Roseto degli Abruzzi, ai Campionati Italiani di danza sportiva si è registrato uno strepitoso successo per i nostri ballerini che hanno conquistato ben 6 titoli nazionali e numerosi piazzamenti d'onore. In grande evidenza Marco De Nicola (nella foto sul podio) e Anastasia Zannoni (primi nelle danze latino americane ,19/34 anni classe D), Dario Giovannetti e Rita Pedone (terzi nelle danze latino americane 19/34 anni classe C), Simone Gramegna e Federica Gatta (primi nelle danze standard 6/9 anni classe F1), Leonardo Pagliarini e Beatrice Antonelli (primi nelle danze Standard e secondi in quelle latino americane 6/9 anni classe F), Mirko Pedone e Rosa Gatta (primi nelle danze latino americane 14/15 anni classe F), Matteo Acciari e Noemi Gramegna (primi nelle danze latino americane, secondi nelle danze standard e terzi nel liscio unificato 14/15 anni classe F1), Matteo Fiacchi e Aurora Gatta (primi nelle danze standard e secondi nelle danze latino americane 12/13 anni Classe F). Grande soddisfazione anche per i loro insegnanti e nostri concittadini della Scuola di ballo “Emy Dance di Rocca di Papa”, Claudio De Nicola, Elisa Meconi ed Emanuela De Nicola, professionisti A.N.M.B. che hanno bissato e migliorato il risultato dello scorso anno. A loro va il nostro grande augurio per i successi futuri. (A.Rasetti)

C a p Collezione cerimonia i m i n c ap i s i n go li o scia con tutti gli rp d bors e accessori abbinati a

La tela di Aracne

B i j o u x

e

Via Frascati, 60-62 - Rocca di Papa

17

tel. 06-9497368


18

ROCCA DI PAPA

Ecco a voi la “Città della cronoscalata” In esclusiva il progetto del Club Auto Storiche

di Angelo Cavalli La Vermicino-Rocca di Papa, sicuramente la più importante corsa in salita del Lazio ed una delle più importanti in Italia, ha rappresentato per più di 40 anni un importante strumento di incontro, aggregazione sociale e sviluppo per il nostro territorio. Sulle nostre strade hanno corso Ferrari, Maserati, Alfa Romeo, Jaguar. Sospesa nel 1964, se ne perse la memoria, finché 45 anni dopo, nel 2009, un gruppo di appassionati ne ha riscoperto il valore dando vita alla prima rievocazione storica con la partecipazione di auto d’epoca. Quest’anno la seconda rievocazione ha fatto un notevole salto di qualità: successo spettacolare e partecipazione altamente qualificata della Scuderia Jaguar Storiche. Da questa base possiamo partire per ipotizzare un ulteriore sviluppo che può coinvolgere tutta la città essendo l’automobile un elemento unificante che genera passioni e discussioni, ma mai avversione totale, senza contare che durante il XX secolo ha cambiato radicalmente le abitudini dell’essere umano. Articolazione del progetto - Tre i pilastri: - Sede del Club Auto Storiche Rocca di Papa e Museo dedicato alla “Vermicino–Rocca di Papa”. Museo con esposizione di auto e moto storiche, modellismo e documenti storici. Visita gratuita e programmabile per gruppi. - Mercato - mostra di auto storiche e pezzi di ricambio da svolgersi su area comunale almeno una volta l’anno. - Nella Città di Landsberg am Lech, nostra gemella, si svolge con cadenza biennale un evento automobilistico rievocativo di importanza mondiale: la “Herkomer Konkur-

renz”, ovvero il primo Rally al mondo, anno 1905, riservato alle auto da turismo. Inoltre è sede di altre manifestazioni durante l’anno. E’ auspicabile concordare scambi di rappresentanze automobilistiche ed istituzionali in occasione degli eventi. Il ruolo del Club Auto Storiche Rocca di Papa Il Club mette a disposizione la sede e il museo provvedendo in proprio alle spese di mantenimento con il supporto delle quote sociali e degli sponsor; organizza gli eventi e fornisce parte delle risorse umane per gestirli, esclusivamente sotto forma di volontariato. Inoltre fornisce tutte le competenze tecniche e storiche adeguate per studiare la realizzazione degli eventi di concerto con la Pubblica Amministrazione. E’ negli obiettivi del Club l’organizzazione di almeno due gare di regolarità del campionato ACI–CSAI, manifestazioni molto impegnative di valenza regionale da realizzare in collaborazione con la Scuderia Jaguar che metterà a disposizione la sua grande capacità organizzativa ed esperienza. Il ruolo dell’Amm.strazione Comunale Compito di ogni Amministrazione Comunale è individuare quali opportunità di sviluppo può offrire il proprio territorio valorizzando sia le iniziative di gruppi di cittadini, sia recuperando elementi di tradizione e cultura, magari dimenticati. Peraltro vanno individuate competenze e professionalità specifiche atte ad ottenere i riL’esperto ricorda sultati. Naturalmente di sostituire il tutto senza ignorare la carenza di risorse i pneumatici invernali economiche che, prezzi vantaggiosi per tutti! oggi ancora di più, preoccupa qualunque Rocca di Papa - Via Frascati, 16 - Tel. 06.9497048 Amministrazione.

il Segno - Maggio 2011

Come nella nostra città è stata giustamente valorizzata e sviluppata la Sagra delle Castagne, così non è stato per la Cronoscalata, ormai dimenticata, ma i nostri vecchi se la ricordano eccome! Ed ancor più se la ricordano tutti gli appassionati italiani ed anche esteri di automobilismo sportivo e lo dimostra la presenza costante della cronaca dell’evento sul massimo periodico automobilistico italiano degli anni ‘50 e ‘60. All’acuto Amministratore non può sfuggire quale opportunità di sviluppo può diventare un’adeguata gestione della riscoperta. I compiti del Comune possono essere così delineati: - L’Amministrazione può e deve gestire in prima persona lo svolgersi degli eventi senza limitarsi ad un banale patrocinio, affidandone la cura agli Assessorati alla Cultura e al Bilancio, pur con un impegno assolutamente minimo di risorse, individuando figure ad hoc all’interno dell’Ufficio Comunale, atte a seguire gli sviluppi. Rocca di Papa ha l’opportunità di trasformarsi da “Città della Sagra delle Castagne” in “Città della Sagra delle Castagne e della Cronoscalata”, a cominciare dal cambio delle targhe sulle strade d’ingresso, onde suscitare la curiosità del visitatore. E’ da sottolineare che, mentre la Sagra delle Castagne è un evento singolo nel corso dell’anno, la Città della Cronoscalata è sempre viva e si articola in più eventi, senza contare il richiamo nei confronti di case automobilistiche blasonate, come tutti hanno potuto notare, come la Jaguar. Ciò può portare sul territorio un indotto di rilievo fatto di turismo e di attività legate al mondo dell’automobilismo storico che, attualmente in Italia, è in continua crescita. - Trasformare Rocca di Papa in un polo di attrazione per l’automobilismo storico. - Sul sito internet del Comune va segnalata la Cronoscalata nella homepage con il giusto rilievo, con una breve scheda storica. - Il Club Auto Storiche Rocca di Papa va inserito nelle associazioni culturali del Comune - Su una parete della nuova Casa Comunale, in fase di restauro, può essere realizzato un murales che riproduca il dipinto raffigurante la Maserati di Lurani al passaggio da piazza della Repubblica, con la scritta “Città della Cronoscalata”. - Coinvolgimento degli sponsor. - Pubbliche relazioni con stampa, altre istituzioni e forze dell’ordine e militari, che ben volentieri verrebbero a partecipare con le loro auto storiche. - Interagire con il Comune di Landsberg, il cui Sindaco è coinvolto in prima persona nella gestione delle iniziative locali, allo scopo di acquisire esperienze ed interscambiarsi delegazioni automobilistiche qualificate, naturalmente guidate dal nostro Primo Cittadino. - Fornire adeguato supporto logistico con Polizia Locale ed associazioni di volontariato durante gli eventi. - Fornire, ove possibile, strutture mobili per lo svolgimento di mostre e mercati. Nel concludere, va sottolineato che il progetto può essere realizzato con impegno economico assolutamente minimo da parte delle casse comunali, ma con impegno assolutamente massimo, sia fisico che mentale, da parte dei soggetti che vogliono essere coinvolti per realizzarlo.


Cultura e Con la nuova Madonnella riemerge un’antica storia

il Segno - Maggio 2011

di Noga Devo darvi una bella notizia. Penserete: gli immigrati, più o meno clandestini, stanno tornando a nuoto tutti casa loro? L’Italia è stata premiata per il suo impegno per la conservazione dei Beni Ambientali e Culturali? A Pompei non crollerà più nulla? L’hanno ricoperta tutta con una resina trasparente dalla durata perenne? Le Centrali Nucleari si sono spente automaticamente da sole? No compaesani! La notizia è molto, molto più semplice: gli uomini del Gruppo Stand Sagra delle Castagne della Confraternita del SS. Sacramento, con la collaborazione di un artista e di un artigiano locale, hanno recuperato, restaurandola, l’Edicola (nota 1) ad Altare ricavata nel muraglione lungo la Via di Frascati. Andate ad ammirarla: colorata in giallo e celeste, con le riquadrature in pietra sperone, con al centro una lapide marmorea con incise delle frasi adesso leggibili, una lucetta alla sommità dell’archetto, con la Madonnella in effige a rilievo, ridipinta con i colori della tradizione popolare, i fiori freschi e alla sommità, al centro del fregio in pietra che funge da coronamento, un simbolico cuore rosso. Quando l’ho vista mi si è immediatamente affacciato un desiderio tanto spontaneo quanto imperioso: recuperare tutte le Effigi Sacre sparse per il Paese (mi dicono che ce ne sono...). Sarebbe bello: la Confraternita se ne potrebbe far carico. Si può fare? Quindi ho trascritto le parole della lapide che illustrano, sinteticamente, un episodio verificatosi il 26 Settembre 1883: pensate un po’! Tredici anni appena dalla Breccia di Porta Pia e 23 soltanto dalla proclamazione dell’Unità! Allora ho immaginato che il “marmoraro” nel 1860 era forse appena nato ed aveva 23 anni soltanto quando realizzò quella lapide che probabilmente lui medesimo mise in opera. Quella semplice Edicola Devozionale ci fa partecipi, a distanza di 128 anni, di un evento, ritenuto miracoloso, avvenuto proprio lì dove è stata collocata la lapide, che recita: P. G. R. ADDI’ XXVI SETTEMBRE MDCCCLXXXIII I CONIUGI CARLO BALLATORE E RINA BIANCOTTI NEL LASCIARE LA VILLEGGIATURA FELICEMENTE TRASCORSA IN QUESTA TERRA SALUBRE PRECIPITARONO COL VEICOLO

... dintorni

19

E COI CAVALLI LA COSTA QUI CONTRO MA INVOCATO IL SOCCORSO DI MARIA SS. VENERATA NEL SANTUARIO DEL TUFO CADUTO RIUSCIRONO INCOLUMI VERGINE SANTA POSSA QUESTA UMILE MEMORIA ATTRARRE SEMPRE PIU’ A TE L’AMORE E L’OSSEQUIO DEI FORTUNATI ABITANTI ED OSPITI DI ROCCA DI PAPA.

Chissà adesso dove sono i discendenti di quella coppia di sposi così fortunosamente salvatisi? E poi, i poveri cavalli, avranno fatto parte anch’essi del miracolo? O no? Magari un loro scalpitante e lontanissimo erede corre già da qualche anno alle Capannelle! Soffermandomi su quelle date, con un salto all’indietro nel tempo, ho intravisto un illustre e “temporaneo” ospite in qualità di pittore e scrittore, Massimo Taparelli d’Azeglio (nota 2) raggiungere, da Frascati e a dorso di mulo, la nostra città, salutato da una turba di inconsapevoli ragazzini al grido di:“Li burattini! So’ arrivati li burattini!”. Allora ho pensato: ecco perché è necessario recuperare queste modeste memorie, valorizzarle, documentarsi per ricavarne l’esatta iconografia (nota 3). A proposito, benemerita Confraternita, fai spostare quel palo della luce arrugginito, piazzato davanti a uno dei sette pilastrini (quello centrale!) che reggono la ringhiera in ferro sul Belvedere del Piazzale del Tufo, dove si dovrebbe agevolmente leggere la seguente frase, incisa sulla superficie di una modestissima targa marmorea: LA SOCIETA’ PRO ROCCA DI PAPA SETTEMBRE 1912. Anche queste poche, semplici parole fanno parte della memoria umana, religiosa, civile e quindi storica, della città. Sono una infinità di queste piccole cose (quelle rimaste...) che fanno ancora della nostra Italia quell’eccezionale concentrato di cultura e di bellezza che il mondo ci invidia e che tanti vorrebbero avere a casa loro. Aprile 2011

NOTE:

Nota 1. Definizione di Edicola Sacra (chiamate con voce popolare “Madonnella”): la parola ha origine dal latino Aedicula (=Tempietto). “L’edicola è una struttura architettonica relativamente di piccole dimensioni, con la funzione pratica di ospitare e proteggere l’elemento che vi è collocato” [Wikipedia] – “Più genericamente si chiama edicola ogni composizione architettonica che inquadra oggetti di particolare significato religioso, come immagini e reliquie” [Enciclopedia Cattolica]. Esse si possono distinguere in: a cappella - a vela – a nicchia – ad altare – appoggiate – ecc. ecc. Nota 2. d’Azeglio Massimo Taparelli (1798-1866) meglio conosciuto semplicemente come Massimo d’Azeglio e dove, come in diverse pagine egli stesso scrive nella sua opera postuma (1867), “I miei ricordi”, si trattenne in più occasioni. Nota 3. Iconografia (breve definizione riassuntiva): lo studio dell’immagine, del suo nascere, svilupparsi, modificarsi, perdurare nel tempo che è anche la base dell’iconologia il cui scopo è la ricostruzione di un complesso culturale di un determinato momento storico (definizione tratta dagli studi di Aby Warburg).


20

L’angolo della storia

La Comune di Parigi

di Vincenzo Rufini Il 2 settembre del 1870 Napoleone III, imperatore dei francesi, viene sconfitto a Sedan dai prussiani e fatto prigioniero; è la fine conseguente del secondo impero di Francia e la storia chiude la lunga avventura della famiglia Bonaparte, iniziata con Napoleone I. Luigi Napoleone, antico principe cospiratore e carbonaro, aveva raggiunto il potere ed era stato eletto presidente della Seconda Repubblica con il beneplacito delle logge massoniche e con la condiscendenza della parte più conservatrice e reazionaria del cattolicesimo francese. Il 2 dicembre 1851 con un colpo di stato aveva avocato a sé tutti i poteri e lo stesso giorno dell’anno seguente era stato proclamato imperatore, rinverdendo così i fasti di suo zio Napoleone I. La sua parabola si chiude ignominiosamente per mano della nascente potenza militare dell’epoca, la Prussica del Cancelliere di ferro, Otto won Bismarck, il quale a Versailles nel 1871, nella Francia occupata, proclamerà l’impero tedesco con a capo il kaiser Guglielmo I. Nella Francia sconfitta e occupata, di cui un affresco meraviglioso ce lo fornisce lo scrittore naturalista Emile Zola con il suo capolavoro “Le serate di Medan”, si verifica un vuoto di potere che viene riempito dalla parte più conservatrice della società transalpina. A Parigi il 4 settembre 1870 viene proclamata la Repubblica, la terza nella storia del Paese. Emblematica l’espressione, che può essere posta ad epigrafe della nuova forma di Stato, del capo dell’esecutivo e in seguito presidente Adolphe Thiers: “La Repubblica sarà conservatrice o non sarà”. Le leve del potere vengono assunte da un gruppo di potere composto da borghesi e legittimisti (favorevoli al re e da sempre avversi ai Bonaparte), che saranno in maggioranza nell’assemblea nazionale.

CULTURA

Il filo politico che viene percorso è un misto di conservazione ed anticlericalismo, tanto da porre in urto lo Stato francese con le gerarchie ecclesiastiche, gettando il seme per quel lungo duello tra Stato francese e Chiesa cattolica che si protrarrà fino al 20° secolo inoltrato e che caratterizzerà in modo sempre più la La Terza Repubblica procederà nel suo esercizio del potere senza tener conto delle aspettative che la nascente società moderna porrà all’ordine del giorno. In questo agire continuerà a perpetuare, seppure in modo ed in forme alquanto diverse, le vecchie visioni della società dell’Antico regime. Ben presto questo modo aristocratico, seppur esercitato da borghesi arricchiti economicamente, ma non di cultura, porterà ad uno scontro inevitabile tra le varie componenti dell’ordine sociale. La parte più esclusa dalla cosa pubblica reclamerà i suoi diritti e ciò avrà uno sbocco nella rivolta del 1871 e che verrà chiamata in lascito alle generazioni future: La Comune di Parigi. Sarà un’esperienza insurrezionale di breve durata; il 28 marzo 1871 viene proclamata e viene eletto presidente il socialista Auguste Blanqui, il quale però per tutta la durata dell’avventura comunarda sarà in prigione. Il 27 maggio la rivolta viene sedata dalle truppe della Repubblica. Al di là dei suoi eroismi e del suo breve periodo operativo la Comune rappresenta in senso storiografico e sociologico la prima esperienza di gestione del potere da parte di quel soggetto storico che alla fine dell’Ottocento si affacciava sulle pagine della storia e che nel ventesimo secolo ne diverrà il soggetto principale: le masse. La svolta comunarda ha rappresentato la cesura definitiva, pur nella sua momentanea sconfitta, di due concezioni del potere: quella dell’Antico Regime, che poggiava la propria legittimità sul diritto di casta, e quella degli

il Segno - Maggio 2011

Invito alla lettura Le donne elaPatria di Loredana Massaro

altri ordini sociali, che riponevano nella legittimità popolare la propria ragion d’essere. Nell’esperimento comunardo si verifica la realizzazione di una democrazia partecipativa, infatti all’interno del Consiglio Comunale di Parigi entreranno borghesi, artigiani, operai, medici, che nel secolo successivo sboccerà nella democrazia rappresentativa. L’attività legislativa nel suo breve volgere di tempo realizzò, o tentò di realizzare, alcune aspettative sociali che precorsero i tempi, quali le misure adottate per una piena realizzazione dell’autogoverno delle classi escluse fino ad allora dalla gestione della cosa pubblica; la realizzazione della tanto agognata giustizia sociale; il suffragio universale; la separazione tra Stato e Chiesa; un minimo salariale annuo a tutti i cittadini; la socializzazione delle imprese. Fu un tentativo di valorizzazione municipalista contro il potere accentratore e burocratico dello Stato; in fieri conteneva i germi del federalismo; rappresentò un tentativo di affermazione nazionale contro l’occupazione prussiana del territorio francese e costituì uno sforzo di rottura democratica rispetto all’alternarsi al potere, sia nella forma monarchico-imperiale di Napoleone, sia nella forma repubblicanoconservatore della Terza Repubblica, della stessa classe dominante. Il laboratorio politico espresso dalla Comune di Parigi, seppur esercitato in un breve periodo di tempo, lasciò una seminagione di utopie realizzate che nel corso del secolo successivo e dopo la fine dei totalitarismi, vedranno la piena realizzazione in gran parte dell’Europa. La Comune ci lascia come monito perpetuo che le aspettative sociali, pur di facile enunciazione teorica, sono state di difficile realizzazione e che una volta conquistate vanno difese e mantenute.

La scrittrice Maria Teresa Mori si occupa di Storia d’Italia dell’Ottocento. E in occasione dei 150 anni dall’Unità d’Italia, ha proposto per i tipi della Carocci, un interessante studio, Figlie d’Italia. Poetesse patriote del Risorgimento (1821-1861). Per giungere all’unificazione nazionale anche l’arte ebbe il suo ruolo e contribuì fortemente alla formazione dell’idea di patria e di appartenenza ad essa: la poesia, in particolare, rivestì un’importanza straordinaria, contribuendo a formare l’immaginario patriottico, costruendo miti, alimentando emozioni e passioni. Tante furono le donne che, con la loro particolare sensibilità e abilità, parteciparono all’elaborazione di quello che può essere considerato una sorta di “romanzo popolare” in rima: alcune di esse erano destinate ad avere una discreta e duratura fama, altre invece furono solo scrittrici improvvisate e occasionali, che scrissero solo “per la causa”. La loro presenza nella “repubblica delle lettere”, svela ancora una volta il protagonismo e la determinazione femminile nei momenti significativi della storia. In questo libro poi non si è voluto esaminare la loro poesia attraverso i consueti strumenti della critica letteraria, bensì si sono voluti focalizzare i contenuti come espressioni della partecipazione delle donne alle lotte per l’unità e l’indipendenza nazionali. Indagando e ricercando le motivazioni che hanno mosso queste scrittrici e i risultati del loro ingresso sulla scena pubblica e politica, Maria Teresa Mori si è accostata ad aspetti peculiari dei decenni in cui s’è fatta l’Italia: ne emergono particolari significativi sui rapporti familiari, sulla condizione delle donne nella società, il contesto culturale, il processo creativo di simboli che alimentarono per sempre l’immaginario collettivo. La documentazione presa in esame, ricca e vivace, non si limita così solo alle testimonianze poetiche ma comprende memorie e corrispondenze, facendoci entrare nel vivo di un Risorgimento in cui la voce femminile è tutt’altro che inerte e silenziosa e la prospettiva da cui è vissuta è nuova e del tutto inedita.


STORIE

il Segno - Maggio 2011

Premiate due poetesse dell’Ist.to Montanari

Concorso dipoesiaorganizzato dal Fotoclub Controluce

Quando la poesia e il sentimento sfiorano le nostre anime, abbandonarsi non può che farci bene: è quanto una nutrita platea di ragazzi, genitori e insegnanti hanno fatto il 30 aprile nella Sala Don Bassani in occasione della premiazione del Concorso di poesia Alfredo Michetti, organizzata a Monte Compatri dal Fotoclub Controluce e presentata dal simpatico e accattivante Armando Guidoni. Diversi Istituti del territorio hanno aderito all’iniziativa ed è giunto in redazione un copioso numero di componimenti scritti da ragazzi dagli 11 ai 13/14 anni, ben 220 opere! L’organizzazione ha premiato, oltre i primi tre classificati in assoluto, la scuola e la classe che hanno offerto una maggiore partecipazione, nonché i migliori componimenti di ciascuna classe partecipante. Attestati per tutti i giovani poeti e premi in libri per tutti! Due ra-

gazze del nostro Istituto Comprensivo Leonida Montanari hanno portato a casa Giorgia Fusacchia il Premio simpatia, con la poesia “La sorella” e Anna Astorino il Premio riservato ai Poeti in erba con il componimento in versi “La risata”. Si tratta di due giovani studentesse di II media del plesso di Colle delle fate e ciascuna di loro ha ricevuto un attestato di partecipazione e un copioso numero di volumi messi a disposizione dal comitato organizzatore, patrocinato dal Comune di Monte Compatri, dalla Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini e dal Parco Regionale dei Castelli Romani. Un plauso alle due giovani studentesse e ai loro insegnanti, con l’augurio che il prossimo anno sempre più numerosi ci si lasci andare alle emozioni sulle ali della poesia. Rita Gatta

Scrive Carlo M. Guarinoni in risposta a M.Pia Santangeli

“Vent’anni fa c’erano pochi libri dedicati a Rocca di Papa” Gentile Direttore, sul numero di aprile 2011 del “Piccolo Segno” ho letto un articolo in cui Maria Pia Santangeli mi rimprovera di non aver citato le sue opere in una recensione dell’ultimo testo di Massimo Saba uscita di recente sulla rivista “Castelli Romani”. Chiedo perdono a lei e agli altri

autori di cose roccheggiane che non ho citato in quella recensione. Lì dicevo semplicemente che quando una ventina di anni fa iniziammo con Massimo l’avventura editoriale della Spiga la letteratura sulla nostra città non era né molta né molto accessibile. Pensavo, però, alle opere pubblicate nei decenni pre-

cedenti. Tanto che quando uscì il primo libro di Maria Pia me ne rallegrai pubblicamente (con le parole che l’articolo stesso riporta). Confermo quello che scrissi allora e mi scuso, ancora, per aver dato adito, anche se involontariamente, a un simile fraintendimento. Carlo M. Guarinoni

Tutto per l’interno e l’esterno

OFFERTA DEL MESE Idropittura traspirante lt. 14 € 17,90 Lavabile traspirante lt. 14 a partire da € 28,00 Corso Costituente, 1-7 - 00040 Rocca di Papa (Roma) Tel. 06-94.99.990 - Fax 06-94.96.653

Via i paletti dal Corso

La decisione era attesa da tempo. Il Comune ha infatti deliberato di togliere in via sperimentale cinque paletti installati lungo il Corso principale. Al loro posto nasceranno dei parcheggi auto per soste lampo di appena 15 minuti, soprattutto per il carico e lo scarico delle merci.

21

Frammenti

di Scrittura

In transito/9

(squarci di mambo) di Stefania Colasanti

- C’è qualcuno? Continua a parlare ti veniamo a prendere- stanno a pochi centimetri da noi, io il vecchio e Lourdes. Sembra non riescano a trovare un accesso. Lourdes continua a spronare la mia voce- parla straniero parla, fatti sentire… batti con la pietra, stanno arrivando, pensa alla luce- Si Mambo, rivedremo la luce! Un temporale di polvere e sassi ci travolge, la compagna di questa avventura protegge il suo viso da madonna con un lembo della gonna mentre indica qualcosa, un guanto dal colore indefinito; vedo il naso di un uomo -Ehi, tutto bene? Un minuto e sei fuori amico-Proteggi bocca e naso, faremo un po’ di polvere ma stai sicuro che ti tiriamo fuori- Vecchio, Lourdes, avete sentito? Vedremo ancora il cielo! Huncan risponde -lo straniero morto rinasce ora ma non deve dimenticare se vuole continuare il suo viaggio-. Grosse braccia abituate a salvar vite afferrano metà del mio corpo mentre le gambe restano bloccate nella tomba dove Mambo insiste -Forza straniero forza, una piccola donna ti aspetta, apri gli occhi!- Sara! Grazie Dio! Ora le mie gambe si muovono nonostante il dolore per giungere alla meta! Abbraccio la mia piccola rimanendo sdraiato su una barella, con il cielo come tetto e il sole a scaldare le mie povere ossa. Sono vivo!!! Il mio salvatore mi avvisa del trasferimento in ospedale per le cure, annuisco e m’informo delle condizioni fisiche dei miei compagni, coloro che hanno sostenuto la mia vita. Lo sguardo del soccorritore è interrogativo. Si allontana per qualche minuto e torna per chiedermi –come si chiamava la donna?- -Lourdes, e il vecchio Huncan. La ragazza era al mio fianco mentre l'uomo, lo stregone come lo chiamava lei, non l’ho mai visto- Mi chiede la descrizione di Mambo e disegno un identikit perfetto della sua bellezza. 9/Continua


MUSICA Sono 6 gli artisti selezionati per Italia Music Awards 22

Voce ai talenti emergenti ma il Comune fa flop Si sono svolti venerdì 20 maggio presso l’Auditorium dei Campi d’Annibale i provini per Italia Music Awards, il Premio dedicato a 8 categorie d’eccellenza del settore musicale, giornalistico e radiofonico, che viene assegnato alle società, alle associazioni e ai singoli che si sono particolarmente distinti con i propri progetti, la propria filosofia gestionale, la professionalità, l’originalità e il talento. Per la sez. “Premio nuovi talenti italiani” è stato istituito un Concorso nazionale che porterà alla scelta di 15 finalisti che entreranno di diritto nella Compilation Italia Music Awards 2011 e di un primo vincitore assoluto 2011, a cui verrà sottoscritto un contratto discografico con stampa e distribuzione di un cd con 10 brani, videoclip e vari passaggi in programmi televisivi e radiofonici, un ufficio stampa, intervista e copertina sul magazine Italia

Music Awards con cd allegato. Il galà finale si svolgerà entro il 30 settembre 2011 così da avere il tempo di presentare i primi 3 classificati dei 15 finalisti di Italia Music Awards 2011 direttamente alla Commissione artistica (sez. Giovani) del Festival di Sanremo 2012 con un’etichetta discografica major o indipendente. A Rocca di Papa sono stati esaminati diversi giovani ma solo 6, selezionati per lo stage successivo, hanno soddisfatto la commissione presieduta dal M° Ciro Barbato, e composta da Paolo Conte, vice-direttore artistico di Italia Music Awards e compositore e autore di vari brani, e dal M° Mauro Del Nero, autore e compositore di varie colonne sonore. Questi ultimi due di Rocca di Papa. Di seguito i nomi degli artisti selezionati: Loredana Fazi, interprete, di Rocca di Papa; Giulio Mariottini, cantautore, di

u m e r o s t v s e icali p i e t t R

KING CRIMSON

IL BIG-BANG DEL ROCK/2

II PARTE Quando il Re Cremiso si ricomporrà nel 1981 molta musica è passata sotto i ponti e nuovi fenomeni musicali si stanno imponendo nella scena della popular music e soprattutto il punk sarà quello che più si porrà all’attenzione con la sua energia nuova e la sua dissacrazione sia sociale che musicale e Fripp, che già aveva avviato con degli album solisti un processo musicale evoluto verso un sound più asciutto e assolutamente scevro ormai dei rivestimenti sinfonici e multiformi dei primi KC e soprattutto dove l’attenzione viene posta adesso sul ritmo e sulle sue diramazioni, quando riprende il discorso Crimson sarà molto attento a quello che di buono queste nuove forme musicali avranno prodotto sia per quanto

Rocca di Papa; Alessandro Balduzzi, interprete, di Rocca di Papa; Paolo Bellocchi, interprete, di Martinsicuro (Te); Sara Monnati, interprete, di Genzano di Roma; Cristina Canevazzi, interprete, di Rocca di Papa. L’Amministrazione comunale, pur avendo concesso il patrocinio a tale evento, forse distratta dalle ultime elezioni, non ha compreso né saputo assaporare l’importanza della manifestazione. Infatti essa è stata eseguita presso la Sala del Sacro Cuore ai Campi d’Annibale anzichè al Teatro Civico, cosa che avrebbe dato un’immagine differente della nostra cittadina. Per tale evento e per l’assenza di promozione, lo staff della produzione Italia Music Awards si è improvvisato attacchino di manifesti e locandine in tutto il territorio dei Castelli Romani. In conclusione, per il futuro sarebbe consona una più oculata e attenta valutazione nella scelta degli eventi da patrocinare. Certo è che sarebbe necessaria da parte del Teatro Civico una maggiore disponibilità verso le altre entità artistiche che godono dello stesso diritto di usufruire di un servizio pubblico (e non privato), soprattutto quando si tratta di proposte artisticoculturali così rilevanti e a carattere nazionale. Sarà per un’altra volta. O forse no? Andrea Sebastianelli

di Massimo Onesti

riguarda la scelta dei musicisti con cui si affiancherà, sia nelle linee musicali che taglieranno completamente i legami col passato. Troviamo così a fianco di Fripp l’unico superstite dei KC anni settanta,quel Bruford già negli Yes, drummer dalla ritmica potente, precisa e molto essenziale e che ben si sposa con i riff ripetitivi, ossessivi e limpidi di Fripp, che va a prendere come aiuto alle chitarre, un chitarrista emergente come Adrian Belew, segnalatosi nella band postpunk-newwave del momento che è quella dei Talking Heads più al basso un altro astro già affermato come Tony Levin membro essenziale nella band solista di Peter Gabriel e che si contraddistingue per il primo ad usare in una rockband lo stickbass, (sorta di basso a 8 corde inizialmente per poi arrivare addirittura fino a 12 corde

il Segno - Maggio 2011

dove sullo strumento non si pizzica come il normale basso, ma si “tappa” (tapping), come si dice in gergo, ovvero si agisce in maniera percussiva con i polpastrelli sulla tastiera, potendo disporre quindi di otto dita su di essa. Una tecnica quasi pianistica, che però si muove in orizzontale e verticale). E queste innovazioni faranno sì che il sound dei King Crimson si asciugherà completamente in questo periodo incentrandosi sul ritmo e sui riff scheletrici e nervosi delle chitarre. In questa fase produr-

ranno tre album di ottima fattura anche se ancora lontani dalle fantasmagorie degli anni ‘70 mentre per quanto riguarda la produzione KC anni ‘90 fino ad oggi assistiamo ad un altro cambiamento lontano sia dal prog sinfonico degli esordi sia dal rock industrial anni ‘80 e che li vedrà invece approdare sorprendentemente verso sonorità quasi heavy e come di un hard rock evoluto e raffinato ma sempre contraddistinte dal marchio King Crimson, imprinting coniato soprattutto da quel genio musicale di Robert Fripp che quando formò questa leggendaria band affermò molto candidamente che era ora che il rock usasse anche la testa e bisogna riconoscere che, nella sua longeva carriera che si avvale anche di lavori solistici, della creazione di nuove formazioni e di miriadi di piccole e grandi collaborazioni con musicisti che vanno da Eno, Bowie, Hammill, Gabriel, Andy Summers, David Sylvian solo per citarne alcuni, non tradirà mai la sua iniziale promessa producendo opere alcune eccellenti altre meno ma sempre fuori dalle regole del business e sempre facendo della ricerca una componente essenziale della sua carriera di musicista e di artista.


RIFLETTORI

il Segno - Maggio 2011

23

L’angolo della psicologia

Pauropoli, ovvero come usare la paura in tv

di Daniela Di Rosa

Poche sere fa guardavo su La7 L’infedele di Gad Lerner, puntata dal titolo azzeccato, “Pauropoli!”, iniziava con un urlo della brava attrice Lella Costa e subito dopo un primo piano di Ombretta Colli, cantante di poco talento degli anni passati, moglie di Giorgio Gaber, cantautore di grande talento e pessima politica. Pauropoli è quello che vogliono far diventare l’Italia, Berlusconi e il suo finto partito hanno perso le amministrative, la Lega indietreggia un po’ ovunque e a Milano rischia di vincere un candidato di Sinistra Ecologia e Libertà e loro occupano le tv col mitra

e l’elmetto. Il Cavaliere a reti unificate (tipo Unione Sovietica ai tempi di Stalin) invoca lo spauracchio del comunismo (ancora!!!), di zingaropoli, paventa una Milano in mano all’Islam, agli omosessuali, ai drogati (ma lo sa che il troppo viagra dà alla testa?), e tutti i tg che lo hanno ospitato hanno avuto un calo di ascolti. La Rai occupata dai suoi uomini “migliori”, l’abominevole Ferrara col suo invisibile Radio Londra e il vomitevole Sgarbi con un programma chiuso alla prima puntata tanto era brutto. Il solo Sgarbi ci ha fatto spendere al-

La casa della Polverini

Secondo il settimanale l’Espresso, la famiglia della presidente della Regione Lazio Renata Polverini, usufruisce di una casa Aterin (Istituto case popolari) di quattro vani più bagno e cucina in via Bramante all’Aventino, senza averne titolo pagando 130 euro al mese. “… considerando i redditi della Presidente, anche negli anni precedenti alla sua nomina, non si capisce a che titolo la sua famiglia occupi l’appartamento delle case popolari di Roma da oltre 15 anni...”dice il consigliere Pd Enzo Foschi. “… peccato che la notizia non sia nuova - commenta Renata Polverini - visto che della mia vita si sa tutto e che non è neppure uno scandalo, considerato che mio marito abita in quella casa, da quando è nato. Sono però sconcertata e preoccupata per l’attenzione morbosa e maleducata che mi è stata riservata in questa circostanza, ...”. La Regione Lazio specifica: “In merito alle presunte notizie apparse sul settimanale L’Espresso è utile anzitutto chiarire che nell’appartamento ha sempre vissuto la famiglia di Massimo Cavicchioli (coniuge della Polverini). È evidente che non si tratta di un favore, ma di una questione che riguarda esclusivamente il marito”. Replica ancora Foschi: “... la Polverini conferma quindi l’abuso, perchè ricordo che due persone sposate sono una famiglia, quindi il possesso della casa non è solo un problema del marito di Renata di Polverini. Le case Ater non si ere- Ermanno ditano ma si ottengono solo con i Gatta requisiti previsti dalla legge che, in questo caso, non ci sono. Sarebbe opportuno lasciar libero l’appartamento e metterlo a disposizione di chi ne ha più bisogno, ...”. La Pulce

il T o c c o

A cura della dott.ssa Bruna Benelli

Umberto Bossi

meno 4 milioni di euro, perché siamo noi attraverso il canone a pagare questi errori-orrori tv, così come siamo sempre noi a pagare gli errori-orrori di chi ci governa attraverso le elezioni! A quanto pare l’urlo, l’offesa, l’aggressione non pagano più, non sono l’unica a cambiare canale quando in un dibattito cominciano a gridare, anche programmi leggeri come Il grande fratello o L’isola dei famosi perdono spettatori stufi di assistere a liti, insulti e peggio ancora, preferiscono un film o comunque qualcosa di meno volgare o scontato. Resiste solo una piccola fascia di teleutenti che ama questi format gridati e sguaiati, quella pomeridiana, e mi dispiace dirlo (ma è una statistica) è fatta da un pubblico tipicamente femminile e non più giovanissimo, quella fascia che tra le 13,40 e le 18,30 vede principalmente Canale Cinque, proprio per questo la furba De Filippi propone a Uomini e donne, corteggiatori e tronisti di una certa età. Ora donne, giovani o vecchie, casalinghe o lavoratrici non prendetevela con me è solo uno studio demoscopico.

La dipendenza da internet

Ultimamente si sente spesso parlare delle nuove dipendenze, tra queste una che si è diffusa particolarmente tra la popolazione giovanile è la dipendenza da internet: chat, social network, e anche giochi online. Molti genitori sono preoccupati perché i figli anziché uscire con gli amici si rinchiudono in camera per delle ore, o a giocare online, a giochi spesso violenti, o a scrivere ai compagni su facebook, quando potrebbero benissimo frequentarli dal vivo. Come sempre, ci vuole equilibrio in tutto quello che facciamo, anche per quello che riguarda gli svaghi. I genitori dovrebbero, senza essere opprimenti o eccessivamente rigidi, regolare i tempi di permanenza davanti al pc e permetterne l’utilizzo dopo che sono stati svolti tutti i compiti, o si è di ritorno da uscite pomeridiane o attività sportive. Il rischio è quello di perdere il contatto reale con le persone. Un articolo apparso sul sito www.yourself.it parla di una ricerca canadese pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Preventative Medicine, che ha dimostrato che gli adolescenti che trascorrono sul web più di 4,5 ore giornaliere hanno il 50% di probabilità in più di adottare comportamenti rischiosi per la propria salute, come il vizio del fumo, il consumo di alcol e sostanze stupefacenti e l’adozione di comportamenti sessuali a rischio. Lo studio canadese è basato sulla ”teoria della socialità cognitiva”, la quale ritiene che guardare persone che adottano un certo tipo di comportamento è un modo per emularle. Un altro articolo apparso sul sito www.crescita-personale.it approfondisce il fenomeno giapponese degli hikikomori: adolescenti che rimangono chiusi in casa e affrontano il mondo attraverso lo schermo del computer. Gli hikikomori possono restare isolati anche per anni, accuditi dai familiari disorientati che, regolarmente, passano cibo e quanto necessario dalla porta.


La campagna il Segno dei tempi roccheggiana nei disegni del Maestro Franco Carfagna

Ultima pagina

il Segno - Maggio 2011

Prosegue la nostra passeggiata alla scoperta dei nuovi murales di Rocca di Papa. Eravamo rimasti, sul numero scorso, in Via S. Francesco d’Assisi all’altezza del civico 36. Da qui, proseguendo in salita, si imbocca Via Scalinata del Mattatoio e subito si può ammirare a sinistra, su una grande facciata color arancio spugnata, il murales realizzato da Vittorio Maccari (in arte Toscanu) e dal nostro maestro Carfagna. I due artisti li abbiamo visti mentre dipingevano stando su una mezza palanca e una scala, tanto che l’ingegnere comunale si mise le mani in testa essendo tutto fuori norma. Ma come l’ing. si allontanava, dopo averli rimproverati, i due ricominciavano con lo stesso metodo, incuranti del monito! Il murales è un vero e proprio fermo-scatto sulla Rocca di Papa di una volta, come ci spiega lo stesso Franco: nel murales è raffigurata la campagna di Rocca di Papa con al centro Monte Cavo e, a destra, la Valle dei Caprari coi suoi monti. A sinistra invece c’è Monte Vescovo, le piccole capanne adoperate dagli anziani agricoltori degli orti comunali, una staccionata di paletti di castagno col caratteristico filo spinato. In mezzo alla staccionata si può notare un cespuglio di Svringuli Svranguli così come ce li ha raccontati la nostra Rita Gatta nel suo libro. Ancora a sinistra si può notare un albero di melo e, sul tronco, “a lengua” (un fungo rosso a forma di lingua). Poi non mancano gli attrezzi tipici di Rocca di Papa: “u stronchinu”, l’accetta “pe’ spedicà” e

quella “pe’ ffaccià” (squadrare i travi). All’angolo destro in primo piano i due artisti hanno posizionato “u truoppu seccu” e, infine, visto da dietro, un boscaiolo con un canestro, un bastone, l’amico cane e la famosa ronca (ché, come dice un detto locale: “U rocchicianu net’è sicuru se no’mporta a ronga ‘n gulu”. Questo boscaiolo entra nel bosco per ritor-

nare a casa con qualcosa, così come faceva un nostro antenato che usciva da casa sempre con un sacco vuoto sulle spalle, anche di domenica. A chi gli domandava il motivo, lui rispondeva: “La porta della mia casa si chiama porta” e, dunque, doveva sempre portare qualcosa quando rientrava (della frutta, delle galline, dei conigli, ecc…, presi in buona fede).

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

LE PREFERENZE ESATTE DI PATRIZIO TAGLIACCICA Per un errore involontario sul numero speciale del Segno dedicato alle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, nelle schede sulle preferenze di ogni singolo candidato al Consiglio Comunale sono stati tolti dei voti a Patrizio Tagliaccica della lista “Rocca Futura”. Le sue preferenze, infatti, sono state 47 e non 29 voti come riportato (i 18 voti di differenza sono stati assegnati erroneamente dal Comune a un altro candidato della stessa lista, Giampaolo Suatti). Ce ne scusiamo sia con gli interessati che con i nostri lettori. La direzione

A PROPOSITO DEI DOSSI Ho visto che il Comune di Rocca di Papa ha finalmente deciso di mettere un po’ di dossi su molte strade del paese in cui era diventato pericoloso passeggiare. Di questo sono molto contento così gli automobilisti indisciplinati, quelli che si sentono di stare alla formula uno, saranno costretti a rallentare se non vorranno provocare danni alle loro macchine. Se non li ha fermati il buon senso ci riusciranno i dossi artificiali. L’unica cosa che volevo però dire è che questi dossi d’asfalto devono essere ben visibili altrimenti diventano a loro volta pericolosi. Credo

che sia solo questione di tempo per mettere le giuste

segnaletiche di avvistamento. Luigi Gatta


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.