Il Segno maggio 2010

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PICCOLO

“ il Segno

Boschi in vendita

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

Anno IX, n. 5 - Maggio 2010

Sicuramente i più coraggiosi sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, così della gioia come del pericolo, e tuttavia l’affrontano. Tucidide

1.500 ettari di bosco pubblico saranno dati in gestione ai privati

In vista delle Centro Storico Domenica elezioni comunali apasseggio

di Sergio Rasetti Vorremmo vedere fin dalle prossime settimane, impegnati in campo aperto, coloro che vorranno candidarsi alla guida del nostro paese in occasione del rinnovo del Consiglio Comunale previsto per il prossimo anno. Non siamo stanchi di vedere nelle liste i soliti nomi o quelli di persone poco motivate o competenti, che all’ultimo momento si fanno avanti come portatori d’acqua al mulino di qualcuno che non ha nemmeno illustrato chiaramente idee e progetti da mettere nel piatto?

SEGUE A PAGINA 16

Rasetti a pagina 8

L’amministrazione comunale di Rocca di Papa starebbe per affidare la gestione dei suoi boschi a società e aziende private. Ma che ne è stato del progetto presentato nel 1999 dall’allora Sindaco Ponzo finalizzato a creare una filiera pubblica del legno, che avrebbe dato vita a posti di lavoro e ad una nuova politica ambientale? Dopo dieci anni quelle promesse sono state dimenticate ed ora i privati potrebbero gestire l’unica risorsa di cui il nostro paese è dotato. Quest’ultima scelta appare come l’ennesimo disfacimento ambientale condotto con regolarità negli ultimi anni, cominciato con lo sfacelo dell’antica Via Sacra, proseguito con l’abbandono degli Arcioni, e che potrebbe avere nell’edificazione del Vivaro la sua conclusione.

Sebastianelli a pagina 7

Il fallimento di una classe politica Ripetitori radio-tv di Monte Cavo

piccole canaglie Polemiche ROCCA DI PAPA - Via delle Mimose, 6 per l’acqua per bambini Bollette e code

Paola Gatta a pagina 10

Scavi a M.te Cavo

Le ricerche del 1929

Sebastianelli a pagina 19

Alle pagine 12 e 15

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APERTE ISCRIZIONI

2010-2011

Centro Estivo Luglio-Agosto info: 06-9495872


ATTUALITA’ Le cause vanno ricercate storicamente a partire dal Medioevo

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Come mai la mentalità mafiosa ha conquistato l’Italia intera? di Noemi Bevilacqua A chi non è capitato di indignarsi quando all’estero ci etichettano come “italiani mafiosi”? Quante volte abbiamo cercato di difenderci e di difendere l’Italia tutta apportando argomenti, esempi ed infine concludendo che sì, la mafia c’è ma non è diffusa la mentalità mafiosa in tutta la penisola. Ma poi, ripensandoci bene, pensando alle cose di tutti i giorni, a ministri che si trovano le case pagate da altri senza sapere da chi e perchè, pensando a “operatori di emergenza” che hanno mangiato a piene mani sulle disgrazie di cittadini terremotati e, sopratutto, vedendo che la reazione popolare che non è di indignazione ma solo di fastidio, dobbiamo ammettere a noi stessi che veramente in Italia persiste una mentalità “mafiosa”. Anche se mi da fastidio ammetterlo, devo riconoscere che determinati atteggiamenti altro non sono che il substrato su cui è nata e si è radicata la mafia. In qualsiasi altra parte del mondo una persona che riesce PICCOLO

il Segno

organo mensile dell’associazione culturale

“Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE

Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILE

Andrea Sebastianelli

ad eludere la legge, per esempio non pagando le tasse, è biasimata da tutti e non rappresenta una persona “in gamba”. In altre nazioni qualora si scoprisse che un politico o amministratore fosse corrotto, non solo non verrebbe rieletto ma perderebbe completamente la credibilità pubblica. Purtroppo qui da noi non è così e non solo al sud: quanti esempi potremmo citare sui tanti amministratori locali coinvolti in appalti poco chiari, oppure sulla gestione dei soldi pubblici non limpida… eppure sono sempre lì, con le persone che continuano a dar loro fiducia eleggendoli. Alle ultime regionali alcuni figuri (seppure in odor di corruzione) sono stati eletti lo stesso. Non basta più nemmeno la gogna mediatica. Perché? Veramente tutti sono così ingenui e dimenticano che cosa sia successo? Ma da che cosa deriva tutto questo? Fin dal Medioevo si ha traccia di come l’appartenenza a determinati gruppi potesse dare una forma di impunità e di strapotere. Fin dai tempi della società feudale si possono riconoscere gli emREDAZIONE

Noemi Bevilacqua, Gianfranco Botti, Piero Botti, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Stefania Colasanti, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Paola Gatta, Rita Gatta, Sandro Guidi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Marco Rapo, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com

brioni di questa mentalità. È facile affermare che la mafia sia nata in Sicilia durante il risorgimento ma questo non riuscirebbe a spiegare come si sia diffusa e come abbia attecchito in una società “sana”. Andando indietro nel tempo vediamo come già durante il Medioevo la nobiltà abbia svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo di questa mentalità: ogni qual volta un potente era coinvolto in un processo, il potere esercitato dalla famiglia, dalla casata, faceva sì che rimanesse impunito. È famoso l’episodio in cui Leonardo da Vinci fu coinvolto in una storia di pedofilia insieme ad un gruppo di nobili, fra cui un giovane Bonaccorti, e furono tutti prosciolti, appunto, per la presenza del nobile stesso fra il gruppo dei rei. Questa modalità ripetuta miliardi di volte nel corso dei secoli ha portato alla radicazione del concetto secondo cui è possibile entrare in un gruppo di “impuniti” i quali possono compiere ogni tipo di azione e non. Dall’altra parte c’è la popolazione normale, vessata dalle angherie degli impuniti da una parte e delle varie forme di governo dall’altra. ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@libero.it

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il Segno - Maggio 2010

L’aspirazione a migliorare la società è preceduta dall’ammirazione per chi gabba la legge e nell’aspirazione ad appartenere a questa cerchia di persone. Tale cerchia in passato era composta dai cortigiani e adesso è rappresentata dalla casta politica. Le varie riforme che hanno visto un radicale cambiamento delle leggi processuali in Italia non hanno mai sradicato fino in fondo i diffusi privilegi e hanno sempre lasciato aperta una porta per le scappatoie, e questo perchè le riforme essendo fatte da chi detiene il potere sono volte anche a mantenere lo stesso nelle proprie mani il più a lungo possibile. A tutt’oggi ancora non possiamo affermare che la legge è uguale per tutti in Italia e, purtroppo, per la stragrande maggioranza dei nostri connazionali questo non è un male ma un’ipotetica via di fuga.

Gli insegnanti e la Comunione

Un’altra cosa che non dovrebbe mai accadere in una scuola. In una scuola pubblica della Capitale, alcune maestre hanno premiato, con un braccialetto colorato e l’esonero dai compiti a casa, i bambini che avevano fatto la prima comunione. Niente braccialetto ed esonero dai compiti agli altri di religione non cattolica. Risultato: bambini in lacrime e genitori preoccupati per i risvolti psicologici sui bambini stessi. Non dovrebbe mai essere necessario dover ricordare agli insegnanti che anche dal modo in cui svolgono il loro lavoro dipende la salute dei nostri figli. Sergio Rasetti


3 ATTUALITA’ La vicenda dei bambini rimasti senza pasto in una scuola del ricco nord est continua a destare sgomento

il Segno - Maggio 2010

Son tutte belle le mammedelmondo?

di Daniela Di Rosa Poche settimane fa, in una “relativamente” ricca cittadina del nord est, Andro, si è verificato un fatto per me sconcertante. I genitori di alcuni bambini, rimasti senza lavoro, non riuscivano a pagare la retta della mensa scolastica e il Sindaco decideva così di lasciarli a digiuno. Già questo è intollerante. Un Comune, una società equa e solidale aiuta i più deboli, specialmente se piccoli! Ma i piccoli in questione erano per lo più figli di immigrati (con regolare permesso e lì residenti da molti anni) e quale occasione migliore per un popolo incattivito dimostrare tutta la sua inciviltà? Per fortuna il popolo è fatto da persone e fra tanta disumanità, nel silenzio totale della chiesa, un uomo, un piccolo grande uomo ha pagato le spese e, a quel gesto (come nel film Il gladiatore) si è scatenato letteralmente l’inferno. La cittadinanza, con la Giunta e il Sindaco in testa, invece di applaudire e ringraziare quest’uomo hanno gridato indignati allo scandalo, tacciandolo di maleducazione in quanto o pagava per tutti oppure sarebbe stato denunciato... e per che cosa ? Carità oltraggiosa? Le più violente sono state le donne, mamme anche loro, e Ruotolo (l’inviato del programma di Santoro, Annozero, che alla vicenda ha dedicato un’intera puntata), si dice ancora sconvolto per la reazione di quelle donne: la rabbia, addirittura l’invidia. Il benefattore avrebbe preferito rimanere anonimo ma un gior-

nale ha pubblicato il suo nome con tanto di foto. Lui a tanta rabbia ha risposto scrivendo una splendida lettera a un quotidiano, lettera che io ho trovato piena di pietà, di spavento e di orrore per i suoi concittadini. La memoria degli uomini è davvero molto corta se dimenticano i nostri nonni emigrati nel mondo, sfruttati, emarginati... nell’America degli anni venti nei locali c’era scritto: “vietato l’ingresso ai cani e agli italiani”. Non è bugia, è storia, la nostra storia. La condanna del povero è l’indifferenza e la crudeltà del prossimo, è la

paura e l’odio che leggono nei nostri occhi, provo pena per quelle mamme infuriate. Detto indios: Un vecchio indiano mentre conversava con il nipote, gli disse: - “Mi sento come se avessi due lupi che lottano nel mio cuore. Uno dei due è un lupo irritato, violento e vendicativo, l’altro è pieno d’amore e compassione”. Il nipote chiese: - “Nonno, dimmi... quale dei due vincerà la lotta nel tuo cuore?”. Il nonno rispose: - “Quello che alimenterò”.

Il Parlamento ha concesso la possibilità alle Regioni di posticipare la chiusura della stagione venatoria di 10 giorni, quindi al massimo al 10 febbraio. La classe politica sempre a caccia di voti, ha sparato un altro colpo significativo sul futuro perché il tempo maggiore concesso coincide con quello della migrazione di tanti volatili. Gli uccelli migratori rappresentano una risorsa rinnovabile per varie specie. In Italia già dal mese di febbraio è in atto un’intensa migrazione degli esemplari più esperti che anticipano il resto della popolazione. Cacciare oltre gennaio determina la

strage di un’importante componente riproduttiva. Ha per fortuna prevalso il senso di responsabilità del Parlamento che, partendo con la discussione dalla proposta del Senatore Orsi e l’approvazione di un emendamento del Senatore del Pdl Giacomo Santini in commissione, proponente la cancellazione di ogni limite alla stagione venatoria, in aula ha ristabilito i necessari limiti di tempo e respinto una vera e propria deregolamentazione della caccia. Noi, comunque, restiamo profondamente contrariati a questa decisione. il-sognatore.blogspot.com

Caccia e parlamentari cacciatori... di voti

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PAGINA APERTA

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Greenpeace spiega il vecchio e nuovo nucleare Anche ai Castelli le iniziative per ricordare Chernobyl

di Noemi Bevilacqua Il 26 aprile è stato silenziosamente commemorato il 24mo anniversario dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl. A tutt’oggi non esiste una stima ufficiale dei morti e dei malati, ma alcuni studi arrivano ad ipotizzare addirittura 20 mila vittime. Non solo le zone interessate dalla catastrofe ancora contengono cesio, ma tracce di esso sono state rinvenute fino in Grecia ed in Scozia. Anche se Chernobyl è stato l’incidente più grave, purtroppo non è stato assolutamente l’unico: oltre agli incidenti in Giappone, si sono registrati altri incidenti in diverse nazioni europee, ma essi sono stati sempre secretati e non hanno ottenuto il mimino rilievo mediatico. Una nuova generazione di nu-

cleare è attualmente in sperimentazione in Europa e dovrebbe entro tre anni essere introdotta in Italia, si t r a t t a dell’EPR, un reattore nucleare ad acqua pressurizzata; lo stanno sperimentando in Francia ed in Norvegia. Anche se presentato come più sicuro del precedente, in entrambe le sperimentazioni in corso si sono riscontrate diverse anomalie e problemi nel sistema di sicurezza. Addirittura sembrerebbe che la ditta

Beneficio d ’ inventario

di Ettore Zanca

Colori

La squadra della mia città, Palermo, ha due colori che ne rappresentano meglio di tutti l’anima. Il rosa della femminilità, della grazia, della delicatezza, un colore pastello caldo. Migliore del bianco, neutro e senza posizione. Poi c’è il nero, la cupezza, il buio, un catrame unto in cui si nasconde tutto quello che non si vede. Riguardandone la maglia in una delle ultime partite viste in tv, pensavo che mai come in questo mese ho capito che la vita di ogni essere umano è un susseguirsi casuale di colori. Chiunque ha una cromaticità evidente, segno di quello che è ed è stato. C’è chi aveva il rosso delle idee, della lotta operaia, che è passato dall’altro lato ed è marrone come gli abiti che porta, adesso quegli operai magari li licenzia con la scusa della crisi, c’è chi ha creduto al giallo solare dei valori, continua a crederci, ma i suoi valori adesso sono verdi come le banconote da 500 euro, poco importa da che parte provengano, lecita o no. C’è chi ha visto persone care uccise, cadere

Una centrale nucleare

che costruisce l’armatura in cemento armato che riveste l’intera struttura ed unica ditta autorizzata ad effettuare la costruzione, abbia utilizzato cemento armato “impoverito”. Inoltre va considerato l’aspetto economico: da un iniziale pre-

nell’asfalto davanti casa, il sangue purpureo mischiato al color fumo della strada. Col tempo ha dimenticato al punto da andare a cena con gli assassini, negando l’evidenza. Ci sono le “ambizioni da Travet” come canterebbe Ruggeri, che fanno difendere a omuncoli da due soldi il proprio orticello di lavoro, carriera, vizi, ingordigia, animati da intenti di tutti i colori, ma di molto smorti. Ci sono le tonalità accese di viola, rosso, giallo verde, di chi non ha smesso di credere che il pensiero non è censurabile né recintabile nemmeno dalle caste, allora canta, scrive, recita, discute, dice quello che pensa. C’è il rientro grigio di un padre a casa che pensa alla strofa di una canzone di Alessandro Mancuso “chi in questa vita si è sacrificato, nella prossima sarà ricompensato, essendo nuvola restando bambino o nascendo cretino, ed il mio cane potrà con me tornare, ma questa volta saprà pure parlare, mentre invece chi ha troppo da dire, saprà solo abbaiare”, la sua fine giornata improvvisamente incendiata di allegria dal sorriso del suo bimbo, quel padre ripensa alla maglia della sua squadra, pregando che per quel cucciolo e per tanti altri che devono conservare quel sorriso arcobaleno, il futuro sia sempre più rosa che nero.

il Segno - Maggio 2010

ventivo di 3 miliardi di euro, attualmente per la realizzazione dell’impianto norvegese ne sono stati spesi 5 miliardi. Greenpeace, sia a livello nazionale che a livello locale, sta diffondendo il più possibile informazioni e sta effettuando campagne per aggiornare la popolazione in merito ai rischi legati all’apertura di centrali nucleari ed ai costi economici che esso comporterebbe. Va ricordato che tutte le spese per la realizzazione di centrali, la manutenzione e lo smaltimento delle scorie graverebbe completamente sulla bolletta energetica pagata dal cittadino. Nel Lazio il sito, ancora non ufficializzato, nel quale verrà realizzata la centrale è Civitavecchia, mentre a Latina sarebbe previsto lo stoccaggio delle scorie. Infine ci sembra veramente assurdo spendere soldi, realizzare impianti pericolosi per l’ambiente e le persone quando potremmo utilizzare gli stessi fondi per la produzione e promozione di energie rinnovabili. Per maggiori informazioni www.greenpeace.it.

La poesia del mese

Appena il morendo sole nelle acque del mare s’inabissa, giungendo il buio ad una ad una l’apparir le stelle come lumini accesi. E’ questo l’eterno verso che l’Alto destino ravviva, nascere e morire, luce e buio, e l’uomo una volta soltanto nasce e muore. Appena il morendo sole sparisce, nell’aria si odono delle anime i lamenti tra cui quella della dolce madre mia già morta, quando era sola, stanca e curva verso terra. Potessi, della notte schiarirei il buio, per veder a me dinanzi di una giovane donna il bel viso, per sentir il canto degli uccelli, il mormorio di un ruscello. Vincenzo Di Filippo


ATTUALITA’ Dopo 28 anni di carcere si scopre che Raymond era innocente

il Segno - Maggio 2010

Un arresto senza prove, libero solo grazie al Dna

di Andrea Sebastianelli In Italia nessun giornale ne ha parlato, a parte il quotidiano “Italia Oggi” che, essendo un organo economico-finanziario, non ha molta diffusione. La vicenda riguarda Raymond Towler che, dopo aver scontato 28 anni di prigione, è stato rimesso in libertà perché non colpevole del reato di cui era stato accusato. Oggi Raymond ha 52 anni e un pezzo importante della sua vita è trascorso dietro le sbarre. A scagionare il musicista di colore, accusato di aver violentato nel 1981 una bambina di 11 anni, è stato l’esame del Dna. Così la giudice americana, Eileen Gallagher, ha annunciato a Raymond il suo ritorno alla vita: “Possa il sole sorgere per incontrarti, possa il vento essere sempre alle tue spalle. Possa il sole sorgere

caldo sul tuo viso, possa la pioggia cadere piano sui t u o i campi. Possa Dio tenerti sul palmo della sua mano ora e sempre. Sei libero”. Parole poetiche per accogliere di nuovo Raymond tra i cittadini liberi. Ma come era cominciato tutto? La sera dello stupro Raymond era da tutt’altra parte e il suo alibi era molto convincente. Però un ufficiale della Polizia di Cleveland, effettuando i soliti controlli stradali, disse che quell’uomo fermato con la sua automobile assomigliava all’uomo ricercato per una violenza sessuale avvenuta due settimane prima. Sembra assurdo ma questo, oltre al fatto

Ass.ne “8 Marzo” tante le iniziative

L’Associazione culturale onlus “8Marzo” con sede ad Albano Laziale ha concluso con successo il ciclo di attività culturali proposte, come il cineforum “Storie di donne nell’Unione Europea” che ha riscosso molto interesse per le tematiche trattate, e il ciclo di appuntamenti culturali con la rassegna di libri curata magistralmente dalla Sig.ra Loredana Massaro. Il 29 aprile è stato presentato dal docente e storico Ugo Mancini il “Breve trattato sulla decrescita serena” di Serge Latouche, il quale auspica un recupero di valori antichi che appaiono dimenticati, in un mondo sorretto dalla falsa cultura dell’aumento incontrollato della produttività, del consumo indotto, dei mercati caotici e della pubblicità manipolatrice. Il ciclo si è concluso martedì 4 maggio con l’incontro dal titolo l’“Autostima femminile. Una dura conquista”, in cui la Dott.ssa Bruna Benelli psicologa-psicoterapeuta, ha presentato una elaborazione dell’argomento con particolare attenzione per le tematiche femminili, in accordo con i principi a cui si ispira l’Associazione, traendo spunto da diversi libri e articoli di esperti del settore. L’incontro ha avuto una partecipazione numerosa, attenta e interattiva. Sulla scia di questi successi, l’Associazione ha in progetto di realizzare prossimamente, un cineforum curato dall’esperta cinefila Fiorella Carollo, di promuovere altri incontri dedicati a tematiche psicologiche di particolare interesse, che verranno trattate dalla Dott.ssa Benelli e un nuovo ciclo di appuntamenti culturali curato dalla Sig.ra Massaro. Per info. contattare l’Associazione Culturale Onlus “8 Marzo” - Via Settimio Severo 18 – Albano Laziale tel. 0697249565/ fax 0697249418 cell.349-6010154 info@associazione8marzo.it - www.associazione8marzo.it.

Raymond Towler

che la vittima si era detta certa che fosse stato lui, ha determinato la condanna all’ergastolo per il giovane Raymond Towler. In realtà alla base della vicenda emerge ancora una volta l’atteggiamento forte-

5 mente penalizzante per gli americani di colore. Pensate che un americano bianco sarebbe stato condannato sulla base di elementi così poco attendibili? A rispondere sono i dati davvero allarmanti. Dal 1992 ad oggi i sospetti di reati (tutti di colore) rimessi in libertà perché scagionati dalla prova del Dna, sono stati più di 250. Una cifra altissima ottenuta solo grazie al “movimento statunitense di avvocati e attivisti” che da anni si batte affinchè la giustizia americana non sia discriminatoria e razzista. Ora al non più giovanissimo Raymond sarà riconosciuto un risarcimento milionario visto che, in caso di errori giudiziari, gli Stati Uniti riconoscono la cifra di 31 mila euro per ogni anno di detenzione. Ora il caso del violentatore è stato riaperto e nessuno potrà restituire a Raymond i suoi anni migliori. Sempre più spesso anche in Italia succedono cose simili. Basta essere un immigrato, magari musulmano, e di colpo si può diventare colpevoli solo per il fatto di essere “diversi”.


6 Un brutto sogno … sicuramente è un brutto sogno. Eppure non riesco a svegliarmi. E intorno a me vedo luoghi sconosciuti, una strada dove le macchine sfrecciano a tutta velocità. Scusate, parlo come gli umani, ma io sono un piccolo cane di razza meticcia: ho imparato dalla mia Lei ad esprimermi così: l’ho ascoltata con attenzione da quando mi ha preso in braccio per la prima volta… ricordo il calore che emanava, la dolcezza della sua voce, sentivo il battito del suo cuore e il mio pian piano si calmava, dopo la grande tristezza di aver lasciato la calda cuccia dov’erano la mia mamma e i miei fratellini. Ma ora i miei pensieri sono confusi: sono solo, al buio, non conosco questo posto e mi metto a pensare in umano! Ricordo solo quel grande boato, un fragore che mi ha stordito: ho sentito il mio cuore battere all’impazzata, le zampe tremare e non sono più riuscito a stare eretto; la parte dove spunta la mia coda sembrava una zuppa di quelle molli che poco mi piacciono, ma che divoro quando ho fame. Ancora un forte boato: gli occhi non vedono più nulla, solo un lampo abbagliante e fuggo, corro veloce, devo allontanarmi il più possibile da questo invisibile e spaventoso pericolo che mi attanaglia il respiro e la mente. Mi pare di sentire una voce familiare… - Champagne! Dove vai? Torna qui!!Non l’ascolto, sono troppo spaventato, il tremore diffuso in tutto il mio corpo pare darmi una carica potente. Dove sto andando? Non conosco questa strada, è faticosa, in salita. Diventa sempre più ripida… Devo stare attento. Sento sfrecciarmi vicino quelle scatole con le ruote, dove a volte mi fanno entrare quando dobbiamo andare lontano… mi pare si chiamino auto… e devo allontanarmi da questa nera scia di asfalto, perché sotto il mio naso quel fumo grigio puzzolente che esce dai loro tubi di metallo, mi fa mancare il respiro e poi le… come si chiamano?… le auto potrebbero farmi seriamente male, come è capitato a quel mio amico barboncino tempo fa, mentre attraversava di corsa la strada, dopo essere fuggito dal cancello aperto. Non l’ho più rivisto. Ecco un sentiero nel bosco: mi infilo là, forse sarò più sicuro. Non ricordo dove sono, da dove vengo, perché sono qui. Ho fame. Ho sete. La mia ciotola con i croccantini, il mio latte, dove sono? Ho freddo. Sento

Champagne LA STORIA

L’avventura di un cagnolino e della sua adorabile padrona di Rita Gatta

tanti fruscii, tanti rumori, osservo le ombre della notte che paiono avvolgermi in una morsa. Ho paura. Tanta paura. E sono solo. Non voglio stare solo… Un momento! Qui c’è la mia amica, la mia pallida amica rotonda, quella che quando è piena mi fa venire la voglia di correrle incontro e la chiamo… mi rassicura vedere la sua luce…Uuuuuhh! Uuuuhhhh! Mai una volta che risponda! Però se lei è qui, non sono solo… Perché i miei occhi sono bagnati? Cos’è questa voglia che provo di strofinarmi addosso alla mia Lei? Chissà dov’è! Perché non è qui con me? Uuuuhhhhh! Uuuuhhhh! Uuhh! Uuhh! Uuuuuu…u…u… C’è tanta luce, ora: pensavo fosse solo un brutto sogno, invece… Dove sono? Non riconosco questo posto. Ho fame e sete. Mi scappa la pipì… il guinzaglio per Lei dov’è? Lei… Ma Lei dov’è? … E ora?… Ora… Sono solo, posso andare… da solo… Ci sono tanti alberi qui, non devo attraversare la strada: c’è erba… Chi sono quelle persone che mi osservano dalle finestre e dai balconi? C’è un mio amico cane che mi abbaia da lassù. Anche Lui ha una sua Lei: guarda come lo accarezza… sta rivolgendo lo sguardo verso la mia direzione: mi ha visto, mi chiama, ma non sa il mio nome; però ha una voce dolce, sa essere tenera come lo è la mia Lei: uhuuu… mi manca, chissà dov’è... Uhuuuu… Mmmmmhhh… Caiiiii… E ora chi è quel ragazzo in bicicletta che mi sfreccia accanto?? Devo fuggire… nascondermi… presto! Ho paura!! Sento di nuovo qualcosa dentro di me battere all’impazzata. Devo scappare ancora, allontanarmi… …Quanti giorni e quante lune sono trascorse da quando sono qui? Meno male che c’è la Lei

del cane sul balcone che ogni tanto mi porta i croccantini vicino al palo della strada!! C’è anche acqua fresca e pulita ogni mattina… almeno non muoio di fame… Ma… mi sento tanto solo. Mi mancano le carezze della mia Lei, i suoi abbracci, la sua voce… quanto darei per rivederla. Chissà dov’è! Uuuhhhhh… uuhhhh mmmmmm… Sono talmente angosciato che a volte mi sembra di vederla e immagino che disperatamente mi chiami… Come ora, mi pare di udire la sua voce: - Champagne!!!- Champagne!!No, non è lei, non può essere Lei! Sono fuggito ancora, l’ho seguita con lo sguardo nascosto tra i cespugli dai rami pungenti… sembrava tanto triste, parlava con la Lei del cane del balcone… Sarà una sua amica. Sono disperato, sconfortato: non riuscirò più a tornare a casa. Non ho le forze, non so dove sia ora la cara, confortevole, amorosa persona che mi coccola tenera quando mi sveglio al mattino o quando le corro incontro festoso al ritorno… Quando la penso, mi viene davanti agli occhi il suo viso dolce, il suo sorriso quando pronuncia il mio nome. Avevo notato prima di fuggire via qualcosa di diverso in lei che la faceva apparire ancora più bella: non so cosa, ma ci deve essere un dolce segreto, perché quando sorride le si illumina lo sguardo… Cosa darei per una sua tenera carezza sulla mia testa, tra le orecchie, sul muso che sfiora il suo viso! Ho fame, vediamo se la Lei del balcone mi ha lasciato qualcosa anche oggi… Sì, sono fortunato: riesco a distinguere la ciotola dei croccantini e… Ma cos’è quella nuvola vaporosa che sta vicino al piatto… non sarà qualcosa che può farmi del male? Che buoni, ho fame, slurp… Snif snif: cos’è questo buon odore? La nuvola bianca, non è una nuvola: è qualcosa

il Segno - Maggio 2010 che gli umani indossano quando vanno la notte a dormire… Sniff… sniff… che buon odore, mi ricorda qualcosa… Sì, sì… SIIIIII!!!!!!! Lo conosco!! È il profumo della mia Lei !!! Dov’è?? Perché se è qui non viene a prendermi? Non mi vuole più bene?? Perché vedo appannato??? E come mai il mio naso è umido come il mio viso??? E perché sento questo peso nel cuore che pare voglia fuggire via da me?? - Champagne!!!! Champagne!!!!Di nuovo quella Lei che non conosco: devo fuggire!!!! - Champagne!!! Champagne!! Vieni qui! Cucciolo, vieni!!!Sniff… sniff… E’ il suo odore, il profumo della mia Lei, lo stesso di prima!!! Ma allora… Allora… LEI!! E’ LEIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!! - CHAMPAGNE! CORRI!!!! SONO QUI!! Sento le mie zampe volare, il mio corpo è leggerissimo, mi sento un lampo di luce che saetta nel cielo. Corro… Salto… Voloooooo. Che morbide braccia calde!!! Mi sollevano, mi stringono, mi abbracciano con tanto affetto!!! Sento il cuore impazzito! Non riesco a controllare la mia coda: ho paura che si stacchi!!! Che gioia!!!! - TESORO, QUANTO MI SEI MANCATO!!! Mhmmmm che calore ha la mia Lei: mi sta abbracciando come piace a me, sento il suo cuore battere insieme al mio, il suo profumo mi inebria!!!! La mia coda non riesce a stare ferma, la sento agitarsi di qua e di là. Voglio leccarle tutto il viso, devo mangiarmela di baci come piace a me!!! - Champagne, cucciolo mio, finalmente ti ho ritrovato!!! Non sai come ero disperata senza di te!! Che bello riaverti qui, stringerti forte! Torniamo a casa, ti porto nella tua cuccia. Sono felice, che gioia! Che bello, anche Lei è felice come me: e chi la lascia più sola???!! Mai più… Ma cos’è questo tuffo che sento nel suo grembo???! È arrotondato come quello dell’amica della mia mamma quando poi sono nati i cuccioli!!! La mia Lei aspetta un cucciolo! Ed anche lui è felice con noi, perché là dentro sgambetta e mi fa solletico alla pancia!!! Che gioia!!! Ora ho solo voglia di addormentarmi sereno tra le calde braccia della mia Lei: sogneremo insieme il nuovo cucciolo che sta per arrivare! E su quella nuvola bianca, calda vaporosa e profumata che Lei ha portato via con sé respiro tutto l’amore che provo e che mi avvolge: finalmente posso chiudere gli occhi e sognare…


il Segno - Maggio 2010

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 marzo 2010 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 15.842 (maschi 7.874; femmine 7.968).*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282

La Giunta Boccia pronta a concedere ai privati la gestione dei suoi boschi

Un patrimonio che i privati ci invidiano ma che il Comune non sa valorizzare

di Andrea Sebastianelli L’8 aprile del 1999 il Comune di Rocca di Papa approvò una delle delibere più importanti dal dopoguerra, quella che sancì l’acquisizione di 800 ettari di bosco (appartenenti a una società privata) che andarono ad aggiungersi agli altri 700 già di proprietà pubblica, per un totale di 1.500 ettari. Un atto storico, come lo definì giustamente l’allora Sindaco Ponzo. Dopo 11 anni l’amministrazione guidata da Boccia starebbe invece per cedere la gestione dei vari appezzamenti boschivi a ditte e aziende private legate al business del legname. Eppure nella relazione firmata da Ponzo (datata 14 luglio 2000) si legge: “L’estensione dei boschi e il valore economico del castagno locale consentiranno al Comune di diventare il gestore (quindi non solo proprietario ma “gestore”, n.d.d.) di una tra le più importanti aziende forestali a livello nazionale, consentendo di portare avanti progetti che potranno essere finanziati attraverso contributi europei e finanziamenti regionali”. Per poi proseguire dicendo che questo straordinario patrimonio boschivo sarebbe stata l’occasione per “rilanciare l’economia, rivalutare il patrimonio ambientale e favorire nuove e numerose opportunità di lavoro”. Oggi invece apprendiamo che il Comune dalla gestione dei suoi boschi non avrebbe tratto i dovuti incassi, quindi avrebbe deciso di affidarli a società private. Ora, a parte il fatto che non comprendiamo come mai dei

boschi che non rendono al pubblico dovrebbero invece rendere al privato (se qualcuno ce lo spiegasse ne saremmo contenti), bisognerebbe capire come la pubblica amministrazione roccheggiana ha gestito questo grande patrimonio negli ultimi dieci anni. Se l’annunciata intenzione di cedere ai privati la gestione di questa imponente fetta di patrimonio dovesse andare in porto, ci troveremmo di fronte (di fatto) alla più colossale svendita di proprietà pubblica che si ricordi non nel Lazio na nell’intera nazione. E che quest’atto porti la firma di Boccia sembra la giusta conclusione di un’amministrazione che in quattro anni non ha saputo valorizzare una cosa che sia una di questo paese. Ricordate la vicenda della Via Sacra? Oppure le condizioni in cui vertono i sen-

tieri comunali? Oppure la Fortezza trasformata in una groviera senza più identità storica? Oppure il quartiere medievale detto dei bavaresi? Oppure il parco del centro storico? Oppure gli Arcioni? O anche ciò che si vorrebeb fare al Vivaro? A differenza di Re Mida che trasformava in oro tutto ciò che toccava, Boccia appare trasformare in fallimento tutto ciò che

Uno dei boschi di Rocca di Papa

fino a qualche anno fa sembrava una ricchezza che tutti ci invidiavano. E se consideriamo che manca ancora un anno prima delle elezioni comunali, chissà che altro riuscirà ad inventarsi questo taumaturgo al contrario dei nostri tempi. Quasi quasi auspichiamo il ritorno di Carlo Ponzo per rimettere ordine in questo sfacelo.

Ecco che cosa prevedeva il progetto del Comune

Con l’acquisizione dei boschi dalla Banca Nazionale dell’Agricoltura, per 4,8 miliardi delle vecchie lire (circa 2,5 milioni di euro) il Comune di Rocca di Papa, anche grazie al prezioso supporto del Prof. Tiziano Onesti che fu l’artefice tecnico dell’accordo, avrebbe dovuto dare vita (pag. 2 della relazione) ad un “un ufficio forestale composto da esperti forestali e guadiaboschi adibiti al controllo dell’esteso patrimonio boschivo”. Cosa che dal 14 luglio del 2000 ad oggi non è mai stata fatta. Sarebbe stato un organismo fondamentale per gestire in maniera equa e redditizia il patrimonio boschivo, invece l’amministrazione non ha mai attuato questo progetto. Perchè? Alla luce

di questo appare strano gridare al fallimento di una gestione che, in realtà, non è mai stata messa nelle condizioni di essere attuata. Inoltre nella stessa relazione, a pag. 4, il Comune manifestava l’intenzione di “rivalutare la ricchezza ambientale ed economica della realtà di Rocca di Papa” attraverso la “costituzione di una Azienda per lo sfruttamento del patrimonio boschivo di proprietà comunale, al fine di potenziare le attività produttive e rendere il nostro Comune uno tra i maggiori proprietari di superficie boschiva in ambito regionale”. Anche in questo caso l’amministrazione non ha mai dato seguito a quel lungimirante progetto. E ancora una volta domandiamo: perchè?


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Una domenica a passeggio... ROCCA DI PAPA

il Segno - Maggio 2010

Accumuli che restano tutta la domenica

Se avete girato per il centro storico in un giorno festivo, avrete sicuramente trovato numerose buste di rifiuti in terra o appese a ganci e inferriate in attesa della raccolta che, come è noto, non viene effettuata nei giorni festivi. Al degrado di troppi edifici abbandonati a se stessi, delle pavimentazioni in pessime condizioni, di vicoli puliti come si deve soltanto in caso di piogge abbondanti che trascinano tutto verso il basso, si aggiunge quello dei rifiuti do-

Acqua e rifiuti... per tutti i gusti

Anche un bel motorino abbandonato

Cassonetti strapieni

Buste nei vicoli lasciate anche davanti alle storiche cantine...

pare anche gli addetti al servizio e i membri del Comitato di Quartiere, farei seguire, dopo alcune settimane, se necessario, un’opera di persuasione onerosa per chi continuasse a “sbagliare” con la redazione delle relative contravvenzioni. Non sarebbe questo un modo concreto per non consentire alle cattive abitudini di tenere in ostaggio il paese, impedendogli di ritornare all’antico richiamo turistico? (S.R.) Buste dappertutto

mestici giornalieri esposti che accolgono i pochi visitatori che si avventurano nelle strade e vicoli dell’antico “bel paese”. I progetti di rinascita del centro storico restano chiacchiere se non si comincia proprio da pulizia e decoro. Se io fossi il Sindaco manderei i miei Vigili a sensibilizzare i residenti invitandoli a ritirare le buste di rifiuti esposte. All’opera di informazione e sensibilizzazione, alla quale potrebbero parteci-

...e davanti alle attività commerciali


il Segno - Maggio 2010

ROCCA DI PAPA

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Centro Storico, le speranze per il rilancio appese a un “Laboratorio”

L’amministrazione comunale alla ricerca di nuove idee per recuperare il quartiere

di Sergio Rasetti Sono stato fortunato a non perdermi un’importante riunione convocata dal Sindaco il 27 aprile scorso nell’aula del Consiglio Comunale per costituire il “Laboratorio del Centro Storico”. Non che fossi stato invitato, ma l’argomento mi interessava e mi sono presentato con la sentita speranza che l’iniziativa fosse una “cosa seria”. Non simile a quella di “Agenda 21” promossa al tempo del Sindaco Ponzo, poi presa in scarsa considerazione. Sarebbe utile, a questo proposito, “riesumare” anche progetti e documenti che i più informati dicono essere chiusi, forse dimenticati, negli armadi comunali. Costituirebbero, se ritenuti ancora validi, una buona base di partenza. Il “Laboratorio” sarà comunque un luogo dove tutti, senza eccezione alcuna, come hanno assicurato il Sindaco e l’Assessore Marika Sciamplicotti delegata a coordinare i lavori, potranno apportare il loro contributo di idee sulle iniziative da intraprendere per far “risorgere” il centro storico. Come è stato spiegato anche dall’Ing. Mallamo, direttore

dei lavori della rinascente funicolare, import a n t i finanziamenti sono già disponibili e ci sono buone possibilità di incrementarli con ulteriori, notevoli, risorse destinate a trasporti e altri lavori pubblici. L’attenz i o n e dell’Amministrazione Comunale si concretizza finalmente, dopo anni di declino della qualità Negozi chiusi in via del Duomo, cuore del Centro Storico roccheggiano della vita dei residenti e del commercio nel voluto nominare uno ad uno, primi anni 2000?”. Oppure: centro storico, sulle cose ne- rappresentavano istituzioni, “Vai all’Osservatorio, goditi cessarie. tecnici, associazioni, comi- il centro e i suoi vicoli, fai un L’impegno è che tutto quello tato di quartiere, giovani, ar- acquisto e mangia qualcosa; e che si farà da oggi dovrà es- tisti, insegnanti, artigiani, con la tua macchina fotograsere finalizzato al recupero di commercianti. Un collettivo fica, porta via tutte le immauna vita serena, al richiamo che, se sarà ascoltato nel la- gini che vuoi”. di un interesse turistico per la boratorio, saprà indicare le Questo progetto ci da la posstoria, il patrimonio architet- vie più opportune per il rag- sibilità di poter dare la setonico, artistico, culturale, giungimento dell’obiettivo conda risposta; se lo vorranno ambientale in un’area che già proposto. veramente il Sindaco e la sua comprende cinque fondamen- Un artigiano, commerciante e Giunta di oggi e i Sindaci e le tali siti: Funicolare - Museo artista del nostro centro sto- Giunte di domani. Ma tutto Geofisico - Fortezza degli rico mi ha chiesto: “Tra dipenderà da noi elettori che Annibaldi - Teatro comunale vent’anni, quando un turista abbiamo il potere effettivo di – Biblioteca – ora assoluta- verrà a Rocca di Papa e chie- realizzarlo: collaborando mente non compresi in un derà che cosa c’è da vedere, oggi e, domani, pretendendo contesto unitario. cosa gli diremo? Vai alle Cal- di continuare il percorso inI presenti che il Sindaco ha care a guardare le case dei trapreso.

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ROCCA DI PAPA Cittadini in fila per ore davanti agli uffici mentre il Comitato dei Campi protesta

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il Segno - Maggio 2010

“Non è più tollerabile il comportamento e l’organizzazione di Acque Potabili”

di Paola Gatta non posso aver consumato. Come ormai si ripete ogni Non è possibile, non è possianno di questo periodo, in bile”. concomitanza con l’emissione Il Comitato, però, oltre a prendelle bollette per il consumo dersela con la società piemondell’acqua potabile, i cittadini tese, si appella anche al primo sono costretti a estenuanti file cittadino di Rocca di Papa, per avere chiarimenti dalla so- scrivendo che “i cittadini sono cietà “Acque Potabili”. Così il arrabbiatissimi anche nei conpiccolo ufficio di piazza Vale- fronti dei nostri amministrariano Gatta al tori, perchè si senCarpino si tratono indifesi da sforma in un vero chi li rappree proprio luogo senta”. delle proteste e Inoltre, Silvestrini delle contestachiede al Sindaco zioni. A interes“di intervenire sarsi della vicenda con ogni mezzo è soprattutto il presso la società Comitato di Quar- Il Presidente dei Campi, Acque Potabili, tiere dei Campi Gianfranco Silvestrini affinchè gli uffici d’Annibale che, lo restino aperti al scorso 16 aprile, pubblico tutti i ha scritto l’ennegiorni almeno nel sima lettera al periodo di grande Sindaco Boccia afflusso”. Infine è per chiedere da stata avanzata la parte dell’ammirichiesta di accernistrazione comutare “che le bolnale un controllo E quello del Centro lette emesse siano più deciso sulla Sandro Guidi regolari con le letgestione dell’acture dei contaqua pubblica da parte della so- tori”. cietà di Torino. A sostenere le richieste del “E’ una vera e propria vergo- Comitato dei Campi è anche il gna -scrive il Presidente Gian- Comitato di Quartiere del franco Silvestrini- e la Centro Storico, nella cui “giucittadinanza non tollera più il risdizione” ricade l’ufficio di comportamento e l’organizza- “Acque Potabili”. zione di questa società”. A sca- “Anche noi siamo molto artenare la protesta e la dura rabbiati per quello che sta sucpresa di posizione dei Campi, cedendo -afferma il Presidente oltre alle bollette da capogiro Sandro Guidi- anche perchè recapitate a decine di concitta- questa storia si ripete ogni dini, vi sono anche le condi- anno e, ogni anno, poniamo le zioni dell’ufficio di “Acque stesse problematiche a cui Potabili” che risulta “aperto nessuno crede opportuno dare solo il martedì ed il giovedì, risposte concrete”. servendo non solo gli utenti di C’è da ritenere che le proteste, Rocca di Papa ma anche quelli e le lunghe code, davanti agli di alcuni paesi serviti dalla uffici dell’azienda non cessestessa società, obbligando i ranno molto presto, anche percontribuenti a lunghe file este- chè molti roccheggiani sono nuanti”. costretti ad avanzare la richieA confermare questa denuncia sta di rateizzare il pagamento è la signora Giulia, in fila da delle bollette vista la crisi ecooltre 45 minuti: “Non ne posso nomica che ormai colpisce un più, sono anziana e devo stare po’ tutti. Resta da capire se qui in piedi ad aspettare che l’amministrazione comunale qualcuno mi dia spiegazioni riuscirà ad ottenere le risposte circa la mia bolletta. 560 euro che i cittadini si aspettano da di acqua che io, vivendo sola, troppo tempo.

Un triste 25 aprile Sfregiata la lapide dei martiri antifascisti

Il monumento sfregiato a cui è stata cancellata la scritta “anti”

I fantasmi dell’estremismo di destra tornano a manifestarsi in occasione del 25 Aprile, festa della Liberazione. Dalle scritte che appaiono, di frequente, qua e là sui muri del paese e al danneggiamento dei manifesti fatti affiggere per l’occasione dall’Amministrazione Comunale si è arrivati al danneggiamento della scritta apposta sul ceppo dedicato ai Martiri della Resistenza, posto nei giardini comunali di Piazza Claudio Villa. Un episodio che non sarebbe passato sotto silenzio se la classe politica dirigente a Rocca di Papa, egemone per la sua storia e per il consenso elettorale, non avesse dimenticato di essere erede e custode dei valori della Resistenza patrimonio del sacrificio dei suoi padri. Alcuni però (il Consigliere Comunale Giulio Croce e i nostri collaboratori Sergio Rasetti e Daniela Di Rosa), del 25 Aprile se ne sono ricordati andando a depositare un mazzetto di fiori proprio sullo storico ceppo dedicato alla memoria degli antifascisti. E dire che in piazza, quel giorno, c’era un mercatino di modernariato organizzato dal Comune con tanto di statuette con l’effige del Duce. Da sinistra: Anche questo è Giulio Croce, un segno dei Daniela Di nostri tempi. Rosa e Sergio il-sognatore.blogRasetti spot.com


ROCCA DI PAPA Dallo spostamento di 9 cani si è arrivati a parlare di un canile

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il Segno - Maggio 2010

Quandoper risolvere un piccolo problema se ne crea uno grosso

di Daniela Di Rosa Cronaca di un incontro surreale. Da alcuni anni insieme ad altri volontari animalisti collaboro con il Comune di Rocca di Papa per interventi a tutela degli animali; collaborazione a titolo completamente gratuito (lo ribadisco perchè molti sostengono il contrario). In cambio il Comune garantisce annualmente un tot di euro per sterilizzazioni e cure, oltre a un piccolo rifugio provvisorio occupato da nove cani in attesa di adozione, accuditi a turno da noi volontari. Da alcuni mesi è sorto il problema di questi cani, il Comune intende spostarli perchè il luogo non è idoneo (e questo è vero) e, a quanto sembra, anche perchè quest’area dovrebbe essere annessa all’adiacente parco (sarà cosi? visto che nonostante i soldi spesi il parco appare abbandonato da anni). Nelle ultime settimane la situazione pareva precipitare, il delegato Serafini informava le volontarie che entro il 15 maggio bisognava trovare un altro sito altrimenti il Sindaco (a dire del Serafini) avrebbe provveduto trasferendoli in un canile. Prima ci fu sconcerto... dove portarli? Sempre il delegato ci portò la soluzione: il Comune ci offriva una piccola area dove sistemarli, sempre senza

pesare sul bilancio comunale. Perfetto, tutto risolto! Ma i giorni passavano, l’area non si trovava e incombeva il rischio, secondo il Serafini, che i cani sarebbero stati trasferiti in un canile convenzionato (altri soldi pubblici!). Decid i a m o all’unanimità di andare a parlare col Sindaco (anche perchè informalmente mi aveva tranquillizzato sulla questione). E veniamo al giorno dell’incontro. Insieme a due volontarie è presente, oltre al delegato, la presidentessa dell’associazione Arcipelago 2000, Paola Zampetti, anche lei operante da anni sul territorio roccheggiano. Il Sindaco sembrava all’oscuro dell’appuntamento, ma alla fine riceveva soltanto il delegato e la sig.ra Zampetti. Che cosa sia successo non lo sappiamo, si è sentito il Sindaco urlare e il Serafini farfugliare una scusa, dopo pochi minuti erano fuori... uno abbattuto (il Serafini), l’altra inviperita.

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L’Avv. Fondi ci invitava poi ad accomodarci nel suo ufficio per un colloquio più pacato ed è qui che la cosa è diventata “surreale” perchè nè io nè l’altra volontaria capivamo di che cosa si stesse parlando. Possibile che tutto questo pandemonio era scoppiato per i nostri nove cani? In realtà il progetto presentato parlava di un’area per ospitare altri cinquanta cani oltre ai nostri... ma da dove spuntavano? Forse dal canile abusivo di via dei Colli? E perchè le volontarie non ne sapevano nulla? Man mano che si parlava, il numero continuava a salire, inserendo anche i cani ospitati nel canile convenzionato di

Palestrina (altri 40 animali). Alla fine il totale dei cani sarebbe stato di oltre cento! Letteralmente allibite, la sottoscritta e l’altra volontaria, abbiamo capito di esserci trovate davanti a una situazione o ridicola (falsa?) oppure paradossale visto che a Rocca di Papa già esiste un rifugio gestito dall’associazione Snoopy. A che gioco si sta giocando? Perchè si vorrebbero fare due canili? Nel piano regolatore votato recentemente dal Comune non è già previsto l’ampliamento del rifugio di Snoopy? Qualcuno in tutta questa storia si diverte a confondere le carte in tavola. Resta l’interrogativo iniziale: dove li portiamo i nove cani (nove!) attualmente ospitati a ridosso del parco? Uno dei luoghi inizialmente individuati dal delegato era l’area dell’ex cava di lapillo, scelta dopo un sopralluogo effettuato con l’assessorato all’ambiente del Comune. Ma dopo aver preparato la superficie e aver installato una ventina di pali in legno siamo venuti a sapere che il luogo non rispondeva alle norme sulla sicurezza. Altra domanda: ma non lo sapevano prima? Insomma, dalla vicenda emerge una confusione totale nel settore della gestione del servizio di tutela degli animali, mentre il problema dei nove cani è tutt’altro che risolto. Un consiglio finale: sulla questione “canile” è necessario coinvolgere tutte le associazioni presenti sul territorio se l’intenzione è veramente quella di risolvere l’annoso problema. Il resto sono solo chiacchiere.

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ROCCA DI PAPA Dopo le elezioni regionali torna lo scaricabarile su chi deve cacciare le antenne

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il Segno - Maggio 2010

Ripetitori radio-tv, dopo le parole siamo tornati al punto di partenza

di Luigi Serafini Chiacchiere dopo chiacchiere, come in un bel gioco dell’oca, siamo tornati al punto di partenza. Alcuni mesi fa un articolo della nostra Paola Gatta fece arrabbiare l’Ass.re all’Ambiente di Rocca di Papa, Cardinali. In quell’articolo, a proposito degli incontri che il Comune stava tenendo con il Vice-Ministro alle comunicazioni, Paolo Romani (promosso recentemente a Ministro in sostituzione di Scajola) per risolvere l’annosa questione delle antenne di Monte Cavo, Paola Gatta parlò di vero e proprio fallimento. L’amministrazione sosteneva invece che gli incontri stavano dando i frutti sperati. Sarà pure così ma ad oggi nessuno ha più aggiornato i cittadini di Rocca di Papa circa i risultati ottenuti, anzi, segnaliamo soltanto la lettera che il Sindaco Boccia ha inviato alla neo-presidentessa regionale, Polverini, chiedendo di risolvere finalmente il problema dei trasmettitori radiotelevisivi. Ora anche il nuovo Ass.re regionale all’Ambiente, Mattei (ex Sindaco di Albano Laziale), ha promesso che la vetta di Monte Cavo sarà liberata. Altro giro di valzer per un nuovo interlocutore. Doves-

simo elencare tutti i politici che hanno promesso di smantellare le antenne, non basterebbero le due Camere parlamentari messe insieme. E paradossalmente, ancora una volta, il Sindaco Boccia si è detto fidusioso dell’interessamento di Mattei. E mentre l’associazione “La Voz” continua ad organizzare uscite informative a Monte Cavo, sarebbe molto più onesto da parte della politica (locale e regionale) dire semplicemente che sulle antenne nessuno può fare niente. Intanto, anche i Comitati di Quartiere roccheggiani (Campi, Centro Storico e Vigne) hanno rilanciato la necessità di scrivere alla Re-

La vetta di Monte Cavo con i tralicci e l’ex convento. A sinistra: l’Ass.re all’Ambiente di Rocca di Papa, Alberto Cardinali

gione Lazio chiedendo un intervento risolutivo. Ne hanno discusso presso la sede del Comitato Vigne qualche settimana fa. Assente il Comitato di Quartiere Vivaro che, stando ad alcune indiscrezioni, si sarebbe autosospeso anche se i motivi non sono ancora del tutto chiari. Circa le antenne non ci resta che aspettare di aggiungere altre promesse che certamente arriveranno con le prossime elezioni comunali del 2011.

Boschi da preservare Un territorio da vivere Continua la bonifica sul nostro territorio Ecco la nuova guida turistica del Parco

Prosegue senza sosta la lotta intrapresa dal Parco dei Castelli Romani contro le discariche abusive disseminate nei nostri boschi. “Non ci stancheremo di ripetere –dice il presidente del Parco, Peduto – che la gestione dei rifiuti nei territori del Parco compete ai quindici Comuni ricadenti nell'area protetta. È evidente che noi, pur volendo, non possiamo sostituirci al lavoro che dovrebbero svolgere tante amministrazioni comunali. Di fronte a situazioni particolarmente gravi, tuttavia, interveniamo, anche se chiediamo ai Sindaci dei Castelli

maggiore attenzione per i territori extraurbani dei Comuni che sono chiamati ad amministrare”. La frazione verde di Rocca di Papa, Vivaro, è uno dei luoghi in cui è necessario intervenire con maggiore decisione essendo un’area in cui turisti o trasportatori abusivi possono lasciare facilmente i loro “ricordini”. Andrea Rasetti

Quindici Comuni per un Parco con un patrimonio tutto da esplorare. La “Carta turistica del Parco dei Castelli Romani” è dedicata alla scoperta delle bellezze dell'area naturale protetta: “la carta turistica è la prima nel suo genere ai Castelli Romani – commenta il presidente del Parco, Gianluigi Peduto – e, nella sua semplicità, rappresenta un agile strumento di orientamento pensato soprattutto per chi conosce poco l'area protetta e non sa da dove iniziare nel suo giro esplorativo”. Su un lato la carta riporta la mappa dei Castelli Romani con la collocazione dei 15 Comuni

che rientrano nel perimetro dell'area naturale protetta, sono segnalate le vie di accesso al Parco e l’ubicazione dei siti da visitare. Il retro della carta descrive brevemente tutti i siti segnalati, indicando anche chi contattare per effettuare visite, richiedere materiale o,semplicemente, per ricevere maggiori informazioni.


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supplemento al n. 5 - Maggio 2010 de “il Segno”

n.

Minori a rischio nel Lazio, dalla pedofilia alla prostiuzione

Sos Impresa Alessandro Lettera ai e l’usura Mancuso Castelli Il Presidente di “Sos Impresa”, Lino Busà, ascoltato dalla Commissione Parlamentare Antimafia, ha chiesto una maggiore efficacia della legge contro l’usura, proponendo la costituzione di un Consorzio Nazionale a sostegno delle imprese italiane sequestrate alle mafie.

In V pagina

Abbiamo incontrato il cantautore palermitano Alessandro Mancuso, impegnato con i suoi testi a diffondere il senso della legalità a cominciare dalle giovani generazioni. Ne esce un ritratto incoraggiante del mondo artistico italiano rispetto ai fenommeni illegali diventati tanto diffusi.

In VI pagina

L’Associazione “Antonino Caponnetto” della Regione Lazio ha scritto una lettera aperta ai cittadini dei Castelli Romani, chiedendo un impegno concreto di tutti contro le infiltrazioni criminali che stanno diventando una piaga sempre più diffusa in tutta la provincia di Roma.

In III pagina

il Segno

il Segno

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

di Andrea Sebastianelli Pedofilia e sfruttamento dei minori sono due temi scottanti… anche nella nostra regione. Temi importanti che però rimangono troppo spesso ai margini delle discussioni. Ad aprire la riflessione su questi aspetti sono due recenti ricerche dal titolo “Il fenomeno dello sfruttamento dei minori nell’accattonaggio nel Lazio” e “Il minore come vittima del reato: un’indagine sociale nelle realtà del Lazio”, promossi dall’Anci (Ass.ne Nazionale Comuni Italiani) e dall’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio presieduto dal prof. Enzo Ciconte. I dati emersi dalle ricerche mettono a nudo una realtà dai tratti sconcertanti. Nel Lazio la forma di vittimizzazione minorile più evidente è il maltrattamento che quasi sempre avviene in ambito familiare. Sono quasi 500, ogni anno, i minori laziali che subiscono violenze accertate e denunciate da parte di adulti, a cominciare dall’abuso fisico. Il maggior numero di casi si riscontra proprio nella provincia di Roma (soprattutto per la maggiore popolazione residente), mentre l’intensità del fenomeno è maggiore nel sud della nostra regione, in particolare nella provincia di Latina. Ciò che differenzia il Lazio dalle altre regioni italiane, anche qui a dirlo sono i dati emersi, è una maggiore propensione verso gli abusi di tipo sessuale, l’accattonaggio e la delinquenza minorile. Continua in IV

NINNI CASSARA’

Ettore Zanca presenta un altro dei suoi “Ritratti d’autore”. Questa volta dedica il suo articolo alla figura di Ninni Cassarà, che con le sue indagini sulla Mafia cominciò a scoperchiare gli intrecci con alcuni apparati della politica e delle istituzioni. ETTORE ZANCA in II e III pagina


Il doppio binario di un’esistenza parallela

Ritratti d’autore,

NINNI CASSARA’ di ETTORE ZANCA Gli amici sono più amici se si chiamano in maniera quasi uguale. L’assonanza di sentimenti è aiutata dal suono. Antonino Cassarà e Antonio forse ci avevano pensato tante volte. In fondo erano due binari in una città seduttiva e mortale come solo Palermo sa essere specie negli anni 80. Due binari si guardano e vivono esistenze parallele, si parlano e si salutano. Procedono all’unisono, ma a volte vanno impercettibilmente in direzioni diverse, come i nomi, quasi uguali. L’affetto a volte storpia i nomi, sulla tua carta di identità c’è scritto qualcosa che lontanamente ti fa ricordare come ti chiamavi.

ANTONIO SCRIVEVA E NINNI INDAGAVA

Antonino, ma per tutti diventi Ninni. Per diventare amici a Palermo bisogna frequentare gli stessi ambienti. L’amicizia per un palermitano è come il clima. Se è onesta è calda, se no è torrida. Loro erano amici calorosi, i torridi stavano dal lato dell’illegalità, da questo lato c’era Ninni. E Antonio. Due cose devi fare a Palermo per non farti voler bene dagli “amici torridi” e criminali. Scrivere sulla e contro la mafia, indagare sulla e contro la mafia. Antonio scriveva, Ninni indagava. Uno giornalista de “l’Ora”, l’altro Dirigente della sezione investigativa della mobile. Ninni si muove bene, tanto da costituire quel nucleo di “operativi” tanto caro al pool antimafia, insieme a Cail Segno

logero Zucchetto e a Giuseppe Montana e a tanti altri che purtroppo si leggono lungo le lapidi disseminate nella città come segnalibri. Sono gli anni 80, quelli in cui la mafia regola guerre intestine ma non perde di vista chi la osserva e ne cerca i punti deboli. Gli anni in cui il giornale di Antonio pubblica una copertina con un dipinto dove si vede un uomo con la lupara, “La morte ha fatto 100”, i due zeri sono le canne.

“SIAMO CADAVERI CHE CAMMINANO”

A luglio del 1985 Ninni parte per arrivare. Sta chiudendo un capitolo fondamentale per il futuro maxi processo, va a Lugano per arrivare al dunque. Insieme a Falcone. Hanno i nomi, quelli grossi, e le prove, quelle vere. In Svizzera ci sono dei conti,

“Una pioggia macabra e spettacolare di colpi di mitra dal palazzo di fronte li falcia entrambi”. E’ il 6 agosto del 1985

da quelli si risale a dei nomi, Ninni fa per ricordare quello che Antonio fa di mestiere. Scrive e segna tutto. Nomi della Palermo bene, dell’economia siciliana, ma anche manovalanze e rappresentanti delle istituzioni che lui pensava calorosi, invece sono torridi. Ninni ha messo all’angolo la belva. La belva reagisce. Uccide un amico di Ninni, Giuseppe Montana. Il poliziotto lascia il posto all’uomo che ai funerali di Beppe esclama sconfortato accanto a Borsellino: “Siamo cadaveri che camminano”. Ninni cammina, spesso con la pistola accanto. Se fossimo in un film la scena

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

di adesso dovrebbe prevedere un lieto fine. Il 6 agosto del 1985 sotto gli occhi della moglie di Ninni che lo aspetta, il lieto fine non c’è. Né per Ninni, né per Roberto Antiochia. Una pioggia macabra e spettacolare di colpi di mitra dal palazzo di fronte li falcia entrambi. Se fossimo in un film l’attore si rialzerebbe. Non siamo in un film siamo nel clima dei torridi a Palermo. La scena dopo è quella di Antonio, Antonio Calabrò. Giornalista de “L’ora” ma prima di tutto in quel momento amico di Ninni. Le valigie sono pronte. Antonio se ne va. Per sempre.

maggio 2010 - n.

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il Segno

II

L’attentato a Ninni Cassarà


Una breve biografia

Con Ninni Cassarà la Mafia inizia ad aver paura dello Stato Ninni Cassarà è stato dirigente della sezione investigativa della squadra mobile di Palermo, investigatore molto abile, nel 1982 arriva a un passo dall’arresto del Killer di punta dei Corleonesi, Pino Greco, incontrandolo per caso durante una perlustrazione insieme a Calogero Zucchetto (agente di polizia poi ucciso dalla mafia nel 1982), Cassarà contribuisce in maniera attiva e principale alla raccolta di prove durante le indagini che porteranno al maxiprocesso contro la mafia nel 1986. Stretto collaboratore di Falcone, va con lui a Lugano nel luglio 1985 per una delicata indagine sui conti correnti presenti in Svizzera riconducibili ai poteri mafiosi. Stando a quanto lui stesso dichiarerà al ritorno, sembra siano emersi collegamenti anche con nomi di politici e magistrati collusi, con prove molto pesanti. Tutto scritto su

una agendina rossa. Al ritorno da Lugano, dopo l’uccisione di Giuseppe Montana altro poliziotto attivamente impegnato contro la mafia, il clima è molto pesante. Ninni Cassarà capisce di essere nel mirino e spesso non va nemmeno a dormire a casa. Il 6 agosto del 1985 avverte la moglie del suo imminente ritorno. Gli fa da scorta Roberto Antiochia, un poliziotto rientrato apposta dalle ferie per stargli accanto. All’androne di casa li investe una pioggia di fuoco, salvo il terzo agente, poi ucciso in un agguato, Natale Mondo Un commando avvertito da un delatore, si apposta nel palazzo di fronte su più finestre. Un omicidio spettacolare quanto di sfida nella sua esecu-

Ninni Cassarà

zione, nel frattempo in questura sparisce l’agenda di Cassarà, mai più ritrovata. È medaglia d’oro al valor civile. Un grazie particolare al Dr. Antonio Calabrò per il suo prezioso aiuto e consulenza e per le pagine di Ninni Cassarà sul libro “Cuore di Cactus”.

“IL GESTO SIMBOLICO DI UNA PISTOLA LONTANA”

Così Antonio Calabrò ricorda l’amico Ninni

Di Ninni ricordo soprattutto il volto serio e compunto, mentre lavorava. E poi, d’un tratto, lo scintillio degli occhi e l’aprirsi di un sorriso. Un sorriso ironico, quasi a prendere una distanza critica dalla quotidianità di mafia e e di morte su cui, per mestiere e scelta di vita, gli toccava di indagare. E un sorriso affettuoso, per un amico, un compagno di lavoro e soprattutto per Laura e per i suoi tre figli. Abbiamo vissuto insieme anni di tragedie, durante la guerra di mafia, lui poliziotto, io giornalista de “L’Ora”. E momenti privati di grande intensità. Un suo gesto, ricordo

con nettezza: invitato a cena, una delle pochissime sere in cui si poteva tirare il fiato, era arrivato a casa, aveva subito slacciato la fondina con la pistola e l’aveva posata sullo scaffale più alto della libreria. “Per non farla vedere ai bambini”, mi aveva detto, appunto con un sorriso, parlando dei miei figli. Ma soprattutto per allontanare, per un istante, il pensiero da una quotidianità di rischi e violenza. Un gesto simbolico, quella pistola lontana. Per provare a stare insieme sereni, godendo di uno scampolo d’allegria. Antonio Calabrò

il Segno

di ROMA e PROVINCIA

Le recenti operazioni della DDA di Napoli e delle forze di polizia contro le attività e l’insediamento mafioso a Lariano e nei Castelli Romani deve indurre tutti ad una profonda riflessione sul ruolo che deve svolgere la società civile nella lotta alle organizzazioni criminali. Non c’è porzione di territorio nella nostra Regione e nel Paese che possa ritenersi indenne dal pericolo di infiltrazione mafiosa. Le organizzazioni criminali dispongono di montagne di capitali che debbono assolutamente essere reinvestiti e ripuliti. E’ illusorio, pertanto, pensare che, prima o poi, esse non pensino di farlo anche su un territorio, qual’è appunto quello dei Castelli Romani, suggestivo e, quindi, appetibile. Cosa che è già avvenuta, come noi abbiamo avuto occasione di rilevare in altra occasione. Dobbiamo alla bravura dei magistrati antimafia ed alle forze di polizia campani la scoperta di talune attività economiche nei Castelli che sono riconducibili alla Camorra. Ma quante altre potrebbero esserci ancora non individuate? Il discorso investe il senso di responsabilità di ognuno di noi, di ogni cittadino onesto. Molti – forse i più – ritengono erroneamente che il compito di combattere le mafie sia affidato unicamente alla magistratura ed alle forze dell’ordine. Una convinzione, questa, assolutamente sbagliata. E’ dal momento della nostra nascita che noi sosteniamo che la lotta alle mafie va fatta PRIMA che questa si insedi su un territorio, non DOPO. PRIMA e DOPO, questa è la diversità che caratterizza la nostra Associazione rispetto a tanti altri soggetti. Intervenire DOPO, quando i buoi sono scappati dalle stalle, significa solo fare retorica, sociologia. E ciò non significa contrastare efficacemente le mafie. Mafie – si badi bene – che trovano non raramente sponde e sostegni in pezzi della politica e delle istituzioni, oltre che fra taluni professionisti e nella società. Una società che non è fatta tutta di persone perbene e di cittadini onesti, purtroppo. Ecco perché, leggendo delle operazioni ordinate nei Castelli dalla DDA di Napoli, ognuno di noi dovrebbe porsi una domanda circa le proprie responsabilità. Se ci fosse stata una maggiore attenzione da parte di ognuno su quanto è avvenuto ed avviene sul proprio territorio – insediamenti anagrafici, investimenti immobiliari, redazione di taluni strumenti urbanistici e quant’altro - forse, avremmo potuto evitare tanti guai. E tanti ancora potremmo evitarne con la segnalazione preventiva a chi di dovere. La nostra Associazione è sorta proprio per questo. Associazione Antimafia “Antonino Caponnetto” Regione Lazio www.comitato-antimafia-lt.org

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III RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

Lettera aperta ai cittadini dei Castelli Romani. L’antimafia del giorno PRIMA e quella del giorno DOPO


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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

ABUSI SESSUALI In merito agli abusi sessuali il Lazio si trova al terzo posto in Italia per perquisizioni domiciliari legate alla pedofilia a cui si aggiunge un’alta incidenza (sul totale delle segnalazioni) di possibili abusi sessuali denunciati attraverso l’ausilio di numeri verdi specializzati in questo tipo di reati. Ovviamente il maggior numero di abusi si verifica a Roma. Quasi sempre l’abusante è una persona vicina al nucleo familiare, una persona di cui i genitori si fidano, ma spesso l’abuso è perpetrato proprio da uno dei genitori. Dai dati statistici di cui si è a conoscenza, e che riguardano naturalmente solo i reati denunciati, risulta che l’incesto inteso nella forma più ampia, e cioè come comprendente tutti i rapporti di natura sessuale intervenuti tra persone legate da vincoli di sangue in linea retta o collaterale, sia la forma di abuso sessuale sui minori più frequente. Le segnalazioni relative a possibili abusi sessuali riguardanti la regione Lazio ricevute da Telefono Arcobaleno nel biennio 2007-2008 sono state 39, contro le 304 del totale nazionale (12,8% del totale). Nel Lazio l’abuso sessuale è la categoria di segnalazione più frequente tra quelle relative alle forme di vittimizzazione oggetto della ricerca, insieme ai maltrattamenti. Telefono Azzurro ha trattato invece (dal 1 gennaio 2006 al 10 aprile 2009) 39 casi di presunto abuso sessuale nel Lazio, sui 212 registrati in Italia. In questo caso il peso del Lazio è più alto (18,4%) e connota il Lazio come una regione a rischio. Epicentro delle operazioni di controllo antipedofilia è la Capitale. Nel 2007 (dati Nit) sono stati 61 i decreti di perquisizione effettuati nella nostra regione, molti dei quali avviati grazie alle segnalazioni di Telefono Arcobaleno. Le

R E T E

A N T I M A F I E

problematiche relative agli abusi sessuali sono anche una fonte di preoccupazione per le famiglie laziali. Infatti, secondo una indagine del Movimento Italiano Genitori, il 76% delle famiglie ha un forte timore e solo una famiglia su 10 sa come affrontare il problema. ACCATTONAGGIO E se i dati storici sull’accattonaggio vedono la nostra regione ben rappresentata, anche a causa dell’elevata concentrazione di rom, specialmente nella capitale, che ha costituito un fattore decisivo per lo sviluppo del fenomeno, c’è da dire che l’accattonaggio, sia quello effettuato in compagnia di minori che senza, a Roma è stato quasi debellato anche se le attuali condizioni sociali potrebbero favorire una ripresa del fenomeno qualora si allentasse la morsa dei controlli. Certo è che, a oggi, l’accattonaggio dal punto di vista numerico è poco visibile ed effettuato con modalità meno aggressive rispetto al passato. I minori tuttora impiegati in questa pratica ne soffrono tuttavia le conseguenze oggi come in passato, sia perché costretti a vagare soli, sia per la impossibilità di coltivare continuativamente gli studi o dedicarsi ad attività ludiche. Da non sottovalutare, infine, un altro dramma, quello dell’uso di lattanti, “prestati” a persone estranee, passati di mano e tenuti per ore in strada, in condizioni di estremo disagio. Nella città di Roma si contano mediamente, oggi, 34 mendicanti minori, numero che possiamo percepire (in mancanza di dati ufficiali), sensibilmente più basso di quello che si sarebbe potuto accertare solo un anno fa. Negli altri capoluoghi della regione l’azione repressiva è stata anche più efficace. Latina conta appena 3 minori dediti all’accattonaggio, Frosinone e Rieti uno soltanto, Viterbo nessuno. A Roma i luoghi prescelti per l’accattonaggio sono situati all’interno o in prossimità dei sistemi di trasporto (ferrovie metropolitane, metro A e B, nodi di interscambio (65%). In seconda battuta i minori sono stati censiti nelle zone del centro storico o nei pressi di San Pietro (26%). Invece la presenza agli incroci delle consolari o delle principali strade è risultata più limitata (9% del totale). In provincia la situazione è molto diversa, visto che prevale soprattutto l’appostamento presso i semafori oppure, seppure con minore frequenza, all’ingresso dei

Per abusi sessuali il Lazio è al terzo posto

Quanta infanzia negata?

centri commerciali. Per quanto riguarda l’età dei minori utilizzati per accattonare, bisogna specificare che i rilevatori li hanno censiti per età apparente. Così vediamo che il 50% dei minori che si trovano in strada per l’accattonaggio sono presumibilmente in età scolare (dai 6 ai 14 anni). Gli altri sono bambini in età prescolare (21%), neonati e lattanti (16%) o adolescenti (13%). Pur non disponendo di dati disaggregati per provincia, si evidenzia che la provincia laziale storicamente più interessata dall’accattonaggio minorile è quella di Roma ed in particolare il Comune di Roma. In base alle rilevazioni effettuate il fenomeno sembrerebbe ovunque in forte calo, tanto che in diverse città si può considerare assente. DELINQUENZA MINORILE La delinquenza minorile è un altro dei settori in cui il Lazio primeggia, soprattutto se si prende in considerazione il numero dei minori denunciati per furto (34 ogni 100 mila abitanti, contro i 21 della

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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

media nazionale). E anche se in misura minore, il Lazio è anche ai primi posti per la propensione dei minori a compiere rapine ed estorsioni. L’intensità della delinquenza minorile nel Lazio è quindi particolarmente elevata per tutti i reati che possono essere associati a una istigazione messa in atto da adulti, siano essi genitori, tutori o altri soggetti che entrano in contatto con i minori. SPACCIO DI STUPEFACENTI Nello spaccio di stupefacenti i dati relativi al Lazio mostrano livelli più alti rispetto alla media nazionale e il più delle volte i minori autori di questi reati sono di origine straniera, benché domiciliati in Italia, in prevalenza romeni o serbi. PROSTITUZIONE MINORILE La prostituzione minorile in strada è stata fortemente repressa a Roma e in tutti gli altri comuni che hanno adottato specifiche ordinanze anti-prostituzione. L’unico problema è quello di capire effettivamente se tale fenomeno si sia semplicemente nascosto nelle cosiddette “case di appuntamento


V

Il Presidente Busà: “Bisogna rendere più efficace la legge anti-usura”

“Sos Impresa” sentita in Commissione Antimafia

Lo scorso 4 maggio una delegazione della Direzione Nazionale di “Sos Impresa” composta dal Presidente Lino Busà, dal responsabile della rete legale, Avv. Fausto Maria Amato, e dal coordinatore nazionale Luigi Cuomo, è stata ascoltata dalla Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dal Sen. Pisanu. In particolare la Commissione, oltre ai temi dell’estorsione e della gestione delle aziende confiscate alle organizzazioni criminali, ha affrontato la questione dell’usura che appare un fenomeno in forte crescita. Il Presidente Busà, infatti, ha chiesto “maggiore collaborazione tra le istituzioni e, soprattutto, riprendere le fila di un dialogo tra l’associazionismo antiusura e antiracket per portare avanti quel progetto di riforma che, da mesi, è fermo in commissione giustizia”. A dimostrazione della gravità del “fenomeno usura”, l’Avv. Amato ha sviscerato una serie di casi concreti riguardanti persone che, pur avendo avuto il coraggio di denunciare, sono diventate vittime non solo

dei loro aguzzini ma anche dello Stato, che a causa di una burocrazia che spesso diventa un’arma a favore dei criminali non riconosce i diritti degli imprenditori che prendono la strada della legalità. Lino Busà ha poi fatto presente alla Commissione Parlamentare i limiti dell’attuale legge antiusura, la n. 108/96, “una buona legge nata per difendere le vittime di questo odioso reato, ma che nel corso del tempo ha subito una sorta di logoramento tanto da divenire inefficace”. I dati diffusi da “Sos Impresa”, presente in tutt’Italia con i suoi sportelli d’aiuto, parlano di un’accentuazione della pressione usuraia aggravata dalla crisi economica, mentre il fenomeno estorsivo continua a colpire duramente. “Le mafie si sono fatte impresa –ha aggiunto il Presidente Busà- e agiscono attraverso l’imposizione di merce, quasi sempre scadente, quando non nociva, di servizi, di manodopera. Danneggiando l’imprenditoria pulita e l’intera collettività”. Altro tema dolente è quello delle im-

prese sequestrate e confiscate alle mafie. Imprese che, una volta avviate all’amministrazione controllata, spesso falliscono provocando un’ulteriore ricaduta economica negativa sul territorio, con nuova disoccupazione e un danno sociale e d’immagine impressionante. E questo rappresenta un segnale controproducente nella lotta alla mafia e nel ripristino della legalità. “Sarebbe importante invece –ha concluso l’Avv. Amato- invertire drasticamente questa tendenza, approntando questa tematica non solo in termini conservativi-giudiziari, come avviene per i beni immobili, ma cominciando con il pensare a gestioni imprenditoriali coinvolgendo nella gestione soggetti pubblici e privati”. A tal proposito “Sos Impresa” si fa promotrice di un Consorzio nazionale per la gestione delle imprese confiscate, costituito da imprenditori che nel corso della loro esperienza lavorativa si siano distinti per capacità imprenditoriale e per essersi opposti al ricatto mafioso. Andrea Rasetti

Tutela minori: prostituzione, pedofilia e lavoro irregolare

clandestine” o in altre forme come per esempio la prostituzione esercitata in discoteche e in locali notturni. L’altro aspetto riguarda più direttamente il ruolo svolto dalle organizzazioni criminali che alimentano la tratta delle ragazze riducendole in schiavitù. Anche in questo caso vale quanto detto per l’accattonaggio, ossia al momento l’azione repressiva impedisce lo svolgimento delle attività connesse alla prostituzione minorile in strada ma i germi sociali e culturali per una eventuale recrudescenza del fenomeno sono ancora presenti. Il comune di Roma è stato oggetto della ricerca esplorativa “Recupero e presa in carico dei minori prostituiti”, la quale ha evidenziato come a Roma fosse sensibilmente più alta rispetto alle altre realtà del Paese, l’incidenza della prostituzione maschile. I bambini e i ragazzi che si prostituiscono sono molto più indipendenti rispetto alle bambine e ragazze prostituite, cosicché è più difficile riconoscere dietro di loro una vera e propria organizzazione. Oggi il fenomeno della prostituzione in

strada a Roma è fortemente ridimensionato. Il problema è stato però in parte trasferito nei comuni limitrofi alla Capitale. In base ai dati forniti, le ragazze ospitate nei centri di accoglienza in quanto vittime della tratta (a scopo prostituzione) nei primi quattro mesi del 2009 sono state 25, contro le 77 totali del 2008. Il fenomeno, quindi, si manterrebbe costante nell’intensità, almeno per quanto concerne le minori straniere ridotte in stato di schiavitù. La nazionalità largamente prevalente è quella rumena. Nel 2007 le denunce per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nel Lazio sono state 137 di cui 114 relative alla provincia di Roma. Tra le altre province seguono Latina (11 denunce) e Frosinone (9). Rieti (2 casi) e Viterbo (un solo caso) sembrano immuni dal fenomeno. Naturalmente solo una parte di queste denunce riguarda episodi nei quali sono coinvolti i minori. In base ai dati forniti dal Ministero degli Interni nel 2007 le vittime di tale reato nel Lazio sono state 11 in età compresa fra i 14 e i 17 anni e

non più di 3 fra i bambini con meno di 14 anni. In 9 casi le vittime risultano residenti nella provincia di Roma che, in termini assoluti, rimane la più esposta al fenomeno. I dati più aggiornati del 2008 evidenziano un trend in calo: nella provincia di Roma le nuove denunce sono state 7, mentre sia Rieti che Viterbo non presentano nuovi casi. I dati aggiornati di Frosinone e Latina non sono invece disponibili. LAVORO MINORILE Questo fenomeno nel Lazio sembra invece poco sviluppato visto che le segnalazioni raccolte hanno carattere sporadico e ben al di sotto della media nazionale. In base ai dati sui controlli effettuati dagli Ispettorati del Lavoro, infatti, il Lazio è una delle cinque regioni italiane dove non si riscontrano minori impiegati in modo irregolare. Il lavoro minorile è, come detto, strettamente correlato a situazioni di povertà e disagio. La situazione in Italia è grave nel Mezzogiorno, dove vivono i bambini più poveri d’Europa. Secondo le stime della Banca

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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

d’Italia, il 20% dei minorenni italiani vive in condizioni di forte disagio economico mentre il Paese europeo dove si registra il più alto tasso di povertà infantile (16,6%) è proprio l’Italia. Dalla povertà minorile allo sfruttamento, il passo è breve. Le prime esperienze di lavoro iniziano generalmente fra gli 11 e i 14 anni con collaborazioni occasionali, quasi sempre sotto la spinta della famiglia. Le stime più recenti dell’Istat sul lavoro minorile risalgono al 2000, (Indagine: "Bambini, lavori e lavoretti"). In base a tali stime i baby-lavoratori fra i 7 e i 14 anni sarebbero stati 147.285, dei quali oltre 30 mila effettivamente “sfruttati”. Nel Lazio nel 2006 sono stati rilevati 31 minorenni impiegati nelle aziende controllate, tutti regolari. Le violazioni contestate alle aziende laziali controllate per violazione dell’età minima di assunzione nello stesso anno sono state 6. Sul tema della tutela dei minori non bisogna abbassare mai la guardia. Andrea Sebastianelli

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Parole e musica contro l’illegalità L’incontro con... Alessandro Mancuso

di Ettore Zanca Abbiamo bisogno di banalità, ci dà fastidio qualcuno che ci costringa a riflettere. La musica in questa esistenza in superficie, non deve essere da meno. Deve farci evadere, tenendoci nelle prigioni dei luoghi comuni di ogni giorno. Scrivere canzoni con un senso, che a volte ti dicono in maniera cruda come stanno le cose, sono difetti, almeno per il comune pensare. Una domenica di inizio aprile io ho avuto la fortuna di conoscere un cantautore pienissimo di difetti. Si chiama Alessandro Mancuso, ha un curriculum di tutto rispetto, bellissime canzoni scritte e cantate da lui, un paio di duetti con Baglioni, autore per alcuni cantanti tra i più famosi, come Gigi D’Alessio e Antonello Venditti. Ha cantato in diretta in “apocalypse

show” di Funari, a “stella” di Costanzo e “ti lascio una canzone” condotto da Antonella Clerici. Io l’ho conosciuto grazie al sito “progetto legalità”, c’è una sua canzone liberamente scaricabile, intitolata “iddu è mafiusu”. Una canzone ironica ma vera sul modo di gestire il potere della criminalità. Grazie a questa canzone, ma anche al fatto che è diventato ufficialmente l’idolo di mio figlio, scalzando Vasco Rossi nella classifica delle canzoni che ascolta e canta a quattro anni, gli ho chiesto se era possibile incontrarci. Alessandro è una persona vera, trasparente. Dote che si riflette in pieno nelle sue canzoni. Dentro di esse noti il suo tocco, percepisci che non canta solo per mestiere, in quelle note c’è proprio lui. La particolarità delle sue

canzoni è che prendono lo stomaco. Partono da lì. Sia che ti commuovano, o che ti facciano pensare. Sono pezzi di poesia sparsi in frammenti di realtà. Le canzoni spaziano su temi a volte forti, come il prendere le distanze dal branco, di qualunque estrazione sia (il branco), le morti bianche sul lavoro (addio io vado a lavorare), i bambini che saltano in aria in guerra (non dirmi che è Enrico, cantata proprio nella trasmissione di Antonella Clerici), l’arroganza del potere mafioso (sugnu mafiusu), la convinzione che Dio si trovi nei test di gravidanza positivi e non sulla

Le idee del Presidente del Consiglio su chi parla di mafia, ‘ndrangheta e camorra. Colpa di costoro se il nostro paese è conosciuto nel mondo come un posto dove la criminalità organizzata la fa da padrona. Scrittori come Roberto Saviano, fiction e film come La Piovra e sull’influenza mafiosa in economia e politica danneggiano l’immagine del Paese e le relazioni internazionali. Questo è il modo di vedere del Presidente del Consiglio. Ci siamo chiesti se per caso non abbia chiesto anche al Ministro dell’Interno Maroni di tacere sui successi di magistrati e polizia nei confronti della criminalità organizzata. Ogni giorno si effettuano decine di arresti di mafiosi in ogni regione d’Italia e gli organi d’informazione ne danno ampia notizia con interviste al Ministro, ai magistrati, ai poliziotti. Notizie che danneggiano l’immagine del nostro paese? Lo crede il nostro Presidente che rimprovera chi lavora per aprire squarci di conoscenza sul fenomeno che condiziona libertà, economia, giustizia e serenità di milioni di italiani. Probabilmente pensa che di mafia si dovrebbero occupare soltanto poche persone dello Stato: magistrati, poliziotti, carabinieri, finan-

zieri. Tutti gli altri non devono essere molto informati, meglio che l’opinione pubblica non acquisisca una più profonda cognizione della questione, altrimenti si fa cassa di risonanza dell’informazione e si danneggia il Paese. In buona compagnia del Ministro Brunetta che ha detto di non amare certi “divismi” di chi racconta di mafia. Da uomini che la pensano così ci si può aspettare soltanto che chiedano di chiudere programmi televisivi che scavano a fondo nelle cose che non vanno; di regolare il rapporto tra politica e giustizia a favore esclusivo della politica; di chiudere i finanziamenti pubblici all’informazione perché tanto quella che va bene a loro non ne ha bisogno; di pretendere da quelli che li hanno votati di accettare riforme a senso unico per fare dell’Italia, Paese dalla Costituzione con le palle, un Paese con la Costituzione di palline. Caro Presidente, da cittadino italiano, le chiedo di sapermi rappresentare meglio, in casa come all’estero; e allora mi faccia un favore: lasci lavorare in pace tutti quelli che ci mettono la faccia, spesso la vita, per informare su risvolti negativi nella vita reale dovuti al ruolo delle mafie, perché è

soltanto prendendone coscienza ad ogni livello e strato sociale che questa terribile piaga criminale si può combattere e, forse, vincere definitivamente. Nel contempo se questo fenomeno, come è praticamente certo, è soprattutto responsabilità delle classi dirigenti che si sono succedute per lunghi decenni, Lei che ne ha facoltà sancita dal consenso popolare, faccia piazza pulita nel Suo Governo e Partito, di uomini che in qualche modo possono aver avuto qualche rapporto con ambienti poco limpidi. Un esempio forte che serva da lezione anche agli altri partiti che del problema non possono certamente dimostrare di essere immuni. Questo sarebbe il modo di salvaguardare la credibilità dell’Italia che in tema di lotta alla criminalità mafiosa è un paese all’avanguardia; fatto riconosciuto da tutti i partner internazionali e dovuto essenzialmente ai servitori dello Stato che ci si dedicano e a centinaia di scrittori e giornalisti che ne parlano e approfondiscono l’attenzione su ogni risvolto, perché un male si può debellare soltanto con la conoscenza profonda del virus che lo genera. il-sognatore.blogspot.com

Chi parla di mafia fa un danno all’Italia?

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di ROMA e PROVINCIA

strada del tritolo, a volte poetici, come immaginare una seconda possibilità di vivere con meno errori, la dolcezza e la poesia di una donna in gravidanza, le cose che saresti disposto a fare per amore. La stranezza è che non c’è mai una parola fuori posto o un argomento trattato con sufficienza, ovunque emerge la pienezza della vita vera, dove anche le parolacce che ci sono in alcune sue canzoni non sono mai gratuite. La nostra chiacchierata al bar di un’ora e passa, mi consegna il quadro di una bella famiglia, completata dalla moglie in attesa del secondo figlio e dal primo figlio, piccolissimo. Un quadro semplice in cui ti parlano all’unisono di progetti, di speranze e di vita anche dura ma condivisa. Alessandro crede in quello che fa e lotta per fare quello in cui crede, dice che se si vogliono cambiare le cose non serve impegnarsi in lotte settarie o in fenomeni singoli, ma provare a cambiare gli uomini, magari mettendo al mondo bambini che possano essere uomini migliori, che possano insegnare ad altri uomini come cambiare. Dalla chiacchierata con lui sono venuto via più ricco. Mi ha donato un suo cd che mi fa conoscere meglio il mondo musicale di Alessandro, unito alla speranza che un giorno io debba fare a pugni con una folla immensa anche solo per scambiare una parola con lui. Mi porto via l’orgoglio di avere conosciuto una brava persona, che è entrata a far parte della colonna sonora mia e di mio figlio. Ho ascoltato il cd sulla via del ritorno, scorre come un buon libro, senza sbavature. Mi resta una piccola preghiera da rivolgere a chi di dovere, in nome di Alessandro e di chi come lui merita davvero, che torni presto e bene il tempo dei veri cantautori.

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VI RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

Il nostro Ettore Zanca con il cantautore Alessandro Mancuso


Letto e... riportato

Ai Castelli le denunce anti-usura a +30,6%

C’era una volta Proietti er cravattaro, reso celebre da una canzone interpretata da «I Vianella» negli Anni ‘70. Roma è sempre stata la Capitale dell’usura. Ma gli strozzini erano un’«azienda familiare», erano i vicini di casa, i ricchi accumulatori della borgata. Le cose sono cambiate. Gli usurai non sono più romani e rappresentano uno degli anelli vitali delle organizzazioni mafiose, Camorra in testa. «Negli ultimi anni in questa città sono venuti a galla reati di usura con connotazione mafiosa», ha detto ieri il presidente della Federazione antiracket Tano Grasso durante un incontro in Campidoglio alla presenza, tra gli altri, del Sindaco Gianni Alemanno e del sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano. Un incontro parallelo si è svolto invece a Palazzo Valentini con il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore alla Tutela dei consumatori Serena Visintin. Che è successo negli ultimi anni nella nostra metropoli? Due cose, sostanzialmente. La prima

Accadde nel... 1994

Ad agosto del 1994 un personaggio di spicco della cosca Morabito, della Piana di Africo Nuovo, Santoro Maviglia di 45 anni, viene arrestato dai Carabinieri del Reparto Operativo di Roma in una villa alla periferia della Capitale. Maviglia era ricercato per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata allo spaccio internazionale di sostanze stupefacenti. Era sfuggito nel ‘93 all’arresto, nell’ambito di una vasta operazione antimafia denominata “Zagara”, finalizzata a sgominare un vasto traffico internazionale di stupefacenti. I carabinieri si dicono convinti che Maviglia volesse creare una rete di complici nella capitale per operare in particolare

è l’aumento del ricorso agli strozzini causato dalla crisi internazionale. La seconda, l’ingresso in scena delle mafie. «Nel 2009 è esplosa la crisi che ha esposto maggiormente certe fasce sociali al ricatto dei poteri criminali», ha osservato Zingaretti. E, infatti, rispetto al 2008 i contatti con il numero verde antiusura della Provincia (tel. 800.93.93.96) sono aumentati del 23 per cento. La maggior parte riguarda il sovraindebitamento (78%), l’usura (8,6%) e le esecuzioni immobiliari (7,6%). Inoltre, mentre cala il numero dei romani che chiama (del 14%), cresce quello dei residenti della provincia romana, sepcialmente dei Castelli (30,6%). «Il legame tra usura e mafia a Roma è stato riscontrato anche attraverso l’individuazione di personaggi - ha spiegato Grasso - che geograficamente si sono spostati da Napoli a Roma per svolgere attività di tipo camorristico». Tratto da “Il Tempo” del 5 maggio 2010

nel traffico di stupefacenti e che l’abitazione nella quale e’stato trovato sia stata usata per organizzare incontri con altri esponenti della malavita. Quattro mesi dopo l’11 dicembre del ‘94 vengono arrestati, a Castel Nuovo di Porto, per estorsione continuata e aggravata, Placido Antonio Scriva, di 27 anni, e Domenico Morabito, di 26. I due, originari di Africo Nuovo in Calabria,taglieggiavano i commercianti di Capena e Morlupo. I Carabinieri di Monterotondo, che hanno condotto le indagini e li hanno arrestati, sequestrano,quattro milioni e mezzo in contanti e 72 milioni in cambiali. Scriva risiedeva a Rignano Flaminio e Morabito a Morlupo. Il 15 febbraio del ‘97 si apprende che sono di un collaboratore di giustizia un tempo legato alla ‘Ndrangheta, i resti umani trovati nell’ agosto dell’anno precedente nei pressi di Sant’ Angelo Ro-

degli spacciatori, secondo gli inquirenti, oltre quello di vendere dosi per uso personale, era anche quello di cercare tra gli studenti nuovi adepti per la loro organizzazione che faceva capo ad esponenti della ‘ndrangheta calabrese. Gli uomini accusati di averlo ucciso per vendetta sono statiarrestati dai carabinieri della compagnia di Bracciano, pregiudicati, affiliati alla ‘Ndrangheta e gestori di un traffico di stupefacenti nella zona dei castelli romani perconto del clan Morabito. Proprio le rivelazioni di Fidelibus avevano consentito agli inquirenti di risalire ad individuare un esponente di spicco del clan calabrese. I due pregiudicati sono accusati di aver ucciso premeditatamente Fidelibus sparandogli contro un colpo di pistola e di averne occultato il cadavere. Fatto avvenuto nel settembre del 95 .

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il Segno

Le "mafie" italiane sono tra i "40 predoni dell'informazione" accusati da Reporters sans Frontieres (RSF) di mettere ogni giorno a rischio il lavoro e la vita dei giornalisti. Sono, si legge nel rapporto reso noto oggi dall'organizzazione, organizzazioni e uomini "potenti, pericolosi, violenti e al di sopra della legge. Hanno la facolta' di censurare, imprigionare, rapire, torturare e, nel peggiore dei casi, assassinare i giornalisti". Il quadro della liberta' di stampa peggiora di anno in anno in Italia "per le "pressioni del Cavaliere", mentre l'Europa diventa sempre meno il punto di riferimento per uno dei piu' importanti diritti civili, misura della dignita' e della decenza democratica di un paese. Nel Continente l'Italia, al 49esimo posto nella classifica sulla liberta' di stampa, ha il peggior punteggio tra i sei Paesi fondatori dell'Europa unita. Se cede il bastione europeo dei diritti civili, avverte RSF, sara' molto piu' difficile difendere i cronisti nel sud del mondo.

mano, a pochi chilometri dalla capitale, sotterrati in un bosco. Si chiamava Antonio Fidelibus, aveva 30 anni ed era originario di Ciampino. Fidelibus, noto con il soprannome di Massimo, era stato sottoposto ad un programma di protezione dopo aver deciso di collaborare, dapprima con la direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e successivamente con l’autorità giudiziaria di Roma. Il pentito era stato arrestato dai carabinieri del Gruppo di Roma l’ 8 ottobre 1992 insieme con altre undici persone presunte appartenenti ad un’ organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Gli investigatori avevano individuato alcuni spacciatori che vendevanodosi di cocaina e hashish davanti a numerose scuole di vario grado, sia dei Castelli romani sia in quartieri periferici romani. L’ obiettivo

VII RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

di ROMA e PROVINCIA

L’Italia è al 49mo posto nella classifica sulla libertà di stampa e i giornalisti rischiano la vita per colpa delle mafie


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«Il Fondo Monetario Internazionale stima che l’attività di riciclaggio del denaro mafioso sia in Italia di 118 miliardi di euro. Il denaro pulito, al netto della spesa di riciclaggio, è di circa 90 miliardi di euro». E’ quanto ha affermato il ministro dell’Interno Roberto Maroni a margine di un convegno a porte chiuse organizzato da Aspen Institute a Milano, presso la sede de Il Sole 24 Ore, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il capo della Polizia Antonio Manganelli e il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco. Il Ministro dell’Interno ha poi annunciato la firma di un protocollo di legalità con Confindustria. Il Ministro ha richiamato «al supporto e al coinvolgimento degli imprenditori» perché «non possiamo - ha sostenuto - pensare di vincere le mafie da soli, ma ci vuole la partecipazione at-

RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

Stampato in proprio

Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo. SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca Credito Cooperativo Castelli Romani IBAN:IT11B0709239230000000103028

www.issuu.com/ilpiccolosegno Strutture scolastiche,

AL CENTRO DEL GIORNALE

Nuova sede municipale

Lavori in un impegno premiato forte ritardo A pagina 8

Ripetitori radio-tv

La lettera dei “Campi”

A pagina 10

Edificazioni al Vivaro

Ecco il piano del Comune

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Via Palazzolo, 52 Rocca di Papa

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Verità nascoste

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

SEGUE A PAGINA 8

LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

Albert Einstein

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

A pagina 8

Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

A pagina 9

Studi

d’Arte

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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10

La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi

L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia

Studi

d’Arte

Approfondimento alle pagine 16 e 17

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Il nostro no al processo breve

di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6

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Il Silenzio! mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.

Stampa locale pubblica e privata

informazione e cultura

Umberto Veronesi

Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti

Studi d’Arte

P.C.R. la farsa continua

Solo debiti e niente turisti

A pagina 8

Allarme Centro Storico

Un residente ci scrive che...

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P o r c e l l a n a b ia n c a

Urbinelli

mensile indipendente di attualità,

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informazione e cultura

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www.issuu.com/ilpiccolosegno Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.

Paolo Borsellino

Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano

Alberto Camus

No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.

Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

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Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto.

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida.

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo

la via

Alberto Camus

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Nuovi cors i arti sti ci

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il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo

di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8

Noi, il potere e la verità

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Speculazioni L’inchiesta

mensile indipendente di attualità,

Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

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PICCOLO

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Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alle Autorità competenti, affinchè facciano chiarezza

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

20 glio 13 lu

08

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

il Segno “ il Segno “ ” ” E’crollato! Caoscalmo SEGUE A PAGINA 8

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

A pagina 8

Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

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Questo parcheggio

s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello

di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12

A Monte Cavo

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

Mons. Martinelli nuovo Vescovo

Alle pagine 12 e 13

Fondi Regionali

Dopo lo scempio

A pagina 10

A pagina 14

Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte Alle pagine 8 e 9

Festa dei 100 anni

La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19

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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa

Sindaci e Parco A pagina 8

di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.

SEGUE A PAGINA 9

Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare

PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19

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Parla Don Franco

“Vicini agli emarginati”

Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6

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SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

SEGUE A PAGINA 3

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Alle pagine 5 e 11

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Alle pagine 6 e 7

ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

SEGUE A PAGINA 8

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

Onna dopo il terremoto

A pagina 17

L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19

La parte crollata del Convento

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

SEGUE A PAGINA 5

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

13 luglio

2008

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9 La parte crollata del Convento

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6

SEGUE A PAGINA 5

PICCOLO

Dopo il sequestro dell’Hotel Villa Vecchia di Monte Porzio non si può più far finta di niente

Lettera sulla nostra scuola

Enzo Biagi

PICCOLO

L’omicidio Molè

Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.

PICCOLO

‘Ndrangheta ...ai Castelli Rocco Molè

!

PICCOLO

Tra le novità introdotte nella Legge Finanziaria 2009 vi è la riduzione del numero di Consiglieri Comunali e Assessori. Una mini-rivoluzione che, se confermata, potrebbe scompaginare gli attuali equilibri locali. Vediamo che cosa succederebbe a Rocca di Papa. Attualmente, il Consiglio Comunale è composto da 20 Consiglieri e la Giunta è formata da sei assessori più il Sindaco. Con la riduzione del 20%, prevista dalla Finanziaria, il nudei Consiglieri mero passerebbe dai 20 di oggi a 16 mentre gli assessori dagli attuali sei a quattro. Anche alla Provincia di Roma il numero degli assessori sarebbe ridotto di 1/5 dei Consiglieri eletti. Con l’introduzione di quanto previsto, le liste elettorali del nostro Comune saranno composte dai 12 ai 16 candidati: quindi di fatto diminuiranno i posti in lista e, di conseguenza, la “concorrenza” interna alle liste. In particolare per i Consiglieri di maggioranza significa che anziché 12, ne entreranno in Consiglio 10. Da quanto detto sinora, ovvero che dalla diminuzione dei Consiglieri eletti ne conseguirà anche una diminuzione del numero di posti per i candidati nelle liste elettorali ma sostanzialmente anche una minore concorrenza interna, si potrebbe ragionevolmente prevedere un aumento del numero di liste che si presenteranno alle elezioni comunali anche se, con il nuovo meccanismo, vedranno alzarsi il quorum per far eleggere i propri candidati.

Villa Vecchia

32 PAGINE

PICCOLO

di Andrea Sebastianelli

Buon Natale

Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009

Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

PICCOLO

ALL’INTERNO IL SUPPLEMENTO DELLA “RETE DI GIORNALISTI E SCRITTORI ANITIMAFIE DI ROMA E PROVINCIA”

Nuove regole per le elezioni comunali?

il Segno “

PICCOLO

Quando si accendono i roghi, mettiti sempre dalla parte della strega, anche a rischio di salire sul rogo con lei. Indro Montanelli

Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli

Anno IX, n. 1 - Gennaio 2010

PICCOLO

il Segno “

PICCOLO

il Segno

ilpiccolosegno@libero.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto organo dell’associazione culturale degli articoli, dei servizi, le foto ed i “Terre Sommerse Castelli” loghi, rispecchia esclusivamente il Registrazione Tribunale di pensiero degli artefici e non vincola Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono DIREZIONE riservate ai soli associati e simpatizVia dei Monti, 24 - Rocca di Papa zanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito. DIRETTORE

il Segno

I carabinieri hanno arrestato due uomini, Roberto De Santis e Roberto Giordani, per l’agguato nei confronti del pregiudicato siciliano Vito Triassi, legato alla cosca mafiosa dei Cuntrera-Caruana di Siculiana (AG), avvenuto a Roma Casal Palocco il 20 settembre del 2007. I due devono rispondere di lesioni aggravate e premeditate (con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di intimidazione, assoggettamento ed omertà proprie delle associazioni di tipo mafioso), nonché di detenzione e porto abusivo di armi. Decine di perquisizioni sono tuttora in corso nei confronti di altri soggetti a vario titolo coinvolti, tra cui lo stesso Vito Triassi, indagato per favoreggiamento perché si è sempre rifiutato di riferire ai Carabinieri cosa gli fosse accaduto, e un altro pregiudicato romano, per simulazione di reato e favoreggiamento, che con la sua auto aveva accompagnato i due arrestati per l’esecuzione. L’indagine che ha portato in carcere i due, è stata condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Ostia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, avviata all’indomani dell’episodio del 2007, determinato da attriti tra gruppi criminali operanti ad Ostia, per conquistare la leadership negli interessi economici sul litorale. (A cura di Andrea Rasetti)

MEGA OPERAZIONE ANTIDROGA AI CASTELLI

RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA

supplemento al n. 5 (maggio 2010) del mensile indipendente

DUE ARRESTI PER L’OMICIDIO DEL BOSS VITO TRIASSI

d

Richieste d'aiuto in aumento. Sovraindebitamento e usura non risparmiano neanche gli insospettabili, piccole e medie imprese “ben strutturate” che finiscono con l’acqua alla gola nella morsa dei debiti. A confermare il trend in crescita, che non esclude dalla nicchia nuove fasce a rischio come pensionati e impiegati, anche la Confesercenti: “i dati rilevati dal nostro sportello indicano che c'e' sicuramente un aumento delle richieste d'aiuto, anche di soggetti che fino a qualche tempo fa -spiega Lino Busà di

6 maggio, Roma

5 maggio, Milano

PICCOLO

29 aprile, Roma

IN AUMENTO I CASI DI USURA NEL LAZIO

tiva dei soggetti, in qualche modo, interessati al fenomeno».

PICCOLO

Sessantadue indagati, 11 ordinanze di misure cautelari, decine di perquisizioni e sequestri di cocaina e hashish è il bilancio di un'operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, dalle prime luci dell'alba, per un vasto giro di spaccio di droga nell'area dei Castelli Romani che vede impiegati circa duecento militari con l'ausilio di unità cinofile. Indagati i componenti di un'intera famiglia, coinvolti nell'attività di spaccio. Uno degli arrestati, tra i promotori del giro di droga, operatore presso un'importante struttura di recupero per tossicodipendenti di Roma, sfruttava il suo ruolo per procacciarsi clienti e collaboratori nello spaccio. Gli approvvigionamenti di stupefacente giungevano dalla provincia di Latina e dalla Campania.

Sos Impresa- non avremmo mai pensato, come imprese ben strutturate con dipendenti, oltre a pensionati, impiegati, persone che credevamo lontane da vicende d’usura”. “La maggior parte si rivolge al numero verde di Confesercenti per sovraindebitamento, richieste d’aiuto per questioni di usura. L' 80 per cento delle chiamate riguarda imprenditori e piccoli commercianti -continua Busà- dal nostro sportello, che ha una funzione regionale, si registra un numero di telefonate molto alto dalla provincia di Viterbo”.

PICCOLO

OPERAZIONE ANTIDROGA AI CASTELLI ROMANI

PICCOLO

16 marzo, Castel Gandolfo

MAFIOPOLI

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 4 - Aprile 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non temo la cattiveria dei malvagi ma il silenzio degli onesti Martin Luther King

Botta e risposta sul nuovo Piano Regolatore tra Sindaco e progettista

Boccia: “Il Piano è riservato” Putano: “Ci dica perchè”

Dopo la “lettera aperta” pubblicata sul numero scorso del Segno, il Sindaco ha replicato all’Arch. Putano, curatore del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa, attraverso alcune dichiarazioni pubblicate sul quotidiano provinciale “Cinquegiorni”. La contro-replica dell’Architetto non si è fatta attendere. Per Boccia “il Piano si trova oggi in una condizione di riservatezza”, ma Putano lo incalza con nuove domande: “Perché il Sindaco omette di darmi risposte specifiche sulle questioni sollevate? A quali elementi di riservatezza fa riferimento?”. Oggi più che mai sarebbe necessaria un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo.

Tiro al piccione 1876, le ricerche del De Rossi Regione Lazio contro il Parco Scavi a Monte Cavo Il nostro impegno Per trovare i “fasti” perduti a sostegno Arredo Urbano Metà mandato del reddito

ARTICOLI A PAGINA 8

di Andrea Sebastianelli In questi ultimi mesi si stanno alzando di molto i toni contro il Parco Regionale dei Castelli Romani. La stranezza è che contro l’ente di Villa Barattolo confluiscono delle trasversalità che dovrebbero preoccupare. Il centrodestra roccheggiano, che pure al suo interno vede la presenza di alcuni ambientalisti seri (che per il momento hanno deciso di tacere lasciando campo aperto agli altri), ha deciso di condurre una vera e propria “guerra” vedendo nel Parco e nei suoi dirigenti “il male assoluto”. Il Sindaco di Rocca di Papa, allo stesso modo, sembra malsopportare l’esistenza del Parco, sentendosi forse imprigionato dal dover coinvolgere spesso gli uffici dell’ente regionale in molte questioni inerenti la cittadina. SEGUE A PAGINA 9

A pagina 20

La nuova Iniziano moda dei le grandi paletti manovre Il Centro Storico è stato invaso da decine di paletti in ferro per evitare che gli automobilisti indisciplinati occupino posti proibiti... ma intanto tutti attendono l’arrivo di Alberto Tomba. A pagina 17

La Giunta Boccia è arrivata a metà strada del suo percorso amministrativo e a Rocca di Papa iniziano le “consultazioni” tra le forze politiche per preparare le coalizioni del futuro. A pagina 16

di Alessandra Tibaldi * Quello che il governo nazionale dichiara impossibile, la Regione Lazio, grazie alla Sinistra, lo ha già realizzato. E’ il reddito minimo garantito per i disoccupati, gli inoccupati ed i precariamente occupati. Continua a pagina 6

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! SEGUE A PAGINA 3

Alle pagine 5 e 11

Alle pagine 6 e 7


il Segno - Maggio 2010

A Rocca di Papa l’incontro di sei Comuni dei Castelli Romani a favore della pace

di Andrea Rasetti Lo scorso 12 maggio presso il Museo Geofisico di Rocca di Papa, si è svolto l’incontro “Ti illumino di più, una settimana per dar voce agli invisibili” propedeutica alla marcia per la Pace Perugia-Assisi tenutasi il 16 maggio. Per il Comune di Rocca di Papa era presente il Sindaco Pasquale Boccia e la dott.ssa Gentilini, responsabile dei servizi sociali; per Lanuvio Ilaria Signoriello presidente del Consiglio Comunale; per Ariccia Daniele Ricca dell’ufficio stampa; per Frascati l’ass.re al bilancio Damiano Morelli; per Monte Porzio l’ass.re alle politiche sociali Caterina Morani. Hanno partecipato alcune associazioni roccheggiane nonchè il presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico, Sandro Guidi. Scopo dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzazione verso i temi della libertà di stampa ed il diritto all’informazione per comunicare la Pace. Troppo spesso l’informazione dei paesi “a sud del mondo” non ci arriva, troppe persone che soffrono non hanno mai voce sui mezzi di comunicazione di massa e troppe storie di esperienze di gente che sta cambiando le cose vengono taciute. Partire dagli enti locali minori, quelli più vicini alle persone, è la chiave per diffondere una cultura di cooperazione vera e non assistenzialista. Durante l’incontro Ilaria Signoriello, ha spiegato concretamente il progetto “Obbiettivo 8”: “L’8° obbiettivo del millennio consiste nello sviluppare una partnership globale per lo sviluppo. I comuni qui oggi rappresentati si sono impegnati per destinare un capitolo di bilancio comunale per la cooperazione internazionale. I fondi che verranno raccolti serviranno per l’educazione allo sviluppo dei paesi del terzo mondo!”.

ROCCA DI PAPA Analizzando gli ultimi voti delle elezioni regionali...

13

Per il Pd un risultato che necessita riflessioni I dati confermano la crisi del rapporto politica-cittadini di Sergio Rasetti Le chiare tabelle pubblicate sul numero di aprile di questo giornale evidenziano un calo significativo di consenso personale, a Rocca di Papa, di due leader del Partito Democratico molto conosciuti e apprezzati. Carlo Ponzo con 15.958 preferenze complessive, ne guadagna 986 rispetto al 2005 ma ne perde 1.066 a Rocca di Papa. Nel 2010, 1.920 preferenze; nel 2005, 2.986 preferenze. Bruno Astorre con 22.355 preferenze complessive, ne perde 876 rispetto al 2005, delle quali soltanto a Rocca di Papa, 261. Nel 2010, 46 preferenze; nel 2005, 307 preferenze. Come dire che a Rocca di Papa 1.327 elettori non hanno rinnovato la fiducia a due rappresentanti che in cinque anni hanno fatto arrivare al paese ingenti finanziamenti per opere pubbliche e non solo. E’ evidente che questo risultato merita di essere studiato attentamente. Individuarne le ragioni, per il Partito Democratico, è fondamentale. Capire da quale punto il rapporto di fiducia è cominciato

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La sede municipale di Rocca di Papa

ad entrare in sofferenza potrà permettere la correzione di rotta, immediata e necessaria, per la preparazione del partito all’ormai prossimo rinnovo del Consiglio Comunale che avverrà nel 2011. Il percorso che attende il Partito Democratico nei prossimi mesi, se non potrà essere fatto sulla base di una sincera e seria analisi di ciò che è stato e ciò che dovrà essere, potrebbe mettere seriamente in discussione il risultato sperato e necessario: riconfermare per la terza volta la direzione politica del centrosinistra al Comune di Rocca di Papa.

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Per il 2011 la politica si rimette in cammino ROCCA DI PAPA

14

di Marcello Morrone In vista delle elezioni amministrative che si terranno il prossimo anno, la politica roccheggiana torna a movimentarsi. E se da un lato la ricandidatura dell’attuale Sindaco Boccia appare scontata, seppure con qualche mugugno interno, dall’altra parte della barricata sembra ancora tutto da decidere. Soprattutto chi sarà colui che sfiderà Boccia per la conquista del “palazzo rosa” di Corso Costituente. Da alcune settimane si fanno insistenti le voci che vorrebbero Giorgio Maria Coppola candidato per il Popolo delle Libertà ma sembra più una candidatura per cominciare a sondare il terreno dei possibili pretendenti. A oggi, ad aver il maggior numero di chance e il Consigliere Roberto Trinca che gode della fiducia di gran parte dei partiti del centrodestra. Con il vantaggio di aver fatto la sua prima esperienza istituzionale e di essere quindi pronto a conquistare i roccheggiani. Ma i problemi potrebbero arrivare proprio da chi gli sta vicino. La caratteristica comune dei due candidati a Sindaco (Boccia per il Pd e Trinca per il Pdl) potrebbe essere questa: che entrambi hanno da che difendersi non tanto da attacchi esterni ma da quelli che

provengono proprio dai rispettivi partiti… dall’interno. Per quanto riguarda il Pd, resta l’incognita rappresentata dall’ex vice-sindaco Maurizio De Santis. Chi mastica di politica giurerebbe che De Santis avrebbe già pronta una sua lista che comprenderebbe anche gli ex di Sinistra Democratica capeggiati dal Consigliere Morana. La domanda è: quanti voti potrà togliere al Pd questa lista? E quanti alla sinistra? E a proposito di sinistra, ancora non si comprende come andranno alle prossime elezioni Rifondazione e Sinistra e Libertà. Divisi? Uniti? Uniti con riserva? Sinistra e Libertà non sembra aver trovato ancora il suo giusto equilibrio, essendo ancora forti le varie anime che la compongono. Rifondazione invece potrebbe ricandidare Croce alla carica di Sindaco. Sul fronte opposto, resta da capire se La Destra di Storace, con il suo segretario Alvaro Fondi, entrerà nella coalizione di centrodestra oppure se deciderà di concorrere con il proprio simbolo nella speranza di conquistare un seggio. Poi c’è il mondo variegato delle liste civiche. Sembra certo che il gruppo “La Voz”

il Segno - Maggio 2010

presenterà la candidatura di Marco R a p o Il Sindaco Boccia mentre un gruppo di commercianti potrebbe decidere di scendere in campo. Su tutto c’è una nuova realtà con cui fare i conti e cioè la diminuzione del numero dei Consiglieri Comunali eletti che saranno 16 tra maggioranza e opposizione. Una restrizione che sta provocando già scontri intestini soprattutto nel Pd dove ogni voto dovrà essere conquistato con la forza. Un clima teso nel partito che infatti sta avendo ripercussioni anche nel governo della città. Chi è entrato recentemente nei vari uffici comunali afferma che il clima è davvero pesante, per non dire teso. Sono solo impressioni? Può darsi, ma certo è che un Consigliere di maggioranza si è lasciato scappare una frase chiara: “Se le regole sul numero dei Consiglieri sono cambiate, bisogna rimettere in discussione anche la ricandidatura di Boccia”. Tutto lascia pensare che ci sarà da divertirsi.

10 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA

1

che attendono una risposta da 302 giorni

Sig. Sindaco, dopo tre anni dalla sua elezione ritiene che il fenomeno dell’abusivismo edilizio su tutto il territorio comunale sia ormai stato messo sotto controllo?

2

Sig. Sindaco, approvare vari piani di edificazione estesi a pioggia su tutto il territorio comunale con varianti al Piano Regolatore vigente, decise di volta in volta, pensa sia stata la scelta più opportuna?

Sig. Sindaco, non crede che affidare dele3 ghe a Consiglieri ed incarichi a tecnici per i quali si può configurare un possibile conflitto di interessi con le proprie attività professionali o commerciali non garantisce imparzialità e obiettività nelle decisioni amministrative da prendere?

4

Sig. Sindaco, non crede che la principale vigilanza su abusi edilizi, dislocazione e legittimità delle antenne, controllo del territorio comunale per prevenire i reati ambientali spetti, in particolar modo, ai Vigili Urbani che in seconda battuta possono chiedere la collaborazione di Parco, Forestale, Carabinieri e non viceversa?

questro per l’inchiesta avviata dalla magistratura. Più recentemente, nel mese di giugno 2009, la Divisione Anticrimine della Polizia ha arrestato due pluripregiudicati accusati di aver acquisito illecitamente diversi beni immobiliari (tra cui alcune ville di Rocca di Papa) per conto della criminalità organizzata. Non sarebbe il caso di istituire una commissione consiliare che metta la lente d’ingrandimento sull’intero territorio di Rocca di Papa al fine di verificare l’esistenza o meno di acquisizioni sospette di terreni ed immobili da parte di personaggi o società “chiacchierate”?

6

Sig. Sindaco, vuole spiegare ai suoi cittadini come mai in Consiglio Comunale è stata proposta e approvata dalla sua maggioranza la richiesta di tenere fuori dal perimetro del Parco Regionale il Centro Storico, i Campi d’Annibale e il Quartiere Vigne, scelta che comporterebbe la contemporanea esclusione dal perimetro del Parco perfino della sua sede istituzionale? Ci elenca, per favore quali sarebbero i vantaggi per la comunità roccheggiana?

Sig. Sindaco, sulla vicenda del Piano di As7 setto del Parco, Lei ha chiesto l’istituzione di Sig. Sindaco, il 28 febbraio 2008 venne as5 sassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto una fascia all’interno del Parco adibita alla dagli inquirenti un personaggio vicino alla caccia. Ci può spiegare chiaramente qual è la posizione della Sua amministrazione in merito? “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, Sig. Sindaco, ad occhio nudo le antenne aveva acquisito dei terreni in Via delle Barozze per 8 televisive e radiofoniche che svettano nei circa 350 mila euro. Terreni poi rivenduti, a distanza nostri boschi nell’ultimo anno sembrano esdi pochi anni, a 5,5 milioni di euro e sottoposti a se-

sere aumentate in modo esponenziale. Ci può, per favore, assicurare che la situazione è tenuta costantemente sotto controllo dalla sua amministrazione e garantire ai cittadini che la salute di tutti è salvaguardata da controlli puntuali delle potenze stabilite dalle leggi vigenti? Ci può dire se sono stati eseguiti controlli a sorpresa, e quando, sulle potenze di trasmissione in esercizio?

9

Sig. Sindaco, ci può spiegare perché Lei, che sui temi dell’inquinamento dovrebbe essere maggiormente sensibile visto che i roccheggiani subiscono da oltre trent’anni i danni provocati dai ripetitori radio-tv, è tra i firmatari della lettera con cui alcuni primi cittadini dei Castelli, malgrado la contrarietà di gran parte dei cittadini, hanno chiesto all’allora Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di velocizzare l’iter per la realizzazione del termovalorizzatore di Albano che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dall’ospedale cittadino e a ridosso degli abitati?

10

Sig. Sindaco, come mai sul periodico “Comune Informa” appaiono solo interviste a Lei, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali mentre non viene svolta alcuna comunicazione di servizio (facendo conoscere ai cittadini per esempio le delibere approvate dalla Giunta e dal Consiglio; gli approfondimenti sul nuovo Piano Regolatore; le Ordinanze emesse, ecc.)? E come mai i Consiglieri di minoranza non hanno diritto a nessuno spazio su tale organo d’informazione istituzionale per far sapere ai cittadini anche il loro punto di vista?

Visto che il Sindaco di Rocca di Papa non risponde alle nostre dieci domande, rivolgiamo questi stessi interrogativi anche agli Assessori e ai Consiglieri Comunali di maggioranza e opposizione.


il Segno - Maggio 2010

30 giorni di “cattivi” ...e “buoni” pensieri

Mitule di Gianfranco Botti

AMMINISTRATIVA. Puntuali come le processionarie a primavera, ecco – con il cambio di maggioranza in regione- le proteste per l’antenne. Proteste la cui base, per bruttura e pericolosità, sta tutta, ma non ne giustifica la stagionalità. A seconda del colore comandante. Quando è dei nostri, pace, il guasto si finge insussistente o risolto; quando il colore è avversario, urla e strepiti. La vecchiezza del gioco non è come quella delle galline, non fa buon brodo. Anche perché con l’antenne c’è niente da fare. Lo conferma l’esperienza. Non è che “il Creatore ha messo Monte Cavo apposta per l’antenne”, come pure è stato affermato. E’ che quello dell’antenne è un potere forte. Vale a dire: un potere posizionato al di sopra della sfera politica, fuori della portata di chi amministra, a qualsiasi livello. Altrimenti, l’antenne non ci affliggerebbero più. Il danno ha superato i trent’anni, durante i quali al governo e in regione si sono alternate maggioranze diverse. Nessuna è riuscita a smantellarle. Non sempre c’è stata volontà politica decisa a farlo. Con quelli di Berlusconi il confronto nemmeno s’apre. Altre volte, s’è avuto allineamento perfetto a sinistra sull’asse governo-regione-comune. E pure, scartate loffie promesse, il ricavo sempre quello è stato: zero-patacca. Sono sfilati compagni comunisti, amici democristiani, compari socialisti, camerati ex-missini, verdi, ambientalisti, ecologisti. Non tutti “si sono sderenati” contro l’antenne. Qualcuno sicuramente sì, con la sostanza, però, mai intaccata, anzi, aggravata. Perché il potere dei tralicciari è uno di quelli “forti” economicamente. Fondato su un atto di Pertini, Presidente della Repubblica, decretante la sottomissione della vetta all’esigenze della Difesa. Confermato dalla sentenza con cui il ricorrente Comune di Rocca di Papa veniva beffato a custode giudiziario degl’impianti, con conseguente accollamento degli oneri derivanti, dall’allora Pretore

ROCCA DI PAPA

Federico, che oggi da avvocato difende – guarda caso- Dell’Utri. L’antenne le dismetteranno solo quando tecnologicamente obsolete. Ma non spenderanno per rimuoverle, le lasceranno lì. La bonifica ambientale sarà a carico del Comune. Ciò predetto, non si consideri oscena, allora, l’idea di ricavare oggi dall’antenne qualche somma. Non per far festa, per la spesa che dovrà farsi. SPECULATIVA. Perché uno scrive sui giornali di paese? Credendo d’avere qualcosa da dire di pubblico interesse, per un pizzico di vanità (sempre galleggiante), per riempire il tempo (io fra questi). Perché tanti, pur avendo da dire, pur sapendo esprimersi, non scrivono? Per mantenersi in disparte, coperti, per non soffiarsi malevolenza intorno, appiccicati a quella regola, d’oro per gli speculatori: se un’azione non ti frutta, lascia perdere, non farla. Di questi tempi, a uno scostumato capita di scorgere motivazioni nuove. Una d’avvertimento: “guarda che so scrivere pure d’amministrazione, se non mi accontentate alzo polverone, cambio registro, da morbido e amico a duro e sinistro”. L’altra mercantile, per aumentarsi il prezzo: “hai visto che pezzo? S’avvicina la notte, non fare il grezzo, guarda ch’è mia, non mettere altri di mezzo, non fare il fregnone, paga bene, paga benone”. Che io sia maldevoto, va bene, anzi male. Però, fateci caso: degli avidi non è la cupidigia l’aspetto che stupisce, è l’implacabilità con cui l’assecondano. LETTERARIA. Con il titolo IPAZZIAMMO! Umberto Eco scrive su L’Espresso datato 6 maggio: “E’ difficile che con il battage pubblicitario e la serie di dibattiti intorno al film AGORA’ di Alejandro Amenabar qualcuno non abbia almeno sentito nominare Ipazia. Comunque, per coloro ancora poco informati dei fatti, dirò che all’alba del quinto secolo d.C., in un impero in cui anche l’imperatore ormai è cristiano, in una Alessandria dove si scontrano l’ultima aristocrazia pagana, il nuovo potere religioso rappresentato dal vescovo Cirillo e una vasta comunità ebraica, vive e insegna Ipazia, filosofa neoplatonica, matematica e astronoma, bellissima (si diceva) e idolatrata dai suoi allievi. Una banda di paralabani, talebani cristiani dell’epoca,

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milizia personale del vescovo Cirillo, si scaglia su Ipazia e la fa letteralmente a pezzi. “Di Ipazia non rimangono opere (forse Cirillo le ha fatte distruggere), e pochissime testimonianze, vuoi cristiane che pagane. Tutte più o meno ammettono che Cirillo qualche responsabilità ce l’aveva. A lungo Ipazia cade nel dimenticatoio, sinché viene rivalutata dal Seicento in avanti, e particolarmente dagli illuministi, come martire del libero pensiero, celebrata da Gibbon, Voltaire, Diderot, Nerval, Leopardi, e via via sino a Proust e a Luzi, sino a che diventa icona del femminismo”. All’illustre elenco io mi permetto aggiungere, in punta di piedi, Federico De Angelis, Rocca di Papa - 1940, che nel 1982 pubblicò I GIARDINI DI IPAZIA E ALTRI RACCONTI, così commentato da Mario Luzi, ultimo grande poeta italiano: “….Io ho visitato sommariamente quel mondo cercando di estrarne un’idea e un’immagine, come dire?, rapida e feroce. Lei vi è entrato capillarmente e anche trascinato da una seduzione intensa e perversa, non vi si smarrisce: e questo è davvero apprezzabile. Dove uno scrittore “decadente” avrebbe esaltato la perdita e lo sfinimento, lei fa scattare la luce paradossale della conquista (di significato) da quegli stessi insinuanti motivi della rovina e della tentazione. Insomma la sua mi è sembrata una invenzione “decadente” sostenuta da uno spirito “non decadente”, ma anzi fervido e liberatorio. “Il libro mi risulta, confesso, alquanto strano, ma tanto più suggestivo. Vedo d’altra parte una consonanza di massima e in qualche punto assai precisa con la mia interpretazione di quel tempo e delle sue contraddizioni, del suo “scandalo”. E questo mi fa molto piacere….” Il libro di De Angelis figura nella biblioteca comunale. Chi si ritrovasse a gestire iniziative letterarie in paese colga la rilevanza e ne tenga osservanza.

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ROCCA DI PAPA Da troppi anni l’amministrazione si disinteressa della questione ambientale

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il Segno - Maggio 2010

Se le politiche ambientali producono solo danni al nostro vasto territorio “Quod non fecerunt barbari, Barberini fecerunt”. Ciò che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini. Così i romani hanno parafrasato gli scempi edilizi del Papa Urbano VII - Barberini. Di questi tempi a Rocca di Papa i cittadini, così sintetizzano il saccheggio del territorio comunale: “Quello che ha iniziato E. Fondi lo sta finendo P. Boccia”. Il Sindaco, la Giunta municipale, i Consiglieri signorsì hanno assunto l’atteggiamento di assistere “con silenziosa complicità” al depauperamento delle risorse ambientali e al dilagante abusivismo edilizio. Ormai non c’è più distinzione tra il regolare e l’irregolare, tra la legalità e l’illegalità. Anche le opere pubbliche sembrano essere realizzate per fare concorrenza all’abusivismo. I vertici del potere roccheggiano hanno assunto l’abitudine di eludere le risposte, prediligendo il discredito dell’interlocutore, dimostrando di possedere scarsa abitudine al confronto civile, alla dialettica culturale. Nel merito delle questioni, invece, le argomentazioni utiliz-

zate nelle rare sedute del Consiglio Comunale, risultano piuttosto opache. Ovvero inesorabilmente burocratiche. E dire che c’è stato sempre chi era convinto di poter dialogare pubblicamente di politiche di tutela, di paesaggio, di risorse naturali, di valorizzazione del patrimonio storico-artistico, di recupero del centro storico. Ma, o si rincorre il potere oppure ci si pone al servizio della città. Naturalmente i cittadini in questi “giochi di potere” vengono considerati spettatori, riserva di consensi; oppure fastidiosi avversari da demolire e zittire. Questo ceto politico nostrano ha prodotto: guasti, estese devastazioni ambientali, dolorose cancellazioni. Basta salire sulla Fortezza, ruotare lo sguardo a 360 gradi per rendersi conto dello stato del nostro territorio, del centro storico, delle aree agricole e dei boschi. Di fatto, in questi ultimi anni, il palazzo comunale si è trasformato in vero e proprio “ufficio promozionale” a servizio del Sindaco e del Consigliere regionale di turno. La parola “tutela” è praticamente scomparsa dal vocabolario degli ad-

L’incantevole panorama dalla loggetta della Via Sacra

detti ai lavori che, ormai, discutono quasi esclusivamente di appalti, di eventi e di consenso. Non serve la nomina di qualche consulente o di commissioni di esperti “ad hoc” , quando le strategie sono state già prese nelle stanze del palazzo, anche in deroga a normative ambientali e volontà del Consiglio Comunale.

Di fronte al disimpegno dei governanti, arrivato in questi anni al culmine di un processo perverso di allentamento degli strumenti di tutela, le cui gravi conseguenze ci devono preoccupare; occorre una forte presa di posizione dei cittadini per difendere il patrimonio e le risorse pubbliche. 4 maggio 2010 Paesano (P.F.)

In vista delle elezioni comunali del 2011

Per il futuro, stante la completa assenza politica della maggioranza e delle opposizioni, dentro e fuori il Consiglio Comunale, causata, a quanto risulta, anche da un pessimo atteggiamento di alcuni che “ democraticamente” hanno l’abitudine di pressare pesantemente chi osa dissentire su scelte fatte e metodi usati; se non sarà immediatamente effettuata un’inversione di rotta, non ci sarà da stare allegri. L’Amministrazione, priva di un supporto politico organizzato sul territorio, risponde soltanto a se stessa delle scelte e degli atti amministrativi. Chi la dovrebbe coadiuvare, il Partito Democratico, sembra non essere mai nato a Rocca di Papa (a coloro che trovano eccessiva questa affermazione chiediamo da quanto tempo non si vede un manifesto locale del partito o da quanto tempo non è convocata un’assemblea pubblica). Intanto, quanti guar-

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

dano al partito che ha saputo mobilitare migliaia di persone nelle elezioni primarie dei suoi dirigenti, sollecitano un’immediata ripresa dell’attività perché i programmi e gli impegni per il futuro non si possono delegare agli attuali eletti, che praticamente fanno soltanto quadrato a difesa della postazione; ma vanno discussi con iscritti, elettori e tutti i cittadini che vorranno farlo. Se Rocca di Papa ha vissuto una stagione positiva per ciò che riguarda importanti opere pubbliche realizzate, è innegabile che è afflitta da problemi quali l’espandersi di costruzioni non autorizzate, viabilità quasi al collasso, opere idrauliche fondamentali e altri servizi pubblici largamente, in alcuni casi drammaticamente, insufficienti. Le cose importanti sembrano aver ceduto il passo ad altre di interesse minore: gestione delle piccole pratiche,

della vita comunale quotidiana che comunque continua a dimostrare importanti lacune, soddisfazione di richieste non sempre coerenti con le politiche enunciate, per le quali ci si affanna a trovare un escamotage. La prossima amministrazione dovrà affrontare e risolvere problemi che non potranno essere portati a termine senza scontentare nessuno, metodo che sembra essere stato sposato dagli amministratori degli ultimi anni, perché dovrà necessariamente mettere al primo punto i più importanti interessi della collettività. Per questo i cittadini chiedono, ai politici vecchi e nuovi di ogni schieramento, di mettere le carte delle idee in tavola per tempo, perché questa volta, non vogliono eleggere qualcuno che non ha nemmeno spiegato che cosa intende fare da amministratore comunale. Sergio Rasetti


ROCCA DI PAPA Andiamo a conoscere la fattoria didattica nata in via dei Corsi, loc. Barbarossa

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il Segno - Maggio 2010

“Conoscere e rispettare l’ambiente per migliorare il futuro dei giovani”

Il prossimo 6 giugno a Rocca di Papa si inaugura l’Azienda Ecologica la Farnia. Si tratta di un progetto sperimentale che coniuga gli aspetti della fattoria didattica, del laboratorio ambientale e del centro per la salvaguardia e la difesa dei patrimoni tradizionali dei Castelli Romani. Quelli culturali ed identitari, ma anche quelli della biodiversità della fauna e della flora domestica e selvatica. L’associazione culturale ed ambientalista La Farnia ha riattivato uno degli antichi Orti di Barbarossa, situato nell’omonima località alle pendici meridionali di Monte Cavo. Si tratta di un luogo carico di valore storico e simbolico. Le vicende storiche, sociali ed economiche degli Orti di Barbarossa, ne fanno un caso unico nel territorio dei Castelli Romani. Si tratta di un territorio boscoso, in ottimo stato di conservazione, posto al centro di una fitta rete di fonti naturali ed emergenze archeologiche di grande valore. Le fronde degli Orti di Barbarossa, oltre ad aver visto condurvi il passo Goethe, Stendhal, Shelley, Byron e molti altri grandi letterati ed intellettuali della storia d’Europa, hanno ospitato e protetto il famoso brigante Gasperone, considerato nella memoria popolare dei Castelli Romani, l’equivalente locale della figura di Robin Hood. Ma non solo: l’area, anticamente conosciuta come Macchia Grande, Macchia Comune o ancora Macchia della Fajola per la presenza di grandi faggi, presenza poi ridottasi a causa dell’introduzione della silvicoltura del castagno, è stata una delle primissime aree boschive d’Italia a godere di un suo specifico status di tutela ambientale, risalente al 1450 circa, quando l’autorità ecclesiastica fece esplicito divieto di “far danno a cerri, farne, cerque et ische”. Si tratta di oltre 150 anni di storia naturale ed umana, nel

formidabile contesto naturalistico e storico-archeologico dei Castelli Romani, che oggi si trova a gravissimo rischio di scomparsa. Il presente progetto dell’Azienda Ecologica La Farnia ha riattivato il contesto di biodiversità locale e di economia sostenibile di questo territorio, inserendolo nella filiera del turismo di qualità, dell’educazione ambientale e dell’enogastronomia biologica, attraverso la realizzazione di un vivaio di archeologia arborea ed attività di didattica ambientale, che si pone al tempo stesso come luogo di conservazione e difesa della biodiversità vegatale, da mettere a disposizione della popolazione castellana per il reimpianto, come osservatorio e centro di studi permanente sui saperi della terra, come punto di snodo ed informazione per l’escursionismo naturalistico e storico/archeologico e come tappa di ristoro con un’offerta enogastronomica legata ai prodotti tipici del territorio, con particolare riguardo per le varietà locali di cui sopra. Quest’azienda vuole anche essere un laboratorio sperimentale di archeologia arborea volta alla riscoperta, riattivazione, tutela e valorizzazione

Lavori nel bosco con l’ausilio dei cavalli

di specie arboree ed ortofrutticole, domestiche e semidomestiche, a grave rischio di scomparsa dal patrimonio di biodiversità. Lo scopo fondamentale è quello della salvaguardia concreta di tali piante, di fronte al rischio di scomparsa di varietà ed ecotipi. Spin off, ricco di prospettive economiche ed occupazionali dell’archeologia arborea, è un susseguente lavoro di consulenza volto alla salvaguardia di antiche piante, pomari e frutteti, in stato di necessità di intervento fitoterapico. Gli esperti hanno lavorato

I sentieri degli “Orti di Barbarossa” ecco le prime escursioni

Quando si parte? L’appuntamento per tutte le escursioni proposte è per le ore 9.30, con partenza dalla fattoria didattica dell’associazione “La Farnia Feriae Latinae” di Rocca di Papa. Come raggiungere la fattoria. Presa via dei Corsi (da via dei Laghi) si segue la strada prendendo la seconda svolta a sinistra fino a raggiungere la fattoria.

Domenica 6 giugno

Domenica 13 giugno

Visita al patrimonio di archeologia arborea. Approfondimento: la ferratura tradizionale dell’asino. Area ristoro.

Visita al patrimonio di archeologia arborea. Approfondimento: la tosatura della pecora. Area ristoro.

escursione alla sorgente di

Fontan Tempesta

escursione presso le

Tombe loc. Grotticelle

sulle fonti storiche ed etno-antropologiche relative alla ricostituzione della biodiversità locale e tradizionale e alla realizzazione di un vivaio che ospiti il ricco insieme di specie arboree da frutto ed ortofrutticole dei Castelli Romani. Si stratta di diverse varietà di mela (rosa, rosa gentile, ruzza, limoncella) e di un’ampia varietà di prodotti dell’orto fra i quali fagioli, cipolle, broccolo, cavolo ecc. Infine, l’azienda si trova al centro dell’articolata rete di sentieri archeologici e naturalistici del Parco dei Castelli Romani e rappresenta, in virtù di ciò, un eccellente punto di snodo dove gli escursionisti possono trovare un punto informativo, guide per l’organizzazione di escursioni di gruppo ed un momento di riposo e ristoro.


ROCCA DI PAPA

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Un campionato conclusosi Screpanti con una meritata conquista cercasi! Storica promozione per il mister roccheggiano Gianluca Cippitelli Corsi per

L’allenatore Gianluca Cippitelli (a destra) con il calciatore della Roma

Solo quattro anni fa ha ultimato il corso per diventare allenatore di calcio, e oggi festeggia il suo primo vero trofeo. Si tratta di Gianluca Cippitelli, tecnico roccheggiano del Cineto Romano, squadra che milita nel campionato di Seconda Categoria. O meglio, sarebbe giusto dire “che militava in Seconda Categoria”. Sì perché, con una giornata d’anticipo rispetto alla fine del campionato, il Cineto Romano è stato promosso in Prima Categoria. Un traguardo storico, inseguito fin dal 1974, anno di fondazione del Cineto Romano e che nessuno era mai riuscito a raggiungere. Il merito è certamente della

squadra, dei calciatori in primis, così come è merito della dirigenza, a cominciare dal Presidente fino ai dirigenti, ma il merito principale è sicuramente suo, di questo giovane tecnico che ha saputo amalgamare la squadra in modo impeccabile, con un gioco e un’impostazione tattica che ha fatto la differenza. “Dopo aver giocato a livello dilettantistico da difensore centrale –ci racconta mister Cippitelli- ho superato il corso da allenatore insieme a calciatori professionisti come Pancaro, Gottardi, Di Biagio... In quell’anno giocavo in Prima Categoria a Rebibbia -aggiunge Gianluca- e le cose non andavano benissimo,

aspiranti musicisti

eravamo penultimi... e dopo le dimissioni del nostro allenatore la dirigenza mi chiese di allenare cercando di salvare il salvabile”. Un esordio non facile ma che mise in luce le sue qualità tecnico-tattiche. E infatti le cose per il Rebibbia andarono bene conquistando la sperata salvezza con 3 vittorie e 2 pareggi. “Mi chiesero così di allenare anche l’anno successivo –continua a raccontarci- e disputammo una buona stagione raggiungendo il quarto posto. Poi l’anno seguente, con un gruppo ormai collaudato e affiatato, rischiammo addirittura la promozione all’ultima giornata”. E ora l’avventura con il Cineto Romano. Una carriera nata nel modo migliore ma per lui, che ha sempre masticato calcio, tutto avviene con naturalezza perché il pallone o lo sai capire oppure non vai da nessuna parte. “Abbiamo vinto con 5 punti di vantaggio sulla seconda classificata, con il miglior attacco, la miglior difesa e siamo l’unica squadra di tutti i gironi a non aver mai perso”. Complimenti a Mister Gianluca Cippitelli e chissà che prima o poi non arriverà ad allenare anche la squadra della sua e nostra città. Noi ti seguiamo con particolare interesse. (A.S.)

Pol. Canarini, VI Trofeo Rocca di Papa

di Michela Emili Mercoledì 5 maggio, presso il Teatro comunale di Rocca di Papa, è stato presentato il “VI Trofeo Città di Rocca di Papa”, torneo federale organizzato dalla Polisportiva Canarini e patrocinato dal Comune intervenuto alla cerimonia nella persona del Sindaco Pasquale Boccia, dell’Ass.re al personale Mauro Fei e di Luigi Ferazzoli, Ass.re alle attività produttive. A fare gli onori di casa il Presidente della Polisportiva Canarini Giorgio Davato, seguito da Aldo Gatta, responsabile della scuola calcio e organizzatore del torneo, che ha illustrato alle società partecipanti le modalità di gioco e la suddivisione dei gironi. «Un monito doveroso al buon senso e al

rispetto delle regole – ha esordito Aldo Gatta -, solo in questo modo riusciremo a regalare ai bambini una vera e propria festa dello sport». L’evento, tra i più attesi nel panorama calcistico dei Castelli Romani ed oltre, abitualmente era accompagnato dal “Memorial Serafino Verdini”, dedicato alle categorie professioniste. Quest’anno però, causa l’inizio dei lavori all’impianto sportivo di Rocca di Papa, è stato scelto di riproporre solo il Trofeo dedicato alle categorie giovanili, dai pulcini 2001 agli esordienti 1997. La kermesse di incontri, iniziati il 13 maggio ha visto contendersi sul campo di gioco “Gavini Lionello”, oltre alle squadre ospitanti dei Canarini,

Un’esibizione degli Screpanti

Nuovi aspiranti musicisti cercasi. A lanciare l’appello è il Concertino degli Screpanti che promuove dei veri e propri corsi finalizzati ad insegnare alle giovani generazioni l’uso di strumenti un po’ dimenticati, la fisarmonica e il mandolino. I corsi, promossi in collaborazione con l’Ass.to al turismo e spettacolo del Comune di Rocca di Papa, si terranno presso l’ex edificio comunale di viale Enrico Ferri 65, dove il martedì (dalle 18.30 alle 20.00) si potranno ricevere anche tutte le informazioni necessarie per iscriversi. In alternativa è possibile contattare direttamente il Presidente degli Screpanti, Pio De Santis, ai numeri telefonici: 06-94749196, 348-6692751.

ben 16 società (S.S. Lazio, Lupa Frascati, S.S. Romulea, Cinecittà Bettini, Zagarolo, Vigor Perconti, Lodigiani, N.T. Tre Teste, Cecchina, Pol. Ciampino, Albalonga, Vivace Grottaferrata, Frosinone, Diana Nemi, D.B. Genzano e Rocca Priora). «Siamo lieti di presentare per la sesta volta il “Trofeo Città di Rocca di Papa” – ha commentato il Presidente Davato-. Segno di un’organizzazione seria e responsabile che da anni permette ai nostri giovani di vivere lo sport in modo sano e divertente. L’augurio è di potervi ospitare anche l’anno prossimo in una struttura più efficiente e funzionale». La kermesse si concluderà il prossimo 19 maggio.


il Segno - Maggio 2010

Cultura e

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Alla ricerca... del Tempio di Giove

di Andrea Sebastianelli Nel 1930 gli studi storico-archeologici dei fratelli De Rossi (Giambattista e Michele Stefano), condotti nella seconda metà dell’Ottocento, erano ancora vivi negli ambienti accademici italiani e con l’avvento del fascismo erano tornate in auge anche le ricerche tese a ritrovare i fasti della Roma antica. Anche i Castelli Romani tornarono al centro delle attività di interesse archeologico. Fu così che nell’ottobre del 1929 Giuseppe Lugli guidò una campagna di scavo proprio sulla vetta di Monte Cavo alla ricerca del Tempio di Giove Laziale (Juppiter Latiaris). Si trattava di una spedizione molto importante perchè da oltre un secolo gli studiosi di storia antica dibattevano sull’esistenza o meno del più importante centro della religiosità latina e romana, a partire dal Bronzo Finale fino alle fasi avanzate della Roma Imperiale. Gli scavi effettuati sino al 1929 sul Mons Albanus avevano sì individuato delle strutture ma niente che potesse far pensare a un tempio. Per cui la questione rimase senza soluzione. In realtà dal 1912 al 1914 un altro studioso italiano, il prof. Giovannoni, aveva esplorato “con rigoroso metodo i dintorni del convento e buona parte dell’orto, rimettendo in luce alcuni muri, una cisterna, due pozzi e il proseguimento della strada (quella che oggi chiamiamo Via Sacra, n.d.d.)”. Restavano però da indagare alcune aree dell’ex convento, tra cui l’orto interno, e soprattute una serie di terrazzamenti posti ai piedi della sommità. Questo perchè i templi antichi erano spesso posti non sulla cima ma nelle zone subito adiacenti. A sud lo stesso Giovannoni aveva portato alla luce diverse tombe di epoca tarda che avevano però escluso la presenza di un tempio in quella parte della vetta. Ora toccava al Lugli. Una prima trincea venne scavata tra la strada antica e la vetta con il risultato che la roccia vergine affiorò dopo circa un metro. Lo studioso allora concentrò le ricerche sulla vetta ma anche qui i risultati furono piuttosto negativi circa l’esistenza di un’area sacrale. Saggi di scavo furono eseguiti anche nelle cantine dell’ex convento ma dopo appena 30 cm emerse la terra vergine. Qualcosa di diverso invece emerse nella trincea aperta nell’angolo sud-orientale, dove il Giovannoni aveva individuato “un tratto di muro in opera quadrata con alcuni attacchi trasversali in opera laterizia”. Il tutto faceva supporre

... dintorni

Nel 1929 il prof. Lugli esegue una serie di scavi archeologici a M. Cavo per risolvere l’antico enigma sull’esistenza del più importante centro religioso della storia latina e romana. Gli esiti delle ricerche non risolveranno la questione che resta aperta ancora oggi.

l’esistenza di un edificio abbastanza complesso dal punto di vista architettonico. Così descrive il Luglio il ritrovamento: “Il muro, composto da grossi blocchi di peperino, girava a segmenti [...]. Nel lato rivolto ad oriente presentava ancora in posto tre grandi basi quasi quadrate (m. 1,05 x 1,12) di pietra che dovevano sostenere un colonnato”. La consistenza di questo muro fece supporre al Luglio che altro non era che un recinto sacro “alle dipendenze del santuario principale che nell’Impero potè essere facilmente sostituito con una nuova costruzione”. Questa nuova costruzione presentava numerose stanze collegate fra loro. Stanze più grandi davano accesso ad altre minori, tutte prive di pavimento e di intonaco. Solo una di queste stanze aveva un mosaico bianco molto grossolano (per un’estensione di 7-8 mq). Incuriosito dal ritrovamento il Lugli effettua un saggio proprio al di sotto di questo mosaico, dove “dopo 1,5 metri ho trovato il pavimento più antico originale in opera a spiga di cotto. Allo stesso livello -aggiungeva lo studioso- una risega di 15 cm teneva la parete in ritiro sulla fondazione”. L’altro aspetto su cui gli studiosi per diversi anni si erano interrogati riguardava alcuni tratti del muro di cinta (quello che ancora oggi si vede tutt’intorno alla vetta). Cioè non era certo se alcuni di quei blocchi si trovassero nella loro posizione originaria oppure se fossero il risultato di spostamenti successivi, cosa che già il

Lugli conosceva. Lo scavo di trincee in ambedue i lati del muro fece emergere due filari “al di sotto del viottolo che circonda il monte non più di fattura così accurata ma con larghi interstizi fra un blocco e l’altro, riempiti con sassi e frammenti di tegole di tipo arcaico. E’ dubbio -concludeva il Lugli- se trattasi di opera romana o di opera moderna fatta per la recinzione dell’hortus conclusus dei frati”. Un altro tratto di muro fece emergere blocchi di taglio originale, ben combacianti tra di loro. Altra cosa interessante era il fatto che i blocchi avevano entrambe le facce bugnate, quindi collocati facciavista e non per essere accostati ad altri blocchi. Proprio questo tratto secondo il Luglio “è di certo di fattura antica”. Quanto emerso negli scavi del 1929 diede valore alla pianta del Codice Barberiniano risalente alla metà del XVII sec. (vedi immagine in alto), da cui si può vedere un recinto rettangolare composto da un solo filare di blocchi. Conclude il Lugli: “Poichè detta pianta è anteriore alla fondazione del convento, avvenuta nel sec. XVIII per opera del card. di York, non è improbabile che il recinto, prima di questa epoca, conservasse in tutto o in parte l’andamento antico, sconvolto poi un secolo dopo, adoperando anche i blocchi romani nella nuova costruzione”. La ricerca del Tempio di Giove Laziale dunque non è ancora terminata. Altri scavi e studi dovranno essere condotti per risolvere quest’enigma dei nostri tempi.


CULTURA

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L’angolo della storia

La nostra cara lingua italiana

di Vincenzo Rufini La lingua italiana è una lingua neolatina, cioè costituisce una evoluzione dell’idioma dei romani antichi. I suoi albori si riscontrano nel Basso Medioevo con il fluire di quel misto di latino, non più classico, e il dialetto. Tale nuovo linguaggio in forma sperimentativa fu detto: volgare. A tale nuova lingua fu data dignità letteraria da quel memorabile affresco letterario che è la Divina Commedia di Dante Alighieri e che ancor oggi costituisce una pietra miliare della cultura. Nel corso dei secoli il volgare si è evoluto sempre più, arricchendosi di vari neologismi e nuove regole grammaticali e di sintassi, fino a divenire la lingua che oggi parliamo in Italia. Tale lingua ha rappresentato il principale elemento unificante di una nazione, l’Italia appunto, giunta molto tardi alla sua unificazione (nel 1861), rispetto alle grandi nazioni europee (Gran Bretagna, Francia, Spagna). Per assimilare e tenere insieme un pulviscolo di staterelli, quale era la penisola prima dell’unificazione, oltre alla retorica risorgimentale la lingua nazionale ha cementato quell’unità favorendo la comprensione fra le genti, unite sì

da un comune sentimento nazionale ma incomunicabili a causa dei vari dialetti regionali e perdippiù rese distanti dalle regole vigenti negli stati di appartenenza. Come ogni lingua anche la nostra è soggetta al mutare del tempo e dei costumi; varianti lessicali si introducono continuamente arricchendo l’idioma con sempre più molteplici espressioni. Oggi la moderna tecnologia che regola e condiziona la nostra vita, vi incanala i suoi tecnicismi, a volte quasi incomprensibili, i quali se apportano praticità di linguaggio finiscono, però, per inaridirne la declinazione. La globalizzazione imperante introduce termini stranieri che vengono italianizzati, con effetti a volte surreali. I puristi della lingua, con l’Accademia della Crusca in testa, sopportano ma non accettano di buon grado questa continua fluttuazione dell’idioma. Vi sono anche i puristi del dialetto che tendono a preservare l’uso del dialetto e a perpetuarlo nel tempo, retaggio di un tempo che fu, ormai definitivamente trascorso. Fra i puristi più puristi del dialetto vi è chi escogita

il Segno - Maggio 2010

Come fanno i produttori a vendere ed i consumatori ad acquistare se… di Mauro Artibani

PROBLEMA: I Produttori vanno al mercato per vendere quello che hanno prodotto. I Consumatori vanno allo stesso mercato per acquistare quelle merci non disponendo di redditi adeguati alla bisogna. Come si esce dal garbuglio?

anche idee ardite, come nel Friuli Venezia Giulia, in cui è stato proposto di tradurre la Divina Commedia in dialetto friulano. L’operazione in sé risulta simpatica e stimolante, ma è accompagnata da uno stanziamento di denaro pubblico molto congruo. Codesto esercizio di traduzione potrebbe essere svolto senza pretesa di emolumenti pubblici da ciascun cultore del dialetto, a mò di sfida e di esercizio letterario, fornendo l’occasione di comparare la lingua nazionale dalle sue origini e il suo valore assoluto con il lessico vernacolare, assoluto nelle contrade sue proprie ma relativo se visto nell’ottica nazionale. Ciò si tradurrebbe in un utile e proficuo esercizio culturale e sarebbe un’utile occasione per risparmiare e destinare ad altro scopo più necessario e importante il pubblico denaro.

CONSIDERAZIONI: Il debito insostenibile ed il credito inattingibile non possono surrogare quel reddito insufficiente. Lo smercio di quelle merci garantisce crescita economica, nuova produzione, lavoro, occupazione, ricchezza. SOLUZIONE: Rendere sufficienti i redditi acquirenti mediante una più oculata redistribuzione della ricchezza. Per approfondire il tema: PROFESSIONE CONSUMATORE Paoletti D’Isidori Capponi Editori - Marzo 2009 www.professionalconsumer.splinder.com

www.professioneconsumatore.org

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Pd, congresso senza parole

A pagina 9

Studi

d’Arte

Porcellana bianca

Urbinelli

Nu o vi c o r si a r t is t ic i

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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi

L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia

Studi

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Urbinelli

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Il nostro no al processo breve

di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6

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Umberto Veronesi

Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Stampa locale pubblica e privata

di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

SEGUE A PAGINA 8

Albert Einstein

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti

Studi d’Arte

P.C.R. la farsa continua

Solo debiti e niente turisti

A pagina 8

Allarme Centro Storico

Un residente ci scrive che...

A pagina 9

P o r c e l l a n a b ia n c a

Urbinelli

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

A pagina 8

Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

A pagina 9

Studi

d’Arte

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Urbinelli

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mensile indipendente di attualità,

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Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.

Paolo Borsellino

Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza

Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano

Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello

di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12

A Monte Cavo

Alle pagine 8 e 9

Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.

Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.

Dopo lo scempio

A pagina 10

A pagina 14

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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa

Sindaci e Parco A pagina 8

di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.

SEGUE A PAGINA 9

Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare

PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19

A pagina 15

Parla Don Franco

“Vicini agli emarginati”

Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

Mons. Martinelli nuovo Vescovo

Alle pagine 12 e 13

Fondi Regionali

Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte

Festa dei 100 anni

La nipote di M.S.De Rossi

No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...

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A pagina 11

Porcellana bianca

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S e m i na r i d i t e c n ic h e n u o v e d i pi t t u r a Corsi per chi ancora pensa di non saper disegnare Grottaferrata (Rm) - Via Valle della Noce, 79/A Tel/Fax 06-9410201 - www.porcellanabianca.com

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

SEGUE A PAGINA 3

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Alle pagine 5 e 11

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Alle pagine 6 e 7

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

SEGUE A PAGINA 8

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Alberto Camus

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

Onna dopo il terremoto

A pagina 17

L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19

SEGUE A PAGINA 5

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

La parte crollata del Convento

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

informazione e cultura

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi...

mensile indipendente di attualità,

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

13 luglio

2008

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza

Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

A pagina 6

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Nuovi cors i arti sti ci

Pittura su porcellana, ceramica, tela e legno - Mosaico Disegno dal vero - Trompe l’oeil accademico - Cuera seca

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Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo

il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

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Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

SEGUE A PAGINA 3

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Alle pagine 5 e 11

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Alle pagine 6 e 7

informazione e cultura

Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

SEGUE A PAGINA 8

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Alberto Camus

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie Onna dopo circa la riattivazione della La stazione il terremoto occupata storica funicolare. A pagina 17 A pagina 10

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19

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SEGUE A PAGINA 5

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

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Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

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Michele Serra

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Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alle Autorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9 La parte crollata del Convento

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

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Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi...

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In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

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Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.

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A pagina 8

Vince Franceschini

Enzo Biagi

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La task-force del Comune

di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10

Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.

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AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

Lettera sulla nostra scuola

Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

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SEGUE A PAGINA 8

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

32 PAGINE

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di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

Buon Natale

Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009

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Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

Albert Einstein

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il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Mafiopoli E’crollato! Verità Il Parco! azioni Specul Il Silenzio! L’inchiesta nascoste 20 glio 13 lu

08

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!


STORIE

il Segno - Maggio 2010

IL RACCONTO DEL MESE

N

Nonno Ciro fumava il sigaro

onno Ciro portava i capelli all’Umberto, aveva una catena d’oro abbellita da una moneta d’argento, con l’effige del di Noga Re, che gli partiva dal taschino destro, dove riponeva l’orologio, fino a quello sinistro del panciotto a righe grigie su fondo scuro. Aveva le scarpe A lato: sempre lucidisDegas, Ritratto di sime con le mezze Pagans (l’uomo lune metalliche ai col sigaro), 1882 tela tacchi. Si sentiva cm. 59 x 49 l’acciottolìo dei collezione privata, suoi passi fin dal Stati Uniti d’America fondo del vicolo quando tornava a casa dal lavoro. La domenica afferrava il suo deschetto da calzolaio, lo sistemava sotto la finestra della cucina e aggiustava le scarpe a tutti noi. Guai se avesse notato che calzavamo scarpe sdrucite o con la suola consumata! Poteva scoppiare una mezza rivoluzione! All’inizio dell’Autunno, ad anni alterni, risolava gli scarponi a tutta la famiglia e in quella occasione ribatteva nella suola, lavorata a puntino col suo affilatissimo trincetto e in regolarissime file, dei chiodoni anti sdrucciolo (che lui chiamava bollette), visto che da quelle parti, in inverno, la neve e il ghiaccio erano di quelli veri e duravano mesi. I ghiaccioli, da tutti chiamati candele, che all’alba, aperte le persiane, improvvisamente brillavano al sole era la cosa più affascinante di quella fredda stagione. Specialmente quando riuscivo a succhiarli insieme alla limonata nel solito vecchio bicchiere di vetro. Ma per lo sciogliersi progressivo e ineluttabile del ghiacciolo alla fine la limonata sembrava... piscio! Come diceva mia madre infuriata per la mia poca accortezza. onno Ciro era fattorino nel postale che faceva servizio fra le varie frazioni e paesetti del circondario. Quando era al lavoro indossava una palandrana tutta nera, un berrettino rigido con visiera con una riga dorata torno torno e aveva a tracolla una macchinetta per staccare i biglietti che era la sua disperazione perchè a volte si inceppava e doveva fare i biglietti a mano. Allora gli uscivano fra i denti le sue espressioni più colorite e al colmo della stizza, gli si arricciavano all’insù i baffoni sale e pepe. Qualche volta mi lanciava dal finestrino, mentre transitava a bordo del postale, un’arancia o una mela. Io lo sapevo che sarebbe accaduto questo evento perché nonna Giovanna mi avvertiva all’alba di farmi trovare in quel tale punto alla tale

N

21

Frammenti

di Scrittura

Da questo numero del Segno ospitiamo gli appunti e le riflessioni della scrittrice Stefania Colasanti che, di volta in volta, regalerà ai nostri lettori una delle sue “pennellate di scrittura” soffermandosi su ciò che la vita, nel bene e nel male, ci regala.

N

ora. Il nonno era puntualissimo a bordo del “suo” postale verde e blu. on era poi tanto esigente, il nonno. Tranne quando tornava a casa, quando voleva la cena pronta e fumante e il suo bicchiere accanto al fiasco di vino rosso, naturalmente. Si sedeva e tirava fuori dalla tasca interna della giacca da lavoro le monete e le raccoglieva sul tavolo in colonnine separate a seconda del loro valore. E intanto, mentre la nonna sferruzzava e a volte si appisolava, lui riusciva anche a cenare mentre faceva i conti della giornata. Quindi a fine conteggio, appuntava con la matita copiativa blu, dopo averla succhiata a dovere, i risultati della “contabilità”. Siglava il tutto con uno scarabocchio illeggibile accanto al risultato dell’addizione. Quindi tirava fuori il suo toscano, lo tagliava a metà, si rannicchiava nel suo cantone, accanto al fuoco, e lentamente si addormentava continuando a godersi il suo mezzo sigaro. A questo punto la giornata era terminata e la nonna lo incitava a svegliarsi per andare a coricarsi. Il nonno si svegliava a metà e fra una tirata e un’altra mormorava “Ma il prete e la pretina l’avete messa dalla mia parte? Avete coperto le braci rimaste con la cenere ?”. “Ma sì, state tranquillo” rispondeva la nonna pazientemente. Poi si avviavano alla camera da letto, salendo le scale lentamente, con cautela mentre nonno Ciro lasciava dietro di sé una spirale azzurrina di fumo del suo mezzo toscano, ormai quasi consumato del tutto. a casa piombava allora in un silenzio misterioso e dal piano terra alla soffitta, rimaneva impregnata dall’odore del sigaro del nonno... che mi è rimasto nel naso, per sempre. Marzo-Aprile 2010

L

di Stefania Colasanti

Lui, come ogni mattina, esce dal bar sotto casa leccandosi le dita visibilmente coperte dallo zucchero a velo con aria da podio per aver battuto, con un tempo da record dei primati, il buco della ciambella. L’altro, il tipo con l’impermeabile gessato, orrendo come il cappello che sfoggia sotto la pioggia, gesticola esageratamente per attirare la sua attenzione. Una storia che si ripete da alcuni anni tutti i giorni, sabato e domeniche escluse. Lavorano nella redazione del quotidiano locale, a soli due isolati dal caffè, inseparabili e puntuali come svizzeri, con la nevrosi schacciante degli impiegati sfruttati. Oramai le due colombe usano il becco esclusivamente per bussare al vetro di questa imponente finestra, reclamano la colazione, briciole di pane dal sapore di marmellata e due gocce di latte che bevono, come vere signore, da un piattino di finissima porcellana di color ocra impreziosita da bellissime rose porpora. Guardo la stanza calda e passata come il vecchio orologio a parete che segna le ore nove. Sorrido. Tiro le tende, rassetto i cuscini della sedia a dondolo e sospiro pensando a voce alta: - la mia finestra, il mio magnifico mondo.

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STORIE NARRATE

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il Segno - Maggio 2010

Una favola... dei nostri tempi Storia dell’ing. De Faro raccontata con un articolo di Lino Santangeli L’articolo del compianto Lino apparve sul “Roccheggiano” del 1990 Era l’inverno del 1920 e una sera mentre mi trovavo i farmacia a giocare la solita partita a scopone coi dottori Curatolo De Serenis e il nostro congiunto farmacista, si presentò un signore molto distinto. Disse di essere l’ing. De Faro e che veniva a Rocca di Papa per costruire una casa per le madri e le vedove di guerra. Dopo la partita il farmacista offrì un elisir all’ospite il quale spiegò il motivo per cui iniziava la costruzione in Viale Enrico Ferri (castello). Disse infatti che durante la guerra del 1915-18 quando possedeva una impresa di costruzioni in Egitto fu richiamato e mandato al fronte col grado di tenente di artiglieria. Poche furono le azioni a cui prese parte, disse, ma in una di queste rimase ferito (“per fortuna non gravemente” aggiunse). Lo portarono in seguito in un ospedale dove prestavano servizio le suore Elisabettiane di Padova. Tanta assistenza e tante furono le cure che in breve tempo lasciò l’ospedale. Però prima di tornare al fronte fece alle suore una promessa: se fosse tornato a casa avrebbe costruito qualcosa di grande per ospitare le madri e le vedove di guerra. Passò qualche anno e un bel giorno si recò a Padova alla casa generalizia. Alla madre superiora disse che era il tenente De Faro e che era venuto a mantenere la promessa fattale durante la convalescenza. E oggi era qui nel suo paese per dare inizio ai lavori. Nel congedarsi ci invitò all’inaugurazione. I lavori durarono due anni e la costruzione risultò un vero gioiello

Indiani

d’America a cura di Francesco Signorello

d’architettura. Una novità a quei tempi vedere in giro per Rocca di Papa alcuni uomini di colore che lavoravano alla “grande casa” (lavoratori di una impresa in Egitto). La costruzione si componeva di un appartamento patronale di dieci stanze per ospitare appunto le madri e le vedove di guerra, di un appartamento per le suore, una Cappella e una cucina economica dove per il pranzo veniva servita una minestra calda per coloro che si presentavano. La casa venne chiamata “Rifugio De Faro”, una vera oasi per quelle madri e vedove che ancora portavano segnate le sofferenze della guerra. Qui avevano tutte le cure e la migliore assistenza. Poi, durante la seconda guerra mondiale, funzionava anche un pronto soccorso al quale prestava la sua opera suor Loren-

Il Castello “De Faro” a Rocca di Papa

ziana, chiamata l’angelo della bontà. Per vari anni tutto procedeva bene. Le vedove che la casa madre assegnava al rifugio vi trovavano tanta assistenza e tornando a casa si ripromettevano di tornare l’anno venturo. Questo finchè visse l’ing. De Faro ma il giorno che veniva a mancare, gli eredi non vollero saperne di sobbarcarsi di una spesa tanto ragguardevole. Il rifugio col tempo venne trasformato in casa di abitazione. Del fondatore non è rimasto che un ricordo, un caro ricordo, nella maniera dei roccheggiani per un uomo che tutto diede senza nulla chiedere. Lino Santangeli (Apparso su “Il Roccheggiano” n. 2 del marzo 1990)

L’Educazione al silenzio ORSO IN PIEDI: “Si insegnava ai bambini a restare seduti immobili e a prenderci gusto. Si insegnava loro a sviluppare l'olfatto, a guardare là dove, apparentemente, non c'era nulla da vedere, e ad ascoltare con attenzione là dove tutto sembrava calmo. Un bambino che non può stare seduto senza muoversi è un bambino sviluppato a metà. Noi respingevamo un comportamento esagerato ed esibizionista poiché lo giudicavamo falso. Un uomo che parlava

senza pause era considerato maleducato e distratto. Un discorso non veniva mai iniziato precipitosamente né portato avanti frettolosamente. Nessuno poneva una domanda in modo avventato anche se fosse stata molto importante. Nessuno era obbligato a dare una risposta. Il modo cortese di iniziare un discorso era di dedicare un momento di silenzio a una riflessione comune. Anche durante i discorsi facevamo attenzione a ogni pausa, nella quale l'interlocutore ri-

fletteva. Per i Dakota, il silenzio era eloquente. Nella disgrazia come nel dolore, nei torbidi momenti della malattia e della morte, il silenzio era prova di stima e di rispetto. Era così quando ci capitava qualcosa di grande e degno di ammirazione”. Luther Standing Bear (Orso in piedi) Tratto dal libro: “Il Grande Spirito parla al nostro cuore”, Ed. Red


il Segno - Maggio 2010

di Daniela Di Rosa

RIFLETTORI

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L’angolo della psicologia

Dalla bella addormentata a... Beautiful

Dovrei parlare di tv ma da tempo ho esaurito gli argomenti (ve ne sarete accorti), ho terminato gli aggettivi e i dispregiativi per descrivere qualcosa che da anni si ripete sempre uguale... non ne posso più di elencare i peggiori o i migliori del piccolo schermo e, se prima riuscivo a guardarli per pochi minuti e farmi un’idea di tutti i beceri programmi televisivi, ora non ci riesco. Certo, potrei andare a memoria: ciccione che si spogliano, divette ed ex divone che piangono o confessano traumi infantili mentre sono esiliate sull’isola (la Burt, attrice? Pessima assessore di de-

stra in quel di Ardea) che risente il padre dopo anni di latitanza... dovrei commuovermi? Ma sono cinica, non le credo e mi vergogno per lei. Persino l’intelligente e spiritosa Norma Rangeri non ha più la sua rubrica di critica tv sul Manifesto, anzi ne è la nuova direttrice, piccole donne crescono, almeno nell’editoria. Solo nella vita reale le donne (visti gli ascolti che danno a certi programmi) non riescono a crescere e a uscire dal mondo delle favole; per loro Beautifull o qualunque soap-opera sono il proseguimento di Biancaneve, Cenerentola o della bella

Finalmente online tutte le leggi italiane

Dal 19 marzo 2010 è online “Normattiva”. Si tratta di una banca dati, accessibile a tutti e consultabile gratuitamente, che contiene i testi delle leggi statali vigenti aggiornate in tempo reale. Le leggi presenti nella banca dati “Normattiva” potranno essere consultate nel loro testo originario, come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale; nel testo vigente, e quindi effettivamente applicabile, alla data di consultazione della banca dati e nel testo vigente a qualunque data pregressa indicata dall’utente. Il cittadino sarà aiutato con strumenti che consentono la ricerca per concetti e per classi di materie. “Normattiva” è il frutto della collaborazione tra le principali istituzioni dello Stato, con il coordinamento del Ministro per la semplificazione normativa. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati - in collaborazione con la Corte di Cassazione - curano gli adempimenti per la realizzazione del programma e lo sviluppo del sito. L‘Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ne cura la gestione e provvede all’alimentazione della correlata Banca Dati. “Normattiva”, infatti, è anche un sito in evoluzione. L’intero corpus della normativa statale di verrà inserito gradualmente, se- Ermanno condo un programma già defi- Gatta nito, e le funzionalità di ricerca verranno progressivamente arricchite. Attualmente sono disponibili per i cittadini tutti gli atti normativi pubblicati dal primo gennaio 1980 ad oggi.

il T o c c o

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

Ridge

addormentata. Quanto male hanno fatto quei nani, quelle scarpette e quel rincitrullito del principe azzurro trasformatosi oggi in Ridge! La fortuna della mia infanzia è stata la curiosità, rubai a un cugino una favola... e che scoperta! Capitani coraggiosi, avevo nove anni e sono entrata nel mondo dell’avventura, da lì lessi tutto Salgari, e poi Jack London, ecc. Sono certa che la mia salvezza dalle mele stregate prima e da Beautiful dopo sia arrivata da lì. Che cosa è cambiato da allora? Nulla o troppo poco: le mamme ripetono gli stessi errori delle loro mamme, basta andare all’uscita di un asilo o di una scuola elementare per notare le differenze tra maschi e femmine, il rosa prevale su quest’ ultime, i bambini il calcio, le femmine danza... guardate i loro giochi, le loro stanzette, sono già lobotomizzate, saranno le future fruitrici di tutte le melenze favole d’amore... a meno che una mamma più intelligente non butti via Cenerentola e metta in mano alla bambina L’isola del tesoro e vedrete che quella stessa bimba da adulta quasi sicuramente rifiuterà L’isola dei famosi.

Scrive P.: “Salve Dottoressa, sono venuta all’incontro dal titolo “l’Autostima femminile. Una dura conquista”, da lei tenuto il 4 maggio ad Albano. Ho apprezzato in particolare il discorso sulla formazione dell’autostima sin dalla nascita. Lei parlava di messaggi positivi da dare al bambino in diverse fasce d’età, io ne ho uno di 3 anni e mezzo, le ho scritto perché non ricordo quali sono i messaggi da dare a quest’età”.

Come lei ha ricordato, nel corso della mia trattazione sull’argomento “Autostima femminile”, ho parlato di come si costruisce l’autostima sin dall’infanzia e dell’importanza dei messaggi positivi inviati dai genitori e da coloro che condividono gli stessi ambienti dei bambini, per la costruzione di una immagine di sé positiva, di una buona fiducia nelle proprie possibilità e della consapevolezza del proprio valore. Le due autrici Rosette Poletti e Barbara Dobbs nel libro “I Segreti dell’autostima”, Edizioni Il Punto d’Incontro, propongono dei messaggi da dare ai bambini dalla nascita fino alla maggiore età, a seconda delle fasi di sviluppo che stanno attraversando e dei compiti evolutivi che affrontano. Questi messaggi possono essere espressi verbalmente, incarnati nel comportamento e discussi insieme all’altro genitore, in modo da essere interiorizzati. E’ molto importante, come ho sottolineato, che ci sia coerenza tra la comunicazione verbale e i comportamenti dei due genitori, poiché essi fungono da modelli per i figli. I messaggi da offrire al bambino di 3 anni che cerca di diventare autonomo e sviluppa la sua identità sono: “Hai il diritto di esplorare chi sei e d’imparare chi sono gli altri; di prenderti il tuo potere e anche di chiedere aiuto; di provare diversi ruoli e diversi modi di essere potente e d’imparare le conseguenze del tuo comportamento”, “Accetto i tuoi sentimenti”. Cordiali saluti. Per scrivere alla dott.ssa: dottoressabenellibruna@ virgilio.it


Ultima pagina

il Segno dei tempi il Segno - Maggio 2010

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

Cencio in Via Lucatelli

In questo disegno il maestro Carfagna descrive un bel quartiere di Rocca di Papa che, a vederne l’ingresso, sembrerebbe una residenza privata. Due colonne armate a sacco con incastonati altrettanti selci di grandi dimensioni. L’altra cosa da notare sono i “gangani”, ossia le cerniere, a testimoniare che lì una volta c’era un grande cancello o un grande portale. Come ci ha raccontato l’indimenticato Alberto Tenerelli, qui abitava un ricco possidente e il palazzo che oggi ospita le Suore Tedesche era la sua residenza. Questo personaggio era soprannominato “Butta Butta” perché gli operai usavano fargli alcuni scherzi rimasti memorabili. Per esempio bagnavano qualche animale di olio o di vino e poi gli dicevano di averlo trovato dentro una damigiana. Lui allora, dicendo loro di buttare l’olio o il vino, in realtà regalava litri e litri di questi preziosi alimenti. In seguito questa residenza venne trasformata in area pubblica e le prime case cominciarono ad essere costruite lungo i bordi della via a cui fu dato il nome di Giuseppe Lucatelli, anche se tutti i roccheggiani la conoscono come Via della Mola... poi vedremo perché. Gli anziani di oggi, però, ricorderanno un altro personaggio legato a questo quar-

tiere. Si tratta di “Cencio u Molinaru” che, a sua volta, aveva fatto esperienza in via Matteotti lavorando con “Peppina a Molinara”. Diventato maggiorenne decise di mettersi in proprio e così aprì la sua attività in Via Lucatelli. Non stiamo qui a raccontare delle tonnellate di granturco e grano che passarono da queste parti, né delle estenuanti file che bisognava fare per prendere la farina dopo essersi prenotati. Era facile incontrare per strada i “riazzi” (ragazzi) e le “riazze” (ragazze) con in testa “la saccoccella”, con i genitori che dicevano loro: “Mò! Sì che porti u saccu a Mola!”. E via a fare la fila!”. Cencio era famoso anche per la sua umanità e onestà. Pesava il recipiente lordo per poi riconsegnarlo con la stessa quan-

tità. A volte gli capitava pure di consegnare una quantità maggiore, oppure se qualche “riazzu” cadeva con la saccoccella era pronto a riempirla di nuovo commosso dal suo pianto. La mola ha funzionato fino agli anni Sessanta per poi finire dentro un museo storico. Peccato, sarebbe stato bello se fosse rimasta lì al suo posto.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

MICRO PARCHEGGI AL CENTRO STORICO Caro Direttore, da voci di Palazzo ho appreso che l’amministrazione comunale realizzerà una serie di piccoli parcheggi in prossimità del centro storico. I residenti dei Ribelli sono completamente sprovvisti di spazi per la sosta e i disagi sono grandi per chi ci abita o transita per via Palazzolo. Come è noto all’altezza del numero civico 38 di questa via c’è uno spazio che può ospitare un parcheggio per numerose auto. Il motivo per il quale non viene preso in considerazione esproprio e conseguente realizzazione di un parcheggio resta misterioso. Si

continua a lasciare i cittadini nel disagio e forse qualcuno pensa di rilasciare un’ulteriore licenza per costruirci case? Dicono che si è pensato di fare uno spazio sosta più giù, dove adesso c’è bosco. Idee che possono venire in mente soltanto a chi non ha a cuore il bene dei cittadini, dell’ambiente e del paese. I concittadini più interessati perché ci abitano, farebbero bene ad uscire dal letargo in cui sono immersi e pretendere che si faccia la cosa giusta. Lettera firmata UN INGIUSTIFICATO ALLARME TERREMOTO Vorrei sapere chi è che si diverte a terrorizzare i cittadini

dei Castelli Romani lanciando l’allarme terremoto. Sono rimasto inorridito di fronte a notizie che hanno avuto il solo scopo di diffondere paure ingiustificate. Spero che le Autorità possano far emergere le responsabilità di questi personaggli che evidentemente non hanno niente da fare nella loro vita. Le immagini dell’Aquila dovrebbero averci insegnato qualcosa. Predire terremoti è praticamente impossibile. Sandra Del Vescovo STRADE DISTRUTTE E... POLITICANTI Ho letto l’articolo sullo stato di abbandono in cui si troverebbe Via Vecchia di Velletri ai Campi d’Annibale. In realtà

diverse strade di Rocca di Papa sembrano abbandonate a lore stesse. Basta farsi un giretto per il paese per verificare. Qui il problema è di gestione generale. Ma sicuramente entro pochi mesi tutto sarà sistemato di colpo, perchè comincerà la campagna elettorale per il nuovo Sindaco di Rocca di Papa. E’ mai possibile che noi cittadini vediamo rispettati i nostri diritti solo quando c’è bisogno dei nostri voti? Poi non vi lamentate se la politica non sta vivendo un periodo felice. Molto dipende dai comportamenti pubblivi e privati dei nostri cari politicanti. Umberto Trinca


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