Il Segno giugno 2009

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“ il Segno

PICCOLO

Teatranti mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 6 - Giugno 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa. Ed essa non può essere limitata senza che la nostra libertà vada perduta. Thomas Jefferson (1743-1826) Terzo Presidente USA

Il Consiglio Comunale approva una mozione sul Parco Regionale

Il PD, sotto pressione per la presenza dei cacciatori e del Comitato dei Campi presenta una mozione che non decide nulla, cercando di portarsi dietro anche il Consigliere De Santis, che non cade nella trappola. Il Sindaco e l’opposizione uniti solo contro il Presidente dell’Ente, Peduto, per la sua “gestione squilibrata”.

Candidati e spese elettorali

di Sergio Rasetti Abbiamo vissuto un’altra tornata elettorale. Niente di nuovo nei comportamenti ormai radicati. Complicità (incosciente?) di troppi cittadini che accettano un rapporto strano con la politica, con i candidati e quelli che li sostengono, purtroppo, quasi sempre, soltanto per mestiere. Questo rapporto strano si concretizza, senza nessun imbarazzo, nell’accettare inviti alle cene elettorali dove il candidato, o chi per lui, paga tutto; mentre ai commensali spetta soltanto il compito di sorridere, scambiarsi qualche battuta, strette di mano con qualcuno che non si incontrava da tempo, incontri con persone che ti sembrano distanti politicamente, voglia di una serata senza tanti discorsi politici perché, in genere, ridotti a slogan senza contenuti che già, i big dei partiti, ci hanno propinato da mesi in televisione. SEGUE A PAGINA 16

Il Sindaco Boccia e la Presidente del Consiglio Brandani

APPROFONDIMENTO ALLE PAGINE 12 e 13

Tutti i risultati elettorali Europee, testa a testa fra Pd e Pdl a Rocca di Papa

Studi

A pagina 7

d’Arte

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La verità politica “Giardino Ulivi”

Sul “Giardino degli Ulivi” si continua a discutere. Stavolta a chiarire la vicenda dal punto di vista politico è Mario Casciotti dei Verdi di Rocca di Papa, il quale ricostruisce le tappe di una vicenda che dal 1997 tiene banco nelle discussioni tra forze politiche, cittadini e... costruttori. A pagina 15


E’ ora di smascherare chi racconta bugie agli italiani

di Andrea Sebastianelli Due affermazioni opposte hanno lasciato interdetti molti cittadini italiani. Ancora più interdetti perché a dire una cosa e il contrario dell’altra sono stati rispettivamente la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Presidenza della Banca d’Italia. Andiamole a vedere queste dichiarazioni. Silvio Berlusconi (ospite a “Porta a Porta” il 4 giugno scorso): “Oggi non c’è nessuno che perdendo il lavoro non venga aiutato dallo Stato. C’è la cassa integrazione per i precari, così come per i lavoratori a progetto”. Mario Draghi (relatore all’Assemblea della Banca d’Italia): “Si stima che 1,6 milioni di lavoratori dipendenti e para-subordinati non abbiano diritto ad alcun sostegno in

caso di licenziamento”. Ancora Berlusconi (ospite a Radio Anch’io il 5 giugno 2009) in risposta a quanto detto da Bankitalia: “Questa è un’informazione di Draghi che non corrisponde alle cose che emergono dalla nostra conoscenza della realtà italiana”. Chi avrà ragione tra Berlusconi e Draghi? Chi dirà il vero e chi il falso? Cerchiamo di smascherare il “colpevole”. La Cassa Integrazione Guadagni non è prevista né per i lavoratori precari né per i lavoratori a progetto. Il decreto legge n. 185 denominato “anticrisi”, convertito in legge il 28 gennaio 2009, stabilisce la concessione di un intervento una tantum a beneficio dei lavoratori para-subordinati che, nell’anno 2008, abbiano percepito tra i 5 mila e i 13.819 euro da parte di un solo datore di lavoro che risulti senza commesse di lavoro. Ma non è finita. Oltre a tali requisiti per accedere al-

Beneficio d ’ inventario

di Ettore Zanca

Le buste paga dei potenti

Fatico a capire lo scandalo che suscitano le occasionali pubblicazioni delle buste paga dei potenti in Italia. Cifre da capogiro, riconosciute e elargite anche se l’amministratore delegato di turno l’ha affondata senza neanche provare a farle mollare gli ormeggi. Non parliamo solo di enti pubblici, il cui foraggiamento è ad libitum, ma anche di imprese private. Stipendi che vengono “gonfiati” di anno in anno, tralasciando i bonus la buonuscita e taccio il resto perché conosco il labile confine che separa il leggero rossore dalla vergogna pura. Per carità, sicuramente molti di loro faranno anche bene il mestiere, ma ditemi se avete mai letto di un dirigente che in tempi di crisi si abbassa lo stipendio. Un articolo molto riuscito in merito l’ha scritto Gianni Dragoni, su “IL”,

l’una tantum, il decreto legge prevedeva che le attività svolte ricadessero in settori dichiarati in crisi. Punto, questo, poi fortunatamente eliminato. Ma di che cosa si tratta in realtà? Semplicemente di un intervento periodico di sostegno del reddito e non di una vera e propria indennità di disoccupazione. Il valore del sussidio è del 20% del reddito percepito l’anno precedente per il 2009 e del 10% successivamente. I lavoratori para-subordinati, infatti, sono considerati autonomi dal punto di vista previdenziale, e quindi senza diritto alle prestazioni di disoccupazione. I particolari requisiti necessari per accedere ai sussidi (per esempio, almeno due anni di iscrizione alla cassa) escludono la maggior parte dei lavoratori a tempo determinato, ma soprattutto quelli con un contratto di lavoro interinale per non parlare degli apprendisti. Inoltre, le imprese con meno di 15 dipendenti, tessuto fonda-

magazine del Sole 24 Ore. Si intitola “Giusta paga a chi?” e mette a paragone gli stipendi di chi lavora nelle emergenze quotidiane, forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile e i big della finanza e dell’industria. Di un bel tacer non fu mai scritto, quindi io taccio sull’esito sconfortante del paragone. Ma come dicevo fatico a capire perché ci si scandalizza. Pensateci bene, chi amministra banche, assicurazioni e holding varie deve vivere ogni giorno in ambienti noiosi, dove se non si parla di alta finanza si ciarla di politica, devono sorbirsi cene d’affari in cui non possono sbracarsi né bere troppo, altrimenti gli scappa la sbornia sincera, stanno a contatto con gente che o li odia, o li invidia o gli fa venire il raffreddore a causa delle terga bagnate dal troppo leccare. Volete mettere con il salvare a mani nude una persona da sotto le macerie? O sventare una rapina facendosi sparare addosso, stare sempre all’erta per una emergenza, non avere tempo di godersi la famiglia perché bisogna portare lo stipendio a casa? Deve essere una emozione incredibile farsi il mazzo giorni e giorni senza dormire dopo un terremoto per salvare quante più vite possibile. Sono momenti a cui non si può dare un valore venale, infatti non vengono pagati abbastanza. Ci sono cose che non hanno prezzo, per tutto il resto c’è Mastercard, caro amministratore delegato (ove caro non si legga in modo affettuoso ma monetario).

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Berlusconi

Draghi

mentale dell’Italia, possono fare ricorso solamente alla Cassa Integrazione Guadagni in deroga con lunghi tempi di attivazione e scarse risorse. In un primo momento si era parlato anche di interventi formativi per riqualificare i lavoratori che perdono il proprio posto, ma nella legge e nel decreto attuativo non se ne trova traccia. L’altra domanda che vorremmo fare riguarda il ruolo dei giornalisti: è mai possibile che ospitino politici che dicono ciò che vogliono senza che nessuno faccia emergere le loro contraddizioni e, sempre più spesso, le loro falsità?

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ATTUALITA’ BerlusconieBancad’Italiadicono cose diverse, chi ha ragione?

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mensile indipendente di attualità, informazione e cultura dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale Velletri n. 5/02 R.S. del 19 Febbraio 2002 DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Caldarelli DIRETTORE Andrea Sebastianelli REDATTORI Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Silvio Cajonello, Federica Capogna, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Ilaria D’Alessandro, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Paola Gatta, Rita Gatta, Sandro Guidi, Noga, Marco Rapo, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Andrea Selli, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Flavia Vitali, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@tiscali.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Articoli, opinioni e giudizi, impegnano solo l’autore.

Stampato in proprio


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La sede del Parco Regionale dei Castelli

di Marcello Morrone Simone Franceschini dell’associazione “20,20,20” ci parla delle diverse realtà e problematiche che il Parco Regionale dei Castelli Romani deve affrontare quotidianamente. “Sì, in effetti le problematiche sono molteplici, si va dalle antenne di Rocca di Papa al dilagare di nuove spiaggette nella zona costiera del lago di Castel Gandolfo, causa l’arretramento costante del bacino lacustre a cui nessuno pare ancora intenzionato a porvi rimedio e nonostante le copiose piogge invernali devo dire che l’abbassamento del lago è di una costanza paurosa. Possiamo consolarci con la chiusura dell’avio superficie del Vivaro, un’attività illegale che è stata perseguita. Al di là di tutto questo –continua- le posso dire che ci troviamo in una zona fortemente urbanizzata dove coesistono svariati interessi economici anche illeciti che spesso sono in contrasto con quella che è l’esigenza di tutela dell’area boschiva”. A questo aspetto dovrebbe rispondere il nuovo piano di assetto… “Si stanno perfezionando i piani di assetto del Parco, ossia i piani di sviluppo socio economico e quando avremo tutti gli strumenti per valorizzare il territorio, maggiormente potremo far valere la parte di tutela ed anche repressiva nei confronti di quelle attività che in questo momento sono meno in linea con quella che è la finalità della gestione del Parco. Recentemente a Castel Gandolfo siamo riusciti a far demolire alcune attività abusive e questo è un sicuro successo in quanto nell’area dei Castelli Romani proprio a livello di demolizioni non mi risulta che ci sia mai stata una grande volontà”. Come vede oggi il ruolo del Parco? “Ora il Parco è riuscito ad imporsi ai Comuni e ad ottenere lo sgombero di quelle che erano aree prettamente di valore ambientale. Il Parco, i controlli su chi opera tagli illegali di zone boschive può farli solo con l’aiuto dei Comuni proprio per una questione di risorse, a me risulta che attualmente i guardiaparco siano in tutto 17 o 18 su un’area che copre 14 Comuni, ciò fa capire

ATTUALITA’ Simone Franceschini dell’Associazione “20-20-20”

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“Il Parco e la difesa di un’area vasta” come in realtà il livello di attenzione e di controllo del territorio ha validità se solo è demandato alla collaborazione con le altre istituzioni”. Tanto più che i nostri sono per lo più boschi di castagno. “Il castagno fu introdotto in passato con una bolla papalina in quanto si diceva che gli alberi da frutto non avrebbero pagato le tasse, su tale genere di albero il taglio viene fatto a rotazione circa ogni 20 anni, ci sono poi delle piccole aree a riserva integrale poco sopra Velletri e a Lariano e poi si deve considerare che molte aree boschive sono di proprietà privata. Pensi che prima si entrava nel Parco con i trattori in maniera

indiscriminata per portare via i rami, distruggendo tutto il sottobosco oppure capitava di usare il fuoco per cercare di ripulire il tutto e questo ora non è più possibile”. Della viabilità all’interno del Parco che cosa ci può dire? “Per quanto riguarda la viabilità all’interno del Parco, cito ad esempio lo stradone del Vivaro dove spesso corrono a 120 Km orari, ci deve essere un maggior controllo su quelli che sono i limiti di velocità in quanto molti lupi sono morti ed una soluzione sarebbe chiudere quel tratto nelle ore notturne almeno dall’una alle cinque del mattino rendendolo accessibile ai soli residenti”.

Se a giugno siamo nel bel mezzo della stagione primaverile, tale mese per i rocchiggiani (e non solo) è il punto di arrivo in tema di tasse, in molti vengono chiamati a redigere il Modello Unico o il 730. E’ tutto un ginepraio di caselle, di righi da riempire, un vero e proprio tormentone a cadenza annuale. Tralasciamo la parte prettamente tecnica, confidando che i più sappiano redigere compiutamente questo atto formale e lo inviino all’Agenzia delle Entrate competente per territorio. Vogliamo invece rimarcare quella parte finale in cui si invitano i cittadini a fare la scelta dell’otto per mille e parallelamente del cinque per mille. Le due quote non sono affatto alternative fra loro. Ad esempio per l’8 per mille la scelta non è solo per la Chiesa cattolica ma anche per l’Unione delle Comunità ebraiche, per la Chiesa Evangelica Luterana, per le Chiese cristiane del settimo giorno, per le Assemblee di Dio in Italia. In questo modo, la scelta volontaria del cittadino, sia pur indirettamente, contribuisce ad introdurre elementi di sana competizione, d’altronde con il contributo dell’8 per mille dato allo Stato la legge prevede con precisione dove utilizzare tali fondi così raccolti quali la fame nel mondo, le calamità naturali, l’assistenza ai rifugiati, la conservazione dei beni culturali. Il problema reale è che negli ultimi anni l’8 per mille allo Stato è stato depauperato per tappare falle di bilancio, per finanziare azioni di guerra in Afghanistan, inoltre a differenza del 5 per mille, questo 8

per mille non ha un tetto massimo se non nell’ammontare globale dell’Irpef. Per quanto riguarda il 5 per mille è iniziata la corsa ad ostacoli alla scelta delle associazioni, enti no-profit che rientrano nelle categorie a sostegno del volontariato, le Onlus, fondazioni e società sportive che hanno diritto alla quota prevista dalla legge. Si tratta di un vero e proprio istituto di democrazia fiscale diretta che si esercita attraverso la intermediazione dello Stato. Il popolo titolare della sovranità (sic!) la esercita direttamente nei limiti segnati dalle norme che attuano il modello de-tax nel senso che su tale versante il popolo non agisce sul prelievo ma su quello della spesa pubblica. Tale strumento è considerato come attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale che consente di valorizzare quelle risorse antiche della cittadinanza attiva che a fronte della crisi dello Stato assistenziale riveste oggi un ruolo fondamentale per la garanzia della coesione sociale. Quindi il 5 per mille dovrebbe rendere autonomi certi apparati da uno Stato troppo centralista ed un mercato indifferente alle istanze della solidarietà. Marcello Morrone

Giugno... mese del 730!


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PAGINA APERTA Nel cuore dell’Europa esiste uno Stato senza regole

il Segno - Giugno 2009

di Marco Rapo* Oggi il Piccolo Segno si occuperà di un Paese ai più sconosciuto ma che al suo interno adotta un vero e proprio regime dittatoriale, parliamo della Transnistria ovvero l’unico Stato ex sovietico sopravvissuto agli anni novanta; la Transnistria è un’entità statale non riconosciuta dalla comunità internazionale, nata nel 1992 dopo una breve e vittoriosa guerra d’indipendenza combattuta con l’appoggio della 14^ divisione dell’Armata Rossa (ancora in attività e guidata da due generali, uno di origini ucraina e l’altro ceceno) contro l’esercito moldavo, e costata 1.500 morti e 100 mila profughi. La lingua ufficiale è il russo, le stelle rosse e le statue del vecchio regime sono rimaste ognuna al proprio posto e il potere politico e quello economico sono in mani ben salde. Diciamo che in questo “Stato” vige una dittatura controllata da un solo uomo proprietario di supermercati, negozi, uffici... un vero monopolio nel quale è vietatissimo “sparlare” pena l’arresto immediato. La Transnistria è governata in modo totalitario dalla famiglia Smirnov. Il padre, in qualità di Presidente, e il figlio, in qualità di dirigente, gestiscono l’unica industria nazionale che ha il permesso di esportare merci e distribuire carburanti. Il Presidente-padrone, Igor Smirnov, ha formato un governo filo-slavo appoggiato per lo

Transnistria, dove la dittatura è di casa Il Presidente -padrone della Transnistria, Smirnov

più da Russia e Ucraina, e, si dice, finanziato dal commercio illegale di materiale bellico. Questo “Stato” è considerato un buco nero attraverso il quale vengono contrabbandati enormi quantitativi di droga, alcolici e soprattutto armi. Armi leggere prodotte

Là... dove nidificano le nostre care rondini

di Annarita Rossi Ho avuto il piacere nel mese scorso di conoscere un posto dove non ero mai stata. Com’è sempre bello scoprire posti nuovi! Mi è sembrato per tutto il tempo trascorso in quel luogo di aver vissuto dentro un enorme giardino scrupolosamente curato e pulito. Ma non soltanto tutto quel verde riempiva l’animo di una certa serenità interiore, l’odore della macchia mediterranea era avvolgente e penetrante mentre l’acqua del mare era talmente trasparente che quasi veniva voglia di berla. Insomma un incanto per i sensi! Non vi era speculazione edilizia ed i vincoli paesaggistici erano rispettati. In ogni spiag-

gia, caletta, baia ma anche nelle frazioni di paese e lungo le strade di percorrenza c’erano i secchioni della raccolta differenziata per ogni genere di rifiuti che, sorprendentemente, sembrava funzionare bene dato che a terra di rifiuti non ve n’erano. Sempre in tutti questi luoghi c’erano anche dei cartelli con su scritto in almeno due lingue “Il territorio e l’ambiente sono patrimonio di tutti, rispettali”. Non era affatto difficile neanche incontrare le rondini le quali incantandomi un pomeriggio mi hanno permesso di osservare sulla facciata di un’abitazione, appena sotto il tetto, come una coppia di esse si avvicendava per costruirsi pazientemente un nido. La natura eccelleva anche per la presenza di tante farfalle colorate che volavano di fiore in fiore e per i tantissimi gabbiani. Ma non stavo sognando, come

nelle fabbriche locali della Sherif, altra società del Presidente della Transnistria Igor Smirnov, e quelle pesanti degli enormi arsenali sovietici presenti sul territorio. Nel 2009 questa è la situazione a dir poco “inverosimile” che si vive in un mondo ancora ai più sconosciuto. Quante Transnistria ci saranno sparse per il mondo? *Un grazie a Luigi Pelazza per il contributo nella stesura di questo articolo.

soltanto qualche altra rara volta mi era capitato, mi trovavo in Italia ed anche questa volta l’ampiezza del territorio ed il numero degli abitanti non differivano molto da quelli di Rocca di Papa eppure, la qualità ambientale non è affatto la stessa. Questione anche di come vengono amministrate le cose mi vien da pensare. Sono tornata a Rocca di Papa e mentre percorrevo il viale che mi porta a casa, ad accogliermi ho trovato un tappeto di piatti di plastica sparsi insieme ad altra spazzatura mista. Che delusione! Poi a darmi una ventata di buon umore la mattina successiva è stato il sorvolo di alcune rondini che ho potuto vedere affacciandomi alla finestra della mia camera da letto. Ma per quanto tempo ancora potremo vedere le rondini a Rocca di Papa? Queste bellissime padrone dei

cieli quando in primavera arrivano anche da noi in cerca di cibo, trovano purtroppo tanti rifiuti tossici per non parlare dei pesticidi ed inesorabile è quindi la loro estinzione. Forse sono in tanti a non riuscire a capire che anche quello che non consiste nella nostra abitazione e nelle cose che conteniamo in essa, tutte le altre che non sono di nostra proprietà, in qualche modo ci appartengono comunque e che per il bene di tutti, le si dovrebbe rispettare tenendo in considerazione tutto ciò che sta là, al di fuori del nostro “orticello”. Credo che importante e doveroso, dati i risultati che ogni giorno ci offuscano la vista appena si mette il naso fuori di casa, sia anche ricordarlo con dei cartelli affissi in diversi punti del paese, quali, nel nostro territorio non mi sembra di averne letti tanti, neanche in lingua italiana.


ATTUALITA’ Breve viaggio alla scoperta della Comunità romana Emmaus

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il Segno - Giugno 2009

Da 14 anni per ridare il sorriso a chi l’ha perduto

di Federica Capogna Avere dei volontari come amici? Perché no. L’aiuto può effettivamente anche essere un momento passato insieme, una sincera chiacchierata. E poi, quando ci si trova in difficoltà, di certo accettare aiuto non significa non avere dignità, ma quanto dev’essere più gratificante avere l’opportunità di concorrere materialmente alla ricezione di qualcosa? Quando ci siamo trovati nella Comunità Emmaus in Via del Casale de Merode, appena seduti con la Presidentessa Isabella Massafra, immediatamente ci siamo accorti del gran via-vai alle nostre spalle. Qualcuno passava lo spolverino, qualcun altro trasportava degli oggetti, altri erano incaricati di sorvegliare e assistere in altre stanze. “Sì disse lei- qui tutti si danno da fare”. Tutti si tengono attivi. Gli emarginati, i tristi, i distrutti, i soli, lavorano. Lo fanno per

mantenersi, lo fanno per guarirsi. Dopo aver ricevuto spesso tanti frammenti d’aiuto (un piatto di minestra, un letto per qualche notte) ecco finalmente qualcosa di permanente, di graduale, di costruttivo. Un aiuto vero. Le persone che si rivolgono a questa Comunità rispecchiano prima di tutto fragilità psicologiche e poi disagi fisici. Quelli sono i più urgenti certo, ma senza un recupero della persona, il corpo resterà sempre precario e fondamentalmente sofferente. In questa Comunità si ricevono donazioni di oggetti (mobili, libri, ecc.) per poi effettuarvi sopra una sorta di recupero e ri-

Volontari della Comunità Emmaus

proposizione al pubblico; questo è quello che avviene anche con le persone. Molti vengono accolti e riabilitati nel fisico e nello spirito, e reinseriti nel mondo. L’importante è ricominciare: c’è chi lo fa trovando il suo equilibrio in questa famiglia, e chi si sente pronto a co-

struirne una nuova fuori. Con il mercatino LORO si mantengono, così loro si nobilitano. Qui non si fa beneficenza: qui si fa solidarietà. Qui l’obiettivo è, se possibile, dimenticare il passato e ricominciare, reinserirsi, rivivere. Attraverso valori veri come l’essenzialità, la semplicità e il lavoro si può cercare di entrare in questo mondo, “mondo alla rovescia” (come dice la Presidentessa). La Comunità da sola fa tutto, ma a volte non è abbastanza. Per riuscire a realizzare i progetti futuri (riuscire ad esistere ancora a Roma e continuare a togliere persone dalla strada) c’è bisogno di più spazio e di più partecipazione da parte dei cittadini. Quattordici anni fa è nata la Comunità Emmaus di Roma come un esperimento da un provvisorio campo di “lavoro”; l’Abbè Pièrre (il fondatore) volle da sempre coinvolgere la nostra città nella sua iniziativa. E menomale! Roma tiene ben nascosta una grande realtà fatta di emarginati, di invisibili. Questi individui hanno bisogno di altro aldilà della prima emergenza per resistere alle leggi di una capitale dai caratteri spietati come le altre del mondo

Le elezioni europee e la nuova sinistra Intervista all’europarlamentare uscente Umberto Guidoni

di Gaetano Casilli Le elezioni europee hanno fatto emergere un’Italia un po’ più sobria rispetto all’annunciato strapotere di Berlusconi. Il premier, però, si è rifatto con le varie elezioni amministrative, conquistando Comuni, Province e Regioni. Un’Italia, dunque, a due facce. Il PD ha perso circa 4 milioni di voti rispetto alle politiche e adesso deve riordinare le proprie idee per quanto riguarda le alleanze future, perché con questi risultati (26%) conquistare la maggioranza del Paese è praticamente impossibile. Di Pietro cresce e la Lega stabilizza la sua forza. E la sinistra? La scelta di dividersi tra Sinistra e Libertà e Rifondazione-Comunisti Italiani non ha fatto superare il quorum a nessuna delle due liste. Ma il fatto che entrambe siano andate oltre il 3% dimostra che lo spazio da quella parte c’è. Ora bisogna saperlo convogliare verso qualcosa di unitario, costruendo sezioni, dirigenti e idee per il futuro. Per fare il punto sulle elezioni europee abbiamo rivolto alcune domande a Umberto Guidoni, euro-deputato uscente, candidato per Sinistra e Libertà nella circoscrizione Centro. Come giudica il risultato della sua lista?

“Innanzitutto voglio rivolgere un grande grazie per tutto il lavoro svolto fino a qua da tutti i nostri militanti, per l'entusiasmo e per la fiducia che donne e uomini hanno riposto nel nostro progetto. Il 3,1%, ottenuto in condizioni assolutamente negative, è un risultato importante e da cui partire”. Sul risultato della sua candidatura che cosa ci può dire? “Per quanto riguarda la mia candidatura, dai dati raccolti finora, sembra che abbia raccolto dalle 14 alle 15 mila preferenze, quindi raddoppiando il risultando ottenuto cinque anni fa con il Pdci. Questo grazie alla passione e all’impegno di tante persone”. Il 4% è rimasto un miraggio… “Con l’approvazione all’ultimo momento dello sbarramento, abbiamo dovuto giocare una partita con le “carte truccate” da parte del PDL e del PD. Nonostante questo, abbiamo dimostrato che il progetto di Sinistra e Libertà può aggregare consenso, come indica il risultato numerico ma, soprattutto, l’accoglienza nelle piazze e la passione di quanti si sono spesi per la campagna elettorale. Adesso ci aspetta una sfida altrettanto difficile: dobbiamo

continuare a far crescere questo progetto nella realtà del Paese”. I partiti e movimenti che hanno dato vita a Sinistra e Libertà continueranno questo progetto? “Le forze che si riconoscono in questa bandiera devono impegnarsi per portare a compimento la costruzione del nuovo partito della sinistra, mettendo da parte le appartenenze e cominciando a pensare alle battaglie che ci aspettano già nelle prossime settimane. Occorre ricostruire una sinistra unitaria che sappia essere il cardine dell’opposizione al governo delle destre”. Da dove si può ripartire? “C’è bisogno di ripartire dalla centralità del lavoro, dalla lotta alla precarietà, dalla valorizzazione dell’ambiente e dalla difesa dei diritti individuali e sociali. Sinistra e Libertà vuole parlare a milioni di uomini e donne, dare loro le ragioni per appassionarsi di nuovo alla lotta politica e per militare in un partito dove le idee della sinistra si incontrano con l’abitudine alla critica e alla discussione”. Insomma, il viaggio è appena cominciato...


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L’INTERVENTO

“Esiste tutto quello che non riesco a immaginare” Lo Stato e la Chiesa sono indipendenti e sovrani

di Andrea Croce C’era una volta la Costituzione e c’era una volta il rispetto. La prima all’articolo 7 dice che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. INDIPENDENTI E SOVRANI. Il secondo invece faceva sì che ognuno potesse esprimere se stesso nel modo che credeva migliore. C’era una volta anche un sentimento, anzi un valore, che si chiama umanità. C’erano anche i sacerdoti che si occupavano dello spirito dei credenti, e lo Stato che si occupava, per dirla con Dante, della beatitudo huis vitae, ossia del benessere dell’uomo durante la vita terrena: chi non crede in Dio ha solo questa. Oggi, sarò cieco, ma non vedo più niente. Non è mia intenzione alzare inutili polveroni o litigiose discussioni, ma solo rivendicare che il vestito del mio Paese, l’Italia, non è una tonaca: insomma il mio, il nostro, è un Paese laico. Laico non è una malattia né una colpa. Essere laici significa considerare gli uomini tutti uguali, amare la libertà, essere tolleranti, vuol dire rispettare l’essere umano non perché è bianco o nero, eterosessuale o transgender, ateo o cattolico, ma perché è un uomo, e la fraternità che muove il credente non può che avere un senso ultimo diverso da quello che può muovere il laico: per costui presupposto della fraternità è la consapevolezza che “l’altro è come me”, mentre per il credente (o almeno per il cristiano) che “l’altro va amato come me stesso” (Francesco D’Agostino, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani). E se tutto ciò significa non avere valori o non credere in nulla di reale e profondo, allora alzo le mani perché non ho parole, passerei alle offese ma

il Segno - Giugno 2009

In più, sia detto per inciso, questi crimini sarebbero dalla legge variamente definiti, invece la Giustizia non può in questi casi fare il suo corso: cosa che avrebbe fatto meritare a Benedetto XVI una denuncia per ostruzionismo alla giustizia (Fonte: Wikipedia). Ma il Papa, essendo un Capo di Stato, non può essere processato: come Berlusconi insomma, con la sola differenza che Silvio, forse, verrà processato una volta scaduto il suo mandato (a meno che non salga al Quirinale e la Corte Costituzionale giudichi il Lodo Alfano conforme alla Costituzione), mentre la carica di Pontefice dura tanto quanto la vita di Joseph.

Il caso di Padre Tam, il lefevriano candidato nelle file di Forza Nuova

evito, anzi: porgo l’altra guancia (Luca 6,29). Laico è lo Stato, cattolica la Chiesa. Però so di migliaia di coppie italiane che se ne vanno all’estero per avere un figlio: questo perché la Chiesa, ed è innegabile, in occasione del referendum sulla “legge 40” si è spogliata della veste di autorità (solo) morale e si è messa quella da Legislatore, vincendo una battaglia che da Lei non doveva essere combattuta.

La fiducia verso il Clero, il ruolo di Dio e le scelte degli uomini

Non riesco a dare fiducia ad un Clero che chiamerebbe assassina la mia donna se decidesse di rinunciare ad un figlio frutto di una violenza sessuale, o che crede che gli omosessuali siano dei malati da compatire e curare, o ancora un Clero che si sostituisse alla mia volontà di morire quando della vita in me non c’è più nessuna traccia. Neanche Dio scende sulla Terra a dirmi quello che devo o non devo fare, ognuno assume su di sé le conseguenze delle proprie azioni perché ognuno di noi è libero, e libertà è sorella di responsabilità (Vincenzo Scordamaglia, ordinario di Diritto Penale presso l’Uni-

Il Colosseo e San Pietro

versità di Roma “Tor Vergata”). E poi perché la Chiesa vede la pagliuzza che è nell’occhio dell’altro e non la trave che si trova nel suo? (Matteo 7,3). A parte il proverbio per cui il prete dice “fate quello che dico, non fate quello che faccio”, vorrei parlare di due fatti che pesano come macigni sulla Chiesa di Roma. Il primo è quello del così detto crimen sollicitationis: nel 1962 il Sant’Uffizio emanò un documento, ormai non più segreto, il cui contenuto è stato confermato nel 2001 dall’allora Prefetto Joseph Ratzinger, documento che prevede che se un appartenente al clero, durante la Confessione o in altre occasioni, invita il credente, uomo donna bambino o bambina, a compiere atti sessuali di ogni tipo, tutto deve rimanere tra le quattro mura del Tribunale Ecclesiastico. Proprio grazie a Ratzinger i resoconti delle indagini su ogni tipo di abuso devono essere inviati all’ufficio di cui lui era capo ed essere giudicati non dalla Magistratura dello Stato, ma da quella della Chiesa, coprendo il tutto col segreto pontificio che impone a chi sa di tacere (Fonte: Wikipedia). Io nel Vangelo non ho mai trovato un solo mezzo versetto che dicesse questo.

Il secondo fatto di cui vi dicevo è il caso di Padre Giulio Tam, il gesuita itinerante formatosi nel seminario di Ecòne del vescovo Marcel Lefebvre e candidato nelle liste di Forza Nuova sia a Sindaco di Bologna che quale parlamentare europeo. Nella sezione del PD della nostra città ho letto una frase di una grande illuminata, Chiara Lubich: se fossi nata uomo avrei scelto di essere o un prete o un politico: Padre Tam non solo è sia prete che politico, ma arriva ad affermare che la tonaca è soltanto una camicia nera più lunga, fa comizi elettorali accogliendo le folle col saluto romano, nega l’Olocausto (quindi sei milioni di Ebrei sono morti accidentalmente ad Auschwitz o in altri villaggi vacanza), parla dei musulmani come causa di un’invasione religiosa islamica (alla faccia del dialogo ecumenico) e, mentre Giovanni Paolo II si rivolta nella tomba, Padre Giulio rivendica con orgoglio le crociate, ritiene che l’essere liberali delle nostre Autorità sia una colpa, dice di non votare i governi liberali o marxisti perché questi non fermano gli invasori, solo Forza Nuova è la vera alternativa. Eppure Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: “la Scrittura dice: la mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri” (Matteo 21,12).


ROCCA DI PAPA

il Segno - Giugno 2009

NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Ufficio Postale: 06-9496926 Museo Geofisico: 06-9496230 Osservatorio Vivaro: 06-94436469 Clinica San Raffaele: 06-9428601

notizie, informazione, attualità

NUMERI UTILI

7

Centralino Municipio: 06-942861 Parco Regionale: 06-9479931 Comando Carabinieri: 06-94749007 Corpo Forestale: 06-94288032 Biblioteca Comunale: 06-9499281 Polizia Municipale 06-94286134

Elezioni Europee, testa a testa Pdl-Pd sinistra all’8,2... avanza Italia dei Valori Per soli dieci voti il PDL si conferma il primo partito a Rocca di Papa. Segue il PD

PREFERENZE

PREFERENZE

4,49% voti 302

36,47% voti 2.452

1,31% voti 88

1,38% voti 93

2,97% voti 200

Guidoni........... 95 Fava..................87 Vendola............62 Cimini...............45 Elezioni Camera 2008

3,96% Sinistra Arcobaleno PREFERENZE Berlusconi.....789 Pallone...........212 Angelilli..........204 Scurria............174 Elezioni Camera 2008

41,06%

PREFERENZE

3,79% voti 255

36,32% voti 2.442

4,81% La Destra

PREFERENZE Fiore.................15

Elezioni Camera 2008

/

PREFERENZE

Casini...............47 Ciocchetti.........20 Carlino..............19 Rivera...............14 Elezioni Camera 2008

2,73%

Elezioni Camera 2008

3,96% Sinistra Arcobaleno PREFERENZE De Angelis......881 Costa..............628 Cioffredi.........548 Sassoli...........490 Elezioni Camera 2008

40,49%

PREFERENZE

Bonino..............65 Pannella...........18

Buontempo......47 Brugiatelli........19 Elezioni Camera 2008

Diliberto...........23 Amato...............13 Rinaldi..............11 Cavola..............11

2,08% voti 140

7,93% voti 533

Elezioni Camera 2008

/

PREFERENZE De Magistris...129 Di Pietro.........114 Alfano...............46 Rivoldi..............27 Elezioni Camera 2008

3,38%

PREFERENZE

Bossi................12

1,35% voti 91

Elezioni Camera 2008

/

di Gaetano Casilli

Le ultime elezioni europee hanno confermato quanto già emerso nelle scorse politiche, ossia che a Rocca di Papa il PDL è il primo partito, seppure con un margine irrisorio di soli 10 voti rispetto al PD. 36, 47% per il partito di Berlusconi, 36,32% per quello di Franceschini. Segue l’ottimo risultato di Di Pietro che con l’Italia del Valori raggiunge quasi l’8%. Buona la tenuta della sinistra, presente con due liste distinte. Sinistra e Libertà (4,49%) e RifondazioneComunisti Italiani (3,79%) raggiungono insieme un sorprendente 8,28%. E dire che per qualcuno la sinistra è morta! Sorpresa invece nel settore della destra. Dopo il buon risultato alle ultime politiche (a Rocca di Papa aveva raggiunto circa il 4%) La Destra di Storace ha ottenuto solo l’1,3%. Battuta addirittura dalla Lega Nord. Forse l’alleanza con il Presidente siciliano non è stata ben vista dai suoi elettori. L’UDC di Casini si avvicina appena al 3%, segno che questo partito non ha più referenti locali. Per quanto riguarda le preferenze, primo è risultato l’esponente PD Francesco De Angelis, seguito da Berlusconi e Silvia Costa (PD). A sinistra si attestano l’astronauta Guidoni (95 voti) e Fava (87). Exploit per De Magistris (129) e Di Pietro (114). 12 voti anche per il leghista Umberto Bossi.


ROCCA DI PAPA E’ bastata una semplice D.I.A. per eseguire i lavori 8

il Segno - Giugno 2009

Come una segheria storica diventa casale

“Santovetti-Roma”. Non è l’annuncio di una partita di calcio, ma il marchio delle nuove costruzioni roccheggiane. Una nuova stagione di trasformazione edilizia è stata inaugurata in località “Molara”, sotto l’alto patrocinio del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici con la partecipazione di un ingegnere comunale. La vecchia segheria che fa parte del patrimonio storico e socio economico del nostro paese, dove generazioni di boscaioli si sono tramandati l’abilità della sfaccettatura, l’arte di ricavare dai tronchi di castagno le travi, le orditure per tetti, le traversine per le ferrovie, si è trasformata in una villa similcasale. Con una semplice denuncia di inizio attività (la cosiddetta D.I.A.) si è trasformata da così a così (vedi fotografie a lato). Sembra alquanto singolare che gli operatori comunali, i guardia-parco e i fore-

stali non abbiano notato nulla. Un nuovo edificio non spunta, lungo via della Molara, come un fiore dalla sera alla mattina, anche se è primavera. Forse le radici di questo nuovo germoglio affondano nella proposta del nuovo Piano Regolatore (PUGC), fortemente sostenuto dal Sindaco, che prevede proprio in quella piccola porzione di terreno, un’isola in mezzo ai boschi di proprietà Santovetti, una zona esclusivamente residenziale. Oltre ad essere un bravo amministratore, il nostro Sindaco, è anche un preveggente. Ha saputo anticipare la volontà di quei cittadini che intendono trasformare le baracche in altrettanti villini, specialmente quelle che si trovano nei boschi. Ironia a parte, sono fiducioso che il nostro Sindaco saprà, con fermezza, ripristinare la legalità. Lo attendo, insieme a tanti altri cittadini,

da così...

...a così

con tanto di fascia tricolore alla cerimonia della demolizione. P. F.

Le farneticazioni di un Comitato Sito internet per l’AVIS che si ritiene esente da critiche

di Andrea Sebastianelli Il nostro approfondimento apparso sul numero scorso riguardante le firme anti-Parco raccolte dal Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, dalla destra roccheggiana e dai cacciatori, ha causato le ire del Comitato stesso, che ha distribuito volantini che hanno vomitato veleno sul nostro lavoro e sulla nostra attività. Tra le tante accuse farneticanti, che francamente ho faticato a comprendere, una cosa giusta c’era scritta, e cioè che “l’articolista (ossia il sottoscritto, n.d.d.) non rappresenta nessuno ma solo se stesso”. Nella mia vita (e non solo di direttore di questo mensile) non ho mai avuto l’arroganza di parlare a nome degli altri ma ogni volta ho sempre parlato per me stesso, ho sempre detto apertamente come la penso su ogni argomento, firmandomi, spesso raccogliendo consensi, a volte critiche, come è normale che sia. Trovo strano però che quando si elogia qualcosa o qualcuno siamo bravi e simpatici, quando invece scriviamo qualcosa che non piace diventiamo

cattivi e antipatici. Ma quest’affermazione (cioè che “l’articolista rappresenta solo se stesso”) detta dal Comitato, sottintende un’idea inaccettabile, ossia “chi rappresenta “solo” se stesso non ha diritto di dire come la pensa, nè di criticare, nè di contestare, nè di parlare”. Capisco che molti uomini di potere non sono abituatie a ricevere critiche ma il Comitato dei Campi, in questa vicenda, ha commesso un errore etico e comportamentale. E’ lecito che un Comitato si interroghi sul ruolo di un ente pubblico come per esempio il Parco, ma bisognerebbe rispettare almeno alcune regole molto semplici: coinvolgere i cittadini in una discussione aperta, franca e di confronto (faccio notare che io, come molti che non hanno condiviso questa presa di posizione anti-Parco del Comitato, abito ai Campi e pretendo imparzialità da chi dovrebbe rappresentare tutti). Invece i membri del Comitato che cosa hanno fatto? Nelle loro segrete stanze hanno deciso che il Parco è inutile e dannoso e quindi hanno avviato una rac-

colta di firme pre-impostata al negativo, ossia contro l’Ente di Villa Barattolo. Ci spieghi, caro Presidente, perchè un Consigliere della destra roccheggiana girava per il paese raccogliendo firme a nome e per conto del Comitato; ci spieghi, caro Presidente, perchè il capo dei cacciatori roccheggiani si rivolgeva al Presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico, informandolo che a breve sarebbe stato convocato dal Comitato dei Campi per mettere insiene una strategia comune contro il Parco. Perchè il capo dei cacciatori, nonchè esponente della destra nel nostro paese, sapeva prima di altri, cittadini e comitati, che cosa stava decidendo di fare il Consiglio Direttivo dei Campi? In quel volantino avete parlato di antenne, discariche abusive, sicurezza, ecc. ecc. Trovo strano che la colpa di tutto ciò venga addebitata solo al Parco Regionale dei Castelli Romani, mentre l’amministrazione comunale non è stata nemmeno nominata. Quindi, caro Presidente, chi fa politica per conto di altri i cittadini lo hanno capito benissimo.

Il Dott. Mario Silvi dell’Avis

Siamo lieti di informare tutti i soci e donatori dell’Avis Rocca di Papa, i lettori del Segno e tutti i cittadini del nostro paese, che da oggi potranno visitare il sito dell’associazione all’indirizzo: www.avisroccadipapa.it. Qui potrete trovare notizie e informazioni utili per la donazione del sangue, informarvi sulla storia della nostra sede, verificare le date degli avvenimenti e delle iniziative, le date per le donazioni e quelle per le visite. Certi di aver dato un servizio utile a tutti, vi invitiamo a visitare il sito porgendovi i nostri cordiali saluti. La Segreteria dell’Avis di Rocca di Papa


ROCCA DI PAPA Dopo la vetta di Monte Cavo, i tralicci sommergono anche il Santuario del Tufo il Segno - Giugno 2009

Una storia fatta di verità e omissioni mentre l’Amministrazione non parla

Queste sono le antenne collocate nei boschi di Monte Cavo nell’area sovrastante il Santuario della Madonna del Tufo. Ci è sembrato di notare che negli ultimi tempi si sia verificato un notevole incremento del numero di questi tralicci metallici che svettano sopra la vegetazione e, visto che Rocca di Papa è in attesa del trasferimento di una parte delle antenne in altro sito deciso da legge nazionale e regionale, ci meravigliamo molto di questo incremento. Forse siamo colti dalla sindrome dell’ambientalista ad ogni costo che coltiva comunque un’avversione incondizionata verso questi mostri dell’ambiente e vediamo incrementi dove non ce ne sono? Tutto è possibile e allora chiediamo ai nostri lettori di aiutarci osservando attentamente il monte per farci sapere se siamo colti da una deformazione visiva che ci fa vedere il doppio o triplo ciò che non ci piace e non vorremmo vedere mai. Intanto preghiamo il Sig. Sindaco di informare i cittadini sulla questione antenne, dire se la nostra è soltanto un’impressione errata e se è giusto e regolare che esse siano state collocate come vediamo in fotografia. Se tutto è regolare significa che è garantito il rispetto delle leggi e naturalmente i cittadini non potrebbero fare altro che rallegrarsene. Pubblicare questa informazione sul periodico “Comune Informa”

Tralicci e parabole sopra il Santuario del Tufo

vista la capillare distribuzione sul territorio comunale, consentirebbe a tutti di essere informati dei fatti, smettendo così di prestare orecchio a dicerie e illazioni prive di fondamento. Con l’augurio che la nostra domanda non sia lasciata senza una risposta pubblica,

Via Lucatelli è tornata una strada pubblica!

Le proteste dei cittadini e l’interesse attorno al caso della “privatizzazione” di una strada comunale, suscitati anche dall’attenzione posta con articoli pubblicati dal nostro giornale, ha prodotto un risultato positivo. Dopo alcuni mesi il ravvedimento dell’Amministrazione Comunale che ha deciso la revoca del divieto di sosta ai non residenti nella strada. Parliamo di Via Lucatelli che è stata restituita a tutti i cittadini del mondo, liberandola da un vincolo: quello del divieto di sosta a chi non abita nella strada. Provvedimento senza precedenti per una strada pubblica e, secondo noi, in odore di forte illegittimità. Comunque tutto è bene quel che finisce bene. Ci dispiace soltanto dover sentir dire a molti cittadini che chi aveva deciso questa cosa non ci ha fatto una bella figura; e noi, che teniamo molto alla credibilità delle istituzioni, non vorremmo mai che chi siede in Consiglio Comunale si adoperi per prendere decisioni difficilmente spiegabili con rigor di logica. Il-sognatore.blogspot.com

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sulle orme di un’importante uomo politico nazionale, che non risponde a dieci domande che un giornale nazionale gli ha rivolto; restiamo in attesa con tutti gli altri cittadini di Rocca di Papa di delucidazioni. Grazie. il-sognatore.blogspot.com

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ROCCA DI PAPA Il resoconto del Comitato di Quartiere del Centro Storico

La parola ai bambini

di Gaetano Casilli Il bilancio dei primi sei mesi di vita del Comitato di Quartiere Centro Storico si può sintetizzare in due aspetti differenti. Da un lato c’è stato il grande impegno messo in campo dal Comitato Direttivo, a cominciare dal suo Presidente Sandro Guidi (nella foto) , che ha cercato di capire i punti negativi di un quartiere che, essendo il primo nucleo abitativo di Rocca di Papa, deve fare i conti con situazioni di degrado e con l’assenza di un progetto chiaro e funzionale per il suo rilancio e con una crisi delle attività commerciali che sembra non trovare freni. Dall’altro si nota che, malgrado i tentativi fatti per spronare l’amministrazione comunale ad intervenire prontamente verso le problematiche esposte, queste non trovano sempre risposte esaurienti. “Per questo motivo –ci dice il Presidente Guidi- il Comitato di Quartiere Centro Storico ritiene opportuno informare i cittadini di alcune delle richieste fatte all’Amministrazione Comunale”. Tra queste, si segnalano la “sistemazione delle scalinate che da piazza della Repubblica e da viale Silvio Spaventa portano a via Cavour; la sistemazione dell’illuminazione presso la scalinata che da viale Enrico Ferri (vecchio Comune) arriva al Belvedere; la sistemazione dei

Rocca di Papa è un paese che nasce su una rocca e, come ha dei difetti, ha anche dei pregi, che purtroppo nessuno vede. Ad esempio: quando nevica le strade si riempiono di neve e le macchine non possono camminare e quindi le persone non sono felici della neve, però non pensano a quante cose belle può far la neve: possiamo goderci questa che scende; e dobbiamo ritenerci fortunati che, al contrario di altri paesi, noi abbiamo la neve in abbondanza. Un’altra cosa bella, qui a Rocca di Papa, è il corso di Piazza Margherita in cui ci sono alcuni negozi e una scuola; ci sono i giardinetti per i bambini in cui possono giocare liberamente. Quando è autunno ed estate si possono godere il caldo, i fiori e le foglie che armonizzano il nostro paesino. Una cosa molto importante nel nostro paese sono le due Chiese: quella dell’Assunta e quella del Sacro Cuore di Gesù. Sono entrambe Chiese bellissime. Quella dell’Assunta, al contrario del Sacro Cuore, è piena di dipinti. E’ molto alta ed ha più posti per sedersi. Anche quella del Sacro Cuore è molto bella. Non ha nessun dipinto perché è stata costruita poco tempo fa e quindi si può definire una “Chiesa moderna”. Rocca di Papa, oltre ad avere Piazza Margherita, ha anche una splendida piazza ai Campi d’Annibale, dove ci sono molti negozi. Al centro della piazza c’è una bellissima fontana con molti fiori, più avanti si trova il ristorante Polentone dove si mangia molto bene. Per i divertimenti dei grandi e dei piccoli c’è un grande parco con molti alberi intorno, chiamato “la pompa”. Rocca di Papa gode ancora di altre splendide cose, però per elencarle tutte ci vorrebbero dieci, undici fogli, per questo abbiamo scritto le cose essenziali. A cura di Alessandro, Noemi e Maria Luisa

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“Ecco il lavoro che abbiamo fatto in questi primi sei mesi”

paletti e delle scale d’accesso all’ingresso d e l l a scuola elementare S u o r e d’Ivrea; il rifacimento del manto stradale in via Palazzolo e il rifacimento Piazza della Repubblica a Rocca di Papa d e l l a strada, con la sistemazione di torni l’inluci, buche e marciapiedi in via v e r n o ” . Frascati”. “Abbiamo Tanti argomenti dunque all’or- a n c h e dine del giorno, che eviden- chiesto – ziano la necessità di interventi continua il di manutenzione ordinaria che P r e s i nell’ultimo periodo sono sem- dente- di potenziare la presenza di cebrati scarseggiare. “Altre richieste avanzate al- stini per i rifiuti in tutto il cenl’amministrazione –aggiunge tro”. Sandro Guidi- hanno riguar- Non manca però qualche dato l’illuminazione e le bar- buona notizia per i cittadini, su riere di sicurezza in via cui l’amministrazione si stà Focicchia, la realizzazione di impegnando. scalette d’accesso in via Valle “Infatti, per ciò che riguarda le Vergine e la sistemazione del- vie più interne del centro stol’illuminazione e della pavi- rico (tra cui via Michele Stefano De Rossi, Via dei Caprari, mentazione in zona Ortagia”. Altri problemi che si segna- via e vicolo Fosso Martino) è lano nel centro storico che, ri- previsto l’inizio dei lavori per cordiamolo, interessa oltre 4 il prossimo mese di luglio. Il mila persone, “sono la bonifica Comitato di Quartiere Centro del Parco Comunale Lan- Storico –conclude Guidi- è dsberg e la pulizia di tutte le sempre a disposizione dei citgriglie per la raccolta delle tadini per qualsiasi chiariacque piovane prima che ri- mento vogliano richiedere”.

il Segno - Giugno 2009

Le cose belle di Rocca...

Francesco Dantini, detto “Giggiotto”, prima guida (e ultima) della funicolare elettrica di Rocca di Papa L’opera di segugio del nostro maestro Franco Carfagna, già famoso per i suoi splendidi schizzi “il segno dei tempi” che pubblichiamo sempre in ultima pagina, non si esaurisce mai. Questa volta è riuscito a trovare il tesserino della “Stefer – Esercizio Tranvie dei Castelli Romani” che consentiva di viaggiare anche sulla funicolare. Il possessore di questo tesserino (vedi foto) era Luigi Francesco Dantini, famoso per essere la “Prima Guida della Funicolare”, conosciuto dai più con il simpatico soprannome di “Giggiotto”. Nato a Rocca di Papa il 23 agosto del

1889 (venuto a mancare l’11 maggio del ’64), “Giggiotto” è stato non solo il primo conduttore della storica funicolare a corrente elettrica, ma anche l’ultimo. Questo tesserino gli permetteva di viaggiare gratuitamente in tutta la linea tranviaria della Stefer dei Castelli Romani. Ringraziamo il nipote Luigi Dantini (detto “Keta”) che ci ha fornito questa bella testimonianza della Prima Guida della Funicolare roccheggiana. Chi fosse in possesso di altri documenti di questo tipo, può farceli avere in copia così da raccontare altre belle storie.


ROCCA DI PAPA Ora sarebbe il caso di approfondire meglio i vari aspetti del progetto di ripristino

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il Segno - Giugno 2009

Funicolare, oltre alla stazione occhi puntati sulla nuova mega-strada di Sergio Rasetti L’occupante della stazione a valle della Funicolare, sembra che abbia raggiunto un accordo con il Cotral proprietario dell’impianto e lascerà presto libero il campo. I lavori di ripristino presto potranno cominciare. L’interesse di molti ora si sposta sui dettagli dell’operazione. Uno di questi, che a pensarci bene, costituisce un vero e proprio pilastro dell’operazione è la costruzione di una strada, di adeguata grandezza, per il transito degli autobus diretti alla stazione a valle; dovrebbe avere origine da Via Frascati pochi metri prima di “Bricofer” e proseguire, parallelamente e a monte di Via delle Barozze fino al così detto anello della stazione. La strada che, in parte, crediamo dovrebbe coincidere con la vecchia sede della tranvia a binario unico, costituirebbe un vero e proprio polo di attrazione per svariati mo-

tivi di interesse, che se non tempestivamente identificati e studiati, potrebbero significare un vero e proprio sconvolgimento di un’area che oggi appare completamente alberata. Naturalmente progettisti e amministratori avranno già ragionato sulla questione e non sarebbe sbagliato rendere edotta la cittadinanza delle conseguenze vantaggiose e/o svantaggiose che si verificheranno a seguito dell’opera. Risulta che il Parco dei Castelli, nel definire il suo piano di assetto, non abbia incluso la possibilità di realizzare questa strada perché costituirebbe un notevole impatto ambientale. Inoltre, come già è stato scritto su questo giornale, viviamo un tempo molto difficile per l’economia pubblica che lascia immaginare a quali grandissime difficoltà di bilancio andrà incontro la gestione del servizio, visto che è impensabile coprire i costi con le entrate dei biglietti perché l’ammontare di esse costitui-

La stazione superiore della Funicolare

rebbero, e lo sappiamo fin da oggi con assoluta certezza, una pura testimonianza nel bilancio della gestione dell’impianto. A questo punto ci chiediamo se è questa un’opera che,

In attesa che la funicolare riparta riflettiamoci bene Che cosa offre ai turisti la cittadina di Rocca di Papa?

di Riccardo Ciotti Ormai l’Amministrazione è decisa e sono avviate le procedure progettistiche burocratiche per il recupero e messa in funzione della funicolare. Un progetto importante, sia per la grandezza, l’investimento e per l’aspetto storico di Rocca di Papa. Il nostro paese è stato in passato un luogo importante per il turismo dei Castelli Romani, vi erano in attivo diversi alberghi di lusso che hanno ospitato vari personaggi famosi. Si installò nella ex colonia uno dei primi ascensori d’Europa, c’era un sistema tranviario ben collegato con la funicolare di Valle Oscura e da lì si saliva fino al paese. La funicolare rimase in funzione per circa 30 anni, poi fu dismessa e per quale motivo io non lo so, ma un’idea me la sono fatta. Diciamo che i tempi cambiano e quel turismo diminuiva col passare degli

anni, fino a che gli alberghi chiusero, e la funicolare rimase lì ad arrugginire. Oggi, possiamo vedere che Rocca di Papa vive di altro, l’unico turismo che conosce è quello delle visite guidate organizzate dall’Ente Parco, dalle associazioni della zona e la famosa Sagra delle Castagne che richiama moltissima gente (una volta l’anno però). Quindi secondo me se la funicolare è stata dismessa c’era un motivo economico, non riusciva a sostenersi allora, figuriamoci oggi che abbondiamo di autobus, automobili e motocicli. Quei pochi che verranno a Rocca per visitarla parcheggeranno nel piazzale di Valle Oscura e saliranno su, troveranno un paese caratteristico pieno di storia e di storie, con un borgo medievale pieno di sacchetti colorati sul ciglio dei vicoli. Mangeranno in una ottima osteria e an-

come tante altre in Italia, corre il rischio di restare incompiuta; o se inaugurata in pompa magna, come avviene in queste occasioni, dopo breve agonia finanziaria non debba poi essere abbandonata.

La stazione inferiore della Funicolare

dranno a visitare l’interessante museo geofisico, poi parteciperanno ad una visita guidata di “cose mai viste” e percorreranno la Via Sacra. Passeggiando incontreranno un grande appezzamento di terreno disboscato, passando accanto a discariche improvvisate e infine un bel altopiano di antenne, ritte come i peli di chi le guarda. Il turista dirà fra se e se “tutta questa fatica per questo schifo!”. Ma sicuramente sbaglio, perché il turista vede lo schifo già dalla valle, e appena potrà farà inversione prima di arrivare alla bellissima funicolare, che non prenderà mai! Diceva Pascarella: “...e siano case granni o piccine devi fatte la mente persuasa che devi comincià dalle cantine!” e non dalla funicolare!


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il Segno - Giugno 2009

di Andrea Sebastianelli Il Consiglio Comunale di Rocca di Papa si divide in due sul nuovo Piano di Assetto approvato dal Parco Regionale dei Castelli Romani. Da una parte la mozione presentata dal Consigliere Luigi De Santis che, dopo aver rivolto forti critiche al nostro giornale, mirava a far disconoscere la nuova perimetrazione dell’ente di Villa Barattolo, rea di estromettere l’intero territorio all’attività venatoria; dall’altra il PD con una mozione presentata nel tentativo di raggiungere un compromesso con l’opposizione che avrebbe dovuto portare a un documento unitario così da non perdere la faccia davanti al gruppo dei cacciatori intervenuti alla seduta. Alla fine, malgrado il tentativo del Consigliere Saba di convincere i colleghi di opposizione a scegliere la strada proposta dall’amministrazione, ritoccando qua e là la mozione PD, i due documenti sono stati votati separatamente. Scontato l’esito, la maggioranza ha fatto sua la mozione PD composta da dieci punti e mirante a chiedere la convocazione di un tavolo con gli altri Sindaci del Parco per ottenere una parziale restrizione della perimetrazione prevista nel Piano di Assetto (escludendo dal Parco: Centro Storico, Campi d’Annibale, Vigne, località Sacramento e Catorso) e, infine, prevedere (udite udite!) un’area da adibire alla caccia. Ma il Consigliere De Santis non è caduto nel tranello proposto dal Sindaco. Ritenendo strumentali queste proposte, ha infatti rilevato che “il Sindaco dice che il Parco dovrebbe comprendere solo i territori boscati, l’esercizio venatorio si svolge nei boschi e laddove i boschi sono territorio di un Parco è ovvio che in un Parco non si può cacciare”. Il tentativo di salvare

A P P R O F O N D I M E N T O

Parco, è iniziata la guerra a Peduto

Gianluigi Peduto

Boccia

Cardinali

De Santis

Morana

Querini

Barbante

Consiglio Comunale da teatrino con il tentativo del Sindaco Boccia di “conquistare” il favore dei cacciatori. Che non cadono nella trappola. Tutti d’accordo solo nell’attaccare il Presidente del Parco Peduto. “La sua è una gestione squilibrata” urla il Sindaco. “E’ un tumore da estirpare” grida l’opposizione.

capre e cavoli da parte dell’amministrazione dunque, coinvolgendo anche l’opposizione, si è sgretolato in poco tempo. A votare contro entrambe le mozioni solo il Consigliere della sinistra Aldo Morana. A unire maggioranza e minoranza (tranne l’area di sinistra) sono state però le accuse al Parco Regionale, definito da qualcuno una specie di “tumore”, e al suo Presidente Peduto, ritenuto dal Sindaco Boccia il responsabile di una “gestione squilibrata che stà rallentando la macchina amministrativa dei Comuni”, e giù a mostrare lettere di cittadini a cui il Parco avrebbe negato l’autorizzazione per l’esecuzione di alcuni lavori. Alla fine tutti i mali del paese sono stati addebitati al Parco (moda questa già lanciata dal Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale): le antenne? E’ il parco il maggior responsabile. Le discariche abusive? E’ il Parco che ha fallito. L’assenza di ogni regola da rispettare? E’ il Parco che non svolge il suo ruolo. Legna rubata nei boschi? E’ il Parco che non controlla. E via continuando. Solo una domanda

avremmo voluto fare: scusate, ma in tutte queste cose il ruolo delle amministrazioni comunali qual’è? Se a tutto deve pensare il Parco, il Comune a che cosa serve? Anche perché il Parco, così com’è, l’hanno scelto i politici, quegli stessi politici che oggi ne criticano i regolamenti, la scelta dei presidenti e dei dirigenti. Peduto non è mica stato eletto dai cittadini, è stato scelto da una nomenclatura politica, così come previsto dalle leggi approvate sempre da questa nomenclatura. E allora ecco Enrico Fondi a rimpiangere “i tempi in cui Presidenti del Parco venivano eletti i Sindaci dei Comuni e il Parco funzionava”. Sarà! Memoria corta la sua, perché i Presidenti cambiavano ogni volta che cambiava la maggioranza di un Comune e i cittadini erano arrabbiati verso questo sistema altamente clientelare che non portava a niente di buono. E poi ancora Boccia: “E’ mai possibile che a decidere del nostro territorio debba essere qualcuno venuto da fuori?”. Ogni riferimento a Peduto era del tutto non casuale. Questa

frase è suonata strana detta da Boccia che, dalla provincia di Napoli, è diventato Sindaco di Rocca di Papa. A elogiare il ruolo del Parco solo il capogruppo PD, Querini, e il Consigliere Morana. Qualcun’altro a dire che “l’amministrazione ha il dovere di rispettare i novecento firmatari della petizione del Comitato dei Campi contro il Parco”. Gli vorremmo domandare: e gli altri 14.100 cittadini di Rocca di Papa che non hanno firmato? Chi a dire di prendere come esempio altri parchi nazionali, chi a dire che il Parco è sì una ricchezza, però… tanti però per dire semplicemente che “il Parco non ci piace nè adesso nè mai”. L’amministrazione si è arrampicata sugli specchi, perché da un lato non “voleva” andare nè contro i cacciatori roccheggiani nè contro il Comitato dei Campi d’Annibale, dall’altro non “poteva” sparare completamente a zero su un ente che vede la presidenza di un alto esponente del PD, Peduto appunto, fortemente voluto dall’ex Sindaco Ponzo. Risultato: sulla perimetrazione del Parco a decidere sarà solamente la Regione Lazio.


Dopo 25 anni il Parco adotta il nuovo “Piano di Assetto”

Ci saranno 40 giorni di tempo per presentare le osservazioni al Piano

il Segno - Giugno 2009

di Marcello Morrone Dopo venticinque anni di attesa, finalmente il Parco Regionale dei Castelli Romani ha il proprio Piano di Assetto. Con il provvedimento adottato il 21 maggio scorso, votato all’unanimità dal Consiglio Direttivo, l’Ente può finalmente esercitare appieno la sua azione di tutela e promozione dell’intero territorio dei Castelli Romani. ”L’esame del Piano di Assetto –ha detto il Presidente Pedutoha comportato un lavoro lungo e faticoso che ha coinvolto tecnici di elevata professionalità. Con questo strumento il territorio assume una connotazione definitiva, le cui caratteristiche potranno essere mantenute negli anni a venire, senza timore di perdere la propria identità. Il Piano rispetta le esigenze di coloro che abitano e lavorano nei Castelli Romani, ma al tempo stesso traccia un segno netto di corretta ed equilibrata gestione del territorio”. Non sono state poche le difficoltà, le polemiche e le discussioni che hanno segnato la strada del Piano, ma ogni aspetto è stato superato con un faticoso lavoro di confronto attuato dall’Ente, come evidenzia lo stesso Peduto: “la politica è alla costante ricerca di soluzioni condivise che bilancino le diverse, e spesso confliggenti, esigenze espresse sul territorio. Il lavoro svolto dai progettisti e il voto unanime del Consiglio Direttivo testimoniano l’equilibrio delle scelte operate e la compattezza istituzionale dell’Ente Parco”.

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A In questi giorni il Piano sarà pubblicato presso la Regione P Lazio e presso i 15 Comuni che compongono il Parco. Tutti i cittadini potranno così prenderne visione e formulare, nei P successivi 40 giorni, osservazioni e suggerimenti migliorativi. Dagli uffici del Parco assicurano che “tutti saranno esaminati R con la massima attenzione”. O Il Parco dei Castelli risponde con i fatti alle chiacchiere strumentali F O N D I M Finanziati il recupero di “Capanna Bruciata” e “Mezzaposta”, la creazione di E punti informativi a Grotticelle e Vivaro, il recupero di Tempesta e Acqua Frannoa N di Daniela Di Rosa Strada dei Vini. Molto importanti per il Rocca di Papa per un importo di 420 Il Presidente del Parco Gianluigi Pe- turismo anche i protocolli d’intesa sot- mila euro; la valorizzazione delle strutT duto ha sintetizzato il bilancio di un toscritti con l’Istituto Regionale delle ture di fruizione di aree protette come anno e mezzo di attività: oltre 3 milioni Ville Tuscolane e con l’Università di il “punto informativo in località GrottiO di euro investiti nel territorio dei Ca- Roma “Tor Vergata”. celle” e quello nella Frazione del Vi-

Didattica, tutela e molti progetti per Rocca di Papa stelli Romani in azioni di tutela, opportunità di lavoro e programmi di fruizione per tutte le età. Il Parco dei Castelli Romani rende conto del proprio operato attraverso la forza dei numeri e l’evidenza delle azioni realizzate negli ultimi 20 mesi, con la nuova fase amministrativa dell’Ente che ha visto investimenti per 150 mila euro in didattica e visite guidate, in collaborazione con 30 associazioni locali: sono stati oltre 10 mila i partecipanti alle attività destinate agli adulti e 7 mila i ragazzi coinvolti nei programmi per le scuole. Ma vediamolo nel dettaglio questo bilancio delle attività. Come primo punto ci sono gli accordi con le realtà territoriali, tra cui spiccano quelli di collaborazione con il Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani e con l’Associazione della

Negli ultimi due anni un notevole sviluppo ha avuto il settore della regolamentazione, pianificazione e programmazione del territorio, che ha visto la concessione da parte della Regione Lazio delle aree demaniali e delle zone di pertinenza dei laghi Albano e Nemi. Per quanto riguarda i regolamenti si segnalano quelli relativi alla collocazione di cartelloni pubblicitari in prossimità del Parco e quello sui “danni alle produzioni agricole” del territorio. Per quanto riguarda i finanziamenti, nel biennio 2008-2009 è stata implementata soprattutto l’attività progettuale che ha ottenuto cospicui contributi da parte dell’Assessorato all’Ambiente della Regione. Tra i progetti vi è il “recupero di casali per la realizzazione di strutture di fruizione e foresteria del Parco” che interesserà i Casali di Mezzaposta e Capanna Bruciata nel territorio di

varo; e la riscoperta di importanti sorgenti roccheggiane, cone Serèula e Acqua Frannòa. L’attività didattica, nei due anni presi in esame, ha visto investimenti per oltre 80 mila euro mentre i convegni promossi dall’Ente sono stati cinque, tra cui “Raccolta differenziata, Riciclo e Riuso”, “Castelli Romani, il gusto del turismo”, “Agricoltura: una risorsa economica per la sostenibilità ambientale”. Infine, nel corso del 2008 il Parco ha acquistato una porzione di bosco di 10 ettari attraverso la partecipazione ad un’asta fallimentare presso il Tribunale di Roma al costo di 1 euro al metro quadrato. In quest’area sarà realizzato un percorso didattico con aule all’aperto e sarà avviato uno studio scientifico per sperimentare nuovi modi di gestire i boschi cedui.


ROCCA DI PAPA

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Il Parco dei Campi invaso dalla gioia dei bambini

Bambini di tutte le nazionalità insieme per scoprire i loro mondi

di Marco Rapo Lo scorso 27 maggio nella cornice del Parco storicamente chiamato “La Pompa” si è svolta una manifestazione di “intercultura” a cui hanno partecipato la maggior parte dei nostri ragazzi. La manifestazione, riuscita alla perfezione, ha dato il via libera alla fantasia, alla sensibilità e all’amicizia che lega i giovani che popolano i nostri istituti didattici. Uno spettacolo tra canti, poesie e balli in cui gli studenti e gli insegnanti hanno dato veramente il meglio. Una festa semplice ma elaborata e culturalmente interessante nello stesso tempo, semplice per la spontaneità dei ragazzi, elaborata per la passione che gli insegnanti hanno nel produrre spettacoli del genere. Oltre allo spettacolo sul palco, interessanti sono state anche le “opere” di questi ragazzi che con i disegni hanno fatto rivivere ai presenti le avventure dei cittadini del Mondo, ragazzi italiani, romeni, albanesi, polacchi, russi, ukraini, argen-

La festa interculturale al Parco dei Campi

tini, colombiani, irlandesi... sempre con la loro patria nel cuore ci hanno raccontato del loro piccolo bagaglio culturale. Il tema dell’intercultura è stato anche un modo per conoscere i vari piatti tipici di tutti questi Paesi. Una bellissima festa. Unica nota stonata, l’intervento del direttore scolastico, che invece di elogiare ragazzi e insegnanti ha voluto entrare

in temi politici che con la festa c’entravano ben poco, intervento sottilineato dal mormorìo di dissapprovazione della gente. Si ricorda che le “feste” soprattutto dei bambini sono tali per via della loro innocenza e spontaneità, quindi lasciamo le feste e gli elogi a chi ha organizzato tutto cìò e lasciamo la politica fuori. Grazie.

Camminando e girando per il Centro Storico

Calcinacci in Via della Costarella

di Paola Gatta Prosegue il nostro viaggio nel centro storico di Rocca di Papa alla scoperta delle brutture che degradano il nostro quartiere più antico. In Via della Costrarella, cuore delle cosiddette “casette”, sono stati accatastati decine di sac-

chetti di nilon trasparente contenenti calcinacci. Accatastati proprio a ridosso dell’inferriata in ferro che delimita un grazioso slargo. Penserete: qualcuno starà eseguendo dei lavori in questi giorni, oppure li avrà terminati da poco e a breve provvederà alla loro rimozione. Nient’affatto! Questi sacchetti, che ormai hanno formato una vera e propria discarica abusiva di inerti, si trovano in questa situazione da oltre un anno. I residenti non ne possono più di questo stato di abbandono in cui ognuno si ritiene libero di fare ciò che vuole senza subire il minimo controllo. “Ormai è diventata una moda restaurare gli appartamentini del centro e lasciare i calcinacci per strada sperando che intervenga il Comune a ripulire il tutto” ci dice piuttosto arrabbiato il signor Gianni che invoca maggiori controlli da parte delle autorità. Da parte nostra speriamo che il problema venga “rimosso” quanto prima.

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Quando le strisce blu penalizzano anche i professori

Immaginiamo che quasi tutti i professori della scuola media Leonida Montanari, devono raggiungere il loro posto di lavoro utilizzando la propria autovettura. L’istituzione delle strisce blu anche sul tratto in pendenza di Viale Silvio Spaventa dove molti di loro lasciavano la macchina, visto che molti altri posti non ci sono, li avrà trovati molto contenti: “Finalmente si sono decisi a chiedere anche a noi un contributo economico per raggiungere questo comodo luogo di lavoro; incredibile che qualcuno non ci avesse ancora pensato; del resto con i nostri lauti stipendi perché non farci pagare i nostri 4 o 5 euro al giorno?”. Risultato: nei posti a pagamento sostano poche auto, mentre nei pressi della scuola, dove dovrebbe essere tutto libero per ragioni di pubblica sicurezza, le auto sostano in un groviglio inestricabile che gli abitanti di Pocecca (come la chiamano i roccheggiani) presto cominceranno a contestare. Nell’attesa di creare uno spazio ampio nei pressi della scuola per la sosta, cosa che come tutti capiscono si può tranquillamente fare, volete, per favore, ripristinare la sosta libera per la cultura? Grazie. il-sognatore.blogspot.com


ROCCA DI PAPA Da Mario Casciotti riceviamo e volentieri pubblichiamo il Segno - Giugno 2009

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“Ecco la verità politica Buche e sul Giardino degli Ulivi” pericoli

Uno dei cantieri del “Giardino degli Ulivi” A lato: Mario Casciotti dei Verdi Rocca di Papa

Gentile Direttore, ti scrivo questa breve nota per fare una doverosa precisazione in merito all’articolo apparso sull’ultimo numero del Segno: “Il giardino degli ulivi fa ancora discutere tra vecchie e nuove polemiche” firmato il sognatore. Con la presente non voglio fare polemica con nessuno, ma solo fare chiarezza in merito alla posizione del sottoscritto all’epoca Assessore al Bilancio, Programmazione e Attività Economiche, e di altri Consiglieri di maggioranza (Croce, Lucatelli , Giovanetti) dell’Amministrazione Ponzo nata dalle elezione amministrative del novembre 1997. Il sognatore scrive che sulla questione della lottizzazione “Giardino degli Ulivi” non vi fu all’interno della maggioranza troppa convinzione nell’avversare il progetto.

Questo non corrisponde alla verità in quanto nel Consiglio Comunale del 21 aprile 1999 il sottoscritto, con l’appoggio dei sunnominati Consiglieri di maggioranza fece una dura requistoria contro la lottizzazione (il sognatore, che forse all’epoca non era residente a Rocca di Papa o in altre faccende affaccendato, potrebbe richiedere copia della deliberazione del Consiglio Comunale n. 21 del 21 aprile 1999 e verificare le posizioni dei Consiglieri Comunali). L’avversione fu espressa con il voto contrario in Consiglio Comunale del sottoscritto e degli altri tre esponenti della maggioranza, tale voto contrario alla lottizzazione provocò una profonda spaccatura della maggioranza, risolta dall’allora Sindaco Ponzo con la revoca delle deleghe di Assessore al sottoscritto, e con

Corso Costituente, 1-7 - 00040 Rocca di Papa (Roma) Tel. 06-94.99.990 - Fax 06-94.96.653

l’allontanamento dalla maggioranza dei Consiglieri eletti nella lista dell’Ulivo, Lucatelli, Croce e Giovanetti, l’allontanamento fu surrogato con l’acquisizione in maggioranza del Consigliere Fabrizio Castri (eletto in Consiglio Comunale in quota Movimento Sociale Italiano). Il sognatore sogni pure ma racconti le cose per quelle che sono. Con la presente voglio comunque far presente, che il nostro agire, chiaro e trasparente sulla questione è stato essenzialmente e chiaramente di tipo politico. Sulla vicenda siamo stati sconfitti sul piano politico, ma non intendiamo perseguire vendette contro alcuno e tanto meno usare strumenti diversi dalla normale lotta politica (vedi la magistratura), tale atteggiamento personale è totalmente condiviso dai “Verdi per la Pace” di Rocca di Papa, forza laica e democratica che si candida al governo del paese. Nel ringraziare per l’ospitalità invio cordiali saluti. Mario Casciotti

Degrado Via Frascati

Diversi cittadini abitanti in Via Frascati ci hanno segnalato la presenza di alcune buche sull’asfalto disgregato e frantumato in un punto in cui vi sono dei cassonetti per l’immondizia (praticamente di fronte alla Stazione dei Carabinieri di Rocca di Papa). La strada, in questo tratto, è spesso buia a causa di lampioni che vanno in tilt, per cui anche il semplice gesto di andare a gettare un sacchetto Asfalto in frantumi in Via Frascati

dei rifiuti stà diventando un vero e proprio pericolo. “Non solo non vedi dove metti i piedi ma se hai la sfortuna di finire in una di queste buche, ti ritrovi a terra rischiando di farti molto male” ci racconta la signora Nadia. Giriamo questa segnalazione agli uffici preposti del nostro Comune sperando che intervengano per ripristinare un minimo di sicurezza anche in questo tratto di Via Frascati. P. G.

SCONTI ECCEZIONALI - ESTATE 2009 POSSIBILITA' DI FINANZIAMENTO

Frascati: 00044 - P.le Capo Croce, 5 - Tel. 06 94148758 - Fax 06 9416456 Rocca di Papa: 00040 - Via Frascati, 16 - Tel. 06 9497048


ROCCA DI PAPA Disagi e assenza di interventi in Via Rocca Priora e in Piazza Garibaldi

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il Segno - Giugno 2009

Le acque torrenziali fanno saltare i tombini anche in Via delle Calcare di Gaetano Casilli I forti temporali delle settimane scorse hanno lasciato il loro segno su molte strade di Rocca di Papa. Diversi allagamenti sono stati segnalati in varie zone del paese. Ai Campi d’Annibale, via Rocca Priora era un torrente in piena, con buche e asfalto divelto che creavano molte difficoltà ad autisti e pedoni. Il dopo-temporale ha lasciato completamente distrutto il manto stradale e a distanza di giorni nessun intervento è stato messo in pratica dal Comune. Stesso scenario nel cuore del centro storico. La bella piazza Garibaldi è apparsa completamente allagata a causa dell’intasamento del grosso tombino centrale che non ha retto all’arrivo copioso dell’acqua piovana. Risultato: pedoni bagnati, macchine in tilt. Anche qui nessuno ha ritenuto di intervenire per vedere se il sistema di ricezione delle

Allagamenti in Via delle Calcare

acque necessiti di riparazioni urgenti prima del prossimo inverno. Ma lo spettacolo più indecente si è visto in via delle Calcare, la nuova arteria di recente realizzazione che ha visto tombini divelti dalla pioggia con conseguenti allagamenti su tutta la superficie stradale. Acque scure e acque chiare insieme hanno creato non pochi problemi di igiene e di sicurezza sia per le automobili in cammino sia per i residenti. “Lavori da poco completati e siamo già a questo punto dopo la prima pioggia?” si è domandato un cittadino che abita qui

Tombino divelto in Via delle Calcare

da pochi a n n i prima che si avviassero i nuovi lavori. Come sempre d o b biamo segnalare la c o m pleta asAllagamenti anche in Via Rocca Priora senza di interventi di manutenzione or- strazione, che ormai stanno didinaria da parte dell’ammini- ventando una vera priorità.

Candidati e spese elettorali

Serate che si risolvono, di regola, con un breve discorsetto di candidati e sostenitori più rappresentativi senza entrare troppo nel merito delle questioni politiche; sarebbe noioso perfino per quei pochi militanti ancora attivi, poi, avanti tutta con il banchetto. Qualcuno, tornando a casa, avvertirà un disagio che non riesce a spiegarsi. Non dipenderà mica dal fatto che è uscito dal ristorante senza pagare una lira, come si chiamava una volta? E’probabile che sia proprio questa la ragione, perché qualche cosa di anomalo o sbagliato in questi avvenimenti c’è di sicuro. Perché un candidato a rappresentare gli interessi del popolo in Europa, alla Camera o al Senato, alla Provincia o al Co-

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

mune dovrebbe pagare una o più cene elettorali mettendoci i soldi di tasca sua? Non dovrebbero essere proprio i commensali – sostenitori -elettori a pagare il conto e lasciare anche qualche cosa in più per le spese della campagna elettorale dei loro beniamini? Ragioni inspiegabili spingono troppe persone ad accettare quella che sembra essere diventata una regola in politica: campagne elettorali milionarie senza che nessuno sembri chiedersi da dove, come e perché escano fuori tanti soldi a disposizione dei candidati per avere un ingombrante privilegio, quello di rappresentare il popolo sovrano, compito non certamente facile, faticoso e molto impegnativo. Siamo un popolo che giudica tutti i po-

litici sempre pronti a fare i propri interessi personali, ma ci comportiamo con essi in modo da farli sentire giustificati, anche quando non agiscono correttamente per recuperare quanto hanno speso per essere eletti. Ho assistito alla seguente scenetta sulla piazza, io esterrefatto, altri presenti soltanto divertiti. Passando, un uomo si rivolge a un noto attivista politico dicendo: “Avete fatto una cena elettorale dove c’erano tutti a mangià gratis e a me non m’hai fatto sapere niente. Con questo scherzo avete perso tre voti: quello mio, di mia moglie e di mio figlio”. Cambiamo strada, forse siamo ancora in tempo. Sergio Rasetti


ROCCA DI PAPA Le attività commerciali, già in forte sofferenza, attendono provvedimenti urgenti

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Commercio, viabilità e sosta, è ora di cambiare per salvare ciò che resta E’ necessario ricreare parcheggi e sosta sul Corso principale della nostra cittadina

pensare ai riflessi che avranno le decisioni prese in relazione ad altri aspetti della vita cittadina, oltre quelli prodotti nel campo di loro stretta competenza. Le decisioni prese sul traffico e sulla sosta hanno, come è evidente, una stretta relazione con gli interessi La crisi del commercio nel del commercio e centro storico di Rocca di Papa con l’accesso ai servizi pubblici. Come è altresì evidente, a Rocca di Sergio Rasetti Gli amministratori comunali di Papa, il commercio non gode sembrano adottare la politica certo di buona salute e sull’acdelle decisioni a compartimenti cesso ai servizi pubblici conviene stendere un velo pietoso. E’ mai stagni. La recente revisione della sosta possibile che invece di trovare un autorizzata in Piazza della Re- modo per agevolare l’accesso dei pubblica, con una ulteriore limi- cittadini ai negozi del centro stotazione degli spazi a rico, agli Uffici comunali, alla disposizione, ha causato nume- Posta, alle banche, a studi medici rose proteste e fa pensare che i e farmacie si riesce soltanto ad atvari assessori non si consultano tuare la politica del paletto e della tra di loro ma procedono cia- restrizione esasperata dei punti scuno per proprio conto senza sosta? Ma siete proprio sicuri che

non sarebbe il caso di procedere decisamente nel senso contrario, per esempio, rimuovendo i paletti e piccole parti di marciapiedi al Corso, apportare piccole modifiche al perimetro del marciapiedi centrale in Piazza della Repubblica, cose che permetterebbero una breve sosta per gli acquisti? Siete sicuri che per combattere sosta selvaggia l’unico modo sia quello di vietarla ovunque? Tutti gli entusiasti della rinascente Funicolare, tra i quali gli Amministratori, non capiscono che i turisti dovranno trovare un centro storico attivo, accogliente e commercialmente vivo? Non vi risulta che altri esercizi commerciali stanno per chiudere definitivamente o progettano di trasferirsi altrove? Conoscete qualcuno che alle condizioni attuali sia disposto ad investire in qualsiasi attività nel centro storico? La cosa più saggia da fare sarebbe di rimandare le restrizioni a quando saranno pronte altre soluzioni per la sosta (parcheggio al Carpino ma anche altri spazi che si possono trovare) disponibili navette di collegamento tra centro e punti

Canarini, gli Allievi ‘92 conquistano il titolo

di Marco Rapo Rocca di Papa e il calcio, un sodalizio che racchiude passione sportiva, storia e spirito battagliero, da sempre la “Gialla” (così chiamata per il colore delle magliette da gioco) è nel cuore, nella testa, nella vita dei Roccheggiani. Promozioni, retrocessioni sono state sempre vissute in maniera intensa, ma quest’anno ha un sapore diverso, diciamo di rinascita. Il buon campionato della prima squadra guidata da Fulvio Basili che ha saputo dare vivacità e bel gioco, e il campionato a dir poco perfetto degli allievi ‘92 che hanno conquistato il titolo approdando così ai campionati provinciali dicono che i Canarini ci sono ed hanno spiccato finalmente il volo. Oggi parleremo proprio degli Allievi ‘92, la squadra di Mr. Massimo Serafini che ha lottato con bravura e correttezza conquistando il titolo 200809. La squadra si è confrontata durante l’anno con compagini battagliere come il Grottaferrata,

Lariano, il Diana Nemi, Colonna, ma ha saputo sempre mettere in campo il gioco e creare molto più degli avversari. Ma chi sono questi ragazzi che hanno regalato a Rocca di Papa questo ennesimo traguardo? Eccoli: Botti S., Cinniti, Trinca, Carnevali, Gatta, Vinci, Sellati A., Serafini D.,Panichelli, Serafini L., Castri, Rastelli, Silvestrini e Mancini. A fine campionato c’è stata la certezza che la squadra era praticamente “super” con una super difesa, che ha messo in evidenza le doti del portiere Stefano Botti capace di blindare i risultati, e un super attacco che ha messo in rilievo il senso del gol dell’attaccante Castri che ha realizzato 20 marcature, seguite dalle 17 di Sellati, dalle 15 di

sosta e, intanto, assicurare un minimo di vivibilità e mobilità impegnando al massimo tutta l’organizzazione di controllo e vigilanza necessaria. Un ruolo non secondario, spetta a tutti gli operatori del commercio e ristorazione, ai quali si richiede di essere i primi a non lasciare le proprie auto in sosta dove potrebbero fermarsi invece i loro potenziali clienti. A proposito di commercio e centro storico. L’assessorato competente aveva organizzato, vari mesi or sono, una conferenza per illustrare la possibilità di far nascere un “Centro Commerciale Naturale” nel centro storico. Una serie di opere per riqualificare il centro con intervento pubblico e l’impegno degli operatori del commercio, dell’artigianato e della cultura; assistenza tecnica e consulenza amministrativa per la realizzazione del progetto, per il quale, se ricordiamo bene, c’è anche la possibilità di attingere a fondi europei. Aria fritta o cosa ancora possibile? Perdere altro tempo molti lo definirebbero non soltanto sbagliato ma un vero e proprio suicidio del paese.

La squadra degli Allievi ‘92 dei Canarini

Panichelli... il Rocca di Papa è stata una vera macchina da gol. Da sottolineare anche il lavoro della dirigenza e dello staff tecnico composto da Alberico Trinca, Pino Silvestrini, Francesco Castri e infine della dirigenza con il Presidente Davato e il suo vice Rastelli. A loro tutti le congratulazioni di tutta Rocca di Papa per il lavoro svolto e i premi conseguiti. All’anno prossimo...


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Via De Luca: paletti, transenne e pannelli multicolore

Il Comune svuota il magazzino, dopo i paletti, ecco le transenne di Marcello Morrone Note liete e note dolenti per quanto riguarda l’arredo urbano a Rocca di Papa. Se da una parte dobbiamo elogiare l’amministrazione comunale per aver collocato nei giardini di piazza della Repubblica delle belle panchine in legno di castagno con tanto di schienale (favorendo così l’artigianato e la produzione locale), dall’altra dobbiamo segnalare qualcosa che non ci piace, anzi che sta facendo arrabbiare molti residenti. In via Umberto De Luca, poco dietro l’edificio comunale, dove si trovano già una serie di paletti in ferro, è stato cementato una sorta di pannello spartitraffico colore bianco, azzurro e rosso (rimosso dalla piazza principale del paese

circa sei o sette anni fa) che di solito veniva utilizzato per collocarvi all’interno un quadro pubblicitario. Quel pannello era stato messo in qualche magazzino comunale fino a quando qualcuno, rispolverandolo e non trovando più paletti disponibili, ha pensato bene di utilizzarlo al loro posto per di più cementandolo in un modo alquanto criticabile. Ora questa via del centro storico vede la presenza di paletti color ferro, accostati a transenne che rimangono per mesi interi, con accanto adesso anche un pannello colorato di bianco, rosso e celeste. “Sono andato al Comune a protestare -ha dichiarato un residente, il sig. Omero- ma nessuno mi ha saputo dare una

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Paletti in Via Gramsci

Via De Luca, transenne e pannelli cementati al posto dei paletti in pieno centro storico

risposta, semplicemente mi hanno detto che avrebbero verificato sulla situazione evidenziata”. A distanza di oltre un mese quell’obbrobrio è ancora lì e nessuno se ne è preoccupato. Non chiediamo di rimuoverlo, per carità, non pretendiamo

tanto (sarebbe cosa buona e giusta!) ma almeno diteci il nome di chi ha avuto questa brillante idea. L’arredo urbano è una cosa seria e non può vivere di improvvisazioni dettate da chi si sveglia per primo la mattina.

Anch e noi siamo citt adini di Rocc a di Papa!

La storia di “Chow chow”, il cane di via Roma, e la storia della gatta di piazza Margherita

Quelle che vi raccontiamo sono due storie di animali che vivono nel nostro paese. La prima riguarda un cagnolone anziano di oltre 10 anni che, dopo aver vissuto da quando era cucciolo in via Roma, nei pressi del supermercato “Franco Market”, è stato raccolto, curato e accudito da una volontaria animalista di Rocca di Papa. Ora “Chow chow” (questo il suo nuovo nome) si trova in via Campi d’Annibale n. 36. Se qualcuno volesse andarlo a trovare, oppure volesse aiutare le volontarie rega-

lando crocchette e scatolette di carne, può recarsi a quest’indirizzo oppure scrivere una mail al nostro giornale così da essere messi in contatto diretto con le volontarie. La seconda storia riguarda la gatta che da circa 6 mesi (o forse più) sostava in piazza della Repubblica tra camion, automobili, bus e motociclette, rischiando prima o poi di fare una brutta fine. Anche per lei le volontarie hanno trovato una soluzione ottimale. La gattina è stata infatti adottata da una famiglia dei Campi

d’Annibale in cui ha trovato amore e tranquillità. Nella foto la vedete mentre osserva dalla finestra il panorama. Questa gatta è stata seguita, nutrita, curata e sterilizzata, come anche altre gatte del nostro comune (e tutto a sue spese!), da una signora brasiliana che vive da molti anni anni a Rocca di Papa e a cui va il ringraziamento di tutte le volontarie e i volontari animalisti per il suo impegno e la sua “missione”. Daniela Di Rosa


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Successo per il progetto “Rocca in cartolina”

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Gli alunni roccheggiani studiano il libro di Saba

Plesso Colle delle Fate

di Rita Gatta Quale scenario poteva essere più significativo e adeguato, il 26 maggio scorso, per completare il progetto didattico “Rocca di Papa in cartolina”? La splendida cornice del lago Albano, il magnifico parco del Centro Internazionale di Spiritualità, meglio conosciuto come Mondo Migliore, sulla Via dei Laghi, hanno fatto da sfondo naturale e hanno contribuito a dare espressione alla conclusione dell’attività che per tutto l’anno ha coinvolto i bambini delle scuole di Rocca di Papa. “Creare un mondo migliore” è la valenza didattica che permea il lavoro scolastico: si gettano le basi per far crescere nei nostri figli il senso di appartenenza a questo territorio, farlo conoscere nei suoi aspetti più caratteristici, storici, con l’obiettivo di farlo amare e quindi creare i presupposti per un impegno futuro che miri al rispetto, al miglioramento, alla costruzione di un legame sempre più forte nei confronti del contesto sociale e civile. Ogni plesso dell’Istituto Comprensivo di Rocca di Papa ha contribuito, con ricerche storiche, visite sul posto, riproduzione grafiche e pittoriche, ad ampliare lo stimolo offerto dal libro di Massimo Saba che porta il nome del progetto stesso. Dai vicoli più caratteristici della nostra cittadina, alle Chiese, passando per la Via Sacra, dalla sacra vetta di Monte Cavo all’Abbazia di Palazzola, gettando curiosi sguardi alle ville e ai monumenti più importanti, le Chiese, la funicolare che sta per essere rimessa in funzione… Ecco la nostra città riscoperta dai ragazzi delle scuole cittadine che con entusiasmo, insieme alle loro insegnanti, si sono gettati

L’anno scolastico volge al termine: ai miei tempi, ricordo che la suora ci dava esercizi e testi di recupero, brani che avrebbero dovuto sintetizzare quanto svolto durante tutto l’anno. Disegni da ricopiare per esercitarsi con matita e colori: ricordo una bellissima farfalla blu e gialla, molto appariscente, posata su un esile, smeraldino filo d’erba e sullo sfondo un rosso papavero, tra una bionda spiga carica di grano e un azzurro fiordaliso. Ancora nella memoria, leggo il titolo di un “tema” di fine anno: “Giugno, tempo di doppia mietitura: mietitura in campo di grano, mietitura tra i banchi di scuola” e dai a elaborare, a immaginare quei bei campi dorati con le spighe ondeggianti al vento e, scrivendo sulla mietitura in campo scolastico, pur rievocando le varie belle attività svolte insieme ai compagni di classe, soprattutto respiravo a pieni polmoni le vacanze che erano alle porte. L’edificio delle Maestre Pie Filippini diventava fresco, arioso: era un piacere percorrere i lunghi corridoi o scendere le scale che conducevano in giardino e sentire sotto le scarpe il fremito della libertà! Pure oggi, nelle scuole di Rocca di Papa si è impegnati e molto, nel raccogliere i “frutti”, anche attraverso manifestazioni di balli, di canti, di piccole recitazioni. Nel plesso di Colle delle Fate, si stà preparando la festa conclusiva del progetto Ratatouille e in questi giorni fervono i preparativi: i pazienti vicini che abitano presso la nostra scuola, potrebbero tranquillamente sostituire gli alunni assenti, talmente a tante prove hanno involontariamente preso parte! Senza voler anticipare nulla, si può accennare al fatto che i bambini avranno modo di cantare e muoversi armoniosamente al ritmo delle musiche, recitare, esibirsi in lingua inglese e francese, cimentarsi con il flauto e interpretare con le loro voci una indimenticabile esibizione corale, nonché suggerire, visto il progetto di cucina, gustose ricette, anche in dialetto rocchegiano! E tra un intermezzo e l’altro, una bella merenda collettiva sarà, per questa festosa conclusione della manifestazione e delle attività svolte nell’anno in corso, un magico momento di condivisione e di allegra festa che accomunerà, nel gusto di una fresca panzanella, bambini, genitori, insegnanti e le nostre care ed insostituibili Rosina e Barbara, “zie” affettuosissime e premurose con tutti, grandi e piccini. Rita Gatta

a capofitto nell’attività. Alla presentazione finale delle ricerche e della splendida carrellata fotografica, imponente documentazione iconica del lavoro svolto, hanno partecipato il Primo cittadino Pasquale Boccia e tutti i rappresentanti del Consiglio amministrativo, numerosi genitori, rappresentanti delle Associazioni cittadine. L’organizzazione è stata curata dall’insegnante Flavia Vitali in raccordo con le insegnanti delle scuole di Rocca di Papa. Tornando alla manifestazione, il Concertino degli Screpanti ha introdotto il festoso incontro con l’allegria musicale che li caratterizza, anche nell’abbigliamento verde e giallo, colori che richiamano i nostri boschi macchiati dall’oro delle ginestre. A seguire sono intervenuti l’autore del libro e tutte le autorità cittadine presenti, che hanno condiviso e largamente apprezzato quanto svolto dai bambini. Tutta la manifestazione è stata all’impronta dell’entusiasmo che, a volte, nei piccoli ha alzato un po’ i toni del gioioso incontro: è stato comunque un segno tangibile della loro presenza partecipata. E quest’ultima, un valido esempio dovrebbe essere per alcuni adulti che si lasciano facilmente distrarre e dimenticano che dei loro ragazzi la scuola si sta occupando e che ben felice sarebbe di averli attivi e attenti collaboratori, codi Marco Sferco e Fabio Sanna scienti protagonisti di quanto si fa per i loro figli. A concluInternet Point - Phone Center dere un rinfresco fiRicariche per Cellulari nale ed i bambini RICARICHE DIGITALE TERRESTRE hanno poi ricevuto il libro di Massimo Carte Telefoniche Saba, preziosa doAssistenza - Vendita Pc e Notebook cumentazione fotoFotocopie - Fax - Stampa da file grafica di una Rocca di Papa del bel tempo che fu e Corso Costituente, 11 - ROCCA DI PAPA (RM) che si spera torni ad Tel./Fax 06-9494191 - fmtecnologie@alice.it essere tale!

F.M. Tecnologie

Festa di fine anno per tutti gli alunni


Cultura e

“Per ordine del Ministro vi denuncio”

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di Andrea Sebastianelli Una lettera accorata giunge a Roma alla segreteria particolare di Benito Mussolini. E’ il 14 luglio 1932. A scrivere al Capo del Governo è Assunta Meconi, moglie di Italiano Casciotti (foto in alto), che quattro mesi prima, il 7 marzo, viene arrestato con l’accusa di essere un sovversivo anti-fascista. La polizia, infatti, da tempo era sulle tracce dei membri dell’Organizzazione Comunista dei Castelli Romani che, con le sue cellule presenti in ogni paese, stava creando non pochi problemi al regime. Italiano Casciotti era il responsabile di una delle cellule roccheggiane. “L’organizzazione comunista di Rocca di Papa -scrive il 26 agosto il Questore Cocchia al Prefetto di Roma- comprendeva tre cellule, delle quali una era diretta dal manovale Casciotti Italiano convertito alle idee estreme da Rufini Eusebio capo-zona di quel Comune”. Stando al rapporto della Regia Questura di Roma, “alla cellula del Casciotti furono aggregati i seguenti individui: Brunetti Dante, vetturino, De Santis Oreste, vetturino, Zoppi Velio, manovale, e Basili Emilio, carbonaio”. Italiano Casciotti fu anche accusato di essere stato lui a convincere Oreste De Santis ad aderire alla cellula comunista di Rocca di Papa. Ma torniamo alla lettera della moglie Assunta. “Da quattro mesi mio marito trovasi nelle carceri giudiziarie di Roma sospetto sovversivo. Mi hanno fatto la sentenza per sfrattarmi da casa, ho due piccoli bambini, uno lattante, e non ho

... d’intorni

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La mattina del 7 marzo 1932 la polizia politica fascista arresta Italiano Casciotti, capo della cellula comunista di Rocca di Papa, e membro dell’ organizzazione comunista dei Castelli Romani. Ecco la sua drammatica storia.

nessun mezzo di fortuna. A tutte le famiglie degli arrestati per lo stesso motivo -scrive ancora la signora Assunta- è stato inviato un sussidio di lire 250 e a me nulla, che ne ho più bisogno degli altri”. La moglie di Italiano, insomma, trovandosi in una condizione disperata, cerca in tutti i modi di affrontare i problemi dovuti all’arresto del marito, avendo due figli da mantenere. La lettera viene inviata al Capo della Polizia, il quale il 16 luglio scrive alla Questura di Roma per chiedere notizie dettagliate di Italiano Casciotti “specialmente per quanto riguarda il lato politico, unitamente a tutti i dati segnaletici di rito”. Anche in merito alla concessione del sussidio di 250 lire, viene chiesto il parere del Questore. Intanto la vicenda giudiziaria di Italiano Casciotti prosegue. Il 5 settembre la Commissione Provinciale della Questura torna a occuparsi di lui decidendo di sottoporlo all’ammonizione, primo passo per finire al confino politico. Era ancora vivo il ricordo di Luigi Buonomo, che il 5 giugno 1930, dopo essere stato arrestato con l’accusa di professare idee comuniste e di essere in contatto diretto con il fuoriuscito Giuseppe Di Vittorio (padre storico della CGIL), fu condotto al confino di Lipari per circa un anno. Dalla nota del Questore apprendiamo che “mentre faccio riserva di

trasmettere copia del rapporto di ammonizione e i dati segnaletici di rito, informo che alla moglie dell’individuo, Meconi Assunta, è stato già concesso, il 6 corrente (agosto 1932, n.d.d.) un sussidio di lire 250”. A dicembre Italiano Casciotti viene inserito tra i sovversivi prosciolti dai vincoli dell’ammoizione. Questo avvenne per atto di clemenza di Mussolini deciso in occasione della celebrazione del “decennale dell’era fascista”. Comunque, conclude il Questore Cocchia, “nei di lui confronti, che risiede nel Comune di Rocca di Papa, viene mantenuta debita vigilanza”. La storia di Italiano Casciotti è simile a quella di tanti uomini e donne che durante il ventennio non si piegarono, malgrado gli stenti e le sopraffazioni, alla ferocia del regime fascista. Persone a cui dobbiamo la riconquista delle nostre libertà.


STORIE “I quindici racconti” dello scrittore roccheggiano Novelli

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Vite da raccontare

Il libro sarà presentato il 18 giugno nell’aula consiliare

di Luigi Serafini Il prossimo giovedì 18 giugno alle ore 17.30 presso l’Aula Consiliare di Rocca di Papa, lo scrittore roccheggiano Gabriele Novelli presenterà il suo libro dal titolo “I quindici racconti”. Si tratta di un opera composta da una serie di storie, quindici appunto, che fanno immergere il lettore in un’atmosfera sempre diversa e nuova perchè ogni racconto è la narrazione di punti di vista differenti, ogni racconto è una storia che contiene altre storie dove l’anima dei personaggi e i loro sentimenti vengono messi in primo piano. Il libro di Novelli, edito dal “Gruppo Albatros - Il Filo” (per approfondimenti:

A

ccidenti! Ma è nerissimo e gonfissimo! Così aveva commentato, non senza una qualche attenzione professionale, l’infermiere del Pronto Soccorso, mentre osservava e palpeggiava il mio povero piede dolorante. -Va bene- disse- adesso scriviamo il documento di accettazione . E dopo le frasi di rito ed a conclusione del referto annotò: - ... per caduta occidentale. Quell’occidentale passò indenne nei vari referti e quindi, al termine dell’iter burocratico, negli archivi dell’Ospedale. -Dobbiamo fare una lastra. Andiamo in Radiologia. La metto sulla carrozzella e in pochi minuti siamo al Reparto. Dove giunti mi pregò di aspettare (già, ma dove potevo andare?) perché il radiologo era stato chiamato d’urgenza. E mi mollò sul pianerottolo davanti ad una porta a vetri. Il radiologo tornò dopo circa mezz’ora. -Avanti, facciamo questa lastra -disse ad alta voce– venga, venga. -Ma come venga! Non posso camminare!-Ah! È così. Va bene. Chiami un infermiere che l’aiuti.-Chiamo io? E come?-Aspetti un momento: ci penso io. Dopo un quarto d’ora giunse un infermiere. Dire che era alto è poco: era altissimo, grandissimo e con una vocetta

www.gruppoalbatrosilfilo.it), oltre a puntare sulla qualità dei contenuti, con una scrittura chiara, pulita e “parlata”, prende il lettore anche per la grafica giovanile e accattivamente e per la serie di disegni (dallo stile inconfondibile) che accompagnano le storie, disegni realizzati dallo stesso scrittore. Oltre all’autore, la serata di presentazione del libro vedrà come relatrice la giornalista Mirella Taranto mentre alla voce di Enzo Bartolucci sarà affidata la lettura di alcuni brani dell’opera letteraria. Una serata da non perdere per chi ama la buona lettura e per chi vorrà conoscere uno scrittore di qualità come Gabriele Novelli.

Sala gessi

IL RACCONTO DEL MESE

di Noga

lieve lieve ed una pronuncia blesa. Infine le radiografie furono eseguite e fui riaccompagnato in una Sala d’Aspetto tristissima con una unica panca, qualche sedia in alluminio ed una finestrella con una grata metallica. l piede ormai era diventato una specie di prosciuttello rosso scuro ed io non lo guardavo più. Tentavo di ignorarlo con la speranza che, così facendo, il dolore scomparisse anzi, che si trasferisse sul piede di un altro infermiere che da un po’ di tempo mi stava osservando e che infine borbottò: -Venga andiamo dal dottore che le sue lastre sono arrivate-. Il dottore sentenziò: -Lussazione con distacco. Mettetegli una fasciatura rigida, ma non troppo e mandatelo in Sala Gessi. Dove arrivai dopo molte giravolte lungo i corridoi del Piano Terra. -Prendere il numeretto ed aspettare il proprio turno!-

I

-Aspettare il mio turno? Ma quanto ci vuole?-Poco, poco! L’infermiere del reparto sparì subito dopo. La dottoressa, osservato il mio piede e visto il referto di radiologia: -Fategli una doccia disse-. Ritorna fra 10 giorni-. -Farmi una doccia?-Ma sì, ma sì! Significa una fasciatura morbida, appena irrigidita. Il piede è troppo gonfio. L’ingessatura non si può fare-. Tornare a casa fu una tragedia, ma giunsi sano e salvo. Al decimo giorno fui di nuovo in Sala Gessi. Anzi nella Sala d’Attesa con numeretto al seguito. Erano le ore 9,30. Alle 14,30 entrai finalmente nella Sala Gessi. Il mio piede fu rapidamente sbendato. La dottoressa affermò: -E’ ancora gonfio e nero. Fare un ecodoppler. Accusa anche un dolore all’altezza della scapola-. altro medico, vestito di verde, concluse: -Fare la radiografia dell’emitorace destro: accusa un do-

L’

lore all’altezza della scapola. E continuò: -Rifategli la doccia-. L’infermiera fu rapida e professionale. E la dottoressa: -Prescrivere l’eparina tutti i giorni-. -Ma cos’è ?- Chiesi. -Iniezione sulla pancia per mantenere la circolazione del sangue fluida. Tutti i giorni-. Ancora una volta fui rimandato a casa. Ed io che mi aspettavo una bella ingessatura a mezza gamba! Macchè: non ero ancora pronto per questa prova. L’eco-doppler comportò lo sbendamento del mio piede con mezzi naturali: cioè, in pratica, una sbrigativa manovra manuale del medico ed il ribendaggio, così come veniva, eseguito dalla persona che mi aveva accompagnato. ornai all’Ospedale: sarebbe stata la volta buona per avere l’agognata ingessatura? Attesa, sbendamento, controlli: -Ma come va bene! E’ sgonfio del tutto e il nero è quasi scomparso. Bene: ingessare!Ad operazione compiuta mi sentii contento e soddisfatto. Avevo finalmente la mia brava ingessatura bella tosta e bianchissima. -Torni fra 20 giorni!Sarà meglio tenersi l’ingessatura..... o tornare all’Ospedale?

T

Rocca di Papa, 13 maggio 2009


AVVENIMENTI Presentato nell’aula consiliare il libro “Ungaretti a Roma e nei Castelli Romani”

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Ungaretti e i suoi luoghi

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L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Culturale “L’Osservatorio”

di Federica Capogna Ungaretti cavernoso e sofferto, quando nel 1968 leggeva dei versi dall’Odissea in televisione; Ungaretti corrispondente italiano del Simbolismo francese; Ungaretti democratico, ma stimatore di Mussolini. Ungaretti poeta. Ma soprattutto Ungaretti uomo. Ungaretti che viene dal popolo (figlio di italiani emigranti); eterno ragazzino (a ottant’anni diceva “ho quattro volte vent’anni”); l’amico degli artisti (mentòre ed incoraggiatore); “sanguigno” e turbolento (si trovò in alcune diatribe con tanto di azzuffate, come ad esempio quella che sfociò in duello con Bontempelli). Ma soprattutto Ungaretti uomo di grandissima umanità. Questo si dice di lui, questo si

può appurare da testimonianze filmate. La più famosa forse quella che lo riprende nel 1969 durante la visita a Marino, che l’aveva ospitato per ben otto anni dal 1927. Quanto deve sembrare insolito ma estremamente dolce osservare come un signore, un artista all’apice della sua gloria, abbracci con tanta veridicità e “normalità” vecchi vicini di casa e conoscenti. Provare a intendere le produzioni altissime dei grandi non sempre include una sufficiente indagine sulla loro quotidianità. Venire a conoscenza della straordinaria umanità di Ungaretti è illuminante, in special modo per chi è interessato ad addentrarsi nella sua poetica o vuol tentare di scardinare alcuni suoi elementi di ermetismo. Così è

ROCCASANA Rubrica di Piero Botti

CICLISMO: CAMPIONATI ITALIANI, ROSI E CANNONE SECONDI Il 31 maggio scorso a San Giustino, provincia di Perugia, il forte cicloamatore roccheggiano Marco Rosi (foto a lato) in coppia con Gianfranco Cannone, ha ottenuto il 2° posto nella prova a cronometro nei campionati italiani di categoria, Master M3/M4. A Rosi e al suo compagno i complimenti del “piccolo Segno”, che gradisce segnalare i buoni risultati dei nostri concittadini. Figlio d’arte, Marco pratica il ciclismo con grande dedizione e passione e non è nuovo a salire sul podio; spesso infatti, arriva anche primo; allenandosi duramente per tutto l’anno, con tutti i climi. Segnalato in bici con la neve. ESTATE IN PIAZZA MARGHERITA CON LA “CASINA DEI PINI” La “Casina dei Pini” organizza una serie di serate con artisti. Infatti, nei prossimi mesi estivi si alterneranno musicisti, poeti, attori e cantanti. “Gli eventi -ci dice Tonino Gentili- non saranno mai in concorrenza con le altre manifestazioni dell’Estate Roccheggiana che si svolgeranno nella piazza, ma vogliamo comunque provare a vivere, serenamente, serate di qualità portando sul nostro palco gente in grado di offrire spettacoli gradevoli, tra un gelato, il fresco di Rocca di Papa, una bomba alla crema e una poesia.

proprio tra un aneddoto e l’altro, incastonati nelle cornici varianti di esigenza in esigenza, che viene ricostruita la persona del poeta nel libro presentato e scritto da Marco Onofri “Ungaretti a Roma e nei Castelli Romani” nella conferenza tenuta il giorno 8 maggio al Municipio di Rocca di Papa promossa dall’Associazione Culturale “L’Osservatorio”. In particolar modo, il libro sembra nuovamente confermare quanto sia stretto il rapporto tra le persone e i luoghi in cui vivono, per lunghi o brevi periodi che siano. Il legame è forte, e la condizione è reciproca ed interdipendente.

Lo scorso anno alla prima esperienza ci siamo riusciti e, questo, ci invoglia a crescere per il bene di tutti”. Mai visto niente di simile, complimenti! C I N E FORUM “VAGAMENTE”: LA SORPRESA PIU’ BELLA! La sera, qualche volta, ci mostra una Rocca di Papa assai bella. Così, l’Associazione Culturale “Vagamente”, formata da giovani e giovanissimi, ha organizzato un cineforum a tema. Affrontando l’attualità, il sociale, la cultura. Il giovedì sera, infatti, al Comune Vecchio (Viale Enrico Ferri, poco prima della biblioteca comunale) “durante la primavera”, questi ragazzi si sono incontrati, hanno visto films e li hanno commentati. Li hanno commentati fra di loro, numerosi e rispettosi l’uno dell’altro; evitando dibattiti formali e noiosi, ma favorendo scambi di opinione spontanei come avviene normalmente fra amici. Avendo partecipato ai loro incontri, mi è tornato il buon umore. Poi, mi hanno chiesto di dirigere per loro un documentario sui monumenti di Rocca di

Ungaretti

Ungaretti sembra aver scelto dei luoghi, ma altri luoghi sembrano aver scelto lui, e notarne l’influenza sui suoi scritti è quello che forse potrebbe dar spunto ad una riflessione personale sul luogo in cui viviamo, e in che modo ci migliora nel nostro percorso.

Papa; accetto solo se tutti si daranno da fare. La Rocca by night che non ti aspetti! Vi segnalo questa splendida poesia del cantante e chitarrista Paolo Valbonesi, uno degli artisti che si esibirà alla “Casina dei Pini”. Ecco un omaggio al nostro paese:

SOTTO AR CIELO DE ROCCA DE PAPA Sotto ar cielo de Rocca de Papa, c’è na strada che sale ner bosco, la Via Sacra se chiama e pe questo, se ce vado me sento stranì. Poi m’affaccio e c’è er mare lontano, vedo Nemi cor lago d’Arbano, vedo Roma Capoccia sdraiata sotto ar sole se stà a riposà. Su ner cielo de Rocca de Papa, quante stelle ce stanno lassù, ce n’è una cadente che sfreccia ce n’è n’artra che brilla de più. Su dar cielo de Rocca de Papa, una stella s’abbassa e vie’ giù, poi s’appoggia là sulla Fortezza pe avvisacce che ariva Gesù. Sotto ar cielo de Rocca de Papa c’ho l’amore e l’affetti più cari so’ la cosa più bella der monno so’ l’averi più ricchi e sinceri. Su dar cielo de Rocca de Papa ce so’ due che me stanno a guardà, mi Fratello e mi Padre, so’ loro, ce lo so... voi me state a vejà. Sotto ar cielo de Rocca de Papa un poeta me sento... lo sai? Si te fai ‘na fojetta de vino pure te... un po’ poeta sarai. Paolo Valbonesi (28 maggio 2009)


il Segno - Giugno 2009

di Daniela Di Rosa

Il “nero” alla conquista dell’Europa

Di nuovo battuti. Non basta la sconfitta personale di Berlusconi per tirarmi su il morale, non riesco a capire l’avanzata della Lega, non mi rassegno ad un’Europa dal cuore nero, un’ Europa razzista, oscurantista, cattolicamente fondamentalista. Mi sento così vicina all’umanità e così lontana dal loro cuore egoista e dalla loro mente così limitata! Ho sempre sognato un mondo senza confini, un mondo di tutti e di nessuno, perchè sarebbe stato di chi veniva dopo di noi, un incontro di razze e culture che avrebbe arricchito le nostre anime, invece prevedo un lungo periodo di buio, di chiusura, di paura, paura del negro,

il T o c c o

RIFLETTORI

dell’immigrato, del clandestino, paura della fame e del dolore di un’altro popolo, è così grande la nostra povertà da non conoscere più il senso della parola solidarietà, da farci dimenticare chi eravamo. Solo pochi decenni fa, giravamo sporchi e affamati per il mondo, abbiamo portato la nostra forza e la nostra cultura e insieme a lei, anche deliquenza e mafia; nei locali americani c’era scritto vietato l’ingresso agli italiani, non scordatelo mai! Oggi, martedì 10 giugno ero al bar, un’amica mi ha fatto le condoglianze per la morte della sinistra... gliele rimando per posta: se qualcosa è morto o agonizza in Italia è il senso

Come va a Rocca di Papa? “Non vedo e non sento”

di Ermanno Gatta

Se li conosci li eviti

Il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, non è riuscito a far vincere la Lega nel comune dove è nato (Lozza, Varese) e dove si presentava anche la sorella Enza. Stessa sorte per il Ministro della Pubblica Istruzione, Maristella Gelmini, che a Padenghe del Garda, dove abita, ha assistito alla sconfitta della lista Pdl. Il segretario nazionale della Lega, Giancarlo Giorgetti, è stato battuto nel suo paese di Cazzago Brabbia. A Calolziocorte, dove abita il neo-Ministro del Turismo, Michela Brambilla, il Pdl si è fermato al 23%. Male anche l’ex Ministro del Pd, Barbara Pollastrini: a Darfo, il Pd ha preso solo il 18%. Il dubbio è: “Nessuno è profeta in patria” oppure: “Se li conosci li eviti?”. (Tratto dal quotidiano “Italia Oggi” del 12 giugno 2009, pag. 1, rubrica “Diritto & Rovescio”)

della verità, del pudore, dell’onestà e della correttezza; se il 35% degli aventi diritto votano un presunto riciclatore di denaro sporco, o presunto corruttore o sempre presunto adescatore di minorenni, abbiamo veramente toccato il fondo. Dov’è l’indignazione, dove i moralisti, i cattolici? Qualcuno di loro, è bene dirlo, c’è; secondo i sondaggi un berlusconiano su tre l’ha lasciato, ma è poco, è ancora troppo poco! L’Italia è in crisi, solo le sue aziende proliferano, ci obbligano a comprare il decoder per la tv e, secondo voi, chi lo vende? Il fratello, Paolo Berlusconi... Piccolo Napoleone è sempre più ricco, noi sempre più poveri e più fessi. Vorrei dire alla mia amica che non deve dispiacersi per me, ma per se stessa e per l’Italia intera, perchè senza la sinistra quei pochi diritti che ha come donna e come lavoratrice non li avrebbe, che adesso deve cominciare a temere di perderli,

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che stanno cercando di smantellare la scuola pubblica per mandarci a pagamento dai privati, come per la sanità, mantengono il degrado negli ospedali cosicchè andremo a curarci a pagamento... e chi i soldi non li ha? Ma a voi che vi frega, l’importante siamo noi non gli altri. Se l’Italia avesse votato come a Rocca di Papa, “Sinistra e libertà” sarebbe entrata nel Parlamento Europeo, perchè qui il 4% l’abbiamo superato e, con Rifondazione e Comunisti Italiani, abbiamo preso quasi l’8%... sempre all’amica di prima voglio dire di darsi da fare anche lei perchè qui tra due anni abbiamo le elezioni e insieme si vince.

La poesia del mese

Cerco il silenzio del Sole

Di quel lucente astro in mezzo all’infinito posto cerco il silenzio intorno, che la rumorosa terra con i suoi giorni, con le sue notti, mi nega. Forte dello spirito mio è il desìo di essere circondato dalla quiete che non si scioglie, avessi le ali dei pensieri, là dove nasce la luce raggiungerei il luogo. Ti amo o mio dolce silenzio, sovra ogni altra cosa ti cerco, di luogo in luogo vo muovendo i passi, ma neppure sugli alti monti dinanzi t’affacci. Alberghi nella mia mente e in cuor mi stai, spingerti fuori non c’è verso, non trovo la forza, sin quando lassù in alto il Sole, come a una viva pietra alla speranza mi appoggio. Vincenzo Di Filippo (Rocca di Papa 26 maggio 2009)

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Un bagno nella il Segno dei tempi piscina sulla Fortezza nei disegni del Maestro Franco Carfagna

Ultima pagina

il Segno - Giugno 2009

La Fortezza, come dice il nostro Piero Botti, è il vero simbolo di Rocca di Papa. Si tratta, per chi non la conoscesse, di un pianoro montano da cui si domina Roma e la campagna sottostante. La Fortezza è anche il simbolo della storia del nostro territorio. Qui, secondo alcune fonti storiche, vi era un villaggio di epoca protostorica che ospitava i sacerdoti adibiti alle cerimonie del Tempio di Giove Laziale. Qui, si ergeva il castello medievale della Rocca con le sue alte torri. Sempre qui, i roccheggiani trassero i materiali edilizi per costruire il paese sottostante. Oggi queste storie, grazie alle campagne di scavo avviate lo scorso anno, stanno per riemergere. I settantenni di oggi possono testimoniare che molti anni fa dire ai propri familiari “vado alla Fortezza” era una scusa per andare a farsi un bel bagno rinfrescante... proprio sulla Fortezza. Lì infatti c’era (e c’è ancora oggi) una grotta in cui l’acqua piovana si accumulata e formava una specie di piscina. Non serviva nemmeno l’accappatoio, perchè il Sole asciugava la pelle in un battibaleno mentre come deodorante si usavano le foglie di castagno che davano al corpo una fragranza inconfondibile. Oggi l’area della Fortezza si

può visitare grazie a un “custode” volontario che, con sacrificio e impegno, apre puntualmente il cancello il mercoledì (dalle 10.00 alle 12.00), il venerdì (dalle 15.00 alle 17.00), il sabato e la domenica (10.00-12.00 - 15.00.17.00). Questo custode lo conosciamo tutti! Si tratta di “Scarettu”. Chi non lo conoscesse può andarlo a trovare sulla Fortezza e poi

ci dirà se non è un personaggio di altri tempi, forse l’incarnazione di qualche antico guerriero bavarese. Se poi vi dovesse venire in mente di chiamarlo, invece di “Scarettu”, con i suoi bellissimi nomi (Orlando-Beniamino), di certo non vi risponderà. Una richiesta gli facciamo: di essere sempre puntuale negli orari previsti.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@tiscali.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

RACCOLTA DIFFERENZIATA Vorrei segnalare un fatto che mi ha dato molto fastidio... Abito su via Frascati, ed una mattina ho notato che i camioncini dell’immondizia “normale” raccoglievano da terra anche le buste con dentro rifiuti di plastica (erano a terra perché il secchione, ovviamente, era pieno), e le gettavano assieme agli altri rifiuti. Dato che differenzio i rifiuti questa cosa mi fa arrabbiare, non credo sia giusto, sia per l’ambiente sia per tutte quelle persone come me che fanno il sacrificio, seppur minimo, di dividere i rifiuti. Per quanto riguarda il vostro giornale, nell’ultimo numero ho notato

un errore grammaticale abbastanza grave nell’articolo “Qua tocca ritrovacce un’ideale pe’ campà” (e si capisce quale già dal titolo); non è neanche un errore di stampa dato che viene ripetuto all’interno dell’articolo. Roberta Castellana

UNA PAROLA SUL NOSTRO PARCO Ho letto l’articolo sul numero di maggio in merito al Parco dei Castelli. Sono d’accordo con il sig. Sebastianelli quando dice che il Parco può essere una vera ricchezza per il nostro comune. Quindi vorrei dire a tutti i cittadini, anche a quelli che contestano l’esistenza del Parco, di sentirlo un po’ come nostro,

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO: Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani - N. conto 103028 - Abi 7092 - Cab 39230

come il Parco di tutti quelli che sperano che l’ambiente diventi finalmente la vera ricchezza e il vero turismo per Rocca di Papa e per tutti i Castelli. Io ho anche partecipato ad alcune iniziative culturali, visite ai sentieri, ecc. promosse dal Parco e devo dire che ho imparato a conoscere luoghi e tradizioni che altrimenti non avrei mai conosciuto, pur essendo di Rocca di Papa. Giulio Masacci PIU’ RISPETTO PER GLI ANIMALI Abito a Rocca di Papa da quattro anni e, pur trovandomi bene, ci sono cose che mi fanno molto arrabbiare. Una su tutte, la mancanza di rispetto per gli animali. Spesso vedo cani gironzolare

senza padrone, verso cui molte persone si rivolgono in modo brusco, scalciandoli e prendendoli a male parole. Oppure vedo tirare sassi ai gatti. Non capisco questa mancanza di sensibilità in un paese in cui il rapporto con l’ambiente e con tutti i suoi abitanti (uomini e animali) dovrebbe essere una cosa naturale e scontata. Speriamo che ognuno possa ritrovare quella pace con tutti gli esseri viventi così come ci hanno insegnato per esempio gli indiani americani, con i loro racconti e le loro storie piene di rispetto per ogni cosa creata dal Signore. Spero che questo messaggio possa essere raccolto da tutti. Grazie se pubblicherete questa lettera. Maria Luisa Grandi

Ringraziamo i nostri sostenitori: Aldo, Orlando, Lorella, Oscar, Giorgio, Bruno, Antonello, Nicola, Gianfranco, Marco, Alberto, Patrizio, Marina, Rossana, Enzo, Franca, Paola, Sergio, Nadia e Franco.


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