Il Segno aprile 2013

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“ il Segno PICCOLO

...quello che gli altri non scrivono...

Dissesto, una parola che fa paura

di Andrea Sebastianelli Da alcuni mesi girano voci secondo cui il Comune di Rocca di Papa sarebbe sull’orlo del dissesto economico-finanziario e, a giudicare da alcune dichiarazioni nei vari Consigli Comunali e da come l’amministrazione sta cercando di incassare tutto quello che c’è da incassare (dalle vendite degli immobili pubblici ai canoni arretrati degli orti fino agli aumenti delle tasse locali) la notizia appare tutt’altro che infondata. Però, molti cittadini parlano di dissesto guardandolo solo dal punto di vista politico, quasi felici (quelli contrari all’amministrazione) perché attraverso la procedura di dissesto gli attuali amministratori potrebbero andare a casa. Ma forse non hanno compreso pienamente che cosa significa la parola dissesto per un ente pubblico. In attesa che il Comune smentisca ufficialmente queste voci (cosa che auspichiamo) cerchiamo di capire perché non è da escludere che l’amministrazione possa prendere questa strada e che cosa ciò comporterebbe per i cittadini. Segue a pagina 18

Crack? mensile indipendente

www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Anno XII, n. 4 - Aprile 2013

Se è una guerra contro un giornale, essa è puerile; se è una guerra contro la stampa, voi vi morirete.

Armand Marrast (1834)

Scuole, il Cons.re Crestini Il mistero smaschera la Giunta del nuovo Autoparco, Monte Cavo, Municipio SERVIZIO ALLE PAGINE 18 e 19

A pagina 14

diretta al Tg3 lavori segreti

All’incasso sugli orti

A pagina 12

A pagina 10

Terzo I Sindaci bando e... il Parco A pagina 15

A pagina 21

A pagina 11

A pagina 9

La legge punisce chi asporta i giornali per gettarli

Diversi lettori ci hanno segnalato che, nell’ultima uscita del Segno, alcune persone hanno prelevato varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora assistano ancora a tali abusi, a segnalarceli nuovamente (anche in forma anonima) per lettera o per mail (ilpiccolosegno@libero.it). Grazie.


ATTUALITA’

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il Segno - Aprile 2013

L’ingovernabilità decretata dagli elettori ha provocato l’attuale incertezza

L’Italia e la “democrazia incartata” mentre il Paese appare senza guida

A due mesi dalle elezioni l’Italia galleggia nel mare dell’incertezza più assoluta e non sembra capace di utilizzare nessuna delle precarie zattere di salvataggio temporaneo che le vengono offerte. Gli elettori hanno decretato praticamente l’ingovernabilità, assegnando un peso equivalente a tre forze che sono incompatibili tra di loro per formare una maggioranza di governo. La storia che hanno alle spalle Pd e Pdl rende praticamente impossibile che Bersani e Berlusconi possano collaborare in un governo, anche se di necessità. Le distanze “culturali” sono tra i due incolmabili e anche tra i due gruppi dirigenti (Franceschini, Letta, Finocchiaro, Bindi, etc. - Alfano, Letta, Gasparri, Cicchitto, Brunetta, Santanchè, etc.) non sembrano possibili accordi. Grillo se la prende comoda, dice che approverà soltanto quello che propone lui, non si confronta con i partiti e aspetta che gli altri due, costretti all’inciucio, si facciano male a vicenda per poi raccoglierne i PICCOLO

il Segno

organo mensile dell’associazione culturale

“Editoriale il Segno” C.F. 92028150586

Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE

Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

resti elettorali alle prossime elezioni. Nell’attesa però anche i suoi elettori sono costretti ai tempi biblici della vittoria totale. In quanti resisteranno ancora? Senza un Governo legittimato dal nuovo Parlamento gli importanti provvedimenti economici indispensabili non si possono approvare. Senza tempo le riforme urgentissime, come quella elettorale, non si possono fare e ritornare al voto con questa legge sarebbe una follia. Come è noto alcuni punti imREDAZIONE

Patricia Antolovic, Bruna Benelli, Noemi Bevilacqua, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa, Bruno Fontana, Paola Gatta, Anna Giovanetti, Toshi Kameda, Marcello Loisi, Camilla Lombardozzi, Nanci Marietto, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Gennaro Spigola, Sandro Tabellione, Cristiana Zarneri il-sognatore.blogspot.com

portantissimi del programma di Grillo sono compatibili o vicini a quello di Bersani e si potrebbe discuterli, emendare ed approvare per il bene di tutti ma soprattutto di coloro che ne hanno urgente bisogno: Giovani, donne, famiglie, disoccupati. Ma se con gli eletti dal 30,5% di Bersani, gli eletti dal 24,6% di Grillo non ne parlano direttamente (una regola decisa da Grillo e il suo guru Casaleggio alla faccia della libertà di mandato scritta nello statuto del Movimento e soprattutto nella Costituzione) come fa il Parlamento a legifeILLUSTRAZIONI

Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@libero.it

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IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo

Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori: Roberto, Bruno, Nanci, Patricia, MariaSerena, Elena, Giulia, Marcello, Paola, Bruno, Gianfranco, Camilla, Anna, MariaPia, Vincenzo, Loredana, Gabriele, Massimo, Mauro, Annarita, Bruna, Ermanno, Franco, Andrea, Diego&Pino, Antonello, MariaPaola&Alessandro, Alfredo, Bruna, Fiammetta&Giuseppe, Federico, Luana, Massimo, Alessandro, Massimiliano, Catia&Angela, Orofino, Antonella&Elisa, Franco, Alessia&Gianfranco, Antonella&Elisa, Giorgio&Maria, Miriam, Alessandro, Valentina, Evangeline&Marco, Frederikke&Andrea, Orlando, Jessica&Davide, Mario, Rossana, Enzo, Patrizio, Bruno, Maurizio, Gennaro, Italia, Omero, Cristina, Paola, Nicola, Fabrizio, Giovanni, Gianfranco, Luisa e Federico.

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rare? Un problema che a Grillo non interessa? E’ possibile. Forse pensava che avrebbe potuto fare soltanto il controllo delle “caramelle consumate da Deputati e Senatori” e non prendersi la responsabilità di fare le leggi confrontandosi con le proposte degli altri, trovare una soluzione condivisibile e approvarle con la maggioranza degli eletti in Parlamento. Se il Movimento 5 Stelle resta sulla sua posizione l’unica cosa da fare potrebbe essere un Governo sostenuto da Pd, Pdl, Scelta Civica con un Presidente del Consiglio di garanzia, nessun leader e sotto leader dei partiti partecipanti. Il Parlamento che è stato ampiamente rinnovato può indicare Parlamentari di fresca nomina capaci di far vivere un governo che presenti i provvedimenti strettamente necessari al paese, e dare tempo alle Assemblee Legislative di modificare la legge elettorale e preparare nuove elezioni da tenersi, al massimo, nel prossimo autunno. Naturalmente per il Presidente della Repubblica si dovrebbe scegliere una figura di garanzia a 360 gradi, anche con il contributo del Movimento 5 Stelle (i 162 Parlamentari dovrebbero interloquire dentro la Camera, dove si terranno le votazioni, lasciando Grillo a dire la sua sul blog). In questi giorni si vive un’altissima tensione sociale ed economica mentre la cronaca non risparmia terribili notizie sulla sorte di chi, in difficoltà economiche estreme, sceglie perfino il suicidio. Alla politica, quella rappresentata dai politici riconfermati dal popolo sovrano e quella dei nuovi eletti provenienti dai partiti o dalla società civile, spetta l’onere di assumersi tutta la responsabilità del momento e dare subito al Paese un barlume di speranza che la situazione possa migliorare già dai prossimi giorni. il-sognatore.blogspot.com


ATTUALITA’

il Segno - Aprile 2013

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Reddito di cittadinanza, i gravi ritardi dell’Italia

L’Europa “impone il reddito” per combattere le povertà

di Patricia Antolovic Dal 14 al 17 marzo si è tenuta a Roma la 4a edizione della “Festa del Libro e della Lettura”. Il filo conduttore era “Come l’Europa”, cioè l’Europa e la sua crisi economica attraverso la narrazione letteraria. Su questo tema si sono confrontati scrittori, economisti, costituzionalisti... tra i quali Tito Boeri, Stefano Rodotà, Susanna Camusso, Guy Standing... affrontando l’argomento del lavoro, della precarietà e della sua soluzione: il reddito di cittadinanza. Tutti erano d’accordo sul fatto che con la globalizzazione si è assistito a un aumento della povertà e della precarietà (l’ultimo dato della Confcommercio parla di 4 milioni di poveri in Italia) e che a questo fenomeno gli Stati hanno risposto in termini di mercato e non di diritti. Dagli anni ‘80, alla globalizzazione è seguito un processo di liberalizzazione e di smantellamento dello stato sociale. E’ emersa una nuova classe sociale: il precario, la cui caratteristica è l’insicurezza e l’assenza di diritti. L’art 36 della Costituzione italiana afferma: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa...”.

Si fa riferimento al diritto all’esistenza non limitandolo alla sola sopravivenza biologica, ma garantendo per tutti gli occupati una retribuzione minima capace di assicurare l’accesso alla dimensione sociale delle persone, cioè l’accesso ai diritti di base come la salute, l’istruzione... La Risoluzione del Parlamento Europeo del 20 ottobre 2010 dedicata al “ruolo del reddito minimo nella lotta contro la povertà e la promozione di una società inclusiva in Europa” stabilisce che l’introduzione, in tutti gli Stati membri dell’UE, di regimi di reddito minimo, costituiti da misure specifiche di sostegno alle persone con un reddito insufficiente attraverso una prestazione economica e l’accesso agevolato ai servizi, sia uno dei modi più efficaci per contrastare la povertà, garantire una qualità di vita adeguata e promuovere l’integrazione sociale; e che i sistemi di redditi minimi adeguati debbano stabilirsi almeno al 60% del reddito medio dello Stato membro interessato. Per reddito di cittadinanza si intende un’erogazione monetaria, a intervallo di tempo regolare (per esempio un mese), distribuita a tutti coloro dotati di cittadinanza e di residenza da un certo periodo di tempo (per esempio un anno), in grado di consentire una vita minima dignitosa, cumulabile con altri

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redditi (da lavoro, da impresa, da rendita), indipendentemente dall’attività lavorativa effettuata, dalla nazionalità, dal sesso, dal credo religioso e dalla posizione sociale. Il reddito di cittadinanza è: - Diretto. Si tratta di un’erogazione monetaria in forma diretta. L’importo monetario di un reddito d’esistenza deve essere sufficientemente elevato (almeno la metà del salario medio) per permettere al lavoratore di opporsi all’attuale degradazione delle condizioni di lavoro e favorire la mobilità scelta, a discapito della mobilità subita sotto forma di precarietà. - Incondizionato. Ovvero sganciato dalla prestazione lavorativa. Il reddito di cittadinanza è definito come l’erogazione di un reddito di valore unico nei confronti di tutti i cittadini di un paese, cumulabile quindi a un salario già percepito. - Universale. Ovvero individuale. Il carattere incondizionato e individuale del reddito sociale garantito aumenterebbe il grado di autonomia delle donne e dei giovani rispetto ai dispositivi tradizionali di protezione sociale ancora incentrati sulla famiglia patriarcale. Il Reddito minimo garantito esiste in tutti i Paesi europei tranne che in Italia e in Grecia. Ha diverse denominazioni: in

Francia Revenu de solidaritè active (RSA); in Gran Bretagna Jobseeker’s Allowance (JSA); in Germania Arbeitslosengeld I e II. Non solo. Il disoccupato percepisce anche un aiuto per l’affitto, per il riscaldamento, per ristrutturare la casa, per i figli, per l’uso del telefono (perché il disoccupato non si può isolare, altrimenti non trova lavoro) e tante altre cose. In Gran Bretagna sono arrivati a includere anche due sterline per la lavanderia. Importanti sono anche le integrazioni per chi ha un reddito da lavoro che si giudica inferiore ai parametri minimi. Già questa sola misura colpirebbe al cuore il lavoro nero. Mica male l’Europa! E i nostri politici? Invece di litigare sui posti da dividersi dovrebbero occuparsi di questo: del reddito dei loro cittadini. E’ l’Europa che lo vuole e che ce lo chiede! La copertura finanziaria? Tra lotta all’evasione fiscale e spending review, l’economista Tito Boeri propone anche di utilizzare i fondi gestiti dai sindacati per formare i disoccupati, fondi che servono più a pagare i formatori che a dare nuove opportunità di lavoro... insomma, gli altri Paesi lo fanno, facciamolo anche noi.

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ATTUALITA’

il Segno - Aprile 2013

Imu, Tares, Irpef regionale e comunale... mentre le famiglie arrancano

La tassazione è diventata insostenibile e ora i Comuni si confrontino coi cittadini

di Gennaro Spigola Mentre i vari casati della politica continuano a scontrarsi per avere il primato di governare il paese rimanendo comunque ancorati ai dettati dell’Europa lasciando basito il popolo, il Consiglio dei Ministri, con l’utilizzo dei decreti, continua ad imporre nuove restrizioni nella totale indifferenza delle forze politiche e delle organizzazioni sindacali, come se quanto operato dal Governo dovesse essere accettato in modo ineluttabile. Non sono state sufficienti la riforma delle pensioni (con l’implicito paradosso degli esodati), che di fatto ha allungato in modo inaccettabile la permanenza al lavoro degli impiegati e degli operai, togliendo molte opportunità ai giovani ad avere una possibilità occupazionale con la speranza che non sia precaria e comunque con retribuzioni basse che alla fine dell’attività

lavorativa con un minimo di 40 anni di contribuzione e 66 anni di età non saranno sufficienti per dare un giusto rendimento in quanto le pensioni corrisposte si attesteranno intorno ai 600-700 euro (fatemi passare il neologismo un po’ forzato definendoli i nuovi schiavi economici); il pareggio di bilancio che comporterà un continuo e sistematico abbassamento dello stato sociale fino ad arrivare all’annullamento dello stesso. Ai provvedimenti esposti vanno aggiunti quelli di ultima stesura, una pesantissima IMU sulla prima casa e la TARES (Tassa Rifiuti e Servizi) che comporteranno un ulteriore ed insostenibile aggravio economico sul bilancio delle famiglie. Mentre sto scrivendo il Consiglio dei Ministri per rilanciare in minima parte l’economia e una possibile conseguente occupazione ha deciso, attraverso un Decreto Legge, di iniziare a corrispondere alle

Razzismo di casa nostra

Seunasera,d’inverno, un viaggiatore... di Daniela Di Rosa Storie di ordinario razzismo. Poco tempo fa a Vicenza, quattro rom, con regolare biglietto, sono stati fatti scendere da un autobus, non avevano rubato, nè infastidito, però secondo gli altri passeggeri puzzavano! Il Sindaco (del Pd, a dimostrazione che le discriminazioni arrivano da destra e da sinistra) ha assicurato che non si trattava di razzismo… e di cos’altro? Chi decide quali sono gli odori da tollerare? Avete mai bevuto un caffè con accanto una donna esageratamente profumata? Io sì e vi assicuro che non l’ho cacciata dal bar, mi sono allontanata. Qualche mese fa, mi trovavo sull’Anagnina, alla fermata del pullman per Rocca di Papa, era sera, faceva freddo, al suo arrivo (in ritardo, causa soppressione di quello precedente) una piccola folla di persone saliva per prendere posto, un omino di età indecifrata a causa di una folta barba, di occhialoni dalle spesse lenti, si ap-

imprese due tranche di 20 miliardi di euro l’una per legittimare il debito contratto dagli Enti Pubblici negli anni che si sono susseguiti, non spiegando e dettagliando quale sarà la fonte che dovrà finanziare l’operazione economica. Sicuramente verranno attuate le solite ed ingiustificate regole che già si stanno profilando per evitare di stanare gli evasori fiscali che eludono il fisco per l’esorbitante cifra di 250 miliardi di euro facendo così pagare i soliti noti: lavoratori, pensionati, piccoli artigiani, ri-aumentando nuovamente l’IRPEF sugli emolumenti in generale ed in modo particolare su pensioni e retribuzioni, andando così a depauperare il potere di acquisto e portando le ritenute intorno al 52%, al tutto va aggiunta l’emissione di titoli di stato che incrementeranno ulteriormente il debito pubblico. Declinando quanto sopra esposto a livello comunale do-

poggiava al bus, era ovvio che non vedeva bene eppure nessuno si degnava di aiutarlo, sapete perché? Puzzava, aveva tutto l’aspetto di un barbone… ho aspettato l’ultimo passeggero e l’ho aiutato a salire, si è seduto e io dietro di lui. Il bus era strapieno, a ogni fermata entrava altra gente che cercava con lo sguardo un posto dove sedersi ma l’unico libero era accanto al barbone, nel frattempo mi sono messa a parlare con una conoscente, intanto una donna visibilmente affaticata fissava il posto vuoto ma non si decideva, il barbone a quel punto mi guarda, mi sorride e con la mano mi fa cenno di andare vicino a lui... allora mi sono alzata e ho ceduto il mio posto alla signora stanca ma schizzinosa, accomodandomi accanto a lui… è vero, puzzava, ma per tutto il viaggio senza parlare mi ha sorriso con tale candore che sentivo profumo di violette. Evitare un essere umano perché è povero, perché è sporco, perché è rom, o negro o quello che vi pare, è razzismo, chiamate le cose per il loro nome e chiamate voi stessi con quel nome, solo ammettendo ciò che siamo possiamo cambiare! Tornando ai quattro rom fatti scendere dal bus, quello che mi stupisce è che non c’è stata una sola persona a fermare e denunciare l’ingiustizia.

vremmo iniziare a richiedere alle nostre istituzioni di programmare Consigli Comunali aperti per far partecipare i cittadini e coinvolgerli spiegandogli dettagliatamente come verranno applicate queste nuove tasse invece di fare dei paradossali proclami per annunciare l’apertura della funicolare (sicuramente impossibile per i costi che si dovrebbero sostenere) per ottenere il finanziamento della regione di 4 milioni di euro che se effettivamente venissero corrisposti, distribuiti razionalmente, riuscirebbero a dare risposte e conseguenti benefici alle richieste dei cittadini sui vari fronti che da illo tempore sono motivo di sistematica richiesta: • rilanciare il servizio Cotral ogni giorno più carente, nella consapevolezza che è l’unico mezzo di trasporto per raggiungere Roma e località circostanti e per ristrutturare la sede della funicolare sia per l’immagine che per essere utilizzata come sala d’attesa dai pendolari; • per abbassare le tasse locali; • per la manutenzione e riparazione delle strutture scolastiche; • per applicare la raccolta differenziata in tutto il territorio; • per il rifacimento del manto stradale e per altri urgenti problemi di ristrutturazione compresa la definizione dei lavori dell’ex albergo Europa, nuova sede comunale; • per rilanciare un minimo di economia locale che permetta ai giovani di avere la possibilità una prima occupazione stabile; • per l’apertura di un centro anziani in zona Piazza della Repubblica, vista la continua espansione del territorio e dell’aumento demografico. Questi sono i veri temi economici che interessano ai cittadini dei quali la politica si dovrebbe interessare per stargli effettivamente vicino e decidere con loro in modo democratico le linee programmatiche da attuare.


5 ATTUALITA’ Gli Stati, nelle politiche dell’indebitamento, hanno avuto un ruolo determinante

il Segno - Aprile 2013

La crisi economica attuale viene da lontano, quando le banche...

di Nanci Marietto Sentiamo sempre parlare di crisi, di debito, di PIL, ecc., e molte volte non capiamo bene quello che sta succedendo. Il PIL (Prodotto Interno Lordo), è un indice che intende misurare tutto quello che una nazione produce. Tutto il mondo moderno, aderente all’ONU, lo usa come indicatore. Ma si sa che questo sistema è molto incompleto dato che non misura la parte dell’economia in nero, chiamata anche informale. In Italia attualmente questa economia informale è crescita molto con la politica neoliberista (secondo cui il mercato deve regolare tutto) e raggiunge il 20% dell’economia reale. L’ONU stessa, ancora non riesce a far applicare dai suoi Paesi membri un altro indice più efficace che sarebbe l’IWI (Inclusive Wealth Index), che non misura soltanto quello che una nazione produce ma anche le sue risorse naturali ed umane. Così oltre alla difficoltà di misurare tutto quello che una nazione produce, si parla molto di debito pubblico che, nel bilancio dello Stato, è lo squilibrio tra entrate ed uscite. In tal caso esce, o si spende più, di quanto entra in questo bilancio. Il primo debito degli Stati moderni venne creato con la

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fabbricazione delle monete o dei soldi circolanti. Un tempo gli Stati avevano la loro zecca e producevano questi soldi. Oggi tutti gli Stati autorizzano una banca, quella centrale (che al contrario di quello che si pensa è una banca privata), a fabbricare la moneta circolante, la quale viene venduta allo Stato. Questo è il primo debito di ogni Stato, e potrebbe essere facilmente evitato. Poi gli Stati che vivono di fisco, di imposte, chiedono prestiti alle banche per realizzare varie opere, molte anche con forti sprechi, spesso non portate a termine o aumentate di costo in corso d’opera a causa della corruzione. Attualmente, con la crisi nata nel 2008, c’è stato anche l’indebitamento degli Stati per salvare le banche dal fallimento, il che ha consumato gran parte dei soldi di questi stessi Stati. Il debito dell’Italia, che è al 120%, cioè il 20% in più del suo PIL, da solo è sufficiente a portare il Paese al fallimento, malgrado le tasse in più introdotte che però non possono appianare tale disavanzo. La questione è: il debito va pagato, visto che porta tutta la nazione a lavorare per pagarlo, portando la stessa nazione alla povertà? I debiti sono contratti dai governanti, e non sempre nell’interesse della nazione. Interessante è l’esempio dell’Equador, Paese latino ameri-

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cano che nel 2007 fece un referendum su questo problema. Dopo che il popolo ha chiesto la revisione dei conti dello Stato, è emerso che il 60% dei debiti contratti dai diversi governi non avevano prodotto ricchezza per il Paese ma soltanto spreco. Così hanno deciso di non pagarlo, migliorando sensibilmente i conti pubblici. Anche in Islanda il popolo, con un referendum, ha deciso di non pagare i debiti contratti dallo Stato, visto che vennero fatti soprattutto attraverso imbrogli commessi dalle banche con i famosi titoli tossici. I cittadini, invece di pagare i debiti, hanno chiesto il carcere per i banchieri! In Italia è accaduto il contra-

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rio. Non si sa come e perché lo Stato italiano si sia indebitato tanto negli ultimi anni e tutti i partiti politici, nel Parlamento precedente durante il governo Monti, hanno cambiato la Costituzione in un minuto, imponendo il pareggio del bilancio dello Stato già dal 2013. D’ora in poi ci saranno tasse e più tasse perché è la Costituzione della Repubblica che impone il pareggio. Perciò la crisi continuerà per molti e molti anni a venire a meno che si cambi un’altra volta la Costituzione, togliendo questo pareggio di bilancio e facendo una revisione dei conti dello Stato; solo così capiremo come, quando e perché i governi hanno speso questi soldi che ora dobbiamo restituire.

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AMBIENTE

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tempi moderni

Territori in transizione

di Roberto Sinibaldi

Sono le transition town: all’individualismo contrappongono le comunità aperte, alla competizione la logica cooperativa, alla velocità la lentezza, allo sviluppo economico il benessere diffuso. Territori nei quali c’è un positivo cambiamento sociale, un recupero ambientale e un miglioramento economico: mutazioni che si espandono da piccole realtà alle città più grandi, passando per le campagne e per le aziende che scelgono di cambiare rotta. Una risposta reticolare, orizzontale alla recessione irreversibile del sistema neoliberista che in pochi anni ha fatto esplodere la peggiore crisi che la storia ricordi. Il capitalismo finanziario, arrivato alla creazione di un mondo virtuale, sganciato dall’economia reale, vede germogliare semi di resistenza negli stessi uomini che insidia. Quella dei territori in transizione è un’alternativa culturale che si basa sul recupero dei valori che i mercati hanno spianato nel corso di pochi decenni: relazioni umane, economia solidale, agricoltura familiare, autoproduzione. La proposta è decodificare la complessità nella quale siamo immersi e rispondere con una pluralità di soluzioni semplici. È un’impostazione che ridisegna le relazioni tra uomo e ambiente. È da qui che si può reinventare un nuovo modo di abitare la Terra, arrivando alla consapevolezza che, non solo ci si può opporre e resistere, ma anche chiamarsi fuori dall’immagi-

Percorsi innovativi per arrivare a un futuro possibile

nario che ci è stato imposto. La prima sperimentazione strutturata in una comunità moderna riguarda Totnes, un piccolo centro di ottomila abitanti nel sudovest dell’Inghilterra. L’obiettivo è progettare soluzioni concrete alla necessità di una società priva di petrolio e a un clima in mutamento. La transizione inizia dal basso e si diffonde come un contagio positivo, senza omettere nessuna forma organizzata della convivenza civile, dalle comunità agricole alle piccole aziende, dagli stili di vita individuali alle politiche di gestione di interi centri urbani. Dal ciclo dei rifiuti alle energie rinnovabili, dall’agricoltura biologica al risparmio delle risorse, tutto viene organizzato e programmato, costruendo però un diverso approccio al vivere una comunità: le istituzioni formalmente elette diventano facilitatrici di un percorso di confronto con tutta la cittadinanza e garanti dell’applicazione pratica delle decisioni prese. Non si parla solamente di sostenibilità, ma si alimenta un nuovo immaginario che parla di corresponsabilità di tutti i membri di una comunità e di democrazia diretta che integra la rappresentanza tradizionale.

Totnes, ovviamente, è diventata meta di viaggi di un turismo responsabile, attento all’ambiente e ai diritti, attirato dalla peculiarità di una economia locale sostenibile che offre un nuovo modo di vivere. Stessa filosofia a poche centinaia di chilometri più ad est, a Brixton, sobborgo meridionale di Londra, storicamente ricordato per la sua caratterizzazione sottoproletaria nell’Inghilterra della rivoluzione industriale. La partecipazione dei residenti alle decisioni e la nascita di progetti concreti caratterizzano anche questa comunità come «in transizione». Anche in Italia ci sono molti esempi significativi di città in transizione, diversi dei quali organizzati nell’Associazione dei Comuni Virtuosi. Dell’Associazione fanno parte decine di amministrazioni comunali che hanno scelto di impegnarsi. Una di queste è a Capannori, 40.000 abitanti in provincia di Lucca, dove l’amministrazione comunale ha messo in atto una politica virtuosa a tutto campo: dalla democrazia diretta alla produzione di energia pulita, al sostegno dell’economia locale. Nella cittadina toscana è nato, ad esempio, «F-corta», spaccio di prodotti di base (che si contrap-

il Segno - Aprile 2013

pone all’immaginario creato dalla S lunga del colosso italiano dei supermercati), valorizzando la filiera corta, cioè i prodotti del territorio, e il rapporto diretto tra produttori e cittadini che consumano responsabilmente e si organizzano per farlo nei Gruppi di acquisto solidale. Lo stesso vale per la valorizzazione del «percorso dell’acqua», dove, proprio come succede lungo i più celebri «percorsi del vino», i cittadini possono andare a rifornirsi di buona acqua pubblica presso le fonti sorgive del territorio, in terreni che l’amministrazione ha scelto di acquistare per tutelarli dalla speculazione fondiaria. Un esempio di acqua bene comune, che diventa anche meta di turismo naturalistico. E via così, passando per la partecipazione diretta alla politica ordinaria, come la gestione dei rifiuti, che con il porta a porta non solo ha aumentato in pochi anni la raccolta differenziata dal 30 all’83% dell’intero ciclo dei rifiuti del territorio, ma ha anche diminuito la produzione totale di rifiuti a monte, sull’acquisto e il riutilizzo. Degna di nota la scelta del Comune di Cassinetta di Lugagnano, un piccolo paese di quasi 2.000 abitanti in provincia di Milano, dove hanno deciso di bloccare il consumo di suolo per nuove edificazioni, spostando un’intera economia, quella delle costruzioni, al restauro e alla riconversione ecologica delle abitazioni già esistenti. È da questo piccolo centro che nasce la campagna «Stop al consumo di territorio», ormai diventata di livello nazionale, perché «la terra è un bene comune». E a Rocca di Papa? Molto si potrebbe fare, partendo proprio dalle sue ricchezze ambientali più evidenti: 1.500 ettari di bosco, tutti da valorizzare.

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ATTUALITA’ Spunti di riflessione dopo l’elezione di Papa Francesco I il Segno - Aprile 2013

Un Papa vale l’altro... cosa cambia per le donne?

di Daniela Di Rosa Sembra ieri che Benedetto XVI dava le dimissioni da Papa; sembra ieri che Bersani perdeva, vincendole, le elezioni; sembra ieri che Grillo gridava: arrendetevi, siete circondati, sta arrivando lo tzunami a 5 stelle... che dico, non sembra ieri, era ieri! Ma appare già tutto così normale. Il nuovo Papa si chiama Francesco I e ogni volta che lo nominano non penso al santo patrono dell’Italia ma a una canzone di qualche anno fa di Tricarico, dove un bambino si presentava cantando: “buongiorno, buongiorno, io sono Francesco...”. Nel ritornello mandava a quel paese la professoressa perché insistentemente faceva fare un compito sul papà, pur sapendo che il suo era morto, non vi dico come la chiamava ma iniziava con la lettera P e finiva con la lettera A. Ora quel che penso di Papa Francesco è inutile che ve lo dica, fumo negli occhi, specchietto per allodole e propaganda politica. Guarda caso viene dal Sud America, un luogo dove da tempo governa la sinistra, e governa bene, a dispetto di quel che la stampa occidentale vuole far credere; il Brasile è rinato con Lula, il Venezuela con Chavez, il Perù con Evo Morales. Persino l’Argentina ha superato la ter-

Bergoglio con il dittatore argentino Videla

ribile crisi economica grazie alle politiche della Kirchner, entrata in contrasto con il cardinale Bergoglio (Papa Francesco), per le sue ingerenze nella politica del Paese. Personalmente vorrei sapere qualcosa in più della sua collaborazione col dittatore Videla, era vera o no? Chissà perché la chiesa ha sempre collaborato coi regimi fascisti e ostacolato quelli comunisti… un regime è un regime, un dittatore è un dittatore, si combatte sempre qualunque sia il suo colore politico. Alla chiesa invece piace particolarmente il nero, in fondo gli dona, un tempo si diceva che un prete era un fascista con la camicia nera più corta… persino un segreto di Fatima (un nome arabo per un santuario cattolico!) parla della fine del comunismo, erano gli anni della Germania nazista ma questo a Dio non

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La retorica sulla Thatcher fa dimenticare i minatori

Certe morti fanno più male di altre, alcune ti lasciano indifferenti e non per cinismo ma perché così è la vita, siamo di passaggio, altre addirittura sono un sollievo! Ricordo ancora quando morì il dittatore Franco, ero piccola, forse undici o dodici anni, ma sentii gente che gridava felice e brindava, pensai che fosse morto Franco, un amico di famiglia, e non mi spiegavo la gioia (per molti altri sarà stato un dolore) poi, dopo le spiegazioni, capii. Pochi giorni fa è morta Margareth Thatcher, e giù una valanga di retorica sui giornali: la lady di ferro, la statista, il miglior uomo d’Inghilterra di quegli anni… poi però qualche tg ha fatto vedere i minatori, gli operai, la classe lavoratrice (che odiava la lady) brindare alla sua morte! Evviva, un po’ di sincerità. Chi ha più di quarant’anni e conosce un po’ di storia, dovrebbe ricordare che cosa provocò la dura presa di forza contro i minatori. Vinse la “strega” e quegli scontri costarono la vita a 21 operai! Spero solo che, varcata la porta dell’aldilà, li abbia trovati ad aspettarla per essere accolta con le dovute maniere! D.D.R.

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importava, non una parola avrebbe detto alla veggente riguardo il più grande sterminio di massa della storia. Tornando ai nostri giorni e a Papa Francesco così buono, aperto e moderno, dovrebbe spiegarmi questa sua frase: “Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L’ordine naturale e i fatti ci insegnano che l’uomo è politico per eccellenza, le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, niente di più”. E già, noi siamo sceme… ma sempre meno rincoglionite, dateci tempo e un giorno al posto di Papa ci sarà “Mamma Iolanda prima”! Nel frattempo, come ha rivelato uno studio americano, un uomo su sei non crede in Dio, più di un miliardo di persone, e in costante aumento, è la terza “religione” nel mondo… non sarà un po’ colpa vostra?

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da Tokyo Toshi Kameda Mi scuso con i lettori per aver saltato il numero precedente per un problema tecnico. A marzo sono tornato a Rocca di Papa dove mancavo da due anni. È sempre bello tornarci. Ho visto molti amici. Tornare in Italia per me non è solo una gita turistica ma ha un senso profondo come se tornassi alla “mia seconda patria” come disse poco meno di un secolo fa Harukici Simoi, un giapponese che visse per 18 anni in Italia e che si recò come osservatore al fronte, al Piave con D’Annunzio tra i soldati e poi assistette all’evento fascista: “la mia patria che m’ha allevato e la mia seconda patria che mi fa vivere” (Harukici Scimoi, La guerra italiana -Impressioni di un giapponese, Napoli, Libreria della Diana, 1919). Proprio per questo mi dispiace vedere Rocca di Papa sempre meno animata, molti negozi chiusi e gestioni nuove, immondizia sparsa per le strade, escrementi che ostacolano la libera passeggiata. Mi dico sempre, conoscendo molti paesi e paesini in Umbria o in Toscana, che il paese deve e può essere rivalorizzato perché il paese, in sé, è meraviglioso. Certo che sarebbe bello ripristinare la funicolare o l’ex hotel Europa come un nuovo punto di accoglienza per i visitatori, oppure utilizzare il teatro comunale anche per eventi come concerti, mostre, conferenze, ecc. Ma l’hardware non basta ed è indispensabile il software, cioè lo spirito, che è ciò che fa funzionare la macchina. Ho conosciuto tanti cultori che vivono a Rocca di Papa, artisti, scrittori, ricercatori. Loro sono un patrimonio da valorizzare. Non posso che ripetere la stessa cosa di questi anni: ogni volta che torno trovo l’Italia movimentata. Ma questa volta davvero “moVimentata”. Mi riferisco non tanto alla caduta sia del centrodestra che del centrosinistra quanto allo “scossone” del Movimento 5 Stelle. Ho sentito un’atmosfera simile a quella che si respirava nel 1992 quando la Lega Nord scese a Roma e apparve sulla scena politica nazionale. Era per la Repubblica italiana una novità assoluta temuta e criticata da tutti i partiti storici dalla destra al centro e alla sinistra. Da al-

DIRETTA da TOKYO

il Segno - Aprile 2013

Contro il nucleare, dentro il nucleare

Il mio ritorno nell’Italia movimentata lora l’Italia si trova in una fase di transizione, avviata da un insieme di altri fattori come lo scoppio di Tangentopoli, la fine della partitocrazia e della guerra fredda. Ogni tanto si fa il paragone del Giappone con l’Italia. Dodici anni fa, quando apparve “Il Cavaliere del Sol Levante” (Mario Pirani, su “La Repubblica”, 4 giugno 2001) il giornalista scrisse: “Ed ecco spuntare anche a Tokio un personaggio in qualche modo berlusconiano”, Junichiro Koizumi, il premier “«una star della Tv» che sa utilizzare con una efficacia e una abilità del tutto inconsueta per i politici giapponesi”. Così anche in Giappone si aprì un nuovo orizzonte populista come avvenne in Italia. Ultimamente, poi, si segnalano i frequenti cambi di governo, a quello di Koizumi si sono succeduti sei governi in sei anni dal 2006 al 2011 di cui tre del Partito Liberal Democratico e tre del Partito Democratico. Si cerca di andare verso il bipartitismo sperando finalmente di realizzare l’alternanza democratica. Così “il Giappone non mi sembra affatto, dal punto di vista politico, così lontano da noi ma quasi parente della prima Repubblica”. Da allora sono passati venti anni. L’Italia voleva cambiare e rompere con il passato. Non so fino a che punto ci è riuscita. Dopo venti anni ecco un’altra novità assoluta che sta stravolgendo il Paese da Sud a Nord. I risultati elettorali italiani dimostrano per l’ennesima volta una stretta parentela tra i due Paesi. Se in Giappone alle elezioni precedenti del dicembre scorso la gente non sapeva “in che cosa sperare e a chi dare fiducia” (guarda il mio articolo sul numero di gennaio), anche in Italia ho avvertito lo stesso stato d’animo. Questo è un segno della crisi della rappresentabilità, quindi dei partiti. Essa proviene anche da un disorientamento della collocazione dicotoma di cui ho sentito l’aria soprattutto tra gli amici di sinistra. Non so se il M5S sia di destra o di sinistra, ci sono argomenti difficilmente identificabili come succede anche da noi, ad esempio il no al nucleare, un tema che non è “né di destra né di sinistra” (articolo di febbraio). Ma il paragone finisce qui. La forte delusione e diffidenza degli italiani hanno trovato un punto forte nella protesta e nella speranza in una nuova forza politica. Non riesco a immaginare come, anche in Giappone, possa nascere “La Cosa” (la tv web del M5S, n.d.d.) del genere, una società troppo schematica, allineata e totalitaria. Certo, il movimento dell’anti-nucleare

Sopra: “Sempre più forte la critica ai partiti convenzionali” (24/02/2013, Asahi); Sotto: “Dissensi alle riforme del governo” “Non si può risolvere nulla” (27/02/2013, Asahi)

è per il Paese una novità che sta scuotendo la società. Tra il 9 e l’11 marzo, in occasione dell’anniversario di Fukushima, si sono svolte diverse manifestazioni contro il nucleare in diverse parti del Paese. Il 9 e il 10 c’è stata una bella iniziativa dei musicisti, la seconda edizione del rock festival “No Nukes 2013”. Il 10 “la grande azione per lo zero nucleare” organizzata da “la Coalizione di metropoli contro il nucleare” con 40 mila partecipanti. Nello stesso giorno anche il movimento referendario sul nucleare ha per la prima volta manifestato. Perciò non si può dire se siano pochi i 15 mila che hanno partecipato il 9 marzo a Tokyo alla manifestazione “Solidarietà con Fukushima. Sayonara alle centrali” promossa da “Le azioni di dieci milioni”. Comunque, molto di meno rispetto ai 60 mila del settembre 2011 e ai 170 mila del luglio 2012. Ciò nonostante il movimento è sempre una minoranza rispetto alla popolazione di circa 128 milioni (2011). Riesce ancora a reggere ma ora è la politica che dovrebbe muoversi… Alle prossime elezioni della Camera alta, che si terranno a luglio, si prevede l’avanzamento della maggioranza visto che sotto questo governo il mercato finanziario sta reagendo bene. Ma uno scossone sarebbe auspicabile. Ancora oggi sto aspettando come sarà il nuovo governo in Italia. La stabilità è necessaria ma non dimentichiamo che questi risultati sono la conseguenza di venti anni perduti. toshiditalia@yahoo.co.jp


il Segno - Aprile 2013

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 28 febbraio 2013 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.886 (maschi 8.362; femmine 8.524). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.372.*

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)

I Sindaci alla conquista del Parco con un’idea vecchia di trent’anni *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

Anche il centrosinistra, dopo anni di immobilismo, si accorge che l’Ente esiste

di Andrea Sebastianelli Da quello che si legge nelle cronache dei giornali di questi giorni, i Sindaci partono lancia in resta contro il Parco dei Castelli Romani, accusandolo di inefficienza e di ritardi nelle pratiche edilizie. Sottolineano l’inutilità dell’Ente di Tutela, ma pretendono di gestirlo direttamente attraverso un consorzio di comuni. La loro è un’analisi alquanto superficiale, nel senso che non individua i nodi, semplicemente lancia anatemi, ma soprattutto cerca di impossessarsi del giocattolo. Verrebbe da chiedersi dove sono stati finora, quando la gestione commissariale di Orciuoli imposta dall’ex Aassessore regionale all’Ambiente Mattei - ex Sindaco di Albano, è bene rammentarlo provocava quei problemi dei quali oggi si lamentano? Non ci pare di aver sentito mai levarsi una voce, in questi ultimi tre anni, contro la gestione del Parco, ma solo silenzio accondiscendente. Ricordiamo che l’insediamento di Mattei come Assessore all’Ambiente e del suo fido Orciuoli come “Guardiano del Parco”, fu salutata dai Sindaci come la riappropriazione del Parco da parte delle Comunità locali; “finalmente”, dissero. Quanto è corta la memoria dei nostri Sindaci! Quando si esprimono critiche e ci si avventura nel suggerire soluzioni, bisognerebbe essere rigorosi nel saper distinguere le responsabilità politiche e gestionali di ogni parte in causa, soprattutto le proprie. Facciamo due esempi diretti. Dal 2007 al 2010 con la precedente gestione del Parco di centro-sinistra le pratiche edi-

lizie venivano evase in tempi medi di 45 giorni (molto meno di quanto prescrive la legge); inoltre i Nulla Osta venivano pubblicati sul sito istituzionale del Parco, nell’attuazione dei principi di trasparenza e pubblicità degli atti. Da tre anni, con la gestione di centro-destra, i tempi di rilascio sono dilatati a 4-6 mesi e le autorizzazioni non sono rese pubbliche, rimangono segrete, chissà perché. I Comuni si lamentano, ma perché fino ad oggi sono stati zitti e muti? Non c’è stata alcuna presa di posizione contro questo stato di cose. Forse andava bene cosi? O non bisognava disturbare chi nel frattempo teneva il Parco a bagnomaria? Dal 2007 al 2010 con la gestione del Parco di centro-sinistra, sono stati organizzati corposi programmi di Promozione del Territorio, per esempio attraverso iniziative che i cittadini ancora ricordano. Il format “Cose Mai Viste” prevedeva 400 visite guidate l’anno, alle quali partecipavano circa 10mila cittadini. Il ritorno economico sul territorio era quantificato in un rapporto di circa 1 a 5, 1 a 7. Significa cioè che su ogni 100 euro spesi dal Parco per organizzare le visite guidate, al territorio ne rientravano 500/700 di euro, soldi spesi dai fruitori delle visite per consumazioni, entrate nei musei, pranzi convenzionati. Insomma si mettevano in moto meccanismi virtuosi di microeconomia locale. Oggi il Parco non fa più nulla di tutto ciò. Visite guidate uguale zero! Come mai? E come mai i Sindaci anche in questo caso, sono rimasti in silenzio? La nostra convinzione è che se il Parco non funziona lo si può

più facilVilla Barattolo, sede del Parco dei Castelli mente additare come il responsabile di tutte le cose che non vanno. E allora “non far funzionare il Parco” è stato l’unico obiettivo della gestione Mattei-Orciuoli, obiettivo tacitamente condiviso dai Sindaci dei Castelli, anche da tile (quella dei Comuni che quelli di centro-sinistra, che oggi i Sindaci reclamano come oggi fanno finta di indignarsi! soluzione di tutti i mali) fu un I Sindaci propongono di tor- fallimento totale. Al contrario, nel 2009 il Consiglio direttivo della gestione di centro-sinistra, dopo anni di immobilismo, è riuscito poi ad adeguare il Piano di Assetto alle leggi quadro nazionali e regionali, dotando finalmente l’Ente dello strumento fondamentale per la gestione dell’area. E forse il problema sta proprio qui. I Sindaci preferiscono continuare a gestire il territorio direttamente, dopo che per decenni lo hanno cementificato, con quella logica che Matteo Orciuoli, secondo loro - vede l’edilizia commissario del Parco come unico modello di svinare alla gestione del Parco luppo possibile. attraverso un Consorzio dei Il territorio dei Castelli RoComuni. Ma questa gestione mani ha bisogno di un Parco c’è già stata in passato, per e di una gestione forte e chiauna quindicina d’anni, preci- ramente orientata ai principi samente dal 1984 al 1998. In della tutela. tutto questo tempo il Consor- La rinascita dei Castelli Rozio dei Comuni, che gestiva il mani parte da qui e non certo Parco, non è riuscito a fare tornando indietro a un Consorpraticamente nulla, né la peri- zio tra Comuni guidato dai metrazione definitiva dei con- Sindaci, o per meglio dire, fini del Parco, né il Piano di dalle correnti dei partiti, che Assetto, che definisce la piani- sono già pronti a spartirsi le ficazione e la gestione am- spoglie di quello che rimane di bientale del territorio. un territorio troppo a lungo Insomma: la gestione consor- martoriato.


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L’amministrazionevaall’incasso dei canoni degli orti comunali Impegni presi Per il 2004-2012 previsto un introito di 900 mila euro. Ma è proprio così?

di Marcello Loisi Sappiamo che la situazione economica del Comune non è delle migliori, ma sembra che il sindaco e l’amministrazione se ne siano accorti solo ora. Apprendiamo da una determinazione del 13 marzo che il Comune sta cercando di riscuotere i canoni degli Orti dei Campi d’Annibale. Più precisamente, richiede il pagamento di nove anni di canoni di locazione arretrati, quelli che vanno dal 2004 al 2012. Secondo i calcoli dell’amministrazione, le entrate derivanti da questa operazione dovrebbero ammontare a più di 900 mila euro, ma siamo sicuri che il Comune riesca a riscuoterli tutti? Spesso le proprietà di questo genere, passando di mano negli anni, si frammentano tra gli eredi degli assegnatari originari, rendendo la riscossione dei canoni molto difficoltosa per le amministrazioni pubbliche. In ogni caso, nella sezione dell’attivo di bilancio formalmente apparirà questa entrata, cosa che consentirà di mitigare – ma solo apparentemente – la disastrosa condizione economica in cui versano le casse comunali. Un singolare passaggio del documento è, inoltre, la naturalezza con la quale si parla di abusi edilizi all’interno dei terreni in locazione. Il Comune sta cercando di riscuotere i canoni anche da coloro che hanno costruito dove non potevano farlo! Ma ci si chiede, soprattutto, perché quegli abusi rimangono ancora in piedi? Nella migliore delle ipotesi, le ingiunzioni alla demolizione sono diventate carta straccia. E allora perché, se l’amministrazione comunale non è riuscita ad

Roberto Barbante

Sergio Rasetti

Luigi Ferazzoli

Pasquale Boccia

Il direttore del Segno

Mancava qualche giorno a Natale, erano presenti: il Sindaco Pasquale Boccia, il Vice Sindaco Roberto Barbante, il Presidente del Consiglio Comunale Luigi Ferazzoli. Il nostro direttore, insieme a Sergio Rasetti e a Roberto Sinibaldi (che scattò questa foto), consegnò le oltre ottocento firme di cittadini di Rocca di Papa che si espressero contro la deliberazione del Comune per la vendita dei boschi comunali. I politici presenti si impegnarono tutti, a cominciare dal Sindaco, a ritirare subito e formalmente la delibera. Sono passati quattro mesi e non è successo niente. Speriamo che vogliano attribuire un valore agli impegni presi e al più presto facciano quanto avevano detto.

applicare la legge sugli abusi edilizi, le richieste di pagamento dovrebbero ottenere esito positivo? Dopo anni di lassismo burocratico – e

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forse qualche interesse elettorale – il Comune cerca di racimolare qualche soldo, ma sembra proprio che stiano raschiando il fondo del barile.

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il Segno - Aprile 2013

ROCCA DI PAPA

Il Comune per la nuova sede ha già impegnato il Municipio

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L’intrigatavicendadell’appaltointegratoScuolaCampi-Municipio-ex albergo

di Andrea Sebastianelli L’ingarbugliata vicenda dell’ex albergo Europa e futura sede del municipio di Rocca di Papa continua a rimanere nell’oblio più profondo. Dopo otto anni in cui verità e mezze verità sembrerebbero aver giocato un ruolo determinante, è arrivato il momento di fare chiarezza e lo possiamo fare solo cercando di ricostruire questa complessa vicenda. Il tutto ha inizio nel 2005 quando il 30 giugno la maggioranza Pd approva l’acquisto dello stabile di piazza della Repubblica. A febbraio del 2006 l’amministrazione completa l’acquisto dell’immobile e, pochi mesi dopo, a settembre, predispone un primo progetto di messa a norma quantificando i costi in 1.754.000 euro. Una bella cifra per il Comune che pensa di arginare il problema potendo contare da un lato su un forte contributo regionale ottenuto soprattutto grazie a Ponzo (quasi 800mila euro) e dall’altro sulla vendita dell’attuale sede di Corso Costituente, valutata 1,2 milioni di euro (di questa cifra, l’amministrazione per la nuova sede impegna 883mila euro). Fin qui tutto potrebbe andare per il meglio ma la giunta Boccia invece di chiudere la partita decide di approvare il cosid-

detto appalto integrato infilandoci dentro anche la ricostruzione della scuola materna dei Campi d’Annibale (altri 1,5 milioni di euro, coperti con soldi della Regione e attraverso un mutuo). Inoltre, per abbattere la vecchia scuola dei Campi, il Comune impegna altri 122mila euro derivanti dalla vendita dell’attuale sede municipale. Insomma, un intreccio di progetti, opere, integrazioni e aggiustamenti da cui l’amministrazione non riuscirà più a venirne a capo. L’unica cosa certa è che la proprietà dell’attuale sede municipale di Corso Costituente, dalla cui alienazione dipende sia la nuova scuola sia la nuova sede, sarà oggetto di “trasferimento” a favore della ditta che si aggiudicherà il mega appalto. Il bando di gara viene pubblicato il 5 ottobre 2007 per un totale di 2,5 milioni di euro e l’aggiudicatario risulterà essere l’impresa di costruzioni Fam Srl che, quindi, oltre a realizzare le due opere acquisirà anche l’attuale sede comunale per 1,3 milioni di euro. Così il 10 gennaio 2008, l’amministrazione approva in via definitiva i lavori previsti ma nell’agosto dello stesso anno il costo dell’operazione, a causa di “opere impreviste ed imprevedibili che hanno comportato un aumento delle lavorazioni con conseguente aumento di spesa”, si avvicina a 3,2 mi-

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L’ex albergo Europa

lioni di euro. Dopo otto anni, il risultato è che la scuola materna dei Campi è stata aperta mentre l’ex albergo Europa appare un contenitore vuoto. La Fam Srl, dopo aver effettuato i “lavori di recupero strutturale e adeguamento sismico dello stabile”, ha smontato i ponteggi e la nuova sede è praticamente ferma da anni in attesa che qualcosa si sblocchi. In tutto questo sorge una domanda: ma l’attuale sede municipale di Corso Costituente di chi è? E’ ancora di proprietà pubblica? Oppure è della Fam Srl? Stando al bando di gara inte-

grato, l’aggiudicatario (cioè la Fam) dovrebbe averla acquisita al momento dell’aggiudicazione. Le opere dovevano essere completate dopo 460 giorni ma ne sono passati circa 1.800. E’ molto probabile che l’impresa edile abbia già speso 1,3 milioni di euro (la cifra prevista per l’acquisizione dell’attuale sede comunale) per la messa a norma dell’ex albergo Europa, e non è escluso che a breve, visto che la matassa continua a restare molto ingarbugliata, possa avanzare qualche diritto acquisito su quella proprietà già comprata. E allora sarebbero davvero guai seri.


ROCCA DI PAPA Anche il TG3 regionale si occupa della vicenda che ha coinvolto molti cittadini

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Ancora polemicheperl’autoparco destinato ai mezzi per i rifiuti

di Daniela Di Rosa Mercoledì 10 aprile avevo un appuntamento, alle 7 di mattina: il Tg regionale (Rai 3, Buongiorno Regione), invitato dal Movimento per Rocca di Papa veniva nel nostro paese per parlare del nuovo parcheggio per i camion della nettezza urbana che il Comune vorrebbe realizzare su un’area boscata di via dei Laghi. Carico la sveglia alle sei, che puntualmente suona… la spengo, mi giro un attimo e mi riaddormento. Appuntamento perso! Alle 7,30 accendo di corsa la tv, inizia il servizio, intravedo Gennaro Spigola, nostro collaboratore, e una porzione di bosco; poi un cartello, Piero Fondi e Raffaello Mancini, del Movimento, ed Emanuele Crestini, Consigliere Comunale, spiegano il problema: non si capisce perché rovinare quest’angolo di bosco, distruggere un piccolo ecosistema, intasare via dei Laghi (già per altro molto stretta e trafficata), spendere altri soldi… quando sarebbe più logico fare questo parcheggio a ridosso dell’isola ecologica, forse due luoghi dove smaltire rifiuti sono meglio di uno? Mah! Poi prende il microfono il Sindaco. Ora, a Pasquale Boccia, gli si può dire di tutto ma non che non sappia parlare perché della sua città (che per parte di madre è anche la mia), e dei napoletani, ha preso la parte che amo di più: la teatralità. Prima, con un gesto della mano, indica una piccola parte del bosco dove ammucchiati in terra ci sono dei calcinacci, poi dice: “Ecco dov’è il bosco, e gli alberi?”. Avrei voluto essere lì per dirgli: “Alza lo sguardo, se non li vedi vai da un buon oculista!”. Poi con voce quasi piangente, rivolgendosi alla giornalista, le dice: “Lei lo sa che cosa è successo l’altro giorno? Una signora che abita presso l’isola ecologica mi ha detto che se facciamo il parcheggio lì ac-

canto si darà fuoco! E io prima di tutto penso ai miei cittadini!”. Anch’io, caro Boccia, sono una tua concittadina e se non salvi quegli alberi giuro: mi darò fuoco... a un dito. Poi prende la parola il tecnico comunale Giovanni Gatta, responsabile del settore rifiuti del Comune, e dice che anche lui abita a pochi metri dall’isola ecologica e che non è vero che le ville lì adiacenti sono abusive. Ma le voci (e anche il Segno) dicono altro, dicono per esempio che proprio di fronte all’isola ecologica ci sia la mega-villa abusiva della moglie di un assessore di Marino. Alla fine si torna davanti al cartello e l’intervento di Raffaello Mancini, con poche e

semplici parole, chiarisce le cose: l’amministrazione è in ostaggio degli abusivi… insomma come al solito il bene di pochi vale più del bene comune, si distrugge un altro pezzo di bosco per non disturbare qualcuno. Grazie a un piano regolatore inefficace, a parte il centro storico, Rocca di Papa è quasi tutta abusiva: c’è chi come me si è fatta una piccola casa per vivere (48 mq in legno), c’è

Lo scopo è quello di aprirsi un varco verso Ariccia

La mega-cisterna di epoca romana posta a pochi metri dal punto in cui dovrebbe sorgere l’autoparco

Ormai le intenzioni dell’amministrazione comunale di Rocca di Papa sono chiare. Poiché non è più possibile approvare speculazioni edilizie nè verso Grottaferrata nè verso Marino (ogni spazio è saturo di cemento), si vorrebbe cominciare a mettere una prima pietra verso Ariccia, l’unica zona ancora rimasta verde (a parte Vivaro) malgrado qualche tentativo andato purtroppo in porto. Come cominciare a compromettere questa nuova zona? Semplice: si inizia con qualche opera a carattere pubblico, facendo credere che sia indispensabile (è il caso dell’autoparco per i mezzi della raccolta dei rifiuti di cui si parla in questa pagina; oppure dell’area artigianale che quest’amministrazione vorrebbe realizzare a ridosso della rotonda; oppure del parcheggio di scambio (?) che si vorrebbe realizzare nell’area boscata sempre a ridosso della rotonda; oppure l’impianto a biomasse che si vorrebbe realizzare nei pressi del ristorante La Foresta). Dopodichè si po-

La giornalista Perla Di Poppa durante i collegamenti Rai

chi ha speculato e ha costruito centinaia di villini bifamiliari, c’è chi si è fatto un mega villaggio mangiandosi un lato di Monte Cavo, chi ha costruito palazzine a ridosso di colline e ne ha ostruito la vista, o all’entrata del paese rovinando il paesaggio, c’è chi ha fatto la casa per sé (e va bene), poi ha aggiunto quella del figlio, della figlia, del nipote, del cognato… la parentela è infinita. C’è chi ha avuto cattivo gusto e invece della prima casa si è fatto la prima fortezza! Ma non sarà ora di dire basta signor Sindaco? Non è venuto il tempo che anche lei non pensi solo al presente ma soprattutto alle prossime generazioni? Qualche alberello vogliamo lasciarlo o no ai nostri nipotini?

trebbe dare avvio al banchetto, con villette a schiera, strutture sportive, altri parcheggi, palazzi, ecc.ecc. fino a compromettere l’intera zona verso Ariccia. E’ questa l’alternativa al Vivaro, visto che in seguito alla bocciatura delle Olimpiadi di Roma, l’amministrazione Boccia ha dovuto fermare i tentativi di cementificare quelle vallate. Almeno per ora. Infine, un’ultima nota sul progetto “autoparco di via dei Laghi”. Nella foto che pubblichiamo si vede una grande cisterna di epoca romana collocata a poche decine di metri dal punto in cui il Comune vorrebbe realizzare questo assurdo progetto (serviva la villa di Augusto che si trovava ai piedi di Rocca di Papa), cioè in una delle aree più ricche dei Castelli Romani dal punto di vista archeologico. Nel prato posto all’altro lato di via dei Laghi venne trovata, per esempio, una tomba datata tra il Bronzo Finale e l’età del Ferro. Ancora convinti che sia il posto migliore per colare cemento? (A.S.)


il Segno - Aprile 2013

di Sergio Rasetti Giorni difficili per il paese Italia. Se possibile, ancora più difficili per Rocca di Papa. E’ un clima pesante quello che incombe sulla nostra comunità. Oltre alla crisi economica e dell’occupazione, che si manifestano quotidianamente con chiusure di attività commerciali e artigianali, il fermo pressoché totale delle attività legittime di edilizia, la mancanza di risorse per la sanità che ha messo in ginocchio l’unica azienda importante per numero di addetti del Paese, il mancato pagamento dei salari agli operatori ecologici, i timori di un commissariamento del Comune dovuto ad un possibile deficit di bilancio; si prospettano aumenti significativi di tariffe e tasse locali, svendite di proprietà comunali, stipendi di dipendenti a rischio: una situazione che fa perdere la bussola anche ai cittadini più tranquilli e consapevoli. Di fronte a richieste di cifre importanti per Imu, Tares, Acqua e Irpef Comunale tutti si chiedono dove finiscono i soldi e se il censimento di utenze e immobili è stato completato. Soprattutto se tutti pagano quanto di competenza. Finito il tempo della disattenzione che ha permesso importanti disfunzioni nell’amministrazione della cosa pubblica, ora tutti vogliono vederci chiaro. Vengono al pettine i nodi intrecciati con l’uso sbagliato delle risorse e del territorio. Le cronache ci presentano uno stato pessimo del patrimonio comunale (non bastano i tentativi di negare l’evidenza degli Assessori competenti).

Rocca, una comunità che fatica a tutelare i suoi “beni comuni” ROCCA DI PAPA

Un territorio urbanizzato a macchia di leopardo (che nessuno potrà smacchiare) con concessioni una tantum e iniziative di edilizia illegittima che hanno creato gravissimi problemi per l’assenza totale di infrastrutture. Sono di questi giorni le notizie di opere pubbliche, progettate o già realizzate, con le quali gli Amministratori cercano di riparare i danni causati dalla loro “disattenzione” a spese dell’ignara comunità (finte piste ciclabili, cunette in cemento per la raccolta di acqua piovana a servizio di orti comunali, doppie isole ecologiche). In questo clima si vive nel timore che ulteriori aumenti di tariffe e tasse possano mettere definitivamente in crisi i bilanci familiari. Un cambiamento radicale, causato da ragioni economiche e di prospettiva sulla futura qualità della vita, è già avvenuto e altri aumenti sarebbero insostenibili per tutti. Il progettato sdoppiamento dell’isola ecologica ci allarma per i suoi costi e per quella che sembra una vera e propria improvvisazione nella gestione del territorio, delle risorse finanziarie, della gestione di un pubblico servizio. L’idea è strana, vista la già avvenuta ri-

L’isola ecologica dopo i lavori di messa a norma

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La cunetta di cemento a Le Faete, ai Campi

La viabilità boscata de Le Faete

strutturazione del sito storico posto in via Valle Vergine a ridosso del depuratore comunale anch’esso ristrutturato. Non è difficile intuire che l’operazione sia stata “sponsorizzata” per risolvere i problemi dei residenti nella zona che non trovano piacevole condividere la quotidianità con automezzi rumorosi e maleodoranti. Chissà, è probabile che la questione sia stata anche oggetto di promesse elettorali, sulle quali, dicono, che i nostri siano dei veri campioni. La superficialità con la quale si è governato a Rocca di Papa ha permesso la costruzione di case, con o senza licenza, nei pressi di impianti pubblici che dovrebbero essere a debita distanza dalle abitazioni. Risolvere oggi questo problema, che induce qualche residente

interessato a comportamenti troppo esuberanti, perfino minacce a chi ne parla o ne scrive, sarebbe molto costoso, quasi impossibile visto il pullulare di edifici sparsi in ogni luogo. Bisognerebbe rispondere comunque prima ad una importante domanda: “Chi paga?”. La Giunta Comunale ha già preparato la risposta: “Paga la comunità cittadina che ci mette soldi e una superficie pubblica boscata. Cemento su 3.000 metri quadrati per trasferire il centro ecologico da via Valle Vergine a via dei Laghi angolo via Ariccia”. Nuovo incredibile biglietto da visita di un paese che rinuncia definitivamente a salvarsi utilizzando al meglio quel poco di ricchezza naturale che è restata: “Il suo ambiente”.


ROCCA DI PAPA Lanotadella Asl Rmh:“La scuola non ha i requisiti di agibilità ed è un pericolo” 14

il Segno - Aprile 2013

Scuole, il Consigliere Crestini smaschera la giunta Boccia di Andrea Sebastianelli Dopo la denuncia del Consigliere Comunale Emanuele Crestini, pubblicata sull’ultimo numero del Segno, sulle condizioni in cui si trovano gli edifici scolastici di Rocca di Papa, è partita la macchina della propaganda organizzata dal Sindaco Boccia, tesa a minimizzare la questione, lasciando credere che Crestini si sia inventato tutto e abbia voluto solo mettere in piedi uno scontro di tipo politico. Quando il primo cittadino dichiara che Crestini ha fatto un “attacco vile e strumentale alle strutture scolastiche, basato su pure fantasie, provocando un danno grave per la città e per tutti i cittadini” appare un politico ormai alla deriva che cerca di arrampicarsi sugli specchi. Infatti basterebbe leggere quello che scrive la Asl RmH (dunque non il Consigliere Crestini) sulle condizioni di uno dei plessi scolastici nuovi di zecca dopo un esposto presentato dai genitori. Il Dipartimento Prevenzione lo scorso 7 marzo così conclude il suo sopralluogo presso la scuola di via dei Gelsomini: “Non ha i requisiti di agibilità per essere utilizzata come plesso scolastico in quanto gli inconvenienti riscontrati possono essere dannosi per la salute delle persone che frequentano la scuola”. Caro Boccia, che dice? Anche la Asl RmH ha scritto pure fantasie arrecando un danno a Rocca di Papa? Oppure a danneggiare i cittadini sono state e sono le azioni messe in atto dalla sua amministrazione? “Ho denunciato la grave situazione dei plessi scolastici del nostro territorio -ci ha confermato Emanuele Crestini- sulla base di testimonianze, fotografie e con documenti alla mano solo per tutelare la sicurezza degli alunni e il loro diritto allo studio ma la giunta Boccia si è preoccupata solo di far pubblicare comunicati stampa dove mi si accusava di essere

vile, di fare terrorismo gratuito Lavori alla scuola di via dei Gelsomini e propaganda elettorale ma intanto non ha mosso un dito per risolvere il problema”. Dopo la denuncia del Consigliere, decine di genitori hanno fatto presente allo stesso Crestini nuovi disagi e carenze nelle scuole. “I lavori di adeguamento normativo in tutti i plessi –ci dice il giovane Consigliere d’opposizione- e le opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche nella scuola “Leonida Montanari” e in quella primaria “Centro urbano” per 700mila euro, di cui ha parlato l’amministrazione Boccia specificando che sono in fase di vile. “Per l’edificazione della nelle scuole di Rocca di Papa! conclusione, sono in realtà in- scuola ai Campi di Annibale Dovrebbero lasciare le loro terventi terminati a marzo e a tre anni fa è stato speso quasi poltrone per vedere da vicino maggio 2012”. Alla luce di un milione e mezzo di euro – in che situazione si trovano le questo, quindi (visto che le specifica ulteriormente Cre- strutture che devono dare carenze evidenziate si sono stini –, l’assenza completa di un’istruzione alle nuove geneverificate dopo tali periodi), manutenzione da parte del- razioni e ascoltare chi freappare evidente che le re- l’amministrazione comunale quenta le scuole ogni giorno centi dichiarazioni del Sin- ha creato gravi problemi e ora prima di affermare pubblicadaco e dell’Assessore Mauro siamo costretti di nuovo a in- mente che è tutto sotto conFei sono solo chiacchiere nel terventi immediati spen- trollo”. dendo altro Nelle ultime settimane il tentativo di metdenaro pubblico Consigliere ha effettuato ditere una toppa dei cittadini di versi sopralluoghi nei plessi nella falla porRocca di Papa”. scolastici di Rocca di Papa tata alla luce. In questi ultimi ascoltando a più riprese il per“Nei plessi scolaanni si fatica dav- sonale docente, i genitori e stici del nostro tervero a vedere un anche gli stessi alunni. Solo ritorio, fino allo risultato positivo dopo aver raccolto fotografie, scorso 5 aprile, della giunta Boc- testimonianze e documenti, ha dai soffitti nei cia, ogni settore deciso di denunciare pubblicagiorni di pioggia sembra in emer- mente i gravi problemi struttucontinuava a cagenza continua e rali dovuti per lo più dere acqua, gli Emanuele Crestini le soluzioni ven- all’assenza di interventi di maascensori ancora non funzionavano e la pedana gono solo annunciate ma poi nutenzione ordinaria da parte per disabili nella scuola Leo- tutto rimane nello stesso iden- dell’amministrazione comunida Montanari era ancora tico modo. “Cosa ce ne fac- nale. “Io chiedo al nostro caro fuori uso – afferma Crestini - ciamo di un’amministrazione Sindaco che tanto si fregia di l’unico intervento è quello av- più interessata a emettere co- essere un devoto cristiano, di viato nella scuola di via dei municati stampa tesi a fare mettersi una mano sulla coGelsomini, quartiere Vigne, propaganda invece di pensare scienza e di ricordarsi che riperaltro finanziato da privati al bene dei propri cittadini? Di copre la carica di primo attraverso il consorzio “Parco un’amministrazione che, a pa- cittadino non solo per tagliare degli Olivi”. Ripeto, tutti i role, dichiara di lavorare per la nastri ma soprattutto per fare il problemi che ho denunciato, collettività mentre tutti pos- bene della collettività – confino al 5 aprile scorso, erano sono costatare che si tratta di clude il Consigliere – chiedo bugie? Un’amministrazione subito che si inizi un proancora da risolvere”. A oggi la maggior parte degli che – aggiunge Crestini – mi gramma serio di interventi alunni di Rocca di Papa sono dà del sovversivo solo perché nelle scuole altrimenti si diancora costretti a stare cinque rendo pubbliche le cose che metta lui e tutta la sua giunta, ore al giorno in scuole che pre- non vanno. Il signor Boccia, il per fare spazio a chi ha verasentano seri problemi, indegne signor Fei o la signora Trinca mente a cuore il bene di questo per un paese che si reputa ci- si dovrebbero fare un giro comune”.


ROCCA DI PAPA Chi si occupa invece della sicurezza dei cittadini bombardati dall’elettrosmog?

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il Segno - Aprile 2013

Un nuovo traliccioaMonte Cavo ma èper la “sicurezza nazionale” di Roberto Sinibaldi Capita che fai una passeggiata a Monte Cavo e trovi una mastodontica gru che lavora quasi sulla vetta (100 metri prima del piazzale dell’ex convento). Stanno smontando un traliccio, dicono cortesemente gli operai, che però aggiungono che ne monteranno uno più grande proprio lì accanto, dove infatti si vedono le basi di sostegno. Ti chiedi come sia possibile. Al cancello c’è un cartello (obbligatorio per legge) al quale è attaccata una letterina, un piccolo foglio di carta che per l’umidità si legge a stento. È la Guardia di Finanza che scrive al Sindaco di Rocca di Papa. L’oggetto della lettera è: “Ristrutturazione della postazione ripetitrice della rete ‘Interpolizia’ in località Monte Cavo (…). Dichiarazione di inizio attività…”. La nota è datata 29 gennaio 2013 e la Guardia di Finanza comunica che comincerà i lavori il 4 febbraio, appena cinque giorni dopo. La nota ammonisce che le opere sono “destinate alla difesa nazionale” ed è escluso “ogni tipo di approvazione e/o vincolo amministrativo, urbanistico e paesaggistico”. La stessa lettera finisce con

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del Primo

la dichiarazione Uno dei tralicci di Monte Cavo che “Il contenuto della trattazione è soggetto a carattere di riservatezza”. Ma come? È attaccata su un cancello e tutti la possono leggere! È sicurezza nazionale e si scomodano a fare una dichiarazione di inizio attività come se il richiedente fosse un condominio qualsiasi? Sì, però di- apparecchiature che useranno cono chiaro e tondo che per “sono tutte rispondenti alle loro le regole non valgono, ma prescrizioni in ordine ai tetti di non per arroganza o sicumera: radiofrequenza”, in altre parole, non c’è bisogno che facè “difesa nazionale”. Gli abitanti di Rocca di Papa ciate dei controlli sui limiti combattono le antenne da dell’inquinamento delle emisdecenni: deturpano il paesag- sioni radio, sta tutto a posto e gio e, come minimo, non ce lo diciamo da soli. fanno bene alla salute. Ora se Per l’amministrazione comula sicurezza nazionale co- nale intervenire è difficile, ma manda su tutto, viene da i cittadini a chi si devono richiedere, ma la salute dei cit- volgere se non ai loro rappretadini non è anch’essa sicu- sentanti? C’è stata almeno rezza nazionale? Alla prova una nota di protesta, una dei fatti la salute dei cittadini presa di posizione, un’iniziadi Rocca di Papa da questo tiva qualsiasi? Pare di no. A punto di vista sembra che noi piacerebbe un Sindaco, un Assessore, un Consigliere Coconti poco o niente. Del resto nella dichiarazione munale che fosse andato a insimbolicamente di inizio attività la Guardia di catenarsi Finanza mette le mani avanti, sotto quei tralicci, altro che per così dire: annuncia che le lettere di inizio attività.

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Una “grillina” al posto di Ponzo alla presidenza del Co.Re.Co.Co.

Uno dei meriti dell’ultimo scandalo sugli sperperi della Regione Lazio è stato sicuramente quello di aver fatto conoscere ai cittadini il ruolo del Co.Re.Co.Co., il Comitato Regionale sul Controllo Contabile, presieduto nell’ultimo Consiglio Regionale dall’On. Carlo Umberto Ponzo, già Sindaco di Rocca di Papa. Adesso, dopo le elezioni che hanno decretato la vittoria di Nicola Zingaretti alla carica di Governatore, quel ruolo delicato e importante è andato a una esponente del Movimento Cinque Stelle. Si tratta di Valentina Corrado, che ha avuto quasi un plebiscito (46 voti su 49). “Ora - ha dichiarato sulla sua pagina facebook Davide Barillari, capogruppo del Movimento in Regione - possiamo controllarli dall’interno”. Eppure a sentire Ponzo quel ruolo non serve a niente tantomeno a controllare. Staremo a vedere. Gli altri quattro membri del Corecocò, sono: Oscar Tortosa (Psi), Gianfranco Zambelli (Pd), Daniele Mitolo (lista per il Lazio), e Luca Gramazio (Pdl).

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la lotta di Danilo Romei Via libera al progetto Prosegue Le bollette di per la nuova piazza “Acque Potabili” Alcide De Gasperi finiscono in tivù

ROCCA DI PAPA

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di Giulia De Giorgi esecutivo per la sistemazione di Il 14 marzo 2013 si è riunita nelle Piazza Alcide De Gasperi tenendo a sale delle adunanze del Comune di mente, però, alcuni punti come per Rocca di Papa la Giunta Comunale esempio quello di specificare che i per discutere del piano esecutivo che maggiori costi delle opere saranno ha per oggetto la sistemazione della eseguiti in piena libertà da parte della Piazza Alcide De Gasperi, quartiere società proponente (Società ALGI 71 Vigne. La Società ALGI 71 S.r.l. S.r.l.) e che costituiranno un gratuito nella persona della signora Barbara contributo migliorativo. Altro punto Vignaioli ha presentato richiesta per è quello che intende delucidare il l’ottenimento di un permesso di co- fatto che i proprietari dovranno costruire per la realizzazione di una munque versare al Comune le somme struttura privata a destinazione spor- relative agli oneri concessori prima tiva. Il terreno che corrisponde alla del rilascio dei singoli permessi per Piazza Alcide De Gasperi è stato costruire in proporzione alla cubatura classificato come “zona di riserva” e, richiesta con le modalità che stabilirà in quanto tale, obbligata a rispettare l’ufficio tecnico urbanistico. una disciplina urbanistica che recita così: “le aree di riserva, pari a 2.700mq, sono state ubicate nei pressi degli edifici destinati ad attività commerciali. Dette aree sono di carattere privato con riserva di richiedere, da parte della Società lottizzatrice, delle concessioni per edifici di carattere culturale o sportivo o commerciale”. Stando a tale disciplina la Giunta Comunale ha accettato il progetto Piazza De Gasperi oggi

L’ex comandante chiede l’aspettativa

Emaila Marmi Snc

cratico. Si tratta della seconda richiesta dopo quella avanzata lo scorso anno. Il periodo concesso stavolta è di due mesi, fino al 31 maggio 2013, quando sapremo se Nanni sarà stato confermato nel ruolo ricoperto, dopo le elezioni per il nuovo Sindaco di Roma.

Il Consigliere Comunale Danilo Romei continua a seguire costantemente la situazione dei ricorsi avverso le “bollette pazze” che numerosi cittadini di Rocca di Papa si son visti recapitare dalla Società Acque Potabili. Dopo aver prontamente contattato lo studio legale dell’Avv. Grasso, al quale ha chiesto di occuparsi della difesa dei cittadini roccheggiani interessati a presentare ricorso contro le richieste di pagamento dell’utenza idrica da parte di Acque Potabili; dopo aver organizzato ben tre incontri durante i quali si è analizzato in maniera capillare il problema delle cosiddette bollette pazze, Romei recentemente è stato ospite delle trasmissioni Rai “Codice a barre” e “Uno Mattina” dove ha denunciato la discutibile gestione del servizio idrico e le assurde fatturazioni pervenute a molti roccheggiani. “Continueremo con costante impegno e sensibilità la lotta a fianco dei cittadini –ha detto il Consigliere - al fine di risolvere un problema che interessa gran parte delle famiglie di Rocca di Papa”. Intanto si resta in attesa che una delle più eclatanti promesse elettorali del Sindaco Boccia si avveri, ossia che la società di Torino, Acque Potabili, sarebbe presto stata sostituita da un’altra azienda con un primo risultato immediato: l’abbattimento del costo delle bollette di almeno il 50% (questo era stato promesso). Stiamo ancora aspettando. Marcello Loisi

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Dario Nanni, l’ex Comandante della Polizia Locale di Rocca di Papa (ruolo per il quale venne assunto nel dicembre del 2012), ha avanzato richiesta di aspettativa per lo svolgimento di incarico pubblico. Infatti, Nanni, è attualmente Consigliere Comunale a Roma per il Partito Demo-

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Dopo il successo del Movimento di Beppe Grillo

Riceviamo e pubblichiamo

di Roberto Sinibaldi dietro. Oppure perché i personaggi che A un paio di mesi dalle ele- governano Rocca di Papa da decenni si rizioni a Rocca di Papa non si tengono immuni da critiche e preferinota la più piccola mutazione scono rinserrarsi nella ridotta delle stanze di rotta da parte dell’ammini- comunali, piuttosto che mettere in discusstrazione comunale. I risultati elettorali sione almeno qualche scelta del loro opesono stati di portata epocale, hanno scom- rato. paginato equilibri decennali, ma il sin- In tutto questo all’orizzonte si intravedere daco e i suoi assessori, se se ne sono la presenza del Movimento 5 stelle. È il accorti, non lo danno a vedere. primo partito di Rocca di Papa, secondo i Permangono problemi di bilancio, le risultati elettorali del 24 febbraio scorso. opere pubbliche sono ferme, trasparenza e Evidentemente ha raccolto la protesta di partecipazione sono solo belle parole ri- tanti elettori rispetto allo stato di cose petute ritualmente nelle più pompose oc- sopra accennato. Una forza importante, casioni pubbliche. Per cercare soldi si tenta di vendere (o forse sarebbe meglio dire svendere), farmacia, boschi pubblici, sedi comunali, insomma il patrimonio comune, collettivo, quello che rappresenta la ricchezza dei cittadini. Questo perché – evidentemente – negli anni precedenti gli stessi amministratori hanno speso più di quanto avevano nelle disponibilità delle case pubbliche. Una parte dei Cinque Stelle di Rocca di Papa Venduti i gioielli di famiglia i conti forse saranno ripianati, ma che, per quanto poco strutturata e senza i cittadini saranno più poveri. rappresentanti eletti, probabilmente poIn condizioni così drammatiche, perché trebbe influire sulla politica cittadina. Finon aprire un confronto pubblico? Tro- nora non si sono notati effetti pratici, vare soluzioni condivise, o almeno infor- forse si devono ancora organizzare, capire mare con precisione i cittadini sullo stato come fare, su quali temi impegnarsi (pur delle cose? Perché non confidare in un se al di fuori del consiglio comunale). patto che coinvolga tutti, e programmi il Certo, le emergenze non mancano e sacambiamento necessario per trovare solu- rebbe urgente cominciare a lavorarci. Utizioni percorribili? Forse perché la classe lizzare il consenso ottenuto per incidere politica che ci ha messo in queste condi- sulle scelte, insomma tentare di far pesare zioni teme che dovrebbe fare un passo in- i voti raccolti.

Il prossimo 29 aprile alle ore 9:00 ci sarà il Consiglio Comunale dove verrà presentato il bilancio preventivo e consuntivo del nostro Comune. Vi rendete conto che siamo amministrati da persone senza un briciolo di coerenza e che senza vergogna approveranno i danni accumulati negli anni della loro gestione e, cosa ancor più grave, continueranno a farne? Fermiamoli, ora ne abbiamo il modo. Con la partecipazione di massa sono impotenti, e personalmente vi posso garantire che in circa due mesi ne abbiamo viste davvero delle belle. Riprendiamoci il nostro futuro e decidiamolo insieme. Il favoritismo nel nostro territorio è molto radicato ma voglio rivolgervi una domanda: ancora credete che queste persone possano garantirvi un futuro? Stipendi che saltano, servizi che mancano, controlli inesistenti, legalità una parola dimenticata. Come si può dare fiducia a chi sarebbe pronto a vendersi senza pensarci due volte? Anche questa riunione del Consiglio serve a difendere le poltrone: pensate che in prima convocazione non sarà fatto nulla perché pare che la maggioranza non abbia più i numeri e anche perché l’approvazione del bilancio comporta rischi penali ed economici che ricadono in prima persona sugli amministratori e allora pochi vorranno assumersi la responsabilità di una gestione fallimentare. Poi c’è la questione della seconda convocazione che originariamente era per le 17:00 ma poi è stata spostata alle 9:00 di mattina di lunedì per scongiurare la presenza dei cittadini. Loro le proveranno tutte ma noi facciamoci trovare presenti e saranno costretti a un passo indietro. E’ importante la presenza di molti, prendetevi un giorno di ferie o di permesso, fatelo per voi ed i vostri figli e diciamogli che andiamo in missione per il loro futuro o, meglio ancora, che andiamo in vacanza per un giorno in un paese bellissimo che stiamo costruendo. Roberto Fondi Meetup Rocca di Papa a Cinque Stelle

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Segue dalla prima

Come si arriva al dissesto

il Segno - Aprile 2013

La legge dice che si ha dissesto finanziario se un ente non può più assolvere alle sue “ordinarie” funzioni e ai servizi definiti indispensabili, oppure quando nei suoi confronti esistano crediti ai quali non riesca né a far fronte attraverso il riequilibrio di bilancio né con lo strumento straordinario del “debito fuori bilancio”. In questi ultimi mesi il Comune di Rocca di Papa ha sottoscritto alcune importanti transazioni e “piani di rientro” (come quello con la società dei rifiuti Aimeri per circa 3 milioni di euro), e lo sta facendo perché senza questo strumento l’amministrazione rischierebbe di dover pagare, oltre al debito, anche gli interessi passivi sul debito, e anche se il Comune fosse bravo nel non contrarre nuove passività, di settimana in settimana l’esposizione debitoria aumenterebbe proprio per effetto degli interessi. Ma non è finita qui, perchè l’amministrazione con molta frequenza ha utilizzato un altro strumento: l’anticipazione di cassa. Noi non siamo in grado di conoscere la consistenza di queste anticipazioni “forzate” alla chiusura dell’esercizio ma vorremmo però sapere se queste anticipazioni sono state restituite o meno.

A P P R O F O N D I M E N T O

La vendita dei propri beni

Consapevoli di tali rischi, accentuati dalla congiuntura economica generale, l’amministrazione un anno fa ha pensato di arginare la mancanza di liquidità e l’accumularsi di fatture da pagare per la spesa corrente (che a oggi ammonterebbero a quasi 10 milioni di euro), mettendo in vendita i propri immobili. Un’azione che definire temeraria è poco visto che vendere beni immobili per equilibrare la spesa corrente se non è illegale è quantomeno az-

Il prossimo 29 aprile, in una giornata (lunedì) e in un orario (ore 9:00) che non favoriscono certo la partecipazione dei cittadini (ma forse è quello che si vuole), si terrà il Consiglio Comunale in cui l’amministrazione Boccia dovrà approvare il Bilancio di previsione 2013. Intanto le casse comunali piangono e le voci di dissesto economico-finanziario si fanno sempre più insistenti. Sullo sfondo resta la vendita del patrimonio pubblico come unica soluzione ma gli 11 Consiglieri che la votarono potrebbero non aver detto il vero

Crack vicino?

C O N T I I N RO S S O

zardato considerato che se quei beni non trovano acquirenti il buco resta e diventa una voragine. E’ il caso della vendita della farmacia comunale, la cui licenza da 800mila euro iniziali è stata offerta a 600mila e ora, con il terzo bando in pochi mesi dopo che i primi due erano andati deserti, potrebbe subire un’altra forte riduzione. L’azzardo è ancora più forte perché per alienare i suoi beni pubblici il Comune ha dichiarato che quei beni non sono “strumentali all’esercizio delle proprie attività istituzionali”. Come si fa a dichiarare che, per esempio, l’ex edificio comunale di Viale Enrico Ferri, non è funzionale? Lì, ancora oggi, ci sono gli uffici della Asl per prenotare visite mediche, gli uffici comunali adibiti a polo per l’affido, l’archivio storico del Comune, l’Ass.ne Aurora, il concertino folcloristico degli Screpanti, la scuola d’arte del maestro Carfagna, una sala per incidere musica (affidata a un’associazione locale attraverso un bando pubblico), ecc. Ancora oggi l’amministrazione non ha fatto sapere dove sa-

ranno dislocate tutte queste attività, istituzionali e non. Poi c’è l’attuale edificio con gli spogliatoi e un piccolo rimessaggio dei mezzi dell’Aimeri (via Cavour); l’attuale sede della Polizia Locale, dove c’è anche la sala controllo delle telecamere collocate nel paese; l’ex scuola di Colle delle Fate, adibita a sede della Protezione Civile Comunale; l’attuale magazzino comunale posto a ridosso del Municipio di Corso Costituente. Dove saranno trasferite queste attività istituzionali? Dopo un anno nessuno ce lo ha ancora detto. Dichiarare, come hanno fatto 11 Consiglieri Comunali nel maggio del 2012, che questi beni non sono funzionali agli scopi istituzionali, mentre oggi per la maggior parte di essi è esattamente il contrario, appare palesemente falso. Potremmo certamente sbagliare ma, se così fosse, anche il bilancio di previsione 2012, che tra i suoi allegati più importanti aveva proprio la dismissione di questi beni (che nelle intenzioni doveva abbattere i mutui con la Cassa Depositi e Prestiti), si

baserebbe su un presupposto non corrispondente alla realtà.

La dichiarazione di dissesto

Per ovviare al dissesto, l’unica soluzione sarebbe quella di rinegoziare i mutui (cosa che il Comune, per esempio, avrebbe fatto con Cassa Depositi e Prestiti) allungando le rate. Quest’operazione, però, non tiene conto che allungando i tempi di pagamento aumentano pure gli interessi. Ed è qui che dopo un po’, anche a causa delle azioni esecutive dei creditori (che a Rocca di Papa sono in forte aumento) tese a pignorare anche i soldi delle casse comunali, potrebbero nascere problemi di liquidità in assenza di entrate fisse sicure. Allora, non potendo pagare neppure gli stipendi ai dipendenti, l’unica scappatoia per evitare conseguenze più gravi potrebbe essere la dichiarazione di dissesto non approvando il bilancio di previsione (la cui scadenza è fissata al 30 aprile), aprendo le porte a un commissario e a segue a pag. 19


segue da pag. 18

Il commissario liquidatore

Nel caso di Rocca di Papa (visto che l’amministrazione potrebbe non portare a termine la vendita dei suoi beni), il “commissario liquidatore” oltre a cedere l’ex municipio di Viale Enrico Ferri, il magazzino-spogliatoio Aimeri, la sede della Polizia Locale, l’ex scuola materna di Colle delle Fate, il terreno in via dei Chiusini, oltre a 50 ettari di bosco pubblico che, malgrado le firme dei cittadini e le rassicurazioni del primo cittadino, restano tutt’oggi nell’elenco delle cessioni, potrebbe decidere di fare chiarezza anche sul complicato affaire della nuova sede municipale di piazza della Repubblica, figlio di un complicato appalto integrato la cui analisi potrebbe aprire scenari del tutto nuovi. Senza tener conto che eventuali avanzi di bilancio dei cinque anni successivi alla dichiarazione di dissesto, sarebbero tutti destinati a liquidare i debiti pregressi. Come al solito, di fronte a un dissesto, a pagare maggiormente sarebbero i cittadini attraverso le tasse locali e il taglio dei servizi mentre eventuali responsabilità degli amministratori dovranno essere accertate dalla Corte dei Conti. Nel caso in cui amministratori e tecnici vengano riconosciuti responsabili del dissesto, per cinque anni non potranno assumere né ruoli istituzionali, né di revisore dei conti di enti locali, né rappresentare l’ente presso altre istituzioni pubbliche o private. Poi, ovviamente, potrebbe scapparci

Così diventeremo tutti più poveri

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50 ETTARI DI BOSCO PUBBLICO

Tanti sono gli ettari che l’amministrazione ha deciso di vendere per fare cassa. Tra questi vi è anche un bosco per la tutela della biodiversità e diverse particelle forestali (tutte fronte Via dei Laghi) che andranno a taglio tra il 2016 e il 2018 e da cui il Comune potrebbe guadagnare bei soldi.

L’EX MUNICIPIO DI VIALE ENRICO FERRI

Quest’edificio pubblico ospita oggi l’Archivio Storico Comunale; l’ufficio ASL per le prenotazioni; la sede dell’Ass.ne Aurora; la sala insonorizzata per le registrazioni musicali affidata con un bando a un’Ass.ne; il polo dell’affido; la scuola di pittura del Maestro Carfagna. Queste attività dove andranno?

LA PRIMA FARMACIA COMUNALE

Il Comune ha deciso di vendere la licenza della Farmacia Comunale del centro storico, ospitata in un edificio donato dal compianto compaesano Pizzicannella. I primi due bandi (da 800 e 600 mila euro) sono andati deserti e adesso l’attività sarà venduta al miglior offerente senza base d’asta.

L’EX SCUOLA DI COLLE DELLE FATE

Per far cassa il Comune ha deciso di vendere anche quest’edificio, oggi sede della Pro.Ci.Co. (la Protezione Civile Comunale), e fino a poco tempo fa adibito a scuola primaria. Vista l’estensione del quartiere Vigne, in quello spazio potrebbero essere decentrati alcuni servizi comunali.

L’ATTUALE DEPOSITO DELL’AIMERI

Il Comune ha deciso di mettere sul mercato anche l’area che attualmente viene utilizzata dall’Aimeri, la società che gestisce i servizi di igiene ambientale (rifiuti e verde), come deposito di alcuni mezzi, come magazzino attrezzatura e come spogliatoio per i dipendenti. Dove andranno?

L’ATTUALE SEDE DEI VIGILI URBANI

Quando l’amministrazione, pochi anni fa, trasferì il Comando della Polizia Locale nell’attuale sede di Viale Silvio Spaventa, su piazza della Repubblica, ci aveva spiegato che era necessario per una dislocazione più efficiente. E ora? Dove andrà questa importante attività istituzionale?

IL MAGAZZINO COMUNALE “BOTTI”

Il magazzino “Botti”, usato per riporre attrezzi, segnaletica stradale, ecc. ecc. del Comune di Rocca di Papa, si trova proprio a ridosso dell’attuale municipio di Corso Costituente. Anche in questo caso nessuno ha chiarito dove saranno trasferite queste attività di rimessaggio. anche una condanna di tipo patrimoniale.

La situazione oggi

La gravità della situazione di Rocca di Papa è dimostrata da una lettera che la responsabile degli Affari Istituzionali del Comune, forse pressata dai controlli messi in atto dal nuovo Collegio dei revisori (insediatosi il 24 gennaio scorso), avrebbe scritto nei primi giorni di marzo a tutti i responsabili di

settore per quantificare i debiti effettivamente contratti e fatturati, quelli che devono essere pagati, quelli che si possono rinviare... oltre ai numerosi tagli da mettere in pratica. Ma c’è un fatto: le questioni di bilancio locale non sono un problema “interno”. Vista la segretezza con cui l’amministrazione sta affrontando tale delicata questione, ricordo che i cittadini producono il maggior gettito di entrata del Comune ed è un loro

il Segno - Aprile 2013

quella che viene chiamata “gestione straordinaria”. Subito dopo il Comune potrebbe dividersi in due, da una parte il Sindaco, la sua Giunta e il Consiglio Comunale (che resterebbero in carica) e dall’altra una commissione inviata direttamente dal Ministero degli Interni con il compito di dirigere il disavanzo pregresso. A questo punto l’ente dissestato è costretto ad approvare un bilancio “controllato”, basato essenzialmente sull’aumento al massimo di tutte le tasse comunali (dall’Imu all’addizionale comunale Irpef, dalla Tarsu/Tares -che dovrà coprire per intero il costo- ai vari balzelli locali: affissioni, occupazione suolo pubblico, ecc.) e sul contenimento di tutte le spese, a cominciare dai servizi e da quelle per il personale.

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sacrosanto diritto essere messi a conoscenza di quanto accade nella finanza locale sia attraverso i propri rappresentanti eletti in Consiglio, sia attraverso coloro che sono addetti al controllo, i quali devono fornire risposte utilizzando un linguaggio che sia allo stesso tempo semplice e comprensibile ai maggiori azionisti del Comune, che sono appunto i cittadini. Andrea Sebastianelli


20 di Luigi Fazi* Il 17 febbraio scorso l’Avis Comunale di Rocca di Papa si è ritrovata insieme ai soci donatori per la consueta assemblea annuale e con l’occasione quest’anno, terminato il quadriennio 2009-2013, è stato rinnovato il Direttivo per il 2013-2017. Lascia la poltrona di Presidente Paolo Fei per far posto a uno dei membri storici del direttivo Avis, Bruno Eleuteri. Roberto Baglioni sarà il vice Presidente, Alessandro Guerrieri il Segretario e Tesoriere, Vincenzo De Angelis e Luigi Fazi saranno i Consiglieri esecutivi, Paolo Fei e Roberto Pizzicannella saranno Consiglieri e delegati Avis provinciale, Marilena Pizzicannella consigliera, Ermanno Gatta responsabile Centro Raccolta e Fabrizio Castri sarà da Supporto all’esecutivo. Dopo quattro anni da Presidente Paolo Fei ha voluto salutare tutti i soci donatori, sostenitori, collaboratori e amici dell’Avis con queste parole: “30 anni di Avis, impegno sociale con tanto amore verso il prossimo, come donatore e collaboratore e dal 2008 come primo responsabile di tutti i soci della sezione di Rocca di Papa. Un grande impegno per me, ma un grazie va a tutto il gruppo del direttivo, persone impagabili nello svolgere il proprio compito nel volontariato. In questi anni siamo riusciti a crescere sempre di più cercando ogni volta di mettere a proprio agio tutti i donatori e mi scuso con tutti loro se in qualche occasione l’attesa è stata un po’ lunga, cercando con il vostro aiuto di migliorare anche su questo lato. Grazie a voi donatori siamo riusciti a far fronte a tutte le richieste di sangue che ci sono pervenute e raggiungendo da cinque anni l’autosufficienza. Con tanto affetto grazie anche al dott. Mario Silvi, che con il suo impegno assiduo ha fatto in modo che l’Avis Comunale di Rocca di Papa crescesse sempre di più, e con lui grazie a tutti gli infermieri sempre presenti e attenti al loro lavoro. Un sentito ringraziamento va all’Amministrazione Comunale a partire dal Sindaco Pasquale Boccia per averci sempre sostenuto in questi anni. Un augurio particolare al nuovo direttivo, di cui comunque ancora

ROCCA DI PAPA

il Segno - Aprile 2013

Quest’anno si festeggia il trentennale dell’AVIS

Eleuteri eletto presidente all’insegna della continuità

faccio parte, per continuare il buon lavoro fatto finora con serenità e fratellanza”. Non poteva mancare il saluto di insediamento del nuovo presidente Bruno Eleuteri: “Carissimi amici, Soci Donatori, Collaboratori e Sostenitori è con grande gioia e soddisfazione che rivolgo a Voi tutti il mio saluto nella nuova veste di Presidente dell’Avis Comunale di Rocca di Papa. Questa carica non cambia il mio impegno nelle attività dell’Associazione, se non nell’avere qualche responsabilità in più; di fatto il lavoro verrà svolto in modo collettivo con tutto il Direttivo, che ringrazio per la fiducia accordatami, ed in continuità con il passato. Non hanno infatti rinnovato l’incarico di consiglieri le signore Daniela Carfagna e Maria Paola Raguzzi, che ringrazio per la loro collaborazione, e sono state sostituite dai nostri amici Luigi Fazi ed Ermanno Gatta. Ci aspetta un periodo sicuramente impegnativo, ricco di sfide la prima delle quali è l’adeguamento delle strutture e procedure operative per la messa a norma del nostro Centro Raccolta entro il 31 dicembre 2014 secondo i parametri richiesti dai requisiti minimi per poter continuare ad operare. Ce la faremo sicuramente grazie all’impegno di tutti, all’entusiasmo, al senso civico del volontariato e allo spirito di solidarietà che ha visto progressivamente crescere negli anni sia il numero dei Soci che delle sacche di sangue raccolte fino a raggiungere, negli ultimi cinque anni, il traguardo dell’autosufficienza sangue per la nostra cittadina, secondo i parametri mondiali stabiliti dall’O.M.S. Quest’anno ricorre il 30° anniversario della fondazione della nostra Associazione e cercheremo di festeggiarlo nel miglior modo possibile. Ricordo che è stata

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costituita nel giugno del 1983 ed il progetto si è realizzato grazie all’iniziativa di alcuni nostri concittadini che con la loro forte volontà e spirito di abnegazione, pur con notevoli difficoltà iniziali, ha permesso ad oggi l’esistenza di questa bella realtà cittadina. Di loro voglio ricordare e salutare, in particolare, Enzo D’Alessandri presidente per 25 anni che ha lasciato l’impegno attivo nel 2009, e i signori Paolo Fei e Roberto Pizzicannella, tuttora presenti nel Consiglio Direttivo, esempio di dedizione ed impegno costante e continuativo. Con l’augurio di poter continuare a crescere e migliorare, se possibile, non per raggiungere primati da sbandierare ma per garantire l’esistenza di una realtà fatta di atti di generosità disinteressata, quale la donazione del proprio sangue, a cui tutta la cittadinanza può rivolgersi con fiducia, rinnovo i miei più cari ed affettuosi saluti a tutti Voi”. Il Direttivo dell’ AVIS Comunale di Rocca di Papa, ringrazia tutti i Soci donatori per quello che fanno ogni anno e chiede a chi ancora non ne fa parte di venirci a trovare, sappiate che “la parte più dolorosa è togliersi il cerotto”. *Avis Comunale Rocca di Papa

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Licenza della Farmacia al miglior offerente Il Comune avvia ilterzobandodivendita in pochi mesi

di Luigi Serafini Dopo due tentativi falliti di vendere la licenza della farmacia comunale del centro storico, che avevano portato il costo dagli 800mila euro iniziali a circa 600 mila euro (aste andate deserte), l’amministrazione Boccia ci riprova e, questa volta, lo fa senza indicare il prezzo base d’acquisto. Semplicemente la venderà al miglior offerente attraverso una trattativa privata. Questo ha deciso la Giunta riunitasi il 12 marzo scorso. Prosegue dunque la vendita dei “beni pubblici” voluta dalla Giunta Pd roccheggiana attraverso la delibera di Consiglio Comunale n. 47 del 28 luglio 2011 in cui, oltre alla farmacia, il Comune metteva in vendita altri numerosi beni comuni. I nodi stanno arrivando al pettine e il Comune, in preda alla più grave crisi economico-fi-

nanziaria degli ultimi cinquant’anni, vorrebbe far pagare ai cittadini il suo malgoverno, e quindi per evitare il dissesto (che comporterebbe responsabilità dirette sia degli amministratori sia dei dirigenti) sta cercando di far cassa in ogni modo infischiandosene se, alla fine di queste operazioni di vendita, La prima farmacia comunale di Rocca Rocca di Papa non avrà più un questo scopo preciso, ha depatrimonio da difendere. In- stato molte polemiche e malusomma, per salvare il loro po- mori sia da parte dei cittadini steriore ci rimetteranno i sia da parte del Comitato di cittadini e le future genera- Quartiere che più volte ha manifestato la sua contrarietà. zioni. La vendita della prima farma- Ora aspettiamo di conoscere cia comunale roccheggiana chi si aggiudicherà la licenza, che, ricordiamo, si trova in un a quale prezzo l’avrà ottenuta edificio donato nel 1976 dal e come il Comune spenderà i concittadino Pizzicannella per soldi incassati.

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In via Casal Romito

Tenta il suicidio salvataintempo dai Carabinieri diRoccadiPapa

Una donna di 65 anni è stata salvata grazie all’intervento immediato dei Carabinieri di Rocca di Papa, mentre tentava di suicidarsi. L’episodio è avvenuto lo scorso 25 marzo in via Casal Romito, quartiere Vigne. Dopo aver ingerito una miscela di barbiturici, la donna ha parcheggiato l’auto collegando un tubo allo scarico della marmitta con l’altra estremità all’interno dell’abitacolo. L’allarme è stato lanciato dalla figlia che subito è stata messa in contatto con gli uomini del Comandante Atripaldi i quali, in poco tempo, hanno individuato l’automobile e salvato la donna in extremis infrangendo il finestrino. Sarebbero bastati pochi minuti in più e per lei non ci sarebbe stato nulla da fare. La donna è stata poi condotta presso il vicino ospedale di Frascati, dove è stata ricoverata e giudicata non in pericolo di vita.


22 Lunedì 7 aprile presso al Regione Lazio si è svolto un corso di formazione per gli operatori che nei prossimi anni dovranno applicare sul campo i protocolli di lotta biologica al Cinipide galligeno del castagno, il parassita che ha attaccato i boschi di tutta Italia e che a Rocca di Papa sta provocando danni evidenti al patrimonio forestale. L’ufficio fitopatologico della Regione, diretto dalla dott.ssa Bianchi, aveva incaricato l’associazione L’Alveare di selezionare e proporre i nominativi dei partecipanti per conto del nostro Comune, che sono stati l’agente di polizia municipale addetta alla sorveglianza boschiva dott.ssa Barbara Frittella e l’agronomo dott. Franco De Angelis. L’Alveare si è tuttavia spinto oltre, suggerendo e ottenendo anche la partecipazione di un funzionario del Parco dei Castelli Romani, il dott. agronomo Antonio Fegatelli. La convinzione dei membri dell’Alveare, infatti, è che soltanto unendo gli sforzi di tutti gli Enti che hanno competenza sui boschi di Rocca di Papa si può ragionevolmente sperare di ottenere risultati concreti. Quello che ormai è noto come il “metodo Botti” (dal nome di Claudio Botti, ispiratore e presidente dell’associazione) consiste proprio nel favorire la sinergia di tutti i responsabili, facendoli

ROCCA DI PAPA

La lotta al Cinipide del castagno entra nel vivo dialogare tra loro e mettendoli in condizione di collaborare. Questo modo di agire, rivelatosi un vero e proprio “uovo di Colombo” nella sua disarmante semplicità, deriva a Botti soprattutto da una vecchia esperienza amministrativa (fu assessore al patrimonio negli anni Ottanta). All’epoca furono avviati a Rocca di Papa importanti esperimenti di castanicoltura proprio grazie alla collaborazione gratuita di Enti di ricerca e di università che permisero di elaborare progetti talmente validi da ottenere immediati finanziamenti pubblici. Purtroppo, però, il cambiamento di quadro politico che intervenne all’epoca segnò un ritorno al sistema del “tutti contro tutti”, con l’unico risultato di bloccare per oltre vent’anni ogni iniziativa di sviluppo selvicolturale e, ancora peggio, di mandare progressivamente in malora anche quanto di concreto era già stato avviato. Fortunatamente negli ultimi anni a Rocca di Papa le contrapposizioni “politiche” più viscerali

I soliti irresponsabili stanno riempiendo d’amianto i boschi

Un bosco di Rocca di Papa

sono andate scemando e, anzi, il tema della salvaguardia dei boschi, intesi come patrimonio comune, è stato assimilato un po’ da tutti i protagonisti della politica locale, sia di maggioranza che di opposizione. La presenza dell’associazione Alveare, in questo, è stata forse il catalizzatore che ci voleva. Mettendo intorno a un tavolo politici e operatori senza alcuna preclusione e ragionando esclusivamente di iniziative utili alla popolazione roccheggiana in quanto tale, al di là di qualsiasi

il Segno - Aprile 2013 orientamento ideale, si è riusciti a far condividere gli obiettivi a tutti i protagonisti. In particolare, aver favorito la collaborazione fra Comune, Parco e Comunità Montana, ha permesso di ottenere da parte della Regione Lazio (l’ente da cui in fondo dipende il finanziamento di qualsiasi progetto) un’attenzione nuova, viatico per uno sviluppo ordinato e costante del nostro patrimonio boschivo. La lotta biologica al Cinipide, infatti, è stata soltanto la prima, necessaria iniziativa per avviare a soluzione il problema forestale. Ora, iniziato il contrasto al parassita che rischiava di azzerare ogni prospettiva, il prossimo essenziale obiettivo è quello di dotare Rocca di Papa di un PAF (Piano di Assestamento Forestale) lungimirante ed efficace. Soltanto prevedendo e pianificando con cura gli interventi necessari nei prossimi anni e stabilendo regole di condotta certe e applicabili sarà possibile raggiungere lo scopo di lungo periodo che l’Alveare si è dato e che potrebbe diventare quello di tutti i Roccheggiani: fare del nostro bosco un laboratorio ambientale di avanguardia, capace non soltanto di tutelare rigorosamente l’ambiente, ma anche di dare lavoro e benessere alle generazioni che verranno. Associazione L’Alveare

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Il 26 giugno 2012 il responsabile del settore Lavori Pubblici ha disposto il pagamento di una fattura di ben 943,80 euro per la rimozione e trasporto in discarica autorizzata di un cassone di cemento ed eternit abbandonato da ignoti in via Vicinale della Macchia. Nei giorni scorsi è stato segnalato l’abbandono di un notevole cumulo di cemento amianto ridotto in piccoli pezzi in località Colle Iano, area boscata del quartiere Campi d’Annibale. Stavolta la spesa per la rimozione di questo materiale, che provoca terribili malattie, potrebbe essere di gran lunga superiore ma ci auguriamo che, anche se in presenza di serie difficoltà finanziarie, l’Amministrazione provveda al più presto alla sua rimozione. Il luogo dove è avvenuto il fatto non lascia immaginare che i suoi artefici siano venuti da molto lontano e questo ci induce a rivolgere a tutti la seguente domanda: “abbiamo forse rinunciato definitivamente a tutelare il nostro paese, l’ambiente, la salute nostra e dei nostri cari lasciando fare, forse a qualche concittadino, scempio del bene comune e della salute?”. Rispondere con un corale NO è ormai indispensabile.

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Dalla ricerca alla didattica, ecco l’Osservatorio geodinamico ROCCA DI PAPA

il Segno - Aprile 2013

di Roberto Garra* L’Osservatorio Geodinamico (www.museoroccadipapa.ingv.it) sorge sulla parte più alta di Rocca di Papa, a ridosso dell’antica fortezza Colonna, da cui si gode di una panoramica unica sulla Capitale e su tutta l’area dei Colli Albani. Fu costruito nel 1886 su iniziativa di Michele Stefano De Rossi, quello che definiremmo oggi un amatore della sismologia. Già dal 1873 De Rossi era impegnato nell’organizzazione di una rete sismica nazionale, all’epoca ancora a carattere privato e basata sul lavoro di volontari sparsi per l’Italia. È però solo nel 1887, dopo il disastroso terremoto all’Isola d’Ischia, che la Reale Commissione Geodinamica presieduta dal fisico Pietro Blaserna affidò all’Ufficio Centrale di Meteorologia (allora non esisteva ancora l’Istituto Nazionale di Geofisica) l’incarico di istituire una rete sismica nazionale. Fu allora accolta la proposta di De Rossi di costituire un Osservatorio permanente a Rocca di Papa. Tale localizzazione era legata alle caratteristiche sismologiche del territorio, che si trova all’interno di quello che era l’apparato vulcanico dei Colli Albani. Il nuovo Osservatorio, insieme a quelli di Catania e Casamicciola, era uno dei tre di prim’ordine istituiti dalla commissione Blaserna come cardini del nascente servizio sismico nazionale ed era quindi fornito dei migliori sismografi dell’epoca. Con il tempo l’Osservatorio di Rocca di Papa si affermò come uno dei poli mondiali della sismologia, con la direzione di Giovanni Agamennone e l’impiego di autorevoli personalità del settore, tra

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Intanto il Comune dice sì al suo completamento

cui uno dei fondatori della moderna sismologia, Fusakichi Omori. Nel 1936 l’Osservatorio passò in gestione al neonato Istituto Nazionale di Geofisica, ma patì dei fatti drammatici del periodo: con l’inizio della guerra le attività dell’istituto subirono un forte rallentamento e nel 1944 la sede di Rocca di Papa venne occupata dalle truppe tedesche. Solo nel 1951 furono riprese le attività di monitoraggio che si svolgono tuttora, nell’ambito della moderna rete sismica nazionale. Veniamo ora al museo. Il 26 febbraio del 2005 viene inaugurato il Museo Geofisico all’interno dei locali dell’Osservatorio: un viaggio all’interno della Terra, come titola il famoso libro di Jules Verne e come è opportunamente rievocato da una locandina cinematografica all’ingresso. Il Museo, ospitato in uno dei luoghi natali della sismologia italiana, è un affascinante connubio di divulgazione e storia di una disciplina che ha ancora un gran numero di misteri da svelare: la fisica della terra solida. È proprio su questo doppio filo tra storia e didattica che si sviluppa il percorso museale, tra supporti interattivi sul magnetismo terrestre e la composizione interna della

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di Giulia De Giorgi L’osservatorio geodinamico del comune di Rocca di Papa destinato a Museo storico di Geofisica sarà completato. A stabilirlo è stata la Delibera n. 403 dello scorso 27 dicembre con la quale il responsabile del settore l’architetto Paolo Terribili afferma la possibilità effettiva di terminare i lavori dell’Osservatorio. Le variabili da tenere in considerazione sono molteplici, prima fra tutte la Legge Regionale n. 51/1982 che regola il recupero di edifici storici pubblici e che permette tale ristrutturazione. In secondo luogo la variabile economica. A seguito della D.G.R. (Deliberazione della Giunta Regionale) n. 861/2008 è stato approvato il “Programma triennale straordinario di opere pubbliche per lo sviluppo locale regionale” di cui il comune di Rocca di Papa è beneficiario. Tale finanziamento sarà determinante per poter approvare il progetto di ristrutturazione che ammonta a 270mila euro. Il progetto è stato rinominato “Completamento dell’edificio sede dell’Osservatorio geodinamico destinato a Museo storico di Geofisica” dall’architetto Ilia Monachesi, alla quale è stato affidato l’incarico professionale per la Redazione del Progetto Esecutivo e la Direzione dei Lavori. Il piano prevede che dei 270mila euro complessivi, circa 95mila siano messi a disposizione dell’Amministrazione e 174mila vengano investiti per i lavori di ristrutturazione assegnati in via definitiva all’Impresa Natura e Architettura S.r.l. che ha sede a Grottaferrata. Il progetto nasce dalla nacessità di migliorare la struttura edilizia attraverso il risanamento e l’allestimento dell’edificio per “realizzare un luogo di accoglienza atto a contenere le funzioni recettive necessarie al perfezionamento e completamento della visita museale”.

Terra, l’esposizione di strumenti di misura antichi appartenenti all’Osservatorio, e molto altro. Un vero e proprio invito alla scienza in generale, intesa come disciplina dinamica e creativa in continuo progredire, attraverso l’esposizione storica delle teorie sull’interno della Terra, dell’evoluzione degli strumenti per studiarla, del metodo d'indagine sperimentale attraverso giochi e laboratori didattici. Il Museo si estende su tre piani e in ogni sala c’è un coinvolgente intreccio di supporti ludico-interattivi, pannelli didattici e strumenti storici. Come in un viaggio all’interno del mondo della Scienza, nella prima sala ci sono diversi pannelli sul metodo scientifico, in cui la riflessione è concentrata sulle metodologie attraverso cui è possibile indagare la struttura interna della Terra. Sono presentate quelle dirette, basate sull’analisi di dati provenienti dalla superficie della Terra e quelle indirette, che cercano di ricostruire i nessi di causalità tra i fenomeni osservabili e quelli profondi, inaccessibili all’uomo. Il percorso di conoscenza

della Terra prosegue nel regno del magnetismo terrestre con un gioco chiamato “Cerca il Polo”: in una semisfera nera è contenuto un magnete che può essere spostato da un giocatore, provocando la variazione del polo magnetico della seconda semisfera, dove è rappresentato un mappamondo. L’altro giocatore dovrà individuare la nuova posizione del polo magnetico tramite una bussola. La seconda sala è dedicata agli strumenti sismografici e vi si possono osservare in presa diretta le misure della stazione sismica, oltre che constatare l’evoluzione tecnica di questi strumenti, dagli esemplari storici di tipo Galitzin ai più moderni accelerometri. Al secondo piano ci si immerge nella storia delle teorie sulla composizione interna della Terra e del conflitto tra fluidisti e solidisti, un dibattito che vide comparire nomi autorevoli della fisica-matematica del XIX secolo, da Poisson a Leibnitz ad Ampère. *studente di fisica alla Sapienza di Roma (tratto da “Accastampato” n. 2, pagg. 16-17, 2010”.


24 Le migliori Scuole Calcio del Lazio si danno appuntamento a Rocca di Papa dove, dal 6 maggio al 15 giugno, oltre 400 bambini e ragazzi daranno vita alla nona edizione del Trofeo Città di Rocca di Papa e al secondo Festival dei Piccoli Amici. Si vivranno trenta giorni di pura passione calcistica, un’occasione per conoscere la città da sempre vera fucina di calciatori e tappa obbligata per gli amanti del calcio giovanile. Il torneo, organizzato dalla A.S.D. Nuova Canarini Rocca di Papa - Accademia del Calcio Marco Amelia con la collaborazione della Frusley SP gode del patrocinio del Comune di Rocca di Papa - Delegato allo Sport e della Regione Lazio. La presentazione del Torneo avverrà il giorno 24 aprile alle ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale. IX Trofeo di Calcio Giovanile “Città di Rocca di Papa” Arrivato alla sua nona edizione come ogni anno regalerà emozioni e gioie alle numerose persone che visiteranno la città. Il torneo, punto di riferimento delle sessioni Primaverili e di fine stagione, vedrà la parteci-

ROCCA DI PAPA La “Nuova Canarini RdP” presenterà i tornei il 24 aprile

il Segno - Aprile 2013

Partono i tornei giovanili coinvolti 400 bambini

pazione delle migliori realtà del panorama calcistico regionale tra le quali spiccano le società professionistiche S.S. Lazio e U.S. Frosinone Calcio. L’edizione del 2013 verrà intitolata a Giancarlo Giovanetti, storico presidente con la passione per la fotografia, che lascia in dote uno splendido archivio sportivo che verrà esposto nei locali del Centro Sportivo Gavini Lionello durante l’intera manifestazione. Il torneo è riservato alle categorie Pulcini 2004/03/02 ed Esordienti 2001/00. Questo l’elenco delle squadre partecipanti: Frosinone Calcio, S. Maria delle Mole, Città di Ciampino, Nuova Lodigiani, Cinecittà Bettini, Rocca Priora Calcio, S.S. Lazio, Albalonga, D.B. Genzano, Cecchina ALPA, Nuova Tor Tre Teste,

Il Comitato di Quartiere

informa i cittadini

Il Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale ha scritto al Sindaco di Rocca di Papa: II nostro Comitato, essendo Silvestrini sempre attento alle problematiche del proprio quartiere, riceve continuamente richiesta di chiarimenti da parte di alcuni cittadini, in merito al P.R.G. (Piano Regolatore Generale) ed ai piani di recupero, presentati a suo tempo presso la Regione Lazio per la dovuta approvazione. Non sapendo che cosa rispondere, si chiedono alla S.V. chiarimenti precisi sull’iter di detto P.R.G. in modo da dare ai cittadini informazioni il più possibile veritiere. Si ricorda a codesta Amministrazione Comunale che nel “Programma elettorale del 2006-2011” era prevista l’approvazione di detto piano in tempi brevi. Se si considera che il nostro P.R.G. risale al 1976, mai come oggi con il Centrosinistra alla Regione Lazio, potrebbe essere la volta buona per avere finalmente un nuovo P.R.G. aggiornato rispetto alle esigenze del nostro paese. Si fa presente inoltre, come è stato segnalato nella nostra nota del 18 gennaio 2007, di tenere presente lo sviluppo edilizio ed abitativo dei Campi d’Annibale e che pertanto tale zona ha bisogno di piani di intervento e di una riqualificazione generale, essendo il nostro quartiere abitato da oltre 6.000 abitanti. Purtroppo questo Comitato è a conoscenza di interventi di edificazione e di riqualificazione solo nella parte bassa del paese, cosa non riscontrabile nel nostro quartiere. Sicuro della Vostra attenzione a quanto segnalato e restando in attesa di una risposta scritta sempre con spirito di collaborazione porge distinti saluti. Gianfranco Silvestrini (Presidente del CdQ Campi)

Borghesiana S.A, Polisportiva Ciampino, U.S. Zagarolo, S.S. Romulea, A.S. Savio Calcio, Nuova Canarini Rocca di Papa 1926 e Città di Marino. II Festival dei Piccoli Amici Memorial Antonio Paris e Manolo Pizzicannella Esperimento partito lo scorso anno che ha riscosso grande apprezzamento di pubblico e di società calcistiche che

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anche quest’anno confermano la loro presenza per dar vita alle partitine dei piccoli amici vero motore del calcio nazionale. La seconda edizione verrà intitolata a Luciano Paris, storico custode del Centro Sportivo Gavini Lionello e al nipote Manolo Pizzicannella, bambino che calcava i campi da gioco di Rocca di Papa prematuramente scomparso in seguito ad una disgrazia avvenuta nel 1992. Il torneo è riservato alle categorie Pulcini 2004/03/02 ed Esordienti 2001/00. Questo l’elenco delle squadre partecipanti: ASD Frascati, Albalonga, Città di Ciampino, Nuova Canarini Rocca di Papa 1926, Cecchina ALPA, Frosinone Calcio, Rocca Priora Calcio, S.S. Lazio, A.S. Savio e Lupa Frascati.

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“La corretta gestione della cosa pubblica è oggi un’utopia” ROCCA DI PAPA

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Il vero “eco-centro” del Comune

Appello all’Amministrazione per ripulire Via Palazzolo

Ma qualcuno interviene per ripulire via Palazzolo? Che bisogna fare per togliere la “monnezza” che sta lì da un anno? Per legge è un preciso compito del Comune, allora? La foto, scattata in questi giorni, mette bene in evidenza che si tratta degli stessi lavandini e tazze di gabinetto che già avevamo pubblicato un anno fa.

tasse ai massimi livelli consentiti e di taglio dei servizi sociali al minimo indispensabile. Ma una buona amministrazione la si riconosce proprio dalla gestione dei servizi sociali, dall’investimento nell’erogazione dei servizi alla pubblica cittadinanza, dalla sensibilità verso le fasce più deboli della popolazione, dal senso di dignità che tiene alto a nome suo e dei cittadini. Cosa resta ai roccheggiani, dopo anni di assoluta mala gestione da parte dell’attuale amministrazione e dei suoi fedeli e fidati collaboratori? L’aumento delle tasse, la diminuzione – fino all’assenza – dei servizi che, ricordo, sono un obbligo per il politico ed un diritto per il cittadino.

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di Danilo Romei* La buona amministrazione della cosa pubblica presuppone che il politico amministri con la diligenza di un “buon padre di famiglia”. Un buon padre di famiglia pretende il meglio per i suoi figli, per la sua famiglia. Controlla ogni spesa del proprio bilancio famigliare, cercando di gestire al meglio il proprio patrimonio economico; non sperpera inutilmente neanche un centesimo ma anzi fa in modo che le entrate non siano inferiori alle spese, così da non mettere a rischio l’equilibrio economico famigliare. E’ esattamente così che il politico dovrebbe amministrare il proprio paese: dovrebbe garantire ai cittadini che con fiducia lo hanno votato, eleggendo a loro rappresentante la corretta gestione del patrimonio pubblico, proprietà dell’intera cittadinanza. Tutto ciò è un’utopia. Succede invece che gli amministratori spendano assai più delle proprie disponibilità economiche rendendo sempre più povere le casse comunali; si decretano spese di rappresentanza che indubbiamente potrebbero essere ridotte; si affidano costose consulenze a tecnici e professionisti esterni che spesso potrebbero essere evitate. Si spende con estrema superficialità il denaro pubblico. E quando in bilancio non resta più neanche un centesimo, ci si precipita a vendere il patrimonio pubblico, il patrimonio che appartiene a tutti i cittadini, gli stessi che con fiducia hanno eletto chi prima sperperava ed ora svende. Proprio così farebbe il “cattivo” padre di famiglia che, senza alcuna coscienza del suo dovere all’onestà e del diritto della famiglia alla dignità, fa debiti su debiti e poi cerca di estinguerli vendendo magari i gioielli di famiglia o peggio ancora il proprio patrimonio immobiliare appartenente alla famiglia stessa. Questo è il quadro dell’attuale Amministrazione Comunale. Dopo anni di sperperi e mala gestione ed indifferenza sul futuro del paese, si cerca adesso di correre ai ripari. Si parla di aumento delle

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il Segno - Aprile 2013

Il roccheggiano non deve pregare, implorare un servizio che gli spetta di diritto, non deve neanche lontanamente supporre che quel che il politico concede con l’arroganza del regalo è, in realtà, un obbligo politico e va offerto con imparzialità, sollecitudine e rispetto. Un’amministrazione che si rispetti e che rispetta se stessa ed il paese in cui opera offre strade percorribili in sicurezza, servizi di sanità pubblica che funzionano, regolari servizi di trasporto pubblico, illuminazione ovunque, servizi sociali competenti, regolari e costanti controlli di ordine pubblico. Perché il cittadino non rimpianga mai il voto dato. *Consigliere Comunale

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ROCCA DI PAPA Evento dell’Associazione Musicale Castelli Romani Giovane intraprendente

Successo per il famoso The Davidson Chorale

di Camilla Lombardozzi A Rocca di Papa esiste un’associazione che da molti anni organizza non solo nel nostro paese, ma in tutt’Italia e perfino in Europa, concerti di grandissima qualità. Si tratta dell’Associazione Musicale dei Castelli Romani, presieduta da Eugenio Ferrario. Come spesso accade, le realtà (e le persone) che meglio spiccano per impegno, passione ed economicità nell’utilizzo di soldi pubblici, finiscono in secondo piano rispetto ad associazioni più politicizzate che, guarda caso, sono quelle più pubblicizzate anche se nei fatti producono ben poco sia in termini di qualità che di pubblico. L’ultimo evento promosso da quest’associazione è stato un concerto corale, patrocinato dalla locale sezione Avis in occasione del trentennale dalla fondazione, che si è tenuto a Rocca di Papa lo scorso venerdì 12 aprile, alle ore 21.00, presso il Duomo dell’Assunta, nel cuore del centro storico.

A esibirsi è stato il “The Davidson Chorale”, diretto da Timothy Powell. Il “The Davidson Chorale” (www.thedavidsonchorale.org) proviene dallo Stato americano della Georgia ed è tra le realtà polifoniche più importanti del panorama corale degli Stati Uniti avendo vinto nel 2012 il più famoso premio americano del settore. Per la Corale americana si tratta del terzo concerto pasquale in Europa dopo che nel 2010 si esibì in Germania e nella Repubblica Ceca (in occasione di un tour presso il famoso St. Thomaskirche di Lipsia e presso la chiesa in casa di J. S. Bach). Rocca di Papa, quindi, ha avuto il grande privilegio di ospitare questa nuova performance musicale del “The Davidson Chorale” e i cittadini, a giudicare dalla buona presenza di un pubblico attento all’ascolto, sembra aver risposto molto bene all’evento. Sorprende l’assenza del patrocinio sia del Comune di Rocca di Papa sia della locale Proloco per un evento internazionale unico nel suo genere.

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ai Campi d’Annibale

Roberto Giannini con il papà Massimo

Da poco più di un mese il quartiere dei Campi d’Annibale (di fronte al centro anziani) si è arricchito di una nuova attività commerciale grazie all’intraprendenza di un giovane, Roberto Giannini (nipote del compianto Leandro, grande amico del Segno). Pur in un momento difficile per l’economia ha deciso di aprire, aiutato dal papà Massimo, una macelleria dove la qualità e la freschezza sono garantite. A lui va il nostro “in bocca al lupo”!

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Cultura e

... dintorni

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Le carte di Anna Onesti sulle vie dell’anima

Un’interessante conferenza dell’Ass.ne L’Osservatorio

di Maria Pia Santangeli “Se la carta occidentale sembra respingere la luce, quella cinese, o giapponese la beve lentamente, e la sua morbida superficie è simile al manto della prima neve. E’ una carta cedevole al tatto, e che si lascia piegare senza rumore. E’ placida, delicata, leggermente umida. Somiglia alle foglie degli alberi”. Jun’ichiro Tanizaki, “Libro d’ombra”. “Si dice che la carta venga realizzata dalle persone, ma sarebbe meglio dire che è la benedizione della natura a produrre carta... chi studia la carta giapponese studia allo stesso tempo la profondità della natura”. Yanagi Soetsu, “The Unknow Craftsman”. Le riflessioni di questi due grandi scrittori giapponesi ci aprono con leggerezza pensosa una piccola porta per entrare nel mondo delle carte giapponesi di Anna Onesti, artista di Rocca di Papa. Anna ne aveva una profonda conoscenza già prima dei suoi due viaggi in Giappone, lavorando come Restauratrice e Conservatrice all’Istituto Nazionale della Grafica di Roma; ancor prima del 1994, anno in cui vinse una borsa di studio della Japan Fondation e rimase due mesi in Giappone, esattamente ad Yoshino, dove ha potuto osservare e sperimentare di persona i procedimenti tradizionali per la fabbricazione della carta nella cartiera della famiglia Fukunishi (il capofamiglia, il signor Hiroyuki è indicato dal governo giapponese come “tesoro nazionale vivente”). Mentre a Kioto, l’antica artistica capitale del Uno degli aquiloni Giappone, ha appreso di Anna Onesti le tradizionali tecniche di tintura della stoffa e ha conosciuto polveri, succhi e inchiostri di antica bellezza. Ho scritto carte al plurale, e non carta, perché le più importanti tradizionali carte giapponesi sono varie e Anna ha imparato a conoscere con grande partecipazione emotiva il carattere preciso di ciascuna, tutte in ogni modo ottenute, con antichissimi procedimenti artigianali, dalla lavorazione di fibre vegetali, estratte dalle piante di Kozo, gampi o mitsumata. Chi non ha visto Anna di persona lavorare nel suo studio – restare lì un’ora è per me ogni volta una sorta di avventura emotiva e intellettuale – potrebbe dire riguardo alle carte che “se ne serve” per i suoi lavori: trittici, rotoli, aquiloni, lanterne, ma non è così. A sentirla parlare ne esalta la morbidezza, la setosità, la lu-

centezza, la robustezza - e vedendone i gesti che le toccano, le piegano si ha idea che ci sia una sorta di comunicazione fisica, sensuale fra l’artista e l’oggetto. Un oggetto vivo che viene dalla natura e che della natura conserva una vita remota. C’è fra Anna e le carte che colora una sorta di complicità: forse per questo si resta affascinati dai suoi gesti calmi, attenti, precisi dai quali emana un profondo senso di rispetto per l’oggetto prezioso che ha tra le mani. Anna non può violentarla colorandola con sfacciati colori industriali, “piatti, privi di spessore e mancanti al proprio interno di qualsiasi oscurità”, (rubo gli aggettivi dal libro “Di tutti i colori” di Alberto Boatto). Ma ha scelto di usare solo colori naturali: l’indaco, il guado, la reseda, la cocciniglia, la robbia, e anche i fiori dei nostri castagni, e la carta risponde colorandosi in totale armonia. Osservando Anna lavorare nel suo studio, dove alle pareti spesso ci sono le carte dipinte di fresco, e dove subito si respira un’aria di bellezza e di creatività laboriosa, non ho potuto fare a meno di pensare alla botteghe fiorentine dei grandi artisti del Rinascimento. Anche lì si pestavano i colori, e gli apprendisti pittori rubavano con gli occhi le tecniche dei maestri, ma non per amore delle tecniche in se stesse – se pur necessarie -, ma solo come passaggi necessari, vie dell’anima. Anche per Anna le varie tecniche di tintura della carta - ricordo l’Itajimezome dove la carta è piegata e colorata solo sulle zone di piegatura (tecnica usata da Anna per le 150 lanterne Di tre colori per i Centocinquanta anni dell’Unità d’Italia), lo Shiborizome dove la carta è immersa nei bagni tintori dopo averne legato alcune aree, il katazome, dove la colora-

Anna Onesti nel suo studio

zione avviene attraverso mascherine rese idrorepellenti grazie al trattamento della superficie con succo di cachi, o il Suminagashi, procedimento di marmorizzazione, nel quale la carta, adagiata nell’acqua, assorbe l’inchiostro su di essa fluttuante non sono fine a se stesse, ma solo uno dei tanti modi con cui Anna trasfonde con preciso amore la poesia dei colori e delle forme sulla carta che li restituisce morbidi, carezzevoli, mutevoli, Tutto questo - e molto altro - ci ha fatto comprendere l’artista durante la sapiente conferenza in cui un gruppo di soci dell’Associazione L’Osservatorio e altri cittadini di Rocca l’hanno ascoltata il 21 marzo scorso nella locale biblioteca (conferenze simili sono state tenute da Anna a Torino e a Roma in sedi prestigiose). A Rocca era presente anche il prof. Toshi Kameda che, alla fine, ha confessato sorridendo di aver imparato del suo Paese molte cose che non sapeva. Una conferenza insolita, un viaggio stimolante per incontrare le carte della nostra artista Anna Onesti che riesce, attraverso gli strumenti di un’antica cultura, a creare un ponte tra il passato del mondo orientale e il nostro presente. Con una lunga manoaquilone verso il futuro, ne sono convinta.


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LA STORIA

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Alla ricerca dei “Fasti” perduti Nel 1876 parte una campagna di scavo sulla vetta dell’antico mons Albanus

di Andrea Sebastianelli breve si sarebbe trasferito proprio a Rocca Il 13 luglio del 1876 il prof. Guglielmo di Papa diventandone uno dei suoi cittaHenzen, primo segretario dell’Istituto Ar- dini più illustri. La prima relazione scritta cheologico Germanico, scrisse una lettera dallo stesso Henzen, per fare il punto sulle all’allora Ministro della Pubblica Istru- ricerche, porta la data del 5 ottobre 1876. zione, chiedendo l’autorizzazione per av- Scrive l’insigne professore tedesco: viare una campagna di ricerche “Quantunque lo scopo principale fosse la archeologiche sulla vetta di Monte Cavo, ricerca dei fasti delle ferie latine, nondiil mons Albanus dei popoli latini. meno si è cercato di fissare per essi qual“Eccellenza, -si legge nella missiva- che dato relativo alla topografia di quel avendo il sig. Principe sito, facendo alcuni tasti Colonna acconsentito ac(saggi di scavo, n.d.d.) viciocchè l’Istituto Archeocino a quel punto ove la logico Germanico strada antica (la Via intraprenda degli scavi Sacra, n.d.d.) si nasconde sul Monte Cavo e precisotto una maceria”. Uno samente nel giardino dei di questi “tasti”, eseguito Padri Passionisti con lo il 22 settembre, portò alla scopo di trovarvi ulteriori luce una cisterna proframmenti dei fasti delle fonda 5 metri sul cui ferie latine, anticamente Una olletta con la fondo furono rinvenuti ivi esistiti, il sottoscritto decorazione a rete dei frammenti di marmo si rivolge all’Eccellenza tipica del Bronzo con iscrizioni, probabilVostra pregandola di mente riferibili proprio ai voler accordare il permesso per l’esecu- tanto ricercati “fasti delle Ferie Latine”. zione di tali scavi”. Inoltre, il De Rossi rinvenne dei tubi di La risposta non si fece attendere e il giorno piombo anch’essi con iscrizioni, alcuni dopo (altrochè la burocrazia di oggi!) la mattoni con bollo e diversi frammenti in Direzione Archeologica di Roma, per terracotta. La mattina del 30 settembre, riconto del Ministro, inviò l’autorizzazione cominciando un’altra giornata di scavo, richiesta. Gli scavi ebbero inizio il 20 set- presso il piano della suddetta cisterna, aptembre e la direzione fu affidata allo stu- parve un cunicolo transitabile per circa 15 dioso Michele Stefano De Rossi, che a metri, “al di là del quale -scrive sempre il

La Via Sacra in una stampa del XVIII sec. Sopra: M. Stefano De Rossi

prof. Henzen- stava probabilmente la cassetta per la distribuzione dell’acqua, di cui sono stati trovati frammenti”. L’indagine portò poi al rinvenimento di un frammento del piede sinistro di una statua togata e di una parte di capitello in stile corinzio. Michele Stefano De Rossi invece di eseguire uno scavo in estensione, preferì procedere per “tasti” un po’ dappertutto. In uno di questi tentativi portò alla luce “una chiavica in relazione con una stanza col pavimento a mosaico che dovea raccogliere le acque del tetto della medesima per versarle ove il monte declina”. Il 21 ottobre gli scavi furono spostati nella parte dell’orto tenuta a prato, in cui il De Rossi, basandosi sulla pianta del codice Barberiniano, supponeva l’esistenza dell’area centrale del tempio di Giove. Proprio in questa zona, i religiosi trovarono “costruzioni a grandi massi e gli avanzi di una stipe” votiva, riferita alla sacralità del luogo. Appena avviato il saggio di scavo, gli operai roccheggiani rinvennero due monete di epoca medievale e una di epoca romana in bronzo, un frammento di “aes rude” (una sorta di panetto di bronzo) e vari frammneti di un vaso in terracotta. Gli scavi furono scivoleranno in noi leggere, così portati a termine con la facendoci vedere il lato buono volontà di condurre una nuova della vita. Un ottimo romanzo campagna di ricerche. Ma biscritto egregiamente, un rosognerà attendere qualche manzo della memoria e molto anno prima di poter tornare a di più che catturerà il lettore scavare sulla vetta di Monte in una spirale di curiosità ed Cavo. emozione.

La ragazza del treno... il romanzo di Federico Fontana

“Ci sono momenti in cui la vita sembra ristagnare, in cui gli eventi che segnano il nostro cammino sono incanalati verso una direzione già tracciata. Poi un giorno, improvvisamente, può capitare che quel cammino cambia rotta. Un viaggio, un incontro casuale ed eccoci su una nuova strada, sconosciuta e misteriosa e per questo intrigante. Tutto cominciò un venerdì mattina su un treno diretto a Bologna e che mi avrebbe portato verso un nuovo destino”...

di Nicla Morletti Una trama ben costruita, una narrazione fluida, chiara e scorrevole rendono questo romanzo allettante ed estremamente

piacevole, grazie anche ai contenuti e ad uno stile moderno e duttile adatto ai lettori di ogni età. Fabio, il protagonista, è il figlio del nostro tempo, sotto certi aspetti, con le sue speranze e inquietudini, con le sue certezze e incertezze. Man mano che scorrono le pagine il viaggio di Fabio diviene anche il viaggio del lettore, il viaggio di ciascuno di noi nel mondo degli affetti e delle emozioni. Il bambino che c’è in noi torna alla luce ed illumina la nostra strada nei momenti in cui l’abbiamo smarrita. Questo è il bellissimo messaggio che l’autore ci vuole trasmettere. Se riusciamo a vedere il mondo con gli occhi di un bambino, forse tutto non andrà perduto. E le emozioni


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LIBRI

L’irresistibile, nuovo richiamo dellesirene Presentato l’ultimo libro di Federico De Angelis

di Vincenzo Rufini In un’aula consiliare gremita si è tenuta, sabato 23 marzo, la presentazione del libro “Ulisse e le sirene”, del nostro concittadino e collaboratore Federico De Angelis. Il tema è stato introdotto dal Consigliere Comunale Pizziconi e da Piero Botti, il quale ha svolto il ruolo di anfitrione letterario, mentre il volume è stato prefato dalla scrittrice e poetessa Maria Fondi, la quale ha posto l’accento sul fatto che scrivere non è difficile per chi ama farlo e lo scrittore deve sempre confrontarsi con la realtà. In proposito ha citato Kafka e Cervantes dando prova della sua grande erudizione letteraria; secondo prefatore è stato il professor Onorati, scrittore e critico letterario, nonché “punto di riferimento” per coloro che sono appassionati della parola scritta. Nella sua prolusione Onorati ha dimostrato di maneggiare la lingua italiana e i suoi riferimenti letterari con la maestria propria dei grandi critici, quali furono Emilio Cecchi e Mario Praz, definendo il romanzo “un piccolo capolavoro narrativo”. La serata è proseguita allietata dallo splendido accompagnamento musicale eseguito dalla bravissima Valentina Gabrielli, che ha deliziato la platea con pezzi classici di Chopin e Beethowen. Poi è entrato in scena il protagonista, Federico De Angelis, che ha presentato questa sua ultima fatica letteraria. Un libro in parte autobiografico, ma essenzialmente un viaggio esistenziale verso i suoi miti letterari preferiti, in cui spiccano l’Ulisse, nelle varie versioni esa-

minate da Omero in poi e il Don Chisciotte vero e proprio mito esistenziale della nostra epoca contemporanea. In questo eroe del crepuscolo della cavalleria e della sconfitta per antonomasia l’autore evidenzia il bisogno della folla di volere come punti di riferimento i giganti. In questo scritto letterario Federico De Angelis dimostra una perfetta

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conoscenza, da lettore onnivoro, degli archetipi letterari che hanno fatto e fanno da filo conduttore per l’Occidente. Ci dice che ha scelto Ulisse come capitolo d’apertura del libro come l’Ouverture apre l’opera musicale. Intervistato e incalzato da Piero Botti il De Angelis ha fatto sfoggio della sua enorme messe culturale spaziando da Ulisse a Don Chisciotte, da Dante a Mosè, passando per Sigieri di Brabante e soffermandosi su quel deposito di ricchezza filosofica che è costituito dalla Scolastica medievale, per poi approdare alla Teosofia intesa nell’accezione integrale del termine (cioè che le religioni hanno tutte un’unica origine), senza nulla concedere alle divagazioni tardo ottocentesche di Helena Petrovna Blavatsky. Il libro è un volume ben degno di figurare nell’ideale biblioteca dello scibile umano ed un punto di riferimento imprescindibile, tanto più che la scrittura è agile e leggera e profonda nello stesso tempo. In fin dei conti a Federico De Angelis calza a pennello la definizione di Onorati: “Federico è Ulisse senza Eumeo”. Insomma abbiamo trascorso una bella serata in cui una volta tanto si è riusciti a volare alto, molto alto.

Streghe, lupi mannari e folletti nel nuovo libro della Santangeli

Lunedì 18 marzo, nell’ambito della Festa del libro della Fiera di Grottaferrata, è stato presentato in anteprima al teatro del Sacro Cuore il nuovo libro della scrittrice roccheggiana (e collaboratrice del Segno) Maria Pia Santangeli, “Streghe, spiriti e folletti - L’immaginario popolare nei Castelli Romani e non solo”, edito dalla nota casa editrice romana Edilet (Edilazio letteraria). Ha curato la presentazione la professoressa Maria Teresa Tamassia, già Assessore alla Cultura del Comune di Grottaferrata, che si è soffermata, con vivace e originale senso critico, anche sui precedenti lavori dell’autrice: “Rocca di Papa al tempo della crespigna e dei sugamèle”, “Boscaioli e carbonai nei Castelli Romani” e i libri di fiabe, mettendo in

Maria Pia Santangeli

evidenza la resa narrativa di Maria Pia Santangeli sia nel “racconto” tratto dalla vita reale sia in quello di pura fantasia. Un pubblico numerosissimo ha seguito con grande interesse lo svolgersi della serata, movimentata dalle voci dei due attori Gloria Annovazzi ed Enzo Bartolucci che hanno letto alcuni racconti del libro. Racconti di paura tipici dei nostri Castelli:

protagonisti streghe, lupi mannari, folletti, anime del purgatorio che l’autrice ha raccolto dalla viva voce del popolo, collegandoli per somiglianza a brani della letteratura colta: Gianbattista Basile, Gioachino Belli, Stendhal, Luigi Capuana, Grazia Deledda, Carlo Levi, Italo Calvino... ed a ricerche antropologiche di altre regioni, ampliando in tal modo i confini del nostro territorio. Aspetto particolarmente sottolineato dalla prof.ssa Tamassia, che ha inoltre evidenziato con affettuoso calore l’equilibrio raggiunto dall’autrice nella trascrizione dei racconti orali che – pur nel rispetto del dettato popolare - ha ricreato in uno stile vivace, multisensoriale, particolarmente efficace nel rendere precise le atmosfere. Bella la

copertina con un’originale immagine delle due pittrici castellane Anna Onesti e Giovanna Mancori. Durante il mese di maggio il libro sarà presentato a Roma nella prestigiosa sede della Provincia, Palazzo Valentini. Nella sua Rocca di Papa l’autrice vorrebbe invece presentarlo in una serata estiva, all’aperto, in una delle tante incantevoli piazzette del centro storico. Giulia De Giorgi


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PAGINA APERTA A quarant’anni dalla morte svelata l’ispirazione dell’autore

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Tolkien e l’origine del Signore degli Anelli Il costo del lusso di

Pillole ECONOMIA di Mauro Artibani

di Camilla Lombardozzi Il mio Tesoro… per i fan della saga Tolkiniana “Il Signore degli Anelli”, questa frase dice tutto e soprattutto riporta alla mente lo spietato Gollum, bramoso di possedere quell’anello che gli aveva fatto perdere letteralmente la testa. Recentemente abbiamo visto al cinema “Lo Hobbit” il prequel della tanto amata trilogia cinematografica, in questa pellicola si ripercorrono le fasi che portarono Bilbo Beggins ad impossessarsi dell’anello d’oro legato alle sorti della Terra di Mezzo. Oggi Tolkien a quarant’anni di distanza dalla sua morte, torna a far parlare di se, raccontando a cosa si sia ispirato per dar vita a questo capolavoro fantasy letterario. Siamo nel 1785, in Inghilterra, un contadino nei pressi di Silchester trova un anello d’oro di epoca romana dal peso di 12 grammi; su di esso è incisa la Dea dell’amore Venere ed una scritta in latino, la quale nomina un uomo di nome Senecianus. Nulla di strano, se non fosse per il fatto che circa dieci anni dopo venne rinvenuta a pochi chilometri di distanza dal luogo del ritrovamento dell’anello, una lapide in cui si menzionava un certo Silvianus proprietario di un anello a lui rubato e della maledizione che quest’ultimo scagliò sul ladro che gli portò via il suo tesoro, finchè non avrebbe riportato l’anello al Tempio del Dio Nodes. Chi era il ladro dell’anello? Proprio lui: Senecianus. John Ronald Reuel Tolkien prima di diventare

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Tavole imbandite .

di Marcello Loisi Passate le vacanze pasquali, sicuramente ciò che rimane più impresso nella mente, oltre all’importanza religiosa, sono gli abbondanti pasti e le lunghe chiacchiere in famiglia e con gli amici. I protagonisti di queste riunioni conviviali sono stati l’agnello, le uova di cioccolato, le colombe e gli altri alimenti tradizionali, spesso molto nutrienti e calorici. Non ci sorprende, ora, sentire qualcuno che s’impegna a perdere quel chilo messo su a Pasqua, magari affidandosi a creme

uno degli Tolkien scrittori più importanti del genere fantasy, era un professore di Oxford e tra i suoi innumerevoli studi si occupò proprio del Dio Nodens e della storia dell’anello maledetto. Secondo affermati storici l’anello venne in seguito venduto alla famiglia Chite, proprietaria del Vyne (azienda di antiquaria); oggi la Vyne appartiene alla National Trust che, in collaborazione con la Tolkien Society, ha organizzato una mostra proprio in onore di questo ritrovamento e della storia che si cela dietro di esso, con l’anello di 12 grammi di epoca romana, una copia della maledizione, e la prima edizione de Lo Hobbit. Ecco da dove Tolkien prese spunto per dar vita alla trilogia del Signore degli Anelli, che fece e fa innamorare tutt’ora milioni di fan. E’ proprio il caso di dire… “Un Anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli”.

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uestioni di... g

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Facciamo finta che i redditi disponibili siano insufficienti a fare la spesa, che la disoccupazione sottragga ancor più reddito alle famiglie, che i risparmi si assottiglino, che il debito aumenti e che in tutto questo andazzo non si riesca a trovare il bandolo della matassa. Sì, facciamo finta di essere ad un tornante della storia, dove il dopo, insomma, non sarà più come il prima. Va per la maggiore un nuovo precetto: “L’uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare”. Lo scrive Nicolai Lilin, con perfetto tempismo: struggente! C’è pure gente che fa di necessità virtù: downshifting. Lo stile del vivere in semplicità. Massì, la scelta da parte di diverse figure di lavoratori di giun una libera, volontaria e consapevole autoriduzione del salario, bilanciata da un minore impegno in termini di ore dedicate alle attività professionali, sì da godere di maggiore tempo libero e chissà di quanto altro ancora. Giust’appunto: “lavoro meno, guadagno meno, mi riprendo il mio tempo”. Eggià, se non si può avere tutto, occorre mettere a frutto il desiderare meno. Sì, si può acquistare solo ciò che si ama, si può pure acquistare il proprio tempo, si può anche fischiettare sotto la doccia “quello che non ho è quel che non mi manca”; sentirsi gagliardi e tosti e magari schivare pure i predicozzi. Essìpperchè, gente in giro a far predicozzi se ne trova a iosa: intellettuali di risma, sociologi, persino gli psicologi stanno lì a dare conforto, a prendere parte, a farsi parte, rimestando contro quel “consumismo della malora che ha lasciato esangui le genti”. Certo, si può far tutto questo purché si metta in conto che al fin di fare meno verrà a mancare pure il resto. Il meccanismo economico-produttivo al quale ci abbeveriamo consente al singolo il lusso di fare il dowshifting; se tutti però fanno dowshfting va in malora. Se viene a mancare la spesa, mancherà il reddito; senza reddito mancherà ancor più la spesa, non vi sarà nuova produzione, nemmeno occupazione, ancor meno reddito; meno prelievo fiscale ovvero meno previdenza, assistenza, istruzione.

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miracolose, cinture dimagranti e periodiche sedute in palestra. Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, afferma che forse «nei Paesi ricchi si spende di più per non mangiare che per mangiare». Sembrerebbe che si tratti di una schizofrenica cultura dell’abbondanza e della continenza, una società sedotta dalle tavole imbandite, ma esposta ai propri sensi di colpa per essersi abbandonato alla tentazione. Secondo alcuni studi, la Terra potrebbe nutrire 10 miliardi di persone se si alimentassero come gli indiani, 5 miliardi se seguissero la dieta degli italiani, ma solo 2,5 miliardi di individui con il regime alimentare dei cittadini statuni-

Carlo Petrini

tensi. Sarebbe opportuno ricordare che la popolazione mondiale attuale si aggira intorno ai 7 miliardi di persone. Alla luce di questi numeri si potrebbe riflettere sui nostri attuali modelli alimentari e chiedersi, solo per fare un esempio, perché un indiano ha a disposizione solo la metà del cibo di un italiano. Alcune stime, inoltre, affermano che almeno il 30% del cibo prodotto a livello mondiale viene buttato. Non è forse arrivato il momento di informarsi prima di comprare e di pensare prima di mangiare?


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L’angolo della storia

L’abdicazione di Benedetto XVI

di Vincenzo Rufini Questo inizio del 2013 verrà ricordato in sempiterno nella storia della Chiesa, pur non priva nel suo percorso bimillenario di eventi importanti. In questo periodo di tempo, e precisamente il giorno 11 febbraio, si è verificato quello che il cardinal Sodano ha definito “Un fulmine a ciel sereno”, le dimissioni del Papa regnante Benedetto XVI dalla cattedra di Pietro. Le dimissioni del Papa non sono di per sé un fatto nuovo, altri lo hanno fatto nei secoli andati, basta riferirsi a Celestino V, “colui che fece per viltade il gran rifiuto”, come lo apostrofa l’Alighieri nell’Inferno della Divina Commedia. Ma nei nostri tempi contemporanei questo atto di abdicazione costituisce un evento importantissimo e per molti aspetti traumatizzante. Tanto più se il gesto rivoluzionario viene compiuto da Joseph Ratzinger, campione assoluto della lotta senza quartiere a quel relativismo che una parte della gerarchia ecclesiastica ha elevato a nemico numero uno della religione, che ha le sue ascendenze nell’antica Grecia, il suo mèntore nel filosofo Protagora, le sue propaggini più recenti in quel fenomeno tardo ottocentesco che è ricordato come modernismo e che la Chiesa ha già combattuto aspramente. I motivi dell’abdicazione del Papa vanno probabilmente ricercati a più livelli di lettura: uno può essere, e in misura preponderante certamente lo è, l’età avanzata del pontefice e le sue non buone condizioni di salute fisica; ma non bisogna dimenticare il momento di estrema gravità che attraversa la religione cattolica, sempre più pressata dallo scandalo della pedofilia, dalle trame finanziarie facenti capo allo Ior, la banca del Vaticano, dalla crisi di vocazioni, dall’incedere in Europa dell’Islam, dalle sette protestanti in sud America che fungono da vera e propria spina nel fianco del cattolicesimo. Ma soprattutto dalle risposte da dare alle

CULTURA

molteplici domande, ma sarebbe più opportuno definirle Questioni, che la modernità pone in modo continuo e impellente. Afflitto da codesti fardelli, di una pesantezza sociale, religiosa, filosofica granitica, Benedetto XVI non ha retto più sulle sue fragili spalle di ultraottantenne, poggiate su una sapienza teologica improntata nella roccia, ma una roccia datata nel tempo, la pesantezza degli avvenimenti ed ha deciso in assoluta libertà di eremitizzarsi “nascosto al mondo”. In più come conditio sine qua non la assoluta impermeabilità della curia romana, incapace di agire di concerto con il Romano Pontefice, in quanto gelosa custode delle proprie prerogative ed incapace di avere una visione più ampia della realtà, ecclesiale e non. Ordunque le dimissioni del Papa pongono dei paletti ben impiantati nel solco del cammino della religione cattolica; costituiscono un precedente moderno per i

pontefici futuri (un Papa futuribile affetto da mali e dalla incapacità fisica di gestire il proprio ruolo, come fu imposto, o autoimposto, a Woytila rendendo la sua sofferenza uno show mediatico, non sarà più accettabile). Un riflesso teologico-filosofico lo pone con peso enorme in quanto il gesto di abdicazione in un certo modo desacralizza il papato, privandolo di quell’autorevolezza assoluta di cui godeva. In sostanza il gesto abdicatorio concede credito a quel relativismo su cui è stata improntata la visione della Chiesa, ma al contempo avvicina sempre più il ruolo petrino alla realtà contemporanea avvicinandolo a quel gregge che la sua carica gli impone di guidare, lontano dall’inarrivabilità data alla concezione assoluta e impenetrabile del papato, e rendendolo più vicino e più umano.

La poesia del mese Aprile

di Anna Giovanetti

Scorrono ancora lenti gli ultimi giorni d’inverno e romba ancora con violenza il tuono tra una pioggia e una grandinata, ma sempre più spesso si affaccia tra le nubi il sole e riscalda la terra ancora fredda ed assonnata.

Comincia a rifiorire la natura, il mandorlo e il pesco schiudono le gemme per incanto, fanno capolino dalle tane i timidi animali, gli uccelli indaffarati preparano i nidi e più melodioso si fa il loro canto.

Più luminoso il cielo, più tiepida l’aria intorno, spuntano timide primule e viole sui prati ancora bagnati. Dentro di me voglia di uscire, di correre, respirare e già il pensiero vola ai prossimi mesi caldi ed assolati.

Questo è aprile, un po’ pioggia e un po’ sole ma anche risveglio, speranza desiderio di lunghe passeggiate; aprile mese di transito, di preparazione aprile… preludio d’estate!

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Invito alla lettura

Botanica degli affetti

di Loredana Massaro Bianca Pietra, una giovane donna di buona educazione e scarsi mezzi, dopo la morte del padre lascia la casa natale per approdare in una tenuta di campagna a Brusuglio, vicino Milano. Il proprietario è don Titta, poeta famoso con la passione per l’agricoltura sperimentale. Bianca, abile acquerellista, è stata chiamata a ritrarre il patrimonio botanico. Nella tenuta regna donna Clara, la madre di don Titta, che governa con piglio autoritario l’andamento della casa. Tra gli ospiti fissi Tommaso, un giovane poeta cacciato di casa perché dedito all’arte piuttosto che all’avvocatura, e Bernocchi, un borioso contino di mezza età. Bianca disegna, dipinge, esplora la tenuta e la campagna. Mille cose la attraggono e la distraggono di continuo e fra queste, il fascino di Pia, una serva senza famiglia che gode di un trattamento privilegiato. Curiosa fino all’impudenza, Bianca si convince che le origini di Pia nascondano un segreto inconfessabile. La giovane è decisa a svelarlo per riparare un’antica ingiustizia... Il nucleo fondamentale sul quale si intreccia la storia, è il tema dei bambini abbandonati. Bianca, la protagonista, più che cercare la sua identità la deve costruire. Il suo nome ha un valore metaforico: la sua vita è come un foglio bianco su cui disegnare. Essendo una donna sola deve ricorrere unicamente alle sue forze per diventare autonoma. Ovviamente non sarà facile inserirsi nella cornice di questa famiglia presso cui viene chiamata a lavorare, una famiglia complicata, in cui ci sono tanti legami segreti. Il tema della ricerca dell’identità compare quando Bianca scopre che nella casa vive Pia che gode di privilegi non normali per una domestica. Nel titolo del libro risuona una metafora del mondo vegetale: possono i sentimenti venire accostati alle piante? La classificazione delle piante e dei fiori da lei ritratti, è una scienza esatta. Bianca pensa di poter applicare questa scienza alla comprensione anche i sentimenti. E qui sbaglia: i sentimenti delle persone sono troppo complessi per conoscere classificazioni.


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STORIE

IL RACCONTO DEL MESE

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Pagine... Arma impropria di paglia

a nottata era andata proprio bene: due vagoni ferroviari passeggeri, un vagone merci (che non era venuto molto bene), tutta di Noga la fiancata di una vettura della metropolitana, comprese le porte automatiche e il vetro dello sportello del macchinista. Un vero capolavoro: Marcuccio, graffitaro di lunga lena, aveva superato se stesso. Adesso il problema per la prossima spedizione era quello di rifornirsi a sufficienza di bombolette spray. Erano anche aumentate di costo. E di molto. Il modo migliore, comunque, era sempre il medesimo: farsi aiutare dai PorkMen per i quali fare una capatina notturna in alcuni negozi per rifornirsi di bombolette era un divertente e rapido giochetto, anche se erano sempre imballati dalle troppe canne giornaliere. Negli ultimi tempi però erano diventati un poco snob: si ritenevano all’altezza di colpi molto più importanti e proficui dato che, fra l’altro, la nostra accozzaglia di graffitari notturni, non aveva mai un euro intero in tasca. E poi era necessario fare un programma preciso per la prossima uscita. Agire nella periferia? E chi li avrebbe apprezzati i nostri graffiti? Nella periferia operavano dei giovincelli i quali più che disegnare scrivevano. Scrivevano di tutto e i loro sproloqui anglofobi immancabilmente terminavano con un apprezzamento lusinghiero (secondo loro) per qualche amichetta della zona. Non hanno grande fantasia e i colori poi erano sempre gli stessi: messi giù a caso senza risultati decorativi. Noi, invece, siamo ormai diplomati, anzi laureati in graffiti.

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à le bombolette erano quasi terminate. Decise di andare allo scoperto al fornitissimo negozio dell’Adriano, laggiù al centro commerciale. Entrò spavaldamente e raggiunse, con passo deciso, il bancone delle forniture dei colori spray. Adriano stesso si presentò per servirlo. - Cosa vuoi?- Dei colori spray- E quanti anni hai?- E cosa c’entra? Mi servono dei colori, mica delle pistole semiautomatiche!-

- Allora non sei al corrente delle ultime disposizioni- Non ho voglia di sentire certe cose- Te le dico io allora. Aspetta un momento e intanto prepara un documento d’identitàAdriano si allontanò scomparendo nel retro del negozio; ma non ci mise molto a ricomparire con un foglio in mano. - Allora senti un po’: è fatto divieto assoluto, da subito, di vendere bombolette spray di qualsiasi dimensione, qualità e marca ai seguenti soggetti: minorenni; adulti sprovvisti di documento d’identità; a chiunque non dimostri che tale acquisto ha dei fini esclusivamente professionali. Inoltre è fatto obbligo al commerciante di riportare su apposito registro vidimato dalle autorità competenti i seguenti dati: nome e cognome dell’acquirente; il domicilio; lo scopo dell’acquisto; la data della transazione e quella dell’eventuale acquisto precedente; nonché il numero del documento d’identità. E ti risparmio il resto della comunicazione- Ma allora uno che volesse divertirsi a colorare la vecchia lavatrice in disuso, cosa deve fare? - La colora coi gessetti delle elementari! E dillo anche ai tuoi amici: niente documento, niente colori. E’ come acquistare una pistola: ormai troppi danni sono stati fatti, da tutte le parti. E attento che ho assunto una guardia notturna armataornò a casa senza bombolette spray. E pensare che c’era quella bellissima mezza colonna romana nella piazza vicino casa, che era sfuggita alla sua opera artistica.

W É à àA á át U Ü â Ç t U xÇ x Ä Ä |

Psicologa-Psicoterapeuta Svolge attività terapeutica con bambini, adolescenti e adulti presso il suo studio sito in Via Ascanio, 3 - Albano Laziale (Roma) Contatti: 331.6171362 dottoressabenellibruna@virgilio.it

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spettiamo qualche mese si disse- poi tutto tornerà come prima. E allora sarò anche maggiorenne. 6 febbraio 2009

Spunti di letteratura

di Camilla Lombardozzi “Vita di Pi”, romanzo dello scrittore canadese Yann Martel, vincitore del BrokePrize nel 2002 e dei ben noti oscar 2013, miglior regia grazie ad Ange Lee, miglio fotografia, miglior effetti speciali e miglior colonna sonora; torna a far parlare di se insieme ad un altro romanzo “Dear Life” di Alice Munro. Ciò che accomuna questi due autori riguarda la collaborazione con l’organizzazione canadese no profit Canopy, la quale porta avanti una campagna di sensibilizzazione dell’industria editoriale, cercando di salvaguardare l’ambiente e le foreste vergini, facendo conoscere al mondo un nuovo modo di produrre carta. Difatti, Vita di Pi e Dear Life per ben due edizioni limitate sono stati interamente stampati su carta ricavata dalla lavorazione della paglia, e sia Martel che Munro sono stati ben felici di prendere parte a tale iniziativa, soprattutto dopo i dati allarmanti riguardati l’aumento repentino del disboscamento a opera dell’essere umano. Questa iniziativa nasce nel 1999 grazie al progetto che Canopy insieme alle case editrici Random House, McClelland & Stewart and Knopf Canada porta avanti in Nord America; l’idea di base è quella di sfruttare le tante tonnellate di paglia che ogni anno vengono prodotte in questo stato, per coprire appunto l’esigenza di stampa di romanzi, quotidiani ecc. ecc. Vi chiederete: perché la paglia? La risposta è molto semplice: la lavorazione della paglia risulta essere meno dispendiosa rispetto a quella della carta, per non parlare dell’impiego minore di energia, agenti chimici ed acqua; grazie alla paglia si è in grado di ricavare una pasta eco alternativa a quella tradizionale cartacea e in più la salvaguardia della flora e della fauna sarebbe al sicuro. Yann Martel si è detto entusiasta di questo progetto a difesa della natura. Queste le sue parole: “Le generazioni future conosceranno orsi, tigri e oranghi solo come creature di finzione a meno che non proteggiamo il loro habitat, le foreste tropicali e temperate. Usare la paglia per i miei libri dimostra che esistono soluzioni eleganti per salvare gli alberi”. Le 50 copie del romanzo Dear Life e le 300 di Vita di Pi, tutte autografate, sono disponibili sul sito dell’organizzazione canadese Canopy. Segui Camilla sui suoi blog: http://ibisbeticidomati.wordpress.com/ http://lesportiveromane.wordpress.com/


MUSICA

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scite v o u e U N

REVISITED 2 Steve Hackett rivisita ancora i GENESIS

Steve Hackett rivisita ancora i Genesis... e con ottimi risultati! Il lavoro di restyling che Hackett intraprende verso alcuni brani del gruppo che lo vide protagonista alla chitarra fra il 1971 e il 1977 è veramente notevole e degno di grande attenzione soprattutto per chi non ha mai dimenticato uno dei gruppi più importanti del progressive e della musica rock in generale. I Genesis hanno scritto sicuramente delle pagine memorabili nel corso della loro lunga carriera e a tratteggiare quelle trame chitarristiche così morbide e particolari, raccogliendo l’eredità di Antony Phillips, fra i fondatori del gruppo, troviamo quello Steve Hackett, che oltre a diventare protagonista del loro periodo di maggior interesse dal punto di vista qualitativo e compositivo è proprio quello che più è rimasto legato a quel sound così affascinante e denso di magia, andando spesso a riproporre quei capolavori dal vivo e rivisitandoli ogni tanto anche su cd da studio. Il primo episodio del 1996 (Revisited 1), pur se valido dal punto di vista stilistico e per la scaletta dei brani, risultava alla fine un po’ grezzo e non molto felice nella scelta delle parti vocali che, si sa, nella musica dei Genesis hanno una rilevanza enorme, tale da far risultare difficile se non quasi impossibile ripercorrere le timbriche di Peter Gabriel che sono impresse in quei brani e nella memoria dei fan in modo perfetto e inossidabile per cui, ben conscio di questa situazione, l’operazione che qui fa Steve è quella di arrangiare i pezzi in modo più ricco, incisivo e orchestrale dal punto di vista musicale, contorniandosi, a supporto degli strumenti tradizionali come tastiere, basso, chitarra e batteria, anche di musicisti al violino, alla viola, al flauto, al sax e soprattutto alternando nella voce uno stuolo di bravissimi cantanti provenienti più che altro dalla nuova area prog. Troviamo così Steven Wilson, cantante, chitarrista e leader dei Porcupine Tree, che affronta una delle canzoni più affascinanti dei

Genesis: CanUtility And The Coastliners pittoresco affresco lirico e acustico o come nella superba e mastodontica suite di Suppers’ Ready che si snoda dirompente e trascinante, in dei tratti in una bolgia di voci, fino alla trionfale ed estatica coda finale, addirittura affidata a tre cantanti, fra cui Mikael Akerfeldt degli Opeth e Simon Collins, figlia di Phil, mentre la stupenda e monumentale Musical Box, con le esplosioni delle chitarre ancora più travolgenti e arricchita di cori nelle parti centrali, vede alla voce un giovane cantante, Nad Sylvan, molto vicino a Gabriel e che avrà il ruolo del vocalist principale nella tournee in corso dove Hackett presenterà brani soprattutto di questo disco. Steve ci svela anche di avere un brano preferito di quell’epoca e si tratta di Dancing With The Mo-

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di Massimo Onesti

onlit Knight (con la voce di Francis Dunnery) perché, come lui stesso spiega, incarna perfettamente il carattere e la magia di quei primi Genesis e ancora, a sottolineare che anche il periodo post-gabriel viene preso in considerazione quando Phil Collins subentrò alla voce, vengono riproposte le dolci ballate di Entangled e Ripples, romantiche e soffuse come notti di luna melanconiche e suggestive, affidate alle voci l’una di Jakko Jak-

szyk, poliedrico cantante e chitarrista che già lo ha visto affrontare capolavori come quelli dei King Crimson, e l’altra ad una voce femminile Amanda Lehmann, membro costante della band di Hackett e via via si susseguono come perle preziose i brani, toccando tutti gli album del periodo sopracitato e proponendo anche 4 brani solisti di Hackett fra cui spicca la soave e romantica Shadow Of The Hierophant e che vanno a completare questi due sostanziosi cd (73 minuti il primo, 71 il secondo) facendo sì che la scelta seguita per la tracklist si riveli azzeccatissima quasi da costituire una sorta di The Best dell’opera genesisiana, come se Hackett volesse far vivere questi brani al di là degli stessi Genesis, come se i pezzi potessero suonare in modo attuale e moderno, pur -come afferma lo stesso Steve- volendo riuscire nell’intento di catturare e riportare lo spirito primitivo dei Genesis, per sfiorare, aggiungo io, anche l’impresa al limite del possibile di andare oltre le voci storiche di Gabriel, soprattutto, e di Collins, non limitandosi nell’inutile rifacimento di una copia ma cercando nuove timbriche e nuove sonorità che non potranno mai e poi mai sostituire gli originali ma almeno tentando di lasciare aperte strade diverse. Disco curatissimo fin nei minimi dettagli.

La musica di Mauro Del Nero per Amoreodio Amoreodio è il film d’esordio del regista Cristian Scardigno, produzione Underdog Film. Un fatto realmente accaduto di cronaca nera è stato lo spunto per un racconto di disagio giovanile, sentito e dibattuto nella nostra società contemporanea, alla luce dei recenti crimini con giovani protagonisti. Storia di generazioni a confronto: il rapporto tra genitori e figli, insegnanti e studenti, si inasprisce e diventa dramma. Katia è una ragazza di 17 anni soffocata dalle regole di una famiglia apprensiva e dalla monotonia di un piccolo paese di provincia. Il suo malessere interiore sfocia in una voglia di incontenibile trasgressione che poco alla volta trascina sia lei che il suo ragazzo, Andrea, in un vortice di immoralità. Amoreodio nasce dalla convinzione che realizzare un film di qualità sia possibile anche senza investire milioni di euro. La sfida è stata resa possibile grazie alla creazione di un impianto produttivo e umano in grado di contemperare professionalità e passione per il cinema, seguendo logiche di gestione oculate, attente ad evitare inutili sprechi di risorse, tagliando tutto quanto non fosse strettamente necessario per la buona riuscita tecnico-artistica del progetto. Il film ha beneficiato del sostegno dell’Apulia Film Commission. E’ stato realizzato interamente in Puglia, con il patrocinio del Comune di Torremaggiore e della Provincia di Foggia. Tra il cast tecnico segnaliamo la presenza del noto

Mauro Del Nero

compositore di Rocca di Papa, Mauro Del Nero, che sta curando tutta la colonna sonora con le orchestrazioni presso gli studi della Onee-music di Roma. “Il lavoro che sto svolgendo - ci dice il musicista- richiama atmosfere minimaliste e poetiche che vanno a sfociare nella drammaticità della storia narrata nel film con molta forza”. In fase di post-produzione si prevede la distribuzione nelle sale italiane per il prossimo autunno e la partecipazione ai maggiori festival del cinema in Italia e all’estero, festival di Venezia, di Toronto e poi... vi terremo aggiornati su questa nuova avventura musicale sempre con firma del nostro compositore. Giulia De Giorgi


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VAGABONDANDO

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Harlem Shake... In giro per musei... Museo delle Navi Romane A Oxford Un progetto architettonico quel ballo non s’ha da fare! per ilnuovo museo di Nemi di Camilla Lombardozzi L’Harlem Shake oramai è diventato un tormentone a cui non si riesce a resistere, lo ha fatto il Milan, la Juventus, le Università Bocconi, Luiss, Sapienza e pochi giorni fa anche Tor Vergata ha ceduto al fascino di questo ballo della durata di 30 secondi, con un’Amy Winehouse che ha aperto le danze. Insomma tutti, o quasi, hanno voluto provare le brezza di questo Harlem Shake, anche l’Inghilterra non è stata da meno. Difatti, gli alunni del College St. Hilma di Oxford h a n n o avuto la brillante idea di ciL’Harlem Shake mentarsi in questo ballo, organizzandolo nella biblioteca dell’Università. La preparazione e la realizzazione di questo tormentone sono andate alla grande e tutto è tornato alla normalità, lezioni, corsi, alunni e professori. Dov’è il problema, vi starete chiedendo? Semplice, la responsabile della biblioteca dove è stato girato il video, di nome Calypso Nash, è stata licenziata; oltretutto la donna non era neanche presente al momento della registrazione, che tuttavia è stata fatta durante il suo turno; poi che sia durata sette minuti per i bacchettoni del College questo non conta nulla ma, dulcis in fundo, non si sono limitati solo a questo, troppo poco forse, hanno addirittura multato tutti gli studenti che Oxford hanno partecipato all’Harlem Shake. I ragazzi si sono mobilitati subito per far riassumere Calypso Nash ma, per ora, la decisione presa sembra essere inamovibile. E’ vero, il College di Oxford è un luogo prestigioso, rispettato e serio, però alle volte un po’ di flessibilità in certe occasioni, come quelle dell’Harlem Shake, non sarebbe poi così malvagia… Ai posteri l’ardua sentenza.

di Marcello Loisi Un importante progetto architettonico sta per interessare uno dei musei più vicini a Rocca di Papa, ossia quello delle Navi Romane di Nemi. Costruito appositamente nel 1934 per ospitare le due fastose imbarcazioni appartenute all’imperatore Caligola (I secolo d.C.), il museo oggi accoglie solo le due ricostruzioni delle navi, andate perdute durante un incendio nel 1943. Alcuni reperti, specialmente quelli in metallo, si sono salvati e sono tuttora esposti all’interno del museo nemorense. La direttrice Giuseppina Ghini, sta oggi promuovendo un progetto di rilancio dell’area del lago che coinvolge, oltre all’istituto museale, anche il tempio di Diana, da poco scoperto, e le emergenze archeologiche limitrofe. Uno dei progetti principali è quello che prevede la costruzione di una terrazza che avvicini il museo alle rive del lago. Prezzo dei biglietti: 14 euro interi, 12 euro ridotti, soci ACS 10 euro, riduzioni per over 65 e minorenni

Il famoso museo di Nemi

Diverse scale e pensiline fotovoltaiche dovrebbero rimodellare il paesaggio lacustre, prevedendo anche una discutibile illuminazione notturna. Le croniche difficoltà economiche in cui storicamente giacciono le Soprintendenze italiane lasciano, però, prevedere che questi progetti rimarranno sulla carta, considerando anche il desolante numero di visitatori del museo in questione. Quella del lago di Nemi è un’area che è riuscita a resistere – almeno parzial-

mente – alle ondate di cemento che hanno investito zone come quella del vicino lago di Albano, ma la tendenza all’edificazione sembra inarrestabile in tutti i Castelli Romani. Far conoscere i luoghi, tessere una consapevolezza che renda possibile la tutela attiva di un territorio è una delle basi necessarie per un progetto che abbia come obiettivo il suo rilancio. Spesso fa molto di più una passeggiata intorno al lago che una terrazza illuminata, seppur con energie rinnovabili, giorno e notte.

Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa

Direttore Artistico: Alberto Querini

STAGIONE TEATRALE 2013

Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it

domenica 21 APRILE (ore 18.00)

“9,99 EURO” “Cartellone Giallo” presenta:

Scritto e diretto da MARIO SCHITTZER

con Daniele Grassetti e Marco Paparella

Info: 06 9499340 329 2681546 acs@associazioneacs.it


il Segno - Aprile 2013

di Daniela Di Rosa È passato poco più di un mese dal voto e in televisione c’è l’invasione dei politici, alcuni sono onnipresenti, li vedi dal primo mattino aggirarsi furtivi negli studi de La7, parlano e straparlano poi corrono su Rai 3 e approdano ad Agorà e anche lì parlano e straparlano, proseguono per tutta la giornata, per tutta la settimana fino ad arrivare al sabato sera dove li vedi su Canale 5 dalla De Filippi che continuano a parlare e straparlare… ma non si stancano mai? Ma quanto vale una poltrona a Montecitorio? Più li ascolto più mi sale la rabbia, hanno invaso tutti i palinsesti, non c’è programma dove non partecipino. Ma Grillo non gli ha insegnato niente? Sono convinta di quello che devo fare alla prossima tornata elettorale ma come li sento parlare mi sale

La vita in (20) lettere di Enea Trinca

TEMI D’OGGI

Fuga dai politici in tivù

la nausea e prego affinchè il Movimento 5 Stelle li travolga tutti e li mandi definitivamente in pensione (e che bella pensione!). Mi si dirà: cambia canale! Ed è quello che faccio spesso ma non sempre... ancora non riesco a fare a meno di Santoro, e di Travaglio, che ringrazio pubblicamente perché puntualmente ci ricorda chi sono veramente questi politici, come nel caso di Grasso, l’unico magistrato che piace a Berlusconi! Ahi Ingroia, se solo Bersani ti avesse lasciato entrare; ahi Di Pietro se solo tua moglie non fosse stata tua moglie; ahi De Magistris se

M

Non bisogna “ammazzare” il tempo, devi MANTENERLO in vita, riempirlo di cose utili, dargli tempo, affinché esso viva con te. Non dobbiamo bestemmiare la MISERIA... c’è rimasta solo quella. Una MELA non serve farla analizzare per vedere se è stata trattata con crittogamici, basta semplicemente che ci sia un piccolo “verme” al suo interno.

Con mia MOGLIE vado molto più d’accordo da quando mia suocera si è data al giardinaggio, perché passa tutto il tempo a vedere i fiori delle radici. Essere povero MIGLIORA la vita perché non potendo fare molta spesa, non hai paura di perdere per la strada qualche “Frutt...a...to dalla “Borsa”.

Una gita al MARE può andare a “monte”. Una gita al MONTE può andare a “mare”.

il T o c c o

di Ermanno Gatta

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L’angolo della psicologia

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

Una scuola per i genitori solo non ti fossi candidato a Napoli… che bel pool avremmo avuto in transatlantico! Perchè tutti questi politici che non voglio più vedere sulla scena politica debbo invece sopportarli in tv? Per uscire dal tunnel ho trovato Cielo, non il cielo, ma Cielo tv (canale in chiaro di Sky), con gli Affari al buio, gli Affari di famiglia, i Fratelli in affari… e per un paio d’ore mi dimentico dei politici, l’unico problema è che tutti questi affari danno assuefazione e rischi di dimenticare il resto e questo non credo sia un buon affare! In attesa delle nuove mosse di Grillo, di un sussulto di orgoglio di Bersani, del prossimo tour di Renzi, mi gusto lo spettacolo di un gruppo commercianti americani che lotta a suon di dollari per accaparrarsi, senza conoscerne il contenuto, il box migliore contenente oggetti di ogni sorta, almeno loro rischiano coi propri soldi non con i nostri.

Nel numero precedente ho trattato l’elaborazione delle emozioni, esplicitando come in un mondo frenetico come il nostro, gli adulti vanno sempre di fretta e trasmettono la loro agitazione ai figli, i quali non riescono sempre a riconoscere e a gestire i propri stati emotivi interni ed esprimono la carica di energia in eccesso, attraverso il movimento, che può raggiungere un’estrema irrequietezza. Oggi, infatti, molto più che ieri, tanti bambini vengono definiti iperattivi, alcuni anche con tanto di diagnosi di ADHD (AttentionDeficit/Hyperactivity Disorder), in italiano Disturbo da deficit d’attenzione ed iperattività. Sicuramente nel passato, i genitori conoscevano e applicavano dei metodi educativi più rigorosi di quelli adottati nel presente, tanto è vero che se ascoltiamo i ricordi delle persone di più di 50 anni, sentiamo parlare di punizioni corporali, di restare senza cena, di stare chiuso in camera, di rientrare a casa prestissimo ecc. Al giorno d’oggi, credo che il massimo della punizione sia impedire l’uso del cellulare e del pc, il che per un adolescente equivale ad una tragedia. I genitori sono sempre più disorientati e questo anche per via della situazione economica e politica del nostro Paese ma, per la verità, è un disorientamento iniziato già da diverso tempo. Ricordiamoci che ogni generazione è figlia del suo tempo, e ciò non significa allevare ed educare i figli così come si è cresciuti. Un eccesso di regole e punizioni è deleterio per la fiducia verso i propri genitori ma anche una mancanza totale di regole da osservare, non fissando dei confini da rispettare, crea una sorta di “falsa” libertà, che produce confusione. Come fare quindi? Ci vorrebbe una scuola per genitori, che insegni le “basi del mestiere”, non ci sarebbe comunque la garanzia di non sbagliare mai… Per scrivere alla dott.ssa Benelli: dottoressabenellibruna@virgilio.it


il Segno dei tempi

Ultima pagina

il Segno - Aprile 2013

nei disegni del Maestro Franco Carfagna Tante volte abbiamo ricordato i mestieri scomparsi di Rocca e, tra questi, se ne segnalano alcuni che venivano letteralmente inventati dagli stessi rocchisciani a seconda della necessità. Il disegno del maestro Carfagna ci fa tornare ai tempi in cui nel nostro paese c’era una grande villeggiatura. Da Roma “i signori” (sosì -così- venivano chiamati a Rocca i graditi ospiti) venivano “co’ u tranfe” per trascorrere le vacanze e per godere della buona aria fresca. Di solito i villeggianti affittavano le case degli stessi rocchisciani che, per quel periodo, andavano a vivere nelle cantine e, “se nne tenejanu” (se non ce l’avevano) “jeanu pe’ ll’uorti” (andavano all’orto). Una volta a Rocca, “i signori” (chiamemoli sempre sosì) chiedevano una guida o un mezzo per andare a visitare i luoghi intorno al paese (Monte Cavo, il lago, Palazzola, Vivaro, le Faeta, il Tuscolo, ecc.). Così i roccheggiani s’inventarono “i somarielli” adatti ovviamente per una sola persona e non per l’intera famiglia. E trovare subito altri asini era piuttosto complicato. Fu per questo che alcuni “signori romani” cominciarono a mettere la pulce nell’orecchio di qualche “somararu de ‘a Rocca” circa l’esistenza a Roma delle carrozze che potevano trasportare un’intera famiglia. Quindi cominciarono ad attrezzarsi prima con rustici carretti e poi con vere e proprie carrozze a quattro ruote (molto più comode, alcune anche decappottabili) trainate da uno o più cavalli. E’ il caso di ricordare alcuni di questi indimenticati rocchisciani che con la loro intraprendenza riuscirono a dare lavoro e decine di persone incrementando il turismo. Cominciamo ricordando i più famosi vetturini: Remo Gatta (detto Mascarò), Adolfo Gatta

Mestieri di una volta... i “cavallari” di Rocca

(u Rosciu), Mafrino Gatta, Norberto Gatta, Domenico Gatta, Remo Stafforte, Palermo Gatta e Biagio Casciotti (conosciuto col soprannome di Fasciolettu). Poi c’erano quelli che commerciavano in cavalli e, tra questi, ricordiamo il più conosciuto ed esperto del settore, Prisco Gatta. Non mancavano gli allevatori di capre: Adalgiso Gatta (detto Cicciò), Capurosciu, Claudio Casciotti (Pelo), a Zarra e Tonino Polidori. Infine gli allevatori di pecore: Giuseppe Palozzi e il figlio Emilio, e il famoso Gregolino. Tutti questi allevatori avevano dato vita a un grande commercio nel paese che mise in moto un’economia fiorente basata sulla distribuzione porta a porta di latte ancora

caldo e di formaggio. E questo potrebbe essere anche uno dei motivi (oltre alle bellezze ambientali e paesaggistiche di Rocca di Papa) per cui “i signori” venivano qui a trascorrere le vacanze: assaporare il famoso latte appena munto insieme alla tenera carne saporita (di abbacchio e capretto ma anche di cavallo e somaro) appena macellata! Sarebbe bello che questi vecchi mestieri, ormai abbandonati, fossero riscoperti così da incentivare nuovamente la villeggiatura. Il maestro Carfagna vuole ringraziare Brozza per aver ispirato questo disegno e ricordato i grandi vetturini di Rocca di Papa e, per ultimo, ricordare anche Ciclaminu, il primo tassista di piazza Margherita.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

SUI RISULTATI DE “LA DESTRA” Ho letto con molto interesse l’articolo sui risultati delle ultime elezioni. Ho notato che non è stata scritta la rilevanza delle elezioni nazionali 2008 de La Destra... ma solo quelle del 2013; per le Regionali faccio notare che nel 2010 La Destra si presentò da sola, mentre nel 2013 erano presenti varie liste legate a Storace: La Destra, la Lega Centro per Storace, e la Lista Storace. A voi fare l’addizione. Distinti Saluti. Alvaro FONDI Segretario de La Destra Rocca di Papa

CHI NON PULISCE LE GRIGLIE? Un altro inverno è passato e ho visto che le griglie per la raccolta dell’acqua non sono mai state svuotate. Il centro storico è pieno di griglie per raccogliere l’acqua durante la pioggia e fare in modo che le strade non diventino impraticabli, invece anche quest’anno è successo proprio questo. E’ sufficiente guardare quelli che si trovano lungo il corso principale di Rocca di Papa per farsi un’idea. Ma quanto potrà mai costare ripulire ogni tanto questi pozzetti? Giuseppe Pasquale Gatta

APPELLO PER CANE POINTER SMARRITO E’ stata smarrita lo scorso 7 aprile a Rocca di Papa, nel quartiere dei Campi d’Annibale, una cagnetta di razza Pointer (di nome Kalì), bianca con pallini neri e con testa e orecchie nere. Al momento dello smarrimento indossava un collare rosso. Purtroppo il cane non aveva ancora il microchip. I proprietari chiedono aiuto ai lettori del Segno per ricerche, avvistamenti, segnalazioni e verifiche nei rifugi convenzionati anche di Comuni distanti da Rocca di Papa. Chiunque

Il cane scomparso

abbia notizie può telefonare al n. 06-9497124 oppure inviare una mail a: marco.derrico@email.it.


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