EMOTIV

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EMOTIV: Prospettive per una Comunicazione Minima con il Paziente in Stato Vegetativo David Polezzi, Alessio Barsaglini Dipartimento di Psicologia Generale, Università di Padova

Figura 2- Attivazione del giro fusiforme in una paziente in stato vegetativo a seguito della presentazione di volti familiari.

Ad una paziente in stato vegetativo fu chiesto di immaginare di giocare a tennis e di camminare nella propria casa. La fMRI rivelò l’attivazione della corteccia motoria esattamente come nei controlli (vedi figura). (Owen e colleghi 2006).

TASSONOMIA DISORDINI DELLA COSCIENZA I disordini della coscienza sono fra le condizioni meno comprese ed eticamente più problematiche della medicina moderna. Lo studio e il trattamento di tali disordini devono fare fronte al problema di rilevare funzioni cognitive residue e consapevolezza in pazienti totalmente o parzialmente incapaci di produrre movimenti.

Gli ultimi studi in questo campo usano la fMRI per ottenere delle risposte di tipo “si/no” a semplici domande. Ad un gruppo di pazienti in Stato Vegetativo o di Minima Coscienza fu chiesto di evocare e mantenere un’immagine mentale per rispondere “si” e una seconda immagine per il “no”. Successivamente, gli stessi risposero ad alcune semplici domande che prevedevano una risposta dicotomica (es. “Il nome di tuo padre è Alessandro?”). Su 54 pazienti, 5 riuscirono a rispondere correttamente. Il limite di questo metodo è che la fMRI non permette di stabilire una forma comunicazione diretta e continua con il paziente, data la complessità della scansione (Monti et al., 2010).

Figura 1- Tassonomia dei disordini della coscienza.

•Per stato di morte cerebrale si intende uno stato di totale assenza di attività neuronale. •Nello stato di coma, invece, il paziente è privo di un qualsiasi residuo di coscienza, a seguito di un trauma cranico o anossia cerebrale. •Dallo stato di coma si può avere un completo recupero o evolvere nello stato vegetativo, in cui il paziente riacquista un ciclo sonnoveglia pur non essendo consapevole né di se stesso né dell’ambiente circostante. •Talvolta pazienti in stato vegetativo possono riacquisire parzialmente uno stato di consapevolezza e questo stato, detto di coscienza minima, può essere diagnosticato. ISOLE DI COSCIENZA NEGLI STATI VEGETATIVI Nello stato vegetativo non c’è una totale perdita delle funzioni corticali, ma esistaono “isole” di funzioni cognitive preservate (Schiff et al., 2002). Su 5 pazienti in stato vegetativo, 2 hanno mostrato in alcune aree cerebrali un metabolismo del 50-80% del normale. Menon e colleghi (1998) hanno sottoposto una paziente in stato vegetativo persistente ad un compito di osservazione di immagini di volti familiari e di immagini di controllo (ottenute modificando le immagini dei volti in modo che non fosse più riconoscibile alcun volto). L’attività cerebrale misurata con fMRI mostrò una significativa attivazione nel giro fusiforme in corrispondenza della presentazione dei volti familiari (vedi figura 2). Risultati simili in pazienti in stato vegetativo sono stati ottenuti anche in seguito alla presentazione di altri tipi di stimoli come quelli nocivi e tattili (Laureys et al., 2002; Schiff et al., 2005) o stimoli uditivi (Laureys et al., 2000; Owen et al., 2002, 2005; Boly et al., 2004; Schiff et al., 2005).

EMOTIV Emotiv, rispetto alla fMRI, presenta numerosi vantaggi: •Facilità d’uso: Il dispositivo si basa sulla rilevazione del segnale EEG e deve essere semplicemente indossato. Inoltre, non necessita di abrasioni allo scalpo in corrispondenza degli elettrodi. •Portatile: Il dispositivo è piccolo, facilmente trasportabile ed utilizzabile ovunque, con l’ausilio di un computer. •Ripetibilità d’uso: la facilità di rilevazione del segnale EEG implica che Emotiv può essere usato più volte da uno stesso utente, senza creare fastidio o disagio. •Capace di rilevare la soggettività: Emotiv non presuppone una particolare attività cerebrale per produrre un comando, ma è in grado di apprendere l’attività peculiare di un singolo soggetto associata ad una particolare azione del cubo. Questo rende il dispositivo estremamente adattabile ad ogni paziente ed in grado di rilevare intenzioni anche in pazienti con aree cerebrali inattive o ipoattive. •Buona discriminazione: Emotiv basa la sua rilevazione su 16 elettrodi distribuiti in tutto lo scalpo che permettono di discriminare in maniera più fine, rispetto alle precedente versioni di interfaccia uomo-computer, fra le varie “intenzioni di movimento”.


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