FitMed n°9 2012

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Fit med

online

Anno 4 numero 9 - settembre

La rivista online per i professionisti del settore

FOCUS: L’ARTICOLAZIONE DELLA SPALLA La sfida della spalla Instabilità Dolore articolare

Il diabete... curato, ma mal-trattato Gli effetti dell’inattività fisica sulla diffusione delle malattie non trasmissibili

Le Olimpiadi del Taping Medial Knee Displacement durante esercizi di squat


ANNO 4 N°9 SETTEMBRE 2012

WWW.PROFESSIONEFITNESS.COM Fitmed online è una rivista mensile di aggiornamento che si rivolge a imprenditori, manager, opinion leader, professionisti che operano nel mondo del fitness, benessere, prevenzione e salute. Propone articoli riguardanti metodiche di allenamento, rieducazione funzionale, alimentazione, prevenzione e benessere, marketing e management. Editore Alea Edizioni di Alessandro Lanzani via G. Sapeto, 5 - 20123 Milano Redazione e uffici via P. Orseolo, 3 - 20144 Milano tel. 0258112828 - fax 0258111116 fitmed@professionefitness.com redazione@professionefitness.com Direttore responsabile Alessandro Lanzani alanzani@professionefitness.com Redazione Mia Dell’Agnello mia@professionefitness.com - int. 212 Progetto grafico Stefano Frattallone Impaginazione Anita Lavoce Pubblicità Alessandro Lanzani alanzani@professionefitness.com Hanno collaborato a questo numero Corrado Ceschinelli, Davide Fogliadini, Edoardo Lanzani, Marco Rado, Rosario D’Onofrio Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93. L’Editore e l’autore non potranno in alcun modo essere responsabili per incidenti o danni provocati dall’uso improprio delle informazioni o delle immagini contenute nel materiale ricevuto; inoltre non necessariamente le opinioni pubblicate rispecchiano il pensiero dell’editore. Il materiale (testi, immagini e disegni) pervenuto in redazione non verrà restituito, anche se non pubblicato e viene considerato libero da diritti. La riproduzione del materiale apparso su Fitmed online in qualsiasi forma e per qualsiasi scopo non è consentita se non dietro richiesta scritta e firmata dal direttore responsabile e dall’editore. Per eventuali controversie il Foro di competenza è quello di Milano.

Alea edizioni è una casa editrice specializzata in libri di finess, be-nessere e rieducazione funzionale, con più di 50 titoli a catalogo.

Da oltre 25 anni la Scuola di Professione Fitness con i suoi corsi, master e stage ha contribuito alla formazione e all’aggiornamento di migliaia di operatori del settore, mettendo a loro disposizione un corpo docente selezionato e altamente qualificato. Rilascia diplomi e attestati di partecipazione accredidati dall’UISP Milano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.

Gestione dati digitali Lidia Di Giovanni ldigiovanni@professionefitness.com - int. 218 Amministrazione Luciana Iritano liritano@professionefitness.com - int. 219 La Scuola di Professione Fitness Francesco Capobianco fcapobianco@professionefitness.com - int. 217

LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO Tram edizioni

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Sommario

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CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

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NEWS

COMMUNITY BUSINESS

sommario

RUBRICHE

GLI EFFETTI DELL’INATTIVITÀ FISICA SULLA DIFFUSIONE DELLE MALATTIE NON TRASMISSIBILI: un’analisi del Lancet Physical Activity Working Group a cura della redazione 4

ALIMENTAZIONE8 6

IL DIABETE... CURATO, MA MALTRATTATO di Corrado Ceschinelli

FOCUS: L’ARTICOLAZIONE DELLA SPALLA 10

LA SFIDA DELLA SPALLA di Davide Fogliadini

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INSTABILITÀ DI SPALLA di Edoardo Lanzani

16

DOLORE ALLA SPALLA? di Marco Rado

ALLENAMENTO E REHAB 28

LE OLIMPIADI DEL TAPING a cura della redazione

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MEDIAL KNEE DISPLACEMENTdurante esercizi di squat di Rosario d’Onofrio


community business

Gli effetti dell’inattività fisica sulla diffusione delle malattie non trasmissibili in tutto il mondo: un’analisi del Lancet Physical Activity Working Group a cura della redazione

he Lancet ha recentemente pubblicato una nuova analisi sugli studi internazionali presenti in letteratura (pubblicati su Medline ed Embase) per quantificare l'impatto globale dell’inattività fisica sulle principali patologie non trasmissibili come la malattia coronarica, il diabete

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di tipo 2, i tumori della mammella e del colon. Gran parte della popolazione mondiale è inattiva e questo rappresenta un importante problema di salute pubblica: ma è possibile quantificare l'effetto che l’inattività fisica ha su queste importanti malattie? È possibile stimare quanto potrebbero essere 4

evitate se le persone inattive dovessero diventare attive? E stimare l’aumento di aspettativa di vita nella popolazione? Gli studiosi del Lancet ci hanno provato, incrociando dati ufficiali e utilizzando raffinati metodi di analisi di studi provenienti da tutta la letteratura scientifica internazionale.


community business

ATTIVITÀ FISICA E SALUTE Nell’antichità i medici (già in Cina nel 2600 aC e poi con Ippocrate intorno al 400 aC), credevano nel valore dell’attività fisica per la salute. A partire dal XX secolo, tuttavia, si è sviluppata, nella classe medica, anche una tendenza diametralmente opposta, in cui l’esercizio era visto soprattutto in un’accezione negativa, come un pericolo potenziale a cui preferire il riposo: in quel periodo, per esempio, ai pazienti con infarto miocardico acuto veniva prescritto il completo riposo a letto. L’epidemiologo Jerry Morris è stato sicuramente uno dei pionieri, il cui lavoro ha contribuito a cambiare l’opinione popolare riguardo l’esercizio fisico, conducendo i primi rigorosi studi epidemiologici per indagare l'inattività fisica e il rischio di malattia cronica (pubblicati nel 1953). Da allora, molti altri studi hanno chiaramente documentato i numerosi benefit dell'attività fisica sulla salute ma, nonostante questa conoscenza, gran parte della popolazione mondiale rimane fisicamente inattiva. Per quantificare l’effetto dell’inattività fisica sulle malattie non trasmissibili più importanti, gli studiosi del Lancet hanno stimato quale percentuale di queste malattie potrebbe essere evitata se le persone inattive dovessero diventare attive, nonché quanto potrebbe aumentare la speranza di vita della popolazione. Sono state considerate le malattie non trasmissibili indicate dalle Nazioni Unite come una minaccia alla globale alla salute: malattie coronariche, il cancro, specificamente tumori della mammella e del colon, e diabete di tipo 2.

INATTIVITÀ FISICA: DEFINIZIONE Si definisce “inattività fisica” un livello di attività insufficiente a soddisfare le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicate nel 2010. Lì si legge che l’attività fisica comprende tutte le forme ricreative o di svago, le modalità di spo-

stamento (per esempio a piedi o in bicicletta), le attività professionali, le faccende domestiche e tutte le forme di esercizio fisico inserite nel contesto delle attività quotidiane, familiari e di comunità. Al fine di migliorare l’efficienza cardiorespiratoria e muscolare, la salute ossea e ridurre il rischio di malattie non trasmissibili e la depressione, l’OMS raccomanda che gli adulti dai 18 anni in su: 1) svolgano almeno 150 minuti di attività fisica aerobica a moderata intensità durante la settimana, o almeno 75 minuti di attività fisica aerobica intensa, o una combinazione equivalente delle due; 2) effettuino l'attività aerobica per almeno 10 minuti consecutivi; 3) per ottenere ulteriori benefici per la salute, gli adulti dovrebbero aumentare la loro attività fisica aerobica di moderata intensità a 300 minuti a settimana, o 150 minuti di attività fisica aerobica intensa, o una combinazione equivalente delle due; 4) due o più giorni a settimana dovrebbero svolgere un’attività di potenziamento muscolare, coinvolgendo i principali gruppi muscolari; 5) a partire dai 65 anni, gli adulti con scarsa mobilità dovrebbero svolgere attività fisica per migliorare l'equilibrio e prevenire le cadute 3 o più giorni a settimana. Nelle raccomandazioni dell’OMS si legge anche che, in generale, per tutti i gruppi di età, seguire queste raccomandazioni e essere fisicamente attivi comporta maggiori benefici che danni.

RISULTATI DELL’ANALISI È stata stimata la prevalenza di inattività fisica nei casi studiati, per malattia coronarica, diabete di tipo 2, cancro al seno e cancro al colon. La prevalenza più elevata è stata osservata in persone che hanno sviluppato il diabete di tipo 2, seguiti da quelli che hanno sviluppato il cancro al colon, la malattia coronarica e il tumore alla mammella. Questi risultati suggeri5

scono che l'inattività fisica provoca il 6% di morti per malattia cardiaca coronarica, il 7% per il diabete di tipo 2, il 10% per cancro al seno e il 10% per cancro al colon. Anche se la rimozione del fattore di rischio “inattività fisica” ha avuto, in termini di percentuale di riduzione, l’effetto maggiore per il cancro al colon e il minore per la malattia coronarica, vista la maggior incidenza di quest’ultima, avrebbe un effetto molto più grande riguardo al numero di casi che possono essere potenzialmente evitati. Nel 2008 7,25 milioni di persone nel mondo sono morti per malattia coronarica, contro 647.000 per il cancro al colon-retto. Applicando le percentuali rilevate nell’analisi ai 57 milioni di morti in tutto il mondo nel 2008, gli studiosi hanno stimato che più di 5,3 milioni di morti avrebbero potuto essere evitati se tutte le persone inattive fossero state attive. A livello mondiale è stato inoltre stimato che l'inattività fisica provoca il 6-10% delle principali patologie non trasmissibili, quivi includendo la malattia coronarica, il diabete di secondo tipo e i tumori al seno e al colon. Tali scoperte consentono di considerare l’inattività fisica come un vero e proprio fattore di rischio, alla stessa stregua del fumo e dell'obesità. Anche se i fattori di rischio sono classificati in base a scale differenti rispetto alla “quota di rischio”, è comunque interessante paragonare l’inattività fisica agli altri due fattori, contro cui i governi di tutto il mondo stanno attuando delle strategie d'azione: fumo e obesità. Per esempio, si stima che il fumo causi circa 5 milioni di morti in tutto il mondo (dati riferiti al 2000); così, l’inattività fisica sembra avere un effetto del tutto simile. Per questo è necessario esplorare tutte le vie e supportare tutti gli sforzi per ridurre l’inattività fisica in tutti i Paesi e migliorare la salute della popolazione mondiale in modo sostanziale.


alimentazione

Le malattie non si sviluppano improvvisamente ma dai piccoli danni quotidiani: quando questi si accumulano appare la malattia. (Ippocrate, 466 a.C. - 377 a.C.)

Il diabete... curato, ma mal-trattato di Corrado Ceschinelli wellness@corradoceschinelli.com

Il lavoro educativo nell’approccio convenzionale è molto debole, se non addirittura assente, non solo sulle motivazioni generali, ma purtroppo anche nello specifico più critico per la malattia, e cioè la qualità/quantità dei carboidrati da preferire. L’indice e il carico glicemico diventano un elemento di conoscenza fondamentale per gestire il livello degli zuccheri nel sangue e il livello conseguente dell’insulina, con il fine, per il diabetico di tipo 1 di ridurne l’assunzione e per il diabetico di tipo 2 di migliorare la gestione del farmaco; un vantaggio per entrambi per tenere bassa l’emoglobina glicata, mantenere una corretta composizione corporea e ridurre l’effetto invasivo del fuori norma di questi parametri metabolici.

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alimentazione

l più grande rammarico che provo oggi è rendermi conto del male che ci infliggiamo con le nostre cattive abitudini di vita. Il progresso della ricerca scientifica, gli studi specifici, le indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), del Ministero della Salute e perfino dell’ONU, non lasciano dubbio alcuno sulla correlazione tra stile di vita e il dilagare delle patologie non trasmissibili. Le malattie, nella generalità dei casi, sono la risultante di un errore ripetuto, o particolarmente invasivo, di cui non ci si rende conto ma che interferisce con un principio biologico imprescindibile: il mantenimento dell’equilibrio, della funzionalità, della regolazione che noi chiamiamo salute. Che cosa ci impedisce allora di percepire e attuare questa nostra naturale vocazione? La nostra mentalità! Le credenze, le convinzioni che governano e strutturano le nostre considerazioni, i nostri pensieri, i nostri comportamenti non contemplano, forse non immaginano nemmeno più, questa possibilità.

ra”, l’uso dei farmaci e della chirurgia. Per rendere maggiormente l’idea sappiate che, forti quanto gli altri animali - all’apice della scala evolutiva, se chiudessimo farmacie e ospedali moriremo come mosche! Quale altro “essere” vive in queste condizioni? Le malattie metaboliche vantano il primato di questa situazione assurda, e il diabete è forse la patologia più rappresentativa e più onerosa di questa contraddizione esistenziale: più di 11.000 solo in Trentino… pazzesco! Quando incontro un diabetico per un percorso di consapevolezza – lo stesso discorso vale per qualsiasi altro disturbo o patologia - mi rendo conto che la persona non sa niente della sua malattia, almeno rispetto alla relazione causa/effetto, e ancor meno del suo recupero potenziale. Del resto nella mentalità comune la malattia è vissuta come una maledizione casuale e la prescrizione della terapia, così come la relazione medico/paziente, non fa altro che rinforzare questa percezione e questa logica.

IL PARADOSSO DEL BENESSERE

CAMBIARE LO STILE DI VITA

Vicende e difficoltà della storia anche recente hanno contribuito a equivocare l’idea che il benessere fosse misurabile dall’abbondanza di cibo, dai benefici e dai vantaggi della tecnologia e dalla convinzione che avremmo potuto contrastare le malattie con una medicina sempre più precisa e sofisticata… senza rendercene conto abbiamo sviluppato invece un’economia spregiudicata e aggressiva e uno stile di vita a discapito dell’uomo e dell’ambiente… una civiltà che ha via-via dimenticato i principi, le leggi e le responsabilità più elementari del vivere. Pensate che paradosso! Da una parte una potenzialità straordinaria ma che necessita del riconoscimento e del sostegno, dall’altra scelte e abitudini di vita che provocano disfunzione, sofferenza, malattia e (dulcis in fundo) l’ostinazione a posteriori di ripristinare un equilibrio compromesso con la “cu-

Per il diabetico di tipo 1 – insulino dipendente – la cura concentra l’attenzione sul sensibilizzare, cioè allenare, la capacità del malato a quantificare le unità di insulina da iniettare in base a quello che ha mangiato, a seconda del tipo di soluzione e del metodo di assunzione. Per il diabetico di tipo 2 – non insulino dipendente - il problema comincia e finisce nell’assunzione del farmaco che serve per favorire l’azione periferica dell’insulina verso le cellule. In questo secondo caso accade spesso che il mantenimento delle stesse abitudini che hanno favorito l’insorgere del diabete provocano nel tempo un’assuefazione del farmaco e un peggioramento delle condizioni generali del paziente. Il lavoro educativo nell’approccio convenzionale è molto debole, se non addirittura assente, non solo sulle motivazioni generali, ma purtroppo

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anche nello specifico più critico per la malattia, e cioè la qualità/quantità dei carboidrati da preferire. L’indice e il carico glicemico (misurano la velocità e il livello di rialzo della glicemia degli alimenti) diventano un elemento di conoscenza fondamentale per gestire il livello degli zuccheri nel sangue e il livello conseguente dell’insulina, con il fine, per il diabetico di tipo 1 di ridurne l’assunzione e per il diabetico di tipo 2 di migliorare la gestione del farmaco; un vantaggio per entrambi per tenere bassa l’emoglobina glicata (una variabile problematica della malattia), mantenere una corretta composizione corporea e ridurre l’effetto invasivo del fuori norma di questi parametri metabolici. Ma c’è di più: una raccomandazione per tutti e una prerogativa funzionale per la salute a lungo termine, per restare magri, per ridurre l’insorgere di patologie degenerative è proprio quella di controllare la glicemia e la conseguente risposta dell’insulina a prescindere che sia il pancreas di una persona sana a produrla, il diabetico di tipo 1 a doversela iniettare o il diabetico di tipo 2 a doversi preoccupare di rinforzare la sua azione.

PAROLA D’ORDINE: EDUCARE Recentemente, a un convegno di diabetologia tenuto a Trento, sono stati gli stessi medici curanti a enfatizzare la necessità di correggere lo “stile di vita”, con l’alimentazione e l’attività fisica in testa, come nuova frontiera e spazio di correzione terapeutica. Peccato che nessuno si renda conto che l’ostacolo per un cambiamento efficace dei comportamenti è proprio nella mentalità delle persone e non sarà sicuramente una generica raccomandazione di buon senso a produrre i risultati sperati. Se non si riconosce questo limite c’è il serio pericolo che l’unica possibilità e l’unica pratica salvifica rimanga quella del farmaco e l’invitabile destino che le proiezioni ci paventano sullo sviluppo del diabete e delle


alimentazione

pensati e certificati, a basso indice/carico glicemico che possono favorire una corretta risposta metabolica e consentire il mantenimento di una cucina rispettosa del proprio gusto e delle proprie abitudini ma, finalmente, a vantaggio della propria salute. L’ultima Signora diabetica che ho incontrato in ordine di tempo, in esagerato sovrappeso, che si era lamentata della sua “insopportabile” pancia con il suo medico curante (e altri che aveva consultato) si è sentita dire: “Signora, cosa vuole, quella pancia è la pancia del diabetico”. Bene! Questa non è sicuramente la strada!

CORRADO CESCHINELLI

malattie non trasmissibili nei prossimi dieci anni. Quello che occorre in sostanza è un approccio educativo/riflessivo nuovo, capace di interagire con la dinamica del pensiero e della motivazione, persuasivo sul piano della responsabilità,

aggiornato nello specifico nutrizionale, con l’obiettivo generalizzato di correggere lo stile di vita e, in particolare, di insegnare a mangiare per la vita, soprattutto per il controllo della glicemia. Infine, e non per ultimo, ben vengano quei prodotti e materie prime, 8

Sociologo e Naturopata, consulente Nutrizionale, esperto in comportamenti e disturbi alimentari, si occupa di Educazione Alimentare e più nello specifico di Ri-Educazione a stili di vita biologicamente sostenibili. Da anni svolge attività di docenza, scrive per autorevoli riviste del settore wellness ed è relatore in molti contesti informativi. È ideatore dei progetti Mangia InForma.to e InForma Pizza: una modalità per fare CulturAlimentare e promuovere Educazione Alimentare (www.informapizza.it). Ha pubblicato “Il Benessere Possibile” (Alea Edizioni 2008) e “Io Vivo e Mangio InForma...to” (Vitagen Edizioni 2010). www.corradoceschinelli.com


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I QUADERNI DI 19 - Allenamento

I QUADERNI DI 20 - Allenamento

Sull’apprendimento motorio degli esercizi di Body-building di JIMMY PEDEMONTE Impugnare gli attrezzi tradizionali del Prof. ANGELO CASTIGLIONI Il principio dell’adattamento progressivo di NUCCIO RUBERA Analisi di tre aspetti importanti della forza del Prof. ARMANDO FUCCI L’allenamento isometrico del Prof. ARMANDO FUCCI Deadlift di NICOLA CAMERA Il sistema a frequenza multipla di FRANCESCO CURRÒ Body-building & allungamenti miofasciali di NICOLA DACOMO

I QUADERNI DI n° 7 - Allenamento Le colonne d’Ercole di MARCO NERI e ARMANDO DEFANT Srl Andrea’s biceps Editrice di TIBERIO FRANCHI Tricipiti da bovi di ANGELO GIORNO Push it! di PIERO NOCERINO Tom Platz e i suoi pettorali di MARCO BECHINI L’allenamento del petto di EROS SAMMARTINO Rock Hard Abdominals di ALESSANDRO PELLACANI e COSTANTINO BERTUCELLI Addominali e falsi miti di VANNI SACCON Ciao deltoide di ANGELO GIORNO Come costruire dei deltoidi vincenti del Dott. MASSIMO SPATTINI Dorsali a volare del Dott. MARCO NERI I dorsali. Proposta d’allenamento per atleti hard-gainers avanzati di MARCO BECHINI

TRAM

I QUADERNI DI 21 - Biomeccanica

War of delts di RAFFAELE MORANDINI Il successo sta sulle spalle di JIMMY PEDEMONTE Il muscolo più amato dagli italiani di COSTANTINO BERTUCELLI e ALESSANDRO PELLACANI Allenamento della schiena di MAURO SARNI Allenamento della schiena di ENZO FERRARI Bicipiti come colline di GINO BARZACCHI Fast Abs di RAFFAELE MORANDINI Sù le gambe di CRISTIANA CASONI In gamb...issima! di FRANCESCO CURRÒ Come costruire un quadricipite fantastico senza lo squat di JOHNNY BLOISI Rocky Calves di RAFFAELE MORANDINI

21 26 34

I QUADERNI DI n° 8 - Allenamento

39 44

3 8 9 13 15 18 19 22 25 30 32 35

I QUADERNI DI 23 - Alimentazione

I QUADERNI DI 22 - Dossier

I QUADERNI DI 24 - Medicina dello sport

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DOSSIER NATURAL “Super sostanze” e “Psyco-Muscle Training” del Dott. ALESSANDRO GELLI Questione di personalità del Dott. FRANCESCO TODDE Una preparazione H/P del Prof. ROBERTO CALCAGNO DOSSIER INVERNO Che la “massa” sia con noi di MARCO NERI e MAX MAFFUCCI Inverno vs. Termogenesi del Dott. ALESSANDRO VIANELLO Manualetto su come... perdere le gare di CLAUDIO CARELLA DOSSIER ESTATE Sole, mare e ... adipociti di VANNI SACCON Muscoli in ferie di RAFFAELE MORANDINI L’estate a tavolaGli errori più comuni nelle del Dott. ALESSANDRO VIANELLO del Prof. MASSIMO GUGLIELMI

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Azione muscolare concentrica del Prof. ARMANDO FUCCI Parola di Verchoshansky di ANGELO GIORNO Difetti intrinseci delle presse nell’uso per il potenziamento degli arti inferiori del Prof. ANGELO CASTIGLIONI BIOMECCANICA IN PALESTRA Pre-allungamento e pre-accorciamento di DARIO SORARÙ L’angolo di lavoro di DARIO SORARÙ Il lavoro negli esercizi monoarticolari di DARIO SORARÙ Il lavoro negli esercizi poliarticolari di DARIO SORARÙ Le macchine semplici di DARIO SORARÙ Le macchine isotoniche di DARIO SORARÙ

11 15 17 20 25 29 32 36 41

The “Heavy-duty” System di FRANCESCO CURRO’ Heavy Duty 2 Srl PORTA di FAUSTO Siamo proprioEsicuri allenare? 3 d i tTeoria r i di c e saperci dell’allenamento di MARCELLO MORMINO di MARCELLO MORMINO Come e perché ci si con le superserie 6 Il allena blocco ipertrofia di EMILIO THEY del Prof. ARMANDO FUCCI Viaggio intorno alla forza ipertrofia con tecniche 11 Il blocco intensive di ARMANDO FUCCI del Prof. ARMANDO FUCCI L’allenamento della forza Intensità per gli atleti intermedi 14 di ENZO FERRARI di ANGELO GIORNO Criteri metodologici per lo sviluppo della forza massimale 18 di COSTANTINO BERTUCELLI e ALESSANDRO PELLACANI Caffé per una lezione intensa 22 del Dott. FILIPPO MASSARONI Come ottenere l’ipertrofia muscolare 30 di ARMANDO FUCCI Peaking 32 di PIER ANTONIO DELL’AMICO 3+1 35 di ANGELO GIORNO “Titan System” 39 di NICOLA CAMERA

TRAM

I QUADERNI DI n° 1 - Allenamento

Nozioni di base sulla teoria dell’allenamento sportivo del Prof. ARMANDO FUCCI Norme per l’allenamento giovanile nel body building di JIMMY PEDEMONTE La programmazione del lavoro per i principianti del Prof. ARMANDO FUCCI Fondamenti metodologici della periodizzazione dell’allenamento di JIMMY PEDEMONTE

3 8

I QUADERNI DI n° 14 - Allenamento

I QUADERNI DI n° 13 - Allenamento

3 13 17

3

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I QUADERNI DI n° 9 - Allenamento

19 23 28 33 37 42

La scheda di allenamento di RICCARDO UBALDINI Terminologia chinesiologica di MARCELLO Srl MORMINO in pratica 11 E dL’allenamento itrice del Prof. ROBERTO CALCAGNO Settembre andiamo, 21 tempo di “ingrossare”… del Prof. MASSIMO GUGLIELMI 36 Periodizziamo la massa Come migliorare del le aree carenti GUGLIELMI 3 Prof. MASSIMO 43 di PIERLUIGI FASSETTA Duri a morire 5 di ANGELO GIORNO I veri esercizi base 8 di JIMMY PEDEMONTE Riflessioni su temi di ipertrofia muscolare 12 di ALESSANDRO AMMASSARI Processi di recupero e rigenerazione nell’allenamento 18 di PIER ANTONIO DELL’AMICO Occhio al tempo! 25 di ARMANDO FUCCI Training program Overtraining 30 di COSIMO ARUTA di RICCARDO UBALDINI Allenamento Dimagrire con dieta e peri-muscolare pesi. MARCELLO MORMINO Facile adidirlo, difficile a farlo 40 di ARMANDO FUCCI

3 6

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I QUADERNI DI n° 2 - Allenamento

Il carico di allenamento nel body building di SAMUELE MARCORA

Attenzione al concetto di “serie” di MASSIMILIANO MENCHI

3 8

I QUADERNI DI n° 10 - Alimentazione

10 17 28 32

36 39 44 palestre italiane 3

Facciamo chiarezza del Prof. ARMANDO FUCCI Noterelle di MARCELLO MORMINO La tecnica dell’esercizio nell’esercizio Srl 25 EdidJIMMY i t r i c ePEDEMONTE Tecniche di recupero nel body-building di ALESSANDRO PELLACANI 40 e del Prof. COSTANTINO BERTUCELLI La ruota del successo 44 Proteine: digestione di VANNI ed SACCON assorbimento 3 Un allenamento ciclico di RAFFAELE MORANDINI di PAOLO IANNETTONE Il ruolo degli aminoacidi a catena ramificata nella regolazione del metabolismo umano 13 del Dott. FULVIO FIORINI Il ruolo dei carboidrati come necessità energetica nell’attività fisica 20 del Prof. GIACOMO ZACCONE Il ruolo delle vitamine più importanti per il body-builder 27 di DANIELE RIZZO E la frutta quando? Sempre 31 di ANNA BARTOLINI 3 Fattori alimentari anti-tumore 38 di NICOLA CAMERA Il body-builder in off-season: 9 alimentazione e supplementazione 44 del Dott. MASSIMO MUSUMECI 3

18

TRAM

I QUADERNI DI n° 3 - Allenamento

6 14 20 25 29 44

14

High Intensity di UGO PERALDO

19

1a parte: Principi generali 2a parte: Braccia 3a parte: Torace 4a parte: Quadricipite femorale 5a parte: Dorsali

3 13 17 25 33

High Intensity & Big Wave di NICOLA CAMERA

42

Serie: proposte del Dott. FILIPPO MASSARONI

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21

Periodizzazione dell’allenamento di LUCIO LANDUZZI

32

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Ciclizzazione funzionale nel body building di JIMMY PEDEMONTE

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L’apporto calorico – Strategie & sinergie 3 di NICOLA CAMERA 7 chili in 7 mesi 16 di MARCELLO MORMINO Attenti alla fibra 21 di MARCO CERIANI A proposito di zuccheri 25 di MARCELLO MORMINO Master Aminoacid Pattern 29 di FILIPPO FORTUNA 2 mesi senza carne 36 Comportamento alimentare del Dott. ALESSANDRO GELLI di NICOLA CAMERA Allergie alimentari 40 Concetti di termochimica alimentare di NICOLA CAMERA del Dott. THEODORE J. BREMBOS e del Dott. MARCO DALLAPICCOLA Dieta: chiariamoci le idee di PIERLUIGI FASSETTA L’integrazione alimentare per Srl del pattern ormonale l’ottimizzazione d i t MASSIMO rice delEDott. MUSUMECI Alta definizione: i segreti di una dieta riuscita del Dott. PHILIPPE MORET La “qualità”Integrazione muscolare vincente 3 di RICCARDO UBALDINI di VITTORIO SCIALDONE La dieta pre-gara body-building Le prove di valutazione fisica:nel i test 8 del PELLACANI Prof. ROBERTO CALCAGNO di ALESSANDRO e COSTA BERTUCELLI Gli esami ematochimici 12 di PIERLUIGI FASSETTA Lo stress 15 di NICOLA CAMERA La ritenzione idrica 23 di PIER ANTONIO DELL’AMICO Funzione e metabolismo dell’Ormone dieta metabolica dellaLa crescita 26 delGIACOMO Dott. M. BRIGATTI del Prof. ZACCONE GH-peak 33 La dieta su misura del Dott. MASSIMO MUSUMECI di PIERLUIGI FASSETTA Aspetti attuali dell’iperplasia muscolare: miogenesi e fattori 38 Perfect diet di crescita del Dott. MASSIMOCOLOMBO SPATTINI di RENATO e del Prof. GIACOMO ZACCONE

I QUADERNI DI n° 11 - Medicina dello sport

3

Illustrazioni di VANNI SACCON

TRAM

I QUADERNI DI n° 4 - Alimentazione

Dentro le fibre 3 del Prof. GIACOMO ZACCONE I sistemi pilota nello sviluppo organico 8 di NICOLA CAMERA Cellule satellite & miogenesi 13 di NICOLA CAMERA Tante contrazioni un solo obiettivo 21 del Dott. ALESSANDRO LANZANI Il Principio di Henneman 25 di RICCARDO UBALDINI Biogenetica muscolare 31 di BRUNO DAVIDE BORDONI e IGOR FERRARINI Stimolazione e inibizione degli ormoni in rapporto all’esercizio intenso 35 del Prof. MASSIMO GUGLIELMI Ormoni: che cosa realmente sono? 40 Body-building & vitamine del Dott. TOMASO LEDER del Prof. MASSIMO GUGLIELMI Fenomenologia dell’ormone somatotropo 43 i no delle vitamine e dei minerali del Dott. ALDOTutti E. CALOGERO del Dott. ANDREA MARLIANI L’apporto del potassio per i culturisti di PIERLUIGI FASSETTA L’acqua del Prof. ROBERTO CALCAGNO FitnesStyle: 3 Srl& Fitness La Body-building ricarica dei carboidrati 5 E dROBERTO i t rVita i c e CALCAGNO del Circuiti Prof. 8 Le Estate acque minerali L’allenamento 10 di NICOLA CAMERA in casa La Mountain Bike 12 Il frullato di CRISTINAdiTEDESCHI MARCELLO MORMINO Creatine approach Pesi & fitness: il “circuit training” in palestra del Dott. MASSIMO MUSUMECI di LUCIO LANDUZZI 14 Schede di allenamento: il seno 17 di ANTONELLA LIZZA L’estate addosso 21 di ANTONELLA LIZZA Sudare fa bene 29 di MONICA ALBERTI Le bevande isotoniche 35 di MARCO CERIANI 25 modi per ottimizzare la vostra dieta 39 di SILVIA ZANET Come realizzare il “rimbalzo glucidico” Disintossicarsi a tavola 42 Dott. PHILIPPE a cura del di “MEDI INFO” MORET Per imparare un nuovo modo Il riequilibrio idro-salinico nello sport di alimentarsi basta una settimana 45 di PIER ANTONIO DELL’AMICO a cura di “MEDI INFO”

I QUADERNI DI n° 17 - Alimentazione

I QUADERNI DI n° 16 - Alimentazione

I QUADERNI DI n° 15 - Allenamento

15

3 12 19 25 29 33 40

3 6 12

Dieta e body building di NICOLA CAMERA

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Questione di metabolismo del Dott. MARCO NERI e del Dott. ANTONIO PAOLI

31

Il metabolismo dei muscoli del Dott. ANDREA DEFANT e del Dott. MARCO DALLAPICCOLA

35

Metabolismo e bioenergetica muscolare di NICOLA CAMERA

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Massa muscolare: pianificare la dieta di PIERLUIGI FASSETTA

44

I QUADERNI DI n° 12 - Fitness TRAM

I QUADERNI DI n° 5 - Alimentazione

Diuresi e ricambio idro-elettrolitico di NICOLA CAMERA

I QUADERNI DI n° 18 - Medicina dello sport Risposta adattativa del muscolo all’esercizio fisico: nuovi risultati sperimentali 3 del Prof. GIACOMO ZACCONE La fatica nel body-building: sue basi e significati 8 di JIMMY PEDEMONTE L’indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata 11 di RICCARDO UBALDINI Le patologie muscolari (1) Sintomi, diagnosi e terapia 18 del Dott. STEFANO TRICARICO Le patologie muscolari (2) Cause e riabilitazione 24 del Prof. FRANCESCO TODDE La visualizzazione 30 del Dott. GIUSEPPE ROMBOLA’ Visualizzazione & “ferro” 34 di ENZO FERRARI Il paradosso “mente-corpo” alla base della performance vincente 37 di NICOLA CAMERA Mente: la risorsa inestinguibile 41 del Dott. VINCENZO CAPRIOLI

3 13 16 19 24 29

I QUADERNI DI n° 6 - Medicina dello sport

35 39

I muscoli 3 8 15

La ricostruzione del glicogeno nel muscolo scheletrico negli esercizi di potenza 21 del Prof. GIACOMO ZACCONE “Ricaricare” senza problemi di PIERLUIGI FASSETTA

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Integrare o non integrare? di MASSIMO GUASCO

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Via degli acidi tricarbossilici o “Ciclo di Krebs” di RICCARDO UBALDINI

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Il sistema muscolare del Dott. ANDREA MARLIANI Morfologia muscolare e sviluppo differenziato del Prof. ANGELO CASTIGLIONI Body building tra morfologia e fisiologia di MARCO CERIANI

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Biochimica dell’attività muscolare nel body builder del Dott. LUIGI BUTTURINI

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Analisi approfondita della contrazione muscolare del Prof. ARMANDO FUCCI

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Esercizio fisico e risposta ormonale del Prof. GIACOMO ZACCONE La conduzione dell’impulso nervoso ai muscoli del Dott. MASSIMO MUSUMECI

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❏ ABBONAMENTO “CULTURA FISICA” - Spedizione per posta - € 33,00 (per l’Italia) Quaderni di CF: ❏ 1ª serie ❏ 2ª serie ❏ 3ª serie ❏ 4ª serie Ciascuna serie € 7,00 ❏ Due serie insieme € 10,00 ❏ Tre serie insieme € 15,00 ❏ Quattro serie insieme € 20,00 ❏ Libro “VADEMECUM CULTURISTICO” - € 12,00 ❏ Libro “BODY-BUILDING DUEMILAUNO” - € 13,00 ❏ Libro “RICETTE PER LO SPORT” - € 17,00 ❏ Libro “ORMONI E ALLENAMENTO” - € 9,00 ❏ Libro “MANUALE DI CRESCITA MUSCOLARE”+“APPENDICE ALLENAMENTO” - € 24,00 ❏ Libro “FULL BODY” - € 10,00 ❏ Libro “SAPIENS ALLO STATO BRADO” - € 12,00 ❏ Libro “LE RADICI DEI SAPIENS” - € 16,00 ❏ Libro “ACIDOSI” - € 10,00

Il presente tagliando può essere inviato via posta a Tram srl, via fax 055 582789, via email redazione@culturafisica.it, allegando la ricevuta di pagamento. PAGAMENTO: – C/c postale 21933502 intestato a TRAM Srl Viale dei Mille, 90 - 50131 Firenze (+ € 1,50 spese fisse solo per i libri e i Quaderni)

di MARA BESACCHI e PIER VENTURATO

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Focus: la spalla

LA SFIDA DELLA SPALLA di Davide Fogliadini info@terapiamovimento.it

Un’articolazione tra le più efficienti e complesse: dal suo completo recupero dipendono la funzionalità del cingolo e il buon funzionamento di tutto l’arto superiore


Focus: la spalla

e si pensa a quanti movimenti compiamo con le braccia, l’importanza relazionale e funzionale della spalla è lampante. In quest’ottica l’articolazione scapolo-omerale è la protagonista per via della particolare anatomia: costituisce la componente di maggior mobilità della spalla, è la responsabile di quasi tutti i movimenti che il cingolo scapolare è in grado di compiere ed è caratterizzata da un delicato equilibrio tra muscolatura e legamenti.

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MOBILITÀ E INSTABILITÀ La testa dell’omero è accolta nella cavità glenoidea della scapola (da qui la definizione scapolo-omerale) che è quattro volte più piccola, in termini di superficie, rispetto all’omero. Questo gap obbedisce perfettamente all’esigenza di massima mobilità: se la si confronta banalmente con l’anca, la differenza articolare è evidente. Naturalmente abbiamo il rovescio della medaglia: mobilità significa instabilità articolare. È per questo che il sistema muscolo-legamentoso riveste la massima importanza per la spalla. Fra il gran numero di patologie che interessano questa articolazione, una delle più frequenti è senz’altro la sua instabilità. Un piccolo approfondimento anatomico è d’obbligo: i legamenti attorno alla capsula (il coraco-omerale, il gleno-omerale e il coraco-acromiale) non sono molto sviluppati. Nelle analisi necroscopiche eseguite su soggetti anziani spesso non sono distinguibili dalla membrana fibrosa ospitante numerosi recettori, in particolare meccanocettori e terminazioni nervose libere. Che cosa significa? Che in soggetti con tendenza alla lassità dei legamenti la spalla diventa inevitabilmente instabile. Anche l’esecuzione di determinate attività sportive o di gesti motori scorretti può diventare la causa scatenante della patologia. Pensiamo, per esempio, ai lanci nell’atletica leggera, al servizio nel tennis: questo tipo

di movimenti, quasi sempre balistici e violenti, sottopone il sistema muscolo-legamentoso a sollecitazioni massimali, a volte si va oltre in termini di richiesta prestativa, e si possono facilmente immaginare i risultati, cioè microtraumatismi ripetuti o veri e propri traumi. Come mantenere stabile questa preziosa articolazione e preservarla da infortuni? Svolgendo un allenamento razionale e intenso della cosiddetta cuffia dei rotatori, che hanno una diretta connessione con l’apparato muscolo-legamentoso della spalla. Come abbiamo visto, la stabilizzazione articolare è affidata ai muscoli, brevemente: anteriormente il sottoscapolare, ad azione intrarotatoria; posteriormente i muscoli infraspinato e piccolo rotondo, con azione extrarotatoria; superiormente si trova il sovraspinato, che svolge un’importante azione di centratura della testa omerale rispetto alla cavità glenoidea. I loro tendini sono larghi, decorrono appoggiati ai legamenti e sono fusi con la capsula articolare. I loro fasci muscolari formano così un’aponeurosi fibrosa, chiamata fascia subdeltoidea, che si presenta fissata alla spina della scapola, all’acromion e al margine inferiore del processo coracoideo. 11

IL LAVORO IN PALESTRA Come sempre, il parere del medico è fondamentale. Solo quando questa figura accenderà la luce verde, il soggetto si recherà in palestra per proseguire e completare l’iter riabilitativo. Naturalmente il tecnico di palestra contatterà il terapista e il medico per avere le migliori indicazioni circa la procedura, ma queste sono cose già dette… Illustrare un caso clinico è la cosa più efficace per proporre un protocollo pragmatico, prendiamo per esempio un lanciatore di baseball: una serie di lanci al limite delle sue possibilità atletiche hanno nel tempo provocato una serie di stiramenti alla struttura muscolo-legamentosa della spalla destra. Il quadro si caratterizza con dolore cronico instabilità articolare e una seria limitazione del movimento. Dopo un adeguato periodo di riposo per ridurre l’infiammazione e il dolore, il nostro atleta effettua la riabilitazione. Si presenta in palestra con la prescrizione “recupero e rinforzo della muscolatura rotatoria”. Come si procederà? Innanzitutto la prima seduta di allenamento valuterà i progressi raggiunti e le condizioni muscolari del soggetto: - tono e trofismo dell’arto superiore paragonato con quello sano,


Focus: la spalla

- eventuali anomalie posturali, - accurata valutazione del range of motion della spalla destra. In particolare si esaminerà la capacità intrarotoria ed extrarotatoria dell’articolazione scapoloomerale, relativamente a un ROM fisiologico. Se questo non fosse raggiunto, si procederà con una dolce e progressiva mobilizzazione passiva e attiva del distretto articolare. Dopo 3-4 sessioni si andrà a proporre il lavoro vero e proprio, cioè la tonificazione della cuffia rotatoria: a un lavoro senza sovraccarico seguirà un’introduzione progressiva di pesi davvero leggeri (si inizierà con 1 kg) e si faranno eseguire movimenti di intra ed extrarotazione dell’omero. È molto importante ottenere e mantenere il massimo isolamento muscolare, attraverso un movimento molto accurato: solo così la cuffia rotatoria sarà sollecitata adeguatamente. Pertanto ogni tipo di compenso, come per esempio il distacco del gomito dal fianco o la rota-

zione del busto durante l’esecuzione dell’esercizio, dovrà essere accuratamente evitato. In base ai progressi raggiunti si potranno aumentare il peso, le serie e le ripetizioni. Consiglio vivamente di verificare almeno settimanalmente il ROM articolare, sicura cartina al tornasole della qualità del lavoro svolto. L’introduzione degli elastici rappresenta la parte decisiva all’interno del programma e come sempre deve essere modulata con attenzione. Questi particolari attrezzi hanno la caratteristica di mantenere in tensione la muscolatura in ogni momento, generando una risposta prestativa molto interessante ai fini riabilitativi. Evitare in questa fase gli esercizi dannosi sembra ovvio, tanto più che andrebbero a sollecitare il mantello muscolare superficiale (che non ha azione di stabilizzazione) con eccessivo stress articolare. Perciò sconsiglio in questa fase le abduzioni con manubri, le distensioni con manubri e il pull-over. Dopo alcuni mesi, se 12

i progressi raggiunti sono soddisfacenti, si potranno introdurre con gradualità. Un’ultima considerazione sulla quantità di lavoro da somministrare: a mio parere non esistono dosaggi predefiniti, tutto dipende dalle possibilità del soggetto, poi la sensibilità e l’esperienza dell’istruttore faranno il resto!

DAVIDE FOGLIADINI Istruttore di palestra dal 1988, pratica il personal training dal 1991. Massofisioterapista dal 1994, si è specializzato in problematiche posturali e in chinesiologia. Ha collaborato come docente con la Scuola di Professione Fitness. È autore di due libri: “World ball” e “Casi clinici 5”. www.terapiamovimento.it


Focus: la spalla

SPALLA

INSTABILITÀ DI di Edoardo Lanzani edoardo.lanzani@gpini.it

L’instabilità è una spiacevole sensazione di “gioco”, di piccoli movimenti anomali e incontrollati, di cedevolezza di un’articolazione che può arrivare alla completa perdita dei normali rapporti articolari, cioè alla lussazione. Da un punto di vista meccanico corrisponde a una lesione dei vincoli stabilizzatori: capsula, legamenti, menischi e dischi. L’instabilità riduce la performance sportiva, accelera l’artrosi e facilita nuove distorsioni, realizzando un circolo vizioso. Spesso si consiglia l’allenamento dei muscoli più vicini all’articolazione, ma i veri stabilizzatori si trovano più profondamente

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Focus: la spalla

e perdessimo la funzione articolare del ginocchio avremmo un deficit nel camminare e tanto più nel correre, mentre un individuo con una spalla bloccata in adduzione, ossia col braccio giacente a lato del corpo, con difficoltà potrebbe raggiungere oggetti da impugnare. Proprio la possibilità di volgere l’arto superiore, e quindi le mani, nello spazio a incontrare ciò che è esterno è la funzione che la spalla garantisce. La libertà di movimento necessaria a questo scopo deriva da ampie possibilità di escursione articolare. D’altra parte la morfologia anatomica dei capi articolari non può soddisfare entrambe le esigenze di una grande mobilità articolare e di un’elevata stabilità intrinseca. Stabilità significa che i due capi ossei che entrano in contatto a formare un’articolazione rimangano correttamente in rapporto durante i normali movimenti e anche sotto carico. A livello della spalla i due capi ossei in questione sono la testa dell’omero e la glena della scapola. L’instabilità è una spiacevole sensazione di “gioco”, di piccoli movimenti anomali e incontrollati, di cedevolezza di un’articolazione che

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può arrivare alla completa perdita dei normali rapporti articolari, cioè alla lussazione. Da un punto di vista meccanico corrisponde a una lesione dei vincoli stabilizzatori: capsula, legamenti, menischi e dischi. L’instabilità riduce la performance sportiva, accelera l’artrosi e facilita nuove distorsioni, realizzando un circolo vizioso.

INDIVIDUARE L’INSTABILITÀ Gli individui con problemi di instabilità della spalla si dividono fondamentalmente in soggetti che abbiano subito traumi, soprattutto lussazioni, e persone che di costituzione hanno articolazioni più lasse. Nello sport in genere individuare i soggetti con instabilità di spalla è necessario e consigliabile. Necessario per evitare o modificare gesti a rischio traumatico: nell’instabilità anteriore, di gran lunga la più comune, bisogna evitare di portare il braccio in extrarotazione, abduzione e iperestensione, posizione corrispondente alla fase di caricamento del braccio negli sport di lancio o al pull over in palestra. Consigliabile perché un allenamento muscolare mirato può risultare utile.

LA FUNZIONE DEI MUSCOLI I muscoli stabilizzano le articolazioni rivestendole come un mantello di copertura, oppure agiscono direttamente sui capi ossei articolari mantenendoli correttamente in sede durante il movimento. Questa stabilità muscolare “attiva” è distinta dalla stabilità “passiva” dovuta ai vincoli non contrattili (capsula, legamenti ecc.) che tengono insieme i capi ossei di un’articolazione. La muscolatura distrettuale stabilizza l’articolazione glenoomerale, con diversi meccanismi. Per definire la funzione stabilizzatrice dei muscoli in quanto barriera passiva, in alcuni studi su cadaveri è stata rimossa l’intera muscolatura della spalla. Ciò provocava una maggiore possibilità di traslazione reciproca dei capi articolari in tutte le direzioni. Nel vivente i muscoli possiedono un tono, ossia una tensione intrinseca che ne condiziona le dimensioni e l’elasticità, tuttavia l’effetto barriera è il meno importante.

COMPRESSIONE Il principale effetto della stabilizzazione attiva consiste nella compressione dei capi articolari l’uno contro l’altro. Ciò permette SOVRASPINATO

SOVRASPINATO

SOTTOSPINATO SOTTOSCAPOLARE

PICCOLO ROTONDO GRANDE ROTONDO GRANDE ROTONDO

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Focus: la spalla

alla testa dell’omero di rimanere centrata esattamente nella cavità glenoidea. Questo concetto si applica soprattutto ai muscoli della cuffia dei rotatori che con la loro comune inserzione tendinea, cioè la cuffia, imbrigliano la testa dell’omero mantenendola aderente alla glena. A questo punto entra in gioco il concetto di armonia funzionale: se durante i movimenti del braccio i muscoli extrarotatori della cuffia (posteriori) si contraggono in modo scoordinato rispetto al sottoscapolare intrarotatore (anteriore) si potrebbero avere movimenti di traslazione e quindi instabilità. Il tendine del capo lungo del bicipite o CLB, dalla sua origine al polo superiore della glena sormonta la testa omerale. Contraendo il bicipite, il tendine del CLB si mette in tensione e schiaccia la testa omerale verso la glena. Questo effetto stabilizzante è stato notato soprattutto ai massimi gradi di abduzione ed ex-

trarotazione, cioè la posizione più a rischio di lussazione. Sono stati confrontati i muscoli extrarotatori della cuffia e il capo lungo del bicipite per il loro contributo stabilizzante. Ebbene se per spalle stabili la cuffia era più importante, in spalle già instabili il CLB risultava addirittura più importante della cuffia. Più in generale, l’aspetto fondamentale della stabilizzazione attiva è sempre e comunque l’equilibrio del controllo neuromuscolare. Il valore del CLB come stabilizzatore della articolazione gleno-omerale resta tuttavia sottolineato. L’importanza del deltoide è stata ridimensionata nel tempo. Global-mente inteso, il deltoide non contribuisce sensibilmente alla stabilità della spalla in quanto barriera. Suddividendolo in cinque porzioni, da anteriore a posteriore, è stata suggerita l’importanza dei fasci più anteriori e più posteriori per la stabilità gleno-omerale, ma questo non è stato provato. Tanto meno per la muscolatura a maggiore distanza, grande pettorale e grande dorsale, è stato rico15

nosciuto un ruolo di stabilizzazione attiva significativo. Oltre all’effetto barriera e alla centratura dei capi articolari, c’è un terzo meccanismo della stabilizzazione attiva. Grazie alla contrazione muscolare vengono messi in tensione capsula e legamenti, ossia gli artefici della stabilità passiva, che così si trovano nella migliore condizione per opporsi alle dislocazioni dei capi articolari. In questa ottica è ancora la muscolatura profonda della spalla, la cuffia e il CLB, ad avere maggiore peso.

EDOARDO LANZANI Classe 1972, è laureato in medicina e chirurgia con specializzazione in ortopedia e traumatologia. Medico specialista presso il reparto SITS azienda ospedaliera G. Pini di Milano, è autore di pubblicazioni su riviste medico-scientifiche nazionali. Con Alea edizioni ha pubblicato il volume “Casi clinici in palestra, vol.4”.


Focus: la spalla

DOLORE

ALLA

SPALLA? di Marco Rado fisiologiaapplicata@libero.it

In palestra capita spesso di incontrare persone che lamentano dolori alle spalle e che hanno difficoltà a eseguire movimenti come l’abduzione o l’intra ed extra rotazione. A volte presentano un’articolarità limitata o semplicemente dolore nel compiere l’esercizio. Conviene sempre demandare questi soggetti al medico per accertarsi che non vi siano patologie in atto. Spesso però le persone continuano a soffrire, anche dopo aver ottenuto esito negativo da TAC o ecografie. Cosa potrebbe essere?


Focus: la spalla

a kinesiologia applicata può contribuire a capire il disturbo. Questo sistema, basato sulle relazioni tra i muscoli del corpo e i meridiani di agopuntura, può essere utile a comprendere se il dolore alla spalla ha un’origine locale o lontana dalla spalla stessa. Il nostro corpo è percorso dai meridiani, canali che trasportano il Qi, la nostra energia vitale, e che per vari motivi si possono alterare, riducendo la quantità di energia trasportata. Questa riduzione di Qi può portare a problemi e dolori nelle aree in cui i meridiani passano. Dato che ogni meridiano è collegato a un organo, un’alterata funzionalità di tale organo può scatenare dolore in aree completamente differenti dalla sua sede, o dall’algia classica di quell’organo.

L

DOLORE ALLA SPALLA O PROBLEMA ALL’INTESTINO? La spalla è un esempio tipico: esistono numerosi squilibri energetici che possono dare luogo a problematiche a quest’articolazione. Tra i diversi canali energetici che passano sull’articolazione della spalla vi sono il meridiano dell’intestino tenue e quello dell’intestino crasso. Le alterazioni di cui può soffrire quest’organo sono molteplici: colite spastica, stipsi, diarrea, meteorismo, allergie alimentari, candidosi intestinale, parassitosi, malassorbimento. Molte di queste problematiche, a uno stadio iniziale, sono spesso asintomatiche. I segnali che il corpo ci trasmette, per esempio una spalla congelata o un dolore scapolare persistente, potrebbero essere il primo sintomo di uno squilibrio, come una disbiosi intestinale.

LA VALVOLA ILEOCECALE Una delle aree più sensibili alle alterazioni dell’intestino è la valvola ileocecale, uno sfintere muscolare che si trova tra l’ileo e il cieco. Essa previene un passaggio prematuro del contenuto dell’intestino tenue

al cieco, prima che siano completati i processi di assorbimento delle sostanze nutritive. Si comporta inoltre da barriera, impedendo un ritorno di materia dal crasso, ricco di batteri, nel tenue, che qui sarebbero tossici per l’organismo. Se la valvola ileocecale rimane troppo aperta si può andare incontro a un’intossicazione dell’ileo da parte dei batteri del crasso, inducendo un’evacuazione veloce (diarrea). Se, invece, rimane troppo chiusa, si possono avere problemi di stipsi. Basta poco perché la valvola ileocecale si infiammi: è quindi un buon indicatore dello stato generale di funzionamento dell’intestino.

TEST KINESIOLOGICO Secondo la kinesiologia applicata esiste un muscolo direttamente collegato alla valvola ileocecale: il muscolo iliaco. Se esso risulta debole al test kinesiologico (descritto nel box), con molta probabilità la valvola ileocecale è in una situazione di squilibrio. Per migliorare la sintomatologia della spalla legata a problemi intestinali si possono massaggiare con fermezza alcuni punti di agopuntura: Intestino Tenue 3, Intestino Tenue 9, Intestino Crasso 4 e Intestino Crasso 11 (vedi box). Ogni punto è contraddistinto dal nome del meridiano a cui appartiene e da un numero progressivo. Generalmente, più un punto è dolente, più ha bisogno di essere stimolato.

L’IMPORTANTE È EDUCARE Questi punti di agopuntura sono chiaramente un trattamento sintomatico che potete insegnare alla persona, perché li utilizzi nel momento acuto del dolore. Ma per risolvere il problema in maniera definitiva bisognerebbe agire su tre fronti: innanzitutto, educare la persona a una migliore alimentazione (moltissimi individui mangiano male, troppo e di fretta). Secondo: insegnare tecniche di rilassamento per non somatizzare lo stress; l’intestino infatti è un organo molto “emotivo”, basti pensare a quanta gente corre in bagno prima di un esame universitario o di un evento molto stressante, e magari consigliare qualche integratore per la flora intestinale. Infine è molto importante suggerire una visita specialistica, quando è il caso, per valutare eventuali intolleranze alimentari o per controllare che non vi siano in atto patologie vere e proprie.

TEST KINESIOLOGICO DELL’ILIACO - Con la persona supina, far flettere di 90° l’anca e di 90° il ginocchio. - Far extraruotare la gamba fin dove si riesce. - Chi effettua il test pone una mano sul ginocchio, per stabilizzare la gamba, e spinge sulla parte laterale della caviglia, cercando di far intraruotare la gamba. - Mantenere la spinta per qualche secondo, con 2 kg di forza. - Se la persona non è in grado di contrastare tale forza, il muscolo è scarico.

I punti dell’intestino PUNTO

COME LOCALIZZARLO

Intestino Tenue 3

prossimamente all’articolazione metacarpo-falangea del mignolo, sulla linea tra pelle dorsale e pelle palmare.

Intestino Tenue 9

con il braccio abdotto, 2,5 cm sopra l’estremità dorsale della piega ascellare.

Intestino Crasso 4

sul lato radiale dell’indice, nel punto mediale del secondo metacarpo.

Intestino Crasso 11

a gomito flesso, tra l’epicondilo omerale e la piega cubitale.

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COMPOSIZIONE CORPOREA MASSAGGIO SPORTIVO E ANTROPOPLICOMETRIA


CORSI 1° livello FITNESS TRAINER Iscrizioni Quanto costa: 519 euro entro il 31 luglio; 559 euro entro il 30 settembre; 599 euro per iscrizioni successive. Prezzi Iva inclusa. La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - accesso alle lezioni - materiale didattico, dispense ad ogni lezione - esame per il conseguimento della certificazione di Istruttore di Fitness Trainer - nel caso la certificazione non venga conseguita al primo esame è previsto un secondo esame gratuito alla sessione successiva. Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).

Milano, da sabato 20 ottobre a sabato 9 febbraio 13 giornate a tempo pieno 58esima edizione del corso che più di tutti ha consolidato negli anni l’immagine della Scuola di Professione Fitness. Su una base di conoscenza completa e polivalente, costruisce gli strumenti per affrontare la realtà diversificata delle attività in palestra.

A chi è rivolto? A tutti gli appassionati di fitness. Sempre più numerosi i diplomati ISEF e i laureati in scienze motorie scelgono questo corso per il completamento della loro preparazione specifica in ambito fitness.

PROGRAMMA Parte teorico-scientifica - Anatomia umana dell’apparato locomotore - Anatomia funzionale - Fisiologia della contrazione muscolare e metabolismo energetico - Biomeccanica del movimento - Biomeccanica irrazionale - Studio degli attrezzi e delle loro modalità di utilizzo - Analisi dei frequentatori del club - Tecniche e metodologie d’allenamento - I paramorfismi - Alimentazione - Doping - Anamnesi motoria - Il recupero funzionale dell’atleta infortunato

Laboratori di anatomia e seminari tecnici con la visione di supporti video. Come lavorare su: - addominali e paravertebrali - cingolo scapolare - pettorali e dorsali - arti superiori - arti inferiori - Cenni di ginnastica correttiva, antalgica e stretching - Come costruire un programma d’alle-

namento - Allenamento cardiovascolare - Esame obiettivo motorio

Durata del corso Il corso è articolato in 13 incontri di una giornata ciascuno, con lezioni teoriche, laboratori di anatomia e seminari tecnici con l'utilizzo di supporti multimediali. Le lezioni si svolgono sempre di sabato, a partire da sabato 20 ottobre, con cadenza settimanale. È necessario frequentarne almeno l'80% per poter accedere all'esame di fine corso per conseguire la certificazione di Istruttore di Fitness Trainer. Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17. Dove: Milano, Sala De Amicis Via De Amicis, 17 . Via de Amicis 17 è in zona centrale a 600 m. da piazza del Duomo. Si consiglia di venire con i mezzi pubblici, eventualmente parcheggiando l'auto presso una fermata qualsiasi del metro. linea metro 2 verde : fermata Sant'Ambrogio. Esame: sabato 16 febbraio; quiz a risposta multipla, colloquio orale e prova pratica.

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PERSONAL TRAINER

CORSI 2° livello Iscrizioni

Milano, da sabato 20 ottobre a domenica 16 dicembre. 7 weekend a tempo pieno Il personal trainer come operatore motorio, referente psicologico e imprenditore. Il corso, giunto alla 32° edizione, affronta argomenti tecnici, comunicativi, gestionali e di marketing. L’obiettivo è ottimizzare le risorse personali per gestire con successo una moderna libera professione.

A chi è rivolto? A tutti i diplomati ISEF, i laureati in scienze motorie o fisioterapia con esperienza di istruttori e a tutti gli istruttori e preparatori atletici con un diploma valido rilasciato da una federazione.

PROGRAMMA Definizione e ambito di lavoro Caratteristiche personali, target di riferimento, qualificazione professionale, gestione del tempo. Come operare nei club e nelle abitazioni private. Aspetti chinesiologici e posturali Basi scientifiche della chinesiologia e dell’analisi posturale. Valutazione e impostazione di un protocollo di lavoro tipo. Composizione corporea, antropoplicometria Cos’è l’antropoplicometria. Procedura delle misurazioni plicometriche. Rilevazioni e descrizione delle circonferenze. Body Mass Index (BMI). Body Fat Index (BFI) Indice Globale di Rischio (GRI) Basic Life Support (BLS) Modalità di primo soccorso, manovre di salvataggio e prove pratiche. Educazione alimentare Il principio biologico della regolazione: l’omeostasi come legge del vivente. Un’alimentazione a basso indice e carico glicemico. Malattie metaboliche e malattie infiammatorie. Alimentazione e fabbisogni specifici. L’educazione alimentare e le linee guida generali. Test di valutazione funzionale I nuovi FIX metabolici. Controindicazioni e limiti Protocolli di intervento in presenza di ipertensione, cardiologia, diabete, asma. Strategie di marketing Proposte pratiche per mettere sul mercato il servizio di personal training. Strumenti di fitness marketing di base,

passaparola organizzati, analisi del mercato, ricerca della clientela, comunicazione e rapporto cliente-trainer, capacità di autopromozione. Aspetti fiscali e legali Il libero professionista, apertura della partita IVA, tenuta dei libri contabili, pagamento delle tasse. Responsabilità professionale e legale, assicurazione.

Durata del corso Il corso è articolato in 7 incontri di una giornata ciascuno, con lezioni teoriche e pratiche, ragruppati in tre fine settimana, a partire da sabato 20 ottobre. È necessario frequentare almeno l'85% delle lezioni per poter accedere agli esami di fine corso per la qualifica di Personal trainer. Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17. Dove: Milano, Sala De Amicis Via De Amicis, 17. Via de Amicis 17 è in zona centrale a 600 m. da piazza del Duomo. Si consiglia di venire con i mezzi pubblici, eventualmente parcheggiando l'auto presso una fermata qualsiasi del metro. Linea metro 2 verde: fermata Sant'Ambrogio. Esame: sabato 12 gennaio; quiz a risposta multipla e discussione della tesi.

Quanto costa: 519 euro entro il 31 luglio; 559 euro entro il 30 settembre; 599 euro per iscrizioni successive. Prezzi Iva inclusa. La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - accesso alle lezioni - materiale didattico, dispense ad ogni lezione - esame per il conseguimento della certificazione di Personal Trainer - nel caso la certificazione non venga conseguita al primo esame è previsto un secondo esame gratuito alla sessione successiva. Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).

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-LEARNING

OPERATORE DI FITNESS METABOLICO

Iscrizioni Quanto costa: 720 euro Iva inclusa. La quota comprende: - l'iscrizione alla scuola - l'opera completa - 1 Workshop tecnico - l'esame finale (a Milano) per conseguire la certificazione. È possibile ottenere più certificazioni con la stessa opera. Per qualsiasi ulteriore informazione contattare la segreteria corsi al numero 02.58112828 Esame: colloquio orale. Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).

Corso a distanza. L'apprendimento è supportato da un servizio di assistenza on line e completato da una giornata di Workshop tecnico Questo corso permette di raggiungere obiettivi operativi altamente specialistici, fornendo le basi necessarie teoriche e pratiche per realizzare percorsi motori personalizzati in sicurezza per la sindrome metabolica. Il corso si sviluppa in un'opera composta da un volume + 8 DVD multimediali con contributi tecnici: - audio mp3 con registrazioni e approfondimenti verbali; - video con filmati didattici e tecnici; - immagini a supporto dei testi; - testi con documenti interi o recensiti; - presentazioni con grafici e tabelle. Docente: Alessandro Lanzani

A chi è rivolto? A tutti i diplomati ISEF, i laureati in scienze motorie o fisioterapia con esperienza di istruttori e a tutti gli istruttori e preparatori atletici con un diploma valido rilasciato da una federazione.

CONTENUTI Strumenti tecnici - Accreditamento istituzionale. - I soggetti metabolici: definizione delle principali parole chiave; sedentarismo e malnutrizione da eccesso, stili di vita. - Alfabetizzazione motoria, Fitness metabolico e Fitness terapia: tre livelli per un nuovo stile di vita. - Equilibrio funzionale, allenamento funzionale: la gara della vita quotidiana. - Fitness metabolico e diabete. - Fitness metabolico e obesità, sovrappeso, anoressia e bulimia (strategie integrative nel centro fitness). - Fitness metabolico e ipertensione, malattie cardiovascolari. - Fitness metabolico e apparato locomotore: artrosi e osteoporosi. - Classificazione, approccio psicologico e fidelizzazione del soggetto metabolico. - Classificazione e approccio dei soggetti sedentari, motori, sportivi, e agonisti. - Selezione e abstract della più recente bibliografia scientifica internazionale sul fitness metabolico. - Aspetti di marketing e gestionali: co-

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me si vende il fitness metabolico e con quali “pacchetti servizio”. - Formazione per lo staff di vendita: inquadramento generale.

Step operativi - Inquadramento del soggetto e anamnesi metabolica: un metodo di sicurezza per l'operatore e il soggetto metabolico; - gli strumenti di misura: dai test tradizionali dello sport ai Fix metabolici specifici; il tempo zero; - le misure sicure per la gestione dei metabolici; - strumenti di lavoro e unità motorie metaboliche; - programmazione dell'attività motoria; - insegnamento dell'attività motoria; - strumenti di fidelizzazione: il passaporto metabolico;

Esempi pratici - Come strutturare le prime ore di lavoro con i soggetti metabolici - Monitoraggio e verifica dei risultati - Codice deontologico - Manifesto del fitness metabolico.

ATTENZIONE: I DVD SONO FRUIBILI SOLO SU PERSONAL COMPUTER E NON SU MACINTOSH

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MASTER PER OPERATORE DI FITNESS METABOLICO

workshop tecnico Iscrizioni

Milano: 28 settembre, 12 e 26 ottobre Milano: 24 settembre, 8, 15 e 22 ottobre (serale) Torino: 5 e 19 ottobre e 9 novembre Master di 3 giorni. È possibile partecipare anche alla singola giornata Partendo dalla revisione e dall’aggiornamento del corso a distanza, proponiamo, come novità assoluta, il Master per operatore di Fitness Metabolico, che consente di conoscere e acquisire questa metodica operativa con una modalità meno impegnativa rispetto al corso integrale. Il Master si sviluppa su tre incontri monografici di tre ore ciascuno, svolte di pomeriggio; è possibile partecipare anche a un singolo incontro, ma solo chi segue il percorso completo riceverà l’attestato di partecipazione.

A chi è rivolto? A tutti gli operatori del settore fitness, istruttori e personal trainer, che abbiano consolidato una buona esperienza lavorativa, a laureati in Scienze Motorie e fisioterapisti.

PROGRAMMA Prima giornata - La sindrome metabolica: differenze fisiologiche correlate all’attività fisica dei soggetti affetti da sindrome metabolica. La curva di regressione delle qualità motorie Diabete, Obesità, ipercolesterolemia, Ipertensione. - I compiti e i limiti dell’operatore di fitness metabolico. - Le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. - Anamnesi metabolica, il metodo e l’applicazione; la suddivisione in classi di rischio e la somministrazione dei carichi di lavoro appropriati.

Seconda giornata - Dai test ai fix metabolici : dai test performanti ai fix qualitativi e relazionali. - I fix cardiovascolari: il punto zero, la sicurezza la ripetibilità nel tempo. - I fix di forza: forza assoluta e forza relativa; gli obiettivi di forza nel soggetto metabolico; ambiente motorio, imprevisto motorio. Successo motorio. - I fix di mobilità e i fix di coordinazione. - Strumenti per la gestione e la definizione degli obiettivi: Il body max index, il body fat index, il GRI (Global Risk Index).

Terza giornata - Le unità motorie per la gestione del tempo motorio. - Il metodo di applicazione e lo start up con il soggetto metabolico. - Obiettivi controllo dei dati: il passaporto metabolico. - Elementi di marketing per il centro fitness e per i personal trainer. - La gestione del rapporto con i medici.

Quanto costa: 100 euro per la singola giornata; 270 euro per il percorso completo. Prezzi Iva inclusa. La quota è comprensiva di: - accesso alle lezioni - materiale didattico - attestato di partecipazione (solo per chi acquista il pacchetto completo di tutti e tre gli incontri). A tutti gli iscritti al master verrà fatto omaggio di una card di 20 crediti per l’accesso ai contenuti professionali della piattaforma web: www.fitmededu.com Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).

Durata del corso Il Master si sviluppa su tre incontri monografici di tre ore ciascuno. È possibile partecipare anche a un singolo incontro, ma solo chi segue il percorso completo riceverà l’attestato di partecipazione. Orari Milano - dalle 15,00 alle 18,00 - dalle 20,30 alle 22,30 (serale) Orari Torino - dalle 18,00 alle 21,00 Dove: Torino, Palestra Kinesis via Sacchi Paolo, 28; Milano, Via Orseolo, 3 presso la sede della Scuola di Professione Fitness. Linea metro 2 verde: fermata Sant'Agostino

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master e stage

MASSAGGIO SPORTIVO MASSAGGIO MIOFASCIALE MASSAGGIO SPORTIVO

Iscrizioni Quanto costa: 359 euro entro il 31 luglio; 399 euro entro il 30 settembre; 439 euro per iscrizioni successive. Prezzi Iva inclusa. La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - accesso alle lezioni - materiale didattico - attestato di partecipazione Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).

Milano, sabato 27 ottobre, sabato 10 e 24 novembre - 3 giornate a tempo pieno Master di tre giorni, accessibile preferibilmente a personal trainer, diplomati Isef e laureati in Scienze Motorie, fisioterapisti e medici. Questo master fornisce tutte le conoscenze necessarie per ottimizzare la prestazione attraverso il massaggio e per guidare l’atleta verso il pieno recupero funzionale da eventi traumatici acuti e cronici.

A chi è rivolto? Accessibile preferibilmente a personal trainer, diplomati Isef e laureati in scienze motorie, fisioterapisti e medici.

PROGRAMMA

Durata del corso

- Aspetti fisiologici e meccanismo d’azione del massaggio. - Indicazioni e controindicazioni. - Periodizzazione e finalità del massaggio sportivo. - Esame del paziente - Tecniche del massaggio - Trattamento del rachide cervicale, del tronco, del bacino e degli arti.

Il corso è articolato in 3 incontri di una giornata ciascuno, con lezioni teoriche e pratiche. Le lezioni si svolgono sempre di sabato, nelle date: 27 ottobre, 10 e 24 novembre Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17.

MASSAGGIO MIOFASCIALE Milano, sabato 1 dicembre una giornata a tempo pieno Questo stage di una giornata fornisce tutte le conoscenze necessarie per ottimizzare la prestazione attraverso il massaggio e per guidare l'atleta verso il pieno recupero funzionale da eventi traumatici acuti e cronici.

A chi è rivolto? Accessibile preferibilmente a personal trainer, diplomati Isef e laureati in scienze motorie, fisioterapisti e medici.

PROGRAMMA

Durata del corso

- Anatomia e topografia della fascia. - Fisiologia, patologia e sintomatologia della fascia. - Tecniche di base, trattamento preliminare, globale, segmentario. - Tecniche avanzate di detensionamento miofasciale, i punti trigger, tecniche profonde e traverse, tecniche combinate.

Il corso si svolge in una giornata Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17.

Iscrizioni Quanto costa: 179 euro entro il 31 luglio; 219 euro per iscrizioni successive. Prezzi Iva inclusa. La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - accesso alle lezioni - materiale didattico - attestato di partecipazione Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).

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master e stage

VALUTAZIONE POSTURALE

COMPOSIZIONE CORPOREA E ANTROPOPLICOMETRIA

VALUTAZIONE POSTURALE Iscrizioni Quanto costa: 179 euro entro il 31 luglio; 219 euro per iscrizioni successive. Prezzi Iva inclusa. La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - accesso alle lezioni - materiale didattico - attestato di partecipazione Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).

Milano, domenica 21 ottobre, una giornata a tempo pieno Saper analizzare e comprendere la postura di un soggetto è la tappa obbligata per elaborare un programma di allenamento davvero “personal”. Con questo stage vi impadronirete di uno strumento pratico di grande accuratezza, con uno sguardo alla psicologia.

A chi è rivolto? A tutti gli operatori del settore fitness. Personal Trainer, Laureati in scienze motorie, diplomati ISEF, Massofisiote-rapisti e istruttori di Fitness.

PROGRAMMA

Durata del corso

- Dal neonato all’anziano: la formazione e l’evoluzione delle curve rachidee. - La postura fisiologica del soggetto - Appoggio plantare ed effetti posturali. - Gli effetti del sistema muscolo-connettivale sull’apparato scheletrico. - Individuare le asimmetrie mediante la valutazione posturale. - Contrazione, contrattura e retrazione muscolare. I test. - Muscoli agonisti, antagonisti e sinergici. - Esercitazioni pratiche di gruppo.

Il corso è articolato in 3 incontri di una giornata ciascuno, con lezioni teoriche e pratiche. Le lezioni si svolgono sempre di sabato, nelle date: 27 ottobre, 10 e 24 novembre Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17.

COMPOSIZIONE CORPOREA e ANTROPOPLICOMETRIA Milano, sabato 17 novembre una giornata a tempo pieno Obiettivo della giornata di formazione è di fornire i contenuti pratici e teorici della misurazione corporea. La valutazione della composizione corporea è uno strumento utile per programmare e monitorare il lavoro fisico e gli obiettivi. È anche uno strumento di fidelizzazione perché aiuta il personal trainer a instaurare una relazione professionale di credibilità ed efficienza con i propri assistiti.

A chi è rivolto? A tutti gli operatori del settore fitness. Personal Trainer, Laureati in scienze motorie, diplomati ISEF, Massofisiote-rapisti e istruttori di Fitness..

PROGRAMMA

Durata del corso

- Cos’è l’antropoplicometria. - Procedura delle misurazioni plicometriche; rilevazioni e descrizione dei punti di repere per le pliche. - Rilevazioni e descrizione delle circonferenze. - Body Mass Index (BMI).

Il corso si svolge in una giornata Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17.

Iscrizioni Quanto costa: 179 euro entro il 31 luglio; 219 euro per iscrizioni successive. Prezzi Iva inclusa. La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - accesso alle lezioni - materiale didattico - attestato di partecipazione Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).

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LA SCUOLA DI PROFESSIONE FITNESS DIPLOMI E ATTESTATI

MODALITÀ DI ISCRIZIONE

Ogni corso prevede un esame finale al quale potrai accedere frequentando almeno l’80% delle lezioni teoriche. Il voto che otterrai sarà espresso in centesimi: 60/100 è la votazione minima necessaria per ottenere il diploma rilasciato da Professione Fitness e riconosciuto da Uisp sport per tutti, comitato di Milano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. A ogni master, frequentando almeno l’80% delle lezioni, otterrai un attestato di partecipazione rilasciato da Professione Fitness e riconosciuto da Uisp sport per tutti, comitato di Milano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. Ogni stage è un’iniziativa monotematica di una giornata al termine della quale otterrai un attestato di partecipazione rilasciato da Professione Fitness e riconosciuto da Uisp sport per tutti, comitato di Milano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.

La quota di partecipazione ai corsi comprende il materiale didattico, l’accesso alle lezioni e il diploma o attestato di partecipazione. Per iscriverti puoi venire di persona presso la nostra sede amministrativa in via Orseolo n°3 a Milano, oppure puoi scegliere una tra le seguenti modalità: • Versamento sul conto corrente postale n°26993204 intestato ad Alea Edizioni - via Sapeto 5, 20123 Milano • Bonifico bancario sul conto corrente n°48054 intestato ad Alea Edizioni- Banca Popolare di Milano Ag. 7 –IBAN IT 43 Q 05584 01607 00000 0048054; in entrambi i casi è necessario inviare via fax la fotocopia del versamento postale o del bonifico bancario segnalando il nome dell’iniziativa scelta, i dati personali, il codice fiscale, un recapito telefonico ed e-mail al fax n° 02.58111116. • Assegno bancario non trasferibile intestato ad Alea Edizioni, da inviare, unitamente al nome dell’iniziativa scelta, i dati personali, il codice fiscale, un recapito telefonico ed email, tramite posta prioritaria a Professione Fitness via Orseolo 3 - 20144 Milano.

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Per ogni informazione la nostra segreteria organizzativa è sempre a tua disposizione. Ci trovi presso Professione Fitness in via Orseolo, 3 Milano. Il nostro numero di telefono è 0258112828, fax 0258111116, e-mail infoscuola@professionefitness.com. La fermata più vicina della metropolitana è MM S. Agostino sulla linea verde. Ci trovi dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00

ANNULLAMENTI E RINUNCE La Scuola di Professione Fitness si riserva il diritto di annullare le iniziative in programma qualora non si raggiunga il numero minimo di iscritti, provvedendo in tal caso al rimborso totale delle quote già corrisposte. In caso di rinuncia, la Scuola di Professione Fitness provvederà al rimborso parziale della quota corrisposta secondo le modalità indicate nel sito www.professionefitness.com

I NOSTRI DOCENTI Alessandro Lanzani Direttore scuola Francesco Capobianco Responsabile scuola Davide Fogliadini Massofisioterapista, personal trainer Edoardo Lanzani Medico ortopedico, esperto in rieducazione funzionale Davide Girola Medico, esperto in riabilitazione cardiologica Roberto Dagani Laureato in scienze motorie, massofisioterapista Andrea Scala Laureato in scienze motorie, personal trainer,

Serenella Lattanzio Avvocato, esperta in normative tributarie Luca Mazzotti Dottore commercialista Andrea Medici Preparatore atletico, esperto in osteopatia Gianni Montagna Trainer, esperto in alimentazione e integrazione Andrea Gianesella Laureato in scienze motorie, Presenter di discipline musicali Francesca Degasperi Presenter di discipline musicali Corrado Ceschinellli Sociologo, naturopata, preparatore atletico ed esperto in comportamenti alimentari

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LIBRI LIBRI LIBRI

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CASI in palestra clinici Capita spesso che in palestra si presentino all’attenzione dell’istruttore o del personal trainer dei casi particolari, in cui il soggetto è portatore di patologie che in palestra devono essere affrontate con particolare cautela e solide conoscenze. Il lavoro dell’operatore, in questi casi, senza avere alcuna connotazione riabilitativa, si carica comunque di responsabilità. Per questo è importante stabilire un metodo di studio e lavoro che consenta di affrontare con serenità e competenza anche le situazioni più complesse, individuando nel contempo i propri ambiti d’intervento e i limiti operativi.

I casi sono analizzati con un metodo standard: anamnesi, descrizione della patologia, esame motorio, obiettivi e linee guida del protocollo, con gli esercizi consigliati e quelli da evitare, controllo finale.

VOLUME 1. Sindrome della schiena dritta e scoliosi – Spondilolisi con listesi – Agenesia del pettorale – Lussazione acromion claveare – Cifosi e petto carenato e altri 9 casi Alessandro Lanzani - 1994 pag. 128 euro 21

VOLUME 4. Doppia frattura vertebrale da schiacciamento - Frattura con deformazione a cuneo di L1 Rachischisi cervicale Emilombarizzazione subtotale di S1Rottura e sintesi del tendine rotuleo e altri 10 casi Edoardo Lanzani - 1998 pag. 128 euro 21

VOLUME 2. Calcificazione del tendine del sovraspinato - Correzione di varismo tibiale - Grave artrosi vertebrale - Strabismo di rotula - Ernia del disco in un culturista - Periartrite scapolo omerale e altri 10 casi Alessandro Lanzani - 1997 pag. 128 euro 21

VOLUME 5. Concussione coxofemo-

VOLUME 3. Rottura del menisco del ginocchio - Weight lifters syndrome Condropatia di rotula - Lombalgia in discopatia L5-S1 - Rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio e altri 10 casi Riccardo Gambaretti - 1998 pag. 128 euro 21

VOLUME 6. Distorsione di ginoc-

OFFERTA SPECIALE:

6 VOLUMI a 99 euro (anziché 126) SPEDIZIONE GRATUITA!

1 VOLUME 25 euro

incluse spese di spedizione

rale e postumi da trauma Calcificazione sottodeltoidea in periartrite scapolo omerale - Degenerazione del sovraspinato - Frattura tipo colles di radio e altri 12 casi D. Fogliadini, A. Lanzani - 2005 pag. 128 euro 21

chio nello sportivo - Frattura di clavicola - Rottura del legamento crociato posteriore - Instabilità di rotula Sublussazione recidiva del capo lungo del bicipite brachiale e altri 7 casi A. Lanzani, M. Pitti - 2012 pag. 128 euro 21

Per informazioni e ordini: tel 0258112828 - fax 0258111116 www.professionefitness.com ordinilibri@professionefitness.com


Allenamento e rehab

Le Olimpiadi del Taping a cura della redazione

foto by KT Tape

L’utilizzo del taping kinesiologico nello sport non è certo una novità, ma mai come nelle ultime Olimpiadi si sono visti tanti atleti d’élite “incerottati” con nastri di varie forme e colori. C’è chi dice che si tratti di una moda come tante, ma in realtà questa tecnica riabilitativa e rieducativa, nata circa quarant’anni fa, si basa su principi ineccepibili e solide validazioni scientifiche. Scopriamone i segreti con l’aiuto del prof. Rosario Bellia, presidente dell’Associazione Italiana Taping Kinesiologico. 28


Allenamento e rehab PROPRIETÀ DEL KINESIOLOGICO Quando è nato il taping kinesiologico? Il taping elastico è stato ideato nel 1973 da un chiropratico giapponese; fu poi sviluppato e divulgato in tutto il mondo. Il suo ingresso ufficiale nel settore professionale internazionale è datato 1988, quando fu utilizzato alle Olimpiadi di Seoul e quindi diffuso negli Usa e in Europa. Inizialmente utilizzata solo in ambito sportivo, oggi questa metodologia è applicata per il 25% nello sport e per il 75% in riabilitazione generale. Il taping kinesiologico è un metodo innovativo ed efficace di applicare il nastro elastico e ha la sua origine nella kinesiologia applicata, da cui prende il nome. Il suo ideatore ha attribuito grande importanza alla muscolatura, in una visione funzionale globale: i muscoli non sono solo necessari al movimento, ma sono in grado di influenzare la circolazione sanguigna, linfatica e la temperatura corporea.

Qual è il principio di base? Una cattiva funzionalità muscolare è spesso causa di disfunzioni che possono dare origine a infortuni. Quante volte noi terapeuti, volendo velocizzare il recupero di un atleta e il suo ritorno all’attività agonistica, abbiamo effettuato più sedute di fisioterapia nello stesso giorno? Sulla base di questa stessa idea è stato sviluppato un nastro elastico, che aiuta la funzione muscolare senza limitare i movimenti del corpo. Applicando il nastro elastico a un atleta che ha subito un trauma, il trattamento continua nell’arco delle 24 ore, poiché la tecnica ha benefici terapeutici che attivano i processi di recupero dell’organismo durante i movimenti fisiologici normali (equilibrio omeostatico). Attualmente nel mondo esistono diverse tecniche di applicazione del nastro elastico, anche se i principi applicativi sono due, giapponese e coreano, con tutte le varianti che successivamente sono state apportate.

Che funzione svolgono i nastri? La funzione dei nastri sui muscoli è

ben riassunta da questa frase: “qualsiasi nastro applicato sulla cute produce un’azione di sostegno e di conseguenza una variazione della funzione muscolare”. Bisogna considerare che la pelle, la mucosa e i meridiani sono il riflesso superficiale dello stato profondo di salute degli organi, muscoli, articolazioni, capsule. Di conseguenza lo stato patologico di un muscolo, articolazione, organo si manifesta con una debolezza muscolare associata all’area; un muscolo contratto patologicamente proietta sulla pelle o sulla mucosa una perturbazione neurologica che modifica il potenziale di contrazione muscolare. Una stimolazione muscolare o linfatica può ripristinare il potenziale di contrazione del muscolo, se eseguita correttamente. Inoltre, il nastro stimola il sistema analgesico endogeno attraverso stimoli sensoriali sugli esterocettori (meccano recettori, termorecettori, nociocettori, chemocettori, recettori elettromagnetici) e l’attivazione di sistemi complessi (sistema inibitore discendente).

In quali casi si utilizza il taping nella traumatologia sportiva? Per un paziente sportivo l’applicazione del taping kinesiologico può rendersi necessaria sia durante l’attività che nelle fasi di riabilitazione o recupero; si devono quindi considerare due differenti approcci. Durante l’attività fisica il nastro si applica con modalità compressiva o stabilizzante per sostenere il muscolo e correggere i problemi di articolazioni e tendini. In questo modo si può: - migliorare la contrazione muscolare nei muscoli indeboliti, riducendo l’affaticamento; - ridurre l’eccessiva estensione e contrazione del muscolo e conseguente insorgenza di crampi e lesioni muscolari; - aumentare la ROM (ampiezza di movimento); - migliorare gli allineamenti imprecisi causati da spasmi e muscoli accorciati; 29

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a) 100% cotone e senza latex; b) elasticità sopra il 30-40% e 70 % della sua lunghezza; c) permette alla pelle di traspirare; d) impermeabile; e) privo di farmaci; f) adesivo acrilico attivato dal calore della pelle (si può migliorare frizionando dopo l’applicazione oppure applicando l’infrarosso); g) facilmente tollerabile, ipoallergico; h) permette l’aumento della ROM; i) può essere applicato per più giorni; l) regola la temperatura cutanea; m) cromoterapia (blu - riflette la luce, raffredda, per l’infiammazione, sensazione di fresco; fucsia – assorbe la luce, genera calore, decontrattura); n) il nastro è attaccato alla carta, di fabbrica, con la tensione del 10% (paper off). Una volta realizzata l’applicazione, il nastro non può essere rimosso per essere nuovamente riapplicato, in quanto aderisce una sola volta. Si può tenere la benda per diversi giorni, se non è utilizzata durante la competizione e comunque a tensione che non supera il 50%, altrimenti deve essere rimossa dopo il completamento della gara. Nel caso di trattamenti a lungo termine, si consiglia di rinnovare il nastro ogni quattro o cinque giorni.

- sostenere i tendini lesionati e indeboliti; Questa tecnica mira a ottenere un effetto globale di normalità a livello muscolo-tendineo e articolare: un’attività fisica sostenuta è alleviata dal dolore. Dopo la fase agonistica il bendaggio viene rimosso per evitare delle controindicazioni circolatorie, se supera il 50% di tensione del nastro. Nella fase riabilitativa o di recupero, il taping kinesiologico si applica con modalità decompressiva per rimuovere la congestione della circolazione dei fluidi corporei, per azionare i sistemi analgesici endogeni, stimolare il sistema inibitore spinale e il si-


Allenamento e rehab CROMOTERAPIA Si sta sviluppando una scuola di pensiero che applica i nastri secondo i colori, seguendo i principi della cromoterapia. Blu: colore della calma, rilassante, freddo, particolarmente indicato nei casi di infiammazione acuta, o varici, per i suoi effetti analgesici, rinfrescanti e rilassanti. Rosso: stimola la forza fisica e la circolazione del sangue; ottimo nei dolori cronici, degenerativi, artrosi, gonalgia e in tutte le patologie in cui si risente di una riduzione del microcircolo. Verde: sintesi perfetta tra colori caldi e freddi; è indicato per ripristinare l’equilibrio tra le funzioni dell’organismo; ottimo nelle contratture muscolari e nelle malattie croniche. Giallo: caldo, incrementa il tono muscolare negli sportivi, migliora i riflessi, non deve essere utilizzato nei dolori cronici. Nero: forte adesività, indicato nelle traiettorie stabilizzanti e in particolare a livello articolare. Beige: apprezzato dagli anziani, conferisce al nastro una minore adesività, è quindi indicato per le pelli sensibili, nelle patologie vascolari e dopo interventi di chirurgia estetica. Dalle ultime ricerche che stiamo conducendo, si sta evidenziando come “il pigmento del colore”, avendo un’azione direttamente sulla colla acrilica, conferisce ai nastri delle caratteristiche diverse. Questo aprirà certamente nuove soluzioni tecniche e metodologiche nel prossimo futuro.

stema inibitore discendente e correggere i problemi delle articolazioni. In questa fase si applica il taping kinesiologico combinato a tecniche di stretching e drenaggio per sostenere la terapia fisica. Fondamentale è ristabilire l'equilibrio agonista-antagonista e migliorare le sinergie del gesto sportivo, allineare correttamente le articolazioni e quindi bilanciare le tensioni che sviluppano i tendini, i legamenti e le strutture fasciali. Questa fase è la più importante per il recupero di un atleta, e le prove funzionali e i carichi di lavoro crescenti migliorano il recupero aerobico, anaerobico e l'intensità del lavoro allenante. L’aumento esagerato dei carichi del lavoro fisico può provocare allo sportivo un ritardo nei tempi di recupero, quindi è fondamentale la gradualità. L'applicazione del taping kinesiologico deve avvenire con la massima attenzione per evitare di provocare squilibri che possono causare una “ricaduta” e quindi un ritorno della sintomatologia.

In che modo il taping può intervenire sulla postura? L'incapacità di mantenere una postura corretta avviene se non si ha un buon equilibrio tonico-muscolare tra muscoli agonisti e antagonisti, oltre a una fisiologica mobilità fasciale durante il movimento. Si possono evidenziare gli squilibri strutturali relativi alla contrattura e/o alla debolezza di alcuni gruppi muscolari. Quando abbiamo un muscolo contratto, cerchiamo di normalizzare il tono attraverso diverse tecniche: farmacologiche (miorilassanti), terapia fisica (applicazioni di calore, massaggi, elettroterapia ecc.). Nella maggior parte dei casi, i risultati sono solo temporanei e parziali poiché la contrattura può essere anche secondaria alla debolezza del muscolo antagonista. La corretta applicazione del bendaggio neuromuscolare permette, una volta riconosciuta la causa di questa debolezza, di trattarla correttamente; la con30

trattura tende a normalizzarsi e scompare, dando origine al ripristino della corretta postura.

Si può sostenere che il taping kinesiologico svolge anche una funzione a livello linfatico? Certamente! Per ripristinare la funzione dei tessuti è essenziale, durante le prime fasi del trauma, utilizzare dei metodi che favoriscano il movimento dei fluidi (sangue e linfa), per facilitare l'eliminazione dei componenti dannosi dalla zona di lesione e, migliorando l’arrivo di sostanze benefiche (come i fibroblasti durante il secondo e il terzo giorno), favorire la migrazione e la sintesi della matrice di collageno per riparare i tessuti danneggiati. L’ostruzione della circolazione dei fluidi può derivare da fattori intrinseci (all’interno dei tessuti) o a fattori estrinseci, che esercitano una pressione interna. Il processo infiammatorio è il fattore principale di “perturbazione” della circolazione dei fluidi e dà origine, dopo la fase acuta, ad aderenze, contratture, squilibri muscolari ed edema interstiziale. La superficie corporea coperta dal taping kinesiologico forma convoluzioni nella pelle che aumentano lo spazio interstiziale; la riduzione di pressione permette al sistema linfatico e sanguigno di drenare liberamente i fluidi. Si crea così un “volano” di azioni che permette al corpo di auto guarirsi biomeccanicamente.

Come si posiziona il bendaggio nell’atleta che deve svolgere l’attività sportiva? L’applicazione del taping kinesiologico sarà realizzata sulla pelle che ricopre le strutture interessate (muscoli, articolazione, legamenti, tendini ecc.), rasata e pulita, per cercare di ridurre le sollecitazioni sulle strutture coinvolte dal trauma. È molto importante non applicare il nastro sulle cicatrici che si trovano sopra il muscolo, perché, avendo meno elasticità della pelle, l'effetto del bendaggio sarà alterato. Se ciò è difficile da evitare, si posiziona so-


Allenamento e rehab NASTRI: TUTTI UGUALI? pra la cicatrice una piccola benda, in modo da limitare l'azione di trazione del nastro. Per applicare correttamente il bendaggio sopra la zona dolorosa, si deve chiedere all'atleta di effettuare il gesto sportivo per individuare l'area esatta del dolore, che non riguarda necessariamente un singolo muscolo. La gestualità sportiva è spesso complessa e quindi saranno coinvolte le fibre muscolari di numerosi muscoli sinergici del movimento. Questo è un principio importante: è necessario bendare il movimento doloroso globalmente e riferito al gesto tecnico specifico di quello sport.

Possiamo parlare di “bendaggio globale”?

agli stessi di essere correttamente posizionati nelle varie aree anatomiche del corpo per il loro corretto funzionamento. Ogni muscolo e ognuna delle sue fibre e miofibrille è avvolto dalla fascia. Questo importante tessuto è presente senza soluzione di continuità in tutto il corpo e, per questo motivo, qualsiasi cambiamento in una parte anatomica del soggetto, può produrre restrizioni in aree distanti dalla stessa. Dal punto di vista della biomeccanica del sistema miofasciale, consideriamo che ogni contrazione del muscolo produce un’azione di mobilizzazione del sistema e che ogni restrizione miofasciale disturba il corretto funzionamento del muscolo stesso.

Il concetto moderno di bendaggio non fa riferimento al muscolo analiticamente, ma al movimento in una visione globale e tridimensionale, considerando le catene cinetiche muscolari (concetto olistico). Il taping kinesiologico, con i concetti di globalità di analisi del “sintomo” e di tridimensionalità dell’applicazione del tape, rispetta questa visione “fasciale”. La fascia è un tessuto connettivo che avvolge tutti gli organi in senso tridimensionale e permette

Per definire le applicazioni più efficaci di ogni nastro in base alle caratteristiche tecniche ed elastiche, è in corso di svolgimento uno studio internazionale che analizza i nastri delle migliori marche per determinarne caratteristiche e differenze. In questo studio sono analizzati i quattro colori base: rosso, nero, blu e beige. I primi risultati emersi indicano che ogni colore ha un peso (g/cm2) diverso oltre che una diversa estensione (indice elastico). Mentre nella letteratura internazionale si rileva che il nastro ha un allungamento medio del 40%, raggiungendo circa il 60%, i risultati di questo studio rivelano che ci sono marche e tipologie di nastri che non raggiungono il 40%, mentre altre che superano di gran lunga il 60%. Sono state rilevate anche notevoli differenze nelle capacità adesive di ogni nastro. Per questi motivi non è possibile utilizzare qualsiasi colore per il bendaggio di un atleta durante la competizione, considerando che il bendaggio dovrebbe sopportare lo stress e l’allungamento muscolare imposti durante l'attività sportiva. I risultati completi e le informazioni contenute in questa ricerca saranno pubblicati una volta ultimata la fase di tabulazione dei dati e la revisione in ambito metodologico. Dalle indicazioni evidenziate potrebbe cambiare il modo di applicare il taping elastico a livello metodologico.

ROSARIO BELLIA Presidente dell’Associazione Italiana Taping Kinesiologico, è fisioterapista della nazionale italiana di pattinaggio a rotelle corsa e insegnante di educazione fisica; è docente presso l’Università di Napoli Federico II e presso l’Università di Palermo al Master di Posturologia Clinica di taping kinesiologico. Con Alea edizioni ha pubblicato “Il taping kinesiologico nella traumatologia sportiva (2011) e “Taping kinesiologico, il Metodo Koreano” (2012). Svolge corsi di formazione per specialisti del settore a livello nazionale e internazionale www.kinesiobellia.com

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Medial Knee

Displacement durante esercizi di squat di Rosario d’Onofrio r.donofrio@alice.it

L’incremento dell’angolo del valgo dinamico o Medial Knee Displacement è associato a un incremento di una varietà di lesioni al ginocchio. L’abilità nell’effettuare un corretto Movement Functional Screen permette di delineare una corretta strategia preventiva atta a decrementare i fattori di rischio di lesioni a carico del ginocchio. Individuare restrizioni di mobilità dell’articolazione della caviglia, ricollegabili a deficit di flessibilità del gastrosoleo, consente altresì di prevenire un Medial Knee Displacement durante la fase di discesa dello squat. 32


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o squat è un esercizio il più delle volte usato nell’ambito della pianificazione della forza e rappresenta, viste anche le somiglianze biomeccaniche e neuromuscolari, un momento gestuale sia sportivo che della vita quotidiana. Questo esercizio in catena cinetica chiusa trova estensivamente prescrizione, con tempi e modalità diversificate, nel campo della riabilitazione e in particolar modo nelle fasi post ricostruttive delle lesioni di legamento crociato anteriore e nelle disfunzioni patello femorali. Durante l’esecuzione dell’esercizio di squat, come durante altre attività gestuali sportive, rimane importante l’attività di controllo della “Core”, che rappresenta il “link posturale” nell’espressività gestuale globale del movimento sportivo. Si evince come la maggior parte delle attività della vita di relazione renda necessaria l'interazione coordinata e simultanea di numerosi gruppi muscolari. In questo contesto lo squat è considerato uno dei “the best exercise” per migliorare la performance sportiva in particolar modo dell’arto inferiore, vista la sua abilità ad “arruolare” diversi gruppi muscolari. Solomonow (1) in un suo studio mette in evidenza come durante l’esecuzione dello squat sono reclutati circa 200 muscoli, in primis quadricipite, ischio crurali e gastrosoleo. A questo proposito Escamilla (2) ha quantificato l’attività muscolare del quadricipite, che aumenta progressivamente con la flessione e decrementa con l’estensione del ginocchio con un “peak torque” intorno agli 89-90° di flessione. Analizzando i valori dell’EMG, il picco dei flessori durante lo stesso esercizio si verifica, approssimativamente, intorno ai 60° di flessione. I vasti mediale e laterale nella prima fase della flessione producono un’attività muscolare maggiore del 40-50% rispetto al retto femorale. La minore attività muscolare osservata nel retto femorale, comparata coi vasti

L

mediale e laterale, potrebbe essere dovuta alla sua funzione bi-articolare (come flessore dell’anca ed estensore del ginocchio). La relazione carico/range di lavoro è evidenziata nelle prescrizioni terapeutiche post traumatiche che tengono conto delle forze compressive femoro-tibiali, patello femorali, di taglio femoro tibiali. È importante sottolineare come un’errata tecnica esecutiva o una prescrizione impropria può condurre a un largo range di patologie acute e croniche. Lo squat, il single leg squat e l’overhead squat sono diventati un setting scientifico di valutazione funzionale delle asimmetrie side to side in particolar modo a carico dell'arto inferiore.

MEDIAL KNEE DISPLACEMENT E VALGO ADATTATIVO L’osservazione degli schemi gestuali, semplici e complessi è utilizzata nella valutazione funzionale per sviluppare strategie atte a prevenire le lesioni traumatiche da sport. Rabin (3) afferma che “Functional Movement Screen” possono essere usati per stimare allineamenti asimmetrici dinamici e compensi posturali afunzionali, che diagnosticati permettono da un lato di identificare atleti a rischio di lesione, dall’altro di individualizzare strategie di trattamento terapeutiche/posturali. Un modello disfunzionale di movimento asimmetrico side to side osservato comunemente durante un “Functional Movement Screen” è un dislocamento mediale eccessivo del ginocchio, conosciuto in letteratura internazionale come “Medial knee Displacement” o MKD (4). Il Dislocamento eccessivo mediale del ginocchio può essere predittivo di una lesione del legamento crociato anteriore o di una “Patellofemoral femoral pain syndrome” (PFPS). Un “Medial Knee Displacement” può alterare le forze compressive dell’articolazione femoro-rotulea, dando luogo a modelli biomeccanici alterati e a futura 33

degenerazione cartilaginea. Anche se i meccanismi per le lesioni del legamento crociato anteriore e “Patellofemoral femoral pain syndrome” differiscono, entrambe le problematiche cliniche accentuano l'importanza di un corretto allineamento posturale dell'arto inferiore, sottolineando come la prevenzione del MKD passa anche attraverso un’analisi funzionale del movimento. Diventa essenziale capire i fattori che influenzano il “Medial Knee Displacement” per sviluppare interventi che possano modulare un MKD eccessivo e potenzialmente ridurre il rischio di lesione. L'anca, attraverso una combinazione di adduzione femorale e rotazione interna, contribuisce a creare un valgo del ginocchio durante la fase di discesa dell’overhead squat. Fra le atlete partecipanti a sport di salto si evidenzia una più alta incidenza di lesioni riferite all'articolazione del ginocchio. L'inabilità a mantenere un allineamento corretto dell'arto inferiore durante le attività funzionali potrebbe creare un valgo del ginocchio che potrebbe sfociare verso una lesione. Così, la valutazione del valgo del ginocchio è necessaria per guidare la prevenzione e gli interventi clinici. Un lavoro di Mendonçal (5) ha sottolineato l’importanza di stabilire i valori normativi del valgo del ginocchio dinamico durante il single leg squat (SLS) in atleti di pallavolo e pallacanestro. Durante la fase preseason del campionato nazionale furono valutati 151 atleti (108 maschi e 43 femmine). Nessun partecipante riferiva storie precedenti di lesione a carico dell'arto inferiore. Gli atleti effettuarono una media di tre ripetizioni per arto, sul piano frontale durante un single leg squat SLS a 60° di flessione. Al termine dello studio gli autori sottolineano come tutti gli atleti mostrarono un'inabilità nel mantenere un allineamento posturale corretto dell’arto inferiore durante l’esecuzione dell’esercizio.


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Zeller evidenzia come le donne dimostrano significativamente un maggiore adduzione durante lo squat e single-leg squat (6). Queste, da evidenze presenti in letteratura, sono maggiormente predisposte nell’incorrere in lesioni al LCA o un “patellofemoral pain”. Studi biomeccanici hanno mostrato come le donne, durante l'atterraggio dopo un salto, abbiano una tendenza a un maggiore valgo adattativo del ginocchio rispetto agli uomini. Questa “deficienza funzionale” si manifesta come un “medial valus collapse” del ginocchio (“crollo del valgo del ginocchio”) durante lavori che comportano una sinergica flessione dell’anca e ginocchio. Potremmo affermare come l’ammontare del valgismo del ginoc-

chio, osservato durante un movimento gestuale specifico, suggerisce, spesso, un'inabilità delle linee di difesa anatomiche attive (in particolare dei muscoli sartorio, semitendinoso e gracile) a controllare e opporsi al movimento in valgo nella fase di atterraggio dopo un salto o durante una manovra classica di cutting. D’Onofrio et al (7) sottolineano come atleti con una maggiore adduzione dell'anca, associata a una riduzione dei livelli di forza del grande e medio gluteo, dimostrano un aumento del valgo adattativo del ginocchio durante le attività sportive. Mentre secondo Claiborne (8) una mancanza di controllo neuromuscolare dei muscoli dell'anca che 34

stabilizzano prossimalmente il femore, potrebbe evidenziare un MKD adattativo durante l'attività sportiva specifica. A questo proposito l’autore sottolinea anche come individui con un maggiore picco di forza relativo agli abduttori dell’anca, ai flessori ed estensori del ginocchio, esibiscono un minore momento di valgo. Un lavoro di Bell (9) ha evidenziato come l’accorciamento e/o “l’overactivity” del gastrosoleo può limitare la dorsiflessione della caviglia e incrementare l’adduzione tibiale, conducendo a un MKD durante un overhead squat. L’accorciamento del muscolo gastrocnemio, secondo Bell, ha un ruolo strategico nel Medial Knee Displacement. Lo stesso concetto scientifico è evidenziato anche da Crossley (10), che sottolinea come una limitazione della dorsiflessione della caviglia causi un decremento della flessibilità del gastrocnemio and/or soleo. Egli sottolinea come un maggior angolo di flessione del ginocchio si sia vetificato quando vi è una limitazione del range articolare della caviglia. Una restrizione nel ROM della flessione dorsale della caviglia a ginocchio esteso indica, tra l’altro, che il gastrocnemio è “accorciato” e limita il movimento della caviglia (11). Una normale dorsiflessione è approssimativamente di 10° durante la “stance fase” del passo (12). Così, durante lavori o movimenti più funzionali come sit-to stand, stair climbing e attività sportive, il range di movimento richiesto può raggiungere i 25° (13, 14). Atleti con un eccessivo MKD durante l’esecuzione di un double-leg squat evidenziavano decrementi nella flessione plantare della caviglia correlabili a una limitata flessibilità del soleo piuttosto che il gastrocnemio. Un altro aspetto interessante che viene messo in evidenza dalla comunità scientifica è che il gruppo di MKD dimostra un incremento dell'attività degli adduttori durante un overhead squat. Teoricamente, una “overactivity” degli adduttori in persone con Medial Knee Displacement farebbe pensa-


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re che questi muscoli “iperattivivi” potrebbero portare il femore in adduzione creando un valgo adattativo e quindi un MKD. Risulta giusto ancora sottolineare come la recente letteratura si soffermi sul fatto che atleti con un MKD presentino da un lato un decremento della flessione dorsale della caviglia, causato dall’ipo-attività del gastrosoleo, dall’altro mostrino un maggior incremento dell’attività EMG degli adduttori durante la discesa dell’overhead squat. Risulta evidente come un atleta con MKD dovrebbe essere inserito in un programma di esercizi individualizzato che abbia come obiettivo quello di migliorare la flessione dorsale della caviglia e decrementare, conseguenzialmente, l'attività degli adduttori dell'anca. Lloyd e Buchanan (15) trovarono che il gastrocnemio mediale si comporta come uno stabilizzatore dinamico del ginocchio a compensazione del valgo. Questi autori propongono un “heel lift” di 5 cm circa (un rialzo sotto il calcagno) a correzione del momento di MKD (formulato per incrementare la flessione plantare e sopperire a una restrizione di mobilità della caviglia, ripristinando la normale relazione lunghezza-tensione del gastrocnemio mediale, tibiale anteriore e tibiale posteriore) e controllare meglio il valgo adattativo del ginocchio e la pronazione del piede, momenti compensativi durante l’esecuzione dello squat. In questo modo restrizioni della flessione dorsale della caviglia, durante la fase discendente di un overhead squat, possono influenzare l’incremento del picco del valgo dinamico del ginocchio (1 - 2°), a cui si correla un decremento dell'attivazione EMG del quadricipite. Questi cambiamenti biomeccanico/funzionali sono simili a quelli visti in persone con una sindrome patello femorale (16).

CONCLUSIONI L’incremento dell’angolo del valgo dinamico o Medial Knee Displacement è associato a un incremento di una varietà di lesioni al ginocchio. L’abilità nell’effettuare un corretto

Movement Functional Screen permette di delineare una corretta strategia preventiva atta a decrementare i fattori di rischio di lesioni a carico del ginocchio. Individuare restrizioni di mobilità dell’articolazione della caviglia, ricollegabili a deficit di flessibilità del gastrosoleo, consente altresì di prevenire un Medial Knee Displacement durante la fase di discesa dello squat.

BIBLIOGRAFIA 1. Solomonow, M, Baratta, R, Zhou, BH, Shoji, H, Bose, W, Beck, C, and D’Ambrosia, R. The synergistic action of the anterior cruciate ligament and thigh muscles in maintaining joint stability. Am J Sports Med 15: 207–213, 1987. 2. Escamilla, RF, Lander, JE, and Garhammer, J. Biomechanics of powerlifting and weightflifting exercises. In: Exercise and Sport Science. Garrett, WE and Kirkendall, DT, eds. Philadelphia, PA: Lippincott Williams and Wilkins, 2000. pp. 585–615. 3. Rabin A, Kozol Z. Measures of range of motion and strength among healthy women with diff ering quality of lower extremity movement during the lateral step down test. J Orthop Sports Phys Ther. 2010;40(12):792-800. 4. Hewett TE, Myer GD, Ford KR, et al. Biomechanical measures of neuromuscular control and valgus loading of the knee predict an terior cruciate ligament injury risk in female athletes: a prospective study. Am J Sports Med. 2005;33(4):492-501. 5. L D Mendonça1, B A normative values of dinamic knee valgus during single leg sqaut in basket ball and volleyball athletes Br J Sports Med 2011;45:310–384. 6. Zeller BL, McCrory JL, Kibler WB, Uhl TL. Diff erences in kinematics and electromyographic activity between men and women during the single-legged squat. Am J Sports Med. 2003;31(3):449-456. 7. D'Onofrio R, Pintus A., De Nicola A. Low back pain in atleti di sport a gestualità torsionale Fit Med 2, 2 , 26 -30 ,2010 8. Claiborne TL, Armstrong CW, Gandhi V, Pincivero DM. Relationship between hip and knee strength and knee valgus during a single leg squat. J Appl Biomech. 2006; 22(1):41-50 9. Bell DR, Padua DA, Clark MA. Muscle strength and fl exibility characteristics of people displaying excessive medial knee displacement. Arch Phys Med Rehabil.

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2008;89(7):1323-1328. 10. Crossley, K. M., S. M. Cowan, et al. (2004). "Knee flexion during stair ambulation is altered in individuals with patellofemoral pain." J Orthop Res 22(2): 267-74. 11. Sigward SM, Ota S, Powers CM. Predictors of frontal plane knee excursion during a drop land in young female soccer players. J Orthop Sports Phys Ther. 2008;38(11):661-667 12. Murray MP. Gait as a total pattern of movement. Am J Phys Med. 1967;46(1):290-333 13. Lindsjo U, Danckwardt-Lilliestrom G, Sahlstedt B. Measurement of the motion range in the loaded ankle. Clin Orthop. 1985;(199):68- 71. 14. Rowe PJ, Myles CM, Walker C, Nutton R. Knee joint kinematics in gait and other functional activities measured using fl exible electrogoniometry: how much knee motion is suffi cient for normal daily life? Gait Posture. 2000;12(2):143-155. 15. Lloyd DG, Buchanan TS. Strategies of muscular support of varus and valgus isometric loads at the human knee. J Biomech 2001; 34:1257-67 16. Macrum E, Bell DR, Boling M, Lewek M, Padua DEffect of limiting ankle-dorsiflexion range of motion on lower extremity kinematics and muscle-activation patterns during a squat. J Sport Rehabil. 2012 May;21(2):144-50.

ROSARIO D’ONOFRIO Dottore fisioterapista, diplomato ISEF, Master post degree in Posturologia presso l’Università La Sapienza di Roma, è stato fisioterapista della Nazionale Italiana di Pallamano Senior A maschile e della Nazionale Italiana di Basket Femminile senior A. Preparatore atletico e allenatore, dal 2010 è responsabile recupero atleti infortunati della SS Calcio Napoli. Ha pubblicato a oggi oltre 151 lavori scientifici, su riviste nazionali di interesse specifico nel campo della rieducazione e riabilitazione dello sport e della preparazione atletica; su questi stessi temi ha relazionato a oltre 61 Congressi Nazionali e a 13 Congressi Regionali, come “Invited Lecture”; ha partecipato a circa 67 corsi di formazione. È professore a contratto, docente di Riprogrammazione Motoria e Performance Sportiva, CdL Magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate, Corso di Laurea in Scienze Motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata.


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OBESITY WEEK È in programma dal 2 al 14 ottobre la quinta edizione di Obesity Week, una settimana dedicata alla prevenzione dell’obesità, fortemente voluta dal professor Leone Arsenio, responsabile della struttura Malattie del Ricambio e Diabetologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Lo sconfortante “bollettino” sul fronte dell’eccesso di peso, delineato da studi e rapporti internazionali, richiede un’inversione di rotta. Per suggerire soluzioni al maggior problema di salute dei Paesi industrializzati, l’iniziativa coinvolgerà, oltre al mondo sanitario, anche quelli economico, sociale, culturale e religioso, per un “attacco” a tutto campo. Proprio nella capitale della Food Valley, punto di riferimento mondiale per l’alimentazione, la V Settimana per la Prevenzione dell’Obesità e per un corretto Stile di Vita analizzerà tutti gli aspetti del cibo, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico, sociale, culturale e religioso, allo scopo di dare risposte adeguate, anche se probabilmente non sufficienti, a un fenomeno le cui dimensioni stanno dilagando. «Bisogna incoraggiare tutti, in particolare i bambini dai 6 ai 12 anni, ad adottare abitudini più sane, non solo a tavola», spiega l’ideatore di Obesity Week, «Per esempio, soltanto un bambino europeo su cinque pratica una costante attività fisica, con una netta riduzione verso gli 11 anni. Secondo i principi di economia sanitaria, a cui si ispira la nostra iniziativa, per la prevenzione dell’obesità, soprattutto infantile, servono strategie basate sugli interventi multipli, piuttosto che sulle azioni individuali, per cui gli approcci devono riguardare diversi settori, compresi quelli dell’industria e dei media». Il “nutrito” calenadrio di iniziative e convegni in programma affronterà la questione del sovrappeso anche in ambiti non comuni, come la relazione fra “obesità e sonno”, “alimentazione e bioetica”, “dieta, proteine e attività fisica”. www.obesityweek.info

DOTE INMOVIMENTO È stato recentemente siglato un Protocollo d’Intesa fra Assosport (Associazione Nazionale fra i produttori di articoli sportivi), la Regione del Veneto e il Miur per l’avvio del progetto “Dote InMovimento”, grazie al quale più di 500 bambini (di età compresa tra i 6 e gli 11 anni) potranno iscriversi alla stagione sportiva 2012-13 gratuitamente. Il buono "Dote Sport", del valore massimo di 150 euro, potrà essere speso in una delle circa 250 società sportive che hanno voluto partecipare all’iniziativa. “Sono molto soddisfatto – dichiara il Presidente di Assosport Luca Businaro – del risultato raggiunto: grazie all’impegno di tutti – le aziende associate, la Regione, gli sponsor - più di 500 bambini potranno iscriversi a una società sportiva e questo, speriamo, sia solo l’inizio di un grande progetto che dal Veneto coinvolgerà anche le altre Regioni. Per rilanciare il comparto sportivo bisogna partire dai giovani: meno videogames e più

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attività fisica, questa è la nostra sfida”. Per incrementare il fondo a disposizione, lunedì 24 settembre sarà aperta un’asta online su eBay di prodotti messi a disposizione dalle aziende associate ad Assosport. In palio agli appassionati e tutti coloro che volessero contribuire a una buona causa numerosi “must have” autografati e/o utilizzati da grandi campioni: la maglia della nazionale di rugby autografata da Martin Castrogiovanni, la cuffia di Filippo Magnini, la maglia di Novak Djokovic ecc. Madrina e testimonial del progetto sarà la ex pallavolista Maurizia Cacciatori. “In un momento di crisi come quello attuale - spiega Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione del Veneto - dare la possibilità anche alle famiglie più in difficoltà di far praticare sport ai bambini in un periodo fondamentale della loro crescita, è importante e va nella direzione di “educazione” che come assessorato e come Regione abbiamo scelto e attuiamo con le nostre politiche”. Il progetto è patrocinato dal CONI Regionale del Veneto. www.doteinmovimento.com

SPORTS DAYS

I NUMERI DI SPORT DAYS 12 padiglioni 140mila mq di superficie espositiva 31.355 Visitatori (dei quali 484 dell´estero) 3.142 società sportive accreditate 163 giornalisti accreditati

Dal 26 al 28 ottobre torna a Rimini la manifestazione nata dall´accordo tra Coni Servizi e Rimini Fiera per offrire a tutto il mondo dello sport la possibilità di incontrarsi in un unico contesto e confrontarsi sulle novità, i programmi e le iniziative della stagione sportiva. Attese le medaglie olimpiche di Londra 2012, 70 Organismi Sportivi, 10.000 atleti in gara e tutte le novità del mondo dello sport, con oltre 50 eventi indoor e outdoor, gare, dimostrazioni alla presenza dei campioni degli sport olimpici e un ricco programma di convegni.??Sports Days 2012, attraverso il format innovativo e le due anime B2B e B2C, rappresenterà per enti e aziende un´importante opportunità di promozione e comunicazione e offrirà al grande pubblico di appassionati un ricco calendario di appuntamenti agonistici sia di livello nazionale che internazionale. Gli espositori saranno: Federazioni Sportive Nazionali (FSN) Discipline Sportive Associate (DSA) Enti di Promozione Sportiva (EPS) Associazioni Benemerite (AB) Aziende di Abbigliamento e Attrezzatura Sportiva Grandi Sponsor Impiantistica Sportiva con la Borsa dell´impiantistica, organizzata per la prima volta in Italia; Turismo Sportivo Editoria e stampa specializzata Tecnologia applicata alla Medicina Sportiva, con particolare riferimento alle innovazioni tecnologiche in campo medicoscientifico, www.sportsdays.it

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LIBRI ALLENAMENTO - LIBRI ALLENAMENTO - LIBRI ALLENAMENTO - LIBRI ALLENAMENTO Vuoi consultare il sommario e leggere il primo capitolo? Clicca sul libro che ti interessa! FITNESS & BODY BUILDING La terza edizione, completamente aggiornata, del libro che ha formato intere generazioni di professionisti del fitness. Dall’anatomia funzionale dell’apparato locomotore alla fisiologia muscolare, fino alla biomeccanica degli esercizi; in questo volume il futuro istruttore troverà tutte le nozioni indispensabili, arricchite di 120 disegni e oltre 400 foto a colori. Alessandro Lanzani Alea Edizioni 2004 pag. 360 - Euro 45

MANUALE DI CARDIOFITNESS Il volume tratta in modo approfondito il cardiofitness nei suoi diversi aspetti: dall’anatomia e fisiologia, ai metabolismi energetici e alla biomeccanica muscolare, per poi addentrarsi nello specifico del training cardiovascolare. Abbraccia l’attività indoor e outdoor, l’utilizzo dei simulatori aerobici e il monitoraggio della frequenza cardiaca. Giulio Sergio Roi Alea Edizioni 2004 pag. 238 - Euro 35

STRETCHING Non più allungamento muscolare, ma miglioramento della mobilità di tutte le componenti dell’apparato locomotore. Partendo da questa convinzione gli autori riprendono i principi teorici dello stretching, propongono test di valutazione e una lunga serie di esercizi suddivisi per attività sportiva. Francesco Capobianco Alessandro Lanzani, Alea Edizioni - pag. 224 Euro 21

ALLENAMENTO ESTETICO Rivolto a quanti vogliono programmare un’attività finalizzata al miglioramento dell’aspetto, fornisce metodi d’allenamento, suggerimenti alimentari e di postura, consigli estetici. Ogni nozione è basata su uno studio approfondito e sul continuo confronto con l’applicazione pratica.

Roberto Tarullo Alea Edizioni 2001 pag. 160 Euro 24

CROSS FITNESS TRAINING I “grandi classici” del training (allenamento con i pesi, corsa, bicicletta e nuoto), integrati a esercizi specifici della chinesiologia rieducativa, costituiscono un unico programma articolato, che stimola tutte le qualità motorie. Un programma di allenamento incrociato, finalizzato al fitness e adattabile a qualsiasi soggetto. Completo di tabelle e immagini esplicative degli esercizi proposti. Davide Traverso Alea Edizioni 2010 pag. 144 - Euro 21

LIPOCARDIOFITNESS Perdere peso è il diktat della maggior parte dei frequentatori dei centri fitness. L’autore fornisce gli strumenti per rispondere a questa richiesta: analisi del tessuto adiposo e del metabolismo muscolare, metodologia dell’allenamento con attrezzature cardiovascolari e isotoniche, test di controllo.

Massimiliano Ferrero Alea Edizioni pag. 144 - Euro 24

L'ALLENAMENTO DELLA MOBILITÀ DELL'APPARATO LOCOMOTORE. RICERCHE E APPLICAZIONI PRATICHE Un valido sussidio per chi si occupa di mobilità articolare e di flessibilità muscolo-tendinea. Un utile strumento operativo per la creazione di tabelle di allenamento personalizzate. I capitoli dedicati alla ricerca applicata all'allenamento permettono di approfondire la valutazione funzionale dell'individuo. Massimiliano Gollin Alea Edizioni 2009 pag. 148 - Euro 25

IPERTROFIA MUSCOLARE Come si costruisce una tabella d’allenamento personalizzata? Il libro fornisce un’esauriente risposta a questa domanda analizzando i principi della programmazione e periodizzazione, le fasi dell’allenamento e le caratteristiche biomeccaniche di numerosi esercizi tipici dell’allenamento in palestra.

Claudio Suardi Alea Edizioni 2000 pag. 208 Euro 26

99 ESERCIZI ADDOMINALI Il volume è utile per comprendere a fondo l’anatomia, la funzione e la cinesiologia dei muscoli addominali e per imparare a valutare la loro forza. In più, un’interessante classificazione degli esercizi e un intero capitolo dedicato agli errori di esecuzione.

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Giulio Sergio Roi e Rachele Groppi Alea Edizioni 2001 pag. 128 - Euro 21

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Allenamento

Vuoi consultare il sommario e leggere il primo capitolo? Clicca sul libro che ti interessa! PERSONAL TRAINER

ELETTROSTIMOLAZIONE

Cosa serve per diventare personal trainer? Partendo da un’analisi storica della professione, il libro risponde a questa domanda illustrando le competenze tecniche, psicologiche, commerciali e manageriali che il professionista deve possedere.

Il manuale richiama le nozioni teoriche per affrontare l’utilizzo dell’elettrostimolazione in allenamento sportivo, riabilitazione ed estetica. In appendice sono fornite tavole di posizionamento elettrodi ed esempi di schede personalizzate.e.

Francesco Capobianco (Cap.4 ‘Personal trainer come libero professionista’ a cura di Paola Bruni Zani )

Alea Edizioni 2001 - pag. 240 Euro 26

Fabio Aprile e Fabio Perissinotti Alea Edizioni 1998 - Pag. 128 E 20,66

PERSONAL TRAINING BUSNESS

PUNTI MOTORI DI ELETTROSTIMOLAZIONE

Questo lavoro pone una lente d’ingrandimento sulla professione del personal trainer. Dall’analisi delle potenzialità di mercato al management e alla comunicazione fino ad arrivare all’organizzazione gestionale dell’impresa PT, il testo si propone di avviare trainer esperti e non a un percorso di successo. Daria Illy Alea Edizioni 2002 Pag. 128 - Euro 21

Per la corretta applicazione dell’elettrostimolazione è fondamentale conoscere con precisione e accuratezza i punti motori. Avere una mappa precisa permette un allenamento senza effetti collaterali non solo nei distretti più conosciuti, ma anche a livello di tibiali, peronei, trapezi, obliqui e cuffia dei rotatori.. Alessandro Lanzani Alea Edizioni 1999 Pag. 128 - E 20,66

ELETTROSTIMOLAZIONE NUOVE FRONTIERE

PREPARAZIONE ATLETICA IN PALESTRA Come effettuare all’interno del centro fitness una preparazione atletica che miri non soltanto al benessere fisico, ma che proponga esercizi con i sovraccarichi per la muscolatura specifica dello sport, con un occhio particolare all’esecuzione e alla richiesta energetica il più possibile simili al gesto sportivo. Maurizio Fanchini Alea Edizioni 1999 Pag. 192 - Euro 25,82

Il volume mette in risalto le metodiche di allenamento con l’utilizzo dell’elettrostimolazione, facendo riferimento alle variazioni metaboliche, agli indici di fatica ed alla modulazione dei parametri che condizionano l’allenamento. Sono inserite un’ampia parentesi sulla riabiltazione associata all’elettrostimolazione e una valutazione sulle possibili utilizzazioni nell’immediato futuro. Fabio Aprile - Fabio Perissinotti Alea Edizioni 2001 Pag 144 - E 20,66

FREE METHOD BIKE

CROSS TRAINING

Il free method bike è una metodica di allenamento su bicicletta stazionaria che ha come obiettivo principale il voler dare strumenti e mezzi per programmare e arricchire nel tempo un’attività motoria clinica. L’intento è quello di guidare i lettori ad un uso razionale dell’attività, adattandola a tutte le età, per il raggiungimento del benessere psico-fisico.

L’analisi del cross training, degli effetti e delle sue potenzialità, potrebbe costituire la nuova frontiera dello sport di vertice e dello sport sociale. La sfida è lanciata, l’avventura comincia, sperando di ritrovarci numerosi su questo percorso.Cos’è il cross training? I diversi tipi di allenamento incrociato e gli adattamenti.

Roberto Carminucci , MariaLuisa Quinci Alea Edizioni 2001 Pag. 144 - Euro 20,66 -

Simone Diamantini Alea Edizioni 1999 pag. 128 Euro 16

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Acqua e nutrizione

LIBRI ALLENAMENTO IN ACQUA E NUTRIZIONE - LIBRI ALLENAMENTO IN ACQUA E NUTRIZIONE

ACQUANTALGICA L’acqua offre la possibilità di facilitare la ripresa funzionale motoria: da questo punto di vista la piscina è una struttura sportiva cui deve essere riconosciuta una grande valenza a carattere rieducativo e riabilitativo. Il volume propone una sorta di educazione al movimento corretto in presenza di mal di schiena. Il libro contiene una sessantina di proposte fra esercizi e tecniche di “nuoto antalgico”. Andrea Altomare - Alea Edizioni 2000 Pag. 128 - Euro 21

COMPOSIZIONE CORPOREA L’attenzione ai problemi della forma fisica è importante per la sua componente sanitaria di prevenzione. L’attività all’interno del centro fitness necessita di un continuo controllo dei risultati, per cui diviene essenziale poter certificare tramite protocolli la qualità del servizio reso alla clientela. Il manuale intende suggerire metodiche semplici e di basso costo per la valutazione della composizione corporea. Sergio Rocco Alea Edizioni 2000 Pag. 128 - Euro 21

TOTAL FITNESS IN ACQUA

INTEGRATORI PER L’ATLETA

Roberto Conti, professionista affermato del fitness, trasferisce in questo volume tutti i segreti per realizzare lezioni di fitness in acqua: protocolli, metodi, differenziazioni delle classi. Un manuale efficace, serio e completo per gestire tutte le opportunità del fitness in acqua.

Una dietetica razionale negli sport può contribuire a migliorare la condizione fisica e psichica. Il volume considera la categoria degli integratori suddividendoli secondo le finalità preminenti: plastiche, energetiche o di reintegro.

Roberto Conti - Alea Edizioni 2004 pag. 128 Euro 21

Giovanni Posabella Alea Edizioni 1999 Pag. 144 - Euro 21

PLAYAGYM

L’ALIMENTAZIONE DELL’ATLETA 1 - GUIDA PRATICA

Una disciplina ginnica innovativa, creata appositamente per la spiaggia, propone esercizi specifici sviluppati in armonia con l’ambiente marino. In questo volume sono raccolte le informazioni relative all’insegnamento della ginnastica in spiaggia e ai benefici psicofisici che da questa si possono trarre.

Tiziana Scalambro Alea Edizioni 2002 pag. 160 - Euro 21

Partendo dai fondamentali aspetti teorici della fisiologia e della scienza alimentare, sono fornite indicazioni per stabilire il fabbisogno calorico quotidiano dell’individuo e programmarne l’alimentazione. Immancabile una sezione sull’integrazione e una serie di consigli sul comportamento da adottare in occasione di una gara. Ubaldo Garagiola Alea Edizioni 1998 pag. 128 - Euro 23,24

L’ALIMENTAZIONE DELL’ATLETA 2 - TABELLE

TRAINING IN ACQUA Il libro affronta in prima analisi i principi del movimento in acqua, spiegando dettagliatamente i fattori che condizionano la prestazione. Nella seconda parte esplora le diverse possibilità di allenamento delle qualità motorie con e senza attrezzi, facendo riferimento a più discipline sportive. .

Paolo Michieletto Alea Edizioni 2000 pag. 192 Euro 26

Il secondo volume è l’applicazione pratica dei principi teorici delineati nel primo. Vengono trattati dettagliatamente alcuni esempi di alimentazione personalizzata per atleti agonisti e amatoriali, frequentatori di palestre, soggetti in sovrappeso, giovani sportivi e over 60.

Ubaldo Garagiola Alea Edizioni 1998 pag. 96 - Euro 16

FITNESS IN ACQUA Partendo dagli esercizi di base per tutti i distretti muscolari, il libro affronta le diverse metodiche d’allenamento in acqua, tra cui l’aerobica, le arti marziali, lo step e la kick boxe. Grazie a numerose fotografie e schemi di lezione, il volume si caratterizza per un forte taglio pratico. La parte finale è dedicata alle competenze dell’istruttore di fitness in acqua. . Paolo Michieletto e Giada Tessari Alea Edizioni 2004 - pag. 224 Euro 26

IL BENESSERE POSSIBILE L'autore analizza aspetti fondamentali della nostra esistenza: consapevolezza come fondamento del benessere, alimentazione funzionale per la salute, attività fisica per la migliore condizione di forma. Il testo approfondisce temi importanti di alimentazione (come impostare i pasti, allergie e intolleranze alimentari ) e allenamento (attività fisica per uno stile di vita sano e come modello educativo, corsa e tonificazione). Corrado Ceschinelli, Alea Edizioni 2008 pag 200 Euro 25

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Salute e rehab

LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE

CASI CLINICI IN PALESTRA

MAL DI SCHIENA

In ognuno dei 5 volumi si inquadrano le principali patologie dell’apparato locomotore. Per ognuna di esse sono de-scritti anamnesi ed esame obiettivo motorio, sono individuati i traguardi da raggiungere, sono tracciate le linee gui-da del protocollo di lavoro attraverso gli esercizi consigliati e quelli da evitare

Il volume affronta il tema del mal di schiena in modo davvero esaustivo. Nella prima sezione guida il lettore al corretto utilizzo della colonna nella vita quotidiana e nella pratica sportiva. La seconda parte raccoglie invece approfondimenti sulle patologie e sui meccanismi del dolore lombare.

VOLUME 1: Sindrome della schiena dritta e scoliosi – Spondilolisi con listesi – Agenesia del pettorale – Lussazione acromion claveare – Cifosi e petto carenato – Petto scavato – Paralisi ostetrica – Poliomielite – Frattura di calcagno – Frattura di gomito – schiacciamento di un disco intervertebrale – Artrosi d’anca – Lussazione di spalla – Rottura del retto femorale Alessandro Lanzani - 1994

VOLUME 2: Calcificazione del tendine del sovraspinato - Correzione di varismo tibiale Grave artrosi vertebrale - Strabismo di rotula Ernia del disco in un culturista - Periartrite scapolo omerale - Artrosi di spalla grave Lombarizzazione della 1° vertebra sacrale Rifrattura di gamba - Dismetria degli arti inferiori - Rettificazione del tratto cervicale - Ginocchio recurvato - Ernia discale intraspongiosa - Piede cavo - Artrosi d’anca - Pseudoartrosi

Alessandro Lanzani - 1997

VOLUME 3: Rottura del menisco del ginocchio - Weight lifters syndrome - Condropatia di rotula Lombalgia in discopatia L5-S1 - Rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio - Recidiva di distorsione della caviglia - Pubalgia - Instabilità di spalla - Postumi di frattura di gomito - Distorsione della colonna cervicale - Frattura di omero in un body builder - Piede piatto - Lombarizzazione della 1° vertebra sacrale - Rottura del tendine d’Achille - Calcificazioni della tibiotarsica

Claudio Corno Alea Edizioni 2001 pag. 256 - Euro 26

IL DOLORE CERVICALE Il manuale offre un’ampia panoramica delle patologie più comuni nell’individuo adulto: la cervicalgia. Il volume è diviso in tre parti: la prima, dedicata all’anatomia, alla fisiologia articolare e alla biomeccanica del tratto cervicale. La seconda, dedicata alle sindromi dolorose più comuni. Infine la terza parte che comprende alcune schede pratiche di utilizzo in palestra contenenti gli esercizi più idonei in relazione alla sintomatologia dolorosa. Claudio Corno Alea Edizioni 2003 pag. 128 Euro 21

IL CORPO INDIVISIBILE

Riccardo Gambaretti - 1998

La vecchiaia non è una malattia. La ginnastica per anziani non è uno sport. L’autore psicomotricista Giovanni Ghidini illustra come strutturare un corso di ginnastica per la terza età muovendosi fra fisiologia ed emotività, anatomia e psicologia motivazionale, rieducazione funzionale e programmazione dell’attività.

VOLUME 4: Doppia frattura vertebrale da schiacciamento - Frattura con deformazione a cuneo di L1 - Rachi-schisi cervicale Emilombarizzazione subtotale di S1- Rottura e sintesi del tendine rotuleo - Doppia spondilolistesi con artrosi vertebrale - Grave artrosi di ginocchio - Ipertrofia reattiva delle spine tibiali Rettificazione cervicale con grave artrosi - Lacerazione del tendine distale del bicipite brachiale Frattura di clavicola - Conflitto subacromiale in donna anziana - Rifrattura di ulna - Osteotomia di bacino in artrosi d’anca - Lesione dei legamenti della caviglia

Giovanni Ghidini e Alessandro Lanzani Alea Edizioni pag. 112 – Euro 21

Edoardo Lanzani - 1998

CRESCERE CON LO SPORT

VOLUME 5: Concussione coxofemorale e postumi da trauma - Calcificazione sottodeltoidea in periartrite scapolo omerale - Degenerazione del sovraspinato -Frattura tipo colles di radio Protrusione discale L5 - S1 - Rettificazione del tratto lombare in soggetto giovane - Ernia espulsa L3 - L4 - Frattura comminuta di tibia Polifrattura costale e frattura clavicolare Sindrome cervicale del manager stressato Frattura del malleolo esterno - Spalla del tennista - Modificazione a cuneo del passaggio lombosacrale - Frattura esposta di gamba - Os acetaboli - Pinzatura del tendine del sovraspinato

Davide Fogliadini, Alessandro Lanzani - 2005

Le attività fisiche praticate in età giovanile contribuiscono allo sviluppo armonico dell’organismo, a patto che l’attività mo-toria sia corretta e adeguata alle caratteristiche psicofisiche del ragazzo e alla sua particolare fase evolutiva. Il volume vuole essere un supporto a completamento del bagaglio tecnico e professionale di ciascun operatore sportivo che si trova a contatto con la realtà dell’allenamento giovanile. Antonio Maone Alea Edizioni 2000 Pag. 160 - Euro 26

Pag. 128 Euro 21 ogni volume Offerta: tutta la seria (5 volumi) a 84 Euro

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LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE Vuoi consultare il sommario e leggere il primo capitolo? Clicca sul libro che ti interessa! MASSAGGIO SPORTIVO

CARDIOLOGIA E FITNESS

Il testo propone tecniche manuali per il trattamento efficace della micro-traumatologia dei tessuti molli nello sportivo. I capitoli a carattere puramente pratico descrivono la conformazione dei tessuti connettivi, le interazioni tra il danno tessutale, l’infiammazione e gli eventi riparativi.

Partendo dai fondamenti della fisiologia cardiovascolare, l’autore accompagna il lettore dalla pratica clinica alla valutazione funzionale e psicosomatica del cardiopatico e alla periodizzazione dell’allenamento, spiegando con precisione gli effetti della terapia farmacologica sulla performance.

Roberto Dagani Alea Edizioni 2002 pag. 128 - Euro 21

Davide Girola Alea Edizioni pag. 248 - Euro 31

FISIOLOGIA APPLICATA AL FITNESS TRATTAMENO MIOFASCIALE PER LO SPORTIVO

Il manuale affronta in maniera concisa ma esaustiva la fisiologia del corpo umano, con particolare riferimento all’influenza dell’esercizio fisico su organi e apparati. Il manuale è anche uno strumento didattico e di autovalutazione per il professionista del fitness e costituisce strumento fondamentale per la programmazione del training.

Il manuale espone in maniera chiara ed esaustiva le tecniche manuali per il detensionamento miofasciale a indirizzo sportivo. L’ampia documentazione iconografica chiarisce ogni dettaglio di posizionamento e intensità del massaggio.

Davide Girola Alea Edizioni 2003 pag. 160 - Euro 23

100 QUIZ – 2 VOLUMI

Roberto Dagani Alea Edizioni 2005 pag. 128 - Euro 21

Un metodo che consente di appropriarsi della materia trattata in modo veloce, coerente e duttile allo stesso tempo, attraverso domande diversificate, piccoli trabocchetti logici, immagini con didascalie incomplete. Un efficiente mezzo di verifica che, dove evidenzia lacune di conoscenza, permette subito di colmarle, grazie alle informazioni mirate e accurate che corredano le risposte. In ogni volume: 100 quiz di anatomia e biomeccanica dell’apparato locomotore, 400 risposte e 400 commenti alle risposte.

FITNESS TERAPIA - 2 VOLUMI Il movimento è un farmaco naturale contro molte patologie cronico-degenerative. Partendo da questa convinzione i volumi propongono protocolli di lavoro e metodi di allenamento adeguati ai soggetti affetti dalle più comuni patologie.

VOLUME 1 Ipertensione - Patologie respiratorie ostruttive croniche - Low back pain Obesità - Patologie cardiache infantili

Alessandro Lanzani e Laura Boggero Alea Edizioni 2005 pag. 112 – Euro 21

VOLUME 2:

L’ESERCIZIO ISOCINETICO

Coronaropatie - Artrite reumatoide Patologie renali - Gravidanza - Fibrosi cistica Alea Edizioni 1999/2000 - pag. 144 Ogni volume Euro 24

Il manuale dopo alcuni cenni di anatomia e fisiologia muscolare, analizza i vari tipi di contrazione e tutti gli aspetti dell’esercizio isocinetico con i relativi protocolli di test e allenamento nel soggetto sano, nell’atleta e nel soggetto patologico, sia a scopo valutativo che rieducativo, con esemplificazioni riportate in appendice.

OFFERTA: 2 VOLUMI A 36 EURO

G. S. Roi, S. Respizzi, P. Buselli Alea Edizioni 2a edizione 1998 - Pag. 160 - Euro 26

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EDITORIA MULTIMEDIALE E MARKETING - EDITORIA MULTIMEDIALE E MARKETING

FITNESS METABOLICO L'opera, su cui è strutturato il corso di formazione a distanza per operatore di fitness metabolico, fornisce le basi necessarie per organizzare percorsi motori personalizzati per la sindrome metabolica: ipertensione e malattie cardiovascolari, soprappeso e obesità, diabete, artrosi e osteoporosi. Step operativi: - inquadramento del soggetto e anamnesi metabolica; - gli strumenti di misura, i Fix metabolici; - le unità motorie metaboliche come strumenti di lavoro; - la programmazione e l'insegnamento dell'attività motoria; - gli strumenti di fidelizzazione; - come strutturare le prime ore di lavoro con i soggetti metabolici; - monitoraggio e verifica dei risultati; - codice deontologico. Si compone di un volume + 8 DVD multimediali con contributi audio, video, immagini, testi e presentazioni con grafici e tabelle. I DVD sono fruibili solo su personal computer, non su Macintosh. Alessandro Lanzani Alea Edizioni 2008 Euro 480

ANATOMIA DELL'APPARATO LOCOMOTORE Anatomia in 3D con animazioni, filmati. Lo strumento per visualizzare, imparare e approfondire l'anatomia funzionale in modo semplice, facile e intuitivo. È indirizzato a medici, fisiokinesiterapisti, studenti e laureati in Scienze Motorie, istruttori di fitness, personal trainer e operatori sanitari in genere. Un'opera che si compone di tre CD, acquistabili separatamente (compatibile con i sistemi Macintosh e Microsoft Windows):

FITNESS COACHING Il coaching è un nuovo modello per la gestione e la cura di ciascun cliente. Il volume propone strategie e tecniche di acquisizione e fidelizzazione del cliente, suggerendo basi tecniche, metodologiche e operative con un nuovo modo di concepire ed erogare il fitness. IL DVD Permette di integrare con efficacia e immediatezza i contenuti del libro, partecipando a lezioni frontali dell’autore. Domenico Nigro Alea edizioni anno 2008 pag. 176 libro Euro 35 - Libro + dvd Euro 70 Domenico Nigro Alea edizioni anno 2008 pag. 176 libro Euro 35 - Libro + dvd Euro 70

BUSINESS FITNESS Investire le proprie risorse mentali ed economiche in una nuova impresa nel fitness rappresenta oggi una sfida difficile e stimolante allo stesso tempo che, condotta con i mezzi adeguati e con un buon grado di buon senso, può garantire piena soddisfazione personale ed economica. Il manuale illustra in forma semplice ed efficace metodi e procedure per avviare e gestire con successo l’impresa fitness, fornendo suggerimenti diretti e immediati, relativi a ogni area e ogni fase della vita di un Fitness Club. Luca Mazzotti Alea Edizioni 2008 - pag. 128 Euro 20

FITNESS MARKETING Libro di riferimento per gli imprenditori di centri fitness, propone gli studi, le strategie e le metodologie più aggiornate per la fidelizzazione e l’acquisizione dei clienti, la gestione dell’offerta, il management del personale, le strategie di comunicazione. Alain Ferrand e Marco Nardi Alea Edizioni 2005 pag. 264 Euro 36

Francesco Bettinzoli Ghedinimedia Editore Euro 45,45 per ogni CD

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