Boom Economy: banche, armi e paesi in conflitto

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Seguendo il primo parametro si è osservato che un gran numero di istituti di ricerche specializzati si occupano dell'argomento (IISS di Londra, PIOOM di Leiden, Stockholm International Peace Research Institute , SIPRI di Stoccolma ecc.). Ciascun istituto si affida ad una classificazione (o definizione) principale dei conflitti a cui si connettono poi tante altre ripartizioni che specificano le caratteristiche di ciascun conflitto. Alcune delle definizioni principali distinguono il conflitto in base al numero di morti; altre distinguono i conflitti sempre per grado, ma facendo attenzione al tipo di incompatibilità tra le fazioni in lotta (in questi due casi si parla a proposito di “intensità del conflitto”), altre definizioni ancora distinguono il conflitto per tipologia senza concentrarsi sull'intensità. Fatta una prima rassegna delle principali definizioni, si nota che alcuni istituti si basano sulla stessa classificazione principale. In particolare, lo svedese Sipri ed il norvegese Prio (Peace Research Institute Oslo) seguono la definizione di conflitto data dall'UCDP (Uppsala Conflict Data Project). Ogni dodici mesi il Sipri pubblica un annuario con i dati dei conflitti armati. Tuttavia questi dati sono compilati dall'UCDP e il Sipri si limita a riordinare e relazionare l'insieme di dati che riceve dal progetto legato all'università di Uppsala. Anche l'istituto norvegese Prio è entrato in collaborazione con l'UCDP, assumendo la definizione di conflitto che segue l'organizzazione svedese. Nonostante questo, rimangono delle discrepanze tra le classificazioni del Sipri e del Prio in quanto i due istituti fanno un differente utilizzo delle altre fonti (che in certi casi risultano diverse). Tuttavia, dal momento che la definizione dell'UCDP è usata anche da due autorevolissimi istituti di ricerca quali quelli della penisola scandinava, nel presente lavoro essa verrà adottata per la classificazione principale dei paesi in stato di conflitto. Perciò si può affermare che: “Un conflitto armato è un'incompatibilità che genera una contesa che concerne il governo e/o il controllo del territorio, in cui l'uso di forze armate tra due fazioni, delle quali almeno una è il governo di uno stato, si risolve in almeno 25 morti imputabili alla battaglia”. Gli elementi della definizione sono suddivisi come segue: • “l'uso di forze armate”. Uso di armi in grado di definire la posizione generale delle fazioni che prendono parte al conflitto, uso che si risolve in morti. 1.1) Armi: qualsiasi mezzo materiale per es. armi fabbricate, ma anche bastoni, pietre, fuoco, acqua, ecc. 58


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