Boom Economy: banche, armi e paesi in conflitto

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Cecenia è percorsa dalla via dell'oppio, che dall'Afghanistan porta gli stupefacenti in Europa) sono anche una delle principali forme di finanziamento della guerriglia. • La crescente influenza del fondamentalismo islamico nella regione, in particolare della fazione wahhabita, i cui leader sono in Cecenia Shamil Bassaev e Amir Khattab, “due capi militari che dietro il loro fondamentalismo religioso nascondono interessi inconfessabili legati ad attività illecite” (Gubitosa, 2003). Il wahhabismo, almeno in una prima fase, era molto strettamente dipendente da finanziamenti provenienti dall'Arabia Saudita. Il governo russo di Putin, e prima ancora quello di Eltsin, hanno sostenuto di combattere in Cecenia una guerra contro il terrorismo fondamentalista islamico, prima dell'11 settembre del 2001 e della dichiarazione di “guerra totale al terrorismo” da parte del Presidente degli Stati Uniti d'America George W. Bush. • L'importanza strategia del Caucaso per la Russia. “Per la Russia perdere il controllo sulla Cecenia non significherebbe solamente rinunciare ad un territorio di grandissima importanza strategica, ma sarebbe anche un pericoloso precedente, un “cattivo esempio” per altre regioni. • I forti interessi economici legati al transito degli idrocarburi negli oleodotti e gasdotti. Per la Russia è vitale mantenere il controllo sul territorio della Cecenia per garantire la stabilità della regione del Caucaso, interessato da nuovi progetti per la costruzione di ulteriori infrastrutture energetiche. • La necessità di creare un “nemico esterno” per affermare con il pugno di ferro l'autorità del potere centrale di Mosca e dell'uomo forte (Vladimir Putin) in un contesto di debolezza del governo centrale e di importanti lotte di potere tra le élites politiche ed economiche russe. La creazione dell’Emirato Caucasico, nel 2007, rappresenta la concretizzazione di un graduale processo di diffusione del movimento degli insorti nelle regioni confinanti, soprattutto in Daghestan e in Inguscezia, dove la guerriglia sembra sempre più ispirarsi a idee religiose di matrice islamico-fondamentalista che nelle fasi precedenti erano, ancorché presenti, sicuramente lontane dall’essere dominanti, essendo il conflitto di natura territoriale, mirato alla creazione di uno stato indipendente; a proposito di tale cambiamento si parla di una “jihadizzazione” della lotta, il cui obiettivo non è più semplicemente l’indipendenza, bensì la creazione di uno stato islamico basato su una stretta osservanza della dottrina dell’islam e libero dagli elementi della società occidentale. 115


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