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NUOVE DESTINAZIONI RETAIL

DOPO I MESI DELLA PANDEMIA La città si accende di nuove vetrine Un risveglio tra moda e lifestyle

A Milano gli opening si muovono a ritmo di swing e le danze proseguono

Tra aperture di negozi, restyling e progetti lifestyle è tornata l’animazione in centro città.Tante le sorprese per gli operatori arrivati in occasione delle sfilate e molte ancora le scommesse, con il nuovo polo della famiglia Ferragamo in arrivo in corso Venezia, l’hub di Hines in via Spiga 26 che cresce e tante novità in Galleria

DI CARLA MERCURIO

A una fashion week in grande spolvero, con le passerelle affollate di nomi noti e giovani leve, ha fatto riscontro una città di Milano tornata a nuova vitalità, con le strade del centro affollate da fashion people in assetto da sfilate, turisti arrivati in massa da tutto il mondo e tante persone in giro, finalmente alleggerite dal senso di costrizione legato alle stagioni della pandemia. Proprio come ai bei tempi, ma forse anche di più, perché in centro sono in dirittura di arrivo progetti importanti, e non solo legati alla moda. Mentre si aspetta l’inaugurazione della metropolitana M4, che dal 2023 dovrebbe liberare piazza San Babila dell’ingombro del cantiere, in corso Venezia 11, a pochi passi di distanza, si stanno ultimando i lavori in vista dell’apertura in dicembre del nuovo polo lifestyle siglato Lungarno Collection, in capo alla famiglia Ferragamo. Il complesso occuperà gli spazi dell’ex Seminario Arcivescovile, destinato a dare una nuova prospettiva al corso e all’intero Quadrilatero, regalando un’inedito traitd’union con via Sant’Andrea, dove ci sarà un ingresso al civico 10. Lo storico edificio accoglierà il terzo Portrait hotel dei Ferragamo dopo Firenze e Roma, e ospiterà nuovi negozi, compreso il multibrand di Antonia di 750 metri quadri, affacciato su otto vetrine, con uno spazio dedicato alle sneaker in limited edition, insieme a un ristorante, un centro benessere e un giardino aperto al pubblico. I Ferragamo non si sono lasciati sfuggire durante la fashion week l’occasione di anticipare l’apertura della struttura, ospitando la sfilata della griffe nella grande piazza di circa 3mila metri quadri, circondata da un doppio loggiato di colonne, antistante il palazzo. A proposito di lifestyle, per il prossimo dicembre si attende l’opening in corso Matteotti 14 di Core, la formula di club super-esclusivo in arrivo da New York, che in un palazzo di 4mila metri quadri vedrà la nascita di una struttura aperta a un numero ristretto di 500 soci con suite, sale per pranzi e cene, palestra, un’enoteca, un teatro, uno spazio per eventi e varie terrazze. Il tutto, si dice, per la modica cifra di 10mila euro solo per l’iscrizione, a cui andrà aggiunta anche la quota annuale. Tornando alla moda, sempre a ridosso della fashion week un evento speciale ha lanciato un segnale forte della presenza di Spiga 26, nuovo polo fashion creato da Hines nella via, all’interno del Settecentesco Palazzo Pertusati. Moschino ha scelto infatti di festeggiare l’apertura della sua boutique di 360 metri quadri all’interno dell’hub, con un happening che ha richiamato l’attenzione della gente in strada, grazie alle scenografie create ad hoc lungo la strada e dentro la boutique. Insieme a Sergio Rossi, Moschino è stata la prima label ad approdare nel building, dove sono in arrivo anche Drumohr con uno spazio di 315 metri quadri, Borsalino (70 metri quadri) e Baldinini. Oltre ai negozi l’edificio, dove restano ancora solo 750 metri quadrati da locare, dispone di una parte destinata agli uffici, a cui si accede da via Senato 19 e dove Hines ha già consegnato a Kering gli spazi di 7mila metri quadri su sette livelli, che saranno la sede dei nuovi uffici italiani. Sempre in via Spiga, accanto alle vetrine di Canada Goose, spicca la cesata che annuncia l’apertura prossima dello store bimbo di Ralph Lauren. In San Babila, invece, si attende di vedere di nuovo acceso di luce e animazione l’ex Garage Traversi, dove Louis Vuitton ha presentato la collezione Objects Nomades durante la settimana del design, lo scorso giugno. Qui nel 2023 la griffe francese aprirà uno spazio temporary (si parla di 1.300 metri quadri su tre piani), che accoglierà un monomarca, in attesa dei lavori di ristrutturazione

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1. La boutique di Bric’s, inaugurata in Galleria 2. Le nuove vetrine di Giorgio Armani: 300 metri quadri operativi da settembre nella parte laterale dell’Ottagono, di fianco a Prada e Fratelli Rossetti 3. Lo store di Longchamp in Galleria, aperto a giugno ma festeggiato durante la fashion week

1. La sfilata di Ferragamo, svoltasi nel nuovo polo del lifestyle di corso Venezia 11, che si inaugura in dicembre (2. l’ingresso e 3. l’hotel parte del complesso) 4. Borbonese in corso Venezia 5. Palazzo Pertusati, sede del nuovo polo Spiga 26, dove Kering aprirà i suoi uffici e dove Moschino (foto 6.) e Sergio Rossi e hanno già inaugurato le loro boutique 7. La cesata di Gucci in Montenapoleone

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negli spazi in via Montenapoleone 2. Sempre al civico 2, il gruppo Lvmh ha in programma anche l’ampliamento del flagship di Bulgari, che da novembre si trasferirà in un temporary in via Gesù 4, e l’arrivo di Tiffany, che lascerà gli spazi di via Spiga. Nella stessa strada il gruppo d’Oltralpe preparerebbe l’apertura al numero 1 di una boutique Fendi, che dovrebbe avvenire entro il 2024, mentre più avanti Kering è alle prese con la ristrutturazione della boutique Gucci, nel frattempo spostatasi con un temporary in via Verri 5. Lavori in corso anche accanto a Gucci, da Larusmiani, che riaprirà nel 2023 con un nuovo format, in occasione dei suoi 101 anni. Indugiando ancora nelle strade del Quadrilatero, in via Sant’Andrea ci sono da evidenziare l’ampliamento della boutique di Chanel, l’arrivo prossimo della gioielleria Sabbadini, il restyling in corso di Maison Margiela e l’apertura del pop up di Eleventy dedicato all’uomo, in attesa di un flagship che tra

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fine anno e inizio 2023 dovrebbe accogliere menswear e womenswear della label. All’11 di via Gesù è approdato Elie Saab, mentre si segnalano in via Manzoni 25 l’arrivo di un pop up di Karl Lagerfeld e in corso Venezia 5 l’opening del flagship di Borbonese, prosieguo della strategia di espansione commerciale portata avanti dal marchio. Di fronte a Borbonese, in corso Venezia 6, il Gruppo Zucchi aprirà a giorni un concept store con inedite merceologie e una nuova insegna ancora top secret. In progress, nello stesso building, i lavori in vista dell’inaugurazione di uno spazio Volvo. Dopo il tour per il Quadrilatero e dintorni, un’attenta ispezione merita l’altro polo dello shopping super hot di Milano, la Galleria, dove è in corso un animato valzer di inaugurazioni. Qui a inizio settembre si è insediato Giorgio Armani, con uno punto vendita di 300 metri quadri nel braccio laterale dell’Ottagono, di fianco a Prada e Fratelli Rossetti, al posto dell’ex negozio Tim. Rolex e Longchamp, invece, si sono divisi i locali un tempo di Stefanel, con il marchio di orologi ancora alle prese con la ristrutturazione (il progetto retail è portato avanti dalla catena Rocca1794 del gruppo Damiani), mentre la griffe francese è operativa dallo scorso giugno con una boutique, inaugurata durante la fashion week. Tra gli arrivi recenti c’è anche quello di Bric’s, che ha celebrato il 70esimo anniversario con l’opening di uno spazio di circa 100 metri quadri, dove un tempo era

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presente il cravattificio Zadi (marchio Andrew’s Ties). La boutique si trova quasi di fronte al precedente negozio Bric’s, dove invece si sposterà Tod’s, in uscita dalla boutique tra l’Ottagono e via Silvio Pellico, in scadenza di contratto. Nel frattempo si è aperta la gara a chi riuscirà ad accaparrarsi i locali lasciati liberi da Tod’s: Chanel, Damiani, Loro Piana, Samsonite, Swarovski e John Richmond parteciperanno all’asta per conquistare lo spazio di 188 metri quadri. E c’è anche un secondo bando per una porzione più piccola del negozio Tod’s (126 metri quadri), per cui concorrono Sartoria Rossi e Damiani. Un valzer che in realtà è più uno swing, a giudicare dalla rapidità con cui la Galleria cambia volto. E le novità non sono finite: si attendono infatti l’arrivo di Gucci, che si prepara a riaprire i 956 metri quadrati negli spazi precedentemente occupati da Massimo Dutti, e quello di Pinko in novembre, dove c’era la coltelleria Mejana. 

CSM IN PARIS: IL DEBUTTO CONVINCE E ORA È IL MOMENTO DI VOLARE PIÙ ALTO

Con il conflitto tra Russia e Ucraina che ha fatto saltare gli equilibri occorre reagire con prontezza, determinazione e lungimiranza. Così ha fatto Camera Showroom Milano con il nuovo progetto sotto la Tour Eiffel, che il prossimo marzo raddoppierà il numero di espositori. Perché ora c’è più che mai bisogno di Europa e dalla sana competizione tra Milano e Parigi non possono che nascere sviluppi interessanti e utili per tutti.

Si ampliano gli orizzonti di CSM-Camera Showroom Milano, due volte protagonista tra settembre e ottobre. Prima durante la fashion week milanese, con la quarta edizione del “fuorisalone” Artisanal Evolution nelle showroom associate e l’evento CSM Meets Sustainability a Palazzo Giureconsulti, frutto di sinergie trasversali con Confartigianato Moda, Camera Buyer Italia, Palazzo Marino, Ice, Ministero degli Esteri e White. A seguire per la prima volta a Parigi, sempre durante la settimana della moda, con CSM in Paris, una collettiva all’Espace Montagne, in pieno centro città, che dall’1 al 5 ottobre ha portato alla ribalta 22 collezioni italiane di abbigliamento e accessori: 5 Progress, Add, Alessandro Enriquez, Arma, Bellavitis, D’Exterior, Disaya, Duvetica, Giovanni Bedin, Henry Beguelin, Ivy Oak, J&M Davidson, Koio, Kutnia, Le Tricot Perugia, Le Twins, Palmer Harding, Paperplace, Redemption, Rue Madam, Salvatore Piccione e Visioner. Le showroom associate a CSM - tra cui 1st Floor, Elisa Gaito Showroom, Daniele Ghiselli Showroom, Panorama Moda e Studio Zeta - hanno deciso di varcare la frontiera per rispondere con tempestività alla complessa situazione globale. CSM, come spiegano i portavoce di Camera Showroom Milano, porta questa parola, Milano, dentro la propria insegna «ed è la città dove lavoriamo, dove abitiamo, che amiamo». Ma lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia ha stravolto tutti gli equilibri e messo in discussione percorsi che sembravano assodati. Purtroppo il mercato russo è sempre più destinato a soccombere alle sanzioni che si stanno via via inasprendo e non si intravede una via d’uscita. Impossibile restare fermi a guardare, senza reagire: ancora una volta, come quando a inizio pandemia sono state gettate le basi di CSM, occorrono intraprendenza, coraggio, lucidità e sinergia. «Tutti insieme - dicono da CSM - abbiamo realizzato che essere miopi, evitando di confrontarci con altre ca-

In queste pagine, alcune immagini della prima edizione di CSM in Paris, all’interno dell’Espace Montagne. Qui a fianco, foto di gruppo di tutti gli associati a CSM-Camera Showroom Milano

pitali europee, sarebbe stato un errore. Abbiamo bisogno di più Europa! Abbiamo bisogno di più mercato europeo». Da qui il progetto CSM in Paris, che ha gettato un ponte tra due capitali non solo del fashion ma anche della storia e della cultura, per non parlare del business, come dimostra l’iter di grandi griffe come Gucci, Fendi, Bottega Veneta, Brioni, Loro Piana e Bulgari. Una sana competizione porta sempre buoni frutti: quello che accade tra Milano e Firenze per l’uomo può essere applicato con Parigi per la donna. A trarne vantaggio, come ha dimostrato l’alto numero di buyer intervenuti a CSM in Paris, sono il made in Italy e il sistema Europa. Ora che è calato il sipario sul debutto di questa cinque giorni, la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta è ancora più forte e il percorso da seguire più definito: l’iniziativa, che ancora una volta come è nel dna di CSM mette al centro le Pmi italiane e il loro patrimonio di eccellenza, si proietta verso la primavera con importanti certezze. CSM in Paris tornerà infatti in scena dal 3 all’8 marzo e il numero delle aziende partecipanti raddoppierà, dalle attuali 22 a 40. Un passo avanti per arrivare a trasformare CSM in Paris in una vera e propria fiera, organizzata da un’associazione italiana, per le showroom italiane, nel cuore di Parigi.