Fashion 21 2014

Page 1

Anno 45 | N°21 del 17.09.2014 | quindicinale | €. 5,50 | www.fashionmagazine.it

Il magazine di news, business e trend

Le nostre interviste Zhu ChongYun: «Krizia torna nel 2015, 100% made in Italy» Mario Dell’Oglio: «I miei progetti per Camera Buyer» I nostri sondaggi Vendite di stagione e marchi best seller: la parola ai retailer Accessori TheMicam e Mipel: è iniziato il new deal

Donna a Milano La nuova fashion week prova a dare lezioni di modernità e internazionalità, tra debutti blasonati e più spazio agli outsider

Nella foto: Giambattista Valli



Sommario

7

n°21

17 SETTEMBRE 2014 www.fashionmagazine.it

L’Editoriale di Marc Sondermann

8

Persone e poltrone a cura di Andrea Bigozzi

12 Spazi e vetrine a cura di Elisabetta Campana

16 Pubblico e privato a cura di Carla Mercurio

24

buSinESS & financE 20 bilanci

Arrivano le semestrali a cura di Elisabetta Fabbri

in copertina Giambattista Valli, protagonista a Milano Moda Donna con il lancio mondiale della nuova linea Giamba, fotografato nel backstage della sflata di haute couture dell’autunno-inverno 2014 a Parigi (foto Imaxtree.com/Andrea Adriani)

22 Passaggi generazionali

Il trust “buono” di Brunello Cucinelli

30 best practice

Il debutto mondiale di Giamba nel segno di Bvm

di Elisabetta Fabbri

32 interviste/Elisabetta franchi

cOVER MODa DOnna 24 La fashion week di Milano

Che nouvelle vague! di Andrea Bigozzi

26 interviste/angelos bratis

«Orgogliosa di essere made in Italy» 36 Krizia

L’arrivo di Mrs. Zhu e gli incroci Milano-Shenzhen di Andrea Bigozzi

«Con questo show porto il mio mondo all’estero»

22 36 17_09_2014

3


Sommario

n°21

17 SETTEMBRE 2014 www.fashionmagazine.it

85 TEnDEnZE 108 focus Design

Visionnaire: una casa in tutto il mondo di Carla Mercurio

54

109 focus Design

Driade riparte da Chipperfeld e da via Borgogna di Alessandra Bigotta

38 Expo 2015

65 Tendenze primavera-estate 2015

Armani avrà il suo museo

Rifessi di moda

di Andrea Bigozzi

a cura di Alessandra Bigotta

40 Saloni donna

La preview di Super, Mipap, White Milano a cura di Alessandra Bigotta

43 il sondaggio/Vendite womenswear primavera-estate 2014

La donna tiene grazie all’online e ai turisti di Elisabetta Campana

76 in diretta dalle aziende

Una marcia in più a cura di Angela Tovazzi

82 brands to watch a cura di Mariella Barnaba

e Alessandra Bigotta

102 Sotto il vestito

Hot couture di Mariella Barnaba

50 interviste/Mario Dell’Oglio

Il new deal della Camera dei Buyer di Elisabetta Campana

52 ucraina/hélèn Marlèn Group di Elisabetta Campana

di Elena Azzola

90 Da TextilWirtschaft

Fit to be young di Carla Mercurio

62 Esclusiva TW

Ann-Sofe Johansson (H&M): «La moda corre, ma gli stili restano» di Nina Piatscheck 4

17_09_2014

di Elena Azzola

98 Limited edition di Angela Tovazzi

100 bimbo news a cura di Alessandra Bigotta

102 Sala di lettura a cura di Tatiana Tincani

a cura di Tatiana Tincani

85 The Micam e Mipel

Sale la preoccupazione per l’ex Urss

54 focus donna giovane

96 Digital fashion

102 in mostra

buSinESS

Mikhail Kavitsky: si va avanti, nonostante tutto MODa

RubRichE

La Martina regina del polo system di Marcelo Crescenti

94 formazione

I nuovi corsi delle fashion school di Elisabetta Fabbri

109




l’editoriale

Marc Sondermann Direttore editoriale

La chiave di volta

L

L

L

e cronache parlano chiaro. Il nostro business fino a ieri redditizi sono, surrettiziamente, Paese, in bilico com’è tra riforme e messi in discussione. Rilanciarli è una missione al conservazione, nuovo slancio e stacontempo semplice ed estremamente impegnativa. gnazione, vive momenti decisivi per Vuol dire disegnare con rigore la propria identità di il futuro della propria forza competibusiness e stilistica. Coltivando meticolosamente le tiva. È dunque naturale che, in queradici artigianali, rispettandone la dignità. Per poi, sto contesto, anche il sistema moda all’interno di questo perimetro, innovare. Ringiosi trovi di fronte a un bivio epocale. vanire. Mirare alla qualità totale. Puntare all’eccelNonostante le attuali incognite geolenza di prodotti, processi e comunicazione. Curare politiche, sulle quali svetta minacciosa la crisi ucraiil marchio con maniacalità. E internazionalizzare. na, suggeriscano in apparenza un’inversione di tenSono sfide in cui numerose aziende del made in Italy denza, ci troviamo più che mai esposti a un regime hanno dato negli ultimi anni grande prova di sé. Sedi globalizzazione compiuto. C’è, anzi, da dire di più: guite a ruota dagli organismi fieristici e associativi, la mondializzazione degli orizzonti impegnati come non mai a esprimecommerciali mostra, grazie al rapire il meglio del BelPaese. Resta ovdo propagarsi di una rivoluzione diancora molta strada da La missione è narrare viamente gitale inarrestabile, ulteriori segni fare. Ma siamo ottimisti. E si tratta di di vorticosa accelerazione. Non solo le avvincenti sfide a cui una sfida da cui anche noi di Fashion il settore va incontro, non ci vogliamo esimere. Ho da queè all’ordine del giorno veder sbucare nuovi competitor da qualsivoglia sto numero l’onore di succedere a con l'obiettivo di regione al mondo, in ogni tipologia firma del giornalismo essere, come non mai, un'importante di prodotto e in qualsiasi momeneconomico, Marcella Gabbiano, che un imprescindibile to. Le offerte commerciali di player si è spesa negli ultimi 12 mesi con che erano, fino a ieri, degli emeriti grande generosità. Il giornale ha amstrumento di lavoro sconosciuti, si trovano in un batter pliato notevolmente il proprio raggio d’occhio a un click di distanza. E d’azione, senza mai abbandonare il sono subito fruibili dal consumatore finale, che ne solco di autorevolezza che storicamente lo caratteapprezza accessibilità e immediatezza. Eccola, dunrizza. Continueremo a narrare le avvincenti sfide a que, la nuova regola ferrea della concorrenza, solicui il settore va incontro, con l’obiettivo di essere, damente in vigore per tutti noi del settore tessilecome non mai, un imprescindibile strumento di laabbigliamento, lusso incluso: mai rendersi sostituivoro, imparziale e di approfondimento. Ora si cambili, pena la scomparsa dallo scacchiere. Modelli di bia firma, non registro. 17_09_2014

7


personePOLTRONE a cura di Andrea Bigozzi

Sport

Luca BuSinaro di assosport sale ai vertici di feSi

Andrea Guerra

Luxottica: fnisce l’era di Guerra, ora c’è il triumvirato

Leonardo Del Vecchio

Andrea Guerra lascia il gruppo con in tasca una buonuscita di 10 milioni di euro e il board vara il nuovo assetto al vertice del gruppo che il patron, Leonardo Del Vecchio, ha definito un “triumvirato”.

C

on un addio immediato e consensuale, all’inizio di settembre, Andrea Guerra ha lasciato la guida di Luxottica. Ora il colosso degli occhiali riparte con un vertice “a tre punte”, composto dal suo presidente e fondatore, Leonardo Del Vecchio, e due amministratori delegati: per le funzioni “corporate” è stato scelto Enrico Cavatorta, che terrà pro tempore anche le deleghe ai mercati in attesa della nomina del secondo Ceo. Le funzioni “operations”, guidate da Massimo Vian, riporteranno temporaneamente a Del Vecchio, che guida anche un nuovo comitato direttivo. «Abbiamo fatto dieci anni con Guerra, ne faremo altri dieci col triumvirato» ha spiegato Del Vecchio, annunciando il riassetto di Luxottica. Tra stock options, buonuscita e voci varie, Guerra si assicura 45 milioni lordi da un’azienda che in questi dieci anni ha contribuito a portare al raddoppio del giro d’affari. Il neo amministratore delegato Cavatorta, in Luxottica da 15 anni, garantisce la continuità aziendale, senza cambiamenti di strategia, e conferma il target di 10 miliardi di ricavi a fine 2016. La ricerca del secondo amministratore delegato, che arriverà dall’esterno, è stata affidata all’head hunter Egon Zehnder e potrebbe concludersi nel giro di poche settimane.

8

17_09_2014

Enrico Cavatorta

Massimo Vian

Luca Businaro, presidente di Assosport (nella foto), è stato nominato all’unanimità presidente di Fesi. Businaro, che ricopriva il ruolo di vice-presidente e tesoriere, sale alla guida della Federazione europea di aziende dello sportsystem: tutela e valorizzazione delle imprese europee e italiane in primis, queste le due priorità. «Questa carica - dichiara Businaro - è un’occasione per il comparto: la relazione tra assosport e Fesi è sempre stata forte, abbiamo lavorato negli ultimi due anni per potenziarla e continueremo in questa direzione». tra gli obiettivi della nuova presidenza c’è il rafforzamento del ruolo della Fesi in europa nei confronti della commissione europea in materia di normative come anti-dumping e dazi doganali. luca Businaro, con mandato in scadenza a ottobre 2016, porterà avanti il programma avviato dal predecessore Bruno Alves, che ha lasciato l’incarico per ricoprire un ruolo all’interno della commissione europea. il consiglio di amministrazione di Fesi rimarrà invariato e sarà composto da Johan Adamsson (sports Marketing team sports Puma), Frank Dassler (presidente Adidas), Mark Held (segretario generale dell’European outdoor group) e Michel Zany (presidente di Fifas France e ceo di Cornilleau).



personePOLTRONE a cura di Andrea Bigozzi

it agazine. m n o i h s a f iri tti i g

Su

tu trone di pol

coLLaborazioNi

petit Bateau chiaMa cÉdric cHarLier lo stilista belga Cédric Charlier si lega al marchio francese Petit Bateau per la realizzazione di una nuova capsule collection. la collezione per uomo, donna e bimbo (dai 4 ai 10 anni) si potrà acquistare dal 6 dicembre nei concept store The Broken Arm di parigi, 10 Corso Como di Milano e Hunting and Collecting di Bruxelles e dal 13 dicembre in selezionati negozi petit Bateau. charlier è considerato uno dei giovani stilisti di maggior talento sul mercato. la sua collezione è stata lanciata nel febbraio 2012 da Aeffe. in precedenza era stato per sei anni chief designer di Cacharel.

iN arriVo

Steve Murray nuovo ceo di dr. marteNs

Hermès: Lemaire cede il posto a Nadège Vanhee Q uella del primo di ottobre sarà l’ultima sfilata di Christophe Lemaire per Hermès. Lo stilista sarà sostituito alla guida creativa del prêt-à-porter femminile del marchio francese da Nadège Vanhee-Cybulski. La designer esordirà con la stagione autunno-inverno 2015. Talento francese con esperienza internazionale, Vanhee-Cybulski, 36 anni, si è diplomata nel 2003 all’Académie Royale des Beaux-Arts di Anversa (Arti plastiche, design di moda, textile e costume design). «Sono felice di unirmi a Hermès, una Maison che ammiro e i cui valori condivido in pieno», ha commentato a caldo la stilista, che 2005 al 2008 ha fatto parte del design studio della Maison Martin Margiela, per poi passare nel team di Céline fino al 2011 e in The Row fino al marzo 2014. «Diamo il benvenuto a Nadège. Il suo talento e il suo percorso creativo saranno una risorsa importante per lo sviluppo del prêt-àporter donna. Nadège si dedicherà a tempo pieno alla nostra maison», ha commentato Axel Dumas, ceo di Hermès.

dopo 21 anni sarah rutson lascia Lane crawford Dopo 21 anni, Sarah Rutson, fashion director di Lane Crawford, lascia la più nota insegna di department store della Greater China per «perseguire nuove opportunità professionali». Nell’immediato il retailer di Hong Kong non intende nominare alcun sostituto. Rutson è stata per molto tempo il personaggio immagine dei grandi magazzini e come ha dichiarato Andrew Keith, presidente del Lane Crawford Joyce Group, «ha giocato un ruolo chiave nella ridefnizione dell’insegna e nel suo sviluppo internazionale. Già dalla prossima tornata di sflate di moda donna Rutson non siederà più in prima fla a rappresentare Lane Crawford.

10

17_09_2014

Novità ai vertici di Dr. Martens. Il marchio inglese, passato pochi mesi fa sotto il controllo del fondo Permira, ha nominato Steve Murray ceo del brand di calzature. Il manager con un passato in VF Corporation prende il posto di David Suddens, che per 12 anni aveva occupato la poltrona di amministratore delegato. Il passaggio, che sarà effettivo dal prossimo ottobre, prevede che Suddens assuma il ruolo di presidente non esecutivo del marchio.

iN uscita

chriStophe Mélard laScia la guida di sergio rossi Alla guida di Sergio Rossi è in arrivo un nuovo amministratore delegato. Il marchio di calzature che fa capo al gruppo Kering ha registrato l’uscita di Christophe Mélard, attuale ceo e presidente. In attesa che venga individuato un sostituto, Marco Bizzarri, ceo della divisione Kering Luxury - Couture and leather goods, assumerà la guida di Sergio Rossi. Mélard aveva fatto il suo ingresso nel gruppo Kering, quando ancora si chiamava Ppr, nel 2005 come chief fnancial offcer di Ysl Beauté e come presidente di Roger&Gallet. Dal 2009 guidava Sergio Rossi.



spazivetrine a cura di Elisabetta Campana

it agazine. m n o i h s a f ione la sez

Su

Rendering by Elkus Manfredi Architects

nel l gli Retai ng openi i m i t ul

Neiman Marcus a New York

L’

Prada sBArcA

opening è previsto nel 2018. Neiman Marcus fa il grande passo, firmando con Related Cos. e Oxford Properties Group l’accordo per aprire un punto vendita di circa 25mila metri quadri nel retail complex Shops at Hudson Yards, parte del progetto Hudson Yards, in fase di sviluppo nella West side di Manhattan, tra la 31st e la 32nd street sulla 10th Avenue. Lo store che si svilupperà su tre livelli, sarà il fiore all’occhiello dell’offerta retail, pari a circa 100mila metri quadri, di Shops at Hudson Yards. «Si tratta di un progetto innovativo e audace che completa la proposta della nostra insegna» dice Karen Katz, presidente e ceo di Neiman Marcus Group. Il gruppo con sede a Dallas è noto nella Grande Mela per lo storico department store Bergdorf Goodman sulla Fifth avenue «e siamo entusiasti di creare un flagship Neiman Marcus nella parte Ovest, dove la popolazione sta crescendo più velocemente rispetto ad altre zone della città e che sta diventando una destinazione turistica sempre più importante».

Ad AmsTerdAm

Nuova bandierina nel “risiko” di Prada che inaugura il suo primo monomarca ad Amsterdam sulla Hooftstraat angolo Honthorststraat. Progettato dall’architetto roberto Baciocchi, il negozio si sviluppa su due piani, per una superfcie complessiva di 550 metri quadri e presenta al pubblico le collezioni di pelletteria e accessori uomo e donna, oltre alle calzature e all’abbigliamento femminili.

12

17_09_2014

Bangkok per Alberta Ferretti Alberta Ferretti apre una boutique in Thailandia, a Bangkok, presso il Central World Mall. Il nuovo spazio di 200 metri quadri, progettato dallo studio Sybarite, ospita le collezioni ready to wear, calzature e accessori Alberta Ferretti e una selezione di capi Philosophy. La vetrina principale, lunga 13 metri, presenta un mega schermo che mostra il video della campagna pubblicitaria del brand, interpretata dalla modella italiana Mariacarla Boscono. L’apertura del punto vendita è stata realizzata in collaborazione con il partner locale Pacifca Elements Co., tra i leader locali nella distribuzione di brand internazionali in Thailandia.



spazivetrine a cura di Elisabetta Campana

azine.it g a m n o i fash e sezion

Su

& other stories e Cos IN ArrIVo

nella l gli Retai ing i open ultim

NeLLA cAPITALe

Blumarine tra Portofno, la Cina e la Russia

P

rosegue il piano di sviluppo retail di Blumarine con opening in Italia e all’estero. dopo aver aperto un punto vendita di circa 40 metri quadri nella località tustica di Portofno, in calata marconi 41 (nella foto), è stata la volta della città di Zhuhai in cina. Qui sono stati inaugurati due negozi, al numero 8 di Zhuhai avenue, nello Xiangzhou district: 240 metri quadri per Blumarine e 220 per Blugirl. sempre nella repubblica Popolare, la linea ammiraglia di Blufn si è insediata con un monomarca di 140 metri quadri nel Golden eagle International shopping mall di Nanjing. In attesa delle tappe future, il tour si è concluso a mosca, al secondo piano delle Vremeda Goda Galleries, in Kutuzovsky Prospekt 48, dove Blumarine ha allestito un negozio di circa 135 metri quadri.

coN VeNeZIA e PArIGI, sALGoNo A 140 Le BouTIQue MoNCler NeL moNdo Moncler rafforza la propria presenza in Italia, con l’apertura di una boutique di 80 metri quadri a Venezia, in calle Larga 22. oltralpe il brand raddoppia la sua offerta nella capitale francese, inaugurando un monomarca di 130 metri quadri, al 171 di boulevard saint-Germain, che si aggiunge a quello già attivo in rue de Faubourg st. Honoré. entrambi i punti vendita sono progettati dallo studio di architettura Gilles&Boissier. salgono così a 140 le vetrine del retail network internazionale del marchio.

14

17_09_2014

Nuovi opening per il Gruppo H&M, che scommette su roma per le insegne & Other Stories e Cos. entrambi i punti vendita apriranno in autunno, nella centrale via Borgognona. Lo store cos (al civico 36) ospiterà, su una superfcie di 530 metri quadri, una selezione di capi uomo, donna e bambino. Lo spazio & other stories, di circa 600 metri quadri al civico 38-40 della nota strada romana, sarà il secondo in Italia dopo quello inaugurato a milano, in corso Vittorio emanuele 1.

NuoVI APProdI Per GaP IN euroPA slovenia e Austria sono le nuove tappe del piano di espansione internazionale di Gap. In arrivo, entro fne settembre, tre negozi a Lubiana e uno a Vienna in autunno. Per la penetrazione in slovenia (nello shopping center City Park e nel department store Emporium), il retailer statunitense si è affdato a Magistrat International. In Austria Gap ha scelto di collaborare con Gottex, che già gestisce le attività dell’insegna in Israele e ungheria: lo store nella capitale austriaca nel Donauzentrum Mall, aprirà in ottobre.

A NAPoLI, PALermo e AL “ForTe” IL LIFesTyLe dI MiChael Kors dopo il debutto a Firenze, in piazza della repubblica, del primo store italiano Lifestyle (di 450 metri quadri), Michael Kors fa tappa in altre importanti città turistiche del BelPaese: Napoli, Forte dei marmi e Palermo. La nuova boutique nel capoluogo campano, di 156 metri quadri, si trova in via dei mille. Nella “perla” della Versilia il brand ha optato per uno spazio di 260 metri quadri in via spinetti (nella foto). A Palermo la location prescelta, di 380 metri quadri, è in via della Libertà. Il team interno di michael Kors ha progettato i monomarca secondo l’estetica del marchio, con arredi a stampa zebrata, complementi metallici e superfci specchiate. Foto vintage patinate di grande formato rivestono le pareti, evocando il glamour del jet-set e uno stile senza tempo.



pubblicoprivato a cura di Carla Mercurio

gazine.it a m n o i h fas one a sezi

Su

ery nell e gall l e l p Peo i te agl a c i d de ti i even m i t l u

armani a toronto per fIlms of cIty frames È stato presentato lo scorso 6 settembre a Toronto, in anteprima mondiale, Films of City Frames, il progetto frmato Giorgio Armani per sostenere il mondo del cinema attraverso l’universo narrativo costruito attorno alla collezione Frames of Life. Realizzato in collaborazione con Luxottica e Rai Cinema, Films of City Frames ha messo in scena i cortometraggi realizzati da studenti di sei scuole di cinema internazionali. Ai giovani flm maker è stato affdato il compito di cogliere paesaggi metropolitani e situazioni dal forte contenuto emotivo, utilizzando gli occhiali Giorgio Armani frames of life come fltro percettivo. Le pellicole sono state presentate nel corso di una proiezione privata al St. Lawrence Centre for the Arts, seguita da una tavola rotonda moderata da Imran Amed, fondatore ed editor in chief della piattaforma editoriale online The Business of Fashion. A seguire, cocktail party ospitato da Roberta Armani e da Oscar Edward Zwick presso l’iconica Cn tower.

16

17_09_2014

Frida Giannini è “The director” nel docuflm prodotto da James Franco

18 mesi dietro le quinte della maison Gucci, esplorando la vita professionale del direttore creativo. Il filmato è stato proiettato in anteprima a Roma. A seguire nei cinema

P

roiettato in anteprima il 3 settembre a Roma, al cinema The Space Moderno, il flm “The director. Inside the house of Gucci”. La pellicola, che racconta la storia della maison sotto la guida di Frida Giannini, è stata nei cinema dall’8 al 10 settembre. A seguire sarà visibile su Sky Art, il prossimo dicembre, e poi disponibile su dvd preso le librerie Feltrinelli. Prodotto da James Franco, diretto da Christina Voros e distribuito da The Space Movies in collaborazione con Universal Pictures Italia e Feltrinelli Real Cinema, il docuflm è sviluppato in tre atti e ripercorre 18 mesi dietro le quinte dalla casa di moda, esplorando l’attività professionale del direttore creativo. «Ho accettato di fare questo documentario - ha dichiarato Frida Giannini - perché penso che il glamour del mondo della moda nasconda tutto il lavoro che sta a monte. In un marchio con novanta anni di storia come Gucci c’è un contenuto di artigianalità nei prodotti e nelle collezioni che merita di essere raccontato».

a rose reborn: lo sTile ermeneGildo zeGna online con la reGia di Park chan-wook Sarà svelato il 22 ottobre a Shanghai, in occasione dell’evento di chiusura della Shanghai Fashion Week, l’episodio fnale del movie dal titolo “A rose reborn”, frutto della collaborazione tra Ermenegildo Zegna e il regista sudcoreano Park Chan-wook (nella foto un’immagine del backstage). Questo mese e il prossimo sono online sul sito arose-reborn.zegna.com i primi tre episodi del flmato scaturito dal connubio creativo tra Chan-wook e Stefano Pilati, in cui si racconta l’evoluzione del mondo della griffe e il suo nuovo stile, in linea con il concetto di New Leadership Generation. Scaturito da un suggerimento del regista e produttore Luca Guadagnino, il flm è interpretato da Daniel Wo e Jack Huston.

Il Premio furla festeggIa I dIecI annI e trasloca a mIlano Giunto alla decima edizione, il Premio Furla dedicato all’arte emergente cambia casa e si trasferisce a Milano, dove si svolge in partnership con l’Assessorato alla Cultura e Palazzo Reale, in collaborazione con Fondazione Querini Stampalia di Venezia, Miart e Viafarini. Madrina della manifestazione e presidente della giuria internazionale, che nominerà il vincitore, è l’artista Vanessa Beecroft, che in collaborazione con il gallerista Jeffrey Deitch ha scelto per l’award il nome di The Nude Prize. Luigi Coppola, Maria Adele Del Vecchio, Francesco Fonassi, Maria Iorio e Gian Maria Tosatti: questi i nomi dei cinque fnalisti selezionati, pronti per le tappe stabilite in vista del rush fnale. In questi giorni, in occasione della fashion week milanese, è previsto il lancio dell’evento. In novembre sarà la volta dell’annuncio del vincitore a Palazzo Reale e a marzo si svolgerà la mostra dedicata al Premio.



pubblicoprivato Angelina sposa in Atelier Versace. Ma anche i fgli hanno dato un “aiutino”

A

tre gIornI dI moda aI fashion kids days dI san pIetroburgo Moda bimbo sotto i rifettori a San Pietroburgo, in occasione della 14esima edizione di Fashion Kids Days, che si sono svolti dal 7 al 9 settembre scorsi. Organizzata da Societˆ Italia, specialista nella promozione e distribuzione di grandi griffe del lusso in Russia, Paesi Csi, Ucraina, Georgia e Paesi baltici, la kermesse ha riunito buyer, clienti e rappresentanti dei department store più prestigiosi dell’area che hanno presenziato alla manifestazione, culminata nell’evento-sflata dell’8 settembre negli spazi di Gimnaziya, uno dei locali più prestigiosi della città. Da sottolineare il debutto di etichette italiane come Mini Byte, versione in piccole taglie di Byte, linea giovane di Giuliana Teso, e Trussardi Junior, che hanno affancato le proposte di Ice Iceberg, Frankie Morello Toys, Ki6? Pretty (nella foto, una creazione del brand), Parrot Italy, Dimensione Danza, Sisters e Regina. Ospitata per l’occasione la rassegna fotografca “Le 15 repubbliche indossano il made in Italy”, dedicata ai ritratti di bambini russi e di repubbliche limitrofe.

18

17_09_2014

nche nel giorno del suo matrimonio, Angelina Jolie ha saputo distinguersi per la sua classe e il suo appeal non convenzionale. Emblematica la scelta dell’abito da sposa: una creazione frmata Atelier Versace con il “contributo creativo” dei sei fgli della coppia. Donatella Versace ha realizzato un abito su misura in satin bianco, con un lungo strascico ricamato e una fantasia unica nel suo genere, replicata sul velo: i disegni realizzati dai piccoli Maddox, Pax, Zahara, Shiloh, Vivienne e Knox. A completare il look, un paio di decolleté Versace in seta candida. Le immagini della cerimonia - che si è svolta nella cappella di Château Miraval in Francia, di proprietà dei neosposi, alla presenza di pochi intimi - sono state pubblicate su Hello! (nella foto, la copertina) e People. «Bellezza, classe e intelligenza. Questa sei tu Angelina. Auguro tutto il meglio e tanta felicità a te e a tutta la tua famiglia. Love, DV» ha scritto Donatella Versace alla sposa.

it agazine. m n o i h s a f e sezion ry nella alle

Su

e le g Peopl gli ate a dedic venti ie ultim

I dIecI annI dI duvetica festeggIatI con un evento a venezIa. e poI sarÀ la volta dI tokyo e mIlano Venezia è stata la prima tappa del celebration tour di Duvetica, organizzato in occasione del decimo anniversario del marchio e che farà tappa anche a Tokyo e Milano. In concomitanza con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografca di Venezia, il marchio di piumini d’oca high end ha organizzato un evento nella sua città natale, nella Torre di Porta Nuova all’Arsenale, dove un allestimento multimediale ha raccontato le tappe salienti della storia del brand. Una selezione delle immagini delle campagne pubblicitarie realizzate in questi anni è stata oggetto dell’installazione creata per l’happening, oltre a dare vita a un libro celebrativo presentato per l’occasione. Un volume che raccoglie gli oltre 220 volti di ragazzi e ragaze, insieme alle foto degli spazi dove sono ambientati gli scatti, realizzati sempre e solo a Venezia. Special guest della serata, il dj e produttore Tony Humphries.

il Premio Persol a Frances mcdormand È stata l’attrice statunitense Frances McDormand ad aggiudicarsi il Persol Tribute to Visionary Talent Award 2014, assegnato nel corso della 71esima Mostra del Cinema di Venezia. Un riconoscimento divenuto un “classico” per il marchio di occhiali, da sempre fortemente legato al mondo del cinema. Dopo la consegna del premio, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema è stata presentata fuori concorso la serie Olive Kitteridge, tratta dall’omonimo romanzo di Elizabeth Strout, che vede protagonista l’attrice.



businessfinance a cura di Elisabetta Fabbri

Kering porta in caSa l’eyeWear ily

le da Tutte s news su es busin zine.it

fashionm

aga

Jason Wu vende a interluxe Dopo una serie di negoziati, lo stilista 31enne Jason Wu ha deciso di cedere la maggioranza della griffe che porta il suo nome a InterLuxe, la società d’investimenti costituita di recente dal suo supporter storico Gary Wassner. Non è ancora nota la cifra entrata nelle casse del brand amato da Michelle Obama. Per ora si sa che sarà utilizzata in primis per sviluppare il retail, espandere l’e-commerce e sostenere il nuovo business delle borse. Nei piani c’è anche quello di supportare maggiormente Wu - che dal giugno 2013 disegna anche il womenswear Hugo Boss - nell’area design.

Arnault fa pace con Hermès e Google vmh mette fine alle dispute legali con la rivale Hermès International e con il colosso del web Google. Il contenzioso con il gruppo del lusso di rue du Faubourg Saint-Honoré termina dopo quattro anni con un accordo in base al quale Lvmh distribuirà ai suoi azionisti tutte le azioni a oggi detenute in Hermès (23,2% del capitale). Christian Dior Groupe cederà a sua volta ai suoi soci le azioni, che riceverà in quanto maggiore azionista di Lvmh. Al termine dell’operazione, al presidente e ceo di Lvmh Bernard Arnault rimarrà l’8,5% di Hermès. Una quota che tranquillizza gli eredi di Thierry Hermès (titolari di quasi il 63% della griffe), che non avevano mai visto come “amichevole” l’ingresso dell’uomo più ricco di Francia, e ne contestavano le modalità (di fatto, all’insaputa di tutti, anche dell’Amf, la Consob francese, che in seguito ha sanzionato Arnault con una multa di 8 milioni di euro). Groupe Arnault, Lvmh e Dior si sono inoltre impegnati a non acquistare titoli Hermès per i prossimi cinque anni. Il gruppo che controlla Louis Vuitton ha deciso di metter fine anche alla disputa legale (in corso dal 2005) con Google, trasformandola in un accordo di cooperazione. «Le parti - dice una nota - si impegnano a rafforzare le risorse già utilizzate attualmente, per lottare contro la pubblicità e la vendita su Internet di prodotti contraffatti». Entrambe intendono concentrarsi sulle opportunità per innovare e rafforzare l’utilizzo della Rete da parte dei loro clienti. Lvmh accusava Google di associare il suo marchio, attraverso il servizio di advertising Adwords, a pubblicità di prodotti concorrenti o contraffatti.

L

Michael Kors: i fondatori cedono il 5,7% del capitale due dei maggiori azionisti di Michael Kors escono defnitivamente dal gruppo con base a Hong Kong. Sul mercato vanno 11,6 milioni di azioni ordinarie, corrispondenti a circa il 5,7% del capitale, al prezzo unitario di 76,75 dollari (un valore più che triplicato dal debutto a Wall Street, nel dicembre 2011, a 20 dollari per azione). a vendere è la società di private equity Sportswear Holdings, che fa capo a due dei soci fondatori della Michael Kors, Lawrence Stroll e Silas Chou. alla chiusura dell’offerta pubblica di vendita, i due rassegneranno le dimissioni dal board, che passerà da nove a sette consiglieri. Ma non romperanno del tutto con la Michael Kors, perché manterranno degli investimenti nella Michael Kors Far East Holdings. la griffe del lusso accessibile ha chiuso il primo trimestre fscale con ricavi in aumento del 43,4% a 919,2 milioni di dollari. l’utile si è attestato a 187,7 milioni (+50%). il turnover annuale è atteso tra 4,25 e 4,35 miliardi di dollari. 20

17_09_2014

Kering ha deciso di gestire l’eyewear direttamente, sia per il lusso che per l’area sport & lifestyle. Il business - che coinvolge 11 brand, nove dei quali concessi in licenza a cinque partner diversi - ha raggiunto un valore di 350 milioni di euro annuali, ma le royalty incassate dal colosso francese sono pari a 50 milioni. Uno dei maggiori licenziatari, l’italiana Saflo, riceverà un indennizzo di 90 milioni di euro (tra il 2014 e il 2018) per la conclusione anticipata del contratto (a fne dicembre 2016), che la lega a Gucci, uno dei marchi di punta di Kering. Entro fne anno, però, è prevista la frma di un accordo per la sola produzione degli occhiali Gucci (nella foto) dal 2017 al 2020. Al momento di andare in stampa, l’azienda di Padova non ha ricevuto indicazioni, in merito agli altri marchi in licenza controllati da Kering: Alexander McQueen, McQ, Saint Laurent, (i cui rispettivi contratti scadono nel 2015) e Bottega Veneta (in scadenza nel 2020). Per controllare l’intera catena del valore e accelerare lo sviluppo degli occhiali dei singoli marchi, a capo della Kering Eyewear è stato nominato Roberto Vedovotto, che diventa anche socio nella nuova entità. Dal novembre 2013 il manager era responsabile delle licenze per l’occhialeria di Kering, ma prima ancora è stato ceo di Saflo e manager di Morgan Stanley.


Foto di Annie Leibovitz

SeMeStre poSitivo per hugo boss e perMira Scende al 40% Hugo Boss ha chiuso il primo semestre 2014 con vendite pari a 1,17 milioni, in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo del 2013. l’ebit del gruppo guidato da Claus-Dietrich Lahrs è salito a 191,6 milioni (+3%) e l’utile a 144,4 milioni (+7%). a inizio settembre il maggiore azionista - la società di private equity londinese permira - ha deciso di vendere l’11,2% delle quote detenute nella fashion house tedesca agli investitori istituzionali. Si stima che la cessione del pacchetto, gestita da Bank of America Merrill Lynch e Citigroup, frutterà al fondo (cui resta circa il 40% del gruppo) circa 846 milioni di euro.

Moncler: +19% i ricavi, utile più che raddoppiato L

a prima metà dell’esercizio si chiude con performance a due cifre per il Gruppo Moncler, quotato a piazza Affari dal dicembre 2013. I ricavi si sono attestati a 218,3 milioni di euro, in aumento del 19% rispetto allo stesso periodo del 2013 (+22% a valute costanti). In Asia il gruppo dei piumini di alta gamma è cresciuto del 48% a cambi costanti e nelle Americhe ha messo a segno un +33%. Sostanzialmente stabili i ricavi in Italia, mentre in Emea le vendite hanno registrato un +16% . L’azienda del Galletto - che a metà anno è arrivata a contare 141 monomarca, destinati a salire a 160 entro dicembre - ha raggiunto un ebit di 33,3 milioni di euro (+23%) e un utile netto di 18,1 milioni, dagli 8,3 milioni del primo semestre 2013. «Gli ottimi risultati del primo semestre - ha dichiarato il presidente, ceo e maggiore azionista Remo Ruffini - in ulteriore accelerazione rispetto ai primi tre mesi, mi rendono fiducioso per l’esercizio in corso. Ritengo che l’aumento a doppia cifra dei ricavi, la crescita del 10% del fatturato a store comparabili, il miglioramento della profittabilità e le prime positive indicazioni sulle collezioni autunno-inverno costituiscano una solida base per i prossimi mesi».

l’euro forte si fA sentire sui nuMeri di PrAdA nel primo semestre chiuso il 31 luglio, il Gruppo Prada ha totalizzato 1,75 miliardi di euro di ricavi, in amento dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2013 (-4% a cambi costanti). Sia il canale wholesale che il retail hanno registrato un +1%. la griffe ammiraglia Prada ha segnato un +1%, mentre Miu Miu è cresciuta del 3%. il brand Church’s si è messo in evidenza per un +14%, le Car Shoe sono invece cresciute del 2%. «nel corso dei sei mesi - ha commentato il ceo Patrizio Bertelli (nella foto, con Miuccia Prada) - il gruppo ha operato in uno scenario politico e macroeconomico più complesso del previsto, caratterizzato da cambi sfavorevoli, oltre che da un generalizzato calo dei consumi. in questo contesto abbiamo continuato a lavorare focalizzandoci sulla crescita di medio-lungo periodo. Gli investimenti industriali, di marketing e retail, a sostegno della qualità dei nostri prodotti e della relazione con la clientela, continueranno a portare i loro frutti, sostenendo la crescita della società in ogni mercato».

In pillole • Tutto positivo il secondo quarter di Gap: i ricavi sforano i 4 miliardi di dollari (+2,9% rispetto allo stesso periodo del 2013), l’ebit sale a 567 milioni (+8,8%) e l’utile aumenta a 332 milioni (+9,5%). Il retailer, proprietario anche di insegne come Old Navy e Banana Republic, ha annunciato nuove assunzioni negli States - 1.200 addetti entro il 2019, per un disribution center nello stato di New York - e lo sbarco in India, nel 2015, con il partner locale Arvind. • Nel secondo quarter concluso il 2 agosto, il gruppo dell’Ohio Abercrombie & Fitch ha raggiunto i 12,9 milioni di dollari di utile (+13% rispetto allo stesso periodo del 2013). L’ebit si è attestato a 19,5 milioni (+1,6%). In calo i ricavi globali, a 891 milioni (-5,8%, e -7% a periodi comparabili). La catena Abercrombie & Fitch, in particolare, ha totalizzato 349,6 milioni di dollari di fatturato, (-1% a periodi comparabili). L’insegna Hollister Co. è scesa a 464,6 milioni (-10%). • Pvh, il colosso americano che controlla Calvin Klein e Tommy Hilfger, torna in proftto nel secondo trimestre: 126,5 milioni di dollari, dal precedente rosso di 5,4 milioni, su cui pesava l’acquisizione della rivale Warnaco. I ricavi totali di Pvh sono saliti da 1,96 a 1,98 miliardi. Il fatturato di Tommy Hilfger è aumentato dell’8,9% a 870,4 milioni. Più di quello di Calvin Klein, che ha registrato un +1% a 675 milioni. • L’americana Guess archivia il secondo trimestre con vendite pari a 608,6 milioni di dollari (-4,8%), su cui pesa il -6% in Europa. L’ebit del gruppo del denimwear è sceso del 55,4% a 29,9 milioni di dollari nel quarter, mentre l’utile netto ha accusato un -50% a 22 milioni.

17_09_2014

21


businessFinanCE PaSSaggi gEnErazionali

Il trust “buono” di Brunello Cucinelli

A fine giugno l’imprenditore umbro Brunello Cucinelli ha deciso di istituire un trust dove custodire la propria partecipazionae nel gruppo dell’abbigliamento in cashmere, che ha fondato nel 1978. Scelta che permetterà di gestire meglio il passaggio generazionale. «Lo scopo - ha specificato Cucinelli - è garantire l’unitarietà della gestione della partecipazione nella Brunello Cucinelli e del patrimonio immobiliare del Borgo di Solomeo, nonché il sostentamento della Fondazione Brunello Cucinelli per la realizzazione di quelle opere che noi definiamo di “abbellimento dell’umanità”». Nel trust è stato trasferito il 100% di Fedone Srl, a cui fa capo il 61,56% del capitale del Gruppo Cucinelli, una realtà della moda da oltre 300 milioni di euro di fatturato annuale, quotata a Piazza Affari dall’aprile 2012. Beneficiari sono le figlie Camilla (già membro del cda) e Carolina. Il trustee scelto è Esperia Trust Company (Gruppo Banca Esperia). L’operazione ha portato alla nomina di un comitato di cinque saggi (tra cui le figlie di Cucinelli) con funzioni prevalentemente consultive. Ne abbiamo parlato con un esperto della materia: l’avvocato Stefano Grassani.

«F

ino a qualche decennio fa il taria e il passaggio generazionale in azientrust (termine che letteralmenda e va letto come volontà di assicurare al te significa “fiducia”) era scogruppo continuità e stabilità. Di fatto la nosciuto in Italia e osteggiato dalla giutitolarità dei beni conferiti nel trust pasrisprudenza. Un lungo processo ha consa al “trustee”, che deve gestirli secondo dotto alla ratifica, nel 1989, della Convenprecise disposizioni del disponente (chi zione dell’Aja del 1985 che, in vigore dal istituisce il trust, detto anche “settlor”), 1992, ha riconosciuto i trust a determinanell’interesse di un beneficiario o per uno te condizioni. Da quel momento, scopo determinato. Il settlor anche grazie a illuminati profespuò riservarsi di controllare e sionisti, i trust hanno preso piepuò scegliere dei guardiani (o de, inizialmente nella forma di “protector”) che vigilino sull’otrust esteri (ossia costituiti da perato del trustee. Si tratta di soggetti esteri su beni esteri), uno strumento che ha buone poi di interni (istituiti in Italia probabilità di diffusione nell’usu beni e fra soggetti italiani). niverso del fashion, quando si Esaurita, a seguito del riconovuole dare stabilità all’impresa, scimento operato dalla Convenanche nell’ipotesi in cui il fonzione, ogni perplessità, questo Stefano datore esca di scena o venga a istituto è sempre più apprezzato graSSani mancare. Tuttavia, il business per la sua duttilità, poiché per- esperto di trust dello studio della moda è di norma capital mette di raggiungere obiettivi legale Pavia & Ansaldo intensive: una piccola o media che, diversamente, il nostro ordinamento impresa in fase di sviluppo, difficilmente non consentirebbe. Il rischio, purtroppo, è riuscirebbe a gestire al meglio l’attività che se ne faccia un uso improprio, come con le quote in un trust. Il Gruppo Cucinelarchitettura concepita per “schermare” li non rientra in questo caso, perché è quoattività illecite (frodare il fisco, i creditori, tato e, grazie anche al suo consolidato stala legge o gli eredi). Occorre allora distindio di sviluppo, può finanziare la crescita guere tra trust “buoni” e “cattivi”. Quello attingendo autonomamente dal mercato di Brunello Cucinelli è, chiaramente, nel dei capitali. La condizione migliore per segno della legittimità e meritevolezza: l’istituzione di un trust è che si tratti di punta a disciplinare la successione erediun’azienda già abbastanza strutturata.

«

22

17_09_2014

Semestrali

Il gruppo del cashmere cresce a due cifre

N

el primo semestre 2014 il Gruppo Brunello Cucinelli ha registrato un incremento dell’11,6% dei ricavi, saliti a 175,8 milioni di euro. Una performance che benefcia del +15% messo a segno sui mercati internazionali, che rappresentano il 79% del fatturato. Il mercato nazionale è invece rimasto stabile (+0,2%). A livello geografco, spicca il +18,2% realizzato dal marchio umbro in Nord America. +9,5% è la performance in Europa, mentre la Greater China ha permesso un +43,5%. L’ebitda semestrale, a 30,6 milioni, ha segnato un +12,9%, mentre l’ebit è aumentato a 24,3 milioni (+11,5%). L’utile del periodo si è attestato a 15,6 milioni, in progresso del 17,8% rispetto ai primi sei mesi del 2013.



covermoda donna

24

17_09_2014


Foto Imaxtree.com/Andrea Adriani

Milano che nouvelle vague!

Le promesse della moda che conquistano spazio e considerazione come non mai nel calendario, il lancio mondiale del nuovo brand di Giambattista Valli, il programma delle sfilate contaminato da cinema, eventi e mostre. Così la fashion week prova a dare lezioni di modernità e internazionalità

I Un momento della sflata dell’autunno-inverno 2014/2015 di Fausto Puglisi. Lo stilista da questa stagione sarà prodotto dalla Gilmar

di Andrea Bigozzi

l mercato interno che ancora non decolla, i buyer internazionali che iniziano a diminuire (specie da Russia e dintorni). Ma quella al via domani sarà un’edizione Milano Moda Donna positiva, a dispetto del calendario delle sfilate “ristretto” a sei giorni e delle solite polemiche nell’aria tra gli stilisti a causa degli spostamenti di Nel 2015 sflano 62 miliardi di ricavi orari e di location dei défilé. La moda italiana in cifre 2013 2014 20151Sem. L’ha assicurato il ceo della Previsione Previsione Camera Nazionale della Moda Italiana, Jane Reeve. Fatturato 59.422 61.918 E c’è da scommettere che la Var % -1,6% +4,2% +1,2% fashion week dedicata alle Export 45.218 47.389 collezioni della primaveraVar % 4,3% +4,8% +1,8% estate 2015 riuscirà ad andaImport 26.459 27.792 re oltre la crisi: 74 sfilate (di Var % 0,4% +5,0% +1,9% cui 7 doppie e una collettiva), 68 presentazioni nelle show- Saldo con l’estero 18.759 19.597 room. In più, bisogna segnare Produzione Var % 10,3% in agenda una mezza dozzina Dati in milioni di euro di griffe off schedule (tra cui Fonte: Fashion Economic Trends - Camera Nazionale della Moda Dolce&Gabbana, Roccobarocco, Kristina T, Angelo Marani e Luisa Beccaria), che non appaiono nel calendario ufficiale. Oltre agli show dei cosiddetti big, da Gucci a Giorgio Armani, da Versace a Prada, passando per Salvatore Ferragamo, Max Mara, Blumarine e Roberto Cavalli, grande attesa si registra per la sfilata di Jil 17_09_2014

25


covermoda donna Interviste/Angelos Bratis

«Con questo show porto il mio mondo all’estero» «E

Les Copains

Sander, che dopo l’addio definitivo della merciale a chi fa più ricerca, con un tema sua fondatrice, “Frau Jil”, ha trovato il deambizioso da sviluppare: quella della gno successore in Rodolfo Paglialunga. seconda generazione degli stilisti del Tra le new entry più interessanti, il deprêt-à-porter. «C’è una missione - spiega butto sulla scena mondiale di Giamba, la Reeve - che la nostra fashion week deve collezione di prêt-à-porter darsi: portare a Milano di Giambattista Valli e l’eil meglio del meglio dei sordio in passerella di I’m Il calendario marchi giovani. Questa Isola Marras, la seconda ridotto di quasi stagione abbiamo conlinea di Antonio Marras, quistato Valli, che aveva che nonostante i 7 anni di 2 giorni: nessun sempre presentato solo vita e di successi, non ave- big vuol sflare a Parigi, con il suo nuovo va mai sfilato prima d’ora. progetto. Ma certo non Esordio in pedana, che ha al posto di Armani smettiamo di impegnaril sapore di una consacraci nella ricerca di nomi zione, anche per Elisabetta Franchi. Un nuovi, italiani e internazionali, e diverse programma “concentrato” (ci sono fino sorprese potrebbero arrivare già dalla a 16 sfilate al giorno) e per tutti i gusti, prossima stagione». Intanto ci si concendai buyer che cercano un prodotto comtra sulle collezioni della primavera-estate

Max Mara

26

Roccobarocco

17_09_2014

ssere stato scelto da Giorgio Armani signifca molto per me: mi dà grande entusiasmo e gioia. Appena ho saputo che avrei sflato al Teatro di via Bergognone ho immediatamente chiamato mia madre in Grecia per condividere la Angelos Bratis notizia». Angelos Bratis, nato ad Atene nel 1978, sflerà con la sua collezione autunno-inverno 2015/2016 nel quartier generale di Armani durante la giornata inaugurale di Milano Moda Donna. Un’opportunità toccata prima di lui a talenti emergenti come Andrea Pompilio, Stella Jean, Au Jour le Jour, Christian Pellizzari e Julian Zigerli. Per Bratis, che aveva debuttato uffcialmente all’interno del calendario stilato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana un anno fa, la sflata è una nuova sfda che porta il marchio a crescere. Cosa si aspetta da questa esperienza? Presentare la collezione all’interno dell’Armani/ Teatro darà grande visibilità internazionale al mio marchio, specie tra la stampa e i buyer. Dopo l’invito a sflare in via Bergognone ha deciso di cambiare qualcosa nella collezione? Ho pensato che fosse un’ottima occasione per enfatizzare i codici che defniscono il mio stile. La fuidità e la geometria sono caratteristiche ricorrenti nel mio lavoro, così come la dinamica dei colori e il taglio a sbieco. Parliamo della collezione che presenterà. Che donna vuole raccontare? Una donna che ama la vita. Sempre femminile e seducente. Adora l’arte, l’architettura e la danza. È una donna che cammina controvento. Quali sono i suoi progetti per il futuro? Sviluppare alcune collaborazioni che aiutino il mio marchio a crescere a livello fnanziario e commerciale. E portare avanti la mia passione per la forma e la qualità. (an.bi.)



covermoda donna 2015, che tengono banco fino al 22 settembre con un programma che colloca i giovani in orari più che interessanti: non all’alba o in chiusura di giornata, per invogliare stampa e compratori a intervenire. In particolare, la giornata inaugurale della manifestazione, oltre alla testa di serie Gucci, vede protagonisti nell’ordine Chicca Lualdi, Angelos Bratis che sfila all’Armani/Teatro (vedi intervista in queste pagine), Stella Jean, Andrea Incontri e Fausto Puglisi, che dopo il successo ottenuto autofinanziandosi, da questa stagione può contare su di un licenziatario collaudato come Gilmar. E come gran finale lo show di Nicholas K., stilista statunitense in trasferta in città dalla New York Fashion Week grazie al concorso DHL Exported, che invece ha portato a sfilare a Manhattan la nostra Francesca Liberatore. Il calendario si conferma grande piazza degli stilisti emergenti anche nei giorni successivi, con Cristiano Burani e Uma Wang protagonisti la mattina di giovedì 18, mentre il venerdì è la giornata di Marco De Vincenzo, alla prima sfilata dopo l’annuncio da parte di Lvmh di avere acquisito una quota del marchio. Il sabato gli occhi saranno puntati su Gabriele Colangelo, che è stato tra Blumarine i 12 finalisti della prima Resort 2015 edizione del LVMH Prize. Domenica 21 sarà la volta del defilé di Au Jour Le Jour, alias Mirko Fontana e Diego Marquez, che dopo la “sponsorizzazione” di Armani ha riconfermato il posto in calendario e della sfilata Msgm, ormai di riferimento per i buyer internazionali. L’ultimo giorno di Milano Moda Donna sarà praticamente in mano alle nuove leve, con le due sfilate dei New Upcoming Designer: Leitmotiv, brand fondato da Juan Caro e Fabio Sasso, e Alberto Zambelli. Tutti nomi che, anche all’estero, stanno facendo circolare il messaggio di una nouvelle vague del prêt-à-porter made in Italy, così come quelli che popolano il programma delle presentazioni, che registra un numero crescente di outsider, tra cui cui Vivetta, 28

17_09_2014

In primo piano

Con Rodolfo Paglialunga un nuovo inizio per Jil Sander Il ritorno sulle passerelle per svelare la prima collezione firmata dal nuovo direttore creativo. E per dare un calcio alla crisi che ha reso necessario un forte piano di ristrutturazione

U

n arcobaleno dopo il temporale. Un nuovo inizio per mettersi alle spalle una stagione complessa. Vuoi per l’addio ravvicinato di due stilisti (prima Raf Simons e poi per la terza volta la fondatrice, “frau” Jil Sander), vuoi perché questi anni di crisi congiunturale hanno lasciato i segni nel bilancio di Jil Sander alle prese nel 2014 con conti in rosso e con una cinquantina di esuberi tra i 140 dipendenti italiani. La svolta parte da Rodolfo Paglialunga, che assumendo la guida creativa del brand (il debutto uffciale è fssato per sabato 20), ha tutti i rifettori puntati su di sé e sulla sua sfda di riportare Jil Sander nell’olimpo del fashion system. La casa di moda ha bisogno di un rilancio: per questo la proprietà, la Onward Luxury Group, come è stata ribattezzata la Gib˜ di Franco Pen•, ha chiesto a Paglialunga di disegnare una solida piattaforma su cui riprendere la crescita. «Il mio obiettivo - ha detto lo stilista - è quello di portare avanti la fusione tra sofsticatezza, lusso e innovazione; e condurre la maison verso un livello successivo». Non resta che vedere la reazione della stampa e dei buyer alla sflata della primavera-estate 2015.

Rodolfo Paglialunga prima di assumere la direzione creativa di Jil Sander ha guidato lo stile di Vionnet e per dieci anni ha lavorato in Prada

Alessia Xoccato e Arthur Arbesser. «Di “accorciando”, indirettamente, di un giorquesto passo - sintetizza Reeve - non si no il calendario di Milano Moda Donna, potrà più dire in giro che a Milano non visto che nessun altro marchio di peso ci sono i nomi nuovi, ma ha accettato di presentasolo i big». E proprio i core le collezioni il lunedì, siddetti big, i pezzi da no- Sflano off compreso Dsquared2 vanta della moda che han- Dolce&gabbana, che nelle ultime stagioni no fatto grande il made in aveva aperto la giornata, Italy, hanno creato non Roccobarocco, potendo contare però sulpochi grattacapi alla Ca- KristinaT, Marani la presenza di Re Giorgio. mera Nazionale della Risultato, il programma Moda Italiana, che più che e la Beccaria si concentra in 4 giorni e in altre stagioni ha faticamezzo, ma la Reeve non to a compilare il calendario degli show. si dà per vinta. Spera già dalla prossima Tutto è nato dalla decisione, peraltro anstagione di trovare una soluzione e per ticipata da tempo, di Giorgio Armani di questo ha lanciato un appello ai grandi anticipare il suo défilé da lunedì a sabato, marchi: «Giorgio Armani - ricorda il ceo



covermoda donna

Un momento del back-stage della sflata autunno-inverno 2014/2015

Best practice

Il debutto mondiale di Giamba nel segno di Bvm «C Ports 1961 Resort 2015

- quando ancora non era nostro socio si è impegnato a sostenere il calendario, a questa tornata di sfilate nessuno ha voluto raccogliere il suo testimone. Ma ci auguriamo in un ripensamento da parte delle maison l’anno prossimo». Gli stilisti, però, non hanno mai dato prova di spirito di sacrificio e tra gli addetti ai lavori si fanno i nomi di Prada, Salvatore Ferragamo e Bottega Veneta come uniche griffe forti abbastanza da poter trattenere i buyer in coda alla fashion week. Le considerazioni sul calendario “ringiovanito” inducono a tirare un sospiro di sollievo, ma alcune criticità intorno a Milano Moda Donna permangono. Per rilanciare appieno l’evento (fiaccato dalla crisi dei mercati, ma anche dalla concorrenza delle altre fashion week), sarà importante mostrare maggiore apertura non solo verso il pubblico di addetti ai lavori che frequenta la city durante la segue a pag 34 Ò manifestazione, 30

17_09_2014

on Giambattista Valli abbiamo messo a punto una nuova frontiera nella relazione tra designer e azienda produttrice: al tradizionale rapporto di licenza abbiamo preferito un legame più stretto e duraturo, che ha portato alla nascita della Gbo, una società tutta dedicata allo sviluppo del mondo prêt-à-porter della maison». Usa toni entusiastici Luca Bertolini, amministratore delegato di Bvm, per raccontare l’alleanza tra lo stilista romano e l’azienda bolognese di proprietà di Mario Bandiera che integra la formula della licenza e il coinvolgimento diretto del partner nella struttura societaria. «La storia con Valli - prosegue l’executive - è iniziata nel 2010 con un normale

Luca Bertolini

Giambattista Valli

contratto di licenza. Stagione dopo stagione il rapporto è cresciuto fnché l’anno scorso, dopo una serie di risultati positivi, abbiamo deciso di rinnovare anticipatamente la partnership per altri 11 anni. La volontà di ampliare al massimo il coinvolgimento di entrambe le parti ci ha portato a dare vita alla Gbo, controllata da Bandiera e Valli». Grazie alla nuova formula Bvm, che affanca Gbo in tutta la fase di gestione dei brand, è diventata co-protagonista del processo creativo, oltre che della fase produttiva e industriale. Il business model sembra destinato a portare molte novità nel mondo di Giambattista Valli, a cominciare dalla collezione Giamba che debutta nel calendario di Milano Moda Donna, con le proposte della primavera-estate 2015. «Si tratta - rivela Bertolini - di un progetto entusiasmante, che in queste settimane di lavorazione ci ha regalato una sferzata di energia. Vedrete sflare un nuovo proflo di donna, che prima non veniva affrontato da Valli». Quanto agli sviluppi futuri tra l’azienda e lo stilista, l’a.d. rivela: «Dopo le aperture delle boutique di Parigi e di Milano, curate direttamente da Giambattista, ci impegneremo come Gbo a sviluppare entro il 2015 una serie di aperture a Tokyo e New York. Lo step Christian Pellizzari successivo sarà Londra».



coverModa donna Milano work in progress

Interviste/Elisabetta Franchi

Boselli: «Le sflate arriveranno a Porta Nuova»

«Orgogliosa di essere made in Italy» Elisabetta Franchi

«I

l nostro è un progetto a lungo termine, che abbiamo portato avanti passo dopo passo. Sapevamo che saremmo arrivati qui: a sflare con la nostra linea». Con queste parole Elisabetta Franchi, imprenditrice e stilista emiliana, considerata uno dei nomi commercialmente più caldi della moda italiana, racconta il debutto uffciale in passerella a Milano Moda Donna in agenda il 20 settembre. «Ci sentiamo pronti», assicura.

Lei ha costruito un marchio di successo da sola e senza mai sflare. Pensa davvero che la pedana serva ancora al business? Certo che le sflate servono ancora. Per emozionare e, soprattutto, per incontrare il mondo. Noi fno ad oggi ci siano concentrati molto sull’Italia, ma è arrivato il momento di aprirci di più all’estero. E lo show ci aiuterà in questo progetto.

Un’anticipazione sulla collezione del debutto? Lo spirito è quello della favola. In pedana vedrete una vera principessa. Il fatto di sflare per la prima volta l’ha portata a introdurre dei cambiamenti nella collezione? Fin da quando ho iniziato, nel 1998, ho scelto di vestire un certo tipo di donna molto femminile, e di certo non cambio perché c’è uno show da costruire. C’è chi lo farebbe, ma io resto fedele alla mia identità. (an.bi.) 32

17_09_2014

e sflate della moda italiana arriveranno sicuramente a Porta Nuova a Milano, ma non subito», con queste parola Mario Boselli, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, ha confermato già alla fne dell’estate le indiscrezioni che circolano ormai da qualche tempo sulla scelta del nuovo quartiere come nuova sede delle sflate. Inizialmente la Cnmi avrebbe voluto utilizzare le nuove location per i déflé già a settembre, salvo decidere di prendersi ancora del tempo per curare nei minimi dettagli il trasloco. Il progetto di Jane Reeve e Boselli è quello di creare un vero e proprio fashion hub all’ombra della Diamond Tower in viale della Liberazione (nella foto). Nel gigantesco spazio del “Mall”, dove un anno fa ha sflato per la prima volta Costume National, dovrebbero essere realizzate almeno due sale sflate, una da 450 posti e una da 300, per rendere fruibile la location, sia per le grandi maison sia per gli stilisti emergenti. In più in uno degli edifci adiacenti dovrebbero trovare spazio anche i nuovi uffci della Cnmi. Un piano ambizioso, a cui iniziare a lavorare subito dopo Milano Moda Donna di settembre, per arrivare pronti agli appuntamenti del 2015.

«L

La fashion week milanese soffre della concorrenza delle altre capitali della moda. Perché per lei è importante iniziare da qui? Milano è la capitale del made in Italy ed Elisabetta Franchi è made in Italy: non c’era una vera scelta da compiere. Siamo stati contattati anche da altre capitali, ma non abbiamo avuti dubbi nel rispondere «No, grazie».

Elisabetta Franchi Resort 2015



covermoda donna La moda al cinema

Il Fashion Film Festival anticipa le sflate

1

A

Bottega Veneta

è in costante ascesa, ma i dati di vendita, Ò segue da pag 30 ma anche nei confronti della gente comune. «C’è bisogno che Miquando non sono in calo, crescono meno lano si dimostri più aperta e più “free”», del previsto. I dati, del resto, non lasciachiosa Reeve. In questa direzione vanno no dubbi: secondo i Fashion Economic una serie di progetti sperimentali “in viTrends elaborati dalla Camera Nazionatro”, tra cui il Milano Fashion Film Festile della Moda Italiana, il fatturato dell’inval, le grandi mostre di Krizia e Marni dustria del tessile, dell’abbigliamento (ma è saltata quella dedicata a Gianfrandella pelletteria e degli accessori alla fine co Ferré per cause tecniche), tutti rigodi quest’anno sfiorerà quota 62 miliarrosamente aperti anche di, mettendo a segno un alla collettività. «Il proincremento positivo del gramma di eventi comple- Tra le new entry, 4,2%, che però è al di sotmentare alle sfilate - spie- c’è attesa per Isola to delle stime di sei mesi ga Reeve - proverà a far cafa, con una previsione di pire cosa deve essere una Marras e la Franchi. crescita dell’1,2% per il città aperta». Ma la grande Facce nuove anche primo semestre del 2015. domanda resta sempre la L’export, che si conferma stessa. Tutti gli imprendi- tra le presentazioni un asset fondamentale tori, i manager, i compradel comparto, è ancora in tori e gli stilisti se la porranno durante fase positiva, cresciuto fino ad aprile di tutta la fashion week, lasciandola sola oltre il 5%. Ma ora la crisi in Ucraina e a volteggiare nell’aria: se Milano Moda il deprezzamento del rublo rischiano di Donna supera l’esame grazie al carnet costare caro al sistema moda italiano. C’è delle sfilate e alle iniziative speciali, cosa chi parla di un danno per le esportazioni deve fare il sistema negli altri 360 giorni che potrebbe arrivare a toccare i 500mila dell’anno? Perché è proprio questo il cuoeuro. Ma i conti più realistici si faranno re del problema: il mito del made in Italy appena spenti i riflettori su Milano. n 34

17_09_2014

Milano la fashion week comincerà prima che gli abiti inizino a sflare sulle passerelle. Tutto merito del Fashion Film Festival Milano, il 2 primo festival internazionale 1. Un frame dei di cortometraggi di moda in cortometraggio Italia, che si è svolto il 14 e White Shoe curato il 15 settembre al Piccolo da Mauro Borelii per Ferragamo Teatro Grassi, e che ha 2. Costanza iniziato a far parlare di Cavalli Etro moda due giorni prima che prendesse il via uffcialmente Milano Moda Donna. Obiettivo principale della nuova manifestazione è raccontare la moda attraverso il linguaggio del cinema, premiando celebri griffe e giovani talenti. Il programma prevede la proiezione di oltre 350 fashion flm da tutto il mondo, che nei giorni delle sflate saranno trasmessi anche nel quartier generale di Palazzo Giureconsulti. Una giuria, presieduta da Franca Sozzani di Vogue Italia, selezionerà i flm vincitori per le varie categorie. Promotore della manifestazione, organizzata in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana, è Costanza Cavalli Etro, moglie dello stilista Kean Etro. «L’evento permetterà ai giovani talenti di far conoscere i loro lavori su scala internazionale - ha spiegato Cavalli Etro -. Il Fashion Film Festival Milano è un’incubatore di talenti creativi e a questi si uniscono le grandi produzioni, che prima di oggi non erano state esposte in altre manifestazioni».



lÕintervistaZhu Chong Yun

KriZia

L’arrivo di Mrs. Zhu e gli incroci Milano-shenzhen L’imprenditrice e stilista cinese, la cui azienda Marisfrolg, basata a Shenzhen, vale 300 milioni di euro, racconta il nuovo corso di Krizia. «Stiamo lavorando perché tutto sia pronto per il debutto ufficiale a febbraio. Nel 2015, dopo il restyling dello store di via Spiga, ci saranno cinque aperture in Cina». Intanto durante la fashion week di Milano andrà in scena un evento per celebrare la storia del marchio italiano di Andrea Bigozzi

36

17_09_2014

ZhU ChongYUn

T

ornare agli antichi splendori. Oggi in Italia e domani, in Cina, con ampie sinergie. È attorno a questi due elementi che Zhu ChongYun, nuova proprietaria di Krizia, sta disegnando il futuro del marchio di moda milanese. Come indica chiaramente la scelta di mantenere in Italia creatività e produzione da parte dell’imprenditrice e designer, che in patria con i suoi cinque brand è a capo di Marisfrolg Fashion, un colosso dell’abbigliamento da 300 milioni di euro di fatturato e 5mila dipendenti fondato nel 1993. «PerchÈ il made in Italy - dice convinta - è una sicurezza, una garanzia». Sono ancora solo linee-guida: ai dettagli della strategia di rilancio si comincerà a lavorare seriamente da settembre, quando è in programma un evento durante la fashion week, a Palazzo

Litta con il patrocinio del Comune e della Camera Nazionale della Moda Italiana, durante il quale alcune testate di moda attualizzeranno i capi storici della maison. Il piano vero e proprio sarà pronto verso febbraio, quando, sempre a Milano, durante le sfilate della moda donna, Mrs. Zhu presenterà la prima collezione della nuova Krizia. «Lavoreremo - assicura ChongYun - affinchÈ tutto sia pronto in tempo. Stiamo mettendo a punto la nuova squadra: io sarò presidente e direttore creativo, mentre stiamo selezionando sia un ceo sia l’ufficio stile, che lavoreranno nel quartier generale di via Manin. Prevediamo di assumere almeno una trentina di persone». Ma è lo stesso profilo dell’imprenditrice cinese, ex ingegnere meccanico che la rivista Forbes inserisce ai vertici della classifica delle


1

Shanghai, che diventeranno 30-50 nei prossimi 5 anni. In un secondo momento, non escludiamo di riportare il marchio anche nelle altre capitali della moda, dove un tempo era conosciuto.

1. Mariuccia Mandelli in uno storico rirtratto 2. Un look autunno-inverno 2014/2015 di Marisfrolg 3. Una storica campagna pubblicitaria Krizia 4. Le vetrine del negozio di via Spiga che sarà presto oggetto di restyling

Cosa accomuna lei e la signora Mandelli, che ha fondato Krizia 60 anni fa? L’incontro con Mariuccia è stato casuale. Un vero segno del destino per me, che da tempo cercavo un brand come il suo da acquisire. Tra noi ci sono molte affinità: la dedizione al lavoro, l’eleganza, una naturale predisposizione verso tutto ciò che è nuovo e all’avanguardia. Quando ci siamo incontrate siamo state bene insieme. Sono stata trattata come una figlia. 3

4

I numeri di Marisfrolg 2

donne più ricche della Cina, a indicare quali siano gli obiettivi del rilancio del marchio italiano, acquisito per una cifra pari a (secondo indiscrezioni) 35 milioni di dollari. In patria ChongYun ha già la responsabilità - tra l’altro - dei quattro marchi Marisfrolg, Zhuchongyun, Masfer Su e Aum, intorno ai quali ha costruito un network di oltre 400 negozi sparsi per tutta la Cina. E non a caso mette l’accento proprio sulla distribuzione quando, nell’annunciare il nuovo corso di Krizia, ne illustra così la filosofia. Quali sono i primi passi del rilancio? Dopo l’evento celebrativo di Milano a Palazzo Litta inizieremo subito a lavorare sulla collezione e soprattutto sulla riapertura del negozio di via Spiga. Nel 2015 apriremo cinque boutique tra Pechino, Shenzen,

Dipendenti

5mila in Cina Marchi di proprietà

5 Negozi monomarca

400 Fatturato 2013

300 milioni di euro

Quando • stata annunciata la vendita a un imprenditore asiatico, in molti hanno temuto che il brand avrebbe preso unÕunica direzione: il mercato cineseÉ Non sarà così. Stiamo cercando un direttore generale: vogliamo che arrivi dal mondo del lusso e ci piacerebbe che fosse italiano. Manterremo qui la creatività e la produzione: perchÈ il made in Italy è una garanzia, una sicurezza. In questo piano di rilancio ci sarˆ spazio anche per i negozi multimarca? Non credo che ci focalizzeremo sul canale dei multimarca: in Cina siamo i migliori nella vendita diretta. Su questo primato abbiamo costruito il nostro successo ed è così che sarà anche in futuro. In questo momento la presenza sul mercato del brand • garantita da alcune licenze. Saranno confermate? Non ho ancora avuto modo di incontrare personalmente i nostri licenziatari. Tra questi c’è Miroglio, un gruppo che conosco già molto bene. La licenza (Per te by Krizia, ndr) dura fino al 2018 e sono certa che non ci saranno problemi nel collaborare. Dopo Krizia acquisirˆ altri marchi? Non credo. Ci vorranno almeno 10 anni per rilanciare appieno Krizia e ci sono gli altri nostri brand che dobbiamo sviluppare. Ad esempio, mi piacerebbe portare in Europa al più presto le collezioni Marisfrolg e Zhuchongyun che oggi sfilano a Pechino ma chissà, potrebbero avere un futuro sulle passerelle di Milano. E chissà, se con tutti questi impegni milanesi, a Mrs. Zhu non venga voglia di impan rare l’italiano. 17_09_2014

37


coverModa donna

In libreria

Re Giorgio “in parole sue”

C

Per l’Expo Armani avrà il suo museo Lo spazio espositivo ospiterà la collezione permanente dello stilista, ma anche mostre d’arte, spazi per la formazione e una biblioteca. Obiettivo del Comune e del designer, inaugurare entro il 2015 di Andrea Bigozzi

N

ascerà a Milano un museo dedicato alle creazioni firmate Giorgio Armani e alla collezione permanente di abiti, disegni e immagini raccolta dallo stilista nel corso della sua lunga carriera. Lo spazio espositivo, all’interno di un’area industriale dismessa adiacente alla sede milanese della griffe, potrebbe essere aperto - stando ai promotori - in tempo per Expo 2015. A realizzare il polo sarà Giorgio Armani grazie a un accordo con il Comune di Milano che ha approvato le linee di indirizzo del progetto. Oltre alle collezioni Armani, l’area ospiterà mostre temporanee sulla moda e il design, una biblioteca, una sala conferenze e spazi per corsi di formazione dedicati a studenti e stilisti. «È Milano la città dove ho scelto di vivere e lavorare - ha spiegato Giorgio Armani - e che è stata per me una dura e leale maestra. Mi ha insegnato che niente si ottiene per caso, ma che si possono raggiungere i più difficili traguardi con l’impegno quotidiano». «Per questo - ha proseguito - ho deciso di mettere a disposizione della città il frutto del mio lavoro, fatto non soltanto di abiti, ma anche di senso 38

17_09_2014

della materia ed esperienza. Ho ritenuto che potesse essere interessante per tutti. In particolare per i giovani che si avvicinano numerosi alla moda e al design». Il museo sorgerà nella zona dell’ex area industriale Ansaldo, vicino ai Navigli milanesi, dando vita a un polo che, secondo i piani del Comune, ospiterà anche il Museo delle Culture progettato da David Chipperfield. Re Giorgio ha espresso il proprio piacere nell’aver trovato «piena sintonia per questo progetto con Palazzo Marino e le istituzioni milanesi che - ha sottolineato - hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso un settore così importante per l’economia cittadina di oggi e di domani». Nella convenzione firmata con il Comune, a costo zero per l’amministrazione, sono previsti sconti sui biglietti per studenti e visitatori over 65 e l’ingresso gratuito nelle giornate di n blocco del traffico. Nelle foto, momenti di gloria nella vita di Giorgio Armani: dalla copertina di Time alle sflate dell’alta moda a Parigi. Lo stilsita l’11 luglio ha compiuto 80 anni e nel 2015 festeggerà i 40 anni del marchio

hi non troverebbe delle contraddizioni tra ciò che pensa oggi e quello che diceva 40 anni fa? Ben pochi. Tra questi Giorgio Armani: lo stilista è un capolavoro di coerenza, come emerge dalla lettura di I cretini non sono mai eleganti (nella foto la copertina), il libro curato dalla giornalista del Corriere della Sera Paola Pollo, che per un anno intero ha spulciato negli archivi della maison tra frasi, citazioni, battute, interviste, per raccontare “Giorgio Armani in parole sue”, come recita il sottotitolo del volume edito da Rizzoli Etas. Come conferma la stessa autrice del testo, il Re Giorgio che si vede oggi alle sflate e che bacchetta tutti (compreso il premier Matteo Renzi per il look) è lo stesso di 40 anni fa, quando parlava della sua moda e di ciò che non lo convinceva. Una persona dalla coerenza sorprendente. L’unico cambiamento di rotta in 40 anni di carriera individuato dall’autrice nelle 257 pagine del libro riguarda il destino del suo gruppo: negli anni ‘90 diceva che si sarebbe quotato e poi ha cambiato idea. Nel volume non c’è solo lo stilista comparso sulla copertina di Time, ma anche l’uomo, quello segnato dalla morte dell’amico e socio Sergio Galeotti.



coverMODADONNA Super

La sede cambia, l’identità è la stessa Dare sempre più slancio alle sinergia tra Milano e Firenze, anche in vista dell’Expo, e rafforzare la propria identità sono gli imperativi categorici del salone Super, in programma dal 20 al 22 di settembre a Milano. Lasciati gli spazi “storici” del Palazzo delle Scintille, che diventerà una sala concerti in seguito all’assegnazione alla società TicketOne, Super - frutto del matrimonio tra Pitti Immagine e Fiera Milano, con il patrocinio del Comune di Milano - si trasferisce all’interno del Padiglione 3 di FieraMilanoCity in via Scarampo, al Gate 5. Sono 200 i marchi di abbigliamento e accessori presenti alla rassegna, che va in scena in concomitanza con Mipap, altra rassegna dedicata al womenswear a cura di Fiera Milano. Una scelta, come sottolinea Raffaello Napoleone, a.d. di Pitti Immagine, «che non modifca l’essenza della nostra manifestazione. Abbiamo mantenuto un concept “circolare” e, come sempre, ci siamo focalizzati sulla ricerca, con un focus sugli accessori, che rappresentano il 60% dei brand, contro il 40% del prêt-à-porter». «In particolare - continua Napoleone - mettiamo l’accento sul fashion contemporaneo, tra nomi consolidati, capsule collection, L’immagine che simboleggia la nuova edizione di Super, emergenti e new designers». «Una nuova dal 20 al 22 settembre a Milano sede non signifca cambiare il format che ha contraddistinto Super fn dall’esordio di questo progetto» aggiunge il vice-direttore generale dell’ente forentino, Agostino Poletto. Tanti i nuovi nomi (oltre il 40% del totale), frutto di un lavoro attento di scouting. A proposito della “convivenza” tra Super e Mipap, «sono due progetti con identità e mission diverse - precisa Napoleone - e, soprattutto, con prodotti e distribuzioni differenti». Tra le aree clou di Super spicca Super Talents, sulle realtà più promettenti del panorama fashion. Da menzionare la presenza nei padiglioni di via Scarampo di otto brand siciliani di vocazione artigianale, in collaborazione con la Regione Sicilia. Rifettori accesi sull’ex Urss con Open Russian Fashion, che presenta in un’area speciale una selezione di 13 marchi “in progress” della nouvelle vague russa, in collaborazione con il Ministero dell’Industria e del Commercio della Federazione. Tra l’altro, il 22 settembre, nella showroom Sari Spazio in via Cevedale 5, è previsto un open day di vendita dedicato alle creazioni di 7 designer provenienti da questo territorio. Un tema d’attualità è la liaison tra il capoluogo lombardo e quello toscano, ma anche tra gli enti feristici e le istituzioni. Michele Perini, numero uno di Fiera Milano, fa notare che «Milano è a tutti gli effetti una welcome city, dove è possibile fruire di eventi artistici e musicali, non solo legati alla moda. Il link con Firenze è un ulteriore plus». «C’è una grande volontà di cooperare tra le due città - ribadisce Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il Lavoro, lo Sviluppo Economico e l’Università e Ricerca di Palazzo Marino -. Prossimamente annunceremo ulteriori sviluppi della liaison, che vedrà in pista progetti inediti in occasione delle kermesse della moda uomo e donna del 2015» (c.me.)

Uno scatto all’insegna della raffnatezza accompagna il nuovo appuntamento con White MIlano

White Milano: via Tortona in veste contemporary Tre sedi in via Tortona (ai numeri 27, 35 e 54) e 453 espositori, in aumento del 3% rispetto a un anno fa, sono il biglietto da visita della 29esima edizione di White Milano, la rassegna internazionale della moda contemporary ideata da Max Bizzi, che ne è il presidente, e patrocinata dal Comune del capoluogo lombardo. 313 le realtà italiane e 140 le straniere, per una manifestazione che vive di ricerca e lo ribadisce, schierando dal 20 al 22 settembre 155 new entry. Tra le numerose novità dell’appuntamento autunnale, rifettori accesi sul marchio belga Filles a Papa, di impronta anti-conformista e irriverente, sulle sneaker Losers, made in Japan e, restando in tema di calzature, sulle creazioni glam-chic di Paris in Paris. Il meglio della moda di ricerca internazionale si concentra nella Six London Showroom, direttamente dal Regno Unito. Alta la bandiera del made in Italy, con il designer-artigiano Angelo Gallamini e la sua linea Ermanno Gallamini, la giovane Virginia Bazzi, Avn, capsule collection frmata da Gianflippo Gherardi, le proposte easy ma raffnate di Collection Privée? e le sciarpe di Faliero Sarti, solo per citare alcuni nomi. All’inedita collaborazione tra Giuliette Brown e Filippa Lagerback, che si concretizza in una collezione di gusto vintage, è dedicata una presentazione il 20 settembre. Sono solo assaggi di un evento a tutto tondo, che come sottolinea Bizzi trova nel forte legame con Palazzo Marino e nella collaborazione con la Camera Italiana dei Buyer Moda nuove leve per crescere ancora. (a.b.)

Crescono gli espositori a Mipap

Una buyer alla scorsa edizione di Mipap 40

17_09_2014

In occasione dell’edizione in programma dal 20 al 22 settembre, Mipap si sposta nel Padiglione 3 di Fieramilanocity, con ingresso da via Scarampo, in uno spazio attiguo a quello occupato da Super, per un totale di 16mila metri quadri. Il salone, in capo a Fiera Milano (che, insieme a Pitti Immagine, organizza anche Super), schiera in uno spazio dal layout rinnovato circa 170 brand, contro i 150 di un anno fa, tra cui una serie di nuovi ingressi e rientri: Daniela Drei, Fausta Tricot, Bellissima by Raffaella Rai, No Secrets, Amaranto, Lo Sciarpino Cachemire e 4 Mani, Sweet Secret e Ti Chic. Predominano le presenze italiane (70% del totale), mentre i brand esteri arrivano soprattutto da Spagna, Francia, Giappone, Israele, Germania, Grecia, Portogallo, Regno Unito, Canada e Romania. Protagoniste le collezioni di womenswear e accessori per la primavera-estate 2015 ma salgono alla ribalta anche i bijoux, all’interno del “salone nel salone” Eurobijoux. L’obiettivo di Fiera Milano è rendere Mipap sinergico, interattivo e internazionale: in quest’ottica si inserisce la collaborazione, nata nel 2008, con la manifestazione giapponese Jwf-Iff International Fashion Fair, dove sono presenti realtà italiane selezionate da Mipap. Il prossimo appuntamento con Jfw-Iff, evento nell’orbita del gruppo Senken Shimbun, è in programma dal 21 al 23 gennaio a Tokyo. Prosegue in parallelo il sodalizio con Ita-Italian Trade Agency, grazie al quale Mipap ospiterà delegazioni di compratori internazionali. Ma gli organizzatori non dimenticano le eccellenze del nostro territorio: nel contesto di un progetto di promozione del “Made in Campania”, il salone apre le porte a un nucleo di brand da questa regione. (a.b.)




il SONDAGGIO

La parola ai negozi MULTIBRAND Abbigliamento e accessori donna Primavera-Estate 2014 E quelle di accessori donna?

Come sono andate le vendite di abbigliamento femminile in questa primavera-estate?

L’andamento dei saldi estivi di moda donna è stato? Migliore

Peggio

% 29% Peggio

27% 51% Come lo scorso anno

14%

%

20%

41% 29%

32% Meglio

Come lo scorso anno

Peggiore

%

Meglio

57% Come lo scorso anno

La donna tiene

grazie all’online

e ai turisti L’e-commerce e gli acquisti degli stranieri sostengono le vendite di womenswear in Italia. L’abbigliamento troppo caro paga pegno, mentre tra gli accessori cala il sell out di calzature. I saldi deludono le aspettative, anche perché dilagano gli sconti anticipati sottobanco. Si guarda al futuro con cautela, ma non con pessimismo: gli ordini della primavera-estate 2015 saranno nel complesso confermati. Lo rivelano i 70 luxury multibrand della Penisola che hanno risposto al nostro sondaggio di Elisabetta Campana

L

a bella notizia per il womenswear in Italia è che dopo tre anni di significativa flessione delle vendite, questa stagione si è registrato un un modestissimo miglioramento. La brutta è che questo risultato è dovuto quasi esclusivamente all’e-commerce e agli acquisti degli stranieri (bene lo shopping dei cinesi, male quello di russi e ucraini), oltre al fiorente mercato del parallelo, ormai gestito anche online. Lo scenario resta critico. I consumi degli italiani, che rappresentano lo zoccolo duro del sell out della moda nel BelPaese, sono stagnanti. Si teme un’ulteriore flessione delle presenze, e della spesa, di turisti e businessmen dell’ex Unione Sovietica. Clienti che negli ultimi 10 anni sono stati i big spender nella Penisola. A Milano in luglio e agosto i loro acquisti sono calati, a seconda dei marchi, dal 25 al 50%. E in località turistiche roccaforti dei russi, come Forte dei Marmi e la Costa Smeralda, si parla di contrazioni oltre il 50%. Non mancano le preoccupazioni, anche se la settantina di titolari di multimarca di target elevato intervistati da Fashion, sta cercando di reagire al meglio alla più difficile crisi di mercato che si sia vista dal Dopoguerra a oggi. La testimonianza di buona parte dei top retailer italiani contribuisce a 17_09_2014

43


il SONDAGGIO

I brand di abbigliamento donna più venduti

uDolce&Gabbana v Givenchy

w Valentino

valenTIno

DolCe&Gabbana

valenTIno

Marzio Torcianti

BIFFI, BERGAMO

44

17_09_2014

Coltorti Boutique, Ancona elevati - soprattutto individuare soluzioni da intraprendere per «In un periodo non facile per le dagli orientali. Seguono al quinto poreagire in modo provendite bisogna pianifcare al sto Kenzo, Michael positivo ai cambiameglio gli acquisti, premiando i Kors e Moschino. menti in atto, partendo prodotti che giustifcano i prezzi Tra i brand di più da un’analisi costruttirecente affermaziova delle vendite di queelevati in termini qualitativi e hanno prevalso sta primavera-estate, d’immagine. Al tempo stesso è ne Msgm, Stella Jean e penalizzate al Nord e indispensabile qualifcare sempre Fausto Puglisi. I al Centro anche dal più il servizio alla clientela» buyer intervistati persistente brutto non hanno dubbi tempo. Per quanto risul fatto che spesso le collezioni di ready guarda il sell out di abbigliamento donna, to wear sono penalizzate commercialmendopo tre anni dominati dal segno meno, te da un rapporto qualità-prezzo non equiquesta stagione oltre la metà del panel, il librato: «Ormai tutta la clientela, locale e 51%, testimonia un fatturato in linea con internazionale, valuta con attenzione ciò quello di 12 mesi fa. Il 29% lamenta una che compera, ricerca la qualità e non accetcontrazione, mentre il 20% segnala un auta di spendere per capi il cui valore non è mento. Dolce&Gabbana è il marchio che adeguato al cartellino di vendita» sostenha messo d’accordo un po’ tutta la clientela gono numerosi dettaglianti, lamentando il italiana e straniera. Givenchy (secondo fatto che, in merito, le aziende fanno orecnella classifica), Valentino (terzo) e Saint chie da mercante. Stesso discorso, alla Laurent (quarto) sono stati acquistati voce accessori, per le calzature, che questa anche a causa dei prezzi particolarmente


I marchi di accessori donna più venduti

uGivenchy Valentino v Michael Kors w Celine

Tra i nuovi brand di moda donna vincono:

uMsgm

MSGM

v Stella Jean

w Fausto Puglisi GIvenChy

STella Jean

stagione hanno sofferto più delle borse. «Le scarpe e i sandali costano troppo: chi si può permettere di pagare fino a 600 o 700 euro al paio?» dice senza mezzi termini Luisa Severi di Luisa a Rimini, dando voce al pensiero di tanti suoi colleghi. «La vendita delle scarpe è più difficile anche per un problema di calzata e di numero - aggiunge Tiziana Fausti dellÕomonima insegna a Bergamo - mentre le borse vengono scelte più d’impulso e spesso sono considerate un investimento duraturo nel tempo». Sul fronte modelli nella primaveraestate 2014 si è assistito a un cambio di rotta: «I tacchi vertiginosi non vanno più spiega Giovina Moretti di Gio Moretti in via Spiga a Milano -. La clientela ha preferito le proposte con tacco massimo 10 centimetri e quelle più comode di 6-7 centimetri. Dalla scena sono scomparsi i plateau». Nel complesso il turnover di accessori donna nei multimarca italiani si mantiene migliore di quello dell’abbigliamento: per il 32% dei negozianti è aumentato e per il

41% è stato simile all’anno precedente. Lo ribadisce Silvia Bini di Bini Silvia Passeggiata a Viareggio: «La tendenza in atto è verso un acquisto di qualità - dice -. Borse, calzature e gli altri complementi giustificano meglio il costo rispetto all’abbigliamento. E poi per chi ha buon gusto non mancano certo le occasioni, da Zara in su, per vestirsi decorosamente BONVICINI FAshION GAllERy, MONtECAtINI tERME (Pt) a buon prezzo». Un argomento che resta di grande attualità è quello dei saldi: gli sconti estivi non hanno gono fatti ovunque e in ogni momento: dosoddisfatto le aspettative di vendita della vremmo almeno adeguarci alla tempistica maggior parte del panel. Per il 57% degli internazionale, molto più elastica». Un intervistati hanno performato come quelli aspetto da non sottovalutare è la distribudella scorsa primavera-estate, per il 29% zione “selvaggia” di alcuni brand: «Se un sono andati peggio e solo per il 14% hanno marchio è troppo diffuso - precisa Bini - la incrementato il giro d’affari. «Mi stupisco clientela che spende, quella esclusiva e dal ancora che si parli di periodo ufficiale dei palato raffinato, non lo degna di uno sguarsaldi - commenta Silvia Bini -. È sotto gli do. Tante aziende dovrebbero controllare occhi di tutti che i ribassi sottobanco venmeglio la propria distribuzione: dove, a chi 17_09_2014

45


il SONDAGGIO

dIVO, sANtA MARIA A MONtE (PI)

RAttI, PEsARO

NIdA, CAsERtA

lA COUPOlE, VENEzIA

e come vengono vendute le collezioni». Far fruttare i saldi è ancora possibile: «Bisogna impostare la propria strategia di vendita ad hoc - racconta Mauro Sighinolfi di Della Martira a Carpi, Sassuolo, Mirandola e Cesena - partendo dal presupposto che anche per lo shopping scontato non esiste più l’acquisto d’impulso. La clientela pianifica la spesa e punta su prodotti senza tempo, utilizzabili durante le stagioni successive». Giovanna Gaudenzi, di Gaudenzi a Riccione e Cattolica (storica insegna multimarca donna che ha da poco debuttato nel menswear con l’apertura di una boutique uomo in viale Ceccarini a Riccione), fa notare che la gente aspetta i saldi per il semplice fatto che i prezzi sono troppo alti: «Con lo sconto, abbigliamento 46

17_09_2014

d’ANIEllO, VIllARICCA (NA)

CUMINI MOdA, GEMONA dEl FRIUlI (Ud)

Tiziana Fausti gua di altri importanti e accessori diventano inevitabilemente più Tiziana Fausti, Bergamo negozianti italiani. Tra questi Claudio Antoaccessibili». Se il mer«A livello di accessori, nioli di Antonioli a cato italiano soffre, l’acquisto della borsa è più Milano: «Questa sta«l’e-commerce - sotfacile e immediato rispetto gione il sell out sul tolinea Aldo Carpinweb è aumentato del teri, di Stefania a quello delle scarpe, che 40%». Intraprendere Mode a Trapani - è possono presentare problemi la strada dell’e-coml’unico strumento di misura e calzata» merce non è facile per superare qualunperché necessita di que barriera e poter know-how e investimenti significativi. attingere all’immenso mercato mondiale, «Ho preferito appoggiarmi a Farfetch per una vera e propria vetrina internazionale. avvalermi di una piattaforma importante e E non è mai troppo tardi per imboccare professionale che gestisce l’e-commerce di questa strada». Non ha dubbi in merito molti multimarca», spiega Carpinteri. «Noi alle opportunità offerte dall’online il dettaoperiamo direttamente - interviene Antogliante siciliano, che del business digitale nioli -. Abbiamo creato una struttura speciha fatto il suo cavallo di battaglia, alla stre-



il SONDAGGIO

stEFANIA MOdE, tRAPANI

tIP tAP dI AdANI, MOdENA

fica, con persone dedicate come in un vero negozio». C’è chi segue la doppia via, come Nugnes 1920 a Trani: «Siamo su Farfetch e abbiamo il nostro sito - informa Elisabetta Nugnes, alla guida dell’attività di famiglia con il fratello Beppe -. Il grande merito di Internet è che ci mette in contatto una clientela diversa da quella locale». Per questo motivo cambia la composizione degli ordini: grazie all’online, i negozianti possono tornare a inserire nell’offerta articoli molto costosi, ormai fuori prezzo per gli italiani, acquistabili dai ricchi clienti stranieri. Sul fronte budget, gli ordini relativi alle collezioni donna per la primavera-

Ringraziamo

17_09_2014

Gianni Amati

asso nella manica, che estate 2015 rispecLeam, Roma i dettaglianti italiani chiano a grandi li«Aumenteremo i budget per non dovrebbero mai nee l’andamento di dimenticarsi di giocaquesta stagione: il la prossima estate, ma solo di 56% del panel dialcuni marchi perché altri hanno re: la capacità di saper scegliere e mixare le chiara acquisti staregistrato un crollo signifcativo collezioni in modo bili, il 27% in diminelle vendite. Adesso più che mai personalizzato, tale da nuzione e il 17% in rendere l’offerta delle crescita. Pressoché non esistono vie di mezzo» proprie boutique unitutti concordi i neca e irripetibile. Una professionalità che, gozianti nel voler selezionare l’offerta e unita alla passione per il proprio lavoro, si tagliare i “rami secchi”, puntando sui martraduce anche in un servizio alla clientela chi che rappresentano davvero una cerattento e puntuale. Tutto ciò fa, e farà semtezza, ma anche sulla ricerca e sull’inseripre, la vera differenza. n mento di nomi nuovi e accattivanti. Con un

Claudio Antonioli – ANtONIOlI – Milano; Andrea Agnetti – AGNEttI BOUtIQUE – Macerata; - Rosi Biff – BIFFI e BANNER – Milano e Bergamo; Silvia Bini – BINI sIlVIA PAssEGGIAtA – Viareggio; Bruna Casella – BERNARdEllI – Mantova; Loris Portolan – BIRBA’s – Pordenone; Carlo Saponaro – BONsAI – Bari; Andrea Bonvicini – BONVICINI FAshION GAllERy – Montecatini Terme (Pt); Giancarlo Stella – BOUtIQUE stEllA – Asiago; Marcello Pio e Angelo Cammalleri – CAMMAllERI GROUP – Caltanisetta; Tiberio Pellegrinelli – CARPANO – Perugia; Lorenzo Selmin – CINzIA BOUtIQUE – Abano Terme (Pd); Paolo Colognese – COlOGNEsE 1882 - Montebelluna (Tv); Marzio Torcianti – COltORtI BOUtIQUEs – Ancona, Jesi (An), Macerata e San Benedetto del Tronto; Gianni Cortecci – CORtECCI – Siena; Gabriella Cuccuini – CUCCUINI – Forte dei Marmi, Livorno e Punta Ala; Santina Cumini – CUMINI MOdA – Gemona del Friuli (Ud); Luigi D’Aniello – d’ANIEllO – Aversa (Ce), Giuliano (Na) e Villaricca (Na); Mario Dell’Oglio – dEll’OGlIO – Palermo; Mauro Sighinolf – dEllA MARtIRA – Carpi, Cesena, Mirandola, Sassuolo (Mo) ; Marco Cateni – dIVO – Santa Maria a Monte (Pi); Alberto Ferrante – ERAldO – Ceggia (Ve); Franco Fargetta – FARGEttA – Caltagirone (Ct); Piero Marchesani – FIlIPPO MARChEsANI – Cupello (Ch); Raffaele Galiano – GAlIANO – Giugliano (Na); Giovanna Gaudenzi – GAUdENzI – Cattolica e Riccione; Gianni Peroni - G&B, NEGOzIO – Flero (Bs); Sergio Gemelli – GEMEllI – Milano; Gigi Tropea – GIGI tROPEA – Catania; Federico Giglio – GIGlIO – Palermo; Giovina Moretti – GIO MOREttI – Milano; Anna Giordano – GIORdANO BOUtIQUE – Pompei (Na); Toni Tanfani – GIsA BOUtIQUE – Ancona e Chiaravalle (An); Fausto Vanni – GUElFA – Santa

48

G&B, NEGOzIO, FlERO (Bs)

Maria a Monte (Pi); Amos Adani – lA BOUtIQUE dI AdANI e tIP tAP dI AdANI – Modena; Tommaso D’Ambrosio – lA COUPOlE – Venezia e Padova; Wally Ciscato e Giorgia Apolloni – lA lUNA E lE stEllE – Carrè (Vi); Simona Pessina – lAURA PEssINA – Monza; Gianni Amati – lEAM – Roma; Cesare Tadolini – l’INCONtRO – Modena; Corin Gentile – l’INdE lE PAlAIs – Bologna; Franca Rodighiero – lORIEt – Camisano Vicentino (Vi); Piero Loschi – lOsChI – Treviso e Conegliano Veneto; Antonella Anelli – lUCIANA BOUtIQUE – Bari; Luisa Severi – lUIsA – Rimini; Paolo Mantovani – MANtOVANI – San Giovanni Valdarno (Ar); Stefania Errico – MARCEllO GROUP – Benevento; Paolo Marini – MARCOs – Mondovì (Cn); Irene Scagliola – MElChIONNI – Alessandria; Mirko Moras – MORAs – Intimiano (Co); Salvatore e Marco D’Alessandro – NIdA – Caserta; Elisabetta Nugnes – NUGNEs 1920 – Trani (Bt); Battista Martilotti – PAPIllON – Corigliano Scalo; Chicco Amato – PAPINI – Catania; Pancrazio Parisi – PARIsI – Taormina (Me); Annamaria Polci – PREstIGE BOUtIQUE – Arezzo; Gianni Arteni – PROGEttO MOdA/ARtENI – Tavagnacco (Ud); Tarcisio e Nicola Raimondi – RAIMONdI – Ravenna; Matilde d’Ovidio Ratti – RAttI - Pesaro; Rossella Zocchi – ROssEllA BOUtIQUE – Vicenza; Stefania Cadore – ROUGE - Bassano del Grappa (Vi); Claudio Travagli – sEGREtO – Ferrara; Aldo Carpinteri – stEFANIA MOdE – Trapani; Beppe Angiolini – sUGAR – Arezzo; Giuseppina Mutti – tARtARUGA - Sassuolo (Mo); Tiziana Fausti – tIzIANA FAUstI – Bergamo; Flaminio Soncini – tONy BOUtIQUE – Magenta (Mi); Ernesto Tufano – tUFANO – Pompei; Andrea Diaz – VElA shOP – Cagliari; Vinicio Ravagnani – VINICIO – Legnano (Mi); Federico Scalogna e Gianni Peroni – WIsE – Cremona



l’intervista mario dell’oglio

Il new deal

della Camera dei Buyer D

alla fondazione, nel Duemila, della Camera Italiana Buyer Moda, l’elezione del presidente non ha mai suscitato tanto interesse (e tanta competizione). Un segno dei tempi. Da un lato, l’unica associazione al mondo di buyer - che non a caso è nata in Italia, Paese che tradizionalmente vanta il maggior numero di dettaglianti di qualità - sta acquisendo sempre più importanza, autorevolezza e potere. Dall’altro, le difficoltà di mercato e i forti combiamenti in atto nel fashion system rendono ancor più strategico per i compratori riunirsi in un gruppo, che ne valorizzi le potenzialità, aumenti le sinergie e crei una massa critica per affrontare le tante sfide: dalla crisi dei consumi allo sviluppo dell’e-commerce, fino al confronto con le aziende. Lo scorso 23 luglio, Mario Dell’Oglio, della storica insegna Dell’Oglio a Palermo, ha avuto la meglio su Silvana Ratti, dell’altrettanto storica insegna Ratti di Pesaro, per una manciata di voti: 57 su 50. Come primo gesto, il neo presidente ha formato una giunta esecutiva rappresentativa di entrambe le

«La nostra associazione ha un grande potenziale come network. E deve agire da facilitatore tra i negozianti “custodi dello stile italiano” e i loro obiettivi: vendere e comprare bene, perfezionare insieme il business e valorizzare le nuove generazioni» di Elisabetta Campana

correnti, composta da tre membri della sua squadra e tre della squadra Ratti: «L’associazione - dice - deve muoversi nell’interesse comune e per farlo è indispensabile che unisca le forze dei due schieramenti». Non si può parlare di cambiamento - e Dell’Oglio di progetti innovativi ne ha in programma tanti - senza mantenere una continuità con quanto fatto dai predecessori: «In quest’ot-

Mario Dell’Oglio

tica - spiega Dell’Oglio - nasce la decisione di nominare Beppe Angiolini (per tre mandati alla guida della Camera, ndr) presidente onorario, con delega alla comunicazione e agli eventi». Alla stessa stregua, per affrontare le sfide future, probabilmente la più importante è quella dell’interazione tra il negozio reale e virtuale, «la vice presidenza, e la delega al digitale, non potevano che

tutti gli uomini del presidente I PRESIdENTI ONORARI IL VICEPRESIdENTE

Beppe Angiolini SUGAR_Arezzo Delega alla comunicazione e agli eventi

Claudio Antonioli Flaminio Soncini TONY BOUTIQUE_Magenta (Mi)

50

17_09_2014

ANTONIOLI_Milano Delega al digitale

117 insegne multibrand fanno parte dell’unica associazione al mondo di dettaglianti di moda dell’alto di gamma che, non a caso, è nata in Italia, Paese che vanta il maggior numero di buyer di qualità


andare a un collega come Claudio Antonioli, particolarmente esperto di Internet ed e-commerce», aggiunge. Per il dettagliante siciliano «l’associazione ha un grande potenziale come network. E deve agire da facilitatore tra i negozianti, custodi dello stile italiano, e i loro obiettivi: vendere e comprare bene, perfezionare insieme il business e valorizzare le nuove generazioni». La prima iniziativa della Camera debutta durante l’edizione di settembre di Milano Moda Donna ed è all’insegna della comunicazione. Si tratta del “Buyer Press Group”: l’idea è raccontare sul sito dell’associazione, attraverso interviste e video, il complesso (e a volte “misterioso”) lavoro dei compratori. «È fondamentale far sentire il peso delle nostre scelte sul mercato dell’offerta e della domanda, spiegando come e cosa acquistiamo, in che modo lo mixiamo e lo proponiamo - precisa il retailer -. Un insieme di operazioni sintetizzabili in “Italians Buy-it”, un contrassegno che servirà a promuoverci su media, online, social network, blog. E a creare follower». Supervisiona questo ambito, un “Osservatorio di Ricerca”, guidato da Elisabetta Giannini di Cose a Cremona e membro del consiglio direttivo della Camera, composto di 15 negozianti. Questa iniziativa prelude al lancio del concept “Dress in Italy”, che esordirà nelle fashion week milanesi uomo e donna del 2015 e il cui supervisor sarà Massimo Degli Effetti, di Degli Effetti a Roma: «Dif-

te i turisti, oltre a poter bere un buon vino e a gustare il tartufo, andranno a visitare i nostri multimarca». Altro argomento clou è il digitale. Tra le priorità del neo presidente spicca il rifacimento del portale della Camera, che in prima battuta aumenterà la notorietà dei singoli siti degli associati. «In un secondo momento - precisa - diventerà una piattaforma e-commerce collettiva, un catalogo online con gli assortimenti dei vari negozi». Coerentemente con quanto iniziato e portato avanti in termini d’immagine, presenze e opportunità da Beppe Angiolini, «intendiamo sfruttare al meglio il marchio The Best Shops, realizzando delle capsule di prodotto». Adesso più che mai, non si può pensare solo all’oggi, senza mettere le basi per il domani: «Daremo vita anche a un gruppo di giovani buyer per aiutare l’inserimento delle nuove generazioni - puntualizza Dell’Oglio -. Il know how, l’esperienza, la storia che rendono unici i multimarca italiani nel mondo non Il multimarca Dell’Oglio a Palermo possono disperdersi. E devono trarre nuova linfa vitale dai giovani». Durante questa tornata di Il concept “Dress in Italy” sfilate gli associati under 35 inizieranno a diffonderà l’essenza dei sviluppare un’attività di supporto ai negozi pubblicando immagini sui social network multimarca italiani: la Pinterest e Tumblr e faranno capacità unica di scegliere Instagram, scouting: «Tra un anno l’obiettivo è che i e mixare il meglio della giovani buyer arrivino ad autogestirsi. Allora sì che avremo fatto un significativo passo moda di tutto il mondo avanti per noi, i nostri figli e il futuro della nostra professione», conclude Dell’Oglio. n

fonderà l’essenza dei nostri multimarca, delle nostre vetrine, da un punto di vista stilistico e di mix merceologico - racconta Dell’Oglio - evidenziando la nostra capacità di girare per il mondo, scegliendo il meglio e mettendolo insieme, come mi piace dire, con “meravigliosa bellezza”». Sempre nell’ottica di sostenere e comunicare l’eccellenza dei multimarca italiani, diffusi capillarmente in tutta la Penisola, «creeremo degli itinerari del lusso all’insegna del saper vivere italiano. Per esempio in Piemon-

LA GIUNTA ESECUTIVA

Il Tesoriere Claudio Betti

Francesco Galli

Giampiero Molteni

SPINNAKER_Alassio (Sv), Sanremo (Im), Portofno (Ge)

FOLLI FOLLIE_Mantova, Verona, Brescia, Bologna, Riccione

TESSABIT_Como

Beppe Nugnes

Toni Tanfani

Giovanni Venturini

NUGNES 1920_Trani (Bt)

GISA BOUTIQUE_Ancona, Chiaravalle (An)

LUISA BOUTIQUE_Rimini

17_02_2014

51


l’intervista Mikhail kavitsky

Lo spazio dedicato agli accessori all’interno dell’Hélèn Marlèn Mandarin a Kiev

hÉlÈn MarlÈn Group

In UcraIna

si va avanti, nonostante tutto Con flessioni di fatturato ingenti, il mercato ucraino della moda cerca di arginare le perdite causate dal conflitto. Il business si concentra a Kiev, dove i negozianti della provincia svendono la merce, creando seri problemi ai rivenditori ufficiali. «Le aziende devono rendersi conto di ciò che sta accadendo e darci una mano» è l’appello di Mikhail Kavitsky, alla guida dell’Hélèn Marlèn Group di Elisabetta Campana

52

17_09_2014

«D

obbiamo fare i conti con la guerra, con la svalutazione del 38% della valuta locale, la grivnia, e con un futuro impossibile da prevedere. Ma andiamo avanti e continueremo a vendere la moda, soprattutto il made in Italy, come facciamo da 20 anni. È impensabile perdere tutto ciò che abbiamo costruito con tanto impegno e sacrificio. La storia insegna che non si deve mai tornare indietro». Mikhail Kavitsky, alla guida con la moglie Oksana, dell’Hélèn Marlèn Group - realtà di spicco a Kiev e in Ucraina per il fashion e il lusso - non usa mezzi termini per descrivere la situazione di grave difficoltà del Paese, comprensibile appieno solo da chi la vive direttamente. «Purtroppo molti responsabili delle aziende con cui lavoriamo annullano le visite - aggiunge - e così non possono verificare di persona ciò che sta accadendo». Il conflitto che si sta consumando nella parte orientale del Paese (al momento in cui scriviamo), che ospita la maggior parte delle aziende ucraine di produzione, ha costretto i dettaglianti di questa zona a

chiudere bottega. Per cercare di ridurre le perdite, questi negozianti si sono riversati nella capitale e svendono la merce in appartamenti o spazi improvvisati, contravvenendo a qualunque vincolo di esclusiva territoriale. «Il risultato è che Kiev sembra diventata un souq - si rammarica Kavitsky -. Il massimo è stato raggiunto quando abbiamo scoperto che proprio sopra uno dei nostri monomarca altre persone non autorizzate offrivano gli stessi prodotti. Credo che sarebbe nell’interesse dei brand controllare come e dove viene venduta la propria collezione. Ed è quello che auspico facciano il prima possibile». HÈlèn Marlèn Group chiude questa primaveraestate con un fatturato in valuta locale in linea con quello dello scorso anno. «Di fatto abbiamo perso il 40% a causa della svalutazione - spiega il retailer - e ci muoviamo di conseguenza riguardo ai budget: gli ordini dell’autunno-inverno li abbiamo tagliati del 40% e quelli della primaveraestate del 50%, considerando che gli accessori, in primis le calzature, vanno meglio dell’abbigliamento». In tema di fornitori «stiamo chiaramente privilegiando le aziende che ci assistono e con cui abbiamo un rapporto di collaborazione. Quelle in grado di offrirci un prodotto valido dal punto di vista qualitativo, di prezzo e di immagine, con un vero dna, frutto di cultura e tradizione, oltre a svolgere il loro lavoro con professionalità e passione come facciamo noi. I risultati si ottengono solo se si è in squadra». Oltre che dagli evidenti problemi nelle vendite causati dal conflitto, in questi ultimi mesi i dettaglianti ucraini di moda sono stati penalizzati dai significativi ritardi nelle consegne, causati sia delle difficoltà a effettuare i pagamenti, sia dalla temporanea chiusura delle dogane. «Stiamo vivendo una situazione di vera emergenza - ribadisce Kavitsky -. Non sappiamo come e quando il nostro Paese potrà tornare alla normalità e quali saranno le perdite, ma noi ce la mettiamo tutta». n

Hélèn Marlèn Group

Lusso e contemporary

F

anno capo all’Hélèn Marlèn Group, una divisione luxury con i monomarca in franchising di Gucci, Burberry, Salvatore Ferragamo, Loro Piana e Saint Laurent oltre al multimarca donna Passage 15 e una divisione contemporary che include il multibrand store Hélèn Marlèn Mandarin di 1.500 metri quadri, all’interno del Mandarin Plaza e una serie di multimarca di calzature.



donna giovane

Fit to be young Jeans fascianti, abiti sexy e T-shirt colorate non sono più appannaggio solo di un pubblico di giovanissime ma hanno conquistato un ruolo di primo piano nel guardaroba delle consumatrici adulte. Lo sanno bene le aziende dello youngwear, impegnate a calibrare la propria offerta per andare incontro alle esigenze di un target sempre più vasto. Un pubblico che parla tante lingue diverse. A cui bisogna rivolgersi con strategie mirate di Carla Mercurio

54

17_09_2014

2

Un’immagine della campagna pubblicitaria di Guess Jeans dell’autunnoinverno 2014-2015

iete, fitness, integratori alimentari e stili di vita mutati hanno insegnato alle donne che oggi essere giovani non significa più avere solo 20 anni. Significa avere il fisico e lo spirito adatti per fare una vita dinamica e piena di stimoli, in cui anche l’abbigliamento ha una voce importante in capitolo. Da tempo jeans skinny, abitini sexy e T-shirt colorate non sono più appannaggio esclusivo delle teenager ma occupano uno spazio importante nel guardaroba di consumatrici quarantenni e cinquantenni in perfetta forma. Non a caso in Italia il peso del segmento youngwear femminile (19-39 anni) sul totale del mercato donna continua a crescere e nel 2013-2014 ha superato il 30% dell’intera “torta” a valore: una percen-

D

tuale in progress di quasi due punti percentuali (fonte Servizio Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca, vedi box). Lo sanno bene le aziende del womenswear, alle prese con strategie di ripensamento e messa a punto del prodotto. E con il lancio di nuove linee, in grado di centrare il target. Anche gli stilisti non sono da meno. Significativo l’esempio di Giambattista Valli, che porta in passerella in questi giorni a Milano la sua nuova etichetta di ready-to-wear, battezzata Giamba. Un prodotto che mette in primo piano il lato giocoso, metropolitano e sexy dell’estetica di Valli e che viaggerà in parallelo con la sua griffe. «Il concetto di moda giovane oggi ha un valore astratto - osserva Marco Marchi, vice presidente e titolare con


zione per le over 35». Comunicazione a parte, sono gli stimoli e le novità a contare. Emblematico l’esempio di Liu Jo, che ha lanciato di recente Rebel Queen: una proposta con una forte componente di denimwear dal gusto rock-and roll anglosassone, in vendita a prezzi più competitivi rispetto alla prima linea. Tempo di nuove sfide pure per Silvian Heach, che ha scelto la strada della segmentazione per soddisfare il suo pubblico: se la main line avrà sempre più contenuti fashion, ecco arrivare due inedite etichette battezzate Sh e Silvian Heach Denim, rivolte a un pubblico più giovane. La prima proporrà capi facili e smart, ideali per una ragazza tra i 18 e i 25 anni, mentre la seconda interpreterà il mondo jeanswear per un pubblico tra i 18 e i 35 anni. Il jeans, d’altra parte, resta sempre l’anima pulsante della moda giovane. Lo ribadiscono le cifre. Nel 2013 l’export di jeans da donna dall’Italia ha avuto un aumento del 13,4% a valore e del 3,7% in quantità, come testimoniano le cifre diffuse da Smi su dati Istat. Un dato che conferma l’interesse del pubblico per un capo in grado di dare risalto alla silhouette femminile, complici la ricerca e le nuove tecnologie. Un esempio significativo è il pantalone WR.UP di Freddy, dall’effetto shaping, lanciato poco meno di due anni fa, che ha raggiunto quota un milione e mezzo di capi venduti e che oggi è declinato anche nella versione jeans. Un filone, quello dello shaping, che l’azienda di Chiavari continua a cavalvare con successo e che ha dato vita ad altre proposte. Dalla prossima estate debutta una linea di abitini, gonne e salopette in grado di modellare anche fianchi e pancia, mentre dall’inverno seguente la messa a fuoco sarà anche sul “punto seno”. Tanto impegno sul fronte del prodotto va di pari passo con le strategie di internazionalizzazione e con le politiche retail il fratello Vannis di Liu Jo -. La forbice si è messe a punto dalle aziende più attente a notevolmente allargata e l’offerta si sta focogliere le opportunità offerte dal mercato calizzando su un prodotto dinamico e agglobale. Realtà che hanno saputo rispongiornato». E prosegue: «Nei nostri negozi, dere alla crisi con grinta e propositività e che sono sempre più numerosi, vestiamo che ora raccolgono i frutti del loro impemamma e figlia, indifferentemente, con gno. Emblematico il caso tutte le linee. Un vasto di Kocca, che ha chiuso il Oggi il termine pubblico con cui è importante saper dialogare, in- youngwear rimanda 2013 con un giro di affari in aumento del +25%, a dividuando gli strumenti a uno stile dinamico, quota 53 milioni di euro, adatti. Se le più giovani ci sexy e grintoso, e che ora guarda alla quoseguono molto sui social network, le donne dai 25 apprezzato anche tazione, dopo aver fatto il suo ingresso in Elite, il ai 35 sono raggiungibili da un target di programma di Borsa Itaanche tramite i blog e i consumatrici più liana studiato per accelemedia tradizionali; quemature rare lo sviluppo delle Pmi sti ultimi sono il veicolo eccellenti. n prioritario di informa-

SiTaRiCeRCa

giovane è (più) bello

C

resce il peso del segmento youngwear (19-39 anni) sul totale dell’abbigliamento esterno donna. Lo rivela il Servizio Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca, che evidenzia come nell’anno aprile 2013-marzo 2014 il settore abbia rappresentato oltre il 30% del mercato a valore, percentuale in progress di quasi due punti. Il comparto vale 2,8 miliardi di euro, per oltre 76 milioni di capi, che in quantità pesano quasi il 33% sul totale. Il sondaggio rivela che i prezzi medi del target donna giovane sono sempre inferiori di circa il 10% rispetto alla media del totale womenswear. Il target in analisi preferisce acquistare più capi, pur di avere una maggiore scelta di modelli e colori. Il comparto, tuttavia, non è indenne dalla crisi generale, con trend negativi ma più attenuati, sia in quantità sia a valore, rispetto al totale esterno donna. I cali sono inferiori al 2% (rispetto ai 6 punti percentuali perduti dall’abbigliamento esterno donna nella sua totalità), con fascia alta e medio-alta più penalizzate e fascia bassa in leggera ripresa. In particolare le donne fno ai 29 anni si fanno più tentare dall’acquisto mentre quelle dai 30 ai 39 seguono maggiormente gli andamenti generali del mercato. Anche il jeans non ha avuto performance smaglianti, penalizzato soprattutto dalla forte concorrenza di legging e jegging. A livello distributivo, canale di elezione per il popolo delle young women, sono le catene, dove fa shopping quasi il 50% delle consumatrici dai 19 ai 39 anni. Seguono il negozio indipendente, che tende a perdere terreno, e le grandi superfci specializzate, i grandi magazzini e gli ambulanti. Outlet e vendite online rivestono un importanza maggiore per lo youngwear rispetto alla media: gli acquisti su Internet sono raddoppiati rispetto all’anno precedente, pur rimanendo con un peso inferiore al 5%.

17_09_2014

55


donna giovane MiSS SiXTY

Roma e Londra, prime tappe del piano di rilancio

FReDDY

Collezioni a tutto shape. E nei negozi vince la Pant Room Modellare per alzare e snellire, senza costringere. Questo l’imperativo di Freddy, che da quando, poco meno di due anni fa, ha brevettato il pantalone effetto shaping, WR.UP (un milione e mezzo di capi venduti fnora), ha capito quanto sia importante per le donne sentirsi belle e soprattutto snelle. «Proseguiamo sulla stessa lunghezza d’onda con il lancio di abitini, gonne e salopette che assottigliano anche i fanchi e la pancia. E poi stiamo studiando soluzioni adeguate per il seno, che vorremmo proporre dall’inverno 2015-2016», spiega il presidente della società di Chiavari, Carlo Freddi. E prosegue: «Per la primavera-estate 2015 lanciamo una linea inedita, Black Active, in cui abbiamo abbinato l’ecopelle a materiali supertecnici, con un’immagine sportiva ma fortemente fashion. Alla voce calzature abbiamo realizzato una ballerina ibrida, dalla tomaia classica, ma con la suola ispirata al mondo tecnico». «L’importante - precisa - è proporre cose originali e diverse». E sicuramente anche presentarle con una formula adeguata. È il caso dei Pant Room, la formula di monomarca su cui si investe. «Spazi piccoli (circa 60 metri quadri) con poco personale e magazzino interno, dove sono in vendita i nostri capi donna, in primis i pantaloni, trainati dai WR.UP - racconta Freddi -. Una formula utilizzata anche con accordi di franchising. A proposito di nuove aperture, le prossime tappe saranno Bergamo, Verona e Torino. In via di defnizione Firenze, Bologna e poi Roma e Milano, città queste ultime dove faremo il bis». I numeri danno ragione all’imprenditore. Dopo un 2013 a quota 50 milioni di euro di fatturato, il 2014 si chiuderà con 53 milioni. A evolvere è anche l’export: nel 2013 rappresentava il 17% del giro di affari ma già con l’anno in corso è salito al 20%.

Nella foto, la star del cinema coreano Jun Ji-hyun, primo volto asiatico testimonial di Miss Sixty (autunno-inverno 2014/2015)

T

empo di tornare all’attacco per il brand Miss Sixty, alle prese con un’operazione di rilancio. Al momento le strategie legate al brand, oggi nell’orbita del fondo panasiatico Crescent Hyde Park, prevedono lo sviluppo nei mercati europei, con un focus su Italia e Inghilterra attraverso una rete di distribuzione monomarca. Previsto il lancio di un nuovo format, a partire dallo storico store di Roma, in via del Corso, cui seguirà quello di Londra, nel centro commerciale Westfeld White City, entrambi oggetto di un’operazione di restyling mirata a creare contenitori eleganti e sofsticati, in grado di far risaltare la nuova essenza del marchio. Le aperture sono previste entro fne anno. A seguire, sono previsti altri opening, che rappresentano un importante tassello nel piano di rilancio internazionale intrapreso dall’azienda. Signifcativa, da questo punto di vista, la campagna pubblicitaria di questo autunno-inverno, interpretata dalla star del cinema coreano, Jun Ji-hyun, primo volto asiatico testimonial di Miss Sixty. A siglare le immagini, il

fotografo Willy Vanderperre. Proposte Freddy per la springsummer 2015 56

17_09_2014


LiUJo

Sbocchi importanti a Est. Mentre arriva il fast fashion Marco Marchi ha obiettivi ambiziosi per il futuro della sua creatura, una realtà da 300 milioni di euro di fatturato nel 2013, che nel 2014 diventeranno 320 e che, in base alle previsioni, potrebbero salire a quota 500 milioni nei prossimi tre anni. L’imprenditore, vice presidente e titolare con il fratello Vannis di Liu Jo, porta avanti a ritmi serrati le sue strategie. Fra le priorità c’è l’internazionalizzazione. A oggi l’export rappresenta il 40% del giro di affari, ma Marchi è deciso a incrementare ulteriormente questa percentuale, guardando in primo luogo al Far East. Già presente in Cina dal 2002, la realtà carpigiana ha da poco stretto un’alleanza con China Resources Textiles, azienda che opera sotto l’egida di China Resources Holdings (proprietaria di oltre 800 negozi nella Repubblica Popolare). In base all’intesa, il nuovo partner assume la gestione dei 57 store del brand presenti sul territorio e si impegna ad aprire altre vetrine, per arrivare a 200 punti vendita in cinque anni. «Il percorso - racconta Marco Marchi - prevede step intermedi, che potrebbero condurre a un ulteriore potenziamento dell’alleanza, con l’ipotesi di una joint venture». La Corea, invece, rappresenta un esordio per il brand

Un outft della linea Silvian Heach Denim

SiLvian HeaCH

Parola d’ordine: segmentare

Dree Hemingway, testimonial di Liu Jo per la campagna autunno-inverno 2014-2015

di abbigliamento che ha siglato una liaison con Happyland, società locale che aprirà 30 monomarca nei department store nell’arco dei prossimi tre anni. Sul fronte del prodotto, novità recentissima è la creazione di una piattaforma per il fast fashion. «Fino a oggi - spiega Marco Marchi - Liu Jo era una collezione di programmato quasi al 100%. Da questo autunnoinverno abbiamo scelto di alimentare i nostri negozi anche in corso di stagione con inserimenti di prodotto fresco». Un modo per dare nuovi stimoli al mercato. Cresce in parallelo il network retail, che oggi conta oltre 320 monomarca, più i 5.500 clienti wholesale. Prossima tappa importante, l’inaugurazione di uno store a Madrid, in calle Serrano 12, prevista a fne settembre. A Milano lo store di corso Buenos Aires cambia volto, dopo un’operazione di restyling.

Dialogare con target femminili diversi per età, gusti e nazionalità. Silvian Heach differenzia l’offerta e lancia due nuove linee, Sh e Silvian Heach Denim. «A partire dalla primavera-estate 2015 - dichiara Mena Marano, a.d. di Arav Fashion, cui fa capo la label - segmenteremo le nostre collezioni. Silvian Heach sarà sempre più una linea fashion e dal rapporto qualità-prezzo vincente, SH proporrà capi facili e smart per una ragazza tra i 18 e i 25 anni che predilige un look giovane, fresco e mai banale, con costi assolutamente competitivi e Silvian Heach Denim interpreterà un mondo unico, qual è quello del jeanswear, per un pubblico tra i 18 e i 35 anni». Essere veramente internazionali, d’altra parte, signifca saper cogliere le esigenze di un pubblico vasto ed eterogeneo, non solo dal punto di vista anagrafco ma anche da quello geografco. Per l’azienda, che distribuisce le proprie linee in oltre 40 Paesi, l’export rappresenta una carta importante da giocare. Sono 7 le aperture previste entro la fne del 2014 da parte di Arav Group, concentrate tra l’Est Europa, il Nord Africa ed il Medio Oriente. In particolare prossimo è l’opening entro la fne del mese di settembre di una boutique ad Istanbul, a cui si aggiungeranno sempre in Turchia quelle di Antalya e Mersin, previste per ottobre. Successivamente, in concomitanza con le consegne delle collezioni primavera-estate 2015, saranno inaugurati due store in Arabia Saudita, uno in Oman e uno in Egitto. «Sono orgogliosa di queste importanti vetrine. Si tratterà commenta Mena Marano - di veri e propri fagship store, con metrature che vanno dai 100 ai 130 metri quadri e con posizionamenti eccellenti».

17_09_2014

57


donna giovane

KonTaTTo

Firenze e Anversa: new opening in arrivo

KoCCa

un 2013 da leoni. E il futuro è ancora in progress Per Kocca il 2013 è stato l’anno dell’exploit. Il fatturato consolidato è lievitato del 25%, a quota 53 milioni di euro e l’utile netto (2,3 milioni di euro) è addirittura triplicato rispetto al 2012. Numeri che danno ragione alle strategie del presidente Andrea Miranda. «Nel 2013 - dice - abbiamo rafforzato il progetto di crescita nei mercati strategici per il settore “woman fashion & lifestyle”, conseguendo ottimi risultati in termini di ricavi, marginalità e utile netto». E se nel 2013 l’export ha rappresentato il 23% del giro di affari, nel 2014 si toccherà quota 40%, per arrivare al 70% nell’arco del prossimo triennio. Il 2013 è stato anche l’anno che ha segnato l’ingresso del marchio in Elite, il programma di Borsa Italiana che si propone di accelerare lo sviluppo delle Pmi eccellenti e, in alcuni casi, la quotazione, che secondo indiscrezioni per Kocca potrebbe avvenire in tempi brevi, entro uno-due anni. «Il progetto di espansione nei mercati internazionali si delinea stagione dopo stagione - sottolinea Miranda - attraverso la creazione di canali distributivi monomarca, con l’obiettivo di affermare l’unicità del marchio grazie a uno stile che interpreta e anticipa le nuove tendenze». «Il 2014 - prosegue - ci vedrà protagonisti di ulteriori aperture di fagship store nelle principali città italiane ed europee: punti vendita unici e innovativi, che esprimono la nostra realtà e l’evoluzione della label». A oggi Kocca è insegna di 26 store in Italia e 4 in Russia. Anche la presenza nel canale wholesale è signifcativa, con un network di oltre 1.600 multimarca in più di 20 Paesi. Con il passare delle stagioni, il prodotto evolve in sintonia con le esigenza del target di riferimento: donne dai 17 ai 40 anni che amano essere alla moda, a cui è rivolta anche una proposta di scarpe. Nel futuro si proflano nuove sfde: « A proposito di accessori - chiarisce Miranda pensiamo a una linea con una proposta più completa, con una rete distributiva dedicata».

58

17_09_2014

La campagna di Kocca per l’autunno-inverno 2014-2015

Si amplia il network retail di Kontatto, il brand di abbigliamento fast fashion in capo all’imprenditore Federico Ballandi. Al carnet di monomarca di Milano, Milano Marittima e Bologna si aggiungeranno nei prossimi mesi due boutique, a Firenze, in via de’ Cerretani e ad Anversa, in Belgio. «Riteniamo molto importante - spiega Ballandi - far conoscere le nostre collezioni nelle città più importanti. Per questo abbiamo da poco chiuso un accordo con un nuovo distributore anche su Roma». A oggi Kontatto si avvale di un network di agenti e distributori in Italia e all’estero, principalmente in Germania, Belgio, Olanda e Paesi dell’Est, con uno sguardo sempre rivolto ai nuovi mercati. L’export genera circa il 35% del fatturato dell’azienda: 23 milioni di euro circa nel 2013, per un totale di un milione e 300mila capi venduti. «Kontatto - spiega Ballandi - nasce nel 1995 e nel tempo si è adeguata alle esigenze del mercato, con una meticolosa ricerca, un’innovazione costante dei modelli e il massimo dinamismo. È una collezione trasversale, rivolta alle donne di ogni età e che presta grande attenzione ai prezzi, per poter andare incontro alla richieste di una clientela molto vasta».

Un’immagine della campagna Kontatto autunno-inverno 2014/2015, scattata dal fotografo Mustafa Sabbagh



donna giovane gUeSS

A tutto Power «Lo stile e l’innovazione sono sempre stati i pilastri su cui si è basata la nostra storia - dichiara Paul Marciano, ceo e direttore creativo di Guess -. Si tratta di un processo evolutivo alimentato dalla ricerca continua sui tessuti, i ft e il look». Nascono da questo presupposto Powershape e Powerdenim, i nuovi pantaloni in tela blu che Guess aggiunge alla sua collezione invernale di jeans. Proposte frutto della collaborazione con Isko, big a livello mondiale nella produzione di denim. I modelli Powershape sono rivolti al pubblico femminile e impiegano la tecnologia 100% Jeggings, un tessuto molto leggero che enfatizza le curve, come una seconda pella. Powerdenim è rivolto al pubblico maschile e si avvale del denim Xmen’s di Isko, che assicura funzionalità e praticità, rendendo piacevole l’indosso. Un’immagine del nuovo denim Powershape di Guess, studiato per esaltare la silhouette

N

G-STAR A MILANO

Vernissage in via Dante Bis di inaugurazioni italiane per il marchio di denimwear premium G-Star. Dopo il vernissage della boutique di Firenze, in via Strozzi, lo scorso agosto, è fssata per il 17 settembre, giorno di avvio di Milano Moda Donna, l’apertura del fagship G-Star di Milano in via Dante. Il marchio olandese di denimwear spinge l’acceleratore sul retail nel Belpaese, forte della liaison con A.R.P. Advanced Retail Project, specialista nel luxury retail e nella distribuzione di beni di alta gamma. Dopo Firenze e Milano sarà la volta di Venezia, a novembre. All’estero è in previsione l’approdo a Madrid il prossimo ottobre.

17_09_2014

un poker per il denim e tanto humor british style

La campagna ÒMade For MischiefÓ di Pepe Jeans London (autunno-inverno 2014-2015)

Lo store G-Star di Milano, in via Dante angolo via Meravigli, apre il 17 settembre

60

PePe JeanS LonDon

ato nel 1973 con una proposta di jeans venduti su una bancarella del mercato di Portobello road, Pepe Jeans London resta fedele al proprio dna, cui dedica ben quattro linee all’interno della propria collezione. Portobello è la più vicina a un pubblico giovane e resta fedele alle infuenze street di Londra, città natale del marchio. Õ73 rende omaggio all’anno di esordio dell’etichetta e si ispira alle atmosfere di quell’epoca, dal rock’n’roll ai fgli dei fori, fno alla pop-art. Heritage, declinata esclusivamente al maschile, presenta i capi best seller di Pepe Jeans London, arricchiti da dettagli e rifniture attuali. True Blue è riservata al denim di ultima generazione, in cui l’assenza di sostanze chimiche dà la possibilità di ridurre drasticamente il consumo di acqua. Le quattro linee sono nei negozi a partire da questo autunno-inverno e proseguono con la prossima stagione. Dall’estate 2015 debutta anche Fit to be Brit: una capsule collection di capi oversize ispirati all’umorismo tipicamente britannico, di cui si colgono assaggi signifcativi nelle scritte che li animano.



da

Foto Piatscheck

www.textilwirtschaft.de

Ann-Sofie JohAnSSon

«La

moda

corre, ma gli stili restano» Borse e cerchietti, proposte in taglie comode, capi per neonati, moda e accessori di gusto hippy: tutti gli articoli venduti nei punti vendita H&M sono frutto delle scelte di una donna, Ann-Sofie Johansson. Nell’intervista rilasciata a TextilWirtschaft, la creative head of design della catena svedese dice la sua sui trend del momento e suIla corretta interpretazione del concetto di fast fashion. Perché la moda viaggia a ritmi veloci, ma gli stili restano

1

a cura di Nina Piatscheck

entile e pacata, Ann-Sofie Johansson incarna l’essenza dell’understatement tipicamente scandinavo. Ha 50 anni e da ben 25 ha messo il suo talento al servizio della catena di abbigliamento svedese H&M, di cui è la creative head of design dal 2008. Gran parte dei 14,6 miliardi di euro di giro di affari del retailer nordeuropeo dipende dalle sue scelte: un ruolo strategico che l’ha proiettata di diritto nell’empireo dei creativi più potenti del mondo. » lei che dà le direttive stilistiche comuni ai 3.200 negozi della catena in tutto il mondo. Lei che orienta le tendenze e che dà una si-

G

62

17_09_2014

gla coerente a un universo così vasto, in cui tutto cambia e si trasforma rapidamente. Ma dove non è vero che gli stili si bruciano in una sola stagione. Non si fa che parlare di fast fashion, eppure ci sono molti stili che restano in auge per anni: non lo trova strano? Molti hanno una concezione sbagliata della fast fashion. L’unica vera trasformazione consiste nel fatto che sul mercato convivono i look più disparati, perchÈ ormai non esiste più una tendenza dominante. Oggi vanno di moda tantissime cose, che possono essere combinate in maniera

sempre diversa, dando vita a uno scenario sempre più eterogeneo. Cinque anni fa aveva dichiarato di aver portato i jeans a vita alta nei negozi in anticipo sui tempi. Hanno riscosso successo? No, dal punto di vista commerciale assolutamente no. Ma un look diverso impiega molto, moltissimo tempo ad affermarsi, soprattutto quando si parla di pantaloni. Se non altro i jeans a vita bassa non sono più un must; ormai sono abbastanza superati. Nell’immaginario collettivo rappresentano tuttora un capo adatto a una


Tornerà alla ribalta la gonna? Per il momento gli abiti continuano ad avere la meglio, anche se già da alcune stagioni le gonne cercano di guadagnare terreno. Si tratta di un capo destinato ad imporsi: le gonne a tubino e quelle stile anni Cinquanta hanno fatto registrare un netto aumento delle vendite rispetto a qualche stagione fa, ma per il momento si tratta di volumi contenuti.

donna più matura. Eppure io continuo a credere nel loro potenziale, perchÈ fanno tendenza.

Quindi le trasformazioni non avvengono più rapidamente rispetto al passato? Esatto. Lavoro qui da 25 anni e un tempo ogni nuovo stile spariva in un attimo, veloce come era arrivato. Ora le tendenze spuntano in ogni dove, per poi restare a lungo sulla cresta dell’onda. Oggi è possibile prendere molte più direzioni, pur continuando a seguire i dettami della moda. Non c’è praticamente niente che non sia in voga. Fra le tendenze del momento, qual è quella più gettonata? Direi le Vans, le sneaker di tela senza stringhe, protagoniste di una diffusione estremamente rapida. Il successo di queste scarpe non era inaspettato, ma nessuno poteva immaginare che si sarebbero affermate in maniera così fulminea. Quali sono i prodotti più venduti al momento? La parte del leone la fanno tutti i tipi di calzature, soprattutto i modelli piatti, da quelli sportivi senza stringhe alle sneaker classiche, passando per espadrillas e ballerine. La comodità è un fattore fondamentale nel guardaroba: i nostri clienti vogliono tessuti morbidi e linee portabili, per una vestibilità senza pensieri. Come si concretizza tutto questo nel settore della moda? Vanno molto gli abiti femminili, soprattutto quelli di stile romantico, con inserti in pizzo e ricami. Specialmente in estate la comodità conta più di qualsiasi tendenza. Gli abiti spopolano anche in inverno, ma in versione “festaiola”, pieni di paillette. In primavera e autunno, invece, vendiamo articoli più differenziati.

2

Pare che il nero non accenni a tramontare: ci attende una stagione di colori cupi? In autunno la forte presenza del nero è inevitabile. Noi punteremo in particolare sui contrasti tra le superfici: ad esempio tessuti lucidissimi si combineranno con il velluto. Farà il suo ingresso sulla scena anche il verde khaki.

1. Ann-Sofe Johansson, creative head of design di H&M 2. La linea home della catena svedese 3. Una proposta della linea Studio, autunno-inverno 2014-2015 4. Lo store di New York sulla Fifth Avenue

3

I punti vendita H&M sono ormai presenti pressoché ovunque. Ritiene che ci siano differenze in termini di prodotti più venduti tra un negozio e l’altro? No. La moda è globale e le tendenze sono più o meno le stesse dappertutto. Un tempo non era così. Le ragioni di questo fenomeno sono semplici: oggi emuliamo tutti le stesse star, seguiamo tutti le stesse serie televisive in qualsiasi parte del mondo. Occorre prestare molta attenzione alla cultura pop, perchÈ in qualche maniera ogni cosa può influire sui trend, che si tratti di una mostra o di un film appena approdato nelle sale.

4

A sentire lei, sembra che da anni si ripetano le stesse dinamiche, senza variazioni di rilievo... Sì, in effetti ogni anno funziona allo stesso modo, anche se ovviamente cambiano i colori proposti. Quali sono i must-have per l’imminente autunno-inverno? La prossima stagione sarà fortemente caratterizzata dai capispalla. Non ci si limiterà ad acquistare un nuovo cappotto,

Quali saranno le vere novità del prossimo futuro? Da parte nostra continueremo a sviluppare le tendenze attuali, prestando particolare attenzione alla moda informale e alle ispirazioni provenienti dal mondo dello sport e dello streetwear: al momento è lo stile più richiesto e non svanirà molto presto.

se ne vorranno sfoggiare almeno due. Vedremo riaffermarsi le pellicce sintetiche e i soprabiti lunghi in lana, che avranno un ruolo chiave. Saranno molto in voga la pelliccia di agnello con effetti ottici e la pelle scamosciata. Anche il bomber si confermerà un capo imprescindibile. Ci sarà spazio per il dolcevita, così come per le contaminazioni provenienti dal settore della lingerie. Ulteriori elementi distintivi saranno la lana “pelosa” e il mohair, oltre al cotone spazzolato.

Svolgendo questo lavoro da così tanti anni, le è mai capitato di avvertire una certa monotonia? Qualche volta non si può proprio fare a meno di pensare: «Oh, guarda un po’, ancora lo stile punk». Ma poi mi ricordo che esistono sempre nuovi clienti desiderosi di acquistare un certo prodotto. Ed è proprio questo l’aspetto stimolante del mio ruolo perchÈ, adattando un determinato articolo allo spirito di un’epoca, è possin bile infondergli nuova vita. 17_02_2014

63



tendenzeP/E2015

riflessi di

MODA

La donna della primavera-estate 2015 si rispecchia in una molteplicità di stili: sa essere raffinata nei momenti informali e easy nelle occasioni eleganti. All’univocità del passato si sostituisce una studiata trasversalità

a cura di Alessandra Bigotta

Pianurastudio

Furla 1°Classe

Tommy Hilfger

17_09_2014

65


tendenzeP/E2015

NeroGiardini

La semplicitˆ ha tante declinazioni e non necessariamente si associa al basic. In una sola parola si racchiudono la preziositˆ di un abito in organza, da sdrammatizzare con un giubbotto in pelle, le linee arrotondate di uno spolverino, un paio di stivaletti country-chic.

Liu Jo

Pashmere

SimpLE

Bark

Siste’s

66

Twin-Set Simona Barbieri

17_09_2014


Salco

Essentiel

Non c’è primavera senza le fantasie foreali: un evergreen che riesce ancora a sorprendere, reinventando con motivi pittorici il classico trench, dando un tocco di freschezza alla gonna a corolla o spuntando su una borsa.

Silvian Heach

FLOWERS

Braccialini

S™nia Bogner

Violanti

17_09_2014

67


tendenzeP/E2015

Coccinelle

Via delle Perle Vdp

Niente sfumature: la primaveraestate 2015 vira con decisione verso il colore pieno, forte, energetico. Il suo tocco magico rinnova il blazer di linea fuida, il pantalone stretch, la giacca di taglio classico e la gonna in pizzo, in sintonia con un concetto di cerimonia riveduto e corretto in base ai gusti e alle esigenze della contemporaneitĂ . Gli accessori si prestano volentieri ai nuovi, imprevedibili giochi cromatici.

Ki6? Who Are You?

cOLOR

Tosca Blu

Ottod’Ame

Mant•

68

17_09_2014


Luna di Giorno Borbonese

Katia Serafni

WHiTE

Stewart

Si dice bianco e si intendono innumerevoli sfumature, spesso impercettibili, in grado di esprimere un’inaspettata versatilità , in nome di uno stile mai urlato, che seduce con l’arma della raffnatezza. I giochi di trasparenze, le applicazioni, le superfci mosse o levigate esaltano, nei momenti eleganti o informali, il fascino di un colore-non colore senza tempo. Kocca

Bagutta

17_09_2014

69


tendenzeP/E2015 Praticità innanzitutto, ma anche l’estetica vuole la sua parte. Così un passepartout come il giubbotto con zip e cappuccio si reinventa, sperimentando fantasie optical e minute disegnature, mentre il parka dalla superfcie rifettente è il fulcro intorno al quale si costruisce un look contemporaneo. La borsa a secchiello e la sneaker danno il tocco fnale a un guardaroba funzionale e dinamico.

North Sails

Bpd Be Proud of This Dress

EASY

The Bridge

Harmont & Blaine

Blauer

70

Bosideng

17_09_2014


Ruco Line

Desigual

Black Believe

Il denim è al centro di una rivoluzione permanente. Il settore è un laboratorio creativo che sforna a ciclo continuo trattamenti, nuance e ft innovativi. L’abbinamento con gli accessori è semplice: il jeans funziona con tutto, dal sandalo alla decolletée tacco 12.

Gas

DENim

Pepe Jeans London

Fornarina

Guess Jeans

17_09_2014

71


tendenzeP/E2015

Gherardini

Peserico

Pinko

pRiNTS

Baldinini

Potere alle stampe: dalle disegnature geometriche ai motivi tribali, fno alle alchimie di cromatismi decisi, in bilico tra Mondrian e Keith Haring. C’è spazio anche per i grafsmi optical e le micro-fantasie che si ripetono all’infnito su un giubbotto, un paio di pantaloni, una tuta o una borsa, rendendola riconoscibile e trasformandola nel simbolo inconfondibile di un brand.

Elena Mir˜

72

Who*s Who

17_09_2014


Sovrapposizioni. Abbinamenti creativi. Tessuti ad alta tecnologia mixati con il pizzo. Il futuro • fatto di stili, cromatismi, materiali che si mescolano tra loro, allÕinsegna della massima libertˆ. Non si parla pi• di contrasti, ma di riuscite alchimie: tra il panta-gym e il giubbotto new romantic, il completo essenziale e la borsa a intrecci, la camicia maschile e il giacchino tutto dÕoro.

Seventy

cONTRASTS Kangra

Campomaggi

L’Autre Chose

Sfzio

Oblique

17_09_2014

73


tendenzeP/E2015

Giorgio Grati

Gabs Franco Gabbrielli Manila Grace

STRipES A.Testoni

Mettersi in riga, rompere le righe, leggere tra le righe: come accade nel vocabolario, anche nella moda la riga si presta a molteplici espressioni e interpretazioni. Per la primavera-estate 2015 dà vita a zig zag, micro-disegnature e alternanze cromatiche, all’insegna della libertà e del divertissement. Che raggiunge l’apice nella borsa con il leitmotiv del pentagramma circondato da fantasie foreali.

Le Closet

74

M Missoni

17_09_2014



In diretta dalleaziende aTOS LOMBaRdini

Una

marcia in più

L’unica strategia possibile, in questo momento di forte stagnazione dei consumi, è cambiare marcia. Un imperativo per le aziende del made in Italy, che ripensano l’offerta con nuove linee, investono in negozi con la propria insegna, spingono sull’internazionalizzazione e affilano le armi in fatto di vendite online a cura di Angela Tovazzi

Un 2014 in corsia di sorpasso Una nuova linea al debutto nei negozi e un forte impulso al network retail: l’azienda bolognese inaugura un’ulteriore fase di espansione, con un occhio all’Italia e uno all’estero

el quartier generale alle porte di Bologna si tira Nconsolidare il fiato: «Gli ultimi mesi dell’anno serviranno a tutto il grande lavoro fatto nel primo

semestre», raccontano le sorelle Alessandra ed Elena Lombardini, rispettivamente alla guida del team stilistico e della produzione del gruppo Lombardini. La carne messa al fuoco è tanta, con investimenti che toccano tutte le leve del business, dal prodotto alla distribuzione. Quanto all’offerta, l’ultima sfida imprenditoriale ha il nome di Violet, una linea di womenswear al via da questa stagione nei negozi italiani, ma anche in Francia, Benelux, Spagna, Portogallo, Russia, Medio Oriente e Greater China. Totalmente made in Italy, la collezione punta a conquistare un pubblico più giovane rispetto al marchio ammiraglio Atos Lombardini, grazie anche a un concept slegato dal total look, con soluzioni coordinabili e modulabili. Un’altra freccia all’arco della realtà emiliana, che ha chiuso il 2013 con un fatturato di 25 milioni di euro (+10%), generato per il 70% dall’export, e ora impegnata nello sviluppo di un network distributivo composto da shop in shop e negozi con la propria insegna. L’avanzata nel retail è iniziata con la doppia apertura di Roma nel primo trimestre di quest’anno ed è proseguita a ritmo serrato con gli opening di Chengdu (Cina), Milano, Firenze, Bari e Anversa. Una strategia di espansione che ha riguardato contemporaneamente il côté wholesale - con il raggiungimento di 700 multibrand clienti - e, soprattutto, l’online, con il debutto nell’ecommerce: «Una vetrina digitale dall’interfaccia fortemente intuitiva - dicono dall’azienda - che rappresenta un’ulteriore evoluzione del sito istituzionale, rinnovato lo scorso gennaio». (a.t.)

Sopra, un look della pre-collezione per la primaveraestate 2015. A destra, Elena e Alessandra Lombardini

76

17_09_2014


FLaViO CaSTeLLani

Altri 15 store in Europa entro il 2016 Niente wholesale, solo retail: l’espansione del brand di womenswear continua con la stessa strategia distributiva degli esordi e con nuove tappe nel continente europeo. Senza tralasciare Cina ed Emirati Arabi inonimo di un womenswear superglam e value for money, al 100%

Smade in Italy, Flavio Castellani amplia il suo network retail,

Un rendering del negozio nella capitale

PeSeRiCO

Sbarca a Roma e cresce negli Usa a 50 anni tra i protagonisti del made in Italy, il brand vicentino di womenswear Peserico continua a investire in Italia e all’estero. Il 4 ottobre sarà la volta dell’opening del monomarca nella capitale: lo spazio, che aprirà in via di Campo Marzio 68, si aggiunge alle boutique di Milano, Parma, Verona e Torino. Nel capoluogo lombardo è stata recentemente ampliata la showroom che si trova all’ottavo piano di Torre San Babila, nel cuore della città, acquisendo il sesto piano per dedicarlo alla clientela della regione. Sul fronte dei mercati internazionali - che valgono più del 50% del fatturato complessivo dell’azienda - l’attenzione è focalizzata sull’espansione negli Stati Uniti (principalmente all’interno dei department store Neiman Marcus e Saks Fifth Avenue) e sullo sviluppo nei mercati coreano (con gli shop in shop) e russo. «Sono appena tornato da New York - dice Riccardo Peruffo, alla guida di Peserico -. Dopo l’incontro con i vertici di Saks Fifth Avenue e l’ottima performance di vendita che stanno avendo i nostri prodotti, grazie all’innovazione e all’elevato standard qualitativo, sono sicuro che presto gli Usa diventeranno il nostro mercato di riferimento più importanteé. (e.c.)

D

attualmente composto da una cinquantina di punti vendita worldwide. E dopo l’opening di Saint-Tropez punta ad aprire in Europa altri 15 negozi entro il 2016. Niente wholesale, solo retail: Flavio Castellani, alla guida della “smart griffe” toscana insieme alla moglie e stilista Rita Ricci, non abdica alla filosofia distributiva che ha fatto la fortuna del suo marchio, partito nel 1998 e ora presente nelle strade più importanti dello shopping internazionale. Una formula ampiamente testata sia in Italia, che accoglie monomarca Flavio Castellani in città come Milano (in corso Venezia), Roma (in via Frattina), Firenze, Forte dei Marmi, Verona, Lucca e Bari, sia all’estero, dove il brand realizza il 40% del fatturato. «A giugno abbiamo avviato uno spazio in rue François Sibilli, la via più à la page di Saint-Tropez - racconta Flavio Castellani - e i primi feedback sono ottimi. Anche in futuro gran parte degli investimenti saranno concentrati sull’Europa, ma nuove vetrine sorgeranno anche in altri mercati chiave, come gli Emirati, la Russia e la Cina. Con l’obiettivo di spingerci anche in Argentina, Brasile e Messico». Il primo appuntamento è entro questo mese nell’ex Celeste Impero, quando aprirà uno store Flavio Castellani a Pechino: un altro tassello del piano di sviluppo in Cina, dove il marchio conta attualmente otto negozi e punta ad arrivare a quota 30 nel giro di tre anni. Entro settembre il brand farà rotta anche sugli Emirati Arabi, con l’approdo a Dubai: un opening, in tandem con un partner locale, che farà da apripista a una decina di aperture nel prossimo triennio. Nelle strategie commerciali di Flavio Castellani non manca la Russia, un’area su cui la griffe scommette con una ventina di nuovi shop. Dopo aver fatto tappa a San Pietroburgo, il primo step in ordine di tempo sarà rappresentato da Mosca, dove il brand sbarcherà (a.t.) entro la fine dell’anno.

Il nuovo negozio Flavio Castellani a Saint-Tropez

17_09_2014

77


In diretta dalleaziende A lato, Daniela Dallavalle e, in basso, una bag disegnata dalla stilista per il brand Elisa Cavaletti

danieLa daLLaVaLLe Un look frmato da Gloria Sibon

FedeLi CaShMeRe

Una nuova stilista per il traguardo degli 80 anni

N

ell’anno del suo 80esimo anniversario, Fedeli Cashmere inaugura una nuova fase della sua storia e al timone stilistico del womenswear chiama Gloria Sibon, spagnola naturalizzata milanese con una lunga esperienza alle spalle, soprattutto nel knitwear. La collezione donna per la primavera-estate 2015 rappresenta la sintesi dell’incontro tra un’azienda storica come Fedeli (nata a Monza nel 1934), con un forte background nella maglieria e nella cultura della qualità, e il gusto contemporaneo della nuova designer, ex Agnona. Il risultato è un total look caratterizzato dal connubio di tessuti di pregio come cashmere e seta e materiali dalle performance più tecniche. Una base per costruzioni dall’impianto sartoriale, ma trasformate nelle forme e nell’immagine, grazie a fantasie, tagli strategici e dettagli che fanno la differenza. Una virata nel segno dell’innovazione, seppur fedele allo spirito e al dna aziendali, che coincide con un rinnovato impulso alla distribuzione, votata soprattutto all’export. «Abbiamo affancato al fagship di via Montenapoleone a Milano nuovi monomarca in piazze nevralgiche per lo shopping come Londra, dove abbiamo aperto in Draycott avenue, e Busan, in Corea, con una vetrina presso il Lotte Busan Department Store», spiega il patron Gigi Fedeli. Negozi che si sono aggiunti agli altri tre già attivi sempre in Corea, a quello di Mosca e, in Italia, al punto vendita di Forte dei Marmi, inaugurato il marzo scorso. Ora la grande scommessa è la Cina: «Siamo in trattative per portare Fedeli in questo mercato così strategico. Ma non abbiamo fretta. L’importante precisa l’imprenditore - è trovare il partner e le destinazioni giuste». Intanto, tra i possibili sbocchi retail, l’attenzione si focalizza anche sull’Europa, che resta il mercato clou per il brand: primo obiettivo, uno spazio in Costa Azzurra. Una corsa trainata da conti in salute: «Abbiamo archiviato il 2013 con una crescita del 20% e per il 2014 - dice Fedeli - puntiamo a chiudere con un turnover a quota 15 milioni di euro, con un incremento pari al 30%». (a.t.)

78

17_09_2014

é il momento di crescere

Una linea al debutto, una sede nuova di zecca, la sfida nel retail e nell’e-commerce: per il gruppo Daniela Dallavalle questo è un momento clou. Con feedback positivi dal mercato “famiglia” di Daniela Dallavalle si amplia. Ad affiancare il womenswear Elisa LdueaCavaletti e il menswear Riccardo Cavaletti (che prendono il nome dei primi figli di Daniela Dallavalle e del marito Giuliano Cavaletti), dalla primavera-

estate 2015 si affaccia sul mercato la “sorella minore” Eleonora Cavaletti. Un marchio che nel concept prende ispirazione da quattro sensi: la vista, che si lega alle suggestioni delle tinture ottenute con le terre; il tatto, che rimanda alla morbidezza di tessuti sottoposti a trattamenti naturali; l’olfatto, solleticato dalla profumazione persistente di ciascun colore; l’udito, sollecitato da un piccolo campanello cucito all’interno di ogni capo e nascosto in punti sempre diversi. «La collezione - dice la stilista Daniela Dallavalle - è pronta a bissare il successo di Elisa Cavaletti, emblema del gruppo e core business della produzione in termini di fatturato, che dal 1989 ha saputo imporsi grazie a un prodotto dal carattere forte, interamente made in Italy», tanto che la dicitura “Sono italiano” campeggia orgogliosamente su ogni capo. Anche nel caso del brand ammiraglio, la scommessa si concentra sui dettagli: le tinture, i lavaggi naturali ed ecocompatibili ma anche, come sottolinea la designer, «minuscoli dettagli come piccoli messaggi criptati che ogni donna deve decodificare: una chiave, una corona, una scritta, un gioiello». Uno stile che negli anni è stato declinato anche in bijoux, calze, candele, piccole collezioni di accessori e, soprattutto, in borse, le cui vendite sell in nell’autunno-inverno 2014/2015 - hanno avuto un’impennata del 70%. Con un giro di affari totale di 50 milioni di euro nel 2013, l’azienda carpigiana realizza all’estero oltre il 90% del giro di affari, con Europa (Germania in primis), Russia, Giappone e America come aree di riferimento. «Abbiamo oltre 4mila clienti multibrand e circa 500 corner in tutto il mondo - spiega Giuliano Cavaletti - ma ancora molti progetti in cantiere. A partire dal lancio dell’ecommerce, previsto entro la fine di quest’anno, e dallo sviluppo dei nostri concept store». «Un format - spiega - già testato con il negozio di Riccione e in grado di rappresentare al meglio tutte le linee moda in portafoglio, comprese quelle di design: il tessile e gli accessori per la casa Arte Pura e Artistic Elements e gli arredi Dress Your Space e Home Jewels». Un passo importante, sostenuto a livello logistico da una sede nuova di zecca: uno spazio di 6mila metri quadri a impatto zero sull’ambiente costato 15 milioni di euro, la cui inaugurazione è in agenda in autunno. (a.t.)



In diretta dalleaziende LiLiana COnTi PeR MaGaRÌa

ÇE ora mi metto

in gioco in prima personaÈ Forte di un ricco carnet di collaborazioni stilistiche con brand di punta del settore moda e beachwear, Liliana Conti ha scelto di scendere nell’arena del fashion con una linea tutta sua. Un’offerta di easy couture che ha battezzato Magarìa l mondo della moda lo conosce a fondo. Ci lavora dal 1990 e sempre ad alti ICavalli, livelli. Liliana Conti lega il suo nome a griffe del livello di Gucci, Roberto Chiara Boni, Loris Azzaro, Gruppo Marzotto, La Rinascente, per

le quali ha prestato le sue consulenze stilistiche. Vanta anche collaborazioni nel settore dell’intimo e dell’universo mare con Tamigi, Wolford e Fisico, realtà quest’ultima dove negli ultimi 15 anni si è occupata della direzione artistica, del design e dello sviluppo delle etichette beachwear. Ora per Liliana Conti è arrivato il momento di mettersi in gioco in prima persona. Siglando una linea tutta sua, che ha mosso i primi passi da un paio di anni con un’offerta monostagionale di creazioni da spiaggia dall’immagine sexy e molto curata. «Una collezione - spiega - che oggi ha ampliato i suoi orizzonti, fino a identificare una easy couture in cui rientrano abiti e capi multifunzione, ideali per il giorno e la sera». Il marchio si chiama Magarìa, nome che significa incantesimo o magia e che rimanda al ricco patrimonio di tradizioni e usanze della terra di origine di Liliana, la Calabria, che ha lasciato all’età di 13 anni per trasferirsi a Firenze. A caratterizzare la proposta, il tessuto: «Si tratta - chiarisce - di una viscosa particolare realizzata con il contributo di diversi fornitori ma unita in una filiera unica. Un materiale che sembra pelle di coccodrillo e pitone, dalla mano particolarissima, in colori tono su tono o con contrasti di lamine metallizzate. Una soluzione molto pratica, lavabile in lavatrice, che non si stira e non si stropiccia e che regala una vestibilità estrema. Stesso concetto per i costumi, per i quali utilizzo una microfibra di uguale aspetto, ma specifica per il mare». Presto, la viscosa “speciale” di Liliana Conti sarà declinata anche in versione calda: a partire dall’autunno-inverno 2015/2016, infatti, Magarìa diventa anche una proposta per i mesi freddi. A proposito di novità, dalla prossima stagione calda debutta una serie inedita di pezzi unici battezzata “The Artist Collection”, che si compone di abiti dipinti a mano. Realizzata e prodotta in Italia, la label si colloca in un segmento medio-alto, con prezzi che vanno dai 250 ai 300 euro sell out degli abiti e dai 90 ai 110 dei costumi. Una linea distribuita dalla showroom Notify Open Space di Milano, che sta muovendo i primi passi all’estero, dove è approdata in Cina e in Francia. (c.me.) Un insieme per la primavera-estate 2015

80

17_09_2014

Piazza iTaLia

A quota 230 negozi entro la fne dellÕanno Il marchio “sponsor della gente comune” continua la sua corsa. Dopo aver inaugurato una ventina di punti vendita nella prima parte dell’anno, Piazza Italia entro la fine del 2014 ha in programma l’apertura di altri cinque spazi a gestione diretta, tutti con dimensioni importanti, tra i 500 e i 2mila metri quadri. Affi (Vr), Castelletto Ticino (No), Corciano (Pg), Milazzo (Me) e Bologna - dove sono previste 75 nuove assunzioni - sono le città scelte dalla realtà napoletana, che con i nuovi opening raggiungerà il traguardo dei 230 negozi sul territorio nazionale. «La nostra filosofia distributiva - spiegano dall’azienda - è di aprire store diretti in Italia, sia nei centri commerciali che nei centri storici, e presidiare la provincia con il franchising». Una formula, quest’ultima, utilizzata anche per la “colonizzazione” dei Paesi esteri, Medio Oriente, Far East e Nord Africa in primis, dove in totale sono presenti oltre 30 punti vendita. Nel 2013 Piazza Italia ha fatturato 440 milioni di euro e per il 2014 prevede di arrivare a (a.t.) toccare il traguardo dei 500.

Due dei selfe di Piazza Italia, la campagna pubblicitaria che dal prossimo 22 settembre “tappezzerà” le città italiane


UeLCaMiLO

Pronta la prima collezione pr•t-ˆ-porter. Tutta made in Milan

D

promotion

Uel Camilo

opo aver mosso i primi passi nel mercato con due capsule collection demi-couture, con la primavera-estate 2015 Uel Camilo presenta la sua prima linea completa di prêt-à-porter. Identikit: tessuti di pregio (jacquard esclusivi, seta e pizzo, accanto a jersey bicolore), forme e volumi che evidenziano la silhouette e colori che per la vivacità ricordano il Paese dove è nato lo stilista, il Brasile. È proprio a Florianopolis che Uel, classe 1985, comincia a maturare la sua passione per la moda, grazie all’imprinting delle due nonne - entrambe sarte - e della madre, un’artista poliedrica. Gli studi alla Scuola di Belle Arti di San Paolo e le prime esperienze professionali negli atelier di alta moda locali (a soli 17 anni) fanno il resto. Il modello da seguire è soprattutto uno: il grande Valentino. Uno stile sognante e femminile a cui il giovane Uel si ispira per disegnare i primi abiti del suo brand, fondato nel 2012 con il sostegno fnanziario dell’avvocato Federico Sutti (managing director Europa e Africa di Dla Piper, uno degli studi legali più grandi d’Italia) cinque anni dopo il suo arrivo in Italia. La decisione di stabilirsi nel nostro Paese è una precisa scelta strategica: «Qui si trovano i tessuti migliori, i produttori e la manodopera più qualifcata», dice Camilo, che sin da subito dimostra di avere le idee chiare su come impostare il proprio business. Focalizzato su «capi di alta qualità, sofsticati e glam, e totalmente made in Italy». Anzi, made in Milan, perché la produzione è affdata a un laboratorio e a una sartoria milanesi, in grado di assicurare «un lusso vero, frutto di grande savoir faire». Ora la scommessa del mercato, complice un listino «appealing, con prezzi medi, al sell in, tra i 180 e 320 euro». Il brand, come spiega il direttore commerciale e marketing Paola Emilia Monachesi, ha già conquistato una trentina di multimarca top in Medio ed Estremo Oriente, Russia, Germania, Austria e Italia, tra cui il negozio N¡ 30 in via della Spiga a Milano. E ora, con il nuovo progetto, punta ad ampliare il proprio raggio d’azione, partecipando anche alle Un tubino in pizzo per più importanti fere internazionali. (a.t.) lÕautunno-inverno 2014/2015

AndreA Corsi showroom Via G. Matteotti 88 50019 Sesto Fiorentino (Fi) www.andreacorsifirenze.com

Uno nuovo spazio multifunzionale, per il fashion e molto altro

a oltre un ventennio partner delle più importanti boutique del territorio nazionale e internazionale, Andrea Corsi apre una nuova showroom a Sesto Fiorentino. Lo spazio - al civico 88 di via G. Matteotti, in quella che un tempo è stata una fabbrica di ceramiche - è un open space che si sviluppa su tre livelli. Da subito spicca la forte personalità degli ambienti, delineata dalle diverse texture dei pavimenti, dalle ampie zone in pietra e mattoni delle pareti e dalle vetrate con infssi in ferro. Un tratto di archeologia industriale, in un quartiere dalle suggestioni Liberty, che si pone non solo come location espositiva e di vendita di marchi di abbigliamento uomo-donna e di accessori, ma anche come area multifunzionale dove organizzare, in parallelo, mostre, eventi e shooting. Nella nuova showroom - lo garantiscono Andrea Corsi e il suo team di collaboratori - non mancheranno i plus, che i clienti fdelizzati riconoscono da sempre: esperienza nella ricerca e selezione di marchi e tendenze, programmazione e pianifcazione.

D

A Sesto Fiorentino, in una ex-manifattura di ceramiche, una location trasformista, vetrina per la moda, l'arte e gli eventi mondani.

17_09_2014

81


brands to WATCH Dal progetto moda solidale di Saadia e Nadia Zafar, alle declinazioni sul tema dell’abito di Yasya Minochkina, passando per le atmosfere argentine di un marchio tutto italiano, Nora Scarpe di Lusso, e il ricercato understatement di Pomandère. Per finire con White Posture, il marchio di Pelin Dumlu che evidenzia quanto abbia ancora da dire un classico come la camicia bianca a cura di Mariella Barnaba e Alessandra Bigotta

ZAAFAR

Saadia e Nadia Zafar, gemelle nate e cresciute in Pakistan, diplomate al Fashion Institute of Technology di New York, sono le fondatrici di Zaafar, progetto di moda glamour ma al tempo stesso solidale, a sostegno delle donne pakistane e delle loro antiche tradizioni artigianali, che rischiano di scomparire a vantaggio delle produzioni di massa. Più che una collezione di bijoux, il team creativo basato nella Grande Mela preferisce definire Zaafar una forma di “Artwear”. Parliamo di pezzi unici, fatti a mano nel subcontinente indiano: collane e collari, copricapi, bracciali, top e accessori, realizzati con catenelle di ottone, rubini e semi di Rudaksha (pianta dalle proprietà curative). Prima di lanciarsi in questa avventura, le sorelle Zafar hanno lavorato per alcune griffe, come Polo Ralph Lauren, Marc Jacobs e John Varvatos.

YASYA MINOCHKINA

Yasya è ucraina, ha studiato alla Central Saint Martins e alla Royal Academy of Fine Arts dove ha affinato la sua estetica techno-chic che ruota attorno all’abito - mini, midi e maxi - accompagnato da gonne, top e soprabiti. Le forme sono pure, geometriche, la ricerca dei materiali (tra Europa e Giappone) è ultra-contemporanea e asseconda la passione della designer per le innovazioni in campo tessile. Non usa praticamente stampe, ma movimenta le creazioni con alternanze sobrie di fasce di colore, giochi di lucidoopaco e inserti di tessuti diversi: reti, pelle, chiffon, lana, seta e poliammide. A poche stagioni dal lancio, la collezione ha già convinto retailer di riferimento internazionale come LuisaViaRoma, oltre alle giornaliste di moda russe, americane, inglesi e italiane.

82

17_09_2014


WHITE POSTURE

Se è vero che la camicia bianca sarà il capo più trendy delle prossime stagioni, nonostante sia un grande classico, non bisogna farsi sfuggire quelle progettate dalla turca Pelin Dumlu (designer di interni e di moda, classe 1984) per il brand a sua volta turco White Posture, da lei fondato nel 2013. Modelli al femminile dalle forme architettoniche, surreali, corte, micro, lunghe, con cappucci, bretelle, macro-tasche, pieghe e colli. Sono tutte realizzate con i cotoni più pregiati, esclusivamente in bianco, per un sofisticato look platinato.

POMANDéRE

Cose belle, delicate e fatte con cura, come i pomandère, sacchetti in lino con fiori secchi e bucce d’agrumi che profumavano gli armadi: il nome della collezione ben delinea questa collezione sofisticata e rigorosa. Pomandère nasce nel 2008 da una piccola maison ed è disegnata da Carlo Zanuso, giovane designer cosmopolita che, partendo dalla tradizione famigliare nella produzione di camiceria, ha assorbito la passione per i materiali e per la ricerca. Lo stile si identifica con un understatement ricercato, interpretato da camicie maschili rivisitate, per arrivare a capispalla dai volumi ampi, accessoriati con cinture, borse, calzature e bijoux.

NORA SCARPE DI LUSSO

Tutto comincia con un tango. Nora Scarpe di Lusso, marchio prodotto da Antida, firma scarpe da donna, partendo dai modelli classici utilizzati dalle ballerine argentine. Calzature romantiche e senza tempo, che ispirano un’intera collezione completata da sandali, ballerine, francesine, dŽcolletŽe, tronchetti e stivali, realizzati artigianalmente, assemblando con perizia e pazienza circa 50 componenti per pezzo. I pellami sono esclusivamente italiani, e i tacchi, elemento chiave, vengono selezionati, montati su un prototipo e testati direttamente in pista per verificare che consentano massimo comfort e una giusta postura. Il brand Nora Scarpe di Lusso è nato nel 2011 dall’incontro tra Dante Beltrami, che ne è il designer, e Antonio Boselli, responsabile della produzione. 17_09_2014

83



universoaccessori

2

1. Uno scatto da Bet on the Glam, la serata di gala di TheMicam al quartiere feristico di Rho 2. Un modello per la primavera-estate 2015 di Paloma Barceló 3. La campagna pubblicitaria di Ballin

1

TheMicam e Mipel: preoccupazione per l’ex Urss Ai saloni milanesi degli accessori sono mancati all’appello soprattutto i compratori italiani e quelli in arrivo da Russia, Ucraina e Kazakistan. L’anticipo delle date viene valutato tutto sommato positivamente, ma ci saranno dei “ritocchi” in vista del prossimo settembre di Elena Azzola

L

a situazione nell'area russa e l'anMancavano all’appello soprattutto i ticipo di due settimane delle manicompratori italiani e quelli in arrivo da festazioni (avvenuto per la prima Russia, Ucraina e Kazakistan. Situaziovolta questa stagione) sono stati i temi ne analoga per Mipel, la fiera delle borcaldi di TheMicam e Mipel, andati in se e della pelletteria, dove gli ingressi scena dal 31 agosto al 3 settembre nei sono calati del 13% e le defezioni hanpadiglioni di Rho con le no riguardato le stesse collezioni di scarpe, borse aree. Anche se - non e pelletteria della prima- «L'area russa hanno mancato di sottovera-estate 2015. Percor- rappresenta una lineare gli organizzatori rendo la sterminata diste- il numero delle ragioni sa di stand e fermandosi destinazione sociali dei buyer è rimaa parlare con gli impren- fondamentale sto pressoché invariato ditori e i rappresentanti rispetto all’edizione di delle aziende si percepiva per l'export settembre 2013, segno una certa apprensione manifatturiero che la riduzione di perper l'esito della quattro sone “fisiche” è in parte giorni di lavoro in fiera. italiano» da imputare alle strateTimori confermati dai dati gie di ottimizzazione dei di affluenza finali. TheMicam, il salone costi messe in campo dai retailer. Della della calzatura, ha chiuso i battenti con serie: sono venuti in meno ma sono veun bilancio di 34.176 visitatori (erano nuti tutti. Tranne i russi, gli ucraini e i 38.621 all’edizione di settembre 2013). kazaki, che sono oggettivamente calati

3

e, considerando l'importanza di questo bacino di sbocco per gli accessori made in Italy, ben si comprende il grido d'allarme lanciato dal presidente di TheMicam e Assocalzaturifici, Cleto Sagripanti, un paio di giorni dopo la fine del salone, in seguito alle dichiarazioni di minaccia di sanzioni contro Mosca di Federica Mogherini, alto commissario per la politica estera europea. «Sale sempre di più la nostra preoccupazione per le relazioni commerciali con la Russia - ha detto Sagripanti - un mercato strategico che non può essere liquidato rapidamente e che rappresenta una destinazione fondamentale per l'export manifatturiero italiano, in particolare per il settore calzaturiero, pesando per circa l'8% sull'intero export di calzature fatte nel nostro Paese». «Già durante TheMicam - ha aggiunto - abbiamo visto i primi segni tangibili di questa situazione, con un crollo preoccupante dei 17_09_2014

85


universoaccessori Hanno detto A TheMicam

3

4 1

1. Lo stand di Campomaggi a Mipel 2. Borse di Gianni Chiarini 3. Una bag per la primavera-estate 2015 di Tosca Blu 4. Open toe di Janet & Janet 5. Sandalo Yuki di Fornarina

5 2

buyer dall'ex Urss. Vogliamo lanciare un segnale forte alla politica, sollecitando il Governo italiano a non dimenticarsi per l'ennesima volta della nostra eccellenza manifatturiera e a tutelare un patrimonio di qualità, tradizione e, non ultimo, posti di lavoro, che conta il 4% del Pil italiano». Sul fronte dell'anticipo di due settimane delle date dei saloni milanesi, i pareri degli imprenditori - come è facile immaginare - sono stati di segno diverso (vedi box a fianco). C’è bisogno di qualche piccolo “ritocco”, come ha ammesso lo stesso Sagripanti. «Abbiamo avuto modo di verificare l’anticipazione delle date e il nuovo layout – ha detto - e siamo sempre più convinti di aver fatto una scelta lungimirante per valorizzare TheMicam. Stiamo comunque cercando il posizionamento più idoneo per l’edizione del secondo semestre del prossimo anno, che potrebbe avere un piccolo aggiustamento, sempre in sintonia con il calendario fieristico internazionale e alla luce dei tanti suggerimenti e pareri ascoltati in fiera». Mipel si allineerà con questa scelta. Non può fare altrimenti, considerata la massa critica rappresentata dalla rassegna sulle calzature, che, tra l'altro, ospita già al suo interno alcuni espositori specializzati in borse 86

17_09_2014

e pelletteria. E c'è che si chiede, tra gli operatori, se non sia il caso di far cadere gli steccati tra TheMicam e Mipel. Qualche tempo fa Sagripanti aveva teso la mano a Giorgio Cannara (presidente di Mipel e Aimpes), ma quest'ultimo, impegnato in un percorso di rinnovamento della "sua" manifestazione, aveva rispedito la proposta al mittente piccato. Ai saloni milanesi degli accessori non c’è stato però solo spazio per il business e le strategie. Tra gli eventi che si sono svolti durante TheMicam, da segnalare la serata Bet on the Glam, ispirata alle atmosfere dei casinò, durante la quale sono stati premiati i vincitori di TheMicamAward, il riconoscimento assegnato, su segnalazione degli espositori del salone, al miglior buyer italiano e internazionale per l’impegno profuso nella promozione dei marchi made in Italy. I trofei sono andati a Roberto Zecchini di Michel Calzature di Bologna e a Simone Prost-Boucle della società Paul et Nany di Lione. L’appuntamento con le prossime tornate di TheMicam e Mipel è confermato dal 15 al 18 febbraio 2015. n

6

«Le date sono quelle giuste. Il nostro è un gruppo strutturato: presentare le collezioni con due settimane di anticipo non ha rappresentato un problema», Enrico Bracalente, amministratore unico di Bag (NeroGiardini) «Era giusto anticipare le date, ma mi chiedo se queste siano state le più azzeccate: si sono sovrapposte con un’importante festa della famiglia in Russia, in cui i genitori presentano i fgli a scuola, e con il Labor Day negli Usa. E le presenze ne hanno risentito», Annarita Pilotti, titolare insieme al marito Graziano Cuccù di Loriblu

«Spostare la collocazione temporale in modo così signifcativo ha avuto sicuramente un impatto sulla fera, che è partita in modo molto tranquillo ma poi si è animata», Gimmi Baldinini, imprenditore alla guida dell’omonimo gruppo

Al Mipel «Non so se hanno fatto bene ad anticipare così tanto le date. Una settimana in più forse sarebbe stata opportuna. Ieri (domenica 31 agosto, ndr) il fusso di visitatori è stato inadeguato. Oggi (lunedì primo settembre) un po’ più intenso», Lorenzo Braccialini, direttore marketing e comunicazione del gruppo Braccialini

«Il timing mi sembra abbia penalizzato un po’ le presenze dal Giappone. Mipel rimane una fiera in cui si scrivono gli ordini. Ci vorrebbe però più selezione: dovrebbe essere una vetrina solo sul made in Italy», Gianni Chiarini, titolare dell’omonimo marchio

6. Proposta da uomo di NR Rapisardi 7. Second skin Scuba di Stonefy 7


universoaccessori NeroGiardiNi

Il made in Italy ha un appeal straordinario «I

l made in Italy ha una capacità di attrazione straordinaria: quando proponiamo i nostri articoli contrassegnati dal tricolore all’estero, ai clienti si illuminano gli occhi»: forte di questa consapevolezza, Enrico Bracalente, imprenditore e amministratore unico di Bag (cui NeroGiardini fa capo), conferma dalla ribalta di TheMicam di voler accelerare nello sviluppo del business all’estero e di voler replicare lo stesso modello delle calzature, Enrico Bracalente basato sulla produzione nelle Marche e in Abruzzo, nell’abbigliamento. Il primo semestre del 2014 è stato positivo per NeroGiardini: l’azienda, leader in Italia nel settore calzature uomo, donna e bambino, ha registrato un fatturato in aumento dell’8%, e l’obiettivo è chiudere anche quest’anno con un incremento a doppia cifra. Consolidare l’Italia e puntare dritto all’estero, in particolare all’Europa, è alla base della strategia messa in campo da Bracalente, che mira a raggiungere un giro d’affari globale di 500 milioni di euro nei prossimi anni, grazie alla progressiva crescita dell’export. Nel 2014 il “peso” dell’estero è già più signifcativo: attualmente il 19% del fatturato è generato dalle vendite oltre confne, contro l’81% del mercato domestico. Il marchio è presente in Belgio, Francia, Spagna, Austria e Russia. Ora si sta investendo negli altri Paesi europei e si guarda con interesse anche all’area araba. Il gruppo prosegue nelle aperture di monomarca, che a breve arriveranno a quota 100. Attualmente si contano, a livello internazionale, 29 punti vendita diretti e 30 in franchising a insegna NeroGiardini. Attenzione viene riservata anche alla formula degli shop in shop all’interno delle grandi catene delle calzature. La linea NeroGiardini Junior sta andando particolarmente bene, con tassi di crescita a doppia cifra: il fne è arrivare nel giro di qualche stagione a un milione di paia di scarpe vendute l’anno. Bene anche tutta la gamma degli accessori, con le borse passate da 3mila a 25mila pezzi prodotti a stagione e la prospettiva di raggiungere 100mila pezzi entro il 2015. Sempre più richiesta e distribuita in Italia anche la collezione abbigliamento del brand. Un progetto, questo, gestito direttamente da Bag, che fa realizzare i capi in laboratori presenti nelle Marche e in Abruzzo. L’azienda investe in ricerca e sviluppo oltre il 5% del proprio fatturato, per un importo superiore ai 10 milioni di euro l’anno. Un modello di NeroGiardini per la primaveraestate 2015

Tosca Blu shoes

Scarpe & borse online Anche le calzature di Tosca Blu hanno ora il loro shop online dedicato. Il nuovo negozio digitale ricalca l’impostazione e le modalità di navigazione di quello già attivo con le borse del brand che fa capo al gruppo Minoronzoni. Gli acquisti sono possibili da ogni parte del mondo e l’integrazione con l’e-shop delle bag consente di comprare entrambe le categorie di prodotto in un’unica sessione di shopping. Un’opportunità in più per chi ama abbinare scarpe e borse.

Vic MaTiÉ e o.X.s.

Dalle Marche in tutto il mondo

I marchi di calzature e accessori made in Italy che fanno capo a Linea Marche inaugurano con le collezioni dell’autunno-inverno 2014/2015 i rispettivi e-shop, disponibili worldwide agli indirizzi vicmatie.com e oxs.it. «Vendiamo in tutto il mondo. Il 70% del nostro fatturato è generato dall’export - spiega l’amministratore delegato Renato Curzi -. L’e-commerce per noi è stato un passo naturale, soprattutto per i vantaggi che comporta a livello operativo, logistico e di informazione». 17_09_2014

87


universoaccessori Gruppo eMerGeNTi iTaliaNi

«Nel 2014 cresceremo del 17%» La Carina Bag di Braccialini, realizzata in pvc in vari colori

BraccialiNi

Le “chicche” di Glam Factory e le nuove rotte I

n occasione di Mipel, Braccialini ha presentato uffcialmente Glam Factory, laboratorio creativo nato in seno all’azienda, destinato a contenere tutti i progetti speciali, le edizioni limitate e le idee più sperimentali. Il lab ha già dato vita alla Carina Bag, in vendita questo autunno-inverno, mentre nella primavera-estate 2015 debutta la Fantasy Bag. «La Carina Bag è un piccolo capolavoro di design made in Italy ed è stata realizzata in collaborazione con un’azienda marchigiana leader negli stampaggi in pvc - spiega Lorenzo Braccialini, direttore marketing e comunicazione del gruppo -. Per metterla a punto sono state utilizzate tecnologie partcolarmente sofsticate, in uso nel settore delle auto e per la prima volta impiegate nella costruzione di accessori moda». La Fantasy Bag è una shopper in pelle sfoderata, con due tasche interne e chiusura a calamita, proposta in stampe ipercolorate e visionarie molto vicine alla visual art digitale. La borsa potrà essere personalizzata a piacere, grazie ad un servizio esclusivo disponibile sul sito Braccialini o nei monomarca del brand presenti in Italia e a Parigi. Sul piano della congiuntura, Lorenzo Braccialini non nasconde la preoccupazione: «Il 2014 e il 2015 saranno peggio del 2013. Il mercato russo, per noi molto importante, si sta inevitabilmente restringendo. Gli investimenti nell’area continuano (è prevista un’apertura al Gum) ma ci stiamo muovendo anche in altre regioni, come il Medio Oriente (dove abbiamo un nuovo partner) e gli Stati Uniti (dove da agosto abbiamo una showroom), ma ci vorrà del tempo per cogliere i frutti da queste “valvole di sfogo”». Intanto proseguono le aperture di monomarca. Nel breve in Medio Oriente, in Cina, a Cipro e a Bari.

I

l Gruppo Emergenti Italiani - azienda cesenate della pelletteria, attiva con i marchi Caterina Lucchi, Campomaggi e Gabs Franco Gabbrielli - ha presentato le sue nuove collezioni al Mipel in uno stand di oltre 500 metri quadri: molto più ampio e in posizione strategica rispetto alle passate edizioni. La società prevede di chiudere il 2014 con un fatturato di circa 33 milioni di euro, in crescita del 17% sul 2013. «Siamo un’azienda italiana, che si vanta di fare un prodotto interamente made in Italy e, di conseguenza, ci è sembrato giusto investire su una fera italiana come Mipel, per contribuire a farla ripartire - spiega Marco Campomaggi -. Le date anticipate di questa stagione non rappresentano un problema: agosto nel resto del mondo è un mese come tutti gli altri e deve esserlo anche per noi». Con i suoi tre marchi - Caterina Lucchi (donna), Campomaggi (uomo e donna) e Gabs Franco Gabbrielli (uomo e donna) - la realtà romagnola intercetta le esigenze di più segmenti di mercato ed esporta il 60% della sua produzione. I Paesi di lingua tedesca, ma anche la Francia e il Nord Europa, sono quelli dove il business è consolidato: il gruppo, fondato nel 1980, raggiunge attualmente in totale oltre 2mila punti vendita. «Ci stiamo affacciando a nuovi mercati Una proposta per la chiarisce Campomaggi - ma l’approccio è primavera-estate 2015 sempre graduale, poiché il nostro prodotto, frmata Caterina Lucchi soprattutto per le linee Caterina Lucchi e Campomaggi, con le loro imperfezioni dovute alle lavorazioni artigianali, va capito e apprezzato». «Vogliamo instaurare un rapporto speciale sia con i dettaglianti, sia con il consumatore fnale. Desideriamo che si sentano parte di un mondo “buono”, fatto di cose autentiche, in grado di infondere benessere a chi le sceglie», gli fa eco la moglie, Caterina Lucchi. L’azienda è cresciuta costantemente negli ultimi quattro anni (a un tasso del 16-20%) e sta costruendo un nuovo stabilimento, accanto al vecchio, alle porte di Cesena. Attualmente impiega 120 dipendenti.

roBerTo BoTTicelli

La prima “uscita” di Roberta B.

R

oberto Botticelli ha presentato a TheMicam la nuova linea di calzature dedicata alla donna Roberta B.: la gamma d’offerta spazia dai classici open toe ai sandali da tacchi comodi e importanti, dalle décolleté ai tradizionali mocassini o francesine. Leitmotiv della collezione: femminilità, comodità ed eleganza sussurrata. La palette cromatica spazia dal blu oceano al rosa cipria, dal castagna al cinerino, includendo il sabbia e i colori pastello. Sono due i pellami scelti dall’uffcio stile dell’azienda per questa prima uscita, relativa alla primavera-estate 2015: l’agnello extra morbido con concia naturale e il camoscio.

88

17_09_2014

Un modello della nuova linea Roberta B.


ToMas ThaN

BaldiNiNi L’eleganza degli orologi di Gimmi

D

al palcoscenico di TheMicam, Gimmi Baldinini ha presentato in anteprima la nuova linea di orologi Baldinini Swiss Made, disegnati personalmente dell’imprenditore e creativo, alla guida di un gruppo che prevede di chiudere il 2014 con un fatturato di 120 milioni di euro. «Se i diamanti sono i migliori amici di una donna, come diceva Marilyn Monroe, allora con il nostro 105 ci siamo», dichiara soddisfatto Gimmi Baldinini, facendo riferimento ai 105 luminosi puntini che ornano il 105 Diamonds (dal numero degli anni dell’azienda Baldinini), la star della Limited Edition donna della nuovissima gamma di orologi del gruppo. «Nell’uomo, da segnalare la forma insolita del modello Gimmi Automatic, asimmetrica e scultorea, ideata da me e realizzata con il supporto dei designer svizzeri che seguono il progetto», aggiunge l’imprenditore. Baldinini Swiss Made comprende complessivamente 18 pezzi, da uomo e da donna, al test del mercato a partire da novembre prossimo in occasione del Natale, attraverso la distribuzione esclusiva nei monomarca Baldinini presenti nel mondo e sul sito della griffe. Al pubblico andranno a un prezzo di 240 euro per la Trend Collection, di 700 per gli Automatic e, infne, di 2.400 per i 105 Diamonds. Un’iniziativa che completa il lifestyle Baldinini, con articoli che all’interno dei negozi possono dare ancora più prestigio al marchio, sinonimo di design e qualità made in Italy nelle calzature, negli accessori e nell’abbigliamento in pelle e pelliccia. In questo preciso caso lo stile italiano si è fuso con la grande tradizione svizzera negli orologi. Gimmi Baldinini, molto conosciuto e apprezzato in Russia, non considera particolarmente “pesante” il calo di compratori russi avvertito al salone della calzatura di Milano. «È la situazione dell’Ucraina a preoccupare di più», afferma. L’azienda di San Mauro Pascoli guarda con interesse alla Cina e prosegue con la politica di aperture di monomarca nel mondo, tra cui si segnala l’opening di Hong Kong, previsto nel gennaio 2015, nella strategica Queen’s Road Central. La Limited Edition 105 Diamonds Collection di Baldinini Watches

Borse mead to measure «L’

idea mi è venuta circa un anno fa, quando cercavo una borsa senza logo, fatta bene e con bei pellami, ma non riuscivo a trovarla. Allora ho deciso di disegnarmela io». Tomas Than, studi allo Ied e all’Istituto Marangoni, racconta così l’inizio della sua avventura nel settore della pelletteria: un percorso che passo dopo passo l’ha portato La Paloma Coco al lancio della sua prima collezione di borse uomo e donna, Rouge di Tomas Than che conservano l’imprinting dell’intuizione iniziale: prodotti timeless style e senza scansione stagionale, fatti con materiali pregiati (vitello, struzzo e coccodrillo), fodere in canguro, dettagli iperstudiati e, soprattutto, dal design su misura. «Partendo dalla base di sei modelli femminili e quattro maschili - racconta Tomas - si può scegliere colore e pellame. La borsa viene poi prodotta in laboratori nei dintorni di Milano e dopo due-tre mesi è pronta, con il suo “marchio di fabbrica”: il codice dell’artigiano che l’ha realizzata e la dicitura “Created for”, seguita dal nome del cliente. Il posizionamento del marchio è naturalmente alto: «Al pubblico i prezzi vanno dai 2mila euro per le borse in vitello fno ai 25mila per quelle in coccodrillo». (a.t.)

loriBlu

Cina e Stati Uniti nel mirino A

nnarita Pilotti, alla guida (insieme al marito Graziano Cuccù) dell’azienda marchigiana delle calzature Loriblu, in occasione di TheMicam ha parlato delle prossime aperture e dei nuovi progetti, alla luce dell’inevitabile rallentamento subito nell’area russa. «Un mese fa abbiamo inaugurato il negozio di Firenze in via De’ Tornabuoni 72: il trentesimo monomarca di Loriblu nel mondo. A metà ottobre tocca all’opening di Londra, al 99 di New Bond Street, e per novembre programmiamo di avviare una boutique ad Abu Dhabi», racconta l’imprenditrice. «Più della metà del nostro fatturato è realizzato nell’area russa - prosegue -, dove stiamo subendo le conseguenze del confitto in corso e delle tensioni con l’Occidente. Ad esempio, solo a Kiev abbiamo tre monomarca, che non stanno più performando come un tempo e le giornate di lavoro a TheMicam hanno confermato che la propensione agli acquisti dei buyer della regione non è più quella di qualche stagione fa». Per questo l’azienda sta gettando le basi per esportare anche in Cina. «Stiamo aprendo un uffcio a Shanghai, che ci permetterà di osservare da vicino un Paese e un popolo diffcile da comprendere nei gusti e nelle abitudini di acquisto», fa sapere Annarita Pilotti, che aggiunge: «Gli Stati Uniti sono un altro nostro obiettivo, per il quale abbiamo avviato contatti e qualcosa si sta muovendo». In vista dell’Expo 2015, Loriblu ha creato due modelli di scarpe femminili ispirati all’evento e sta realizzando una struttura a forma di diamante vicino alla sede dell’azienda a Porto Sant’Elpidio. Tuttavia, l’imprenditrice appare un po’ scettica sulla reale portata della manifestazione. «Saremo all’altezza di presentare al meglio il nostro Paese e di portare i turisti che verranno a Milano anche nelle altre Regioni?», si chiede.

Un sandalo per la primavera-estate 2015 di Loriblu

17_09_2014

89


da

www.textilwirtschaft.de

La Martina regina del polo system

3

1. Un total look La Martina 2. Enrico Roselli, direttore europeo del brand 3. La Regina Elisabetta, con Adrian Simonetti, fglio del fondatore di La Martina, all’inaugurazione della boutique del brand nel polo club fondato dai Windsor

Dopo una profonda riorganizzazione, La Martina è pronta a cogliere i frutti del suo duro lavoro. Ma al centro della strategia del brand argentino resta sempre il polo di Marcelo Crescenti

I

l giorno in cui lo incontriamo, Enrico Roselli, direttore europeo di La Martina, ha un obiettivo: spiegare al meglio la trasformazione che sta vivendo il marchio di abbigliamento argentino. Più che parlare, preferisce mostrarci un video girato con il suo smartphone, in cui si vede una distinta signora vestita di giallo con un enorme cappello, che entra in un negozio. «La riconosce?», chiede divertito il top manager. Naturalmente: chi non la riconoscerebbe, visto che si tratta della Regina d’Inghilterra, Elisabetta II? A maggio del 2009 Sua Maestà ha inaugurato personalmente lo store La Martina nell’omonimo Guards Polo Club nei pressi di Londra, segnando una pietra miliare nella storia del brand argentino che opera tra la sede di Buenos Aires e il quartier generale europeo di Chiasso, in Svizzera. Per La Martina, conosciuto soprattutto per l’equipaggiamento tecnico da polo, il 2009 è stato l’anno della svolta. Da allora l’azienda ha subito alcu90

17_09_2014

ne trasformazioni chiave: «Abbiamo cambiato i licenziatari, organizzato la distribuzione in modo più selettivo, siamo intervenuti sulle collezioni total look e abbiamo sottoposto il marchio a un processo di upgrade. Si è trattato di uno sforzo imponente che ora sta dando i suoi frutti», racconta Roselli. Il manager non ha dubbi sul buon momento di La Martina, le cui origini argentine si fondono con le tendenze british e con un tocco di made in Italy: tutto legato all’amore per quello sport, tanto caro alla Regina Elisabet-

ta. «Il polo per noi è tutto», ribadisce Roselli. Questa filosofia è il fil rouge di ogni linea di prodotto: accanto alla collezione di abbigliamento, La 1 Martina ha creato una linea speciale di eyewear per proteggere gli occhi dei giocatori. Alle esigenze dei professionisti si ispira la nuova collezione di scarpe Cortos: «Si tratta di una versione che reinterpreta lo stivale tecnico da polo che, troppo rigido e pesante per camminare, abbiamo adattato alle esigenze di tutti 2 i giorni, rendendolo una calzatura adatta pure da città». La Martina ha affermato la sua immagine anche attraverso una serie di collaborazioni strategiche, come quella con il Guards Polo Club britannico, da cui è giunta l’ispirazione per la capsule collection che celebra la Red Coat, la storica uniforme indossata delle Guardie della Regina. L’ultima edizione di Pitti Uomo ha offerto l’occasione per rafforzare il sodalizio con la casa automobilistica italiana di lusso, Maserati: La Martina ha presentato una Centennial Special Edition per celebrare il n centenario della casa modenese.



retail news di Elisabetta Campana

Westfeld Corporation

Blackstone

Mette le mani sugli outlet di Mantova e Molfetta

Vuole la maggioranza di Westfeld Milan

A Blackstone piacciono gli outlet center italiani. Dopo aver messo le mani sul Valdichiana Outlet Village e sul Franciacorta Outlet Village (acquisiti da Degi-Aberdeen per 170 milioni di euro e 130 milioni di euro), il fondo speculativo americano rileva i centri di Mantova (nella foto) e Molfetta di Fashion District Group. La realtà controllata al 66,7% da Mittel ha frmato il 31 luglio un contratto di compravendita con IDeA Fimit Sgr, società di gestione del fondo immobiliare chiuso Moma (dalle iniziali di Molfetta e Mantova), interamente sottoscritto da entità riconducibili ai fondi del gruppo Blackstone Real Estate Partners IV. La transazione prevede un corrispettivo complessivo di circa 123,7 milioni di euro, di cui 106,6 saranno pagati al closing e 15 milioni a 12 mesi (compreso il debito di 2,1 milioni di euro). «Oltre agli asset immobiliari di Bagnolo San Vito (Mn) e di Molfetta (Ba), il colosso del private equity ha acquistato le due società controllate Fashion District Mantova e Fashion District Molfetta, che dirigono le strutture - conferma Floriana Capitani, direttore generale di Fashion District Group - rinnovandoci la gestione dei due outlet center per un anno». Per quanto riguarda Valmontone, il terzo village a prezzi scontati a insegna Fashion District, ma di proprietà da circa 10 anni di Rreef (società di real estate investment management business di Deutsche Bank), il contratto di gestione a Fashion District Group scadrà il 31 dicembre. È stata indetta una gara per rinnovarlo: partecipano operatori italiani e stranieri.

Westfeld Corporation ha dichiarato di voler aumentare al 75% la sua quota di partecipazione nel mega progetto del mall Westfeld Milan, acquisendo il 25% in mano al Gruppo Percassi, a cui rimarrebbe il restante 25%. L’investimento sul centro è stato aggiornato a 1,4 miliardi di euro. Il complesso - la cui costruzione dovrebbe iniziare nel 2015 e durerà circa tre anni (l’opening è previsto tra la fne del 2017 e l’inizio del 2018) - sorgerà alle porte di Milano, vicino all’aeroporto di Linate e ospiterà il primo store di Galeries Lafayette in Italia (nella foto). Westfeld crede molto nel futuro di questa iniziativa, la prima in Europa Continentale: secondo Steven Lowy, co-chief executive del gruppo australiano, Westfeld Milan potrebbe fatturare quanto Westfeld London, che nel 2013 ha generato oltre 1,2 miliardi di euro. Con una superfcie di 175mila metri quadri, lo shopping center milanese scommetterà sul meglio del gusto e del design italiani: ospiterà 300 punti vendita, un luxury village, con all’interno il department store francese, attività di intrattenimento come cinema e ristoranti (una cinquantina), oltre a un parcheggio di 10mila posti auto. Sarà anche dotato della più moderna tecnologia digitale e di servizi turistici.

Mall of Berlin

In dirittura d’arrivo

Dopo l’opening di Bikini Berlin, aprirà il 25 settembre il Mall of Berlin, un altro importante esempio di riqualifcazione urbana nel cuore della capitale tedesca, nella storica Leipziger Platz al 12. Si tratta di un progetto di 210mila metri quadri, a opera di Hghi (High Gain House Investment), particolarmente signifcativo per Berlino e l’intera Germania. Su un’area retail di 76mila metri quadri saranno ospitati 270 punti vendita, con insegne come Peek & Cloppenburg, H&M, Zara, Muji, Tommy Hilfger, Guess, Lacoste, Karl Lagerfeld, Replay, Nike, Patrizia Pepe e Strenesse. Il complesso prevede anche la realizzazione di 270 appartamenti, un hotel e un ftness center, oltre a un parcheggio con mille posti auto. 92

17_09_2014


promotion

Z.M.D. SpA Via Pietro Mascagni 2 20122 Milano Tel. 02 76 45 671 gruppozappieri@gruppozappieri.it www.gruppozappieri.it Facebook: Gruppo Zappieri Showroom

La doppia strada del rinnovamento rogetti a tutto tondo per il Gruppo Zappieri - il Gruppo di rappresentanze fondato negli anni Sessanta da Sanzio Zappieri e capitanato dai fgli - che avvia grandi cambiamenti muovendosi in parallelo e senza esitazioni su due fronti: il mercato interno e quello internazionale. Con un unico obiettivo: elevare all’ennesima potenza la qualità del servizio alle aziende e ai clienti. Per quanto riguarda l’attenzione riservata all’estero, si sta concretizzando con la fnalizzazione di nuovi importanti accordi di distribuzione worldwide, gestiti dagli esperti dell’export department. Mentre per ciò che concerne l’Italia, le novità riguardano anche due tra gli show-room italiani principali del gruppo. A fne settembre, verrà inaugurata la nuova sede di Roma, da 20 anni piazza strategica per il centro-sud, nei settori uomo, donna e bambino. Lo spazio romano - articolato in corner dedicati alle aziende rappresentate - è un loft di grande prestigio, ricavato da un ex maneggio, esteso su 2000 mq. nella strategica zona Flaminia, che si sta trasformando in un vero e proprio polo della moda, grazie all’alta concentrazione di showroom. È previsto per fne anno, anche, il trasferimento dello spazio forentino in una più ampia e altrettanto innovativa location di 1000 mq. Aria di rinnovamento, dunque, per il Gruppo Zappieri che, sulla scia di un anno chiuso in positivo, prosegue il cammino con l’intento di consolidare i brillanti risultati raggiunti, creando le premesse per ulteriori successi, nel segno di un sempre miglior servizio alle aziende rappresentate e ai propri clienti.

P

Obiettivo, elevare all’ennesima potenza la qualità del servizio ad aziende e clienti


fashioneducation a cura di Elisabetta Fabbri

iStituto marangoni

Forma controller ed esperti di new media L’ La cerimonia di apertura del primo master in “Management and textile engineering” promosso da Città Studi Biella e Liuc

cittÀ Studi biella

Secondo master per manager tessili Prende il via in ottobre la seconda edizione del master in “Management and textile engineering” promosso da Città Studi Biella e Liuc-Università Cattaneo. La formula didattica non varia: impegno full time per circa 500 ore di lezione, con docenza congiunta di accademici e professionisti del settore, visite aziendali, testimonianze dei massimi esperti a livello mondiale della fliera tessile, nonché 500 ore di stage presso aziende d’eccellenza. La prima edizione prevedeva un periodo di pratica presso Filati Drago, F.lli Piacenza, Lanifcio F.lli Cerruti, Giorgio Armani Operations, HIRSCH International, IN.CO, Italfl, Lanifcio Ermenegildo Zegna, Marchi & Fildi, Tintoria e Finissaggio 2000 e Yamamay. Oltre il 90% dei partecipanti ha ricevuto una proposta di proroga della collaborazione.

milano faShion inStitute

Istituto Marangoni di Milano amplia l’offerta formativa e si fa sempre più internazionale, mentre si avvicina a compiere 80 anni (nel 2015). Il 6 ottobre parte un nuovo master in “Fashion corporate fnance and management control for the luxury business”, in collaborazione con Liuc Università Cattaneo, per preparare fnance manager e controller specializzati in moda e lusso. In più sono aperte le iscrizioni per il corso triennale “Fashion communication & new media”, che forma professionisti della comunicazione a tutto tondo. Ma è solo un assaggio. «Nel 2015 a Milano - anticipa il managing director Roberto Riccio - partirà un master in “Digital image creation for luxury brands”. In collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria creeremo specialisti in “Fashion & low”, inizialmente con focus sulla Cina». Sono, inoltre, in corso colloqui per un progetto insieme all’Università Cattolica, che potrebbe spaziare in ambito sociologico. Marangoni diversifca anche all’estero: al campus di Parigi ha debuttato un nuovo corso in “Cosmetic & frangrance marketing management”. In vista piani per avviare nuovi campus: dopo Parigi, Londra e Shanghai, potrebbe essere la volta di Shenzhen. «È il cuore del distretto tessile cinese - spiega - dove si concentrano le maggiori aziende locali di abbigliamento di alta gamma. La Cina sta guardando sempre di più i marchi domestici e cresce la domanda di specializzazioni in fashion design». Un altro potenziale bacino di studenti è Istanbul, «in posizione strategica, per accogliere chi proviene anche da aree dove prevale la lingua turca, come il Kazakhistan e l’Uzbekistan». Oggetto di studio pure il Brasile, il Messico e Dubai. Quanto all’India, dove nel luglio 2013 l’Istituto ha aperto un uffcio di rappresentanza, «per ora resta una scommessa».

Collabora con i giovani di Smi Sistema Moda Italia (Smi, la maggiore organizzazione confndustriale del tessile-abbigliamento nazionale) e Milano Fashion Institute (Mf, il consorzio interuniversitario tra Università Bocconi, Università Cattolica e Politecnico) hanno siglato un protocollo d’intesa, che punta a creare giovani talenti nelle diverse aree della fashion industry. Di fatto Smi, attraverso il suo Gruppo di Giovani Imprenditori, potrà intervenire in alcuni momenti della didattica di tre master in “Fashion Direction” nel calendario di Mf. Gli imprenditori della moda parteciperanno in veste di docenti specializzati e saranno partner in progetti di ricerca applicata avviati dall’istituto.

94

17_09_2014

Il campus Marangoni di Milano


connectingcultureS

Primo corso di moda consapevole poli.deSign

Studenti alla scorsa edizione del corso in “Licensing per i beni di lusso”

Iscrizioni aperte per esperti di licensing Ha ormai raggiunto la quarta edizione il corso di alta formazione in “Licensing per i beni di lusso” organizzato da POLI.design, consorzio del Politecnico di Milano. In partenza a novembre, si occupa delle fasi fondamentali dell’avvio e della gestione di un processo di licensing, analizzando le relazioni sempre più stringenti con ambiti come le brand extension e il merchandising. Il corso, della durata di 100 ore (10 presso la sede del Politecnico in Bovisa e 90 nel Brera district), si rivolge a diplomati e laureati provenienti da scuole e facoltà di design, ingegneria e architettura, economia e commercio, marketing e comunicazione. Intende rispondere a una domanda sempre più frequente di specialisti del settore, mentre le licenze della moda - stando a un’indagine condotta dal Politecnico - sono arrivate a produrre 810 milioni di dollari di royalty. Ad affancare gli studenti non ci sono solo i docenti dell’Università ma anche manager, consulenti ed esperti di licensing, in grado di portare la loro esperienza diretta.

Parte a Milano, da ottobre 2014 a maggio 2015, il primo corso di alta formazione sulla cultura della moda consapevole, etica e innovativa. Si tratta di “Out of fashion”, un progetto dell’agenzia milanese di ricerca non proft Connecting Cultures, fondata nel 2001 dalla critica e teorica delle arti visive Anna Detheridge. Il corso fa parte del più ampio programma Dencity di attività, servizi e prodotti culturali sostenuti dalla fondazione Cariplo, che coinvolge la zona 6 di Milano (una di quelle a più alto tasso di moda, design e architettura, nel capoluogo lombardo). Le lezioni, che si terranno una volta al mese (il venerdì e il sabato) presso la fondazione Gianfranco Ferré di via Tortona 37, si rivolgono a giovani diplomati o a professionisti che puntano a lanciare un proprio marchio, convinti che la cultura della sostenibilità rappresenti un valore aggiunto di un’impresa.

inStitut deS metierS d’excellence

centroartigianelli

NeroGiardini sostiene i futuri artigiani della calzatura Il marchio di calzature NeroGiardini ha rinnovato la collaborazione con il centro di formazione professionale Artigianelli, dell’Opera don Ricci di Fermo, per il corso di formazione “Operatore della calzatura”. Il nuovo ciclo formativo, con cadenza biennale, parte in settembre ed è indirizzato ai giovani dai 16 ai 18 anni. «Corsi come questo - dice Enrico Bracalente, amministratore unico di Bag Spa, proprietaria di NeroGiardini - servono ad avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro, a dare loro una prospettiva di crescita e una possibilità professionale concreta. Credo molto nei giovani e, per questo, io e padre Sante Pessot ci siamo sempre impegnati a dare loro le migliori opportunità e condizioni lavorative, per favorirne la formazione».

Apprendisti del savoir faire da Lvmh C

on la recente creazione dell’Institut des Métiers d’Excellence (Ime), il colosso francese Lvmh lancia un programma di apprendistato all’interno delle aziende del gruppo, che parte questo mese di settembre. «Tutti i nostri dipendenti - commenta Chantal Gaemperle, vice presidente esecutivo delle risorse umane e delle sinergie della società transalpina - sono impegnati nella tutela e nell’arricchimento dell’heritage di Lvmh e orgogliosi di contribuire a questa iniziativa». Per strutturare il progetto, il gruppo guidato da Bernard Arnault ha siglato partnership con la Paris Jewelry School e con la scuola della Chambre Syndicale de la Couture Parisienne. Sono in vista altre intese per i settori pelletteria, visual merchandising e vendite. «Ime - sottolineano gli organizzatori - è l’unica iniziativa nel suo genere che, grazie alla sinergia con le scuole, fornisce ai giovani partecipanti un diploma in grado di aprire prospettive nel mondo del lavoro, consentendo loro di apprendere i segreti dell’artigianalità e della creazione». La sflata Louis Vuitton, autunno-inverno 2014/2015

In alto, un allievo in laboratorio durante il corso “Operatore della calzatura”

17_09_2014

95


digitalFASHION di Elena Azzola

Lvmh e Google

I due giganti ora collaborano

Semestre con il botto per Zalando, che si quota entro l’anno Il fatturato del leader europeo dell’e-commerce di abbigliamento e accessori cresce di quasi il 30% nei primi sei mesi del 2014 primo semestre 2014 Zalando vede crescere il fatturato N12eldelmilioni 29,5%, a quota 1,047 miliardi di euro. L’ebit si attesta a di euro, contro la perdita di 72 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il giro d’affari nei Paesi di lingua tedesca - dove il leader nell’e-commerce di abbigliamento e accessori in Europa è partito prima ed è più affermato - è progredito del 21,2% a 594 milioni di euro. Il traffico generato sul sito da dispositivi mobili ha raggiunto il 41% del totale durante il secondo trimestre dell’anno e alla fine di questo periodo sono stati più di 3,8 milioni i download di app al riguardo. Altri dati significativi sono il totale delle visite, arrivate a 323 milioni nel secondo trimestre dell’anno in corso (ammontavano a 294 milioni alla fine dello stesso periodo del 2013), e il numero di clienti attivi, che hanno raggiunto quota 13,7 milioni alla fine del quarter (erano 11,6 milioni un anno fa). Intanto è imminente la quotazione della società, fondata nel 2008 da Robert Gentz e David Schneider e attualmente controllata al 37% dal fondo di investimenti svedese Kinnevick. Le azioni dovrebbero essere collocate sul listino di Francoforte entro la fine dell’anno. Sul fronte delle collaborazioni, Zalando ha lanciato a inizio settembre un e-shop dedicato ai marchi inglesi Topshop e Topman, rendendoli disponibili anche in Italia e coinvolgendo i blogger (tra cui Rebecca Laurey, nella foto) nella presentazione degli outfit.

96

17_09_2014

Con un accordo di cooperazione Lvmh e Google mettono la parola fne alle dispute legali che li hanno visti uno contro l’altro negli ultimi anni. I colossi, rispettivamente del lusso e di Internet, hanno deciso di guardare avanti, focalizzandosi sulle opportunità che si possono aprire lavorando insieme per innovare e rafforzare la digital experience dei consumatori. Lo sforzo congiunto sarà fnalizzato a sviluppare nuovi modi per coinvolgere i consumatori online, preservando il valore dei marchi di fducia e gli aspetti dell’autenticità e dalla creatività. Entrambe le parti si impegnano a incrementare le loro ingenti risorse per affrontare la lotta alla contraffazione. «Questo accordo è un chiaro esempio di un approccio responsabile, preso da differenti attori della catena del valore nel digitale», ha commentato Pierre Godé, vicepresidente del gruppo Lvmh. «È estremamente importante contribuire a creare un ambiente sicuro per i nostri clienti e partner e continueremo a lavorare instancabilmente per la loro tutela sulla Rete», ha aggiunto Carlo D’Asaro Biondo, presidente delle operations di Google per il Sud e l’Est europa, il Medio Oriente e l’Africa (nella foto, l’attrice Michelle Williams indossa la borsa Lockit di Louis Vuitton).


Ermanno Scervino

Sulla via della Cina

Zerogrey

Lo specialista si fa in tre A fronte delle nuove sfde e opportunità offerte dal web, Zerogrey che dal Duemila realizza e gestisce negozi online e segue la strategia multicanale di marchi come Kocca, Blauer, Pollini, Diadora e Havaianas - riorganizza la propria struttura, istituendo al suo interno tre dipartimenti indipendenti, in grado di offrire servizi in modo autonomo ma sinergico: una divisione focalizzata sul software di gestione e sul suo sviluppo (Top on Demand), una che supporta le operazioni dei clienti con partner di primo piano a livello internazionale (Zerogrey Operations) e una dedicata alla consulenza strategica (Expertail). Riformulata anche la presenza dell’agenzia in Rete: con i nuovi siti zerogrey.com, topondemand.com e expertail.com.

Ermanno Scervino ha compiuto un restyling del sito ermannoscervino.it, che si arricchisce di una sezione dedicata allo shopping online, dove acquistare le collezioni donna e accessori e presto anche uomo. Il lancio della piattaforma di e-commerce si inserisce nella strategia di sviluppo internazionale della maison, che a breve la porterà ad aprire i primi due monomarca in Cina.

Napapijri Relish

L’acquisto diventa social Il marchio del jeanswear dal mood rebel chic si presenta all’indirizzo relish.it con una nuova veste grafca e una nuova piattaforma per l’e-commerce. Grande attenzione è riservata alle potenzialità offerte dalla Rete e dai social network: grazie ai collegamenti con Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram è facile condividere gli articoli preferiti, creare wish list e trasformare il sito in un punto di incontro.

Upgrading sul web Nuovo sito per Napapijri, brand di abbigliamento e accessori casual, nato in Italia nel 1987 e dal 2014 parte del gruppo americano VF Corporation. Sviluppato dall’agenzia Bitmama, con sede a Milano, il website punta sulle immagini e il layout per una navigazione intuitiva e fuida da qualsiasi tipo di dispositivo. Tra le nuove sezioni, Napaworld, con le campagne pubblicitarie, i lookbook e le notizie di opening, eventi e iniziative. Una speciale sezione racconta l’impegno del marchio nel sensibilizzare il pubblico sui cambiamenti climatici, anche attraverso la sponsorizzazione delle attività di Sebastian Copeland, fotografo, regista, autore, atleta estremo e difensore dell’ambiente. Pure l’e-shop, progettato e gestito da Yoox Group, è stato rivisitato per consentire un’esperienza di shopping più ricca e stimolante. 17_09_2014

97


limitedEDITION di Angela Tovazzi

Bugatti: sei look nel segno della leggenda Ai blocchi di partenza una capsule di abbigliamento e accessori dedicata a “Les Légendes de Bugatti”

È

pronta al lancio sul mercato la lifestyle capsule collection Bugatti Legends, sei outft ispirati alle automobili che hanno fatto la storia della casa automobilistica, fondata da Ettore Bugatti nel 1909. A ciascuno dei modelli sono dedicati un look tailor-made da donna e uno da uomo, che con la vettura di riferimento condividono un legame fatto di colori, stampe e illustrazioni. La linea è disponibile esclusivamente per i proprietari delle auto Bugatti Legends, anche se i temi stilistici e i materiali della collezione verranno gradualmente inseriti nelle proposte lifestyle del brand, in arrivo nei negozi il prossimo gennaio. L’offerta è composta da giacche in pelle, pantaloni, magliette, guanti, cinture, cappelli, sciarpe e borse. Un ensemble di pezzi accomunati da lavorazioni e materiali esclusivi: pelle di bufalo, cervo, vitello e cordovan, con inserti in metallo.

iL gufo & the Woolmark

Atto secondo Continua per la seconda stagione la collaborazione tra il marchio di kidswear Il Gufo e The Woolmark Company, gruppo leader nell’industria della lana. La nuova capsule collection, che sarà presentata il 25 settembre in occasione dell’opening del fagship milanese de Il Gufo in via San Pietro all’Orto 22, si distingue per prodotti realizzati in 100% lana Merino. Novità dell’autunnoinverno 2014/2015, l’utilizzo di un flato rivestito di una particolare membrana che, pur mantenendo intatta la morbidezza della fbra, la rende ancora più resistente ai lavaggi in lavatrice.

Braintropy & Chiara Biasi

«Ecco la mia Patty Toy» Si chiama Patty Toy Special Edition by Chiara Biasi la nuova capsule frmata a quattro mani dal brand toscano di accessori Braintropy e dalla blogger di moda. Chiara (nella foto) ha scelto personalmente materiali, colori e dettagli per personalizzare la Patty Toy, una clutch “mix and match” lanciata dal marchio con questo autunno-inverno. Risultato: modelli dall’immagine glamour e grintosa, in vetrina al prossimo White e in vendita nei negozi dal 30 ottobre.

98

17_09_2014

trap art

Omaggio a Monica Vitti e Anna Magnani In occasione della 71esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, il marchio Trap Art ha lanciato una capsule di due magliette dedicate ad altrettante grandi icone del cinema italiano: Monica Vitti e Anna Magnani. Un assaggio della produzione Trap Art, nato come brand di T-shirt e ora pronto a conquistare il mercato con la sua prima collezione total look: l’appuntamento è con la primavera-estate 2015.


Franklin & Marshall

Una capsule American style per i 15 anni 24 capi per l’uomo e dieci per la donna, completati da dieci beanies, con il fl rouge di uno stile Usa oriented: è la nuova anniversary capsule di Franklin & Marshall per i primi 15 anni. Una vera e propria celebrazione dell’universo a stelle a strisce, da sempre punto di riferimento dell’azienda veronese, con elementi iconici come lo skateboard, i popcorn, lo skyline di New York, il Grand Canyon e il Ghetto Blaster.

De Fonseca & Elio Fiorucci

Le Friuliane secondo Elio Dall’incontro tra l’azienda di calzature De Fonseca e il designer Elio Fiorucci nasce la collezione “Le Friuliane”, una rivisitazione delle scarpe-pantofole tipiche della tradizione del Friuli e del territorio alpino del Nord-Est. Il Fioruccitouch non poteva che essere all’insegna del divertissement e del colore: protagonisti modelli con ricami e fantasie foreali, suola in gomma e impunture handmade a contrasto. In versione donna e uomo, sono disponibili nei negozi da questa stagione.

Loriblu

A passi veloci verso lÕExpo L’Expo 2015 si sta avvicinando e Loriblu, azienda marchigiana di calzature e borse, per la primavera-estate 2015 ha pensato di ispirarsi al grande evento che a breve accenderà i rifettori su Milano. Segni particolari della capsule, composta da una décolleté e da una sneaker, una fantasia grafca che riprende i colori dell’Esposizione Universale e il logo del brand.

Roland Mouret for Banana Republic

Fit for femme Famoso per l’arte del drappeggio e gli abiti a clessidra, lo stilista Roland Mouret presta la sua visione creativa a Banana Republic. Il risultato è una capsule composta da 30 pezzi accomunati dallo “Sloan”, tessuto in cotone bi-stretch (“marchio di fabbrica” del brand nell’orbita di Gap), per giacche, gonne e tubini dal ft iperfemminile. Nei negozi dell’insegna e online da questo autunno-inverno.

Mcs

Mcs torna in pista con Moto Gp La collaborazione tra Mcs e Moto Gp fa il bis. In contemporanea con la gara di Misano Adriatico (dal 12 al 14 settembre) arriva nei negozi la seconda capsule frmata dal marchio nelle fla di Emerisque Brands e da Moto Gp, campionato mondiale di corse motociclistiche con 19 eventi per stagione in 15 Paesi. Al via capispalla in pelle e canvas, jeans, T-shirt e polo dallo stile biker, completati da borse in pelle e accessori.

17_09_2014

99


bimbo NEWS a cura di Alessandra Bigotta

Le mamme secondo Privalia

Tutte pazze per Gwyneth

Monnalisa

«Siamo pronti a nuove sfde»

«A che tipo di madre vip credi di assomigliare?»: a questa domanda, contenuta in un sondaggio sulle “mamme online” in Italia condotto da Privalia, il 41,5% delle 400 interpellate ha risposto citando la salutista Gwyneth Paltrow. Seconda Heidi Klum, terza Angelina Jolie e solo quarta la “fashion mom” Victoria Beckham. Secondo l’indagine dell’outlet via web, le mamme comprano su Internet soprattutto la mattina e in apertura della stagione estiva.

Dopo un 2013 positivo, l’azienda aretina si prepara ad anni decisivi per il suo sviluppo. Puntando sui numeri, ma anche su sostenibilità e fattore umano

P

Piero Iacomoni con la moglie Barbara Bertocci, direttore creativo di Monnalisa, durante l’evento organizzato a Pitti Bimbo di giugno. Un’occasione in cui il fondatore e presidente del cda del brand ha festeggiato i 70 anni

er presentare alla comunità finanziaria i risultati del 2013, la Monnalisa di Arezzo ha scelto la strada del bilancio integrato, tramite il quale condividere con la comunità finanziaria non solo i numeri, ma anche i risultati dell’impegno in fatto di sostenibilità, ambiente, contesto sociale. Il fondatore Piero Iacomoni, che mantiene la carica di presidente del cda, ha trasmesso al team guidato dall’a.d. Christian Simoni una precisa linea guida: non c’è sviluppo senza trasparenza e senza collaborazione con tutta la filiera. La formula funziona. «Nel 2013 - informa Christian Simoni - abbiamo raggiunto un fatturato di 39 milioni di euro, contro i quasi 38 milioni del 2012, con un Roi (Return on investment) del 20%, un Roe (Return on equity) dell’8%, un netto patrimoniale di oltre 22 milioni e indici di liquidità positivi». «Quelli a venire - prosegue - saranno anni fondamentali. Ci stiamo preparando, anche grazie al percorso intrapreso con Elite, il programma di Borsa Italiana per lo sviluppo delle Pmi, a crescere qualitativamente e quantitativamente. Siamo una realtà sana, innovativa, che ancora una volta ha dimostrato di saper creare valore per gli investitori, attuali e futuri». n

Art Stories

Impara l’arte e mettila in un’app Con Art Stories i bambini conoscono i luoghi d’arte divertendosi

100

17_09_2014

Pensata per i “nativi digitali” dai 5 ai 12 anni, l’app Art Stories, studiata per tablet e smartphone, li accompagna alla scoperta dei luoghi d’arte più signifcativi del nostro Paese. In vendita sull’Apple Store a 2,69 euro, utilizza illustrazioni originali, animazioni, giochi e narrazioni in italiano e inglese, per raccontare in modo interattivo monumenti ricchi di storia, ma vissuti come “noiosi” dai bambini, se spiegati con i metodi tradizionali. La prima tappa è stata il Castello Sforzesco di Milano. Seguiranno il Duomo e, a breve, una nuova città.

Proposte della collezione To Spin, al via con la primavera-estate 2015

Gruppo Arav

Tra concept e denim

È stato aperto all’outlet village Castel Romano il primo punto vendita Silvian Heach Kids con un nuovo concept, progettato dall’architetto Fabio Marano: uno spazio caratterizzato dall’abbinamento di tinte neutre come il “greige” e il bianco puro, con tocchi di ocra nelle fniture. Il Gruppo Arav, cui fa capo la collezione, lancerà con la primavera 2015 un marchio per baby e junior a tutto denim, To Spin, con una previsione di fatturato di 2 milioni di euro entro il primo anno.

Pepe Jeans London

Made for mischief

Niente a che vedere con i bambini sempre incollati allo smartphone o con i cosiddetti “secchioni”: i piccoli protagonisti della campagna autunnale di Pepe Jeans London sono “Made for mischief”, “Fatti per combinare guai”. Liberi, ribelli e inevitabilmente simpatici. Fotografo Mario Sorrenti, stylist L’obbiettivo di Mario Sorrenti per Charlotte Stockdale. la campagna Pepe Jeans London



sottoilVestito

Hot L

o stile sexy torna a incendiare il guardaroba con un repertorio di velature intriganti, merletti preziosi, giochi di nastri e bretelle uso bondage. Ed è ancora più seduttivo, perché stavolta interpreta i codici dell’erotismo con un’allure snob, inaugurando l’era dell’erotico-glam. Persi i riferimenti boudoir (balze, entre-deux e arricciature), la nuova tendenza si rivela contemporanea e sofisticata: «Protagonisti della matrice chic sono i giochi di trasparenze - afferma Giovanni Bianchi, direttore creativo La Perla - costruiti con pizzi di impalpabile consistenza o macramé, applicati a mano su seta o tulle; le linee si fanno più geometriche ed essenziali, per una 1 seduzione elegante e sussurrata che incrocia il gusto e le esigenze di una nuova consumatrice sicura di sé, che indossa l’intimo per piacersi e per piacere». «L’attenzione - afferma Cécile Vivier-Guérin, marketing manager lingerie di Eurovet, ente che organizza il Salon International de la Lingerie di Parigi, dove il filone sexy ha trovato il suo rilancio lo scorso gennaio - si concentra sulla parte alta del corpo, con modelli che valorizzano le scollature sul seno e sulla schiena, senza facili concessioni al porno, come succedeva nel sexy style anni Settanta o primi Duemila». Riguadagnano posizioni le guêpière, che Parah attualizza in una versione in garza di tulle bordato in pizzo. E tornano in primo piano i push-up a effetto naturale, mentre seducono con la delicatezza di trasparenze e nastri da annodare al collo i nuovi top-reggiseno in organza di seta, firmati Ritratti Milano. «Sta recuperando terreno - commenta Ariela Morta102

17_09_2014

couture Persi i riferimenti boudoir, come balze e arricciature, lo stile sexy torna alla ribalta in una versione più sofisticata, indirizzandosi a una donna che indossa l’intimo per piacersi, prima che per piacere. E che riscopre grandi classici, come la guêpière di Mariella Barnaba

ra, docente di sociologia dei consumi presso l’università Iulm di Milano - un modello di donna più femminile. Non a caso la mastoplastica additiva è stata l’intervento di chirurgia estetica più richiesto nel 2013. Quanto al successo della biancheria sexy, credo sia dovuto anche al desiderio di un po’ di frivolezza, che contrasti il mood negativo degli ultimi anni». La linea di 2 confine tra leggerezza e trasgressione può rivelarsi assai sottile, se c’è di mezzo Aubade, uno dei marchi simbolo della lingerie francese, che sterza verso l’erotismo con gli effetti ìgabbiaî e i dettagli metallici della linea ìLa Belle en Cavaleî e si completa con ìLa Pièce Maîtresseî, uno scrigno di sensualità che contiene manette, frustino e slip, per calarsi al meglio nel trend. Più si risale l’Europa, più la lezione erotica si fa

3

esplicita, senza mai perdere di vista il design: couture e dominio sono i concetti su cui si sviluppa, per esempio, il bodywear Bordelle, brand di West London, riconoscibile per l’uso architettonico di nastri elastici o di seta, che allineandosi o incrociandosi costruiscono guêpière, reggiseni, reggicalze e miniabiti (ora disponibili anche su misura o in versione sposa), che con la loro estetica bondage fanno impazzire stylist


«What’s your nude?»: le nuove frontiere del second skin

U

tile, anzi irrinunciabile sotto le trasparenze e gli abiti aderenti, l’intimo “second skin” ha un limite: una gamma di nudo ancora troppo legato al proflo cromatico caucasico. È quanto afferma da tempo la psicologa afro-americana Tara Raines, promotrice della pagina Facebook “What’s your nude?”, che accoglie proteste, consigli e “like” da parte di migliaia di consumatrici insoddisfatte. Un sos che rimbalza dagli States al vecchio continente, dove è ancora più esigua l’offerta di underwear e collant effetto nudo, ma personalizzati. Evidentemente non basta l’esempio dell’industria cosmetica che da anni, attraverso la formulazione di creme, fondotinta e rossetti rispettosi delle diversità dermatologiche di ciascuna razza, dimostra quanto la multirazzialità sia, per usare un gioco di parole, la nuova frontiera di un business senza frontiere. Ed è pure di moda, dopo che Christian Louboutin l’ha sdoganata nell’olimpo del glamour, attraverso “The Nudes”, una capsule collection che riedita le décolletée iconiche dall’inconfondibile suola rossa in cinque diverse tonalità carne, che universalizzano e assolutizzano il concetto di nudo. Il trend è raccomandato dall’americana Cosabella - reduce dal lancio di ben due linee di slip e reggiseni in tinte adatte a tutti i profli etnici (“Trenta skin tones”, sul mercato da circa un anno, e “Never say never perfect nudes”, disponibile da giugno) - e dall’italiana Yamamay, che a maggio ha inserito nella Basic collection la gamma estiva “Abbronzatura”, con modelli in tre diverse gradazione di nudo. Il flone resta tutto da esplorare.

Modelli della gamma “Abbronzatura”, creata all’interno della Basic collection di Yamamay

1. Un completo di La Perla 2. Ispirazione boudoir per Aubade 3. Parah riporta in auge il reggicalze 4. Bordelle punta sul fetish 5. La sensualità secondo Ritratti Milano 6. Sexy anche in spiaggia: il costume “Baleari” della collezione Christie’s 6

4 5

e celebrities di tutto il mondo. Strumenti di seduzione e simboli di una nuova consapevolezza sessuale, divenuta ormai una tendenza culturale, ancor prima che di moda. Alcuni fenomeni televisivi, mediatici e letterari - tra i classici, la serie ìSex and the Cityî (riproposta nei mesi scorsi da La7d) o la trilogia delle ì50 sfumatureî di E.L. James (la cui trasposizione cinematografica sarà nelle sale da febbraio 2015) - hanno sdoganato sesso libero ed erotismo, liberalizzando acquisti in precedenza

ritenuti imbarazzanti per le consumatrici. «La biancheria sexy - sostiene Ariela Mortara - è molto diffusa e disponibile per ogni range di prezzo, dai pochi euro dei bazar cinesi, fino alle centinaia dei negozi specializzati. Le donne cedono volentieri al suo fascino, perché curare il proprio abbigliamento intimo non corrisponde soltanto a soddisfare un immaginario maschile, ma ha anche una forte componente di autogratificazione». Sulla tendenza investe anche il beachwear dell’estate 2015,

come annunciato lo scorso luglio dalle passerelle di Mode City (Parigi) e Immagine Italia & Co. by Mare dÕAmare (Firenze), rassegne dedicate al costume da bagno. A tenere alta la bandiera della seduzione sulle spiagge non saranno i bikini più succinti bensì il costume intero. Un classico rivisto in chiave ìfemme fataleî o nell’evoluzione più atletica ìsex-sportyî, presente in tutte le collezioni: dall’italiana Christies, che lo realizza con coppe in rete dorata, scollo abissale e profili a catena, alla colombiana Agua Bendita, che sperimenta il neoprene con inserti in pizzo, passando per il modello a rete con doppiature strategiche suggerito dalla signora americana del beachwear, Melissa Odabash. Restando oltreoceano, una novità è la linea di reggiseni e lingerie ìmaternityî Von Follies di Dita von Teese: perché anche le neo-mamme vogliono essere sexy. n 17_09_2014

103


Foto di Olivia Frémineau per Nailmatic

new Shopping

Da distributori automatici a dreammachine

Non solo bibite, snack e sigarette. Soprattutto all’estero, i distributori automatici offrono di più. Le realtà della moda e del beauty non stanno a guardare: alcuni marchi, anche italiani, si sono già affacciati a questo canale di vendita. Con risultati a volte imprevedibili di Mariella Barnaba

’è chi tra le cose che semplificano la vita indica la piastra per capelli della fidanzata, adatta a stirare velocemente il collo delle camicie al mattino. Chi lo “scooter man”, dotato di motoretta pieghevole, che riporta a casa te e la tua macchina dopo una serata alcolica. Poi ci sono quelli che, più concretamente, inseriscono nella lista anti-complicazioni i distributori automatici di bibite, caffè, snack e sigarette. E che forse non sanno che ai vecchi erogatori oggi si può chiedere molto, ma molto di più: un costume da bagno, un iPod, un e-book Kindle e persino, all’estero, lingotti d’oro, automobili e dosi di marijuana (a scopo terapeutico). Nel mondo della distribuzione automatica è scoccata l’ora della diversificazione, in risposta al bisogno crescente dei consumatori di avere tutto, ma proprio tutto, a portata di mano, 24 ore su 24. Istanza colta al volo dalla moda e dalla cosmesi, sempre più disposte a includere nei piani di marketing la voce “vending machine”. Perché, al di là delle motivazioni sociologiche e del business che possono generare, quei “chioschetti” da strada sono vetrine ad alto tasso di visibilità. Tra i primi a sondare nel fashion le potenzialità della macchina a gettoni è stato il calzificio Gallo che, alcuni anni fa, ha piazzato in posizioni strategiche, come gli aeroporti milanesi, i suoi dispenser di calze iconiche rigate, rendendole disponibili oltre l’orario di negozio. Qualche tempo dopo Onitsuka Tiger scelse Carnaby street a Londra per lanciare la

C

104

17_09_2014

2

1. Un distributore di smalti Nailmatic 2. Calze cash & carry per Gallo 3. Nichi Vendola, governatore della Puglia, davanti a un erogatore di borsette di stoffa, etichettate Made in Carcere e realizzate dalle detenute dei penitenziari della regione

vendita automatica delle sue sneaker, formando capannelli di giovani curiosi e desiderosi di accaparrarsi i modelli più trendy del momento. Ci hanno provato poi i jeans Closed e le T-shirt radical-chic Uniqlo, messe in lattina e affidate agli erogatori come bibite fresche. Presenze spot in location strategiche, che rientrano per lo più in programmi di marketing esperienziale («Non ti vendo solo un prodotto, ma nuove sensazioni d’acquisto»), con ritorni mediatici non indifferenti. Ha avuto un’ampia risonanza sulla stampa americana e non solo, lo scorso inverno, la rivisitazione high-tech della distribuzione automatica proposta da L’Oréal Paris, che nella stazione della metropolitana di Bryant Park a New York ha installato una vending machine in grado di valutare il look delle passanti (che sostavano davanti

al suo specchio interattivo) e suggerire il giusto makeup. Al potere del distributore hanno ceduto le flip flop più famose del mondo, le Havaianas, come racconta Michele Pittureri, country manager Italia: «L’iniziativa è stata realizzata su alcune spiagge dell’Adriatico e del Salento nell’estate 2013 e ha suscitato grande curiosità, soprattutto tra il pubblico maschile». «Le vending machine - continua il manager - non si possono ancora considerare un vero ‘veicolo’ commerciale, ma siamo convinti che lo diventeranno nell’arco dei prossimi cinque anni, anche grazie al diffondersi della tecnologia NFC, che consente i pagamenti avvi1 cinando semplicemente lo smartphone al distributore, senza carta di credito o contante». Sull’immediata redditività dell’erogatore automatico non hanno dubbi Boris Gratini e Lilian Monnier, che a novembre 2012 hanno lanciato a Parigi Nailmatic, un distributore automatico di smalti 1 per unghie, made in France, in 63 colori per tre collezioni l’anno, a un prezzo accessibile di 5 euro ciascuno: con soli 10 erogatori la società ha sviluppato, tra settembre e dicembre 2013, 100mila euro di fatturato e conta di chiudere il 2014 decuplicando il giro d’affari. Tanto che già Gratini e Monnier pensano di esportare la formula nel resto d’Europa, ma anche in Giappone, Hong Kong e in Nord America, annettendo ai distributori una postazione per la manicure express. A maggior ragione dopo che i flaconcini multicolor sono diventati veri simboli di lusso a buon mercato e, come tali, sono stati ammessi tra gli scaffali degli store parigini più “branché” come Merci.n



food&drink NEWS a cura di Alessandra Bigotta

Torna Good Food in Good FASHION

Sflate, saloni, appuntamenti in showroom ma anche aperitivi d’autore, dal 17 al 23 settembre a Milano, grazie a una nuova edizione di Good Food in Good Fashion, itinerario tra gli alberghi più lussuosi della città, all’insegna dei cibi e vini eccellenti forniti dai consorzi di tutela dei prodotti certifcati DOP e IGP. L’iniziativa fa parte di Milano Gourmet Experience, progetto dell’Associazione Maestro Martino, rappresentata da Carlo Cracco (nella foto), il cui obiettivo è promuovere attraverso la cucina d’autore il territorio lombardo e il made in Italy, con il patrocinio di Expo 2015 e della Regione Lombardia. Aderiscono al “tour” milanese, sostenuto anche dal Comune, gli hotel Boscolo Milano, Bulgari, Château Monfort, Four Seasons, Magna Pars Suites, Palazzo Parigi, Principe di Savoia e The Westin Palace. Qui si potranno gustare, tra le altre prelibatezze, i “fashion appetizer” preparati dagli chef di questi alberghi ispirandosi alla mostra Ritratto di gruppo/Conversation Place, organizzata da Naba-Nuova Accademia di Belle Arti a Palazzo Morando e visitabile fno al 28 settembre. Un’altra collaborazione di alto livello è quella con il fotografo Gian Paolo Barbieri, che ha concesso a Good Food in Good Fashion un suo scatto degli anni Settanta, realizzato con il contributo della hair stylist Dina Azzolini. Un’immagine in cui confuiscono il Settecento e i colori della natura, creando una “contaminazione” di forte impatto.

tutti al gUggeNheiM Nuovo concept per il “Museum Café” della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, che ha riaperto i battenti dopo un restyling a cura dell’Hangar Design Group. Situato nella veranda che ´dà sul giardino interno di Palazzo Venier dei Leoni, storico edifcio affacciato sul Canal Grande, il nuovo Peggy Guggenheim Café punta sulla luce naturale come elemento chiave, che defnisce ed esalta uno spazio dalle linee sobrie. Gli arredi, forniti da Arclinea, vengono enfatizzati dalle pareti dipinte di bianco, sulle quali spiccano i ritratti fotografci della grande collezionista, che abitò questi spazi dal 1948 al 1979, anno della morte. Scenografco il lampadario “Peggy”, realizzato dall’azienda Vistosi e composto da sfere in vetro soffato e metallo. Alla ristrutturazione hanno contribuito Mapei e Hausbrandt, che come Hangar Design Group e Arclinea fanno parte del network Intrapresae Collezione Guggenheim.

Una nuova generazione di gelaterie

1

1. Il “gelato senz’altro” di Ciacco 2. Il Magnum griffato Dolce & Gabbana 106

17_09_2014

2

Non sono solo gli store di moda, ad aprire nel centro di Milano. È il momento di nuove gelaterie, che hanno ben poco a che vedere con quelle del passato. A due passi dal Duomo sono stati inaugurati due indirizzi diversi come presupposti, ma accomunati dall’idea di fare del gelato un’esperienza sensoriale. In via Spadari 13 si trova Ciacco, sinonimo di “gelato senz’altro”: senza additivi, né naturali né artifciali, senza grassi idrogenati, senza pectina, senza colori esagerati e innaturali. Una ricetta che ha già conquistato gli abitanti di Parma, città dove il fondatore, Stefano Guizzetti, si è laureato con lode in Scienze Alimentari e dove ha aperto la sua prima gelateria. Tutt’altra storia dietro il Magnum Pleasure Store di piazza Santa Maria Beltrade 1 che, preceduto da un temporary di successo in piazza San Fedele, si affranca dalle logiche standardizzate della grande distribuzione, dove trovare questo e altri prodotti Algida è una consuetudine, offrendo ai clienti la possibilità di gustare il proprio Magnum, creato al momento e diverso da tutti gli altri, in un ambiente alla moda. Non poteva mancare in questo contesto la versione griffata da Dolce&Gabbana, con cuore di gelato alla vaniglia, copertura di cioccolato bianco con granella di pistacchi di Bronte DOP, mandorle caramellate e pepite di arancia candita, ricoperte di cioccolato fondente. Quello di Milano è il terzo Magnum Pleasure Store dopo gli spazi di Roma e Napoli. Ma altri opening sono in arrivo.


Antonio Coppola frma l’atlaS FOYer

C’è un nuovo indirizzo per la ristorazione milanese: AtlasFoyer, l’ultima “creatura” di Antonio Coppola, già ideatore dello Chandelier. L’atmosfera del ristorante di via Sansovino 1 rilegge in chiave contemporanea infussi ripresi dal passato. Ogni dettaglio, a partire dalle luci fornite da Adriano Albini di Spazio 900, è stato curato personalmente da Coppola, coadiuvato dall’architetto Claudio Fusina. In cucina, lo chef stellato Sebastiano Morello propone, dal lunedì al sabato a pranzo e cena, piatti della tradizione italiana reinterpretata, fatti con ingredienti freschissimi: la carta prevede, tra gli antipasti, la caprese di capesante con stracciatella di bufala, le crudité miste di pesce e crostacei, il pane carasau sfogliato a mano con battuta di fassona. Si prosegue con piatti come le bavette con astice, le conchiglione alla carbonara di mare e i ravioli ripieni di crostacei, per passare ai secondi: dalla zuppetta di mare “Sebastian” alla tagliata di rosmarino ligure. Per fnire, c’è l’imbarazzo della scelta fra un tiramisu al croccante lime, dolcezze siciliane al fnger con creme, la crema catalana e molto altro. I prezzi oscillano tra 12 e 30 euro per gli antipasti, 10 e 25 euro per i primi e 16 e 38 euro per i secondi, mentre per un dessert si spende 8 euro.

eataly e Vergnano al Museo del CiNeMa

agatha ruiz De la Prada in cucina con teFal Con le sue creazioni estrose Agatha Ruiz de la Prada ha conquistato adulti e bambini, frmando abbigliamento, accessori, complementi d’arredo, biancheria per la casa e molto altro. Mancavano le bilance: a colmare il gap ci ha pensato Tefal, storico marchio approdato in Italia nel 1978, del quale non si contano i prodotti destinati alla cura della persona e dell’abitazione, alla preparazione del cibo e alla cottura elettrica. Dall’incontro con la stilista spagnola di nobili discendenze (è la dodicesima marchesa di Castelldosrius) e l’azienda controllata dal Groupe Seb sono nate due bilance, non da nascondere ma da esibire. La versione “pesalimenti” ha una portata fno a 5 chili, è dotata della funzione solidi/liquidi e costa 43,90 euro. La “pesapersone”, in vetro temperato ultrasottile, è in grado di reggere fno a 160 chili e ha un prezzo di 30,90 euro. Entrambe sono contraddistinte da due elementi che rappresentano la “frma” della designer madrilena: i cuori e una palette cromatica gioiosa e ad alto tasso energetico.

Si rafforza la partnership tra due nomi legati all’eccellenza dei sapori e dei cibi made in Italy: apre i battenti in questi giorni Eataly incontra...Caff• Vergnano alla Mole Antonelliana, locale che prende il posto della caffetteria del Museo Nazionale del Cinema di Torino, ospitato all’interno del monumento simbolo della città piemontese. Lo spazio si suddivide in tre parti, con un bancone lungo 18 metri come flo conduttore: la caffetteria, arredata sulla falsariga dei Coffee Shop 1882 Caff• Vergnano, un’area centrale dove protagonisti sono i vini del progetto Vinolibero e la zona food, con i prodotti di qualità che hanno reso famoso il marchio fondato da Oscar Farinetti (nella foto). La gestione è stata affdata a Silvio Paterno, già Best Barista Vergnano 2011, oltre che responsabile a Torino dei Coffee Shop 1882 in corso Vittorio Emanuele II e presso l’Eataly incontra... Caffè Vergnano di via Lagrange, aperto tre anni fa.

acque di Frutta creative per lØV OrgaNiC L’espressione “bere un tè” è diventata obsoleta, da quando si sono fatti conoscere e apprezzare marchi come L¿v Organic, sinonimo di elaborate miscele di foglie, spezie e bacche, ispirate alle atmosfere scandinave (“løv” signifca “foglia” in norvegese), ma che fanno capo al gruppo francese Orientis, proprietario anche di Kusmi Tea. Tra le ultime novità di Løv Organic sono da segnalare le Acque di Frutta: alchimie di frutta, erbe e aromi naturali, dal sapore dolce e senza caffeina, da gustare sia calde che fredde. Sono disponibili in Gift Box composti da quattro piccole scatole di latta oppure in barattoli di metallo. A Milano si trovano presso la boutique Løv Organic di via Victor Hugo 3 e all’interno del “Food Market” de La Rinascente Duomo.

17_09_2014

107


focus design

2

3

1

VisiOnnAiRe

Una casa in tutto il mondo

Si ampliano gli orizzonti di Visionnaire, sinonimo di arredamento di lusso orientato alla moda e al lifestyle. Grazie all’arrivo del fondo Ergon, l’obiettivo del marchio italiano è crescere ancora, facendo leva sul retail. Prossime aperture, Miami, Baku, Dubai, Pechino e Ho Chi Minh

di Carla Mercurio

M

iami, Baku, Dubai, Pechino e Ho Chi Minh sono le prossime tappe del progetto di aperture di Visionnaire, il brand bolognese attivo nella produzione di arredamento di lusso orientato alla moda e al lifestyle. Una realtà che dell’internazionalizzazione ha fatto il proprio fiore all’occhiello. Su un giro di affari di 35 milioni di euro nel 2013, in crescita del 20% sul 2013 e destinato a superare i 40 nel 2014, l’85% è realizzato oltrefrontiera, in primo luogo in Russia e Paesi limitrofi, seguiti da Far East, Europa, mondo arabo e saudita, Stati Uniti. Un’affermazione significativa per un marchio nato nel 2004, in grado di affermarsi rapidamente oltre i confini nazionali, con un ebitda sul fatturato del 21% nel 2013 e una generazione di cassa superiore al margine operativo lordo realizzato. Merito del prodotto ma anche del know how dell’azienda fondatrice, la Ipe di Zola Predosa, a pochi chilometri dal capoluogo emiliano, che vanta decenni di esperienza nel settore

108

17_09_2014

dell’arredamento, essendo stata fondata nel 1958 dai fratelli Pompeo e Vittorio Cavalli e gestita dalla famiglia fondatrice fino ai giorni nostri. Una continuità generazionale garantita anche in seguito al recente accordo con il fondo di investimento Ergon Capital Partners III, entrato nella compagine societaria lo scorso aprile con l’obiettivo di condividere un percorso di crescita ulteriore, attraverso l’apertura di punti vendita monomarca in licenza e di proprietà nelle più importanti città del lusso mondiali. A guidare la società resta Leopold Cavalli, a.d. e socio insieme al presidente Daniele Selleri. Presente in 60 Paesi, Visionnaire vanta un network di 17 negozi monomarca in città di primo piano come Milano, Bologna, Bari, San Pietroburgo, Mosca, Istanbul, Cairo, Jeddah, Abu Dhabi, Doha, Shenzen, Shanghai, Guangzhou, Shunde, Byron Bay Chisinau e, recentissima, Kiev. A questi si aggiunge la diffusione in punti vendita multimarca high end e department store del lusso, oltre

1. La showroom Visionnaire di Milano 2. Il rendering dello store di Miami, che si inaugura il prossimo dicembre 3. LÕamministratore delegato e socio, Leopold Cavalli

alla collaborazione con architetti di interni di punta a livello mondiale. Interlocutori ai quali Visionnaire è in grado di garantire un’offerta di oltre 3mila articoli che compongono una proposta di total look valida per importanti progetti abitativi: residenze private ma anche alberghi, yacht, navi, club d’élite. Fra i progetti per il prossimo biennio c’è l’obiettivo di ampliarsi in Europa, a Parigi e Londra, in Africa, negli Stati Uniti e in America Latina. Nel futuro imminente sono in dirittura di arrivo il primo monomarca in Azerbaijan, a Baku, che aprirà tra fine ottobre e inizi di novembre sulla F. Amirov street, nel Sabail District; la prima showroom in Vietnam, da novembre a Ho Chi Minh, lungo la Nguyen Hue street, e l’apripista negli Stati Uniti, uno store di 700 metri quadri che si inaugura il prossimo dicembre a Miami, in occasione di Art Basel, al 2063 di Biscayne boulevard. A seguire sarà la volta di Dubai e Pechino. n

I numerI dI VIsIonnaIre Fatturato 2013 35 milioni di euro Raffronto con il 2012 +20% Previsioni di fatturato 2014 oltre 40 milioni di euro Ebitda su fatturato 21% Export su fatturato +85% Principali mercati Russia e Paesi ex Urss, Far East, Europa, mondo arabo e saudita, Stati Uniti Negozi monomarca 17 Prossime aperture Baku, Ho Chi Min, Miami, Pechino, Dubai


DriaDe

Driade riparte da Chipperfeld e da via Borgogna Entrato nell’orbita della holding ItalianCreationGroup, Driade si affida a David Chipperfield come art director. E rimette piede a Milano, con una showroom a due passi da piazza San Babila di Alessandra Bigotta

I

l nome non ha bisogno di p re s e n t a z i o ni: Driade è un marchio entrato nella storia del design, un “laboratorio estetico” (come lo definisce il fondatore, Enrico Astori, David Chipperfeld attuale presidente onorario) cui hanno dato il proprio contributo creativi eccellenti come Philippe Starck, Enzo Mari, Patricia Urquiola e Fabio Novembre, solo per citare alcuni nomi. Un altro personaggio di rilevanza internazionale guida il rilancio del brand: è David Chipperfield che, dopo aver firmato come architetto opere pubbliche e private di prestigio, diventa art director dell’azienda, recentemente entrata nell’orbita dell’ItalianCreationGroup di Giovanni Perissinotto (già ceo del Gruppo Generali) e Stefano Core, in precedenza manager di spicco di Telecom, affiancati da Fabio Genovese, con alle spalle 25 anni di esperienza nell’investment banking. Una holding per la quale l’acquisizione della realtà di Fossadello di Caorso, nel piacentino, rappresenta la prima di una serie di investimenti nelle piccole e medie imprese del design, del lifestyle, del food e di altri settori strategici per il made in

Le poltrone Nemo di Fabio Novembre per Driade

Italy. Chipperfield ha accettato la sfida di traghettare Driade verso il futuro, con una serie di progetti che partono da Milano, sede fino al 2012 dell’indimenticato negozio di via ManzoStefano Core ni. Nella capitale per antonomasia della creatività aprirà a fine ottobre, in via Borgogna 8, uno spazio di 600 metri quadri, di cui Chipperfield ha ideato il concept e che diventerà il contenitore delle collezioni di arredo, oggettistica, articoli per la tavola e molto altro, firmate dai designer storici di Driade ma anche da nomi emergenti, selezionati dall’architetto londinese. Sarà il primo di una serie, lo specchio di uno stile di vita al 100% italiano, in grado di conquistare i mercati internazionali anche con un format nato come iniziativa “temporary”: il locale 11 Rooftop di via Tocqueville, lanciato nel quartiere Porta Nuova del capoluogo lombardo durante il Salone del Mobile 2014 e arredato con pezzi iconici, come la poltrona Nemo di Fabio Novembre e la collezione TokyoPop di Tokujin Yoshioka. Ha avuto un tale successo, che sarà esportato all’estero, cominciando probabilmente dall’Estremo Oriente. n

DICHIARAZIONI

I dubbi di Federlegno sul pacchetto Sblocca Italia

Roberto Snaidero

G

rido d’allarme di Roberto Snaidero (presidente di FederlegnoArredo) e di Mario Peserico (numero uno di Indicam, istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione) a proposito di un provvedimento del pacchetto “Sblocca Italia” del Governo. A preoccupare i due imprenditori è l’articolo 37: se approvato, consentirebbe la sola tutela dei disegni registrati, ma non riconoscerebbe il valore artistico delle opere di design e la protezione attraverso il diritto d’autore. Il rischio, secondo Snaidero e Peserico, è che l’Italia diventi un luogo sicuro per la copia libera degli oggetti che hanno fatto grande la storia del made in Italy.

17_09_2014

109


hotel RESoRt a cura di Alessandra Bigotta

Il Grand Hotel Ritz di Roma dispone di 103 camere, tra cui 35 suite

Grand Hotel Ritz di Roma

Torna la Dolce Vita Quando arrivava a Roma, re Farouk d’Egitto soggiornava sempre al Grand Hotel Ritz. Altri personaggi famosi della politica e dello spettacolo sono stati habitué di quest’albergo fondato nel 1960, che tre anni fa, dopo decenni di onorato servizio, aveva chiuso i battenti per rimettersi a nuovo. Il momento del rilancio è arrivato: il Grand Hotel Ritz ha riaperto nella storica sede di via Chelini 41, ai Parioli, dove trovano spazio 103 camere di cui 35 suite, un’area congressi articolata in cinque sale, il centro wellness Olympia by Musa e un ristorante da 80 coperti, affdato allo chef Gaetano Costa.

Novità in cucina e un orto in terrazza per l’Hotel Milano Scala

Hotel Milano Scala

Un orto vista Duomo Come è noto, gli orti più belli a Milano bisogna andarseli a cercare: per esempio sul tetto dell’Hotel Milano Scala, 4 stelle superior inaugurato nel 2010 in via dell’Orso 7, che ha allestito all’ottavo piano un “garden” originale con piante da frutto, ortaggi ed erbe aromatiche, con una terrazza panoramica dove sono disponibili anche menu vegetariani. La cucina è stata rinnovata e affdata alla guida del food & beverage manager Diego Improta, coadiuvato dallo chef Fabrizio Castiglioni che, nonostante la giovane età, vanta una lunga esperienza in ristoranti stellati e luxury hotel, tra cui lo Splendido di Portofno.

Missoni e Rezidor Group

Fine della partnership La joint venture tra Missoni e l’hotel group Rezidor è giunta al capolinea: gli alberghi con il logo della griffe, a Edimburgo e nel Kuwait, ora fanno parte della catena Quorvus Collection. «Le nostre strade - ha commentato Alberto Piantoni, ceo della griffe - si sono divise di comune accordo. Abbiamo nuove visioni strategiche nell’ambito dell’interior design e dell’hospitality». «Vogliamo concentrarci sui core brand Radisson Blu e Park Inn by Radisson - ha aggiunto Wolfgang M. Neumann, presidente e ceo di Rezidor - oltre che sulla ridefnizione del portafoglio globale del marchio Carlson Rezidor».

Mandarin Oriental

Da Bodrum a Manila

The Peninsula Paris occupa un edifcio dei primi del Novecento

The Peninsula sbarca in Europa

One night in Paris Come punto di partenza per la conquista dell’Europa, il gruppo The Peninsula Hotels ha scelto Parigi, dove ha aperto in joint venture con Katara Hospitality il decimo dei suoi alberghi extra-lusso, 85 anni dopo l’inaugurazione del famoso Peninsula di Hong Kong. The Peninsula Paris, ospitato in un edifcio del 1908 rimesso a nuovo dopo quattro anni di ristrutturazione, si affaccia da un lato su avenue Kléber 19 e dall’altro su avenue des Portugais. Ospita 200 stanze, tra cui 34 suite e sei locali, compreso il ristorante L’Oiseau Blanc con vista sulla Tour Eiffel. 110

17_09_2014

Il Mandarin Oriental Bodrum, affacciato sul Mar Egeo

Relax assicurato nel Mandarin Oriental Bodrum, nuovo resort aperto sul Mar Egeo dal gruppo leader nel settore alberghiero: la struttura offre stanze ampie (fno a 145 metri quadri) e suite con giardino privato e doccia esterna. Lavori in corso nelle Filippine, dove sta per essere chiuso il Mandarin Oriental Manila in Makati avenue, in vista dell’apertura nel 2020 di un nuovo hotel da 275 camere nel centro di un complesso polifunzionale a Makati City.


inMOstrA

Storie di collezioni

Parigi, Milano, Londra, Roma, New York. In giro per il mondo tra arte, cultura, esposizioni a cura di Tatiana Tincani

A

ll’interno del capolavoro architettonico di design di Zaha Hadid a Seoul, il Dongdaemun Design Plaza, è possibile visitare fno al 5 ottobre la mostra Il senso dei luoghi. L’esposizione fa parte del ciclo di appuntamenti Culture Chanel, affdato ancora una volta alla direzione di Jean-Louis Froment, che ha già fatto tappa a Mosca, Shanghai, Tokyo e Parigi. La retrospettiva rifette il linguaggio creativo di Chanel attraverso la scelta dei luoghi che tanto hanno ispirato la sua persona. Ognuna delle dieci sequenze che compongono la rassegna, rappresenta un momento particolare della vita di Mademoiselle Chanel. Oltre cinquecento pezzi tra fotografe, libri, oggetti, manoscritti, archivi, opere d’arte, creazioni di moda, gioielli, orologi e profumi, ripercorrono la vita di questa fgura chiave, che ha lasciato un segno indelebile nel suo tempo e non solo. ◆ Il senso dei luoghi, Dongdaemun Design Plaza

Seoul, fno al 5 ottobre

S

i apre con la mostra di Paolo Gonzato, Out of Stock, la nuova stagione di appuntamenti all’interno di Atelier Les Copains. Fino al 31 ottobre è possibile ammirare le opere dell’artista in un’installazione ambientale che “veste” le vetrate del building Les Copains di via Manzoni 21 a Milano. Il titolo della sua personale prende spunto da una rifessione sull’accumulo di scarti di materiali preesistenti e sulla destrutturazione di opere già realizzate. Nasce così il motivo del disegno a rombi che è oggi uno dei segni distintivi del lavoro di Gonzato. La citazione dell’arlecchino richiama la tradizione artigianale italiana, quella stessa tradizione su cui si basano le più prestigiose aziende di moda del made in Italy. La retrospettiva sarà allestita anche nelle vetrine dei monomarca del brand di via Spiga a Milano e via Borgognona a Roma.

◆ Paolo Gonzato, Out of Stock

Atelier Les Copains, Milano, fno al 31 ottobre

T

extile Vivant. Percorsi, esperienze e ricerche del textile design, questo il titolo dell’innovativa mostra in programma fno al 9 novembre alla Triennale di Milano. All’interno di un percorso ipertestuale e interattivo, ideato da Regione Lombardia, Cnr e Politecnico di Milano, è possibile comprendere al meglio gli sviluppi della ricerca scientifca in ambito tessile. Attraverso un intreccio cognitivo ed emozionale, multisensoriale ed esperienziale, che coinvolge le più grandi aziende tessili italiane, tra cui Eurojersey, Candiani, Slam, Res, Gavazzi, Radici Group, Zegna Baruffa, ZipZipper, Lurex e molte altre, si può conoscere il tessuto da un nuovo punto di vista, ovvero come “memoria culturale”. Il tessuto è visto come testimone di una evoluzione nel tempo, dello stile e dell’estetica del nostro Paese. (nella foto un tessuto Eurojersey) ◆ Textile Vivant. Percorsi, esperienze e ricerche del textile design

La Triennale, Milano, fno al 9 novembre

17_09_2014

111


saladilettura

La fotografa e la moda Tre grandi nomi del fashion system per altrettante letture. Da scoprire scatto dopo scatto a cura di Tatiana Tincani

È

prevista per i primi di ottobre, nei negozi Louis Vuitton di tutto il mondo e sul sito della griffe francese, l’uscita di Louis Vuitton Fashion Photography, libro che rende omaggio alla maison. Attraverso duecento scatti dei più famosi fotograf di moda, la pubblicazione, edita da Rizzoli NY, ripercorre lo stile del brand in un viaggio tra le storiche campagne di pubblicitarie, gli editoriali di moda dal 1997 e alcuni fashback dagli anni ‘50 a oggi. Ciascuna delle tre macro-sezioni in cui è diviso il volume è anticipata da un’introduzione di Charlotte Cotton. La prefazione è a cura di Martin Harrison, scrittore esperto di arte e fotografa. L’opera sarà pubblicata in edizione limitata, in inglese e francese con cover in canvas bianca disponibile in tre differenti versioni (nella foto uno scatto di Patrick Demarchelier, dell’attrice Charlotte Gainsbourg)

◆ Louis Vuitton Fashion Photography

Charlotte Cotton e Martin Harrison, Rizzoli NY

V

alentino Garavani: imperatore non solo della moda ma anche de l’art de vivre. Così viene presentato nel libro Valentino: at the emporor’s table, attraverso una serie di scatti del fotografo Oberto Gilli e con una breve introduzione affdata al fashion editor e amico André Leon Talley. La pubblicazione, edita da Assouline, è in uscita il prossimo novembre e sarà un racconto fotografco per celebrare lo stile di vita e l’allestimento dei pranzi, delle cene e dei party nelle varie residenze dello stilista. Dallo chalet di Gstaad in Svizzera, alla casa di Londra, passando per lo chateau de Wideville alle porte di Parigi, il volume porterà il lettore in un viaggio insolito nella preparazione de la mise en place dei suoi ricevimenti e delle ricette create appositamente per ciascuna dimora e ciascun evento. ◆ Valentino: at the emporor’s table, Assouline, testi

André Leon Talley e foto Oberto Gilli, pp. 192, 115 euro

A

nnunciata quasi un anno fa, arriverà fnalmente nelle librerie il 9 ottobre la prima biografa autorizzata di Vivenne Wetwood. Edito da Picador, Vivienne Westwood by Vivienne Westwood & Ian Kelly, è stato scritto a quattro mani dall’eclettica designer con la collaborazione del biografo Ian Kelly. Il libro racchiude le memorie personali e non solo della creativa britannica, raccolte da Kelly dopo aver collaborato con lei due anni fanco a fanco. Il progetto è stato reso possibile grazie anche al contributo dell’ampia rete di familiari, amici e colleghi che la circondano: dal marito e i fgli, fno al Principe Carlo di Inghilterra, Naomi Campbell e Jerry Hall. La copertina, svelata solo lo scorso luglio, sarà uno ritratto scattato di recente nella casa londinese della stilista dal fotografo Juergen Teller. «Juergen e io ci siamo conosciuti tanto tempo fa ed è stato per molti anni l’artefce delle campagne pubblicitarie che hanno avuto Andreas (ndr il marito Andreas Kronthaler) e me come protagonisti. Juergen in qualche modo riesce a controllare la macchina fotografca. L’altro aspetto fantastico delle sue fotografe, è che pur facendomi apparire come sono nella realtà, come mi sento di essere mostrano anche una nuova me stessa». ◆ Vivienne Westwood by Vivienne Westwood & Ian Kelly, Picador

112

17_09_2014


beauty&cO. Christian Louboutin

«E ora mi do alla nail art»

Gucci

Arriva il make-up

S

arà svelata con un evento esclusivo durante Milano Moda Donna l’attesa linea di makeup frmata Gucci. Una collezione che include le serie “Gucci Eye”, “Gucci Face”, “Gucci Lip”, “Gucci Nail” e prodotti per la preparazione della pelle, che come testimonial avranno ancora una volta Charlotte Casiraghi (nella foto con Frida Giannini, direttore creativo del brand). L’appuntamento è per il 17 settembre dalle 19 alle 21 presso il negozio Gucci di via Montenapoleone 5/7. (a.t.)

È entrato nell’Olimpo dei grandi creatori di scarpe grazie ai suoi modelli con l’iconica suola rossa, lanciati nel 1993. Ora il colore che ha fatto la fortuna di Christian Louboutin sigla l’entrata del creativo in un nuovo business: quello della nail art. Dopo il lancio del primo smalto in versione “Rouge Louboutin”, ai blocchi di partenza c’è una serie completa in 35 nuance, che nelle scelte cromatiche fanno pendant con le famose décolleté. In linea con il design sensuale delle calzature il packaging, che nel tappo aguzzo e afflato ricorda i celebri tacchi a spillo dello shoe designer. In Italia debutta in esclusiva questo mese da Antonia ed Excelsior Milano. (a.t.)

c-communication.it

Un’immagine del laboratorio creativo di Atelier Fragranze Milano

02_07_2014

113


MO I N S O S I O H R S P A IF D NEL O R E NUM

Il magazine di news, business e trend

Direttore editoriale Marc Sondermann (m.sondermann@fashionmagazine.it) Caposervizio Alessandra Bigotta (a.bigotta@fashionmagazine.it) Redazione Elena Azzola (e.azzola@fashionmagazine.it), Andrea Bigozzi (a.bigozzi@fashionmagazine.it), Elisabetta Campana (e.campana@fashionmagazine.it), Elisabetta Fabbri (e.fabbri@fashionmagazine.it), Carla Mercurio (c.mercurio@fashionmagazine.it), Angela Tovazzi (a.tovazzi@fashionmagazine.it) Segreteria di redazione Daniela Locatelli, Tatiana Tincani Realizzazione grafca Nadia Blasevich, Carlo Maraschi, Laura Marcarini

Blumarine

✓ milano moda donna

ti sfilate: i commen denze le el d o ci an il b Il le ten internazionali, dei compratori 2015 te rimavera-esta p la er p ti n ce n vi

TERnaZionali in i T a c R E m s Focu di leopardo:

ia nità Export a macch le vere opportu o n o d n co as n si dove made in Italy per i marchi del

nell’universo Grandi manovre : Alibaba dell’e-commerce rova del nove e Zalando alla p

17_09_2014

Direttore pubblicità Stefano Giordano Pubblicità e promozione Ilaria Roberta Galli, Barbara Sertorini (pubblicita@fashionmagazine.it) Uffcio traffco Stefania Aguanno (traffco@fashionmagazine.it) Segreteria e servizi Valentina Capra, Tiziana Grazioli (fashion@fashionmagazine.it) Amministrazione Cristina Damiano, Ester Miazzo Diffusione e abbonamenti Daniele Costanzo (abbonamenti@fashionmagazine.it)

Edizioni Ecomarket Spa Fashion - Il magazine di news, business e trend Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 389 del 6-11-1970 Iscrizione n. 1418 al ROC Registro Operatori della Comunicazione Direttore responsabile Marcella Gabbiano È vietata la riproduzione anche parziale Articoli, disegni e fotografe, anche se non pubblicati, non verranno restituiti © Fashion 2014 Edizioni Ecomarket - Milano Abbonamento annuale 185,00 e (quindicinale) - c/c postale n. 16879207 È possibile richiedere gratuitamente la rettifca o la cancellazione scrivendo a: Edizioni Ecomarket Spa - servizio abbonamenti - piazza Pio XI 1 - 20123 Milano Numeri Arretrati: 11,00 e cad L’editore garantisce che i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione come quelli relativi agli invii in omaggio non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Garanzia di riservatezza per gli abbonati in ottemperanza al D. Lgs. n.196/2003 (tutela dati personali) Pre-press: CLX Europe spa - Via dell’Artigianato 8/b - 37135 Verona Stampa: Vela Web Srl - Via Copernico 8 - 20082 Binasco (Mi) Distribuzione esclusiva per l’Italia: Messaggerie Periodici Me.Pe. Spa - Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano

ngzhou

e di Alibaba ad Ha

114

Amministratore delegato Marc Sondermann

Edizioni Ecomarket Spa Redazione, Amministrazione, Pubblicità: piazza Pio XI 1, 20123 Milano telefono: 02 80620-1 telefax: 02 80620-444 (redazione) - 02 80620-333 (pubblicità e abbonamenti)

inTERnET

Il quartier general

Collaboratori Mariella Barnaba, Ornella Bignami, Marcelo Crescenti, Valentina De Giorgi, Gianpiero Di Bari, Maddalena Ghezzi, Katya Lavrovskaia, Paola Pisa, Eugeny Utkin, Laura Varalla, Peppe Orrù (Londra), Giuliana Poletto (Parigi), Cristiana Lopez (New York), Alessandra Colombo (Madrid), Vladimir Gridin (Mosca), Caterina Bernardini de Pace (Shanghai), Simrita Dhillon (Mumbai), Stefania Viti (Tokyo)

Fashion fa parte del Gruppo DFV - Verlagsgruppe Deutscher Fachverlag www.dfv.de Le altre testate moda del gruppo sono: TextilWirtschaft, Frankfurt; TextilJurnal, Praha; Sportswear International, Frankfurt; öTz österreichische Textil zeitung, Wien; DivatMarketing, Budapest; Images Business of Fashion, New Delhi.




Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.