Mestieri d'Arte & Design n°8

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Fiere Maestranze

Nel segno della creatività Viene realizzato un primo prototipo con le forme, i volumi e i piccolissimi buchi dove incastonare le pietre atelier e muove i suoi primi passi in forma tridimensionale su un computer. Qui arriva il bozzetto dei creativi Chanel e tutto ha inizio. Viene realizzato il modello, il primo prototipo della struttura con i suoi volumi e le sue linee, e i piccolissimi buchi che andranno a ospitare le pietre preziose, terreno fertile per l’abilità manuale degli orafi. A dirigere l’orchestra è comunque sempre lo Studio Chanel, che controlla e verifica che il lavoro stia seguendo la perfetta sintonia della Maison. Si osserva la materia prima, è possibile coglierne la sua essenza più intima, la sua vera natura; appare lì, come se fosse «nuda», spogliata di quella luce e di quella perfezione che i nostri occhi sono abituati a vedere nel nobile metallo. Se la si guarda troppo, si ha quasi la sensazione di violarne i più intimi segreti, che si intrecciano tra i gesti e la passione di chi custodisce intatta l’arte del saper fare. Che passa anche attraverso l’astuzia di chi sceglie di lavorare separatamente le varie parti del leone: in questo modo, infatti, sarà molto più semplice riuscire a vestire completamente di diamanti una zampa, raggiungendo anche quegli angoli che se, al contrario, fosse attaccata al corpo sarebbe invece impresa difficile. Le pietre sono vicinissime tra loro, la porzione di metallo, in oro, che le separa deve essere minima,

impercettibile all’occhio. La mano del maestro si muove nel rispetto delle forme e degli spazi, dove un precedente calco in cera ha delineato i confini. Vige il rispetto. Questa è arte. Questa è Chanel. Poi la materia prima passa alla lucidatura e così inizia a brillare della sua essenza, si abbandona ai gesti dell’artigiano, gli stessi che poi incastoneranno diamanti e pietre, «colorando» il leone secondo la creatività Chanel. Arriva poi il momento in cui quelli che all’inizio si presentavano come i pezzi di un leone vengono assemblati tra loro: il felino prende forma, ed è così che appare in tutta la sua fierezza. Ecco dunque la collezione Sous le Signe du Lion, 58 pezzi che «giocano» sulla variazione del tema del leone. Eleganza senza tempo da contemplare tra oro bianco e giallo, platino, diamanti, zaffiri, onice, cristallo di rocca e poi quel lapislazzulo blu nel quale è scolpito un leone adagiato su una stella di diamanti gialli più uno bianco al centro: è un anello che si lascia ammirare al dito e allo stesso tempo racconta la storia del leone sul frontone della Basilica di San Marco a Venezia, al cui restauro Chanel ha partecipato con una donazione. Ed ecco che ancora una volta si torna nella città che ha ispirato e fatto sognare Coco Chanel. Quel sogno oggi appartiene un po’ a tutte le madame e inizia in un atelier nel cuore di Parigi.

Sopra, orecchini Lion Solaire in oro giallo e bianco, con granati, berilli, zaffiri e diamanti. In alto, da sinistra, la testa del Leone del Pireo, a Venezia all’esterno dell’Arsenale; l’incastonatura dei diamanti sulla spilla Constellation du Lion. I leoni della collezione d’alta gioielleria di Chanel prendono forma in un atelier orafo nel cuore di Parigi. I prezzi dei gioielli Chanel Joaillerie sono su richiesta (www.chanel.com).

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