Mestieri d'Arte & Design n°10

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Il linguaggio della personalità

Arthur Schopenhauer scriveva che in ogni arte la semplicità è essenziale. Una semplicità che non va mai intesa come una deprivazione, o come una mortificazione del gusto, ma come una saggia e temperata rinuncia a tutto ciò che renderebbe ridondante il messaggio. Nel caso di Dupin, Maison di architettura e design d’interni fondata a Ginevra nel 1820, l’arte è quella sopraffina delle lavorazioni del legno: falegnameria, ebanisteria, intaglio, intarsio, scultura. E il messaggio, portato avanti oggi dai fratelli Pascal e Stéphane Luthy, nipoti di quell’Albert Luthy che nel 1944 rilevò la Maison Dupin dalle eredi, è quello di trasmettere eleganza, armonia e originalità attraverso complementi d’arredo che parlino il linguaggio della personalità, dell’unicità e della ricerca. Ricerca del legno, in primo luogo: «Non smetto mai di guardarmi intorno per acquistare i lotti migliori, i più ricercati e rari», spiega Pascal, formazione da ebanista ed esperienza da designer acquisita negli Stati Uniti. Una visita al deposito di rue Marziano, dove vengono tenute le essenze, è come un viaggio iniziatico nella cava di un alchimista: di ogni legno Pascal mostra le venature, le sfumature, i colori. Miracoli grafici della natura, che la mano dell’uomo renderà ancora più preziosi e belli: «Noi li scegliamo già di qualità eccezionale e ne mettiamo in valore la profondità. Il filo conduttore è sempre la plausibilità del progetto e la perfezione del dettaglio», prosegue. Ma la ricerca di Dupin va anche verso una progettazione sempre personalizzata: «Ci piacciono i progetti rifiniti fin nel dettaglio: la realizzazione artigianale è sempre in dialogo con una capacità progettuale che studia tutte le atmosfere, e che permette di scegliere sempre i migliori materiali», conferma Stéphane, architetto. I migliori materiali e, dunque, le lavorazioni più adeguate: la Maison, che dell’elaborazione del legno ha fatto la sua cifra espressiva principale, in realtà nel corso degli anni ha ampliato i propri laboratori sino a comprendere la tappezzeria, le courtepointières (tende, festoni, drappeggi...), la pittura, l’esecuzione di tappeti su misura tagliati e annodati a mano, la passamaneria. «Ascoltare i desideri del cliente significa entrare in contatto con il suo mondo più privato, dove convivono una rappresentazione di se

A tutti i nostri progetti possiamo integrare una domotica che non disturbi l’estetica

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stessi e un’espressione intima della propria personalità», commenta Pascal. «Per questo i nostri artigiani non sono solo esecutori: la realizzazione a regola d’arte è essenziale, ma anche le fasi di montaggio in loco devono essere perfette e rispettose di un ambiente di cui noi siamo responsabili, tanto quanto il cliente». Il ricambio generazionale non è un problema per la Maison: «Abbiamo tre ebanisti fratelli. Il padre di uno dei nostri tappezzieri aveva fatto qui l’apprendistato, con nostro padre», sorride Stéphane. Segno di un orgoglio professionale che si trasmette con ogni gesto, mirato a creare complementi d’arredo destinati a clienti discreti ed esigenti, che a Dupin hanno affidato spesso l’arredamento di intere residenze: «Il miglior modo per capire se un cliente è stato soddisfatto del nostro lavoro è saper attendere», rivela Pascal, «aspettare la telefonata che ci annuncia l’acquisto di una nuova proprietà, e quindi lo studio e la realizzazione di tutti i nuovi ambienti». La maestria della Maison Dupin ha nel corso degli anni saputo conquistare anche committenti meno discreti, ma non per questo meno esigenti: curate dai fratelli Luthy sono infatti le boutique Cartier e Van Cleef & Arpels di Ginevra, nonché diverse ambasciate elvetiche in giro per il mondo. E case meravigliose, dove la grande artigianalità di Dupin nasconde una ricerca tecnologica molto avanzata: «In ogni nostro progetto possiamo integrare una domotica molto efficiente, che non turba minimamente l’armonia esteriore degli ambienti», conferma Pascal, che lavorando su temi e suggestioni ha elaborato una sua personalissima creazione: il legno luminoso. I quattro mobili in cui il legno luminoso è protagonista sono compresi in una collezione che da Pascal Luthy prende il nome, e vengono prodotti in edizioni limitate. Sono autentici capolavori di ebanisteria e tecnologia: la console, il comodino, la scrivania e il quadro sono realizzati utilizzando lastre sottilissime di essenze pregiate, che vengono montate e rifinite con vari tipi di legno, laccate e retro-illuminate. Attivando le luci interne, il legno si accende rivelando le linee, i segni, i messaggi che la natura ha scritto con mano infallibile. E che le mani della Maison Dupin hanno tradotto in opere d’arte, senza disperderne il valore intrinseco: la semplicità della bellezza.

Laboratorio di famiglia Sopra, i fratelli Pascal e Stéphane Luthy, titolari della Maison Dupin. A fianco, dalla progettazione alla realizzazione dei mobili, dall’imbottitura delle poltrone alla creazione di tende e complementi tessili, i laboratori ginevrini di Dupin sono un’autentica fucina di mestieri d’arte.

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